TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 131 - domenica 7 giugno 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
giornale saTirico
30.000 copie in omaggio
www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook
Il fascino dei Misteri
SERVIZIO A PAGINA 5
L’Oscar del giorno a Ulisse Di Giacomo
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Ulisse Di Giacomo. Il senatore molisano ha avuto il merito di avere portato sul tavolo della discussione la pericolosità del decreto Balduzzi applicato alla sanità molisana. Ha provato a sollecitare la parte politica regionale a scrollarsi di dosso l’apatia e, infine, si è dovuto arrendere all’atto della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del Regolamento applicativo del decreto Balduzzi. E’ stato l’unico esponente politico molisano a parlare. Tutti gli altri sono rimasti in religioso silenzio. Perchè?
Il Tapiro del giorno a l’Opposizione regionale
Il Tapiro del giorno lo diamo all’Opposizione in Consiglio regionale. Possibile che sul piano politico nessun rappresentante dell’Opposizione abbia sentito il dovere di dovere dire la propria sulla questione sanità? Possibile che un tema cos’ delicato e importante sia caduto nel silenzio più irreale? E cosa ci stanno, allora, a fare in aula i consiglieri regionale se non intervengono nemmeno su fatti seri e concreti? O, forse, sono proprio i fatti veri e concreti a non trovare risposte perchè mancano, evidentemente, le basi per definire un quadro?
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 7 giugno 2015
Il Forum dei territori molisani ha “licenziato” la classe politica regionale perché inadeguata Pasquale Di Lena : “Non ci sentiamo rappresentati da una Giunta Regionale che ha mentito ai suoi elettori. Non ci sentiamo rappresentati neanche dal Consiglio Regionale che con i suoi infiniti silenzi asseconda la maggioranza” Accadeva giusto un anno fa la “giornata mondiale del vento”, organizzata dalle lobby che si occupano di eolico, come dell’acqua sottratta ai poveri del mondo, privatizzandola. Come Forum dei territori molisani che ogni giorno dicono “Sì al territorio”, riteniamo preziosa l’energia che sprigiona il vento perché ci permette di sviluppare una riflessione su quello che abbiamo definito “eolico selvaggio” che tocca il Molise e il sud in particolare. Negli uffici della Regione Molise sono in attesa di autorizzazione oltre cinquemila richieste e le prime sono già state firmate perché vengano impiantate, a partire da San Martino in Pensilis, dove l’ex sindaco, Facciolla, oggi assessore regionale all’ambiente e all’agricoltura, deve la sua carriera politica. Quelli che festeggiano la giornata mondiale del vento e indicono premi per i giornali che la raccontano solo come una risorsa e non come un grave problema, non si rendono conto che il troppo storpia. Parlano di posti di lavoro che le pale eoliche offrono ma non di quelli che
sottraggono nel momento in cui ognuna di queste pale mangia il territorio, danneggia la salute, impedisce la valorizzazione turistica dei tratturi, cioè devasta le risorse e il contenitore dei valori che è il territorio. Omettono di parlare dei furti di terra fertile pari a un cubo di 50 metri per ogni torre; dell’ altra terra fertile sottratta da trasformare in strade brecciate necessarie per rag-
la lettera Spett. Redazione, ho appena letto l’articolo sulle piste ciclabili di Campobasso. Ricordo che all’epoca, nonostante se ne fossero evidenziati l’inutilità, il pericolo e i disagi per alcune attività tagliate dalla via rossa, si andò avanti con una nuova tinteggiatura. Sarebbe stato opportono individuare una zona adatta a tale scopo e realizzare una struttura permanete con una netta separazione tra la carreggiata e la pista. Ma ormai i soldi sono stati spesi. Per la pista si trattava, solo (si fa per dire), di centinaia di migliaia di euro, mentre per la metropolitana leggera sono previsti decine di milioni di euro per un’opera altrettanto inutile. Spendere questi milioni di euro a
giungere queste pale, dalla strada principale; dei cavi elettrici sotterranei, pericolosissimi per gli agricoltori e che incidono sulla salute degli adulti, dei bambini e degli stessi animali; delle cabine o, meglio grandi centrali, per accumulare e distribuire l’energia prodotta dal vento, ormai eccessiva, oltre ogni limite, rispetto a quella assegnata al Molise. Non dicono questo e non parlano degli
incentivi che hanno messo su società fasulle che acquisiscono certificati verdi, rivendono le nuove quote moltiplicate e poi spariscono, lasciando alla collettività enormi spese di smaltimento. Si tratta della sopravvivenza di questa ancora stupenda regione. Ed è proprio il desiderio di riscatto che spinge ad andare avanti con maggiore consapevolezza e convinzione che un futuro diverso da quello che il “partito degli affari” vuole impiantare, è possibile. Il “partito del territorio” con le sue complessità, sfumature e diversità ha gettato le basi per la creazione di un grande movimento che al suo interno accoglie le istanze di tutti i territori, senza
La Metropolitana leggera come la pista ciclabile favore del trasporto su rotaia va benissimo, soprattutto se la tratta interessata è quella che conduce alla capitale. Ma bisogna spenderli bene, prevedendo ammodernamenti di percorso nella tratta Campobasso- Boiano e non costruendo stazioncine che nessuno frequenterà mai. Basta ricordare che quelle già esistenti sul percorso “metropolitano” sono chiuse da tempo e
dimenticare nessuno, affinché le problematicità diventino opportunità, senza stravolgere gli equilibri di una regione che merita di essere tutelata e salvaguardata per ciò ch’ è e per ciò che di prezioso ha da offrire. In questo il Forum dei territori molisani non si sente rappresentato da una Giunta regionale che ha mentito ai suoi elettori nel momento in cui ha affermato in campagna elettorale la propria contrarietà ai nuovi parchi eolici. Son si sente rappresentato neanche dal Consiglio regionale che con i suoi infiniti silenzi asseconda acriticamente la maggioranza. Il Forum è lontano da queste logiche che non intravedono altra via se non quella del “denaro facile”e “denaro ad ogni costo”, speculando sulla vita dei molisani. Licenziare quindi una classe politica inadeguata. L’alternativa? Uno sviluppo fatto di benessere e non di mercificazione e, in assenza di chi possa rappresentare queste istanze, optiamo per il “partito del territorio”. Un partito che dica finalmente “Sì” al Molise!
