Il molise e i podesta'

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xi - N° 271 veNerdì 11 dicembre 2015 - diStribuziONe grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

Luigi Valente

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Luigi Valente, sindaco del comune di Vinchiaturo. Attraverso una delibera di Giunta Comunale ha disposto di destinare la quota del cinque per mille dell’Irpef per l’anno 2015, pari a 348,51€, alle famiglie disagiate del comune. Si tratta di una scelta che va nella direzione di incrementare la dotazione finanziaria per la spesa sociale, senza tuttavia gravare sui contribuenti.

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ECONOMIA

Camera di commercio, chi il presidente?

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Emma De Capoa

aaaIl Tapiro del giorno lo diamo a Emma De Capoa. Questa volta, sotto i riflettori, l'assessore comunale ci finisce per lo sport. Una situazione non positiva in città in termini di impiantistica e di sviluppo delle attività. Per fortuna ci pensano le società sportive a mantenere in piedi un movimento che, diversamente, in assenza di una politica per lo sport soffrirebbe oltre quanto già si registra.

Presentato a Campobasso il volume di Giuseppe Saluppo nella collana de “I libri de La Gazzetta”

La chiusura della Camera di commercio di Isernia porterà ad un solo presidente. Chi sarà?

CAMPOBASSO

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Rapine, in sette fermati dai carabinieri Grossa operazione dei carabinieri a Campobasso che hanno fermato 7 persone per una serie di rapine

REGIONE

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Centraline idroelettriche, ne sono troppe Il Molise sta diventando il regno delle imprese del Nord per le centraline idroelettriche.

Sport, a Campobasso un problema pagina 7

Servizio a pagina 5


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 11 dicembre 2015

Per la riconversione e la riqualificazione dell’area di crisi industriale complessa, con troppi galli non farà mai giorno

Ancora altri due gruppi di lavoro per mettere in moto l’economia dell’area di crisi industriale La necessità di interagire congruamente e competentemente con il Gruppo di coordinamento e controllo dell’accordo stipulato col ministero dello Sviluppo economico e con la Società nazionale Invitalia Fatica tanta, tanti i provvedimenti amministrativi, tanti anche i personaggi per avviare la riconversione e la riqualificazione dell’area di crisi industriale complessa corrispondente alla porzione del territorio molisano che va da Campochiaro a Venafro. Una conquista rivendicata da più parti e da più soggetti, alla quale non sarebbe estranea la figura di Papa Francesco col monito rivolto al Governo il 5 luglio 2014 dal pulpito allestito nella curva Sud dell’ex Romagnoli, perché assicurasse lavoro, dignità umana e speranza nel futuro, laddove nel Molise erano venuti meno per via della crisi globale e della debole governance regionale. Una conquista che sulla carta anima non poche speranze di ripresa economica e dell’occupazione, per cui meriterebbe una particolare solerzia politica e amministrativa nell’essere portata avanti. Così non è. Un passo alla volta, un provvedimento alla volta, una compensazione alla volta per assicurare partecipazioni e rappresentanze, stanno allungando i tempi e aggrovigliando la matassa. La Regione – non va dimenticato - ha un imperativo da realizzare: interagire congruamente e competentemente con il Gruppo di coordinamento e controllo

Dopo le battaglie contro i privilegi e gli sprechi della politica, le iniziative sulla scuola, i servizi nella città di Campobasso, il movimento degli “Indignati del Molise” ed il “Laboratorio Progressista” scendono di nuovo in piazza, il 12 e 13 dicembre 2015, per affrontare insieme ai cittadini i temi che assillano il Molise: sanità, lavoro, e riforma delle province, che in assenza di un disegno ed un progetto vero di riorganizzazione istituzionale da parte della Regione mette questi enti territoriali nella impossibilità di garantire l’erogazione dei servizi anche elementari ai cittadini quali la viabilità, i servizi scolastici. Lungi dal rappresentare un elemento di cambiamento, questa maggioranza e questo Consiglio

sità “ai fini di una migliore operatività dell’avanzamento dell’Accordo di programma Quadro”. Dai due gruppi regionali, nella interlocuzione con il gruppo di coordinamento e di controllo dell’Accordo e con Invitalia, la Regione si aspetta un supporto operativo e dati certi per assecondare gli interventi di sostegno alle attività imprenditoriali mediante l’individuazione e l’attivazione di strumenti di incentivazione (la Legge 181/89, i Contratti di Sviluppo, le Economie su rimodulazioni autorizzate dei Patti Territoriali/Contratti Area, del Credito d’Imposta, delle agevolazioni di progetti di ricerca e sviluppo, delle specifiche riserve del Fondo per la Crescita sostenibile, eccetera eccetera), e la localizzazione territoriale delle imprese principali e delle aziende dell’indotto. Non dubitiamo delle necessità che sono state individuare; dubitiamo che si arrivi in tempi rapidi all’armonizzazione dei gruppi, dei tavoli e delle rappresentanze chiamate in causa, e al passaggio rapido dalla rappresentazione alla realizzazione degli interventi. La storia è maestra di vita.

dell’accordo stipulato col ministero dello Sviluppo economico e con la Società nazionale Invitalia. Una necessità che ha ritenuto di affrontare e di soddisfare con la costituzione di due gruppi di lavoro, uno per gli interventi di sostegno alle attività imprenditoriali coordinato (manco a dirlo) da Massimo Pillarella, il deus ex machina della Regione Molise del quale non si ha più il conto delle attribuzioni e delle responsabilità, e composto dal di-

rettore del Servizio competitività dei sistemi produttivi, sviluppo delle attività industriali ed estrattive, politiche della concorrenza, internazionalizzazione delle imprese e marketing territoriale, Gaspare Tocci, e dal funzionario di Sviluppo Italia Molise, Renato D’Alessandro; l’altro, composto da Claudio Iocca, con funzioni di coordinamento, e da un rappresentante dell’Area Terza della Regione Molise, da un rappresentante dell’Inps, da un rap-

l’intervento

Il 12 e 13 dicembre, confronto diretto a Campobasso sui problemi

presentante di Italia lavoro e da un rappresentante dei Centri per l’impiego. Altra fatica, altri provvedimenti per individuarli e nominarli uno ad uno. La tela degli adempimenti burocratici è ampia. Infatti, “ciascuno dei due gruppi potrà essere integrato con collaboratori all’interno di ciascun soggetto per il quale è stato indicato un rappresentante, e da ulteriori soggetti con funzioni specifiche” ove i coordinatori Iocca e Pillarella ne ravvisassero la neces-

Dardo

Gli Indignati tornano a discutere in piazza regionale, si contraddistinguono per la avidità, l’arroganza, il trasformismo più sfacciato, l’incapacità di portare a soluzione qualsiasi problema del Molise. Le uniche scelte finora fatte sono state finalizzate unicamente a soddisfare e rafforzare le proprie condizioni economiche e quelle degli amici/alleati con nomine ed incarichi. La credibilità di chi governa la Regione è ridotta ai minimi termini e non passa settimana o mese senza che venga sbeffeggiato e sbugiardato dagli organi di informazione nazionale. I molisani pagano le tasse regionali più alte d’Italia e ricevono meno servizi degli altri. Il sistema sanitario regionale ha accumulato

Sotto accusa, un Consiglio regionale inconsistente un debito stratosferico ed i cittadini, se e quando hanno bisogno di cure, devono oltrepassare i confini regionali. Di fronte alla drammaticità della situazione, alla paralisi del sistema produttivo regionale, alla mancanza dei servizi più elementari, alla assenza di qualsiasi prospettiva di futuro, il Movimento

degli Indignati e del Laboratorio ritengono di non doversi e non potersi disimpegnare ma di chiamare tutti i cittadini a confrontarsi e a reagire. A farlo insieme e pubblicamente. In piazza, per riap-

propriarsi dei propri diritti e della propria dignità e libertà. Comitati “Cittadini indignati del Molise” “Laboratorio progressista”


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3 11 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Assemblea dei sindaci dell’intera regione per scongiurare la chiusura della Corte d’Appello

Situazione senza Appello

In pochi lustri disgraziati siamo riusciti nella mirabile impresa di aver distrutto l’organizzazione amministrativa dell’intero Paese. Nell’ ingorda frenesia che ha sempre accompagnato i momenti deteriori della storia umana, permettendogli di fagocitare, in brevissimo tempo, quanto di buono si era riusciti a costruire, con fatica, molto tempo e l’impegno delle generazioni migliori. Oggi siamo costretti a vedere tagli di servizi e di uffici regionali della pubblica amministrazione perché, a furia di mungerla, anche la più florida delle vacche finisce per stramazzare, esangue, al suolo. Ieri pomeriggio a Campobasso si è tenuta l’assemblea di tutti i sindaci della regione per cercare di trovare un fronte comune ed efficaci misure di contrasto alla chiusura della Corte d’Appello del Molise. Prevista da una legge dello Stato che sta falciando uffici territoriali di diverse amministrazioni pubbliche, cercando di salvare il salvabile, da un punto di vista finanziario, ovvia-

