TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno x - n° 224 - sabaTo 1 noVeMbre 2014 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Francescopaolo Di Menna
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Francescopaolo Di Menna. Il prefetto di Campobasso si sta muovendo su tutti i fronti, dalla sicurezza e l’ordine pubblico alla sicurezza nei luoghi di lavoro fino a tenere deste le parti sulle problematiche del mondo del lavoro. Un impegno costante, il suo, a favore del territorio e, soprattutto, di quanti lo abitano. Non è comune a molti il suo impegno istituzionale anche se il ruolo è che lo impone. Ma l’attivismo posto in essere nelle sue funzioni ne rendono ancora più forte il ruolo di prefetto.
Il Baro Frattura tagl ia gl i imp orti de i l av o ri già in c a nt ie r e co n d e lib er a di G iun ta n .4 9 8 m en t re s os t ie ne ch e la r ic os t ruz ion e te r mine rà n e l 2 0 1 8 La den unci a de gli Arc h it et t i
Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia
Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. Ormai parla di tutto. Come se fosse, per davvero, il presidente nei fatti della Giunta regionale e non il solo Vice. Questa volta ha inteso rivestire il ruolo di assessore ai Trasporti visto e considerato che ha scritto al direttore generale dell’Anas per la situazione di degrado e incuria in cui versa la Statale da Campobasso a Foggia. Se pure ha ragione nell’essenza, l’assessore ormai parla di tutto e su tutto. Peccato, però, che la sua struttura del Lavoro non ha i risultati sperati per quanti in ansia per il futuro.
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1 novembre 2014
Gira e rigira è un anno e mezzo che si parla a vuoto di lavoro
PetraroIa ha trovato IN PIllarella Il PartNer gIusto Per alluNgare Il brodo Secondo il coordinatore della Task-force regionale grazie ai bandi pubblicati, agli avvisi già operativi, ai fondi assegnati, all’avanzamento della spesa del Por 2007-2013, ai progetti ponte, all’evoluzione sull’area di crisi e sul Fondo Europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg), è un eldorado in costruzione. Ma va! Uno spezzone di programmazione 2014-2020, con proposte di legge di riordino (stante infatti il disordine- ndr) su Ricerca e Innovazione, sul Diritto allo Studio e sull’Istruzione e Formazione professionale e Conoscenza, e uno spezzone imperniato sui provvedimenti adottati, oppure in corso di adozione e cioè: la quarta annualità del bando Giovani al lavoro (ma dove? Ma quando? - ndr), l’avviso pubblico “Vado e Torno” (altra idea balzana – ndr), i bonus occupazionali 2014, l’avviso “Dai credito ai giovani”, il piano integrato “Giovani Molise”, il Piano di Garanzia giovani, l’avviso “Borse lavoro”, il bando “Obbligo formativo”, il progetto “Pigmeo”, i servizi per il Lavoro “masterplan”, il bando “Sezioni primavera” e i fondi residui del Por 2007/2013, ovvero una serie infinita di parodie e giochi di parole), sono stati il piatto forte dell’incontro organizzato da Michele Petraroia con la TaskForce coordinata dal novello “deus ex machina” regionale, Massimo Pillarella, e con Italia Lavori, Inps, Sviluppo Italia Molise, università, FinMolise, Agenzia Molise Lavoro, con la Commissione regionale tripartita e le rappresentanze dei Comuni, delle Province e delle Camere di Commercio per esaminare le soluzioni che possono aiutare a sbloccare e a sostenere le iniziative mirate allo sviluppo e all’occupazione (Sic! – ndr)). Gira e rigira è un anno e mezzo che di questo si parla e di questo si vive a contatto con l’assessore
alle Politiche del Lavoro (probabilmente il suo, di lavoro, ché di quello degli altri ci vuole il binocolo per intravederlo). Un passo avanti e due indietro, come il gambero. Come il Molise che in attesa di questo enorme, composito e straordinario pacchetto di proposte e iniziative, continua a scivolare all’indietro. Più che Petraroia, ha parlato Pillarella (a modo suo: stringato e difficilmente comprensibile per i non iniziati). Dando l’impressione che la Regione è tutta proiettata in avanti verso il futuro, e che i giovani, se pongono attenzione agli avvisi e ai bandi apposta per loro, non avranno problemi a trovare e (udite! udite!) a dare lavoro. Una regione,
Forza Italia si rilancia sul territorio Il coordinamento provinciale ha stilato il programma per i prossimi mesi CAMPOBASSO. Forza Italia prova a risalire la china e dopo aver perso buona parte dei governi del territorio, dall’opposizione, cerca di riprendere in mano le redini del centrodestra. A Termoli c’è stato un tavolo del coordinamento provinciale, presieduto da Pierluigi Lepore. All’incontro hanno preso parte tra gli altri il consigliere provinciale Roberto Crema, il capogruppo in comune Francesco Roberti, Fernanda De Guglielmo e Alberto Montano, primi dei non eletti in consiglio. A spiegare la ratio del rendezvous è stato Lepore. “Partendo proprio dal basso, coinvolgendo la gente nei comuni, dove aderendo alla richiesta del presidente Silvio Berlusconi dobbiamo nominare un portabandiera in ogni realtà”. Stiamo individuando i nominativi comune per comune e credo che nel giro di qualche giorno, tutti e 84 i comuni saranno coperti. Noi siamo un grande movimento dei moderati e il Paese ha bisogno di un grande movimento dei moderati,
Forza Italia sarà necessariamente, tornerà a esserlo, il punto di riferimento di tanta gente, tutta quella che non si rassegna all’antipolitica e che attraverso un partito come Forza Italia, radicato sul territorio e saldo nei principi e nei valori, riconquistare credibilità”. Non sono mancati i riferimenti alla critica dell’azione politica portata avanti dalla giunta Frattura. “I giovani sono in grandissima difficoltà, non hanno prospettive di lavoro, l’economia è ferma, le industrie non assumono, anzi al contrario licenziano, e la Regione è chiamata a questo, a occuparsi delle prospettive di lavoro e ridare chance e speranze alla gente. Il tesseramento scade il 30 novembre. A quella data tireremo le somme e la nostra rete sul territorio è già in azione e credo che otterremo un buon risultato. Ci confronteremo anche col Nuovo Centrodestra, che in Molise è esiste ed è importante e dobbiamo insieme creare una forte alternativa al centrosinistra”.
il Molise, secondo Pillarella (che la Regione provvede a ristorare con emolumenti stratosferici), grazie ai bandi pubblicati, agli avvisi già operativi, ai fondi assegnati, all’avanzamento della spesa del Por 2007-2013, ai progetti ponte, all’evoluzione sull’area di crisi e sul Fondo Europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg), sarebbe un cantiere aperto, un modello di virtù tecniche e amministrative, un eldorado in costruzione. L’immaginazione al potere è stato invocato in alcuni anni bui del passato. Abbiamo l’impressione che senza accorgercene s’è insediata a Palazzo Moffa e a Palazzo Vitale. Ne stiamo pren-
dendo coscienza in virtù dell’opera divulgativa di Petraroia e dell’opera cognitiva di Pillarella. I quali, del Molise che non è futuro, ma passato prossimo; del Molise vertenziale (Gam, Ittiere, Zuccherificio et similia); il Molise della cronicizzazione dei problemi, della perdita del lavoro, della disoccupazione crescente, del progressivo impoverimento, bene, a questo Molise, a sentire il duo Petraroia/Pillarella, “non manca l’azione istituzionale per verificare disponibilità imprenditoriali private serie e nelle prossime settimane l’auspicio è che ci si trovi al cospetto di positive evoluzioni almeno su alcune situazioni tra le più rilevanti”. Ignorano il detto che chi di speranza vive, disperato muore. Ma gli va perdonato. Perché contestualmente, l’Assessorato Regionale al Lavoro “con una abnegazione encomiabile degli uffici (Sic! – ndr), ha già sottoscritto in pochi giorni 36 verbali di esami congiunti per la cassa in deroga a tutela di 340 lavoratori, e sta seguendo la presentazione delle domande di mobilità in deroga presso le preposte sedi Inps che a pochi giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Regionale delle Istruzioni operative hanno già coinvolto 1105 lavoratori”. Cassa integrazione ordinaria e in deroga: la specialità di Petraroia. Emblema del centrosinistra regionale. Dardo
"Non cancellate i piccoli Comuni" Il sindaco di Roccamandolfi contrario al progetto presentato da Fassino ROCCAMANDOLFI. Nelle ultime settimane, il presidente dell’Anci Piero Fassino ha espressamente dichiarato, su importanti quotidiani nazionali, che i comuni dovranno scendere dagli attuali circa ottomila(ad oggi 8.093) a non più di duemilacinquecento. Tali intendimenti sembrano trovare qualche conferma anche da rilevanti fonti governative. Se ciò dovesse accadere, in un sol colpo, verrebbero cancellati oltre cinquemila comuni, tanti anni di storia e di buona amministrazione del nostro Paese e rimarrebbero in vita solo i comuni da 15.000 abitanti in su. "Inoltre, una simile scelta – dichiara il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi – andrebbe a penalizzare i comuni più virtuosi e meglio amministrati, quelli che in tanti anni hanno avuto sempre una sana gestione finanziaria e che, in seguito ad un associazionismo obbligatorio prima ed ad una fusione coatta dopo, contribuirebbero a pagare ingiustamente i debiti accumu-
lati da quei comuni meno virtuosi con cui verrebbero accorpati. Per questi motivi è di fondamentale importanza sostenere, con convinzione, l’azione dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia, che ha già messo in campo una serie di iniziative per scongiurare una tale sciagura istituzionale. Inoltre – continua il sindaco Lombardi – ancora una volta si propongono, nel segno della razionalizzazione e del presunto risparmio, riforme solamente di facciata che colpiscono i territori più deboli, lasciando inalterati i privilegi veri sui quali, come sempre, la classe politica sembra non voler veramente incidere. Se questa proposta dovesse passare – conclude il sindaco Giacomo Lombardi – il nostro Molise, considerate le dimensioni medie dei nostri piccoli centri, verrebbe spazzato via e cancellato nella sua istituzione sicuramente più sana e vicina ai cittadini rappresentata dai nostri meravigliosi 136 Municipi".
