Il governo nazionale risponde sulla sanita' in molise

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno Giuliana Ferrara

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Giuliana Ferrara. La segretaria della federazione del Basso Molise del Pd ha ritenuto di abbandonare le redini del movimento perchè non ha riscontrato quella necessaria volontà al cambiamento e, soprattutto, al confronto. Ha conosciuto in Molise un partito lontano dai reali problemi della gente e al quale, per responsabilità della segreteria regionale, a nulla interessa il confronto a più voci per garantire la messa in campo di progetti e programmi.

Il Tapiro del giorno a Micaela Fanelli

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Il governo nazionale risponde sulla sanità

in Molise O povero marinaio o ricco pescatore

SERVIZIO A PAGINA 3 Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. Più volte, da queste colonne, abbiamo posto l'accento sull'assenza di una linea e di una strategia programmatica del Pd in Molise. Dall'occupazione alla sanità mai un intervento frutto di un'elaborata tesi programmatica. Eppure, è il partito espressione del presidente della Giunta regionale e, per questo, dovrebbe avere il giusto peso progettuale. Così non è stato e da qui l'emorragia di iscritti che si sta registrando con i negativi risultati elettorali nelle recenti comunali.


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TAaglio lto

2 11 giugno 2015

Approvato il bilancio in perdita (97.569 euro) della società Autostrade del Molise spa

Una Regione con le toppe

Per molto meno, il presidente del Molise, Paolo di Laura Frattura, ha chiuso il Korai (società a capitale regionale) e ha messo sul lastrico 14 dipendenti L’Autostrada del Molise spa non lascia. Continua. A far cosa, non si sa, dopo che dal governo regionale sono arrivate nitide le scelte programmatiche che l’allontanano dalle prospettive di realizzare una viabilità interregionale. La decisione di continuare è dell’Anas e della Regione Molise che dell’Autostrada del Molise sono soci al cinquanta per cento. Lo hanno stabilito il 6 maggio scorso, nel corso dell’Assemblea degli azionisti, nel momento stesso in cui hanno approvato il bilancio d’esercizio 2014 chiuso con una perdita di 97.569 euro. Eureka! Per molto meno, il presidente del Molise, Paolo di Laura Frattura, ha chiuso il Korai (società a capitale regionale) e ha messo sul lastrico 14 dipendenti. Così va il mondo dalle parti in cui la ragione ha lasciato il posto all’arbitrio. Quella del 6 maggio è stata decisamente un’assemblea al ribasso; forzando la mano, si potrebbe dire un’assemblea da consorteria. Infatti, del consiglio d’amministrazione sono risultati assenti l’amministratore delegato Ugo Dibernardo e il consigliere Settimio

Nucci. All’appello hanno risposto il presidente Antonio Di Bello e il consigliere Fernando Antoniani. Al ribasso anche il collegio dei revisori, con il solo presidente Ferdinando Marrone: assenti i sindaci effettivi Giulia De Martino e Maurizio Interdonato. Anche la rappresentanza dei soci, ovvero del capitale sociale, ha visto la partecipazione non dei titolari ma dei delegati: per l’Anas Vincenzo Acquafredda e per la Regione

il braccio armato di Frattura, Mariolga Mogavero. Una società della portata e delle ambizioni (frustrate?) di Autostrade del Molise spa ha dato di sé una dimensione minimale, quasi si vergognasse dell’attività di un anno, come i precedenti, peraltro, chiuso in perdita. Non solo sul piano finanziario, quanto sul piano dei contenuti programmatici e delle prospettive future. Dalla lettura del verbale dell’assemblea, contenuti

programmatici e prospettive future non hanno avuto alcuna cittadinanza. Nessun cenno, infatti, alla Termoli - San Vittore né ad una qualsiasi alternativa. I soci (Anas e Regione: alias Acquafredda e Mogavero), gli amministratori (Di Bello e Antoniani) e i revisori (Marrone) si sono dati appuntamento alla chiusura dell’esercizio finanziario 2015 per sancire di nuovo una perdita e, si spera, per chiudere i battenti. A meno che non vorranno tenersi le cariche e le poltrone fino a esaurimento del capitale sociale. C’è da aspettarsi di tutto. Anche che il 25 marzo scorso l’avvocato Annamaria Macchiarola abbia presentato le sue irrevocabili dimissioni dal consiglio d’amministrazione. Una decisione presa a ridosso dell’approvazione del bilancio, che si carica di molti interrogativi. Gatta ci cova. D’altronde rimanere ad amministrare le perdite di gestione le sarà sembrato una banalità. Non è una banalità invece che il bilancio in perdita di Autostrade del Molise spa, seppure in ritardo, sia stato accluso al rendiconto generale della Regione approvato dalla

“A quando i soldi del post sisma?”

L’ACEM, in merito alla ricostruzione post terremoto, pur avendo posto fiducia nelle rassicurazioni espresse dal Presidente della Giunta Regionale del Molise Frattura, nel corso dell’incontro monotematico tenutosi in Associazione il 4 marzo scorso, secondo cui sarebbero stati erogati ben 27 milioni di euro entro il mese di luglio, considerato il prossimo compimento del tempo prospettato, chiede al Governatore di sapere i tempi precisi in cui ciò accadrà. L’Associazione segnala che le imprese che ponendo fede alle sue parole hanno lavorato sui cantieri del terremoto sono oggi allo stremo e non possono più andare avanti perché ormai senza soldi per i carburanti, per gli operai, con le banche che chiamano per il rientro ed i fornitori che giustamente vogliono essere pagati. “Come Associazione crediamo a quanto

assicurato dal Governatore – spiega il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – ora però le imprese vogliono certezze sui tempi precisi, vista la drammaticità della situazione e i pagamenti assolutamente non devono essere rinviati a dopo le ferie, sia perché verrebbe meno la fiducia nella credibilità delle esternazioni del Presidente, sia perché diventerebbe serio il rischio di fallimento per le imprese che hanno lavorato”.

giunta il 30 aprile scorso, tutt’ora al vaglio del Giudizio di Parifica da parte della sezione di controllo della Corte dei Conti regionale. Che, vogliamo credere e sperare, dia un’occhiata anche al bilancio di Autostrade e tragga le debite valutazioni, conoscendo, come conosce la generalità dei molisani, che la Termoli – San Vittore è decaduta dai programmi regionali. Sul piano politico, ammesso e non concesso che i consiglieri regionali godano di un minimo d’autonomia di giudizio, la possibilità di esprimerlo gli è stata appositamente riservata. Infatti, la giunta regionale il 6 giugno ha deliberato di confermare l’approvazione della documentazione contabile relativa al “Rendiconto generale della Regione Molise per l’ esercizio finanziario 2014”, e di trasmettere il bilancio di Autostrade del Molise spa all’assemblea di Palazzo Moffa per i “consequenziali adempimenti”. Una Regione con le toppe: una pezza a colore qua, una pezza a colore là. Dardo

Viva l’Italia! La legge Severino, Michele Iorio e Vincenzo De Luca Nel corpo del godibile e interessante editoriale di Michele Ainis sul Corriere della Sera di ieri (“I fantasisti della scappatoia”), con cui dimostra come in Italia tutto sia elastico, interpretabile e malleabile, dovendo citare un esempio, ha ricordato la differente applicazione che se ne fa della legge Severino. Il termine di paragone lo ha realizzato con Michele Iorio nel Molise e Vincenzo De Luca neoeletto presidente della Campania. A carico del primo la Severino è stata applica a decorrere dalla proclamazione dell’eletto; a carico del secondo si sta avanzando l’ipotesi che vada applicata dal momento dell’insediamento. “Acrobazie interpretative, ma in Campania l’alternativa è la paralisi. E’ più forte la legge o la sua interpretazione?”, si chiede Ainis che conclude: “Quando la legge, o il disegno di legge, o la sentenza fanno a cazzotti con la logica, diventa logica un’interpretazione illogica”. Viva l’Italia!


