Io son io e voi

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 85 - marTedì 14 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Nicola Travaglini

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Nicola Travaglini. Il sindaco di Montenero di Bisaccia, dopo avere bene amministrato il Comune, ripropone la sua candidatura a Sindaco. Dovrà vedersela con quello che resta del Pd e di un centrosinistra alle corde e con l'ex presidente della Provincia, Nicola D'Ascanio. Il suo programma, quello della prosecuzione di un'attività per la costruzione di un futuro fuori dalle pastoie burocratiche e dagli ingessamenti partitici.

Il Tapiro del giorno a Michele Coralbo

Io so’ io e voi non siete un c...!

da “Il Marchese del Grillo”

servizio a pagina 3 Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Coralbo. Il consigliere comunale di opposizione di Campobasso sembra essere diventato una sorta di ballerino politico all'interno dell'amministrazione. In minoranza al Comune contro il centrosinistra di Battista mentre, fuori amministrazione, sembra che cerchi di raggranellare qualcosina con sindaci vicini al centrosinistra stesso. Per carità, professionalmente legittimo ma la politica imporrebbe ben altra impostazione.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 14 aprile 2015

Il tempo occorso è stato sprecato a raccogliere suggerimenti e richieste di favoritismi, e a come assemblarli

Piano casa: un anno e mezzo di ritardo

Recepire le nuove normative e le nuove direttive sul contenimento energetico, sull’uso di materiali ecocompatibili (materiali naturali per capirci), sul contenimento del suolo, sulla riqualificazione urbanistica senza renderle fungibili, è un grave atto di leggerezza

Gestazione particolarmente lunga, e laborioso anche il travaglio. La legge regionale sul nuovo Piano casa, attesa dal mondo professionale imprenditoriale per ridare anima e vita all’edilizia e alla rigenerazione urbana, è arrivata. Il tempo trascorso dal visto dell’Osservatorio delle professioni al varo della legge (oltre un anno e mezzo), ha penalizzato pesantemente le intenzioni del provvedimento e l’obiettivo che intendeva porsi: il rilancio del settore delle costruzioni. Basterebbe questo rilievo ad indurre gli amministratori regionali (Ciocca e Frattura in particolare) ad usare molta prudenza nel dirsi soddisfatti e di vantarsi di un pregio che non hanno: la capacità di essere tempestivi e conclusivi. Nell’anno e mezzo impiegato per arrivare alla stesura e al varo definitivo del provvedimento legislativo, altre realtà regionali hanno potuto utilizzare i vantaggi offerti dalle nuove disposizioni per favorire lo sviluppo edilizio e il contenimento energetico; hanno potuto assecondare la ripresa economica dei rispettivi territori secondo la nuova idea di costruire, di urbanizzare e di contenere l’uso dell’energia. Il Molise è rimasto fermo, con le imprese e i progettistici per un anno e mezzo in attesa di utilizzare

L’INTERVENTO di Pompilio Sciulli

“Stop al progressivo smantellamento del tessuto di servizi essenziali nei territori” Mentre deve interrompersi il progressivo smantellamento del tessuto di servizi essenziali nei territori, come previsto dal Piano Poste 2015-2019 con le ulteriori chiusure e riduzione degli uffici postali, sul terreno dei tagli, i piccoli Comuni, come tutto il comparto Comuni, hanno già abbondantemente contribuito in questi anni al risanamento finanziario del Paese. Non intendiamo e non ci è più possibile accettare altri sacrifici e chiediamo pertanto il ripristino del fondo compensativo IMU TASI di 625 milioni di euro, il cui gettito riguarda in particolare i piccoli Comuni. Il venir meno di questo fondo e la mancanza di una norma di compensazione dell’IMU agricola, significherebbe mettere a rischio la tenuta dei bilanci, l’erogazione dei servizi ai cittadini

le premialità e gli sgravi fiscali che venivano annunciati. Un anno e mezzo di inedia, per colpa di un consiglio regionale e di un esecutivo di traccheggiatori, di manipolatori, di clientelisti, oltretutto inconsapevoli del danno che andavano a creare standosene a discutere e a vedere come meglio favorire questa categoria e l’altra, questo amico e l’altro. Le altre realtà regionali frattanto davano risposte congruenti alle richieste che salivano dal sistema economico e imprenditoriale. Per cui sul nuovo Piano casa, come detto, molta prudenza nel decantarlo. Ri-

sulta, infatti, che le antenne più sensibili tra gli osservatori abbiano captato una serie di discrasie che potrebbero creare addirittura problemi di agibilità. Il rilievo verrebbe fuori dalla lettura (apprezzata e apprezzabile) dell’articolo uno, che ha recepito e fa riferimento alle ultime disposizioni di legge in materia edilizia ed energetica (il decreto 102 del 2014 in particolare) e l’articolo successivo che lo smentisce. Siamo al limite del paradossale. Andando avanti, verrebbe fuori una enorme confusione; una forte contraddizione di un articolo rispetto all’altro.

Certo, sul piano dei nuovi volumi realizzabili con l’abbattimento e la ricostruzione (fino al 70 per cento in più dell’esistente) e sul contenimento dei costi delle concessioni (fino all’80 per cento in meno), la spinta non manca; non mancherebbe neanche quella sul contenimento energetico se, come abbiamo accennato, non ci fossero le discrasie che sarebbero state rilevate all’impronta tra l’articolo uno e il successivo. Recepire le nuove normative e le nuove direttive sul contenimento energetico, sull’uso di materiali ecocompatibili (materiali naturali per capirci), sul contenimento del suolo, sulla riqualificazione urbanistica senza renderle fungibili, è un grave atto di leggerezza. Come sembra esserlo l’annuncio dell’assessore Nagni di finanziamenti per l’edilizia sociale senza alcun obbligo che le costruzioni siano classificate almeno nella classe energetica “A”. Bene il finanziamento; meno bene, anzi male, il mancato obbligo del consumo energetico, al quale si dovrà giocoforza porre rimedio. Diciamolo, gli aspetti di favore collegabili alle volumetrie e al modo e dove sono possibili realizzarle, il nuovo Piano potrà risulterà gradito a determinate categorie d’imprenditori, di proget-

tisti e, forse, di cittadini. Nel dare contentini, gli amministratori regionali non li batte nessuno. L’anno e mezzo occorso per varare il nuovo Piano casa,infatti, l’hanno sprecato a raccogliere suggerimenti e richieste specifiche di favoritismi, e a come assemblarli. S’è vero che il Piano ha in sé non poche contraddizioni tra ciò che propone e ciò che dispone, la causa va ricercata in questa ossessione di compiacere, peraltro senza raziocinio alcuno. Volumi, quindi, quanti se ne vuole; minori costi di costruzione anche; solo pallidi accenni al contenimento energetico: il copione della cementificazione non è cambiato. Del Piano casa versione 2015 preoccupano - lo ribadiamo - il mancato obiettivo del contenimento energetico e la mancata tutela dell’ambiente, che sono componenti essenziali nei processi di sviluppo territoriale. Dell’inclusione del verde, poi, ad esempio, come misura compensativa dell’orgia cemento, non ci sono tracce rilevabili, quasi fosse un delitto prevederlo. Sempre che non si trivi un qualche consigliere regionale avveduto che ne promuova la considerazione. Dardo

Piccoli Comuni, impossibili ulteriori sacrifici e, persino, arrestare il percorso delle gestioni associate. Il rischio concreto è che non saremo più veramente in grado di garantire i servizi essenziali, come ad esempio, l’illuminazione pubblica, i servizi sociali, gli asili e le mense scolastiche fino allo sgombero della neve nei Comuni montani. Siamo orgogliosi di aver contribuito al risanamento ma adesso l’asticella deve restare fissa e non ci possono più chiedere altri sacrifici iniqui e non sopportabili dalle comunità locali. Sulla riduzione dei servizi postali, dopo aver avanzato proposte alternative come ANCI e come singoli Comuni, siamo pronti a fare una battaglia fino in fondo, chiarendo ogni possibile aspetto con Poste Italiane. Non possiamo accettare che, per logiche meramente di carattere finanziario, si vada a depauperare un patrimonio di servizi fondamentali ai cittadini, aggiungendo ulteriore marginalità in territori già penalizzati per la carenza di altri servizi fondamentali che complessivamente stanno facendo sal-

tare definitivamente il welfare locale. In tal senso, si esprime apprezzamento per le dichiarazioni del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, che ha annunciato in Senato lo slittamento di qualche mese del Piano di razionalizzazione di Poste, al fine di porre in essere un confronto serio con gli Enti locali per mitigarne l’impatto sociale e garantire la piena operatività del servizio, come richiesto dall’ANCI. Chiudere un ufficio postale, togliere un ambulatorio e togliere una stazione ferroviaria ed un punto di collegamento non è un costo della politica, qui si tagliano solo i servizi ai cittadini. Quanto poi alle gestioni associate, si rappresenta che se restano immutate le criticità attuali, non sarà possibile neanche mettere insieme i Comuni, perché verranno meno le risorse minime per proseguire con i processi di aggregazione comunale. I Comuni sono arrivati ad un limite di sopportazione oltre il quale non si può più andare. DIECI DOMANDE PER RESTI-

TUIRE RUOLO ED ONORE AI 6000 BORGHI E PAESI ITALIANI PERCHE’: 1. 8090 Comuni italiani sono troppi quando in Francia sono 36.700, in Germania 12.900, in Spagna 8.100, in Austria 2350, in Romania 3.000 ecc.? 2. All’EXPO 2015 di Milano si celebra il trionfo della biodiversità e non si riconosce ruolo e risorse a chi la conserva e la difende? 3. Ogniqualvolta si dettano norme elettorali tra enti si tiene conto soltanto della popolazione e non si pondera il territorio amministrato cioè il governo, la tutela, la manutenzione di esso, come fanno i cosiddetti Piccoli Comuni sul 54% della superficie del territorio nazionale? 4. Dopo 5 proroghe del DL 78/2010 non si comprende che la normativa dell’obbligatorietà dell’associazionismo va sospesa e l’intera questione va rivista alla luce delle novità della legge Del Rio? 5. Non si confessa che l’associazionismo obbligatorio di 10 funzioni è una fusione obbligatoria mascherata? 6. Lo Stato non ci ha mostrato

la bontà dell’associazionismo obbligatorio della funzione di anagrafe e stato civile, esclusa dal novero di quelle elencate come obbligatorie per i Comuni? 7. Se una seduta di Consiglio Comunale, previo studio degli atti e riunione di preconsiglio, costa per ogni Consigliere 15,31 euro lordi e 10, 56 netti, non si è aumentato il numero dei Consiglieri Comunali e quindi la democrazia di prossimità e quindi il volontariato civico attivo, ed invece li si è diminuiti? 8. Dopo 20 anni di discussioni e nessun fatto concreto sul federalismo, costi standard, sussidiarietà, gli stessi, politici e gli stessi giuristi, ci indicano ora il nuovo orizzonte del centralismo, dello statalismo e della disintermediazione? 9. Perché i cosiddetti Piccoli Comuni sono aggrediti dal patto di stabilità, dall’IMU agricola, dalle Poste e dalle pessime legislazioni regionali ? 10. Perché non si vuol capire che la ripresa del Paese comincia dai Paesi??


