Il gioco della giunta

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tuttO quEllO chE gli AltRi NON DicONO ANNO xii - N° 33 VENERDì 12 fEbbRAiO 2016 - DiStRibuziONE gRAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - Rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 E-mail Redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

Pasquale Guarracino

Servizio a pag. 3

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Pasquale Guarracino. Il sindacalista della Uil ci sta provando in tutte le salse a portare avanti argomenti e tenativi di confronto rispetto ad una classe politica molisana amorfa e che nemmeno risponde. L’Oscar gli viene attribuito proprio per la sua ostinazione a proseguire nella lotta e a non farsi scoraggiare da questi combina guai.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

REStA AggiORNAtO, SEguici ANchE Su fAcEbOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Pierpaolo Nagni Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni. Ben magra figura per l’assessore regionale ai Trasporti del Molise dinanzi alla soluzione del problema, relativo al treno Termoli-Foggia, assicurato dal suo collega pugliese. Erano stati i pendolari che si erano visti tagliare la corsa mattutina a chiedere aiuto prima a Nagni e, poi, vista l’inconcludenza all’assessore pugliese che ha risolto il problema.


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Tutto quello che gli altri non dicono

12 febbraio 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Ne avevamo parlato quasi un mese fa. La giunta ci fa la grazia e si oppone ai sondaggi

Per una volta Frattura contro Renzi: sarà vera gloria? "

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Bisogna saper sempre guardare il bicchiere come fosse mezzo pieno, specie se di mezzo ci sono volontà politiche, atti amministrativi e la tutela dell’ambiente. Il caso è quello, di cui già abbiamo parlato il 22 gennaio scorso, dell’avvio, voluto con piano ministeriale dal governo Renzi (passato con il noma “Santa Croce), di attività di ricerca di giacimenti di idrocarburi e gas in un territorio di 641,2 kmq compreso tra i comuni di Campodipietra, Cercemaggiore, Cercepiccola, Ferrazzano, Gildone, Mirabello Sannitico, San Giuliano del Sannio e Vinchiaturo. Con sollievo, ma anche con qualche piccola riserva cui accenneremo più avanti, accogliamo così il pronunciamento della giunta regionale che esprime parere contrario e s’impegna a supportare e a collaborare ad ogni iniziativa di contrasto, finalmente al fianco delle amministrazioni comunali interessate che la stessa contrarietà hanno già notificato al ministero dello sviluppo economico nel mese di novembre dello scorso anno. “Abbiamo dato ascolto alle preoccupazioni

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espresse dai territori interessati dal progetto. Una scelta, la nostra, avvertita come necessaria – spiegano Frattura e Facciolla –, in particolare alla luce degli eventi sismici che abbiamo vissuto nelle ultime settimane, con particolare concentrazione nella zona interessata dal progetto di ricerca di idrocarburi”. Già, lo sciame sismico. Il mondo scientifico è da tempo interessato da un dibattito, apparentemente giunto ad una

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di contrarietà. Purtroppo, però, esiste una gerarchia amministrativa ed istituzionale che dà al decreto ministeriale tutta la forza, la prepotenza forse è più corretto, di procedere a testa bassa nonostante la delibera della giunta Frattura. Certo sarebbe davvero un gesto di protervia ed $$ arroganza inaccetta" "# bili se il governo deci# desse davvero di fase di stallo, in cui comunque andare avanti nonostante la fornon è stato possibile escludere male contrarietà di tutte le istituuna correlazione tra fenomeni di zioni locali coinvolte ed, in quel attività sismica e interventi del- caso, si potrebbe davvero, per una l’uomo finalizzati al sondaggio in volta, trovare compattezza ed profondità, alla ricerca di giaci- unità di intenti per esprimere menti. Anche solo la più remota forme di lotta e di opposizione in delle possibilità che possa dav- grado restituirci un minimo di orvero esserci una correlazione tra goglio e di spirito di appartenenza la ricerca di giacimenti e la recru- in quanto comunità regionale. descenza di attività sismica ha Scopriremo presto, quindi, se il consigliato il governo regionale a governatore Frattura ed il suo goprendere una posizione ufficiale

verno avranno davvero la volontà di andare fino alle estreme conseguenze in questa battaglia o se questa delibera di giunta non sia piuttosto (al momento non ne siamo convinti e nemmeno vorremmo esserlo, sia ben chiaro n.d.r.) una preventiva lavata di faccia; un modo per mettere le mani avanti sapendo che, se davvero da Roma non volessero fare prigionieri, la battaglia sarebbe comunque persa in partenza. E’ la solita storia: a pensare male si fa peccato ma (spesso) ci si prende. Saranno i fatti a sgombrare ogni dubbio: capiremo subito, dalla forza e dalla capacità di fare squadra messe in campo dalla Regione, se il suo ruolo in quella che si preannuncia come l’ennesima battaglia amministrativa combattuta a furia di ricorsi e pronunciamenti giudiziari sarà davvero quello di guidare la protesta e la lotta di un’intera regione o piuttosto di fare tanto fumo e niente ciccia. Ma, oggi, il bicchiere è mezzo pieno.

“Garanzia Giovani, serve un deciso cambio di passo” Il segretario della Uil Molise, Boccardo, richiama l’attenzione della Regione CAMPOBASSO. Nonostante un tasso di disoccupazione giovanile al 38%, con punte del 50% nel Sud, secondo l’ultimo rapporto del programma “Garanzia Giovani”, aggiornato al 4 febbraio 2016, su una platea potenziale di beneficiari di azioni pari a 2,4 milioni, sono 955 mila i giovani che si sono registrati al programma (il 39,9% della potenziale platea). Il programma di durata biennale, che ha preso avvio nel mese di maggio del 2014 è dotato di un finanziamento di 1,5 miliardi di euro, tra fondi comunitari e cofinanziamento nazionale. A Settembre del 2015 (ultimo dato disponibile) - commenta la UIL - a distanza di un anno e mezzo dell’avvio del programma, sono stati impegnati 769 milioni di euro, ma spesi e rendicontati a Bruxelles soltanto 200 milioni di euro (il 12,9% del totale). È quanto emerge da un Report del Servizio Politiche Territoriali e del Lavoro della UIL nazionale sull’attuazione di Garanzia Giovani elaborati su dati del Ministero del Lavoro. La dotazione finanziaria, da noi, è pari a 7.673.740 euro, da utilizzare per l’accoglienza e l’orientamento, per percorsi di formazione, per azioni di accompagnamento al lavoro, per favorire i contratti di apprendistato, per i tirocini, per il servizio civile nazionale e regionale, per favorire

l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità, per il bonus occupazionale. Ma anche in Molise: molti meno giovani coinvolti rispetto ai potenziali interessati, ancora meno quelli “presi in carico”, a solo una parte di questi è stata avanzata una specifica proposta. Risultato: pochi soldi impegnati rispetto a quelli a disposizione, ancora meno quelli spesi e rendicontati. “L’idea di fondo del Programma Garanzia Giovani - sottolinea Tecla Boccardo, leader della UIL molisana - è condivisibilissima, ma le azioni messe in campo dal Governo e nelle Regioni non hanno, ancora, portato i risultati sperati. Per questo la UIL auspica un deciso cambio di passo per

la continuazione del programma con adeguati finanziamenti volti a riqualificare, soprattutto, i Servizi per l’impiego. Inoltre, come rilevato sempre dalla Corte di Conti Europea, è fondamentale per la buona riuscita di Garanzia Giovani, che a monte vi siano servizi per l’impiego efficienti ed efficaci (e non è proprio il caso del nostro Molise) e che vi sia il reale coinvolgimento del mondo delle imprese e della scuola. Purtroppo – osserva con amarezza Boccardo - questa scelta non sembra quella messa in campo, fino ad oggi, dal Governo Italiano, né tantomeno praticata a livello di Regione Molise. La spesa e gli investimenti in tema di poli-

Paduano: “Scuola, quanti ritardi” CAMPOBASSO. Di ritardo in ritardo, la tabella di marcia sul concorso è stata ampiamente disattesa, in barba alla legge 107 che fissava l´indizione dei bandi entro il 1° dicembre 2015. Da due mesi si susseguono soltanto gli annunci, l’ultimo dei quali è arrivato dal sottosegretario Faraone che ha parlato di pubblicazione dei bandi entro 15 giorni, al massimo entro fine mese, confermando poi che la prova

scritta del concorso si svolgerà a fine marzo. Non rispettando i termini stabiliti dalla legge, il Miur arreca un grave danno ai candidati che avranno ben poco tempo per prepararsi rispetto ai contenuti dei bandi”. A dichiararlo è Michele Paduano, coordinatore provinciale e regionale della Gilda degli Insegnanti. Paduano sottolinea, inoltre, che le commissioni devono essere qualifi-

tiche attive e di potenziamento della rete dei servizi per l’impiego - secondo la UIL - resta insufficiente e, assolutamente, sottodimensionata rispetto alle funzioni che vengono assegnate. Basti pensare - conclude con preoccupazione, Boccardo - che le recenti riforme del Lavoro (Jobs Act) impegnano con forza i Centri per l’impiego pubblici a seguire milioni di disoccupati, relazionarsi con centinaia di migliaia di imprese, seguire i ragazzi di Garanzia Giocate e messe nelle condizioni di operare il loro lavoro nelle migliori condizioni possibili: “Non è accettabile che, come già avvenuto in passato, i docenti debbano contemporaneamente esaminare i candidati e dedicarsi all´attività didattica percependo compensi irrisori: agli insegnanti che faranno parte delle commissioni, dunque, si conceda un part-time oppure li si remuneri dignitosamente per un lavoro che rappresenta un extra rispetto all´insegnamento”.


