Indennita' i grillini fanno marcia indietro

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xi - N° 278 veNerdì 18 dicembre 2015 - diStribuziONe grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Stefano Ramundo

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Stefano Ramundo. Il neo assessore all’Ambiente, al comune di Campobasso, sarà chiamato a gestire il passaggio dalla raccolta dei rifiuti in fase indifferenziata a una con la raccolta differenziata. Occorre, proprio, che la città conosca un passaggio decisivo sul piano della raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani proprio per garantire una situazione più vivibile.

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REGIONE

In Consiglio, rimpolpate le segreterie

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Micaela Fanelli

Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. Il segretario regionale del Pd non discute dei problemi della sua regione, non convoca l’assemblea, non fa sentire la voce propositiva ma, in compenso, svolge davvero bene il ruolo di plauditores rispetto alle decisioni assunte a Roma dal governo. Solo, allora, interviene per dire bravo a qualcuno. E’ questo, il ruolo di un segretario regionale di partito? Di un partito che guida la Regione?

Chiedono di avere l’intera somma mensile

Come se non bastassero i dipendenti, in Consiglio regionale rimpolpate anche le segreterie.

CAMPOBASSO

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Altro cemento si sta per abbattere sul capoluogo Una città, Campobasso, che ha perso e continua a perdere la sua immagine. Nuove colate di cemento.

POLITICA

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La strategia senza senso di Pietro Maio Non in versioni di assessore comunale, Pietro Maio parla da segretario del Pd ma senza un senso.

Calcio, da Campobasso a Isernia in mille pagina 7

Servizio a pagina 3

Per il tuo regalo di Natale Lo trovi in tutte le edicole e librerie della regione I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio

Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso Per informazioni telefonare al 339.2733334


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 18 dicembre 2015

La strategia del segretario del Pd del Medio Molise Pietro Maio

Per guadagnare popolarità bisogna apparire più che essere

Fare in modo che il nome circoli, sia in evidenza, diventi familiare e rassicurante, e per quella massa informe dell’elettorato che non ha altro metro di giudizio al di fuori di ciò che gli viene ammannito delle cronache giornalistiche, un motivo di consenso Scommettiamo? Pietro Maio, il segretario del Pd del Medio Molise, nonché assessore (contestato per inerzia) ai lavori pubblici a Campobasso, sarà candidato alle prossime elezioni regionali. Sta seguendo alla lettera la strategia utilizzata da Michele Petraroia, ovvero essere sulla notizia quale che sia, dire il proprio punto di vista anche sfiorando il ridicolo e l’improbabilità, ma esserci. Fare in modo che il nome circoli, sia in evidenza, diventi familiare e rassicurante, e per quella massa informe dell’elettorato che non ha altro metro di giudizio al di fuori di ciò che gli viene ammannito delle cronache giornalistiche, un motivo di consenso. In verità, c’è anche da Montenero di Bisaccia tale Palumbo che sta praticando, ma con molta meno assiduità, la stessa trafila. Spesso in Maio le esternazioni che, come ribadiamo, hanno il precipuo obiettivo di fare in modo che si parli di lui, prenda spazio sulla stampa come del resto, seppure con accento critico, stiamo facendo anche noi, sembrano appartenere ad un essere lunare, tanto sono eteree, tirate per il collo, forzate, spinte all’inverosimile. Nei giorni scorsi s’è avventurato a chiosare le affermazioni del ministro del Lavoro Poletti ad Agnone secondo il quale “ il lavoro si crea sostenendo le imprese, incentivando le aziende private, inve-

CAMPOBASSO. Continua la protesta di Casapound Italia contro l’arrivo incontrollato di immigrati in Molise. Nella notte striscioni denuncianti le conseguenze dell’immigrazione incontrollata sul piano della sicurezza sono stati affissi presso il bivio di Guardiaregia e ad Isernia. “Con l’aumentare degli arrivi – afferma CasaPound Italia in una nota - le scene di degrado urbano e i rischi per i cittadini aumentano costantemente, mentre il business continua ad arricchire pochi a discapito della popolazione. A Campobasso i centri di accoglienza – che ospitano profughi provenienti prevalentemente da Pakistan e Afghanistan – aprono le porte ai nuovi arrivati nonostante siano più che sovraffollati, al punto da rendere necessario l’allestimento di un ‘campo pro-

stendo nelle attività produttive e rispettando le regole di mercato e la concorrenza comunitaria”. Ma davvero? Bravo Poletti. Ma quantunque Maio non lo dica, il ministro ha detto pure che nell’area di crisi industriale complessa bisogna intervenire per risollevare le sorti della Gam, dell’Ittierre e uno sguardo va dato anche alla Zuccherificio di Guglionesi. Con ciò deludendo la pseudo sinistra che ruota intorno a Petraroia che vorrebbe le realtà industriali in crisi vadano definitivamente eliminate. E con esse eliminati migliaia di lavoratori in cassa integrazione. Di questa sinistra Maio è un epigono testardo. E per

essere originale, per ingraziarsi i quadri del Partito e farsi degli sponsor in previsione di una promozione elettorale, non perde mai occasione di parlare in modo magniloquente della Regione Molise. Incurante che a distanza di circa tre anni dall’insediamento a Palazzo Moffa e a Palazzo Vitale, il Molise è la peggiore Regione Italiana e i molisani il popolo più tartassato e privato di futuro. A Maio bastano gli annunci propagandistici del Progetto Garanzia Giovani, l’eventualità per 356 giovani di essere sovvenzionati per creare un’impresa, essere assunti a tempo indeterminato o fare un’esperienza di 6 mesi al-

l’estero, per glorificare l’amministrazione regionale. Siamo alla paranoia, alla mistificazione di episodi marginali di un sotteso assistenzialismo che, ma questo Maio non lo dice, fa a pugni con la capacità propositiva e progettuale dei giovani che ad Agnone hanno mostrato di avere intraprendenza, coraggio e determinazione, ma fuori dai reticoli appiccicosi della politica sociale ed economica della Regione. Ignaro di darsi la zappa sui piedi, nella sua ultima esternazione lapalissianamente s’è lasciato andare a questa considerazione: “Il Molise può ripartire se riparte l’artigianato, l’agricoltura, il

commercio, l’industria, la cooperazione, la piccola impresa e ogni altra attività d’impresa”. Ma perdinci, chi amministra il Molise? Chi lo gestisce? Chi lo assiste se non un governo di centrosinistra dichiaratamente fallimentare sul piano dell’operatività e della concretezza? Non soddisfatto di aver posto in imbarazzo proprio chi vorrebbe lodare e magnificare, ha aggiunto ancora: “Alle istituzioni spetta programmare gli interventi, snellire la burocrazia, migliorare le infrastrutture, abbassare il costo del denaro e predisporre politiche settoriali mirate, efficaci e di ampio respiro. Il Molise può ripartire se riparte l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, l’industria, la cooperazione, la piccola impresa e ogni altra attività d’impresa”. D’accordo. Però, se gli amministratori regionali che non programmano gli interventi, che non snelliscono la burocrazia, che non migliorano le infrastrutture, che non abbassano il costo del denaro e non predispongono politiche settoriali mirate, efficaci e di ampio respiro si togliessero di mezzo, forse potremmo ancora farcela ad uscire dal pantano delle false promesse, delle false attese, dei falsi laudatori con l’obiettivo di essere candidati alle prossime elezioni regionali. Si salvi chi può. Dardo

“Migranti, basta con i nuovi arrivi” Casa Pound ritiene che in Molise sono oltre ogni limite. “Raccoglieremo le firme per stoppare il fenomeno” fughi’ per far fronte al flusso ininterrotto, provocando situazioni di tensione tra i clandestini stessi e replicando scenari già verificatisi nella zona della valle del Volturno, dove centri di accoglienza ‘temporanea’ risultano aperti ormai da quasi due anni. Nel resto del Molise sono previsti ulteriori arrivi, a dispetto del fatto che ampie porzioni del territorio regionale, quali ad esempio l’area del Matese, siano già ampiamente angustiate dalla piaga dell’immigrazione ed abbiano sacrificato importanti risorse in nome dell’accoglienza”. “Il Molise – prosegue CPI – ha già superato da tempo la soglia

della capacità fisiologica di accoglienza: è la regione che, in proporzione al numero di abitanti, ospita più clandestini. Siamo ormai da diversi mesi l’unico movimento che si oppone a questa situazione mentre la politica accondiscendente tace. Chiediamo il blocco degli arrivi e chiarimenti sull’attività dei centri aperti ormai da troppo tempo. Ricordiamo che CasaPound Italia sostiene da sempre che dovere delle istituzioni sia salvaguardare prima di tutto i diritti dei cittadini, ed è l’unico movimento in Regione ad organizzare iniziative di solidarietà rivolte specificamente agli italiani. In Molise, come in tutto il

territorio nazionale, esistono famiglie italiane povere che vengono beffate dalla politica in corso”. “Nel caso in cui le istituzioni continueranno a stare in silenzio – conclude la nota – daremo inizio

ad una raccolta firme su tutto il territorio regionale per dare modo alla popolazione di esprimere la propria posizione su un problema, sempre più sentito, rispetto al quale nessun altro alza la voce”.


