Il consiglio delle meraviglie

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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tuttO quellO che gli Altri NON DicONO ANNO xii - N° 52 SAbAtO 5 mArzO 2016 - DiStribuziONe grAtuitA

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

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L’OSCAR DEL GIORNO

Antonio Federico L’Oscar del giorno lo assegniamo al consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Antonio Federico. Ha parlato di vero e proprio blitz, da parte della Giunta regionale, per l’approvazioen del progetto della Metropolitana leggera. Mentre i molisani non sanno come viaggiare sui treni, si approva un progetto da 24 milioni di euro e 800mila di sola progettazione. A chi interessa tutto questo?

IL TAPIRO DEL GIORNO

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GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Emma De Capoa Il Tapiro del giorno lo assegniamo all’assessore alla Cultura del Comune di Campobasso, Emma De Capoa. Possibile che dinanzi alla chiusura della biblioteca Albino non abbia ritenuto di dovere dire la sua? Possibile che non abbia ritenuto assumere l’iniziativa atta a sostenere le ragioni della permanenza in vita della prestigiosa istituzione cittadina? Eppure è a Campobasso!

A Campobasso sulla sanità finisce a pareggio

Servizio a pag. 3

11 i voti a favore della mozione per la sanità pubblica, 11 quelli contro Astenuti e assenti giocano il loro ruolo. E la città capoluogo perde l’occasione di manifestare il proprio pensiero e, soprattutto, disegnare il suo futuro %$00. $,/.

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La Gazzetta del Molise da martedì 8 marzo 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento

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La credibilità di sempre - la forza di domani


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 4 marzo 2016

La legge di modifica di Molise Acque al centro dell’assemblea dei dipendenti E’ stata convocata per mercoledì prossimo, 9 marzo, l’assemblea generale dei lavoratori di Molise Acque. Cercano di fare quadrato, quindi, le rappresentanze sindacali ed i dipendenti intorno alla loro azienda che, da gioiellino dai bilanci in ordine è passata, nel giro di qualche lustro, ad essere il solito carrozzone in perdita tipico delle partecipate in genere e molisane in particolare. Pare siano 20 i milioni di passivo di Molise Acque ma da più parti ci arrivano indicazioni di quanto il buco, in realtà, sia molto più consistente. Un menù davvero ricco, di frustrazione, attende i lavoratori: contrattazione decentrata 2015 e 2016, mancato pagamento delle indennità di rischio, concorsi per assunzioni banditi e mai portati a termine, assunzioni di personale interinale, situazione economica dell’azienda; ma soprattutto la modifica della legge istitutiva di Molise Acque in considerazione dell’istituzione dell’Ente di governo d’ambito (EGAM). Ed è proprio l’ultimo punto quello che porta con sé il veleno, nella coda. Da più parti, infatti, l’istituzione dell’EGAM è sembrata davvero un’operazione discutibile. Innanzitutto per la ridondanza amministrativa e burocratica. Quale la necessità, ci chiediamo, di mettere su una nuova struttura quando la

l’intervento Già da diversi anni, sul territorio di Termoli, l’associazione la Giusta Scuola ha preso il controllo della questione gas radon presentando diversi esposti e tenendo alta l’attenzione sui rischi per la salute, soprattutto in età pediatrica, causati dalla presenza di questo gas nelle scuole. Il MoVimento 5 Stelle Molise ha sempre seguito queste attività e adesso è arrivato il momento di dare risposte concrete circa l’attuazione di un Piano di studio, valutazione e verifica di gas radon su tutti gli istituti scolastici dell’intero Molise. Nel maggio 2014, infatti, in Consiglio regionale approvammo all’unanimità una mozione che impegnava il Governo regionale a “recepire la normativa europea ed italiana nello studio e monitoraggio del gas radon per la prevenzione del tumore polmonare, attivando, attraverso l’Arpam, un Piano di studio, valutazione e verifica su tutti gli istituti scolastici dell’intero territorio regionale (e successivamente sui luoghi di lavoro)”. Anche noi, in quel caso votammo a favore della mozione ma, a distanza di quasi due anni, vogliamo sapere

C’è poco da fare: “E’ il mercato, baby!”

stessa Molise Acque ha dalla sua tutte le attribuzioni necessarie per provvedere alla gestione del servizio idrico? Questa ipertrofia di uffici, scrivanie, poltrone non ha già prodotto abbastanza disastri? Non è proprio questa maggioranza che non fa altro che ripetere quanto si debba tagliare, riorganizzare, snellire? Molti osservatori e parti in causa vedono, poi, in tutto ciò il

tentativo di togliere all’acqua la connotazione di bene pubblico per eccellenza per poterne fare oggetto di libero mercato. E avendo letto la bozza di legge di modifica di Molise Acqua questa sinistra sensazione è più che confermata. Proprio in quel testo si legge, infatti, della possibilità di partecipare a società di capitali (et similia) ed i dubbi cominciano a diventare cer-

tezze. Che poi si sia fatto un referendum è un dettaglio. Del resto lo ha detto il premier Renzi in persona, qualche tempo fa, con quel suo istintivo piglio da show man: “E’ il mercato, baby!”. Prepariamoci quindi a quest’ennesima paturnia. Del resto il processo di desensibilizzazione che ci attanaglia (quasi) tutti sta per arrivare al suo fatale compimento: l’assenza

di ogni forma di sofferenza. Del resto sono anni che assistiamo, senza soffrire, al fatto che una delle nostre principali risorse sia stata persa, per quasi la metà del suo volume, in buchi delle condutture, oppure regalata alle Regioni vicine senza essere capaci di prendere neanche un centesimo (di tariffe calcolate con gli indici di un bene pubblico, che sia chiaro), ma pagandone, invece, le spese di sollevamento. Il classico miracolo alla molisana. E adesso arriverà la parte migliore: la pezza peggiore del buco. Se fino ad ora l’abbiamo sperperata e regalata, l’acqua adesso verrà data in concessione ad investitori privati, alle famose società di capitali cui fa riferimento la bozza di legge di modifica di Molise Acque. Così il costo che verrà addebitato ai cittadini conoscerà la solita impennata ed i servizi, c’è da giurarci, resteranno del livello cui siamo abituati. Siamo troppo pessimisti? Staremo a vedere. Il tutto senza soffrire.

Radon, la salute prima di tutto quanto è stato fatto per dare seguito a quel voto. Sin dagli anni ’80 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il radon tra le sostanze con massima evidenza di cancerogenicità per l’uomo, confermando che l’esposizione alle sue radiazioni, in ambienti chiusi aumenta il rischio di tumore polmonare. Con gli studi epidemiologici più recenti effettuati dall’Istituto Superiore di Sanità è stato stimato che in Italia il numero di casi di tumore polmonare attribuibili al radon è il 10% dei circa 32.000 tumori polmonari registrati ogni anno. Tra il 1991 e il 1992 fu condotto uno studio proposto e coordinato dallo stesso Istituto Superiore e dall’Enea sulla quantità media radiogena di radon indoor sul territorio nazionale. Per il Molise, però, furono coinvolte solo 28 abitazioni ubicate in tre Comuni. Ma passiamo al piano normativo. Una prima norma (D. Lgs. 230/95), definì una soglia di concentrazione quale valore medio annuo di 500 Bq/m³ (becquerel per metro cubo) al di sopra della quale le aziende do-

vevano impegnarsi a ridurre la concentrazione radiogena. Nel 2013, poi, una direttiva europea in materia ha stabilito l’obbligo, per tutti gli Stati dell’Ue, di dotarsi di un piano nazionale da aggiornare periodicamente. Così viene indicato un nuovo livello di riferimento medio annuo, oltre il quale si suggerisce di intraprendere azioni di risanamento: 300 Bq/m³ per tutti gli ambienti chiusi, comprese le abitazioni. Il Piano Nazionale Radon in Italia è stato pubblicato nel 2002 da una commissione del Ministero della Salute ed ha preso il via dopo tre anni, con un progetto sperimentale coordinato dall’Istituto Superiore di

Sanità. Già allora, mentre diverse regioni italiane avevano realizzato programmi di monitoraggio, il Molise, a parte i dati relativi alle 28 abitazioni, non aveva realizzato alcuna campagna di misurazione. Ancora oggi in pratica, in regione manca un piano di monitoraggio capillare sulle radiazioni di questo gas, a parte un progetto sperimentale dell’Arpam realizzato tra ottobre 2012 e aprile 2013 in 42 scuole delle aree a maggiore densità abitativa. La relazione che ne conseguì evidenziò situazioni molto critiche per 4 scuole e una presenza di radon che in alcune stanze superava anche di 3-4 volte la soglia normativa DLgs

n.230/1995 (500 Bq/m³). È giunto il momento di fare chiarezza su questo e tanti altri aspetti. Il Movimento 5 Stelle ha presentato una interrogazione per capire cosa è stato fatto per recepire la nuova direttiva europea che è più stringente e che pone nuovi limiti per la concentrazione di radon. Abbiamo sempre detto che avremmo appoggiato le idee condivise. Antonio Federico e Patrizia Manzo hanno sempre detto che avrebbero appoggiato le idee condivise e lo stanno dimostrando: ora, però, al voto espresso in Aula devono seguire atti concreti. Movimento Cinque Stelle


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L’unica cosa, diciamo così, positiva che si può trarre dalla discussione di ieri mattina in consiglio comunale a Campobasso è che, alla buon’ora, la città capoluogo ha un’idea, ha espresso una sua posizione formale ed istituzionale circa la riorganizzazione del sistema sanitario regionale voluta da Paolo Frattura. Una posizione favorevole. Ma è l’unica nota degna, indipendentemente da come ciascuno la pensi sull’argomento, di un momento, per il vero, imbarazzante per l’istituzione e molti dei suoi rappresentanti. La discussione si è avuta intorno ad un ordine del giorno, a firma dei consiglieri di maggioranzaD’Anchise, Montanaro e Libertucci, che chiedeva al governatore Frattura, in veste di commissario straordinario alla sanità, di impegnarsi intorno a questioni sostanziali riguardo il suo progetto di riorganizzazione. Come trovare: “… un riequilibrio nei rapporti tra pubblico e privato, in favore del primo”; o “… garantire per il settore pubblico risorse umane e investimenti per il perseguimento di un servizio sanitario pubblico di qualità, a maggior tutela della salute dei cittadini molisani”; oppure ancora che: “… qualsiasi forma di integrazione delle strutture private accreditate fosse sempre complementare e mai sostitutivo del servizio effettuato dall’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso”. Aspetti sostanziali, quindi, mica pizza e fichi. E allora il consiglio si è espresso.

