Ilmolise a expo' la solita fiera

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 165 -venerdì 17 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

SERVIZIO A PAGINA 3 L’Oscar del giorno a Renato Sparacino

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Renato Sparacino. Il sindaco di Scapoli, nonostante le difficoltà economiche dovute anche alla lontananza della Regione, riesce a mantenere in vita il Festival della Zampogna e a proporre, quest'anno ad agosto, un momento legato all'enogastronomia molisana. Non poco per un piccolo Comune lasciato praticamente solo dall'ente Regione. Meritato, allora, l'Oscar del giorno a Renato Sparacino per le iniziative proposte.

Il Tapiro del giorno a Angelo Sbrocca

Il Tapiro del giorno lo diamo a Angelo Sbrocca. Il sindaco di Termoli si è andato ad impelagare sulla revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Magari potesse un giorno spulciare le opere realizzate in città come quelle che ancora rappresentano quel periodo! La storia, per fortuna, non si cancella nel bene e nel male. Termoli, una città che vede in questi giorni multe e controlli inutili che finiscono con il rendere difficile la vita per gli stessi turisti. Complimenti.

Il Molise a Expò, la solita Fiera


TAaglio lto

2

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

17 luglio 2015

Ricostruzione post-terremoto

Salvatore Ciocca dixit: Smantelleremo l’organizzazione di Michele Iorio, entro due mesi creeremo una struttura snella ed efficiente e in trenta giorni liquideremo le fatture ai progettisti e alle imprese

Fresco di nomina a consigliere regionale di sinistra e di delega alla ricostruzione post terremoto, Salvatore Ciocca si lasciò andare a un enfatico ottimismo: “Toglieremo di mezzo l’organizzazione di Michele Iorio, entro due mesi creeremo una struttura snella ed efficiente e in trenata giorni liquideremo le fatture ai progettisti e alle imprese”. Seguirono peana della stampa di regime, congratulazioni, strette di mano, messaggi di buon lavoro anche delle Associazioni dei costruttori. Il Molise annunciato andava prendendo forma col timbro della sfrontatezza. A due anni e mezzo di esercizio della delega e della possibilità di liberare le personali energie intellettuali, la determinazione politica e la “saggezza” del tecnico Ciocca, siamo spudoratamente ai verbi difettivi. L’organizzazione di Iorio è stata smantellata, e la nuova messa in piedi non regge: è ansimante, debilitata, praticamente ferma. La ricostruzione non procede, le fatture ai progettisti e alle imprese non vengono pagate da anni. Eppure, sor-

A quanto pare il bando per l’avviso pubblico “Vado e torno” (Tirocini per i processi di internazionalizzazione. Risorse FSC 200-2006, FESR 2007-2013, FSE 2007-2013 e regionali) è solo andato, senza più tornare. La procedura è scaduta ad inizio ottobre dello scorso anno, la prova selettiva si è svolta il 27 febbraio del 2015, nel marzo successivo è stata pubblicata la graduatoria, poi: più nulla. La fase operativa di questi tirocini sarebbe dovuta partire a giugno ma sulla sua sorte è scesa una cappa di sinistro mistero. Pare proprio che ci sia un bando scomparso, insieme alle sue risorse. Per ogni tirocinante ammesso ai benefici era previsto un contributo forfettario, per lo svolgimento di tutte le attività previste all’estero, di 13.550 euro. Un’ottima opportunità, quindi, per i nostri ragazzi, così come, a dare una veloce oc-

Scarabeo su Facebook: “Quel becero opportunismo della politica”

retta dalla sfrontatezza, la politica regionale mena vanti e … minacce. Vanti per sé, e minacce di scomunica e di ostracismo a chi osa protestare, lamentarsi, chiedere il dovuto. Ciò che è stato pagato risale ai fondi accumulati Da Iorio e gestiti da Giarrusso, l’ architetto “tempesta”, l’uomo d’azione, il personaggio scomodo che ha dato filo da torcere alle bell’anime di

Palazzo Vitale. La sentenza del Tar sui Peu di Ripabottoni ha aperto una falla nel finto muro granito “ciocchiano”: devono essere reperiti e dati i 23 milioni di euro indebitamente tagliati. L’avvio di una scaturigine. Ma si continuano a raccontare storielle. D’altronde, Nerone, mentre Roma bruciava, si dava al canto e a suonare la Lira.

VENAFRO. Nelle prime esternazioni a caldo sul social Facebook, Massimiliano Scarabeo si è chiesto: “Era necessaria una misura restrittiva nei miei confronti?”. E, ancora, chiama in causa la politica, quella che l’ha messo violentemente alla porta senza attendere un minuto in più. Aprendo, di fatto, la corsa per la copertura del ruolo assessorile in Giunta regionale. Così scrive sul suo profilo di Facebook: “Nella mia vicenda si intrecciano il becero opportunismo della politica , il cinismo del giornalismo , l'atto estremo di un disperato e la superficialita' di chi non avrebbe dovuto ! La dignita' non ha prezzo e io non mi arrendero' finche' non mi verra' restituita !!! NELL'ORDINANZA A PAG.37 E' RIPORTATO TESTUALMENTE :...*non essendo , allo stato , in contestazione un ipotetica ingerenza politica dello Scarabeo M. nella fase concessoria del contributo ...*Nell'intimo mi resta un interrogativo intriso di amarezza ed e' quello se fossero proprio necessarie queste misure infamanti. Ho la coscienza a posto, mostrero' la mia totale estraneita' ai fatti!”.

Bando per tirocini all’estero sparito nel nulla. Mistero Procedura scaduta, prova selettiva svolta, graduatoria pubblicata ma del bando “Vado e torno” non si hanno più notizie da più di un mese a questa parte...

chiata, sembrava essere proprio interessante il bando stesso. Strutturato in quattro fasi, prevedeva, dopo una prima fase di

orientamento, sei mesi di tirocinio all’estero, da realizzarsi presso le Associazioni o federazioni di italiani e molisani all’estero, in alter-

nativa presso gli enti economici operanti fuori dal territorio nazionale, presso le Ambasciate italiane che si dichiareranno disponibili o in singole realtà imprenditoriali. Terminata questa fase, l’amministrazione regionale avrebbe dovuto attivare altri due moduli successivi: finanziare la nascita si venti nuove imprese costituite dai tirocinanti stessi (20.000 euro di contributo massimo per ogni nuovo progetto) e finanziare 20 bonus occupazionali, sotto forma di 6.000 euro di contributo, per ogni assunzione fatta dalle imprese finanziate. Probabilmente tutto troppo bello per essere vero. Il movente che si cela dietro questa sparizione sarà l’eccessiva avvenenza della vittima?

Un vero noir estivo, non c’è che dire. Ferma restando la sospettabilità d’ufficio del maggiordomo, sarà proprio il caso svolgere qualche indagine, fare qualche domanda in giro; con la speranza di dare risposte ai familiari delle vittime. Prima di sparire, il bando indossava una felpa bianca con la scritta “POR – FERS 2007/2013 Azioni istituzionali per l’internazionalizzazione delle imprese” e se non dovesse essere ritrovato (rendicontato) entro il 31/12/2015 potrà essere considerato come andato per sempre. Insieme con un altro pezzetto di fiducia nel futuro per i ragazzi di questa Regione. Gli unici ad essere ragionevolmente esclusi dalla lista dei sospettati.


TAaglio lto In subbuglio: non pochi professionisti molisani che hanno preso parte al concorso internazionale d’idee per la sede regionale sulle area dell’ex hotel Roxy e dell’ex campo sportivo Romagnoli. Preludio a polemiche che potrebbero sfociare nella segnalazione all’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. Troppo esposta alle critiche e al sospetto, la graduatoria stilata dalla commissione regionale di valutazione presieduta (fanno notare) da uno psicologo (Giocondo Vacca) e come componente un avvocato (Claudia Angiolini), che ha collocato in testa alla graduatoria l’idea progettuale di Nicola Guglielmi, accompagnata (dicono) da una pletora di architetti, ingegneri, geologi e geometri molisani ( un comitato elettorale per Frattura, dicono), che l’avrebbe sottoscritta.

3 17 luglio 2015

Subbuglio Come possa un’idea progettuale associare un tale numero di cervelli e di professionalità, è cosa da non credere. L’unicità di questa situazione descrive da sé, in maniera netta e chiara, trattarsi di un’anomalia e non di una normalità. La normalità è stata contraddistinta dagli studi associati con poche unità, come si conviene per elaborare un’idea coerente. Inoltre, vien fatto notare dai tecnici in subbuglio, l’eccessiva contiguità personale e professionale di Guglielmi al presidente della Regione Frattura e una commissione presieduta da un non tecnico e come componente un avvocato e due altri dipendenti della Regione (Massimo Pillarella e Ivana Mustillo) che non hanno trascorsi progettuali significativi alle spalle, svol-

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

gendo prevalentemente compiti amministrativi che, però, hanno avuto l’onere e l’onore di giudicare proposte progettuali di emeriti professori universitari ed archistar (Pica Ciamarra). Si raccontano anche episodi strani e strabilianti (se veri). Ad esempio, di un membro della commissione presente all’apertura della busta contenente la graduatoria del concorso d’idee che rivolto ad un altro componente dice: “Come mai siete stati così bassi col punteggio?” e l’altro, di rimando, ad occhi sbarrati: “Semmai, siamo stati!”. Di questo episodio varrà la testimonianza, qualora vorrà essere usato in sede di contestazione, di alcuni noti ed importanti tecnici molisani presenti. In subbuglio. Per una vicenda che tradisce le sue povertà. Altri dicono illegittimità; altri ancora, illegalità. Vattelappesca!