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E così passano le settimane, inutilmente, alla Regione Molise. Martedì scorso si è tenuta l’ennesima, vana, irritante seduta del consiglio regionale. L’intera seduta, si fa per dire, si è ridotta alla comunicazione, da parte del presidente Frattura, della nomina di Carlo Veneziale ad assessore alle attività produttive, punto. In un aula semi deserta, immersi in un clima precario, incompiuto, avvilente. Così passano le settimane, inutilmente, ed il posto lasciato vacante da Michele Petraroia vacante è ancora. Tanto che fretta c’è? Siamo in una condizione così idilliaca, perché affannarsi per dare al governo regionale il suo ministro del lavoro? Si sono risolte crisi internazionali, vertenze epocali, drammi esistenziali in un tempo minore del mese che ancora non è bastato a Paolo Frattura per completare la sua giunta. Si parla dell’ingresso di Micaela Fanelli, ma se ne parla e basta. Senza contare che, se davvero l’attuale segretario regionale del Partito Democratico dovesse subentrare al dimissionario Petraroia, si tratterebbe del terzo assessore esterno su quattro. Come se le polemiche ed i dibattiti sui costi della politica gli scivolassero davvero addosso al governatore Frattura. Insomma, un disastro su tutta la linea. La situazione economica ed occupazione del Molise imporrebbe un lavoro senza sosta ai delegati del popolo, pagati così profumatamente che a più di qualcuno è venuta voglia, per un breve frangente, di chiedere davvero qualcosa in cambio: qualche risultato, un cenno di vita. Loro invece menano il can per l’aia, si girano i paffuti pol-

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Un intero mese non è bastato a Paolo Frattura per ricostruire la sua squadra di governo. Si sono risolte crisi internazionali e vertenze epocali in minor tempo

Ma tanto ora entra in giunta la Fanelli...

E noi torniamo a chiederlo: ma questi signori cosa li paghiamo a fare? lici pensando e ripensando, per un mese e chissà quanto di più, su chi far entrare nella schiera degli unti dal presidente; chi far assurgere all’empireo dei signori assessori. Le convocazioni del consiglio regionale

assomigliano sempre di più ad assemblee di condominio: non di discutono leggi e provvedimenti in grado di incidere sulla vita del cittadino; non vi si confrontano visioni sul senso del convivere civile da mettere come fondamenta di atti amministrativi, leggi, che possano farci uscire da queste secche soffocanti. No, si amministra l’ordinario, si danno comunicazioni; al massimo qualche interrogazione; una mozione qua e là di cui si perde subito senso, valore e, soprattutto, memoria. E noi torniamo a chiederlo: ma questi signori cosa li paghiamo a fare? Attendiamo quindi, messianicamente, che Micaela Fanelli completi la squadra di

Frattura e siamo pronti a farci accecare dallo scintillìo dei risultati che saprà produrre; laddove il suo predecessore, evidentemente, fallì. Siamo qui ad attendere che la classe politica di questa regione si dia una mossa, finalmente. Ma poi, in un riflesso empatico quasi suicida ci chiediamo: ma chi glielo fa fare? Perché dannarsi l’anima? Del resto oltre ad un diffuso, ma sommesso, rumore di fondo fatto dalle maledizioni di coloro che non ce la fanno, che hanno perso lavoro e perderanno ammortizzatori, che perderanno la sanità pubblica così come gli avevano insegnato che sarebbe sempre stata, altro non c’è. I salotti buoni, e coloro che

vi si scaldano le terga, si tengono stretta la loro maggioranza di (a quanto pare) centrosinistra e gli va bene così; i sindacati, i comitati, le imprese che non vengono pagate sono stati presi chi per sfinimento chi con piccole dosi di soddisfazioni plecebo; chi non ne ha potuto più ha fatto le valige e gli altri pensano che in fondo sia tutto inutile: anche bestemmiare, anche lamentarsi. E così, loro, passano le settimane. Si trastullano, polemizzano qua e là, spesso ritualizzando e simulando scontri che nella realtà non esistono. E, alla fine del mese, gli tornerà in mente anche il perché.

Esautorato il Consiglio regionale Di fatto, reso inutile

Inutilità. È questo il sentimento che ci ha pervaso al termine dell’ennesimo Consiglio regionale in cui gli esponenti della minoranza consiliare sono stati privati di ogni forma di confronto e dibattito politico con il Governo regionale, che ha deciso di non presenziare in toto alla seduta convocata per il 9 febbraio. Un’assenza determinata dall’oramai consolidata prassi degli esponenti della Giunta regionale di organizzare incontri istituzionali, dibattiti o conferenze stampa in concomitanza con le sedute del Consiglio regionale; un’assenza, ribadiamo ancora come già fatto in aula, lesiva della dignità e del ruolo che compete a ciascuno di noi in quanto consiglieri regionali, scelti e votati dal popolo in propria rappresentanza. Eppure l’occasione era impor-

tante, vista la prevista assegnazione delle deleghe ai componenti della Giunta regionale, e avremmo voluto chiedere perché ancora si disegna una Giunta monca; avremmo voluto chiedere al Presidente della Giunta perché un settore strategico e fondamentale per la nostra regione come quello delle politiche dello sviluppo economico è rimasto così tanto tempo senza la figura assessorile; ci saremmo voluti confrontare con il Presidente Frattura sui motivi e sulle opportunità che hanno determinato questa scelta, visto il dissenso più volte sbandierato in passato dal centrosinistra sulla nomina di assessori esterni al Consiglio regionale;

avremmo voluto discutere sul come questa scelta si concilia con la tanto acclamata e sponsorizzata riduzione dei costi della politica più volte presente nei discorsi del Governatore regionale. Allo stesso modo avremmo voluto confrontarci sugli altri punti all’ordine del giorno del Consiglio regionale, alcuni iscritti oramai da mesi, con il resto della Giunta regionale, invece tutto questo ci è stato negato, non sappiamo se per scelta di sottrarsi alle discussioni politiche e al confronto dialettico oppure perché si ritiene inutile presenziare nell’aula consiliare; di certo noi di fronte a questa situazione abbiamo operato l’unica scelta che

ci sembrava giusta e logica, chiedere il rinvio della seduta odierna perché è evidente che non si possono portare avanti i lavori consiliari in questo contesto generale che si è venuto a creare, dove il Consiglio regionale è depotenziato del suo ruolo, in barba a quanto stabilito dall’art. 16 del nostro Statuto che lo individua come l’organo che “esercita la potestà legislativa attribuita alla Regione, determina l’indirizzo politico generale, indirizza e controlla l’azione politica, amministrativa e programmatoria della Regione, delibera gli atti di intervento della Regione nella programmazione nazionale e comunitaria”.

Una richiesta peraltro accolta e votata favorevolmente anche dalla maggioranza consiliare di centrosinistra, e sicuramente questo è un aspetto che dovrà spingere il Governo regionale ad una profonda analisi e riflessione, per evitare la deriva a cui si sta esponendo l’organo istituzionale. Purtroppo ad oggi il Consiglio regionale sembra essere diventato un’ appendice inutile, un semplice corollario, troppo spesso delegittimato di quelle che sono le sue specificità, a grave discapito non solo dei Consigliere regionali, esautorati del proprio ruolo, ma anche dell’intera comunità regionale che rappresentano. I Consiglieri regionali di centrodestra


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12 febbraio 2016

Il consigliere regionale Michele Iorio, interviene sulla questione del termovalorizzatore di Pozzilli

CAMPOBASSO. “Sui rifiuti chi ha fatto “bingo”?”. E’ la domanda che pone a viso aperto il consigliere regionale di centrodestra, Michele Iorio, sulla questione del termovalorizzatore di Pozzilli e l’accordo con la Regione Abruzzo per scaricare i rifiuti in Molise. “Gli amministratori con i cittadini devono essere onesti e dire sempre la verità. L’assessore Facciolla, irritato sempre oltre misura da ogni minima critica, crede di aver zittito tutti raccontando bugie e lanciando strali contro la giunta precedente. Che pena! Noi crediamo che l’accordo con l’Abruzzo sul termovalorizzatore di Pozzilli sia sbagliato e a tutto svantaggio del Molise. Se qualcuno ha fatto “bingo” come dice l’assessore, questo non è certo il Molise. Anzi, presto capiremo chi.Facciolla si è intestato il merito di aver approvato il piano dei rifiuti ma la verità è che l’incarico per lo stesso lo avevamo affidato noi e il piano era pronto già nel 2012. Lui ha aspettato tre anni per approvarlo e si vanta pure! Lo stesso piano, poi, in definitiva fotografa la situazione esistente come una delle migliori possibili e quindi riconosce il merito delle

“Sui rifiuti, chi ha fatto bingo?” L’esponente di centrodestra ritiene che l’accordo con l’Abruzzo possa portare all’ampliamento dell’impianto e determinare grossi problemi per l’area venafrana

nostre scelte. Anche il finanziamento ai Comuni per la raccolta differenziata è tutto merito del centrodestra e l’assessore Facciolla non ha alcun diritto di intestarsi tutta la paternità sulla questione. Non è vero che abbiamo trasformato, come lui dice, un biodigestore in termovaloriz-

