Il segretario del pd stipendiato come sindaco

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 75 - marTedì 31 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Francesco Totaro

Leva a Frattura “Sulla sanità muoviti , non vorremmo fare la fine delle nostre infrastrutture: una catastrofe “

Servizi alle pagine 2 e 3

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Francesco Totaro. Nella discussione apertasi sulla questione sanità, ha avuto il coraggio politico di prendere posizione all’interno del Pd. Così, come non ha sottoscritto il documento di solidarietà al presidente Frattura, contrariamente agli assessori Scarabeo e Petraroia. Il capogruppo regionale, in questa maniera, ha voluto difendere il principio di democrazia interna e la necessità di un dibattito sulle sorti del sistema sanitario molisano.

Il Tapiro del giorno a Micaela Fanelli

Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Micaela Fanelli. Non passa giorno che la segretaria regionale del Pd non manchi di ricordare che lo scettro del potere l’ha in mano e, dunque, si fa così come impostato. Al pari di Frattura che ha dichiarato che il “presidente sono io”. Un tempo, quando i partiti erano seri, la discussione era la loro anima e la stessa vita. Ora, invece, dove si vive nell’autoreferenzialità basta che qualcuno prova a dire qualcosa di politicamente non corretto che scatta la mannaia. Poveri cittadini molisani che vedranno ben presto la fine del sistema sanitario molisano.

“Il segretario del PD, adesso stipendiata come sindaco, crede ancora che siamo il PCI. Il nostro si chiama PD”


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 31 marzo 2015

Il Rettore dell’Unimol, Palmieri, interviene sulla possibilità di dare vita ad un nuovo sistema sanitario

“Perchè il sì all’azienda ospedaliera universitaria”

“La Regione, intanto, mantenga gli accordi per specifici progetti di ricerca dell’Ateneo stipulati un anno fa” CAMPOBASSO. Sollecitato sull’ipotesi di “clinicizzazione” dell’Ospedale Cardarelli e sullo stato di attuazione degli accordi stipulati tra Regione Molise ad Unimol, il Rettore Palmieri ha così dichiarato all’ufficio relazioni e comunicazioni istituzionali di Ateneo: “Ribadisco che se le istituzioni locali, in primis la Regione Molise, lo richiederanno, l’Ateneo offrirà tutta la sua disponibilità ed il suo impegno al fine di contribuire al mantenimento e, perché no, all’innalzamento dei livelli dell’assistenza ospedaliera nella regione, anche eventualmente mediante costituzione di un’azienda ospedaliera universitaria, munita, come accade per tutte le numerose aziende ospedaliere universitarie italiane (il Molise è l’unica regione in cui è

presente una facoltà di medicina a non averne), di apposita dotazione patrimoniale e finanziaria. Come potrebbe essere diversamente per un’istituzione pubblica di formazione e ricerca come Unimol che, ai sensi dell’art. 7 del suo Statuto, si

“L’Italia dei Valori presenterà una interrogazione parlamentare sul disastro gestionale della sanità pubblica nelMolise per chiedere al ministro quali provvedimenti intende adottare per permettere ai cittadini molisani di ricevere un Servizio sanitario degno di questo nome”. L’annuncio è del Portavoce regionale dell’Italia dei Valori Aldo Di Giacomo. “Una Regione, il Molise – ha osservato Di Giacomo sottoposta al piano di rientro dal 2007 che ha visto il disavanzo sanitario peggiorare invece che migliorare; ritardi nell’espletamento del mandato commissariale, alto livello di conten-

L’INTERVENTO I vertici Dem attaccano il governatore e suggeriscono una soluzione da noi già proposta un mese fa. Intanto il sistema sta crollando: ecco i numeri esatti del fallimento Nel corso dell’ultima seduta monotematica sulla Sanità il MoVimento 5 Stelle ha presentato un documento che imponeva l’85% del budget previsto nel fondo regionale da destinare alle strutture pubbliche. Quel giorno, sempre il MoVimento ha anche proposto la riorganizzazione della rete ospedaliera in pochi, semplici punti: caratterizzare il Cardarelli di Campobasso come DEA di II livello, il Veneziale di Isernia e il S. Timoteo di Termolicome DEA di I livello e considerare il Caracciolo di Agnone, ospedale di zona disagiata. Ma il

propone di contribuire alla crescita culturale, sociale ed economica del Molise? Quanto agli impegni assunti dalla Regione Molise nei confronti dell’Università con gli accordi stipulati all’inizio del 2014, destinati a specifici progetti di ricerca e non al

funzionamento dell’Ateneo, si confida, come da tempo assicuratoci, possano finalmente iniziare a trovare effettiva e sostanziale esecuzione. Prendiamo atto della conferma, da parte del Presidente Frattura, di una linea programmatica che si era già

iniziata a tracciare con l’individuazione del modello dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria (art. 2 lett. b) d.lgs. 517/1999) quale fondamentale tassello del processo in corso di riorganizzazione della sanità regionale. Modello che è ben diverso da quello “a gestione diretta” da parte dell’Università, in ordine al quale non ci risultano essere state mai avanzate proposte e del quale l’Ateneo non ha comunque mai parlato. Sottolineiamo al riguardo che il processo di integrazione UniversitàSSR si è già avviato con la stipula dell’Intesa Quadro tra Unimol, Regione Molse ed ASREM del 24 giugno 2014, il cui art. 6 prevede espressamente l’integrazione delle attività assistenziali che, richiederebbe, naturalmente, la stipula di un più specifico protocollo.”.

“I molisani hanno diritto ad una sanità efficiente” L’Italia dei Valori pronta all’interrogazione parlamentare “Il comparto è al collasso mentre i cittadini pagano tasse elevate” zioso, documentazione insufficiente, tempi di pagamento dei fornitori di circa 870 giorni nel 2013 e 833 tra gennaio ed agosto 2014; nessuna inversione di tendenza in termini finanziari. Intanto le tasse regionali pare che aumentino e il servizio fornito ai cittadini è sempre più scadente. Tutto ciò è intollerabile”. Secondo Di Giacomo, “il comparto sanitario regionale è prossimo al collasso: un disavanzo

di gestione prefigurato per il 2014 superiore alla soglia di attenzione del 5% per la sottoscrizione di un Piano di rientro; componenti negative per 42,2 milioni di euro non rilevate dalla struttura commissariale in occasione delle analisi relative ala valutazione delle istanze pregresse dal 2001 al 2011; costo del personale dipendente e consulenze in aumento, carenza sistemica di procedure compe-

titive e di monitoraggio delle prestazioni degli operatori economici. E per il futuro non si annunciano tempi migliori: il programma operativo 2013-2015 è stato valutato negativamente dai tavoli tecnici. I cittadini molisani hanno diritto ad una sanità che funziona, e per questo occorre che il governo intervenga in modo efficace, serve subito una decisa inversione di rotta”.

Quella sanità molisana da noi pensata Consiglio regionale ha bocciato il documento, certificando la volontà di andare verso la privatizzazione della Sanità molisana. Ora, invece, tra i vertici Dem qualcuno si è accorto dello sfacelo del sistema sanitario locale. Quindi giorni fa Ruta, Leva e Venittelli hanno lanciato una “nuova” proposta: la realizzazione di un’Azienda Ospedaliero-Universitaria, mediante protocollo d’intesa Regione-Università, che garantirebbe il DEA di II livello all’Ospedale Cardarelli, il DEA di I livello a Termoli e Isernia e il riconoscimento dell’ospedale di Agnone come presidio di area disagiata, in pratica quanto già proposto dal MoVimento 5 Stelle a inizio mese. Frattura invece ha risposto chiaramente come già fatto in Consi-

glio: piuttosto che mantenere il nosocomio campobassano come presidio ospedaliero di secondo livello è preferibile avviare una “inedita” integrazione tra Cardarelli e Fondazione Giovanni Paolo II, dunque tra pubblico e privato. Ma, a quanto pare, occorre fare chiarezza anche sui numeri che accertano le condizioni drammatiche del sistema. La Sanità molisana che ha un budget regionale di 591 milioni di euro. Di questi, il 30 per cento, 170 milioni di euro, va ai soggetti privati. Un po’ troppi per il MoVimento 5 Stelle che, come visto, ha chiesto un tetto del 15% del budget per il settore privato. Intanto, però, il Governatore continua a sostenere che l’incidenza delle strutture accreditate private non va misurata solo sul numero di posti

letto assegnati, ma anche sui costi, sottolineando che “il privato incide sulla spesa sanitaria solo per il 14%“. Allora, perché non votare la nostra proposta? Un dubbio ci viene, ma scompare se guardiamo i dati e facciamo opportune considerazioni. L’assistenza ospedaliera costa in totale 367 milioni di euro all’anno. In particolare, è bene chiarirlo, alle strutture private va il 19% di questi soldi: qualcosa come 70 milioni di euro annui. Ma Frattura (e per la verità non solo lui) sostiene invece che le strutture private costino solo 33 milioni (il famoso 14%), perché non considera la cosiddetta mobilità attiva, cioè il flusso delle prestazioni ai pazienti delle altre regioni che vengono a farsi curare in Molise. Peccato che i tempi di riscossione delle en-

trare legate alla mobilità attiva siano biblici: in pratica sono soldi che la Regione non riesce a riscuotere, quindi è come se non ci fossero. Un altro aspetto. Sono circa 13mila i molisani che scelgono di farsi curare fuori regione, generando la cosiddettamobilità passiva: una massa di gente che la Sanità regionale non riesce a curare. Dunque, la Regione cosa fa? Invece di tentare di arrestare l’emorragia di pazienti molisani in fuga altrove, si fa forte di quelli che arrivano in Molise “grazie” ai privati. In conclusione, mentre il Pd litiga e boccia Frattura spiegandogli di fare quanto proposto dal MoVimento 5 Stelle, il sistema sanitario implode: tanto a pagare sono sempre i cittadini. Movimento Cinque Stelle Molise


TAaglio lto

3 31 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Nel Partito Democratico volano gli stracci

