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tuttO quellO che gli Altri NON DicONO ANNO xii - N° 40 SAbAtyO 20 febbrAiO 2016 - DiStribuziONe grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

Eutizio Poleggi L’Oscar del giorno lo assegniamo a Eutizio Poleggi. Presidente della Misericordia di Campobasso costituitasi un paio di mesi fa. Oggi, nella chiesa Cattedrale di Campobasso alle ore 18,30 ci sarà la prima vestizione che, per l'occasione verrà accompagnata dalle Misericordie Interregiomali di Abruzzo, Marche e Puglia nonché di quelle molisane ed in particolare dalla Misericordia di Termoli.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su fAcebOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Micaela Fanelli Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. In queste ore, il segretario regionale del Pd ha sottolineato la necessità che il Parlamento voti il decreto legge Cirinnà. “Un dovere approvarlo”, ha ribadito l’esponente regionale del Pd. Ma non è lo stesso segretario che non ha ritenuto un dovere riconvocare l’assemblea del partito per parlare disanità, lavoro e altro?

Inceneritore rifiuti

Trivellazioni/Pale eoliche

Acqua pubblica

A Termoli la manifestazione per denunciare lo scempio ambientale Continua a mancare il Piano paesaggistico e quello energetico Servizio a pag. 2


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

20 febbraio 2016

Manifestazione oggi a Termoli in difesa del territorio. In Molise nessuna programmazione

Difendere il territorio, sviluppare le risorse L’unione fa la forza e di forza, volontà, coraggio e diffuso sostegno ne avrebbero davvero bisogno le realtà sociali ed associative che oggi pomeriggio a Termoli (raduno ore 15 in Piazza Donatori di Sangue) daranno vita ad una (grande, si spera) manifestazione sui temi della difesa dell’ambiente, del paesaggio e dei correlati nessi con la produzione di energia, che sia “green” oppure no. Libera, Greepeace, WWF, Comitati per la difesa dell’acqua pubblica, Sindacati, Coordinamento Trivelle Zero, Fondazione Lorenzo Milani e molte altre sigle ancora sono l’anima di quest’appuntamento: “Per il diritto all’acqua e alla sanità pubblica, per un Molise senza trivelle, per fermare la devastazione del territorio.” Già, perchè, in assenza di una programmazione intelligente, da anni viene lasciato al caso, quando non proprio agli appetiti

di privati speculatori, quanto di unico e di maggiormente prezioso ci è rimasto, come molisani: ambiente, territorio, paesaggio. Nella nostra regione, infatti, manca da sempre sia un piano organico per la produzione di energia che un piano di tutela del territorio. Tocca alla politica, ai delegati della vo-

lontà popolare, programmare attività, tutelare diritti, sviluppare risorse. Il vuoto normativo favorisce la speculazione e la strenua resistenza di comitati spontanei non può essere il baluardo contro malcelati ed insaziabili appetiti. Chissà se un giorno avremo il piacere, come cittadini, di vederci proporre un

programma organico di tutela del territorio che definisca, con criteri oggettivi, quanta energia già si produce, quanta se ne intende ancora produrre, con quali insediamenti e dove si prevede di realizzarli; quanta parte del territorio regionale si ritiene inviolabile per motivi di interesse turistico, storico, di produzioni

agroalimentari d’eccellenza e via discorrendo; quale altra parte di territorio sviluppare secondo particolari e riconosciute vocazioni (turistiche da una parte, industriali dall’altra); su quali altre porzioni di territorio prevedere ampliamenti, pur sempre necessari, di infrastrutture; e, poi, sulla base di questo programma chiedere la fiducia ed il sostegno dell’elettorato e, dulcis in fundo, realizzare quanto programmato. Ecco cosa si pretenderebbe in una regione normale. Allo stato attuale, al contrario, siamo nel caos più totale, anche se bisogna riconoscere che ultimamente la Regione ha negato le concessioni per un paio di parchi eolici. Visione organica e complessiva, programmazione intelligente e rispetto della parola data, basterebbe questo per ritrovare un minimo di fiducia nella classe politica regionale. Arriverà mai quel giorno?

Palazzo San Giorgio apre all’Europa: istituito l’Ufficio per le Politiche comunitarie

Come passare dalla gestione ordinaria a quella straordinaria

Uscire dall’ordinario, cercare strade nuove, praticabili, per progettare su livelli di maggiore qualità opere pubbliche e infrastrutture, reperire risorse aggiuntive. Ci stanno provando a Palazzo san Giorgio Claudia Romaniello e Sabrina Tirabassi, sotto l’egida e la regia di Antonio Iacobucci, all’interno dell’Ufficio Pianificazione, Programmazione generale e Politiche comunitarie: la vera novità seguita alla riorganizzazione interna di Palazzo san Giorgio, in prospettiva di aprire un diverso orizzonte allo sviluppo del territorio (urbano ed extraurbano), senza perdere di vista l’Area vasta che seguirà a breve, quando la riforma delle Province sarà un atto compiuto. Tentativo di assoluto riguardo, cui il sindaco Battista ha affidato non poche certezze di risalire la china della popolarità, di riassorbire lo scarso entusiasmo che sta accompagnando la sua amministrazione, e di allargare le prospettive di crescita sociale ed economica della collettività campobassana con la realizzazione delle infrastrutture e delle opere pubbliche tipiche e proprie di un capoluogo regionale (viabilità, trasporto, assistenza, sicurezza, abbellimento) per migliorare la qualità della vita. Due donne a fare da perno, una regia di notevole esperienza manageriale e una rete di gruppi di lavoro all’interno del Palazzo: è il progetto avviato e sul quale l’amministrazione giocherà carte importanti prima che finisca il mandato popolare. Ma niente fretta. Niente arruffamenti. Metodo di lavoro e capa-

Due donne, Claudia Romaniello e Sabrina Tirabassi, a fare da perno, una regia di notevole esperienza manageriale (Antonio Iacobucci) e una rete di gruppi di lavoro all’interno del Comune cità di interagire fattivamente con le Politiche comunitarie. L’obiettivo di reperire risorse aggiuntive, infatti, è tutto incentrato sulla capacità di entrare nei meccanismi, nei programmi e nei bandi europei col piede giusto. E’ la chiave di volta per un sostanziale cambio di passo dalla gestione ordinaria a quella straordinaria. Le opportunità che offre l’Europa sono molteplici e tutte dotate di notevoli risorse finanziarie. Si dividono in opportunità reali (Fondi strutturali 2014/2020: Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo sociale europeo); potenziali (programmazione della cooperazione territoriale europea – Cte – 2014/2020: cooperazione transfrontaliera e cooperazione interregionale) e tematiche (fondi Ue a gestione diretta: ambiente, ricerca e innovazione, competitività delle piccole e medie imprese, cultura, protezione civile eccetera eccetera). Una volta aperto, il ventaglio europeo dischiude una serie di opzioni, di possibilità d’intervento, di prospettive di sviluppo e di occupazione, ma bisogna saperle leggere le disposizioni e, soprattutto, rispettare le indicazioni dei bandi. Occorre prendere e avere confidenza con i meccanismi procedurali e con il linguaggio europei, rispettare la tempistica e le indicazioni della partecipazione di cui per il Molise è un importante referente Francesco Cocco.