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3 11 giugno 2015

Quando leggerete queste righe, con tutta probabilità, il Governo avrà già riferito, in aula a Palazzo Madama, sulla richiesta di deroga al disposto del “decreto Balduzzi” avanzata dal senatore Roberto Ruta. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 giugno, infatti, il famigerato decreto diventa legge dello Stato, sancendo di fatto lo smantellamento del sistema sanitario regionale. Declassando il Cardarelli a DEA di 1° livello, portando gli ospedali di Isernia e Termoli a presidi di base e chiudendo quelli di Larino, Venafro ed Agnone. Un colpo ferale, come si può facilmente immaginare, all’offerta sanitaria pubblica in questa regione, con la chiusura di reparti fondamentali (neurochirurgia, cardiochirurgia, terapia intensiva neonatale, chirurgia toracica e chirurgia vascolare al Cardarelli; ostetricia e pediatria ad Isernia e Termoli); il tutto sulla viva pelle dei cittadini molisani. Ultimi, questo è certo, nella lunga lista dei colpevolissimi artefeci dello sfacelo finan-

Il Governo decide oggi, Molise col fiato sospeso Senza deroga al decreto Balduzzi sanità pubblica al capolinea ziario ed organizzativo della sanita molisana; che ha certamente molti padri, ma che vede nell’attuale padrone della politica regionale (commissario commissariato Paolo Frattura) il boia portatore del colpo di grazia. Ci sarebbe stata, per la verità, anche l’occasione per trattare con il Governo, prima che i buoi scappassero dalla stalla, ma alla riunione tecnica presso il ministero della salute dell’agosto 2014 il governatore Frattura, incredibilmente, pensò bene di non presentarsi; mentre la Basilicata, in quella stessa sede, otteneva un grazioso “sconto” del 10% sul minimo di seicento mila resi-

denti richiesto dal decreto per non essere soggetti a ridimensionamenti, riorganizzazioni, smantellamenti; scegliete pure il termine che più v’aggrada. Assenza mai del tutto chiarita né tantomeno motivata quella del presidente Frattura; sconcertante per moltissimi versi. Presentandosi comunque, ma non firmando l’intesa, tanto per dirne una, Frattura avrebbe come minimo incassato il risultato di andare a trattativa bilaterale con il Governo; essendo espressamente richiesto il voto positivo ed unanime dei presenti. Ma il governatore mancò all’appuntamento. Ora, mentre i 500 lavoratori (ogni

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giorno più) precari della sanità presidiano ASREM e consiglio regionale; mentre i medici del pronto soccorso di Isernia presentano un esposto alla procura della repubblica per far vagliare la legittimità del trasferimento loro imposto dall’ASREM a Venafro per la copertura di ulteriori turni; mentre più volte polizia e carabinieri sono dovuti intervenire al pronto soccorso del Cardarelli per placare pazienti imbufaliti verso medici incolpevoli perché spremuti come limoni; mentre rischia forte anche la Cattolica; mentre molti si staranno già leccando le dita in attesa del banchetto, noialtri siamo qui appesi, in attesa che il Governo ci faccia la grazia. E solo perché, in extremis, il senatore-tutor Roberto Ruta è riuscito ad infilare un piede prima che la porta ci venisse definitivamente sbattuta in faccia. Quindi, cari lettori de La Gazzetta, prima di conoscere il responso, abbiate (sempre più) cura di voi. D’ora in poi ammalarsi potrebbe davvero nuocere gravemente alla salute.

Assemblea in tono minore a Palazzo Moffa per l’assenza di Frattura, Petraroia e Scarabeo

Dal consiglio delle interrogazioni, delle interpellanze e delle mozioni due notizie: l’apertura del viadotto sul Callora e uno spiraglio per il futuro dello Zuccherificio La mini campagna saccarifera dice di una soluzione tampone, tenuta in essere al solo scopo di sopravvivere, ma con scarsissime possibilità che apra uno scenario ottimistico per lo zucchero molisano Consiglio formalmente in tono minore, quello di ieri l’altro a Palazzo Moffa, basato su interpellanze e, interrogazioni e mozioni, molte delle quali non discusse per l’assenza del presidente Frattura e degli assessori Petraroia e Scarabeo, ed anche per l’assenza degli interroganti. Ciò ch’è rimasto però non ha mancato di sortire qualche notizia di buon auspicio. Ad esempio che il viadotto sul fiume Callora nei presi di Boiano, sulla statale 17, probabilmente (il dubitativo è d’obbligo avendo a che fare con la Regione e con l’Impresa) sarà aperto al transito entro la fine del mese di giugno. Sarebbe una buona notizia e noi la diamo per ciò che vale: il ripristino del traffico sulla strada di maggior carico automobilistico a fini commerciali, di servizio e, mettiamoci pure questo, turistici (sulla direttrice, non dimentichiamo, c’è la deviazione per Campitello Matse

che, pur con tutte le difficoltà di gestione di promozione, rimane pur sempre la maggiore stazione turistica (estiva ed invernale) del Molise. L’apertura del viadotto è stata annunciata (e assicurata) dall’assessore regionale ai Lavori pubblici Pierpaolo Nagni. L’interrogazione ha portato la firma della consigliera

boianese Angela Fusco Perrella e del collega Giuseppe Sabusco. Nel novero delle dichiarazioni volate nell’aula consiliare ha fatto presa, per l’interesse che si trascina tra i produttori barbabietola e tra i lavoratori dello Zuccherificio, l’intervento dell’assessore all’agricoltura Vittorino Facciolla “interrogato” dai Grillini

Manzo e Federico in merito al Nuovo Zuccherificio srl e alla campagna bieticola 2015. Niente di trascendentale, come avrebbero sperato e supposto gli interroganti, comunque qualcosa è venuto fuori: che la società Zuccherificio Spa è stata recentemente oggetto di un decreto fallimentare da parte del Tribunale di Larino e che, al momento, la società Zuccherificio Srl, della Spa, detiene in fitto un ramo d’azienda. Per la campagna saccarifera, l’assessore ha detto che si cercherà di portare a compimento una “mini campagna” bieticola per consentire l’operatività della struttura produttiva e la prosecuzione dell’attività da parte dei lavoratori occupati nella struttura, almeno fino alla fine del fitto del ramo d’azienda. Quel “mini” affianco a “campagna” la dice tutta sulla “miseria” di una soluzione tampone, tenuta in essere al

solo scopo di sopravvivere ma con scarsissime possibilità che apra uno scenario ottimistico per lo zucchero molisano, che almeno le grandi catene commerciali che dragano milioni di euro dalle tasche dei molisani potrebbero inserire stabilmente nei loro banchi di vendita. Ma certi obiettivi si ottengono se alle spalle c’è un “potere” politico e amministrativo in grado di valere e di farsi valere. Per capire il futuro dello Zuccherificio bisogna aspettare la conclusione della procedura pubblica aperta per raccogliere proposte di acquisto e/o di gestione dell’impianto e della produzione. Al momento, ha sottolineato l’Assessore rispondendo ai Grillini, essendo la procedura ancora aperta, non si può conoscere chi risponderà e con quali progetti industriali. Dardo


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4 11 giugno 2015

Frutto di un concorso tra i giovani, se lo sono aggiudicate le studentesse dell’Istituto Superiore di Montenero di Bisaccia

Scuola molisana, ora c’è il logo

La scuola molisana ha da oggi una nuova immagine caratterizzante . Una mappa del Molise ripetuta per tre volte con i colori tipici della Regione il rosso il bianco e l’argento, con l’inserimento del verde nazionale è il nuovo logo dell’Ufficio Scolastico Regionale. Nelle parole del Direttore Scolastico Regionale Anna Paola Sabatini l’intenzione è che il rilancio della scuola molisana in un ottica rinnovata e competitiva che la ascriva a pieno titolo e legittimità tra i soggetti che generano sviluppo e crescita attraverso l’investimento sulla Persona,

Il Molise è la regione d’Italia che in termini percentuali ha dato più di altre il contributo ad ospitare sul proprio territorio i profughi che sbarcano sulle coste siciliane. Ormai li si nota a gruppi a Isernia e Campobasso. A tal riguardo il Movimento Regionale del Guerriero Sannita ritiene che il Molise non debba più essere interessato da nuovi arrivi e che anzi si attivi, attraverso le Istituzioni, compresa la Chiesa, a creare interessi lavorativi nel campo cooperativistico e di volontariato per i profughi che si trovano sul territorio molisano. Nel parlare con questi profughi ,cosa che il Guerriero Sannita ha fatto, si percepisce che tutti, indistintamente, vorrebbero lavorare e non amano oziare, infatti, l’ozio è la sepoltura

Non è nostro costume commentare le notizie che i vari giornali pubblicano con toni trionfalistici. Eppure, leggendo, le pagine della stampa locale siamo rimasti perplessi con quanta enfasi si è data la notizia inerente alla questione “Area di crisi complessa per il Molise a un passo dal traguardo: concluso favorevolmente l’iter istruttorio. Qualità e merito per il lavoro svolto che blinda la formalizzazione in tempi brevi del riconoscimento di crisi che conferma la volontà di attivare immediatamente le procedure a favore del distretto produttivo allargato attraverso un decreto del ministro. Cosa che apparentemente “non c’azzecca” ma che ci permette di andare oltre le esultazioni di “palazzo” che celano un’amara realtà: la risalita dalla

arlo è stato un gruppo di studenti che ha risposto al bando “Un logo per la scuola del Molise”. Ad aggiudicarsi la vittoria le studentesse Benedetto Martina Pia, Di Santo Erica, Di Vaira Giada, Mastronardi Barbara, Namir Meriem, Ottavianoni Tonia, Raschia Serena dell’Istituto di Istruzione Superiore di Montenero di Bisaccia diretto dalla dirigente Annarosa Costantini.

