Il molise affonda

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 243 marTedì 3 novembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

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L’oscar del giorno a andrea Lalli

Il Consiglio regionale si avvede dei tagli

L'Oscar del giorno lo assegniamo ad Andrea Lalli. Il Molise intero e non solo ha seguito Andrea Lalli nei 42,195km della New York City Marathon disputatasi domenica1 novembre 2015. Il nostro campione di Campochiaro, nonostante qualche difficoltà negli ultimi chilometri, ha calpestato a testa alta le foglie sulle colline di Central Park fino al transito sotto l’arco finisher, chiudendo la sua maratona in 2 ore 17 minuti e 12 secondi, crono che gli è valso l’undicesimo posto assoluto. Un Oscar meritato, dunque, per l'atleta delle Fiamme Gialle.

Il Tapiro del giorno al giuseppe sabusco

Il Tapiro del giorno lo diamo a Giuseppe Sabusco. L'ondivago consigliere regionale di centrodestra, sembrerebbe sul punto di lasciare i banchi dell'opposizione per transitare in quelli della maggioranza così come ha già fatto il transfuga, Salvatore Micone. Al momento c'è chi parla di un possibile assessorato per il sanitario dell'Asrem che, in questa maniera, troverebbe il punto di traguardo della sua permanenza in Regione anche se, il suo passaggio politico, non è stato registrato quasi mai dai taccuini e microfoni dei giornalisti.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 3 novembre 2015

La Regione è stata depotenziata dai tagli alla struttura assessorile e degli Ept

Il Molise delle feste senza più turismo

In compenso, una serie di sagre della birra e per altri prodotti senza alcun legame con il territorio Nelle classifiche nazionali, siamo all’ultimo posto Il Molise dell’estate 20215 s’è scoperto festaiolo, enogastronomico, musicale, folkloristico, ridanciano. Quasi a voler buttarsi alla spalle, almeno per un breve periodo, i problemi gravi che lo affliggono, la impalpabilità della classe politica che lo governa, la foschia del futuro. Fa parte della storia umana che ai periodi bui, ai quali ha corrisposto sempre una classe dirigente imbelle e inefficace, nella massa salga la voglia di una effimera spensieratezza e nella classe dirigente la furbizia di assecondarla (la massa), di modo che non pensi troppo e non gli si ritorca contro. Accade pari pari in questi mesi roventi. Soprattutto che uno degli uomini più in vista del governo regionale, l’assessore Petraroia, usi la furbizia di assecondare la massa nella sua vertigine estiva, con l’aggiunta di un compiacimento fatto traslare, con abilità luciferina, nella espressione di un positivo stato d’animo collettivo che a sua volta tradurrebbe, secondo l’assessore alla Politiche sociali, vitalità ed dinamismo. Per cui il collante festaiolo, questa esplosione di gioia improvvisa

dalle Mainarde al litorale adriatico, questa voglia di immergersi nella goduria, per Petraroia diventa una forza vitale per “affrontare e superare con animo determinato questo momento non bello della nostra terra”. Con questo artificio dialettico l’assessore regionale cui fanno capo le difficoltà a vivere di migliaia di disoccupati, l’illusoria fiducia nel progetto Garanzia Giovani, che ai giovani tutto garantisce tranne un

l’intervento di Rossella Griselli* In risposta a quanto dichiarato agli organi di stampa dal Commissario Straordinario dell’Arsarp Molise Antonio Iacobucci teniamo a precisare senza voler in alcun modo polemizzare quanto segue; Ogniqualvolta siamo stati convocati per affrontare problematiche relative gli operai idraulico forestali siamo stati sempre presenti e abbiamo rappresentato le nostre proposte e istanze in maniera forte e corretta, nell’esclusivo interesse dei lavoratori, e ne è testimonianza la nostra quotidiana presenza nelle strutture dell’Arsap Molise; Già in sede di incontro presso l’Assessorato alla Agricoltura della Regione Molise in data 18.09.2015, alla presenza del Commissario Iacobucci e l’Assessore Facciolla, avevamo espresso i nostri dubbi e le nostre titubanze riguardo i pagamenti e la mancanza di una programmazione seria; Che, per l’incontro c/o l’Arsarp del

futuro stabile e praticabile, ha letteralmente by-passato i problemi esistenziali di marginalità, di esclusione, di povertà, la crisi economica, l’assenza di una programmazione, la scelta di pochi utili obiettivi per tentare di uscire dal tunnel della crisi. Ha dimenticato di dire che anche queste feste disseminate in tutti i borghi, le contrade e i paesi, figlie di una autarchia locale e non di un calendario studiato e messo in piedi per

dare del Molise un’immagine ragionata, una proposta alternativa ai turisti in cerca di novità, di esperienze diverse da quelle standardizzate che, per essere tali, hanno perso ormai vigore ed interesse, altro non sono che il risultato della messa in mora di un progetto turistico regionale. Il governatore Frattura e il vice governatore Petraroia hanno deciso, infatti, di eliminare ogni parvenza di organizzazione turistica sul ter-

ritorio, di eliminare anche l’assessore al turismo (difatti, mancando la materia prima: il turismo, l’assessore sarebbe un non senso), per liberare, come abbiamo accennato, lo spirito dei molisani mortificato dalla crisi e dall’assenza di un futuro, nella sarabanda della tavolate all’aperto, delle band musicali, delle sagre (finanche della birra!), insomma di quell’armamentario festaiolo di cui s’è fatto portavoce e cantore colui che più degli altri, anche per la sua storia di sindacalista, avrebbe dovuto quantomeno astenersi. Evitando di andare, egli per primo, di sagra in sagra a sorridere e a stringere mani. Per darsi, animo e corpo, al dovere di lavorare e programmare il possibile, al fine di riorganizzare la filiera avicola, il settore agroalimentare, la produzione saccarifera, la squinternata economia locale e, se dovesse capitargli, anche di riassumere il turismo in ben altra espressione e funzione di quella di cui s’è beato in quest’estate rovente.

Forestali, un settore che non interessa a nessuno 04.11.2015, siamo stati convocati, solo dopo nostra esplicita richiesta telefonica e scritta dal Commissario Iacobucci , mentre le altre sigle sindacali erano state già precedentemente convocate; Che le scelte e le decisioni per il futuro degli operai forestali siano condivise e frutto della sinergia di tutti quanti abbiano parola in merito. Invitiamo pertanto quanti vogliano fare futili polemiche a prendersi le proprie responsabilità, tra l’altro ben retribuite, e svolgere il proprio ruolo in maniera seria, visto che il problema grave, senza voler fare nessuna propaganda, come alcuni aleggiano, e che 80 operai forestali precari aspettano ancora il pagamento delle spettanze del mese di agosto, per cui la Regione Molise era tenuta ad approntare per legge un Piano Antincendio Boschivo e possedere una idonea copertura finanziaria *Usbforestalicb

Dardo


TAaglio lto

3 3 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Oggi in Consiglio regionale si parlerà della situazione molisana anche se manca il ridisegno istituzionale

Ripartire da una seconda autonomia

di Giuseppe Saluppo CAMPOBASSO. Torniamo volentieri sulla questione che sta facendosi calda riguardante l'autonomia regionale. Camera e Senato vollero riconoscere ai molisani la dignità dell'autogoverno regionale proprio perchè avevano maturato la profonda convinzione di trovarsi di fronte ad una inequivocabile identità di popolo, che distingueva il Molise da tutte le altre zone del Paese. Oggi non può essere sacrificata con l'alzata di spalle perchè, forse, nel passato non tutte le cose sono filate lisce e si inseguono 'patrie' ideali rappresentate dalle economiciste macroregioni. Non si può che le piccole regioni non "hanno un senso" pensandole di smembrarle come se fossero brandelli di animali morti. Identità di popolo significa appartenenza a una comunità di vita e di destino. Non si può dire oggi, con estrema facilità, che tanto resterebbe in piedi comunque un'identità di idee e di principi. Questa si ha solo quando ad un cittadino di una comunità di vita viene sottratto il diritto di cittadinanza nella sua regione. Ed è quello che si intenderebbe compiere, come un misfatto, ai danni delle più piccole

entità istituzionali come il Molise. Purtroppo, ed è questo il guaio maggiore, è che ci sono anche in questa terra coloro i quali pensano che stare col cappello tra le mani ad elemosinare al cospetto di regioni più grandi sia la cosa migliore. Quando si è convinti della propria identità di vita non si insegue l'utopia di una patria perfetta o ideale, come si vaneggia con la sottomissione all'Abruzzo, diventando così estranei alla propria comunità di vita. L'aspirazione di tutti noi, in-

vece, dovrebbe essere quella di costruire una società regionale nuova che nella sua identità di popolo ritrovi le ragioni per un comune futuro. E questo compito dovrebbe assumerlo la politica, quella vera, quella che, pure, dovrebbe rappresentare le aspirazioni del popolo a costruire il suo futuro come speranza ed aspettativa attiva di contribuire a far nascere un cammino nuovo. Questo è il solco da tracciare. "Le piccole patrie" oggi hanno le potenzialità per tornare a