A Palazzo san Giorgio si sta dando corpo al nucleo operativo che dovrà misurasi con le politiche comunitarie e darle contenuto. Le due donne sopra citate hanno doti specifiche per riuscire nell’intento e renderlo uno dei pilastri su cui poggiare il futuro dell’amministrazione (attuale e di quelle future), specie se i gruppi di lavoro che saranno chiamati di volta in volta ad interagire, daranno pienamente il loro contributo tecnico. In avvio dell’esperimento sta prendendo forma un programma di strategia urbana allargato ai comuni contigui di Ferrazzano e Ripalimosani, che sono ormai prossimi ad una integrazione

funzionale col capoluogo, e per questo interessati alla razionalizzazione della loro espansione, all’interno del Programma operativo regionale (Por) 2014/2020. In chiave ancora più ambiziosa e ambita è stato avviato anche un Accordo di programma (Adrion) in partenariato con la Regione Puglia e con la Provincia di Lecce. Sebbene ancora in “nuce”, a Palazzo san Giorgio sta lievitando una realtà destinata a mutare la mentalità di lavoro, il modo di traguardare al futuro, la voglia di uscire dall’anonimato. Dardo


TAaglio lto La Regione governata da Paolo di Laura Frattura e dal centrosinistra, dell’acqua del Molise farà mercimonio. Lo farà in maniera farisea, con l’inganno della parola, che sta per diventare legge. A parole, infatti, gli amministratori regionali si affannano a dire che l’acqua rimarrà un bene pubblico, che con l’istituzione dell’Ente di Governo dell’Ambito del Molise (Egam) si avrà una razionalizzazione dei costi in bolletta, insomma che si andrà verso una migliore gestione della risorsa che, va detto, attualmente va in gran parte sprecata per via delle condotte di distribuzioni comunali per la quasi totalità un colabrodo. Ma il passaggio all’Egam, con la possibilità che l’acqua venga erogata con l’intervento del capitale privato, quindi, con finalità di guadagno, non offre alcuna sicurezza che rimarrà un bene pubblico e non diventi un bene commerciale. Le parole ammannite dal pulpito regionale, purtroppo, hanno trovato pochi contraddittori, e ciò ha permesso alla stampa di assecondarle, darle credito, ampliarle nella loro capacità confusionaria, né finora è valsa a frenare l’impeto regionale verso la privatizzazione la tenace resistenza opposta dal sindaco di Campodipietra, Giuseppe Notartomaso (ancorché consigliare nazionale e presidente della commissione Acqua dell’ Associazione nazionale dei piccoli comuni d’Italia - Anpci) , peraltro con argomentazioni mai confutate riferite anche all’ordinamento europeo. Finora sono state le dichiarazioni a prevalere sulle argomentazioni, e le dichiarazioni (roboanti) degli amministratori regionali hanno sovrastato qualsiasi tentativo di ragionare, di riflettere, di capire dove erano i pericoli che l’Egam diventasse il Cavallo di Troia per disarticolare alla base il concetto della inalienabilità dell’acqua quale “bene comune” e, quindi, di fare della risorsa idrica del Molise un cespite economico e un bene commerciale a disposizione della speculazione del capitale privato. Nei radi confronti che ci sono stati con il ruolo egemonico e condizionante della Regione, è stato fatto in modo che sulla privatizzazione, sull’intervento del

Sig Ministro, proprio oggi che la S.V. si accinge ad inaugurare il nuovo anno giudiziario presso la Corte d’Appello di Palermo, nella giornata in cui si ripete lo stanco rituale nel quale vengono evidenziati i mali della Giustizia e giammai individuate serie, concrete ed attuabili cure, vogliamo evidenziarLe come la paventata chiusura di alcuni di quelle Corti, già così oberate da appelli che cadono in prescrizione (cd. amnistia strisciante), lungi dal generare risparmi di

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Nella proposta di legge regionale la possibilità che l’acqua venga erogata con l’intervento del capitale privato, quindi, con finalità di lucro

L’inganno della parola che sta per diventare legge L’Egam sarà il Cavallo di Troia per disarticolare alla base il concetto della inalienabilità dell’acqua quale “bene comune”. La risorsa idrica del Molise un cespite economico e un bene commerciale a disposizione della speculazione del capitale privato

capitale privato nella gestione e nella distribuzione dell’acqua e, quindi, dell’oggettivo assoggettamento di questa risorsa naturale ai valori e ai fini commerciali, non si andasse mai a fondo. I regionali hanno parlato di altri aspetti, dei pochi lati razionali ed accettabili quali sono certamente le tariffe e gli interventi per limitare le perdite delle condotte di distribuzione, giusto per depistare l’attenzione della gente e per indebolire la resistenza di chi, ripetiamo, come il sindaco di Campodipietra, ha chiara davanti a sé la situazione e sa perfettamente che il rischio di privatizzare l’acqua è nelle cose (protagonista oggi a Celenza Valfortore col sindaco del luogo Massimo Venditti e con il sindaco di Biccari, nonché consigliere na-

zionale dell’Associazione nazionale dei piccoli comuni, sul tema: “La gestione dell’acqua nei piccoli comuni: un altro scippo?). Peggio. Il rischio di privatizzare l’acqua è nella proposta di legge “Disposizioni in materia di risorse idriche della regione Molise” molto chiaramente là dove all’articolo 6, al punto 4, afferma: “L’Egam affida la gestione del servizio idrico integrato nelle forme consentite dal vigente ordinamento giuridico europeo valutando prioritariamente la possibilità di realizzare, nei limiti consentili, un affidamento in house ad un soggetto pubblico comunque partecipato dai comuni e sul quale questi ultimi esercitano un controllo analogo”. Si faccia attenzione a quel “valutando prioritariamente la possibi-

lità di realizzare, nei limiti consentiti, un affidamento in house”. E’ un modo sibillino di esprimersi che non esclude altre forme e tra queste la privatizzazione. Alle reiterate affermazioni secondo le quali l’acqua è un bene pubblico inalienabile, non assoggettabile a finalità di lucro, nella proposta di legge viene poi fatto passare che l’Azienda speciale regionale “Molise Acque” (Azienda strumentale della Regione Molise che provvede al servizio pubblico di rilevanza strategica di gestione dei grandi invasi, di captazione e grande adduzione delle risorse idriche ad usi plurimi) può partecipare a società di capitali o concorrere alla costituzione di società di capitali o di altre torme societarie o consortili per I’espletamento di attività strumentali o di

supporto ai servizi pubblici svolti dall’azienda stessa. L’azienda può altresì partecipare a società di capitali o concorrere alla costituzione di società di capitali o di altre forme societarie o consortili comunque partecipate dai comuni molisani per l’espletamento di attività di gestione del servizio idrico integrato regionale. La finalità di cui al comma precedente può essere ottenuta anche tramite liquidazione, trasformazione e/o modificazione della natura giuridica dell’ente e/o del suo assetto aziendale”. Per i gonzi tutto ciò può sembrare lineare, ma chi gonzo non è capisce che siamo di fronte ad un’ ipotesi di privatizzazione macroscopica. Ma ben camuffata. Dardo

Ministro, assurdo sopprimere la Corte d’Appello spesa, produrrà solo altri drammatici disagi ai cittadini e sicuri, ulteriori aggravi di spesa per la collettività, senza generare alcun tipo di efficienza. È’ sotto gli occhi di tutta la popolazione lo scempio perpetrato con la cosiddetta “riforma della geografia giudiziaria”, che ha solo significato la mera chiusura di migliaia di Uffici giudiziari, lasciando sguarniti interi territori del servizio Giustizia. Ad esempio accor-

pare Campobasso ed Ancona, comporterà per il cittadino spostamenti superiori ai 400 chilometri! Lo stesso dicasi per Caltanissetta, Potenza, Taranto, ecc. Non solo! Sopprimere alcune Corti di Appello, con la conseguente, inevitabile chiusura di altri Tribunali (Direzione Naz. Antimafia, Tribunale Minorenni, Corte Conti, ecc.), cardini dei presidi di legalità, significa abbandonare di fatto di interi terri-

tori da parte della Stato, con l’inevitabile occupazione degli stessi da parte della criminalità organizzata. Per non parlare del personale, di magistratura ed amministrativo, che si vedrà spostato da una parte all’altra dell’Italia per sopperire al raddoppio dei processi nelle Corti accorpanti, con la sradicazione e la “ deportazione” di centinaia di nuclei familiari; difatti, la “misura del confino” oggi vale

solo per i Pubblici Dipendenti e non più per i mafiosi. Sig. Ministro, errare è umano, tanto che si parla della riapertura di alcuni Tribunali soppressi, ma perseverare è diabolico! Sollecitiamo, quindi, la S.V. e l’Amministrazione a non dare ascolto a chi propugna queste soluzioni, poiché è evidente che chi lo fa non vive la realtà quotidiana e non ha a cuore i disagi e le difficoltà dei più. Ex consiglieri regionali


