I lavoratori protestano e frattura va in albania

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 112 - sabaTo 16 maggio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’Oscar del giorno a Claudio Pasquale

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Claudio Pasquale. Per 33 anni presidente dell’Ordine degli ingegneri di Campobasso, Claudio Pasquale è stato riconfermato rappresentante del Molise in seno alla Cassa nazionale di previdenza ed assistenza degli ingegneri e architetti liberi professionisti con il 50 per cento dei voti validi, superando la concorrenza di Federico Zaccaro. In ossequio ai primati di durata che ha inanellato, questo appena ottenuto è il terzo mandato nella delicatissima e importante missione romana. Ciò conferma la stima professionale che lo circonda.

Il Tapiro del giorno a Pietro Maio

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro Maio. L’assessore comunale di Campobasso ai Lavori pubblici, non sembra avere gradito le critiche che gli stanno piovendo addosso da più parti in questi ultimi giorni. Del resto, del suo anno di assessorato non c’è traccia alcuna. Invece di rimuginare farebbe bene a fare un’attenta riflessione su quanto non fatto e riconsegnare la delega al Sindaco Battista.

I lavoratori protestano e Frattura va in Albania SERVIZIO A PAGINA 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 16 maggio 2015

Le Curie vescovili spesso sono intervenute a sostegno della società civile molisana ma di fronte alla bocciatura della proposta di legge d’iniziativa popolare che tendeva a realizzare un barlume di equità tra chi vive con la pensione minima e chi percepisce indennità di tredicimila euro nette al mese hanno scelto il silenzio

Il vescovo di Trivento ha formalmente gettato un ponte tra le aree interne del Molise e quelle dell’Abruzzo aprendo un varco ai sostenitori della macroregione Marche-Abruzzo-Molise aI Cristiano Sociali hanno raccolto per primi l’appello della Curia triventina e l’hanno amplificato con riflessioni di opportunità politica chiedendo apertamente che venga raccolto e fatto proprio dalla Regione Molise I vescovi molisani sono intervenuti spesso con il loro monito a sollecitare maggiore attenzione del mondo politico ai problemi della società civile molisana e alle questioni economiche scopertamente fuori dai canoni e, quindi, distorte e, quindi, poco funzionali allo sviluppo armonico della collettività. La presenza della Chiesa spesso è valsa ad apportare correttivi e a realizzare un più concreto atteggiamento della classe dirigente, e una visione meno egoista della propria azione e funzione. Spesso, ma non sempre. Ad esempio, la Chiesa se ne sta zitta di fronte alla bocciatura della proposta di legge d’iniziativa popolare che tendeva a realizzare un barlume di equità tra chi vive con la pensione minima e chi percepisce una indennità di tredicimila euro al mese. Recentemente il vescovo di Trivento Domenico Scotti ha fatto sentire alta la sua voce in difesa dei diritti scarsamente tutelati delle popolazioni del Molise interno sicuramente il più desolato, il meno curato, il più esposto al rischio di spopolamento e desertificazione. Trivento, la vallata del Trigno, le zone collinari che la circondano, sono un osservatorio straordina-

lettera aperta Caro Direttore, ho letto della sonora bocciatura della proposta di tagli alla politica regionale da parte del Consiglio in carica, in barba alle 6000 firme raccolte dal comitato degli Indignati. Mi è caduto il mondo addosso. Dopo l’iniziale sbandamento, però,

riamente efficace per avere netta la percezione dei gravi problemi di vivibilità che sussistono e, soprattutto, della progressiva disattenzione degli apparati pubblici verso le zone interne e montagnose. Sono i luoghi della marginalizzazione, delle difficoltà reali di mobilità, di relazione, di sviluppo sociale ed economico. Il vescovo ha parlato chiaro circa la necessità di una programmazione regionale e nazionale che ponga al centro le zone interne e montagnose, che si ponga l’obiettivo di mantenere su li-

velli di accettabilità i sistemi produttivi ed occupazionali, che riunisca possibilmente, laddove le forze sono deboli e inefficaci, il concorso di altre realtà territoriali (nel caso del vescovo Scotti dell’Abruzzo) per fare massa critica nei confronti delle amministrazioni territoriali e nazionale. I Cristiano Sociali hanno raccolto per primi l’appello della Curia triventina e l’hanno amplificato con riflessioni di opportunità politica chiedendo apertamente che quell’appello venga raccolto e fatto proprio dalla

Regione Molise e dalla Regione Abruzzo che condividono una serie di problematiche territoriali e, quindi, spinte dalla stessa necessità di farne un motivo di programmazione e di attenzione. Un modo concreto di ampliare il tema e renderlo oggetto di una condivisione da trasferire al Governo nazionale. I Cristiano Sociali purtroppo hanno omesso di valutare quale possa essere stato il danno conseguente alla indiscriminata eliminazione delle Comunità montane del Molise, senza peraltro che la Regione si sia posto il problema di impostare un’alternativa all’organizzazione di quei territori che montani lo sono davvero e che hanno peculiarità tali che solo una specifica politica d’intervento e di assistenza può garantire loro non solo per sopravvivere, ma anche per svilupparsi. Sono queste assenze critiche nei confronti dell’attuale governo regionale che poi indeboliscono l’incisività degl’interventi. Il vescovo di Trivento ha formalmente gettato un ponte tra le aree interne del Molise e quelle dell’Abruzzo aprendo un varco ai sostenitori (e tra questi i Cristiano Sociali) di una forma d’integrazione politico-amministrativa a

Basta con i privilegi della Casta una cosa l’ho razionalizzata, e mi è apparsa in tutta la sua chiarezza: si sotterra l’ascia di guerra e, tranne una sparuta minoranza, ci si trova unanimemente d’accordo su un punto: la conservazione della specie, pardon, dei privilegi. Si ha un bel dire nel sottolineare che il Decreto Monti “impone” i tagli ai

governi locali: l’Italia è il Paese del continuo procrastinare, della regola e della sua violazione. Sono a dir poco stupefatta dall’aria di sufficienza con cui i nostri politici hanno il coraggio di presentarsi in pubblico e danno la loro versione delle cose. Non capisco cos’altro debba accadere perché si ponga fine ad

un’onta del genere nei confronti di una popolazione che, a causa del disinteresse dei suoi governanti, in parte è dovuta emigrare, in parte cerca di sbarcare il lunario alla meno peggio, in parte, per sopravvivere, si piega a compromessi. Il nostro bel Molise non finisce mai sulle prime pagine dei giornali per

sua volta anticamera della macroregione Marche-Abruzzo-Molise dove al Molise toccherebbe la parte della cenerentola. A sostegno della tesi dell’interregionalità viene posto il caso dell’ospedale di Agnone fatto oggetto di una vigorosa protesta da parte dei tassisti romani di origine molisana quale segnale tangibile di come talune esigenze sociali siano avvertite oltre i confini in quanto la loro portata assimila e supera le preoccupazioni campaniliste, per diventare esigenze di portata nazionale. Prima di arrivare a talune conclusioni pero, siamo dell’avviso che la Regione Molise abbia l’obbligo di aprirsi alle voce della curia triventina e di prender atto di essere gravemente inadempiente su tutte le questioni da questa sollevate. Oltre che fonte di ribellione sociale per la grave insensibilità mostrata nella bocciatura della proposta di legge d’iniziativa popolare che avrebbe dato ai molisani una tenue speranza di cambiamento nel vedere il potere politico finalmente piegato alla giustizia sociale. Dardo

una Castel San Vincenzo piuttosto che per un’Altilia, per una tradizione culinaria piuttosto che per una sagra unica nel suo genere. Lo fa per tutto ciò che invece andrebbe tenuto nascosto, e per il quale ci si dovrebbe vergognare. Non c’è altra soluzione: si vada alla Macroregione, e in fretta!! Arianna Di Biase