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1 novembre 2014
ricostruzione post sisma: Frattura taglia i fondi cittadini ancora senza tetto La delibera di Giunta regionale numero 498 di fatto riduce gli importi dei lavori già messi in cantiere CAMPOBASSO. La Regione Molise taglia gli importi dei lavori già messi in cantiere per la ricostruzione post sisma 2002. A darne la notizia è Guido Puchetti, presidente dell’Osservatorio delle Professioni Tecniche della Regione Molise che su un on line molisano lancia l’allarme: “Siamo a cavallo di due gestioni politiche rispetto alle quali i tempi di pagamento non sono mutuati, ma sono rimasti pressoché invariati” dichiara Puchetti I cantieri messi in campo stanno andando oltre le loro stesse possibilità economiche - continua Puchetti – anticipando somme notevoli che ad oggi ancora non sono state compensate e restituite dal governo regionale. Fatto questo che costringe le imprese a ridimensionare il personale e in alcuni casi anche a chiudere. Il tempo che mediamente un’impresa impiega per percepire gli importi stabiliti si aggira intorno ai sei o sette mesi”. L’ultima trovata del governo regionale è la delibera numero 498 del 01.10.2014 (assente solo Facciolla) che fa suo documento istruttorio la nota del Direttore dell’Agenzia della Protezione Civile, n.12399 del 01 agosto 2014. Cosa è stato deliberato dal Governatore e
dai suoi assessori? Praticamente, nella nota della Protezione Civile, che poi è diventato l’asse portante della delibera di Giunta regionale, si vanno a rimodulare e a ricalcolare gli “importi dei lavori eseguibili in base ai valori stabiliti dalle Perizie di Stima Semplificate” per un importo complessivo di 181.912.608,34. Traducendo: i tecnici della Protezione Civile anziché confermare gli importi dei lavori scaturiti dalle progettazioni esecutive ossia dai progetti definitivi, hanno rivisitato e tagliato tali importi sui dei “difetti di base” fatti al momento della sottoscrizione dei progetti medesimi. Il taglio è pari quasi al 30 per cento rispetto alle risorse del fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) assegnate dalla delibera Cipe del 3 agosto 2011. Per Puchetti “la delibera è retroattiva perché taglia di netto tutti gli accordi professionali tecnici ed economici presi in precedenza e obbliga tutti gli attori impegnati nella ricostruzione ad effettuare gli stessi lavori a minor costo. Questo potrebbe non far ripartire la ricostruzione e lasciarla in naftalina ancora per lungo tempo”. Perché? “Perché ogni nostra prestazione professionale è stata assunta ed eseguita seguendo l’ Ordinanza Commissariale del 2003 e i nostri contratti non possono essere modificati senza una contrattazione. Noi vogliamo evitare un evidente danno all’intero percorso della ricostruzione. Danno che si è fatto andando a ricalcolare l’importo dei lavori eseguibili anziché confermare gli importi dei lavori scaturiti dalle progettazioni esecutive, dai progetti definitivi e già approvati. In questo modo, se non ci fossero passi indietro da parte della regione, si rischia davvero di non raggiungere quel grado di “miglioramento sismico controllato” assicurato dalle stesse progettazioni esecutive”. Questo cosa comporterebbe? “Venendo meno determinati parametri di sicurezza, noi tecnici, che siamo i registi materiali della ricostruzione, difficilmente ci assumeremmo la responsabilità di far eseguire lavori che già sulla carta non sono sicuri e quindi il rischio che molte famiglie con ordinanza di sgombero
possano non rientrare nelle proprie abitazioni ancora per lungo tempo è concreto”. I tecnici dunque chiedono di revocare sia la delibera di Giunta regionale che la nota del Direttore generale della protezione civile. “Se un progetto andato in esecuzione è stato valutato 350 mila euro nel 2011 non può essere completato per 280 mila euro nel 2015 perché le norme sulla sicurezza, ad esempio, ci impongo dei parametri da rispettare e perché se, davvero bisogna rimodulare gli importi bisogna farli sul prezzario del 2014 e non su quello del 2005”. L’architetto infine lancia una provocazione: “Si potrebbe anche accettare a patto che la regione convinca i privati e gli enti pubblici (i Comuni) ad accettare l’aumento del cosiddetto “accollo” ossia la percentuale o loro spettante per la realizzazione dell’opera. Una strada tecnicamente compatibile – conclude Puchetti -, ma sicuramente del tutto nefasta per l’intera attività di ricostruzione che così risulterebbe o non concretizzabile oppure inficiata da ritardi addebitabili esclusivamente alla condotta della pubblica amministrazione e non certo ai professionisti incaricati”.
"Post sisma, nel 2018 la chiusura dei lavori" E' stato il presidente della Giunta, Frattura, in Consiglio a indicare tale data CAMPOBASSO. E’ durato poco meno di un’ora il Consiglio regionale del Molise, tornato a riunirsi, per commemorare, a dodici anni di distanza, le vittime del terremoto del Molise del 31 ottobre 2002. Dopo aver fatto osservare un minuto di raccoglimento all’Assemblea, il Presidente, Vincenzo Niro, ha dato inizio alla celebrazione della “Giornata della Memoria” che ha visto, in avvio, il suo saluto, seguito dagli interventi dei consiglieri Salvatore Micone, per la minoranza, e Nico Ioffredi, per la maggioranza. Ha concluso i lavori il Presidente della Giunta Regionale, Paolo Di Laura Frattura. La seduta è stata quindi sciolta dal presidente Niro, per consentire la partecipazione di tutti alla Commemorazione prevista a San Giuliano di Puglia. "Molto è stato fatto ma ancora tanto bisogna fare". ha detto il presidente del Consiglio, Vincenzo Niro. "La furia di una natura, sempre più offesa dall’uomo, si sta abbattendo su di noi con sempre maggiore
forza e frequenza; il terremoto in Emilia Romagna e l’ultima alluvione in Liguria ne sono le ultime testimonianze nel nostro Paese, e ci richiamano ad assumere, senza ulteriori indugi, le opportune decisioni per garantire tutela dell’ambiente e sicurezza dei luoghi. Ed è in questo modo, così facendo, che noi tutti oggi possiamo degnamente onorare la memoria dei “nostri angeli”, e di tutte le vittime di quel tragico evento del 31 ottobre 2002". Per l'opposizione è intervenuto il consigliere, Salvatore Micone. "Allora credo che il senso della giornata della memoria debba essere quello di ufficializzare il momento in cui le istituzioni debbano riflettere su cosa effettivamente si è fatto, si sta facendo e si farà per garantire maggiore sicurezza nelle nostre scuole. Un momento in cui ci si deve ricordare che ciascuno di noi deve autoresponsabilizzarsi su questi imprescindibili temi. Non basta l’attività di rico-
struzione che è stata effettuata in questi anni. Ancora tanto lavoro deve essere dedicato alle nostre scuole. E il mio auspicio è un impegno concertato tra tutte le istituzioni a diverso titolo interessate perché i genitori hanno il diritto di sapere che i propri figli sono al sicuro nel luogo in cui cresceranno e diventeranno i futuri cittadini della nostra società". Per la maggioranza, invece, ha preso la parola Nico Ioffredi. Memoria è evidentemente diversa da una semplice ricorrenza, non siamo qui a celebrare un compleanno o un anniversario legato ad un
personaggio famoso od un evento storico o religioso. Le Giornate della Memoria hanno un altro significato, hanno un vero e proprio ruolo nelle società, ruolo che mi preme rimarcare. Hanno due caratteristiche fondamentali: servono evidentemente a non dimenticare, a farci tenere vivo il ricordo di eventi e fenomeni tragici, ma non solo. Sono legate a conseguenze di errori degli esseri umani. La Giornata della Memoria per eccellenza è quella dedicata alla Shoah. E’ importante che ci rendiamo conto di questo, e che ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale che oltre al cordoglio per le vittime innocenti, queste Giornate abbiano insito nella loro natura un messaggio ben chiaro, una missione inequivocabile che si sintetizza in due parole: MAI PIU’!". Infine, il
presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura, ha sottolineato la possibilità di chiudere i lavori. "Il dovere di terminare una ricostruzione interminabile. 12 anni sono davvero troppi e ancora altri ne serviranno per consentire a chi perso casa di ritornare a casa. Ed è un punto centrale della ricostruzione, ma non è quello dirimente del nostro impegno di amministratori. È la vita, vera, pulsante, da riportare nei comuni colpiti dal terremoto, il nostro dovere maggiore. Una ricostruzione senza il colore, il calore, il rumore delle attività quotidiane è una ricostruzione senza senso che nessuno di noi qui persegue. Entro il 2018, è un impegno di tutti, termineremo la ricostruzione. Come fatto già per San Giuliano. Lì è partita la più grande, importante, toccante battaglia sociale che l’Italia non poteva più rinviare: la sicurezza delle scuole e degli edifici pubblici. Da San Giuliano abbiamo iniziato a ricostruire un sistema che sapeva di colpevolezza e vergogna".
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1 novembre 2014
Il buio dell’Ittierre, la politica tace
Dopo l’arresto di Rosati cade il buio sull’azienda tessile di Pettoranello Antonio Rosati numero uno di Oti, Officine tessili Italiane, azienda nata sulle ceneri di Ittierre è stato arrestato insieme con altre 7 persone nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano su una presunta maxi-frode fiscale. Intanto il socio di Rosati, Antonio Bianchi, ha gassicurato che le attività in Ittierre andranno avanti. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, la frode, secondo la polizia Tributaria della Finanza, sarebbe stata realizzata nei settori della logistica, dei trasporti e del facchinaggio attraverso una rete di cooperative, con l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per circa 250 milioni di euro. L'attività di Oti non è coinvolta nel'indagine. Contestualmente agli arresti è stato predisposto anche il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziere per oltre 63 milioni di euro. Antonio Rosati, che secondo l'accusa sarebbe il dominus di questo sistema illecito, si era aggiudicato Ittierre su decisione del tribunale di Isernia, lo scorso aprile. Gia socio maggioritario della Lorenzo Riva, l'imprenditore è attivo nei settori dell'editoria, della linguistica e della nautica. Nelle scorse settimane si era parlato di un ritorno all'attività per Ittierre grazie a un accordo in via di definizione con Gai Mattiolo e una trattativa in corso per
riportare a Pettoranello del Molisa la prodiuzuoine di Gianfranco Ferrè. Ora l'arresto di Rosati rischia di dare una brusca frenata al tentativo di rinascita di Ittierre e preoccupa lavoratori e sindacati. Antonio Bianchi (ex patron di ittierre e socio con Rosati di Oti) ha già assicurato la continuità
aziendale. «L'azienda possiede tutte le risorse necessarie per far fronte agli investimenti previsti», ha dichiarato alla stampa locale. Non è ancora chiaro chi prenderà il posto di Rosati come a.d. della Oti: nel quartier generale della Hdc, la holding dell'impreditore arrestato, sono in corso riunioni per scegliere il nome del sostituto. La sostituzione da parte del cda del principale azionista di Officine Tessili Italiane (Rosati detiene il 51%) non è ancora vvenuto. Così le preoccupazioni per l’Ittierre aumentano. L’azienda di Pettoranello, già in affanno, continua a stare in affanno. Sono ancora in alto mare gli accordi con i commissari di governo per la definizione del costo di fitto dei capannoni industriali di Pettoranello, ancora non è definito il costo del ramo d’azienda di dipendenza del commissario liquidatore Nella Caruso. Stessa situazione per il fitto di It Fashion di Roccaravindola di proprietà dell’imprenditore Edile Cimorelli. Così come è ancora aperta la problematica della mobilità volontaria di circa 650 lavoratori esclusi dalla nuova Ittierre targata Rosati. Il tutto nel silenzio assordante della politica regionale che, proprio sulla situazione di ecatombe prevista, hanno il dovere di cercare novi gruppi che possano subentrare per salvare l’Ittierre.
