TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 140 - giovedì 18 giugno 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Vincenzo Iacovino
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenzo Iacovino. Pur essendo l’avvocato che difende le ragioni dei commercianti di Piazza Prefettura a Campobasso, sta cercando, comunque, di lavorare per cercare di trovare una soluzione equa tra le parti al di là delle motivazioni di carattere giuridico. Il legale sta cercando di contemperare le posizioni per, possibilmente, uscire con una soluzione capace di soddisfare entrambe le parti.
Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni
I grilli(ni) non parlanti SERVIZIO A PAGINA 3
Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierpaolo Nagni. Martedì sera di fibrillazione per quanti dovevano ripartire da Roma. Soppressa la corsa delle ore 17,30 da Tiburtina, partita con 45 minuti di ritardo la corsa delle ore 19,30 e venti minuti dopo quella delle ore 20,30. Un’odissea. E l’assessore ai Trasporti cosa dice in merito a questo nuovo disagio causato ai cittadini molisani? Di tanto in tanto si ode la sua voce ma, poi, non ci sono mai i fatti. E il Molise ferroviario pensa alla Metropolitana.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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2 18 giugno 2015
Dalla Sicilia una mail sul turismo religioso
Se l’avrà letta l’assessore regionale del Molise (che non c’è) si sarà vergognato comparando l’attività del collega siciliano rispetto alla nullaggine turistica propria La mail dell’assessorato regionale al turismo sarà arrivata anche al collega del Molise. Ma il Molise non ha un assessore regionale al turismo. Ha un consigliere delegato dal presidente che però lo sopravanza e l’oscura, fino a togliergli dalle mani gli Enti provinciali per il turismo e l’Azienda autonoma di Termoli. Essendoci un assessorato al turismo senza assessore, qualcuno magari l’avrà letta . Capolavoro di incongruenza e stupidità amministrativa senza pari in Italia. Se qualcuno magari l’avrà letta, si sarà vergognato, comparando la brillantezza dell’attività dell’assessorato siciliano rispetto alla nullaggine turistica molisana. L’eliminazione degli Enti provinciali e dell’Azienda autonoma di soggiorno di Termoli: una follia, fatta passare per una razionalizzazione di cosa non è stato detto, non viene e non verrà probabilmente detto. Non avendo un’idea da esprimere, un programma da realizzare, un obiettivo da raggiungere, una destinazione da conquistare. Accade nella ventesima regione d’Italia cui la natura non ha mancato di rivelarsi prodiga fornendola di due stupendi
massicci montuosi (Matese e Mainarde), di ampi territori montani (l’Alto Molise) e collinari, di pianure, di un tratto di mare Adriatico e, la mano dell’uomo, di due bacini artificiali dalle caratteristiche così ampie da essere considerati anch’essi un arredo naturale. Un territorio che la natura l’ha segnato e destinato al turismo credendo che gli uomini che l’avrebbero governato non fossero stati talmente ciechi, incolti, stolti e incompetenti da ignorare quel dono. Purtroppo, gli uomini che l’avrebbero governata si
L’avvocato molisano Salvatore Di Pardo notifica oggi per conto del centrodestra campano una diffida nei confronti del neoeletto presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per l’applicazione della legge Severino sulla sospensione dei condannati dalle cariche elettive. Di Pardo è noto per essere stato il legale che ha chiesto e ottenuto l’applicazione della stessa legge nei riguardi di Silvio Berlusconi e che tre anni fa ha curato il ricorso che portò all’annullamento delle elezioni regionali in Molise. Ad affidare ora all’avvocato di Campobasso l’incarico contro De Luca è il centrodestra della Campania. Tra i destinatari dell’istanza, oltre allo stesso De Luca, ci sono la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Procura di Napoli. La diffida inviata dall’avvocato Salvatore Di Pardo è per “l’immediato accertamento della sospensione di Vincenzo De Luca e per l’immediata nomina di un Commissario ad acta che provveda ad indire nuove elezioni in Campania”. L’atto inoltre diffida De Luca “a non compiere alcun atto inerente l’Ufficio di presidente della Regione”. “Vincenzo De Luca – si legge nel documento -,
sarebbero rivelati l’uno peggiore dell’altro fino ad arrivare a colui che al turismo nel 2015 ha dato il colpo di grazia, mai richiesto, tra l’altro, dagli apparati amministrativi e territoriali di dare una spiegazione e di immaginare una soluzione diversa. La mail dell’assessorato al turismo della Sicilia riguarda l’avvio di una serie di Seminari formativi sul turismo religioso tenuti da esperti e docenti universitari, il cui obiettivo è la definizione degli scenari di mercato e l’illustrazione a tutti gli operatori delle potenzialità del turismo reli-
gioso e naturalistico dell’Isola. Dice di una convenzione con il Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo riguardante il Poin “Attrattori culturali naturali e turismo”, e di un avviso per la realizzazione di attività finalizzate alla creazione di itinerari turistici di carattere culturale e naturalistico dedicati alla valorizzazione del sentimento religioso, ricevendo settantotto istanze progettuali, ad oggi in corso di valutazione. La prospettiva è quella di prepararsi al meglio per realizzare la “Borsa del Turismo delle Religioni” del prossimo autunno. Evento che prevede l’organizzazione di un workshop tra l’ offerta siciliana di turismo religioso e la domanda nazionale ed internazionale, nonché l’occasione per presentare sul mercato l’offerta turistica degli operatori: dai servizi ricettivi a quelli ristorativi, da quelli di trasporto a quelli escursionistici. Dalla Sicilia la dimostrazione di un piccolo segmento turistico tra tanti componibili, data la ricchezza di tesori di quella terra, che fa vedere come si vada a cogliere analiticamente tutte le possibilità di valoriz-
zazione e di sviluppo del territorio. Bene, il Molise anche nel settore del turismo religioso non sarebbe secondo a nessuno se gli imbelli soloni che lo governano si dessero da fare, si predisponessero quantomeno a copiare, non avendo le energie intellettuali per muoversi autonomamente. Diversamente non avrebbero frapposto tempo ad organizzare, promuovere e propagandare itinerari turistici a carattere religioso unendo il santuario di Castelpetroso all’abbazia di Castel San Vincenzo, all’abbazia di Canneto, alle Cattedrali di Termoli, di Larino, di Trivento, alle chiese romaniche di Campobasso, alla densità del culto racchiuso nelle centinaia di campanili che contrappuntano il cielo molisano. Sarebbe bastato poco, un pizzico di sensibilità, di cultura, di amore per il proprio territorio. Sì. Ma non dovrebbe essere al governo una razza padrona che pensa a non perdere un euro del proprio lauto emolumento e a tutelare gli affari personali e di famiglia. Dardo
Di Pardo diffida il governatore De Luca Il centrodestra campano ha chiesto l’accertamento immediato della sospensione del presidente
avendo riportato la condanna prevista dall’articolo 323 del codice penale dovrà considerarsi sospeso di diritto dalla carica di presidente della Regione Campania non appena verrà proclamato eletto. Il presidente del Consiglio dei Ministri è
obbligato ad emettere, con assoluta tempestività, il provvedimento previsto dalla legge che prevede la sostituzione de presidente con un commissario”. “L’omessa adozione di tale provvedimento di carattere obbligatorio e vincolato, seppur potrebbe addirittura determinare la configurazione di un reato – prosegue l’istanza -, non incide comunque sulla sospensione dalla carica di De Luca, la quale opera di diritto e deriva direttamente dalla sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Salerno”. La diffida è firmata dagli esponenti del centrodestra campano Marcello Taglialatela (Fratelli d’Italia), Mario Vergognini (Caldoro Presidente), Crescenzio Rivellini (Popolari per l’Italia), Tommaso Ferrigno (Terra dei fuochi), Domenico Desiano (Forza Italia) e dagli avvocati Salvatore Di Pardo, Andrea Latessa e Nicola Scapillati. Fonte Ansa
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3 18 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Il rospo Regione s’è mangiato il grillino L’attività dei due consiglieri 5 Stelle sbiadisce sullo sfondo. Il Movimento rischia di perdere una ghiotta occasione Sarà il clima soporifero che si spande tra i banchi dell’opposizione come gas nervino a tradimento; sarà che alla preparazione personale, alla limpidezza dei comportamenti non sempre possono corrispondere altrettante capacità di leadership, comunicazione e istintivo carisma, ma i due consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico e Patrizia Manzo, sbiadiscono oggettivamente sullo sfondo della politica regionale. Al contrario di quanto accade sul piano nazionale dove, dopo un primo sbandamento successivo al mancato accordo di governo con Bersani, il Movimento ed i suoi esponenti di punta sono di nuovo in trincea con evidenti risultati e finanche rispetto a quanto avviene in consiglio comunale a Campobasso,
dove il gruppo 5 Stelle pare godere di buona vitalità, in Regione i due consiglieri paiono persi, marginali, schiacciati. Sia dalla elefantiaca dinamica amministrativa dell’ente, che dall’inesistente sintonia con i restanti
consiglieri di opposizione e, infine, anche dalla evidente difficoltà a tirare su la testa, di una buona spanna, oltre la dominante mediocrità che contraddistingue i nostri governanti. Un vero peccato, perché i due consiglieri sono
persone di prim’ordine con competenze evidenti (quelle di Federico sul ciclo dei rifiuti meriterebbero davvero ben altro ruolo e applicazione). Purtroppo appaiono anche poco collegati al resto del Movimento molisano. Si registrano pochissime iniziative che li vedano coinvolti simultaneamente e quelle poche sono veicolate con pigrizia oppure con altero snobismo. Come se l’attività del Movimento, così come i risultati raccolti (vedi il fondo per il microcredito, sconosciuto ai più), fossero materia per iniziati e non piuttosto un seme da spargere a piene mani. Una piccola controtendenza a questo dato generale si è avuta durante la battaglia per evitare la costruzione delle due centrali a biomassa nell’area matesina. In quel
frangente i due consiglieri hanno dato l’impressione di un repentino recupero di energie. Ma l’incantesimo è svanito in fretta. Considerata l’inconsistenza assoluta dei partiti ora all’opposizione in consiglio regionale, la litigiosità ed disomogenea natura del PD molisano, la strutturale marginalità di liste estemporanee, il Movimento 5 Stelle avrebbe l’occasione di sfondare letteralmente in questa regione. Con la storica occasione di poter finalmente portare al governo della Regione energie e personalità fresche, moderne, non compromesse. Ma certi treni non passano spesso. Non è neanche detto che lo facciano due volte, a dire la verità (come le larghe intese hanno ampiamente dimostrato).
