Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 147 - venerdì 26 giugno 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Vittorino Facciolla
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Vittorino Facciolla. Riconosciamo all'assessore regionale che, sul proprio profilo facebook, in merito alla questione Scarabeo, ha criticato aspramente lo "starnazzare felici, ballerine, nani e professionisti dell'idiozia mi ha convinto che della vicenda giudiziaria di Massimiliano non se ne frega nessuno: il ludibrio di un uomo è l'occasione giusta per attestare al mondo la propria esistenza". Del resto, Scarabeo è stato subito scaricato dal suo stesso partito e da non pochi 'compagni' di aula.
Il Tapiro del giorno a Tecla Boccardo
Il Tapiro del giorno lo diamo a Tecla Boccardo. La segretaria regionale della Uil è sempre ondivaga nei suoi atteggiamenti di critica e di successivi ammiccamenti alla politica regionale molisana. La situazione imporrebbe, invece, una sferzata a questa classe politica che non è riuscita, in due anni e passa di governo, a risolvere un solo problema. Anche gli stessi iscritti al sindacato desidererebbero polso fermo e decisioni filate. Bastone e carota non sempre finiscono con il premiare quanti utilizzano tale metodo.
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Il Molise frana Elezioni regionali subito
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TAaglio lto
2 26 giugno 2015
“Frattura sta distruggendo il Molise” Il consigliere regionale, Michele Iorio, presenta anche a Campobasso il nuovo movimento I moderati del Molise, gli scontenti del modo di amministrare e di gestire il potere in chiave privatistica da parte del presidente della giunta regionale Paolo di Laura Frattura, e i cittadini che vogliono ritrovare il gusto di partecipare alle vicende politiche e amministrative, presenti alla convention indetta dal già presidente del Molise, Michele Iorio, presso il Centrum Palace di Via G.B. Vico a Campobasso. L’opposizione ha dunque rialzato la testa; ha trovato finalmente le motivazioni per riaprire un dibattito e per rianimare un confronto che partendo dalle emergenze del lavoro, della sanità e delle infrastrutture, possa trasferirsi nel campo strettamente politico per contestare al governo del centrosinistra, retto dai transfughi opportunisti di destra, il malessere della società civile molisana, il malgoverno della “Res pubblica”, la strumentalità del potere a stretti fini personali ed affaristici. L’attacco è al degrado etico e amministrativo di cui siamo tutti testimoni che però non è nuovo, essendo la storia regionale zeppa di stralci giudiziari, di facili arricchimenti, e di compromessi politici al ribasso, fino alla soglia dell’indecenza. La cronaca delle ultime ore, con un assessore regionale (Scarabeo) alle prese con la Giustizia e la carcerazione, concede all’incontro di
domami pomeriggio ulteriore materia per riflettere sull’urgenza di trovare gli antidoti giusti nel corpo ancora sano della società civile e di quella parte politica che meglio la inter-
preta. Da qui l’appello di Iorio alla partecipazione; ad entrare nella casa di vetro realizzata con la nascita del movimento che gli fa capo, per creare, insieme, una alternativa all’attuale governo regionale e alle sue conclamate insufficienze amministrative e gestionali. Discutere, confrontarsi, dichiarare, contestare, sollecitare, incidere, partecipare: nella casa di vetro “Insieme per il Molise” si vuole che accada questo, che riappaia soprattutto il gusto della conoscenza e dell’approfondimento dei problemi esistenti, delle difficoltà vissute e delle soluzioni possibili. Ma sarebbe un grave errore se alla denuncia delle carenze, dei di-
fetti, delle insufficienze dell’attuale governo regionale non seguisse l’indicazione di ciò che sarebbe necessario fare, e come fare, con quali uomini, con quali strumenti, con quali risorse, con quali programmi. Iorio e nessun altro tra i moderati impegnati in politica avrebbe potuto assumere l’iniziativa di riaccendere la passione, di reagire alla rassegnazione, di ritrovare le motivazioni necessarie per immaginare di nuovo i moderati la forza motrice della possibile risalita dalla china in fondo alla quale il Molise, con Paolo di Laura Frattura, è precipitato. E toccherà al già presidente aprire un processo di rinnovamento che facendo pulizia delle scorie ideologiche, dei falsi liberali, dei falsi “amici”, crei la possibilità di attingere energie intellettuali nuove dal mondo delle professioni, dell’imprenditoria, del lavoro, della cultura motivate e poste nella condizione di rappresentare concretamente il bisogno di cambiamento. Una convention che guardi avanti e non indietro, che non trascini pesi morti, che non sia di reduci ma di combattenti. Che sancisca il diritto/dovere di Iorio ad essere la trave portante del movimento e della sua ambizione a tradursi nell’alternativa al governo regionale di centrosinistra con una profonda, incisiva, concreta volontà di rinnovare. Per cambiare. Il Molise ha urgente necessità di credere di nuovo in se stesso, nella sua identità storica, nelle sue potenzialità inespresse, e di ritrovare la dignità perduta.
Il vice presidente della giunta regionale del Molise ed assessore alle politiche sociali, Michele Petraroia, a Roma s’è trasformato ecumenico Il vice presidente della giunta regionale del Molise ed assessore alle politiche sociali, Michele Petraroia, in funzione surrogatoria del presidente Frattura negli ambienti governativi e ministeriali, ha preso parte ieri a Roma alla riunione tra le Regioni, l’Associazione nazionale dei comuni italiani e il Governo sull’emergenza profughi, indetta in preparazione del vertice tra i Capi di Stato Europei dei prossimi giorni sulla stessa materia. In una nota diffusa poco prima di varcare la soglia della Sala Verde della presidenza del Consiglio dei ministri, ha anticipato il suo punto di vista sulla faccenda, sempre più emergenziale, dei migranti dall’Africa e dei profughi dalla zone di guerra. Contrariamente alle preoccupazioni esternate qualche settimana fa al prefetto di Campobasso sulla necessità di contenere le autorizzazioni alle strutture (private) di accoglienza, in quanto il Molise ha
Molise Libano d’Italia?
largamente superato il numero di profughi per ogni 10 mila residenti, influenzato dall’aria capitolina e dalla levatura istituzionale dell’in-
contro, ha cambiato radicalmente registro. Intanto se scagliato contro gli egoismi, gli arroccamenti e le indifferenze di importanti regioni del
Nord che con argomentazioni non condivisibili si sottraggono ai vincoli dettati dagli Accordi siglati in Conferenza unificata Stato – Regioni dell’11 luglio 2013, quindi ha affermato che il problema dei migranti va risolto a livello di Unione Europea, in ciò sfidando vistosamente Monsieur de Lapalisse. Dicevamo del cambio di registro. Contrariamente alle preoccupazioni esternate qualche settimana fa al prefetto di Campobasso sulla necessità di contenere le autorizzazioni alle strutture (private) di accoglienza, ha tenuto a sottolineare, con un’evidente punta d’orgoglio, che il Molise è la prima Regione italiana per numero di profughi accolti ogni 10 mila residenti, e pure attraversando
una crisi economica senza precedenti, è riuscita a gestire l’accoglienza umanitaria in modo dignitoso a dimostrazione che le resistenze della Lombardia e del Veneto sono destituite di fondamento. Pensare che in Libano ci sono campi profughi con oltre 1 milione di rifugiati dà il senso della misura sui 78 mila migranti accolti dall’Italia, che pur essendo un numero rilevante, non è tale da essere considerato ingestibile. Tantomeno nel Molise, qualora di migranti e profughi volessero mandarcene più di quanti ce ne toccano. Ci sarà un giorno in cui potremo confidare in un pensiero unico del Nostro? Dardo
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26 giugno 2015
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Le elezioni anticipate...che non ci saranno Il disastro politico ed amministrativo è conclamato ma aspettarsi elezioni anticipate non è realistico. Perchè... Cosa deve succedere ancora in questa regione perché il fallimento totale di due anni di governo Frattura venga riconosciuto, accettato e portato alle sue estreme, ma inevitabili, conseguenze? L’operazione di alchimia istituzionale che ha portato l’attuale governatore alla poltrona più prestigiosa della politica molisana non ha funzionato. Punto e basta. Una maggioranza che poggia le sue fondamenta sul Partito Democratico, divorato al suo interno da lotte di posizione che non trovano composizione, e su uno spettro di rappresentanza che va dal rosso retrò di Sel e Pdci (Ioffredi e Ciocca) al blù regimental e conservatore di profili come quelli di Cotugno e Niro, non poteva che finire sbattuta sugli scogli da mareggiate continue ed incontrollabili. I cartelli elettorali, messi insieme calcolatrice alla mano con l’unico scopo di prendere un voto in più del nemico (magari fosse solo un avversario), non funzionano più. Sempre ammesso che abbiano mai funzionato; sia a livello locale che su
scala nazionale. Cosa deve succedere ancora in questa regione perché chi ha ancora un briciolo di onestà intellettuale ammetta che quest’esperienza amministrativa deve essere chiusa quanto prima? Dell’assessore alle attività produttive Scarabeo non si
aveva nessuna traccia, per atti e provvedimenti di governo, prima che la cronaca lo travolgesse per tutt’altre faccende; sul commissario alla sanità Frattura abbiamo riempito colonne dopo colonne, raccontando del suo tragicomico impegno; l’assessore al
lavoro, Michele Petraroia, se solo avesse avuto risultati paragonabili per la metà alla sua inesauribile e magniloquente verbosità, avrebbe sistemato un bel pezzo della disastrosa situazione occupazionale molisana. Degli altri componenti della giunta vorremmo pur scrivere qualcosa ma è praticamente impossibile: non pervenuti. Nel frattempo sono passati due anni ed, in ordine sparso, abbiamo avuto la questione biomasse, le vertenze senza fine di GAM, Zuccherificio, formazione professionale, protezione civile, Molise Dati. Sulla sanità abbiamo già brevemente detto ma ci sarebbe da scrivere un libro. All’interno del partito Democratico abbiamo assistito a più match che in un fight club e verrebbe anche da ringraziarli perché almeno ci hanno dato l’impressione che esistesse un’opposizione a questa maggioranza, visto che quella formalmente deputata ad esserlo è fiacca come un messicano dopo pranzo. Insomma, un
disastro. Ma, a pensarci bene, ci sono almeno due buoni e motivi per cui è lecito non aspettarsi elezioni a breve termine. Il primo è che impiegati pubblici a diecimila euro al mese di stipendio al mese dovrebbero, di loro spontanea volontà, decidere di rinunciarvi e non è realistico; richiederebbe una dose di onestà intellettuale e di coraggio oggettivamente fuori scala per i tempi che corrono. Il secondo è che all’orizzonte non si intravede lo straccio di un progetto politico alternativo. Un progetto che sia organico, coerente, illuminato, radicato, trasparente; in una parola: credibile. Niente di niente, invece. Addirittura se il Movimento 5 Stelle decidesse di smetterla di giocare a fare il Giamburrasca delle istituzioni e decidesse di volersi seriamente sporcare le mani con la politica dei grandi (perché con la politica ci si sporca, alla fine), avrebbe più di una realistica chance. Ma tutto lascia pensare che ci toccheranno altri due anni di inetto consociativismo al potere.
