I rossoblu si sospendono lo stipendio

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 224 sabaTo 10 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a sergio genovese

Per gli scarsi risultati raggiunti

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Sergio Genovese. Potremmo trovare diversi motivi per l'assegnazione del nostro prestigioso titolo. Preferiamo, oggi, quello di docente e dirigente scolastico. Proprio in questo campo ha saputo assicurare agli Istituti diretti il giusto equilibrio e una rotta seria e serena a garanzia dei ragazzi e delle famiglie. Una scuola aperta, funzionale, all'avanguardia capace di rapportarsi al meglio con le famiglie per garantire un percorso di studio ai ragazzi in linea con le attuali indicazioni ministeriali.

il Tapiro del giorno a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. Non ne sta azzeccando una l'assessore regionale al Lavoro e all'Istruzione. E' proprio il sindacato della Cgil a manifestare preoccupazioni per nuovi e possibili tagli alla scuola molisana che già vede una consistente riduzione della popolazione scolastica. La Regione Molise, fino ad oggi, è rimasta ferma. Così come per l'Università quasi che questa istituzione desse fastidio. E non parliamo dei problemi legati al mondo del lavoro e della gran frittata con il Piano di Garanzia Giovani.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 10 ottobre 2015

Il caso della legge regionale sull’esodo incentivato con un bonus di 25mila euro per gli operatori della Formazione professionale

Fanno leggi che non si sanno interpretare

La giunta costretta a chiedere al consiglio di dare l’interpretazione autentica dell’articolo 6 della legge 9 del 4 maggio 2015

L’esodo volontario dal lavoro è un’opera di dimagrimento degli apparati regionali, soprattutto quanto l’invito ad uscire è accompagnato da un sostanziale incentivo finanziario. Ciò che stiamo per riportare in cronaca riguarda la fuoriuscita anticipata, con incentivo, degli operatori della Formazione professionale. Un campo coltivato al massimo delle possibilità negli anni passati, tempo delle vacche grasse, poi andato progressivamente inaridendosi ed ora, con la legge regionale numero 9 del 2015, lo si vuole possibilmente desertificare per iniziare una nuova possibile coltivazione. Sicuramente meno proficua e generosa di quella trascorsa, sicuramente meglio definita e controllata. Intanto lo sfoltimento dell’”Albo regionale degli operatori della formazione professionale”, come recita in forma chiara e inequivocabile l’articolo 6 della legge regionale appena detta che, tra l’altro, stabilisce che la Giunta regionale, al fine di garantire la progressiva riduzione del numero degli operatori della Formazione professionale, è autorizzata, in via straordinaria, anche in deroga alla normativa regionale vigente, a prevedere forme di accompagnamento alla fuoriuscita degli operatori dall’Albo, attraverso la corresponsione di incentivi economici da ero-

gare in misura individuale, per un importo massimo di 25mila. Non l’avessero mai legiferato. Dalla Formazione sono piovute a decine le richieste di esodo anticipato, previo incentivo, al punto che lo stanziamento previsto per fronteggiare l’evenienza è risultato ampiamente insufficiente. Cioè, i 250mila euro per il 2015, e i 126 mila euro per ciascuno dei successivi esercizi finanziari 2016 e 2017, non coprono le richieste. Nel legiferare, i consiglieri regionali credevano nella bontà della

l’intervento Può una Regione spendere un milione di euro per formare giovani in un settore alle prese con il possibile licenziamento di oltre 100 lavoratori? Può farlo elargendo soldi pubblici a progetti identici, giunti nello stesso istante e che collaborano con la stessa società? In Molise, a quanto pare, sì. Il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interpellanza per far luce sull’attribuzione dei voucher formativi per l’occupazione 2015. Il 13 maggio scorso la Regione pubblica una determina del direttore generale per “identificare potenziali bacini di sviluppo occupazionale all’interno del tessuto economico della Regione Molise, al fine di favorire l’orientamento della popolazione regionale attiva in cerca di occupazione verso percorsi formativi di sicuro accesso al mondo del lavoro, in quanto coerenti ai fabbisogni di mercato“. Tradotto, udite udite, l’ente si impegna a propinare lavoro “sicuro”. Quindi nella stessa determina stanzia 600.000 euro, con riserva di aumentare l’importo in presenza di “sopravvenienti disponibilità finanziarie”. In particolare questo avviso è stato bandito con la modalità “a sportello” che prevede il finanziamento in ordine di presentazione, fino ad esaurimento del fondo. E’ evidente per chiunque che per partecipare ad un avviso sia necessario del tempo per creare accordi con i partner che non si risolvono in pochi giorni, invece viene prevista l’apertura delle consegne solamente 4 giorni dopo la pubblicazione del bando (tra cui un sabato e una domenica) avvenuta il giorno 16 mag-

legge, certo, e nella insita capacità di sollecitare la fuoriuscita anticipata degli operatori della Formazione in condizione di poterlo fare, ma non nella misura in cui poi s’è manifestata. Tanto che neanche altri 50mila euro recuperati dal “Fondo Speciale per incentivi alle dimissioni volontarie dal servizio” sono risultati risolutivi. Fin qui solo questione di risorse che in un modo o nell’altro possono essere affrontate e risolte. Meno semplice invece è parso alla giunta regionale fronteggiare gli ele-

menti di conoscenza e di valutazione in ordine alle corrette modalità di quantificazione dell’incentivo individuale, con particolare riferimento al regime di tassazione fiscale, avanzato dagli operatori della Formazione professionale interessati all’esodo incentivato. Questi benedetti 25mila euro, si sono chiesti, sono al netto o sono al lordo? La legge in proposito non chiarisce e nemmeno, evidentemente , il regolamento di applicazione. Tanto è vero che l’esecutivo di Palazzo Vitale, per

evitare di fare la fine dell’asino di Buridano che non decidendosi se prima bere o mangiare finì per morire, ha chiesto un parere all’Avvocatura Regionale, a sua volta risultato insufficiente a determinare se l’incentivo finanziario va dato al netto o al lordo e la tassazione fiscale. “Un nodo gordiano che va sciolto”, si sono detti il presidente Frattura e gli assessori Petraroia, Nagni e Facciolla. E l’unica soluzione praticabile è parsa (ed è quella) di risalire alla fonte, ossia al consiglio regionale che la legge sull’esodo volontario ha varato. Sia dunque il consiglio a fornire la interpretazione autentica di ciò che ha inteso stabilire con l’articolo 6 della legge. Cioè, se l’incentivo economico va computato al netto o al lordo della imposizione fiscale, sapendo che la disponibilità finanziaria iscritta sul Bilancio regionale risulta essere ampiamente insufficiente “in ragione dell’elevato numero delle istanze ricevute, la stragrande maggioranza delle quali comporterebbe il riconoscimento dell’intero valore massimo previsto dalla norma, pari a 25mila euro”. Il caso non è affatto singolare. A Palazzo Moffa fanno leggi che non si sanno interpretare. Dardo

Formazione, un autentico caos

gio. Arriva il 20 maggio successivo e con esso l’avviso per l’attribuzione di voucher formativi finalizzati all’occupazione annualità 2015. Ebbene, dopo due secondi dall’apertura dello sportello abbiamo già due vincitrici: la Momento Formativo Associazione Culturale (in qualità di soggetto proponente) con la società Planet Call Direct srl; la Asia Onlus (proponente) con la società Planet Call Direct srl, in qualità di soggetto promotore, con progetti dettagliati sin nei minimi particolari. La Regione, quindi, approva e finanzia due identici progetti formativi presentati nel medesimo istante e aventi per partner la stessa società. Entrambi i progetti parlano di un percorso

formativo di ben 605 ore, rivolto a 45 unità, con un inserimento certo di 23 allievi per un costo complessivo di euro 299.475. Totale: 600mila euro circa. In verità un secondo dopo i primi due, risultano pervenuti altri due progetti, presentati dall’ente formativo Trend Associazione Culturale, ancora una volta con la Planet Call in qualità di partner. Tuttavia i progetti non sono finanziabili per insufficienza di risorse. Almeno fino al 14 agosto quando la determinazione dirigenziale 208 autorizza lo scorrimento della graduatoria dell’avviso garantendo al Trend altri 300mila euro circa grazie ai fondi POR FSE 2007-2013. unque, oltre 900mila euro da utilizzare per formare giovani nel mondo dei call center. Peccato che il settore del telemarketing sia in periodo di crisi nazionale e regionale come testimonia la situazione della 3G Active di S. Giuliano di Puglia: un’azienda alle prese con la procedura di mobilità per 103 dei suoi lavoratori. Ma la Regione sgancia un milione di euro per formare gente in quello stesso settore, approvando progetti che incrementeranno il numero di ragazzi orientati a lavorare in quell’ambito nonostante non ci siano aziende in grado di assorbirli. Il Movimento 5 Stelle ha presentato una interpellanza per far luce su tutto questo. Vogliamo sapere se al giorno d’oggi è possibile parlare di percorsi formativi di “sicuro” accesso al lavoro; se non era il caso di

scegliere una modalità diversa per la presentazione dei progetti, magari per verificarne diversi e con più attenzione; se il settore del telemarketing in Molise merita davvero quasi un milione di euro, Ma vogliamo sapere anche quali sono le prospettive occupazionali e di stabilità contenute nel bando e come vengono calcolati i punteggi utili a stilarne le graduatorie. Noi siamo certi che sarebbe più utile finanziare bandi per l’alta formazione dei molisani. Attenzione, questo è solo un esempio di un modo di fare. Che dire del progetto ‘Vado e torno’ contenuto nel Pacchetto Giovani? 40 neolaureati in viaggio all’estero pagati 13.500 euro lordi dalla Regione Molise per un tirocinio formativo di 6 mesi. Al ritorno previsti altri bonus e incentivi per aprire aziende nella propria terra. Un’opportunità per tanti giovani che dopo aver atteso mesi per vedersi accettare la domanda e altri mesi per superare il test, però, vengono informati che uno degli assessori responsabili del Pacchetto è stato arrestato per frode fiscale e truffa. Poco dopo le comunicazioni tra Regione e vincitori vengono interrotte. A quanto pare c’è qualcuno che gioca con il futuro lavorativo dei giovani. Già da tempo il Movimento 5 Stelle ha deciso di porre fine a queste prese in giro. Movimento Cinque Stelle Molise


TAaglio lto

3 10 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Domenica tutti allo stadio per sostenere calciatori che si sono tagliati lo stipendio a causa della mancanza di risultati e fischiare la classe politica regionale che, con la stessa colpa, non averte rimorso. Che la provocazione di Emilio Izzo possa avere la sua chance?