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20 febbraio 2016

Oggi alla sala provinciale della Costituzione in Via Milano

La Uil con Tecla Boccardo e Carmelo Barbagallo affronta il campo minato della sanità molisana Se il progetto di riorganizzazione della sanità di Frattura pende verso il privato, quello di Ruta e Leva è per una auspicabile compensazione, l’attesa per il progetto della Uil si carica di garanzie sociali, di concretezza operativa, di accertata efficienza assistenziale e di trasparenza Tre proposte, non più solo una, peraltro la più contestata e criticata, elaborata dal tavolo tecnico presso il ministero della Salute, a Roma, con il pedissequo avallo del commissorio ad acta Paolo di Laura Frattura in favore di una progressiva privatizzazione della sanità molisana, fanno della proposta di riorganizzazione l’evento dell’anno 2016, il nodo gordiano da sciogliere, l’opportunità da cogliere e la possibilità di realizzare una nuova realtà in cui siano prevalenti la logica, la razionalità la professionalità, l’efficienza e anche il contenimento della spesa. Tre proposte, dunque. Quella di Frattura; l’altra del senatore Ruta e dell’onorevole Leva e, ultima della serie, la proposta che la Uil di Tecla Boccardo, relatrice domani sul tema “Una salita di qualità per tutti” all’incontro nella sala della Costituzione in Via Milano a Campobasso, ha predisposto e che sarà illustrata, discussa e conclusa con l’intervento del segretario nazionale Barbagallo. Uil: sindacato decisamente in ascesa, vitale, reattivo, presente sullo scenario del lavoro, della produzione, dello sviluppo sociale, vivacizzato con intelligenza dalla verve (sindacale e personale)

della segreteria regionale retta da Tecla Boccardo. Che domani, come abbiamo accennato, sarà relatrice sulla prognosi, la diagnosi e la cura che il sindacato ha affrontato per immaginare un nuova organizzazione della sanità sul territorio. Valutazione maturata passo passo seguendo, analizzando, commentando il tortuoso cammino che il commissario ad acta Frattura ha tracciato nel sistema sanitario regionale con la limitatezza di una visione parziale, penalizzante e avvilente per l’apparato pubblico. La Uil, come i parlamentari Ruta e Leva,

di Franco Di Biase Il pensiero mi correva, come spesso mi accade, alla gestione pubblica. Quando mi giungono questi pensieri non mi rendo conto se sono un cittadino accorto ed attento, oppure un masochista. Non lo so! Nel dubbio, però, INSISTISCO!! Stamattina ripercorrevo le nomine al consiglio di amministrazione della SEA, e la mancata presenza del Molise alla BIT di Milano. Per le nomine della SEA, come già detto, si nota una totale “autonomia” di carattere politico/decisionale, autonomia tipica dei partiti ma non dei Partiti, autonomia voluta e conquistata dal “capobastone” che decide tutto in prima persona! Non penso vada bene!! Manca il dibattito a tutti i livelli ed il “capobastone” inserisce chi vuole, a suo piacimento. Non mi piace! Non piace il fatto che si cerchi di fare politica, e poi ad amministrare debbano essere persone riciclate, ripescate dalla destra dove sino ad ora avevano partecipato attivamente

vuole correggere, riequilibrare, rimettere in linea gli apparati sanitari con i principi basilari dalla Costituzione italiana, a salvaguardia della salute. Per domani, la Uil ha aperto la porta all’intero corpo sociale, economico, scientifico e culturale del Molise perché vuole che ciò che ha elaborato sia patrimonio della collettività e lievito per una coscienza civile meno debole, acquiescete e rassegnata di quella che si va manifestando intorno alle nefandezze gestionali del “Bene” e della “Cosa” pubblici nel Molise. L’incontro non potrà

non segnare un punto fermo nel panorama delle responsabilità politiche e amministrative. Il problema sanità, non può prescindere da analisi tecniche e da confronti di diverso spessore e di diverso livello. Questa salutare commistione dovrebbe verificarsi in concreto, soprattutto se le componenti sociali, i settori economici, gli apparati scientifici, i centri culturali chiamati a partecipare si renderanno disponibili a fornire un loro singolare contributo e una dichiarazione aperta e trasparente sull’insieme e sui particolari del sistema sanitario re-

gionale finito progressivamente per ridursi a terreno di scontro politico, di sterile competizione professionale e di rivincite fine a se stesse, dimenticando di porre al centro e di salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini. L’Uil si pone responsabilmente in gioco, valica i confini della critica di chi lo vorrebbe ai margini della “questione sanitaria”, legato alle problematiche tipiche del lavoro, e non protagonista in assoluto, attore di una partecipazione propositiva, di una esposizione mediatica e di una assunzione di responsabilità sulla vicenda locale di maggiore impatto sociale qual è il destino dell’assistenza sanitaria. Se il progetto di riorganizzazione di Frattura pende verso il privato, quello di Ruta e Leva è per una auspicabile compensazione, l’attesa per il progetto della Uil si carica di garanzie sociali, di concretezza operativa, di accertata efficienza assistenziale e di trasparenza, e della speranza che si ponga positivamente tra le due proposte di riorganizzazione (peraltro sottoposte all’approfondimento tecnico ministeriale, che equivale ad affidare le pecore al lupo), per fare sintesi e progresso. Dardo

Turismo, questo sconosciuto

alla gestione di Enti ed enti. Se non vengono dalla destra, non si capisce da dove piovano, e per farli “piovere” cambiano anche il bando il giorno prima. Potenza delle potenze, all’ennesima potenza! BIT di Milano,

in Molise siamo talmente pochi che non “gliela” facciamo a sopravvivere da soli. Abbiamo bisogno di MOBILITA’ ATTIVA. Il problema è che la “mobilità attiva” viene presa in considerazione solo per quanto riguarda la sanità. Vogliamo provare ad immaginare di strutturare in maniera completa e profonda, uno studio sulla possibilità di creare “mobilità attiva” a livello turistico? Un inciso: proprio ieri delle persone si sono fermate con l’autovettura per chiedere informazioni. Pensavo di rispondere su Via Berlinguer, o via De Gasperi, nossignore, volevano sapere come raggiungere il Castello (nemmeno sapevano si chiamasse Monforte) ed in genere il cen-

tro storico. Venivano da Roma, alloggiavano in un albergo a Campitello, non avendo niente da fare (mancanza neve) il direttore dell’albergo aveva consigliato un giro a Campobasso. Da “campobassese” ho dato tutte le informazioni che potevo: parcheggiate al vecchio stadio, andate a piedi da quella parte, salite le scale, ho telefonato per sapere gli orari di apertura del Castello, ho indicato, quando lo hanno chiesto, un ristorante dove potessero pranzare. Certo non stiamo a Roma, anche se in via della Conciliazione il costo orario del parcheggio è lo stesso di via Pietrunto….ma queste sono sciocchezze….quisquiglie…pizzellacchere… .Quindi siamo in pochi, abbiamo poco, e quel poco o lo gestiamo tra quattro sodali enon lo facciamo nemmeno conoscere. Se riuscissero a fermare il tempo, come riescono a fermare lo sviluppo, sarei contentissimo di vivere in Molise.


TAaglio lto

5 20 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Qualche settimana fa la giunta di Palazzo Vitale ha ritenuto di aggiornare la composizione dei responsabili degli Uffici competenti per le operazioni (Uco) coinvolti nell’attuazione del Programma operativo regionale (Por) per il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) Molise 2007/2013

Valzer e girotondi: alla Regione si balla

Sciolti, alla Regione, si balla. Di preferenza il valzer ai piani alti del potere (assessori che entrano ed assessori che escono). Ai piani inferiori, a volte bambinescamente, si dilettano col girotondo. In entrambi i casi, sia il valzer che il girotondo, impegnano il tempo e soddisfano le ambizioni e le attese. Gli atti amministrativi, siano essi le delibere della giunta o le determinazioni del direttore generale (della giunta e per la Salute, Marinella D’Innocenzo), raramente riguardano progetti, programmi, investimenti di risorse finanziare finalizzate allo sviluppo economico e al progresso sociale dei molisani. A leggerli, nella sequenza con cui vengono adottati, si ha chiara la percezione che il lavoro quotidiano è rivolo alla ricerca delle soluzioni politiche, per ciò che riguarda il futuro del governo Frattura, e alla ricerca del posizionamento dei dirigenti, dei direttori, e dei loro sottoposti: un continuo gioco di dama, con le pedine che vanno avanti, poi tornano indietro, per poi ritornare avanti. Questo andirivieni (in giunta, nei settori,m nei servizi e negli uffici regionali) è il sintomo di una situazione

l’intervento di Pasquale Di Lena La salute è un bene prezioso, ancor più per chi ne ha più bisogno (bambini e anziani, oltre alle persone che hanno malattie croniche). La salute, con la fame crescente di denaro e di profitto, te la tolgono con il furto di territorio e l’inquinamento di quello che resta (aria, acqua e terra) e questi nuovi padroni, per completare la loro opera, ti tolgono anche gli ospedali e le prestazioni sanitarie mettendo tutto nelle mani dei privati. Per loro puoi crepare, se questo tuo venir meno porta a accumulare profitti! In pratica, te la tolgono e tu ti devi arrangiare se vuoi sopravvivere. Una delle tante perle del governo Renzi e del suo Pd, con il Ministro della salute. Lorenzin, che ride quando annuncia che sono state cancellate 220 prestazioni sanitarie! A spiegare l’arroganza del potere il Direttore generale della salute,