In Molise si torni subito al voto di Ulisse Di Giacomo*
pati provocati in soli due anni dal governo regionale di marca PD. Cos’ altro deve ancora succedere perché’ questa cricca venga spazzata via e venga restituita ai molisani l’ opportunità’ di sceglierai una classe dirigente non compromessa? Quali altre sconcezze si devono ancora sopportare? Prima che Frattura distrugga anche il futuro di questa Regione, dopo aver distrutto tutto quanto era umanamente possibile, abbia la decenza di andarsene da solo, prima di essere cacciato Presidente Renzi, il Sindaco Marino
Ormai il degrado morale in questa Regione ha superato i limiti di guardia e della decenza. Il Presidente Paolo Di Laura Frattura e’ indagato per malversazione e appropriazione indebita in danno della Regione. L’ Assessore Regionale Scarabeo e’ stato arrestato ieri per truffa in danno della Regione. La Segretaria Regionale del PD Fanelli viene reintegrata in Regione con una delibera di Giunta a dir poco “dubbia”, e con una spesa di 80.000 euro all’ anno per 5 anni, a fronte dei 12.000 disoccu-
andrà’ a casa per molto meno e per colpe soprattutto di chi lo circonda. Non ha vigilato, non ha controllato, ma non è neanche indagato. In Molise, come Lei sa, siamo ben oltre, sotto tutti gli aspetti : politico, morale e penale. Il Molise si aspetta da Lei una presa di posizione chiara in proposito. Lei, nella veste di Presidente del Consiglio e di Segretario Nazionale del PD, ha il dovere di intervenire con immediatezza su questi fatti gravi e incresciosi, prima di esserne a sua volta travolto politicamente. *Senatore della Repubblica
“Frattura deve dimettersi” A sostenere la tesi è Michele Marone di Azione Civica Molise
TERMOLI. Il consigliere comunale al Comune di Termoli Michele Marone a nome del movimento politico Azione Civica Molise chiede le immediate dimissioni del presidente del consiglio regionale Paolo Di Laura Frattura ed il conseguente scioglimento dell’intero consiglio regionale. I recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto un assessore regionale si aggiungono all’azione politica decisamente poco esaltante del centrosinistra, già oggetto da tempo di contestazioni e critiche dalla maggior parte del popolo molisano.
“In relazione al recente evento di cronaca giudiziaria – spiega l’avvocato Marone - che ha interessato un componente della giunta regionale del Molise, risulta opportuno sotto il profilo politico che il Presi-
dente della Regione rassegni le dimissioni, con conseguente scioglimento del consiglio regionale. E’ impensabile, infatti, che in un momento storico come questo, caratterizzato da una grande sfiducia dei cittadini nella politica e, purtroppo, nelle istituzioni a causa di un quasi quotidiano coinvolgimento di parte della classe dirigente del Paese in questioni giudiziarie, si possa continuare a presiedere una giunta regionale che è stata minata sotto il profilo politico da un evento del genere”.
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4 26 giugno 2015
Le misure del Piano di sviluppo rurale a sostegno delle dinamiche collettive, dell’innovazione e dello sviluppo locale nell’incontro del Gal Innova Plus a Casacalenda
Tutti d’accordo: “Una legge regionale sui distretti non è più rinviabile”
L’agricoltura e la ruralità non hanno bisogno di propaganda e di comizi ma di fatti Un importante incontro quello promosso da Gal Innova Plus, ieri pomeriggio, a Casacalenda. Importante, per lo sviluppo del territorio, cioè di quel piccolo tesoro che ci appartiene solo nel momento in cui lo sappiamo spendere e rinnovare nei suoi valori e nelle sue risorse, avendo così la premura e l’impegno di trasferirlo alle future g e n e r a z i o n i . Soprattutto quello più marchiato di ruralità, e di agricoltura contadina legata alle tradizioni e alla qualità dell’origine, che è proprio del Molise e della gran parte delle mille Italia che compongono questo nostro Paese. Un incontro introdotto e coordinato da Giovanna Lepore, direttrice del Gal che ha sede a Larino, fortemente partecipato, che ha visto intervenire più relatori, tutti bravi nell’illustrare un quadro, per la ve-
rità un po’ confuso sotto l’aspetto normativo e ricco tutt’ora - come ha tenuto a sottolinearlo Serena Tarangioli, esperta Crea - di controversie
giurisprudenziali, nonostante i quindici anni di vita della legge di riconoscimento dei distretti. Quindici anni che non sono bastati a otto delle
venti Regioni italiane a recepire la legge e ad emanare una propria disciplina sui distretti. Fra queste otto Regioni c’è anche il Molise e questo, tenendo conto che cluster e reti d’imprese sono al centro dell’impianto strategico dei programmi di sviluppo rurale 2014-2020, crea problemi lungo un percorso che ha bisogno del coinvolgimento dei protagonisti delle aree rurali e dell’intero sistema agroalimentare m o l i s a n o . Un limite, una debolezza che, se non superate prontamente, possono rendere l’intero impianto dei distretti un’occasione persa, come tante in questa nostra realtà che ha un forte bisogno della sua agricoltura e della sua ricca ruralità, un valore distintivo del territorio molisano al pari della biodiversità. Ecco perché ripeto quanto detto giorni fa: l’agri-
coltura e la ruralità non hanno bisogno di propaganda e di comizi, ma di fatti, che, nel caso specifico, sono le azioni tese ad aggregare e a far dialogare i diversi protagonisti, sia pubblici che privati. In questo senso interessanti gli interventi (Francesco Esposito e Alessandro Tiantafyllidis) che hanno riportato esperienze vissute come quella del Gal “Monti del Reventino”, in Calabria, e quello della Val d Vara in Liguria, come pure i risultati ottenuti (Giovanna Zammarchi) nel territorio del Medio Molise e Fortore. Illustrate da Daniele Ciarlariello, prima dell’intervento conclusivo dell’assessore all’agricoltura Fcciolla, le misure del Psr del Molise a sostegno delle dinamiche collettive, dell’innovazione e dello sviluppo locale.
La questione morale, punto cruciale Precari della sanità, pronti i ricorsi di Vincenzo Musacchio Ancora una volta la questione morale si pone alla nostra attenzione come il punto cruciale da affrontare e divenuto prioritario non solo alla luce delle ultime vicende molisane in corso di accertamento ma anche per le altre inchieste giudiziarie oggetto di attenzione da parte della magistratura locale. Al di là delle singole responsabilità penali e non, è necessario riflettere se e come sia possibile porre rimedio a questo decadimento etico, culturale, politico e sociale. Quello che ci lascia esterrefatti e che contribuisce in modo perentorio ad allontanare i cittadini dalla politica e dalla “cosa pubblica”, è la sostanziale latitanza della politica di fronte a tutto ciò che sta accadendo. Ancora una volta, senza l’intervento preciso e puntale della magistratura, dobbiamo prendere atto che la politica (i partiti) non ha in sé gli anticorpi necessari ed indispensabili per combattere un contesto endemico ormai in piena metastasi. La questione morale, tuttavia, resta principalmente una questione politica. Il nodo da districare ora è quello di correre ai ripari e di porre in essere dei correttivi seri e, oserei dire, radicali. Correttivi non solo etici o morali - indispensabili se si vuole restituire efficacia,
trasparenza e credibilità al sistema - ma soprattutto di natura politica. Servono, in altre parole, regole chiare ed inderogabili per chi vuole fare politica, per chi vuole portare un contributo personale alla politica, per chi vuole candidarsi nella amministrazione pubblica, per chi vuole intraprendere - del tutto legittimamente - l’attività politica o amministrativa. Senza questa perentoria assunzione di responsabilità si corre il rischio di consegnare i partiti e la stessa vita amministrativa, e per l’ennesima volta, a personaggi che tutto perseguono tranne che il bene comune o l’interesse della collettività. In questo contesto ritengo che le valutazioni dei partiti, purtroppo, saranno decisive. Sarà inutile predicare il cambiamento, il rinnovamento, la moralità e la trasparenza e poi avere partiti dove questi principi sono puri richiami estetici. Si deve voltare definitivamente pagina evitando di riproporre, consapevolmente o meno, gli stessi vizi di chiusura dei partiti, di logiche autoreferenziali, di politici che vengono nominati grazie alle clientele e alle lobbies di potere. Mi auguro fortemente che i molisani in futuro giudicheranno soltanto i “comportamenti” che realmente vorranno voltare pagina. Tutto il resto è noia e chiacchiere al vento.
