Il, molise torni al voto

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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tutto quEllo ChE gli AltRi non diCono Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rootostampa Molise sede legale: Campobasso Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it

Anno xi - n° 249 MERColEdì 11 novEMbRE 2015 - diStRibuzionE gRAtuitA

REStA AggioRnAto, SEguiCi AnChE Su FACEbook POLITICA

gioRnAlE SAtiRiCo

IL CASO

Caso Gam, la politica assente pagina 2

L’oscar del giorno a Carolina De vincenzo

30.000 copie in omaggio CAMPOBASSO

L’Ordine dei medici “Sanità, a rischio chiusura

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Scritte imperanti Una città in chiaroscuro

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i grillini pronti alla mozione di sfiducia Chiesto l’appoggio del centrodestra

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Carolina De Vincenzo. Il presidente dell'Ordine dei medici di Campobasso, unitamente al consiglio direttivo, ha scritto una lettera aperta al prefetto del capoluogo, Di Menna, sulla drammatica situazione della sanità molisana. Il rischio, infatti, è quello della chiusura. Nel testo, vengono raggruppate tutte le criticità che potrebbero paralizzare a breve l'intero sistema con gravissime ricadute sui cittadini. Visto e considerato che la politica regionale, fino a questo momento, ha guardato altrove, i medici si sono rivolti al prefetto.

il Tapiro del giorno a riccardo Tamburro

Il Tapiro del giorno lo diamo Riccardo Tamburro. Il già consigliere regionale in quota al centrodestra poi passato al centrosinistra ora è stato nominato segretario generale del Consiglio regionale. Del resto, negli ultimi tempi, ha sempre vissuto all'ombra politica della maggioranza mantenendo gangli vitali di alcuni assessorati. Ora, invece, il gran balzo alla segreteria generale del Consiglio regionale. I passaggi di cordata, evidentemente, devono avere un peso se, al pari di altri personaggi, arrivano di queste gratifiche. Auguri.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

11 novembre 2015

Il bisogno di fare chiarezza sul destino dell’azienda della filiera agroalimentare ha raggiunto il diapason

Il garbo umano di Vincenzo Cotugno, neopresidente del consiglio regionale, gli vale forse maggiore comprensione da parte degli interlocutori istituzionali, degli operatori dell’informazione, delle forze sociali, finanche dei lavoratori in Cassa integrazione (agli sgoccioli) della Gam di Boiano incontrati di recente in sede di assemblea a Palazzo Moffa e, a quanto pare, temporaneamente ammansiti. Anche il tempestivo passaggio dalle parole ai fatti probabilmente gli varrà ancora indulgenza. Sta di fatto che avendo promesso ai lavoratori che avrebbe indotto il consiglio regionale a riprendere contatto con la realtà in cui sono venuti a trovarsi, ha mantenuto la parola e, contestualmente, a cercare, nel segno dell’unità, le soluzioni percorribili. La prossima settimana saranno i capigruppo consiliari ad incontrare una rappresentanza della Gam “per fare il punto della situazione e comprendere le

Gam di Boiano: confronto/scontro con i capigruppo di Palazzo Moffa “Per fare il punto della situazione e comprendere le possibili linee d’intervento da attuare” possibili linee d’intervento da attuare”. Il verbo “comprendere” riferito ai consiglieri chiamati a capire che cosa è la Gam, di cosa si occupa, quali le potenzialità, quali le cause per cui è andata in crisi, quali i punti deboli da eliminare e quali i punti forti da valorizzare, è quanto di più vero e intelligente sia capitato di leggere in un comunicato della presidenza del consiglio regionale. Finora il consiglio della Gam ha capito poco, perché poco è stato informato e interessato. Ha fatto sempre la giunta in modo autonomo, distaccato, autoritario, fino a proporre

CAMPOBASSO. L’Unione Sindacale di base dei lavoratori forestali, visto il persistere della situazione di stasi relativa al pagamento delle mensilità arretrate agli operatori del Servizio AIB, chiede una presa di posizione forte al governatore Frattura, affinchè si adoperi a reperire e trasferire con urgenza la somma necessaria per il pagamento degli stipendi agli operai che hanno svolto un servizio indispensabile per la nostra Comunità ,un servizio, tra l’atro, di cui la Regione doveva per forza munirsi come previsto dalle normative vigenti in materia di incendi boschivi, e prevedere un idonea copertura finanziaria. Così, Rossella Griselli dell’Usb: “Considerato che l’ impegno preso dall’Assessore Facciolla, in sede di incontro con le parti sociali il 18 settembre 2015, di liquidare

l’uscita della Regione Molise dal capitale sociale della società boianese. Cotugno, con la chiamata in causa dei capigruppo, ha di fatto riaperto il capitolo Gam sul fronte politico e programmatico. Va detto e ribadito che compete infatti ai consiglieri decidere della sorte dell’azienda e, in particolare, se la Regione Molise debba uscire o meno dal capitale sociale o, come viene unanimemente auspicato dalle forze sindacali, rimanervi per un possibile rilancio della produzione avicola ed agroalimentare. Ciò in rapporto anche al riconoscimento di crisi dell’area

industriale complessa che va da Campochiaro a Venafro. Vedremo dunque di cosa saranno capaci i capigruppo, con quali strumenti cognitivi saranno in grado di valutare i pro e i contro della situazione, quale la loro reale volontà di esprimersi unitariamente e responsabilmente, sganciati dai condizionamenti strumentali della presidenza della giunta e degli assessori, dei condizionamenti dei sedicenti esperti di economia che s’annidano nell’Assindustria Molise o in altrettante sedicenti sigle di natura sociale che alla ripresa produttiva della Gam

e delle filiera agroalimentare contrappongono la banda larga e l’elettrificazione della rete ferroviaria. Per quanto apprezzabile, l’iniziativa di Cotugno certo non rimuove il macigno del disinteresse fin qui mostrato alla vicenda Gam e alla perdita di tempo con cui s’è arrivati ad affrontarla, lasciando peraltro in sospeso la vicenda Ittiere e la vicenda Zuccherificio che prima o poi, come nodi, verranno al pettine. Intanto, vediamo come sviluppa la Gam e si capirà anche il resto. Dardo

Forestali anche senza soldi “Gli impegni, disattesi da Facciolla ” tutto il dovuto all’Arsarp Molise, per permettere il pagamento delle mensilità arretrate entro la fine di settembre 2015, è stato ampiamente disatteso; considerato che siamo in attesa di nuova convocazione dal Commisario Arsarp Iacobucci, in quanto l’incontro che doveva tenersi mercoledì 04 novembre è stato rimandato a data da destinarsi, a causa di impegni improrogabili dello stesso; considerato che parliamo di lavora-

tori precari che svolgono un massimo di 151 giornale lavorative annue, con un reddito lordo di 11.000 € circa, Chiediamo con forza, un intervento della politica per risolvere un problema che sta diventando giorno dopo giorno sempre più drammatico, sperando che il Governatore Frattura ponga fine a questa lunga ed estenuante attesa per i lavoratori e le loro famiglie, e faccia in modo che tutto ciò non si ripeta più.

A cura dell’università del Molise

Un convegno, una mostra di pittura e uno spettacolo teatrale per ricordare l’opera e la figura di Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini a 40 anni dalla sua uccisione viene ricordato dall’università del Molise con due manifestazioni imperniate sul convegno “Pasolini corsaro eretico” a cura di Giorgio Patrizi e Lorenzo Canova, tenuto ieri nella sala Fermi della Biblioteca di Ateneo, e oggi con la mostra di pittura “Idroscalo 75” di Claudio Bissattini, al Centro di

arte contemporanea dell’UniMol, e lo spettacolo P.P.P. “Il Paese mancato”, regia di Ilario Grieco, con Diego Florio, al Teatro del Loto di Ferrazzano, l’11 e il 12 novembre alle 21. Il convegno ha riunito studiosi di differenti discipline che hanno approfondito i molti campi di interesse del grande intellettuale, poeta e regista attraverso un’articolata

combinazione di punti di vista. La poesia, i romanzi, il cinema, la pittura di Pasolini sono stati analizzati insieme alle sue posizioni politiche, al suo lucido sguardo sulla società e alla sua coraggiosa visione del mondo contemporaneo. Il convegno ha riunito italianisti, pedagogisti, antropologi, sociologi e storici dell’arte in un insieme di ricerche distanti da retoriche celebrative e basate su un rigore critico che vuole mettere in luce molti punti essenziali dell’opera di pasoliniana. Di notevole interesse artistico la mostra di Bissattini, mentre l’attore campobassano Diego Florio, darà ancora una volta la prova del suo talento interpretativo nella messa in scena dello spettacolo P.P.P. (Pier Paolo Pasolini)