"Foggia – Campobasso, strada dissestata"
Vini molisani, una riduzione del 22,5%
L'assessore Petraroia scrive all'Anas per denunciare una situazione cronica
Per la Coldiretti la produzione regionale in calo è preoccupante
CAMPOBASSO. E' l'assessore regionale Michele Petraroia a scrivere all'Anas in riferimento alle criticità del collegamento stradale Foggia – Campobasso segnalatami ripetutamente dai pendolari, dagli studenti e dagli anziani che percorrono la tratta per ragioni di studio, di lavoro e di carattere sanitario". U"n territorio nascosto tra la provincia di Benevento, Foggia e Campobasso che sconta una storica difficoltà a far valere le proprie rivendicazioni proprio a causa della disarticolazione amministrativa che penalizza l’area del Fortore. Le tre Province raggiungono 1,2 milioni di abitanti ma il territorio interessato si colloca ai margini della Puglia, della Campania e del Molise con un conseguente isolamento infrastrutturale ferroviario e stradale, che ne accentua i disagi. In particolare il tratto Lucera – Campobasso meriterebbe un intervento di manutenzione, messa in
sicurezza ed adeguamento per rendere più agevole la percorrenza e meno difficoltoso il collegamento per i lavoratori, gli studenti ed i pensionati. Auspico che nelle scelte strategiche nazionali dell’ANAS si recuperi una visione meno marginale degli investimenti infrastrutturali da realizzare nel Mezzogiorno e in Molise per ridurre il divario di servizi e di competitività rispetto al Centro – Nord".
CAMPOBASSO. Dopo l’annata scorsa che ebbe un sostanziale aumento dei quantitativi di produzione dei vini molisani, per il 2014 si registra una riduzione del 22,5%, con la produzione di vini in Molise che passa dai 319.000 ettolitri del 2013 ai 247.000 di quest’anno, è quanto comunica la Coldiretti Molise in base alle prime statistiche ISMEA. Coldiretti Molise evidenzia anche la buona affermazione all’estero dei vini italiani e per le cantine molisane, che hanno nell’esportazione un valore rilevante dei propri bilanci. Da gennaio a luglio 2014 le esportazioni di vino e mosti italiani si sono attestate a 11,9 milioni di ettolitri, il 3% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Continua, anche, il buon momento delle esportazioni di bollicine italiane, che nei primi sette mesi di quest’anno hanno messo a segno un +23% in volume e +18% di valore. La varietà orografica del Molise permette di rendere particolarmente diversificata la proposta dei vini molisani, anche se non ci sono grandi quantità. Il consumatore ha, quindi, la possibilità di una grossa varietà di scelta, rendendo piacevolmente imbarazzante l’ accoppiata con le pietanze tipiche del Molise. In Molise la produzione vitivinicola risale ai tempi in cui i Sanniti popolavano la zona. Questo popolo sembra che avesse imparato l’arte del vino dai Greci. Furono i Romani però a introdurre la coltivazione della vite su larga scala nei territori molisani. Grazie alle capacità imprenditoriali e tecniche delle cantine molisane, oggi, tra i rossi, i vitigni più diffusi in Molise sono il Montepulciano e il Sangiovese, ma occupano un buono spazio anche Ciliegiolo, Aglianico, Cabernet Sauvignon e
Merlot. Fra i bianchi spiccano invece il Trebbiano toscano, la Falanghina, la Garganeca, la Malvasia bianca di Candia e bianca lunga, il Bombino bianco, il Greco e il Moscato bianco. Il Molise vanta un particolare vitigno autoctono a bacca rossa, il Tintilia, un vitigno in grado di produrre un vino ad alta gradazione alcolica e dalla notevole intensità colorante eppure fresco, che è stato salvato dall’estinzione solo per la pervicacia dei viticoltori molisani. Coldiretti Molise ricorda che i principali vini di qualità del Molise sono: DOC o DOP Biferno, prodotto in provincia di Campobasso, il Bianco in prevalenza da uve di Trebbiano, derivanti da viti allevate ad un’altezza che non superiore ai 600 metri sul livello del mare, il Rosso ed il Rosato sono prodotti principalmente con uve Montepulciano a non più di 500 metri di altezza sul livello del mare. DOC o DOP Molise, diffuso nella maggior parte dei comuni in provincia di Campobasso e Isernia, è un vino prodotto nelle diverse tipologie Chardonnay, Falanghina, Fiano, Greco bianco, Malvasia, Merlot, Moscato bianco, Moscato bianco passito, Pinot (Bianco, Grigio, Nero), Trebbiano, Aglianico, Cabernet, Rosso, Rosato, Novello, Rosso Riserva, Spumante di qualità (Rosso, Rosato, Bianco), Sangiovese, Sauvignon. DOC o DOP Pentro, è un vino prodotto, da uve coltivate nella provincia di Isernia, nelle tipologie Bianco, Rosso e Rosato. DOC o DOP Tintilia del Molise, è prodotto dall’omonimo vitigno autoctono molisano, è caratterizzato da un colore rosso scuro, ha bassa resa ad ettaro ed è particolarmente rinomato e ricercato. Poi ci sono le IGT o IGP “Osco” o “Terre degli Osci” della provincia di Campobasso e IGT o IGP “Rotae” per la provincia di Isernia.
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1 novembre 2014
Gli obiettivi economici e programmatici della Camera di Commercio di Campobasso nel 2008, sono ancora nelle mani di Paolo di Laura Frattura presidente della giunta regionale
Un cumulo di chiacchiere allora, un cumulo di chiacchiere ora
Ridurre la frammentazione del modello insediativo e produttivo, favorendo l’aggregazione e l’intersettorialità fra le piccole e medie imprese Leggete cosa ha dichiarato nel 2008 l’allora presidente della Camera di Commercio, Paolo di Laura Frattura, oggi padrone del destino dei molisani: “Quest’anno (2008) vedrà l'Ente sempre più protagonista dello sviluppo dell’economia locale tramite progetti strategici da realizzare in sinergia con le altre istituzioni locali, regionali, nazionali e con il mondo imprenditoriale nell’ottica di costruire una <filiera delle istituzioni> che eviti inutili duplicazioni e frammentazioni di servizi che disorientano gli utenti ed appesantiscono gli oneri burocratici. Tutto ciò richiede un’istituzione camerale al passo con i tempi, governata con logiche di tipo aziendalistico e punto di riferimento per il tessuto imprenditoriale, in grado di indirizzare gli imprenditori, i professionisti e tutti gli attori del mondo
CAMPOBASSO. Sulla legge regionale approvata dal Consiglio regionale era stata la Confcommercio a denunciare le nuove aperture di strutture di grande distribuzione che venivano liberalizzate nella loro quasi totalità. “E questo quando nel Molise la Grande distribuzione ha già una presenza importante, per molti versi già ampiamente eccedente la domanda potenziale che il nostro territorio esprime – sosteneva Spina - E’chiaro che in base alle scelte della Regione il piccolo commerciante farà sempre più fatica a sopravvivere anche perché anche eventuali iniziative di supporto, come i centri commerciali naturali, vengono subordinati a complicazioni burocratiche e amministrative da renderli pressoché irrealizzabili”. I dati economici che sono stati pubblicati in questi giorni, dovrebbero portare la Regione Molise a pensare ad un cambio di strategia in materia di competitività che, fino ad oggi, è stata influenzata da fenomeni di concentrazione geografica delle
economico verso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione su cui tutto il sistema camerale sta investendo, in quanto fattori imprescindibili per la competitività del sistema socio-economico”. Una sicumera che dava al protagonista il profilo del decisionista, dell’innovatore, di chi conosce i problemi e sa come risolverli. Nonché belle parole, come gli capita quando è ispirato. Ma ai grandi progetti, alle grandi linee programmatiche, ai grandi obiettivi di cui s’è riempito la bocca mai che abbia fatto corrispondere un risultato non diciamo eccellente, ma neanche apprezzabile. Anzi, siamo precisi, mai un risultato: tout-court. Per essere certi abbiamo scandagliato gli atti amministrativi che lo provassero. Difatti, del potenziamento dei servizi innovativi alle imprese, del miglioramento del sistema territoriale, dello sviluppo della ricerca, della formazione, delle competenze imprenditoriali, della semplificazione amministrativa in stretta relazione con le linee strategiche di “In-
dustria 2015”, della finanza innovativa e, soprattutto, i dei Progetti di Innovazione Industriale. Potenziamento, miglioramento, sviluppo: parole d’ordine allora, nel 2008, sulla bocca di Frattura; parole d’ordine ora, nel 2014, sempre sulla stessa bocca. Nulla di fatto allora; nulla di fatto ora. Di tutto quel ben di dio annunciato nel 2008 non c’è traccia in giro nel Molise. Non c’è chi non possa constatare come la preannunciata riduzione della frammentazione del modello insediativo e produttivo (oggi peraltro ridotto al lumicino!), la mancata aggregazione e intersettorialità fra le piccole e medie imprese che, detto tra noi, si vanno assottigliando a vista d’occhio siano rimaste nel limbo delle buone intenzioni. Meno che mai abbiamo trovato un qualche riscontro nello sviluppo dei sistemi, delle filiere, dei settori e dei comparti ad alta specializzazione come s’era ripromesso il presidente della Camera di Commercio nel 2008, prima che, con la stessa spigliatezza e sicumera, si tuffasse, anima e corpo, a cercare un approdo politico: prima a destra, quindi a sinistra. Come
presidente della Camera di Commercio non gli è andata bene. Per come stanno andando le cose nell’economia del Molise, pari s’avvii a replicare l’insuccesso anche dalla poltrona della presidenza regionale.