Politica e calcio: comunque si mastica amaro... Il problema, meglio, la questione non è quanto sia praticabile la provocazione lanciata da Emilio Izzo (che pubblichiamo in pagina), che fa un romantico parallelo tra i calciatori del Campobasso, che si sono autosospesi lo stipendio per via dei mancati risultati fin qui ottenuti, e la nostra classe politica che, invece, strapaghiamo con il medesimo risultato, cioè nessun risultato, invitando tutti noi a riempire lo stadio domenica prossima ma solo per fischiare questi ultimi; ma quanto sia tollerabile una menzogna in campagna elettorale. Certi che lo stipendio i nostri consiglieri non se lo sospenderebbero neanche sotto la concreta minaccia di armi spianate, resta il fatto che tutti, praticamente, in campagna elettorale avevano promesso che in cima ai loro pensieri, una volta eletti, ci sarebbe stato il dimezzamento delle indennità di carica, la riduzione del numero dei consiglieri ed, in generale, dei costi della politica. Generazioni di marinai, con donne in ogni porto, hanno fatto promesse

che hanno resistito di più, che hanno avuto maggiore credibilità alle orecchie di chi le ha ascoltate. Le migliaia di euro portate a casa da ogni singolo consigliere, per non parlare dei componenti della giunta, rapportate ai risultati prodotti, più che un’ingiustizia rappre-

sentano un insulto. Un insulto verso tutti coloro che lo stipendio (più o meno povero ma comunque generalmente sempre sottodimensionato rispetto al carico di lavoro sopportato) se lo guadagnano davvero. Questo è il vero problema. Non la cifra assoluta che puntual-

mente paghiamo a costoro, che poteva avere le sue giustificazioni (in un mondo che non esiste più), come per esempio quella di tenere lontani i politici dalla morsa del bisogno e, di conseguenza, da una vasta gamma di tentazioni, prima fra tutte la corruzione personale, ma piuttosto quanto ci sia stato restituito, nel tempo, in termini di risultati. Sono settimane, mesi, che il consiglio regionale viene convocato con ordini del giorno surreali, espressione del vuoto pneumatico che si registra all’interno della classe politica molisana. Ordini del giorno insulsi, da amministrazione condominale, mentre un’intera regione inesorabilmente rosicchia quel po’ di benessere che generazioni passate hanno impiegato una vita intera a mettere in piedi. Una classe dirigente, imbarazzante per spessore, capacità di visione strategica complessiva e, ovviamente, di pratica attivazione di misure concrete, che viene pa-

gata due volte di più di un chirurgo che quotidianamente salva delle vite, dieci volte di più di vigile del fuoco che, quotidianamente, fa altrettanto. Loro, invece, sono anni e anni che non fanno nulla. L’ultima classe politica di spessore, che ha costruito questa regione affrancandola dall’agricoltura di sussistenza che l’aveva fin lì sostenuta, vestiva di grisaglia e guardava televisioni a valvole in bianco e nero. Da allora solo mestieranti e mezze figure che si sono cuciti addosso stipendi inaccettabili, intollerabili. Quasi quanto l’ingenua, colpevole pigrizia dell’elettorato che glielo ha permesso. La colpevole pigrizia di tutti noi. Davvero molto grave è, bisogna ammetterlo, il fatto che tutti noi abbiamo dimenticato quante menzogne ci sono state dette in diverse, tante, campagne elettorali, ingoiandole distrattamente come fossero pop corn davanti alla tv. Senza mai imparare a farci prendere in giro non più di una volta sola. Che Izzo, domenica, possa avere la sua soddisfazione?

l’intervento di Emilio Izzo Come non può suscitare clamore ed ammirazione la decisione dell’allenatore del Campobasso Calcio e dei suoi calciatori di sospendersi lo stipendio fino a quando i risultati in campionato non saranno quelli che società e tifosi si aspettano da loro?! Come noto all’opinione pubblica, l’avvio del campionato di calcio, che vede alcune formazioni molisane impegnate nella competizione, ha evidenziato un andamento incerto proprio da parte della squadra della città capoluogo la quale, diversamente dall’Agnone e dall’Isernia, giustamente nutriva e nutre sogni di promozione. Ebbene, al contrariodi quanto si racconta, nel calcio, a parte i calciatori che militano in campionati quali A e B e qualche C, la stragrande maggioranza di costoroprende stipendi abbastanza risicati, quando li prende, infatti, sempre più spesso apprendiamo dalle cronache sportive che molte società hanno ritardi spaventosi nel pagamento delle spettanze agli atleti (quando pagano!). Altra leggenda metropolitana vuole che questi sportivi godano di una bella e spensierata vita, dimenticando che sette giorni su sette si sottopongono a stressanti e faticose sedute di allenamento e che la loro vita calcistica dura quel tanto che dura, poi giunge inesorabilmente l’età che non ti permette più di competere e sistematicamente ti ritrovi a dover fronteggiare un futuro che dire incerto sarebbe molto riduttivo. Ma fare sport nobil-

Miseria (della politica) Nobiltà (dello sport)

mente aiuta molto a praticare ed interpretare il rispetto, l’onestà, il senso di responsabilità e quindi, a prendere decisioni come quelle adottate dal mister e dai suoi giocatori di autosospendersi lo stipendio fino a quando non arriveranno risultati soddisfacenti. Che dignità! NOBILTÀ! Inversamente proporzionale invece, l’atteggiamento dell’apparato politico. Da oltre due anni questa maggioranza regionale che fa capo al mister Frattura non è stata capace di raggiungere un solo obiettivo tra quelli sciorinati in campagna elettorale, anziha perso quel po’ di punti in

classifica politica che aveva come base di partenza! Ha perso centinaia di posti di lavoro, ha perso la sanità pubblica, ha perso sotto l’aspetto della difesa dell’ambiente, ha perso la protezione civile, ha perso le attività produttive, sta perdendo l’acqua pubblica, ha perso la provincia di Isernia con prefettura, questura, carabinieri, vigli del fuoco, archivio di stato, insomma, è ultima in classifica! La risposta a tutto questo, lo scatto di reni dimostrato, è stato quello di non pensare nemmeno minimamente di autosospendersi gli emolumenti, tantomeno ridursi le indennità, anzi le hanno difese nottetempo votando no alla proposta di legge popolare del movimento degli indignati che ne chiedeva le riduzioni, in più, conti alla mano, prendono anche di più! Una vergogna mega-

galattica difronte al gesto stoico dei calciatori molisani! MISERIA, miseria della politica! E sì che tra i componenti della squadra regionale della politica milita anche un ex calciatore! Ex infatti, tanto ex che abbracciando la politica, quella ignobile, ha dimenticato quel poco che aveva appreso nel mondo della nobiltà sportiva. Questo lo scenario, questo il contraltare! Allora, onore a questi ragazzi! E come sempre, visto che non amo fare chiacchiere, il mio appello va a tutte quelle persone che normalmente non calcano le tribune o le curve di uno stadio. Abbracciamo idealmente questi ragazzi, facciamo sentire loro che apprezziamo il loro nobile gesto, rechiamoci allo stadio e tifiamo tutti Campobasso. Ritroviamoci alle 14.30 di domenica prossima davanti alla curva nord “Michele Scorrano” dello stadio di Selva Piana, indossiamo la sciarpa dei colori rossoblù del Campobasso, aiutiamoli a vincere sul campo perché nella vita hanno già vinto, hanno messo in campo tanta dignità da vincere il loro campionato anzitempo! E, ancora una volta, tra un gol ed un altro, troveremo il tempo per ribadire ai nostri politici con ondate di fischi che il loro campionato è abbondantemente concluso anzitempo e senza onore! MISERIA E NOBILTA’. Onore agli umili!


