tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xi - N° 259 mArtedì 24 NOvembre 2015 - distribuziONe grAtuitA
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Arturo Messere
Per i suoi 70 anni e la lunga e tetragona attività forense. In un clima di festa e di sentita partecipazione, circondato dai valenti collaboratori, dagli amici e dai parenti ha raccolto testimonianze di stima e d’affetto difficilmente riscontrabili. Riconoscenza per la sua profonda umanità e ammirazione per la valentia professionale che lo hanno reso protagonista nelle aule di Tribunale e maestro nell’insegnamento. La Gazzetta del Molise gli assegna con piacere l’Oscar e gli formula sentiti auguri.
IL TAPIRO DEL GIORNO
L’OSCAR DEL GIORNO
restA AggiOrNAtO, seguici ANche su FAcebOOk
Cristiano Di Pietro
Il Tapiro lo assegniamo a Cristiano Di Pietro. E' sceso in campo per cercare di difendere l'assessore Nagni e il cosiddetto Molise di tutti, dopo le polemiche piovute per la disastrosa condotta nel riparto dei fondi per la viabilità. E’ un periodo che non gli dice proprio bene anche perchè non ne azzecca una buona. A partire dai cinghiali, alla caccia e finire, oggi, ai fondi per le strade. E che dire, di quando chiedeva la riduzione dei costi della politica!
IL TRENINO MOLISANO
Ancora treni rotti Diventiamo una barzelletta ma pensiamo alla Metropolitana
servizio a pagina 3 POLITICA
pagina 5
I Dem in campo “Fanelli, perchè non convochi l’assemblea Pd?”
LA POLEMICA
IL CASO
Sanità, oggi a Roma per scrivere l’ultimo atto pagina 2
pagina 2
Ciocca: “Viabilità, Di Pietro ha grossi retropensieri”
TAaglio lto
2
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
24 novembre 2015
Purtroppo per noi molisani, le verifiche trimestrali dei livelli essenziali di assistenza continuano ad avere segno negativo
La Sanità pubblica in caduta libera senza paracadute A cosa servono il Commissario e i Subcommissari straordinari se la stagnazione del debito, la insufficienza dei servizi e la prospettiva del risanamento rimangono incombenti e irrisolti? Sanità molisana: complicata da deficienze organizzative conclamate, da una riorganizzazione della rete ospedaliera ancora “in mente Dei”, dal Piano di rientro in perenne criticità finanziaria (debiti), a differenza di come e di quanto si va evolvendo nelle altre regioni che soffrono dello stesso male: Abruzzo, Campania, Calabria, Lazio, Piemonte, Puglia e Sicilia. Abruzzo e Lazio si vanno liberando del peso del debito e hanno riacceso la lucetta verde nei reparti. Al governo regionale del Molise rimangono due strade: risollevarsi o affossarsi definitivamente. La seconda strada purtroppo prevale sulla prima; i dati delle verifiche ai tavoli di monitoraggio ministeriali continuano col segno negativo. I tycoon della sanità privata intanto da tempo hanno dirizzato le orecchie in attesa degli sviluppi e della possibilità di surrogare la sanità pubblica per fare altri soldi. Tutto sembra andare per il verso a loro conveniente. Il Piano di rientro dal deficit sanitario non decolla e i Tavoli ministeriali continuano imperterriti ad emettere giudizi negativi, i disavanzi a farsi sempre più minacciosi, e il servizio d’assistenza all’utenza sempre più scarso. Cosa ha prodotto il commissariamento e cosa hanno determinato i sub commissari ministeriali se la stagnazione del debito, la insufficienza dei servizi e la prospettiva del risanamento rimangono incombenti e irrisolti? Il Molise è il luogo dei punti interrogativi che alimentano attese e speranze vane. Mai una certezza. Siamo combinati male. Nei rilievi formulati dai Tavoli ministeriali c’è di tutto: il mancato adeguamento del Programma operativo; la mancata adozione del nuovo Piano sanitario regionale; l’adozione, da parte della direzione aziendale dell’Asrem, di provvedimenti in contrasto con il Piano di rientro che denotano un comportamento autonomo non funzionale al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano; il persistere di ritardi nella pro-
L’intervento
Ciocca: “Di Pietro? Solo retropensieri”
grammazione regionale e il progressivo avanzamento strutturale e funzionale degli erogatori privati della sanità; la mancata attuazione, nei modi e nei tempi previsti della riorganizzazione della rete ospedaliera, peraltro più volte ipoteticamente rimodulata; la rete territoriale di assistenza sempre largamente insufficiente. La sanità pubblica è in caduta libera, senza paracadute. E’ stato inoltre rilevato che dai dati sull’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea), sono emerse diverse criticità con particolare riferimento al superamento degli standard di posti letto, all’alto tasso di inappropriatezza delle prestazioni erogate e al mancato rispetto degli standard per l’assistenza domiciliare e semi residenziale. Quadro avvilente, che nessuna bacchetta magica, che la sinistra molisana non s’è fatta scrupolo di
balenare in campagna elettorale, potrà mai modificare. Pertanto, quantunque a ragion veduta sia fonte di polemiche, di contrasti, e di sospetti, prima che l’assistenza e la qualità dei servizi e la sicurezza della rete sanitaria pubblica gli vengano definitivamente meno, al cittadino molisano non rimane che sperare nella sanità privata-convenzionata, ampiamente giustificata dalla incorreggibile sanità pubblica. Questa condizione di disagio sociale, di carenza amministrativa e gestionale lascia supporre che per strutturare una sanità pubblica efficiente e di qualità ci vorranno altri uomini, altre capacità professionali, altro coraggio e senso di responsabilità. Frattanto ci sono tempo e spazio per morire di malasanità. Dardo
CAMPOBASSO. “Non intendo affatto scendere allo stesso livello polemico – e al limite dell’offesa personale – che ha contraddistinto la nota stampa del consigliere Cristiano Di Pietro il quale mi accusa di non aver compreso le motivazioni alla base dell’Apq Viabilità sul quale ho “osato” esprimere la mia posizione critica.” Lo sostiene il consigliere regionale, Salvatore Ciocca. “Nel constatare che il segretario de “Il Molise di Tutti” assume anche il ruolo di avvocato difensore dell’assessore Nagni che di certo non ne ha bisogno, ribadisco – senza polemizzare nemmeno sui retropensieri che affollano il comunicato stampa del collega Di Pietro circa la mia persona e future decisioni che dovrei prendere – che ho contestato le scelte effettuate dall’amico Pierpaolo sin dal gennaio scorso e , a stretto giro, lo stesso mi aveva rassicurato circa la presa in carico – da parte del suo assessorato – della questione Fondovalle del Tappino. Dirò di più: nella nota stampa del 20 gennaio scorso, Nagni mi garantiva che avrebbe organizzato un incontro fra tutti i sindaci dell’area per comprendere al meglio come e dove intervenire. Per quanto riguarda i fondi destinati all’alluvione, i sei milioni di cui il consigliere Di Pietro parla, mi preme specificare che la destinazione degli stessi è stata concertata con i territori sulla base delle priorità e delle emergenze riscontrate e da sanare; la decisione circa l’utilizzo dei fondi, poi, è stata assunta dal presidente Frattura al quale il consigliere Di Pietro potrà – ove mai ne sentisse ancora la necessità – chiedere lumi e spiegazioni. Sono certo che, con il governatore, non utilizzerà né il linguaggio né gli argomenti che ha inteso rivolgere nei miei confronti. Per quanto attiene la chiosa del consigliere Di Pietro, circa il lavoro di squadra, sottolineo che proprio questo è mancato e tale “assenza” ha prodotto i risultati che ho inteso criticare”.
Gli ideatori del progetto spingono sulla Regione Molise
Parco delle Morge, ci vuole la legge CAMPOBASSO. Sulla base di quanto stabilito in occasione dell’incontro tecnico tenuto lo scorso 18 ottobre a Trivento, si trasmette copia della lettera inviata ai Presidenti della Giunta, del Consiglio regionale e per conoscenza a tutti i consiglieri regionali e alla deputazione parlamentare del Molise, nella quale si chiede l’approvazione, entro al fine dell’anno, della proposta di legge regionale per l’istitu-
L’impegno costituirebbe un atto concreto per le aree interne zione del Parco delle Morge Cenozoiche del Molise, proposta incardinata attualmente nella III Commissione Consi-
liare di Palazzo Moffa. Si chiede altresì al Presidente della Giunta Regionale di dare seguito all’impegno preso a riguardo in occasione della conferenza stampa tenuta a Palazzo Vitale lo scorso 25 Gennaio 2015. L’approvazione della proposta di legge regionale, che impegnarebbe finanziariamente la Regione solo nella fase di avvio del progetto e per un importo di appena 100 mila euro,
costituirebbe un atto concreto dopo le sollecitazioni giunte dal Vescovo della Diocesi di Trivento e dalla Caritas Diocesana di Trivento, a tutela delle aree interne della Valle del Trigno e allo scopo di scongiurare il rischio, sempre più preoccupante, della desertificazione sociale, economica e produttiva di un’area strategica sotto l’aspetto ambientale, storico, archeologico, paleontologico, del Molise.
TAaglio lto Coppie celebri: Francesco Boccia e Nunzia De Girolomo. Onorevoli in soccorso del Molise Francesco Boccia è professore di Economia delle Amministrazioni pubbliche ed è parlamentare di sinistra, presidente della commissione Bilancio della Camera, ancorché marito della collega parlamentare Nunzia De Girolamo da Benevento, trasmigratrice politica, in viaggio di andata ritorno in Forza Italia, di recente nominata da Berlusconi coordinatrice del Partito nel Molise. La vedremo spesso a Campobasso, per rimettere in piedi una formazione politica attraversata da sintomi di depressione a seguito della sconfitta elettorale per mano del centrosinistra a guida Frattura. In quella sconfitta ci sarebbero nomi e cognomi da indicare alla De
3 24 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Coppie celebri Francesco Boccia e Nunzia De Girolamo Girolamo tra coloro che hanno mancato di coerenza e di fedeltà, ma siccome sono nomi altisonanti e dal pedigree importante, si preferisce glissare. Anzi rimetterli in circolo, in prima fila. Chiusa parentesi. Tornando all’onorevole Boccia, per fortuita e fortunata coincidenza, anch’egli avrà a che fare col Molise, e spesso lo vedremo a Campobasso, all’università, a capo del Comitato scientifico del Centro di ricerca interdisciplinare su “Governance e public policies”. A titolo gratuito. Il che fa un certo effetto, valutato positivamente. Boccia è di sinistra; De Girolamo di destra. Nel Mo-
lise avranno compiti e obiettivi differenti da realizzare: Boccia “un moderno contenitore di iniziative di ricerca finalizzate ad elaborare analisi e proposte rilevanti per le politiche pubbliche e per i processi di riforma e rinnovamento delle istituzioni” che aiuti il centrosinistra molisano ad uscire da un’azione amministrativa anonima e inconcludente; De Girolamo a sua volta “una riflessione serena” in Forza Italia e una “linea politica che venga da chi vive il territorio”. Vale a dire da chi ha ridotto a brandelli il partito e la sua storia recente. Non una grande idea, diciamolo. Marito e moglie ospiti del Molise avranno compiti e obiettivi differenti da realizzare. Ma col vantaggio di viaggiare insieme, però.
