Giu' le mani dalla corte d'appello

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tuttO quellO che gli Altri NON DicONO ANNO xii - N° 46 SAbAtO 27 febbrAiO 2016 - DiStribuziONe grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

Mons. Gabriele Teti L’Oscar del giorno lo assegniamo a Monsignor Gabriele Teti nel giorno del suo felice onomastico. Devotissimo a S. Gabriele dell’Addolorata affida oggi alla protezione del Santo il futuro di tutti i giovani molisani e abruzzesi. Al monsignore , nostro collaboratore e collega giornalista, i più sinceri e affettuosi auguri anche per le numerose attività culturali che continua a curare sulla storia della Regione Molise.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su fAcebOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Salvatore Ciocca Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Salvatore Ciocca. E’ stato ripreso dai precari della Protezione civile del Molise per il sarcasmo contenuto nella sua lettera di risposta agli stessi, ormai, ex lavoratori della struttura. Parole non proprie di un uomo che si definisce di sinistra. Un maggiore contegno nella replica non avrebbe fatto male considerata la delicata situazione di quanti perdono il lavoro.

Una battaglia di popolo e di territorio

Servizio a pag. 3

Il Governo la vuole tagliare. Significherebbe l’abbattimento dell’ultimo baluardo dello Stato in Molise e la cancellazione della stessa autonomia regionale


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

27 febbraio 2016

Il senatore Roberto Ruta ha tenuto una conferenza stampa per illustrare i punti qualificanti del suo emendamento per l’istituzione dell’area naturalistica

“Parco del Matese, una vittoria storica”

CAMPOBASSO. “E’ vittoria perché avremo finalmente il miglior strumento per esaltare lo straordinario patrimonio naturale ed ambientale del comprensorio del Matese, il massiccio montuoso incantato e che incanta”. Lo ha sostenuto il senatore, Roberto Ruta, nel corso della conferenza stampa dopo la presentazione e accoglimento del suo emendamento per l’istituzione del Parco del Matese. “E’ piena perché la perimetrazione e le forme di tutela del patrimonio ambientale non saranno decise dall’alto ma d’intesa tra il Ministero e la Regione. In tal senso l’azione che ho svolto, in piena sintonia con il Presidente della Regione Paolo Frattura, per avere la certezza di questo risultato direttamente dal Ministro dell’Ambiente, con la sponda intelligente del relatore collega Massimo Caleo che ha ben compreso come senza questa garanzia non avremmo mai dato il via libera all’emendamento: perché non vogliamo bloccare un territorio ma esaltarne le molteplici vocazioni ambientali, produttive, agroalimentari, turistiche, enogastronomiche, recettive e naturalistiche. E’ storica perché è una battaglia lunga trent’anni, i cui protagonisti sono state le associazioni come Legambiente ed altre, esponenti di forze politiche e sindacali come la Cisl di Bernardi, Di Fabio, D’Ameli, Iavasile e Guacci che insieme all’Universita’degli studi del Molise proposero con forza questa idea di sviluppo della nostra regione.

E’ di tutti coloro che hanno proposto e combattuto per ottenerla, ieri ed oggi: le associazioni come Legambiente nazionale e regionale, le forze politiche come il Pd in tutte le sue rappresentanze ed articolazioni da quelle di partito a quelle

istituzionali, l’Ncd con la proposta di legge del collega Di Giacomo, il Movimento Cinque Stelle con la propria proposta di legge, altre forze politiche e movimenti di sinistra, i sindaci e le tante amministrazioni comunali e provinciali,

l Università del Molise che ha proposto nell’accordo di programma con il Miur il Centro di Ricerca Nazionale per l’Appennino proprio nell’area del futuro parco, le forze sindacali e sociali, singoli cittadini impegnati da anni per patecipare alla realizzazione di un sogno collettivo. Il percorso che abbiamo davanti è relativamente breve. Nel mese di marzo la commissione approvando il mandato al relatore trasferisce il testo in aula per l’approvazione da parte del Senato. Poi alla Camera e infine il decreto del Ministro per la formale istituzione del Parco d’intesa con la regione Molise e della regione Campania. Questo tempo deve servire per il più ampio confronto con la popolazione regionale tutta, a partire da quella residente nell’area del Matese, perché dobbiamo creare un sistema a rete che sia in grado di far scoprire il Molise e le sue ricchezze, quelle del mare, della collina e della montagna. La sfida è servita, sta solo alle nostre intelligenze e alla nostra determinazione fare in modo di viverla come scommessa collettiva ingrediente necessario per vincerla”.

Con delibera della giunta di Palazzo Vitale E’ appena di qualche settimana fa l’accatastamento della centrale di sollevamento di Santa Maria delle Macchie di Vinchiaturo a cura del Servizio logistica, patrimonio, demanio e servizi generali della Regione Molise. Quella centrale, tra le centrali, è forse la più strategica per assicurare e gestire la rete di adduzione che fornisce acqua al Molise Centrale, il che avrebbe dovuto generare nei responsabili di questi impianti la massima attenzione e la massima cura. Invece, dobbiamo credere che così non è stato visto che solo qualche settimana fa l’Azienda speciale regionale “Molise Acque” ha chiesto alla giunta regionale di individuare “il soggetto delegato alla firma degli atti necessari alla presentazione dell’accatastamento relativo alla centrale di Santa Maria delle Macchie, appartenente patrimonio regionale, sita in Vinchiaturo e censita in Catasto al foglio 25, particella numero 28”. Coma sia stato possibile che un bene

La centrale di sollevamento di Santa Maria delle Macchie di Vinchiaturo è un bene patrimoniale della Regione, regolarmente accatastato (ma perché così in ritardo?) patrimoniale di quella rilevanza sia rimasto inaccatastato per anni e anni qualcuno tra gli amministratori e tra i dirigenti regionali dovrebbe spiegarlo. Questo episodio invita a chiedere se ci sono state o sono ancora in essere situazioni del genere, di beni patrimoniali di cui la Regione non è a conoscenza o non ha ancora provveduto ad iscriverli compiutamente nell’elenco dei beni propri disponibili Lo sapremmo, se la Regione avesse dato seguito alla notizia con cui circa due anni fa ha informato di aver dato incarico ad una società esterna specializzata nel settore, di procedere al rilevamento e alla valutazione dei beni patrimoniali. Se quell’incarico è stato portato

termine e quale sia la valutazione complessiva di ciò che la Regione (quindi i molisani) possiedono, non è dato saperlo. Sappiano invece che da

qualche settimana la centrale di sollevamento di Santa Maria delle Macchie di Vinchiaturo è stata accatastata ed è un bene patrimoniale ( e

strumentale) della Regione Molise. Dardo


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Mai battaglia, se sarà vinta, porterà il segno dell’unitarietà di un popolo e di un territorio, come quella in difesa della mantenimento della Corte d’Appello. Il segnale è forte e muove la speranza che il risveglio della coscienza collettiva possa valere per altri casi e per altre necessità in cui sia in gioco il mantenimento di ciò che abbiamo conquistato e si vuole ci venga tolto. La matrice tecnica e giuridica data alla questione da Enzo Di Giacomo, il magistrato isernino di assoluto rilievo professionale e culturale non nuovo certo a porsi in difesa dei diritti contro ogni forma di sopraffazione e/o condizionamento del potere politico, è andata via via arricchendosi di adesioni, formando l’immagine di una volontà collettiva mai così coesa e determinata di un Molise storicamente succube e remissivo. Sale la protesta, dicevamo, e salgono di pari passo anche le motivazioni a sostegno della Corte d’Appello, espressioni di culture, di responsabilità, di partecipazioni, oltre la base strettamente giuridica e funzionale impostata da Enzo Di Giacomo. Cui farà oltremodo piacere constatare che “stanno montando forti movimenti di opposizione che involgono le istituzioni centrali della Regione, le associazioni di categoria, sindacali, il mondo universitario e della scuola tutta, l’associazione nazionale

Anche la “Fondazione Lello Lombardi” si schiera per la salvaguardia della Corte d’appello di Campobasso, aderendo così al Comitato Unitario in difesa della stessa Corte, presieduto da Enzo di Giacomo. Fu infatti proprio il sen. Lello Lombardi, unitamente al collega Osvaldo Di Lembo, che rappresentavano il Molise a Palazzo Madama, a presentare il Disegno di Legge che portò alla istituzione della Corte d’Appello autonoma di Campobasso. Il Disegno di Legge, formato da soli tre articoli, era già stato proposto nell’ottava legislatura ma, dopo lo scioglimento anticipato del Parlamento, fu riproposto al Senato il 19 luglio del 1983. e la Legge, con il numero 151, fu approvata definitivamente il 7 maggio del 1986 . I due senatori molisani nel chiedere l’istituzione della Corte

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Corte d’Appello, l’unità di un popolo e di un territorio L’eventuale soppressione della Corte di Appello di Campobasso costituirebbe una delle più infauste decisioni dello Stato democratico e finirebbe con l’azzerare la platea dei diritti soggettivi di una intera regione Magistrati, gli ordini forensi e professionali e di altri genere, che paventano, tutti, il declino di tutte le opportunità: cittadinanze e residenza nella regione stessa, con gravi pericoli sulla stessa unitarietà dello Stato”. La Corte d’Appello è una conquista faticosamente ottenuta ai primi Anni 70 dopo decenni di defatiganti trasferte nel distretto giudiziario di Napoli. L’even-

tuale soppressione della Corte di Appello di Campobasso costituirebbe una delle più infauste decisioni dello Stato democratico e finirebbe, senza giustificazione alcuna e contrariamente al dettato costituzionale, con l’azzerare la platea dei diritti soggettivi di una intera regione, per quanto limitata ne sia la popolazione. La somma dei diritti soggettivi spettanti alle varie popolazioni è tal-

mente esigente da non consentire l’ingresso, nella valutazione delle varie soluzioni, della mera e sterile contabilità dei numeri delle popolazioni insediate nel territorio regionale. Ciò infatti, violerebbero gli articoli 114 e seguenti della Costituzione italiana che volle creare uno Stato fondato sul riconoscimento sul suolo nazionale delle entità regionali storicamente configurate dal dopo guerra ad oggi.

