I sindacati tappetino del padrone non tutelano lavoro e lavoratori

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 86 - mercoledì 15 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Nicola Palombo

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Nicola Palombo. Il candidato sindaco del Pd per Montenero di Bisaccia, si presenta come uno dei più sociali del suo schieramento. Più volte è intervenuto su argomenti specifici regionali a partire dalle tematiche del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Non ha mancato, nemmeno, di rivolgere qualche critica all'operato dell'attuale amministrazione regionale non sempre in linea con le tematiche proprie del centrosinistra.

Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni

I sindacati, tappetino del padrone, non tutelano lavoro e lavoratori servizio a pagina 3

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore, ora, pensa a un Consorzio unico di gestione dell'acqua. Oggi, non si parla più di acqua se non per mettere in discussione l’amministrazione e la gestione dell’Azienda speciale. Un tiro al piccione che sul piano dello sviluppo della tematica sull’uso e l’ottimizzazione delle risorse idriche regionali non fa muovere un passo. salvo, però, verso una privatizzazione del tutto particolare e, non di sicuro, a favore dei cittadini.


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TAaglio lto

2 15 aprile 2015

Il proposito di aggregare di nuovo le forze sparpagliate del centrodestra molisano e di irrobustite di nuova linfa generazionale il progetto di rinascita

La proposta politica di Michele Iorio sarà credibile nella misura in cui rappresenterà una concreta volontà riformatrice, un rivolgimento culturale, un effettivo ripulisti di scorie e residui, un cambio generazionale Rimediare alla caduta dal vertice regionale per mano di un gruppo di trasformisti che, voltando gabbana, hanno indossato l’abito di sinistra avvertendone, taluni, l’improprietà, se non proprio il ridicolo Il ruggito del leone: rappresentazione non troppo immaginaria del ritorno liederistico di Michele Iorio, consigliere di minoranza a Palazzo Moffa, e già presidente della giunta regionale del Molise per oltre un decennio, col proposito di aggregare di nuovo le forze sparpagliate del centrodestra molisano, irrobustite da nuova linfa generazionale, come auspica e si sforza di realizzare. L’avvio è stato oltremodo confortante nell’area di sua massima influenza: la Pentria. In progetto, la reiterazione degli incontri di area in area, con il bagaglio della sua attività amministrativa e politica, la sua capacità di ascoltare e, soprattutto, di decidere. Purtroppo, chi fa sbaglia: è inevitabile. Solo chi non fa non sbaglia, con l’eccezione di Frattura che pur non facendo, riesce a sbagliare. Il carisma di Iorio è ancora intatto, la volontà di agire rinforzata, l’obiettivo di restituire ai molisani un progetto di futuro altrettanto. Rimane da chiarire, ma crediamo non frapporrà ulteriore tempo, se la sua determinazione a capeggiare un movimento di popolo contiene la determinazione di rigenerare la classe dirigente, di tenere lontano i professionisti della politica, gli arrivisti, i traditori in pectore, che nel corso

L’INTERVENTO di Antonio De Michele*

Dopo otto giorni di degenza in ospedale al San Timoteo di Termoli, di cui quattro trascorsi in UTIC e altrettanti in Cardiologia, oggi sono tornato a casa. Utilizzo questo post per ringraziare i medici e il personale paramedico, nonché quello ausiliario. Ho trovato professionalità , competenza, cortesia , qualità tutte che portano a sfatare il trito lluogo comune che parla di malasanità a 360 gradi. Il reparto di cardiologia del San Timoteo e l’Utic sono quanto di meglio un paziente possa sperare di incontrare nella situazione

della sua lunga gestione amministrativa gli si sono via via rivelati tali e, peggio per lui, li ha perdonati e/o ricondotti all’ovile. Un peccato di mancato cinismo che gli è costatato caro: la caduta dal vertice regionale per mano di un gruppo di trasformisti (traditori forse è eccessivo) che, voltando gabbana, hanno indossato l’abito di sinistra, avvertendone (taluni), l’improprietà, se non proprio il ridicolo. Un brutto scherzo, non tanto per Iorio (che ne sta pagando le conseguenze), quanto per i molisani che da oltre due anni sono go-

vernati da un gruppo dirigente evanescente, improvvido, incoerente e inconcludente. Iorio s’è mosso; molti hanno risposto all’invito, altri traccheggiano per vedere “l’effetto che fa”. Intanto, c’è un precedente che deve cancellare: l’oceanica adunata presso la Piana dei Mulini, sulle sponde del Biferno, nel corso della quale aveva annunciato un repulisti che poi non c’è stato. Con il risultato che le urne hanno poi sancito il 25 e 26 febbraio 2013, dando via libera a Frattura e al sempre più sedicente centrosinistra. Nel corso dell’incon-

tro ultimo d’Isernia non ha fatto promesse; s’è limitato ad indicare la mala gestione regionale, i pericoli che corre l’economia molisana persistendo la stagnazione amministrativa e programmatica, e ad indicare per sommi capi quali sono i rimedi da attuare cui, anche da oppositore, s’è impegnato a pretendere che vengano attuati. Iorio ha anche un altro problema da affrontare e da risolvere: operare progressivamente, ma costantemente, un processo di decantazione delle tante malevolenze e bugie che lo hanno sommerso nel-

l’ultima fase della sua presidenza, ad opera del cartello politico/mediatico che, in combinazione tra loro, parlando per anni di un fantomatico sistema Iorio e di iorismo, è riuscito addirittura a formulare un’ipostesi di regime da abbattere. Ha dunque da lavorare, per rimettersi in quota nel gradimento dei molisani ai quali va restituita un’analisi dei fatti imparziale, onesta, veritiera. E vanno snocciolati, senza riguardo alcuno, i comportamenti politici e le azioni che hanno disarticolato, sconnesso e squinternato la destra, perché non si ripetano, né trovino la gomena Iorio cui aggrapparsi. Se davvero è convinto di ciò che ha manifestato a Isernia, e che intende ribadire in giro per il Molise, non dovremmo vederlo circondato dalle solite facce, dai soliti corifei, dai soliti questuanti. La sua proposta politica sarà credibile solo nella misura in cui rappresenterà una concreta volontà riformatrice, un rivolgimento culturale, un effettivo ripulisti di scorie e residui, un cambio generazionale e un progetto di futuro in cui la sua esperienza, la sua padronanza dei problemi e della gestione amministrativa, siano la garanzia. Dardo

Legittima difesa difendere le conquiste della sanità di debolezza in cui versa un ammalato. Nei brevi confronti che ho avuto con gli operatori di ogni grado, ho colto in tutti la preoccupazione per la sorte di una struttura, che rischia di essere smantellata, per dar corso ad un insano progetto di razionalizzazione, che di razionale, non ha proprio nulla. Negli operatori dell ‘Utic ho colto lo sconforto, per progetti di lavoro già vanificati , con il rischio che quello che resta venga spazzato via. Essi non argomentavano in loro favore, ma si ponevano nei panni del cittadino, in quelli dell’ammalato, in definitiva nei panni del debole. Ho toccato con mano la verità che se a Termoli non

ci fosse stata un’unita’ di terapia intensiva funzionante, oggi non sarei qui a scrivere queste righe. Se nelle condizioni in cui mi trovavo otto giorni addietro, piuttosto che rag-

giungere il San Timoteo con la m i a auto,avessi dovuto raggiung e r e Campobasso o altra località’ , oggi non sarei qui a scrivere. I cittadini del basso Molise, quelli di Termoli, città che ha avuto come destino quella di essere il punto di riferimento dell’intero basso molise, non devono consentire che venga smantellato un presidio che è stato

un fiore all’occhiello per un’intera comunità. Nessuno può opporci che in passato ci sono stati degli sprechi in campo sanitario, che ci sono colpevoli da individuare. Il passato è passato. Bisogna guardare avanti. Quello che è successo a me potrebbe succedere a tanti altri. Io ho avuto fortuna, altri potranno avere pari fortuna se il San Timoteo resta, se il San Timoteo viene potenziato. Invito gli amici, i cittadini, a far sentire la loro voce, ad alzare la voce, a battere i pugni. La salute e’ un diritto ed ogni manifestazione in sua difesa e’ legittima difesa”. *Avvocato


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3 15 aprile 2015

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Torna la pax-pigra sotto il cielo Della mobilitazione permenante promessa dai sindacati registriamo solo l’annuncio. Ma le emergenze restano e cronicizzano Non più tardi di qualche settimana fa le tre sigle sindacali, in maniera (stranamente) unitaria, avevano convocato un sit-in di protesta sotto le finestre della giunta regionale, sgranando anch’essi il mesto rosario delle emergenze economico-occupazionali che stringono la nostra regione. Annunciando, poi, mobilitazione permanente, iniziative istituzionali ed ogni altra attività realisticamente praticabile al fine di stringere all’angolo il governo regionale; costringerlo a decisioni e (quindi) provvedimenti non più procrastinabili. Registravamo contestualmente la formazione di comitati popolari spontanei anche loro (teoricamente) impegnati a mettere chi detiene l’onere del governo di fronte alle sue (ir)respon-