Il treno partito da Roma ieri alle 13.15 si rompe due volte. Uno dei bus sostitutivi prende fuoco
Il viaggio della speranza dell’elettore
Con i fondi cui si è rinuciato per l’autostrada, interventi sulle provinciali e metropolitana leggera Domenica è sempre domenica. Così avrà ben pensato un centinaio di nostri corregionali prima di mettersi sul treno in partenza, poco dopo le tredici, dalla stazione Termini di Roma con destinazione Campobasso. Un pasto frugale, così magari stasera una pizza con gli amici o cavatelli ripassati a casa con la famiglia. Se ci scappa, nel pomeriggio, una passeggiata, si passa a trovare un amico, un aperitivo. Oppure tutti i gol della Serie A che alle sei e venti inizia Novantesimo Minuto. Un libro, il cinema. Un innamorato/a che ti aspetta. Un carico di belle, ma vane, speranze. Partito puntuale, il treno arriva a Cassino e si rompe. Cominciamo bene. Musi lunghi, segnali di muta rassegnazione. Cattivo presagio. Fortunatamente si riesce ad organizzare un convoglio sostitutivo abbastanza in fretta. I sogni di gloria dei molisani in viaggio per il resto della loro domenica non sono ancora andati in malora. Si riparte. Cassino e Venafro distano tra loro una trentina di chilometri mal contati, sufficienti, però, a mettere fuori uso anche il treno sostitutivo. Sembrerebbe uno scherzo, una barzelletta ma purtroppo è tutto vero. Il primo cielo grigio di quest’inizio di inverno accoglie così le maledizioni, gli impro-
peri di coloro che, invece, s’erano messi in viaggio con il cuore aperto a quanto di semplice, e quindi di bellissimo, la vita possa offrire di domenica sera, tornando a casa. Ci sarà
qualcuno che ci odia, in quanto molisani, lassù; ma anche quaggiù, avranno pensato. E questo qualcuno prende vagonate di euro al mese perche le nostre vite restino al passo con una condizione quantomeno de-
corosa, piuttosto che marciare spedite, ma con il passo del gambero. Questo qualcuno molti di quelli appiedati per due volte lo avranno anche, incolpevolmente, votato. Bisognerebbe che una volta a casa ci vadano a parlare. O approfittare per due chiacchiere, quando lo si incontra; placido e sereno, per strada, con aria incredibilmente fiera e solenne. Purtroppo, però, prima di arrivare a casa ce ne vorrà ancora, per i nostri corregionali - viaggiatori - elettori. Smistata su due bus la (non più) allegra compagnia riparte per la terza tappa del loro personale viaggio della speranza. Ma nella man-
ciata di chilometri che separano Venafro da Isernia il destino beffardo e l’incompetenza, arrogante e colpevole, di chi amministra le nostre vite battono un altro colpo. Ad uno dei due autobus prende fuoco il motore. Letteralmente. Ormai è buio da un pezzo. Sulla strada e nel cuore di chi è in mezzo alla strada. Molti hanno la possibilità di chiamare qualche amico, un familiare. Il quale metterà fine ad una domenica d’inferno con un salvifico passaggio. Ma a molti altri che, per un motivo o per l’altro, questa fortuna non l’hanno avuta è toccato di aspettare il treno in arrivo da Napoli che, alle 20.30, li porterà a Campobasso una buona oretta dopo. Giusto in tempo per prendere due Malox, accanirsi con una vittima sacrificale ed innocente (l’arbitro, il vicino, la suocera, l’Isis) e cercare di dimenticare com’è la vita del molisano - viaggiatore - elettore ai tempi della nostra politica. Come nota a margine vi ricordiamo che con i milioni che non si sono usati per l’autostrada si metterà mano alle provinciali (e ci mancherebbe), ma senza intervenire sulla disastratissima Fondo Valle del Tappino, e si costruirà la metropolitana leggera tra Campobasso - Matrice - Boiano. Niente raddoppio della statale per Roma, nessun investimento sulla stessa tratta ferroviaria. Caro cittadino - viaggiatore elettore, pensaci su per un po’. Quando ti sarai calmato.
TAaglio lto
4
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
24 novembre 2015
Campobasso in chiaroscuro
La città, i graffitari, il suo imbruttimento e l’indignazione a seconda dei casi
La scala dei valori determina ciò che vale o non vale. La scala dei valori è una convenzione. In base alla quale se l’esercito notturno degli imbrattatori della città sporca un muro esterno della dismessa chiesa romanica di San Giorgio, diventa un grave delitto all’estetica, alla storia, all’arte, alla fede (?); s’invocano le Forze dell’Ordine; si condanna l’amministrazione comunale e il sistema di controllo del territorio; se invece imbratta le cantonate della città, è un esercizio di libera espressione. Dinanzi a questo divergente modo di reagire e di pensare abbiamo non poche riserve sul concetto di valore e sulla reattività di taluni ambiti cittadini, soprattutto quelli che allo sgorbio inflitto alla chiesa hanno gridato allo scandalo, mentre sull’obbrobrio di una intera città insozzata, scribacchiata, graffiata, divelta e martellata non hanno
occhi per vedere né lingua per parlare. Noi della Gazzetta del Molise l’abbiamo scritto e lo ripetiamo, facendo aggio al mestiere di operatori dell’informazione, oltre che di cittadini con un livello di sensibilità estetica, morale e culturale che consente di giudicare improprio, deplorevole, inammissibile,
Quattro Bandi, per complessivi 23 milioni di euro, destinati a investimenti e all’insediamento dei giovani. Il Piano di sviluppo rurale (Psr) del Molise entra nella fase operativa con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. Uno strumento hanno commentato il Governatore, Paolo Frattura, e l’assessore alle Politiche agricole, Vittorino Facciolla durante una conferenza stampa - che ha ricevuto riconoscimenti e apprezzamenti da parte degli addetti ai lavori. “Efficienza, tempistica, modalità. Sono i punti di forza - ha detto Frattura - che caratterizzano questa nuova fase della programmazione regionale in un settore importante e strategico per il Molise”. La tempistica per ciascun Bando, tutti con modalità aperte - ha spiegato - è di tre mesi e mezzo. “Questo significa dare immediatezza, non solo nella predisposizione delle domande, ma anche nella valutazione delle stesse e nella definizione delle graduatorie. A fronte di due anni e mezzo di rigore - ha aggiunto Frattura - finalmente possiamo cominciare a parlare in positivo di investimenti, opportunità e di attrazione per la nostra regione”. “Un Piano ambizioso - ha sottolineato Facciolla - pensato per progettualità d’insieme, destinato a chi vuole fare agricoltura e che scoraggia chi pensa, in maniera furba, di ottenere le risorse per poi fare altro”. In Molise vi sono 26.272 aziende agricole, con una diminuzione pari a -16,7% nel periodo intercensuario e che ha colpito soprattutto la montagna interna (-27%). Le aziende sono distribuite su una superficie totale di 218.443 ha. Delle aziende censite oltre 4.000 sono quelle zootecniche, il settore che ha subito la maggiore contrazione
condannabile la violazione delle pietre trecentesche della chiesa di S. Giorgio ai Monti, al pari dell’altrettanto improprio, deplorevole, inammissibile, condannabile stupro visivo degli scarabocchi che hanno ridotto le cantonate cittadine un campionario di stupidità, di violenza culturale, di anarchia. In pieno corso
Vittorio Emanuele da mesi campeggia sulla carreggiata un messaggio vergato con vernice bianca indelebile di un innamorato disposto ad attendere tutta la vita che la donna dei suoi sogni si decida a prenderlo in considerazione. Purtroppo, saremo destinati ad attendere tutta la vita che l’amministrazione comunale si decida a restituire al Corso un minimo della dignità compromessa. Ciò che non è accettabile è che in taluni ambienti, dinanzi a questo massacro che dura da anni, si reagisca in modo differente. Si levano gli scudi per l’offesa estetica alla chiesa di S. Giorgio; si resta indifferenti a quant’altro d’improvvido, d’improprio e di deplorevole sporchi, macchi, offenda la città. Purtroppo non è finita. I graffitari continueranno nella loro maniacale missione di insozzamento; l’amministrazione comunale non si curerà in nessun
modo di mettere freno e i controlli sul territorio saranno come sempre volti ad altri problemi e ad altri pericoli. Al degrado estetico creato dalla mania incontenibile di sporcare tutto ciò ch’è intonso (non si salvano le vetrine e le serrande dei negozi, i portoni e qualunque spazio di qualunque natura si presinti disponibile) va aggiunto il fenomeno delle affissioni abusive che, vista la piega che ha preso, sta diventando il dato anarcoide di maggiore rilevanza nell’abbassare il decoro della città. Oltre ad essere un ulteriore esercizio abusivo d’imbruttimento, è una palese evasione della tassa d’affissione: due reati in uno. Per i quali non ci sono stati e non ci saranno lamenti, né proteste e tantomeno interventi. Ma tolleranza e compiacenza. E il peggio deve ancora venire. Dardo
“Piano rurale, bandi per 23 milioni di euro” Il documento è stato presentato dal presidente Frattura e l’assessore Facciolla
In Molise vi sono 26.200 aziende agricole Sono diminuite del 17% proprio in zona interna nel corso del decennio 2000-2010. Nel complesso il sistema produttivo regionale presenta un’elevata frammentazione e polverizzazione del tessuto imprenditoriale11
. Le SAU sono pari a 197.517 Ha (-8% rispetto al censimento del 2000), coltivata prevalentemente a seminativi (72%), mentre il restante è occupato prevalentemente
da prati permanenti e pascoli. La superficie agricola biologica nel 2010 era pari a 4.810 ha distribuita su 190 aziende (0,7% del totale).