TERMOLI. Precari pronti alle carte bollate per difendere diritti acquisiti in anni e anni di lavoro nei reparti ospedalieri del Molise. Dalla diffida legale al ricorso al Tar (o in subordine al giudice del Lavoro) il passo è breve e ieri pomeriggio allo ‘Scrigno’, in tanti si sono recati per sottoscrivere la diffida presso lo studio Iacovino, nelle mani dell’avvocato giuslavorista Vincenzo Fiorini. Le decisioni assunte dall’Asrem in regime di precariato non accontentano davvero nessuno in Molise, o pochissimi, così in centinaia si sono decisi a rivolgersi alla magistratura per ottenere la tutela di diritti acquisiti e maturati in anni di servizio a garantire la funzionalità dei reparti ospedalieri. Decine e decine di loro ieri pomeriggio hanno raggiunto lo studio legale Iacovino a Termoli, per incontrare l’avvocato Vincenzo Fiorini e cominciare a istruire il ricorso che sarà presentato al Tar Molise, su cui pende già una diffida legale. “Siamo stanchissimi di essere precari – ci dice Patrizia – perché è una situazione veramente insostenibile visto soprattutto quello che sta succedendo ultimamente. La Asrem non sta rispondendo a quello che noi chiediamo e che è un nostro diritto, anzi, sta emanando dei decreti, a livello regionale, che vanno contro i precari, da una vita al servizio del cittadino per garantire i livelli assistenziali e stanno cercando, a mio avviso, di favorire gli infermieri delle regioni
limitrofe e questa cosa non può essere fattibile”. In campo anche l’associazione Movimento difesa del cittadino, con Donato Frate, anche lui giunto a dar man forte ai precati nell’ufficio ospitato al centro polifunzionale ‘Lo Scrigno’. “Noi siamo stati e sempre saremo presenti in tutte le occasioni in cui si tratta di difendere i diritti del cittadino, i diritti della sanità ed in questo caso specifico i diritti dei precari. I precari hanno un sacrosanto diritto che va assolutamente salvaguardato. Stiamo assistendo alla chiusura di ospedali ed alla chiusura di reparti; se non ci fossero stati i precari, nella regione Molise, gli ospedali e i reparti avrebbero chiuso da decenni. Quindi i precari vanno assolutamente stabilizzati e tutelati sotto ogni aspetto”.
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5 26 giugno 2015
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I Cristiano Sociali a sostegno del vescovo di Trivento e dell’Abruzzo
Ai molisani piace essere etorodiretti ed ubbidienti
Il cedimento territoriale si presta a molti equivoci primo fra tutti quello che nel Molise si vada formando una maggioranza e una coscienza che postuli l’annessione, la sottomissione (si dica come si vuole) del Molise E dagli con la storia che la salvezza delle zone interne del Molise, specie quelle della vallata del Trigno, è strettamente legata all’accordo con le zone interne dell’Abruzzo. Non s’è mai saputo che due debolezze possano fare una forza. Invece ne sono convinti i Cristiano Sociali del Molise che in una nota a firma del coordinatore nazionale, Mimmo Lucà, del coordinatore regionale, Piera Liberanome , cui s’è aggiunta Roberta Iacovantuono, tornano a rilanciare la del vescovo di Trivento, Domenico Scotti, e dei parroci della Diocesi, volta a sollecitare un incontro istituzionale dei presidenti delle giunte regionali dell’Abruzzo (Luciano D’Alfonso) e del Molise (Paolo Frattura) “per affrontare il tema del futuro delle aree interne”. Incontro che, nonostante l’alto magistero morale del vescovo e dei parroci, non c’è stato e che i Cristiano Sociali del Molise vorrebbero fortemente che ci fosse. A darli in qualche misura ragione hanno provveduto qualche settimana fa alcuni sindaci della vallata del Trigno che si sono portati a Pescara in delazione a “supplicare” il presidente a concedersi con tutto il suo potenziale politico e amministrativo in favore della creazione di un Polo scolastico nel territorio di Roccavivara in combinazione con alcuni altri paesi della vallata del Trigno, sponda abruzzese. Vescovo, parroci, sindaci sono orientati, come si può capire, a ritenere la Regione Abruzzo il loro punto di riferimento. Vescovo, parroci e sin-
di Giovanni Muccio Il Movimento regionale del Guerriero Sannita in riferimento alle nomine di Assessori esterni che il Sindaco di Isernia Luigi Brasiello ha ritenuto di effettuare è critico, deluso e amareggiato. Le dichiarazioni del primo cittadino Brasiello su tali nomine rappresentano solo parole senza senso per giustificare il proprio operato in un modo arrangiato. Senza nulla togliere ai neo Assessori, credo sia troppo facile stare affacciati alla finestra e non metterci la faccia nelle competizioni politiche per poi di fatto ritrovarsi nell’agone politico senza colpo ferire. Non credo che nell’aAssise comunale non vi siano professionisti competenti, affidabili o rappresentativi dell’identità isernina e pronti a mettersi a disposizione della propria città. Forse, caro Brasiello, non troviamo tra i Consiglieri comunali, e qui hai ragione, cognomi blasonati che
daci sono convinti della inconsistenza della Regione Molise. E su questo è difficile dar loro torto. Ma il cedimento territoriale si presta a molti equivoci, primo fra tutti quello che nel Molise si vada formando una maggioranza e una coscienza che postuli l’annessione, la sottomissione (si dica come si vuole) del Molise alla consorella. Ciò invita a confermare che il Molise e i molisani siano affetti da minorità. Cioè, pur avendo intelligenza e coscienza di sé, avrebbero bisogno di essere guidati, di qualcuno cui obbedire. Da circa 7 anni il Molise e i molisani, infatti, stanno ubbidendo ai sub commissari alla sanità mandati da Roma. Ora vorrebbero farsi guidare e ubbidire al presidente D’Alfonso. A sostegno
della loro tesi, e per andare incontro al vescovo, ai parroci e ai sindacaci che sono andati col cappello in mano dal presidente dell’Abruzzo, i Cristiano Sociali raccontano questo stato di fatto delle aree interne: “Spopolamento, desertificazione sociale, tagli ai servizi, fuga dei giovani e carenza di risorse accentuano i disagi dei territori penalizzati da scelte strategiche che hanno orientato gli investimenti lungo la fascia costiera o nei grandi centri urbani a danno delle vocazioni di sviluppo e delle potenzialità di ampie aree collinari e montane lasciate al proprio destino da decenni di politiche miopi e poco lungimiranti. E’ indispensabile ribaltare il tavolo nazionale che dal 1986 ha sostituito gli aiuti al Sud con
gli incentivi al Nord inventandosi una “Questione Settentrionale” che ha sottratto soldi ai poveri per rafforzare i ricchi. Basta insensibilità ed indifferenza da parte di politiche nazionali basate sul numero degli abitanti che danneggiano le aree interne, i paesi più piccoli e le zone svantaggiate di colline e di montagne. Bisogna modificare questo impianto culturale e ripartire dai diritti delle persone e dal sostegno a chi è rimasto più indietro ed è più debole, ponendo termine alla confusione tra approccio manageriale delle istituzioni ed etica delle responsabilità di chi amministra”. Impossibile non essere d’accordo. Ma cosa c’entri tutto quanto detto con la necessità di andare a Canossa? Vescovo, parroci e sindaci e Cristiano sociali si diano una mossa a mettere sulla graticola il governo regionale dell’imberbe (politicamente parlando) Frattura, a pretendere che realizzi una programmazione equa, che stabilisca le priorità, che le risorse di cui il Molise al pari dell’Abruzzo riceve dallo Stato e dall’Europa siano volte alla produzione e allo sviluppo del territorio nella sua integralità e non ad ingrassare il parassitismo politico e amministrativo. Vescovo, parroci, sindaci e Cristiano sociali li vorremmo vedere contro il senso di minorità che in qualche modo sostengono e professano. Dardo
Brasiello e Frattura promesse non mantenute fanno la differenza, ma certamente troviamo giovani di belle speranze, laureati e professionisti , che hanno condiviso un percorso politico mettendoci faccia, soldi, sacrificio e speranza. Credo ormai che la politica isernina rispecchi molto quella regionale, Brasiello uguale a Frattura, si premiano gli amici e gli amici degli amici, offendendo tutti coloro i quali hanno dato l’anima per un ideale, affrontando le varie competizioni politiche , di certo non secondi a questi signori, che ora siedono nelle stanze del potere. Promesse programmatiche non mantenute come se il cittadino fosse un mezzo e non l’attore principale da rispettare. Ancora una volta dalla periferia al centro...le promesse sono parole al vento, una politica distaccata
dalle reali esigenze del cittadino, una politica che naviga a vista senza bussola, avendo quale unico scopo la salvaguardia della propria persona. Oggi il Popolo isernino e quello molisano rimpiangono i D’Uva, Petrocelli, Tedeschi, Vecchiarelli, Sedati, D’Aimmo, San Martino, Di Domenico, politici di tutto rispetto che hanno fatto grande la realtà pentra e il Molise intero, una realtà che si sta sgretolando ,impoverendosi sempre di più sotto il profilo sociale ed economico, a causa dell’incompetenza amministrativa e politica di politici mediocri che si ritrovano dalla sera alla mattina a governare macchine amministrative complesse . I risultati sono sotto gli occhi di tutti i cittadini, che si aspettavano il cambiamento. Mi auguro che questi giovani,
preparati e vogliosi consiglieri comunali, che siedono tra i banchi di Palazzo San Francesco, non accettino passivamente di essere scavalcati perchè non sono secondi a nessuno e il silenzio proprio da parte di giovani che tanto hanno dato in prima persona è il segnale di un non ritorno. E’ la fine di una speranza che molte persone di una certa età hanno. Ancora una volta dalla periferia al centro...le promesse sono parole al vento, una politica distaccata dalle reale esigenze del cittadino, una politica che naviga a vista senza bussola, avendo quale unico scopo la salvaguardia della propria persona. Oggi il Popolo isernino e quello molisano rimpiangono i D’Uva, Petrocelli, Tedeschi, Vecchiarelli, Sedati, D’Aimmo, San Martino, politici di
tutto rispetto che hanno fatto grande la realtà pentra e il Molise intero, una realtà che si sta sgretolando ,impoverendosi sempre di più sotto il profilo sociale ed economico, a causa dell’incompetenza amministrativa e politica di politici mediocri che si ritrovano dalla sera alla mattina a governare macchine amministrative complesse . I risultati sono sotto gli occhi di tutti i cittadini, che si aspettavano il cambiamento. Mi auguro che questi giovani, preparati e volenterosi consiglieri comunali, che siedono tra i banchi di Palazzo San Francesco, non accettino passivamente di essere scavalcati perchè non sono secondi a nessuno e il silenzio proprio da parte di giovani che tanto hanno dato in prima persona è il segnale di un non ritorno. E’ la fine di una speranza che molte persone di una certa età hanno, riservato nei con fronti dei giovani e di una nuova politica.