TAaglio lto Circa quattrocento le presenze registrate ieri mattina al sit-in organizzato da CGIL, CILS e UIL davanti la sede della giunta regionale. Una presenza decorosa, non certo la folla che sarebbe servita per dare finalmente una sveglia ai placidi inquilini di Palazzo Vitale. Ma una presenza comunque decorosa. Sintomo di una partecipazione ancora viva nel microcosmo dei lavoratori molisani. Incastrati tra l’incudine di una conclamata situazione d’emergenza ed il martello battente di una classe politica molto più interessata a rendite di posizione che a coraggiose mosse di supporto all’occupazione. Ci sono stati gli interventi dei tre segretari regionali (Del Fattore, CGIL; Notaro, CISL e Boccardi UIL) ma nessuna interlocuzione con i vertici del governo regionale. Assente il governatore Paolo Frattura, in missione in Albania e non pervenuto anche l’assessore al lavoro Petraroia, una vita spesa da sindacalista nella CGIL e ora, beffardamente, uno dei bersagli preferiti dalla contestazione dei lavoratori molisani. Troppo smaccate alcune sue dichiarazioni, alcune delle quali riprese letteralmente durante il sit-in, in particolar modo quelle rilasciate durante la visita di Papa Francesco in Molise. In effetti si crogiola in verbosissimi esercizi di stile Petraroia ed a leggerli mai verrebbe da pensare, ad uno sprovveduto osservatore, che, in realtà, l’assessore al lavoro è lui e nessun altro. L’accordo di programma con palazzo Chigi da 200 milioni è stato annun-

3 16 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Attendere, prego... In quattrocento ieri al sit-in.“Nessuna risposta a vertenze infinite” l’accusa dei sindacati ciato più volte ma vabbè; idem il piano esecutivo con il partenariato; garanzia giovani è stato più volte spacciato come programma di svolta ma è partito, assai monco, con quasi un anno di ritardo. Gli unici frangenti in cui si riesce davvero ad essere d’accordo con l’assessore è quando lui stesso dipinge il quadro della situazione occupazionale in Molise: “ …preoccupazione per la grave crisi in cui versa il Molise per i 14 mila posti di lavoro persi tra il 2002 ed il 2013, gli 88 mila inattivi che hanno quasi pareggiato il totale della forza lavoro e per le percentuali drammatiche di disoccupazione tra i giovani e le

donne che ci collocano ai vertici delle graduatorie nazionali.” Niente da dire, l’analisi è perfetta; è la sintesi che lascia a desiderare, se è vero come è vero che quattrocento lavoratori erano riuniti ieri mattina per protestare contro le politiche espresse da questo governo regionale in materia di lavoro. Nessuna risposte a vertenze infinite, dicono le organizzazioni sindacali. A meno di non voler considerare come risposte gli annunci, le promesse di cui sono piene pagine e pagine di carta stampata; ma che nella realtà, quella fatta di occupazione, produttività, inclusione, dignità non hanno mai trovato cittadinanza.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 16 maggio 2015

Le sofferenze ideologiche di Sel

La politica è sempre in attesa fuori dall’uscio

I componenti della seconda mozione non hanno preso parte all’ultima riunione della gente. In Sel la faccenda è meno caratterizzata sotto questo aspetto, ma altrettanto pericolosamente avviata ad una involuzione che può sfociare nel personalismo e nell’autoritarismo. Lo paventano i responsabili della seconda mozione di Sel quando affermano che in un contesto in continua evoluzione politica e sociale un partito di sinistra come il loro “non possa stare fermo” e che sia “avvilente che l’assemblea regionale venga convocata esclusivamente per risolvere, con ampio ritardo, e solo su sollecitazione del tesoriere nazionale, questioni meramente tecniche”. Dicevamo: la politica è sempre in attesa fuori dal-

I patimenti a sinistra pare non finiscano mai. Parliamo della sinistra che può ancora chiamarsi tale e non della pseudo di cui si ammanta il Pd. Patimenti ideologici all‘interno di Sel e patimenti strumentali e strategici nel Pd. C’è una bella differenza, ma in entrambe le situazioni la politica è soltanto una immaginazione. E le conseguenze sono nella ormai consolidata mancanza di idee e di progetti, di dedizione e di competenze. Ciò che sta accadendo nel Pd fa da prologo alle prospettive che gente senza scrupolo sta componendo per sé (candidature parlamentari e regionali) senza alcuna considerazione per i problemi

l’uscio. Motivo per cui la seconda mozione di Sel ha evitato di partecipare ieri alla riunione, riservandosi di prendere parte al dibattito interno al partito solo quando la guida di Sel Molise sarà pronta a tornare a parlare di politica. Ovvero non appena si tornerà a discutere e a confrontarsi in ossequio al dato storico che vuole nei partiti e nei movimenti di sinistra la partecipazione, il coinvolgimento dei compagni, la trasparenza nelle azioni e nelle decisioni intraprese essere l’ingrediente fondamentale per individuare le linee programmatiche da seguire.

Piano sociale, avviato il confronto

“Trasporti, firmato l’accordo tra Regione, Atm e Sati”

Sbloccati, intanto, i fondi della cassa in deroga

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore, Nagni

CAMPOBASSO. Alla presenza degli Ambiti Territoriali di Zona, delle Province, di CgilCisl-Uil, degli Istituti di Patronato, dei Sindacati dei Pensionati, del Direttore Generale dell’Asrem, dell’ANCI, delle Conferenze dei Sindaci e delle rappresentanze delle associazioni del volontariato e della promozione sociale si è svolto ieri, 14 maggio, il confronto sulla proposta di Piano Sociale Regionale 2015-2017 e sull’attivazione del Reddito Minimo di Cittadinanza così come disciplinato dalla legge di stabilità collegata al Bilancio di Previsione 2015. I diversi contributi del Partenariato, in un confronto proficuo e serrato anche con la struttura regionale, hanno implementato la proposta sul Piano Triennale Sociale segnalando la strutturazione di un sistema inclusivo innovativo che completa il riordino avviato con l’adozione della legge regionale quadro sulle politiche sociali n. 13 del 6 maggio 2014 ed il connesso Regolamento Attuativo n. 1/2015. Sul Fondo di Inclusione Sociale Attiva o Reddito Minimo il Partenariato ha condiviso in modo unanime l’ipotesi di apportare delle modifiche al Regolamento

approvato con Delibera di Giunta n. 230 del 12.04.2012 collegando l’erogazione ad un percorso di integrazione attiva e disciplinando i criteri per l’importo mensile in base al numero dei componenti il nucleo familiare oltre che all’ISEE con un ruolo operativo affidato ai comuni e ai piani sociali di zona. La partecipazione ampia e convinta ha anche definito che, su proposta dell’Anci , vengano date due settimane agli Ambiti Territoriali e al Partenariato per confrontarsi con il territorio sullo strumento impostato, decidendo quindi di inviare le osservazioni che ne deriveranno all’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Molise. Nel corso della riunione è stata altresì data notizia sulla definizione delle n. 37 intese sindacali sottoscritte nel primo quadrimestre a tutela di 332 lavoratori nonché dello sblocco , da parte del Ministero del Lavoro, degli ammortizzatori sociali in deroga per 14 milioni di euro riferiti al completamento dei pagamenti 2014 su cui sono state avviate istruttorie tecniche tese a garantire il massimo delle risposte al maggior numero di lavoratori possibile.