La gestione della sanità del governatore non si discute, chi lo fa è un gufo e l’assemblea regionale presto provvederà. Parola della Fanelli A tirarle troppo, le corde, poi si spezzano. Da un capo il segretario regionale del PD (ma anche sindaco di Riccia, consigliere, e capogruppo, PD in consiglio provinciale, tanto per tenersi impegnata), Micaela Fanelli, e tutta la corrente maggioritaria e filorenziana del partito; che sostiene il renziano (nonché due volte candidato alle regionali con Forza Italia, tanto per farsi mancare nulla) governatore, Paolo Frattura; dall’altro la delegazione parlamentare del partito (onorevoli Ruta, Leva e Venittelli). Nel mezzo la gestione della sanità regionale. Il segretario Fanelli, in una conferenza stampa tenutasi nella mattinata di ieri, ha decisamente alzato la voce ed il livello dello scontro: la gestione della sanità spetta al governatore, la linea è questa e non si discute; chi ne predica un’altra si mette automaticamente fuori (contesto) e non passerà

molto prima che ne paghi le (politiche) conseguenze; questo il succo. Minaccia la convocazione dell’assemblea regionale, il segretario, per rendere formale l’apertura della crisi interna e

far valere la forza dei numeri; per mettere spalle al muro i parlamentari ed i loro distinguo, i loro suggerimenti, la loro sostanziale contestazione dell’operato del presidente Frattura. L’ar-

gomento del contendere è, come già detto, la sanità, ma la scazzottata in corso a livello regionale sembra piuttosto riprodurre la “dialettica” (così piace definirla, in politichese, ai protagonisti) che coinvolge, a livello centrale, la maggioranza renziana e la minoranza a vario titolo riferita (Bersani, Bindi, Cuperlo); pratica normalissima nei partiti popolari di massa, di cui il PD è (purtroppo) ultimo sopravvissuto; praticamente un panda albino. Il tutto ha avuto la stura con la lettera aperta del senatore Ruta al governatore; affettuosa, amichevole, certo, ma ricca di rilievi e critiche argomentate su quanto di meglio si sarebbe potuto fare

nell’azione di governo in Regione; specie in materia di sanità. Per carità! Lesa maestà! L’artiglieria del segretario Fanelli non s’è fatta pregare, sparando grossi calibri di condanna e critica; più del metodo che del merito, ovviamente. Nel senso che non ci pare di aver registrato osservazioni circa la sostanza dei rilievi mossi a Frattura per la sua gestione commissariale del sistema sanitario regionale; sui suggerimenti avanzati circa le pratiche altre che si sarebbero potute perseguire per il raggiungimento del comune obiettivo. La questione è che l’operato del renziano Frattura non si discute, punto. Del resto questa fu la sostanza della risposta dello stesso Frattura, ai rilievi di Ruta: il presidente sono io. Insomma tirate di capelli, graffi, qualche strillo; una litigata tra bimbi su chi è il vero capo della banda. Chi sarà il primo a riprendersi il pallone?

“Frattura, sei senza coraggio” L’onorevole Leva ritiene che il presidente stia distruggendo la sanità molisana CAMPOBASSO. “Dopo aver dimostrato di non aver avuto coraggio nel chiedere la deroga ai parametri del “Regolamento Balduzzi” e affrontare, quindi, il Governo con la schiena dritta e a testa alta, dimostra quantomeno di avere un’anima, perché le parole che scrivi sono fredde, come fredda è la tua idea di garanzia del diritto alla salute”. Lo sostiene l’onorevole Danilo Leva. “Garantire il diritto alla salute in Molise significa assicurare ad un ottantenne che vive in paesino sperduto di provincia di avere lo stesso diritto di un cittadino romano. Per fare questo non puoi continuare a dire che declassare l’Ospedale di Campobasso da DEA di II livello a DEA di I livello e gli

Ospedali di Isernia e Termoli da DEA di I livello ad ospedali di base è praticamente la stessa cosa rispetto alla situazione attuale. Non è così, perché nel declassamento da DEA di II livello a DEA di I livello si andrebbero certamente a perdere : cardiochirurgia, neurochirurgia, terapia intensiva neonatale, chirurgia vascolare e chirurgia toracia; mentre, nel declassamento da DEA di I livello a ospedale di base si perderebbero: medicina generale, chirurgia generale, ortopedia, unità di terapia intensiva cardiologica, laboratorio diagnostica per immagini. Tutto questo significherebbe rinunciare ad avere un sistema sanitario pubblico di eccellenza che una volta svuotato non farà

altro che rafforzare i privati: questa è l’amara realtà, ma evidentemente questa resta la tua idea di sanità. Non è la nostra e ribadisco che c’è tutta la possibilità, oggi, di percorrere la strada di costruire un’ Azienda Ospedaliera Universitaria, che non comporta costi aggiuntivi per la nostra Regione, ma consente di salvare la sanità pubblica in Molise. Visto che conosci molto bene il “Regolamento Balduzzi” sai che tra qualche ora sarà tardi anche per questa possibilità. Al segretario regionale, invece, mi limito a far notare che tenere un assemblea regionale o

di Francesco Totaro

Il Pd non può essere un Soviet

Ho ascoltato dai media locali le dichiarazioni rilasciate dal Segretario del Partito Democratico molisano Micaela Fanelli, nella conferenza stampa convocata stamane ed a cui hanno partecipato anche alcuni vertici della Segreteria. Ebbene, dalle prime battute sembrava che il vero intento fosse davvero quello di fare sintesi tra le varie idee che ultimamente sono presenti nel nostro gruppo, al fine di rafforzare il nostro Partito e favorire una fase di ripresa. Purtroppo, però, l’idillio è durato solo alcuni minuti, ossia fin quando il nostro Segretario ha ben pensato di attaccare frontalmente la delegazione parlamentare del nostro (e suo) Partito ed il sottoscritto. Per quanto mi riguarda, negli ultimi 15 anni di

puntuale e riconoscibile militanza in questa area politica, ho sempre mantenuto una posizione lineare, chiara e orientata alla ricerca delle soluzioni ai problemi della comunità. In questi mesi appena trascorsi, periodo in cui le difficoltà economiche sono cruccio di tutta la classe dirigente, ho provato, spesso riuscendoci, a fare da collegamento tra Giunta Regionale, il Consiglio e rappresentanti della maggioranza che fanno parte della coalizione. Un lavoro, quello svolto dalla cabina di regia, che fino ad oggi ha portato a dei risultati in termini di coinvolgimento e unitarietà di tante persone, coinvolte a vario titolo. Sulla questione legata alla sanità, invece, così come su qualche specifica vertenza, mi sono

trovato in disaccordo con il Presidente Frattura e non ho avuto problemi ad assumere una posizione diversa e critica, ma non di opposizione. Il tutto senza mai alzare i toni della discussione, senza preclusioni o ostracismi. Questo atteggiamento estremamente politico e non personale, a mio modestissimo avviso, non comporta la necessità o l’obbligo di dimettermi da capogruppo del mio partito e tanto meno non credo possa essere motivo di allontanamento da parte della Segreteria. Dunque, se il vero intento è quello di fare squadra, credo che prima di parlare di dimissioni o fuoriuscite bisognerebbe riflettere con attenzione ed agire datrade-union. Gli ultimatum o qualche velata minaccia non por-

addirittura gli stati generali della sanità quando tutto è stato già deciso è del tutto inutile se non ridicolo, anche perché in un partito ci si dovrebbe riunire per discutere ed indicare una linea a coloro che siedono nelle istituzioni e non per ratificare decisioni prese in altri luoghi e in altre stanze.”

tano a nulla e la storia lo insegna, anche perché Micaela Fanelli è il Segretario del Partito ed io sono il capogruppo in Consiglio regionale, ruoli distinti e separati, che devono rispettarsi reciprocamente e senza ingerenze. Dunque, Micaela Fanelli, dall’alto del ruolo che ricopre, si occupi di convocare gli organi di Partito all’interno dei quali discutere di problemi ben più seri di chi ha firmato cosa, argomento marginale rispetto alla sanità pubblica o alla crisi occupazionale che il Molise sta vivendo e lo faccia sempre tenendo a mente che il nostro Partito è DEMOCRATICO e se qualcuno ha idee diverse su una questione, non deve temere di essere cacciato. Questo succede altrove e non credo che alcuno sia nella posizione di poterlo fare nel Pd molisano.


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TAaglio lto

4 31 marzo 2015

“La Regione si faccia carico della biblioteca Albino” A chiederlo, sono i consiglieri Iorio, Fusco e Sabusco. “E’ un importante punto di riferimento di democrazia e di cultura CAMPOBASSO. “Biblioteca P. Albino – si legge in un comunicato stampa sottoscritto dall’ex Governatore Iorio, Fusco e Sabusco - rappresenta un prezioso patrimonio di conoscenze e esperienze, da anni al servizio dei cittadini, nonché insostituibile “presidio di democrazia” e punto di riferimento della vita culturale molisana e italiana; bisogna mettere in campo azioni mirate con l’obiettivo di rivalutare e potenziare il ruolo delle biblioteche, tali da renderle ancor di più come luogo d’incontro e di scambio culturale; la biblioteca pubblica costituisce un punto di accesso privilegiato alla conoscenza, rappresentando una condizione essenziale per l’apprendimento permanente, l’indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali; il manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche vede in queste strutture una “forza vitale per l’istruzione, la cultura e l’informazione e

come agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne”. “È altresì necessario ricordare – continuano i consiglieri – che la Biblioteca provinciale di Campobasso è stata istituita l’8 settembre 1861 dalla Deputazione provinciale del Molise, nell’intento di rispondere ai

“bisogni morali e materiali” della Regione e che nel 1882 la Biblioteca provinciale ha ricevuto in donazione il fondo librario dell’Avv. Pasquale Albino, a cui oggi è intitolata; la Biblioteca provinciale “P. Albino” di Campobasso rappresenta la più antica istituzione culturale del Molise, fonte di documenti di grandissimo

interesse per la storia locale ed importante punto di riferimento per vari enti, locali e non, grazie all’attività ed al supporto fornito dal Polo provinciale SBN Web; il patrimonio stimato della Biblioteca provinciale è di circa 200.000 monografie, sia moderne sia antiche, a cui bisogna aggiungere anche le collezioni di periodici, di manoscritti, di carte geografiche e altro; la Biblioteca provinciale gestisce il Polo SBN Web della Provincia di Campobasso, a cui risultano collegate biblioteche di 29 enti molisani, tra cui 15 operanti; i dati evidenziano che l’utenza annuale consiste in circa 50.000 presenze fisiche, in più di 2.000.000 di contatti all’anno via rete e che la Biblioteca fornisce circa 10.000 prestiti locali, consultazioni e invio di documenti; la Biblioteca provinciale “P. Albino” svolge anche importanti funzioni, tra le quali attività di assistenza informativa, formazione e aggiornamento dei bibliotecari,

coordinamento per lo sviluppo delle raccolte, a favore non solo delle biblioteche comunali ma anche degli Archivi di Stato locali e della Camera di Commercio di Campobasso. Per questo – concludono i consiglieri –abbiamo presentato un ordine del giorno per impegnare il Presidente della Giunta regionale e la Giunta stessa a farsi carico della gestione della Biblioteca provinciale “P. Albino” di Campobasso, in considerazione del ruolo e dei compiti istituzionali attribuiti alle Regioni in questa materia, così da garantire la prosecuzione delle funzionalità e dei servizi esistenti; a contribuire in maniera attiva alla realizzazione di un Polo culturale con l’obiettivo di riunificare in maniera funzionale la Biblioteca provinciale “P. Albino” e il Museo provinciale, favorendo la relazione tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo, la Regione Molise e la Provincia di Campobasso”.

