Imprese sul lastrico

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tuttO quEllO chE Gli Altri NON DicONO ANNO xi - N° 270 GiOVEDì 10 DicEmbrE 2015 - DiStribuziONE GrAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 E-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Giuseppe Saluppo

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Giuseppe Saluppo. Il nostro collega giornalista presenta oggi il suo quinto volume sulla storia del Molise contemporaneo. “I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio”, è il titolo di questo libro che ripercorre la storia del Molise nel periodo fascista attraverso l’operato dei podestà. Una storia, quella del Molise, troppo spesso messa da parte e che, invece, ha molto da dire e da far conoscere. Oscar meritato.

FERROVIE

pagina 2

Treno da Roma si ferma nel bosco Si rompe il motore

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

rEStA AGGiOrNAtO, SEGuici ANchE Su FAcEbOOk

Salvatore Ciocca

Il Tapiro del giorno lo diamo a Salvatore Ciocca. Il consigliere regionale dei Comunisti italiani non è stato più rieletto alla Cassa nazionale di previdenza dei Geometri. Gli era stato, pure, consigliato, di non ripresentare la sua candidatura e di lasciare spazio ad altro molisano. Ma non c’è stato nulla da fare. Tanto che in Consiglio è entrato un foggiano. Perchè tanta insistenza alla ricandidatura lasciando il Molise senza posto? Il gettone?

La Regione Molise ignora i costruttori e non paga Natale amaro per 1.000 lavoratori

Sta diventando un vero e proprio bollettino di guerra il trasporto ferroviario in Molise.

LAVORO

pagine 5

Il ministro Poletti non doveva visitare le aree in crisi? Strana destinazione per il ministro Poletti. Va ad Agnone e gli si evita Gam, Zuccherificio e affini.

REGIONE

pagine 5

Consulenti e dirigenti a fior di soldi La Regione Molise non bada a sepse e premi dirigenti e consulenti con fior di mila euro.

Calcio, Minadeo sfoglia la margherita pagina 7

Servizio a pagina 3

Questa sera alle ore 18 sarà presentato nella sala consiliare del Comune di Campobasso il volume di Giuseppe Saluppo

I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 10 dicembre 2015

La storiaccia dell’acqua molisana data a prezzi stracciati alla Campania, all’Abruzzo e alla Puglia non può rimanere eternamente in sospeso

L’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pier Paolo Nagni, dovrebbe decidersi a riaprire il confronto con la Campania, l’Abruzzo e la Puglia Sul finire degli anni Novanta Angelo Di Stefano indusse le tre Regioni a prendere atto della necessità di riaprire il discorso e le carte che riguardavano la captazione e l’utilizzo dell’acqua molisana, ma lo fecero fuori Avevamo, e continuiamo ad avere, fiducia nell’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pier Paolo Nagni di decidersi a riaprire il confronto con la Campania, la Puglia e l’Abruzzo sulla derivazione dell’acqua molisana nelle rispettive tubature. Fiducia di vedere finalmente i milioni di metri cubi d’acqua sorgiva dati altrove, diventare una posta attiva del bilancio regionale. Finora l’assessore è stato assorbito nella difesa dell’Egam, l’ente di governo d’ambito, vista la concentricità delle critiche a questa scelta, peraltro di origine nazionale, da parte di diverse amministrazioni locali. Paralizzato, tra l’altro, dall’esito del ricorso sulla legittimità dell’Egam pendente al Tribunale amministrativo regionale. La faccenda Egam, essendo imperniata sulla gestione e la distribuzione dell’acqua, alla fine potrebbe maggiormente aiutarlo a riaprire il fascicolo delle convenzioni con la Puglia, la Campania e l’Abruzzo, per riconsiderare, in una prospettiva diversa, quei due milioni di metri cubi di acqua sorgiva del Molise nelle tubature dei napoletani, dei pugliesi e degli abruzzesi in contropartita dei quali non c’è nulla che possa giustificare il mantenimento di una condizione da cui il Molise economicamente non ricava gran-

Ultimo aggiornamento del bollettino di guerra. Il treno delle 9,15 partito (con ritardo) da Roma termini ieri mattina non è mai arrivato alla stazione di Campobasso. Inghiottito da quel triangolo delle Bermuda dei treni (e de noantri) che è diventato il bosco di Carpinone. Il convoglio della speranza e degli speranzosi, infatti, appena lasciata la stazione di Carpinone e aver messo il naso nel bosco s’è fermato. Il motore ha ceduto al peso degli anni, della mancata manutenzione e del destino beffardo. Quello che quando le cose cominciano male, poi finiscono peggio. Con una manovra ardita i macchinisti hanno (ri)portato con perizia, tanta pazienza ed un po’ di fortuna il treno alla stazione di Carpinone, dove i passeggeri sono potuti salire sui bus sosti-

con l’Abruzzo, la Campania e la Puglia in cui è trascritta a lettere cubitali la dabbenaggine molisana e la furbizia campana, l’alterigia abruzzese, e la provata necessità idrica della Puglia. Il tutto a prezzi stracciati, magari sottoscosto. Scartabellando nella memoria c’è tornata alla mente la breve transizione politica e amministrativa di Angelo Di Stefano che sul finire degli anni Novanta ha ricoperto la carica di assessore regionale ai lavori pubblici. Lo ricordiamo per essersi reso protagonista di una iniziativa dirompente: indurre le tre Regioni a prendere atto della necessità di riaprire il discorso e le carte che riguardavano la captazione e l’utilizzo dell’acqua molisana. Quella iniziativa ebbe l’effetto di muovere finanche i pezzi grossi dei Palazzi romani che in cambio dell’acqua alla Campania, alla Puglia e all’Abruzzo, si dissero pronti ad assecondare le richieste molisane in materia di viabilità (l’autostrada del Molise) e il sistema della mobilità in generale. Quell’iniziativa in sostanza sanciva la cessione di milioni di metri cubi di acqua sorgiva dal Molise e, contestualmente, la fondata la richiesta che il Molise ne ricavasse un vantaggio. In effetti fu un scossa tellurica, la scoperchiatura

di concessioni idriche notevolmente penalizzanti per i molisani. Purtroppo, ancora oggi gli amministratori di Palazzo Vitale non si rendono conto dell’entità del danno che lasciano correre, dell’impoverimento progressivo delle risorse idriche, della insolenza con cui la questione viene glissata dalle parti in causa. Un governo meno imberbe, inesperto e tremebondo, andrebbe lancia in resta a discutere una revisione delle concessioni e, se necessario, a paventare, la chiusura dei rubinetti che forniscono acqua (gratis o semigratis) alla Campania, alla Puglia e all’Abruzzo. L’assessore Di Stefano è durato poco in giunta, il tempo necessario per leggere e rileggere il contratto per l’utilizzo dell’acqua dell’invaso d’Occhito e quello della derivazione dell’acqua del Liscione e tanti altri punti oscuri. Che chiunque si accorgerebbe andando a leggere e rileggere quei documenti. Le vicende politiche hanno fatto sì che la rivendicazione non fosse portata a termine e chi è venuto dopo di lui s’è guardato bene dal riproporla. Ciò nonostante avevamo e continuiamo ad avere fiducia nell’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pier Paolo Nagni.

ché. Lo stato delle cose può essere considerato uno sberleffo politico e amministrativo al quale i molisani sono costretti a sottostare a causa dell’inerzia politica di chi li amministra oggi, al pari di chi li ha amministrati ieri. Sulle perdite d’acqua dalle reti di distribuzioni nei comuni e sulla derivazione da parte delle regioni contermini si può scrivere un pesantissimo atto d’accusa con-

tro gli amministratori locali e regionali e indicarli al pubblico ludibrio per la indifferenza che pongono al problema. Che non è di oggi, come abbiamo fatto cenno, ma si trascina da decenni, perché da decenni la stampa più accorta del Molise batte il tasto delle perdite dalle reti di distribuzione e quello ancora più insopportabile di mantenere in vita convenzioni vecchie di decenni

l’intervento

Ennesimo guasto al treno partito ieri dalla stazione Termini per Campobasso

Dardo

Tra il tragico ed il farsesco. Il treno si guasta ancora tutivi. Bus che stavolta, al contrario di quanto successo un paio di settimane fa sono arrivati a destinazione senza ulteriori intoppi. Ma solo molto dopo le 14, cinque ora abbondanti dopo la partenza. Di questo stillicidio di disseervizi e fantozziani viaggi nessuno si prende ancora la benché minima responsabilità. Nessuno tra gli attori protagonisti di questa farsa sembra voler fare un passo avanti, fosse anche pere salvare almeno la faccia. Sono tutti innocenti in quanto tutti colpevoli. Trenitalia, assessorato regionale ai trasporti, la malasorte, il karma di tutti noi. Solo per un fortunato caso tutti questi disguidi ancora non producono effetti drammatici ma

Partiti da Roma alle 9,15 i viaggiatori sono arrivati ben oltre le 14 scommettiamo che anche in quel caso, che ovviamente non ci auguriamo che fatalmente è lì in agguato, i senza vergogna sapranno trovare le parole per assolversi, per scaricare ad altri le proprie evidenti mancanze. Del resto, quando è guerra è guerra. Dobbiamo accontentarci delle solite promesse e dei soliti proclami. Trattative con Trenitalia per dare nuova vita ad un con-

tratto a lungo sospeso per inadempienza della Regione, fantomatici investimenti. La solita solfa. L’unica speranza è la memoria dei viaggiatori della spe-

ranza al momento in cui saranno di nuovo chiamati in cabina elettorale. Perchè, pure se si nascondono, i responsabili di quanto accade ci sono eccome.