TAaglio lto

3 18 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La decisione dei consiglieri del M5S di tornare a percepire l’intero stipendio suscita discussioni

La politica è una brutta bestia

Inesperienza e cattiva comunicazione possono minare anche le migliori intenzioni di produrre una politica nuova La politica è una brutta bestia. Resta incollata sulle mani, anche se sei fermo immobile; anche se addirittura ti impegni per qualcosa di utile per la tua comunità, un po’ ti sporca lo stesso. Perché la cifra del dibattito s’è involgarita in diretta proporzione con la cifra dei protagonisti del dibattito stesso; perché con il crollo delle ideologie novecentesche è venuto giù l’intero sistema delle idee ma a nessuno è importato nulla, perché ai cambiamenti si sorride anche quando volgono in peggio. L’inarrestabile epopea dell’epoca social, poi, ci annega di commenti che in passato sarebbero stati vergognosi pure al bar, mentre oggi ci piovono addosso spacciati per analisi. L’adozione del sistema bipolare (centrodestra vs centrosinistra, qualunque cosa questi due termini vogliano significare) ha finito con l’estremizzare lo scenario oltre ogni limite di sopportazione, riducendolo alla stregua di due tifosi di squadre avversarie, nel il giorno del derby, all’ennesima birra. Ed in questo contesto il Movimento 5 Stelle paga lo scotto dell’evidente non omologazione alle regole di questo sistema, della palese inesperienza nel maneggiare un mostro di tale fatta ed una tenera ingenuità, tipica delle matricole. Prendete la storia della decisione dei due consiglieri regionali del Movimento di tornare a percepire per intero il loro ricchissimo stipendio. E’ l’esempio perfetto per sintetizzare i concetti appena espressi. Provi a fare (i consiglieri Antonio Federico e Patrizia Manzo) una cosa lodevole, rinunciando alla parte eccedente i 2.500 euro che scegli di prendere del tuo stipendio. Lasci questa ingente somma a disposizione della giunta, annunciando di utilizzarla in seguito per fare operazioni di microcredito a favore delle piccole imprese. Peccato che le regole della burocrazia siano un ginepraio all’interno del quale si perde anche il più navigato Indiana Jones del diritto pubblico ed amministra-

Dal vitalizio all’indennità la storia poco lusinghiera dei regionali

tivo. L’impiego di quelle somme si è rivelato, infatti, assai più complicato da gestire di quanto i due onesti consiglieri a cinque stelle pensassero. C’è il serio rischio che entrambi abbiano finito per fare una ingentissima donazione alla giunta regionale. Che provvederà come gli pare, probabilmente, ad investire quella somma. Federico e Manzo decidono quindi, qualche giorno fa, di tornare a percepire l’intero stipendio. Per sovvenzionare un conto privato ed esterno che potranno gestire con le modalità partecipate proprie del Movimento, come spiega lo stesso Federico. Più semplicemente, di quanto si sia rivelata la prima idea di lasciare tutto alla giunta, verrebbe da pensare, anche se non viene detto esplicitamente. E c’è da giurare che lo faranno. E giù critiche e veleni; sospetti e ilarità; nessuna considerazione o sconto per il grave peccato di una comunicazione sempre spinosa ed urticante

ed un’inesperienza tanto genuina quanto controproducente. La politica è una brutta bestia. L’iniziale rinuncia poteva senza dubbio essere ponderata più cautamente e spiegata ancora meglio, magari senza supponenza. Altrettanto l’attuale decisione di prendere lo stipendio intero. La sindrome da accerchiamento che attanaglia il Movimento, gli schizzi di materia puzzolente che per sua natura la politica produce, stanno privando questi due consiglieri, lindi e pinti, del sorriso e della leggerezza dell’azione politica che, siamo sicuri, in cuor loro hanno. Manzo e Federico rappresentano perfettamente a livello locale la parabola che il Movimento 5 Stelle vive a livello nazionale: in teoria l’ammazza sistema, praticamente ammazzati dal sistema. Ma, come ebbe a dire un saggio: l’esperienza non è altro che la somma di tutti i nostri errori. E domani è un altro giorno.

Sotto accusa la reintroduzione dei vitalizi, stabilita dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale. Perseverando sulla strada del: “al peggio non c’è mai fine”, è stata condotta un’operazione di pura violenza amministrativa perpetrata dagli eletti fin dentro le carni vive dei cittadini elettori. Secondo le attuali norme, infatti, dopo solo cinque anni di contribuzione (una legislatura) si matura già il diritto di percepire una pensione al compimento del sessantacinquesimo anno di vita, ovviamente cumulabile con altri trattamenti eventualmente maturati. Nel caso le legislature completate dovessero rivelarsi due, per il fortunato (o semplicemente molto ostinato e paziente) consigliere e/o parlamentare gli anni sufficienti a maturare il diritto all’erogazione si abbassano a sessanta. Un lavoratore qualunque per maturare il diritto alla pensione deve lavorare per un periodo che va da 35 a 40 anni, più o meno. A questi signori ne bastano cinque; tutto questo sancito per legge. Un lavoratore qualunque per andare in pensione deve attendere il compimento del sessantasettesimo (67) anno di vita; per la maggior parte di costoro (per colpa nostra che li rivotiamo pure) ne basteranno sessanta. Questa la sostanza, questo il criterio di giustizia sociale che la politica odierna e chi l’amministra sono capaci di esprimere, avendo poi il l’ardire di tacciare di qualunquismo chi li addita come una banda di… incapaci.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente Frattura per i soldi destinati alla sanità

“Dal fondo di solidarietà 73 milioni di euro al Molise”

CAMPOBASSO. Le Regioni investono nel rilancio della sanità molisana. Deliberato oggi in Conferenza il fondo di solidarietà per il risanamento dei conti del Molise: 30 milioni di euro confermati per il 2015, 25 milioni per il 2016 e 18 milioni per il 2017. Ne dà notizia il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura. “Oggi dalla Conferenza un altro segnale di attenzione per noi importantissimo: siamo grati alle Regioni per quanto accordato e riconosciuto al Molise”, la sua dichiarazione al termine dei lavori. “La concessione del fondo di solidarietà, di sostanza vista l’entità finanziaria ripartita nel triennio 2015-2017 – evidenzia il presidente Frattura –, è sicuramente un gesto di vicinanza, che corrobora la capacità di mutuo sostegno che il sistema Re-

gioni sa mettere in campo, ma è anche e soprattutto un attestato di credibilità al lavoro di risanamento che la Regione Molise, con i suoi uffici, sta portando a compimento. Le Regioni fanno la nostra stessa scommessa, investono con noi nel rilancio della nostra sanità: entro il 2018 l’equilibrio finanziario”. “Ne saremo capaci forti dei traguardi già ottenuti via via grazie a un lavoro di squadra che vede impegnati tanti professionisti seri e capaci, per buona pace di chi trova soddisfazione a negare la realtà dei fatti e a denigrare l’operato, l’impegno e la dedizione del nostro diret-

“Si tratta di un attestato di credibilità nei nostri confronti” tore generale della Salute, la dottoressa D ’ I n n o cenzo, e di un semplice architetto di campagna: a quanto pare, entrambi, più credibili che dei noti medici che in passato hanno amministrato la no-

stra sanità, portandola ai livelli che sappiamo”, conclude il presidente Paolo Frattura.


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4 18 dicembre 2015

23 assunzioni a tempo determinato deliberate dall’Ufficio di presidenza del consiglio regionale Figli di un Dio maggiore; figli dell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale; figli di Vincenzo Cotugno, di Filippo Monaco, di Nicola Cavaliere, di Carmelo Parpiglia e di Giuseppe Sabusco. Figli del loro potere discrezionale, tale da rendere dipendenti regionali a tempo determinato 23 soggetti al di fuori di ogni pratica selettiva, comparativa, o concorsuale. Pura discrezionalità: simpatia, conoscenza personale, magari una lontana parentela o un forte legame amicale di famiglia, insomma qualcosa di intimo e personale da tradurre in moneta sonante, presso la pubblica amministrazione: il ventre della vacca. Nessun giudizio, né rilievo o contestazione sia chiaro ai prescelti che non altro hanno goduto che della discrezionalità di coloro che li hanno chiamati e gratificati in un momento di vita sociale intersecato dalla crisi economica, dalla disoccupazione giovanile, dal malessere sociale e da non poche rabbie represse. Nei confronti di quei poteri cosiddetti democratici che possono, in nome di una falsa democrazia, agire a piacimento, a sostegno delle proprie fortune e delle fortune (temporanee in questo caso) di altri. Un’aberrazione questo potere discrezionale

MONTEFALCONE DEL SANNIO. Un consiglio comunale straordinario per la modifica del regolamento e per ribadire il diritto all’acqua pubblica come diritto fondamentale dei cittadini. E’ la mossa che si preparano a fare a Montefalcone del Sannio dove il sindaco Gigino d’Angelo da tempo ha intrapreso una battaglia per il riconoscimento del diritto all’acqua pubblica. Al centro del dibattito c’è andata a finire la costituzione dell’Egam, l’ente che dovrà gestire il servizio idrico integrato di tutti i comuni del Molise bypassando, di fatto, quelle che sono le attuali competenze di comuni come Montecilfone che hanno un canale di approvvigionamento diretto. E così, dopo la decisione di non aderire all’Egam, l’amministrazione prepara un’altra ‘stoccata’ in vista anche della discussione del ricorso di merito presentato al TAR Molise che si terrà il prossimo 16 aprile. In quell’occasione i giudici del tribunale amministrativo dovranno decidere se accogliere la richiesta dei comuni che hanno presentato il ricorso e quindi di fatto obbligare la regione ad an-