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 10 ottobre 2015

Sempre maggiori sono le critiche al sistema che non riesce a fornire un servizio adeguato ai molisani

Trasporti, Nagni fa una cosa e ne sbaglia due

CAMPOBASSO. Trasporti, la palla al piede per il Molise mentre l’assessore Pierpaolo Nagni vanta anche prosopopea nel rispondere ai cittadini sempre più arrabbiati. Certo, chi viaggia in auto blu è difficile che possa accorgersi dei disservizi quotidiani. Lo rileva, ancora una volta, Ivan Perriera, in una lunga lettera all’assessore. “Cari Assessore ai Trasporti Nagni Pierpaolo e Presidente della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura, ieri, presso la stazione Termini, voi non lo sapete ma siamo stati insieme. Siamo stati insieme, pensandovi intensamente mentre, e non con l’affetto che si deve agli amici, con tutti gli altri “animali” molisani che aspettavamo di sapere da quale porta poter entrare sul treno per Campobasso delle 14,37, che a me piace chiamare l’Arca di “Non è”. Infatti, mentre tutti gli altri “animali” sapevano perfettamente dove dovevano imbarcarsi per tutte le altre destinazioni, i dimenticati “animali” molisani, attendevano nervosamente, e come al solito, che anche loro, come tutte le altre creature di Dio, potessero sapere da quale porta entrare nell’Arca di “Non è”. E l’attesa, sempre più lunga, cominciava a fare spazientire gli “animali” di taglia maggiore (senza dubbio meno veloci degli altri) e quelli di avanzata età (meno agili dei loro simili capaci ancora di “sgambet-

tare” come gazzelle”).Allora, per farvi meglio comprendere quanto possa essere brutto attendere l’Arca sul “monte” Termini, vi ho fatto una foto per ogni momento di quest’assurda operazione d’imbarco riservata solo alla nostra regione (sì, perchè in quel tabellone, anche se non si vedono i vostri volti, c’eravate voi quali Assessore ai trasporti e Presidente della regione di noi “animali” molisani ed era a voi che venivano indirizzati i commenti di TUTTI gli

Egregio assessore Nagni, dal suo commento devo dedurre veramente con imbarazzo che Lei non sa che la linea ATM, che porta gli alunni a Villa Santa Maria (CH), parte da Campobasso, altrimenti non avrebbe affermato che tale Istituto alberghiero “magari è più vicino al luogo dove abitano” gli studenti molisani che lo frequentano. Mi spiega come è possibile che il comune di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, possa essere più vicino, per i Molisani che partono da Campobasso, Bojano, Isernia, ecc. (è la linea dell’ATM) ai comuni di Vinchiaturo e/o di Agnone, dove sono presenti due ottimi Istituti

l’intervento di sergio genovese Un po’ divertito ma anche un po’ sconcertato l’altro giorno solo per qualche minuto ho seguito un dibattito molto accalorato che vedeva gli esperti ( assai presunti ) giornalisti di SKY dibattere sul tema del ritiro delle maglie dei fuoriclasse iscritti al libro paga di questa o quella Società. Ora il problema è se dare ad Insigne la maglia numero dieci di Maradona. Pieni di enfasi, gli opinionisti discettavano a favore o contro nella speranza che dall’altra parte del video mogli, figli e suocere incluse, potessero assistere a quella performance intel-

“animali” in attesa).Ma poi, finalmente, dall’alto, la voce del nostro Dio ferroviario, alle 14,23.50” ha mandato il tanto sospirato messaggio per la porta d’imbarco dell’Arca di “Non c’è” : Binario 20bis posto, come tutti sanno, a 800 m. da percorrere (quasi come Mennea) in 13 minuti netti.A questo punto comincia la corsa lungo le coste degli altri binari vuoti (20 e 21) per raggiungere prima degli altri “animali” più grossi e anziani per assicurarsi un posto sull’Arca che

“Non c’è”, con sorpassi dei più lenti “pachiderma” e più impacciati, e carichi di valige, anziani e le mamme con i loro “cuccioli” altrettanto lenti. UNA VERGOGNA MORTIFICANTE per tutto il Molise. Finalmente giunti al binario ecco la sorpresa: L’Arca di “Non è”, NON C’E’. Così la vergognosa corsa ad ostacoli si trasforma in gomitate “amichevoli” per salire sull’Arca di “Non è” quando, finalmente, “l’Arca” è arrivata. Ora, voi vi chiederete perchè ho scritto

in questo mio lungo commento. l’Arca di “Non è”. E’ semplice, ho scritto così perchè quello che utilizziamo per tornare a casa, in Molise, NON E’ l’Arca di Noè, ma un treno come quello che prendono tutti i cittadini DEL MONDO e che come tutti i cittadini del MONDO anche quelli molisani (e non “animali” come pensate voi che siano) devono avere gli stessi diritti degli altri. Devono avere la conferma in tempo, visto che ormai il 20 bis è il nostro binario, che quello è effettivamente il binario dal quale parte il treno; se non altro per permettere ai cittadini di stazza maggiore, più carichi di bagagli, anziani, donne in gravidanza e coppie con bambini, di potersi avviare anzitempo, con calma, per raggiungere il loro treno (perchè lì l’Arca NON C’E’) e salire a bordo per potersi riposare dopo il lungo tragitto a piedi. E sì, perchè se succede come ieri che il treno non c’èra, dove si possono riposare gli “animali” molisani visto che sul 20 bis non ci sono nemmeno delle panchine? Io non smetterò mai di segnalarvi quello che già sapete e per questo, ancora una volta, caro Pierpaolo, ti invito a inoltrare questa oltraggiosa situazione alle Ferrovie romane per cercare di limitare i danni senza subire la più insopportabile beffa di dover attendere la comunicazione del maledetto binario 20/bis”.

Assessore, ma ci fai? alberghieri? Mi spiega come un minore può frequentare con profitto partendo da Campobasso alle 5,45 per arrivare a Villa Santa Maria alle 8 dopo oltre due ore di viaggio “stressante” ? e ripartire poi alle 14,50 per arrivare a Campobasso alle 17,05 ? Dire poi che la Regione Molise paga “soltanto per quanto attiene al tratto su territorio molisano” vuol dire che la nostra Regione paga i tre quarti del viaggio, e certo non è una condizione vantaggiosa. Gli studenti molisani sono liberi di frequentare la scuola che a loro piace, anche fuori regione, ma questo non può indurre la Regione Molise

a finanziare le loro scelte se nel Molise esistono Istituti scolastici della stessa tipologia. Se fosse valido il suo ragionamento, per cui come assessore ai trasporti lei deve trovare soluzioni anche per quelli che si recano volontariamente fuori regione, il Molise dovrebbe finanziare i trasporti degli universitari che studiano fuori dal Molise, di coloro che si recano per cure mediche in altre regioni, ecc. Ognuno può studiare e farsi curare dove crede, ma se tali servizi sono già presenti in regione deve farlo a proprie spese. Se lei poi ritiene che “per incentivare l’iscrizione in istituti nostrani,

sarebbe utile una migliore qualificazione dell’offerta formativa molisana” lo dovrebbe far notare al suo collega che si occupa di Istruzione, in modo tale che la Regione investa maggiormente sulle scuole: un sindacato può evidenziare dei disservizi, dare dei suggerimenti, ma non può sostituirsi a chi di competenza. E se un sindacalista della scuola deve occuparsi anche dei trasporti, è la prova evidente che nel Molise i trasporti hanno qualche problema. È sotto gli occhi di tutti. Ferdinando Mancini Uil

Ma che razza di calcio è? lettuale su un tema così prioritario con tanto di partecipazione dei tifosi nei sondaggi tanto amati. Incredibile! Così dopo esserci abituati ai pluri tatuaggi , alle dediche ascensionali dei goleador di complemento, agli atti di implorazione e perdono dei calciatori sconfitti che si piegano alle volontà degli esagitati curvaioli, ci dobbiamo rovinare le notti per sapere se lo scugnizzo di Napoli può mettere la maglia numero dieci senza incorrere nel rischio di essere processato per lesa maestà. Chiedendo scusa a tutti, lasciatemi dire che queste puttanate di sicuro non fanno crescere il calcio. Ma visto che la sfera di cuoio pregiato non si fa mancare proprio niente, ecco che scendendo di qualche

piano, abbiamo letto in questi giorni che i giocatori e i tecnici del Campobasso, di fronte ad un avvio con le candele bagnate, per tacitare l’ira dei tifosi e raccogliere indulgenza, decidono, senza tentennamenti, di sospendersi i rimborsi. Meningi alla mano significa che si autoflagellano e riconoscono implicitamente ed esplicitamente che si sono impegnati poco negli allenamenti e poco nelle partite al punto di rimediare già tre sconfitte. Mah ! I tifosi, fieri ed orgogliosi, hanno accolto la decisione rinunciando a qualsiasi reprimenda anzi promettendo ugole disposte e bandiere sventolanti. I giornalisti esperti depongono le

armi e firmano un patto di tregua. Il quadro raccontato non ha confini regionali ma svolazza in ogni latitudine implementando, a mio parere, una seria retrocessione del concetto di passione sportiva che dovrebbe alimentarsi di altri itinerari emotivi. Sempre a proposito dei calciatori e dei tecnici del Campobasso mi verrebbe da chiedere anzi mi viene da chiedere se il rimborso del mese è sospeso o cassato e se all’indomani di una ipotetica ulteriore sconfitta si ricorrerà alla stessa panacea o gli inginocchiamenti saranno variegati. Ma che razza di sport è questo ? Possibile che tutti possono perdere nella vita tranne i calciatori tatuati con i ray-ban scesi un po’ sul naso ?


TAaglio lto

5 10 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Leggi, decreti legge, decreti legislativi, articoli di legge, commi e determinazioni dirigenziali per arrivare a stabilire la non tracciabilità di 30mila euro in favore di Formez P.A.