Monito del Presidente dell’Ance Molise alle amministrazioni molisane: con il superamento, dal 1°gennaio 2016, del Patto di stabilità ed il passaggio al pareggio di bilancio, c’è la possibilità concreta di aumentare gli impegni di spesa per investimenti in infrastrutture e di pagare gli arretrati alle imprese di costruzione. In una apposita nota inviata a tutte le amministrazione pubbliche molisane, Uliano ha approfondito i passaggi che possono segnare l’avvio di una nuova stagione per il settore delle opere pubbliche sul territorio regionale. Negli ultimi anni – ha affermato il Presidente dell’Ance – le regole del Patto di stabilità interno hanno fortemente limitato la capacità di investimento degli enti locali, determinando una progressiva riduzione della spesa in conto capitale. Con la soppressione del Patto di stabilità ed il passaggio contestuale al pareggio di bilancio disposto nella legge Finanziaria, attualmente in discussione in Parlamento, si aprono potenziali nuovi spazi finanziari per le amministrazioni molisane che bisogna cogliere al più presto per alleviare la crisi profondissima in cui è precipitato il settore delle opere pubbliche regionale”. Il nuovo meccanismo, in sintesi, consente di superare il tetto di spesa derivante dal rispetto del Patto di stabilità, e, laddove esistenti, di spendere risorse per in-

mente scaricando il costo sociale sulle fasce più deboli dei cittadini; l’ultima ruota del carro, quella che finisce inevitabilmente per sopportare il peso maggiore. Uffici dell’agenzia del territorio, delle poste, delle ferrovie oramai non hanno più sedi regionali e ci vorrà un po’ prima che questo trauma organizza-

tivo smetta di produrre effetti negativi per l’utenza. Trecento chilometri di tratto ferroviario molisano, per fare un esempio, dipendono da quattro diversi compartimenti (Roma, Bari, Napoli e Pescara) e non ci vuole un genio per comprendere quale posto possano occupare nelle priorità di chi quei comparti-

menti, tra mille difficoltà, dirige e gestisce. Ma torniamo alla Corte d’Appello. Contrariamente a quanto è avvenuto per la Prefettura di Isernia, che è stata salvata, insieme ad altre ventitré, da un apposito emendamento al provvedimento che ne sanciva la chiusura, non è alle viste un simile intervento per l’importantissimo ufficio giudiziario. L’impresa dei sindaci appare classificabile nella categoria dell’impossibile. Allo stato dell’arte ancora non è dato sapere a quale ufficio sarebbe poi accorpato il Molise, ma è facile immaginare a quali disagi andrebbe incontro l’utenza molisana se questo provvedimento dovesse davvero diventare esecutivo. Veri e propri infiniti viaggi attenderanno i molisani che per ventura si vedessero coinvolti in procedimenti approdati in appello. Specie in considerazione dei continui rinvi cui sono soggetti e alle stringenti prescrizioni circa l’obbligo di essere comunque presenti. Costi enormi da un punto di vista

materiale, ma anche emotivo e psicologico; costretti a vivere un momento di per sé delicato in contesto non conosciuto, con cui non si ha familiarità. Costi che si aggravano esponenzialmente in presenza di anziani o famiglie in difficoltà economiche. Ma la realtà è questa, purtroppo. Pochi lustri di politica colpevole, ingorda, dilettantesca, improvvisata, assolutamente non all’altezza sono stati sufficienti a demolire le certezze su cui per decenni si era potuto fare affidamento. Non siamo più materialmente in grado di permetterci uno Stato, una pubblica amministrazione che ci possano servire con prossimità ed efficienza. Ovviamente il Molise, vaso di coccio tra i vasi di ferro, è destinato a soccombere in questa lotta tra poveri. Nel contesto del meridione d’Italia siamo destinati a incarnare il ruolo della vittima sacrificale, sull’altare di una riorganizzazione che le persone per bene finiranno per pagare pur non avendo fatto nulla per meritarla. Tempi moderni.

“Superato il Patto di stabilità ora gli investimenti” Il presidente dell’Ance, Uliano, scrive a tutte le amministrazioni molisane vestimenti e/o di contrarre nuovo debito, fermo restando i limiti disposti dalle vigenti norme sull’indebitamento. Non solo: sempre a partire dal 1° gennaio 2016, le nuove regole di finanza pubblica permetteranno anche di liberare i pagamenti pregressi alle imprese per le quali le pubbliche amministrazioni dispongano di risorse in cassa. “L’edilizia – ha detto Uliano - è da anni in una situazione di piena emergenza: attivare nuovi investimenti e pagare le imprese

Sarà possibile pagare anche i lavori già fatti Imprese edili sul lastrico per i lavori eseguiti significa rimettere in moto un settore da troppo tempo fermo al palo e ciò, in un territorio dalla debole strut-

tura economica come il nostro, costituisce una imperdibile occasione per garantire la ripresa non

solo del comparto delle costruzioni ma anche di tutta l’economia della regione”.

Ruta: “Pubblico impiego, occorrono risorse”

“Ho depositato questa sera in Senato, la Mozione, di cui sono primo firmatario, che impegna il Governo ad assumere le iniziative necessarie per giungere, in tempi brevi, alla conclusione della contrattazione collettiva nel pubblico impiego e ad assumere provvedimenti che prevedano le necessarie risorse da destinare al rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici, anche a seguito della sentenza n. 178 del 24 giugno 2015 della Corte Costituzionale (che ha stabilito l’illegittimità costituzionale del regime di sospensione delle contrattazione collettiva per il lavoro pubblico)”. Così, il senatore Roberto Ruta. “La contrattazione collettiva nel pubblico impiego è bloccata, in forza di disposizioni normative, dal 2010. La mozione, sottoscritta da oltre venti se-

natori, di diversi gruppi parlamentari, vuole che il Governo attivi immediatamente la contrattazione per condividere la riorganizzazione dei comparti in forza della riforma della pubblica amministra-

zione che abbiamo approvato e dei decreti attuativi che stanno per essere emanati, affinché gli oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori del comparto pubblico vedano riconosciute le legittime aspettative. È del tutto evidente che la contrattazione deve puntare su produttività, professionalità e merito, che solo se valorizzati diventano un volano di crescita per l’intero Paese. Lo stesso dicasi per le forme di controllo che dovranno essere tanto stringenti quanto efficaci nel far emergere i casi sporadici di malaffare, corruzione e assenteismo, che deturpano il buon nome della Pubblica Amministrazione e dei tanti scrupolosi dipendenti pubblici.


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11 dicembre 2015

Decreto del presidente della giunta regionale per la composizione del consiglio d’amministrazione della Camera di Commercio del Molise Corredato dei visti di legittimità, di conformità e di coerenza con gli indi dirizzi e gli obiettivi della giunta regionale, il presidente Paolo di Laura Frattura ha firmato il decreto con cui viene definita la composizione del consiglio d’amministrazione della Camera di Commercio del Molise. Una, non più due. Si saluta dunque la prima riforma della pubblica amministrazione nel Molise nel rispetto della spending rewiew. Un evento storico? In funzione di rompighiaccio sì, e una lezione di concretezza da parte del presidente della Camera di commercio di Campobasso, Paolo Spina, che, nominato a giugno 2014, il 29 dicembre dello stesso anno aveva portato i consigli d’amministrazione delle Camere di commercio di Campobasso e Isernia a manifestare in un atto deliberativo congiunto la volontà di fondersi in unico ente. Su quell’abbrivo sono iniziate le procedure burocratiche e amministrative previste in pochi mesi, ma che hanno richiesto quasi un anno di tempo. Lavoro complesso, sul quale, come diciamo, il presidente Frattura è potuto intervenire con il decreto che della nuova Camera di Commercio del Molise stabilisce la composizione del consiglio e le varie rappresentanze categoriali, professionali e sindacali. La nuova Camera di Commercio del Molise sarà meno pletorica (28 consiglieri), più snella, e comunque pienamente rappresentativa delle categorie produttive (agricoltura, commercio, industria e artigianato) che per legge

Per la presidenza, sotto a chi tocca tra Paolo Spina e Pasqualino Piersimoni

Riconquistare centralità tra i soggetti economici, ridare impulso alle attività produttive, semplificare le procedure e, soprattutto, razionalizzare la spesa: la necessità di una presidenza all’insegna del dinamismo, della concretezza e della fattività e non delle pastette di dannata memoria

devono essere nell’esecutivo camerale, oltre, le altre sigle del mondo finanziario, assicurativo e sindacale. Ventotto consiglieri a fronte dei 23 per ciascuna Camera di Commercio di Campobasso e d’Isernia. Un taglio cospicuo. Ne faranno parte 3 consiglieri per la Coldiretti, 1 per la Federazione

agricoltori e 1 per la Cia; 8 consiglieri per la Confcommercio; 5 per la Confindustria; 1 per l’Api/Acem; 2 per la Cna; 2 per Ura Clasi più Ama Casartigiani; 1 per Confcooperative; 1 per le Professioni; 1 per il sindacato (Cisl) 1 per i Consumatori e 1 per Banche e Assicurazioni. Il decreto firmato da

Frattura purtroppo non è definitivo. Infatti, avverso il decreto è ammesso presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dall’avvenuta conoscenza, ovvero, alternativamente, al Capo dello Stato entro 120 giorni. Ciò lascia supporre che non prima di Febbraio/Marzo 2016 sarà oggettivamente difficile che il nuovo consiglio camerale possa essere convocato dal presidente della giunta regionale con proprio decreto. Nella prima seduta, presieduta dal consigliere più anziano d’età, occorreranno 19 voti dei 28 per eleggere il presidente. Così nella seconda eventuale votazione. Solo nella successiva tornata ne saranno necessari 15. A sua volta, poi, il consiglio è deputato ad eleggere i componenti l’esecutivo camerale formato da un minimo di 4 a un massimo di 8. Nella fase d’avvio della Camera di Commercio del Molise, e per avere la più ampia ca-

pacità di rappresentanza, probabilmente la prima giunta sarà di 8. Creata la nuova entità, sarà giocoforza che alla riforma tecnica debba seguire una riforma strutturale e funzionale per adeguare il ruolo della Camera alle moderne dinamiche socioeconomiche, e per renderla incisiva nella proposizione e nella formulazione delle proprie prerogative e possibilità. Riconquistare centralità tra i soggetti economici, ridare impulso alle attività produttive, semplificare le procedure e, soprattutto, razionalizzare la spesa. Da qui la necessità di una presidenza all’insegna del dinamismo, della concretezza e della fattività. Un obiettivo che responsabilmente deve far parte del bagaglio personale dei 28 consiglieri cui toccherà di dare un primo esempio di novità, all’insegna della meritocrazia, del riconoscimento delle capacità gestionali, e non delle pastette di dannata memoria. Dardo

