tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xi - N° 262 mArtedì 1 dicembre 2015 - diStribuziONe grAtuitA
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Vincenzo Cotugno
SOCIALE
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenzo Cotugno. Il neo presidente del Consiglio regionale ha inteso mettere, fin da subito, le cose in chiaro. Occorre che l’assise torni a lavorare al meglio e di più attraverso la predisposizione di atti legislativi e di proposte di legge più che pensare a mozioni ed ordini del giorno che non portano da nessuna da parte fermo restando il diritto dei consiglieri. Ma bisogna iniziare a produrre leggi.
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Cresce la povertà, difficile la ripresa
IL TAPIRO DEL GIORNO
L’OSCAR DEL GIORNO
reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk
Marco Meo
Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Marco Meo. Non sappiamo quale sia il vero ruolo all’interno del Campobasso calcio. Sta di fatto, però, che ci prova a mettere bocca su qualsiasi decisione o azione. Non sappiamo cosa oggi abbia da dire rispetto alla posizione in classifica dei Lupi. La verità è che bisogna fare chiarezza, e al più presto, in casa rossoblù prima che per davvero le cose si mettano male per le sorti del campionato.
Professionalità e solidarietà in Rita Fossaceca di trivento
Gli indici Istat portano dati sempre più preoccupanti riguardanti l’aumento delle povertà
GIUSTIZIA
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Assemblee per la Corte d’Appello Una serie di assemblee sul territorio molisano per difendere le ragioni della Corte d’Appello
SANITA’
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Precari, il rischio è quello di andare a casa E’ la Uil Molise a denunciare la difficile situazione dei precari della sanità. Sotto accusa i bandi pubblicati dall’Asrem
POLITICA
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De Matteis “Forza Italia, rivediamoci” Il presidente della Provincia, Rosario De Matteis, interviene sulla venuta del commissario De Girolamo
Il viso del Molise Quello vero Servizio a pagina 3
IL CASO
ISERNIA
LO SPORT
Una crisi comunale che dura da anni
Alla Fiat di Termoli, lotta tra gli operai
Il Campobasso medita sul futuro
La crisi al comune di Isernia sfociata con le dimissioni di Brasiello, viene da lontano.
Più che lotta di operai, alla Fiat di Termoli sembra essere nata la lotta tra gli operai
La sconfitta interna con il Matelica, ha portato a una riflessione la società.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 1 dicembre 2015
Stato e Regioni si sono alleati nel comune obiettivo di arginare la povertà su base legislativa, armonizzando le Politiche d’inclusione sociale attiva nella strategia europea 2014/2020
Difficile lo sviluppo, cresce la povertà
Il Governo nazionale, di intesa con il sistema delle Regioni e delle Autonomie locali, s’è impegnato ad adottare il Piano nazionale di contrasto alla povertà, e ha previsto di mettere a sistema il Sostegno per l’inclusione attiva (Sia) Allearsi contro la povertà. E’ il dato bivalente che da un lato conferma lo stato di depressione economica, dall’altro la difficoltà a implementare una strategia che porti (progressivamente e stabilmente) allo sviluppo. Siamo poveri, e rischiamo di essere sempre più poveri. L’urgenza e la necessità di allearsi, per lo Stato e le Regioni, di unire intenti e risorse per arginare l’aggravarsi del fenomeno sopravanza ogni altra urgenza, anche quella di tentare un’inversione di tendenza. Ciò deve allarmare le coscienze, le famiglie e ciascuno di noi sul pericolo di un avvitamento sull’impoverimento. Le statistiche al riguardo sono drastiche: un italiano su quattro è povero in canna e gli altri rischiano di seguirlo a ruota. Stato e Regioni si sono dunque alleati nel comune obiettivo di arginare la povertà su base legislativa, armonizzando le Politiche d’’inclusione sociale attiva nella strategia europea 2014/2020, e di attuare il Piano nazionale di contrasto alla povertà . Nel disegno di legge di Stabilità per il 2016 infatti il Governo nazionale, di intesa con il sistema delle Regioni e delle Autonomie locali, s’è impegnato ad adottare il Piano nazionale, e ha previsto di mettere a sistema il Sostegno per l’inclusione attiva (Sia), ossia una misura nazionale di sostegno al reddito per meglio sorreggere l’inclusione sociale attiva alle persone e ai nuclei familiari in condizioni di particolare fragilità economica e sociale. Inoltre, Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Regioni, Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) e le Città metropolitane si sono sedute al “tavolo dei programmatori sociali” per strutturare definire le scelte strategiche e operative richieste per l’implementazione del Sia su larga scala e per la successiva definizione di un più organico Piano Nazionale per il contrasto della povertà. Al tavolo per avere la misura delle risorse disponibili dall’Europa innanzitutto, quindi, dal Bilancio dello Stato e delle Regioni che, non va dimenticato, ”hanno un ruolo di raccordo tra lo
E’’ prevista per il pomeriggio di domani, un’apposita seduta della II Commissione Consiliare nell’ambito della quale è prevista l’audizione del Direttore dell’Area I della Regione Molise, Ing. Massimo Pillarella. Il Presidente della II Commissione, Salvatore Micone, interviene sul punto chiarendo la necessità di tale incontro per chiarire quali sono i risultati raggiunti e le prospettive di Garanzia Giovani Mo-
De Matteis: “Forza Italia, si può ragionare” Dopo la conferenza la venuta in Molise del commissario, NunziaDe Girolamo TERMOLI. All’indomani della conferenza stampa e dei resoconti degli organi di informazione circa le prospettive ed il ruolo del neo commissario di Forza Italia on. Nunzia De Girolamo, il presidente della Provincia Rosario De Matteis dichiara quanto segue: “Come letto dalle testate molisane e riportato fedelmente, ho avuto degli scambi e dei contatti con l’onorevole e devo dire che i presupposti sono buoni. Condivido lo spirito, lo slancio e la grinta che la Di Girolamo ha inteso trasmettermi in questa sua nuova veste, ma resto comunque fermo nelle mie prerogative, condivise da me e dal mio gruppo di amici ed amministratori. Vale a dire: se Forza Italia intende riprendere o avviare un percorso politico di carattere sociale, forte e maturo, insieme a tutte le forze di centro destra, io sono pronto a dare la mia disponibilità, a condizione che il cambiamento si veda dalle figure di responsabilità e riferimento del partito. Per questo motivo ho chiesto alla De Girolamo che faccia immediatamente chiarezza su alcune situazioni anomale che si sono registrate, e che continuano a trasmettere disordine politico in Forza Italia come nel centro destra”. Un disordine, però, che proprio a Campobasso, alle ultime comunali, è stato determinato anche dallo stesso De Matteis che ha preferito presentare una lista civica di appoggio al candidato sindaco, Scasserra, mentre la lista di Forza Italia era presente con il suo simbolo. Così, in molti rimproverano allo stesso De Matteis l’appoggio dato per l’elezione di Salvatore Micone al consiglio regionale in quota a Grande Sud ora trasmigrato al centrosinistra. Un centrodestra, duqnue, alle prese con non pochi problemi che ha la necessità di una ricostruzione complessiva come la stessa De Girolamo ha ritenuto dovere sottolineare non disconoscendo le difficoltà per una serie di contrapposizioni interne che non fanno il bene della coalizione. Così, come al pari, restano in piedi altri equivoci politici come il sostegno dato alla lista di Rialzati Molise da parte dell’onorevole Aldo Patriciello che contribuisce a tenere in piedi il governo di centrosinistra a guida Frattura.
Stato e i territori, e rendono possibile l’infrastruttura nazionale per il welfare locale”. Questo il quadro di riferimento entro il quale le Commissioni per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro e per le Politiche sociali si sono confrontante nell’ultima conferenza delle Regioni. La Commissione per le Politiche sociali ha nell’assessore regionale Michele Petraroia un preciso riferimento. Il Molise dovrebbe potersene avvantaggiare quantomeno sul piano della tempestività nella programmazione e nell’attuazione degli interventi mirati a contrastare la povertà. Finora non ha potuto cogliere alcuna occasione favorevole in tal senso, anche perché le Regioni si sono poste su un piano dialettico con lo Stato per avere maggiore voce in capitolo. Per vedere aumentato almeno fino ad un miliardo e 700 milioni di euro lo stanziamento in favore del programma di Sostegno per l’inclusione attiva (Sia) e per “vedere introdotto anche in Italia un reddito di inclusione attiva che progressivamente vada a coprire una platea di beneficiarti, fino a diventare
una misura universale”. Particolare non trascurabile: l’Italia e la Grecia sono i Paesi europei che non hanno ancora istituito una misura universale di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito. Per somma di sventura, la povertà reale si accompagna felicemente alla povertà politica e programmatica. Conoscendo l’aleatorietà, spesso, degli impegni e degli interventi, le Commissioni sopra dette, congiuntamente, hanno chiesto al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di rendere stabile un tavolo di confronto e di concertazione per tutte le azioni connesse all’attuazione della strategia nazionale e comunitaria volte all’inclusione sociale attiva, “al fine di favorire anche un proficuo scambio di buone pratiche per il superamento di eventuali criticità e per il rafforzamento delle reti territoriali dei servizi”. Manco a dirlo, il Molise, in fatto di criticità e del bisogno di rafforzare la rete territoriale dei servizi non è secondo a nessuno.
l’intervento
Per il consigliere regionale, Salvatore Micone, è il momento di affrontare la questione
Dardo
“Garanzia Giovani, il punto in commissione” lise. “Ho voluto una specifica riunione in seno alla Commissione Consiliare che presiedo, per valutare lo stato di avanzamento del programma nonché le prospettive future e per analizzare altresì la metodologia seguita con il Programma Garanzia Giovani per permettere, in linea con gli
Sull’argomento il centrodestra contro i ritardi di Petraroia
obiettivi dettati dal Governo centrale con i decreti attuativi del Jobs Act , che la medesima venga modulata, con gli opportuni accorgimenti, anche sugli altri target di lavoratori svantaggiati quali i disoccupati di lunga durata e i lavoratori fuoriusciti da contesti produttivi per crisi aziendale. La metodologia della
presa in carico, supporto ed assistenza ai disoccupati ed inoccupati, sottolinea Micone, deve essere l’obiettivo dei nuovi Servizi per il Lavoro insieme ad una seria politica di programmazione di politiche attive del lavoro che sappiano ridare un nuovo slancio all’occupazione nella nostra Regione”.
