Il pd molisano sta con ruta

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 64 - mercoledì 18 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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Il PD molisano sta con Ruta

L’Oscar del giorno a Davide Vitiello

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Davide Vitiello. Il segretario dei giovani del Pd ha ritenuto sottolineare come l’uscita del senatore Ruta abbia avuto il merito di avere scrollato di dosso l’apatia politica a un partito che non riesce più a discutere sui problemi della gente. Vitiello, per la verità, era già intervenuto sui temi del lavoro e su altre questioni che non riescono a trovare indicazioni solutive da parte della Regione Molise. Un solleticare proprio di chi la politica la intende come una strategia per crescere.

Il Tapiro del giorno a Micaela Fanelli

Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Micaela Fanelli. La segretaria regionale del Pd, questa volta, ha ritenuto convocare con urgenza la segreteria alla luce della lettera pubblica e della conferenza stampa del senatore Roberto Ruta sulle manchevolezze del governo Frattura. A Ruta hanno fatto da sostegno anche Leva e Venittelli. Il Molise sta sprofondando e gli unici a non accorgersene sono proprio Frattura e Fanelli. La segretaria regionale, poi, sui singoli argomenti e sui problemi della regione non ha mai ritenuto dire la sua. Questa volta, però, si è sentita toccata ed ha convocato la segreteria regionale. Guarda caso.

Qualcuno dimentica che i molisani hanno votato PD per cambiare il Molise, se c’è chi non è d’accordo con gli impegni assunti, faccia un passo indietro Servizio a pagina 3 7000 Persone giornalmente visitano il nosto sito. Grazie

Il Molise e la Grande Guerra in edicola e libreria


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

18 marzo 2015

Salvatore Micone, dopo il consiglio regionale monotematico sul lavoro, spara a zero su Michele Petraroia

“Praticamente sfiduciato”

La gestione dell’emergenza occupazionale affidata alle commissioni I e II è una sostanziale mozione di sfiducia nei confronti di Petroia. Un pò come sparare ai pesci nel barile. Il tiro all’assessore, specie se al lavoro, in questa regione sta diventando sport con un discreto seguito. Del resto le condizioni generali lo rendono di abordabile praticabilità. “Dopo il Consiglio monotematico sul lavoro di martedì 10 marzo, sento il dovere di intervenire per fare alcune puntualizzazioni sulle criticità che investono tutto il mercato del lavoro regionale quanto sull’attività di coloro che posseggono la titolarità della relativa gestione.” Attacca così il consigliere regionale d’opposizione Salvatore Micone, ma solo per prendere la mira. “Quella del lavoro doveva essere la priorità del mandato amministrativo di questo Governo regionale, con l’obiettivo di garantire alla nostra Regione sviluppo ed occupazione. A due anni di distanza, però, dal suo insediamento, l’assessorato al lavoro appare come una

CAMPOBASSO. Con una scarna nota dei vertici ASREM si è posta, ieri, la parola fine al lavoro di tanti giovani molisani che prestavano, con incarichi di collaborazione, la propria professionalità a servizio dell’Azienda Sanitaria Regionale. Tutti a casa dunque i circa 150 lavoratori, molti dei quali padri di famiglia, che dal 31 marzo prossimo non vedranno rinnovati i propri incarichi nelle more dell’avvio di una nuova procedura concorsuale di cui non si conoscono modi e tempi. “Fratelli d’Italia – AN esprime la propria solidarietà ai tanti giovani professionisti che in questi anni hanno prestato la propria attività a sostegno e supporto dell’Azienda Sanitaria Regionale svolgendo funzioni importanti e che vengono, adesso, “liquidati” con una scarna nota in burocratese”.

macchina che non ha mai iniziato a funzionare. Il lavoro nella nostra Regione appare piuttosto come l’inseguimento di politiche passive di

sostegno al reddito attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali.” O magari sbandierare come “successo poli-

tico” il riconoscimento da parte di Roma dell’area di crisi per il Molise, si potrebbe aggiungere. Ma perchè accanirsi? Poveri pesci, povero ba-

Precari della sanità, tutti a casa Per Filoteo Di Sandro “dannoso per tutti liquidare 150 persone” Così si esprime Filoteo Di Sandro responsabile regionale del partito. “Nessun margine di trattativa con i vertici aziendali, nessun dialogo possibile con questo Governo Re-

gionale che, ancora una volta, penalizza il lavoro e lascia sul lastrico centinaia di giovani molisani. Serviva davvero mandare a casa tutti questi giovani professionisti? E nelle

more di quale nuovo avviso? Vale la pena sprecare così professionalità formate negli anni e adesso scaricate con poche righe? O forse c’è la necessità di fare un nuovo avviso ri-

rile. “La criticità della situazione occupazionale è emersa con tutta la sua forza nel corso del Consiglio del 10 marzo; l’inerzia dell’assessorato è stata evidenziata da più parti, compresa la maggioranza consiliare che, con un proprio atto, ha, di fatto, sollevato l’assessore al lavoro dall’incarico di gestione dell’emergenza occupazionale, affidandone la risoluzione alle commissioni consiliari I e II che congiuntamente dovranno iniziare un percorso di risanamento del mercato del lavoro regionale. Tutto questo mi appare, da un lato, l’abbandono delle proprie responsabilità da parte dell’assessore Petraroia, dall’altro, una diplomatica sfiducia proclamata da uomini che siedono nel suo stesso partito.” Peccato solo, però, che dai banchi dell’opposizione non ne segua un’altra di mozione di sfiducia. Stavolta formale; magari unitaria. Meglio che sparare. A salve.

servato agli amici? Non c’è la volontà di intervenire per frenare lo spopolamento di questa regione, non c’è nessun progetto concreto di risoluzione delle problematiche lavorative della nostra terra, quando si fermerà lo “scempio”? Mi sento dunque di esprimere vicinanza e sostegno ai tanti che, dal 31 marzo, si ritroveranno senza un lavoro e senza uno stipendio, dobbiamo condurre una battaglia assieme che consenta il riconoscimento delle professionalità acquisite e la soluzione tempestiva di questo nuovo duro colpo nferto alla nostra gioventù. Fratelli d’Italia – AN resta dalla parte dei lavoratori ingiustamente penalizzati in un momento in cui la politica dovrebbe fare di tutto per salvaguardare l’esistente e, su uelle basi, ricostruire il futuro”.

“Trasporti, perchè la nuova gara” Conferenza stampa congiunta di Frattura e Nagni CAMPOBASSO. Sulla questione trasporti, conferenza stampa congiunta di Frattura e Nagni. “Motivo dell’ incontro è il tentativo di fare chiarezza rispetto una situazione che si portare da tempo e sulla quale vengono fuori spesso notizie che non danno la dimensione corretta della questione”. Così ha esordito l’assessore regionale ai Trasporti, Pierpaolo Nagni. “Il processo che abbiamo avviato è per portare il settore dei trasporti in un quadro urbano ed extra urbano di regolarità per mettere la regione in condizione di fare una gara per un gestore. L’ obiettivo che ci siamo posti inizialmente era questo ed in questo cammino la nostra volontà resta quella di determinare un equilibrio tra finanziamento pubblico e servizio erogato all’ utenza in un servizio

anomalo rispetto ad altro considerato il peso che riveste il finanzianti pubblico. Noi diamo un contribuito altissimo infatti su acquisto e gestione. Il lavoro dell’ imprenditore quindi rimane quello di gestire le risorse pubbliche e quelle ricevute dagli utenti. Noi non abbiano trovato una gestione ottimale, che ancora vede spese superflue e pulman che viaggiano vuoti. Come amministrazione dobbiamo vigilare affinché i rapporti vengano rispettati visto che il 90 per cento dei fondi sono pubblici. Dal blocco del servizio che vede aperta una inchiesta, fino ad oggi, sono venute fuori notizie che meritano chiarimenti, a partire dalle situazioni debitorie e creditizie. Intanto sono venute fuori le motivazioni delle sentenze del TAR sul ricorso presentato da Atm. Comun-

que vogliamo mettere su un nuovo sistema che organizzi al meglio i servizi e dove il gestore non dia anche il controllo, così come accade adesso e solo in Molise. Altra anomalia del sistema, infatti, è che noi veniamo a conoscenza degli incassi del gestore stesso. Questo servizio di monitoraggio dovrebbe esserci o compiuto in maniera terza così da ottimizzare il piano dei servizi minino, conoscendo al meglio i mezzi da usare ed evitare gli sprechi attuali. Oggi il servizio costa annualmente circa 68 milioni tra gomma e ferro, con un contributo regionale di 34 milioni e con una partecipazione nazionale che vede la sua riduzione sempre più. Dunque o ottimizziamo le risorse oppure questo servizio andrà sempre a peggiorare. Una gara di trasporto pubblico muove in sei

anni i 24 milioni annui, dunque un complessivo di 150 milioni e tale iniziativa comporta trasparenza e soprattuto certezze del risultato”. Frattura ha sottolineato che “il Tpl è la seconda voce di spesa del nostro bilancio e dunque sarà molto attenzionata ed efficientata. Più saremo bravi a qualificare l’ offerta più confermeremo le risorse centrali. È inaudito che non ci sia controllo sulla emissione dei biglietti e la Regione non è in grado di verificare l

‘effettiva emissione dei biglietti e la presenza dei passeggeri. Se proviamo a riorganizzare il sistema, cancellando benefici consolidati, sicuramente prenderemo tanti schiaffi ma proveremo a cambiarie questa regione”. “Speriamo comunque, hanno concluso i due esponenti della Regione, che l ‘arbitrato che abbiamo proposto alla azienda e su cui l’ azienda sta meditando se accettare, sarebbe la formula più garantista verso tutti”.