CAMPOBASSO. Firmato l’accordo tra la Regione Molise, Atm e Sati in merito al pagamento delle spettanze arretrate ai lavoratori delle due aziende di trasporto. Annosa questione che nelle ultime settimane è stata oggetto di riunioni, sollecitate dalle sigle sindacali, sia presso la sede della giunta regionale che presso l’assessorato di Via Elena. In particolare, con l’accordo sottoscritto, le due aziende si impegnano irrevocabilmente a corrispondere ai propri dipendenti tutte le mensilità ad essi dovute, a rispettare l’assoluto divieto, imposto dalla Regione Molise, di destinare ad altro uso gli importi stabiliti versati dall’ente, di fornire prova dell’avvenuto pagamento entro 5 giorni dall’accredito delle somme. Abbiamo definitivamente archiviato il problema degli stipendi arretrati e dei mancati pagamenti ai lavoratori– ha commentato l’assessore regionale ai trasporti Pierpaolo Nagni – Abbiamo portato a compimento un percorso che per la delicatezza e per questioni burocratiche non era propriamente facile – ha specificato – ma con grande caparbietà, aiutati dall’azione precisa e puntuale dei sindacati di settore e, bisogna riconoscere, dalla grande disponibilità delle aziende interessate, siamo riusciti a risolvere una situazione che si trascinava da tempo e che andava inevitabilmente a penalizzare ed esasperare i lavoratori. Quando si parla di trasporto, capita spesso di incontrare una certa animosità che, a volte, spinge a fare forti pressioni, più che in altri settori. Invitiamo tutti ad essere più maturi ma noi, come Regione, pur non avendo responsabilità dirette siamo abituati ad affrontare di petto ogni situazione senza mai perdere di vista l’obiettivo principale che è rappresentato dall’efficacia del servizio, sempre nella tutela dei diritti dei cittadini”.


TAaglio lto Alla Regione Molise

5 16 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il reddito minimo di cittadinanza è riapparso ma per essere rimesso in discussione non per essere attuato La povertà, si sa, è un comodo elemento speculativo e clientelare, più possono metterci mano, più può essere complicato intervenire, più si allarga il cerchio della riconoscenza Il reddito minimo di cittadinanza, di cui solo qualche giorno fa ne abbiamo fatto oggetto di un articolo per riportalo a galla dopo l’inabissamento seguito all’approvazione del 12 aprile 2012, è timidamente riapparso all’interno della pletorica riunione tenuta ieri l’altro presso la Regione per l’esame della proposta del Piano sociale 2015-2017. Pletorica, abbiamo detto, per essere moderati. Superbamente affollata dagli Ambiti territoriali di zona, dalle Province, da Cgil-Cisl-Uil, dagli Istituti di patronato, dai sindacati dei pensionati, dal direttore generale dell’Asrem, dall’Anci, dalle Conferenze dei sindaci e delle rappresentanze delle associazioni del volontariato e della promozione sociale. Ci sarebbero voluti vigili e semafori per regolare il traffico degli interventi e delle valutazioni che sono stati resi da una buona parte dei convenuti, ciascuno con un carico di problemi da risolvere e di richieste da

di Paolo Marinucci

Dopo lo Sblocca Italia i Comuni sono stati espropriati dalla gestione del servizio idrico integrato, tornando alla vecchia Ato che per la Regione Molise dovrebbe essere identificato in un unico ambito territoriale. Non voglio tornare sulla questione dello Sblocca Italia e dell’esproprio della gestione del servizio idrico ai Comuni. La Regione sta già lavorando alla costituzione di un Ente di governo che, per come è strutturato, prevede al momento che ci siano nove sotto-ambiti dei quali faranno parte le assemblee dei sindaci che voteranno un loro rappresentante e questo rappresentante, insieme al sindaco di Termoli, Campobasso, Isernia e il presidente della Regione formeranno il comitato direttivo dell’ente di governo che deciderà come il servizio idrico inte-

formulare. L’affollamento però ha fatto felice l’assessore Petraroia cui piace rendere eucumenico il suo messaggio politico-sociale, ben sorretto in questa sua preferenza dal direttore dell’Area Terza Alberta De Lisio. L’emersione del red-

dito minimo è valsa a rimettere il provvedimento di nuovo in discussione, come hanno chiesto i convenuti all’unanimità, per cui è stata avanzata la opportunità di apportare modifiche al regolamento, collegando l’erogazione

del reddito minimo ad uno degli eufemismi cari ai burocrati e agli esperti della complicazione che in questo caso è stato tradotto in “un percorso di integrazione attiva (del destinatario – ndr)” e per un importo mensile da stabilire in base al numero dei componenti il nucleo familiare oltre che all’Isee, “con i comuni e i Piani sociali di zona con un ruolo operativo”. Chi aveva sperato che fosse reso da subito agibile così come è stato approvato nel 2012, ha dovuto fare un passo indietro. La povertà, si sa, è un comodo elemento speculativo e clientelare. Più possono metterci mano, più può essere complicato intervenire, più si allarga il cerchio della riconoscenza. Pertanto, su proposta dell’Anci sono state concesse due settimane agli Ambiti Territoriali e al Partenariato per dar loro modo di confrontarsi con le realtà territoriali, e di sviluppare le osservazioni che ne potranno derivare , da inviare all’assessorato alle Politiche sociali (alias

La gestione dell’acqua resti nelle mani del pubblico grato dell’ambito sarà messo in servizio, se tramite un’azienda speciale di diritto pubblico, società in-house o privatizzazione. Si apre così lo scenario che la seconda scadenza dell’Acea per la gestione dell’acqua pubblica (datata fine giugno) è molto pesante per Termoli che si troverà, sul finire della seconda proroga, con l’impossibilità dell’amministrazione di poter decidere sia verso una nuova privatizzazione che verso un’azienda speciale. A questo punto ci si troverà dinanzi l’arrivo di commissario ad acta nominato dalla Regione. I 136 Comuni, all’interno dell’assemblea, dovranno votare qual è la loro

Petraroia). Sempre in tema di difficoltà esistenziale, i partecipanti alla riunione sono stati informati della “definizione delle 37 intese sindacali sottoscritte nel primo quadrimestre a tutela di 332 lavoratori, nonché dello sblocco, da parte del ministero del Lavoro, degli ammortizzatori sociali in deroga per 14 milioni di euro riferiti al completamento dei pagamenti 2014 su cui sono state avviate le istruttorie tecniche tese a garantire il massimo delle risposte al maggior numero di lavoratori possibile”. Tornando a Bomba, ovvero alla proposta del Piano sociale regionale, in un confronto proficuo e serrato anche con la struttura regionale, i rappresentanti del Partenariato l’ hanno “ulteriormente implementata segnalando la strutturazione di un sistema inclusivo innovativo che completi il riordino avviato con l’adozione della legge regionale quadro sulle politiche sociali, la numero 13 del 6 maggio 2014 ed il connesso regolamento attuativo.

posizione verso l’idea di gestione che sarà riportato nel comitato direttivo dei dodici per decidere, appunto, l’indirizzo della gestione del servizio idrico”. La mozione presentata impegna che l’input che arrivi dal Sindaco, quando parteciperà alle riunioni e al comitato direttivo, sia in linea con l’esigenza di manifestare la posizione di gestione del servizio idrico integrato nella forma di un’azienda speciale di diritto pubblico a proprietà completamente pubblica. La mozione è stata approvata (e votata favorevolmente) a tutti i consiglieri ad esclusione di Vincenzo Sabella; ciò significa che anche, qualora tutti gli altri Comuni del Molise dovessero votare contro la ri-pubblicizzazione dell’acqua, il comune di Termoli sarà manifesto rappresentante di una gestione pubblica. *Consigliere comunale di Termoli


