Il pd pronto a sfiduciare fanelli e frattura

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 175- mercoledì 29 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Enrico Perretta

Stefano Buono: “Il presidente e la segretaria non ci rappresentano” SERVIZIO A PAGINA 3

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Enrico Perretta. Il consigliere comunale di Campobasso rilancia sulla questione del forno crematorio che dovrebbe sorgere all'interno del cimitero cittadino. Non ritiene che le polemiche sono state sollevate siano accettabili anche perchè si tratta di una struttura di civiltà. E' chiaro che all'interno non va bruciato nulla se non per la cremazione di quanti decidono di non essere sepolti ma di essere ridotti a cenere.

Il Tapiro del giorno a Cristiano Di Pietro

Il Tapiro del giorno lo diamo a Cristiano Di Pietro. Il consigliere regionale di Molise di Tutti, finalmente, dopo avere abbandonato la questione cinghiali, ed essersi rimangiata la necessità strategica dell'Autostrada, oggi si avvede della questione della Diga di Chiauci. Il tutto dovuto alla rottura di un adduttore che non sta portando acqua ai terreni del basso Molise, versante Montenero di Bisaccia. Ma ci voleva questo intoppo per accorgersi che l'acqua va tutta in Abruzzo?

Il Pd pronto a sfiduciare Fanelli e Frattura


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 29 luglio 2015

Il sistema camerale italiano si sta dando una nuova dimensione riducendo il numero degli Enti

Duello Paolo Spina/Pasqualino Piersimoni per la poltrona presidenziale della Camera di Commercio del Molise

Stati d’animo diversi: Paolo Spina nervoso e Piersimoni serafico e distaccato. Effetti della longa mano del governatore Frattura? E’ in fase di svolgimento la corsa per l’accaparramento della poltrona presidenziale (unica) della Camera di Commercio del Molise. Il sistema camerale italiano, per corrispondere alle linee dì indirizzo della Pubblica amministrazione, si sta dando una nuova dimensione, riducendo il numero delle Camere di Commercio provinciali. Il Molise che ne ha due, deve passare ad una. Da questo assunto sta derivando un processo di adeguamento, in piena fase di attuazione. Tra qualche mese, comunque entro l’anno, il Molise avrà una sola Camera di Commercio a governare i settori produttivi che statutariamente e istituzionalmente le appartengono. E‘ stato calcolato che sarà un vantaggio per il Sistema (sul piano economico) e, date le dimensioni territoriali e il numero delle aziende iscritte nelle due province di Campobasso e d’Isernia, anche un vantaggio per realizzare una politica camerale più aderente alla realtà, e più efficiente. Attualmente è in fase di attuazione il censimento delle categorie produttive più rappresentative (Industria, Agricoltura, Servizi, Commercio eccetera) per stabilire, proporzionalmente, il numero dei

di Pasquale Di Lena

Il vertice, convocato dall’assessore regionale all’Agricoltura Vittorino Facciolla, avrebbe dovuto delineare il futuro dello Zuccherificio del Molise di Termoli, da incardinare sui fondi del Programma di sviluppo rurale 2014/2020 del Molise, recentemente adottato a Bruxelles. Invece, dalla curatela fallimentare, l’azienda è in stato di crisi e la società è stata dichiarata fallita il 15 maggio scorso. E’ giunta la richiesta di mettere immediatamente in mobilità i 76 dipendenti dell’impianto di Termoli. Ove tale richiesta dovesse essere accolta, il risultato sarebbe quello di impedire laminicampagna dello zuccherificio già concordata tra vertici aziendali, regione Molise e sindacati con il ministero per le Politiche agricole lo scorso 14 maggio. La minicampagna dello Zuccherificio del Molise era stata

rappresentanti nel consiglio d’amministrazione dove , successivamente, giocheranno un ruolo determinante per l’elezione del presidente. Ed è qui, su questo punto, per questo obiettivo, che la corsa accennata all’inizio avrebbe creato (ma era già in essere) un forte dualismo tra Paolo Spina, presidente della Camera di Commercio di Campobasso, e Pasqualino Piersimoni, pre-

sidente della Camera di Commercio d’Isernia. Una corsa a due, tra le più classiche, tipo Coppi e Bartali, dicono senza esclusione di colpi, come si conviene tra rivali. Il bello è che entrambi appartengono al cerchio degli amici di Paolo Frattura, ed entrambi devono al “Presidente 2013”, appellativo della consigliera regionale votata al fratturismo Nunzia Lattanzio, per

destinarlo agli annali della storia, la loro elezione alla presidenza delle rispettive Camere di Commercio. Il dualismo che s’è acceso non sarebbe gradito né visto di buon occhio dal presidente per “antonomasia”, potendogli procurare il fastidio di doversi schierare in favore dell’uno o dell’altro. Formalmente, infatti, se ne sta alla larga, ma non è da escludere che si serva di qualcuno all’in-

terno del sistema camerale per orientare l’esito finale in favore dell’uno o dell’altro. Questo ricorrere ad altri per fare il lavoro sporco, non è del tutto estraneo al “Presidente 2013” quando c’è da dimostrare (sempre formalmente) la sua equidistanza dagli uomini e dalle questioni. Sarà, ma intanto stanno emergendo due sintomi indicativi: uno vorrebbe Paolo Spina nervoso, che segue con sospetto l’evolvere del processo di unificazione, e l’altro (il suo avversario, Piersimoni), al contrario viene dato per serafico e distaccato. Gli interpreti del mondo camerale molisano considerano la diversa reazione di Spina rispetto a quella di Piersimoni all’evolvere del procedimento relativo alla fusione, un segnale eloquente sul possibile esito finale della corsa in favore dell’isernino. Al quale il “Presidente 2013” riserva una particolare attenzione anche in prospettiva elettorale sia che si voglia ricandidare alla Regione (iattura! –ndr) sia che voglia candidarsi al Parlamento. Dardo

Zuccherificio, una resa che sa di sconfitta escogitata per mantenere le quote e gli ammortizzatori sociali ed in attesa di tempi migliori. Ma la richiesta della curatela rimette ora tutto in discussione. In ballo c’è la tenuta dello stabilimento molisano, che vale circa 12 milioni di euro: un impianto da 76 dipendenti e con una quota per la produzione di zucchera da 83 tonnellate anno, che ad oggi ipoteca il futuro della bieticoltura al Sud. Al tavolo hanno partecipato l’assessore all’Agricoltura della Regione Molise, Vittorino Facciolla, le segreterie nazionali dei sindacati di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil, UilaUil e le rappresentanze unitarie dei lavoratori dell’azienda termolitana. I sindacati hanno immediatamente chiesto la convocazione di un nuovo vertice, questa volta in Pre-

fettura a Campobasso, per evitare il peggio. E l’amministratore dello Zuccherificio del Molise, Enrico Cianciosi, ha dato incarico ai suoi consulenti di rispondere alla ri-

chiesta della curatela. “Oggi è il giorno più triste nella storia dello Zuccherifico del Molise, perchè la richiesta della curatela – spiega

ad AgroNotizie Raffaele Primiani, segretario regionale per il Molise della Uila–Uil – è estremamente pericolosa, poiché far saltare la minicampagna dell’impianto significa perdere le quote produttive di Termoli e perdere l’accesso alla Cassa integrazione guadagni straordinaria, alla quale si potrebbe ben accedere a novembre o a febbraio, una volta scaduta l’ordinaria, a patto di continuare in estate la produzione”. La minicampagna - dopo l’uscita di scena del Gruppo Aria Food – era stata resa possibile perchè che la Regione Molise aveva confermato la disponibilità di barbabietole, provenienti dai 60 ettari seminati dallo stesso ente nella sua propria tenuta di Pantano Basso, proprio nelle vicinanze di Termoli.