CAMPOBASSO. “Ribadiamo conclusivamente la necessità di incontrare con il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi per dire no al commissariamento e per riaffermare il diritto dei molisani ad un sistema sanitario in grado di tutelare il diritto alla salute costituzionalmente garantito, in linea e coerentemente con le azioni poste in essere fino ad oggi”. Lo sostengono i parlamentari molisani del Pd, Ruta, Leva e Venittelli dopo alcune voci che si erano alzate circa una loro spinta per il com-

sabilità. I giorni inesorabilmente passano, le vertenze progressivamente cronicizzano ma della mobilitazione promessa dai sindacati

non registriamo solo l’annuncio. Probabilmente ci sono trattative e contatti riservati; il tempo necessario a che qualcosa si muova ancora

deve passare, fatto sta che una pax pigra è tornata a regnare sotto il cielo. Eppure ce ne sarebbe di ferro caldo da battere. Non ultima la proposta di legge allegata alla delibera contenente il bilancio 2015 (da approvare entro il mese di aprile) che contiene una vera e propria rivoluzione burocratico-amministrativa per il “Sistema-Regione”. Per quanto abbiamo anche noi apertamente ammesso che l’ipertrofico bubbone delle società, degli enti, dei consorzi (ed altre amenità su carta) che pesa sul collo della Regione meritasse un drastico intervento, resta il fatto che un provvedimento del genere meritasse di essere analizzato al microscopio dai sindacati e non solo. In

“Sanità, non vogliamo nessun commissariamento” I tre parlamentari del Pd, rilanciano la necessità di incontrare Renzi missariamento di Frattura alla sanità. “Mai abbiamo chiesto il commissariamento e lo affermiamo avendo la certezza che nessuno può smentirci. Non abbiamo alcun interesse ad avere un commissario “amico”, perché non lo saremo con chiunque pensi di tagliare il sistema sanitario regionale in modo selvaggio e in forza di logiche meramente ragionieristiche:

tema di turismo e protezione civile, ad esempio, ci pare di cogliere nel disegno di legge una miopia di visione strategica ed una faciloneria di impostazione tecnico-amministrativa degne di approfondimenti, rilievi e serrato dibattito istituzionale. Probabilmente, ripetiamo, è solo una questione di tempi tecnici ma l’andamento da montagne russe disegnato dalla linea che rappresenta intenzioni e opere, parole e fatti di tutto quanto orbiti intorno al sistema politico regionale lascia aperti interrogativi, preoccupazione, retropensieri; che smettono di essere “retro” quando vengono pubblicamente espressi così come facciamo noi, ora, da queste pagine. In attesa di un cortese cenno di riscontro…

anche se lo facesse il presidente commissario Frattura. Per questa ragione, affinchè i molisani non vengano trattati come cittadini di serie B, abbiamo chiesto e chiederemo di nuovo la deroga al Regolamento Balduzzi o l’istituzione dell’azienda ospedaliero universitaria, per garantire al Cardarelli di rimanere Dea di secondo livello e gli ospedali di Termoli e Isernia, come sono oggi, Dea di primo livello.”

Molise Dati società consortile. Per scioglierla? Il presidente ed il vice presidente del consiglio di amministrazione di Molise Dati si sono dimessi proprio mentre la Giunta Regionalesi avvia a vole fare della Società in house una Consortile. Preavviso di chiusura? Così, le acque nella società partecipata della Regione Molise per i servizi informatici continuino a rimanere agitate. Il credito vantato nei confronti della Regione ammonta a ben diciotto milioni di euro e solo di interessi passivi sulle anticipazioni ricevute dalle panche la società paga qualcosa come quattrocento mila euro l’anno. Cifre onestamente enormi che raccontano di una gestione, nel corso degli anni, che di economico e profittevole ha visto davvero ben poco. E non c’è verso di poter raccontare una storia,

Direttore e vice direttore si riducono lo stipendio del 25 percento. In Regione, però, nessuno ha fatto altrettanto nè la Giunta sembra intenzionata a stringere il cerchio

un solo singolo esempio di società controllata dalla Regione Molise che abbia avuto inerzia positiva; vita materiale soddisfacente e prospera. E le colpe, non si scappa, non pos-

sono che essere delle figure che hanno diretto, governato i destini politici dell’ente Regione e le società in questione; figure intrecciate a doppio filo, perché (quasi)sempre di

nomina politica. Politici e dirigenti, quindi, che, in tutti questi anni e legislatura dopo legislatura non sono stati in grado di avvitare le società controllate pubbliche a spirali economiche positive in grado di restituire, a fronte degli investimenti e sovvenzioni di pubblico denaro, un presente florido per dipendenti e tessuto sociale generalmente inteso. Dobbiamo però registrare un segnale positivo che viene proprio da Molise Dati: dal 1 gennaio del 2015 il direttore Giovanna Fanelli ed il suo vice, Antonio Muccino hanno spontaneamente deciso di decurtarsi lo stipendio del 25%. L’ammontare lordo delle loro buste paga lo abbiamo

pubblicato qualche settimana fa e trattasi di numeri a sei cifre che fanno girare la testa, il gesto dei due dirigenti va comunque sottolineato in questo particolare frangente storico e considerato la difficoltà grave in cui si trova la società stessa. Un gesto che potrebbe essere preso ad esempio da tutti gli altri dirigenti regionali di pari livello. Sarebbe un gesto simbolico, ovviamente, ma non è proprio nei momenti di difficoltà, nei passaggi critici e cruciali ce gesti simbolici trasmettono forza e speranza? Non è con gesti spontanei che si contribuisce a creare speranza nel prossimo e nel futuro?


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4 15 aprile 2015

Da anni il settore reclama azioni e interventi per il rilancio mentre sta conoscendo una pericolosa discesa

Commercio, politiche poco incisive CAMPOBASSO. La profonda crisi che il commercio molisano sta attraversando non è soltanto il frutto di politiche nazionali recessive, ma è anche la conseguenza di politiche locali sbagliate, che poco si sono preoccupate di venire incontro alle reali esigenze dei commercianti. Sul banco degli imputati vanno messe anche le politiche locali, sbagliate, quando esistenti, se non addirittura assenti. Se la crisi è un dato incontrovertibile a livello nazionale, a livello locale è invece imputabile anche al disinteresse dell’amministrazione comunale. Anche Campobasso conosce ormai da tempo la vergogna e il peso di una narrazione politico-amministrativa totalmente al di fuori della realtà, laddove la vocazione commerciale del capoluogo non solo è stata trascurata ed ignorata, ma addirittura spesso vissuta come un fastidio. Basta vedere, su tutto, ma non è certo l’unico esem-

pio la tristissima parabola discendente del centro murattiano e, in particolare, del centro cittadino, diventato l’emblema di anni di politiche fallimentari e clientelari. In questo contesto è da condividere il timore dei commercianti e delle im-

prese artigiane che chiedono giustamente alla politica un impegno concreto, anche se sgravi fiscali, diminuzione del costo del lavoro, accesso più agevole al credito e snellimento reale degli adempimenti burocratici devono essere azioni pre-

A meno di un mese dall’inaugurazione 16 milioni di euro all’Associazione nazionale Città dell’Olio (fondata peraltro a Larino) per essere presente all’Expo 2015 di Milano dal 15 al 21 settembre all’interno della cascina Triulza

Un altro tocco di anarchia regionale

By-passato il Tavolo tecnico incaricato di individuare tutte le attività derivanti dalla partecipazione della Regione Molise alla manifestazione milanese Sempre, e ancora, all’insegna dell’improvvisazione, del cogliere a caso richieste e proposte di partecipazione ad Expo 2015. A meno di un mese dall’inaugurazione altri 16 milioni di euro per consentire all’Associazione nazionale (fondata peraltro a Larino) di essere presente all’Expo 2015 di Milano dal 15 al 21 settembre all’interno della cascina Triulza. Ridondante e ripetitive le motivazioni (una sorta di copia e incolla in tutti gli atti relativi alla partecipazione molisana all’Expo) per affermare l’opportunità di questa iniziativa in favore dell’olio molisano, della sua biodiversità della sua possibilità di essere posto alla conoscenza e alla valutazione del mercato globale. Delle presenze e delle partecipazioni alla Mostra internazionale di Milano sono diverse le strutture regionali che finora se ne sono occupate. Tra queste anche il Servizio di Gabinetto del presidente dalla Regione che, di fatto, è l’organo che ha istruito la richiesta della Città dell’Olio e ha proposto alla giunta di assegnare un contributo di 16milioni e 470mila euro. L’Associazione ha tra i suoi compiti principali quello di divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di qualità; tutelare e promuovere l’ambiente ed il paesaggio olivicolo; diffondere la storia dell’olivicoltura; garantire il consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni di origine, l’organizzare d’eventi, l’attuazione di strategie di comunicazione e di marketing mirate alla conoscenza del grande patrimonio olivicolo italiano. Ciò, a parere dell’ingegnere Mariolga Mogavero, direttore del Servizio di Gabinetto del presidente, che ha curato l’istruttoria della richiesta della Città dell’Olio, è meritevole che l’erario regionali partecipi con un concorso finanziario di 16milioni e 470mila euro. Soldi che