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3 11 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Esisterà davvero un’opposizione? Cerca sponde in consiglio regionale Il Movimento 5 Stelle per una mozione di sfiducia per Frattura e la sua giunta Sono passati già diversi giorni e la questione della mozione di sfiducia da presentare in consiglio regionale contro il governatore Paolo Frattura non si è sciolta come un ghiacciolo ad agosto. Dovremmo forse cominciare a credere che c’è qualcuno che sta iniziando a fare sul serio? Francamente è ancora davvero molto presto per concedere concretezza e verosimiglianza ad alcune dichiarazioni ma, in momenti analoghi già passati in questi due anni e mezzo di legislatura, gli intendimenti bellicosi, le volontà dichiarate di mettere fine a tanta inconcludenza e insopportabile imbarazzo sono evaporati in tempi decisamente più brevi. Ieri vi abbiamo dato conto della nota del presidente di Molise Democratico, Stefano Buono, oggi dobbiamo registrare la conferenza stampa del Movimento 5 Stelle, tenutasi nella ex curva sud del vecchio stadio Romagnoli a Campobasso. Tutti schierati i cittadini a 5 stelle che ricoprono cariche elettive;

consiglieri regionali, comunali, ma anche diversi attivisti chiamati a raccolta per rendere simbolicamente più forte il messaggio: in Regione tutti a casa! L’ultima inquietante vicenda che vede protagonisti Frattura e la nota direttrice di un’emittente regionale è l’ul-

tima goccia che ha colmato il vaso della sopportazione per il Movimento. “Attorno a noi vediamo lotte intestine dei soliti vecchi partiti, pericolose commistioni tra istituzioni, stampa, finanche magistratura. Una brutta storia di presunti ricatti grave già prima di

chiarezza processuale. Delle due l’una: o c’è un Governatore che le prova tutte per cercare l’impunità, come accusa una parte, o abbiamo rappresentanti di stampa e organi di giustizia che hanno provato a ricattarlo. In ogni caso il Molise ne esce a pezzi. Stavolta, in coro, vi diciamo: andate a casa! Ridiamo la parola ai cittadini. Oggi, il Movimento 5 Stelle fa appello a quel che resta dell’opposizione in Consiglio regionale per preparare un atto di sfiducia congiunto nei confronti del Presidente Frattura e della sua Giunta.” Vediamo quindi se dalle altre forze di opposizione si avrà un minimo segno di vita, di reazione, in grado di dare sostanza istituzionale e politica a questa volontà dichiarata dal M5S. Considerati i trascorsi è lecito nutrire più di qualche dubbio in proposito. Infatti le suddette forze rappresentate in consiglio sono state, fino ad ora, poco più che complementi d’ arredo dell’aula consiliare. Un fattore pressoché nullo di contrasto

alla (non) azione amministrativa della giunta e della maggioranza e un catalizzatore non in funzione del disagio e del malcontento degli amministrati, di tutti noi. Tornare al voto per fare cosa, dopo? Una legge ad hoc sul conflitto d’interessi, sostengono i penta stellati, che: “…declini con precisione tutte le fattispecie fugando da subito ogni dubbio sul rispetto delle normative e sulle competenze attribuite alla Regione. Pensiamo a Biocom, Proter, due Torri, Master Plan oppure Bain & Co., questioni che coinvolgono sia la Giunta attuale che quella passata.” Già. E poi ancora un intervento contro il finanziamento pubblico agli organi di stampa ed una chiacchierata con dottor Cantone perché butti un occhio sul Molise, dalla sua scrivania di presidente dell’autorità nazionale anticorruzione. Certo per arrivare a ciò il Movimento avrà bisogno di numeri in consiglio regionale. Perché tra il dire ed il fare…

Campobasso in chiaroscuro La città, i graffittari. il suo imbruttimento e l’indignazione a seconda dei casi La scala dei valori determina ciò che vale o non vale. La scala dei valori è una convenzione. In base alla quale se l’esercito notturno degli imbrattatori della città sporca un muro esterno della dismessa chiesa romanica di San Giorgio, diventa un grave delitto all’estetica, alla storia, all’arte, alla fede (?); s’invocano le Forze dell’Ordine; si condanna l’amministrazione comunale e il sistema di controllo del territorio; se invece imbratta le cantonate della città, è un esercizio di libera espressione. Dinanzi a questo divergente modo di reagire e di pensare abbiamo non poche riserve sul concetto di valore e sulla reattività di taluni ambiti cittadini, soprattutto quelli che allo sgorbio inflitto alla chiesa hanno gridato allo scandalo, mentre sull’obbrobrio di una intera città insozzata, scribacchiata, graffiata, divelta e martellata non hanno occhi per vedere né lingua per parlare. Noi della Gazzetta del Molise l’abbiamo scritto e lo ripetiamo, facendo aggio al mestiere di operatori dell’informazione, oltre

Sulla base di quanto stabilito in occasione dell’incontro tecnico tenuto lo scorso 18 ottobre a Trivento, si trasmette copia della lettera inviata ai Presidenti della Giunta, del Consiglio regionale e per conoscenza a tutti i consiglieri regionali e alla deputazione parlamentare del Molise, nella quale si chiede l’approvazione, entro al fine dell’anno, della proposta di

che di cittadini con un livello di sensibilità estetica, morale e culturale che consente di giudicare improprio, deplorevole, inammissibile, condannabile la violazione delle pietre trecentesche della chiesa di S. Giorgio ai Monti, al pari dell’altrettanto improprio, deplorevole, inammissibile, condannabile stupro visivo degli scarabocchi che hanno ridotto le cantonate cittadine un campionario di stupidità, di violenza culturale, di anarchia. In pieno corso Vittorio Emanuele da mesi campeggia sulla carreggiata un messaggio vergato con vernice bianca indelebile di un innamorato disposto ad attendere tutta la vita che la donna dei suoi sogni si decida a prenderlo in considerazione. Purtroppo, saremo destinati ad attendere tutta la vita che l’amministrazione comunale si decida a restituire al Corso un minimo della dignità compromessa. Ciò che non è accettabile è che in taluni ambienti, dinanzi a questo massacro che dura da anni, si reagisca in modo differente. Si levano gli scudi per

l’offesa estetica alla chiesa di S. Giorgio; si resta indifferenti a quant’altro d’improvvido, d’improprio e di deplorevole sporchi, macchi, offenda la città. Purtroppo non è finita. I graffitari continueranno nella loro maniacale missione di insozzamento; l’amministrazione comunale non si curerà in nessun modo di mettere freno e i controlli sul territorio saranno come sempre volti ad altri problemi e ad altri pericoli. Al degrado estetico creato dalla mania incontenibile di sporcare tutto ciò ch’è intonso (non si salvano le vetrine e le serrande dei negozi, i portoni e qualunque spazio di qualun-

que natura si presinti disponibile) va aggiunto il fenomeno delle affissioni abusive che, vista la piega che ha preso, sta diventando il dato anarcoide di maggiore rilevanza nell’abbassare il decoro della città. Oltre ad essere un ulteriore esercizio abusivo d’imbruttimento, è una palese evasione della tassa d’affissione: due reati in uno. Per i quali non ci sono stati e non ci saranno lamenti, né proteste e tantomeno interventi. Ma tolleranza e compiacenza. E il peggio deve ancora venire. Dardo

“Parco delle Morge, ora la legge” L’associazione chiede l’avvio della proposta legislativa per l’istituzione del sito legge regionale per l’istituzione del Parco delle Morge Cenozoiche del Molise, proposta incardinata attualmente nella III Commissione Consiliare di Palazzo Moffa. Si chiede altresì al Presidente della Giunta Regionale di dare seguito all’impegno

preso a riguardo in occasione della conferenza stampa tenuta a Palazzo Vitale lo scorso 25 Gennaio 2015. L’approvazione della proposta di legge regionale, che impegnarebbe finanziariamente la Regione solo nella fase di avvio

del progetto e per un importo di appena 100 mila euro, costituirebbe un atto concreto dopo le sollecitazioni giunte dal Vescovo della Diocesi di Trivento e dalla Caritas Diocesana di Trivento, a tutela delle aree interne della Valle del Trigno e allo

scopo di scongiurare il rischio, sempre più preoccupante, della desertificazione sociale, economica e produttiva di un’area strategica sotto l’aspetto ambientale, storico, archeologico, paleontologico, del Molise.


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4 11 novembre 2015

Approvato dalla maggioranza un insediamento produttivo in Contrada Camposarcone

Fuochi d’artificio in zona agricola Fatto un favore, a Palazzo san Giorgio si riservano di farne altri. La strategia della clientela fonda sui marchingegni che, coprendo di pseudo legalità una chiara e scoperta interpretazione di comodo delle norme e delle regole urbanistiche, si trasformano in prassi Fatica tanta (politica e amministrativa), ma lo scopo è stato raggiunto. Dopo tre tentativi andati a vuoto, la maggioranza di centrosinistra di Palazzo san Giorgio è riuscita a violare le norme urbanistiche, il Piano regolatore e, soprattutto, il buon senso comune (che da secoli aiuta la gente a non sbagliare) dando il via libera alla costruzione in zona agricola, in Contrada Camposarcuno, di una struttura destinata a materiale esplodente, con annesse altre strutture di cui una destinata ad ufficio e ad abitazione del richiedente. E’ stata dura per il sindaco Battista e per l’assessore Chierchia centrare l’obiettivo, così come lo avevano programmato e voluto. Le eccezioni e i rilievi sollevati anche dall’interno della maggioranza dal gruppo moderato (Ambrosio, Colarusso e Madonna),

la richiesta di chiarimento da parte del prefetto avevano disseminato di chiodi il percorso verso l’approvazione del progetto. Per tre volte, infatti, il consiglio ha bucato. Ma l’opera di risanamento dalle insidie,

con il concorso delle strutture interne del Comune a copertura delle evidenti e dichiarate illegittimità che accompagnerebbero questo intervento produttivo in zona agricola, ha fatto in modo che l’assemblea, in se-

conda convocazione, approvasse. Creando un precedente in favore di quant’altri vorranno utilizzare i terreni in zona agricola per ulteriori insediamenti produttivi. Fatto un favore, a Palazzo san Giorgio si riservano di farne altri. La strategia della clientela fonda sui marchingegni che, coprendo di pseudo legalità una chiara e scoperta interpretazione di comodo delle norme e delle regole, si trasformano in prassi. Non hanno superato l’esame del consiglio invece, per decisione del sindaco che ha ritirato le delibere all’ordine del giorno, i progetti edilizi, anche questi in deroga delle altezze, che si apprestano ad aumentare i metri cubi di cemento in città. Altro rinvio; altro brutto segnale per l’assessore Chierchia che, come abbiamo fatto cenno in una

precedente corrispondenza, pare abbia perso l’appeal iniziale e la fiducia piena dei compagni di cordata. Il clima politico a Palazzo san Giorgio si va facendo irrespirabile. Al punto che il segretario generale ha alzato i tacchi anzitempo e, dicono, altro gesto clamoroso di dissenso rispetto all’andazzo, potrebbe venire dal presidente del consiglio Sabino Iafigliola con le dimissioni. Probabilmente al sindaco Battista, da chi gli vuole bene, andrebbe consigliata maggiore flessibilità, più apertura mentale, più disponibilità al dialogo e al confronto, in sostanza più democrazia e partecipazione. Che sono indici di autorevolezza, non di cedevolezza. Dardo