Piano Garanzia Giovani, se ci pensa Pillarella Nell’ultima seduta della Giunta Regionale è stata approvata la rimodulazione del Piano Garanzia Giovani predisposta dal coordinatore del Programma, Ing. Massimo Pillarella, incrementando da 200 mila a 500 mila euro gli stanziamenti sul Bonus Assunzionale erogato direttamente dall’INPS per le imprese che stipulano contratti per giovani fino a 29 anni. “Pur con tutti i limiti ascrivibili ad un Piano Europeo che mira ad innalzare l’occupabilità stimolando i giovani a riprendere un corso di studio per accedere ad un diploma - sostiene l’assessroe Michele Petraroia - a partecipare a opportunità formative, a riavviare e concludere gli studi universitari, ad avvicinarsi al mercato del
lavoro con esperienze di tirocinio o di apprendistato, è indubbio che GARANZIA GIOVANI rappresenta un’occasione positiva per i giovani NEET del Molise. Non mancano i problemi quali i tempi di pagamento da parte dell’INPS o difficoltà burocratiche legate alla gestione delle procedure, come non mancano le delusioni di chi ha confuso questo Programma con il diritto ad accedere ad un lavoro stabile e sicuro. Ma pur comprendendo i limiti del Piano Europeo Garanzia Giovani si può affermare che grazie a questo provvedimento ci saranno 3 mila NEET della nostra regione che saranno coinvolti in una delle misure predisposte”.
TAaglio lto
5 24 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Domande retoriche che non avranno mai risposta Se alla Regione ci fosse un’opposizione cosciente del proprio ruolo di controllo, non sarebbe comodo per la maggioranza gestire a scatola chiusa i progetti europei di cui, per molti aspetti, non si conoscono gli obiettivi e, soprattutto, le risultanze. Per lo più sono progetti dai titoli complessi, in lingua inglese, che fanno esotismo e tendenza, e per menti poco aduse alle lingue straniere, quali quelle della maggioranza dei consiglieri regionali, un ulteriore ostacolo ad interessarsi ai contenuti e agli scopi per cui i progetti dai titoli esotici sono stati finanziati. Ne abbiamo scritto e parlato sollecitando che al cittadino molisano, di questi progetti, fossero detti l’origine, lo sviluppo, la conclusione e, soprattutto, gli effetti pratici, e a vantaggio di chi. Del progetto europeo ClustArs, a valere sul programma Cip, nell’ambito dell’iniziativa “Towards World-Class Clusters - Promoting Cluster Excellence” (pieghiamoci all’inglese! – ndr), nella determinazione del direttore generale della Regione Molise, la facente funzioni Marinella D’Innocenzo, l’unico vantaggio rinvenibile è quello a favore del dott. Giuseppe Cutillo, con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, in veste di “project financial assistant”. Contratto (numero 162/Co.Co.Co di repertorio) che il dott. Giuseppe Cutillo ha sottoscritto il primo dicembre 2014,con scadenza il 20 novembre 2015. Occhio alle date: il 17 novembre dello stesso mese, il Direttore del Servizio competitività dei sistemi produttivi, sviluppo delle attività industriali ed estrattive e politiche della concorrenza, ha comunicato che “la fine delle attività operative del progetto ClustArs, programmata per settembre/ottobre 2015, su richiesta del Lead Partner, e in accordo con tutto il partenariato, era stata posticipata a dicembre 2015”. Pertanto era necessario “prorogare a quella data il contratto di collaborazione coordinata e continuativa per l’incarico di project financial assistant conferito al dott. Giuseppe Cutillo”, in modo da poter “correttamente procedere alla chiusura delle attività progettuali” che, come detto, sarebbero dovute concludersi entro settembre/ottobre e, se tutto filerà liscio, si
L’intervento Il piano infrastrutturale per la viabilità , appena varato da questo governo regionale, assegna alla provincia di Isernia solamente nove dei cento milioni di euro complessivi previsti. E’ evidente come , anche in questo caso , l’attribuzione dei fondi sia assolutamente sperequata e penalizzi ulteriormente la provincia di Isernia. Magari sarebbe stato preferibile individuare come priorità l’elettrificazione della tratta ferroviaria di Isernia – Venafro , che consentirebbe di percorrere Isernia Roma in circa un ‘ ora e un quarto, piuttosto che puntare sulla metropolitana leggera. Le politiche sanitarie stanno di fatto sancendo la chiusura degli ospedali e creano gravi disagi , quotidianamente , ai cittadini e allo stesso personale medico e paramedico che non viene
Il progetto europeo ClustArs a valere sul programma Cip, nell’ambito dell’iniziativa “Towards World-Class Clusters – Promoting Cluster Excellence”, a cosa serve e a vantaggio di chi?
Dalla determinazione del direttore generale della Regione Molise, la facente funzioni Marinella D’Innocenzo, l’unico vantaggio rinvenibile è del project financial assistant concluderanno a fine anno. Ora, e ancora una volta, va ribadito che l’istituto della proroga è disciplinato dalla legge che lo rende in tutta la sua eccezionalità e possibile solo con motivazioni esplicite e dimostrate. Cosa, questa, che in questa circostanza come nelle altre non è stata mai soddisfatta. Quasi fosse, invece, una routine, una formalità cui dare nessuna importanza. La D’Innocenzo è stata alla prassi. Infatti, nella determina del 17 novembre s’è limitata a prendere atto della richiesta di proroga e di concederla senza alcun approfondimento delle cause e delle motivazioni che l’avrebbero generata. Na-
turalmente, del progetto europeo ClustArs a valere sul programma Cip, nell’ambito dell’iniziativa “Towards World-Class Clusters - Promoting Cluster Excellence” nessun accenno, nessun richiamo, nessun collegamento allo stato dell’arte e, quindi, della effettiva necessità che il dott. Cutillo si dovesse avvalere di un altro mese e mezzo di contratto. Cosa sia il progetto, quali obiettivi persegue, quali apporti è in grado di determinare in favore della collettività molisana è un mistero, e resterà un mistero anche per colpa dell’opposizione che vegeta a Palazzo Moffa. Quale sia la funzione del “project financial assistant” e
in cosa consista la sua opera, anche queste sono un mistero e resteranno tali. Presumiamo siano attività importanti se per arrivare ad individuare il dott. Cutillo la Regione ha dovuto ricorrere all’opera selettiva (remunerata eccome!!!) del Formez. Ma è doveroso che quelle attività importanti non restino occluse al cittadino molisano che paga le tasse, con le quali si ristorano a centinaia di migliaia di euro i direttori generali e tutto l’ambaradan che gira intono ai progetti europei. Dardo
Fanelli, perchè non convochi l’Assemblea del Pd? Sui problemi della regione, non è dato sapere il pensiero e la posizione del partito messo nelle condizioni di poter operare. Le politiche industriali hanno prodotto migliaia di disoccupati ed il mancato pagamento dei crediti alle imprese che hanno operato nella ricostruzione, ha messo in ginocchio numerose imprese di costruzioni che , già drammatica-
mente colpite dalla crisi del settore, stanno fallendo. La delibera di presidenza del consiglio regionale del 15 ottobre 2015 che , di fatto , reintroduce i vitalizi, toglie , anteponendo logiche di casta , risorse
importanti al territorio. Al di la di sterili proclami ancora non vi è la presentazione e la conseguente discussione in consiglio regionale di una legge elettorale che dia la giusta rappresentanza territoriale a questo territorio già fortemente penalizzato. Su questi aspetti che incarnano i reali problemi dei cittadini il PD Molise non solo non è presente ma non è dato sapere neanche quale sia la sua posizione. Il Decreto Del Rio e la riforma del titolo quinto della costituzione cancelleranno comunque le Provincie. Le stesse che magari, in termini di sussidiarietà , sarebbe stato opportuno preservare procedendo invece alla realizzazione della macroregioni, visto la fallimentare esperienza dell’ attuale regionalismo che ha prodotto solamente sperpero disservizi e deficit. La bozza di de-
creto che prevedeva l’accorpamento e la conseguente soppressione di 23 prefetture ha subito una battuta d’arresto in virtù di un’azione corale di numerosi onorevoli appartenenti a diversi schieramenti politici. Pertanto, segretario Micaela Fanelli non tenti di dimostrare la propria esistenza in vita assegnandosi risultati non certo a Lei attribuibili, sia piuttosto realmente presente sul territorio facendosi carico e portavoce dei veri problemi che sono presenti su di esso. Magari cominci a farlo proprio discutendo degli stessi nell’Assemblea del partito che ostinatamente si rifiuta di convocare. Stefano Buono Presidente Molise Democratico Giuseppe Laurelli Vice- Presidente Molise Democratico
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
6
Campobasso
24 novembre 2015
Festa dell’albero, ottima riuscita La manifestazione si è avuta alla scuola “Scarano” di Campobasso grazie a Fare Verde CAMPOBASSO. Bellissima Festa dell’Albero, promossa dal Circolo “Nicola Scarano” di via Crispi, con la collaborazione di Fare Verde. L’intera scolaresca della Materna e della Primaria si è raccolta sul piazzale con centinaia di genitori, per canti e balli in onore degli amici alberi, preparati in maniera ec-
cellente dal corpo docente della scuola. A seguire sono state messe a dimora due bellissime Querce Rosse nel giardino della scuola, una delle aree verdi più belle ed importanti della città. Da oggi, con due meravigliosi alberi in più, siamo tutti un pò più ricchi !