Commercio, colpevoli ritardi Il settore è in ginocchio e troppe sono le chiusure di esercizi innovazioni. In genere, si è teso a specializzarsi nel proprio ambito di sviluppo tecnologico specifico e ad attrarre attività nazionali ed estere con la stessa specializzazione produttiva. E' chiaro, che dinanzi ad una crisi tanto forte che ha messo in ginocchio le strutture produttive di sempre, il rischio è di trovarsi di fronte ad un crollo del sistema industriale tradizionale. Non sarebbe male, a questo punto, pensare se legiferare in materia di innovazione o se mantenersi nell’ambito di quanto stabilito a livello statale. Di fatto a partire dal 1999, sono state promulgate oltre un centinaio di leggi regionali
che hanno influenza sulla ricerca e l’innovazione in varie forme e con diversi strumenti. Il Consiglio regionale del Molise, però, non ha trovato il tempo per fare altrettanto. Ovvero di dotarsi di un apposito piano
strategico o di dotarsi di uno strumento legislativo specifico, per il coordinamento organico di tutte le misure e gli interventi in materia di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Eppure, questo, sarebbe il momento più opportuno in un quadro di politiche macroeconomiche dirette a stimolare la domanda aggregata in funzione anticiclica, per far sì che le nuove tecnologie portino a una maggiore occupazione con la necessità, però, di destinare le risorse in modo prioritario verso attività innovative finalizzate alla creazione di nuovi prodotti, accrescendo il sostegno pub-
Dardo blico e privato sia alla ricerca e sviluppo, sia alla progettazione e produzione sperimentale. Senza dimenticare, ancora, che la nostra è anche una realtà di piccoli artigiani e di commercianti. Per mantenere vivo questo tessuto produttivo e distributivo, vero antidoto contro l'omologazione e la globalizzazione al ribasso, è importante garantire servizi, assistenza, snellezza e disponibilità a venire incontro alle giuste esigenze dei due settori: per rilanciare il commercio prima di tutto serve meno burocrazia in fase di autorizzazione e più controlli in quella successiva, con una miglior organizzazione delle attività e degli esercizi sul territorio, la garanzia dell’equilibrio tra grande e piccola distribuzione attraverso piani del commercio non calati dall'alto ma concertati con le categorie e con le parti sociali e assicurare la permanenza e lo sviluppo degli esercizi di vicinato nelle periferie e nei paesi. Una sfida, quella dell'innovazione, che non può essere più rinviata.
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Campobasso
1 novembre 2014
DiScarica, il Tar rigeTTa il ricorSo L’ampliamento dell’impianto poteva essere fatto. Va recuperata la frazione organica CAMPOBASSO. Il TAR del Molise ha dichiarato “inammissibile per difetto d’interesse” il ricorso con cui Massimo Romano, in qualità di legale rappresentante del Codacons regionale del Molise, aveva richiesto l’annullamento della Deliberazione di Giunta regionale n. 714/2013 e degli atti ad essa connessi e consequenziali, miranti all’adeguamento e all’ampliamento di un preesistente impianto di recupero della frazione organica dei rifiuti,
ubicato nel territorio del Comune di Montagano. Più precisamente, la citata Deliberazione attivava, nell’ambito della Linea di intervento III “Gestione dei Rifiuti Urbani” (Asse III “Ambiente e Territorio” – PAR Molise 2007/2013), risorse pari a 2 milioni e mezzo di euro a carico del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, quale quota di cofinanziamento da destinare al progetto “Valorizzazione dell’impianto di trattamento della frazione organica
proveniente da raccolta differenziata da compostare” di proprietà pubblica della Comunità Montana “Molise Centrale”. La stessa deliberazione, inoltre, approvava lo schema di Protocollo d’Intesa da sottoscrivere tra la Regione e la Comunità Montana, che impegnava quest’ultima ad applicare una riduzione sui costi di conferimento del rifiuto umido, con un risparmio notevole per i tutti i Comuni della regione. Il Presidente della Regione
Molise Paolo di Laura Frattura e l’Assessore alla Tutela dell’Ambiente Vittorino Facciolla esprimono, dunque, soddisfazione per una sentenza esemplare che non solo conferma la bontà e la correttezza dei provvedimenti assunti dalla Giunta regionale, ma anche la validità delle scelte programmatiche da essa operate in materia ambientale. Risulta evidente, infatti, che il piano regionale da un lato promuove e incentiva la raccolta diffe-
renziata, dall’altro fa sì che i rifiuti diventino una risorsa per il Molise, con molteplici vantaggi per i Comuni, i cittadini e l’ambiente. La sentenza del TAR, depositata in data 30 Ottobre 2014, consentirà alla Regione di portare avanti il programma e ai Comuni di continuare a beneficiare della riduzione della tariffa di conferimento del rifiuto umido, scesa a 55,00 euro (IVA inclusa) a tonnellata, dagli 88,50 euro della tariffa applicata in precedenza.
Si fingono carabinieri e prendono i soldi ad un’anziana
L’Arma mette sul chi vive le persone per evitare le truffe
che potevano essergli consegnati anche oro o gioielli. La vittima ha così consegnato altri monili in oro presenti in casa e il finto Carabiniere è si è allontanato. Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Campobasso, vuole sensibilizzare la cittadinanza intera e soprattutto le persone anziane e loro famigliari, a diffidare da persone che si qualificano Carabinieri,senza mostrare alcun tesserino che attesti l’effettiva appartenenza all’Arma. Inoltre è necessario evitare di dare loro confidenza e provvedere a chiamare immediatamente il numero“112”, al fine di ottenere la conferma che in quel momento ci si trovi innanzi a dei veri Carabinieri.
CAMPOBASSO. E’ una 79enne la vittima di una truffa che due ignoti malfattori hanno portato a segno carpendo la fiducia della donna riferendo di essere Carabinieri. Mentre si trovava nella sua abitazione è squillato il telefono di casa. Dall’altro lato dell’apparato una voce maschile le ha detto che il figlio era rimasto coinvolto in un sinistro stradale e che, essendo sprovvisto di patente di guida, sarebbe incorso in pesanti sanzioni salvo che lei non avesse la disponibilità di denaro da poter consegnare ad un Carabiniere che l’avrebbe raggiunta non in uniforme ma in abiti civili. L’anziana donna, preoccupata per il figlio, ha aperto la porta del suo appartamento non appena terminata la telefonata ed ha fatto entrare un distinto 25enne che, dopo aver preso il denaro contante offertogli (350,00 euro), ha detto alla vittima che quella somma non era sufficiente e
“La postazione autoveLox di vinchiaturo ha evidenziato diversi profiLi di iLLegittimità” A denunciarlo è il Comitato Pro Trignina CAMPOBASSO. “Nella giornata di oggi 30 ottobre 2014 con inizio alle ore 9,30 è iniziata una profonda verifica sulla postazione autovelox sulla strada statale 87 nel territorio del Comune di Vinchiaturo in provincia di Campobasso sulla direttiva stradale Campobasso- Bojano”. Così scrive Antonio Turdò, presidente del Comitato Pro Trignina. “Nella giornata il Presidente del Comitato ha incontrato anche la responsabile dell’area III , ufficio depenalizzazione e verbali della Prefettura di Campobasso, dottoressa Scala Agnese e il comandante della Polizia Stradale di Campobasso dottoressa Salvemini. Tema dei due in-
contri sono stati gli strumenti e gli apparecchi di controllo autovelox nel territorio. Per quanto riguarda la postazione di Vinchiaturo, il Comitato invita tutti gli automobilisti multati a rivolgersi allo stesso Comitato per fare ricorso e non pagare i verbali. Diversi sono i profili di illegittimità e di non corrispondenza alla normativa prevista dal Codice della Strada”.
ai domiciliari un pregiudicato è stato trovato in supermercato intento a rubare prodotti CAMPOBASSO. la Polizia di Stato di Campobasso ha tratto in arresto C.C., noto pregiudicato trentunenne già sottoposto alla misura della detenzione domiciliare nel Capoluogo, per i reati di evasione e furto aggravato. Alle ore 10.20 circa, una pattuglia della Squadra Volante, impegnata nei servizi coordinati di controllo del territorio, interve-
niva presso un centro commerciale di questo Capoluogo ove era stata segnalata dai vigilantes una persona intenta ad asportare della merce esposta sugli scaffali. Giunti tempestivamente sul posto, gli operatori della Squadra Volante accertavano che il soggetto in questione aveva occultato alcuni prodotti nei propri indumenti rendendosi così protagonista di furto aggravato
ai danni del supermercato. Accertamenti espletati nell’immediatezza dei fatti consentivano di appurare anche che la persona fermata si era allontanata arbitrariamente dalla propria abitazione, incurante della misura restrittiva della detenzione domiciliare pendente a suo carico. Gli stessi operatori della Squadra Volante accertavano, inoltre, che lo stesso era già
stato tratto in arresto in passato, per essersi reso protagonista di evasione dagli arresti domiciliari nel Capoluogo. L’uomo, accompagnato negli Uffici della Questura per le formalità di rito, veniva tratto in arresto nella flagranza dei reati di evasione e furto aggravato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
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Campobasso
1 novembre 2014
“Basta con i ricorsi alle ingiunzioni”
Il consigliere Pilone primo firmatario di una mozione per evitare ulteriori danni al Comune sempre soccombente nelle cause civili per i mancati pagamenti CAMPOBASSO. “Risultano sempre più frequenti, nel Palazzo di città, i casi di riscorso a procedure di costituzione in giudizio da parte del Comune di Campobasso anche nei confronti di casi che risultano ormai definiti non solo da parte dell’autorità giudiziaria, ma anche per ammissione stessa delle strutture comunali”. Lo sostiene il consigliere comunale, Francesco Pilone primo firmatario di un’apposita mozione. E’ il caso della Determina Dirigenziale n. 2098 del 14.10.2014, ma esistono anche altre circostanze similari, con la quale il Settore Avvocatura del Comune di Campobasso, nonostante la corrispondenza intercorsa con il Settore Lavori Pubblici dalla quale si evincono le ragioni per la mancata opposizione a determinati decreti ingiuntivi, dà man-
dato di autorizzare comunque la costituzione del Comune di Campobasso nel giudizio promosso da un’impresa creditrice. “Il continuo ricorso alla costituzione in giudizio, soprattutto in circostanze che appaiono già determinate, non solo porta l’Amministrazione ad essere soccombente nei diversi gradi di giudizio, ma induce l’Ente a frequenti casi di esborso di denaro pubblico che il più delle volte si determina con ripetute delibere di debiti fuori bilancio, costosi e dispendiosi per le casse comunali, che il Consiglio Comunale è costretto a votare assumendosene le totali responsabilità. Non solo!!! La costituzione in giudizio da parte dell’Amministrazione, oltre che ai classici oneri legati alle spese tipiche dei contenziosi (cancelleria, bolli, interessi
maturati e quant’altro), presume costi e dispendio di risorse in ambito strettamente legale anche nel caso in cui, così come appare la situazione prevista dalla Determina Dirigenziale in questione, il conferimento dell’incarico della difesa comunale avviene nei confronti di legali interni all’Amministrazione. In questo caso non solo non si escludono situazioni contingenti di “premialità” previste per determinati casi, ma si distolgono professionalità che sono strutturate nell’organico comunale da altre situazioni (magari più importanti) per impiegarle nella preparazione di un ricorso che appare “perso” sin dall’inizio”. Per queste motivazioni, a mo’ di atto di indirizzo, il Capo Gruppo di Democrazia Popolare, Francesco Pilone, ha presentato con i colleghi di opposi-
zione della Coalizione Civica, una mozione volta alla revoca della Determina Dirigenziale n. 2098 del 14.10.2014. “Con la stessa mozione, nell’idea che un buon amministratore è chiamato a gestire la “cosa pubblica” proprio come un buon padre di famiglia, si invita l’Amministrazione Comunale a perse-
guire per il futuro, in materia di contenzioso, tutte le possibili vie volte all’ottenimento di risultati ottimali in termini economici per l’Ente, anche valutando la possibilità di ricorrere alla Mediazione Civile e Commerciale come forme alternativa di risoluzione delle controversie”.