sono nel totale abbandono (in particolare il futuro capolinea di Matrice). Da Matrice e centri limitrofi. Vinchiaturo, Baranello, si viaggia già comodamente in autobus, direttamente dal centro abitato, senza inutili trabordi e ulteriori attese di trenini alle stazioni. Ho dubbio che la “metropolitana” possa essere utile per la mobilità all’interno della città . E non credo che si vogliano obbligare i pendolari, provenienti dai comuni della provincia, a lasciare i propri veicoli in prossimità delle future stazioni, per aspettare il trenino. Ma vi saranno poi gli accessi stradali e ampi parcheggi vicino alle stazioni? Chi dovrà gestirle? E con quali fondi? Terminal bus docet. Distinti saluti Michele Rocco
TAaglio lto
3
Tutto quello che gli altri non dicono
7 giugno 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Campane a morte per la sanità molisana La pubblicazione sullaGazzetta ufficiale del Decreto attuativo Balduzzi non lascia scampo al sistema regionale CAMPOBASSO. Sancita la distruzione della sanità molisana con il voto favorevole del presidente Frattura e con la colpevole assenza dei vertici politici e dirigenziali molisani al tavolo tecnico della Conferenza delle Regioni a Roma. Al contrario, la Regione Basilicata ha fatto inserire in un apposito documento, un emendamento che abbatte del 10% ( da 600.000 a 540.000 abitanti ) il criterio della popolazione minima, rientrando nei parametri e salvando così i propri Ospedali. Che ha fatto, invece dopo, il presidente Frattura? Ha firmato l’intesa senza alcuna correzione per il Molise. In questo modo il Cardarelli perde il DEA di 2° livello, Isernia e Termoli vengono declassati a Ospedali di Base. Il Neuromed perde la Neurochirurgia e la Cattolica la Cardiochirurgia. Nel frattempo c’è tempo e spazio per morire di malasanità per l’inerzia di dirigenti e classe politica. Mentre taluni assurdi privilegi economici continuano ad essere elargiti; taluni atteggiamenti in-
coerenti con lo stato di salute della sanità e delle risorse finanziarie continuano a restare in piedi, contraltari insopportabili agli occhi di chi deve attendere mesi e mesi, e forse morire, prima di un elettrocardiogramma, di un’ecografia, di una visita dell’endocrinologo. Duro l’intervento del senatore Ulisse Di Giacomo. “ Il danno da lui procurato alla Sanità del Molise è
Come ampiamente previsto, dopo le elezioni amministrative del 31 maggio scorso, il Decreto n° 70 del 2 aprile 2015 relativo al ” Regolamento degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” in attuazione della famigerata legge Balduzzi, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 127 del 4 giugno 2015, ed entrerà in vigore il 19 giugno p.v. Questo non lascia più il tempo di sperare nelle “fantomatiche” richieste di deroghe al regolamento per avere l’ospedale “Cardarelli” di Campobasso come Dea di II° livello e gli ospedali “SAN TIMOTEO” di Termoli e “VENEZIALE” di Isernia come Dea di I° livello.
di una gravità inaudita, forse irreparabile. Ha distrutto l’intera organizzazione assistenziale regionale, per incuria, dabbenaggine e incompetenza. E questa volta non accampa la scusa ridicola “non ho letto quello che firmavo”, ma torna al vecchio motivo “è colpa di Iorio”. Lo schema di Decreto del Ministro della Salute, Decreto Balduzzi , concernente il regolamento re-
cante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, che sulla base di criteri demografici sopprime il DEA di 2° livello a Campobasso e declassa a Presidi Ospedalieri di Base gli Ospedali di Isernia e Termoli, con la perdita di specialità come Ostetricia e Ginecologia, Otorino, Pediatria e tante altre, è stato posto ufficialmente all’ attenzione della Conferenza Stato-Regioni a gennaio, febbraio e marzo del 2013 e a luglio 2014; sempre rinviato in quanto la Conferenza aveva chiesto e non ottenuto un confronto con il Presidente del Consiglio Renzi. Finalmente il documento viene messo all’ordine del giorno nella seduta del 5 Agosto 2014, Frattura imperante. Prima della Conferenza si riunisce il tavolo tecnico ( composto dai Direttori Generali Regionali della Sanità ) che stila un documento di osservazioni emendative. In questo documento la Regione Basilicata inserisce un emen-
Sanità, salviamo il salvabile Come dice il detto: le chiacchiere stanno a zero! Ormai non resta che impegnarsi tutti per salvare il salvabile ! In tanto siamo in attesa di partecipare alla seduta, del 9 giugno p.v., della IV Commissione regionale per esaminare la proposta di legge regionale n° 113 “riordino del SSR della regione Mo-
damento che abbatte del 10% ( da 600.000 a 540.000 abitanti ) il criterio della popolazione minima, rientrando nei parametri e salvando così i propri Ospedali. E il Molise, vi domanderete, che ha fatto? Nulla, perché era assente. Incredibile, ma purtroppo vero. Era assente. Questo documento, approvato dai presenti, viene allegato allo schema di decreto che passa all’esame della Conferenza dei Presidenti. Qui qualsiasi Presidente, per difendere la propria Regione, si sarebbe opposto, si sarebbe steso per terra per impedirne l’approvazione ; perché essendo la Sanità materia concorrente necessita del parere unanime della Conferenza, e un solo voto contrario ne impedisce l’approvazione. In questo modo il Cardarelli perde il DEA di 2° livello, Isernia e Termoli vengono declassati a Ospedali di Base. Il Neuromed perde la Neurochirurgia e la Cattolica la Cardiochirurgia.Un salto indietro nella storia di questa Regione.
lise”. in tanto dispiace rilevare che come previsto nella prima lettera di invito, non sarà più presente alla seduta il Presidente-Commissario Arch.Paolo Frattura, il sub Commissario Dr. Gerardo Di Martino, il Direttore Generale della Salute Dott.ssa Marinella D’Innocenzo e il Direttore Generale ASREM l’ Avv. Mauro Perazzoli, come risulta dal nuovo invito aggiornato pervenuto in data odierna. A nostro avviso la loro assenza risulta lesiva al buon risultato della seduta in programma, essendo i soggetti citati i “redattori” della proposta di esame, quindi idonei a meglio illustrarla e portare gli eventuali chiarimenti.
“Scuola, una riforma sbagliata”
TERMOLI. Fiaccolata annunciata a Termoli e fiaccolata riuscita, ieri sera, organizzata spontaneamente da docenti, personale Ata, genitori e studenti per protestare contro il Ddl sulla scuola che è in discussione al Senato e del quale si chiedono radicali modifiche. L’accensione di torce e candele ha reso la manifestazione particolarmente suggestiva ed ha illuminato le strade del centro cittadino.