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Campobasso
26 giugno 2015
Occhito e Liscione, risorse importanti La due giorni della Goletta dei laghi per lo sviluppo di un turismo sostenibile CAMPOBASSO. Due giorni di proposte, idee, confronto aperto e costruttivo sul futuro dei bacini lacustri del Molise, ovvero il lago di Occhito (confine naturale di 10 km condiviso con la Puglia) e il lago Liscione, entrambi in provincia di Campobasso. Due risorse naturali imprescindibili per lo sviluppo di un turismo ambientale sostenibile, ma anche per la promozione di attività sportive “open air”, sempre più praticate da migliaia di sportivi italiani e stranieri. Un’occasione unica per la regione molisana, che può trarre dalle sue bellezze numerosi van-
taggi, in primis quello di evitare ennesimi progetti di consumo del suolo. Il tema principale del convegno, svoltosi a Macchia Valfortore presso l’agriturismo Horse’s House e orga-
nizzato dal circolo Legambiente “Cirese” insieme a Legambiente Molise e Puglia, è stato quello relativo all’individuazione di buone pratiche per una gestione integrata dei bacini lacustri molisani, risultato
raggiungibile anche e soprattutto tramite un netto e necessario miglioramento dei collegamenti tra i principali capoluoghi di prossimità e quelli del Molise, ad oggi assolutamente insufficienti e malmessi. “Le richieste del territorio sono inequivocabili – dichiara Maria Assunta Libertucci, presidente di Legambiente Molise – e anche da parte dei sindaci della zona è stato lanciato un chiaro grido d’aiuto per quanto riguarda la manutenzione delle arterie viarie intorno al lago di Occhito. Ricordiamo inoltre che gestione integrata significa anche attenzione alla sostenibi-
lità e rispetto della biodiversità, caratteristica identificativa di questo invaso”. La maggior parte dei sindaci presenti, infatti, ha posto l’accento sulla necessità di aggiungere un ulteriore strumento per la fruizione del sito naturalistico. “Un risultato senza dubbio rilevante che scaturisce dal convegno del 23 – aggiunge Giuseppe Faioli del circolo Legambiente di Campobasso – è la volontà da parte della Regione di aprire un tavolo che conduca alla creazione di un contratto di lago. Non possiamo che esserne ampiamente soddisfatti, purché non rimanga una promessa”.
Club 500 Campobasso, “i nostri primi 10 anni” A Campobasso, il Raduno del 27-28 giugno per la festa del decennale Sabato 27 e domenica 28 giugno si rinnoverà l’appuntamento con il raduno nazionale del Club 500 di Campobasso.Per celebrare al meglio la sua 10.a edizione, l’evento quest’anno porterà lungo le strade della città la carovana delle piccole e amatissime vetture Fiat per un intero weekend. Saranno più di 200 gli equipaggi previsti, provenienti da diverse regioni limitrofe, che si ritroveranno alle 12.00 di sabato presso l’Hotel “Le Cupolette” in C.daS.Maria delle Macchie Vinchiaturo (CB). Qui verranno effettuate le iscrizioni al raduno e ogni equipaggio verrà omaggiato con una selezione di prodotti tipici locali. Alle 15.00, sul piazzale antistante l’Hotel “Le Cupolette”, il programma del primo giorno prevede un’imperdibile percorso di abilità per diverse categorie di vetture. La giornata si concluderà con un’esclusiva cena all’aperto, offerta
dal Club 500 Campobasso, riservata a tutti gli iscritti al raduno. Ad allietare la serata sarà la musica dal vivo del gruppo “I Giramondo”. Domenica 28 giugno, come da tradizione, il ritrovo è fissato per le 8.00 del mattino lungo Corso Vittorio Emanuele (Campobasso). Qui si potrà ammirare lo schieramento delle Fiat 500 partecipanti ma anche assistere allo spettacolo offerto dai Gruppi Sbandieratori e Musici del Castel Monforte, in collaborazione con l’Associazione Pro Crociati e Trinitari. «Il ‘500 incontra le 500. Non potevamo chiedere di meglio per questo 10° Raduno. Mostrare le grandi tradizioni molisane, la nostra storia e le bellezze del nostro territorio ai tanti appassionati che giungeranno da altre regioni per noi è sempre motivo di grande or-
goglio - tiene a sottolineare il presidente del Club, Giuseppe Luisi -. In più quest’anno ci sarà per loro la possibilità di soggiornare per due giorni, un’occasione unica per condividere ancora meglio questa grande passione per le Fiat 500. Dieci anni sono tanti - conclude -, raggiungere la doppia cifra è un traguardo importante per il nostro Club, ma non sarà l’unico, ne siamo certi». Alle 12.30 partirà il giro turistico che porterà gli equipaggi lungo le vie più caratteristiche della città di Campobasso e del comune di Vinchiaturo. La giornata proseguirà e si concluderà all’Hotel Le Cupolette, dove oltre al pranzo, verranno premiati gli equipaggi: il più numeroso, quello arrivato da più lontano, la 500 più vecchia. Ma sono solo alcune delle sorprese in programma!
Importante convegno scientifico di rilievo nazionale alla Fondazione “Giovanni Paolo II” sulle patologie endocrino-metaboliche Nel corso dei lavori, verrà assegnato un premio alla memoria del Giudice Giovanni Falcione “Le patologie endocrino-metaboliche – approccio clinico-chirurgico e nuovi orizzonti terapeutici” è il titolo del convegno, accreditato ECM, in programma venerdì 26 giugno 2015 dalle ore 9.00 presso la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” di Campobasso. Parteciperanno alcuni dei maggiori esperti provenienti dai più importanti Centri nazionali, significativa la presenza degli specialisti del Policlinico “Gemelli” che collaborano stabilmente con la Fondazione. Presiedono il corso, infatti, il Prof. Rocco BELLANTONE, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Prof. Alfredo PONTECORVI, Direttore del-
l’U.O.C. di Endocrinologia del Policlinico “Gemelli” di Roma, e il Prof. Fabio PACELLI, Direttore del Dipartimento di Oncologia della Fondazione, insieme al Prof. Maurizio GASPERI, professore di Endocrinologia all’Università del Molise con cui da tempo di è avviato un rapporto di proficua collaborazione. Coordinatori del corso sono: il dott. Pietro PRINCI, Chirurgo endocrino presso la Fondazione “Giovanni Paolo II” e il dott. Fabio ROTONDI. Direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Generale ed Oncologia della Fondazione. Interverranno, tra gli altri, il Direttore Generale dott. Mario Zappia e il Prof. Luca Brunese, Pro Rettore e Direttore del Dipartimento di Medicina dell’Università del Molise (si allega programma completo ). Gli organizzatori hanno voluto dedicare un “premio oncologico” alla me-
moria del Giudice Giovanni Falcione, recentemente scomparso. Molto conosciuto e stimato in Regione, si è impegnato anche per sostenere e promuovere la ricerca scientifica e l’assistenza sanitaria d’eccellenza. Questo importante riconoscimento verrà assegnato ad una personalità del mondo scientifico, che si è distinta nell’attività clinica e di ricerca. Un’occasione per ricordare un “grande uomo” a cui tutti sono ancora profondamente legati e allo stesso tempo sostenere la ricerca soprattutto in ambito oncologico. Sei milioni di italiani soffrono di una malattia della tiroide. Negli ultimi 20 anni i casi di tumore sono aumentati di oltre il 200%, le malattie autoimmuni (come la tiroidite di Hashimoto) sono triplicate. Le donne soffrono di disturbi tiroidei da 5 a 8 volte più degli uomini. Gli screening ecografici effettuati negli anni
scorsi rilevano che il 30 al 50% delle persone esaminate presenta noduli. Sono più frequenti nel sesso femminile e nelle aree con deficit di iodio, anche se di grado lieve, come molte regioni dell’Italia. L’assoluta maggioranza dei noduli tiroidei è benigna e solo il 5% rappresenta un tumore. I noduli tiroidei sono nella grande maggioranza dei casi benigni, ma impongono al medico l’obbligo di escludere la presenza di una neoplasia maligna, che è la più frequente tra i tumori del sistema endocrino e costituisce circa l’1% di tutti i tumori. Fortunatamente nella grande maggioranza dei casi i tumori della Tiroide sono scarsamente aggressivi e facilmente curabili, tanto che si può parlare di completa guarigione in quasi il 95 per cento dei pazienti. Si parlerà anche di altre patologie tu-
morali endocrine come l’iperparatiroidismo che colpisce le paratiroidi e può creare disturbi come calcoli renali, osteoporosi e dolori ossei muscolari. Una sessione sarà dedicata all’obesità, patologia in crescente aumento soprattutto in Molise dove si registra il più alto tasso di incidenza a livello nazionale in proporzione al numero di abitanti. All’evento sono stati assegnati 6,6 crediti ECM per le seguenti categorie: Medico chirurgo, Infermiere, Tecnico Sanitario di Radiologie Medica, Dietisti, Logopedisti, Biologi, Tecnici di Audiologia e Foniatria, Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, Fisioterapisti. L’iscrizione è gratuita ed avverrà mediante l’invio della scheda di iscrizione allegata alla brochure, via fax al numero: 0874.312730 o via mail all’indirizzo: ricerca@fgps.it.