“L’istituzione favorita dai senatori Lombardi e Di Lembo” La Fondazione che si richiama all’esponente politico isernino della Dc, rafforza le azioni già in essere per difendere l’istituzione giudiziaria d’appello autonoma, erano convinti che “il decentramento rende la giustizia più efficace, perché più rapido e pronto diventa il suo intervento. La giustizia – si disse – si amministra meglio se viene periferizzata”. Proprio grazie a queste premesse riuscirono a far approvare la legge in tempi brevi e, così, da sezione distaccata della Corte di appello di Napoli (istituita con legge 5 giugno 1967), quella di Campobasso ottenne l’autonomia con competenza sui Tribunali di Campobasso, Isernia e Larino. Nella relazione al Disegno di legge, Lombardi e Di Lembo sottolineavano “la necessità di

affrontare in maniera organica e globale la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, perché

quest’ultima non può non tener conto della ripartizione dello Stato in regioni e dovrà perciò

trarre origine e giustificazioni non solo da motivazioni che attengono a carichi di lavoro, ma anche e soprattutto dalla esistenza di realtà istituzionali, quali appunto le Regioni, che legittimano considerazioni di politica giudiziaria legate al particolare rapporto esistente tra Regioni e Corti di appello e che non è limitabile, com’è noto, solo all’amministrazione della giustizia”. Quelle stesse motivazioni, che portarono all’istituzione della Corte d’appello autonoma di Campobasso, sono ancora oggi attualissime per dire no alla soppressione della stessa Corte d’Appello.


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4 27 febbraio 2016

La nascita di questo organismo regionale fa ipotizzare una scelta di tipo privatistica

Egam, se l’acqua diventa privata

A parole gli amministratori regionali si affannano a dire che l’acqua rimarrà un bene pubblico, che con l’istituzione dell'Ente di Governo dell'Ambito del Molise (Egam) si avrà una razionalizzazione dei costi in bolletta, insomma che si andrà verso una migliore gestione della risorsa che, va detto, attualmente va in gran parte sprecata per via delle condotte di distribuzioni comunali per la quasi totalità un colabrodo. Ma il passaggio all’Egam, con la possibilità che l’acqua venga erogata con l’intervento del capitale privato, quindi, con finalità di guadagno, non offre alcuna sicurezza che rimarrà un bene pubblico e non diventi un bene commerciale. Le parole ammannite dal pulpito regionale, purtroppo, hanno trovato pochi contraddittori, e ciò ha permesso alla stampa di assecondarle, darle credito, ampliarle nella loro capacità confusionaria, né finora è valsa a frenare l’impeto regionale verso la privatizzazione la tenace resistenza opposta dal sindaco di Campodipietra, Giuseppe Notartomaso (ancorché consigliare nazio-

nale e presidente della commissione Acqua dell’ Associazione nazionale dei piccoli comuni d’Italia - Anpci) , peraltro con argomentazioni mai confutate riferite anche all'ordinamento europeo. Finora sono state le dichiarazioni a prevalere sulle argomentazioni, e le dichiarazioni (roboanti) degli amministratori regionali hanno sovrastato qualsiasi tentativo di ragionare, di riflettere, di capire dove erano i pericoli che l’Egam diventasse il Cavallo di Troia per disarticolare alla base il concetto della

inalienabilità dell’acqua quale “bene comune” e, quindi, di fare della risorsa idrica del Molise un cespite economico e un bene commerciale a disposizione della speculazione del capitale privato. Nei radi confronti che ci sono stati con il ruolo egemonico e condizionante della Regione, è stato fatto in modo che sulla privatizzazione, sull’intervento del capitale privato nella gestione e nella distribuzione dell’acqua e, quindi, dell’oggettivo assoggettamento di questa risorsa

naturale ai valori e ai fini commerciali, non si andasse mai a fondo. Il rischio di privatizzare l’acqua è nella proposta di legge “Disposizioni in materia di risorse idriche della regione Molise” molto chiaramente là dove all’articolo 6, al punto 4, afferma: “L'Egam affida la gestione del servizio idrico integrato nelle forme consentite dal vigente ordinamento giuridico europeo valutando prioritariamente la possibilità di realizzare, nei limiti consentiti, un affidamento in house ad un soggetto pubblico comunque partecipato dai comuni e sul quale questi ultimi esercitano un controllo analogo”. Si faccia attenzione a quel “valutando prioritariamente la possibilità di realizzare, nei limiti consentiti, un affidamento in house”. E’ un modo sibillino di esprimersi che non esclude altre forme e tra queste la privatizzazione. Alle reiterate affermazioni secondo le quali l'acqua è un bene pubblico inalienabile, non assoggettabile a finalità di lucro, nella proposta di legge viene poi fatto passare che l'Azienda speciale regionale “Molise Acque” (Azienda

strumentale della Regione Molise che provvede al servizio pubblico di rilevanza strategica di gestione dei grandi invasi, di captazione e grande adduzione delle risorse idriche ad usi plurimi) può partecipare a società di capitali o concorrere alla costituzione di società di capitali o di altre torme societarie o consortili per I'espletamento di attività strumentali o di supporto ai servizi pubblici svolti dall'azienda stessa. L'azienda può altresì partecipare a società di capitali o concorrere alla costituzione di società di capitali o di altre forme societarie o consortili comunque partecipate dai comuni molisani per l’espletamento di attività di gestione del servizio idrico integrato regionale. La finalità di cui al comma precedente può essere ottenuta anche tramite liquidazione, trasformazione e/o modificazione della natura giuridica dell’ente e/o del suo assetto aziendale”. Per i gonzi tutto ciò può sembrare lineare, ma chi gonzo non è capisce che siamo di fronte ad un’ ipotesi di privatizzazione macroscopica. Ma ben camuffata.

“Ciocca, alla faccia della sinistra” I precari della Protezione civile replicano al delegato regionale CAMPOBASSO. “Con il presente comunicato intendiamo ringraziare il Consigliere Ciocca per aver immediatamente colto l’occasione di aderire alla richiesta dell’Onorevole Di Girolamo (alla quale vanno i nostri ringraziamenti per la considerazione ricevuta), tra l’altro al momento l’unica e, per giunta nemmeno molisana, ad aver risposto al nostro appello, considerato che neanche lui lo ha fatto”. A scrivere, sono i precari della Protezione civile che si sono visti tagliati i pro-

di sergio genovese Quel mostro che impaurisce i nostri giorni, ci ha tolto un altro amico che aveva dedicato una vita allo sport. Insegnante di Educazione Fisica con quarant’anni di servizio, aveva percorso parallelamente le stesse mie strade. Ma con Gaetano abbiamo sognato al quadrato quando gli orizzonti che avevamo davanti sembravano tutti in discesa. Classe 1956, da subito fu catturato dalla strada e dallo sport. La Virtus, l’U.S. Campobasso, L’ISEF, l’insegnamento, Il Basket, la Pallavolo, il Coni, la FIGC. Ovunque si è cimentato tenendo l’acceleratore a tavoletta. Non si è mai messo

pri contratti. “Certo comprendiamo che sarà difficile trovare una soluzione, anche con un contributo così importante, visto che sono passati tre anni dal momento in cui l’amministrazione attuale ha ereditato la “questione”: perché noi siamo una questione mica persone.... Comunque sia, noi lavoratori precari siamo fiduciosi perché al nostro fianco abbiamo il solerte ed integerrimo Consigliere Ciocca, eletto con la lista Federazione della Sinistra, in pratica un marchio di garanzia per i

lavoratori, che in questi tre anni si è battuto, come un leone, all’interno della sua maggioranza per i nostri diritti, rappresentando a pieno quelli che sono i valori forti e sacri del suo partito con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ci consenta una battuta Consigliere Ciocca con delega alla ricostruzione, ovviamente non per fare populismo gratuito: possiamo chiederle come mai mentre lei incassa regolarmente il suo lauto stipendio da consigliere noi

da due mesi non riceviamo il nostro, pur andando al lavoro tutte le mattine? O dobbiamo chiederlo all’amministrazione precedente? Tenga sempre a mente che è con il nostro lavoro che lei ha portato a casa i pochi risultati ottenuti! Per favore, prima di fare sarcasmo gratuito sulla pelle dei lavoratori, che le hanno chiesto aiuto e che dovrebbe difendere, se ci riesce, provi a riflettere.. a noi delle sue beghe politiche poco importa....”.