Gli ultimi figli del Dio maggiore

Un portavoce del presidente e una pletora di addetti di segreteria di vari livelli tra cui alcune firme del giornalismo nostrano

dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, che mortifica le aspirazioni e le speranze delle migliaia di giovani che agognano un posto di lavoro, un ri-

conoscimento alle loro qualità intellettuali, alle loro aspirazioni nel futuro, e non possono altro che arrendersi dinanzi al muro invalicabile della crisi che ha chiuso le

porte alle assunzioni pubbliche e a quelle private, alla burocratica ostentazione di procedure amministrative e concorsuali sempre più ristrette e impenetrabili,

tranne, s’intende, a coloro che fiancheggiano il potere politico e amministrativo avvalendosi degli spazi di autonomia e di discrezionalità che esso stesso (il potere politico e amministrativo) ha lasciato per sé. L’ingiustizia resa legale: la specialità della ditta regionale, mai così violenta e spocchiosa e irridente di ogni morale. Nel contesto di questa nota, senza alcuna aggiunta di cronaca e commento, è riportato il quadro delle assunzioni deliberate dall’Ufficio di presidenza del consiglio regionale l’11 novembre scorso, dal quale, volendo, si può desumere la ratio del provvedimento, la finalità delle assunzioni e i destinatari. Un portavoce del presidente e una pletora di addetti alle segreterie, ai vari livelli, tra cui alcune firme del giornalismo nostrano. Dardo

“Egam e l’acqua si fece privata” Il sindaco e il consiglio comunale di Montefalcone del Sannio pronti alla battaglia contro la Regione

“Finalmente i soldi anche per i piccoli comuni”

nullare le procedure di costituzione dell’ente. Per il sindaco D’Angelo, però, non si tratta di una battaglia contro la regione ma a difesa di un diritto che ritengono fondamentale e per il quale, sempre secondo il primo cittadino di Montefalcone, le regioni si sarebbero già dovute schierare contro la decisione del governo

che è di qualche anno fa. Sotto la lente anche la presunta incompetenza della giunta regionale a prendere una decisione che sarebbe dovuta essere del consiglio e delle ragioni di economicità perché nessuno, ha concluso d’Angelo, ci può obbligare a fare un salto nel buio senza sapere neanche a che tariffe andremo incontro.

CAMPOBASSO. La legge di stabilità 2016, che si appresta ad essere votata dal Parlamento nella sua stesura uscita dalla Commissione Bilancio della Camera dopo una riunione fiume durata quattro giorni, porta novità importanti per le aree montane, segnando in termini politici un risultato storico: il rifinanziamento del Fondo Nazionale della Montagna, previsto dalla legge 97 del 31 gennaio 1994, un “ritorno” che molti davano ormai per impossibile, visto che era dal dicembre 2009 che il Parlamento azzerava sistematicamente ogni anno nella legge di stabilità il capitolo dedicato alla montagna, sempre oggetto, invece, di notevoli richieste da parte dell’Anci Molise. 15 milioni di dotazione in tre anni, certo non una somma stratosferica, ma di indubbio significato politico e che speriamo sia la nascita di una nuova stagione per le politiche della montagna dopo anni di ingiusti e ingiustificabili attacchi. Soprattutto se abbinato al secondo provvedimento varato sempre dalla commissione bilancio, ovvero l’incremento di 10 milioni per il fondo a sostegno della Strategia Nazionale delle Aree Interne (che al 90% interessa la montagna), portato complessivamente a 190 milioni. In più, novità importante per gli appassionati del turismo montano, visto che la legge di stabilità 2016 stabilizza il sostegno finanziario al CAI, rendendo permanente un contributo di 1 milione al Club Alpino Italiano. Spazio, infine, anche per una misura importante per l’economia montana di numerose zone, ovvero l’esenzione dall’imposta erariale delle cooperative di produzione e distribuzione di energia idroelettrica.


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5 18 dicembre 2015

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Programmi costruttivi di edilizia sociale convenzionata in una città in cui il mercato delle abitazioni registra migliaia di appartamenti invenduti

Ancora cemento in Via delle Frasche, in località san Vito e in Via Depretis La città è il risultato di una sommatoria caotica ed episodica di necessità abitative maturato in un contesto culturalmente anarcoide, socialmente miscelato e amministrativamente speculativo Sul piano politico la maggioranza di Palazzo san Giorgio s’è regalata la sistemazione degli appetiti assessorili e presidenziali; sul piano amministrativo si appresta a regalare migliaia di metri cubi di cemento in Via delle Frasche, in località san Vito e in Via Depretis (programmi costruttivi di edilizia sociale convenzionata, e i relativi schemi di convenzione) alle imprese che ne hanno fatto richiesta. Si regalano, e regalano a Palazzo san Giorgio: sono generosi con se stessi e con gli amici costruttori, quelli che hanno risorse finanziarie da investire in una città in cui gli investimenti edilizi hanno saturato il mercato da alcuni anni e da alcuni anni si registrano migliaia di appartamenti invenduti. Ma questo dato sfugge ad ogni riflessione ed analisi socio/economica. Nessuno sa, nessuno vede, nessuno parla. Neanche le banche che prestano soldi. Sarà il consiglio del 22 dicembre a sancire questo nuovo panorama costruttivo oppure, nel caso i consiglieri fossero impegnati negli acquisti natalizi, in seconda convocazione, il 30 dello stesso mese. Insomma, entro l’anno,

L’intervento di Massimo Dalla Torre Abbiamo voluto continuare questa chiacchierata virtuale con le classiche parole di inizio delle favole, anche se qui di fiabesco c’è poco, anzi nulla. Una non favola in cui ricordare Campobasso città giardino, anche se quelli che hanno portato il capoluogo di regione al degrado respingono le accuse perché motivano che la città è al passo con il progresso e con tutto quello che sono i canoni della modernità e soprattutto della funzionalità. Affermazioni che indicano ancora di più che il capoluogo di regione è vittima sacrificale di giochi di potere che non permettono più di vivere la “città a dimensione d’uomo”. Potremo fermarci qui e cedere i commenti a quello che è il risultato dell’incuria cui

come promesso. E ciò all’indomani dell’approvazione delle linee d’indirizzo dello sviluppo urbanistico del territorio cittadino. Il concetto di coerenza, come è noto alla collettività campobassana, è quello meglio espresso e praticato dall’amministrazione. Infatti, approvando altre migliaia di metri cubi di cemento, ne danno prova. Linee evanescenti, di carattere generale, senza alcuno appiglio con la realtà, un paravento alle magagne pregresse e soprattutto future. Un getto di fumo negli occhi dei creduloni che a bocca

aperta assistono al massacro del territorio, alla celebrazione dello scempio ambientale e paesaggistico (incredibilmente violento l’intervento edilizio in Via Quattro Novembre), senza colpo ferire. Un’amministrazione comunale che sia tale, si darebbe l’autorità e l’autorevolezza di gestire la crescita e lo sviluppo edilizio non in termini paranoici, ma avendo coscienza che la gestione del territorio è l’unico ambito in cui le sono stati lasciati i titoli della programmazione, della determinazione, della scelta auto-

noma; avendo coscienza che un insediamento edilizio non può essere considerato solo come tale, un volume, ma comporta modifiche sostanziali allo stato pressitente, al paesaggio, all’ambiente, e vuole servizi primari e secondari, interviene nella mobilità e determina una serie di condizioni che solo una visione d’assieme sarebbe in grado di affrontare e risolvere. Vale a dire, ciò che manca all’amministrazione di Campobasso, da sempre “venduta” al pragmatismo, al compromesso e alla contrattazione mercantile.

Cosa abbia Campobasso di urbanisticamente razionale e riconoscibile oltre il borgo medioevale e l’area murattiana, qualcuno abbia il coraggio di dirlo e di dimostralo. La cosiddetta città nuova è il risultato di una sommatoria caotica ed episodica di necessità abitative maturato in un contesto culturalmente anarcoide, socialmente miscelato e amministrativamente speculativo. La stessa permanenza del Piano Casa oltre l’emergenza socio/politica che lo ha generato, è la dimostrazione che la classe dirigente molisana e sostanzialmente sottomessa ai poteri forti. Gli interventi in esame il 22 dicembre (o in seconda convocazione il 30 dello stesso mese) sono la perpetuazione di una politica antisociale, antieconomica e anticulturale, aggravati da un contorno di interrogazioni, d’interpellanze e di mozioni al solito legate alle questioni minimali di una quotidianità avvilente ed avvilita. A risollevare il morale provvederanno le migliaia di metri cubi in deroga in Via Delle Frasche, in località san Vito e in Via Depretis. Dardo

C’era una volta Campobasso... aggiungiamo senza alcun timore di smentita altre distonie quali: strade dissestate, anche se in queste ore come se fossimo in procinto di elezioni si stanno asfaltando alcuni gangli nevralgici cittadini, con tanto di disservizi, spesso non fruibilità dei passaggi pedonali, macchine in doppia se non in terza fila, quartieri nuovi e vecchi non più sicuri e in degrado continuo relegati a semplici dormitori che aumentano la confusione e il caos specialmente nelle ore di punta. Questo è Campobasso, anche se quando si arriva in città dalla periferia, il colpo d’occhio permette di spaziare a 360 gradi e l’immagine che si presenta, è quella di una realtà all’avanguardia in continua espansione e al passo con i tempi. Cose che svaniscono appena ci si adden-

tra nel cuore cittadino in cui il caos stordisce, avvolge, tanto da desiderare di scappare via il più presto possibile; ecco perché non ci sono parole adatte per descrivere lo sconcerto che si prova. Invece no, vogliamo capire se ci sono colpe e di chi sono; anche se sappiano in partenza che non avremo risposte.

Troppe volte abbiamo testimoniato il continuo degrado. Troppe volte ci siamo dovuto arrenderci all’evidenza. Un qualcosa che rimarca, qualora necessitasse come il lassismo e la non curanza si sono impossessati di Campobasso che, ha assunto l’aspetto, di un “clochar”. Uno di quegli indigenti

che s’incontrano agli angoli delle strade in attesa di elemosina che purtroppo sono poca cosa per far ritornare lo splendore di un tempo. Una città che, anche se era unitamente alla Sardegna e altri piccoli centri della Calabria e della Lucania luogo di punizione, bastava viverla così com’è perché ti entrava dentro con il garbo di chi sa di non avere nulla da offrire se non se stessa. Una città che non esiste più se non in rare fotografie ingiallite dal tempo, che la rete degli internauti rinvigorisce grazie ad alcuni appassionati dell’amarcord locale, che, purtroppo, visto i risultati alquanto disarmanti, è meglio affidare ai ricordi con la speranza quello che è stato torni ad essere reale e non una cosa di cui bisogna vergognarsi.