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3 29 luglio 2015

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Giovedì prossimo debutta ad Isernia Molise Democratico, chiedendo la testa del segretario regionale PD, Micaela Fanelli

Una questione di sfiducia

Giovedì prossimo, 30 luglio, ad Isernia, si terrà la conferenza stampa di Molise Democratico, corrente interna al PD di cui sono fondatori cinque iscritti e componenti dell’assemblea regionale dell’area isernina. Si tratta di Stefano Buono, Giuseppe Laurelli, Maria Di Lauro, Giocondino Rossi e Vincenzo Di Giacomo. Da quanto è dato sapere i cinque verranno definitivamente allo scoperto, dopo i segnali lanciati nelle settimane scorse, di cui vi abbiamo dato conto dalle pagine de La Gazzetta, avanzando una formale richiesta di sfiducia nei confronti del segretario regionale del PD, Micaela Fanelli. Come dicevamo, nelle settimane scorse, Molise Democratico aveva rotto gli indugi contestando al segretario regionale una linea politica per niente condivisa con gli organi di partito e arrivando a mettere in discussione l’operato del presidente della giunta Frattura, soprattutto in tema di sanità. Una fronda in piena regola. Una grossa e soffiante gatta da pelare per Fanelli e Frattura, sodalizio solido e trionfante nelle di-

chiarazioni a mezzo stampa ma sempre più isolato, quasi circondato, nella realtà quotidiana dei fatti. La cosa che sconcerta di più è che tutte le difficoltà maggiori, per il dinamico duo F&F, arrivino proprio dal giardino della casa comune, la casa del PD. Nella più totale, colpevole,

incomprensibile ed ingiustificabile passività delle forze di opposizione rappresentate in consiglio regionale, le schicchere per l’establishment Democratico molisano arrivano sempre dai compagni di partito. La polemica feroce con la delegazione parlamentare, ancora sul tema della

sanità ma non solo, lo stucchevole botta e risposta tra il deputato Danilo Leva e la stessa Fanelli, involgarito ancor di più dallo svolgersi a colpi di twitt, come si trattasse di due adolescenti qualunque ed, ora, questo formale atto di sfiducia da parte di iscritti, pure di un certo peso. Il fatto che il PD sia un partito “plurale”, come ai democratici stessi piace definirlo, con quel tocco di forbita altezzosità, come se davvero significasse qualcosa oltre che essere un’ operazione di fusione a freddo, ovviamente non riuscita, tra acqua ed olio (ex DC ed ex PCI), già di per sé aiuta una certa litigiosità; partito plurale non vuol dire altro che partito composto da diverse correnti, in guerra totale e permanente tra loro; si capisce che il quadro generale sia fatto di tanta instabilità (locale e a livello nazionale), di turbolenze abituali. La storia del PD romano è la più emblematica in questo senso, ma solo dopo quella ancora più iconica rappresentata dall’ascesa al potere di Matteo Renzi, il rottamatore. In più, per tornare a noi, bi-

sogna considerare che il governatore Frattura, come pedigree da democratico acquisito, può vantare ben due sfortunate corse sotto i vessilli di Forza Italia (ma che volete, sono i tempi moderni) e che la Fanelli viene da una prima formazione e scuola politica di centrodestra; ovvio, quindi, che la loro posizione sia sempre stata a tratti vicina all’incudine, in altri momenti più accostata al martello. Certo è che risultati e conquiste sul piano politico, economico, sociale per la nostra regione sarebbero stati un bel modo per Frattura&Fanelli di zittire il fuoco amico, di togliersi diversi sassolini dalle scarpe griffatissime ma, purtroppo, dopo due anni di potere e governo, niente di niente. Così da giovedì prossimo, con ogni probabilità, cominceremo ad assistere alle grandi e piccole manovre che, si mormora, mirerebbero a far rimanere il panettone di traverso al governatore, e, ben prima, a togliere la poltrona al segretario regionale Fanelli. Non c’è pace sotto il cielo democratico, ma, almeno, c’è vita.

Manca il lavoro, basta con le sagre di Tecla Boccardo* Con 67 milioni di ore, giugno è il mese con più richieste di cassa integrazione da parte delle aziende. E’ la cassa in deroga che trascina questa piccola crescita (+3.8%) rispetto a maggio. Infatti, calano sia la Cassa Ordinaria (-24 %) che quella Straordinaria (-19 %) pur con ancora un significativo numero di ore autorizzate: 17 milioni la Ordinaria, quasi 32 mln la Straordinaria. Lo rileva il “Servizio Politiche del lavoro” della UIL nazionale, nel consueto rapporto mensile che elabora i dati desunti dagli archivi dell’Inps. La crescita della Cassa in deroga (+380%) per quasi 18 milioni di ore, dovuta in parte al blocco “amministrativo” dei mesi precedenti, mostra comunque come alcuni settori manifestino ancora criticità: nell’artigianato e nel commercio le richieste di cassa integrazione sfiorano a livello nazionale i 9 milioni di ore. A livello regionale, colpisce il dato della Puglia, delle Marche, ma anche il dato del Molise è particolarmente alto, presentando un’impennata (+145%) sul mese precedente. La UIL, poi, osservando il dato dell’intero semestre del 2015 formula una previsione: con 365 milioni di ore autorizzate, ma tenendo conto del basso dato complessivo della cassa in deroga (nonostante la crescita dell’ultimo mese), si può prevedere che alla fine dell’anno questo strumento verrà utilizzato meno rispetto agli altri anni ma ancora con forte intensità. Viene rispecchiato, cosi, lo stato

dell’economia del paese: una leggera ma non consolidata ripresa, con ancora forti preoccupazioni circa la tenuta occupazionale soprattutto in alcuni settori (edilizia in primis) e aree territoriali. Commenta il Centro studi della UIL: “Il Governo sta per approvare il decreto che riforma questi importanti strumenti di protezione sociale ed è bene che, prima di decidere di ridurre durata e reddito, consideri gli effetti sociali di tali decisioni. Infatti, pur in presenza di una flebile “ripresina” sono quasi 400.000 a livello nazionale le unità di lavoro protette dalla Cassa Integrazione e, ancor più importante, circa 1 milione le persone che beneficiano (o beneficeranno) di questo strumenti

di integrazione al reddito nel 2015”. Ancora due dati sulla nostra Regione: nei primi sei mesi del 2015 le ore di Cassa Integrazione autorizzate sono state quasi due milioni (per la precisione 1.984.894) e i lavoratori che ne hanno potuto fruire sono 1.946. Erano esattamente il doppio nel corrispondente primo semestre dell’anno 2014. “In un territorio che non vede alcuna ripresa in nessun settore, né nel manifatturiero industriale, né nell’artigianato o nel commercio, e tanto meno nell’edilizia, questo vuol dire -segnala Tecla Boccardo, Segretaria generale della UIL molisana- che per molti lavoratori il posto di lavoro si è volatilizzato negli scorsi mesi, la stessa Cassa integrazione ha potuto

fare ben poco garantendo un limitato reddito per un po’ di mesi e poi basta, per loro non c’è più niente, né un nuovo lavoro né ammortizzatore sociale che tenga. Sono molisani che oggi contano solo sulla solidarietà delle loro famiglie o sul lavoro nero, vera piaga mai abbastanza indagata e, tantomeno, combattuta”. “Si fa benissimo ad assicurare un reddito a quei lavoratori la cui azienda attraversa un periodo difficile, utilizzando gli ammortizzatori sociali garantiti dall’Inps o magari andando alla ricerca di risorse nelle pieghe di fondi a disposizione. Ma come Sindacato siamo stanchi di discutere di “politiche passive” e di “protezione sociale” per chi perde un reddito. È ora di “politiche attive del lavoro” anche in Molise, di attrazione degli investimenti, di concreti aiuti alla autoimprenditorialità dei giovani, di scelte politiche fra modelli di sviluppo, di imprenditori che si ricordino di esserlo, di supporti credibili affinché si creino posti di lavoro regolari, in settori su cui l’economia può ricominciare a camminare”. “Se la politica si sveglia, se dà un segno di consapevolezza della situazione in cui si trova l’economia, delle difficoltà occupazionali e delle tensioni sociali che le sagre estive certo non riescono a sopire -è questa la sfida di Boccardo- il Sindacato non si sottrae al confronto, non si tira indietro, è pronto a fare la propria parte, con equilibrio e senso di responsabilità e, magari, con un po’ di fiducia in un Molise che, rimboccandosi le maniche, si tira fuori dai problemi”. *Segretario regionale Uil


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4 29 luglio 2015

Nell’ultimo giorno utile, il 15 giugno scorso, la Regione costituisce gli Enti di governo d’ambito, ma...

In Regione non conoscono lo Statuto

Entro il 31 dicembre 2014 le Regioni avrebbero dovuto costituire gli Enti di governo d’ambito, strutture amministrative (cui la Regione aderisce con mansioni di vigilanza) con il compito di definire il piano delle opere e di gestire il servizio idrico integrato, non solo per accelerare gli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico e l’adeguamento del sistema di fognatura e depurazione, ma anche al fine di migliorare gli assetti istituzionali, organizzativi e gestionali del settore. Il Decreto Sblocca Italia (D.l. 12/9/2014 n. 133) ha previsto sull’argomento il primo organico intervento legislativo a seguito del Codice dell’Ambiente e, in particolar modo, dopo l’esito del referendum del 2011. La prima innovazione di rilievo è attinente alla partecipazione obbligatoria degli enti locali agli enti d’ambito, con contestuale riassetto della governance, individuando ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti. La