Migranti: ne abbiamo più della Sicilia
Sarebbe ora che il vice presidente della giunta regionale del Molise Michele Petraroia la smettesse di dire cosa debbono fare gli altri senza dire cosa (di concreto) fa lui. Vale per la questione dei migranti che hanno invaso il Molise più di quanto abbiano invaso la Sicilia come per tutte le questioni in cui – lo riguardino e non lo riguardino – mette sistematicamente il becco con il tono di chi impartisce lezioni avendone titolo e autorità. Non è così. Petraroia è il vice presidente della giunta; è incaricato di amministrare, non di commentare come fosse un oppositore e/o un uomo della strada, di quelli che patiscono le inefficienze della Pubblica amministrazione e dei pubblici amministratori. Dopo aver sollecitato per mesi e mesi gli apparati e gli organismi territoriali ad essere accoglienti e solidali, da quando s’è reso conto che abbiamo più immigrati noi molisani che i siciliani, ha cambiato registro, è diventato prudente, cauto e accorto. Nel dolersi di essere assente alla riunione indetta dal prefetto per oggi, in quanto trattenuto a Roma dove ha partecipato ieri alla Conferenza Stato – Regioni e al ver-
Ma vanno potenziate le buone pratiche avviate da diverse amministrazioni locali circa l’impiego in attività di volontariato dei profughi, i corsi di apprendimento della lingua italiana e il coinvolgimento di associazioni, ordini professionali e mediatori culturali tice tra le Regioni ed il ministero dell’Interno sulle tematiche connesse con l’emergenza profughi, non ha mancato di sollecitare al prefetto “ogni utile adempimento teso a consolidare il sistema di controllo sulle modalità gestionali dell’accoglienza profughi stante il rapporto di 36,5 cittadini stranieri per 10 mila residenti nella Regione Molise che ci colloca al vertice della classifica nazionale superando anche la Sicilia che è l’area maggiormente coinvolta dagli sbarchi degli immigrati”. Come dire: “Andateci piano con le nuove autorizzazioni alle strutture di accoglienza”. Al punto da mettere in risalto “la necessità non più rinviabile di verificare il rispetto delle Convenzioni stipulate con gli operatori al fine di accertare l’avanzamento operativo dei percorsi di inclusione sociale e integrazione lavorativa”. Da solidale amministratore a tutto campo, a misurato e preoccupato cittadino di fronte ai problemi sociali ed economici posti dai migranti. Poi però di nuovo solidale a tutto
campo: “Le buone pratiche avviate da diverse amministrazioni locali circa l’impiego in attività di volontariato dei profughi vanno potenziate insieme ai corsi di apprendimento d’italiano e al coinvolgimento di associazioni, ordini professionali e mediatori culturali”. Per capire: va effettuato ogni utile adempimento teso a consolidare il sistema di controllo sulle modalità gestionali dell’accoglienza profughi stante il rapporto di 36,5 cittadini stranieri per 10 mila residenti nella Regione Molise che ci colloca al vertice della classifica nazionale superando anche la Sicilia che è l’area maggiormente coinvolta dagli sbarchi degli immigrati, o vanno potenziate le buone pratiche avviate da diverse amministrazioni locali circa l’impiego in attività di volontariato dei profughi, i corsi di apprendimento della lingua italiana e il coinvolgimento di associazioni, ordini professionali e mediatori culturali? Giusto per capire, una buona volta.
“La Fondazione non ha mai licenziato nessuno”
Il 17 giugno 2015 gli organi di informazione hanno pubblicato una “lettera aperta” a firma di alcuni dipendenti di una società che ha fornito alla Fondazione “Giovanni Paolo II” servizi di gestione, conduzione e manutenzione della centrale di sterilizzazione di proprietà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore fino al 31 gennaio 2015. A tal riguardo, si ritiene, innanzitutto, di dover puntualizzare che gli autori della suddetta lettera non sono mai stati alle dipendenze della “Cattolica” e che la Fondazione non ha proceduto ad alcun licenziamento. Piuttosto, proprio al fine anche di evitare possibili ricadute occupazionali, nell’ambito del più generale processo di rilancio ed efficientamento del Centro di Campobasso, tuttora in corso, l’Università Cattolica ha ritenuto, da una parte, di dover dare rinnovato impulso alla qualità delle prestazioni erogate,
La risposta della struttura sanitaria dopo la lettera dei lavoratori addetti alla sterilizzazione in primis con un ancor più forte coinvolgimento di professionisti provenienti dal Policlinico “A. Gemelli” di Roma; dall’altra, di dover porre in essere una serie di manovre di contenimento dei costi, finalizzate a riportare in equilibrio il bilancio della struttura, condizione indispensabile per la sua stessa sopravvivenza. In tale ambito, oltre alla rinegoziazione dei principali contratti di appalto e di fornitura, si è proceduto ad internalizzare una serie di servizi per i quali si è ritenuto di poter garantire i medesimi standard qualitativi, ma a costi notevolmente inferiori, attraverso l’utilizzo di risorse proprie, in tal modo assorbendo con attività integrative anche le unità in organico risultanti in esubero a seguito della notevole contrazione di posti letto
accreditati, verificatasi negli scorsi anni. Ciò è accaduto non solo per la centrale di sterilizzazione, ma anche per altri servizi, tra cui, ad esempio, la pulizia delle aree di degenza e delle sale operatorie, in un’ottica di valorizzazione del proprio personale e di salvaguardia dei livelli occupazionali. Lo sforzo gestionale, economico e finanziario costantemente profuso in questi anni dall’Ateneo per garantire continuità all’operatività del Centro “Giovanni Paolo II”, pur in un contesto caratterizzato da forti e crescenti criticità, è sempre andato nella direzione della centralità dell’interesse dei pazienti e dei lavoratori molisani, ossia quanto di più distante dalle citate logiche da multinazionale.
