tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 44 giOvedì 25 febbrAiO 2016 - diStribuziONe grAtuitA
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Pasquale Guarracino L’Oscar del giorno lo assegniamo a Pasquale Guarracino. Il sindacalista della Uil ha inteso mostrare solidarietà proprio al giovane disoccupato che ha messo in pratica una protesta civile e di coraggio. E’ da tempo che Guarracino pone il problema del lavoro e, soprattutto, la necessità di progetti e programmi. Ma ai suoi appelli, agli interrogativi posti la classe politica regionale non ha mai dato risposta alcuna.
IL TAPIRO DEL GIORNO
L’OSCAR DEL GIORNO
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GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Domenico Di Nunzio Il Tapiro del giorno lo diamo a Domenico Di Nunzio. Il presidente della prima commissione regionale, delegato regionale al Turismo non si è mai reso promotore di azioni propositive in favore del settore. Nè, tantomeno, ha presentato proposte programmatiche. In compenso, però, continua a mantenere gli incarichi e fa bella mostra di sè nelle manifestazioni. E’ ancora possibile?
Il giovane disoccupato Sergio Micatrotta dinanzi il Consiglio regionale senza mangiare nè bere Una Regione senza assessore al Lavoro e priva di idee E i giovani vanno via e sono senza prospettive
Servizio a pag. 3
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 25 febbraio 2016
La Gazzetta del Molise, pubblicando i grafici e la relazione del progetto vincitore del Concorso d’idee per la realizzazione delle nuova sede regionale, fa ciò che avrebbe dovuto fare la Regione
Della nuova sede regionale vanno considerate soprattutto la sostenibilità economica-manutentiva e quella sociale
Come abbiamo scritto, l’architetto Nicola Guglielmi, leader del gruppo di professionisti (Michele Spina, Vincenzo Presutti, Mario Panichella, Raffaele Fenderico, Gianfranco Gallina, Tonino Antoniani, Giuseppe Caccavelli, Domenico Angelone, Alfredo Cocchiarella, Mauro Iacobacci, Gianfranco De Benedittis e Carmen Valiante) che ha vinto la selezione per una proposta progettuale d’idee per la realizzazione della sede del Consiglio, della Giunta regionale e dei servizi comuni nelle aree del’ex Hotel Roxy e dell’ex stadio “romagnoli”, amerebbe far conoscere ai cittadini la propria opera progettuale, cosa che gli viene impedita dalla Regione Molise, committente della selezione, non avendo finora rispettato i contenuti e gli obblighi previsti dal bando internazionale. Stiamo provvedendo noi de La Gazzetta del Molise, trascrivendo le parti più interessanti ed esplicative del progetto contenute nella relazione tecnica e con i grafici illustrativi. Un contributo alla conoscenza in favore dell’opinione pubblica, e un riconoscimento ai tecnici che hanno elaborato il progetto risultato primo in un lotto di 83 concorrenti dall’Italia e dall’estero. Nella precedente corrispondenza abbiamo riportato il percorso dello studio che ha portato all’elaborazione dell’idea progettuale e le tre fasi in cui l’idea s’è sviluppata. Continuando nella lettura della relazione tecnica, l’architetto Guglielmi ritiene che “Il termine <sostenibilità> oggi sembra diventato un intercalare; se ne parla forse anche troppo e in modo improprio, a volte in modo generico; aggettivando con il termine “sostenibile” diversi sostantivi (sviluppo sostenibile, mobilità sostenibile, turismo sostenibile) o al contrario non aggettivando affatto il termine “sostenibilità”, ipotizzando che essa sia solo quella ambientale. Accanto alla sostenibilità ambientale ci sono le questioni connesse alla praticabilità economico-finanziaria di un programma d’azione e la sua attivabilità sotto l’aspetto sociale. In altri termini, della nuova sede regionale si tratta di considerare soprattutto la sostenibilità
La proposta progettuale dell’architetto Guglielmi prevede un punto strategico di partenza delle principali linee di composizione e di forma del nuovo quartiere direzionale, lo stesso utilizzato alla fine degli anni ’30 per edificare la facciata concava del Palazzo Incis su Piazza Savoia economica-manutentiva e quella sociale. Il quindicesimo punto della “Dichiarazione sull’Ambiente Umano” (conferenza Onu 1972), ricorda che “ nella pianificazione edile e urbana occorre evitare gli effetti negativi sull’ambiente, ricavandone i massimi vantaggi sociali, economici ed ecologici per tutti”. La proposta progettuale prevede un punto strategico di partenza delle principali linee di composizione e di forma del nuovo quartiere direzionale, lo stesso utilizzato alla fine degli anni ’30 per edificare la facciata concava del Palazzo Incis su Piazza Savoia. Amerebbe far sapere e dimostrare che “non si può prescindere da un contesto così consolidato, per inserire una nuova e imponente struttura direzionale; si pensi che in occasione dell’edificazione del palazzo Incis fu deviato il corso dell’acquedotto di Monteverde”. (2. Continua) Dardo
Belmonte, chiuso l’ambulatorio, L’Asrem taglia la luce BELMONTE DEL SANNIO. L’Asrem, l’azienda sanitaria del Molise, ha deciso di disdire il contratto di fornitura dell’energia elettrica presso l’ambulatorio di Belmonte. Un taglio netto, perché bisogna contenere le spese. I due medici che usufruiscono di quell’ambulatorio restano così senza corrente elettrica, non possono quindi utilizzare neanche i computer per la compilazione delle ricette. Risultato: l’ambulatorio è
L’Azienda sanitaria vuole contenere le spese Il sindaco Borrelli presenta denuncia alla Procura
chiuso. Una situazione al limite del paradosso che è iniziata appena qualche giorno fa, lunedì precisamente, e all’improvviso. Nessuno, infatti, né i due medici, né il Comune di Belmonte, era stato avvisato di questa geniale decisione dell’Asrem. Immediata la reazione del sindaco del paese Errico Borrelli il quale, incredulo e basito, dopo aver chiesto conferma dell’incredibile notizia rimbalzata fino
al suo ufficio, ha preso carta e penna e si è rivolto alla Procura della Repubblica e ai Carabinieri denunciando quello che a lui pare un evidente caso di «interruzione di pubblico servizio». Per l’Azienda sanitaria toccherebbe ai due medici pagare la bolletta del consumo di energia elettrica. Ma non sarebbe stato il caso di rendere edotti gli stessi sanitari della necessità del cambio di utenza invece di far chiudere l’ambulatorio medico?
TAaglio lto Non c’è nessuno che mangi meno dolci di un pasticciere, recita un vecchio adagio; descrivendo la condizione di chi, pur circondato di prelibatezze, alla fine ne viene saturato fino a rifiutarle. Il pasticciere di questa nostra storia, invece, ha deciso di rinunciare anche al primo, al secondo ed al contorno e non perché gli siano venuti a nausea ma perché teme che la sua condizione di disoccupato possa, simbolicamente (ma neanche tanto, alla fine), privarlo del filotto del pranzo con la cena. Così Sergio Micatrotta ha preso il coraggio a due mani e, martedì scorso, si è recato davanti alla sede del consiglio regionale con un cartello al collo nel quale annunciava lo sciopero della fame per le successive 72 ore: un modo eclatante per attirare l’attenzione sulla sua condizione di disoccupato e sul problema in generale che affligge la nostra regione in modo inaccettabile. Ce ne deve volere molto di coraggio e di disperazione, in una piccola città di provincia, per esporsi in modo così plateale e soprattutto per esporsi nel momento di maggiore debolezza e vulnerabilità che un uomo possa affrontare: ritrovarsi senza lavoro. Una condizione che mina autostima e fiducia nel futuro, una bomba di profondità che esplode giù nell’anima. La sospensione di sogni e progettualità; spesso la fine di relazioni; spessissimo l’inizio di una vita amara all’interno delle famiglie. E’ il caso, per questo, che tutti ci si tolga il cappello di fronte al gesto del signor Micatrotta, che tutti si rispetti la sua vulnerabilità, il suo coraggio e la sua estrema dignità nel sollevare
l’intervento di Silvio Arcolesse*
Suscita meraviglia il numero elevato di sfratti in attesa di esecuzione deliberati dall’IACP in provincia di Campobasso: oltre 300. Lo sconcerto si acuisce se confrontiamo questo dato con quello dell’altra provincia molisana, Isernia, dove gli sfratti sono appena 23. Le dimensioni abnormi di questa differenza non si giustificano certo con i dati relativi alla popolazione, né postulando, del tutto insensatamente, che la crisi infierisca sugli inquilini isernini in modo decisamente più blando che sui campobassani. Deve esserci dell’altro. E infatti, andando a curiosare tra le carte, ci accorgiamo che l’IACP di Campobasso adotta una strana procedura: dinanzi all’inquilino moroso, che, all’intimazione di sfratto, grazie all’aiuto di pa-
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Le 72 ore di sciopero della fame di un disoccupato per le dimissioni del governatore
Il presidente sbagliato al momento sbagliato
una questione, privata quanto generale, con i modi giusti, quelli che meglio aiutano a riflettere. Peccato solo che le riflessioni di coloro che dovrebbero risolvere la questione privata del signor Micatrotta e quella generale di migliaia di disoccupati molisani siano di una pochezza disarmante. Prendete il commento del presidente della giunta, Paolo Frattura, rilasciato dopo essersi intrattenuto per qualche minuto con il digiunante: “Il problema non è solo di questo ragazzo – ha detto il governatore – ma
anche di tante altre persone e spero che questo sia l’anno nel quale riusciamo a dare risposte. Adesso le risorse ci sono, le possibilità pure, quindi mi auguro che ci sia un riscontro preciso”. Ora non è che vogliamo a tutti i costi polemizzare per il semplice gusto di farlo, ma le parole sono importanti. Veicolano messaggi e sono il primo indice della concretezza del messaggio stesso. Il presidente Frattura, che riconosce di avere risorse e possibilità per dare risposte, non può dire di augurarsi che ci siano riscontri,
come se la cosa dipendesse da un fato beffardo che gli sforzi degli uomini non possono controllare. Un amministratore appena decente, con risorse e possibilità a disposizione, deve garantire che ci saranno riscontri; deve lavorare come un matto affinché non ci siano possibilità di dubbio alcuno che i riscontri arriveranno. Questo è l’onere di governare, al quale non ci si può sottrarre, così come non ci si sottrae agli onori e alle prebende. Il presidente della giunta, con risorse e possibilità, non può augurarsi che ci
saranno riscontri, li deve produrre e basta. Non può dire di augurarseli facendo implicitamente passare il messaggio che, in fondo, la cosa non dipenda da lui. Le parole sono importanti. Possono essere pietre o piume; vere o false; oneste oppure ambigue. Non sono mai soltanto parole. E di fronte alla protesta del pasticciere a digiuno, per la causa sua e di tutti i disoccupati, le parole di Frattura sono eloquenti: quelle del presidente sbagliato, nel momento sbagliato.