Torna in discussione l’otto marzo il Consiglio Regionale del Molise. Dopo aver dovuto rinviare martedì scorso il punto all’ordine del giorno riguardante la sanità, il presidente del Consiglio Vincenzo Cotugno lo ha riproposto perché sospeso. Si tratta della discussione della Proposta di legge n 133 di iniziativa del presidente della Giunta Regionale di Laura Frattura e del presidente del consiglio regionale Cotugno concernente “Abrogazione di norme della legge regionale 26 novembre 2008 n 34 (Modifiche alla legge regionale 1 aprile 2005 n 9 avente ad oggetto “Riordino del servizio sanitario regionale”. Per questo motivo il forum regionale della sanità ha deciso per una manifestazione di protesta. ha indetto un nuovo presidio ,nel Piazzale

3 5 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sanità:il Comune di Campobasso sta con Frattura Bocciato ordine del giorno di maggioranza. Assente anche il firmatario. Ed altri cinque Risultato finale: undici voti contrari e undici quelli favorevoli, un pareggio in casa che ha segnato l’eliminazione dell’ordine del giorno, la sua sconfitta e quindi il riconoscimento del lavoro fin qui svolto dal commissario straordinario. Il tutto, come si diceva, non senza passaggi davvero imbarazzanti per l’istituzione comunale nel suo insieme e diversi suoi rappresentanti. Primo fra tutti Pietro Montanaro, uno dei firmatari dell’ordine del giorno, che incredibilmente è risultato assente al momento del conteggio delle mani alzate. Un numero di pre-

gevole fattura. Passando per gli altri cinque consiglieri di maggioranza assenti, Colarusso, Durante, Iafigliola, Madonna e Molinari. Durante, addirittura, con una conferenza stampa, si era apertamente schierato a favore della sanità pubblica ma ieri non ha avuto l’occasione di dimostrarlo. Più che ad impedimenti insormontabili, comunque possibili in teoria, queste assenze vanno pesate politicamente e politicamente dovranno essere per sempre ascritte alla storia dei suddetti consiglieri. Chi se ne va, gli assenti, hanno sempre torto, soprattutto quando

si discute di argomenti così importanti. Oltre le chiacchiere di facciata sono questi i gesti, le scelte che, sempre politicamente, definiscono chi li compie. Una menzione va anche ai due consiglieri astenuti, Landolfi e Maroncelli: per carità l’astensione è posizione lecita, ma pur sempre indicativa; indicativa del fatto che su una questione così dirimente, di così tanta rilevanza per la vita dei cittadini, i due consiglieri hanno scelto di non scegliere; ed anche ciò, inevitabilmente, li qualifica. Per la cronaca risultavano assenti anche i consiglieri di mi-

noranza di Bartolomeo, Pascale e Cancellario. Per completezza dell’informazione, hanno votato a favore dell’ordine del giorno il sindaco Battista, i consiglieri di maggioranza Bucci, D’Anchise, D’Elia, Libertucci, Sanginario e Trivisonno ed i quattro rappresentanti del Movimento 5 Stelle Gravina, Cretella, Praitano e Felice. Alla fine della fiera Campobasso ha la sua posizione ufficiale sulla riorganizzazione della sanità pubblica anche se, ed è proprio vero, la cosa più importante non è la meta cui si giunge ma il viaggio. O meglio il percorso.

“Noi torniamo in piazza per la sanità pubblica” Il Forum dei cittadini martedì dinanzi il Consiglio regionale chiamato a discutere sulla proposta di riordino della rete ospedaliera molisana antistante il Consiglio Regionale in via IV Novembre a Campobasso. Il FORUM vigilerà,come già avvenuto lo scorso Martedì,sui lavori del Consiglio Regionale,al quale rinnova l’APPELLO a non modificare la Legge Sanitaria Regionale prima che sia reso noto il Piano Operativo di Riordino altrimenti imposto dall’alto ,senza alcuna possibilità di controllo democratico da parte del Consiglieri Regionali. Il Consiglio Regionale è stato democraticamente eletto in rappresentanza dei cittadini sulla base di programmi che non prevedevano la Privatizzazione della Sanità Regionale . Il

Presidio è quindi un monito rivolto ai Consiglieri a rispettare il Patto elettorale sancito con gli elettori, che conteneva l’impegno a difendere il DIRITTO ALLA SALUTE,garantito dalla

COSTITUZIONE ed effettivamente esigibile soltanto dalla SANITA’ PUBBLICA . Nella stessa data ,sempre davanti al Consiglio Regionale, il FORUM parteciperà all’ As-

semblea Generale dei dipendenti ASREM ,indetta UNITARIAMENTE da tutti i sindacati a difesa della SANITA’ PUBBLICA e per ribadire lo stato di agitazione permanente dei lavoratori del settore,a causa della carenza di personale in assenza dello sblocco del turnover e di una riorganizzazione delle prestazioni lavorative. Il Forum invita tutti i cittadini,i lavoratori e gli studenti a partecipare in massa al PRESIDIO per difendere il Diritto alle cure come Diritto Universalistico garantito dalla Costituzione e la SANITA’ PUBBLICA come BENE COMUNE.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

4 marzo 2016

Ci risiamo: nessuna novità dalla Regione sul fronte dei collegamenti ferroviari con Napoli e Roma

L’unica certezza sono e rimangono i problemi dei viaggiatori molisani alle prese con Trenitalia

Le soluzioni per un cambio di gestione con la predisposizione di un nuovo bando pubblico o per il rinnovo della convenzione in atto, ma su basi di chiarezza e di concretezza, si sono inabissate Il rapporto tra la Regione Molise e le Ferrovie è un continuo saliscendi di propositi, d’ipotesi, di ragguagli e di aggiustamenti, allo scopo di temperare le gravi difficoltà di gestione del collegamento con Roma e Napoli. Al momento solo chiacchiere, rese maggiormente intollerabili alla luce dei guai patiti dai viaggiatori e dai guasti ai mezzi di locomozione: vecchi e malandati, resi possibili da una convenzione, peraltro, scaduta, i cui termini sono chiaramente inadeguati a garantire la qualità del servizio e le eventuali penalizzazioni a carico della parte inadempiente. Le Ferrovie sono largamente inadempienti e con le spalle al muro dagli episodi di cronaca in cui il viaggio da e verso e Roma e Napoli s’è tradotto e continua a tradursi in un calvario. Inadempiente, purtroppo, anche la Regione Molise nel pagamento dei canoni. La qualcosa ha reso le parti reciprocamente tolleranti, a solo danno e patimento dell’utenza. Il 2015 è passato, siamo nel 2016 ma non ci sono spiragli di luce che facciano intravedere un cambiamento che eviti alla Regione e alle Ferrovie di ripetersi nella loro conclamata insufficienza. Nel periodo in cui l’Area Quarta della Regione è stata retta dall’ingegnere Rodolfo Cocozza sono state impostate le soluzioni per un cambio di gestione con la predisposizione di un nuovo bando pubblico e, contemporaneamente, per un eventuale rinnovo della convenzione in atto, ma su basi di chiarezza e di concretezza. Il tecnico che ha preferito lasciare l’incarico una volta resosi conto della sua inconciliabilità professionale con le paturnie poli-

tico/amministrative dell’assessorato ai Trasporti, aveva puntualmente e inappannabilmente predisposto i bandi. Siamo quindi punto e a capo. Ma in assenza di un’idea definita e definitiva. Prepariamoci pertanto ad avere un collegamento ferroviario di bassa qualità ed efficienza. Senza pe-

raltro che nessuna delle parti in causa debba rendere conto della situazione. Di una cosa dovrebbero invece rendere conto all’utenza, ossia, che finisca il calvario dei collegamenti precari, dei disagi inqualificabili, dei trasbordi dal treno al pullman e delle altre peripezie patite e, purtroppo,

patibili dai viaggiatori molisani, se non si farà ricorso quantomeno ad un aggiornamento del regolamento di gestione del servizio. In proposito, lo abbiamo già scritto, ci sono Regioni che sanno difendere i propri interessi e Regioni, al contrario, incapaci di farlo. In quest’ultima categoria svetta il Molise che, ad esempio, a differenza della Toscana, non è capace di farsi valere nei confronti di Trenitalia colpevole, a maglie larghe, di una lunga serie di intoppi e di disagi procurati ai viaggiatori molisani diretti a Napoli e a Roma. La cronaca regionale è zeppa di corrispondenze in cui si segnalano accidenti di varia natura (carrozze sporche, porte che non funzionano, guasti alle motrici, ritardi mai giustificati, soppressione di corse, e chi più ne ha più ne metta) a dimostrazione della assoluta incapacità della Regione Molise a mettere in chiaro le cose e, soprattutto, a chiedere e ad ottenere il pagamento delle penali contrattuali che pure ci sono, ma mai poste in essere. La Regione Toscana – riferiscono le cronache nazionali – per gli stessi

