Hanno ucciso la sanita' molisana

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 227 mercoledì 14 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a acem Molise

Duro affondo del dottore angelo Di stefano

L'Oscar del giorno lo assegniamo all'Acem. L'associazione costruttori edili molisani sta portando avanti da tempo la battaglia per far comprendere alle amministrazioni pubbliche la necessità di una margine di tutela per le aziende molisane che, diversamente, hanno problemi a confrontarsi con il massimo ribasso. Una battaglia, poi, ancora più forte contro il Comune di Campobasso che ancora non riesce a digerire la necessità di supportare le esigenze come manifestate dalle imprese dell'edilizia. Non sarebbe il caso che l'assessore Maio prendesse appunti?

il Tapiro del giorno a Mauro pirazzoli

aaIl Tapiro del giorno lo diamo a Mauro Pirazzoli. Il direttore generale dell'Asrem continua a restare in silenzio mentre non si riesce a comprendere quale sia il destino del sistema sanitario molisano. Quale sanità dovranno attendersi i cittadini molisani caricati di tasse ma privati dei servizi. Mentre aumenta il solo parco macchine dell'Azienda sanitaria. Forse, non sarebbe male un'attenta riflessione su quanto sta accadendo e, soprattutto, dell'apertura di un canale di dialogo tanto necessario in un momento di grande confusione come quello che stiamo vivendo.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 14 ottobre 2015

Il buco lasciato scoperto della riorganizzazione dell’Ente da Di Mirco lo dovrebbe tamponare la D’Innocenzo

Anche nel segno delle donne la Regione non cambia registro Il vizio antico della stagnazione delle idee e dei progetti è tutto racchiuso nella difficoltà di spesa, nella lentezza delle procedure, nella incertezza delle scelte programmatiche Salvo ripensamento dell’ultima ora, la missione (non compiuta ) del direttore generale della Regione Molise Pasquale Mauro Di Mirco dovrebbe giungere al capolinea il 15 ottobre. Il bagaglio di ritorno è molto più leggero del baglio con cui è arrivato da Milano a Campobasso, nel quale erano riposte non poche esperienze manageriali e non poche idee da mettere in pratica per sollevare di peso la carcassa regionale e rianimarla con una dose massiccia di metodologia organizzativa. Missione, purtroppo, non compiuta o, meglio, parzialmente compiuta, ma non in misura sufficiente per potersi dire che la Regione Molise oggi sia un Ente organizzato ed efficiente, nonostante i 4 direttori d’area e i 53 direttori dei servizi che la detengono strutturalmente, per non citare le centinaia di direttivi (D1 e D3) sui quali pende (inutilmente e vanamente) una interrogazione dei consiglieri regionali Manzo e Federico perché si faccia chiarezza sulla loro controversa condizione giuridica e amministrativa. Nonostante siano stati da Di Mirco ipotizzati anche i Dipartimenti in sostituzione delle 4 Aree, il meccanismo regionale è tutt’altro che oleato, cigola vistosamente, né la cura dimagrante seguita alla fuoriuscita dal lavoro dei soprannumerari e gli esodi volontari, effetto diretto della legge 125 del 30 ottobre 2013 (misure urgenti per il perseguimento di obiettivi di razio-

nalizzazione nelle pubbliche amministrazioni), l’hanno resa più agile e dinamica. Il vizio antico della stagnazione delle idee e dei progetti è tutto racchiuso nella difficoltà di spesa, nella lentezza delle procedure, nella incertezza delle scelte programmatiche. Una stramba e arruffata accelerazione amministrativa sta cercando di evitare di restituire a Bruxelles le risorse finanziarie del settennio 2007/2013, per dire. Per dire, inoltre, che ciò che doveva essere un percorso virtuoso pilotato dal direttore generale, al quale la giunta Frattura con il sistema delle proroghe trimestrali ha regalato quasi un anno in più del dovuto contrattuale, s’è risolto in un percorso

Congresso straordinario, ieri in mattinata, per la FENEAL UIL, sindacato di categoria per i lavoratori dell’edilizia, tra i più esposti al momentaccio che, momento più momento meno, si trascina dal 2007. Corruzione, vigilanza sulla regolarità delle procedure d’appalto dei lavori, strategie complessive da sostenere nella riforma del mondo del lavoro in generale sono state solo alcune delle parole d’ordine che hanno interessato relatori e platea. Pierpaolo Frisenna, segretario organizzativo: “Oltre ad un grande lavoro di controllo in fase di appalti, bisogna aprire ad una sostanziale riforma del lavoro che metta al centro una revisione dei contratti, che oggi si presentano in un numero esagerato di tipologie e fuorviante per lavoratori ed imprese. Attualmente, infatti, quando si entra in un cantiere, ci troviamo dinanzi a contratti di diversa natura, furché quella di riferimento. Assistiamo ad un abuso di contratti atipici, afferenti ad altre categorie oppure alle ormai note false partite IVA. Bisogna, dunque, riformare il sistema, creando una vera e propria filiera delle costruzioni riconoscibile e ben marcata.” Senza dubbio spunti di oggettiva concretezza, ma purtroppo i rapporti tra governo e sindacati, ultimamente, non garantiscono per una corretta, funzionale, biunivoca comunicazione. Ma a cia-

ad ostacoli nonostante le organizzazioni sindacali interne abbiano docilmente collaborato. La modestia del rendimento delle strutture regionali è sedimentata nella corale insoddisfazione dell’utenza. Molte cose quindi devono ancora cambiare. Lo spirito novellatore del presidente Frattura ha lasciato ipotizzare che il credo cui egli conforma la sua azione politica e amministrativa debba svolgersi nel segno di Venere. Donne ai vertici, è il dettato, sperando in qualcosa che lo ripaghi. Mariolga Mogavero al suo Gabinetto e alla segreteria della giunta; Marinella D’Innocenzo, come si dà per certo, alla direzione generale (omettiamo le altre). Una

buona dozzina di donne in carriera alla direzione dei Servizi. Qualcosa sperava cambiasse il presidente, avendole date per capaci di scrollarsi di dosso il retaggio di anni e anni di regionalismo molisano infarcito di comparaggi, di compromessi e di “tiriamo a campare”, ma pare non siano state in grado di corrispondere alle attese riposte. Donne dunque. Mogavero e D’Innocenzo in testa. Angela Aufiero a capo del servizio statistico e supporto della direzione generale; Lolita Gallo al bilancio; Sandra Scarlatelli al servizio avvocatura e commissario straordinario all’Agenzia di Protezione civile; Rossella Salvatore al servizio coordinamento fondo per lo sviluppo e la

coesione; Umbertina Gualano al servizio rendicontazione; Maria Relvini al servizio programmazione delle politiche di promozione turistica e commissario stradina rio degli Enti provinciali per il turismo di Campobasso e Isernia; Nicolina Del Bianco al servizio della valorizzazione dell’economia montana; Luciana Smargiassi al servizio politiche culturali e rapporti coi molisani nel mondo; Giovanna Magnifico al servizio organizzazione e politiche delle risorse umane dell’Asrem; ancora Lolita Gallo al servizio risorse finanziarie e sanitarie; Antonella Lavalle al servizio programmazione e assistenza farmaceutica; Giovanna Bizzarro al servizio assistenza territoriale; Emilia Petrollini al servizio osservatorio del mercato del lavoro; Adriana Di Iorio alla direzione dell’Ente per il diritto alla studio universitario; Anna Franco al servizio studi storici della Regione Molise (forse ce ne sfugge qualcuna e ce ne scusiamo anticipatamente). Almeno da loro, forse, c’è ancora tempo per un segno di novità che giustifichi lo stipendio tabellare annuo di 43.310,90 euro, la retribuzione di posizione di 37.753,40 euro e una non definita retribuzione di risultato. La venalità può suonare un’offesa per una donna, ma per il cittadino è un motivo in più per attendersi qualcosa di metodologicamente nuovo.

Più investimenti, meno burocrazia L’edilizia molisana in grave crisi dal 2007. Congresso Feneal UIL per cercare idee e soluzioni

scuno il suo mestiere e poi la storia ci dirà chi avrà avuto (più) ragione. Peccato solo che nel frattempo le singole esistenze dei lavoratori del settore patiscano in attesa del verdetto. Qualche altro ulteriore spunto, magari più centrato sulla realtà regionale del settore è arrivato dalle parole del segretario regionale della UIL, Tecla Boccardo: “Si rendono, oggi, ancor più necessari nell’edilizia

investimenti pubblici e privati p e r farla ripartire, rimettendo al centro, tra le priorità, il recupero e la riqualificazione dei centri urbani, snellendo burocrazia e velocizzando le liquidazioni alle imprese che spesso rischiano di fallire nonostante vantino crediti da Enti di vario livello. Serve in buona sostanza - ha concluso Boccardo - più edilizia in Molise e serve piu Feneal nell’edilizia molisana, per la capacità che questa categoria ha sempre mostrato nella salvaguardia e nella tutela dei di-

ritti dei lavoratori.” Già i debiti della Pubblica Amministrazione. Altra vicenda che ci racconta di un Paese in corto circuito: consapevole, dolorosamente conscio, dei suoi problemi ma perennemente incapace nel trovare soluzioni rapide. Dovevano piovere miliardi a favore delle imprese creditrici, finora solo un diluvio di parole e promesse. Se siete interessati, lettori de La Gazzetta, a qualche numero esplicativo sulle condizioni dell’edilizia molisana, alcuni dati snocciolati dal neo segretario FENEAL, Roberto D’Aloia, potranno soddisfare la vostra curiosità: “Dal 2007 ad oggi, il Molise ha visto il numero degli occupati del settore scendere di oltre il 50%, passando da quasi 10.000 occupanti a poco più di 4.500, mentre la massa salari e il monte di ore denunciate in cassa edile ed edilcassa sono scese di oltre il 40%. Una crisi del settore che coinvolge anche le forniture e l’indotto, messo a sua volta in difficoltà dal calo di forniture ed ordinativi, oltre che da pagamenti che vantano tempi record in quanto a lungaggini. In questo contesto difficile c’è bisogno di un nuovo modello di relazioni fra le parti sindacali e datoriali.”