Regione diviene così titolare di poteri sostitutivi di commissariamento nei casi di inerzia o inadempienza di questi ultimi. Insomma una questione non da poco ed assai complessa tecnica-

mente ma di primaria importanza, specie per la nostra regione, ricchissima d’acqua, ma mai risultata in grado di poterne fare materia prima di sviluppo e/o progresso; fino alla smo-

bilitazione di fatto di Molise Acque. Alla data del 31 dicembre 2014 la Regione Molise è risultata, però, inadempiente (e ti pareva...) e così il goreno è stato costretto a concedere una proroga, fissando per il 15 giugno scorso il termine ultimativo per mettersi in regola con gli adempimenti amministrativi. Sempre in zona Cesarini, come se sei mesi non fossero stati sufficienti, il 15 giugno scorso, i Nostri riescono a partorire una delibera di giunta con cui, formalmente, costituiscono l’Egam (Ente di Goveno d’Ambito); peccato soltanto che lo Statuto stesso della Regione Molise (art. 16) prescriva che la creazione di Enti sia possibile solo attraverso legge regionale, tramite quindi discussione ed approvazione in consiglio. Sarà stata la fretta, il caldo, chi può saperlo, ma la clamorosa svista, il marchiano errore tecnico-amministrativo è davvero imbarazzante. Imbarazzante ma anche carico di spinosissimi effetti

concreti. Rischiano infatti di essere nulle le convenzioni obbligatorie che i Comuni sono tenuti a sottoscrivere con l’Egam entro il 23 agosto prossimo. Proprio perché l’Egam stesso è nato con modalità e procedura non previste dallo Statuto regionale; irregolari. Un errore da dilettanti che rischia di gettare il Molise nel caos amministrativo proprio in un settore strategico che sta vivendo una trasformazione radicale, tramite lo Sblocca Italia, che molti vedono come un tentativo di aggirare l’esito del referendum sull’acqua pubblica, per introdurre una sostanziale privatizzazione del bene primario per eccellenza. Dilettanti allo sbaraglio (dirigenti in primis) che si riducono ad adempiere agli obblighi sempre all’ultimo giorno utile, dimostrando, per giunta, di non conoscere la legge più importante, quella che dovrebbero recitare a memoria, come il 5 maggio: lo Statuto della Regione Molise.

Oggi a Roma i presidenti di Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria Contro le trivellazioni nei mari italiani s’è mossa la rete(avaaz@avaaz.org), impegnata a raccogliere in 24 ore centomila firme, per fare pressione sui presidenti delle Regioni Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria che domani a Roma incontreranno il Governo sulla delicata questione. Ai presidenti viene chiesto di stare dalla parte dei cittadini elettori e di avviare subito un referendum per l’abolizione di quelle parti dell’articolo 35 del Decreto

Campobasso. Lotta alla povertà, la Giunta regionale del Molise approva strumenti di assoluta importanza, complementari tra loro per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, fondamentali in un contesto che voglia superare le varie forme di disuguaglianza: il Regolamento del reddito di inclusione attiva e il Piano sociale regionale 2015-2018. Nella serata di ieri, lunedì 27 luglio, le due delibere proposte dal presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e dal vicepresidente Michele Petraroia, assessore al welfare. Regolamento per il reddito di inclusione sociale attiva. “In linea con le finalità dell’articolo 4 della nostra legge di stabilità regionale, e cioè offrire alle persone che vessano in condizione di forte disagio economico e sociale gli strumenti necessari a rafforzare la propria autonomia economica e personale anche attraverso percorsi di attivazione sociale e lavorativa, abbiamo approvato le direttive applicative di una norma importante e attesa nel quotidiano da una parte, purtroppo anche cospicua, della nostra collettività”, dichiarano il presidente Frattura e il vicepresidente Petraroia.

Subito un referendum per bloccare le trivellazioni in mare Sviluppo 2012 e dell’articolo 38 del Decreto “Sblocca Italia” che hanno riaperto la corsa alle trivelle nei nostri mari, autorizzando nuovamente progetti entro le 12 miglia marine, e togliendo alle comunità e ai governi locali la possibilità di avere voce in capitolo che solo attraverso il referendum può tornare a farsi sentire.

Sulla rete si legge testualmente “Il Governo Renzi è impazzito e in poche settimane ha dato il via libera a trivellazioni ovunque dall’Adriatico al Mar Ionio, al Canale di Sicilia, con un pericolo enorme per ambiente e turismo. Sei presidenti di Regione stanno decidendo in queste ore se indire un referendum nazio-

nale che potrebbe fare la storia: mettere fine all’era delle trivelle esattamente come è stato fatto con il nucleare. Tra 24 ore i presidenti saranno a Roma, dove il Governo farà di tutto per convincerli a fermarsi. Centomila firme, le telecamere di tutta Italia e le bandiere di centinaia di movimenti con un‘unica richiesta:

“Basta rinvii, referendum subito per fermare le trivelle”. Va ricordato ch’è sufficiente che siano d’accordo cinque Regioni per indire direttamente il referendum. Vorremmo sperare che tra i cinque ci sia il Molise, se Frattura non si calerà le brache dinanzi a Renzi temendo per il suo futuro politico.

Lotta alla povertà, il nuovo welfare La Giunta regionale del Molise ha approvato gli strumenti per il Piano sociale L’intervento consentirà alle famiglie svantaggiate, in aggiunta al contributo economico mensile per un massimo di 12 mesi pari a 300 euro, anche di attivare un percorso di inclusione sociale attiva attraverso la presa in carico dei beneficiari da parte dei servizi sociali dell’ambito territoriale sociale e la redazione di un piano di assistenza individuale. “Una doppia opportunità che, a nostro avviso, supera la concessione, seppure necessaria e vitale per tanti, di un semplice contributo mensile ma diventa una più organica operazione di sostegno complessivo a chi soffre maggiormente le difficoltà di questi tempi”, sottolineano Frattura e Petraroia. Il Regolamento del reddito di inclusione attiva, che sarà trasmesso al Consiglio regionale per l’acquisizione del parere alla commissione consiliare competente, anticipa e si inserisce nel quadro nazionale di lotta alla povertà che vedrà entro il 2016 l’approvazione in tutta Italia del Ria, il Reddito

per l’inclusione attiva, propedeutico all’accesso alle risorse del Fondo sociale europeo - Obiettivo 9. Piano sociale regionale 2015-2018. A perfezionamento del percorso intrapreso con il reddito di inclusione sociale nell’ambito del complessivo disegno della lotta alla povertà, arriva il nuovo Piano sociale regionale . “Il Piano licenziato in Giunta – spiegano il presidente e l’assessore –, frutto di una ampia e articolata concertazione con il partenariato, recepisce tutte le prescri-

zioni e le indicazioni contenute nel Regolamento di attuazione della legge di Riordino del sistema regionale integrato degli interventi e servizi sociali approvato dall’Esecutivo lo scorso febbraio. Piena è la nostra soddisfazione rispetto a provvedimenti di tale portata”. Il Piano sociale, che rappresenta l’impianto di riferimento per il sistema dei servizi e delle attività sociali e definisce gli ambiti territoriali sociali, nonché il raccordo tra la pianificazione regionale

e quella zonale, gli obiettivi di benessere da perseguire, le caratteristiche qualitative e quantitative dei servizi e degli interventi, le priorità di intervento, le modalità di ripartizione delle risorse economiche, le modalità per l’integrazione socio-sanitaria, gli indicatori per la verifica di efficacia ed efficienza degli interventi, introduce interessanti novità. Di seguito, le principali. Livelli essenziali delle prestazioni. Il Piano definisce, per ciascuna area di intervento, i livelli essenziali delle prestazioni che il sistema regionale integrato di protezione sociale e di cittadinanza attiva intende garantire a tutti i cittadini del Molise. Meccanismo obiettivi di servizio. Il Piano definisce gli obiettivi di servizio per ogni livello essenziale delle prestazioni garantendo agli ambiti Ats, che conseguiranno il raggiungimento di obiettivi predefiniti, un meccanismo premiale.


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5 29 luglio 2015

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SEDE REGIONALE

Antonio Gianfelice ha aperto il confronto

Il suo “esordio” si spera venga proseguito dagli altri concorrenti, soprattutto dal vincitore del concorso internazionale d’idee, di modo che il confronto si possa arricchire di valutazioni, riflessioni, raffronti, e soprattutto di conoscenza e comprensione di cosa significhi e cosa produce un intervento urbanistico di qualità Chi ha auspicato ( e noi della Gazzetta per primi) che a conclusione del concorso internazionale d’idee per la realizzazione della sede regionale sulle aree corrispondenti all’ex hotel Roxy e parzialmente all’ex campo sportivo Romagnoli si aprisse un confronto/dibattito intorno alle 83 proposte pervenute e valutate dalla commissione regionale presieduta dal dirigente regionale, psicologo, Giocondo Vacca, concorso vinto dall’architetto molisano, di Mirabello Sannitico, Nicola Guglielmi, s’è rifatto gli occhi e ha deliziato le orecchie guardando le tavole progettuali e ascoltando l’intervento dell’architetto Antonio Gianfelice su un’emittente televisiva locale, impegnato ad illustre la ratio e la filosofia della sua proposta progettuale. Speranzoso, tra l’altro, che il suo “esordio” venga seguito dagli altri concorrenti e, soprattutto, dal vincitore, di modo che il confronto si possa arricchire di valutazioni, riflessioni, raffronti, e soprattutto di conoscenza e comprensione di cosa significhi e cosa produce un intervento urbanistico della portata di quello posto a concorso (50milioni d’investimento su un’area vasta). Speranzoso, che attraverso il confronto tra i progettisti, si parli in maniera seria e corretta di urbanistica in una città

che urbanisticamente mostra una sequenza impressionante di abborracciamenti edilizi e l’architettura un’altrettanta serie di modelli estetici incoerenti rispetto alla storia e all’ambiente in cui si sono realizzati. L’intervento urbanistico posto a concorso significa e produce tantissimo sul piano tecnico/professionale, sociale, culturale ed economico, come del resto è preteso dal bando regionale venisse dimostrato. Gianfelice s’è dato anima e corpo a illustrare il significato dell’esistente, il vuoto e il pieno, il cuci e scuci che nella terminologia tecnica stanno ad indicare un complesso processo di combinazione tra