Alleluia! Una fattura del 2010 rivendicata dal Formez soltanto l’8 settembre 2015 Non sono poche le situazioni amministrative che meriterebbero un chiarimento approfondito del rapporto della Regione Molise con Formez P. A. che intercorre dal 2006 e in base al quale ciò che la Regione affida al Formez e il Formez realizza, è come se l’avesse realizzato la Regione . Un gioco di specchi di carattere amministrativo, che induce a essere considerato quantomeno singolare come del resto appare leggendo la determinazione dirigenziale del 25 settembre scorso, la numero 5163, a firma del direttore del Servizio sistema integrato dell’Istruzione e della Formazione professionale Claudio Iocca, con cui, in favore di Formez P.A., è stata liquidata la somma di 30mila euro “per attività di formazione, aggiornamento e assistenza fornita in favore dell’Euroregione adriatica presso la sede della Regione Molise a Bruxelles”. In favore di chi sia stata svolta l’attività in dettaglio non è detto, e perché a Bruxelles, altrettanto. Le determinazioni dirigenziali, specie quelle di liquidazione di somme oggettivamente ingenti, meriterebbero una descrizione analitica dei fatti e delle circostanze; vale dappertutto tranne alla Regione Molise evidentemente. Comunque, nelle pieghe della determinazione si ricava, seppure a fatica, che il progetto “Attività di formazione, aggiornamento e assistenza tecnica per l’Euroregione adriatica presso la sede della Regione Molise a Bruxelles” risale al 2009. Come, dove, quando, per quali soggetti e per quali esigenze, con quali

Si è tenuto ieri, presso l’Assessorato regionale all’Istruzione, il primo incontro per affrontare lo spinoso problema del dimensionamento scolastico. I numeri parlano chiaro, in Molise ci sono 40.834 alunni e 55 istituzioni scolastiche. La legge sul dimensionamento, la n. 183/2011 (legge di stabilità 2012), prevede 1000 alunni per ogni scuola autonoma. In Conferenza unificata Stato Regioni si sta discutendo, ormai da anni, del compromesso a 900 alunni. Se così fosse, al Molise spetterebbero 45 istituzioni scolastiche. Dieci in meno delle attuali. Ricordiamo che in Molise si assiste, in percentuale, alla riduzione di alunni più consistenti di tutto il Mezzogiorno d’Italia e dell’intero Paese. Se il decremento di alunni a livello nazionale è stato, per l’attuale anno scolastico, dello 0,01%, in Molise si è arrivati all’1,68%. Di fronte a questo drammatico scenario, la FLC CGIL Molise ha chiesto che la Regione non faccia semplici operazioni ragionieristiche, tagliando altre istituzioni scolastiche, chiudendo plessi e adeguandosi

strumenti quel progetto sarebbe stato realizzato e portato a termine, nella determinazione di Iocca non si ricava un bel niente. Si ricava con chiarezza invece che Formez P.A. aveva in giacenza presso la Regione Molise, custodita agli atti del Servizio sistema integrato dell’Istruzione e della Formazione professionale, la fattura 48/10 del 28 aprile 2010, dell’importo complessivo di 80mila euro. Una giacenza obiettivamente lunga, peraltro mai reclamata prima dell’8 settembre 2015, data in cui Formez P.A. specifica alla Regione che

l’importo di 80mila euro è comprensivo dei 30mila euro relativi alle attività di cui al progetto di formazione, aggiornamento e assistenza approvato nel 2009, di cui chiede il pagamento. Interlocuzione anche questa obiettivamente singolare, soprattutto dal punto di vista contabile. Formez P.A., infatti, non chiede la liquidazione della fattura per intero ma solo della parte riguardante l’attività sopra più volte menzionata per un importo di 30mila euro. Gli altri 50 mila cosa riguardano, e perché non ne viene chiesta la contestuale liqui-

dazione? L’interrogativo avrebbero dovuto porselo le strutture regionali non noi della Gazzetta del Molise. Che non vorremmo pensar male, ma succede che alla Fattura 48/10 del 28 aprile 2010, tenuto conto della data di emissione e trasmissione, non è applicabile l’obbligo di inoltro al Servizio ragioneria per l’inserimento nel registro unico delle fatture e nel piano dei conti; altresì, non soggiace alla disciplina della fatturazione elettronica poiché emessa e prodotta in data antecedente al primo gennaio 2015. Inoltre, in forza del decreto legislativo 6, del 25 gennaio 2010 “… le attività affidate direttamente dalle amministrazioni centrali e associate a Formez P.A. sono considerate attività istituzionali”, il pagamento in favore di Formez P.A. non sarebbe soggetto al rispetto degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari, in quanto rientrante nelle tipologie di spesa indicate al comma 3 dell’articolo 3 della Legge 136/2010. Gira e rigira, tutto questo ben di dio di leggi, decreti legge, decreti legislativi, articoli di legge, commi e determinazioni dirigenziali per arrivare a stabilire che i 30mila euro in favore di Formez P.A., come presumibilmente i successivi 50mila euro, se richiesti, non sono soggetti all’obbligo della tracciabilità. Alleluia! Dardo

“Scuola, evitiamo nuove chiusure” La Cgil torna a porre la questione che vede il Molise perdere numeri di studenti a quanto stabilito dalle norme in materia. Tra l’altro, l’intero comma 4 dell’art. 19 della legge 111/2011 è stato ritenuto incostituzionale dalla Corte Costituzionale. Per cui occorre che il governo regionale si batta negli incontri nazionali perché non continui la penalizzazione delle piccole regioni e le aree interne. E’ ora che la regione Molise si impegni in tutti i modi, sollevando anche la questione di illegittimità costituzionale nei confronti della Legge 107/2015 (la cd “Buona Scuola), come hanno fatto altri consigli regionali. Anche in tale legge ci sono norme che, se applicate, non garantiranno: la libertà di insegnamento, il diritto all’istruzione e la parità di condizioni di partenza tra le scuole delle diverse aree. Le proposte della FLC CGIL in materia sono note da tempo, il dimensionamento deve perseguire i seguenti obiettivi essenziali: - nessuna scuola deve rimanere priva di DS e DSGA;

-occorre individuare un ragionevole parametro medio regionale che può essere di 750 alunni per istituzione scolastica, al netto delle scuole site in comunità montane e in aree a specificità linguistiche ed interne; - evitare la costituzione di istituti con un numero altissimo di plessi che in-

teressano tanti comuni; - istituire scuole dell’infanzia e primarie quanto più vicine possibile all’utenza per evitare i disagio dei trasporti e dell’accompagnamento e le pluriclassi; - istituire Istituti comprensivi solo dove sarà assicurata una effettiva continuità didattica: a cinque classi di scuola primaria corrispondano tre classi di secondaria (un ciclo vero e continuo di otto anni); -presenza di istituti secondari di secondo grado secondo le specificità culturali ed economiche legate al territorio (tecnici, alberghieri, artistici, agrari, nautici) con la costituzione di poli omogenei; - procedere al nuovo dimensiona-

mento con tempi distesi; -programmare la rete scolastica su base triennale per darle stabilità; -tutti gli assessorati devono essere coinvolti nel piano (istruzione, trasporti, edilizia scolastica, agricoltura) per non ripetere gli errori del passato. La FLC CGIL Molise, sulla base di questi principi, porterà avanti la sua iniziativa politica e sindacale chiedendo che ci sia un’assunzione di responsabilità dei decisori politici, ricordando che negli anni scorsi avevamo denunciato tutte le incongruenze dell’attuale piano di dimensionamento, rilevandone i rischi, le approssimazioni, le forzature e la penalizzazione per gli studenti. Ma la politica del campanile ne ha realizzato uno che, a distanza di soli due anni, fa acqua da tutte le parti. Vigileremo perché non si ripetano gli errori del passato, a partire dalla semplice accettazione di norme palesemente incompatibili con la nostra realtà scolastica e territoriale.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Campobasso

10 ottobre 2015

Arrestato dai carabinieri “topo d’appartamento” Il giovane si era intrufolato in un’abitazione ad Oratino televisore un pc portatile ed altri oggetti. Non molto distante da quei luoghi i militari hanno notato, in un’area poco visibile dalla strada, la presenza di un’autovettura in uso A.D. un soggetto già a loro noto per i precedenti di polizia. E’ stato così predisposto un servizio volto alla sua individuazione in tutto il capoluogo. Fermato il soggetto nei pressi di Parco dei Pini si è proceduto a perquisire proprio l’autovettura della quale A.D. ha riferito aver “casualmente” smarrito le chiavi. All’interno dell’auto i Carabinieri hanno ritrovato la restante parte della refurtiva costituita da monete antiche,

I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno tratto in arresto A.D. classe 1974 ritenuto responsabile del furto perpetrato in un’abitazione in contrada Serre di Oratino. Ad allertare i Carabinieri la telefonata di un cittadino che transitando nella contrada si è insospettito per l’insolito movimento di una persona con un passamontagna che si nascondeva dietro alcuni alberi ed ha allertato il 112. Immediato l’intervento di due autovetture dei Carabinieri che hanno circondato l’area ma il malfattore si era già dileguato lasciando nei pressi dell’abitazione appena “visitata” un

banconote di varie nazionalità, fedi in oro bianco e altri preziosi nonché macchine fotografiche professionali e cellulari oltre al kit del “topo d’appartamento” piede di porco, cesoia, cacciaviti di grosse dimensioni ed un mephisto per celare l’identità. Conoscenza del territorio, immediato intervento sul luogo del reato, tenacia e caparbietà nella ricerca degli autori hanno consentito ai Carabinieri, a distanza di pochi giorni dall’arresto avvenuto per i furti all’interno del centro commerciale, di individuare ed assicurare alla giustizia l’autore di uno dei più sgradevoli reati: il furto in appartamento.