La Regione Molise a Bologna con i progetti innovativi

Best Practies su lavoro e inclusione sociale Di Massimo Dalla Torre Si sono concluse con interesse le giornate di lavori a Bologna nell’ ambito dell’iniziativa organizzata dalla Regione Emilia Romagna su Lavoro e Inclusione alla presenza del Ministro Poletti e dei Direttori del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali oltre che di rappresentanti di tutte le regioni. Alla tavola rotonda incentrata sul come favorire l’ ingresso al lavoro e l’ inclusione di persone fragili e vulnerabili, alcune regioni hanno illustrato le loro “best practices” nel quadro dell’ evoluzione normativa e della programmazione nazionale. Tra queste la Regione Molise che, con Alberta De Lisio, Direttore

lettera aperta Gent.mo Presidente Frattura apprendiamo dagli organi di stampa della sollecitazione della Consigliera di Parità Giuditta Lembo relativa all’approvazione della proposta di legge istitutiva della figura del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Un tema, quello della condizione dei detenuti negli Istituti penitenziari, molto sentito e rispetto al quale la proposta di legge può sicuramente apportare benefici. Apprezzammo la Sua conferenza stampa di un

dell’ Area Terza, ha portato la testimonianza del percorso delle borse lavoro come strumento di inclusione e di (ri)educazione ai percorsi lavorativi. In particolare la De Lisio si è soffermata sull’ esperienza, condivisa con i rappresentanti della Commissione Europea in occasione del Comitato di Sorveglianza del Fondo Sociale Europeo, delle Borse Lavoro riservate alla popolazione carceraria svoltosi di recente a Campobasso che ha costituito un momento coinvolgente per la variegata platea presente all’ incontro. “l’ Integrazione su cui abbiamo puntato e che riproporremo nella nuova programmazione 14/20 - ha concluso il Direttore De Lisio - vogliamo svilupparla su tre piani: quello funzionale, istituzionale e territoriale che de-

vono andare nella stessa direzione prendendosi in carico cittadini fragili con percorsi individualizzati e che vedano tutti impegnati in questo senso: oltre le Istituzioni, anche le imprese, le cooperative sociali e tutti gli attori della società civile e del terzo settore per un reinserimento che sia fattivo e completo”. Iniziativa alquanto meritoria che pone il Molise ai massimi vertici giacché altre realtà molto più accreditate della ventesima Regione dello stivale, attualmente, non sono in grado di “guardare oltre la siepe” che vuole relegati, non per colpa loro, persone che invece devono essere reinserite nel contesto sociale che non sempre accoglie chi oggi è allontanato e viene giudicato negativamente.

Caro Frattura, e il Garante per la riabilitazione?

anno fa nella quale sottolineò soprattutto la funzione riabilitativa di questi luoghi elogiando l’attività progettuale dei dirigenti penitenziari molisani che hanno dimostrato di saper ampliare l’offerta di crescita personale e culturale durante il periodo di detenzione per rendere questi luoghi più umani. La scelta della Regione Molise di destinare risorse comunitarie del Fondo sociale 2007-2013 per formare professionisti sulla materia, oltre a dimostrare la sensibilità verso queste problematiche, va

nella esatta comprensione del significato di inclusione sociale, tema centrale anche nella programmazione 2014-2020. L’auspicio è che Lei solleciti l’approvazione del testo di legge al fine di rendere spendibili le competenze acquisite dai corsisti e non vanificare l’impegno della Consigliera di Parità Giuditta Lembo, da anni impegnata in prima linea nella tutela dei soggetti più deboli, nonché gli apprezzamenti dei rappresentanti della Commissione europea rispetto alla scelta del progetto for-

mativo quale buona prassi Siamo certi di un Suo intervento e ringra-

ziandoLa anticipatamente La salutiamo cordialmente.


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5 11 novembre 2015

L’Ordine dei medici di Campobasso, ha scritto una lunga lettera al prefetto Di Menna

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

I continui tagli, il mancato rinnovo dei precari appesantiscono una situazione già grave

“Sanità, si rischia la chiusura” CAMPOBASSO. Dura la lettera che l’Ordine dei Medici di Campobasso ha scritto al prefetto del capoluogo, Francescopaolo Di Menna. “Il Presidente e il Consiglio OMCeO della Provincia di Campobasso esprimono a SE il Prefetto grande preoccupazione per l’imminente pericolo di chiusura di reparti nevralgici della rete ospedaliera pubblica regionale, con conseguente impossibilità a curare pazienti affetti da patologie acute, soprattutto quelle tempo-dipendenti , e negazione del diritto costituzionale alla Salute. Il 31 dicembre prossimo scadranno numerosi contratti del personale precario, la cui presenza in servizio garantisce l’attività di Unità Operative essenziali, e per il quale il Commissario ad acta non ha ancora ottenuto dai Tavoli Ministeriali alcuna deroga al blocco del turnover, per scongiurare il collasso dell’intero SSR; a ciò si aggiunge la prossima sca-

denza del 25 novembre, che metterà in crisi l’intera rete ospedaliera nazionale, per l’imposizione da parte del Parlamento Europeo di norme sull’orario di lavoro, non più derogabili. Il personale in scadenza dovrà, secondo la normativa vigente, usufruire delle ferie residue; per questo l’interruzione dei servizi potrebbe realizzarsi ben prima delle date anzidette. E difatti 1’11 novembre p.v. l’UOC di Cardiologia con UTIC ed Emodinamica del Cardarelli rimarrebbe con soli 4 medici, insufficienti a garantire nelle 24 ore ricoveri, terapie e procedure interventistiche per pazienti infartuati e anche il loro eventuale trasporto fuori regione. Nella stessa situazione critica, al Cardarelli, si trovano: Pediatria, Neonatologia con UTIN, trasporto neonatale e punto nascita, Pronto Soccorso, tutti i reparti medici e chirurgici secondo l’allegata nota della Direzione Sanitaria e dei Dipartimenti ospeda-

lieri. A Termoli, per il prossimo licenziamento di 12 medici e 40 infermieri, non sarà più garantito il punto nascita, la Pediatria, l’Ostetricia e l’Emodinamica; ad Isernia sono in prossima chiusura Pronto Soccorso, Pediatria e punto nascita. Non è pensabile che la mancata adozione di misure risolutive sia stata finalizzata a impraticabili prospettive di integrazioni con soggetti privati, impossibilitati ad assicurare servizi di emergenza, che competono solo al SSN. Dopo le imprevidenti decisioni del passato, tali soluzioni, impercorribili giuridicamente, aprirebbero la strada a contenziosi giudiziari, in analogia con recenti vicende nazionali, e ulteriori danni alla collettività, già martoriata da un abnorme prelievo fiscale, a fronte di servizi sanitari inefficienti. L’ipotesi di ricorso alle strutture private comporterebbe comunque l’attribuzione ad esse di tutti gli oneri ne-

cessari ad assicurare i ricoveri in urgenza nelle 24 ore e la totale disponibilità ad accettare pazienti dai PS pubblici. Il prossimo incontro della Struttura commissariale con il TT interministeriale è fissato per il 21 novembre, tardivo rispetto alle urgenti problematiche rappresentate; la concessione delle deroghe richieste sarebbe subordinata all’approvazione del Piano Attuativo Regionale, attualmente secretato, con la riconversione dei piccoli ospedali e attribuzione di posti letto per acuti e risorse alla spedalità pubblica e privata. Pertanto auspichiamo che, indipendentemente dalle decisioni dei Tavoli ministeriali, misure straordinarie di emergenza vengano adottate a breve dagli Organi Istituzionali competenti, per garantire la salute dei Molisani e impedire il crollo di tutto il sistema sanitario regionale”.