l’intervento

L’allarme che lanciai circa tre anni fa, quasi in solitaria, trova oggi tristemente conferma nella sciagura che vorrebbe il Molise cancellato dalla cartina geografica. Fa piacere notare come in queste ore, anche il presidente dell’Associazione Magistrati del Molise, dott.Enzo Di Giacomo, sia perfettamente sulla scia delle parole che più e più volte ho avuto modo di rivolgere all’opinione pubblica in questi anni e che, da alcuni giorni, ho rilanciato con forza grazie anche a numerosi cittadini ed al coinvolgimento di parlamentari e di alcuni rappresentanti regionali. Il magistrato ha trovato l’occasione giusta per lanciare l’ennesimo allarmee grido di aiuto, in quanto anche la Corte d’Appello di Campobasso sarebbe sul binario preferenziale dell’accorpamento a quelle di altre regioni. Sarebbe gioco facile schernirmi, per me che costantemente ho l’occasione di criticare l’operato

di certa magistratura, ritenendo però di non essere uno sciocco, come purtroppo diversi altri soggetti, rimango dell’idea che le istituzioni e tutto ciò da noi conquistato vadano difese fino allo stremo. Da cittadino e da molisano resto dell’idea che quanto più le istituzioni sono capillari sul territorio, tanto più abbiamo la possibilità di fruire di esse e di(perché no?) confrontarci nel modo più duro e democratico possibile. La cancellazione di qualsivoglia rappresentanza pubblica, obbligherebbe i cittadini a viaggi della speranza senza garanzie e certezze. I costi graverebbero ancor più e tanto per cambiare sulle fasce più deboli e, nel caso di specie, trattandosi di giustizia, tra rinvii, ritardi, mancate convocazioni e diavolerie simili, saremmo costretti a fare prestiti solo per garantirci la presenza in aule giudiziarie in città lontane dai nostri confini. Nel manifestare la mia solidarietà al presidente Di Giacomo, ribadisco con forza l’impegno a sostenere

caratterizzata in questi ultimi decenni tratteggiata come “benessere senza sviluppo”, pur senza voler minimamente sottostimare gli importanti traguardi raggiunti, che hanno consentito alla nostra comunità di ottenere quell’“égalité de chances” rispetto ad altre aree metropolitane più ricche della nostra. Come fare sviluppo, dunque? Aumentando la ricchezza prodotta, per continuare a garantire un elevato standard dei servizi offerti alla collettività. E ciò si potrà ragionevolmente ottenere puntando, in primo luogo, all’ottimizzazione di tutto il potenziale umano, territoriale, infrastrutturale, tecnico, economico, finanziario e culturale di cui attualmente disponiamo. E non è poca cosa. Sappiamo di non avere dalla nostra parte il conforto dei grandi numeri. Per realtà più consistenti la “qualità” diventa una ragionevole probabilità statistica: nel nostro caso deve diventare un progetto lucidamente elaborato e tenacemente perseguito, dove nulla può essere lasciato al caso o all’improvvisazione. E' la seconda autonomia la vera sfida che si impone alle forze politiche e a noi tutti per avere la speranza ancora di un domani.

Fare di più per il Sud

Uniamoci di Emilio Izzo

giocare una vera partita sullo scacchiere sempre più in mano ad una depravata finanza. Tutto ciò ci impone di prendere atto che una fase storica si è conclusa e che diventa necessario attrezzarci per tempo al fine di dare vita ad una nuova, più difficile ed esaltante fase: quella della seconda autonomia. E' una sfida importante per il Molise e per tutti i molisani, al di la delle appartenenze e di quant'altro se non vogliamo tornare ad essere la costola di qualche altra regione o, peggio, doverci sistematicamente presentarci col cappello in mano. E' pur vero che molti esempi non sono stati positivi, che quanto costruito nel corso dell'ultimo trentennio è stato mangiato ma è altrettanto vero che possiamo ricostruire un percorso. Una seconda autonomia, allora. L’avvento di questa deve assumere, per la nostra gente, il significato di una vera e propria sfida: come fare sviluppo – per una piccola regione, fortemente caratterizzata dal suo particolarismo culturale e dalla sua natura di montagna (magnifica, ma anche impegnativa) - nell’epoca della globalizzazione? Bisognerà puntare essenzialmente a far uscire la nostra società da quella sorta di “impasse” economica (oggi aggravata dalla crisi mondiale) che l’ha

la lotta per la difesa dei presidi sui territori provinciali e regionali e rilancio l’invito ad unirci per far sì che questa nostra amata terra conservi la sua autonomia, a prescindere dalla logica che ci vedrebbe penalizzati da un esiguo numero di abitanti. Un numero tanto esiguo quanto fiero, terra il Molise, fatta di orgoglio e di radici, di uomini e donne che nell’arco della storia hanno saputo dare il loro contributo di lotte per l’ottenimento del rispetto dovuto, terra anche amara e triste, luogo di terremoti e di pochezze umane, che hanno insegnato ancor più a stare insieme, a proteggersi anche contro un potere politico spesso non all’altezza del proprio mandato. E se siamo stati capaci di sopportare e combattere tutto ciò, si può star certiche ancora la storia presente e futura saprà parlare di noi, di coloro i quali, contro ogni assurda logica di bugiarda revisione della spesa, furono capaci di far rispettare i loro confini e la loro storia!

di Giacomo Lombardi* Secondo i dati Svimez, nel 2015 il Pil italiano dovrebbe crescere dello 0,8%, risultato del +1% del Centro – Nord e del timidissimo + 0,1% del Sud. Se i dati verranno confermati – si tratterebbe della prima variazione positiva di prodotto del Sud da sette anni a questa parte e il dato è sicuramente un segnale positivo per la nostra economia. Le stime Svimez spiegano come la crescita sia trainata dall’andamento positivo dei consumi che questa’anno è valutato in un + 0,9 al Centro – Nord e +0,1% al Sud. Secondo il rapporto 2015 sull’economia del Mezzogiorno – continua il sindaco lombardi – la crescita si rafforzerebbe anche nel 2016 quando il Pil italiano dovrebbe crescere di un complessivo +1,3% risultato di un +1,5% del Centro – Nord e di un + 0,7% del Sud. Se da un lato è sicuramente positivo che il Sud sia pure a piccoli passi ricomincia a crescere dall’altro è assolutamente innegabile notare le diseguaglianze di reddito tra Nord e Sud Italia, dove il Mezzogiorno risulta essere sempre più povero. Nel Centro Nord, infatti, oltre il 50% delle persone guadagna dall’ 80 al 100% del reddito medio regionale, al Sud questo vale solo per una persona su cinque. Al contrario nel Mezzogiorno, il 61,7% delle persone guadagna al massimo il 40% del reddito medio, con punte del 66% in Campania, del 70% in Molise, e addirittura del 72% in Sicilia. In definitiva segnali sono certamente positivi, ma il governo così come tutti gli altri enti(ciascuno per la propria competenza) hanno il dovere di fare di più per far ripartire l’intero Mezzogiorno e di conseguenza il nostro Molise. *Sindaco Roccamandolfi


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TAaglio lto

4 3 novembre 2015

Sette mesi di attesa per un ecografia al Vietri di Larino, otto per un elettrocardiogramma al San Timoteo di Termoli...

Quando il servizio (sanitario) non serve Prevenire è sempre meglio che curare. Nessun dubbio in proposito, ci mancherebbe. A volte gli adagi, i motti nascondono davvero un’innegabile verità. Oltre i luoghi comuni e le dicerie. Ma se per un’ecografia all’addome o alla mammella all’ospedale “Vietri” di Larino occorrono 226 giorni di attesa se ne vanno a farsi benedire la prevenzione, la cura, la saggezza degli antichi e probabilmente anche molti tra quelli, più malamente destinati, che ci dovessero, per disgrazia, capitare. 226 giorni sono un’eternità. Non paragonabile a quella che tutti ci attende e che magari, con una diagnosi più precoce e tempestiva, si potrebbe spesso rimandare, ma pur sempre un’inaccettabile lasso di tempo tra la prenotazione dell’esame ed e la sua esecuzione. Qualcuno potrebbe pensare che siamo esagerati, che pur di contestare, di mettere il dito nella piaga, di fare le pulci a tutto e tutti, stiamo dando numeri improvvisati. Purtroppo non è così. E’ la stessa Asrem che periodicamente effettua un monitoraggio sui tempi di eroga-

Lanza portavoce di Laboratorio Progressista: Avvieremo nelle prossime ore tutte le azioni,LEGALI e POLITICHE, necessarie a BLOCCARE le attività atte alla ricerche di idrocarburi nell’area degli 8 comuni molisani. Il 26 ottobre scorso, la società petrolifera Irminio S.r.l., ha presentato istanza di valutazione di impatto ambientale al Ministero dell’ambiente, al fine di svolgere attività di rilievo geofisico 3D nell’ambito del permesso di ricerca “Santa Croce” in Molise, rilasciato il 16 dicembre 2010 e del quale dal 2014 Irminio Srl è titolare unico. Il permesso non esclude né la ricerca con il pozzo esplorativo, né la ricerca in aree naturali protette (v. art. 5 del decreto di conferimento del permesso di ricerca). Tant’è che il 22 dicembre 2014 Irminio Srl ha chiesto il differimento della data di inizio

zione di servizi e prestazioni. I dati che citiamo in queste righe sono aggiornati al primo di settembre. Più di sette mesi di attesa per un’ecografia, dicevamo. Tanto vale chiudere baracca e burattini a questo punto, dicendo chiaramente che il servizio sanitario pubblico in questa regione non può più essere sostenuto. Non

bisogna certo essere medici o scienziati per comprendere che sette mesi di ritardo nella diagnosi possono equivalere ad una condanna a morte. Sempre la solerte Asrem ci informa, e noi vi giriamo l’informazione con la gioia che potete immaginare, che per un elettrocardiogramma sotto sforzo all’ospedale di “San Timo-