E’ morto Gaetano Antoniani in mostra, per lui la stampa locale è stata arida, ma tutti devono sapere che quella incredibile mole di attività che il Provveditorato agli Studi di Campobasso e il CONI dedicavano ai Campionati Studenteschi, negli anni ottanta e novanta, in gran parte, derivava dalla sua opera instancabile. Da bambini abbiamo fatto molte volte a pugni per la disperazione delle nostre mamme, ma quando ci alleavamo le abbiamo prese e date come accadeva a quei marmocchi di strada degli anni sessanta. La schiena però, la schiena di Gaetano, è sempre stata a piombo. Il Prof. Antoniani aveva i suoi difetti che bi-

lanciava con un pregio che posseggono solo le persone che valgono. Non la smetteva mai di sognare e di programmare ogni fase della sua vita. Gli orizzonti, come facevamo da bambini, per lui erano sempre dilatati. Non ha mai inteso guardare la vita dal suo specchietto retrovisore. Anche da quel letto terribile della malattia che in trenta

giorni lo ha inibito e imprigionato, non si è smentito. Ancora pensava al suo futuro. Quelle cellule impazzite, prima o poi le avrebbe ricondotto alla ragione. Purtroppo è arrivata una sconfitta annunciata ma lui, prima di cedere le armi, ancora era convinto, fino ad un secondo prima, di mettere in conto un’altra vittoria tra le tante che gli hanno regalato i

campi di gara. Fino a ieri l’altro, Gaetano trascorreva le sue giornate con i suoi studenti della Igino Petrone e con i bambini delle Acli. Era la persona più indicata, la locomotiva di quella purezza viaggiava ad altissima velocità perché quell’uomo ormai sessantenne, in fondo, bambino lo era ancora. La terraccia dei campi sportivi o la polvere delle nostre sgangherate palestre, assieme a quelle cellule-mostro, avranno trovato dimora definitiva nel suo corpo. A noi resta il suo sogno, quella purezza di pensare sempre al domani migliore che potesse trasformare una giornata grigia in una giornata di sole.


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5 27 febbraio 2016

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La Camera di Commercio del Molise si appresta a concludere l’iter organizzativo

Nomina della giunta e redazione dello Statuto al Consiglio dell’8 marzo Il nuovo Ente è la traduzione di una riforma nata dalla presa di coscienza che bisognava cambiare, aumentare in dinamismo e in competitività L’8 marzo, giornata cara alle donne (è la loro Festa), tornerà a riunirsi il consiglio d’amministrazione della Camera di Commercio del Molise per completare la struttura amministrativa dell’Ente. In programma, infatti, la elezione della giunta. Un passaggio necessario quanto importante per confermare l’unità d’intenti di questo nuovo Ente territoriale che s’è ritrovato, con una larga maggioranza, intorno alla figura del presidente Paolo Spina. Che s’è riconosciuto sulle linee programmatiche, deciso a realizzare un modello operativo snello, veloce, incisivo. La giunta dovrebbe essere pertanto espressione di questo spirito costruttivo, che il presidente Spina sicuramente riuscirà a tradurre chiamando in giunta le figure rappresentative del panorama produttivo regionale al fine di mettere in atto politiche economiche in grado, seppure lentamente, di risollevare le sorti (depresse) del Molise. L’intento, oltre il varo

l’intervento

Caro Direttore, ho letto quanto scrive Dardo sull’università del Molise. Sono pienamente d’accordo con lui specialmente per la facolta’ di medicina. Per i pochi “ eletti” che vi saranno

dell’esecutivo, è quello di creare e dare deleghe specifiche, limitate, ma chiare, ai consiglieri che più degli altri vorranno impegnarsi nella lavoro. Un modo democratico di amministrare valori e beni che sono stati mortificati dal protrarsi della crisi e dalla assenza di una programmazione regionale finalizzata a chiamare a raccolta le energie produttive e

professionali e a creare le condizioni per la ripresa economica e lo sviluppo. La Camera di Commercio del Molise potrà dire compiutamente la sua allorché avrà approvato lo Statuto. Ovvero la carta delle competenze e delle finalità, che il presidente Spina in buona parte ha già espresso nel corso dell’intervento d’insediamento insistendo sull’importanza del-

l’innovazione, della formazione (tecnica e professionale), delle reti d’impresa predisposte particolarmente ad attrarre investimenti e flussi turistici, del rapporto dialettico con gli altri enti territoriali per sollecitare la riqualificazione dei centri urbani nella visione più ampia dell’incremento degli strumenti e dei settori commerciali. Il Molise produce qualità ma non

è competitivo sui mercati né riesce a creare attenzione su di sé. La Camera di Commercio del Molise è la traduzione di una riforma nata dalla presa di coscienza che bisognava cambiare, aumentare in dinamismo, in competitività. In questa prospettiva si comprendono e si apprezzano la riduzione a una sola Camera sul territorio regionale, la riduzione delle spese di gestione, la ottimizzazione dei servizi e degli interventi. Il Consiglio dell’8 marzo dovrebbe pertanto avviare questo processo di arrotondamento dell’organizzazione dell’Ente con la composizione della giunta e stabilire se debba essere l’organismo delegato a elaborare una proposta di Statuto o si debba essere un’apposita commissione a farsi carico di questo impegno da cui, come abbiamo accennato, dipenderà il grado di qualità e d’incisività della Camera di Commercio del Molise nel mettere in essere i segni dell’innovazione in uno coi quelli dell’operatività.

Facoltà di Medicina, va ripensata ammessi non si apre alcun spiraglio lavorativo se non con la cooptazione, che pure non risolve. Per la spesa che comporta e l’organizzazione sarebbe stato piu’ conveniente per tutti pagare quanto necesdsario presso una universita’ piu’ competitiva: va bene...pero’ vorrei solo ricordare

il motivo per cui fu istituita l’universita’ del molise:poche facolta’ di eccellenza che pero’ non erano in essere gia’ nelle citta’ confinanti. Invece si sono aperte facolta’ che non sono d’eccellenza e che non portano ad alcuno sbocco lavorativo. Il Rettore si arrabbiera’ ma purtroppo la stati-

stica non mente. Credo che si sia formata una roccaforte in contrasto con la storia del Molise. Adesso, credo che sia necessario per l’universita’, attraverso i suoi comparti, elaborare una visione che apporti al molise qualcosa di positivo. Cioe’ una ricerca sul ter-

ritorio, zona per zona,per la conoscenza delle peculiarita’, se ancora ce ne sono. Forse. Un cordiale saluto Molise. AA

Unimol, Barbieri direttore generale Il Consiglio di Amministrazione dell’Università del Molise, su proposta del Rettore e con parere favorevole già espresso all’unanimità dal Senato Accademico, ha conferito questa mattina, anch’esso all’unanimità, l’incarico di Direttore Generale al dottor Valerio Barbieri. Dirigente di ruolo dell’Ateneo, Direttore della Divisione attività gestionali e già Direttore Generale Vicario, Valerio Barbieri ricoprirà l’incarico dal 1° maggio 2016 per i prossimi tre anni. Così, il Rettore, Gianmaria Palmieri, a valle della seduta del Consiglio di Amministrazione,

dopo la designazione del nuovo Direttore Generale. «Questa nomina costituisce pieno e meritato riconoscimento del valore di una professionalità maturata ed affermatasi nel corso di più di venti anni di carriera amministrativa e dirigenziale nel nostro Ateneo, svolta con indubbie capacità e dedizione; più in generale, la designazione testimonia l’elevatissima qualità della componente tecnico-amministrativa di Unimol, sempre più in grado di esprimere figure dirigenziali di rilevante livello. Sono certo che il neo Direttore Generale saprà af-

frontare e vincere anche questa nuova e più impegnativa sfida. Consentitemi però, in questa occasione, di esprimere a nome di tutto l’Ateneo un grato ringraziamento al dottor Vincenzo Lucchese, che ha fornito nel corso della sua lunga e intensa esperienza al vertice amministrativo della nostra Istituzione, un contributo fondamentale alla crescita e all’affermazione della stessa. Contributo che, sono sicuro, continuerà comunque a fornire, con le doti di professionalità e di garbo che lo contraddistinguono».