Immigrati, ma non ne sono già troppi?

di Giovanni Muccio*

di Massimo Dalla Torre

oltre che da azioni concrete per l’elevamento reale della qualità del sistema locale di istruzione, passi anche attraverso azioni come questa legata all’individuazione di un logo accattivante che sicuramente faciliterà la diretta riconoscibilità dell’identità ma soprattutto dell’attività dell’Ufficio Scolastico Regionale tra le altre istituzioni, anche attraverso l’associazione ad un’immagine ben definita e legata al territorio di riferimento. In più questo logo ha con sé un valore aggiunto di vera condivisione e partecipazione da parte della scuola reale dato che ad ide-

dell’uomo vivo. A tal riguardo il Movimento regionale del Guerriero Sannita ritiene di suggerire a tutte le Autorità interessate di valutare la possibilità per questi profughi, la cui indennità statale è di 34,60 euro al giorno per richiedente asilo, contributo da cui solo le strutture recettive traggono beneficio, di prevedere che la suddetta somma la gestiscano anche le Amministrazioni locali

o le Parrocchie che intendono ospitare detti profughi, dando loro, a gruppi di due, tre o quattro persone, una casa o posto letto in af-

fitto e la possibilità di utilizzarli in lavori socialmente utili per la collettività, ciò rappresenterebbe anche una integrazione nel tessuto sociale, con reciproca conoscenza di usi e costumi. Concludo con una celebre frase di Nelson Mandela: “Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l’amore, per il cuore umano, è più naturale dell’odio.” Il Presidente Regionale del Guerriero Sannita

Riconoscimento per il Molise...mah!

china, purtroppo per il Molise e soprattutto per i Molisani, è molto ardua e utopica, tant’è che il colore che domina in quasi tutti i campi economico-finanziari è solo ed unicamente il rosso. Un colore che as-

silla perché i fatti parlano chiaro. Realtà imprenditoriali nulle o in affanno, assenza assoluta di occupazione, manifestazione di massa come quella dei circa 500 partecipanti del comparto sanità che ri-

schiano il posto di lavoro, esodo di chi cerca opportunità che equivale ad arrivare nella terra di “Scizia”, tanto per citare l’inizio del Prometeo, dove l’incatenamento è generale e dove le speranze sono rese vane dal volteggiare delle aquile “pronte a rodere il fegato” di chi spera inutilmente nella rinascita anche se agevolata grazie agli strumenti ministeriali; ecco perché esultare, è un azzardo. Sicuramente chi leggerà queste righe commenterà che non è assolutamente accettabile che si remi contro la ripartita del Molise, perché da osservatori e soprattutto commentatori dei fatti di casa nostra dovremo essere i primi a costruire e non demolire; ma si sa che la demolizione aiuta a rimettere le cose al posto giusto. Una ricostruzione che

molti auspicano, però non nel modo in cui si vuole proporre, utilizzando decreti emanati dal ministro, bensì toccando con mano quelle che sono le esigenze della collettività; credeteci non sono poche. Esigenze e necessità che annullano, di fatto, i toni trionfalistici che non condividiamo e non per disfattismo, ma per realismo concreto. Esigenze a fatti supportati dalla presenza materiale di ostacoli che palesemente non permettono assolutamente il decollo definitivo di questa porzione di Paese esclusa dal “grande gioco” e ignorata perché considerata da chi conta, che non risiede nei confini regionali, uno scendiletto che non trova nessun appoggio perché il pavimento su cui poggia è scivoloso su cui è difficile anzi, è impossibile camminare.


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5 11 giugno 2015

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In previsione del probabile riconoscimento di Area di crisi del distretto produttivo Boiano - Isernia -Venafro

Regione, Partenariato e Forze sociali alla prova del fuoco

A quanto pare, indipendentemente dalla incisività amministrativa e programmatica della Regione, si va componendo un bouquet di iniziative, progetti e soluzioni, che potrebbe aprire un nuovo scenario all’economia molisana e, con essa, all’occupazione. Bisogna crederci. D’altronde, è nei cicli della storia il corso e il ricorso degli eventi. Alla profondità della crisi globale non può che seguire una lenta emersione. Per cui, la possibilità che da parte del ministero dello Sviluppo si concretizzi il riconoscimento dell’Area di crisi industriale complessa in favore del distretto produttivo che ingloba i nuclei industriali di Boiano e Venafro, rappresenta la chiave di volta per la Regione stessa, per il partenariato e per le forze sociali per avviare la ripresa e progettare il futuro. La Regione accelerando le risposte programmatiche relative ai fondi europei per settennio 2014/2020; il partenariato trovando

innanzitutto al proprio interno la coesione necessaria per puntare su obiettivi definiti evitando dispersioni e finanziamenti a pioggia; i sindacati vigilando con attenzione che tutto rientri e stia costantemente nel solco dell’utilità sociale e non a servizio di interessi di parte, siano essi politici e/o categoriali. Se carta coglie, come si dice in gergo, con il riconosci-

lettera aperta di Giuliana Ferrara * Carissimi, ho preso da tempo la decisione di lasciare il Partito, ma ho voluto attendere la fine della campagna elettorale per rispetto del ruolo che ho ricoperto nel Pd Molisano e di quei candidati a cui mi sento più vicina. Queste mie poche righe si accompagnano a sentimenti profondamente diversi, da una parte la delusione per il fallimento, a mio avviso, del grande progetto di partito del centrosinistra che ho visto nascere e che mi ha entusiasmato tanto e dall’altra la voglia e la speranza che a 37 anni non posso permettermi di non avere, che un giorno il vero Pd riesca a prendere forma. La politica attiva per me è iniziata con il Pd a Bologna negli anni di Vasco Errani presidente della Regione e di Sergio Cofferati sindaco di Bologna, dopo il fascista (così lo definivano i bolognesi di sinistra), Guazzaloca. Tornata a casa ho contribuito a fondarlo nel mio paese, dove possedere una tessera di partito, per giunta minoranza nazionale e regionale (in quegli anni), era un fatto altamente controproducente giacché l’idea predominante era di confondersi in listoni senza colore. Ho creduto nella mission del Pd ed ho messo la mia faccia al servizio del partito nelle elezioni provinciali e nelle elezioni degli organi dello stesso. Ho sostenuto il Partito democratico sempre, in tutti gli appuntamenti elettorali, primari e secondari, ho sostenuto la mozione congressuale di Civati, ho lasciato che sventolasse la bandiera del Pd nella piazza del mio comune difendendola dai soliti detrattori della domenica, ma oggi difendere l’operato del Partito Democratico è una violenza intellettuale e politica

mento ministeriale, si profila un diverso orizzonte, meno fosco, meno denso di incoerenza, di pressapochismo, di futilità. Il probabile riconoscimento ministeriale impone il rispetto delle regole e dei tempi. Una prova estrema per le traballanti strutture tecniche e amministrative regionali che tempi e regole hanno costantemente disatteso, tant’è che

si vanno investendo e spendendo ancora i fondi europei del settennio 2007/2013, col cappio della scadenza del 31 dicembre 2015, pena la revoca dei fondi non utilizzati. Il passato, quindi, diventa lezione per il presente. Almeno si crede. Salvo poi a misurarsi con la realtà. Molto dipende da quanto peseranno il ruolo e la determinazione dei sindacati innanzitutto, quindi del partenariato sul quale, almeno per ciò che riguarda i rapporti tra Assindustria e governo regionale, permangono dubbi di eccessiva acquiescenza. Per raggiungere un’intesa seria e coerente, ciascuna delle parti in causa dovrebbe mantenere integro da qualsiasi condizionamento o interesse di parte il proprio profilo e la propria missione. Purtroppo l’esperienza passata ci dice che ciò non è accaduto quasi mai, preferendo il partenariato spartirsi le risorse, e il sindacato assecondarlo, lasciando fuori dall’uscio

l’idea di una politica complessiva, ancorché mirata e definita. Intanto, dal fronte delle politiche sociali l’assessore Petraroia sta inondando le redazioni giornalistiche di notizie che si riferiscono alla formazione, all’assistenza e, in lontananza, all’occupazione. Il valore degli gli avvisi per 2,6 milioni di euro per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato sia per giovani fino a 35 anni che per disoccupati fino a 65 anni con le due misure riferite rispettivamente ai bonus per 8/12 mila euro, e ai voucher formativi, con l’obbligo di trasformazione dei contratti a tempo indeterminato per il 50% delle persone coinvolte, lo si potrà misurare su tempi lunghi. Purtroppo. Motivo in più per tentare di formare una piattaforma aperta in cui l’apporto dei singoli coaguli l’interesse di tutti. Dardo