teo” di Termoli sono necessari 241 giorni di attesa; i mesi diventano otto. Ma non tutto è drammaticamente perduto: per una visita specialistica ginecologica all’ospedale “Cardarelli” di Campobasso la pazienza è limitata a soli 162 giorni; che volete che siano 5 mesi e mezzo?!? Insomma delle due l’una:

o i vertici politici e dirigenziali di questa Regione vengono allo scoperto e ci dicono che siamo di fronte ad un default del sistema sanitario, chiudendo l’indomani tutte le strutture pubbliche, ammettendo, dinanzi a tali cifre, l’impossibilità di sostenere l’onere della salute pubblica degli amministrati e mettendosi così nelle mani di uno Stato commissario e salvatore, oppure da domani mattina smettano anche di mangiare e di dormire, se necessario, per cercare di mettere mano a questa rivoltante situazione. Altrimenti sono dichiaratamente complici di uno stato di cose che ha effetti diretti sulla vita, ma, più tragicamente, sulla morte di ciascuno di noi. Di fronte a tali numeri è insopportabile che ci siano sedute del consiglio regionale dedicate alla discussione di amenità irriferibili, di mozioni ed interpellanze che farebbero ridere se qui non ci fosse da disperarsi davvero, quando per un’ecografia alla mammella una donna molisana deve attendere sette mesi per essere servita dal servizio sanitario regionale.

“No alle trivellazioni” Laboratorio Progressista annuncia azioni legali per bloccare il provvedimento del governo di perforazione del pozzo esplorativo, fissata inizialmente nel decreto del 2010 nel termine di 4 anni dal rilascio del permesso. Nello studio di impatto ambientale si legge che l’acquisizione geofisica 3D interesserà un’area avente un’estensione di circa 87 kmq. I Comuni interessati sono i seguenti: Mirabello Sannitico, Cercepiccola, Ferrazzano, Cercemaggiore, San Giuliano del Sannio, Campodipietra, Vinchiaturo, Gildone. Le attività di “rilievo” sono in contrasto con la nostra visione si salvaguardia e sviluppo del territorio molisano. Nello studio presentato dalla SOCIETA PETROLIFERA

aIl consigliere provinciale, Michele Durante (Possibile), ha commentanto la nota del ministero dell’Ambiente, indirizzata alla Regione Molise, sul processo di riorganizzazione del servizio idrico avviato con la costituzione dell’Egam. “Apprendiamo dagli organi di informazione – ha detto Durante – che il presidente della Regione e l’assessore alle Infrastrutture hanno espresso soddisfazione per la nota del ministero dell’Ambiente che esprime

IRMINIO SRL , la società dichiara che «nell’ambito del programma di ricerca in oggetto, le sorgenti di onde elastiche saranno di tipo misto: per la quasi totalità dell’esplorazione (90%) si utilizzeranno Vibroseis montati su camion mentre, nelle zone a maggiore pendenza o nei boschi privi di piste percorribili dai Vibroseis (circa il 10%), si utilizzeranno piccole cariche alloggiate in pozzetti». Si tratterà dell’esplosione di una piccola carica all’interno di pozzetti scavati nel terreno e di profondità non superiore ai 15 metri dal piano di campagna (pp. 9 e 57 dello studio di impatto ambientale).

Il consigliere provinciale, Michele Durante, commenta la nota del Ministero

“Egam positiva solo se pubblica” un parere positivo sull’Egam per rioriganizzare il servizio idrico integrato. Noi esprimeremmo soddisfazione e avremmo finalmente una buona notizia, solo se l’Egam, o qualsiasi altro Ente, affidi il servizio idrico integrato ad un soggetto di diritto pubblico. Lo stesso –

ha concluso Durante – chiedono anche tanti cittadini che si stanno esprimendo in merito sulla nostra piattaforma web ‘Acquarendum’ che è in rete da una settimana sui principali canali sociali quali Facebook, Instagram e Twitter”.


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5 3 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Al palo le ferrovie, saltata la realizzazione dell’autostrada, restano in piedi non poche problematiche

E le infrastrutture strategiche?

La Regione Molise da anni non ha più una programmazione per risolvere i problemi dei collegamenti di Antonio Di Rocco La querelle di questi giorni sulla prevista mancata fermata a Termoli della “Frecciarossa” sono segnali angoscianti fatti poi da un’azienda Nazionale dei trasporti; imponendo ad un territorio che sconta ancora oggi un atavica arretratezza, aggravato in questi ultimi vent’anni un ulteriore spopolamento dei giovani in cerca di lavoro. Il Problema fondamentale quindi è il calo demografico e quindi anche quello degli utenti che usano il treno. Nei decenni passati erano state previste ed avviate opere considerate strategiche che avrebbe sicuramente cambiato in meglio la situazione di oggi. Erano state previste opere importanti mirate allo sviluppo del nostro territorio e che poi invece sono stati abbandonate e/o trascurate solo perché magari promosse da precedenti amministrazioni. Oggi ci ritroviamo con una carente gestione dei Nuclei Industriali nella regione, (in particolare quello di Termoli, che per la mancata messa in sicurezza della val Biferno, dopo l’alluvione del 2002, (finanziato dallo Stato da oltre dieci anni), con il conseguente blocco sia di nuovi insediamenti produttivi che ampliamenti degli opifici già operanti nell’area del Cosib e quindi la conseguente manodopera espulsa invece che ampliarla). Ma anche per il futuro, vedi la prevista super stradale a quattro cor-

sie San Vittore – Termoli, arteria di collegamento dei Nuclei Industriali della Regione: Venafro-Isernia, Boiano-Campobasso e Termoli- Larino); l’abbandono dell’interporto nel Nucleo Industriale di Termoli, (previsto sulla ferrovia adriatica, futura rete dei trasporti Europei); la prevista realizzazione della Ferrovia San Vittore-Campobasso-Lucera, (congiunzione dell’alta Puglia con il Molise e Lazio); una nuova, unica, moderna stazione ferroviaria internodale sulla linea ferroviario adriatica tra Termoli e Campomarino (in luogo dell’ex interporto); l’ammodernamento della linea ferroviario Termoli – Larino con una nuova stazione adiacente l’area produttiva del cratere di San Giuliano, Santa Croce-Bonefro-Colletorto-

l’intervento C’è un Molise che da tempo chiede conto della gestione monopolistica del settore cultura, da tempo denuncia numeri ancora esigui, introiti imbarazzanti e scelte in controtendenza con i dettami del governo. E’ lo stesso Molise, però, che non si rassegna ai tagli, che non concepisce lo svilimento del patrimonio ma che, anzi, crede nel futuro del settore culturale e per questo vuole formare e informare i giovani sulle potenzialità e le possibilità concrete che giungono dall’Europa. Questo Molise è quello pensato dal Movimento 5 Stelle che ha organizzato un workshop gratuito dal titolo ‘La Cultura ti Finanzia’, organizzato da Isabella Adinolfi, membro della Commissione Cultura al Parlamento europeo per il MoVimento 5 Stelle, in collaborazione con il M5S di Termoli. L’evento si svolgerà il 6 novembre alla Galleria civica d’Arte contemporanea di Termoli e servirà a presentare le opportunità di finanziamento del progetto “Europa creativa”, coordinato dal Ministero dei Beni e delle At-

Rotello-Ururi e Larino ed altre importanti opere all’epoca sostenute. Opere che se compiute oggi potevano assicurare sicuramente lo sviluppo economico sociale di tutto il territorio molisano, aumentare l’occupazione, far rimanere i giovani in Molise e quindi oggi anche più utenti per “Trenitalia” e per i treni merci, rendendo conveniente le fermate dei treni a Termoli, unica possibilità di collegamento del Molise con l’Europa. Confidiamo molto con chi ha la competenza che stiano pensando e predisponendo Programmi, Piani e progetti strategici per salvare questo nostro arretrato territorio. Bloccare l’emorragia demografico del Molise e anzi invertirla, rilanciarne lo sviluppo economico e sociale della regione.

Un funzionale e mirato Piano straordinario e strategico da inserire in quello imminente del sud che a Palazzo Chigi sembra già in embrione. Concertare al tavolo politico Statale il da farsi e non in quello tecnico: smettere di mendicare con i funzionari e dirigenti dello Stato. Spetta ai rappresentanti del popolo: i politici e governanti progettare il futuro di un popolo. Se oggi la freccia rossa non si ferma a Termoli è perché chi gestisce il trasporto (Trenitalia) non ha “convenienza” a farlo, pensate se lo potrà fare fra qualche anno quando gli utenti di Termoli e d’intorno ne saranno sempre di meno, in quando i giovani sono stati costretti, per lavoro ad emigrare verso il nord, come quelli del terzo mondo di oggi. Che pena! Comunque, oggi bisogna fare tutto il possibile per ottenere la fermata delle varie “frecce”a Termoli, per dignità territoriale di una Regione con l’unico mezzo di trasporto in loco che la collega con il resto del Paese e l’Europa. Per il futuro invece non solo le frecce si dovranno fermare per convenienza, come pure i treni merci, che andranno anch’essi a duecento all’ora, ma tenere sem-

pre presente però che i treni si fermano solo per convenienza di trasporto di passeggeri e merci e non per onorare bandierine. Questo è possibile solo se si rimedita e si realizza infrastrutture strategiche in questa Regione. Riattivare la filosofia della strategia programmatica per un nuovo sviluppo; attirare nuovi investimenti, pubblici e privati in regione; rafforzare e ammodernare i Nuclei Industriali; sostenere l’agricoltura e l’agroindustria per cibi di alta qualità; il turismo, con iniziative di alto livello; l’edilizia, con sconti fiscali per chi ripristina e ammoderna in particolare nelle prossime asfittiche aree interne; Pmi in genere, con sostegni alla produzione e servizi vari; altrimenti in un futuro non remoto ci sarà la desertificazione nella nostra Regione, trascinando con se l’autonomia Istituzionale del Molise, ledendo a morte la dignità di autogoverno Regionale e la sua identità storica e culturale. In tal triste caso un giorno i libri di storia dovranno scrivere una dolorosa pagina sul Molise, dove si insegnerà ai nostri posteri come muore una identità territoriale di un popolo, che con l’ardore storico lo aveva finalmente portato ad ottenere dalla Repubblica Italiana l’autonomia amministrativa della sua Regione Molise, ma dopo x anni i molisani l’hanno riperduta, non per aver smarrito l’ardore, ma per aver smarrito, i pochi rimasti, la capacità e la forza di consolidarla”.