L’intervento
Roccavivara, l’amministrazione per la privatizzazione dell’acqua
nota di “Roccavivara Oltre” Ancora un no. Ancora una proposta respinta. Anche di fronte alla richiesta di modificare lo statuto per la difesa dell’acqua come bene pubblico, il gruppo consiliare di maggioranza ha alzato un muro al gruppo di minoranza “Roccavivara Oltre”. Questo, in estrema sintesi, è successo mercoledì scorso nell’ultima seduta di consiglio comunale a Roccavivara. Uno dei punti all’ordine del giorno riguardava la proposta di delibera comunale (presentata dal gruppo di minoranza “Roccavivara Oltre”) che impegnasse la vigente commissione per i regolamenti a discutere l’inserimento nello statuto comunale di un articolo con cui potere riconoscere il diritto umano all’acqua, lo status dell’acqua come bene pubblico ed il servizio idrico integrato come servizio locale privo di rilevanza economica. Inoltre, si era chiesta la convocazione di un consiglio comunale in adunanza “aperta” (come prevede l’art. 29 del vigente Regolamento del Consiglio comunale), che permettesse di portare in audizione rappresentanze istituzionali ed esperti sul tema. Il comune di Roccavivara ha già aderito all’EGAM nel mese di luglio e già in quella occasione i consiglieri di minoranza proposero di sospendere la votazione, approfondire il tema, effettuare assemblee pubbliche informative coi cittadini, e successivamente riconvocare un assise comunale per esprimere la propria adesione o meno all’EGAM, il tutto al termine di un processo partecipato e maturativo per la collettività. Anche in quella circostanza, tuttavia, la maggioranza preferì accettare su-
pinamente ed in maniera superficiale direttive sovra-comunali, senza coinvolgere minimamente i cittadini. In tutto il processo di legiferazione che ha interessato la gestione dei servizi idrici (cioè dallo Sblocca-Italia fino all’EGAM), il ruolo degli enti locali ha avuto bassa rilevanza: i consigli comunali sono stati esautorati della loro autonomia e capacità di valutazione. Inserire nel proprio statuto una norma a difesa dell’acqua avrebbe significato in aggiunta anche rivendicare l’indipendenza che meritano piccole realtà molte volte dimenticate. Gli esponenti della maggioranza hanno bocciato la proposta sostanzialmente perché ritenevano questa deliberazione inutile e sullo stesso dicono di avere già fatto quanto possibile nell’ottica della difesa del principio di acqua pubblica: a riprova di quanto il tema sia “sentito” da questi amministratori, basta dire che nel 2011 lo stesso movimento politico che amministra adesso, propose e votò una delibera molto simile a quella per cui si sono opposti mercoledì, con la differenza che quella delibera non fu mai attuata e ad oggi, dopo 4 anni, nello statuto comunale non c’è traccia di un tema pubblico così importante come la gestione dell’acqua. Invece i cittadini del comune di Roccavivara, così come i cittadini di tutti i comuni, meriterebbero di essere tutelati da una norma inserita in ogni statuto comunale, se mai un giorno i loro amministratori volessero dare in pasto l’acqua pubblica a logiche privatistiche di mercato; si può ben capire, quindi, che non si tratta di un tema e di un provvedimento “velleitario”, ma sostanziale, e che metterebbe al riparo i cittadini da future prese di posizioni e scelte affrettate, perché neanche
l’amministratore più scellerato potrebbe andare contro i principi contenuti nello statuto comunale. I motivi addotti quindi paiono specchietti per allodole: il sospetto, molto fondato ed in alcuni momenti dichiarato, è che dietro questi NO alle proposte di una minoranza così attiva, ci siano semplicemente le solite regole ipocrite di una politica basata sul dominio, sul rifiuto a priori di ogni proposta che venga da altri, sull’arroganza della propria posizione di maggioranza numerica, sulla denigrazione di ogni idea di partecipazione popolare, sull’unica volontà di “mettere il cappello” su ogni situazione per affermare chissà quale potere... E si continua nell’autoritarismo: NO alla ripresa dei consigli comunali, NO alla trattazione di un tema importante come l’adesione all’EGAM in maniera “aperta” coinvolgendo i cittadini, e NO alla modifica dello statuto comunale. Questa volta però, in campo c’è un gruppo che cerca altro dalla sua attività politica; “Roccavivara Oltre”, con gli strumenti che il ruolo di minoranza gli assegna, gioca per il bene della comunità, è pronta a cambiare schema, è pronta a passare la palla, ha già in mente modi e tempi per mettere a completa disposizione di tutti il lavoro fatto fino ad ora su questi ed altri temi, ed è soprattutto pronto a rinunciare alle medaglie. Il tempo della politica delle bandierine da piazzare e della politica del bianco o nero non dovrebbe esistere più, le forze andrebbero concentrate solo sull’analisi dei problemi e sulla ricerca di soluzioni. Mai da soli però, sempre coinvolgendo i cittadini nei processi decisionali.
I giovani contro la violenza di genere Come prevenire ed intervenire sul fenomeno della violenza di genere “…Ma da queste profonde ferite nasceranno farfalle libere”. È proprio dalla frase di Alda Merini che l’Istituto Comprensivo “R. Capriglione” di Santa Croce di Magliano (Cb) vuole partire, per poter dire, ancora una volta, tuteliamo le donne vittime di violenza. Il giorno 28 novembre 2015, a partire dalle ore 10:30 presso il Liceo Scientifico Statale di Santa Croce di Magliano, il dirigente Scolastico, prof.ssa Angela Maria Tosto, ha organizzato un conve-
gno per discutere sulla tematica. Ad intervenire saranno la dr.ssa Maria Antonietta Craspsi, Presidente dell’Ass.ne Penelope, e la dr.ssa Maria Grazia La Selva, Presidente dell’ass.ne LiberaLuna Onlus. In occasione di questa importante giornata, sarà presente anche la Consigliera della Pari Opportunità della Regione Molise, la dr.ssa Giuditta Lembo, la quale esporrà il fenomeno della violenza di genere e gli interventi di sostegno sul nostro territorio. La Consigliera ha sempre mo-
strato grande sensibilità alla tematica e pronta ad intervenire per contrastare tale fenomeno. Gli interventi saranno focalizzati nel prendere in considerazione la tematica della violenza sotto diversi punti di vista. Dal punto di vista piscologico, la dr.ssa Silvia Giovannitti, psicologa dell’Ass.ne LiberaLuna Onlus, discuterà sulla dinamica relazionale nel ciclo della violenza e sulle conseguenze psicologiche delle donne. Dal punto di vista sociale, la dr.ssa Rossella
Pasquale, Assistente Sociale dell’Ass.ne LiberaLuna Onlus, affronterà la tematica dal punto di vista della richiesta di aiuto, e più specificatamente su come assistere e programmare una forma di sostegno alla donna. Presente al convegno anche l’E.I.P._Ecole Instrument de Paix_, Associazione non governativa Scuola Strumento di Pace. Il dibattito sarà moderato dalla prof.ssa Rachele Porrazzo. Come registrano i dati Istat il fenomeno della violenza, pur-
troppo, è sempre più in aumento. Le percentuali sono aumentate anche nella nostra piccola Regione. Ecco quindi che l’obiettivo primario delle Ass.ni presenti sul territorio, è quello creare una rete di interventi che possano affiancare e sostenere materialmente queste donne: per fare ciò si necessita, non solo di una grande sensibilizzazione tra i giovani, ma soprattutto di un buon supporto istituzionale. In Molise, e con i giovani, si può dire: stop alla violenza!
Campobasso
7 24 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
A piccoli passi il Campobasso sta recuperando posizioni e autostima
Per fortuna che Favo c’è Solo una discutibile decisione del guardalinee ha tolto la vittoria ai rossoblù a Fano di Gennaro Ventresca L’affetto non si consuma. Lo hanno testimoniato quei giovani che con sciarpe e bandiere si sono recati a Fano, per stare vicini alla loro squadra più che ai loro ragazzi, con i quali in settimana avevano ingaggiato un polemico duello dialettico. Loro, i ragazzi con la blusa rossoblù, si sono riscattati. Per l’orgoglio più che per le parole. E sono andati vicinissimi a una vittoria che per certi versi stava ricalcando quella di San Benedetto del campionato passato. In cui toccò a capitan Minadeo vestirsi dei panni del fustigatore marchigiano, con un tocco tanto facile quanto micidiale. Domenica, a Fano, era stato Valentini, il nostro metronomo, a deporre la palla in rete, a tempo quasi scaduto. Ma il guardalinee ha fatto il fenomeno e s’è inventato un fuorigioco che non c’era. Lasciando l’8 a bocca asciutta e la nostra squadra con un solo punto in mano, benchè ne meritasse tre. In tre partite Favo ha messo insieme altrettanti pareggi, due dei quali acciuffati nel finale, in ri-
monta. Poca roba per la classifica, tanta per il morale e per il futuro. Campobasso più logico in campo, schierato con quattro centrocampisti e con una difesa più attenta, in cui i due giovani esterni (Corbo e Raho) sono stati più giudiziosi dei due esperti centrali (Gattari e Ferrani). Come è stato testimoniato dall’assurdo rigore provocato da Ferrani che dopo due consecutivi avvertimenti ar-
bitrali, sugli sviluppi di un angolo, ha travolto sotto lo sguardo attento del direttore di gara un avversario che, tra l’altro, era anche lontanissimo dalla porta, presidiata a pieno organico. Va spiegato che il guardalinee sotto la tribuna ha visto un inesistente fuorigioco di Valentini che aveva spedito in rete, in maniera sporca, una incerta ribattuta dell’esperto portiere locale Ginestra.
Così il risultato è rimasto inchiodato sul pareggio che aggiunge solo un punto alla nostra scarna classifica, ma fortifica l’autostima dei nostri ragazzi. C’è chi ama andare alla ricerca delle sfumature. Per questo non gli sarà sfuggito che il gol dei nostri è stato preparato e realizzato da due giocatori giunti dalla panchina (Fiore ha tirato e Bucchi ha segnato sulla ribattuta). Quella
stessa schiera di cronisti è altresì abituata, in questi casi, a incensare il mister “che ha avuto fiuto”, verosimilmente usa prendersela con il medesimo allenatore quando il portiere commette un clamoroso errore. E’ estenuante amare il doppio. Per un tifoso dei colori rossoblù e rossoneri come chi firma questa nota sono giorni dispari. Le mie due squadre del cuore mi stanno dando tormenti mai provati: in genere quando steccava il Milan c’erano gli acuti rossoblù a consolarmi. E, viceversa. Oggi no, il cielo è grigio. FINALINO. Prima di tornare sul mercato farà bene Tonino Minadeo a valutare meglio l’attuale organico. La fretta porta spesso a commettere errori grossolani. Spendere altri soldi che potrebbero far comodo l’anno prossimo non mi pare una idea brillante. Ecco perchè suggerisco di ragionarci su, dando al saggio Favo il tempo di lavorare per conferire ulteriore equilibrio alla squadra. Un equilibrio che si è materializzato a Fano, là dove la squadra di alta classifica è sembrata la nostra.