che non trova assestamento, sottoposta alle sollecitazioni, ai bisogni alle urgenze dei singoli (siano essi amministratori o dipendenti). Dopo esseri insediata, la nuova maggioranza di centrosinistra si rese protagonista di un annuncio che sembrò essere l’espressione del nuovo predisposto a capovolgere il vecchio. In quel caso il nuovo che avrebbe capovolto il vecchio era la decisione di procedere alla riorganizzazione interna dell’Ente, alla redazione di una nuova pianta organica per assecondare – di disse – il progetto di rilancio della Regione

dopo gli anni del pragmatismo clientelare di Michele Iorio e del centrodestra. Per riorganizzare la Regione venne chiamato da Milano un direttore generale (Di Mirco), poi lasciato andare, dopo alcuni rinnovi dell’incarico, a mani vuote, ossia con il fardello della mancata riorganizzazione. La politica addebitata a Iorio era passata pari pari nelle mani di Frattura: clientela, favoritismi, promozioni, vantaggi “ad personam”, insomma il mantenimento della provvisorietà come mezzo per aggiustare, favorire, nominare, premiare, soddisfare ri-

chieste, necessità, e ambizioni. Col vantaggio di essersi tolto Di Mirco dalle scatole, che la riorganizzazione avrebbe voluta realizzarla, e di potersi avvalere , in sostituzione, della mano meno rigida di Marinella D’Innocenzo. La premessa non è affatto gratuita. Solo qualche settimana fa la giunta ha ritenuto di aggiornare la composizione dei responsabili degli Uffici competenti per le operazioni (Uco) coinvolti nell’attuazione del Programma operativo regionale (Por) per il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) Molise 2007/2013 (roba

vecchia assai – ndr) individuando, in sostituzione di quelli indicati nella delibera delle giunta regionale 241 del 26/05/2015 e a modifica di quanto stabilito nella delibera 407 del 31/07/2015, ovvero in sostituzione dell’ architetto Giuseppe Pitassi (Uco 4); dell’ingegnere Riccardo Tamburro (Uco 6N); dell’architetto Nicola Carovillano (Uco 6), i nuovi responsabili di Uco 4, 6A e 6N sono: Sandra Scarlatelli (“Razionalizzazione dell’uso delle fonti energetiche” e “Fonti energetiche rinnovabili”); Lino Mastronardi (“Sviluppo integrato nelle aree urbane” e “Progetti integrati territoriali nelle aree svantaggiate”, entrambi per i “progetti retrospettivi”); Michelina Morelli ( “Sviluppo integrato nelle aree urbane” e “Progetti integrati territoriali nelle aree svantaggiate”). Prendiamo la Scarlatelli. Ha girato dappertutto, finanche alla Protezione civile, il tempo di acclimatarsi, per poi passare ad altro. Gli esempi potrebbero continuare. Per attestare lo stato perenne di provvisorietà in cui vive e opera la Regione Molise. Ballando e girotondando. Dardo

Sanità, togliamo l’arroganza del potere nota come “lady di ferro”, che, l’altro giorno a Isernia, chiamata da un Di Laura Frattura che voleva raccontare alle persone lo sfascio prodotto dal suo governo della sanità molisana, commenta l’andamento un po’ animato dell’incontro dicendo che non si può essere privilegiati e la situazione bisogna accettarla così e basta. Come dire, la salute o ce l’hai o ti arrangi! Curiosa, ma non strana, la guerra interna al Pd, con i rappresentanti in Parlamento che non dicono niente a Roma e si mettono a fare proposte nel Molise, in contrapposizione alle decisioni dei loro amici di partito. Paura di Renzi o di cadere nell’anonimato? Paura di Renzi e di cadere nell’anonimato e non contare più niente. Sia gli uni che gli altri hanno lasciato fare Iorio, che ha dato spazio alla discesa rinviando quello che doveva essere fatto subito e bene, e, quando hanno preso in mano il testimone l’hanno la-

sciato cadere subito per inadeguatezza al mandato loro dato dai molisani. La tragedia è che senza salute la vita di chi la salute non ce l’ha e quella dei suoi familiari diventa sofferenza, dolore. Un consiglio da dare a chi, prossimamente a Larino o a Venafro, viene chiamato a partecipare a un incontro sulla fine della sanità molisana, è quello di non andare perché è vero quello che dice il direttore generale della salute, non serve perché tutto è già stato

deciso. E’ importante, invece, utilizzare il tempo a stare con tutti gli altri organizzando incontri per ragionare e capire quali iniziative prendere, non solo per la sanità e l’utilizzo delle strutture che hanno giù cancellato, ma anche per i tanti problemi irrisolti e sempre più gravi. Penso all’agricoltura che muore per mancanza di programmazione e il prezzo dei prodotti scesi ancora di un altro 2,5% nel 2015; l’aria che non si respira intorno a nuclei industriali; le trivellazioni

già decise che feriscono l’Adriatico e il 62% del territorio molisano; l’arrivo dell’elettrodotto Gissi – Larino; il riciclaggio dello zuccherificio in una centrale a biomasse e/o inceneritore; l’acqua del Liscione inquinata; la legge elettorale che ha peggiorato il porcellum; la legge Renzi – Boschi che, modificando la Costituzione, non fa altro che azzerare la volontà del popolo sovrano; il rischio di nuove pale eoliche solo per accontentare la malavita organizzata; la piaga delle droghe, in primo luogo la legalizzazione e promozione del gioco di azzardo; lo stato di rassegnazione che il momento determina, ma che bisogna presto superare per dare avvio e forza alla lotta che bisogna fare. Ragionare e stare insieme per programmare e partecipare alle scelte e ridare alla politica quella dignità che il sopravvento della finanza e dei poteri forti le hanno tolto.


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Campobasso

20 febbraio 2016

Auto elettriche, parcheggi gratis L’amministrazione comunale di Campobasso ha concesso la sosta gratuita CAMPOBASSO. Zero impatto ambientale, zero spese per il parcheggio. Niente più soste a pagamento per le auto elettriche e quelle ibride che circolano in città. Un altro passo deciso dell’amministrazione Battista a difesa della salubrità del territorio. Oggi la giunta di Palazzo San Giorgio ha dato l’ok alla delibera proposta dall’assessore al-

l’Ambiente del Comune di Campobasso Stefano Ramundo. L’idea è semplice ma dà subito la cifra della volontà dell’amministrazione in carica di proseguire sul percorso della riduzione dei livelli di inquinamento creando nel contempo una nuova cultura e coscienza della mobilità. Zero impatto zero costi dunque per andare

verso un modello di trasporto che prevede l’utilizzo di vetture elettriche ed ibride in città raggiungendo un doppio obiettivo: aria più sana per tutti e per i proprietari riduzione dei costi relativi ai consumi. L’Amministrazione Battista dunque va nella direzione di incentivare le politiche di green economy e al fine di raggiungere

tali obiettivi autorizza, con la delibera approvata oggi, i veicoli a trazione esclusivamente elettrica e le autovetture con alimentazione ibrida, combustione-elettrica, alla sosta gratuita nelle aree pubbliche di proprietà comunale, comprese quelle con accesso vincolato, con un contributo iniziale ridottissimo, una tantum, per i diritti

di concessione del permesso per tutta la durata del contratto con la Società AJ Mobilità che gestisce i parcheggi pubblici. Inoltre l’assessorato all’ambiente sta iniziando a dialogare con la Regione Molise per esentare i proprietari delle auto elettriche e ibride di prima immatricolazione dal pagamento del bollo per tre anni.