Lettera aperta
Caro Sindaco, la collina Monforte è in pieno degrado
Egregio Sindaco, come a Lei noto, nello scorso 5 ottobre, la nostra associazione ha organizzato una giornata di volontariato ambientale con lo scopo di ripulire dai rifiuti un tratto della pineta della collina Monforte. L’iniziativa, oramai una consuetudine che si ripete periodicamente, ha avuto lo scopo di denunciare l’incuria ed il decadimento dell’intera collina, nel tentativo di sensibilizzare l’amministrazione ed i cittadini ad una maggiore cura ed attenzione al fine di preservare e restituire il giusto decoro e valore ad un sito di rilevante valore ambientale. L’attuale stato della collina, compreso il castello, è un triste ed avvilente segnale: rifiuti ovunque, nessuna attrazione culturale e turistica, la “via Matris” chiusa ed abbandonata, invadenza di antenne e ripetitori sul castello, arredi distrutti, mura imbrattate, ecc…... Tanti volontari, giunti anche da fuori città, hanno aderito alla nostra iniziativa, rimboccandosi le maniche per tirar fuori rifiuti di ogni genere accumulatisi in mezzo agli alberi. I risultati sono stati decine e decine di sacchi riempiti di rifiuti di ogni genere, una grande quantità di rifiuti ingombranti di vario tipo, tra cui reti di materassi, elettrodomestici, rottami di arredi, una bicicletta, un carrello della spesa e migliaia tra bottiglie e lattine di ogni specie. Si tratta per lo più di resti di bivacchi, involucri di cibo, lattine, bottiglie di bevande varie lanciate a valle nella vegetazione da ogni utile punto della collina, dal belvedere del castello, alla parte bassa della collina tra via Garibaldi e viale del Castello, segnale inequivocabile che il sito, soprattutto nelle ore serali e notturne, diventa teatro di scorribande di indisturbati vandali ed incivili. In assenza di alcun tipo di controllo e
prevenzione, come già accaduto in passato, a distanza di poche settimane o al massimo qualche mese dall’intervento dei volontari, i rifiuti ed il degrado torneranno nuovamente ad invadere il sottobosco della pineta, compromettendone la bellezza paesaggistica ed il valore naturalistico, una volta vanto di quella che fù la “città giardino”, oggi squallido emblema di un agglomerato urbano che imbruttisce giorno dopo giorno tra grigiore del cemento, inquinamento da traffico, rifiuti disseminati ovunque e senso civico sempre più latente. Siamo pienamente consapevoli che la responsabilità dell’inciviltà di una intera società non può certo essere attribuita all’amministrazione comunale, ma siamo altrettanto convinti che tra i compiti di quest’ultima ci sia anche quello di educare, e nel caso reprimere, taluni comportamenti. L’indifferenza, l’inerzia e la tolleranza sono spesso le cause di questi fenomeni che impongono invece l’assunzione delle proprie responsabilità e l’ attuazione di soluzioni e provvedimenti. Per quanto concerne l’incredibile proliferare degli impianti di ricetrasmissione installati sui merli e sulle pareti del maniero, Le chiediamo di verificare che tutti gli apparati abbiano le necessarie autorizzazioni e rispettino le normative in materia di emissioni elettromagneti-
che; anche se ciò fosse, siamo comunque certi che quello di Campobasso è l’unico esempio italiano di monumento storico architettonico condannato a tale triste destino; i commenti degli increduli visitatori ne sono la più triste e deprimente testimonianza. Al riguardo Le chiediamo di adottare ogni utile provvedimento, anche interessando i competenti organi ministeriali, al fine di smantellare l’assurda e vergognosa trama di tralicci, cavi, antenne e ripetitori che assediano il castello, deturpandone la forma e l’aspetto, sminuendone la caratura storico
monumentale. Per quanto cencerne l’aspetto prettamente naturalistico della collina, Le segnaliamo lo stato di evidente sofferenza dell’intero sottobosco, invaso da cespugli e rovi che ne rendono impossibile ogni forma di fruizione, e di molte essenze, principalmente dei Pini (Pinus nigra), spesso soffocati dall’invadenza dell’edera che, seppur “naturale”, avvolge e fagocita gli alberi fino a “schiantarli”, ovvero abbatterli. Da segnalare anche la presenza infestante di specie alloctone quali, in particolare, l’Ailanto, una specie la cui rapidissima diffusione potrebbe compromettere le peculiarità dell’intero sito che, è opportuno ricordare, è un SIC –Sito di Interesse Comunitario (IT7222125 – Rocca Monforte) per la presenza di alcuni habitat e rarissime specie tra cui la Taraxacum megalorrhyzum e l’Atamantha macedonica. Al riguardo La invitiamo a valutare la possibilità di un qualificato intervento di tipo forestale, per ripristinare le condizioni di “autenticità” del sito, ma anche migliorane la fruibilità visto che
trovasi comunque in pieno centro cittadino e potrebbe senz’altro diventare meta di piacevoli passeggiate ed escursioni, qualora migliorato anche sotto l’aspetto estetico e funzionale. La invitiamo inoltre a valutare l’adozione di accorgimenti efficaci, quali la video sorveglianza che, come dimostrato in analoghe realtà italiane, risulta certamente il migliore dei deterrenti contro i malintenzionati, siano essi sversatori abusivi di rifiuti, “writers selvaggi”, “lanciatori di bottiglie” o “demolitori di arredi pubblici”. Siamo convinti che l’amore e la passione che ci spingono nelle nostre iniziative di volontariato, siano le stesse che hanno spinto Lei e la sua amministrazione a cimentarsi nella gestione e nell’amministrazione della nostra città. Ci aspettiamo pertanto un sollecito e concreto riscontro a quanto segnalato, al fine di tutelare e valorizzare uno dei simboli di Campobasso e con esso il prestigio ed il decoro dell’intera città. FARE VERDE Onlus Gruppo locale di Campobasso Il referente Erik FERRANTE
Giornata di ascolto:
La politica socio-sanitaria INAIL per la tutela dei lavoratori
La manifestazione si è svolta in Prefettura a Campobasso CAMPOBASSO. Nel Salone d’Onore della Prefettura di Campobasso, ha avuto luogo un convegno a cura della Direzione Regionale Inail Molise dal titolo “La politica socio-sanitaria INAIL per la tutela globale integrata dei lavoratori“. Dopo i saluti di benvenuto del Prefetto di Campobasso Francescopaolo Di Menna, il Direttore Regionale Inail Molise Anna Maria Pollichieni, alla presenza dell’Assessore regionale alle Politiche Sociali e alle Politiche per l’occupazione e formazione professionale, Michele Petraroia, delle Organizzazioni Sindacali,
GGIL, CISL e UIL, e dei referenti di Parti sociali locali, ha illustrato la nuova politica strategica dell’INAIL in materia sanitaria che consente di accelerare la guarigione delle persone, diminuire i costi del sistema produttivo e aumentare la competitività attraverso l’abbattimento dei costi degli infortuni e delle Malattie Professionali. All’incontro ha partecipato il Consigliere Nazionale del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INAIL, Giuseppe Turudda.
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Isernia
1 novembre 2014
RIFIutI toSSICI, l’allaRme a SeSto Campano L’area posta sotto sequestro è a ridosso della Statale 85. Indagano i Carabinieri del Noe SESTO CAMPANO – L’allarme è scattato nel pomeriggio di ieri, quando diversi cittadini hanno notato uno strano “movimento” attorno a quei cassonetti dell’immondizia, a ridosso della Statale 85. Per ore e ore, infatti, protetti dal “cordone di sicurezza” creato dai Carabinieri di Sesto e Venafro, i Militari del Noe
hanno recuperato, con l’ausilio dei tecnici di una ditta specializzata, rifiuti tossici abbandonati da qualche scellerato. Al riguardo viene mantenuto un riserbo assoluto, ma dalle poche indiscrezioni filtrate pare si tratti di flaconi e provette, forse di origine ospedaliera. Ma non è da escludere
che il materiale rinvenuto provenga da un laboratorio chimico. Poiché non si conosce la natura dei residui contenuti nei flaconi, i Carabinieri hanno dovuto, a norma di legge (onde tutelare la loro salute e quella dei cittadini), adottare ogni possibile precauzione.
Furti, denunciate dieci persone Vasta operazione dei Carabinieri in provincia di Isernia. Recuperata anche la refurtiva ISERNIA – A conclusione di una serie di attività di indagine predisposte dal Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, al fine di contrastare la consumazione di reati predatori, con particolare riferimento ai furti, che creano maggior allarme nella popolazione, dieci persone sono state denunciate alla competente Autorità Giudiziaria e recuperata refurtiva di ingente valore. Nel dettaglio, a Filignano, un 48enne di Piedimonte Matese nel Casertano, è stato denunciato dai militari della locale Stazione per il furto di attrezzature agricole del valore di svariate migliaia di euro, asportate da un’azienda di Pozzilli. La refurtiva è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario. A Rionero Sannitico, i militari della locale Stazione, hanno invece denunciato un 17enne resosi responsabile del furto di una somma contante pari a circa duecento euro asportate da una borsa di una donna, sottrattale in un momento di distrazione. Il denaro è stato recuperato e restituito alla proprietaria. A Montaquila, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 30enne ed un 37enne della provincia di Bari, identificati
quali autori del tentato furto commesso ai danni di un distributore carburanti, mediante tentativo di effrazione di una colonnina self-
service. Ad Isernia, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 50enne del luogo per il
furto di alcuni monili in oro, orologi e altri oggetti di valore, asportati dall’interno di un’abitazione. Anche in questo caso la refurtiva è stata recuperata e restituita all’avente diritto. Sempre ad Isernia, un 30enne del luogo, è stato denunciato per inosservanza alle prescrizioni di una misura di prevenzione cui è attualmente sottoposto per furto ed altri reati contro la persona ed il patrimonio. Ancora nel capoluogo Pentro, una donna 30enne di origine rumena, è stata denunciata per aver sottratto uno smartphone ad una ragazza di Pettoranello del Molise, mentre un 30enne del luogo è stato denunciato per essersi appropriato indebitamente di un ciclomotore ricevuto in prestito da una giovane donna di Napoli. Infine a Venafro, i militari del locale Nucleo Operativo e Radiomobile hanno denunciato una 49enne ed una 24enne del luogo, le quali con l’utilizzo di arnesi atti allo scasso tentavano di forzare una porta di ingresso di un appartamento di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari, verosimilmente con l’intento di occuparlo abusivamente. Le attrezzature sono state sottoposte a sequestro.