consentiranno alla rappresentanza molisana di essere alla cascina Triulza dal 15 al 21 settembre, nell’apposito padiglione espositivo, per la presentazione del prodotto olivicolo e “i multiformi paesaggi molisani che rappresentano una risorsa ambientale ed economica a volte poco conosciuta e poco sfruttata, che può favorire la crescita di una maggiore consapevolezza dell’importanza del patrimonio olivicolo molisano, della ricchissima biodiversità che rappresenta e per la tutela dell’ambiente circostante, celebrando non solo il prodotto ma soprattutto <gli uomini e le donne dell’olio>, per comunicare che dietro l’olio di qualità molisano ci sono frantoiani e olivicoltori, che con fatica, passione e impegno quotidiano garantiscono il perpetuarsi della grande tradizione molisana dell’olio di oliva d’eccellenza”. Nessuna valutazione aprioristica può stabilire quale sarà l’efficacia di questa iniziativa, tenuto conto della durata e del contesto in cui andrà a materializzarsi. Il documento istruttorio sotto questo aspetto analitico è del tutto carente, carente anche il parere del Tavolo tecnico composto dai direttori dell’Area Prima, dell’Area Seconda e dell’Area Terza della Direzione generale della Giunta regionale, e dal Direttore del Servizio Gabinetto del Presidente della Regione, con il supporto operativo della Fondazione Molise Cultura e della Società Sviluppo Italia Molise, cui è stata demandata l’individuazione di tutte le attività derivanti dalla partecipazione della Regione Molise alla manifestazione milanese. Un tocco di anarchia a volte non guasta. Dardo

minenti del Governo nazionale. Dall’altra, bisogna incalzare sulle proprie responsabilità chi ha

amministrato e dovrà amministrare. E’ evidente che il settore del commercio di vicinato è pesantemente colpito dall’attuale andamento congiunturale che si ripercuote sui consumi ed è costretto a confrontarsi con le opportunità e con i rischi derivanti dalla disciplina sulle liberalizzazioni commerciali approvate nel decreto ‘salva Italia. Ma è altrettanto vero che negli ultimi anni la politica ha evitato di affrontare la questione ed oggi è solo la grande distribuzione a leccarsi i baffi. Quando, però, a venir meno è il piccolo commercio, che nel Molise ha da sempre trainato il settore, a rischiare il collasso è il sistema. Ed è su questo che dovrebbe appuntarsi una seria politica economica.

L’Osservatorio finalmente parte La Regione Molise avvia la fase delle designazioni per gli esperti CAMPOBASSO. Il dirigente del servizio ha provveduto ad indirizzare le richieste di designazione ai soggetti indicati dalla legge n. 20 del 2010, i quali indicheranno i nominativi degli esperti facenti parte dell’organismo. Abbiamo raccolto con determinazione le sollecitazioni pervenuteci da sua eccellenza Monsignor GianCarlo Maria Brigantini, nell’incontro svoltosi presso l’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano il 26 marzo u.s. “L’Osservatorio Regionale del Commercio è stato istituito per espletare le funzioni di monitoraggio dello sviluppo e dell’efficienza della rete commerciale regionale, l’impatto degli insediamenti sulla rete di vendita, su territorio e anche sull’ambiente. Alla luce della questione legata alle aperture domenicali e festive delle attività commerciali, conoscere quali misure possono o debbono essere intraprese per regolamentare l’attività commerciale in queste giornate particolari, è una priorità. Come è emerso da alcuni incontri proprio su questo tema, non ultimo quello organizzato da Mons. Bregantini, l’Assessorato Regionale alle Attività Produttive ha indirizzato alle varie Organizzazioni e Associazioni di settore, sigle sindacali, Università, Cnel, Camere di Commercio e Confesercenti, l’invito a designare i propri rappresentanti in seno all’Osservatorio Regionale. La Regione, oltre a rispettare i parametri di legge, vuole essere sensibile alle sollecitazioni che arrivano dagli operatori economici su un tema importante, per questo l’auspicio è quello di una revisione delle attuali norme dettate dal Decreto Monti, per trovare la quadra a questa problematica e intraprendere la strada che porti, quanto prima, ad una ridefinizione delle regole in materia.”


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5 15 aprile 2015

CAMPOBASSO. Ora, ci sono anche gli esperti per disegnare un nuovo capitolo dell’acqua molisana. Ad onor del vero, ci avevamo provato anche venti anni fa a mettere le mani sull’acqua molisana attraverso l’allora sottosegretario Bargone. Questa volta, il discorso sembra riproporsi. Acqua: risorsa naturale e … business. Difficile garantirla quale bene sociale primario, e voce attiva del bilancio regionale. Se fosse governata e gestita con acume, intelligenza e competenza, potrebbe soddisfare entrambe le voci. All’acqua presiedono la Regione, per il tramite l’Azienda Speciale “Molise Acque” (ex Erim) e, formalmente, l’Assemblea dei Sindaci tramite l’Ambito Territoriale Ottimale (Ato). Realtà che avrebbero dovuto interagire, quantunque partendo da presupposti differenti e distanti, in quanto l’Azienda provvede alla grande captazione e adduzione dell’acqua; l’Ato alla gestione del Servizio idrico integrato (reti comunali, fognature e depurazione), ma di fatto, per i contorcimenti

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Acqua, la guerra a Molise Acque per arrivare alla privatizzazione

del legislatore italiano, inoperativo. Fortunatamente, alla stagione delle concessioni delle reti idriche comunali ai privati, è seguito silenzio. Oggi, non si parla più di acqua se non per mettere in discussione l’amministrazione e la gestione dell’Azienda speciale. Un tiro al piccione che sul piano dello sviluppo della tematica sull’uso e l’ottimizzazione delle ri-

sorse idriche regionali non fa muovere un passo. Tutto è paralizzato. La giunta regionale di Paolo di Laura Frattura non ha idee né volontà di tradurre il patrimonio idrico molisano in senso dinamico. Ovvero, di assumere la salvaguardia degli interessi del Molise nella contrattazione su scala interregionale dell’eccedenza idrica rispetto ai bisogni regionali (soprattutto con la Puglia e la Campania). Quindi, di affrontare con il corredo di un piano d’intervento la irrigazione delle piane, e di assicurare le quantità necessarie anche al sistema industriale. Tutto fermo al 2006. Anche la tenuta delle reti di adduzione, il loro potenziamento. Incombe il sospetto sugli uomini, montano le polemiche, e l’Azienda speciale “Molise Acque” continua ad essere un motore imballato. Frattanto

l’acqua molisana se ne va in Campania e in Puglia a condizioni favorevoli per chi la riceve; le dighe artificiali sono fuori dal contesto programmatico regionale, quella di Arcichiaro mette a compassione anche gli animi più cupi e duri a vederla nello stato in cui è; il sistema della depurazione non migliora, nonostante l’assessore Nagni abbia preannunciato interventi correttivi. L’insipienza amministrativa accoppiata all’arroganza politica di amministratori per buona parte neofiti, sta congelando enormi potenzialità naturali e notevoli risorse, compresa quella idrica. L’intenzione inconfessata, ma trasparente, è volgere le potenzialità naturali e le risorse, compresa quella idrica, verso una privatizzazione senza ritegno. Questo, è il vero problema.

In termini di contenimento energetico è come se fossimo al paleozoico

Il progetto del professore Livio de Santoli col Piano energetico regionale: arrivare ad “una società ad emissioni zero rifiuti zero e chilometri zero” Stando al messaggio mandato ieri l’altro dal presidente Frattura ai convenuti al secondo incontro sul tema “Il ruolo dell’efficienza energetica nel sistema energetico molisano e le sue potenzialità”, c’è fortemente da dubitare che egli sia in sintonia con l’incaricato della redazione del Piano energetico regionale Per chi avesse mancato i due precedenti appuntamenti, c’è un’altra possibilità per incontrare il professore Livio de Santoli, incaricato dalla Regione Molise di occuparsi del Piano energetico, e rendersi conto del progetto che ha in animo di realizzare per arrivare ad “una società ad emissioni zero rifiuti zero e chilometri zero”. La ulteriore possibilità è andare ad ascoltarlo il 20 maggio prossimo nei locali dell’ex Gil in Via Milano. Il professore è avanti, molto avanti, rispetto alla coscienza ambientalista molisana, e il suo impegno professionale di ricercatore è recuperare il gap e realizzare un Piano energetico “modello Molise” da replicare. Ambizione a parte, il professore è un’autorità nel campo, e sentirlo illustrare quali e quante sono le problematiche ambientali ed energetiche, si ha la misura della sua alta professionalità e della sua determinazione, soprattutto, a creare le condizioni necessarie per utilizzare la gran messe di risorse finanziarie che gravitano sul raggiungimento dell’efficienza energetica. Un obiettivo fissato per legge, da raggiungere tassativamente entro il 2020, al quale il Molise può arrivare se sarà tempestivo ed efficiente. Per l’ottimizzazione dei con-