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3 18 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Lezione politico-amministrativa al governatore del Molise

Senatore Ruta, grazie per il coraggio e l’onestà intellettuale del suo gesto politico, ma prendere eventualmente le distanze da Frattura è poca cosa rispetto alla gravità dello stato di fatto e dei danni procurati Applauso a scena aperta al senatore Roberto Ruta per la sua ultima conferenza stampa e per il documento che ha dato alla cronaca in cui ha messo in risalto le inefficienze del presidente Frattura e la sua inadeguatezza al ruolo, per le quali il Molise e i molisani stanno pagando un prezzo altissimo al proprio futuro. Noi l’applauso glielo facciamo con una appendice di compiacimento per la maturità dei pensieri espressi, per la determinazione che contengono, per gli effetti che potranno generare nella stracca, rassegnata, avvilita società civile, nell’ambito delle spente forze sociali, nelle demotivate categorie produttive. Ciascuna (la società civile, le forze sociali e le categorie produttive) vittima di due anni di governo regionale dedicato all’apprendistato amministrativo e gestionale della macchina regionale da parte di Frattura, nel cui bagaglio personale altro non aveva che l’aspirazione a raggiungere la carica per alcune esigenze professionali da arrotondare con l’aiuto del prestigio del titolo di “Governatore del Molise”. Aspirazione peraltro non sorretta da carisma, da caratura politica

e da esperienza amministrativa tali da giustificare un’ascesa così impegnativa e importante, ma politicamente specchietto per le allodole nei confronti di un elettorato che chiedeva un cambiamento “tout court”. Tra coloro che quella carica gliela hanno fatta raggiungere, con il sotteso obiettivo di riportate il centrosinistra in auge e con esso il premio parlamentare di due deputati (Leva e Venittelli) e un senatore (Ruta), ci sono la mano, la caparbietà strategica e l’avallo di Ruta. Questa è storia. Come è storia la leader-ship della sinistra democri-

stiana nei tempi andati, del Partito Popolare Italiano, della Margherita e del Pd, costantemente in chiave di successo e di potere. Gli va ascritto pertanto anche il successo di Frattura, quantunque contrassegnato da un evidente strumentalismo, da un pizzico di cinismo, e da una voglia di rivalsa che non poteva soffermarsi oltre sulle qualità e sull’affidabilità dell’uomo che era stato scelto per disarcionare Michele Iorio e battere il centrodestra. Nel momento in cui Ruta però ha preso l’iniziativa di chiedere a Frattura di sottoscrivere pubblicamente un elenco di

priorità da svolgere e da realizzare per rimettere in carreggiata l’economia molisana e di dare fiato alla speranza di un ritorno alla produzione e al lavoro, ha dato un primo segnale forte a tutti i tremebondi opportunisti del centrosinistra (avrebbero dovuto mettersi in fila a stingerle la mano, senatore, e invece se ne stanno acquattati a vedere l’effetto che fa - ndr), segnale ribadito anche una seconda volta e tradotto in termini ultimativi con la sua ultima conferenza stampa che commentiamo con il trasparente interesse di avervi trovato espressi il rammarico per come sono andate le cose, la voglia di mettervi riparo, la fermezza di una linea politica che per rimanere credibile e accreditabile non può tollerare oltre il mantenimento in piedi di un governo regionale che ha tradito nei fatti e nello spirito la battaglia elettorale vinta. L’addebito a Frattura di non aver esercitato il diritto di veto in sede di Conferenza Stato/Regioni sul regolamento attuativo del decreto Balduzzi, che gli avrebbe consentito di bloccarlo e di negoziare la posizione sanitaria del Molise, è talmente enorme che da

solo dovrebbe valere le dimissioni immediate del Governatore, o comunque una azione popolare di risarcimento danni. Ciò che in termini di danni ne può venire al Molise, il senatore Ruta lo ha elencato con chiarezza. Non ci sono termini giornalistici per rendere le gravi conseguenze ( il declassamento del Cardarelli, del San Timoteo, del Vietri e la perdita dell’ospedale di Agnone), mentre ci sono termini giornalistici sufficienti per gravarlo di una responsabilità senza pari, che solo l’abbandono della carica gli potrebbe assicurare un minimo di comprensione. Forse anche il senatore Ruta commentando l’episodio, avrebbe dovuto circoscriverlo nella categoria dell’obbligatorietà dell’uscita di scena del responsabile. Invece, nel caso permanga l’assenza di comportamenti e misure straordinarie della Regione nella programmazione e nella gestione delle risorse, dobbiamo accontentarci dell’annunciata presa di distanza di Ruta da Frattura. Poca cosa rispetto alla gravita dello stato di fatto e della labile possibilità di modificarlo. Dardo

Frattura? Non risponde nemmeno al telefono” “Presidente, il Molise

Caustica l’onorevole Laura Venittelli sulla risposta del Governatore CAMPOBASSO.“Il presidente della giunta regionale del Molise Paolo di Laura Frattura ritiene che si debba fare gioco di squadra per aiutare concretamente il Molise a uscire fuori da una situazione critica, ereditata dal centrodestra. Ebbene, al nostro governatore del Pd, che abbiamo contribuito a scegliere ed eleggere, ricordo che il gioco di squadra è foriero di ottimi risultati, ma se le parti in causa dialoghino tra loro. Negli ultimi dodici mesi, almeno, è stato difficile, difficilissimo, se non addirittura impossibile, colloquiare con chi sovente non risponde nemmeno al telefono”. L’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli risponde così alla chiamata in

L’intervento di Davide Vitiello* Il giorno dopo la conferenza stampa tenuta dal Senatore del Partito Democratico Roberto Ruta, spiace constatare che è già partito il tentativo da parte di alcuni, anche all’interno dello stesso PD, di collegare la presa di posizione racchiusa nella lettera aperta indirizzata al Governatore Frattura, a interessi squisitamente personalistici. Chi ragiona in questo modo evidentemente non ha ben compreso il senso di quella lettera, che richiama ad una responsabilità comune sulle grandi vertenze irrisolte della nostra regione: a partire dalla sanità che occupa oltre l’80% del bilancio regionale; alla crisi devastante che attanaglia il mondo del lavoro, fino alla

concausa nella replica che il presidente di Laura Frattura ha rivolto nella serata di lunedì al senatore Roberto Ruta. “Ciascuno per la propria parte è disponibile senza dubbio a cooperare per gli interessi esclusivi della collettività molisana, ma è fuor di dubbio che per dare e ottenere il massimo possibile da rappresentanze omogenee occorre spogliarsi di personalismi e atteggiamenti verticistici, ma aprirsi a una politica di confronto e assembleare nel coinvolgimento degli amministratori ai vari livelli, pur conservando la sfera decisionale dettate da prerogative e funzioni dei rispettivi incarichi”.

è in zona retrocessione” CAMPOBASSO. “Ho seguito con molto interesse la discussione nata intorno alle dichiarazioni del Senatore Ruta e alla risposta del Presidente Frattura”. Lo sostiene l’onorevole Danilo Leva. “È assolutamente necessario un confronto sulla situazione generale del Molise e sull’efficacia dell’azione amministrativa. La fase è delicata e volendo fare una metafora calcistica dobbiamo amaramente constatare che il Molise è in piena zona retrocessione. Il presidente Frattura è il mister del centro sinistra al governo ed è a lui che bisogna chiedere conto delle prestazioni della squadra. Siamo quasi al giro di boa e quel cambiamento di rotta che tanto abbiamo auspicato, soprattutto in alcuni settori strategici, come ad esempio la sanità, purtroppo non c’è stato. Per ripartire e rilanciare un’ azione di governo veramente efficace non ci si può esimere dall’analisi di tutto quello che fino ad oggi non ha funzionato. La situazione è difficile, ma siamo ancora in tempo per riportare la squadra alle posizioni di classifica che merita”.

Il Governo regionale non ha più tempo necessità di creare nuova occupazione in particolare per le giovani generazioni, pena il rischio della totale desertificazione del territorio regionale. In riferimento a queste pronblematiche non è più il tempo dei rinvii o dei rimpalli di responsabilità con i governi passati. Se il tentativo è quello di ridurre in modo banale la presa d’atto della realtà, da parte di un esponente illustre del PD e delle istituzioni, al tentativo di voler abbandonare la nave mentre sta affondando, vuol dire fare un torto ai cittadini molisani, anche perchè è chiaro a tutti che il Senatore Ruta ha avuto

un ruolo determinante e decisivo nella candidatura di Paolo Frattura al governo della Regione Molise. Piuttosto, il Governatore raccolga l’invito rivolto da Ruta e attivi subito un percorso comune con le parti sociali, gli amminstratori, i cittadini e, in assenza di risposte adeguate dal governo nazionale, abbandoni i legami di filiera per concordare, insieme alla deputazione parlamentare, decise azioni di protesta contro chi fino ad oggi non ha dimostrato il benchè minimo interesse nei confronti del Molise e dei molisani. Chiudersi a riccio, in attesa di chissà cosa, non porterà alcun risul-

tato positivo. La nostra regione è in preda ad una crisi occupazionale drammatica e il centrosinistra la governa da ormai due anni. Per quanto tempo ancora dovremo ascoltare il fatto che le responsabilità della situazione in cui siamo, sono da attribuire solo a Michele Iorio e ai passati governi regionali? al centrosinsitra, al Partito Democratico e a questa amministrazione regionale gli elettori hanno affidato il compito di trovare soluzioni. Più che delegittimare chi oggi ha il coraggio di dire la verità e di assumersi la sua parte di responsabilità, si ragioni insieme su come salvare il Molise. Segretario Giovani Democratici Molise Segreteria PD Molise


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Una Regione modello. Sulla carta Da sei mesi l’Osservatorio sulla qualità dei servizi sanitari è fermo. Una struttura dotata difunzioni strategiche o una ridondante scatola vuota? A leggere le carte (leggi regionali, delibere di giunta, determine dirigenziali), si potrebbe avere l’illusione di vivere in chissà quale Eldorado. Prendete l’Osservatorio regionale per la qualità dei servizi, per esempio. La Regione Molise lo istituisce con delibera di giunta n. 1823 del 2002; a leggere le funzioni riconosciutegli c’è da strabuzzare gli occhi: monitoraggio e valutazione di efficienza e standard di qualità strutturali ed organizzative del Sistema Sanitario regionale, con particolare riferimento alle liste di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e dei ricoveri ospedalieri, al miglioramento dei sistemi di relazione con i cittadini; supporto e consulenza tecnica alla Direzione generale per la salute, per l’elaborazione di strumenti normativi per la pianificazione e la programmazione della politica sanitaria regionale, con partecipazione attiva all’attuazione del piano di rientro del disavanzo sanitario. Ancora: definizione

di protocolli d’intesa e convenzioni tra Regione, ASREM e Università; elaborazione di progetti originali in ambito sanitario; realizzazione di progetti di ricerca ministeriali. C’è praticamente

elencato ogni passaggio strategico e decisivo per costruire una sanità avanzata, umana, efficace ed efficiente. La struttura amministrativa prevede(va): un direttore responsabile dell’Osserva-

torio, un responsabile tecnico monitoraggio per la valutazione e la qualità, un responsabile tecnico per la formazione, la comunicazione e la divulgazione, un responsabile amministrativo,

numero due operatori tecnico-informatici. A quanto ci risulta, nel corso degli anni, oltre a direttore non s’è mai affiancata più di una figura delle altre previste. E da sei mesi non c’è più neanche il direttore. L’ultimo è stato il dottor Florindo Magnifico. Qualche osservazione risulta doverosa: se si crea una struttura con quel ben di Dio di competenze bisogna renderla operativa; se lo fosse stata, in dieci anni dovrebbe, per forza di cosa, aver prodotto dei risultati, che avrebbero impedito lo sfacelo della sanità regionale; se, al contrario, era palese che l’Osservatorio era una scatola vuota, perché tenerlo fittiziamente in piedi? Non erano delle giunte e degli assessori che si sono succeduti, le competenze (la stragrande maggioranza) assegnate all’Osservatorio? Perché, sempre, tanta inutile ridondanza? Insomma: sulla carta viviamo in un mondo meraviglioso, nella realtà in un mondo di dilettantesca, generalizzata, faciloneria.