TAaglio lto

3 14 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La soppressione di molte strutture sub regionali, invece di un vero riordino, è il frutto dell’assenza di una visione strategica del futuro regionale

Paolo Mani di Forbice Una riforma del sistema regionale era doverosa, restano molti interrogativi , però, in materia di turismo e protezione civile Entro il corrente mese di aprile il consiglio regionale dovrà approvare il bilancio 2015, passaggio amministrativo fondamentale sia a consuntivo dell’attività svolta ma soprattutto per l’impianto della strategia che si intenderà perseguire per il prossimo anno. Sarà per questo che la giunta regionale avrà voluto blindare il provvedimento, allegando alla delibera 157/2015 sia il bilancio stesso che la proposta di legge “Disposizioni collegate alla manovra di bilancio 2015 in materia di entrate e spese.” In questa proposta di legge, tra le altre cose, si sopprimono l’IRESMO (Istituto Regionale per gli Studi storici del Molise)”Vincenzo Cuoco”, il KORAI, gli enti provinciali per il turismo di Campobasso ed Isernia, l’azienda autonoma di soggiorno di Termoli, i consorzi di bonifica; si cam-

CAMPOBASSO. “Riconfermo la necessità di incontro urgente con Renzi per dire unitariamente no al commissariamento e per dire sì al diritto costituzionale dei molisani alla tutela della salute, in ossequio a quanto deliberato dai consigli comunali di Campobasso, Isernia e Termoli”. A sostenerlo è il senatore, Roberto Ruta, in una nuova lettera inviata al presidente Frattura. “Dopo l’ulteriore bocciatura da parte del tavolotecnico e la conseguente richiesta di commissariamento avanzata, dopo il pronunciamento dei tre consigli comunali di Campobasso, Isernia e Termoli, con cui è stata confermata la necessità di avere il Cardarelli come dea di secondo livello e Isernia e Termoli dea di primo livello, ritengo che oggi sia ancora più necessario e urgente l’incontro conil Presidente del Consiglio Renzi, che avevo già formalmente chiesto al Presidente Frattura il 16 marzo scorso e che oggi riconfermo come unica strada possibile, perché la politica quella

bia la natura giuridico-amministrativa della Molise Dati, trasformandola in società consortile con l’ingresso della Finmolise e quello, possibile, di altri soggetti; si sopprime l’agenzia regionale di protezione civile configurandola come servizio regionale, struttura

speciale all’interno della presidenza della giunta regionale; “viene, inoltre, istituita l’Agenzia Regionale per la ricostruzione post Sisma (ARPS), quale ente strumentale della Regione, a carattere temporaneo, per la prosecuzione e l’ultimazione - sarebbe quasi ora, aggiungiamo noi - della ricostruzione post sisma.” Una sostanziale rivoluzione, che coinvolgerà anche l’ARPA Molise, la gestione della spesa e tante altre questioni su cui ora non scendiamo nel dettaglio. Per quanto sia

solo una proposta di legge, con ancora tutti i dispositivi di attuazione da redigere, qualche considerazione crediamo sia d’obbligo. La proliferazione di enti, organi, consorzi è sempre stato uno dei mali più riconoscibili del sistema burocratico e amministrativo molisano; una profonda ristrutturazione, comprensiva anche di provvedimenti drastici, come le soppressioni, ci pare quindi opera meritoria, opportuna, sperando in un’attenta considerazione dei livelli occupazionali che si andranno a toccare (Korai, consorzi di bonifica soprattutto). Bene quindi l’intenzione. Lascia perplessi, a leggere con attenzione le carte, però, che in luogo della soppressione del Korai, degli enti del turismo e dell’azienda di soggiorno, non venga prevista una struttura alternativa, più moderna, in-

“Frattura, per la sanità dobbiamo incontrare Renzi” Il senatore Roberto Ruta torna a scrivere al presidente della Giunta regionale con la P maiuscola, vinca le logiche ragionieristiche e segni la strada della rinascita, del riscatto e delprogresso. Meno di un mese fa, precisamente Il 16 marzo scorso,scrivevo pubblicamente al Presidente della Giunta regionale del Molise : “Sono a chiederTi senza indugi di ottenere immediato incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri Renzi per : A) individuare la deroga, anche con apposita normativa utile per il Molise, per prevedere almeno un Dea di secondo livello per ogni regione; o alternativamente B) l’immediata attivazione con l’affiancamento del Governo e dell’Università del Molise, della procedura di clinicizzazione del Cardarelli di Campobasso attraverso l’istituzione di una Azienda Ospedaliero-Universitaria, autonoma e indipendente dall’ASREM, con le

specialità simili a un Dea di secondo livello, lasciando l’ospedale di Termoli e di Isernia come oggi sono, di primo livello senza doverli declassare a Ospedali di base: in tal caso senza chiedere alcuna deroga in quanto già prevista come ipotesi nel decreto Balduzzi. C) in entrambi i casi (A e B) ottenendo la riduzionee

rateizzazione del debito sanitarioereditato che ci impedisce diriprendere un cammino virtuoso, completando la procedura di riconoscimento di presidio di area disagiata dell’ospedale di Agnone. D)nello stesso incontro e con la stessa determinazione chiedere la definizione della procedura per il riconoscimento dell’area di crisi per i territori già individuati o della stipula dell’accordo di programma con tempi e misure finanziarie definiti, che abbiano in considerazione anche Campobasso e la sua cintura, Termoli con l’intero basso Molise.” Il 17 marzo il Presidente della

cisiva, amministrativamente più leggera, diversa insomma, che sovraintenda alle questioni relative al turismo. Tra le infinite vane parole intorno alla possibilità di sviluppo reale di questa regione, le meno vane sono proprio quelle che si spendono intorno al turismo. Mantenere una struttura dedicata al settore ci parrebbe mossa saggia, avveduta. Staremo a vedere. Qualche interrogativo lo lascia aperto anche la trasformazione della protezione civile. Il territorio molisano, dissestato in superficie e maledettamente ballerino in profondità, merita, a nostro avviso, un’attenzione particolare che si declini in investimenti corposi ed in operatività di uomini e mezzi, garantita e di qualità. Cosa che sembra proprio non esserci al momento e nemmeno in predicato per il futuro.

Giunta mirispondeva pubblicamente e testualmente: “Sulla sanità, la partita che più ci impegna, stiamo conducendo una battaglia difficile. Il commissariamento, la soluzione che i detrattori di Frattura auspicano, decreterebbe l’impossibilità di qualsiasi ruolo propositivo da parte nostra, e questo, grazie al nostro impegno e al confronto continuo, non mi sembra sia l’indirizzo del Governo Renzi. Come da mandato del Consiglio regionale, a Renzi abbiamo già scritto e siamo certi che avrà nei confronti del Molise l’attenzione che noi ci aspettiamo.” Oggi 12 aprile confermo la richiesta che vedrà presente e determinata la delegazione parlamentare per dire no al commissariamento (sempre meglio il confronto anche serrato tra molisani) e per difendere il diritto costituzionalmente garantito alla salute dei molisani in linea con quanto deliberato dai consigli comunali di Campobasso, Isernia e Termoli, perché non siamo cittadini di serie B.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 14 aprile 2015

A Roma la manifestazione dei dipendenti degli enti sciolti mentre nessuno sa come riorganizzare i servizi. Si è in pieno caos

“Province, un danno la loro cancellazione”

CAMPOBASSO. In diecimila per “svegliare” il governo sui problemi delle province e sul caos che stanno vivendo. Sono i numeri della manifestazione romana di sabato cui hanno partecipato anche Campobasso e Isernia con un pullman e alcune macchine organizzate dai dipendenti, in contatto con altri enti anche attraverso il gruppo su Facebook ‘dipendenti delle province d’Italia”. sabato 11 aprile in aderenza alle iniziative delle segreterie nazionali. Un grande prova di unità e una bella giornata di democrazia in difesa dei servizi pubblici, della dignità e professionalità di chi lavora al servizio delle proprie comunità. Le lavoratrici e i lavoratori di Province e Città metropolitane non si rassegnano alla riforma che non c’è, rilanciano la mobilitazione chiedendo l’apertura immediata di un tavolo per governare il riordino”. “Il Governo e le Regioni non hanno

scuse: non possono più mettere la testa sotto la sabbia. Hanno fallito. Dopo 5 anni di interventi spot la riforma è nel caos. Senza un percorso partecipato che tenga insieme occupazione, qualità dei servizi e riconoscimento delle professionalità dei

lavoratori, la nostra mobilitazione tornerà a crescere, nei posti i lavoro e tra i dipendenti, ma soprattutto tra i cittadini e nelle piazze del Paese, per spiegare quale disastro si stia mettendo in atto”. A sfilare contro il “delirio”- gioco di parole indirizzato

al ministro Delrio tramite alcuni slogan della manifestazione - i dirigenti della funzione pubblica e il leader della Cgil Susanna Camusso. Il riordino delle funzioni della provincia doveva partire alla fine di gennaio però, al momento, nessuna legge ha

fatto un passaggio in consiglio regionale. Idem per l’elenco del personale in esubero da ultimare entro il 31 marzo. In regola ci sono pochissime regioni, la Toscana è fra queste, per questo è stata concessa una proroga. La situazione delle Province, denuncia il sindacato, è ormai nel “caos”. I “primi passi indietro del Governo Renzi e della Ministra Madia”, ricorda la Fp Cgil, “hanno solo posticipato la ricerca di una soluzione ai problemi creati da una riforma pasticciata, nulla è stato fatto sul piano della mobilità dei lavoratori e sulla garanzia di servizi come la viabilità provinciale, la manutenzione delle scuole, le politiche attive sul lavoro, la tutela dell’ambiente. Nulla, se si escludono iniziative di singoli ministeri sui processi di mobilità che non tengono conto della complessità della situazione e che dimostrano l’assenza di un vero governo del riordino”.