sumi energetici una particolare rilevanza ce l’ha il decreto legislativo 102/2014 che ha recepito la normativa comunitaria (2012/27/Ue) sull’efficienza energetica. Una sorta di comandamento al quale sottostare. E chi saprà sottostarci meglio avrà notevoli vantaggi economici e occupazionali. Dalle parole di de Santoli si possono raccogliere suggerimenti interessanti e capire che siamo in prossimità di una rivoluzione da affrontare con mezzi adeguati e soprattutto con una coscienza

amministrativa adeguata. Sarà il caso che tutti, nessuno escluso, si dedichino a prendere confidenza con l’allocuzione “contenimento energetico”. Naturalmente, più di tutti sono indicati gli amministratori, i tecnici e i progettisti. Gli incontri con de Santoli oltre che fortemente stimolanti sono propedeutici ad una nuova cultura ambientale. Tra le misure del decreto legislativo 102/2014 è inserito anche un programma per rendere più efficiente il patrimonio edilizio pubblico, nonché l’obbligo

di una diagnosi energetica per le grandi aziende e per quelle ad alto consumo di energia, un fondo per l’efficienza energetica, il superamento della struttura progressiva della tariffa elettrica. Cambiamenti che dovranno inevitabilmente essere realizzati. E il Molise, affidandosi a de Santoli mantiene non poche possibilità di realizzarli. Sempre che, però, chi governa la Regione sia convinto, sia determinato e abbia coscienza del lavoro da svolgere, delle scelte da effet-

tuare, delle decisioni da prendere. Stando al messaggio mandato ieri l’altro dal presidente Frattura ai convenuti al secondo incontro con de Santoli sul tema ““Il ruolo dell’efficienza energetica nel sistema energetico molisano e le sue potenzialità”, c’è fortemente da dubitare che egli sia in sintonia con l’incaricato della redazione del Piano energetico regionale. Tutt’altro. Frattura è parso fermo agli aerogeneratori/pale eoliche, ha usato un linguaggio e ha prospettato soluzioni anacronistiche e improduttive. Cosa potranno creare e quale imbarazzo, questo contrasto e questa distonia, rimane un punto interrogativo. A Palazzo Vitale sono capaci di tutto. Se qualcosa o qualcuno non gli vanno a genio, se ne sbarazzano. Non vorremmo che siccome de Santoli è sideralmente avanti, impermeabile a qualsivoglia condizionamento, con l’intenzione di realizzare un Piano energetico “modello”, qualcuno a Palazzo Vitale decidesse di limitarne il raggio d’azione. In termini attualistici è come se fossimo al paleozoico energetico. E, purtroppo, anche al paleozoico politico-amministrativo. Dardo


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Campobasso

15 aprile 2015

La Finanza fa il punto sulle attività svolte Frodi fiscali, traffici illeciti, reati ambientali. I risultati delle Fiamme Gialle CAMPOBASSO. Conferenza stampa ieri mattina in Piazzale Palatucci a Campobasso del Comando Regionale del Molise della Guardia di Finanza per esporre il consuntivo dell’attività operativa dello stesso comando relativamente all’anno 2014. Nel corso della conferenza il comandante regionale Gen. Vito Straziota ha snocciolato numeri e cifre importanti in tutti gli ambiti investigativi, non solo quelli strettamente di controllo fiscale e delle frontiere ma anche di tutte le violazioni che danneggiano gli interessi economici e finanziari dello Stato, delle Regioni, degli Enti Locali e dell’Unione Europea. Nell’ambito del contrasto alle frodi fiscali ed all’economia sommersa sono state concluse 31 indagini di polizia giudiziaria che hanno portato a 115 verifiche su Iva ed altri tributi, 255 controlli fiscali e 3.470 controlli di emissione scontrini e ricevute fiscali. Sequestrati valori patrimoniali per 1.560.644 euro e scoperti 63 evasori totali. Inoltre sono stati scoperti 103 lavoratori in nero e 11 lavoratori irregolari. Sul fronte dei traffici illeciti, invece,

sono state denunciate a piede libero 48 persone, arrestate 8 e segnalati come assuntori al Prefetto 346 individui. La droga sequestrata equivale a 1.973 kg tra hashish e marijuana, 570 grammi di cocaina e 28 di eroina. Per i reati ambientali le Fiamme Gialle hanno sequestrato rifiuti industriali per 200 kg e individuato 28.460 metri quadrati di superficie adibita a discarica abusiva. Infine per ciò che concerne l’attività di Polizia Marittima sono stati effettuati 69 interventi e sequestrati 496 kg di prodotti ittici, nonché 103,5 chili di marijuana.

Lettera aperta

Che brutta figura per il Castello di Gambatesa di Vittorio Venditti Grazie per la pessima figura fatta fare a Gambatesa! Mi vedo costretto a farneticare in edizione straordinaria, pur avendo ben altro da fare, per espettorare quanto accaduto a Gambatesa sabato mattina scorso a proposito di una mancata visita al castello che mi ha visto testimone della delusione di chi era venuto proprio per ammirare il nostro monumento. Come capita ogni sabato, verso mezzogiorno io e Totore siamo entrati nel Roxy Bar dei fratelli Salvatore e Ferdinando Leonardi, per il solito aperitivo. Noi eravamo vicino al bancone ed alla nostra sinistra si è avvicinato un signore dall’aria distinta che come

noi ha ordinato ciò che desiderava. Dopo qualche minuto, il nostro ha iniziato a lamentare il fatto che era venuto in paese da Campobasso ove si trova in vacanza, essendo residente in modo abituale a Torino, con il desiderio di venire a visitare il Castello. Lui, prima di venire nel borgo, aveva provato a telefonare al numero preposto per visitare il nostro monumento e non avendo ricevuta risposta si è presentato ugualmente fra noi, sperando di poter esaudire il suo desiderio, atteso che l’orario d’apertura del maniero ai visitatori preveda anche la disposizione della guida il sabato mattina. Così non è stato. Dopo che noi, in maniera assolutamente dilettantistica, abbiamo cercato di rispondere per quanto possibile alle domande del mancato visitatore, ad esempio in merito alla presenza del carro armato posto sulla villa, il turista sfortunato ha lasciato il

L’Agronomo e la nuova professione Importante giornata nazionale domani all’Università del Molise CAMPOBASSO. Domani dalle 10 l’aula Pasteur dell’Unimol sarà la sede molisana dell’Agronomist and Forester day, giornata del dottore Agronomo e del dottore Forestale, istituita dal Consiglio Nazionale dei dottori Agronomi e Forestali (il Conaf) che prevede una diretta streaming dalla sede del Consiglio Nazionale ed in collegamento con tutti gli Atenei italiani sede di esame di stato.

L’evento vuol essere un momento di condivisione, conoscenza e divulgazione della professione di Agronomo-Forestale, in particolare rivolto agli studenti, allo scopo di promuoverne e valorizzarne le competenze, ponendo particolare accento sul ruolo fondamentale di tale professione per la responsabilità sociale nella pianificazione e progettazione delle aziende nello sviluppo sostenibile e nella diversità dei ter-

ritori delle comunità locali. I lavori avranno inizio con la diretta streaming con il Conaf e termineranno con la presentazione del progetto WAA for Expo 2015, che la World Agronomist Association ed il Conaf hanno voluto intitolare ‘Cibo ed identità: la fattoria globale del futuro 2.0, idee e progetti per modelli di produzione di cibo identitari, sostenibili e duraturi”.

locale ove noi eravamo rimasti sconcertati dalla semplicità d’esposizione di un fatto che da quanto previsto e spesso sbandierato da chi dirò a seguire, non sarebbe dovuto succedere. Io oggi sto parlando del servizio fornito da chi gestisce le visite al castello, Angela Testa in primis. Nel frattempo a noi resta la pessima figura che questa “persona” e chi condivide i suoi propositi, e non parlo solo di chi è realmente volontario, ma anche di chi si occupa della “cosa” in qualità di addetto alla cultura per il comune di Gambatesa, ancora una volta ha fatta fare al paese tutto, figura della quale parlo al mondo, figura nata in un bar e quindi, a ragione, espressa come chiacchiera da bar che però sminuisce anche chi non deve star zitto per assecondare interessi, non proprio di tutti i gambatesani.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

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senza alcun finanziamento pubblico