“Le recenti notizie apparse sulla stampa riguardo i lavori di completamento dell’Acquedotto Molisano Centrale hanno riportato l’attenzione su un tema che questa amministrazione continua a considerare di fondamentale importanza”. Così l’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni. L’opera, infatti, costituisce un’infrastruttura strategica di preminente interesse nazionale e di prioritario interesse regionale, per l’approvvigionamento idrico dalle sorgenti del Biferno ai Comuni del Basso Molise”. Il progetto definitivo dell’opera è stato approvato con delibera CIPE n. 110 del 29/3/2006 per l’importo di € 92.960.000. Allo stato attuale è quasi completato l’iter realizzativo, con la realizzazione di circa il 95% dei lavori previsti. In fase di esecuzione degli stessi, peraltro, si è rilevata la necessità di prevedere una Perizia di variante, per il superamento di alcuni problemi sopravvenuti e per alcune richieste della Molise Acque, relativamente al miglioramento delle condizioni operative e

L’intervento Il forum per la difesa della sanita’ pubblica, riunito in assemblea,valuta che,in seguito alla sua azione,si sia riaperto finalmente il dibattito,che sembrava definitivamente chiuso,sul futuro della sanità regionale. Nel ribadire la centralità della Sanità Pubblica il Forum si propone come interlocutore per la elabo-

zatore a Pozzilli. Noi abbiamo accettato di trasformare un inceneritore vecchia maniera (deciso in altri tempi) in un termovalorizzatore tra i più moderni d’Italia. Non è vero che volevamo impiantare un secondo termovalorizzatore a Montagano ma stavamo valutando il progetto di un

digestore anaerobico che per i prossimi anni avrebbe eliminato, nel ciclo dei rifiuti, anche la fase della termovalorizzazione. Non credo che Facciolla possa dimostrare il contrario. Su queste questioni occorre aprire un dibattito e noi lo faremo con i cittadini visto che in Consiglio re-

gionale si sfugge al confronto. Tornando all’accordo con l’Abruzzo c’è da chiedersi: è proprio un caso che l’ampliamento della capacità operativa del termovalorizzatore di Pozzilli (150mila tonnellate) corrisponda esattamente alla necessità di Abruzzo e Molise? E’ sicuro l’assessore che sul piano amministrativo il Tar Molise (dove esiste un ricorso di Hera) non tenga in nessun conto dell’accordo tra le due Regioni e quindi autorizzi l’aumento richiesto? Siamo proprio sicuri che per effetto dell’accordo non sarà il governo nazionale a pretendere che il termovalorizzatore di Pozzilli sia più capiente per soddisfare le esigenze delle due regioni? Per tutte queste motivazioni chiediamo la revoca dell’accordo di cui si parla e, al presidente Frattura, chiediamo: se ha firmato in buona fede agisca immediatamente in tal senso”.

“Acquedotto molisano, la parola al Cipe” L’assessore regionale, Pierpaolo Nagni, interviene sui lavori dell’infrastruttura gestionali dell’infrastruttura. Per l’esecuzione degli ulteriori interventi la Regione Molise, ha assegnato una somma di € 5.412.000,00, subordinandone la formale concessione all’approvazione della relativa Perizia da parte del CIPE, ai sensi della procedura prevista dal D.Lgs. 163/2006 in materia di “Infrastrutture Strategiche”. In sintesi, l’importo complessivo dei lavori ammonta a € 88.984.161,24. La Perizia presentata al CIPE è volta a migliorare il sistema di adduzione e di accumulo dell’intero territorio litorale e, nel contempo, a perfezionare l’utilizzo dei sistemi di accumulo esistenti, con l’obiettivo di rendere funzionali le reti di distribuzione sia nei periodi invernali che in quelli estivi. Le misure adottate nella Perizia trovano un momento di sintesi

nello studio che la Molise Acque, in qualità di soggetto gestore dell’infrastruttura, ha avviato per ottimizzare i collegamenti con l’Acquedotto Molisano Sinistro Alto ed eventualmente implementare il volume di accumulo da destinare a compenso e riserva per l’alimentazione di S. Giacomo degli Schiavoni e di Termoli Alto, in modo da adeguare e normalizzare il sistema di accumulo e distribuzione di Termoli. Le soluzioni oggetto della Perizia di Variante, difatti, sono state elaborate con l’obiettivo di conferire maggiore funzionalità all’intera infrastruttura acquedottistica, sia in termini di prelievo della risorsa idrica che sul risparmio energetico conseguibile da parte della Molise Acque. In data 15/03/2014 la Perizia è stata inviata alla Struttura Tecnica di Missione presso il Ministero Infrastrutture e dei

Trasporti per l’istruttoria di rito ed il 29 settembre 2015 si è svolta la conferenza di servizi prevista, risoltasi con esito positivo. “L’ulteriore passo da compiersi, ha aggiunto Nagni, è l’approvazione definitiva da parte del CIPE della perizia che ho nuovamente sollecitato lo scorso 9 febbraio , per poter poi completare i lavori e rendere funzionale una opera di fondamentale valore strategico. Qualora la nostra richiesta sarà positivamente accolta, dopo 20 anni di rallentamenti, intoppi e sospensioni, la nostra Regione potrà beneficiare in tempi ragionevoli di un impianto nuovo, efficiente e che sopperirà a diversi deficit che alcuni territori molisani soffrono in particolari periodi dell’anno riguardo l’approvvigionamento idrico.”

Sanità, finalmente aperto il dibattito razione di un nuovo Piano Sanitario Regionale. Questo il comunicato del Forum. Per ragioni a me ignote, esponenti di primo piano del PD molisano hanno proposto un loro piano sanitario regionale che tende a riequilibrare il rapporto pubblico/privato, vedremo nelle prossime settimane se metteranno

in campo azioni conseguenti. Se non vado errato il governatore regionale è anch’egli esponete del PD,un partito che ha la capacità nel Molise di essere forza di governo e nello stesso tempo forza di opposizione.Come ho già avuto modo di scrivere,Il sistema sanitario regionale non è né dei medici (che avranno pur qualche

responsabilità se il sistema sanitario pubblico è nello stato in cui versa), né delle rappresentanze istituzionali, il diritto alla salute è un diritto inviolabile dei cittadini italiani ed è un diritto costituzionale che riguarda tutti noi. Rimettere al primo posto il servizio e l’assistenza sanitaria ottimale per i cittadini molisani

mettendo in atto nuovi protocolli di controllo anche sulla gestione del sistema sanitario pubblico, ridando centralità alle strutture pubbliche è convincimento del movimento che rappresento Laboratorio Progressista ed è per questo che unitamente alle altri abbiamo dato vita al forum. Forum difesa sanità pubblica


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5 12 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

aA una sanità indebitata, costretta ad essere ridotta, tagliata, cancellata, sottraendo ai malati fette sostanziose di assistenza e di cure, si contrappone una sanità altisonante, sussiegosa, accademica, ridondante di risorse a milioni di euro Aggettivare le vicende della sanità regionale, coloro che la vivono e la governano, coloro che la subiscono sarebbe un pericoloso, oltre che vano, tentativo in soccorso di una chiarezza che tutti dicono di perseguire e che nessuno finora è riuscito nell’intento. Cert’è che la realtà sanitaria ha diverse sfaccettature e spesso non appartengono allo stesso “corpus” tecnico e/o amministrativo, per cui ogni sfaccettatura ha una sua ragione, un suo obiettivo che non trovano connessione con le altre, in quanto problema a sé, soluzione a sé, scelta programmatica che, a esempio, non ha nulla da dividere con la riorganizzazione della rete ospedaliera o col rientro dal deficit sanitario che nel Molise, oggi come oggi, sono i macigni da rimuovere per aprire il campo a una nuova realtà, meno complessa e, soprattutto meno dispendiosa, e più efficiente. Anche nella sanità, come in tanti altri settori, abbondano Piani, consulenze, comitati, commissioni e una marea infinta di euro per obiettivi che sulla carta sembrano progresso, innovazione, miglioramento funzionale, e nella concretezza, cioè alla resa dei conti, non

si trovano riscontri né si possono valutare gli apporti al miglioramento della salute. Spesso sono Piani. consulenze, comitati, commissioni che manipolano progetti fini a se stessi. Per cui abbiamo una sanità indebitata, costretta ad essere ridotta, tagliata, cancellata sottraendo ai malati fette sostanziose di assistenza e di cure, e dall’altra una sanità altisonante, sussiegosa, accademica, ridondante di risorse a milioni di euro. La direttrice generale della Salute, la tetragona Marinella D’Innocenzo, che per una parte della sua missione in Molise, anche in qualità di direttrice generale facenti funzioni della Regione, assiste il presidente Frattura e

L’intervento Un peso e due misure. Il sistema del Partito Derogatico è da rifondare: ecco i tre casi simbolo che lo provano A distanza di qualche giorno siamo costretti a tornare sulle nomine volute da Giunta e Consiglio regionale targati Partito Derogatico. A quanto pare, infatti, in Molise chi è affiliato al Pd può in qualche caso ritenersi superiore alle leggi, almeno a quelle regionali. La questione riguarda l’incompatibilità prevista dalla legge regionale 16/2002 che impone a chiunque il divieto di ricoprire un incarico all’interno di una Società partecipata regionale e, allo stesso tempo, far parte di una Giunta comunale oppure prestare attività di consulenza e collaborazione in Regione. La Regione Molise, però, non sembra applicare le regole con tutti e in egual misura. Ecco tre casi scuola tutti registrati nella consiliatura attuale e tutti successivi all’entrata in vigore sia della legge regionale n. 16/2002 che del Decreto Legge n.