TAaglio lto

3 10 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

All’ACEM, che chiede lo sblocco dei pagamenti, neanche la soddisfazione di una risposta

In Regione se ne fregano. E basta Interrogato, settimane fa, il morto non rispose. Sordo, oltre che arrogante, quindi. Settimane fa, infatti, vi abbiamo dato conto dell’allarme lanciato dall’Associazione Costruttori Edili del Molise (ACEM) circa il mancato pagamento delle somme dovute alle imprese da parte della Regione Molise. L’Associazione, tramite il suo presidente, Corrado Di Niro, aveva richiesto un incontro con il presidente Frattura, o con l’assessore Nagni, per cercare un abboccamento che potesse consentire il pagamento del dovuto prima della chiusura d’esercizio della tesoreria regionale. Ma dall’ente Regione neanche l’incomodo di una risposta, di un cenno di attenzione; magari un motivato diniego, la preghiera di portare pazienza, una pietosa bugia. Niente di niente. Il segno, quindi, di un esplicito disinteresse sia per le imprese che per i lavoratori, ovviamente. Speriamo che da parte dell’ACEM il minacciato licenziamento di un migliaio di operai da parte delle imprese

iscritte sia solo una dolorosa minaccia e che, in realtà, possano resistere ancora all’esposizione bancaria ed a una divorante frustrazione. Altrimenti andremo incontro all’ennesima spira di un avvitamento generale che ben presto porterà l’intera comunità regionale oltre la soglia del reversibile. Certo è difficile

zione – scrive Di Niro - denuncia che con l’imminente chiusura delle tesorerie, le speranze di riscossione possono considerarsi ormai tramontate e che, tra adempimenti di bilancio e tecnicismi burocratici, con molta verosimiglianza la ripresa dei pagamenti avverrà non prima di maggio, quando molte aziende saranno fallite, in liquidazione o in mano agli usurai. Non accettiamo che i pagamenti alle imprese avvengano una volta all’anno – dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – le imprese avanzano soldi per lavori eseguiti ormai tre anni fa ed il tutto in barba a una direttiva europea recepita dall’ordinamento italiano che prevede invece che i pagamenti avvengano entro trenta giorni o massimo sessanta in alcuni casi specifici.” Capite a che punto siamo. In barba agli impegni con i cittadini, in barba agli obblighi con i creditori, in barba finanche alle leggi, costoro, semplicemente, se ne fregano. Contenti noi…

Perchè non estendiamo il raggio di azione degli indignati?

di sergio genovese Può darsi che mi sbagli ma mi sembra un po’ affievolito il passo indolente ( nel senso buono) degli indignati. Il gruppo, messo in piedi in regime di istinto e di pancia, di certo ha rallentato la sua azione irremovibile anche se qualche iconoclasta non doveva e non poteva essere iscritto al ruolo. Ora il proscenio della protesta popolare tocca ad Emilio Izzo che tra qualche giorno ci dirà che regali di Natale vorrà donare alla casta. Ma sarebbe auspicabile creare un nutrito gruppo di persone che oltre ad indignarsi per i soldi guadagnati dai politici ( che potrebbe nascondere sentimenti di invidia) si interessino, nella protesta, del decoro delle nostre città e dei nostri paesi. O questo versante è figlio di un Dio minore ? Forse le fonti di comunicazione non ne darebbero risalto perché il mirino sarebbe aspecifico ? Se così fosse significherebbe che la cassa di risonanza per il nemico ( politico) da demolire, sarebbe l’unico obiettivo. Sarebbe però demolita anche la vis civica che non si può rappresentare per versanti poiché o la si possiede su tutto o potrebbe non essere, appunto, autentica. Veniamo al dunque. I nostri centri sono violentati da gruppi di delinquenti che non si accontentano di notte di urinare in ogni angolo, di lasciare ogni

commentare l’atteggiamento del presidente Frattura e dell’assessore Nagni. Evidentemente l’elementare nozione della politica come servizio è stata scavalcata, nei fatti, nella pratica quotidiana, dall’alterigia e dalla dispotica convinzione che neanche più le spiegazioni, oltre che i denari, siano davvero dovuti. I rap-

presentanti del popolo non solo si guardano bene dall’onorare il loro debito materiale ma si guardano bene anche dall’avere un atteggiamento umano e rispettoso verso chi non chiede altro che il pane salato che si è guadagnato. Tutto ciò è letteralmente incommentabile, lascia così storditi che diventa difficile argomentare. La metà di tanta arroganza basterebbe affinché la delega di cui prima gli venisse tolta d’ufficio. Congedati con disonore, verrebbe da dire. Ed invece tutto scorre in questo Molise narcotizzato. Trasporti, sanità, occupazione letteralmente a rotoli. Scandali e scandaletti passano in TV e poi dritti al macero delle nostre memorie corte, seppelliti sotto soglie di tolleranza apparentemente senza limiti. Saldare un debito dovrebbe togliere il sonno all’uomo celato dietro il debitore. Evidentemente in Regione debitori tanti, uomini pochi. Da parte nostra parole ormai non ce ne sono più. Diamo spazio a quelle dell’ACEM: “L’Associa-

risulta ovunque, di distribuire senza freni il senso della loro patologica violenza. Vanno oltre ! Continuano, da grandi impuniti, ad imbrattare ogni parete. Soprattutto godono se lo possono fare con quelle da poco riattate che ai poveri e indifesi proprietari hanno richiesto mutui e debiti. Un segno di grande vergogna e di intollerabile inciviltà. Eppure a questo scenario davvero apocalittico, tutti assistono con rassegnata inefficacia. Non si battono gli Amministratori, che di tanto in tanto fingono ( giusta coniugazione del verbo) di volersi fare carico del problema, ( le telecamere da installare sono diventate una impresa modello ponte sullo stretto) non si battono le forze dell’ordine che nei noiosi comunicati stampa annunciano

“ di Cristino Lepore*

La crescita dell’inciviltà e dell’intolleranza denotano la caduta dei valori sempre qualcosa di cui la cittadinanza non si accorge e non si “incazzano” più di tanto neanche i cittadini che subiscono gli atti di vandalismo. La scialba categoria di ragionamento usata da tutti come formula salvifica, riconduce alla pleonastica e mediocre affermazione che, succede da tutte le parti. E che razza di risposta è ? Ci do-

vremmo sentire meno responsabili e più sollevati perché si imbruttisce e in parte demolisce ogni angolo del pianeta? E che dire dell’immondizia che regna sovrana ovunque perche i netturbini con la ramazza sono diventati un recondito sogno del

secolo scorso? Stiamo messi così perciò sarebbe giusto indignarsi su tutti i campi. Vivisezionare la contestazione per ambiti potrebbe impoverire il senso vero di una protesta civile per affermare retro pensieri e retroguardie di credibilità.

Politici con tasche gonfie e autisti senza soldi

Cari amici, dopo quattro mesi senza stipendi, dopo aver subito un oceano di menzogne dalla classe politica molisana, eccoci qua ad indire un presidio di protesta che per noi e le nostre famiglie equivale ad una ultima spiaggia. Mai potevamo pensare che la malafede politica potesse spingersi a tanto!!!!!! condannati dopo aver fatto il proprio dovere a mandare le nostre famiglie a mangiare per le festività natalizie al caritas diocesana di termoli, “senza offesa per la caritas” la quale

sfama tanta povera gente ed ha un ruolo sociale importantissimo, debiti mancati trasferimenti, mancati accessi al credito, tutte situazioni che pagheremo solo “NOI” e le nostre famiglie LORO passeranno le festività natalizie con le tasche gonfie di soldi NOSTRI in una bella località esotica alla faccia nostra e dei molisani........... grazie per averci dato voce, CGIL della GTM di Termoli.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

10 dicembre 2015

Il 14 dicembre, ospite ad Agnone, al convegno sul tema “Investire nelle aree interne del Molise. Le opportunità del decreto di riconoscimento dell’Area di crisi industriale complessa” Accuratamente lontano dalla Gam di Boiano, dall’Ittierre di Pettoranello, dallo Zuccherificio di Guglionesi, punti caldi della crisi economica, della cassa integrazione, dello spettro della disoccupazione. Lontano anche dal cuore dell’area di crisi industriale complessa che, come è noto, va dal nucleo industriale di Campobasso-Boiano a quello di IserniaPorzzilli-Venafro. Al ministro del Lavoro Giuliano Poletti nel Molise il 14 dicembre pomeriggio, ospite del convegno sul tema “Investire nelle Aree Interne del Molise. Le opportunità del Decreto di Riconoscimento dell’Area di Crisi Industriale Complessa” al termine del quale tirerà le conclusione, gli sono stati evitati fastidi. Va ad Agnone a visitare la millenaria Pontificia Fonderia Marinelli, il caseificio “Di Nucci”, che data da secoli (orgoglio molisano nel settore), e giovani imprenditori che credono nelle potenzialità di sviluppo dell’Alto Molise. Realtà incredibilmente viva, nonostante le penalizzazioni in materia di accesso e di mobilità e di organizzazione territoriale. Una realtà che al ministro si manifesterà nel corso del convegno dopo i saluti del sindaco Carosella, del presidente della Provincia d’Isernia Coiae e del vescovo “programmatore” delle aree interne e della Vallata del Trigno, monsignor Domenico Angelo Scotti, della diocesi di Trivento, con gli interventi del presidente della giunta regionale Frattura; di Serena Di Nucci, del-

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti nel Molise, tenuto accuratamente lontano da Gam, Ittierre e Zuccherificio