Federico: “Il blitz della metropolitana” Antonio Federico (5Stelle) denuncia la violazione dello statuto del consiglio regionale e la mancata chiarezza sul presunto coinvolgimento del Governatore Frattura nella fase preliminare del progetto. Con la Delibera di Giunta regionale n. 64 del 24 febbraio è stato approvato il Progetto definitivo dell’opera che costerà 23,5 milioni di euro, una montagna di denaro pubblico per un intervento di cui non sono affatto chiari i benefici che dovrebbero ricadere sull’economia del territorio regionale. La progettazione al momento è costata 765.000 euro in favore del Raggruppamento Temporaneo di Impresa composto da Proger SpA - Architecna Engineering s.r.l. - Ar-

“Dissesto idrogeologico: il territorio molisano è a rischio al 100%”. I dati pubblicati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sono allarmanti per il nostro territorio e per la popolazione molisana, per questo occorre in questo momento mettere in campo tutte le iniziative volte ad arginare eventuali rischi provocati dalle calamità naturali. E ieri si è riunito a Roma, presso la sede del Ministero dell’Ambiente, il Comitato istituzionale per l’approvazione dei Piani di Gestione Acque e Alluvioni del Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale. Al Comitato, presieduto dal sottosegretario di Stato on. Umberto De Caro, ha partecipato per la Regione Molise, su delega del presidente Frattura, il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno. Al termine dei lavori il Comitato ha ap-

chitecna Associazione Professionale. Il Comitato Tecnico Amministrativo Regionale, presenziato tra gli altri dall’Assessore ai Lavori Pubblici Nagni, ha affermato che “il progetto definitivo relativo al Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale è rispondente alla pianificazione e progettazione regionale”. “Peccato - scrive in proposito Antonio Federico, consigliere regionale dei 5Stelle - che sia stata la Giunta a dettare la pianificazione regionale e non il Consiglio, come prevede l’articolo 16 del nostro Statuto. Ma quale il presunto coinvolgimento professionale del Presidente Frattura nella fase preliminare della progettazione?.”

accidenti capitati ai viaggiatori molisani ha imposto a Trenitalia di pagare una penale di centinaia di migliaia di euro. La differenza di comportamento è talmente evidente che esime il cronista dal commentarla. Ciò vuol dire che la Regione Toscana, a differenza del Molise, ha messo in atto tutti i controlli previsti dal contratto di servizio con Trenitalia per vedere sanzionate le violazioni agli standard di qualità del viaggio. A tale scopo non ha infatti lesinato uomini e risorse. Le cronache riferiscono che centinaia gli ispettori inviati sui treni dalla Regione e che i controlli effettuati alla fine hanno sommato una cifra astronomica: circa quindicimila controlli l’anno. Cosa abbia fatto, e in che misura, la Regione Molise a tal proposito, non siamo in grado di quantificarlo in quanto la Regione Molise si guarda bene dal mettere in luce i propri doveri e le proprie responsabilità. Non abbiamo mai saputo di un incaricato del controllo da parte della Regione Molise né è mai stato visto su una carrozza ferroviaria. L’unica certezza sono e rimangono i problemi e le insoddisfazioni dei viaggiatori molisani alle prese con Trenitalia sulle tratte ferroviarie per Napoli e Roma, problemi e insoddisfazioni puntualmente e reiteratamente riportati dai giornali e dai microfoni delle radio e delle televisioni locali. Ribadiamo: “Est modus in rebus”. Ci sono Regioni che sanno difendere i propri interessi e Regioni, al contrario, incapaci di farlo. Purtroppo. Dardo

“Dissesto idrogeologico, c’è il piano nazionale” Il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, ha partecipato a Roma al Comitato per l’approvazione dei programmi di intervento per le aree a rischio provato ben 8 Piani, su proposta dell’Autorità di Bacino nazionale, propedeutici all’ottenimento delle premialità previste dai fondi europei. Le fasi salienti inerenti i piani sono: l’individuazione del rischio; la valutazione globale e la mappa della pericolosità; l’elaborazione del Piano rischio alluvioni. Gli obiettivi principali sono: l’incolumità dei cittadini, la protezione ambientale, la tutela del patrimonio, la difesa delle attività economiche. “Salutiamo con grande soddisfazione” ha dichiarato il Presidente Cotugno “il lavoro svolto dal Comitato istituzionale. Ho espresso al sottosegretario De Caro e alla

dott.ssa Corbelli il mio sincero apprezzamento per il notevole lavoro svolto e per l’importante definizione di queste misure strategiche. Per il Molise” continua Cotugno “si tratta di uno strumento in più e di grande efficacia per la salvaguardia del territorio, anche alla luce dei dati allarmanti pubblicati dall’ISPRA. Ecco perché” conclude il Presidente del Consiglio “sono convinto che l’approvazione dei Piani di gestione Acque e Alluvioni adottati ieri dal Comitato istituzionale ci consentiranno di qui a breve di apprestare quelle risorse indispensabili per la salvaguardia del nostro territorio”.


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5 4 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Partecipate, regna il caos La razionalizzazione è ferma e gli organismi come Molise Dati, Sviluppo Italia, ecc. attendono la riforma Il 23 settembre dell’anno scorso la giunta regionale ha deliberato di approvare la ricognizione e il piano operativo di razionalizzazione degli organismi partecipati dalla Regione Molise”. Cioè, gli enti strumentali e le società funzionali (Sviluppo Italia Molise Spa, FinMolise Spa, Molise Dati, Spa Autostrada del Molise Spa); di demandare alle società direttamente partecipate dalla Regione Molise, ove ricorrano le condizioni da parte delle stesse di detenzione di partecipazioni societarie, di provvedere entro 90 giorni dall’adozione del presente atto, alla predisposizione di un piano operativo di razionalizzazione; di stabilire che entro il 31.12.2015 le società dovranno dimostrare di aver avviato idonee procedure finalizzate alla dismissione delle partecipazioni detenute mediante procedure ad evidenza pubblica, ovvero mediante l’esercizio di recesso, fatta salva la deroga a riguardo unicamente per le società già interessate da procedure concorsuali concordatarie; di precisare che le società direttamente partecipate dovranno, con cadenza trimestrale, comunicare alla Regione Molise lo stato di attuazione delle politiche di dismissione intraprese; di demandare al Servizio Controllo strategico, riforme istituzionali e controllo enti locali e sub regionali la notifica del presente provvedimento alla competente Sezione

regionale di controllo della Corte dei Conti per le osservazioni di competenza; di trasmettere il presente atto al Consiglio regionale del Molise per l’adozione dei provvedimenti di competenza dello Statuto regionale. Un atto deliberativo di quelli che possono costituire un vero e proprio sommovimento nella struttura e nell’organizzazione della Regione e, massimamente, nell’economia. Un atto che nella sua dizione tecnica e burocratica contiene la vita di miglia di lavoratori. Un atto deliberativo che come tanti altri di uguale portata e incidenza, assunti per cambiare il volto e il destino del Molise, non ha sortito alcun effetto. E’ rimasto lettera morta, lasciando nel pantano dell’inedia migliaia di lavoratori e l’economia molisana ad ansimare, per non cedere definitivamente al tracollo.

Campobasso. “Allargare il “perimetro” dell’area di crisi complessa – afferma il Presidente di Confindustria Molise Mauro Natale – non significa assolutamente disperdere le risorse in contributi a pioggia. Infatti, le risorse che il Ministero dello Sviluppo Economico stanzierà per l’area di crisi complessa molisana andranno ai progetti di reindustrializzazione che, ci auguriamo, verranno presentati per rioccupare i lavoratori senza lavoro, e non ai comuni soltanto perché “rientrano” nel perimetro dell’area di crisi. Fatta questa premessa – prosegue il Presidente Natale – il focus dell’interesse di tutti i soggetti coinvolti nell’area di crisi (Regione, sindaci, partenariato ecc.) dovrebbe essere la capacità di attrarre investimenti industriali strutturati in Molise. Senza progetti industriali, ossia senza imprenditori interessati ad investire nell’area di crisi molisana, utilizzando gli incentivi previsti dal Governo, non ci saranno occasioni di sviluppo e nuova occupazione per i lavoratori molisani. Tuttavia: considerando che ab-