La Cgil ha tenuto una fiaccolata a Termoli in segno di protesta contro il progetto del governo
Dietro allo striscione M’illumino di scuola sono sfilate oltre 300 persone che con torce, candele e luminarie hanno attraversato il Corso nazionale, scandendo slogan a difesa della scuola pubblica, contro i provvedimenti in discussione in Parlamento
che vogliono ulteriormente mortificarla ed umiliarla. In tanti hanno portato cartelli nei quali venivano esplicitate le ragioni della protesta, con frasi, slogan e foto che richiamavano alla necessità di valorizzare il lavoro che si fa a scuola e non di penalizzarlo con scelte che, se attuate, affosseranno l’autonomia scolastica e la libertà d’insegnamento, rendendo la scuola più povera e diseguale. I partecipanti al corte hanno chiesto di investire nella scuola pubblica con risorse nuove, con organici adeguati e con la restituzione agli studenti del
tempo scuola, drasticamente ridotto in questi anni. La fiaccolata partita dal Corso Nazionale (Piazza monumento) si è conclusa sotto le mura del Castello, sulla spiaggia, dove sono state accese delle lanterne che, lasciate librare in aria, hanno illuminato la notte ed hanno portato un messaggio forte e chiaro: la scuola pubblica non si arrende e continuerà a battersi contro le sciagurate politiche del governo che la vogliono trasformare in modo autoritario ed individualista. La mobilitazione continua a partire dallo sciopero degli scrutini.
TAaglio lto
4
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
7 giugno 2015
Il chiodo da battere è contro la corruzione nella Pubblica amministrazione Non è un optional ma un preciso dovere Il commissario governativo Gaetano Cantone: “Sanzioni per gli uffici poco trasparenti” Si contano a decine le determinazioni comunali in cui viene omesso il nome del beneficiario; vale per le prestazioni di servizio, per gli acquisti, per il pagamento di stati di avanzamento, per lavori eseguiti. L’omissione sta assumendo il valore di prassi, mentre le norme vigenti sulla trasparenza degli atti amministrativi e sulla lotta alla corruzione dispongono che i dati relativi alla persone, singole o associate, alle imprese, alle associazioni d’imprese, siano chiari e circostanziati. Non è sufficiente che i beneficiari di qualunque natura, e per qualunque ragione, siano trascritti negli allegati alle determine, tanto più se si tiene conto che andando a cliccare sugli allegati, novantanove volte su cento, non sono accessibili, cioè non c’è il collegamento ipertestuale, come prescrive il decreto legislativo 33 del
di Pasquale Di Lena
2013. “La trasparenza e’ accessibilità totale delle informazioni che concernano l’organizzazione e l’attività della pubblica amministrazione, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sulle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”. Bene,
di fronte a tanta puntualità e chiarezza, il responsabile anticorruzione e il responsabile della trasparenza (figure introdotte dal legislatore allo scopo di assicurare che la Pubblica amministrazione sia accessibile e comprensibile a tutti), peccano di distrazione. Per gli amministratori lo-
cali, Regione Molise compresa, la necessità di trasparenza assume indici e valori di assoluta rilevanza. Motivo per cui siamo di nuovo a battere il tasto dell’accesso completo agli atti amministrativi come un’esigenza inderogabile di conoscere il comportamento degli amministratori
Fare presto, l’olio non può attendere
Leggo su Olimerca, un sito spagnolo tutto dedicato all’olio, il rischio che corre il nostro olio extravergine di oliva con l’entrata in campo degli “oli designer”, cioè “progettati” in modo tale da riprodurre pari pari i benefici apportati alla salute dell’olio extravergine di oliva a un costo nettamente inferiore. Questi “oli designer” sono destinati a invadere e condizionare il mercato globale, a scapito del consumatore che non ha in cambio i benefici che solo l’olio extravergine di oliva può dare. Ci dobbiamo chiedere cosa può pensare un consumatore dell’offerta di un olio di mais o di colza e di oliva insieme (vedi etichetta e contro etichetta della bottiglia di plastica) a un prezzo irrisorio o, anche la scritta “colosterol free” e di altre indicazione che esaltano il prodotto. Soprattutto un consumatore non dell’area del Mediterranea ma di cultura ang l o s a s s o n e . Un campanello d’allarme per il mondo dell’olio extravergine di oliva, proprio nel momento in cui si stanno aprendo nuove strade
per questo nostro prodotto, filo conduttore di quel mangiare mediterraneo che ci appartiene. Ho avuto modo, leggendo questo e altri giornali spagnoli, di capire l’impegno che la Spagna sta mettendo in campo con un’attenta strategia di marketing che guarda ai più importanti mercati del mondo. L’Italia ancora una volta arriva tardi e ci arriva con le solite proposte di un piano approvato dalle organiz-
zazioni associative e consortili, che, poi, vuol dire dalle organizzazioni professionali, che è, come sempre, più una spartizione di risorse che un progetto di comunicazione e valorizzazione dell’olio extravergine di oliva. Mi dispiace dirlo ma è così. Uno spettacolo già visto che non entusiasma più, anzi preoccupa. A pensare che ci sono mille cose possibili da
e soprattutto l’utilizzo delle risorse pubbliche. E’ di questi giorni un titolo esemplificativo di quanto andiamo dicendo e della diffusione del fenomeno della scarsa trasparenza nella Pubblica amministrazione. Per le amministrazioni inadempienti, il commissario governativo anti-corruzione, Cantone, sollecitato sanzioni per gli uffici poco trasparenti, in quanto dalle piccole alle grandi questioni, gli scandali, le corruttele e le malversazioni dipendono sempre e solo dalla mancanza di trasparenza e dei controlli. Leggi (190/2012) e decreti (33/2013) sulla materia però sono finanche eccessivi e, purtroppo, al solito complessi. Sono gli uomini a non stare nel solco della legalità: siano essi amministratori e controllori. Dardo
fare con tutto il materiale a disposizione riguardante il territorio dei tanti territori olivicoli italiani e cioè storia, cultura, paesaggio, ambiente, tradizioni! Ma, anche e soprattutto, risultati importanti della ricerca medica che la gran parte degli atenei sono in grado di offrire con il contributo di altri enti e istituzioni, in primo luogo l’Accademia Italiana dell’olivo e dell’olio. La cultura dell’olivo e dell’olio deve diventare il filo conduttore di quella strategia di marketing che ha certamente bisogno di risorse, non da sprecare, ma da spendere con progetti che devono avere una durata almeno di tre anni, necessari per capire le potenzialità del mercato scelto, le correzioni da apportare nel momento in cui si ha la certezza della raccolta. Ciò è possibile solo se la filiera si apre al dialogo ed alla voglia di stare insieme per utilizzare ogni chicco di oliva e ogni goccia d’olio nell’opera di conquista del consumatore, sia nuovo che già abituato al nostro olio extravergine. I concorrenti, come dice Olimerca, non stanno a guardare, anzi sono già in azione.