6

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

16 maggio 2015

Assessori nel mirino: Maio e Chierchia L’opposizione e parte della maggioranza ne criticano l’assenza programmatica CAMPOBASSO. Ad un anno dall’insediamento della nuova amministrazione a Palazzo San Giorgio è possibile stilare un primo, provvisorio, bilancio di quanto i nostri occhi di cittadini hanno potuto constatare. E, neanche a dirlo, lo spettacolo non è stato entusiasmante. Partendo dall’attività dei due assessorati più importanti per impatto e peso specifico, urbanistica e lavori pubblici, la disamina incontra molte più ombre che luci. Presa da una non criticabile, di per sé, botta di euforia ed entusiasmo, l’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia (professoressa di italiano, però, prima della pesante nomina) ebbe ad affermare che avrebbe trasformato il capoluogo di regione in una città europea. Per carità è passato

solo un anno e di miracoli è un paio di migliaia d’anni che non ne vediamo, però la realtà dei fatti è che di passi avanti verso questa trasformazione non se ne sono visti. Lo sviluppo della città, per quel poco che la città si sviluppi a dire il vero, è disarmonico; interventi strutturali di miglioramento non ce ne sono stati eccezion fatta per la lodevole apertura verso la street art, quella si, di livello internazionale. La capanna che accolse Papa Francesco (si magari al competenza è della Curia, ma una soluzione ponte si poteva anche immaginare da parte dell’amministrazione), tra le altre cose, è ancora lì. Si aggiunga qualche scivolone tecnico in consiglio per la presentazione alcune delibere ed ecco che il poco lusinghiero

bilancio è presto fatto. Non è un mistero che più di qualche venticello contrario alla permanenza della professoressa Chierchia sul suo importante scranno si stia alzando dalle parti di Piazza Municipio. Sul fronte dei lavori pubblici (assessore Pietro Maio) la situazione non è certo più confortante. La querelle tra amministrazione comunale ed associazione dei costruttori edili datata ma non accenna a trovare una soddisfacente composizione. Certo l’argomento è spinoso e di elevato coefficiente tecnico e di responsabilità giuridiche, ma trovare una procedura di redazione dei bandi di gara per assegnazione di lavori che sia meno penalizzante per le imprese locali non ci sembra questione impossibile. l’Associazione dei

costruttori giura e spergiura che le strade ci sono e, a quanto ci risulta, in altre realtà si sono trovate. Formalmente il dialogo è aperto, i toni ancora accettabili. Di fatto le imprese di fuori continuano a fare man bassa di aggiudicazioni. Nel rispetto dei ruoli e della legge un passo verso realtà economiche locali non sarebbe afato male da parte dell’amministrazione. E poi la questione stadio. Non è possibile che passino i mesi, gli anni e questi benedetti ottocento mila euro già stanziati per i lavori al Selva Piana (meno l’IVA) non si riescano proprio a sbloccare? Possibile che non si riesca a vincere mai una partita contro questo mostro di carte, lungaggini, timbri, visti, firme? Eppure a parole gli impegni erano ben

LA 98^ EDIZIONE DEL GIRO D’ITALIA IN COMPAGNIA DELLA POLIZIA STRADALE La scorta dei motociclisti della Polizia Stradale per garantire la sicurezza della gara viaggerà insieme al Pullman Azzurro della Polizia di Stato per le attività di educazione stradale rivolte ai più piccoli. In alcune tappe del Giro, Autostrade per l’Italia premierà i poliziotti della Stradale che si sono distinti in attività di soccorso Grande attesa per l’arrivo in provincia della carovana del 98° Giro d’Italia che oggi farà tappa a Campitello Matese.

Come ormai avviene dal lontano 1946, il servizio di scorta al Giro è assicurato dalla Polizia Stradale, vedendo impegnati 40 operatori della

Polizia di Stato, di cui 26 motociclisti, 12 operatori in auto e 2 operatori a bordo di un’officina meccanica mobile. Al seguito della storica competizione ciclistica anche il Pullman Azzurro della Polizia di Stato, l’aula scolastica multimediale itinerante per la sicurezza stradale che si avvale di uno staff costituito da 9 operatori. In tale occasione, le attività del Pullman Azzurro si inseriscono nell’ambito del progetto “Biciscuola”, promosso da Rcs – La Gazzetta dello Sport e rivolto ai bambini delle scuole primarie di tutta Italia. Il progetto, che da molti anni coinvolge, educa e diverte migliaia di ragazzi, ha come obiettivo primario quello di far conoscere ai giovani il mondo e i valori del Giro d’Italia, avvicinandoli all’uso della bicicletta, al fair play, all’educazione ambientale e alimentare, ai temi della sicurezza e dell’educazione stradale.


Campobasso

7 16 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Le aree verdi da valorizzare

Bando pubblico per la gestione del parco di Viale Manzoni

Di spazi verdi (attrezzati e non attrezzati) la città non è affatto avara, semmai è la cittadinanza che non ne ha la dovuta percezione e non ha la vocazione a frequentarli La buona esperienza fatta con l’affidamento del Parco di 24 maggio a privati (meno, a quanto pare, quella della Foce), ha indotto l’amministrazione comunale a ripetere l’operazione con il parco di Viale Manzoni. Un area urbana destinata a verde dell’ampiezza di oltre cinquemila metri quadri, con percorsi pedonali e alberature, nel cuore di Vazzieri, con ampie possibilità d’uso e di valorizzazione. A stabilire ciò che sarà possibile fare, come farlo, e come poter rendere appetibile e usufruibile alla collettività quello spazio da anni marginalizzato alle passeggiate serali e mattutine di cani al guinzaglio, ha provveduto con la solita accortezza e intelligenza il servizio patrimonio di Palazzo san Giorgio. Che all’am-

ministrazione ha reso in dettaglio tutte le aree pubbliche, le ha classificate, le ha catalogate e, con metodicità di lavoro, le sta offrendo alla collettività per il tempo libero. L’attenzione maggiore dell’amministrazione pare concentrarsi sulle aree verdi attrezzate; alcune gestite direttamente dal comune; altre, come diciamo, già date in concessione a privati e, a titolo gratuito, ai comitati di quartiere; ed altre in procinto di essere assegnate con bando pubblico, come nel caso del parco di Viale Manzoni. Le ragioni sono di ordine sociale (favorire le attività ricreative e sportive) e di ordine economico (il comune per la sola manutenzione ordinaria di quello spazio spende non meno di seimila euro al-

l’anno). Dalla concessione del parco di Viale Manzoni, è stato stimato possibile ricavare un canone annuo non inferiore ai 2.350 euro. La partecipazione al bando e all’aggiudicazione è stata fissata entro le ore 12 del 12 giugno. Il concessionario avrà degli obblighi da rispettare (la presenza di addetti durante l’apertura; il mantenimento del carattere pubblico e della funzione pubblica del sito e degli impianti oggetto della gestione; entro 6 mesi dalla stipula del contratto la creazione di un’area giochi per fasce di età da zero a 12 anni; la installazione di panchine e cestini portarifiuti; la eliminazione delle barriere architettoniche. Di contro avrà la possibilità di installare un chiosco da adibire a ri-

storo/bar; di creare spazi pavimentati da destinare ad attività all’aperto di natura sociale; nuovi sentieri pedonali per jogging; spazi per “dog-park”. La centralità del parco rispetto al quartiere è certamente un elemento favorevole alla buona riuscita dell’iniziativa peraltro particolarmente avvertita dalla popolazione residente, che non ha mai mancato di sollecitare l’amministrazione comunale a realizzare strutture e attrezzature per il tempo libero. Di spazi verdi (attrezzati e non attrezzati) la città non è affatto avara. Semmai è la cittadinanza che non ne ha la dovuta percezione e non ha la dovuta vocazione a frequentarli. Si pensi alla straordinaria bellezza e centralità della settecentesca Villa De Capoa, largamente

“L’Esercito marciava” fa tappa a Campobasso Il 19 maggio la staffetta sarà nel capoluogo prima di giungere a Trieste CAMPOBASSO. L’Esercito marciava...” farà tappa martedì prossimo 19 maggio a Campobasso in piazza Vittorio Emanuele II. L’evento rientra nell’ambito delle iniziative adottate dallo Stato Maggiore dell’Esercito in occasione delle commemorazioni per il Centenario della Grande Guerra. L’attività intende, simbolicamente, riproporre alla memoria il movimento di avvicinamento al “fronte”, svolto dagli uomini chiamati alle armi dalle varie località della Penisola. Il prossimo 24 maggio ricorrono 100 anni dall’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, uno dei momenti che ha maggiormente segnato la vita del Paese e dei suoi cittadini. Il ruolo svolto dall’Esercito nel conflitto è noto, sia in termini di attività bellica sia in termini di costruzione dell’identità nazionale del popolo italiano. Con il progetto “L’Esercito marciava…” si è voluto proseguire idealmente questo processo identitario, con la pianificazione, su tutto il territorio nazionale, di una serie di attività promozionali preparatorie all’evento conclusivo che avrà luogo nella città di Trieste il 24 maggio prossimo. L’iniziativa rappresenta una valida occasione per condividere con la popolazione i valori, i sentimenti, gli ideali dei nostri avi, che sono ancora quelli dell’Esercito di oggi.