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Campobasso

27 febbraio 2016

“Ok del Consiglio comunale al Piano Sociale di Zona“

Il Consiglio comunale di Campobasso ha approvato lo strumento di programmazione È stato ratificato, dal Consiglio Comunale di Palazzo San Giorgio, il Piano Sociale di Zona 2016-2018 che aveva superato positivamente il vaglio della Conferenza dei servizi del 22 febbraio nel corso della quale Campobasso è stato confermato

comune capofila tra i 25 centri che rientrano nell’ATS e il sindaco del capoluogo Antonio Battista eletto presidente dell’Ambito. Soddisfatti per il risultato raggiunto oggi nel corso dell’assise civica sia il sindaco Antonio Battista che l’Assessore

alle Politiche Sociali Alessandra Salvatore che così ha commentato il passaggio nell’Aula consiliare: “Un documento importante, che è il frutto di un approfondito e complesso lavoro di concertazione, svolto in tempi rapidi e durante il quale è stata

data ampia possibilità alle porti sociali, ai sindacati e alle istituzioni coinvolte di dare il proprio contributo per migliorare il Piano. Un lavoro certosino che è passato anche attraverso la Commissione Politiche Sociali presieduta dal consigliere Gio-

vanni Di Giorgio“. Ora che il documento ha avuto il via libera dal Consiglio Comunale oltre alla gestione associata delle funzioni saranno assicurati anche i servizi e gli interventi di carattere sociale su tutto il territorio di competenza.

“Biblioteca, cala il sipario” L’associazione Campobasso insieme interviene sulla chiusura dell’Albino CAMPOBASSO. Che fine fa la Biblioteca Albino? A chiederlo sono cittadini, dipendenti, associazioni come ‘Campobasso insieme’, il cui presidente Claudia Mistichelli parla di “un patrimonio culturale, storico ed identitario che rischia di andar disperso nell’indifferenza e nel silenzio generale, assordante o colpevole non so”. Lo stato dell’arte, in estrema sintesi, è questo: a) in conseguenza della riforma delle province, legge Delrio, e della legge di stabilità la Provincia di Campobasso non può più occuparsi di cose culturali e quindi della Biblioteca; pertanto ha azzerato ogni stanziamento e messo in mobilità il personale, 6 unità; b) la Regione Molise che per legge è il soggetto deputato

alla gestione del riordino ha dichiarato il suo disinteresse per la Bibliiteca; c) il Mibact ha manifestato un interesse ad acquisire la Biblioteca Albino, ma fin ora nulla di certo. “Di fatto – continua Mistichelli – l’unico dato certo è l’imminente (marzo/aprile) spostamento ad altri enti del personale addetto e quindi la chiusura della Biblioteca,

in assenza di fatti nuovi. Il perché sia avvenuto ciò, quali le ragioni e le logiche che hanno prodotto tale situazione dovrebbe essere oggetto di una attenta riflessione”.

“Carnuale de na vota” Le maschere carnascialesche tradizionali di Campobasso al museo nazionale di arti e tradizioni popolari di Roma

Le antiche maschere tradizionali del capoluogo di regione riportate in vita in occasione del “Carnuale de ‘na vota” dall’ associazione culturale Arti e Tradizioni Fontanavecchia in rete con altre associazioni della città, saranno documentate e conservate presso il Museo Nazionale di Arti e Tradizioni di Roma affinchè il patrimonio culturale campobassano non vada irrimediabilmente perduto e venga tramandato alle future generazioni. Domenica 21 febbraio la Soprintendenza per i Beni Demo-EtnoAntropologici del Molise ha ripreso le maschere dei Briganti e di Verde Auliva ridonate alla città dall’ associazione culturale Arti e Tradizioni Fontanavecchia in collaborazione con l’ associazione culturale Pro Crociati e Trinitari. A differenza di altre maschere tradizionali, come quella dei “Do-

dici Mesi”, caratteristiche di molte realtà del territorio molisano, “I Briganti” e “Verde Auliva” sono maschere peculiari della città capoluogo e ne connotano la storia e la cultura, così come succede per il Diavolo a Tufara. La pineta della collina di San Giovannello ha costituito l’ ideale ambientazione della maschera de “I Briganti”, che consiste in una scena silvana, appunto, e racconta di un gracile signorotto ingannato dalle lusinghe di una zingarella e minacciato da bonari briganti che cercano di spaventarlo per farsi dare la borsa contenente “oro, monete e argento” perché possa aver salva la vita. Le maschere venivano un tempo rappresentate lungo le strade del centro storico, per questo la zona tra la torre Terzano e largo Japoce hanno costituito l’ ambientazione perfetta per la messa in scena di

Verde Auliva, canzone epico-lirica originaria dell’ Italia centrale che riflette la tipica tematica delle traversie d’ amore che possono capitare a due amanti: l’ imposizione del padre alla figlia a rinunciare all’ uomo del cuore per sposarne uno che non ama. L’ associazione Fontanavecchia ringrazia chi ha reso possibile la realizzazione di questo progetto di riscoperta e di tutela, le associazioni che hanno contribuito alla realizzazione di una rete che ha fatto convergere azioni e competenze per far riscoprire alla comunità cittadina il patrimonio culturale locale, ormai quasi dimenticato da anni, senza alcun aiuto economico da parte delle istituzioni politiche della città, contando solo sulla passione per la cultura e l’ amore per il proprio territorio: Crociati e Trinitari, Talenti e Artisti Molisani, Borghi d’ Eccellenza, Campo-

basso Nord, Cavalieri della Morgia, Ass. Polizia Penitenziaria, parrocchia S. Giuseppe Artigiano. Un ringraziamento particolare va a Carmine Aurisano, pilastro della tradizione campobassana, che ha messo a disposizione le sue conoscenze e la sua esperienza onorandoci della sua partecipazione in prima persona nella rappresentazione delle maschere e strepitoso capo dei briganti. Tutelare e divulgare la nostra tradizione orale equivale a preservare un tesoro che connota una comunità e che la rende unica,

un patrimonio che costituisce quelle radici che sostengono quello che i campobassani sono oggi. All’ orgoglio di contribuire a salvaguardare questo tesoro delle tradizioni locali si aggiunge dunque l’ onore di rappresentare la città di Campobasso anche al di fuori dei confini cittadini. L’ auspicio è che la peculiarirà delle maschere campobassane possa inoltre costituire un’ occasione fissa di promozione culturale e di richiamo turistico non solo per la città ma anche per l’ intera regione e per le regioni limitrofe.


Campobasso

7 27 febbraio 2016

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Ancora qualche stralcio di passato tra rossoblù e altomolisani ma domenica si gioca per vincere

Il Lupo sa che l’Agnone ha fame di punti di Gennaro Ventresca Mi ricordo, tra una selva di bicchieri di digestivo, la lunga serata che il Trap concesse ad una pletora di giornalisti, nel dopo cena al Roxy, la sera della vigilia di Campobasso-Juventus. Amabile come sempre, l’allenatore italiano più vincente di sempre aprì il cuore anche a pochi pennaiuoli campobassani. Tra i quali c’ero anch’io. Un altro flash futblolistico: mi ricordo la domenica di AgnoneseIsernia. Fui ospite di Rocco Sabelli, persona unica, innamorata come poche del suo lavoro e del mondo dei calci d’angolo. Spizzicò appena qualcosina a tavola, nell’hotel al centro del paese l’ex amministratore delegato di Alitalia, e mentre portava alla bocca una tartina gli trema-

vano le mani, confidò: “Temo il trappolone”. Il suo sospetto si tramutò in certezza: l’Agnone, dopo aver giocato un signor primo tempo si fece raggiungere e poi sopraffare, nella ripresa, dalla squadra pentra, guidata magistralmente da Francesco Farina, abile come pochi a cambiare le cose in corsa. Un posto a parte meritano due precedenti. Il primo, in occasione di un’amichevole di fine estate e l’altro, per il 1° Memorial Michele Scorrano. Un tempo la nostra squadra era la stella molisana. Le società migliori della provincia se la contendevano per le grandi occasioni. Non vi dico che buriana quel giorno al campo sportivo (non ancora ristrutturato). L’entusiasmo fu indescrivibile, un gruppo di giovanotti mi si av-

vicinò per chiedermi l’autografo. Roba da non credere. Il Memorial Scorrano fu accompagnato dalle solite polemiche campobassane: una corrente di pensiero non gradì la scelta del

Civitelle per la sfida tra ex rossoblù (della B) e la formazione altomolisana. Mentre furono tutti d’accordo per l’amichevole tra i rossoblù di Tony Pasinato e i ragazzi agnonesi.