Agnone con la sua storia, la sua cultura, la sua coesione sociale saprà dare una immagine del Molise apprezzabile, e dimostrare che la politica, oltre al danno paventato per l’Ospedale del luogo, non è riuscita a compromettere i valori economici e culturali che le aziende del luogo, dalla millenaria Fonderia ai progetti d’investimento ultimi venturi, sanno esprimere

Dimenticata anche l’area di crisi industriale del medio Molise e dell’isernino

l’omonima azienda centenaria; di Giovanni Mastrostefano dell’Iveco service, partner per il Molise; di Alfredo Carosella dell’omonima Azienda agricola; Di Valentina Labate della dolciaria “Labate e Mazziotta”; di Fabrizio Mainella della Mae elettronica; di Nicola Di Filippo della Gps cooperativa sociale e di Stefano Di Pasquo della locanda

Mammi. Persone, aziende, attività economica e sociale che sono patrimonio della tenacia, della capacità, della dedizione al sacrificio e al lavoro del Molise. A Poletti, dunque, uno spaccato del Molise Altissimo, prototipo di un’area interna e dei problemi correlati che per essere così viva e presente, gli rinfrancherà il cuore, potendosi poi aprirsi e dilungarsi

sulle magnificenze della politica sociale e del lavoro del Governo Renzi. Peccato che non potrà dirlo ai lavoratori della Gam, dell’Ittierre e dello Zuccherificio, alle ditte della ricostruzione post terremoto, alle ditte del trasporto regionale, agli operatori della sanità allo sfacelo. Al Molise, quello vero e sofferente, che delle politiche sociali e del lavoro del Governo non coglie alcun beneficio (si informasse, il ministro, sullo stato di avanzamento di “Garanzia Giovani” e degli effetti pratici del Job – act), ma solo le

titubanze e i ritardi della programmazione 2014/2020. Fatta la piccola eccezione del Piano di sviluppo rurale. Ma una rondine non fa primavera. Agnone, con la sua storia, la sua cultura, la sua coesione sociale saprà dare una immagine del Molise apprezzabile, e dimostrare che la politica, oltre al danno paventato per l’Ospedale del luogo, non è riuscita a compromettere i valori economici e culturali che le aziende del luogo, dalla millenaria Fonderia ai progetti d’investimento ultimi venturi, riescono ad esprimere. Ma sappia Poletti, che il resto del Molise è altro. Un convegno sul tema “Investire nelle Aree Interne del Molise. Le opportunità del Decreto di Riconoscimento dell’Area di Crisi Industriale Complessa”chissà se riuscirà mai a dimostrare che avrà effetti benefici anche per il Molise Altissimo, dopo aver risollevato le sorti “magnifiche e progressive” dell’area di crisi di cui al decreto ministeriale dell’agosto scorso. Dardo

Per la segreteria regionale della Uil, in Molise si tratterebbe di un colpo mortale per i cittadini

Anche la UIL molisana al presidio in piazza Montecitorio di mercoledì per protestare contro i provvedimenti contenuti nella Legge di stabilità che, se confermati, metterebbero a rischio l’accesso alla tutela previdenziale e socio-assistenziale gratuita per i cittadini, nonché migliaia di posti di lavoro per l’intero sistema. Nei giorni scorsi, anche in Molise in contemporanea con ogni luogo del Paese, nelle piazze, davanti alle sedi dell’Inps, negli uffici degli enti previdenziali, nelle sedi sindacali si sono tenuti presidi e volantinaggi per sensibilizzare l’opinione pubblica. La situazione è grave: sono molte le sedi territoriali dei patronati che se verranno confermati i tagli previsti dalla legge di stabilità rischiano di non poter proseguire la loro attività. Complessivamente la riduzione delle risorse trasferite dallo Stato ai servizi è di 63 milioni per il 2015-2016 (35 già previsti dalla finanziaria nel 2015, ai quali si aggiungono i 28 della legge di stabilità del 2016 già approvata dal Senato) rispetto ai 430 precedenti. Oltre ai tagli attuali e a quelli dell’anno scorso i patronati soffrono poi il notevole ritardo nell’erogazione del credito che vantano: dal 2012 ad oggi hanno ricevuto solo l’acconto per i servizi svolti. Si tratta, si noti poi, non di soldi pubblici trovati nella fiscalità generale, ma di risorse economiche che derivano dalla contribuzione versata dai lavoratori ai loro

“Tagliare i patronati significa ridurre i diritti” enti previdenziali e assicurativi. Per il Molise, solo per il sistema dei patronati (perché nel frattempo si stanno colpendo anche i Caf, servizi al cittadino per l’adempimento delle pratiche fiscali) che garantiscono servizi di tutela individuale sul fronte previdenziale e dell’assistenza, si rischia una pesante ricaduta in termini di tagli, di risorse economiche disponibili, di riduzione di uffici e personale specializzato. “La mobilitazione - precisa subito Tecla Boccardo, leader della UIL molisana - non è tanto in difesa del sindacato e dei suoi operatori, che pure vengono pesantemente colpiti da questi tagli, ma soprattutto per salvaguardare un pezzo importante di stato sociale nel nostro paese, a salvaguardia delle fasce più deboli della popolazione che vedono nelle nostre attività di tutela un riferimento importante. L’Ital (che è il patronato della Uil), così come i patronati della Cgil, della Cisl, delle Acli e alcuni altri che svolgono con un’impostazione etica la loro attività, sono rimasti uno dei pochi presidi di welfare accessibili indistintamente a tutti. È evidente la spinta a sostituire il finanziamento pubblico con tariffe pagate dagli utenti, ma si perde in questo modo, forse per

sempre, il valore universale della gratuità dei nostri servizi. Si tratterebbe di imporre un sacrificio economico a persone che spesso si trovano già in una condizione di fragilità sociale: disabili, disoccupati, anziani, non autosufficienti.” “Nell’epoca dei computer – sottolinea Pino Aurisano, responsabile regionale del Patronato della UIL, anch’egli a Roma - la telematizzazione dell’Inps così come una normativa sempre più complessa e articolata hanno lasciato i cittadini soli: se non

potessero rivolgersi ai patronati non saprebbero come fare. Basta pensare che in Molise più del 70 % delle pratiche dell’istituto è svolto dai patronati. Per la UIL, per le altre Organizzazioni serie, ma anche per l’Inps stesso e per i cittadini tutti, le conseguenze delle penalizzazioni sarebbero insopportabili: meno uffici di patronato vuol dire più code agli uffici dell’Istituto previdenziale, meno consulenza specializzata vorrà dire più contenzioso, meno attenzione ai problemi di ogni singolo cittadino lascerà più solo il lavoratore o il pensionato incerto sui propri diritti.” “ Proprio quando lo Stato si ritira (prefetture, province, presidi delle forze dell’ordine, ma anche uffici postali, scuole, …) il nostro sindacato investe per essere vicino ai lavoratori, ai pensionati ed ai cittadini tutti. È questa la migliore garanzia dei loro diritti, per cui ci battiamo quotidianamente!”


TAaglio lto

5 10 dicembre 2015

Dicembre amaro per i disoccupati, per coloro che hanno perso il lavoro e non ne trovano un altro, amaro anche per i cassaintegrati. Sono anni, quest’ultimi, che aspettano la ripresa dell’economia, i programmi ragionali e i piani di sviluppo. E’ come se aspettassero il Messia. L’attesa si vanifica in una profonda prostrazione: non aver un interlocutore con cui misurare un’eventuale speranza. Il silenzio regna sovrano dalla parti del governo regionale. Parla una lingua tutta sua e a un ristretto cerchio di amici. Parla a Paolo Verì, consigliere del Presidente, con un bonifico di 6.461,47 euro al mese; parla a Carmela Lalli, consigliere del presidente, con un bonifico di 8.740,63 al mese; parla ai dottori e alle dottoresse Giuseppina Iadanza, Veronica Di Bona, Michele Moffa, Enrico Di Nucci e Roberto Germanese con 13.716.32 euro a titolo di compenso relativo ai mesi di novembre e dicembre 2015 (sono a contratto di collaborazione coordinata e continuativa). Piovono euro se andiamo indietro di qualche giorno, riportando di nuovo a galla i milioni che verranno ripartiti ai dirigenti per la indennità di posizione e per l’indennità di rendimento. Messi assieme questi beneficiari a più titoli dalla Regione fanno tornare d’attualità, in forma più grave e più greve, il problema delle consulenze, delle collaborazioni, dei Cococo, degli incarichi di progettazione e degli acquisti in economia. Una ragnatela inestricabile ammantata da sofisticazioni interpretative di norme e regolamenti, e praticata in nome di una non meglio e mai chiarita discrezionalità. Insomma parliamo di quel mondo parallelo che viaggia in combutta con la politica e che il governo regionale in carica ha esaltato in misura sconsiderata. Infatti, piovono soldi alla Regione, mentre si licenziano i dipendenti del Korai per una perdita societaria di qualche centinaio di miglia di euro, si rimandano alla calende greche i problemi della riqualificazione e del rilancio della filiera agroalimentare e tessile e dello zuccherificio. E a dire che tra le tante accuse mosse a Michele Iorio, quella di aver installato alla Regione un esercito di beneficati (s’è parlato addirittura di un “sistema Iorio” e dello “iorismo” in senso dispregiativo) ha fatto da leva per rimuoverlo dalla poltrona presidenziale e cederla a chi sta facendo peggio, molto peggio di lui. La falsità di quelle accuse è proprio nell’enorme differenziale tra i clienti di Iorio e quelli di Frattura. Una situazione imbarazzante nella evidente rappresentazione delle cifre che mensilmente vengono pagate agli amici (che siano o meno consiglieri del presidente poco importa). Per ciascuna delle prebende ci sarà