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3 1 dicembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Mercoledì scorso Rita Fossaceca, sul suo diario, si diceva felice per l’acquisto di una mucca
L’essere umano al suo meglio “Finalmente latte per il villaggio.” Poi la rapina e la morte di una donna che dovrebbe insegnare a tutti noi ad essere migliori L’ultimo soffio di felicità Rita Fossaceca l’ha voluto condividere, con chi la seguiva sul sito dell’associazione onlus For Life, dove teneva un diario, un pubblico racconto della sua esperienza in Kenya, mercoledì scorso. Felicità per il sospirato acquisto di una mucca, gravida, per il villaggio; dove erano partiti con il costruire aule per le lezioni e stavano per completare l’orfanotrofio. Dopo aver messo in piedi l’infermeria e anche una chiesetta. Felicità, quindi, per aver assicurato un altro bene a coloro che, prima che Rita ed i suoi compagni arrivassero, non conoscevano che il lato rovescio della medaglia della vita. Come sempre sono gli episodi più apparentemente insignificanti a dare l’idea di quanto grandi e belle siano certe anime. Anime che non si curano del disfattismo dilagante, ma che preferiscono nutrirsi di giorni veri; pericolosi, certo; sfiancanti, come no; ma che elevano l’esistenza, la riempiono di quella umanità verso cui i Cinici riescono anche ad invelenirsi, facendo il conto delle spese sostenute per riportare a casa quei
volontari che a volte vengono rapiti. I Cinici riescono anche a dargli soprannomi a quei volontari, come le Vispe Terese, di cui qualcuno, forse, si ricorderà. Ma chi, come Rita Fossaceca, riusciva ad essere felice per aver portato una mucca al villaggio, insieme ai suoi compagni, probabilmente non si sentiva neanche toccata da
tanta malignità. Fare il Bene, farlo con le mani e tutta la propria energia, probabilmente rende davvero gli esseri umani migliori; li eleva al di sopra della meschinità dei Cinici, che tutto credono di sapere ma che nulla di veramente buono hanno mai fatto, se non per sé stessi. Nella storia di questo medico cinquantunenne
originaria di Trivento c’è tutta l’epica, normale, quotidiana, dell’essere umano al suo meglio. Compresa la tragica fine. Una fine così atroce, ingiusta, che potrebbe quasi rappresentare un monito; potrebbe addirittura dare un altro po’ di alito marcio alle bocche dei Cinici: ecco quello che succede, a voler fare il Bene. Si finisce ammazzati per avere il coraggio di mettersi tra la propria madre e la lama di un machete. Non sono tempi, questi, per andare in certi posti. Così avranno parlato i Cinici, anche ieri, anche oggi. Mentre invece noi crediamo che l’esempio ed il sacrificio di Rita Fossaceca, e di tutti gli esseri umani al loro meglio, come lei, sia l’unica spe-
ranza, l’unica moneta che gli uomini e le donne possano ancora spendere per dare, a nord e a sud dell’equatore, un senso concreto alla parola “umanità”. Pare li abbiano già arrestati gli assassini; le persone che, anche se pare incredibile, condividono con Rita Fossaceca l’universale condizione di essere umani. Forse è questo il senso profondo di questa storia: il Bene ed il Male non esistono, di per sé. Sono gli uomini e le donne che li incarnano a dargli sostanza e farne cosa viva. A far vincere ora l’uno ora l’altro, in ogni posto del mondo, un giorno dopo l’altro. Bisogna scegliere, dunque. Bisogna che ciascuno di noi scelga se lasciare che a prendere noi stessi sia l’uno o l’altro, il Bene o il Male. Non tutti saremmo capaci, quand’anche avessimo scelto il Bene, di fare ciò che Rita Fossaceca, e tutti quelli come lei, fanno ma, di sicuro, possiamo lasciarci ispirare dalla sua storia e, nel nostro piccolo, da domani, essere tutti un po’ migliori, essere tutti un po’ più umani. Diventare, un po’, come è stata lei: un essere umano al suo meglio.
Ai precari della sanità, un pacco vuoto Andranno tutti a casa, entro fine anno, i 111 operatori con contratti di collaborazione continuativa che, da anni, prestano la loro attività presso le diverse strutture dell’Azienda Sanitaria molisana. Per la precisione: 65 cessano di lavorare quest’oggi, mentre i restati 46 tireranno avanti ancora per quattro settimane, aggiungendosi agli infermieri precari anche questi in scadenza. Stiamo parlando di farmacisti, biologi, logopedisti, terapisti, neuropsicomotricisti, laureati in scienze motorie, dietisti, psicologi, tecnologi alimentari, assistenti sociali, operatori informatici/amministrativi, sociologi, pedagogisti, impegnati nei Distretti, nei Centri di salute mentale, nei servizi farmaceutici, in ospedale e in altri servizi dell’Azienda Sanitaria. Tutti professionisti dotati di esperienza acquisita sul campo. Senza di loro la sanità molisana sarà fortemente limitata, proprio nel momento in cui, invece, i servizi sul territorio andrebbero migliorati e potenziati, attraverso l’incremento di personale e l’acquisto di strumenti tecnologici, riducendo quelle che, da tempo, vengono definite le
Per la Uil, gravi disattenzioni da parte di Regione e Asrem
Medici e infermieri andranno tutti a casa con gri rischi per le attività sanitarie a danno dei cittadini “inappropriatezze sanitarie”. Più della metà di questi precari (per così dire) sono in servizio continuativo da circa dieci anni, senza aver diritto alle ferie, al riposo sostitutivo, alla tredicesima mensilità e, soprattutto, non solo senza avere alcuna certezza sulla continuità e sul loro futuro lavorativo, ma senza neppure fargli intravedere la tanto auspicata stabilizzazione. Ancor più paradossale è poi la loro remunerazione. Infatti, percepiscono circa 6 € all’ora, certamente un compenso non proporzionato all’impegno e all’apporto professionale. Un compenso ben inferiore ai minimi stabiliti dalla
contrattazione collettiva per le figure con rapporto subordinato ed adibite ad analoghe mansioni. “Il regalo di Natale - commenta Tecla Boccardo, Segretario generale della UIL molisana – l’ASREM e la struttura commissariale regionale, non lo fanno soltanto a questi cento e più giovani molisani, candidati ad ingrossare le fila dei disoccupati o ad emigrare offrendo altrove la professionalità e l’esperienza che da noi hanno acquisito, ma lo fanno anche ai cittadini più deboli, anziani, bambini, soggetti portatori di patologie che richiedono cura continua e riabilitazione, i quali verranno così privati del diritto fondamentale alla salute. Il pasticcio si è creato perché ad
oggi l’ASREM ha pubblicato, con enorme ritardo, solo due bandi per individuare coloro che saranno contrattualizzati per realizzare una parte delle attività di assistenza necessarie a garantire la continuità dei servizi. Inoltre, non si sono prorogati i contratti in scadenza, non si è provveduto in tempo utile a riprogrammare i servizi, senza avere certezza sui tempi entro cui verranno fatte le selezioni, nel frattempo le attività non potranno che essere sospese per carenza di personale, molti malati resteranno senza assistenza, alcuni territori andranno in difficoltà, altri andranno in tilt a causa della carenza di personale in grado di garantire i servizi. In sostanza: una debacle sanitaria!
“E’ da irresponsabili, una volta tanto che ci sono soldi, non cogliere adeguatamente, questa favorevole occasione per potenziare i servizi sanitari. Come pure, è inaccettabile assistere all’incapacità gestionale e all’inerzia della politica, “armata del solito indecisionismo”, che crea disservizi e toglie il lavoro.” Tuona Boccardo. La Regione, nel marzo scorso, si era impegnata per il mantenimento in regime di proroga, con l’utilizzo delle risorse vincolate assegnate dal Ministero con la linea progettuale 1, approvando una legge regionale che dava la possibilità alla ASREM di prorogare fino al 31.12.2016 i contratti in scadenza. E’ pur vero che tale legge regionale è stata bocciata, ma è pur vero che, all’epoca, si registrò l’impegno pubblico del Presidente Frattura a presentare ricorso e, nel frattempo, a tamponare la situazione con la continuazione dell’impiego degli attuali precari. Dove è finito quell’impegno? Come si intende garantire e migliorare i servizi senza interromperli?
