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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 247 domenica 8 novembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a Federico Mastronardi

Uno sperpero che nessuno taglia

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Federico Mastronardi. Il simpatico amico, che tanti anni ha passato in Polizia, è andato in pensione. Noi, che lo abbiamo conosciuto per il suo servizio, l'abnegazione al dovere, la serietà nel suo operare oggi riteniamo di assegnargli l'Oscar proprio l'attività svolta. Riteniamo che se lo sia meritato appieno. Il senso del dovere, in una società che sembra averlo perduto, è una punta di diamante per la crescita di una società. Noi, così, oggi festeggiamo la sua andata in pensione.

il Tapiro del giorno a pietro Maio

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro Maio. Il segretario del Pd del Medio Molise è sempre pronto quando si tratta di difendere l'indifendibile politica regionale. Anche questa volta ha ritenuto intervenire con un proprio documento chiedendo, addirittura, l'unione di tutte le forze per fronteggiare un qualcosa che sta mettendo in atto il suo governo nazionale di riferimento e ha determinato, come stato di sfascio, il suo governo di riferimento regionale. Ma Pietro Maio si rende conto della portata politica di quanto sta accadendo? O parla, come si suol dire, per partito preso?

servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 8 novembre 2015

Il presidente del consiglio regionale Cotugno ha nominato il gruppo di lavoro

Un quartetto di cervelli (Lattanzio, Niro, Federico e Fusco Perrella) per difendere l’autonomia del Molise e salvare la prefettura Grande la curiosità di leggere ciò che scriveranno, come argomenteranno le ragioni per cui il Molise debba rimanere una regione a sé, come lo difenderanno dalla iattura di aver prodotto una economia anoressica, una società depressa, una cultura d’accatto, una politica clientelare, un’amministrazione pubblica parassitaria Il presidente del consiglio regionale Vincenzo Cotugno i primi passi istituzionali li ha mossi con disinvoltura e, soprattutto, non è venuto meno alla parola data nel momento in cui, a conclusione di un dibattito consiliare fortemente viziato d’improvvisazione, parole in libertà e giudizi storici improbabili sul divenire del Molise ventesima regione d’Italia, aveva promesso che avrebbe istituito tempestivamente un gruppo di lavoro a cui affidare l’incarico di elaborare un documento che sintetizzasse la posizione politica del Consiglio regionale in difesa dell’autonomia e della salvaguardia della presenza sul territorio molisano della prefettura di Isernia e della Corte d’appello di Campobasso. Documento da sottoporre successivamente alla valutazione e all’approvazione del Consiglio. Del gruppo, per la maggioranza, fanno

parte Nunzia Lattanzio e Vincenzo Niro; per l’opposizione, Antonio Federico e Angela Fusco Perrella. Diciamolo: un gruppo con una notevole quota di dialettica da sviluppare, quantunque ripartita sui livelli accademici della Lattanzio, sui

E’ stato Il Sole 24 ore, qualche settimana fa, a lanciare in prima pagina un ampio servizio (dal titolo “emblematico”: “investimenti a rischio blocco”), corredato di dati e tabelle, da cui si evince , fra l’altro, che con il pareggio di bilancio si riducono ad un terzo i preventivi di spesa pubblica che nel 2016 supererebbero di poco i 4,5 miliardi, rispetto ai 15,8 del 2015 Insomma “rischiano la paralisi gli investimenti pubblici” e “a frenare la spesa in conto capitale per le opere pubbliche non sono solo le coperture da trovare per la manovra. Sui conti di Regioni ed enti locali pesa appunto anche la legge sul pareggio di bilancio che verrà applicata proprio da gennaio 2016. “Nel Def - scrive il Sole 24 ore - è previsto un calo della spesa in conto capitale del 10% per i prossimi 4 anni, mentre le Regioni a statuto ordinario hanno programmato solo 4, 5miliardi di investimenti”. Nelle prospettive della finanza pubblica, sottolinea ancora l’articolo de Il Sole 24 ore, “si nasconde ancora una buona dose di austerità. La si incontra alla voce “investimenti”, ed è quindi tutt’altro che indifferente per le prospettive di crescita effettiva del reddito nazionale. Tradotta dal linguaggio dei conti, la “spesa in conto capitale” significa infatti infrastrutture, strade, edilizia, ma anche opere contro il dissesto idro-geologico e per il rinnovamento energetico, rinnovamento di strutture (per esempio sanitarie) e investimenti per la valorizzazione di

livelli pragmatici di Niro, sui livelli attualistici/sociali di Federico e su quelli politici/opportunistici della Fusco Perrella. Il risultato di tanta diversità ( politica e culturale ) rimane il dato più interessante da leggere non appena il documento sarà

pronto per il vaglio del consiglio regionale. Si può presumere, con non poche sfumature, vada in soccorso dei sostenitori dell’autonomia del Molise, anche se proprio nel consiglio regionale, a cominciare dal vice presidente della giunta Petraroia, la tendenza è di vederlo aggregato all’Abruzzo per evitare che venga aggregato alla Puglia. Fosse solo questo il problema, però. Il Molise, nella proposta di legge (primo firmatario l’onorevole Morassut – Pd) per la creazione delle macroregioni, lo vogliono metà aggregato all’Abruzzo e metà alla Puglia. Dal partito ch’è maggioranza a Palazzo Moffa, in campo nazionale il Molise è considerato un corpo flaccido inanimato facile da tagliare, da manipolare, da adattare alle idee balzane di una genia politica e amministrativa cui piace fare a pezzi la storia, l’economia, l’arte, la letteratura, la

società civile per corrispondere alla propria sottesa mania di grandezza e al proprio rivoluzionarismo d’avanspettacolo. Con questa premessa aumenta a dismisura la curiosità di leggere ciò che scriveranno la Lattanzio, Niro, Federico e la Fusco Perrella. Come argomenteranno le ragioni per cui il Molise debba rimanere una regione a sé, come lo difenderanno dalla iattura di aver prodotto una economia anoressica, una società depressa, una cultura d’accatto, una politica clientelare, un’amministrazione pubblica parassitaria. Ne avranno cause da rimuovere e giustificazioni da accreditare. Con la (indebita) possibilità che quel documento potrebbe rappresentare una pietra miliare nella vicenda regionale. Per un verso e per l’altro. “Dio salvi il Molise!” Dardo