TAaglio lto

3 14 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La denuncia è del dottor Angelo Di Stefano che ha tenuto una conferenza stampa

“Distruggono la nostra sanità” Il professionista ha presentato apposite denunce alla Magistratura CAMPOBASSO. “La sanità non può essere trattata in questa maniera e, soprattutto, i cittadini molisani non possono essere privati del Lea, i Livelli minimi di assistenza”. Lo ha detto a chiari note il dottore Angelo Di Stefano, nel corso di una conferenza stampa dinanzi i cancelli dell’Asrem. Non ha mancato, poi, di riaprire i capitoli legati alla manca di requisiti per alcuni dirigenti dell’Azienda sanitaria. . Lei si è rivolto alla magistratura per “far garantire i livelli minimi assistenziali in Molise”? ” Io mi sono già rivolto alla magistratura, questa volta voglio ampliare il tiro, i livelli minimi assistenziali non riguardano solo la magistratura, ovviamente riguardano tutta la popolazione , è un fatto di una gravità assoluta , il mio appello veà rivolto al Prefetto, al presidente della Repubblica, al Commissario Cantone e al Tavolo Tecnico, vedete, noi non sappiamo niente, ma secondo legge la Regione Molise dovrebbe rivedere un quantitativo di denaro tale da garantire i livelli minimi assistenziali, da parte degli addetti ai lavori posso assicurare che non stiamo ricevendo nulla. La mia denuncia è quella che con i soldi che arrivano in Molise si devono garantire i livelli minimi assistenziali e questo no succede”. Sappiamo che ci sono gravi problemi che riguardano la Sanità molisana, cosa succede all’interno

degli ospedali? ” Definire la situazione una baraonda è il minimo, io vedo che vengono licenziati i portantini, vengono licenziati gli infermieri, vengono licenziati i medici ma si comprano le macchine, ma che sistema è? Che tipo di sanità offriamo? Servono autisti e non medici e infermieri?” Lei denuncia però anche un fatto personale, ossia che è primario di un reparto che non esiste più? ” Io ho dimostrato, e non c’è ombra di smentita, che ” questi signori” danno delle false comunicazioni al tavolo Tecnico. A Roma non hanno il quadro chiaro di quella che è la sanità molisana. In breve : poichè non si riusciva a riattivare il reparto di

cui ero primario, ho chiesto di riattivarlo per poter lavorare, ma a tutt’oggi non si è capito cosa è successo. Due mesi fa poi ho chiesto un aspettativa non retribuita giustificandola così, un professionista pagato nella propria regione , ella propria città, non pensavo fosse onesto, per cui la mia proposta di aspettativa non retribuita, considerando che non avrei maturato nemmeno i titoli pensionistici, ma la risposta è stata che ero io a non voler riattivare il reparto. Mi è stata recapitata anche una lettera scritta dal direttore Pirazzoli, dalla direttrice sanitaria d.ssa Arcaro e dal dott. Riccardo, dove mi si dice che esisteva il codice identificativo del reparto, mi era stato for-

nito il reparto, formato da me e una infermiera due ore la settimana, ora questi signori si sono chiesti come fa un medico ad operare in Chirurgia Vertebrale con una infermiera due ore la settimana? Non soddisfatto mi sono informato proprio sull’attivazione del codice e stranamente scopro che il Codice di Patologia Vertebrale non esiste, è stato cancellato dal 2011, questa non è una dichiarazione falsa? La ASL non sa che senza il codice attivo non può essere attivo anche il reparto? La mia denuncia è stata quella di dichiarazion false e induzioni ad un lavoro che non esiste, lavoro che riguarda la salute della gente. Fatto ancora più grave che la Regione Mo-

lise non sa nulla, la Asrem non ha documenti e il direttore dell’Ospedale di Campobasso che manda a Roma i codici e che non sa cosa accade all’interno del proprio ospedaele. Ora nei miei confroti può non significare nulla ma nei confonti del tavolo Tecnico? Dove arrivano informazioni falsate? Nel mio caso se affermo che esiste il reparto di Churugia Vertebrale, di cui sarei primario, ma a Roma non lo comunico, quindi non attivo il codice di riferimento,io lavoro per un reparto inesistente, oppure altro esempio se affermo che esiste un reparto di pronto Soccorso ad Isernia, dove concretamente non esiste, è logico che il Tavolo Tecnico non riesce a capire cosa succeda in questa regione”. Lei quindi chi ha denunciato? ” Premesso che i LEA sono garantiti dallo Stato, ossia i fondi che arrivano devono essere messi a garanzia dei livelli minimi assistenziali, viene denunciato tutto lo staff sanitario, presidente, sub commissario, direttore generale, ma anche il Consiglio regionale, anch in vista della sentenza emessadal Tar ” gli ospedali li chiude la Regione Molise” non i burocrati di Rom, non autorizzati e non avendone i titoli. Vogliamo riprenderci la libertà di decidere sella nostra salute, è un dovere della regione, il Commissario deve garantire i LEA e progettare un risparmio, ma dietro dati reali”.

l’intervento Il progettoapprovato con la delibera n.536 del 6 ottobrescorsodallaGiuntaRegionale del Molise e pomposamentedefinito “Parco naturalesportivocompartimentale del Matese” è l’ennesimaporcheriachequestagiuntapropinaaimolisanied a tutticolorochedesidererebbero un maggiorrispetto per le vocazioni del territoriodella nostra regione. Le operepreviste (impianti di risalita, piste da sci e innevamentoartificiale) sonounacolata di cementodestinata a devastare lamontagnaMatesinatraCampitelloMatese- Roccamandolfi e San Massimo. Quandoanche la maggior parte dellestazioni alpine cercano di riprogrammare e rimodulareiloropiani di sviluppoturisticotenendocontodeicambiamenticlimatici e deirealiperiodi di innevamentonecessaria garantire la sciabilitàinostripoliticiregionaliestraggono dal cilindrodellalorocreatività un piano chesembrariportarciaglianni 60 delloscorsosecolo.L’importante ècostruire ,cementificaresenzaalcun business plan credi-

La Giunta Frattura nemica dell’ambiente

bilechegarantisca la sostenibilitàeconomica prima ancoracheambientale del progetto. Chi costruisceavràilsuoprofittoedilterritorioinvece ne pagheràilprezzo ! Lo scorsoSettembre a

Roma ilMinisterodell’Ambiente e Unioncamerehannopromosso la realizzazionedella prima edizione del Rapportosu “L’economiarealeneiparchinazionali e nelleareenaturali-

protette” in cui sievidenzianoirisultatiraggiunti e le enormipotenzialita’ del turismonaturalisticoambientale ma la “lungimirante” classepoliticamolisanasembra non avernelettonemmenounapagina… Salviamol’Orso e le associazionichiedonoassieme a 10 comunidell’areaedallaProvincia di Campobasso,chehannogiàdeliberato a favore, l’istituzione del Parco Nazionale del Matese come promesso del restoin campagnaelettorale dal presidentedellaRegioneFrattura , (promessarapidamentescordatadallostessopersonaggiounavoltaeletto…) e nelfrattempo non smetteranno un solo momento di vigilaresututtigliattiamministrativirelativi al progettod’infrastrutturazionesciistica ,pronte a ricorrereallacomunitàeuropea per richiedereunaprocedurad’infrazione se solo un metro quadrodellearee SIC /ZPS SalviamoL’Orso - Onlus


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 14 ottobre 2015

Servizi regionali dormono, altri, tra cui il Servizio edilizia pubblica, si danno da fare

Sei milioni di euro dei fondi Inail per 5 comuni candidati al finanziamento di scuole innovative e sicure

Venafro, Campobasso, la Provincia di Campobasso, Cerro al Volturno e Santa Croce di Magliano prenderanno parte alla selezione nazionale Le misere 10 ore di lavoro straordinario, a fronte delle centinaia a disposizione di chi è al servizio degli amministratori regionali, assegnate al Servizio di Edilizia pubblica dell’Area Quarta delle Regione Molise pensiamo siano finite in un battibaleno. Utilizzate - vogliamo credere per corrispondere in maniera tempestiva al Decreto del governo Renzi per l’attuazione del Piano di messa in sicurezza delle scuole, la costruzione di nuovi edifici innovativi, o l’abbattimento e la ricostruzione dell’esistente, utilizzando fondi dell’Inail. Un Piano all’insegna della immediatezza, pena rimanerne fuori. Infatti, il Decreto è del primo settembre, e la manifestazione d’interesse andava espressa entro e non oltre il 15 ottobre. Tempi ristretti, ma sufficienti per il direttore Giarrusso e la struttura alle sue dipendenze, per starci dentro. Il Servizio edilizia pubblica di Via Elena della tempestività, da quando è diretto da Giarrusso, ne ha fatto un segno distintivo. Se ne sarà resa conto la

giunta di Palazzo Vitale che sul tavolo trova pratiche e progetti conclusi, pronti per essere finanziati e realizzati. E’di qualche settimana fa la redazione del programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che consentirà agli Istituti autonomi delle Case po-

