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tutto quello che gli altRi non dicono anno xi - n° 258 doMenica 22 noveMbRe 2015 - distRibuzione gRatuita
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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino - Rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail Redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
L’OSCAR DEL GIORNO
Francesco Totaro
IL TAPIRO DEL GIORNO
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Massimo Sabusco
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Francesco Totaro. Ci ha provato a chiedere al commissario per la sanità, Frattura, di cosa sta accdendo per le Rsa, le Residenze sanitarie assistite. Seppure capogruppo del Pd, partito forse di riferimento dello stesso commissario, non gli è stato possibile avere una risposta. Del resto, risposte non ne ha più nessuno. A partire dagli edili, per passare ai lavoratoti Gam e Zuccherificio e finire a quelli della sanità. Com buona pace per il Molise.
Il tapiro del giorno all’ineffabile ed imperturbabile assessore “alle tasse” Massimo Sabusco. Ancora una volta ha dato il meglio di sé proponendo al Consiglio comunale una delibera di rinegoziazione dei mutui per svariati milioni di euro. Una operazione che, incrementando il numero delle rate da pagare e conseguentemente anche gli interessi complessivi, indebita ulteriormente le casse comunali e i cittadini, e prolunga il debito negli anni. E come verranno spesi i soldi derivanti dalla riduzione nominale della rata?
Nunzia De Girolamo, commissario di Forza Italia, rilancia l’azione politica del centrodestra
servizio a pagina 3 CAMPOBASSO
POLITICA
Viabilità, aree interne dimenticate
Sui fondi per la viabilità così come distribuiti dalla Giunta, le critiche dell’opposizione.
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CALCIO
Il Comune ‘dorme’ mentre i problemi incalzano Da oltre un anno, il comune di Campobasso sembra essere paralizzato e i problemi aumentano.
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Il Campobasso ‘affamato’ di punti a Fano
Non può permettersi passi falsi il Campobasso che oggi è di scena a Fano.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
22 novembre 2015
Il Comune delle attese, delle cariche, degli incarichi e delle poltrone
E la città? E i cittadini? E lo sviluppo? E il lavoro? Possono attendere. E’ oltre un decennio che attendono Comune di Campobasso in confusione. Cercasi regista per ricomporre il copione e dare un senso alla scena. Gli eventi (alcuni), sono unici. Mai era capitato che si dimettessero dall’incarico il segretario generale e il presidente del consiglio e tutto continuasse a scorrere (Panta rei). Stato confusionale certo, ma probabilmente anche la cinica determinazione di affidare al tempo il compito di stemperare gli umori. Il presidente del consiglio Iafigliola è stato particolarmente duro nell’addebitare all’inerzia politica della maggioranza, in particolare del vertice amministrativo, a decidersi al confronto per arrivare al nocciolo delle questioni: nuova giunta, nuovo presidente del consiglio, la presidenza della Sea. Ci fermiamo a questi tre punti ma ci sarebbero altri problemi di convivenza da risolvere all’interno del gruppo PD (che rimane sostanzialmente a baluardo dell’amministrazione e del sindaco) e, soprattutto, tra i partiti satelliti (Idv, Lab, Udc, Ppi e Cd) che soffrono la loro stessa incapacità a contare qualcosa. Tranne le alzate di testa, i dissensi occulti e quelli manifesti, la diserzione dai consigli, il rallentamento dell’azione amministrativa, le mozioni, le interpellanze e le interrogazioni non hanno altre armi a disposizione per farsi valere. Anche perché non hanno una strategia comune né hanno mai trovato finora sponda nella minoranza, a sua volta scombiccherata, inconcludente, e parcellizzata. In questo contesto confusionale, strano a dirsi e a capirsi, l’inattività, il distacco, l’alterigia (?) del sindaco sono l’unica evidenza riconoscibile. Quasi a dire: agitatevi, protestate, dimettetevi, fate quello che volete, ma non avete i numeri, né la coesione e la coerenza perché vi venga riconosciuto il diritto-dovere di pretendere e di avere un confronto chiarificatore. Chiarificatore di che? Difatti, come abbiamo accennato, i gruppi satelliti e all’interno di essi i singoli consiglieri perseguono obiettivi e interessi (personali) diversificati. Colarusso vorrebbe la presidenza del consi-
L’intervento
Boccardo: “Aumento pericoloso della Cigs”
glio in ossequio al principio che dimessosi Iafigliola la carica rimanga al gruppo, ma sa che gli torna difficile e per questo l’alternativa vorrebbe che fosse un assessorato; Madonna, a sua volta, sbircia anche lui una poltrona assessorile; Durante, se non proprio l’assessorato, non disdegnerebbe di presiedere il consiglio; quelli Idv e di ciò che dell’Idv rimane (Di Giorgio, Columbro e De Bernardo) hanno alzato le barricate sulla presidenza della Sea e vorrebbero che fossero accontentati con la nomina di Vittorio Del Cioppo, se non accontentati anche loro rivendicherebbero la presidenza del consiglio; l’unico disinteressato alle poltrone era e rimane Ambrosio e per questo nella possibilità di essere e di sentirsi rappresentante di una esigenza politica e non di una strategia di potere, con la buona compagnia di Iafigliola. L’esigenza di rimettere in discussione il programma comunale, di riempirlo dei contenuti possibili, di stabilire un circuito interattivo tra sindaco, giunta e consiglio che velocizzi l’azione amministrativa e qualifichi l’azione politica. Azione am-
ministrativa e qualificazione politica che a due anni dal successo elettorale del centrosinistra si vanno sbiadendo inesorabilmente, sopravanzate dalle questioncelle di potere e di poltrone fine a se stesse. Alle quali il sindaco sta opponendo il silenzio, la dilazione, il rinvio, conoscendo la labilità delle richieste e l’assenza dei numeri che potrebbero avallarle e metterlo in difficoltà. Peraltro, anche esso ha le sue attese, le sue speranze, i suoi obiettivi: la presidenza dell’Egam, la partecipazione al Senato della Repubblica, la presidenza della Provincia che in prospettiva gli aprirebbero traguardi inattesi e insperati. Per ciò che riguarda il sensato probabilmente avrà da vedersela con Roberto Ruta che mal avrebbe gradito l’accostamento di Battista a Frattura. Capitolo da sviluppare in altra sede e con altri supporti di cronaca. E la città? E i cittadini? E lo sviluppo? E il lavoro? Possono attendere. E’ oltre un decennio che attendono. Dardo
CAMPOBASSO. Nel mese di settembre, complessivamente in Italia, sono state autorizzate circa 61 milioni di ore di cassa integrazione (di cui 30,6 milioni di straordinaria, 17,8 milioni di ordinaria e oltre 12 milioni di deroga), che equivalgono ad una stima di 375 mila posti di lavoro salvaguardati. Rispetto allo stesso mese del 2014, c’è stata una contrazione di ore autorizzate (-38,1%) che ha investito indistintamente le 3 gestioni e le 3 macro aree Nord, Centro e Sud del Paese. La richiesta di cassa integrazione diminuisce in tutti i principali settori produttivi. A livello regionale, a fronte di una diminuzione generalizzata della cassa integrazione, in Molise (come in Alto Adige e, in misura molto inferiore, in Abruzzo) si è registrato un aumento: più 47,1%. Nel settembre dell’anno passato erano state autorizzate 210.436 ore, nel settembre passato da poche settimane da noi sono state autorizzate 309.488 ore di cassa integrazione dei diversi tipi (ordinaria, straordinaria e in deroga) che si possono stimare in 1.821 lavoratori: il 50 % in più rispetto ad un anno fa. “Sono questi dati nazionali che potrebbero fornire rassicurazioni in tema di ripresa – commenta Tecla Boccardo, segretario generale della UIL molisana – ma è bene osservare che, purtroppo, non vi è convergenza con i dati generali dell’occupazione: proprio nel mese di settembre in Italia si segnala, infatti, un arretramento in termini di persone occupate. Nei prossimi mesi entrerà a pieno regime il nuovo sistema di Cassa Integrazione innovato dal cosiddetto Jobs Act, con la riduzione sostanziale della durata temporale” continua Boccardo “questo non può non preoccupare in un quadro economico non fa sperare in una rapida crescita e stabilità occupazionale.”