TAaglio lto
5 7 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
di Giuseppe Saluppo Così, tanto per riflettere su Campobasso e i Misteri. Proviamo a chiudere gli occhi. I Misteri escono dal loro guscio. Il percorso è quello segnato dalla dirittura della via, dal limite del marciapiede, dalle case di pietra o in cemento. E il passo dell’uomo, l’incedere della squadra e la foggia stessa dell’Ingegno. E udire dentro di noi camminare il nonno, il padre, la madre, l’amico, il figlio, chi non si conosce ma che è partecipe dello stesso evento, e chi non c’è più. E’ il fascino di Campobasso, la città dei Monforte. C’è un passo di un libro che racconta di tempo e di spazio, di mistero e di inconscio. Come il sogno crea il suo bosco incantato, così una città trova radici salde nei concetti di tempo e spazio. E Campobasso sembra immergersi nel tempo e nello spazio attraverso la sua manifestazione più originale, più riconoscibile, più autentica: la sfilata dei Misteri. Torniamo, allora, a chiudere ancora per un altro attimo gli occhi. Lo scandire delle note bandistiche al passo del ‘Mosè’, l’incedere dei portatori, le movenze dei corpi sospesi in aria, il brusìo di chi ci sta accanto rapito dal suggestivo insieme ci proiettano una scena che sembra emergere dalle viscere stesse della città. Del resto, il tempo è la ragione per la quale fissiamo, con la materia, istanti di vita. Con le pietre costruiamo cattedrali, edifici destinati a segnare un limite nello spazio e vincere lo scorrere delle lancette dell’orologio. Lo spazio è il luogo dove poniamo le nostre pietre per vincere il presente e guardare al futuro. Il Mistero è racchiuso in questi due concetti, insito nell’evocazione di un simbolo. Ogni simbolo significa una difesa. Sant’Isidoro, per proteggere le campagne da agenti atmosferici nocivi; San Michele, contro le tenta-
Oggi la tradizionale sfilata degli Ingegni del Di Zinno
Il fascino dei Misteri, il fascino della città
zioni del demonio; San Crispino, dove viene preannunciato il martirio fino all’apoteosi dell’Immacolata Concezione che si erge sul mondo perchè esente da quel peccato originale che accompagna la vita di noi tutti. Nel rito che le antiche genti
consumavano era esplicita la volontà di sognare nuovi mondi, oltre la vita, per proiettare il futuro al di là della fine. E nel tornare a socchiudere gli occhi ci accorgiamo che nel lento fluire di queste macchine tutte le forme si ri-
ducono a una semplicità primitiva e noi stessi, a quel punto, ce ne sentiamo interpreti con l’animo di un fanciullo. Il rito che ogni anno si rinnova e che è strettamente legato e correlato alle genti di questa città ma che, proprio grazie al suo portato, fi-
nisce con l’essere sentito e fatto suo da tutti coloro che giungono a Campobasso nel giorno della Sagra dei Misteri. Richiamati dai tanti significati, colori, contraddizioni della giornata. Simboli che nel volgere di poche ore escono e rientrano dal cuore pulsante della storia cittadina e finiscono con l’essere patrimonio di tutti perchè frutto di una cultura antica. E se per un giorno tornano ad animare una città che troppo spesso, per fretta o indolenza, dimentica la sua storia, per altri 364 giorni queste macchine sono gelosamente custodite nel museo di via Trento amorevolmente ‘assistite’ dalla famiglia Teberino e dai componenti dell’Associazione Misteri e Tradizioni. Una struttura aperta a quanti vi si avvicinano con la volontà di scoprire e leggere nuovi segreti; per ascoltare le flebili voci dei tanti bambini, uomini e donne che li hanno animati nel passato e che paiono uscire dal ferro sapientemente lavorato dalle mani del Di Zinno; dove le persone e le cose appaiono in profilo come nelle ricamature delle coperte dei nostri avi. In questo spazio museale la memoria riporta lo sguardo al passato, alla ricerca di un rinnovato sapere, ad un cammino verso la conoscenza. In una sorta di sospensione tra passato e futuro. Il presente, direte voi? E’ quello che si vive nel giorno della sfilata o quello che si cattura all’interno della sala museale dove è possibile richiamare il sapere aprendo i cassetti della memoria. Ma oggi, tornando a chiudere gli occhi, la mente già viaggia al prossimo anno per poter rivivere un’altra giornata di Misteri. Il sogno vuole il suo bosco incantato, Campobasso ha gli Ingegni che danno il senso e vanno oltre la vita.
* ! % " ! ( ' % "%
) ! ' ! "%
('" " * "!
&'
!)
%"! !$( % % !
#" &&" ' & ''"% " %
+ #"&& "!' '' % ' "! ! &'% * "! ") %' ! ' "%
!' " !) % (!