La legge di stabilità e il rischi degli investimenti in Molise immobili”. Un problema ulteriore – ricorda ancora Il Sole 24 ore - è che l’obbligo di pareggio di bilancio “a livello nazionale è stato appena rinviato di un altro anno, al 2018, proprio in nome dellaflessibilità contrattata con Bruxelles per dare più spinta alla ripresa, ma per i conti di Regioni ed enti locali l’appuntamento è rimasto in agenda per l’anno prossimo e porta con sé parecchie conseguenze: una complessa griglia di regole ai saldi di bilancio, e una stretta al debito che impedisce ai territori di generare nuovo passivo in misura superiore a quello rimborsato nello stesso periodo”. Certamente “una regola aurea per un Paese super-indebitato come il nostro”, solo che “il 92% del debito pubblico è scritto nei bilanci dell’amministrazione centrale” e quindi “la nuova austerità, per ora, si concentrerebbe quindi solo sull’altro 8%, che pesa sui conti delle Regioni e, in misura minore, di Comuni e Province. Il rischio, evocato in modo corale da amministratori di ogni colore politico ( e qui è evidente il riferimento al comunicato stampa di inizio agosto dell’ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni) è il “blocco assoluto degli investimenti”, ma sarebbe sbagliato liquidare la questione come la solita cantilena anti-tagli: anche al Governo la

preoccupazione è palpabile, soprattutto da parte dei tecnici, ed è intenso il lavorio per provare a smussare un po’ la novità in chiave attuativa”. Nel Documento di economia e finanza (Def) appena aggiornato dal Governo - prosegue l’articolo de Il Sole 24 ore - che nei prossimi quattro anni prevede una flessione del 10,4% della spesa in conto capitale messa in campo da tutta la Pubblica amministrazione, centrale e locale. Ma le cifre più allarmanti si leggono quando si stringe l’inquadratura sui soli conti regionali: il prossimo anno, stando ai bilanci di previsione 2015-2017 delle Regioni, la spesa in conto capitale nei territori a Statuto ordinario supererà di qualche spicciolo i 4,5 miliardi di euro, per scendere ancora di un miliardo abbondante nel 2017. “È un disastro, che può costarci anche oltre un punto di Pil” taglia corto Massimo Garavaglia, coordinatore della Commissione affari finanziari per la Conferenza delle Regioni e assessore al Bilancio della Lombardia, sentito sempre da Il sole 24 ore. “Senza gradualità nell’applicazione delle nuove regole si brucia ogni possibilità di investimento. Le Regioni accettano la sfida dei sacrifici, noi per esempio abbiamo ridotto da 16 a 3 le Asl e tagliato drasticamente organici dirigenziali e non, ma bisogna poter reinvestire per lo sviluppo”.


TAaglio lto

3 8 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Regione, se vince l’autoreferenzialità La tabella dei costi dei presidenti delle Giunte regionali, va a riaprire la mai sopita discussione sull’incidenza per abitante e sulla necessità di un taglio deciso da portare i regionali a livello del sindaco del Capoluogo CAMPOBASSO. La tabella del quanto percepiscono i presidenti delle Giunte regionali d’Italia, ha riaperto la questione dei costi della politica regionale. Il presidente molisano è in linea con i parametri più alti ma prende di più del suo collega della Lombardia e delle Marche. I risultati? Beh, quelli toccano agli elettori. La verità, però, è che il costo dei consiglieri regionali in Molise incide non poco per abitante. Era stato il premier Renzi a pensare di equiparare i costi dei regionali all’emolumento preso dal sindaco del Capoluogo di regione. Ciò significherebbe, per il Molise, che i consiglieri non andrebbero oltre le 4.000 euro mensili. E senza indennità di funzione e soldi esentasse. Il problema della sfiducia dei molisani nei confronti della classe politica è recentemente ritornato di attualità in seguito a varie notizie apparse sulla cronaca nazionale. Alcuni politici hanno confermato l’esistenza del problema. Altri tacciono. Il fatto è che tanti molisani non hanno più fiducia nell’operato delle istituzioni. Il problema deriva in buona parte sia dagli stessi

personaggi politici, sia dalle principali promesse elettorali troppo spesso non mantenute. E’ inutile negarlo i politici ispirano poca fiducia perchè sono troppo attaccati alla poltrona, ricevono stipendi esageratamente alti in un momento di grande crisi economica, sono spesso al centro di episodi di natura penale, sono lontani dai problemi del territorio,

sono spesso litigiosi senza essere propositivi e costruttivi. Il sistema regionale spesso fa sì che nomine e incarichi di rilievo siano determinati dai partiti, togliendo qualsiasi potere decisionale e di controllo ai cittadini e derogando spesso ai criteri meritocratici. Più volte, mi sono immaginato al loro posto ed ho pensato cosa potrei fare. Mi sono fatto alcune idee

su come operare per riacquistare la fiducia dei miei corregionali. Per prima cosa ridurrei ancora il numero dei consiglieri regionali e soprattutto il loro stipendio, istituendo contemporaneamente un incentivo economico per quelli che propongano una effettiva programmazione e più provvedimenti che arrivino alla definitiva approvazione. Vorrei che i consiglieri

regionali rispondessero direttamente ai cittadini e dagli stessi potessero essere sfiduciati in ogni momento. Questo farebbe in modo che gli stessi si interessassero concretamente alla cittadinanza, con la logica conseguenza di conoscere approfonditamente i loro problemi. Sarebbe necessario trovare una soluzione immediata ed efficace per la programmazione dei prossimi anni, al fine di spianare il campo alle nuove generazioni. Un altro aspetto importante è quello di modificare la comunicazione tra istituzioni e cittadini. Occorrerebbe una informazione più tecnica e, da parte dei politici, meno interviste propagandistiche e più concretezza sulle attività poste in essere. Per iniziare, credo che questi provvedimenti potrebbero aumentare la fiducia dei molisani nelle istituzioni e darebbero risposte alle problematiche più sentite dagli stessi (lavoro, sanità, salute pubblica, territorio, mondo giovanile) che in concreto sono ciò che più determina quella fiducia ormai perduta”.