Domani dalla 16 alle 19 al Dipartimento di Economia – II edificio polifunzionale in Via De Sanctis
Tavola rotonda all’università del Molise sulla gestione delle controversie bancarie e finanziarie A 6 anni dalla introduzione dell’arbitro bancario finanziario (Abf), il Dipartimento di Economia, gestione, società e istituzioni e la filiera dei corsi di laurea in Economia aziendale hanno deciso, domani 23 novembre, a partire dalle ore 16 alle ore 19, presso l’Aula “Modigliani” del II edificio polifunzionale di Via Francesco De Sanctis di organizzare una tavola rotonda per discutere di questa esperienza l’esperienza. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili e
Coinvolti gli studenti dei corsi di laurea triennale e magistrale - in Economia aziendale quello degli avvocati di Campobasso. Di particolare rilevanza i relatori, autorevoli esperti che per la circostanza hanno, sin
da subito, aderito all’idea di Unimol, di proporre un’occasione di dibattito, discussione e scambio di opinioni che prendesse appiglio dai diversi punti di vista espressi dai soggetti coinvolti dal tema delle controversie bancarie e finanziarie. Rilevante la presenza di Ida Mercanti Capo Servizio Tutela dei clienti e antiriciclaggio della Banca d’Italia. L’evento - accreditato presso l’Ordine degli Avvocati di Campobasso per 3 crediti formativi e presso l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili
per altri 3 crediti formativi – coinvolgerà anche gli studenti dei corsi di laurea - triennale e magistrale - in Economia aziendale con un duplice obiettivo: da un lato arricchire la formazione e favorire il contatto diretto degli studenti con aspetti reali di un contesto con cui dovranno confrontarsi nel loro futuro professionale e lavorativo, dall’altro, riaffermare l’agire in ottica progettuale in costante collaborazione con gli stakeolders locali, istituzioni, mondo delle professioni e tessuto socio-economico.
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3 22 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
L’onorevole Nunzia De Girolamo è stata chiamata a guidare il partito di Berlusconi in Molise
“Mi auguro che possa tornare quell’armonia per rilanciare la coalizione dei moderati”
Forza Italia riparte in Molise “Ora, una vera alternativa” di Giuseppe Saluppo CAMPOBASSO. “Ringrazio il presidente Silvio Berlusconi per la fiducia con la quale ha voluto onorarmi dell'incarico di coordinatore del partito in Molise. Intendo mettermi subito a disposizione del partito e lavorare affinché in una regione dinamica e giovane possa rapidamente tornare quell'armonia che da sempre rappresenta un sinonimo di buon governo”. Si è presentata, così, l’onorevole Nunzia De Girolamo ai molisani dopo l’investitura a commissario di Forza Italia in Molise. E’ chiaro, come la De Girolamo venga in Molise dopo i problemi politici interni al partito di Berlusconi. Il precedente commissariamento, con Gianfranco Rotondi, si è rivelato estremamente negativo in termini di risultati elettorali e di consensi al partito. La De Girolamo, però, sembra avere le idee chiare sul Molise e su come muoversi. Onorevole, come commissario per il Molise incrocia una situazione non florida per Forza Italia in Molise? Non penso che la situazione di Forza Italia in Molise sia più drastica rispetto ad altre realtà. Penso piuttosto che vi sia la necessità per un grande partito, quale è stato Forza Italia nel Molise, di ritrovarsi riscoprendo quelle ragioni che hanno accomunato tante persone e sfumando i distingui. In tale ottica penso che il mio ruolo sia solo quello di garantire una riflessione serena e non certo quello di imporre decisioni in quanto è giusto che la linea politica venga da chi vive il territorio. Ha già in mente come muoversi? Mi sono già sentita, come era doveroso fare, con il Presidente Iorio e l’On. Patriciello . In ogni caso è mia intenzione coinvolgere da subito anche tutti quelli che credono in un progetto di centro destra, indipendentemente dal ruolo istituzionale o politico rivestito, perché Forza Italia è stata
e deve ritornare ad essere un partito della gente, in cui ognuno possa esprimere le PROPRIE potenzialità, senza riserve mentali o veti. Mi rivolgerò soprattutto ai tanti giovani che vogliono dare un contributo reale per la crescita di una cultura politica e di governo che metta al centro i veri problemi della gente. Ci sono, ancora, da ricucire gli strappi interni al gruppo consiliare regionale e la presenza dell’ex presidente della Regione, Michele Iorio. Guardi che in un partito liberale qual è Forza Italia è giusto e fisiologico che ci siano delle diversità di opinione, soprattutto in una fase di flessione del consenso elettorale. Tuttavia, come dicevo prima, sono convinta ed ottimista che i punti di convergenza siano maggiori rispetto a qualche distinguo e che con il buon senso si riescano a ritrovare facilmente quelle ragioni che hanno consentito al centro destra di governare per molto tempo in Molise. La sua nomina a commissario del partito coincide con la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra e dai grillini nei confronti del presidente della Regione, Frattura. È solo una coincidenza, come giustamente diceva lei. Tuttavia la mozione dimostra
che vi è un centro destra dinamico e pronto a sostituirsi all’attuale governo regionale che, da quanto sembra, sta disattendendo tutte le aspettative generate in campagna elettorale Il Molise, in questo momento, sta conoscendo una forte sofferenza economica e contrazione di imprese, per l'assenza di progetti e programmi. Ritiene che qualcosa si possa ancora fare? Non solo ritengo che qualcosa si possa fare, ma penso che non si possa più perdere tempo. Non è la gente ad essersi allontanata dalla politica, ma è quest’ultima ad essere sorda rispetto agli appelli incessanti delle persone. Il Molise si è sempre contraddistinto dalle altre regioni del sud, almeno fino ad una decina di anni fa, per una economia dinamica che poneva la regione, nonostante le sue ridotte dimensioni, in una posizione di avanguardia. Di sicuro la crisi economica internazionale di questi ultimi anni non ha risparmiato il Molise, ma nello stesso tempo bisogna anche analizzare quali altri fattori hanno determinato un forte arresto della produttività. La delicata situazione sta, poi, mettendo a rischio la stessa autonomia regionale nel momento in cui in Parlamento si delinea la discussione su temi del riordino