commissario ad acta per la sanità nella sua complicata esistenza di contestato promotore del piano di organizzazione, solo pochi giorni fa ha deciso a chi destinare, e perché, alcuni milioni di euro (finanziamenti peraltro del 2014). Finanziamenti di quelli che fanno sobbalzare, tanto sono importanti scientificamente, e muovono la domanda come mai non s’è fatto in modo che fossero investiti tempestivamente, resi operanti ed efficienti con immediatezza. Quella trattata alcuni giorni fa dalla D’Innocenzo è un’altra sanità, sicuramente più ricca e più protetta, di cui però il cittadino molisano difficilmente avrà l’occasione di accorgersi se sia servita o servirà

a migliorare la tutela della sua salute. I titoli, le intestazioni dei finanziamenti lo lascerebbero supporre, ma la sostanza è stata e sarà sempre materia per “intimi”, per “specialisti”, per “accademici”, non per l’inclita, né per l’uomo della strada. La D’Innocenzo, dicevamo, bacchetta i medici che protestano per il piano di riorganizzazione, ma poi trova conforto nella sua missione direttiva a contatto con un milione e 682mila euro per “interventi mirati nell’assistenza primaria nella Regione Molise”, quindi 519.080 euro per la “costituzione di un modello regionale di umanizzazione basato sulla valutazione, sulla formazione e su interventi specifici in ambito sanitario”, altri 581.888 euro per l’“estensione dall’hospice al domicilio dell’assistenza di cure palliative e terapia del dolore ”, la miseria di 6.982,65 euro per il “supporto al Piano regionale della prevenzione della Regione Molise approvato con Decreto del commissario ad acta del 28 luglio 2015”, la bellezza di 3.150.000 euro per i “modelli avanzati di gestione delle malattie croniche e la continuità dell’assistenza in soggetti non autosufficienti” e altri

900mila euro per la “progettazione e realizzazione della rete oncologica regionale”. Tanti soldi per destinazioni certamente importanti, anche se non d’impatto immediato che però, elargiti nel 2014, devono ancora trovare la definitiva utilizzazione. Su decisione della D’Innocenzo se ne incaricheranno l’Asrem e l’università del Molise, in parte anche la stessa Regione (direzione generale per la Salute). All’Arem e all’università la D’Innocenzo ha raccomandato di provvedere ad approvare e a dare avvio alle progettualità assegnate, avendo cura di comunicarlo alla casa madre: la Regione Molise. La preoccupazione esternata che questi progetti hanno una loro incidenza e valenza al di fuori della ricaduta sull’utenza, non è solo la nostra ma anche della D’Innocenzo che in chiusura della determinazione con cui ha assegnato le risorse ha sottolineato all’Asrem e all’università che “ciascun progetto sia comunque rivolto ai bisogni dell’utenza”. A nostro avviso c’è un “comunque” di troppo. Dardo

Nomine, la legge non è uguale per tutti

39/2013 che disciplinano la materia. Caso 1. Mario Lupo, nominato in data 12 agosto 2013 nel CdA dell’Arsiam sponsorizzato dal centrodestra molisano, era consigliere in carica al Comune di Tufara e titolare di un contratto di collaborazione continuativa presso la Regione Molise. Nel suo caso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale lo ha rimosso dall’incarico con parere motivato secondo cui le

previsioni della legge regionale non sono abrogate, bensì vigenti, qualora prevedano parametri più restrittivi rispetto alla legge nazionale. Caso 2. Angelo Simonelli, nominato sempre il 12 agosto 2013 nel CdA di Molise Acque, era sindaco del Comune di Toro, anch’egli sponsorizzato dal centrodestra. In questo caso il consigliere regionale Ciocca depositò un esposto alla Corte dei Conti e il governo regionale, nell’approvazione della legge collegata alla Finanziaria, tagliò la testa dell’Azienda Speciale, difatti rimuovendolo dall’incarico. Caso 3. Maurizio Cacciavillani, nominato

in data 30 dicembre 2016 alla presidenza di Molise Dati, assessore e vicesindaco del Comune di Agnone, dunque anch’egli incompatibile secondo la legge regionale. Come vediamo, su tre casi simili uno ha ricevuto un trattamento speciale e guarda caso è l’unico in quota Pd. Tre indizi, come si dice, fanno una prova. Per questo, già nella seduta di consiglio del 2 febbraio scorso, avevamo presentato una mozione per chiedere la rimozione di Maurizio Cacciavillani da presidente di Molise Dati, che però ci è stata bocciata. I fatti, dunque, sembrano raccontare che lui è diverso, lui è del Partito Democratico, per lui la legge regionale non si applica! Avevamo e abbiamo ragione: il sistema delle nomine va ripensato. Ormai sono meri atti da vecchia politica che mirano alla spartizione delle poltrone piuttosto che alla valorizzazione di persone competenti. Movimento Cinque Stelle


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Campobasso

12 febbraio 2016

Ecco ciò che resta dell’area più snob di una città ormai assopita Questi i fotogrammi di Piazza Polmonite Solo Pasquale De Soccio (il baffone) non ha perduto il suo glamour di Gennaro Ventresca Ho iniziato il nuovo giorno con tuonanti soffiate di naso. Figlie del raffreddore, provocato dal freddo gelido delle ultime ore. Di aspetto tronfio di presunzione, le facce di due tifosi juventini dichiarano la sicurezza della vittoria della loro squadra nello scontro contro il Napoli, privo del suo pubblico al seguito. Per trovare tracce rossoblu bisogna rullare sul mouse per un lungo percorso. C’è Giulio Perrucci che ha cambiato faccia al suo profilo. Oltre alla linguaccia sua e della figlia compaiono maglie rossoblu, uno spicchio di stadio e, un po’ sbiadito, il sorriso di Tonino Minadeo, il suo “gemello” delle ultime altalenanti avventure. Vecchi religiosi e tristi escono dalla Cattedrale che affaccia su una piazza morta, chiusa alle auto solo nominalmente, tutti ci passano come e quando vogliono.

Alla faccia dell’isola (o scoglio?) pedonale. Lupacchioli ha perso i pezzi, non c’è più il glamour di un tempo. Davanti alla sua porta si sono dileguate anche le figure storiche del chiacchiericcio. Resiste l’indistruttibile Pasquale De Soccio,

95 anni appena compiuti e portati con disinvoltura, al pari dei suoi nerissimi baffi, curati con un cosmetico sempre più affidabile. Due donne dalle pesanti calze nere e dai capelli lunghi oleosi s’aggirano nella piazza, intristita. Pretendono di vendere la loro mercanzia, poggiata su un braccio, tovaglie da tavola, centrini e pedalini. Tonino Bussone, avvolto come una braciola color latte, stringe sotto braccio la sua borsa nera di simil, entro cui custodisce con un disordine senza uguali documenti

della Polisportiva Molise e foto cartacee dei suoi atleti. E poi dà prova di memoria alla Pico della Mirandola, enunciando senza dover spremere le meningi, le date di nascita di atleti di ieri e di oggi della sua società. Il vento sferzante e gelido che arriva da Via Cannavina obbliga i pochi astanti a rifugiarsi all’angolo della Banca d’Italia dove c’è profumo di soldi e riparo dagli spifferi. Mamme di famiglia e mature pensionate, quasi senza darla a vedere, si infilano con aria furtiva nella tabaccheria, per acquistare l’ennesimo gratta e vinci e tentare la fortuna con l’estrazione che avviene ogni cinque minuti. Di aspetto meschino sfilano, fasciate in due sciarponi di lana, due facce note, con quella triste somiglianza che sopravvive talvolta per mimetismo dopo una convivenza di anni. Dopo tanti occhi mansueti ecco che spuntano quelli scintillanti di

Tony Minotti, l’emulo di Ernesto Bronzetti. Parla a un telefono di vecchia generazione. E snocciola nomi di sicuri campioncini che fanno ormai parte della sua ricca scuderia di sognatori. Passa il maestro Alessio Persichillo, un giorno impettito orchestrale alla Scala e oggi scaduto a macchietta, mentre con le labbra fa il verso del suo magico flauto, da cui esce l’aria “La dumeneca a Campuasce”, l’inno che Gino e Gina hanno regalato alla nostra squadra. E, chissà poi perchè, qualcuno aveva pensato di sostituire con una pezzo romantico, di un giovane cantautore che non ha fatto breccia nei cuori dei tifosi. Un rincorrersi di nuvole gonfie e smaglianti permettono a un sogno di cadere da basso. Per far felice ciò che resta della Campobasso tutto pepe e struscio. Che oggi s’è perduta. E che i romantici come me ancora sperano di poter rincorrere.

Diramazione Bonefro, basta con l’incuria stradale di Giovanni Gianfelice Ennesimo incidente oggi sulla pericolosa Provinciale che dalla zona industriale di Bonefro conduce a Campobasso. Da tempo noi pendolari che la percorriamo tutti i giorni, segnaliamo l’abbandono e l’incuria da parte della Provincia di Campobasso che mette a serio rischio la incolumità di chi vi transita tanto è vero che spesso si verificano incidenti anche seri, come quello avvenuto di nuovo oggi, in prossimità dei viadotti, a causa dei giunti obsoleti e delle buche e frane che caratterizzano l’intero percorso che da Santa Croce arriva sino al bivio di Sant’Elia a Pianisi. Sono decenni che denunciamo il degrado di questa importante e trafficata arteria ma nessuno provvede, nel disinteresse generale e nella latitanza vergognosa delle Istituzioni. Si aspetta sempre il morto!!! Io stesso circa 3 anni fa, rientrando dal lavoro con alcuni

miei colleghi, sul percorso tratturale asfaltato dopo il sisma del 2002, prendendo una grossa buca ho subito notevoli danni alla macchina e fortunatamente poteva andare anche peggio. Ebbene quelle buche sommate alle tante frane, a distanza di anni stanno ancora lì a testimoniare il menefreghismo di chi dovrebbe occuparsi tutti i giorni di fare manutenzione alle strade ed anche di chi, amministrando i nostri Comuni o rappresentando gli stessi nelle stanze dei bottoni, si dovrebbe dare finalmente una mossa, tralasciando un attimo le ricreazioni e gli affari privati per dedicarsi veramente al bene comune e agli interessi reali e quotidiani dei cittadini che subiscono passivamente questa loro indifferenza. Basta chiacchiere e promesse a vuoto, bisogna intervenire IMMEDIATAMENTE !