Il Premio “Angelo De Bernardo” ha introdotto nella scuola il valore dello sport Una storia, una bella storia sportiva con risvolti sociali, si ripete. Il sodalizio tra il Coni regionale (Guido Cavaliere) e la Ditta Sport & Impianti Gioca Giò continua negli anni e al mondo scolastico e a quello sportivo indica come possano i due mondi possano interagire proficuamente per valorizzare l’impegno sui libri con quello sportivo dei giovani studenti/atleti molisani. A quali, da anni, vanno tre borse di studio del valore rispettivamente di 775 - 516 e 258 euro, in rapporto al rendimento combinato tra lo studio, appunto, e l’attività sportiva. Il Premio “Angelo De Bernando” è ormai un titolo, un simbolo, un riconoscimento che ha introdotto nella scuola il ruolo dello sport nelle meritoria opera di contenimento di altre intrusioni poco gradite, quali il bullismo e, diciamolo, le sostanze stupefacenti. Le centinaia di giovani studenti/atleti che prendono parte al Premio sono l’esempio di un modello valori stico, e uno stimolo a fare sempre meglio sui banchi di scuola e sulle piste d’atletica. La partecipazione al Premio è regolata da un severo regolamento,

Una storia sportiva con risvolti sociali Da anni il Coni regionale e la Ditta Sport & Impianti GiocaGiò assegnano borse di studio a studenti/atleti molisani a garanzia della serietà con cui avvengono la selezione e l’attribuzione dei punteggi che determinano il primo, il secondo e il terzo classificato, ai quali vanno le rispettive borse di studio. La Gazzetta del Molise in questa come in tutte le circostanze in cui si producono effetti sociali interessanti si pone a sostegno degli organizzatori. In questo caso pubblicando il regolamento del Premio “De Bernardo”. “La Ditta Sport & Impianti Gioca Giò indice ed organizza, con la collaborazione del Comitato regionale molisano del Coni, un concorso riservato a studenti atleti molisani, per 3 borse di studio del valore di 775 - 516 – 258 euro; possono partecipare gli studenti che, iscritti nell’anno scolastico 2014-2015 alle terze e quarte classi degli Istituti superiori di secondo grado (Liceo classico prima e seconda classe), abbiano conseguito la promozione con un minimo della media di /10 e che

abbiano conseguito risultati di rilievo internazionale, nazionale e regionale in uno o più sport. I partecipanti al concorso devono possedere i seguenti requisiti: aver frequentato nell’anno 2014/2015 Istituti di secondo grado di scuole molisane; essere stati tesserati nella stagione per Società sportive molisane; aver conseguito il risul-

tato sportivo con una Società sportiva molisana; avere la residenza nella regione Molise (documentata da autocertificazione; in caso di minore l’autocertificazione a firma del genitore); l’atleta deve essere tesserato per società regolarmente iscritte nel registro delle società del Coni alla data di conseguimento del risultato sportivo

valutato; i requisiti devono essere posseduti alla data del 30 giugno 2015. Alla media conseguita negli studi sarà sommato, per lo sport, il miglior punteggio conseguito. Le graduatorie saranno stilate da una commissione il cui giudizio è insindacabile. Non vi sarà l’ex equo; in caso di parità di votazione complessiva il premio sarà attribuito allo studente più giovane; la graduatoria sarà esposta presso gli uffici della Ditta Sport & Impianti Gioca Giò di Campobasso, in Contrada Colle delle Api (Zona Industriale), e presso la sede del Comitato regionale molisano del Coni entro il 30 novembre 2015. La cerimonia di premiazione sarà fatta nella sede del Comitato regionale molisano del Coni entro il 31 dicembre 2015”. Noi della “Gazzetta del Molise” ci riserviamo di dare conto di tutto quanto verrà.


senza alcun finanziamento pubblico

CAMPOBASSO. Finalmente, qualcuno si accorge che i lavori con la conseguente interruzione della viavilità per la chiusura della galelria Lama Bianca a Campobasso, avrebbero portato a disfunzioni nella circolazione. Così, l’assessore regionale ai lavori pubblici, Pierpalo Nagni, ha scritto ai vertici nazionali dell’anas. “Alla luce dei numerosi disagi riguardanti il tratto di strada che interessa la galleria Lama bianca in località Busso, l’assessore regionale ai LL.PP. Pierpaolo Nagni, ha inviato una richiesta al capo compartimento dell’Anas, ing. Roberto Giannetti, invitandolo a voler valutare un’ipotesi di deviazione, almeno per il traffico pesante, verso la fondovalle Rivolo. La bretella attualmente in uso – si legge nel documento – determina una percorrenza complessa, con rallentamenti

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Tutto quello che gli altri non dicono

8 novembre 2015

Lama Bianca, Nagni si sveglia

Sull’interruzione per lavori della galleria, l’assessore chiede all’Anas la deviazione del traffico pesante verso il Rivolo improvvisi che stanno causando numerosi incidenti e tamponamenti. Considerata la consegna dei lavori per dicembre inoltrato e tenuto conto dell’ormai prossimo abbassamento delle temperature che potrebbe aggravare una situazione già critica, l’assessore Nagni ha chiesto che il provvedimento possa essere immediato al fine di salvaguardare, per quanto di competenza, la pubblica incolumità”. Forse, qualche passo maggiormente tempestivo e, preventivo, andava fatto qualche tempo fa.

Mastronardi, una vita per la Polizia Dopo poco più di 40 anni (14881giorni) di servizioFederico MASTRONARDI lascia la Polizia di Stato. Il Sostituto Commissario, da due anni coordinatore della Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Isernia, viene collocato in pensione. Trasferito ad Isernia a seguito della candidatura alle elezioni regionali del febbraio 2013, MASTRONARDI precedentemente ha prestato servizio per circa 9 anni presso la Questura di Roma (Volanti) eper circa 30 anni presso la Questura del Capoluogo Regionale di cui 27 alla DIGOS. Tra i tanti servizi prestati, l’attività professionale svolta nella DIGOS , gli ha fatto toccare con mano, quasi quotidianamente, l’amarezza, i momenti disconforto, spesso la disperazione di quanti, donne ed uomini di questa regione,hanno attuato manifestazioni e presidi davanti alle sedi degli uffici regionali edistituzionali. Tali momenti, vissuti uno dopo l’al-

tro a fianco di coloro che rivendicavanoi propri sacrosanti diritti e, spesso, la difesa del posto di lavoro, hanno accresciuto la sensibilità del MASTRONARDI verso i problemi del mondo del lavoro, tanto che spesso si faceva fatica a distinguerlo tra i manifestanti mentre si rafforzava l’immagine di vedere “il la-

voratore tra lavoratori”. Il Sostituto Commissario MASTRONARDI ha evidenziato indubbie qualità professionali e notevoli capacità di mediazione, gestendo, infatti, innumerevoli situazioni di ordine pubblico particolarmente delicate e complesse, sempre prodigandosi perla ricomposizione

