I lavoratori molisani vi pagano per difenderli

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 92 - mercoledì 22 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Lorenzo Guastaferro

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Lorenzo Guastaferro. Al teatro Savoia, il Festival Percussioni 2015 del Conservatorio Perosi, il Premio Internazionale di Composizione Audiovisiva dedicato a Marzio Rosi, musicista termolese. Il giovane percussionista, insieme ad altri musicisti, ha dato vita ad una serata di solidarietà a favore dei bambini affetti da autismo. Proprio la musica è particolarmente importante per patologie che toccano i più piccoli. E così le percussioni, per una serata, hanno acceso una speranza.

Il Tapiro del giorno a Michele Di Giglio

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Di Giglio. Il vice segretario del Pd ha inteso 'bacchettare' Danilo Leva per avere posto con forza la questione sanità considerata l'assenza proprio del Governatore e della segreteria regionale del partito. A Di Giglio ha risposto Costanza Carriero che gli ha ricordato come "l'assemblea sulla sanità di cui parla si è tenuta a fine luglio 2014, mentre l’assenza del Governatore alla conferenza Stato-Regioni per difendere la sanità molisana è stata registrata in agosto, quindi postuma all’assemblea, e non mi risulta che sia stato dato mandato al Presidente di non essere presente in Conferenza.

Protezione Civile e r r e i Itt Gam a i z i l Edi o i c i if r e h c c Zu

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I lavoratori molisani vi pagano per difenderli, e voi solo conferenze stampa, inutili SERVIZIO A PAGINA 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 22 aprile 2015

Ci si scaglia su Molise Acque dimenticando che le risorse idriche sono determinanti per la Regione

Acqua, c’è chi specula Acqua: risorsa naturale e … business. Difficile garantirla quale bene sociale primario, e voce attiva del bilancio regionale. Se fosse governata e gestita con acume, intelligenza e competenza, potrebbe soddisfare entrambe le voci. All’acqua presiedono la Regione, per il tramite l’Azienda Speciale “Molise Acque” (ex Erim) e, formalmente, l’Assemblea dei Sindaci tramite l’Ambito Territoriale Ottimale (Ato). Realtà che avrebbero dovuto interagire, quantunque partendo da presupposti differenti e distanti, in quanto l’Azienda provvede alla grande captazione e adduzione dell’acqua; l’Ato alla gestione del Servizio idrico integrato (reti comunali, fognature e depurazione), ma di fatto, per i contorcimenti del legislatore italiano, inoperativo. Fortunatamente, alla stagione delle concessioni delle reti idriche comunali ai privati, è seguito silenzio. Oggi, non si parla più di acqua se non per mettere in discussione l’amministrazione e la gestione dell’Azienda speciale. Un tiro al piccione che sul piano dello sviluppo della tematica sul-

l’uso e l’ottimizzazione delle risorse idriche regionali non fa muovere un passo. Tutto è paralizzato. La giunta regionale di Paolo di Laura Frattura non ha idee né volontà di tradurre il patrimonio idrico molisano in senso dinamico. Ovvero, di assumere la salvaguardia degli interessi del Molise nella contrattazione su

L’INTERVENTO

scala interregionale dell’eccedenza idrica rispetto ai bisogni regionali (soprattutto con la Puglia e la Campania). Quindi, di affrontare con il corredo di un piano d’intervento la irrigazione delle piane, e di assicurare le quantità necessarie anche al sistema industriale. Tutto fermo al 2006. Anche la tenuta delle reti di addu-

zione, il loro potenziamento. Incombe il sospetto sugli uomini, montano le polemiche, e l’Azienda speciale “Molise Acque” continua ad essere un motore imballato. Frattanto l’acqua molisana se ne va in Campania e in Puglia a condizioni favorevoli per chi la riceve; le dighe artificiali sono fuori dal contesto pro-

Anas e Regione, binomio esemplare

di Emilio Izzo L’ANAS (Azienda Nazionale Autonoma Strade), oltre ad una serie di disservizi, errate autorizzazioni e molto altro, del quale parleremo a breve, si sta accingendo già da un bel po’ alla demolizione e alla ricostruzione del Viadotto Callora sulla SS. 17, all’altezza del comune di Bojano. Contrariamente a quanto dichiarato nel progetto, i lavori invece che essere realizzati in presenza del traffico veicolare, vengono eseguiti deviando il via vai di mezzi nel centro cittadino della citta matesina. Dovevano durare un anno ma già si parla di un ulteriore periodo di proroga di un altro anno a causa di lavori supplementari. Che detti lavori siano necessari non lo mettiamo in dubbio (anche per mancanza di riscontri progettuali e di verifiche impossibili da effettuare sul posto), ma l’atteggiamento autoritario di casa all’ANAS, privo di qualsiasi confronto con i cittadini e spesso sordo anche alle sollecitazioni di altri enti territoriali,ha causato, sta causando ancora e ancora causerà, danni col-

di Giovanni Muccio

La quota di contributo a carico del consigliere regionale è pari al venti per cento della base imponibile come definita all’articolo 10, comma 3, della presente legge. La quota a carico del Consiglio regionale è pari a 2 volte la quota a carico del consigliere regionale.

grammatico regionale, quella di Arcichiaro mette a compassione anche gli animi più cupi e duri a vederla nello stato in cui è; il sistema della depurazione non migliora, nonostante l’assessore Nagni abbia preannunciato interventi correttivi. L’insipienza amministrativa accoppiata all’arroganza poli- Ci sono in atto tica di movimenti amministraper potere tori per buona parte mettere le mani sulle risorse neofiti, sta congelando idriche enormi poregionali tenzialità Non è la prima naturali e volta notevoli riche accade sorse, compresa quella nell’ultimo idrica. L’inventennio tenzione inconfessata, ma trasparente, è volgere le potenzialità naturali e le risorse, compresa quella idrica, verso una privatizzazione senza ritegno. Questo, è il vero problema.

laterali alla viabilità ordinaria (il Molise di fatto è tagliato in due), all’economia, ai pendolari, ai pronti interventi, ai cittadini di Bojano in primis e a quel poco che resta del manto stradale che corre tra i due ingressi della città nelle due direzioni di

marcia! Infatti, notevoli sono i danni che chi percorre quotidianamente e non solo quel tratto di strada sta registrando a causa delle innumerevoli buche causatesi proprio per il traffico persistente e pesante. E se L’Azienda procede incurante dei moli-

sani e della sicurezza, il massimo ente regionale, occupato come è a fronteggiare le innumerevoli proteste dei cittadini su una miriadi di problemi mai risolti e nemmeno mai affrontati, assiste in silenzio, in modo complice, non sapendo nemmeno come affrontare le accuse dei viaggiatori su treno per gli atavici e vergognosi disservizi. Infatti, a danno aggiunge danno costringendo i molisani a dover usufruire dei pulmann sostitutivi, che oltre a non possedere ciò che le persone chiedono al servizio su rotaie, devono sorbirsi anche la deviazione scomoda e lunga nel centro di Bojano! I cittadini sono infuriati ed hanno sollecitato il nostro Comitato affinché portiamo in strada una presenza critica e non asservita. E così, mercoledì 22 aprile alle ore 16.00, all’altezza dello svincolo per Bojano sulla SS.17 appunto, in direzione Isernia-Campobasso, terremo una conferenza stampa per sollevare l’attenzione sul problema e per far conoscere all’opinione pubblica le condizioni della viabilità in quel luogo, i possibili pericoli e le azioni che si pensa di porre in essere per il prossimo futuro.

Pensioni ai consiglieri regionali, premiate pure chi ha inventato la norma Le quote contributive avvengono in base all’indennità lorda di carica che ammonta per ogni Consigliere a Euro 6.000, quindi con un piccolo conto matematico si hanno questi risultati: 6000:20% = 1.200 EURO (quota spettante ad ogni singolo Consigliere)

6000:40% = 2.400 Euro (quota spettante alla regione e quindi al cittadino) Ho letto la legge....ma non è solo questo, propongo alla classe politica di valutare un ulteriore incentivo economico a colui che ha creato e studiato la legge, non ha una sbavatura e accontenta tutti.....vi do anche

la mia parola d’onore e Io l’ho.. lo sapete... che se mi dite chi l’ha partorita, voglio complimentarmi di persona e non farò mai il suo nome. Bravo ancora a chi l’ha fatta, deve trattarsi veramente di un ottimo professionista....ogni parole è un incastro perfetto, non scherzo su questo è perfetta!!!


TAaglio lto

3 22 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Lotta dura, con un pò di paura

Ora che la prima commissione ha licenziato il bilancio e i provvedimenti collegati, i sindacati potranno passare alle azioni, fino ad ora, soltanto annunciate. C’è bisogno di reale confronto Si dannano tanto le organizzazioni sindacali molisane in fatto di comunicazione. Conferenze stampa, sit-in, comunicati a raffica, annunci di iniziative di lotta che poi, però, non arrivano mai. Un po’ come abbaiare alla luna, purtroppo. Stretti tra la “ragion di stato”, la doverosa cautela istituzionale, la speranza, magari inconscia, che prima o poi qualche risposta positiva dalla politica possa arrivare ed una volontà di lotta spesso dalla mano tremante a causa del frangente storico di certo non favorevole, le sigle sindacali si trovano decisamente tra l’incudine ed il martello. Anni di congiuntura economica sfavorevole hanno finito col succhiare via ogni stilla di energia positiva dal tessuto produttivo molisano (l’incudine); decenni di pessima amministrazione della cosa pubblica hanno vanificato, reso assolutamente pleonastico, il potere contrattuale, il margine operativo dei sindacati e delle parti sociali in senso lato, chi più, chi meno (il martello). Ecco quindi che,

soprattutto in ambito locale, resta poco più che abbaiare alla luna. Il sistema è allo stremo e prigioniero di una classe dirigente non all’altezza. Restano le briciole. Al netto di queste considerazioni sono settimane che i sindacati