Campobasso
7 26 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Oggi consiglio comunale monotematico sull’urbanistica
Un dibattito monco e pleonastico
Se si fosse aspettato l’esito del concorso internazionale d’idee per la realizzazione della sede regionale sull’area dell’ex Romagnoli si sarebbe potuto allargare l’orizzonte oltre gli angusti confini dell’insieme dei problemi urbanistici accumulati in decenni di approssimazione, di qualunquismo, di favoritismi in cui s’è venuto componendo lo sviluppo della città, dei quartieri, e delle periferie Fossimo stati nei panni dei consiglieri d’opposizione al sindaco Battista (Coralbo, Cancellario, Tramontano, Pilone, Scasserra, Di Bartolomeo, Pascale, Cretella, Felice e Praitano) avremmo aspettato l’esito del concorso internazionale d’idee per la realizzazione della sede regionale sull’area (parziale) dell’ex Romagnoli, per discutere monotematicamente, come intendono fare oggi (se il consiglio comunale avrà il numero legale), di urbanistica in generale, di governo e sviluppo del territorio con particolare riguardo alla legge regionale Piano Casa. Aspettando, avrebbero potuto allargare l’orizzonte oltre gli angusti confini dell’insieme dei problemi urbanistici accumulati in decenni di approssimazione, di qualunquismo,
di favoritismi in cui s’è realizzato lo sviluppo della città, dei quartieri, e delle periferie; problemi che costituiscono la base su cui intendono confrontarsi in consiglio con la maggioranza (se accetterà il confronto). Il concorso internazionale, peraltro prossimo ad essere svelato (la commissione valutatrice ha accelerato il passo), ha raccolto circa 90 proposte d’intervento da ogni angolo del mondo, il cui impatto, per la qualità degli studi urbanistici che hanno risposto, sicuramente contiene valori progettuali straordinari, tali, comunque, da aprire un diverso orizzonte al pur necessario e inevitabile dibattito che la minoranza ha deciso di avviare. Su quei diversi presupposti, il dibattito avrebbe avuto ben altro significato da quello che invece si
annuncia, ancora una volta incentrato su problemi, valutazioni e argomentazioni che negli anni sono andati e venuti, spesso sconclusionatamente, nel confronto consiliare. Vedere con quale occhio i partecipanti al concorso internazionale d’idee hanno preso in esame l’area interessata alla sede, il progetto della sede stessa e la connessione con l’area murattiana e con i quartieri circostanti; vedere con quale prospettiva hanno preso in considerazione le ricadute di quell’intervento sul tessuto urbano, avrebbe dato materia nuova ed abbondante per discutere, per mostrare il livello professionale, politico e amministrativo di ciascuno rispetto al divenire edilizio ed urbanistico del capoluogo. Occasione mancata e di
nuovo, quindi,dovranno arrovellarsi su faccende note ed arcinote di basso cabotaggio (lottizzazioni abusive, Piano regolatore, edilizia contrattata, la cosiddetta perimetrazione Lucarino e il mai sufficientemente deprecato Piano Casa regionale eccetera eccetera), e su sottintesi contrasti partitici e politici. Di nuovo il consiglio (se avrà il numero legale) dovrà piegarsi inevitabilmente alla polemica più che alla analisi dell’esistente e della sua auspicabile e possibile modificazione dello stato delle cose, come certamente s’imporrà che avvenga non appena gli amministratori comunali e i cittadini verranno a conoscenza delle proposte progettuali scaturite dal concorso internazionale d’idee per la realizzazione della sede regionale. Le pre-
messe del confronto consiliare odierno (sempre che si raggiunga il numero legale) sono: Il disordine urbanistico; la politica di gestione del territorio negli ultimi 30 anni dannosa per le politiche territoriali, economiche, sociali e culturali; l’entrata in vigore dal 2009 della cosiddetta legge regionale Piano Casa che ha contribuito ad alterare negativamente gli equilibri urbanistici esistenti, e il mancato intervento di pianificazione territoriale previsto da taluni articoli della legge regionale Piano Casa, lasciando ad altri il governo del territorio. Bisogna sempre accontentarsi di ciò che passa il convento. Dardo
“Attuare subito lo sblocco del patto di stabilità”
L’Ance sollecita il Comune di Campobasso a prendere una decisione CAMPOBASSO. Fino a 97 milioni messi a disposizione dal Governo per esclusione dal patto di stabilità dei lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio entro il 30 giugno. “Va sfruttata l’occasione fornita dal Governo ai Comuni di derogare per quasi 100 milioni al Patto di stabilità”. Così il Presidente del-
l’Ance Molise, Umberto Uliano, si rivolge all’Amministrazione invitandola a cogliere a pieno la possibilità di derogare al Patto di stabilità interno nel 2015 per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio. Il recente Decreto Legge 78/2015 del 19 giugno consente, infatti, alle amministrazioni comunali che ne facciano richiesta entro il 30 giugno, di accedere extra patto
fino a 97 milioni di euro per interventi diffusi sul territorio. “Di questi tempi sarebbe assurdo far cadere nel vuoto questa opportunità”, continua Umberto Uliano che aggiunge: “il nostro territorio ha urgente bisogno di interventi sulle scuole e contro il dissesto idrogeologico che non possiamo rimandare solo per mancanza di fondi, intoppi burocratici o contenzioso amministrativo.”
Vitelieù e il popolo sannita Al circolo Sannitico di Campobasso la presentazione del libro accompagnata da una degustazione guidata dall’Onav di vini CAMPOBASSO. Al Circolo Sannitico la presentazione del libro “Vitelieù” di Nicola Mastronardi. “Montani atque agresti”, così definiva Tito Livio gli abitanti di queste zone: guerrieri, pastori e contadini, spirito bellicoso e amore per la terra. La propria terra. Vino e territorio. La storia, enunciata magistralmente dall’amico Nicola Mastronardi e con la voce di Stefano Sabelli e il vino, raccontato dagli assaggiatori della delegazione Onav Molise attraverso i due vini dell’azienda Angelo D’Uva di Larino che rievocano, nei nomi, quella civiltà: Safinim, espressione politica e nazionale insieme e
Kantharos, anfora vinaria per bere rinvenuta in diverse sepolture scoperte sul territorio molisano e incastonato in uno dei mosaici rinvenuti in una Domus romana di Larino. Del resto, proprio i Sanniti pentri e frentani, in contatto, attraverso le vallate fluviali e le grandi vie della transumanza, i primi soprattutto con il Lazio e l’Etruria campana e i secondi con l’Apulia e la Magna Grecia,
hanno conosciuto ben presto la ritualità legata al consumo del vino. Nella completa assenza di fonti scritte, sono tuttavia numerosi i segni della presenza di Dioniso nella cultura e nella religione dei Sanniti. Un amore per la propria terra che è passata, anche, attraverso il frutto della vite e oggi continua a presentarsi sulle nostre tavole. Ecco, la cultura del territorio, le nostre origini, la nostra storia. E dimostrato, così, come fatto dagli assaggiatori dell’Onav Molise, che un calice di vino racconta una verità: quella della sua terra con la descrizione degli odori, dei colori e della cultura del nostro territorio.
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Isernia
26 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Polizia Municipale, sospeso lo sciopero
L’assemblea del personale in servizio a Isernia ha preso atto degli impegni dell’amministrazione ISERNIA. A seguito dell’incontro tenutosi presso la Prefettura di Isernia in sede di tentativo di conciliazione ex art. 2 della L. 146/90 e s.m.i. nel quale la Cisl prima di esprimersi ai fini dell’esito conclusivo si era riservata di sottoporre lo stato negoziale al personale in una opportuna assemblea, si comunica che:
1. In data 24 giugno 2015 si è tenuta l’assemblea del personale in servizio presso il Comando Polizia Municipale ; 2. Il numeroso personale intervenuto, appartenente alle cat. D, C e B, dopo essere stato informato dei lavori svolti in sede conciliativa, ha concordato, relativamente alla determinazione di esito positivo della
esperita conciliazione, di accogliere gli impegni assunti dall’amministrazione; La Cisl-Fp in attesa che tali impegni siano effettivamente rispettati e siano posti in termini concreti di fruibilità entro un ragionevole lasso di tempo, sospende l’indizione dello sciopero previsto per il 28 giugno 2015; mantiene lo stato di agita-
zione; si riserva in caso di inerzia e/o mancata attivazione relativamente ai 13 punti da parte dell’amministrazione di proclamare lo sciopero in date da decidere tra il 4/5 Agosto e fino al 26/27 Settembre p.v. . Nelle stesse more la Cisl-Fp in nome e per conto del personale di polizia municipale e degli ausiliari del traffico CHIEDE di essere sentita e/o
informata formalmente , prima del servizio del 28 e 29 giugno prossimi, per avere garanzia di idonea copertura finanziaria per le prestazioni di servizio da parte del personale di polizia municipale ed ausiliari del traffico. Oltre che per avere tutele nelle predisposizioni ed articolazioni dei servizi per tutto il personale.