Lo denuncia il consigliere Micone

“Province, la Regione è assente per legge” Sono una ragazza di 34anni molto semplice, ciò che più desidero è incontrare un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, per metter su famiglia. Fisicamente sono di altezza media, magra, riccia e occhi azzurri, vesto in maniera femminile ma senza esagerare perché non amo mettermi in mostra, sono una ragazza discreta e riservata.

Ciao, sono un ragazzo di 36 anni molto sportivo, mi piace leggere, soprattutto i thriller, il cinema e il mare. Sono riservato, ci metto un po’ prima di aprirmi agli altri, ma appena abbasso le mie barriere, divento simpatico e scherzoso! Fisicamente mi considerano carino, ma ciò che le persone apprezzano maggiormente in me è la mia personalità dolce e determinata nello stesso tempo.

Sono rientrata dal nord-Italia per problemi familiari, sono molto legata alla mia famiglia, ho dei valori solidi e spero di conoscere presto un bravo ragazzo con cui costruire una storia bella con dei figli. Ho 41 anni, fisicamente sono bionda con gli occhi chiari, mi piace vestire alla moda ma sempre in modo sobrio. Sono dolce e sensibile e quando mi innamoro mi dedico totalmente alla persona che ho accanto.

Sono un ragazzo abbastanza carino, alto, magro, mi piace vestire in modo curato. Mi sono iscritto a quest’ agenzia per essere aiutato a conoscere persone nuove, mi guardo intorno e vedo i miei amici fidanzati o sposati, uscire con coppie non è stimolante. Ho 40 anni, lavoro come commerciale per un’azienda molisana, ho una vita serena, ma mi manca una compagna.

Le persone mi definiscono dolce e romantica, amo la vita in tutte le sue sfaccettature, accetto le cose belle ma anche quelle brutte! Non mi arrendo mai, sono combattiva e sincera. Ho 45 anni, fisicamente sono magra, di altezza media, capelli lunghi, pelle scura, mi piace curarmi ma senza esagerare. Ho 2 figli abbastanza grandi e autonomi e di conseguenza tanto tempo libero da dedicare a un compagno amorevole e intelligente. Sono una ragazza nubile di 50 anni, mi piace definirmi scherzosamente “con pochi pregi e molti difetti”! Ho tanta voglia di tornare ad amare e, dopo le varie delusioni, non è facile per me. Sono carina e particolare, anche il mio look non è ordinario, amo ballare, gli animali e la vita. Ho 57 anni, sono separata da molto, ho 3 figli grandi e amo stare a contatto con la natura. Mi piace cucinare e preparare dolci, pane e pasta fatti in casa, adoro prendermi cura delle persone che amo. Fisicamente sono bionda, capelli lunghi, curata, ancora una bella “ragazza”! Sono vedova da molto, ho 63 anni e due figli grandi con le loro famiglie, vivo sola e mi sento “sola”! Mi manca la presenza di un uomo nella mia vita, sentirmi amata, ricevere dei gesti di affetto e di stima! Sono disposta anche a trasferirmi o ad accoglierti a casa mia.

Nella mia vita ho avuto soltanto due relazioni importanti, per il resto mi sono dedicato solo al mio lavoro di tecnico specializzato presso una grande azienda. Ho 46 anni, sono alto, occhi chiari, caratterialmente sono buono e disponibile, in casa mi occupo di tutto, sono autonomo, ma mi manca una compagna dinamica, attenta e vivace, che riempia la mia casa di allegria e vita. Non mi sono mai sposato, ho avuto relazioni di poco conto e adesso, a 51 anni, vorrei tanto conoscere una donna, anche con precedente matrimonio e figli, con cui condividere tutto! Ho una buona disponibilità economica, una casa di proprietà e tanto tanto amore da offrire alla donna che vorrà conoscermi. Credevo di non volere più una relazione, per diverso tempo sono rimasto solo, ma oggi ho capito che non è la vita che vorrei! Sono un uomo ancora giovane sia per l’età, ho 54 anni, ma soprattutto per lo spirito. Mi piacciono le cose semplici, il mare, le gite fuori porta e mi ritengo una persona sincera e solare. Sono vedovo, lavoro in un ente pubblico e ho un figlio grande e indipendente. Ho 61 anni, sono vedovo e pensionato. Mi sono ritrovato solo nella fase della vita in cui, forse, si può tornare a rilassarsi e a prendersi cura di sè e della propria donna. Mi sento ancora giovane, ho una solida posizione economica, vorrei una compagna con cui dividere le giornate, anche senza convivenza, purché diventiamo l’una il sostegno dell’altro

CAMPOBASSO. “La legge Delrio ridisegna tutto l’assetto delle funzioni svolte dalle province avviando un percorso di riforme istituzionali che avranno un forte impatto sull’organizzazione delle competenze e sull’erogazione dei servizi a livello locale” - interviene il consigliere Micone. Micone sottolinea che entro il 31 dicembre 2014 le Regioni avrebbero dovuto approvare i progetti di legge regionale contenenti i criteri e le modalità di trasferimento delle funzioni esercitate dalle Province. A differenza di altre Regioni, tale progetto di legge regionale di riordino non risulta però ad oggi ancora realizzato in quanto la Giunta Regionale con atto del 31 dicembre 2014 ha dettato meri “Principi per il riordino delle funzioni amministrative in attuazione della legge 7 aprile 2014 n. 56” ed ha contestualmente assunto l’impegno all’adozione della legge di attuazione della legge 56/2014. Voglio sottolineare, sottolinea Micone, il ritardo con il quale questo Governo regionale sta ottemperando alla attuazione della suddetta riorganizzazione generando incertezza

nei cittadini che ancora non sanno da chi saranno garantiti servizi ritenuti essenziali per la collettività e nel personale dipendente delle Province di Campobasso ed Isernia interessato dai tagli secondo il combinato disposto legge Delrio – legge di stabilità. “Vista quindi la rilevanza della questione sottesa alle problematiche della riallocazione delle funzioni provinciali ed al contempo a quella occupazionale inerente il personale delle province di Campobasso ed Isernia e pertanto l’urgenza della definizione del predetto atto legislativo regionale, ho inteso proporre al Consiglio Regionale apposita proposta di deliberazione in ordine alla istituzione di una Commissione Speciale ai sensi dello Statuto con la funzione di supporto all’Osservatorio sulla finanza territoriale, al fine di addivenire in tempi rapidi alla definizione della normativa regionale volta a ridisegnare l’assetto delle funzioni di cui alla legge 56/2014 e che resti in essere fino al completamento di tutte le procedure inerenti il riassetto delle competenze e delle funzioni degli enti locali”.


TAaglio lto

5 31 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Basta con le lagnanze e le furbizie

Frattura non è sceso dalle nuvole. Prima di essere candidato alla presidenza della Regione ha svolto per circa due anni il ruolo dell’oppositore a Michele Iorio e alla maggioranza di centrodestra. Il ruolo di oppositore gli ha conferito il diritto e il dovere di esercitare il massimo controllo sull’azione del governo regionale in carica, quindi di avere accesso e di conoscere tutti gli atti amministrativi e tutte le azioni programmatiche e tutte (qualora ci fossero state) le magagne che ogni esercizio di potere si porta incorporate. Proprio queste ultime egli le ha utilizzate a proposito e, soprattutto, a sproposito, per darsi un’immagine di fustigatore agli occhi dell’elettorato molisano in evidente saturazione di iorismo dopo l’ultra decennio di centrodestra. Nella campagna elettorale non ha mai fatto cenno allo stato di salute della Regione, né nelle linee programmatiche ha anteposto lo stato deficitario dell’Ente come

una condizione che gli avrebbe creato difficoltà ed ostacoli. Pertanto abbia il buonsenso adesso che ha scalzato Iorio e s’è preso la prerogativa di “Governatore”, di smetterla con l’addebitare alla gestioni passate le cause che stanno impedendo alla sua gestione di esprimere un qualche segnale di novità, di creatività, di fattività, di capacità. La smettano anche gli assessori che gli fanno da

zerbino e i consiglieri che pendono dalle sue labbra, ovvero dalla sua permanenza al posto di comando, altrimenti si troverebbero in mezzo alla strada. Rischio e pericolo che ha indotto Di Pietro Junior ad una memorabile pennellatura, ignaro di essersi buttato la zappa sui piedi là dove con garibaldina incoscienza ha detto che egli “sulla sanità, sul lavoro, sulle politiche sociali, sull’ambiente e su tutta la revisione dell’amministrazione regionale nei suoi molteplici aspetti, sta con Frattura”. All’ex poliziotto suggeriamo di dirlo in faccia agli operatori della sanità, ai malati, ai disoccupati e ai cassaintegrati, agli ambientalisti. Poi in un crescendo di autolesionismo politico s’è accreditato e ha accreditato i colleghi consiglieri del merito (Sic! –ndr) di aver consentito a Frattura di andare avanti considerandosi “seri e responsabili”. Noi avremmo aggiunto anche accorti … al portafogli. L’assenza di ossigeno in ge-

nere obnubila le menti, e dalle parti di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale è in atto una pesante rarefazione d’aria pulita, effetto collaterale della onesta, chiara, responsabile assunzione di colpa della parte nobile del Pd nei confronti del sempre più sedicente Governatore. Che all’indomani delle critiche e degli addebiti circostanziati elencatagli dal senatore Ruta e ribaditi dagli onorevoli Leva e Venittelli, da (finto) bravo ragazzo, ha abbassato le orecchie, e s’è dichiarato disposto a cambiare metodo di governo, a essere più aperto e democratico alle collaborazioni, ad impegnarsi con tutte le sue forze a creare le condizioni della ripresa economica e dello sviluppo sociale. Una figura barbina. L’aiutino politico e morale di Di Pietro Junior, crediamo lo capisca anche il candido Frattura, altro non è che il mantenimento in caldo della poltrona presidenziale per le austere terga politiche di papà Antonio. Al

quale non andrebbe affatto bene anzitempo una crisi di regionale e il ricorso anticipato alle urne. Di parole si può anche morire. E di parole in libertà si vanno consumando anche gli ultimi baluardi della resistenza intellettuale agli strumentalismi della politica. In particolare in questo momento molisano – per dirla con il capogruppo regionale del Pd Francesco Totaro – alla “gestione privatistica e di modello societario del Pd, dove la maggioranza intende arroccarsi sulle proprie posizioni, non rispettando le idee e le valutazioni altrui”. Ribadiamolo, il renzismo molisano in sedicesimo (by Fanelli e Frattura) ha qualcosa di macchiettistico e d’insopportabile, alla componente sociale che nell’esistenza dei patiti intravede ancora un barlume di partecipazione democratica. Ba con le lagne e le furbizie. Se valete qualcosa, datene prova. Dardo