Partitocrazia batte meritocrazia Il sindaco Battista ha nominato il nuovo c.d.a. della municipalizzata Sea “nel segno della continuità”, ha dichiarato! Continuità, certo, ma nei modi tutti politici! Nel rispetto delle quote rosa, infatti, arriva Enza Iannetta, la sfortunata candidata che per un errore nella pubblicazione delle liste elettorali, diventava Enzo. Quella stessa persona che avrebbe potuto far saltare il banco con un ricorso elettorale dagli esiti probabilmente vittoriosi, ricorso peraltro depositato nel luglio 2014 ma mai notificato, tanto da essere stato dichiarato, all’udienza del 20.11.2014, improcedibile per sopravvenuta mancanza di interesse. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di comprendere quanto il sistema sia ben collaudato! Nell’agosto 2014, arriva in consiglio Comunale la proposta di deliberazione per l’approvazione dei c.d. “indirizzi per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni”, in altre parole, le regole che il Sindaco deve seguire nello scegliere il personale da nominare in capo alle partecipate, compresa la S.E.A., la società 100% del Comune che si occupa di ambiente, “monnezza” inclusa. La citata proposta di deliberazione n. 10/2014, approvata dopo la bocciatura dell’emendamento presentato dal nostro gruppo consiliare M5S - emendamento che prevedeva l’introduzione, tra i requisiti richiesti in capo ai detti rappresentanti di nomina sindacale, il possesso del diploma di laurea di primo livello. Inutile dire che la bocciatura, oggi, alla luce di quanto accaduto con le nomine SEA, assume tutt’altro significato. Infatti, nell’aprile 2015, in barba ad ogni logica, dopo un avviso pubblico “errato”, che introduceva i requisiti che manco a dirlo avevamo proposto in Consiglio, il Sindaco fa retromarcia ed il giorno successivo, il

30.04.2015, con avviso sindacale n. 786, ripristina immediatamente i requisiti fissati nella deliberazione consiliare dell’agosto 2014. Alla scadenza del termine del 20.05.2015, venivano acquisite al protocollo dell’Ente, n. 33 domande corredate dalla documentazione richiesta e tra queste con protocollo, n. 0013927 del 14.05.2015, la domanda di partecipazione della sig.ra Enza Iannetta, successivamente nominata, unitamente all’Ing. Di Niro ed all’Avv. Sabatini, rispettivamente consiglieri e presidente del consiglio di amministrazione S.E.A. Se consideriamo: -che tra tutte le domande pervenute, soltanto 3 riguardavano candidati in possesso di diploma; -che tra questi, i sigg.ri Iacobucci Mauro e Saluppo Massimo dichiaravano di aver svolto rispettivamente il ruolo di consulente e revisore contabile della S.E.A., mentre la sig.ra Iannetta, oltre al diploma linguistico, non dichiarava pregressa esperienza diretta od indiretta in S.E.A., ma quale unica ed esclusiva esperienza lavorativa, quella di “amministratore unico della società Iannetta s.n.c.” con impiego “rapporto con il pubblico”; -altresì, che l’avviso pubblico, anche nella versione “emendata”, all’art. 3, rubricato “requisiti” testualmente recita: “I rappresentanti del Comune presso Enti, aziende ed istituzioni, devono avere i requisiti per la nomina a consigliere comunale, essere di indiscussa probità e possedere una specifica competenza, adeguata alle caratteristiche della carica che deve essere ricoperta” -che dalla documentazione acquisita agli atti, non è dato rinvenire nella diplomata sig.ra Iannetta, alcun riferimento formativo e/o esperienza lavorativa tale da assol-

vere al prescritto requisito di cui al suindicato art. 3; -che tra i candidati idonei vi erano, come vi sono, curriculum di elevata professionalità, anche nella specifica materia ambientale; -inoltre, che tra le n. 5 candidate donna, l’unica a non essere in possesso di diploma di laurea o laurea triennale o specialistica, risulta proprio la sig.ra Iannetta la domanda – retorica ahinoi – che abbiamo rivolto al Sindaco nel consiglio Comunale del 17.02.2016, con un’apposita interpellanza, è stata del seguente tenore: quali sono i motivi che hanno fatto propendere per il curriculum meno qualificato e professionalizzato tra i 33 presenti? Nonostante la discussione non ci sia stata per mancanza di numero legale, la risposta scritta, a firma del dirigente, dott. Iacobucci, è stata laconica: la scelta è avvenuta perché amministratrice di società e perché donna, nel rispetto delle quote rosa. Inutile dire che questo atteggiamento non fa altro che confermare le logiche che hanno distrutto la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e che continuano ad allontanare le persone dalla politica e contro le quali il M5S da sempre si batte. Tanto premesso, nello stigmatizzare l’accaduto, che peraltro mortifica le competenze e le professionalità di tanti laureati in cerca di lavoro, ribadiamo la volontà di informare l’A.n.a.c. dell’accaduto e di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica per gli accertamenti del caso. Gruppo comunale Movimento Cinque Stelle

A Ripalimosani la scuola di ruralità

Piccoli agricoltori di elementari e medie alla scuola “Longano” RIPALIMOSANI. Stanno crescendo le piantine dei piccoli agricoltori in azione a Ripalimosani. Gli alunni delle elementari e delle medie sono stati inseriti nella “Scuola di ruralità Francesco Longano”, il progetto di educazione alimentare promosso dal Comune di Ripalimosani, dall’Arsarp Molise, dall’associazione Man Hu e dall’Istituto comprensivo “Dante Alighieri”. Insieme ai loro insegnanti e agli esperti dell’Arsarp i bambini hanno riscoperto il lavoro agricolo e i suoi benefici su quello che si mangia, diventando essi stessi piccoli imprenditori agricoli e gestori di uno spazio del tutto personale nel terreno messo a disposizione al convento San Pier Celestino.Hanno seminato ciascuno la propria quantità di grano e seguiranno la

loro opera come qualsiasi agricoltore, fino alla raccolta. Prima

di imbracciare gli attrezzi del mestiere hanno fatto lezione in

classe, otto lezioni per conoscere meglio i cardini di una

sana alimentazione, i principali nutrienti e i momenti della giornata in cui assumerli, la conservazione e i marchi di qualità, metodi di corretta conservazione degli alimenti in casa. E poi hanno vissuto esperienze sensoriali, dagli odori ai sapori, avvicinandosi a questi argomenti anche attraverso il gioco. Ora si attende la mietitura, ma il lavoro non finirà: sempre al Convento gli alunni passeranno alla produzione della farina ed alla sua utilizzazione nella preparazione di alcuni alimenti. E in primavera si confronteranno con le aziende agricole molisane che andranno a visitare. E nel frattempo si godono i primi risultati: le prime piantine che stanno venendo alla luce, immortalate con grande soddisfazione


Campobasso

7 20 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Una improvvisa scossa ha risvegliato la tifoseria rossoblù che si era squagliata dopo le troppe delusioni

Sul web fioriscono gli slogan per riaccendere la santabarbara del tifo

Contro l’Avezzano si entra al prezzo di un caffè e si brinda al ritorno di Aliberti e ai ricordi di Perrucci di Gennaro Ventresca Al prezzo di un caffè si riaprono i cancelli della Nord. Con l’Avezzano va in scena la replica. La “prima”, come si ricorderà, avvenne due settimane fa, contro il vivace San Nicolò. E non fu neppure una gran partita quella dei nostri ragazzi, costretti a raccogliere la palla nella loro rete, al primo tentativo degli abruzzesi. Due minuti dopo arrivò il pari di Rinaldi e poi poco altro. Lo sport è speranza che diventa. Nominalmente non avrebbe bisogno di auguri, se li fa da solo. Merita un brindisi e basta. Da dedicare ad Aniello Aliberti di cui s’è parlato molto in settimana. Come lo merita Giulio Perrucci che l’ha cooptato e che proprio ieri ha postato una sua foto da giovane tifoso discolo, arrampicato in cima a una rete di recinzione a mostrare un drappo rossoblù. Sul web è scoppiata la febbre del tifo (era ora!). Sono stati coniati slogan e postate numerose facce da stadio. Improvvisamente sembra essere sbocciato un amore che sembrava assopito. Antonio Campa è andato a scavare nel vasto repertorio di Fran-

cesco De Gregorio per tirar fuori “La donna cannone”, l’ha usata per metafora. Aggiungendovi: “Chi l’ha detto che per volersi bene bisogna essere per forza belli?” Altri hanno scritto frasi più semplici, ma comunque efficaci. Vada per tutti: “Io amo il Campobasso. E tu?” *** Siccome le presenze si sono diradate come i capelli sulle teste calve ecco che la nostra squadra ha bisogno di un immediato e robusto trapianto. Il popolo degli osanna dovrà andare in soffitta a

recuperare sciarpe e bandiere rossoblù. Per riprendere il posto sui gradoni cremosi e lasciarsi scivolare di dosso gli sfottò che sono arrivati dagli abitanti dei paesi fuori porta, che una volta formarono lo zoccolo duro della nostra tifoseria. Non escludo che un po’ alla volta si potranno recuperare anche quei voltagabbana che telarono quando il destino divenne infame. *** Ho una mia idea sulla scarsa presenza delle donne allo stadio. Il

gentil sesso si è liberato pian piano del peso del bucato, della tessitura e si è anche tolta l’etichetta di angelo del focolare. Ma, nonostante la pazienza di fidanzati e mariti non sono ancora riuscite a capire la regola del fuorigioco. Il fuorigioco che a noi maschi serve per discutere, a volte anche in modo rovente, per loro è arabo. E se uno non conosce le regole non può certo innamorarsi di uno sport. Come è spiegato dal modesto afflusso di sostenitori di basket e pallavolo, per non parlare di baseball e di rugby.