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il problema delle consulenze, delle collaborazioni, dei Cococo, degli incarichi di progettazione e degli acquisti in economia si fa sempre più grave

Piovono soldi alla Regione, mentre si licenziano i dipendenti del Korai per una perdita societaria di qualche centinaio di migliaia di euro Migliaia di euro al mese ai consiglieri del presidente

qualcuno che troverà la pezza a colore, che metterà la toppa. Dei Cococo diranno che hanno superato la prova comparativa finalizzata al conferimento di 5 incarichi di collaborazione coordinata e continuativa,

di cui uno per la figura di collaboratore senior e 4 per la figura di collaboratore junior, “a supporto del servizio bilancio della direzione generale della giunta regionale”. Se le inventano le cose, le occasioni e le

circostante per piazzare il colpo voluto. Hanno parlato del metodo Iorio, altri parleranno del metodo Frattura. Con la differenza che Iorio non ha avuto bisogno di consiglieri, sapendo sbagliare da solo. La ragnatela delle interpretazioni e delle soluzioni ad hoc ha finito per imbrigliare anche i consiglieri del gruppo 5 stelle. Diversamente avrebbero usato la clava contro il governo regionale e le sue prevaricazioni, mentre sono ridotti ad usare il fioretto. Con il quale non scalfiscono e nemmeno graffiano il pesante robusto carapace delle compiacenze e delle tolleranze di cui gode il governo regionale in ogni ordinamento regionale. Dardo

Cassa previdenza geometri, Ciocca sconfitto e Molise non presente CAMPOBASSO. Salvatore Ciocca, consigliere regionale dei Comunisti italiani, risultava essere sindaco nel collegio della Cassa di previdenza dei geometri. Poi, le elezioni che non lo hanno più visto rieletto. Potrebbe apparire una non notizia. Al contrario, a Ciocca, i più avrebbero consigliato di non candidarsi e di individuare altro esponente molisano al suo posto. Non ha inteso, però, raccogliere, il suggerimento riproponendo la sua candidatura. Ha ottenuto, però, solo 32 consensi a fronte dei 118 confluiti sul suo avversario. Quest’ultimo è rappresentante di Foggia. Così, il Molise non avrà più il rappresentante a livello nazionale

per una scelta, quella di Ciocca, che in molti non hanno compreso. Non crediamo, come in molti sostengono, che lo abbia fatto per conservare il gettone di presenza che viene destinato a chi occupa tale carica nel collegio sindacale. Un getto che in molti dicono si aggiri sui cinquemila euro al mese anche se dalla relazione dellaCorte dei Conti la somma appare di minore entità. Non riteniamo che possa essere questa la motivazione posta alla base della ricandidatura anche perchè già percepisce l’indennità da consigliere regionale. Sta di fatto, però, che il Molise non ha più un suo rappresentante.

Corte d’Appello, si mobilitano a difesa anche i Sindaci CAMPOBASSO. Nel pomeriggio aCampobasso l’assemblea dei ISndaci per ribadire il loro no alla chiusura della Corte d’Appello del Molise.La paventata soppressione della Corte di Appello di Campobasso avrebbe effetti disastrosi per la comunità molisana, sotto il profilo sociale, economico e della sicurezza pubblica”. a soppressione della Corte di Appello e le successive soppressioni degli altri Uffici Giudiziari o paragiudiziari di cui si diceva comporterebbe inoltre la

A Campobasso l’assemblea per difendere le ragioni dell’istituzione giudiziaria

scomparsa di fondamentali presìdi di legalità nella nostra regione, che è regione confinante con quelle segnate dalla piaga della criminalità organizzata di stampo mafioso, col concreto e gravissimo pericolo della sua estensione anche nel nostro territorio. Questo processo comporterebbe onerosissimi costi e disagi per le parti processuali, i loro difensori, i periti, i CTU, i testimoni e quant’altri, costretti a spostarsi in territori lontani per presenziare ai processi se non addirittura costretti

a partire la sera prima per arrivare in tempo per l’inizio dell’udienza, con aggravio dunque di tempi e costi, tanto più gravosi per i cittadini meno abbienti, oltre che per gli anziani e per i minori. E, quanto a questi ultimi, si pensi poi ad esempio ai minori che con le loro famiglie dovrebbero essere seguiti (e come potrebbero essere seguiti?) da Procure, Tribunali minorili e connessi servizi ubicati in zone lontane. Tutto questo, senza alcun serio risparmio di spesa pubblica.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

10 dicembre 2015

Luminarie, erano così necessarie? Egregio assessore Colagiovanni, Le luminarie, si sa, si abbinano con il concetto stesso di Natale, così come i mercatini e le iniziative di svago. Forse però le sarà sfuggito che il nostro Molise non è uscito neanche lontanamente dalla crisi, e Campobasso ha bisogno di una rimessa in forma di tipo radicale. Dei 90.000 Euro investiti nel cartellone natalizio, quindi, avremmo destinato almeno la metà a opere di messa a coltura di alberi, al ripristino di marciapiedi sconnessi, alla ripulitura di qualche muro, alla sterilizzazione dei cassonetti della spazzatura. Naturalmente come gesto simbolico, perché occorrono molto più di 45.000 Euro per rifare il look alla città, ma sarebbe stato comunque un gesto dal forte significato, che

avrebbe indicato la reale volontà dell’amministrazione di cambiare un penoso status quo. Credere di carpire il sostegno dei cittadini creando una sensazione di “oblio da oppiacei”, che svanisce entro breve tempo, è ritenere ingenuo il campobassano medio, cosa che non corrisponde alla realtà. Più volte la sua amministrazione è stata interrogata sulla programmazione in campo di nettezza urbana, di verde pubblico, di ripristino del decoro, di pianificazione duratura della rinascita di Piazza Prefettura, e più volte la sua amministrazione non ha risposto. E’ alquanto paradossale, inoltre, che una città che sta continuando a perdere abitanti per via della scarsità di lavoro, e che arranca nel reperire fondi per programmi

ben più necessari, possa permettersi un cartellone come quello da lei pensato. Ci permettiamo inoltre di farle notare una notevole mancanza di gusto nel riempire la vasca di Villa del Municipio con qualcosa

di altro dal presepe, da sempre fatto nella nostra come in tante altre città che non nascondono la propria identità e intendono il rispetto della diversità in modo decisamente più concreto. Se i genitori musulmani della scuola

di Rozzano si sono stupiti del gesto del preside, ribadendo che gli italiani cristiani potevano e dovevano rispettare le loro tradizioni perché non offendevano nessuno, non si vede perché non possiamo istituire un presepio nel centro città. Lei potrà pensare che questa sia la solita critica del cittadino che vuole dar fiato alle sue trombe sempre e comunque: libero di farlo, ma le consiglieremmo un umile ed oggettivo esame di coscienza sullo spirito programmatico di questa amministrazione, che non si discosta più di tanto da chi l’ha preceduta. Ci pensi, signor assessore, perché a Campobasso l’oppio non serve. Grazie. Demetrio e Mario Colacci Magdalena Palladino

Servizi cimiteriali on line A Campobasso è stato presentato il nuovo sito per cittadini e imprese funebri CAMPOBASSO. Da gennaio i servizi cimiteriali saranno online, grazie all’importante intervento di sburocratizzazione messo in atto dall’amministrazione di Campobasso. Un cittadino che intende ottenere informazioni sull’acquisto di un loculo o vuole segnalare un problema o chiede precise autorizzazioni potrà farlo tramite una sezione che sarà presente sul sito internet del Comune di Campobasso, che provvederà in tempi celeri a rispondere via mail all’utente. La stessa cosa vale per

l’impresa funebre che deve seguire un determinato iter prima di fare determinati interventi all’interno del cimitero, la risposta in questo caso sarà comunicata a mezzo Pec. La novità è stata illustrata in conferenza stampa dall’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Maio e dal consigliere delegato alle contrade Gianluca Maroncelli. Non ci sarà più bisogno di recarsi in Comune negli orari previsti, passando da un ufficio all’altro, col rischio in quel momento di non trovare il tecnico competente al rilascio

della documentazione, fanno sapere i due amministratori. “Se non si verificano intoppi – ha detto Maroncelli – Palazzo San Giorgio sarà solo un interlocutore virtuale. Ho posto sempre questo problema e ringrazio l’assessore Maio per averlo preso in considerazione. Altri problemi restano, come la necessità di maggiore sicurezza, il numero dei loculi, la mappatura del cimitero di San Giovanni così come di quello di Santo Stefano, però stiamo cercando di muoverci nella giusta direzione”.