Me ne vado dal Pd. Paolo e Micaela, uomini soli al comando molto gravosa. Oggi siamo al limite massimo, lascio il posto a chi non teme e non ha problemi di coerenza, a quelle persone di sinistra che credono che stare in maggioranza e governare imponga l’idea di andare sempre avanti senza se e senza ma, siglando patti scellerati e mettendo completamente da parte ogni idea, sentimento o vago ricordo ideologico o ideale, confusi dal tema dell’ideologia, come se l’idea di partenza, quella che ci ha visti nascere politicamente a sinistra piuttosto che a destra o al centro fosse una pura casualità. Io credo che la relazione sia assolutamente causale, i modernisti, quelli che credono che l’ideologia sia solo un conta pecore notturno dovrebbero riguardare un attimo i temi che determinano destra e sinistra altrimenti possiamo eliminare qualunque simbolo e fare un grande calderone di broccoli. In Molise abbiamo un governo a maggioranza Pd, con il presidente che è membro della direzione nazionale del partito così come il segretario Fanelli. Il Molise vive un periodo di forte crisi economica, prodotto di due fattori: passata gestione e recessione economica. L’obiettivo generale era quello di portare il Molise fuori dal tunnel della crisi, verso una dimensione competitiva e vivibile: verso il futuro. La strada intrapresa però vede l’uomo solo al comando: la gestione politica riflette la liquidità più caratteristica della politica dei nostri giorni. Il raccordo tra politica ed istituzioni è debolissimo: la distinzione tra politica ed amministrazione, proposta

e azione non è affatto distinguibile. Il partito arriva tardi, è complicato, lacerato dalle lotte interne tra maggioranza ed opposizione, non vince la sfida del cambiamento, non incide e non decide. Nelle competizioni elettorali offriamo comodi taxi a persone di diversa estrazione politica, il rispetto delle regole è un tema che abbiamo sospeso dal giudizio, in molte occasioni abbiamo scelto di non decidere e lasciato che le decisioni venissero prese fuori dal Pd, per le cose del Pd. Pur non rinnegando la scelta fatta alle elezioni regionali, rimpiango il metodo utilizzato: sarebbe stato utile politicamente, dato che il Pd rappresenta la forza motrice del governo regionale, condividere la discussione sull’azione amministrativa, che in genere dovrebbe essere figlia del progetto politico. Al congresso regionale, tra le due renziane non ho scelto la candidata sostenuta da ex margheritiani, cuperliani e bersaniani dove si riproponeva lo schema che ho conosciuto e combattuto come membro della passata minoranza, sempre nel rispetto delle posizioni, pur con la speranza di una reale “rottamazione della cultura politica”, nella speranza di un possibile dibattito sulle scelte e sulla linea politica. L’altra renziana, Micaela, venne sostenuta anche dai civatiani che diedero un grosso contributo alla sua vittoria non solo in termini percentuali. All’interno del partito, il gruppo civatiano ha lavorato tanto a sostegno della linea politica e dell’accordo sui temi fatto durante la

campagna elettorale, lo stesso segretario ce ne ha dato atto testimoniando il nostro impegno ed il nostro lavoro in termini di proposte. Proposte appunto, discusse ampiamente in segreteria, che però viaggiano lente. Cosa accadrà ora che il gruppo si è sciolto non lo so. Quelli che restano rappresenteranno loro stessi ed agiranno secondo la loro idea, certo quell’accordo che ci univa al segretario di fatto non esiste più, ovvio i rapporti di collaborazione e di stima non cesseranno, ma considerata la violenza verbale e il disprezzo sostanziale che viene riservato a chi espone una visione diversa e chiede discussione reale nel merito delle questioni, e considerate le modalità con cui troppi membri della mino-maggioranza stessa finiscono per interpretare il proprio ruolo, chinando la testa pur di restare a galla e mostrando frequenti atteggiamenti cerchiobottisti e opportunisti di cui siamo stati costantemente spettatori inermi, lascio perdere qualunque istanza, pentendomi di non aver chiesto le dimissioni del gruppo a seguito dell’esclusione dei due civatiani dalla lista del Pd alle lezioni amministrative di Termoli di cui le responsabilità politiche sono da addebitare sia alla gestione locale del partito afferente alla minoranza Pd in regione, che agli omissis della maggioranza. Non si può fare politica per essere spettatori, tanto meno per essere inermi. L’idea che avevamo propagandato era quella di incidere per “il meglio” anche solo su una briciola di mondo. Con profondo rispetto per i ruoli che ciascuno ricopre e con il grande rammarico che provo verso coloro che non sentono il bisogno di confrontarsi ed interrogarsi, saluto cordialmente. *Segretario provinciale Pd Basso Molise


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Campobasso

11 giugno 2015

Si svolgerà dal 19 al 21 giugno a cura dell’Isernia Camper Club Campitello Matese sede del 29° raduno nazionale dei camperisti italiani portante per promuovere sul campo il territorio molisano in chiave turistica che si conferma essere quella che meglio può sviluppare una economia locale salvaguardando le peculiarità ambientali, naturali e paesaggistiche. “Fino ad oggi non sembra che la giunta regionale abbia colto questa necessità, ma se si vuole offrire qualche opportunità ai nostri giovani, non possiamo che puntare sullo sviluppo turistico del Molise”. I camperisti sono significativi e importanti ambasciatori e promotori che, nel caso del Molise, possono in-

“Sono certo che la splendida cornice del Matese - ha dichiarato Ivan Perriera, presidente dell’Isernia Camper Club, e coordinatore di 118 associazioni di campeggiatori su tutto il territorio nazionale - assieme alla lungimiranza del Comune di San Massimo e della professionalità degli imprenditori coinvolti (in particolare della collaborazione dell’Hotel Miletto), ci permetterà di bissare il successo avuto nell’edizione del 2004”. I camperisti italiani di nuovo quindi nel Molise, questa volta sul Matese, quale veicolo im-

dubbiamente favorire la sollecitazione ai turisti che, seguendo gli itinerari tradizionali, raggiungono preferenzialmente la Puglia, la Campania e il Lazio. Il raduno a Campitello andrà dal 19 al 21 giugno e l’occasione, viene fatto notare, è importante anche per l’adesione della località matesina (e, quindi, del comune di San Massimo) al progetto nazionale “Montagna Amica del Turismo Itinerante “. Progetto al quale aderiscono stazioni sciistiche come Sappada (Belluno) e San Martino di Castrozza (Trento).

La Grande Guerra nei cori Quod Libet e Samnium Concentus in serata alla Chiesa San Bartolomeo a Campobasso CAMPOBASSO. I cori Quod Libet e Samnium Concentus, per volontà dell’avv. Renato Pistilli-Sipio, in ricordo di Angiolo, Carlo, Silvio e Renato Pistilli- Sipio e di tutti coloro che hanno preso parte alla Grande Guerra, presentano “Dolorosa ci fu la partenza e il ritorno per molti non fu”, Riflessione in viva voce sugli eventi della Grande Guerra. Si tratta di una “Narrazione in musica”, basata su testi di lettere, memorie, testimonianze di soldati ed ufficiali molisani (affidati alla lettura di voci recitanti) e di canti d’autore e della tradizione orale, arrangiati per coro misto. Una riflessione sulla

Grande Guerra, su tutte le Guerre, attraverso i ricordi e i memoriali di Giovanni Antenucci di Isernia – che torna dagli USA per combattere – e di Torquato Di Tella di Capracotta – che rientra per la stessa ragione dall’Argentina. Una esperienza emozionante attraverso le parole del testamento di Aristide Giovannitti di Ripabottoni, la rievocazione della tragica esperienza di Domenico Giannandrea di Salcito e le lettere di Renato Tata di Casacalenda; una esperienza di intensa umanità nei ricordi dei tanti molisani delle Brigate Catanzaro, Pinerolo e delle altre dove erano presenti soldati molisani,

Forzano un cambiamonete, denunciati I Carabinieri hanno già individuato uno dei due autori del gesto MIRABELLO SANNITICO. I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno denunciato in stato di libertà uno degli autori di un furto commesso ai danni di un esercizio commerciale di Mirabello Sannitico. Nella tarda mattinata di ieri in un bar di Mirabello Sannitico due avventori, dopo aver finto di essere interessati a giocare ai videogiochi, approfittando dell’ubicazione di questi e di una macchina cambia soldi in un area non sorvegliata dai titolari, hanno forzato il cambiamonete e si sono impossessati del denaro lì contenuto. Quando sono usciti in tutta fretta dall’esercizio commerciale i pro-

prietari si sono insospettiti per l’atteggiamento avuto da quegli strani clienti e si sono resi conto dell’accaduto; telefonato e descritti i fatti al 112 immediatamente sono scattate le

ricerche della Peugeot di colore bleu indicata dai presenti come la macchina a bordo della quale i due si erano allontanati. Costituiti posti di controllo e percorse le vie limitrofe al piccolo comune dai Carabinieri il veicolo non è stato individuato mentre presso la Stazione Carabinieri di Mirabello Sannitico uno dei due autori del furto, un 44enne di origini baresi, è stato riconosciuto dai testimoni attraverso la visione di un album fotografico. Proseguono le attività di indagine dei Carabinieri per individuare il complice allo stato non ancora identificato.