Un altro calcio si giocherà domenica, in altura. L’Agnonese ha bisogno assoluto di conquistare i punti salvezza; il Campobasso intende allungare la serie di risultati utili, per puntare al terzo posto. Sempre meglio del quarto, in caso di play off. Mi ricordo dei calciatori coi pantaloncini corti, Nicola D’Ottavio ci fece aggiungere lo spacco ai lati. E piacquero così tanto a una ragazza che, di lì a poco, avrebbe sposato. Lancette spostate alle 15, come domenica scorsa. Per consentire ai seguaci del Lupo di avere l’agiatezza di raggiungere il Civitelle. Che senso ha, con le giornate così lunghe, a tenere fermo l’inizio delle gare alle 14,30? Teste dure quelle dei vertici della Lega. Non afferrano neppure queste cose.

Sosta regolata lungo Corso Vittorio Emanuele dal 29 febbraio

Un provvedimento relativo al trasferimento della scuola di via Crispi alla D’Ovidio CAMPOBASSO. Per evitare possibili disagi alla circolazione viaria nel cuore di Campobasso, a partire da lunedì 29 febbraio ci sarà un piccolo cambiamento della viabilità. Un’esigenza che arriva a seguito dell’ordinanza sindacale, la n. 06 del 19 febbraio 2016, con la quale è stato disposto il trasferimento delle attività didattiche dalla scuola primaria di via Crispi “N. Scarano” alla scuola primaria di “E. D’Ovidio” grazie al dirigente scolastico Prof. Pasquale Grassi che ha messo a disposizione l’intera ala destra dell’edificio di via Roma in cui saranno accolte le 16 classi. Da lunedì 29 dunque, per evitare di paralizzare il traffico veicolare nel cuore della città e soprattutto il via Roma, il sindaco Battista e l’assessore alla Polizia Municipale Salvatore Colagiovanni danno la possibilità, per i familiari che accompagneranno i loro piccoli a scuola, di poter parcheggiare lungo Corso Vittorio Emanuele dalle 8,15 alle 8,45 per l‘orario di entrata e

dalle 13,15 alle 13,45 in funzione dell’orario di uscita. La sosta non si potrà prolungare per più di dieci minuti, vale a dire il tempo necessario per accompagnare i bimbi fino all’ingresso dell’istituto. L’assessore Salvatore Colagiovanni fa sapere che per i primi tre giorni i vigili urbani che regoleranno la sosta saranno tolleranti, dal 4 marzo in poi chi andrà oltre il tempo massimo consentito per la sosta lungo il Corso sarà multato. Il sindaco Battista e l’assessore Colagiovanni invitano ad un senso di responsabilità e di civiltà per evitare che il trasferimento in via Roma degli alunni della Scarano non crei particolari disagi alla circolazione nel cuore della città.

Il Parco San Giovanni a Eduardo De Filippo

La proposta viene dall’associazione Il Nostro quartiere San Giovanni CAMPOBASSO. Intitolare il Parco San Giovanni di Campobasso a uno dei massimi drammaturghi italiani: Eduardo de Filippo. Ad avanzare la proposta a Palazzo San Giorgio l’associazione “Il Nostro Quartiere San Giovanni” che da 18 anni cura la rassegna teatrale “Festival Nazionale del Teatro Popolare e della Tradizione”che si tiene nei mesi di luglio ed agosto proprio nel ”Teatro Greco” del parco di via Lombardia che, ormai, è fortemente caratterizzato dall’evento e che ha sempre un notevole consenso di pubblico. “Il Festival – fanno sapere dall’associazione – oltre a costituire un momento di aggregazione e motivo di integrazione del quar-

tiere con il resto della città, rappresenta un volano per rafforzare la conoscenza e la passione verso una forma di arte sempre più popolare e vicina alle esperienze di vita quotidiana. Uno stimolo culturale notevole che interessa soprattutto gli abitanti del quartiere che difficilmente avrebbero occasione di apprezzare l’arte del teatro”. Il teatro, dunque, viene proposto come strumento di aggregazione ed integrazione, che racchiude una forte valenza sociale. Una dimensione questa che per l’associazione ben si sposa con i sentimenti rappresentate dalle opere di Eduardo che mai “furono disgiunte dall’impegno politico, civile e sociale”.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

27 febbraio 2016

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“Coerenza ed affidabilità non sono di Forza Italia” Il coordinatore di Fratelli d’Italia, Di Sandro, sulle comunali di Isernia Giacomo Papa, neo nominato portavoce di Forza Italia nel Molise attacca Fratelli D’Italia, colpevole, a suo avviso di aver “rotto” il tavolo politico per le Comunali di Isernia e di aver aderito ad un movimento trasversale “condizionato da esperienze passate”. Alle dure parole di Papa risponde con una nota il Portavoce Regionale di Fratelli d’Italia – AN Filoteo Di Sandro. “Spiace leggere parole come quelle utilizzate dall’amico Giacomo Papa specialmente alla luce dell’importante appuntamento elettorale che ci aspetta nella prossima primavera nel capoluogo pentro. Si potrebbe pensare, a prima vista, che le frasi pronunciate dal portavoce di Forza Italia possano essere state

dettate dall’inesperienza, dato il brevissimo “rodaggio” che Papa ha dovuto affrontare prima di calarsi nella competizione elettorale vera e propria, tuttavia alcune accuse precise non possono lasciarsi senza risposta. Cominciamo con ordine. Il nostro partito, da sempre, ha coerentemente assunto posizioni inequivocabili all’interno del centrodestra molisano e, dalla sua nascita ad oggi, si è sempre battuto per la creazione di un’alternativa credibile all’attuale maggioranza regionale e per la ricomposizione di una coalizione di centrodestra solida e coesa. Dal 2013 ad oggi la nostra linea è stata sempre la stessa, lo hanno dimostrato anche gli importanti appuntamenti elettorali che, nel

tempo, abbiamo affrontato, non da ultimo quello concernente la rielezione del Presidente della Provincia di Isernia. Proprio per questa nostra coerenza abbiamo accettato di partecipare al tavolo politico convocato da Forza Italia, assieme a Noi con Salvini, per verificare la possibilità di ricomporre effettivamente il centrodestra in vista delle comunali di Isernia. È stata Forza Italia, in quella sede, a porre un veto insormontabile su una persona seria e rispettabile come Giacomo d’Apollonio, nome per il quale, peraltro, proprio Forza Italia si era spesa solo poco più di due anni or sono, con il risultato, visibile a tutti, di aver prodotto una spaccatura decisamente incomprensibile nel tavolo politico.

All’amico Papa chiederei, piuttosto che scagliare accuse ai propri alleati, dov’era Forza Italia quando Antonio Ditri combatteva per la presidenza di Via Berta e perdeva quella battaglia solo ed esclusivamente per il mancato appoggio di esponenti di Forza Italia? Dov’era Forza Italia quando suoi importantissimi esponenti appoggiavano apertamente l’attuale governo ragionale di centrosinistra? Dov’era e dov’è Forza Italia adesso che quel sodalizio viene riconfermato per stessa ammissione del Presidente della Regione? E quali iniziative politiche ha intrapreso nei confronti di questi iscritti? Quando Forza Italia vorrà rispondere a queste domade noi, forse, potremmo dire di aver avuto

quella chiarezza che tanto viene richiesta e di aver, finalmente, segnato un punto di svolta nella politica molisana. Da ultimo, segnalo che Giacomo d’Apollonio è stato e sarà il candidato del centrodestra isernino e che se saprà attrarre a se anche pezzi di società civile per un progetto politico credibile e più ampio questo non può certo considerarsi un demerito, anzi sarà il segnale che si è scelto di investire sulla persona giusta. Fratelli d’Italia è e resta nel centro destra sia a livello nazionale che locale e continuerà la propria battaglia forte dei propri valori e della propria identità per la ricostruzione di un’alternativa credibile al governo del territorio“.

Tenta di spacciare banconote da cinquanta euro false Un 30enne è stato fermato dai Carabinieri ISERNIA. I Carabinieri di Isernia hanno fermato un 30enne del posto mentre tentava di spacciare una banconota falsa da cinquanta euro in un esercizio commerciale della periferia cittadina. Gli uomini dell’Arma sono stati allertati dall’esercente insospettitosi sulla genuinità della banconota ricevuta dal 30enne. Dagli immediati accertamenti è emerso infatti che le cinquanta euro erano false, e pertanto sono state immediatamente sottoposte a sequestro. Il giovane è stato accompagnato in caserma dove nei suoi confronti è scattata una denuncia alla competente Autorità Giudiziaria. Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini per accertare se lo stesso abbia tentato di spacciare altre banconote false, e dove abbia procurato quella sottoposta a sequestro. Secondo i dati in possesso dall’Arma dei Carabinieri, quella da 50 euro, insieme a quella da 20 euro, risultano tra le banconote maggiormente contraffatte dai falsari. Al fine di evitare di subire truffe di questo genere, i Carabinieri consigliano in particolare di verificare la genuinità della banconota attraverso il tatto, la carta ha

