I senza lavoro a frattura

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L’Oscar del giorno a Pasquale Guarracino

L'Oscar del giorno lo diamo a Pasquale Guarracino. Il sindacalista della Uiltucs ha avuto il merito di avere saputo rilanciare la questione Fanelli a nome dei tanti rimasti senza lavoro a seguito dell'assenza di una politica regionale per le imprese. Questa mattina, ancora, terrà un'apposita conferenza stampa a Campobasso proprio per portare all'attenzione dei cittadini la questione. Non solo, ma anche la necessità di una nuova politica finalizzata alla ripresa e allo sviluppo.

I senza lavoro a Frattura: “Anche per noi il metodo Fanelli”

Il Tapiro del giorno a Pietro Maio

SERVIZIO A PAGINA 3 Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro Maio. Il segretario della federazione medio Molise del Pd, non si smentisce mai. Difende il presidente Frattura perchè il suo sarebbe un buon governo. Ma se il segretario provinciale del Medio Molise a due anni e passa dall’elezione è costretto a invitarlo a realizzare il mandato popolare, vuole dire che non l’ha ancora iniziato. Pertanto l’intervento di Maio diventa un pubblico attestato di demerito per il presidente, e una pesante scivolata di stile e di merito di chi aveva intenzione di sostenerlo.


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2 28 giugno 2015

Il ritorno di Iorio all’azione politica ha messo in agitazione il segretario provinciale del Pd del Medio Molise

Pietro Maio: la mistificazione è il suo mestiere Il successo alle urne del 2013 del centrosinistra è stato determinato dalla più spudorata, contrattata e manipolata alleanza tra i vari rottami della sinistra riverniciati dalla mano blasfema (per la sinistra storica) del Pd delle Fanelli, dei Frattura, dei Ruta, dei Leva, dei Massa La mistificazione usata contro i nemici e gli avversari è un attributo storico del comunismo. Il segretario provinciale del Medio Molise del Pd, Pietro Maio, è comunista nell’animo e nei comportamenti. La mistificazione infatti gli viene facile. Come quella usata nel commentare l’incontro del leader del Movimento “Insieme per il Molise” Michele Iorio al Centrum Palace alla presenza di centinaia di partecipanti ai quali è stata proposta un’azione di riscatto, di rivalsa, di contrasto alla deleteria amministrazione regionale, che Maio, però, in un rigurgito mistificatorio, ha cercato di annegare come “un’adunata dei vecchi nostalgici somigliante alle riunioni di monarchici che rimpiangevano il Re dopo il Referendum del 1946 che optò per la Repubblica. Nobili decaduti alla ricerca del tempo perduto, dei titoli smarriti e dei privilegi dell’epoca andata”. Fraseologia unta, bisunta e consunta. In quell’incontro sono state ripassate a memoria le cose fatte, le cose non fatte, le colpe e i meriti di un governo vittimizzato

alle urne del 2013 dalla più spudorata, contrattata e manipolata alleanza tra i vari rottami della sinistra riverniciati dalla mano blasfema (per la sinistra storica) del Pd delle Fanelli, dei Frattura, dei Ruta, dei Leva, dei Massa, e di quant’altri hanno partecipato al banchetto della spudoratezza, delle false promesse e delle false illusioni (i molisani si vanno accorgendo del bluff). Il successo di quell’incontro ha procurato

di Giuseppe La Fratta La data del 25 giugno 2015, sarà ricordata come una delle più infauste per la scuola pubblica e per la democrazia in questo paese. Il governo, ignorando le ragioni di insegnanti, studenti, famiglie e venendo meno a quanto lo stesso Presidente del Consiglio aveva annunciato pubblicamente non meno di una settimana fa (“faremo una conferenza sulla scuola a luglio, sentiremo tutti e poi decideremo”) ha posto la fiducia sul DDL della cd Buona scuola. Un atto grave, un vero strappo istituzionale, compiuto nell’assordante silenzio di molti, tra cui oltre a quello dei vertici istituzionali, spicca quello anche quello degli“pseudo – intellettuali”. Una brutta pagina per la nostra democrazia, che vede complici, allo stesso modo, tutti quei senatori che hanno votato la fiducia, a prescindere da sofismi e pseudo distinzioni sulle motivazioni. A nostro avviso, non ci sono mediazioni che tengono: votare per la “ditta”, sostenendo che non c’era altra scelta possibile, è ancora peggio. Le richieste provenienti dalle OO.SS e dal mondo della scuola sono rimaste inascoltate, anzi, in alcuni casi il maxiemendamento contiene addirittura un peggioramento rispetto a quanto prevedeva il testo originario. Si pensi alle assunzioni: dai paventati 100 mila in ruolo subito, si passa ad un perverso meccanismo in cui si prevede la metà delle nomine da effettuare a settembre e l’altra metà solo “giuridiche”, (cioè sulla carta si è

una forte allergia democratica in Maio fino al punto da spingerlo a dire: “Il Molise uscirà dalla palude se saprà modernizzare il proprio sistema produttivo, rendere efficiente la pubblica amministrazione ed innalzare la capacità di coesione territoriale che rafforza la qualità competitiva che agisce in modo sinergico e non con pezzi separati o autoreferenziali”. Purtroppo per lui (cosa di cui non vale la pena do-

lersi), ma purtroppo per i molisani (cosa di cui profondamente dolersi), due anni e passa di governo di sinistra (falsificato in origine dal liberista della più bell’acqua Palo di Laura Frattura) il sistema produttivo non l’ha modernizzato bensì affossato (Gam, Ittiere, Zuiccherificio); la pubblica amministrazione, a cominciare dalla Regione, l’efficienza non riesce nemmeno a concepirla figurarsi ad applicarla, e la coesione territoriale che Maio invoca, il vescovo di Trivento e il Movimento dei Cristiano Sociali la intravedono unicamente appoggiandosi all’Abruzzo. Parole a vanvera, quindi, le sue. Senza nesso, motivate da un mix di rabbia (per il successo di Iorio) e paura (di un suo ritorno sulla scena). Talmente a vanvera, da fargli uscire dalla bocca affermazioni gratuite e qualunquiste, oltre che storicamente contraddette dalla cronaca e dagli atti amministrativi e programmatici del governo di sinistra (?) come questa: “L’azione condotta dal Presidente Frattura mira a sostenere questo difficile percorso