“Di Giacomo? Campione d’assenteismo” Nota congiunta dei consiglieri regionali, Ciocca e Ioffredi CAMPOBASSO. “Relativamente alle ennesime, ripetitive, stancanti e fuori contesto esternazioni del senatore Ulisse Di Giacomo (entrato in Senato dalla finestra lasciata spalancata per motivi giudiziari da Berlusconi e passato senza troppe ansie al Nuovo Centrodestra sostenendo a Roma il premier Renzi e in Molise l’ex governatore amico), sarà il caso di sottolineare all’attenzione dei molisani le sue “performance” romane da vero campione, di assenteismo e di mancata produttività però”. Lo sostengono i consiglieri regionali, Ciocca e Ioffredi. “Sul sito che monitora le attività dei parlamentari si può verificare che il senatore alfaniano, in carica dal 27 novembre 2013, ri-

L’INTERVENTO di Giuseppe Di Fabio Nessuno accetterebbe per sé d’interrompere un percorso di cura perché non è più disponibile il farmaco prescritto dal medico di fiducia. Farebbe del tutto pur di averlo in modo da star bene. Così non è per tutti ed in ogni caso. Nel percorso di cura dei pazienti psichiatrici i sanitari dei tre Dipartimenti di Salute Mentale del Molise hanno da tempo inserito i servizi di integrazione socio-lavorativa con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale e di supportare la persona nella ripresa di ruoli lavorativi compatibili con la disabilità di cui è portatrice. Le esperienze realizzate, sostengono i sanitari del settore, “hanno ottenuto buoni risultati in termini di ripresa clinica, riduzione complessiva dei costi sanitari, per un minore ricorso a visite e prestazioni psichiatriche e dei ricoveri in Ospedale, nonché una riduzione dei costi sociali per ripresa sociale dei pazienti isolati a casa e minore carico familiare soggettivo ed oggettivo”. Questo dovrebbe indurre a passare dalla fase di sperimentazione a quella della stabilizzazione di una attività, portata avanti fin qui con proroghe annuali o semestrali, l’ultima con scadenza al 31 dicembre 2014. I riferimenti normativi ci sono ed abbastanza puntuali. In questo caso assume ancor più rilevanza l’adozione nel giugno 2013 da parte della Giunta regionale di una delibera con all’oggetto: “Programma per il sostegno e lo sviluppo dei percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psi-

sulta 307esimo su 324 colleghi per indice di produttività (pari ad un miserrimo 14,6%). La percentuale di assenze si attesta a poco meno del 30% delle votazioni (1723 su 6461). Quanto alle presunte “schifezze” che avremmo votato – a suo dire – in Consiglio regionale, è utile ricordare allo smemorato di Isernia che stiamo rimediando alle vere porcherie compiute negli anni passati quando l’attuale senatore per grazia ricevuta, seduto in Giunta regionale con il ruolo di assessore esterno alla disastrata Sanità molisana, avallava consulenze, prebende, privilegi, favori, sprechi e norme per creare e alimentare il precariato. Da questo personaggio nessuna lezione”.

Salute mentale, perchè fermare i progetti? chico”. Si tratta di un documento strategico, elaborato con la collaborazione dell’Isfol, che può essere di riferimento per la “razionalizzazione, lo sviluppo e la messa a sistema dei processi di integrazione socio-lavorativa delle persone con disagio psichico, attraverso lo studio delle attività, delle risorse e delle diverse variabili che influenzano il successo dei percorsi di inserimento”. In rapporto a tale obiettivo si richiamano impegni assunti con la legislazione regionale: mettere in atto ogni iniziativa utile ad attivare programmi specifici per attività di formazione, tirocini di lavoro per l’inserimento lavorativo, per la creazione di nuove cooperative sociali di tipo B, per il potenziamento imprenditoriale di quelle già esistenti e per l’utilizzazione di fondi comunitari destinati a tale scopo; riservare per ogni Dipartimento di Salute Mentale una quota del budget al finanziamento, in relazione ad obiettivi individuati nelle linee guida emanate dalla Giunta regionale, di cooperative sociali di tipo B; istituire una borsa-lavoro per ogni 10.000 residenti nel Dipartimento di Salute Mentale, al fine di favorire l’inserimento lavorativo dei pazienti presso associazioni ed enti pubblici o privati operanti nel territorio regionale. Ad esser chiamati in causa sono la Regione, l’Azienda sanitaria, i Centri per l’Impiego, gli Enti locali, le Cooperative sociali, le imprese, il sindacato, le associazioni di familiari ed utenti. L’auspicio è che si crei una rete impegnata a realiz-

zare percorsi terapeutici personalizzati, riconoscendo nel Dipartimento di Salute Mentale “l’articolazione organizzativa che sovrintende a tutte le attività inerenti al campo specifico della salute mentale” ed operando perché il mondo delle imprese e delle cooperative sociali sia disponibile a collaborare nella costruzione di percorsi di inclusione sociale e lavorativa tramite la valorizzazione dei punti di forza delle persone coinvolte. In allegato al documento strategico vengono proposte 13 schede relative a percorsi cosiddetti virtuosi. I laboratori di artigianato attivati presso la cooperativa “Laboratorio aperto” occupano gran parte di questa sperimentazione di successo in diversi campi: vetro, decoro, targhe, confezioni, stampa, falegnameria. Ma non è mancato il coinvolgimento in questo processo di aziende e di cooperative sociali del settore dei precotti e surgelati, della ristorazione, della bigiotteria e del restauro mobili. Siamo di fronte ad un rete della salute mentale che racconta di una realtà molisana attenta ad una problematica sociale e disponibile a far la propria parte perché persone in difficoltà abbiano piena opportunità di inserirsi nei contesti sociali in cui vivono. Di tale disponibilità hanno avuto conferma i pazienti ed i loro familiari in occasione della raccolta di firme promossa per sollecitare non solo la proroga delle borse-lavoro, ma la loro stabilizzazione all’interno del sistema regionale degli interventi a carattere socio-sanita-

rio. “Mi ha spiegato l’iniziativa –ha riferito un ristoratore- e consegnato un foglio per la raccolta delle firme un signore con una accortezza ed una cortesia tale che non poteva non sollecitare rispetto, attenzione ed adesione ad una così giusta causa, alla rivendicazione di un diritto di cura, alla richiesta di un intervento che consente agli interessati di stare meglio ed risponde anche all’obiettivo di risparmiare sulla spesa sanitaria”. In pochi giorni sono stati in 5.000 a sottoscrivere la petizione lanciata dalle associazioni dei familiari e degli utenti, che si propongono di arrivare alla soglia delle 10.000 firme. Le ragioni almeno di una proroga dell’intervento ci sono e tutti si dichiarano convinti della sua bontà e di una sua evidente collocazione all’interno delle attività a carattere sanitario. L’ultima proroga concessa con delibera dell’agosto 2014 dalla Giunta regionale prevede che la spesa non sia tutta a carico del fondo sanitario, ma che vi sia una quota anche a carico del fondo sociale. L’elemento di indecisione se andare nell’una o nell’altra direzione, ovvero se la proroga debba esser concessa prevedendo che la spesa sia tutta a carico del fondo sanitario o con una quota anche a carico del fondo sociale, non può prevalere sull’esigenza di garantire continuità al programma d’inserimento socio-lavorativo per pazienti psichiatrici; ritengo vi siano in campo sensibilità e buon senso tali da far comprendere l’ovvia considerazione. Resta affidato al solerte e competente impegno di chi ha la responsabilità di decidere l’adozione di quegli atti che servono a garantire un risultato da tutti condiviso ed auspicato.aa


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5 18 marzo 2015

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Dal 2009 era stato dato in fitto alla Regione Puglia come sede operativa del Programma Interregionale 2007-2013 - “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico”

L’immobile regionale di via Nomentana a Roma ci costa solo Sarebbe interessante conoscere la destinazione e l’uso che attualmente ne fa la Regione Alla Regione Molise hanno contratti di locazione in atto, ma sono distratti a tal punto da non seguire lo sviluppo del rapporto tra le parti e, difatti, per il contratto di locazione dell’immobile di cui è proprietaria in Roma, alla via Nomentana 263, deve pagare sanzioni per 4.856,26 euro (4.200 euro per imposta di registro, per 542,50 per sanzioni, 105,01 per interessi e 8,75 per spese di notifica). Tradotte in lire, fanno circa 9 milioni. L’immobile era stato dato in fitto alla Regione Puglia - capofila del Programma Operativo Interregionale 2007-2013 - “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico – dal primo luglio 2009 al 31 dicembre 2015, quale sede operativa. Della questione se ne doveva occupare il direttore della Direzione generale Uno. Tutto è andato liscio fino a quando nel 2012 la titolarità del programma Operativo Interregionale 2007-2013 - “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico” è stata trasferita alla Direzione Generale per l’Energia Nucleare, le Energie Rinnovabili e l’Efficienza

Energetica, e nel 2013 il ministero dello Sviluppo economico – dipartimento per l’Energia – ha formalizzato la richiesta di recedere dal contratto a far data dl primo settembre 2013. Fin qui la determinazione firmata dal direttore dei Servizi ge-

CAMPOBASSO. Quest’anno a Verona, in occasione della quarantanovesima edizione del Vinitaly, ad accompagnare le cantine molisane nello stand allestito da Regione Molise e Unioncamere, ci sarà l’Associazione Italiana Sommelier Molise. E fin qui nulla di strano anche se il sorteggio è stato svolto in maniera irrituale stante la mancata convocazione dei responsabili delle associazioni al sorteggio. Ma il fatto grave, ora, è che ad essere menzionate sono solo le cantine che hanno aderito allo stand della Regione Molise e Unioncamere. E le altre che partecipano e saranno presenti a titolo personale? Non sono pur esse molisane? Unioncamere i suoi dirigenti dovrebbero spiegare il perchè di questa distrazione nel menzionare anche le altre cantine. Non è possibile scrivere che “la Fiera di Verona diventerà il palcoscenico ideale dove mostrare le potenzialità commerciali di un nutrito gruppo di aziende vitivinicole molisane che giungono al Vinitaly 2015 con