Dopo la bocciatura riescono a partire i progetti per il Piano Garanza Giovani

Occupazione, dati sempre più mortificanti Uno spezzone di programmazione 2014-2020, con proposte di legge di riordino (stante infatti il disordine- ndr) su Ricerca e Innovazione, sul Diritto allo Studio e sull’Istruzione e Formazione professionale e Conoscenza, e uno spezzone imperniato sui provvedimenti adottati, oppure in corso di adozione e cioè: la quarta annualità del bando Giovani al lavoro (ma dove? Ma quando? - ndr), l’avviso pubblico “Vado e Torno” (altra idea balzana – ndr), i bonus occupazionali 2014, l’avviso “Dai credito ai giovani”, il piano integrato “Giovani Molise”, il Piano di Garanzia giovani, l’avviso “Borse lavoro”, il bando “Obbligo formativo”, il progetto “Pigmeo”, i servizi per il Lavoro “masterplan”, il bando “Sezioni primavera” e

L’INTERVENTO di Ulisse Di Giacomo Premesso che: sono in corso lavori di demolizione e ricostruzione della soletta del viadotto Callora, sulla SS 17 Appulo-Sannitica, in località Boiano (Cb); per l’esecuzione di detti lavori, contrariamente a quanto disposto nel progetto originario ( che prevedeva l’esecuzione dei lavori in costanza di traffico ), fu disposta la chiusura al traffico del viadotto obbligando sia il traffico veicolare che quello pesante ad una lunga e tortuosa deviazione; ad oggi il viadotto è ancora in via

i fondi residui del Por 2007/2013, ovvero una serie infinita di parodie e giochi di parole). Gira e rigira sono due anni che di questo si

parla e di questo si vive a contatto con l’assessore alle Politiche del Lavoro (probabilmente il suo, di lavoro, ché di quello degli altri ci vuole il binocolo per intravederlo). Un passo avanti e due indietro, come il gambero. Come il Molise che in attesa di questo enorme, composito e straordinario pacchetto di proposte e iniziative, continua a scivolare all’indietro. I quali, del Molise che non è futuro, ma passato prossimo; del Molise vertenziale (Gam, Ittiere, Zuccherificio et similia); il Molise della cronicizzazione dei problemi, della perdita del lavoro, della disoccupazione crescente, del progressivo impoverimento, bene, a questo Molise, a sentire il duo Petraroia/Pillarella, “non manca l’azione istituzionale per verifi-

care disponibilità imprenditoriali private serie e nelle prossime settimane l’auspicio è che ci si trovi al cospetto di positive evoluzioni almeno su alcune situazioni tra le più rilevanti”. Ignorano il detto che chi di speranza vive, disperato muore. Ma gli va perdonato. Perché contestualmente, l’Assessorato Regionale al Lavoro “con una abnegazione encomiabile degli uffici (Sic! – ndr), ha già sottoscritto in pochi giorni 36 verbali di esami congiunti per la cassa in deroga a tutela di 340 lavoratori, e sta seguendo la presentazione delle domande di mobilità in deroga presso le preposte sedi Inps che a pochi giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Regionale delle Istruzioni operative hanno già coinvolto 1105 lavoratori”. Cassa integrazione ordinaria e in deroga: la specialità di Petraroia. Emblema del centrosinistra regionale.

Lavori sulla Statale, che succede? di ricostruzione e si ritiene difficile che i lavori possano terminare entro il termine contrattuale del 10 giugno 2015; il perdurare di tale situazione ha causato e sta causando notevoli disagi alle attività produttive locali nonché ai residenti di Boiano, che da mesi sono ostaggio di un traffico insostenibile che, tra l’altro, potrebbe provocare un aumento dell’inquinamento atmosferico per l’incremento di polveri sottili; detti disagi stanno alimentando le difficoltà economiche di un territorio già colpito dalla chiusura di importanti aziende e dalla

conseguente crisi occupazionale che investe da oltre due anni migliaia di persone; su questa vicenda sono state da me ed altri presentate ben due interrogazioni urgenti, in data 24 giugno 2014 e 1 luglio 2014, entrambe ancora senza risposta da parte del Ministro competente; Considerato che: in data 19 /12/2014 l’ANAS ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 5 un nuovo bando di gara che prevede l’esecuzione di nuovi e ulteriori lavori sullo stesso viadotto, per un importo di circa tre milioni di euro; tale bando prevede che i lavori

vengano eseguiti mediante taglio delle campate, il loro sollevamento e la sostituzione dei trasversi sottostanti, il tutto in costanza di traffico (!!); tali lavori dovrebbero durare un ulteriore anno e quindi terminare nel giugno 2016, con disagi non più tollerabili dalla comunità coinvolta; tutto ciò premesso, non essendo certo dei fatti su esposti, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei nuovi lavori che l’ANAS intende realizzare sul viadotto Callora, in località Boiano (Cb), lungo la SS 17 Appulo-Sannitica; se tali lavori

non potessero essere realizzati durante il primo appalto, invece di differirli ulteriormente; se l’esigenza dell’ ANAS non possa discendere da un eventuale errata valutazione contenuta nel progetto iniziale; se la scelta dell’ ANAS di eseguire questi nuovi lavori potesse essere evitata con una perizia di variante del precedente bando, anticipando così i tempi di consegna e la riapertura della viabilità locale; quali iniziative il Ministro voglia assumere per accertare come si siano svolti i fattiai quali si fa riferimento.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

31 marzo 2015

Cittadini e istituzioni coinvolte in un progetto di rinascita: “Rimboschiamoci le maniche”

Ricomporre il patrimonio arboreo della città

Se non andiamo errati, il sindaco Battista aveva preannunciato per settembre 2014 la presentazione di un Piano verde della città. Lo tiri fuori. Un disastro, la distruzione di centinaia di essenze arboree, alcune particolarmente pregiate incluse nella dotazione della settecentesca Villa De Capoa, a seguito delle abbondanti nevicate accompagnate da forte raffiche di vento dei primi giorni di marzo. Un disastro cui fortunatamente si vuole subito porre rimedio come intendono fare, meritevolmente, il Corpo nazionale delle guardie ecologiche ambientali volontarie, la Regione Molise, la Provincia e il Comune di Campobasso, dando vita ad un progetto dal titolo significativo “Rimboschiamoci le maniche”, ovvero diamo fondo ad un nuovo rimboschimento rimboccandoci le maniche, ossia dandoci da fare. Tempestiva l’idea, opportuno il progetto. Quel Noi, sta per tutti i cittadini di Campobasso che ancora oggi, a distanza di giorni, non si capacitano di cosa sia veramente successo, se addebitare solo alla natura e non anche all’incu-

ria degli uomini il danno che s’è venuto a creare. Massima attenzione e cura per tutte le aree verdi e le alberature danneggiate, ma un occhio particolare va dato, con l’ausilio di esperti ineccepibili, al patrimonio arboreo della Villa De Capoa, evitando che si commettano gli errori che hanno prodotto la distruzione di 4 cedri del Libano nella Villa comunale dei cannoni (Brisotti) o che si creino della commistioni incompatibili piantumando essenze arboree che non hanno niente da condividere con l’ambiente locale. Rimboschire certo, ma con estremo giudizio, con particolare attenzione e, soprattutto, come chiedono apertamente i volontari, il presidente della Provincia, il sindaco della città e il consigliere regionale delegato alla cultura, di contribuire alla raccolta di fondi per l’acquisto delle nuove essenze arboree da mettere a dimora. Un segnale che provenga dalla collettività sarebbe un segnale

confortante sul grado di sensibilità e di partecipazione alla costruzione di una nuova immagine della città che sia anche una immagine del cambiamento culturale e del senso di appartenenza. Un impulso decisivo sarebbe che fossero per primi il consigliere, il presidente, il sindaco a dare l’esempio, elargendo un contributo proporzionato ai ristori finanziari che prendono. Ma ancora più giusto, opportuno e producente a sostegno di una campagna floristica potrà essere il riconoscimento di calamità naturale, se verrà riconosciuto. Indipendentemente dalla partecipazione popolare alla ricomposizio di un nuovo patrimonio arboreo della città, dovrà essere il bilancio comunale a farsi carico della certezza che la ricomposizione sarà realizzata. Se non andiamo errati, il sindaco Battista aveva preannunciato per settembre 2014 la presentazione di un Piano verde della città. Lo tiri fuori.