CAMPOBASSO. Si è svolto, presso la sede dell’ACEM a Campobasso un incontro con il Presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura. Alla riunione ha preso parte anche il Consigliere delegato alla ricostruzione, Salvatore Ciocca. Il confronto è stato voluto dall’Associazione per fare il punto della situazione sui pagamenti dei lavori della ricostruzione e degli appalti pubblici attesi da tempo dalle imprese. Nell’introduzione, il Presidente dell’ACEM, Corrado Di Niro, ha lamentato soprattutto gli ostruzionismi applicativi da parte dei Comuni legati all’interpretazione della legge regionale n. 8/2015 che prevede il pagamento diretto alle imprese dei lavori del sisma, fortemente voluto dall’Associazione. Tali ostruzionismi infatti hanno continuato a rallentare pesantemente le procedure di erogazione e per i costruttori non sono più tollerabili in quanto non si può speculare e fare politica sulle giuste spettanza delle imprese. Il Presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura, ricordando che l’impegno della Regione preso con l’Associazione di trasferire all’Agenzia di protezione civile entro la fine di luglio tutti i 27 milioni accreditati dal Diparti-

la realtà di fatto e lo sviluppo immaginato e disegnato. Piazza Savoia come ingresso monumentale al luogo della sede in perfetta armonia con le architetture che sulla Piazza s’affacciano (in particolare il palazzo ex Incis) e, soprattutto, con la settecentesca, unica nel suo genere di giardino all’italiana, Villa De Capoa; il parco degli eventi (l’area dell’ex campo sportivo inerbita e resa praticabile e disponibile alle grandi manifestazioni, di quelle che richiamano e raccolgono migliaia di spettatori e producono economia, con un’alternativa al coperto (struttura opportunamente studiata); il parco naturale: una sorta di grande

giardino di piante officinali e di essenze autoctone, alcune delle quali uniche nel panorama botanico nazionale, anche ciò con un ìnsita capcità di richiamo nonché volano per l’economia locale; un alternarsi di livelli che aprono nuovi panorami sull’intorno e sull’orizzonte, e occultano quelli di nessun pregio e, quindi, la sede vera e propria: una struttura concepita per essere pienamente assorbita nel contesto dell’area, progettata per essere totalmente autosufficiente energeticamente ancorché leggibile nella sua destinazione prevalentemente ricettiva (oltre trecento stanze per uffici), con il corpo edilizio relativo

alla sala del consiglio in estrema evidenza (in aggetto) e trasparenza, a simboleggiare l’ideale collegamento del potere politico e amministrativo alla collettività. Quindi altre scelte propositive che nella visione dell’autore raccordano gli spazi e le aree circostanti, danno impulso all’architettura locale, incidono in maniera razionale e intelligente sul nuovo modo di vivere la città indiscutibilmente rianimata, sollecitata, spinta a rinascere, a riqualificarsi e a incrementare il suo sistema economico. Riassumere in poche righe un’opera professionale e progettuale di grande impegno è cosa ardua, ma è doveroso segnalare come sia possibile dare vita ad una “kermesse” tra urbanisti che, se realizzata, non mancherebbe di rilasciare a tutte le categorie, siano esse sociali, economiche e culturali della città, un patrimonio di idealità, una nuova forza dialettica, una conoscenza definita, e non più qualunquisticamente ipotizzata e discussa, della sede regionale e della sua incidenza sul territorio urbano. L’intervento di Gianfelice in Tv ha creato un largo interesse su ciò che ha progettato, e una larga attesa su cosa abbia a sua volta progettato il vincitore del concorso internazionale d’idee. Dardo

Edilizia, finalmente si apre uno spiraglio I vertici dell’Acem hanno incontrato il presidente della Giunta regionale, Frattura

mento nazionale, ossia l’8 percento delle somme stanziate dal Cipe per la ricostruzione post sisma, è stato mantenuto nei tempi annunciati, ha ragguagliato i presenti della già avvenuta liquidazione alle imprese da parte della Protezione civile di un milione e mezzo di euro e della liquidazione all’incirca di altri

6 milioni prevista per oggi, martedì 28 luglio. Confidando di terminare il tutto prima di ferragosto, il governatore ha ribadito che i pagamenti proseguiranno fino all’erogazione totale dei 27 milioni accreditati a metà luglio, eccetto una quota di un milione che sarà destinata per il risarcimento alle vittime di San Giuliano di

Puglia. Quanto alle procedure future, ha dichiarato il Governatore Frattura, la Regione chiederà al Dipartimento nazionale la liquidazione del 4 percento della spesa rendicontata e non più dell’8. Operazione, questa, che, se accolta, consentirà tempi e procedure più spediti nel prosieguo della ricostruzione e che inoltre va ad affiancarsi alla richiesta avanzata sempre dalla Regione di un anticipo di 90 milioni di euro per riallineare tutti i pagamenti dovuti alle imprese. Per quanto riguarda gli altri appalti pubblici, il Presidente Frattura ha assicurato che la settimana prossima andrà in Consiglio Regionale il bilancio consuntivo e dopo l’approvazione subitanea da parte della Giunta saranno sbloccati anche i fondi andati in perenzione. Infine, sui 91 milioni di euro della viabilità ha assicurato che gli stessi saranno appaltati entro il 31 dicembre 2015.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

29 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Sequestrate banconote false per circa 16000 euro Operazione della Guardia di Finanza La banconota da 20 Euro si conferma come quella più “gettonata” dai falsari - Le attività hanno interessato l’intera Provincia – Servizi capillari sul territorio eseguiti in forza di specifiche disposizioni normative ed in stretto coordinamento con la Banca d’Italia – Sono 385 le banconote false sequestrate dal gennaio 2014 al giugno 2015 dai Reparti dipendenti – Valore nominale: circa 16.000 Euro – Attività ad ampio raggio, eseguite nell’intera Provincia in forza di specifiche disposizioni normative, ed in stretto coordinamento con i preposti Uffici della Banca d’Italia. Sotto sequestro 385 banconote false: 212 pezzi da 20 Euro, 115 pezzi da 50 Euro, 44 banconote da 100 Euro, 12 biglietti da 10 Euro, un pezzo da 200 Euro ed uno da 5 Euro. La banconota più “gettonata” dai falsari si conferma ancora una volta quella da 20 Euro. Hanno operato tutti i Reparti dipendenti dal

Comando Provinciale di Campobasso e i dati si riferiscono all’intera annualità 2014, sino alla data odierna.

Ulteriori banconote, di vario taglio (circa 50), risultano attualmente ritirate dalla circolazione per i previsti controlli di Legge finalizzati ad

appurarne la legittimità. In caso di accertata falsità, il biglietto viene posto sotto sequestro dai Militari ed a seguire, scatta la segnalazione di reato alla competente Autorità Giudiziaria, ai fini di ogni utile e proficuo sviluppo investigativo. Ogni banconota falsa viene esaminata da appositi Organismi, allo scopo di monitorare le tecniche illecite e ricostruire le attività dei falsari: carta, bozze, disegni, tecnologie adoperate ed altri aspetti di dettaglio. Un lavoro a ritroso finalizzato a supportare le attività di indagine tendenti a disarticolare i sodalizi criminali dediti alla produzione di soldi falsi. La contraffazione di cartamoneta, costituisce grave turbativa alla vicende economiche nel loro complesso e vede spesso coinvolte consorterie criminali di particolare spessore e pericolosità.

Unimol-Comune, convenzione per i tirocinanti Un protocollo stabilisce la possibilità per 28 studenti di effettuare uno stage CAMPOBASSO. L’Università degli Studi del Molise e il Comune capoluogo stanno per sottoscrivere una convenzione per l’avvio di tirocini di formazione ed orientamento di studenti universitari all’interno di Palazzo San Giorgio. L’obiettivo degli stage di studenti Unimol presso la sede comunale è quello di agevolare le scelte professionali degli allievi mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, nonchè realizzare momenti di alternanza tra studio e occupazione nell’ambito dei processi formativi. Le attività e le modalità del tirocinio saranno rimandate alle previsioni dei singoli progetti formativi che non costituiscono rapporto di lavoro e che sono a carico dell’Università molisana per quanto riguarda le assicurazioni contro gli infortuni e la responsabilità civile. Il Palazzo di città è pronto ad ospitare 28 tirocinanti. La convenzione tra Unimol e Comune ha una durata di tre anni, ed è rinnovabile alla scadenza, mediante espressa manifestazione di volontà di entrambe le parti. Così come è possibile recidere la convenzione in caso di consenso bipartisan.