La montagna ha, ovviamente, partorito il topolino. Il tavolo di confronto tenutosi ieri tra il governatore Paolo Frattura, l’assessore al lavoro Michele Petraroia, l’assessore all’agricoltura (?) Vittorino Facciolla, gli ottantaquattro tecnici della protezione civile, cui il 31 marzo scorso è scaduto il contratto e le relative rappresentanze sindacali è terminato con la promessa da parte del governatore di reperire, in sede di approvazione del bilancio, le risorse necessarie a contrattualizzare i lavoratori, fin tanto che gli stessi maturino i requisiti per accedere agli ammortizzatori sociali. Del resto le cose che nascono male non possono che finire peggio: incom-

l’intervento di Costanza Carriero Quale Vice-Presidente dell’Assemblea regionale del PD, avendo letto le dichiarazioni di Michele Di Giglio, non posso non commentare avendo – per fortuna – ancora memoria storica di questo partito, a dispetto dello scempio che qualcuno, volutamente, sta mettendo in atto. Nello specifico, vorrei rinfrescare la memoria a chi, oggi, prova a dare lezioni (senza riuscirci!) a chi questo partito lo ha fondato ed ha combattuto conquistando, con la politica dei piccoli e costanti passi, tante belle soddisfazioni: 1) ricordo al vicesegretario Di Giglio che lui NON HA MAI VOTATO PD, MAI! su sua specifica ammissione in riunione a Guglionesi e quindi a prova di smentita; 2) ricordo sempre al vicesegretario che NON L’HO MAI VISTO CANDIDATO IN NESSUNA COMPETIZIONE ELETTORALE (nemmeno con Frattura, anche se lavorava al gruppo regionale con lui ed era “stipendiato” dal gruppo); 3) ricordo al vicesegretario che nel

tutti, dal predellino di questa o quest’altra vertenza, annunciano mobilitazioni, azioni di lotta e tutto quanto fa protesta che, puntualmente, però, non vediamo mai realizzarsi concretamente. Attendiamo allora cosa scatu-

rirà dalla conferenza stampa di questa mattina, incentrata sul tema dell’approvazione del bilancio e della finanziaria regionale. Può darsi, infatti, che l’attendismo di queste ultime settimane fosse dovuto al bisogno di leg-

gere i provvedimenti, di sentir cantare la carta. Ora che il documento più importante è stato licenziato dalla prima commissione consiliare (è sarà presentato lunedì prossimo in consiglio regionale per l’approvazione); adesso che le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori hanno potuto toccare con mano la (in) consistenza delle strategie del governo regionale, è possibile che agli annunci seguano le azioni, i fatti. Nei limiti di un confronto civile, adulto, la nostra realtà ha un bisogno vitale di shock emotivo, di mobilitazione, di partecipazione. Nei limiti di un confronto civile, ma senza infingimenti, la nostra Regione, l’ente Regione, ha un bisogno vitale di rendersi conto che i lavoratori, i disoccupati, i precari, gli utenti della sanità e dei trasporti, non sono una entità burocratica e amministrativa, ma corpi di ossa e sangue. Nei limiti di un confronto civile, il Molise ha un bisogno disperato che, finalmente, ci sia un confronto.

La montagna ha partorito il topolino Precari della protezione civile assunti fino alla maturazione dei requisiti per gli ammortizzatori sociali prensibile, sovradimensionato rispetto ad ogni logica, per iniziare, assumere per concorso l’enorme cifra di 218 tecnici per il completamento delle pratiche per la ricostruzione post sisma; clamoroso, poi, che l’iter in questione, alla data di oggi, non sia ancora espletato; ovvio che l’insostenibilità di una tale mole di dipendenti avrebbe scatenato una dolorosa guerra tra precari; scontato che questo governo regionale, impegnato nello smantellamento del sistema di protezione civile

regionale, non trovasse altra soluzione che costruire un piccolo ponte per scaricare gli ottantaquattro precari a carico dello Stato. Un’emblematica filiera della pessima amministrazione. “Nonostante la FP CGIL Molise abbia presentato diverse proposte finalizzate alla salvaguardia dei livelli occupazionali, anche attraverso la possibilità di attingere alle risorse economiche messe a disposizione dall’Unione Europea per la messa in sicurezza del territorio e la prevenzione del rischio idrogeolo-

gico, ci si trova costretti, non avendo avuto nessuna risposta alle proposte avanzate, a rincorrere ancora una volta l’emergenza e ad accettare soluzioni abbozzate che non vanno nell’ottica della buona politica e delle buone pratiche della Pubblica Amministrazione.” Non potevamo certo farci mancare la chiosa verbosa, quanto vana, di chi, come le organizzazioni sindacali: parole tantissime ma potere contrattuale quasi zero. Per concludere, voglia il cielo che non venga il giorno in cui la natura im-

bizzarrita del territorio molisano, che frana, s’allaga e trema, non inchiodi le coscienze di coloro che stanno demolendo la protezione civile regionale ad insonnie perenni,, alla colpa senza riscatto di fronte al giudizio del tempo. Un servizio, quello di protezione civile, che, fisiologici errori a parte (chi fa sbaglia, non si scappa), aveva dato prova di poter lavorare più che decorosamente in fase di emergenza; sul territorio molisano quanto su scala nazionale. Ma tant’è, i tempi sono questi.

Nel Pd c’è qualcuno che sta mettendo in atto uno scempio

2011 lui ha appoggiato alle primarie Petraroia e non Frattura e per questa candidatura (Frattura) portata e voluta da Leva lo stesso Di Giglio ci ha preso a calci nello stomaco (devo dire, oggi, che forse aveva ragione!!! ma questo è altro discorso); 4) ricordo al vicesegretario che non l’ho visto candidato a Campomarino alle comunali a fianco del rappresentante del PD, ma ha appoggiato

l’attuale sindaco, uomo di centrodestra, sempre senza contarsi in una candidatura con le preferenze (e pure senza!); 5) ricordo al vicesegretario che con Leva abbiamo vinto in tanti comuni (anche se nel 2011 abbiamo perso la Provincia di Campobasso, la cui candidata era l’attuale segretario regionale); 6) ricordo al vicesegretario che nel

2013, con Leva segretario, abbiamo eletto 3 parlamentari, oltre che 1 presidente di Regione e 4 consiglieri regionali del PD (Frattura ancora non era presidente, quindi il merito non può essere tutto suo) e che lo stesso PD è stato il primo partito della coalizione (e non mi sembra che ci fosse altro segretario all’epoca); 7) ricordo al vicesegretario che lui è coordinatore regionale di CIVATI quindi contro Renzi, ma che in regione fa il “bello” firmandosi vicesegretario di una renziana doc e facendo la ola al presidente Frattura renziano doc anch’esso, ma che si è tesserato, a Campomarino, solo a tempo scaduto (diversamente doveva lasciare l’incarico) e che lo ha fatto proprio per questo in quanto “era indeciso se tesserarsi” (sua ammissione); 8) ricordo al vicesegretario che i nomi in Direzione da parte della minoranza (47% a 53%, sempre meglio evidenziare le percentuali non certo

bulgare!) non sono stati forniti proprio perché per noi la coerenza è importante e non si potevano, e possono, dare nomi da affiancare a persone non tesserabili da Statuto nazionale; 9) ricordo al vicesegretario che l’Assemblea sulla sanità di cui parla si è tenuta a fine luglio 2014, mentre l’assenza del Governatore alla conferenza Stato-Regioni per difendere la sanità molisana è stata registrata in agosto, quindi postuma all’assemblea, e non mi risulta che sia stato dato mandato al Presidente di non essere presente in Conferenza. DI Giglio, la coerenza non alberga in te, non c’era all’epoca del segretario Leva e non c’è – a maggior ragione – oggi nell’era renziana. Ed ora, se crede, può anche rispondere (lui o chi in vece) che le polemiche fanno male al partito, ma forse ci doveva pensare prima di scrivere e farsi bello con dichiarazioni discutibili.”


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TAaglio lto

4 22 aprile 2015

Accade in Abruzzo ma è come se accadesse da noi

Si vogliono dare una tinta di verde ma sono nero petrolio CAMPOBASSO. Se per nostra scelta o per imposizione legislativa dovessimo di nuovo associarci all’Abruzzo, dovremmo condividere questa porcheria e le altre che dalla terra dannunziana si annunciano. Quasi non bastassero le nostre. La porcheria che di seguito trascriviamo, è stata saggiamente e opportunamente commentata da Pasquale Di lena, ecologista e già consigliere ed assessore regionale di sinistra a Palazzo Moffa, strenuo difensore dell’ambiente, della natura, della bellezza. “Vogliono solo darsi una tinta di verde ma si vede solo il nero petrolio”. E’ questo il commento dei comitati Comitati cittadini per l’Ambiente di Sulmona, Zona22, Forum abruzzese Movimenti per l’Acqua, Nuovo Senso Civico, Coordinamento nazionale No Triv, Orsa Pro Natura Peligna all’iniziativa in cui, a fianco di quello dei petrolieri della Petroceltic, la società che vuole trivellare Elsa 2 di fronte al parco della Costa teatina tra Francavilla al mare e Ortona, campeggiano le sigle di tre Enti pubblici: il Parco nazionale della Majella, l’Arta e l’Anci e quella di Legambiente. Nella kermesse “Confindustria Abruzzo green” si illustreranno le schede arrivate nel corso del 2014 per dare un premio sulla cosiddetta “Green Economy. Confindustria, però, allo stesso tempo è strenua fau-

trice della trasformazione della regione Abruzzo in distretto minerario e del mega-gasdotto Snam “Rete Adriatica”. Capiamo che i petrolieri dalla confusione cercano di trarre beneficio per i loro affari con operazioni di “green washing”, ma riteniamo gli enti pubblici non possano avallare in alcun modo questi maldestri e smaccati tentativi. E’ impossibile dare una tinta verde a chi vuole spacciare come “sostenibile” quell’economia delle fonti fossili di energia che sta portando al disastro ambientale il pianeta con i cambiamenti climatici. Un vero e proprio ossimoro, da cui gli enti pubblici de-

Aumentano sempre di più le proteste dei lavoratori postali nei confronti del Management di Poste Italiane. L’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, è stato fortemente contestato dai portalettere di Milano, come si vede dal video allegato, la protesta sale, il nervosismo è forte all’interno dell’Azienda – lo conferma il Segretario Interregionale della CISL Antonio D’Alessandro – a Milano, come in ogni parte d’Italia, i lavoratori hanno urlato la loro rabbia per lo stato di abbandono dell’azienda, che mette a rischio la sicurezza dei lavoratori. “La situazione è al collasso: mancano mezzi, non si rispettano le norme di sicurezza, manca perso-

Elezioni amministrative sempre piu’ vicine e candidati sindaci e consiglieri alle prese con le burocrazie per definire le liste, i loghi ed i programmi elettorali. Giorni caldi prima della chiamata alle urne, a poco piu’ di un mese di distanza. In queste ore piu’ che mai si definiscono, appunto, i nomi e gli schieramenti in campo, oltre ai ‘simboli’ delle liste ed i programmi elettorali. I comuni alle urne il 31 maggio, come ormai noto, sono 11 in provincia di Campobasso e 8 in quella di Isernia. Si ricordano i singolari i casi di Chiauci e Sant’Angelo del Pesco, paesi

vono mantenere le distanze soprattutto quando uno di questi, l’Arta, è chiamato anche a controllare proprio l’azienda in questione, qualora venisse autorizzata a trivellare. Ci stupiamo che gli enti pubblici, che rappresentano tutti i cittadini e da questi sono finanziati, abbiano aderito ad un’iniziativa con tale sponsor. Un conto è partecipare ad un’iniziativa di un’organizzazione di categoria come Confindustria, comunque inopportuna visto la deriva propagandistica che ha assunto, altro è aderire ad una attività sponsorizzata da una specifica società petrolifera come Petroceltic, con il chiaro in-

tento di conquistarsi credibilità in campo ambientale nel territorio che vuole trivellare. Tutto ciò stride ancor di più se l’iniziativa viene fatta a Sulmona all’Abbazia Celestiniana (!), in quell’area peligna dove si vuole imporre un mega-gasdotto e una centrale di compressione Snam in aree sismiche e proprio davanti all’ingresso del parco della Majella, nonostante l’incidente di Mutignano, su cui Confindustria, sempre pronta a dire la sua per sostenere mega-opere e centrali, non ha speso una parola! Domani all’iniziativa prenderà parte Franco Terlizzese, “storico”