ineludibile per il Molise (modernizzare il sistema produttivo, rendere efficiente la pubblica amministrazione ed innalzare la capacità di coesione territoriale). Oltrepassare la palude superando gli ostacoli e modernizzando la regione, questo è il mandato popolare assegnato a Paolo Frattura che ha il dovere di realizzarlo, accelerando il riordino istituzionale e le riforme inserite nel proprio programma elettorale”. Parole talmente a vanvera da non accorgersi di essersi dato la zappa sui piedi. La presunta azione (ma quale? - ndr) di Frattura intanto ha incocciato la magistratura e un assessore è finito agli arresti, e se il segretario provinciale del Medio Molise a due anni e passa dall’elezione è costretto a invitarlo a realizzare il mandato popolare, vuole dire che non l’ha ancora iniziato. Pertanto l’intervento di Maio diventa un pubblico attestato di demerito per il presidente, e una pesante scivolata di stile e di merito di chi aveva intenzione di sostenerlo. Dardo

“Buona scuola”, la fiducia del Senato non cancella la sfiducia delle scuole assunti ad ottobre 2015, ma il lavoro e lo stipendio, forse, arriverà dell’anno successivo). Si tratta di un’operazione che poteva essere fatta anche con le leggi vigenti, non c’era bisogno del voto di fiducia. L’operazione sull’organico di diritto siffatta, l’unica da ultimarsi entro settembre p.v., poteva essere benissimo fatta con le leggi vigenti. Quindi non esisteva nessuna urgenza per ricorrere al voto di fiducia. Quest’ultimo dunque è ancora una volta solo un atto di imperio e di svuotamento delle prerogative parlamentari.L’operazione sull’organico di diritto siffatta, l’unica da ultimarsi entro settembre p.v., poteva essere benissimo fatta con le leggi vigenti. Quindi non esisteva nessuna urgenza per ricorrere al voto di fiducia. Quest’ultimo dunque è ancora una volta solo un atto di imperio e di svuotamento delle prerogative parlamentari. Oltre alla mediazione (al ribasso) sulle assunzioni, restano, invece, tutti i super poteri del Dirigente scolastico, con modifiche veramente minime, che a nostro avviso prefigura una scuola gerarchica, aziendalista e in violazione dei principi costituzionali della libertà d’insegnamento. Ma uno degli aspetti più gravi, è l’aver messo la fiducia su un DDL che vede in se ben 9 deleghe

in bianco, che poi il governo dovrà riempire di contenuti nei prossimi 18 mesi. Un vero e proprio “horror vacui” percorre in queste ore il mondo della scuola: viste le premesse, cosa sapranno partorire i nostri su tematiche di fondamentale importanza, quali la formazione iniziale ed il reclutamento, la ridefinizione del personale di sostegno, la revisione dei percorsi d’istruzione professionale, l’educazione e l’istruzione nel periodo 0-6, il diritto allo studio, la promozione e diffusione della cultura umanistica, l’adeguamento della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all’estero, l’adeguamento della normativa in materia di certificazione delle competenze? Su tutte queste materie, in pratica, il governo chiede una delega in bianco per poter “riformare”la scuola senza dover rispondere a nessuno, nemmeno al parlamento. Il dissenso finora espresso in modo massiccio e compatto dalla scuola, attraverso una partecipazione storica allo sciopero unitario ed a tutte le iniziative messe in campo unitariamente dalle OO.SS, non si fermerà, ma anzi, prenderà nuovo vigore.


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28 giugno 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Nel centrosinistra scoppia il caso Fanelli La Uiltucs chiede a Frattura che a tutti i senza lavoro vengano garantite le stesse possibilità date al segretario Pd CAMPOBASSO. Non accennano a placarsi le polemiche per la decisione assunta dalla Giunta regionale di approvare un atto transattivo con Micaela Fanelli e reintegrarla nel Nucleo di Valutazione. La UILTuCS Molise, prende atto, con gioia, che anche nella nostra regione si crea lavoro. “Micaela Fanelli infatti, ha brillantemente chiuso la propria vertenza con la Regione Molise attraverso un accordo che le consente di occupare in Regione, al termine della sua carriera politica, il posto che aveva in passato assunta con un co.co.co. Data la capacità che il Presidente della Regione ed il suo Esecutivo hanno avuto nella vicenda lavorativa del Segretario del PD, la UILTuCS Molise chiede una mano a sistemare tutte le vertenze aperte dai lavoratori molisani ed ancora, ahimè, prive di soluzione. Ci indichino, il Presidente e l’Esecutivo Regionale, che hanno votato la delibera che ha dato il via all’accordo transattivo con la Fanelli, la strada giusta da imboccare per salvare i lavoratori della GAM , dello Zuccherificio, dell’Ittierre, del Korai, i lavoratori a progetto della Molise Dati, i lavoratori di Esattorie, del commercio, della vigilanza armata e non, delle mense, della Sanità, della Protezione Civile, di tutte le aziende in crisi costrette a chiudere. Siamo certi che con il loro intervento e con le loro indicazioni, così com’è stato per il Segretario del PD, tante situazioni ormai in cancrena, miracolosamente si risolveranno. Ed il nostro Molise, di miracoli ha davvero bisogno”. Davvero succulenta questa storia della transazione

proposta dalla giunta Frattura al segretario regionale del PD Micaela Fanelli per reintegrarla nel nucleo di valutazione degli investimenti europei per non tornarci ancora. Il canto delle vergini che ora cerca di restituire dignità ad un’operazione che fa più acqua del Titanic ci offre il destro per un ritratto davvero indicativo della politica molisana. La Fanelli parla di epurazione politica, si fa martire riferendosi al mancato rinnovo del suo contratto presso l’importantissima struttura regionale (un attimo e arriviamo anche a questo argomento) dimenti-