Acem: “Post sisma, finalmente accolte le proposte” Sono una ragazza di 34anni molto semplice, ciò che più desidero è incontrare un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, per metter su famiglia. Fisicamente sono di altezza media, magra, riccia e occhi azzurri, vesto in maniera femminile ma senza esagerare perché non amo mettermi in mostra, sono una ragazza discreta e riservata.

Ciao, sono un ragazzo di 36 anni molto sportivo, mi piace leggere, soprattutto i thriller, il cinema e il mare. Sono riservato, ci metto un po’ prima di aprirmi agli altri, ma appena abbasso le mie barriere, divento simpatico e scherzoso! Fisicamente mi considerano carino, ma ciò che le persone apprezzano maggiormente in me è la mia personalità dolce e determinata nello stesso tempo.

Sono rientrata dal nord-Italia per problemi familiari, sono molto legata alla mia famiglia, ho dei valori solidi e spero di conoscere presto un bravo ragazzo con cui costruire una storia bella con dei figli. Ho 41 anni, fisicamente sono bionda con gli occhi chiari, mi piace vestire alla moda ma sempre in modo sobrio. Sono dolce e sensibile e quando mi innamoro mi dedico totalmente alla persona che ho accanto.

Sono un ragazzo abbastanza carino, alto, magro, mi piace vestire in modo curato. Mi sono iscritto a quest’ agenzia per essere aiutato a conoscere persone nuove, mi guardo intorno e vedo i miei amici fidanzati o sposati, uscire con coppie non è stimolante. Ho 40 anni, lavoro come commerciale per un’azienda molisana, ho una vita serena, ma mi manca una compagna.

Le persone mi definiscono dolce e romantica, amo la vita in tutte le sue sfaccettature, accetto le cose belle ma anche quelle brutte! Non mi arrendo mai, sono combattiva e sincera. Ho 45 anni, fisicamente sono magra, di altezza media, capelli lunghi, pelle scura, mi piace curarmi ma senza esagerare. Ho 2 figli abbastanza grandi e autonomi e di conseguenza tanto tempo libero da dedicare a un compagno amorevole e intelligente. Sono una ragazza nubile di 50 anni, mi piace definirmi scherzosamente “con pochi pregi e molti difetti”! Ho tanta voglia di tornare ad amare e, dopo le varie delusioni, non è facile per me. Sono carina e particolare, anche il mio look non è ordinario, amo ballare, gli animali e la vita. Ho 57 anni, sono separata da molto, ho 3 figli grandi e amo stare a contatto con la natura. Mi piace cucinare e preparare dolci, pane e pasta fatti in casa, adoro prendermi cura delle persone che amo. Fisicamente sono bionda, capelli lunghi, curata, ancora una bella “ragazza”! Sono vedova da molto, ho 63 anni e due figli grandi con le loro famiglie, vivo sola e mi sento “sola”! Mi manca la presenza di un uomo nella mia vita, sentirmi amata, ricevere dei gesti di affetto e di stima! Sono disposta anche a trasferirmi o ad accoglierti a casa mia.

Nella mia vita ho avuto soltanto due relazioni importanti, per il resto mi sono dedicato solo al mio lavoro di tecnico specializzato presso una grande azienda. Ho 46 anni, sono alto, occhi chiari, caratterialmente sono buono e disponibile, in casa mi occupo di tutto, sono autonomo, ma mi manca una compagna dinamica, attenta e vivace, che riempia la mia casa di allegria e vita. Non mi sono mai sposato, ho avuto relazioni di poco conto e adesso, a 51 anni, vorrei tanto conoscere una donna, anche con precedente matrimonio e figli, con cui condividere tutto! Ho una buona disponibilità economica, una casa di proprietà e tanto tanto amore da offrire alla donna che vorrà conoscermi. Credevo di non volere più una relazione, per diverso tempo sono rimasto solo, ma oggi ho capito che non è la vita che vorrei! Sono un uomo ancora giovane sia per l’età, ho 54 anni, ma soprattutto per lo spirito. Mi piacciono le cose semplici, il mare, le gite fuori porta e mi ritengo una persona sincera e solare. Sono vedovo, lavoro in un ente pubblico e ho un figlio grande e indipendente. Ho 61 anni, sono vedovo e pensionato. Mi sono ritrovato solo nella fase della vita in cui, forse, si può tornare a rilassarsi e a prendersi cura di sè e della propria donna. Mi sento ancora giovane, ho una solida posizione economica, vorrei una compagna con cui dividere le giornate, anche senza convivenza, purché diventiamo l’una il sostegno dell’altro

“Rivendichiamo come Associazione la paternità ed i meriti della decisione della Regione di far approvare in finanziaria la norma che prevede il pagamento diretto dei lavori della ricostruzione alle imprese e la riconduzione della Protezione Civile nell’ambito dell’Amministrazione Regionale e di ciò ringraziamo vivamente il Presidente della Giunta Regionale Frattura che ha tenuto in considerazione le nostre istanze”. E’ questo il commento a caldo del Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro, all’annuncio dato dal Presidente della Giunta Regionale del Molise. L’ACEM da un anno e mezzo, sulla base delle doglianze pervenute dalle imprese associate, ha più volte evidenziato alla Regione di accelerare le procedure per la liquidazione dei corrispettivi alle imprese impegnate nei lavori della ricostruzione post sisma, richiedendo espressamente il pagamento diretto, nonché la riconduzione dell’Agenzia di protezione Civile nell’ambito dell’Amministrazione Regionale e l’istruttoria unica per evitare i doppi e tripli passaggi di carte.

RICOSTRUZIONE TRASMISSIONI


TAaglio lto

5 14 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Petizione al presidente della Repubblica Sergio Mattarella

“La scuola non è un’azienda e, per sua stessa natura di comunità, necessita di una gestione partecipativa e non verticistica”

Chissà cosa ne pensa il segretario del Pd Micaela Fanelli che ha impedito ai professori di esprimersi nel corso del recente incontro su “La Buona scuola” L’aver messo il bavaglio ai professori che nel corso dell’incontro sul tema “La buona scuola” organizzato dal Pd volevano esprimere criticamente il loro punto di vista, ha fatto del segretario regionale Micaela Fanelli il prototipo molisano del renzismo deteriore, quello dalle venature autoritarie e dalla scarsa sensibilità democratica. Un gesto, trattandosi di “buona scuola”, di cattiva educazione politica, forse di compiacenza al sottosegretario di stato presente all’incontro. Avrà pure arginato le critiche dei professori molisani, avrà ricevuto pure il ringraziamento del sottosegretario, ma certo non ha scalfito di una virgola la valanga che si va abbattendo in tutta Italia sulla riforma della Scuola targata Renzi-Giannini. Viaggia in rete il testo di una petizione al presidente della Repubblica che sta raccogliendo centinaia di miglia di firme dei Professioneinsegnante.it (33.000 membri), Informascuola (30.000 membri), Roba da insegnanti (18.000 membri), Insegnanti (18.000 membri), Insegnanti italiani uniti (15.000 membri), La scuola pubblica non deve finire (13.000 membri), Collegio docenti di facebook (9.000 membri), Docenti immobilizzati (2470 membri), Docenti Uniti: no al ddl scuola (2400 membri), Msp Mo-

vimento per la scuola pubblica, DignitàDocenti (600 membri) e dell’Associazione insegnanti in movimento e dell’Associazione Nazionale Docenti), ed altre se ne vanno aggiungendo col passare dei giorni. Non fosse informata, e semmai volesse firmare anche la Fanelli colta da improvviso rigurgito di resipiscenza, stralciamo i passaggi più incisivi della petizione che illustrano l’assurdità di una riforma che snatura, svuota, e avvilisce il ruolo degli insegnanti e il servizio educativo, formativo, civico della Scuola. Rivolti al presidente Mattarelli e poggiando su queste valutazioni, i professori mettono in discussione la costituzionalità della riforma: “Conferire al Dirigente Scolastico il po-

L’INTERVENTO di Alfredo D’Ambrosio* E’ veramente sconcertante e inaudito ciò che sta accadendo, negli ultimi tempi, tra deputati, presidente della Regione e segretario regionale del Pd in tema di sanità. Nonostante siano tutti appartenenti allo stesso partito, stanno utilizzando un tema delicato come questo per distrarre i cittadini, mascherando le autentiche ragioni dello scontro. Ciò cui stiamo assistendo è un’operazione di scarsa serietà politica, da parte di tutti. Nel Pd molisano si è aperto un regolamento di conti tra coloro che lottano per la conquista di un posto al sole e coloro che puntano al mantenimento delle attuali rendite di posizione e privilegio. E’ grave che si utilizzino la sanità e il diritto alla salute per questi scopi: sono tematiche molto sentite, che toccano da vicino ogni famiglia e che non possono essere utilizzate soltanto per fini stru-

tere di scelta dei docenti, istituendo albi regionali che di fatto li precarizzano, violerebbe non solo i diritti acquisiti di quei docenti, ma anche l’art. 33 Cost., secondo il quale <L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento>. La libertà d’insegnamento, infatti, implica un’autonomia didattica e metodologica che non potrebbe essere più garantita nel momento in cui, come pretende la Riforma, si aumentasse la discrezionalità del Dirigente Scolastico fino al punto di consentirgli la selezione della sua “squadra”, scegliendo un docente rispetto a un altro in base a criteri meramente soggettivi. Con ciò verrebbero meno i presupposti minimi di oggettività e di merito su cui

dovrebbe essere improntata l’azione del pubblico impiego, specie in un settore così delicato, come quello dell’istruzione, preposto alla formazione delle persone e dei cittadini. Verrebbero meno, inoltre, i principi di imparzialità e di buon andamento della Pubblica Amministrazione, come sancito dall’art. 97 Cost. Il che non significa assenza di orientamento, perché non è preclusa ai funzionari pubblici la possibilità di esprimere valutazioni discrezionali, ma ciò deve avvenire nella piena osservanza della legge e senza discriminare i soggetti coinvolti. Il principio di imparzialità, del resto, non si applica solo all’attività della P.A. (divieto di discriminazione), ma anche alla sua organizzazione: i concorsi pubblici, infatti, servono proprio ad evitare il formarsi di una burocrazia che miri a scopi personali anziché all’interesse generale. Come vede, si tratta di principi essenziali, di democrazia e trasparenza, che con l’approvazione del DdL non sarebbero più garantiti. Signor Presidente, la scuola non è un’azienda e, per la sua stessa natura di “comunità”, necessita di una gestione partecipativa e non verticistica. Quando si parla di maggiori poteri dei Dirigenti Scolastici, ci si dimentica che costoro sono a capo di un’istituzione che eroga un servizio