Case popolari, oltre 300 gli sfratti Lo strano caso di Campobasso renti ed amici o, magari, rinviando spese altrettanto necessarie, salda una parte del debito, l’Istituto non revoca-come pur si dovrebbe-lo sfratto, ma lo sospende, appropriandosi, a titolo di rimborso delle spese legali sostenute, di quanto versato. In tal modo, il povero inquilino, già vessato dalla propria indigenza, viene “impiccato” alla propria condizione debitoria, costretto a spendere soldi senza mai veder migliorare la propria posizione. A noi non sembra questa la missione di un Istituto nato per amministrare una larga fetta del patrimonio edilizio pubblico, con l’obiettivo prioritario di garantire il diritto all’abitare alle fasce popolari della nostra società. Nelle ultime settimane, molti inquilini di alloggi di proprietà
dell’IACP di Campobasso e provincia si son visti recapitare una lettera in cui viene loro comunicato una aumento dell’affitto del 50, 60, 70 per cento, con decorrenza retrodatata al gennaio 2015. Su questa ulteriore vicenda viene da fare alcune considerazioni. 1) Non si riesce a capire con quali criteri siano stati determinati affitti che si aggirano intorno ai 500€ per alloggi angusti (60, 70 mq) e caratterizzati da condizioni di vetustà e spesso di marcata fatiscenza, anche a causa della mancata pluridecennale manutenzione da parte dell’Istituto (semmai è esso, l’Istituto, ad essere debitore nei confronti degli inquilini che spesso hanno apportato migliorie a proprie spese). In ogni caso il criterio adottato non èevidentemente- quello di atte-
nersi ai canoni che si deducono dal mercato degli alloggi. Qual è, allora, lo scopo nascosto della richiesta di aumenti così ingiustificati, quello di indurre gli inquilini a traslocare? Perché? 2) Da circa tre anni la Regione ha approvato una legge che ha lo scopo di agevolare la vendita di edifici di proprietà di enti pubblici agli inquilini. Premesso che questa legge a noi del PRC non piace granché, che noi avremmo piuttosto promosso un ampliamento del patrimonio pubblico da dare in affitto, ci risulta che molti degli inquilini che ora si son vista arrivare la richiesta di affitti così spropositati, hanno da tempo chiesto di poter acquistare gli alloggi. Chiediamo quindi all’assessore regionale preposto quali sono le ragioni che hanno finora impedito l’attuazione della
legge. Si tratta di mancato finanziamento o di ritardi negli adempimenti che gli enti proprietari devono porre in atto? In ogni caso si tratta di ritardi gravi e irresponsabili su un tema di estrema delicatezza sociale quale quello del diritto all’abitare. Il Partito della Rifondazione Comunista del Molise, mentre denuncia la gravità della situazione relativa alla gestione del patrimonio abitativo pubblico e all’impatto negativo che tale gestione ha sulle condizioni di vita di larghi strati di popolazione relativamente all’esercizio di uno dei diritti fondamentali, si appella ai cittadini perché si mobilitino e assicura loro tutto il proprio sostegno politico e organizzativo. *Segretario regionale PRC
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25 febbraio 2016
Approvato dalla giunta di Palazzo Vitale il Protocollo d’intesa
30mila euro della Regione all’università per apprendere cultura della legalità e trasparenza amministrativa
Il ritorno all’amoreggiamento potrebbe favorire una reciproca diversa politica istituzionale, sempre che gli accordi di programma e le convenzioni non si riducano ad essere uno scambio di favori Se la Regione Molise e l’università sono tornati ad “amoreggiare” il merito probabilmente va dato al rettore Palmieri più che al presidente Frattura, che con l’università retta da Giovanni Cannata ha avuto molto da ridire e molto da polemizzare, fino al punto da mettere in discussione il contribuito finanziario di sostegno all’Ateneo come istituzione. L’amoreggiamento si va manifestando con accordi di programma e convenzioni che si pongono di riattizzare i sentimenti di reciproco rispetto, l’opportunità di dialogare, di trovare punti di contatto che in passato, per brevi periodi, hanno fatto ipotizzare che l’università del Molise, tramite la Regione, potesse trovare i canali giusti per irrorare di cultura scientifica il contesto sociale e promuovere interazioni tra il mondo universitario e quello esterno delle professioni, della scuola, del lavoro. Sono decenni che l’università si qualifica del Molise e sono decenni che si aspetta che il connubio lessicale abbia il significato di una osmosi costante, di uno scambio sistematico d’interessi, di progetti, d’iniziative, di manifestazioni che raccontino di vicinanza con la società molisana, dello scambio e del trasferimento di valori in un gioco virtuoso di accoglienza e di rimandi. La Regione Molise,
tranne alcuni sprazzi temporali (auspici Michele Iorio e Giovanni Cannata), non ha mai cercato di realizzare questo progetto di interazione, né mai s’è avvalsa in maniera organica della scienza universitaria per aiutarsi ad essere migliore, meno provinciale, meno chiusa in se stessa, meno impermeabile alle sollecitazioni della innovazione e della ricerca. D’altronde, l’università non ha mai cercato con convinzione e determinazione di creare il clima ideale per raggiungere un’intesa istituzionalmente validata, preferendo tenersi sulle sue, sottolineare il rango scientifico e culturale proprio del sistema universitario, e la scarsa propen-
CAMPOBASSO. – ‘Marò liberi’. E’ questo il messaggio semplice e diretto riportato sugli striscioni affissi nella notte da CasaPound Italia a Campobasso ed Isernia per marcare il quarto anniversario dall’arresto in India di due nostri fucilieri di marina, accusati di aver aperto il fuoco contro dei pescatori indiani, in una vicenda che ha mostrato fin da subito numerosi lati oscuri. “Sono ormai quattro anni che la vicenda dei Marò si trascina avanti, senza che il nostro governo trovi la forza per tutelare i propri soldati, alla mercé di un’altra nazione – afferma CasaPound Italia Molise in una nota In questo periodo abbiamo assistito da parte delle autorità indiane ad indagini basate su prove costruite, ritardi inammissibili nelle procedure giudiziarie, a palesi violazioni del diritto internazionale. Allo stato attuale, abbiamo uno
sione ad abbassarlo pur di raggiungere il livello (in basso) su cui sono attestati la politica, gli amministratori e la classe dirigente molisani. Il risultato (sconfortante) è che dell’università del Molise, i molisani hanno una pallida percezione e manifestano un sostanziale disinteresse: realtà virtuale e non già un polo di attrazione e di irradiazione del sapere. Il ritorno all’amoreggiamento, come abbiamo accennato, potrebbe favorire la riconsiderazione dei modi e della possibilità di innervare una reciproca diversa politica istituzionale, sempre che gli accordi di programma e le convenzioni non si riducano ad essere
uno scambio di favori. Lasciando di fare considerazioni, e andando alla cronaca, l’8 febbraio la giunta regionale ha approvato lo schema di Protocollo di intesa tra la Regione Molise e l’Università degli Studi del Molise per la diffusione della cultura della legalità e della trasparenza amministrativa (accordo valido 12 mesi e per un finanziamento della Regione all’università di 30mila euro) . La Regione si sarà resa conto, finalmente, di essere largamente deficitaria in cultura della legalità e della trasparenza amministrativa: le sarà capitanato di rileggere taluni sui atti amministrativi e di prendere atto dei rilievi della Corte dei conti e dei
giudici amministrativi nei processi in cui è stata atta dichiarata soccombente. Da donde la necessità di andare ad apprendere, di arricchirsi amministrativamente e proceduralmente nella legalità e per esercitare trasparenza. Le intenzioni che sono alla base di questo ritrovato reciproco interesse sono più che apprezzabili: “Le finalità dell’Intesa Quadro, attraverso la quale la Regione Molise e l’Università degli Studi del Molise si impegnano ad avviare azioni congiunte, anche con l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali della ricerca, sono volte allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio molisano che favoriscano il trasferimento delle conoscenze, la valorizzazione del capitale umano e dell’imprenditorialità, il potenziamento della didattica, della ricerca e dell’innovazione tecnologica, il miglioramento del sistema sanitario regionale, componendo un disegno maggiormente organico e realizzando un trasferimento generale più efficace in risposta diretta ai problemi e fabbisogni concreti del territorio e a disposizione per le attività didattiche”. Con decenni di ritardo qualcosa hanno capito di dover fare. Dardo
Casa Pound: “Marò liberi” dei due fucilieri di marina, Massimiliano Latorre, rimpatriato in Italia per gravi motivi di salute, ma con l’obbligo di tornare in India ad Aprile, ed un altro, Salvatore Girone, attualmente in India, in attesa di un processo non ancora avviato dopo anni, e che rischia di vedere i marò imputati per reati che in India prevedono la pena di morte”. “A nulla – prosegue la nota – sembrano essere valsi i passi diplomatici fatti dal nostro governo, se è vero che la sentenza del Tribunale Internazionale dell’Aja non arriverà prima del 2018. Come CasaPound Italia, siamo fin dall’inizio del caso attivi in iniziative per promuovere la verità sulla vicenda, oggetto di distorsioni colpevoliste anche da parte di alcuni italiani. Riteniamo quindi che anche le autorità locali molisane, finora rimaste in silenzio, do-
vrebbero prendere posizione in merito come accaduto altrove, affinchè si formi un forte movimento di opinione che spinga il governo ad impegnarsi
seriamente per arrivare ad una rapida soluzione di questa vicenda, che lede in maniera grave la dignità del nostro Stato e delle nostre forze armate”.