Open day alla “I.Petrone” di Campobasso Sabato 13 febbraio 2016, dalle ore 16, scuola aperta alla Secondaria di primo grado La dirigente, dottoressa Maria Cristina Battista, presenterà l’offerta formativa triennale alle famiglie dei futuri alunni. A seguire gli insegnanti e gli alunni saranno i veri protagonisti, daranno infatti vita ad attività laboratoriali che spaziano nelle diverse discipline: dall’orchestra al coro scolastico, dai laboratori artistici-espressivi a quelli storico-geografico e linguistici. Sarà anche l’occasione per far conoscere il video “Dimmi come mangi e ti dirò da dove vieni” presentato nel ‘Vivaio scuole’ di Palazzo Italia all’esposizione universale EXPO Milano 2015 . Un modo per fare

conoscere le attività svolte, le metodologie e le strategie messe in campo per raggiungere la nostra finalità prioritaria che la scuola si impegna a perseguire: contribuire a formare persone responsabili, autonome e consapevoli nelle scelte, dotate di sicure competenze culturali e operative tali da poter consentire loro di vivere e agire in una società sempre più globalizzata, multietnica e tecnologicamente avanzata, nel rispetto degli altri, disponibili alla collaborazione e alla solidarietà, capaci di esprimere e gestire le proprie emozioni.


Campobasso

7 12 febbraio 2016

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Si sfoglia la margherita sul nome di Aniello Aliberti: una speranza o una certezza?

Ma restano Edoardo Falcione e la Phlogas i punti cardinali L’imprenditore campano fuori ormai dal calcio potrebbe unirsi al gruppo di soci campobassani di Gennaro Ventresca Fui l’unico ad uscire dal coro, nel corso dell’incontro di tifosi del Lupo, svoltosi qualche anno fa all’auditorium della Biblioteca Albino, alla presenza dell’allora sindaco Di Bartolomeo. Mentre i giovani convenuti intravedevano un rilancio dei nostri colori puntando sulla campobassanità, facendo leva sul mestiere e sui capelli bianchi, nel mio breve ma incisivo intervento, tenni a precisare che una cosa sono i sogni e un’altra la realtà. Ricordai solo a me stesso che per fare calcio i soldi sono più importanti dei sogni. E a Campobasso, girandomi intorno, vedevo solo un’economia zoppa, quindi priva di potenziali slanci che potessero portarla a occupare gli enormi vacuoli sportivi. Quelli che presero il microfono si sovrapposero con i loro propositi grondanti di sentimenti e di dorate illusioni. Fu facile per loro ricevere applausi .e suscitare consensi, di rimirare e intrattenere la felicità giovanile. Finiti i confetti della prepotente cavalcata in Eccellenza la realtà è di-

ventata più intricata. Il sommo amore per la nostra squadra non è riuscito a farcirci gli occhi di fette di prosciutto. Abbiamo capito che la situazione è diventata difficile. Non tanto nell’immediato, quanto in prospettiva. A rendere più viscido il percorso ha contribuito il flop del campionato in corso: Cappellacci aveva promesso una “sicura” promozione in Lega Pro. Ma ben presto lo scenario è cambiato. La nostra piazza, forse come tutte

quelle della nostra modesta portata, avrebbe bisogno di accendersi con i risultati del campo. Venendo meno loro il popolo sportivo si è riaccucciato nei propri salotti, preferendo le grandi partite in HD a quelle traballanti della nostra squadra. E qui c’è voluta tutta l’umiltà di Giulio Perrucci per cercare di non far crollare il piccolo e civettuolo castello costruito in due anni e mezzo. Così, permanendo elettrici i suoi

rapporti con Marco Meo, amministratore di Phlogas, sponsor di riferimento del club e certificato il raffreddamento del notaio Elio Giordano, ha dovuto far lavorare il cervello. Così è rispuntato il nome di Aniello (detto Nello) Aliberti che, nel 2000 fu un sostegno imprescindibile per l’Adelmo per vincere, al terzo tentativo, la D. Non so con esattezza che tipo di disponibilità abbia dato Aliberti all’amico Perrucci, ma temo molto meno ampia di quella di 15 anni.

Allora il re delle granaglie era il padrone della Salernitana e come primo intervento imprestò al nostro club sei under, tra i quali brillarono Cariello e Di Deo che di lì a poco avrebbero giocato il primo ad Ascoli in A e l’altro in diversi sodalizi di B. Senza tralasciare Battimelli e Galantucci che furono decisivi nello sprint finale col Taranto. Oggi Aliberti è fuori dal calcio. Mentre rimane sempre galattica la sua presenza nel commercio di granaglie. Sono il primo a sperare che Perrucci sappia nuovamente coinvolgerlo come e meglio di quanto fece l’Adelmo che gli strappò anche 400milioni di lire. Che servirono a fronteggiare i costi correnti, comprese alcune mance. Temo che l’oprazione difficilmente andrà a buon fine. Anche se non escludo che, in qualche modo, l’imprenditore di San Giuseppe Vesuviano possa unirsi a un gruppetto di referenti campobassani, per formare una società allargata che non potrà prescindere da Edoardo Falcione e dal suo uomo di riferimento, Marco Meo.

La “Scarano” divisa in tre istituti Questa la decisione, al momento, più plausibile in attesa della relazione dei tecnici CAMPOBASSO. I ragazzi della scuola elementare ‘Scarano’ torneranno a seguire le lezioni di mattina, ma saranno divisi in tre gruppi in altrettanti plessi scolastici – ‘Colozza’, ‘Mario Pagano’ e ‘Montini’ o ‘D’Ovidio’ – probabilmente fino alla fine dell’anno didattico, ossia a giugno. È questa la proposta più accreditata, a cui manca solo il via libera del Consiglio di istituto, se i risultati della perizia sull’edificio di via Crispi dovessero configurarlo non agibile dal

punto di vista antisismico. Una possibilità che trova il parere contrario di una parte dei genitori, che non vogliono lo ‘smembramento’ seppur provvisorio della scuola. Da settembre saranno a disposizione i nuovi edifici di via Crispi, alle spalle dell’attuale plesso. Il sindaco Battista ha annunciato la costruzione di nuove scuole sicure, che sostituiranno i vecchi edifici. A disposizione ci sarebbero già 12 milioni di euro ma i fondi, con il supporto della Regione, potrebbero

aumentare. Le nuove strutture dovrebbero nascere in via Sant’Antonio dei Lazzari e nel quartiere Cep. Intanto, a seguito dell’incarico dato ai tecnici di Perugia per la valutazione dell’edificio scolastico di via Crispi, c’è stato anche chi ha sollevato che lo stesso incarico poteva essere affidato ad una società molisana operante sul territorio. Di questi tempi, non sarebbe stata poca cosa considerata la situazione economica.

CasaPound ricorda le vittime delle Foibe e dell’Esodo “Dispiace osservare mancanza di adeguate iniziative istituzionali in occasione del giorno del Ricordo” Campobasso. ‘Foibe: io non scordo’ è questo il testo degli striscioni affissi dal movimento CasaPound Italia a Campobasso ed Isernia per commemorare la tragedia delle Foibe e dell’Esodo in occasione del Giorno del Ricordo. “Con questi striscioni - afferma CasaPound Italia Molise in una nota - abbiamo voluto ricordare la pulizia etnica di cui furono vittime gli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale ad opera delle milizie titine. Migliaia di italiani, ‘colpevoli’

esclusivamente di essere tali, furono gettati nelle foibe, voragini carsiche del terreno, ed altre centinaia di migliaia dovettero abbandonare le proprie abitazioni, perché le autorità jugoslave po-

tessero provvedere ad annettere quelle terre, da sempre italiane, annessione poi sancita dal trattato di pace del 10 febbraio 1947, il cui anniversario è oggi ufficialmente data di commemorazione”.

“A dispetto dell’istituzione nel 2004 del giorno del Ricordo prosegue la nota – tocca riscontare in Molise la mancanza di adeguate iniziative tanto a livello scolastico, quanto istituzionale, per commemorare ed informare in maniera la popolazione su questo drammatico episodio della nostra memoria storica, che coinvolse anche cittadini molisani, residenti in quelle aree durante gli eventi. Tocca anzi prendere atto di come continuino a circolare anche a livello accademico ricostruzioni del tutto distorte degli eventi, frutto di

pregiudizio ideologico, in base alle quali le vittime sarebbero in qualche modo ‘colpevoli’ della loro sorte. Come CasaPound Italia siamo attivi da anni in tutta Italia con iniziative per la promozione della memoria storica dell’Esodo, e proseguiremo anche in Molise con una serie di iniziative perché venga reso doveroso omaggio e resa giustizia alla memoria di chi perse la vita o dovette patire l’esilio dalla propria terra per il solo fatto di essere italiano, ad iniziare dall’intitolazione di una via ai Martiri delle Foibe nei due capoluoghi”.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