Sanità, scarsa serietà politica mentali. Beninteso, il problema della sanità esiste, eccome: ma il teatrino politico che sta andando in scena ha ben altro significato. I parlamentari del Pd guardano con interesse e preoccupazione al prossimoappuntamento politico elettorale, per il quale si stanno già preparando applicando la politica del carciofo,da mangiare una foglia alla volta: si comincia da Frattura per passare in seguito a Fanelli e a tutti gli altri che possano insidiare la loro posizione”. “A mio modesto avviso questi atteggiamenti saranno sicuramente puniti dagli elettori, che alla prossima tornata elettorale sapranno regolarsi di conseguenza e giudicare l’operato degli attuali attori che stanno trattando la sanità per fini personali”. E’ quasi certo, a giudizio del responsabile regionale dell’Upc, “che il Pd non potrà avereun numero sufficiente di voti per garantire la sopravvivenza degli attuali parlamentari. E’ infatti da presumere, alla

luce di quanto si sta verificando, che il partito di maggioranza relativa, nella migliore delle ipotesi, ne eleggerà uno solo. Altra nota dolente per gli attuali parlamentari,la possibile discesa in campo alle Politiche dell’europarlamentare Aldo Patriciello. Questo spiega l’insistenza di alcuni sul rapporto tra la sanità pubblica e quella privata. Un’ipotesi del genere taglierebbe fuori dalla stanze del potere almeno due dei tre attuali parlamentari. Senza contare che molte chance potrebbe averle il Movimento Cinque Stelle, conquistando così il terzo seggio. “Questo significa che tutte le dichiarazioni, le conferenze stampa sui marciapiedi, le esternazioni di protesta non sono altro che manifestazioni di difesa del proprio orticello, volte a confondere le idee della gente solo per conquistare, sia all’interno del partito di maggioranza relativa, sia a livello di prossime candidature,anche per le Regionali, un posto

educativo, formativo, civico. Nei comunicati governativi leggiamo: “I dirigenti scolastici diventano leader educativi con strumenti e personale adeguati per il miglioramento dell’offerta formativa”. Si parla di un preside-sindaco, che avrà facoltà di scegliersi lo staff, nominare i docenti mentori, presiedere il nucleo di valutazione, gestire con chiamata diretta l’organico. Ma a chi risponderanno del loro operato? Chi vigilerà sui possibili abusi? E, soprattutto, a chi gioverà una tale concentrazione di poteri? Si ha l’impressione che tutto questo finirà per minare la collaborazione all’interno del corpo docente, tratto essenziale per la buona riuscita del rapporto apprendimento-insegnamento. E viene da chiedersi che senso ha avuto, nei mesi scorsi, espletare una consultazione con i cittadini, con i docenti e con i dirigenti, se poi di quelle risposte e di quelle proposte non è stato comunicato alcunché. E’ questo il livello di serietà e di trasparenza che ispira chi ha redatto quel Disegno di Legge? Signor Presidente, Le chiediamo di dare voce alle nostre voci, di lasciare che i lavoratori della Scuola si esprimano”. Presidente Mattarella non faccia come Micaela Fanelli. Dardo

di privilegio. Se si ha veramente a cuore il destino della sanità molisana (in proposito credo che si debba spiegare all’opinione pubblica molisana cosa è cambiato ad oggi rispetto alla gestione Iorio) non può che esserciuna sola ipotesi, che è quelladi fare in modo che il problema venga trattato e difeso da tutte le forse politiche senza distinzioni di ruolo o di appartenenza a questo o quel partito. Frattura,sotto certi aspetti, è sicuramente inadempiente, tuttavia nemmeno si può dimenticare che ha ereditato una situazione drammatica, difficilissima da gestire per chiunque. Tutto ciò, in ogni caso, dimostra come la sinistra in Molise non abbia ancora acquisito la cultura di governo delle istituzioni e che il ruolo che è congeniale alle proprie attitudini è piuttosto quello dell’opposizione”. *Responsabile Regione Molise Unione Popolare Cristiana


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Campobasso

14 aprile 2015

Esistono leggi specifiche in materia e direttive europee che andrebbero rispettate

Gli animali d’affezione hanno diritto a un cimitero

La Regione Molise, se non fosse derelitta nella conoscenza delle cose e meno sprovveduta sul piano delle questioni di civiltà, avrebbe dovuto porselo il problema Sono miglia i possessori di animali domestici, con i loro problemi di agibilità e le loro affezioni verso chi gli fa compagnia, condivide gli spazi e le ore. Ma quando uno di questi animali muore, diventa un problema dove e come seppellirli. La Regione Toscana il problema se l’è posto e l’ha risolto con un’apposita legge. La Regione Molise, se non fosse derelitta nella conoscenza delle cose e meno sprovveduta sul piano delle questioni di civiltà, avrebbe dovuto porselo anch’essa, tenuto conto del gran numero di molisani che hanno un rapporto d’affezione con cani, gatti e altri animali domestici. Non se l’è posto e, sulla scia dell’indifferenza alla questione, non se lo pongono i comuni. Con questo intervento intendiamo richiamare l’attenzione degli amministratori e offrire loro un contributo pratico, dando di seguito le motivazioni, finanche di ordine costituzionale, che richiedono un intervento legislativo e normativo per fronteggiare la necessità di assicurare e favorire la continuità del rapporto affettivo tra i proprietari e i loro animali, anche dopo il fine vita di quest’ultimi, mediante la realizzazione di strutture deputate ad accoglierne le spoglie o le

ceneri. In sostanza, diciamo agli amministratori regionali che hanno a portata di mano la possibilità di copiare la legge della Regione Toscana, evitandosi di doverne elaborare una propria, di doversi immedesimare nei sentimenti e nelle necessità di quanti amano e posseggono animali da compagnia che, come ogni essere vivente, sono destinati a morire. Non solo questione di civiltà, quanto anche di igiene e di sanità quella della loro sepoltura. Questione seria, quindi, da non sottovalutare. Oltretutto esistono leggi specifiche in materia, e direttive europee che andrebbero rispettate. L’unica cosa sbagliata, inaccettabile e ingiustificabile, sarebbe continuare ad ignorare la necessità di regolamentare il modo di inumare gli animali, evitando lo scempio, in molti casi, che se ne fa, e dando possibilità a chi già provvede autonomamente a disfarsene con senso umanitario, di avere un luogo destinato. Dunque. Alla creazione dei cimiteri per animali d’affezione presiedono queste disposizioni di legge e queste motivazioni : l’art. 117, terzo comma della Costituzione; la Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione degli animali da compagnia, firmata a Strasburgo il 13 novembre 1987,rati-

ficata ai sensi della legge 4 novembre 2010, n. 201; la legge 14 agosto 1991, n. 281 (legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo); il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 febbraio 2003 (Recepimento dell’accordo recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy); l’accordo del 7 febbraio 2013 tra il Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento e di Bolzano e le Autonomie locali sul documento recante: «Linee guida per l’applicazione del Regolamento n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002»; la mutata e crescente sensibilità maturata nel nostro Paese in materia di tutela degli animali; il contributo degli animali d’affezione alla qualità della vita umana ed il loro valore per la società. Se gli amministratori regionali hanno altre nobili motivazioni da aggiungere e conoscono altre disposizione di legge da osservare, ben vengano a metterle in atto.

A Fra Immacolato la villetta dinanzi la Stazione Una targa in piazza Cuoco ricorda Aldo Brienza per il quale è in corso la pratica di beatificazione CAMPOBASSO. Il Vescovo Mons. Bregantini ha benedetto ieri la targa per l’intitolazione a Fra Immacolato Brienza del Giardino in piazza Cuoco. Fra Immacolato, al secolo Aldo Brienza, chiude la triade, con il sacerdote Don Giovanni Battista ed il compositore di musica Michele De Nigris, di cittadini campobassani che con la loro vita e le opere hanno testimoniato l’Amore per gli altri e la fede in Dio. Per i loro meriti e la bellezza delle Personalità, l’Amministrazione Comunale di Campobasso, su proposta delle già consigliere Marilina Niro e Adriana Izzi, nella passata consiliatura di Gino Di Bartolomeo, decise in una unica

delibera, oggi attuata dal Sindaco Antonio Battista, di intitolare ai nostri illustri concittadini spazi significativi nella nostra città. Il “Giardino” dedicato a Fra Immacolato si trova di fronte alla casa in cui egli visse (piazza Cuoco n. 2) e dove per cinquanta anni, dal suo letto di sofferenza ricevette, consolò ed amò tutto il popolo. Da questo giardino percepiva lo scorrere della vita terrena attraverso, le cime degli alberi, lo stormir delle foglie, il canto degli uccelli, l’avvicendarsi delle stagioni. Aldo Brienza, accolto nell’Ordine dei Carmelitani per suo espresso desiderio, prese il nome di Fra Immacolato, “im-