Poste, nervosismo tra lavoratori e dirigenza nale, non esiste al momento il “postino telematico” e i palmari dei portalettere si bloccano spesso e sono obsoleti rispetto alle nuove tecnologie – afferma Antonio D’Alessandro-. Dall’arrivo dell’amministratore delegato Caio l’azienda è paralizzata in uno stato d’abbandono che favorisce solo la concorrenza. L’azienda sta dimostrando di temere il confronto con noi – afferma Antonio D’Alessandro – e quindi rifiuta ogni incontro. Ormai il vaso è colmo, la tanto invocata qualità si regge esclu-

direttore generale Risorse minerarie ed energetiche del Ministro dello Sviluppo Economico. La comunità abruzzese sta esprimendo quasi all’unanimità una netta contrarietà alla deriva petrolifera e le principali istituzioni democratiche della regione, dal consiglio regionale a decine di consigli comunali, si stanno adoperando per scongiurare la comparsa delle piattaforme di fronte al Parco nazionale della Costa teatina. Auspichiamo il ritiro del patrocinio all’iniziativa da parte degli Enti pubblici, nonché di Legambiente, e che gli amministratori invitati a partecipare all’evento – tra cui il governatore Luciano D’Alfonso ed il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio - rinuncino ad intervenire in presenza di chi rappresenta gli interessi di Elsa2, l’ombrina prossima ventura che, se realizzata, contribuirà ad affossare l’economia abruzzese a vantaggio dei conti in banca di pochi petrolieri. Tra l’altro gli enti pubblici si dimostrerebbero solidali non solo con i cittadini abruzzesi, ma anche con altre comunità che stanno lottando assieme a decine di Comuni e alla Provincia di Novara, visto che Petroceltic, assieme ad Eni, grazie al decreto Sblocca/Sporca Italia, vuole trivellare in Piemonte a Carpignano Sesia, letteralmente in mezzo alle produzioni Dop di riso e vino.

sivamente sull’erogazione della flessibilità e sulla disponibilità oltre limite dei Dipendenti. Negli uffici Postali il personale è applicato “forzatamente” spostandolo dal proprio ufficio di appartenenza. Per non parlare della tanto celebrata meritocrazia. E le prospettive future non fanno intravedere nulla di buono. In queste condizioni è normale che le reazioni siano quelle del filmato, pertanto siamo costretti – afferma Antonio D’Alessandro - a intraprendere iniziative contrastanti, eliminando, di fatto, una “pace sociale” che ha garantito, nonostante mille difficoltà aziendali e strutturali, un ottimo andamento aziendale.

Amministrative, il 2 maggio le liste dove si torna al voto dopo che, lo scorso anno, le elezioni non si erano potute tenere perché nessuno si era candidato. A Pietracatella invece elezioni anzitempo dopo le dimissioni, la scorsa estate, della maggioranza dei consiglieri, da allora il paese è commissariato. Da segnalare infine il caso di Poggio Sannita dove si vota a pochi mesi di distanza dalla morte del sindaco in carica, Maria Antonietta Bottaro, che ha perso la vita in un tragico incidente stradale lungo la A1. Di seguito la

lista completa dei comuni al voto, sono tutti piccoli centri (il più grande è Montenero di Bisaccia, poco meno di settemila abitanti). Provincia di Campobasso: Bonefro, Casalciprano, Cercepiccola, Lupara, Montenero di Bisaccia, Pietracatella, Pietracupa, Provvidenti, Roccavivara, San Giuliano del Sannio, San Polo Matese. Provincia di Isernia: Acquaviva d’Isernia, Chiauci, Montenero Valcocchiara, Poggio Sannita, Pozzili, Roccasicura, Sant’Angelo del Pesco, Sesto Campano. Con le

prossime elezioni, inoltre, ‘spariranno’ 40 consiglieri comunali. E’ l’effetto delle norme in materia di contenimento della spesa, norme che prevedono la riduzione del numero di consiglieri e assessori. Nella maggior parte dei 19 Comuni molisani dove si andrà alle urne il numero dei consiglieri passerà da 12 a 10 (si tratta di piccoli centri). Il termine per la presentazione delle candidature scade il 2 maggio.


TAaglio lto

5 22 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’Istituto Superiore di Sanità ha brevettato l’estratto di una pianta che cresce particolarmente dalle nostre parti, il ” Prunus spinosa trigno”

Quanti sanno dell’esistenza del Giardino di flora appenninica e di piante officinali?

Se l’università fosse meno avara di informazioni sulle ricerche che conduce, e sulle dotazioni naturali su cui è impegnata, probabilmente del Giardino di flora appenninica e di piante officinali i molisani saprebbero meglio e di più Ultima dalla cronaca nazionale: L’Istituto superiore di Sanità ha brevettato l’estratto di una pianta che cresce particolarmente dalle nostre parti, il ” Prunus spinosa trigno” che avrebbe caratteristiche medicamentose interessanti per la lotta ai tumori, quale integratore della chemioterapia. La citazione del Molise come luogo di maggiore diffusione di questa essenza è stata legata anche all’esistenza di un liquore nostrano tratto appunto dal frutto blu del Prugno. La materia oncologica è delicatissima, spesso violata da notizie poi rivelatesi poco accreditabili. Per questo, nel prendere spunto dalla cronaca, vogliano che il dato sia considerato con le dovute cautele, in attesa che venga meglio e più approfonditamente commentato in sede scientifica. Non dovremmo attendere molto se, come viene detto, il medicinale è pronto per essere posto in vendita. Che sia stato brevettato dall’Istituto superiore di Sanità consente di valutare la notizia significativa e rassicurante. Della qualità terapeutica del “Prunus spinosa trigno”, e del composto che n’è derivato, cui sono stati aggiunti aminoacidi, vitamine e minerali, s’è parlato al quarto

La Regione Molise tramite l’ASREM (Azienda Sanitaria Regionale Molisana) dal 1 di aprile ha sospeso il servizio di sterilizzazione pubblica dei cani randagi. Mancano i medicinali necessari agli interventi, i fornitori vantano già un cospicuo credito nei confronti ed i pagamenti nei loro confronti sono stati sospesi. Questa l’incredibile denuncia che arriva dalla sezione molisana dell’ OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali). Inoltre presso il Dipartimento di prevenzione veterinaria di Campobasso gli operatori sono stati sospesi e la motivazione ufficiale dell’Amministrazione Sanitaria sarebbe la necessità di procedere al riordino del servizio. Il solito ritornello. Siamo davvero alla frutta, non c’è altro da aggiungere. In una regione che faticosamente aveva appena superato (si fa per dire) la fase emergenziale circa il randagismo (qualcuno ricorderà l’indegno sterminio dei cani del canile dell’ex macello a Campobasso, i ripetuti servizi della stampa nazionale sulla condizione dei canili molisani in attività, i continui gridi di allarme degli impagabili volontari che si dannano l’anima per migliorare le condizioni di vita dei cani nei canili e per favorire le adozioni) viene sospeso il servizio di sterilizzazione pubblica, lo stesso servizio che consentiva a chi adotta un cane di aere la sterilizzazione gratuitamente dopo una breve procedura presso il comune di resi-

congresso internazionale di medicina biointegrata con la dimostrazione, in laboratorio, che riesce a ridurre le cellule neoplastiche di polmone, colon e cervice uterina. Dunque, nel patrimonio floristico avremmo una pianta entrata nella sperimentazione sanitaria; una constatazione per coloro che da anni si battono per la valorizzazione delle piante officinali, che

vale premio alla loro costanza e alla loro perspicacia. Pochi sanno, ad esempio, che a Capracotta esiste un Giardino di flora appenninica e di piante officinale creato negli anni Cinquanta (si pensi un po’) da una delle menti illustri e illuminate del Molise, Franco Ciampitti, che volle fosse dotato anche di una foresteria per accogliere, quasi avesse immaginato

quale sarebbe potuta essere l’evoluzione delle scienze naturali, studiosi e … curiosi. Quella struttura è nelle mani dell’università del Molise: destinazione diremmo doverosa. Però, dell’esistenza e dell’attività di quella struttura, come tutte le notizie che hanno un valore prevalentemente scientifico e/o particolaristico, non hanno avuto e non hanno molta risonanza

nell’opinione pubblica. In quella struttura si sperimenta, si verifica, si conferma la ricchezza naturalistica e la specificità curativa di molte piante patrimonio del Molise. Attività che però non sono riuscite ad individuare le qualità curative del “Prunus spinosa trigno” prima degli altri. Se l’università fosse meno avara di informazioni sulla ricerche che conduce, e sulle dotazioni naturali su cui è impegnata, probabilmente del Giardino di flora appenninica e di piante officinali i molisani saprebbero meglio e di più. Contenti di abitare una terra per taluni aspetti avara e matrigna, per altri, come in questo caso, particolarmente generosa. Una terra cui porre maggiore cura e attenzione nel preservarla dalle folli iniziative pseudo industriali che hanno preso di mira le aree naturalistiche, per ridurle ai loro interessi economici. Tornando al Prunus e a ciò che ne’è disceso sul piano della ricerca medico/scientifica, va aggiunto che lo studio realizzato sarà presentato il 25 giugno in un convegno sulle cure oncologiche integrate che si terrà nell’ambito dell’Expo di Milano. Occhi aperti e orecchie tese! Dardo

Randagi, perchè bloccate le sterilizzazioni? Il servizio sarebbe stato sospeso dall’Asrem forse per mancanza di adeguati fondi

Università e Legambiente, il protocollo d’intesa

denza. Una Regione, l’Ente Regione, che possiamo solo definire stracciona ed incosciente. Stracciona perché se davvero non possiamo permetterci i medicinali per le sterilizzazioni allora è meglio chiuderla, commissariarla, mandarla in default, rottamarla senza rimpianto alcuno questa Regione. Vuol dire che il fondo del barile è già stato raschiato a sangue; che manteniamo in vita un carrozzone assolutamente inutile se non ad ingrassare pochissimi e far venire un’ulcera a tutti gli altri. Incosciente perché, con tutta evidenza, sospendere le sterilizzazioni avrà come unico risultato quello del moltiplicarsi in modo esponenziale del numero dei randagi. E con esso l’impatto igienico-sanitario

che essi fatalmente avranno con le città ed i paesi, il senso d’insicurezza di quei cittadini che più soffrono di fobia nei confronti di animali in libertà, senza contare (perché a quelle pensano in pochi; soltanto coloro cui ancora è rimasto un briciolo di sensibilità nel petto) le sofferenze dei cani prigionieri in canili sporchi, fatiscenti e sovraffollatissimi (oppure dei randagi liberi cui non viene risparmiata angheria e maltrattamento di sorta) e le fatiche di volontari ed operatori. Questo non è un costo sociale spropositatamente più grande dei quattro spiccioli che si è preferito tagliare? Non è forse questa totale cecità? A chi serve una Regione del genere?