attraverso i canti noti e meno noti rivisitati per coro misto. Una occasione unica, non banale, per ricordare uomini, donne, eventi drammaticamente NON IRRIPETIBILI. Ideazione, cura dei testi e direzione artistica di Vincenzo Lombardi arrangiamenti per coro di Guido Messore direttore dei Cori Guido Messore voci recitanti Aldo Gioia e Stefano Sabelli Chiesa di San Bartolomeo in Campobasso Giovedì 11 giugno 2015, ore 19.00


Campobasso

7 11 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Cardarelli, rafforzare il posto di Polizia Dopo il recente caso di tentativo di stupro, il Coisp scrive al Questore CAMPOBASSO. Presso l’Ospedale Cardarelli di Campobasso non sono pochi i problemi di ordine e sicurezza pubblica soprattutto nelle ore serali e notturne come dimo-

strato dai recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolta una paziente 85enne che è stata vittima di un tentativo di stupro da parte di un 47enne di Campobasso. Diverse

sono le richieste di maggiore sicurezza negli Ospedali Molisani come quella dell’associazione culturale “Una voce per le donne” che la Coisp sostiene pienamente ed alla

quale si associa chiedendo al Questore della Provincia di introdurre da subito il turno continuativo (comprensivo anche del turno serale e notturno) come richiesto a voce alta

dalla cittadinanza. Attualmente il posto di Polizia funziona part-time con un solo operatore che assolve ai numerosi compiti previsti con non poche difficoltà.

Food e Fashion all’Agrario

La manifestazione si avrà domani sera nell’area dell’Istituto tecnico A chiudere la sfilata della collezione di moda dello stilista, Pierluigi Fucci CAMPOBASSO. Food e Fashion è il suggestivo titolo della manifestazione che si avrà a Campobasso venerdì 12 giugno a partire dalle ore 20 nell’area dell’Istituto tecnico Agrario. Voluta dalla dirigente scolastica, Rossella Gianfagna, il momento che andrà a racchiudere enogastronomia e moda, vuole essere un forte richiamo alla natura, al territorio e alla produzione. Come già sappiamo le due F di Food e Fashion si accomunano frequentemente. Il tessuto, l’abito, l’accessorio, avranno come fil-rouge il vino e il cibo con un “richiamo alla natura”. La moda veste il corpo, lo abbellisce, lo esalta e lo protegge. Il vino e il cibo lo attraversano e lo nutrono. La moda ciba la mente, il cibo e il vino nutrono il corpo. Un progetto ispirato alla contaminazione tra moda e nutrizione, moda ed eco sostenibilità, moda e territorio. Sarà il molisano Pierluigi Fucci a presentare la sua ultima collezione di moda a chiusura della manifestazione che, a partire dalle ore 20, 45 vedrà un momento di confronto su vino e olio con Carolina Iorio, delegata regionale Onav e Pasquale Di Lena, agronomo esperto di olio. L’Onav, che accompagnerà con i suoi assaggiatori esperti, il viaggio multisensoriale dedicato al vino, alla

sua produzione, al suo stretto legame al territorio, e alle mille suggestioni che questo prodotto porta con sé, attraverso tutti e cinque i sensi. Alle 21,30 il momento della cucina, con piatti tipici del territorio molisano. Ad abbracciare la manifesta-

zione, una serie di stand che accompagneranno il visitatore in una serie di analisi sensoriali e gustative. Del resto, se si fa il “gioco” di sostituire alla parola moda, le parole cibo e vino si comincia a capire come e perché questi pilastri della creatività e della cultura italiana fatalmente s’incontrino di continuo e segnatamente irrobustiscano il loro legame. “Si tratta – le parole della dirigente scolastica dell’Istituto Pilla, Rossella Gianfagna – di un’iniziativa fortemente voluta per valorizzare all’esterno il volto di una scuola professionale alla quale molto spesso ci si approccia con uno sguardo velato da pregiudizi mentre, al contrario, rappresenta un incubatore di eccellenze e luogo attuativo di percorsi didattici collegati con il mondo del lavoro”. La manifestazione di domani, quindi, vuole evocare proprio questo senso di appartenenza a un territorio e alla piena conoscenza e valorizzazione delle sue specificità.

Studenti progettisti e progettisti studenti Pieno successo del work shop organizzato dalla Fondazione architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della provincia di Campobasso Esperimento pienamente riuscito, ancorché fortemente motivato e ottimamente organizzato. Riferiamo l’incontro di giovani architetti (Luca Galella, Andrea Persichitti, Vincenzo Presutti, Leonida Sallustio, Antonio Sollazzo e Francesca Spadaccino) in funzione di tutor, con gli alunni dell’Istituto scolastico “Pertini” di Campobasso per (ri)progettare insieme gli spazi inutilizzati della scuola, attraverso la formulazione di un progetto condiviso. Un incontro felicemente realizzato, da assumere a prototipo di altre e nuove esperienze del genere, a valere per gli alunni, ai quali sono stati forniti strumenti e nozioni per acquisire una capacità di lettura autonoma sia degli spazi d’uso interni sia di quelli aperti, che ha permesso loro di cimentarsi con i linguaggi e le tecni-

che di modificazione e configurazione dei luoghi; e a valere per gli architetti che alla disponibilità altrui hanno opposto la loro, rimettendo in discussione tipologie collaudate, riprogettando lo spazio secondo principi di flessibilità e polifunzionalità che prima di tutto richiedono di fare partecipi gli ‘abitanti’ di quegli spazi. Il che ha indotto il presidente della Fondazione Architetti di Campobasso, Giancarlo Manzo, ad affermare: “Abbiamo provato a dimostrare con l’esito del lavoro svolto, seppure di breve durata, come sia possibile, mettendo insieme la professionalità e l’entusiasmo di giovani architetti, attivare un processo che permetta di realizzare una scuola che prepari gli studenti al futuro, organizzata a partire dalle esigenze dei suoi fruitori”. Ciò è

stato reso possibile mettendo ragazzi e architetti allo stesso tavolo di lavoro. Gli studenti, partendo dai loro desideri e esigenze, per sviluppare il valore del senso civico e del bene comune; gli architetti fornendo la loro professionalità a sostegno della progettualità finalizzata alla riqualificazione e densificazione dell’uso degli spazi e all’accrescimento “del senso di appartenenza alla scuola con nuovi luoghi di socialità, ritrovo e convivialità”. La componente tecnica arricchita dalla componente pedagogica, per una scuola vista e interpretata in maniera dinamica, attiva, partecipativa. Alle tante chiacchiere, alla messe di propositi provenienti dal mondo politico e amministrativo mirati all’innovazione, che non trovano mai cittadinanza, l’incontro realizzato dalla

Fondazione, è il contraltare che meglio traduce la possibilità di assegnare ai “fruitori” del sistema scolastico un ruolo attivo e propositivo, e ai progettisti la possibilità di

rimettere in discussione tipologie collaudate, e se stessi. Il combinato disposto ha vinto in maniera brillante sulle astenie, le abitudini e le incrostazioni consolidate.



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

11 giugno 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Polizia, controlli maggiori Sono stati emessi sei avvisi orali nei confronti di persone residenti a Isernia ISERNIA. Su impulso del Questore di Isernia, Dr. Vincenzo VUONO, la Divisione Anticrimine ha emesso n. 6 “Avvisi Orali” nei confronti di sei persone residenti ad Isernia e provincia; tali misure

sono state adottate a seguito di capillare attività di analisi da parte degli operatori del citato Ufficio, nei confronti di soggetti con numerosi pregiudizi di polizia e precedenti penali. E’ stato emesso,

inoltre, a seguito di proposta della Compagnia dei Carabinieri di Venafro, n.1 “Divieto di Ritorno nel Comune di Colli al Volturno (IS)”, per la durata di tre anni, nei confronti di I.G, domiciliato a Bene-

vento che annovera vari pregiudizi di Polizia. Negli ultimi tre giorni, infine, grazie all’intensificazione dei posti di controllo, l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ha identificato 220 per-

sone ed ha proceduto al controllo di 40 veicoli, contestando 31 violazioni al Codice della Strada con il sequestro amministrativo di un veicolo ed il ritiro di un documento di circolazione.