Padiglione Italia. Spazio Molise . A Milano dal 17 al 23 Luglio 2015 : Fuori dai luoghi comuni. Sincerely, Molise

Immutata ed immutabile, la proposta molisana all’Expo 2015 non è diversa da quella che da decenni viene presentata alle Fiere, alle Mostre e all’Esposizioni in Italia, in Europa, e oltreoceano Il Molise all’Expo 2015 di Milano per 7 giorni, da oggi al 23 luglio, nello stand posizionato nell’area del Cardo, nello spazio del Convivio. E’ il momento del protagonismo e, si spera, del successo. Il palcoscenico è di quelli estremi, per la vastità della platea (mondiale) e la molteplicità delle proposte. Ciascuna con un nota di particolarità, soggettività, identità. Non dovremmo sfigurare, anche perché non siano eccessivamente noti e meno che mai inflazionati. Possiamo incuriosire. Il seme della novità è tutto da germogliare. E cose da mostrare ne abbiamo risalendo la storia, a cominciare dall’Homo Aeserniensis, leggendo il territorio nelle sue manifestazioni ambientali e paesaggistiche, nei reperti storici e archeologici, nella ricchezza della natura e nella produzione agroalimentare di qualità associata ad un artigianato artistico che non difetta d’interesse per i materiali utilizzati (legno, pietra, ferro, acciaio, rame, bronzo, tombolo). La proposta molisana all’Expo 2015 (poi chiederemo allestita da chi, e a quale prezzo), non è diversa da quella che da decenni partecipa alle Fiere, alle Mostre e all’Esposizioni in Italia, in Europa, ed oltreoceano. E’ immutata, perché immutabile. I riferimenti sopra detti sono noti ed accertati; questa volta diffusi con tecnologie e metodologie di comunicazione efficienti, penetranti, accattivanti. Ciò consente di essere su livelli alti di rappresentazione. Come sempre, però, anche con l’Expo 2015, al di là di raccogliere ciò che di meglio abbiamo, rimane estranea, esclusa, mai compresa e mai realizzata la possibilità di rendere il nostro patrimonio identitario un valore economico e culturale esportabile ed esportato. Il rituale dell’Expo 2015 nella settimana dal 17 al 23 luglio è la fotocopia di tutti i rituali (su scala più ridotta) delle Fiere, delle Mostre e delle Esposizioni precedenti: ambiente naturale, paesaggi, archeologia, produzione agroalimentare. Differisce, e aiuta, la tecnologia, ribadiamo. La narrazione della nostra terra

creata “ad hoc con droni e steadicam 4k, le più sofisticate tecnologie digitali del momento, costituisce un’esperienza dove la spettacolarità offerta dall’utilizzo della tecnologia Kinect permette di ammirare paesaggi e scenari inediti e incontaminati (Sic! – ndr). Il pubblico potrà scoprire, ad esempio, alcuni dei siti archeologici molisani scegliendo di volta in volta tra i diversi percorsi proposti. Un’esperienza che rappresenterà per molti visitatori una prima volta”. Siamo difatti, storicamente una terra da scoprire. Che poi aiutino i droni e le steadicam 4k, molto meglio. Aiuta anche la terminologia moderna. Ad esempio: “ Sincerely, Molise” che non è altro che “un incontro inaspettato tra le tecnologie più avanzate e il fascino seducente di una terra antica e misteriosa”. Peccato, invece, che il linguaggio (la prosa) sia rimasto aulico, ridondante e aggettivato (“… il fascino seducente di una terra antica e misteriosa”). Nei percorsi “interattivi ed eater- tainment” sono stati inclusi Molise4nature: la forza vitale di una terra, ovvero “ritratti, gesti e vedute e del quotidiano vivere molisano negli audiovisivi sui quattro macro-

elementi naturali: la terra, il fuoco, l’aria e l’acqua. Ogni elemento, ripreso nella sua essenza più vera (close up della materia), sprigiona la propria dirompente forza vitale “inondando” (acqua), “accendendo” (fuoco), “animando” (vento), “riempiendo” (terra) ognuna delle quattro facce della struttura totemica. I visitatori saranno condotti nei luoghi della storia, tra siti archeologici, bellezze naturalistiche, e nelle località d’eccellenza per la produzione agro-alimentare: dal parco eolico del Pendio Colle dell’Orso alle sorgenti sul Matese, dai borghi al circuito dei castelli, dagli uliveti ai tratturi, dalle vestigia dell’antica città romana di Saepinum al duomo di Termoli e all’anfiteatro di Larino, dal museo paleolitico di Isernia al sito di Altilia e ai teatri di Pietrabbondante…. Molise Interactive: Area del sapere, Corridoio della Conoscenza e Stanza dell’Esperienza, ovvero “la riproduzione di un antico selciato che conduce all’attraversamento simbolico di una soglia rappresentata dalla Porta Bovianum di Altilia; il cammino prosegue su una raffigurazione del Decumano, sempre di Altilia. Quindi all’area dell’accoglienza: Area del contatto. Nell’Area del Sapere ad attendere i visitatori sarà presente il “Totem” che simboleggia “l’albero della vita”, emblema universale che richiama alla natura primigenia e quindi ai valori di autenticità di cui si fa portavoce la Regione Molise a Expo. Da qui al Corridoio della Conoscenza in cui sono proiettati in loop filmati tematici dedicati alle Tradizioni (il rap-

porto tra passato e futuro), alla Transumanza (l’armonia del rapporto tra natura/uomo e animali), e ai Sanniti (l’arcaico, le origini, le radici). In questo spazio sarà esposto al pubblico per la prima volta un reperto archeologico eccezionale, scoperto di recente in una ricca sepoltura: il modellino in terracotta di una biga, con cavalli al galoppo e auriga. Infine alla Stanza dell’Esperienza nella quale è installata la postazione interattiva realizzata con tecnologia Kinect, con i video legati ai 4 elementi. Slow and Local: per il Molise nutrire la Terra è coltivare il futuro, ovvero: un occhio attento che guarda alla filosofia slow and local con un’ampia offerta di materie prime e cibi biologici a impatto zero, coltivati e prodotti seguendo gli antichi metodi di lavorazione in una terra dalla natura fertile e rigogliosa. Un’offerta che si rivolge anche a quelle nicchie di consumatori che prediligono una proposta enogastronomica ricercata e ricca di storia. Un percorso super sense dunque attraverso cui sarà possibile scoprire in modo originale le straordinarie risorse del territorio come l’acqua delle sorgenti del Matese e i prodotti tipici quali il tartufo, la Tintilia e gli altri vini, la pasta, l’olio e i latticini come il caciocavallo, il pomodoro di Montagano, la pampanella di San Martino; non solo enogastronomia, video specifici racconteranno infatti del saper fare e del costruire, come la forgia dei coltelli di Frosolone, la costruzione della zampogna di Scapoli, la fusione di una campana ad Agnone e le “macchine” viventi di Paolo Saverio Di Zinno per i Misteri di Campobasso; fino a narrare delle tradizioni popolari dei transumanti e dei lupari”. Il Molise di sempre; da sempre. In tutte le Fiere, le Mostre e l’Esposizioni. In attesa che qualcuno sia capace di renderlo una meta turistica, culturale, un luogo dove producono e ci commercializzano prodotti di qualità. Dardo


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 17 luglio 2015

Le attività libere di formazione professionale bloccate perchè in Regione non si riesce a redigere un documento

Fe.n.a.i.l.p.: “Quindici mesi di prese per il...naso!” Chissà se con i nove milioni di euro destinati alla formazione professionale, compresi nei 153 appena licenziati dalla Commissione europea nell’abito dei programmi operativi della Regione Molise per il periodo 2014/2020, ci sarà modo sostenere il ripristino delle cosiddette attività libere. Chissà se, alla buon’ora, vedremo qualche fatto concreto affacciarsi all’orizzonte o saremo costretti ad essere sommersi da un fiume in piena di promesse. Già, perché a voler sentire quanto hanno da dire dalla Fe.n.a.i.l.p. Molise (Federazione nazionale autonoma imprenditori e liberi professionisti), sono quindici mesi che l’assessore al ramo, Michele Petraroia, e la sua struttura, non fanno altro che menare il can per l’aia; con quella insostenibile pesantezza, inoltre, che solo il burocratese sa aggiungere a situazioni già di per sé indigeribili. Veniamo ai fatti: il 19 gennaio 2015 il dott. Claudio Iocca, direttore del servizio, in chiusura di una comunicazione scrive: “…sono in fase di conclusione le operazioni di esamina dei progetti formativi presentati

(attività libere di f.p.) e che, quanto prima, sarà predisposto apposito provvedimento da sottoporre all’esame della giunta regionale.” Bene, dunque, in apparenza. Passa poco meno di un mese ed è Petraroia in persona a scrivere che: “…l’istruttoria è in fase di completamento presso la struttura… .”