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4 18 giugno 2015
Biochar: progetto pilota finanziato dalla Regione e realizzato dall’università del Molise
Alternativa agli inceneritori: permette la trasformazione di rifiuti organici in ammendanti e favorisce il sequestro di carbonio e la riduzione delle emissioni di gas serra Se n’è parlato ieri ad alto livello scientifico presso il Dipartimento di Bioscienze e Territori Il Biochar rappresenta una pratica ecologicamente sostenibile. Oltre a permettere la trasformazione di rifiuti organici in ammendanti (vale a dire qualsiasi sostanza, naturale o sintetica, minerale od organica, capace di modificare e migliorare le proprietà e le caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e meccaniche di un terreno, e il miglioramento della qualità e della fertilità del suolo), favorisce il sequestro di carbonio e la riduzione delle emissioni di gas serra. Biochar, termine quindi da eleggere a confidenziale, farne un riferimento ogni qualvolta c’è da prendere in esame e in considerazione, ad esempio, il riutilizzo delle biomasse agricole che venendo abitualmente incenerite, generano una serie di problematiche ambientali ed ecologiche, e l’immissione nell’atmosfera di cospicue quantità di ani-
dride carbonica. Se n’è parlato ieri ad alto livello scientifico presso il Dipartimento di Bioscienze e Territori di Pesche (Is), con la partecipazione del pro-rettore vicario e alla ricerca dell’Ateneo molisano Marco
di Giovanni Muccio* Il Movimento regionale del Guerriero Sannita, in riferimento al Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri riguardante gli Enti Locali e in particolare il trasferimento della Polizia Provinciale presso i Comuni con compiti di Polizia Municipale, ritiene di sollecitare la delegazione parlamentare molisana a valutare l’opportunità di un emendamento da presentare in Aula durante la discussione e l’approvazione di detto Decreto, inerente alla Polizia Provinciale, perchè passi alle dirette dipendenze del Ministero dell’Interno, istituendo una Direzione Centrale per l’Ambiente. Signori parlamentari, il Corpo della Polizia Provinciale opera in modo specialistico nell’ambito della tutela del territorio, nella lotta ai crimini ambientali, al fenomeno del bracconaggio e contro i vari reati afferenti alle ecomafie e zoo mafie, neologismi coniati per indicare lo sfruttamento criminale dell’ambiente e degli animali. Nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali, svolge, però, servizi, indagini e operazioni di polizia giudiziaria anche in settori diversi, come: “ Pubblica Sicurezza, servizi svolti in ausilio alle varie forze dell’ordine in occasione di servizi disposti e diretti dall’autorità provinciale di pubblica sicurezza; Polizia stradale, come previsto dall’art. 12, primo comma, lett. D- bis) del Codice della Strada; Polizia venatoria e ittica, in tale settore riveste un ruolo di primo piano in merito all’attività di vigilanza sull’esercizio della caccia, per la prevenzione e repressione dei vari fenomeni di bracconaggio e sulla tutela della fauna selvatica, anche di quella minore; Polizia Faunistica, il personale della polizia provinciale è individuato dalla normativa italiana come titolare principale delle attività di controllo delle popolazioni di fauna selvatica motivate dalla necessità di eliminare o ridurre l’impatto negativo che le stesse possono a volte eserci-
Marchetti, dell’assessore regionale alle politiche agricole e agroalimentari e tutela dell’ambiente, Vittorino Facciolla, di ricercatori e docenti esperti sulle tematiche del Biochar del Cnr – Ibimet di Firenze, del-
l’università di Bolzano e dell’università dell’Insubria e del titolare dell’azienda vitivinicola Campi , Antonio Valerio. Oggetto dell’incontro, la presentazione dei risultati conclusivi del progetto pilota per la sostenibilità ecologica ed economica delle aziende agrarie : “La filiera del Biochar”. Progetto pilota, abbiamo detto, quindi sperimentale, realizzato dall’università del Molise che così facendo ha fatto il suo mestiere, come del resto l’ha fatto la Regione Molise fianzandolo (il progetto) e inserendolo nel Piano di sviluppo regionale del settennio programmatico 2007/2013, pertanto da portare a termine tassativamente entro la fine dell’anno. Prepariamoci pertanto a registrare una serie di eventi e avvenimenti che vanno a concludersi con due anni di ritardo rispetto al tempo canonico (2013), grazie all’allunga-
mento al 2015 concesso dall’Europa. Diversamente avremmo perso il finanziamento e svanito il progetto, il cui obiettivo è stato quello di valutare le potenzialità di produzione e di utilizzo di Biochar in una filiera aziendale per determinare la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e il miglioramento delle proprietà chimico-fisiche dei terreno destinati a coltura. Esperimento riuscito hanno detto. Bisogna credergli. Il Biochar, dalla “United Nations Convention to Combat Desertification”, è stato inserito nella sezione”Enhanced Action on Mitigation” come nuova tecnologia per la mitigazione climatica. Più di così! Quindi, giornata scientificamente importante quella di ieri, da tenere in considerazione per l’immediato futuro.
Polizia provinciale, si valuti il transito alla Questura
tare su interessi economici primari sulla biodiversità e sulle condizioni sanitarie delle popolazioni umane ed animali; Polizia Ambientale, tale attività di polizia ambientale, si esplica essenzialmente con la vigilanza e controllo delle attività di gestione dei rifiuti; tutela e salvaguardia delle zone sottoposte a vincolo paesaggistico e idrogeologico; Polizia lacuale - fluviale, lagunare e navale, diversi corpi di polizia provinciale, per la conformazione geografica del loro territorio, hanno in dotazione speciali unità e mezzi che costituiscono il nucleo nautico, a esso sono demandati importanti attività di tutela e salvaguardia ambientale-ittico-venatoria, sorveglianza del demanio e vigilanza delle coste; Polizia zoofila e di tutela degli animali in genere, la polizia provinciale svolge attività finalizzate alla preven-
zione, accertamento e repressione dei reati a danno degli animali e del patrimonio zootecnico, vigilando anche sul benessere degli animali durante il trasporto su strada, nonché contro il fenomeno del maltrattamento degli animali”. Inoltre, la Polizia Provinciale si occupa di prevenzione, accertamento e repressione degli illeciti amministrativi, in particolare le funzioni di polizia amministrativa sono svolte per tutte quelle attività cui è rilasciata autorizzazione, ad esempio: derivazioni di acque pubbliche, trasporti, autoscuole, agenzie pratiche auto, scuole nautiche, scarichi di acque reflue industriali, depuratori comunali e aziendali, accessi sulle strade provinciali, vigilanza strutture turistico-alberghiere e agrituristiche, attività di estrazione-cave, concessioni di competenza della provincia ecc.. Il Movimento non comprende quali siano state le motivazioni per le quali detto personale debba essere smembrato e assegnato ai Comuni come Polizia Municipale (con tutte le problematiche economiche in cui versano gli Enti locali). A tal riguardo, il Movimento Regionale del Guerriero Sannita ritiene giusto e indispensabile , per una maggiore salvaguardia del territorio provinciale, che detto personale transiti presso il Ministero dell’Interno e venga assegnato alle Questure di appartenenza territoriale, istituendo, in ognuna di essa, una Divisione di Polizia per l’Ambientale, attualmente non esistente, che operi in sinergia con la Divisione Anticrimine, Polizia Amministrativa Sociale e Sezione Squadra Mobile. Ciò consentirà di non disperdere in mille rivoli il sapere e la professionalità in materia, i cui beneficiari sono i cittadini. *Presidente regionale del Guerriero Sannita
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5 18 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Accordo intercomunale per una nuova rete di collegamento tra Campobasso e i comuni del più immediato hinterland
Si parte dal trasporto ma gli obiettivi potrebbero via via sommarsi l’uno all’altro fino ad arrivare alla formulazione di un’area metropolitana Hanno aderito i comuni di Ferrazzano, Matrice, Mirabello, Montagano, Oratino, Ripalimosiani, S. Giovanni in Galdo e Toro. Strano che manchi Campodipietra Il cammino da fare sarà lungo e tortuoso, ma è indizio da prendere con favore perché apre per la prima volta la porta ad un accordo intercomunale sull’organizzazione e sulla gestione di un servizio collettivo. Si parte dal trasporto, che meglio di altri servizi rende con immediatezza l’idea dell’utilità. Muoversi velocemente sul territorio è un traguardo ambito per le amministrazioni locali e per i cittadini. Si parte dal trasporto ma gli obiettivi potrebbero via via sommarsi l’uno all’altro fino ad arrivare alla formulazione di un’area metropolitana, che darebbe all’iniziativa del Comune di Campobasso ben altro respiro e alle amministrazioni concorrenti un orizzonte programmatico molto ampio e articolato, con obiettivo infrastrutture e servizi. Si parte dal trasporto. Alla proposta dell’amministrazione comunale del
capoluogo per una gestione intercomunale del trasporto pubblico in linea con le direttive del governo nazionale, hanno aderito i comuni di Ferrazzano, Matrice, Mirabello, Montagano, Oratino, Ripalimosiani, S. Giovanni in Galdo e Toro. Strano
l’intervento Si è tenuto nella sede di via Genova della Presidenza della Regione, l’incontro già programmato sullo stato del Registro Tumori e del lavoro fin qui svolto dal gruppo che ne sta curando l’inserimento dei dati, rispettando peraltro il cronoprogramma delle attività all’inizio deciso. Presenti all’incontro il Direttore Generale per la Salute della Regione Molise d.ssa D’Innocenzo e la d.ssaArcaroDirettore Sanitario Asrem, i dott. Giovanni Fabrizio e Francesco Carrozza responsabili del Registro Tumori e i referenti delle Associazioni Brizio No Profit di Larino e di LIBERA Molise che, insieme alla Fondazione “Lorenzo Milani “ di Termoli, in rappresentanza di tutte le altre realtà associative sull’intero territorio regionale, hanno fortemente chiesto e ottenuto che il Registro dei Tumori, per anni volutamente dimenticato, insieme al Registro Unico di Mortalità e al Registro dei Mesoteliomi, diventassero oggi un esempio di trasparenza e di corretta informazione tra la pubblica amministrazione e la società civile su un tema così drammatico e attuale come quello delle morti per malattie neoplastiche e delle possibili cri-