Cultura, nuove opportunità dall’Europa tività culturali e del Turismo insieme all’Istituto Luce di Cinecittà. Un programma quadro di 1,46 miliardi di euro dedicato al settore culturale e creativo, composto da due sotto-programmi, dedicati a cultura e media, e da una sezione che copre entrambi i temi. Il progetto punta a rafforzare la capacità del settore culturale e creativo di operare a livello transnazionale, garantendogli maggiori risorse, promuovendo la circolazione di opere e operatori e la cooperazione politica tra i vari Paesi. Il workshop servirà anche per presentare “Europa per i cittadini”. Il programma supporta economicamente, attraverso specifici finanziamenti, progetti che favoriscano la cittadinanza europea attiva e sostengano una migliore comprensione dell’Unione Europea, delle sue politiche e degli avvenimenti storici da cui essa è stata originata. Responsa-

bili ed esperti illustreranno con esempi pratici come integrare fondi e programmi europei. Il workshop è gratuito ed è rivolto a tutti gli operatori del settore culturale e audiovisivo,

organizzazioni della società civile, al mondo no-profit, a Comuni, a Unioni di comuni, oltre che a Regioni, a università, istituti d’istruzione, formazione e di ricerca. Gruppo Molise Cinque Stelle


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Campobasso

3 novembre 2015

Corona d’alloro per Giulio Rivera La deposizione è stata fatta dal questore di Campobasso, Pagano via Fani del 16 marzo 1978. La tradizionale cerimonia del 2 novembre, organizzata in forma volutamente sobria, è stata officiata dal cappellano Don Giovanni Diodati, il quale con commozione ha ricordato tutti i caduti della Polizia di Stato che hanno perso la vita in servizio, sottolineando l’ alto esempio di attaccamento al dovere fino all’estremo sacrificio. Hanno presenziato alla commemora-

CAMPOBASSO. Ieri mattina, alle ore 12.00, in occasione della ricorrenza della commemorazione dei defunti, il Questore Raffaele Pagano accompagnato dal Vicario Dott.ssa Alessandra Faranda Cordella, ha deposto un cuscino d’alloro presso la lapide, sita all’ingresso della locale Scuola Allievi Agenti, della Guardia di P.S. “Giulio Rivera”, componente della scorta del Presidente Aldo Moro, tragicamente ucciso nell’agguato di

zione il Direttore della Scuola Allievi Agenti, i Funzionari della Questura nonchè una rappresentanza del personale della Polizia di Stato, dell’Amministrazione Civile dell’Interno e dell’Associazione Nazionale Pensionati della Polizia di Stato, che dopo le parole di preghiera pronunciate dal cappellano si sono stretti in un momento di raccoglimento in memoria dei defunti colleghi vittime del dovere.

Al via la campagna abbonamenti per la stagione teatrale 2015- 2016 del Teatro Savoia Da questa mattina, fino a sabato 07 novembre alle ore 12:30, i possessori dell’abbonamento alla stagione teatrale della stagione scorsa potranno rinnovare il loro posto a Teatro anche per questa annualità, recandosi presso il botteghino del Savoia, in Piazza Prefettura. Il costo degli abbonamenti varierà in base al posto scelto e permetterà l’ingresso ai 10 spettacoli in cartellone per questa stagione. (Si allega programma e prezzi per ordine).

Sempre da quest’oggi, poi, sarà possibile acquistare il nuovo abbonamento “Medium”, introdotto dalla Fondazione Molise Cultura, con il quale ci si assicurerà l’ingresso alla seconda serata dei 5 spettacoli: Jesus Christ Superstar con Ted Neely (21/09/15), La Lupa con Lina Sastri (15/12/15), Il mio nome è nessuno – L’Ulisse con Sebastiano Lo Monaco, (09/02/16), Sogni e Bisogni con Vincenzo Salemme (14/02/16), Il Bugiardo con Geppy

Gleijeses e Andrea Giordana (05/03/16). Inoltre, presso il botteghino, sono già acquistabili i tagliandi per la terza serata del grande musical Jesus Christ Superstar, in cartello per il prossimo 22 novembre. La regolare campagna abbonamenti, partirà lunedì 9 novembre e proseguirà fino ad esaurimento posti. La Biglietteria del Teatro Savoia resterà aperta da lunedì a venerdì ore 09.30-12:30 e 15:30 – 18:30.

Commemorazione dei Caduti in Guerra, nelle Operazioni a Sostegno della Pace e nell’adempimento del dovere Esattamente 97 anni fa si concludeva vittoriosamente la prima guerra mondiale, giungendo così a definitivo compimento l’opera di unificazione territoriale dell’Italia. A tutti noi la famosissima “canzone del Piave” ricorda che la guerra contro l’Austria-Ungheria iniziò il 24 maggio 1915. L’Esercito Italiano, inferiore per numero di uomini e mezzi, con fede incrollabile e costante tenacia, la condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi. Alla gigantesca battaglia ingaggiata il 24 ottobre 1918, presero parte 51 Divisioni Italiane, 3 Britanniche, 2 Francesi, 1 Cecoslovacca e 1 reggimento Americano, contro 73 Divisioni Austro-Ungariche. Per questo oggi rocordiamo, soprattutto con le giovani generazioni, che 4 anni di guerra costarono all’Italia 600mila morti e 900mila feriti. La forza d’animo ed il coraggio dei nostri fanti seppero rovesciare la disfatta di Caporetto. Infatti, dopo una valorosa resistenza sulla linea del Piave, essi rilanciarono l’offensiva finale e costrinsero gli avversari alla resa. E’ da allora che comincia la Storia d’Italia, la vera storia d’Italia, perché se prima si poteva pensare che la storia d’Italia fosse il risultato più o meno complicato di manovre diplomatiche , di intrighi di governo, di passioni di minoranze, è solo con l’anno 1915, col “maggio radioso”del 1915, che il popolo italiano irrompe sulla scena politica, caccia i trafficanti del tempio e diventa finalmente l’artefice del suo destino. Fu così che coloro che

questi militari: del finanziere, dell’alpino e del marinaio, dell’aviere e del carabiniere ma, forse, è meglio ricordare soltanto che con il loro sacrificio essi sono saliti al cielo da eroi, paghi di aver dato la propria vita alla grande Madre Italia. E’ doveroso infine ricordare ,accanto ai nostri eroi caduti in guerra, gli eroi caduti nelle missioni di pace, i caduti di Nassiria, i 53 Caduti in Afganistan ; i nostri giovani campobassani, il Tenente Giulio Ruzzi e il carissimo parà Alessandro Di Lisio, il nostro Finanziere Antonio Zara caduto vittima del dovere all’aeroporto avevano vissuto le grandi e tragiche giornate della guerra vittoriosa visitavano spesso e pregavano nel Sacrario del Castel Monforte , che è diventato così caro a tutti noi ed in modo particolarissimo a tutte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, con la lodevole attività dell’Associazione Nazionale Alpini, che cura la pulizia dell’area e il ricordo di ogni caduto , con la deposizione di un fiore vicino ad ogni albero del viale. Il Sacrario dei Caduti nel Castello Monforte è stato realizzato nel 1937 e la sera del 16 maggio di quell’anno trovarono in essso definitiva sepoltura le salme dei caduti della IV guerra d’Indipendenza che, rientrate dai Cimiteri di guerra, erano state temporaneamente tumulate nei loculi di proprietà comunale nel cimitero cittadino. Il Sindaco di Campobasso nel 1921 dichiarò che i caduti sarebbero stati

assunti sulla cima del Colle, vicino al tempio consacrato alla Madre del Signore, nelle mura del Castello che è il simbolo della Città. E lo stesso Consiglio Comunale deliberò in tale anno in senso conforme alle dichiarazioni del Sindaco. Il trascorrere del tempo rese sofferta l’attesa dei familiari dei caduti intenti a veder realizzato, in via definitiva, quanto deliberato e promesso; essi, si sono sentiti veramente paghi e riconoscenti allorchè la sera del 16 maggio 1937 le salme dei Caduti furono trasferite fin sulla cima del Colle accompagnate dalla presenza, dalla riconoscenza e dall’amore di tutta la popolazione di Campobasso. Alle salme dei caduti della Guerra 191518 si sono aggiunte poi, quelle dei caduti della Guerra 1940-45 e delle Guerre Coloniali precedenti. Sarebbe opportuno ricordare qualche episodio della vita da combattente di

di Fiumicino il 17 dicembre 1973 e tutti i giovani molisani appartenenti alle Forze di Polizia che hanno donato la vita per garantirci l’ordine e la sicurezza. Un ricordo particolare, infine, al giovane Vice Brigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto MOVM, Servo di Dio. Per questo celebriamo, oggi , la memoria dei prodi militari che per la libertà e l’unità della Patria, con imperterrita anima d’Apostoli, con invitto cuore di soldati, cospirando, combattendo, caddero col nome d’Italia sulle labbra, con la fede d’Italia nel cuore ! Mons. Gabriele TETI –

AUGURI nozze di platino Auguri ai signori Edoardo e Filomena D’Aversa di Cercemaggiore che il giorno 28 ottobre 2015 hanno festeggiato i loro 75 anni di matrimonio. Una coppia così salda e tanto affiatata ha ritrovato il vincolo matrimoniale in Chiesa con la Santa messa officiata dal parroco di Cercemaggiore don Giuseppe Di Iorio, alla presenza dei figli, dei generi e delle nuore, dei nipoti e pronipoti. Auguri anche dalla redazione de La Gazzetta del Molise.