cando la contemporanea accettazione da parte sua a candidarsi presidente della provincia di Campobasso per il centrosinistra (2011). Iorio, cioè, avrebbe dovuto mantenerla in servizio presso una struttura ce compiva scelte dirimenti di ordine politico e strategico, disponendo di ingentissimi finanziamenti europei, nonostante la stessa Fanelli si candidasse ad un alto profilo politico ed istituzione. Una clamorosa incompatibilità, altro che martirio. In buona sostanza l’attuale segretario regionale del PD avrebbe voluto essere purosangue da competizione per il centrosinistra alle elezioni provinciali e, contemporaneamente, meccanismo funzionale del “sistema Iorio” come membro del nucleo di valutazione degli investimenti europei. Peccato che la Chiesa abbia ancora qualche difficoltà con le donne Vescovo, altrimenti, a quel punto, un pensierino avrebbe anche potuto farcelo. La questione, come dicevamo, oltre al dettaglio tecnico e deontologico ci offre la sponda per qualche considerazione generale sul profilo della politica molisana dei nostri giorni. Il presidente della giunta Paolo Frattura, ora renzianissimo, se solo si potesse dire, viene alle cronache politiche come virgulto

dalle bellissime speranze di Forza Italia, speranze poi drammaticamente naufragate nel conto delle schede a lui intestate in due turni consecutivi turni elettorali. Il segretario regionale del Partito Democratico, Micaela Fanelli, viene candidata per la prima volta a sindaco di Riccia con una lista civica decisamente orientata verso centrodestra e la scoperta del suo talento politico è notoriamente attribuita a Gianfranco Vitagliano. La stessa Fanelli si sgola senza tregua (bisogna dargliene atto: è una che ci da dentro, con energia) parlando dei disastri dello iorismo cui lei, Frattura e la sua squadra trasversale stanno cercando di rimediare quando in realtà lei era organica come pochi altri allo stessa sistema, contribuendo ad approvare atti di primissimo piano proprio come membro (per nove anni; non nove giorni né nove mesi)di quel nucleo di valutazione da cui lamenta di essere stata epurata. Bizzarrie molisane. Ormai riconoscere la destra dalla sinistra, il sopra dal sotto è diventato impossibile. Viviamo in un universo politico ed amministrativo senza più punti cardinali dove orientarsi sarebbe già difficilissimo se non fosse addirittura inutile. Senza contare le decine di casi analoghi all’interno delle amministrazioni comunali. Ormai il simbolo cui si associa il nome è diventato pleonastico. Appartenenza, formazione, estrazione culturale non contano più nulla. Basta al faccia e quella, il più delle volte, è già tutto un programma.

Un altro grave flop del governo regionale

La Gam ha chiuso il 2014 in perdita di 2.901.595 euro

Il bilancio della Gam di Boiano, la società agroalimentare di proprietà della Regione Molise (dal 14 aprile 2015 in fase di procedura concordataria), quindi dei molisani, indistintamente, al 31 dicembre 2014 s’è chiuso con una perdita di 2.901.595 euro. Esito dovuto all’andamento gestionale caratterizzato dalla sospensione delle attività aziendali fin dal mese di novembre 2013 e, nell’anno 2014, attività circoscritta all’incubazione delle uova e alla schiusa dei pulcini per conto della società La Pellegrina Spa. Una miseria, rispetto alle potenzialità, anche patrimoniali dell’azienda. Il cui capo, il presidente della giunta regionale Paolo di Laura Frattura ritiene giusto e conveniente tenerla praticamente inattiva. Un’assurdità tecnica, amministrativa, nonché un “obbrobrio ” politico. Ci sarebbe da reperire nel mondo, crediamo, un proprietario di un’azienda di quella fatta, di quelle dimensioni, con un patrimonio di conoscerne e di esperienza nel settore, di prima qualità, che invece di cercare le soluzioni gestionali e commerciali per ridarle vita, fertilità, lavoro, la tiene chiusa, in attesa che cali manna dal cielo. Una follia che il Molise è costretto ad assistere impotente, non avendo strumenti e mezzi per indurre la Regione ad uscire dal sonno della ragione, a trovare uno spunto, una molla

Strano che intorno all’Azienda non sorga un movimento d’opinione che contrasti la politica del nulla del proprietario e lo induca a passare la mano che la sollevi dall’inedia, dalle paure, dai timori, dalle preoccupazioni paralizzanti in cui è finita da quando il centrosinistra è andato al governo. La lettura degli atti amministrativi e dei documenti che accompagnano il Bilancio 2014, per la complessità della situazione, è solo per gli esperti e, tra l’altro, al profano dicono poco o niente di rilevante per farsi un’idea e per dare un giudizio su coloro (non esclusi i sindacati) che da due anni sorreggono le spoglie della Gam. Al cronista non resta quindi che estrapolare i passaggi meno complicati tecnicamente e più accessibili, per capire che la Gam, per come è stata ridotta e per come viene tenuta attaccata alla bombola d’ossigeno, è una bestemmia. Il conto economico - è scritto - evidenzia la “… non significatività della comparazione dei valori con l’esercizio precedente avendo la società svolto nell’anno 2014 essenzialmente la sola attività di lavorazione per conto terzi” ed in particolare: il valore della produzione da 36.686.266 di euro del 2013 a 3.159.084 di euro del 2014, do-

vuto principalmente dai ricavi per servizi e prestazioni ( 1.172.626 euro) e vendita pulcini commercializzati ( 1.066.795 euro), maturati nei confronti della società La Pellegrina Spa; il totale dei costi della produzione da 55.115.524 di euro del 2013 a 7.142.615 euro del 2014 per il decremento dei costi per materie prime, per servizi e per il personale”. Cifre eloquenti, la cui lettura dice che ciò ch’è accaduto alla Gam è qualcosa di straordinariamente strano. Come appare straordinariamente strano che intorno alla Gam non sorga un movimento d’opinione sorretto magari da pareri di ordine tecnico, amministrativo, gestionale, e societario, che contrasti la politica del nulla del proprietario dell’azienda e lo induca a fare finalmente qualcosa di utile per la collettività, per i lavoratori, per l’economia. Quei 2.901.595 euro di perdita d’esercizio sono la denuncia della inadeguatezza al ruolo di chi li ha procurati e l’invito più eloquente a passare la mano. Dardo