Piazza Savoia, la bruttura regna sovrana Mentre in città mancano le strisce pedonali e i dissuasori restano lì Ribadiamo, con ulteriore maggiore convinzione, quanto più volte scritto e riscritto sulla abnormità delle cosiddette strisce pedonali rialzate e su tutte le altre forme d’intervento che rientrano nella categoria dei dissuasori della velocità. Non sono dossi di rallentamento della velocità (se lo fossero avrebbero dovuto ottenere le particolari autorizzazioni degli Uffici preposti del Ministero dei Trasporti) ma una semplice modifica del profilo stradale. Con questi obbrobri, su fondo rosso (quando c’è, e non c’è mai!), l’amministrazione comunale ha dato e vorrebbe ancora dare il peggio di sé. Con l’aggravante che nessuno di questi dissuasori della velocità è corrispondente alle caratteristiche previste dal codice della strada. L’aggravante, nel caso, riguarda anche gli uffici della Motorizzazione civile che potrebbero chiedere all’ufficio tecnico comunale di rispettare se non il buonsenso quantomeno le regole. A meno che il Comune e gli altri organi competenti non ritengano di trovarsi di fronte a un diversivo cromatico con cui trastullarsi. Invece siamo di fronte a un imbrattamento delle sede stradale, ad un inquinamento visivo,

e a un modo peregrino di spendere il denaro pubblico, ancorché fornito dal Ministero per le Infrastrutture e Trasporti nell’ambito dell’azione 3 del Progetto Pilota sulla sicurezza stradale. L’esperienza maturata dice che gli attraversamenti pedonali rialzati (e colorati) non servono a niente se non a creare imbarazzo a chi guida e danni agli ammortizzatori. Il contenimento della velocità è sicuramente una componente importante della sicurezza stradale, ma deve essere un provvedimento logico

e realizzato secondo le regole. A Campobasso finora è stato un esercizio qualunquistico a soddisfacimento di richieste, le più strampalate, il cui esito pratico è l’aver creato un embrione di pista cittadina di cross. Intanto da Palazzo san Giorgio dicessero in che cosa consiste il progetto Pilota, quanti soldi sono stati erogati, e come sono stati spesi. Se le strisce pedonali rialzate (colorate) devono servire al passaggio dei pedoni da una parte all’altra della carreggiata, beh!, esistono

soluzioni migliori e meno invasive e criticabili. Così come è stato fatto, e si vuole insistere a fare, siamo ai confini della dabbenaggine. In fatto di scempi urbani, oltre alle strisce pedonali rialzate, continuiamo a segnalare Piazza Savoia, le canalizzazioni del traffico e i parcheggi a ridosso di uno dei palazzi più belli della città (l’Incis), nonché nelle adiacenze della settecentesca Villa De Capoa, un rarissimo giardino all’italiana del Mezzogiorno che i campobassani, colpevolmente, ignorano e l’amministrazione comunale, colpevolmente, si astiene dal valorizzare. Inoltre, cosa costa togliere quel tabellone elettronico pubblicitario (abusivo!) ormai fuori uso, collocato a suo tempo dalla Sea, che aggrava in maniera irridente l’insensibilità estetica di chi amministra? Le strisce pedonali rialzate (e colorate?) hanno un precedente che ancora grida vendetta: le piste ciclabili, che nessuno ha mai usato e ami userà. Risorse finanziarie spese per il solo gusto di fare qualcosa di vistoso! Imbarazzante. Dardo

Poste – della privitazzazione ne gioveranno solamente i futuri acquirenti, che sono i reali emissari di questa operazione. Assemblea della CISL Poste nell’Ufficio Postale Trivento, il Segretario interregionale Antonio D’Alessandro ha dichiarato nello stesso incontro: in questi mesi, abbiamo appreso da più parti che “la privatizzazione di Poste Italiane è nell’agenda del Governo e che le modalità e la tempistica sono in mano all’azionista che guarderà anche alle condizioni di mercato”. Sull’argomento, la Cisl – dichiara il Segretario AntonioD’Alessandro - è parecchio perplessa e preoccupata perché non vorremmo - come spesso avviene in questo paese - che la manovra serva solo a fare cassa e che decisioni così rilevanti siano state prese, come si usa dire, da “alcuni amici, amici di amici” mentre le conseguenze le pagheranno i lavoratori,

l’azienda e i cittadini. Negli ultimi anni, inoltre, la sistematica destrutturazione e marginalizzazione del servizio di recapito non si discosta dal solito principio economico portante: ridurre i costi del servizio pubblico e puntare sull’utile di impresa riducendo le prestazioni accessibili alla maggioranza degli utenti a favore di quelle mirate fasce di popolazione con maggiore disponibilità economica. Il tutto giustificato con affermazioni di presunte nuove esigenze della popolazione, felice – secondo l’Amministratore Delegato Caio - di spendere denari che non ha. Per il nuovo amministratore delegato, con il “Piano Strate-

La mostra di Picchiello Sabato sarà inaugurata nei locali espositivi della Gil di Campobasso CAMPOBASSO. Sabato 18 aprile alle 18, nei locali espositivi della Fondazione Molise Cultura della ex Gil in via Gorizia a Campobasso, si terrà l’inaugurazione della mostra personale di installazione, fotografie e video performance di Luciana Picchiello dal titolo ‘La Stanza sul Retro’ a cura di Lorenzo Canova.

La mostra, patrocinata dalla Regione Molise, assessorato alla Cultura, è stata realizzata in collaborazione con l’Aratro – laboratorio di arte contemporanea dell’Unimol e il sostegno della Banca delle Province Molisane. Per il taglio del nastro, interverrà il consigliere delegato alla Cultura, Domenico Ioffredi.

gico Poste 2020” saremo tutti più felici e digitalizzati. E allora finalmente il Paese sarà moderno, al passo coi tempi, svincolato dai retaggi della vecchia economia e tutti dotati di uno smartphone. A noi sembra – Antonio D’Alessandro concludeva l’assemblea asserendo - solamente un concentrato di proclami, pericoloso, perché ci sorge il forte dubbio che a fare le spese di questa operazione saranno i lavoratori e gli utenti con basse capacità economiche, mentre se ne gioveranno solamente i futuri acquirenti di Poste, che sono i reali emissari di questa operazione, necessaria per poi procedere tranquillamente alla cassa.



Puoi dirlo a tutti: ad Isernia è iniziata la differenziata "porta a porta" ´SRUWD D SRUWD¾. $ FDVD D ODYRUR D VFXROD QHJOL DPELWL GL YLWD TXRWLGLDQD GLIIHUHQ]LD FRUUHWWDPHQWH L ULILXWL LO WXR JHVWR SXz FRQWULEXLU e a salYDJXDUGDUH OœDPELHQWH H D JDUDQWLUH DOOH JHQHUD]LRQL IXWXUH XQ OXRJR SXOLWR LQ FXL YLYHUH QHOOœLQWHUHVVH GHO EHQH FRPXQH .

Area urbana > Raccolta Porta a Porta Ď´ĎŹĎŹÍ˜ϭϾϾ͘ϳϏϴ

Conferisci i rifiuti nelle ore serali secondo il calendario di conferimento che ti è stato consegnato.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00

LocalitĂ Tremolicci (nei pressi della piscina comunale) Telefono 0865.290463

Area extraurbana > Raccolta di ProssimitĂ Spinta &RQIHULVFL L ULILXWL QHOOH RUH VHUDOL SUHVVR OÂśecopunto differenziata presente nella tua area.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00 il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30

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Isernia

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Frane, alto Molise flagellato Sempre più difficili i collegamenti con le contrade che rischiano l’isolamento AGNONE. La questione frane sta interessando l’intero territorio. A maggiore rischio sono i centri più interni maggiormente colpiti dai movimenti franosi. Belmonte del Sannio è circondato dalle frane, con il concreto rischio di restare isolato. A soffrire maggiormente sono le numerose frazioni. Frane e smottamenti ovunque, rispetto ai quali il Comune, con pochi mezzi e fondi a disposizione, sta facendo il possibile. Le situazioni critiche si registrano nelle località Colle dei Gesuiti, Carcamo e Difesa. La sede stradale ha ceduto completamente, costringendo residenti a percorrere lunghi e tortuosi percorsi alternativi. Nelle scorse settimane l’amministrazione di Belmonte ha chiesto aiuto alla Regione. E ieri, finalmente, l’assessore regionale ai La-

vori pubblici si è recato sul posto per un primo sopralluogo. «Attraverso una lettera consegnata al presidente della regione Molise, Paolo di Laura Frattura, in occasione di una visita ad Agnone, l’amministrazione di Belmonte del Sannio chiedeva un sopralluogo sul nostro territorio per prendere visione dei dissesti idrogeologici che stanno causando la quasi totale erosione della viabilità comunale. – spiega l’assessore comunale Dalio Mastrostefano – Diverse strade che collegano il paese con le popolose contrade risultano interrotte, mentre quelle ancora percorribili risultano sconnesse o deformate e difficilmente percorribili e rischiose. Con i pochi fondi disponibili e con l’ausilio dei mezzi comunali abbiamo effettuato solo alcuni interventi. A Belmonte c’è stato il

sopralluogo da parte dell’assessore regionale Nagni e il dirigente regionale ai Lavori pubblici, l’igegner

Cocozza. I due tecnici hanno preso visione della situazione frane che hanno giudicato urgente e perico-

losa, lasciandoci con la speranza che qualche aiuto da parte della Regione possa arrivarci».