“Diabete, in Molise vale la logica del si salvi chi può” La situazione è stata denunciata dall’associazione «Programmazione? Nessuna. Prevenzione? Nemmeno. In Molise la Sanità taglia per far cassa e basta», lamenta il Coordinatore regionale della Giornata Mondiale del Diabete. «Siamo in Piano di rientro? Mezza Italia è in questa situazione eppure altre Regioni investonosulla assistenza al diabete. In Molise vale la logica del ‘si salvi chi può!’» «Nel Piano Sanitario Regionale di cui si discute, la parola ‘diabete’ proprio non c’è. Ascoltando le Autorità e leggendo i pochi documenti di indirizzo, in Molise il diabete sembrerebbe non esistere. Terra felice!», commenta ironico Lorenzo Greco, Coordinatore per il Molise della Giornata Mondiale del Diabete 2015, «Invece il diabete c’è eccome e interessa 25 mila molisani su circa 295 mila residenti, e parlo solo dei casi noti: una delle prevalenze più alte in Italia». «Non si programma, semplicemente si taglia per far cassa oggi a discapito della prevenzione che

potrebbe portare, in brevissimo tempo, all’esplodere delle complicanze socialmente costosissime causa la patologia non curata», nota Lorenzo Greco, dirigente nazionale eCoordinatore delle Associazioni Fand di Campobasso, Isernia, Venafro.«A Isernia da anni non c’è più un ambulatorio di Diabetologia, Venafro stenta, la struttura complessa di Campobasso, che è una delle pochissime strutture di riconosciuto livello europeo la si vuole smantellare.Tutto per fare cassa nell’immediato. È in atto un ricorso al Tar intentato dall’Associazione di Campobasso, che ha già concesso la sospensiva e che a gennaio 2016 avrà la sua definizione. Speriamo di vincere in barba all’ottusità politica. Il solo fatto che lo si sia pensato è grave». Su impulso delle Società scientifiche e delle Associazioni fra persone con diabete (il Molise detiene il record italiano nel numero di associazioni per 100 mila abitanti) la Regione ha recepito il

Piano Nazionale Diabete «credo senza nemmeno leggerlo, perché il recepimento vuol dire rendere immediata e automatica la sua attuazione, a norma di legge», nota Lorenzo Greco. «La Legge prevede l’esistenza della Commissione regionale di Diabetologia, nella quale confluiscono rappresentanti delle Società scientifiche e dei pazienti, scaduta nel 2013 e che a oggi, nonostante i solleciti, la Regione ancora non provvede a rinnovare, nonostante i componenti siano stati individuati, deputata alla soluzione dei problemi derivanti dalla patologia e presieduta dall’Assessore alla Sanità regionale». «Ogni volta gli Amministratori ci rispondono: “Siamo in Piano di rientro, non possiamo fare nulla”. Ma mezza Italia è in queste condizioni eppure altrove si programma, si decide e si mette in

atto. Vogliamo risparmiare? Investiamo sulla assistenza al diabete, perché curato male il diabete è la causa o concausa di infermità e invalidità drammatiche per le persone e costosissime per la collettività». «Siamo già al ‘si salvi chi può’: persone che vanno a farsi curare nelle Regioni vicine, le quali mandano poi il conto alla loro Asl, persone che al contrario smettono di curarsi», ammonisce Lorenzo Greco, che conclude: « Noi scendiamo in piazza per chiedere attenzione e non aumentare la spesa ma razionalizzare».


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Campobasso

11 novembre 2015

“Trasporti, subito la nuova gara” Il consigliere comunale Pilone ha chiesto al Sindaco di voltare pagina Il Capogruppo di Democrazia Popolare al Comune di Campobasso, Francesco PILONE, ha tenuto una Conferenza Stampa in merito ad una proposta di Delibera di iniziativa consiliare, che ha provveduto a consegnare al Presidente della Commissione Mobilità per l’opportuna discussione, circa la razionalizzazione del servizio di trasporto pubblico locale in vista del bando per l’affidamento del servizio integrato.

“Premesso, quindi, che la meta ultima del percorso è l’affidamento attraverso gara, appare purtroppo evidente che i tempi ormai a disposizione non permettono, a partire dal 1 Gennaio 2016, l’affidamento attraverso bando pubblico. E’ chiaro, pertanto, che si andrà verso l’ennesima proroga alla SEAC, alla luce della non “sospendibilità” del servizio, alle condizioni economiche riconosciute dalla Regione Molise sia in

relazione al costo chilometrico che alla percorrenza annua autorizzata e prevista. La proposta di Delibera avanzata mira a impegnare la Giunta Comunale sui seguenti percorsi operativi: procedere speditamente per la definizione di un serio raccordo tra questo Comune e la Regione Molise al fine di poter predisporre una riorganizzazione efficiente del servizio di trasporto pubblico integrato con rideterminazione di un nuovo rap-

porto costi/benefici in modo da assicurare un incremento di questi ultimi a fronte di ridotti costi secondo la logica di una scelta economicamente più vantaggiosa; al termine delle attività di cui al punto precedente, da concludersi entro il 31 marzo 2016, addivenire ad una corretta stesura del disciplinare di gara e capitolato d’oneri propedeutici all’indizione di gara per la scelta del gestore del servizio; costituire un Osservatorio Co-

munale sui Servizi Pubblici (O.C.SE.P.), affinchè, anche in vista dell’affidamento tramite gara, si avvii seriamente un percorso amministrativo, per ora a carattere sperimentale, volto al controllo e alla vigilanza sul Servizio in oggetto, ma anche su altri servizi comunali gestiti da terzi, per il raggiungimento di elevati livelli di qualità soprattutto nei confronti dell’utenza.

Dodici persone per reati vari commessi sul web Il bilancio dell’attività della Polizia di Stato che ha denunciato i reati Questo il bilancio delle attività svolte negli ultimi giorni dagli agenti del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise. Cinque persone, residenti in varie regioni d’Italia, ma anche in Molise, alcune in concorso tra loro, sono state denunciate a piede libero poiché resesi responsabili dei reati di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico e frode informatica. Le indagini sono state avviate a seguito di denunce da parte di alcuni cittadini che avevano rappresentato operazioni di addebito non riconosciute sulle proprie carte di credito o conti correnti bancari. Gli indagati, dopo essersi procurati i codici d’accesso delle carte intestate alle vittime, carpiti in modo fraudolento, li avevano illecitamente utilizzati per effettuare bonifici o scommesse online su conti gioco intestati a loro o a prestanome, beneficiando dei relativi proventi, ottenuti anche a seguito di vincite, riversandoli su ulteriori carte di credito allo scopo di renderne difficile l’individuazione. In un caso i proventi vinti da alcune scom-

messe on line, sono stati deviati dal conto del reale vincitore ai conti degli indagati. Altre sei persone residenti sia nella provincia di Campobasso che in varie regioni italiane, alcune in concorso tra loro, sono state individuate quali responsabili del reato di truffa poiché attraverso l’utilizzo di alcuni noti siti internet di e-commerce, avevano postato delle inserzioni attraverso cui proponevano la vendita fittizia di merce di vario genere. I beni più gettonati erano quelli riguardanti l’elettronica di ultima generazione come smartphone e tablet, ma anche affitti di appartamenti in località turistiche nel periodo estivo e cerchioni di automobili. Le vittime, dopo i preliminari contatti, avevano effettuato i relativi versamenti mediante ricariche su carte prepagate senza ricevere quanto pattuito. In un caso vi è stata una vera e propria “triangolazione” dei pagamenti dove la vittima ha pagato una somma per l’acquisto di un bene, mai ricevuto, ad una terza persona, ignara, che pensava a sua volta di aver ricevuto il denaro dall’acquirente al quale materialmente ha

consegnato il bene, che quindi lo ha “acquistato” facendolo pagare alla prima. Infine due donne sono state denunciate per reati commessi per mezzo del noto social network Facebook. In un caso una ragazza aveva inviato un messaggio ingiurioso tramite chat e pertanto è stata denunciata per ingiurie. Nel secondo caso una donna accedeva al profilo Facebook dell’ex fidanzato per controllarne i contatti. La stessa utilizzava la password originale dell’uomo, di cui era a conoscenza, e che lo stesso non aveva mai provveduto a cambiare, successivamente sostituendola con altra: è stata denunciata per accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. La Polizia di Stato ricorda agli utenti di prestare molta attenzione nella navigazione sulla rete, al pari dell’attenzione che si presta nella vita reale, in quanto le insidie, così come possono trovarsi per strada, si trovano anche, e soprattutto, su internet. Campobasso, 10 novembre 2015

Roccavivara e la questione Imu per chi è all’estero di Francesco D’Angelo* “Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio interesse”, recita un vecchio proverbio arabo. Le notizie, anche se meno simpatiche, vanno date per ciò che sono. Già molti cittadini residenti all’estero e loro parenti ci hanno contattato per ricevere chiarezza sulla questione IMU. Ovvero, sulla base di una delibera comunale dello scorso anno, i residenti estero non pagavano l’imposta in quanto l’abitazione era considerata prima casa. L’attuale amministrazione in carica ha sbandierato questa “informazione” durante tutta la campagna elettorale dello scorso maggio e addirittura nei giorni del consiglio comunale di luglio dove si riapprovavano le aliquote degli anni precedenti. In merito a questa approvazione, noi come minoranza, ci siamo astenuti riservandoci qualche giorno per andare in fondo alla questione. E’ successo, poi che que-

st’anno i nostri concittadini residenti all’estero si sono ritrovati nella cassetta della posta delle cartelle esattoriali con l’imposizione al 7,6 per mille. Abbiamo analizzato attentamente la vicenda e ci siamo informati per vie ufficiali e siamo ben felici di dare

una giusta e veritiera informazione ai nostri emigranti. Siamo altresì rammaricati perché non è stato fatto nel modo e nei tempi giusti da chi invece era preposto. I concittadini iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) che in seguito alle novità le-