complessivo del sistema regionale. Purtroppo questo è un tema di carattere generale che deve essere affrontato con serietà e serenità, senza farsi condizionare da campanilismi. È certo però che, ove sia necessario un riassetto organizzativo della nazione, questo non può avvenire in modo frettoloso, così come si è fatto ad esempio per la modifica della Costituzione, perché alcune volte si rischia che la cura sia più dannosa della malattia. Tagli lineari per la sanità e in una regione come il Molise significa chiudere reparti e strutture ospedaliere. Io sono sempre stata contraria ai tagli lineari, soprattutto in una settore così delicato come la sanità. Tuttavia non possiamo ignorare che qualcosa al sud non ha funzionato dopo la riforma Bindi. Se quasi tutte le regioni del sud, a distanza di pochi anni, si sono trovate in dissesto finanziario significa che qualcosa non abbiamo saputo gestire. Detto questo io penso che noi dobbiamo decidere quale debba essere il rapporto tra pubblico e privato, ma di certo non possiamo consentirci di spendere due volte per la stessa prestazione Non da ultimo, il disegno di legge del governo per la soppressione della Corte di Appello di Campobasso. Che pensa? Questa è l’ennesima dimostrazione di come l’attuale governo nazionale non abbia in mente un disegno organico di riorganizzazione della nostra nazione, ma stia procedendo a tagli a macchia di leopardo, colpendo soprattutto le realtà più piccole e, quindi, meno rumorose a livello mediatico. Non è certo chiudendo la Corte di Appello di Campobasso che si risolvono i problemi economici dell’Italia ma, nello stesso tempo, una decisione del genere finirebbe per creare ulteriori disservizi in una regione che, invece, in questo momento ha necessità di ripartire e riprendere il passo di un tempo.
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22 novembre 2015
Sulla questione della privatizzazione dell’acqua, i Cinque Stelle annunciano battaglia
“Egam, noi non molliamo” CAMPOBASSO. “Egam, noi non molliamo”, è quanto sostengono i consiglieri regionali del movimento Cinque Stelle. “ Abbiamo suggerito una proposta di delibera a tutti i Comuni del Molise per rilanciare il ruolo degli enti locali nella gestione del Servizio idrico integrato Dopo le battaglie nelle istituzioni a più livelli, dopo gli incontri e i dibattiti con sindaci, cittadini e associazioni, il Movimento 5 Stelle riporta la questione Egam sull’agenda dei Consigli comunali. Con il referendum del 2011, infatti, il popolo italiano ha detto SI’ in maniera netta alla gestione del servizio idrico che deve restare pubblico. Proprio il rispetto del voto impegna gli enti locali ad attivarsi per questo, riconoscendo proprio quello idrico come servizio di interesse generale senza scopi di lucro. Il Movimento 5 Stelle vuole accompagnare i Comuni in questo percorso. Già a ottobre scorso abbiamo portato il Consiglio regionale del Molise ad accettare tutte
le nostre proposte: acqua, diritto universale; ciclo integrato pubblico, partecipato, sostenibile e solidale; legge di riordino del settore; regime di compensazione per i Comuni virtuosi o per quelli che ora pagano meno; costi gestionali minimi per la struttura dell’Egam; gestione del sistema affidata a un soggetto pubblico. Dunque, diversi risultati sono già stati raggiunti. Ma non ci fer-
L’intervento Il Permesso di Ricerca denominato “Santa Croce”, come riportato sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, codice 2110, conferimento risalente al 16/12/2010 ha trovato terreno fertile per la sua opera compromissoria, per non dire potenzialmente devastatrice, tramite l’ente privato interessato all’attività estrattiva, ovvero la Società Sviluppo Risorse Naturali-S.r.l. Proseguendo la disamina sui documenti posti in calce, sono da rilevare delle anomalie che debbono essere colmate, a prescindere da chi non abbia posto alcun limite a questi screening di valutazione ambientale, ottenendo un risultato a dir poco sorprendente, quale, ad esempio, il parere positivo della Regione Molise, mediante la deliberazione n° 917 del 14 settembre 2009, “limitatamente alla prima fase, connessa allo studio geologico strutturale ed acquisto di linee sismiche esistenti”, considerando che a pochi km in linea d’aria, la cosiddetta zona del cratere, c’è tuttora un cuore aperto ancora piagato da ferite materiali e spirituali. Come predetto, a tempo debito, grazie all’inazione coattiva degli enti locali (la regione Molise e la regione Campania) che nel momento in cui avrebbero potuto palesare delle rimostranze, in base all’accordo Stato-Regioni del 24 Aprile 2001, non hanno posto alcun argine contro il prospettato inizio perforazione del pozzo esplorativo (indicato sul Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e delle Geo-risorse), e anzi, con altre formulazioni burocratiche, si andavano ad esprimere in direzione unica pareri favorevoli al conferimento del permesso sull’area di ricerca su un’estensione pari a ben 745,60 km quadrati, con successive integrazioni sul genere; si è preparato così il campo per future azioni da parte dell’attuale società Irminio, relativamente ai permessi di ricerca in atto.
miamo. Quindi, dopo una costante e proficua collaborazione con il Forum dell’Acqua, abbiamo predisposto una ‘Proposta di delibera consiliare per la modifica dello Statuto’, inviata a tutti i Comuni del Molise, per riaffermare il ruolo delle amministrazioni locali nella gestione del Servizio idrico. Con questo documento, in pratica, i Comuni certificano il di-
ritto all’acqua, ossia “l’accesso all’acqua potabile come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico” e garantiscono “che la proprietà e la gestione della rete di acquedotto, distribuzione, fognatura e depurazione siano pubbliche e inalienabili”. Un atto, inoltre, con cui i Comuni potranno rivendicare il proprio
ruolo nella gestione del Servizio. Obiettivo da raggiungere, per esempio, contrastando “tutte le iniziative che predispongono l’ingresso dei privati nelle società, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale e tutte le manovre societarie di inglobamento dei grandi gestori nei confronti delle piccole gestioni”. I Comuni si impegneranno anche a promuovere un governo pubblico e partecipativo dell’intero ciclo integrato dell’acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile ma, soprattutto, solidale, quindi stabilendo che la sua gestione sia svolta senza scopo di lucro. Il documento, infine, impegna i sindaci a promuovere in seno al Comitato d’Ambito “l’istituzione da parte dell’Egam di un regime di compensazione graduale sulla tariffazione” per i cittadini dei Comuni che ora pagano meno rispetto alla tariffa unica in divenire e per gli enti che da anni investono per limitare le perdite della rete idrica”.