“Siamo fuori dalla maggioranza” Sel e Psi, rappresentati dal consigliere Antonelli non si sentono più di sostenere Brasiello ISERNIA. Si sono riuniti ieri segretari regionali e provinciali di Sel e Psi e la rappresentante in Consiglio Comunale Avvocato Bice Antonelli. Appresa la notizia della nomina di due nuovi assessori al Comune di Isernia, riteniamo doveroso chiarire la nostra posizione, soprattutto per rispetto nei confronti degli oltre 600 elettori che ci hanno dato il consenso in occasione delle ultime elezioni amministrative. Come già dichiarato in più occasioni, il gruppo politico Sel-Psi, rappresentato in Consiglio Comunale dall’avvocato Bice Antonelli, ha più volte sollecitato maggiore coinvolgimento nelle decisioni e maggiore incisività amministrativa, non rivendicando già da tempo nes-
sun posto al sole, ma una più forte coesione gestionale della macchina amministrativa, attraverso scelte ragionate, condivise e chiare sia nel metodo che nel merito. Come già dichiarato in occasione della seduta per la discussione sul Bilancio, senza una vera programmazione politica per la città, non è possibile raggiungere gli obiettivi utili a garantire soluzioni e benessere per le cittadine ed i cittadini di Isernia. La designazione di due nuovi assessori, persone verso le quali nulla abbiamo da contestare, non è però scelta condivisa con nessuno, né con i partiti, né con i consiglieri ed è dunque un atto gravissimo verso le forze politiche e gli eletti, che rappresentano sempre e comunque i cittadini.
L’intensa azione amministrativa dell’Avvocato Bice Antonelli, rappresentante del gruppo Sel-Psi in Consiglio Comunale, da sola non può garantire i risultati per i quali, assieme alla coalizione, ci siamo candidati al governo della città. È ormai evidente che l’impegno profuso da Sel-Psi prima in campagna elettorale e poi nell’azione amministrativa, non è meritevole di considerazione alcuna, nemmeno su scelte così importanti. Riteniamo pertanto necessario prendere le distanze politiche da questa amministrazione, sentendoci fin da subito, liberi da vincoli di maggioranza, per il bene della comunità che vogliamo rappresentare.
Siamo al salto dello squalo di Costantino Kniahynicki In cinematografia il salto dello squalo è il momento in cui una fiction, attraverso una svolta narrativa folle, ridicola o incoerente, inizia il suo inesorabile declino. E la nomina dei due assessori esterni da parte di un Sindaco che ormai palesemente si arrampica sugli specchi è, per la gioia di tutti noi, il salto dello squalo per il comune di Isernia. Sia ben chiaro, nulla da dire sui due nuovi assessori, professionisti encomiabili e rispettati da tutti, ma che il collodiano Sindaco nomini assessore l’avv. Veneziale che fino a pochi giorni fa usciva sui giornali con articoli
bomba sparando a zero sull’incapacità politico-amministrativa di Brasiello e chiedendone più volte la testa, pare quantomeno sospetto, qualcosa deve essere cambiato, forse l’avv. Veneziale ha cambiato idea sul Sindaco (ma ne dubito fortemente) o forse il Sindaco si è destato ed ha preso coscienza della sua manifesta incapacità nominando appunto chi, pubblicamente, gli ha sempre detto di non valere nulla (politicamente, sia ben chiaro, che l’orgoglioso Sindaco non si indispettisca). Ma anche la nomina dell’avv. Di Nezza lascia perplessi, possibile che
non esista tra i consiglieri eletti qualcuno che abbia le stesse capacità professionali con il valore aggiunto del mandato popolare? Sicuramente esistono, ma non per il Sindaco che non si fida della sua maggioranza e sceglie persone esterne adducendo la scusa della rinuncia all’indennità, ma l’anello al naso non ce l’ha nessuno, tutti sappiamo che il tetto di spesa per gli assessori è fissato a monte, pertanto per garantire un compenso ai nuovi, gli attuali assessori avrebbero dovuto rinunciato ad una quota del loro “stipendio”. Ma la colpa è tutta dei consiglieri di
maggioranza che, come sempre, sollevano polvere ma, nel momento dei fatti, si mettono in riga allineati e coperti, abbassano il capo, al più intervengono in maniera garbata, ma alla fine votano compatti contraddicendosi al grido di signorsì signore! A loro, pedine sacrificali di un gioco che ancora non comprendono, voglio chiedere quando si desteranno dal coma, quando alle chiacchiere faranno seguire i fatti, quando scioglieranno le catene che li vincolano a giochi di potere, quando inizieranno a rispettare il mandato asse-
gnatogli dai cittadini, quando inizieranno ad amare la propria città. Non c’è bisogno di ribadire la nostra volontà di tornare al più presto alle urne, per questo mi aspetto che siate voi, amici di maggioranza, a presentare al più presto una mozione di sfiducia dei confronti di un Sindaco che, in questo particolare periodo storico, non è in grado di ricoprire quella carica, Isernia ha bisogno di un Sindaco di carattere che le restituisca dignità istituzionale e non di un Pinocchio che sorrida e abbracci Frattura.
Furti, droga ed altri reati Operazione dei Carabinieri. Recuperata refurtiva e sottoposti a sequestro sostanze stupefacenti e rifiuti speciali Una vasta operazione ha impegnato i Carabinieri in varie zone della provincia di Isernia, per contrastare in particolare i reati predatori, lo spaccio di stupefacenti e il fenomeno dello smaltimento illecito dei rifiuti. Ad Isernia, una 40enne del posto, è stata denunciata per furto aggravato perpetrato all’interno di un esercizio commerciale. La donna è stata sorpresa dai Carabinieri della locale Stazione, subito dopo aver asportato prodotti casalinghi per l’ammontare di alcune decine di euro. La refurtiva è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario. E sempre per furto aggravato, i Militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Venafro, hanno denunciato un 35enne del luogo, quale responsabile del furto di un paio
di orecchini in oro posti a decoro della statua della Beata Vergine Maria ubicata all’interno di una chiesa cittadina. I Carabinieri sono arrivati all’identificazione dell’autore del furto, in quanto lo stesso aveva tentato di disfarsi degli oggetti sacri rivendendoli al titolare di un compro-oro locale. Anche in questo caso la refurtiva è stata recuperata. Gli stessi Militari hanno anche denunciato un 21 enne di Pozzilli, un 24enne ed un 25enne di Isernia, poiché trovati in possesso di alcuni involucri contenenti “hashish”. Le dosi sono state sottoposte a sequestro mentre i tre sono stati denunciati per detenzione illegale di sostanze stupefacenti. Sono in corso ulteriori indagini per accertare se la droga fosse per uso personale o se destinata
all’attività di spaccio. A Monteroduni, i Militari della locale Stazione, hanno denunciato un 40enne ed un 50enne del luogo, per smaltimento illecito di rifiuti speciali. I due, avevano realizzato su un fondo di loro proprietà, una discarica abusiva di rifiuti speciali consistenti in rottami ferrosi, materiali di scarto edile, elettrodomestici in disuso, batterie esauste ed altri materiali plastici altamente inquinanti. L’area è finita sotto sequestro. Infine ad Agnone, i Militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia hanno denunciato un pregiudicato del luogo per violazioni ad alcune prescrizioni di una misura cautelare cui attualmente è sottoposto.
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Termoli
26 giugno 2015
L’estate delle associazioni sulla cresta dell’onda
Il calendario degli eventi estivi dell’associazione Demetra PETACCIATO. Si chiama “Naturalmente sulla costa molisana” il calendario degli eventi estivi dell’associazione Demetra realizzato con il patrocinio dalle amministrazioni comunali di Termoli, Petacciato e Campomarino. A introdurre il progetto c’erano i referenti delle amministrazioni costiere tra cui Paola Cantelmi, – Presidente consiglio comunale Campomarino, che ha affermato: “sicuramente questo è un calendario variegato che soddisferà tutte le fasce di età e che vedrà la realizzazione di laboratori per bambini escursioni mostre fotografiche sicuramente un calendario che soddisferà sia le richieste degli amanti della natura ma anche qualcuno che si approccerà per la prima volta nella nostra costa. Un calendario che apre una stagione estiva ricca di eventi e nel pieno ri-
spetto del nostro territorio e compatibile con le nostre risorse naturali, che valorizza la nostra costa molisana. Un calendario che abbraccia tutte le fasce di età, eventi che riguardano la nostra natura e il nostro ambiente. Si spera che questa sia la direzione giusta ormai sicuramente non si può più pensare a compartimenti stagni ma bisogna fare rete e cercare una identità comune che è quella della costa molisana proprio per andare oltre quelli che sono i
confini della nostra regione e quelli che limitano il nostro territorio”. Presente anche Filomena Florio, assessore comunale di Termoli, che afferma: “l’offerta turistica della nostra costa deve essere unitaria, non ha senso dividere i Comuni e da questa iniziativa ne devono partire anche altre di promozione dell’interno della regione. La costa deve essere intesa come volano per la promozione turistica, per portare turisti anche all’interno e non fermarsi qui.