Isernia, il centro storico è in agonia di Giovanni Muccio* Isernia, un centro storico ormai nell’agonia più totale, attività commerciali costrette a chiudere i battenti, stessa cosa dicasi per gli uffici, e l’Ittierre, un tempo vero e proprio “polmone” per l’economia cittadina, oggi ridimensionata. Insomma, un deserto. Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita ritiene evidente che la città stia vivendo un dramma sociale, che investe centinaia e centinaia di famiglie, cosa di cui ci si accorge anche solo aggirandosi per le vie del capoluogo pentro, constatando la chiusura di molti negozi e la difficoltà in cui versano quelli ancora aperti. A vista d’occhio si nota il diminuire della popolazione, palpabili sono i disagi della disoccupazione, della cassa integrazione, della mobilità. Una situazione già di per sé, dunque, drammatica, ma, ora, l’Amministrazione comunale contribuisce a rendere la vita di
centinaia di famiglie ancor più faticosa, aumentando le imposte comunali, iniziando dalla TARI (Tassa sui rifiuti), passando attraverso l’addizionale comunale Irpef, finendo con la Tassa sui servizi indivisibile, la famosa TASI, che dovrebbe servire a finanziare i servizi comunali, punto su cui il Guerriero tornerà, per alcuni benefici promessi in materia e non mantenuti. Il Guerriero Sannita è convinto del fatto che, a volte, si fanno i conti delle entrate e delle uscite meccanicamente, senza tenere minimamente in considerazione la drammaticità sociale che dilaga, senza pensare alle famiglie che si trovano nell’impossibilità di provvedere anche al minimo indispensabile rappresentato dalla spesa alimentare giornaliera, dal pagamento di bollette di luce e gas, dei mutui. Ci siamo mai preoccupati di verificare quante famiglie iser-
“Fondo Valle Sangro”, senso unico alternato Da lunedì 3 novembre tra Cerro e Rionero lavori d’urgenza L’Anas comunica che dalle ore 8,00 di lunedì 3 novembre alle ore 17,00 di sabato 8 novembre 2014 sarà attivato un senso unico alternato tra il km 2,480 e il km 9,070 della strada statale 652 “Fondo Valle Sangro”, tra i Comuni di Cerro al Volturno e Rionero Sannitico, in provincia di Isernia. Il provvedimento si rende ne-
cessario per eseguire i lavori di sostituzione dei giunti di dilatazione sui viadotti presenti lungo il tratto. Durante la limitazione, il traffico sarà regolato da impianto semaforico. I veicoli in avvicinamento all’area di cantiere, dovranno osservare il limite di velocità di 30 km/h e il divieto di sorpasso.
nine vivono in abitazioni con luce e gas staccati per morosità incolpevole, con l’inverno alle porte e con tutti i disagi a cui andranno incontro? Il Movimento regionale del Guerriero Sannita, di fronte a questo dramma ,non può restare in silenzio, a prescindere dal colore politico dell’Amministrazione comunale, perchè ciò che accade in una famiglia in cui esiste la disperazione della sopravvivenza non è senza riflesso per tutti gli altri attori di una comunità territoriale piccola come la nostra; i problemi di una famiglia sono anche dell’intera comunità, e solo le società che mantengono ferma questa verità e che, quindi, si preoccupano del prossimo, sono capaci di affrontare le sfide e sopravvivere. *Presidente regionale del Guerriero Sannita
Cantalupo,
troppe case fuori norma Non poche denunce da parte dei cittadini per le nuove costruzioni CAMPOBASSO. Ascoltare giudizi negativi su questo centro del Molise , Cantalupo del Sannio, da ospiti di serie ”B”, ci fa sorridere. E farà sorridere, ne siamo certi, anche le istituzioni civili. La carta d’identità di un qualsiasi paese è il suo ingresso, con abitazioni ben tenute e quant’altro. Le abitazione da terzo mondo non fanno parte di un paese civile e le istituzioni non sono responsabili del depauperamento paesaggistico causato da gente molto poco urbana. E A questo proposito qualche tempo fa abbiamo rappresentato al primo cittadino ”l’anomalia”. Ci ha detto, giustamente che non poteva intervenire, se non con un approccio verbale, essendo, l’abitazione in questione e lo spiazzo antistante, proprietà pri-
vata. Forse un intervento deciso, con pale e paletti, per ovviare allo sconcio, sarebbe stato opportuno, ma poi chi avrebbe pagato? Non certamente la gente “poco urbana”. Però noi dell’informazione, naturalmente, andiamo avanti, partecipando il fatto alle autorità’ competenti. ASL di Isernia, Servizi sociali, Forestale, Provincia e Vigili del Fuoco. Soprattutto perchè questo degrado offende il paese. Offende le abitazioni limitrofe ben tenute e curate e quanti di passaggio si fermano ad ammirare le strutture antichissime del centro molisano. Sono molte le foto che potremmo pubblicare, ma offenderemmo anche chi ci legge, noi in primis. Cantalupo nel Sannio non è un paese di frontiera.
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Termoli
1 novembre 2014
pietre vive e la solidarietà Ottomila euro è la somma raccolta destinata alla missione di Suor Elvira TERMOLI. Ottomila euro per suor Elvira: è la gioia dei membri di “Pietre vive”, l’associazione sorta a margine del terremoto, a trasformarsi in solidarietà e beneficenza per suor Elvira Tutolo, missionaria della comunità religiosa di Santa Giovanna Antida, da decenni in Centrafrica. A lei, quindi, i “sopravvissuti” al crollo della Jovine hanno donato, un assegno che è frutto di tante attività poste in essere negli anni e convolate nel desiderio di compiere un gesto a favore di chi soffre e ha meno di loro. “Fortunati” per alcuni, questi ragazzi e queste ragazze, allora bambini, nel centro sociale di San Giuliano di Puglia, hanno voluto far comprendere quanto “ciò che ci è stato regalato
può diventare un dono per gli altri”. Un desiderio divenuto concretezza p e r Lilia, Irene, Pompeo e Luigi (quattro dei 29 sopravvissuti a l crollo della Jovine) e divenuto una raccolta fondi coadiuvata da Padre Enzo Ronzitti, allora direttore diocesano della Caritas
e tuttora molto legato alla comunità di San Giuliano di Puglia.
A ritirare la somma è stata suor Elvira che, rientrata dal Centrafrica, potrà così finanziare il progetto “Ki-
zito” tuttora in svolgimento dove si cerca di dare futuro e speranze ai tanti bambini “spesso abbandonati dalle famiglie, accusati di stregoneria e costretti a vivere nelle strade perché, per loro, è meglio che stare in famiglie che non li vogliono”. “Quando sono arrivata mi hanno fatto vedere bambini e ragazzi che vivevano per le strade e mi hanno chiesto di avere
dei fondi per costruire degli orfanotrofi – ha affermato suor Elvira – io però non mi sono fatta convincere perché avrebbe significato violentarli per una seconda volta”. E così ha preso il via il progetto Kizito, dove tante “famiglie di buona volontà adottano i ragazzi che non hanno più genitori”. Grande emozione ieri ma la normalità è alle porte e così, mentre suor Elvira organizza il suo rientro in Africa, l’associazione Pietre Vive riparte nel desiderio, come ha affermato padre Enzo Ronzitti, di sostenere il progetto ‘famiglia adotta una famiglia’. Attraverso una quota mensile, infatti, tutti potranno adottare una famiglia africana.
ANCORA UN RINVIO ALL’OMBRA DI UNA BUONA NOTIZIA! di Emilio Izzo Ancora un nulla di fatto per l’eolico di Montecilfone. A deciderlo questa volta non ci sono (almeno apparentemente) motivi legati a giochetti oscuri. Infatti, la seduta della conferenza di servizio indetta per questa mattina, non si è svolta a causa dell’impegno della dirigente (RUP) presso altro tavolo (parrebbe quello delle biomasse di Campochiaro), rimandando così una (si spera) finale determinazione per il prossimo 20 novembre. Staremo a vedere e soprattutto a vigilare, ci saremo anche in quella data. Ma la mattinata ci ha regalato uno spaccato di pareri tecnici inaspettati e lusinghieri. Infatti, nella stessa mattinata, si è discussa la posizione dell’impianto eolico (sempre selvaggio) di Montorio nei Frentani, facendo registrare due pareri negativi (quello dell’amministrazione comuale e quello del MiBAC) che hanno di fatto costretto alla ritirata chi chiedeva la realizzazione della centrale, una delle tante, spesso oscure, società dell’affare del vento. Bene così! Per completezza di informazione, sempre il 20 novembre, sarà discussa anche la richiesta per l’istallazione di una odiosa centrale eolica a Campomarino. E noi seguiremo passo, passo, anche quella! Saremo presenti altresì alla conferenza di servizio indettaper il 18 dicembre che dovrà decidere delle sorti della centrale, sempre eolica, prevista nei territori di Limosano, Sant’Angelo Limosano e San Biase. Capite che guerra?! Capite che orrore?!
Capite che scempio si prospetta per questa regione già ampiamente martoriata?! Non lo permetteremo! E se poi a tutto questo ci aggiungiamo le due centrali a biomasse di Campochiaro da uno e cinque MW e, soprattutto, quella in via di discussione di Mafalda di cinquanta MW (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!), si capirà ancora di più quale sarà il futuro di questa terra! Questa la cronaca per il momento in attesa di far pervenire al presidente Frattura una nostra ufficiale richiesta di incontro per definire un calendario di tavoli propedeuduci alla stesura di un piano energetico regionale in mancanza del quale il Molise sarà (come già lo è) preda di speculatori e affaristi di ogni genere. Per ultimo ma non ultimo, stiamo organizzando per i prossimi giorni, la terza assemblea generale del Comitato contro le Camorre (forte delle numerose adesioni di associazioni, enti ed amministrazioni) con tutti gli aderenti e tutte le associazioni e comitati sparsi sul territorio, per stabilire nuove ed incisive forme di lotta tese a scongiurare l’istallazioni delle tante centrali, compreso quelle fotovoltaiche selvagge e per ridiscutere della nostra salute messa a repentaglio dal pericolisissimo problema dei rifiuti pericolosi e tossici che come saprete è più grave di come si poteva immaginare. Vi terremo comunque costantemente informati. La lotta non si ferma, non temiamo intimidazioni e soprusi di qualsuasi natura!
per il 1 e 2 novembre attivate corse straordinarie gratuite Gli autobus per il santuario della Madonna di Bisaccia e il cimitero MONTENERO DI BISACCIA. Il Comune di Montenero di Bisaccia ha provveduto ad attivare, nelle giornate dell’1 e 2 novembre 2014, il servizio di trasporto urbano dal centro abitato al cimitero
e al Santuario della Madonna di Bisaccia, per assistere alle funzioni religiose in programma. Il servizio di trasporto urbano straordinario prevede quattro corse giornaliere, con il seguente itine-
rario per l’andata: Piazza della Libertà - Via Vittorio Argentieri Piazza San Paolo - Santuario Madonna di Bisaccia; gli orari di partenza da Piazza della Libertà saranno i seguenti: ore 14.00, ore
14.30, ore 15.00, ore 15.30. L’itinerario e i rispettivi orari per il ritorno, con partenza dal Santuario, saranno i seguenti: Santuario Madonna di Bisaccia - Piazza San Paolo - Via Vittorio Argentieri
- Piazza della Libertà; ore 14.15, ore 14.45, ore 15.15, ore 16.15. Si ricorda che il servizio è gratuito e gli orari coincidono con le Sante Messe.