“Poste, i cittadini smentiscono quello che il Parlamento legifera” La Cisl nell’area del Fortore sottolinea che gli uffici non possono essere chiusi RICCIA. assemblea della CISL Poste nell’Ufficio Postale di Riccia, con tutti i lavoratori del Fortore, il Segretario interregionale della CISL Poste Antonio D’Alessandro ha dichiarato: a seguito della presa di posizione della Cisl Poste abbiamo appreso che l’azienda ha rinviato a luglio la razionalizzazione degli uffici postali, in quanto “Poste Italiane vuole procedere all’attuazione del piano di razionalizzazione solo dopo

aver completato il dialogo avviato con le Regioni, per l’analisi di dettaglio dei territori”. Infatti attraverso una nota, la società fa sapere che “la presenza territoriale è elemento fondante del Piano industriale di Poste, che ha come principale obiettivo quello di includere tutti i cittadini nella trasformazione digitale”. Questo – riferiva il Segretario della CISL Antonio D’Alessandro, nell’assemblea appena conclusa - ci in-

duce a una riflessione più profonda. L’azienda ha deciso la chiusura di detti uffici a seguito del Decreto Scajola. Decreto che è stato votato dagli stessi parlamentari che oggi, a seguito di alzata di scudi - soprattutto da parte della Cisl - stanno chiedendo di rivedere la decisione di Poste. Come dire, i cittadini smentiscono quello che il Parlamento legifera”.

postogli” direttamente dalla Vergina Maria e, pur restando in famiglia, dal suo letto di dolore, dissimulato sempre dal sorriso, diffuse la sua fama di uomo santo perfino in America attraversando la vita di S. Padre Pio che lo indicava alla gente come via della preghiera. Fu colpito dal suo male (Osteomielite) improvvisamente a soli 15 anni e, contro ogni prognosi medica rapidamente infausta, rimase inchiodato nel suo letto per più di cinquant’anni. Padre Pio lo definì “ vittima scelta da Dio” e Fra Immacolato rimase accanto al Signore, lungo la via della Croce, fino alla fine: 13 aprile 1989.


Campobasso

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14 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Proposta choc del consigliere Ambrosio

L’inno nazionale ad ogni apertura di consiglio

Identificazione: processo prevalentemente morale e culturale che by-passa ogni retorica politica per attestarsi sul comune sentire la propria appartenenza alla collettività che si rappresenta e a cui si appartiene Mai banale,semmai originale e, in questo caso, apprezzabilmente istituzionale. Il consigliere comunale Ambrosio è dell’avviso che le sedute del consiglio inizino con l’inno nazionale e che nell’aula, affianco alle bandiere italiana ed europea, ci sia anche il vessillo della città. Ambisce vedere il presidente del consiglio indossare una fascia distintiva. La “ratio” di questa iniziativa è chiara. C’è bisogno di ritrovare la dignità dei ruoli anche attraverso le rappresentazioni formali che in questo caso vanno ad esaltare il valore morale e unitario dell’inno e la identificazione del luogo assembleare con il

simbolo della città. Identificazione: processo prevalentemente morale e culturale che bypassa ogni retorica politica per attestarsi sul comune sentire la propria appartenenza alla collettività che si rappresenta e a cui si appartiene. Non dovrebbero esserci pertanto eccezioni e/o distinguo, tanto, e così lineare, appare questa introduzione carica di significati simbolici. Anche la fascia identificativa del presidente del consiglio pare una proposta ragionevole, avendo egli la necessità di ribadire la sua funzione unificatrice in un contesto assembleare spesso disposto a cedere al con-

fusionismo. Inno, vessillo, fascia: simboli e come tali segni corrispondenti a contenuti e valori particolari oltre che universali, che dovrebbero essere pertanto intesi e vissuti con necessario rigore e compostezza. Un freno allo sbracamento. Un richiamo forte alla manifestazione dei comportamenti e delle responsabilità rappresentative attraverso appositi percorsi dimostrativi, è un felice compendio, in questa fase della attività amministrativa di Ambrosio, al significato da dare al penultimo e ultimo dei consigli comunali monotematici,

con al centro il rafforzamento del ruolo del consiglio e dei consiglieri e la difesa del livello assistenziale. La proposta c’è. Ora rimane da vedere se ci sono la condivisione e la partecipazione degli altri consiglieri. Il salto dalle consuetudini abituali di assemblee comunali raffazzonate alla meno peggio ad un rigorismo formale, ma dai connotati marcatamente istituzionali, è notevole, e non tutti hanno la necessaria elasticità per farlo. Rimane questo il rischio, a volte, di andare troppo avanti rispetto ai tempi e alle mode.

“Amilcare Iorio si incatena, poi scende dal gazebo” Il Comune, intanto, ha dato la possibilità al commerciante di scegliere tra tre aree CAMPOBASSO - Ha deciso di difendere fino all’ultimo il suo chiosco in Corso Bucci, il sig. Amilcare Iorio meglio noto come il caramellaio, che questa mattina si è incatenato sul tetto della sua attività per protestare contro lo sgombero della sua bancarella, in seguito ad una sentenza del TAR Molise, diventata purtroppo per lui esecutiva. La mattinata di oggi è stata abbastanza caotica, data la presenza sul posto delle Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, e Polizia Municipale, con inevitabili disagi alla circolazione, nelle strade del centro. La sua protesta è direttamente rivolta al Comune di Campobasso, e nel caso specifico all’assessore con delega al commercio Salvatore Colagiovanni, che nei giorni scorsi aveva invitato Almicare ad indicare un altro posto in cui portare la sua attività, perchè lui non ne vuole sapere di trasferirsi in un altro posto della città che non sia in centro. Dal tetto della sua attività, ha urlato tutta la sua rabbia, “Sono una vittima, i politici mi hanno fatto delle promesse che non

hanno mantenuto. Vorrei sapere con che criterio hanno scelto quei posti quando, invece, la villetta sarebbe un punto perfetto per il mio gazebo, in quanto area della città dedicata al-

l’aggregazione di bambini e adolescenti. Invece il Comune risponde dicendo che quel posto per me non va bene perché è zona verde”. La vicenda del gazebo di “dolci e Balocchi” si trascina in effetti da molti anni, a partire dal lontano 2002 quando si cercò di cambiare la posizione della struttura utilizzata dal sig. Amilcare. Da allora ha sempre battagliato con le varie amministrazioni comunali che si sono avvicendate alla guida della città, ma solo oggi sembra essere arrivato il momento in cui mettere la parola fine alla vicenda. Il Comune di Campobasso, per bocca dell’ assessore Salvatore Colagiovanni, non intende togliere la possibilità di lavorare al sig. Amilcare, ma solo di spostarsi in uno dei tre punti della città che lui stesso potrà scegliere tra Piazza della Repubblica, viale Manzoni o via Trivisonno, che da parte sua lui ha già scartato, ritenendo poco vantaggiosa per la sua attività una sistemazione che non sia in centro.

Armi, la denuncia entro il 4 maggio CAMPOBASSO. La Polizia di Stato di Campobasso ricorda ai detentori di armi che, entro il 4 maggio 2015, dovranno produrre il certificato medico previsto dall’art. 35 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, salvo che non sia stato già prodotto alla data del 5 novembre 2013 (come nel caso dei titolari di licenza di porto d’armi in corso di validità).

Il certificato medico in questione è rilasciato dal medico provinciale o dall’ufficiale sanitario (ASL) o da un medico militare; dallo stesso deve risultare che il richiedente non è affetto da malattie mentali oppure da vizi che ne diminuiscono, anche temporaneamente, la capacità di intendere e volere. Esso deve essere consegnato all’uffi-

cio di polizia o comando stazione carabinieri competente del luogo ove sono detenute le armi. Nel caso in cui il cittadino, entro il prossimo 4 maggio, non provvederà spontaneamente a presentare il certificato in questione o, comunque, ad esibirlo nei trenta giorni successivi al ricevimento della diffida da parte dell’ ufficio di pubblica sicurezza

competente, verrà segnalato alla competente Autorità di P.S. che provvederà ad inibirne la detenzione, con apposito provvedimento. Pertanto, ciascun detentore di armi, che non abbia già consegnato la relativa certificazione medica, dovrà, con la massima tempestività, portarsi presso l’Ufficio competente per territorio al rilascio del Nulla Osta di cui

Presentazione congiunta della festa di san Giorgio, Patrono di Campobasso CAMPOBASSO. Mercoledì 15 aprile 2015, alle ore 16,00, presso la Sala Consiliare del Comune di Campobasso (Palazzo san Giorgio) la diocesi di Campobasso –Bojano ed il comune di Campobasso indicono una Conferenza Stampa congiunta per presentare alla comunità ed alla cittadinanza il programma, i contenuti e le iniziative di carattere religioso e civile della Festa di san Giorgio martire, Patrono di Campobasso, 23 aprile. La conferenza stampa sarà presieduta dall’arcivescovo Metropolita S.E. mons. GianCarlo Bregantini, dal Sindaco Antonio Battista e dal Parroco

dei Santi Giorgio e Leonardo di Campobasso, don Luigi Di Nardo. Alla conferenza stampa parteciperanno inoltre i Sindaci di altri sei comuni molisani sangiorgesi che celebrano il patrono san Giorgio nella stessa data del 23 aprile ( Chiauci, Mirabello Sannitico, Montecilfone, Petrella Tifernina, Scapoli, Tavenna) e Isabella Astorri della Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali. La ricorrenza di San Giorgio è occasione per rilanciare il compito missionario della Chiesa ed il senso di “custodia” e appartenenza della propria Città.

all’art. 8 del TULPS, per l’acquisto o la cessione di armi, al fine di adempiere agli obblighi di cui all’art. 6 comma 2 del D. Lgs 29/09/2013, n° 121. Eventuali, ulteriori notizie al riguardo sono disponibili sul sito della Polizia di Stato - www.poliziadistato.it cliccando sul link “Armi” in homepage.



Puoi dirlo a tutti: ad Isernia è iniziata la differenziata "porta a porta" ´SRUWD D SRUWD¾. $ FDVD D ODYRUR D VFXROD QHJOL DPELWL GL YLWD TXRWLGLDQD GLIIHUHQ]LD FRUUHWWDPHQWH L ULILXWL LO WXR JHVWR SXz FRQWULEXLU e a salYDJXDUGDUH OœDPELHQWH H D JDUDQWLUH DOOH JHQHUD]LRQL IXWXUH XQ OXRJR SXOLWR LQ FXL YLYHUH QHOOœLQWHUHVVH GHO EHQH FRPXQH .