aaNon abbiamo notizie certe dell’avvenuta chiusura di Uffici postali sul territorio molisano ma qualora fosse accaduto c’è da rimettere tutto in discussione. Infatti, le proteste contro il nuovo piano industriale delle Poste Italiane e i ricorsi che sono statati avanzati ai vari Tribunali amministrativi regionali da un capo all’altro dall’Italia dalle amministrazioni locali e da alcune Regioni più solerti della altre (Toscana e Umbria tra le prime), hanno generato la condizione per cui sia del Tar del Lazio la inderogabile competenza funzionale, trattandosi di decisione di organizzazione aziendale di impresa che gestisce servizi economici con natura privatistica (le Poste), e che l’impugnativa della delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) è un ulteriore motivo di conferma della competenza del Tar capitolino. Siamo dunque all’ennesimo colpo di scena nella vicenda che vede contrapposti i Comuni, soprattutto quelli di minore dimensione, e Poste Italiane, a causa del piano industriale, come abbiamo accennato, che prevede la chiusura di numerosi uffici sul territorio nazionale. Recentemente, intanto, il Presidente del Tar Umbria ha accolto le istanze cautelari presentate da altrettanti Comuni, «considerata la gravità del danno per l’utenza che si vedrebbe privata dell’accesso al servizio universale postale causa la chiusura». Ma a conclusione della camera di consiglio, il 23 settembre scorso è stata di-

polari di Campobasso e Isernia di mettere in circolo un milione e seicentomila euro per ristrutturare il loro patrimonio edilizio. E’ di oggi invece il Piano Scuole Innovative che, come è noto, al Molise ha assegnato un finanziamento governativo di 6 milioni di euro. Sarebbe bastato un non nulla, un inghippo, una in-

certezza, una mollezza, per essere esclusi. Invece il Molise è dentro, avendo il Servizio di edilizia residenziale pubblica fatto in modo che le amministrazioni comunali interessate al Piano inviassero le schede tecniche in tempo utile e la Regione ne selezionasse 5, quante il Decreto Renzi ne prevede per ogni singola

regione italiana. Dalle 12 iniziali,infatti, le amministrazioni che potranno accedere al finanziamento Inail si sono ridotte giocoforza a 5: Venafro, Campobasso, la Provincia di Campobasso, Cerro al Volturno e Santa Croce di Magliano. Dalla Regione quindi partiranno per Roma le cinque schede relative ai 5 comuni che sono stati selezionati in base ad un punteggio e ad una graduatoria. Sarà il ministero competente, successivamente, a valutare quale dei progetti che saranno presentati con le necessarie caratteristiche tecniche e costruttive innovative a stabilire quelli meritevoli del finanziamento, alle condizioni che i comuni si accollino l’onere della progettazione, la cessione del diritto di superficie dell’area su cui costruire la struttura scolastica, e la fornitura degli arredi. Al resto penseranno l’Inail e il governo. Dardo

Poste, sulla chiusura decide il Tar Lazio L’interessamento è di altre regioni. Continuia a mancare il Molise

chiarata la incompetenza a decidere, spettando, questa, al Tar del Lazio, dinanzi al quale la causa dei comuni umbri deve ora essere riassunta. I giudici amministrativi hanno sposato la tesi, prospettata da Poste nella costituzione in giudizio, che ha eccepito il difetto di giurisdizione, e l’incompetenza territoriale del Tar dell’Umbria, in favore di quello del Lazio, nell’assunto che si tratti di decisione di orga-

nizzazione aziendale di impresa che gestisce servizi economici con natura privatistica. Tutti i comuni umbri, infatti, avevano chiesto l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, non solo delle note con le quali Poste Italiane aveva comunicato la chiusura degli uffici postali a decorrere dal 7 settembre, ma anche, in via subordinata, della delibera 342/2014 dell’Agcom in quanto interpretata nel senso di

ritenere legittima la chiusura degli uffici. A detta del Tar Umbria questa delibera enuclea, seppure in via residuale, una competenza funzionale inderogabile del Tar Lazio, ai sensi degli articoli 14 e 135 (comma 1, lettera b), del codice del processo amministrativo, anche a prescindere dal carattere generale dell’atto. Questo è il contenuto tecnico e specifico che ha determinato il cambiamento di rotta del Tar dell’Umbria e, prima ancora, del Tar della Toscana. Ma la cosa interessante da mettere in evidenza è che, stando alle dichiarazioni messe a verbale dai legali di Poste Italiane, non ci sarà alcuna chiusura degli uffici, fino al momento dell’adozione dei provvedimenti monocratici sull’istanza sospensiva che, a questo punto, dovranno essere assunti dal Tar Lazio, in tempi che non è dato ancora di sapere. La “novità” ha creato un certo sollievo nelle comunità locali interessate dalle chiusure, nel frattempo scese in piazza con tanto di manifestazioni, e riacceso le speranze di quanti stanno lavorando a contrastare il disegno di Poste Italiane, a cominciare dalle Regioni che si sono schierate a fianco dei Comuni anche nella loro costituzione in giudizio. Il Molise? Fa da succhia ruote. E non è una novità.


TAaglio lto

5 14 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Oggi in Consiglio comunale via libera a migliaia di metri cubi di cemento in deroga, il 16 invece il contrario, limitando il Piano Casa

Affetti da evidente schizofrenia politica e amministrativa Avendo già sperimentata la misura politica e amministrativa del consiglio e dei consiglieri, oggi daranno il loro contributo alla massificazione cementizia, al qualunquismo edilizio e architettonico, e venerdì 16 ottobre si daranno alle disquisizioni, ai voli pindarici, alle oleografie urbanistiche evitandosi accuratamente di giungere ad un conclusione Il Consiglio comunale di Campobasso è stato convocato in seduta straordinaria in prima convocazione per venerdì 16 Ottobre 2015 alle ore 8.30, con prosecuzione in seconda convocazione per venerdì 23 Ottobre 2015 alle ore 8.30, per la trattazione del seguente ordine del giorno: Interrogazioni: del consigliere Felice avente ad oggetto lo Sportello unico per le attività produttive; del consigliere Gravina avente ad oggetto il contratto di locazione per l’esercizio dell’attività farmaceutica nei locali siti in via Toscana 24; del consigliere Cretella in merito all’impianto di smaltimento rifiuti ospedalieri in Contrada Tappino; del Consigliere Praitano avente ad oggetto: “Alloggio ad immigrati”. Interpellanze: del consigliere Praitano avente ad oggetto la palestra di Via D’Amato, le “aree per inumazione nel comune di Campobasso” e in merito ai servizi cimiteriali; del consigliere Cretella sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Mozioni: dei consiglieri Cretella, Felice, Gravina, Praitano per promuovere l’istituto del “Question Time” per i cittadini. Proposte di deliberazione:

Modifiche statutarie: bandiera, inno, distintivo presidenza del Consiglio; Legge regionale 7/2015 articolo 18 terzo comma - Criteri generali di indirizzo urbanistico Linee guida; Regolamento comunale per il commercio al dettaglio su aree pubbliche: posteggi non ricompresi in area mercatale - istituzione di un nuovo posteggio in via Monte S. Michele – in prossimità

del ponte della Ferrovia – settore alimentare (prodotti ortofrutticoli) – Determinazioni. Questa convocazione, per leggerezza degli argomenti e per inconsistenza di contenuti programmatici non differisce da tutte le altre convocazioni che l’hanno preceduta. Tranne una: quella che in seconda convocazione si discute oggi e che riguarda una serie di autorizzazioni a co-

struire, anche nelle forre, e a realizzare in Contrada Camposarcuno addirittura una struttura per materiale esplodente. Di questa massiccia richiesta di altre miglia di metri cubi di cemento, addirittura in deroga alle norme urbanistiche, il consiglio ne discuterà in seconda convocazione, vale a dire che potrebbe deliberare l’invasione di cemento e la distruzione del territorio

anche solo un terzo del consiglio. Ma la cosa che colpisce e lascia trasparire una dose evidente di schizofrenia politica e amministrativa è che nel corso del consiglio del 16 ottobre è prevista - rara avis - una discussione sulla legge regionale 7/2015 (più nota come Piano Casa) in chiave restrittiva, ovvero per contenerne gli effetti devastanti come quelli cui sono ricorsi i costruttori che oggi si vedranno concedere l’autorizzazione a costruire, anche nelle forre, in barba ai limiti d’altezza e dei volumi. In poche parole, oggi lasceranno uscire i buoi dalla stalla, e il 16 discuteranno di chiuderla. Naturalmente avendo già sperimentata la misura politica e amministrativa del consiglio e dei consiglieri, oggi daranno il loro contributo alla massificazione cementizia, al qualunquismo edilizio e architettonico, l’ulteriore assolto al territorio, e venerdì 16 ottobre si daranno alle disquisizioni, ai voli pindarici, alle oleografie urbanistiche evitandosi accuratamente di giungere ad un conclusione. Dardo

E’ morto a Perugia anche l’ultimo dei fratelli Molinari di Gennaro Ventresca A Perugia, città che aveva scelto come residenza dopo aver lasciato affetti e radici a Campobasso, è volato a miglior vita Felice Molinari, il mezzano dei tre fratelli che portarono in auge, su scala nazionale, l’impresa edile e stradale più luccicante della nostra regione. Cinque mesi prima, esattamente il 1° maggio, aveva preso parte al funerale del fratello Tonino, indimenticabile presidente del Campobasso calcio dei giorni orgogliosi della B. Felice, dei tre Molinari era il più titolato, unico a conseguire la laurea. Scelse ingegneria, per dare tono e professionalità all’azienda, creata da papà Natale che giunse da semplice capo cantiere nella nostra città, dalla provincia di Salerno, per sposare una nostra concittadina, scelta nella numerosa fa-

L’ingegner Felice viaggiava in Rolls Roys e vestiva con una lussuosa pelliccia Finisce così la più rinomata dinastia regionale nel campo delle costruzioni e lavori pubblici miglia De Rensis che ha avuto sempre a che fare con la macellazione e vendita delle carni.. Di lui si ricordano tanti aneddoti. A cominciare dalla sua lussuosa Rolls Roys che amava parcheggiare davanti al Bar Arlecchino (di fronte al grattacielo) mentre con gli amici benestanti era solito sorseggiare il caffè del pomeriggio, attardandosi a raccontare storie di casinò e d’alta borghesia nazionale. Chi passava non poteva fare a meno di fermarsi a rimirare la fuoriserie e a lanciare timidamente uno sguardo all’interno del caffè, frequentato quasi esclusivamente da una clientela formata dal ceto professionale e imprenditoriale.