CRITERIA NAZIONALI GIOVANILI NEL SEGNO DI FEDERICA CARUSO NEL SETTORE FEMMINILE Hidro Sport ai vertici del nuoto nazionale a Riccione Presso la piscina Comunale di Riccione, circa 2000 atleti delle categorie Ragazzi, Juniores e Cadetti, in rappresentanza di 400 società, sono scesi in vasca per i Criteria Giovanili Invernali. Le prime a darsi battaglia sono state le atlete della sezione femminile: ben 903 nuotatrici di 242 società e 369 staffette; quindi, è stata la volta dei maschi, un esercito di 1089 nuotatori di 286 società e 372 staffette. La prestigiosa manifestazione ha visto gareggiare, assieme al fior fiore del nuoto nazionale, una delegazione della Hidro Sport composta da ben nove atleti, impegnati in competizioni individuali, e quattro staffette, tutti desiderosi di migliorarsi e mettersi in mostra su questo prestigioso palcoscenico nazionale. Lusinghieri i commenti del Presidente Oriente al termine della manifestazione: “I risultati ottenuti vanno ben oltre le aspettative e sono il frutto di un brillante lavoro di squadra. A questo punto della stagione, i Criteria hanno costituito un’importante conferma di quanto svolto dall’intero staff della società. Dopo mesi di dura attività in palestra e di chilometri macinati in acqua, è arrivato il momento di fare un bilancio e penso che, nostro caso, non possa che essere positivo, al di là delle due medaglie conquistate dalla punta di diamante del team, Cristiano Hantjoglu. Tutti i nostri atleti hanno mostrato progressi sia dal

punto di vista meramente tecnico e cronometrico che riguardo all’approccio agonistico verso gli appuntamenti che contano”. La trasferta in terra romagnola ha regalato alla sezione femminile della Hidro Sport grandi soddisfazioni. Avevano staccato il pass ben cinque atlete a livello individuale, Federica Caruso, Giulia Calabrese, Lucia Benini, Francesca Miele e Caterina Hantjoglu, a cui si sono aggiunte quattro staffettiste, Melissa Comodo, Siria Piedimonte, Paola Giangualano e Claudia Gatti, per un totale di diciassette gare individuali e tre staffette. “Un numero di presenze da record -ha proseguito Oriente- Per quasi tutte si trattava della prima esperienza in un Campionato Italiano: nonostante ciò, le ragazze hanno onorato i colori della squadra e hanno raggiunto ben quattro piazzamenti tra le prime dieci posizioni della classifica”. Tra le atlete allenate dai tecnici Oriente, Poluzzi e Spina si è distinta in modo evidente Federica Caruso (cat. Ragazzi): nel primo giorno di gare, l’atleta di Santa Croce di Magliano, non senza emozione, ha esordito brillantemente nella competizione dei 100 rana, classificandosi in 5ª posizione con il crono di 1’14.05 e affinando di ben due secondi il suo record. Non paga, si è ripetuta il giorno successivo nella lunga distanza della stessa specialità: dopo aver condotto magistral-

mente la gara dei 200 rana, ha sfiorato il podio toccando la piastra col quarto tempo di 2’40.80, che gli ha consentito di migliorare di oltre tre secondi il suo personale e di guadagnare quattordici posizioni rispetto al crono di iscrizione. Infine, nei 100 farfalla (1’06.31) e nei 400 misti (5’11.73), pur partendo con tempi di iscrizione che la collocavano a metà classifica, si è migliorata nettamente piazzandosi a livelli molto lusinghieri in un parterre nazionale, rispettivamente all’8° e al 10° posto. Tra le prove delle “matricole” di questo Campionato non è sfuggita la soddisfacente prestazione di Lucia Benini: l’atleta larinese, già apprezzabile nell’aver staccato il pass per ben tre gare, ha brillato nei 200 farfalla, giungendo tredicesima in 2’29”22, e si è tenuta in linea con il suo personale nelle gare dei 400 stile (4’38.69) e dei 100 farfalla (1’08.74). Brava, benché reduce da un recente attacco influenzale, anche la compagna di categoria, Caterina Hantjoglu, scesa in vasca nei 100 e 200 dorso: nella prima competizione la debuttante Caterina ha chiuso in 1’09.73, mentre nella seconda ha fermato il crono a 2’29.46. Altra menzione d’obbligo per Francesca Miele, al primo anno nella categoria Juniores: la ranista Hidro ha chiuso al ventunesimo posto la gara dei 100 con il tempo di 1’14.49 e al diciassettesimo quella dei 50, nuotati in

34.20. Nella stessa categoria, ma già al secondo anno, Giulia Calabrese, qualificatasi in tutte e tre le distanze del dorso si è piazzata al venticinquesimo posto nei 50 con il tempo di 30.59, al diciottesimo nei 100 in 1’05.06 e al ventitreesimo nei 200 con il crono di 2’23.07. Infine, da ricordare il lavoro svolto dalle tre staffette, che hanno dimostrato la compattezza di un gruppo di livello qual è quello della Hidro. La migliore prestazione è stata

quella della 4x100 stile, composta dalle giovanissime Lucia Benini, Melissa Comodo, Siria Piedimonte e Federica Caruso. Per loro è arrivato l’interessante crono di 4’13.44. Apprezzabili anche le due staffette miste delle categorie Ragazzi e Juniores, formate rispettivamente da Caterina Hantjoglu Federica Caruso, Lucia Benini e Melissa Comodo la prima e Giulia Calabrese, Francesca Miele, Paola Giangualano e Claudia Gatti la seconda.


Campobasso

7 31 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Corpo forestale a rischio scioglimento L’amministrazione comunale di Riccia chiede al Governo di modificare il ddl 1577 E attualmente in discussione al Senato il disegno di legge n. 1577, avente come oggetto la “Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”. A leggerne, superficialmente, l’oggetto saremmo tutti d’accordo: la pubblica amministrazione, in Italia, è un mostro ipertrofico e lentissimo; sovrabbondante in tutto, tranne che del necessario. Una riforma è assolutamente legittima, obbligatoria, quasi. Peccato, però, che sempre in Italia restiamo e che, quindi, le cure sono spesso peggiori del male; le toppe più grandi del buco, come siamo soliti rimarcare. Così all’articolo 7 del suddetto disegno di legge leggiamo: “riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente e del territorio, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, con riorganizzazione di

quelle del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento delle medesime in quelle delle altre Forze di polizia, ferma restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti;”. Ora, di grazia, scritto così l’articolo non vuol dire nulla; lascia più interrogativi che soluzioni. Il corpo Forestale viene abolito oppure no? Che cosa sono i “livelli di presidio del territorio e dell’ambiente”? Le “caserme” del CFS? La “salvaguardia delle professionalità esistenti” vuol dire che tutti gli 8.000 agenti del CFS attualmente in servizio verranno assorbiti dalle (altre forze di) Polizia citate dall’articolo 7, oppure no? Solo interrogativi, come si vede. E per questo che la giunta ed il consiglio del Comune di

riccia, con mozione congiunta,chiedono: “…al Presidente del Consiglio ed ai Ministri pro tempore della Repubblica di scongiurare l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato in altre forze di polizia, bensì che lo stesso, in un ottica di razionalizzazione delle funzioni, venga rafforzato in termini di organico e di competenze specialistiche, affinché si configuri sempre più nettamente quale organo nazionale specializzato nella tutela e nella salvaguardia dell’ambiente, del territorio, delle foreste, del patrimonio agroalimentare e della biodiversità, a servizio di questa Comunità locale e dell’intero Paese.” Perché riformare può anche voler dire snellire, migliorare, modernizzare un’amministrazione che già esiste, senza necessariamente stravolgerla

con provvedimenti evidentemente al momento raffazzonati. Quanto all’eventuale riassorbimento del Corpo Forestale dello Stato in altre forze di polizia nella mozione si legge: “dagli studi effettuati è stato ampiamente documentato che l’assorbimento in altre forze di polizia del Corpo forestale dello Stato non solo non comporta apprezzabili risparmi nella spesa pubblica, anzi occorrerebbe prevedere risorse finanziarie aggiuntive da destinare all’adeguamento delle dotazioni strumentali e tecniche e del vestiario da fornire al personale, ma si risolve in un minor livello di tutela degli ambienti naturali, dell’agricoltura e del territorio con conseguenti costi economici a cui oggi il Paese non può fare fronte;” Posizione di buon senso, ci pare.

Fossalto, per la frana 72mila euro Sono stati stanziati i fondi necessari per sistemare la strada ed evitare l’isolamento FOSSALTO. Frane, smottamenti e paralisi viaria nel comune di Fossalto, interviene la giunta regionale con un contributo finanziario per i lavori di ripristino della viabilità di accesso al centro abitato: stanziati 72 mila euro. Lo comunicano il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, e l’assessore ai lavori pubblici, Pierpaolo Nagni. “A fronte dell’emergenza verificatasi a

Fossalto, con un nuovo preoccupante fenomeno di dissesto idrogeologico, che ha comportato e comparti pesantissimi disagi per i cittadini, in termini di viabilità e danni al territorio – dichiarano Frattura e Nagni –, abbiamo stanziato 72 mila euro, contributo che consente una celere esecuzione degli interventi necessari al ripristino delle normali condizioni di accesso al centro abitato e soprattutto di

messa in sicurezza del tratto di innesto della provinciale 139 su cui si è riversato un costone con seria penalizzazione del transito verso il paese. Abbiamo individuato nello stesso Comune di Fossalto il soggetto attuatore dei lavori previsti”. Attenta e capillare, dunque, l’azione di monitoraggio e intervento della Regione in tutto il territorio molisano interessato da movimenti franosi. “Rispetto all’esigua

disponibilità finanziaria della nostra Amministrazione, si fa sempre più importante, urgente e necessaria un’azione di intervento che non sia solo di recupero dei danni, ma soprattutto di prevenzione per garantire l’incolumità pubblica e privata da una parte ed evitare aggravi di spesa d’altra. Questa, la strada che stiamo seguendo”, concludono il presidente e l’assessore.

Banche: Abi, a Campobass tre giorni di eventi dedicati al territorio L’iniziativa organizzata dall’Associazione bancaria italiana si svolgerà dal 9 all’11 aprile: in programma appuntamenti all’insegna dell’arte, educazione finanziaria con Feduf e dibattiti Eventi culturali, momenti di educazione finanziaria, dibattiti fra Istituzioni, rappresentanti del mondo bancario e dei comparti produttivi: queste le iniziative che animeranno l’Incontro per lo sviluppo del territorio, organizzato dall’Abi a Campobasso dal 9 all’11 aprile. Il Molise ospiterà l’undicesima edizione degli Incontri Abi, che hanno preso il via nell’autunno 2011. Come nelle precedenti occasioni la città sarà teatro di numerosi eventi, legati da un comune filo rosso: testimoniare e condividere il patrimonio di esperienze, professionalità ed energie che le banche mettono quotidianamente in campo, dialogando con il tessuto economico locale oppure offrendo

servizi alla collettività. Si comincia giovedì 9 con l’apertura della mostra “Terre da sfogliare. Arte, storia e territorio del Molise attraverso i libri delle banche”, in programma nello storico palazzo dell’ex Gil di Campobasso sino a sabato 11 aprile. La rassegna, a ingresso gratuito, offrirà ai visitatori l’opportunità di ammirare una selezione di testi - provenienti dalla biblioteca delle banche italiane, ospitata presso Palazzo Altieri, sede dell’Abi in Roma - che raccontano arte, architettura, storia, lingua e territorio del Molise ma anche del resto d’Italia: circa 200 preziosi volumi a disposizione degli appassionati per tre giorni consecutivi.