gislative introdotte dal governo in materia di imposta municipale propria (IMU), è stata eliminata la possibilità di assimilare ad abitazione principale (prima casa) le abitazioni possedute in Italia dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato (l’art. 9-bis, comma 1, del D.L. n°47/2014, convertito con modificazioni dalla Legge n°80/2014). Nello specifico, la legge prevede che, a partire dall’anno 2015, è considerata direttamente adibita ad abitazione principale (prima casa) una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini per i contribuenti che rispettano queste condizioni: 1) possiedono, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, una e una sola unità immobiliare che non risulti locata o in comodato d’uso; 2) sono iscritti all’AIRE; 3) sono gia’ pensionati nei rispettivi paesi di residenza. Quindi, la norma contenuta nell’art. 11, comma 3, del Regolamento IMU approvato dal Consiglio Comunale con delibera n°21/2014, nella quale si legge che “Si considera abitazione principale l’unità immobiliare pos-

seduta a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia da cittadino italiano non residente nel territorio dello Stato, a condizione che non risulti locata”, non può trovare applicazione in virtù della priorità delle leggi e di conseguenza i cittadini italiani non residenti e non pensionati sono tenuti al pagamento dell’IMU applicando l’aliquota stabilita dal Comune per le altre abitazioni, il 7,6 per mille. Coloro che per pura convinzione o per errata informazione, non hanno provveduto al pagamento della prima rata dell’IMU con scadenza 16 Giugno 2015, possono ravvedersi e provvedere al pagamento in unica soluzione con la seconda rata in scadenza il 16 Dicembre, in modo da evitare in futuro accertamenti tributari e sanzioni. Per ulteriori chiarimenti, si invitano i cittadini a chiedere informazioni direttamente all’Ufficio Tributi del Comune di Roccavivara, dove il personale preposto saprà certamente indirizzarvi al meglio. *Capogruppo Minoranza “Roccavivara Oltre”


Campobasso

7 11 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Lama Bianca, Battista tace” I consiglieri comunali dei Cinque Stelle denunciano l’assurda situazione CAMPOBASSO. “L’emergenza viaria, ben evidenziata da alcuni ma nel silenzio assordante del sindaco della città capoluogo, ci spinge a tornare sull’argomento, non foss’altro perché il disagio aumenta nell’indifferenza di chi, al contrario, dovrebbe recepire le istanze del cittadino,

visto che di azienda pubblica si tratta“. lo sostengono i consiglieri comunali di Campobasso dei Cinque Stelle, Felice e Gravina. “Il riferimento, come facilmente comprensibile, è ai lavori di sistemazione della galleria “lama bianca” sulla S.S. 87, interessata da interventi straordinari

di manutenzione ad opera di ANAS s.p.a. Ebbene, chiediamo pubblicamente al capo compartimento ANAS, ing. Giannetti, di riconsiderare le proprie determinazioni e verificare l’opportunità di dare una sistemazione diversa alla citata viabilità, adottando almeno un senso di

marcia in galleria ed eventualmente concentrare i lavori durante la notte, con la chiusura totale al transito dei veicoli nelle sole ore notturne. Speriamo che il silenzio dell’amministrazione comunale di Campobasso e del sindaco Battista abbia termine perché egli stesso, lo ricordo, rap-

presenta tanti cittadini - che quotidianamente percorrono quella strada per i motivi più vari - ai quali, ugualmente va garantita la sicurezza, la stessa sicurezza che tali lavori mirano a tutelare ma che non può essere “sospesa” per l’esecuzione degli stessi“.

Ti ricordo ancora

Settant’anni di sogni di sergio genovese Capite bene : nel 1946, cioè circa settant’anni fa in Via Cannavina in Campobasso, cioè in uno dei budelli più belli d’Italia, in un piccolo locale, apriva i battenti una agenzia della SISAL che del Totocalcio è stato padre naturale e putativo. Conduceva il tutto la Sig.ra Fedra Venditti fino al 1979 anno in cui, purtroppo mancò. Fu sostituita dal marito Michele Frate, fino al 1990, da allora le figlie Antonella e Cinzia, imperterrite continuano a tenere aperta quella nicchia che ci ha fatto sognare. E’ vero che oggi si mostra in una veste malinconica ma il solo piacere di vedere ancora l’agenzia aperta, neutralizza le nostalgie. I Campobassani sanno che cosa era quel luogo negli anni sessanta, settanta, ottanta e novanta. Era l’Italia che impazziva per Mike Buongiorno, Corrado e l’Albertone Nazionale. Era il Molise e Campobasso che il sabato pomeriggio sino alle diciannove, si concedeva un’ unica costante, come la messa della domenica, la schedina del totocalcio. In quello spazio tre per tre, si ammucchiavano decine e decine di persone che con i gomiti larghi avevano conquistato l’approdo rispetto a tanti altri che allineati in lunghe file aspettavano il momento per rafforzare il sogno. Già perché tutti eravamo convinti che quella presunta competenza in materia ci avrebbe dato la possibilità concreta di indovinare la schedina della vita. Lo sapevamo che non era così ma ci fa-

ceva comodo pensarlo. In quello spazio che tracimava, dietro quei banconi minuti, gli operatori, righetta in mano, con una velocità impressionante, incollavano a ripetizione tutte le strisce che suggellavano la giocata altro che sistema compiute-

rizzato. Quegli stessi operatori, pure stremati dalla fatica e dalla ressa, non tradivano repliche ormonali. Sempre sorridenti ed accoglienti, come se in quello spazio i ritmi e il contesto fossero suadenti. Insomma tra un aroma di Palazzo e un altro di Pedicino che in Via Ferrari spopolava nello sfornare le pizze mignon per una popolazione giovanile decisamente affamata, il rito in Via Cannavina si consumava. La gente sognava di affrancarsi da una vita che non poteva avere imprevisti perché l’unico stipendio dei nostri papà era già bello che programmato ancora prima di essere incassato. Ma quel dinamismo davanti a quel locale tre per tre, era catalizzatore di forze e di speranze che alla domenica sera dopo che Enrico Ameri e Sandro Ciotti ci avevano disillusi, dovevano rilanciarci in attesa del sabato successivo. E così di seguito. Oggi vederlo ridotto in termini decisamente edulcorati , con la schedina del totocalcio incredibilmente abbandonata, valorizza mestizia. Ma il semplice motivo di vedere quella porticina aperta ci lascia sospesi in volo. Ora se giochi il sogno dura solo qualche momento. Non hai neanche il tempo di programmare cosa fare in caso di vincita, perche subito rimetti i piedi in terra. Ma la Sig.ra Fedra e i suoi eredi sappiano che grazie a loro, i nostri voli erano più lunghi e gli atterraggi più planati…

Il declino rossoblù si intuisce anche dalla concomitanza di una gara casalinga con la Su e Giù

Domenica prima la corsa e poi la partita Una volta al Romagnoli c’erano più spettatori che partecipanti alla manifestazione della Virtus di Gennaro Ventresca Durante il lungo e luminoso tragitto della Su e Giù c’è stato un momento in cui i vertici virtussini pensarono di non far coincidere la loro gara, forte di migliaia di partecipanti, con l’impegno casalingo del Campobasso, forte di un pubblico di gran lunga più numeroso di quello della corsa su strada non competitiva che si corre una domenica di metà novembre. La decisione fu condivisa da tutti, anche dalle forze dell’ordine che poterono agire con maggiore snellezza nel disbrigo del servizio dei due oceanici appuntamenti sportivi. Poi, il Campobasso ha fatto come i gamberi. E così i virtussini quando s’è trattato di stabilire il giorno della manifestazione (giunta quest’anno alla 42^ edizione) hanno pensato solo ai fatti loro, senza neppure consultare il calendario calcistico della squadra maggiore cittadina. Che ha subito l’onta di quattro radiazioni e di posizioni di rincalzo rispetto ad altre più modeste realtà omologhe regionali.

Così, a forza di pensare alle vicende giallo-blu, quelli della Virtus si sono ritrovati anche quest’anno a correre in concomitanza con una partita casalinga di quelli che un giorno vennero soprannominati “Lupi”, proprio per la grinta e la dentatura affilata che presentavano a qualsiasi avversario. Questo lungo preambolo si è reso necessario per ricordare soprattutto a me stesso e solo dopo a chi mi legge, che la nostra squadra è stata avvolta nuovamente nell’indifferenza. E’ stata tutta sbagliata la strategia

estiva del club che ha annunciato un cammino poderoso dei nostri ragazzi che, invece, si è inceppato dopo i primissimi passi. Ha contribuito a far disamorare la massa la figura poco simpatica di Roberto da Tortoreto che oltre a dare consigli sbagliati a Tonino Minadeo sugli acquisti ha assunto, di sovente, una posizione sussiegosa e irritante. Si è avuta la sensazione che a far durare il rapporto tra allenatore e club sino a quando il filo s’è spezzato inesorabilmente siano stati i ragazzi della

Nord che, per coerenza, avevano sposato il progetto di Giulio Perrucci e company. Ma poi si sono dovuti arrendere alla decisione del campo e a quella dei “capi” che anche per la spinta esercitata da Marco Meo hanno deciso di cambiare timoniere. Il debutto di Favo, come si sa, non è stato scoppiettante, come si era sperato. Cinque allenamenti sotto la sua guida non sono stati sufficienti a far capire ai suoi ragazzi le nuove indicazioni tattiche (poche) e un cambio di mentalità. Nel corso della settimana

che precede il ritorno a Selva Piana, contro il Monticelli, il nuovo mister spera di poter raggiungere risultati migliori. In modo da riportare alla vittoria la squadra che gli è stata da poco consegnata. Quelli che tengono bene i conti e conoscono anche il numero di scarpe dei nostri ragazzi assicurano che Boldrini ha finalmente scontato le quattro giornate di squalifica, beccate più per una clamorosa decisione arbitrale che per colpe proprie. Da rilanciare Fiore, mammoletta da giardino condominiale dovrebbe trasformarsi in uno dei pezzi pregiati della squadra. Che aspetta anche il miglior Dimas che secondo una corrente di pensiero dovrebbe giocare sempre. Come del resto Todino che a Pesaro, in extremis, ha evitato la sesta sconfitta in campionato. Per il resto Favo sbagli pure da solo. Senza seguire i suggerimenti che gli arrivano, gratuitamente, da tutte le parti. Tocca solo a lui fare le scelte. Che tutti noi speriamo possano essere quelle giuste.