Dei tre fratelli, l’altro è Enzo che si occupava di amministrazione, Felice è stato quello che ha rappresentato nel modo più

elegante l’azienda di famiglia. Giungeva nei ministeri con la sua auto inglese, lasciava mance generose e si faceva

largo con la sua camminata svelta e con la slanciata figura vestita, nei mesi invernali, con una lussuosa pelliccia che era la sua firma. Aveva 85 anni ed era padre di due figli, Natalino e Antonio, il primo ha vissuto un po’ nella nostra città e un po’ in Brasile, mentre Antonio non si è mai allontanato dal Castello Monforte e alle ultime elezioni è stato eletto nella maggioranza guidata da Antonio Battista. L’ingegner Felice che aveva 85 anni, due in più di Tonino, dopo le esequie nel capoluogo umbro, è stato trasferito a Campobasso dove è andato a occupare un loculo nella monumentale cappella di famiglia che lui stesso progettò molti anni addietro.


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Campobasso

14 ottobre 2015

“La città si illumini tutta l’8 dicembre” E’ l’assessore Colagiovanni a rilanciare la necessità di dare un’atmosfera per il Natale CAMPOBASSO. La struttura alle Attività Produttive del Comune di Campobasso è proiettata al Natale. Sulla falsariga del dicembre 2014, anche quest’anno si punterà a far vivere appieno giorni di festa durante le festività natalizie, creando un’atmosfera accogliente nel capoluogo molisano. Non mancheranno, così come nel 2014, le luminarie che costituiranno la base per quell’atmosfera che piace alle famiglie. E in tema di luci natalizie, parte dall’assessore al ramo, Salvatore Colagiovanni, l’appello a chi gestisce le grandi catene di distribuzione “affinché quest’anno la città di Campobasso, a differenza degli ultimi anni, possa illuminarsi tutta insieme, l’8 dicembre”.

È fatto noto, infatti, che i grandi centri di distribuzione preferiscono anticipare l’accensione delle luci di Natale dopo la prima settimana di novembre. “Sono sicuro che coloro ai quali è indirizzato il mio appello – ha sottolineato l’assessore Salvatore Colagiovanni – accoglieranno il mio invito. Il mese dedicato al Natale, per antonomasia, è quello di dicembre fino all’Epifania. Non è bello vedere zone della città illuminate a ridosso del giorno in cui si commemorano i defunti, così come non è il massimo dell’eleganza creare un clima di festa durante il mese dedicato alle anime dei defunti”. “Io credo – ha proseguito Colagiovanni – che per una città, quale è quella di Campobasso, sia più giu-

sto decidere un giorno per accendere, materialmente e idealmente, le luci natalizie tutti insieme. Occorre stabilire le regole anche per iniziative che possono sembrare banali, ma così non sono. Campobasso deve avere un suo stile e, a mio avviso, l’8 dicembre è il giorno migliore per dare avvia al mese più gioioso dell’anno, che terminerà il 6 gennaio 2016. Diversamente, sembra far parte di due città: da un lato, la grande distribuzione che accendono le luminarie già nei primi giorni di novembre e il resto della città, dove si attende l’8 dicembre. Credo che almeno su situazioni come questa, si possa iniziare a ragionare insieme, con unità di intenti”.

Sea, cambia il maestro ma la musica è sempre la stessa” Il consigliere comunale di Campobasso, Michele Coralbo, interviene sulla situazione rifiuti CAMPOBASSO. Con queste parole la Coalizione Civica al Comune di Campobasso, e il consigliere Coralbo in modo particolare, aprono la nota inviata agli organi di informazione per denunciare lo stato di crisi e di abbandono in cui versa la municipalizzata SEA. Siamo rimasti in silenzio, ma soprattutto ad osservare oculatamente l’operato di questa maggioranza prima di sollevare nuovamente la questione SEA, ribadisce Coralbo, ma ora siamo davvero stanchi di assistere ad un Sindaco e ad una Maggioranza che non riesce a risolvere una situazione che ci trasciniamo da mesi se non da anni. Dobbiamo dire grazie agli operatori della SEA se le nostre strade sono ancora pulite, perché non c’è nessuno che governa le squadre e i turni di raccolta, dobbiamo ringraziare chi si sobbarca i turni anche delle unità, che per motivi di salute non presta servizio, se non balziamo alle cronache nazionali per le l’immondizia dispersa per le vie della città, ma di certo non possiamo dire grazie ad una amministrazione che per mal di pancia politici non effettua le nomine alla SEA, e non possiamo di certo ringra-

ziare un sindaco che ci aveva promesso di avviare la differenziata nel mese di marzo e che oggi è completamente ignaro di ogni percorso di avviamento del progetto. Il Partito DEMOCRISTIANO ci aveva promesso in campagna elettorale un servizio di gestione rifiuti all’avanguardia e un modello di raccolta differenziata paragonabile alle città più virtuose. Oggi ribadisce Coralbo registriamo solamente che dei due milioni di euro stanziati dalla Regione per avviare il servizio di Raccolta Differenziata non riusciamo ad utilizzare un solo euro. Oggi registriamo, e lo registrano i nostri concittadini, che il sindaco continua a metterci le mani in tasca senza offrire in cambio un adeguato servizio. Questa incompetenza politica deve emergere chiaramente. Questo lassismo conclude Coralbo deve essere interrotto. Il sindaco deve chiarire se ha i numeri e gli uomini per governare o se dobbiamo continuare per altri tre anni e mezzo ad assistere alle solite trattative politiche prima di arrivare ad un obiettivo serio per lo sviluppo del nostro territorio.

Truffa sventata dalla Mobile Alla base orologi da polso Omega per un valore complessivo di 15mila euro CAMPOBASSO. La Polizia di Stato di Campobasso ha tratto in arresto, in flagranza di reato, una donna di origini campane, G.T. di anni 51, resasi responsabile di truffa aggravata, sostituzione di persona e uso di documento d’identità falso valido per l’espatrio. Nei giorni scorsi, un uomo dall’accento napoletano aveva contattato – telefonicamente – il titolare della gioielleria, fingendosi interessato all’acquisto di orologi “Omega”. La trattativa si era conclusa favorevolmente con la manifestata intenzione dell’uomo (utilizzatore di utenza telefonica riconducibile ad una società multinazionale di Milano) di acquistare n. 5 orologi per un importo complessivo di 15.850 euro. Il pagamento della merce sarebbe dovuto avvenire con assegno circolare di pari importo. Tuttavia, il commerciante, non fidandosi del-

l’acquirente, richiedeva la verifica dell’assegno prima di cedere gli orologi e si accordava per un appuntamento con l’acquirente per la giornata di ieri. Alle ore 11.00, il gioielliere e una donna di origine napoletana (identificata poi per G.T.), presentatasi con l’assegno circolare, si incontravano presso la filiale di una banca sita in questa via Principe di Piemonte, ove il Direttore, al fine di avere il “bene emissione” dell’assegno, provvedeva a telefonare alla filiale di una banca di Torre del Greco (NA), recuperando il numero nell’elenco interno degli Istituti di credito diramato dall’ABI. Convinto di parlare con detto Istituto di credito, acquisiva le necessarie informazioni e garanzie per l’effettuazione dell’operazione di versamento dell’assegno sul conto corrente del cliente gioielliere. In realtà, si appurava,

solo successivamente, che la telefonata era stata deviata da terzi ignoti a un complice della donna che garantiva la banca e il suo cliente dell’operazione. Infatti, il centralino della filiale di Torre del Greco da alcuni giorni risulta avere guasti tecnici periodici. A transazione effettuata, la donna ritirava gli orologi per andare via quando veniva bloccata da uomini della Squadra Mobile per un controllo. In sede di verifiche, emergeva che la donna era in possesso di una carta di identità valida per l’espatrio falsa, emessa a favore della presunta titolare del conto corrente della banca di Torre del Greco dal quale sarebbe stato tratto l’assegno utilizzato per il pagamento del prezzo d’acquisto degli orologi, ma il cui numero di documento è attribuito ad una carta rilasciata dal Comune di Milano

ad un soggetto che ne ha dapprima denunciato lo smarrimento, poi ritrovata e restituita al suddetto Comune per la distruzione. Le immediate verifiche operate, consentivano di appurare che nessun assegno era stato emesso con quel numero ed importo dalla filiale di Torre del Greco (NA), ma si trattava di una assegno clonato, negoziato in precedenza presso altra filiale e per importo diverso. La perquisizione effettuata dal Commissariato P.S. “Vicaria – Mercato” presso l’abitazione della donna in Napoli dava esito negativo. Si appurava, infine, che un’analoga truffa era stata effettuata con il medesimo modus operandi e con la filiale della banca di Torre del Greco ai danni di un gioielliere cliente di altra banca di Castel di Sangro (AQ).