CAMPOBASSO. Un protocollo di intesa tra Università degli studi del Molise e Legambiente. Questo l’ultimo obiettivo raggiunto dall’ateneo molisano per dare il via ad una collaborazione scientifica, culturale e didattica con lo scopo di migliorare azioni e progetti per la tutela dell’ambiente, delle risorse e delle attività culturali coinvolgendo scuole e comunità locali. E ieri mattina, nella sala del consiglio del rettorato, alla presenza del rettore dell’Unimol Gianmaria Palmieri, del presidente nazionale Legambiente Onlus Vittorio Cogliati Dezza è avvenuta la sottoscrizione. Con questa firma, si intendono attuare delle forme di collaborazione per la tutela e la valorizzazione delle bellezze naturali. “Attualmente – ha ricordato Colgati Dezza – è importante tracciare un percorso per sensibilizzare il governo e le istituzioni per la costituzione del Parco nazionale del Matese, che potrebbe diventare un fiore all’occhiello per la Regione. Oggi la sfida è capire come sono i valori e la forza dell’agricoltura e qui c’è il futuro del Molise”. Importante per Dezza è proprio la valorizzazione del territorio, con la possibilità di porre manovre di sviluppo locale attraverso nuove attività.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

22 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Suggerimento uscito dal novero del consiglio comunale per mano e per bocca del consigliere Michele Ambrosio, espressione di una volontà a muovere le acque, a non cedere definitivamente alla piattezza delle consuetudini

Il Corpus Domini torni ciò ch’è stato: festa di popolo e di fede Trarre dalla storia e dalla tradizione una nuova energia per rifarsi all’energia fisica e intellettuale di chi l’ha concepita e resa la Festa per antonomasia del Molise La Festa del Corpus Domini e la Sfilata dei Misteri: rebus irrisolvibile per coloro che hanno tentato di tradurla fuori dagli schemi obsoleti in cui da sempre permane. Per renderla non più un evento cui assistere quanto partecipare. Un evento che sia capace di trarre dalla storia e dalla tradizione una nuova energia per rifarsi all’energia fisica e intellettuale di chi l’ha concepita e resa la Festa per antonomasia del Molise. Non un’opera restyling, che non avrebbe senso, anche se una rivisitazione dei costumi e degli arredi non sarebbe sbagliata, bensì una operazione culturale, andando di nuovo alle radici delle motivazioni che furono alla base (religiosa per buona parte, laica per altra) della grande intuizione e della grande opera di Francesco Saverio Di Zinno. Ritrovare, ovvero, anche lo spirito trinitario e crociato che ha intessuto la storia cittadina e ha mosso l’intelligenza e l’operosità di coloro che sono il vanto della collettività campobassana. Che sia dunque il popolo nella sua stratificazione sociale e nella sua differente sensibilità culturale a ricomporre l’anima della sfilata dei Misteri e a redigere il contorno degli eventi che la precedono. A quel tempo è stato il popolo a volerla la Festa e a darle uno spessore, a renderla espressione totalitaria della sua fede religiosa e della sua componente pagana, entrambe valide, entrambe avvertite come un motivo di partecipazione e di emozione insopprimibili. Bene, ritrovare quelle motivazioni, riandare al protagonismo, riaccendere la fiamma della matrice locale, riannodare alla sfilata dei Misteri una sequenza “nobile” di incontri, spettacoli ed eventi non più sulla scorta delle scelte e delle decisioni di un

gruppo ristretto di persone , ma della fantasia e della “saggezza” popolare, sono indicazioni inaspettate, e significative,

uscite dal novero del consiglio comunale per mano e per bocca del consigliere Michele Ambrosio. Espressione quantomeno di una volontà a muovere le acque, a non cedere definitivamente alla piattezza delle consuetudini, alla rassegnazione che niente sia in grado di risvegliare nella società campobassana un moto culturale che la ricolleghi al passato e la rimuova dalla stagnazione e dalla passività presenti. Torni ad essere (nel bene e nel male) protagonista di se stessa. Il consigliere Ambrosio tocca sempre tasti delicati, guarda oltre la contingenza, cerca collegamenti ideali e sociali con la città, con l’obiettivo di migliorare il rapporto tra rappresentanti e rappresentati. La festa del Corpus Domini e la sfilata dei Misteri ai suo occhi sono sembrate le circostanze più opportune per realizzare questo obiet-

tivo. Per verificare il grado di partecipazione che si vuole tradurre, e come, e quale il desiderio di riappropriarsi della capacità di vincolare la festività del Corpus Domini e la Sfilata dei Misteri ai propri valori. Una verifica oltremodo interessante per capire lo stato d’animo dei cittadini e il livello di qualità che sanno e possono esprimere. “Per fare ciò – ha scritto Ambrosio - occorre che l’amministrazione comunale pubblichi un bando con cui recepire, dai diversi soggetti operanti nei vari settori, le proposte da inserire in un cartellone che possa abbracciare l’intera settimana che precede la ricorrenza. Procedura aperta e trasparente di scouting, da porre al vaglio dei cittadini attraverso un vero e proprio sondaggio d’opinione (da realizzare tramite il sito istituzionale del Comune grazie ai vari software disponibili in rete) con un “voto” sia sulle diverse proposte sia sulle singole iniziative, da sottoporre alla valutazione finale della competente commissione consiliare. Non da ultimo, un bando per reperire “sponsor” tra gli operatori commerciali, finanziari ed altri soggetti che vogliono in qualche modo legare il proprio “nome” al singolo “quadro” dei Misteri” facendosi carico ognuno degli oneri e dei costi del singolo “ingegno”. La proposta c’è ed è valida. Da vedere la risposta. Dardo

“Buon appetito Mondo” Nelle scuole di Campobasso si scopre il cibo, l’innovazione e la multiculturalità Campobasso. Arriva nelle scuole di Campobasso Buon appetito Mondo, il progetto di educazione alimentare creato dal Pastificio Rana per promuovere e sostenere il messaggio di Expo Milano 2015. A Campobasso e provincia sono 17 le scuole che partecipano all’iniziativa, che è stata riconosciuta “progetto scuola Expo milano 2015”. La scuola è la sede più appropriata per parlare di sana e corretta alimentazione e, in occasione di EXPO Milano 2015, i momenti di educazione alimentare si arricchiscono di nuove interpretazioni e si aprono a inediti sviluppi. Nutrire il pianeta, Energia per la Vita è, infatti, il tema dell’Esposizione Universale che animerà Milano da maggio a ottobre 2015: un’incredibile opportunità per parlare anche con i più piccoli di cibo, di risorse e di nutrimento, inteso come momento a tutto tondo di cura di se stessi e degli altri.

Il Pastificio Rana ha quindi realizzato il progetto “Buon appetito Mondo”: un kit didattico gratuito dedicato alle scuole primarie che permette di sperimentare un approccio creativo, originale e conviviale all’educazione alimentare. All’interno del kit tanti materiali: una guida per l’insegnante, un album per la classe, un poster interattivo e una copia per ogni bambino dell’album personale, con spunti, giochi e attività da svolgere anche a casa. Un viaggio speciale in cui i bambini scopriranno alcuni dei luoghi dove si può trovare il cibo: la natura, la bottega, la cucina e la tavola. Luoghi scelti perché vicini al loro immaginario e al loro vissuto. A ogni luogo è dedicata una scheda con attività pronte all’uso, per approfondire i principi nutrizionali di base e le sane regole alimentari e per scoprire come riutilizzare materiali e ingredienti, imparando a dare il giusto peso anche a quello che sembra poco, in linea con la sfida lanciata da Expo Milano 2015.

L’esperienza didattica viene inoltre arricchita dalla possibilità di essere dei piccoli pastai mettendo “le mani in pasta”, dai racconti educativi sul tema dell’alimentazione e da tante informazioni su quello che si mangia e che si utilizza in cucina in tutto il mondo. Per coinvolgere anche i più piccoli nella sfida “EXPO Milano 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e per avvicinarli allo spirito internazionale di questo evento senza confini, “Buon appetito Mondo” invita tutte le classi a partecipare al concorso educativo “Cucino per te”, che stimola i bambini a usare la fantasia per preparare un menù originale che serva a nutrire non solo il corpo, ma anche il cuore e la mente. In palio per le classi vincitrici la possibilità di visitare lo stabilimento del Pastificio Rana, contributi per i viaggi di istruzione e tanti biglietti omaggio per Expo milano 2015.

Di Lauro eletto presidente dei Mandolinisti Il maestro di Ripalimosani del circolo Mascagni, sale agli onori della ribalta nazionale RIPALIMOSANI. Il Maestro Antonio Di Lauro, direttore artistico del Circolo musicale “Pietro Mascagni” di Ripalimosani, è stato eletto presidente della Federazione Mandolinistica Italiana. A lui il sindaco Michele Di Bartolomeo, insieme a tutta l’amministrazione comunale e a nome dell’intera comunità, esprime le più vive congratulazioni. “Grazie all’azione portata avanti con passione, determinazione e competenza – ha dichiarato il primo cittadino – il nome del nostro paese campeggia tra le notizie di più alto valore culturale e sociale in Italia e nel mondo. Grazie all’opera del Maestro Di Lauro tanti bambini e ragazzi intraprendono percorsi educa-

tivi ricchi di valori e di forte spessore culturale. Un’azione di cui non possiamo che essere orgogliosi”. La FMI associa orchestre, gruppi, solisti italiani del plettro e tutti gli appassionati dello strumento. L’elezione di Di Lauro al vertice giunge a pochi giorni dalla benemerenza conferita all’Orchestra del Circolo Mascagni dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, in segno di stima e gratitudine per la collaborazione fornita in occasione di raccolta fondi a scopo umanitario. Articolata in Federazioni Regionali, la FMI promuove eventi in tutta Italia e all’estero, puntando alla formazione dei giovani attraverso attività soliste e d’orchestra.