La mattinata di venerdì 10 sarà dedicata all’educazione finanziaria e coinvolgerà oltre 200 ragazzi e ragazze delle scuole di Campobasso: presso l’Auditorium del Liceo Classico “Mario Pagano” gli alunni dell’ultimo anno delle elementari e delle medie saranno protagonisti, assieme ai loro insegnanti, di una lezione interattiva sul tema “Come sarebbe il mondo senza le banche”. Esponenti della Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio (Feduf), costituita su iniziativa dell’Associazione bancaria italiana, assieme a un docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano stimoleranno gli studenti a

riflettere sulla funzione delle banche e su quanto sarebbe differente e molto più complicata la vita quotidiana delle loro famiglie e della loro città se le banche non esistessero. Al termine di questa occasione di formazione le classi saranno accompagnate a visitare alcuni sportelli cittadini e avranno così l’opportunità di vivere una prima esperienza dell’operatività della banca, incontrando le diverse professionalità che operano quotidianamente nelle filiali, a partire dai direttori di sportello. Sabato 11 aprile, dalle 9.45 in poi, l’Auditorium della Fondazione Molise Cultura - Palazzo ex Gil ospiterà l’atto conclusivo dell’ini-

ziativa: dopo i saluti dei rappresentanti delle Istituzioni locali, il Presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli introdurrà i lavori. A seguire una doppia sessione di tavole rotonde, “Le banche e il territorio” e “Le banche italiane per il Paese”, animate da esponenti del mondo bancario e dell’imprenditoria del Molise. Sarà un’occasione di dibattito e testimonianza per fotografare l’attuale congiuntura e ragionare assieme sulle possibilità di una sempre maggior sinergia e vicinanza tra banche e aziende. Chiuderà la mattinata l’intervento del Direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini.



Puoi dirlo a tutti: ad Isernia q LQL]LDWD OD GLIIHUHQ]LDWD ´SRUWD D SRUWD¾. $ FDVD D ODYRUR D VFXROD QHJOL DPELWL GL YLWD TXRWLGLDQD GLIIHUHQ]LD FRUUHWWDPHQWH L ULILXWL LO WXR JHVWR SXz FRQWULEXLU e a salYDJXDUGDUH OœDPELHQWH H D JDUDQWLUH DOOH JHQHUD]LRQL IXWXUH XQ OXRJR SXOLWR LQ FXL YLYHUH QHOOœLQWHUHVVH GHO EHQH FRPXQH .

Area urbana > Raccolta Porta a Porta Ď´ĎŹĎŹÍ˜ϭϾϾ͘ϳϏϴ

Conferisci i rifiuti nelle ore serali secondo il calendario di conferimento che ti è stato consegnato.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00

LocalitĂ Tremolicci (nei pressi della piscina comunale) Telefono 0865.290463

Area extraurbana > Raccolta di ProssimitĂ Spinta &RQIHULVFL L ULILXWL QHOOH RUH VHUDOL SUHVVR OÂśecopunto differenziata presente nella tua area.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00 il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30

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Isernia

31 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Il futuro dell’artigianato del settore Moda in Molise” Assemblea pubblica dopo la firma del Protocollo d’Intesa Confartigianato Molise e Cisl AbruzzoMolise ISERNIA. Dopo la firma del Protocollo d’Intesa del 20 marzo 2015 tra Confartigianato Molise e Cisl AbruzzoMolise per il rilancio del settore Moda nel territorio molisano prosegue l’azione congiunta delle due organizzazioni di rappresentanza. Il secondo atto di questa importante iniziativa, che ha già ricevuto il plauso dell’opinione pubblica molisana e nazionale, nonché delle istituzioni locali, si svolgerà il prossimo 23 aprile alle ore 10:00 presso la sala convegni della Camera di Commercio di Isernia, in corso Risorgimento, n. 302, con una Assemblea pubblica aperta a tutti, ed in particolare ai fa-

shionisti e ai lavoratori cassaintegrati e in mobilità dell’Ittierre SpA. Parteciperanno: Francesco Toci, Presidente della Confartigianato Molise, Fabio Antonilli, Responsabile della Contrattazione della Confartigianato Imprese nazionale, Tonino Colozza, segretario S.S.T. Campobasso – Cisl AbruzzoMolise, e Stefano Ruvolo segretario della Femca-Cisl nazionale. L’Assemblea è l’occasione giusta per dare voce alle maestranze direttamente coinvolte dalla crisi dell’industria tessile di Pettoranello e per condividere insieme il percorso da intraprendere per lo sviluppo del-

l’imprenditoria artigiana di qualità e l’occupazione stabile dei lavoratori. Durante l’evento saranno illustrati i contenuti del Protocollo firmato il 20 marzo 2015 tra Confartigianato Molise e Cisl AbruzzoMolise che prevede la nascita di uno specifico “Sportello” presso la sede di Isernia della Confartigianato con lo scopo, da un lato, di supportare e rilanciare la competitività delle piccole imprese della moda gravemente colpite dalla crisi territoriale e, dall’altro, di favorire la nascita di nuove imprese rimettendo in gioco le maestranze attualmente prive di occupazione. “Si tratta di una concreta opportunità

che si vuole offrire al tessuto produttivo locale del settore – dichiara Francesco Toci, Presidente della Confartigianato Molise - , con il qualificato contributo della struttura tecnica della Confartigianato Nazionale, l’associazione più rappresentativa dell’Artigianato e delle PiccoleMedie Imprese che da circa 70 anni tutela gli interessi di chi fa impresa. Nonché con il nostro consolidato sistema di relazioni sindacali e bilateralità – supportato e riconosciuto anche dai recenti interventi legislativi - che, nell’ottica della sussidiarietà, da circa 30 anni interviene con prestazioni a favore di imprese e la-

voratori nei casi di crisi, ma anche per favorire processi di innovazione e sviluppo, la formazione continua dei lavoratori, nonché l’assistenza sanitaria integrativa. Le imprese artigiane che operano nel settore manifatturiero costituiscono il vero motore dell’economia italiana, e di quella molisana in particolare. Di questo ne siamo fermamente convinti, ma è giunto il momento che anche le istituzioni pubbliche raccolgano questa sfida e orientino prioritariamente a favore di questo settore i prossimi provvedimenti economici, anche valorizzando il sistema di relazioni sindacali”.

Isernia, violazioni a misure cautelari e spaccio di stupefacenti I Carabinieri denunciano sette persone. Sotto sequestro eroina ed hashish. Con l’avvicinarsi delle festività Pasquali, i Carabinieri hanno intensificato i controlli su tutto il territorio della provincia di Isernia per contrastare vari fenomeni di criminalità. A Carpinone, i militari della locale Stazione hanno denunciato un 25enne del posto poiché resosi responsabile in più circostanze della violazione di una misura cautelare emessa dalla locale Procura della Repubblica, che prevede il divieto di avvicinamento alla residenza di una giovane ragazza di Isernia, nei confronti della quale l’uomo si era precedentemente reso protagonista di una serie di atti persecutori affinché la vittima acconsentisse ad avere una relazione con lui. A Venafro, nel corso di due distinte operazioni, si è proceduto alla denuncia di sei persone per detenzione illegale di sostanze stupefacenti. In particolare, in una località periferica, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno sorpreso un 30enne di Piedimonte Matese ed un 22enne di Capriati a Volturno, i quali si trovavano a bordo di un’autovettura Alfa 146. A seguito di una perquisizione personale e veicolare, occultati all’interno di un

nascondiglio ricavato sotto lo stereo, sono stati rinvenuti involucri di cellophane contenenti alcune dosi di eroina. In una località periferica del comune di Sesto Campano,

gli stessi Carabinieri del N.O.R.M., hanno sorpreso un 24enne, un 23enne, un 20enne ed un 21enne, tutti di Pozzuoli in provincia di Napoli, a bordo di un’autovettura Fiat

500. Anche in questo caso sono scattate le perquisizioni personali, e in possesso dei quattro, sono stati rinvenuti involucri contenenti varie dosi di hashish. Tutte le sostanze stupefacenti recuperate sono state sottoposte a sequestro, mentre continuano le indagini per accertare se le dosi erano per uso personale o se destinate all’attività di spaccio nella provincia “pentra”. Con queste ultime attività, dall’inizio di quest’anno, salgono a nove le persone arrestate nell’ambito di operazioni antidroga, sei delle quali finite in manette nell’operazione “Last Dose”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Isernia e condotta dai militari del Nucleo Investigativo e dell’Arma di Venafro, e a diciotto quelle denunciate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, per reati in materia di stupefacenti, mentre sono oltre duecento le dosi di eroina, cocaina, hashish e marjuana sottoposte a sequestro unitamente a somme di denaro contante pari complessivamente a circa diecimila euro, quale provento delle attività di spaccio.

“Frattura via, prosegue la raccolta firme” Il Comitato popolare sarà domani a Venafro. “Il Molise è al fallimento” VENAFRO. Domani, si terrà un banchetto per la raccolta delle firme, per l’impeachement del presidente Frattura. presso la rotonda difronte all’ufficio postale centrale di Venafro dalle ore 10.00 alle ore 13.00. “Le adesioni e i simpatizzanti con il seguirsi dei giorni - scrive Emilio Izzo - aumentano in modo esponenziale. Ai coraggiosi delle prime ore, grazie all’effetto vo-

lano, si sono aggiunti tanti altri, donne in particolare, donne che avvertono più sensibilmente le criticità del momento e delle difficoltà legate alla gestione familiare così fortemente colpita dalla mancanza di lavoro, dai figli costretti ad andare fuori dal Molise, dai congiunti strapazzati di qua e di là per trovare una assistenza ospedaliera degna di un apparato pubblico, da

un ambiente devastato ed ammalato, da scuole sempre meno sicure per i propri figli e dagli altri molteplici motivi di conflitto sociale. L’impegno che ci siamo è presi per raggiungere quanti più cittadini possibile al fine di ottenere una copiosa raccolta di firme per obbligare moralmente il presidente della giunta regionale e del consiglio tutto a rimettere nelle mani degli elet-

tori il loro mandato fallimentare ci stimola quotidianamente, anche in considerazione di come veniamo accolti dalle genti molisane. Continuiamo sereni, convinti e sostenuti amorevolmente, così da poter scegliere una nuova classe politica e amministrativa che possa ridare fiducia, sanità pubblica, ambiente salvaguardato, lavoro e dignità”.