L’INTERVENTO di Vincenzo Musacchio* In Molise l’ambiente e la salute sono sotto attacco da anni. Qualche esempio? Cercemaggiore, Guglionesi, Campomarino, Castelmauro, Termoli, Montagano, Venafro, Isernia e così via. Co.Re.A, da sempre, con il suo Comitato di difesa della salute pubblica si è occupata di ambiente e di salute e soprattutto della sua tutela e del suo miglioramento. Ecco perché abbiamo aderito ad un progetto di alcuni cittadini per

nerali, logistica, patrimonio e demanio, Giocondo Vacca, si rende intellegibile, poi si complica, fino ad arrivare all’irrogazione delle sanzioni dell’Agenzia delle Entrate per il mancato versamento dell’imposta di rinnovo del contratto relativa-

mente all’annualità 2011. Siccome però non sono state ugualmente pagate le imposte per il rinnovo del contratto di locazione per le annualità successive, ecco finalmente riemerge l’attenzione e con essa la necessità di provvedere al paga-

mento dell’avviso sopra richiamato (avvenuto tempestivamente il 26/11/2014), e il versamento dell’imposta per la risoluzione del contratto effettuata l’11dicembre 2014. Il ritorno all’attenzione ai contratti e al pagamento delle imposte, è stato classificato un ravvedimento operoso; la qualcosa ha consentito di limitare le spese dovute per sanzioni, interessi e notifiche, contenendo la spesa complessiva nei suddetti 4.856,26 euro. Va finire che magari qualcuno alla Regione avrà la faccia tosta di compiacersi per la sollecitudine del ravvedimento operoso. Non sarebbe la prima volta che all’approfondimento delle cause della distrazione e al relativo “sanzionamento” si preferiscono i compiacimenti. Interessante, inoltre, sarebbe conoscere la destinazione e l’uso che attualmente ne fa la Regione della sede di Via Nomentana 263. Un bene patrimoniale da cui sarebbe lecito ricavarvi qualcosa. Non rimetterci qualcosa. Dardo

Vinitaly, Unioncamere fa figli e figliastri? Vengono menzionate solo le aziende che hanno aderito allo stand e le altre nel dimenticatoio la chiara intenzione di far innamorare tutti del Molise”. E le altre cantine molisane che saranno presenti con il proprio stand che sono figlie della gallina nera? Del resto va detto che sono solo sei le aziende molisane co-espositrici con Regione Molise/Unioncamere. Come dire, che lo stesso numero è l’equivalente di quelle che non hanno accettato di aderire alla proposta di Unioncamere/Regione. Perchè? Qualcuno se lo è chiesto? Unioncamere non può fare figli e figliastri. E l’assessore regionale all’Agricoltura, Vittorino Facciolla, dovrebbe controllare quanto accade anche perchè i soldi investiti sono dei molisani e, quindi, delle cantine che hanno aderito alla proposta regionale e le cantine che hanno ritenuto viaggiare da sole e, non per questo, discriminabili.

Ambiente e salute sotto attacco da anni il controllo e il monitoraggio ambientale sul territorio italiano. Il progetto si chiama “Punto Zero” ed è stato messo a punto da Piernicola Pedicini, coordinatore M5S della Commissione Ambiente del Parlamento europeo. Ecco come funziona il progetto: vengono fatti dei prelievi ambientali che forniscono dei parametri specifici di un territorio. Questi dati scientifici rappresentano il “Punto Zero” e sono il punto di riferimento per capire, monitorandoli nel tempo, se c’è un

deterioramento della qualità ambientale. Le tipologie di indagine sono quattro: 1) Inquinamento dell’Acqua; 2) Inquinamento del Suolo; 3) Inquinamento dell’Aria; 4) Altro tipo di Inquinamento (ad esempio l’inquinamento da diossina con l’analisi del latte materno delle mamme che vivono nelle vicinanze degli inceneritori, oppure le valutazioni del contenuto di radioattività di alcuni rifiuti smaltiti illegalmente). Per ognuna di queste tipologie di indagine sono previste misurazioni

ad hoc da condurre direttamente sul territorio. L’esperimento è già partito in Basilicata, dove c’è il più grande giacimento petrolifero su terra ferma d’Europa. Sono stati fatti prelievi nelle zone dove sono stati concessi nuovi permessi di estrazione. L’ipotesi da dimostrare è quella che l’aumento di idrocarburi e di metalli pesanti (fosforo, nitrati e formaldeide) nelle falde acquifere sia dovuta alle attività estrattive. Che ruolo può svolgere il Molise? Un ruolo primario perché tramite Co.Re.A. (Comitato di

difesa della salute pubblica) abbiamo aderito al progetto che per noi partirà il 30 marzo 2015 e riguarderà in primis le analisi del latte materno per tutte quelle mamme che vorranno sottoporsi al test assolutamente gratuito. Per contattare la nostra associazione per informazioni e per chiedere il test sul latte materno basta scrivere a: corea.molise@live.it ; ancora una volta dalla parte dei cittadini. *Presidente Co.Re.A. Molise


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Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

18 marzo 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Succede nelle migliori famiglie

Beghe giornalistiche finite al Consiglio di Stato Ficcare il naso nei fatti altrui è una pretesa che, se non opportunamente e chiaramente motivata, va rispedita al mittente Beghe anche all’Ordine regionale dei giornalisti. Soprattutto al femminile. Si conferma che non c’è ambito pubblico o privato in cui non si litighi, non si creino motivi per ricorrere alle magistrature. Che, difatti, sono sovraccariche e non tengono testa all’incalzare delle denunce e dei ricorsi. L’Ordine dei giornalisti uno se lo immagina un’isola felice; un mondo in cui l’attenzione rivolta altrove, dove in genere si formano i contrasti e i contenziosi, che diventano fatti di cronaca e di commento, dovrebbe fare da deterrente al vizio della litigiosità. Non è così, e il contrasto (solo professionale?) tra due gentili signore (P.P. e B.B.), e una richiesta di approfondimento sull’uso dei rimborsi ai membri del consiglio

dell’Ordine, sono finiti a Palazzo Spada a Roma, sede del Consiglio di Stato che delle faccenduole molisane s’è dovuto occupare dopo che delle stesse s’era occupato il Tar. La cui sentenza non ha soddisfatto la signora P., obbligandola al Consiglio di Stato che però non l’è stato amico, come avrebbe sperato. Infatti, dopo aver argomentato in fatto e in diritto sui motivi dell’appello, ha stabilito che esso è infondato “in relazione alla questione dell’accesso agli atti con cui era stata disposta l’iscrizione all’albo dei giornalisti professionisti della signora B.B.”, e la sua nomina nel consiglio di disciplina dell’Ordine. Ebbene, il Consiglio di Stato ha ritenuto che la richiesta di accesso agli atti fatta dalla signora P.P.

“risultasse pienamente satisfattiva dell’interesse ostensivo per come rappresentato, atteso che l’Ordine di appartenenza aveva consentito l’accesso: a) all’iscrizione nel registro dei praticanti della signora B.B.; b) alla documentazione attestante il superamento da parte della B. delle prove di idoneità professionale per l’iscrizione all’albo dei giornalisti e c) a quella attestante l’iscrizione della stessa all’albo dei giornalisti”. Ciò a tacere del fatto che (secondo quanto rappresentato dall’Ordine di Campobasso) vi sono elementi concreti i quali possono indurre a ritenere che l’appellante (ossia P.P.) fosse già in possesso (almeno del luglio del 2013) dell’ulteriore documentazione richiesta nel dicembre

dello stesso anno e non esibita dall’Ordine di appartenenza (ci si riferisce in particolare alla richiesta di iscrizione presentata dalla signora B. in data 3 ottobre 2001). Stando così le cose, il Consiglio di Stato ha giudicato che non vi fossero ragioni per accedere alla richiesta di acquisire il verbale integrale del Consiglio dell’ordine del 23 luglio 2013 atteso che il contenuto di tale documento “non potrebbe in ogni caso incidere sull’esito della presente vicenda contenziosa, risultando comunque l’infondatezza del ricorso per le ragioni esaminate”. Per cui il ricorso non può trovare accoglimento. Il Collegio ha quindi deciso che la le spese della lite fossero equamente compensate tra le parti e che non ci

fossero i presupposti per disporre in danno dell’ appellante P.P. “una condanna per responsabilità aggravata ai sensi dell’articolo 96 del codice di procedura civile (per come richiamato dall’art. 26, comma 1 del codice di procedura amministrativa)”. Insomma, anche per la Sesta sezione del Consiglio di Stato (Luciano Barra Caracciolo, presidente; Sergio De Felice consigliere; Claudio Contessa, consigliere estensore; Gabriella De Michele, consigliere; Carlo Mosca, consigliere), ficcare il naso nei fatti altrui è una pretesa che, se non opportunamente e chiaramente motivata, va rispedita al mittente. Che di questa sentenza si faccia pertanto buon uso. Dardo

Rischio sismico, due tesi di laurea La Provincia di Campobasso ha autorizzato la conoscenza dei dati in possesso per lo volgimento dei lavori universitari CAMPOBASSO. “Autorizzati, con piacere ed entusiasmo, due studenti dell’Università di Perugia, dipartimento di ingegneria civile ed ambientale, a svolgere una tesi di laurea magistrale sul tema degli Interventi per la riduzione del ri-

schio sismico degli edifici scolastici della Provincia di Campobasso”. A comunicarlo è il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis. La ricerca, nello specifico, prende il titolo di “Interventi per la riduzione del rischio

sismico degli edifici scolastici della Provincia di Campobasso di aver dopo il terremoto del 2002, prime analisi sui dati del monitoraggio della risposta dinamica della scuola sismicamente isolata di Bojano”. Per tale lavoro il presidente e lo

staff dell’ufficio tecnico dell’edilizia di Palazzo Magno, daranno il massimo sostegno ai ragazzi, al docente di costruzioni Prof. Marco Mezzi del Dipartimento guidato dal preside di Facoltà prof. Annibale Luigi Materazzi.

Sabato e domenica le giornate del Fai A Campobasso aperto il Carcere mentre ad Isernia le cisterne sotterranee CAMPOBASSO. L’Italia sta per essere invasa da centinaia di migliaia di italiani. Un’invasione pacifica e gioiosa, ricca di significati e di emozioni: sabato 21 e domenica 22 marzova in scena sul palcoscenico più bello del mondo il grande spettacolo delle Giornate FAI di Primavera, giunte quest’anno alla 23ª edizione. È il più grande evento di piazza dedicato ai beni culturali, un appuntamento che da anni dimostra la voglia di partecipazione e l’orgoglio di appartenere a una collettività che ama i luoghi in cui vive. Una “giornata ideale”, il giorno per-

fetto per abbracciare l’Italia nel modo migliore, con gli occhi e con il cuore, in un’atmosfera speciale nella quale ci si sente tutti uniti - persino in coda come di solito non accade - per visitare luoghi spesso inaccessibili nei quali riconosciamo la nostra identità e che rappresentano una ricchezza comune e fieramente condivisa. Tra le aperture in Molisesegnaliamo Campobasso Casa Circondariale L’istituto penitenziario è un imponente edificio situato al centro di Campobasso, progettato nell’Italia

post-napoleonica secondo i principi e le finalità del panopticon concepito dal filosofo e giurista inglese Jeremy Bentham (1791) e costruito tra il 1830 e il 1861 con 4 bracci disposti a raggiera intorno a una torre cilindrica dotata di una cappella e di un posto di guardia permanente e un quinto braccio adibito a corridoio. Nella torre di forma cilindrica ci sono una cappella e un posto di guardia. La visita permetterà di conoscere dal punto di vista storico e architettonico questa casa circondariale e di avvicinare la cittadinanza alla realtà carceraria e alle sue problematiche. Ingresso con prenotazione obbligatoria - VISITE ESAURITE Isernia Cisterne sotterranee. Percorso alla scoperta del centro storico Sotto diversi palazzi del centro storico di Isernia si conservano le cisterne risalenti alla colonia latina – il percorso si snoda attraverso quelle di Palazzo Milano-Veneziale e quelle di Vico d’Afflitto. Esse facevano parte di un complesso sistema sotterraneo di circolazione delle acque, ramificato sotto tutta la città vecchia, e le loro grandi dimensioni hanno consentito nel corso dei secoli usi diversi: se nel periodo latino-italico furono utilizzate propriamente come acquedotto e come recipienti di raccolta dell’acqua piovana, in epoca imperiale vennero sfruttate dai seguaci del dio Mitra per i loro riti. Le cisterne furono poi usate