Commemorato il carabiniere Elio di Mella, ucciso il 7.10.1982 durante un servizio di scorta La famiglia dell’Arma dei Carabinieri, in servizio ed in congedo, si è stretta attorno alla vedova ed al figlio del Carabiniere Medaglia d’Oro al Merito Civile Elio Di Mella, ucciso il 7 ottobre 1982, sull’autostrada NapoliBari, vicino al casello di Avellino Est, da un commando di otto banditi, mentre era impegnato in un servizio di traduzione di un pericoloso esponente della criminalità organizzata. La ricorrenza della tragica scomparsa è stata celebrata con una ristretta ma significativa funzione religiosa nella Parrocchia di Mater Ecclesiae, officiata dal Cappellano della Legione Carabinieri Molise, Padre Claudio Catucci, alla presenza dei familiari e di una rappresentanza dei Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso nonché dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Playenergy, premiata la 5 A del Pagano Alessandro Cattelan ha presentato l’evento di premiazione che ha coinvolto più di 430mila studenti delle scuole provenienti da 9 Paesi in cui l’azienda è presente Milano. Sono stati premiati a Milano i vincitori dell’undicesima edizione del concorso PlayEnergy, il progetto che Enel dedica al mondo della scuola dal 2003, per promuovere una cultura energetica responsabile fra studenti e insegnanti di 9 Paesi in cui è presente. Hanno premiato gli studenti Maria Patrizia Grieco, Presidente Enel, Carlo Tamburi, Country Manager Italia e Davide Faraone, Sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca. Per la scuola primaria ha vinto la classe 5aA del Convitto nazionale Mario Pagano di Campobasso, seguita dall’insegnante Orsola Perrino con il progetto “Sweet Box & Quick Shower”. Con PlayEnergy, Enel, consapevole della propria responsabilità sociale come impresa internazionale e leader nella produzione di energia da fonti rinnovabili,

contribuisce a diffondere tra le giovani generazioni la cultura dell’attenzione all’ambiente e del consumo intelligente. PlayEnergy valorizza il pensiero scientifico, la sostenibilità e

l’uso consapevole delle risorse nelle scuole attraverso contenuti didattici arricchiti da approfondimenti sulle differenti realtà energetiche. A conclusione del percorso didattico,

ogni anno, gli studenti si misurano in un concorso internazionale per dimostrare le conoscenze energetiche acquisite e per proporre applicazioni originali e usi efficienti dell’energia elettrica. L’edizione 2014 ha sfidato le classi con un concorso per esplorare, progettare e innovare grazie all’energia elettrica. Cinque i temi proposti per inventare e dare spazio alla creatività: l’energia è intelligenza, lavoro, sviluppo, innovazione, comunicazione e creatività. Le scuole hanno aderito con entusiasmo al progetto: oltre 431.000 studenti e circa 7.300 istituti italiani ed esteri coinvolti; 120.000 ragazzi hanno partecipato al concorso presentando 3.884 progetti. Il grande evento finale a Expo Milano 2015 ha rappresentato un’occasione di incontro e di scambio tra tutti i partecipanti a PlayEnergy. Durante la giornata sono stati premiati gli studenti finalisti a livello nazionale e internazionale.


Campobasso

7 10 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il sabato del villaggio I rossoblù rinunciano alla paga ma non alla vittoria Indifferibile il ritorno al successo, ma attenzione a Degano, già killer della nostra squadra di Gennaro Ventresca Anche i ragazzi, dico i giovanotti della meglio gioventù, non amano la carta povera dei quotidiani, preferiscono gli odori dei rotocalchi. Senza darla a vedere si mostrano interessati alle lolite che sanno di cingomme, si truccano e cambiano pettinatura ogni giorno. Molte di quelle fanciulle hanno un moroso che gioca al calcio e forse già ci fanno tutto, le piccole porcelle. Le copertine di divi sorridenti abbacinano giovani e arzille vecchiette. Gli uni e le altre, nei miei giorni felici dei calci d’angolo, erano soliti unirsi al popolo rossoblù, in modo da riempire gli spazi angusti, del “prato” dei “distinti” e delle sgangherate tribune di un tempo. Strombazzano i padroni del lupo, nel tentativo( magro) di far accorrere gente allo stadio. Si inventano per

intere settimane sempre trovate nuove. Come quella del mister e giocatori del lupo che hanno rinunciato (per il momento) alla paga, come atto di scusa e di sottomissione per la sconfitte, inaspettate e dispettose. L’idea sembra partorita dal cervello di Roberto da Tortoreto il quale sta prendendo tempo in tutti i modi, nell’intento di veder giocare in maniera decente la sua squadra, in genere il bel gioco frutta punti e mette in pace i cuori dei tifosi. *** Scrivono su FB pochi paladini dei nostri colori. Mettendoci la faccia si spingono a dare bacchettate a quelli (la maggioranza) che sono critici. Tra gli altri è comparso un cartello con su scritto: “Chi critica quando si perde non ha diritto a esultare quando si vince”. Una frase che evidentemente non tiene conto del

mondo dei calci d’angolo. Che poi non è dissimile da quello di tutti gli altri settori della nostra vita. Si sa che è piacevole salire sul carro del vincitore, come del resto è fulminea la velocità con cui si scende da quello del perdente. *** Si ha il sospetto che più di qualcuno difenda i nostri colori non solo per amore viscerale, ma per opportunismo. Quello di fare il difensore ostinato di una squadra che ha dimostrato di aver deluso in cinque partite su sei (eccezione è stata la sfida di Jesi) sembra più un modo per mettersi in mostra che un vero e proprio atto d’amore. Perché, verosimilmente, lo stesso principe forense, in separata sede, mostra anch’egli di essere duro nei confronti di un team che ha vissuto solo di annunci.

*** Domani c’è in cartello la prova del fuoco. A Selva Piana arriva la Fermana del qualificatissimo mister Jaconi. Una Fermana che s’è appena arresa, con un finale zeppo di amnesie, contro il modesto Avezzano. Facile scrivere che i nostri ragazzi debbano solo vincere. Ma debbono fare prima i conti con i marchigiani che hanno nel rinomato e quindi temibile Degano il loro punto di forza. Un Degano che nello scorso campionato, con la maglia della Civitanovese, già in fase di disarmo, realizzò entrambe le reti a Selva Piana, dopo aver bucato Conti anche nel turno casalingo. *** Spiegano quelli che sanno tutto delle mosse della nostra squadra che Roberto da Tortoreto sembra intenzio-

nato a cambiare non solo alcune pedine, ma anche il loro modo di stare in campo. Ma sino a quando si andrà avanti ad andamento lento e in difesa ci saranno le sconcertanti prestazioni delle sentinelle d’ala sarà problematico voltare pagina. *** Sembra accertato il rientro, dopo tre giornate di squalifica, di Gattari che con la Samb si fece espellere per una “balotellata”. Non ho notizie se il difensore centrale tornerà ad essere ancora il capitano, contro ogni logica. Ma si sa che spesso, nel mondo dei calci d’angolo, e non solo lì, non si usano severi provvedimenti. Per cui non va escluso che il bracciale sia destinato a passare dal braccio di Bucchi, da cui si aspettano ben altre prestazioni, a quello dell’ex Lamezia.

“Eternit, finalmente via” Il consigliere comunale di Campodipietra, Barra rivendica la rimozione CAMPODIPIETRA. “Finalmente via la copertura di oltre 2 mila metri quadri sita in contrada Selva, posta sui capannoni della Fasolini Carne che era stata certificata come pericolosa per la salute dei cittadini un anno fa dall’Arpa perché vi era il pericolo concreto che le fibre potessero disperdersi nell’aria e quindi causare danni notevoli a chi li respira“. Lo scrive il consigliere comunale di Campodipietra, Giovanni Barra. “Finalmente dopo anni di proteste dello scrivente e dei cittadini, che si erano costituiti in comitato , dopo tanto tribolare e denunce, con determina del 4 agosto u.s. n.225, del responsabile l’ufficio tecnico del Comune di Campodipietra dava atto, che in C.da Selva di Campodipietra, della presenza dei capannoni della ex Ditta Fasolino Carni le cui coperture in

amianto rappresentano, ad oggi, causa di pericolo per la pubblica e privata incolumità, provvedeva ad affidare l’esecuzione dei lavori di bonifica dei siti e degli immobili contenenti amianto di proprietà della Ditta ex Fasolino Carni alla C.da Selva di Campodipietra alla Ditta Ecoedil & Logistic S.r.l. – C.da Rovere n. 1 – 86025 – RIPALIMOSANI (CB) per l’importo complessivo, comprensivo di piano di lavoro da presentare all’ASREM, imprevisti per rendere accessibili i luoghi e lo smaltimento di eventuali ulteriori materiali contenti amianto rinvenibili durante le lavorazioni, pari ad € 28.688,52 oltre I.V.A. 22% pari ad € 6.311,48 e per un totale di € 35.000,00; di affidare l’esecuzione dei lavori di bonifica dei siti e degli immobili contenenti amianto di proprietà della Ditta ex Fa-

solino Carni alla C.da Selva di Campodipietra alla Ditta Ecoedil & Logistic S.r.l. – C.da Rovere n. 1 – 86025 – RIPALIMOSANI (CB) per l’importo complessivo, comprensivo di piano di lavoro da presentare all’ASREM, imprevisti per rendere accessibili i luoghi e lo smaltimento di eventuali ulteriori materiali contenti amianto rinvenibili durante le lavorazioni, pari ad € 28.688,52 oltre I.V.A. 22% pari ad € 6.311,48 e per un totale di € 35.000,00; di affidare l’esecuzione dei lavori di bonifica dei siti e degli immobili contenenti amianto di proprietà della Ditta ex Fasolino Carni alla C.da Selva di Campodipietra alla Ditta Ecoedil & Logistic S.r.l. – C.da Rovere n. 1 – 86025 – RIPALIMOSANI (CB) per l’importo complessivo, comprensivo di piano di la-

voro da presentare all’ASREM, imprevisti per rendere accessibili i luoghi e lo smaltimento di eventuali ulteriori materiali contenti amianto rinvenibili durante le lavorazioni, pari ad € 28.688,52 oltre I.V.A. 22% pari ad € 6.311,48 e per un totale di € 35.000,00. Effettivamente, come constatato i lavori di bonifica sono iniziati. Secondo Barra la vicenda che si è protratta da diversi anni sembra giunta a soluzione, quindi, da una parte bisogna esultare per il risultato ottenuto anche grazie agli organi di informazione che hanno tenuto in vita la problematica, anche , dall’altro lato si spera che questi anni di inerzia da parte dell’amministrazione di Campodipietra non saranno causa di danni futuri per la salute dei cittadini