infatti una particolare sonorità e consistenza e sui margini destro e sinistro si possono percepire una serie di trattini in rilievo. Anche l’immagine principale, le iscrizioni e la cifra di grandi dimensioni indicante il valore sono stampate in rilievo; attraverso la vista, guardando la banconota in controluce, è possibile scorgere un’immagine sfumata con il ritratto di Europa, la cifra del valore e una finestra. Il ritratto appare anche nell’ologramma. Il filo di sicurezza appare come una linea scura su cui sono visibili il simbolo € e la cifra del valore in caratteri bianchi di piccole dimensioni; attraverso una luce ultravioletta, infatti sotto una comune luce ultravioletta la carta non diventa fluorescente, cioè non emette luce ed è scura. Ciascuna delle fibrille incorporate nella carta appare in tre colori diversi. Sul fronte, le stelle della bandiera dell’UE, i cerchietti e le stelle di grandi dimensioni diventano gialli, come altre parti della banconota. Sul retro, il quarto di cerchio posto al centro e alcune aree del biglietto appaiono in verde. Il numero di serie orizzontale e una striscia risultano in rosso. Sotto una

particolare luce ultravioletta, invece, sul fronte, i cerchietti al centro appaiono in giallo, le grandi stelle e altre parti della banconota risultano arancioni. Anche il simbolo € diventa visibile; infine attraverso le micro-scritte, poiché in alcune aree della banconota sono presenti sottili iscrizioni. La microscrittura diventa leggibile con una lente di ingrandimento. I caratteri sono nitidi e non sfocati. Quelle da 0,8 millimetri sono visibili a occhio nudo, mentre per quelle da 0,2 millimetri serve una lente di ingrandimento. In entrambi i casi, i caratteri devono essere nitidi e non sfocati. Tra i luoghi a rischio, in cui fare maggiore attenzione per evitare di rimanere vittime di raggiri del genere, sono sicuramente quelli in cui c’è maggiore affluenza di persone e ampia circolazione di denaro, supermercati, mercati cittadini, benzinai, salumerie, bar, punti scommesse e così via. Nei casi sospetti, come quest’ultimo verificatosi ad Isernia, è comunque sempre consigliabile chiedere l’immediato intervento dei Carabinieri attraverso il numero di emergenza “112”.

Cd per acquistare vaccini L’iniziativa è stata portata avanti dai ragazzi dell’istituto San Giovanni Bosco ISERNIA. L’Istituto Comprensivo Statale “San Giovanni Bosco” di Isernia, in occasione della manifestazione natalizia “Eppure ….è ancora Natale”, svoltasi presso l’auditorium “Unità d’Italia” di Isernia, ha proposto al pubblico dei CD musicali dal titolo “il Canto per un Bambino”, con brani canori realizzati dal Coro polifonico stabile dell’Istituto “Piccole Voci inCanto” e allegati ai biglietti augurali, per condividere e corroborare l’iniziativa di solidarietà nello spirito dell’Incontro del Natale. Il ricavato della somma è stato destinato all’acquisto di n. 120 Kit completi per vaccinazione

rivolti ai bambini del CIAD e della REPUBBLICA CENTRO AFRICANA, con l’intermediazione del CENTRO MISSIONARIO DEI FF.MM. CAPPUCCINI di FOGGIA. Il repertorio musicale degli alunni dell’Istituto Comprensivo “San Giovanni Bosco” è iniziato , in forma sperimentale, nel gennaio 2014 con performance e momenti culturali, di socializzazione e di solidarietà significativi che si sono succeduti sempre con grande successo, realizzando, anche questa volta, un’esperienza unica. Il CD “il Canto per un Bambino” è stato registrato in uno

studio di incisione musicale con un alto coinvolgimento emotivo e formativo, pensato per portare la voce dei nostri bambini in luoghi lontani, un messaggio di speranza e un aiuto concreto a coloro che ne hanno più bisogno. Tale idea pur ponendosi, precipuamente, nell’ottica dello sviluppo delle potenzialità canore e di interpretazione solistica e corale, educando i bambini ad un uso consapevole delle capacità vocali, utilizzate in un contesto di apprendimento individuale e collettivo, ha voluto evidenziare come il linguaggio musicale sia uno strumento di educazione glo-

bale della persona, favorendo anche il processo di integrazione ed inclusione degli alunni con difficoltà comunicativo-relazionali, nonché il raggiungimento di molteplici finalità formative, quali: acquisizione di una consapevolezza e prime forme di controllo della propria emissione vocale; sviluppo del controllo ritmico-temporale del brano corale-parlato e cantato e dei diversi effetti dinamici nell’esecuzione dello stesso brano; progresso di tecniche diverse di improvvisazione. Grazie ai testi delle canzoni e agli stili musicali, il Coro Polifonico Stabile ha lavorato proficuamente su molteplici fronti

(linguistico, psicologico, educativo, ri-educativo ed espressivo), incontrando diversi saperi (letterario, geografico, storico, ambientale, sociologico) , arricchendo la personalità di ciascun alunno dal punto di vista affettivo e della partecipazione e modulando dinamiche e ritmi analoghi ai processi emozionali evocati. La pregnante valenza del Coro e dell’orchestra si è rivelata anche nella straordinaria esperienza di cantare per e con il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini , in visita, presso il nostro Istituto, per l’inaugurazione dell’a.s. 2015/16.


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Termoli

27 febbraio 2016

Premi di efficienza e raccolta, c’è l’accordo di programma E’ stato l’assessore all’Ambiente a parlare dei rifiuti elettronici TERMOLI. E’ stato l’assessore all’Ambiente Filomena Florio a introdurre in sala consiliare il seminario informativo “Il nuovo accordo di Programma per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Rare)” organizzato da Anci. Il 9 febbraio 2015 è stato siglato l’Accordo di Programma per la definizione delle condizioni generali di raccolta e gestione dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) tra Anci, Centro di Coordinamento Raee, Produttori di Aee e Associazioni delle Aziende di Rac-

colta dei Rifiuti. Il nuovo accordo, previsto dall’articolo 15 del D. Lgs. 49/2014, in attuazione della Direttiva 2012/19/CE, ha una validità triennale con decorrenza dal 1 gennaio 2015. Il documento sottoscritto sostituisce quello in vigore dal 2011 e declina le fondamentali caratteristiche di istituzionalità, gratuità e universalità del servizio di ritiro offrendo garanzie e certezze sotto il profilo ambientale della fase di trattamento, mediante regole operative semplici e certe. La principale conferma presente

nell’accordo è rappresentata dai cosiddetti “Premi di efficienza”, cioè i corrispettivi messi a disposizione dai Sistemi collettivi per favorire scelte organizzative e operative dei Centri di raccolta, volti ad assicurare una elevata efficienza complessiva del sistema di gestione dei Raee, che risultano maggiorati rispetto ai precedenti. Nell’ambito delle attività previste dall’Accordo di Programma Raee 2015-2017, il Comitato Guida ha recentemente discusso ed approvato il documento di integrazione ai contenuti del-

l’Accordo stesso con l’obiettivo di rendere più chiare ed opera-

tive le regole applicative per tutti i sottoscrittori.

Anziano trovato morto L’86enne si era allontanato da Portocannone. Il luogo del ritrovamento in aperta campagna PORTOCANNONE. Dramma a Portocannone. Un 86enne, M. F. le iniziali scompare e viene dato l’allarme. Si mobilitano le forze dell’ordine, purtroppo quando viene ritrovato è deceduto. Probabilmente a causa delle conseguenze di una caduta dal costone. Sul posto 118, Misericordia, Vigili del fuoco, sia con la squadra del distaccamento di Termoli, l’unità cinofila del comando provinciale di Campobasso e il gruppo Ucl (unità di controllo lo-

cale, con l’utilizzo del Gps) e Carabinieri. Il luogo del ritrovamento è in aperta campagna. La zona è stata delimitata proprio dai militari dell’Arma, che hanno atteso il nulla osta del magistrato di turno della procura di Larino per rimuovere il cadavere dell’86enne e affidarlo all’impresa di pompe funebri incaricata dalla famiglia. L’allarme era stato dato alle 10, mentre i familiari dalle 6.30 avevano scoperto che l’uomo non si tro-

vava nella sua abitazione. La salma dell’86enne è stata trovata in un canalone di campagna alla periferia di Portocannone, si era allontanato da casa, presumibilmente nella notte, nonostante il maltempo. Le ricerche si sono concluse alle 13.30. L’ipotesi ritenuta più probabile è che l’86enne non sia riuscito a trovare la strada per tornare a casa a causa anche dell’oscurità e del maltempo.