Campomarino diCe no alle trivellazioni La salvaguardia dell’Adriatico e del territorio dall’estrazione di idrocarburi CAMPOMARINO. L’ Amministrazione Cammilleri, con deliberazione della Giunta Comunale n. 146 del 28 ottobre 2014 ribadisce la contrarietà del Comune di Campomarino all’ “attività estrattiva del petrolio, sia in mare che nel terreno, poiché essa comprometterebbe in modo irreversibile l’ecosistema marino e terrestre”. La tecnica dell’AIR GUN utilizzata per l’ispezione dei fondali marini , l’attivazione delle trivellazioni ed ancor più l’attività estrattiva del petrolio in un mare chiuso come l’Adriatico, con i conseguenti fenomeni di contaminazione del suolo e delle falde acquifere ad opera delle sostanze chimiche utilizzate durante i processi estrattivi e del fenomeno della subsidenza, ovvero l’abbassamento del suolo a seguito dell’estrazione dei fluidi in profondità, pregiudicherebbero seriamente le attività della pesca e del turismo con gravissime ripercussioni economiche per Campomarino e per l’intera Regione Molise.
Al fine di tutelare il proprio territorio e l’ intera cittadinanza, inoltre, il Sindaco Cammilleri è stato investito del compito di rappresentare l’ indirizzo della Giunta Comunale presso la Regione Molise e presso il Governo Nazionale, unendosi al coro di tutti gli altri soggetti che vedono nel Decreto Sblocca Italia un attentato all’ ambiente e alla salute pubblica; nonché di richiedere alla Regione Molise l’inserimento della costa molisana nella perimetrazione dell’istituendo parco nazionale “Costa Teatina”. Si ricorda che, già nel 2012, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 aveva espresso la propria contrarietà a qualsiasi operazione di ricerca e di estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico ed in particolare sul territorio campomarinese. Saluti, Staff del Sindaco
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Termoli
1 novembre 2014
ConTaToRi gas, aRRivano i nuovi
Termoli sarà il primo comune del Molise che vedrà gli apparecchi elettronici TERMOLI. Termoli è il primo Comune del Molise in cui a breve verranno installati 15mila contatori elettronici G4 – G6 in sostituzione di quelli vecchi. L’intervento, effettuato dagli operai della 2i Rete Gas s.p.a, è finalizzato a migliorare il servizio ed evitare la vecchia ‘lettura dei contatori’ con relativo accesso di estranei alle abitazioni, perché con i nuovi strumenti, la lettura dell’utenza avverrà in maniera elettronica. A Termoli la sostituzione dei contatori inizierà il prossimo 3 novembre e in particolare si inizierà da via Ragusa. La società 2i Rete Gas s.p.a, che ha già inviato lettere per avvisare gli utenti, comunicherà sempre con ampio anticipo ai residenti, la data
precisa di sostituzione che può avvenire solo da parte del personale della stessa impresa o da quella incaricata ovvero l’impresa Bargagli e rende noto un vademecum per permettere ai cittadini di riconoscere gli operai della ditta e non confonderli con eventuali truffatori: 1- La sostituzione del contatore è interamente gratuita e non comporta alcuna
spesa per il cliente. 2- L’intervento è eseguito da per-
sonale della società 2i Rete Gas s.p.a. o impresa incaricata, munito di tesserino di riconoscimento. 3- É necessaria la presenza del cliente o di una sua persona di fiducia. 4- L’intervento di sostituzione dura 30 – 60 minuti e richiederà un’interruzione dell’erogazione del gas solo per il tempo strettamente necessario ad effettuare il lavoro in sicurezza.
5- Ogni cliente riceverà un &opuscolo informativo& che descrive le principali funzionalità del nuovo contatore. 6- Al fine di evitare truffe da parte di eventuali malintenzionati, vi ricordiamo che i nostri incaricati non possono richiedere acuna somma di denaro e non hanno alcuna necessità di chiedere o di far mostrare le bollette per la fornitura gas in essere. 7- Al termine dell’intervento sarà richiesto al cliente di firmare il verbale di sostituzione. 8- Per informazioni i clienti finali potranno contattare 2i Rete Gas s.p.a. dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16, al numero verde dedicato 800 997 710
“Cosib e Regione non perdano più tempo” Argini fiume Biferno, Michele Marone sollecita le opere di messa in sicurezza Termoli. Facendo seguito alla precedente nota stampa del 15 ottobre scorso, e prendendo atto del perdurante silenzio e dell’inerzia in merito sia del Cosib che della regione Molise ma anche in considerazione delle abbondanti precipitazioni che in questi giorni continuano ad interessare il territorio, il consigliere comunale al comune di Termoli Michele Marone torna sull’annosa questione della messa in sicurezza degli argini del fiume Biferno. Questione che sembra essersi arenata all’interno della burocrazia regionale ed a discapito dei cittadini. “Nonostante – ha spiegato Michele Marone – siano stati attivati studi geognostici ed idraulici relativamente alla valutazione del rischio idraulico effettivo per la messa in sicurezza degli argini del fiume Biferno, promosso dal Consorzio Indu-
striale della Valle del Biferno come soggetto attuatore nominato dalla regione, si torna a chiedere come mai ad oggi non è stato cantierato alcun intervento di messa in sicurezza. Pertanto in qualità di consigliere comunale al comune di Termoli invito formalmente il Cosib nella persona del suo presidente quale soggetto attuatore nominato con delibera di giunta regionale n°447 del 21/04/09, nonche la regione Molise in persona del presidente a voler procedere con urgenza del caso a far realizzare le opere previste auspicando che questo ennesimo appello trovi finalmente riscontro per la sicurezza e l’incolumità della popolazione del basso Molise”.
“Fuori dalla Fiat dopo decenni” A Termoli esplode la grana degli esterni TERMOLI. La contrazione della produzione allo stabilimento Fiat di Termoli (il reparto motori in questo periodo a cavallo tra Halloween e il ponte di Ognissanti appare davvero come una fabbrica in periodo di foglie morte) ha causato anche disagi al personale delle ditte esterne. In tredici, secondo indiscrezioni trapelate nelle vicinanze di Rivolta del Re, sono rimasti fuori dai cancelli. Si tratta di personale in ausilio alle ditte esterne che forniscono i materiali e le componenti per realizzare cambi e propulsori, a
libro paga degli stessi fornitori, a cui non sarebbe più stato permesso di valicare i tornelli della Fiat a Termoli, anche se in assenza di formali comunicazioni tra la dirigenza dello stabilimento e le aziende di riferimento. Una decisione che sarebbe stata palesata in modo ancora ufficioso in una riunione di qualche giorno fa da chi si occupa di gestire la qualità del presidio industriale più importante del Molise.
anche stati disturbati fuori orario di lavoro, selezionavamo del materiale anche quando non era un nostro problema. Ci sono persone che arrivano da Torino e hanno investito qui, chiamate da Fiat per dare assistenza tramite gli uffici acquisti di Torino, ci sono ragazzi che si sono sposati e hanno chiesto il mutuo, ci sono altri che rimangono in mezzo alla strada”, lo sfogo di qualcuno di loro, ma a marcare una differenza irricevibile ci sono i colleghi di altre imprese terze che continuano a operare all’interno dei cancelli.
“Davamo assistenza pur non essendo pagati da Fiat e siamo
Un ostracismo ai loro occhi ingiustificabile.
Divinolio e Termoli si trasforma in gusto Un fine settimana nel borgo antico per la degustazione di gusti e sapori TERMOLI. Una realtà affermata che propone un evento di marketing territoriale capace di sposare la degustazione di vini e oli nel Borgo Antico di Termoli alla formazione gratuita per ristoratori e appassionati. Parliamo di una delle manifestazioni dal nome più evocativo e suggestivo, ‘DIVINOLIO’, che da ieri con un prologo interessante di naturale culturale-divulgativa ha preso il via a Termoli e che fino a domani segnerà il testacoda del calendario tra ottobre e novembre. Un fine settimana lungo, lunghissimo tanto denso quanto intenso di eventi e profumi, quelli dei nettari prediletti della nostra terra: olio e vino. Merito dell’organizzazione curata con mirabilia dall’Aspi Molise-Abruzzo, che nei primi due anni ha riscosso un enorme successo me-
diatico e di pubblico, connotati dai volti professionali e cordiali del coordinatore interregionale Celeste Di Lizio e di Rudy Rinaldi, a cui si associano il patrocinio del comune di Termoli e la Termoli Medievale presieduta da Matteo Miucci, che nel promuovere le attività del paese vecchio ha raggiunto una cifra osmotica rispetto alle rispettive missioni statutarie. Aspi diventa così un interlocutore per le cantine e gli enti locali, prova ne è il coinvolgimento di sommelier da parte della Camera di Commercio del Molise ai servizi del Vinitaly nel padiglione della Regione Molise. Insomma, un motore di promozione e marketing territoriale che non è al servizio delle associazioni, come sovente e solo capita altrove in materia di sommellerie, ma diventa fulcro e fucina di turismo eno-gastronomico, vera
ricchezza ancora largamente inesplorata di un territorio alla ricerca di una vocazione sostenibile. Una tre giorni in cui le degustazioni, gli abbinamenti ai prodotti tipici, l’esposizione e la presenza delle cantine e dei produttori di olio, l’illustrazione, la divulgazione, il dialogo e il confronto sviscerano a 360 gradi questo mondo da conquistare agli occhi della più vasta platea possibile, di consumatori, appassionati e nel loro piccolo pionieri del gusto. Ma cos’è davvero DIVINOLIO? DIVINOLIO nasce dall’idea di Rudy Rinaldi e Celeste Di Lizio, marito e moglie, uniti dalla passione per il vino ed il cibo. La loro comune professione di consulenti alberghieri e di sommelier li porta a viaggiare per tutta l’Italia. Viaggiando scoprono che in alcune zone a cui il Molise non ha nulla da invidiare, vengono
organizzati eventi di promozione territoriale enologica e gastronomica che valorizzano le produzioni locali, tanto da attrarre migliaia di persone. Allora perché non fare una cosa del genere anche in Molise? Sembra essere questa la ricetta vincente. Si entra nel borgo dall’arco di torretta Belvedere su per la leggera salita di via San Pietro, intravedendo già i primi banchi di degustazione. Una leggera sterzata a sinistra e si apre via Duomo, e qui si trovano la maggior parte dei produttori che propongono il proprio vino, fino ad arrivare in Piazza Duomo che quest’anno vedrà protagonisti i ristoratori di “Termoli Medievale”, l’associazione che raggruppa tutte le attività del centro storico. Verranno proposti piatti tradizionali che ben si armonizzeranno con i vini in degustazione.