Pale eoliche al Parco delle Morge? Contro l’istallazione di nuovi impianti i promotori del progetto naturalistico PIETRACUPA. “In qualità di coordinatori del progetto “Parco delle Morge” esprimiamo la nostra gratitudine nei confronti degli amministratori comunali, del Corpo Forestale dello Stato e del Ministero dei Beni Ambientali e delle Attività Culturali, per aver adottato tutti i provvedimenti necessari alla temporanea sospensione dei lavori per l’installazione di un macro areogeneratore sul territorio di Bagnoli Del Trigno, a confine con il Comune di Pietracupa, ente capo fila del Parco delle Morge Cenozoiche”. Così, Colella e Vitiello promotori del progetto di area naturalistica. “Nei giorni scorsi abbiamo appreso con grande preoccupazione la noti-

zia dell’apertura del cantiere per la realizzazione, da parte della Società Bagnoli Energie Srl, di turbine eoliche nel territorio della valle del Tri-

gno, dove ben 10 Comuni, con la partnership dell’Università degli Studi del Molise e di numerose associazioni, si sono uniti per rilan-

ciare, attraverso la realizzazione del Parco, lo sviluppo ambientale, turistico e occupazionale dell’area in questione. Così come ha giusta-

mente affermato il Sindaco di Pietracupa Camillo Santilli “l’installazione di pale eoliche nell’area della Valle del Trigno costituirebbe un grave ostacolo alla realizzazione del nascente Parco delle Morge”, anche alla luce del sensibile aumento in queste settimane di turisti interessati a visitare le straordinarie bellezze ambientali, paesaggistiche, archeologiche e paleontologiche presenti sul territorio. Il Parco delle Morge è un’opportunità preziosa di sviluppo per quelle comunità lasciate finora ai margini e che non può andare sprecata a causa dell’ingerenza di impianti artificiali che vanno irrimediabilmente a deturpare il paesaggio e la natura stessa.



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Isernia

10 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

CHIUSURA DELLE PREFETTURE, LA PROPOSTA DI PATRICIELLO AL MINISTRO ALFANO BRuxEllES. Una Prefettura per ogni Regione e uffici territoriali di Governo, retti da un Vice Prefetto con poteri speciali, in ciascuna Provincia. È questa la proposta contenuta nella lettera inviata da Aldo Patriciello, europarlamentare e membro della Commissione Industria e Ricerca al Parlamento Europeo, al Ministro degli Interni Angelino Alfano a proposito dello schema di decreto sulla nuova organizzazione territoriale del Viminale che prevede, tra le altre disposizioni, la chiusura di ventitré prefetture. Una decisione, quella del Governo, su cui sono piovute le critiche degli amministratori locali, del personale lavorativo e dei sindacati che, nell’incontro avuto a Roma con il sottosegretario agli Interni Giampiero Bocci, hanno chiesto a gran voce il ritiro del decreto e l’apertura di un

tavolo di confronto per discutere dell’organizzazione complessiva dello Stato sul territorio. “Tagliare gli sprechi razionalizzando la spesa pubblica è non soltanto auspicabile ma anzitutto necessario.

Ciò non può significare, però, abdicare all’indispensabile presenza dello Stato sul territorio”, dice Patriciello. “La scelta di chiudere ventitré prefetture credo che nasconda più insidie che opportunità: i territori in-

teressati pagherebbero un prezzo sociale ed economico troppo alto, sotto tutti i punti di vista”. Nella missiva inviata al titolare del Viminale, Patriciello propone una ridefinizione degli uffici territoriali di Governo basata sulla presenza di un’unica Prefettura per ciascuna Regione italiana, mentre nelle Province rimarrebbero altri presidi istituzionali retti da un Vice prefetto con poteri speciali. “Ho scritto al Ministro Alfano nella speranza di dare un contributo effettivo sotto il profilo delle idee”, spiega l’eurodeputato azzurro. “Di fronte ad ipotesi che reputiamo sbagliate non basta dire no, è necessario proporre soluzioni alternative. Le prefetture svolgono una funzione di estrema importanza per la cittadinanza: ser-

vizi che riguardano circolazione, traffico, immigrazione, polizia amministrativa o vigili del fuoco sono aspetti fondamentali della vita dei nostri centri urbani. Questo vale per Teramo e L’Aquila così come per Isernia, Benevento e Vibo Valentia: tutte città che, se private della Prefettura, rischiano di vedersi seriamente compromessa la possibilità di continuare a garantire ai cittadini gli stessi servizi. Credo dunque che sia possibile ragionare sull’idea di ripensare il ruolo e le funzioni delle varie Prefetture regionali, senza per questo dover rinunciare alla presenza dello Stato sul territorio. Patriciello conclude annunciando che consegnerà “personalmente la lettera al Presidente Mattarella nel corso dell’incontro che avremo lunedì prossimo al Quirinale, con i colleghi deputati del Parlamento europeo”.

Raccolta Alimentare e di Vestiario, ci pensa CasaPound “Noi unico movimento dalla parte degli italiani in difficoltà” ISERNIA. Prosegue la raccolta alimentare di CasaPound a sostegno delle famiglie italiane in difficoltà economica. La raccolta, partita da due settimane, proseguirà anche nei mesi a venire, tutti i martedì e giovedì dalle 16.30 alle 19.30, presso Nitroglicerina in Via Berta 106. La consegna invece sarà effettuata ogni Giovedì. “Ci teniamo a ricordare a tutti gli interessatiafferma Agostino Di Giacomo, responsabile

CasaPound Isernia- che la raccolta di alimenti e vestiario a sostegno delle famiglie italiane in difficoltà economica prosegue come oramai da qualche settimana. Nella prima consegna abbiamo assistito due famiglie in gravi difficoltà economiche e abbiamo ragione di credere che il numero di famiglie che ci troveremo a sostenere sarà sempre maggiore con il passare delle settimane. Sono sempre di più, infatti, le persone che ci chiedono di poter usufruire di questo servizio a causa del

totale abbandono da parte delle istituzioni e di quelle organizzazioni che si occupavano di assistenza ai bisognosi, prima fra tutte la Caritas, oggi impegnate a dare assistenza agli immigrati, dimenticandosi degli italiani, che ormai rappresentano sempre più l’ultima ruota del carro.” “È possibile contribuire alla raccolta di Alimenti - prosegue il responsabile Isernino CPI - portando in sede prodotti come: pasta, ali-

menti in scatola, sale, zucchero, olio, biscotti, merendine e quant’altro a lunga conservazione. Per quel che riguarda la raccolta di vestiario invitiamo a portare vestiti che siano nuovi o comunque in buono stato. Chiunque volesse donare in giorni in cui non è prevista l’apertura della sede può comunque farlo contattandoci telefonicamente al 3467413581 o sui social con un preavviso minimo di un giorno.”

Falso operatore Enel tenta una truffa al parroco Il 35enne pugliese è stato smascherato dai Carabinieri ISERNIA. A seguito di un’attività investigativa condotta dai Carabinieri, impegnati su tutto il territorio della provincia di Isernia, per contrastare qualsiasi fenomeno di criminalità e di illegalità, un 35enne, originario della città conosciuta in tutto il mondo come quella in cui è vissuto e morto San Pio da Pietralcina, San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, è stato smascherato dai Carabinieri quale autore di una tentata truffa proprio ai danni di un uomo di chiesa. Il 35enne, con una lunga sfilza di precedenti per truffa e altri reati contro la persona e il patrimonio, secondo quanto accertato dai militari della Stazione di Venafro, spacciandosi per un dipendente dell’Enel, attraverso una telefonata al parroco di una chiesa locale, aveva chiesto il pagamento su carta postepay, che si è scoperto poi essere a lui intestata, di una somma di circa cinquecento euro, quale corrispettivo di una fattura inevasa. Il par-

roco non troppo convinto della strana richiesta, ha allertato i Carabinieri, che attraverso l’esame dei tabulati telefonici e accertamenti tecnici sul numero di postepay comunicato dal falso operatore Enel, hanno sventato l’ennesima truffa, riuscendo ad incastrare l’autore, indentificandolo e denunciandolo alla Procura della Repubblica di Isernia con l’accusa di tentata truffa aggravata. Le indagini ora sono tese ad accertare se il “truffatore”, si sia reso protagonista di casi analoghi anche in altre zone della provincia di Isernia e della limitrofa provincia di Caserta. Intanto i Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, invitano ancora una volta i cittadini a diffidare di coloro che si presentino come operatori di Società che erogano servizi pubblici, richiedendo l’immediato intervento dei Carabinieri tramite il numero di emergenza “112” su tutti quei casi ritenuti sospetti o comunque dubbi.