Campobasso

7 14 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

E’ bastata una magra vittoria per tornare a parlare di caccia al primato Calma ragazzi, non ricadiamo negli errori del passato Per il momento serve trovare tranquillità e infilare una serie di successi di Gennaro Ventresca Una storia tutta in salita. Come dimostra il recente sorpasso subito nientemeno dalla matricola Avezzano che nel posticipo in esterno col Monticelli (Ascoli) ha strappato un pareggio e domenica aspetta i nostri ragazzi sul bel campetto dello stadio dei Marsi. Proprio dove due anni fa, nella fase finale della Coppitalia di Eccellenza, prendemmo un prezioso pareggio col quale ci assicurammo il pass, forti della vittoria dell’andata, per continuare la felice avventura verso il titolo italiano che arrivò, tra un tripudio di folla molisana, alle porte di Firenze. Mi permetto di stemperare i facili entusiasmi dei miei giovani colleghi, a cui è bastata una risicata vittoria della nostra squadra contro la Fermana per tornare a parlare di caccia al primato. A me pare che questo Campobasso sia ancora lontano da

una accettabile condizione di forma per pensare a chissà quali imperiose imprese. Nello scontro di domenica, sull’umido prato di Selva Piana, i rossoblù si sono battuti con più rabbia del solito, hanno mostrato un Dimas di livello superiore e soprattutto un nuovo modo di giocare. Sicuramente meno spregiudicato del solito, in modo da proteggere gli under “bassi” e che, al di là dei loro limiti tattici, non avevano mai usufruito di adeguate protezioni. E’ bastato dare una maglia al maratoneta Bontà per dare sostanza al gioco e applicare il rognoso Censori sull’elegante Degano per raccogliere i primi frutti. Al resto ci ha pensato il giovanissimo portiere Giulio Grillo (97) che ha dato sicurezza alla propria porta, trovando anche il modo di sfoderare alcune parate ardimentose che hanno strappato applausi.

Hanno dovuto presentargli un vero e proprio catalogo vintage, attraverso un eccezionale memoir, per convincerlo. Ma alla fine ce l’hanno fatta. Roberto da Tortoreto non ne voleva sapere di cambiare modo di giocare. Il suo credo è di segnare un gol più degli avversari, non di prenderne uno in meno. Qualcuno, però, nel locale sotto i “Distinti”, dove c’è la modesta sede del club, gli ha fatto capire che se è vero che è bastato segnare un gol in più della Recanatese per vincere, sono poi arrivate tre confitte senza nostre reti e un magro pareggio in esterno sul campo dell’Amiternina che per un tempo ha giocato in dieci. Meglio quindi pensare subito risultato. Vista la classifica deficitaria, i musi lunghi della città, la fuga dei tifosi. *** Era la primavera del 1998. Il Cam-

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pobasso dell’Adelmo era in testa alla classifica, assieme al Giugliano. Tra i due club nacque una rivalità accesissima. Paragonabile forse solo a quelle del lontano passato col Benevento e successivamente con la Cavese. Il calendario fissò la data dello scontro diretto in una domenica calda e ventosa. Senza tifosi al seguito, eccetto un centinaio di arditi che viaggiarono su due pullman, i nostri ragazzi subirono la frenetica pressione dei campani. Che sbagliarono prima un rigore e poi passarono in vantaggio con Fegarotta, un ex senza rimpianti. Intanto la Rai mise un maxi schermo in Piazza Prefettura, alias Piazza Polmonite, per trasmettere la diretta del match. Superando ogni più rosea aspettativa si radunò in quello spazio una folla senza eguali. Più di quanto seppe fare Giorgio Almirante in quello che resta il più bello e polposo comizio

della nostra storia di provincia. Non vi dico quando Moretti nel finale, su punizione, favorito dal vento, segnò il gol del pari: si sprigionò un entusiasmo ineguagliabile, tanto che un paio di giovanotti che si erano arrampicati sino sul monumento di Gabriele Pepe caddero da basso, senza però farsi male, riportarono solo contusioni lievi ed ossa ammaccate. *** Quei tempi, caro Giulio Perrucci, forse non torneranno più. La gente è cambiata, la nuova gioventù ama, ma poi si scoccia di essere tradita, e allora ti gira le spalle. Bisogna prenderne atto, e far parlare il campo. Senza ulteriori annunci e mire di grandezza. Per il momento serve solo far rimarginare le profonde ferite, attraverso nuove vittorie. gennaroventresca@gmail.com

“Appalti, regolamento macchinoso” L’Acem torna a bacchettare l’amministrazione comunale di Campobasso CAMPOBASSO. Negativo il giudizio dell’ACEM - l’Associazione dei Costruttori Edili del Molise che senza timori riverenziali sin dall’insediamento dell’Amministrazione Battista ha invocato la tutela delle imprese edili locali contestando il modus operandi del Comune capoluogo sugli affidamenti dei lavori pubblici di piccoli importi - in merito al regolamento per gli affidamenti in economia discusso ieri in seno alla Commissione Consiliare. Secondo l’ACEM, presente all’audizione consiliare con il Presidente Corrado Di Niro ed il Direttore Gino Di Renzo, il regolamento appare assai ridondante, macchinoso e restrittivo rispetto alle norme vigenti sugli affidamenti in economia, al punto da disciplinare

ulteriormente procedure ed obblighi già previsti dalla legislazione nazionale di riferimento e che non possono formare oggetto di successiva regolamentazione di dettaglio, quali la tracciabilità dei flussi finanziari, la regolarità contributiva o i criteri di scelta del contraente. “La nostra Associazione combatte da anni burocrati e burocrazia – dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – perché le imprese non hanno bisogno di testi enciclopedici difficili poi da mettere in pratica come ci insegna l’esperienza degli ultimi anni, ritenendo piuttosto necessario il coraggio tecnico e politico del Comune capoluogo di predisporre un regolamento snello e funzionale come snelle e soprattutto funzionali sono le

aspettative e le pretese delle imprese ”. Al termine dei lavori di ieri, l’ACEM ha consegnato un documento con le osservazioni ed

i suggerimenti al Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Comune di Campobasso Ferdinando Massarella.

Campobasso diciannove diciannove di sergio genovese C’ è una squadra di calcio regionale che tra una parentesi e l’altra ricompare nell’organico dei club che partecipano ai vari tornei. Sin qui niente di anomalo se non fosse per il retroscena che sto per raccontare. Quando i dirigenti fondatori ( i coniugi Lozzi ) e i dirigenti della prima ora (Palladino, Valente, Di Nunzio, Scasserra) decisero di trovare il nome per la squadra pensarono di ricordare l’anno in cui per la prima volta una squadra cittadina si affiliò alla Federcalcio, appunto il millenovecentodiciannove, dunque Campobasso millenovecentodiciannove. Sin qui nulla- quaestio ma dopo è ar-

rivato il bello. Un giorno qualcuno si alzò dal letto e per darsi un tocco di originalità ( molto improbabile) pensò di chiamare la squadra con un altro nome: diciannove diciannove o solo diciannove. Come le api attorno ad un cocomero, tutti i cronisti, salvo rarissime eccezioni, aderirono alla genialata e da quel giorno, visto che la stampa ha anche un ruolo formativo, abbiamo capito che oggi ci troviamo nell’anno venti-quindici del Signore. Ironia a parte dobbiamo ammettere che il calcio ne trova parecchie di licenze. Solo qualche giorno fa ho ricordato che da anni si è consegnato il potere ai curvaioli

che hanno titolo a processare la squadra appena i risultati non sono intrisi di successo. Genuflessioni e implorazioni a testimonianza di spine dorsali assai decalcificate, magliette svestite con remissioni collettive, un corollario insomma di inciviltà sportiva e sociale allo stato puro, in qualsiasi latitudine. A questo sono ridotti tutti i calciatori o gran parte di loro. Mi è apparso assai retorico l’intervento di Emilio Izzo di qualche giorno fa, che per parlar male del presidente Frattura, ha presentato ai lettori un quadro dello sport e nella fattispecie del calcio, che appartiene più al libri di

Collodi che alla realtà. Doping, partite truccate e quant’altro trovano fertilità soprattutto nei campi polverosi di periferia. Faccia conto Emilio Izzo, che oggi le tutele per i dilettanti sono molto più stringenti e salvo i casi di fallimenti in atto, i rimborsi vengono più o meno percepiti. Mi dispiace deludere lo stesso Izzo ricordandogli, giusto per fare un esempio, che almeno la metà dei calciatori del Campobasso incassano rimborsi di sicuro superiori ai nostri stipendi magari, se lo ritiene, in privato sono disposto a dirgli che cosa costava al presidente Berardo, negli anni novanta, un campionato di serie D nella voce rimborsi

spese dei tecnici e dei giocatori. Insomma si è fatto molto fumo per la decisione della sospensione degli stipendi ma non ci meravigliamo più di tanto perché il fumo è la colonna sonora di un calcio che da anni ha perso le sue radici più autentiche e ancestrali. Si pensi ai bambini di tredici anni che hanno già il procuratore ma hanno anche genitori decisamente inutili. Infine giusto per farci scappare la lacrimina proviamo a pensare se Di Risio e Scorrano dopo una sconfitta si fossero prostrati alla curva e si fossero tolti la maglietta per mettere in mostra una colonna vertebrale priva di “calcio”….