Petrolio? Preferiamo l’olio d’oliva In Molise riapre la partita delle trivellazioni Un danno immenso ad un territorio fragile Lasciando da parte ogni considerazione polemica politica, veniamo alla costruzione di una critica seria al sistema di ponti levatoi messi su in asse dalla cricca dei petrolieri. Nonostante vi siano delle rasserenanti rassicurazioni poste sul sito web della ditta appaltante per la valutazione di impatto ambientale, non si può ulteriormente posporre il dilemma di una regione drammaticamente angustiata, come il Molise, da cataclismi naturali, smottamenti di terreno, alluvioni e terremoti, che non avrebbero motivo di coabitare e coesistere cogli interessi economici di pochi eletti allo sfruttamento, vero e proprio, della nostra Terra. Per scongiurare una valutazione ambientale strategica, che sarebbe il preludio al disfacimento più totale del territorio, di là da valutazioni di carattere ottuso ideologico, bensì prettamente obiettivo, esprimiamo il nostro più sentito No alle trivellazioni sull’area posta sotto indagine, anche alla luce di “decreti” intrisi di tautologia, come lo Sblocca Italia, presi ex cattedra per, leggasi letteralmente, rovesciare il cittadino del suo sacrosanto diritto ad
un futuro dignitoso, negato, tra l’altro, dietro gli omissis della stampa compiacente col governo proteso a racimolare le briciole di risorse locali, per svenderle a multinazionali, allo scopo di defraudare finalmente tutti del diritto alla sa-
lute. Petrolio? No, grazie. Preferiamo l’olio d’oliva! Noi con Salvini Molise
Carta e cartone, i ritardi del Molise Milano. Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica in accordo con Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) rinnova anche per il 2016 il bando per l’acquisto di attrezzature utili per sostenere lo sviluppo della raccolta differenziata di carta e cartone in Italia: tre milioni di euro stanziati per tutti quei Comuni che presentano risultati di raccolta inferiori a 30kg/ab, con una popolazione fino a 100.000 abitanti e con potenzialità di sviluppo nel migliorare la quantità raccolta entro un periodo di tempo definito. Il bando è giunto alla sua terza edizione e, grazie alle risorse messe in campo, dal 2014 Comieco ha contribuito a potenziare la raccolta differenziata di carta e cartone in circa 200 Comuni impegnando risorse per 4,5 milioni di euro per l’acquisto di 760.000 sacchetti e scatole, 220.000 mastelli, 33.000 carrellati, 3.700 cassonetti, 25.000 contenitori salva carta, 800 roller per i negozi. “Nel 2014 sono state raccolte e riciclate tre milioni di tonnellate di carta e cartone in Italia: vuol dire che ogni italiano, in media, ne ha raccolti 51 kg”, dichiara Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. “Ci sono Comuni virtuosi e altri meno, le cui rese di raccolta sono ancora al di sotto del reale potenziale: si stima, infatti, che le quantità ancora intercettabili siano pari a 650 mila tonnellate. I finanziamenti del bando sono contributi speciali che consentono di dare maggior impulso alla raccolta differenziata di carta e cartone e si aggiungono ai corrispettivi già erogati da Comieco ai Comuni convenzionati: risorse che, nel solo 2014, hanno superato i 94 milioni di euro”.
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Farmacie e farmacisti del settore pubblico e del settore privato costantemente a confronto per uniformare il servizio e livellare i costi. Il problema investe soprattutto le farmacie comunali che poste a confronto con quelle private si ritrovano il personale in vantaggio economico. Ma non è facile. Tant’è che Assofarm vuole evitare il tracollo dei conti economici delle Aziende comunali, e le inevitabili ripercussioni sui livelli occupazionali, nonché vuole dare una risposta efficace alle sollecitazioni legislative in direzione di una maggiore apertura della concorrenza in un momento in cui l’aspetto concorrenziale del settore farmaceutico è in piena ebollizione. Il presidente di Assofarm è contro la disparità di trattamento tra lavoratori che svolgono la medesima funzione e mansione. La materia a Campobasso è palpabile con le farmacie comunali. Infatti, per via del contratto di lavoro e dei maggiori oneri che comporta, non riescono ad essere concorrenziali. Più che mettersi sul piano della concorrenzialità adeguandosi al mercato, preferiscono vengano messe in vendita. Siamo al caso del marito che per fare dispetto alla moglie si evira. Di questa situazione controversa, e per molti aspetti illogica, tenuta viva dai sindacati in contrapposizione alla presa di coscienza e di posizione di Assofarm sulla necessità di arrivare ad una conclusione contrattuale che livelli le funzioni e le mansioni tra pubblico e privato, il sindaco di Campobasso dovrebbe fare tesoro e mettersi a viso aperto dalla parte di Assofarm “per superare vecchi schemi non più riproponibili per le mutate condizioni socio economiche e politiche del nostro Paese, e per valorizzare e sviluppare sempre più il servizio farmaceutico comunale sul territorio”. Impegno da as-
L’intervento Purtroppo tutte le nostre preoccupazioni, tutte le nostre avvisaglie rivolte al Governo regionale per porre maggiore attenzione sulla situazione preoccupante dei trasporti e della viabilità molisana, si sono concretizzate e disegnano uno scenario fortemente negativo per il Molise. Difatti la stipula del II atto integrativo all’accordo di programma quadro “Viabilità”, per un importo complessivo di 99.652.400 euro, indica con chiarezza la scarsa attenzione riposta dal Governatore verso alcune zone del Molise che invece avrebbero necessitato di importanti interventi strutturali per porre rimedio a situazione gravi determinate dal dissesto idrogeologico, dai movimenti franosi e dalla pericolosità delle vie di collegamento. Dalla lettura del programma degli interventi, per inciso 60 di cui 4 di rilievo strategico e 56 di viabilità di convergenza regionale e interregionale, emerge in maniera chiara come siano pochissimi gli in-
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Alle farmacie comunali bisogna fare in modo di ridurre i costi di gestione (non di metterle in vendita)
Il rimedio: valorizzare e sviluppare sempre più il servizio farmaceutico comunale sul territorio sumere in favore della collettività che merita di essere assistita e garantita nelle sue quotidiane necessità tra cui il servizio farmaceutico è senza dubbio un aspetto qualificante. Finora il problema dei costi delle farmacie comunali è stato sempre tenuto coperto; con la presa di posizione di Assofarm la