I vertici del mondo dei calci d’angolo che più volte hanno studiato il problema dello svuotamento degli stadi non si sono mai soffermati sull’enorme patrimonio femminile. Di tanto in tanto si sono fatte anche talune modeste iniziative rivolte a popolare gli impianti del mondo femminile. Ma i i risultati sono stati modesti. Tant’è che non sono stati più riproposti. Forse per non toccare la suscettibilità femminile. *** Non so quante donne campobassane saranno presenti domenica a Selva Piana. Credo pochine, forse proprio per questo sto provando a “conquistarne” qualcuna attraverso questo scritto. Ci sono stati anni in cui il sesso femminile si era ben ambientato al Romagnoli. Mariti e fidanzati erano soliti farsi accompagnare dalle loro donne. Poi, con lo scolorire dei nostri colori,sono scomparsi un po’ tutti. A seguire le modeste prestazioni della nostra squadra sono rimasti solo incalliti tifosi che non se la sono sentiti di mollare gli ormeggi e che neppure si sono sognati di farsi sostenere nel tifo dalle loro donne.

Carabiniere in congedo sventa tentativo di truffa E’ andata male ad un sedicente “avvocato del foro di Campobasso”che ha tentato di porre in essere due truffe ai danni di un ottantenne e di una settantenne campobassani ai quali, contattati telefonicamente, aveva riferito di essere stato incaricato, senza specificare da chi, di recuperare 4.300,00 euro per risarcire un danno dovuto ad un sinistro nel quale era rimasto coinvolto un loro congiunto.Nel primo caso però l’uomo, un Appuntato dei Carabinieri in congedo il quale, forte dell’esperienza maturata nell’Istituzione

edintuendo di trovarsi in presenza di un tentativo di truffa, ha invitato il sedicente avvocato a farlo parlare con il figlio o a raggiungerlo eventualmente presso la propria abitazione; l’ignoto interlocutore, compreso di non aver tratto in inganno la vittima, ha chiuso la conversazione telefonica.Anche il tentativo ai danni di una settantenne non ha sortito per il truffatore gli effetti sperati perché la donna ha ritenuto potesse trattarsi di un raggiro ed ha fatto parlare l’uomo con una nipote presente in casa in quel momento, che ha “smasche-

rato” il malfattore il quale è stato costretto a chiudere la comunicazione. Sono in corso le indagini dei Carabinieri volte a identificare l’autore delle telefonate. L’invito fatto alle fasce più deboli, ribadito durante gli incontri organizzati nei piccoli centri della provincia e presso le parrocchie del Capoluogo dai Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso, è sempre lo stesso: mai consegnare soldi o preziosi a sconosciuti che riferiscono di familiari in difficoltà e nei casi dubbi contattare sempre il 112.

“Urbanistica: Campobasso torna agli anni scuri del commissariamento“ Dura la denuncia dei consiglieri comunali della coalizione Civica CAMPOBASSO. Duro il giudizio della coalizione civica al comune di Campobasso nei confronti della maggioranza Battista e dell’assessore Chierchia. I membri dell’opposizione infatti, aprono il loro comunicato apostrofando severamente: “grazie all’assessore Chierchia siamo tornati agli anni bui dell’urbanistica quando i commissari decidevano le sorti della città per nome e conto del consiglio comunale”. Abbiamo cercato in tutti i modi

di essere collaborativi con questa maggioranza, continuano Coralbo, Pilone, Cancellario, Tramontano e Perretta; abbiamo prodotto atti, documenti, proposte di delibere di consiglio, cercando di far comprendere a chi ci governa che i percorsi intrapresi erano lesivi per i nostri cittadini e per la nostra città, ma purtroppo l’ostinata chiusura politica, continuano i consiglieri di opposizione, ha fatto si che ogni dialogo fosse interrotto ed ha esposto l’amministrazione tutta a

rischi elevati nel settore urbanistico che avranno ripercussioni anche di carattere economico sulle casse comunali. Invece di programmare, continuano i civici, questa maggioranza si occupa di negare diritti ai nostri concittadini, e cosi dopo breve tempo sono giunti i primi due commissariamenti, ovvero la Prefettura di Campobasso è stata incaricata dal TAR Molise di sostituirsi all’amministrazione Comunale per governare processi urbanistici fin ora incomprensi-

bili. Questa grave battuta d’arresto delegittima tutta l’istituzione, per cui è giusto che la politica si assuma le proprie responsabilità. All’assessore Chierchia nei modi ufficiali contemplati dal nostro statuto e regolamento comunale, proseguono ancora i consiglieri di opposizione, avevamo fornito tutti gli strumenti per evitare questo pericoloso e grave scivolone, ma l’assessore ci ha risposto “mi dimetto al primo commissariamento”.

A questo punto, chiudono i componenti della coalizione civica, non possiamo che pregare l’assessore all’urbanistica di mantenere fede alla parola dota. Il patto, ovvero la sfida lanciata ad un intero consiglio comunale, non contempla solo la capacità politica, ma l’onestà intellettuale ed il rigore morale che fanno lo spessore dell’individuo. Siamo certi che al prossimo consiglio comunale assisteremo ad una rassegnazione delle deleghe assessorili.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

20 febbraio 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Comunali, torniamo alla politica di Antonio Scuncio Ho letto, nei giorni scorsi, numerose dichiarazioni da parte di esponenti politici locali tendenti ad aperture più o meno ampie al cosiddetto fenomeno del “civismo” a tutto svantaggio dei partiti tradizionali che appaiono sempre più marginalizzati. Devo ammettere che la cosa mi ha lasciato perplesso; se da un lato, infatti, ritengo quanto mai importante coinvolgere direttamente nello scenario politico persone e/o movimenti che sono

espressione di esperienze meramente civiche (mondo del volontariato, dello sport, della cultura), dall’altro ritengo imprescindibile il coinvolgimento di chi si occupa di politica per passione e per ideologia. L’appartenenza ad un partito politico, la condivisione di un’idea, la scelta di campo netta e determinata non possono considerarsi degli elementi negativi, al contrario rafforzano una coalizione e permettono la creazione di quella

filiera istituzionale che dalla realtà comunale arriva fino alla rappresentanza parlamentare. Chiarezza, trasparenza, coerenza nelle posizioni – cose peraltro richieste a gran voce dai cittadini – non possono che passare attraverso coalizioni chiuse ai cosiddetti trasversalismi e guidate saldamente da un’idea politica precisa. Se questo non bastasse va anche considerato che l’esperienza maturata in anni di militanza parti-

tica e di conseguente esperienza amministrativa forse non sono poi un male così grande se si considera che l’ultima esperienza amministrativa di Isernia – esaltazione del civismo e del trasversalismo – è stata decisamente un fallimento sotto tutti i punti di vista ed ha determinato la fine anticipata della consiliatura. Credo dunque che sia arrivato il momento di affidare la città a persone coerenti sotto il punto di vista politico forti anche di una

solida esperienza amministrativa alle spalle; per questi motivi resto a disposizione della città affinché il centrodestra possa tornare a governare, come fatto egregiamente con Melogli, e si possa restituire agli elettori chiarezza. Non è più il tempo degli equivoci e/o di tentennamenti, abbiamo le carte in regola per giocare degnamente questa partita, ma bisogna avere il coraggio di scendere in campo occupandone una parte ben determinata.