Campobasso

7 22 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Biomasse a Mascione, Fare Verde chiede lumi L’impresa che dovrà realizzare il piccolo impianto ha assicurato la piena sicurezza CAMPOBASSO. Si è svolto presso la sala Mancini del Comune di Campobasso l’incontro promosso da Fare Verde sul tema Biomasse in contrada Mascione. Presenti, oltre la ditta RG1, rappresentanze delle associazioni ambientaliste Fare Verde, Legambiente e WWF, il dott. Terzano dell’ISDE, rappresentanti di comitati, cittadini ed associazioni della zona di Mascione. Tanti gli aspetti esaminati durante l’incontro, dove i presenti hanno potuto esternare ogni dubbio o criticità relativa all’ipotesi di realizzazione dell’impianto di cogenerazione. La ditta RG1 ha fornito alcuni chiarimenti relativi alla tipologia di “cippato” che dovrebbe essere utilizzato (100% di origine vegetale, legna, sfalci di potature, ramaglie,

sottoprodotti delle lavorazioni boschive, ecc..) e la sua provenienza, assicurata entro un raggio massimo di 50 km dall’impianto, con l’auspicio di poter accorciare notevolmente

questa distanza con l’avvio di impianti di cippaggio in loco. Ulteriori e più dettagliate informazioni sono state richieste dall’ISDE e da Fare Verde

relativamente alle emissioni diverse dalla CO2, al fine di poter comparare i dati delle attuali emissioni della centrale termica dell’impianto sportivo/commerciale che dovrà essere alimentato dall’impianto, con quelle che emetterà il coogeneratore a biomassa se e quando andrà a regime. La ditta si è impegnata a fornire in breve tempo i dati richiesti, che saranno utili per poter serenamente esprimere un giudizio di merito sulla sostenibilità ambientale dell’impianto, anche in funzione dell’impatto sociale che esso, inevitabilmente avrà. A queste informazioni dovrà aggiungersi il risultato della verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale avviata dall’ARPA che, tra circa tre mesi, dovrà es-

primersi nel merito. Assicurata la “certezza e la cortezza” della filiera, l’impossibilità di alimentazione dell’impianto con materiali diversi dal “cippato” di legna, ed una volta acquisite tutte le garanzie in materia di controllo delle emissioni, che dovranno imprescindibilmente essere raffrontate a quelle dell’attuale impianto termico a combustione da fonti fossili (che verrà spento se il coogeneratore entrerà in funzione), avremo sufficienti elementi per valutare favorevolmente questo impianto che, diversamente dalle grandi centrali di produzione di energia elettrica, va nella auspicabile direzione dell’efficientamento energetico, del drastico abbattimento dei consumi e della riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti nell’ambiente.

Un master di 130 ore per i responsabili unici del procedimento negli appalti pubblici

Per vincere la corruzione occorre gente preparata e onesta Anche se nel Molise non si sono ancora rivelati casi eclatanti di corruzione nel rapporto tra le stazioni appaltanti e il mondo delle costruzioni, non di meno si avverte la necessità che lo stesso rapporto sia eseguito, visto e letto in piena trasparenza Questa di un corso di 130 ore di formazione per dipendenti pubblici e di aziende private, liberi professionisti e laureati, organizzato per il terzo anno dall’università del Molise e dall’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) del Molise, è una buona iniziativa. Anzi, apprezzabile sotto diversi punti di vista, a cominciare dalla scelta del master: “Il Responsabile unico del procedimento negli appalti di lavori pubblici”. Creare professionalità aggiornate su una materia delicatissima, molto frequentata dalla magistratura per i casi di corruzione che la infestano da Nord a Sud, da Est ad Ovest, è certamente una scelta azzeccata da entrambe le istituzioni che l’hanno promossa con l’intento appunto, di “formare quadri dell’imprese edili da un lato e funzionari e tecnici delle pubbliche amministrazioni dall’altro, per avere interlocutori capaci di rispondere alle novità normative nella materia degli appalti, e tempi di reazione adeguati a quelli che vengono chiesti alle aziende di costruzione le quali, come e più delle aziende di altri settori produttivi, devono vedersela con il mercato”. Puntualità, tempestività ed incisività sono tre elementi cardine per accettare e vincere la sfida. Una preparazione approfondita; una conoscenza dei meccanismi tecnici e amministrativi; una capacità di ge-

stione puntuale costituiscono i capisaldi della sicurezza e della trasparenza nel comportamento di tutti gli attori (pubblici e provati) che concorrono alla impostazione e alla realizzazione di un’opera pubblica. La scelta dell’Ance, soprattutto, di avere un partner di prestigio sul piano scientifico e formativo, nella sua volontà di dotare gli associati di personale preparato e competente, va sottolineata e apprezzata. Vuol dire che nell’Associazione non è mai venuta meno la coscienza del ruolo e delle responsabilità per fare in modo che il comparto delle costruzioni e l’esecuzione delle opere pubbliche fossero trasparenti ed efficienti. Soprattutto in questa transizione storica in cui è stato necessario introdurre la figura di un’autorità anticorruzione per estirpare il cancro del malaffare si concretizza nelle complicazioni burocratiche, nei bandi non chiari e non intellegibili, in sostanza nell’imbroglio. La figura del responsabile unico in questa azione di maggiore e migliore professionalità nei procedimenti preparatori ed esecutivi degli appalti, diventa una figura centrale. E che si presti ad un master specifico per acquisire ulteriori conoscenze nella materia di cui è responsabile, essendo la materia stessa in continua e spesso farraginosa evoluzione, non è altro che un atto di respon-

sabilità e un concorso diretto alla causa della buona e sana amministrazione. Nel corso del master, “accanto alla didattica frontale verranno svolte esercitazioni pratiche aventi ad oggetto la predisposizione della documentazione relativa ad un appalto, alla gestione delle procedure di valutazione delle offerte, alla gestione della fase di esecuzione e alla tenuta della documentazione di contabilità”. Anche l’università in questa circostanza si mostra sensibile alla necessità di entrare nel vivo del problema relativo all’approfondimento degli aspetti giuridici e tecnici della gestione dei lavori e delle opere alla luce delle normative in vigore, delle determinazioni dell’Autorità di vigilanza e degli orientamenti giurisprudenziali, mettendo a disposizione i docenti ed eseguendo un continuo monitoraggio del corso, affidato a un Comitato tecnico scientifico con a capo il professore Ruggiero Dipace. Anche se nel Molise non si sono ancora rivelati casi eclatanti di corruzione nel rapporto tra la pubblica amministrazione (alias le stazioni appaltanti) e il mondo delle costruzioni, non di meno si avverte la necessità che lo stesso rapporto sia eseguito, visto e letto in piena trasparenza. Dardo

“Quei lavoratori non potevano essere licenziati” Ai dipendenti della Cooptur era stato contestato il rinvenimento di una larva nel piatto da parte di un paziente dell’ospedale Tre dipendenti della COOPTUR (società all’epoca addetta alla gestione preparatoria ed alla somministrazione dei pasti presso l’Ospedale Cardarelli di Campobasso) il 7 aprile 2003 vennero illegittima mente licenzia ti perché, un paziente, in regime di ricovero presso il P.O., denuncio il rinvenimento di una larva di 2 cm, nel piatto recapitato, unitamente agli alimenti cotti e riscalda ti ed in confezione chiusa da coperchio. All’esito di controlli dei NAS e dell’ARPA emerse che la larva non era parassita del cibo ne era stata cotta; di qui la contestazione disciplinare all’inserviente unita mente al cuoco e all’aiuto cuoco e di qui l’illegittimo licenzia mento dei tre incolpa ti per grave negligenza nello svolgimento dei loro compiti. I lavora tori si rivolsero all’avv. Vincenzo lacovino il quale pronta mente impugnò l’illegittimo licenzia mento davanti al Tribunale di

Campobasso che con sentenza del 19.10.2004, annullò il licenzia mento disponendo la loro reintegrazione sul rilievo dell’assenza della prova della contestata negligenza. La Corte dei Appello di Campobasso con sentenza del 13.7.2007 confermava la decisione assunta del giudice di primo grado rilevando l’insussistenza di u n quadro indizia rio che facesse ricondurre la caduta della larva nel piatto al momento nel quale l’inserviente avrebbe potuto, ove fosse stata più diligente, accorgersene. La Suprema Corte di Cassazione con sentenza pubblicata il 18 marzo 2015 ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Campobasso ritenendola imm u ne da vizi logici e di valutazione. I Lavoratori hanno espresso nuova mente tutta la loro soddi-

sfazione ribadendo, a distanza di 13 anni, l’ingiustizia subita a causa del disposto licenzia mento ingiurioso i cui danni, in parte, sono stati scongiura ti solo grazie alla pronta reintegrazione nel loro posto di lavoro disposta dal Tribunale di Campobasso su iniziativa dell’avvocato Molisano Vincenzo Iacovino che ha tutelato i loro diritti anche innanzi alla Corte di Cassazione. Ancora una volta il diritto e la ragione ha prevalso rispetto alla prepotenza dei forti che pensando di tutela re egoistica mente la propria immagine aziendale hanno pensato bene di licenzia re tre persone che stavano semplicemente facendo il loro dovere. Tutti siamo uguali di fronte alla legge! Peccato che ciò a volte sfugge, ma m en o male che c’è chi ce lo ricorda: la Giustizia.



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Isernia

22 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Palazzina Liberty, è sempre polemica L’appalto è stato posto nel mirino dall’architetto Valente e ora oggetto di indagine dall’Anticorruzione VenAFRo. Palazzina Liberty, si preannunciano ancora polemiche. L’Autorità nazionale Anticorruzione ha infatti avviato un’istruttoria, aprendo un fascicolo finalizzato alla verifica della procedura di gara espletata, sull’appalto da 1,2 milioni di euro a seguito di un esposto dell’architetto Franco Valente. Diverse sarebbero i rilievi evidenziati. Malgrado l’inizio dei lavori, infatti, intorno all’appalto per il restauro dello storico edificio simbolo della città non si ferma la bagarre. Anzi. L’Anticorruzione ha chiesto al Comune di “spiegare e motivare i seguenti aspetti: la redazione di un nuovo progetto preliminare per il restauro del palazzo Liberty nel 2012, vista l’esistenza di un progetto esecutivo sottoposto ai pareri della Soprintendenza; motivazioni sulla procedura di gara scelta; legittimità della partecipazione alla gara del progettista del citato progetto 2005 (ingegnere Buono, ndr)”. Nei giorni scorsi Valente, progettista di una ditta esclusa dall’appalto, ha prodotto un corposo dossier zeppo di documenti che è

stato consegnato al Comune di Venafro che è stato inoltrato direttamente al presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. Valente in questa nota arriva perfino a ipotizzare una sorta di complotto ordito ai suoi danni. Di ciò sono stati informati il sindaco Antonio Sorbo, il governatore del Molise, Paolo Frattura, tutti i consiglieri comunali, il prefetto di Isernia, il direttore regionale del Mibac e la segretaria comunale Anna Cascardi. Ognuno è stato chiamato ad intervenire dall’architetto per quanto di propria competenza. Il professionista ha inteso rendere edotti del fatto “ampiamente noto che il sindaco di Venafro nutre nei miei confronti sentimenti di astio personale che vanno al di là del confronto politico”. Sull’appalto da 1,2 milioni di euro, Valente fa sapere che “da mesi sto chiedendo ragioni al sindaco ed egli, provocatoriamente, invece di rispondermi attraverso la corrispondenza ufficiale, scrive sui social network le sue considerazioni sulla mia persona senza rispondere ai quesiti. Da oltre un anno, peraltro, sto scrivendo inutilmente al sin-

daco di Venafro e ai funzionari suoi e della Regione perché si adottino misure cautelari, ma fino ad oggi solamente l’Autorità Anticorruzione ha dato seguito a una mia istanza di accertamento”. Dunque, “L’Autorità Anticorruzione in data 3 marzo 2015 mi ha trasmesso l’allegata nota – scrive Franco Valente – con la quale fa conoscere che ha avviato procedura per l’accertamento di una serie di (presunte, ndr) irregolarità in riferimento all’appalto delle opere di restauro della Palazzina Liberty”. Nel suo dossier, l’architetto ha anche contestato la commissione giudicatrice, “presieduta dal Rup. Ornella Celino e da due componenti di cui non si conosce alcuna pubblicazione o attività nel campo del restauro monumentale, l’ingegnere Mastronardi della Provincia di Isernia e l’ingegnere Morone, sconosciuto tecnico comunale di Galluccio, piccolo paese della Campania!”. Valente ha poi evidenziato come “la commissione attribuiva il punteggio massimo (20 punti) all’ingegnere Buono per il progetto statico e attribuiva zero punti per il progetto da me predisposto”.