faccenda è venuta alla luce e finalmente s’è capito dove è il problema, e quale può essere la soluzione: farmacisti pubblici pagati come quelli privati e un solo contratto a valere per tutta la categoria come avviene ormai da anni per molti altri settori locali (trasporti, igiene urbana, ecc.). Diversamente,
dopo la prima già data via, il sindaco di Campobasso sarà costretto a mettere sul mercato la seconda, e pure la terza farmacia comunale. Decretando il fallimento per sé e per il servizio farmaceutico. Dardo
Aree interne neglette e abbandonate da Frattura I consiglieri regionali di centrodestra puntano il dito contro il riparto fondi viabilità vestimenti previsti per l’Alto Molise, per la zona del cratere sismico e per il Fortore, territori il cui rischio di emarginazione dai grandi centri abitati rischia di divenire sempre più concreto, con le conseguenti ricadute negative che potranno essere determinate da questa situazione. Eppure solo lunedì scorso, durante la Terza commissione consiliare, gli stessi sindaci del Fortore, alla presenza dell’Assessore Nagni, avevano invocato la necessità di porre in
campo i dovuti interventi per mettere in sicurezza la strada statale 645, colpito all’altezza del chilometro 18 da un movimento franoso; qual è il risultato? Nessuno, visto che nel programma degli interventi non c’è nessun riferimento a questo intervento. Eppure il Governo regionale ha annunciato in maniera trionfale l’accordo raggiunto presso i tavoli romani, quanto in realtà gli unici risultati ottenuti ci sembrano quelli di aver riprogrammato opere già individuate precedentemente e di aver cancellato ogni possibilità di far partire il cantiere dell’autostrada, duro colpo per la ripresa economica e produttiva di un territorio che oramai da mesi si trova in uno stato di difficoltà dal quale non sembra più riuscire a riemergere, l’unica via con la quale si sarebbe potuto davvero rompere lo storico isolamento del Molise. Invece il Presidente Frattura e la sua Giunta hanno deciso di continuare imperterriti sul bi-
nario di questa nuova riprogrammazione, tra l’altro attuata con notevole ritardo, che oltre a non prevedere ulteriori fonti di finanziamento oltre a quelle stanziate dalla passata amministrazione regionale ha privilegiato i grandi interventi, come i lavori sulla Tangenziale Nord di Campobasso per 18 milioni di euro, il I° lotto della metropolitana leggera per 23,5 milioni di euro e il tunnel di raccordo stradale tra il porto di Termoli e il lungomare nord per circa 15 milioni di euro, lasciando invece sguarnite le aree interne, quelle più bisognose di interventi in materia di viabilità. Ribadiamo, ancora una volta, come per questioni di così grande importanza, sia per il territorio sia per il tessuto sociale della nostra Regione, non ci si può esimere dal coinvolgere tutti gli attori politici interessati, dalle amministrazioni comunali e provinciali fino a coinvolgere in un discorso che deve essere fatto di condivisione, di unità
di intenti, di impegno fattivo per il territorio, anche il Consiglio regionale, al quale ai sensi dell’art. 16 dello Statuto regionale spetta, tra le altre cose, “la programmazione delle opere pubbliche di interesse regionale”. Perché non è stato attivato nessun confronto su questo tema, così importante per il nostro territorio, con tutte le parti coinvolte? Perché non si è preso atto delle esigenze dei vari soggetti, estromettendoli da ogni forma di percorso decisionale? Questo è l’unico modo per programmare interventi che siano equi su tutto il nostro territorio molisano, ricercando il benessere generale dell’intera collettività, senza preferire alcune opere infrastrutturali ad altre, senza fare figli e figliastri, e soprattutto senza pregiudicare le prospettive di rilancio e sviluppo del nostro territorio”. Angela Fusco Perrella Nicola Cavaliere Giuseppe Sabusco
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Tutto quello che gli altri non dicono
22 novembre 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Dopo una nuova settimana vissuta tra polemiche e tormenti i rossoblù vanno in campo a Fano
Vola solo chi osa farlo
Per auspicare il rilancio abbiamo riproposto una magica frase di Nicola Palladino di Gennaro Ventresca Restano fermi sulle loro opinioni i ragazzi della Nord, convinti più che mai che la colpa del nostro flop sia dei giocatori. Che non hanno cambiato passo neppure con l’arrivo di Massimiliano Favo. In fondo c’è una punta di verità in questo assioma. Senza però dimenticare che i ragazzi con le bluse rossoblù si trovano a Selva Piana su volere di Cappellacci che li ha pretesi, uno dietro l’altro. Tirare fuori dagli impicci dialettici l’allenatore più scostante, antipatico e perdente della storia rossoblù mi sembra un artificio che non convince neppure i gonzi. Figuriamoci la tifoseria campobassana che si è sempre mostrata competente e passionale. Come dire: faccio un giornale e mi porto dietro i miei redattori fidatis-
simi. Dico Campa, Cufari, Genovese, Saluppo, Venezia e via dicendo. Il giornale non decolla, anzi va a rotoli e io, in qualità di direttore, do la colpa ai giornalisti. Non mi crederebbe nessuno. La colpa sarebbe, solo mia. Giacchè mi trovo voglio spiegare che essere una “penna” meravigliosa non autorizza a credere di essere altrettanto bravo come direttore. Altrimenti Indro Montanelli sarebbe stato un capo impareggiabile, invece ha accumulato perdite su perdite a Il Giornale e ha portato al fallimento in poche battute La Voce. Al contrario di Eugenio Scalfari che dopo aver fondato La Repubblica ne ha fatto un giornale-partito, secondo solo al Corriere e, inoltre, gode di una suprema considerazione tra il ceto colto e tra gli imprenditori di spicco del nostro
Paese. *** “Ama il tuo caos”, dice Alberto Espinosa nel suo ultimo fortunatissimo romanzo “Braccialetti rossi” (la sua storia personale di ammalato di tumore ha ispirato la fiction di grandissimo impatto mediatico, anche in Italia). Il lettore capisce che per lui non sono solo parole. Per lui, che ha visto in faccia la morte, questa è la vita. Mentre, lo stesso Espinosa, in “Braccialetti azzurri” ci consiglia di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, senza pensare sino in fondo ai doveri e alle regole che ci hanno insegnato. Un po’ quello che ci suggerisce Paolo Sorrentino in “La giovinezza”. Desidera e non invecchierai mai. Bella aspirazione. Ma nella realtà cosa si fa?