Questa incapacità della giunta regionale di dare seguito alla propria volontà e alle proprie responsabilità, è il danno maggiore che il Molise possa avere, e subire. Purtroppo, incapace di reagire e di esigere che chi ha il compito di governare che governi. Metta in atto la sua strategia, le sue determinazione, le sue scelte annunciate, per poi restare prigionieri nei tentacoli dei gruppi di potere economici parassitari, delle utilità politiche, dei condizionamenti dei partiti. Tutto ciò è un palese cedimento morale, un palese tradimento elettorale, un palese danneggiamento dell’intero impianto socio/economico locale. Entro 90 giorni e dall’adozione dell’atto deliberativo della giunta del 23 settembre 2015, le società direttamente partecipate dalla Regione Molise avrebbero dovuto provvedere a predisporre un piano

operativo di razionalizzazione. Hanno provveduto? Non risulta. Come non risulta che entro il 31 dicembre 2015 le società abbiano dimostrato di aver avviato “idonee procedure di evidenza pubblica” ovvero abbiano posto in vendita le quote di partecipazione detenute dalla Regione. Né da parte della Corte dei Conti si sono avuti osservazioni. La paralisi è generale e generalizzata. Questa condizione di perniciosa apatia si riflette pericolosamente anche sui quei pochi e sporadici tentativi di “risurrezione” in coincidenza con la pallida rispesa economica nazionale. La Regione Molise non può ulteriormente disattendere i propri doveri e le proprie responsabilità sulla Gam e sullo Zuccherificio. Non può traccheggiare, soprattutto, barare. Dica, e se ne assuma la responsabilità, quale debba essere la loro sorte e quella di chi vi lavora(va). Nella strategia d’uscita per la Gam la volontà di fuoriuscita dalla gestione aziendale diretta è stata reiteratamente affermata ma mai attuata. Ne esca, se n’è capace. Per lo Zuccherificio, in una altalena di tentativi, si tiene an-

cora in piedi, la gestione concordataria. E il tempo passa inesorabilmente col nulla di fatto. Per la Fin Molise la strategia annunciata è la partecipazione azionaria della Regione, “ in quanto strumentale al perseguimento delle proprie finalità istituzionali e ” per attuare eventuali processi di incorporazione di altri Organismi societari che presentino, per compagine e funzionalità, connotati di compatibilità. L’attuazione di quella strategia si sarebbe dovuta tradurre “nell’esecuzione di un progetto di fusione per incorporazione della Sviluppo Italia Molise SpA”. … si sarebbe dovuta tradurre! Per Molise Dati è ancora nell’aria il “ percorso di trasformazione societaria, ovvero da società per azioni, a Società Consortile per azioni, preservando la mission statutaria e la natura di società di interesse generale” Anche per Autostrada Molise lo scioglimento anticipato della società per impossibilità del raggiungimento dello scopo sociale non ha trovato il sigillo e la sepoltura. Sepolti, invece, i diritti dei lavoratori della Gam (per restare alle situazioni eclatanti); incerte le speranze di una consistente ripresa dell’economia; in grave ritardo la programmazione 2014/2020 e la gestione del contributo dello Stato per lo stato di crisi industriale complessa dei Nuclei di Boiano, Pozzilli e Venafro. Dardo

“L’area di crisi va ampliata non ridotta” Per il presidente di Assindustria, Natale, occorrono investimenti biamo appena rispedito al mittente americano un investimento di ben 35 milioni di euro (Momentive a Termoli), considerando le vicende che hanno caratterizzato lo sviluppo industriale sul nostro territorio negli ultimi anni, per giunta di massima crisi economica, (Comitati contro l’ampliamento della Momentive e della Fis all’interno del Nucleo Industriale di Termoli, contro la centrale di biomasse nella piana di Campochiaro-Bojano eccetera), appare evidente che il Molise si caratterizza per un livello di conflittualità molto elevato rispetto allo sviluppo industriale, a prescindere dalle autorizzazioni e dalla regolarità degli investimenti. La contrarietà di un territorio “vocato” all’agricoltura e allo sviluppo naturalistico è in forte contrapposizione con l’interesse dello stesso ad attrarre investimenti per reindustrializzare aree colpite dalla crisi

economica, seppur tali aree coincidono con i Consorzi industriali, luoghi – andateli a vedere! – pressoché desolati, obsoleti e deboli per i servizi che ren-

dono alle imprese localizzate in quei siti. Fa riflettere, ad esempio, la circostanza che nell’area di crisi di Avellino – si legge sul sito di Invitalia, il soggetto che gestisce, per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, le agevolazioni per investimenti in alcune aree di crisi industriale – il primo progetto in graduatoria riguarda il trattamento e lo smaltimento di rifiuti (del valore di circa 9 milioni di euro). Da noi, in queste settimane, c’è una mobilitazione contro un impianto simile della Hera Ambiente!… Per concludere: gli attori protagonisti di questa vicenda, noi di Confindustria compresi, dovrebbero tutti insieme unire le forze per cercare imprenditori interessati ad investire da noi sulla Gam, sulla Ittierre, sull’automotive e ovunque essi desiderino, purché approdino in Molise e occupino lavoratori molisani”.


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Campobasso

5 marzo 2016

Pakistani malmenano poliziotti. Arrestati Colluttazione a colpi di bottiglia tra i due che poi si sono scagliati conto le forze dell’ordine CAmpobAsso. Nella tarda serata di giovedì sono giunte al centralino 113 della Polizia di Stato alcune segnalazioni per una lite in atto tra alcuni cittadini extracomunitari negli spazi del parcheggio superiore del terminal autobus sito in Via Giambattista Vico. Sul posto la Volante intervenuta si è trovata di fronte due soggetti stranieri, verosimilmente pakistani, che si affrontavano violentemente brandeggiando delle bottiglie di birra vuote e rotte. I due, entrambi di anni 26 ospitati presso un centro di beneficenza

di Campobasso, si presentavano sanguinanti con vistose ferite e in stato di alterazione per abuso

di alcol. A seguito del tentativo di dividerli, i due pakistani rivolge-

vano le loro violenze nei confronti del personale della Volante e di una pattuglia del

Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Campobasso prontamente intervenuta in ausilio. Gli agenti di polizia ed i carabinieri sono stati ripetutamente colpiti con le bottiglie, pugni e calci e solo dopo numerosi tentativi e non poche difficoltà sono riusciti ad ammanettare i due soggetti, subito dopo condotti presso il pronto soccorso dell’ospedale per la cura della ferite. I due poliziotti ed i due carabinieri hanno riportato tutti lesioni giudicate guaribili in 10 e 7 giorni.

All’ex Onmi la città dei ragazzi Un centro polivalente di aggregazione destinato ai ragazzi CAmpobAsso. L’Amministrazione comunale informa la cittadinanza che, con Delibera di Giunta Comunale n. 290 del 30.12.2015, è stato approvato il progetto “La città dei ragazzi: il luogo che vogliamo”, consistente nell’apertura di un Centro polivalente aggregatore, in grado di offrire uno spazio dove i ragazzi possano incontrarsi, coltivare i propri interessi, svolgere attività ludiche, di socializzazione ed educative, oltre a poter favorire scambi di esperienze personali e di gruppo. Il progetto in questione è stato affidato, con relativa convenzione, all’Associazione di Quartiere proponente “CB Nord”. Il Centro intende perseguire molteplici obiettivi: promuovere e sostenere stili di vita pro-sociali, arricchire e sviluppare le potenzialità evolutive e migliorare, in termini qualitativi e valoriali, la fruizione del tempo libero. In fase sperimentale, il progetto si rivolge a 20 ragazzi,

di età compresa tra i 14 e i 20 anni. Il Centro, sito nella centralissima via Muricchio (piano terra), è attivo tre giorni a settimana, ovvero il martedì, il giovedì e il sabato, dalle ore 18.00 alle ore 20.00. Il progetto offre ai giovani interessati, nella fase di sperimentazione, 3 attività (laboratorio musicale, fotografico e di fumetto). L’adesione alle attività è assolutamente gratuita ed avviene attraverso la compilazione di un‘istanza di partecipazione, redatta su appositi modelli disponibili presso la sede dell’Associazione di Quartiere ‘CB Nord’, sita a Campobasso in Largo Gramsci n° 15/A, tutti

i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 18.00 alle ore 19.30. Terminata la fase sperimentale, in base al gradimento che verrà manifestato dai giovani e sulla scorta di eventuali loro suggerimenti e/o proposte, si porterà il progetto a regime.

“Sul cammino della Croce” Riflessioni sulla Passione di Cristo con testi biblici, versi poetici e canti A CAmpobAsso, nella Chiesa Mater Ecclesiae, domenica 6 marzo 2016 alle ore 19,00, organizzato dalla Parrocchia Mater Ecclesiaee dall’’Associazione Polifonica Molisana “Sul cammino della Croce” è un progetto che si inserisce, a pieno titolo, nella mistica atmosfera che precede i giorni in cui si rivive il drammatico e solenne rito della Passione di Cristo. Voce recitante: Massimo IALENTI e il Coro Polifonico

Femminile “SamniumConcentus” Direttore: Guido MESSORE. L’evento si inserisce fortemente nel tema dell’Anno Giubilare della Misericordia voluto da Papa Francesco. E’ sul cammino della Croce che ci troviamo di fronte al mistero della misericordia divina. Non si tratta perciò di un concerto vero e proprio, ma di un “trattenimento spirituale” articolato in un prologo e dodici quadri. Non

si tratta nemmeno di una Via Crucis nel senso tradizionale, ma di una focalizzazione su alcuni fasi della Passione. La voce recitante farà da filo conduttore dell’evento che si basa su testi tratti dai vangeli e poesie di noti autori (A. S. Novaro, Giuseppe Ungaretti, Jacopone da Todi, ecc). Le musiche corali sottolineano con viva drammaticità il percorso che porta Cristo sulla via del Calvario.