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Campobasso

18 dicembre 2015

Centro Sociale Anziani “N. Scarano”

Comune di Campobasso: non c’è limite al peggio

Nuovo regolamento C.S.A.: come cambiare tutto per non cambiare niente E’ noto a tutti che nel Centro Sociale Anziani “N. Scarano” di Campobasso si è sempre navigato in acque agitate e le responsabilità non possono addebitarsi esclusivamente al comportamento dei Soci. Infatti, iI Centro Sociale Anziani di via Gramsci, ha avuto una gestazione molto turbolenta fin dall’inizio della sua esistenza, fra elezioni e dimissioni è stato gestito con la presenza quasi costante e massiccia dai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, ricorrendo, fra l’altro, anche ad un lungo periodo di commissariamento. I susseguirsi di tali episodi hanno indotto, nel 2006, l’Amministrazione Comunale a modificare il regolamento, rendendolo più puntuale e preciso, su alcuni punti, includendo anche una procedura riguardante il commissariamento. Per la cronaca, questa norma è rimasta inapplicata anche quando si

sono presentate le occasioni per metterla in pratica. La dirigenza scaturita dalle consultazioni del 2006, riconfermata in larghissima parte nel 2009 e 2012, ha istaurato una singolare aggregazione oligarchica, fuori dal regolamento, cara al “Il Marchese del Grillo”, che, di fatto, ha consentito di governare in maniera militaresca, con arroganza e aggressività, applicando una sola regola “qui comando io e si fa quello che dico io”. Il Comitato di Gestione, unico organismo democraticamente eletto dai Soci, alla gestione delle attività e al rispetto delle normative, si è manifestato totalmente evanescente, (più oggetto che soggetto), inadeguato a svolgere il ruolo che il regolamento gli attribuisce. Una prova per tutte: alla redazione del bilancio, che rappresenta il documento più importante di ogni Ente e/o Associazione, non ha mai

partecipato il Comitato di Gestione, unico organismo legittimato alla sua redazione, né mai, è stato portato in assemblea un suo verbale di valutazione, inoltre, a dimostrazione dell’assoluta mancanza di controlli, ultimamente è stato prospettato e approvato un bilancio, che riporta il contributo del Comune diverso da quello effettivamente erogato, senza alcuna giustificazione da parte del presidente e senza nessun rilievo da parte dei controllori. Infatti, dal nuovo regolamento, fra l’altro, emerge clamoroso l’abrogazione dell’art.12, (Comitato digestione (durata) - comma1: ”I componenti del Comitato di gestione durano in carica tre (3) anni. E’ fatto divieto persistere per più di 3 (tre) mandati consecutivi”), che rimette in corsa gran parte degli ex consiglieri, artefici delle attuali condizioni del Centro, divenuti impresentabili, per aver svolto tre mandati

consecutivi, che hanno proposto la propria ricandidatura ancor prima che il nuovo regolamento divenisse esecutivo. Tutto questo, nonostante il controllo “accorto e puntiglioso” (Sic!) di chi, secondo l’Amministrazione Comunale, è tenuto alla verifica degli atti, impedendo ogni intervento da parte dei Soci, giacché nel regolamento comunale non è contemplato un organo di giustizia interna, tipo revisori dei conti /probiviri, (sarà un caso?). Pertanto l’unica strada per controbattere tali soprusi è il ricorso alla magistratura con i suoi costi, i suoi tempi e affidandosi, con l’aria che tira, alle “singolari interpretazioni” del magistrato di turno.Signor Sindaco e Signora Assessore, com’è ben riportato sul regolamento, i Centri sono istituiti con lo scopo di promuovere relazioni interpersonali tra anziani e tra questi cittadini e le altre fasce di età della popolazione, per

socializzare, armonizzare e rasserenare le persone anziane, nel rispetto delle regole e dei diritti di ognuno, se tutto questo in via Gramsci non si è avverato, anzi, con l’avvento di questa dirigenza, si è registrato un continuo degrado etico morale e una costante diminuzione degli iscritti, ci sarà pure una ragione? Nell’ultimo periodo, sono state prodotte numerose segnalazioni a dimostrazione che, il Centro Anziani “N. Scarano” di Campobasso, difettasse delle funzioni e degli obiettivi che ne hanno patrocinato l’istituzione e che i regolamenti fossero utilizzati solo come soprammobile, per cui l’Amministrazione Comunale non può ritenersi immune dal declino che oggi i Soci riscontrano, il 28 settembre 2014, ha sparato il primo colpo, poi si è inceppata la pistola, adesso, come per magia, è stato estratto il “coniglio” dal cilindro, speriamo bene.

Campitello, il servizio di Polizia Per una maggiore sicurezza dei cittadini attivata la specifica stazione CAMPITELLO MATESE. Al fine di fornire una risposta alla domanda di sicurezza delle migliaia di turisti ed appassionati di sport invernali che, come ogni anno, affluiranno presso la stazione sciistica di Campitello Matese, la Polizia di Stato di Campobasso, come concordato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica ha attivato i consueti servizi di sicurezza e soccorso in montagna che saranno posti in essere da personale specializzato ed appositamente formato presso il Centro di addestramento alpino di Moena. Il servizio, ispirato al più ampio concetto di “Polizia di prossimità”, rimarrà attivo fino al termine della stagione sciistica e sarà rivolto non solo al soccorso in caso di incidenti, ma

anche e soprattutto alla prevenzione ed alla repressione di tutti quei reati e di quelle violazioni che potenzialmente potranno verificarsi nelle aree sciabili. Inoltre, in concomitanza delle giornate prefestive e festive, durante le quali si registra la maggiore presenza di pubblico, sono stati programmati idonei servizi di ordine e sicurezza pubblica che, dalle 7.00 alle 19.00, garantiranno la presenza in loco di personale appartenente a tutte le Forze di Polizia della Provincia. Particolare attenzione sarà posta, infine, ai servizi di vigilanza e controllo della viabilità. Infatti, al fine di evitare il parcheggio indiscriminato di autovetture e pullman, spesso causa di pericolosi ingorghi e di

Concerto di Natale della Giovane Orchestra Montini Ad affiancare l’orchestra il Coro della Scuola Primaria CAMPOBASSO. Suoni, melodie, canti, questo alla base del Concerto di Natale dell’Istituto Comprensivo “L. Montini” di Campobasso, che si terrà venerdì 18 dicembre, alle ore 17.00, presso l’Auditorium “Anna Antignani Mescia” Via Scarano 9 a Campobasso. La Giovane Orchestra “Montini” composta da alunni del Corso ad indirizzo musicale della Scuola Secondaria di I grado, grazie all’impegno dei docenti di strumento musicale, professori Iolanda Fratangelo (flauto e direzione d’orchestra), Concettina Moffa (pianoforte), Pasquale Farinacci (violino), Antonello Ca-

puano (chitarra) e il Coro delle classi IV e V della Scuola Primaria, guidato dall’Ins. Fanelli Maria Lina, proporranno una serie di brani, arrangiati ad hoc per il gruppo orchestrale e corale, che spazieranno dal classico al popolare. I giovani strumentisti e il coro di voci bianche eseguiranno brani come: ” El Salvador ha nacito”, “ “ White Christmas” “ Happy Xmas, “Magica Armonia” “ Dolce Sentire” “Jingle Bell Rock” “ La vita è bella” ed un medley di musica popolare; i brani presentati saranno intervallati con brevi riflessioni poetiche e letterarie, da parte degli alunni.

intralcio alla regolare circolazione anche dei mezzi di soccorso e di pronto intervento delle Forze di Polizia, nei giorni prefestivi e festivi saranno predisposte – nei pressi del bivio di intersezione delle SP 38 e 106 ed all’altezza della prima area attrezzata per il parcheggio dei pullman sulla SP 106 – due zone di filtraggio presidiate in via continuativa che, in costante contatto tra loro, permetteranno il parcheggio di veicoli nelle aree attrezzate sino al raggiungimento del numero massimo consentito. Importante, in tal senso, sarà il contributo degli operatori della Polizia Stradale che garantiranno i servizi di specifica competenza lungo l’intero percorso di circa 15 km che da S. Massimo conduce a Campitello Matese.