“Quel Comune inadempiente” Il sindacato Csa interviene su quanto pubblicato in merito a Isernia ISeRnIA. Il sindacato indipendente Csa fa sentire la propria voce contro il Comune di Isernia dopo la notizia pubblicata dal Sole 24Ore secondo cui Palazzo San Francesco rischierebbe sanzioni per il tardivo pagamento nel 2014 alle imprese fornitrici. “Purtroppo – scrive il coordina-

tore Feliciantonio Di Schiavi – l’ente sta andando incontro ad un altro primato che lo vede tardivo anche nel pagamento delle spettanze ai propri dipendenti. Ci sono dipendenti, infatti, che avanzano consistenti somme di denaro da diversi anni per prestazioni lavorative extra, loro pre-

tese e non pagate, quali straordinari, indennità per specifiche responsabilità, indennità di coordinamento, indennità di turnazione e quant’altro. Pertanto si sollecita il Comune a pagare immediatamente e senza indugio alcuno le spettanze ai lavoratori. A nulla vale la scusa secondo

cui non sarebbe stato costituito il fondo e quindi non si possono pagare i lavoratori, perché tale adempimento era di esclusiva spettanza dell’ufficio del personale del Comune di Isernia che avrebbe dovuto provvedere alla sua costituzione ad inizio di ogni anno e se non è stato fatto o è

stato fatto male come in effetti è accaduto, il Comune è tenuto comunque a pagare i dipendenti e a rifarsi poi sui funzionari responsabili”. In tal senso, il sindacato ha già intrapreso una serie di azioni presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Isernia.

Per expo sfileranno le ‘Ndocce Il grande evento è stato pensato per la manifestazione universale Agnone si prepara a “Il Giorno del Fuoco”, il grande evento pensato per Expo 2015,l’esposizione universale di Milano che aprirà le porte al mondo il 1° maggio. Lunedì sera si è tenuta nei locali della giunta comunale la riunione organizzativa indetta dall’Amministrazione comunale a cui hanno partecipato portatori e costruttori delle ‘ndocce, associazioni cittadine, rappresentanti delle attività produttive. Oltre a fare una panoramica delle iniziative che coinvolgeranno la Regione Molise a Milano, l’appuntamento è servito per discutere nello specifico dell’organizzazione de “Il Giorno del Fuoco”, la manifestazione che sarà protagonista del Fuori Salone, nell’ambito di Expo in Città, il palinsesto degli eventi nella città

lombarda durante l’esposizione universale. Il progetto nasce da una riflessione sul “fuoco” come uno dei 4 elementi naturali: fuoco che dà energia, che riscalda, illumina e fonde i metalli, che dà la vita. Importante il ruolo della fonderia Marinelli, che sta preparando una campana per Expo di 850 chili con la raffigurazione di San Francesco Caracciolo, il patrono dei cuochi morto nella cittadina alto molisana. La figura religiosa è il filo conduttore che si aggancia alla tematica del cibo, su cui è incentrata l’esposizione universale. Dunque, l’idea è di inaugurare la campana agnonese a Milano, coinvolgendo tanti cuochi italiani, e poi far partire la sfilata della ‘Ndocciata. Nel recente viaggio a Milano com-

piuto dal vicesindaco di Agnone Maurizio Cacciavillani, il capo di gabinetto del presidente della Regione Molise Mariolga Mogavero e Armando Marinelli titolare dell’omonima pontificia fonderia per incontrare l’assessore al turismo e marketing territoriale del Comune milanese Franco D’Alfonso e Federica Rossi dell’organizzazione Expo in Città, sono state ipotizzate 3 locations in cui realizzare “Il Giorno del Fuoco”: tra la Basilica di Sant’Eustorgio e i Navigli, nei pressi della Basilica di Sant’Ambroglio, oppure tra Corso Sempione e l’Arco della Pace. Discutendo con i gruppi di portatori e costruttori, durante la riunione è emerso che la prima ipotesi è da escludere, non essendoci gli spazi

di Milano 2 ipotesi progettuali da Agnone: una plasmata sulla location di Corso Sempione e l’Arco della Pace, l’altra sull’area della Basilica di Sant’Ambrogio, che permetterebbe di svolgere una manifestazione in versione più ridotta. In seguito, ci sarà una riunione tecnica e una volta ricevuto l’ok dal comitato dell’assessorato al turismo milanese che valuta le proposte, si potrà agire concretamente. Intanto, però, i costruttori si metteranno subito al lavoro per comporre mille ‘ndocce e il coordinamento per Expo nato ad Agnone si preparerà all’evento, lavorando anche sul territorio, per presentare al megliol’Alto Molise con iniziative di promozione, itinerari e pacchetti turistici, durante i 6 mesi dell’esposizione milanese.

adeguati, e che la migliore delle opzioni sia l’ultima, una location molto ampia, ricca di simbolismi, in cui si inserirebbe benissimo e in modo scenografico oltre al corteo delle ‘ndocce, il falò della fratellanza che conclude la ‘Ndocciata: un grande fuoco che potrebbe illuminare l’Arco della Pace. L’idea è di pensare in grande, facendo dell’iniziativa l’evento conclusivo di Expo 2015, uno spettacolo unico di livello internazionale, che possa lanciare un messaggio davvero universale. Il Comune di Agnone, che ha parte attiva nel progetto, ha intenzione di chiedere lasponsorizzazione del Ministero dell’Agricoltura, coinvolgendo associazioni ed enti italiani ed internazionali. Dunque, saranno inviate al Comune

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LO SPORT DEL DOPING” Agnone - Nella Sala Conferenze della Fonderia di Campane Marinelli Importante riflessione su chi lo subisce e su chi lo combatte Agnone, sana ed autentica città sportiva di antica data, pone un interrogativo sociale sulle drammatiche problematiche del doping nello sport e, in particolare su chi lo subisce e su chi lo combatte. E lo fa presentando il libro “Lo sport del doping” di Alessandro Donati (tra

tanto altro anche consulente dell’Agenzia mondiale antidoping) in una cornice assai inusuale … la sala conferenze della Fonderia Marinelli, sita nell’attiguo Museo internazionale delle campane. L’evento è stato voluto dall’A.S.D. Atletica Agnone che l’organizza in collaborazione con il locale Gruppo AIDO (donatori organi) e con il Comune di Agnone. Mercoledì 29

aprile 2015 alle ore 17,00 Giovanni Labbate, presidente dell’Atletica Agnone, darà il benvenuto ai partecipanti, ai quali andrà anche il saluto del sindaco Michele Carosella. Sarà poi il presidente Fidal Molise, Matteo Iacovelli ad introdurre i lavori, che prevedono gli interventi pure di Marcello Casasanta, presidente di “Corriabruzzo” e di Alessandro Donati, autore del libro,

mentre le conclusioni sono state affidate a Carmelo Parpiglia, consigliere regionale con delega allo “Sport”. Si alterneranno come moderatori degli interventi e del conseguente dibattito i giornalisti Maurizio D‘Ottavio direttore dell’EcoAltoMolise.net e Gianni Bruno di Telemolise. Nel contesto del discorso verrà presentato il caso della piccola Martina

(sei anni appena) la quale ha fatto EPO per guarire dalla leucemia e la manifestazione “Corriabruzzo 2013” l’ha resa testimonial sportiva. Il presidente dell’Atletica Agnone sollecita specialmente i giovani ad intervenire anche come momento di riflessione e di prevenzione, poiché il doping nelle sport e nelle palestre può essere sempre in triste agguato.


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Termoli

22 aprile 2015

Rotello, indagini per un’auto andata a fuoco I Carabinieri hanno avviato l’inchiesta per scoprire il perchè dell’incendio dell’auto di una ex parrucchiera ROTELLO. Proseguono le indagini a Rotello per un’auto è andata a fuoco. Le fiamme hanno lambito la casa vicina al piazzale dove mamma, nonna e un bambino di appena otto mesi stavano riposando. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Santa Croce di Ma-

gliano e i Carabinieri che hanno avviato le indagini. L’incendio si è verificato intorno alle due. Ad accorgersi del fumo e delle fiamme sono stati alcuni vicini. Immediata la chiamata al 115. La squadra del distaccamento di Santa Croce ha prontamente spento il rogo

che ha interessato la Renault Clio. Il fumo ha raggiunto anche l’abitazione ma, fortunatamente, le due donne con il piccolo in braccio sono riuscite a scappare da un altro ingresso. Tanto spavento e gli interrogativi aperti rispetto a un evento di questo

tipo. I Carabinieri della locale stazione, guidati dal maresciallo Massimo Di Falco, coordinati dalla Compagnia di Larino agli ordini del maggiore, Alessandro Dominici, valutano tutte le ipotesi, dal fatto accidentale a quello che potrebbe essere considerato come un gesto di avver-

timento, una minaccia. Un episodio avvenuto in passato fa riflettere. La proprietaria aveva gestito un’attività di parrucchiera per diverso tempo a Santa Croce. Un anno fa davanti al negozio, era esplosa una bomba carta vicino al contatore del gas.