“Lavori stradali prima dell’apertura delle scuole” Soddisfazione è stata espressa dall’assessore Salvatore Colagiovanni per i progetti in esecuzione CAMPOBASSO. Proseguono in città i lavori di restyling della segnaletica orizzontale e verticale, nonché i controlli degli agenti della Polizia Municipale per assicurare la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni, così come è stato più volte annunciato dall’assessore Salvatore Colagiovanni e dal consigliere delegato alla mobilità Lello Bucci. A essere interessate dai lavori, il terminal degli autobus e via San Lorenzo, dove è stata ripristinata la segnaletica e nell’ultimo caso dove si è provveduto anche a prevedere delle prescrizioni differenti rispetto al passato. “I lavori proseguono – ha affermato l’assessore Salvatore Colagiovanni – in tutta la città, nonostante il gran caldo e l’altissima temperatura percepita sull’asfalto, perché l’obiettivo è quello di ripristinare quanto necessario per la sicurezza sulle strade in vista del ritorno dei cittadini dalle ferie e in vista della riapertura delle scuole. Stiamo ripristinando la segnaletica orizzontale e verticale laddove mancava da troppo tempo e grande successo, visti i pareri

che ci arrivano, stanno riscuotendo i semafori pedonali, già installati in via IV novembre e in via XXIV Maggio. Stiamo ve-

rificando l’opportunità di prevederli anche in altre zone particolarmente trafficate di Campobasso. Insieme con la segnaletica – ha aggiunto l’assessore Colagiovanni – stiamo procedendo con una serie di controlli, al fine di riportare sulle strade cittadine un po’ di disciplina da parte degli automobilisti. L’esempio lampante è quanto accaduto sabato scorso, 18 luglio, quando i nostri agenti di Polizia Municipale hanno rilevato circa 110 infrazioni in un’ora di controllo nel quadrivio di San Giovanni tra coloro che svoltano laddove è vietato, che guidano senza cintura e che parlano al cellulare alla guida”. “I lavori a Campobasso – ha concluso Colagiovanni – proseguiranno in questo periodo poco trafficato, al fine di farsi trovare pronta al ritorno alla normalità da dopo Ferragosto”.


Campobasso

7 29 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ridotte nel numero, peggiorate nella missione e abbondantemente ristorate

Le Commissioni consiliari a Palazzo san Giorgio sono a comando

Quale spazio di autonomia può avere mai una commissione il cui presidente appartiene allo stesso schieramento politico dell’Assessore? Le commissioni consiliari a Palazzo san Giorgio sono state ridotte di numero ma, se possibile, peggiorate nella loro missione. Se considerate correttamente, dovrebbero esaltare il ruolo dei consiglieri rendendoli quanto più autonomi possibile nel giudizio e nel merito. In questo senso la logica suggerirebbe di dare la presidenza delle commissioni ai consiglieri di opposizione. A Palazzo san Giorgio invece sono considerate semplici strumenti di potere, nonché una possibilità per dare ai consiglieri una parvenza di compiti, peraltro strettamente connessi all’interesse politico della maggioranza e dei gruppi di appartenenza, e al grado di ubbidienza a chi gli sta sopra (Sindaco e assessore). Per cui, tutto questo andirivieni di meriti e demeriti espressi sulle commissioni finendo per

ridurle di numero ma non cambiandone la natura e la missione (di supporto agli assessori e al sindaco), non è stato altro che un diversivo, un lenimento ai dolori di pancia di questo e di quel consigliere, un assestamento interno agli stessi gruppi consiliari, un appianamento degli umori, senza mai venir meno, però, al precetto che i presidenti designati fossero strettamente funzionali al partito di maggioranza (Pd) e/o all’assessore di riferimento. Tanto, da annodare strettamente le commissioni al volere dei superiori, privandole di autonomia di giudizio, di proposta e di controllo. Insomma, non sono altro che una sorta di gettoniera (a getto continuo). Le hanno ridotte nel numero, ma assisteremo ad un sequenza impressionante di convocazioni, tali e tante, fino ad arrivare agli im-

porti massimi consentiti per consigliere. Sarebbe estremamente interessante avere sottomano i verbali delle commissioni, le ragioni dei rinvii per poi essere riconvocate, il numero e la qualità delle proposte elaboratore e fatte discutere dal consiglio e quali, semmai, di queste in controtendenza con gli indirizzi della maggioranza, degli assessori e del sindaco. Commissioni a comando. Quale spazio di autonomia può avere mai una commissione il cui presidente appartiene allo stesso schieramento politico dell’Assessore? E’ il caso Pietro Montanaro (Udc) con Sabusco; Ferdinando Massarella con Pietro Maio; Giuseppe D’Elia e Carlo Landolfi col sindaco Battista, tutti del Pd. Presidenti a comando. Quale spazio di autonomia può mai eserci-

tare il presidente di un commissione cui il sindaco in precedenza lo ha gratificato di una delega settoriale e funzionale? E’ il caso di Lello Bucci e di Stefano Ramundo del Pd. Altri presidenti a comando. Si distaccano dalla formula dell’appartenenza allo stesso schieramento politico Pasquale Colarusso (Ppi), Giovanni Di Giorgio (Molise di tutti) e Giovanna Viola (Pd). Commissioni di tale fatta e così composte sono un paravento, prive oggettivamente della capacità di sviluppare alcunché di autonomo, al di fuori di ciò che gli viene dettato e fatto discutere giusto per sottostare (formalmente) allo statuto e al regolamento comunali. Ridotte di numero, dicevamo, peggiorate nella missione. E abbondantemente ristorate.

Crolla un muro della chiesa, un morto A Pietracatella erano in corso i lavori di ristrutturazione dell’edificio A seguito del crollo sono rimaste ferite altre due persone PIETRACATELLA. Un operaio è morto e altri due sono rimasti feriti nel crollo della chiesa di Pietracatella dove sono in corso lavori di ristrutturazione resi necessari dopo il terremoto del 2009. L’uomo che ha perso la vita era al lavoro proprio per ripristinare l’agibilità della chiesa. Il crollo è avvenuto intorno alle 14.00. L’uomo deceduto è un operaio della zona, così come operai sono anche i due feriti, traspor-

tati d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Campobasso. Illese altre tre persone che in quel momento erano su una impalcatura esterna. Nell’edificio di culto erano in corso i lavori di riparazione e consolidamento finanziati con le risorse del post sisma. La ditta edile impegnata nei lavori sarebbe di Gambatesa.Sul posto si sono recate le forze dell’ordine e i soccorritori.

Ruba un trattore e aggredisce i Carabinieri Il fatto si è avuto a Sant’Elia a Pianisi. L’uomo, ora, è agli arresti domiciliari CAMPOBASSO. I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno tratto in arresto P.A. classe 1963 responsabile di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. I militari della Stazione Carabinieri di Sant’Elia a Pianisi ricevuta una denuncia per appropriazione indebita di una trattrice agricola avevano individuato il mezzo presso l’azienda agricola del cinquantaduenne e lo avevano sottoposto a sequestro in attesa che fosse disposta la restituzione al legittimo proprietario. Nella giornata di ieri si sono recati presso quell’azienda per procedere alla restituzione al legittimo proprietario del mezzo agricolo come disposto dall’Autorità Giudiziaria ma P.A. si è rifiutato di restituire il mezzo ponendosi sopra e impedendo lo

svolgimento delle operazioni, insultando e minacciando i militari. Invitato più volte ad ottemperare al provvedimento è sceso dal trattore ed ha iniziato a spintonare i Carabinieri per poi scappar via e tornare dopo poco tentando, ancora una volta, strattonando e spingendo i Carabinieri, di opporsi alla restituzione al legittimo proprietario del mezzo. In ausilio ai militari della stazione di Sant’Elia a Pianisi erano giunti anche Carabinieri della limitrofa Stazione di Riccia e l’uomo è stato così bloccato e tratto in arresto per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale e ristretto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari. Il mezzo recuperato è stato restituito al legittimo proprietario.