Il Presepe più longevo e bello d‘Italia si veste “ Molisano” SAN POLO NATESE. Il Molise che esiste, il Molise che si fa apprezzare, il Molise da amare, il Molise che esporta integrazione e solidarietà. Come , ormai consuetudine da diversi anni, il Molise sarà protagonista della 65^ edizione del Presepe di Rivisondoli. Infatti, l’8 dicembre, in occasione della presentazione della 65^ edizione dello storico presepe di Rivisondoli, tenutasi in mattinata, presso la Chiesa “ San Nicola “ del paese Abruzzese, ed in pomeridiana, presso il Cinema teatro di Sulmona, il Molise ha fornito quel valore aggiunto ad una manifestazione già unica di per sé. Presente con gli amici zampognari del Matese da San Polo Matese e con figuranti del Terzo Millennio di Termoli, che per l’occasione si è presentata all’insegna dell’integrazione sociale ed interculturale con dei figuranti extraco-

AUGURI A

munitari Africani, coordinati dal coordinatore de “ I Borghi d’Eccellenza “ ,Maurizio Varriano, con rappresentanti Molisani di varie associazioni e gruppi folkloristici, ha voluto , alla presenza del Nostro “ Don Angelo “ , Sua Eccellenza Mons. Spina, visibilmente commosso e sempre attento al suo Molise, manifestare la presenza in pompa magna, con circa 300 figuranti ,alla 65^ edizione che si terrà il 5 gennaio 2016. Una edizione all’insegna dell’integrazione grazie all’idea del coordinatore Maurizio Varriano, dell’organizzazione dell’evento, Massimo Di Francesco, dallo spirito libero del presepe, Giuseppe Lepore e del Sindaco Roberto Ciampaglia che con tutta la sua amministrazione fortemente vuole sempre che il Presepe sia l’identità “ Vera “ di un Rivisondoli, sempre ed ovunque all’altezza della situazione. Il più antico e prestigioso presepe d‘Italia, gemellato al più antico e prestigioso presepe del Molise, quello di San Polo Matese, voluto fortemente oltre 30 anni fa, proprio dall’attuale Vescovo di Valva Sulmona, Sua Eccellenza Mons. Angelo Spina, va oltre e consolida una straordinaria vicinanza e assonanza con il Molise. La 65^ edizione si preannuncia ancor più appassionante e coinvolgente grazie alla scelta dei personaggi della Sacra Famiglia, Abruzzesi, e dalla mole di figuranti ed attori Molisani provenienti da San Polo Matese, Macchiagodena,Montenero di Bisaccia, Campobasso,Forlì del Sannio, Termoli,Chiauci, Carpinone .... non solo..... Infatti , il coordinatore dei Borghi d’Eccelenza ha coinvolto, Sulmona che, per l’occa-

GABRIELE LASTORIA Ieri 8 dicembre Gabriele Lastoria ha festeggiato il suo ottavo compleanno. Gli fanno tanti auguri i genitori, i nonni, gli zii e il fratellino Lorenzo, con un forte abbraccio e tantissimi baci.

sione, grazie alle sinergie tra il Sindaco Ciampaglia ed il Sindaco di Sulmona Giuseppe Ranalli, ha collaborato alla scelta degli attori principali quali, San Giuseppe, la Madonnina ed il Bambinello, Giulianova e Teramo grazie all’Associazione dei Walkers, camminatori lungo le vie della Misericordia. Per la 65^ edizione del Presepe vivente, Rivisondoli ha fatto davvero le cose in grande ed ha deciso di stampare due manifesti : il primo ritrae un dipinto della Natività del Beato Angelico, custodito nel prestigioso Istituto d’Arte di Minneapolis, negli Stati Uniti, ed un secondo, nella continuità della tradizione, un manifesto che rappresenta un quadro donato al Comune di Rivisondoli come immagine del Presepe vivente, dell’artista Beppe Francesconi. Per completezza i nomi dei personaggi . La Madonnina verrà impersonata da Luisa Iarussi , il Bambinello da Martin Monaco , nato il 2 novembre scorso e San Giuseppe dal Sulmonese Nicolas Zappa di 26 anni . Insomma, scusateci se ci ripetiamo ma, il Molise fuori dai propri confini si fa valere e fa sperare .................. Sarebbe bello vederci competere in grande con un grande evento e poterci noi servire del nostro amato vicino Abruzzo.................


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

10 dicembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Mentre procedono le rescissioni in casa del lupo si ragiona sui possibili sostituti

Minadeo sfoglia la margherita Le operazioni in entrata rinviate dopo la sfida con la Folgore anche se ora l’organico è carente di Gennaro Ventresca Il nostro mondo è pieno di progetti e miraggi. Anche quello rossoblù, naturalmente, come dimostrato dallo sciagurato allestimento di una squadra senza anima che, secondo chi l’ha costruita, avrebbe dovuto fare da rullo compressore nel nostro girone. E’ facile per la tifoseria navigare per quei mari, come è altrettanto certo che dopo una delusione, la tifoseria medesima, decida di passare in modo diverso i pomeriggi domenicali. Ogni diesse che si rispetti ha contribuito a fare affari e grossi fiaschi. Il nostro, il giovane Tonino Minadeo, non avendo esperienza da spendere ha rimediato diverse brutte figure. Gli affari, si spera,

possa farli in questi giorni in cui è alla ricerca di qualche giocatore che sia funzionale al progetto. Il ripese ha capito che i “nomi” da soli non servono. Forse per questo ora si sta muovendo con ponderatezza, ha esaurito i bonus e

non può più sbagliare. Anche se, in punta di verità, va detto che le scelte del Campobasso dell’estate sono state effettuate da Cappellacci a cui, con un eccesso di fiducia, i vertici del club avevano concesso carta bianca.

I cronisti che seguono le sorti dei nostri ragazzi dopo essersi spesi in sperticati elogi hanno repentinamente mutato spartito. Oggi hanno più opinioni di un giornale di opposizione: vorrebbero vestire la blusa rossoblù da autentici fenomeni, pur sapendo che per ragioni pratiche sarebbe più utile aspettare la sfida di domenica, con i vivaci giovani della Folgore che stanno favorevolmente impressionando. Anche Fiore ha cambiato aria. Lo hanno accolto i conterranei del Chieti, fiduciosi di vederlo giocare come sa. Sperano i neroverdi che la parentesi molisana sia stata solo un brutto sogno per il vastese che possiede un invidiabile curriculum, accumulato sui campi della Lega Pro.

Ci aspettavamo prestazioni puntigliose e sfavillanti da parte di Dimas che dopo un incoraggiante pre-campionato si è perduto, acquisendo addirittura peso. E potremmo dire cose poco edificanti anche su Boldrini che s’è visto recidere i caldi sogni da una squalifica tanto lunga quanto immotivata. Certo, sarebbe bello poter contare da subito su una formidabile spina dorsale. In modo da prendere l’uovo oggi e la gallina domani. Ma ogni mossa non può prescindere dai suoi costi. E’ giusto chiedersi: vale la pena spendere soldi per migliorare di qualche posizione la classifica, se l’attuale organico sembra in grado di mantenersi lontano dal territorio pericoloso?

Truffatrice seriale fermata dai Carabinieri

A Campobasso indagini per bloccare una 55enne campana dedita alla truffa CAMPOBASSO. I Carabinieri della Stazione di Campobasso, al termine di prolungate e mirate indagini, hanno denunciato a piede libero, all’Autorità Giudiziaria, M.P. donna 55enne campana per possesso ingiustificato di falsi documenti di identificazione, sostituzione di persona, truffa e ricettazione. L’indagine ha avuto inizionel mese di dicembre 2014 a seguito della denuncia sporta da una ignara cittadina

della provincia di Parma che si era vista recapitare delle richieste di pagamento da parte di una banca di questo capoluogo, in relazione ad un conto corrente acceso a suo nome mediante l’esibizione di documenti falsi. In particolare la 55enne campana, spacciandosi per l’ignara cittadina, apriva un conto corrente bancario sul quale depositava diversi assegni bancari del valore di circa 10.000 euro, risultati tutti essere provento di furto. Dopo

qualche giorno, utilizzando la carta di credito rilasciatale dall’istituto di credito, la medesima donna riusciva a prelevare sul conto correntela somma di 7.000 euro che veniva successivamente addebitata alla vittima. Per l’indagata, che all’epoca dei fatti aveva violato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza cui era sottoposta, è stata altresì richiesta dagli stessi Carabinieri l’emissione di una misura più afflittiva.

Al Museo dei Misteri i presepi La tradizionale manifestazione aprirà i battenti nella giornata di sabato CAMPOBASSO. Aprirà i battenti sabato 12 dicembre 2015 alle ore 17.00 al Museo dei Misteri di Campobasso in via Trento 3, la Mostra “Il Presepe Storia di Fede, Arte e Tradizione” di Giovanni Teberino. Anche quest’anno si rinnova l’emozione a Campobasso, grazie a Giovanni che ormai da tempo regala in occasione del Natale, le sue piccole opere d’arte, i suoi Presepi, realizzati sempre con amore e fantasia. Giunta alla sua VIIIª edizione, la mostra “Il Presepe - Storia di Fede, Arte e Tradizione “, sarà visitabile dal 12 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016 al Museo dei Misteri di Campobasso. Una passione nata fin da piccolo, per Giovanni, grazie all’atmosfera che si iniziava a vivere in famiglia sin dall’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, e soprattutto grazie al padre, che ogni anno “dirigeva” la creazione del Presepe aggiungendo nuovi particolari nei personaggi, negli animali, nelle casette. Infatti i rinnovati materiali, le forme e le dimensioni ricostruiranno la tradizione del quadretto sacro più semplice e, nel contempo, più

amato del mondo. Con grande sensibilità, Teberino dedica anche alcune delle Natività a fatti d’attualità, tra cui spiccano quello con Papa Francesco in abito francescano, quello del terremoto del Molise, dove morirono 27 bambini e 2 maestre nel crollo della scuola di S. Giuliano di Puglia, uno raffigurante Papa Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta, quello del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, premiato con la medaglia di bronzo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la Capanna di Francesco, quello di Natale in casa Teberino e naturalmente le ultime creazioni uniche e originali, a conferma che il lavoro, la passione, l’amore per il Natale, è capace di suscitare sempre un forte interesse, poi accanto ad ogni Presepe insieme alla didascalia che ne spiega il significato, ci saranno le poesie in dialetto scritte da Don Antonio Pizzi, sacerdote di Fossalto (CB). Le testimonianze folkloristiche di una festività sono l’esaltazione delle emozioni da vivere durante le feste. Non riguarda soltanto il Natale ma è un’atmosfera da vivere secondo le tradizioni del

posto, infatti è il Museo dei Misteri di Campobasso a ospitare la tipica tradizione natalizia durante le festività, per conferire quella particolare identità culturale del periodo dell’anno. La scelta del luogo che ospita la Mostra de Presepi non è un caso. Il Museo dei Misteri è un originale luogo di tradizione per la città e per Giovanni Teberino, impegnato da anni con la sua famiglia e con gli amici dell’Associazione Misteri e Tradizioni, ai Misteri, simbolo per eccellenza del patrimonio di Campobasso e di tutta la regione Molise. È anche un’occasione per vedere le foto, i filmati d’epoca dei Misteri e per ammirare gli Ingegni del Di Zinno che sfilano, ogni anno, per le strade della città nel giorno del Corpus Domini. La mostra ha avuto il patrocinio da: Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Regione Molise, Assessorato alla Cultura della Regione Molise, Università degli Studi del Molise, Provincia di Campobasso, Comune di Campobasso, Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, Camera di Commercio di Campobasso, Associazione Misteri e Tradizioni, Associazione Italiana Amici del