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4 28 giugno 2015

La costituzione della Commissione regionale per la tutela degli immobili e delle aree di pubblico interesse non rende tranquilli i violatori regionali, gli speculatori del territorio, i distruttori del paesaggio Con la delibera della giunta regionale del 10 agosto 2006 la Regione Molise ha provveduto a costituire la Commissione prevista dall’articolo 137 del decreto legislativo 22 gennaio 2006 numero 42, incaricata di formulare proposte per la dichiarazione di notevole interesse pubblico degli immobili e delle aree indicate nella stessa legge. Per quanto risulta, e per le tante violazioni all’interesse pubblico di immobili e di aree di pregio che si sono avute negli anni nel Molise, non c’è motivo per congratularsi. Quella Commissione deve essere ricomposta e rinominata per gli effetti prodotti e generati da un altro decreto legislativo, il decreto 63 del 26 marzo2008 che, appunto, ne ha modificato la composizione prevedendo che ne facciano parte di diritto il Direttore Regionale, il Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, e il Soprintendente per i Beni Archeologici competenti per territorio, nonché due responsabili preposti agli Uffici Regionali competenti in materia di paesaggio. Il decreto di modifica è del 2008 e la Regione

Molise lo applica nel 2015. Le figure istituzionali che ne faranno parte, il loro rigoroso rispetto delle norme, la loro sistematica presa di distanza dai condizionamento della politica non rendono sicuramente allegri e tranquilli i violatori regionali, gli speculatori del territorio, i distruttori del paesaggio. Gli altri membri, in numero non superiore a quattro, sono nominati tra i soggetti con qualificata, pluriennale e documen-

di Vincenzo Musacchio Ancora una volta la questione morale si pone alla nostra attenzione come il punto cruciale da affrontare e divenuto prioritario non solo alla luce delle ultime vicende molisane in corso di accertamento ma anche per le altre inchieste giudiziarie oggetto di attenzione da parte della magistratura locale. Al di là delle singole responsabilità penali e non, è necessario riflettere se e come sia possibile porre rimedio a questo decadimento etico, culturale, politico e sociale. Quello che ci lascia esterrefatti e che contribuisce in modo perentorio ad allontanare i cittadini dalla politica e dalla “cosa pubblica”, è la sostanziale latitanza

tata professionalità ed esperienza nella tutela del paesaggio, di norma scelti nell’ambito di terne designate rispettivamente dalle università, dalle Fondazioni aventi per statuto finalità di promozione e tutela del patrimonio culturale, e dalle Associazioni portatrici di interessi diffusi individuate ai sensi delle disposizioni di legge in materia di ambiente e danno ambientale. Nei casi in cui la Commissione si debba oc-

cupare di filari, di alberate e di alberi monumentali, viene integrata dal rappresentante del competente Comando regionale del Corpo forestale dello Stato. Con evidente ritardo, del tutto aliena dalla necessità di avere a supporto della sua attività istituzionale una Commissione di quella portata e di quella importanza, la Regione Molise solo pochi giorni fa ha deciso di procedere a riformularne la composizione secondo le vigenti disposizioni di legge. Ovvero composta da: il Segretario Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo del Molise (già Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise); il Soprintendente delle Belle Arti e Paesaggio del Molise (già Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Molise); il Soprintendente per i Beni Archeologici del Molise; il Direttore del Servizio Pianificazione e Gestione Territoriale e Paesaggistica; il direttore del Servizio Valutazioni ambientali; da due docenti designati dall’università del Molise; da un architetto designato dalla Fondazione

La questione morale è politica della politica di fronte a tutto ciò che sta accadendo. Ancora una volta, senza l’intervento preciso e puntale della magistratura, dobbiamo prendere atto che la politica (i partiti) non ha in sé gli anticorpi necessari ed indispensabili per combattere un contesto endemico ormai in piena metastasi. La questione morale, tuttavia, resta principalmente una questione politica. Il nodo da districare ora è quello di correre ai ripari e di porre in essere dei correttivi seri e, oserei dire, radicali. Correttivi non solo etici o morali – indispensabili

se si vuole restituire efficacia, trasparenza e credibilità al sistema – ma soprattutto di natura politica. Servono, in altre parole, regole chiare ed inderogabili per chi vuole fare politica, per chi vuole portare un contributo personale alla politica, per chi vuole candidarsi nella amministrazione pubblica, per chi vuole intraprendere – del tutto legittimamente – l’attività politica o amministrativa. Senza questa perentoria assunzione di responsabilità si corre il rischio di consegnare i partiti e la stessa vita amministrativa, e per l’ennesima volta, a per-

Architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Campobasso; da un componente designato dalle Associazioni portatrici di interessi diffusi individuate ai sensi delle disposizioni di legge in materia di ambiente e danno ambientale. Successivamente, la Commissione sarà integrata dal rappresentante del competente Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato nei casi in cui la proposta di vincolo riguardi filari, alberate ed alberi monumentali. Probabilmente, se tutto andrà come dovrebbe, se i due rappresentanti dell’università, il direttore del Servizio Valutazioni ambientali, l’architetto della omonima Fondazione e il componente designato dalle Associazioni portatrici di interessi diffusi (che, messi assieme, formano la maggioranza) non sottostaranno al potere regionale, non si faranno in qualche modo condizionare, il Molise finalmente potrà disporre di uno strumento a salvaguardia delle sue bellezze e peculiarità storico/ambientali.

sonaggi che tutto perseguono tranne che il bene comune o l’interesse della collettività. In questo contesto ritengo che le valutazioni dei partiti, purtroppo, saranno decisive. Sarà inutile predicare il cambiamento, il rinnovamento, la moralità e la trasparenza e poi avere partiti dove questi principi sono puri richiami estetici. Si deve voltare definitivamente pagina evitando di riproporre, consapevolmente o meno, gli stessi vizi di chiusura dei partiti, di logiche autoreferenziali, di politici che vengono nominati grazie alle clientele e alle lobbies di potere. Mi auguro fortemente che i molisani in futuro giudicheranno soltanto i “comportamenti” che realmente vorranno voltare pagina. Tutto il resto è noia e chiacchiere al vento.