Prima di tutto ci si accuccia, come un cane fedele, accanto alla squadra del proprio cuore. E si spera che possa tornare presto a regalarci le gioie migliori. Tralasciando i cattivi pensieri. E i musi lunghi. *** Lo sfigmomanometro non è una brutta parola ma lo strumento usato da oltre un secolo per misurare la pressione arteriosa del paziente. E’ consigliabile averne uno in casa, in modo da monitorare pressione (minima e massima) assieme ai battiti cardiaci. Specie se si ha l’abitudine di agitarsi quando c’è di mezzo una partita della squadra del nostro cuore. Conosco un amico, affetto da problemi prostatici, che quando c’è di mezzo il rossoblù deve correre in bagno a fare tante pipì, prima, durante l’intervallo e al fischio finale,
tanto è forte l’emozione che egli prova quando la palla danza sul prato (naturale o artificiale). Oggi a Fano i nostri ragazzi giocheranno contro una delle squadre più forti del girone, data per sicura vincente sino a un mese fa, quando, improvvisamente, il suo gioco pieno di spume e di gol si è imprigionato in una ragnatela di sconfitte e malinconia. Favo proverà a vincere la sua prima sfida da quando è alla guida della nostra squadra. Certo non sarà facile. Ma, se come dicono i ragazzi della Nord, i giocatori sono di qualità, allora si può sperare nel colpaccio. E a tal proposito mi piace ricordare una magica frase dell’indimenticabile filosofo Nicola Palladino, una frase che è tutta un programma: “Vola solo chi osa farlo”.
“Noi, vicini sempre ai Lupi” Gli Smoked Heads ribadiscono la loro adesione alle scelte della società CAMPOBASSO. Gli Smoked Heads 1986 saranno sempre al fianco di questa società ed al progetto allargato all’azionariato popolare che essa rappresenta. Ci siamo impegnati a fondo perché finalmente si avverasse il nostro sogno di una società partecipata, rappresentata dalle migliori forze che questa città possa esprimere, poggiata sull’impegno ed i sacrifici di centinaia di campobassani che hanno voluto sostenerla economicamente, attraverso l’associazione Noi Siamo il Campobasso. Non saranno, quindi, le modestissime prestazioni finora fornite dai calciatori attualmente in rosa ad allontanarci dalla società e soprattutto dalle persone che in essa lavorano, che godono, non da oggi, della nostra stima e del
nostro massimo rispetto. Questo per sgombrare il campo da dubbi ed illazioni su cui si sono fiondati come al solito gufi ed avvoltoi. Lo striscione di domenica scorsa ed i venti minuti di sciopero del tifo sono stati un messaggio indirizzato esclusivamente ai calciatori, gli unici ad aver tradito la fiducia e le aspettative, nostre e di tutti gli appassionati. Noi a Fano ci saremo, come siamo sempre stati ovunque il Lupo sia sceso in campo, indipendentemente dalla classifica, dai risultati e dalle aspettative di inizio campionato. Da trent’anni a questa parte. E così continueremo. Come continueremo a dare fiducia a questa nostra società, esempio tra pochissimi di un calcio popolare e indipendente da speculatori e
avventurieri. Gli errori, la malasorte ci renderanno più esperti e forti, perché insieme sapremo comprenderli e risolversi. Invitiamo tutti coloro che amano disinteressatamente i nostri colori a mettersi in viaggio verso Fano insieme a noi. Sosterremo la squadra dal primo minuto come abbiamo sempre fatto, ma saremo anche liberi di contestarla se le prestazioni continueranno a mostrare questa inaccettabile mancanza di cattiveria agonistica ed attaccamento. Perché quello che per noi conta di più è dare continuità a quanto in questi ultimi tre anni si è riusciti a fare e non saranno di certo 23 calciatori senz’anima a farci mollare. Per Campobasso ed il Campobasso, noi ci saremo.
22 novembre 2015 Nostro signore Gesù Cristo Re dell’universo Con la solennità di Cristo Re si conclude l’anno liturgico: in questo modo si dimostra che Cristo è il centro ed il fine, non solo della liturgia e della Chiesa, bensì di tutta la storia dell’uomo. In Lui riconosciamo il primogenito di ogni creatura e Lui adoriamo come Re e Signore delle nostre vite. Solo in Cristo, Re dell’universo, sta la nostra salvezza e la nostra felicità. Abbiamo seguito nel corso dei tempi forti dell’anno, la storia della nostra salvezza, momenti chiave che hanno culmine nel triduo pasquale. Nel momento culminante del Gloria, che cantiamo nella messa, diciamo: “Quoniam tu solus sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus Iesu Christe”. Questa è forse la miglior sintesi di quel che celebriamo oggi. Alla fine dell’anno liturgico,
alla fine della lunga serie di domeniche, abbiamo seguito una dopo l’altra le pagine del vangelo e ci siamo seduti alla mensa del Signore. E la liturgia ci invita a ricapitolare tutto quel che abbiamo contemplato durante l’anno, in uno sguardo: Gesù, l’unico che vale la pena avere sempre davanti agli occhi, l’unico in cui possiamo sperare sempre, l’unico che vale la pena seguire perchè la sua via è l’unica via. Così possiamo dirgli: “Tu sei, Signore, colui che rimane quando tutti vanno via. Colui che viene quando tutti vanno via. Colui che illumina quando tutto si spegne. Colui che non tradisce mai.” Oggi, dunque, tutto deve ridursi a questo: fissare lo sguardo a Gesù e rendergli lode. Ma attenzione: occorre guardare il vero Gesù, quello
che abbiamo imparato a conoscere nel Vangelo, e non un immaginario e falso “messia”, con la pretesa di essere il dominatore di questo mondo. Infatti, l’iscrizione posta sulla croce di Gesù agonizzante: “Questo è il Re dei giudei”, esprime un paradosso che c’è nel cuore della fede cristiana. Nessuno può meravigliarsi delle diverse reazioni di tutti coloro che contemplano Gesù e di cui il vangelo di oggi riferisce in maniera così splendida. I termini “Regno” e “Re” non possono essere interpretati con le categorie politiche. Alcuni contemporanei di Gesù li comprendevano come sollevazione nazionale e ribellione, per questo tenevano la mano sull’impugnatura della spada, pronti ad usarla alla prima occasione.
Certo, altri associavano il concetto di Regno ad un intervento di Dio che avrebbe cambiato radicalmente la direzione della storia della salvezza. Quando Gesù annuncia che è giunto il Regno di Dio, tutti si domandano: “Come avverrà?”. E Gesù presenta loro nei fatti tutto quel che già sta cambiando: i ciechi vedono, gli storpi camminano e a tutti è offerto il perdono e la misericordia. Perdonando e morendo per la salvezza di tutti, Gesù crea una nuova unità tra gli uomini: abbatte i muri che li separano, rompe le spirali di odio, include tutti nel circuito dell’amore. Origene diceva che Cristo stesso è il Regno. Annunciare Lui è annunciare il Regno di Dio. Questa è la missione specifica della Chiesa. Non altro! Mons. Gabriele TETI.