Il Cus festeggia 25 anni di attività Il consorzio gestisce strutture nel campo della riabilitazione psichiatrica GAMBATESA. E’ una grande comunità, mite e laboriosa, quella che guidata dal Presidente Domenico Mucci si è riunita martedì per scambiarsi gli auguri e festeggiare 25 anni di presenza sul territorio. Per la bella occasione si è ritrovato insieme un mondo fatto di tante persone, ognuna delle quale ha dato in questi anni il proprio massimo contributo per offrire il meglio agli ospiti delle strutture del CUS, CONSORZIO UTILITA’ SOCIALE, che in Molise e in Puglia si occupano di riabilitazione psichiatrica. E ovviamente c’erano gli ospiti a festeggiare con gli operatori, i collaboratori esterni e operatori dei CSM della provincia di Foggia. Una realtà importante, della quale pochi conoscono la portata, proprio per la sua stessa natura, che richiede un alto livello di sensibilità. Il CUS, il Consorzio nato nel ’94, rappresenta la maggiore realtà interregionale, tra provincia di Foggia e Molise, con il più grande numero di dipendenti e utenti su una popolazione di circa un milione di abitanti. Tutto è partito da Gambatesa, dove è nata la Comunità di Riabilitazione Psicosociale Residenziale “G. Falcone” e dove è stato consolidato un modello. Dopo nove anniil modello è stato esportato, accolto in Puglia con la Comunità di riabilitazione psichiatrica residenziale “Casa Famiglia” di Cerignola e i due Centri diurni per utenti psichiatrici, “Il Sorriso” di Foggiae “L’Approdo”di Lucera.Ultimo nato in Molise è invece il centro diurno di Isernia “I colori della vita”. E’ la centralità del paziente la forza del CUS, come tiene a

sottolineare il presidente Domenico Mucci: “Tutto è concepito in funzione dei percorsi di riabilitazione che vengono curati da équipe multidiciplinari, composte da coordinatori, medici psichiatri, psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica, assistenti sociali, infermieri ed educatori professionali. Ogni decisione viene presa di concerto e coerentemente con il piano terapeutico individuale di ciascun paziente. Tutti gli ospiti vivono in un ambiente familiare, che fa riscoprire loro la dimensione degli atti e dei gesti della vita quotidiana, partecipano alle attività didattiche, sportive e ricreative”. Le azioni sono concepite per contribuire al fine primo della riabilitazione, ovvero il raggiungimento del massimo livello di autosufficienza personale dei pazienti. Il reinserimento lavorativo infine per gli utenti psichiatrici costituisce una fase fondamentale del recupero del massimo grado di autonomia personale e questo, per esempio, è possibile in Puglia grazie ai progetti che la Regione attiva ogni anno. “Altrettanto importante è il clima aziendale – aggiunge il Presidente Mucci - nei prossimi mesi attiveremo corsi gratuiti per l’acquisizione dei crediti formativi, gli ecm, che normalmente richiedono impegno economico e di tempo ai professionisti del settore medico. Infine ci siamo dotati di una app, la “CUS94”, per veicolare meglio le informazioni”. Ma ancora molto c’è da fare soprattutto in Molise dove il Presidente Mucci auspica una maggiore collaborazione da parte di tutte le Istituzioni.


Campobasso

7 18 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Improvviso e bollente si è riacceso il tifo rossoblù per Isernia

Pronta la spedizione dei 1000 di Gennaro Ventresca Rieccola la carovana rossoblù. Fatta di cuori e di speranze. Duemila occhi del capoluogo seguiranno al Lacellotta la prova dei nostri ragazzi, impegnati contro la squadra Pentra che si è sfasciata solo per una serie di circostanze, domenica, sul campo del sorprendente Monticelli. Un esodo così massiccio ci riporta indietro alla finale fiorentina di Coppa. I ragazzi di Francesco Farina vinsero con una prestazione gagliarda e iniziò la festa. In città c’è bisogno di un vero e proprio risveglio, per superare il perdurare dei tempi cupi. I calci d’angolo possono servire a dare una mano d’aiuto. E’ bastato poco per riaccendere la febbre del tifo, appena due vittorie, una esterna e l’altra domiciliare. Ma soprattutto è servito

mettere di fronte ai nostri ragazzi le maglie a strisce verticali biancocelesti per ritrovare quel clima elettrico che pensavamo d’aver perduto per sempre. Sia ben chiaro: siamo sempre ai giorni delle luci basse, ma è già qualcosa che la partita di fine

anno calcistico sia servita a ritrovare un po’ di colore e a spargere quel minimo d’entusiasmo che serviva e che i vertici del nostro club avevano a lungo atteso. La questura ha assegnato meno di mille tagliandi per i nostri tifosi, circa 900, ma nulla osta che

anche altri, i “moderati”, possano andare a Isernia, seguendo dalla tribuna col cuore e non con la bocca la prova dei loro beniamini. Il derby, piccolo e rachitico che voglia essere, è sempre derby. Sono lontani i giorni in cui, giornalisticamente, toccava a me a

Campobasso e a Pasqualino Damiani nella Pentria suonare la carica alle rispettive tifoserie. Ci pensò Caliano con due “perline” a sistemare al Romagnoli i “cugini” isernini. E fu lo stesso Caliano che, al mio microfono, catechizzò il collega di Isernia, con una di quelle sue uscite simpatiche, quanto sconnesse dal punto di vista linguistico, condite di idiomi campani. Per accendere il tifo basta poco, un Caliano per tutte le stagioni, frizzante in campo e polemico quanto basta in sala stampa. Oggi sono mutati i tempi, davanti a taccuini e microfoni i giocatori partecipano al Festival dei luoghi comuni. Inutile, quindi, aspettarsi “calianate”. Si spera che in campo Jonatan e Todino infiammino il nostro tifo che ha bisogno di consumare capitone e panettone con la sciarpa rossoblù posta in sala da pranzo.

Ecco Jonatan Alessandro, con l’argento vivo nelle vene Ritrattino di un giocatore ritrovato dopo una partenza a fari bassi di Gennaro Ventresca “Basta aver visto Stallio e Olio salire su una cuccetta di un treno per sapere che la vita non è semplice”, ha scritto Osvaldo Soriano, immenso scrittore argentino che non ha visto il sole, ma ha saputo descriverlo. Bè, basta aver visto l’ultimo Campobasso di stagione per capire che segnare non è difficile. O, meglio, un po’ lo è, per realizzare due reti i nostri ragazzi hanno dovuto produrre cinque occasioni clamorose e vedersi annullare dall’arbitro tre segnature, per sospetta posizione di fuorigioco del falso goleador. Due gol (buoni) belli e rabbiosi, da lupi arrabbiati, scrive il vostro cronista d’antan. L’ultimo realizzato con una fucilata dal vertice destro dell’area avversaria, dall’italo argentino Alessandro Jonatan che in settimana aveva già preparato il bagaglio credendo di dover partire. Nella squadra light ecco un attaccante hard: ragazza, dammi la palla che debbo

segnare. Più che un grande atleta Alessandro è uno che ci prova sempre, a rischio di fare il fenomeno. Se avesse deciso di essere più semplice e lineare il nostro esterno di gol ne avrebbe fatti almeno il doppio dei cinque che si leggono nella classifica dei marcatori, tre dei quali infilati al portiere della Recanatese alla prima giornata con la gente che era ancora al mare a prendere i bagni di un magico settembre. Niente più Amleto, essere o non essere. Ma va là, essere, giocare, segnare, oh yes, molto meglio. Ma durerà o è stato il fuoco di un giorno? Al Lancellotta, tra due giorni, ne sapremo di più. Certo, un Jonatan come quello colla Folgore sarebbe una garanzia di vittoria. Sulle fasce, in genere, le sentinelle sono distratte e tenerelle, le puoi gabbare con la forza e con la furbizia. Requisiti che Jonatan possiede, ma che usa solo in certe occasioni. Uno che ci regala un gol d’autore, una serie di scatti, un assist al bacio e mille

altre diavolerie azzarda anche il cronista smaliziato a immaginare buone nuove dai ragazzi con la blusa rossoblù. Eccolo Jonatan Alessandro che non si sdraia davanti a Freud. Chi si aspettava un Campobasso fragile e indeciso s’è beccato il nuovo Alessandro, pratico e solare. Quasi un Tomba del calcio, con spensieratezza.

“Amedeo racconta Trivisonno Disegni d’infanzia. Dipinti di Guerra” oggi in BiblioMediaTeca a Campobasso Oggi, alle ore 18,30, presso la BiblioMediaTeca comunale in via Alfieri a Campobasso, il Comitato Trivisonno 2015 proporrà un nuovo evento anche questo inserito nel cartellone natalizio del Comune di Campobasso e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura. Andrea Damiano con “Amedeo racconta Trivisonno. Disegni d’infanzia. Dipinti di Guerra”, proporrà a tutti un viaggio alla scoperta di storie di vita attraverso la lettura di articoli, saggi, poesie. Chi fu la prima inconsapevole modella ritratta da Amedeo Trivisonno? Quali i soggetti più riprodotti dall’artista in tenera età? In che modo la sua arte si è intrecciata con le vicende belliche del secondo conflitto mondiale? Storie che testimoniano l’innato amore per la pittura dell’artista campobassano e che saranno illustrate ed integrate attraverso la lettura di brani tratti da articoli, saggi e poesie.

L’appuntamento è aperto a tutti senza bisogno di prenotazione. Invece, per ragioni strettamente logistiche, sarà obbligatoria la prenotazione al numero 3474832682 per poter partecipare alla visita del 21 dicembre all’interno del Palazzo della Provincia di Campobasso. Naturalmente tutti gli eventi organizzati dal Comitato Trivisonno sono gratuiti, ma sono finalizzati, come già più volte ripetuto, a raccogliere fondi per finanziare il restauro dell’opera “Gli Evangelisti”, realizzata nel 1937 da Amedeo Trivisonno, nella volta della cappella dedicata all’Addolorata della chiesa di Santa Maria della Croce di Campobasso. L’obiettivo sembra essere davvero a portata di mano e con un ultimo sforzo natalizio i cittadini di Campobasso si riapproprieranno per intero della bellezza della loro storia

A chi gli chiede: Jonatan dove ti piace giocare? Lui risponde: “Conta giocare, non dove si gioca”. Mi inizia a piacere molto uno così. Spero che domenica, a Isernia, mi faccia gridare ai miei telespettatori: ragazzi, salite pure sul divano, per prendere parte alla nuova prodezza del nostro italo-argentino. Per continuare la festa.





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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

18 dicembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Droga sequestrata ad un minorenne Operazione della Finanza a Isernia per contrastare traffici illeciti di stupefacenti ISERNIA. Nella serata di ieri, nell’ambito di servizi mirati alla prevenzione ed al contrasto dei traffici illeciti, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Isernia hanno effettuato numerosi controlli nei principali centri di aggregazione giovanile della città pentra.