delle stesse entro i limiti della legalità delle rivendicazioni condotte dai manifestanti non sempre in modo consono ai canoni dell’ordine pubblico e scongiurando, in tal modo, il protrarsi dei presidii dinanzi alle sedi della politica regionale ovvero i tentativi di occupazione delle medesime sedi da parte dei dimostranti. Nel corso della permanenza nella Pubblica Sicurezza ante riforma, e nella Polizia di Stato dopo, MASTRONARDI ha partecipato attivamente al movimento democratico per la riforma e la smilitarizzazione della P.S., attuata con la legge 121 del 1° aprile 1981,ed è stato dirigente locale e nazionale del SIULP, il maggioredei sindacati della Polizia di Stato. In tale organizzazione ha ricoperto la carica diSegretario Generale Regionale per ben 17 anni e, nello svolgimento di tale mandato,frequenti sono stati i momenti di confronto con le forze politiche, sociali esindacali sempre con l’obiettivo di rendere un sevizio migliore alla categoria, allacomunità

regionale ed alle Istituzioni. Numerosissime sono state, in questi lunghi ma entusiasmanti anni, le iniziativedi carattere politico-sociale a difesa delle istituzioni e della democrazia, che hannovisto protagonista il SIULP e lo stesso MASTRONARDI, quali quelle assunte all’indomanidelle stragi di Capaci e via D’Amelio unitamente a CGIL, CISL e UIL.Altrettanto numerose sono state le azioni svolte a difesadella categoria ma anche del tessuto socioeconomico del capoluogo regionale,quale la estenuante e difficile vertenza per evitare la chiusura della Scuola AllieviAgenti della Polizia di Stato e, per ultimo, le determinate ed incisive attività tesead evitare la soppressione di alcuni presidi periferici della Polizia di Stato, quali i distaccamenti della Polizia Stradale di Agnone e di Larino. Al neo pensionato giungano i migliori auguri da parte della moglie Rosaria e del figlio Antonello a cui si unisce tutta la redazione……

Andrea De Benedittis premiato con il Korean literature Mercoledì 4 novembre 2015 Il Literature Translation Institute della Corea del Sud ha attribuito il premio Korean Literature Translation per le migliori traduzioni dal coreano a una francese, uno spagnolo, un vietnamita e un italiano. Il Literature Translation Institute è stato fondato nel 1996 dal governo della Corea del Sud con l’obiettivo di promuovere la letteratura e la cultura coreana all’estero mediante prestigiosi premi alle migliori opere tradotte dal coreano al fine di contribuire alla valorizzazione della lingua coreana. “Quest’anno, le traduzioni in lingua europea si sono evidenziate per la

loro qualità; sono stati editi da editori di primo piano e hanno ricevuto ampi consensi da parte dei media locali”, ha detto Moon Jung-hee, il poeta e capo della commissione del premio in una dichiarazione sulle motivazioni della selezione . Tre dei quattro romanzi vincitori sono traduzioni in lingua europea, e tutte e quattro le opere selezionate sono traduzioni di romanzi. Sulla prevalenza dei romanzi, Moon ha detto: “Sono arrivate in finale due traduzione di opere di poesia, ma purtroppo,non ce l’hanno fatta per vari motivi.” I vincitori di quest’anno sono Lee Tae-yeon e Genevieve Roux-Fau-

card, che hanno co-tradotto in francese il romanzo di Han Kang “Breath Fighting” “ (“Pars, le vent se lève”); Kwon Eun-hee e Sung Chorim, che hanno co-tradotto in spagnolo il romanzo di Bae Soo-ah “ Sunday Sukiyaki Restaurant “ (“El Restaurante de Sukiyaki”); Vu Kim Ngan, che ha tradotto quello di Jeong Yu-jeong “Seven Years of Darkness” in vietnamita (“7 nam bong toi”) e al campobassano Andrea De Benedittis, che ha tradotto in italiano il romanzo di Kim Young-ha “I Have a Right to Destroy Myself” (“Ho Il Diritto di Distruggermi”).


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5 8 novembre 2015

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Coi Fondi per le Politiche della famiglia la Regione ha aperto uno spiraglio di luce ai genitori di minori disabili

Tanto tuonò, che piovve!

Sono le condizioni di disabilità ad avere precedenza nello sviluppo delle Politiche in favore delle famiglie, ma c’è tantissima altra necessità che il cerchio si allarghi e vada incontro ai problemi che investono la soglia della povertà Di tanto in tanto un lampo, una scelta programmatica di valenza sociale riescono ad alleggerire il giudizio non sempre e non proprio ragguardevole nei confronti della giunta regionale che, come detta e spiega la cronaca, difetta di vista nel guardare ai problemi quotidiani della gente. In questo caso ai problemi quotidiani dei genitori con figli disabili. Nei confronti dei quali, come abbiamo fatto cenno, l’esecutivo di Palazzo Vitale ha preso la saggia decisione di approvare il progetto di sostegno, utilizzando doverosamente il Fondo Nazionale per le Politiche della Famiglia. Il progetto è stato sottoposto ed ha riportato il parere favorevole dell’Anci Molise ed è in attesa della presa d’atto del Dipartimento della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per i provvedimenti consequenziali. Inutile dire che i genitori con minori disabili hanno più volte rappresentato la necessità di un sostegno per poter approfondire la conoscenza dei loro diritti e delle opportunità offerte per assicurare ai

loro figli percorsi esistenziali improntati alle pari opportunità ed interventi tesi ad accompagnarli nella funzione genitoriale, soprattutto volti a garantire il diritto all’istruzione e all’inclusione sociale dei propri figli. Meglio sarebbe stato e maggiormente apprezzabile che fossero state le strutture regionali ad avvertire il bisogno di andare incontro ai genitori che vivono condizioni fa-

miliari tutt’altro che tranquille per l’avvenire dei priori figli disabili. Ma tant’è. Importante è che si sia arrivati all’impostazione di un progetto e che vada avanti. Con la disponibilità di 40mila euro provenienti dal Fondo per le Politiche della famiglia per l’anno in corso e 8mila euro quale quota di partecipazione regionale. Almeno nella fase d’avvio, il progetto si articola nel-

l’adeguamento, nell’allestimento e nell’arredo degli spazi destinati agli incontri con e tra i genitori; nel rimborso delle spese dei volontari per i servizi di trasporto dei minori disabili e per il “pre” e il “post” scuola; nell’acquisto di materiale utile ai minori e nella spesa per l’apporto degli psicologi e degli assistenti sociali. Forse, si poteva fare di più e di meglio per promuovere l’integrazione