Esperti a confronto nel convegno di studi dell’USR Molise sul Piano Nazionale Scuola Digitale

Si chiuderà il prossimo 15 dicembre la Settimana del Piano Nazionale Scuola digitale. Il progetto, promosso in tutte le regioni dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, prevede eventi e iniziative nelle scuole per raccontare e approfondire i temi del Piano Nazionale Scuola Digitale lanciato a fine novembre dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. In programma ci sono seminari, workshop, laboratori e iniziative formative per raccontare l’innovazione che esiste già e le novità che saranno attivate con l’attuazione del Piano. Il Miur ha lanciato anche il concorso, #ilmioPNSD. Saranno premiati cinque video girati dai ragazzi, spiegano dal Miur, che riusciranno a illustrare con più efficacia e creatività le attività svolte dal 7 al 15 dicembre nei loro istituti. E in occasione della Settimana del Piano Nazionale Scuola digitale, l’Ufficio Scolastico Regionale del Molise ha organizzato un convegno di studi sui temi dell’innovazione a scuola, in programma il prossimo 14 dicembre a Campobasso, nell’aula magna del Convitto nazionale “Mario Pagano”. L’iniziativa si intitola: “La complessità e la cultura dell’innovazione”. Parteciperanno rappresentanti del Miur, docenti universitari ed esperti del settore. I lavori inizieranno alle 9:30 e tutta la mat-

“La complessità e la cultura dell’innovazione” tinata sarà dedicata agli approfondimenti sul Piano Nazionale Scuola Digitale e ai temi a esso collegati. In particolare: Daniele Barca dirigente Ufficio Innovazione Digitale MIUR, Mila Spicola del Tavolo Tecnico MIUR Scuola Digitale, Piero Dominici dell’Unipg, Mirko Pallera docente e responsabile Ninja Academy, Emma Pietrafesa e Paolo Russo della Fondazione Stati Generali dell’Innovazione, Giordana Marchetti dell’IISS di Larino. Nel pomeriggio, invece, sono previsti laboratori e workshop rivolti agli studenti con Angelo Bardini dell’I.C. “Cadeo” di Pontenure, Francesca Del Duca, Manuela Benedetti, Roberto Dessì e Marco Favorito della Fondazione Mondo Digitale, Carmela Basile dell’Ufficio Europe Direct Provincia di CB, Oronza Perniola dell’Usr per il Molise. La giornata di lavori sarà coordinata dai docenti Marco Di Paolo, Giuseppe Lanese (referenti dell’USR Molise per la rete del Piano Nazionale Scuola Digitale) e

Oronza Perniola, coordinatrice dell’Autonomia per il Miur - USR Molise. A introdurre la giornata di lavori, l’intervento del Dir. USR Molise, Anna Paola Sabatini: “I temi dell’innovazione e dello sviluppo digitale sono una priorità per il sistema dell’istruzione che deve puntare a essere sempre più competitivo - ha detto la Sabatini – Sullo sviluppo delle competenze digitali si basa buona parte del futuro dei nostri ragazzi. Oggi le nostre scuole sono pronte per il salto di qualità potenziando la

formazione in questo settore e le politiche di innovazione. La Settimana del Piano Nazionale Scuola digitale ci coinvolge tutti in un grande sforzo culturale: quello di rendere la nostra scuola il luogo della conoscenze e delle competenze. Dobbiamo essere tutti pronti a lavorare sempre di più sul territorio e in ‘rete’ – ha aggiunto - per vincere finalmente la sfida dell’innovazione. E sono convinta che le scuole del Molise faranno la loro parte partecipando a questa settimana con tutto l’entusiasmo possibile attraverso iniziative che coinvolgano docenti e studenti. L’USR, dal canto suo, ha voluto organizzare il 14 dicembre una giornata di studi con esperti di livello nazionale per approfondire questi temi e rendere ancora più fruttuoso il lavoro delle scuole sul territorio”. La Settimana del Piano Digitale si svolgerà in concomitanza con la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice, alla quale il Miur aderisce con l’iniziativa coding “Programma il Futuro”.


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5 11 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Presentato il volume di Giuseppe Saluppo edito per “I libri de La Gazzetta” CAMPOBASSO. E’ stato presentato nella sala consiliare del Comune di Campobasso il volume di Giuseppe Saluppo “I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio” edito per i tipi de “I libri de La Gazzetta”. Sono stati Adalberto Cufari e Antonio D’Ambrosio a presentare il volume che ricostruisce un pezzo della storia del Molise negli anni del fascismo. Il passaggio dal liberalismo al fascismo attraverso le lotte amministrative e, poi, la nomina dei podestà per ricostruire un pezzo della storia del Molise. Per cercare di capire i tentativi, pure, fatti per spezzare la logica dei cosiddetti partiti amministrativi, per non dire personali, che avevano da sempre primeggiato nella lotta per la conquista dei Comuni. Gruppi fini a se stessi che non avevano altro scopo se non la conferma del potere per un gruppo di famiglia e gestire, a proprio piacimento, le poche risorse dei sempre più disastrati Comuni. In un percorso elettorale che solo dal 1914 avrebbe conosciuto il quasi suffragio universale e l’avvicinarsi alle urne di una parte della popolazione che finiva, però, con il parteggiare per l’una o l’altra famiglia in gara e per motivi clientelari. Fu la Grande Guerra a spezzare questo filo con l’immissione di una massa, fino ad allora inerte, nella scena politica. Già dal 1920, quindi, non più solo lotte personali per la conquista dei comuni ma simboli di partito che portavano nel dibattito progetti e programmi finalizzati ad una fase, possibile, di sviluppo. Quanta differenza, allora, tra l’ultima tornata elettorale amministrativa del 1914 rispetto a quella dell’ottobre del 1920, la prima dopo la Grande Guerra. Quante manifestazioni di idealità, di ricerca di una modernizzazione del tessuto sociale, di congressi per la individuazione dei candidati rispetto al solito copione della scelta liberale di sei anni prima dei candidati da proporre attraverso i soliti banchetti o assemblee nei Municipi. Ma senza che questi avessero alle spalle un programma comune o più progetti sui quali aprire il confronto. Iniziava, finalmente, a prendere forma una seppure larvata idea di sviluppo per il Molise che potesse passare, anche, attraverso agganci

I Podestà e il fascismo, un pezzo di storia in Molise La ricostruzione storica della nostra regione attraverso le amministrazioni comunali

con le più grandi progettualità dei partiti nazionali che si erano formati. Non più il Comune come una sorta di recinto dove gestire un potere effimero ma un ente capace di proporre servizi e sviluppo. Due anni dopo la tornata elettorale amministrativa del 1920, la Marcia su Roma e l’avvento del fascismo. Si pensava che per spezzare il circolo vizioso dei partiti locali o amministrativi, delle beghe paesane, dei contrasti familiari e personali occorresse una politica nazionale capace di riassumere in sè le scelte sui grandi temi per cercare di risolvere i problemi dei cittadini.

Antichi equilibri che per il primo fascismo dovevano essere modificati attraverso la mano dello Stato. Da qui il progetto di legge che individuava, nel Podestà, la figura amministrativa capace di racchiudere Sindaco, Giunta e Consiglio comunale e nominato con Regio decreto da parte del ministero degli Interni su proposta dei rispettivi prefetti. Un impatto che in tante realtà andava a spezzare quegli aggregati personali che si erano formati nel corso degli anni e che si erano snodati attraverso il circolo chiuso Ministero-deputazione parlamentare-grandi

elettori-interessi locali. Al Podestà si affiancavano altri collegamenti come quelli parastatali e del partito. Una trasformazione del sistema dell’ente Comune non più a base elettiva, nella quale il fascismo riscontrava i mali che avevano dissanguato le amministrazioni comunali. La centralità delle competenze, dunque, contro la dis g r e g a z i o n e dell’autonomismo. Un processo difficile in Molise dove proprio le lotte amministrative e di famiglie si erano consolidate e radicate nel tempo. Proprio il percorso politico, che avrebbe dovuto garantire il ritorno alla normalità, nella vita istituzionale locale, con il superamento delle degenerazioni dovute al dilagare delle ruggini personali, avrebbe conosciuto alti e bassi nonostante gli sforzi di prefetti e partito. Anche se le strutture e i linguaggi informanti della moderna mobilitazione politica finirono con l’incidere sulla stantia società molisana. “Per mutata situazione politica”, era la frase di circostanza del prefetto con la quale si dimissionavano i podestà o i commissari in carica alla caduta del Regime. La cessazione del fascismo avrebbe riaperto il dibattito politico sulle autonomie locali fino al Regio decreto n.1 del 7 gennaio 1946 che tornava a reintrodurre l’elettività delle cariche municipali chiudendo, di fatto, il percorso politico-istituzionale-amministrativo dei podestà.