che manchi Campodipietra, comune che il sindaco Notartomaso ha portato a considerarsi epigono di molte iniziative sociali e culturali improntante all’apertura, alla collaborazione, alla integrazione e all’interdipendenza. Strano che fi-
nora non abbia aderito creando un vuoto nel circuito dei collegamenti. L’adesione è il primo passo necessario per trasferire alla Regione Molise gli atti tecnici e amministrativi consequenziali. In tal senso è stata predisposta la delibera della giunta comunale di Campobasso e confermata la volontà ad andare avanti. Come abbiamo accennato, il cammino da fare sarà lungo e tortuoso. La Regione deve infatti armonizzare il trasporto urbano del capoluogo con le linee interurbane dei comuni che hanno aderito, quindi rivedere il piano finanziario, quindi provvedere ad un bando pubblico per l’assegnazione del nuovo servizio. Ovvero la creazione di un circuito di collegamento automobilistico che di fatto andrebbe a determinare una relazione strutturale tra Campobasso e il suo più immediato hinterland. E siccome da cosa nasce cosa, non va
scartata la possibilità che, favorita dalla mobilità delle cose e delle persone, salga prepotente la voglia di interagire sul governo del territorio, sulla ricerca di altri servizi comuni, sulla necessità di progetti e infrastrutture altrimenti non proponibili né realizzabili. Qualcuno dirà che già esistono le Unioni dei Comuni. D’accordo, ma tranne la messa a punto della raccolta dei rifiuti, dei segretari comunali a scavalco, dei servizi d’assistenza sociale, non si hanno notizie di maggiore impatto e contenuto. L’area intercomunale con al centro Campobasso, per vastità, per numero di amministrazioni locali, per densità abitativa si presta invece ad essere vista e considerata un’area metropolitana con le sue regole, le sue prerogative e le sue possibilità di sviluppo. Dardo
Il Registro dei tumori, un significativo passo avanti ticità sul territorio che le determinano. Dopo il saluto del Presidente, Paolo Frattura, ha avuto inizio l’incontro con l’aggiornamento da parte dei responsabili del Registro sullo stato attuale del lavoro. Ad oggi sono state inserite 4761 SDO (schede di dimissione ospedaliera) rispetto alle 1950 circa dall’ultimo incontro avuto e che riguardano gli anni 2010-2011, raggiungendo una percentuale del 68,46% delle schede inserite. Un dato positivo che conferma la continuità del lavoro così come programmato; ancora qualche settimana e verranno chiusi gli anni 2010-2011 per cominciare in autunno con l’immissione dei dati riferiti al 2012-2013 che, dopo la validazione dell’AIRTUM, saranno resi ufficiali. Nel contempo è stata elaboratauna prima analisi con dati certi: l’”Indagine di mortalità nell’area del Basso Molise per l’anno 2012”, curata dai dott. Carrozza e Fabrizio con la collaborazione dei docenti universitari dell’Università degli Studi del Molise, i prof. Giancarlo Ripabelli, Michela Lucia Sammarco e Manuela Tamburro. L’analisi ha riguardato lo studio della mortalità per tutte le cause di
morte e per tumori nella popolazione residente al 2012 nell’area del Basso Molise (33 Comuni, con una popolazione di 101.361 abitanti), con un totale di 1171 decessi per tutte le cause. In particolare, 867 decessi si sono verificati in soggetti di età superiore o uguale a 75 anni, seguito da 167 decessi in individui di 65-74 anni, da 67 casi per età 45-54 anni mentre nella classe di età 35-44 è stata osservata una minore frequenza, 20 casi, seguita dalle classi di età 0-14 anni con 2 casi. L’analisi ha evidenziato che i Tumori sono la seconda causa di morte con 275 decessi (23,5%) preceduti solo dalle Malattie del sistema circolatorio con 457 decessi (39,0%). Ovviamente, la stratificazione dei decessi va messa in correlazione al numero di abitanti nei rispettivi Comuni (base ISTAT 2012). La pubblicazione completa dell’Indagine sarà oggetto di una apposita conferenza stampa di cui sarà data notizia. Abbiamo chiesto – e ottenuto – dai responsabili medici del Registro la loro disponibilità nel prossimo autunno ad un incontro pubblico sul tema specifico e sul prosieguo degli inse-
rimenti dei dati che daranno corpo ad una mappatura sul territorio delle diverse criticità. Ai responsabili dell’assessorato,invece,abbiamo chiesto la certezza dei fondi necessari per mantenere gli impegni di continuità del Registro dei Tumori: ci è stata data ampia assicurazione sulle risorse economiche per i primi tre anni e successivamente l’istituzione di una apposita voce di bilancio. In conclusione, pur avendo percepito che non mancano problemi di flussi di informazioni e scambi di dati tra i responsabili del Registro che li hanno chiesti e le diverse strutture sanitarie che li dovrebbero mettere a disposizione, possiamo però testimoniare la forte determinazione della d.ssa D’Innocenzi e della d.ssaArcaroad affrontare e risolvere tali criticità o talvolta incomprensioni, … per non voler pensare ad altro. Ci auguriamo che il percorso intrapreso continui su queste premesse di collaborazione ed informazione trasparente. Il prossimo incontro è fissato per il prossimo mese di dicembre. LIBERA Molise, Fondazione “Lorenzo Milani”, Associazione “Brizio No profit”
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Campobasso
18 giugno 2015
Adsl in Molise, la copertura resta scarsa La banda larga è cresciuta sul territorio ma i risultati non sono positivi CAMPOBASSO. A quanto viaggia l’ADSL in Molise? A rivelarlo un’indagine di SosTariffe.it che ha stimato la reale velocità del connessioni attive nella regione e nelle principali città. Il risultato dimostra che dal 2014 in tutta la regione l’ADSL è più veloce del 61,5% e l’area che registra gli incrementi maggiori è Campobasso, ma anche Isernia presenta aumenta considerevoli. Calcolata anche la copertura della banda larga e ultralarga della regione. Quanto può cambiare la velocità dell’ADSL in
un determinato territorio in un anno? A rispondere, per quanto riguarda il Molise, è l’ultima analisi di SosTariffe.it che ha stimato la velocità media in download delle connessioni attive a livello regionale e comunale, confrontando le informazioni rilevate nel 2014 con quelle di quest’anno. Grazie a dati Infratel Italia sono state calcolate, inoltre, le coperture per la banda larga e ultralarga in tutte le città. Sapere a quanto “viaggia” effettivamente la propria connessione è un dato molto importante, soprat-
tutto quando si sceglie una nuova tariffa Internet, in quanto non in tutte le realtà territoriali è possibile raggiungere le velocità nominali pubblicizzate dai provider a livello regionale la velocità dell’ADSL nel Molise, nel 2015, è aumentata notevolmente rispetto all’anno precedente: il dato medio delle connessioni in download è ad oggi di 6,88 Mb/s, aumentata dal 2014 del 61,5%. La provincia di Campobasso registra il maggiore incremento di velocità sul 2014. In quest’area
grazie agli utenti che hanno usato lo si è Sia Campobasso che Isernia hanno una copertura per la banda larga superiore al 96%. Questo significa che gran parte della popolazione di queste realtà territoriali può essere raggiunta da una tecnologia che permette di navigare tra i 2 e 20 mega, ma ancora tanta strada deve essere compiuta. Soprattutto se si osserva il dato regionale, si nota che solo l’86,6% della popolazione molisana è raggiunta dalla banda larga e la regione è ancora sprovvista di
tecnologie che possono far “viaggiare” l’ADSL a velocità superiori ai 30 Mb/s. I dati sulla velocità media in Molise sono stati estrapolati direttamente dagli utenti di SosTariffe.it che abitano e utilizzano quotidianamente la connessione Internet domestica e hanno effettuato lo speed test che il sito di comparazione offre (http://www.sostariffe.it/adsl/test-velocita/), in grado di rilevare la velocità del proprio collegamento e trovare gli operatori davvero più veloci nella zona.
Si avvicina “Letti di notte” tutte le info utili per partecipare alla nottata letteraria in BiblioMediaTeca Sabato 20 giugno 2015 ritorna in tutta Italia “Letti di notte”, la notte bianca del libro e dei lettori. A Campobasso la BiblioMediaTeca comunale in via Alfieri, per l’occasione, rimarrà aperta fino alle ore 23, dando la possibilità ad ogni lettore di raccontare a tutti il libro che ha amato, che non dimenticherà, quello che gli ha lasciato dentro emozioni e suggerito riflessioni. L’adesione della BiblioMediaTeca Comunale all’iniziativa nazionale “Letti di notte” nasce dalla voglia di condividere insieme un momento di incontro all’insegna della lettura “a tarda ora”. Durante l’apertura notturna del 20 giugno, infatti, ogni lettore potrà: - far conoscere ad altri lettori un libro a suo piacere (scelto tra quelli letti in bibliomediateca o portato da casa in modo da segnalarlo anche in vista delle nuove acquisizioni) e descriverlo, magari leggendone qualche pagina; - brindare con i bibliotecari per festeggiare i 12 anni di
continua attività della BiblioMediaTeca e il nuovo orario settimanale già partito dal 1 giugno. Per partecipare a “Letti di notte” in BiblioMediaTeca, non serve altro che: - scegliere il libro di cui si vuol parlare; - segnalare la propria presenza come lettore a “Letti di notte 2015” e il titolo del libro che si proporrà (o andando direttamente in BiblioMediaTeca in questi giorni durante gli orari d’apertura, o telefonicamente al numero 0874/405610, o anche via mail scrivendo a: carmine.aceto@comune.campobasso.it); - rilassarsi e prepararsi a vivere e condividere la propria storia con gli altri. I bibliotecari si occuperemo di organizzare una scaletta con gli interventi di tutti coloro che si saranno prenotati. La scaletta sarà comunque solo indicativa e potrà sempre subire variazioni per venire incontro alle esigenze di tempo di tutti i lettori che parteciperanno. Chi non preno-
terà il proprio spazio di racconto prima del 20 giugno, potrà comunque partecipare da lettore alla serata, ma verrà inserito in scaletta solo all’ultimo minuto, per cui meglio affrettarsi! Infatti, sono già diversi gli amanti della lettura che hanno prenotato un proprio momento di racconto per la lunga serata in BiblioMediaTeca e la diffusione dell’iniziativa, in questi giorni, continua anche sui profili ufficiali della BiblioMediaTeca su Facebook, Twitter, Pinterest e Medium, con la segnalazione dei #nottambulibri da parte di lettori, bibliotecari e appassionati. Si tratta di un’impavida e buffa sfida che consiste nel segnalare (durante i giorni precedenti l’iniziativa) il libro che per ogni lettore evoca meglio la notte e le sue infinite variazioni. La serata di “Letti di notte” in BiblioMediaTeca comunale a Campobasso, inizierà alle 20.30 per protrarsi fin quando i lettori ne avranno voglia, senza dimenticare nè sottovalutare il brindisi!