della famiglia nella scuola e nella società mediante servizi di sostegno non solo nell’accompagnamento alla frequenza scolastica quant’anche nella loro partecipazione agli eventi culturali e ricreativi, nel sostegno/informazione sulle tematiche d’interesse dei genitori che hanno un figlio disabile e per il disbrigo delle pratiche. Nel caso che diciamo, sono le condizioni di disabilità ad avere un attestato e una precedenza nello sviluppo delle Politiche in favore delle famiglie, ma c’è tantissima altra necessità che il cerchio si allarghi e vada incontro ai problemi che investono le famiglie sulla soglia della povertà, quelle in cui manca il lavoro, quelle in cui il lavoro non consente di accudire e accompagnare la crescita dei figli. Il ventaglio è ampio, le risorse probabilmente insufficienti e, soprattutto, una pesante colpevole disattenzione della politica e della pubblica amministrazione. Alle quali sopperiscono la Caritas e il volontariato. Dardo

Si è formato nelle nostre redazioni il giornalista di spicco di RaiTre nazionale di Gennaro Ventresca Si arricchisce di premi la già luccicante bacheca di Domenico Iannacone, uno dei giornalisti d’assalto più completi del piccolo schermo. Solo per ricordarlo a me stesso: Domenico iniziò a fare i suoi primi servizi al mio fianco, a Il Quotidiano del Molise. Lui, giunto da Torella, il suo piccolo amato paesello, si presentò bello e croccante. Per proporci un giornalismo diverso. Lontano dalle “veline” (fogli fotocopiati recanti i vari comunicati). Il direttore Pino Saluppo fu lieto di farlo scavallare tra i meandri della nostra vita sociale. E ne vennero fuori alcuni reportage innovativi. Tra gli altri, ricordo quello all’interno delle carceri del capoluogo. Domenico dovette far uso di tutta la sua determinazione per ottenere i permessi necessari. Ne venne fuori un servizio mirabile, fuori dal comune. Poi rieccolo ancora accanto a me a Tele Regione dove si occupa del telegiornale. Anche lì cerca strade nuove e spesso ci riesce, a impedirgli di essere più graffiante sono spesso i rapporti amicali tra la testata e i potenti della città e della regione. Nel piccolo centro si fa fatica a mettersi contro tutti. Domenico pur senza rompere gli argini fece domande pungenti e scrisse articoli urticanti. Rispettosi, ma anche imbarazzanti.

A Domenico Iannacone il premio Borsellino a Pescara Capacità e coraggio ne hanno fatto un professionista completo che viaggia a tavoletta Discostandosi da subito dal format generale. Poi, un bel giorno per lui e un po’ meno per noi che lo perdemmo di vista, si trasferì a Roma dove, in punta di piedi, entrò in Rai. Cominciando dal basso, molto in basso. Ma non ci mise molto a salire. Non certo per gli aiutini che non ha mai avuto né cercato, ma per merito. Strana parola quando si parla della tv pubblica in cui la lottizzazione è stata sempre di casa. Oggi Domenico Iannacone è un giornalista di timbro. Confeziona da anni per Rai 3, la rete che guarda sempre a sinistra, servizi e rubriche di primo livello. Da qui gli sono arrivati gratifiche e premi di straordinario valore. Valga tutti il Premio Alpi. A cui si aggiunge anche il glorioso Premio Borsellino. Da ritirare a Pescara. Un riconoscimento che ha procurato non solo gioia al nostro carissimo concittadino, ma soprattutto una profonda emozione. “Essere affiancato a un magistrato integerrimo che ha speso la vita per la giustizia mi provoca il capogiro” ha dichiarato il cronista televisivo. A cui auguriamo sempre maggiori fortune.



Campobasso

7 8 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il ritorno di Meo ha riportato il sereno in società ma è sul campo che si vedono i fatti

Per Favo debutto a Pesaro per cambiare la storia

Il caso Todino ha un precedente a Matera tra Cosco e Di Gennaro di Gennaro Ventresca Marco si era allontanato. Per divergenze tecniche. Non è stato un mistero per nessuno che fosse l’unico, tra quelli che contano, ad avercela con Roberto da Tortoreto. Con Tonino Minadeo il rapporto non solo si era ingiallito, ma addirittura incrinato. E così, mentre la squadra del mister più saccente della nostra storia affondava, l’amministratore della Phlogas, maggior finanziatore del club di Selva Piana, si allontanava. Adottata la decisione estrema di troncare la collaborazione con l’abruzzese di Tortoreto s’è rivisto, con la faccia franca e sorridente anche Marco Meo, il bell’uomo di Trivento che proprio con Massimiliano Favo ebbe un’intesa felice sul Trigno, nelle due irripetibili stagioni in cui la squadra triventina sfiorò di un niente l’accesso ai play off. Queste cose vanno raccontate. La gente è giusto che le sappia. Il dibattito in seno a qualsiasi società è giu-

sto che esista. Specie se non sfocia in caduta di stile. E, per quel che se ne sa, Marco e gli altri hanno anche alzato il volume, ma senza battere i pugni. E’ giusto che la gente sappia che non c’è stato uno dei nostri ragazzi, neppure tra quelli voluti dall’abruzzese, a prendere posizione in suo favore. Come a voler dire: la colpa non è nostra, ma solo del mister. Anche se sappiamo per certo che non è così. Perchè tutti sanno che in campo sono loro a giocare, i nostri ragazzi. Il mister per ingarbugliare le carte ci ha messo del suo, ma sbaglia chi crede che sia stato lui l’unico colpevole. Minadeo si è riscattato. Non ci era piaciuto al secondo gol contro il gracile Agnone. Quel 2-0 mostrato a una parte dei tifosi della tribuna ne aveva evidenziato nervi scoperti e carenza di mestiere. Anche nel giorno di una delle rare vittorie di stagione era stato proprio lui ad accendere gli animi dei tifosi più in-

soddisfatti. I quali vanno tenuti in considerazione almeno quanto quelli che occupano la curva Nord. Nessuno lo dimentichi. E’ risaputo che giocatori e dirigenti non fanno altro che coccolarsi i ragazzi della Nord. Il cui cuore calcistico è grosso come un carciofo. Ma non per questo si possono snobbare quelli degli altri settori del campo, dove inoltre si paga di più. Essi costituiscono la fetta più grossa. Dipende da loro se lo stadio si gonfia o resti desolatamente vuoto. Come in politica, in cui sono i moderati a far vincere o perdere le elezioni. Gli elettori d’area, uno in più uno in meno, sono sempre gli stessi. E veniamo a Todino, pomo della discordia tra il mister e i tifosi. Cappellacci non lo vedeva e col passare del tempo non lo sopportava neppure. Per colpa dei tifosi che lo invocavano. E questo lo indispettiva fino a fargli torcere le budella. Un caso analogo accadde a Matera tra Cosco e Di Gennaro.