Per la produzione di energia elettrica da immettere sul mercato ad opera soprattutto di operati del Nord

Centraline idroelettriche come funghi

Più dalla Regione Molise si danno autorizzazioni a derivare acqua per la produzione di energia idroelettrica, più si amplia il divario che separa la imprenditoria del Nord da quella molisana, ammesso che il Molise abbia una imprenditoria che si possa qualificare tale. Sta di fatto che ancora una volta è una società del Nord (la Italbon Srl, con sede legale a Pontedera (Pi), a chiedere la concessione per derivare una portata media e massima di 340 litri /secondo di acqua pubblica ad uso idroelettrico da un canale proveniente dalla sorgente “San Nazzaro”, con opere di presa e restituzione in località “Camposacco”, in agro del Comune di Monteroduni per realizzare, sul salto legale di 14,21 metri, un impianto della potenza nominale media di 47,39 kW. La domanda sorge spontanea. Ma perché devono venire da fuori a produrre energia elettrica con l’acqua molisana e i dislivelli orografici per fare soldi, e non c’è un molisano che possa fare altrettanto? Se l’è chiesto anche il direttore del Servizio competitività dei sistemi produttivi, Gaspare Tocci, cui tocca ogni volta istruire le richieste e assegnare le con-

Ma perché devono venire da fuori a produrre energia elettrica con l’acqua molisana e i dislivelli orografici, e a fare soldi, e non c’è un investitore molisano che possa fare altrettanto? cessioni, ed ogni volta gli viene naturale il confronto tra l’intraprendenza degli imprenditori del Nord e l’astenia della imprenditoria molisana quantomeno in questo specifico ambito idroelettrico. Il Molise è punteggiato di centraline idroelettriche avendo acqua e condizioni del terreno che ne favoriscono l’impianto e la produzione. Per la Italbon di Pontendera il percorso verso la concessione pare leggermente più difficoltoso rispetto alle tante altre date. In questo caso ci sono state opposizioni e controdeduzioni, valutate dal responsabile regionale dell’Ufficio Acque, sulle

Possibile che nessuno controlli cosa accade?

quali in sostanza poggia la determinazione regionale. Stando all’iter burocratico, è stata trasmessa al Comune di Monteroduni, perché la ponga in affissione all’albo pretorio anche al fine di

rendere noto ai cittadini e agli altri interessati il provvedimento regionale, e alla Italbon. Comunque la determinazione, nel rispetto della normativa vigente, può essere impugnata.


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Campobasso

11 dicembre 2015

Sgominata la banda delle rapine Grossa operazione dei carabinieri di Campobasso. Sette le ordinanze di custodia cautelare CAMPOBASSO. Al termine di complessa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Campobasso i Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri del capoluogo molisano, in Campobasso Larino e Napoli, hanno dato esecuzione a 7 ordinanze di custodia cautelare: 3 in carcere, 2 ai domiciliari, di cui 1 con controllo elettronico a distanza, e 2 divieti di dimora in Campobasso. Associazione a delinquere finalizzata al compimento di rapine, con pistole e cutter, tentata rapina in concorso a istituti di credito nella provincia di Campobasso e sul territorio nazionale, queste le accuse, a vario titolo, a carico di sette indagati. Cinque uomini e due donne di origini molisane e campane: G.G. (classe 1958, di origini campane, custodia cautelare in carcere); I.R. (classe1987, di origini campane, arresti domiciliari con braccialetto elettronico); M.R. (classe1982, di origini campane, custodia cautelare in carcere) V.I. (classe 1990, campobassana, arresti domiciliari) P.P. (classe 1975, campobassano, custodia cautelare in carcere) P.N. (classe 1982, di origini campane, divieto di dimora in Campobasso) C.P. (classe 1964, di origini campane, divieto di dimora in Campobasso) L’articolata attività di indagine svolta dai Carabinieri con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, osservazioni, pedinamenti e perquisizioni, ha avuto inizio a seguito della rapina al un furgone

portavalori perpetrata a Campobasso in data 27 ottobre 2014, ed ha consentito di far luce su 9 episodi delittuosi, consumati e tentati, portati a termine non solo nel capoluogo ma su tutto il territorio nazionale che possono essere così riepilogati: rapina all’Ufficio Postale di Ferrazzano (CB) in data 14 aprile 2014; tentata rapina alla Banca Unicredit di Campobasso in data 18 luglio 2014; rapina alla Banca Popolare delle Province Molisane di Campobasso in data 23 luglio 2014; rapina alla Banca Unicredit di Campobasso in data 28 agosto 2014; tentata rapina alla Banca Popolare di Ancona in Campobasso in data 15 settembre 2014; rapina al furgone portavalori dell’istituto di vigilanza “Aquila” nei pressi della Banca BNL Paribas di Campobasso in data 27 ottobre 2014; tentata rapina alla Banca dell’Etruria a Perugia in data 9 gennaio

2015, impedita dal dispositivo approntato dai militari del Nucleo Investigativo e dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Campobasso con l’ausilio della Compagnia Carabinieri di Perugia; tentata rapina alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata di Campobasso in data 26 gennaio 2015, impedita dal dispositivo approntato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Nucleo Operativo della Compagnia di Campobasso; tentata rapina alla Banca Popolare di Novara di Termoli in data 06 marzo 2015, impedita dal dispositivo approntato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo con personale delle Compagnie Carabinieri di Campobasso e di Termoli. Le indagini sono iniziate a seguito del primo evento delittuoso, la rapina all’Ufficio Postale di Ferrazzano; dagli accertamenti sul titolare e su chi aveva in uso l’autovettura utilizzata dai rapinatori è stato possibile risalire a due degli autori e, di pari passo, all’identificazione di tutti i componenti del gruppo.

La modalità operative degli associati In Campobasso e nel resto di Italia, venivano individuati gli obiettivi, banche o istituti di credito, che nelle comunicazioni telefoniche gli indagati, al fine di eludere eventuali intercettazioni, indicavano come “appartamenti da rifare” o “la signora da cui dobbiamo tinteggiare”. Nessuno di loro ha mai svolto alcuna attività lavorativa o quantomeno nessuno nel campo dell’edilizia; dunque le trasferte ed i colloqui telefonici, nei quali si parlava di appartamenti da “pulire”, celavano o l’oggetto criminoso delle attività in corso, nell’ambito della quale ciascuno aveva un compito, quali: l’individuazione dell’obbiettivo, del luogo dove consentire sicuro soggiorno agli esecutori immediatamente prima e dopo la consumazione della rapina, l’accertamento delle vie di fuga. Walkie talkie venivano usati nello svolgimento delle azioni delittuose, in quanto non intercettabili, né tracciabili a posteriori. In data 06 marzo 2015, a parziale esito dell’attività di indagine svolta dai Carabinieri, ed al fine di interrompere l’operatività del gruppo criminoso, G.G. e I.R. venivano tratti in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Campobasso in esito a richiesta di questa Procura della Repubblica. Entrambi di origini campane, erano coloro i quali facevano le irruzioni armati di taglierino negli istituti di

credito, intervenendo a ridosso dell’evento delittuoso, quando ormai tutto era stato pianificato. Soggiornavano alcuni giorni in un domicilio trovato per l’occorrenza nel comune dove la banda avrebbe operato senza uscire di lì, in modo da non essere sottoposti ad eventuali controlli da parte delle Forze di Polizia, se non per fare i sopralluoghi necessari a portare a segno la rapina una volta eseguito il quale rientravano nel domicilio “pulito” e sicuro. Inquietante la rapina al furgone portavalori dell’istituto di vigilanza “Aquila” nei pressi della Banca BNL Paribas di Campobasso il 27 ottobre 2014 allorquando i due aggredirono armati di pistola la guardia giurata che scendeva dal furgone portavalori con il denaro da consegnare privandolo del sacchetto che custodiva il contante e della privarono della pistola. In quell’occasione fu ferita una passante da un colpo d’arma da fuoco esploso dall’altra guardia giurata scesa dal portavalori per soccorrere il collega. La consorteria era pronta per eseguire ulteriori rapine ma il loro continuo monitoraggio ha fatto sì che i loro intenti criminosi non potessero essere portati a termine; il gruppo ha avuto una prima battuta d’arresto proprio con l’esecuzione della prima ordinanza di custodia cautelare in carcere del “braccio armato”. La seconda è quella inferta in data odierna, che si spera definitiva, allo scopo di interrompere la deriva criminale inflitta alla regione.

Santa Lucia, benedizione il 14 La cerimonia sacra nella chiesa di Santa Maria della Croce CAMPOBASSO. In occasione dell’apertura della Porta Santa che avverrà il 13 dicembre 2015 presso la Chiesa Cattedrale di Campobasso la festa di S.

Lucia Vergine e Martire, sarà celebrata lunedì 14 dicembre nella chiesa di S. Maria della Croce a Campobasso.

Le celebrazioni eucaristiche ci saranno alle ore 09.00 alle ore 11.00 alle ore18.00 Messa solenne a chiusura l’unzione agli occhi si protrarrà fino alle ore 20,30.