Caracciolo, nominato un perito La Giunta comunale di Agnone ha fatto ricorso al professionista per salvaguardare l’ospedale AGNONE - La giunta comunale di Agnone, ha nominato un perito tecnico di parte nell’ambito delle azioni intraprese dal comune al fine di salvaguardare il presidio ospedaliero San Caracciolo. Infatti all’interno del verbale pubblicato sull’albo pretorio comunale in data 13 aprile, si può leggere che in seguito alla respinta, da parte del TAR Molise, delle richieste avanzate dal comune stesso

a difesa dell’Ospedale, per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Settore Sanitario della Regione Molise con il quale sono stati approvati i Programmi Operativisi è deliberata la decisione di avvalersi di una consulenza tecnica per l’acquisizione di una perizia tecnica di parte. Il soggetto incaricato di stilare tale perizia è l’Ing. Nino Di Bitontoche prima di procedere sarà tenuto a validare la delibera in questione al fine di rendere effettiva la presa in carico della rischiesta. La spesa da sostenere, pari a 3,000.00 euro trova giusticazione nel cap.1046 del bilancio comunale corrente, in corso di approvazione, che sarà comunque dotato di necessaria disponibilità.

Carovilli, due defibrillatori dall’Avis La sezione dell’Associazione ha provveduto ad acquistare le apparecchiature dopo una colletta in paese CAROVILLI. L’AVIS di Carovilli ha deciso di mettere a disposizione della cittadinanza due defibrillatori, quegli apparecchi diventati purtroppo o per fortuna famosi che sono indispensabili nei casi in cui una persona sia colpita da un attacco cardiaco dovuto ad aritmie. Ancora una volta, quindi, l’Avis di Carovilli, che a febbraio ha compiuto il suo effettivo trentatreesimo anno di attività, si distingue per le brillanti iniziative. Per raggiungere lo scopo l’Assemblea dell’Avis, nel corso della riunione che si è tenuta il 15 febbraio scorso, ha deciso di distribuire in tutti i locali commerciali del paese dei salvadanai nei quali ciascuno poteva depositare il enaro che voleva.

La raccolta è durata fino all’8 aprile

quindi la Presidente con l’aiuto di

Stefano Falasca ed alcuni dei soci più attivi hanno ritirato tutti i salvadanai, li hanno aperti ed hanno provveduto a contare la cifra messa insieme dalla generosità dei carovillesi e dalla piena disponibilità degli esercenti ai quali è andato l’affettuoso ringraziamento della Presidente, Maria Santini. I 21 salvadanai distribuiti, con grande sorpresa di tutti, hanno dato la bella cifra complessiva di 1.018 euro che già sarebbe quasi sufficiente per l’acquisto di un’apparecchiatura, ma poiché la metà del costo verrà offerto dall’Avis regionale, la parte eccedente sarà conservata per acquistare il secondo apparecchio in collaborazione con l’associazione “Danilo Ciolli”

che raccoglierà le offerte durante la sua consueta manifestazione estiva. Il primo defibrillatore verrà consegnato e rimarrà a disposizione presso il poliambulatorio di Carovilli, il secondo sarà tenuto pronto all’uso presso la Società Operaia che si trova al centro del paese ed è quindi facilmente raggiungibile. Ma le iniziative dell’Avis di Carovilli non si fermano qui, è stata avanzata la proposta di far diventare il poliambulatorio presente come Centro di Raccolta del sangue perché ha tutte le caratteristiche igieniche, sanitarie ed organizzative per svolgere quella funzione, ora si attende l’autorizzazione del Centro Trasfusionale dell’Asrem di Campobasso.


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Termoli

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Fiat, non sono solo casualità” La Fim Cisl sottolinea la positività della visita di Marchionne allo stabilimento TERMOLI. Dopo la serie di note istituzionali, arriva anche quella della segreteria regionale della FimCisl sulla visita di Marchionne e l’annuncio degli investimenti. “Abbiamo ritenuto opportuno temporeggiare qualche giorno per poter fare, insieme a voi, delle riflessioni inerenti all’avvenimento che, l’otto aprile scorso, ha interessato la nostra realtà produttiva. Siamo convinti che non capita tutti i giorni di ricevere una visita dell’A.D. Fca Sergio Marchionne nel nostro Stabilimento, tra

l’altro per la seconda volta nel giro di un anno. Potremmo definirle coincidenze, ma sappiamo tutti che non è cosi: la Fim condividendo la celebrazione dei trenta anni della nascita del motore Fire sottolinea che i traguardi raggiunti fino ad oggi hanno permesso di far continuare a scommettere sullo Stabilimento Molisano. Siamo convinti che la strada intrapresa in questi anni, con gli accordi sottoscritti e con la consapevolezza di doverli rappresentare fino in fondo, ha

permesso anche l’annuncio di due nuovi linee di produzione per il nostro stabilimento. Certo i numeri stratosferici dei motori e cambi prodotti, l’aver rialzato la schiena dopo l’alluvione hanno aiutato, ma soprattutto il massimo si è raggiunto quando hanno capito il carattere dei lavoratori di Termoli (caparbietà, senso di appartenenza e soprattutto saper confrontarsi con il futuro). Questo insieme di eventi deve inorgoglire i lavoratori, poiché ha permesso di dare una continuità

occupazionale a questo territorio. La Fim del Molise ritiene inopportuno, nei momenti di festa, fare polemiche: diventa naturale per tutti salire sul carro dei vincitori, anche per coloro che non avrebbero scommesso un euro sul futuro di Termoli. In questi ultimi anni il sindacato partecipativo ha avuto tante difficoltà, soprattutto per far comprendere il motivo di scelte difficili fatte allora. Ecco i primi risultati: Melfi prima, oggi Termoli. Alla faccia di chi premuniva la chiusura di Stabilimenti”.

“Raccolta rifiuti, troppa confusione” I dipendenti iscritti alla Fiadel chiedono spiegazioni alla Teramo Ambiente TERMOLI. Ancora sul piede di guerra il sindacato Fiadel, che tutela una parte dei dipendenti della TeAm. “Facendo seguito all’incontro avuto con i lavoratori iscritti alla scrivente Federazione siamo a richiedere con la massima urgenza un incontro, con la società in indirizzo per quanto riguarda le seguenti problematiche : 1) Programmazione Servizi e carichi di lavoro; 2) Attività in sicurezza degli operatori che svolgono servizi singolarmente, nonché verifica documentale circa l’uso di cassonetti agganciati posteriormente ai mezzi ; 3)Verifica equità distribuzione livelli occupazionali 4)Verifica incentivi in busta paga e loro modalità di elargizione 5) Trasparenza Buste paga

6) Corsi professionalizzanti su disponibilità dei dipendenti 7) Assenza di chiari e specifici Ordini di Servizio 8) Verifica attività dipendenti soggetti a prescrizioni medico/sanitarie 9) Disponibilità di un parcheggio interno per personale con disabilità 10) Personale part-time presenti sul cantiere di Termoli 11) Trattamento ECE ,ex trattamento qualità di prestazione relativo agli anni 2011-12-13. Con l’occasione si chiede copia del bando di gara e Contratto di servizi con la stazione appaltante Comune di Termoli. Rimaniamo in attesa di Vostro cortese ma urgente riscontro, al fine di poter discutere, e dare soluzione quanto prima di quanto indicato nei punti precedenti”.

Zuccherificio, una mezza stagione? Qualcosa sembra muoversi per l’impianto saccarifero anche se troppi restano i problemi TERMOLI. Allo Zuccherificio del Molise Spa non si sciolgono ancora i dubbi riguardo la campagna saccarifera e a metà aprile si dovrebbero concretizzare o meno le premesse del fitto di ramo d’azienda da parte del gruppo Aria Food, guidato dall’imprenditore friulano Diego Volpe Pasini. Quel carteggio che dal Notaio è stato poi rivisto in sede di procedura fallimentare con le prescrizioni del giudice delegato Rinaldo D’Alonzo. Ma mancano anche solo due mesi e mezzo o al massimo tre per l’eventuale accensione dei forni e la certezza che la campagna bieticola sarà confermata è ancora di là da venire, come sanno bene anche dipen-

denti e sindacalisti. Per questo, sabato a mezzogiorno, vertice a tre in azienda tra l’amministratore unico della Newco Enrico Cianciosi, l’assessore regionale all’Agricoltura Vittorino Facciolla e lo stesso Volpe Pasini. Un incontro di natura interlocutorio, definito così da Facciolla, ma che potrebbe aver posto le premesse di una evoluzione positiva nel divenire. La Regione punterebbe a una campagna con minor ettari che in passato, ma impegnerebbe anche terreni di proprietà nel circondario aziendali, su cui effettuare le semine, da combinare con i contratti che sta portando avanti Aria Food. Sempre che al tribunale di Larino permettano questo

Sotto sequestro reti da pesca illegali Operazione della Guardia Costiera a Termoli. Il pescato devoluto in beneficenza TERMOLI. Nell’ambito delle attività di monitoraggio e controllo svolte dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Termoli, inerente il rispetto della normativa in materia della pesca sono stati posti sotto sequestro amministrativo 1350 metri di reti da posta, pari a 12 campi da calcio, poiché posizionati da ignoti senza i relativi segni di identificazione e pertanto privi di autorizzazione. L attività, effettuata dal personale della Guardia Costiera in data 11 aprile 2015,

mediante l’utilizzo del battello pneumatico GC B34, ha portato inoltre al sequestro amministrativo del prodotto ittico di varia specie rinvenuto nelle reti. Successivamente grazie alla collaborazione posta in essere da parte dell’Asrem di Termoli il prodotto ittico sequestrato è stato ritenuto idoneo per il consumo umano e pertanto devoluto in beneficenza alla mensa dell’istituto Gesù e Maria della Caritas di Termoli.