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O pinioni
1 novembre 2014
Albino Iacovone* Con l’ istituzione delle Regioni la spesa pubblica ha oltrepassato quelli che erano e sono i bisogni dei cittadini ed ora è ineludibile la necessità di una modifica radicale dell’ ordinamento regionale. Le Regioni, forse con qualche eccezione, unitamente al modo in cui sono state amministrate (o male amministrate), hanno determinato l’ enorme lievitazione della spesa pubblica (non sempre produttiva). E’ difficile tenere sotto controllo e ridurre la spesa pubblica se non continuando, dopo le province, a rivedere con efficacia il sistema regionale che sicuramente è stato la causa principale di una gestione finanziaria pubblica non sempre parsimoniosa. Non penso che le Regioni debbano essere soppresse del tutto, ritengo, però, che debbano essere riviste nella loro articolazione territoriale e con una nuova e diversa organizzazione che non potrà che essere meno penalizzante per i cittadini. E’ inutile, quindi, girarci intorno: le macro regioni sono necessarie! Tutto sta nel procedere con accortezza e senza sminuire le identità di ogni singola realtà regionale. Ed allora, proprio in virtù di questa valutazione, e per una Regione quale è la nostra, sempre più destinata alla emarginazione, è indispensabile e, credo, inevitabile ragionare in termini di allargamento del territorio regionale. Solo in questo modo potremo salvaguardare anche i nostri piccoli centri da una sempre più incisiva emarginazione. Tali segnali, che pochi ricordano, arrivano da lontano e si sono concretizzati nel silenzio assoluto di chi oggi lamenta tale situazione (mi riferisco principalmente ai tanti politicanti di turno): quanti Uffici, Direzioni (Enel, SIP, Ferrovie, Provveditorati, Ufficio Regionale Scolastico), servizi pubblici (linee ferroviarie, automobilistiche..) lentamente sono stati ridotti o addirittura soppressi? Ignoriamo l’ interminabile elenco di ciò che il Molise ha già perso e con-
Si alle macroregioni no agli smembramenti tinua a perdere (ospedali, scuole, uffici postali, tribunali, ufficio giudice di pace)? Pensare che battersi per la conservazione dell’ autonomia regionale possa essere la soluzione migliore, trascurando altre forme di aggregazione, credo sia illusorio nei tempi difficili in cui viviamo. Non è solo un problema di identità che, comunque, non verrebbe meno. E, soprattutto, non sono e non possono essere definiti traditori del Molise tutti coloro che realisticamente ritengono che nelle attuali situazioni sia utopistico pensare di poter conservare una autonomia che, diciamocela tutta, non è stata valorizzata. Le opportunità per il Molise sono state buttate al vento! Questa nostra Regione, se fossero state valorizzate e potenziate le peculiarità del suo territorio (aria, ambiente, risorse artistiche, culturali, archeologiche e paesaggistiche, agroalimentare e così via) avrebbe potuto e dovuto essere una piccola Umbria o una piccola Valle d’Aosta. Tutto ciò non si è realizzato e tutti i soggetti politici, sindacali, imprenditoriali, isti-
tuzionali, non sono esenti da colpe, non avendo saputo compiutamente utilizzare l’ intempestivo distacco dall’ Abruzzo e, dunque, salvaguardare la nostra autonomia. E’ assurdo spostare verso Sud i confini del Molise (per ovvii motivi!). Invito tutti, prescindendo dalle rispettive posizioni, e, principalmente, gli attuali rappresentanti istituzionali ad accantonare sterili contrapposizioni e infruttuosi preconcetti e a lavorare per raggiungere una soluzione condivisa e meno penalizzante per il Molise, che, secondo me, non può prescindere dalla riunificazione con l’ Abruzzo, nella prospettiva di una macro regione che includa le Marche e, qualora non sufficiente (secondo quello che sarà il nuovo ordinamento regionale), anche il Lazio e l’ Umbria. E’ evidente che sia impossibile che ciò avvenga solo per il Molise. Inoltre, la proposta di legge dell’ On. Morassut (PD), pur con tanti elementi da discutere, rivedere e modificare, una su tutte l’ assurdità di dividere in due il Molise ed inserirlo in contesti re-
Novembre: Virtus=Su&Giù Novembre è alle porte, mancano ormai poche ore e il mese più atteso dai Campobassani avrà inizio e con esso la corsa che tutti noi aspettiamo: la Su e Giù (patrocinata dall’Assessorato allo Sport della Regione Molise, dalla Provincia e dal Comune di Campobasso). Come ogni anno la Su e Giù ha un tema e quello di quest’anno sono i nonni. Ed è proprio ai miei nonni che voglio dedicare un pensiero: come questa magnifica corsa anche loro passano sempre come un tornado, travolgendo tutto e tutti e senza lasciare mai niente al suo posto. Nell’aria si sente già un profumo di festa che esploderà domenica 9 Novembre subito dopo lo start che ci sarà alle ore 10:00 da Piazza Savoia. Sarà un giorno come nessun altro, ci saranno grida di gioia e di felicità! Non importa se sei sportivo o un po’ pigro, l’importante sarà stare lì! In mezzo alla folla, con gli amici e con la famiglia, ad assaporare e riscoprire quanto di più bello cela la no-
gionali diversi, va nella direzione che, già negli anni 1990, uno studio della Fondazione Agnelli proponeva, ovvero la costituzione di 12 macroregioni o aree di sviluppo diffuso. Tale studio, già allora, prevedeva 22mila miliardi di risparmio generati dall’operazione di accorpamento, senza nuove tasse e senza spese ulteriori. Non c’è altra strada da percorrere se non quella di dimezzare il numero delle Regioni, accorpare quelle più piccole, non tanto e non solo per ridurre sperperi e clientele, ma, soprattutto, per snellire e deburocratizzare il sistema, semplificarne l’assetto organizzativo e aumentarne l’efficienza e l’ efficacia. Costituire una sola regione medioadriatica MarcheAbruzzo-Molise (nella sua interezza e non smembrato, come lo vorrebbe l’ On. Morassut!) permetterebbe di meglio valorizzare il maggior gettito fiscale, oltre a ridurre le spese correnti, i consumi intermedi, stipendi, rimborsi, indennità, etc., consentendo anche un forte risparmio attraverso l’ unificazione delle varie
autorità, agenzie, consorzi, enti, imprese pubbliche, che, con la loro proliferazione, hanno causato e causano dispendio di tempi e costi. Un esempio su tanti: nel 2012, i consigli regionali di Abruzzo, Marche e Molise, sommati, sono costati all’ incirca 60 milioni di euro; se avessimo un unico consiglio regionale, almeno la metà di questa cifra sarebbe liberata, insieme a tante altre risorse, per politiche economiche, di crescita e di sviluppo. La vicenda è in itinere e, nell’ ottica di una sua felice conclusione, occorre una franca e approfondita discussione, che coinvolga direttamente le popolazioni interessate, per non commettere approssimativi errori di valutazione. Una simile rivoluzione dell’ assetto regionale richiede, ovviamente, ben altro che una semplice proposta di un singolo Parlamentare, essendo necessaria una legge costituzionale con correlata complessità e lunghezza dell’ iter da seguire. Si tratta di decisioni che vanno oltre il mero aspetto politico-partitico e di condivisione o non condivisione da parte del politico ed amministratore di turno. La scelta delle macroregioni e dell’ unione del Molise con l’ Abruzzo e le Marche (e se necessario con l’Umbria e Lazio), dovrà fondarsi solo su profili economici: ogni altra considerazione che spesso, in questi giorni, ha accompagnato tali discussioni (emotività,campanilismo,coltivazione del proprio orticello, etc.) è del tutto marginale e non risolutiva di problematiche che ormai non possono più essere guardate con occhio ristretto bensì in un contesto che travalica il confine regionale per approdare a quello nazionale ed europeo. A tutti piacerebbe essere autonomi, bisogna, però, essere anche consapevoli che è ineludibile e necessario che si operi sull’ Ordinamento regionale. E’ bene, pertanto, attrezzarsi per scegliere un futuro differente, altrimenti saranno altri a scegliere dove e come collocare il Molise . *Ex Sindaco di Castelverrino
Violenza sulle donne, un dramma di Concetta Gizzone
stra città vecchia. Proprio come gli anziani, come i nonni, la città vecchia è sempre bella, ha sempre qualcosa di nuovo da farci scoprire e da insegnarci… Porta sulle sue mura, come sulla pelle dei nostri nonni, i segni di tanti anni e di tante avventure… Riscoprirla ogni anno non
può far altro che bene! Non abbandoniamo ciò che noi crediamo vecchio e passato… I nonni, come la città vecchia e come la Su e Giù, hanno fatto la nostra storia.Un in bocca al lupo a tutti! Ci vediamo Domenica 9 Novembre, non mancate!
Il 19 ottobre scorso si è consumato a Milano l’ennesimo femminicidio, si chiamava Sonia Trimboli, la donna uccisa per mano del suo fidanzato. E’ solo l’ultimo episodio in ordine di tempo, sono infatti più di 90 le donne uccise dai loro uomini o compagni dall’inizio di quest’anno. Come nel caso di Sonia la tragedia è arrivata dopo svariati tentativi di denuncia da parte della donna che come spesso è stato sottovalutato, anche perché la legislazione in merito è ancora troppo accomodante. Queste tragedie maturano in un clima di omertà sociale e familiare, dove la donna è spesso sola con il proprio dramma e per questo psicologicamente debole ed incline a sopportare, senza denunciare violenze fisiche, psicologiche e sessuali, nella speranza vana che l’uomo che le è vicino possa cambiare. La nostra regione non è immune da questo fenomeno, anzi, spesso è proprio nei piccoli centri della provincia, tra ignoranza, solitudine e omertà che si consuma una violenza subdola, il dramma si consuma quotidianamente tra le mura domestiche tra piccoli e grandi soprusi che logorano la donna e i figli che vivono da vittime passive e difficilmente si arriva alla denuncia. Come organizzazione sindacale, portiamo avanti da tempo la battaglia contro la violenza e la discriminazione delle donne, all’interno dei luoghi di lavoro, dove una “certa cultura” maschilista particolarmente accentuata nelle regioni del sud del paese, ancora permane. Come Cisl e come Fim, riteniamo in questo senso necessario un maggiore investimento da parte del Governo regionale e locale su politiche sociali attive di sostegno, attraverso la promozione e la diffusione di centri per l’ascolto e di sostegno per portare avanti azioni di denuncia, dando magari, anche a chi non se lo può permettere un aiuto e sostegno legale oltre che psicologico. Promuovere a livello regionale e in tutti i comuni della regione, con l’aiuto delle associazioni, campagne educative nelle scuole e nei luoghi di lavoro, perché solo attraverso un cambiamento culturale e attraverso l’ascolto e la denuncia si può combattere questa tremenda piaga. *Coordinatrice Donne della Fim Cisl Abruzzo Molise e Coordinatrice Donne Cisl UST Campobasso con delega alla comunicazione, e RSA Fim Cisl della Fiat di Termoli
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