Croce rossa, “1 stellina X Te” Inaugurato il punto informativo a Palazzo Magno a Campobasso CAMPOBASSO – Dare una maggiore visibilità e valorizzazione alle numerose attività promosse a livello locale dal Comitato provinciale di Campobasso della Croce Rossa e dai suoi numerosi e qualificati volontari e, nel contempo, avvicinare il maggior numero possibile di persone al mondo del volontariato targato Cri. Con questo mirabile obiettivo questa mattina, alla presenza del presidente della Cri di Campobasso, Giuseppe Alabastro, è stato inaugurato il punto informativo che per una settimana sarà presente nell’atrio di Palazzo Magno grazie al patrocinio ottenuto dalla Provincia di Campobasso e dal presidente Rosario De Matteis. Volontari e istruttori della Cri saranno a completa disposizione per spiegare nel dettaglio tutto il variegato mondo della Croce Rossa e le numerose attività che si svolgono non solo a livello nazionale ma, soprattutto, a livello locale. A questa mirabile iniziativa è stata abbinata anche la raccolta fondi denominata “1 stellina X Te” che grazie ad una offerta libera darà la possibilità di portarsi a casa, proprio nell’imminenza del periodo natalizio, una preziosa e speciale stellina in cera che potrà illuminare le serate di ogni famiglia in questo particolare e sentito periodo dell’anno. Dato che la Cri è fortemente legata al territorio in cui opera non può assolutamente esimersi dal ruolo di promotore e divulgatore delle peculiarità di ogni singola regione. In quest’ottica va anche vista la collaborazione nata con la scuola di tombolo dell’Associazione Vivi il tuo Quartiere Colle Dell’Orso alla quale la stessa Cri ha designato uno spazio di primaria importanza all’interno

del suo punto informativo. Il presidio informativo rimarrà aperto dal 9 al 16 dicembre dalle ore 9.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 19.00, presso l’atrio di Palazzo Magno in via Roma a Campobasso. L’attività della Croce Rossa si può dividere in sei macro sezioni: Tutelare e proteggere la salute e la vita Lo sviluppo dell’individuo passa necessariamente anche attraverso la promozione della salute, intesa come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale” (OMS), che richiede quindi un approccio globale ed integrato all’individuo, basato sulla persona nel suo intero e nei diversi aspetti della sua vita. Favorire il supporto e l’inclusione sociale Promuoviamo lo “sviluppo” dell’individuo, inteso come “la possibilità per ciascuno di raggiungere il massimo delle proprie potenzialità, di vivere con dignità una vita produttiva e creativa, sulla base delle proprie necessità e scelte, pur adempiendo i propri obblighi e realizzando i propri diritti” (Strategia 2020). Preparare le comunità e dare risposta a emergenze e disastri Lavoriamo per garantire un’efficace e tempestiva risposta alle emergenze nazionali ed internazionali, attraverso la formazione delle comunità e lo sviluppo di un meccanismo di risposta ai disastri altrettanto efficace e tempestivo. Disseminare il Diritto Internazionale Umanitario, i Principi Fondamentali ed i Valori umanitari e coopererare con gli altri membri del Movimento Internazionale

La Croce Rossa Italiana condivide con gli altri membri del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa il mandato istituzionale della disseminazione del Diritto Internazionale Umanitario, dei Principi Fondamentali e dei Valori Umanitari. Promuovere attivamente lo sviluppo dei giovani e una cultura della cittadinanza attiva La Croce Rossa Italiana, in linea con le indicazioni della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Youth Policy, Strategia 2020), realizza un intervento volto a promuovere lo “sviluppo” del giovane. Contribuisce a sviluppare le capacità dei giovani affinché possano agire come agenti di cambiamento all’interno delle comunità, promuovendo una cultura della cittadinanza attiva. Agire con una struttura capillare, efficace e trasparente, facendo tesoro dell’opera del Volontariato Essere una Società Nazionale forte significa essere capace di prevenire e affrontare in modo efficace le vulnerabilità delle comunità. La costruzione di una Società Nazionale forte passa attraverso una crescita sostenibile, volta a garantire livelli sempre più elevati di efficacia, efficienza e integrità delle attività operative e dei processi di gestione, accountability nei confronti dei beneficiari e di chi sostiene le nostre attività, nonché il rafforzamento e lo sviluppo della nostra rete di volontari.


Campobasso

7 11 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Facendo un riscontro con il passato le due donne hanno occupato l’assessorato sbagliato

Aida Trentalange ed Emma De Capoa inadeguate allo sport Entrambe di sinistra e professoresse, si sono mostrate poco competenti di Gennaro Ventresca Qui non si fa distinzione di sessi. Ci mancherebbe altro. Camminare su questi sentieri potrebbe addirittura rivelarsi pericoloso, dati i precedenti. Ma qualcosa consentitemi di scriverla a proposito di due assessore al comune di Campobasso, una di ieri (anni 2000) e, l’altra, in carica. Qui si parla di Aida Trentalange, eletta in Rifondazione Comunista, e nominata assessora allo sport dal sindaco Augusto Massa. L’esperienza, per quel che si ricordi, non fu lunga, ma sicuramente infruttuosa. La professoressa di Lettere del Liceo Classico non fece gran che per mettersi in

mostra. Anzi, fu spesso oggetto di critiche severe, con le quali si mise in evidenza la scarsa dimestichezza nel settore sportivo. Dove era stata calata da quei piccoli miracoli che si fanno in politica, per far quadrare i conti e rispettare gli impegni elettorali. Senza rimpianti, suoi e degli amministrati, la professoressa Tentalange tornò a occuparsi solo di scuola e l’assessorato finì in altre mani. Maschili, ci sembra di ricordare. Pur senza squilli, il suo successore, Felice Di Donato da Santo Stefano, si è saputo comportare molto meglio. Nel senso che lo abbiamo visto partecipe e attivo. Il dottore dai capelli rossi portava in dote una positiva espe-

rienza nella sfera sportiva, specie nell’ambito dei calci d’angolo. Lo si ricorda anche dirigente di squadre di calcio locali, una carica che ti aiuta a crescere e capire meglio i problemi in cui versano sodalizi e praticanti. Tornando a bomba è il caso di riferire che anche l’attuale assessora allo sport del capoluogo proviene dalla sinistra. A differenza della Trentalange non è stata neppure eletta, l’incarico le è stato assegnato per “meriti” comparativi. O, meglio, per rispettare le promesse elettorali. Si dice che ad aprirle la porta del Palazzo sia stato il cognato Maurizio D’Anchise, il quale eletto come consigliere ha rinunciato ad accedere in giunta, chiedendo un

posto per una persona “d’area”, la De Capoa, appunto. Così, senza fare troppo rumore, la De Capoa, anche lei professoressa, ha incassato l’incarico, dopo aver preteso quello più pesante e sicuramente a lei più congeniale, alla Cultura. Avendo amicizia con la letteratura e con la storia dell’Arte la signora Emma De Capoa ha preferito tuffarsi nella sezione a lei più familiare, tralasciando, come ha stucchevolmente tralasciato, quella dello sport. Uno sport che ha vissuto i suoi momenti più alti con Michele Libertucci (anni Ottanta), un furbacchione che capì l’importanza di quell’incarico che gli ha fruttato consensi e innumerevoli soddisfa-

zioni. Tra le voci che si rincorrono dentro e fuori il Palazzo sembra che la De Capoa possa anche cambiare indirizzo. Sono in molti che la vorrebbero addirittura fuori dall’esecutivo. Ne sapremo di più appena saranno state prese le decisioni che porteranno alla surroga del presidente del Consiglio, clamorosamente dimessosi, circa un mese fa. Si spera che in caso di rimpasto il sindaco Battista tenga conto di quanto siano fragili le assessore allo sport. E assegni più opportunamente la delega a un uomo che sia ben introdotto tra palle, palline e palloni.

Il Fanabakino a sostegno della Telethon

Ecco pronto il Calendario 2016 frutto del lavoro dei bambini delle Elementari Visto il successo delle passate edizioni, anche quest’anno torna il progetto “FINABAKINO 2016. Un grande calendario disegnato dai piccoli”, con 24 disegni dei bambini di età compresa dai 5 agli 11 anni. Se ne fa carico la Società Finabaco, attraverso il suo Presidente Emilio Izzo, a sostegno della TELETHON. La Finabaco ha voluto a tutti costi ripetere la magica esperienza, sulla scorta della simpatia raggiunta tra i bambini e le loro famiglie. Si è trattato di un concorso semplice, a cui hanno potuto partecipare tutti i bimbi delle scuole elementari molisane ed abruzzesi. Bastava un foglio di album da disegno, una matita, tanti colori e un pizzico di fantasia per rappresentare un aspetto della propria città, una casa, una piazza, una scuola, un monumento o un quartiere. Sono stati premiati n.24 bambini che hanno realizzato i disegni più divertenti e creativi in linea con il tema e stampate 2 tipologie differenti di calendari Finabaco 2016. Un primo calendario da tavolo con i disegni per ordine di mese, realizzati da: VALERIA ALFONSO - Scuola N.SCARANO (CB) classe 2 A PAOLO IANNACCI - Scuola E.D’OVIDIO (CB) classe 5 A SOFHIE DE FILIPPIS - Scuola RITUCCI CHINNI (Vasto) classe 2 B LUIGI MEZZANOTTE - Scuola E.RAVASCO (PE) classe 3 A FRANCESCO PIO EMANUELE- Scuola N.SCARANO (CB) classe 5 A ANDREA PIROZZI L.MONTINI (CB) classe 5 A LUCA D’ALESSANDRO - Scuola DON MILANI (CB) classe 4 C ELENA LOTTI - Scuola E.RAVASCO (PE) classe 5 A