La “tappa” di Campobasso prevede un’attività “sociopromozionale” e il transito della staffetta rievocativa. Alle ore 11:30 aprirà il programma un concerto della Fanfara della Brigata Bersaglieri “Garibaldi”. A seguire, ci sarà l’apertura dello Stand Infopromozionale e la visita alla mostra fotografica e di cimeli della 1^ Guerra Mondiale e alla mostra statica di alcuni mezzi in dotazione all’Esercito Italiano. Particolarmente interessante sarà, poi, la cerimonia di consegna ad alcuni studenti dell’Istituto Comprensivo “Leopoldo MONTINI” di Campobasso degli Stati di Servizio appartenenti a propri antenati che hanno combattuto nella Guande Guerra e la premiazione dell’alunna Gaia SILIA la cui fotografia è risultatata, tra le 52 immagini vincitrici del concorso nazionale “Lvia della Grande Guerra”. Altro momento “clou” della giornata sarà il transito della staffetta previsto per le ore 14:00 in piazza Vittorio Emanuele II, dove avrà luogo il cambio di testimone (Bandiera italiana) tra i tedofori dell’11° Reggimento Genio Guastatori di Foggia e i tedofori del Comando Militare Esercito “Molise”. Questi ultimi si dirigeranno verso la città di Termoli dove, alle ore 23:00 circa, sarà ceduto il testimone agli staffettisti del 9° Reggimento Alpini de L’Aquila diretti a loro volta per la città di Pescara.

ignorata dai campobassani. Un delitto. Pare che per questo parco di assoluto valore botanico e architettonico sia in progetto una forma di gestione che lo porti di nuovo ad essere un luogo eletto della città. Dicevamo delle aree verdi. Oltre al parco della Foce, sono da citare i parchi di Via Ungaretti, di Via Lombardia e di Via Basilicata (gestiti accuratamente dai comitati di quartiere). Gli spazi verdi (pubblici di via Croce e di Boccardo) e privati (le pertinenze a verde dei condomini) sono in via di assegnazione al comitato di quartiere Cep. Restano da valorizzare il parco di Via Pirandello e il parchetto di Via Leopardi. Se ne nascessero altri, meglio ancora. Dardo



Fiorina Reale, Mixage ha presentato la collezione Pinko Prendete un dj di Verona classe ’87 , la sua musica fatta di un sound fresco e d’impatto che varia dalla house alla commerciale. Lui è Matteo Zanfe, in arte Mr Mads Dj, conosciuto in tutta Italia al pubblico dei locali più in voga di sempre, per citarne qualcuno Twiga (Forte dei Marmi), Giam (Roma) e Dolcevita (Fi). Pensate a due giovani promesse della musica classica italiana nelle persone di Eleuteria Arena e Laura Masotto. La prima è bresciana, polistrumentista, cantante e compositrice che, con il suo violoncello, ha collaborato con artisti come Paolo Fresu e Uri Caine. La seconda ha trent’anni ed è una violinista affermata non solo in Italia ma in tutta Europa. Sono stati loro, riuniti in un unico progetto che ha preso il nome di “Dissonant”, a rendere speciale l’evento che Pinko ha desiderato realizzare nella splendida cornice dello store Mixage in Via Garibaldi, Campobasso. La boutique MIXAGE, da sempre esclusivista dei più lussuosi e famosi marchi di abbigliamento femminile, calzature ed accessori dei migliori brand internazionali, (MICHAEL KORS, KENZO, DIESEL, N21 ALESSANDRO DELL’ACQUA, STELLA MCCARTHNEY, GOLDEN GOOSE, STELLA JEAN, ASH) convinta che i clienti cerchino esperienze e non solo prodotti, ancora una volta è stata protagonista, in collaborazione con il brand PINKO, di un evento unico ed esclusivo caratterizzato dalla presentazione dei suoi capi moda in presenza dello STAFF AZIENDALE PINKO, il tutto accompagnato da ottima musica, cocktail e … da tante sorprese che MIXAGE ha voluto riservare ai suoi graditi ospiti.



11

Isernia

16 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Operazione antidroga “Last dose”, due arresti Sono state eseguite dai Carabinieri. Sequestrato oltre un chilogrammo di stupefacenti isErNia. Ieri il sequestro di oltre un chilogrammo di stupefacenti e l’arresto di due donne provenienti dall’hinterland Napoletano, oggi un altro colpo assestato contro il traffico e lo spaccio di droga nella provincia “pentra”. Nelle prime ore di questa mattinata infatti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, hanno dato esecuzione ad altre due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Isernia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nell’ambito dell’indagine denominata “Last dose”, che nello scorso mese di marzo ha permesso di smantellare un’attività criminale dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia di Isernia. Una nuova ordinanza di custodia cautelare ha interessato infatti Cesare Spada, 35enne e Vincenzo Spada, 65enne, a carico dei quali

sono emerse nuove risultanze investigative. Attività, durate circa un anno e mezzo, condotte oltre che attraverso attività tradizionali quali servizi di osservazione, pedinamento e controllo, anche con attività tecniche, quali intercettazioni telefoniche e riprese video fotografiche. I militari del Nucleo Investigativo di Isernia che hanno condotto le indagini con la fattiva collaborazione del-

l’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Venafro, la notte del 6 marzo scorso, avevano eseguito l’arresto di Ergys Brunga, 26enne di origine albanese, che si occupava di fornire rilevanti quantità di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina, hashish e marijuana, delle quali si approvigionava principalmente nel napoletano e nel casertano, agli spacciatori locali,

anch’essi arrestati, Franco Sarachelli, 36enne di Isernia, Cesare Spada, 35enne, Roberto De Silvio, 38enne, Pino Spada, 38enne e Vincenzo Spada, 65enne, tutti di Venafro e appartenenti a famiglie di rom stanziali. Ed erano proprio questi ultimi a gestire le piazze di spaccio tra Isernia e Venafro. E’ stato individuato un rilevante numero di acquirenti nel corso dell’attività di indagine, tra i quali purtroppo anche giovani studenti degli istituti scolastici della provincia: sei le persone arrestate in flagranza di reato e trenta quelle denunciate in stato di libertà, tutti soggetti residenti oltre che nella provincia di Isernia anche in quelle vicinorie di Caserta, Napoli, Frosinone, Campobasso, Pescara e L’Aquila. Convenzionale il linguaggio utilizzato per l’acquisto delle dosi di stupefacenti: “portami una birra” oppure “mezza birra” o “an-

diamoci a fare il bagno” erano alcune delle frasi captate durante le intercettazioni telefoniche, con le quali i soggetti coinvolti tentavano di criptare il discorso. Da rilevare sotto il profilo della gravità della condotta delittuosa la circostanza che per condurre le attività di spaccio al dettaglio venivano utilizzate le mogli e anche i bambini, figli minorenni degli indagati. Nel corso delle operazioni è stata inoltre data esecuzione a quindici decreti di perquisizione domiciliare emessi dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di altrettanti indagati coinvolti a vario titolo nell’attività delittuosa. In tale contesto, furono rinvenuti e sottoposti a sequestro ulteriori quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, sostanze da taglio e una somma contante pari a circa 7.000 (settemila) euro quale provento dell’attività di spaccio.

Bocconi avvelenati in alto Molise: scattano le indagini della Forestale Vastogirardi – È accaduto ancora: persone senza scrupoli confezionano e distribuiscono in aree particolarmente delicate esche avvelenate con l’intento di uccidere animali, selvatici e domestici, provocando grandi sofferenze. Dopo l’ultimo episodio di Isernia, in cui era stato ucciso anche un cane di un veterinario ASREM, nei giorni scorsi un cittadino di Vastogirardi ha segnalato al Comando stazione forestale di San Pietro Avellana che il cane di sua proprietà manifestava chiari sintomi da avvelenamento dopo che avevano percorso una zona rurale del comune alto-molisano.