Campobasso
7 7 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Turismo a Campobasso in chiave mediatica e tecnologica
Fuga in avanti del consigliere Durante
Una volta invitati a Campobasso, i turisti avranno serie difficoltà ad accedere ai luoghi pubblicizzati e a goderne Consigliere dinamico, forse con qualche eccesso d’ottimismo. Ma ce ne fossero a Palazzo san Giorgio come lui vogliosi di muovere le acque stagnanti. Nella fregola di accedere alla modernità, di utilizzare la comunicazione come merita, di sfruttare i sistemi tecnologici per informare e per invogliare, Michele Durante, ha tralasciato di considerare che una volta invitati a Campobasso, i turisti avranno serie difficoltà ad accedere ai luoghi pubblicizzati e a goderne. Dai rilievi risulta che il capoluogo è punteggiato di siti, reperti, palazzi, spazi urbani ed extraurbani che segnalano una realtà ancora salva dalle intrusioni e dalle manomissioni, riconoscibile ambientalmente e “storicamente”. Ma, come abbiano accennato, quei luoghi , quei
reperti, quei palazzi, quegli spazi urbani ed extraurbani non sono indicati sul territorio; il traffico urbano non aiuta l’estraneo alla città ad orientarsi, anzi gli crea imbarazzo. Il sistema dell’accoglienza non è rodato, ammesso che sia in esercizio. La mentalità prevalente e i comportamenti degli esercenti pubblici non sono consoni a un livello di qualità, lasciano a desiderare. Anche l’evento del Corpus Domini tarda ad sfrondarsi di presenze e circostanze che lo riconducono a una Fiera paesana più che ad una manifestazione di rilievo storico. Il guaio è che a prevalere nei gusti della gente sono le bancarelle, i venditori ambulanti, le colorite etnie africane, indiane e cingalesi, la gran massa di popolo che deambula da un capo all’altro del centro
murattiano trasformato a suk. Le manifestazioni di contorno alla sfilata dei Misteri si tengono a ridosso. Tutto ciò collide con la rappresentazione mediatica della festività e con il montaggio delle varie applicazioni tecnologiche e informatiche che rendono del capoluogo le bellezze. Pecca d’ottimismo, a nostro sommesso parere, la certezza di Durante di essere all’inizio di “una nuova era per la promozione delle ricchezze del nostro territorio.” Il ricorso ragionato alle tecnologie della comunicazione è oggettivamente un salto epocale, un mezzo straordinario di comunicare, informare, invogliare. Il materiale, abbiano detto, non manca. Manca vistosamente l’organizzazione che possa consentire di impiantare un sistema d’accoglienza, mancano una
rete ricettiva, una mobilità intelligente, una proposta d’evasione elegante. Manca l’idea di Campobasso città turistica, permanendo l’immagine e l’idea di città approssimata, raccogliticcia e caotica, tra il terzo settore e il commercio. D’accordo con Durante quando afferma che con “ il wi-fi gratuito nel centro della città e con il contest fotografico che si avvale della presenza di Huffington Post, media partner di grande qualità e quantità dei Misteri, superiamo il recinto della città e della regione”. Il recinto si supera anche scattando una foto il 6 e 7 giugno scaricandola su Instagram con l’hashtag #corpusdominihuffpost e con l’App turistica ‘Campobasso’ da scaricare sui cellulari da google play o app store in base al
dispositivo utilizzato. Lo si supera soprattutto, come è stato in grado di dimostrare Nicola Noviello, direttore tecnico di Next, con le potenzialità della neonata applicazione: chiunque, in qualsiasi momento, potrà ‘geolocalizzarsi’ per coordinarsi al meglio tra i punti d’interesse, i B&B, i ristoranti, i negozi, gli itinerari e gli eventi. L’App è completa di news, una imponente galleria fotografica, video, elenco dei servizi pubblici e video guide. Campobasso proiettata nel futuro. Con il dovere di adeguarsi a ciò che promette. Con il dovere, purtroppo, di adeguarsi anche all’uso abusato dell’anglicismo, a tutto danno della lingua italiana. Una cessione culturale inaccettabile. Dardo
Aree verdi alle associazioni La delibera è delle Giunta comunale di Campobasso per la gestione dei siti CAMPOBASSO. La Giunta comunale di Campobasso ha approvato una delibera che prevede la collaborazione tra l’amministrazione comunale del capoluogo e le associazioni che operano sul territorio per“l’affidamento delle attività di gestione e cura delle aree verdi della città”. Si tratta di un’iniziativa alla quale hanno lavorato l’assessore alle Politiche per il Sociale, Alessandra Salvatore, e il consigliere comunale, delegato al verde pubblico, Antonio Molinari, e che mette insieme il momento di cura dell’ambiente circostante e quello aggregativo e di integrazione sociale Grazie a questa delibera, infatti, sarà cura delle associazioni valorizzare e preservare le aree verdi di Campobasso. L’associazione Quartiere Campobasso Nord si occuperà delle aree verdi del Cep; il comitato di San Giovannello dell’omonima collina e delle rotatorie della zona; il
comitato Parco Ungaretti gestirà l’omonimo parco; l’associazione di Promozione Sociale ‘Si può fare’ avrà cura del verde pubblico di Fontana Vecchia; ‘Vivi il tuo Quartiere Colle dell’Orso si occuperà delle aree tra via Campania, via Puglia e via Basilicata; la Cooperativa ‘Laboratorio Aperto’ gestirà le aree verdi del centro. In particolar modo, quest’ultima cooperativa è composta da persone che presentano un disagio mentale, ma che hanno superato brillantemente il corso per ottenere la qualifica professionale di ‘operatore del verde’. A loro, visto che sono qualificati come giardinieri, sono state affidate le aree verdi del centro di Campobasso (Villa dei Cannoni, Piazza Vincenzo Cuoco, piazza Francesco D’Ovidio e Parco viale Manzoni) sia per la loro specializzazione sia per la loro integrazione sociale. “Questa amministrazione comunale – ha affer-
mato il consigliere comunale, delegato al verde pubblico, Antonio Molinari –, in linea con i programmi, gli obiettivi e le strategie che intende perseguire, ha voluto attivare forme di collaborazioni con i cittadini per la cura del verde urbano, riconoscendo l’autonoma iniziativa degli stessi cittadini e delle loro forme associative. Tra queste anche con la cooperativa ‘Laboratorio Aperto’, che da anni si occupa del reinserimento di persone svantaggiate, affette da disagio mentale, manifestando la nostra volontà e interesse a collaborare con loro, trovando pieno riscontro negli stessi interlocutori. L’affidamento delle aree verdi è finalizzato al recupero e al mantenimento delle stesse aree, all’aggregazione sociale, alla crescita del senso civico e della partecipazione. In particolare – ha proseguito Molinari –, saranno promosse nelle aree oggetto di affidamento attività finalizzate all’ag-
gregazione sociale, quali la realizzazione di giornate ecologiche e dedicate agli anziani e ai bambini, accrescendo così il numero di frequentatori provenienti anche dagli altri quartieri. I progetti presentati dalle varie associazioni e da ‘Laboratorio Aperto’ garantiscono l’integrità e il corretto sviluppo del verde, valorizzandone le proprietà estetiche e funzionali, oltre a favorirne la fruibilità da parte dei cittadini”. “Personalmente – ha poi concluso il consigliere comunale delegato al verde pubblico – sono soddisfatto perché la città di Campobasso, sinora, ha avuto una forma di collaborazione soltanto con il Comitato di Quartiere di San Giovannello. Noi, invece, siamo riusciti ad aprire le porte di Palazzo San Giorgio ad altre associazioni, che rispecchiano tutto il territorio, perché i nostri interlocutori sono i gruppi radicati nelle rispettive zone e quartieri di Campobasso”.
Ancora un furto al Centro di salute mentale Questa volta ad essere interessato dai ladri, il Centro diurno CAMPOBASSO. Dopo il furto messo a segno dai ladri circa dieci giorni fa al Centro di Salute Mentale di Campobasso, nelle scorse ore si è registrato un analogo episodio: questa volta al Centro Diurno. Ancora una volta i furfanti hanno potuto agire indisturbati in quanto, nonostante le cinque richieste presentate all’Asrem dal direttore del Dsm – il dottor Franco Veltro – che chiedeva di
installare un sistema di videosorveglianza, nulla è stato fatto in termini di controllo e sicurezza della struttura. La direzione esclude che si possa trattare di un paziente psichiatrico in cura presso di loro, ma sono certi che il responsabile sia una persona che conosce bene l’ambiente. L’autore del furto, infatti, ha preso di mira esclusivamente due armadietti, conscio che all’interno avrebbe trovato ciò
che si aspettava: un piccolo gruzzoletto che non raggiunge neppure i 50 euro. Ma non è il bottino a preoccupare il personale del Dipartimento, quanto la mancanza di controllo in una struttura che custodisce un database con dati sensibili di migliaia di persone: sarebbe davvero increscioso e preoccupante se la privacy degli utenti venisse violata.