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5 28 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Dettati alla Asrem i criteri omogenei per una corretta rideterminazione degli effettivi fabbisogni di personale (medico, infermieristico, di supporto)

Arginare il saccheggio della sanità pubblica Lotta su due fronti, uno più delicato dell’altro: politico, sul quale si sta combattendo la battaglia per lasciare quantomeno il secondo livello all’Ospedale Cardarelli, e organizzativo e gestionale La sanità molisana su due fronti, uno più delicato dell’altro. Il fronte politico, sul quale si sta combattendo la battaglia per lasciare quantomeno il secondo livello all’Ospedale Cardarelli, senza peraltro tralasciale gli ospedali di Termoli, Isernia ed Agnone (meno difendibili oggettivamente appaiono i presidi sanitari di Venafro e Larino), ultimamente è intervenuto il senatore Roberto Ruta a turare la falla aperta dalla ingiustificabile e diserzione del commissario ad acta e presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura, assente all’incontro Stato/Regioni sul Decreto Balduzzi. L’altro fronte, non meno importante, è quello squisitamente gestionale e organizzativo che viaggia su un binario parallelo, sotto l’egida del direttore generale della Salute Marinella D’Innocenzo. Per la quale il processo di riorganizzazione complessiva del Sistema Sanitario della Regione Molise deve trovare adeguato riscontro e rispondenza, anche dal punto di vista delle risorse umane impiegate/impiegabili per garantire l’erogazione dei Livelli es-

senziali d’assistenza (Lea), con gli standard di appropriatezza, efficacia ed efficienza in coerenza con gli standard del personale delle Regioni cosiddette virtuose, cioè che non hanno problemi di rientro da buchi finanziari. Un’operazione che la D’Innocenzo deve affrontare nonostante sia cosciente che possano intervenire anche nuovi modelli organizzative e gestionali dovuti appunto all’applicazione del Decreto Balduzzi e le sue nefaste ricadute, a modificarla, se non andrà a buon fine l’intervento di Ruta. Situazione

l’intervento di Tecla Boccardo* La proposta di legge “Riordino del Servizio sanitario regionale”, elaborata dalla Giunta, è l’ennesimo e tardivo tentativo del governo regionale di affrontare un importante problema qual è quello della tutela della salute dei cittadini molisani, ancora una volta senza cogliere il vero merito dei problemi e senza un’idea forte di come questo diritto fondamentale di cittadinanza va realizzato nel nostro territorio. La vera opportunità per porre all’attenzione, nell’adeguata sede, le necessità dei molisani, infatti, si è chiusa il 5 Agosto scorso alla Conferenza Stato-Regioni: una regione latitante, l’incapacità di presentare i problemi e ricercare una soluzione, il consueto procedere in modo scoordinato da parte della nostra politica, ci ha tagliato fuori, di fatto, da attenzioni, opportunità e possibili rimedi ai nostri guai. E, ora che i buoi sono scappati, proviamo a chiudere le stalle. Per questo ci troviamo in questi giorni aggrappati

imbarazzante per chi opera nella sanità con coscienza e professionalità (un residuo corpo di operatori ancora riesce ad onorare la missione); situazione maggiormente imbarazzante per chi, politicamente, ha usato la sanità per (con)dannare la presenza e l’opera di Michele Iorio, ed oggi non sa cosa dire e cosa fare, lasciando nelle peste i pazienti molisani, che preferiscono emigrare pur di salvaguardare la propria salute. La tenaglia è micidiale; a tenerla ancora aperta, prima che si chiuda irreversibilmente, è la possibilità che

il Decreto Balduzzi, mercé l’intervento del senatore Ruta, venga riveduto e corretto quantomeno per assicurare al Cardarelli di Campobasso il benedetto secondo livello. Frattanto, come diciamo, la direzione generale della Salute, sottostando all’intesa tra il Governo e le Regioni concernente il nuovo Patto per la salute per gli anni 2014-2016, ha messo mano a una proposta di nuova organizzazione dei servizi sanitari regionali, con particolare riferimento alla riorganizzazione della rete ospedaliera, ai servizi territoriali e le relative forme di integrazione, alla promozione della salute e alla presa in carico della cronicità e delle non autosufficienze nell’ottica di una complessiva razionalizzazione e riduzione dei costi e di miglioramento della qualità e dell’efficienza nella gestione dei servizi sanitari. Atto dovuto, seppure coperto da incertezze e incognite, cui non sono estranee le titubanze, le paure, le retromarce, soprattutto l’assenza al tavolo che contava (conferenza Stato/Regioni), nel momento decisivo, del commissario ad acta e pre-

sidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura. Cosa fatta capo ha. Sia che riguardi la mattana di Frattura, quanto la proposta di razionalizzazione posta in essere dalla D’Innocenzo mediante l’individuazione di criteri omogenei che consentano all’Asrem di procedere ad una corretta rideterminazione degli effettivi fabbisogni di personale (medico, infermieristico, di supporto), in relazione alle tipologie di attività da garantire, che siano coerenti con i modelli organizzativi e gestionali orientati all’appropriatezza ed all’efficienza. Vorremmo crederci. Ma la situazione venutasi a creare lascia propendere per un giudizio sommario in cui i tentativi che hanno un minimo raziocinio paiono destinati a cedere il passo alle peggiori porcherie programmatiche e gestionali, queste sì, orientate al saccheggio della sanità pubblica in favore di quella privata. Che nel Molise ha impresso, a lettere cubitali, nome e cognome dei destinatari. Dardo

Riordino sanità. politica al passo del gambero alla speranza che il Governo Nazionale consenta il riconoscimento del DEA di II livello al “Cardarelli” di Campobasso, riconoscendo le specificità della Regione i cui cittadini, pur non molto numerosi, hanno i medesimi diritti all’assistenza e alla cura sanitaria di tutti gli altri italiani. Davanti a questo nuovo possibile sviluppo, assolutamente positivo se davvero venisse raggiunto, sarebbe opportuno che gli amministratori regionali si rivelassero saggi ed equilibrati, ad esempio modificando la proposta di legge prima dell’approvazione in Consiglio Regionale. Sarebbe l’occasione per ripensare il progetto complessivo ed impostare il nostro modello di tutela della salute con un sistema a rete unificato che potenzi la medicina sul territorio, strutturi l’assistenza domiciliare, riduca gli sprechi, elimini le inappropriatezze e garantisca un’adeguata assistenza e cura a tutti gli utenti sparsi sul territorio molisano. Ma da questo orecchio i nostri politici non ci sentono e si avviano a riformare la sanità molisana riproponendo qui qualcosa che altrove è stato già sperimentato e con risultati negativi.