Campobasso

7 5 marzo 2016

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Ecco spiegate le ragioni della strategia di Aliberti per fidelizzare i tifosi

Si va avanti con l’Euro, forse sino a fine campionato di Gennaro Ventresca Torneranno i giorni lontani in cui un fluido mercuriale ci portava, a ogni più modesto richiamo, a stare accanto ai nostri eroi? Tutti gli spettatori, anche nel corso degli allenamenti della squadra rossoblù, hanno sempre immaginato un mondo a misura di snack, pieno di ragazzi satolli con la faccia di Michele Scorrano, di Guido Biondi o di Oscar Tacchi stampigliata sul petto di una t-shirt. Oggi, per risvegliare definitivamente il sangue nelle vene dei nostri tifosi, bisogna trovare freschi stratagemmi. Uno dei più riusciti sembra essere quello di concedere loro l’ingresso sui gradoni della Nord al prezzo di un caffè. Da bar del centro, naturalmente. Non facciamo i sofisti anche in questo. Visto che più di qualcuno mi ha fatto notare, che al bar della

Piazzetta Palombo, la nobile “tazzina” si vende a 80 centesimi Venti in più del costo del biglietto da stadio. Vorrei qui raccontare una storia, non so sino a che punto figlia solo della fertile fantasia di Luciano De Crescenzo. L’ho imparata seguendo, con piacere bambino, uno degli spassosi episodi che compongono “32 Dicembre” il brillante film che ebbe anche un interessante successo nelle sale. Un tifoso napoletano, di quelli che non si fa fatica a definire “sfegatati”, pur avendo modeste capacità economiche non si frenò quando si trattò di sottoscrivere l’abbonamento per la stagione del Napoli di Maradona. Attraverso autentici salti mortali, l’uomo, mise insieme il gruzzolo per assicurarsi la tessera. Scelse la tribuna, per stare più comodo e vedere meglio le prodezze di Diego e del suo sodale Careca. Dovendo fare i conti con la cru-

dele realtà quotidiana, il tifoso, alla vigilia del Capodanno, si accorse di non disporre neppure di centomila lire per assicurarsi i fuochi d’artificio per festeggiare l’anno nuovo. Così, non senza remore, si vide costretto a rivolgersi al fratello che gli promise il “prestito”, alla sola condizione di poterlo umiliare, attraverso un sermoncino della durata di mezzora. Al quale il tifoso di Maradona non resistette, se ne andò dopo i primi rimbrotti. Rinunciando ai fuochi d’artificio. In compenso vide le partite del Napoli per tutto il campionato, dalla tribuna. ESSERE TIFOSI Più volte, in passato ci sono stati squisiti intellettuali di fama locale, ma mai considerati appena varcata la galleria di Lama Bianca, che hanno posto ai tifosi rossoblù l’insulsa domanda: “Cosa vuol dire essere tifosi del

Campobasso?” Alla domanda i tifosi hanno risposto sempre alla stessa maniera, alzando il sopracciglio e facendo spallucce: “Il tifoso è colui il quale ama la propria squadra. E immagina che possa vincere tutte le partite, anche quelle di mezza settimana”. Ci fu un altro intellettuale, squisito pure lui, che nel vedere la città imbandierata come non mai, per la vittoria del campionato della nostra squadra, che mi disse: “Ma che ci guadagna il tifoso con la vincita di questo campionato?” Lasciai perdere e passai a intervistare qualcun altro. PREZZO DI UN CAFFE’ Ormai ci abbiamo preso gusto. A prenderci il caffè delle “tre”. Al prezzo di un euro. Con Aliberti va di moda il prezzo politica a Selva Piana. “Per fidelizzare i tifosi” ci è stato spiegato. Tifosi

che avevano preso altra piega e la domenica bevevano il caffè pomeridiano lontano da Selva Piana. Al limite arrivavano sino al “Due di picche” nell’orticello della famiglia De Rensis, in via Facchinetti. Non torneranno né a Napoli né nella nostra città i giorni in cui si faceva la corsa all’abbonamento. E neppure quelli in cui per il corso, la domenica mattina, si allestiva un banchetto, simile a quello delle tre carte dei furbacchioni napoletani, per la vendita del “ticket”. Televisioni, cambi di abitudini e rinnovo generazionale hanno mutato gli scenari. Oggi bisogna escogitare altre strategie. Come quella del prezzo politico che va bene sin che va bene, perchè allo stadio come al cinema e al teatro è giusto che si paghi il giusto prezzo. E un euro non è un prezzo, ma solo un modo per tenere la contabilità delle presenze.

“Basta con la violenza sui campi” Conferenza stampa della Lega dilettanti e del Cra Molise su alcuni episodi nel calcio molisano CAMPOBASSO. “Si stanno ripetendo troppo spesso atteggiamenti poco ortodossi nei confronti degli arbitri ha detto il presidente del CR Molise Piero Di cristinzi – dopo aver sconfitto, dopo un iter abbastanza lungo, gli scontri tra le tifoserie, in accordo con il presidente del CRA Petrella, nel mese di novembre ho inviato una lettera a tutte le società, invitando i dirigenti ad un comportamento corretto e consone all’attività sportiva, la Federazione e la classe arbitrale hanno un interesse comune, c’è collaborazione con il nuovo presidente del Cra Petrella e insieme dobbiamo cercare di uscire da questa situazione e in clima di collaborazione bisogna ricercare le cause che scatenano questi atti di violenza, ognuno per la propria parte – ribadisce Di Cristinzi -, credo che nel passato sono stati commessi degli errori, come l’abbassamento dell’età per arbitrare, in sostanza, si è cercato di fare esordire arbitri giovanissimi nelle categorie più basse per avere maggiore possibilità anche a livello nazionale di avere giovani arbitri. Questo comporta nel far esordire nelle categorie più a ‘rischio’ giovani arbitri con poche gare alle spalle, non vuole essere una scusante, perché ripeto siamo contro la violenza, qualunque sia il motivo scatenante, ma se da una parte cerchiamo di isolare le persone più violenti tra i nostri tesserati, dall’altra vogliamo più responsabilità dagli arbitri e dai suoi dirigenti. Possiamo sconfiggere questo cancro che sta minando il nostro calcio regionale, e lo stesso presidente Carlo Tavecchio, già lo scorso anno, con il Comunicato Ufficiale n° 104 ha voluto aggravare le sanzioni quando i direttori di gara venivano fatti oggetti di atti violenti,

ma non devono pagare le Società, ma chi commette l’atto di violenza, perché sia giusto che chi commette un gesto impulso paghi per l’azione commessa, ma non può ricadere sulla Società, io ho espresso il mio pensiero anche a livello nazionale, l’ho fatto presente al presidente della Figc Tavecchio e al presidente degli arbitri Nicchi, non è giusto che tutto ciò che ruota all’interno o all’esterno di un impianto sportivo debba ricadere come responsabilità oggettiva sulla Società”. “Io chiedo agli arbitri di essere se stessi quando dirigono una gara – ha affermato il presidente del Cra Molise, Petrella – noi non chiediamo altro che far rispettare le regole, se questo poi degenera in una reazione da parte degli addetti ai lavori, noi non possiamo percorrere altre strade, il calcio nazionale, e in

particolare quello dilettantistico e giovanile, è sotto osservazione proprio per episodi che si ripetono in modo continuativo, il presidente dell’AIA Nicchi proprio qualche giorno fa ha portato all’attenzione in una commissione parlamentare questa situazione non più sostenibile e ha minacciato di non mettere più a disposizione i suoi collaboratori. Insomma bisogna fare qualcosa di più se non vogliamo rompere il giocattolo, la nostra disponibilità è piena e con il presidente Di Cristinzi c’è intesa in questo senso e credo che supereremo anche questo momento particolare, noi ci teniamo allo sviluppo del calcio molisano, siamo una componente importante, e non ci tireremo indietro dalle nostre responsabilità se ciò può far migliorare e riportare alla normalità il calcio nel Molise”.

Tragico frontale, muore un 60enne L’incidente lungo la Bifernina. A perdere la vita Antonio Del Gobbo di Limosano CAMPOBASSO. Terribile incidente ieri mattina sulla Bifernina nei pressi del bivio per Ingotte. Una Clio, per cause in corso di accertamento, è finita contro un Tir che viaggiava sulla corsia opposta. Sul colpo

è deceduto il conducente dell’utilitaria, Antonio Del Gobbo di 60 anni di Limosano. Sono ricoverati all’ospedale Cardarelli di Campobasso la moglie di Antonio Del Gobbo, rimasto vittima nell’incidente verifica-

tosi nella tarda mattinata sulla Bifernina, e l’autista del camion. La donna presenta un politrauma e il suo quadro clinico è serio, mentre sono meno preoccupanti le condizioni dell’altro. Il 60enne di Limosano era a

bordo della Clio nera, che stava viaggiando in direzione di Campobasso, quando per cause ancora al vaglio degli inquirenti l’auto si è scontrata frontalmente con il mezzo pesante, che dopo l’impatto è finito fuori

strada. Antonio Del Gobbo è morto sul colpo. Era conosciuto in paese come una persona buona. Oltre alla moglie, lascia due figli.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

5 marzo 2016

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Provincia di Isernia, cinquemila residenti in meno A distanza di 46 anni dalla istituzione della struttura provinciale, il presidente Coia ha fatto il punto della situazione ISERNIA. “L’istituzione della Provincia di Isernia ha consentito di esaltare il territorio immaginando un progetto di sviluppo omogeneo in ciascuno dei suoi 52 comuni che 46 anni fa si batterono per affermare un percorso di rinascita e di progresso aprendo una nuova era sfavillante di speranza. Oggi a distanza di quasi mezzo secolo molte cose sono cambiate, con evidenti criticità sotto gli occhi di tutti”. Lo ha scritto il presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia, per ricordare i 46 anni dalla nascita della Provincia. “Dobbiamo rimboccarci le maniche e riprendere tutti insieme quell’ottimismo che caratterizzò l’intera popolazione provinciale che guardò al futuro, negli anni a cavallo tra il 1950 e il 1970, con sorprendente positività. I numeri oggi sono, purtroppo, impietosi. La popolazione da oltre 92mila residenti è scesa a 87mila con un territorio costellato da Comuni di piccole dimensioni che non superano i mille abitanti.