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Termoli

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Era accusato di associazione a delinquere

(Seconda parte)

Black Hole, assolto il maresciallo dei carabinieri in congedo Esposto L’ex sottufficiale: “chiederò i danni e chi ha sbagliato sia punito Ma dell’annotazione dello Sciarretta depositata in Procura di Larino nello stesso giorno, favorevole all’Esposto, non vi è traccia nel fascicolo processuale, così come non vi è traccia di una raccolta di comunicazioni al Procuratore della Repubblica di Larino, tra cui la citata annotazione), consegnata dallo Sciarretta durante le fasi della misura cautelare. Raccolta che dimostrava ampiamente che in realtà non si trattavano di appostamenti, i quali vengono eseguiti con cautela, celandosi e comunque cercando di non farsi riconoscere, ma apparivano propri eclatanti, in vista, come se vi fosse una sfida; Favoreggiamento ai componenti della Sezione di P.G. della Polizia di Stato e violazione del segreto istruttorio. I redattori dell’informativa di reato riferivano al PM e di conseguenza al GIP che il 7.6.2006 l’Esposto avrebbe rilevato l’esistenza di una indagine nei confronti del personale di quella Sezione di P.G.. Anche ciò è risultato falso. Infatti i CC. di Termoli avevano sottoposto ad intercettazione ambientale l’ufficio di tale sezione. Al fine di coinvolgere il M.llo Esposto, oramai in quiescenza, i CC. architettavano che l’App. Soccio verso la fine di maggio 2006 aveva rilevato nei pressi della sala intercettazione della Compagnia CC. di Termoli l’App. Santoro con dei tecnici della Telecom. Pur ammettendo ciò, non si riesce a comprendere come abbia potuto il Soccio sapere che tale servizio era finalizzato all’ufficio della sezione di P.G. della Procura, atteso che il Soccio non risultava affatto in servizio al nucleo operativo e quindi non aveva alcun accesso a tale sala che viene classificata come area riservata. Ma tali redattori scrivevano che l’Esposto, appreso quanto visto dal Soccio ( non vi sono annotazioni di servizio, indagini, intercettazioni che potessero dimostrare un incontro tra l’Esposto ed il Soccio), immediatamente si portava in quella Sezione per avvertire il personale delle indagini. Tale convincimento scaturiva anche a seguito della frase intercettata “ lo fa Santoro”. Fantasie che fanno solo ridere perché il M.llo Esposto si sarebbe portato una decina di giorni dopo l’asserito incontro occasionale tra Soccio e Santoro e non immediatamente; l’Esposto si recò al palazzo di Giustizia di Larino non per riportare tale notizia, ma perché teste in un processo penale; prima che venisse chiamata tale

causa, si era portato in cancelleria della Procura per salutare quel personale, dallo stesso GIP Veneziano e per ultimo nella sezione di P.G. Infatti nella conversazione intercettata si rilevano tali azioni. La frase “ lo fa Santoro” non era assolutamente da collegarsi alle intercettazioni che vengono svolte da ufficiali di P.G. e non da agenti come lo è un appuntato dei CC., ma al compito di fotografo svolto per un certo periodo in

maniera arrogante nella tana del lupo per informarlo della esistenza di una indagine o di una intercettazione? Eppure avrebbe potuto farlo a casa dell’Ispettore Littera, abitante a Termoli o in quella dell’Ispettore Tenaglia, abitante a San Giacomo S. o in un bar di Larino ma comunque fuori dal palazzo di Giustizia. Ma ciò che desta meraviglia sulla ridicola convinzione dei CC., dei PM e del Gip è la negligenza posta in es-

l’ufficio Personale della Regione CC Molise in data antecedente al 14.5.2007 ( giorno della misura cautelare) all’Avvocatura dello Stato, al Comando Provinciale CC. di Campobasso ed al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Quindi una nota acquisita senza alcun consenso dell’interessato né a seguito di acquisizione delegata dall’A.G.. Il trasferimento venne determinato a seguito di accertamenti per un espo-

cui vi era al comando del NORM il M.llo Esposto. Falso anche allorquando facevano rilevare che l’Esposto aveva parlato a voce bassa, perché dalla stesura del perito delle intercettazioni si è rilevato che non solo in quella conversazione ma anche in quelle precedenti e successive “ l’audio risultava basso”, cioè a parere dell’Esposto, esperto nel settore per aver da oltre 15 anni proceduto ad intercettazioni ambientali, un difetto dovuto alla posizione della microspia o del luogo per captazione di onde, insufficiente in zone d’ombra . Ma ancor di più. E’ mai possibile che in 27 minuti di conversazione non è emersa alcuna parola come cimice, indagine, intercettazione, state attenti? E’ possibile che il M,.llo Esposto, esperto nelle investigazioni anche complesse, con una vasta cultura personale e professionale riconosciuta dai suoi superiori e dai magistrati antecedenti a Magrone, consapevole di una intercettazione ambientale, possa recarsi in

sere. E’ mai possibile che tale personale della Sezione di P.G. della Polizia di Stato, appreso dall’Esposto di una intercettazione ambientale o indagine a loro carico, commettano ipotizzati reati di falsità, di peculato, di truffa ed altro anche dopo il 7.6.2006 e sino a circa tre mesi dopo. Eppure si tratta, tra i vari candidati, di personale prescelto dal Procuratore Generale di Campobasso sulla scorta di precedenti di servizio e disciplinari. In sintesi o sarebbero stati stolti tali poliziotti o è assolutamente fantasioso e ridicolo il teorema degli accusatori; Più sconcertante e da ribrezzo è aver notato che tali redattori si esprimevano anche sul trasferimento dell’Esposto da Termoli ad Agnone, facendo riferimento alla nota nr. 958/6-2001 T del 27.2.2003 del Comando Regionale CC. Molise. Una eventuale violazione della privacy perché dall’accesso degli atti dell’Esposto presso tale comando si è rilevato che i dati sensibili sono stati forniti dal-

sto anonimo, archiviato dal GIP di Larino perché risultato vile e subdolo al fine di screditare la personalità dei militari indicati ( tra cui l’Esposto). E’ assurdo verificare che l’Arma dei Carabinieri con propri rappresentati, pretende la trasparenza, la correttezza e la lealtà dai suoi dipendenti e non ponga tali peculiarità con alcuni propri rappresentanti. La determina del trasferimento è scaturita a seguito di esposto anonimo prodotto all’interno della caserma CC. di Termoli, il cui esito penale si è concluso con il proscioglimento pieno dell’Esposto. Ma nonostante tale arhiviazione, l’Arma aveva inteso aprire il procedimento amministrativo in quanto attivato in maniera autonoma dalle decisioni dell’A.G.. Strano che in tanti anni si sono adottati due pesi e due misure, atteso che militari sottoposti a procedimenti penali, anche se prosciolti, non hanno avuto alcun procedimento amministrativo autonomo di trasferimento. Nella citata

informativa i soliti redattori scrivevano anche di un ricorso al TAR del Molise per il trasferimento dell’Esposto, il cui esito, secondo loro, era risultato di diniego alla revoca del trasferimento dopo il diniego della sospensiva. Falso anche ciò perché nel 2010 il M.llo Esposto a seguito di richiesta del citato TAR a discutere nel merito, vi rinunciava per carenza di interesse essendo già da quasi 5 anni in quiescenza. E ciò nonostante le indagini svolte dal Responsabile della Sezione di P.G. CC. di Campobasso ( un ufficiale dell’Arma) in merito alla denuncia dell’Esposto contro il Comandante Regionale CC. Molise e due ufficiali Superiori per il trasferimento surrettizio, il quale il 21.11.2005 ebbe a scrivere:” infatti, dall’analisi di tutta la documentazione acquisita può ragionevolmente emergere l’ipotesi che si sia voluto ( è stato scritto voluto) allontanare l’Esposto da Termoli prescindendo dall’esito delle indagini relative all’esposto anonimo e dalle relative decisioni dell’A.G. che lo indicarono “ volto esclusivamente a screditare in modo vile e subdolo militari in servizio presso la Compagnia CC. di Termoli la cui condotta non appare censurabile sotto alcun profilo e l’archiviazione del procedimento penale era giunta a conoscenza della scala gerarchica. . . “; Strano come si addossino responsabilità all’Esposto per l’omessa attività investigativa nei confronti dei coniugi Di Giandomenico/De Palma negli anni precedenti considerando le numerose notizie anonime , confidenziali e fiduciarie che pervenivano ai CC. . Dove sono queste numerose notizie anonime, confidenziali e fiduciarie negli anni addietro se non sono state rilevate nel fascicolo processuale Black hole. Strano che il personale che negli anni addietro non abbia mai svolto servizio a Termoli e forse nemmeno si era arruolato sapeva di tali notizie. Però scrivevano “nel 1996 quei militari, oggetto d’indagini in Black hole, avevano svolto accertamenti particolarmente approfonditi nei confronti di appartenenti dell’esecutivo opposto al Di Giandomenico (si tratta in sintesi della giunta Di Sapia), per i quali poco dopo tale esecutivo si dimetteva”. Tutti sanno che la giunta Di Sapia non si è dimessa ma è stata sfiduciata nel Consiglio comunale in merito all’approvazione del bilancio comunale. (Continua domani)