L’episodio seguiva di pochi giorni un altro in cui, sempre a Vastogirardi, erano morti altri due cani. Considerata la gravità degli episodi sono state avviate le indagini, svolte anche con il prezioso contributo del Nucleo Cinofilo Antiveleno del CFS proveniente dal Parco nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga. L’area in questione è stata accuratamente battuta con i cani appositamente addestrati e sono state rinvenute, abbandonate sul terreno, ben otto esche avvelenate che sono state consegnate alla sede di Isernia dell’Istituto Sperimentale Zooprofilattico per l’Abruzzo ed il Molise

per le analisi finalizzate all’accertamento delle sostanze. In attuazione della specifica Ordinanza del Ministero della Salute la zona è stata immediatamente tabellata e interdetta con provvedimento del sindaco di Vastogirardi, al fine di informare tutti i frequentatori del potenziale pericolo connesso alla presenza di altre esche avvelenate. Il ricorso all’uso di esche e bocconi avvelenati è una pratica purtroppo ancora troppo diffusa, che si è evoluta nel tempo grazie anche alla possibilità di utilizzare sostanze apparentemente innocue, ma che procura

danni gravissimi al patrimonio faunistico, ai cani padronali, oltre alle sofferenze cui gli animali vittime dei bocconi vanno incontro. Purtroppo, anche se da molti viene negato, c’è una non casuale ciclicità nell’uso dei bocconi avvelenati, con picchi proprio in occasione delle stagioni tartuficole, di quella venatoria oltre che della monticazione del bestiame. Dei fatti è stata ovviamente informata la competente Autorità Giudiziaria, mentre sono ancora in corso ulteriori accertamenti e verifiche per completare il quadro degli elementi già raccolti.

“RiservAmica”, successo per la terza edizione nell’area verde di Montedimezzo I partecipanti sono stati coinvolti in una giornata speciale di educazione ambientale Si è svolta domenica 10 maggio la Terza Edizione di RiserVamica, la Festa Nazionale delle Riserve Naturali dello Stato. La manifestazione, curata dal Corpo Forestale dello Stato – Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Isernia, ha avuto come scenario la Riserva Naturale Orientata Montedimezzo (Vastogirardi – IS). Numerose le presenze di Associazioni, gruppi e singoli. I partecipanti sono stati coinvolti in una giornata speciale di educazone

ed interpretazione naturalistica con lo scopo di stimolare un comportamento quotidiano sostenibile per la conservazione della biodiversità. A tal fine, hanno preso parte a visite guidate, sia in foresta che nel museo naturalistico, ed hanno assistito alla proiezione del filmato “Le quattro stagioni del bosco”. Sono state apprezzate le bellezze del luogo precorrendo il “Sentiero Colle San Biagio”, un percorso didattito autoguidato accessibile anche ai

portatori di handicap motorio o sensoriale, dove tabelle informative illustrano, sia in carattere visibile che in braille, l’ecosistema della foresta. Ai partecipanti è stata consegnata la speciale tessera “Cercatori di Riserve”, un invito a visitare oltre cento riserve naturali italiane gestite dal Corpo Forestale dello Stato per scoprire le foreste e la biodiversità d’Italia. L’UTB di Isernia ringrazia quanti hanno voluto prendere parte alla manifestazione.


12

Tutto quello che gli altri non dicono

Termoli

16 maggio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Trivellazioni? No anche dai Vescovi La Conferenza episcopale di Abruzzo e Molise al fianco dei cittadini per l’ambiente TERMOLI. Si parla sempre più spesso dell’ormai famoso documento con il quale i Vescovi della Conferenza Episcopale di Abruzzo e Molise hanno detto “no” allo Sblocca Italia. Sollecitati da diversi lettori, mettiamo a disposizione nuovamente i contenuti del documento stilato nell’ottobre 2014. “Come Conferenza dei vescovi dell’Abruzzo e Molise, esprimiamo la nostra viva preoccupazione riguardo al riproporsi di progetti di sfruttamento petrolifero di vaste aree dei nostri territori e delle nostre coste denominati ‘Ombrina 2′, ‘Elsa’, ‘Rospo mare’, da parte della multinazionale britannica Rockhopper Exploration. Tali progetti, a suo tempo abbandonati per la contrarietà delle popolazioni, saranno resi possibili dal contenuto del Decreto deno-

minato ‘Sblocca Italia’”. Lo si legge in una lettera della Conferenza episcopale abruzzese-molisana (Ceam), a firma del presidente, monsignor Tommaso Valentinetti, nella quale si auspica “una biociviltà che preferisca la vita al lucro”. “Non possiamo che esprimere sconcerto per scelte politiche nelle quali si prevedano la trasformazione dei nostri territori, dell’Abruzzo ma anche di vaste aree del Molise, in distretto minerario per gli idrocarburi; il riconoscimento, come emerge dal testo del Decreto, del carattere strategico praticamente di ogni infrastruttura legata agli idrocarburi; la sottrazione alle Regioni di tutte le procedure di valutazione di impatto ambientale, per le attività di ricerca, prospezione ed estrazione in terraferma, avocate allo

Stato”, dicono i vescovi, che richiamano “alla difesa del Creato”, “La salvaguardia dell’ambiente – proseguono i presuli – deve essere al centro di una politica che sia perseguimento del Bene comune e che rifugga da interessi particolari ed egoistici, che possano compromettere il benessere di tutti e la capacità di futuro delle giovani generazioni. Anche oggi il nostro accorato invito va agli organi ed ai politici competenti affinché compiano ogni sforzo per impedire che una simile scelta si abbatta sui nostri territori”. I vescovi abruzzesi e molisani, ricordando anche le parole del Papa durante la sua recente visita nella Regione ecclesiastica, auspicano, “su temi di tale importanza, che gli organi com-

petenti favoriscano la scelta – già fortunatamente in atto – da parte dei cittadini di uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente con l’uso di energie rinnovabili. Pensiamo ad un cambio di prospettiva radicale che richiede l’emergere di una biociviltà, che preferisca la vita al lucro, il bene collettivo ai profitti individuali, la cooperazione alla competizione”. “Riteniamo necessaria – concludono i presuli – una democrazia ‘ad alta intensità’. Ossia una democrazia sostanziale, partecipativa e sociale, quanto mai necessaria ad assumere scelte irrimediabilmente gravi tenendo conto della netta contrarietà che la popolazione abruzzese e molisana, e questa Conferenza episcopale, hanno più volte espresso”.

“Il Pd appoggia i suoi candidati sindaco” La federazione del partito del Basso Molise ribadisce che il centrosinistra è uno e non ci sono alternative tività che spesso in sordina vengono svolte dai militanti del Partito Democratico. Chiedere un voto per il simbolo, prima ancora che per il singolo candidato, richiama a un idea di politica assembleare e di squadra che si raggruppa sotto lo stesso ombrello mostrandolo prima ancora dei volti. Una grande sfida in un momento in cui i partiti sono case strette per troppi, che però siedono nella poltrona più comoda dell’intera casa. La Federazione del Basso Molise, senza mezze parole, si schiera a sostegno della lista di Nicola Palombo e di tutte le liste di centro sinistra che si misureranno nella prossima tornata elettorale; un appoggio sulle tematiche, sui piani di confronto, sui problemi di sviluppo e crescita che la Federazione intende esprimere nei confronti di tutte le realtà amministrative locali.