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

29 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Immigrati, perchè il silenzio del Comune?” Dura nota dell’amministratore unico dell’hotel Sayonara di Isernia ISERNIA. Dura nota dell’amministratore unico del Hotel Sayonara Francesca Di Giacomo. Se, all’Hotel Sayonara, la Prefettura di Isernia assegnerà i profughi, saranno ospitati presso l’albergo 50 immigrati adulti al posto di 30 ragazzi il cui progetto di accoglienza veniva gestito e controllato direttamente dal Comune. Il 23 luglio è scaduto il termine per la presentazione dei progetti per l’accoglienza dei minori non accompagnati. I progetti potevano essere presentati solo dagli Enti Locali, in collaborazione con strutture private e cooperative già esperte in tali servizi. Nella Provincia di Isernia, da diversi anni già 3 comuni (SantAgapito-Sesto Campano e Santa Maria del Molise), hanno risposto a precedenti ed analoghi bandi, creando dei centri per l’accoglienza di questi nostri “sfortunati” fratelli, mentre a questo bando hanno partecipato altri comuni della Regione, come il Co-

mune di Boiano. Sono ragazzi con età compresa tra i 14-17 anni, che fuggendo da paesi con conflitti in atto, hanno avuto il coraggio di abbandonare le proprie famiglie ed iniziare un viaggio pieno di pericoli e sofferenze. In questi centri, oltre a ri-

cevere un’assistenza psicologica e sociale, iniziano un percorso di scolarizzazione, frequentando i locali istituti scolastici e iniziano anche un percorso di formazione professionale che coinvolge sia strutture private che pubbliche. Un progetto

similare era stato proposto dall’Hotel Sayonara di Isernia, che ha ottenuto anche l’avallo dei residenti vicini alla struttura e addirittura anche i movimenti contrari all’arrivo di immigrati nella nostra città, ad un progetto di accoglienza rivolto a questi ragazzi, hanno espresso un loro favorevole parere ed inoltre con l’attivazione di tale progetto, oltre a salvaguardare l’occupazione degli attuali 6 dipendenti, si sarebbe avuto la possibilità di assumere altri 6-7 giovani qualificati nel settore socio-assistenziale. La società Sayonara il 23 giugno ha presentato presso il SUAP di Isernia la richiesta di autorizzazione della struttura e a proprie spese ha fatto redigere un idoneo progetto, secondo quanto richiesto dalla gara d’appalto, ma l’attuale maggioranza non è stata capace di dare una risposta. Si ricorda che il Sayonara aveva dato la propria disponibilità a rinunciare ad ospitare gli immi-

grati Adulti, oggetto di una precedente gara della Prefettura di Isernia, la cui graduatoria è prossima ad essere pubblicata. Tutto ciò non è stato tenuto in nessuna considerazione e la proposta è caduta nel vuoto con la conseguenza che se, all’Hotel Sayonara, la Prefettura di Isernia assegnerà i profughi, saranno ospitati presso l’albergo 50 immigrati adulti al posto di 30 ragazzi il cui progetto di accoglienza veniva gestito e controllato direttamente dal Comune. Se le problematiche della nostra città vengono affrontate con la stessa superficialità e incompetenza con cui è stata affrontata questa situazione abbiamo davanti a noi un periodo veramente buio in cui l’economia imploderà sempre di più, i giovani continueranno a fuggire, i nostri anziani per lo sfascio della sanità abbandoneranno il territorio e i nostri politici continueranno a gongolare allegramente”.

Transiberiana d’Italia, torna il treno storico Dimenticato anche a Expo sono gli appassionati a riportarlo sui binari Nonostante le amministrazioni delle regioni Abruzzo e Molise l’abbiano completamente ignorata in occasione delle rispettive settimane dedicate alla promozione turistica all’expo 2015, a grande richiesta degli appassionati della natura e dell’enogastronomia torna a partire dalla stazione di Isernia il treno storico con carrozze degli anni 20 ed anni 30 per valicare il confine abruzzese della ferrovia Sulmona-Carpinone alla scoperta delle bellezze naturalistiche del Parco della Majella. L’iniziativa di promozione turistica del territorio attraversato dalla celebre ferrovia appenninica, soprannominata la “Transiberiana d’Italia”, ancora una volta è dell’associazione Le Rotaie. Per domenica 16 agosto alle ore 09:00 è infatti in programma il Treno dei Borghi, una partenza a bordo del convoglio d’epoca della Fondazione FS Italiane con meta di giornata i borghi di Pescocostanzo (AQ) e Campo di Giove (AQ), famose stazioni climatiche nel cuore del Parco della Majella. I viaggiatori partiranno dal capolinea di Isernia alle ore 09:00 e dopo piccole tappe lungo l’itinerario tra i boschi dell’Alto Molise, giungeranno presso la stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, che con i suoi 1268 metri sul livello del mare é la più alta della rete ferroviaria italiana dopo il Brennero. Da lì con un bus navetta si potrà visitare il caratteristico centro medievale di Pescocostanzo (AQ) appartenente ai Borghi Più Belli d’Italia, situato a quota 1395 metri, ricco di edifici storici e botteghe artigiane. Successivamente in treno si rag-

giungerà la stazione di Palena (CH), sull’altipiano della riserva del Quarto di Santa Chiara, ove é possibile degustare i piatti tradizionali della cucina povera contadina la cui organizzazione é curata dall’associazione Pallenium Tourism. Nel pomeriggio il treno storico proseguirà alla volta di Campo di

Giove (AQ), nel cuore del Parco della Majella, per visitare il grazioso borgo in occasione della festa patronale di San Rocco. Il rientro finale con il treno storico ad Isernia è previsto alle ore 19:30.

‘Succhiavano’ acqua abusivamente, denunciati Intervento degli uomini del Corpo forestale di Colli al Volturno COLLI AL VOLTURNO. Prosegue l’attività operativa del Corpo forestale dello Stato per la tutela del ricco patrimonio ambientale e per il contrasto agli illeciti a danno al territorio. Malgrado dall’inizio di luglio i forestali della provincia siano impegnati nella campagna antincendio boschivo, non è stata abbassata la guardia nelle attività volte alla tutela e salvaguardia delle principali matrici ambientali come i boschi, il suolo e i corpi idrici. Tra i

controlli salienti, che hanno consentito di individuare illeciti amministrativi, si segnalano quelli effettuati dal Comando stazione di Colli a Volturno nel corso di servizi mirati di polizia idraulica e fluviale. Due persone sono state scoperte infatti, mentre attingevano abusivamente, ossia senza le prescritte autorizzazioni amministrative, con pompe elettriche, acqua dal fiume Volturno a scopo irriguo. Per tale motivo sono state identificate dagli

agenti e sanzionate pecuniariamente. Anche sul fronte della polizia forestale i controlli sono stati numerosi e hanno consentito di accertare violazioni amministrative di varia natura. Ben 25 sanzioni amministrative, ad esempio, sono state applicate per il mancato sgombero dei residuai vegetali dei boschi utilizzati per ricavare legna da ardere, in un periodo per di più dove il grado di pericolo per gli incendi boschivi è concretamente più ele-

vato a causa delle temperature elevate. Altre sanzioni sono derivate dall’accertamento di varie irregolarità nella esecuzione delle utilizzazioni boschive, come il taglio mal eseguito e il mancato rilascio di alberi porta-seme. Nei prossimi giorni i controlli della Forestale proseguiranno e consentiranno di prevenire e reprimere illeciti che comportano danni, talvolta irreversibili, alle varie componenti ambientali e al paesaggio


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

29 luglio 2015

Bomba al ristorante, arrestati tre pugliesi Operazione dei Carabinieri dopo l’episodio registrato a Campomarino Lido TERMOLI. Saranno illustrati presumibilmente oggi in conferenza stampa i dettagli dell’operazione condotta dai Carabinieri di Termoli nell’ambito di una vasta operazione partita dall’esplosione di un presunto ordigno in un ristorante di Campomarino Lido la notte tra il 17 e il 18 luglio scorsi. Gli uomini dell’Arma di Termoli, coordinati dal comandante Paolo Nichilo, hanno tratto in arresto tre uomini a seguito di una complessa

attività investigativa. Ad ora, gli uomini finiti in manette sarebbero tre, tutti pugliesi e con precedenti penali e si troverebbero a disposizione dell’Autorità giudiziaria presso il carcere di Larino. Ricordiamo che l’ordigno che generò ingenti danni al ristorante (si parla di 30 mila euro e una bomba carta) squarciò il gazebo, la vetrata, la struttura in legno e l’impianto di condizionamento attorno alle 4 della notte.