Beh, dai, con i loro tempi, ma stanno per concludere, verrebbe da pensare. Purtroppo si arriva al 9 aprile quando, sempre l’assessore Petraroia, si appella al direttore dell’Area Terza, Alberta De Lisio, e al già citato dott. Iocca “…per sollecitare il completamento del documento istruttorio rife-

rito alle attività di corsi liberi al fine di approntare il relativo provvedimento amministrativo.” Niente da fare, proprio non ce la fanno, evidentemente. Il 21 maggio 2015 la Fe.n.a.i.l.p. fa uscire un comunicato stampa cercando di capirci qualcosa, di sapere dove e perché una procedura oggettivamente

nient’affatto complicata si sia inceppata. La risposta ottenuta contiene le solite rassicurazioni del tipo: “stiamo lavorando per voi…” ma non chiarisce. Non spiega perché tanti mesi non siano bastati a redigere uno straccio di documento d’istruttoria sui progetti presentati. Tanto meno afferma la sopravvenuta volontà di non volerlo più fare, il benedetto documento, per una mutata volontà. Semplicemente si tergiversa, si spargono parole al vento, si continua allegramente a prendere le persone, i cittadini, gli enti accreditati per il naso. Citiamo testualmente dal comunicato Fe.n.a.i.l.p. pervenutoci, perché migliore conclusione a quest’articolo proprio non c’è: “A causa di questa impasse, creata a regola d’arte dall’assessore e da chi nel suo assessorato ha permesso tutto questo, molte famiglie sono rimaste senza reddito mentre l’assessore, dalle pagine del suo sito, si preoccupa della cittadinanza onoraria rilasciata dal Comune di Termoli 91 anni fa a Benito Mussolini o della lezione di Soflocle citata da Tsipas nell’intervento all’Europarlamento.”

La denuncia è della Cisl che sprona i Sindaci interessati a muoversi CAMPOBASSO. E’ la Cisl Poste a portare a conoscenza della politica e delle istituzioni le scelte operate dall’azienda per i piccoli uffici. Sono 20 gli sportelli che seguiranno turni a singhiozzo. “Portiamo alla Vostra conoscenza il piano industriale di prossima realizzazione da parte di Poste Italiane, pertanto riteniamo opportuno contrastare insieme detto piano, che rischia di avere un impatto negativo nei confronti delle comunità locali In particolare, ci riferiamo al progetto aziendale che porta a un’ulteriore razionalizzazione della presenza degli uffici postali sul territorio concentrandola nelle zone ritenute più redditizie. I tagli avverranno dopo le elezioni amministrative, approfittando del periodo vacanziero. Infatti, dal prossimo 7 settembre, avremo Uffici postali razionalizzati con aperture a giorni alterni, cioè tre aperture settimanali su sei, che interesseranno i comuni di Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Roccasicura, l’ufficio della città di Isernia localizzato a Castelromano e quello di San Pietro Avellana ricadenti nella provincia di Isernia. Nella provincia di Campobasso, i comuni interessati sono quelli di Campochiaro, Campomarino Lido, Casalciprano, Cercepiccola, Larino succ.1, Macchia Valfortore, Mona-

Poste, 20 uffici aperti a giorni alterni

cilioni, Montelongo, Morrone del Sannio, San Giovanni in Galdo. Scenderebbero, infine, da quattro a tre le aperture settimanali degli uffici di Acquaviva di Isernia e Castelpetroso. Ad aprire per soli due giorni a settimana, invece, saranno quelli di: Sant’Angelo Limosano e Trivento, mentre è chiuso definitivamente l’ufficio postale di Monteverde di Bojano. Come Sindacato CISL Poste continuiamo a esprimere forte dissenso per il piano di razionalizzazione di piccoli Uffici postali nel territorio molisano che rappresentano un importante presidio sociale. Non daremo mai il nostro avallo poiché riteniamo che i piccoli uffici postali svolgano un ruolo importante ad assicurare, in ogni luogo, un contatto con il mondo e affinché l’accessibilità ai servizi postali continui a soddisfare le esigenze dei cittadini Italiani. Pertanto ci farebbe piacere poter affrontare le problematiche evidenziate e le possibili azioni d’intervento in uno specifico incontro con le SS. VV”. Intanto, Antonio D’Alessandro Segretario interregionale della CISL Poste ha inviato una missiva ai vertici Aziendali con la quale dichiara: ”La crisi

dovrebbe obbligarci a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme d’impegno, puntando sulle esperienze positive e rigettando le negative. La crisi deve essere occasione di riflessione diretta a un nuovo metodo di concertazione e di condivisione di responsabilità, per mantenere intatte le potenzialità

della nostra base produttiva, creando le condizioni per gestire la ripresa”. La CISL Poste – continua Antonio D’Alessandro -, nell’interesse della clientela e dei postali molisani, per la crescita del Molise, per una crescita aziendale e per il bene di tutti propone. • Un segnale aziendale di-

retto alla conversione dei contratti di lavoro da Part-time a full-time, a tal proposito chiede all’Azienda di quantificare il costo dello straordinario e delle tabelle di missione nello stesso tempo di verificare il risparmio che ci può essere attivando la clausola elastica. • L’apertura di nuove sale consulenza presso gli Uffici Postali di Monteroduni, Pozzilli, Colli a Volturno, Riccia, Sant’Elia a Pianisi, San Martino in Pensilis, Campodipietra, e Carovilli. Inoltre, in tutti quegli Uffici dove sono radicati un numero rilevante di conti correnti di aprire altre sale consulenze, in affiancamento a quelle esistenti. • L’apertura del doppio turno presso gli Uffici Postali di Agnone, Frosolone, Larino, con assegnazione del personale in numero adeguato alla turnazione. La CISL Poste – termina Antonio D’Alessandro -, come sempre è portatore d’interessi, quelli dei lavoratori, per questo fa la sua parte con responsabilità unicamente per difendere l’occupazione e dare maggiori servizi ai cittadini molisani, l’Azienda Poste Italiane e la sua unicità.


TAaglio lto In Molise quasi una famiglia su cinque è in stato di povertà relativa. Punto. Freddo dato di cronaca. Enunciazione statistica partorita dall’Istat che inchioda noi ad una realtà quasi inaccettabile, se non fosse così evidente, e chi ci governa, e ci ha governato, alle loro enormi, colpevoli, moralmente criminali responsabilità. 19.3% è la cifra esatta, al decimale. L’indice delle nostre difficoltà e della madornale incompetenza di chi, per anni ed anni, non ha saputo amministrare una regione con popolazione pari a meno della metà del quartiere Tuscolano di Roma; con dotazioni finanziarie che, se ci fossero state semplicemente (è un’iperbole ovviamente) distribuite pro-capite, avrebbero fatto di noi persone ricche. Tutti noi. Ed invece, inesorabilmente, giunta dopo giunta,

5 17 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Istat: in Molise una famiglia su cinque è in stato di povertà relativa elezione dopo elezione siamo riusciti a fare il passo del gambero. A rosicchiare quanto i nostri padri erano riusciti faticosamente a costruire. Una famiglia su cinque è in condizione di povertà relativa. Da non credere. Una regione che non è stata sviluppata sotto nessun punto di vista. Né industria leggera, né servizi, agricoltura e zootecnia lasciate al livello minimo di sussistenza, degno di cinquant’anni fa e produttive solo di assistenzialismo. Di turismo è meglio non parlare, per carità di patria, considerate le potenzialità. Solo incompetenza, inettitudine, approssimazione. E pigrizia. La pigrizia di noi cittadini molisani che,

per decenni, abbiamo avuto la classe dirigente che abbiamo meritato. Senza il coraggio di cambiarla, di scegliere di non sceglierli più. Una classe dirigente che non è stata capace di agganciare il Molise al carro del Centro Italia che, sempre secondo lo studio dell’Istat, sta riducendo la sua distanza dal Nord. Mentre noi siamo a tutti gli effetti una realtà meridionale. Dove il tasso di povertà relativa è doppio rispetto al resto d’Italia. Questi sono i fatti. E per questo disastro abbiamo pagato, e paghiamo, la classe dirigente quanto il governatore della California e poco meno del presidente degli Stati Uniti d’America

(fate una veloce ricerca in rete e scoprirete che questa, invece, non è per niente un’iperbole). Ma la colpa è nostra quanto loro. Di chi, come noi, s’è sempre fidato e disinteressato, pensando al proprio orticello di conoscenze. Di chi, come noi, non ha saputo, o voluto, proporsi e mettersi in gioco per le responsabilità più alte. Di chi, come tutti noi, ha sempre lasciato che, per pigrizia, gente inetta, lentamente ma con costanza, ci portasse indietro. Una famiglia su cinque è in stato di povertà relativa. Ma scopriremo che la colpa è di chi c’era prima, e ancora prima; che stiamo lavorando, che bisogna avere fiducia. Invece bisogne-

rebbe solo avere coraggio. Il coraggio di ammettere che abbiamo sbagliato tutti e che questa è la classe dirigente che meritiamo; ed una volta maturata questa consapevolezza decidere di non commettere mai più lo stesso errore. Dovrà necessriamente venire un tempo in cui interessi spiccioli, convenienze personali, pigrizia non dovranno più condizionare scelte di interesse generale. Dovremo essere capaci di pretendere una classe dirigente, non solo nuova, ma non compromessa e non perpetuarla all’infinito. Pretendere risposte immediate ed, in mancanza, prendere decisioni senza appello.