Nell’operazione, presso la Villa Comunale, di fronte Palazzo Orlando, prossima sede delle fiamme gialle, i finanzieri della Compagnia di Isernia, in borghese, insospettiti dall’atteggiamento di due giovani, decidevano di procedere ad un controllo. Proprio mentre i militari scende-

vano dall’auto, assistevano ad uno scambio: un giovane cedeva all’altro un involucro. Scattava, così, il controllo che consentiva di rinvenire complessivamente circa 18 grammi di hashish. Su conforme parere della Procura della Repubblica presso il

Tribunale dei Minori di Campobasso, il sedicenne cedente veniva deferito a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, mentre il diciassettenne acquirente veniva segnalato alla locale Prefettura, per i profili di competenza. All’esito delle operazioni, su di-

sposizione dell’Autorità Magistratuale, i finanzieri affidavano i minori ai rispettivi genitori. Sono tuttora in corso le indagini della Guardia di Finanza per acclarare la provenienza dello stupefacente sequestrato e per accertare l’eventuale responsabilità di altri soggetti.

A Isernia arriva Piemonte Nuovo dirigente della questura per i controlli amministrativi ISERNIA. La Questura di Isernia dà il benvenuto al nuovo Dirigente della Divisione P.A.S., Dr. Piemonte Salvatore, nato a Napoli, coniugato con due figli. Il Primo Dirigente della Polizia di Stato proviene dalla Questura di Napoli dove ha diretto il Commissariato

di “Poggio reale”; in precedenza ha prestato servizio presso la Questura di Caserta, come dirigente dell’Ufficio Immigrazione, alla D.I.A. di Napoli e presso la Questura di Palermo dove ha diretto il Commissariato di Cefalù. Il Dr. Piemonte nei prossimi giorni coordinerà i servizi di prevenzione e

controlli amministrativi inerenti la vendita e l’uso dei fuochi d’artificio in concomitanza delle festività natalizie oltre ad incrementare e migliorare l’attività concernente la Divisione che dirige: armi, passaporti, licenze, controlli amministrativi.

Lo stesso, inoltre, nella giornata di Domenica 20 p.v. sarà impegnato, in qualità di dirigente dell’Ordine Pubblico, nell’atteso derby calcistico tra Isernia e Campobasso. Il Questore e tutti i dipendenti della Questura rivolgono al Dr. Piemonte gli auguri di buon lavoro.

Come difendersi dalle truffe I Carabinieri hanno espresso i consigli pratici ISERNIA. Da un’attività di monitoraggio condotta dai Carabinieri, anche nella provincia di Isernia si è registrato un sensibile aumento dei casi di tentativi di truffe o di truffe perpetrate ai danni di persone in prevalenza anziane. Per tale motivo, gli uomini della “benemerita”, già quotidianamente impegnati nel contrastare anche tali fenomeni con apprezzabili risultati, come evidenziato dai casi di cronaca recente, con truffatori smascherati e denunciati all’Autorità Giudiziaria, hanno deciso di formulare alcuni consigli utili proprio per meglio prevenire tali condotte criminose, peraltro già dettati attraverso conferenze tenute periodicamente da Ufficiali e sottufficiali dell’Arma, a favore di anziani e persone appartenenti alle categorie ritenute più a rischio. E, proprio ieri durante l’udienza generale, la seconda dall’inizio del Giubileo, anche Sua Santità Papa Francesco, ha voluto richiamare l’attenzione sul fenomeno delle truffe e di stare attenti ai furbi che chiedono soldi raggirando le persone oneste. Ad esempio è buona abitudine non aprire la porta di casa agli sconosciuti anche se si qualificano come appartenenti alle forze dell’ordine, avvocati o dichiarino di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità (Enel, Inps, forni-

tura Gas, Telecom, etc.). Se non si ricevono rassicurazioni non aprire per nessun motivo. Va ricordato che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Evitare a tal proposito di tenere somme rilevanti di denaro contante in casa. Diffidare anche di telefonate da parte di sconosciuti che si qualificano come soggetti appartenenti alle predette categorie, e comunque per qualunque problema e per chiarire qualsiasi dubbio non bisogna esitare a chiamare il “112”. Quando si fanno operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente farsi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Non fermarsi mai per strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o chi chiede di poter controllare i soldi o il libretto della pensione anche se chi si ferma e vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili. Se si ha il dubbio di essere osservati, è meglio fermarsi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlarne con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se il dubbio sorge per strada, è consigliabile entrare in un ne-

gozio e cercare un Carabiniere o qualsiasi appartenente alle forze dell’ordine o comunque una compagnia sicura. Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermarsi con sconosciuti e non farsi distrarre. Ricordarsi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato. E comunque quando uno sconosciuto si avvicina chiedendo di pagare un debito contratto da un parente (figlio, nipote, etc.), magari facendo finta di far ascoltare la voce del familiare a telefono, non consegnare per nessun motivo somme di denaro e chiamare immediatamente il numero di emergenza “112” o chiedere aiuto ai passanti. Quando si utilizza il bancomat usare sempre la massima prudenza, evitando di operare se ci si sente osservati. Se si utilizza internet, diffidare di chiunque chieda le credenziali o altre informazioni personali, ad esempio dati per sbloccare il bancomat o per verificare se abbiano impropriamente utilizzato il conto corrente, non comunicare mai i dati bancari.

Programma bollini rosa onda

L’i.r.c.c.s Neuromed è “ospedale amico delle donne” CAMPOBASSO. L’istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed ha preso parte, nella cornice della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla cerimonia di premiazione del nuovo Network “Bollini Rosa” per il biennio 2016-2017. All’Istituto di Pozzilli sono stati assegnati tre bollini rosa Onda a riconoscimento dell’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili e della sua particolare attenzione alle esigenze delle donne. Si è conclusa la nuova edizione del Bando biennale del Programma “Bollini Rosa”, il riconoscimento che l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, dal 2007 attribuisce alle strutture ospedaliere attente alla salute femminile. Per il biennio 2016-2017 l’I.R.C.C.S. Neuromed ha visto confermata l’assegnazione di tre

bollini rosa Onda. La cerimonia di premiazione si è svolta stamattina a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la

presenza, all’interno delle aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico, di servizi rivolti alla popolazione femmin i l e , appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, a garanzia di un approccio alla patologia in relazione alle esigenze della donna e offerta di prestazioni aggiuntive legate all’accoglienza in ospedale e alla presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale e il servizio di assi-

stenza sociale. “Accolgo con soddisfazione e orgoglio il prestigioso riconoscimento – ha affermato a margine dell’evento Edoardo Romoli, Direttore sanitario dell’I.R.C.C.S Neuromed – che conferma ancora una volta l’impegno del nostro Istituto e di tutti i nostri operatori verso una sempre maggiore umanizzazione dell’ospedale, sempre più a misura di donna, applicando i criteri della medicina di genere nel modo più moderno possibile in relazione alle neuroscienze. Si tratta di risultati conseguiti in virtù dell’appoggio dell’intero Consiglio di Amministrazione dell’I.R.C.C.S. e della proprietà. Un particolare ringraziamento va all’Ufficio Marketing, alla responsabile Barbara Di Rollo, che da sempre si prodiga per la promozione di eventi di informazione e prevenzione dedicati alla salute della donna, contribuendo di fatto al risultato raggiunto”.


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Termoli

18 dicembre 2015

A Termoli Capodanno in piazza Una consolidata tradizione come alternativa a chi vuole divertirsi per strada TERMOLI. Era nell’aria da un po’ e nei giorni scorsi tutti i dettagli sono stati perfezionati: a Capodanno si balla e ci si diverte in piazza. Tutto ciò è ormai è cosa certa anche perché tra oggi e domani saranno annunciati il programma e gli ospiti della notte di San Silvestro in piazza Monumento i quali, ad ogni modo, tra spifferi di corridoio e indiscrezioni, dovrebbero arridere al puro divertimento con la musica di Vinxx Dj ad aprire la serata grazie ai suoi Revival che regaleranno un tuffo negli anni ’70 e ’80. Spazio poi all’animazione con Roberto Di Blasio, Amelia e Federica Antonetti, forti dell’esperienza di conduzione negli spettacoli di Moliradio Tv

e, ciliegina sulla torta, a accompagnare i primi balli dell’anno sarà Diego Fersini (già studente

termolese dell’Università degli studi del Molise) che direttamente dal Salento immergerà

tutti grazie alle percussioni tribali in un sound house unico nel suo genere.

Insomma, il divertimento potrebbe essere davvero assicurato e allora non resta che attendere. Il Capodanno in piazza, da alcuni anni, sta diventando una sempre più consolidata alternativa a chi vuole divertirsi senza spendere e festeggiare l’ultimo dell’anno in un luogo di puro divertimento e con centinaia di persone. Termoli quest’anno ci riproverà, per la quarta volta consecutiva, offrendo un prodotto di qualità a costo basso di realizzazione e gratuito per la cittadinanza. Un fiore all’occhiello? Ne parleremo il primo dell’anno… Intanto, a partire dalle 22.30 a Capodanno ci si divertirà nella nuova Piazza Monumento.

Evaso oltre un milione di euro La Finanza a Larino ha controllato due imprese per Iva e Ires LARINO. I Finanzieri della Tenenza di Larino hanno appena concluso due ispezioni fiscali nei confronti di altrettanti soggetti economici operanti nel settore della costruzione di edifici. Le attività di verifica hanno interessato cinque annualità complete – dal 2010 al 2014 – sino al mese di ottobre del corrente esercizio. All’esito dell’ispezione, i militari hanno accertato l’omessa presentazione della dichiarazione ai fini delle

imposte sui redditi, Iva e Irap, l’ irregolare tenuta della contabilità e l’omessa conservazione di documenti amministrativi. La ricostruzione investigativa operata dalle Fiamme Gialle ha interessato ben cinque annualità (dal 2010 al 2015), consentendo di accertare ricavi non dichiarati e non contabilizzati per oltre tre milioni di euro, mentre l’Iva dovuta ammonta a quasi 500.000 Euro.