I progressi strani o finti del Calcio di sergio genovese Quando la gente si allinea e si omologa il giorno dopo una disgrazia, resto sempre un po’ perplesso. Sostanziare le proprie idee nell’immediatezza di un evento sconvolgente come quello dei terribili attacchi terroristici di Parigi, ( in ordine di cronaca) può apparire una reazione istintiva e in parte scenografica. Chi ha cantato in questi giorni la Marsigliese con gli occhi chiusi e la mano sul petto ( cioè tutti) teoricamente ha voluto evidenziare di conoscere il primato di una infinità di valori. In qualsiasi stadio o campo sportivo periferico, unanime è stato lo sdegno per gli episodi straordinariamente amplificati dalle fonti di comunicazione. Il canto, impostato dalle ugole e dalla mimica, non ha escluso nessuno. Atleti, dirigenti e tifosi. Peccato che solo qualche secondo dopo, abbiamo visto diversi calciatori prendersi a pugni e mettere in campo ogni gradiente di simulazione, tifosi teppisti scontrarsi con la Polizia, qualche partita rinviata per incidenti ( in Grecia) e, pensate, una scazzottata generale
sulle tribune dopo un incontro di calcio della categoria “Pulcini”. A corredare il tutto anche la esibizione canora e dialettica del Presidente Tavecchio, cioè colui che quando deve affrontare tematiche di carattere sociale fa ribollire le comunità intere per la incredulità che genera, con il suo esprimersi. Il quadro è sintomatico, ma nessuno, mi sembra, lo affronta per fare in modo che certe ipocrisie, così palesi, vengano rimosse. Cambiando argomento ma non troppo, con una certa sorpresa ho potuto verificare che la scorsa settimana il gruppo storico dei tifosi del Campobasso, ha reso ufficiale un documento con il quale è stata messa in evidenza la non colpevolezza della Società per i risultati deludenti della squadra, ascrivibili esclusivamente ai calciatori. Vista dal di fuori sembrerebbe una pubblicità progresso. Un invito alla calma e un riconoscimento con rendita di garanzia per chi è dietro alla scrivania ma ha deciso le sorti scegliendo allenatori, calciatori e profili organizzativi. Questo salto
culturale non lo avrei previsto. A quindici punti di distanza dalla prima in classifica, gli Smoked, esonerano la Società da qualsiasi responsabilità. A Molinari, Berardo, Capone, starà ribollendo il sangue. Ricordo che dopo la partita con il Sora ( spareggio per andare in serie C1 inizio anni duemila) persa per un calcio di rigore dopo un campionato spettacolare, il Presidente Berardo fu asserragliato fino a tarda sera. Non credo che in quella occasione, gli Smoked gli abbiano dato clemenza e fiori da portare a casa alla Signora. Ora il salto di qualità ! Se fosse autentico, sarebbe da consegnare agli esperti di sociologia sportiva. Qualcuno dice che collaborando con la Società il gruppo ha inteso salvare anche se stesso. Se fosse così staremmo al punto solito: quello del non ritorno e del prossimo coro collettivo con tanto di mano sul petto…
Giornata della legalità Legalità, in Molise ci piace! Mercoledì 25 novembre arriva la Giornata della Legalità, appuntamento annuale di Confcommercio, incentrata sulle attività criminali che gravano sulle imprese del terziario di mercato. La giornata di mobilitazione si aprirà alle ore 10,30 con l’intervento in diretta streaming del Presidente Confcommercio Carlo Sangalli che darà avvio a tutte le iniziative locali e che si potrà seguire presso la sede regionale della Confcommercio Molise. Nel corso del collegamento, che prevede anche gli interventi del Ministro dell’In-
terno, Angelino Alfano, e del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, sarà presentata l’indagine di Confcommercio, svolta in collaborazione con GfK EurisKo, che analizzerà le trasformazioni dei fenomeni criminali negli ultimi anni. A partire dalle ore 15,00 si svolgerà presso la sede di Campobasso in C.da Colle delle Api Z.I., il convegno sul tema “Legalità, in Molise ci Piace!”, per denunciare i danni che l’illegalità e i fenomeni criminali arrecano alle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, con la
partecipazione delle forze dell’ordine della regione. L’Ordine degli Avvocati e l’Ordine dei Consulenti del Lavoro del Molise insieme alla Confcommercio Molise affronteranno il tema della Legalità con interventi qualificati dell’Avv. Demetrio Rivellino (Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Campobasso), del Dott. Galileo Casimiro (Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Campobasso), del Vice Prefetto Vicario di Campobasso Pierpaolo Pigliacelli, del Capitano Roberto Cocca (Guar-
dia di Finanza della Compagnia di Campobasso) e del Dott. Vincenzo Lena (Esperto di Sicurezza e Crimini informatici). Alle ore 16,30 è previsto il momento di dibattito, a cui seguiranno le conclusioni del convegno. Sono invitati a partecipare tutti gli associati e operatori economici della Regione Molise. La partecipazione all’evento da diritto al riconoscimento dei crediti necessari per la FCO.
8
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
24 novembre 2015
Pasquale Di Lena e Franco Valente soci onorari dell’Onav Molise per la promozione del territorio
TAaglio lto
L’Organizzazione assaggiatori vino ha inteso premiare quanti si impegnano per valorizzare il Molise
“Un premio Onav a me e a Valente per la cultura e il vino” di Pasquale Di Lena
e delle aziende della nostra Regione.
E’ con immenso piacere che ti comunico, la decisione del Consiglio regionale dell’ONAV, di attribuirti la tessera di “Amico ONAV”, in virtù del tuo instancabile impegno nella valorizzazione e comunicazione del Vino Molisano, che fa della tua persona la figura più rappresentativa nel campo della comunicazione del Territorio. La Tessera ti verrà consegnata dal nostro presidente Nazionale Vito Intini, sabato 21 novembre presso “La Piana dei Mulini”. E’ con queste belle parole che la brava e gentile Delegata Onav Molise, Carla Iorio, ha voluto comunicarmi la decisione, sua e del Consiglio direttivo, di un riconoscimento che mi onora particolarmente, visto che arriva da un mondo, quello del vino, che ho vissuto con grande intensità; dalla più antica associazione di assaggiatori, nata 65 anni fa a Asti, che, nel Molise, è cresciuta con il sorriso della sua instancabile Delegata e la passione dei suoi soci, ed è sempre più una realtà importante, quella che, insieme con altre associazioni similari, ha dato un suo personale contributo alla crescita dell’immagine dei vini
Personalmente mi onora anche il fatto che questo riconoscimento inaspettato viene dal cuore e dalla mente di molisani come me e che, con me, l’ha avuto un personaggio del Molise, l’Architetto Franco Valente. Non nascondo la commozione che la lettura della e-mail di Carla mi ha dato ed è per questo che ieri sera ho fatto l’impossibile per arrivare - in quel luogo a me caro che è la Piana dei Mulini - in tempo a ritirarlo e cogliere, così, l’occasione di stringere la mano e abbracciare il Presidente Nazionale Vito Intini; ringraziare i componenti del Consiglio direttivo regionale e, con loro, Carla Iorio e Mario Stasi, e, inoltre, salutare tutti i soci presenti, vecchi e nuovi. Dell’interessante e molto articolato intervento del Presidente Intini riporto un passaggio che merita di essere sottolineato per la sua importanza e attualità “Il vino, questa straordinaria fonte di cultura che, da millenni, accompagna l’uomo e che, in questi ultimi anni, registra un calo dei consumi preoccupante, ha bisogno dell’unità del mondo
del vino e un suo più stretto rapporto con i consumatori, soprattutto i giovani, può recuperare la centralità del suo ruolo”. Quel vino che a me ha dato, grazie all’Enoteca Italiana di Siena, tutte le più grandi soddisfazioni avute nel corso della mia attività professionale. Riconoscimenti importati, quale membro della prestigiosa Accademia della Vite e del Vino; del “Gruppo de gusto” e di socio onorario della Stampa estera in Italia; Socio onorario dell’AIS Nazionale, l’altra associazione di assaggiatori di vino; premi come giornalista del vino e della Stampa Agricola; componente, per due legislature, del Comitato nazionale per il riconoscimento e la valorizzazione dei Vini a d.o.; ideatore e/o promotore di tanti progetti di successo come Vino e Turismo; Vino e Arte, Vino e Sport, Vino e Alimenta-
zione, Vino e Moda; Vino e Donne; Vino è; Vino e Giovani; l’Associazione Nazionale Città del Vino e, poi, di quella dell’Olio. Riconoscimenti a livello nazionale, insieme ad altri nel campo della gastronomia, dell’olio e del turismo, ma mai nel Molise, salvo quello di “Quercia dell’Atletica Italiana” da parte della Fidal che mi è stato consegnato a Campobasso. Ecco perché ricco di emozioni e particolarmente onorevole per me, soprattutto quando leggo la motivazione riportata su una pergamena “Tessera Amico Onav a Pasquale Di Lena. Per il suo instancabile impegno a livello Nazionale nel promuovere e diffondere le Eccellenze Enologiche Molisane. Da prima come Segretario dell’Enoteca Italiana di Siena. Poi come giornalista e uomo di politica locale. Profondo conoscitore del Molise e della Molisanità. Grazie Onav e lunga vita a te.
TAaglio lto
3 24 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
IL presidente nazionale dell’Onav, Vito Intini, ha fatto visita alla giovane delegazione molisana
Il vino ambasciatore del Molise “La valorizzazione dei prodotti del territorio per pensare ad un rilancio economico regionale” AUn momento importante, quello vissuto alla Piana dei Mulini dalla delegazione molisana dell'Onav, l'Organizzazione assaggiatori vino, alla presenza del presidente nazionale, Vito Intini. E' stato il momento per fare il punto della situazione sul lavoro portato avanti dalla giovane delegazione molisana così, come, sui progetti futuri. L'introduzione è stata svolta dalla delegata regionale, Carla Iorio che ha puntato molto sull'aspetto organizzativo della delegazione e sul lavoro svolto per la promozione del vino molisano e, quindi, dello stesso territorio. "E' su questo tasto, così come sul confronto con i giovani nelle scuole per un bere responsabile e di qualità, che dobbiamo continuare a lavorare. Nel momento di profonda crisi, economica e di prospettiva, che il Paese sta vivendo, occorre avere il coraggio di attuare scelte forti, facendo leva innanzitutto sulle originali vocazioni e sulle potenzialità che esse esprimono." Anche per Mario Stasi, delegato di Isernia, il vino può rappresentare un vero ambasciatore dei prodotti del territorio molisano da portare a conoscenza della più vasta platea. E' toccato, poi, al presidente nazionale Onav, Vito Intini, sottolineare la crescita della delegazione molisana e i risultati eccellenti ottenuti. Quindi, ha tracciato le linee di quello che è stato il suo programma così come votato in assemblea nazionale lo scorso
hanno fatto della promozione e valorizzazione e conoscenza del Molise la loro stessa storia. La capacità di valorizzare i prodotti tipici locali rappresenta un elemento decisivo per lo sviluppo endogeno dei sistemi territoriali, in considerazione delle importanti ricadute economiche, sociali e turistiche che esso può produrre. I prodotti tipici sono infatti il risultato di attività agricole di piccola scala, che presentano caratteristiche particolari dovute alla combinazione di materie prime locali e di tecniche tradizionali di produzione tramandate nel tempo. E’ stata, poi, anche l’occasione per consegnare i diplomi di partecipazione ai Corsi per assaggiatori di quanti hanno superato gli stessi nelle due delegazioni di Campobasso e Isernia. Quindi, la degustazione dei vini che le cantine molisane hanno messo a disposizione con la sapiente cucina della Piana dei Mulini.