Polizia, controlli serrati sul territorio A Isernia vasta l’attività per frenare i reati in genere ISERNIA. Prosegue senza sosta l’attività di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato di Isernia al fine di contrastare la commissione di reati in genere ed in particolare il fenomeno dei furti in abitazione. Durante tale attività, che ha visto impiegate sul territorio numerose pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, nonché della locale Sezione di Polizia Stradale, negli ultimi giorni, oltre 60 posti di controllo nel corso dei quali sono state identificate oltre 600 persone, alcune delle quali con pregiudizi di polizia e controllati più di 300 veicoli; sono state contestate, inoltre, 100 infrazioni al codice della strada e ritirati 8 documenti di circolazione non in regola e 2 veicoli sottoposti a sequestro amministrativo in quanto privi di copertura assicurativa. Sono stati inoltre intensificati i controlli alle persone sottoposte alle misure degli arresti domiciliari o della sorveglianza speciale con assidui controlli presso le loro abitazioni.

La Divisione Polizia Anticrimine, diretta dal Primo Dirigente della Polizia di Stato Dr.ssa Rosa Angelo, ha adottato un provvedimento di Divieto di ritorno nel comune di Pozzilli nei confronti di L.G., di anni 38, residente in Campania, e con numerosi pregiudizi di polizia soprattutto in materia di reati contro il patrimonio ed in particolare per furti in abitazione. Questi, alcuni giorni orsono, era stato fermato dai Carabinieri di Filignano mentre si aggirava con fare sospetto nei pressi di alcune abitazioni e, all’atto del controllo, tentava di giustificarsi asserendo che stava raccogliendo soldi per conto di una fantomatica associazione di beneficenza. Lo stesso, vista la sua pericolosità per la sicurezza pubblica, non potrà far ritorno nel citato comune per la du-

rata di anni tre. Infine, la Squadra Mobile ha deferito in stato di libertà un ventunenne, residente a Roma, incensurato, che in più occasione telefonava, per “scherzo”, anche in orari notturni, ad una persona anziana di Isernia che stanca delle continue molestie, presentava regolare denuncia presso la Questura di Isernia.

“Attenzione all’impianto di smaltimento rifiuti” Il Consiglio provinciale di Isernia ha votato un apposito ordine del giorno ISERNIA. In riunione il Consiglio Provinciale di Isernia. A inizio di seduta si è registrata un’ampia discussione sull’intesa istituzionale per l’Istituzione del Parco Nazionale del Matese, per tutelare la natura e la biodiversità e promuovere la Green Economy nel Molise. Successivamente si è passati all’esame del “P.S.R. 2014-2020, Misura 19” a sostegno allo sviluppo locale Leader per la promozione di un partenariato pubblico-privato con la proposta di attivazione di un G.A.L. (Gruppo di azione locale) a dimensione provinciale. Di seguito il Consiglio, all’unanimità dei presenti, ha condiviso un documento congiunto in difesa dell’Adriatico e delle isole Tremiti per dire “no” alla ricerca di petrolio nel mare Adriatico a 12 miglia dalle isole Tremiti, autorizzata alla “Petrolceltic Italia” dal Ministero per lo Sviluppo Economico. “ Paradossalmente, in spregio alla vocazione turistica del territorio molisano e pugliese – ha sottolineato Coia nel suo intervento – si persevera in iniziative che rischiano di danneggiare irrimediabilmente le isole Tremiti che rappresentano il fiore all’occhiello sia per il Molise che per la

Puglia. Dobbiamo stare attenti a ulteriori richieste pervenute per l’installazione di Trivelle tra la costa abruzzese e quella molisana”. Dopo l’atto di indirizzo della valorizzazione del patrimonio provinciale il Consiglio Provinciale ha discusso e approvato un ordine del giorno presentato dai consiglieri Carmen Natale, Romeo De Luca e Sandro Miniscalco che con molta sensibilità hanno affrontato le problematiche ambientali legate alla termovalorizzazione dei rifiuti delle Regioni Abruzzo e Molise nello stabilimento Herambiente nel nucleo industriale di Pozzilli. Questo l’ordine del giorno approvato all’unanimità. Il Consiglio Provinciale di Isernia -Atteso che la Regione Molise ha di recente approvato il piano regionale dei rifiuti 2016 che si fonda su tre parametri fondamentali relativi alla qualità, quantità e tracciabilità degli stessi ; -Considerato che la Regione Molise ha concesso cospicui finanziamenti per l’attivazione della raccolta porta a porta che produrrà un notevole abbattimento dei rifiuti indifferenziati conferiti in discarica e che la Provincia di Isernia è titolare del progetto

MORD for PIT con una dotazione complessiva di 7.5 milioni di euro che si vanno a sommare ai 15,8 milioni già finanziati per un totale complessivo regionale , comprese le premialità, di 27.5 milioni ; -Appreso, da organi di stampa extra regionali, che la Regione Abruzzo ha sottoscritto un accordo con la nostra Regione per la termovalorizzazione dei rifiuti; -Appreso altresì che i rifiuti in questione ( combustibile solido secondario CSS ) sono inceneriti presso l’impianto sito nel nucleo industriale di Pozzilli dalla società Herambiente che è stata autorizzata allo smaltimento di complessive 93 tonnellate di CSS; -Considerato , inoltre, che attualmente l’impianto di Pozzilli tratta solo il 9,92 % dei rifiuti molisani ed il 27.88 di quelli abruzzesi, con una capacità residua di oltre il 60 % proveniente da altre regioni; -Ritenuto che la Provincia di Isernia , avvalendosi della competenza tecnica dell’ARPA, ha voce in capitolo sulla richiesta di autorizzazione alle emissioni in atmosfera e sulle procedure di rilascio delle Autorizzazioni Uniche Ambientali AUA e delle Autorizza-

zioni Integrate Ambientali AIA oltre che al controllo delle emissioni industriali IPCC ; -Alla luce delle legittime preoccupazioni degli amministratori locali dell’area circostante il nucleo di Pozzilli e da parte dei vari comitati a tutela della salute pubblica sorti per l’occasione ; IMPEGNA

il Presidente della Provincia ad attivarsi presso gli organi preposti della regione Molise affinché ottenga assicurazioni sulla validità e veridicità delle procedure sopra elencate con le dovute attività di monitoraggio dell’aria e dell’ambiente circostante nonché della qualità del CSS conferito nel termovalorizzatore di Pozzilli.


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Termoli

20 febbraio 2016

“Non si può distruggere il lavoro dei balneatori” L’assessore Nagni interviene dopo la manifestazione svolta a Roma TERMOLI. Si è svolta a Roma una riunione del Tavolo di coordinamento sul Demanio Marittimo, costituito all’interno della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni e che ha visto la partecipazione degli Assessori regionali in materia. All’odine del giorno la questione legata alla normativa comunitaria “Bolkestein” e alle conseguenze normative che tale provvedimento vedrebbe scaturire nei confronti delle imprese e degli operatori balneari di tutta Italia. Come si ricorderà la direttiva Bolkestein intende facilitare le procedure amministrative, eliminare l’eccesso di burocrazia e favorire chi intende stabilirsi in un altro paese europeo per prestare dei servizi. In altre parole, la Comunità Europea intende abbattere le barriere economiche e strutturali che, di fatto, ancor oggi non consentono la piena libertà di circolazione e la completa libertà di insediamento imprenditoriale nei Paesi membri. Tra i settori principali che coinvolgono la direttiva, i servizi ai consumatori e nel settore del turismo, i centri sportivi, i parchi di divertimento, comprendendo fra i destinatari della

normativa anche le imprese turistico-balneari esistenti nel nostro territorio. Naturalmente, per effetto della cosiddetta ”direttiva servizi”, le attuali concessioni in essere sul demanio marittimo non potranno più essere rinnovate automaticamente e dovranno essere oggetto di un bando europeo, con procedura di evidenza pubblica, alla scadenza temporale di ogni concessione. Prerogativa questa, che metterebbe in seria difficoltà quelle imprese balneari che da decenni offrono un monitoraggio costante del territorio sia da un punto di vista ambientale che della pubblica sicurezza e della balneazione che andrebbero a scontrarsi con colossi esteri, interessati ad accaparrarsi interi tratti di una delle più belle coste d’Europa. Ovviamente parecchi degli attuali concessionari, spesso rappresentati da piccoli imprenditori, sono preoccupati di veder vanificati gli sforzi compiuti in lunghi anni di lavoro nella creazione degli stabilimenti balneari e delle strutture a esse annesse. Altra forte preoccupazione sorge nelle imprese poiché l’art. 49 del codice della navigazione dispone testualmente