In tal senso, il calendario Demetra è un’offerta aggiuntiva che si colloca nel contesto del turismo che apprezza di più la natura, i ritmi lenti, l’attenzione all’ambiente, al problema dei rifiuti, questa è la motivazione per la quale siamo inseriti quest’anno in questo calendario e speriamo di poter collaborare ancora nel corso dei prossimi anni in questa direzione e in questo senso. Coinvolgeranno grandi e piccoli sono offerti dirette alle varie fasce di età dai ragazzini impegnati in lavori di riciclo e costruzione di piccoli oggetti utili all’ambiente ad offerte di viaggi per conoscere il nostro territorio anche quello un po’ più interno e non solo costiero. Il punto di forza della costa molisana è la sua bellezza che va messa a disposizione e a conoscenza di molti e questa è un’offerta che mette a disposizione dei turisti la bellezza
della costa molisana”. L’appuntamento è stata anche occasione per consegnare la bandiera blu agli operatori turistici di Petacciato con il sindaco Gabriele La Palombara che ha affermato: “oggi inauguriamo la stagione perché consegniamo le Bandiere Blu agli operatori turistici. È una conferma importante perché significa che la qualità ambientale del nostro territorio quanto meno è rimasta la stessa se non pure è migliorata. Abbiamo due programmi uno naturalistico improntato all’educazione naturalistica dei turisti e per le giovani generazioni e poi abbiamo un programma di accoglienza basato soprattutto sul coinvolgimento delle associazioni locali più che sui grandi eventi”. Il calendario estivo Demetra proseguirà nei mesi di giugno, luglio ed agosto.
Petacciato, per la frana 47mila euro La Regione Molise ha, finalmente, stanziato un primo intervento per la strada TERMOLI. Alle 8.30 dello scorso 18 marzo un tratto della strada della provinciale 51 che dal mare conduce al centro storico di Petacciato si squarciò letteralmente. Fu un vero e proprio disastro che, ad oggi e alle porte dell’estate, potrebbe aver trovato soluzione. “Non è che si sia mosso tanto – ha affermato
Gabriele La Palombara, Sindaco di Petacciato – ma proprio ad horas ho avuto notizie che la Regione ha stanziato un piccolo intervento per ripristinare la viabilità, il decreto dovrebbe essere firmato oggi stesso per un finanziamento che ammonta a 47mila euro per il ripristino delle strade che purtroppo sono
ancora sterrate dal mese di marzo per entrare a Petacciato dobbiamo attraversare delle strade sterrate”. Un intervento che non risolverà del tutto il problema ma sarà occasione per tentare di arginare le difficoltà generate da quel “vero e
proprio disastro”. La zona, altamente a rischio, fu protagonista già nove anni fa di un altro evento franoso; in quell’occasione ci vollero anni per vedere sistemata l’arteria che oggi torna a essere un incubo per gli abitanti.
Al via il Gruppo di azione costiera Prosegue spedito il progetto di Gac legato ai temi della pesca e della valorizzazione del lido TERMOLI. Atteso il ricambio, ma solo in continuità, nella giunta Travaglini a Montenero di Bisaccia, prosegue spedito il progetto di Gac (gruppo di azione costiera), avviato dall’amministrazione comunale di Termoli quand’era ancora in carica il sindaco Basso Antonio Di Brino. Regista e artefice di questa progettualità legata ai temi della pesca e della valorizzazione litoranea l’assessore alle Attività produttive Enzo Ferrazzano, che lunedì mattina ha incontrato il sindaco di Montenero Nicola Travaglini e quello di Campomarino Gianfranco Cammilleri, non ancora coinvolto a pieno titolo nel programma ma interessato pari-
menti. Nell’incontro è stato ufficializzato l’ingresso nel gruppo di la-
voro, presieduto da Ferrazzano, del neo assessore al Turismo di Monte-
nero Massimo Di Stefano e del capogruppo Pd Antonio Sciandra.
A entrambe le delegazioni è stata consegnata la bozza di statuto del Gac e nel giro di una settimana le parti torneranno a confrontarsi per poi dirigere nelle rispettive assise civiche le proposte di adesione al Gruppo di azione costiera. “ll Gac ‘Molise costiero’ è uno strumento essenziale per usufruire ed utilizzare fondi europei destinati allo sviluppo del settore della Pesca e del Territorio – ha dichiarato l’assessore Vincenzo Ferrazzano – in futuro sarà uno strumento estremamente utile anche per coinvolgere il territorio di tutto il Basso Molise in altre iniziative legate allo sviluppo turistico, culturale e produttivo del territorio”.
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Termoli
26 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Bandiera blu, ma contestazioni al Comune Balneatori e politici provinciali contro Sbrocca per la mancata pulizia della spiaggia TERMOLI. Sono lontani i tempi in cui la consegna della Bandiera blu agli operatori della costa molisana segnavano il rilancio o il consolidamento della sinergia tra istituzioni e imprenditori turistici. Ieri mattina in sala giunta (location contestata sia dagli operatori balneari che dall’assessore provinciale alle Attività produttive Rita Colaci) il sindaco Angelo Sbrocca in compagnia degli assessori al Demanio e alle Attività produttive Enzo Ferrazzano e all’Ambiente Filomena Florio hanno comunque ufficializzato la conquista del 13esimo vessillo consecutivo per la città di Termoli, anche in questa circostanza con il riconoscimento andato anche a Campomarino e Petacciato.
Da due giorni i balneatori avevano fatto sapere che non avrebbero partecipato all’iniziativa pubblica, delegando due loro rappresentanti. Presenti comunque il capitano di Corvetta della Guardia costiera
Francesco Cillo, Maria Antonietta Cordone, Domenico Guidotti e Agostino De Fenza per il mondo ittico, Enzo Antonarelli per l’Azienda autonoma di soggiorno e turismo e anche Salvatore Di Francia, consi-
gliere comunale del Pd, che hanno assistito a un dibattito sin troppo animato tra il primo cittadino e i due balneari, dopo la lettura da parte di questi ultimi del documento di protesta ufficiale della categoria. Presente anche un docente dell’Unimol della sede adriatica di via Duca degli Abruzzi. Nel discorso di Sbrocca, che ha cercato di evitare a ogni costo lo scontro aperto, due importanti annotazioni, l’interesse a inseguire nel 2016 anche la Bandiera blu degli approdi turistici, con Montenero, Campomarino e soprattutto Termoli in prima linea, e la richiesta che partirà alla volta della Regione per chiedere la compartecipazione alle spese di rimozione dei rifiuti sulla spiag-
gia, problematica esplosa quest’anno come non mai e che tra il 2012 e il 2015 ha visto salire la quantità di pattume (di cui l’80% proveniente dall’entroterra attraverso i corsi d’acqua interni) da 75 a quasi 1.300 tonnellate. Critica la posizione dell’assessore provinciale Colaci, che partendo dai rilievi mossi anche alla precedente amministrazione ha sparato a zero sulla capacità di gestione amministrativa della località turistica per eccellenza del Molise. Insomma, una mattinata di ordinaria ‘passione’, dove il blu è stato più il colore livido per quanto successo che non quello sfondo mare che avrebbe dovuto lanciare la stagione balneare 2015.
“Auto incendiate, maggiori controlli” A sollecitarli a Montenero di Bisaccia, Nicola Palombo capogruppo del Pd MONTENERO DI BISACCIA. “In merito alle vicende che nell’ultimo periodo hanno interessato l’incendio di automobili durante le ore notturne presso il centro abitato di Montenero di Bisaccia, si richiede alle autorità competenti di compiere le opportune verifiche intensificando,
ognuno per le proprie competenze, l’attività investigativa e lo sviluppo di intese inter-istituzionali al fine di riportare un clima di serenità e legalità in una comunità che mai si era trovata ad affrontare una serie di eventi criminosi di questa natura”. E’ la richiesta del capogruppo Pd al Co-
mune di Montenero di Bisaccia, Nicola Palombo dopo che lo stesso è stato oggetto di incendio dell’auto. “In merito a quanto affermato, si richiede un confronto sul territorio delle autorità competenti con i cittadini di Montenero per mezzo di un consiglio monotematico aperto
Fermo pesca, dal 23 agosto Il provvedimento, tanto atteso nel recente passato, sembra in dirittura di arrivo TERMOLI. Saranno contenti ristoratori, esercenti ittici, ma soprattutto armatori e pescatori. E’ alla firma in queste ore al Ministero dell’agricoltura il decreto sul fermo pesca, uno di quei provvedimenti che nutrono sempre una certa attesa. Secondo indiscrezioni in questa stagione 2015 per il compartimento del Medio Adriatico lo stop all’attività dello sforzo di pesca necessario per permettere il ripopolamento delle specie ittiche dovrebbe, anzi scatterà dal 23 agosto prossimo. Una boccata d’ossigeno per chi come gli operatori ai vari livelli in-
vocavano una modifica nei criteri di definizione del periodo per andare incontro meglio alle esigenze e opportunità della stagione turistica. In questo modo i pescherecci an-
dranno agli ormeggi quando ormai la stagionalità non avrà più quei picchi di presenza tipici del periodo medio agostano, sia a Termoli e in Molise che nelle altre regioni interessate dal decreto.
e contestualmente la definizione di una cabina di regia territoriale sul tema del controllo e della gestione della pubblica sicurezza, affinché si possano concretizzare sul territorio di Montenero, gli interventi puntuali inseriti nel “Patto per la Sicurezza”.