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5 25 febbraio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
La Regione adegua i canoni per le utenze d’acqua ai molisani ma fa salve le utenze della Puglia, della Campania e dell’Abruzzo
Un governo regionale responsabile non frapporrebbe tempo a intervenire avendo dalla sua parte il diritto/dovere di tutelare il patrimonio idrico e di valorizzarlo Dell’acqua ceduta alle altre regioni non gli importa granché; gli importa invece, dopo aver superato lo scoglio della istituzione dell’Ente di governo d’ambito (Egam), di darla ai privati L’adeguamento al tasso d’inflazione degli importi dovuti alla Regione Molise per quest’anno e l’anno prossimo per le utenze di acqua pubblica e per gli oneri istruttori, è un provvedimento di routine, cui ha provveduto nei giorni scorsi la giunta regionale su istruttoria del Servizio competitività dei sistemi produttivi, dello sviluppo delle attività industriali e delle politiche della concorrenza diretto da Gaspare Tocci. Le utenze riguardano gli usi irrigui a bocca tassata, irrigui senza bocca tassata, zootecnici non industriali, industriali, idroelettrici, irrigazione del verde pubblico e delle attrezzature sportive, antincendio, autolavaggio, lavaggio di strade e via dicendo. Un provvedimento che sposta di poco gli importi che sono, manca a dirlo, molto contenuti ed giusto che siano così, trattandosi di utenze destinate ad attività produttive. L’aggiornamento è stato fatto sulla base del tasso d’inflazione effettiva, relativo agli anni 2014 e 2015 contenuto rispettivamente nello 0,2 e nello 0,3 per cento, e sulla base del tasso d’in-
flazione programmata per il 2016 pari all’1,0 per cento e per il 2017 pari all’1,5 per cento. La notizia in sé ha scarso rilievo, come abbiamo detto, trattandosi di canoni contenuti e di somme certamente non astronomiche, oltre che un provvedimento dovuto. Ma la circostanza invita il cronista a domandare come mai la Regione non provvede ad adeguare i canoni della fornitura d’acqua per usi potabili, irrigui, e industriali
E’ davvero sconvolgente l’affermazione del rettore Palmieri sulle politiche degli anni passati che secondo lui sarebbero state “clientelari, dissennate e immorali” portando la nostra regione allo sfascio della sanità pubblica a vantaggio del privato. Un giudizio sommario che non rende merito a quella politica che ha condotto la nostra regione a indubbie possibilità di crescita e che ha costruito le premesse perché in essa si potessero svolgere tutte le attività necessarie per garantire i cittadini rispetto alla loro prospettiva di salute e ottenere una buona sanità. A cominciare dal riconosci-
raddoppio dei binari del tratto molisano delle Ferrovie dello Stato a tutto vantaggio della Puglia, sono emblematici della sudditanza politica e amministrativa del governo regionale. Sono emblematici anche della assurda acquiescenza molisana con cui le forniture d’acqua per milioni di metri cubi alle regioni contermini sono state formalizzate e sottoscritte. Sarebbe tempo di riaprire quei fascicoli, di rileggere le con-
Dardo
Politica immorale
l’intervento
di Michele Iorio
alla Campania, all’Abruzzo e alla Puglia? Come mai dimentica sistematicamente di porre, e di porsi, la questione, di metterla in chiaro, di farne una leva nelle circostanze in cui nei rapporti interregionali vengono a galla problemi e soluzioni sempre in favore degli interlocutori e mai in favore del Molise? Il caso ultimo del conferimento dei rifiuti prodotti in Abruzzo da smaltire all’inceneritore di Pozzilli e il
venzioni e di aggiornarle. Un governo regionale responsabile non frapporrebbe tempo a farlo. Avendo dalla sua parte il diritto/dovere di tutelare il patrimonio idrico e di valorizzarlo. Il diritto/ dovere di esercitare tutte le forme, e di adottare tutte le formule praticabili ai tavoli del confronto per far valere (una tantum) gli interessi legittimi del Molise. Dovrebbe essere così, ma ci rendiamo conto che il governo Frattura è impegnato a tenersi a galla, sbattuto dai marosi delle polemiche che l’investono dall’interno del Pd, dalla coalizione di centrosinistra, timidamente dall’opposizione di Palazzo Moffa, dai comitati in difesa della sanità pubblica, dai sindacati per l’area industriale di crisi complessa. Dell’acqua ceduta alla Campania, all’Abruzzo e alla Puglia non gli importa granché; gli importa invece, dopo aver superato lo scoglio della istituzione dell’Ente di governo d’ambito (Egam), di darla ai privati.
mento di una facoltà di medicina presso la nostra Università Pubblica ottenuta grazie all’impegno del rettore Cannata, del sottoscritto insieme con Silvio Berlusconi e Letizia Moratti e al sostegno per la realizzazione in Regione di servizi che in passato i molisani potevano ottenere solo in altre zone del paese ed anche molto distanti. L’organizzazione del sistema pubblico regionale è cresciuto in termini di offerta sanitaria al passo con i tempi anche per l’enorme sostegno dato ai nostri ospedali per le attrezzature sanitarie di avanguardia presenti su tutto il territorio (tac, risonanze, angiografi, pet) e il completamento dell’offerta con l’inserimento del privato convenzionato per raggiungere obiettivi di qualità che oggi ci invidiano in più
parti d’Italia. L’Irccs di Pozzilli e la Cattolica di Campobasso, rispettivamente per la neurochirurgia e la radioterapia, sono il risultato di un impegno politico preciso sul quale si dovrebbero spendere giudizi più meditati e meno sommari. Vale la pena fare alcune considerazioni anche sul piano di rientro, che pure si è affrontato con determinazione. Considerazioni che spesso si ascoltano con il giusto equilibrio in sedi scientifiche e senza alcun bilanciamento nel dibattito politico. E’ una vera bufala ritenere o far credere ai cittadini che il disavanzo sanitario maturato nell’ultimo decennio sia determinato solo dallo spreco e, peggio ancora, dal così detto clientelismo. Negli anni del mio governo ab-
biamo ridotto il disavanzo annuale da circa 100milioni di euro a circa 30 milioni, durante gli ultimi anni del mio governo abbiamo ridotto di circa mille unità la dotazione del personale alla sanità soprattutto in campo amministrativo anche per effetto della scelta (molto contrastata dal centrosinistra) di realizzare la Asl unica del Molise molto prima del piano di rientro. Oggi sono certo di poter dire che è ancora possibile operare qualche risparmio ma la verità è che il prezzo che si dovrà pagare per raggiungere il così detto equilibrio di bilancio è il taglio dei servizi a danno dei cittadini molisani. Bene. Rispetto a questa eventualità occorre che la politica, ad ogni livello, si renda conto che se sarà così i cittadini molisani
verranno privati di un bene essenziale che porterà all’involuzione del sistema regionale con pericoli anche per la sopravvivenza della stessa autonomia regionale. Al rettore tutto questo dovrebbe essere chiaro perché l’Università affronta rispetto alla politica nazionale le stesse problematiche e se dovessimo perdere l’autonomia si perderebbe forse ancor prima la stessa università. Non rispondo per risentimento personale ma non riesco ad esprimere un vero e sentito dissenso rispetto all’affermazione che, forse per il contesto politico locale (tutto interno al Pd), hanno portato il rettore ad esprimersi in tal modo. Resto comunque a disposizione per un confronto aperto e sincero.