12 febbraio 2016

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“La Passarelli è incompatibile” Il consigliere regionale, Scarabeo, interviene sulla posizione del sindaco e commissario del Consorzio VENAFRO. Il Consigliere Regionale Massimiliano Scarabeo, segnala alla Giunta Regionale le condizioni di incompatibilità del Commissario Straordinario p.t. del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Isernia/Venafro – Pozzilli chiedendo una sollecita ed approfondita verifica in merito all’esistenza di eventuali situazioni di incompatibilità del Sindaco di Pozzilli che riveste il doppio ruolo anche di Commissario del citato Consorzio. Scarabeo in riferimento all’art. 26

del Codice Etico del Consorzio, secondo il quale il Responsabile della Prevenzione della Corruzione è incaricato di verificare che i destinatari, ottemperino alle norme contenute in tale Codice chiede, quindi, di andare fino in fondo alla questione, esprimendo perplessità sull’incarico affidato alla Passarelli e attende che la Giunta Regionale, organo a cui è affidata la disciplina dei Consorzi industriali, verifichi i seguenti parametri: “In primis se l’ente comunale di

Pozzilli in base all’art. 7 dello Statuto degli enti partecipati sia in regola con i conferimenti annuali in forma anticipata al Consorzio. Che in base all’approvazione del codice etico del Consorzio da parte del Comitato Direttivo in data 18/12/2015, ai sensi dell’art. 15, vanno evitate situazioni di conflitto di interesse tra attività economiche personali e mansioni ricoperte nel Consorzio. Il Consigliere Scarabeo chiede di far luce sul ruolo del

sindaco/commissario, in quanto la stessa Passarelli risulta essere dipendente di un istituto che gravita sull’area industriale di Pozzilli, cliente del Consorzio stesso. In base all’articolo citato, per svolgere una funzione di vertice all’interno del Consorzio, non bisogna avere interessi economici con clienti (possesso di azioni, incarichi professionali); o curare i rapporti con i clienti e svolgere attività lavorativa presso gli stessi. Agli occhi del Consigliere Regionale Scarabeo,

appare evidente che non vi è quella linearità che dovrebbe esserci nella conduzione di un ente consortile, scevro da eventuali condizionamenti, che in questo caso si manifestano palesemente conflittuali e sollecita la Giunta Regionale a intervenire con solerzia alla verifica degli adempimenti giuridici finora posti in essere dal Commissario-Sindaco per il recupero delle somme vantate dall’ente verso i vari soggetti morosi e di quanto precedentemente esposto. “

Frattura non potrà dimenticarsi della provincia di Isernia fintanto che il suo principale sponsor sarà l’europarlamentare di Forza Italia di Venafro ed il suo gruppo politico! di Stefano Testa* Le dichiarazioni ultime fatte da alcuni esponenti politici, danno bene il senso dell’impazzimento in cui è piombata la politica locale. E’ appena stato Carnevale….ma ad Isernia nessuno se n’è accorto!! Per le strade si respirava un’aria tutt’altro che festosa, non una manifestazione organizzata e neanche un cenno della presenza delle amministrazioni pubbliche al fianco dei cittadini in questo momento di crisi profonda. Per fortuna per ripristinare l’atmosfera carnascialesca alcuni esponenti della politica locale hanno pensato bene

di rilasciare dichiarazioni che sanno di burla e che ci ripiombano tutti in quel teatrino della politica di cui negli ultimi mesi abbiamo fatto volentieri a meno. Per ripristinare la verità voglio pertanto ricordare a me stesso e a tutti gli Isernini che, purtroppo, Frattura non potrà dimenticarsi della provincia di Isernia fintanto che il suo principale sponsor sarà l’europarlamentare di Forza Italia di Venafro ed il suo gruppo politico!!! E’ necessario prendere le distanze da un tipo di politica basata esclusivamente sugli accordi tra potentati economici e poco incline ad essere al servizio dei cittadini. E’ necessario che le persone di buona volontà di Isernia si uniscano per offrire un’alternativa di governo alla no-

stra città sulla base di un programma di pochi punti e che dovrà essere realizzato senza ulteriori prese in giro, come quelle a cui assistiamo continuamente da parte della classe politica regionale (vedi emergenza lavoro, costi della politica, sanità). Per favorire tutto ciò il gruppo di “Persone e Idee per Isernia” si proporrà a breve con nuovi incontri ed iniziative per aprire ad un dibattito pubblico tendente a coinvolgere tutte quelle professionalità e competenze che dovranno contribuire alla redazione di un programma che esprima una visione di Isernia. *PERSONE E IDEE PER ISERNIA

Furti e droga, ancora arresti, denunce e sequestri Operazione dei Carabinieri con il recupero della refurtiva Proseguono senza sosta le attività dei Carabinieri per contrastare tutti quei reati di criminalità predatoria e lo spaccio di sostanze stupefacenti in provincia di Isernia. A Monteroduni, i militari della locale Stazione, hanno arrestato un 48enne del posto, con a carico numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, ritenuto responsabile del danneggiamento aggravato di

una autovettura, commesso nel recente passato nel centro cittadino. L’uomo in esecuzione di un provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria è stato sottoposto alla detenzione domiciliare. E sempre a Monteroduni, gli stessi militari, hanno denunciato un 40enne di Isernia, ritenuto responsabile del furto di un quadro elettrico, cavi e prese elettriche industriali, asportate da un fabbri-

cato privato, di proprietà di un artigiano originario di Capriati a Volturno, in provincia di Caserta. A Pettoranello del Molise, ancora i Carabinieri di Monteroduni, quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Carpinone, hanno rinvenuto e recuperato un ponte sollevatore, un ponte idraulico ed altro materiale, asportati in un locale commerciale ubicato zona industriale di S. Agapito.

La refurtiva per un valore complessivo di oltre quarantamila euro è stata sottoposta a sequestro in attesa di essere restituita al legittimo proprietario. A Venafro, nei pressi della Stazione Ferroviaria, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno arrestato una coppia, lui 30enne e lei 33enne, entrambi del posto poiché resisi responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefa-

centi. I due erano in possesso di oltre cinquanta grammi di hashish. Una successiva perquisizione eseguita presso l’abitazione della coppia, ha permesso di rinvenire altri due involucri contenenti hashish e materiale per la pesatura e il confezionamento delle dosi. Tutta la droga è stata sottoposta a sequestro insieme al materiale recuperato. I due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

Sclerosi multipla: lo squilibrio energetico nelle cellule nervose un possibile punto di partenza per nuove terapie Il processo infiammatorio che causa la perdita di mielina altera anche il metabolismo delle cellule nervose, portando alla loro degenerazione Alla base della sclerosi multipla vi è una reazione autoimmune che, innescando un processo infiammatorio, porta alla perdita di mielina, la sostanza che riveste le fibre nervose e che facilita la trasmissione degli impulsi. Ma un ruolo importante nel determinare la gravità di questa patologia viene svolto anche da alterazioni del metabolismo energetico dei neuroni. Una ricerca dell’I.R.C.C.S. Neuromed, svolta in collaborazione con l’Università Tor Vergata, l’Università Politecnica delle Marche e l’I.R.C.C.S. Fondazione Santa Lucia, evidenzia questo processo, contribuendo a tracciare una strada innovativa verso terapie che possano limitare l’accumularsi progressivo di danni alle strutture nervose nel corso della malattia. Lo studio ha messo a confronto 118 malati di sclerosi multipla recidivante-remittente con 157 persone non affette da quella patologia, ma che erano comunque state sottoposte a accertamenti neurologici per altri motivi. I ricercatori si sono concen-

trati, in particolare, sul metabolismo energetico, misurato attraverso la concentrazione di lattato (lo ione dell’acido lattico) nel liquido cerebrospinale. I risultati, pubblicati sulla rivista Journal of Neuroinflammation, mostrano come nei malati di sclerosi multipla i livelli di lattato siano sensibilmente più alti. Non solo: i livelli sono correlati allo stadio di gravità della malattia. Il quadro che ne emerge è quello di una alterazione a livello dei mitocondri, gli organelli cellulari responsabili appunto della produzione di energia. “Il nostro studio – dice il professor Diego Centonze, Responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia I e dell’Unità di Neuroriabilitazione dell’I.R.C.C.S. Neuromed– rafforza l’ipotesi che, nella sclerosi multipla, alla perdita di mielina causata dal processo infiammatorio si affianchi anche una disfunzione a carico dei mitocondri neuronali. Questa alterazione nel metabolismo energetico porterebbe alla morte cellulare, contri-

buendo in modo significativo alla gravità della patologia”. La ricerca, caratterizzata dall’elevato numero di pazienti coinvolti, ha quindi due ripercussioni: da una parte candida il lattato come un possibile indicatore dello stadio di gravità della sclerosi multipla, quindi un valido aiuto per i medici che pianificano le strategie terapeutiche. Dall’altra mette in evidenza come nella sclerosi multipla coesistano due meccanismi. L’infiammazione autoimmune sarebbe il primo passo della patologia, ma a questa seguirebbe una disfunzione mitocondriale che, portando a una neurodegenerazione irreparabile, causerebbe un accumulo progressivo di danni al sistema nervoso. “Le prospettive che si aprono – continua Centonze – sono molto interessanti. Le disfunzioni mitocondriali potrebbero rappresentare un valido punto di attacco per nuove terapie, capaci di limitare la progressione della disabilità nei pazienti”.


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Termoli

12 febbraio 2016

A Montenero il giubileo della Misericordia

Sabato 13 febbraio l’apertura della porta santa presso la casa di accoglienza “villa santa Maria” MONTENERO DI BISACCIA. Sabato 13 febbraio 2016 alle ore 17,30 presso la Casa di Accoglienza “Villa Santa Maria” a Montenero di Bisaccia, ci sarà l’apertura della Porta Santa e una Celebrazione

Eucaristica presieduta dal Vescovo della diocesi di Termoli Larino S. E. Mons. Gianfranco De Luca. “Si tratta di un momento molto importante per questa comunità - ha dichiarato il sindaco Nicola

Travaglini - perché ci porta a toccare con mano il messaggio del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco. Troviamo inoltre particolarmente significativa la scelta di aprire la Porta Santa presso la

Casa di Accoglienza Villa Santa Maria, proprio perché si tratta di una struttura che ospita ed assiste amorevolmente anziani e infermi. Informo che al fine di dare la possibilità a tutti i fedeli di par-

tecipare a questo grande evento, il Comune ha predisposto un bus navetta per il pomeriggio di sabato 13 febbraio, che partirà dalle ore 16 alle ore 17,15 circa, ogni 20 minuti, da Piazza della Libertà“.