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Isernia

14 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Venafro, e il ricordo del bombardamento Saranno commemorate le 18 vittime per le bombe alleate cadute sulla città VenaFrO. Cittadini di Venafro e parenti delle vittime civili dei bombardamenti alleati della città del 4 e 22 ottobre 1943 promuovono la commemorazione dei 18 caduti di 72 anni orsono per trasmettere messaggi di pace ai giovani. Venafro si appresta a vivere un pomeriggio di significativi ricordi di una tristissima pagina della sua storia recente, unitamente ai messaggi che ne derivano. Mercoledì 21 ottobre infatti, a partire dalle h 16,30

nella Chiesa del Carmine, comuni cittadini e parenti delle 18 vittime rimaste sotto “il fuoco amico” di 72 anni orsono, esattamente del 4 e 21 ottobre 1943, daranno vita alla commemorazione di tali caduti con la S Messa in suffragio celebrata da don Salvatore Rinaldi. Seguirà la deposizione di fiori al Monumento ai Caduti di tutte le guerre in piazza Vittorio Veneto. Adempimenti umanitari e doverosi per le 18 vittime dell’ottobre ‘43, si-

n’ora mai ricordate. Il programma del 21 ottobre prossimo : alle h 16,30, come detto, S. Messa in suffragio delle 18 vittime civili celebrata dal Parroco Don Salvatore Rinaldi per ricordare il sacrificio di quanti morirono sotto bombe e mitragliate americane sparate per colpire l’accampamento tedesco situato tra gli oliveti della Cattedrale e che purtroppo fecero vittime tra i civili venafrani del tempo. In diciotto, come detto, persero la vita. Erano

giovanissimi, donne ed uomini, che non riuscirono a sfuggire nonostante i tentativi di porsi al riparo. La gran parte, rifugiatasi in un’antica grotta di epoca romana in località Chiaione, non riuscirono a scamparla mentre altri vennero colpiti in una parte diversa dell’abitato. Nel corso del rito religioso saranno ricordati i nomi dei caduti e sottolineato il loro sacrificio ; seguirà la benedizione dei fiori che verranno poi deposti al Monumento ai Caduti

di tutte le guerre al Mercato. Promotori della commemorazione e parenti delle vittime civili di 72 anni orsono spiegano : “Riteniamo un prioritario impegno umanitario nonché un preciso dovere civile ricordare i tristi eventi dell’ottobre ’43 al fine di trasmettere alle nuove generazioni il senso e l’importanza della pace, messaggio oggi più che mai importante date le gravi tensioni in atto in tante nazioni del mondo”.

Roccamandolfi: Finanziata la Sezione Primavera Il Comune è riuscito ad ottenere i fondi necessari per avviare il progetto Anche il comune di Roccamandolfi come altri comuni molisani si è visto finanziare con determina dirigenziale n° 5435 del 6 ottobre 2015, il progetto inerente la sezione primavera per il biennio 2015/2016 – 2016/2017. La sezione primavera – afferma il sindaco Giacomo Lombardi – è stata fortemente voluta sia dall’amministrazione comunale, sia dai genitori poiché consente di avviare ad una prima educazione scolastica i più piccoli. La sezione primavera – continua il sindaco – si svolgerà presso la scuola dell’infanzia dalle ore 8:30 alle ore 14:30, per 5 giorni settimanali, dal lunedì al venerdì. Il giorno di inizio è fissato al 26 ottobre 2015 mentre il termine delle attività è previsto per

il 25 giugno 2016. La compartecipazione al costo del servizio a carico delle famiglie prevede una quota fissa, pari ad Euro 50,00 mensili, ed una quota variabile in funzione dell’ISEE che va calcolata sulla dichiarazione dei redditi del 2015 oltre la quota del 10% del contributo regionale che resta a carico del comune. Inoltre prosegue – Giacomo Lombardi –l’amministrazione comunale metterà a disposizione il servizio mensa, l’acquisto di un fasciatoio e l’acquisto di materiale ludico. Intendo ringraziare – conclude lombardi – la regione Molise per aver finanziato il progetto, l’Istituto Colozza di Frosolone nella persona della Preside Luciana Sacco per la

collaborazione didattica ed il personale interno del comune nella persona di Michelangelo Pinelliper l’impegno profuso, a

dimostrazione di come la sinergia tra enti e istituzioni diverse possa portare ottimi risultati.

“LAIFF + PELI PUBBLICI” ALL’AUDITORIUM DI ISERNIA IL 16 OTTOBRE - Per la prima volta insieme Karim Musa e Quei Due Sul Server nell’innovativo spettacolo IsernIa - 2 milioni di iscritti su YouTube, per un totale di oltre 200 milioni di visualizzazioni sono tanti e sono la somma degli iscritti e delle visualizzazioni di Quei Due Sul Server, Nicola Palmieri e Mario Palladino e Karim Musa in arte Yotobi. Nicola e Mario sono youtubers molisani e si sono prodigati per la creazione di un evento spettacolo all’Auditorium di Isernia, che si terrà alle 20:30 il 16 Ottobre. E’ la prima volta che si tenta di fare una cosa simile nel Molise, un vero e proprio spettacolo di due ore e mezza che si chiamerà “Làiff + Peli Pubblici” alla fine del quale ci sarà un dibattito che vedrà protagonisti gli spettatori in sala. Per la prima volta insieme Karim Musa e Quei Due Sul Server (Nicola Palmieri e Mario Palladino), ognuno con il proprio spettacolo: Karim con lo stand up “Peli Pubblici” e Mario e Nicola con “Làiff” un dialogo divertente e top secret che scoprirete solo se verrete. In tutta Italia si organizzano fiere come Romics, Games Week e Lucca Comics, con ospiti

gli youtubers più famosi, ma sono eventi che spesso risultano dispersivi e non mettono nella giusta luce l’attitudine degli youtubers che vi partecipano. Proprio per questo, lo spettacolo nasce dal basso. Mario e Nicola ci hanno tenuto particolarmente ad iniziare questo tour partendo dalla loro, spesso bistrattata, regione, cercando di mandare un messaggio chiaro ai giovani: “se avete un sogno portatelo avanti, a tutti i costi”. “Nella nostra città Termoli ci è impossibile, al momento, proporre uno spettacolo di questo tipo – sottolineano Mario e Nicola - per mancanze di strutture idonee, così ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo organizzato e scelto l’Auditorium di Isernia per questo evento. Speriamo nel futuro di poter avere più appoggio dalla nostra regione, proprio perché si tratta di una novità giovane e ricca di potenzialità d’espansione“.


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Termoli

14 ottobre 2015

Giudice di pace, soddisfatti i giovani avvocati L’associazione sottolinea la bontà del provvedimento di riapertura degli uffici TERMOLI. Il direttivo dell’AIGA di Termoli-Larino esprime moderata soddisfazione dopo le recenti novità sulle sorti del Giudice di Pace di Termoli. “Registriamo con soddisfazione – queste le parole dei membri del recentemente rinnovato direttivo della Associazione Dei Giovani

Avvocati di Termoli-Larino – che il Giudice di Pace di Termoli è stato inserito dal Ministero nella lista degli uffici giudiziari da riaprire. La situazione rimane tuttavia fluida e va monitorata con attenzione, per evitare di incappare in qualche errore che possa pregiudi-

care il mantenimento dell’ultimo presidio giudiziario termolese. È stata una battaglia – quella portata avanti dalla nostra associazione per la (ri)apertura dell’ufficio del Giudice di pace di Termoli – nella quale credevano in pochi e che, per il momento, sembra premiare l’impegno pro-

fuso, anche se non vogliamo “cantare vittoria” troppo presto, pur essendo stato fatto un primo, rilevante, passo nella giusta direzione. Oltre alla ancora precaria situazione del Giudice Di Pace, desta però preoccupazione il futuro del Tribunale di Larino, probabile ber-

saglio della scure governativa in sede di riorganizzazione della geografia giudiziaria. Possiamo sin da ora garantire, tuttavia, che l’impegno da parte della giovane avvocatura bassomolisana non mancherà di certo per questa, come per altre battaglie a tutela del nostro territorio”.

Un monumento per Tony Vaccaro A Bonefro l’amministrazione pronta per la realizzazione del manufatto BONEFRO. L’arte fotografica bussa nuovamente a Bonefro. Lo fa dopo un viaggio transoceanico atto a rinsaldare rapporti di amicizia, potenziare e valorizzare il museo della fotografia di Bonefro dedicato a Tony Vaccaro e così, nei giorni scorsi, il sindaco Nicola Giovanni Montagano ha fatto visita al noto artista riuscendo a strappare la cessione dei “diritti d’autore” anche attraverso materiale inedito, fornito direttamente da Tony Vaccaro, con il quale l’amministrazione lavorerà insieme per realizzare un polo della fotografia. “Abbiamo reso onore ad un grandissimo personaggio della nostra terra – ha raccontato il sindaco Nicola Giovanni Montagano, di ritorno dagli Stati Uniti, dove si è recato in compagnia del vicesindaco Nicola Porrazzo – il maestro Tony Vaccaro, che a 93 anni ha energia da vendere, continuando a coltivare la sua passione, la sua vita spesa per la fotografia”. Il maestro mondiale della fotografia nel periodo a cavallo con la Seconda Guerra Mon-

diale ha così invitato la nuova amministrazione a New York, dove sta per nascere lo studio fotografico a lui dedicato. “In quella sede, abbiamo firmato un contratto relativo alla cessione dei diritti d’autore per le

foto che saranno posizionate presso il museo della fotografia di Bonefro a lui dedicato, che intendiamo potenziare con mostre inedite”, ha continuato il primo cittadino. Aggiungendo: “Abbiamo già individuato al-

cune tematiche, con l’obiettivo di creare un polo della fotografia, che si configurerà attraverso una scuola della fotografia, forte del materiale inedito che Tony Vaccaro ci ha mostrato a New York e ci fornirà per le prossime manifestazioni”. Persona straordinaria, testimone privilegiato di una delle pagine più cruente della storia, tanto da suscitare l’interesse del cinema, con un film che si sta girando sulla sua vita. “Nostra intenzione è quella di valorizzare anche attività di natura cinematografica, per poi affrontare il tema legato alla riqualificazione complessiva del paese”. Un importante atto di apprezzamento e affetto, concretizzatosi con la consegna di una benemerenza a Tony Vaccaro “partecipandogli il nostro grazie per aver portato nel mondo il nome di Bonefro”. Sui tempi, si attende che il grande fotografo rientri in Europa, di ritorno in primavera dalla Normandia, dove gli è stata dedicata una piazza ed un monumento in suo onore.