I tumori della tiroide Alla Fondazione Giovanni Paolo II, domani un incontro scientifico CAMPOBASSO. Sei milioni di italiani soffrono di una malattia della tiroide. Negli ultimi 20 anni i casi di tumore sono aumentati di oltre il 200%, le malattie autoimmuni (come la tiroidite di Hashimoto) sono triplicate. Le donne soffrono di disturbi tiroidei da 5 a 8 volte più degli uomini. Gli screening ecografici effettuati negli anni scorsi rilevano che il 30 al 50% delle persone esaminate presenta noduli. Sono più frequenti nel sesso femminile e nelle aree con deficit di iodio, anche se di grado lieve, come molte regioni dell’Italia. L’assoluta maggioranza dei noduli tiroidei è
benigna e solo il 5% rappresenta un tumore.I noduli tiroidei sono nella grande maggioranza dei casi benigni, ma impongono al medico l’obbligo di escludere la presenza di una neoplasia maligna, che è la più frequente tra i tumori del sistema endocrino e costituisce circa l’1% di tutti i tumori. Fortunatamente nella grande maggioranza dei casi i tumori della Tiroide sono scarsamente aggressivi e facilmente curabili, tanto che si può parlare di completa guarigione in quasi il 95 per cento dei pazienti.Dei tumori della tiroide e di altre malattie endocrine si parlerà nel corso del con-
vegno, accreditato ECM, “Le patologie endocrino-metaboliche – approccio clinico-chirurgico e nuovi orizzonti terapeutici” in programma venerdì 26 giugno 2015 dalle ore 9.00 presso la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” di Campobasso.Si parlerà anche di altre patologie tumorali endocrine come l’iperparatiroidismo che colpisce le paratiroidi e può creare disturbi come calcoli renali, osteoporosi e dolori ossei muscolari. Una sessione sarà dedicata all’obesità, patologia in crescente aumento soprattutto in Molise dove si registra il più alto tasso di inci-
denza a livello nazionale in proporzione al numero di abitanti.Interverranno, tra gli altri, il Direttore Generale dott. Mario Zappia e il Direttore Scientifico Prof. Giovanni Scambia (si allega programma).I Presidenti del Corso sono il Prof. Rocco BELLANTONE, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Prof. Alfredo PONTECORVI, Direttore dell’ U.O.C. di Endocrinologia del Policlinico “Gemelli” di Roma, il Prof. Maurizio GASPERI, professore di Endocrinologia all’Università del Molise, il Prof. Fabio PACELLI,
Direttore del Dipartimento di Oncologia della FondazioneCoordinatori del Corso sono il Dott. Pietro PRINCI, Chirurgo endocrino presso la Fondazione “Giovanni Paolo II” e il Dott. Fabio ROTONDI. Direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Generale ed Oncologia della Fondazione. All’evento sono stati assegnati 6,6 crediti ECM per le seguenti categorie: Medico chirurgo, Infermiere, Tecnico Sanitario di Radiologie Medica, Dietisti, Logopedisti, Biologi, Tecnici di Audiologia e Foniatria, Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, Fisioterapisti.
Campobasso
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
La contesa è tra i favorevoli alla chiusura e i contrari
Piazza Prefettura come la Secchia rapita
Il consigliere Ambrosio postula una scelta di carattere urbanistico e funzionale che rispetti la destinazione commerciale dell’area in un uno con quella residenziale Piazza Prefettura aperta o chiusa? La diatriba è finita al Tar e il Tribunale amministrativo ha deciso di decidere il 9 luglio prossimo sul ricorso presentato dai commercianti del posto che chiedono la riapertura di quel tratto di strada particolarmente importante anche ai fini della mobilità cittadina, collegando il centro murattiano al centro medievale. Battaglia amministrativa che l’avvocatura co-
munale (Matteo Iacovelli), dicono abbia qualche problema di logica nel sostenere la decisione dell’amministrazione Battista di chiudere la Piazza alle macchine e alla sosta. Battaglia seguita con particolare interesse dal consigliere Michele Ambrosio che all’apertura della Piazza (meglio, del tratto di strada che attraversa la Piazza), ha dedicato mozioni e interpellanze, giudicando inoppor-
tuna e non motivata la scelta di vietare il transito, così e semplicemente: ossia in assenza di un provvedimento tecnico che in relazione alla chiusura di quello spazio urbano avesse preso in considerazione anche una diversa organizzazione e destinazione dell’area. Ambrosio infatti è oltre la posizione dei commercianti del luogo che reclamano la riapertura come un diritto a vedersi assicurato l’accesso
degli utenti alle loro rispettive attività commerciali. Il consigliere postula una scelta di carattere urbanistico e funzionale che rispetti la destinazione commerciale dell’area in un uno con quella residenziale. Chiudere ciò che prima era stato aperto (sindaco Di Bartolomeo) assume l’aspetto di una ripicca politica. Un atteggiamento, questo, che Ambrosio non condivide, avendo
sempre argomentato, illustrato e chiesto che la sua posizione sul caso venisse considerata, discussa e votata. A questa sua richiesta si sono frapposti (servizievoli) la segreteria generale e il dirigente di riferimento, che il 9 luglio (per come si sono messe le cose al Tar) potrebbero vedersi sconfessati nella loro determinazione a sostegno della chiusura di Piazza Prefettura.
A proposito del successo del Food and Fashion dell’Agrario I rilevanti meriti della preside Rossella Gianfagna di Gennaro Ventresca Se si mangia e si beve, in genere, il successo è assicurato. E’ terribile, quando la cretineria del censore si doppia della cretineria del simil-giornalista. Ne fa le spese una smagliante serata messa su da una donna di carattere. E che mostra di avere muscoli e cervello, divisi equamente. Non ha modelli Rossella Gianfagna, o forse senza ammetterlo uno ce l’ha. Dico Adriana Izzi che nel campo scolastico regionale ha dato lezione non solo agli studenti, ma all’intero mondo del sapere. Certo, al momento, Adriana Izzi non teme concorrenti. Anche se da qualche anno, per ragioni anagrafiche, si è
dovuta defilata, per concedere spazio alle giovani leve. Che hanno idee e freschezza anche se debbono scalare salite irte per tentare di raggiungerla sulla cima più alta, dove lei si è posizionata per l’alta cifra culturale. La nostra eroina ha i capelli biondi. Sta più vicina ai Cinquanta che ai Quaranta. Viene dallo sport, correva il mezzofondo con la maglietta della Polisportiva Molise. E grazie al suo amore per la lotta e la fatica ha scelto la scuola di sport. Per diventare professoressa di Educazione Fisica, qualifica che da sola non ha quasi mai conquistato consensi. Vista la diffidenza con cui la materia è stata vista dall’opinione pubblica. Ma lei, Rossella Gianfagna, non s’è fermata qui. Grazie a una leggina che
l’ha vestita a pennello (prima gli insegnanti della sua materia non potevano diventare presidi) ha vinto il concorso a dirigente scolastico. E da sportiva di nascita ha subito fatto vedere quanto le piacciano le sfide. Una volta a capo dell’Istituto Tecnico Leopoldo Pilla, con annesso Istituto Professionale per l’Agricoltura, si è messa a lavorare di gomito. Per rilanciare i tre istituti che, per una serie di ragioni, stavano attraversando momenti critici. Il “Geometra”, ad esempio, è stato trasformato in una scatola vuota. Dall’alto non hanno tenuto conto che la professione è ormai svuotata. E, quindi, sfornare “geometri” non è certo facile. Hanno perduto peso specifico anche
i “ragionieri”, dominati dai crescenti corsi universitari che depotenziano l’antico diploma che un tempo era una specie di chiave magica per accedere in banca, nelle varie segreterie e per l’esercizio della libera professione. Gli “agrari”, poi, non è che se la passino meglio con le zolle sempre più dure da dissodare e i bilanci puntualmente in rosso. Ebbene, lavorare in un panorama così stringente non è certo agevole. Ma non per lei, la Rossella, che con la silhouette da atleta sta girando un film-favola con attori presi tra i banchi di scuola. La scena più bella è quella che s’è girata nell’azienda della scuola Agraria di via Manzoni. Passata sotto il nome di Food and Fashion.