Area urbana > Raccolta Porta a Porta Ď´ĎŹĎŹÍ˜ϭϾϾ͘ϳϏϴ

Conferisci i rifiuti nelle ore serali secondo il calendario di conferimento che ti è stato consegnato.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00

LocalitĂ Tremolicci (nei pressi della piscina comunale) Telefono 0865.290463

Area extraurbana > Raccolta di ProssimitĂ Spinta &RQIHULVFL L ULILXWL QHOOH RUH VHUDOL SUHVVR OÂśecopunto differenziata presente nella tua area.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00 il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30

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Isernia

14 aprile 2015

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“Villa Comunale, passano le ragioni dei cittadini” Soddisfazione per la decisione comunale è stata espressa dall’apposito Comitato ISERNIA. Accogliendo la richiesta fatta da più parti di ridiscutere la determina sui lavori da eseguire nella villa comunale di Isernia, la Commissione Ambiente del Consiglio Comunale ha indetto, alcuni giorni fa. una riunione aperta al pubblico, alle Associazioni e Comitati che in questi mesi si sono battuti per impedire la realizzazione di un campetto di calcio che, insieme ad altri interventi, come il taglio di alcuni alberi, avrebbe ulteriormente deturpato uno spazio verde cittadino già gravemente compromesso nella sua fruibilità. Le ragioni del comitato, esposte in maniera efficace e documentata in tutti i suoi aspetti, hanno convinto la stragrande maggioranza dei membri della commissione che ha accolto la richiesta di modifica della famosa determina del 18 Agosto dello scorso anno con la quale si dava via libera alla realizzazione dei lavori, per una spesa complessiva prevista di 220 mila euro. QUINDI, DOPO CIRCA DUE ORE

DI DIBATTITO, SI E’ DECISO DI APPORTARE UNA VARIANTE ALLA DETERMINA. Il confronto è stato duro e spigoloso, ma i buoni motivi alla base delle proteste dei cittadini hanno avuto la meglio .La determinazione, la partecipazione e l’accuratezza con la quale è stata portata avanti la battaglia per la difesa e la cura degli spazi verdi hanno pagato, producendo un ottimo risultato. Coloro

che pensavano di poter fare, come al solito, il bello e il cattivo tempo, utilizzando i soldi pubblici a go-go, con sciatteria, superficialità e arroganza, hanno dovuto fare un clamoroso passo indietro. La vigilanza popolare e l’impegno diretto di tanti cittadini che hanno manifestato in modi diversi l’esigenza di cura reale e condivisa del verde e degli spazi pubblici liberi dall’asfalto e dal cemento, hanno sconfitto la burocrazia

e gli interessi consolidati che inquinano i nostri uffici Comunali, e non solo. Con la decisione presa dalla commissione Ambiente si può ora ridiscutere come meglio utilizzare i fondi non ancora spesi, a partire da una nuova pavimentazione che non sia d’asfalto, come previsto da un primo progetto, alla collocazione (finalmente) di un impianto di irrigazione, alla riqualificazione del parco giochi e del laghetto ed altre migliorie, che rendano più vivibile uno storico spazio della città. Da un primo, approssimativo calcolo fatto durante la stessa riunione, dovrebbero essere ancora disponibili oltre 100 mila euro, cifra da verificare con i competenti organi comunali. Dopo che per decenni si è intervenuti in maniera peggiorativa (a partire dal primo scempio operato durante la sindacatura di Michele Iorio negli anni ‘80 che fece eliminare siepi, sostituire i vialetti in ghiaia col cemento e costruire la inu-

tile recinzione metallica, deturpando anche il laghetto che aveva conosciuto le opere e l’ingegno artistico del glorioso istituto d’arte Manuppella) possiamo finalmente sperare che si interverrà in modo più rispettoso e accorto su uno spazio che sta a cuore a tutta la cittadinanza. Vigileremo affinché si smetta con i metodi fin qui adottati e si ascoltino le esigenze e i bisogni reali dei cittadini, a partire dal coinvolgimento nella discussione sul futuro parco verde nell’area della STAZIONE FERROVIARIA che potrà avere una funzione decisiva nel riequilibrio degli spazi urbani di Isernia. Rispetto a tale area, che è molto ampia, abbiamo suggerito che potrebbe essere quello il luogo dove ospitare diverse piccole strutture sportive, a costo zero, venendo incontro al bisogno, da tutti riconosciuto, di luoghi aperti dove i nostri ragazzi possano incontrarsi, giocare e socializzare in modo salubre e senza costi aggiuntivi per le famiglie.

Estorsione e riciclaggio, arrestato un uomo I Carabinieri di Isernia hanno eseguito l’ordine di fermo del 36enne Peppino Sarachelli CAMPOBASSO. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Isernia, nelle ultime ore hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla competente Autorità Giudiziaria nei confronti di un pregiudicato accusato di estorsione e riciclaggio. Il provvedimento è stato notificato a carico di Peppino Sarachelli, 36enne di Isernia, per fatti che risalgono ad alcuni anni or sono, quando l’uomo, insieme ad altri complici già tratti in arresto,

attuò una vera e propria forma di estorsione ai danni di alcuni studenti delle scuole medie superiori, provenienti da Isernia e comuni limitrofi, compresi comuni dell’alto casertano quali Capriati al Volturno e Gallo Matese ai quali a seguito di minacce e aggressioni, veniva richiesto il “pizzo” consistente in svariate somme di denaro. Fu proprio la denuncia di una studentessa di Isernia, che addirittura fu tenuta bloccata per alcune ore sotto minaccia, all’interno di un parcheggio

sotterraneo, per costringerla a consegnargli una cospicua somma di denaro affinché fosse lasciata in pace, a mettere in azione i Carabinieri. Inoltre sempre da quanto accertato dagli stessi militari, il Sarachelli si rese responsabile anche dell’utilizzo di carte di credito di provenienza illecita, con i quali erano stati effettuati acquisti di merce di vario genere presso attività commerciali del capoluogo pentro. Tutto materiale che fu poi rinvenuto presso l’abitazione del pregiudicato e sotto-

posto a sequestro. Il Sarachelli si trova ora ristretto presso la locale Casa Circondariale, per scontare in virtù del provvedimento emesso a suo carico per questa ultima vicenda, la condanna alla pena di anni uno e mesi tre di reclusione in violazione alla normativa sul riciclaggio, che si vanno ad aggiungere ai cinque anni e mezzo da scontare per il reato di estorsione.

Isernia, corso moda&impresa Fare business in Italiae all’Estero nel mondo del fashion E’ partito ieri il Corso “ MODA&IMPRESA: fare business in Italia e all’Estero nel mondo del fashion” promosso dalla Camera di Commercio di Isernia e dal C.I.F. – Comitato Imprenditoria Femminile - con la gestione organizzativa dell’Azienda Speciale S.E.I.. Il corso, finalizzato a supportare gli aspiranti imprenditori e gli operatori della provincia nell’avvio o nel rilancio di un’attività nel settore della

Moda, ha registrato un record di iscrizioni pervenute da ogni parte della Regione. Il corso offre l’opportunità, a tutte le professionalità della provincia di Isernia che hanno contribuito a tenere alto a lungo il nome dell’imprenditoria molisana nel settore del tessile e della moda, di potersi riqualificare approfondendo conoscenze e competenze. Il corso potrà consentire anche la creazione di nuovi profili impren-

ditoriali che approccino per la prima volta il mercato della moda. La graduatorie di tutte le domande pervenute sono state pubblicate sul sito della Camera di Commercio di Isernia all’indirizzo www.camcomisernia.net. “Il grosso interesse riscontrato verso l’iniziativa ci porta senz’altro a considerare la possibilità di replicarla a breve offrendo l’opportunità, a chi è purtroppo rimasto fuori dal gruppo

dei primi 35 che ha inviato la domanda di adesione, secondo i termini previsti dall’Avviso Pubblico, di poter prendere parte ad una nuova edizione del percorso formativo” – dichiara il Presidente della Camera di Commercio di Isernia Pasqualino Piersimoni -. “Sono infatti già in fase di confronto con la Regione Molise credendo nell’assoluta necessità di recuperare e rilanciare un settore che ha vantato successi nazionali e inter-

nazionali. E con esso tutte le professionalità che hanno contribuito a renderlo grande. E’ un problema di carattere sociale e occupazionale che ci sta particolarmente a cuore come Istituzioni e come cittadini” – conclude il Presidente Piersimoni, precisando che sarà presto sui tavoli di lavoro di Camera di Commercio di Isernia e Regione Molise la programmazione per i prossimi interventi nel settore.