Un esempio? Vorrebbero passare, nuovamente, dall’ASREM unica, appena andata a regime, ad una nuova settorializzazione e la realizzazione di due Aziende Sanitarie pubbliche. Si tratta davvero del passo del gambero, del gioco dell’oca dove si torna sempre alla casella di partenza: non male come riforma, come innovazione strutturale, come capacità di progettazione di un nuovo Molise al passo con i tempi! Questa “proposta nuova”, che ripercorre vecchie strade, non migliora, non potenzia e non risolve il grave problema di sostenibilità economica del Sistema di Tutela della Salute, ma “nasconde come polvere sotto il tappeto” la situazione disastrosa in cui si trova la sanità molisana. Inoltre, a nostro parere, presenta contenuti spesso in contrasto con le disposizioni nazionali rivelandosi, com’è, una mera operazione finanziaria di messa in liquidazione dell’ ASREM. Troppo facile sarebbe liberarsi, così, dai vincoli imposti dal tavolo tecnico nazionale e, quindi, attuare una gestione in piena autonomia del sistema sanitario molisano (con il debito attuale di oltre 400 milioni di euro che reste-

rebbe comunque a carico delle tasche dei molisani…). Tanti sacrifici, sulla pelle dei molisani, per nulla: la spesa più che ridursi è cresciuta a dismisura. E questo, purtroppo, ci riconferma nella convinzione che il problema è di tipo strutturale, che non si risolve con qualche intervento tampone, con qualche estemporaneo taglio a questo o quel costo, con qualche trovata e con la fantasia dell’amministratore di turno. Si ha l’impressione che nelle stanze del potere molisane si pensi che i malati possono aspettare, i molisani sono abituati a sopportare e “passerà anche questa nottata”. Noi pensiamo, invece, che non c’è più molto tempo a disposizione, che non si può continuare a tentare di fare un passo avanti per poi essere obbligati a farne due indietro (come il gambero, appunto). Le condizioni socio-sanitarie e economiche-occupazionali in cui si trova la nostra Regione non ci consentono di essere inadeguati e/o di fare leggi inapplicabili e che non risolvono i problemi. *Segretaria regionale Uil


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Campobasso

7 28 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Una lottizzazione ancora da chiarire” Simone Cretella e Paola Felice hanno tenuto una conferenza stampa in via Vico Scia, ha cambiato la funzionalità dello spazio in questione, trasformato da parco a parcheggio, con una modifica della destinazione delle aree esterne. I lavori per questo cambio di destinazione sono iniziati lo scorso 21 maggio, quattro giorni dopo il Comune è intervenuto con un sopralluogo, sanzionando di 516 euro a mo’ di sanatoria il costruttore, il quale ha proseguito ugualmente i lavori. Il 12 giugno, con la delibera 110, la Giunta comunale ha autorizzato

CAMPOBASSO. Sotto accusa, per i consiglieri comunali Simone Cretella e Paola Felice la lottizzazione in via Giambattista vico. La lottizzazione in questione prevedeva come opera primaria la realizzazione di un parco a disposizione della città, di proprietà del Comune di Campobasso. Il costruttore Di Biase, però, con una prima Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività, ndr) nel 2013, sotto l’amministrazione Di Bartolomeo, aveva già manifestato la volontà di realizzare un’opera a margine dell’ingresso della tangenziale, fermo restando il progetto iniziale che prevedeva la costruzione di una villetta nello spazio adiacente il palazzo. Di Biase, con una seconda

la modifica della destinazione dell’area esterna al palazzo, ritenendo ugualmente garantiti gli interessi pubblici. Le riclassificazioni urbanistiche – ha chiuso Simone Cretella – sono di competenza del Consiglio comunale, ancora una volta esautorato, così come noi consiglieri siamo fuori dall’attività, perché, e lo ribadiamo ancora una volta, le commissioni sono ferme ormai da due mesi. Ora si attende una nuova riclassificazione a ridosso della tangenziale e di quel minimo di parco realizzato da Di Biase accanto al palazzo. Si parla di un nuovo punto di congiungimento della sopraelevata del terminal, che da anni attende la sua conclusione”.

Campobasso è allo sbando Ci hanno chiamato populisti, demagoghi, “dischi rotti”, sollevatori di inutili polveroni, ecc…. , rassicurandoci in più occasioni che la composizione delle nuove commissioni consiliari era oramai cosa fatta. Ma i fatti, ancora una volta, ci danno sfacciatamente ragione. Nonostante il chiacchiericcio, le menzogne e le rassicurazioni fasulle di vari esponenti del Partito Democratico, dallo scorso 22 maggio le commissioni consiliari sono ancora paralizzate giacchè non ne è ancora noto il nuovo “scacchiere”, ne’ e’ stata portata all’attenzione del Consiglio, e non lo sarà nei prossimi giorni, la relativa delibera per l’approvazione. Il tutto in barba agli innumerevoli solleciti della presidenza del consiglio e diverse conferenze dei capigruppo ad hoc convocate. La responsabilità è ancora una volta di quei gruppi politici che, incuranti dei termini stabiliti, non hanno depositato presso la segreteria le designazioni definitive; inoltre, come se non fosse bastata la lunghissima attesa per le determinazioni dei partiti di maggioranza, pare che anche la coalizione civica

stia temporeggiando in attesa di trovare la quadra, anche se è facile prevedere che i maggiori nodi debbano ancora venire al pettine per ciò che concerne la spartizione delle presidenze sulle quali le tante componenti della maggioranza stanno chiaramente giocando a braccio di ferro. Come più volte ribadito, si tratta di atteggiamenti davvero intollerabili, ma il dato più sconcertante è l‘assoluta indifferenza del Sindaco Battista, che proprio durante la seduta consiliare odierna ed in previsione di ulteriore ed ancor più grave ritardo, ha persino palesato la disponibilità ad informare, in via informale ed al di fuori delle commissioni, i gruppi consiliari circa le principali determinazioni della giunta e dell’intera macchina amministrativa. Una “pezza” evidentemente peggio del buco….