Campobasso

7 3 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

E pensare che Minadeo aveva già pronto il contratto di Epifani del San Nicolò

Ecco perchè Cappellacci non andava preso di Gennaro Ventresca Coinvolgente come solo le passioni sanno essere. L’amore per i calci d’angolo non fa eccezione. E chi ne è affetto finisce per trascinare con il suo entusiasmo anche chi è freddino. Ma qui sembra di stare in Siberia. Ci vorrebbero i tropici per riscaldare i cuori rossoblù. Altro che favole. Cinque sconfitte in dieci partite: vi sembra questo il modo di riscaldare i cuori dei nostri sostenitori? Era questo ciò che ci avevano promesso sotto il sole bollente. Colpa di chi? Diteci chi ha avuto l’intuito di portarci a Selva Piana quel mister dall’aspetto trasandato, pieno di boria, neanche fosse Mourinho. Lo accostai, in verità, a Jurgen Klopp per la barba fuori

ordinanza, la tuta al posto del vestito da fighetto, la sigaretta inseparabile compagna. Pensai che come il tedesco che ha fatto miracoli al Borussia Dortmund quell’uomo un po’ così avesse dentro qualcosa di speciale. Anch’io, nonostante le troppe primavere, credetti nel prodigio. Come andai dietro alle spiegazioni di chi mi diceva mirabilie di Gattari, Bucchi, Boldrini. Per favore spiegatemi: chi l’ha scelto? Dico, chi ci ha rifilato il mister che viene da Tortoreto che non è Setubal, patria del bel Mourihno? Le parole hanno un suono, non l’avevamo mai conosciuto un mister così, pronto a darti del “tu”, a guardarti con un’aria di sussiego, a spingersi sino sul ciglio del burrone per spiegarti: “Se arrivo secondo è

come retrocedere”. Magari stessimo secondi, nella sua zona retrocessione. Siamo invece undicesimi. Che confina proprio con la zona dei poveri. Ora lo vogliono cacciare. Ma è tardi, irrimediabilmente tardi. Uno così non andava preso. O, almeno, rimosso dopo i primi scivoloni. Con le prime ancora lì ad aspettarci. Niente da fare. I nostri vertici societari si sono chiusi a riccio e ostinatamente gli hanno rinnovato la fiducia. Sbagliando, come si sbaglia spesso nel mondo dei calci d’angolo. Ma arrivare all’autolesionismo è stato troppo. Così ora Edmondo, Giulio, Tonino e i pochi altri che ruotano intorno a loro si ritrovano tra le macerie. Con i tifosi che sono fuggiti. Sono rimasti solo

un gruppetto di ultrà che siccome fanno parte del “progetto” chiudono gli occhi e continuano a sbandierare i nostri colori anche dopo una serie di pessime figure. Viste le dichiarate ambizioni di vittoria sarebbe servita l’esperienza dell’Adelmo e la riconosciuta diplomazia di Franco Mancini. E il coinvolgimento ancora più forte di Marco Meo, finito chissà poi perchè nel retrobottega. Invece è stata data la bacchetta del comando nelle mani dell’acerbo Tonino Minadeo che ha dovuto fronteggiare la forte personalità di Roberto da Tortoreto che se lo è rigirato come ha voluto. Facendogli fare, in pratica, il comodo proprio. In barba alle più elementari regole aziendalistiche. Ora lo vogliono cacciare. Forse

solo per quieto vivere. Il banco è saltato da tempo. Gli errori sono stati clamorosi, a incominciare dalla scelta dei due portieri. Uno dei quali, Capuano, si è segnalato anche per le due espulsioni, oltre che per lampanti carenze tecniche. Gli strafalcioni sono cominciati con l’indecifrabile esonero di Farina. A cui fu addebitato di non produrre un calcio godibile. Che non riuscì a esprimere neppure il suo sostituto Vullo. Il casertano lasciò la squadra al quarto posto dove l’ha portata a fine campionato Vullo il siciliano. P.S. In estate il Campobasso prima di accordarsi con Cappellacci aveva già trovato l’accordo con l’emergente Epifani del San Nicolò con cui è alle spalle della capolista, senza soldi e con un pugno di giovani.

Festa del Cioccolato, tante presenze La manifestazione organizzata dalla Confesercenti e dal Comune ha tenuto viva la piazza CAMPOBASSO. Tante presenze per la manifestazione del cioccolato che si è svolta a Campobasso. Il cioccolato nelle sue varie forme e tipologie di gusto, esposto negli stand allestiti in piazza Municipio nel capoluogo, ha attirato tanti golosi, bambini soprattutto ma anche adulti provenienti da fuori città. ‘Campobasso in Cioc’ si è dimostrata un’idea azzeccata del Comune e della Confesercenti provinciale, grazie anche agli appuntamenti che hanno fatto da contorno alla tre giorni, oltre alla professionalità dei maestri provenienti da Perugia. Diverse le famiglie che hanno fatto il ‘pieno’ di dolci, così da provare una molteplicità di prodotti con differenti caratteristiche, e che hanno apprezzato una manifestazione originale per la città di Campobasso. E non pochi auspicano che possa ripetersi nei prossimi anni.

Andrea Lalli furoreggia a New York I 42 chilometri della maratona internazionale hanno visto brillare la stella molisana CAMPOBASSO. Il Molise intero e non solo ha seguito Andrea Lalli nei 42,195km della New York City Marathon disputatasi oggi 1 novembre 2015. Presente anche stamane nella Grande Mela il sibilo del freddo vento che solo chi ha preso parte a questa gara sa quanto possa essere fastidioso, non soltanto sui ponti oggetto del tracciato. Tanti i sorrisi e gli applausi dei bimbi che- sopraffatti da meraviglia frammista a ammirazione- hanno sostenuto il nostro

campione di Campochiaro al suo passaggio. E nonostante qualche difficoltà negli ultimi chilometri Andrea ha calpestato a testa alta le foglie sulle colline di Central Park fino al transito sotto l’arco finisher, chiudendo la sua maratona in 2 ore 17 minuti e 12 secondi, crono che gli è valso l’undicesimo posto assoluto. Dunque Il finanziere delle Fiamme Gialle archivia l’edizione 2015 della NYCM da primo italiano e primo europeo.





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Isernia

3 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Il futuro del Molise passa da Isernia” La segretaria della Uil Boccardo sottolinea: “Non occupiamocene a fasi alterne” ISERNIA. “Non si deve smontare Isernia (come si sta facendo con la soppressione della Provincia, la sparizione della Prefettura, l’accorpamento altrove dei Tribunali, la fusione delle Camere di Commercio, lo smantellamento della Questura e dei Comandi locali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, lo spostamento dei servizi periferici dello Stato e fra poco, c’è da giurarci, dell’Inps e dell’Inail, la soppressione del Corpo forestale e della sede dei Vigili del Fuoco, e via elencando) non solo per tenere alto l’orgoglio della provincia pentra. Isernia non va smantellata per contrastare l’eventuale dilagare della malavita, del malaffare, della criminalità e per garantire la sicurezza e la qualità della vita delle persone che qui risiedono.” È durissima la posizione della UIL molisana, espressa da Tecla Boccardo che ne è leader, che richiama tutti i soggetti sociali, la politica, gli amministratori locali isernini ad un’azione raccordata che contrasti questa pericolosa deriva. L’innovazione della Pubblica Amministrazione e l’efficacia della sua azione di promozione, regia e rego-

lazione delle politiche di sviluppo locale, la qualità della governance territoriale e della sua azione sul territorio, costituiscono alcuni dei fattori indispensabili per il successo dell’economia del paese e dei territori del Mezzogiorno nello specifico. Qui, inoltre, non si può dimenticare come l’Amministrazione Pubblica costituisce anche la principale azienda del territorio che, come tale, finisce per gestire quantità ingenti di risorse finanziarie, che a molti fanno gola. Il primo Rapporto al Parlamento del Servizio Anticorruzione e Trasparenza ha individuato non solo il numero, ma anche le fattispecie dei reati verso la Pubblica Amministrazione volti a impossessarsi e distrarre le risorse finanziarie pubbliche: dalle truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche all’indebita percezione di erogazioni. Il rapporto dimostra come la capacità di infiltrazione e di condizionamento della criminalità organizzata sulla pubblica amministrazione si eserciti prevalentemente a livello locale, dove la contiguità è maggiore, su quelle attività che garantiscono