anno al momento della sua elezione. "Stiamo puntando molto sulle specificità territoriali che devono rappresentare il modello italiano dell'agroalimen-
tare. E' questa la sfida da vincere per riconquistare un'immagine forte dell'Italia. Per questo, abbiamo messo in campo una serie di
progetti a partire, proprio, dalle scuole". Non, a caso, allora, la scelta di assegnare due tessere speciali a Pasquale Di Lena e Franco Valente che
11
Isernia
24 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Uniamoci per risollevare Isernia” Il candidato della Provincia per il centrodestra, Antonio Ditri, lancia l’appello
ISERNIA. Manca ormai meno di una settimana all’appuntamento elettorale che vedrà impegnati gli
amministratori della Provincia di Isernia per il rinnovo del vertice di via Berta. Antonio Ditri, candidato del centrodestra e sindaco di Longano, lancia un appello all’orgoglio degli amministratori del territorio affinché la provincia pentra possa recuperare la dignità di territorio sia nei confronti del Governo regionale sia di quello centrale. Cari Sindaci ed Amministratori, il prossimo 26 novembre saremo chiamati a scegliere il Presidente della Provincia di Isernia e sulle nostre spalle peserà l’onere di compiere una scelta in rappresentanza dei tanti cittadini che ci hanno eletti nei rispettivi territori. Ho scelto di candidarmi alla carica di Presidente, assieme a tutti gli amici che mi hanno sostenuto, proprio nella consapevolezza di poter essere una voce univoca del territorio e non di una fazione. La nostra Provincia, in-
fatti, appare duramente provata non solo da un lungo periodo di crisi economica, che ha portato al riconoscimento dell’Area di crisi nelle ex zone industriali del territorio pentro, ma anche dal disinteresse palese dimostrato dall’attuale governo regionale. Dal febbraio 2013, infatti, la Provincia di Isernia ha subito sistematiche e mirate azioni volte a depotenziarla nei servizi, mentre si è trovata completamente disarmata nella rappresentanza nelle sedi istituzionali. Un territorio “sotto attacco”, per utilizzare un termine forte, sia da parte dei continui tagli del Governo centrale sia da parte della programmazione regionale. Ultimo ed eclatante atto di lontananza dalle necessità che voi, amministratori come me, avete sotto gli occhi è la programmazione dei fondi per il ripristino della viabilità del Mo-
lise: su circa 100 milioni di euro stanziati, solo 11, dunque meno dell’8%, saranno destinati al territorio della Provincia di Isernia per una via, la fresilia, che comunque serve più la Provincia di Campobasso che quella di Isernia. Dimenticate le aree interne, dimenticato l’alto Molise, abbandonata a se stessa, ancora una volta, la galleria di Belmonte del Sannio, chiusa da ben 7 mesi, per non parlare della frana del Macerone ormai sparita dal discorso politico di chi, invece, la utilizzava come cavallo di battaglia solo un anno fa. Interventi urgenti e fondamentali per non piegare ulteriormente la resistenza di un territorio già flagellato. L’appuntamento del 26 novembre prossimo è dunque un momento importante per riprendere in mano le sorti del nostro territorio e per dichiarare fermezza e di-
gnità verso chi vuole annullare la nostra autonomia. Vi chiedo, pertanto, di compiere una scelta di responsabilità verso i vostri concittadini e verso la vostra terra; vi chiedo di scegliere da che parte stare nella consapevolezza di dover rappresentare, prima di ogni cosa, gli interessi di un’area che ha già troppo subito la distanza della politica dal territorio. L’appello lo rivolgo a voi colleghi come cittadini prima ed amministratori poi: sappiamo ciò che vogliamo lasciarci alle spalle, ma possiamo farlo solo cambiando direzione. Uniamoci in difesa della Provincia di Isernia, diamo concretezza alla nostra azione, datemi la vostra fiducia perché solo un’Istituzione vicina alle nostre concrete necessità può restituire dignità all’intera Provincia e al vostro ruolo di amministratori“.
Celebrata la “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri Presso il Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, presieduta da S.E. il Vescovo della diocesi Isernia-Venafro, Mons. Camillo Cibotti, si è tenuta la Santa Messa per celebrare la Patrona dell’Arma dei Carabinieri “Maria Virgo Fidelis”, a cui hanno partecipato tutti i Carabinieri in servizio presso il Comando Provinciale, presso le Compagnie e le Stazioni dipendenti, i militari in congedo dell’Associazione Nazionale Carabinieri, e alcuni familiari. Durante la cerimonia, svoltasi in forma strettamente privata, è stato celebrato anche il 74° Anniversario dell’eroica difesa del Caposaldo di Culqualber da parte del I° Battaglione Carabinieri e Zaptiè, che il 21 novembre 1941 si sacrificò in una delle ultime cruente
battaglie in terra d’Africa. Per quel fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare, ed è stata inoltre celebrata la giornata dedicata agli orfani dell’Arma. Nella circostanza il Tenente Colonnello Marco Cuccuini, ha ricordato le gesta del glorioso Battaglione e il Maggiore Salvatore Vitiello ha chiuso la cerimonia religiosa con la “Preghiera del Carabiniere”. Grande apprezzamento per l’attività svolta dai Carabinieri sul territorio isernino è stato espresso dal Vescovo Cibotti e dal Generale di Brigata Vito Paparella, Comandante della Legione Carabinieri Molise, intervenuto alla cerimonia e intrattenutesi poi per un incontro con gli Ufficiali e i militari.
Due arrestati per un omicidio in carcere Il fatto di sangue si era avuto nella casa circondariale di Isernia lo scorso anno ISERNIA. Nelle prime ore di ieri mattina è stata data esecuzione alla misura cautelare del GIP di Isernia nei confronti di FORMIGLI Francesco di anni
44 e SEQUINO Aniello di anni 25 per il reato di omicidio volontario aggravato in danno del detenuto DE LUCA Fabio. Il grave fatto delittuoso risale al
mese di novembre 2014 quando nella Casa Circondariale di Isernia il detenuto DE LUCA Fabio entrava in stato di coma a seguito di gravissime lesioni al
capo riportate nella cella 110, ove in quel momento si trovava ristretto. Le successive complesse indagini venivano delegate dalla
Procura di Isernia alla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Campobasso essendo DE LUCA Fabio deceduto nel Capoluogo molisano.
L’azione di prevenzione degli specialisti Neuromed salva due vite umane L’aneurisma dell’aorta addominale, nel quale questa grande arteria presenta una dilatazione più o meno grande, è una condizione molto pericolosa. La rottura dell’aneurisma è infatti un evento spesso improvviso che lascia ben poche possibilità di salvare la vita del paziente. La sua individuazione precoce, quindi, significa spesso la differenza tra vita e morte. Proprio su questo delicato confine si è
giocata l’azione degli specialisti del Dipartimento di Angiocardioneurologia e Medicina Traslazionale dell’I.R.C.C.S. Neuromed, che al Forum della Salute di Rimini hanno individuato due persone anziane con aneurisma dell’aorta addominale. Questa scoperta può aver salvato loro la vita. “Con i nostri apparecchi ecografici – spiega il dottor Alessandro Landolfi,
dello stesso Dipartimento – abbiamo eseguito oltre duecento esami, rivolti sia alle carotidi che all’aorta addominale. Nel corso di queste procedure abbiamo scoperto in due anziani un aneurisma di circa 4 centimetri. E’ una situazione di rischio che richiede ulteriori indagini in tempi molto brevi”. Le due persone non sapevano di avere quella condizione e avrebbero potuto
continuare la loro vita senza essere a conoscenza di questa specie di “bomba a tempo” nel loro corpo. “Invece – continua Landolfi – grazie allo screening qui al forum, ora sanno di essere a rischio. Abbiamo dato loro tutte le raccomandazioni del caso, e lunedì stesso saranno dai loro medici per avviare le indagini necessarie e stabilire le azioni da intraprendere”.
12
Tutto quello che gli altri non dicono
Termoli
24 novembre 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Il Termoli non si presenta in campo Dopo le vicissitudini societarie, i giocatori non hanno ritenuto giocare TERMOLI. Le fatidiche lettere di “Game over” paiono apparire al Cannarsa. Lo hanno fatto ieri per una “fine dei giochi” che è l’immagine desolante che ieri pomeriggio alle 15.15 offriva lo stadio. In quel momento, il direttore di gara arrivato dall’Umbria decretava la fine della partita mai giocata e assegnava il 3-0 a tavolino al Sesto Campano. Adesso si attende la penalizzazione in classifica più una pena pecuniaria per i giallorossi che di fatto hanno gettato la spugna su quella che doveva essere la stagione del rilancio e si è invece rivelata quella della disfatta definitiva. Ieri allo stadio abbiamo visto un vecchio tifoso, Giovanni, che è venuto da noi per capire e sapere cosa fosse successo. Gli lacrimavano gli occhi. “E adesso che succede?”. Arduo saperlo anche perché la prima risposta è un “boh” che forse cela la conferma di un fine indecorosa ma che si nasconde
dietro qualche ancora esistente e flebile speranza. Poi chiediamo a Carlo Brandolini di farci capire qualcosa e lui ci dice questo: “Noi come qualcuno sa, fino alla tarda serata di ieri abbiamo tentato di convincere i giocatori a giocare ma ogni tentativo è risultato vano. Devo dire che a conti fatti noi con i rimborsi che loro hanno reclamato siamo fuori di soli 22 giorni e loro hanno invece deciso di non giocare e adesso chiaramente prenderemo atto di questa loro presa di posizione e cercheremo di tutelarci nelle sedi opportune”. Questa è la cronaca di una morte annunciata o cosa? “Francamente non lo sappiamo; è certo che anche a noi non fa piacere vivere una situazione del genere. In tanti anni, 95 per l’esattezza, non era mai successo e abbiamo dovuto registrare un atteggiamento abbastanza ostile da parte di un gruppo di giocatori nei nostri confronti. Vedremo nei prossimi giorni il da farsi”. Ci sono ancora piccoli spiragli
che il tutto si sblocchi all’improvviso con qualche inserimento magari da Termoli stesso? “Finché c’è vita c’è speranza. In settimana abbiamo degli appuntamenti in essere per vedere se pos-
siamo trovare una svolta ma da Termoli non penso proprio che arrivi qualcuno ad aiutarci; ecco, aspettiamo le giornate a venire e così potremo vedere se il Termoli potrà continuare l’avventura o
chiudere i battenti definitivamente”. Le giornate di agonia e passione continuano, fino a quando riusciremo a resistere? Questo è un mistero.