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1 dicembre 2015
UNO SPIRAGLIO DI LUCE Ciò che il ministro alla Sanità, Beatrice Lorenzin, ha detto a Roma, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università cattolica, crediamo valga anche per il presidio della Cattolica a Campobasso. Valga, soprattutto per la sanità regionale nel suo insieme. Il ministro ha detto di aver presentato un emendamento alla legge di Stabilità “che permetterà anche agli ospedali di regioni in Piano di rientro di poter assistere pazienti da fuori regione, cosa vietata”. A conferma dell’assurdità di questa disposizione ha aggiunto: “Le misure che sono state concepite sono diaboliche, una volta che sei in Piano di rientro non hai speranze. Non solo le regioni hanno pagato un prezzo, ma quelle che hanno al proprio interno strutture di eccellenza, come il Gemelli, non potendo usufruire della mobilità attiva, si sono depauperate, a vantaggio delle altre”. Il prezzo che sta pagando il Molise è sesquipedale, mostruoso, la cui entità è tale che nessuna sanificazione, razionalizzazione, contenimento della spesa sarà mai nella condizione di ridurlo e, men che mai, di annullarlo. I Piani di rientro sono strumenti della politica, della necessità del potere politico di condizionare, stabilire, vietare, modificare, che si vanno rilevando una iattura, avendo lasciato nelle mani dei responsabili della cattiva gestione del settore sanitario (i presidenti delle Regioni/Commissari straordinari ad hoc) la responsabilità del riequilibrio finanziario e dell’organizzazione territoriale, con l’aggiunta di sub/commissari tratti dalle liste dei
Il ministro della Sanità Lorenzin alla Cattolica di Roma: “Un emendamento alla legge di Stabilità permetterà anche agli ospedali di regioni in Piano di rientro di poter assistere pazienti da fuori regione” I bravi medici sono quelli che hanno un grande cuore. Devono essere bravi clinici e manger
boiardi di Stato (alcuni), alcuni altri dalle liste dei clientes di rango. Si fosse affidata (la politica) ai tecnici e agli esperti veri, probabilmente un risultato pratico nel marasma della Sanità lo avrebbe forse raggiunto. Il ministro Lorenzin pare abbia coraggio. Il coraggio di qualificare diaboliche le misure che sono state concepite per i Piani di rientro tra cui, quella forse più diabolica, di vietare la mobilità attiva, penalizzando, la dove ci sono, le strutture sanitarie d’eccellenza, alludendo chiaramente all’Università Catto-
“Abbiamo lavorato sinergicamente e con grande attenzione per migliorare la legge di stabilità. - commenta l’on. Leva – Insieme ai colleghi della sinistra del Partito Democratico abbiamo predisposto una serie di emendamenti che tendono a garantire più risorse per la salute e il territorio, più equità e sicurezza, più lavoro stabile e di qualità soprattutto al Sud; tutto questo senza cambiare i saldi e senza aumentare il deficit. Di essenziale importanza ritengo poi sia stato presentare l’emendamento che scongiura la chiusura delle 23 prefetture tra cui quella di Isernia. Nei giorni
lica di Roma. Spostando territorialmente le considerazioni e le valutazioni del ministro, il Piano di rientro come è stato concepito e voluto, specie col divieto alla mobilità attiva, sta massacrando la sanità molisana e, in essa, le eccellenze che certo non mancano: alcune, nei presidi ospedalieri, alcune altre individuabili, sulla scorta delle prestazioni e della qualità dell’assistenza e del valore scientifico, nella Cattolica di Tappino, nel Neuromed di Pozzilli, nella clinica Villa Ester di Boiano e del Centro Medico Potito di Cam-
pobasso per restare davvero alle eccellenze certificate. La trasposizione dell’intervento del ministro dall’Università Cattolica di Roma al Molise può combaciare anche nel punto in cui ha parlato agli studenti in questo termini: “L’apertura dell’Anno accademico avviene in un momento storico particolare e difficile, un momento che chiama a riflettere su quali sono i nostri valori, su cosa vogliamo difendere e a cosa non vogliamo rinunciare: primo fra tutti i valori della “caritas” verso i malati e i sofferenti a cui siamo chiamati a non rinunciare, specialmente in tempi di violenza e terrorismo. L’Università’ per prima è chiamata a dare una ri-
sposta: è qui che noi costruiamo le classi dirigenti del futuro, le persone che un giorno saranno chiamate a decidere e scegliere. Oggi le grandi sfide alle quali siamo chiamati non sono più eludibili: la medicina personalizzata, i nuovi farmaci, la medicina predittiva, nuovi modelli gestionali e clinici. Dobbiamo quindi eliminare gli sprechi e reinvestirli però nel Servizio sanitario nazionale. E’ una sfida etica: dobbiamo dare nuove cure e nuovi farmaci a tutti, indistintamente e senza fare distinzioni per età e condizioni di salute. I bravi medici sono quelli che hanno una grande tecnica, ma anche un grande cuore. Devono essere bravi clinici e bravi manager, devono avere una visione complessiva del sistema, per tenere insieme la scienza e la persona.”. Queste parole, che non mancano di una dose critica verso la concezione dei Piani di rientro e aprono con puntualità all’etica professionale, le trascriviamo con la speranza che siano lette e meditate da parte di coloro che sono coinvolti nel “salvataggio” del servizio sanitario regionale. Nessuno escluso. Dardo
“Sud e prefettura di Isernia, i correttivi” L’onorevole Danilo Leva ha presentato emendamenti alla legge scorsi avevamo costituito un coordinamento di Parlamentari PD che ha lavorato alla stesura di questo testo che prevede che le riduzioni delle dotazioni organiche siano applicate agendo esclusivamente sugli uffici centrali e non su quelli periferici. Ora c’è una soluzione concreta e possibile, dobbiamo seguire l’iter parlamentare della legge di stabilità e lavorare affinché l’emendamento venga approvato.”
Le Camere penali in sciopero: “Più giustizia vera” CAMPOBASSO. L’Unione delle Camere Penali Italiane passa al contrattacco e dallo stato di agitazione, proclamato ormai da qualche mese, passa all’astensione per cinque giorni dalla frequentazione dei tribunali. Il Presidente di quella del Molise, Avv. Erminio Roberto, ha spiegato in conferenza stampa le ragioni che hanno portato a questa decisione. Sono sostanzialmente tre le motivazioni: il rapporto tra Procure della Repubblica e i
media che, ormai “anticipano il processo stesso. Vengono letti in conferenza stampa atti coperti da segreto come le intercettazioni telefoniche, le videoregistrazioni degli indagati e quant’altro – afferma Roberto – favorendo la conoscenza da parte del giudice di atti che dovrebbe conoscere solo successivamente”. Si tenterebbe di modificare le norme sulla prescrizione dei processi che renderebbe gli stessi infiniti “per far rimanere il più possibile il citta-
dino sotto i riflettori. Il valore costituzionalmente garantito della ragionevole durata dei processi viene puntualmente sacrificato in nome della mancanza di risorse”. E poi l’uso della tecnologia sempre più presente in aula: “Una proposta di riforma dell’articolo 146 bis che prevede la partecipazione al processo dell’imputato a distanza, svilendo di fatto il diritto della difesa che prevede l’immediata interlocuzione con lo stesso”. In chiusura è pro-
clamata la giornata del “braccialetto”, simbolicamente indossato al polso dagli avvocati, che riporta la scritta: + braccialetti – carcere. In Italia, sempre in nome delle scarse risorse, viene utilizzato pochissimo il braccialetto elettronico per coloro che sono ai domiciliari preferendo i giudici mantenere in carcere gli imputati pur calpestando il diritto costituzionale del principio della non colpevolezza.
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5 1 dicembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
La nuova dimensione della presidenza del consiglio regionale Da Niro a Cotugno. La presidenza del consiglio regionale cerca una nuova connotazione. Quella che siamo riusciti a cogliere per il momento è l’assottigliamento dell’ordine del giorno. Dagli abituali 38/40 punti siamo passati ai 9 in calendario oggi nell’aula consiliare di Palazzo Moffa. E ancora una volta in testa all’elenco così notevolmente asciugato, due proposte di legge dall’inteso sapore regolamentare, organizzativo e partecipativo. Infatti: “Partecipazione della Regione alla formazione e all’attuazione delle normative e delle politiche dell’Unione Europea” (proponenti Di Pietro, Niro e Sabusco), e “Istituzione del Garante regionale dei diritti del cittadino” (firmatari Lattanzio e Fusco Perrella). La soluzione per via legislativa dei gravi problemi occupazionali e della crescita rimane ancora un pio desiderio delle maestranze della Gam di Boiano, dello Zuccherificio di Termoli e dell’Ittierre di Isernia (per stare nel solco di ciò ch’è diventata la nota critica per antonomasia). La proposta di legge d’iniziativa della giunta riguardante il riordino delle Province forse meritava anch’essa uno dei primi tre punto all’odg e non il nono, in coda alle mozioni sul cambiamento climatico (se ne discute a Parigi) e sul dimensionamento scolastico; la variante parziale al Piano regolatore generale di Termoli; l’alienazione dello stabile regionale di Via Nomentana in Roma, e la mozione dei consiglieri Federico e Manzo del gruppo 5Stelle relativa al pagamento degli arretrati vantati dai dipendenti delle ditte di tra-
Più proposte di legge e meno mozioni Ciò facendo, cioè stabilendo pochi e circoscritti argomenti da discutere e da deliberare, la presidenza mette il consiglio di fronte alle proprie responsabilità, qualora – more solito – dopo qualche ora di “lavoro”, trova sempre la maniera per aggiornarsi
sporto. Argomenti selezionati rispetto all’affastellamento precedente che induceva l’assemblea a fare delle scelte e a chiedere l’inversione dei punti all’odg. Cotugno
questa operazione la di fa suo, e ciò facendo, cioè stabilendo pochi e circoscritti argomenti da discutere e da deliberare, mette il consiglio di fronte alle proprie re-
sponsabilità, qualora – more solito – dopo qualche ora di “lavoro”, trova sempre la maniera per aggiornarsi. Dardo
STRAORDINARIO! Mai accaduto che il mondo operaio trovasse riferimento nella realtà produttiva e industriale del Molise Messaggio in rete del Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (Carc): “La lotta dei delegati della Fca di Termoli contro gli straordinari obbligatori è la lotta di tutti gli operai e i lavoratori!”. Non era mai accaduto che il mondo operaio trovasse un riferimento di lotta nella realtà produttiva e industriale del Molise. Mai. La classe operaia del Molise è nata negli anni Sessanta, con la trasmigrazione della forza lavoro dalle campagne alla Fiat, senza alcun retroterra. Il fatto pertanto è storico, e nello stabilimento Fiat di Termoli la fibrillazione tra i delegati di fabbrica e il segretario della Fiom Molise, Giuseppe Tarantino, che ha disconosciuto lo sciopero indetto dai delegati di fabbrica, è al diapason. Mai successo un fatto del genere. Difatti, l’estremismo politico non ha perso tempo ad assumere l’indizione dello sciopero da parte dei delegati termolesi, contrastato dalle sigle storiche del sindacalismo e, in particolare della Fiom, “a lotta di tutti gli operai e i lavoratori” contro le pretese di Marchionne e di Renzi che il Carc riassume polemicamente, quanto incisivamente, in questa pesantissima considera-
Non lotta operia ma lotta tra gli operai, allo stabilimento Fca di Termoli
zione: “Se lavorate come bestie vi facciamo lavorare”. Lo sciopero è contro lo straordinario obbligatorio. Mai visto prima, lo straordinario obbligatorio. La linea della Fiom è quella di “restiamo in attesa di una convocazione da parte dell’azienda sulle questioni che riteniamo di estrema importanza e auspichiamo che si risolvano tempestivamente sulla base di un confronto che abbia tutti i criteri di una vera con-
trattazione sindacale”. Per il Carc “è la linea della resa al padronato; è la linea della rassegnazione allo sfruttamento; è la linea della distruzione della stessa Fiom”. I delegati della Fca che hanno indetto lo sciopero contro lo straordinario obbligatorio per il Carc invece sono “i portavoce della linea della lotta, dell’unità e della riscossa dei lavoratori”. “Dividi ed impera”: lezione storica.