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Campobasso
25 febbraio 2016
Parco del Matese, un passo in avanti” Il senatore Roberto Ruta ha presentato l’emendamento per istituire l’area controllata cAMPoBASSo. “Ho chiesto al relatore Massimo Caleo (PD) del disegno di legge AS n.119 “Nuove disposizioni in materia di aree protette” di presentare, come in effetti ha presentato ieri mattina, l’emendamento per istituire il Parco nazionale del Matese, con una copertura finanziaria di un milione e mezzo di euro. L’ istituzione del Parco Nazionale del Matese è l’occasione attesa da decenni per esaltare lo straordinario patrimonio ambientale del comprensorio del Matese“. Così, il senatore Roberto Ruta. “Il via libera dopo quello avuto dal Presidente della giunta regionale del Molise per le ampie assicurazioni
fornite dal ministero dell’Ambiente sulla totale condivisione della perimetrazione delle aree in-
teressate e del tipo di norme di salvaguardia da inserire. E’ doveroso sottolineare che per la stessa
finalità il collega sen. Ulisse Di Giacomo (NCD) aveva presentato in Senato apposito disegno di legge come analoghe iniziative erano state prese alla Camera dai colleghi deputati molisani Venittelli e Leva“.La presentazione dell’emendamento del relatore, che sarà discusso e approvato con ogni probabilità la prossima settimana, comporta la tempestiva convocazione nel Molise di tutti i soggetti istituzionali, del mondo dell’associazionismo, delle forze sociali e imprenditoriali per condividere tanto la perimetrazione del Parco nazionale, quanto le norme di salvaguardia da inserire. La straordinaria opportunità che
il Molise può cogliere dall’istituzione del ventiquattresimo parco nazionale d’Italia sarà piena solo se preparata e partecipata dall’intera collettività. È del tutto evidente che l’azione di condivisione dovrà necessariamente coinvolgere i soggetti istituzionali della Campania, che hanno istituito da anni il Parco regionale del Matese nei loro territori. L’occasione mi è gradita per ringraziare Legambiente per la determinazione dimostrata, e quanti, come anche alcune forze sindacali e politiche, nei decenni precedenti hanno fortemente puntato a questo obiettivo.
“Polizia Municipale, quanta disattenzione” Il consigliere comunale, Michele Ambrosio, rilancia la problematica della situazione municipale cAMPoBASSo. 145 anni fa, il 23 febbraio 1871 il Consiglio comunale di Campobasso istituiva il Corpo di polizia Municipale approvando il “Regolamento per le Guardie municipali” così come peraltro testimoniato dallo stemma presente al Comando a ricordo dell’atto fondativo. Già da quella data, si legge dal sito ANVUP, furono previsti gli alti valori cui tutti i suoi appartenenti dovevano riferirsi e in particolare “l’emulazione nel fare esattamente il proprio dovere ed il contento che nasce dal-
l’avere operato bene, è il primo premio al quale deve aspirare ogni guardia” Una ricorrenza, quella di ieri, dimenticata da tutti, dalla politica e dalle istituzioni comunali, che rappresenta un ulteriore segnale di disattenzione per un “Corpo” che dovrebbe essere il principale e fondamentale riferimento della città di Campobasso e dell’amministrazione comunale. Sul tema, anche al fine di valorizzare formalmente tale “Forza” proporrò, in sede di Commissione e di Consi-
glio, di istituire nel giorno del 23 febbraio l’anniversario della fondazione del “Corpo” di P.M. e di prevedere in tale data il conferimento di riconoscimenti agli appartenenti distintisi in servizio. Una iniziativa che mi auguro possa essere da sprone anche per affrontare in modo organico e risolutivo tutte le problematiche che attengono alla attuale situazione del “Corpo” di P.M. ivi compresa la revisione dell’attuale collocazione organizzativa e la “vertenza” del comando.
4° concorso giornalistico sportivo “Premio Pietro Fasolino”, 72 gli articoli in gara cAMPoBASSo – Ballo, danza sportiva, sci nautico, atletica leggera, pallavolo, equitazione, basket, trail running, scacchi, kung fu, nuoto, hip-hop, bocce, tennis, rugby, corsa campestre, somatic movement, paralimpiadi, tiro al volo, motociclismo, ginnastica artistica, lo scivolo, paracadutismo, ciclismo, maratona, scherma, kick boxing, pattinaggio sul ghiaccio, sport per disabili, sono questi gli argomenti che sono stati posti al centro dei 72 elaborati che concorreranno nelle quattro sezioni della quarta edizione del concorso giornalistico sportivo denominato “Premio Pietro Fasolino”. Attualmente la Giuria tecnica sta valutando ogni singolo articolo e, dopo un’attenta analisi, si redigerà la classifica finale categoria per categoria per assegnare i titoli ai vincitori. Anche quest’anno in palio ci sarà la possibilità, per i migliori, di prendere parte ad una visita formativa presso alcune redazioni giornalistiche locali, tv, radio, quotidiani, web tv, siti internet con le quali si è stabilito un protocollo d’intesa. A tutti i concorrenti, poi, sarà data la possibilità, come nella passata edizione, di partecipare in prima persona ad uno o più allenamenti ospiti di diverse società sportive molisane
che hanno aderito di buon grado alla promozione culturale che è insita nel concorso stesso. Durante la cerimonia di premiazione, che molto probabilmente sarà effettuata nel mese di aprile, saranno consegnati anche due menzioni d’onore a due esponenti illustri dello sport molisano, di due discipline differenti, di caratura mondiale che hanno difeso e difendono il buon nome dello sport locale al di fuori dei confini italiani. Altra grande sorpresa che sarà svelata solo il giorno della premiazione è un video messaggio che un grande atleta italiano sta registrando in questi giorni e che ha voluto personalmente e con grande empatia indirizzare a tutti coloro che hanno partecipato al “Premio Pietro Fasolino”. La macchina organizzativa, dunque, è entrata a pieno regime per programmare al meglio la cerimonia di premiazione finale che sarà a tutti gli effetti una vera e propria festa dello sport molisano. “Debbo essere sincero, non mi aspettavo un successo così grande di iscrizioni per l’edizione di quest’anno. L’aspetto che mi ha stupito maggiormente, ovviamente in senso positivo, è che sono giunti elaborati da molti paesi del Molise rispetto alle passate edizioni e sono aumentati anche gli
articoli che sono giunti da fuori regione. Questa è la dimostrazione più lampante che l’idea di base del concorso si sta diffondendo a macchia d’olio ed in maniera molto coinvolgente – ha rimarcato il giornalista campobassano Stefano Venditti ideatore del Premio Fasolino -. Sono oltremodo soddisfatto di come negli anni il concorso sia cresciuto e maturato grazie soprattutto all’apporto e ai suggerimenti che mi sono giunti da amici, colleghi e semplici conoscenti che hanno visto nel concorso un ottimo mezzo di promozione della cosiddetta cultura sportiva e dei valori più alti e formativi che si possono riscontrare in ogni disciplina sportiva. Posso già confermare che anche quest’anno ci sarà un video di un testimonial d’eccezione di pari livello di quello dello scorso anno. Nel 2014 fu la volta di Annalisa Minetti, il 2015 sarà la volta di un atleta di fama mondiale. Anche quest’anno saranno assegnate due menzioni particolari che andranno ad un arbitro internazionale di Campobasso e ad un tecnico della Nazionale, sempre originario del capoluogo di regione, che è entrato in pianta stabile nel centro federale di Formia. Non voglio svelare i loro nomi-
nativi per ovvi motivi ma vi assicuro che sono due elementi di indubbio valore del nostro Molise migliore. L’ultima riflessione su questa prima fase del “Premio Pietro Fasolino” la voglio riservare agli ospiti e alle loro famiglie della Comunità alloggio per anziani “Casa Cannavina” di Ripalimosani. Un grazie di cuore agli anziani che hanno inviato i loro articoli e che attraverso i loro elaborati hanno voluto condivi-
dere con me e la Giuria tecnica alcuni dei momenti più felici della loro vita che, non a caso, sono legati a doppio mandato allo sport. Sono stati di una gentilezza e di una simpatia più unica che rara e li ringrazio per aver arricchito questa edizione con la loro esperienza maturata principalmente tra il ballo, le bocce e il basket. Non vedo l’ora di conoscerli di persona e premiarli alla cerimonia conclusiva”.
Lutto Aldo RicciARdi, apprezzatissimo musicista e cantautore, si è spento all’Ospedale Civile “A. Cardarelli” di Campobasso ed i funerali si terranno oggi alle ore 15:30 in Campodipietra. L’ultimo lavoro di Aldo Ricciardi verrà ricordato domani al Teatro Savoia con l’esecuzione del Suo capolavoro: “Mulise”, del 1977, un vero e proprio Inno al suo Molise che verrà eseguito dalla Scuola Mandolinistica del Circolo Mascagni di Ripalimosani e dal Coro Polifonico di Montagano, mentre il Sindaco di Campodipietra, Notartomaso, ha dichiarato il lutto cittadino. Il suo ultimo lavoro “NU MIRAGGE PE NU LUTEME VIAGGE” è una raccolta di brani dedicati agli ammalati (la poesia, speranze della vita per un ultimo viaggio) che è stato presentato a Ripalimosani lo scorso 21 dicembre con l’Amministrazione Comunale. Aldo Ricciardi scriveva e cantava canzoni piene di malinconia ma nello stesso tempo profondamente radicate nella nostra molisanità. La Federazione Mandolinistica Italiana, il Circolo Musicale Pietro Mascagni di Ripalimosani ed il Presidente dell’ACOM si associano al grande dolore che ha colpito la famiglia e la comunità tutta molisana.