La gravità dell’impasse e’ ravvisabile soprattutto in considerazione del periodo ricco di impegni e scadenze: l’ormai trascorso Corpus Domini, l’approntamento del bilancio di previsione (notevolmente in ritardo rispetto all’impegno preso dall’assessore Sabusco), l’approssimarsi della stagione estiva con le relative attività culturali e ricreative, le importanti scadenze in materia urbanistica ecc…. Ma restano al palo anche tutte le principali problematiche della città quali la raccolta differenziata, il terminal, le nuove infrastrutture, le opere pubbliche, le strutture sportive, l’edilizia scolastica, tangenziale nord, verde pubblico, efficienza energetica, ecc….. ci fermiamo per non annoiare il lettore, la lista potrebbe essere davvero troppo lunga. Gruppo consiliare Cinque Stelle Molise

La Festa è arrivata” A Jelsi tutto è pronto per la mietitura che si avrà oggi per il grano delle Traglie JELSI. Tutto è pronto per la mietitura che si svolgerà domenica 28 Giugno 2015. Dopo tanti sopralluoghi svolti sull’intero territorio comunale e in parte dei comuni limitrofi, il Presidente del Comitato Festa, Giovanni Vena, e il responsabile della mietitura, Mario Vena, hanno fatto ricadere la loro scelta sui terreni di C.da Carrera nell’agro di Jelsi. È li che domenica prossima, di buonora, si receranno circa ottanta ielsesi per mietere il grano che servirà ad abbellire ed addobbare il Paese, e soprattutto per allestire le “traglie” , i carri trainati dai buoi, vere è proprie opere d’arte, che da più di due secoli rendono onore a Sant’Anna. La mietitura rappresenta sicuramente uno dei momenti più belli dell’intera festa dedicata a Sant’Anna; è nella tradizione della “mietitura”, infatti, che trova forse la sua migliore espres-

sione il senso di solidarietà, di condivisione della propria storia e delle proprie tradizioni, della propria religiosità, che unisce e fortifica l’intera comunità cittadina. La mietitura rappresenta il fulcro dei festeggiamenti in onore di Sant’Anna, anche per i più piccoli che nell’occasione frequenteranno la “scuola delle trecce” e la “scuola del grano” per imparare l’arte della lavorazione del grano: il necessario e prezioso passaggio di usanze e tradizioni, dei genitori ai figli, dai nonni ai nipoti, tutti insieme partecipi e protagonisti della festa. Allora l’appuntamento è a Jelsi, in “Piazza” all’alba di Domenica 28 giugno, muniti di falci, trattori e mietileghe, furgoni e fuoristrada, e dopo aver ricevuto dal Comitato

l’immagine di Sant’Anna, perché ognuno, possa apporla, bene in vista, sul proprio mezzo di lavoro, ed affidarsi alla Sua protezione; solo allora sarà possibile partire allo volta del campo da mietere. L’arrivo di buon mattino è assolutamente necessario per consentire la costruzione dei tradizionali covoni con la legatura a mano, oggi sostituita da quella fatta dalle macchine, per la quale è assolutamente necessario che il grano non sia secco. I covoni così realizzati, nella loro antica e particolare bellezza, vengono raccolti e sistemati sui carri per essere portati in paese dove, ad accoglierli, troveranno il parroco Don Peppino Cardegna, che li benedirà. Al termine i covoni saranno distribuiti in vari punti del Paese, a disposizione delle Treccianti che subito inizieranno il loro paziente ed insostituibile lavoro di intreccio.



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Isernia

28 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“La Giunta comunale va azzerata” Il Psi torna a ribadire la necessità di un confronto tra tutte le forze politiche ISERNIA, “L’iniziativa del Sindaco di Isernia, dott. Luigi Brasiello, che ha nominato due assessori esterni in sede di rivisitazione della formazione di giunta, a nostro parere ,è illegittima per violazione della legge

“Delrio” del 2014, che ha introdotto l’obbligo di riservare il 40% dei posti in giunta alle donne: si tratta di una regola di diritto che garantisce la piena e paritaria rappresentanza politica ed amministrativa e che non può essere elusa; la sua

violazione comporta la nullità delle nomine e l’azzeramento dell’organo esecutivo”. Lo sostiene il Psi che ha già criticato l’operato del sindaco. “Pertanto, chiediamo al Sindaco Brasiello il rispetto delle norme.

“Si può andare avanti?” Il circolo del Pd di Isernia interviene sulle nomine assessorili del Sindaco ISERNIA. Il circolo del Partito democratico di Isernia stigmatizza il metodo utilizzato dal sindaco Luigi Brasiello nel pro-

cedere all’allargamento della giunta comunale, avvenuto senza il rituale e opportuno coinvolgimento dello stesso

partito democratico e di tutte le altre forze politiche della coalizione, risultate determinanti per la sua elezione.

Si propone, pertanto un immediato confronto con tutte le altre anime della coalizione al fine di verificare se sussistono le con-

dizioni per un rilancio dell’azione di governo, all’ insegna di un metodo condiviso e partecipato.

“No Lotto Zero” Il Comitato torna a dire la sua sul progetto della Isernia-Castel di Sangro ISERNIA. Il Comitato “No Lotto Zero” indice Sabato 4 Luglio alle ore 10.30 una conferenza stampa in P.zza Celestino V ad Isernia. Durante l’incontro si illustrerà la Petizione Popolare preparata dal Comitato, con relativa raccolta di firme dei cittadini, con la quale si chiede agli Enti interessati (ANAS, Regione Molise, Comuni di Isernia, Miranda, Pesche, ANAC di Roma e

lettività e per l’occupazione come, per esempio, le bonifiche ambientali, il risanamento idrogeologico, il potenziamento e la riqualificazione del sistema ferroviario. Nel frattempo attendiamo una convocazione della Commissione Ambiente del Comune di Isernia a cui abbiamo inoltrato una domanda ufficiale di audizione per esporre le ragioni del Comitato”.

Autorità di bacino) di adottare tutti i provvedimenti idonei a fermare la realizzazione del progetto di bretella stradale Pesche-Miranda detto “Lotto Zero”. “La raccolta di firme andrà avanti per tutto il periodo estivo nei giorni di mercato, con la richiesta di utilizzare le ingenti risorse finanziarie previste (144 milioni di euro iniziali) per opere molto più utili per la col-

Ricerca e Salute incontrano la gente I CAMPANILI DELLA SALUTE a Roccamandolfi Si svolgerà in provincia di Isernia il prossimo appuntamento de i Campanili della Salute, i tradizionali incontri dedicati ai temi della prevenzione. Lunedì 29 giugno 2015 alle ore 18.00, presso il Centro Parrocchiale “Don Pasquale Prioriello” a Roccamandolfi si terrà il prossimo appuntamento dal titolo: “Prevenzione dell’ictus cerebrale e delle malattie cardiovascolari: dal Progetto Moli-sani al Registro Molisano dell’Ictus Ischemico (REMOLIC)”. I ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS NEUROMED di Pozzilli si confronteranno direttamente con i cittadini di