9
Isernia
Tutto quello che gli altri non dicono
7 giugno 2015
senza alcun finanziamento pubblico
“Massima attenzione al territorio” I Carabinieri del comando di Isernia hanno fatto il punto della situazione ISERNIA. Fatto un bilancio su quanto fatto dai Carabinieri nel territorio pentro; 1.602 sono stati i reati denunciati ai reparti dipendenti negli ultimi dodici mesi, con un consistente calo rispetto al periodo precedente, ben il 19% di reati in meno; i furti in particolare sono calati del 15% e il dato delle rapine è rimasto praticamente invariato, rispetto al periodo precedente, dato comunque di bassissimo rilievo rispetto alle altre realtà territoriali limitrofe. L’attività di contrasto si è tramutata in 74 arresti negli ultimi dodici mesi, con un aumento del 14% rispetto al periodo precedente, mentre quello delle denunce a piede libero ha mantenuto lo stesso trend del periodo precedente, circa 1.000 le persone denunciate in stato di libertà per reati di vario genere, invece sono 65 le persone nei cui confronti è stata avanzata la richiesta di misure di prevenzione, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente. Risultati ottenuti anche grazie all’aumento dei servizi di prevenzione, 20.696
quelli attuati sul territorio della provincia nell’ultimo anno, rispetto ai 20.079 del periodo precedente. 55.768 sono invece le persone identificate e 53.635 i mezzi controllati, le contravvenzioni al codice della strada sono state 1.717 con particolare attenzione a quelle violazioni inerenti la guida in stato di ebrezza alcolica o sotto influenza di sostanze stupefacenti, che provocano gravi pericoli per la sicurezza stradale. Come particolare attenzione è stata rivolta al contrasto al fenomeno della droga, che coinvolge purtroppo sempre più persone di giovane età, con 20 arresti (+55% rispetto all’anno precedente), 86 le persone tra quelle denunciate o segnalate (+28% rispetto all’anno precedente) e due chilogrammi e mezzo, il quantitativo di sostanze stupefacenti sottoposte a sequestro negli ultimi dodici mesi, con un aumento dell’83% rispetto al periodo precedente. Altro settore particolare di intervento è stato quello della violenza di genere, tra i quali figura quello di stalking, e degli abusi
sui minori, con 12 reati perseguiti ed altrettante persone assicurate alla Giustizia, 21 invece i casi di maltrattamenti in famiglia, anche in questo caso tutti gli autori denunciati o colpiti da provvedimenti cautelari. Si tratta di risultati che attestano il massimo impegno profuso da parte dei Carabinieri della Provincia, nel contrasto quotidiano ad ogni forma di criminalità, ai quali hanno dato sempre il giusto risalto gli organi di informazione, e ai quali è stato rivolto un sentito ringraziamento. In particolare, il Comandante Provinciale si è soffermato sulla cosiddetta “criminalità predatoria”, perché anche se in valore assoluto, furti e rapine, denunciati all’Arma, hanno registrato una netta flessione, e alla lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti con importanti operazioni che hanno portato a un netto ridimensionamento del fenomeno. Numerose sono state le conferenze tenute presso gli istituti scolastici, proprio per sensibilizzare i più giovani circa i rischi derivanti dal consumo di
stupefacenti, e più in generale sulla cultura della legalità, che hanno coinvolto complessivamente circa duemila studenti delle scuole medie superiori e inferiori. Tra le operazioni più importanti condotte negli ultimi dodici mesi, sono da annoverare, l’arresto di una persona responsabile di tentato omicidio, avvenuto ad Agnone lo scorso mese di Luglio. E sempre a Luglio, l’arresto del presunto autore di una rapina commessa ai danni dell’agenzia ACI di Venafro e la cattura di un latitante di origine marocchina ricercato in campo internazionale per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ad Ottobre, l’arresto a Macchiagodena di uno straniero, di origine nigeriana, responsabile di sequestro di persona. E ancora ad Ottobre, ad Isernia l’arresto di un uomo per stalking ai danni di una giovane donna e l’arresto di un pregiudicato che aveva allestito una piantagione di marjuana nel territorio di Macchiagodena.
Tari, troppo alta a Isernia
In Consiglio comunale passa il tributo suddivisibile in 4 rate ISERNIA. Un Consiglio comunale, quello di ieri, dove la minoranza, non ha potuto far altro che chiedere la dilazione dell’odioso balzello della tassa sui rifiuti in 4 rate, per rendere più sopportabile il colpo di grazia sul commercio, una scelta che accettata dal boia è solo un palliativo tra il far morire la vittima sulla sedia elettrica o con una iniezione letale. Non si vuol comprendere – e questo è strano- per un sindaco commerciante che ha votato con la sua maggioranza l’aumento delle tasse al massimo concesso dal legislatore. La sciolinata di Brasiello di dati con-
frontati con gli aumenti di altre città del nord, più corposi in percentuale sulla TARI rispetto a quelli di Isernia, è stato un giustificativo privo di vigore e pregno di autoreferenzialità amministrativa. Sa bene il sindaco in che condizioni è ridotta questa città, questa provincia, sicuramente peggio delle altre. Colui che ha il polso delle centinaia di famiglie sul lastrico, gli oltre 400 sfratti esecutivi, i corsi svuotati di attività commerciali e il miracolo economico di chi ancora tenta di farcela, ha vestito il ruolo di attore pirandelliano indossando la maschera di sindaco per
recitare un copione distorto dalla realtà. Mentre Brasiello leggeva i dati degli aumenti delle tasse ai commercianti, giustificando il suo 500% della Tari ai citati esercenti, veniva in mente il deposito simbolico delle chiavi del commercio al comune in segno di protesta che l’attuale sindaco in campagna elettorale si era prodigato nel promuovere con alcuni commercianti, al fine di stigmatizzare la situazione insostenibile di chi in città aveva un’attività al dettaglio. Ora dall’altra parte della barricata, in rappresentanza della massima “casta” amministrativa quei problemi mai ri-
solti, anzi raddoppiati del 500%, non scuotono più e cadono nella normale prassi. Oggi è il “Dura lex, sed lex” a prevalere e la memoria a breve termine sembra offuscata dal potere. Un’amministrazione che ha votato a maggioranza gli aumenti non consapevole dei danni ulteriori che avrebbe provocato alle già esigue tasche dei commercianti, con la richiesta di dilazione e l’accoglimento della rateizzazione 2015 della TARI anche da parte della maggioranza consiliare, appare ancora più presa per i fondelli. La miopia amministrativa che pare abbia col-
pito su questo argomento la maggioranza e il sindaco, poteva essere evitata già a settembre 2014 con un atto di responsabilità, per quella che è la realtà pentra, non si doveva accettare il diktat del Governo supinamente, votando gli aumenti, si doveva mandare un segnale chiaro, un “io non ci sto a tassare ulteriormente chi è alla canna del gas”. Attraverso i rappresentanti parlamentari la voce del dissenso doveva esser portata al Governo, attendendo un variazione, una riduzione, un adeguamento ad una realtà da terzo mondo come è diventata la nostra.