In via Cina il Premio Termoli Tutto pronto per la struttura che ospiterà il Museo di arte contemporanea TERMOLI. La struttura di via Cina, che si trova proprio di fronte al Commissariato di Polizia di Termoli, sarà presto un museo di arte contemporanea. La notizia era già nell’aria da quando l’amministrazione Sbrocca avviò il suo mandato, ma oggi pare tutto trovare conferma al punto che è certa l’intenzione di cambiare la destinazione d’uso dello stabile fatto realizzare dall’ex amministrazione guidata da Antonio Basso Di Brino. A seguito di una lunga attesa e dopo i grossi problemi tecnici emersi durante i lavori svolti, non in ultimo l’allagamento dei locali di qualche mese fa dovuto alle forti piogge che ha costretto la realizzazione di ulteriori modifiche, la struttura è pronta per l’inaugurazione che si terrà il prossimo 20 febbraio alle 18 quando prenderà il via la 60esima edizione del Premio Termoli. Una manifestazione fortemente voluta dall’amministrazione Sbrocca che si inserisce in un quadro volto a conservare e promuovere la memoria artistica collettiva, inaugurando un vero spazio pensato per ospitare opere di grande valore e ridare splendore all’arte di cui può vantarsi Termoli.

Tutela e valorizzazione della Festa di San Pardo di Giovanni LOZZI Lo scorso 28 novembre la società che rappresento ha illustrato alla cittadinanza,in un incontro pubblico che ha registrato la massiccia partecipazione di cittadini e di Enti, e che ha avuto relatori altamente qualificati, una idea progetto tesa alla tutela e valorizzazione della Festa di San Pardo, allo scopo di assicurare nel tempo continuità alla festa ed anche opportunità di sviluppo economico ed occupazionale per una realtà che presenta notevoli difficoltà e rischio concreto di marginalizazione. Successivamente sono venuto a conoscenza che l’dea progetto è

stata oggetto di un ordine del giorno da discutersi nel consiglio comunale del 4 febbraio scorso, portato a conoscenza e all’attenzione dei consiglieri comunali su iniziativa del Sindaco. L’iniziativa e’ stata osservata negativamente da un consigliere dell’ opposizione, il quale invece di limitarsi ad una valutazione serena dell’argomento ha preferito spostare l’attenzione su aspetti diversi ed estranei all’argomento stesso, oltre che offensivi per la mia persona. Ho ritenuto di fare una proposta sicuramente utile per questa comunità, non senza la consapevo-

lezza delle difficoltà oggettive per realizzarla. Spetta all’ Amministrazione Comunale,maggioranza e opposizione, valutarla attentamente e serenamente e nel caso portarla avanti attraverso la costituzione di una Fondazione di Partecipazione,lo strumento più idoneo alla realizzazione del progetto. Allo stesso modo spetta all’Amministrazione Comunale mettere in campo idee e proposte concrete per invertire la tendenza negativa in cui si è incamminata questa comunità e creare occasioni di sviluppo e di occupazione in primis per i giovani, al fine di onorare l’ impegno assunto nel 2013 con la cittadinanza che in essa ha creduto e che ha sostenuto con ampio consenso, mai registrato in precedenza. Larino ha sempre più bisogno di fatti concreti e non di sterili e inutili contrapposizioni che rischiano di alimentare solo contrasti e polemiche, che non giovano sicuramente all’ interesse e al futuro di questa comunità ormai ridotta allo stremo. Tuttavia, qualora l’Amministrazione comunale condividendo le

questioni sollevate dal consigliere di opposizione ritenesse inutile attuare l’iniziativa, è perfettamente legittimata a farlo, anche se esprimo forti perplessità a riguardo. Resta inteso che qualora il mio

nome e quello della società che rappresento venissero fatte oggetto di ulteriori offese lesive della dignità personale sarò costretto ad adire alle autorità giudiziarie. Responsabile Tecnico


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Termoli

12 febbraio 2016

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Ritorna il Termoli-Foggia delle 8.05 Trenitalia battuta dai pendolari e dalla Regione Puglia TERMOLI. Si conclude nel migliore dei modi la vicenda della soppressione da parte di Trenitalia della corsa Termoli–Foggia delle 8.05 che aveva procurato seri problemi ai pendolari ed agli studenti molisani, come denunciato a più riprese dal comitato spontaneo nato per l’occasione. Si è tenuto, infatti, nella mattinata di ieri, presso la sede della Regione Puglia a Bari, un tavolo tecnico fortemente voluto dall’assessore ai trasporti della Regione Puglia Giannini, al quale il comitato si era rivolto come “ultima spiaggia”, non avendo ricevuto risposte concrete nella propria regione. Al tavolo erano presenti la dirigente di Trenitalia per la Puglia Polla e una rappresentanza del comitato dei pendolari. Dopo aver ampiamente esposto le pro-

blematiche e i disagi vissuti dai pendolari in seguito al nuovo assetto orario in vigore dal 13 dicembre scorso (quello che

introdusse la fermata Frecciarossa a Termoli) è stato trovato un accordo con il quale Trenitalia si è impegnata entro il mese a ripri-

stinare i vecchi treni ed apportare alcune modifiche agli orari. “Ringraziamo innanzitutto l’assessore Giannini –afferma Da-

niela Marone membro del comitato pendolari – che con concretezza, velocità e disponibilità ha preso a cuore le nostre ragioni ed ha organizzato l’incontro con Trenitalia. Ha sorpreso anche noi la disponibilità dell’azienda a comprendere il problema e a voler trovare una soluzione che, ci auguriamo, arrivi come d’accordo, entro la fine del mese. Abbiamo molto apprezzato i due interventi del nostro sindaco di Termoli Angelo Sbrocca, al quale abbiamo già inviato una lettera di ringraziamento. Quanto accaduto ci ha fatto comprendere che delle buone ragioni possono trovare ascolto anche tra i palazzi della Politica e delle grandi aziende, quando a fare politica ed impresa ci sono persone disposte ad ascoltare”.

Quartiere Sant’Alfonso, si cambia marcia Sarà modificata la viabilità in diverse strade dell’area. Tolto il semaforo a via Maratona TERMOLI. Un pezzo di Termoli cambia senso di marcia. Nei prossimi giorni è infatti attesa la modifica alla viabilità che coinvolgerà diverse strade della città nella zona del quartiere Sant’Alfonso, non distante dal lungomare nord. Via Germania, via Duca degli Abruzzi, via dello Sport saranno alcune delle strade interessate da una rivoluzione nata dall’esigenza di eliminare il semaforo che separa via Magellano a via Maratona. L’impianto è stato rimosso nei giorni scorsi e fino a oggi gli operai della ditta Multiservice hanno lavorato per sistemare i nuovi segnali stradali. Manca ancora l’ordinanza che dia il via libera al cambio di viabilità, né dal Comune è arrivata alcuna comunicazione che sarebbe quanto mai utile per l’interesse di tutta la cittadinanza. Il rischio di rimanere spaesati o addirittura che si verifichino incidenti e disagi, non è infatti da sottovalutare, qualora i cittadini si trovino impreparati davanti a queste modifiche in un punto abbastanza trafficato della città. Le variazioni al traffico sono più facili da percorrere che da spiegare. In buona sostanza,chi arriverà da via Duca degli Abruzzi (ponte dell’università), non avrà l’obbligo di andare a destra (verso lo stadio), ma potrà continuare a sinistra, dove pare verrà realizzata una mini rotatoria. Da lì potrà percorrere un brevissimo tratto a doppio senso di marcia in viale Trieste e quindi svoltare a de-

stra in via Germania. Quest’arteria che si trova proprio di fianco al campetto di calcio a 5 del quartiere, cambierà

senso di marcia fino a via Mascilongo rispetto a quanto previsto fino a oggi.

“Trivelle, la lotta non si ferma” Nonostante la decisione della Petroceltic di rinunciare alle Tremiti, il comitato continuerà la battaglia TERMOLI. La Petroceltic non effettuerà più esplorazioni di idrocarburi a largo delle Isole Tremiti. L’istanza di rinuncia al permesso di ricerca è stata presentata dalla stessa società irlandese al Ministero per lo Sviluppo economico per una decisione che è conseguenza del venir meno dell’interesse minerario al permesso. La richiesta, infatti, era stata avanzata nove anni fa quando le condizioni del mercato mondiale erano decisamente più favorevoli. A intervenire sulla questione è stato lo stesso Ministro dello Svi-

luppo economico Federica Guidi che ha detto di “sperare che adesso possa essere messa la parola fine ad alcune strumentalizzazioni sul tema delle attività di ricerca in mare”. Dal Molise, a dire la sua è stato anche il senatore Roberto Ruta per il quale l’arcipelago delle Tremiti è stato preservato da azioni invasive e destabilizzanti. Nella nota, il senatore del PD ha voluto ringraziare associazioni, comitati e istituzioni che si sono attivate per sensibilizzare l’opinione pubblica e far retrocedere il progetto della Petroceltic.