una maggiore redditività economica, dunque gli appalti pubblici, i finanziamenti comunitari, lo smaltimento dei rifiuti, e in quei settori (in primis quello sanitario) dove maggiormente si concentra la spesa pubblica in capo alle regioni. Però in questa stagione - evidenzia la UIL - invece di rafforzare la funzione di controllo, si chiudono le strutture territoriali del governo nel territorio o si ridimensionano, come sta avvenendo con le Prefetture e con i Tribunali; si aboliscono organi di controllo dell’ecomafia come il Corpo forestale dello Stato; si sopprimono i servizi provinciali culturali, quelli sociali e la funzione della Polizia provinciale che controllava l’ambiente; i segretari comunali che curavano la legittimità delle delibere comunali si cancellano con un colpo di spugna; si disperdono le professionalità degli ispettori Inps, Inail e del Ministero del lavoro. Questo, in un contesto debole ed esposto come quello di Isernia, rischia di avere conseguenze pericolose. “Il territorio di Isernia - ricorda Boccardo - è molto prossimo a realtà in cui opera una criminalità organizzata

aggressiva, le correnti del malaffare passano qui vicino e se finora siamo stati toccati solo marginalmente è solo per la pochezza delle risorse su cui mettere gli occhi. Ma fra poco qui arrivano le risorse, non proprio banali, destinate alla ripresa economica, occupazionale e sociale dell’Area di Crisi. E accanto alla criminalità tentata di interessarsene ci sarà pure qualche avventuriero dell’economia, qualche prenditore che “afferra il bottino e scappa”. Ma anche le iniziative economiche, quelle positive e credibili, dovranno essere autorizzate, seguite, accompagnate, vigilate e verificate da una pubblica amministrazione efficiente e da strutture specializzate ed a ciò abilitate.” La UIL molisana chiede retoricamente “È il momento giusto per smobilitare le forze che controllano l’ambiente e salvaguardano l’integrità del territorio? È opportuno che il coordinamento delle azioni nei casi di calamità venga portato lontano? Come farà un ufficio pubblico dislocato altrove ad occuparsi efficacemente e celermente di autorizzazioni, vigilanza, controllo? E i

soggetti che monitorano, indagano, intervengono per reprimere comportamenti illegali e per garantire la sicurezza ai cittadini, in che condizioni più scomode si troveranno ad agire?” “Al neo presidente del Consiglio regionale, il venafrano Cotugno (cui vanno gli auguri della UIL molisana) e agli altri politici ancorati a questo territorio, agli amministratori locali, a coloro che si ripromettono di candidarsi alla carica di Sindaco del comune capoluogo, la UIL chiede un impegno: facciamo in modo che non si spenga l’attenzione al problema, che di Isernia non si parli a fasi alterne ricordandocene quando c’è un fattaccio o viene attuata una dissennata “scelta politica” e poi la si dimentichi quando l’eco si è spenta. Isernia, con il suo territorio, è la frontiera dove si determina il futuro dell’intero Molise dal punto di vista economico e occupazionale, ma anche della preservazione della coesione sociale, della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, del presidio da parte dello Stato. Il Molise non può ripartire se non riparte anche il territorio pentro”.

“La Corte d’Appello non si tocca” L’Ordine degli Avvocati di Isernia, scende in campo al fianco dell’associazione Magistrati ISERNIA. “Desidero esprimere l’apprezzamento e la gratitudine dell’avvocatura isernina per l’ìniziativa assunta dalla Associazione Nazionale Magistrati - Distretto del Molise, relativamente alle tematiche riguardanti la “n organizzazione della distribuzione sul territorio delle Corti di Appello e del/e Procure Generali presso le Corti di APPello, dei Tribunali ordinari e delle Procure delle Repubbliche ed una collegata promozione del valore della specializzazione nelle ripartìzioni delle competenze”. Come è notot il 2 settembre scorso è stata co-

stituita dal Ministro della Giustizia una commissione ad hoc presieduta dal prof. Michele Vietti~ che dovrebbe concludere i lavori entro il 31 dicembre prossimo. salvo proroghe. L’avvocatura molisana e quella isemina in particolare hanno immediatamente assunto concrete iniziative finalizzate al mantenimento della Corte di Appello dì Campobasso (e dei Tribunali di Isernia e Larino) prospettando al Ministro e alla Commissione non soltanto le condivisibilì argomentazioni oggi esposte dalrANM~ ma anche ulteriori

profili. riguardanti i costi (che non sarebbero ridotti. ma sicuramente aumentati) e le difficoltà per gli utenti di raggiungere le sedi accorpanti, considerate anche le caratteristiche e le specificità del territorio molisano. Anche il Consiglio Nazionale Forense è stato investito della questione tramite l’avv. . Antonio De Michelet rappresentante del distretto del Molise presso il CNF e componente della commissione interna “geografia giudiziaria” dello stesso CNF. L’avv. De Michele. in tale veste parteciperà oggi 3 novembre) unitamente al

Presidente del CNF al‘incontro con il prof. Vietti per verificare non soltanto “Io stato dei lavori della Commissione~ ma anche per formulare precise richieste e concrete proposte adducendot ovviamente tutte le ragioni esposte dall’Associazione Nazionale Magistrati e dall’Avvocatura molisana. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Isernia aderisce, infine, con ferma convinzione all‘invito rivolto dal Presidente Di Giacomo anche per la costituzione di un comÌtato che possa far valere in tutte le sedi le buone ragioni del nostro Molise.

Carabinieri in azione contro l’abusivismo edilizio A Isernia, per la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. Scattano denunce e sequestri ISERNIA. Nell’ambito di un’attività finalizzata al contrasto dell’abusivismo edilizio e la salvaguardia del patrimonio paesaggistico, nonché per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, reparti territoriali del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia e personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Arma, hanno passato al setaccio varie località della Provincia particolarmente sensibili sotto il profilo ambientale. A Cerro al Volturno, un 45enne del posto è stato denunciato per abusivismo edilizio, in quanto era intento alla realizzazione di una struttura in cemento armato, in assenza delle prescritte concessioni edilizie e in luogo sottoposto a severi vincoli paesaggistici. Stessa sorte a Cantalupo nel Sannio, per un 56enne

del luogo, il quale era intento alla realizzazione di un fabbricato, ad uso abitativo, in

assenza delle prescritte concessioni edilizie e in zona sottoposta a vincoli paesaggistici.

Entrambe le strutture venivano sottoposte a sequestro. Tra Isernia e Comuni limitrofi, sono stati sottoposti ad accertamenti numerosi cantieri edili ed esercizi commerciali,nel corso degli stessi quattro persone, titolari di altrettante attività imprenditoriali, sono state denunciate per inosservanza alle norme previste per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla regolarità occupazionale dei lavoratori. Si tratta di un 35enne di Pettoranello del Molise, un 40enne di Frosinone, di un 30enne e di un 32enne di Venafro.Durante i controlli sono state riscontrate diverse violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, e sei sono stati i lavoratori “a nero” identificati durante le ispezioni.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Termoli

3 novembre 2015

Zuccherificio, ora c’è la paura per il futuro La rotazione del personale per il mese di novembre. Tutto nero per la vendita dell’impianto TERMOLI. Da un lato la richiesta di ricollocazione di tutti i dipendenti indipendentemente da chi acquisterà la fabbrica dall’altro lato la rotazione del personale per il mese di novembre. Sono queste le novità che vengono fuori all’indomani dell’incontro tra la curatrice fallimentare della Spa, Mirella Mileti, l’amministratore unico della Srl, Fabio Marone e i rappresentanti sindacali dei lavoratori che, in una nota stampa, hanno espresso soddisfazione per l’avviamento della procedura di mobilità

volontaria “per la quale è stato condiviso un incontro intorno alla metà di novembre al fine di espletare l’esame congiunto e dare seguito alla procedura avviata”. Per quello che, invece, riguarda la rotazione del personale nel mese di novembre ci sarà il ‘turn over’ per l’estrazione dello zucchero dal silos e il servizio di portineria. Soddisfazione è stata espressa per il prolungamento del contratto di affitto utile a ottenere l’approvazione della Cigs anche se è fino al 31 dicembre. Poche le certezze sul futuro.

“Riguardo la prossima asta non si intravede certezza sulla vendita ma un

ventaglio di operatori interessati sia per la produzione di zucchero in-

sieme ad altre attività ma anche lontani da queste realtà. Chiederemo la ricollocazione di tutti i dipendenti indipendentemente da chi acquista ma vediamo un rientro in tempi brevi solo se si parla di zucchero poiché si utilizzerebbero gli impianti già esistenti. Poiché nella stessa giornata presso l’assessorato alle Politiche agricole sono stati individuati possibili interventi a supporto della nostra azienda, chiederemo a breve un incontro agli assessori presenti al tavolo tecnico al fine di conoscere gli interventi infividuati”.