Campobasso
7 25 febbraio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Alla ricerca del “capitano” perduto Quando Scorrano rincorse per tutto il campo Gianluca Vialli Palazzo Civerra. Quando un professore seppe del suo fermo desiderio di voler fare il calciatore, vendendolo un po’ piccolo e gracile gli consigliò di studiare con maggiore impegno, non credendo minimamente che quel permaloso giovanotto coi capelli riccioluti avrebbe mai fatto strada nel mondo dei calci d’angolo. Sbagliano spesso i professori, figuratevi poi quelli che si impicciano dei capricci del pallone. Vidi giocare Michele la prima volta da centromediano (si chiamava così il difensore centrale) e, per la verità non potei fare a meno di arricciare il naso. I piedi erano incerti, mi piacque però la sua grinta. E mi conquistò quell’imperioso modo di gesticolare, le sue urla rivolte ai pigri centrocampisti che non rientravano fecero il resto. Capii che quel figliolo che iniziammo a chiamare “Jalè”, usando il dialetto del suo paese, gonfiava le vene del collo non solo perchè era “in-
di Gennaro Ventresca Un padre bartaliano che porta i figli bambini in gita, a visitare la tomba di Fausto Coppi. Bè, a un vecchio coppista è corsa una lacrima. Che gente eravamo. Il poema epico nazionale dell’Italia di metà Novecento è stato il ciclismo. Lasciatemi ariosteggiare un po’: “ O gran bontà dei corridori antichi”. Partendo dal ciclismo voglio scrivere oggi la seconda puntata del ricordo di Michele Scorrano, il “mio capitano”. Le maestre dovrebbero tenere almeno una lezione su chi è stato Michele Scorrano. Ricordando ai loro bambini la romantica e dura storia del ragazzo che giunse foderato di scorza dura da Ururi, uno dei comuni di sangue albanese che punteggiano il nostro Molise. Diffidente e permaloso Michele frequentò le classi del Geometra, nella succursale di via Garibaldi,
cazzuso” , ma perchè sapeva benissimo dove voler arrivare. Ricordo la prima finale vinta dal mio Milan a Wembley contro il Benfica nel ‘63, ascoltata e immaginata alla radiolina. Un altro calcio, più maschio e quindi esuberante ho visto giocare al mio amico Michele Scorrano. Nella mia mente mi ricompare a più riprese quella furibonda lite con Gianluca Vialli che si finse “morto” per indurre l’arbitro di CremoneseCampobasso a fischiare un ingiusto calcio di rigore. Il “capitano” rincorse sull’intero binario di destra il gioiellino locale scoperto da Dino Zoff che era in tribuna per conto della Juve. Per fortuna del “principino” quando lo raggiunse il suo calcione non colpì il menisco, dove aveva mirato, si spense sul parastinco. Se lo avesse beccato, come era nelle sue intenzioni, avrebbe probabilmente stroncato sul nascere una luccicante carriera.
Sanità, nemmeno più rispetto per i bambini Abbiamo conservato un pizzico di civiltà? Questa mattina mi trovo ad accompagnare un mio amico alla struttura sanitaria ex antitubercolare a Campobasso per una visita di controllo alla sua bambina affetta da dislessia. Non c’è più, a piano terra, la signorina che raccoglieva le prenotazioni e, poi, gestire le chiamate con i medici ai piani superiori. Al suo posto un improvvisato spazio, dove stazionano i bambini, proprio vicino alla porta del bagno. E’ stata, infatti, abolita la sala aspetto per i più
piccini, dove erano stati posti anche alcuni giochini, che assicurava un minimo di luogo protetto. Di tanto in tanto qualcuno, dai piani superiori, chiama per cognome i genitori dei piccoli o poco più grandi pazienti come se ci si trovasse in un mercato. Genitori già provati dalle patologie invalidanti dei propri figli gettati in un androne e con i cognomi che svolazzano come se si trattasse di spigatelli da vendere. Verrebbe da piangere per i nervi perchè è stato distrutto un bagaglio di civiltà sanitaria,
umana e di rapporti. Perchè vedere bambini con grave patologie, ma fossero anche non bambini, lasciati in questo stato, in una struttura pubblica sanitaria, fa per davvero male. Siamo dinanzi all’incoscienza, al pressapochismo, all’insensibilità tutti frutti di un’incapacità gestionale di fondo che porta a sprechi, ruberie, soperchierie che hanno distrutto tutto. Lettera firmata
Cattolica, per i maturandi la formazione Una convenzione è stata sottoscritta con l’Istituto tecnico tecnologico di Campobasso CAMPOBASSO. La Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo di Campobasso è anche un qualificato Centro di formazione che promuove percorsi di studio a tutti i livelli: dai corsi di laurea triennali fino all’alta formazione super specialistica. Presto “aprirà le porte” anche agli studenti dell’Istituto Tecnico per il settore Tecnologico di Campobasso. E’ stata firmata una convenzione che offre ai giovani maturandi la possibilità di vivere un’esperienza di formazione presso la “Cattolica” di Campobasso. Il Dirigente scolastico, professoressa Adelaide Villa, e il Direttore Generale, dottor Mario Zappia, hanno concordato un percorso di “alternanza scuola lavoro” orientato a rafforzare nei giovani le competenze nel delicato settore dell’ “efficientamento energetico”, un ambito a cui il Centro ha sempre dedicato la massima attenzione. La struttura è stata costruita nell’ottica di ottimizzare al massimo l’utilizzo delle fonti energetiche, antici-
aiuterà lo studente a mature competenze tecnico professionali sempre più vicine al mondo del lavoro, nell’ambito del nuovo modello formativo di “al-
pando alcune particolari tecniche che si sono affermate solo negli ultimi anni. L’aspetto architettonico è uno dei “punti di forza” della Fondazione, e anche un osservatore distratto riesce a percepirlo facilmente. Anche il luogo fisico di cura ha la sua importanza, oltre a migliorare le condizioni di permanenza contribuisce anche ad una organizzazione del percorso terapeutico più efficiente. I giovani potranno collaborare
alla realizzazione di studi orientati a rilevare lo stato dell’arte degli impianti tecnologici della struttura, potranno partecipare alla stesura di analisi, progettazioni e soluzioni miranti all’innalzamento della performance energetica. Avranno anche la possibilità di assistere gli esperti nella realizzazione di eventuali interventi proposti o realizzati dalla Fondazione. Si organizzeranno eventi sul territorio e non mancheranno periodiche verifiche del lavoro svolto. Tutto ciò
ternanza scuola lavoro” finalizzato al conseguimento del diploma tecnico in prospettiva anche dell’eventuale prosecuzione degli studi universitari.
INFO: 339.2733334 - 334.2739180
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Isernia
25 febbraio 2016
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“Inceneritore, troppi dubbi” Le mamme di Venafro si sono dichiarati insoddisfatti dell’incontro con la Regione VENAFRO Insoddisfacente l’incontro con Frattura, Facciolla e Cotugno delle mamme salute ambiente di Venafro sulla questione inceneritore. L’Associazione in data 22 febbraio si è incontrata con il Presidente della Regione Molise, l’Assessore all’Ambiente e il Presidente del Consiglio Regionale e li ringrazia per la disponibilità nell’affrontare le problematiche relative alle criticità ambientali del nostro territorio comunque l’Associazione conserva le riserve e i dubbi di seguito descritti. La Regione non avrebbe dovuto dare il proprio consenso al decreto cd. Sblocca Italia, il quale è ritenuto da tutti un regalo che il Governo Renzi ha fatto alle lobby incenitoriste. Con il consenso espresso dalla Regione Molise alla Conferenza Stato – Regioni dello scorso 4 febbraio si è, di fatto, aperta una strada per poter consentire un aumento del quantitativo che viene oggi bruciato nell’inceneritore di Pozzilli, quantitativo che supera ben oltre le esigenze della Regione Molise. A contrario di quanto “rassicurato” dagli esponenti della Regione, non è possibile, ad oggi, sapere la portata e gli effetti che
potrà avere il decreto Sblocca Italia sulla nostra Regione visto che molto dipenderà dai decreti attuativi e i relativi allegati, ad oggi sconosciuti. Tutto ciò è aggravato, come evidenziato dalla nostra Associazione al Presidente, dall’assenza di uno studio epidemiologico sulle popolazioni della Valle del Volturno nella quale insiste, ricordiamolo, anche un’altra realtà fortemente impattante il Cementificio Colacem che è, di fatto, un secondo inceneritore, a questi si aggiungono l’inquinamento derivante dalla intensa viabilità che si registra nella Valle
oltre ovviamente ad altre attività industriali. Di più. Ad oggi mancano, poiché mai fatte, uno studio sulle matrici ambientali che accerti il reale livello di inquinamento e la sommatoria degli inquinanti. Per tali motivi, ribadiamo la nostra ferma convinzione che la Regione non doveva avallare il decreto Sblocca Italia. Approvazione che preclude alla Regione Molise il diritto di contestare i decreti attuativi come potranno fare sia la Regione Campania che la Lombardia le quali non hanno dato il loro consenso alla Conferenza. All’incon-
tro l’Associazione ha poi esposto le proprie perplessità sulla Proposta di Piano Rifiuti Regionale pubblicata sul BURM il 01.02.2016 la quale presenta notevoli criticità: ad esempio è previsto l’allargamento delle discariche e la possibilità di bruciare combustibile di qualità inferiore. L’Associazione ha chiaramente espresso la propria volontà di contestare ed impugnare il Piano Regionale Rifiuti definitivo qualora esso contenga disposizioni la cui applicazione comporterebbe un maggiore carico ambientale ma soprattutto
contesterà un Piano Rifiuti non in linea con la politica Rifiuti Zero che si caratterizza: percentuali molto alte di raccolta differenziata; programmi di dismissioni degli impianti di incenerimento esistenti. Su tale aspetto l’Associazione ha chiesto ai rappresentanti della Regione l’assunzione di un serio impegno a disporre un piano che preveda la dismissione dell’impianto di incenerimento di Pozzilli. Pertanto, l’Associazione intraprenderà qualsiasi azione, anche giudiziaria, a tutela del territorio e della salute, su tale aspetto l’Associazione insieme al Comitato Donne 29 Agosto di Acerra si è già costituita, in data 23.02.2016, nel giudizio N. 393/2015, per veder rigettato il ricorso proposto da Herambiente S.p.a. e volto ad ottenere una modifica peggiorativa dell’AIA attualmente in vigore. L’Associazione comunica che nei prossimi giorni formalizzerà alla Regione Molise la propria diffida a non adottare accordi, piani, e/o convenzioni che determinerebbero una maggiore pressione ambientale a danno delle popolazioni e del settore economico dell’agro-alimentare.