A Termoli sboccia il turismo olandese Sempre di più i turisti che sbarcano in città e ne restano innamorati TERMOLI. La signora Angeline van Suntenmaartensdijk-Leenders che in Olanda gestisce l’agenzia di viaggi “The Travel Club”, ha portato a Termoli ancora altri turisti olandesi ormai innamorati della città. Arrivati sabato sera in città, nella giornata di domenica 11 ottobre accompagnati dal presidente dell’Archeoclub Oscar De Lena hanno visitato prima S.Giacomo e poi, come da programma, è stato mostrato loro un oliveto per vedere come si svolge la raccolta delle olive fino al trasporto delle stesse al frantoio dove sono rimasti incantati nel vedere uscire “l’oro giallo” come loro lo chiamano che riempiva luccicanti bidoni d’acciaio tra la curiosità dei presenti. E’ seguito poi, in una tavernetta del paese opportunamente allestita dal presidente dell’Archeoclub, un corso sull’olio tenuto da un bravissimo esperto l’arch. Gabriele Bonifacio che ha stupito i presenti per le tante infor-

mazioni date su come riconoscere le qualità di questo nostro prodotto che in Olanda non si produce causa le condizioni metereologiche non favorevoli. A fine corso agli ospiti è stato servito un assaggio di tutti i prodotti tipici del nostro territorio: formaggi, salsicce, prodotti sottolio tutti innaffiati da ottimo vino sangiacomese. Nella tarda mattinata il gruppo si è spostato poi a Guglionesi dove, dopo il pranzo in un ristorante locale, si è svolta una visita alle numerose chiese ma non è stato possibile, causa l’ora, visitare le cripta di S.Adamo nella chiesa di S.Maria Maggiore ormai conosciuta come la “Cappella Sistina” del Molise.Un ringraziamento va agli amici guglionesani Antonio Sisto, Tonino Sarchione e Antonino Pace per l’accoglienza riservata agli ospiti olandesi. Nella giornata di ieri, lunedì, il tour è proseguito per il Borgo Antico di

Termoli con il tradizione giro che prevede la visita al Castello, alla Cattedrale, alle viuzze e le piazzette e infine il passaggio per la “rejiecelle”. Centinaia le foto scattate che raggiungeranno l’Olanda dove ormai Termoli è diventata una delle città italiane più conosciute grazie alla signora Angeline che da tre

anni continua a portare nel nostro territorio decine di turisti. La giornata si è conclusa in un ristorante termolese con lo scambio di doni; il presidente dell’Archeoclub ha donato agli ospiti alcuni suoi libri dedicati alla storia di S.Giacomo e copie del suo ultimo libro: “Tra mito, storia e leggenda ti racconto

Termoli”. Sarebbe auspicabile che l’Amministrazione Comunale volesse dare qualche riconoscimento ad Angeline per l’amore che ormai la lega a Termoli e per la pubblicità che fa al nostro Molise portando in città, decine di amici della “terra dei tulipani”.


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Termoli

14 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Non si può dire sempre sì” L’assessore Filomena Florio espone la sua posizione rispetto ad una decisione di Giunta TERMOLI. L’assessore all’Ambiente del Comune di Termoli Filomena Florio rompe gli indugi e il silenzio ed esce allo scoperto. Sua l’esternazione che riguarda la vicenda che dal 31 luglio scorso, giorno del voto contrario sulla delibera di proroga dell’incarico al consulente esterno Donato Petrosino, stimolata da un pezzo pubblicato da Termolionline la scorsa settimana. “Dopo aver letto sulla testata giornalistica Termolionline del 9 ottobre l’ennesimo articolo sulla mia eventuale revoca dall’incarico di assessore, ritengo doveroso esprimere alcune considerazioni sui contenuti dello stesso, soprattutto perché in esso si fa riferimento ad un modo di amministrare dal contenuto scar-

samente democratico ed oserei dire anche di scarso rispetto della persona. Posto che la stampa esercita il suo

diritto legittimo di affrontare le tematiche che riguardano l’attività amministrativa, come pure di ipotizzare scenari dell’immediato futuro

che definirei improbabili, tengo a precisare che ho deciso di fare parte di questa amministrazione cercando di portare al suo interno i valori della cultura democratica nei quali credo e che mi impegno ogni giorno a difendere, nella profonda convinzione che anche tutte le persone che rappresentano questa amministrazione, il Sindaco, i consiglieri della lista nella quale sono stata eletta, come quelli delle altre liste, condividono questo tipo di cultura. Sulla scorta di questa convinzione è per me inconcepibile che il Sindaco o alcuni consiglieri, possano anche solo pensare che la differente posizione espressa, nel rispetto della legge e secondo coscienza, su una decisione assunta all’interno

dell’ organo collegiale, possa essere considerato il motivo o rappresentare presupposto di allontanamento o revoca dal medesimo organo. Ho sempre rivendicato la mia libertà di pensiero e di scelta così come ritengo fondamentali il confronto e la collaborazione istituzionale e politica ed ho creduto di essere apprezzata per questo. Sono sicura che gli esponenti di questa amministrazione a partire dal Sindaco non siano capaci di un atto di tale violenza politica ed umana e, d’altro canto, posso garantire che se intravvedessi questa possibilità, sarei io per prima a trarne le conclusioni e a decidere di lasciare questa maggioranza”.

Consorzio, arrivano i contatori Fornitura e posa in opera di misuratori di portata sulla rete di distribuzione agricola TERMOLI. Possiamo affermarlo senza tema di smentita, nelle campagne del Basso Molise è in arrivo un’autentica rivoluzione copernicana. Dopo la stipula di fine luglio, nella sede del Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno di via Gabriele Pepe a Termoli, stiamo per arrivare alla fase di consegna dei nuovi contatori per l’irrigazione. Parliamo del contratto di appalto per l’esecuzione della fornitura e posa in opera di “misuratori di portata sulla rete di distribuzione irrigua”, finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali per l’importo di 4.480.705,92 euro con l’impresa Acmo Spa di Milano che si è aggiudicata la relativa gara di appalto. I misuratori serviranno tutte le bocchette di prelievo dell’acqua per irrigazione nel Comprensorio del Cosorzio e permetteranno di applicare una tariffazione a consumo che consentirà una notevole riduzione di sprechi di acqua risparmi di costi e razionalizzazione del servizio irriguo. Si parla di circa 5.500 punti di monitoraggio costanti. Un risultato importante raggiunto sotto la gestione del presidente Giorgio Manes e con in prima linea il direttore dell’ente Emilio Prezioso. Il sistema previsto consentirà la personalizzazione del dispositivo di prelievo con nominativo dell’utente e codice del gruppo di consegna sul quale si intende abilitarla; la possibilità per l’utente di rilevare sul dispositivo di prelievo la disponibilità residua e tutti i parametri di programmazione; l’esclusione di interventi indebiti, su gruppi di consegna e dispositivo di prelievo, mediante un sistema algoritmico di ri-

conoscimento; la memorizzazione, in forma permanente, della storia dei prelievi effettuati dai singoli utenti con indicazione di data ed ora di inizio di ogni singola irrigazione, durata in minuti, volume prelevato in metri cubi, diagnostica di chiusura; l’addebito a ciascun utente del volume di acqua effettivamente prelevato; l’adozione di criteri distributivi alternativi ad una somministrazione “a domanda” (turni, orari di prelievo, volume massimo di prelievo per ogni singolo turno irriguo, per giorno, per mese). Non solo, la possibile assegnazione di volumi di acqua stagionali che tengano conto della disponibilità della risorsa; l’eventuale pagamento anticipato dell’acqua assegnata; l’eccezionale e temporanea programmazione dei gruppi di consegna con turno ed orario di prelievo; In conseguenza dell’adozione di tale nuova modalità di erogazione si ipotizza una compressione dei costi di esercizio mediante gestione centralizzata della distribuzione tramite la programmazione dei dispositivi di prelievo, senza necessità di intervento in campo. L’accesso al prelievo verrà effettuato attraverso ‘tessere utente’ che renderanno così possibile il dialogo tra l’utente e la rete attra-

verso uno scambio di informazioni. A tutti i possibili utenti interessati al servizio verranno consegnate una o più tessere, programmate sulla base di accordi normativi ed economici. Ogni scheda consentirà l’accesso fino a dieci diversi punti di erogazione di acqua, e, il prelievo dell’acqua secondo modalità e termini concordati con il Consorzio e funzionali alle necessità degli utenti. Le tessere disporranno di un display attraverso il quale l’utente potrà prendere visione delle informazioni disponibili e di una tastiera per l’inserimento dei dati di propria competenza.