La terza Commissione comunale va sciolta di Stefano Testa Ormai in una situazione politica tesa al ribasso non c’è più limite alla improvvisazione ed alla decenza: oggi i quotidiani locali riportano a titoli cubitali “il PD paralizza le commissioni al comune di CB” e “ Angelaccio tuona: Bisogna scigliere la 3^ commissione al comune di Isernia”. I due titoli che, ancorchè riferiti ai comuni di Campobasso ed Isernia, rappresentano plasticamente la situazione nella quale versa il PD a livello generale: la Regione produce solo leggi a favore dei consiglieri regionali (hanno, tra l’altro, ripristinato il vitalizio) ed i comuni di Isernia e Campobasso vivono un’agonia che sicuramente non fa ben sperare per il futuro della nostra realtà. In particolare mi risulta davvero incredibile la boutade di Angelaccio che, nel mentre evidenzia la lotta intestina al PD nel comune di Isernia, si permette di fare valutazioni di merito sull’intera commissione coinvolgendo

così, oltrechè i suoi amici di maggioranza che dovrebbero esserne offesi, anche chi come me vi partecipa in quota minoranza. Pertanto in qualità di Vicepresidente della suddetta Commissione bilancio sono costretto ad intervenire per rispristinare la verità sull’attività della 3^ commissione e del suo Presidente. Devo far presente che la 3^ commissione consiliare si occupa di tutte le questioni riguardanti la finanza comunale ed in particolare quelle inerenti i Bilanci sia di Previsione che Consuntivi e che il consigliere Angelaccio è membro effettivo della stessa commissione. Ebbene fin dall’insediamento, con atti formali e con prese di posizioni pubbliche, sia il sottoscritto quale VicePresidente che la dott.ssa Monaco – Presidente della Commissione – siamo stati costretti ad evidenziare la scarsa considerazione che l’ Amministrazione Comunale ha avuto verso la commissione

stessa in quanto a volte non ha proprio interessato la commissione e quando lo ha fatto, la trasmissione degli atti da analizzare e valutare, si trattava di una e vera e propria finzione perchè questo avveniva pochi giorni prima del Consiglio Comunale convocato per l’approvazione. A ciò si aggiunga che la commissione più volte non si è potuta riunire per l’assenza di membri della maggioranza. Questo è proprio il caso dell’ultima seduta che, anche se tardivamente per colpa o per strategia dell’ Amministrazione, avrebbe dovuto analizzare il Bilancio Consuntivo e non si è tenuta perché non si è raggiunto il numero legale proprio per l’assenza di alcuni componenti della maggioranza tra i quali, incredibile ma vero, lo stesso Angelaccio che oggi si scaglia contro gli assenti. E’ chiaro che le contestazioni di Angelaccio verso la 3^ commissione sono da rigettare in

pieno perché colpiscono indiscriminatamente anche chi ha sempre operato con impegno e nell’interesse della città dando contributi di idee e tecnici sulle questioni precipue della contabilità comunale. E’ altresì chiaro che si tratta di quelle tipiche faide interne per le quali c’è sempre qualcuno che vuole prendere il posto degli altri. Oltretutto, è bene ricordarlo, il consigliere Angelaccio è l’unico consigliere che è membro di due commissioni, pertanto è talmente impegnato sull’altra che non può partecipare a quella della quale chiede lo scioglimento. Ad ogni buon conto, ben venga lo scioglimento richiesto da Angelaccio, ovviamente se è possibile dai regolamenti consiliari, se questo riuscisse a portare chiarezza nell’attività amministrativa del comune, cosa che auspichiamo da sempre. *Consigliere comunale

“Rifiuti, a Fornelli servizio funzionante” La secca risposta del sindaco alle accuse lanciate dai consiglieri di opposizione FORNELLI. Arriva immediata la replica dell’amministrazione comunale di Fornelli alle accuse “lanciate” dal gruppo di opposizione comunale sulla gestione della raccolta dei rifiuti. A replicare è lo stesso Sindaco. “ Il comune di Fornelli ha affidato nuovamente il servizio di raccolta dei rifiuti già dal mese di marzo, dopo la decisione presa, per sola volontà politica, di recedere dall’accordo con l’Unione dei Comuni, in vista dell’associazionismo dei servizi, che provocherà maggiore razionalità ed efficienza nello svolgimento dello stesso. Il comune non pagherà nessun costo aggiuntivo , visto che il servizio, è a chiamata, e i 13.500 euro rappresentano solo una stima di previsione, per questo farebbero meglio a leggere attentamente i documenti prima di aprire bocca. L’azienda che si è aggiudicata il servizio, già sta operando sul territorio comunale, dimostrando che i nostri oppositori amano dire soltanto bugie. Non c’è nulla di più falso. Stiamo provvedendo a bonificare alcuni siti, nonostante le ristrettezze economiche nelle quali operano diverse amministrazioni comunali. Per rispondere alle nefandezze scritte dagli oppositori della nostra amministrazione, sulla giornata del Corpus Domini, vanno dette alcune cose. Il sindaco Tedeschi ha invitato il dipendente comunale, a rendersi disponibile e ad effettuare con grande senso civico il suo lavoro, per raccogliere quello che era stato

lasciato fuori dai cassonetti in maniera volontaria e illegale, e tra questi rifiuti vi era anche l’indifferenziata. A questo punto non ci resta che denunciare l’atteggiamento di inciviltà di alcuni che si divertono ad abbandonare i rifiuti in maniera illegale ed incivile nei pressi dei cassonetti. Denunciamo il comportamento di un consigliere comunale di opposizione, che travestitosi da “Wonder Woman”, nella mattinata di domenica

7 giugno 2015, solo per fare qualche fotografia, è corsa letteralmente dietro al camion della nettezza urbana, interferendo con il normale lavoro del dipendente comunale, cadendo nel ridicolo e suscitando ilarità e commozione in qualcuno. Ringraziamo, ancora una volta, il dipendente comunale, che in una giornata di festa, ha risolto una situazione di inciviltà causata da cittadini che spinti da chissà quale motivo, hanno deciso di abbandonare in maniera “illegale”, rifiuti di vario genere nei cassonetti. Il nostro comune, riceve, giorno dopo giorno, i complimenti, anche da parte dei turisti, per la pulizia e l’ordine con il quale si mostra. Non occorre fare breccia sull’inciviltà di alcuni per denigrare l’intero territorio comunale. E troppo facile scattare e pubblicare foto di uno o due cassonetti pieni nelle giornate di sabato o domenica, quando poi si sa che verranno svuotati il lunedì, ponendo , così, in risalto il gesto illecito di qualcuno, invece di denunciare il comportamento scorretto di quest’ultimo. Si tratta di accuse infondate che nulla hanno a che vedere con la politica dei “Fatti”, che la nostra amministrazione sta portando avanti. Basta elencare tutti i risultati raggiunti negli ultimi anni. Aggiungiamo un ringraziamento univoco a tutti i dipendenti comunali addetti alla pulizia del paese che svolgono il loro lavoro in maniera egregia”.


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Termoli

11 giugno 2015

“il Giudice di Pace resti a Termoli” Fratelli d’Italia ha presentato una propria istanza al sindaco Sbrocca da discutere in Consiglio TERMOLI. Non sono presenti in Consiglio comunale, ma con l’attività di partito riescono a sopperire con l’iniziativa politica sul territorio e per questo tornano a battagliare su un argomento già affrontato in precedenza. Parliamo del Giudice di pace di Termoli e della formazione Fratelli d’Italia-An, che a nome di tre avvocati con incarichi diversi: Lorenzo Sassi, Marcello Benevento e Maurizio Pangia, hanno presentato una richiesta ufficiale al sindaco Angelo Sbrocca. “Al Sindaco del Comune di Termoli OGGETTO: Richiesta attivazione procedura di cui alla Circolare del 12.05.2015 ed ai sensi del D.L. n.192/14, convertito con modifiche

in Legge n.11 del 27.02.2015, al fine di evitare la chiusura definitiva dell’Ufficio del Giudice di Pace di Termoli. Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Premesso che – Il Ministro della Giustizia con decreto del 22 aprile 2015, pubblicato il 13 maggio 2015, contenente modifiche al decreto ministeriale 10 novembre 2014 concernente “Individuazione delle sedi degli uffici del giudice di pace mantenuti ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 156″, ha disposto la soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Termoli; – con la Circolare del 12.05.2015 ed ai sensi del D.L. n.192/14, convertito con modifiche in Legge n.11 del 27.02.2015, il Mi-

nistero della Giustizia ha indicato le istruzioni per il ripristino degli Uffici del Giudice di Pace soppressi; – gli enti locali interessati ad evitare la soppressione definitiva degli Uffici del Giudice di Pace soppressi devono presentare apposita istanza di ripristino entro il termine perentorio del 30 luglio 2015; – la suddetta istanza di ripristino deve essere redatta e presentata nelle forme e secondo i criteri indicati nella citata Circolare del 12 maggio 2015 — Istruzioni per il ripristino degli uffici del Giudice di Pace soppressi, ai sensi del D.L. 31.12.2014 n.192, convertito con modifiche con Legge 27.02.2015 n.11; Considerato che – il Comune

di Termoli ha nella propria disponibilità patrimoniale strutture idonee ove potrebbe essere collocato l’Ufficio del Giudice di Pace, così evitando il costo di locazione dell’attuale sede; – è comunque opportuno che il Comune di Termoli, rendendosi parte attiva, coinvolga gli altri comuni rientranti nella competenza del Giudice di Pace di Termoli (Campomarino, Portocannone, San Giacomo degli Schiavoni) al fine di valutare la possibilità di una ripartizione proporzionale dei costi di mantenimento dell’Ufficio; – l’eventuale soppressione definitiva dell’Ufficio del Giudice di Pace, unico presidio giudiziario rimasto sull’intera costa

molisana a seguito della soppressione della Sezione Distaccata del Tribunale di Larino, determinerebbe un grave pregiudizio per tutti i cittadini, per gli addetti ai lavori, nonché per l’economia locale; Tutto ciò premesso e considerato CHIEDE al Sindaco ed all’Amministrazione Comunale di Termoli di attivare, entro e non oltre il termine perentorio del 30 luglio 2015, la procedura di cui alla Circolare del 12/05/2015 ed ai sensi del D.L. n.192/14, convertito con modifiche in Legge 11.11 del 27/02/2015, al fine di evitare la chiusura definitiva dell’Ufficio del Giudice di Pace di Termoli. Termoli, lì 05 giugno 2015″.