come rifugio per gli abitanti di Isernia in caso di guerra o di assalto nemico, come deposito di derrate alimentari o, di recente, come spazi per frantoi e palmenti. Costruite con ciottoli fluviali, di media e piccola pezzatura, le cisterne comunicano attraverso aperture realizzate con tegole intere disposte radialmente. Le coperture sono voltate a botte, realizzate grazie a centine lignee. Il rivestimento impermeabilizzante, ancora visibile, è caratterizzato da un impasto di malta e sabbia e conserva ancora i segni dei livelli dell’acqua. Apertura: Venerdì 20 e Sabato 21, ore 10.00 – 13.00; Domenica 22, ore 10.00 – 13.00 / 15.30 – 18.00 Per l’elenco completo delle aperture

delle Giornate FAI consultare il sito www.giornatefai.it oppure telefonare al numero 06 6619 3495. Con un touch si potrà inoltre scaricare dagli store di Google e Apple l’app gratuita delle Giornate FAI di Primavera (www.appgiornatefai.it). Facile e intuitiva,l’app riconoscerà la vostra posizione e vi saprà indicare in mappa i luoghi più vicini a voi da visitare. Inoltre quest’anno l’app sarà più ricca: vi permetterà infatti di navigare nel mondo FAI, scoprendo tutti i Beni FAI aperti al pubblico e gli eventi FAI da visitare da soli, con gli amici, con la famiglia... E infine, il “FAI vicino a te’’ e tutti i luoghi (oltre 900) convenzionati per chi si iscrive al FAI, con sconti fino al 50% sugli ingressi a mostre, gallerie, teatri, dimore storiche, etc.


Campobasso

7 18 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

CAMPOBASSO, SEMPRE PIU’ BRUTTA E VOLGARE E’ allarme per l’esplosione qualunquistica, al limite della provocazione civile, di candidature alla prossima poltrona di sindaco prive di senso e accreditabilità Strade, piazze, tabelloni, marciapiedi e palazzi: Campobasso, un disastro. Buche sulle strade, pozzanghere come laghetti artificiali, sfaldamento di cordoli, piastrelle dei marciapiedi divelte, escrementi animali per contorno, offrono uno spettacolo indecente nel contesto di una urbanizzazione sempre più aggressiva e speculatrice. Si coglie anche un palpabile arretramento della qualità del servizio di nettezza urbana. Non vorremmo dar ragione (a posteriori) ai metodi caporaleschi che per un tratto hanno accompagnato il lavoro di raccolta e smaltimento da parte della

Seac. Così come non vorremmo insistere oltre sulla incapacità comunale di assicurare l’ordinaria amministrazione e di dare una linea comportamentale coerente agli assessori responsabili dei vari settori. Campobasso si va imbruttendo, involgarendo, compromessa da una serie di interventi qualunquistici: segnaletica stradale discutibile sotto il profilo della razionalità (l’aggressione perpetrata a Piazza della Repubblica grida ancora vendetta); tabelloni pubblicitari (taluni abusivi) dovunque possbile e impossibile; traffico allo sbando; apertura e

chiusura di strade a seconda l’umore di chi si sveglia prima la mattina; verde pubblico massacrato per manifesta incompetenza: ai quattro cedri del Libano di incommensurabile valore botanico della “Villa dei cannoni”, e una rarissima palma, fatti brutalmente fuori dalla gestione Massa, vanno aggiunti la fine di un preziosissimo pino silvestre e della sequoia di Piazza Cesare Battisti, né possono valere a mitigare il giudizio negativo le ultime resipiscenze municipali in materia di mantenimento delle aiuole da parte, peraltro, di privati.

Chiunque degli assessori in carica venga preso da furore distruttivo è nella condizione di sfogarlo sugli spazi pubblici e sulla pelle dei cittadini. Non si spiega diversamente lo stato di degrado e di abbandono, come dicevamo all’inizio, delle strade, delle piazze e dei marciapiedi, della pubblicità, del verde pubblico, dei servizi e del caotico sviluppo edilizio. L’insieme di queste intollerabili disfunzioni, danno l’immagine di un livello culturale poco confortevole per una città che si arroga la dignità di capoluogo di regione.

AUGH! SEGNALI DI FUMO SI INNALZANO DALLA COLLINA MONFORTE Di Massimo Dalla Torre Non sono le foreste del Klondike e tantomeno le verdi estensioni del Canada o del Montana ma e’ la collina Monforte che, da qualche giorno, ha assunto l’aspetto di un avamposto di nativi delle lontane Americhe che, dopo aver provveduto ad abbattere perché pericolanti gli alberi, al posto di provvedere allo smaltimento indolore, hanno dato fuoco ai tronchi e agli arbusti suscitando curiosità da parte dei passanti ma soprattutto indignazione delle associazioni ambientaliste e del gruppo consiliare cittadino di cinque stelle che si batte da anni per la salvaguardia del patrimonio arboreo cittadino tant’è che hanno inoltrato for-

male e sostanziale protesta all’indirizzo del primo cittadino. Intanto, la situazione non lascia indifferenti, anzi preoccupa perché se si guarda attentamente il luogo dove s’innalzano le fiamme e il fumo che lambisce finanche i percorsi stradali cittadini, c’e’ stato fatto notare, la mancanza di sicurezza, il che se fosse vero, e non lo crediamo assolutamente, sarebbe fuori da ogni regola e logica. La quale, mai come questa volta, ripetiamo, non lo crediamo assolutamente, sarebbe un optional, giacché il disboscamento e la consequenziale bonifica dovrebbero essere fatta con tanto di segnaletica se non addirittura chiusura del per-

corso; invece no perché il percorso “di fuoco e cenere” è tranquillamente aperto sia al traffico delle auto sia ai pedoni. Insomma incongruenza su incongruenza che penalizza ancora una volta la città recentemente ferita, tra l’altro, da abbondanti nevicate che hanno danneggiato pesantemente il polmone verde campobassano. Sicuramente chi ha dato avvio a quest’operazione di bonifica, speriamo non di motu proprio, starà dando esecuzione ad alcune direttive ben precise anche se dal palazzo di città e’ stato dichiarato che nessuno sapeva nulla tant’e’ che sono in corso le dovute verifiche del caso. Operazione che agli occhi dei

più è inammissibile perché uno degli spazi verdi cittadini è stato nuovamente aggredito e spogliato, chissà per quanti anni, di un patrimonio che ha fatto si che Campobasso un tempo appellata città giardino è profondamente trasformata forse per la mancanza di programmazione. Parola che si presta a numerose interpretazioni comprese quelle che si affidano al fuoco che distrugge e al fumo che si dissolve lasciando un vuoto anzi un grande punto interrogativo cui almeno per il momento nessuno ha dato risposta sul perché.

“I soldi della Metropolitana per riparare le frane Lo sostiene il presidente del Consiglio provinciale, Cefaratti CAMPODIPIETRA. Le foto, scattate ieri lungo la Strada Provinciale 56 dir in agro del territorio comunale di San Giovanni in Galdo, testimoniano davvero in minima parte, le condizioni in cui versano molte strade provinciali del nostro amato territorio. “Nelle prossime ore mi farò promotore in Provincia di un atto con il quale chiederò al Governatore Frattura e all’Assessore Nagni di destinare le risorse previste per un’opera inutile la Metropolitana Leggera Bojano-Matrice, pari a 25 milioni di €uro, a favore della viabilità provinciale e delle Strade di Bonifica Montana”, scrive il presidente del Consiglio provinciale di Campobasso, Gianluca Cefaratti.



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Isernia

18 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Museo della Guerra, sospeso lo sfratto Dopo l’incontro in Regione, lo Iacp di Isernia ha bloccato l’azione della struttura di Venafro VENAFRO. Positivo il vertice in Regione convocato dall’assessore Pierpaolo Nagni per discutere dello sfratto imposto dall’Iacp di Isernia al Museo della Seconda Guerra Mondiale “Winterline” di Venafro. Dopo una discussione tra le parti, la Regione si è impegnata a congelare lo sfratto in attesa di una soluzione che andrà ora trovata d’intesa tra la Regione stessa, lo Iacp, il Comune di Venafro (che con il sindaco Sorbo aveva sollecitato l’incontro di oggi) e la onlus Winterline rappresentata dal presi-

dente Luciano Bucci. Al vertice ha partecipato anche Emilio Pesino: infatti, il Parco regionale dell’Olivo ha ricevuto la stessa lettera di sfratto, ma in questo caso la situazione è meno ‘grave’ in quanto per l’ente non è importante l’ubicazione della sede così come lo è invece – per ragioni anche logistiche – per Winterline. Dunque, possono esultare le centinaia e centinaia di cittadini che nei giorni scorsi hanno sottoscritto in massa l’appello a bloccare lo sfratto”.

Sparisce la Provincia, che fa il Principe di Salina? di Claudio De Luca Ricordate quando, l’anno scorso, i Presidenti delle due Province molisane parlarono di volere introdurre la settimana corta nelle scuole? Manco questa proposta era stata partorita dai politici indìgeni, trattandosi di un “copia” attinto dalle consorelle di Milano e di Bergamo e poi “incollato” sulle pagine dei “media” locali. Al Nord avrebbero voluto far questo solo per risparmiare sull’energia elettrica e sul riscaldamento; quaggiù solo per “fare ammuìna”, come si dice usasse ai tempi della Regia Marina borbonica, e per raggranellare un titolo sui giornali locali. La verità è che ad Isernia eravamo già alla canna del gas; e che, curiosamente, il Presidente “pro tempore”, poi transitato in quota Lega nord, ammesso che lo avesse voluto, non avrebbe manco potuto suicidarsi perché di gas – alla fine del tubo – non arrivava più manco l’ombra. Solo il “crack” economico era autentico, e lo si è appreso in seguito dai dati diffusi dalla Corte dei conti di Campobasso. Lo “squilibrio” della Provincia pentra