Neuromed,
scoperto il gene dell’efficienza dei vasi sanguigni POZZILLI. Nel DNA dei centenari sono nascosti molti segreti, che hanno contribuito a far arrivare queste persone ad una età particolarmente avanzata e in buona salute. Proprio uno di questi segreti è stato ora identificato da gruppi di ricerca dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), I.R.C.C.S. MultiMedica di Milano e dell’Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR di Segrate. I risultati dello studio, condotto in collaborazione con altre prestigiose strutture scientifiche italiane e internazionali, sono stati pubblicati sul giornale Circulation Research. Al centro della ricerca c’è il gene che codifica la proteina BPIFB4, la cui funzione era ignota se non per proteine della stessa famiglia coinvolte nelle difese immunitarie, in particolare nell’azione contro i batteri a livello di naso, bocca e polmoni. Ma, secondo lo studio appena pubblicato, la BPIFB4 è implicata anche nel mantenimento dell’efficienza dei vasi sanguigni, e qui entrano in gioco le differenze genetiche tra centenari e persone “normali”. “Abbiamo confrontato – spiega Annibale Puca, Professore nell’Università
di Salerno presso l’I.R.C.C.S. MultiMedica – il DNA di tre gruppi di persone particolarmente longeve (nel Cilento, in Germania e negli Stati Uniti, per un totale di tremila individui) con un gruppo di controllo composto da duemila persone giovani. E abbiamo visto che nei centenari prevaleva una particolare variante del gene BPIFB4, da noi denominata LAV (longevity associated variant)”. A questo punto le ricerche sono passate a valutare l’azione della specifica variante genetica, tecnicamente definita anche “polimorfismo”. Usando sia modelli sperimentali in vitro che in vivo, spiega Carmine Vecchione, Professore nell’Università di Salerno presso l’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, si è visto come l’inserimento del gene LAV-BPIFB4 attivava una serie di funzioni, in particolare l’enzima eNOS, responsabile della produzione dell’ossido nitrico, la più importante molecola protettiva della funzione vascolare. Bisogna ricordare, al riguardo, che una alterazione della funzione vascolare, tipica dell’età avanzata, è correlata a diverse patologie, soprattutto quelle cardiovascolari come infarto, ictus e ipertensione, ma
anche metaboliche e neurologiche. Inoltre, gli effetti osservati si sono tradotti anche in vere prospettive terapeutiche. Il trattamento con il gene LAVBPIFB4 su topi anziani ha effettivamente riportato alla normalità la loro funzione vascolare, mentre su animali affetti da ipertensione ha normalizzato la pressione sanguigna. Infine, in modelli sperimentali di interruzione del flusso sanguigno (ischemia), si è visto che il trattamento portava ad una migliore riparazione dei vasi colpiti e ad un potenziamento dell’angiogenesi, il processo alla base dello sviluppo di nuovi vasi sanguigni. In questo modo i danni derivati dal blocco dell’afflusso di sangue venivano limitati. La proteina LAV-BPIFB4 è quindi da oggi sotto i riflettori, come sottolineano Annibale Puca e Carmine Vecchione, “Questa scoperta apre nuovi scenari nella cura e prevenzione delle malattie cardiovascolari, candidando questa proteina come un nuova prospettiva terapeutica mirata a proteggere il benessere cardiovascolare ed allungare la durata della vita”.
11
Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
7 giugno 2015
senza alcun finanziamento pubblico
“Ripristinare il doppio senso di circolazione sul Lungomare Nord”
Il gruppo del Nuovo Centrodestra ha presentato una mozione urgente
I consiglieri comunali del Nuovo Centrodestra, hanno presentato una mozione urgente Premesso che,in una seduta della IV Commissione Consiliare Lavori Pubblici, si è discusso della possibilità di ripristinare il doppio senso di marcia sul tratto
Lungomare Nord Cristoforo Colombo così da modificare la disciplina della circolazione veicolare; Constatato che,i lavori di riqualificazione del secondo tratto dello stesso Lungomare Nord sono in attesa di realizzazione in quanto già
programmati e finanziati dalla precedente amministrazione Di Brino; Considerata l’incipiente stagione estiva e la mancanza di determinazione da parte dell’attuale Amministrazione per la rapida soluzione di una questione che ha determinato in-
numerevoli disagi già lo scorso anno; IMPEGNA Il Sindaco e la Giunta Comunale a voler considerare il ripristino del doppio senso di circolazione lungo il primo tratto del Lungomare Nord Cristoforo Colombo, o in subordine,
a disporre l’inversione dell’attuale senso di marcia in modo da consentire un miglior deflusso di traffico e ad evitare problematici ingorghi nel centro cittadino e l’eccessivo inquinamento acustico ed atmosferico causato da autovetture e motocicli.