CHIARA FILIPPONE - Scuola L.MONTINI (CB) classe 4 A LUDOVICA DAMIANO - Scuola F.IOVINE (CB) classe 5 A STEFANO SORBO - Scuola MARIO PAGANO (CB) classe 2 B GIULIA ERCOLI - Scuola DON MILANI (CB) classe 3 F Un secondo calendario da apporre al muro con i disegni per ordine di mese, realizzati da: SOFIA D’ONOFRIO- Scuola E.D’OVIDIO (CB) classe 5 B GAIA SANTORO - Scuola L.MONTINI (CB) classe 5 B CRISTIANO VITARELLI - Scuola N.SCARANO (CB) classe 4 A FRANCESCA IZZO - Scuola DON MILANI (CB) classe 3 B FRANCESCA BUDANO - Scuola E.RAVASCO (PE) classe 4 A ANDREA BERARDUCCI - Scuola L.MARTELLA (Vasto) classe 3 A ALESSIA MARIA TOCCO - Scuola E.RAVASCO (PE) classe 1 A ANTONELLO NICASTRO - Scuola MARIO PAGANO (CB) classe 5 A SCIARRETTA LUCA - Scuola E.RAVASCO (PE) classe 5 B ALICE DELLE MONACHE - Scuola E.RAVASCO (PE) classe 2 B STEFANIA CARUSO - Scuola F.IOVINE (CB) classe 5 B CHIARA ORIENTE - Scuola MARIO PAGANO (CB) classe 3 A La Società FINABACO ha il dovere di ringraziare tutti i bambini che hanno partecipato, i dirigenti scolastici, insegnanti ed il personale amministrativo delle scuole partecipanti, che hanno permesso la realizzazione di questo unico e simpatico progetto tutto dedicato ai bambini.

Un evento da PRINCIPE……..di Piemonte Campobasso diventa la città degli artisti “di strada” internazionali e non solo…Musica , Arte e cultura al centro dell’evento e gioielli di strutture mobile atte allo street food Le Amministrazioni, le associazioni,le proloco, i cittadini, cercano , con quei pochi mezzi che dispongono, di dare il meglio ma a gran voce Urlano e Chiedono che la Politica faccia il suo e che dia un segnale di Aiuto forte e chiaro…. Dalla dormienza il Molise si è desto ma senza un forte auspicio è difficile. Sappiamo che i problemi sono molteplici e significativi ma, sappiamo che il turismo e con il turismo la cultura, può indiscutibilmente venirci incontro…….. Noi ci crediamo da sempre e continueremo a crederci ma, la vicinanza della politica che conta è indispensabile ed imprescindibile. E con questo auspicio che, il Comitato dei Commercianti di Via Principe di Piemonte di Campobasso, supportato dall’esperienza dei Borghi d’Eccellenza, dall’Amministrazione Comunale di Campobasso con in primis l’Assessore Salvatore Colagiovanni, ha inteso dar vita ad una due giorni da PRINCIPE………………..Si uno slogan più confacente era davvero difficile coniarlo. Infatti il 12 e 13 dicembre, la Città di Campobasso, di specie Via Principe di Piemonte, sarà teatro di una manifestazione che avrà dell’incredibile. Artisti di fama internazionale, del mondo della televisione , del Circo e della Cultura, insieme per dar vita ad una due giorni piena di vita, di cultura e di spettacoli unici ed irripetibili, per una città come Campobasso che, a volte, sostiene il mediocre e

tralascia l’eccellenza. Questa volta, e speriamo , da questa volta, la Città di Campobasso, partendo dai Commercianti di Via Principe di Piemonte, vuole tornare ad essere protagonista del Mondo culturale e, grazie all’attenta regia dei Borghi d’Eccellenza e dalla disponibilità dell’Amministrazione Comunale,il 12 e 13 , un sogno si avvererà. MONIEUR DAVID, SERGIO MARI, CIRCO SONAMBULOS, CIRCO FOLLIS, MAGO ALAN,CLOWN LENNY, le punte di diamante della serata del 13 dicembre che vedrà esibirsi anche il maestro Luca Battista con i suoi magici organetti e….tanto altro. La manifestazione aprirà i suoi battenti il 12 dicembre alle ore 16,00 con l’apertura dei mercatini di Natale a cura dell’Associazione A.M.I.P. . A seguire vi sarà l’inaugurazione del Primo Ufficio Postale di Babbo Natale con l’apertura del laboratorio Creativo per Bambini. L’Animazione sarà curata della BF Production di Barbara Fino. Da ottimo contorno Cantastorie, Degustazioni e spettacoli di Musica con un duo straordinario. Il 13 dicembre si aprirà con il raduno delle B&B 500 a partire dalle ore 10,00 per seguire con la sfilata canina a cura dell’ENPA sino ad arrivare al pomeriggio che vedrà impegnati nell’esibirsi artisti di strada di fama internazionale. Non mancherà lo spazio alla cultura con la presentazione del libro, edito da “Miseria e Nobiltà “, e della cultura con una sorpresa Natalizia del 13 dicembre di cui svelarvi il segreto farebbe “ arrabbiare “ Babbo Natale


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

11 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Cinema Lumiere, ci pensa Saladino

Il commissario prefettizio interviene sulla questione dei canoni non pagati ISERNIA. E’ toccato al Commissario prefettizio dott. Saladino mettere mano alla gestione della sala polivalente di proprietà comunale (Cinema Lumiere), in seguito a situazioni poco chiare di canoni non pagati e lavori da realizzare, i quali non si capiva se erano stati posti in opera, con quali spese e risultanze. Il Commissario prefettizio, ha preso in mano la questione e ha deliberato per il riconoscimento al gestore della spesa per interventi di straordinaria manutenzione, compensandoli con canoni di concessione, come prevedeva il contratto. Una vicenda che si era incancrenita nel corso degli ultimi mesi di amministrazione Brasiello e aveva lasciato il posto a forti critiche che giungevano da esponenti della minoranza consiliare i quali ne chiedevano spiegazioni, in quanto il gestore del Lumiere,

nella persona dell’amministratore Mario Caruso non si appurava se stesse onorando gli impegni dei canoni di fitto e avesse realizzato quanto previsto nel contratto di gestione, di apportare migliorie alla sala polivalente. I quesiti posti in quel momento e in seguito, erano riferiti ai man-

cati controlli, non riuscendo a comprendere le motivazioni per cui, i responsabili dell’ufficio tecnico, non prendessero la questione cinema in esame per, come si dovrebbe di prassi, e verificare quindi, gli adempimenti del gestore, se vi fossero o meno i presupposti per risoluzioni

contrattuali. Anche questa patata bollente, è stata stiepidita dal commissario, il quale ha verificato che realmente i canoni di fitto non erano stati versati all’ente, ma il gestore si è avvalso della possibilità, in questo caso, di compensare il dovuto con i la-

vori straordinari realizzati, in base ad una tabella costi sostenuti, pubblicata sulla deliberazione comunale. Non mancherà, il Commissario, qualora vi fossero conclamate inadempienze per la gestione del cinema o, per altre gestioni affidate in precedenza a terzi dall’amministrazione comunale, ad esitare nella risoluzione contrattuale. Testimonianza ne è il punto 4) della delibera commissariale sul cinema lumiere, il quale stabilisce che il credito residuo di € 14.608,55 vantato dall’Amministrazione comunale a titolo di canone di concessione, dovrà essere versato dal concessionario insieme al canone previsto per la mensilità di ottobre 2015 – mensilità a partire dalla quale è fatto obbligo al concessionario di adempiere puntualmente al pagamento dei canoni: con Saladino non si scherza!

Agnone: Truffa ai danni di commercianti Un pregiudicato è stato “smascherato” dai Carabinieri AGNONE. Un 41enne della provincia di Campobasso, con a carico numerosi precedenti per truffa ed altri reati contro la persona ed il patrimonio, è stato denunciato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, in quanto riconosciuto responsabile di almeno due truffe commesse ai danni di commercianti di Agnone. Le vittime, il titolare di una macelleria e il titolare di un’attività di prodotti dolciari, sono stati contattati

dal pregiudicato, che sotto falso nome si spacciava quale incaricato di una ditta, chiedendo l’acquisto di prodotti per un ammontare di circa duemila euro nel primo caso e di circa millecinquecento euro nel secondo caso, concordando i pagamenti attraverso un bonifico bancario. Successivamente faceva giungere sulla account delle attività commerciali la conferma di un ordine di bonifico, risultato poi fasullo. Le indagini dei Carabinieri hanno per-

messo in poche ore di smascherare l’imbroglio ed identificare il “truffatore”, nei confronti del quale è stata redatta una informativa alla Procura della Repubblica di Isernia, che già nei prossimi giorni potrebbe emettere un provvedimento di misura cautelare per i reati commessi. Le indagini intanto non possono ritenersi del tutto concluse, infatti i militari stanno accertando se il 41enne sia coinvolto anche in altre vicende analoghe nei territori delle limi-

trofe province di Caserta, Frosinone, Campobasso, l’Aquila e Chieti. Gli uomini dell’Arma, anche in considerazione dell’approssimarsi del periodo delle festività natalizie e di fine anno, rinnovano il loro invito, a porre massima attenzione sugli sconosciuti che telefonano o si presentano presso abitazioni private o attività commerciali, e nei casi sospetti richiedere l’immediato intervento dei Carabinieri attraverso il numero di emergenza “112”.