ammonta ad 1.577.839 euro mentre i debiti fuori bilancio, come calcolati, sarebbero 2.432.572. Cifre che, messe insieme, danno un debito di 18,11 euro per ciascun abitante. Ma occorre dire che non si tratta di un primato perché le peggiori sono Vibo Valentia (71,22 €/ab.) ed Ascoli Piceno (61,81). Ora che i vizi di così tanti Enti stanno per finire, occorrerà precisare, entro il 31 marzo, la fine che faranno i 20mila dipendenti che, naturalmente, vorrebbero tutti essere trasferiti in Regione. Restando a casa nostra, e riferendoci ancora ad Isernia, diremo che per sovvenire alle esigenze degli 87.124 abitanti, col empo, sono stati assunti da via Berta, 151 dipendenti e 37 collaboratori. Manco questo è un “rècord” perché contano più risorse umane la solita Vibo Valentia (384 ed 82) seguita a ruota da Rieti (301 e 55), che almeno contano – rispettivamente – 163.216 e 156.521 ab. Apparentemente la Provincia dell’ex-Presidente Mazzuto sarebbe in pareggio; ma la Corte dei

conti ha rilevato che il bilancio è fuori equilibrio a causa di “imprevisti amministrativi vari”. Questa molisana è la seconda Provincia più piccola dello Stivale. Isernia (22mila ab.) “regna” su comunelli contraddistinti, nella gran parte, da una assurda demografia che va da poco più di 100 a poco meno di 800 residenti. Ma, naturalmente, ogni Palazzo ha un suo Sindaco, i suoi Assessori e decine di consiglieri, un Segretario e tanti Uffici. Di cosa accada a via Berta ha raccontato il n. 10 del 2015 de “l’Espresso”:”Sei piani di palazzo grigio e due milioni e mezzo di debiti fuori bilancio. Alle 8,28 un impiegato timbra il cartellino, poi esce e va a comprare il giornale. Tre suoi colleghi timbrano alle 8,29 e salgono in ufficio. Alle 8,40 già camminano tutti insieme verso il bar ‘Sayonara’ per un caffè ed un po’ di chiacchiere. Alle 8,55 uno va via; alle 9,02 solo i due rimasti ritorneranno in sede. Oggi l’Ordine dei commercialisti ha organizzato un convegno su come amministrare gli enti locali. Per fare numero

hanno invitato quattro scolaresche delle ‘superiori’, ma la Sala sotto la biblioteca è troppo piccola ed un magazziniere è costretto a portare decine di sedie avanti ed indietro. Poi gran baccano e discussione tra funzionari e professori fino alle 9,50 quando gli studenti vengono mandati via ed il convegno può iniziare. In aula sono presenti tre relatori, otto partecipanti (di cui tre collocatisi su di un balcone per fumare. L’Ufficio turistico apre alle 9 ogni mercoledì. Lo avverte un cartello. Oggi è appunto mercoledì, ma alle 11 la porta è ancora chiusa …”. Roba da “Striscia la notizia”! Anni addietro, per tenere in piedi questo baraccone, Regione Molise e Provincia di Isernia ricorsero la prima alla Corte Costituzionale, la seconda al Tar Lazio, rilevando profili di incostituzionalità e chiedendo una sospensiva per bloccare il provvedimento di soppressione. Ma forse, più che di soppressione, si trattava di soppressata.

Fresilia, ci sono i soldi La Provincia ha ottenuto due milioni di euro per la risistemazione dell’arteria ISERNIA. La Provincia di Isernia ha ottenuto, nell’apposita riprogrammazione attuata dalla Regione, il finanziamento di due milioni di euro per la Strada Provinciale Fondovalle Fresilia. Saranno tre i progetti destinati alla sistema-

zione dell’arteria per rispettivamente 600, 500 e 900mila euro. Il primo è legato alla sistemazione del movimento franoso generatosi lo scorso anno in un tratto intermedio della Fresilia, temporaneamente risolto con un by-pass al

tratto stradale occupato dalla frana; il secondo riguarda l’intervento dei movimenti franosi nei pressi della galleria Pesco Calcareo, anche per riordinare una vertenza in corso con i proprietari terrieri; il terzo è relativo alla sistemazione dei movimenti fra-

nosi attivatisi nei pressi dello svincolo per Casalciprano. Previsto, inoltre, un altro intervento, ossia lo studio del completamento dell’arteria verso la Trignina per 400mila euro.

Start up, i dati del progetto Saranno presentati in provincia a Isernia a conclusione delle azioni poste in campo ISERNIA. A conclusione del progetto “Start up your life”, presentato dalla Provincia di Isernia nell’ambito di “Azione ProvincEgiovani 2013”, si terrà venerdì 20 marzo alle ore 10, presso la sala Gialla dell’Amministrazione Provinciale in via Berta a Isernia, l’evento finale di disseminazione dei risultati ottenuti. Nel corso dell’incontro saranno presentate le idee imprendito-

riali sviluppate dai giovani selezionati nel corso delle varie fasi del progetto, il cui obiettivo era stimolare l’auto imprenditorialità e la capacità propositiva dei ragazzi di età compresa tra i 20 e i 35 anni, residenti in Molise, svilupparne le competenze, al fine di incrementare l’occupazione giovanile, rilanciare il territorio provinciale e accrescerne l’attrattività. I beneficiari,

scelti tramite un concorso di idee, hanno partecipato a un percorso di orientamento e formazione, a visite di studio e usufruito di consulenze individuali di accompagnamento alla start up. I giovani che costituiranno l’impresa avranno diritto a un incentivo economico a fondo perduto per l’avvio delle attività.Partner del progetto “Start up your

life”, di cui la Provincia di Isernia è Ente capofila, sono l’Agenzia Sfide, l’Ascos e l’Astpi. Gli associati sono Confcooperative Molise e Legacoop Molise. “Azione ProvincEgiovani 2013” è una iniziativa promossa dall’UPI (Unione delle Province d’Italia), in collaborazione con il Dipartimento della gioventù della Presidenza del Consiglio


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Termoli

18 marzo 2015

Tentato furto, due arresti Si tratta di due pugliesi che hanno tentato di rubare un’auto in zona industriale TERMOLI. Personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto, a Termoli, due pluripregiudicati di origini pugliesi, L.P.R. di anni 34 e S.M.M., di anni 39, resisi responsabili di tentato furto aggravato in concorso. Nel pomeriggio di ieri, a seguito

di una telefonata pervenuta al 113 che segnalava il tentato furto di un’auto nella zona industriale, gli operatori della Volante di quel Commissariato di P.S. si portavano immediatamente sul posto, riuscendo a bloccare i malviventi che – disturbati dall’allarme del

veicolo che stavano cercando di rubare - si erano dati a precipitosa fuga a bordo di un’altra autovettura. In fase di accertamenti, si appurava che uno dei due pregiudicati era addirittura ricercato, risultando colpito da un’ordinanza di custo-

dia cautelare in carcere emessa, recentemente, dalla Procura di Foggia per i reati di ricettazione e riciclaggio. All’interno dell’autovettura usata per compiere il furto sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi oggetti atti allo scasso, nonché due

centraline elettroniche utilizzate normalmente dai malavitosi per mettere in moto con facilità i veicoli da rubare. Dopo le formalità di rito, i due sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Larino, a disposizione dell’A.G..

Differenziata funziona, ma la ditta non viene pagata L’azienda dell’Unione dei Comuni del basso Molise avanzerebbe oltre un milione di euro una porta la lasciamo aperta – afferma Di Carlo – ma al 90 per cento la Tekneko non parteciperà alla nuova gara». Perché? Presto detto. «Non ci sono le condizioni economiche per poter lavorare in tranquillità. Condizione necessaria che permetterebbe di aumentare i livelli del servizio». Discrepanze che prendono forma e cifra un attimo dopo. «Ad oggi – continua Di Carlo – vantiamo crediti pari a un milione e duecentomila euro con l’Unione». Debiti contratti, secondo il numero uno di Tekneko, perché «i Comuni pagano poco e male, costringendo l’azienda a fare continue anticipazioni di cassa per retribuire dipendenti e fornitori».

TERMOLI. La società abruzzese, vincitrice dell’appalto per la raccolta porta a porta dell’Unione dei Comuni del basso Molise, sottolinea che “ad oggi non ci sono le condizioni affinché la possa partecipare al nuovo bando di gara per l’affidamento dei servizi di raccolta” perchè reclama crediti, nei confronti dell’Unione dei Comuni di un milione e duecentomila euro. Il prossimo 30 settembre scadrà l’appalto quinquennale per i servizi di raccolta differenziata porta a porta. Nel 2010 a vincere la gara fu proprio la Tekneko srl. Il nuovo bando deve essere ancora preparato e reso pubblico, cosa che verrà fatta con ogni probabilità nelle prossime settimane; ma già segna prima le defezioni. «Certo,

“Le Carresi non moriranno mai” Dibattito sulla necessità di inserire la manifestazione in un’apposita legge regionale URURI. Momenti di aggregazione unica, le Carresi chiamano sempre più a raccolta l’intera cittadinanza e qui la certezza del sindaco Plescia che, ospitante un dibattito alla presenza dei sindaci di Ururi, Larino, San Martino e Portocannone, di Rosario De Matteis, di Paolo Di Laura Frattura e del comandante dei Carabinieri di Larino Dominici, ha affermato: “le Carresi, mettetevelo tutti in mente, non moriranno mai!”. Si dibatte, quindi, della discussa ordinanza Martini che regola le manifestazioni pubbliche che utilizzano gli animali e all’incontro è stato chiaro l’intervento del sindaco ospitante l’assise, Luigi Plescia che ha evidenziato: “ogni anno facciamo delle assemblee per sensibilizzare i carristi e la gente che partecipa alle corse quest’anno ha una valenza in più perché l’ordinanza Martini invece di essere modificata è stata prorogata abbiamo un problema molto serio e dobbiamo affrontarlo, se possibile, con leggi regionali. Noi abbiamo adottato un deliberato dove chiedevamo emendamenti all’ordinanza Martini.

Lo abbiamo trasmesso a tutti gli organi competenti, parlamentari e presidente del Consiglio dei Ministri e anche a sua Santità Papa Francesco e al presidente della Regione Frattura per chiedere se si adoperassero per la modifica. L’unico che ci ha risposto è stato il presidente della Regione dicendo che esiste già una legge regionale 12 e che lui si adoperava nei confronti dei parlamentari e del consiglio regionale per adottare tutti i provvedimenti necessari. Mi risulta che sono stati adottati dei provvedimenti e su iniziativa di Frattura, Facciolla e Totaro e c’è una proposta di legge regionale che tuteli queste nostre manifestazioni che ha avuto già l’approvazione all’unanimità nella commissione regionale che l’ha licenziata e andrà in consiglio regionale per l’approvazione”. A muoversi, quindi, sarebbe lo stesso consiglio regionale e la conferma è in una bozza già protocollata che presto sarà dibattuta e approvata in seduta di consiglio. Le Carresi sono corse quasi identitarie dei popoli di questi comuni, tra-

dizioni della quali ha scritto anche il vescovo di Termoli-Larino Gianfranco De Luca che, intervenuto, ha affermato: “è un modo attraverso il quale nella storia e nei secoli la nostra gente ha manifestato quella pietà e quella fede che vive nel cuore e in quanto tale va certamente rispettata e valorizzata questa realtà. Certo, occorre che in questo impe-

gno rientriamo un po’ tutti e che alcune situazioni come le irregolarità, anche nel gestire gli animali, vengano un po’ con la dovuta retta coscienza evitate questo sicuramente però penso che alcune devianze episodiche non debbano e possano far finire una realtà che ha un suo fondamento ed è una ricchezza della nostra comunità. Una espressione della

fede. Io personalmente sono stato sorpreso e meravigliato quello che colgo a parte la dimensione della fede è che queste tradizioni fa popolo in una società sempre più frammentata queste cose come le Carresi costituiscono una rete di relazioni che rimangono fondamentali e valide”.