Il quale benchè osannato dalla folla fu spesso messo in disparte dall’allenatore di Santa Croce. La stucchevole querelle andò avanti a lungo. Con danno soprattutto per la squadra. Oggi prova del fuoco. Sul campo della Vis Pesaro. Il mister che sembra un professore di Lettere deve

dimostraci subito di aver capito il “latino”. Non bastano le parole. Servono i fatti. Cioè i punti. Quelli conquistati dalla nostra squadra sono pochi, anzi pochissimi. E’ indifferibile il ritorno al successo che potrebbe aprire una nuova strada. Quella tracciata, solo sulla carta, durante la calura estiva.

“APPyourland“, premiata la Provincia A Lecce il presidente De Matteis per il progetto innovativo tra cittadini e istituzioni CAMPOBASSO. Provincia di Campobasso premiata a Lecce per il progetto “APPyourland: cittadini e istituzioni nel web 2.0”. L’iniziativa progettuale, finanziata nell’ambito del programma “Be@ctive” del Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei ministri, Agenzia Nazionale Giovani e Unione Province Italiane, risulta infatti tra i migliori 8 progetti d’Italia. Be@ctive è nato per favorire lo sviluppo, il trasferimento e la diffusione di pratiche di cittadinanza attiva tra i giovani, in particolare studenti, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie e del web 2.0. “Con grande orgoglio – dichiara il Presidente De Matteis – abbiamo raggiunto questo tra-

guardo, frutto di un intenso e lungo lavoro della Provincia. Essere tra i migliori progetti della Penisola è un motivo di vanto per la struttura e dimostra l’alta professionalità del nostro personale. L’iniziativa è nata dall’idea di intercettare i giovani dell’intero territorio molisano al fine di ridurre la distanza giovane-Pubblica Amministrazione. L’obiettivo del progetto “APPyourland” è stato quello di rafforzare del legame tra cittadino e Pubblica Amministrazione attraverso lo sviluppo di un prodotto tecnologico, un gioco-app finalizzato all’acquisizione, secondo una metodologia ludica, di conoscenze dei giovani sui servizi al cittadino presenti sul territorio e sulla regione Molise e la

sensibilizzazione verso la creazione congiunta Pubblica Amministrazione/cittadino di servizi pubblici attraverso le dinamiche del web.2.0. L’App creata, inoltre, è risultata vincente anche a fini turistici per far conoscere meglio il nostro territorio regionale. Ringrazio il partenariato che ci ha supportato lungo tutto il percorso progettuale, il Comune di Campobasso, l’Ufficio Scolastico Regionale, Eurodesk Italy, e la rete che abbiamo costruito nelle diverse attività: l’Unimol, l’Associazione Muse, le scuole superiori “Pilla” di Campobasso, l’Agrario di Riccia e l’Isiss di Larino ed, infine, i centri di aggregazione giovanile di San Martino in Pensilis e Roccavivara”.

La Fisiomedica esiste e continua a lottare Carissimi Molisani , La grande Famiglia della Fisiomedica Loretana è qui in Molise da circa 28 anni nel bellissimo paese di Toro a soli 15 minuti di macchina da Campobasso, ed è qui in Molise che vogliamo continuare a lavorare. Sento ormai da Mesi parlare di chiusura, di spostamenti, di acquisizioni da parte di fantomatici imprenditori, di riassorbimento dei posti letto da parte di Regione/Asrem, TUTTO FALSO. La Fisiomedica Loretana è nata grazie ad un’ intuizione del Dottore Giacci Aurelio e di sua moglie Rosa Anna nel lontano 1988 e tutta la Famiglia Giacci insieme a tutti i collaboratori presenti in struttura continua a lottare al loro fianco affinché questa azienda continui ad offrire le migliori prestazioni sanitarie di riabilitazione a chi ne ha bisogno. Ad oggi una media di 55 pazienti sono presenti nella nostra struttura e molti altri ne arriveranno da qui fino a fine anno. Il nostro personale, che è con noi dall’apertura, si è formato presso i SALESIANI per imparare come va trattato un ammalato, quindi oltre all’esperienza di tipo medico c’è anche quella umana. Il 2015 è stato per noi un brutto anno, in quanto siamo stati costretti a licenziare del personale. Abbiamo lottato fino alla fine per cercare di salvaguardare il posto di lavoro di

queste persone ma di fronte all’indifferenza delle Istituzioni locali aimè siamo stati costretti a lasciarli andar via. Siamo stati da sempre i più tartassati dalle Istituzioni tra le strutture sanitarie private locali. Forse diamo fastidio a qualcuno? Forse il fatto di non aver mai ceduto a compromessi ha fatto arrabbiare qualcuno? Abbiamo sempre agito ex legibus e questo si, che ha dato fastidio a qualcuno! La Fisiomedica è una fortezza che in molti hanno provato ad espugnare ma nessuno mai è riuscito ad aprire neanche una piccola breccia. Quello che abbiamo imparato in questi anni è che la Fisiomedica non ha tanti amici ma da qui a mettere in giro voci di una imminente chiusura, mi sembra franca-

mente un po’ ESAGERATO! La Fisiomedica ha davanti a se un futuro prosperoso e ricco di sorprese. Fisiomedica Loretana AD MAIORA!!! Direttore Amministrativo Dott. Adriano Giacci



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Isernia

8 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Campitello, c’entriamo anche noi” Il sindaco di Roccamandolfi invita la Giunta regionale a non ignorare il comune matesino 45 milioni di euro che dovrebbero interessare gli impianti di risalita, il rifacimento delle piste, l’innevamento programmato, il rimboschimento con essenze autoctone di aree di campitello, nonché opere viarie, di urbanizzazione, di arredo urbano e montano, tra cui spicca il collegamento tra Campitello di Roccamandolfi e Campitello di San Massimo. L’amministrazione comunale di Roccamandolfi - continua il sindaco Lombardi - poiché i l progetto in questione ricade per la maggior parte nel nostro territorio è pronta a dare un contributo costruttivo di idee e proposte al fine di una nuova programmazione turistica della zona, affinchè ci sia un rilancio della nota stazione sciistica evitando i tanti errori del passato che hanno portato al noto degrado attuale.