“Collina Monforte, tagliate piante rare” La denuncia è di Fare Verde per lo sfalcio che ha toccato l’Athamanta macedonica CAMPOBASSO. Pochissimi cittadini sono a conoscenza che la nostra città può vantare la presenza di una pianta rarissima in Europa, Athamanta macedonica, distribuita in Italia esclusivamente sulla Collina Monforte nel SIC (Sito di Interesse Comunitario) IT7222125 “Rocca Monforte”. Tale specie vegetale, classificata da più fonti come “rara o vulnerabile”, conta non più di 300 esemplari e ha come habitat preferenziale l’interno delle fenditure delle rocce, le mura di antichi edifici o le opere murarie di contenimento delle sedi stradali. In particolare, sulla collina Monforte è possibile individuarla principalmente lungo il Viale del castello, viale Fratelli Pistilli Sipio e sulle pareti del Castello Monforte. Nei giorni scorsi è accaduto un episodio gravissimo che ha purtroppo seriamente
compromesso l’entità della popolazione della rara pianta. In occasione di lavori di manutenzione e pulizia degli argini stradali, effettuati per conto del Comune dagli operai dell’ARSIAM, una quindicina di piante, in buona parte prossime alla fioritura, sono state sfalciate, nonostante gli operatori fossero consapevoli della presenza di questa essenza. Quest’ultimi, infatti, durante i lavori, erano stati puntualmente informati da un docente di botanica dell’Università del Molise, Prof. Bruno Paura, presente in quel momento sul luogo e che, resosi conto dei rischi di tale intervento, ne aveva richiamato l’attenzione, mostrando loro le caratteristiche morfologiche e la localizzazione diAthamanta macedonica. Dopo qualche ora la triste scoperta: buona
parte delle piante precedentemente segnalate, erano state recise. L’episodio, benché apparentemente di poco conto, risulta in realtà gravissimo, data la particolare biologia riproduttiva della pianta che fiorisce e fruttifica una sola volta nella sua vita, morendo subito dopo. Si comprende pertanto che tale operazione di ripulitura non selettiva ha parzialmente pregiudicato il naturale rinnovamento della popolazione nel sito. Tale sconvolgimento offre peraltro il fianco alla diffusione di specie infestanti e fortemente invasive come l’Ailanto, sempre più diffuso sulla collina Monforte, che rappresenta il principale competitore di Athamanta macedonica.
Auguri E’ nata ieri al Cardarelli di Campobasso la piccola Aurora Di Bartolomeo. Al papà Franco e alla mamma Elena, ai nonni e ai familiari tutti, gli auguri dalla redazione de “La Gazzetta del Molise”.
A cui, tanto per restare attaccati ai numeri, hanno preso parte non meno di 600-700 invitati. Se si mangia e si beve, in genere, il successo è assicurato. Forse c’è anche qualche verità in questa affermazione. Ma la serata di gala vissuta sul set dell’azienda agraria è andata oltre il party, la pampanella e il buon vino scelto da una donna di gusto come Carla Iorio delegata Onav e una sfilata di moda tra i filari del vigneto autoctono di Tintilia. C’è voluta la mano di una preside di valore, scattosa e ambiziosa per far girare senza intoppi la manovella. Il cui successo, come sempre, è stato diviso tra infinite mani, ma con un solo direttore d’orchestra.
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Isernia
Tutto quello che gli altri non dicono
18 giugno 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Isernia, si riparte dalla cipolla Tutto è pronto per la tradizionale fiera di San Pietro con la specificità del territorio ISERNIA. Tutto pronto per l’annuale edizione della Fiera di San Pietro, detta “delle cipolle”, una delle tradizioni più remote e caratteristiche di Isernia, di cui si ha per la prima volta menzione in un diploma pergamenaceo di Rogerius, conte del Molise, datato 19 ottobre 1254. La fiera, però, già esisteva da numerosi secoli, essendo collegata alla ricorrenza di San Pietro Apostolo, titolare della cattedrale di Isernia, il cui culto locale risale ai primissimi tempi del Cristianesimo. Si tratta, quindi, d’una delle fiere più antiche d’Italia e in assoluto la più antica del Molise. La manifestazione fieristica avrà luogo, come da tradizione, nei giorni 28 e 29 giugno. L’assessore
comunale alle attività produttive, Roberto Di Baggio, annuncia alcune novità. «Per dare seguito alle
numerose richieste pervenute al Comune da parte degli espositori e degli ambulanti – ha dichiarato
Di Baggio –, abbiamo deciso di ampliare le aree fieristiche. Oltre a quelle consuete utilizzate in que-
sti ultimi anni, utilizzeremo piazza Michelangelo, destinata ai prodotti tipici e alle cipolle, ed anche via Lombardia e via Abruzzo; in quest’ultima verrà allestito un mercatino dell’antiquariato. Inoltre, via Giovanni XXIII sarà riservata alla fiera per l’intero suo sviluppo, ossia fino al ponte della ferrovia. L’edizione 2015 della fiera delle cipolle – ha concluso l’assessore – si preannuncia come una delle più importanti di sempre; contiamo, infatti, d’arrivare a quota trecento espositori». Alla fiera sono collegati altri eventi, secondo un programma variegato e piuttosto nutrito, del quale si daranno i dettagli nel corso d’una conferenza stampa che sarà convocata la prossima settimana.
Al Paleolitico, la Macchina del Tempo Una struttura multimediale farà da preliminare alla visita al museo La Pineta ISERNIA. Un’iniziativa realizzata grazie al Fondo di perequazione 2013, inserita nel progetto ‘Sportello del turismo: sviluppo del marchio ospitalità italiana e valorizzazione del sistema dei beni culturali e dei territori’. Esaltare le peculiarità del sito attraverso un servizio ad alta tecnologia in un viaggio in cui sia in primo piano l’aspetto scientifico dello stesso, per stimolare il visitatore ad una piacevole esperienza di carattere turistico del bene culturale. La cabina Macchina del Tempo sarà capace di proiettare gli utenti in un viaggio sensoriale e virtuale. Lo scopo è quello di regalare allo spettatore, attraverso una multi-proiezione, la consapevolezza della distanza del tempo trascorso. Il target di riferimento della struttura è adatta alla fascia di popolazione che frequenta maggiormente il museo, ovvero bambini, ragazzi e scolaresche. La “Macchina del Tempo”, una struttura multimediale, complementare e di ausilio per l’intrattenimento preliminare alla visita del museo del Paleolitico, in località ‘La Pineta’. Il progetto della ‘Time machine’ prevede la realizzazione di una ‘cabina ipertecnologica’ capace di
ospitare al suo interno 12 persone – 5 posti a sedere e 6/7 posti in piedi – ‘catapultate’ come in una navicella spaziale ad affrontare un misterioso viaggio a ritroso nell’infinito temporale. Durante il ‘time travel’ visivo –attraverso 2 monitor led sincronizzati, da 47 pollici ognuno – saranno effettuate circa 120 ‘tappe’, in corrispondenza delle diverse epoche storiche, di eventi importanti e numerosi ‘pit-stop’ di storia locale. Il viaggio durerà circa 10 minuti, in modo da rendere fruibile a turni una nutrita comitiva. Mediante l’assemblaggio di rivestimenti metallici, condutture di colori vivaci, luci a led e a intermittenza e oblò di tipo satellitare, questa ‘cabina del tempo’, di circa 14 metri quadrati, trasporterà i visitatori in una sequenza vorticosa di date, foto, testi, animazioni e filmati, che può essere attivata da loro stessi, mediante una leva-acceleratore (se si sceglie la seduta interattiva, altrimenti il viaggio partirà in automatico). La struttura, inoltre, è dotata di impianto di diffusione sonora ed è animata mediante un sofisticato impianto illuminotecnico.
La Missardi moda atterra in provincia L’azienda dovrebbe avviare la propria attività di lavorazione in autunno ISERNIA. “Dopo la buona notizia sugli sviluppi del riconoscimento dell’Area di Crisi per la Provincia di Isernia, anche quella dell’ insediamento di uno stabilimento della Missardi sul nostro territorio non può che essere accolta con soddisfazione. Il comparto tessile che ha segnato un pezzo di storia economica della nostra regione, comincia a rivedere le oppor-
tunità di crescita che tutti, da tempo, ci auguriamo. L’iniziativa rappresenta un passo avanti perché si possa continuare sulla strada della ripresa occupazionale che, con la crisi dell’Ittierre, ha creato non pochi problemi all’economa della Provincia Pentra. L’inzio dell’attività della nuova realtà imprenditoriale della Missardi, previsto per il prossimo autunno, è un ottimo viatico
perché, presto, si registri un incremento dei posti di lavoro considerato che le professionalità non mancano e sono molto qualificate. La Regione sarà attenta alle richieste di iniziative simili che prevedono seri programmi industriali e ottime prospettive di sviluppo e, i risultati ottenuti dalla Missardi, sono una garanzia per il futuro del comparto tessile sul nostro territorio.”