Una nuova finestra elettorale interessa il territorio molisano, in una terra abituata alle più innovative alleanze dentro e fuori gli organi di partito si trova a contare le schede nelle urne di 19 amministrazioni comunali di cui 4 in basso Molise. Ieri sera si è riunita la Segreteria della federazione del Basso Molise, allargata ai Segretari dei vari circoli insistenti sul territorio, per esprime con forza l’appoggio a tutti i candidati di centro sinistra che con impegno e, in periodi come questi di difficoltà economica e sociale, con coraggio hanno deciso di mettersi in gioco per dare il contributo che la politica deve dare alla crescita del proprio territorio. Un pizzico di coraggio in più per quelle liste che in barba alla crisi dei partiti hanno puntato sul simbolo del PD per affrontare la campagna elettorale. Una scelta di coerenza e di lente di ingrandimento sulle at-

“Radon nelle scuole, il Comune ci informi” L’associazione Giusta scuola di Termoli ha chiesto l’accesso agli atti su alcuni plessi scolastici TERMOLI. L’associazione “La Giusta Scuola” di Termoli informa che in data 13 maggio 2015 è stata presentata e protocollata presso il comune di Termoli la richiesta di accesso agli atti amministrativi ex art.25 della legge 241/90 come in vigore,chiedendo l’estrazione di copia fotostatica dei seguenti documenti relativi agli immobili: -Asilo Nido Comunale di Via Volturno -Scuola dell’ Infanzia di Via Volturno -Scuola Primaria di Via Po e quindi il rilascio delle relazioni tecniche (redatte in senso del-

l’art 10 per il D.Lgs. 241 del 26 maggio 2000) firmate dal responsabile tecnico qualificato inerenti la valutazione rischio radon. L’associazione “La Giusta Scuola” dichiara in relazione a quanto richiesto di rappresentare un interesse diretto, concreto e attuale per la tutela degli alunni, lavoratori e dei frequentanti. Per quanto concerne la questione dellaScuola dell’infanzia di via Tremiti il Comune di Termoli in data 7 maggio 2015 (con prot. 00016035) ci ha inviato la relazione tecnica dove abbiamo constatato che le misurazioni sono state condotte per un tempo

inferiore all’anno (6 dicembre 2014 a 19 marzo 2015 dunque poco più di 3 mesi). Se trattasi di misurazioni che dovevano essere condotte ai sensi del D.Lgs. 241/2000, il tempo di esposizione dei rivelatori non è sufficiente. I certificati a firma della Mi.am sono dei rapporti di prova inerenti le misurazioni condotte. Sottolineiamo che una volta accertata la presenza di una sorgente radioattiva, anche se si bonificano gli ambienti, le misurazioni vanno ripetute con cadenza annuale (quindi ogni anno). Evidenziamo che quindi anche le misurazioni andavano condotte per i 12 mesi previsti della legge.


13

Termoli

16 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Le Carresi dovranno andare al passo Dovranno essere scritte le regole che vietano le droghe per incrementare la velocità degli animali TERMOLI. In attesa della motivazione integrale, è da facebook che interviene l’avvocato Antonio De Michele che torna sulla questione “carresi” dopo che il tribunale del Riesame ha provveduto oggi a depositare le motivazioni relative al rigetto del sequestro preventivo operato o scorso 25 aprile.

In un post su facebook, a introdurre le motivazioni è l’avvocato Antonio De Michele che scrive: “Le carresi sono state fermate per “eccesso di velocità”. Al di là della facile battuta, anche da parte del Tribunale del Riesame vi è l’invito a una riscrittura di regole condivise, che pongano al centro del-

l’attenzione il benessere degli animali e l’abbandono di ogni eccesso, utilizzato per incrementare la velocità in corsa. È stata, in ogni caso, ribadita la valenza della tradizione. Con le nuove regole che saranno scritte, il 2016 sarà l’anno primo di una nuova era”.

Zuccherificio, mezza soddisfazione

Produzione ridotta 60 ettari di barbabietole ma, in ogni caso, garantite le quote zucchero TERMOLI. Il ministero delle Politiche agricole rende noto che si e’ tenuto, presso il Palazzo dell’Agricoltura, un tavolo di confronto sulla programmazione della campagna saccarifera 2015 per lo stabilimento ‘Nuovo Zuccherificio del Molise srl’. Al tavolo hanno partecipato rappresentanti del Ministero, l’assessore all’Agricoltura della Regione Molise, le segreterie nazionali dei sindacati di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e le rappresen-

tanze unitarie dei lavoratori del sito molisano. “Il confronto tra tutte le parti intervenute, dopo un’analisi delle diverse criticita’ che riguardano il sito molisano, ha permesso di condividere alcuni punti tesi alla salvaguardia dell’occupazione, delle quote zucchero e- prosegue la nota- della filiera bieticolo-saccarifera al centro sud per l’anno 2015. In particolare: - La Regione Molise ha confermato che la campagna 2015 avra’ luogo con l’impiego dei lavoratori fissi

dello stabilimento molisano. Modalita’ operative, volumi e durata saranno tempestivamente comunicate alle parti sindacali in prossimi incontri. In questo modo sara’ possibile conservare la quota di produzione destinata allo stabilimento di Termoli, nonche’ garantire occupazione e continuita’ di reddito ai lavoratori coinvolti. - Il ministero delle Politiche agricole ha confermato l’impegno – in Italia come in sede di negoziato europeo –

a difendere la strategicita’ della produzione di zucchero da barbabietola, minata dalla fine del regime delle quote, nonche’ dall’andamento del prezzo a livello mondiale, quest’ultimo principale causa della crisi di settore. - A tal fine si e’ convenuto sulla necessita’ di avviare una discussione all’interno del tavolo di filiera sulle prospettive della produzione bieticolo-saccarifera in Italia, anche in vista della fine del regime delle quote

prevista per il 2017, con le regioni coinvolte, le rappresentanze agricole dei produttori e le rappresentanze sindacali nazionali del comparto”. Le parti intervenute “hanno condiviso l’obiettivo di difendere la strategicita’ della produzione bieticolo-saccarifera italiana e, qualora fosse necessario, riaggiornare quanto prima la discussione per affrontare eventuali criticita’ che possano minare il raggiungimento di tale obiettivo”, conclude la nota.

Si fingevano dottori per raggirare gli anziani I Carabinieri di Castelmauro sono riusciti a fermare tre persone della provincia di Chieti CASTELMAURO. I Carabinieri della Stazione di Castelmauro a conclusione di una attività di indagine hanno deferito in stato di libertà tre persone per tentato furto aggravato e simulazione di reato. I denunciati, un uomo di quarantaquattro ed uno di quarantasei anni,

nonché una donna di quarantotto anni, tutti originari e residenti nella provincia di Chieti, avevano tentato dapprima di raggirare un ottantenne del luogo spacciandosi per medici, con la scusa di effettuare una visita, gli hanno sottratto un mazzo di chiavi della propria abitazione. Successiva-

mente si sono recati presso la casa dell’anziano, quando quest’ultimo era assente,per tentare di perpetrare un furto senza però riuscirvi poiché visti da vicini che avevano dato l’allarme. I due, spostandosi nel paese a bordo di una Fiat Panda, si erano dati alla fuga ma il mezzo veniva individuato

dai militari grazie a particolari della vettura oltre che a parte del numero di targa. Nel frattempo la donna si era recata presso una Stazione Carabinieri della provincia di Chieti per denunciare il furto della vettura pensando di poterla fare franca.

Le indagini dei militari però hanno consentito di riconoscere sia i due soggetti a bordo dell’autovettura sia la donna che ha presentato la falsa denuncia di furto. I tre sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per tentato furo in concorso e per simulazione di reato.