Le dimensioni geografiche in un mondo globalizzato hanno permesso di fatto che l’economia prendesse il sopravvento sulla politica. La situazione è difficile e non bisogna abbassare la guardia. Oggi le Province sono state soltanto riformate e trasformate in enti di secondo livello perché la loro definitiva soppressione, come stabilito dalla Corte Costi-

tuzionale, poteva avvenire soltanto con una riforma della Costituzione. Le province sono state cancellate dalla Carta, passaggio essenziale per favorirne la soppressione ed entro la fine dell’anno il referendum per la riforma della costituzione le farà sparire completamente. Già oggi alcune funzioni e competenze sono state trasferite alle Regioni

mentre le Province sono rimaste in attività soltanto con le funzioni più strettamente legate al territorio (scuole, manutenzione stradale, pianificazione). A guidarle un consiglio provinciale eletto dai consigli comunali comprendente sindaci e consiglieri dei vari Comuni. I numeri della democrazia sono quelli che contano. A rischio

oggi ci sono non solo i piccoli Comuni, i piccoli ospedali, le piccole regioni ma soprattutto i fallimenti di aziende importanti che hanno messo in ginocchio migliaia di famiglie. Prima del 1970 ci fu un sollevamento di popolo per ottenere l’istituzione della Provincia. Oggi a distanza di 46 anni molte cose sono cambiate e il nostro primo dovere di cittadini è quello di riprovare a essere competitivi anche con le nostre piccole dimensioni e le nostre specificità, guardando con attenzione al futuro delle autonomie locali puntando alla costituzione di un ente intermedio (di Area vasta) tra le piccole municipalità e la regione che deve rimanere ente di programmazione e legislazione. Ma sempre più si avverte la necessità di ricreare sinergia e collaborazione nella filiera istituzionale che, a partire dalle micro municipalità, all’area vasta e alla Regione ricreando quel rapporto di fiducia tra cittadino e istituzioni”.

Furti e rapine in abitazioni ed esercizi pubblici, eseguito un arresto Operazione dei Carabinieri. Raffica di denunce e sequestri in tutta la provincia ISERNIA. Nell’ambito di una operazione predisposta dai Carabinieri, per contrastare fenomeni di criminalità e di illegalità in tutta la provincia di Isernia, una persona è stata arrestata e undici sono state denunciate alla competente Autorità Giudiziaria per reati che vanno dal furto alla rapina, dalla truffa all’appropriazione indebita, dalla omessa custodia di armi alla mancata ottemperanza di provvedimenti emessi dal Giudice. I militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Isernia, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso nei confronti di un 35enne di Venafro, in quanto ritenuto responsabile di alcuni furti e rapine in abitazioni private e attività commerciali commesse nel recente passato in provincia di Isernia, con particolare riferimento alla zona del venafrano. Ad Isernia, i militari della locale Stazione,

hanno denunciato un 25enne del posto per il furto di un smartphone, ai danni di un giovane studente, mentre un 36enne ed un 30enne, sempre del luogo, sono stati denunciati per non aver ottemperato ad un provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria nei loro confronti. A Venafro, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 25enne ed un 23enne, entrambi di Napoli, per attività di commercio ambulante abusivo. I due sono stati sorpresi nel centro abitato mentre vendevano capi di biancheria senza alcuna autorizzazione amministrativa. La merce è stata sottoposta a sequestro. Una 51enne di Venafro è stata invece denunciata per appropriazione indebita, essendosi impossessata di un portafogli che una cliente di un supermercato, aveva dimenticato nel carrello della spesa. E sempre a Venafro, un 30enne del

luogo, è stato denunciato per truffa aggravata. L’uomo acquistava due macchine agricole per un importo di ottomila euro, pagandole con assegni contraffatti, e rivendendole poi ad un 40enne di Pratella, in provincia di Caserta. I due mezzi sono stati sottoposti a sequestro. E per una analoga vicenda, a Castel del Giudice, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 37enne, un 35enne ed un 50enne, tutti della provincia di Campobasso, che avevano acquistato bestiame da un allevatore locale, per un importo di quattromila euro, pagando con assegni contraffatti. Infine a Pietrabbondante, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 70enne del posto per omessa custodia di un fucile calibro 12 e relative munizioni, dallo stesso legalmente detenute. Sia l’arma che le cartucce rinvenute venivano sottoposte a sequestro.

Controlli straordinari della Polizia La questura di Isernia ha organizzato un servizio di prevenzione sul territorio ISERNIA. Continua da parte della Polizia di Stato della Questura di Isernia l’attività straordinaria di controllo del territorio in provincia e, in particolare, sull’area di Venafro. Il complesso dispositivo, coordi-

nato dal Dirigente l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso pubblico, è stato attuato, da pattuglie della sezione volanti della Questura e della Sezione della Polizia Stradale di Isernia, con l’ausilio di tre equipaggi del Re-

parto Prevenzione Crimine “Abruzzo” di Pescara che, al fine di prevenire e contrastare le forme di criminalità più diffuse, da quella predatoria allo spaccio di sostanze stupefacenti e all’immigrazione clandestina, hanno proseguito i controlli a persone, locali pubblici ed al traffico veicolare sulle arterie stradali di collegamento di Venafro con Roma e Napoli ed Isernia-Campobasso. Nel corso dei citati servizi ed, in particolare, durante i posti di controllo sono stati fermati veicoli accuratamene selezionati in base

alle caratteristiche di interesse ai fini di Polizia in modo da garantire il massimo risultato dell’azione di prevenzione. Sono stati quindi fermati e controllati 180 veicoli, identificate 270 persone, alcune delle quali con pregiudizi di polizia. Sono state contestate numerose infrazioni al codice della strada, sequestrato un veicolo in quanto sprovvisto di regolare copertura assicurativa. Sono stati intensificati al massimo anche i controlli alle persone sottoposte a misure di

prevenzione o sicurezza . Nel corso di uno di questi, in orario notturno, I.A. di anni 29, sottoposto a regime si sorveglianza speciale, non è stato trovato presso la propria abitazione in violazione di quanto previsto dalle disposizioni impartitegli dalla Autorità di Pubblica Sicurezza; per tale motivo lo stesso è stato deferito, in stato di libertà, alla locale Procura della Repubblica, per violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale, così come previsto dall’art. 75 del D.lgs. 159/11.


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Termoli

5 marzo 2016

Progetto sul tunnel, le denunce Il Comitato “Termoli Decide” presenta tre esposti TERMOLI. Il comitato referendario “Termoli DECIDE”, nei giorni scorsi, ha provveduto all’invio, alle autorità competenti, di n.3 esposti inerenti l’iter amministrativo di approvazione del progetto preliminare del tunnel di collegamento tra il porto ed il lungomare nord e opere annesse. In particolare, si richiama l’attenzione sulla figura del Responsabile Unico del Procedimento e la compatibilità della propria nomina con le recenti disposizioni di legge, allo scopo di consentire la verifica dell’eventuale sussistenza di violazione di norme che disciplinano la cor-

retta gestione delle risorse pubbliche. Inoltre segnaliamo la mancata adozione in sede di Consiglio Comunale del Pgtu (Piano Generale del Traffico Urbano). Nell’approfondire lo studio sulla necessità di realizzare quest’opera strategica di nuova viabilità ci siamo chiesti in base a quale strumento regolarmente approvato dal Comune di Termoli siano state effettuate le valutazioni alla base del progetto di realizzazione del tunnel. Non ci risulta, infatti, la presenza a Termoli di un Piano Urbano del Traffico in vigore.

Con deliberazione numero 77 del 18-02-2014 l’Amministrazione precedente adottava il Piano Generale del Traffico Urbano del Comune di Termoli ma l’Amministrazione attuale, non procedeva all’approvazione del suddetto Piano, interrompendone l’iter. Si ritiene importante far notare come il PGTU adottato dal Comune di Termoli in data 18/02/2014, al fine di risolvere le criticità rinvenute relative alla mobilità, non contempli alcun intervento infrastrutturale così invasivo come quello proposto dall’attuale Amministrazione, bensì miri a

fornire uno strumento di pianificazione che organizzi la mobilità nella complessità dell’interazione tra tutte le sue componenti (circolazione, incidentalità, sosta, TPL, utenza debole) garantendo che le misure previste possano essere messe in atto per fasi graduali. Questioni che avremmo voluto discutere con l’Amministrazione stessa ma, data la totale assenza di propensione al dialogo in materia di tunnel, come confermato nell’ultimo Consiglio Comunale, ci vediamo costretti a cercare risposte in altri contesti. Anche alla luce dei fatti esposti,

rinnoviamo ancora una volta, alla Giunta Comunale, l’invito a rimuovere il muro che ha posto tra essa stessa e la collettività cittadina e colmare il grave vuoto di trasparenza che sta preoccupantemente caratterizzando l’iter di realizzazione del tunnel. Si invita quindi l’Amministrazione a decidere per la sospensione dell’iter procedurale, ad intraprendere nell’immediato una fase di informazione e di confronto aperto, fin’ora negato, e infine a rimettere la decisione della realizzazione dell’opera alla volontà dei cittadini termolesi.