Non sapendo creare le condizioni per lo sviluppo e il lavoro la Regione si sta ingegnando a sfamare i poveri

Di fronte all’emergenza povertà esiste un solo imperativo: fare meno chiacchiere e interventi immediati e concreti Dallo Stato il sostegno all’inclusione attiva e da Palazzo Vitale il reddito di inclusione sociale Bisogna essere poveri davvero (la selezione dei requisiti è quanto mai rigida e puntigliosa) per accedere al “Sostegno all’Inclusione Attiva” della cui linea d’indirizzo se n’è occupato il Tavolo Tecnico Nazionale sulla Povertà presso il Ministero del Lavoro definendo, appunto, il percorso per la presa in carico, da parte delle istituzioni locali (Comuni, Ambiti Territoriali di Zona, Regioni), dei soggetti economicamente fragili. I Cristiano Sociali che in parlamento hanno come espressione del Movimento il presidente della Commissione affari sociali, Donata Lenzi, sono particolarmente interessati al provvedimento e alla politica dell’assessorato regionale a loro più caro e vicino, quello di Michele Petraroia, il quale, il 13 luglio, ha tenuto una riunione operativa con enti

L’architetto Giovanna Iannelli (dalla Provincia) da oggi è la responsabile dei settori Lavori pubblici e Urbanistica del Comune capoluogo. Va a coprire il tassello vuoto più importante del mosaico dirigenziale al quale ha lavorato per alcuni mesi il coordinatore delle attività amministrative di Palazzo san Giorgio Antonio Iacobucci. La scelta della Iannelli è stata preceduta da un evidente gradimento della segreteria e dei quadri dirigenziali del Pd, cui il sindaco Battista non ha opposto alcuna eccezione fi-

di patronato, Caritas diocesane, associazioni umanitarie, ambiti territoriali di zona e organizzazioni sindacali per discutere la proposta di regolamento relativo alla concessione del Reddito di inclusione so-

ciale attiva finanziato per 1 milione di euro con la legge regionale di stabilità 2015. Provvedimenti per alleviare la povertà: quello nazionale col “Sostegno all’inclusione attiva” e quello regionale appena detto. E’

stato naturale e spontaneo fare in modo che le due cose procedessero di pari passo e fossero equilibrate sul punto più delicato dell’intervento, vale a dire l’individuazione dei requisiti indispensabili per essere considerati poveri e come tali opportunamente assistiti. Per i Cristiano sociali, l’impostazione emersa dalla riunione del 13 luglio consente di avviare in Molise un percorso di sostegno con progetti di presa in carico dei nuclei familiari in forte difficoltà e dei soggetti socialmente ed economicamente fragili, partendo da coloro che non dispongono di alcun introito e di alcun reddito: poveri in canna. La ricerca dell’equilibrio tra il provvedimento nazionale e quello regionale per I Cristiano sociali consentirà di contrastare la povertà anche in attuazione della strategia europea inserita nei regolamenti Co-

munitari, nella misura in cui saranno applicate clausole di sbarramento per coloro che percepiscono altri redditi: i cosiddetti finti poveri. Verso i quali il partenariato istituzionale, le associazioni umanitarie, le forse sociali, gli Ambiti territoriali e gli enti di patronato presenti al tavolo di Pietraroia il 13 luglio si sono mostrati particolarmente severi, non mancando tra l’altro di offrire spunti di riflessione, emendamenti e proposte integrative sulla bozza di lavoro predisposto dall’assessorato alle Politiche sociali. Bene i tavoli, bene la partecipazione dell’universo assistenziale, bene i regolamenti, bene le clausole di sbarramento, ma di fronte all’emergenza povertà esiste un solo imperativo: fare meno chiacchiere e interventi immediati e concreti. Dardo

Dirigenti in migrazione dalla Provincia al Comune dandosi ciecamente delle referenze che sulla Iannelli gli sono state fornite. Il compito che aspetta il nuovo dirigente non è facile, come diverso - sicuramente più complesso - è l’ambiente politico e di lavoro di Palazzo san Giorgio rispetto a quello di Palazzo Magno. Finora, in assenza di un vertice responsabile, sia i Lavori pubblici che l’Urbanistica sono stati lasciati in standby. Da ora in avanti non ci saranno giustificazioni all’eventuale manteni-

mento di una condizione di stasi che però è servita a creare non pochi favori ai clientes, e non pochi momenti di tensione politica all’interno della maggioranza (con l’Intergruppo: Ambrosio, Colarusso e Mandonna) e con l’opposizione. Da Palazzo Magno sono peraltro in arrivo altre 4 unità dal settore Ragioneria e Finanza destinate a rivitalizzare lo stesso settore a Palazzo san Giorgio


6

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

17 luglio 2015

Incarichi e lavori fiduciari senza regolamento di Michele Ambrosio* A distanza di oltre un anno e mezzo dall’approvazione, da parte della precedente giunta, del piano di prevenzione della corruzione e dell’affidamento ai dirigenti dei vari uffici comunali del compito di istituire appositi albi di operatori economici (tra cui anche i prestatori d’opera intellettuale quali avvocati, ingegneri, architetti etc.) tali prescrizioni, ivi compreso il regolamento interno per gli affidamenti di lavori, forniture e servizi in economia e quello

per il conferimento di incarichi esterni, sono rimaste lettera morta. Nonostante le premesse deliberative si prefiggessero “di garantire i principi di trasparenza e non discriminazione, in modo da salvaguardare la tutela della concorrenza e della libertà di iniziativa economica” degli atti consequenziali, albi e regolamenti, e sebbene trascorsi 18 mesi dalla loro previsione, non v’è traccia o notizia, neanche fosse l’ottava fatica

d’Ercole, disattendendo anche le direttive del piano di prevenzione della corruzione che ne contemplava la formalizzazione. Gli argomenti, per i quali ho inteso presentare distinte interpellanze, verranno inseriti in agenda dei lavori della prossima seduta del Consiglio comunale, e saranno l’occasione sia per comprendere le motivazione dei ritardi nell’adozione dei suddetti strumenti sia per sollecitarne la predisposizione e l’approva-

zione in termini non più procrastinabili. In sede consiliare, inoltre, verrà data contezza di tutti gli incarichi conferiti e dei lavori affidati dal giugno 2014 ad oggi, per i quali ho chiesto l’elenco analitico, compresi quelli “al momento” senza onere, e verrà chiesta l’attivazione immediata delle procedure per l’adozione di una centrale unica d’acquisti. *Consigliere comunale di Campobasso

Banche ancora sconfitte Ancora una sentenza a favore dei correntisti bancari ottenuta dallo studio legale DE BENEDITTIS di Campobasso. Con sentenza del 15 Luglio 2015 la Corte di Appello di Campobasso,Cons.Rel. Dott.ssa Maria Grazia D’Errico, ha condannato un importante Istituto bancario, di importanza nazionale, a pagare ad un consumatore della Provincia di Isernia circa 80.000,00 euro. Non male in un periodo di crisi! L’indebito scaturiva dalla solita applicazione illegittima della clausola di capitalizzazione trimestraledi interessi,spese e commissioni inserita nei contratti di conto corrente dalle Banche. Chi ha ancora in essere conti correnti aperti prima dell’anno2000 può richiedere la restituzione di ingenti somme.Anche per i conti correnti estinti è possibile richiedere la restituzione di somme addebitate illegittimamente dalla Banca,purchè non siano trascorsi 10 anni dalla estinzione e/o chiusura. Infatti tale è il termine di prescri-

zione per poter richiedere il maltolto. Importante è inviare una lettera raccomandata A.R. di costituzione in mora ed interruzione della prescrizione alla sede legale della Banca. Si comunica,inoltre,che dal 1 gennaio 2014 l’anatocismo è fuorilegge nel nostro Paese anche se la norma, adottata con la legge di Stabilità del 2014, è rimasta sulla carta perché priva della prescritta delibera di attuazione del CICR. Risultato: il correntista che veda, sul proprio estratto conto, importi maggiorati sul calcolo degli interessi, può già fare ricorso al Giudice. È questa la sintesi di due interessantissime ordinanze del Tribunale di Milano ed una sentenza del Tribunale di Biella che hanno impedito alle banche di applicare “gli interessi sugli interessi” ai propri clienti. Tuttavia la cancellazione di questa odiosa pratica bancaria, che per

anni ha svuotato i portafogli dei cittadini, doveva fare un ulteriore passo per sparire: a tradurre in concreto la previsione normativa doveva essere il CICR ( Comitato Interministeriale per il Credito e Risparmio) che avrebbe dovuto riscrivere nuovamente le regole, prevedendo che gli interessi “periodicamente capitalizzati” non potessero più produrre interessi ulteriori. “Come sempre avviene in Italia, le norme “scomode” vengono affossate dall’assenza di decreti e delibere attuative, in modo che quello che è stato stabilito in via generale e astratta dal Parlamento o dal Governo resti lettera morta, senza spiegare effetti pratici. Così si è tentato di fare per anni con l’anatocismo bancario”. Ora, però, il Tribunale di Milanoed il Tribunale di Biella hanno detto che basta la semplice previsione di legge per defalcare le somme intimate dagli istituti di credito ai pro-

Premio per il giovane Giarrusso Oggi la premiazione da parte dei consiglieri nazionali dell’Ordine dei Giornalisti CAMPOBASSO. Oggi, alle ore 18.00 presso la sede dell’associazione Le Onde di Campobasso in via Monforte 60 presso lo studio della Dottoressa Elena Salvatore i consiglieri nazionali dell’Ordine dei Giornalisti, Vincenzo Cimino e Cosimo Santimone, premieranno con una targa ufficiale dell’ODG nazionale il giovane Domenico Giarrusso che per due anni consecutivi ha vinto la categoria Scuola Elementare del concorso giornalistico sportivo Premio Pietro Fasolino. Ospiti d’onore della cerimonia saranno il Senatore Roberto Ruta, il Presidente provinciale della Croce Rossa di Campobasso, il Dottor Giuseppe Alabastro, la coordinatrice della sezione della Croce Rossa Italiana di Campobasso, la Dottoressa Carmen Cassero.