Termoli alla Coalizione Clima Una giornata di mobilitazione a favore dell’ambiente e della legalità TERMOLI. Una giornata di mobilitazione con una marcia e un concerto finale al quale parteciperà anche il Molise per organizzare la “Coalizione Clima” in vista dell’apertura della Cop 21 a Parigi , la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, un appuntamento fondamentale per il futuro del pianeta. Una giornata importante quella che si terrà il 6 novembre presso la sala “Ilaria Alpi”, sede dell’Arci Nazionale di Roma. “In contemporanea – si legge in una nota stampa di Attac Italia – migliaia di cittadini e cittadine si uniranno in una marcia globale per il clima nelle principali città di tutto il mondo, al fine di far sentire la propria voce contro gli effetti dei cambiamenti climatici e per un radicale cambiamento del modello economico, energetico e di sviluppo. La conferenza di Parigi pone al centro l’esigenza di un’agenda politica comune fondata

sulle parole d’ordine che uniscono la mappa puntiforme costituita dalle lotte ambientali. Il protagonismo di movimenti, comitati, associazioni e realtà sociali denuncia quotidianamente gli effetti dell’attuale modello

economico sui territori e oppone ad esso la necessità di rifondare il sistema produttivo sulla giustizia ambientale e sociale, scardinando i meccanismi di sfruttamento e depauperamento dell’ambiente degli animali e

delle risorse comuni. Basti pensare alle politiche messe in campo dal decreto Sblocca Italia con la nuova spinta alle fonti fossili e alle trivellazioni e ai meccanismi antidemocratici del commissariamento, con le facilitazioni alle lobby del cemento e dell’incenerimento dei rifiuti. La manifestazione italiana si terrà a Roma durante l’intero arco della giornata, con una marcia e un concerto finale, e per questo riteniamo necessario convocare un’assemblea il 6 novembre per confrontarci con attivisti, comitati territoriali e associazioni. Crediamo sia necessario fare in modo che la giornata del 29 Novembre sia quanto più partecipata possibile e in grado di incidere sul dibattito pubblico e sulla coscienza complessiva del paese rispetto alle sempre più urgenti questioni legate all’ambiente e ai cambiamenti climatici e, per questo, alla tutela della salute e dei diritti.

Libriamoci a voce alta Singolare manifestazione con gli studenti del Professionale di Montenero di Bisaccia MONTENERO DI BISACCIA. Si è trattato di un incontro interessante, che le classi dell’Ipsia di Montenero hanno seguito con vivo interesse. Così venerdì 30 ottobre Emanuela Petroro della “Nuova Libreria” di Vasto e componente dell’Associazione Liber ha intrattenuto gli studenti dell’Istituto Professionale per oltre un’ora, proponendo una serie di letture a voce alta. L’incontro si è svolto nell’ambito della seconda edizione di “Libriamoci. Giornata di letture nelle scuole”, progetto al quale l’Istituto Omnicomprensivo di Montenero ha nuovamente aderito, promuovendo una serie di incontri volti a incentivare la lettura tra i giovani. La scuola si è dunque aperta al territorio organizzando letture animate e reading ad alta voce che hanno interessato numerose classi – dalla scuola dell’infanzia alle superiori – grazie alla partecipazione dei librai e dei lettori volontari della libreria Fahrenheit di Termoli, della Biblio-

teca Comunale del Centro Culturale Aldo Moro di San Salvo, del Teatro di Guglionesi-Larino, della Nuova Libreria e dell’Associazione Liber di Vasto. L’iniziativa, proposta dal Miur attraverso la Direzione Generale per lo Studente, e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo attraverso il Centro per il libro e la lettura, ha visto in tutta Italia un programma ricco di idee – fra reading e maratone, incontri speciali e flash mob – con oltre 2000 eventi già programmati che danno spazio alla creatività. Expo, esperienza emozionante per i ragazzi dell’Ipsia all’esposizione di Milano. Si è concluso con il viaggio all’Expo l’esperienza degli studenti di prima dell’Ipsia di Montenero che, dopo un percorso di formazione durato diverse settimane e durante il quale hanno preso parte a incontri e visite didattiche formative, hanno visitato l’esposizione universale di Milano.

Dopo la sosta al Fab Food, i ragazzi hanno visionato un filmato sull’Unione Europea con effetti speciali che hanno coinvolto il pubblico. Tappa successiva è stato il Parco della Biodiversità e il Cluster Mediterraneo, quindi il Padiglione della Cina.

Emozionante lo spettacolo di luci, giochi d’acqua e musica sotto l’albero della vita che i ragazzi hanno avuto modo di vedere di sera. La seconda delle due giornate il programma ha visto gli studenti far visita al Padiglione Zero per poi proseguire ai Cluster di spezie,

cacao e cioccolato. Interessante la sosta nei padiglioni del Brasile, del Messico e del Regno Unito, così come anche alFuture Food District, ovvero supermercato del futuro. Per finire gli alunni hanno visionato la mostra sulla biodiversità di Slow Food.


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Termoli

3 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Imu-Tasi, compensazione anche a Termoli Il Comune rientra tra i beneficiari delle somme stanziate dal governo per 47mila euro TERMOLI. Ci ha pensato la Conferenza Stato-Città ed autonomi locali, lo scorso luglio, a indicare la strada da seguire per quanto riguarda la ripartizione tra i comuni beneficiari del contributo di 530milioni di euro riferibili alle somme stanziate al fondo Imu-Tasi a compensazione del minor gettito derivante dalle minore risorse incassate a seguito della rimodulazione e dai nuovi criteri di tassazione. È tutto contenuto nel D.L. 78/2015, riportato nella Gazzetta ufficiale del 22 ottobre scorso: il Ministero dell’Interno per quanto riguarda il 2015 ha reso pubblici gli importi. Nel dettaglio, il Comune di Termoli percepirà 47.674,13 euro per quanto riguarda il contributo

Imu-Tasi e 48.478,57 euro per quanto riguarda il gettito Imu terreni, per un totale di circa 96mila euro. Una cifra pari a 530milioni di euro,

che finirà nelle casse di 3402 comuni italiani. Per quanto riguarda il Molise, sono 34 le amministrazioni che attendono il contributo, 26 per la provincia di Campobasso (Bara-

nello, Campobasso, Casacalenda, Cercepiccola, Colletorto, Fossalto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Montecilfone, Montelongo, Montenero di Bisaccia, Oratino, Palata, Petacciato, Portocannone, Rotello, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, San Paolo Matese, Tavenna, Termoli, Trivento e Ururi), mentre per la provincia di Isernia, le realtà locali interessate sono otto (Acquaviva d’Isernia, Castelpizzuto, Conca Casale, Filignano, Pozzilli, Rionero Sannitico, Sesto Campano e Venafro). Un contributo totale pari a 1.879.389,26 euro già ripartiti sulla carta tra i 34 comuni, con

1.535.859,1 euro per Campobasso e i centri limitrofi e 343.530,16 euro per Isernia e provincia. Le somme da erogare sono state differenziate in due fasce: la prima riguarda il contributo Imu-Tasi, la seconda il contributo verifica gettito Imu sui terreni agricoli. Scorrendo l’elenco dei comuni beneficiari della provincia di Campobasso, ci si accorge che la maggior parte sono riportati nella seconda fascia, a differenza della provincia di Isernia, i cui comuni sono inseriti prevalentemente nella prima. Sono invece sei le realtà molisane che compaiono in entrambi gli elenchi (cinque comuni del campobassano e uno solo dell’isernino).

Fiat, 108 nuove assunzioni Le rappresentanze sindacali di base soddisfatti per l’azione dell’azienda TERMOLI. “Nuovi assunti: 56+37+15 fanno 108, questi sono i numeri che a noi piace dare”. Un po’ giocando, un po’ no, i componenti del Comitato esecutivo delle sigle rappresentante sindacalmente allo stabilimento Fca di Rivolta del Re (Fim, Fismic, Uilm, Aqcf e Ugl) lanciano un chiaro messaggio, dopo l’annuncio delle nuove assunzioni. “Il Consiglio di fabbrica esprime piena soddisfazione per i risultati che quotidianamente si stanno susseguendo nella nostra realtà produttiva, smentendo coi fatti qualche organizzazione sindacale che da anni propaganda solo chiusure e sventure… Crediamo che tutto quello che sta accadendo è reso possibile grazie all’impegno delle lavoratrici e dei lavoratorari di questo Plant e al forte senso di responsabilità delle sigle sin-

dacali firmatarie del Ccsl che fortemente si sono battute affinché si raggiungesse questo

risultato. Il Consiglio della Rsa e le parti sociali continueranno a impegnarsi affinché alla

scadenza tutti i contratti interinali vengano stabilizzati”.