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Isernia

11 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Trignina un morto e due feriti Grave incidente all’altezza dello svincolo per Sessano del Molise tra quattro auto ISERNIA. Grave incidente ieri mattina intorno alle 7.45 dove, sulla strada statale Trignina (SS 650) all’altezza dello svincolo per Sessano del Molise, un impatto è stato letale per una persona. Da quanto trapela, dalle prime indiscrezioni, sarebbero state quattro le auto coinvolte tra le quali due feriti (di cui uno in gravi condizioni) e un decesso. Sul posto stanno lavorando a ritmo serrato gli uomini dei Vigili del Fuoco, quelli della Polizia Stradale e i sanitari del 118. La strada è stata bloccata per ore e il traffico è stato deviato per le operazioni di routine e di messa in sicurezza della stessa. A perdere la vita è un uomo alla guida di un veicolo commerciale di 40 anni di Pesche, M.D.B. le sue iniziali.

Presentazione del Calendario Storico e dell’Agenda Storica 2016 dell’Arma dei Carabinieri Presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Ministro della Difesa Sen. Roberta Pinotti e del Comandante Generale dell’Arma Tullio del Sette, si è svolta la cerimonia di presentazione del Calendario Storico 2016 dell’Arma dei Carabinieri, ispirato dal tema “I Carabinieri e le arti”, e dell’Agenda dedicata al centenario della Grande Guerra e a “I Carabinieri nella Resistenza e nella Guerra di Liberazione”. Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, quest’anno con una tiratura di 1.200.000 copie, di cui 8.000 in lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”. Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione del Calendario venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia. Il Calendario ha una rilevanza importante per la famiglia dell’Arma, momento di coesione ed unità attorno ad un oggetto semplice, ma ispi-

rato da grandi valori comuni, nel quale si riconoscono tutti i carabinieri e i loro comandanti, dalle grandi città ai più piccoli paesi. Le tavole artistiche dell’edizione 2016 del Calendario Storico, ideate e realizzate sotto la direzione artistica di Silvia di Paolo, e l’Agenda sono state presentate al pubblico da Massimo Giletti. Presenti in qualità di relatori Mario Calabresi, Aldo Cazzullo, Philippe Louis Daverio e Ferruccio De Bortoli. La presentazione ha avuto inizio con il saluto del Generale DEL SETTE alle Autorità pre-

senti e ai gentili ospiti, cui ha fatto seguito un breve excursus sul Calendario Storico e sull’Agenda. Il Generale del Sette ha in particolare sottolineato come l’annuale presentazione abbia “ormai raggiunto il fascino e la valenza di una tradizione… giunta alla 71^ edizione”. “Il primo calendario – ha proseguito – vide la luce a Firenze nel 1928” rievocando le “tante immagini susseguitesi nel tempo sulle sue pagine dalle opere d’arte recuperate alle imprese sportive dei carabinieri atleti; dai giovani alle donne; dalla storia alla Bandiera

dell’Arma, dalle missioni all’estero alle manifestazioni d’epoca...”. Ha evidenziato come nell’anno del Centenario della prima guerra mondiale e nel settantennale della liberazione si sia “voluto rendere omaggio all’Arma e all’arte pittorica, inserendo in alcuni capolavori di grandi pittori italiani ed europei immagini di carabinieri che risaltano nella bellezza e nella originalità di tali opere” grazie “alla tecnica sopraffina di pittura digitale di Silvia Di Paolo”. Il Generale Del Sette ha sottolineato come il percorso celebrativo delle due importanti ricorrenze storiche sia proseguito ”in maniera più esplicita e approfondita con le immagini e i testi“ dell’Agenda. Successivamente è stato proiettato un video di presentazione del Calendario, al termine del quale Giletti ha coinvolto De Bortoli e Daverio, che hanno fornito il loro prezioso contributo con riflessioni sul rapporto tra i Carabinieri e l’arte. Il Daverio ha poi commentato le tavole che compongono l’opera. Si è dunque passati all’Agenda con la proiezione di un filmato che ne ha mostrato e spiegato i testi e le immagini. Il presentatore ha quindi introdotto gli interventi di Calabresi, che si è soffermato sulle vicende che hanno visto coinvolti i reparti dell’Arma nella 1^ Guerra Mondiale, e Cazzullo che ha invece intrattenuto la platea sul tema della Resistenza, con particolare riferimento al ruolo svolto dai Carabinieri.

Celebrazioni per il 750^ Anniversario della nascita di Dante Alighieri L’Inner Wheel club di Isernia, presieduto dalla Prof.ssa Marialuisa Pallotta Evangelista, ha organizzato un Convegno per celebrare il 750 ^ Anniversario della nascita di Dante Alighieri, il Padre della lingua italiana, coinvolgendo gli studenti degli ultimi anni delle Scuole Secondarie Superiori della città, i Dirigenti scolastici ed i Professori, le Autorità civili e religiose, le Associazioni culturali. La manifestazione si svolgerà al Cinema Lumiere il 14 novembre 2015 alle ore 10,00.

Il Relatore, Prof. Alessandro Pancheri, dell’Università “G.D’Annun-

zio” di Chieti e Accademico della Crusca disserterà sul tema: “Fabbri-

care la comunicazione: la scommessa di Dante sulla lingua del si”. Durante il Convegno, verranno presentate le immagini tratte da “In viaggio con Dante”, brevi filmati diretti dal regista Lamberto Lambertini per la Società Dante Alighieri, in particolare il III canto dell’Inferno, girato a San Pietro Infine e nel cimitero francese di Venafro, il V canto dell’Inferno, girato ad Agnone nella Pontificia Fonderia Marinelli, ed un’anteprima del Paradiso, un’opera fortemente suggestiva, un modo davvero speciale per ascoltare i versi

della Divina Commedia. L’intento del club è di realizzare un “service culturale” per stimolare ed indirizzare i giovani alla ricerca della vera cultura ed alla riscoperta della nostra lingua. L’Inner Wheel crede fortemente nella sua “mission”, ovvero, trasmettere ai giovani valori e principi positivi; dare l’opportunità alle nuove generazioni di avvicinarsi al patrimonio culturale ed artistico del nostro paese rappresenta uno dei diversi impegni sociali svolti dal club di Isernia.


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Termoli

11 novembre 2015

“Il no alle trivelle di mare” Il progetto Ombrina potrebbe diventare intanto una realtà progettuale TERMOLI. Il progetto Ombrina Mare diventerà realtà. A stabilirlo è stata la Conferenza dei Servizi che si è tenuta ieri presso il Ministero dello Sviluppo economico di Roma che ha respinto la richiesta di sospensione avanzata dalla Regione Abruzzo, non tenendo conto della legge regionale che ha introdotto il divieto per le attività petrolifere entro le 12 miglia e neppure la legge regionale che giovedì scorso ha istituito il parco marino della Costa dei Trabocchi. Una decisione, quella arrivata al termine dell’incontro tra i rappresentanti della Regione Abruzzo, del Mise e della società che ha presentato la richiesta di realizzazione del parco tra le coste di Abruzzo e Molise che, di fatto, crea un precedente e apre la strada alle prospezioni anche nella nostra regione. La speranza della cancellazione del progetto adesso risiede solo in un eventuale ricorso al Tar, ovviamente con tanto di assenso del Tribunale amministrativo stesso che dovrebbe dare ragione ai ricorrenti. Una deci-

sione che ha creato scompiglio anche nei circa 150 manifestanti che ieri mattina si sono recati a Roma per aspettare la decisione e che avevano presentato anche una diffida tesa ad evitare il nulla osta al progetto, presenti sotto la sede del Ministero dello Sviluppo economico con le bandiere “No Ombrina” urlando slogan come “pane e olio senza petrolio” e “via i pirati dai no-

stri mari”.“E’ un giorno nero per l’Abruzzo e l’Adriatico – hanno affermato i componenti del coordinamento No Ombrina – ovviamente non ci arrendiamo perché pensiamo sia un vero e proprio sopruso, con l’impegno di tutti i cittadini vedremo di ribaltare il risultato presentando esposti e ricorsi in tutte le sedi, dalla giustizia penale a quella amministrativa passando per la Commis-

sione Europea”. Una decisione che, di fatto, va anche contro il documento che era stato approvato all’unanimità dai Governatori nel corso dell’ultima riunione della Conferenza StatoRegioni. Gli stessi che avevano votato la possibilità di ricorrere al referendum per contrastare il decreto Sblocca Italia che, di fatto, concede maggiori possibilità per le

prospezioni in mare, sulla scia anche di quanto stabilito nel Manifesto di Termoli redatto durante il summit di luglio. “C’è una legge che blocca Ombrina – ha affermato Alessandro Lanci del coordinamento No Ombrina – ed è quella della costituzione di un parco marino regionale secondo cui dal 6 novembre non si possono più fare attività petrolifere”. Una legge che, evidentemente, non è servita considerando che, alla fine, il nulla osta alla realizzazione del progetto c’è stato. Intanto a Roma si è tenuta anche una riunione dei coordinamenti No Triv per l’avvio della campagna referendaria contro alcuni articoli dello Sblocca Italia. La parlamentare del Pd, Susanna Cenni ha presentato una interpellanza urgente assieme a una trentina di deputati democratici, in cui si chiede la revisione dell’articolo 38 dello Sblocca Italia che accentra dai territori a Roma il potere di rilasciare le autorizzazioni per le nuove attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi.