Chiuso il progetto Martina L’iniziativa si prefigge di parlare di tumori ai giovani nelle scuole LARINO. Lions verso i giovani, il responsabile del progetto Enzo Fauzia stila il bilancio dell’iniziativa. Questa è stata la nostra direttrice negli ultimi cinque anni. Il nostro Club Lions Termoli Tifernus ha voluto impegnarsi per sostenere i nostri giovani, erroneamente catalogati come esseri a corto di ideali e in grado di sapere tutto attraverso la rete. Ma è noto a tutti che questa “ categoria”, è spesso abbandonata a se stessa dalla famiglia, dalle istituzioni e perché no anche dagli educatori. In merito al Progetto Martina, solo per ricordare a chi legge questo titolo per la prima volta, si prefigge di parlare ai giovani di tumori rompendo il silenzio che attorno all’argomento si fa solitamente. Di spiegare che se sempre più persone guariscono da questa malattia molti di più rispetto a prima la contraggono. Cerchiamo di spiegare loro con parole e modi adeguati all’età ed alle conoscenze esistenti, che uno

stile di vita sano permette di tenere la giusta distanza dalla malattia, a volte contratta in giovane età, manifesta la presenza a distanza di molti anni rendendo a volte vane le cure e gli sforzi dei medici e dei familiari. Indichiamo

loro oltre che una corretta prevenzione anche il giusto approccio alle indagini conoscitive nel caso di infezioni o attacchi del male, il male è in alte percentuali curabile, occorre saperlo affrontare. Nel la conferenza del 29

Gennaio a Termoli presso l’Istituto “Federico di Svevia” con deludente partecipazione dei genitori ed i docenti invitati, i Lions del Progetto Martina si sono proposti nel ruolo di partner insieme ai genitori ed ai docenti

in questa campagna conoscitiva della lotta ai tumori. In quella occasione abbiamo assistito alla interessante relazione di illustri professionisti della Sanità pubblica come il Cosmo Di Maggio, senologo a Padova, Lucio Laudadio, presidente dell’ordine degli oncologi di Abruzzo e Molise, dott. Giovanni Fabrizio stimato chirurgo molisano e altri di non meno importanza.A partire da mese di febbraio il Progetto ha spiegato le vele verso i giovani e puntualmente ha ottenuto risultati numerici e qualitativamente importanti. A Termoli grazie ai dottori Dino Molinari e Nicola Rocchia (insigniti peraltro di una targa ricordo per la disponibilità e solerzia nel portare il Progetto nelle scuole da ben cinque anni) ed al dott. Egidio Del Vescovo di Larino, sono stati coinvolti l’Istituto “Federico di Svevia”, il liceo “Perrotta “ ed il liceo “Alfano”, l’Istituto “Boccardi”, l’Istituto “Tiberio”.

Cavi ad alta tensione, le nuove piante TERMOLI. Un avviso pubblico che potenzialmente interessa centinaia e centinaia di proprietari dei fondi attraversati dalla linea elettrica di media tensione della Enel distribuzione, quello diramato dalla società Umbra Servizi, che ha sottoscritto un contratto per la potatura

(come consorziata dell’Arcobaleno) e il taglio delle piante che insorgono sotto le linee elettriche. Un ambito territoriale molto vasto, che comprende Abruzzo e Molise. Il legname rimarrà a disposizione dei proprietari, che dovranno però occuparsi delle ramaglie.

Unico neo, l’avviso pubblico scaricato dal sito del Comune di Termoli scansionato quasi a metà, viva l’attenzione dei dipendenti del protocollo.


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Termoli

27 febbraio 2016

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Tunnel, l’opposizione non molla La mozione, non fatta discutere in aula, è stata ripresentata da Di Brino del Ncd TERMOLI. Sulla mozione che riguarda il progetto del tunnel l’opposizione non lascia, ma raddoppia, riconvocando il Consiglio comunale sullo stessa tema del 17 febbraio. Ma prim’ancora, la minoranza si è recata in delegazione dal prefetto Di Menna, guidata dal capogruppo Ncd Basso Antonio Di Brino, primo firmatario del documento rispedito al mittente con un voto favorevole su mozione d’ordine chiesta da Timoteo Fabrizio. Un incontro cordiale e civile, il cui esito ha convinto ancora di più Di Brino e gli altri colleghi delle minoranze a presentare di nuovo la mozione, protocollata in copia conforme ieri mattina al municipio di Termoli come riconvocazione dell’assise civica. Un documento accompagnante, tuttavia, ha fatto capolino in piazza Pepe, un esposto indirizzato anche a Procura regionale della Corte dei Conti e Procura di

Larino, che si basa su tra capisaldi: illegittimità ed irregolarità nella conduzione dei lavori del Consiglio comunale del 17 febbraio 2016; Illegittimità delle procedure nelle sessioni di bilancio 2014/2015; mancato e ritardato riscontro alle interrogazioni dei Consiglieri Comunali, difficoltà e

ritardi nella procedura di accesso agli atti. Obiettivo di questa iniziativa? “Voler accertare quanto dedotto con particolare attenzione ai ripetuti rilievi di irregolarità ed illegittimità evidenziati nei confronti dell’attuale amministrazione vomunale e, per l’effetto del punto 1, di consentire la di-

scussione della mozione 4514 del 20.01.2016: realizzazione del tunnel di collegamento porto/lungomare nord di Termoli”. Insomma, un muro contro muro autentico, dove il centrosinistra fila dritto sulla propria strada incurante delle critiche, mentre l’opposizione non potendo inci-

dere politicamente coi numeri in aula, a differenza della lacerata esperienza 2006-2009, intende porre continuamente questioni formali e di legittimità dell’operato della giunta e dell’assise civica.

Domenica torna la corsa per Foggia Soddisfazione è stata espressa dal comitato dei viaggiatori per la battaglia vinta TERMOLI. Sancita un paio di settimane fa, più o meno, con l’incontro a Bari, la vittoria del comitato spontaneo dei viaggiatori della linea Termoli-Foggia si è sancita ufficialmente con la modifica degli orari di Trenitalia la battaglia dei pendolari. Da domenica prossima, 28 febbraio, il convoglio regionale in partenza da Termoli ora alle 6.40 tornerà alle 6.25. Viene cancellato il Ba 407 delle 7.50 che arrivava a Foggia alle 9.15, collegamento sostitutivo che in realtà impiegava molto di più, e viene finalmente ripristinato il treno delle 8.07 con arrivo effettivo alle 9.12. Tra le altre novità un festivo che da Termoli torna a Foggia a Pasquetta (28 marzo), il 25 aprile e il primo maggio, con fischio di partenza alle 17.21. Parimenti, cancellato il regionale delle 5.32 che alle 6.32 giungeva alla stazione di Termoli, mentre ci sarà un regionale in partenza alle 6.49 per arrivo alle 7.52 (quello che poi riparte alle 8.07). Altri due treni, uno festivo nei giorni indicati prima, alle 8.46 con arrivo alle 9.42 e quello delle 19.37 che arriva alle 20.45, per riportare a casa i lavoratori. Annullato il collegamento sostitutivo delle 19.42 da Foggia.

Furto aggravato, arrestato un 46enne L’uomo aveva rubato un furgone Ducato. Prontamente fermato dalla Polizia TERMOLI. La Polizia ha tratto in arresto R.T., 46enne di origini pugliesi residente a Termoli, per furto aggravato. Nella notte appena trascorsa, veniva segnalato alla Sala Operativa del Commissariato P.S. di Termoli il furto di un furgone bianco Iveco, avvenuto poco prima in

quella Via Marconi. Gli operatori della Squadra Volanti si ponevano immediatamente alla ricerca del veicolo che veniva ritrovato, poco dopo, in Via delle Viole. Nelle vicinanze, gli agenti notavano la presenza del suddetto R.T., già noto alle Forze dell’ordine per i numerosi

precedenti, il quale, non fornendo valide giustificazioni sul perché si trovasse in quel luogo, veniva sottoposto a perquisizione personale che dava esito positivo. Infatti, nel borsello dell’uomo venivano rinvenuti oltre alla chiave del furgone oggetto di furto, anche un coltello a serramanico,

un telecomando per cancelli automatici, una torcia e documenti relativi ad altro veicolo (un quadriciclo) appartenente a persona diversa dal proprietario del furgone. Tutto il suddetto materiale veniva sottoposto a sequestro, ad eccezione delle chiavi del furgone e

dei documenti del quadriciclo che sono stati restituiti ai rispettivi legittimi proprietari. Su disposizione dell’A.G. competente, l’arrestato è stato associato in custodia presso la camera di sicurezza del Commissariato P.S. di Termoli, in attesa di giudizio per direttissima.