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Termoli
18 giugno 2015
Campomarino dice no agli immigrati Il Consiglio comunale monotematico unanime nella decisione assunta CAMPOMARINO. Non è stato facile, ma alla fine un documento condiviso sulla questione immigrati a Campomarino è stato stilato. L’amministrazione riunitasi in consiglio comunale monotematico ed aperto alla cittadinanza, ha dato lettura dopo circa due ore di assemblea, di quanto condiviso tra maggioranza e minoranza. A dire la sua è Gianfranco Cammilleri, sindaco di Campomarino, che afferma: “oggi siamo in consiglio convocato dalla maggioranza in seguito alla necessità di discutere del tema è un consiglio aperto nel quale abbiamo inteso dare l’opportunità di dire a tutti i cittadini quello che pensano dell’argomento che è molto delicato. Secondo me, il problema non è l’arrivo dei profughi perché in questi ultimi anni abbiamo assistito a un escalation della criminalità piccola o grande che essa sia nella quale e della quale non possiamo certo incolpare i profughi ma un periodo socialmente sfavorevole che ci sta
attanagliando da diversi anni l’arrivo dei profughi è un aspetto che dobbiamo prendere in considerazione e un’emergenza che va considerata alla luce della tipicità di Campomarino, della capacità di essere un paese a forte attrazione turistica e soprattutto nella volontà di tutelare tutte le attività commerciali che di questo vivono. L’amministrazione non ha un potere diretto rispetto alla possibilità di de-
cidere dell’arrivo di migranti, profughi noi proponiamo delle soluzioni la necessità di traslare il loro arrivo perché proponiamo che avvenga dopo l’estate e di avere la possibilità di contenere quanto più possibile il numero dei migranti che potrebbero essere in arrivo”. Gli fa eco Vincenzo Cordisco, consigliere di minoranza, che afferma: “la nostra mozione cerca di mettere in evidenza non tanto l’essere con-
tro l’arrivo degli immigrati ma una distribuzione più equa sui territori tenendo conto dei residenti e cercando di non sovraffollare alcune realtà a discapito delle altre perché riteniamo indispensabile non andare a sconvolgere il tessuto socio economico di un paese solo perché dobbiamo dare ospitalità dobbiamo mettere in campo quei criteri che oggi, come vediamo dagli scandali mettono in evidenza un sistema e
una gestione dell’accoglienza completamente fallimentare. La popolazione è preoccupata e con un po’ di distacco tanto è che non facciamo altro che ricevere sollecitazioni e segnalazioni”. Il documento conclusivo contiene una richiesta esplicita al Governo di sospendere ogni arrivo di immigrati nel territorio di Campomarino alla luce del fatto che in Molise, come definito dal Ministero, vi sarebbe già un surplus d’immigrati. In caso però di necessaria accoglienza si chiede l’applicazione di criteri di proporzionalità in relazione alla popolazione del territorio; il testo, inoltre, istituisce una commissione consiliare permanente atta a vigilare sul tema profughi. A onor di cronaca, il consigliere di minoranza Saburro, a differenza di Romano e Cordisco, si è espresso in modo contrario al documento in quanto lo stesso non tutelerebbe le strutture ricettive e la vocazione turistica di Campomarino.
La Puglia in campo contro le trivellazioni Le associazioni e i Comitati già pronti ad impugnare il decreto Sblocca Italia al Tar TERMOLI. Apprendiamo dal sito del Ministero dell’Ambiente che lo stesso ha espresso parere favorevole alle richieste di prospezione in 2D ed in 3D delle società Spectrum Geo LTD e Northern Petroleum LTD. Questa improvvisa accelerazione dei procedimenti ci appare come la risposta del governo Renzi al consolidarsi, su tutto il fronte nazionale, di una ferma opposizione istituzionale e non alle scelte energetiche ed alla volontà politica di “svendere” l’Adriatico alle
multinazionali del petrolio.La manifestazione del 24 Maggio in Abruzzo è stata il campanello d’allarme per l’attuale maggioranza la cui strategia è, evidentemente, finalizzata a dare piena attuazione allo “Sblocca Italia”, delegittimando il testardo lavoro di tutti coloro che si sono attivati per produrre osservazioni, sensibilizzare i territori, organizzato momenti collettivi di piazza, fatto rete.Aver decretato la compatibilità ambientale delle richieste di prospezione delle due società, si-
gnifica aver apparecchiato la tavola per l’utilizzo del titolo concessorio unico che permetterà alle stesse di poter passare, direttamente, alla ricerca ed alla coltivazione degli idrocarburi in mare.A questo punto è necessario che le regioni le cui coste sono interessate dalle concessioni date alla Spectrum, ovvero, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia (quest’ultima è interessata anche dalla Northern Petroleum), impugnino gli atti del Ministero dell’Am-
Nuova rotatoria in viale Padre Pio L’opera infrastrutturale servirà a garantire sicurezza ad auto e pedoni TERMOLI. Proseguono spediti i lavori alla nuova rotatoria (la 22esima e aggiuntiva secondo il programma urbano) tra via Egadi, viale Padre Pio e via delle Acacie. Da ieri, tuttavia, c’è da segnalare
una direzione obbligatoria proprio per viale Padre Pio per tutti coloro che provengono da via delle Acacie, la strada è infatti transennata. Un piccolo sacrificio da sopportare per poi avere una viabilità migliore e
più sicura, sia per l’innesto al polo commerciale di proprietà del gruppo Larivera che per l’incrocio principale, dove rispetto a quando la strada venne realizzata il traffico è decuplicato.
biente dinanzi al T.A.R. entro 60 gg. o dinanzi al Capo dello Stato entro 120, dando continuità ai pareri negativi espressi negli scorsi anni sia politicamente, con delibere di giunta e consiglio regionale sia sotto l’aspetto amministrativo, ricorrendo, nel caso della Puglia, nel Marzo del 2015, alla Corte Costituzionale verso gli artt. 37 e 38 dello “Sblocca Italia” specifici sul tema della ricerca d’idrocarburi a terra ed a mare.
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Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
18 giugno 2015
senza alcun finanziamento pubblico
“L’industria torni a dare lavoro” Il nuovo presidente del Cosib, Sbrocca, parla del futuro del Consorzio TERMOLI. Come abbiamo avuto modo di scrivere ieri sera dopo la sua elezione a presidente del Cosib, l’avvocato e sindaco di Termoli Angelo Sbrocca è riuscito laddove hanno fallito i suoi illustri predecessori. Ma come ha accolto questo risultato che lo vede al vertice del Consorzio industriale appena dopo l’anniversario della vittoria al ballottaggio? “E’ da diversi anni che Termoli era stata in-
giustamente esclusa dalla governance del Consorzio, adesso rientra dalla porta principale soprattutto crediamo che rientri con l’integrazione con tutti gli altri Comuni che fanno parte del Cosib per cercare di migliorare l’industria del nostro territorio e di far sì che in questo periodo di crisi l’industria possa tornare di nuovo sede di occupazione di molti lavoratori. C’è stata unanimità così come per l’elezione
del Comitato direttivo. Io non credo che si parli di asse è stato un lavoro fatto da qualche giorno per cercare di trovare una soluzione all’unanimità ci siamo riusciti quindi il bravo va non solo agli amministratori ma anche alla politica in questo caso. Termoli non deve diventare leader del basso Molise, Termoli è la città più grande del Basso Molise ed è giusto che anche nel Consorzio con gran parte del territorio riacquistare questo ruolo”.
“Sbrocca al Cosib? Forse è incompatibile” Per il consigliere comunale, Antonio Di Brino, il sindaco non può ricoprire la carica TERMOLI. Nel corso della conferenza stampa del Ncd sul lungomare Nord e i lavori pubblici cittadini, l’ex sindaco Basso Antonio Di Brino ha detto la sua anche sull’elezione del primo cittadino e suo successore Angelo Sbrocca alla presidenza del Cosib. “Credo che sia un fatto assolutamente positivo che Termoli abbia ripreso la presidenza del Consorzio, ho qualche perplessità dal punto di vista sostanziale anche formale sul fatto che sia proprio il sindaco a rivestire l’incarico di presidente del
Cosib. Questa cosa era stata proposta anche a me, devo dire che non ho accettato perché ritengo che quando una persona viene eletta per un incarico o una carica deve impegnarsi a tempo pieno rispetto a questa e fare il sindaco di Termoli è un impegno davvero gravoso e quindi non me la sono sentita di far male entrambe le cose. C’è un rilievo di legittimità perché pur essendo un ente pubblico economico il Comune partecipa e quindi potrebbe essere un ente partecipato del Comune e quindi potrebbe esserci un rilievo di incompatibilità rispetto ai due incarichi”.
Dal Rotary un premio all’impegno Riaffermato il senso di gratitudine alle forze dell’ordine e militari TERMOLI. Riaffermare il senso di gratitudine verso chi quotidianamente opera sul territorio per renderlo e mantenerlo vivibile, tranquillo, puntando alla sicurezza sociale e mettendosi a disposizione di chiunque ne avesse necessità. Il senso, questo, di una lodevole iniziativa assunta da parte del Rotary club di Termoli, che nel pomeriggio di ieri, in sala consiliare, ha consegnato una targa per rendere omaggio a tutti i presidi civili e militari della città. Insieme al presidente Michele Di Tomasso, c’erano il presidente del consiglio comunale Manuela Vigilante e il sindaco Angelo Sbrocca, oltre ai componenti del direttivo della realtà rotaryana adriatica. In platea l’invito è stato esteso anche alle altre associazioni di service, con le presenze dei vertici del Lions club Host, della Fidapa, della San Vincenzo de’ Paoli e dell’Avis, oltre alle giovani leve Rotaract e Interact.