Successo per “A’ Jervelelle” Alla Scalinata del Folklore, applausi ed emozioni a più non posso Luigi Soldo in gran forma. Applauditissime le classiche A’ Jervelelle, la loro sigla, “U’ cuncerte du mare”, “A’ Mazz du castil”, “Ciriciripiccola”, il coinvolgente ormai decretato inno di Termoli “U ‘Battellucce”, la bellissima “Preghiera a San Basse”, Termoli c’erst la vie e l’inedita tratta da una poesia di Carlo Cappella e musicata da Enzo Ragni “Tra ciele e mere”. In ultimo una citazione per un musicista atipico del gruppo Tonino Russo, in arte “Kruscioff”, al quale vorremmo proporre un premio visto che ai cantanti e musicisti spesso vengono assegnati i dischi d’oro o di platino. Ecco, ad uno come lui, visto con quale maestria ed enfasi riesce a far uscire note appropriate e melodiche da uno “strumento” (si fa per dire) come quella tavoletta di legno ondeggiante che le nostre mamme usavano per lavare i panni e che a Termoli chiamiamo “Streculatorie”. Insomma, tutto di meglio e “disco d’oro” anche per “Kruscioff”

TERMOLI. Il repertorio ogni volta si arricchisce di qualche perla musicale nuova e così è stato anche ieri sera sulla Scalinata del folklore per il gruppo folklorico amatoriale “A’ Jervelelle” nell’ormai consueto spettacolo estivo che il gruppo mette in scena da alcuni anni per la gioia dei termolesi che vengono in vacanza. Quest’anno, un piccolo contrattempo sul palinsesto ha creato un attimo di confusione sulla data precisa della loro esibizione in un primo momento era prevista per il 21 luglio poi spostata 27. Una trentina di canzoni sciorinate del loro vasto repertorio ora cantate dal presidente del gruppo il mitico Enzo Ragni, anima musicale e pulsante da Jervelelle, altre cantate da Peppino Mascilongo in arte “Ciurcille “ anche lui carico da 90 del gruppo che oltre a cantare sa anche farle vivere con movenze scenografiche come la signora del gruppo, Carmela, Domenico con la corposa Angela Rucci”, la simpatica “Bella si vuòveni’” cantata da un

Il lago come salotto culturale A Guardialfiera ripercorsa la storia letteraria di Francesco Jovine GUARDIALFIERA. Un Lago, forse ancora inesplorato a Guardialfiera, dove, l’altra sera, le onde si susseguivano in un gioco incessante di luce. Dalle vetrate del ristorante, sembrava un inquieto bacino di novità. Poeti, scrittori, artisti, critici, buongustai, erano lì ad ammirare l’ultimo sole che sembrava baciare l’ombra vaporosa e ad ascoltare uccelli amanti che cinguettavano la speranza. Mario Antenucci, Gilda Cieri, Giovanni De Fanis, Pina Di Nardo, Duccio Mancini, Virginia Macchiaroli, Linetta Mazzilli, Pierino Picucci, Rosalia Ruggiero, sotto l’accattivante sovranità di Antonio Mucciaccio, si sono avvicendati nel salottino letterario in un curioso ed avvincente gareggiare di versi. Pasquale Napoli, scultore del mondo ha delineato la bellezza

della “pietra noce di Guardialfiera” attraverso le venature della targa litica da incastonare a Palazzo Loreto, per la nuova denominazione del “Centro Studi” dedicato a Nicola Perrazzelli. Tra un libare di nettari e le genialità culinarie di Bruno, il Critico d’Arte Antonio Picariello ha ricordato la figura e l’intensa attività pittorica di Antonio Pettinuicchi, recentemente scomparso. Ha anche sottolineato come talune delle sue opere siano ispirate a romanzi meridionalisti ed anche alle “Terre del Sacramento”. Aldo Gioia, Pina Di Nardo, Arturo Troilo, Michela Cirella: “I sempre quelli” in un concreto fare di suoni e sensi, hanno messo insieme canzoni, canzonature, ritmi, melodie, giochi di voci, in un’estemporanea esibizione che si è fatta nobile di professionalità.

A conclusione Pietro Corsi, scrittore italo-americano, dopo l’annuncio del suo ultimo romanzo “L’amapola della Sierra Madre”, ha regalato all’uditorio, straordinariamente raffinato, un’inedita considerazione sulla produzione letteraria di Francesco Jovine. Prendendo lo spunto da un libro di Federigo Tozzi, contemporaneo dello scrittore di Guardialfiera, nel quale la prola “occhi” ricorre più di cento volte, e spiegandone poi il logico motivo (il titolo del libro è “Ad occhi chiusi”), il Corsi scova l’uso del termine “incerto/incertezza in tali libri di Jovine. Il vocabolo viene spesso associato con laparola “antico/antica”, a sua volta associata ad “orgasmo/orgasmico”. E si chiede se, come nel caso di Tozzi, non ci sia un qualche logico motivo, a noi finora sconosciuto, per

l’uso di quelle parole da parte di jovine. Qualcuno, si chiede il Corsi, amante dell’opera joviniana, vorrà scoprire il perché “l’incerto” si ripeta così tanto nelle opere del mas-

simo scrittore molisano di tutti i tempi, e se c’è un filo conduttore con l’uso delle parole nella produzione letteraria del toscano Federigo Tozzi.


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Termoli

29 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Arresti domiciliari per l’ipotesi di violenza sessuale su minorenne LARINO. I militari della Stazione Carabinieri di Larino hanno dato esecuzione ad un’ordinanza impositiva della misura cautelare degli ar-

resti domiciliari nei confronti di un italiano(G.A., classe ’57) emessa dal G.I.P. del Tribunale di Larino. L’atto è scaturito dalle indagini, ef-

fettuate nel corrente mese di luglio dalla stessa Stazione Carabinieri, che hanno permesso di sostenere che l’uomo aveva dato luogo, in più cir-

costanze, ad atti sessuali con una ragazza minorenne sul conto della quale si mantiene il più stretto riserbo.

Al momento egli si trova in stato di restrizione presso l’abitazione appositamente individuata per l’esecuzione del provvedimento.

Le giostre su viale Marinai d’Italia Una scelta innovativa rispetto alla presenza a piazza Giovanni Paolo II TERMOLI. Giostre su viale Marinai d’Italia, scelta innovativa compiuta dall’amministrazione comunale di Termoli, che dovendo spostarle dal piazzale del porto, ha preferito conservare continuità logistica e non rispedirle a piazza Giovanni Paolo II, dove già vi sono quelle che d’estate permangono per alcune settimane. Un vantaggio di questa mossa però lo si è avuto già e senza aspettare di fare il bilancio della presenza dei giochi meccanici che piacciono ad adulti e bambini. L’area adiacente alla sede dell’isti-

tuto Zooprofilattico e al circolo vela Surf è stata completamente ripulita e ciò non sembra vero, abituati alle erbacce e ai rifiuti sull’arenile. Magari si poteva fare anche prima, senza attendere questa decisione epocale, evitando che per anni e anni, forse decenni, la spiaggia a Sud del borgo antico assumesse le connotazioni di una giungla.. L’unico inconveniente, ma riteniamo sia compreso nel prezzo… della miglioria, i giovani dovranno spostarsi a cercare un’altra area falò…

“Vu cumprà, controlli sulle spiagge” Il Movimento Noi con Salvini Molise chiede l’intervento delle forze dell’ordine TERMOLI. “Non si può perdere ulteriore tempo se vogliamo salvare le nostre spiagge e mettere in sicurezza i cittadini (turisti) che se ne servono per le loro vacanze. Dal litorale molisano riceviamo sempre più segnalazioni di disagio e per i vu-cumpra, sempre più insistenti (usiamo un termine moderato, altrimenti saremo tacciati di essere razzisti), e per le azioni di accattonaggio, anche sotto gli ombrelloni. Si sapeva che sarebbe finita così, il rischio adesso è che i nostri cittadini potrebbero perdere la pazienza”. Così, Luigi Mazzuto coordinatore di Noi con Salvini Molise. “Qualche segnale lo abbi-

amo già registrato, prima che possa succedere l’irreparabile è NECESSARIO PREVEDERE UN SERVIZIO D’ORDINE COSTANTE, che allontani il pericolo dalle spiagge e dai luoghi turistici, sempre più vuoti a causa anche del fenomeno invasione, con l’impegno dei Vigili Urbani, troppo esigua la presenza della Guardia Costiera. Insomma, chiamiamo i Sindaci dei Comuni del litorale molisano, alle loro funzioni, e se hanno consentito l’invasione adesso se ne assumano tutta la responsabilità nei confronti dei loro amministrati, che pagano le tasse, anche per il servizio di ordine pubblico!”

Dieci vigili urbani stagionali IL Comune di Termoli ha provveduto alla chiamata dei lavoratori a tempo determinato TERMOLI. Assunti dal Comune di Termoli i primi dieci vigili urbani a tempo, i cosiddetti ‘estivi’, e potrebbero non essere gli ultimi. Sono stati 74 i candidati ammessi al colloquio, su 249 domande giunte al Comune di Termoli. Di questi, dopo una ulteriore scrematura, l’amministrazione Sbrocca ha compilato una graduatoria di idonei per contratti a tempo determinato, i cosiddetti stagionali, con 26 di loro, ma le dieci assunzioni non ha riguardato pedissequamente i primi dieci in classifica, anzi, i migliori idonei hanno declinato per vari motivi, compresi rapporti in essere con altre amministrazioni locali. La graduatoria avrà una validità di tre anni e mirerà ad individuare personale che verrà inquadrato come categoria C, posizione economica C1, profilo professionale agente di Polizia Municipale. Per i nuovi agenti è previsto un contratto a tempo determinato e con articolazione dell’orario di servizio sia a tempo pieno che parttime. L’Amministrazione garantisce parità e pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso e per il trattamento di lavoro. Per gli agenti è previsto uno stipendio annuale lordo di 21.075,34 proporzionalmente ridotti in relazione all’orario, all’entità e durata delle prestazioni. Ma chi sono i nuovi vi-

gili estivi? Ugo Gagliardi, Nicola Di Fabio, Rossano Giannetti, Giovanni Castaldi, Martina De Santo, Maurizio Maria Carriero, Francesco Ro-

tondella, Massimiliano Recchi, Michele Aquilino e Natale Aiello. Vedremo il contributo che sarà apportato soprattutto per la disciplina della viabilità.