Assemblee per difendere la Corte d’Appello
CAMPOBASSO. Aseguito della recentissima elezione del nuovo Presidente della Provincia di Isernia, è stata organizzata anche la riunione con i Sindaci rientranti nella circoscrizione di quest’ultima provincia. Le riunioni programmate non avranno carattere dimostrativo (come l’avrà, invece, una successiva assemblea che il Comitato organizzerà presso l’Università del Molise di Campobasso), ma carattere organizzativo, per cui non è importante avere afflusso di pubblico, ma è importante avere la presenza del maggior numero di Sindaci (per quanto riguarda le riunioni presso le sedi delle due Province) e del maggior numero di Presidenti o Rappresentanti o loro delegati degli altri Ordini e Collegi professionali, Sindacati, Associazioni imprenditoriali e di categoria ed altre Associazioni della società civile, ecc. (per quanto riguarda le riu-
nioni mattutine a loro rivolte). Si ricorda che l’oggetto delle riunioni in programma è il seguente: testimonianza del comune impegno contro la soppressione della Corte di Appello di Campobasso ed in difesa della Giustizia di prossimità e definizione il progetto strategico proteso al raggiungimento di questo comune obiettivo. Le riunioni programmate sono le seguenti: 1) Assemblea dei Presidenti o Rappresentanti o loro delegati degli Ordini e Collegi professionali, Sindacati, Associazioni imprenditoriali e di categoria ed altre Associazioni della società civile, ecc. della provincia di Isernia: MERCOLEDÌ 2 DICEMBRE 2015, ORE 9,30: presso l’Aula A ubicata al piano terra del Tribunale di Isernia 2) Assemblea dei Sindaci della provincia di Isernia:
VENERDÌ 4 DICEMBRE 2015, ORE 15,30: presso la Sala consiliare ubicata al primo piano dell’Ente Provincia di Isernia 3) Assemblea dei Presidenti o Rappresentanti o loro delegati degli Ordini e Collegi professionali, Sindacati, Associazioni imprenditoriali e di categoria ed altre Associazioni della società civile, ecc. della provincia di Campobasso (o su base regionale): VENERDÌ 4 DICEMBRE 2015, ORE 9,30: presso l’Aula della Corte di Appello ubicata al piano terra della sede centrale (Via Regina Elena) del Palazzo di Giustizia di Campobasso 4) Assemblea dei Sindaci della provincia di Campobasso: GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2015, ORE 16,00: presso la Sala della Costituzione ubicata al piano terra dell’Ente Provincia di Campobasso
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Campobasso
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Giubileo, anche in Molise saranno aperte le porte sante Interessate, la Cattedrale di Campobasso, Castelpetroso e San Bartolomeo Apostolo di Bojano Campobasso. “Di fronte alle tante lacerazioni nel mondo e alle troppe ferite nella carne degli uomini, chiediamo alla Vergine Maria di sostenerci nel nostro impegno di imitare Gesù, nostro re, rendendo presente il suo regno con gesti di tenerezza, di comprensione e di misericordia”.(Papa Francesco, 22 novembre 2015). Le diocesi di tutto il mondo hanno raccolto l’invito di papa Francesco che nella Misericordiae Vultus , Bolla di indizione del Giubileo Straordinario, al capitolo 3, dice che «L’Anno Santo si aprirà l’8 dicembre 2015, solennità dell’Immacolata Concezione. Questa festa liturgica indica il modo dell’agire di Dio fin dai primordi della nostra storia. Nella festa dell’Immacolata Concezione avrò la gioia di aprire la Porta Santa. Sarà in questa occasione una Porta della Misericordia, dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza. La domenica successiva, la Terza di Avvento, si aprirà la Porta Santa nella
Cattedrale di Roma, la Basilica di San Giovanni in Laterano. Successivamente, si aprirà la Porta Santa nelle altre Basiliche Papali. Nella stessa domenica stabilisco che in ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa Madre per tutti i fedeli, oppure nella Concattedrale o in una chiesa di speciale significato, si apra per tutto l’Anno Santo una uguale Porta della Misericordia. A scelta dell’Ordinario, essa potrà essere aperta anche nei Santuari, mete di tanti pellegrini, che in questi luoghi sacri spesso sono toccati nel cuore dalla grazia e trovano la via della conversione. Il Giubileo, pertanto, sarà celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari quale segno visibile della comunione di tutta la Chiesa». L’uomo in cammino verso e per il giubileo: questo è il sogno di Dio. Un sogno che attraversa tutta la creazione e tutta la storia, e ha come termine la triplice fatica: di fare l’uomo quale sintesi della stessa creazione; di salvare l’uomo come espressione della stessa divinità, di
rendere felice l’uomo come festa dell’intero Creato. Questo è il sogno che papa Francesco vuole farci vivere attraversando in ogni chiesa locale la Porta Santa. “Vivere e ottenere” il perdono dei peccati compiendo un “breve pellegrinaggio e varcando “la Porta Santa aperta in ogni cattedrale o nelle chiese stabilite dal vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche papali a Roma”. Particolare attenzione il Papa riserva agli ammalati, alle persone anziane, ai carcerati prevedendo per loro speciali condizioni. Indulgenza anche per i defunti. Tutti i sacerdoti potranno assolvere il peccato dell’aborto. Riscoprire la Misericordia nelle sue “opere” attraverso itinerari spirituali e culturali che la diocesi di Campobasso –Bojano ha ben preparato nel calendario scandito e condiviso a partire dall’apertura della Porta Santa che si terrà domenica 13 dicembre 2015 alle ore 17,00 nella Cattedrale Ss. Trinità di Campobasso. Un anno intenso che coinvolge tutte le parrocchie, gruppi, movimenti ed associa-
zioni, alla ricerca e riflessione per “attualizzare” ed attuare le opere di Misericordia. Valorizzare i luoghi della celebrazione. La tradizione giubilare inaugurata con papa Bonifacio VIII ha sempre indicato Roma come polo di celebrazione indicato. Con questo Giubileo straordinario, papa Francesco vuole guardare oltre, valorizzando le chiese locali e le “periferie esistenziali”. Esse entrano quindi nella dinamica giubilare con la loro ricchezza di patrimonio di fede, di spiritualità, di arte. Il pellegrinaggio è il primo simbolo del giubileo che sta ad indicare un cammino di conversione. Il pellegrinaggio è un andare verso il Signore perciò esso va fatto con speranza e con allegria. Ma il segno fondamentale dell’Anno Santo è il pellegrinaggio per attraversare la Porta Santa sia essa- come ha indicato papa Francesco – una porta della Misericordia in tutto il mondo. La porta possiede un valore simbolico di grande importanza perché rappresenta Cristo. “Io sono la porta” (Gv, 10) se entriamo per questa porta
arriveremo alla porta della felicità eterna. La Porta Santa dunque, è la forza del cuore misericordioso di Dio. La diocesi di Campobasso – Bojano che ha voluto dare un valore spirituale e simbolico al suo territorio, valorizzando anche l’antica cattedrale di Bojano e la Basilica mariana dell’Addolorata di Casteleptroso , Patrona del Molise, aprirà le sue “porte sante” secondo questa successione: domenica 13 dicembre 2015 ore 17,00 Cattedrale della SS. Trinità -Campobasso domenica 20 dicembre 2015 ore 12,00 Basilica Minore di Maria Ss. Addolorata – Castelpetroso domenica 20 dicembre 2015 ore 17,00 Antica Cattedrale di San Bartolomeo Apostolo -Bojano Una Chiesa che vive in ogni fratello e con ogni strumento a lui necessario per raggiungere il traguardo del “Jiubilo” attraverso itinerari di salvezza che vedono l’uomo e quindi la creazione emergere dal buio della notte.