Riccia: denunciate dai carabinieri due romene destinatarie del foglio di via obbligatorio I Carabinieri della Compagnia di Campobasso nell’ambito di attività di controllo del territorio volte a prevenire la perpetrazione di reati predatori hanno sorpreso nel comune di Riccia 4 romeni che si aggiravano nel centro cittadino.
La presenza di un’Audi non nota ai Carabinieri della Stazione di Riccia ha insospettito i militari che immediatamente hanno deciso di bloccare l’autoveicolo e procedere al controllo degli occupanti. A bordo dell’autovettura i Carabinieri hanno riconosciuto due
donne, una ventisettenne ed una cinquantacinquenne, di nazionalità romena e domiciliate a Napoli che avevano già fermato tempo a dietro e alle quali avevano già applicato il foglio di via obbligatorio dal Comune molisano. Approfondito il controllo dei due
uomini in loro compagnia, anche loro romeni domiciliati a Napoli, classe 1995 e 1998, che sono risultati gravati da precedenti di polizia in Banca Dati. All’esito degli accertamenti, verificato che nessuno di loro ha dato una valida giustificazione per tro-
varsi in quel luogo, i Carabinieri hanno proceduto a denunciare in stato di libertà le donne per aver violato il provvedimento a loro carico nonché a proporre gli accompagnatori per l’emissione del foglio di via obbligatorio da Riccia.
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Isernia
22 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Galleria di Belmonte, perchè resta chiusa?” AGNONE. “La permanenza dell’ospedale di Area Disagiata Caracciolo e i servizi sanitari ad Agnone, vitale per l’alto Molise e l’alto Vastese. La sua chiusura sta danneggiando economia, scuola e sanità di Agnone, spezzando i collegamenti con la parte di Abruzzo che vi orbita, e il fatto che la Regione Molise non la ritenga importante non finanziandola é un fatto grave che rende ingrata questa regione verso la Regione Abruzzo che con generosità vuole anche investire e venire in aiuto della sanità dell’Alto Molise”. Lo sostiene don Francesco Martino“Anche in qualità di uno dei primi firmatari di un documento del vescovo e dei sacerdoti della diocesi di Trivento, che afferma la preoccupazione per tutto questo territorio diocesano abruzzese molisano per i trasporti, la
sanità, le strade e la scuola, mi sento in dovere di rivolgere questo appello al sindaco di Agnone, prof. Michele Carosella, al vicesindaco Maurizio Cacciavillani e alla Giunta comunale ed amministrazione
tutta: qualora non ci fossero altri fondi disponibili, con un atto di generosità e di amore verso Agnone ma anche verso i fratelli dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese, da cui di fatto si guarda ad Agnone come centro guida per
l’area nonostante qualche piccola polemica di campanile, si può rinunciare a parte dei fondi assegnati per la strada panoramica (350 mila euro) e per la messa in sicurezza di via Roma e via Matteotti (290 mila euro),
di sicuro opere non prioritarie, per racimolare 100-150 mila euro per quest’opera di alta importante strategica? Sarebbe un atto intelligente di programmazione dal basso e un bel segnale per tutti gli abruzzesi e molisani che hanno a cuore la vita di questa terra. Invito tutti, attività commerciali ed imprenditoriali, studenti e associazioni a sostenere questa iniziativa. Inoltre, vorrei pubblicamente chiedere all’ing. Lino Mastronardi che ne é stato dell’accordo tra Anas e Provincia di Isernia perché l’asse fondovalle Verrino – ex statale 86 ponte sul Verrino – ponte di Belmonte del Sannio che prevedeva il ritorno alla gestione statale della tratta. Se erano chiacchiere da bar, invito tutti a premere perché ciò avvenga, essendo vitale per tutti noi”.
Arrestato un pregiudicato rumeno Operazione dei carabinieri che hanno fermato un uomo sul quale pendeva un mandato di cattura ISERNIA. Ieri, all’alba i Carabinieri di Isernia hanno rintracciato ed arrestato un 30enne di origine rumena su cui pendeva un mandato di cattura per furti e rapine commessi nel nord Italia. I Carabinieri hanno scoperto che il pregiudicato si era trasferito ad Isernia e lo hanno bloccato nei pressi del
suo domicilio in prossimità del centro storico. Il 30enne dopo le formalità di rito è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Ponte San Leonardo, mentre sul suo conto continuano le indagini dei militari, che non escludono un suo coinvolgimento in furti in abitazione commessi di recente nel
territorio della provincia di Isernia e in quelli dei limitrofi comuni dell’alto casertano. Questa è solo l’ultima operazione in ordine di tempo messa in atto dai Carabinieri di Isernia che proprio negli ultimi giorni hanno predisposto un piano speciale di prevenzione e controllo straordi-
nario del territorio attraverso il dispiegamento di personale in borghese del Nucleo Investigativo e delle Aliquote Operative che andranno ad affiancare le pattuglie della Radiomobile e delle Stazioni per attuare controlli mirati in zone ed in orari ritenuti più sensibili.
Massima intensificazione dell’attività di prevenzione e controllo da parte della Polizia di Stato di Isernia nel capoluogo ed in Provincia. Nel corso degli ultimi giorni, è stata intensificata al massimo l’attività di controllo del territorio e di prevenzione da parte della Polizia di Stato di Isernia. Infatti, alla luce dell’attuale clima di tensione internazionale, il Questore Dr. Vincenzo Vuono, in linea anche con le superiori direttive, ha predisposto specifici servizi di controllo del territorio che hanno visto impiegate numerose pattuglie della Squadra Volante, della Squadra Mobile e della Digos con la collaborazione delle specialità della Polizia di Stato. Particolare attenzione è stata rivolta ai luoghi maggiormente frequentati dalle persone, agli esercizi pubblici e commerciali specialmente nelle ore serali e notturne e agli obiettivi maggiormenti esposti a rischio. Durante tale attività sono stati effettuati oltre 130 posti di controllo che hanno permesso di identificare circa 1000 persone, alcune delle quali con pregiudizi di polizia e controllare oltre 600
veicoli; sono state contestate 115 infrazioni al codice della strada, ritirati 5 documenti di circolazione e sottoposti a sequestro amministrativo 3 veicoli non in regola con la normativa vigente in tema di circolazione stradale. Il Questore di Isernia, sempre nell’ambito di tale attività ha emesso due provvedimenti di “Divieto di ritorno” nel Comune di Montaquila nei confronti di due pregiudicati italiani, entrambi residenti in Friuli Venezia Giulia, A.G. di anni 64, con numerosi pregiudizi di polizia a carico per reati contro
il patrimonio, la fede pubblica, la persona, l’ordine pubblico, l’amministrazione della giustizia e porto abusivo e detenzione di armi, e C.E. di anni 63, anch’egli con numerosi pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio, la persona la pubblica amministrazione nonché già destinatario di analoghi provvedimenti di divieto di ritorno in altri comuni. I due non potranno far ritorno nel predetto comune per un periodo di tre anni senza autorizzazione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza.