‘Non dimenticare il dono che possiedi’ A Termoli al via gli eventi dedicati a San Timoteo TERMOLI. “Non dimenticare il dono che possiedi” è questo il titolo della mostra che si terrà a partire dal prossimo 23 aprile e fino al 7 maggio nella Galleria d’Arte Contemporanea in piazza S. Antonio a Termoli. La mostra, ideata e organizzata dalla professoressaAntonietta Aida Caruso, propone un percorso artistico su San Timoteo in occasione del 70° anniversario del ritrovamento delle sacre spoglie nel Duomo di Termoli. Alla mostra sono connessi diversi eventi: Giovedì 23 aprile, ore 19,00:

Presentazione del libro intitolato “Non dimenticare il dono che possiedi”; interverranno il sindaco Angelo Sbrocca, il prof. Don Giuseppe De Virgilio docente alla Pontificia Università di Roma, padre Enzo Ronzitti parroco della Chiesa di San Pietro e Paolo, l’architetto Antonietta Aida Caruso autrice. Coordinerà il prof. Antonio Mucciaccio. Seguirà una performance teatrale a cura di Alessandra Benaduce, Bernardo Bruno attore di teatro, la prof.ssa Michela Della Penna e Angelo Pascucci. Sabato 25 aprile, ore

19,00: ‘Timoteo in arte’ lettura dell’opera e inaugurazione della mostra con la partecipazione dei critici d’arte prof. Filippo Salvatore docente presso la Concordia University di Montreal in collegamento Skype e l’architetto Antonio Narducci storico dell’arte. Sabato 2 maggio, ore 19,00 ‘Timoteo e la donna’: convegno dibattito, interverranno: il presidente della FIDAPA Anna Musacchio, le poetesse Lia Ruggero e Virginia Macchiarola, Don Silvio Piccoli e la cantautrice Roberta Di Lorenzo.

Tutto pronto per la “Corsa del Cuore” Il percorso di sette chilometri prenderà il via sabato 25 aprile a Termoli TERMOLI. A pochi giorni ormai dallo start della terza edizione de “La Corsa del Cuore” fervono i preparativi a Termoli per questo evento che grazie alla professionalità. all’impegno ed alla dedizione di quanti stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli di certo non deluderà.” Lo sport è vita e noi l’abbiamo nel sangue” non par superfluo ricordare lo slogan dell’ AVIS comunale di Termoli, della Runners Termoli e del Nordic Walking Termoli, che si stanno adoperando per la perfetta riuscita della manifestazione. La gara-non competitiva- cui potranno iscriversi bambini, adulti, e amici a quattro zampe ha l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del connubio donazioni e sport. Abituarsi all’attenzione dell’altro in difficoltà, offrendo sup-

porto a chi versa in situazioni di disagio in termini di salute è utilissimo training per chi si affaccia al mondo dell’atletica leggera. Indossare scarpette e pettorale per manifestare adesione piena, totale ed incondizionata a questi valori e riconoscerne al contempo la priorità è da un lato fondamentale per assicurare a se stessi benessere (chi dona si sottopone a controlli certosini dunque il suo organismo è seriamente monitorato a cadenza periodica), dall’altro equivale a dichiarare ferma volontà di scendere in gara in ossequio ai principi cardine alla base di ogni sana competizione: rispetto delle regole, disciplina, educazione a star lontani dalle scorciatoie che conducono ad effimere vittorie. L’appuntamento, dunque, è per sabato 25 aprile 2015 alle 10,00 in Piazza Sant’Antonio per ritrovarsi e

rincontrare animi sensibili e menti in cui albergano altruismo, rigore e metodo. Tra le novità di quest’anno la consegna a tutti i partecipanti di un pacco gara contenente prodotti

alimentari. Ed ora qualche cenno al tracciato. Il percorso di 7 km partirà da Piazza Sant’Antonio per proseguire lungo via Roma, via Federico II di Svevia,via San Pietro, via

Aubry, via del porto,viale Marinai d’Italia (pista ciclabile destra direzione Rio Vivo) fino alla rotonda Rio Vivo (giro di boa). Gli atleti-una volta giunti nei pressi della rotonda richiamata-torneranno su viale Marinai d’Italia (pista ciclabile destra direzione porto) per poi attraversare l’area portuale, la passeggiata sotto le mura del Castello, costeggiando l’Hotel Santa Lucia, per poi dirigersi verso lungomare Colombo e via Cristoforo Colombo (tutta sul marciapiede); altro giro di boa in corrispondenza del Ristorante Cian e da lì si attraverserà la pista ciclabile via Cristoforo Colombo, il lungomare Colombo, via Roma e finalmente tra flashes e sorrisi si taglierà il traguardo in Piazza Sant’Antonio, dove è previsto l’arrivo.

Presentato a Mafalda il progetto CONI “Luoghi di Sport” L’iniziiativa è finalizzata alla valorizzazione delle attività sportive non agonistiche MAFALDA. Si è svolta a Mafalda la presentazione ufficiale del progetto “Luoghi di Sport”, alla presenza dei massimi rappresentanti regionali del CONI e degli amministratori comunali. Lo scopo di tale iniziativa – ha spiegato il Presidente regionale del CONI, prof. Nicola Cavaliere – è quello di porre lo sport non agonistico al servizio dell’equilibrato e corretto sviluppo della persona, contribuendo ad aumentare e diffondere tra tutte le fasce della popolazione la pratica motoria, fisica e sportiva in armonia con il proprio corpo. Ancora, attraverso le attività proposte si intende dare lo stimolo all’aggregazione ed al coinvolgimento delle fasce più marginali. Cavaliere ha poi illustrato i criteri che hanno portato alla scelta di Mafalda come uno dei quattro Luoghi di Sport: innanzitutto la presenza di requisiti minimi come impianti spor-

tivi e strutture adeguati, ma anche e soprattutto di risorse umane e di un tessuto sociale necessari alla buona riuscita del progetto. La buona predisposizione dell’Amministrazione Comunale, che ha sposato da subito ed in pieno il progetto, la risposta entusiasta e significativa da parte della popolazione di ogni età, che fa di Mafalda il paese con più iscritti in termini sia assoluti che relativi, e la preparazione e professionalità dell’istruttore, il mafaldese Luigi Calvitti, hanno permesso a Cavaliere di affermare che Mafalda è stata «una scelta azzeccata, un terreno fertile ideale». Nel suo intervento, il sindaco Riccioni ha invece manifestato l’interesse a che un’iniziativa del genere vada avanti nel tempo, dichiarando la piena disponibilità da parte dell’amministrazione comunale ad una collaborazione attiva con i vertici regionali del CONI.


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Termoli

22 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Parcheggio sotterraneo, opera strategica Per molti bisogna velocizzare l’iter burocratico per risolvere una serie di problemi TERMOLI. Per molti è “strategico”, eppure per la quasi totalità della cittadinanza è a dir poco necessario. La pecca dell’agognata “Termoli città turistica” sta proprio nei parcheggi ed è per questo che, con i lavori in piazza Monumento e Corso Nazionale “work in progress” e la tanto evidente “moria di posti auto”, diventa necessario avviare quanto prima l’attesa opera del parcheggio in piazza Sant’Antonio. Tra chi impreca “braccio al finestrino” e chi già teme una nuova “estate da incubo” immersa nella già nota (e giusta) “tolleranza zero”, accompagnata da una sempre inferiore disponibilità numerica di posti auto, ecco che in tanti sorge la fatidica domanda del “quando partiranno i lavori del parcheggio in piazza Sant’Antonio?”. Stando alle indiscrezioni che provengono dal Municipio, parrebbe che i tempi per l’affidamento della progettazione siano ancora lunghi e non dovrebbero arrivare prima della

fine del 2015. Una sorta di brutta notizia per i tanti cittadini che già pregustavano l’opera; eppure, la stessa pare che la commissione che ha aperto la busta

(contenente il progetto dell’unica ditta che ha partecipato al “project financing”) dovrebbe ancora avviare le procedure di valutazione e successivamente avrà a redigere il

proposta che, a quel punto, dovrebbe essere vagliata in via definitiva. Nessuno va di corsa, assolutamente, ma i cittadini sono immersi nella speranza di avere risposte in tempi ragionevoli e, nel contempo, capaci di offrire una soluzione quantomeno per la prossima estate perché questa (e lo si sapeva già) è bella che andata. Si attendono risposte e c’è silenzio sulla faccenda nonostante il fatto che dovrebbe essere noto già il nome della ditta vincitrice del bando che, a naso, potrebbe avere “mani libere” per operare, salvo l’ok e il completamento dell’iter da parte del Comune. Occorre che dal palazzo di via Sannitica ci si “rimbocchi le maniche” e si desse seguito non solo all’avvio dei lavori in piazza Sant’Antonio, ma anche alla messa in funzione del parcheggio di via Campania. Se davvero vogliamo iniziare a credere in una Termoli turistica, occorre iniziare a farlo dall’ospitalità e dai servizi…

bando europeo che poi dovrà essere pubblicato con conseguente ‘attesa’ dei 90 giorni di tempo canonici affinché qualche altra ditta possa impegnarsi e presentare la propria

Scolaro aggredito da un cane L’animale, uscito da un recinto, si è avventato sui ragazzi in visita al Nucleo industriale TERMOLI. Erano in visita in un’azienda della zona industriale di Termoli quando, alcuni scolari, si sono avvicinati la bus per prendere alcuni panini e fare merenda. Tutto ordinario finchè gli stessi, al’improvviso, sono sono stati aggrediti da un cane di taglia grande che è uscito dal recinto di una delle aziende poco distanti da quella cui

si stava svolgendo la visita. “Sembrava impazzito”, hanno raccontato le insegnanti dei piccoli scolari provenienti dal foggiano. Immediato l’arrivo degli agenti della Polizia municipale di termoli che hanno provveduto a verbalizzare quanto dichiarato dalle maestre. Sul posto anche i veterinari dell’Asrem.

“Campomarino, un centro senza regole” I cittadini indignati per la mancanza di pulizia e l’assenza di norme di decoro CAMPOMARINO. “Campomarino senza futuro e senza controllo”, scrive un cittadino di Campomarino. “In una domenica di sole – scrive molte persone vengono a Campomarino per affittare una casa e girando mi sono chiesto: ma io se fossi un potenziale villeggiante vedendo queste cose verrei a Campomarino?». Ed ecco l’elenco delle cose che non vanno. «Negozi che liberamente co-

struiscono tende di fortuna senza autorizzazione e senza sicurezza e nessuno dice loro qualcosa. Poi giri l’angolo e trovi il camioncino senza targa e malandato che da oltre 5 anni viene usato come magazzino da un bar e nessuno dice e niente. Poi passi davanti alle poste e ti trovi davanti a una strada che dire malandata è un complimento. Allora dici vado verso la periferia e ti imbatti nelle discariche a cielo aperto”.

Stando alle prime ricostruzioni, il cane si sarebbe avvicinato ai bambini (forse attirato dall’odore dei panini) e avrebbe iniziato a rincorrere i piccoli fin dentro l’autobus che li stava attendendo per strada. “Abbiamo visto il cane che si avventava su uno degli alunni – hanno proseguito le maestre visibilmente sotto shock – l’ha buttato a terra e si

è messo sopra di lui. Siamo riuscite a intervenire e l’abbiamo strappato di dosso”. Sul posto sono arrivati i medici del 118 e i volontari della Misericordia di Termoli che hanno soccorso sul posto il piccolo che, fortunatamente, se l’e’ cavata solo con un taglio superficiale sulla fronte. Momenti concitati, quelli vissuti

dai piccoli che, visibilmente spaventati, se la sono cavata bene; nel contempo, rabbia da parte dell’insegnante che ha lamentato il perchè in quella zona vi siano “aziende con cancelli aperti e cani senza museruola liberi di circolare senza alcun impedimento”.