Il circolo L’Incontro compie 40 anni Un momento importante per l’associazione che ha ancora tanta voglia di andare avanti TERMOLI. C’è sempre un momento nella vita per accantonare i problemi e quasi sempre l’occasione è data dalle amicizie più sincere. Questo momento avrà il suo apice lunedì 23 novembre. In quella giornata si ritroveranno come ogni anno uno stupendo gruppo di amici termolesi che decisero 40 anni fa di fondare un circolo ricreativo al quale venne dato il nome “L’incontro”. Era il novembre 1975 quando in via IV Novembre si aprirono le porte per la prima volta e i personaggi di allora (oggi a parte qualcuno che purtroppo ha lasciato questa vita terrena) saranno presenti anche in questo conviviale.
Siccome quest’anno ricorre una data importante, il quarantesimo anniversario della sua fondazione – ci dicono Antonio Pilino e Luigi Rosati due dei 24 soci fondatori iniziali e storici, “Una ricorrenza come questa vogliamo ricordarla in un modo diverso, più sentita rispetto alle pur belle serate che da un po’ di anni festeggiamo il giorno di santa Lucia. Quest’anno abbiamo scelto il giorno della inaugurazione, appunto il 23 novembre, dividendo il tutto in due distinti momenti; il primo potrebbe essere quello del pensiero ai nostri amici che hanno condiviso con noi l’esperienza del Circolo e che purtroppo ci hanno lasciato.
Pensavamo di vederci tutti per questa ricorrenza del 40esimo, per dedicare ai nostri cari una funzione religiosa e l’appuntamento è per la Messa Vespertina delle ore 18 di lunedì 23 nella chiesa di San Pietro e Paolo. Per l’occasione abbiamo scritto delle nostre “Intenzioni” che leggeremo durante la funzione. L’altro momento, quello conviviale, abbiamo pensato di organizzarlo, come ormai capita da quattro anni, il giorno di Santa Lucia così saremo anche più a ridosso delle feste di Natale per scambiarci i reciproci auguri. Vista l’invidiabile meta dei quarant’anni raggiunti da una comunità abbiamo pen-
sato di arricchirla maggiormente di “T’Aricurd e ma r’cord”. Tantissime, negli anni di splendore, le iniziative e le manifestazioni organizzate dal circolo “L’incontro”. Tra le tante, come dimenticare quella di andare al confine tra Molise e Abruzzo per ribadire i confini marittimi “Il Molise ai Molisani”? Fu una manifestazione che ebbe gli effetti desiderati e poi furono attrezzate uscite fuori porta, come quella di andare a cantare a Milano per i termolesi trapiantati nel capoluogo lombardo il 16 Gennaio “U’ Sant’Antugne”: una cosa che fece impazzire di gioia anche i milanesi stessi.
Clownterapia, buon risultato La manifestazione si è svolta presso la parrocchia di Santa Maria degli Angeli TERMOLI. Si è svolto durante lo scorso weekend, presso la parrocchia di Santa Maria degli Angeli nel quartiere di Difesa Grande a Termoli, il corso di formazione in clownterapia. Un’iniziativa importante per estendere la cultura della ‘terapia del sorriso’ che da più di qualche anno ha preso spazio anche in Italia e che sul nostro territorio vede attiva anche l’associazione “Sorridere Sempre Onlus”. A impartire nozioni a un buon gruppo di aspiranti è arrivato da Siena Mattia Flip in arte mago “Flip”. “In questi due giorni siamo stati qui a Termoli per un corso di base per Clown per donare sollievo e allegria in Ospedali, Case di cura, di riposo, case famiglia… insomma: il nostro scopo è di prendere parte del nostro tempo libero e donarlo assieme a dei sorrisi e attimi a delle persone. Gli amici dell’associazione “Sorridere sempre” li conosco dal 2012; credo molto nel loro progetto e quello che fanno e da grande piacere”. A intervenire è anche un responsabile dell’associazione, Fausto Anzivino in arte Vicky che afferma: “Sono quattro anni e mezzo che abbiamo creato questa associazione e
crediamo in quello che facciamo. Lo facciamo con il cuore e ormai con il mago Flip è nato un connubio, un amore a prima vista al punto che abbiamo subito creduto in lui e siamo certissimi che sia una persona validissima, capace di trasmettere e darci forza in quello che facciamo”.
In questi due giorni abbiamo trovato nuovi aspiranti, nuove figure e nuove persone con delle esperienze diverse che accomunano con la nostra associazione il dare senza profitto. In Molise siamo la prima associazione e di questo ne andiamo fieri”.
13
Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
24 novembre 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Tunnel, pubblicato il bando I lavori per la realizzazione dell’infrastruttura termineranno tra 36 mesi TERMOLI. Sarà pubblicato ieri mattina il bando per l’assegnazione dei lavori di realizzazione del tunnel che collegherà il porto con il Lungomare Nord e la riqualificazione di piazza Sant’Antonio e Pozzo Dolce. Stando ai tempi previsti nel progetto la riqualificazione totale del centro dovrebbe durare 36 mesi. Il bando, quindi, dovrebbe essere pubblicato nella giornata di lunedì e dopo la pubblicazione dovranno passare almeno sessanta giorni per permettere a chiunque di rispondere al bando. Solo attorno alla metà di gennaio, quindi, si potrebbe iniziare ad
avere un quadro dell’evoluzione dell’opera.
Opera che non riguarderà solo il tunnel ma sarà un vero e proprio
“progetto di riqualificazione dell’area centrale di Termoli nel
quale – ha affermato l’assessore all’Urbanistica, Pino Gallo – è incluso sia il tunnel di collegamento tra il porto e il Lungomare ma soprattutto il progetto di finanza che riguarda la riqualificazione di Pozzo Dolce e piazza Sant’Antonio. Le carte dicono che in 36 mesi si dovrebbe realizzare tutto. Forse sono tempi un po’ ottimistici – ha concluso l’assessore Gallo – però c’è determinazione da parte nostra a realizzare tutto nel più breve tempo possibile ma si tratta di una grossa opera e quindi man mano vanno viste le cose”.
Zuccherificio, settimana decisiva Si resta ancora in attesa delle decisioni della commissione europea TERMOLI. Settimana decisiva quella che inizia domani per le sorti dello Zuccherificio del Molise. Intanto, la legge di Stabilità 2016 approvata in Senato “contiene importanti novità per il settore primario. Sono state confermate inoltre tutte le più importanti misure per il comparto agricolo, per un totale di oltre 800 milioni di euro”. E’ quanto osserva in una nota il Ministero delle Politiche agricole. Dal Senato il comparto agricolo ottiene il rifinanziamento della cassa integrazione della pesca per 18 milioni di euro per il 2016, lo stanziamento di 5 milioni di euro in due anni per il finanziamento del settore bieticolo-saccarifero (tenuto conto dell’attuale scenario di mercato del settore e in vista della fine del regime delle quote a livello europeo) e la conferma del regime speciale già vigente dell’Iva per il settore agricolo, per i soggetti passivi con un volume d’affari non superiore a 7.000 euro, recuperando per il settore oltre 18 milioni di euro. “Ringrazio i senatori – afferma il ministro Maurizio Martina – per l’attenzione riservata al settore agricolo e della pesca, irrobustendo gli interventi che rendono questa legge di stabilità davvero a trazione agricola. Abbiamo affrontato concretamente il tema della tutela del reddito delle imprese, mettendo in campo risorse straordinarie che superano gli 800 milioni di euro. Un’operazione che non veniva realizzata da anni di taglio di tasse sui fattori produttivi, con la cancellazione dell’Irap e dell’Imu sui terreni delle aziende agricole. Risorse che potranno essere utilizzate per gli investimenti, l’innovazione e la crescita di un comparto, che è e sarà sempre più protagonista del rilancio economico e occupazionale del Paese”. Delusione, invece, per le mancate risposte dall’Europa. “Siamo molto delusi delle mancate risposte da
parte della Commissione europea sullo zucchero rispetto alle richieste avanzate dal Governo italiano nell’ambito del Consiglio agricolo”. Così Gabriele De Gasperis, segretario nazionale Uila-Uil, commenta la decisione della Commissione, assunta durante il Consiglio dei ministri europei dell’agricoltura del 16 novembre, di rinviare all’anno prossimo la discussione sul futuro dello zucchero. “La commissione Ue dimostra di essere miope rispetto ad un settore tanto strategico per l’industria alimentare come quello bieticolo saccarifero, sia quando respinge le proposte relative al fondo di ristrutturazione sia quando
non accetta di costituire un gruppo di alto livello come momento di confronto sul tema.” “Pur rammaricandoci dell’esito della riunione, prosegue il segretario, esprimiamo però un sincero apprezzamento nei confronti dell’impegno a favore del settore portato avanti dal Ministero e, in particolare, dal Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. E’ necessario continuare a fare pressione in quanto il 2016 sarà l’ultimo anno prima della fine delle quote e garantire ai lavoratori e al sistema delle imprese le medesime tutele del passato, deve essere un obiettivo centrale e condiviso”.
“I riscaldamenti ora funzionano” A Campomarino la risposta dell’amministrazione alla denuncia di un disabile CAMPOMARINO. Non si è fatta attendere la risposta dell’amministrazione comunale di Campomarino rispetto alla pubblica denuncia, sotto forma di appello ieri da una coppia di genitori, Michele Desiderio e Anna Caserta, che lamentavano le condizioni non dignitose dell’aula in cui il loro figlio disabile di 17 anni seguiva le lezioni di sostegno. A chiarire per conto dell’istituzione è stata l’assessore alle Politiche sociali Anna M. Saracino. “È doverosa una risposta all’ap-
pello della famiglia del ragazzo disabile. Partendo dal presupposto che questa amministrazione e l’assessorato alle Politiche sociali danno la priorità ad ogni tipo di problematica che i disabili sul territorio si trovano ad affrontare, sopratutto quando si tratta di bambini o ragazzi. Nel caso specifico è stata da tempo attrezzata una stanza appropriata per il ragazzo con pannelli di protezione alle pareti e al pavimento per evitare ogni tipo di urto, assistenza ed accompagnamento individuale giorna-
liero e i caloriferi, presenti da sempre, per legge si accendono il 15 novembre, ma sicuramente per un disguido, il giorno 19 novembre la mamma del ragazzo mi comunica il non funzionamento dei caloriferi, mi reco immediatamente a comunicarlo all’ufficio tecnico che provvede alla riparazione e comunico personalmente al genitore il ripristino. Comprendiamo le difficoltà che le famiglie vivono quotidianamente, ma è nostra premura provvedere all’assistenza degli stessi”.