Roccamandolfi, guidati dal Sindaco. Come consuetudine, medici e ricercatori parlaranno di ictus cerebrale, prendendo spunto dai risultati del noto progetto “Moli-sani” e illustrando il più recente progetto REMOLIC, coordinato dall’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli. A relazionare sul tema saranno Giovanni de Gaetano e Licia Iacoviello del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione delI’ I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Mediterraneo “NEUROMED” di Pozzilli. Francesca De Lucia porterà il saluto dell’Associazione Cuore Sano Onlus,

organizzatrice dell’incontro e Mariarosaria Persichillo, dell’IRCCS Neuromed, chiuderà l’incontro illustrando alcune ricette di cucina preparate secondo i criteri della Dieta mediterranea. L’evento è patrocinato dall’Amministrazione Comunale di Roccamandolfi. Queste occasioni, sempre più richieste dalla popolazione, costituiscono un’iniziativa costante e regolare che coinvolge i cittadini del Molise in una presa di consapevolezza individuale e collettiva sulle malattie e sulla prevenzione, aiutandoli a compiere scelte autonome per il proprio futuro.



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Termoli

28 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Scuola di via Tremiti, tutto ok” Dopo la bocciatura della mozione Di Brino, interviene il sindaco Sbrocca TERMOLI. Si riaccende il dibattito sulla questione “via Tremiti e radon” dopo la bocciatura della mozione Di Brino in sala consiliare. Tra supposta negligenza e paventato “giocare sulla vita dei piccoli”, è lo stesso sindaco Sbrocca che serra le fila ed afferma: “Riteniamo che ci sia la piena legittimità della certificazione rilasciata e credo che strumentalizzare i bambini e la scuola sia una delle cose politicamente più scorrette”. Di certo frasi senza mezzi termini che attestano la determinazione di

una maggioranza ad andare avanti anche perchè: “tutte queste polemiche strumentali sicuramente non portano nulla di buono. Credo che siamo una amministrazione molto seria e facciamo le cose secondo la legge. L’abbiamo, tra l’altro, dimostrato in tutte le occasioni; inoltre, siamo anche una amministrazione efficiente che in poco tempo ha potuto sanificare una scuola che da quasi due anni era chiusa l’abbiamo riaperta, abbiamo fatto la bonifica del radon e probabilmente questo ha dato fastidio a qualcuno”.

Nel post consiglio comunale, inoltre, spazio anche a una riflessione sull’opportunità di cedere in gestione a cittadini, associazioni e privati le aree da adibire a verde: “Credo che sia una opportunità quella delle aree verdi ringraziamo l’associazionismo che ci ha aiutato e i consiglieri Orlando e Barile che hanno fortemente voluto questo regolamento credo sia un’occasione in più per Termoli e i suoi cittadini quella di adottare delle aree verdi poterle curare e aiutare la collettività a questo fine”

Aree verdi ai cittadini Il Consiglio comunale di Termoli ha deciso per la gestione alla gente TERMOLI. All’ordine del giorno del consiglio comunale c’è anche la proposta di deliberazione del regolamento per l’affidamento, senza scopo di lucro, di aree destinate al verde pubblico. A spiegare il contenuto della proposta è Michele Barile che ha affermato: “la situazione del patrimonio verde del nostro territorio è conosciuta da tutti perché, spesso e volentieri, le risorse finanziarie non sono presenti a sufficienza a garantire che vengano svolte le adeguate misure. Consci di questo, abbiamo pensato di proporre un regolamento che consenta l’affidamento, senza fini di lucro, a soggetti pubblici e privati la proposta di interventi di riqualificazione. Questa non è la soluzione alla gestione del verde ma è uno strumento utile alla

salvaguardia del territorio comunale. per questo chiedo di approvare questo regolamento”. Pieno appoggio anche dal consigliere Mario Orlando e dall’intera maggioranza. Replica il consigliere di minoranza Paolo Marinucci che afferma: “come Libera Termoli ci asterremo dalla votazione perché, avendo già proposto la possibilità di fruire di aree verdi con il compenso sullo storno di tasse comunali, avevamo chiesto di unire la possibilità di ridurre il gettito fiscale. Consci della boccia-

tura di questa nostra proposta, ci asterremo”. Unanimità, invece, sulla proposta di adesione al progetto “Una scelta in comune” che prevederà, sui documenti d’identità, la specifica dell’essere donatori. Passa anche l’adesione all’associazione nazionale “La città dei motori” non senza il dissenso della minoranza che ha concluso: “Preferivamo passare prima in commissione perché abbiamo approvato un qualcosa di cui non sappiamo gli effettivi costi futuri”.

Natanti in disarmo, ci sono i fondi” L’onorevole Venittelli si dice soddisfatta per i risultati maturati a salvaguardia delle imprese TERMOLI. “Un altro risultato importante quello maturato in Consiglio di Stato sulla vicenda del bando per la demolizione dei natanti da pesca in disarmo. Con l’inammissibilità dichiarata dall’organo di secondo grado della giustizia amministrativa si sbloccherà finalmente la graduatoria utile a erogare contributi per 25 milioni di euro, che erano sub-judice e rischiavano di essere persi”. Commenta così l’onorevole del Pd Laura Venittelli, responsabile nazionale per la Pesca e l’acquacoltura del Partito democratico la decisione assunta dai magistrati di Palazzo Spada. “Il rischio concreto che il cospicuo fondo europeo tornasse indietro a fine anno è stato così sventato e una boccata d’ossigeno potranno tirarla tutte le imprese di pesca che

hanno presentato la domanda e che vennero inseriti nella graduatoria utile già dal settembre scorso. Tuttavia, ciò che insegna questa vertenza è la necessità della categoria di fare rete, riconoscendo le esigenze e le peculiarità delle zone ove vi siano prerogative o condizioni di maggiore disagio. Nel caso di specie il ricorso era stato promosso da operatori che agivano fuori dal contesto territoriale dell’obiettivo convergenza, iniziativa che avrebbe potuto compromettere seriamente le opportunità della marineria italiana ricadente nel medesimo ambito”. L’onorevole Venittelli in proposito era stata promotrice anche di una interrogazione in Commissione


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