Data l’elevata valenza sociale della cerimonia si invitano le testate gior-

nalistiche a presenziare alla manifestazione

pri debitori: anche se il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR) non ha ancora adottato la delibera richiesta per legge, l’anatocismo bancario è vietato dal primo gennaio 2014. Il Collegio milanese ha ricordato che l’attuale versione del Testo Unico Bancario, proprio per come modificato dalla legge di stabilità approvata a fine 2013,Legge n. 147/13 art.1 comma 629 , vieta l’anatocismo senza lasciare alcuna ombra di dubbio. Si legge, infatti, nella norma che “gli interessi periodicamente capitalizzati non possono produrre interessi ulterioriche, nelle successive operazioni dicapitalizzazione, sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale». Tale disposizione è già in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e, quindi, dal primo gennaio 2014. Non rileva – continuano i Giudici milanesi – il fatto

che la legge demandi al Cicr l’adozione di una delibera con cui stabilire le modalità e i criteri di produzione degli interessi nei rapporti bancari: anche in assenza di tale specifica, basta la legge di Stabilità per riscrivere i rapporti tra banche e correntisti. Per tali motivi, il Tribunale ha vietato a tre banche l’utilizzo di qualsiasi forma di anatocismo sui conti in essere e su quelli nuovi, ordinando agli istituti di pubblicizzare la condanna sui loro siti e sulla stampa nazionale oltre che a ogni correntista. Un precedente, di certo, “storico”, se vogliamo che, quindi, produrrà un notevole contenzioso nei confronti degli istituti di credito renitenti alla cancellazione di tale pratica. Anche perché le banche, nell’attesa della delibera del CICR per comprendere come interpretare la nuova legge, continuano ad applicare l’anatocismo.


Campobasso

7 17 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La riorganizzazione dei servizi del Comune è all’esame della giunta

Il coordinatore delle attività amministrative Iacobucci ha concluso il lavoro

C’è attesa e curiosità, sebbene alcuni vertici dirigenziali (Urbanistica e Lavori pubblici) e alcuni servizi, siano ancora scoperti Opera conclusa. Passata alla giunta comunale, quindi da passare al vaglio dei gruppi di maggioranza e, infine del consiglio. Il coordinatore delle attività amministrative di Palazzo san Giorgio, Antonio Iacobucci, ha completato la proposta di riorganizzazione delle strutture e dei servizi comunali. Un lavoro durato alcuni mesi, tempo necessario per analizzare lo stato di fatto e per trovare i correttivi per rigenerarlo. Un lavoro ponderoso, da cui l’amministrazione Battista vorrà prendere lo spunto per ridare a se stessa e alla città una nuova spinta, trovare una soluzione per accelerare il passo alle pratiche tecniche e amministrative che

languono, per cerare un clima di fattiva collaborazione e intesa tra i reparti e tra gli uffici. Reparti ed uffici che sono stati analizzati nella loro complessità e via via ricomposti nelle funzioni e negli uomini, in maniera che le une egli altri trovassero i necessari meccanismi per funzionare al meglio e dare risposte concrete e celeri alla domanda di efficienza e tempestività finora delusa nell’aspettativa della gente. In pratica l’amministrazione in carica ha esercitata, e neanche in maniera inappuntabile l’ordinaria amministrazione, ora vuole passare alla progettualità, e per questo conta molto sull’assetto rinnovato e motivato della dirigenza,

dei funzionari e dei dipendenti; sulla diversa distribuzione dei carichi di lavoro e sulla ricerca delle motivazioni prestazionali che la proposta di riorganizzazione ha messo alla base della sua ragion d’essere. Iacobucci ha un notevole retroterra di conoscenza e di frequentazione della struttura municipale. Per chi l’avesse dimenticato, è stato il direttore generale per antonomasia affianco dei sindaci Augusto Massa e Giuseppe Di Fabio e da entrambi ritenuto un sostegno valido e produttivo. Esperienza che gli è servita per, come diciamo, un nuovo modello di lavoro di staff in stretta relazione con le nuove tecniche telema-

tiche, con le nuove regole contrattuali, insomma con l’esigenza di una nuova mentalità e concezione di essere la struttura comunale al servizio della collettività. C’è attesa e curiosità di conoscere e valutare la proposta, sebbene alcuni vertici dirigenziali (Urbanistica e Lavori pubblici) e alcuni servizi, siano ancora scoperti. Verranno coperti a seguito del trasferimento dell’architetto Giovanna Inanelli e del personale di ragioneria prescelto all’interno dell’organico dell’Amministrazione Provinciale, Ente manomesso e disarticolato dal Governo nazionale, a sua volta alla ricerca di una nuova identità.

“Misteri, patrimonio dell’Unesco” L’onorevole Venittelli ha promosso un incontro presso il Ministero ROMA. “Abbiamo cominciato a porre le premesse per far sì che la tradizione dei ‘Misteri’ a Campobasso divengano patrimonio immateriale dell’umanità sotto l’egida dell’Unesco, l’agenzia dell’Onu che si occupa di tutelare siti, monumenti e per l’appunto manifestazioni con radici e origini identitarie”. L’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli esordisce così dopo aver promosso e partecipato nello scorso martedì, 14 luglio, presso l’Ufficio Unesco del Ministero per i Beni e le

Attività Culturali, all’incontro con l’Associazione Misteri e tradizioni, il Comitato tecnico-scientifico, per valutare le reali possibilità del progetto. Lo staff dell’Ufficio (composto dai funzionari Baldinotti e Cabasino) ha valutato positivamente il lavoro fin qui svolto dal Comitato, visto che la candidatura dei Misteri viene collocata in un percorso europeo del Corpus Domini, che coinvolge le comunità, già interpellate, di Mon-

portoghesi e spagnole e le associazioni che sostengono le processioni e eventi comuni, in maniera tale da condividere il percorso unitario della candidatura, passaggio che si realizzerebbe entro il prossimo mese di gennaio, nel 2016. Successivamente ci sarà spazio per organizzare un meeting promozionale e a marzo, sempre del prossimo anno, la presentazione ufficiale della candidatura alla Commissione italiana Unesco; dove ogni paese presenta la

çao in Portogallo e Camunas in Spagna. “L’incontro è stato proficuo, c’è grande attenzione del Ministero per il progetto – ha riferito la parlamentare molisana - tra l’altro la dottoressa Bellisario, che ha origini campobassane, conosce bene la processione che ha vissuto da bambina e di cui ha un ricordo immutato nel tempo”. Prossime tappe di questo percorso virtuoso saranno la firma di un protocollo d’intesa con le Comunità

propria candidatura alle Commissioni nazionali, poi presentata un’unica candidatura all’organo centrale. “L’auspicio di tutti - ha concluso l’onorevole Venittelli - è quello di perfezionare la procedura in tempo utile, portando il Molise a promuovere così assieme all’Unesco una delle rassegne più importanti per il folklore e la devozione del nostro territorio, che merita assolutamente un palcoscenico globale”.

Campodipietra ricorda Montini In occasione del centenario della morte nella Grande Guerra del sottotenente medaglia d’oro CAMPOADIPIETRA. Domani in occasione dell’anniversario di morte del Sottotenente di Fanteria, Medaglia d’oro al V. M., LEOPOLDO MONTINI, l’Associazione Culturale “CLICK”, con il patrocinio del Comune di Campodipietra, organizza la cerimonia commemorativa in onore del Suo concittadino. La cerimonia, che si svolgerà in P.zza Rimembranza alle ore 17.30, inizierà con la celebrazione della Santa Messa in onore dei caduti di tutte le guerre. Seguirà con la deposizione della corona d’alloro al Monumento dei caduti, l’alzabandiera, il picchetto d’onore da parte dell’Arma dei Carabinieri e la recita della Preghiera del soldato da parte dell’Unione Nazionale Mutilati per Servizio di Campobasso. Sempre in P.zza Rimembranza, alle ore 19.00 si svol-

gerà l’incontro pubblico a ricordo del Sottotenente Leopoldo Montini da parte dello storico Dott. Massimo Vitale e della prima guerra mondiale da parte del Dott. Giuseppe Saluppo, modera l ’ i n c o n t r o la Dott.ssa Pina Petta. Presenzieranno alla cerimonia l’Esercito Militare Italiano, l’Arma dei Carabinieri, la Croce Rossa Italiana, il corpo delle Infermiere Volontarie CRI, le autorità politiche. Inoltre, grazie alla disponibilità del Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo L. Montini di Campobasso, Dott.ssa Agata Anto-

nelli, la Giovane Orchestra Montini eseguirà brani musicali patriottici.



* !

) ! '

% " ! ( ' % "% ! "%

('" "

&' !)

%"! #" &&" ' !$( % % ! & ''"% " %

* "! + #"&& "!' '' % ' "! ! &'% * "! ") %' ! ' "%

!' " !) % (!



11

Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

17 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“SS Rosario sarà ospedale di Comunità” Lo sostiene il consigliere regionale. “Garantita l’operatività della struttura“ VENAFRO. Si è svolta presso la sala conferenze dell’Ospedale SS. Rosario di Venafro la riunione allargata per entrare nel merito delle proposte dei nuovi Piani Operativi sanitari che sono in discussione a Roma al Tavolo Tecnico. Un vertice a cui hanno preso parte il Consigliere Regionale Vincenzo Cotugno, il presidente della IV Commissione consiliare permanente, Nico Ioffredi, il Direttore Generale dell’Asrem, Mauro Pirazzoli, il dottor Francesco Sforza, che ha partecipato per conto del Direttore Generale alla Salute della Regione Molise, dottoressa Marinella D’Innocenzo, il sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, il Comitato SS. Rosario con i suoi legali, una folta rappresentanza di lavoratori ed operatori sanitari del nosocomio,

nonché le sigle sindacali. “L’incontro - spiega il Consigliere Cotugno – è stato molto proficuo e chiaro. Infatti oltre ad affrontare le problematiche relative ai Piani di Riordino della Sanità e le note criti-

cità dovute al consistente debito, abbiamo discusso in modo costruttivo sulla riorganizzazione del nosocomio venafrano. L’ipotesi attualmente in campo così come si evince dai nuovi Piani Operativi, individua il

SS. Rosario come Ospedale di Comunità. Nel dettaglio la struttura sarà dotata di un punto di primo intervento, 40 posti destinati alle RSA, 10 per RSD Alzheimer, 20 posti letto per la riabilitazione estensiva, oltre a quelli riservati alla lungodegenza e riabilitazione (codice 56) che, seppur individuati funzionalmente presso l’ospedale di Isernia, saranno invece allocati strutturalmente presso il presidio di Venafro. A ciò, si andranno inoltre ad aggiungere le attività ambulatoriali, anche “chirurgiche”, che saranno tarate in base alle esigenze del territorio. Fondamentale – prosegue Cotugno – per il destino del SS Rosario anche l’impegno assunto dal Direttore Generale dell’Asrem Pirazzoli

ad attivare lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria necessarie alla struttura. Naturalmente quella di oggi è stata solo una prima riunione; infatti è stato concordato l’impegno a ridiscutere nel dettaglio non appena i Piani Operativi saranno definiti con il Tavolo Tecnico romano e, quindi, prima della loro approvazione in IV Commissione Consiliare permanente e, successivamente, in Consiglio Regionale. Opereremo in questo modo per assicurare una ristrutturazione sanitaria largamente condivisa con il Comitato, il territorio e le parti sociali; obiettivo di tutti – conclude Cotugno – è garantire il diritto alla salute con un’offerta sanitaria eccellente in gado di dare risposte ai suoi utenti”.