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Termoli

10 ottobre 2015

“Via Maratona, un disastro” A distanza di due anni i residenti sono nuovamente a chiedere interventi TERMOLI. In subbuglio i residenti delle case Fiat di via Maratona. La strada, infatti, è priva di asfalto, piena di buche e per di più ora quando piove si verificano allagamenti. Ieri, però, l’assessore Sabella e il consigliere Miele hanno portato notizie rassicuranti in merito ad alcuni lavori di consolidamento che avranno luogo a partire da lunedì prossimo. Questi lavori dureranno almeno quattro cinque giorni e sono solo l’inizio perché si è riusciti a reperire con non poca fa-

tica dei fondi da destinare a questa questione; poi, appena possibile, si passerà alla fase definitiva della messa dell’asfalto visto che ora quel tratto di strada è divenuto comunale”. E’ cambiata l’amministrazione ma la strada suddetta è sempre senza asfalto, le buche sono sempre lì e sono sempre di più le pozzanghere quando piove: perché non si provvede? C’è anche da dire che la strada è diventata pericolosissima per le auto che arrivano dalla rotonda a tutta velocità.

Zuccherificio, pagato il primo stipendio I dipendenti sono stati retribuiti dalla newco in attesa della lavorazione TERMOLI. Dipendenti dello Zuccherificio del Molise in attesa che il meteo torni ad essere clemente e permetta il conferimento delle barbabietole necessarie ad av-

viare la trasformazione saccarifera. A ieri erano state consegnati poco più di 6mila quintali dei preziosi tuberi. Intanto, vedere il piazzale dello Zuccherificio del Molise

non più spoglio ma con gli autoarticolati pieni del prodotto necessario alla fabbrica per sopravvivere ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti in questi giorni. Non

solo, ma ieri sono state pagate le spettanze ai 70 lavoratori chiamati a operare in contrada Pantano Basso dal 16 settembre

Operai presi di mira dai vandali Ancora disavventure per chi lascia l’auto vicino lo Zuccherificio per andare a lavorare TERMOLI. Ancora disavventure per gli operai che da Termoli si spostano quotidianamente allo stabilimento Sevel in Val di Sangro, parcheggiando l’auto e salendo sul

mezzo pubblico per poi indossare la tuta in officina. Purtroppo c’è chi bene conosce le loro abitudini e non fanno mistero di depredare le vetture in sosta per

molte ore sulla statale 87 sannitica, vicino lo Zuccherificio del Molise. Ieri pomeriggio è sparita una Fiat Bravo e a un furgone Doblò è stata infranta una vetrata.

Writers, finiti i muri A Termoli i giovani non hanno più spazi per dipingere pareti TERMOLI. La pratica dei murales è percepita dalla società come una vera e propria piaga: attività che lede il decoro delle città e dei patrimoni artistici. I writers, in quanto deturpatori di proprietà pubbliche e private, vengono comunemente definiti “vandali” ma è comunque opportuno distinguere tra semplici imbrattatori e veri e propri artisti. Ci riferiamo quindi a quei writers che spesso vediamo a Termoli operare dei bellissimi disegni sul muro all’inizio di via del Mare, l’unico spazio donato a loro dall’amministrazione per far esplodere la propria passione artistica. Di contro, non possiamo considerare artisti coloro che di notte preferiscono imbrattare proprietà private: muri di case o opere pubbliche con scritte volgari e senza senso. I writers, a prescindere dalla complessità delle loro opere, sono convinti di appartenere a una categoria distinta: quella dei nuovi artisti e hanno diverse ragioni per esserne tali. Ne abbiamo parlato con uno di loro, il 26enne Fabio Belpulsi che da una decina d’anni si diletta in questa forma di arte. Fabio, prima di ogni altra cosa spiegaci

questo disegno che, al nostro occhio profano, sembra più una foto A Termoli, chi potrebbe, non vi concede degli spazi adeguati per poter dare libero sfogo alla vostra arte e fantasia. In un certo senso siete un tantino snobbati da chi, forse erroneamente, fa di tutta un’erba un fascio considerandovi alla stregua di chi in realtà imbratta i muri … “Purtroppo è così. Questa cultura dei graf-

fiti l’hanno un po’ troppo ghettizzata e viene ancora vista con occhio sinistro. Nonostante abbiamo fatto richiesta al comune per avere altri muri e spazi a disposizione, visto che questo muro in via del Mare ormai è tutto rovinato come vedete anche per via della salsedine del mare, com le opere si rovinano subito, forse molti non lo sanno ma per fare questi disegni ci vogliono bei soldini per i colori e vederli ro-

vinati così subito dispiace un po’. Però purtroppo oggi è l’unico posto dove abbiamo il permesso di operare e dove ci lasciano fare tranquillamente”. Quanti ne siete a Termoli di writers? “Attualmente ne siamo 4 o 5 persone più o meno, siamo tutti autodidatta con qualcuno che ha fatto degli studi specifici, ma il fatto di aver fatto una scuola academica non influisce sul saper fare i graffiti”.


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Termoli

10 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Florio resta al suo posto? Il Pd in soccorso dell’assessore all’Ambiente che ha contestato la scelta di Petrosino TERMOLI. Non è più così scontata la revoca dell’assessore all’Ambiente Filomena Florio. Sono trascorsi due mesi e 9 giorni da quando la rappresentante in giunta del gruppo Vota per te ha deciso di smarcarsi dal resto della giunta Sbrocca e di votare contro la delibera che prorogava l’incarico di consulenza esterna gestionale al dottor Donato Petrosino. Da allora i rapporti si sono incrinati per ovvi motivi col primo cittadino, che ritiene (e non solo lui, ma quasi

tutta la compagine di maggioranza) imprescindibile il sostegno amministrativo dell’ex segretario generale della giunta Greco. Il gruppo di riferimento, composto da Casolino, Di Tella e Potena, aveva preso tempo e maturare il da farsi in una pausa di riflessione politica. Parliamo della prima decade del mese di settembre. Tuttavia, il trascorrere del tempo pur non avendo contribuito al disgelo diretto tra assessore e sindaco, ha cristallizzato la sua

posizione, tanto da considerarne il

suo reingresso nelle sedute del-

l’esecutivo, da cui si era assentata per qualche volta dopo l’incidente diplomatico. Ora, quando tutti si aspettavano la revoca di nomina e delega e la dipartita dell’esperienza istituzionale della Florio, ecco arrivare in soccorso non solo l’ex Ministro Antonio Di Pietro e il Molise di Tutti, che non hanno rappresentanza consiliare, bensì il Partito democratico, col gruppo a tre composto da Sciandra, Scurti e Vigilante che farebbe da scudo all’assessore all’Ambiente.

Vegetazione spontanea, interviene il Comune Firmata dal sindaco di Termoli l’ordinanza che impone il taglio ai proprietari delle aree interessate TERMOLI. Nuova ordinanza da parte dell’amministrazione adriatica contro la gestione delle aree verdi sul territorio del Comune di Termoli. Stavolta a firma del dirigente Enzo Mancini, che ha richiamato anche la precedente disposizione del sindaco Sbrocca del 6 agosto scorso. In particolare, la motivazione di questo atto ulteriore è insita nella sporcizia che si annida sotto la vegetazione spontanea determinando degrado. “Il mantenimento di una folta vegetazione può favorire l’occultamento di rifiuti; ravvisata pertanto la necessità di sensibilizzare i proprietari di aree private affinché pongano in essere i dovuti interventi di pulizia di prati, giardini, lotti inedificati, aree produttive dismesse, che risultano in stato di abbandono o di carente manutenzione, e tenere costantemente sotto controllo la vegetazione, con particolare riguardo alle aree poste nel centro abitato o in prossimità di civili abitazioni in periferia; l’amministrazione ordina a proprietari, con-

duttori e amministratori condominiali, nonché ai ai responsabili dei cantieri edili aperti; ai proprietari di aree in genere inedificate, anche se recanti depositi temporanei di materiali all’aperto; ai proprietari di aree verdi in genere, ai proprietari di aiuole, vasi o fioriere poste su suolo pubblico o su suolo privato prospicienti o comunque visibili da luogo pubblico piantumate con essenze vegetali, ciascuno per le proprie competenze: di provvedere allo sfalcio delle erbe infestanti e allo loro rimozione in conformità alle disposizioni vigenti per tempo; di provvedere alla regolazione delle siepi, al taglio dei rami delle alberature e delle piante che si protendono oltre il confine sul marciapiede o sul ciglio della strada e alla conseguente rimozione e smaltimento dello sfalcio e dei residui di potatura come sopra indicato; di mantenere in perfetto stato di conservazione i terreni di qualunque natura e destinazione, prati, aiuole, fioriere e vasi ubicati sul suolo pubblico o su suolo privato prospicienti o comunque visibili dalla pubblica

Il pesce termolese a Expo Una serie di piatti che hanno riscontrato il plauso dei presenti alla manifestazione MILANO. Due giorni importanti per la città di Termoli che ha fatto conoscere a centinaia di persone la cucina tradizionale termolese. A raccontarci l’esperienza sono Roberto Consiglio (ristorante l’Opera) e Francesco Cannarsa che ricordano: “Abbiamo portato da Termoli il pesce pescato fresco della OP San Basso, il primo giorno abbiamo preparato “taccozze e cicale”, “fusilli al sugo di seppie ripiene e scescilli”, “cicale e seppioline mollicate”; il secondo giorno, invece, è iniziato con un pranzo subito dopo un convegno sulle opportunità per le produzioni ittiche e zootecniche del Molise al quale è intervenuto anche Basso Cannarsa, presidente dell’OP San Basso.