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Opinioni di Pasquale Di Lena

La degustazione, come il corretto abbinamento cibo-vino, non è una novità. Anzi, è una pratica sempre più diffusa che permette di scoprire e capire i caratteri organolettici di un vino, pregi e difetti. Nel 2003, grazie all’Enoteca italiana di Siena, è uscito un libro “Sensi di vini – Il segreto del cervello nella degustazione “ che riporta, per la prima volta, il punto di vista di neurologi di fama mondiale con i risultati di una ricerca mediante risonanza magnetica, che hanno fatto capire il fondamentale ruolo di quella macchina meravigliosa che è il cervello. “Questi risultati – scrive, nel suo saluto di presentazione, il premio Nobel Rita Levi-Montalicini, che ho avuto la gioia di conoscere – pongono in evidenza la straordinaria proprietà del cervello umano di registrare un processo così altamente differenziato nella degustazione di una bevanda complessa quale quella del vino”. In pratica dal confronto di due gruppi di soggetti, sette sommelier, cioè esperti, e sette senza esperienza di tecniche degustative, è venuto fuori che vengono attivate aree diverse, nel caso del primo gruppo, più ampie. Il libro pensato da Benigna Mallebrein, giornalista tedesca in Italia, e illustrato da un grande artista, Michael Auth, è stato curato da un grande scienziato tedesco, Prof. Jürgen Mai, relatore al congresso mondiale sul cervello umano, che si è tenuto, nel 2002, a Roma presso la Fondazione Santa Lucia e che ha visto protagonista l’Enoteca italiana con i suoi grandi vini italiani Doc e Docg.Un libro fortunato, uscito in italiano e tedesco e, lo scorso anno – come mi ha subito informato il prof. Mai – anche in russo, che mi viene richiesto

di Claudio de Luca Alla presenza dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Cercemaggiore, dei referenti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, dell’Assessorato all’ambiente della Regione Molise, dell’Agenzia della Protezione civile, del Dipartimento di Prevenzione dell’Arem, dell’Arpa e dei Vigili del fuoco. la Commissione tecnica per la valutazione ambientale si è occupata del sito “Capoiaccio” di Cercemaggiore. Nell’occasione si è provveduto a sentire i rappresentanti della “Edison”, titolare della concessione per coltivare gli idrocarburi. Dopo di avere approfondito e valutato una serie di dati, il consesso ha rinviato i lavori a settembre quando saranno stati resi disponibili gli esiti degli accertamenti dell’Ispra. In sostanza si procede “lento pede“. L’ultima riunione si era tenuta nel giugno del 2014; e né allora né oggi è stato possibile conoscere cosa sia stato sversato nelle vasche di quella località, quali pericoli dovrebbe affrontare la popolazione, come procedere (e con quale danaro) ai lavori di bonifica una volta accertate le eventuali responsabilità. Ma un fatto è certo: la verifica condotta nell’area, affidata all’Agenzia regionale di protezione ambientale, ha consentito di elaborare i dati delle indagini effettuate nella zona del fosso vernile, costeggiante il sito “Santa Croce 1” per circa un chilome-

29 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Riconoscere e apprezzare la qualità di un prodotto

da molti ricercatori, soprattutto nel campo filosofico, di Università del mondo, ultima la prof.ssa Giorgia Cecchinato, insegnante di filosofia presso l’Università di Belo Horizonte in Brasile. Di questo stupendo libro riporto quanto è scritto in quarta di copertina “Gustare il vino è un’arte, che va sviluppata nel tempo con un approfondimento costante. Il sapere del sapore, infatti, aumenta il sapore del gusto”. Un pensiero che mi trova perfettamente d’accordo e che mette in luce il ruolo fondamentale di quanti professano con grande passione

quest’arte della degustazione. Una verità di cui si era occupato qualche decennio prima uno studioso si Storia economica, il prof. Federigo Melis, che si definisce “un modesto dilettante, in materia” e racconta .”Il mio interesse per il vino – il gusto del quale, in me innato, mi è piaciuto di educare – si può riassumere nel termine oggi di moda: un hobby, che mi aiuta a sollevarmi dalle sudate carte della disciplina di mia specializzazione – la Storia economica – dalla quale ho, tuttavia, tratto qualche elemento alle mie indagini, alle mie riflessioni sui temi vitivinicoli: se non altro, perchè io localizzo i miei studi nel basso Medioevo, che è il periodo in cui rinasce il vino, così come rinascono tanti aspetti salienti dell’alimentazione”. L’ illustre studioso, autore di un libro stupendo, edito dalla Casa editrice, Le Monnier di Firenze, “Il vino nel Medioevo”, è un “dilettante” che conosce molto bene il vino, la sua storia e, di essa, uno dei periodi più importanti quando il vino, con la rivoluzione dei trasporti, si apre a nuovi mercati e, quindi, a nuovi consumatori

soprattutto per stare a tavola e combinarsi con i cibi, che educa il proprio gusto e prova gli abbinamenti stabilendo che “è proprio il vino che agisce da fattore di allacciamento, di coesione e connessione …secondo regole precise ed in maniera da formare un sistema”. Un sistema che deve trovare la sua realizzazione in ogni zona d’Italia e, visto come sono andate le cose in fatto di globalizzazione, anche nel mondo, tenendo presente un dato, e cioè, che “in moltissime località, il vino sembra fatto apposta per taluni piatti e viceversa. Una correlazione che riporta al concetto dell’origine, il territorio. E il territorio, straordinario bene comune solo dal quale è possibile programmare il futuro di un Comune, di una Regione o di un Paese, merita rispetto, soprattutto se l’intento è di valorizzarlo e promuoverlo e non di schernirlo e maltrattarlo. Una regola fondamentale, che i professionisti della degustazione e degli abbinamenti conoscono molto bene, è quella di un crescendo che fa divieto di tornare indietro nella sequenza dei piatti e dei vini, e questo per dare risalto al gusto, o meglio, al piacere del gusto. In pratica partire da un vino bianco per poi passare al rosato e al rosso; da un vino giovane a un vino invecchiato; da uno a bassa gradazione a uno a più alcolico. Non a caso, parlando di abbinamento, si dice “si sposa” molto bene con questo piatto, cioè esprime armonia nel senso che si lega bene ed esalta il gusto, senza soluzione di continuità, appunto in un crescendo di piacere, del cibo, del vino e della tavola.

Cercemaggiore e quelle vasche tro. Secondo il Presidente della Quarta Commissione Ciocca, è stata rilevata la presenza di contaminazioni di benzene e di diclorometano oltre i limiti prescritti del Testo unico ambientale. Se ne è originata dapprima una radioattività elevata ed anomala (laddove si praticavano le estrazioni) e poi presenze di benzene e di diclorometano. Di qui l’urgenza di verificare sia le cause delle tracce anomale di radioattività γ (superiori fino a 10 volte il valore del fondo naturale rilevate in una porzione di territorio in prossimità delle vasche destinate alla decantazione delle acque di estrazione, per la successiva reinfezione nei pozzi stessi) sia le motivazioni del superamento dei parametri di benzene e di diclorometano rilevati attraverso il prelievo di sedimento nell’area circostante il fosso vernile. Purtroppo, soltanto a distanza di un anno, il Ministero dell’Ambiente ha replicato all’interrogazione dell’M5s, Per di più riferendo cose già note; quelle per cui le vasche di decantazione della contrada Capoiaccio di Cercemaggiore, realizzate per raccogliere le acque provenienti da pozzi destinati allo stoccaggio di materiali generalmente non considerati radioattivi, contengono radionuclidi naturali in concentrazioni superiori alla media della crosta terrestre che possono provocare un aumento significativo delle

esposizioni a radiazioni. Di qui l’obbligo (come ribadito dal Presidente Ciocca) di classificare “urgente” il problema. In effetti, nell’area in questione, quando lo stabilimento Montedison era operante, insistevano impianti (tra cui serbatoi e vasche) destinati alla decantazione di acque di estrazione per la successiva reiniezione nei pozzi di estrazione. In queste vasche venivano trattate

pure acque di estrazione provenienti da pozzi extraregionali, come quelli della Masseria Spavento di Melfi. Ed ora una parte di quel territorio vicino alle vasche appare interessata da abnormi valori di radiazioni, riscontrati anche in altre aree interessate dal fenomeno e che corrispondono ai luoghi attraversati dal fosso vernile che costeggia il sito che poi sfocia nel Torrente Freddo.


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