Operazione dei Carabinieri contro furti ed altri reati Due persone arrestate e tre denunciate. Recuperata refurtiva ISERNIA. Ancora un’operazione predisposta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia è stata condotta per contrastare il fenomeno dei furti e di altri reati di particolare allarme sociale. A Venafro, i militari della locale Stazione, hanno arrestato in flagranza di reato per furto aggravato, Liberato Cozzolino 40enne e Francesco Sannino 50enne, entrambi di Torre del Greco in provincia di Napoli, con a carico numerosi precedenti per furto ed altri reati contro la persona ed il patrimonio, i quali sono stati sorpresi mentre asportavano dall’interno di alcuni cassonetti adibiti alla raccolta di indumenti usati, destinati ad enti di beneficenza per bambini e famiglie bisognose, capi di abbigliamento di varia tipologia. La refurtiva è stata immediatamente recuperata e nei confronti dei due è scattato anche il sequestro di un furgone utilizzato per il trasporto della refurtiva. Sono in corso ulteriori indagini per accertare se i due siano coinvolti in altri furti commessi nel passato tra la provincia di Isernia e Comuni insistenti nella limitrofa provincia di Caserta, quali Capriati a Volturno, Ciorlano, San Pietro Infine e Presenzano. Entrambi sono stati trasferiti presso le camere di sicurezza dell’Arma a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. A Mon-

taquila, i militari della locale Stazione, hanno invece fermato un 44enne di origine asiatica, privo di regolare permesso di soggiorno, l’uomo è stato fermato e trasferito in caserma dove nei suoi confronti è scattata una denuncia per immigrazione clandestina e sono state avviate le procedure di espulsione dal

territorio nazionale. A Sant’Agapito, un 47enne di Montaquila, è stato denunciato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, in quanto completamente ubriaco molestava alcuni clienti di un locale ubicato nel centro cittadino. Infine a Venafro, sempre i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno denunciato un assistente di volo, 50enne del posto, che è stato sorpreso alla guida della sua autovettura in stato di ebbrezza alcolica. Dall’accertamento eseguito mediante l’apparato etilometro in dotazione alle pattuglie dell’Arma, è risultato che il tasso alcolemico superava di quasi tre volte il limite consentito dall’attuale normativa in materia di sicurezza stradale. Nei suoi confronti è scattato anche il sequestro del veicolo e il ritiro della patente di guida.

Il miraggio del Lotto Zero Tra sprechi, consulenze e falde acquifere. Il Movimento 5 Stelle mantiene la promessa e presenta un’interrogazione in Consiglio regionale per far luce sull’ennesima ‘grande schifezza’ in progettazione Nel Molise dei “pensatori dell’assurdo” sono ormai troppe le grandi opere annunciate e mai realizzate (in molti casi, per fortuna). Tra tutte, spiccano per irragionevolezza l’aeroporto a Cantalupo e l’autostrada Oratino-Castelpetroso, primo lotto della Termoli-San Vittore. Tuttavia, ciò che realmente offende l’intelligenza dei molisani è che, nonostante non esistano né su carta né di fatto, queste opere sono costate milioni di euro scippati dalle tasche dei molisani per mantenere in vita rispettivamente: la Società Autostrade del Molise spa con circa 150mila euro l’anno e la Aeroporto del Molise spa, società che nel 1999 venne costituita proprio per gestire lo scalo che sarebbe dovuto nascere di lì a poco. Ogni anno questa società, controllata a maggioranza dalla Regione tramite il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano e la FinMolise (la Finanziaria della Regione), fagocita 102mila euro. Ma, non essendo stato costruito nessun aeroporto, non ha mai prodotto un atto. Questo “gioco perverso” di pensare e progettare l’irrealizzabile vede quali uniche vittime i cittadini depauperati delle risorse che invece dovrebbero servire, magari, a migliorare realmente una via-

bilità al collasso. Ma una delle opere che rischia di diventare l’ennesimo baluardo dell’inefficienza e dello spreco è il cosiddetto “Lotto Zero”, un progetto che prevede la costruzione di una strada di 5,450 km. Un progetto presentato dall’Anas al fine di creare un collegamento tra la statale 17 e la Isernia-Castel di Sangro, all’altezza del bivio per Miranda. L’opera avrà un costo stimato di 144 milioni di euro. Avete letto bene, 144 milioni di euro per 5,4 km di strada. Una lingua d’asfalto che si stenderebbe alle porte della città pentra e in grado di minare la salubrità dell’ambiente, per la sua collocazione a monte delle sorgenti del fiume Sordo, che dai tempi dei Romani alimentano l’acquedotto di Isernia. In epoca Iorio, con Delibera di Giunta Regionale n. 88 del 2013, su proposta dell’allora assessore Velardi venne rilasciato giudizio positivo di compatibilità ambientale, nonostante l’Autorità di Bacino dei fiumi Liri, Garigliano e Volturno avesse sollevato molteplici osservazioni in merito all’impatto dell’opera viaria sulle sorgenti San Martino e, in generale, sul sistema acquifero: falde, sorgenti e corsi minori. Il tutto con un più che potenziale rischio di intorbidi-

mento delle acque sorgive soprattutto in fase di costruzione. Pare che gli stessi dubbi sollevati dall’Autorità di bacino non siano stati sciolti nemmeno da uno studio di consulenza idrogeologica affidato all’Università del Molise, Groundwater Research Center. Insomma, siamo alle solite: studi di fattibilità, consulenze e progettazione, ma dell’irragionevole opera nemmeno l’ombra: anche questa volta, aggiungiamo, per fortuna. Ecco perché su impulso degli attivisti del MoVimento 5 Stelle di Isernia, abbiamo appena depositato formale interrogazione al governatore Frattura. Vogliamo semplicemente sapere qual è il progetto, quali sono le consulenze affidate e a quali costi. In definitiva, siamo al fianco degli attivisti isernini del MoVimento 5 Stelle e dei comitati che a gran voce reclamano trasparenza: prendendo spunto dal film Oscar di Sorrentino, questa rischia di essere l’ennesima “grande schifezza” partorita dall’Anas e avallata dalla Regione Molise. Movimento Cinque Stelle


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12

Termoli

17 luglio 2015

“San Timoteo, troppe criticità” Il Nuovo Centrodestra interroga il sindaco Sbrocca sulla situazione delle emergenze TERMOLI. I sottoscritti Consiglieri Comunali rivolgono la seguente Interpellanza, ai sensi del comma 7 dell’art. 49 del Regolamento di Consiglio Comunale: Premesso che, nelle sedute di Consiglio Comunale del 22 luglio 2014 e del 20 marzo 2015 (monotematiche sulla Sanità), il Presidente della Regione, unitamente al Sindaco di Termoli si erano impegnati a garantire il mantenimento e/o il potenziamento delle prestazioni sanitarie garantite dai Reparti e Servizi dell’Ospedale di Termoli, al fine di limitare i ricoveri impropri e ridurre i tempi delle liste di attesa; Atteso che, tale obiettivo si può raggiungere solo mediante l’impiego di migliori tecnologie, l’adeguamento della struttura ed il miglioramento quali/quantitativo della dotazione

organica; Visto che, negli ultimi due anni si è aggravata una già rilevante situazione di carenza di personale,

dovuta al blocco del turnover; Considerato che, dal 2013 la dotazione organica complessiva del Presidio

Ospedaliero è costituita per il 30% da personale precario con contratti rinnovati annualmente; Constatato

che, dal 31 luglio 2015, 14 ausiliari socio-sanitari su una dotazione complessiva di 35 unità non verranno riconfermati e che, in assenza di provvedimenti urgenti da parte della Regione Molise, dal 31 Dicembre 2015, 65 Infermieri su 224 e, similmente , altrettante unità di personale Medico, Tecnico e Tecnico Sanitario, seguiranno lo stesso destino; Rilevato che, in tal modo, si va incontro all’ inesorabile collasso dei servizi di diagnosi e cura offerti dal Nosocomio Termolese; Tutto ciò premesso, considerato ed argomentato, si interpella il Sindaco di Termoli per conoscere quali iniziative intenda porre in essere, oppure abbia già avviato per scongiurare il blocco delle prestazioni curative ed assistenziali.