Furti in abitazione ed esercizi commerciali, pregiudicato denunciato Operazione dei Carabinieri, sotto sequestro arnesi per scassinare porte e saracinesche Continuano senza sosta le attività dei Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, finalizzate a contrastare il fenomeno dei furti e di altri reati considerati di maggior allarme sociale. Proprio ad Isernia, nel corso di un controllo notturno, una pattuglia di militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, ha sorpreso nei pressi di alcune abitazioni isolate un 25enne del luogo, con a carico precedenti per furto aggravato, il quale era in possesso di un zaino contenente una tronchese, alcuni cacciavite ed altri arnesi utili per scassinare porte e saracinesche. Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro, mentre il giovane condotto in Caserma è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria. Non si esclude che il pregiudicato, possa essere coinvolto in alcuni “colpi” verificatisi nel recente passato nel

territorio della provincia “pentra”. Singolare la giustificazione fornita dal giovane ai Carabinieri sull’armamentario trovato in suo possesso: “gli sarebbe servito per entrare nell’abitazione del nonno in quanto non aveva le chiavi per accedervi”. E sempre ad Isernia, un 60enne, pensionato del posto, è stato sorpreso dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, mentre percorreva le strade del centro cittadino alla

guida di un’auto, tenendo una condotta di guida altamente pericolosa, procedendo ad alta velocità e senza rispettare la segnaletica stradale. I militari lo hanno bloccato, scoprendo che il pensionato non aveva mai conseguito la patente di guida. L’uomo è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria, mentre il veicolo di proprietà di un suo familiare è stato sottoposto a sequestro.


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Termoli

11 dicembre 2015

“Le dune non sono state sbancate” Il comune di Termoli smentisce la notizia che era stata fatta circolare TERMOLI. In merito alla notizia che era stata fatta circolare nei giorni scorsi, intitolata ‘Lavori Lungomare, sbancate le dune a Termoli’, il comune adriatico ha smentito “categoricamente lo ‘sbancamento’ delle dune e si specifica che il progetto della seconda parte dei lavori di riqualificazione del lungomare Nord è stato approvato dalla Soprintendenza dei Beni Ambientali e prevede, ad ogni suo passaggio, la tutela e la conservazione dell’ambiente dunale. Si ribadisce che è interesse prioritario di questa Amministrazione comunale non solo la tutela ma anche la valorizzazione dell’ambiente naturale. Si ricorda inoltre che l’intera documentazione è consultabile presso gli uffici comunali preposti”.

“Speravo di potere fare di più” Volpe Pasini invia una lettera a tutti i dipendenti dello Zuccherificio di Termoli TERMOLI. Nelle more delle festività natalizie il patron di Aria Food Diego Volpe Pasini scrive ai dipendenti del Nuovo Zuccherificio srl. “Auguro a Lei ed alla Sua famiglia un’immacolata intensa e piena del suo significato. Non sono riuscito a fare ciò che speravo, certo in tanti, anche fra Voi, si

sono messi contro alle mie idee ed è legittimo e non serbo certo rancore. Leggo di mille interessi provenienti da tutto il mondo per la fabbrica e ne sono felice anche se un po’ incredulo. Sono anche felice per aver dato il mio fondamentale contributo anche quest’anno per tenere la fabbrica aperta e salvare le

quote. Spero possiate tutti trovare qualcuno che realmente intende rimettere in piedi la filiera dello zucchero a Termoli e che possa creare occupazione e ricchezza senza chiedere o pretendere ancora denaro pubblico. Un abbraccio di cuore”.

Enogastronomia, un corso universitario Il Comune di Termoli si è fatto promotore del protocollo d’intesa con Unimol TERMOLI. L’obiettivo è quello di “valorizzare identità e tipicità locali in un fondamentale segmento del settore turistico”. La Giunta comunale di Termoli ha approvato una delibera con la quale dà il via al protocollo di intesa per la progettazione e l’istituzione di un corso di laurea in Enogastronomia nella sede cittadina dell’Università degli

Studi del Molise. Inoltre l’Ateneo molisano nella propria programmazione triennale ha già previsto l’inserimento nel piano didattico di Scienze turistiche di insegnamenti opzionali relativi all’enogastronomia (2015-16) e la possibile istituzione di un curriculum completo in “Enogastronomia” dall’anno

2016-17 nell’ambito del corso di laurea in Scienze turistiche. Il corso sarà realizzato con la collaborazione dei Dipartimenti di Bioscienze e Territorio, Agraria, Ambiente e Alimenti, Economia e Scienze della salute e prevede anche l’organizzazione di un master di primo livello in Turismo enogastronomico.

Al Quirinale un presepio molisano L’opera è stata realizzata dall’associazione “Amici del Borgo vecchio” di Termoli TERMOLI. Quest’anno, in occasione dell’esposizione dei Presepi provenienti da tutte le Regioni d’Italia, organizzata dal Quirinale nelle sale di rappresentanza del Palazzo, intitolata: “Presepi d’Italia – Le tradizioni regionali al Quirinale” la nostra Associazione è stata contattata dall’Assessorato alla Cultura della Regione e poi scelti anche dal Quirinale a rappresentare il Molise in questa meravigliosa rappresentazione presepiale nazionale. Il presepe da noi proposto e consegnato il 7 dicembre agli organizzatori del Quirinale, rappresenta “la Porta Tammaro” di Altilia (Saepinium), una delle quattro porte monumentali poste sulla cinta muraria della città romana di Sepino. Esso si lascia ammirare per l’assoluta perizia scenografica che lo rende interessante e stimolante nel trovare (per chi lo ammira) particolari non solo architettonici che la stessa Porta presenta (per quello che ne resta), ma soprattutto quelli legati alla quotidianità della vita vissuta e delle scene riprodotte. A destra dello stesso, in una piccola stalla ricavata in un anfratto, è stata posta la natività che pur se inserita in maniera semplice come l’intero scorcio richiede, si evidenzia con tutta la sua forza cromatica costruita con una luce diversa. I personaggi di varie dimensioni sono in terracotta rivestiti con stoffe di riciclo. In materiale con cui è stato realizzato è Polistirolo lavorato con taglierino e fiamma, i coppi sono di materiale plastico. L’intero manufatto è stato poi trattato con scagliola e

successivamente tinteggiato. Un po’ di muschio e qualche piantina naturale completano l’intera scenografia. Il presepe inoltre è dotato di un impianto micro pioggia che se acceso arricchisce lo stesso di un affascinante “effetto pioggia”. L’autore è il Maestro Dante Pietro Barricella residente a Termoli (CB). Il Presepe, presentato qualche anno fa alla mostra “Il

Presepio”, da noi organizzata al Castello Svevo è stato premiato con il primo premio sia dalla Giuria Popolare che da quella degli esperti. Notizie relative alla mostra dei Presepi al Quirinale sono presenti sul sito: (palazzo.quirinale.it/mostre2015_presepi/presepi_home.html) Vi ricordiamo inoltre che la 17^ mostra dei Presepi da noi curata presso il castello, aprirà i battenti mercoledì 23 Dicembre c.a. alle ore 17,00. Vi aspettiamo!


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Termoli

11 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Gtm, uno spiraglio per gli stipendi” Il presidio dinanzi il Comune non smonta anche se c’è qualche timido segnale TERMOLI. Entro Natale potrebbero arrivare le tanto sospirate e agognate mensilità arretrate ai dipendenti della Gtm di Termoli, ma questo è più un auspicio che una certezza. Intanto, dopo un conciliabolo informale avvenuto stamani in municipio tra l’assessore ai Trasporti Enzo Ferrazzano e il delegato sindacale della Filt-Cgil Cristino Lepore, dalle 10, come comunicato giorni prima, è scattato il presidio di protesta in piazza Sant’Antonio. Un po’ sul piazzale, un po’ al riparo nell’atrio della casa comunale, i lavoratori iscritti al

sindacato cigiellino hanno portato le bandiere per manifestare il vivo dissenso su una gestione del trasporto pubblico locale che li sta quasi affamando e il quasi lo lasciamo più per dignità loro che per le reali condizioni in cui versano. “Faremo Natale senza soldi”, riecheggia con amarezza tra i dipendenti del servizio urbano, ma questa purtroppo per loro non è una novità e da quando Regione, Comune e Gtm hanno avuto posizioni dissonanti (dall’estate del 2014) anche altre festività come Pasqua e Ferragosto hanno registrato il medesimo andazzo.

Via Torino, una discarica I cittadini chiedono al Comune un intervento energico e continuo TERMOLI. Scarpe, lattine di birra, preservativi e calcinacci. Non si tratta della nuova raccolta differenziata a Termoli ma della situazione che si è trovato di fronte un residente di via Napoli che ieri mattina, passeggiando con il proprio cane, si è imbattuto nell’amara dimostrazione di quanto l’uomo possa avere incuria del luogo stesso in cui vive. Una piccola discarica a cielo aperto quella che è stata scoperta lungo il costone che dalla strada di villette e appartamenti residenziali porta all’Opera Serena. Lì, come si può vedere dalle foto, a terra sono finite lattine di birra, bottiglie di vetro e di plastica, calcinacci di tutti i generi e mattoni rotti e finanche preservativi, a dimostrazione che la strada, nel cuore della notte, diventa il luogo per gli incontri amorosi di coppiette in cerca di una ‘casa sotto le stelle’. E così sono i residenti a chiedere a gran voce alle autorità competenti di intervenire per riportare la situazione a un grado di decoro maggiore. Anche perché di situazioni del genere ce ne sono diverse a Termoli, non ultima quella nei pressi dell’ex viadotto Foce dell’Angelo che sarebbe dovuto diventare il belvedere della città ma che, nel corso degli anni, si è trasformato in una vera e propria discarica.