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Termoli

31 marzo 2015

“Lo Zuccherificio non può chiudere” Le segreterie dei sindacati di categoria hanno rinnovato l’invito ad intervenire TERMOLI. Il 17 Marzo a Bologna si è riunito il coordinamento nazionale sindacale del settore saccarifero che ha visto la partecipazione dei delegati degli stabilimenti produttivi e delle relative rappresentanze territoriali e nazionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. La riunione del coordinamento nazionale è stata l’occasione per fare il punto sulle diverse criticità che da tempo la filiera bieticola-saccarifera presenta all’interno del panorama produttivo italiano. In primis consideriamo allarmante le oscillazioni del prezzo dello zucchero sul mercato europeo; solo negli ultimi 3 anni si è dimezzato, aggravando la crisi di un settore già fortemente colpito dai processi di ristrutturazione che – dal 2006 ad oggi – hanno portato alla chiusura di 15 zuccherifici su 19, in conseguenza alla dismissione di circa il 70% delle quote ita-

liane di produzione prevista dalla riforma dell’OMC dello Zucchero. Questa flessione del prezzo di mercato sta mettendo in ginocchio l’intera filiera con rischi notevoli sui livelli occupazioni. Per tale motivo Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil in questi mesi hanno sollecitato le Istituzioni competenti – dal livello nazionale a quello europeo – ad intraprendere tutte le azioni necessarie per difendere la filiera bieticolo-saccarifera, tutelare la sua strategicità, a maggior ragione in un paese – ovvero il nostro – che è ancora uno dei principali consumatori di zucchero sia in ambito commerciale che industriale. L’azione dei sindacati di settore è stata decisiva ai fini della creazione di un gruppo di esperti di alto livello – voluto dal Consiglio europeo dei Ministri dell’agricoltura, su iniziativa del Governo ita-

liano – con il compito di affrontare (e di risolvere, ci sentiamo di aggiungere) le criticità del settore, riconosciute da tutti gli organismi internazionali, siano essi istituzionali, datoriali, professionali o sindacali. Allo stesso tempo è opinione di tutte le rappresentanze intervenute che il Governo italiano debba intraprendere azioni più incisive e tempestive per la difesa della filiera e dei posti di lavoro ad essa collegati, a partire dagli impegni di spesa presi e non ancora onorati, nonché dalle esigue risorse previste per l’aiuto accoppiato alla bieticoltura. Particolarmente allarmante è la situazione dello zuccherificio del Molise, che a causa di una gestione inefficace e miope oggi rischia di non svolgere la campagna saccarifera 2015, mettendo a rischio numerosi posti di lavoro e determinando di fatto la scomparsa dell’intera fi-

liera nel centro-sud Italia. Le Rappresentanze intervenute a tal proposito hanno espresso piena e convinta solidarietà ai lavoratori dello zuccherificio del Molise in stato di agitazione permanente. I lavoratori molisani rischiano di pagare con la perdita del proprio posto di lavoro le scelte politiche sbagliate degli ultimi anni e che sono imputabili indistintamente ai diversi governi – siano essi nazionali o locali – che negli anni si sono susseguiti. Il coordinamento si è concluso con la consapevolezza di dover continuare sul percorso di iniziativa sindacale fin qui portato avanti dalle segreterie nazionali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila Uil con l’obiettivo di continuare a sollecitare tutte le Istituzioni interessate e le diverse realtà aziendali a intraprendere tutte le azioni necessarie per salvaguardare la stra-

tegicità della produzione bieticolasaccarifera italiana e salvare migliaia di posti di lavoro. Qualora nei prossimi mesi – in ambito europeo quanto nazionale e locale – dovessimo verificare che la politica si dimostrasse sorda nei confronti dei problemi della filiera e incapace di fornire utili soluzioni, sarà doveroso promuovere tutte le iniziative di mobilitazione affinché si salvi la produzione di zucchero da barbabietola in Italia. Rinnoviamo ancora una volta l’appello a tutti i rappresentanti nelle assemblee elettive e delle Istituzioni – dai livelli locali e regionali, passando per il Parlamento italiano e quello europeo – a fare bene e fare presto, perché nel contesto di crisi economica che il nostro paese sta attraversando non permetteremo che neanche uno degli zuccherifici attualmente produttivi chiuda.

Portocannone, la nuova piazza Completati i lavori per la pavimentazione della zona di via Skanderberg PORTOCANNONE. Un’inaugurazione zeppa di notizie, bilanci e annunci quella in piazza Skanderberg a Portocannone, dove il sindaco Luigi Mascio, in compagnia di assessori e consiglieri di maggioranza, davanti a una nutrita rappresentanza del Paese, ha aperto al passeggio la nuova pavimentazione. Un momento di ritrovo per la comunità, che ha potuto rendersi conto personalmente dello sforzo

fatto dalla giunta per rendere più decoroso il principale luogo di ritrovo della località arbereshe. Mascio ha riepilogato la fonte dei finanziamenti utilizzati, anticipando come sarà anche sostituita la fontana e come dal 2016 il municipio prenderà posto proprio al centro della piazza, dopo l’opportuna ristrutturazione di Palazzo Manes. Inoltre, da lunedì ci sarà anche un vigile urbano, in convenzione col comune di Campomarino e l’invito

formulato è stato soprattutto rivolto ai cittadini che conferiscono i rifiuti in regime di differenziata. Mascio, che si avvia a iniziare l’ultimo anno del secondo mandato dalla tarda primavera, non ha nascosto la soddisfazione per questo risultato. La cerimonia si è conclusa con la benedizione del parroco.

Caccia al tesoro per i bambini La manifestazione è stata assai partecipata e voluta dall’associazione anche per conoscere la città TERMOLI. Una meravigliosa, anche se stancante (per i genitori…), caccia al tesoro, quella che domenica mattina è stata vissuta per quasi due ore da decine di papà, mamme e piccoli, dai 2 ai 13 anni, sotto la regia attenta e scrupolosa dell’associazione Termoli per i bambini. Raduno alla Torretta Belvedere, quindi la formazione di 3 squadre, coi partecipanti contrassegnati da

una stringa colorata al braccio: verde, blu o rossa. Le organizzatrici leggono un indizio e occorre vedere dove porta ciascuna delle tre formazioni. I punti cardinali sono la scala a chiocciola, il faro, a rije celle (strada più stretta d’Europa), il Castello svevo e infine piazza Duomo con la cattedrale. A ogni tappa giochi di abilità da superare in allegria e tutti alla fine a

cacciare il tesoro, vero e proprio bauletto o scrigno pieno di leccornie da dividere alla fine tra tutti i concorrenti e depositati ovetti di cioccolata, caramelle e braccialetti, con una foto di gruppo magnifica. Divertirsi scoprendo anche un pezzo di storia della città, sì perché sotto ogni monumento o luogo c’è stato chi ne ha letto origini e tradizioni.


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Termoli

31 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Momentive, la pratica torni in Consiglio” E’ il consigliere Michele Marone a rilanciare la necessità di un nuovo confronto TERMOLI. Oltre al dibattito sulla sanità, l’ampliamento della Momentive è l’argomento centrale della politica costiera. “Qui il problema è politico. Si tratta di capire cosa si vuole fare per lo sviluppo del territorio di Termoli e per ridare una speranza alla nostra economia io ritengo che sia il caso di invertire la tendenza pertanto in merito all’ampliamento dello stabilimento ho osservato alcune cose”. Lo dice Michele Marone che aggiunge: “Posto che è vero che c’è tutto un procedimento amministra-

tivo che ha riportato i pareri favorevoli sia dell’Arpa che dell’Asrem, eppure in merito alla realizzazione dell’ampliamento, se noi andiamo ad approfondire il contenuto sia del parere dell’Arpa che dell’Asrem, oltre al profilo igienico sanitario ed urbanistico per l’abilitazione alla costruzione dello stabilimento, vi è una criticità per quanto riguarda il ciclo produttivo nel senso che anche l’Asrem dice che posto che il registro dei tumori è stato appena attivato ma ancora non contiene dati certi.

È il caso di verificare sotto il profilo ambientale e sanitario il profilo della stessa azienda; pertanto, in relazione anche alla delibera di consiglio comunale con l’amministrazione Di Brino che aveva espresso la contrarietà all’ampliamento di questa industria chimica, penso che un po’ tutta la popolazione deve intervenire su questa questione. Dico che siamo favorevoli allo sviluppo, eppure siamo certi che lo stesso deve tenere conto della salute dei cittadini e dell’ambiente circostante. Oggi è arrivato il momento di

invertire la tendenza e pensare anche alla green economy, facendo sviluppo con un’agricoltura di qualità, con un turismo che abbia una promozione da parte della pubblica amministrazione degna del suo nome e anche una sollecitazione e uno sviluppo del processo culturale. Pertanto, noi ribadiamo una posizione critica di fronte all’esercizio di questo nuovo ciclo produttivo della Momentive”. E sull’azione di Sbrocca è certo: “Il sindaco sposta l’attenzione sul piano

strettamente procedimentale. Io invece ho sostenuto che il problema è politico pertanto chiederemo la convocazione di un nuovo consiglio monotematico per discutere proprio questi argomenti. Qui non bisogna pensare soltanto all’abilitazione della struttura e dell’ampliamento ma considerare quello che succederà con il ciclo produttivo del nuovo stabilimento che si andrà a fare. Ecco perché chiederemo di portare all’attenzione del consiglio comunale l’argomento in questione”.

Il Crocifisso tolto dalla sala consiliare Ad aggiungersi alle rimostranze anche il parroco di San Timoteo, don Benito Giorgetta TERMOLI. A protestare nei giorni scorsi era stato il portavoce del Movimento 5 Stelle Nicola Di Michele. Evidentemente la sua esternazione sul Crocifisso abbandonato su un banco per allestire la mostra dei quadri del Premio Termoli è stata raccolta anche da chi ha più voce in capitolo nel mondo religioso,

come il parroco di San Timoteo don Benito Giorgetta, che stamani, nella messa delle 11 della domenica delle Palme non l’ha certo mandata a dire. Don Benito si è reso protagonista di una invettiva l’Amministrazione comunale di Termoli.