“Troppe multe e pochi parcheggi” I balneatori sempre più sul piede di guerra contro l’amministrazione comunale TERMOLI. Non c’è feeling quest’anno tra operatori balneari e l’amministrazione termolese. Maggioranza e Polizia municipale visti più come ostacoli agli affari che al servizio del turismo. Una posizione rinnovata con un dispaccio domenicale poco cordiale. “Numerosissimi i verbali effettuati dalla Polizia municipale su entrambi i lungomari (Sud e Nord) per violazione del codice della strada, in alcuni rari casi realmente pericolosi per la circolazione, nella stragrande maggioranza perché semplicemente parcheggiati in aree inutilizzate, spesso in assenza di segnaletica orizzontale e verticale o danneggiata ed irriconoscibile. Le presunte violazioni sopraggiungono dopo una inadeguata politica dei servizi offerti ai cittadini (scarsità di parcheggi, senso unico, servizio navetta effettuato in seguito all’iniziativa ed al contributo economico dei balneatori) e un inspiegabile aumento vertiginoso delle imposte locali. Dopo numerose segnalazioni di bagnanti locali e turisti che stanno via via cambiando mare, spostandosi verso località limitrofe dotate di maggiori servizi pubblici, ci sentiamo in dovere, noi balneari di Termoli, insieme ai cittadini, di provare ad arrestare questo disservizio, a tal ragione chiediamo il vostro aiuto”. Questo documento ha preceduto di poco altre rimostranze di balneari e operatori turistici più che altro rivolto alle mancate promesse della costruzione di parcheggi sulla passeggiata soprattutto per i motorini, la gente se ne va in altri lidi con più parcheggi e più servizi “cosi noi non lavoriamo più ci stanno facendo fuori lentamente”.

A proposito di Meridiani, Paralleli e piombi: riflessione su cosa c’è che non va! TERMOLI. Ha stuzzicato la curiosità dei più il richiamo alla miglior promozione del territorio e delle nostre peculiarità, affrontate dall’editore Nicola Montuori partendo dal monumento all’ora di Termoli, tanto che a intervenire è un termolese doc come Gigi Rosati. “Hai ragione da vendere, caro Nicola. La colpa di questo e di altre mille inadempienze, lo sai di chi è? la nostra. Avrei tanta voglia di dire che è dell’amministrazione comunale, ma constato che tutte le amministrazioni che si sono succedute, dalle prime a targa Di Giandomenico a quella attuale, nessuna di queste ha vissuto e vive la città come un “normale” (non genio) cittadino. Sono persuaso che il difetto è in noi stessi quando passiamo dallo stato di comuni cittadini a eletti e indos-

siamo la maglia di amministratori. Un comune cittadino vive la città quotidianamente, la osserva, trova le soluzioni ai piccoli problemi risolvibili, proprio come dici tu, con trenta denari. Nicola, potrei farti innumerevoli esempi di mancanze, di non curanze, di peculiarità non valorizzate che con solo pochi spiccioli e tanta buona volontà di lavorare, darebbe soluzioni per incrementare l’interesse per Termoli a potenziali turisti. Il primo esempio l’hai citato tu: Ottimizzare questa peculiarità solo termolese che nessun altro luogo potrà mai soffiarcela. Allora perché non migliorare quella stele che dovrebbe rappresentare l’incrocio immaginario delle due coordinate terrestri, tra l’altro incomprensibile per la gente comune. Perché non circondarla con

un’aiuola che la evidenzi e allo stesso tempo la protegga . “A riecelle”. Alimentare e ampliare il “conflitto” di detenzione della strada più stretta d’Italia e/o d’Europa con le altre località che reclamano questo primato; realizzare cartellonistica adeguata per l’indicazione del percorso per raggiungerla; apporre anche qui all’ingresso una targa che ne descriva le caratteristiche. Naturalmente manutenzionarla e tenerla sempre in ordine. Spesa prevista: quattro soldi. Castello. È tenuto in uno stato pietoso. Basterebbe una pulizia periodica. Anche in questo caso, apporre all’ingresso una targa in stile adeguato che ne descriva succintamente la sua storia. Inoltre, a ogni ambiente descriverne le loro funzioni nei vari periodi (guarni-

gioni, prigioni, cisterne, ecc) e, perché no, raccontare la storiella “du’ mazzimarille”. Budget di spesa: pochi spiccioli. La passeggiata dei trabucchi. Essa si snoda sugli scogli sotto le mura perimetrali del Borgo. È una peculiarità da curare e valorizzare al massimo. Anche qui senza impegnarsi con mutui decennali, ripristinare tutta l’illuminazione saccheggiata, sostituirla con una a prova di vandali e passare l’impregnante al tavolato che è assetato di nutrimento. Mi fermo altrimenti viene fuori un trattato che nessuno leggerà. Ma voglio finire con una nota positiva che solo quest’amministrazione (maggioranza e minoranza) ci ha saputo regalare. Oh finalmente! Si finalmente ci

siamo liberati da quel macigno di piombo che tutti noi termolesi ci portavamo sullo stomaco e ci opprimeva con incubi diurni e notturni da 91 anni: Benito Mussolini non è più cittadino termolese. Da domani vedremo fiumi di turisti inondare la nostra bella Termoli non più fascista, finalmente libera e candeggiata da quella macchia nera. Da domani flotte d’imprenditori potranno investire su questa piazza senza che lo spauracchio nero incuta terrore ai loro investimenti. Da domani i bambini potranno giocare liberamente in piazza senza la paura dell’uomo nero. Grazie, veramente grazie di cuore va soprattutto agli otto consiglieri incolori, i quali sono stati scelti dai propri elettori per emulare un certo Pilato. Con simpatia


13

Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

17 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Apposti sigilli agli ombrelloni Operazione della Capitaneria di Porto sul rispetto delle concessioni demaniali marittime TERMOLI. Ci saranno dei bagnanti che non si sa per quanti giorni, non potranno usufruire regolarmente di ombrelloni, sdraio e lettini posizionati nelle prime file di alcuni stabilimenti balneari. Questo perché c’è stata un’azione di controllo da parte dei militari della Capitaneria di Porto di Termoli, che ha comportato l’apposizione di sigilli in lidi sul lungomare Nord. I militari della Guardia costiera di Termoli stanno compiendo dei controlli sulla concessione demaniale marittima e laddove i riscontri amministrativi hanno evidenziato delle irregolarità o anomalie rispetto al titolo concessorio, sono scattati i sequestri di natura preventiva. Chissà come la prenderanno balneari e turisti.

Sbagliata la revoca della cittadinanza a Mussolini di Giovanni Muccio* Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita, ritiene la revoca della cittadinanza onoraria al Duce Benito Mussolino, uno sbaglio storico. A tal riguardo il Movimento, vuole prendere ad esempio la città di Ravenna città decorata con la medaglia d’oro nella lotta antifascista, dove un analogo ordine del giorno sulla revoca della cittadinanza onoraria al Duce fu bocciata dal P.D., Sel, Idv, Fds, ai quali si aggiunsero i voti del Pdl sia pure con alcuni di-

stinguo. Il Movimento 5 stelle, pur essendo presente, non parteciparono al voto.. Il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, figlio di partigiani, a tal proposito dichiarò:” Abbiamo ritenuto che cancellare quell’errore storico non fosse giusto. E che dovesse restare : è un’occasione di riflessione sul perché il fascismo non deve tornare mai”. Il Movimento non ha nessuna simpatia per il fascismo in quanto ideologia, tuttavia il fascismo e Mussolini fanno parte della nostra

storia in modo così totale ed intimo che ancora oggi ne risentiamo per molti aspetti gli effetti culturali, rinnegare l’evidenza a parere del Guerriero Sannita, significa non fare i conti con la nostra storia e questo ci rende un popolo senza identità. “L’Italia è un Paese antifascista i principi della lotta antifascista sono scritti nella nostra Costituzione. Non abbiamo bisogno di cancellare la nostra memoria, seppur a tratti drammatica. Credo che la damnatio memo-

riae sia un elemento di debolezza e non di forza da parte di chi la esercita”. Queste parole sono state pronunciate dall’Onorevole del P.D. Orfini, in risposta alla paventata cancellazione della scritta “Mussolini Dux” impressa sull’obelisco sito al foro italico a Roma, risposta che il Movimento regionale del Guerriero Sannita ritiene appropriata e giusta. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita

Paga la multa e scrive un biglietto Singolare il caso di un’automobilista a Termoli dopo la sanzione dei Vigili urbani TERMOLI. Prende la multa di oltre 60 euro e trova anche il tempo di scherzarci su. È Accaduto a Termoli dove ormai le multe sono all’ordine del giorno. Si sa che l’italiano medio ha un gran senso dell’umorismo e spesso riesce a trovare il lato sarcastico in ogni situazione, soprattutto se queste sono serie. E così, vediamo un’autovettura parcheggiata male e sanzionabile con l’interessato che al ritorno ha trovato sul parabrezza il famigerato foglietto rosa. Cos’ha fatto? Semplice: lo ha preso, è andato dal ta-

baccaio più vicino, ha pagato e senza scomporsi ha rimesso la vettura “sul luogo del delitto”, apportando sul parabrezza il foglietto rosa con la ricevuta dell’avvenuto pagamento. Non è comunque finita qui perché l’uomo ha aggiunto un biglietto con scritto: “Per oggi ho già dato al comune quindi, anche se sto parcheggiato male, non rompetemi le p ….!”. E conclude con l’esortazione: “Almeno per oggi!”.