Presepio, Il mio Presepe, Fondazione Molise Cultura. Orari Mostra: feriali 16.00 -19.30 festivi 10.00 - 12.30 e 16.00 19.30

inoltre sarà possibile ammirare il Presepe realizzato nel piazzale del Museo dai soci dell’Asssociazione Misteri e Tradizioni


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

10 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ss Rosario, manca la proposta della Giunta Nonostante un accordo già siglato ad aprile 2015, Frattura ha preso altro tempo VENAFRO. Storia senza fine quella dell’ospedale Santissimo Rosario Di Venafro. Tra i conti per la spesa sanitaria regionale e i tagli imposti dal Governo; tra associazioni cittadine di Venafro che pretendono una rivalutazione del nosocomio e il presidente della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura, stretto tra incudine e martello per cercare di salvare il salvabile e la sua onorabilità, non discordarsi, quindi dalle decisioni prese nell’aprile scorso dal tavolo tecnico allestito presso il comune di Venafro sulle sorti dell’ospedale. E’ per queste motivazioni l’ultima visita di ieri del governatore al centro Don Orione in cui molti cittadini hanno presenziato al-

l’ennesima assemblea pubblica per cercare di far chiarezza e avere speranze futuribili di un utilizzo dell’ospedale oramai smantellato nelle sue funzioni. Presente l’ospite d’onore, il Presidente Frattura, il quale ha chiesto un mese di tempo per

riorganizzare l’offerta sanitaria col Sant i s s i m o Rosario. Tutti si augurano che tale proposta si allinei a quanto stabilito proprio nel Tavolo Tecnico Operativo presso il Comune di Venafro, in data 8 aprile 2015, dove, alla presenza del Comitato Santissimo Rosario, dei vertici comunali, dell’allora Assessore Regionale Massimiliano Scarabeo, fu messa a punto una complessiva proposta di riorganizzazione dell’Ospedale Santis-

simo Rosario, affinchè, nel rispetto del principio di universalità del diritto alle prestazioni e alle cure della persona, poteva essere garantito, a Venafro e al bacino territoriale della Valle del Volturno e dell’hinterland extraregionale contiguo, un presidio pubblico da definirsi ospedaliero. A distanza di oramai di sette lunghi mesi, un nulla di fatto. Quella proposta, così come elaborata, potrebbe permettere alla struttura ospedaliera cittadina di ritornare a rivestire quel ruolo centrale ed indispensabile per la salute dei cittadini. “Stiamo valutando – ha spiegato Frattura alla platea – quali possibilità possono essere attuate” e, noi ribadiamo ancora? Possibile

che bisogna di nuovo ritornare sull’argomento e a questo punto, siamo sicuri che le decisioni di quel tavolo tecnico siano finite nelle mani del presidente? Nel suo intervento il governatore ha anche parlato dell’integrazione tra pubblico e privato, ribadendo un concetto già più volte espresso in passato: non è la quantità di posti letto a garantire eccellenza nell’offerta sanitaria. Il comitato, nel corso della serata, ha chiesto ai presenti di sottoscrivere un documento in base al quale si garantirebbe alla cittadinanza quantomeno una proposta minima di ospedale, ed anche in questo caso il lavoro dell’aprile scorso non è stato preso nemmeno in considerazione.

Aree interne, il ministro Poletti ad Agnone Lunedì, ci sarà la visita dell’esponente del governo in alto Molise sulle problematiche del lavoro AGNONE. Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, visiterà la città di Agnone il 14 dicembre prossimo, soffermandosi nella Zona Artigianale presso il Caseificio “Di Nucci” e partecipando alle ore 15.00 alla deposizione di una corona di fiori al Monumento ai Caduti sul Lavoro insieme al Comitato Regionale per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, alle organizzazioni sindacali, all’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL) e all’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo. Al termine dell’evento una delegazione del Comitato Unitario in Difesa della Corte d’Appello guidata dalla Segretaria Generale della Funzione Pubblica CGIL, Susanna Pastorino, gli consegnerà il documento in difesa di una giustizia di prossimità che tocca anche e soprattutto i lavoratori che si vedrebbero penalizzati nei tempi e nei costi del contenzioso vedendo allontanare il riconoscimento dei propri diritti.

Dopo la visita all’azienda manifatturiera più antica del mondo, la Pontificia Fonderia Marinelli, che ha richiamato l’interesse del Ministro Poletti e della stampa specializzata, si svolgerà presso il Teatro Italo Argentino l’incontro pubblico sul tema “Investire nelle Aree Interne del Molise. Le opportunità del Decreto di Riconoscimento dell’Area di Crisi Industriale Complessa”. Dopo i saluti del Sindaco Michele Carosella e del Presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia, interverrà il Vescovo di Trivento Mons. Domenico Scotti che si soffermerà sul documento della Diocesi del 14 aprile 2015 che ha richiamato l’attenzione anche del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A seguire, dopo l’introduzione del Presidente della Regione Paolo di Laura Frattura, ci saranno sette illustrazioni di progetti imprenditoriali realizzati da giovani della Diocesi che hanno scelto di costruire il proprio futuro nella propria terra inve-

stendo ad Agnone, a Frosolone e a Poggio Sannita. Il Ministro del Lavoro potrà, nelle conclusioni, prendere atto della tenacia dei giovani dell’Altissimo Molise e impegnarsi a consolidare gli strumenti di incentivazione a sostegno dello sviluppo del Mezzogiorno, delle Aree Interne e dei territori riconosciuti formalmente come Area di Crisi Industriale Complessa. Un approccio nuovo quello che si intende

dare alla giornata del 14 dicembre in cui l’orgoglio per la storia millenaria della Pontificia Fonderia Marinelli si mescola con il percorso imprenditoriale avviato nel 1600 dal capostipite del Caseificio “Di Nucci” e giunge fino ai nostri giorni con una cultura d’impresa che sarà testimoniata da sette giovani che potendo fare altre scelte hanno optato per Agnone e per il Molise Altissimo, scommettendo sul futuro con positività e determinazione.

Un anno di sport con le Stelle Al Coni di Isernia la tradizionale manifestazione della consegna delle riconoscenze sportive ISERNIA. Lunedì 14 dicembre p.v., con inizio alle ore 17.00, presso la Sala Convegni della Provincia di Isernia, avrà luogo la kermesse, organizzata dal CONI Molise, “Le Stelle di Natale – Un anno di Sport, una vita per lo Sport”. L’evento, oltre a riconoscere i meriti acquisiti dagli Atleti, dai Tecnici e dai Dirigenti nel mondo dello sport, vuole essere un forte richiamo ai valori morali ed etici di una Società che in questo momento vive una difficile situazione di carattere mondiale. Il mondo dello sport, del quale facciamo parte, deve soffermarsi a riflettere anche su questi eventi, calarsi nelle

realtà più difficili ed adoperarsi per un futuro migliore. Nel corso della manifestazione verranno premiati Atleti, Tecnici, Dirigenti e Sodalizi Sportivi che operano nella nostra provincia e che si

sono particolarmente distinti nel corso del 2015. Verranno consegnate ben cinque stelle al merito sportivo, un’onorificenza del CONI con tre gradi (oro, argento e bronzo) che può essere con-

cessa alla bandiera di un ente sportivo, a un dirigente, ad una società sportiva o a personalità sportive straniere che, con continuità, abbiano contribuito alla diffusione dell’attività agonistica e una medaglia al valore atletico, un’onorificenza del CONI con tre gradi (oro, argento e bronzo) conferita agli atleti nazionali che hanno riportato una vittoria o un piazzamento importante in una disciplina olimpica o in un campionato nazionale, o che abbiamo conquistato un primato nella loro specifica disciplina. In questa occasione verranno anche consegnate, a tre campioni locali e alle

Associazioni Sportive Dilettantistiche di appartenenza, le borse di studio concesse nell’ambito del progetto “tutela del talento atletico nelle discipline sportive”. Ad aprire la cerimonia è previsto un convegno dal tema: “La salute vien mangiando e correndo” con relatore il Prof. Giovanni De Gaetano, Direttore Dipartimento di Epidemiologia Prevenzione Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed. Un appuntamento ricco di contenuti che vuole diventare una vera e propria festa dello Sport per coloro che amano lo Sport.