Carresi, commissione ferma Il sindaco di Ururi, Plescia, chiede l’intervento del prefetto di Campobasso URURI. Non si schioda l’attività della commissione unica di vigilanza che sovrintende (o dovrebbe farlo) alle Carresi, secondo quanto deciso nell’ambito del nuovo disciplinare di gara. Si doveva tenere prima il 18 febbraio , poi rinviata al 24 febbraio, è stata ulteriormente rinviata al 2 marzo, ma nemmeno mercoledì scorso è stato possibile concludere il procedimento, poiché mancava il rappresentante della Fise, la federazione degli sport equestri in Molise. In ballo la scelta del percorso idoneo per poter avviare gli allenamenti in vista della Carrese. Il tempo stringe e la priorità assoluta è che quest’anno la Carrese deve essere disputata dopo lo stop forzoso del 2015. Purtroppo, quando la commissione Cuv si insedia, il deliberato finale perde di efficacia qualora ne sia assente uno dei componenti effettivi previsti dal disciplinare. Come preannunciato, il sindaco di Ururi Luigi Plescia, che concluderà il suo mandato dopo le celebrazioni di inizio maggio, ha dichiarato che si rivolgerà direttamente alla prefettura e alla questura di Campobasso, per rendere noto cosa stia accadendo in seno al consesso di vigilanza e quali incognite questi ritardi stiano alimentando in vista della stagione della

Corsa dei carri. Già c’era stato un precedente, con la missiva del 25 febbraio scorso. Ecco il verbale integrale della seduta del 2 marzo scorso. “L’anno 2016, il giorno 2 del mese di marzo, alle ore 13 presso la sede dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno, sita in Piazza Duomo, 44, la Commissione si è riunita esprimere parere in merito alla tradizionale manifestazione dei carri trainati da buoi”, richiesta presentata dal Comune di Ururi con nota n. 207 del 13.01.2016 e n. 459 del 29.01.2016. Sono presenti: 1) Luigi Plescia, sindaco del Comune di Ururi, delega del Presidente dell’Unione n. 230 del 01.03.2016 — Presidente; 2) Ten. Raffaele Intrevado – Responsabile del Servizio di Polizia Municipale di Ururi; 3) Arch. Giovanni Granitto – Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Ururi; 4) Ing. Giandomenico Zarlenga, esperto in elettrotecnica; 5) Ing. Antonio Giangiobbe – del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco; 6) Dr. Nicola Rossi – Servizio Sanità Animale Asrem. 7) Dott.ssa Maria Patrizia Del

Torto – Servizio Igiene e Sanita Pubblica U.O.C.- Asrem; Espleta le funzioni di segretario il Dr. Angelo Prozzo, dipendente dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno. Il presidente verificata l’assenza del tecnico abilitato della (Fise), dichiara deserta la seduta, ai sensi del Regolamento per l’organizzazione ed il funzionamento della commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo gestita in forma associata, approvato con Deliberazione di Consiglio dell’Unione n.4 del 26.03.2007. Si osserva che la Fise convocata con nota n.177 del 16.02.2016, non ha fatto pervenire nessuna nota o co-

municazione in merito. Pertanto alla luce di quanto sopra descritto, circa la mancanza di un Tecnico della Federazione Italiana Sport Equestri, ente riconosciuto nell’Allegato all’Ordinanza del Ministero della Salute del 07.08.2014, il presidente chiede di trasmettere il presente verbale alla prefettura di Campobasso ed alla questura di Campobasso per quanto di competenza. Si aggiorna a prossima seduta che sarà convocata a data da destinarsi, previa acquisizione della disponibilità da parte di un Tecnico abilitato come riportato nell’Ordinanza del Ministero della Salute del 07.08.2014”.

Donne malate di cancro, il progetto Oltre la cura si riacquistano autostima e benessere TERMOLI. Si è tenuta la prima giornata del progetto la bellezza delle donne, l’immagine sfocata allo specchio riprende, forma e luminosità. Durante le ore trascorse con un po’ di leggerezza si scopre che l’immagine che si credeva persa per sempre riemerge nello specchio. L’obiettivo è quello di aiutare le donne colpite da tumore, a contrastare gli effetti collaterali delle terapie permettendo alle pazienti oncologiche di acquisire consigli utili e pratici accorgimenti per riconquistare autostima e senso di benessere. Insieme a un consulente di bellezza, che insegnerà alle pazienti il modo più adatto per curare il

proprio look, la propria pelle, per scegliere un cosmetico o il makeup più appropriato, ma soprattutto come valorizzare il proprio aspetto con qualche piccolo “trucco”. Perdita di capelli, di ciglia e so-

pracciglia, occhiaie, ma anche pallore, oscillazioni di peso: molti gli effetti della chemioterapia che sono visibili sul viso e sul corpo di chi sta affrontando un cancro. L’estetica è un aspetto da non sottovalutare all’interno del percorso

terapeutico. L’iniziativa non rientra tra le terapie propriamente mediche, non le sostituisce, ma di sicuro fa in modo che le pazienti vivano meglio la propria quotidianità, si riapproprino della personale bellezza e femminilità. Per una donna, in particolare, quando bellezza e femminilità vengono intaccate viene meno la propria identità, e insieme a dolore fisico e mentale subentrano insicurezza, imbarazzo e disagio per un’immagine nella quale

non ci riconosciamo. La presenza delle due associazioni, l’Avis di Termoli con il presidente Mario Ianieri e la coordinatrice giovani Federica Ianieri che ha fortemente voluto questo progetto con la psicologa dell’Ail De Michele ha dato il via a questo progetto che verrà portato avanti dalle sapienti mani di Cleofino Casolino, noto parrucchiere del territorio termolese con grande esperienza nel settore della bellezza e la giovanissima Chiara Manes, make up artist con già parecchia esperienze nel suo bagaglio (Miss Italia 2014, sfilata di Eliana Riccio a Roma). E lei stessa a rappresentare la propria partecipazione.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

5 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Allacci acqua, ora si può Dopo le proteste dei cittadini di Termoli, la Crea ha risolto il problema TERMOLI. I cittadini termolesi potranno tornare a chiedere le volture dell’acqua. E’ quanto stabilito al termine di un incontro ‘di fuoco’ che si è tenuto tra l’Egam, l’ente gestore del servizio idrico integrato a livello regionale, e la Crea, la società che si occupa della gestione dell’acqua per conto del Comune di Termoli e che gestisce anche il depuratore al porto oggetto, nelle settimane passate, di veri e propri raggi X. Il perché è presto detto: la strutture, che dovrebbe canalizzare l’acqua delle fogne e depurarla prima che arrivi in mare, costruita decenni fa (e quindi presumibilmente per una popolazione inferiore a quella attuale) è al collasso. A confermarlo erano state anche le dichiarazioni di Paolo Santini, responsabile della Crea, che contattato telefonica-

mente aveva affermato la necessità di ridurre la portata di acqua in arrivo al depuratore. Da qui lo stop ai nuovi allacci decretato già ad agosto 2015 e alle volture. Una prassi che per settimane ha fatto ‘infuriare’ i termolesi che si sono sentiti rispondere ‘picche’ alle richieste di subentro o di nuovo allaccio. Una decisione che la Crea ha dovuto prendere gioco-forza per evitare il ‘tracollo’ della struttura. Tracollo che, adesso, non ci sarà perché al termine dell’incontro durante il quale lo stesso sindaco Sbrocca ha sollecitato il ritorno alla situazione preesistente (chiedendo, quindi, di consentire i nuovi allacci e le volture) Egam e Crea hanno deciso, di concerto, l’avvio di lavori straordinari di manutenzione che aumenteranno la capacità di abitanti equivalenti.

Nella sostanza, quindi, permetteranno al depuratore di ‘smaltire’ l’acqua relativa al numero degli abitanti che attualmente ci sono a

Termoli. In passato era stato presentato anche un progetto per un impianto di sollevamento che, in

pratica, avrebbe dovuto traghettare il 50% dell’acqua che attualmente arriva al depuratore del porto verso la zona di Pantano Basso. Progetto esecutivo per il quale, però, ancora non viene redatto il relativo bando. Per quello che riguarda, invece, il nuovo depuratore al Sinarca bisognerà attendere ancora un po’. “Da quando ci siamo insediati noi abbiamo fatto di tutto per velocizzare i lavori e abbiamo dovuto cambiare anche il direttore dei lavori del depuratore al Sinarca – ha affermato il sindaco Sbrocca – adesso siamo a buon punto perché la gran parte delle cose sono quasi finite e speriamo di completare tutto nel più breve tempo possibile in maniera tale da poter consegnare anche questo modulo alla città”.

Impianti sportivi, le gare d’appalto E’ stato pubblicato l’avviso per l’affidamento in concessione della gestione TERMOLI. È stato pubblicato l’avviso per l’affidamento in concessione della gestione dell’impianto sportivo comunale sito in via Asia. L’impianto è destinato

allo svolgimento di attività sportive agonistiche o sportivo-ricreative e di tutte le discipline compatibili con la struttura (calcio a 5 e/o altre attività sportive compati-

bili) nel rispetto delle normative vigenti. Il concessionario dovrà gestire l’impianto secondo il piano presentato in sede di offerta tecnica, con la finalità di identificare l’impianto stesso come luogo di aggregazione ed integrazione per la cittadinanza, del quartiere e di tutta la città. A questo fine, nel progetto tecnico di gara, i concorrenti dovranno prevedere soluzioni progettuali che garantiscano l’apertura in tempi brevi degli impianti per la piena fruizione da parte della collettività. La gara prevede la gestione dell’impianto per la durata di 10 anni. Sono ammessi a partecipare al bando le società sportive e le associazioni sportive dilettantistiche regolarmente affiliate alla FSN, DSA e/o agli EPS. Le domande di partecipazione devono pervenire entro il 15 aprile 2015 alle ore 12.00 al seguente indirizzo: Comune Termoli, Ufficio Protocollo via Sannitica, n°5, 86030 Termoli Cb. Per tutte le info necessarie a partecipare consultare il sito del Comune di Termoli, sezione Avvisi

Rospo Mare, il Comune bussa a soldi L’amministrazione chiede il pagamento di quanto dovuto per l’impianto TERMOLI. Ennesima disputa in Commissione tributaria provinciale tra l’amministrazione comunale di Termoli e la società Edison, proprietaria del campo petrolifero off-shore Rospo Mare. L’avvocato Antonio Di Giovanni, che cura gli interessi dell’azienda di estrazione idrocarburi ha impugnato, infatti, l’avviso di accertamento dell’Imu per il 2013, notificato nello scorso autunno. Il Comune chiede il pagamento di oltre 3,66 milioni di euro, tra importo, interessi e sanzioni, giusti-

ficati a dire dell’ente municipale dal costo di costruzione delle due piattaforme, che superò i 190 miliardi delle vecchie lire, poco meno di 100 milioni di euro, come da documentazione acquisita dalla Capitaneria di Porto di Termoli. Molteplici gli elementi con cui la Edison si dichiara in contestazione con l’accertamento del Comune, tra cui la carenza del presupposto impositivo e la contitolarità delle piattaforme con altro soggetti