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Termoli

14 aprile 2015

Palombo candidato sindaco del centrosinistra Il giovane segretario del circolo del Pd si è aggiudicato le Primarie battendo hiappini e Pacilli MONTENERO DI BISACCIA. Ad aggiudicarsi le primarie del centrosinistra del Comune di Montenero di Bisaccia è il giovane segretario del circolo del Partito Democratico, Nicola Palombo, che ha ottenuto 442 preferenze, secondo il consigliere comunale di minoranza uscente del Pd, Giuseppe Chiappini che ha ottenuto 313 voti, terzo Aldo Pacilli esponente della società civile con 104 voti. Al momento sono tre i candidati alla carica di sindaco a Montenero di Bisaccia, alle amministrative di maggio p.v. Nicola Pa-

coinvolgere i cittadini nella scelta della classe dirigente. La competizione tra i candidati Aldo Pacilli (104 voti), Nicola Palombo (442) e Giuseppe Chiappini (313) è stata corretta e vera. Un grazie a loro, un grazie agli organizzatori e ai cittadini di Monten-

lombo per la coalizione di centrosinistra, il sindaco uscente Nicola Travaglini e l’ex presidente della Provincia di Campobasso Nicola D’Ascanio. Il segretario regionale Pd Micaela Fanelli commenta così il risultato delle primarie di Montenero di Bisaccia, svoltesi ieri. “Bellissima l’affluenza alle Primarie organizzate dal Pd e dagli altri partiti del centrosinistra a Montenero di Bisaccia. Quasi 900 persone hanno votato il proprio candidato sindaco. Un dato ottimo, le Primarie si confermano un efficace strumento democratico per

ero, il più grande dei comuni molisani impegnati nel voto delle prossime amministrative. Ha vinto un giovane preparato, un segretario di circolo del Partito Democratico, un ottimo candidato. In bocca al lupo a Nicola Palombo e al centrosinistra! In bocca al lupo perché si svolga la migliore gara possibile. Perché ci sia un ricco confronto di proposte. Perché verso il 31 di maggio si registri il medesimo spirito di leale competizione conosciuto oggi. Perché questo giovi al bene comune della splendida Montenero”.

l’INTERVENTO

Poste, grazie al senatore Ruta di Vincenzo Cordisco* Ma quando l’amministrazione Cammilleri la smetterà, oggi come ieri, di accreditarsi meriti che non ha? In un recente comunicato stampa il Sindaco e la Presidente del consiglio di Campomarino inneggiavano a risultati mirabolanti per essere riusciti (loro?) ad evitare per il momento la chiusura dell’ufficio postale del Lido. Vorrei ben vedere che un’amministrazione alla quale stanno chiudendo un ufficio che d’estate serve migliaia di turisti possa accettare tagli di siffatto genere senza reagire, ma da qui a incensarsi per la partecipazione al tavolo di concertazione regionale, la vedo lunga. Non volevano parteciparvi? Vole-

vano essere assenti, seguendo l’esempio di qualcuno che al posto di combattere per i diritti dei cittadini molisani, preferisce l’assordante silenzio dell’assenza. Forse dovrebbero leggersi gli atti parlamentari, in particolare le interrogazioni (non ultime quelle di febbraio ed aprile 2015) che il Sen. Ruta ha presentato al Governo, in cui spiega – dettagliatamente - le motivazioni per le quali non si possono chiudere ben 19 uffici postali molisani,sui 26 compresinell’area sud 1, tra cui Campomarino lido. Ufficio che vedrebbe, rispetto al piano di riorganizzazione, un’apertura limitata a giorni alterni decisamente insufficiente rispetto alle esigenze estive, ma anche invernali

considerando le estenuanti file da sostenere presso la sede postale del paese. Inoltre, proprio il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. On.le Antonello Giacomelli, si è impegnato ad approfondire il problema sottoposto e, a conferma dell’impegno preso, è stata approvata la mozione presentata. Qualcuno, ironicamente e pensando di “offendere” politicamente mi apostrofa come “giannizzero” del Sen. Ruta, senza sapere che orgogliosamente sono vicino al nostro senatore PD, il quale si spende per il Molise e per i cittadini molisani, impegnandosi senza sosta con iniziative, proposte fattive e a 360° sui tanti temi e problemi che affliggono

questa Regione. Quale Consigliere comunale e Capogruppo PD, sono più volte intervenuto, precedentemente, sulla inopportunità della riduzione degli uffici postali campomarinesi, sia per la distribuzione sul nostro territorio della popolazione residente che vede la necessità di più presidi che per rendere il giusto ed ottimale servizio ai turisti. Ritengo che le famiglie e le imprese, come turisti e commercianti,che fruiscono dei servizi postali debbono essere messe in grado di eseguire senza disagi quelle operazioni quotidiane, quali il pagamento delle utenze senza ritardi, il prelievo di contanti la consegna di atti urgenti notificati via

posta e tanto altro, e senza doversi preoccupare della chiusura, della limitazione di orario e dell’alternatività delle giornate lavorative. Tutte problematiche che certo porrebbero gli utenti in assoluta difficoltà. Ovviamente l’imprescindibile bisogno dell’azienda di orientare la gestione dei servizi ad una ragionevole sostenibilità economica, seppur legittima, non può avvenire a discapito dei cittadini. Ecco perché, senza tanti proclami, è obbligo di ognuno di noi, per quanto di competenza, lavorare affinché non vi siano provvedimenti drastici e lesivi. *Capogruppo Pd Comune Campomarino

Petacciato, volontari a pulire la spiaggia Ambiente Basso Molise e Moligav le due associazioni che hanno fatto volontariato PETACCIATO. Una mattinata baciata da sole, anche senza temperature tipicamente primaverili, ha fatto da cornice alla seconda manifestazione che negli ultimi 7 mesi ha visto stringere la sinergia tra Ambiente Basso Molise e la Moligav, coadiuvate dai volontari della Protezione civile di Campomarino (il Cvp) e Petacciato. Insieme ai due presidenti, Luigi Lucchese e Mariangela Di Biase, decine e decine di persone, ben oltre 50, si sono dispiegati lungo l’arenile, sia in divisa che abiti normali, per togliere dalla sabbia i rifiuti finiti lì per colpa dell’incuria e della mano irresponsabile dell’uomo. Sì, perché anche se una parte del materiale è stato portato a riva e quindi sulla spiaggia dalle mareggiate, in mare certo non sono finite da sole. Ma i volontari e le associazioni che in diverse domeniche l’anno si adoperano lungo il litorale

adriatico molisano per renderlo più decoroso, non si perdono d’animo e lavorando di gomito raccolgono qualsiasi oggetto non faccia parte dello scenario naturale colmando decine e decine di sacchi neri. Non mancano pneumatici e altri rifiuti ‘speciale’, in tutti i sensi. “Non è solo amore per il territorio, ma impegno e professionalità”, ha commentato il presidente di Moligav, l’avvocato Mariangela Di Biase. “Una bellissima giornata – ha fatto eco Luigi Lucchese – oltre al sole, siamo stati accompagnati da un piccolo branco di delfini che ci ha seguiti lungo il tragitto dal mare e sottolineo l’importanza della folta partecipazione. Per questo ringrazio le associazioni, Moligav e la Protezione civile di Petacciato e Campomarino, per aver portato i loro soci sulla spiaggia. Ma ancora di più sono lieto del fatto che ci siano stati tanti bambini, un segnale decisivo per il futuro”.


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Termoli

14 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Era accusato di associazione a delinquere Black Hole, assolto il maresciallo dei carabinieri in congedo Esposto L’ex sottufficiale: “chiederò i danni e chi ha sbagliato sia punito Come si sa il 2 aprile vi è stata la sentenza del Gup del Tribunale di Bari in merito alle varie posizioni degli imputati nella famosissima indagine “ Black Hole”. Per quanto attiene il secondo filone di detta indagine, cioè l’associazione parallela alla prima, formata da appartenenti alle FF.OO. in servizio ed in congedo, solo il Col. Maurizio Coppola ed il M.llo dei CC. in quiescenza Raffaele Esposto hanno chiesto il rito abbreviato, cioè hanno voluto a tutti i costi avere un processo penale. Ebbene, la sentenza del Gup Mattiace ha assolto perché il fatto non sussiste il M.llo Esposto, assistito dal legale di fiducia Giovanni Giacci, ai sensi dell’art. 530/1° comma del C.P.P.. Tale assoluzione scaturisce in particolare per la memoria difensiva del legale, il quale ha potuto sapientemente scardinare il teorema accusatorio con uno studio approfondito delle varie vicende, proponendo una memoria difensiva. La Responsabilità civile dei magistrati è dettata dalla Legge 13.4.1988 nr. 117 (Risarcimento di qualunque danno ingiusto conseguente ad un comportamento, atto, provvedimento giudiziario posto in essere da un magistrato con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni. Non si dà luogo a responsabilità l’attività di interpretazione delle norme di diritto e quelle di valutazione del fatto e delle prove. Ma nel caso specifico non vi è stata né interpretazione delle norme e nemmeno quelle di valutazione del fatto e delle prove, perché vi è rilevata la omissione o negligenza di atti a favore dell’imputato, giunti comunque ai PM, che non sono confluiti nel fascicolo processuale. Infatti, si è omesso in tale indagine l’annotazione di servizio del cap. dei VV. Urbani Sciarretta Ugo, tra l’altro firmata da 13 vigili urbani, in merito al reato di favoreggiamento e di divulgazione del segreto istruttorio, depositata dalla stessa Polizia Municipale il 18.6.2003, nonché una raccolta di comunicazioni dello stesso ufficiale il giorno del proprio arresto (14.5.2007); atti che dimostravano ampiamente che il M.llo Esposto non aveva commesso tali delitti. Pertanto è innegabile che ai sensi del decreto legislativo nr. 109/2006 ( disciplina degli illeciti disciplinari dei magistrati e delle relative sanzioni) chiederò al Ministero di Grazia e Giustizia, oltre al risarcimento dei

danni, che vengano esaminate le condotte dei magistrati di Larino in merito ai propri doveri ( art.1) di imparzialità, correttezza, diligenza, laboriosità, riserbo, equilibrio e rispetto della dignità delle persone. Sarà interessato tale ministero affinchè possa promuovere assieme al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione ( obbligatoria) l’azione disciplinare presso la Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura. 1. Sono curioso di sapere, a seguito della mia assoluzione e proscioglimento di altri, cosa ne pensi l’ex Procuratore della Repubblica Magrone che all’epoca dei fatti spesso si faceva riprendere dalla stampa cartacea e televisiva sui vari teoremi che ipotizzava su Black Hole. Non dimentichiamo le varie interviste “ in Molise, come in Basilicata non c’è bisogno di clan sanguinari che sparino tutti i giorni. . . a comandare qui, finora, è stato uno dei più temibili centri di potere e di malaffare annidato nelle istituzioni” elogiando l’operato del cap. CC. Muscatelli “ è un militare che non si ferma davanti a nessuno”. Ebbene, con tale sentenza si è dimostrato che un lavoro durato per anni è stato frutto solo di fantasie a discapito del controllo del territorio, di spesa pubblica e arretrati di fascicoli processuali. 2. Il M.llo Raffaele Esposto per natura ha l’abilità della “ resilienza”, cioè la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. Tale resilienza si è appalesata già dal 14.5.2007, allorquando trovandosi nella caserma CC. di Termoli, più leggeva le pagine della misura cautelare è più rideva con enorme meraviglia di vari colleghi presenti. Già rideva; perché più andava avanti nella lettura e più si rendeva conto