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Opinioni La fiscalità locale continua a rappresentare un peso rilevante per le imprese. Un carico, peraltro, cresciuto progressivamente e costantemente negli ultimi anni. Tra i vari tributi, la tassa sulla gestione dei rifiuti è quella che ha registrato i maggiori aumenti che, nell’ultimo quinquennio, hanno superato i 2,5 miliardi di euro a livello nazionale. Tali aumenti si sono riflessi in livelli tariffari ingiustificati e fortemente disomogenei. Per cercare di invertire questa tendenza Confcommercio ha avviato un’indagine approfondita, coordinata dall’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti appositamente istituito, su tutti i regolamenti e sui piani finanziari dei comuni capoluogo di provincia al fine di verificare la congruità delle tariffe e del livello di servizio. L’obiettivo è stato quello di offrire un’analisi capace di supportare l’attività sindacale delle rappresentanze territoriali e di categoria, implementando e valorizzando anche l’attività degli Osservatori Regionali nati negli ultimi mesi. La documentazione raccolta e le analisi condotte hanno permesso di valutare il posizionamento di ciascun territorio in relazione al quadro regionale e nazionale, la congruità delle tariffe pagate dalle categorie rappresentate, l’individuazione delle strategie per la tutela degli interessi della categoria e la circolazione delle best practices. Proprio per supportare l’azione sindacale delle delegazioni territoriali sono stati raccolti tutti gli elementi necessari ad operare una valutazione critica circa le scelte operate dagli Enti locali in termini di: costo del servizio; bilanciamento della quota del costo tra utenze domestiche e non domestiche; coefficienti di producibilità presuntiva adottati per la determinazione della tariffa; promozione di comportamenti virtuosi attraverso l’introduzione di agevolazioni e scontistiche dedicate alle categorie rappresentate. Confcommercio Molise ha pensato di offrire uno strumento di facile lettura e di immediata confrontabilità affinché possano essere articolate misure e azioni sindacali efficaci, grazie alle sollecitazioni degli iscritti, in funzione del colloca-

27 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Tari a Campobasso e Isernia, troppe criticità mento del proprio territorio. Il quadro regionale analizzato a livello nazionale ha evidenziato forti disomogeneità e distorsioni, anche tra territori contigui, all’interno della stessa regione. Differenze registrate anche per quei Comuni che offrono servizi equiparabili sia in termini qualitativi che quantitativi. Il Molise, con il 5,9% risulta essere virtuoso in tema di comuni che spendono più del fabbisogno e offrono meno servizi tra le regioni italiane, insieme a Calabria, Liguria e Marche. Sia Campobasso (-7%) che Isernia (-29%) raggiungono una valutazione positiva, infatti, nell’uso delle risorse. Inefficiente, invece, la valutazione sul livello qualitativo delle prestazioni: -20% per Campobasso, -10% per Isernia. CAMPOBASSO – SINTESI ANNO 2015 L’analisi condotta ha evidenziato elementi che possono essere considerati “virtuosi” ed altri che invece costituiscono delle criticità. Il livello della spesa è inferiore al valore identificato come fabbisogno standard. La spesa per abitante è pari a € 122. Lo scarto è pari al -7%, individuato tra la spesa storica pari a € 6.225.001, a fronte di un fabbisogno standard (che rappresenta la spesa media per la realizzazione di un determinato livello di Sevizio contestualizzata in relazione alle caratteristiche del bacino demografico territoriale nonché del servizio stesso) pari a € 6.685.763. La raccolta differenziata è pari all’13%, a fronte di una media italiana del 39%. I costi sono bilanciati tra quota fissa e quota variabile e la quota a carico delle imprese è contenuta sia per la parte fissa che per la parte variabile. In linea generale, la spesa sostenuta dalle imprese del commercio di Campobasso è inferiore a quella re-

gistrata nei Comuni benchmark. Più nel dettaglio, tutte le categorie commerciali considerate presentano una spesa inferiore a quella media dei Comuni benchmark (-26% negozi, -43% supermercati, -39% ristoranti, - 28% bar, -33% orotofrutta). Inoltre, considerando la media dei Comuni benchmark, le imprese del commercio (-29%) nel complesso contribuiscono in misura minore alla spesa rispetto alle famiglie (15%). Per quanto riguarda la scontistica, le imprese del commercio possono contare su un buon numero di agevolazioni e riduzioni: 3 su 5. Sul versante delle criticità è importante sottolineare come l’introduzione della Tari abbia penalizzato nel triennio 2012 – 2015 in misura maggiore le imprese del commercio (+33%) rispetto alle famiglie (+25%). ISERNIA - SINTESI ANNO 2015 L’analisi condotta per Isernia, così come per Campobasso, ha evidenziato elementi che possono essere considerati “virtuosi” ed altri che invece costituiscono delle criticità.

Il livello della spesa è inferiore al valore identificato come fabbisogno standard. La pesa per abitante € 91. Per Isernia lo scarto si attesta al 29%, individuato tra la spesa storica pari a € € 2.009.657, a fronte di un fabbisogno standard (che rappresenta la spesa media per la realizzazione di un determinato livello di Sevizio contestualizzata in relazione alle caratteristiche del bacino demografico territoriale nonché del servizio stesso) pari a € € 2.821.317. La raccolta differenziata è pari all’11%, a fronte di una media italiana del 39%. La quota a carico delle imprese è contenuta sia per la parte fissa che per la parte variabile. In linea generale, anche per Isernia la spesa sostenuta dalle imprese del commercio è inferiore a quella registrata nei Comuni benchmark. Più nel dettaglio, tra le 10 categorie commerciali considerate, 6 presentano una spesa inferiore a quella media dei Comuni benchmark (alberghi con ristoranti -48%, negozi 51%, supermercati – 51%, bar – 47%, ortofrutta -41%,, distributori di carburante – 42%). Inoltre, considerando la media dei Comuni

benchmark, il finanziamento del servizio è bilanciato tra famiglie e imprese del commercio. Per quanto riguarda la scontistica, anche le imprese del commercio di Isernia possono contare su un buon numero di agevolazioni e riduzioni: 3 su 5. Sul versante delle criticità è importante sottolineare come, dall’analisi della ripartizione dei costi, emerge che i costi sono sbilanciati sulla quota fissa, che rappresenta il 60% dei costi complessivi. Una corretta allocazione dei costi, tra fisso e variabile, è importante perchè un peso elevato della quota fissa (superiore al 50% del costo totale) indebolisce il legame tra tassa e rifiuti prodotti e il potere incentivante delle agevolazioni, che spesso agiscono solo sulla quota variabile. In questi casi, è necessario rivedere il Piano Economico Finanziario in modo da arrivare ad un graduale riequilibrio del carico. Infine, l’introduzione della TARI ha penalizzato in misura maggiore le imprese del commercio rispetto alle famiglie. Nel triennio 2012/2015 ben il 65% per le prime, il 33% per le seconde.

Città dell’Olio, ci sono Sorbo e Di Lena La nuova squadra, composta da otto membri più il Presidente Enrico Lupi presentata mercoledì mattina a Roma C’è anche il Molise nella nuova squadra di Giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Non con uno ma con ben due rappresentanti: Antonio Sorbo Sindaco di Venafro (IS) è stato eletto nell’esecutivo e altresì nominato vicepresidente nazionale mentre Pasquale Di Lena, fondatore delle Città dell’Olio nel 1994 a Larino, è stato insignito del titolo di Presidente Onorario nel corso del Consiglio che mercoledì mattina ha preceduto l’incontro al Mipaaf di presentazione del programma. In totale sono nove dunque, otto consiglieri più il Presidente Enrico Lupi, i membri della

nuova Giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Durante l’assemblea, il Presidente Enrico Lupi ha proposto la riconferma a Presidente Onorario a Pasquale Di Lena: “con molto entusiasmo e molto affetto, una proposta per molti versi facile, ma meritevole della carica di Presidente Onorario, non solo perché ideatore delle Città dell’Olio nel lontano 1994 a Larino (Cb), ma perché è un riconoscimento ad una persona di grande cultura e di grande esperienza che è stimolo continuo per l’Associazione con idee e progettualità”. “C’è più di una ragione - ha commentato il Presidente Onorario Pasquale Di Lena - per essere davvero contento di questa riconferma a fianco del Presidente Lupi, che rin-

grazio e, con lui, ringrazio tutti i componenti di giunta, della rinnovata stima e fiducia che mi hanno voluto riservare con la presidenza onoraria dell’Associazione Città dell’Olio. La ragione di averla pensata ed essere riuscito a farla nascere a Larino, la mia città nel Molise, e, soprattutto, la possibilità di stare a fianco dei due presidenti, Carlo Antonini prima e Enrico Lupi poi e, così, verificare, grazie al loro impegno e alle loro capacità, l’importanza del ruolo e la bontà dei risultati ottenuti. Una crescita costante che l’hanno portata ad essere, in questi ventuno anni di grande e costante attività, lo strumento più impegnato nel campo della cultura e della promozione della nostra olivicoltura e, non

solo, anche di quella del Mediterraneo. E’ proprio quest’attività intensa di iniziative, tutte importanti per l’olio e i territori che sono all’origine della sua qualità, la dimostrazione della centralità del suo ruolo, tanto più oggi che c’è bisogno di costruire, tutti insieme, l’olivicoltura del domani. Un nuovo percorso, da poco iniziato, che ha bisogno prioritariamente dell’Italia olivicola, della sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni e, quindi, di un ruolo sempre più centrale dell’Anco se si vogliono raggiungere traguardi nuovi e importanti che riguardano, prima di tutto, la salvaguardia e tutela di territori che le Città dell’Olio rappresentano. L’augurio “Buon lavoro Città dell’Olio” è, più che mai, necessario”.


Da dicembre in edicola e librerie


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