Allergeni, obbligo di indicazione La Confesercenti di Termoli ha avviato sul tema una serie di incontri con i pubblici esercizi TERMOLI. L’obbligatorietà di indicare gli allergeni presenti nei prodotti serviti al ristorante, nei pubblici esercizi e nelle mense scolastiche ed aziendali ha chiamato in causa gli addetti al settore che, presso i locali della Confesercenti di Termoli, si sono dati appuntamento per avviare una serie di incontri tesi alla formazione in tema delle nuove disposizioni comunitarie. Per Andrea di Siena, medico Asrem di Termoli, “c’è un nuovo decreto legge inerente le etichettature che va a integrare altri decreti ed è quello più specifico al quale tutti i ristoratori si devono cominciare ad attenersi rientra per quanto inerente alla cosiddetta sicurezza alimentare la novità consiste nel fatto che nelle etichettature dell’alimento che va al consumatore finale devono essere inseriti eventuali allergeni e la normativa gli elenca pure perché il consumatore deve sapere, considerando tutte le persone che soffrono di allergie, devono sapere cosa mangiano, il contenuto delle sostanze e dell’ingrediente per rapportarlo a

quello a cui sono allergici e rapportarsi di conseguenza”. Il percorso nasce dall’esigenza di applicare il regolamento stilato dall’Unione europea che, tra l’altro, ha ritenuto definitivamente fuori legge il cartello unico degli ingredienti sinora usato e prevedrà anche salate sanzioni per coloro che non rispetteranno le regole. “Questo tipo di informazione – con-

clude Andrea di Siena – è un obbligo dell’operatore del settore alimentare che deve scriverlo sia sulle cartelle che sul menù per mezzi scientifici e sottoponendo il proprio personale a dei corsi di informazione devono dare tutte le informazioni necessarie all’utente. Ci sono sanzioni purtroppo sono abbastanza elevate rapportate a ogni specifica non ottemperanza e vanno anche fino a 10mila euro”.



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Opinioni

22 aprile 2015

di Claudio de Luca Secondo il “Credit Suisse” chi dispone di un milione di dollari di patrimonio deve essere considerato ricco. Gli Italiani con un tale patrimonio investibile sono ritornati ad aumentare (180mila), facendo registrare un incremento del 4,5% rispetto ai 168.300 del 2011, dopo 3 anni di discese consecutivi. Nella classifica per Paese, la Penisola si colloca al 10° posto, ma la crescita dei milionari risulta inferiore sia alla media globale sia a quella europea. Risultano avere suddiviso i propri patrimoni tra gli immobili (29%) e gli investimenti a reddito fisso (22,1%), mentre tra gli interessi appare essere sempre più conseguita l’arte. Il 17% ne fa un investimento per passione, il 32% colleziona gioielli, pietre preziose ed orologi ed il 19% si rivolge alle automobili, alle imbarcazioni ed a vari altri oggetti di lusso. In sofferenza i vini (-8,9%), mentre l’8% ha scelto di investire nello sport. L’ex-cav. Berlusconi occupa solo il 6° posto, con un patrimonio dichiarato di 6,9 miliardi di dollari.

Questo Molise tra Paperoni e ‘poveracci’

I “Paperoni” del Molise vivono a Ferrazzano ma pure a Campobasso (2.a posizione) ed a Termolie (5.a). I dati delle dichiarazioni dei redditi del 2013 hanno fatto sapere: 1) che solo 12 comuni su 136 superano la media di 15mila euro; 2) che 10 non arrivano a 10mila; 3) che

La notizia è sin troppo nota. Riferisce che, tra i grandi problemi del Molise, si annovera: 1) la manutenzione del territorio; 2) la difesa idrogeologica; 3) l’ecosistema urbano. Dei disagi territoriali si è già resa conto la compagine governativa che, di recente, ha inteso di potere attribuire alla Regione 60 milioni di euro da suddividere in tre “tranches” annuali da 20 ciascuna. E’ senz’altro poco, ove si pensi al dissesto del suolo; ma può essere già qualcosa.Sette centri su 10 sono a rischio idrogeologico; ed il fenomeno interessa l’87% delle comunità nella 20.a regione. I dati emersero anni addietro da un dossier (“La sfida dei piccoli comuni tra qualità e innovazione“) illustrato da “Legambiente” in coincidenza con l’iniziativa “Voler bene all’Italia”. Per colpa del graduale abbandono delle terre (e della carenza delle tradizionali attività di manutenzione) le comunità minacciate da frane e da alluvioni costituiscono una percentuale incredibile nello Stivale (100% in Calabria, Valle d’Aosta ed Umbria; a rischio il 98% delle piccole comunità laziali: 254 su 259; il 97% di quelle marchigiane: 173 su 179; il 95% delle toscane: 134 su 141; il 94% delle campane: 318 su 338; il 93% delle lucane: 90 su 97; il 92% dell’Emilia-Romagna: 152 su 165; 108 su 124 nel Molise; l’83% del Piemonte: 896 su 1.077; il 75% della Liguria: 138 su 183; il 69% della Sicilia: 138 su 199; il 63% del Friuli Venezia Giulia: 102 su 162; il 60% della Lombardia: 687 su 1.152; il 48% del-

solo 2.000 Molisani hanno dichiarato redditi superiori a 75mila euro; 4) che 42 contribuenti su 100 sono pensionati (Castelbottaccio 72%, S. Biase 70%). Dunque sarebbe Ferrazzano il paese più ricco del Molise. Qui i contribuenti hanno dichiarato poco più di 20mila euro a testa; poi c’è Campobasso (19mila) ed Isernia (18mila). Termoli è al quinto posto (più di 17mila), superata di qualche unità da Pesche

(17.617). Vanno oltre i 15mila Pescopennataro (16.296), Venafro (16.269), Oratino (16.153), San Giacomo (15.498), Monteroduni (15.453), Agnone (15.420) e Larino (15.018). I paesi con il reddito più basso si trovano tutti in provincia di Campobasso: Ripabottoni non arriva a 10mila e Provvidenti a 9mila. Bojano, Capracotta, Vinchiaturo, Sesto Campano e

Dissesto idrogeologico e rifiuti i due problemi ‘verdi’ del Molise

l’Abruzzo: 122 su 253; il 37% della Puglia: 32 su 87; il 30% del Trentino-Alto Adige: 95 su 312; il 26% del Veneto: 87 su 329 ed il 7% della Sardegna: 21 su 316). Questi dati sottolineano la fragilità di un territorio reso particolarmente esposto all’abusivismo, al disboscamento dei versanti ed all’urbanizzazione irrazionale.Lo confermano chiaro e tondo le operazione di vigilanza della Direzione regionale del lavoro che riferiscono come, su 60 cantieri controllati, più di 50 non siano in regola, al

punto che i Servizi ispettivi hanno dovuto intensificare la propria attività. Ultimamente sono state scoperte 7 discariche abusive estese per 10mila mq. I rifiuti giacevano abbandonati, lungo la costa, tra Petacciato, Termoli e Campomarino. Si trattava di scarti edilizi, pneumatici, materiali ferrosi, pali di cemento armato precompresso ed arredi domestici vari. Infine, per quanto concerne l’ecosistema (secondo “Legambiente”, l’Istituto “Ricerche ambiente Italia” ed “Il Sole-24 Ore”),Campo-

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Pozzilli veleggiano sopra i 14mila, Petacciato, Campomarino e Guglionesi 13mila, Montenero di Bisaccia e Riccia poco più di 12mila, Trivento, Frosolone, Santa Croce di Magliano e San Martino più di 11mila, Cercemaggiore (10.576). Insomma il reddito medio del Molise è uno dei più bassi dello Stivalese rapportato alla media nazionale (20.070). Però si registrano alcune cose curiose: 1) ben 2.031 contribuenti vantano un reddito superiore ai 75mila euro; 2) tra questi 413 superano la soglia dei 120mila; 3) nell’Isernino circolano 1.506 autovetture di cilindrata superiore a 2.500 cc.; 4) il capoluogo pentro ciondola mei bassifondi della classifica nazionale dei contribuenti. Ultimo dato, pur esso interessante, è costituito dall’aliquota dei pensionati sul totale dei contribuenti: la regione ne conta il 42% con punte del 72% a Castelbottaccio, del 70% a San Biase e del 68% a Civitacampomarano. In qualche modo più rosea la situazione nel 2001 quando lo 0,02% dei contribuenti versò al Fisco la quota maggiore (a titolo di solidarietà) per il risanamento dei conti nazionali, soppiantando nelle statistiche metropoli quali Roma e Milano. Si trattò di 14 soggetti con domicilio fiscale nella provincia pentra che, da soli, doppiarono il valore medio nazionale del contributo preteso dal Governo. Complessivamente in Italia furono poco meno di 33mila i super-ricchi chiamati a questo dovere. Sorprendentemente questi “Paperon de’ Paperoni” e “Paperduck”, tutti dimoranti nell’Isernino, rappresentativi dello 0,02% dei contribuenti italiani, versarono al Fisco la quota maggiore a titolo di solidarietà per il risanamento dei conti nazionali. Nel caso di specie ben 10.080 euro che rappresentò più di quanto versato dai milionari romani e milanesi.

basso si colloca alla 35.a posizione. Gli indici sotto esame sono stati: il consumo e lo spreco idrico, la capacità di depurazione, i livelli di polveri tossiche (nel capoluogo molisano siamo al livello PM10 considerato da allarme) ed il trasporto pubblico che non brilla. Addirittura Isernia si ritrova al penultimo posto di questa classifica. Eppure in alcune realtà europee i fondi disponibili vengono concentrati su piccoli interventi quando qui l’impressione è che i Comuni molisani amino procedere a velocità ridotta, atteggiandosi da plantigradi lenti a statici. Pochi i segnali di cambiamento (forse solo il successo della raccolta differenziata a S. Martino in P.), ragion per cui ciò che pare essere venuta meno è la capacità di immaginare un traguardo, un punto d’arrivo verso cui tendere, sia nel breve che nel lungo o lunghissimo periodo. In assenza di obiettivi chiari, il Molise è destinato a non andare da alcuna parte, schiacciato come appare da logiche parziali e settoriali proprio quando la pessima qualità della mobilità urbana (e periurbana) inviterebbe ad inaugurare un piano regionale moderno che assegni un posto di primo piano nell’agenda politica, al fine di superare la frammentazione dei singoli provvedimenti ed individuare un modo nuovo di usare – e di vivere – le piccole comunità e le cittadine maggiori. Per la qualità dell’aria vanno esaminate le concentrazioni di polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono. Tre indici anche per la gestione delle acque: consumi, dispersione della rete e depurazione. Due, invece, i parametri sui rifiuti: produzione e raccolta differenziata.



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