“Carresi, quale la situazione?” I consiglieri comunali di San Martino in Pensilis hanno interrogato il Sindaco SAN MARTINO IN PENSILIS. I consiglieri comunali di minoranza di San Martino in Pensilis, Antonio ZIO e Giuseppe TOTARO, hanno presentato un interrogazione al Sindaco Massimo Caravatta, attraverso la quale chiedono al primo cittadino di rendere note l’attuale situazione che interessa la questione e l’istitu-
zione immediata di una Commissione Consiliare che si lavori specificatamente sull’argomento. “Quanto si è verificato quest’anno resterà indelebile nella memoria e nei cuori dei cittadini che attendono le Carresi con trepidazione, rappresentando esse un evento straordinario e su cui si fondano tradizioni
ed abitudini secolari. Si conosceva per sommi capi l’esistenza di alcune indagini legate ad alcuni controlli effettuati mesi fa dalle Forze dell’Ordine sugli animali, ma mai si poteva immaginare un così duro epilogo e che speriamo resti un singolo episodio. Proprio per questa ragione, chiediamo al
Sindaco di illustrare minuziosamente quale sia lo stato attuale dei fatti e specialmente di istituire un organo consiliare che veda la partecipazione dei rappresentanti delle varie forze politiche presenti in Consiglio, che segua metodicamente la questione Carresi e che possa informare con trasparenza i cittadini di San Martino. “
“Momentive, non siamo comitatini” Dopo la decisione dell’azienda di spostare la produzione, tornano a parlare i contrari all’ampliamento TERMOLI. Tirati per la giacchetta come mai nelle ultime settimane, dopo aver saputo che i propositi di sviluppo della Momentive erano evaporati, sono stati chiamati comitatini e dal loro pulpito sono ridiscesi subito in campo per riconquistare la loro dignità. Lo hanno fatto a Termoli con l’avvocato Marcello Antonarelli, decano delle battaglie per la tutela della salute pubblica. “Lo scarsissimo interesse a fare polemica non può non determinare la necessità
di un minimo di replica alle dichiarazioni di rappresentanti di categoria e sindacali a seguito del colloquio che hanno avuto con i componenti la giunta della mia Regione, Petraroia e Scarabeo. Non è possibile e non è intenzione in questa sede riesaminare il merito della vicenda Momentive, già ampiamente discussa ed in relazione alla quale ciascuno può farsi un’opinione. Ciò che offende sono i toni usati per sminuire l’impegno convinto di chi agisce (come si dice) ‘mettendoci la faccia’ e
senza tornaconti personali né politici né di altra natura. I ‘comitatini del no’, come continua offensivamente a definirci il signor Natale, sono composti da persone in assoluta buona fede, impegnate a ridare a determinati valori (quali ambiente, beni comuni, territorio, cultura) le priorità per le quali vale la pena lottare. Evidentemente questi valori non coincidono con quelli di cui si discute in alcuni ambienti: ognuno è libero di pensarla come ritiene: ma l’offesa no! Non è accettabile! Io sono No Triv
E No Tav convinto, ma non a prescindere, ma perché la velocità, il profitto sui beni comuni (quelli sì a prescindere) non coincidono con il fondamento della società nella quale mi piace ancora credere. Si dice che non esistono più le ideologie (e su questo ho le mie riserve perché lo ritengo solo uno strumentale alibi pericolosamente libertario), ma la priorità che si dà a certi valori possono senz’altro aiutare a capire le persone. Io sono Marcello Antonarelli, cofondatore e componente della Lorenzo Mi-
lani (uno dei ‘comitatini’ cui con sarcasmo fa riferimento il Natale) e sono certo di interpretare il pensiero di tutti gli amici con i quali ho affrontato battaglie storiche che, quelle sì, hanno ridato una coscienza civica nel nostro Molise di cui andare fieri. E lotteremo sempre per contrastare tutto ciò che vuole espropriare le nostre idee, il nostro territorio e le nostre speranze (oggi in primis lo sblocca Italia ed i trattati Ttip). Senza polemica, senza offesa e nel rispetto delle idee”.
In via Asia pochi cassonetti I cittadini chiedono alla società di raccolta rifiuti un maggior numero di contenitori TERMOLI. In via Asia, ubicazione di uno dei più grandi e popolati condomini di Termoli, il “Maria Domenica”, un enorme complesso che conta ben 6 scale con un totale di circa 90 appartamenti oltre a e decine e decine di box e vari locali commerciali, non ci sono bidoni sufficienti per la differenziata. Da oltre tre anni, nonostante i continui solle-
citi, il Comune e la Teramo Ambiente a detta dei proprietari e degli affittuari non riescono a dotare il fabbricato di un numero adeguato di bidoni. Il risultato è che, sistematicamente, una volta che i bidoni sono pieni e scoperti i sacchetti vengono depositati al suolo generando uno spettacolo indegno e la gioia di gatti e topi. “Inoltre – rivelano alcuni di loro
– diversi condomini del fabbricato adiacente, pur di non fare quattro passi per utilizzare i bidoni loro assegnati, utilizzano i nostri creandoci ulteriori problemi. Quanto sopra andrà a peggiorare nei prossimi mesi quando diversi proprietari verranno ad occupare gli appartamenti per trascorrere il periodo estivo”.
Sollecitata da noi stessi la Teramo Ambiente, abbiamo avuto in risposta una situazione un po’ strana, come se si accavallassero richieste contrarie… per evitare somme e sottrazioni algebriche sui cassonetti, l’uovo di colombo sarà una ricognizione del fabbisogno da parte degli amministratori e la successiva istanza alla società.
Ci avviciniamo alla data del 24 maggio. Cento anni dall’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Il volume curato dal nostro collega Giuseppe Saluppo: “Il Molise e la Grande Guerra”, offre uno spaccato della nostra regione al cospetto degli eventi bellici e sociali. Immaginiamo una delle tante vallate del nostro Molise. Sembra vedere scendere da una di quelle strade, oggi asfaltate (seppure ridotte a mal partito), cento anni fa bianche e soffocanti di polvere, giovani con in tasca la cartolina precetto per la Grande Guerra. Hanno salutato i loro cari, prima di partire, qualcuno per l’ultima volta, tra silenzi cupi e parole sulla necessità della partenza. Un vocìo a passo a passo tra le fratte di bacche rosse che costeggiano quelle strade e frotte di uccelli che attraversano in alto l′aria. I ponti sul Biferno come sul Fortore o sul Volturno con l’acqua del fiume che pare immobile e metallica. Voci e gesti e in tutti gli animi il terrore superstizioso, le fantasie incolte, commenti, scongiurazioni lamentevoli, preghiere, in un rumorio cupo. “Ieri salutammo i partenti per le arene della Libia con uno slancio di entusiasmo frenetico, domani baceremo in fronte, senza una lacrima, i nostri soldati anelanti di ricongiungere i fratelli delle terre irredente alla Grande Patria Italiana”, si leggeva su La Provincia di Campobasso il 3 aprile 1915. Nulla sarebbe stato come prima. E’ possibile acquistare il libro di Giuseppe Saluppo, “Il Molise e la Grande Guerra”, a Campobasso nelle edicole di Via Mazzini, Piazza della Repubblica, Piazza Vittorio Emanuele e Terminal; a Isernia, presso libreria Della Corte ed edicola Stazione. Oppure presso la redazione de La Gazzetta del Molise, via Normanno 14 a Campobasso o chiedendolo via email: redazione@lagazzettadelmolise.it. Un Molise presente nella storia d’Italia.