Rapina un bar pasticceria, arrestato I Carabinieri hanno fermato un 23enne di Campobasso che aveva rubato soldi in una pasticceria Campobasso. I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno tratto in arresto C.U. classe 1992 responsabile di rapina ai danni di un esercizio commerciale. Erano le 19.30 di sabato sera quando all’interno di una pasticceria nel centro cittadino giovane, approfittando del fatto che non vi erano clienti all’interno, ha fatto irruzione e intimato alla titolare di consegnargli i soldi. Si è avventato verso la cassa e, spintonato la titolare, si è impossessato di circa 250,00 euro presenti nel registra-
tore. Richiesto l’intervento dei Carabinieri al 112, tempestivo è stato l’arrivo di una gazzella dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Campobasso sul luogo del reato. Raccolte le informazioni sull’accaduto e la descrizione dell’autore, immediatamente sono state diramate le ricerche a tutti i servizi in atto. Mentre la vittima veniva soccorsa da personale del 118 i Carabinieri, sulla base di una buona conoscenza del territorio, delle dinamiche dello stesso e dei soggetti dediti
a simili azioni, hanno subito intuito chi potesse essersi reso responsabile della rapina appena perpetrata.E’ stato così possibile procedere ad una mirata azione di ricerca che ha consentito ai militari, dopo non molto, di individuare il rapinatore. Condotto in caserma e approfonditi gli accertamenti, chiarite le responsabilità del ventitreenne già noto alle forze di polizia, lo stesso è stato dichiarato in arresto e tradotto presso la casa circondariale di Campobasso dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Risposte sì per la colletta alimentare In Molise donate 41 tonnellate di prodotti Campobasso. Nel corso della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, in Molise sono state donate 41 tonnellate di alimenti, raccolti da oltre mille volontari in oltre 100 punti vendita di tutta la regione. Nel 2014, le tonnellate raccolte sono state 44 e, pertanto, quest’anno si è registrato un calo del 6,8 per cento. Nel dettaglio, sono state donate 35 tonnellate in provincia di Campobasso, 6 in provincia di Isernia. Sin dai prossimi giorni inizierà la distribuzione dei prodotti ai 6.395 poveri del Molise assistiti dal Banco Alimentare mediante 41 enti convenzionati. “Ringraziamo di cuore quanti hanno partecipato - dice Luigi Nigliato, presidente del Banco Alimentare di Abruzzo e Molise -, dai donatori ai volontari ai vari partner, segno di grande partecipazione. Il dato evidenzia una difficoltà diffusa a livello economico. Ma, come ci ha detto papa Francesco, la carità non è una questione di numeri ma, in primo luogo, di persone, per cui l’esperienza vissuta in questa giornata rimane uno spettacolo di gratuità che commuove il cuore di chi l’ha vissuta”.
Campobasso
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Quel “ragazzaccio” di San Martino ne ha combinata un’altra delle sue contro i rossoblù
Esposito segna, assiste, inventa
Tutta lì la differenza tra Campobasso e Matelica. Con noi più bravi ragazzi che bravi giocatori di Gennaro Ventresca Sono uscito sul patio a fare un bagno di luna, prima di raggomitolarmi in poltrona insieme a Zoe, il mio gatto nero con la pettorina bianca. Mentre, in tv, la Signora con la blusa banco-nera segnava gol su gol, nella felice nottata palermitana. Io, di qua, a maledire ancora quel furetto con la coda di cavallo spettinata e le sue prodezze regalate ai pochi tifosi del Matelica, non certo ai nostri supporter. Vittorio Esposito è fato così: liberale con i liberali e conservatore coi conservatori. Mi spiego: chi mi battezza mi è comparo. Alias: gioco e segno per chi mi paga. Da vero professionista, a dispetto della vulgata che ha sempre dubitato della sua professionalità. Un-due-tre: eccolo lì il principesco spettacolo del codino con la faccia di Calimero, piccolo e nero. Si guadagna la punizione dal limite (ingenuo il difensore che la
provoca con un vistoso, quanto superfluo, spintone), la batte con un destro telecomandato che non incontra ostacoli nell’acerbo portiere Capuano che fa sembrare la sua porta enorme, tanto si piazza male; fa il fenomeno a sinistra su un rilancio della sua difesa, in due abboccano al suo doppio-passo, così di sinistro, il suo piede “muto” mette al centro un pallone
carico di cianuro, sul quale i nostri due centrali restano a guardare, così pure il portiere: arriva di corsa il centravanti marchigiano che segna il gol vittoria; mentre i rossoblù sono protesi in avanti a cercare il pareggio che avrebbero meritato a prescindere, ecco che il Calimero di San Martino in Pensiliis si ritrova nella propria metà campo con l’ammo-
nito Corbo che gli ringhia contro: inventa una finta e una veronica e si fa stendere: è punizione e ammonizione: Corbo va fuori per doppio giallo. E per i rossoblù arriva virtualmente la sconfitta, la prima dell’era Favo, la terza a domicilio, l’ennesima in questo assurdo campionato. In settimana La Gazzetta aveva titolato così: “Esposito agita i sonni di Favo”. Centrando in pieno lo stato d’animo del nostro mister che ha cercato di fare quello che ha potuto. Compreso quel pasticcio di mandare in campo lo stralunato Fiore che non ha combinato nulla di buono. Dicono quelli che hanno a cuore i colori rossoblù che i nostri ra-
gazzi non avrebbero dovuto perdere. Forse sarà anche così, ma nel mondo dei calci d’angolo contano i gol: il Matelica ne ha segnato uno in più del Campobasso e amen. Viene da chiedersi, tanto per continuare con un ritornello che va avanti negli anni: ma perchè Esposito non gioca mai con la nostra blusa? Se lo domandano i tifosi, non sanno dare una risposta chiara i vertici tecnici del nostro club. Che, evidentemente, preferiscono i bravi ragazzi ai bravi calciatori. Avessimo avuto qualche bravo giocatore in più e qualche bravo ragazzo in meno sono convinto che il nostro destino sarebbe stato diverso. Molto diverso. Ci arrampichiamo sugli specchi, cercando teneri appigli che non possono tenere conto che nelle ultime cinque partite la nostra squadra ha messo in classifica appena la miseria di tre punti. Se non è crisi questa.
Pronto il calendario dei Misteri Sarà presentato sabato ed è giunto alla sua XIXª edizione Sarà presentato sabato 5 dicembre 2015 alle ore 17.30 nella sala degli Ingegni “Cosmo TEBERINO” al Museo dei Misteri, in via Trento, 3 a Campobasso la XIXª edizione del Calendario dei Misteri 2016. Anche quest’anno l’Associazione Misteri e Tradizioni realizza il Calendario dei Misteri, iniziato per gioco col passare degli anni è diventato un appuntamento fisso di fine anno per tutti i campobassani e amanti della tradizione più antica e affascinante della nostra regione. Nel corso della Processione dei Misteri, infatti, la città di Campobasso può essere paragonata ad un enorme teatro a cielo aperto che offre una suggestiva e caratteristica scenografia al passaggio dei tredici gruppi di figuranti che, bloccati nelle posizioni e negli atteggiamenti stabiliti dal genio dell’artista campobassano Paolo Saverio Di Zinno, interpretano per qualche ora il ruolo di attori itineranti. Questa speciale scenografia ha dato lo spunto per la realizzazione della diciannovesima edizione del Calendario dei Misteri dedicato ad alcuni edifici e monumenti caratteristici della città di Campobasso collocati lungo il percorso della Processione dei Misteri. Ciascuna struttura è stata disegnata dall’artista Luigi de Michele insieme ad uno specifico Mistero associando l’ordine di sfilata delle macchine alla posizione dei manufatti
lungo il percorso. Sono state così realizzate tredici tavole in cui l’artista ha abilmente amalgamato sia aspetti tecnici, quali il taglio e la posizione delle inquadrature, sia elementi realistici, come i particolari delle strutture e della sfilata, sia la propria personale libera interpretazione della scena. La realizzazione del Calendario non sarebbe stata possibile senza le fotografie di Roberto de Rensis che ha immortalato i tredici Ingegni e il generoso contributo degli amici che hanno offerto la propria sponsorizzazione: Stampamik, studio House, Albanese Perforazioni, Studio Odontoiatrico dott. Ioffredi, Desigual, Il diavolo dei Misteri, Latteria del Molise, Generali Assicurazioni, Caffè Gilotti, Centro Allarme Molise, Obietivo Benessere, Fisioterapista dott.ssa Federica Franco e Tappezzeria di Tota..
Stampato in 4000 copie numerate, il calendario sarà disponibile dal giorno della presentazione al Museo dei Misteri in via Trento, 3 a Campobasso con un piccolo contributo di 3,00 euro, inoltre lo si potrà scaricare dal sito ufficiale dell’Associazione www.misterietradizioni.com
Campobasso in Fiera, numeri da record Anche l’ultima domenica del mese ha visto tantissima gente tra i banchi del mercatino nella zona industriale CAMPOBASSO. Ultima domenica del mese vuol dire ‘Campobasso in fiera’. La manifestazione organizzata da Anva Confesercenti è un punto di aggregazione dove si incontrano semplice curiosità e caccia all’affare e che col passare degli anni ha incassato così tanti consensi da ottenere sempre numeri eccezionali. Migliaia di utenti di tutte le età e appartenenti a target
differenti si sono riversati in via Ferro nella Zona Industriale del capoluogo per una lunga passeggiata fra gli stand della fiera per sfruttare le miglior offerte in base alle proprie esigenze. A dare un tocco diverso ogni mese le proposte di prodotti tipici e specialità, come anche la presenza di particolari eventi che in alcune occasioni hanno coinvolte persino le scolaresche.