Zuccherificio, in dieci in mobilità L’accordo sarà sottoscritto il prossimo 23 novembre dai sindacati. Intanto, arrivano i Nas TERMOLI. L’accordo sarà firmato nel corso della riunione che si terrà il prossimo 23 novembre alla presenza dei curatori fallimentari della Spa, dell’amministratore unico della Srl Fabio Marone e dei rappresentanti sindacali dei lavoratori. Saranno 10 i dipendenti dello Zuccherificio del Molise pronti ad andare in mobilità volontaria. Il numero è stato definito nel corso dell’incontro che si è tenuto nel pomeriggio di ieri presso lo stabilimento di contrada Perazzeto. L’azienda, stando a quanto appreso al termine della riunione, ha garantito il pagamento del Tfr ai lavoratori che spetterà alla Spa. Il 24 novembre, intanto, scadranno i termini del bando di vendita della vecchia società. Si

tratta di un passaggio fondamentale per il futuro dei lavoratori perché, nel caso in cui lo Zuccherificio del Molise Spa dovesse essere comprato si potrebbe definire anche il prosieguo, o meno, della produzione. Il documento che prolunga il fitto del ramo di azienda, infatti, dà la possibilità al nuovo compratore di definire se continuare la produzione dello zucchero oppure sospendere il fitto del ramo di azienda tra la Spa e la Srl. Un fatto, questo, che potrebbe definire anche le sorti dei lavoratori dello Zuccherificio. Intanto, i militari guidati dal Comandante regionale Antonio Forciniti hanno bussato alle porte dell’azienda saccarifera con l’intento di ispezionare accuratamente lo stabilimento e

le sezioni dei processi produttivi. Al centro dei controlli sono finiti l’area dell’impacchettamento e il silos di deposito dello zucchero che sarebbero risultati entrambi inadeguati e con gravi carenze igieniche. Dalle prime indiscrezioni non confermate, pare che nelle stesse zone fossero presenti non solo insetti e ratti ma gli impianti atti all’impacchettamento verserebbero in condizioni discutibili per presenza anche di ruggine e cattiva manutenzione. Presunte difformità anche all’etichettatura posta sulle buste di zucchero per un carnet di fattori che hanno indotto i militari ad apporre i sigilli all’impianto e al sequestro dello zuc-

chero. Ad ora si attende di definire le responsabilità sui fatti all’interno della fabbrica di contrada Pantano Basso; si ipotizza però il reato di cattivo stato di conservazione connesso a un eventuale pericolo per la salute pubblica. Nell’ambito dell’operazione sarebbero state poste sotto sequestro quasi 90 tonnellate di zucchero ma al vaglio dei Nas ci sarebbero anche i passaggi tecnici e societari di questi ultimi mesi. Un’inchiesta appena avviata che vedrebbe comunque diverse persone indagate, che arriva in un momento cruciale: quello di messa in mobilità dei dipendenti e col nono bando di vendita ormai prossimo alla scadenza.

Parte la settimana del verde Le operazioni di pulizia previste in un calendario dal comune di Termoli TERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo il programma settimanale del Comune di termoli per la cura del verde pubblico. Prosegue il programma di cura del verde, ecco le attività previste per la settimana dal 9 al 15 novembre 2015. Sfalcio erba: diverse rotatorie, scarpata piazza del Papa, via Brasile marciapiedi, banchine e scarpata, marciapiedi Via Stati Uniti, giardini Via Stati Uniti, scuola materna Via Stati Uniti, scuola elementare Via Stati Uniti, marciapiedi Via Canada, marciapiedi Via Argentina, marciapiedi Via Messico, aiuole chiesa

Sacro Cuore, piazzale chiesa Sacro Cuore, vialoni centrali Difesa Grande, marciapiedi Difesa Grande, collegamento vialoni centrali Difesa Grande – SS 87, aiuole spartitraffico SS 87, aree Via degli Olivi, marciapiedi Via degli Olmi, marciapiedi Via delle Betulle, marciapiedi Via dei Mandorli, Viale Santa Maria degli Angeli, aiuole spartitraffico Via Firenze, marciapiedi e banchine Via Firenze; Controllo potature alberi su territorio comunale: Via Molinello, Difesa Grande, Via Catania, ecc.;


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Termoli

11 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Costa dei Delfini, ottimi risultati Un primo punto della situazione è stata fatta dopo la manifestazione di Lugano TERMOLI. É una donna, lavora come dipendente, è sposata senza figli ed ha un’età compresa tra i 35 e i 50 anni. E’ questo il profilo del ‘turista tipo’ che emerge dall’elaborazione dei dati dei questionari sottoposti agli oltre 700 contatti effettivi (persone che hanno interagito e chiesto informazioni) dello stand Costa dei Delfini al Salone Internazionale Svizzero delle Vacanze che si è tenuto a Lugano dal 30 ottobre al 1 novembre 2015 e al quale hanno preso parte i rappresentanti dei Comuni di Termoli con Michele Macchiagodena dell’ufficio di staff del sindaco Sbrocca, l’assessore al Turismo del Comune di Campomarino Anna Saracino e con Massimo Di Stefano assessore al Turismo del Comune di Montenero di Bisaccia. Alle migliaia di visitatori dello stand allestito nel Centro Esposizioni di Lugano insieme ad altri 200 espositori e per un totale di 20 Paesi parte-

cipanti, è stato dato materiale informativo sulla Costa dei Delfini e sono stati somministrati questionari conoscitivi. Dal campione di 50 questionari compilati emerge che l’86% degli intervistati non conosce il territorio molisano, che prevalentemente si sposta in auto alla scoperta

del territorio e si affida alle agenzie di viaggio per pianificare il soggiorno che dura in media due settimane, non pianifica gli step del viaggio ma conta di affidarsi ai referenti del territorio. Dai dati dei questionari emergono altri elementi interessanti per la

Costa dei Delfini e cioè che la maggior parte degli ospiti cerca una sistemazione in hotel e, al massimo in B&B, ecco quindi che non si ha nessuna conoscenza dell’albergo diffuso, soluzione ricettiva che caratterizza il Borgo vecchio di Termoli e altri borghi del Molise e che affascina i visitatori che lo scoprono arrivando in città. Il 56 % degli intervistati sceglie la meta del proprio viaggio in base alla bellezza delle spiagge, ecco dunque lo stupore dei visitatori di fronte alle immagini della Costa dei Delfini e ai video che sono stati portati come supporto multimediale dello stand. Altro dato emerso è quello dell’obiettivo della ‘vacanza tipo’: in un range di parole chiave sottoposte alla scelta dei visitatori del Salone di Lugano, il 50% degli utenti ha optato per una vacanza tranquilla/rilassante, il 25% per una vacanza mirata a mangiare bene e il 25% ad una vacanza diver-

tente. Il Salone Internazionale Svizzero delle Vacanze è stato un ottimo banco di prova per il brand Costa dei Delfini che è risultato essere facilmente comprensibile e fruibile oltre che molto attraente per il target ‘famiglie con bambini’ e ‘viaggiatori amanti della natura’. I video con i delfini al largo delle coste di Termoli e di Campomarino hanno attratto allo stand centinaia di visitatori increduli che questi bellissimi animali possano vivere in libertà così vicini alla costa. Le immagini delle dune di Petacciato, le eccellenze enogastronomiche di Montenero di Bisaccia, i percorsi dei vini di Campomarino e la cucina marinara di Termoli così come le spiagge bianche e del mare pulito che caratterizza tutta la Costa dei Delfini hanno stimolato nei visitatori il desiderio di approfondire la conoscenza del territorio senza escluderne un prossimo viaggio.

Lungomare Nord, iniziati i lavori Si tratta della realizzazione del secondo lotto della strada tra via Cristoforo Colombo e via Vespucci TERMOLI. Sono iniziati lunedì i lavori per la realizzazione del secondo lotto di rifacimento di via Cristoforo Colombo e via Amerigo Vespucci. Gli operai hanno cominciato dall’area di fronte all’ex hotel Rosary fino al lido Stella Marina per ilrifacimento del marciapiede. Area pedonale che verrà costruita anche dall’area del distributore Ip fino alla Torretta, zona che vedrà la sistemazione dei parcheggi, terrazze sul mare e passaggi pedonali dalla parte che costeggia la ferrovia. Nelle intenzioni del Comune c’è anche il ritorno del doppio senso di marcia sul lungomare Colombo nel tratto con la maggiore presenza di lidi balneari. «Sarà come mettere un vestito nuovo a un barbone» sintetizza con una metafora l’ormai ex dirigente ai Lavori Pubblici del Comune, Matteo Caruso, il cui contratto annuale con l’Ente è scaduto e non è proro-

gabile essendo lui pensionato. Ciononostante, l’ingegnere conosce bene i lavori che il Comune ha messo in programma. Nella scorsa primavera le ditte Astra e Camardo si aggiudicarono la realizzazione dell’opera, il cui importo complessivo è di circa tre milioni e duecentomila euro. I lavori sono partiti dal tratto iniziale del lungomare. Ha fatto un po’ scalpore il taglio completo delle siepi che delimitavano il marciapiede dalla strada, ma secondo quanto fatto sapere dal Comune, è previsto che delle aree verdi vengano ripristinate a lavori conclusi. L’attuale pavimentazione verrà completamente rifatta e la superficie su cui passeggiare diverrà più larga di quella attuale dato che verrà modificato l’attuale disegno a rombi, all’interno dei quali sono piantate delle palme. «Per questo primo tratto impiegheremo un paio di mesi» spiegano dal cantiere.