IV° Novembre....Libertà e sicurezza anche a Termoli? “Una società disposta a rinunciare a una libertà essenziale per acquisire un pò di sicurezza temporanea non merita né l’una né l’altra e le perderà entrambe” E’ evidente, la reiterata domanda di sicurezza che viene avanzata dai cittadini, una domanda giustificata anche perché la società si sta spesso sfaldando e in certi settori- non solo nelle aree di emarginazione ma anche in alcuni piani alti della finanza e del potere-politico- diventa degenerata, insicura appunto. A questo punto si può collocare il monito sopracitato di B.Franklin. Si, è giusto rinunciare a una fetta di libertà per avere un pò di ordine, di tranquillità, di sicurezza. Ma guai a premere il pedale fino a cancellare “libertà essenziali” attraverso, ad esempio, prevaricazioni sulla dignità personale, sul riserbo intimo( la privacy é forse un idolo ai nostri giorni, coltivata maniacalmente, ma altret-

tanto sprezzantemente violata), sulle relazioni sociali in generale, sul rispetto della vita umana. Certo, l’equilibrio tra libertà e sicurezza é sempre delicato, ma guai a pensare che tutto si risolva con più forze del-

l’ordine e “pubblica e sicurezza” o leggi più repressive, quando del problema non si colgono le radici più profonde.Che nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo dentro di sé. C’è, quindi, con-

fusione quando si blatera di libertà e poi si é disonesti, ingiusti con gli altri, egoisti, volgari e prepotenti. la libertà é, infatti, un atteggiamento interiore, una scelta di vita con una serie di valori e di contenuti, é cer-

care un senso per sé e la società e non un frenetico agitarsi. Più che fine a se stessa, la libertà è una qualità morale che si conquista e perfezione ogni giorno. I veri uomini liberi non sono i libertini né i libertari parolai. Scriveva un poeta, di cui non ricordo il nome, “...è facile soffocare, in nome della libertà esteriore, la libertà interiore dell’uomo”. Grazie, grazie, grazie ancora alle FF.AA. “tutori” e “custodi” di questa nostra libertà, e “l’unità Nazionale” affermazione nobile di un popolo coeso va conquistata giorno per giorno con l’etica quotidiana dove la politica, pardon, il poterepolitico è la cartina di tornasole. Essere completamente liberi e, allo stesso tempo, completamente dominati dalla legge è l’eterno paradosso della vita umana....anche in Molise?...anche a Termoli? cappellaroccodettotommaso



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Opinioni di Claudio de Luca TERMOLI. Rispetto al 2013, l’indebitamento della Regione Sicilia è lievitato di 1,3 miliardi di euro. Cosicché oggi gli isolani hanno un passivo di 6 miliardi e 398 milioni di euro. Per di più il Consiglio sta deliberando, come ha fatto il Molise per una cifra di gran lunga inferiore, un mutuo da 1 miliardo e 776 milioni al fine di ripianare i debiti delle Asl isolane. Il Palazzo di Campobasso non attinge a certi abissi, ma non è che stia meglio. Dalle casse del Piemonte fuoriescono quotidianamente 1,23 milioni per pagare gli interessi (450 milioni l’anno) e la Corte dei Conti ha negato a Chiamparino la certificazione di parte del bilancio. Messe così le cose, si potrebbe organizzare un gemellaggio tra certe Regioni del Nord, del Centro e del Sud, fondato – più che altro – sul deficit. La Grecia si ritrova ad un passo (e non solo geograficamente) al punto che qualcuno potrebbe giustamente fissare sul pennone di certi Palazzi italici locali proprio la bandiera dell’Ellade. La “ventesima”, come la Sicilia ed altre consorelle, ha un “default” strisciante da far paura. Tra il 2003 ed il 2013 la spesa degli enti sovraordinati locali è cresciuta del 21%; ed il “trend” continua a salire soprattutto a causa dei costi della politica che poi gravitano sulle spalle dei contribuenti per un miliardo di euro l’anno (il costo complessivo dei Consigli regionali). I compensi lordi dei consiglieri ammontano a circa 230 milioni; circa 170 finiscono in “pensioni” ed in vitalizi. I contributi ai Gruppi raggiungono i 100 milioni e gli emolumenti lordi ai 1.117 consiglieri arrivano a poco più di 200.000 euro annui. Le Regioni portano a bilancio, ogni anno, 190 miliardi di spesa corrente che, tra il 2013 e il 2014, è cresciuta di 909 milioni provocando la lievita-

di Claudio de Luca LARINO. C’è un gruppo di mamme che si dedica alla salute ed all’ambiente e che opera a Venafro. Qui, in passato, alcune Aziende risultarono essere state utilizzate per affari poco leciti sinché furono rinvenute le colleganze tra l’aumento di talune patologie tumorali e l’inquinamento ambientale. Forse non era una novità, dal momento che – tra i grandi problemi del Molise – si annoveravano di già la scarsa manutenzione del territorio, una mancata difesa idrogeologica, un ecosistema urbano poco amichevole. Tempo addietro, il Governo si rese conto di questi disagi ed assegnò alla Regione 60 milioni di euro. Tra Campobasso ed Isernia 7 centri su 10 sono a rischio idrogeologico; ed il fenomeno interessa l’87% delle comunità. I dati emersero da un dossier illustrato da “Legambiente”. Per colpa del graduale abbandono delle terre (e della carenza delle tradizionali attività di manutenzione) le comunità minacciate da frane e da alluvioni costituiscono una percentuale incredibile e ne sono state censite 108 solo in Molise. Questi dati sottolineano la fragilità di un territorio reso particolarmente esposto all’abusivismo, al disboscamento dei versanti ed all’urbanizzazione irrazionale. Lo confermarono chiaramente le attività di vigilanza della Direzione regionale del lavoro che riferirono come, su 60 cantieri controllati, più di 50 non

3 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Molise come la Grecia per l’Italia?

zione delle pretese fiscali destinate ai contribuenti. Nel 2014 l’addizionale regionale ha fruttato 11 miliardi di euro. Un aumento del 400% in poco più di tre lustri. La punta di questo “iceberg” è la Sicilia, e – nel suo piccolo – il Molise. Tecnicamente tutto questo si chiama “default”, tant’è vero che la Corte dei conti ritiene che sia necessario sottoporre i bilanci regionali ad un piano triennale di rientro concordato con il Governo centrale per ripristinare gli equilibri. La situazione è grave, e peggiora al punto di

esigere un piano di rientro per realizzare un credibile risanamento. Ma Crocetta e Frattura nascondono la testa sotto la sabbia. La Regione Sicilia ha un dirigente ogni 8,6 dipendenti e quasi 20mila impiegati. In Molise, sulla scorta dei bilanci 2014, la spesa per il personale varia da un massimo di 177mila euro per 1.000 abitanti contro i 19.800 euro della Lombardia dove si spende appena 1/10 di Campobasso. Ora è pur vero che ogni Regione deve essere dotata di sedi e di personale proprio per le attività istituzionali del Consiglio e della

Giunta, ma differenze di tale portata sono veramente difficili da mandare giù, giustificate solo dagli sprechi e dalle inefficienze. La Liguria spende per il personale 37.500 euro per 1.000 abitanti; la Calabria 63.700; l’Abruzzo 94.400 euro. Quanto alle Regioni a Statuto speciale, queste sono risultate essere meno parche di quelle a Statuto ordinario. Le Regioni hanno Sedi in ogni provincia, s’ignora per fare cosa. Poi ne abbiamo di transfrontaliere, pure inutili, come quella di Tirana aperta dalla Regione Puglia; quelle di Bruxelles, le rappresentanze all’estero delle Camere di commercio con il canone di affitto versato dalle Regioni. Crocetta tenta di difendersi; Frattura manco ci pensa. Entrambi dicono di avere ereditato una Regione già deficitaria ma non ci credono più manco i “supporters” di partito più accaniti. Nella gara a chi raggiunge prima un effettivo “default” corre anche il Presidente del Piemonte Chiamparino. Ma, come gli altri, anche questi tenta di consolarsi rendendo noto il passivo ereditato dal suo predecessore Cota. Nove miliardi che, in termini assoluti, sono peggio di quelli della Sicilia ove si consideri il rapporto col Pil che, nell’Isola, è di gran lunga inferiore.

Salute e ambiente, temi caldi

erano in regola, al punto che i Servizi ispettivi dovettero intensificare la propria attività, scoprendo 7 discariche abusive estese per 10mila mq. I rifiuti giacevano abbandonati, lungo la costa, tra Petacciato, Termoli e Campomarino. Si trattava di scarti edilizi, pneumatici, materiali ferrosi, pali di cemento armato precompresso ed arredi domestici vari. Nella graduatoria nazionale per rischio di dissesti idrogeologici, in particolare per le frane, il Molise è al 3° posto Ve ne sono 8.800 attive, con ben 88 comuni a rischio per l’instabilità dei versanti ca-

ratterizzati da una quasi totale natura argillosa con circa 3.560 km su un totale di 4.618. Secondo una classifica comparsa su “La Stampa” la regione si posiziona al 1° posto con una media di rischio per la popolazione residente pari al 19,4% per frane e smottamenti. Il rischio coinvolge anche i beni culturali del territorio, al punto che il Ministero ha stilato una “Carta” ed ha evidenziato che il Molise detiene anche il primato per opere che rischiano di crollare a causa di fenomeni franosi (144 beni solo per la provincia di Campobasso).

Furono posti sotto esame pure il consumo e lo spreco idrico, la capacità di depurazione, i livelli di polveri tossiche (nel capoluogo molisano siamo al livello PM10 considerato da allarme). Addirittura l’area pentra si ritrovava (e si ritrova) al penultimo gradino di questa classifica. Per la qualità dell’aria andrebbero esaminate le concentrazioni di polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono. Ma in Molise nulla si muove. Si tende a minimizzare, ad evitare gli odiosi allarmismi. Se ne dichiarò convinto il giudice Ferdinando Imposimato, che, già alla fine degli anni ’80, aveva denunciato le infiltrazioni malavitose. Poi, grazie alle Mamme di Venafro, vennero portati alla luce i risultati di diverse analisi condotte su di una foglia di fico, prelevata nei pressi della “Colacem” di Sesto Campano. Nella polvere di cemento dell’Azienda venne riscontrata la presenza di particelle di ferro, con titanio e manganese e poi presenze di uranio e torio. Nel 2010 e nel 2011 furono due i casi di diossina nella carne bovina. Le “mamme” denunciarono anche la presenza di diossina nel latte materno dopo i riscontri dei tecnici dei laboratori del Consorzio interuniversitario di Chimica di Marghera.



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