ROCCAMANDOLFI. La Giunta Regionale del Molise con deliberazione n. 536 del 6 ottobre, ha dato via ad un percorso istituzionale per la riqualificazione e valorizzazione generalizzata dell’area di Campitello Matese. Nello specifico si intende conseguire delle manifestazioni di interesse alle indicazioni contenute nel progetto preliminare del Parco Nazionale Sportivo Compartimentale del Matese, acquisito dalla Campitello Matese Scpa, presentato dallo studio romano Santoro Orlandi nel 2004 al fine di addivenire entro il 31/03/2016 ad un Accordo di Programma. “Lo studio in sostanza prevede - afferma il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi - interventi ed opere di riqualificazione per quasi

Allo stesso tempo- prosegue il sindaco lombardi - non accetteremo in alcun modo decisioni calate dall’alto senza tenere conto della volontà delle amministrazioni interessate(al momento non siamo stati mai interpellati) e delle esigenze del territorio. Il comune di Roccamandolfi - conclude il sindaco Giacomo Lombardi - sarà vigile e attento sullo svilupparsi della vicenda ricordando che uno sviluppo sostenibile dell’intera zona non può prescindere dal coinvolgimento del nostro comune, che rappresenta da sempre per caratteristiche morfologiche e climatiche l’ampliamento naturale di Campitello Matese, ovviamente prevedendo gl i opportuni e necessari collegamenti infrastrutturali“.

“Motorizzazione vietata ai disabili” Una lettera per denunciare la situazione incresciosa per un ‘ufficio pubblico ISERNIA. L’ascensore c’è, ma non è mai entrato in funzione. E’ uno schiaffo per chi si sposta in carrozzella o con stampelle”. Ancora una dura “reprimenda” circa l’assai relativa attenzione di istituzioni, uffici e servizi di pubblica utilità nei confronti dei disabili o diversamente abili, come dir si voglia- nonostante si stia al terzo millennio ed ogni giorno (o quasi) si faccia pubblica professione di riguardi e doverose attenzioni verso chi si sposta su sedia a rotelle, carrozzella o con l’ausilio di stampelle. Accade invece tutt’altro ed è assolutamente inconcepibile ! Ritenuto anzi uno “schiaffo”, un’ “offesa” bella e buona da parte delle categorie più svantaggiate, alias i disabili. Testimonia il tutto il venafrano Pietro Giacchetti, rientrato a dir poco contrariato dalla Motorizzazione Civile di Isernia dove si era recato per incombenze personali. “Gli sportelli della Motorizzazione sono a pian terreno -attacca l’uomo- ma gli uffici che do-

vevo raggiungere, e come me nella stessa giornata altri soggetti svantaggiati, si trovano al piano rialzato. Diventano perciò irraggiungibili da quanti si spostano su sedia a rotelle o con l’ausilio di stampelle, come nel caso di chi sta parlando, in quanto l’ascensore che è pur presente nel fabbricato non è funzionante né sarebbe mai entrato in funzione, a detta degli stessi lavoratori della Motorizzazione. Uno schiaffo bello e buono per l’intera categoria dei disabili fisici, un’offesa per la dignità delle persone svantaggiate”. La chiusura dell’uomo : “Reclamiamo dalla società -conclude Giacchetti, persona assai a modo- attenzione, considerazione e rispetto. Solo se tanto finalmente avverrà per i soggetti disabili, mi sentirò di definire società civile quella in cui vivo. Viceversa noi disabili ci sentiremo sempre in credito nei confronti di istituzioni e personaggi che non hanno riguardo per i soggetti meno abili”.

“Il perchè no al lotto zero della Castel di Sangro” Tiziano Di Clemente torna a ribadire le ragioni che spingono a non far cantierare l’opera ISERNIA. “E’ incredibile quanto accaduto e sta accadendo in merito all’ormai famigerato “Lotto Zero” : sono stati destinati da parte della Regione e del Comune di Isernia, nel tempo, oltre 3 milioni e 850 mila euro (già in parte pagati), per le sole parcelle del soggetto progettista, a fronte di un’opera stradale il cui finanziamento, stante a quanto ci risulta, non è iscritto in nessuna posta di bilancio ministeriale, regionale o comunale; non a caso il sindaco Brasiello, nell’incontro pubblico di aprile scorso organizzato dal Comitato NO LOTTO ZERO, ufficialmente dichiarò che non sarebbe mai stato stanziato! Come è mai possibile, allora, che, tra Regione e comune di Isernia, ci si sia affrettati a stanziare fondi regionali di 3.850 mila euro per le mega parcelle del soggetto progettista a fronte di un’pera di cui non è prevista la realizzazione o comunque che non è ancora certa ?

Il livello della parcella milionaria ovviamente si “autogiustifica” dall’importo del progetto dell’opera non finanziata, che più è alto più la fa elevare: per 5 Km (Pesche – Miranda) con 8 viadotti e due gallerie, il costo dell’opera è già passato da 130 milioni a 170 milioni di euro (34 milioni di euro a Km !!!) senza che peraltro ne siano ancora ben chiare le motivazioni. Ma a parte le scandalose situazioni predette, il punto di fondo di questa vicenda , lo ribadiamo, rimane il seguente: per far guadagnare i soliti grandi speculatori del cemento, in cambio qualche briciola di occupazione, si sperperano ingenti risorse, senza contare le segnalate ingerenze sulle falde acquifere, il consumo altrimenti evitabile del suolo, del verde e delle zone agricole, nonché le rilevate criticità storico-archeologiche dell’area interessata (che ben si possono documentare). Di tale ennesima nefasta iniziativa di cementificazione, nella

realtà locale, sono responsabili la giunta regionale Iorio e la giunta di destra al Comune di Isernia che ha oppresso e disastrato la città come mai era successo dal dopoguerra, e la successiva giunta del PD. Tutto agli atti. IL PCL Molise torna a ribadire la propria piattaforma alternativa in merito all’utilizzo di tali ingenti fondi: organizzare un piano straordinario per il lavoro a gestione pubblica e democraticamente controllata dai lavoratori, a partire dal settore edile, a fronte delle esigenze di manutenzione del territorio (frane, esondazioni ecc.), sicurezza scuole, rilancio edilizia popolare e si potrebbe continuare. E si vi sono spese da rifondere per i progettisti le paghi chi è responsabile di tali assurde decisioni del tutto estranee all’interesse sociale, tanto più che il comitato NO LOTTO ZERO ha già annunciato di sottoporre la suddetta assurda anche al vaglio della Corte dei Conti per l’eventuale danno erariale.