Sementi, positivi i dati in basso Molise La produzione di sementi da orto sono in crescita in regione e nella fascia adriatica TERMOLI. È in bilancio positivo, per il trascorso anno, la produzione di sementi da orto in Italia. Il dato emerge da una nota diramata da Assosementi secondo cui, lo scorso anno, “sono rimaste sostanzialmente stabili sui 14.000 ettari le superfici destinate alla molti-

plicazione di sementi da orto”, contando però, “anche le specie classificate come aromatiche, sono stati superati complessivamente i 26.000 gli ettari, rispetto ai 19.000 di due anni fa”. Lo rivela l’Ansa che aggiunge: “nel 2014,

viene sottolineato, il valore delle esportazioni dall’Italia di sementi da orto ha toccato i 96 milioni di euro: la destinazione prevalente è l’Europa anche se l’area asiatica ed i paesi del bacino mediterraneo coprono una quota del 30%”. A livello regionale la ripartizione delle colture

da seme arridono alla regione dell’Emilia-Romagna con poco meno di 11.000 ettari coltivati, seguono Marche e Puglia, mentre sono in crescita il Molise e l’Abruzzo. Le colture più coltivate sono state la cipolla, il ravanello, le brassicacee ed il pisello.


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Termoli

18 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Momentive, sospendere l’ampliamento” L’opposizione ci prova dinanzi al provvedimento di concessione del Comune TERMOLI. Era chiaro che l’opposizione al Comune di Termoli non sarebbe rimasta ferma rispetto al parere positivo concesso dall’amministrazione in materia di ampliamento dello stabilimento chimico Momentive di Termoli e stamani è stata protocollata una mozione in cui si chiede di congelare l’autorizzazione del Suap. Un documento a prima firma del consigliere Daniele Paradisi. “Premesso che con delibera, n. 745 del 30.12.2014, la Giunta della Regione Molise prendeva atto dei seguenti documenti e pareri: “Parere di V.I.A. favorevole con prescrizioni,……(omissis), espresso dall’ARPA MOLISE…..per le opere inerenti il progetto di espansione green tyre impianto di produzione NXT proposto dalla Momentive Performance Materials srl”; “parere sanitario del dipartimento di prevenzione dell’ASREM espresso su duplice ambito: favorevole per la

rispondenza dell’intervento progettuale proposto ai parametri previsti a livello igienico-edilizio e di compatibilità urbanistico ambientale;condizionato, per l’ambito inerente la valutazione del contesto territoriale all’interno del quale si inserisce l’iniziativa in analisi, dalla necessità di attivare ulteriori azioni di indagine a livello ambientale ed epidemiologico” (prot. 117909 del 15.12.2014); Atteso che la stessa Giunta, preliminarmente al rilascio del parere favorevole, riteneva evidentemente doveroso “…. far propria la necessità di attivare ulteriori azioni di indagine a livello ambientale ed epidemiologico volte ad ottenere un quadro più preciso sul reale livello di inquinamento del polo industriale di Termoli e sugli effetti di ricaduta degli inquinanti sulla popolazione esposta ….”; Visto che la Regione Molise, acquisiti i pareri e le relazioni necessarie, ha in-

teso “… rilasciare, ai sensi del comma 2 dell’art.8 della L.R. n.21/2000 Giudizio di Compatibilità Ambientale favorevole condizionato al rispetto delle prescrizioni e delle attività di monitoraggio indicate nella relazione istruttoria tecnica a cura di ARPA Molise…..”, facendo salve autorizzazioni, nulla osta e pareri di altre amministrazioni; Rilevato che Il Dipartimento di prevenzione dell’ASREM, nel rilasciare il citato parere, sollecita un protocollo d’intesa con l’Istituto Superiore di Sanità, “… per proseguire nell’indagine già avviata, attualizzandola per quanto concerne i dati di mortalità e quelli ambientali ….. “; con ciò facendo espresso riferimento ad uno studio sulla mortalità in otto comuni riferita al periodo 1995-2002, ritenuto “… lontano nel tempo e non rappresentativo dell’attuale stato di salute della popolazione interessata ….”; Stante

il rapporto finale dello studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità e relativo a “Realizzazione di un’indagine epidemiologica su ambiente e salute nell’area di Termoli” da cui emerge con chiarezza che le industrie presenti nel locale nucleo industriale, “emettono in atmosfera inquinanti che assumono un’evidente significatività ai fini delle ricadute sul territorio”. Si tratta specificatamente, di sostanze “… ritenute cancerogene e/o tossiche per la riproduzione e/o mutagene ….”; Vista la delibera n. 59 del 18.12.2013 a mezzo della quale questo Consiglio comunale, esprimeva “…. la ferma contrarietà al progetto di ampliamento della Momentive …..”; Preso atto che della determinazione dirigenziale del Comune di Termoli n. 268 del 13.3.2015, con la quale si è concluso il procedimento unico per l’ampliamento dello stabilimento

di cui alla presente; Riscontrato che dal 2012 è stato istituito in Regione il registro tumori, Atteso che un scelta di questa delicatezza, deve essere successiva e non antecedente alla conoscenza degli effetti sulla salute pubblica e sull’ambiente, i sottoscritti consiglieri comunali, tutto quanto esposto e premesso, Impegnano Sindaco e Giunta ad invitare il Dirigente competente, estensore della determina citata, affinchè disponga la sospensione cautelativa dell’ autorizzazione SUAP rilasciata alla Momentive, almeno fino a quando saranno disponibili dati scientifici aggiornati e certi, provenienti dal registro tumori e dall’auspicata indagine da espletarsi a cura dell’ISS, così come necessariamente previsto nel parere dell’ASREM, prot. N° 117909 del 15.12.2014″.

Focus sul trasporto, i dati Il questionario è stato redatto e portato tra i cittadini da Cittadinanzattiva TERMOLI. “Consumatori in rete, diamo forza ai nostri diritti”. E’ questa l’iniziativa portata avanti ieri pomeriggio dal gruppo locale di CittadinanzAttiva in via XX settembre, angolo dedicato ai banchetti in attesa che torni fruibile piazza Monumento a Termoli. Francesca Tripoli, coordinatrice regionale, e

le altre attiviste hanno promosso tra i cittadini il questionario anonimo che mira a raccogliere dati in materia di trasporti. Un progetto finanziato dal Mise (Ministero dello Sviluppo economico). Un impegno di meno di dieci minuti per il consumatoreutente che volesse contribuire a fornire dati

utili per rendere attuale il quadro generale dei servizi pubblici. “Compilando il questionario sarai parte di una campagna che ha come obiettivo quello di contribuire a migliorare la qualità e le occasioni di mobilità di tutti noi. Grazie alle tue risposte ne sapremo di più in merito all’orga-

nizzazione dei trasporti a livello locale e al coinvolgimento dei cittadini al riguardo. Il tuo aiuto ci sarà prezioso per individuare criticità e punti di forza così da poter maturare delle proposte rispondenti alle reali esigenze di noi cittadini”, l’appello di CittadinanzAttiva.

“Che fine hanno fatto i gemellaggi?” E’ l’interrogativo posto dal capogruppo dei Popolari per Termoli, Ciarniello TERMOLI. E’ approdato in fase di rilettura il regolamento inerente la costituzione e il funzionamento del comitato gemellaggi al Comune di Termoli. Una ‘scorsa’ portata in Commissione per valutare se fosse il caso di apportare delle modifiche a un impianto che ormai ha parecchi anni di vita alle spalle. Otto gli

articoli di quello vigente, che identifica come il Comitato cardine dell’attività gemellare. Uno solo il patto siglato ufficialmente, quello di Chorzow, anche se sono alcuni anni che non vengono organizzate più iniziative a riguardo, dopo il doppio scambio per il decennale avvenuto nel 2010.

Attualmente il Comitato è composto da 5 persone, il sindaco pro tempore e due consiglieri ciascuno per maggioranza e opposizione e rimangono in carica per l’intero mandato. Su questo ulteriore passaggio ne abbiamo parlato con il capogruppo dei Popolari per Termoli, l’avvo-

cato Annibale Ciarniello. “Personalmente ho manifestato la convinzione che sia inutile modificarlo o aggiornarlo, vista l’assenza di una criticità o di una particolare esigenza. L’attuale impianto regolamentare appare ancora attuale. Piuttosto, rinvengo una carenza di iniziative e non si riescono a sfrut-

tare le risorse comunitarie destinate ai Comuni che favoriscano i gemellaggi, specie per quelle realtà che ne hanno più d’uno all’attivo”. Insomma, quasi un monito a scegliere d’impegnarsi per un nuovo patto gemellare, attraverso cui poter far leva sui finanziamenti europei.

La Vigilanza di Termoli, lunedì è sciopero Le guardie giurate si fermeranno dal lavoro per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi TERMOLI. Lunedì, per l’intero turno di lavoro, sciopereranno le guardie giurate dell’istituto di vigilanza ‘La Vigilanza’ di Termoli. A darne notizia, in una nota, il segretario generale della UilTuCS MolisePasquale Guarracino. “L’astensione collettiva dal lavoro è stata una scelta sofferta assunta dai lavoratori e dall’Organizzazione Sindacale – spiega – ma, purtroppo, obbligata, vista la condotta tenuta dal datore di lavoro, il quale, unilateralmente, ha deciso di sospendere per i prossimi mesi il pagamento del 50% delle retribuzioni ai dipendenti, adducendo quale motivazione, l’assenza di liquidità. A nulla sono valsi i tentativi bonari dei dipendenti e

della UilTuCS Molise, volti a far ragionare la Direzione Aziendale e a far garantire integralmente almeno la

retribuzione di gennaio 2015 (a marzo!) per poi intavolare una discussione su tutte le questioni in sospeso: neppure il tentativo di conciliazione svoltosi presso la Prefettura di Campobasso ha avuto esiti positivi ed i lavoratori sono allo stremo, avendo percepito, solo negli ultimi giorni la metà di uno stipendio già di per sé basso e non sapendo davvero come far fronte ai propri impegni economici e a quelli delle famiglie, trattandosi, per la maggior parte dei casi, di nuclei monoreddito. Come si può pretendere che le guardie giurate vadano ogni giorno a svolgere il loro servizio, spesso

molto rischioso, senza ricevere neppure la dovuta retribuzione? Come si può solo pensare che possano soddisfare i bisogni di una famiglia con la metà del proprio stipendio, per recuperare il resto, a piccole rate, se e quando il datore di lavoro risolverà i propri problemi economici Lo sciopero è stata una scelta obbligata, per richiamare l’attenzione ( e la coscienza) del datore di lavoro e di tutti coloro che possono e potranno intervenire nella vicenda, per risolverla positivamente per i lavoratori”. In tal senso, lunedì dalle 10.30 nei pressi dell’istituto ci sarà anche una conferenza stampa per spiegare i motivi della protesta.