Il governo cancella l’ufficio del Giudice di Pace Il decreto porta la fima del ministro Orlando. Di Michele: “Un altro delitto nei confronti di Termoli” TERMOLI. Clamoroso in via Corsica. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha chiuso l’ufficio del Giudice di Pace di Termoli. Finisce così, in modo inglorioso, davvero, il percorso di deroga chiesto e ottenuto a cavallo delle due ultime amministrazioni comunali, laddove per sottrarsi alla mannaia della chiusura di tutti gli uffici periferici non inseriti nei palazzi di giustizia e nei tribunali si concedeva

l’opportunità di mantenere aperti questi presidi di prossimità a patto e condizione che spese di personale, di locali e di funzionamento fossero a carico esclusivo degli enti locali. Ad annunciare l’epilogo meno gradito, specie per la cittadinanza dei comuni di Campomarino, Portocannone e San Giacomo degli Schiavoni, insieme a Termoli ovviamente, il portavoce in Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle Nicola Di Mi-

chele, che ha così commentato l’evoluzione negativa della faccenda, bollata come ‘delitto a Termoli’. “Grazie ai nostri Amministratori al sindaco e alla giunta …un altro Presidio di Legalità, cessa di esistere. ANCHE IL GIUDICE DI PACE DICE ADDIO ALLA CITTÀ. Sotto il decreto del Ministro Orlando (PD), che sancisce la chiusura dell’ ufficio. Grazie Sbrocca sindaco di Termoli e

MAI MIO SINDACO ancora una volta hai dimostrato il tuo vero interesse per la città che governi e BASTA. Tu non hai nessun amore per i cittadini e per questa città. Grati per sempre Impiegati, Giudici, Avvocati e cittadini”. Un duro colpo per gli equilibri territoriali, considerando che già nel settembre 2013 (il 14) era stata chiusa la sede distaccata del Tribunale di Larino nell’ex pretura di piazza Kennedy



15

Opinioni di Claudio De Luca E’ sufficiente osservare lo stato in cui viene mantenuta la gran parte dei centri molisani, grandi e piccoli, per rendersi conto che sono veramente pochi i contesti urbanistici in cui si abbia nella debita attenzione l’arredo urbano. Talvolta, all’incuria degli Amministratori, consegue il lassismo dei cittadini, prontissimi a lamentarsi ma poco solleciti a fornire esempi di virtù civiche. Una volta il giornalista Gianni Brera (+) scrisse che Milano non era più quella di un tempo solo perché si era reso conto che il Comune non tarava più gli orologi pubblici sulla medesima ora. Voleva significare che dalle piccole cose si misura la civiltà di un popolo; e che, perciò, può essere definita “civile” soltanto una comunità in cui la cura per i beni e l’attenzione verso gli altri sia un tratto distintivo. In una “civitas” cosiffatta lo sviluppo economico si accompagnerà al progresso civile in un virtuoso condizionamento reciproco. La “ricchezza” morale e materiale che ne conseguirà sarà consistita nella qualità delle relazioni interpersonali, nella capacità dei cittadini di agire insieme (esorbitando dai propri interessi individuali), nella nettezza degli spazi pubblici, nella fiducia nutrita negli altri e nelle istituzioni, nel rispetto delle regole e della legalità, nella partecipazione perseguita pervicacemente, nella coscienza dei propri diritti e doveri che, in tal modo, diventerebbero una sorta di capitale sociale comune. Di tutto questo ci parla il prof. Marcello Pastorini, riferimento dell’Associazione “Ecomusei Itinerari frentani”, che confida al lettore: “Quando transito dinanzi alla facciata della Concattedrale di San Pardo, rimango incantato per la meraviglia. Non si tratta solo di un’opera d’arte quanto di uno scrigno di memorie che contiene i nostri anni felici, le emozioni di ognuno ed una miniera di ricordi indelebili. Mi ritornano in mente i miei genitori che, nella tarda serata del 27 maggio, si appoggiavano all’ingresso dell’Episcopio per seguire il concerto di musica sinfonica. Rivedo mia nonna che seguiva il busto argenteo del Patrono; e, discendendo per via Leone, incontro la scultura di felino incastrata nell’edificio che fa angolo con Vico Giglio e che dà il nome ad una delle strade più antiche del centro storico medioevale. Mi intrufolo nel vicolo e noto sulla parete settentrionale dell’edificio uno stemma, probabilmente trecentesco, montato al contrario. Forse è il segno di una ‘damnatio memoriae’; del tentativo di cancellare” il ricordo di una Famiglia”. Ed in effetti l’arch. Franco Valente ritiene che si tratti dei Zurlo che, però, nella successione dei feudatari trovata dal Magliano”, non viene citata né alla fine del Duecento né nel Trecento e manco nei secoli suc-

Nuova passerella internazionale per il maestro campobassano Antonio Corbo. L’eclettico artista molisano esporrà, infatti, dal 15 maggio al 4 giugno, a Malaga in Spagna. Nella città di Picasso, Antonio Corbo terrà una personale nella ‘Galeria Javier Romàn’, a 50 metri dal museo dedicato al celeberrimo artista spagnolo. Titolo e tema conduttore della mostra è “Dialogos” (dialoghi). “Dialoghi – spiega l’autore – inteso come linguaggio di temi, tecniche, colore, riconducibili alle opere stesse e alle esperienze che ho fatto nel corso degli anni”. “Da un po’– afferma il maestro – accarezzavo l’idea di una personale in Spagna e l’occasione è

16 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Nei nostri Comuni, assente l’arredo urbano cessivi. “Nei pressi dell’edificio – continua Pastorini – sorge un altro Palazzo che porta i segni della storia. Si trova in Via Brencola e presenta un arco ogivale con una chiave di volta recante lo stemma trecentesco dei Sangro”. Pure a tale proposito, Valente ha avanzato una ipotesi di tutto rispetto: il Palazzo dové essere parte della dote riconosciuta a Tommasina dei Sangro quando andò sposa al feudatario locale Giovanni de Soliaco. Poi il professore ritorna a parlare del “Leone” della strada omonima e si domanda quale relazione in-

tercorra tra questa scultura e la vicenda dello stemma dei Zurlo. Allo scopo fa notare che “il leone è rivolto verso piazza Duomo dove, nel Trecento, si aprivano gli ingressi del Cattedrale e del Castello. Insomma guarda alla parte più importante della Larino medievale ed era il simbolo di una Famiglia che intendeva mostrare alla Comunità la forza del proprio potere politico”. Ma c’è pure il nome di un altro stradina che lo incuriosisce:”Vico Giglio – si domanda – rimanda agli Angioini (in questa stradina era presente uno stemma, poi andato distrutto,

che portava per l’appunto le insegne dei gigli angioini di un’altra casata) oppure – come ha scritto Giuseppe Mammarella – fu così denominata per essere particolarmente ricca di liliacee?”. E qui il Pastorini si ferma e decide di ritornare a casa. E’ ripassato, lentamente, tra tante memorie ritrovate; ma già si dispone a pensare alle altre avvolte ancora dal mistero. Lentamente si rituffa nella quotidianità, che è fatta di pensieri veloci, e medita – con trepidazione – alla prossima faticata pausa della “tre giorni” di San Pardo.

Espone a Malaga il maestro campobassano Antonio Corbo arrivata quando, alla Mostra internazionale di Arte Contemporanea di Padova del 2013, ho conosciuto Javier Romàn, titolare dell’omonima galleria, che ha apprezzato le mie opere e mi ha invitato ad esporre a Malaga”. Le 30 opere che il maestro Corbo porterà in Spagna appartengono alla sua produzione del 2014 e 2015. Per la realizzazione di queste, il maestro ha utilizzato, oltre a tecniche già sperimentate nel passato, anche nuove tecniche a smalti, come testimonia una co-

spicua parte dei quadri che saranno esposti alla galleria ‘Galeria Javier Romàn’. “Non mi è mai piaciuto fermarmi, cristallizzarmi sulle stesse tecniche o soggetti – sottolinea il maestro – Amo sperimentare perché questo mi dà, giorno dopo giorno, quegli stimoli per continuare nella mia ricerca e creare qualcosa di nuovo, di diverso, di inedito. Ritengo sia questa l’essenza della mia arte: trasferire su tela ogni mio impulso creativo rompendo gli schemi ripetitivi per provare me

stesso ma, anche, per osare e alzare il livello della ricerca stessa”. Non a caso, nella vastissima produzione cinquantennale del maestro, che il pubblico ha potuto apprezzare nella sua prima antologica nei mesi di settembre e ottobre dello scorso anno all’ex Gil di Campobasso, troviamo temi e figure, tecniche e creazioni sempre nuove che spaziano dalla china all’acquerello passando per i pastelli i gessi ed in epoca più recente gli smalti.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.