Truffa, denunciate cinque persone Operazione dei Carabinieri di Isernia che hanno scoperto il raggiro di una società ISERNIA. Cinque persone, tutte di Isernia, sono state denunciate dai Carabinieri per truffa aggravata ai danni di quattro società con sedi nelle province di Benevento, Reggio Emilia, Teramo e Campobasso. Secondo quanto accertato dai militari, i cinque che gestivano a vario titolo una ditta operante nel commercio di pneumatici e macchine industriali con sede in provincia di Isernia, tra i quali l’amministratore delegato, un commercialista e altri tre titolari di imprese, inizialmente acquistavano dalle quattro società fornitrici, merce per piccoli importi, tutti pagati regolarmente, al fine di acquisire la massima fiducia e credibilità. Successivamente, gli acquisti sono diventati molto più
rilevanti sino ad arrivare ad un importo complessivo di oltre sessantamila euro. Impossessatisi con artifizi e raggiri della merce e dei macchinari ricevuti, la società acquirente gestita dai cinque isernini, è stata liquidata, al fine di non adempiere al pagamento e di impossessarsi così dell’ingiusto profitto. I Carabinieri oltre ad incastrare i cinque truffatori, sono riusciti anche a recuperare gran parte della merce e dei macchinari illecitamente ottenuti, che sono stati sottoposti a sequestro giudiziario, in attesa di essere restituiti ai legittimi proprietari. Le indagini dei Carabinieri non possono comunque ritenersi concluse, si sta infatti accertando se ci siano altre
società vittime di raggiri e non si escludono ulteriori sviluppi sulla vicenda. Intanto, continuano i controlli su tutto il territorio della provincia “pentra” al fine di prevenire reati di criminalità predatoria, infatti numerosi posti di blocco sono stati istituiti lungo le arterie principali che attraversano in particolare il capoluogo, le zone del venafrano e i comuni limitrofi della provincia di Caserta, nel corso dei quali sono stati controllati un centinaio di veicoli in transito e identificati i rispettivi conducenti e passeggeri, nei casi sospetti si è proceduto ad una perquisizione per la ricerca di armi, droga e refurtiva, due le autovetture sottoposte a sequestro perché prive di copertura assicurativa
Sgombero neve, anticipa il Comune L’amministrazione di Roccamandolfi ha liquidato le spese della nevicata del 2012 ROCCAMANDOLFI. L’Amministrazione Comunale di Roccamandolfi, ha provveduto nei giorni scorsi a liquidare con fondi propri un acconto pari al 40% di quanto ancora dovuto alle aziende, che si mobilitarono per lo sgombero neve in occasione delle straordinarie precipitazioni nevose del febbraio 2012. A distanza di oltre quattro anni – afferma il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi – da quegli eventi metereologici eccezionali che misero in ginocchio tutta l’Italia centrale, Molise compreso, ad oggi i comuni molisani non sono stati messi nelle condizioni di pagare i loro debiti nei confronti delle aziende di
sgombero neve, che in maniera puntuale svolsero il proprio com-
pito. Le aziende in questione – conti-
nua ancora Lombardi – hanno anticipato il gasolio, il lavoro dei
loro addetti ed addirittura l’IVA sulle fatture che hanno dovuto presentare per dimostrare il loro credito. Per tutte queste motivazioni, abbiamo sentito il dovere morale di fare uno sforzo economico al fine di far recuperare alle aziende in questione,quanto meno le spese vive sostenute in quei giorni di assoluta emergenza. L’augurio – conclude Giacomo Lombardi - è quello che a breve la Regione Molise affronti e risolvi una volta per tutte, questa incresciosa situazione, che si protrae da ormai quattro anni mettendo in difficoltà sia i comuni che gli operatori del settore.
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Termoli
25 febbraio 2016
senza alcun finanziamento pubblico
Imprenditore mette in fuga i rapinatori Il professionista era stato già colpito altre due volte da episodi del genere. Indaga la Polizia TERMOLI. Ufficialmente è la terza volta che tentano il colpo ma mentre nelle due precedenti sono riusciti a metterlo a segno, questa volta è andata diversamente e così un imprenditore immobiliare termolese è riuscito a mettere in fuga i banditi che lo hanno seguito sotto casa, poco dopo le 21, nel tentativo di portargli via ogni bene. Dinamica, orario e modalità sono sempre le stesse, come la stessa è la vittima che già
a marzo e ottobre 2015 era stata al centro di episodi di tal genere. In via Cuoco, per la precisione, l’imprenditore sarebbe stato avvicinato da uno scooter ci cilindrata 50 con in sella due persone coperte dal casco le quali, come denunciato alla Polizia intervenuta sul posto, si sarebbero affiancate al Porsche Cayenne della vittima mentre lo stesso rientrava nel garage. A differenza dei passati episodi,
l’uomo ha reagito e dopo aver visto un’arma bianca nella mano del giovane avrebbe tentato una manovra con la sua automobile nel tentativo di costringere alla fuga le due persone. Attimi di apprensione mista a confusione finchè l’auto non ha iniziato invano una sorta di inseguimento, miseramente fallito perchè lo scooter si sarebbe dileguato. Intanto, ieri, alcuni automobilisti in transito nella zona
di Riovivo hanno avvistato uno scooter che, stando alle prime ricostruzioni, potrebbe essere quello utilizzato per la rapina ai danni dell’imprenditore. Il due ruote è apparso abbandonato, quasi “buttato lì”, in una cunetta della strada che porta alla scuola “Pantano Basso” in zona Rio Vivo. Lo stesso è stato immediatamente preso in carico dagli agenti del Commissariato di via Cina che ad ora stanno inda-
gando sul caso. Secondo alcune indiscrezioni, pare possibile il ritrovamento di alcune impronte digitali sul Porche Chayenne dell’imprenditore. Che appartengano ai rapinatori? Non è ancora chiaro, sta di fatto che gli inquirenti stanno cercando anche i filmati delle videocamere di sorveglianza del palazzo allo scopo di cercare di ottenere altri indizi utili a ricostruire l’identità dei due rapinatori.