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Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
22 novembre 2015
senza alcun finanziamento pubblico
“Termoli, sta cambiando” L’assessore comunale ai Lavori pubblici, ha fatto il punto della situazione TERMOLI. È arrivato il parere positivo delle Belle Arti al recupero edilizio dell’ex cinema Adriatico di piazza Sant’Antonio. La notizia è stata ufficializzata dall’amministrazione comunale che si è anche auspicata l’inizio del lavori già dal prossimo anno. Per l’assessore comunale Pino Gallo non ci sono dubbi perché quello raggiunto “è un passo avanti fondamentale per quello che sarà il volto del centro di Termoli. La Soprintendenza delle Belle arti, infatti, ha concesso il parere di massima rispetto al progetto di fattibilità che la ditta aveva presentato a luglio “questo significa che la soprintendenza e la ditta hanno trovato un punto di accordo per quello che riguarda
l’intervento di manutenzione e conservativo dell’opera; soprattutto la ditta proprietaria ha recepito alcuni indirizzi della soprintendenza che erano stati formulati già nel 2004 e quindi è questa una prima base per poter
partire per la redazione del progetto esecutivo definitivo”. Obiettivo dell’amministrazione, quindi, è quello di portare nuove opere alla città? “Diciamo – ha continuato Gallo – che è nel nostro programma c’è
quello di portare nuove opere alla città e realizzare un qualcosa di importante dal punto di vista urbanistico per la città adesso ci stiamo avviando dopo un primo periodo di rodaggio e messa appunto dell’attività amministrativa stiamo concretizzando”. Intanto l’attenzione è anche sul parcheggio multipiano che dovrebbe essere realizzato in Piazza Sant’Antonio. “Il project sul parcheggio di Piazza Sant’Antonio è quello che abbiamo avviato per primo. Abbiamo proceduto all’apertura delle buste c’è una proposta e nella scorsa settimana la Giunta ha decretato l’interesse pubblico di quella proposta e ora ci apprestiamo a mettere a bando la pro-
posta vedremo chi se l’aggiudicherà”. Un’amministrazione, quella guidata dal sindaco Sbrocca, che pare essere impegnata a guardare al futuro senza aver paura dei tempi per la realizzazione delle opere, è giusto? “Bisogna avviare le opere. Questa amministrazione – ha concluso Gallo – guarda molto al futuro e getta le basi per poter cambiare la città in senso positivo. Penso che siano opere che se si lavora con attenzione e con impegno si possono realizzare anche in un periodo di tempo ridotto. Nel mandato che questa amministrazione ha si può realizzare molto di quello che questa amministrazione ha in progetto”.
Teatro e luci per il Natale A Termoli ci si sta preparando per la festa dell’anno TERMOLI. L’ufficialità si avrà solo la prossima settimana quello che pare essere certo, però, è che si prospetta un Natale per tutti i ‘gusti’ a Termoli dove l’amministrazione comunale sta stilando il calendario degli eventi che dovrebbero svolgersi non solo durante le festività più attese dell’anno ma anche dopo, in una sorta di prolungamento delle iniziative che era uno dei progetti dell’attuale governo cittadino. Tra gli eventi che sembrano essere confermati c’è il teatro. Sì perché per il primo anno il Cinema Sant’Antonio si trasformerà in un vero e proprio teatro dove si svol-
geranno diversi spettacoli in collaborazione con la Fondazione Molise Cultura aprendo, di fatto, alla ‘riconversione’ (o presunta tale) della struttura formalmente di proprietà della parrocchia cittadina. E ancora spazio alla musica, con una serie di concerti che si dovrebbero svolgere prima, durante e dopo le festività. Tra gli eventi in programma (che dovrebbero essere presentati ufficialmente la settimana prossima) ci sarà anche il ‘tradizionale’ Premio Termoli, manifestazione da sempre molto amata in città. Per quello che riguarda il Capodanno, invece, è confer-
mato l’evento all’aperto, gettonato negli ultimi anni sia dagli adulti che dai più giovani, che si svolgerà nella ‘rimessa a nuovo’ Piazza Monumento, che per l’occasione dovrebbe essere anche ‘abbellita’ dalla nuova illuminazione che presto dovrebbe essere sistemata nella piazza e sulla prima parte di Corso Nazionale. Un cartellone di appuntamenti che dovrebbe contenere anche altri eventi ancora ‘top secret’ per un calendario che dovrebbe soddisfare sia i grandi che i più piccoli.
“Troppe le strade sporche” I residenti a via Mascilongo e via Perrotta chiedono interventi al Comune TERMOLI. L’ennesima, annosa, segnalazione che riguarda il livello zero, anzi sottozero, dello spazzamento stradale a Termoli. Ci saremmo dovuti stancare, ma proseguiamo di buona lena, nel denunciare la sporcizia e l’indecoroso stato in cui versano alcune arterie urbane cittadine. Questa volta sono direttamente i residenti e gli esercenti a documentarle fotograficamente, stanchi anche loro di tanta inerzia.
“A chi bisogna rivolgersi per segnalare la situazione disastrosa in cui versano via Mascilongo e via Perrotta per qaunto riguarda la pulizia delle strade, allego alcune foto che ho fatto per farvi vedere in che condizioni si trova. Come residente e alcuni commercianti schifati siamo costretti a pulire da noi la zona antistante l’attività ed il portone, potete notate anche incarti di siringhe mediche… e pensare che neanche a 100 metri c’è una scuola media.
Campomarino, festa degli alberi I ragazzi della terza B hanno avuto modo di portare in piazza l’esperienza verde CAMPOMARINO. Vigilia densa di emozioni e di sensazioni piacevoli per i bimbi della scuola dell’infanzia Agazzi di Campomarino ieri, in vista della Festa dell’Albero, che cade oggi. Le insegnanti Ilde Alfonzo e Stella Donatelli della sezione 3B hanno organizzato un momento di festa nel cortile della scuola a cui hanno preso parte tutte le sezioni, alla presenza della dirigenza scolastica e del presidente del Consiglio comunale Paola Cantelmi. E’ stato piantumato un albero di tiglio, gentilmente donato dalla signora Susanna Evangelista del vivaio CampoVerde di Campomarino. Obiettivo della manifestazione era sensibilizzare gli allievi al senso di responsabilità e di rispetto per la natura. Il messaggio per tutti è stato: rispetto della natura e rispetto per la vita.