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Opinioni di Claudio de Luca TERMOLI. Secondo i dati assoluti raccolti, riferibili all’Amministrazione centrale (esclusi gli enti previdenziali e le amministrazioni decentrate), Palazzo Moffa vanta una forte differenza tra spesa pubblica ed entrate. A quantificarla è stato un gruppo di esperti che ha precisato: il saldo tra la spesa pubblica complessiva ed il totale versato in imposte e tasse rimane fortemente “positivo” per il Molise, nel senso che la Regione “assorbe” fortissime risorse da tutte le altre consorelle. In buona sostanza, in valori percentuali (160%!), le uscite sono superiori alle entrate. Durerà? Non può durare! Sono oramai in tanti a riconoscere che questi Enti sovraordinati rappresentano un lusso. Il loro costo (182 miliardi) lieviterà ad ogni anno che Dio manda in terra sempre che non si abbiano a ripristinare le idealità dei nostri “Patres” secondo cui essi dovevano avere, quale compito primario, quello della programmazione e della pianificazione territoriale ma non la gestione delle risorse correnti. La finanza pubblica non è più in grado di sostenere un peso così elevato, e le imposte aumentano; per di più la semplificazione normativa, di cui l’ordinamento necessita, impone di riflettere sul funzionamento delle autonomie, auspicandone una trasformazione in organismi più snelli. Chi vorrebbe abolirle è parte di un grosso schieramento interpartitico in cui v’è pure chi alza la voce con veemenza. C’è Beppe Grillo e l’ex-Presidente della Regione Campania, il molisano Stefano Caldi Tecla Boccardo* Consulta ieri ha deciso: il blocco dei contratti nel pubblico impiego è illegittimo. Il Governo dunque, come ha subito rivendicato Carmelo Barbagallo Segretario generale della UIL, deve convocare immediatamente il sindacato per rinnovare i contratti di tutti i lavoratori del settore (statali, dipendenti degli enti locali e operatori della sanità, lavoratori della scuola, ricercatori, dipendenti degli Enti previdenziali, …): non c’è da aspettare un minuto in più degli anni che abbiamo già perso. Certamente il nostro Presidente del Consiglio e la Ministra Madia saranno pronti a rispettare la sentenza e a procedere conseguentemente: se così non fosse, saremmo di fronte a un atto gravissimo contro il quale il Sindacato non resterebbe a braccia conserte. D’altra parte abbiamo avuto modo di dimostrare la capacità del Sindacato di rappresentare gli interessi dei dipendenti pubblici e di rivendicare il rispetto del loro ruolo anche con momenti di mobilitazione e di protesta che hanno visto in questi anni i dipendenti pubblici molisani in prima fila. Come UIL abbiamo sempre detto che il 2015 deve essere l’anno dei contratti: ora ci sono tutte le condizioni perché questa nostra rivendicazione e questo nostro impegno vengano rispettati. Inoltre, il fatto che il blocco non sia stato considerato illegittimo per il passato non ci impedisce di rivendicare il “maltolto” in sede di trattativa sindacale. E’ un diritto che vogliamo e dobbiamo esercitare, nelle forme e nei modi che potranno scaturire dal confronto, per restituire ai lavoratori del pubblico impiego il potere d’acquisto perduto in questi anni. L’altra sentenza della
26 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Regioni, vanno ripensate
doro. Il comico genovese è giunto persino a dire:”Se prevarremo nelle elezioni, Regioni ‘kaputt’”. Forza Italia, Fratelli d’Italia, Sel ed M5s vorrebbero accorparle; il Pd e l’Ncd vedrebbero di buon occhio tre maxi-aree (Nord, Centro, Sud). Flavio Tosi ha sostenuto che andavano abolite le Regioni, mica le Province. Giorgia Meloni ha presentato una p.d.l. per resettarle assieme ai 16mila enti intermedi, costituendo 36 distretti territoriali omogenei. Insomma il regionalismo avrebbe prodotto solo corruzione e burocrazia. Giorgio Almirante, che lo aveva pre-
visto, denunciò che la spesa pubblica sarebbe finita fuori controllo Oggi al Centrodestra andrebbero bene sei macroaree, ciascuna con 10 milioni di ab., senza poteri di gestione e senza bilanci. Ciascuna avrebbe il ruolo di ente di coesione e di controllo. Secondo l’ex-Ministro Martino, “l’esperimento regionale è stato un insuccesso. E’ sensato mantenere organi ammnistrativi e burocratici tanto costosi solo per gestire una Sanità che, pur rappresentando l’8’% dei bilanci, funziona poco e male?“. Grazie al Centrosinistra di Prodi, la
riforma del Titolo V Cost. ha accresciuto a dismisura la discrezionalità dei timonieri locali in materia di spese, conferendo persino la potestà di intessere relazioni internazionali. Ed ecco perché sono in molti a ritenere che abolire le Regioni, ridurre il numero dei Comuni e rimodulare i vari Servizi sanitari permetterebbe di abbattere la spesa almeno del 35%. L’unico decentramento “serio” è stato quello dei Comuni. Pure Ciriaco De Mita l’ha confermato :”Prima delle Province si sarebbero dovuto abolire le Regioni, soprattutto quelle (come il Molise) utili solo a consentire alla classe politica locale di vedersi somministrare indennità e ‘benefit‘ immeritati“. La Regione Sicilia, in particolare, si è rivelata la sentìna di ogni male, determinando lo sconquasso della Sanità e sprecando i fondi messi a disposizione della Ue. Insomma, occorre una riforma che superi il cosiddetto federalismo prodiano. Non è solo un problema dei costi, è anche la condizione per triplicare il Pil nel Meridione. La rimodulazione regionale dovrebbe cominciare subito, cambiando la “Charta“. Il Presidente Renzi, che finge sempre di raschiare il barile, dovrebbe chiarire che intende tagliare per davvero i costi della politica. Ma finora ciò che resta dei Partiti non ha saputo manco declassare in ordinarie le Regioni a Statuto speciale, lasciando intatta un’altra spina nel fianco degli elettori-contribuenti..
Pensione e contratti, in Molise valgono doppio Corte Costituzionale, di qualche giorno fa, riguarda i pensionati: è stato sbagliato bloccare gli adeguamenti dei loro trattamenti. Ieri a Roma si è tenuto, anche qui con una bella presenza anche di molisani, il presidio nazionale delle organizzazioni sindacali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil organizzato in concomitanza con l’avvio della discussione alla Camera dei Deputati per la conversione in legge del decreto sulle pensioni che deve dare applicazione alla sentenza. Sono state illustrate alla Presidente della Camera Laura Boldrini, che ha ricevuto una delegazione dei tre sindacati, le ragioni della mobilitazione e le preoccupazioni dei pensionati: vogliamo un riconoscimento del diritto a una rivalutazione delle pensioni adeguata, la riduzione della pressione fiscale sulle pensioni, una efficace tutela della non autosufficienza anche attraverso l’approvazione di una legge nazionale e finanziamenti più consistenti. Abbiamo però anche espresso grande preoccupazione per l’affermarsi di un clima di criminalizzazione dei pensionati e degli anziani del nostro Paese e per il tentativo di mettere gli uni contro gli altri giovani e anziani, con il rischio di una pericolosa frattura sociale. Romano Bellissima, Segretario generale della Uil Pensionati, che i molisani hanno recentemente incontrato nel corso di una sua venuta in regione per toccare con mano i problemi, in chiusura del presidio ha assicurato che il sindacato continuerà a mobilitarsi per chiedere
che, nell’iter di conversione in legge del decreto sulle pensioni, il Parlamento apporti modifiche significative al testo, in particolare per la ricostituzione del montante pensionistico, così da evitare che il danno prodotto dal blocco della rivalutazione introdotto dalla legge Monti Fornero diventi permanente. C’è, e lo facciamo notare con forza, un risvolto tutto molisano delle due vicende: nella nostra realtà regionale la pubblica amministrazione, in tutte le sue sfaccettature e nella sua articolazione complessa, è la più grande azienda, che dà lavoro a migliaia di persone e assicura un reddito a buona parte delle famiglie (forse l’unico vero datore di lavoro di dimensioni consistenti, purtroppo …). Ed i pensionati, con i loro magri trattamenti, sono comunque la maggioranza dei molisani e contribuiscono non poco alla tenuta delle loro famiglie ed alla coesione sociale della nostra collettività. Rinnovare i contratti di lavoro dei dipendenti pubblici, che hanno avuto bloccato anche il salario individuale, e incrementare le loro buste paga, così come rivalutare le pensioni potrà far arrivare anche in Molise un po’ di risorse economiche aggiuntive, potrà alleviare le sofferenze delle famiglie allo stremo, aiutare i figli che studiano e coloro che vivono di ammortizzatori sociali e di precariato (la famiglia ed il parentado sono la vera solidarietà nei momenti di crisi economica, occupazionale e sociale. Anche qui da noi!). Questo “danaro
circolante in più” ed una condizione di migliore remunerazione del lavoro dei dipendenti pubblici e di pensioni più decorose possono far riprendere un poco la propensione alla spesa da parte dei molisani e, speriamo, far ripartire i consumi (con benefici anche sul commercio e sui servizi, sulla produzione manifatturiera e sull’edilizia). I lavoratori che in questi anni di sacrifici ne hanno fatti molti, i dipendenti pubblici che hanno continuato ad assicurare la loro dedizione e la loro professionalità, tutti coloro che con il sindacato si sono battuti non accettando i blocchi stipendiali e la sospensione prolungata della contrattazione, devono sapere che, con il pronunciamento della Corte Costituzionale di ieri, un passo in avanti importante è stato fatto. Altrettanto, i pensionati, che hanno sopportato penalizzazioni in tutti questi anni, devono leggere la recente sentenza che li riguarda come un riconoscimento importante del loro diritto ad una vita decorosa e ad un reddito adeguato. Poi ancora avremo da battagliare, avremo finalmente da negoziare e spingere perché il rinnovo di tutti i contratti di lavoro pubblici sia veloce e positivo e perché la legge che rivaluta le pensioni sia corretta ed in linea con i principi di equità e giustizia. Ma, se saremo uniti e determinati come abbiamo imparato a fare, nulla ci sarà impedito. *Segretaria regionale Uil Molise
Hotel “Le Cupolette�
Riparte la stagione estiva Sabato 13 giugno 2015 riapre la piscina
C.da Santa Maria delle Macchie, sn - 86019 Vinchiaturo (CB) Italy Info: +39 0874 340043 Fax +39 0874 340038 www.lecupolette.com - lecupolette@gmail.com