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Opinioni

15 aprile 2015

Carmen Silva Castagnoli Pietrunti insieme ad un gruppo di 43 ricercatori, ha dato alle stampe il primo “Atlante tematico delle acque in Molise”. Il volume è stato recensito dall’importante giornalista Daniele Biacchessi. Biacchessi lavora come caporedattore per Radio24 - Il Sole 24 Ore. Nel 2004 e nel 2005 gli viene assegnato il Premio Cronista per un’inchiesta sul terrorismo islamico in Italia e una ricostruzione dell’omicidio dell’editorialista del Corriere della Sera Walter Tobagi’ Nel 2009 riceve il premio dedicato al fotografo freelance ucciso in Medio Oriente Raffaele Ciriello. Nel 2011 vince il prestigioso Premio Speciale Unesco per lo spettacolo teatrale Aquae Mundi con il jazzista Gaetano Liguori.). Sapete quanti litri compongono un metro cubo d’acqua? Calma, non disperatevi, ve lo dico io.Un metro cubo d’acqua corrisponde a 1000 litri precisi. Sapete quanti metri cubi d’acqua consumano gli italiani ogni anno? Ogni mese? Ogni giorno? Ogni ora? Ogni minuto? Ogni secondo? E quanto consumano gli europei? E gli abitanti dei paesi sviluppati? E quelli che vivono nel mondo più povero? Il 71 per cento del pianeta è coperto dall’acqua, ma molta è salata e costa troppo renderla potabile. Resta il 2,5 per cento, 35 milioni di chilometri cubi. L’acqua è inglobata in ghiacciai e nevi perenni e nel sottosuolo. Poca, pochissima, si trova nei laghi e nei fiumi. A livello globale l’acqua è utilizzata in agricoltura, nell’industria, pochissima finisce nelle case e negli uffici.La disponibilità reale è circa l’1 per cento del totale dell’acqua dolce. Potrebbe bastare? Potrebbe bastare, se la distribuzione fosse omogenea. Le risorse idriche mondiali si trovano soprattutto in 13 paesi. Il Brasile, da solo, ne possiede quasi il 15 per cento. All’altro estremo della classifica, troviamo un numero enorme di paesi con una disponibilità pro capite inferiore ai 1.000 metri cubi l’anno. Nel mondo 884 milioni persone non hanno accesso all’acqua potabile e 2,6 miliardi vivono in condizioni igienico-sanitarie insufficienti. 5 milioni di persone muoiono ogni anno per malattie legate all’acqua, di cui 4.900 bambini al giorno, tre volte più di quelli

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico consumano 237 litri d’acqua al giorno. Un abitante del Madagascar ne usa solo 10 litri. Uno studio In sostanza approfondito ogni itache racconta liano usa il doppio della storia l’acqua che delle risorse idriche usava il suo regionali bisnonno all’inizio del Novecento.E allora? E allora c’è un mondo grasso…e uno magro.Un mondo onnivoro e un mondo affamato.Un mondo che ha tutto e un mondo che non ha nulla. Un mondo che mangia tutti i giorni, beve tutti i giorni, consuma tutti i giorni, e un mondo che stenta a sopravvivere, ed è pure assetato.E in futuro? Cosa potrà avvenire? In futuro la situazione potrà solo peggiorare.L’Unesco calcola che in media ci vogliono 3 mila litri di acqua per produrre il cibo giornaliero per una persona. Nel ventesimo secolo i consumi di acqua si sono moltiplicati per nove. Ecco perché diventa importante studiare la qualità e il flusso dell’acqua. Ci ha pensato Carmen Silva Castagnoli Pietrunti che, insieme ad un gruppo di 43 ricercatori, ha dato alle stampe il primo “Atlante tematico delle acque in Molise”. Si tratta di un compendio di notevole spessore scientifico e divulgativo, con ricerche, tavole, grafici, che raccoglie il lavoro di geografi, geologi, climatologi, esperti di carsismo, cartografi, storici, archeologi, economisti, architetti, botanici, zoologi, funzionari dell’ARPA Molise, dell’Arsiam, di Molise Acque, della Regione Molise e dell’Autorità di Bacino. L’atlante Tematico delle acque del Molise non è però una somma di ricerche, neppure un traguardo, piuttosto è il punto di partenza per ulteriori ricerche volte a censire, monitorare, salvaguardare e valorizzare i tanti aspetti del tema. Perché l’acqua potabile, come ci ricordano in Molise, è una risorsa che non può esaurirsi per scelte sbagliate dell’uomo.

Acqua, l’Atlante tematico per il Molise di Carmen Silva Castagnoli che nascono ogni giorno in Italia.La differenza nei consumi d’acqua tra uno statunitense e un africano è spaventosa, abissale.425 litri al giorno in America, 10 in Africa.Ci sono luoghi del mondo dove questa terribile sproporzione diventa fisica.A Johannesburg, in Sudafrica, c’è una strada che divide il mondo ricco da quello povero.Da un lato c’è un quartiere residenziale con ville bellissime, con due o tre piscine, dove i bevono acqua, si lavano e giocano nell’acqua. Sotto la strada scorre un tubo.Lo scarico dell’acqua dei ricchi finisce dall’altro lato della strada dove i bambini si la-

vano nelle pozzanghere di un quartiere di baracche.E questo accade in centinaia di luoghi del pianeta. Nelle poblaciones di Santiago del Cile, Salvador City, Città del Messico, Rio De Janeiro, Buenos Aires, nei ghetti delle grandi capitali africane e asiatiche.Ci sono luoghi del mondo dove i bambini sono costretti a percorrere lunghe distanze per rifornire le loro famiglie di acqua.Due o tre bambini si caricano sulle spalle fino a 100 chilogrammi, 100 litri di acqua. Sono i viaggi della vergogna.E in Italia cosa accade. Per mangiare, lavare, far funzionare le fabbriche, irrigare i campi gli italiani

Convegno nazionale Unagraco a Termoli su : “Emersione dei capitali e il nuovo reato di autoriciclaggio” La “procedura straordinaria di collaborazione volontaria” e il nuovo reato di “auto riciclaggio” saranno gli argomenti centrali del prossimo Convegno nazionale Unagraco, in programma a Termoli il 16, 17 e 18 Aprile 2015. Un appuntamento molto atteso dalla Categoria dei commercialisti oltre che un’occasione importante di confronto che vedrà tra i relatori professionisti, docenti universitari ed esperti del settore. Ad aprire lavori sarà il presidente Nazionale Giuseppe Diretto. Due le tavole rotonde previste, la prima moderata da Marino Longoni – Condirettore ItaliaOggi, e la seconda moderata da Alessandro Galimberti – Giornalista de “Il Sole 24 Ore”. Tra i relatori Stefano Loconte, docente Università degli Studi LUM “Jeann Monnet”, Marco Finocchi Finn, Direttore Filiale Roma del-

l’Unione Fiduciaria S.p.a, Cinthia Tarantino, Unagraco Palermo, Andrea Abbagnano Trione, docente di Diritto Penale Università degli Studi del Molise, Fabio Benincasa, docente di Processo Tributario Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli, Valerio Vallefuoco, patrocinante in Cassazione, Maurizio Villani, avvocato cassazionista Foro di Lecce. I lavori inizieranno domani 16 aprile alle ore 16.00 con le riunioni di tutte le commissioni Nazionali di studio Unagraco. “Ancora una volta è il commercialista ad assumere un ruolo chiave all’interno del sistema impresa” ha dichiarato Giuseppe Diretto, Presidente Nazionale Unagraco, “figura cardine, è il tutore delle regole oltre che fondamentale interlocutore tra operatori che applicano quelle regole nelle loro attività e le Istituzioni,

chiamate a emanarle e farle rispettare”. “Un incontro all’insegna della trasparenza e collaborazione che vede i Commercialisti interagire sempre più con il territorio”, evidenzia il Consigliere Nazionale Unagraco Nicola Buri, “il commercialista molisano è consapevole e orgoglioso del proprio ruolo, si sente portatore di valori e sa che può contribuire al progresso del sistema economico. Esso si rivolge con rispetto alle Istituzioni ma ne chiede altrettanto per se stesso”.



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