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Termoli

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Scippa un’anziana, fermato un giovane In pieno centro a Termoli rubato un collier d’oro. Fugge l’altro ragazzo TERMOLI. È stato acciuffato da due ausiliari della Polizia Municipale e poco dopo consegnato alle competenze della Polizia di Stato, il giovane (probabilmente minorenne) minuziosamente descritto dalla vittima e che stamane

avrebbe perpetuato lo scippo a danno di un’anziana donna: questi i fatti. Scippo in pieno centro questa mattina a Termoli a danno di un’anziana che s’è vista aggredita da due ragazzi, presumibilmente

minorenni. La donna, mentre passeggiava, è stata avvicinata da un ragazzo che in piazza Monumento poco dopo le 11 ha attuato lo scippo e s’è dato alla fuga con tutta probabilità aiutato da un complice.

Immediato l’arrivo di una volante del Commissariato di Polizia di via Cina che è riuscita ad acciuffare, dopo un primo fermo ad opera di due ausiliari della Polizia Municipale, il presunto colpevole e trasferirlo presso il

commissariato di Termoli. Il giovane non aveva addosso né documenti né refurtiva. Solo paura per la signora che, soccorsa sul posto, non ha necessitato di cure mediche.

Carresi, dissequestrate le stalle A far propendere i giudici nella decisione il nuovo Regolamento per la corsa TERMOLI. Dopo sette mesi e mezzo di autentica passione si sbroglia la matassa delle Carresi. Ad annunciarlo l’avvocato Antonio De Michele. “Come ho anticipato in un post di questa mattina, Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Larino, ha ordinato il dissequestro delle stalle. In verità queste erano state già dissequestrate a giugno, ma era rimasto il vincolo che impediva l’utilizzo degli animali, buoi e cavalli, in attività competitive. Con il provvedimento emesso questa mattina ogni limite all’utilizzo degli animali, per le corse tradizionali, e’ venuto meno. La motivazione che ha indotto la Procura a ordinare il dissequestro, trova origine nelle novità contenute nel disciplinare che dovrà regolamentare le carresi . Il contenuto di questo, frutto di un sapiente lavoro, tecnico scientifico di base, condotto dai proff. Letizia Bindi, Katia Ballacchino, Fabio Pilla, tutti dell’Università del Molise e dal Prof. Marco Pepe dell’Università di Perugia e da quello tecnico giuridico condotto da me e dalla Collega Gina Capuano, è stato ritenuto dalla Magistratura, meritevole di apprezzamento, perché in esso sono

contenute utili disposizioni che, se da un lato, regolamentano in maniera nuova la corsa, dall’altro pongono al centro dell’attenzione la salvaguardia della salute degli animali. Quello della Procura di Larino deve essere considerato un attestato di fiducia nei confronti delle comunità, nel senso che se le corse e i prodromi di queste saranno condotte in ossequio ai contenuti del disciplinare, liberamente accettato dalle associazioni, la corsa dei carri potrà continuare negli anni. La palla a questo punto passa ai carristi, passa alle asso-

ciazioni. Tutti dovranno rispettare i contenuti del disciplinare, tutti dovranno avare come obiettivo non solo la vittoria, ma anche e soprattutto la salvaguardia della salute e della integrità fisica degli animali. Nessuno si sognasse di aggirare le disposizioni liberamente accettate, perché la violazione dei contenuti del disciplinare, nella parte in cui sono regolamentate le guarentigie volte alla tutela del benessere degli animali, potrebbe significare la fine delle corse e con esse la fine di una tradizione. Nessuno si sognasse di usare pungoli, con puntuale diverso da quello regolamentato o di usarlo in frangenti diversi da quelli previsti. Chi dovesse fare questo si accollerà la responsabilità di aver posto fine ad una tradizione”.

Termoli e la passione delle due ruote Sabato, nella cittadina adriatica, la manifestazione regionale del ciclismo TERMOLI. Si avvicina a grandi passi il tanto atteso giorno dedicato alla festa del ciclismo regionale FCI Molise: sabato 12 dicembre appuntamento a Termoli presso il circolo della vela “Mario Carriello” (Rio Vivo, Lungomare Sud) con inizio alle ore 16:30, con il supporto tecnico della Termoli Bike. Anche quest’anno saranno assegnati molti riconoscimenti alle società regionali, ai singoli atleti giovani e master delle discipline strada e mountain bike che si sono messi in evidenza sui campi gara e che al contempo hanno dato slancio a tutta l’attività regionale nel corso dell’anno solare 2015. Non mancheranno all’evento molti ospiti, tanti amici e personaggi del mondo ciclistico regionale e non solo per rendere merito all’impegno dei campioni dell’anno passato e tracciare le linee della prossima stagione 2016.

In Cattedrale apre la Porta Santa Il 13 dicembre alle ore 16 l’avvio dei riti per la celebrazione TERMOLI. “L’Anno Santo che ci sta dinanzi è sicuramente un tempo di Grazia unica per ciascuno di noi, per la nostra chiesa di Termoli - Larino e per ogni comunità cristiana che vive in essa… Se coglieremo questa grazia sarà Gesù Stesso, volto della Misericordia del Padre, che ridisegnerà la nostra esistenza di cristiani e riformerà la nostra Diocesi e le nostre comunità parrocchiali in chiave missionaria.” (dalla lettera pastorale del nostro Vescovo Gianfranco per l’Anno Santo della Misericordia) Il giorno 13 dicembre la nostra Chiesa Particolare è convocata per iniziare questo tempo di

Grazia e di Misericordia. Alle ore 16.00, S. E. mons. Gianfranco De Luca, insieme a tutti i sacerdoti della Diocesi e all’intero popolo di Dio, si ritroverà nella Chiesa di San Timoteo per la celebrazione iniziale. Alle ore 16.30, si snoderà la processione fino alla Cattedrale dove avverrà il Rito dell’apertura della Porta della Misericordia e la Celebrazione Eucaristica. Già in questo giorno si può accogliere il dono


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Termoli

10 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ex cinema, si lavora sui rilievi Il progetto esecutivo dovrà essere presentato tra fine gennaio e febbraio TERMOLI. Il progetto esecutivo dovrà essere presentato tra la fine di gennaio e la metà di febbraio per poi essere esaminato e attendere l’approvazione definitiva che darà il via alla fase di riqualificazione della struttura. Procedono spediti i rilievi sull’ex Cinema Adriatico di Termoli, la struttura che affaccia su piazza Sant’Antonio. In questi giorni i tecnici stanno effet-

tuando i rilievi sulla base delle indicazioni che sono arrivate dalla Soprintendenza. I tecnici stanno effettuando misurazioni e verifiche finalizzate a redigere il progetto esecutivo che entro l’anno approderà in Comune per l’approvazione finale. Il progetto, quindi, si basa sulle indicazioni che sono state date dalla Soprintendenza “salvaguardando gli archi nella parte inferiore, quella che affaccia

lungo via Cristoforo Colombo – ha affermato l’assessore comunale all’Urbanistica, Pino Gallo, che sta tenendo le fila del ‘rapporto’ tra la Soprintendenza e la ditta che è proprietaria dello stabile – così come saranno mantenuti anche i due solai e il tetto con le tegole”. Il progetto manterrà invariata anche la destinazione d’uso dello stabile a fini commerciali.

“Termoli-Foggia, un taglio ingiustificato” Anche i Giovani democratici intervengono sulla soppressione della corsa ferroviaria TERMOLI. I Giovani Democratici del Molise esprimono la loro profonda indignazione per la situazione che gli studenti della sede distaccata di Termoli dell’Università degli Studi del Molise stanno vivendo in questi giorni a causa dei quotidiani e notevoli ritardi della Tratta Interregionale Termoli-Foggia. “Ritardi, compresi tra i 45 ed i 60 minuti, che stanno creando notevoli disagi per gli studenti pendolari, costretti a compiere ogni giorno quella tratta per raggiungere la località universitaria e per far rientro a casa propria. A ciò va aggiunto che dal 15 dicembre la stessa tratta vedrà il taglio di ulteriori corse quotidiane, che non farà altro che aumentare i disagi che già oggi subiscono gli studenti. Chiediamo al Governo Regionale, alla Governance di Ateneo e alle Ferrovie dello Stato di attivarsi immediatamente per rimediare a tutto ciò“.

Iorio ‘sbarca’ a Termoli Per ricostituire la base del centrodestra l’ex presidente della Regione ha organizzato per domani una convention

TERMOLI. A quasi tre anni dalle elezioni regionali che hanno segnato il sorpasso del centrosi-

nistra sul centrodestra, una parte della coalizione moderata, quella tenuta insieme più da legami per-

sonali e politici consolidatisi negli anni, che da ripari partitici, cerca di riorganizzarsi in vista degli importanti appuntamenti che caratterizzeranno questo prossimo biennio abbondante. Di recenti le novità che hanno riguardato la fusione in Area popolare come progetto di Udc e Ncd, ora gruppi parlamentari unici, ancora più fresca la decisione di ripartire da zero in Forza Italia con il commissariamento molisano affidato all’ex ministro Nunzia De Girolamo.