Eurodesk e il lavoro nel Mezzogiorno Le opportunità in un incontro che si è svolto presso la Galleria civica a Termoli TERMOLI. Le opportunità legate ad Eurodesk sono finite al centro di un incontro svolto presso la Galleria civica a Termoli. In una sala piena in ogni ordine di posti, a prendere parte all’evento sono stati gli studenti delle classi quinte di alcune scuole del territorio che hanno posto attenzione ai vantaggi che arrivano dall’Europa. “L’obiettivo – ha affermato Ramon Magi, presidente della Rete Eurodesk Italia – è quello di informare e orientare i giovani sulle opportunità che l’Europa offre loro e si occupa di informare e orientare i giovani

sulle opportunità che l’Europa offre loro. Cercheremo di parlare – ha continuato Magi – della mobilità educativa transnazionale”, strumento attraverso il quale “l’Unione Europea vuole permettere ai giovani di spostarsi fisicamente dal loro luogo di origini ad altri paesi per avere una formazione e anche opportunità di occupazione migliore di quelle che avrebbero se rimangono nello stesso posto”. Opportunità che sono semplici da trovare per i giovani che si possono connettere sul sito eurodesk.it. Tra web e sportelli fisici, le opportu-

nità sono disponibili in diversi punti del Basso Molise “A Termoli – ha continuato Magi – c’è un’agenzia di Eurodesk basta prendere un appuntamento per verificare come sfruttare l’Europa a proprio vantaggio”. Lo sportello termolese che è stato avviato nel 2015 dal Comune di Termoli “per informarli sulle possibilità che si possono trovare in materia di programmazione europea e in particolare su quello che è il programma integrato Erasmus+. Il convegno – ha affermato Marcello Vecchiarelli – mira a informare sulle opportunità

che possono cogliere in materia di mobilità transnazionale per garantire e rafforzare la loro occupabilità finanziata con i programmi europei. Lo sportello è operativo presso lo sportello Cittadinanza del Comune di Termoli e adesso stiamo avviando una serie di azioni di sensibilizzazioni sulle scuole presenti nel territorio. il convegno mira a dare informazioni sugli strumenti che possono essere colti dai giovani”. Eurodesk presto sarà presente anche a Campomarino. Il paese bassomolisano, infatti, “ha aderito alla rete nazionale Eurodesk con

uno sportello che sarà attivo presso il Comune e sarà un punto di incontro tra l’Europa e i giovani non soltanto quelli appartenenti alla comunità territoriale ma anche nei paesi limitrofi – ha affermato il presidente del consiglio comunale Paola Cantelmi – potranno fruire delle informazioni e dell’orientamento e del supporto che lo sportello darà per accedere alle informazioni. E’ un progetto di pregio che speriamo possa dare ampia partecipazione a quelle che sono le opportunità che la Comunità europea dedica ai giovani”.



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Opinioni di Michele Natilli CAMPOBASSO. Il cibo è nostro nemico? Troveremo scritte del tipo “Il cibo uccide” sul bordo di un piatto di pasta o su una confezione di salumi? In fondo l’organizzazione Mondiale della sanità ha equiparato le carni lavorate al fumo delle sigarette e ad altre sostanze cancerogene, inserendole nel gruppo 1A. E prima dell’Oms sono giunte altre notizie che hanno messo tra i “cattivi” pure l’olio di palma, lo zucchero e le farine bianche (non solo, ma la lista è troppo lunga). C’è poco da stare sereni nel sedersi a tavola e mangiare, finiremo per morire di fame per non rischiare di ammalarci? Allora calma e sangue freddo, in realtà si tratta tecnicamente di “non notizie”, nulla di nuovo sotto il sole: perché è tutto già scritto e sottolineato nella dieta mediterranea autentica. Già nel IV secolo a. C. Ippocrate affermava: che il cibo sia la vostra medicina, e che la medicina sia il vostro cibo. Riassumeva in tale principio il concetto del cibo come vero e proprio farmaco in grado di promuovere l’omeostasi del nostro organismo. Il cibo da medicina sembra diventato veleno, eppure basta affidarsi ad un concetto basilare, ossia che il veleno è fatto dalla quantità e che nessun singolo alimento inserito in un’alimentazione a grandi linee corretta ha potere così nocivo. Possiamo difenderci, davanti a tutte queste informazioni, con la nostra tradizione e av-

11 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il cibo nuoce alla salute? Il buon senso ci salverà

valerci dei consigli della vera dieta mediterranea. Quella autentica non è sinonimo di pasta al pomodoro e verdurine varie, ma si basa sulla semplicità e su alimenti biologici naturali, consumati sia cotti che crudi. Come fonte proteica ha principalmente i legumi, quindi i vegetali. Utilizza pesci poveri, ormai non più utilizzati e che andrebbero riscoperti, alternando carni bianche e carni rosse. Questo perché, le pro-

teine contenute nella carne sono essenziali per combattere l’invecchiamento. La conferma scientifica arriva dal primo studio europeo su un campione di 1500 anziani over 70 di tutti i paesi Ue, coordinato dal professor Roberto Bernabei, luminare di Geriatria del Gemelli di Roma. Il gruppo preso in esame ha seguito un preciso stile di vita per circa due anni. Esercizi aerobici metodici (palestra, camminate) e

una dieta alimentare che prevede l’apporto giornaliero da 1 a 1,20 grammi per ogni chilo di peso corporeo. Dunque carne, uova, pesce, latticini a rotazione, ma con una marcata tendenza a privilegiare la classica bistecca per la qualità dei suoi nutrienti proteici. “E’ dimostrato – spiega il professor Bernabei – che grazie a questa dieta, affiancata al movimento dolce aerobico, viene frenato e in molti casi eliminato il fenomeno del rallentamento delle funzioni che è alla base del processo di invecchiamento dell’organismo” Per il resto possiamo affidarci al buonsenso, che vuol dire equilibrio. Anche a tavola: mangiare genuino, naturale, ma non rinunciare a nulla. Nelle giuste dosi e quantità: dai grassi animali e vegetali alle verdure. Basta essere i primi medici di se stessi per sopravvivere ai tempi moderni e al populismo mediatico. *Presidente Federcarni Molise

Il sito molisano al congresso annuale della Società geologica americana Il paleoclima e il paleoambiente di Isernia La Pineta al Congresso annuale della Società Geologica Americana Nuovi interessanti risultati scientifici sono stati presentati al Congresso annuale della Società Geologica Americana che si è tenuto a Baltimora negli Stati Uniti dall’1 al 4 Novembre 2015. Si tratta dello studio della composizione isotopica del carbonio e dell’ossigeno calcolata su 17 denti di rinoceronte provenienti da quattro diversi livelli archeologici del sito de La Pineta di Isernia. La ricerca è stata condotta da Alessandro Zanazzi del Department of Earth Science della Utah Valley University (Orem, USA) in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Ferrara. La composizione isotopica prende in esame il rapporto tra atomi dello stesso elemento chimico che hanno diversa massa, cioè un diverso numero di neutroni. Nel caso di Isernia è stato indagato il rapporto tra carbonio 13 e carbonio 12 e tra ossigeno 18 e ossigeno 16. Queste analisi consentono di ricostruire il clima e l’ambiente di 600 mila anni, quello presente a quell’epoca quando l’uomo frequentava l’area de La Pineta, La composizione isotopica del carbonio nei denti fossili dipende principalmente dalla dieta dell’animale, più precisamente dalla quantità e dalle differenti specie vegetali che l’animale ha consumato mentre era in vita. Le piante hanno infatti un diverso

Il paleoclima e il paleoambiente de La Pineta di Isernia

meccanismo fotosintetico e per questo motivo vengono raggruppate in modo differente. Ad esempio alberi, arbusti ed erbe che crescono in ambienti o stagioni fresche rientrano nel gruppo delle C3, mentre le piante erbacee che crescono in aree tropi-

cali o in stagioni calde sono le C4. La composizione isotopica dell’ossigeno dipende invece principalmente dalla composizione delle acque meteoriche che l’animale ha bevuto in paludi o fiumi mentre era in vita. La composizione delle acque

meteoriche riflette principalmente la temperatura media annuale, quindi analizzando i denti fossili si puo’ determinare la temperatura in un determinato momento cronologico. I nostri dati suggeriscono che l’ambiente ad Isernia 600 mila anni fosse dominato da piante del gruppo C3, del tutto simile quindi alle condizioni attuali. Inoltre i risultati portano a definire una temperatura media annua di circa 11 gradi, leggermente più fredda di quella attuale che è dell’ordine di 13 gradi. I dati sembrano inoltre indicare un clima con limitato contrasto stagionale, tendenzialmente uniforme durante l’anno. Questi parametri climatici, da considerarsi favorevoli nei riguardi della reperibilità di risorse alimentari, potrebbero aver favorito la diffusione e la presenza duratura di gruppi umani nell’area de la Pineta 600 mila anni fa. Le ricerche si svilupperanno con l’analisi di altri parametri e verranno applicate anche ad altre specie animali al fine di ottenere un quadro sempre più completo di una realtà tanto antica da collocarsi agli albori delle vicende storiche del popolamento umano del nostro continente.



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