A spasso con Darwin Domenica Ambiente Basso Molise per scoprire i segreti della costa molisana PETACCIATO. Domenica 28 febbraio ci sarà una escursione ecologica in onore di Charles Darwin il più grande naturalista di tutti i tempi, autore di quella teoria dell’evoluzione che ancora oggi suscita discussioni e polemiche. Ambiente Basso Molise che organizza l’evento, guiderà gli amanti della Natura lungo la costa di Petacciato, luogo che ospita molte specie animali che ispirarono lo stesso Darwin nei suoi numerosi viaggi e, propone per l’occasione “A spasso con Darwin”, una giornata dedicata ai segreti della costa molisana ed alla biodiversità. Si partirà dal Centro di Educazione Ambientale alle 9,30 insieme ad esperti naturalisti, biologi dell’Università degli Studi del Molise ed ornitologi dell’ISPRAG.M.S.O ( ISPRA Gruppo Molisano Studi Ornitologici)., che aiuteranno i visitatori ad approfondire gli aspetti più complessi della teoria dell’evoluzione e iniziare dei percorsi mirati con il supporto dello staff di ABM, scoprendo così l’importanza della biodiversità e dei valori della conservazione della natura. La costa molisana ed in particolare i “luoghi del Life Maestrale” offriranno così un’occasione per vivere, a Petacciato, a pochi metri dal mare, la stessa atmosfera che Darwin ha incontrato nelle sue ricerche. I luoghi del Life Maestrale permetteranno infatti di vi-
vere un’esperienza particolarmente entusiasmante e ricca di emozioni, assaporando, immersi nella splendida e florida vegetazione, tutto il piacere della scoperta. La zona è interamente percorribile attraverso i numerosi vialetti pedonali che consentono di osservare e apprezzare la natura in totale tranquillità. La manifestazione vedrà la qualificata collaborazione
dell’Università degli Studi del Molise, il Comitato art. 21 di Petacciato, i volontari della Moligav e degli amici del Gruppo Molisano Studi Ornitologici, il tutto condito dal patrocinio concesso dal Life Maestrale. L’escursione è gratuita. Per informazioni: tel. 3397517592 oppure email: ambientebm@gmail.com
“Una vita da social” Oggi a Termoli farà tappa la campagna educativa itinerante multimediale TERMOLI. Oggi, la campagna educativa itinerante “Una vita da social” farà tappa a Termoli. In mattinata, infatti, nella cittadina adriatica giungerà il Truck del progetto, un bus allestito a spazio multimediale che sosterà, dalle ore 9.30 alle ore 13.00, in quella Piazza Vittorio Veneto. La terza edizione dell’iniziativa di educazione alla legalità – rivolta a genitori, studenti ed insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado – ha preso il via da Napoli lo scorso 28 settembre e sta attraversando tutta l’Italia. Dopo aver fatto tappa in ben 57 località, l’evento si concluderà a Roma il prossimo 29 aprile. “Una vita da social” è la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del progetto “Generazioni Connesse” del Safer Internet Center
Italia, finalizzata a sensibilizzare e prevenire i rischi e i pericoli connessi all’utilizzo della Rete. Nel corso delle due precedenti edizioni, il progetto al passo coi tempi delle nuove generazioni, co-finanziato dalla Commissione
Europea, ha riscosso un grande successo: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato circa 150.000 studenti nelle piazze e 800.000 nelle scuole, 25.000 genitori, 10.800 insegnanti, coinvolgendo
2.800 Istituti scolastici; oltre 130 sono state le città raggiunte sul territorio e 18.000 i chilometri percorsi. Importanti anche i numeri collezionati dalla pagina facebook dell’evento che ha visto oltre 700.000 visualizzazioni set-
timanali sui temi della sicurezza online. Ancora una volta, quindi, le istituzioni scendono in campo insieme ad associazioni, aziende e società civile per un solo grande obiettivo: fare in modo che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie non avvengano più. Simbolo e cuore del Progetto è il Truck multimediale, allestito come un’aula didattica con tecnologie di ultima generazione, che sosterà nelle principali piazze cittadine. Al suo interno, utilizzando un linguaggio semplice ma esplicito ed adatto a tutte le fasce di età, esperti della Polizia Postale e delle Comunicazioni illustrano ai visitatori i principali pericoli che si incontrano sulla Rete, fornendo consigli per navigare in sicurezza.
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Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
25 febbraio 2016
senza alcun finanziamento pubblico
“Trasporto urbano, la Regione ci deve 900mila euro” La Gtm torna a ribadire la necessità dei pagamenti per potere fare fronte alle spese e agli stipendi TERMOLI. “Come ben noto nella riunione tenutasi presso la Prefettura di Campobasso in data 16 febbraio scorso, si è arrivati ad un accordo con il Comune di Termoli e I’organizzazione sindacale Cgil, che prevedeva il pagamento di alcune mensilità arretrate, al fine di scongiurare lo sciopero proclamato dalla suddetta sigla sindacale”. Lo sostiene l’azienda Gtm che gestisce il trasporto pubblico urbano a Termoli. “L’accordo prevedeva che a fronte del pagamento degli interessi da erogare alla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, filiale di Termoli, per le cessioni 2010,
l’azienda avrebbe utilizzato tale importo per pagare la mensilità di dicembre al personale dipendente. Ad oggi tale somma non è ancora nella disponibilità della nostra impresa, ma pur di onorare l’impegno assunto innanzi al Prefetto di Campobasso oggi viene pagata la mensilità di dicembre al personale con fondi propri della società Gtm srl. In data 22.2.2016 il direttore della banca Bper di Termoli ci ha informati che, allorquando saranno disponibili sui conti della Gtm somme di danaro pervenute a qualunque titolo, le stesse sa-
ranno utilizzate per il saldo del pagamento della terza rata del debito contralto della società per l’operazione di cessione dell’anno 2010 per l’importo di 258.756,90 euro, giusto impegno assunto della Regione Molise che prevedeva l’estinzione del debito entro la data del 31 gennaio 2016. Tale impegno non è state onorato e pertanto la banca provvederà autonomamente all’incasso di quanto dovuto attingendo direttamente dai conti della Gtm Srl. II personale dipendente della Gtm deve ancora ricevere il pagamento della 13esima mensilità, dello stipendio del mese di gen-
naio 2016 e, a breve, della mensilità di febbraio (in scadenza il 12 marzo, ndr). Alla luce di quanto sopra, quest’azienda comunica che se non saranno erogate alla stessa iI saldo della terza rata della cessione 2010 pad a 258.756,90 euro, il saldo della sentenze 243/2015 pad ad 421.920 euro e la mensilità di gennaio pad ad 210mila euro circa, non potranno essere messi in pagamento gli stipendi arretrati al personale e quelli a venire in quanto qualsiasi somma che sarà accredita alla società Gtm per la gestione dei mesi di cui è creditrice, sarà
utilizzata per coprire il debito contratto con la banca Bper e i debiti contralti con i fornitori per garantire il regolare svolgimento dei servizi di trasporto nel Comune di Termoli. Pertanto ogni eventuale interruzione del pubblico servizio nel Comune di Termoli, per lo sciopero del personale a causa dei mancati pagamenti degli stipendi o per problemi connessi all’approvvigionamento del carburante, sarà da addebitare solo a chi ha generato i cronici ritardi nella erogazione di quanto dovuto a vario titolo alla nostra azienda”.
“Palazzetto dello Sport” , una realtà L’inaugurazione a San Giuliano di Puglia con la Nazionale Under 18 di Basket Da luogo simbolo di dolore a immagine di una rinascita, perché in grado di garantire una Casa idonea, una struttura accogliente in cui praticare gli sport preferiti, a bambini, ragazzi e a tutti gli sportivi dell’area. Lunedì prossimo, 29 febbraio 2016, alle 17.30, sarà inaugurato a San Giuliano di Puglia il nuovo Palazzetto dello Sport, riedificato sulla struttura che tredici anni fa segnò il drammatico addio ai bimbi morti sotto le macerie dalla loro scuola. L’iniziativa, che prende spunto da un’idea dalla Federazione Italiana Pallacanestro, è stata fortemente voluta e patrocinata dalla Presidenza del Consiglio regionale del Molise. “Un appuntamento che si colora di tanti significati” spiega il Presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno “una inaugurazione che affonda le proprie radici nel ricordo dei piccoli “Angeli di San Giuliano di Puglia”, un luogo per lo sport, un luogo a disposizione di tutti. Questa nuova struttura bella e funzionale risponde alle esigenze di un territorio ampio” continua Cotugno “che va oltre i confini del Comune di San Giuliano di Puglia, e si colloca come offerta sportiva tra le eccellenze presenti nella Nostra regione. Vedere da vicino i campioni dell’Under 18 della Nazionale italiana di Basket sarà il fiore all’occhiello di un’iniziativa che rappresenta un momento importante per l’intera regione. Per questo ringrazio la Federbasket, il tecnico Andrea Capobianco, il Sindaco Luigi Barbieri e il Consigliere regionale delegato allo Sport Carmelo Parpiglia”. Sarà la nazionale italiana under 18 di basket a riaprire ufficialmente la ‘casa dello sport’. La squadra guidata da Capobianco arriva in Molise per un raduno di tre giorni, in programma al PalaVazzieri di Campobasso, in preparazione per il Torneo Internazionale ‘Albert
Schweitzer’ di Mannheim, sorta di mondiale della categoria che coach Capobianco ha già vinto con i suoi ragazzi due anni fa battendo gli Usa in una storica finale. Gli azzurrini si trasferiranno a San Giuliano lunedì 29 febbraio per disputare, dalle 18, una sfida a ranghi misti davanti a un pubblico che si annuncia folto ed entusiasta, pronto a gremire la nuova struttura sportiva. Il palazzetto di Viale dei Colori della Vita svetta nel cuore del nuovo complesso scolastico intitolato agli ‘Angeli di San Giuliano’. I lavori per la sua realizzazione sono stati ultimati l’anno scorso. Può ospitare fino a 500
spettatori, 200 dei quali seduti. “E’ una struttura accogliente e polivalente – commenta il sindaco Luigi Barbieri – E’ stato utilizzato ma mai inaugurato ufficialmente. L’arrivo della nazionale under 18 ci inorgoglisce, sarà una grande giornata di festa per la nostra comunità e per tutti gli sportivi molisani”. Show nello show, la presenza sugli spalti di tanti bambini delle scuole dell’area interessata dal terremoto di tredici anni fa. Segno di rinascita e di rispetto per la memoria di un territorio che, anche attraverso lo Sport, vuole farsi sentire e apprezzare.