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Isernia
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“Il flop del PD di Frattura e Fanelli” A sostenerlo è il senatore Ulisse Di Giacomo dopo il voto per le Provinciali ISERNIA. “La sinistra, con Lorenzo Coia, vince le elezioni per la Presidenza della Provincia di ISERNIA con il 60% dei voti. Ma c’ e’ il trucco, perché’ oltre ad essere un sistema elettorale “indiretto”, e’ anche fasullo“. Lo sostiene il senatore Ulisse Di
Giacomo. “Infatti la legge elettorale di quello che resta delle Province prevede il cosiddetto “voto ponderato”; vale a dire, il voto di un sindaco o di un consigliere comunale di Frosolone, di Venafro o di Agnone vale circa dieci volte il voto di un sindaco o
di un consigliere comunale di un piccolo comune. Ecco, quindi, che i 12 elettori di Frosolone valgono come 100 elettori di Longano, tanto per fare un esempio. Solo con questo sistema si arriva al 60% ottenuto dalla sinistra,
contro il 40% del centrodestra. Se invece si contassero i voti “individuali”, cioè’ se il voto di ciascun amministratore comunale valesse uno ( come succede nelle elezioni normali ), sui 314 elettori recatosi alle urne il centrodestra avrebbe vinto: 159 con-
tro 155. Per una Regione nelle mani del PD, si tratta di un bel risultato. Ed hanno votato gli amministratori. Immaginate se avessero votato i cittadini! Complimenti a Frattura e alla Fanelli“.
L’intervento
La paralisi amministrativa di Isernia in atto dal 2013
di Stefano Testa Sbaglia chi pensa che i pericoli per la città di Isernia provengano solo dall’esterno ed esclusivamente dall’opera di depauperamento del territorio effettuata dalla Regione, bisogna invece prendere atto che gravi rischi gli isernini li corrono anche a causa di nemici silenti che operano dall’interno. I disservizi e gli sperperi sono all’ordine del giorno. A titolo di esempio possiamo prendere Il torto subito dai tanti cittadini che sono in attesa da anni per avere, dal comune di Isernia, il giusto risarcimento per i danni subiti a causa di quella fattispecie di incidenti la cui responsabilità è imputabile all’amministrazione civica, in particolare si tratta di infortuni causati dal tardivo e/o mancante intervento sulla manutenzione di strade ed aree di pubblico servizio. Si tratta di richieste di risarcimento danni che vanno avanti dal 2013, ovvero da quando si è insediata la precedente amministrazione, e che il Comune avrebbe
dovuto gestire contrattualmente in totale autonomia, trattandosi di ipotesi di danni che rientrano nella franchigia prevista in polizza; invece tali richieste non solo non sono state evase ma sono state letteralmente ammucchiate senza nessun riscontro per i malcapitati che, indifesi rispetto alla protervia di chi avrebbe l’obbligo di risolvere la questione, non sanno più a che santo appellarsi. Fortunati, si fa per dire (sic!), sono invece coloro che hanno subito dei danni superiori alla franchigia il cui pagamento pertanto è stato gestito ed effettuato direttamente dalla Compagnia di assicurazione dell’Ente. Gli ultimi comunicati del Comune su questa vicenda sanciscono ancora una volta che l’arrivo di un Commissario, in un ente che non ha avuto un grande dinamismo programmatico/amministrativo, porta sempre una ventata di efficienza almeno in quelle questioni che riguardano i rapporti con il cittadino utente ; infatti il Commissario dott. Saladino si è fatto carico del problema mai affrontato, anche durante l’amministra-
zione Brasiello, nonostante vi siano stati innumerevoli solleciti da parte dei danneggiati e, per di più, ha dovuto sventare il tentativo di dare l’incarico ad una società di fuori regione, abruzzese ( poi perché proprio abruzzese?), senza aver preso in considerazione la possibilità di coinvolgere validissimi periti che operano nella nostra realtà. Ebbene: il 10/11/2015 con determina n° 139 il Segretario Generale in qualità di 1)-Responsabile dell’Ufficio Legale; 2)Responsabile del Procedimento; 3)-Dirigente, affida il Servizio per Gestione Sinistri in Franchigia ad altra società le cui condizioni economiche non appaiono particolarmente competitive rispetto alla media del settore, comprese quelle della società che finora ha avuto la convenzione. In particolare, la lettura della proposta deliberata, prevede che sui danni con lesioni personali il costo è di 220 + iva da integrare quasi sempre con la perizia medico legale di € 250 per visita medica collegiale e € 300 per visita medica, per un totale di € 470/520 per singola pra-
tica. Inoltre la “determina 10/11/2015 - n° 139” parla anche di ulteriori prestazioni per attività legali, per arbitrati, per stima danni fabbricati, per costituzione in giudizio dove per ognuna occorrerà definire l’onorario di volta in volta pertanto, cosa grave, senza avere la certezza della spesa, mentre non ha tenuto in nessuna considerazione l’esigenza di coinvolgere professionalità locali che oltre ad essere attenti ed esperti conoscitori del territorio comunale da dove scaturiscono le richieste di danno, per la mia esperienza professionale, applicano tariffe nettamente inferiori di quelle esposte nell’allegato alla determina di cui trattasi. La legittima protesta dell’ANEIS Molise rappresenta quindi per ogni cittadino e per tutte le associazioni di categoria un esempio da seguire per tutelare il nostro devastato territorio e per salvaguardarci da tutti coloro che venendo da altre realtà vedono nel Molise e, quindi, nella provincia di Isernia la possibilità di impoverirci ulteriormente.
Pozzilli, il sindaco scioglie la Pro Loco Per i componenti l’associazione si tratterebbe di una manovra politica e pilotata POZZILLI. Clima rovente a Pozzilli nei giorni scorsi, per la paventata richiesta da parte dell’amministrazione comunale alla Regione Molise – come parrebbe da indiscrezioni – di cancellazione della Pro – Loco (Associazione Turistica Pro – Caspoli) dall’albo delle pro – loco. Richiesta respinta al mittente dalla stessa regione Molise. Tale notizia, qualora venisse confermata, sarebbe di una gravità assoluta, e motivata solo ed esclusivamente da una gestione della “Pro – Caspoli” nelle mani di persone non gradite alla sindachessa Stefania Passarelli, vicine quindi, all’opposizione consiliare. Con la promessa di approfondire la questione nei prossimi giorni, pubblichiamo il comunicato stampa a firma del comitato esecutivo per l’elezione del nuovo presidente, nella persona di Margherita Cambio e del nuovo comitato. “E’ troppo importante preservare la bellezza e la tradizione dei no-
stri territori. E’ troppo importante far risplendere di luce propria le particolarità che ci uniscono. E’ troppo importante valorizzare ciò che si ha per poter prescindere da ciò che non si può avere. Il punto di partenza è proprio la ricostituzione, in conformità anche della LEGGE REGIONALE N. 2 del 31.1.2014, dell’esecutivo dell’associazione Pro Loco Caspoli di Pozzilli. Interesse degli eletti e dei soci tutti è lo sviluppo turistico, la promozione di eventi culturali ed artistici del nostro territorio. La trattazione di questi argomenti si è avuta con la riunione dei giorni scorsi. Oggetto della discussione sono stati una programmazione di eventi con l’intento di creare un laboratorio di idee. INNOVARE significa migliorare il presente, con l’esperienza del passato, per costruire il futuro. Eletta presidente la giovane Margherita Cambio che si occuperà di progettare attività afferenti a
diverse sfere d’intervento TURISTICO – SOCIALE – CULTURALE ED
ENOGASTRONOMICO. IL comitato esecutivo è formato da Rocco Vendettuoli, Papa
Anna Rosa , Franchitti Franco, Anna Carcillo, Savelli Domenica.
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Termoli
1 dicembre 2015
Acqua non potabile in basso Molise A seguito dell’intorbidamento delle acque nella diga di Liscione TERMOLI. Un vero e proprio bailamme quello che sta avvenendo in città a causa della crisi idrica, con l’aggravante del divieto di uso alimentare dell’acqua potabile accumulata in cisterne e serbatoi. C’è chi ha erroneamente pensato che questo provvedimento fosse correlato al ripristino del normale flusso idrico. Non è così. L’acqua tornerà a partire dal tardo pomeriggio di domani, cioè lunedì 30 novembre. Ecco la specifica della Crea Gestioni srl, che spiega tutto per il meglio. “Visto quanto avvenuto in conseguenza dell’alluvione dei giorni 26 e 27 novembre scorsi; Vista la conseguente interruzione del flusso idrico da parte di Molise Acque per oltre 24 ore; Visto il conseguente svuotamento
totale delle condotte di distribuzione idrica della città di Termoli e quindi la possibilità di infiltrazioni non desiderabili nelle stesse. Sarà cura della Crea Gestioni effettuare delle analisi di verifica dell’acqua subito dopo aver ripristinato il corretto flusso idrico su tutto il territorio comunale.