Un momento importante che ha voluto mettere in evidenza come in un contesto di difficile operatività, reso tale dalle esigenze statuali di bilancio, la cosiddetta spending review, la nostra città rimane quasi un’oasi felice, dove il livello di allarme sociale fortunatamente non è pari a quello di altre città omologhe. Da qui l’idea di premiare con una targa dal valore simbolicamente alto proprio gli operatori che giorno dopo giorno rappresentano lo Stato nell’esercizio quotidiano e infaticabile del proprio servizio e nel compimento del dovere. Principi espressi non solo dall’avvocato Di Tomasso, ma anche da Sbrocca e Vigilante, parole accolte con soddisfazione visibile dai vari appartenenti alle forze dell’ordine e ai corpi militari cittadini. Una cerimonia sobria, in cui undici sono stati i ‘reparti’ o i comandi omaggiati, in rigoroso e strettissimo ordine alfabetico: il maresciallo Lele Lentinio per l’Aeronautica militare; il comandante di stazione dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Nestola; il capitano di corvetta
Antonio Ripoli per la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera; l’assistente capo Luciano D’Arienzo per il Corpo Forestale dello Stato; il capitano Giuseppe Cristofaro per la Guardia di Finanza; il tenente colonnello Roberto Di Vito per il Roan delle Fiamme Gialle; il comandante della Polizia municipale di Termoli Massimo Albanese; il dirigente della Questura di Campobasso Raffaele Iasi per la Polizia di Stato-Commissariato di Termoli; l’ispettore capo Carmelo Cannella per la Polizia ferroviaria; il sostituto commissario Francesco Caputo per la Polizia stradale e il capo reparto dei Vigili del fuoco Rocco De Gregorio. A loro, oltre la targa, con l’iscrizione ‘per il quotidiano ed infaticabile impegno nell’assolvimento del dovere a beneficio della collettività termolese‘, anche il gagliardetto del club Rotary di Termoli, consegnato dal presidente, coadiuvato dal prefetto Basilio Ciucci e dal presidente incoming Lino Bianconi, che riceverà dall’avvocato Di Tomasso il martelletto tra qualche settimana.
Rapina ai Monopoli, recuperate le sigarette I Carabinieri sono riusciti a ritrovare il bottino in un capannone in provincia di Foggia TERMOLI. Com’è noto, nella mattinata del 16 giugno corrente,cinque malviventi travisati, di cui uno armato di pistola, viaggianti a bordo di un furgone e un’autovettura, bloccavano un furgone della “21 INVEST Srl”, con sede in Termoli, adibito al trasporto di tabacchi lavorati per conto dei Monopoli di Stato e sotto la minaccia dell’arma, si impossessavano del materiale trasportato, pari a 900 Kg circa di sigarette nazionali ed estere,
per un valore di 200.000 euro circa. Le immediate indagini avviate dalla Compagnia CC di Termoli, unitamente al Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Campobasso, consentivano inizialmente di individuare il furgone della società incaricata al trasporto, rinvenuto in stato di abbandonato nella zona industriale di Termoli.
Le successive ed incessanti ricerche svolte anche con la collaborazione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Foggia, hanno consentito durante la notte trascorsa, in un centro della provincia di Foggia, il rinvenimento dell’intero bottino, custodito all’interno di un capannone semi abbandonato. Sono in corso ulteriori indagini tese alla identificazione degli autori dell’evento criminoso.
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Opinioni
18 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Ripescaggio a rischio per l’Agnone Correvano gli anni ruggenti del calcio d’altura. L’Agnone primeggiava anche in Serie D, dopo aver lasciato il terreno incoerente dei calci d’angolo molisani. Il mio stimatissimo amico Rocco Sabelli guidava da dietro le quinte la forte formazione granata. Mentre suo fratello Maurizio era tra i personaggi più visibili del club. Il manager che svettava alla guida dell’Alitalia, in una conversazione confidenziale ebbe a spiegarmi: “Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità. Tornerà il giorno in cui l’Agnone dovrà tornare a partecipare ai campionati regionali”. Detto in quel momento il vaticinio di Rocco suonò come una bestemmia. Invece era figlio della competenza dell’uomo abituato a vivere tra i numeri e con il termometro dell’economia sotto l’ascella. E così, un brutto giorno, l’Agnone, tra lo scoramento dei suoi tifosi e il disappunto dei simpatizzanti che sono dislocati in tutta la regione si è visto costretto ad arrendersi alla realtà dei
Si sfoglia la margherita in Alto Molise fatti. Certo, con un pizzico di fortuna e con un minimo di accortezza in più avrebbe potuto avere il visto per il nono campionato di Serie D. Ma il campo ha espresso verdetto negativo. E così, nonostante il cuore e i denti serrati è arrivata la sconfitta di Castelfidardo che ha determinato la caduta. Tra il suono delle campane della premiata fonderia Marinelli si sentono rauche le voci dei tifosi agnonesi che vorrebbero provare la strada del ripescaggio. Ma, per quel che si sa, sembra che non ci sia ancora un gruppo dirigenziale in grado di trovare la copertura finanziaria per fare questo passo. Per il momento si spera. Ma la situazione resta delicata. Con dispiacere di tutti, non solo di chi ha maglia granata al posto di quella della salute. (ge.ve.)
Regioni e spesa pubblica di Claudio de Luca LARINO. La spesa pubblica, nonostante i tagli realizzati dopo il 2010, esorbita di almeno due punti e mezzo di prodotto interno lordo quella che l’Italia può permettersi. Detto in cifre, si tratta di circa 40 miliardi di euro. Parola di Carlo Cottarelli, l’uomo che – dopo di avere vissuto per cinque lustri in simbiosi con le autorevoli stanze del Fondo monetario internazionale (aveva il compito di passare al setaccio i bilanci degli Stati membri) – era stato chiamato ad occuparsi della “spending review” nazionale. Successivamente era stato allontanato dall’incarico (che, peraltro, non avrebbe mai voluto assumere) perché aveva preso a delineare uno “sfalcio” d’erba che non piaceva al manovratore di turno; e sostituito da Yoram Gutgeld e Roberto Perotti, meno drastici e, quindi, muniti solo di una vetusta ghigliottina a pedaliera. Oggi vengono fuori dati da capogiro sulla mancata revisione della spesa pubblica; cifre che lasciano intendere a quale punto di non ritorno economico si sia pervenuti, grazie soprattutto all’opera di un Presidente (Renzi) che – alla fin fine – sta dimostrandosi gestore non certo più oculato di chi ha avuto a precederlo e sicuramente meno abile di quanto vorrebbe far credere. Ora, che i risultati del lavoro di Cottarelli sono stati pubblicati ufficialmente, quei contenuti si presentano ponderosi e sicuramente non di agevole lettura. Al conrario di quelli offerti dal tomo (a sua firma) giunto negli scaffali delle librerie in cui il Nostro riferisce in ordine allo stato della spesa pubblica nazionale, sottolineando i tagli da apportare che sono ben più consistenti di quanto si voglia far credere
Per ciò che riguarda gli interessi immediati dei nostri lettori, riferiremo in ordine allo stato degli enti locali molisani, posto in relazione a quello delle altre consorelle regionali. Questi enti sovraordinati sono al terzo posto (138 miliardi), dopo quelli previdenziali (320 miliardi, cifra che concreta la metà della spesa pubblica al netto degli interessi) e le Amministrazioni centrali (190 miliardi). Dei 138 spesi dalle Regioni ogni anno, 109 vengono dedicati alla Sanità (80% dei “budget” regionali). Se ne deduce che, per tenere in piedi i vari Palazzi “Moffa”, occorrono ogni anno quasi 20 miliardi, destinati a stipendi e vitalizi, auto blu, sedi di rappresentanza e ristori di spese su cui stanno vigilando tanti occhiuti Procuratori della Repubblica, compresi quelli di Campobasso. Tutte queste cifre lasciano intendere che dovrebbero essere le Regioni ad essere tagliate, altro che le Province. Sulla base dei bilanci 2014, la spesa per il personale varia da un massimo di 177mila euro per 1.000 abitanti in Molise sino ad un minimo di 19.800 euro in Lombardia dove si spende 1/10 di Campobasso. Ora è pur vero che ogni Regione deve essere dotata di sedi e di personale proprio per le attività istituzionali del Consiglio e della Giunta, ma differenze di tale portata sono veramente difficili da mandare giù se non in termini di sprechi e di inefficienza. Cottarelli aggiunge ancora altri dati: la Liguria spende per il personale 37.500 euro per mille abitanti; la Calabria 63.700; l’Abruzzo 94.400 euro. Quanto alle Regioni a Statuto speciale, queste sono risultate essere meno parche di quelle a Statuto ordinario. Le Regioni hanno Sedi in ogni provincia. Per far cosa? “Ignorabimus“. Poi ne abbiamo di transfrontaliere, pure inu-
tili, come quella di Tirana aperta dalla Regione Puglia, quelle di Bruxelles, le rappresentanze all’estero delle Camere di commercio con il canone di affitto versato dalle Regioni. Messe così le cose, riuscirebbe doveroso riconoscere che, al loro confronto, Comuni e Province fanno la figura di enti virtuosi. I primi, dopo i tagli già patiti, rappresentano appena l’8% della spesa pubblica nazionale, mentre le seconde, già descritte come la sentìna di tutti i
mali della finanza pubblica, rappresentano poco più dell’1% (9 miliardi) della spesa nazionale. Insomma, per tagliare gli sprechi, sarebbe stato più auspicabile abolire le Regioni; ma al Renzi viene una “genialata”, e lui le promuove a pilastro di un nuovo Senato. Un errore che costerà caro alle nostre tasche e che ostacolerà il taglio delle tasse. Ma almeno, dopo le rivelazioni del Cottarelli, sapremo perché ce ne affibbiano tante e per farci cosa.
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