Musica dal vivo fino all’una di notte Il Comune di Termoli ha provveduto a pubblicare l’avviso sull’intrattenimento notturno TERMOLI. Stavolta pare proprio che la gran cassa di risonanza di Facebook abbia preso una cantonata sugli orari in cui è permesso diffondere musica in centro. In merito all’articolo apparso su Termolionline questa mattina (14 luglio 2015) si specifica che il giorno 10 luglio il Comune di Termoli ha pubblicato il seguente avviso: INTRATTENIMENTO MUSICALE, PROCEDURE PER L’AUTORIZZAZIONE In riferimento alle numerose richieste pervenute dalle attività di pubblici esercizi e stabilimenti balneari, relative alla realizzazione di eventi musicali e intrattenimenti danzanti, il Comune di Termoli intende ricordare la procedura e i documenti necessari per il rilascio del titolo autorizzatorio. “Piccolo intrattenimento musicale” nei pubblici esercizi: Titolo autorizzatorio: Scia con allegata la seguente documentazione • Documento di identità in corso di validità e Atto costitutivo se società; • Titolo di disponibilità dell’immobile (Contratto di locazione, proprietà, Fitto di azienda, ecc.); • Documentazione attestante la destinazione d’uso dell’immobile; • Certificato di agibilità o Autocertificazione nei casi previsti dalla legge; • Relazione Previsionale di impatto acustico ai sensi nelle norme di legge e del Piano di Zonizzazione Acustica Comunale; • Autorizzazione demaniale per gli stabilimenti

balneari. Si fa presente che ai sensi dell’ordinanza del Sindaco n. 199/2008 gli intrattenimenti musicali autorizzati devono terminare entro le ore 1:00 nei giorni dal Lunedì al

venerdì ed entro le ore 1:30 la notte tra il sabato e la domenica . Attività di intrattenimento danzante ex art 69 TULPS



15

Opinioni Lettera aperta Mi chiamo Violi Carmelo e sono un medico anestesista Responsabile di un Servizio di Anestesia di una Struttura privata convenzionata con il S.S.N. calabrese. Al di là dei titoli formali, sono, soprattutto, il cognato di una paziente in cura presso la Fondazione Giovanni Paolo II, la Sig.a Maria Scudo, affetta da una gravissima forma di recidiva di leiomiosarcoma uterino. Desidero, con questa lettera, esprimere, come medico tutta la mia stima professionale e come persona la mia umana gratitudine, nei confronti di tutti coloro che, in vari modi, secondo le diverse e specifiche competenze professionali e senza distinzioni di livello gerarchico, sono impegnati e collaborano nella gestione del caso clinico di mia cognata. Un grazie sincero e dal profondo del cuore da parte di mia moglie, anche lei medico e sorella della paziente, e da tutta la nostra famiglia che, ormai da tempo, vive in una condizione di profonda apprensione. Non potendomi ricordare di tutti, è corretto che io non nomini nessuno, per non correre il rischio di dimenticare qualcuno, in una vicenda, dove nessuno merita il torto di essere tralasciato nella menzione. E’ doveroso, comunque, oltre che costituire per me un immenso piacere, fare il nome, ringraziando lui per tutti, del Prof. Vito Chiantera, che per primo si è fatto carico di questa gravosissima e complicatissima situazione. In tanti, di fronte al caso difficilissimo, al limite della situazione disperata, di una giovane donna, afflitta da una malattia terribile, poco più che quarantenne, moglie e madre di due ra-

Di Claudio de Luca In un certo settore economico l’Italia opera un miracolo con cui “olia” il “business” utilizzando il trucco del” sounding” fatto in casa. Lo Stivale produce la metà dell’olio d’oliva che vende ma riesce persino ad esportarne. Ma si tratta davvero di un evento “sovrannaturale”? Dopo le difficoltà del 2014, gli esperti confidano che la situazione del mercato possa riprendere. Di solito la produzione oscilla fra i 6-7 milioni di quintali, a seconda delle annate. Due milioni e mezzo non arrivano alla vendita perché utilizzati per il consumo personale di chi ha raccolto le olive. Eppure l’industria confeziona, ogni anno, 7-8 milioni di quintali, cifra buona a coprire il fabbisogno interno che, mediamente, ammonta a dodici chilogrammi a testa per un totale di circa sei milioni. Il restante (1,5 milioni) serve per soddisfare la domanda estera. Perciò l’Italia deve acquistare necessariamente dall’Estero almeno tre milioni di quintali di cui l’80% arriva dalla Spagna, il resto dalla Siria, dalla Turchia, dalla Grecia e dal Marocco. Si tratta di dati che pongono sotto una luce diversa il mondo dell’olio d’oliva italiano, soprattutto dal punto di vista di tanti ingenui consumatori che credono di comprare un prodotto che di italico ha ben poco. Per esempio, in Toscana se ne imbottigliano due milioni. Quasi il 25% per valore nazionale. All’incirca uno arriva dalla Spagna e soltanto 600mila sono italiani. Il resto è greco (250mila) e turco (150mila). Ecco perché urge legiferare per avere etichette sempre più chiare. Quante bottiglie non hanno impressa alcuna indicazione d’origine oppure recano la dicitura “italiano” mentre soltanto poche sono “dop” ed “igp”? Alcune contengono addirit-

17 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Fondazione Giovanni Paolo II è garanzia per la salute

gazzi, non hanno esitato un attimo a gettare il cuore oltre l’ostacolo, in uno slancio dettato più dal cuore che dai limiti dell’umana ragione; senza porre limiti temporali, non risparmiando né le energie personali, né le risorse di cui potevano disporre, avvicendandosi attorno alla paziente in un meraviglioso e perfettamente sincronizzato approccio multidisciplinare. Animati dal giusto spirito, nella piena , doverosa e corretta consapevolezza che chi eser-

cita una professione sanitaria produce un bene impalpabile, la salute, dal valore inestimabile, che mai, dico mai, può o deve essere costretto a piegarsi a sterili logiche burocratiche, amministrative ed economiche. Oggi, purtroppo, da più parti assistiamo al tentativo sciagurato, eticamente miserabile, di ridurre la sanità ad una semplice questione di economia aziendale. Mi sia consentito, però, nel contempo, muovere anche se con tono bonario, un rimpro-

vero. La Fondazione Giovanni Paolo II è, forse, troppo poco conosciuta anche tra gli addetti ai lavori e la dice lunga su questo grosso limite, il fatto che io mi sia trovato lì solo per un puro e fortuito caso, rappresentato da un quasi “miracoloso” passa parola. La Fondazione è un “nido di angeli” e, certamente, gli angeli operano nella più totale invisibilità, ma forse in qualche caso e questo della Fondazione Giovanni Paolo II è uno di quelli, per il bene di tanti, occorrerebbe dare a questi angeli il massimo della visibilità. Io farò, da oggi, la mia parte per far conoscere al meglio questa istituzione, Centro di eccellenza, in grado di fornire, quotidianamente, risposte di alto livello clinico, alla domanda di salute, in molti e delicatissimi campi, grazie alla qualità professionale dei suoi Dipartimenti. A voi, come organi istituzionali, oltre all’orgoglio di dirigere una simile meravigliosa realtà, spetta il dovere sociale di garantirla e promuoverla. Ad maiora , semper. Carmelo Violi

Perchè distruggere l’olivicoltura?

tura olio lampante sottoposto a deodorazione al fine di eliminare i difetti e ritornare extravergine; oppure olio di semi di girasole ad alto contenuto di acido oleico aggiunto al raffinato di oliva. In Molise, la distribuzione delle aziende (per forma di conduzione) conferma il carattere familiare che le contraddistingue. In maggioranza vengono condotte direttamente o con l’ausilio di pochi salariati. In netto declino ogni altra forma di conduzione, come la colonia parziaria appoderata. La condizione dell’olivicoltura conferma che, da Trento ad

Agrigento, lavorano (e producono) oltre 1.300.000 imprese; che il valore della produzione, ai prezzi-base del settore, si approssima ai 3 mln di euro e sviluppa un mercato pari a circa 50 mln di giornate lavorative per anno. L’Italia vanta un patrimonio di piante che supera i 250 mln di esemplari, con più di 350 varietà diverse, ed una 40ina di “dop”. Si tratta di un comparto mercatale i cui indici di consumo hanno superato il livello di circa 9 mln di litri, per un valore di 100 mln di euro che potrebbe lievitare ad oltre 250. In provincia di Campobasso, si contano quasi 1.800.000 piante; nella

Pentria poco meno di 30mila. Producono meno del Molise: il Piemonte (appena 67 quintali); la Lombardia (8mila); il Trentino-Alto Adige ed il Veneto (2mila); il Friuli-Venezia Giulia (800); la Liguria (30mila); le Marche (22.095). Tra le regioni confinanti, la Puglia supera abbondantemente i 2.500.000 quintali; l’Abruzzo, i 140.000; la Campania, 350.000. In sostanza, l’andamento appare essere in calo un po’ dovunque, mentre vanno in controtendenza solo il Veneto e la Lombardia. A livello di macro-aree geografiche, le stime prevedono un calo sensibile del prodotto proprio nel Meridione ed una drastica riduzione al Centro. Al Nord, tranne che in Liguria, le previsioni appaiono leggermente più ottimistiche. Dunque, in quanto a produzione, l’88% proviene da Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata e Sardegna; il 5,5% da Toscana, Umbria e Lazio; il 6,5% da tutte le altre (Molise compreso). Riepilogando, la classifica generale vede la “leadership” italiana (600 mln di dollari di prodotto, esportato soprattutto verso gli Usa e nei Paesi nuovi consumatori). Negli ultimi tempi si è registrato un incremento delle vendite pure sui mercati di Germania, di Gran Bretagna e di Francia; quindi di Russia, Cina ed India. Quanto sopra costituisce un segno evidente dell’accelerazione della domanda di “extravergine”, cosicché occorre approntare necessariamente ulteriori mosse per difendere il “made in Italy” se si vuole che continui a furoreggia un po’ dovunque.


"# )))

"'

%

($# ''

#!

* ($# ''

&"

" !

#!

'(%#

' +


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.