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Opinioni

Dal 6 marzo al 6 aprile una giornata “lunga un mese” all’insegna della mobilità dolce e ricca di eventi per far rivivere e non dimenticare le vecchie linee dismesse e promuovere un turismo storico-ferroviario di qualità. Tra gli appuntamenti di punta il viaggio in treno sulla “Transiberiana d’Italia”, la storica tratta che collega Sulmona-CarpinoneIsernia nel cuore dell’Appennino abruzzese-molisano. Un viaggio nel tempo sui binari di una delle ferrovie più suggestive d’Italia. Anche Legambiente promuove l’iniziativa con diversi appuntamenti sul territorio: dalle passeggiate a piedi alle biciescursione, dalle visite guidate nei centri storici alle mostre. Il 6 marzo 2016 torna l’appuntamento con la Giornata nazionale delle Ferrovie Non Dimenticate. Giunta alla nona edizione, l’evento, organizzato come sempre della Confederazione della Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.), alla quale Legambiente aderisce, quest’anno si apre con due novità. La prima riguarda la durata dell’evento: non sarà più una singola giornata ma un intero mese dedicato alla mobilità sostenibile, dal 6 marzo al 6 aprile 2016, con un programma ricco di eventi in tutta la Penisola: dai viaggi sui treni storici alle escursioni a piedi o in bicicletta, ma anche incontri e dibattiti sulla mobilità dolce per confrontarsi e lanciare proposte a riguardo. La seconda novità riguarda il nome: passando da “giornata delle ferrovie dimenticate a NON dimenticate”, per sottolineare e ricordare tutte quelle infrastrutture dismesse che, grazie all’impegno di Co.Mo.Do, e alla partecipazione di cittadini e istituzioni, sono tornate a vivere. L’esempio arriva dalla Transiberiana d’Italia, la storica e suggestiva tratta Sulmona-Carpinone-Isernia che “unisce” Abruzzo e Moliseattraverso la bellezza di paesaggi unici e panorami mozzafiato: dagli altopiani abruzzesi alle montagne del Parco nazionale della Majella.Lunga 128,7 km e inaugurata nel 1897 per collegare la “capitale meridionale” (Napoli) alle terre abruzzesi-molisane, la Transiberiana d’Italia,dopo essere stata chiusa definitivamente nel 2011 al traffico dei passeggeri ed essere stata quasi dimenticata, negli ultimi anni è tornata a rivivere grazie alla Fondazione FS Italiane e Associazione Le Rotaie Molise, raggiungendo sempre numero da record di presenze. Un segnale importante che indica la voglia di riappropriarsi e di non dimenticare il patrimonio storicoculturale e il potenziale turistico di queste linee secondarie.

5 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Giornata delle Ferrovie non dimenticate

Ad aprire la Giornata delle Ferrovie Non dimenticate sarà proprio il viaggio in treno sulla “Transiberiana d’Italia”, appuntamento clou di questa e d i z i o n e 2016per far scoprire ai passeggeri la bellezza dell’Appennino abruzzese-molisano, a bordo di un treno d’epoca che renderà ancora più speciale il viaggio. L’evento vedrà anche la partecipazione di Luigi Cantamessa, Direttore Fondazione FS, Massimo Bottini, Presidente di Co.Mo.Do, Alessandra Bonfanti e Enrico Fontana di Legambiente, Giovanni Lolli, Vicepresidente Regione Abruzzo, Franco Iezzi, Presidente del Parco Nazionale della Majella, Antonio Carrara, Presidente nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Francesca Aloisio direttore di Legambiente Abruzzo, Manuela Cardarelli, Presidente di Legambiente Molise, Paola di Laura, Presidente Regione Molise. Per la stessa giornata FIAB Varese Ciclocittà e Legambiente Varese propongono un’escursione a piedi o in bicicletta lungo la Ciclovia Internazionale della Valmorea, con un aperitivo a buffet e la possibilità di fare il punto sui prossimi sviluppi della ciclovia con gli amministratori dei comuni interessati. Sempre il 6 marzo, la Giornata delle Ferrovie non dimenticate tra i viaggi turistici in treno storico propone anche quello sulla tratta Verona-Peschiera- Mantova, sulla Agrigento-Porto Empedocle, la Palermo- Agrigento, la Cagliari-

Carbonia, e la Milano-Varallo Sesia. Poi si continuerà con una serie di iniziative articolate durante l’intero mese di marzo, tra le quali il convegno “Sul binario giusto: esperienze e regole per promuovere la mobilità dolce nel paesaggio italiano”, in programma a Roma giovedì 10 marzopresso la Camera dei Deputati. All’incontro parteciperà anche Legambiente con la sua presidente Rossella Muroni per ragionare sulle proposte normative in discussione in Parlamento e chiedere norme snelle e coordinate sul fronte delle ferrovie turistiche, di quelle dismesse, sulle greenways e la rete della mobilità dolce sui territori. Il mese si concluderà con la “Quarta Maratona Ferroviaria” da Palermo a Bagnoli per accendere i riflettori sui servizi ferroviari del Mezzogiorno, spesso in condizioni critiche ma ricchi di potenzialità turistiche non valorizzatearrivando con una carrozza d’epoca al museo ferroviario di Pietrarsa (Na) dove si terranno gli Stati Generali del Turismo del Mibact. “Le Ferrovie non dimenticate dichiara Alessandra Bonfanti di Legambiente - rappresentano un importante patrimonio nazionale paesaggistico e culturale che merita di essere valorizzato e sono un’opportunità preziosa per avviare e incentivare una riconver-

sione sostenibile all’insegna di un turismo di qualità. Molte ferrovie, un tempo dimenticate e abbandonate, sono state trasformate in vie verdi sulle quali pedalare, andare a cavallo, passeggiare. Altre sono state rimesse in attività e sono diventate luoghi di incontro e socialità, presidi ambientali e culturali, e fucine dell’economia civile come è successo da tempo in Europa e come stiamo provando a fare, grazie ad un protocollo tra Legambiente e RFI, perriattivare le stazioni impresenziate che da luoghi di abbandono stanno diventando spazi di socialità e fucine di economia civile. Un esempio per tutti la green station di Pescara e di Potenza, e a breve quelle di Brenna-Alzate (CO) e San Sistino di Livenza (VE). Per questo è fondamentale avere un progetto di riconversione per le linee dismesse e continuare ainvestire sulla manutenzione ordinaria di questo patrimonio ferroviario”. Tra gli altri appuntamenti in programma organizzati da Legambiente:in Sardegna da non perdere domenica il viaggio del Trenino Verde che da Mandas (CA) arriverà a Seui (CA), con brevi fermate a Palarana e al Borgo dei Carbonai (Betilli), riscoprendo così la bellezza di una tratta, la Mandas-Arbatax, ormai esclusivamente turistica. Una volta arrivati a Seui, ci sarà un incontro con il sindaco e poi una visita guidata al centro storico seguendo il Percorso Monumentale Sehuiense. In Calabria, l’associazione ambientalista ha organizzato un’escursione di trek-

king lungo la tratta ferroviaria che da Silvana Mansio arriva a San Giovanni in Fiore. In occasione della giornata delle ferrovie non dimenticate, il circolo Valle d’Aosta di Legambiente promuoverà, insieme a numerose altre associazioni, in particolare il CaiTam e l’associazione Pendolari Stanchi un concorso fotografico “Obiettivo binario vivo” che verrà presentato con una conferenza stampa sabato 5 marzo ad Aosta. Il concorso, aperto a tutti, ha lo scopo di non far dimenticare la tratta ferroviaria Aosta-PréSaint-Didier “sospesa” dal 20 dicembre scorso e che RFI e Regione Valle d’Aosta vorrebbero chiudere definitivamente. Le foto digitali inviate saranno valutate da una giuria presieduta dal fotografo professionista Roberto Andrighetto e il 20 marzo si terrà la premiazione finale. Domenica 13 marzo, appuntamento con la biciescursione lungo la ex ferrovia Crotone-Petilia-Policastro, alla scoperta della biodiversità del Marchesato Crotonese. Una biciclettata che passerà lungo l’ultimo tratto dell’ex ferrovia, lungo circa 11km, caratterizzato da un paesaggio particolare. Anche se infatti è presente poca vegetazione, data la presenza di calanchive argillose, in primavera questa zona si arricchisce di variegati cromatismi e di una interessante avifauna. Anche in Lombardia la Giornata delle Ferrovie Non Dimenticare sarà all’insegna delle due ruote con la pedalata di 12 km lungo la ex ferrovia Saronno-Seregno. Il 13 marzo ci sarà una biciescursione lungo le linee ferroviarie Arcisate-Stabio e lungo la linea Varese-Porto Ceresio, durante la quale si potrà ammirare la bellezza della Valle della Bevera. A seguire l’incontro organizzato da Legambiente Valceresio per riflettere sulle opportunità per la mobilità ciclistica legate alle vecchie e nuove infrastrutture ferroviarie. Ad Urbino il Circolo Legambiente “Le Cesane” in collaborazione con L’Associazione Ferrovia “Valle Metauro” FVM per il 7 marzo ha invece organizzato, presso il CEA “Casa delle Vigne”, una mostra sulla linea ferroviaria Fano-Urbino ritenuta essenziale per la valorizzazione del paesaggio del Montefeltro e nel rilancio di una mobilità sostenibile. Ed ancora il 9 aprile a bordo de Il treno verde di Legambiente in sosta a Cosenza, si terrà un incontro dedicato al futuro della ferrovia della Sila.


Da dicembre in edicola e librerie


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