Rissa tra rifugiati all’hotel Modena Non è la prima volta che si registrano scontri tra gli ospitati della struttura termolese TERMOLI. Una domenica delle Palme tranquilla, almeno fino all’ora di cena, quando l’attenzione di soccorritori e forze dell’ordine è stata richiamata da una rissa a Termoli, scoppiata tra un gruppo di 4 immigrati africani e un afghano. Peraltro situazione già accaduta altre tre volte, secondo le notizie che arrivano dalla struttura che li ospita all’ex hotel Modena sul lungomare Nord di Termoli. I 5 si sono tirati addosso delle sedie e uno di loro ha rimediato una ferita da taglio alla fronte, medicata sul posto dai medici del 118 e dai volontari della Misericordia. Sul posto sono intervenuti anche le pattuglie della Polizia e dei Carabinieri.

“Ho un peso sullo stomaco ma lo devo dire! Mi ha fatto tanto male – ha affermato il sacerdote - vedere da alcune foto le pareti della sala consiliare del comune prive del Crocifisso, sostituito da quadri, sicuramente di valore, pur non intendendomi io di arte. É assurdo -prosegue don Benito – vedere il

luogo dove si riuniscono coloro che abbiamo eletto a rappresentarci senza un Crocifisso. Auspico si rimedi presto a questa cosa e che il Crocifisso possa tornare sulle pareti della sala consiliare del comune di Termoli e non buttato sopra un tavolo”.



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Opinioni

31 marzo 2015

LARINO. A pochissimi giorni di distanza dal consiglio comunale monotematico sul tema sanità, nel quale era emersa, finalmente in maniera chiara e netta, la posizione del sindaco, dell’assessore Palmieri e dell’amministrazione comunale sul futuro del nosocomio frentano, tesa perlopiù ad ottenere all’interno della riorganizzazione della rete del servizio sanitario regionale il riconoscimento del Vietri come presidio di base con la conservazione di alcune specialità e quindi la permanenza delle unità operative complesse del pronto soccorso, dell’oculistica e di chirurgia, di tutti gli ambulatori già attivi, del laboratorio analisi e dei reparti di lungodegenza e riabilitazione. Sulla base di tale proposta, solo qualche giorno fa, il Sindaco in primis affermava che sa-

aaERMOLI. “Pur volendo conservare l’ottimismo che il caso richiede, da quanto è dato sapere, le varie iniziative intraprese da eminenti personalità politiche, dirigenti, e istituzioni, tese a modificare il nuovo regolamento degli standard nell’assistenza ospedaliera, in attuazione della legge Balduzzi, per scongiurare gli effetti disastrosi, finora non hanno prodotto il risultato sperato, risultando essere solo “atti dovuti” ! E’ difficile credere ancora di riuscire a modificare il nuovo regolamento, frutto di un lavoro di due anni di tecnici ministeriali, regionali, vagliato dagli amministratori regionali, fino ad ottenere: unanime approvazione della conferenza Stato-Regioni, parere positivo del Consiglio di Stato, e giungere ormai all’imminente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, diventando legge. Allo stato dell’arte, non resta che individuare le soluzioni possibili che l’interpretazione del nuovo regolamento e del Patto della Salute 2014-2016 consente. Va riconosciuto le nuove disposizioni ben si prestano, con i nuovi parametri, per organizzare, sul territorio nazionale, una efficiente medicina territoriale, assistenza ospedaliera, ecc… Ma per il Molise, con i soli 310.000 abitanti, risulta essere deflagrante, riducendo l’ospedale Cardarelli a DEA di I° livello, il San Timoteo di Termoli e il Veneziane di Isernia a ospedali di base, fino all’eliminazione di interi reparti, al punto di non garantire i livelli essenziali di assistenza. L’attuazione del nuovo regolamento deve essere, però, anche l’occasione per risettare, e riprogrammare un nuovo sistema ospedaliero integrato pubblico/privato, senza “guerre di religioni”, individuando “chi”, e “cosa” fare nelle varie struttura pubbliche e/o private esistenti, salvaguardando le “eccellenze”, ridefinendo gli accreditamenti, con le strutture private, per i servizi e le discipline necessarie a completamento del servizio offerto dalle strutture pubbliche, senza duplicazioni. Si dovrà realizzerà un

Il Vietri solo un ambulatorio rebbe stato assolutamente necessario “portare avanti la protesta per la difesa del territorio ma la cittadinanza deve partecipare maggiormente, sostenerci e darci forza, unita e compatta. Larino dovrà avere un ospedale di base che garantisca innanzitutto l’emergenza.” Si è appreso dagli organi di informazione regionale che a distanza di 4 giorni dall’approvazione dell’ODG Venittelli, l’amministrazione Notarangelo ha incontrato, nel chiuso delle stanze, il Direttore sanitario ASREM Pina Arcano, la quale ha fatto capire chiaramente che non vi è alcuna

possibilità che l’ospedale di Larino possa essere riconosciuto come presidio di base. Inoltre, la Dott.ssa Arcano ha confermato che, specie quando il Decreto Balduzzi sarà efficacie, l’ospedale larinese sarà a tutti gli effetti un poliambulatorio, con la perdita del pronto soccorso, che verrà sostituito dal 118 e dalla guardia medica, la definitiva chiusura delle unità operative complesse di chirurgia ed oculistica e l’azzeramento di tutti i posti letto per acuti e con poco meno di 20 posti letto destinati ai singoli reparti di lungodegenza e riabilitazione.

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico Se dall’inizio del mandato non è mai stato facile rintracciare una linea di coerenza tra la proposta in tema di sanità dall’amministrazione (completamente in balia delle scellerate posizioni del comitato Pro Vietri), mentre i provvedimenti dirigenziali e commissariali andavano in tutt’altra direzione, ancora maggiore difficoltà vi è oggi, nel cercare di comprendere quale tipo di protesta per la difesa del territorio viene portata avanti da Notarangelo, da Palmieri e dagli altri membri della giunta delle idee. Purtroppo cari amministratori non basta aggiungere al termine poliambulatorio, l’aggettivo specialistico per tranne in inganno e fare propaganda spicciola nei confronti dei larinesi che ben altro si aspettavano. Larinascita

La politica sta distruggendo la nostra sanità

sistema di assistenza ospedaliera in rete, che unitamente agli investimenti in personale e tecnologie, non può che produrre beneficio economico, facendo crescere la mobilità attiva, diminuire quella passiva, ma soprattutto rispondere al desiderato di ogni cittadino: essere assistito e curato ! La soluzione da adottare dovrà essere calzante, ugualmente, per l’intero territorio molisano, senza pensare di “tutelare” un’area particolare a svantaggio di altre, ma occorre tenere conto esclusivamente delle criticità e peculiarità delle varie aree, e del fondo sanitario disponi bile! Per quanto riguarda il presidio ospedaliero Termoli-Larino del basso Molise, il Presidente Frattura nell’ultimo consiglio comunale di Termoli, senza assumere alcun impegno, ne fare promesse, ha indicato, responsabilizzando gli addetti, come soluzione possibile, per evitare i tagli dei 4 reparti (Ginecologia,Pediatria,Urologia,Otorino), quella di

far crescere: efficienza, produttività, appropriatezza, …Tutti parametri che il Presidente Frattura ha rimarcato essere negativi negli ultimi anni, unitamente all’elevata e crescente mobilità passiva, soprattutto con il vicino Abruzzo, la diminuzione di quella attiva, l’ inappropriatezza dei ricoveri, ecc…. Tutto vero, come però è anche vero che a tali risultati si è giunti dopo che il San Timoteo e il Vietri, unici presidi ospedalieri pubblici presenti nel territorio bassomolisano, per anni hanno subito: riduzione di personale, mancata sostituzione di primari di reparti (Ginecologia, Ortopedia, Oculistica, ….) di eccellenza, chiusura di interi reparti, carenza di investimenti in nuove tecnologie, scarsità di risorse per l’ordinaria manutenzione, ecc… Come esempio per tutti: la chiusura del punto nascita al Vietri, a cui è non stato seguito dal potenziamento, di personale e tecnologie, necessario al

reparto del San Timoteo, unico restante nel basso Molise, col risultato che molte partorienti hanno preferito utilizzare strutture extraregionali (Vasto e San Giovanni Rotondo) facendo crescere la mobilità passiva e diminuire quella attiva che da sempre si registrava nel passato soprattutto dai comuni dell’alta Puglia. Con la nuova programmazione occorre cambiare verso, rimediare gli errori del passato, potenziando il presidio ospedaliero di Termoli, elemento di “frontiera”, indispensabile per ridurre il flusso dei molisani verso le strutture extraregionali, e tornare ad essere attrattivo per cittadini extraregionali dei comuni limitrofi. Tale operazione riveste ancor più oggi priorità assoluta, poiché l’Abruzzo nella programmazione sanitaria, prevede imminenti nuovi investimenti per i reparti esistenti (Ginecologia, Urologia, ecc..), oltre alla realizzazione, con inizio dei lavori a breve, del nuovo ospe-

dale nella vicina Vasto. Risultato prevedibile: il San Timoteo sarà letteralmente “fagocitato”, riducendosi, in pratica, a punto di primo soccorso per quei “malcapitati”, costretti a rivolgersi, che si vedranno “impaccottati” e spediti in altre strutture sanitarie. In tal caso tutti, da oggi, sono consapevoli che 103.000 residenti del basso Molise, solo sulla “carta” resteranno accreditati all’area centrale della programmazione sanitaria regionale, ma in pratica un terzo del Molise andrà a sostenere, con il crescere della mobilità passiva verso l’Abruzzo, la maggior parte delle spese sanitarie del nuovo ospedale di Vasto ! Anche per questo occorrerà intraprendere senza indugio, con le regioni limitrofe, in primis con l’Abruzzo, gli accordi per le aree di confine come previsto nel nuovo Patto della salute 2014-2016 e nella stessa legge Balduzzi, la soluzione che si profila per l’ospedale di Agnone, sembra vada nel verso giusto. Riteniamo però non applicare la tecnica del “carciofo”: accordo per singola area, ma è opportuno individuare tutte le criticità presenti nelle diverse aree di confine e prospettare in un unico accordo le soluzioni ottimali per risolverle nella loro interezza. Si può iniziare per un periodo sperimentale di adottare le forma di collaborazione tra le regioni interessate, non solo per il sistema di emergenza, ma pensare anche ad introdurre elementi di programmazione tesi a realizzare interconnessioni aziendali e interaziendali, senza escludere la possibilità di considerare la mobilità tra le due regioni non solo dei pazienti ma anche degli operatori sanitari. Per giungere ad un risultato positivo, occorre l’unità di intenti e massimo impegno da parte di tutti: politici, amministratori, dirigenti, operatori, comitati, associazioni, …..diversamente il destino del Molise è segnato: fallimento!”. Nota stampa a cura del Comitato San Timoteo



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