Si prevede una campagna di analisi che darà i risultati non prima di 72 ore, necessarie tecnicamente all’analisi stessa. Sarà nostra cura avvertire gli enti (Comune di Termoli ed Egam) sui risultati delle prove analitiche”. La Crea con questo avviso ha sollecitato il Comune di Termoli a
prendere un provvedimento in via cautelativa per il divieto degli usi alimentari, come fatto con l’ordinanza del sindaco Angelo Sbrocca. Per fare i conti della serva, se il flusso idrico tornerà ovunque entro domani sera, la potabilità per uso alimentare non potrà essere certificata e quindi revocata
l’attuale ordinanza di divieto prima di giovedì sera o venerdì mattina. Anche il sindaco di Montenero di Bisaccia, Nicola Travaglini ha emesso stamane un’Ordinanza nella quale si dispone il divieto di consumo e utilizzo dell’acqua a scopo potabile, in particolare l’uso dell’acqua come bevanda e per la preparazione dei cibi, restando idonea al solo utilizzo per l’igiene personale e dei locali. Il divieto vige su tutto il territorio di Montenero di Bisaccia, eccetto C.da Padula, sino a nuovo ordine. L’iniziativa fa seguito alla nota dell’Azienda Molise Acque con la quale è stata comunicata la non potabilità dell’acqua erogata dal potabilizzatore Liscione, a causa del perdurare della torbidità elevata del liquido in ingresso.
Aree verdi, i bandi per l’affidamento Interessati cittadini e associazioni che potranno intervenire sulle zone verdi della città TERMOLI. Attualmente sono al vaglio dell’ufficio ai lavori pubblici ma diverse associazioni e cittadini hanno già avanzato richiesta al Comune di ottenere in affidamento le aree verdi termolesi. L’iniziativa è stata regolamentata, dopo l’approvazione in consiglio comunale, durante la scorsa estate e a breve potrebbe restituire i primi frutti. Alla base dell’idea promossa e condivisa dai consiglieri Michele Barile e Mario Orlando e dall’associazione “Termoli per i bambini”, l’esigenza di tornare ad amare la città e avviare un cambio culturale capace di responsabilizzare gli stessi residenti. Attualmente, stando a quanto affermato dallo stesso consigliere Michele Barile, “sono pervenute circa 5 domande per la richiesta di affidamento di aree verdi che sono al vaglio del settore Lavori pubblici e a breve verranno sciolte. La richiesta – ha affermato il consigliere Michele Barile – è aperta a tutte le aree verdi a patrimonio del Comune non solo a quelle indicate attualmente nel bando e quindi
si può pensare di fare interventi solo di manutenzione delle aree o addirittura interventi di riqualificazione con progetti che devono passare al vaglio del settore Lavori pubblici. L’obiettivo principale è proprio quello di sensibilizzare
i cittadini a delle problematiche che sono sotto gli occhi di tutti la situazione del verde urbano è quella che è per motivi legati a disponibilità economiche e quindi un contributo come cittadini è utile”.
Tornano “i Presepi del Borgo” In allestimento a Campomarino l’edizione 2015 della manifestazione CAMPOMARINO. Manifestazione a cura dell’Associazione “Borgo Antico” di Campomarino che, anche quest’anno, allieterà le festività natalizie. Prima apertura inaugurale, come di consueto, fissata all’8 dicembre 2015 con l’esposizione delle opere presepiali, miniature e particolarità legale ad un periodo magico dell’anno; all’appello non mancheranno le famose scrippelle fatte dalle signore del borgo, il vino aromatizzato e gli allegri e gustosi dolci.
Anche per la 12^ edizione il format è consolidato con l’esposizione di presepi realizzati con tanti materiali diversi, con le cantine e le strade del paese che si riempiono di colori, musica e profumi. La mostra resterà aperta, dalla ore 17.00 alle ore 20.00, e le giornate successive per godere della mostra saranno il 20, 25, 26 dicembre 2015 ed il 6 gennaio 2016. La mattina del 27 dicembre, novità di quest’anno, svolgimento di corsa in mountain bike per le vie del paese per
dare vita al “primo trofeo dei presepi del borgo”. Una simpatica iniziativa sportiva, con premi e allegria da abbinare alla novità di potere visitare la mostra una domenica mattina e prendersi l’aperitivo con le scrippelle. Non mancheranno le tradizionali manifestazioni di contorno di cui daremo specifico conto in seguito, appena definito il programma e le date di svolgimento. Per esporre, contattare l’Associazione al n. 3487106085.
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Termoli
1 dicembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Opere pubbliche in città, tutto secondo regola” La Costruzioni De Francesco risponde alle critiche che sono state registrate sui lavori a Termoli TERMOLI. Riqualificazioni del centro urbano a Termoli, la De Francesco Costruzioni S.a.s. dopo aver ricevuto alcuni attacchi mediatici ha voluto replicare. “Siamo una ditta di tutta onorabilità ed affidabilità, tanto ne è testimonianza le grandi opere pubbliche effettuate e che si stanno realizzando in questo momento in giro tra il Molise, l’Abruzzo ed il Lazio, interventi tutti che hanno incontrato il consenso ed il plauso di numerose amministrazioni pubbliche e di comunità locali, ultimi tra questi per citarne alcuni: l’intervento realizzato a Termoli su Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto e Corso Nazionale e ancor prima, il parcheggio multipiano in Via Ugo Foscolo a Vasto, il Complesso Polifunzionale di Atessa, il parcheggio interrano al centro di Formia, nonché il
grande Centro Commerciale “Forlanini” di Chieti incorso di realizzazione. Per cui, non stiamo parlando di un’impresa edile di paese, ma di una Società
con una storia ed una tradizione familiare importante alle spalle, con la voglia di crescere ed affermarsi a suon di attestati di affidabilità e professionalità senza
soluzioni di continuità. Pertanto, non è permesso a nessuno offendere o diffamare il buono nome della De Francesco Costruzioni S.a.s. con interventi
mediatici strumentali e di discutibile serietà ed onesta intellettuale. Le vicende a cui si fa riferimento circa il mancato pagamento di obbligazioni contrattuali interni all’azienda non sono certo riconducibili a carenze di liquidità economica, ma a questioni legate ad un contenzioso giudiziario, tra l’altro già risolte in favore dell’azienda, che non crediamo possano interessare l’opinione pubblica. Ciò detto, invitiamo e diffidiamo chiunque nel futuro intenda sollevare questioni che vedano il diretto interessamento della De Francesco Costruzioni S.a.s. dal pronunciare il buon nome della società con intendi diffamatori ed offensivi senza cognizione di causa, considerato in tal caso che mai più sarà tollerato simile comportamento senza l’interessamento dell’Autorità Giudiziaria”.
Scuola di via Volturno, bambini al freddo
La protesta dei genitori a distanza di otto giorni dal verificarsi del primo inconveniente TERMOLI. Non c’è verso: nonostante gli annunci, le denunce e le proteste, i bambini che frequentano le scuole di via Po e via Volturno sono, anche stamane, senza acqua calda e riscaldamenti. Genitori su tutte le furie per una situazione che si ripropone da ormai diversi giorni e si scontra con l’esigenza di riscaldare gli ambienti perché, in questi ultimi giorni, fa freddo sul serio. Venerdì scorso, ricordiamo, l’Amministrazione comunale aveva annunciato che la problematica “riscaldamento” sarebbe stata risolta e che i bambini della Scuola materna e i “genitori potevano stare tranquilli”. Invece, sono ormai otto giorni e più, che i bambini stanno al gelo. La segnalazione ci arriva da “La giusta scuola” ma è avallata dalla protesta di tanti genitori che stamane hanno assistito alla brutta sorpresa.
“A scuola con il cappotto non si può stare”, denuncia un genitore cui si associa il grido di un altro che evidenzia: “mia figlia si è già ammalata: quando si sistemerà il tutto?”. Nervi tesi, a quanto pare, ma come riporta “La giusta scuola”: “vogliamo sottolineare che l’idoneità e agibilità delle strutture scolastiche sono elementi essenziali nella misurazione della qualità amministrativa dei responsabili della cosa pubblica. In questo caso l’amministrazione comunale non sta garantendo un servizio pubblico. I genitori della Scuola elementare di Via Po ci hanno informati che venerdì scorso non funzionava il riscaldamento. Per quello che riguarda la Scuola materna si deve trovare im-
mediatamente una soluzione per questi bambini anche perché certi genitori non possono permettersi di stare a casa, e non hanno nessuno a chi lasciare i figli, tutto questo crea disagi”.
Marcia per il clima, buon risultato A Larino oltre 21 associazioni e sigle di movimenti hanno dato vita alla manifestazione LARINO. “È una bella manifestazione, molto partecipata,che punta sui giovani e cerca di fare sensibilizzazione sul tema del clima e della ambiente. Con una punta d’orgoglio possiamo dire che Larino si dimostra sensibile verso questi temi e faro per l’intera regione Molise”. Questo il commento del sindaco di Larino, Vincenzo Notarangelo, alla manifestazione a Larino. Ventuno diverse realtà hanno promosso la marcia per il clima. Due i momenti, vissuti nel centro storico, dapprima con il corteo che si è radunato nel centro storico e quindi con il convegno ospitato a Palazzo Ducale. Una mobilitazione popolare e associativa di spessore, che ha visto
non solo numerose associazioni e comitati presenti, ma anche scolaresche, come il Comprensivo di Campomarino, i cui ragazzi hanno presentato dei lavori dalla straordinaria e impressionante comunicativa, questo a detta degli stessi organizzatori. Tra le relazioni c’è stata una performance eccellente di Gianluca Venditti, con sottofondo musicale di Alessandro Galante un po’ alla Gaber, per intenderci, emozionante davvero. Relatori comunque tutti di spicco, che hanno animato il dibattito. Tra gli altri, presente l’Azione cattolica di Portocannone, alcuni Comuni del territorio bassomolisano e anche l’Istituto superiore di Larino.