Il menù consisteva in “cavatelli al ragù di crostacei” (cicale, mazzancolle, gamberi rosa e granchi), “pescatrice al forno con patate”, “mazzancolle al lardo del Molise” e “fusilli al sugo di Pescatrice ripiena”. A completare alla grande le due giornate sono state le presenze del ministro del Lavoro Giuliano Poletti e del presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo. In particolare, il Ministro è rimasto sbalordito dalle ricette tradizionali termolesi ed è personalmente venuto da noi i cucina a congratularsi per l’ottima cena, promettendo di venire a trovarci appena possibile a Termoli.

via, assicurandosi che le essenze vegetali piantumate siano sempre in perfetto stato di manutenzione, oltre che di curare la pulizia delle stesse; di rimuovere tempestivamente eventuali depositi non autorizzati di rifiuti, anche se abbandonati da ignoti, all’interno di tutte le proprietà private, inclusi i cantieri edili e le aree produttive dismesse. Tali interventi dovranno essere effettuati in modo ciclico e ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità in modo da garantire la perfetta pulizia e manutenzione dei luoghi al fine di preservare la sicurezza oltre che l’ordine ed il decoro urbano. L’inosservanza delle disposizioni contenute nel presente provvedimento comporta l’applicazione della sanzione amministrativa da 25 a 500 euro e nei casi più gravi l’applicabilità dell’art. 650 del Codice Penale (inosservanza di provvedimenti dell’Autorità) o l’applicazione di disposizioni speciali.



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Opinioni

10 settembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

In Molise si vive più a lungo ma sempre meno sono i nati

di Claudio de Luca Nello Stivale il censimento 2011 registrò oltre 59 milioni di abitanti (+4,3% rispetto a dieci anni prima). Di contro, in Molise, da 320.601 che erano, i discendenti di Cuoco diventarono (almeno sulla carta) 313.660. Solo la Basilicata (-3,3%) e la Calabria (2,6%) fecero registrare numeri peggiori. Esigua anche l’entità degli immigrati (il 25,6% ogni 1.000 abitanti). In realtà, gli Italiani erano diminuiti di 250mila unità mentre gli altri erano cresciuti da 1.334.889 a 4.029.145, segnando un +201,8%. Pure in questo caso la percentuale molisana era rimasta esigua ove confrontata a quella del resto dello Stivale (67,8% ogni 1.000 unità). Oggi i dati Istat riferiscono che, nella 20.a regione si vive più a lungo, si nasce di meno (7 neonati per ogni 1.000 abitanti) ed i residenti continuano a diminuire (-5.3%).Naturalmente il contenimento» delle nascite può dipendere da cause tra le più diverse. Le attese di vita sono pari a 79,6 anni per gli uomini ed 84,9 per le donne. Gli stranieri residenti sono 11mila e nella gran parte dei 136 Comuni della “ventesima” si assiste al fenomeno dello spopolamento. I dati dicono: 1) che l’11,9% dei Molisani sono infraquattordicenni; 2) che il 64,8 conta dai 15 ai 64 anni; 3) che il 23,3% ha più di 65 anni, compresi i tanti ultracentenari che affollano la regione. Nel 2014 si è registrato un aumento della speranza di vita alla nascita, dal momento che i “maschietti” oltrepassano gli 80 e le “femminucce” gli 85. Altro dato analizzato è stato quello re-

Tutto quello che gli altri non dicono

lativo al movimento migratorio. Il saldo con l’estero (che poi rappresenta la differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento di residenza dall’estero e quello dei cancellati per trasferimento di residenza all’estero) è pari ad uno (stima su 1.000 ab.). Quello interno (che è la differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento di residenza da altro Comune e il numero dei cancellati per trasferimento di residenza in altro Comune) è negativo (-2 su 1.000 ab.). Per conseguenza il saldo migratorio totale negativo è risultato pari a -0,9/1.000 ab.). In Molisesi ‘fanno’ pochi figli, e da tempo non si raggiunge il livello di 1,2 pargoli per ogni donna. Il dato permette di classificare la regione tra quellecon il livello più basso di natalità: 7,2 nati per ogni 1.000 ab. Il tasso di mortalità è pari a 11,5 decessi ogni 1.000, con un tasso di incremento naturale negativo pari al 4,3/1.000. La riduzione delle nascite costituice il frutto di due componente: quelle del concomitante contenimento riproduttivo delle italiane e delle straniere, caratterizzato da una fecondità solo poco più alta nel Nord (1,32) rispetto a quella del Centro e del Mezzogiorno (1,29). Nella 20.a regione il dato demografico

di Claudio de Luca LARINO. C’è un gruppo di mamme che si dedica alla salute ed all’ambiente e che opera a Venafro. Qui, in passato, alcune Aziende risultarono essere state utilizzate per affari poco leciti sinché furono rinvenute le colleganze tra l’aumento di talune patologie tumorali e l’inquinamento ambientale. Forse non era una novità, dal momento che – tra i grandi problemi del Molise – si annoveravano di già la scarsa manutenzione del territorio, una mancata difesa idrogeologica, un ecosistema urbano poco amichevole. Tempo addietro, il Governo si rese conto di questi disagi ed assegnò alla Regione 60 milioni di euro. Tra Campobasso ed Isernia 7 centri su 10 sono a rischio idrogeologico; ed il fenomeno interessa l’87% delle comunità. I dati emersero da un dossier illustrato da “Legambiente”. Per colpa del graduale abbandono delle terre (e della carenza delle tradizionali attività di manutenzione) le comunità minacciate da frane e da alluvioni costituiscono una percentuale incredibile e ne sono state censite 108 solo in Molise. Questi dati sottolineano la fragilità di un territorio reso particolarmente esposto all’abusivismo, al disboscamento dei versanti ed all’urbanizzazione irrazionale. Lo confermarono chiaramente le attività di vigilanza della Direzione regionale del lavoro che riferirono come, su 60 cantieri controllati, più di 50 non

più rilevante rimane quello degli ultracentenari. Per esempio, in Ururi, oltre ai 6 censiti, sono numerosi i 90enni. La cosa preoccupa con riferimento al sistema regionale di protezione sociale che non dovrebbe occuparsi soltanto dei fattori primari di sopravvivenza, bensì attendere ad uno sviluppo umano integrale. Per ciò stesso dovrebbe mirare soprattutto alla somministrazione

degli ausili per le fasce di povertà e per il disagio familiare. In questo campo, secondo una elaborazione “CensisUnipol”, fatto 100 il valore-indice Ue, il Molise si trova al 32° posto con un punteggio di 96,3 (medio-basso), quando la media italiana è di 97,9. In questa classifica, che accomuna Regioni italiane e Stati europei, il 1° posto rimane occupato dal Trentino-Alto

Adige (108,7) che supera persino i Paesi Bassi (107,4), la Svezia (105,5), la Germania (105,0) e la Finlandia (102,7). Ad ogni buon conto la 20.a regione fa meglio di Spagna (93,0) e Grecia (92,2), ma soprattutto surclassa la Sicilia (fanalino di coda) che raggranella il punteggio di 82,4 (da considerare basso da 92 in giù).

Salute e ambiente, temi caldi

erano in regola, al punto che i Servizi ispettivi dovettero intensificare la propria attività, scoprendo 7 discariche abusive estese per 10mila mq. I rifiuti giacevano abbandonati, lungo la costa, tra Petacciato, Termoli e Campomarino. Si trattava di scarti edilizi, pneumatici, materiali ferrosi, pali di cemento armato precompresso ed arredi domestici vari. Nella graduatoria nazionale per rischio di dissesti idrogeologici, in particolare per le frane, il Molise è al 3° posto Ve ne sono 8.800 attive, con ben 88 comuni a rischio per l’instabilità dei versanti ca-

ratterizzati da una quasi totale natura argillosa con circa 3.560 km su un totale di 4.618. Secondo una classifica comparsa su “La Stampa” la regione si posiziona al 1° posto con una media di rischio per la popolazione residente pari al 19,4% per frane e smottamenti. Il rischio coinvolge anche i beni culturali del territorio, al punto che il Ministero ha stilato una “Carta” ed ha evidenziato che il Molise detiene anche il primato per opere che rischiano di crollare a causa di fenomeni franosi (144 beni solo per la provincia di Campobasso).

Furono posti sotto esame pure il consumo e lo spreco idrico, la capacità di depurazione, i livelli di polveri tossiche (nel capoluogo molisano siamo al livello PM10 considerato da allarme). Addirittura l’area pentra si ritrovava (e si ritrova) al penultimo gradino di questa classifica. Per la qualità dell’aria andrebbero esaminate le concentrazioni di polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono. Ma in Molise nulla si muove. Si tende a minimizzare, ad evitare gli odiosi allarmismi. Se ne dichiarò convinto il giudice Ferdinando Imposimato, che, già alla fine degli anni ’80, aveva denunciato le infiltrazioni malavitose. Poi, grazie alle Mamme di Venafro, vennero portati alla luce i risultati di diverse analisi condotte su di una foglia di fico, prelevata nei pressi della “Colacem” di Sesto Campano. Nella polvere di cemento dell’Azienda venne riscontrata la presenza di particelle di ferro, con titanio e manganese e poi presenze di uranio e torio. Nel 2010 e nel 2011 furono due i casi di diossina nella carne bovina. Le “mamme” denunciarono anche la presenza di diossina nel latte materno dopo i riscontri dei tecnici dei laboratori del Consorzio interuniversitario di Chimica di Marghera.



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