Termoli-Campobasso, i lavori finiscono a settembre Proseguono a ritmo serrato gli interventi sulla linea ferroviaria. Sostituite le traversine a Larino TERMOLI. Proseguono a ritmo serrato gli interventi sulla Termoli-Campobasso, con un indice complessivo di avanzamento lavori superiore al 70%. I cantieri, si legge in una nota di FS, sono al momento operativi sui 22 km di linea tra Larino e Ripabottoni – intervento iniziato nel febbraio scorso – con una previsione di completamento programmata per settembre. Lo slittamento della conclusione dei lavori – inizialmente individuata per la metà di giugno – è dovuto alla necessità di intervenire più pesantemente di quanto previso anche sui 25 passaggi a livello e sulle 11 gallerie presenti sulla tratta. La linea Termoli – Campobasso ha un tracciato particolarmente tortuoso, con raggi di curvatura ristretti – talvolta inferiori anche ai 200 metri – e con pendenze elevate, fino al 25 per mille. Caratteristiche che hanno reso impossibile l’uso dei convogli manutentivi a nastro produttivo continuo e hanno invece richiesto l’uso di specifici macchinari ad intervento puntuale. Il

potenziamento infrastrutturale dell’intera Termoli – Campobasso, avviato nel novembre 2013 con la prima tranche da Termoli a Larino, prevede la sostituzione integrale delle traversine in legno con quelle in cemento armato precompresso a scartamento variabile, il risanamento della massicciata di sostegno della linea e la sostituzione di molti tratti di binari. A lavori ultimati saranno più di 80mila le traversine sostituite, 10 i km di nuove rotaie e 55mila i metri cubi di pietrisco impiegati. Il tutto per un investimento complessivo di Rete Ferroviaria Italiana di 18,5 milioni di euro. Fino al completamento dei lavori, la mobilità tra Termoli e Campobasso continuerà ad essere garantita con servizi sostitutivi su gomma.

“Dragaggio porto, bisogna farlo” Anche l’onorevole Venittelli scende in campo con gli operatori della pesca di Termoli ROMA. “Un sostegno incondizionato alla posizione assunta dall’intero cluster marittimo e portuale di Termoli, nella richiesta alle autorità amministrative competenti riguardo l’iniziativa di un work-shop sul dragaggio del porto”. E’ quanto si impegna a garantire l’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli, responsabile nazionale del settore Pesca e acquacoltura del Partito democratico, dopo aver appreso

dell’iniziativa sottoscritta da decine e decine di operatori. “La questione dragaggio è una spina nel fianco delle portualità e delle flottiglie di tutte le coste che hanno approdi commerciali con fondali sabbiosi problematici, in pratica l’intero litorale adriatico. Per questa ragione s’intenderà partire da Termoli per monitorare le varie realtà regionali anche per condividere quel Modello Molise che alle categorie

appare uno strumento adeguato per pervenire all’escavo dei bacini, mettendoli in sicurezza e come nel caso di specie a Termoli, contribuendo a concretizzarne le potenzialità ancora attivabili”. La parlamentare democratica, infine, esprime soddisfazione per la notizia, annunciata oggi dall’assessore Scarabeo, dei mandati di pagamento per gli indennizzi ai commercianti ittici molisani relativi al fermo pesca.


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Termoli

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Parte l’estate, quali le prospettive? Tutti si interrogano su quanto si avrà nelle prossime settimane nel settore turismo TERMOLI. Che cosa si augura Termoli per l’estate 2015? Questa è la domanda posta ai passanti e agli esercizi commerciali termolesi. Non è una domanda scontata, viste le cattive condizioni meteo della scorsa estate. La stagione da quanto si è visto in questi giorni è partita bene, si nota già un gran numero di persone che non solo popola il centro cittadino, ma che ha iniziato ad affollare le spiagge. Dato che Termoli è in questo periodo popolata da bagnanti in cerca di mare e sole, è sembrato naturale chiedere a loro un parere; una comitiva di ragazzi non ha dubbi: «Non vedevamo l’ora di venire al mare per abbronzarci un po’, l’anno scorso non ci è sembrata estate». Non solo i giovani hanno voglia di refrigerio, anche persone più in là con gli anni. Una coppia di pensionati fa questa riflessione: «Veniamo al mare per rilassarci e stare con i nostri nipoti, ci auguriamo che il tempo sia stabile e che i prezzi dei lidi non siano aumentati». Quello che si evince dalle parole

della gente è una gran voglia di riscattare l’estate 2014 e l’auspicio principale resta così il “bel tempo”, tale volontà di riscattarsi la si percepisce anche dagli esercizi commerciali intervistati. L’indagine ha riguardato principalmente bar, tabaccherie e gelaterie, le quali si aspettano oltre il bel tempo anche un pro-

gramma estivo ricco di eventi e attrazioni in grado di richiamare gente. Il proprietario di una pizzeria afferma: «Spero che il comune proponga un calendario adeguato anche alle esigenze dei commercianti, speriamo di rifarci perché l’anno scorso abbiamo lavorato poco per colpa del

maltempo e della crisi». Un’interessante osservazione è quella raccolta presso un’altra attività: «Con il rifacimento del corso principale ci aspettiamo un grande afflusso di persone che venga da noi a consumare». In effetti i lavori, che sono quasi giunti al termine, evidenziano la volontà dell’amministrazione di rendere più piacevole il movimento diurno e le passeggiate serali. Importante anche il tema di tutte quelle persone, specialmente giovani, che sperano di riuscire a trovare un lavoretto stagionale presso ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari. Un bagnino spiega: «Studio d’inverno e d’estate lavoro sulla spiaggia termolese per mettere da parte qualche soldo per fare una vacanza. Spero che non si verifichino problemi o incidenti». Insomma le preoccupazioni e le speranze sono più o meno le stesse un pò per tutti. Il rilancio dell’estate termolese 2015 sembra essere pronto, ci si augura che questa stagione, iniziata nel migliore dei modi non deluda le aspettative.

“Profughi, danni enormi per Campomarino” I consiglieri di minoranza del Comune hanno ribadito al Prefetto i rischi per il centro rivierasco CAMPOMARINO. La mobilitazione è già partita perché i profughi a Campomarino non li vuole proprio nessuno. E’ quanto ribadito nel corso dell’incontro che l’assessore provinciale Alessandro Di Labbio e i colleghi della minoranza al Comune di Campomarino, Vincenzo Cordisco e Antonio Saburro, hanno avuto con il Prefetto di Campobasso Francescopaolo Di Menna. All’attenzione del vertice del Governo è stata portata anche la raccolta firme avviata a Campomarino dopo l’incontro che si è tenuto una decina di giorni fa presso la sala consiliare anche alla presenza del sindaco Gianfranco Cammilleri. Sotto la lente l’arrivo di circa 200 extracomunitari nelle due strutture private di Campomarino Lido che hanno partecipato al bando della Prefettura. Un arrivo che, se dovesse essere concomitante con l’estate, potrebbe mettere seriamente in gi-

nocchio l’economia del paese bassomolisano che, come tutti i luoghi di mare, ‘vive’ di vita propria con la bella stagione. Tra le criticità evidenziate anche quella della sicurezza per la quale “il Prefetto ha assicurato maggiori controlli”, ha affermato l’assessore Di Labbio, e il danno economico che si profilerebbe in caso di arrivo dei profughi in piena estate. “Oltre al danno economico enorme – ha specificato il consigliere Saburro – c’è anche la mancanza di prospettive future e di inserimento che diamo a queste persone oltre al fatto che, al termine di questo bando, anche altre cooperative e società potranno partecipare al bando e questo è un problema che va affrontato con serietà”. Di certezze, invece, al momento ce ne sarebbero poche sulla data di arrivo considerando che “la gara non è stata ancora espletata e non c’è la certezza nella graduatoria”, ha conti-

nuato Di Labbio che, però, ha voluto mettere in evidenza quanto la ‘filiera istituzionale’ si stia muovendo all’unisono per cercare di affrontare (e risolvere) il problema. Tanto che della questione si è interessato anche il vicepresidente della Giunta regionale Michele Petraroia che ha assicurato che domani chiederà al Prefetto una “maggiore attenzione per il nostro territorio”. Nella lista degli ‘assenti’, invece, ci è andato a finire il sindaco Gianfranco Cammilleri al quale è stata reiterata la richiesta di convocazione di un consiglio comunale monotematico aperto alla cittadinanza per affrontare l’argomento. Richiesta “che è stata presentata anche al Prefetto – ha affermato Cordisco – perché i cittadini devono sapere quello che sta succedendo vista anche la scarsa informazione da parte dell’amministrazione”.