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Opinioni adi Claudio de Luca TERMOLI. Secondo i dati assoluti raccolti, riferibili all’Amministrazione centrale (esclusi gli enti previdenziali e le amministrazioni decentrate), Palazzo Moffa vanta una forte differenza tra spesa pubblica ed entrate. A quantificarla è stato un gruppo di esperti che ha precisato: il saldo tra la spesa pubblica complessiva ed il totale versato in imposte e tasse rimane fortemente “positivo” per il Molise, nel senso che la Regione “assorbe” fortissime risorse da tutte le altre consorelle. In buona sostanza, in valori percentuali (160%!), le uscite sono superiori alle entrate. Durerà? Non può durare! Sono oramai in tanti a riconoscere che questi Enti sovraordinati rappresentano un lusso. Il loro costo (182 miliardi) lieviterà ad ogni anno che Dio manda in terra sempre che non si abbiano a ripristinare le idealità dei nostri “Patres” secondo cui essi dovevano avere, quale compito primario, quello della programmazione e della pianificazione territoriale ma non la gestione delle risorse correnti. La finanza pubblica non è più in grado di sostenere un peso così elevato, e le imposte aumentano; per di più la semplificazione normativa, di cui l’ordinamento necessita, impone di riflettere sul funzionamento delle autonomie, auspicandone una trasformazione in organismi più snelli. Chi vorrebbe abolirle è parte di un grosso schieramento interpartitico in cui v’è pure chi alza la voce con veemenza. C’è Beppe Grillo e l’ex-Presidente della Regione Campania, il molisano Stefano Caldoro.
adi Pasquale Di Lena Non pochi dei miei vecchi e cari amici, che da anni mi seguono lungo il percorso del vino, dell’olio, della gastronomia e dell’agroalimentare in generale, mi hanno chiesto se vado a Expo 2015, che ha aperto il primo maggio a Milano, e cosa penso della Xylella o, meglio, quale sarà il futuro dell’olivicoltura del Salento. Per quanto riguarda l’Expo non credo di andarci. Per non creare equivoci dico subito per più di una ragione, non ultima quella che a dominare la sua immagine sono le multinazionali, cioè i grandi affari che stanno affossando l’agricoltura contadina, i nostri territori più fertili e più vocati al cibo di qualità, e, cosa ancora più grave, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del pianeta. Ritengo, però, davvero un peccato la messa in bocca di queste consorelle affamate di profitti; campi fertili; semi; tradizioni, soprattutto quelle gastronomiche; qualità e biodiversità, un messaggio fortemente incisivo come“Nutrire il pianeta”. Un messaggio bello, incredibilmente vero, visto che il pianeta ha bisogno di essere nutrito, soprattutto con amore, che, con la presenza delle multinazionali, si contraddice, ed ecco che non ha più la stessa forza. Lo stesso discorso vale per le montagne di cemento buttato, quando gli organizzatori potevano fare proprio il suggerimento di Slow food, cioè la sua sostituzione con costruzioni in legno. Strutture possibili da riciclare in ogni luogo dove nasce e cresce la voglia di stare insieme, insegnare e fare agricoltura, in pratica “nutrire” la speranza e il sogno del domani. Un suggerimento che, se preso in considerazione, poteva diventare un esempio
1 dicembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Perchè le Regioni vanno ripensate
Il comico genovese è giunto persino a dire:”Se prevarremo nelle elezioni, Regioni ‘kaputt’”. Forza Italia, Fratelli d’Italia, Sel ed M5s vorrebbero accorparle; il Pd e l’Ncd vedrebbero di buon occhio tre maxi-aree (Nord, Centro, Sud). Flavio Tosi ha sostenuto che andavano abolite le Regioni, mica le Province. Giorgia Meloni ha presentato una p.d.l. per resettarle assieme ai 16mila enti intermedi, costituendo 36 distretti territoriali omogenei. Insomma il regionalismo avrebbe prodotto solo corruzione e burocrazia. Giorgio Almirante,
che lo aveva previsto, denunciò che la spesa pubblica sarebbe finita fuori controllo Oggi al Centrodestra andrebbero bene sei macroaree, ciascuna con 10 milioni di ab., senza poteri di gestione e senza bilanci. Ciascuna avrebbe il ruolo di ente di coesione e di controllo. Secondo l’ex-Ministro Martino, “l’esperimento regionale è stato un insuccesso. E’ sensato mantenere organi ammnistrativi e burocratici tanto costosi solo per gestire una Sanità che, pur rappresentando l’8’% dei bilanci, funziona poco e
male?“. Grazie al Centrosinistra di Prodi, la riforma del Titolo V Cost. ha accresciuto a dismisura la discrezionalità dei timonieri locali in materia di spese, conferendo persino la potestà di intessere relazioni internazionali. Ed ecco perché sono in molti a ritenere che abolire le Regioni, ridurre il numero dei Comuni e rimodulare i vari Servizi sanitari permetterebbe di abbattere la spesa almeno del 35%. L’unico decentramento “serio” è stato quello dei Comuni. Pure Ciriaco De Mita l’ha confermato :”Prima delle Province si sarebbero dovuto abolire le Regioni, soprattutto quelle (come il Molise) utili solo a consentire alla classe politica locale di vedersi somministrare indennità e ‘benefit‘ immeritati“. La Regione Sicilia, in particolare, si è rivelata la sentìna di ogni male, determinando lo sconquasso della Sanità e sprecando i fondi messi a disposizione della Ue. Insomma, occorre una riforma che superi il cosiddetto federalismo prodiano. Non è solo un problema dei costi, è anche la condizione per triplicare il Pil nel Meridione. La rimodulazione regionale dovrebbe cominciare subito, cambiando la “Charta“. Il Presidente Renzi, che finge sempre di raschiare il barile, dovrebbe chiarire che intende tagliare per davvero i costi della politica. Ma finora ciò che resta dei Partiti non ha saputo manco declassare in ordinarie le Regioni a Statuto speciale, lasciando intatta un’altra spina nel fianco degli elettori-contribuenti..
Xylella, male di cosa?
stupendo per il mondo intero, una vera e propria semina di speranza per il futuro e un monito proprio per le multinazionali che hanno bisogno urgente di curarsi di questa loro bulimia per ridare spazio alla ragione. Ecco due le due ragioni che mi portano a dire che l’Expo, la grande vetrina sul mondo, è una grande occasione, in parte persa. Infatti, non posso non tener presente, in questa mia critica, un elemento fortemente positivo di questo grande evento internazionale che rende l’Italia protagonista. Dovendo esso parlare di cibo, non può fare a meno di mettere in luce il valore ed il significato del territorio e delle sue fondamentali risorse. Prima fra tutte la ruralità con la sua agricoltura, l’attività che, da oltre diecimila anni produce cibo, cioè mette a disposizione dell’uomo l’energia vitale. Expo 2015, una magnifica opportunità
per un rilancio culturale dell’agricoltura e la sua campagna, ha pensato bene di mettere ai margini, ridurre a ben poca cosa, con l’abbandono dell’agricoltura e l’abuso di territorio. Un abbandono prima di tutto culturale. Ho avuto l’opportunità di vivere una lotta, qui nel Molise, e di dare il mio contributo, soprattutto politico, a far vincere il territorio contro l’idea e il progetto, fatti propri dalla classe politica e dirigente locale, di una multinazionale del latte, la Granarolo, di voler cementificare (non essendo più possibile in Emilia e Lombardia), un chilometro quadro di suolo fertile per realizzare una stalla industriale capace di ospitare 12.000 manze. Rispondendo alla seconda domanda che mi è stata posta, la questione Xilella, l’insetto diventato famoso suo malgrado, rientra in questa logica di occupazione del mezzogiorno per fare quello che non è più possibile fare altrove. In tal senso ho espresso il mio parere in tempi non sospetti, lo scorso anno, quando è cominciata a circolare la notizia della Xilella. Questo insetto, da sempre noto perché fastidioso, rappresenta, a mio parere, una grande opportunità per nuove speculazioni, di ogni tipo, che possono essere bloccate solo da scelte capaci d’ intaccare gli interessi del capitalismo dominante e di mettere in crisi quella sua logica di distruzione e di spreco, in primo luogo dei valori e delle risorse propri del territorio, o meglio, dei territori che
fanno parlare di mille meridioni. Territori, oggi, racchiusi in quella parte del Paese per lungo tempo considerata arretrata, marginale, che ha colto l’attenzione di illustri studiosi e di forze politiche fino a qualche decennio fa. Penso alla “questione meridionale”e a quella agraria, entrambe, però, messa da parte, come se risolte per sempre, quando si sa, invece, che queste due fondamentali questioni si possono risolvere solo se ci sarà una svolta capace di lottare contro un modello che, con la crisi, ha mostrato non solo il proprio fallimento, ma anche di essere la colpa dell’abbandono. Oggi il Meridione, e così l’Appennino, con i loro territori, la loro ruralità e la ricca agricoltura contadina, sono oggetto di desiderio di chi ha bisogno di territorio per appagare la propria bulimia. Vanno difesi, tutelati perché, se non distrutti dall’avidità imperante, possono diventare davvero strategici per avviare il nuovo modello di sviluppo di cui ha bisogno il Paese, cioè quello che parte dal patrimonio che uno ha per spenderlo e valorizzarlo, che è poi il modo più sicuro per preservarlo e tutelarlo. Penso alla cultura e alla storia, all’ambiente ed al paesaggio, alle attività legate all’agricoltura, alla pastorizia, ai boschi, alle tradizioni che rappresentano l’anima di una comunità. La Xylella che da fastidiosa è diventata cattiva, sarà ancor più cattiva, anzi criminale, se si dà continuità a un modello di sviluppo di cui sembra non se ne possa a fare a meno come se fosse l’unico possibile. La verità è che non lo è, ce ne sono altri.
Da dicembre in edicola e librerie