Opinioni di Claudio de Luca L’interessante incontro “Il Molise tra autonomia e macroregioni”, di cui ha già riferito questa testata, ha fatto riemergere le ridotte dimensioni di uno sputo demografico che, per essere tale, non ha mai permesso il conseguimento di risultati sociali ed economici degni di nota. Tant’è vero questo che oggi non si parla manco di accorpamento ad altre realtà quanto piuttosto di smembramento (con Isernia che corre da una parte e Campobasso che veleggia verso la Puglia). E’ pur vero che, per salvaguardare le rispettive cadrèghe, i consiglieri regionali stanno organizzando una linea di difesa per serbare l’autonomia, ma sono in tanti a convenire che la “diga” approntata dalle istituzioni sarà spazzata dall’onda di piena. Non può non riconoscersi che i costi per mantenere la Regione sarebbe giusto tagliarli perché si tratta di un ente che conta poco nei rapporti con lo Stato e con l’Ue. Di recente “Il Sole-24 ore” ha rilanciato il tema dell’antica Marca adriatica dalla cui rinascita si ritiene di conseguire una semplificazione della struttura burocratica ed una cabina di regia in grado di permettere una migliore gestione della progettualità e della rappresentanza. Per gli industriali locali i propositi elencati dal quotidiano non rappresentano una novità, e da tempo sono in tanti a condividerne i contenuti. Però la “politica” continua ad andare in tutt’altra direzione. Ed ecco perché ora si ammette che tutte queste storture potrebbero riuscire sanate proprio nel contesto di una Marca Adriatica di federiciana memoria che, finalmente, porrebbe fine ad una micro-realtà non in grado di affrontare i pesi amministrativi conferiti dalla legge. Ma, purtroppo, il futuro de “Il Sole – 24 ore” è di là da
“Se fallisce il Mezzogiorno fallisce l’Italia”. Questo il titolo di una dettagliata inchiesta condotta dalla Banca del Mezzogiorno – MicroCredito Centrale Spa, allo scopo di monitorare lo stato di salute economica del nostro Paese, partendo da un’analisi attenta delle risorse di ciascuna regione, fino ad arrivare alla produzione e all’esportazione di prodotti locali. Al centro dell’inchiesta, l’individuazione delle condizioni e delle necessarie proposte per il rilancio del sud d’Italia, con una fotografia attendibile dello scenario che caratterizza il Mezzogiorno. Come prima cosa l’Ambrosetti Regional Innosystem Index mette in evidenza una forte differenza tra le diverse aree territoriali italiana: nella classifica stilata al primo posto c’è la Lombardia seguita da Emilia Romagna, Piemonte, Lazio e Veneto, all’ultimo la Calabria preceduta dalla Sardegna, dalla Valle d’Aosta, dalla Basilicata e dalla provincia autonoma di Bolzano. Quindicesimo in classifica il Molise, che precede la Puglia con un punteggio di 18,0, rispetto al 43,9 della “capolista” Lombardia e al 13,9 della Calabria che chiude l’elenco. Analizzando il Pil per macro-aree, ci si rende conto che il Mezzogiorno sconta una situazione di partenza oggi molto compromessa rispetto alle regioni del centro e del nord Italia; lo stesso gap emerge anche ne confronto europeo: le regioni meridionali si collocano agli ultimi posti per ricchezza pro-capite: la Sicilia presenta il reddito medio annuo più basso in Italia, in Campani ai registra la più elevata disuguaglianza nella distribuzione del reddito tra le famiglie, in vetta c’è la provincia autonoma di Bolzano e le provincie dei Campobasso e Isernia si collocano al diciassettesimo posto, dopo
15 24 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Il Molise autonomo ma senza la politica
venire, mentre il presente incombe e sa essere veramente deprimente. La struttura politicoamministrativa italiana costa al contribuente centinaia di milioni di euro utilizzabili, più proficuamente, per migliorare servizi e debito pubblico. Il Molise, nato nel 1963 da una costola dell’Abruzzo, ha dimostrato di essere una Regione “inutile”, che utilizza un apparato politico da oltre 150 milioni l’anno. Con una cifra simile si sarebbero potuti mantenere non
solo gli ospedali soppressi quand’anche l’intero sistema sanitario restato in piedi. Ecco perché è inconcepibile che esista un territorio lillipuziano operante tràmite istituzioni pletoriche giustificabili solo in tempi in cui le comunicazioni erano scarse ed i contatti mantenibili solo moltiplicando le rappresentanze, riducendo le distanze e facendo lievitare i punti di esercizio della gestione politica. Oggi mantenere apparati inutili vuol dire “rubare” danaro a settori trainanti. Purtroppo, la
gran parte della nostra classe dirigente (e dei suoi “clientes“, operativi in un inutile sottobosco) si dedica alla cosa pubblica solo per trarne i profitti somministrati dalle imposte. E, poiché è molto più facile diventare consiglieri, assessori o addirittura Presidenti in piccole entità regionali, si pretende che tutto continui a camminare nell’ordine dimensionale attuale dove, in qualche caso, con poco più di 500 voti, si diventa consiglieri da 13mila euro al mese. Una volta i politici erno contrari persino al “Molisannio”. Più tardi ci fu un’inversione di tendenza; e l’idea della creazione di una macro-regione fu sostenuta persino da Michele Iorio quand’era vice-Presidente dell’Euroregione adriatica. “L’iniziativa deve essere vista come un’occasione per attuare obiettivi strategici funzionali ad una crescita e ad uno sviluppo dell’intero Mediterraneo che necessariamente debbono appartenere alla programmazione ufficiale della Ue. Quest’ultima non può e non deve continuare a progettare ed a realizzare programmi economici ed infrastrutturali che investono risorse ed energie solo nel Nord e nel Centro del continente. In quest’ottica – concluse – il Mezzogiorno d’Italia può e deve svolgere un ruolo fondamentale, sia per la sua presenza baricentrica che per la sua vocazione economica, turistica, culturale e ambientale”. Ma oggi occorrerebbe vedere cosa potrebbe conseguire a questo antico profluvio di proponimenti.
Se fallisce il Mezzogiorno
l’Abruzzo e prima della Sardegna. Tra il 2007 e il 2012, a causa della crisi economica, il crollo degli investimenti fissi lordi è stato pari al 25% e intanto la visione d’insieme sul livello di infrastrutturazione del Mezzogiorno evidenzia un ritardo su quasi tutti gli indicatori (strade, reti bancarie e servizi, ferrovie, telefonia, porti, energia e ambiente e aeroporti) e continuano a mancare di “massa critica” i finanziamenti alle infrastrutture, alle imprese e alle opere pubbliche. Negativo il tasso di crescita naturale del Mezzogiorno, anche a causa del basso tasso di fecondità e dei saldi migratori: per quanto riguarda il tasso di fecondità totale per regione, il Molise è al terzultimo poso, seguito solo dalla Basilicata e dalla Sardegna, mentre occupa la sesta posizione nella classifica dei saldi migratori interregionali, precedendo le
Marche. Per quanto riguarda invece il tasso di disoccupazione, il Mezzogiorno lo scorso anno ha fatto registrare un aggravamento di oltre 9 punti percentuali rispetto al 2007 e anche in questo caso le province di Campobasso e Isernia occupano il sesto posto in elenco dopo Calabria, Sicilia, Campania, Puglia e Sardegna. Disastrosa la situazione di Neet (persone non impegnate nello studio, né nel lavoro e né nella formazione), fenomeno legato alla dispersione scolastica, per non parlare poi del lavoro irregolare che purtroppo vede il Molise conquistare un triste primato. La gravità e l’ampiezza dei problemi che il Mezzogiorno si trova a fronteggiare rendono necessario un approccio articolato su molti fronti in parallelo. Non è infatti possibile immaginare che una o poche aziende possano risultare risolutive, o anche solo incisive, nel contesto attuale, Ciò rende indispensabile concentrarsi sulla definizione di un progetto complesso, capace di toccare le leve decisive e sul suo governo, Allo stesso tempo occorre essere consapevoli che la possibilità di una ripresa strutturale in grado di rilanciare il sud richiede tempi lunghi almeno dieci anni e la relativa determinazione. Occorrono migliori scelte di allocazione delle risorse e diversi meccanismi di generazione del consenso, in grado di generare tanta fiducia e nuovi comportamenti della classe dirigente. Un nuovo Mezzogiorno insomma, identitario e attrattivo, con una governance di tutto rispetto. Identità, attrazione, pace, autenticità, cultura, bellezza e relazione sono – secondo l’inchiesta della Banca del Mezzo-
giorno – MicroCredito Centrale Spa – le sette parole chiavi per una visione futura sicuramente migliore. Tutto si basa su tre presupposi: fare del Mezzogiorno un hub di riferimento nei rapporti col Mediterraneo, rendere il sud una meta turistica e culturale attrattiva nel modo e arrestare il processo di deindustrializzazione. Bisogna creare una grande filiera d’eccellenza, ospitare un’Agenzia per la cooperazione e l’integrazione economica e lo sviluppo culturale così come richiesto dalle Nazioni Unite e creare una grande Università dell’area del Mediterraneo, tutte cose che anche e soprattutto il Molise potrebbe cogliere come grandi opportunità di rilancio. La sfida è anche quella di trasformare nei prossimi dieci anni il Mezzogiorno in una delle destinazioni turistiche più attrattive al mondo e più richieste dai tour operator internazionali per tutti i tipi di viaggi, superando la logica stereotipata e retorica che si basa su un approccio monumentalistico per promuovere l’industria culturale e creativa come straordinaria opportunità di creazione di nuova occupazione e di sviluppo sostenibile del territorio. Tra gli obiettivi c’è una revisione della distribuzione delle risorse, una riduzione dell’incidenza dei giovani Neet nelle regioni del sud e un aumento della propensione dell’export del Mezzogiorno. Gli scogli da superare sono tanti, ma in un’ottica che stabilisce un principio condivisibile secondo cui “se fallisce il Mezzogiorno fallisce l’Italia”, l’obiettivo, con impegno e determinazione, si può centrare.