Venditori ambulanti, posteggi a gara Per le festività un avviso pubblico del Comune per le attività mercatali TERMOLI. Il Comune di Termoli ha indetto un avviso pubblico per l’assegnazione in concessione temporanea di posteggi per lo svolgimento di attività commerciali alimentari e non, in luoghi diversi dalle aree normalmente deputate allo svolgimento di attività mercatali. Le aree e le date relative all’avviso pubblico sono le seguenti: Festa della Madonna delle Vittorie ( Madonna a Lungo ) 29
Marzo – Località S. Maria a Valentino – settore alimentare e non alimentare; Festa di San Pietro e
Paolo 29 e 30 giugno – Via Volturno – Via Tevere – settore alimentare e non alimentare; Festa
Madonna del Carmelo 15 e 16 luglio- Via Panama – settore alimentare e non alimentare; Festa Santa Maria degli Angeli 1 e 2 agosto – Zona Difesa Grande – settore alimentare e non alimentare; Festa patronale di San Basso 3 e 4 agosto – Località porto – settore alimentare e non alimentare; Festa del Ferragosto 15 agosto – Lungomare C.Colombo – settore alimentare e non alimentare; Sagra del Pesce 26 e 27 ago-
sto -Località Porto settore alimentare limitatamente a dolciumi, frutta secca e pannocchie e settore non alimentare. La domanda, redatta su apposito modulo a disposizione sul sito del Comune di Termoli, deve essere presentata con posta elettronica certificata al seguente indirizzo pec: protocollo .comune.termoli.cb.it a partire dal 24/02/2016 al 04/03/2016 e comunque non oltre 60 giorni prima dell’evento
Opinioni di Claudio De Luca Al “Festival dell’acqua” di Milano si è discusso di depurazione delle acque Ed è stata delineata una “Charta” per combattere gli sprechi e per promuovere un accesso equilibrato alle risorse naturali. “Utilitalia” (ex-“Federambiente” e “Federutility”) era presente in forze, ed il suo Direttore ha detto che quello italiano costituisce l’unico esempio di dissesto di una certa entità a livello continentale. “Le cause sono molte. Innanzitutto il basso livello di investimenti. Però accade pure che, quando i soldi ci siano, le progettazioni ritardino ad essere approntate e che i lavori rimangano fermi”. Poi ci si mettono le Amministrazioni locali che, per carenza di fondi, gestiscono i servizi in economia, spesso senza di avere in organico personale adatto. Ed ecco che, parlando di acque, potremmo dire tranquillamente che nelle tubature ne arrivi di torbida al punto che l’Unione europea ha preso a multare il Paese delle “chiare, fresche e dolci acque” cantate da Francesco Petrarca. Dunque, fra le tante emergenze che investono il territorio c’è pure quello della mancata depurazione dei reflui urbani che, naturalmente, affligge anche il Molise. Scarsi investimenti (e mala gestione!) fanno di questa regione uno dei territori più arretrati. Lo ha dichiarato, in diverse sentenze, la Corte di Giustizia europea che ora – anche per colpa della Patria di Cuoco
C’è un gruppo di mamme che si dedica alla salute ed all’ambiente e che opera a Venafro. Qui, in passato, alcune Aziende risultarono essere state utilizzate per affari poco leciti sinché furono rinvenute le colleganze tra l’aumento di talune patologie tumorali e l’inquinamento ambientale. Forse non era una novità, dal momento che – tra i grandi problemi del Molise – si annoveravano di già la scarsa manutenzione del territorio, una mancata difesa idrogeologica, un ecosistema urbano poco amichevole. Tempo addietro, il Governo si rese conto di questi disagi ed assegnò alla Regione 60 milioni di euro. Tra Campobasso ed Isernia 7 centri su 10 sono a rischio idrogeologico; ed il fenomeno interessa l’87% delle comunità. I dati emersero da un dossier illustrato da “Legambiente”. Per colpa del graduale abbandono delle terre (e della carenza delle tradizionali attività di manutenzione) le comunità minacciate da frane e da alluvioni costituiscono una percentuale incredibile e ne sono state censite 108 solo in Molise. Questi dati sottolineano la fragilità di un territorio reso particolarmente esposto all’abusivismo, al disboscamento dei versanti ed all’urbanizzazione irrazionale. Lo confermarono chiaramente le attività di vigilanza della Direzione regionale del lavoro che riferirono come, su 60 cantieri controllati, più di 50 non erano in re-
15 25 febbraio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Depurazione delle acque, i ritardi della Regione Molise
– si prepara ad infliggere una multa salata al Paese. Sono circa 200 milioni di euro, se ci si limitasse alle condanne già inflitte; ma il conto potrebbe lievitare di tre volte se riferito a tutti i procedimenti “in itinere”. Quante, e quali, siano le sanzioni lo sapremo nel corso del 2016; perciò, per il momento, al fine di comprendere l’entità del fenomeno, basterà prendere atto che il 7% dei cittadini è scollegato dalle reti fognarie e che il 20% dei reflui non sono trattati al punto da inferire gravi danni all’ambiente. Il fenomeno molisano è veramente notevole. Un esempio? Nel 2013, a Larino, il depuratore è rimasto inattivo
da aprile a luglio e l’impianto di sollevamento di “Cappuccini 2” non ha funzionato per otto mesi. Basterebbe controllare i registri di lavoro per rendersene conto; oppure collazionare le segnalazioni fatte pervenire al Comune dall’addetto alla vigilanza. Questi episodi (presumibilmente verificatisi anche negli anni precedenti) permettono di ritenere che i cittadini abbiano corrisposto la depurazione persino ad impianto fermo, facendo fronte ad utenze su cui le voci “fognatura” e “depurazione” incidono per oltre il 100%. Ciò significa che, se un mc d’acqua costa “x”, in fattura quell’importo verrà a raddop-
piarsi. Naturalmente le conseguenze non sono soltanto di natura contabile perché si realizza anche un inquinamento ambientale. Difatti – per il tramite della rete fognaria cittadina – finirebbero nel Biferno acque non depurate. Da un punto di vista contabile, nel caso di non-funzionamento degli impianti, la tariffa è dovuta dagli utenti solo a partire dal ripristino ed i gestori – sempre che ne siano richiesti – sono tenuti a restituire le somme riscosse al netto degli oneri sostenuti per l’avvio degli stessi. E’ stata sancita la natura di corrispettivo della tariffa e stabilito il principio per cui non può essere imposto il pagamento di un servizio non fornito. Il Parlamento, nel dare attuazione alla sentenza n. 335/2008 della Corte costituzionale, ha dichiarato che vanno rimborsate le somme riscosse, ritenendo illegittimo l’art. 14 della legge n. 36/1994 nella parte in cui poneva, a carico degli utenti l’obbligo di corrispondere la tariffa di fognatura, “anche nel caso in cui questa fosse stata sprovvista di impianti centralizzati di depurazione oppure quanto essi fossero temporaneamente inattivi”. Una conclusione che si basava sulla natura giuridica della tariffa, quale corrispettivo di prestazioni contrattuali, e non di tributi.
Se l’ambiente è dimenticato solo per la provincia di Campobasso).
gola, al punto che i Servizi ispettivi dovettero intensificare la propria attività, scoprendo 7 discariche abusive estese per 10mila mq. I rifiuti giacevano abbandonati, lungo la costa, tra Petacciato, Termoli e Campomarino. Si trattava di scarti edilizi, pneumatici, materiali ferrosi, pali di cemento armato precompresso ed arredi domestici vari. Nella graduatoria nazionale per rischio di dissesti idrogeologici, in particolare per le frane, il Molise è al 3° posto Ve ne sono 8.800 attive, con ben 88 comuni a rischio per l’instabi-
lità dei versanti caratterizzati da una quasi totale natura argillosa con circa 3.560 km su un totale di 4.618. Secondo una classifica comparsa su “La Stampa” la regione si posiziona al 1° posto con una media di rischio per la popolazione residente pari al 19,4% per frane e smottamenti. Il rischio coinvolge anche i beni culturali del territorio, al punto che il Ministero ha stilato una “Carta” ed ha evidenziato che il Molise detiene anche il primato per opere che rischiano di crollare a causa di fenomeni franosi (144 beni
Furono posti sotto esame pure il consumo e lo spreco idrico, la capacità di depurazione, i livelli di polveri tossiche (nel capoluogo molisano siamo al livello PM10 considerato da allarme). Addirittura l’area pentra si ritrovava (e si ritrova) al penultimo gradino di questa classifica. Per la qualità dell’aria andrebbero esaminate le concentrazioni di polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono. Ma in Molise nulla si muove. Si tende a minimizzare, ad evitare gli odiosi allarmismi. Se ne dichiarò convinto il giudice Ferdinando Imposimato, che, già alla fine degli anni ’80, aveva denunciato le infiltrazioni malavitose. Poi, grazie alle Mamme di Venafro, vennero portati alla luce i risultati di diverse analisi condotte su di una foglia di fico, prelevata nei pressi della “Colacem” di Sesto Campano. Nella polvere di cemento dell’Azienda venne riscontrata la presenza di particelle di ferro, con titanio e manganese e poi presenze di uranio e torio. Nel 2010 e nel 2011 furono due i casi di diossina nella carne bovina. Le “mamme” denunciarono anche la presenza di diossina nel latte materno dopo i riscontri dei tecnici dei laboratori del Consorzio interuniversitario di Chimica di Marghera.
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