Rimangono sul tappeto due iniziative, più territoriale che ispirate da movimenti nazionali, come detto. La prima vede come collante Massimo Romano e pezzi importanti del centrodestra che fu, da De Matteis a Di Sandro, dalla Fusco Perrella a Chieffo, per citarne alcuni; altrove, invece, c’è il puzzle in ricomposizione attorno alla figura di Michele Iorio, non tanto per una sua ricandidatura, anche se la mano sul fuoco non ce la metteremmo, ma per un rilancio pro-

grammatico che faccia da contraltare all’attuale governo regionale in mano a Frattura e alla sua maggioranza. Dopo gli incontri di Isernia, debutto assoluto, e Campobasso, convention terza organizzata a Termoli, all’hotel Meridiano, che avrà luogo venerdì prossimo, 11 dicembre, dove Insieme per il Molise tornerà a radunarsi per declinare progettualità con cui aggredire l’emergenza in Basso Molise: Lavoro, Sanità e Infrastrutture.

Zuccherificio, ci prova la Regione Sulla mobilità dei dipendenti tavolo tecnico presso l’assessorato al lavoro TERMOLI. A firma del direttore dell’Area terza, l’avvocato Alberta De Lisio, la Regione Molise avoca a se la procedura sugli ammortizzatori sociali e la possibile mobilità volontaria per i dipendenti dello Zuccherificio del Molise, dopo la fumata nera azienda dell’ultima decade di novembre. Venerdì prossimo, 11 dicembre, nella sede dell’assessorato al Lavoro di via Toscana 51 a Campobasso compariranno l’amministratore unico del Nuovo Zuccherificio srl, Fabio Marone e le segreterie regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil. La riunione è estesa anche alla Rsu dello stabilimento di contrada Pantano Basso. Una convocazione formale per l’esame congiunto della procedura da esperire ai sensi dell’articolo 4 della legge 223 del ’91. Vedremo se in quella sede vi saranno elementi utili per riaprire il canale di dialogo, interrottosi drasticamente nell’ultima assemblea in Azienda.



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Opinioni

10 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Larino e la perdita della sua identità di Claudio De Luca Larino è uno dei 9 Paesi rimasti senz’acqua per una intera settimana. E’ un centro di collina, con un grande avvenire dietro le spalle. Si anima di chiassose risse soprattutto ad ogni tornata elettorale o quando si siano verificati fatti spiacevoli come questo. Poi tutto s’ammoscia e le diatribe si agitano solo al chiuso, dietro i tavolini di un bar o magari tramite i “post” di “Face book”. Lentamente, quasi senza accorgersene, questa Comunità ha perduto quello che un tempo era stato l’alacre lavorìo delle attività sezionali dei Partiti (quante di loro si sono preoccupate, ufficialmente, della Comunità rimasta all’asciutto?). Tante risorse intellettuali si sono perdute, spesso per essere trasmigrate in altri lidi dove almeno qualcuno ha potuto farsi onore mentre, a casa propria, nessuno gliel’avrebbe permesso. Oggi l’avvenire si conchiude in piazza V. Emanuele dove operano coloro che amministrano il condominio cittadino. Agli elettori tocca solo far scorrere (quasi fosse acqua corrente) i pochi soldi, risparmiati in un’intera vita di lavoro, per coprire le tasse (locali e nazionali), per approvvigionarsi del cibo quotidiano e per comprare le medicine. E’ così che finisce la vita in luoghi dove, forse, aveva fatto una capatina persino Annibale (ed i suoi elefanti) prima di dirigersi a Canne per combattere la sua famosa battaglia. I tempi correnti, dove chi dovrebbe fabbricare idee parrebbe preoccuparsi d’al-

di Michele Natilli CAMPOBASSO. Il cibo è nostro nemico? Troveremo scritte del tipo “Il cibo uccide” sul bordo di un piatto di pasta o su una confezione di salumi? In fondo l’organizzazione Mondiale della sanità ha equiparato le carni lavorate al fumo delle sigarette e ad altre sostanze cancerogene, inserendole nel gruppo 1A. E prima dell’Oms sono giunte altre notizie che hanno messo tra i “cattivi” pure l’olio di palma, lo zucchero e le farine bianche (non solo, ma la lista è troppo lunga). C’è poco da stare sereni nel sedersi a tavola e mangiare, finiremo per morire di fame per non rischiare di ammalarci? Allora calma e sangue freddo, in realtà si tratta tecnicamente di “non notizie”, nulla di nuovo sotto il sole: perché è tutto già scritto e sottolineato nella dieta mediterranea autentica. Già nel IV secolo a. C. Ippocrate affermava: che il cibo sia la vostra medicina, e che la medicina sia il vostro cibo. Riassumeva in tale principio il concetto del cibo come vero e proprio farmaco in grado di promuovere l’omeostasi del nostro organismo. Il cibo da medicina sembra diventato veleno, eppure basta affidarsi ad un concetto basilare, ossia che il veleno è fatto dalla quantità e che nessun singolo alimento inserito in un’alimentazione a grandi linee corretta ha potere così no-

tro, scorrono così. Molti dicono che le “Giovani marmotte” di Palazzo ducale si preoccupino solo di percepire l’indennità di funzione; ma sostenere questo mi pare davvero troppo S’è detto che, quando l’acqua è venuta meno, loro sono caduti dalle nuvole benché avvertiti ufficialmente con gli usuali mezzi. Purtroppo la gestione dell’Ente è quella che è; e, se un “fax” perviene quando il Palazzo non è presidiato, è fatale che ce ne si possa accorgere solo ascoltando la notizia dai tiggì locali. Perciò non è questo l’addebito che si intende muovere, seppure debba prendersi atto che, curiosamente, la Polizia locale “sapeva” e loro no. Sicuramente l’evento è stato preso sotto gamba e l’intera cittadina è rimasta a secco senza che alcuno si sia

adoperato per fare arrivare “in loco” per lo meno delle autobotti quando – in altri empi – i Sindaci si sarebbero preoccupati di acquisirne per travasarne i contenuti nei vari serbatoi cittadini per evitare ai padri di famiglia di fare una defatigante fila in istrada. Per di più al primo cittadino dev’essere sfuggito il fatto che – dal punto di vista normativo – egli riveste le funzioni di Autorità sanitaria e che, come tale, non poteva tollerare che si negasse, per un’intera settimana, il diritto all’utilizzo dell’acqua pubblica per fini alimentari. “L’evento – hanno detto quelli dell’M5s – non può e non deve passare sotto traccia; vista la confusione creata dalle informazioni maldestre e dalla carenza di un servizio ausiliario di fornitura di acqua potabile tramite auto-

botti“, col risultato che la gran parte degli esercenti ha continuato a somministrare allegramente al pubblico alimenti e bevande. Solo per carità di patria non citiamo le mancate gesta della Protezione civile regionale che, a questo punto, mal si capisce cosa esista a fare. Ora che è stata revocata l’ordinanza che inibiva l’uso dell’acqua, occorrerebbe quanto meno porsi un altro problema. L’evento si è verificato perché, a seguito dei nubifragi che hanno colpito il Basso Molise, la piena del Biferno ha portato nell’invaso del Liscione fango e detriti in quantità notevoli. Di qui l’impossibilità di potabilizzare adeguatamente l’acqua nell’immediato e la necessità di erogare l’oro liquido nelle case di ben nove Comuni. E’ giusto che, oltre al disagio, l’utenza dei vari Servizi acquedottistici debba patire anche il danno? In effetti, a tanti tocherà attendere alla pulizia dei serbatoi dei rispettivi autoclave. Una spesa forte che, negli ultimi tempi, è dovuta essere saldata altre volte. Come mai i vari Amministratori non hanno mai pensato di saldare in proprio queste spese o, quantomeno!, di contribuirvi adeguatamente? L’erogazione dell’acqua non può essere considerata soltanto una modalità per acquisire corrispettivi in danaro. I Comuni ricavano introiti persino nei casi di mancato funzionamento del depuratore (che pure fa raddoppiare la tariffa prevista). Perciò a tanti parrebbe giusto che gli Enti contribuissero almeno a certi esborsi.

Il cibo nuoce alla salute? Il buon senso ci salverà civo. Possiamo difenderci, davanti a tutte queste informazioni, con la nostra tradizione e avvalerci dei consigli della vera dieta mediterranea. Quella autentica non è sinonimo di pasta al pomodoro e verdurine varie, ma si basa sulla semplicità e su alimenti biologici naturali, consumati sia cotti che crudi. Come fonte proteica ha principalmente i legumi, quindi i vegetali. Utilizza pesci poveri, ormai non più utilizzati e che andrebbero riscoperti, alternando carni bianche e carni rosse. Questo perché, le proteine contenute nella carne sono essenziali per combattere l’invecchiamento. La conferma scientifica arriva dal primo studio europeo su un campione di 1500 anziani over 70 di tutti i paesi Ue, coordinato dal professor Roberto Bernabei, luminare di Geriatria del Gemelli di Roma. Il gruppo preso in esame ha seguito un preciso stile di vita per circa due anni. Esercizi aerobici metodici (palestra, camminate) e una dieta alimentare che prevede l’apporto giornaliero da 1 a 1,20 grammi per ogni chilo di peso corporeo. Dunque carne, uova, pesce, latticini a rotazione, ma con una marcata tendenza

a privilegiare la classica bistecca per la qualità dei suoi nutrienti proteici. “E’ dimostrato – spiega il professor Bernabei – che grazie a questa dieta, affiancata al movimento dolce aerobico, viene frenato e in molti casi eliminato il fenomeno del rallentamento delle funzioni che è alla base del processo di invec-

chiamento dell’organismo” Per il resto possiamo affidarci al buonsenso, che vuol dire equilibrio. Anche a tavola: mangiare genuino, naturale, ma non rinunciare a nulla. Nelle giuste dosi e quantità: dai grassi animali e vegetali alle verdure. Basta essere i primi medici di se stessi per sopravvivere ai tempi


Da dicembre in edicola e librerie


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