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Opinioni

18 marzo 2015

di Albino Iacovone* Con l’ istituzione delle Regioni la spesa pubblica ha oltrepassato quelli che erano e sono i bisogni dei cittadini ed ora è ineludibile la necessità di una modifica radicale dell’ ordinamento regionale. Le Regioni, forse con qualche eccezione, unitamente al modo in cui sono state amministrate (o male amministrate), hanno determinato l’ enorme lievitazione della spesa pubblica (non sempre produttiva). E’ difficile tenere sotto controllo e ridurre la spesa pubblica se non continuando, dopo le province, a rivedere con efficacia il sistema regionale che sicuramente è stato la causa principale di una gestione finanziaria pubblica non sempre parsimoniosa. Non penso che le Regioni debbano essere soppresse del tutto, ritengo, però, che debbano essere riviste nella loro articolazione territoriale e con una nuova e diversa organizzazione che non potrà che essere meno penalizzante per i cittadini. E’ inutile, quindi, girarci intorno: le macro regioni sono necessarie! Tutto sta nel procedere con accortezza e senza sminuire le identità di ogni singola realtà regionale. Ed allora, proprio in virtù di questa valutazione, e per una Regione quale è la nostra, sempre più destinata alla emarginazione, è indispensabile e, credo, inevitabile ragionare in termini di allargamento del territorio regionale. Solo in questo modo potremo salvaguardare anche i nostri piccoli centri da una sempre più incisiva emarginazione. Tali segnali, che pochi ricordano, arrivano da lontano e si sono concretizzati nel silenzio assoluto di chi oggi lamenta tale situazione (mi riferisco principalmente ai tanti politicanti di turno): quanti Uffici, Direzioni (Enel, SIP, Ferrovie, Provveditorati, Ufficio Regionale Scolastico), servizi pubblici (linee ferroviarie, automobilistiche..) lentamente sono stati ridotti o addirittura soppressi? Ignoriamo l’ interminabile elenco di ciò che il Molise ha già perso e continua a perdere (ospedali, scuole, uffici postali, tribunali, ufficio giudice di pace)? Pensare che battersi per la conservazione dell’ autonomia regionale possa essere la soluzione migliore, trascurando altre forme di aggregazione, credo sia illusorio nei tempi difficili in cui viviamo. Non è solo un problema di identità che, comunque, non verrebbe meno. E, soprattutto, non sono e non possono essere definiti tradi-

di monsignor Gabriele Teti* Come noto l’Adunata Nazionale degli Alpini è una importantissima e sentita manifestazione annuale che si svolge di solito la seconda domenica di maggio in una città d’Italia scelta con largo anticipo dal Consiglio Direttivo Nazionale dell’ ANA ( Associazione Nazionale Alpini ) . La manifestazione si ricollega alla prima adunata spontanea organizzata da alcuni reduci alpini e che si tenne 88 anni fa sul Monte Ortigara , nel vicentino. Si svolge in più giorni e termina sempre di domenica con la grande sfilata che vede, per tutta la giornata , migliaia di alpini per le strade della città ospitante. Alla sfilata vera e propria partecipano però solo gli alpini, cioè chiunque abbia svolto comunque servizio effettivo nella famosa e storica specialità dell’Esercito Italiano . Essi sono divisi per Sezione , corrispondenti pressappoco all’area regionale

Sì alle macroregioni no allo smembramento del Molise

tori del Molise tutti coloro che realisticamente ritengono che nelle attuali situazioni sia utopistico pensare di poter conservare una autonomia che, diciamocela tutta, non è stata valorizzata. Le opportunità per il Molise sono state buttate al vento! Questa nostra Regione, se fossero state valorizzate e potenziate le peculiarità del suo territorio (aria, ambiente, risorse artistiche, culturali, archeologiche e paesaggistiche, agroalimentare e così via) avrebbe potuto e dovuto essere una piccola Umbria o una piccola Valle d’Aosta. Tutto ciò non si è realizzato e tutti i soggetti politici, sindacali, imprenditoriali, istituzionali, non sono esenti da colpe, non avendo saputo compiutamente utilizzare l’ intempestivo distacco dall’ Abruzzo e, dunque, salvaguardare la nostra autonomia. E’ assurdo spostare verso Sud i confini del Molise (per ovvii motivi!). Invito tutti, prescindendo dalle rispettive posizioni, e, principalmente, gli attuali rappresentanti istituzionali ad accantonare sterili contrapposizioni e infruttuosi preconcetti e a lavorare per raggiungere una soluzione condivisa e meno penalizzante per il Molise, che, secondo me,

non può prescindere dalla riunificazione con l’ Abruzzo, nella prospettiva di una macro regione che includa le Marche e, qualora non sufficiente (secondo quello che sarà il nuovo ordinamento regionale), anche il Lazio e l’ Umbria. E’ evidente che sia impossibile che ciò avvenga solo per il Molise. Inoltre, la proposta di legge dell’ On. Morassut (PD), pur con tanti elementi da discutere, rivedere e modificare, una su tutte l’ assurdità di dividere in due il Molise ed inserirlo in contesti regionali diversi, va nella direzione che, già negli anni 1990, uno studio della Fondazione Agnelli proponeva, ovvero la costituzione di 12 macroregioni o aree di sviluppo diffuso. Tale studio, già allora, prevedeva 22mila miliardi di risparmio generati dall’operazione di accorpamento, senza nuove tasse e senza spese ulteriori. Non c’è altra strada da percorrere se non quella di dimezzare il numero delle Regioni, accorpare quelle più piccole, non tanto e non solo per ridurre sperperi e clientele, ma, soprattutto, per snellire e deburocratizzare il sistema, semplificarne l’assetto organizzativo e aumentarne l’efficienza e l’ efficacia.

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Costituire una sola regione medioadriatica Marche-Abruzzo-Molise (nella sua interezza e non smembrato, come lo vorrebbe l’ On. Morassut!) permetterebbe di meglio valorizzare il maggior gettito fiscale, oltre a ridurre le spese correnti, i consumi intermedi, stipendi, rimborsi, indennità, etc., consentendo anche un forte risparmio attraverso l’ unificazione delle varie autorità, agenzie, consorzi, enti, imprese pubbliche, che, con la loro proliferazione, hanno causato e causano dispendio di tempi e costi. Un esempio su tanti: nel 2012, i consigli regionali di Abruzzo, Marche e Molise, sommati, sono costati all’ incirca 60 milioni di euro; se avessimo un unico consiglio regionale, almeno la metà di questa cifra sarebbe liberata, insieme a tante altre risorse, per politiche economiche, di crescita e di sviluppo. La vicenda è in itinere e, nell’ ottica di una sua felice conclusione, occorre una franca e approfondita discussione, che coinvolga direttamente le popolazioni interessate, per non commettere approssimativi errori di valutazione. Una simile rivoluzione dell’ assetto regionale richiede, ovviamente, ben altro che una semplice proposta di un singolo Parlamentare, essendo necessaria una legge costituzionale con correlata complessità e lunghezza dell’ iter da seguire. Si tratta di decisioni che vanno oltre il mero aspetto politico-partitico e di condivisione o non condivisione da parte del politico ed amministratore di turno. La scelta delle macroregioni e dell’ unione del Molise con l’ Abruzzo e le Marche (e se necessario con l’Umbria e Lazio), dovrà fondarsi solo su profili economici: ogni altra considerazione che spesso, in questi giorni, ha accompagnato tali discussioni (emotività,campanilismo,coltivazione del proprio orticello, etc.) è del tutto marginale e non risolutiva di problematiche che ormai non possono più essere guardate con occhio ristretto bensì in un contesto che travalica il confine regionale per approdare a quello nazionale ed europeo. A tutti piacerebbe essere autonomi, bisogna, però, essere anche consapevoli che è ineludibile e necessario che si operi sull’ Ordinamento regionale. E’ bene, pertanto, attrezzarsi per scegliere un futuro differente, altrimenti saranno altri a scegliere dove e come collocare il Molise. *Ex Sindaco di Castelverrino

88 Adunata nazionale Alpini a L’Aquila d’appartenenza. Quest’anno , in occasione del centenario della Grande Guerra e in onore della compatta falange alpina abruzzese - molisana che si è immolata per la Patria, saremo ospiti della Sezione Abruzzo che chiuderà , di diritto, il lieto ed atteso evento , mentre la nostra Sezione Molise parteciperà avanti a loro. La storia della Sezione Abruzzi inizia nel 1929 quando l’ ANA decise di solennizzare i Patti Lateranensi con la decisione di effettuare l’Adunata Nazionale proprio a Roma. I reduci di allora raccontano che l’8 aprile più di 35.000 penne nere prima salutarono in Piazza S. Pietro il Santo Padre e , dopo la Benedizione Apostolica, sfilarono acclamatissimi per le vie della Città Eterna fino al Quiri-

nale, ove resero gli onori militari al Re d’Italia. Quando, poi, le nostre penne nere passarono davanti all’Altare della Patria due aquile

appena liberate si levarono alte e maestose nel cielo della Capitale portando così il saluto di tutti i soldati di montagna al Milite Ignoto. Ovviamente all’Adunata parteciparono i reduci della Grande Guerra assieme ai più giovani di leva, con i generali e tutti i soldati , affratellati tutti in un solo ideale , spinti da una sola fede e da quello spirito di Corpo che ha sempre distinto la nostra Specialità . Al ritorno in Abruzzo tutti i presenti decisero di costituire la nuova Sezione denominata Abruzzi, che comprendeva anche le province del Molise, con il parere favorevole della Direzione Nazionale del 18 aprile del 1929. Anche quest’anno il Raduno Nazionale sarà caratterizzato dalla gioia di riprendere i contatti , ri-

mettere il vecchio Cappello alpino , ricordare la vita del Battaglione e del proprio Reggimento , senza dimenticare di cantare le nostre belle e famose canzoni, brindare con del buon vino alle gesta eroiche ed amorose, per continuare imperterriti a mantenere elevatissimo lo Spirito di Corpo , sempre ed ovunque! Servirà , certamente, a ritrovarci ancora fratelli e rivivere le giornate gloriose della nostra giovinezza spensierata e serena, ricordando tutte le attività svolte in montagna con impegno e professionalità , tramandandole con orgoglio alle nuove generazioni che, oggi, ci rappresentano nel mondo, con fierezza ed audacia. E’ doveroso, infine, ricordare come l’adunata nazionale degli alpini avviene esattamente sei anni dopo il terremoto del 2009 e ci auguriamo sarà anche l’occasione per dimostrare che ci si può rialzare ed affrontare gli eventi anche da soli per ritrovare, soprattutto, la fiducia in se stessi. * Sezione ANA Molise .



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