Zuccherificio, a vuoto la sesta gara Un destino beffardo per l’azienda bieticolo-saccarifera di Termoli TERMOLI. Zuccherificio del Molise, prima la sentenza di fallimento della Spa e ora la gara deserta per la sesta volta di fila. Un destino ancora più beffardo per l’azienda bieticolo-saccarifera termolese, che rimane l’unica ancora operativa (sulla carta) dell’interno Centro-Sud. Appena appresa la notizia, a cavallo dell’ora di pranzo, la Rsu della Flai-Cgil Antonio Di Lisio, ha rilasciato questa dichiarazione. “Ora siamo seriamente preoccupati come la-

voratori e sindacato. Noi siamo fermi alla riunione dello scorso 27 maggio da dove chi gestisce la Srl ha promesso che fra il 10 e 15 giugno avrebbero chiamato i tecnici per il conto economico della campagna 2015, noi siamo pronti a rientrare per la manutenzione. Attendiamo con ansia di essere richiamati come garantito pochi giorni fa. Anche se il 21 era stata emanata una sentenza molto chiara del giudice



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Opinioni di Vincenzo Cordisco Forte in questi giorni il tema dell’immigrazione ed il continuo arrivo sulle coste italiane di immigrati. Davanti alle dichiarazioni fatte dai Governatori di Lombardia, Veneto e Liguria sulla mancata disponibilità da parte di queste regioni ad accogliere questi “clandestini”, non possiamo, visti i dati resi pubblici dal Ministero dell’Interno, non intervenire. Come capogruppo del Partito Democratico – Cambia Campomarino, ho intrapreso, in merito alla vicenda, un percorso inteso a tutelare il territorio socio-economico del nostro comune, per prevenire e meglio organizzare la sicurezza, l’incolumità delle persone e delle cose, chiaramente nel rispetto dei temi dell’accoglienza e non del rifiuto a prescindere. Questo mi ha portato a confrontarmi con i cittadini del paese, in un incontro pubblico presso la sala consiliare – prima - e con S.E. il Prefetto - poi - al quale avevamo chiesto un incontro per meglio capire la problematica. Oggi, con la pubblicazione dei dati riferiti agli arrivi e al numero dei rifugiati accolti in tutte le strutture regionali, si conferma quanto da me già esplicitato nei due incontri. La circolare del Ministero, menzionata nel bando di gara pubblicato dalla Prefettura, metteva a suo tempo in luce l’alto

11 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Migranti sì, ma tuteliamo anche il nostro territorio

numero di rifugiati presenti nella nostra regione, rispetto ad altre, tant’è che vi era già una differenza in sovrannumero di 389 unità. Ora il dato è ancora più incisivo e, raffrontando il numero di rifugiati e la popolazione, il Moliseè la prima regione in termini numericiper l’accoglienza data.

Ovviamente sarebbe necessaria ed opportuna una maggiore ed equa distribuzione di immigrati tra tutte le Regioni, tenendo presente il numero di abitanti e la ricchezza della Regione. Diversamente, si continua a “colpire” sempre le regioni del sud ed il Molise in particolare. Nel prossimo futuro non ci sono dati certi sugli arrivi e sulla loro distribuzione, ma proprio per questo bisogna affrontare il problema in un modo più approfondito, anche al fine di evitare tutto quel marciume che stiamo scoprendo ogni giorno, consentendo a pochi di arricchirsi sulle spalle di questa povera gente in fuga verso paesi liberi per una vita migliore. Ecco perché è necessario rivedere l’architrave degli arrivi e, soprattutto, della gestione degli immigrati. Il tema dell’accoglienza è si un tema

emergenziale, ma deve rispettare anche chi accoglie. Per il progetto SPRAR, solo 18 sono stati i comuni della provincia di Campobasso che hanno dato disponibilità all’accoglienza; peggiore è il dato per i comuni che dovevano accogliere gli immigrati nella seconda emergenza ed ancora peggio il dato legato al bando pubblicato qualche mese fa dalla Prefettura di Campobasso: hanno risposto solo 11 attività private, di cui 2 a Campomarino. Ed allora, rivolgendomi al Presidente Frattura, sarebbe il caso di coinvolgere tutti i comuni molisani, con la gestione degli immigrati ad associazioni no profit, nazionali. In questo modo il peso da”sopportare” per i cittadini e per gli immigranti stessi sarebbe ridotto e l’integrazione avrebbe una marcia in più ed in questo modo si potrebbe fare di più. Provocatoriamente, visto che siamo già in testa alla classifica delle regioni più ospitanti, si potrebbe chiedere al Governo Renziun azzeramento del debito sanitario, proprio in cambio di tanta pacifica e serena ospitalità!

Il progetto molisano è stato redatto da Roberto Colella e Davide Vitiello Secondo importante riconoscimento di rilievo nazionale per il progetto culturale “Borghi della Lettura”, ideato da Roberto Colella e Davide Vitiello. Dopo il settimanale “Il Venerdì di Repubblica”, anche “L’Espresso”, storica rivista di politica, cultura e economia, dedica oggi un breve articolo dal titolo “Molise, Benvenuti scrittori”, per celebrare l’iniziativa della vendita delle case a 1€ agli scrittori nel piccolo Comune di Pizzone, in provincia di Isernia. L’idea innovativa, finora unicum in Italia, è nata proprio nell’ambito del progetto Borghi della Lettura, il network che in pochi mesi ha già unito sette comuni molisani e non: si tratta di Scontrone, Baranello, Casacalenda, Guardialfiera, Cerro al Volturno, Pizzone.Si chiama ‘Borghi della Lettura’ il nuovo progetto ideato dal Centro Studi Storici ‘Fusco’, diretto dai giovani giornalisti Roberto Colella e Davide Vitiello, che si avvale del prezioso contributo di Francesca Carnevale, presidente dell’Aib Molise (Associazione Italiana Bibliotecari), e del professor Rocco Cirino, presidente regionale Associazione Italiana Insegnanti di Geografia.

Successo per i Borghi della Lettura

Il progetto, che a livello regionale ha già riscontrato l’adesione del Comune di Casacalenda del sindaco Michele Giambarba, punta a creare un marchio di qualità con l’obiettivo di costruire un’offerta di turismo tematico mettendo in evidenza le peculiarità locali in cui ambiente e cultura presentano

caratteri di estremo interesse, a cominciare proprio dalle biblioteche storiche dei Comuni di Casacalenda, Larino, Campobasso, Isernia, Venafro e Agnone. Ma il respiro del progetto Borghi della Lettura è più ampio e mira a coinvolgere realtà extraregionali. Infatti l’idea progettuale sarà presentata ufficialmente il prossimo 7 feb-

braio a Scontrone, un piccolo Comune in provincia dell’Aquila, in seguito all’interesse manifestato dal Sindaco del borgo abruzzese Ileana Schipani e dal consigliere con delega alla cultura Erika Iacobucci. All’evento inaugurale parteciperà tra gli altri Enzo Antonio Cicchino, programmista regista della ‘Grande Storia’ in onda su Rai3. “Pianificare uno sviluppo basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale – sostiene a riguardo Roberto Colella – significa combattere il degrado sociale innescando un indotto economico virtuoso, con l’obiettivo di creare un ritorno d’immagine positivo”. Quattro le finalità del progetto: la tutela del patrimonio finalizzato alla sua conoscenza, il soddisfacimento diretto dei bisogni della popolazione locale con primario interesse alla crescita culturale, la creazione di flussi di utenza motivati dall’interesse alla fruizione del patrimonio e l’attivazione, in risposta, di processi produttivi nel territorio.


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Riparte la stagione estiva Sabato 13 giugno 2015 riapre la piscina

C.da Santa Maria delle Macchie, sn - 86019 Vinchiaturo (CB) Italy Info: +39 0874 340043 Fax +39 0874 340038 www.lecupolette.com - lecupolette@gmail.com


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