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Termoli

8 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Arrestate quattro persone per concorso in estorsione nei confronti di un ginecologo Operazione dei carabinieri del Nas di Pescara tra Termoli e Vasto TERMOLI. Il NAS di Pescara, in collaborazione con le Compagnie Carabinieri di Vasto (CH) e Termoli (CB), ha dato esecuzione a provvedimenti restrittivi emessi dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di 4 persone (due uomini e due donne di Termoli), ritenute responsabili, in concorso, di estorsione.

I fatti risalgono allo scorso anno allorquando un ginecologo abruzzese veniva approcciato all’interno del suo studio da una donna – sostenuta da altri 3 complici – che gli richiedeva, anche con metodi aggressivi, una cospicua somma di danaro per non divulgare informazioni (successivamente appurate quali infondate)

circa un presunto aborto clandestino praticatole dal professionista all’interno del suo studio. Il medico, scosso per la tipologia della minaccia e la determinazione della donna e dei suoi complici, assentiva alla richiesta emettendo un assegno di cinquemila euro. L’attività investigativa del NAS

abruzzese, coordinata dalla Procura di Vasto, e sviluppata con la collaborazione della locale Stazione Carabinieri, ha permesso di ricostruire l’intera vicenda definendo chiaramente le responsabilità a carico del gruppo criminale che, per incutere ulteriori timori al medico al fine di percepire indebitamente ulteriori

somme di danaro, aveva sporto a carico del ginecologo una denuncia per aborto clandestino. Le misure restrittive sono state eseguite nel corso della mattinata odierna con successiva sottoposizione dei quattro soggetti indagati agli arresti domiciliari in Termoli (CB) e Vasto (CH).

Strade interne, un disastro Una viabilità al collasso e che danneggia ulteriormente i cittadini che vi abitano tico, la strada statale 157 che da Montenero giunge a Palata, passando per Mafalda e Tavenna. E ci auguriamo che non lo debbano fare quotidianamente perché, la più pericolosa delle montagne russe impallidirebbe al confronto. Al di là del sarcasmo, quel che preme sottolineare è la pericolosità insita nel passarci. Nonostante non siano strade trafficate come quelle della costa, non è mai cosa buona dover schivare quel buco o quel gradino per non distruggere la propria autovettura; il pericolo è chiaro e sotto gli occhi di tutti, anche di chi dovrebbe ma non muove un dito. E non si vengano a dire le solite scuse e le ridondanti chiacchiere morte che si sentono in ogni campagna elettorale; qui in pericolo c’è la vita e la salute di tutti coloro che vivono in queste zone e che di queste strade, per forza di cose, hanno bisogno. Non servirebbero colossali opere pubbliche, ma buon senso, attenzione e dedizione verso un problema che deve essere necessariamente risolto se non si vogliono trasformare questi luoghi in tratturi moderni. I greggi, anche se di rado occupano queste strade e ti costringono alla sosta obbligata (vedi gallery), li lasciamo volentieri ai pascoli e alle verdi colline.

MAFALDA. Partiamo dai diritti. Non vogliamo essere noiosi ne tantomeno essere fiscali e rigidi professorini che puntano il dito. Niente di tutto ciò. Ragioniamo invece da cittadini intelligenti, da gente per bene, da bravi padri di famiglia, da persone che vivono il loro territorio e che da lì non vogliono andare via ma nemmeno rimanerci bloccati. Nonostante il primo comma dell’articolo 16 della Costituzione parli chiaro, (Ogni cittadino – recita il dettato costituzionale – può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche), è doveroso constatare che, soprattutto nelle aree interne, ci sono delle condizioni ostative che impediscono la libera circolazione di merci e persone, e se non la impediscono, certamente non la facilitano. Evitiamo inutili digressioni, andiamo direttamente al dunque e siamo schietti: le strade delle aree interne sono in condizioni pietose. Buche, scalini, frane, terriccio, arbusti che invadono le banchine, sono lo scenario che si presenta dinanzi agli occhi di coloro che percorrono, per citare un esempio emblema-

“I sogni si realizzano” In tanti al workshop dei Cinque Stelle sull’uso dei fondi dell’Unione europea TERMOLI. Si è risposto a tante domande, ma soprattutto si è spiegato come accedere ai fondi europei in tema di cultura e media. L’incontro in galleria civica, alla presenza dell’europarlamentare di M5S Isabella Adinolfi, è stato davvero un successo con tanti giovani, che in modo o nell’altro, alcuni con progetti già in tasca ed altri solo per curiosità, hanno cercato di avvicinarsi al “mondo” che è l’Europa. Per Isabella Adinolfi, Europarlamentare M5S e membro della Commissione Cultura: “In questo incontro, organizzato insieme con gli help desk Italia di Roma e Bari, vogliamo informare i ragazzi e le persone che si occupano di industria culturale e creativa in modo da dargli gli strumenti adeguati a permettergli di approfittare delle occasioni che ci mette a disposizione l’Europa. Ci sono tanti fondi e soprattutto chi viene dal Sud deve approfittare di tutte le occasioni che l’Europa ci da perché questi significano occasioni in più e posti di lavoro”.

Intercettare i fondi è possibile ed è realizzabile soprattutto con l’ausilio dei tanti sportelli a disposizione della cittadinanza anche se, uno dei modi più comodi è il mondo del web con tanti siti dedicati che illustrano le opportunità dell’Unione Europea. Prime tra tutte quelle di Europa Creativa: “L’Europa Creativa – ha affermato Isabella Adinolfi – è un programma europeo diviso in altri programmi che sono quella cultura e quella media e sono fondi per l’industria creativa, editori artisti festival, film, attori e anche videogiochi”. Come si riesce a raggiungere e intercettare questi fondi? “Ci vuole un po’ di organizzazione non è semplicissimo ma se lo fanno tutti gli altri paesi perché non lo possiamo fare anche noi? Questo è stato un po’ l’input che mi ha spinto a organizzare questa giornata informativa. Poi ci sono i funzionari tecnici dell’help desk Italia che spiegheranno nello specifico come si fa per partecipare a questi bandi”.



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