Un nuovo regolamento d’igiene Un confronto ci sarà in Comune tra amministratori ed esercenti TERMOLI. Nuovo regolamento comunale d’igiene. La bozza elaborata dal Dipartimento di Prevenzione Asrem, dal Comando Carabinieri Nas, dal Suap e Sue è stata inviata alle associazioni di categoria ed è stata discussa in un confronto tenutosi al Comune di Termoli il 1° dicembre. Dal confronto sono emersi alcuni punti critici e la volontà dell’amministrazione di ascoltare le proposte delle associazioni prima dell’invio in commissione. La Confesercenti di Termoli sta pertanto organizzando una serie di incontri con le categorie di esercenti al fine di illustrare le no-

vità della bozza e stilare una relazione da inviare al Comune. Dopo l’incontro del 9 dicembre con i balneatori, è indetto un nuovo incontro con le attività della somministrazione alimenti e bevande e del commercio alimentare. L’incontro è previsto per lunedi 14 dicembre alle ore 16.30 presso la sede della Confesercenti di Termoli sita in Via Cavour, 9. All’incontro saranno presenti in qualità di relatori il direttore della Confesercenti di Termoli Massimiliano Orlando ed i tecnici Dott. Lorenzo Torosantucci e Benedetta Marinucci



Opinioni

15 11dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Molise, economia all’incontrario di Claudio De Luca Nel “Rapporto sull’economia globale e l’Italia”, èdito dal “Centro Einaudi”, l’economista Enrico Deaglio, riferendosi al Meridione, ha scritto del “Fattore V”, vale a dire della volontà di progredire per riscattarsi dall’arretratezza. Gli ha dato ragione Federico Pirro dell’Università Statale di Bari che – contrariamente a quanto di recente sostenuto da “Svimez” – ha delineao un Sud capace di grandi imprese economiche e di conseguire un forte sviluppo: “Nell’Italia meridionale sono tante le Aziende che hanno raggiunto notevoli livelli“, ha precisato. “Sono anni che non esiste più nel Mezzogiorno un’area segnata da un pesante divario; anzi diversi ‘Mezzogiorni’ sono avanzati come quelli di Chieti-Pescara e del Teramano, della Città metropolitana di Bari e dei suoi 41 Comuni, del Salento e di Taranto, della Basilicata settentrionale e della Puglia“. Il prof. Pirro ha citato anche Napoli ed il suo “hinterland“, l’Avellinese ed il Beneventano dove pure operano aree industriali vivaci. Persino le grandi isole presentano eccellenze meritevoli. In tutte queste aree sono centinaia gli impianti facenti capo a multinazionali italiane ed estere che producono profitti, esportano ed alimentano innovazione tecnologica. In questo panorama chi fa veramente eccezione è il solo Molise che, con poco più di 300mila abitanti, viene delineato da anni dagli osservatori come una tra le regioni più indebitate ed assistenzialistiche d’Italia. Dalla produzione dei “jeans” all’allevamento dei polli sino alla lavorazione della barbabietola da zucchero, questa minimale espressione geografica ha fatto nascere sul territorio una costellazione di partecipazioni (sicuramente discutibili dal

aiciamo la verità, chi non ha mai sognato di fare jackpot per campare di rendita con la vincita? Il sogno degli italiani è vedere la slot machine fermarsi sulla combinazione fortuna e prendere l’incasso della vita. Più ancora di festeggiare la vittoria della Champions da parte della propria squadra del cuore, e questo è significativo. Ma se il desiderio è forte in tutta la nazione, il Molise ha una particolare passione per le slot machine rispetto agli altri tipi di scommesse. Solitamente sottovalutata per l’importo di puntate effettuate nei mini-casinò e nei siti dedicati, la regione si sta affermando negli ultimi anni in un settore florido in tutta la nazione. Addirittura secondo uno studio del 2014 condotta dall’Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa il 57,5% degli abitanti sono dei regolari giocatori d’azzardo. Una punta decisamente alta, che collocherebbe il Molise nettamente al primo posto nella speciale classifica stilata a suon di dati. Sorprendente, considerando che la densità di centri di scommesse è piuttosto inferiore rispetto a molte altre regioni, tra cui soprattutto Toscana, Lazio e Lombardia. Probabilmente però la possibilità di affidarsi all’online con qualche semplice click ha influito sull’aumento degli utenti, sfruttando anche il lancio delle applicazioni per mobile da parte di operatori come 32Red, Lottomatica e tutti gli altri operatori AAMS. Il gambling è a portata di mano, ora più che mai.

punto di vista economico-produttivo) al solo scopo di realizzare un sistema di potere ruotante intorno al capo-cordata politico di turno. Ne è fuoriuscita un’economia “pubblica” (?) tramite cui gli Esecutivi “pro tempore” sono intervenuti nel capitale di numerosissime aziende che poi hanno finito con il fallire dopo di avere assorbito decine di milioni di euro di fondi nel tentativo di tirare avanti con intraprese che, con i fini istituzionali dell’ente, avevano a che fare come i famosi cavoli a merenda. Naturalmente il criterio di nomina dei vertici societari ha sempre avuto natura clientelare, con decisioni soventemente assunte monocraticamente in un sistema che ha perseverato benché la Magistratura abbia inflitto condanne in primo grado. In vigenza di questo sistema di “nomine regie”, praticate soprattutto nei vari enti strumen-

tali, è accaduto di osservare, “folgoranti in solio”, personaggi che non vorremmo vedere, manco di striscio, dinanzi alla porta di casa. E’ accaduto pure che ex-Assessori regionali, benché non rieletti, si siano visti conferire importanti sedi gestatorie. Per esempio, un “antico” Segretario della “Nuova Dc” diventò – dall’oggi al domani – Presidente di uno Zuccherificio; una Società di allevamento di polli di Bojano fu affidata al “consigliere diplomatico” presidenziale; un Segretario regionale fu posto al vertice di “Fin-Molise”, di cui ha finito con l’occuparsi prima il Tar, poi il Consiglio di Stato e – per un certo periodo – anche la Banca d’Italia e la Commissione Ue). Questa finanziaria pubblica fu sospettata di avere posto in essere procedure in violazione delle norme comunitarie sulla concorrenza e sugli aiuti di Stato. In-

somma, persino secondo la Stampa nazionale, in Molise non esisterebbero poltrone se non lottizzate preventivamente soprattutto a vantaggio di personaggi di maggioranza ma anche di opposizione. Sono questi i misteri molisani che, forse, spiegano perché – su moltissime delle vicende industriali e finanziarie più spericolate – dai banchi dell’opposizione non si sia mai sentita alitare una protesta. Naturalmente i politici non sono tutti uguali; e c’è stato pure chi, negli anni, ha denunziato questo trasversalismo deteriore attivo tra Centrodestra e Centrosinistra. Oggi molte delle più grandi realtà produttive regionali sono fallite (o sono sul punto di esserlo) ad onta delle numerose somministrazioni di danaro pubblico; e, con lo Zuccherificio di Termoli, con la “Solagrital” di Bojano, con la “Geomeccanica” e con la “Pomolì” di Guglionesi sono finite sul lastrico migliaia di famiglie. Lo Stabilimento di lavorazione delle barbabietole, dopo disparate avventure, venne affidato alla gestione di un imprenditore isernino per un costo dieci volte inferiore a quello pagato dalla Regione solo pochi mesi prima di essere alienato. Poi fallì, lasciando un buco di 80 milioni di euro; e quell’imprenditore pentro ebbe addirittura a richiedere i danni alla Regione, accusando l’Ente di averlo indotto in errore con artifici e con raggiri. In sostanza il vertice dell’ente-Regione è stato denunciato per truffa e reso destinatario di una richiesta di risarcimento di danni per oltre 5 milioni mentre, ancora oggi, lo Zuccherificio di Guglionesi non riesce ad essere venduto.

Slot machine, in Molise cresce il numero dei giocatori Come già anticipato, il successo del settore è principalmente dovuto alle slot machine, vero e proprio must del Molise. In media un cittadino molisano spende infatti circa 885€ all’anno in macchinette e videolottery, cifra piuttosto importante se si considera che il dato (divulgato da AAMS a fine 2014) è il rapporto tra spesa totale e cittadini totali. Tradotto, presuppone che anche i neonati giochino quasi 900 euro in 12 mesi in queste specialità, cosa evidentemente assurda. Di certo hanno contribuito in modo decisivo le slot machine online di 32Red e degli altri siti specializzati, che con le nuove tecnologie sono riusciti a riprodurre l’effetto di una macchinetta o una videolottery direttamente in rete. Tra il primo e il secondo posto di questa speciale graduatoria si scava un abisso, con le Lotterie nazionali che ricevono 140€ all’anno dai molisani. Meno di un sesto di quanto viene destinato abitualmente alle slot, tanto per mettere in chiaro l’enorme differenza tra le categorie. Riesce a difendersi anche il settore del Lotto, che chiude il podio con 115€ e la consapevolezza di essere inattaccabile per gli altri giochi. Quelli a base sportiva infatti prendono solo

29€ al portafogli degli abitanti ogni 12 mesi, di certo non una cifra esorbitante. Ancora più indietro Bingo e Superenalotto, appaiati con 16€. Non riesce a decollare invece la categoria ippica, ancora incapace di smuovere i dati dallo zero. Il mercato dei cavalli non diverte tanto quanto le mac-

chine, forse perché richiede un po’ più di tempo e attenzione. Fatto sta che nell’interesse degli italiani le macchinette stanno iniziando a superare le macchine da corsa. Anche in Molise, dove la giocata alle slot sembra essere ormai diventata una sana abitudine.


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