Ulteriori specifiche violazioni sono state individuate in materia di presentazione di dichiarazioni obbligatorie e altre imposte dirette, tra cui Ires evasa per oltre 600.000 euro. Il contrasto all’evasione fiscale, all’elusione e alle frodi fiscali, vede il Corpo impegnato in prima linea, a tutela degli interessi erariali e della leale concorrenza fra operatori economici.

Premio goccia d’oro, in vetrina i migliori extravergini del Molise La manifestazione di premiazione si svolgerà domenica 20 dicembre nella palestra “Andrea Miceli” della scuola media di Larino LARINO. Dopo il successo ottenuto negli anni scorsi, torna il Concorso “Goccia D’Oro”, il premio destinato ai migliori oli extravergini del Molise, giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione La premiazione si svolgerà domenica prossima, 20 dicembre 2015, alle ore 17.00 presso la palestra “Andrea Miceli” della scuola media di Larino. Il concorso, indetto per la prima volta nel 2004 in occasione del decennale della fondazione dell’Associazione nazionale “Città dell’Olio”, è promosso anche quest’anno dall’Ufficio Olivicolo dell’ARSARP di Larino, in collaborazione con la Regione Molise (Assessorato all’Agricoltura), l’Istituto Comprensivo di Larino e l’Istituto Superiore di Larino con il patrocino del Comune di Larino Per la dodicesima edizione sono previste 3 giurie: assaggiatori professionisti, scolari delle scuola primaria di Larino e i detenuti studenti alberghiero - agrario della casa circondariale di Larino. Le aziende produttrici di olio con-

duttori professionisti possono concorre con le varie produzioni; EVO, DOP, BIO, BIO/DOP. Le adesioni al concorso sono pervenute da ben 57 aziende, sono state molto soddisfacenti e hanno interessato i seguenti comuni: Larino, Termoli, Montefalcone nel Sannio, San Giuliano di Puglia, Civitacampomarano, Pietracatella, Colletorto, S.Elia a Pianisi, Montenero di Bisaccia, Fossalto, Jelsi, Morrone del Sannio, Lupara, Roccavivara, Monteroduni, Mac-

corrono per le seguenti attività: [Amatori (produttori che producono max 500 Kg. di olio), Professionisti (produttori che producono oltre 500 Kg. di olio)]; inoltre i pro-

chia Val Fortore, Rotello, Montorio nei Frentani, Mafalda, Portocannone, Campomarino, Santa Croce di Magliano, Guglionesi, San Martino in Pensilis, Casacalenda. La magnificenza dell’olivo è cantata dai poeti dell’Antico Testamento e la sua presenza risale nella simbologia e nei miti fin dalla preistoria, oltre a essere oggi emblema di pace, forza, fede, trionfo, vittoria, onore. Pertanto, partendo dall’ eccellenza che il nostro territorio produce, la cerimonia di chiusura dell’ evento, sarà affidata all’ Orchestra “Magliano” e il Coro di Voci Bianche “M. Libera Di Lena” dell’Istituto Comprensivo di Larino con il “Gran Concerto di Natale” che la nostra Scuola e i suoi giovani talenti, ogni anno producono.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

18 dicembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Enogastronomia, un punto fermo per Termoli Il Corso di laurea, unico in Italia, preparerà gli studenti per una crescita del settore TERMOLI. L’università degli studi del Molise si arricchisce di un nuovo corso di laurea, unico in Italia, che preparerà gli studenti in Enogastronia e Turismo. Un connubio di grande attualità in un tempo in cui si punta a riscoprire i territori per “un’offerta formativa incentrata sulle materie che riguardano il territorio, le produzioni agroalimentari, e il turismo con aspetti economici culturali che servono a formare un profilo di laureato nuovo che unisce appunto il cibo l’alimentazione la gastronomia alle potenzialità turistiche del territorio”. Per il professore Rossano Pazzagli, quindi, si tratta di un corso di laurea importante “per le potenzialità che ha il territorio e per la fase in cui ci troviamo di crisi dei

modelli tradizionali di turismo ed economia quindi il corso si propone di formare soggetti adatti a sperimentare nuove forme, nuove filiere un nuovo rapporto tra le risorse del territorio e la loro valorizzazione”. Dello stesso avviso è anche il sindaco Sbrocca che già da qualche mese si era messo in contatto “con il professor Pazzagli dell’università di Termoli, poi con il magnifico rettore e il Governatore. Si è pensato – ha affermato il primo cittadino – di istituire un corso di laurea per la valorizzazione dei nostri prodotti, della formazione enogastronomica che già esiste come scuola secondaria qui a Termoli che ha un grosso seguito perché ci sono più di mille alunni nell’istituto e la possibilità di offrire a loro e anche ad altri una

formazione di livello altissimo come quella universitaria può dare. Un’occasione per tutto il territorio costiero e forse per tutto il Molise credo che la sapremo cogliere e sfruttare e non può che far bene a tutto il territorio. Noi cerchiamo di puntare non solo i prodotti di qualità dell’enogastronomia come olio, vino, pesce e gli abbinamenti che si possono fare – ha continuato Sbrocca – ma vogliamo far sì che possa girare l’economia attorno a questi prodotti non solo per la coltivazione e la vendita ma per far nascere un giro di turismo enogastronomico che può alimentare quella che è l’economia della nostra città e di tutto il Molise”. Il nuovo percorso formativo debut-

terà nel corso del prossimo anno accademico e rappresenterà un vero fiore all’occhiello per l’intero territorio nazionale. “La sottoscrizione di questo protocollo di intesa con il Comune di Termoli e quelle delle aree limitrofe – ha affermato il rettore dell’Unimol Gianmaria Palmieri – è volto a creare una sinergia tra le istituzioni per arricchire il territorio di una struttura formativa in un settore, come quello enogastronomico, che ha delle grandissime potenzialità e anche una funzione di volano per lo sviluppo dell’economia del territorio”. L’avvio del nuovo corso di Laurea testimonia l’ottima sinergia tra Università e amministrazioni locali per un progetto che intende andare oltre

l’esperienza di Expo perché “le risorse di questo territorio vanno sviluppate – ha continuato Palmieri – e il ruolo di Unimol è quello di contribuire in maniera decisiva allo sviluppo del territorio”. Un’attività, quella dell’Università degli Studi del Molise, che ha portato a un incremento nel numero degli iscritti che si è confermato anche per quest’anno “nell’ottica di una convergenza di interessi al servizio dei cittadini e dei giovani per progetti a cui l’Unimol partecipa sempre con entusiasmo”. A sottoscrivere il protocollo, infatti, c’erano i sindaci dei comuni di Termoli, Montenero, Petacciato, Campomarino, San Giacomo, Portocannone, San Martino e Guglionesi.

Imbrattata la passeggiata al porto Su Facebook sono rimbalzate le proteste dei cittadini di Termoli per gli atti di vandalismo TERMOLI. Le foto sono state pubblicate su Facebook e in pochi istanti hanno avviato un rimbalzo impressionante da un profilo all’altro, suscitando ribrezzo per l’inciviltà di chi, “non avendo nulla di meglio da fare”, ha deciso di imbrattare la propria città con del colorante. Questo, infatti, è quanto fotografato da una cittadina termolese che si è trovata a passeggio lungo la passeggiata di via Marinai D’Italia che dal centro di Termoli conduce nella zona di Rio Vivo appena dopo il porticciolo turistico. Lì il pavimento di mattoni è stato imbrattato con della vernice rossa e nera, lasciando chiazze di colore indelebile che neanche la pioggia dei giorni scorsi è riuscita a mandare via. Tutto intorno il degrado dei rifiuti gettati nell’incuria più totale da chi, evidentemente, non ha nulla di meglio da fare che sporcare la propria città. Un degrado che continua anche nella zona del parco comunale dove la recente ondata di maltempo ha lasciato fango e sporcizia ovunque e dove il passaggio è pressoché impossibile in diversi punti. Di qui la domanda di molti cittadini che si chiedono cosa si debba fare per evitare che la propria città venga ridotta in questo stato.

La mostra dei presepi del Borgo A Campomarino la nuova edizione della manifestazione presepistica CAMPOMARINO. La mostra de “i Presepi del Borgo” – edizione 2015 – prosegue con l’apertura del 20 dicembre. Una giornata speciale dove oltre a poter visitare i tanti presepi esposti, le miniature, gu-

stare scrippelle e dolci, vi è anche la possibilità di aiutare i bambini della Scuola dell’infanzia ad avere dei giochi sicuri e nuovi. Infatti, i genitori dei bimbi e le insegnanti hanno pensato bene

di preparare biscotti, tortine e dolciumi vari per raccogliere dei fondi da destinare all’acquisto, appunto, di altalene e giochi da collocare nel giardino della scuola. Il titolo di questa raccolta fondi è: “un

dolce Natale alla Scuola Agazzi”. Una marcia in più anche per la manifestazione a cura dell’Associazione “Borgo Antico” di Campomarino dove le opere presepiali sono tante, diverse,

colorate, significative ed artistiche. Insomma una passeggiata per le vie del borgo per immergersi nell’atmosfera più dolce dell’anno. La mostra resterà aperta, dalla ore 17.00 alle ore 20.00.