Zuccherificio, quale la sorte dei lavoratori? Il futuro non appare sereno per i lavoratori rimasti in attività con la Newco TERMOLI. Nonostante il raggiungimento dell’obiettivo minimo per il mantenimento delle quote zucchero, allo Zuccherificio del Molise fa da contraltare all’amarezza dei lavoratori che ora torneranno a casa e non avranno ancora l’accesso immediato agli ammortizzatori sociali e alla cassa integrazione straordinaria, tanto meno a quella ordinaria, già scaduta. In bacheca lo stesso manager che ha condotto la campagna bieticola che ha trasformato in gran parte le barbabietole contrattualizzate da Aria

Food, ha affisso un avviso con cui confermava l’impiego di undici unità oggi e domani, nei reparti caldaie, turbine, forni da calce e reparto elettrico. “Tutto il personale non in elenco verrà chiamato per svolgere l’attività di messa in conservazione degli impianti appena sarà pronto un programma di interventi da fare”. Una soluzione che non ha colto il gradimento di tutti, ancora in attesa di sapere quando potranno avere quell’indennizzo di Cigs vitale vista la sorte della Newco, che a fine ottobre dovrà di-

smettere il contratto di fitto d’azienda con la Spa. Negli ambienti sindacali il malcontento c’è. “I capi sono voluti entrare in stabilimento senza che facessimo alcun accordo prima e questo è il risultato, dopo la campagna tutti a casa”. Prossime tappe sono proprio il pressing per far arrivare in tempo utile la cassa integrazione straordinaria e verificare l’eventuale manifestazione d’interesse nel nono bando di vendita, il terzo dal fallimento del maggio scorso, per lo stabilimento di Contrada Pantano Basso.



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Opinioni di Nicola Felice Da diverso tempo camminando per strada, riconosciuto come componente del Comitato San Timoteo, vengo fermato da comuni cittadini che chiedono notizie sul servizio sanitario, sugli ospedali, in particolar modo sul San Timoteo di Termoli. Sono molte le persone che si mostrano preoccupate, amareggiate, arrabbiate nel sentire, da tempo e da più parti, i rischi che l’ospedale corre di perdere ulteriori reparti nell’imminente futuro. Persone che chiedono cosa si può fare, pur riconoscendo la loro impotenza in quanto, ormai da tempo, sempre più non vi sono occasioni e luoghi per poter manifestare e rappresentare il proprio dissenso a chi è stato eletto nelle varie istituzioni ricevendo onore ed onere di rappresentarli, tutelarli, salvaguardando gli interessi e i beni comuni. E’ facile riscontrare che tutto ciò è vero! In più occasioni si è fatto appello ai vari rappresentanti di ogni ordine e grado nelle varie istituzioni, con l’unico risultato che fino ad oggi si è registrato un assordante silenzio: sembra quasi che nessuno voglia disturbare il “manovratore”. Eppure, in ogni campagna elettorale non vi è candidato che non strombazzi a “mari e monti” che con la sua elezione si avranno “palazzi e case di vetro, porte aperte” e totale disponibilità! Una volta eletti, in qualsiasi istituzione, quanto preannunciato puntualmente viene smentito e crescono le difficoltà per il cittadino ad avere un confronto o un semplice ascolto. Difficilmente gli eletti si incontrano in ambienti aperti: strade, piazze, mercati. Solo a pochi intimi che costituiscono i cosiddetti “cerchi magici”

di Claudio de Luca “Posso rendere felici tutti gli amici. Basterà che possa legiferare e questa o quell’altra categoria, la tale o la tal’altra comunità, potranno fare passi da gigante. Votatemi. Potrete trascorrere anni degni d’essere vissuti. Ma fate bene attenzione: so pure gettarvi nella disperazione più nera ove non sovveniste ai miei desideri elettorali”. Se solo potesse farlo apertamente, c’è da credere che un politico molisano esternerebbe proprio così. Per il momento, glielo inibisce la decenza e la paura dei sentimenti di rivalsa avvertibili anche tra le fila degli “aficionados”. Che così la vedano i “potenti” nostrani è “comprensibile”; ma meno giustificabile è che ci credano gli stessi elettori. Se vi capita di parlare con qualcuno che conti, valutate il suo ed il vostro atteggiamento. Dall’alto della supponenza sembra ricordarci:”Sta’ attento perché non c’è foglia che possa muoversi se io non voglio”. E’ così che questa genìa di politicanti (con le dèbite eccezioni) si guadagna da vivere rivolgendosi al cittadino con la sicumèra dei prepotenti. Muovendosi tra le pieghe delle regole, e grazie alla collaborazione di burocrati che hanno abdicato dalla propria funzione notaril, possono erogarti un finanziamento, un contributo a fondo perduto, magari affidarti una consulenza oppure diminuire l’importo di un tributo, sovvenzionare la cultura “amica” e sabotare quella di chi sia “cliente” di un avversario. Per di più, possono far lievitare le tariffe dei trasporti pubblici ed addizionare il costo della

14 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ah! quella politica di un tempo

tutto è possibile, mentre i cittadini comuni sempre più stressati dalla crisi economica ed occupazionale, si vedono impossibilitati a penetrare ambienti chiusi “ermeticamente”, sistemi filtranti “segretarie”… costruiti, forse, artatamente per evitare contatti personali. Da qualche decennio siamo stati guidati da una classe dirigente miope, carente di progettualità, incapace persino di conservare e salvaguardare quello che nel passato è stato costruito e demandato alle nuove generazioni. Si registra la continua crescita dell’egoismo e del disinteresse ai problemi della “povera gente”, che oggi

appare essere prerogativa solo di Papa F r a n c e s c o . Come non rimpiangere i tempi andati, con quei luoghi (sedi dei partiti, associazioni di categorie, ecc..) e quella classe dirigente che non lesinava mai il confronto, il contatto, l’ascolto dei cittadini che avveniva non solo nelle sedi istituzionali, ma anche nelle abitazioni e studi privati, persino nei giorni festivi, occasione quantomeno per un sostegno morale e di speranza a quanti vivevano momenti di difficoltà.

loro “verbo” tramite il “comunicato stampa” per qualsiasi occasione, giornaliero e più delle volte inutile, quasi solo a dimostrare di “esserci”. Questo non ha fatto che produrre sempre più disaffezione della gente alla politica; lo dimostra anche l’astensione alle ultime elezioni circa del 50%, aumentata negli ultimi sei anni di oltre il 30%. Ritengo che una delle causa di ciò è l’assenza, ormai datata, di partiti “veri” utili a formare e selezionare una classe dirigente capace, onesta, eticamente e moralmente indiscutibile. Oggi la politica, per i più, sembra non svolgere quell’arte nobile ma essere stata relegata a stipendificio, erogatore di benefit, o peggio ancora a palestra del “malaffare”. Occorre con urgenza superare l’attuale sistema regolato da partiti (contenitori vuoti), club, “clan”… rappresentati da pochi e soliti soggetti che impossessatesi di timbri e carte intestate partecipano ai “tavoli” di coalizione con lo scopo principe di garantire posizioni e interessi personali, loro e degli intimi, nei vari enti e istituzioni. Per uscire da questo stato occorre da subito, in primis, un atto di orgoglio e di rivalsa con presenza e impegno diretto di tanti cittadini capaci e onesti, che disinteressandosi della politica, ritenendola “sporca”, hanno lasciato spazio a soggetti non all’altezza del compito e raggiungere il degrado, di ogni forma, che tristemente registriamo. Questo lo si deve soprattutto alle future generazioni.

Molti dell’attuale classe dirigente ritiene assolto il proprio operato diffondendo il

Votatemi perchè devo poter campare benzina. Si trovano nella condizione di riconoscere (o meno) ai cittadini il diritto alla salute, e quindi quello di vivere meglio, oppure di negarglielo nascondendosi dietro il Governo nazionale, applicando questo moralismo (da sagrista post-democristiano e da opportunista ex-comunista) con grande “nonchalance”. Un Signore della Politica, se ti prende in simpatia, può addirittura far crescere nella piccola area verde posta sotto casa tua, alberi di zecchini d’oro come fece Carlo Collodi nel libro di Pinocchio. Un politico, dotato com’è di superpoteri, può fare: 1) dei suoi “clientes”, tante persone realizzate; 2) dei lavoratori in genere, dei soggetti assicurati contro ogni sventura dell’economia; 3) di un padre di famiglia, un uomo sereno. Infine, può rendere felice uno studente e far apparire il futuro più roseo ad un imprenditore. Un sacerdote in vena di predicozzi direbbe ch’egli è “il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola”. Insomma colui che Tu hai votato può tutto, persino innalzarci ad un livello di poco più inferiore al suo, premiandoci come Calìgola fece col suo cavallo. Tutto ciò posto, resta da capire perchè gli elettori continuino a prenderli sul serio ed a votarli, quando è evidente che i politici – almeno durante la campagna elettorale – non hanno affatto i superpoteri di cui si vantano (perché saremo noi a conferirglieli, accedendo in cabina). Dopo, coi loro interventi, con le loro “regolamentazioni”, con i congressi di

partito, con le loro incompetenze e le loro fabbriche dei programmi provvederanno solo a rallentare ciò che un tempo – con brutta espressione e con esagerato ottimismo – veniva chiamata “la marcia del progresso”. Ascoltare i politici che si lodano e che s’imbrodano, nelle tivvì locali e nelle interviste ai giornali, nei manifesti murali ed ovunque appaiano un taccuino o un microfono, è un’esperienza sempre più surreale. Fanno peggio che mentire. Sono pomposi, e cantano come i galli, beccandosi l’uno con l’altro (fatte le dèbite eccezioni). Questi Signori usano i punti esclamativi, mai quelli interrogativi. Perciò,

diffidate. Non può essere brava una persona non abituata a porsi domande. Scrivono con le maiuscole; non si accontentano di temere la crisi, di chiedere giustizia, d’essere preoccupati per il futuro dei giovani. “Vogliono” la Giustizia, “temono” la Crisi, sono preoccupati, ma solo a parole, per il futuro dei figli nostri. Mai di quelli partoriti grazie ai colpi dei loro magnanimi lombi perché il sangue del proprio sangue l’hanno spedito da tempo a studiare all’estero. In Molise ritornano solo per mangiare le “brioches” della Regina Maria Luisa, perché loro possono tranquillamente astenersi dal pane.



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