delle bufale scritte nella informativa di reato dai redattori, pensando nella mente che “al processo dimostrerò che in 10 anni sono stato oggetto di mobbing verticale ed orizzontale e di stalking anche giudiziario. 3. Già nella conferenza stampa tenuta un anno dopo la misura cautelare avevo parlato di “ voragini investigative” in Black Hole. Voragini scritte da un Mllo giunto alcuni mesi prima a Termoli che non conosceva né il territorio, né la realtà storico-sociale di Termoli e nemmeno gli imputati (tra cui il M.llo Esposto che aveva operato per oltre 20 anni sul territorio del Basso Molise) ma con visto di atti del Muscatelli. A proposito è vero che si è tenuta una riunione al fine di individuare il firmatario dell’informativa? Ebbene quali erano le bufale scritte?: Associazione a delinquere di cui ometto di riferire in merito avendo la Cassazione ed il Gup di Bari ridicolarizzato tale associazione. Tra l’altro mi fa ridere che per spiegare tale associazione si è addirittura copiato integralmente il concetto riportato sul sito internet di Altalex, invece di esprimere il proprio concetto giurisprudenziale da applicare alla vicenda in esame. Come si fa a ribadire un’associazione che si teneva anche in ore notturne al comando della polizia municipale se gli uffici chiudevano alle 20 ( in inverno) ed alle 22( in estate); così come i partecipanti quotidiani tra cui un colonnello dei Carabinieri in servizio al Comando Regionale Abruzzo. Una persona fisica presente nello stesso momento sia a Termoli nel comando Vigili urbani che a Chieti. Un’associazione a delinquere di cui non si sa quando si riunivano i promotori ed i solidali (non vi sono annotazioni di servizio), né il contenuto di tali riunioni; Favoreggiamento a Sciarretta e violazione segreto istruttorio. I re-

dattori dell’informativa scrivevano al PM che riportava nella richiesta di misura cautelare al Gip che a sua volta lo riportava nella misura cautelare che il 18/6/2003, alle ore 9,50, l’Esposto, notata la presenza di militari appostati nei pressi del comando della Polizia Municipale, immediatamente si precipitava all’interno dell’ufficio per avvertire l’indagato del servizio svolto e “ che si è sfiorato lo scontro armato tra investigatori e investigati, tutti- appuntoarmati è cosa . . .evidente”. Ebbene leggendo proprio la relazione dei militari appostatisi si rilevava che l’Esposto aveva avuto modo di rilevare la loro presenza alle ore 8,42 del 18.6.2003. Quindi al comando della P.M. si portava un’ora dopo e non immediatamente. Ma ciò che desta sospetto è che lo stesso Sciarretta nella propria relazione di servi-

zio del 18.6.2003 ebbe a riferire al Procuratore della Repubblica di Larino – Dr. Magrone -, al Prefetto di Campobasso, al sindaco di Termoli ed al Dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Termoli che già dalle ore 07,40 di quel giorno, appena uscito di casa, aveva notato di essere seguito da due persone a bordo di ciclomotore, rilevatesi, dopo un breve inseguimento, essere due militari del nucleo operativo di Termoli, per poi decidere senza profferire alcunché o giungere ad un litigio di rientrare al proprio comando. Quindi se l’Esposto avesse rilevato tale appostamento da parte dei due militari, ciò che lo Sciarretta aveva posto in essere dopo l’inseguimento, avrebbe potuto metterlo tranquillamente in atto ancor prima. Ridicolo addirittura scrivere che si è sfiorato lo scontro armato perché “tutti armati”. Circostanza dei due redattori CC. del tutto falsa perché il 18.6.2003 la polizia municipale non era munita di arma individuale. Infatti solo con DD nr. 1167 del 30.7.2009 del Comune di Termoli (cioè sei anni dopo ) è stato avviato il procedimento per l’acquisto di armi corte ed accessori per gli agenti della PM. Quindi nessun rischio di scontro armato paventato dai CC i quali accusavano l’Esposto per “ il tutto grazie alla dilatoria ed infedele condotta del M.llo Esposto, più attento a mettere in guardia gli indagati sodali che a cooperare con i suoi colleghi”. (Continua domani)



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Opinioni

14 aprile 2015

Tratto da Caffè Molise del compianto amico e collega, Francesco Casale Di Claudio Esposito «Lina Pietravalle! Chi era costei?», avrebbe sicuramente esclamato con stupore Don Abbondio, il celeberrimo personaggio dei “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, in veste moderna, leggendo per la «prima volta» il nome di questa scrittrice del Novecento che tutt’ora risulta ancora «sconosciuta» o forse la risposta più plausibile «dimenticata». Eppure, questa straordinaria figura «leggendaria» della nostra letteratura italiana del secolo scorso, autrice di numerosi scritti oltre ad essere stata una stimata ed apprezzata collaboratrice di quotidiani e di periodici a livello nazionale e amante quest’ultima degli «usi e costumi» della sua terra d’origine, il Molise. «Paese scalzo e disadorno, immelanconito dalla solitudine e irretito dal disinganno… Il Molise calmo e patetico dei pascoli a delle valli colme di silenzio». Con queste parole sublimi che Lina Pietravalle descrive in uno dei suoi tanti racconti, la sua cara terra molisana, questa regione di antiche tradizioni e di leggende di provincie, di castelli medioevali e di incantevoli paesaggi, che la scrittrice fedelmente e appassionatamente descrive in tutti i suoi romanzi. Un legame di «generazione» che solo con la letteratura che la scrittrice verista Pietravalle legava con la sua terra dalla «vita semplice e contadina», cioè il Molise. Da sempre considerata una vera scrittrice «di stilare storie e racconti alla maniera di Giovanni Verga e del D’Annunzio» che Angelina Pietravalle, al secolo Lina, come erano abituati a chiamarla fin da pic-

Lina Pietravalle nel ‘dimenticatoio’ molisano cola i suoi genitori, dopo la sua morte, entrerà purtroppo in quella interminabile lista di scrittori e scrittrici molisani «dimenticati» nonostante tutto abbiamo scritto dei veri e propri capolavori della nostra letteratura italiana del Novecento. Angelina Pietravalle,

nasce a Fasano, in provincia di Brindisi, l’11 aprile del 1887. Il padre, Michele Pietravalle, era un noto medico e autore quest’ultimo di importanti scritti di carattere scientifico, originario come sua moglie di Salcito, dove ogni anno durante le loro vacanze estive,

Incontro con Piero Bevilacqua oggi (ore 15) presso la sala Enrico Fermi dell’Ateneo

“La Te(t)errra è finita?” Piero Bevilacqua, storico dell’agricoltura, già professore ordinario di storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma; fondatore dell’Istituto meridionale di Storia e di Scienze sociali (Imes) e della rivista Meridiana, di cui è stato direttore, oggi pomeriggio (ore 15), presso la Sala Enrico Fermi della Biblioteca di ateneo, terrà una lezione magistrale su “La Te(t)errra è finita?”, allo scopo di sensibilizzare e promuovere un uso sostenibile di questa risorsa cruciale. Ricordiamo che l’Onu ha dichiarato il 2015 Anno internazionale dei suoli. Massima e grande attualità parlarne in una regionale in cui l’uso insensato del suolo sta progressivamente riducendo gli spazi all’economia agricola, ceduto ai panneli solari e alle pale eoliche, per non dire della speculazione edilizia che non ha risparmiato di aggredire anche i suoli agricoli. L’università del Molise,

con i corsi di studio in Scienze e tecnologie agrarie (Dipartimento Agricoltura, Ambiente, Alimenti) con Bevilacqua inaugura un ciclo di seminari sulla risorsa suolo, per farne un tema centrale, un costante motivo di riflessione e di conoscenza. Nel suo fortunato volume “La Terra è finita”, pubblicato da Laterza nel 2006, il professore Bevilacqua scrive “Noi siamo naturalmente propensi a pensare che la storia sia un processo lineare e che quindi l’innovazione tecnica, avviata nelle economie europee a partire dalla fine del Settecento, inauguri una fase di crescente e progressiva degradazione della natura. Eppure pochi sanno che in fondo il mondo contemporaneo è figlio – per lo meno ai suoi esordi – soprattutto di una innovazione incentrata sulla rinnovabilità delle risorse, su un aumento della produzione agraria reso possibile da un nuovo modo

di rigenerare la fertilità della terra”. Oggi il diagramma segna “pericolo” di saturazione. E per Graziano da Silva, “la crescita della popolazione richiederà approssimativamente un aumento del 60% della produzione alimentare. E siccome gran parte del cibo dipende dai suoli, è facile capire quanto sia importante mantenerli sani e produttivi, quantunque un terzo dei terreni è in condizioni di degrado e le pressioni dell’uomo stanno raggiungendo livelli critici, riducendo ed a volte eliminando alcune delle loro funzioni essenziali.”

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico feste ed eventi, si recavano con la piccola Lina nella loro casa di famiglia che si trovava I ricordi indelebili all’interno del suo ritorno del paese a Salcito campobassano. Ine la descrizione fatti, la di una regione piccola che non c’è più scrittrice, come lei stessa racconta nei suoi romanzi, evocando quei ricordi di vita passata quando trascorreva quelle indimenticabili splendide giornate estive, immersa tra le spighe del grano oppure a giocare fino al calar del sole nei campi e sentire quel profumo speciale di fiori e di canti popolari che i contadini molisani amavano soprattutto intonare durante la mietitura. Ricordi indelebili che la scrittrice non ha mai cancellato nel profondo del suo cuore nonostante sapeva che prima o poi per impegni lavorativi del padre era costretta di nuovo a ritornare in città e alla vita rigida ed austera da collegiale. Dopo aver dedicato con innata passione alla stesura dei suoi romanzi e racconti dedicati alla sua cara terra di ricordi, il Molise ed ottenuto grandi riconoscimenti culturali per le sue straordinarie doti di scrittrice e di giornalista che Lina Pietravalle il 19 aprile del 1956 all’età di sessantanove anni tra «sofferenze e delusioni», salutò per sempre la vita terrena lasciandoci un’eredità letteraria degna di essere «ricordata ed apprezzata» per il suo considerevole contributo alla sua cara terra. Il Molise anche se purtroppo il nome di Lina Pietravalle è caduto negli abissi del girone dei «dimenticati».



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