Tratturo, denunciate 9 persone Il servizio è stato condotto dalla Forestale di Termoli nello stesso comune TERMOLI. Nell’ambito di un servizio finalizzato al controllo delle aree tratturali, ritenute beni di notevole interesse pubblico per il loro valore storico, archeologico, naturalistico e paesaggistico, gli agenti del Comando Stazione Forestale di Termoli hanno effettuato delle verifiche nel Comune di Termoli sul Tratturo l’Aquila-Foggia. E’ stato accertato che in diversi punti sono stati

impiantati abusivamente uliveti, vigneti e persino manufatti edili usati come casette di campagna, violando quanto riportato nelle concessioni ottenute dalla Regione Molise – Ufficio Demanio Tratturi. Con le istanze di concessione avanzate dagli indagati all’Ufficio del Demanio, non veniva fatta alcuna menzione degli impianti di uliveto e/o vigneto e delle costruzioni possedute sull’area trat-

turale, mentre venivano allegate foto ritraenti altre porzioni di tratturo prive di occupazioni. Per tali illeciti, gli agenti del Comando Forestale di Termoli hanno deferito all’Autorità Giudiziaria nove persone per occupazione abusiva di suolo demaniale, falsità ideologica commessa da privato tramite induzione in errore volta ad ottenere autorizzazioni amministrative, e per violazioni alle leggi sui beni paesaggistici.



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Opinioni

18 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Tiberio Occhionero

GIOVANNI GENTILE, un Grande Italiano a settantuno anni dal barbaro assassinio (Dioràma Storico “proibito” della Guerra Civile in Italia: 1943-1945) Chi fosse Giovanni Gentile, nato a Castelvetrano (Catania) nel 1875, lo si sapeva ben prima che i sicari troncassero la sua terrena esistenza. I suoi meriti culturali, filosofici, politici, morali ne fanno una delle maggiori personalità italiane del XX secolo. Poderosa e soittile mente di Filosofo, rinnovatore della scuola e del pensiero, “facitore di cultura” indefesso ed incessante, portò i segni del suo Genio in vastissimi campi dell’umana attività. L’elenco delle cariche da lui ricoperte basterebbe per illustrare la vita. Ma di là dell’uomo pubblico stava il privato, modesto, amante della famiglia e dell’insegnamento, protettore dei perseguitati politici e razziali, Maestro instancabile di vita prima che di cultura. La sua vita politica pubblica si era andata spegnendo dopo il 1930; ma ritornò in prima linea nel giugno 1943, con un discorso agli Italiani pronunciato al Campidoglio mentre la disfatta della nostra Patria era imminente. Aderì alla REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA, accollandosi l’onere di Presidente dell’Accademia d’Italia: come egli stesso scrisse in una lettera alla figlia, non accettare la carica “sarebbe stata suprema vigliaccheria e demolizione di tutta la mia vita”. Il suo testamento morale sta in poche righe della stessa lettera: “Aspettare, tappato in casa, che maturino gli eventi è il solo modo che ci sia di comprometterli gravemente. Bisogna marciare come vuole la coscienza. Questo ho predicato tutta la vita. Non posso smentirmi ora che sto per finire. Dio ci aiuterà”. Gentile pensò a gettare un ponte fra gli Italiani lacerati dalla Guerra Civile, pre-

giustizia del popolo ha emesso la sentenza: MORTE!”. L’appello non rimase inascoltato: un gruppo di partigiani fiorentini si incaricò della soppressione del filosofo. Il 15 aprile 1944 Giovanni Gentile venne freddato, a colpi di rivoltella, sulla sua automobile, mentre si accingeva a rispondere agli sconosciuti che si avvicinavano. L’impressione suscitata dal crimine fu enorme, al punto che dapprima si cercò di addossarlo all’ala estremista del Fascismo repubblicano fiorentino, e che lo stesso Partito d’Azione deprecò il delitto. Ma il Partito Comunista rivendicò la paternità politica e morale del vile assassinio di Giovanni Gentile. Non vi furono rappresaglie, per espresso desiderio dei familiari del filosofo e per volontà diretta di Benito Mussolini (1883-1945). Gentile venne poi sepolto degnamente in Santa Croce a Firenze, ove tuttora riposa. Gli assassini dell’illustre Figlio della nobilissima Sicilia non furono mai puniti: la loro viene considerata (ancora oggi) una azione di guerra, similmente a tutti gli altri maramaldeschi ed efferati attentati partigiani. Quando la polizia della Repubblica Sociale Italiana credette di aver trovato uno dei colpevoli, e lo stava interrogando, costui (un certo Bruno Fanciullacci di anni 25) preferì suicidarsi gettandosi nel vuoto dalla finestra. Alla sua memoria, of course, venne concessa una medaglia al valor ....... “resistenziale”!

Giovanni Gentile, un filosofo e l’idea vedendo la necessità di una gliamo morire; perché senza di Di alta cultura essa non sapremmo che farci dei pacificazione nazionale che oggi, quattordici lustri dopo, venne freddato rottami del miserabile naufraancora non si è verificata! da un gruppo gio!”. Ma gli appelli alla fratelScrisse ed operò di consedi partigiani lanza lanciati da Gentile non guenza, con l’ostilità degli piacevano ....... ai Comunisti, il 15 aprile avidi del sangue della Guerra Ciambienti fascisti estremisti e del 1944 vile per scatenare nuovi lutti e ovviamente dei comunisti. Pochi giorni prima della nuove rappresaglie. La sentenza morte, il grande filosofo parve venne, a chiare lettere dal periopresagire la propria fine, quando dichiarò, dico del Partito Comunista Italiano “LA commentando il secondo centenario della NOSTRA LOTTA” del marzo 1943, con scomparsa di Giovanni Battista Vico: un articolo anonimo ma attribuito al fa“Oh, per questa Italia noi ormai vecchi moso latinista Concetto Marchesi (1878siamo vissuti: di essa abbiamo sempre 1957), che si chiudeva con queste parlato ai giovani, accertandoli che essa ammonitrici e cainesche parole: “Per i c’è stata sempre nelle menti e nei cuori e manutengoli del tedesco invasore e dei c’è, immortale. Per essa, se occorre, vo- suoi scherani fascisti, senatore Gentile, la

Prodotti lattiero caseari, la scommessa del Molise Latte, latticini e formaggi sono storicamente prodotti per i quali il Molise ha sempre avuto una vocazione particolare, grazie alla sua orografia, circa 2.450 dei 4.438 km² del Molise sono occupati da montagne, al suo clima che agevola le colture cerealicole e foraggere, al suo ecosistema che favorisce il pascolo. La produzione mondiale di latte, come riporta Coldiretti Molise, nei primi sette mesi del 2014 continua ad aumentare, sfiorando il +5% su base annua, nello stesso periodo le consegne dei 28 paesi UE sono cresciute del 5,4%. Ma anche l’export di formaggi e latticini italiani è aumentato del 7,7% in volume e +9,8% in valore nel primo semestre 2014; in calo l’import di latte, sia in cisterna (-3,0%) sia confezionato (-13,3%). La maggiore disponibilità di materia prima è stata impiegata esclusivamente nella fabbricazione di prodotti stoccabili e fortemente richiesti dal mercato internazionale. L’Italia e lo stesso Molise risultano fortemente importatori di latte e derivati. A livello nazionale, riporta Coldiretti Molise, nei primi sei mesi del 2014, l’Italia ha esportato latte e derivati per 1.236 mln di euro, 316 mln di euro verso i paesi terzi e 920 mln di euro verso l’UE dei 27 stati, mentre ha importato 1.967 mln di euro di latte e derivati, 36 mln di euro dai paesi terzi e 1.931 mln di euro dall’UE dei 27 stati, con un saldo negativo per il nostro Paese di -730 mln di euro.

Pensando alla difficoltà di collegamento e di trasporti delle aree del Molise particolarmente vocate alla produzione zootecnica e lattiero-casearia, ed ai costi di trasporto che incidono particolarmente, rispetto ad altre regioni, sul prezzo dei latticini prodotti in Molise con latte straniero, risulta difficile per il consumatore finale capire perché alcune industrie casearie molisane, invece di investire sul proprio futuro creando filiera e sinergie con gli allevatori locali, continuano con autolesionismo a guardare all’estero per approvvigionarsi. Sicuramente sulle scelte di approvvigionamento, denuncia Coldiretti Molise, un peso non irrilevante hanno la

presenza sul mercato dei “semilavorati”. Infatti il consumatore deve tener presente che anche latticini come la mozzarella o il fiordilatte possono aver iniziato la lavorazione molte settimane prima ed aver percorso moltissimi chilometri dopo la prima lavorazione. Per far risorgere certi impasti, infatti, basta trasferire la cagliata congelata o refrigerata in acqua calda, aggiungere sale e, se necessario, un pizzico di acido citrico, filare l’impasto ed infine raffreddare e confezionare. Il sistema è molto rapido, il latte fresco potrebbe anche non servire, ed i costi di produzione si abbassano notevolmente, ma anche la qualità del latticino decade. Un palato sensibile avverte che non ha il sapore tipico di fresco, il colore può tendere maggiormente al giallo, da non confondere con il giallognolo delle mozzarelle da latte fresco di mucca al pascolo in montagna, la struttura è meno succosa e, se si usa cagliata conservata da molto tempo, la mozzarella ha più il sapore del formaggio che non di latte fresco. Sull’etichetta sarebbe corretto magari indicare il termine “cagliata” tra gli ingredienti, ma, poiché la legge non obbliga a farlo, raramente questa parola compare in etichetta. Al consumatore, conclude Coldiretti Molise, per il momento ed in attesa di una legge che finalmente obblighi, anche per formaggi e latticini, all’indicazione in etichetta della provenienza del latte utilizzato, non resta che affinare conoscenze e palato, magari consultando il sapore vero presso i piccoli caseifici delle aziende agricole, dove si sente il muggito delle vacche nella stalla poco distante, o presso gli stand di Campagna Amica.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180


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