A dirsi soddisfatto è anche il sindaco Sbrocca che attraverso una nota stampa ha evidenziato quanto l’Amministrazione comunale da lui rappresentata abbia fatto sentire chiaramente il suo ‘no’ alle trivellazioni in Adriatico discutendo e sottoscrivendo una delibera di Consiglio Comunale e partecipando attivamente alle molteplici manifestazioni dei mesi scorsi. C’è comunque da evidenziare che lo scongiurare delle trivellazioni è frutto di scelte per così dire aziendali ed imprenditoriali e che, quindi, sul fronte legislativo tutto

resta come prima. È per questo che a serrare le fila ci pensa Giulio Botteri. “Siamo soddisfatti che la Petroceltic abbia rinunciato al progetto – ha affermato Botteri – ma rimaniamo attenti e in allerta perché sussistono i rischi di trivellazioni anche sulla terraferma come nel caso di Santa Croce. Siamo sempre attenti, siamo sul territorio e aderiamo alle iniziative che difendono questa regione abbiamo aderito alla manifestazione del 20 febbraio organizzata da vari movimenti e collettivi”. Una decisione che, per certi

versi, ha visto sugli scudi anche la politica. “La politica si prende meriti e demeriti – ha continuato Botteri – se le trivellazioni sono state concesse è stato per la politica se non sono state concesse è perché la Petroceltic avrà avuto in questi nove anni modo di riflettere e abbandonare il progetto. Termoli è a rischio come tutto il Molise e tutta l’Italia se la politica non è attenta al fabbisogno e al bene comune”. La lotta continua e il prossimo 20 febbraio a scendere in piazza saranno attivisti e cittadini.



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Opinioni

Il carnevale per tutti è senz’altro visto come festa dell’allegria, caratterizzato dai colori e schiamazzi. Infatti in ogni carnevale troviamo eccessi alimentari e sessuali e , addirittura, violenze giustificate come valvola di sfogo per l’istintività repressa nel resto dei mesi. Oggi però dobbiamo ammettere che anche il destino del carnevale è segnato: come per tante altre feste importanti prevale il consumo indotto, con vestiti acquistati per mascherarsi per poche ore , con piazze e strade da ripulire. Sembra che il suo nome derivi da Carnes levare, “togliere le carni”, o da Carni vale ! ,”carne addio”, in riferimento alle abbuffate che esaurivano le ultime scorte di carne prima della primavera. Sicuramente il primo nucleo di questa festa è costituito dai saturnali romani : solenne festa religiosa che si celebrava in onore del dio Saturno e durante la quale si tenevano cerimonie religiose di carattere sfrenato e orgiastico, che prevedevano tra l’altro la temporanea sospensione del rapporto servo-padrone. Festa che la Chiesa, poi, cercò di spostare perché troppo a ridosso del natale . Infatti già alle soglie dell’età moderna in alcune regioni italiane il carnevale iniziava a Santo Stefano, con il famoso detto popolare: “ Dopo natale è subito carnevale” . In alcune zone ini-

12 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Quell’allegria del Carnevale ziava dopo l’Epifania, in molte altre dopo la Candelora del 2 febbraio . Ma la data che piano piano si impose quasi dappertutto fu quella del 17 gennaio con la festa di Sant’ Antonio abate. Ovviamente la conclusione del carnevale dipende dall’inizio della quaresima, la cui data, come sappiamo, varia secondo la Pasqua. La formula più giocosa del carnevale è il travestimento nei modi di vestire ma soprattutto del volto, antica abitudine quanto l’uomo. Così si ha la possibilità di nascondersi nei panni di altri personaggi per agire non riconosciuti, per ottenere certamente effetti plateali , liberi dai controlli sociali e da eventuali ritorsioni, per essere , almeno per un giorno, più visti, più temuti e , forse, più ascoltati! Come fanno quei politici che con i voti di una ben definita parte politica da uno schieramento passano all’altro continuando a mantenere la maschera, sempre! . Ma chi sente la necessità di indossare la maschera deve sapere che è un’immagine ma anche un messaggio. L’immagine rappresenta quello che uno vorrebbe essere ,ad esempio il proprio personaggio

preferito, ma non può essere; come messaggio svela esigenze ed urgenze covate nella propria individualità rimaste inconfessate che però si vogliono trasmettere . Ecco perché è giusta la considerazione diffusa che la maschera vela ma anche rivela e che il ballo in maschera è una metafora della vita, come celebrazione di una tragicomica finzione perenne. Purtroppo oggi, sempre più spesso, con grande amarezza con-

statiamo come di maschera in maschera si arriva alla confusione , a non riconoscere più nemmeno la propria identità andando oltre misura. Il travestimento carnevalesco manifesta così l’ambiguità sottile in cui spesso si vive e la volontà ambivalente di identificarsi o di dissociarsi rispetto ad una modello condannato o assunto con la maschera. Per molti , infine, nell’attuale dominio tecnologico e di secolarizzazione ,in

un mare di solitudine, il carnevale è il tentativo giocoso di cambiare le carte della vita, di rovesciarne il movimento e di illudersi che la magia della ritualità gestuale possa vincere e sostituirsi alla durezza della responsabilità e della personale conversione del cuore.

paci di “rimediare” alle distrazioni dello Stato, che non ha avuto riguardo alla funzione di interazione dell’ Appennino interno con la restante parte del territorio, in controtendenza rispetto alle direttrici storiche. . dello sviluppo. Basta pensare all’infrastruttura appenninica, autostradale e ferroviaria, che è ferma a Roma, mentre al Mezzogiorno resta assegnata una strutturazione frammentata, antieconomica e incompiuta che la rende inefficiente e inefficace ad un progetto organico ed integrato di sviluppo, al passo coi tempi. Si rende pertanto necessario che anche dal convegno odierno parta una riflessione, affinché le nostre realtà socio-economichedemografiche-culturali – organicamente comprese nel territorio del

MOLISANNIO - entrino in un sistema capace di trovare al proprio interno le risorse per lo sviluppo futuro. L’idea di un Mezzogiorno a sistema - acqua, montagna, coste, università, patrimonio culturale preistorico e storico -, nel rispetto delle singole autonomie, deve tornare vincente per essere la salvezza di tutto il territorio e la riserva di energie, per rappresentare il ponte ideale dell’Europa centrosettentrionale verso i Paesi dell’Africa bianca. Su questa direttrice gli Stati generali delle Comunità dell’Appennino e del Matese avranno l’orizzonte ampio di un mondo che è globale ma anche locale, ovvero, glocale come alcuni studiosi amano definirlo.

Monsignor Gabriele TETI.

Il Matese: due regioni, una montagna di Gaspero Di Lisa In tutti le circostanze il Massiccio del Matese è evocato, appunto, come l’anello mancante alla dorsale appenninica e, quindi, il tratto fondamentale ed indispensabile per ridare completezza e unità ad un sistema che in questo nostro secolo deve catalizzare la massima attenzione degli studiosi, dei programmatori, degli economisti e dei politici per animare dall’interno un processo di crescita che parta dal sud tutto intero (non solo da questa o quella regione) per il superamento della crisi italiana e dell’UE. Il Matese: nei suoi due versanti (campano e molisano) – rappresentanti altrettante bandelle della stessa cerniera – ad un’osservazione territoriale macro-geografica, si caratterizza come il punto di snodo di un’economia frenata, compressa o chiusa nella riserva inaccessibile di un sottosviluppo atavico, di grandi potenzialità per le sue ricchezze ambientali. Eppure la sofferenza della aree interne, costantemente denunziata dalle rappresentanze politiche, sociali ed amministrative, che pon-

gono seri ed urgenti interrogativi sul futuro delle Province, delle disciolte Comunità montane, dei comuni e dell’intero territorio (mi riferisco più specificamente a quello molisano, costituito per il 98% della superficie da aree collinari), non possono ulteriormente attendere risposte che non arrivano. Le zone interne – quindi - devono trovare la capacità di implementare il loro sviluppo endogeno, guardare le realtà circostanti e stabilire le sinergie possibili e utili ai fini comuni. Nel novembre 2013, il progetto: “L’Appennino che verrà”, nell’ambito degli “Stati Generali delle Comunità dell’ Appennino”, ha sollecitato proprio queste collaborazioni. E’ maturo il tempo per “dare corso, - dopo aver sviluppato gli accordi di programma bilaterali tra le realtà interessate, - ad un unico accordo di programma sottoscritto anche dallo Stato”, e avviare quei processi di sviluppo delle risorse del nostro territorio del Molisannio che del sistema rappresenta lo snodo e la cerniera.

Come vi è noto, il Molise, piccola regione di montagna (55%) e colline (43%), con le note piccole pianure, serbatoio idrico della Campania, Puglia e Abruzzo meridionale, soffre gli effetti dello spopolamento, che mette a rischio questa funzione vitale di serbatoio per un territorio ben più vasto. Tra i vincoli primeggiano: 88 Siti di interesse comunitario (SIC) 2 Zone di protezione speciale (ZPS), aree ricadenti nel Parco Nazionale, riserve, ecc. Non vanno dimenticati inoltre i vincoli che insistono su un patrimonio ambientale di particolare pregio ed essenziale per la conservazione degli ecosistemi di interesse mondiali, per cui chiede attenzione per le risorse del suo territorio destinate a questo scopo a favore della generalità dei fruitori, mentre a fronte di questi vincoli, non ci sono corrispettivi di reddito compensativo. I problemi, che scaturiscono proprio da questi vincoli, devono portare tutti noi ad unire gli obiettivi della programmazione, per conferire al MOLISANNIO il ruolo di snodo e la funzione di naturale cerniera dei territori contermini, ca-


Da dicembre in edicola e librerie


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