che “quando venga a cessare la concessione, le opere non amovibili, costruite sulla zona demaniale, restano acquisite allo Stato, senza alcun compenso o rimborso, salva la facoltà dell’autorità concedente di ordinarne la demolizione, con restituzione del bene demaniale al pristino stato”. Alcuni Stati europei, in maniera molto differente tra loro, stanno opponendo resistenza alla norma legiferando a riguardo e tentando di allungare il più possibile i tempi d’incidenza della Bolkestein. L’Assessore Pierpaolo Nagni, a margine dell’incontro ha sottolineato che “Anche lo Stato italiano sta lavorando ad interventi tampone, quali disegni di legge e decreti ad hoc, per salvaguardare i circa 30.000 operatori

interessati dagli effetti della direttiva, di cui condividiamo le legittime preoccupazioni. Bisogna, però, ancora individuare strumenti definitivi che difendano le nostre imprese e i nostri operatori che rischiano di vedere vanificati i loro sacrifici ed investimenti. Dunque, in questi anni di proroga a disposizione, è necessario elaborare un modello ampio e strutturato che, partendo da un impianto normativo complessivo e coerente con i principi comunitari, arrivi anche a regolamentare le concessioni ai balneatori, eventualmente facendo leva su investimenti e attività precedenti che hanno salvaguardato e potenziato il territorio e giungere ad una lunga proroga delle stesse. Il tema, comunque, è di grande at-

tualità e particolarmente attenzionato, soprattutto a causa dell’elevato impatto economico che tale Direttiva potrebbe generare nell’economia nazionale se non modificata nell’impostazione attuale. I due colleghi di Liguria ed Emilia Romagna, delegati dalla Conferenza, chiederanno al Governo di aprire immediatamente una discussione sull’argomento, cercando di non cadere in procedure d’infrazione nei confronti della Comunità Europea e lavorando a un quadro normativo che, articolandosi in un sistema complessivo sul turismo, contenga al proprio interno norme di salvaguardia per le nostre imprese di balneazione. Lavoreremo a ad ogni livello istituzionale, conclude Nagni, mettendo in campo tutte le risorse a nostra disposizione per evitare che chi ha reso in decenni di lavoro le coste italiane un riferimento turistico di livello internazionale riceva il ben servito, magari a favore di cordate o grandi gruppi di interesse che guardano solo al lucro e non alla salvaguardia di uno dei patrimoni naturalistici più belli dell’Europa.

Truffe agli anziani, la lezione dei Carabinieri Lodevole iniziativa dell’Arma nella parrocchia di San Pietro e Paolo a Termoli TERMOLI. Lodevole iniziativa nei locali della parrocchia S.S. Pietro e Paolo di Termoli messa in atto dall’Arma dei Carabinieri della stazione di Termoli i quali hanno preparato diverse sedute per spiegare a persone diversamente giovani come mettersi al riparo e in guardia dal pericoloso fenomeno dei raggiri e delle truffe. Noi, prima dell’inizio della seduta, abbiamo parlato con il luogotenente Giuseppe Nestola per farci spiegare come loro intendono mettere in guardia da queste azioni malavitose gli interlocutori giunti ad ascoltarli in buon numero: “Questo è il primo di un incontro a più puntate che l’arma dei Carabinieri si è prefissato da svariati anni al fine di indottrinare gli anziani, che sono una categoria molto molto fragile e sensibile della nostra società e spesso e volentieri vengono soggiogati da questi soggetti. A volte, i truffatori sono personaggi che colpiscono nel cuore delle persone e usano le loro vittime raccontandogli in modo davvero convincente di storie di incidenti dove sono coinvolti dei familiari stretti e per risolvere queste questioni i delinquenti cercano di spil-

lar loro dei soldi, Pertanto i nostri incontri sul territorio di Termoli presentati dal comando stazione dei Carabinieri di Termoli che sono sotto l’effige del Comando Compagnia tendono a dare quei piccoli ragguagli, accortezze utili da adottare affinché i truffatori possano girare alla larga da queste persone a noi care”. Per esempio, tra questi accorgimenti c’è quello di “dire loro di non aprire mai con facilità il portone”. “Il nostro scopo principale – aggiunge Nestola – è quello di voler mettere sul “chi va là” gli anziani, di non essere troppo disponibili, di non dare troppa confidenza, ma soprattutto quando hanno anche un minimo sospetto che qualcosa non quadra, di fare subito dei numeri telefonici utili per qualsiasi informazioni quali il 112, 113, 117 e tanti altri numeri verdi che intervengono per la tutela degli anziani che sono stati vittime di truffe varie. Noi cerchiamo solo di dare loro uno spiraglio che l’anziano non si debba sentire solo e indifeso da queste situazioni certamente non belle. Quando chiama in caserma, non solo da noi, di certo dall’altro capo del te-

lefono trova persone che gli possono dare tanti suggerimenti utili affinchè possa aprire gli occhi e guardare bene in faccia quella persona che ha di fronte”. Dove avvengono maggiormente questi episodi di truffa o raggiri? “Principalmente avvengono nei centri commerciali, soprattutto nei parcheggi dove utilizzano scusanti banali, una gomma a terra o un pacco per strada mentre la loro vittima prescelta esce con il carrello pertanto distraggono la loro attenzione e di conseguenza c’è sempre un secondo complice alle spalle che approfitta del momento di distrazione per compiere il suo gesto malavitoso. Spesso, ci sono truffe domiciliari con finti impiegati INPS, dell’energia elettrica, delle Poste e molti altri stratagemma che si vanno a sviluppare di volta in volta”. Si può quantificare in cifre come si colloca il fenomeno qui da noi? “Diciamo che il fenomeno si sta espandendo a livello nazionale anche se da noi è ancora a un livello medio basso. Speriamo di riuscire a contrastarlo al meglio”.

“Quella centrale è regolare?” Il consigliere regionale Di Pietro ha interrogato la Giunta regionale sulla Biomassa MONTENERO DI BISACCIA. Il Consigliere Regionale e capogruppo de “Il Molise di Tutti”, Cristiano di Pietro interviene sulla questione relativa all’impianto di produzione di energia elettrica da biomasse legnose della potenza di 1 MW nel comune di Montenero di Bisaccia di proprietà della società

agricola “Il Quadrifoglio snc, e interroga il Presidente della Giunta Regionale del Molise, Paolo Di Laura Frattura e l’Assessore all’Ambiente, Vittorino Facciolla. “Fondamentale escludere rischi per la salute pubblica, evitando al contempo di generare inutili allarmismi, precisa il Consi-

gliere Di Pietro, accertando la natura delle emissioni prodotte dall’impianto. Oggi, continua Di Pietro, la questione è diventata più terreno di scontro politico che una reale ricerca della verità volta a dare risposte ai cittadini. Da qui la decisione di presentare apposita interrogazione che chiarisca una volta

per tutte come stanno i fatti sia dal punto di vista autorizzativo che ambientale. Pertanto, da cittadino e da amministratore, Il consigliere Di Pietro ha sentito il dovere di attivarsi per dare una risposta definitiva alla questione. “Lo meritano i cittadini, gli amministratori locali e la stessa ditta

interessata”, conclude l’esponente regionale e capogruppo de “Il Molise di Tutti”, puntualizzando la posizione favorevole del Gruppo a impianti simili se a norma, e che operano nel rispetto delle normative vigenti come esempio di filiera di recupero ed uso energetico della biomassa legnosa.


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Termoli

20 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Sbrocca, la peggiore amministrazione” Il Nuovo centrodestra ritiene l’amministrazione comunale incapace di governare Termoli TERMOLI. Era attesa la presa di posizione della minoranza, specie quella del Ncd, dopo quanto avvenuto in Consiglio comunale e puntuale c’è stata la stilettata contro la maggioranza. “Da quando l’amministrazione Sbrocca governa questa città, abbiamo collezionato “figurine” che rappresentano la più totale mediocrità e superficialità politica ed istituzionale di sempre, o meglio così credevamo… In effetti ieri è accaduto qualcosa di ben più grave, qualcosa che va oltre il concetto di politica e di rappresentanza istituzionale: l’impossibilità di poter esprimersi liberamente, la mancanza di riportare la voce dei cittadini in assise civica; in altre parole: la totale assenza di democrazia. Vogliamo ricordare, così a titolo informativo che tale concetto è riportato e scritto all’art. 1 della nostra Costituzione: “Lo stato Italiano è democratico e la sovranità appartiene al popolo. Evidentemente questa nozione dovrebbe essere rispolverata da chi, ieri, con palese violazione di legge e regolamenti dell’attività amministrativa, ha ben pensato di “sabotare” tale concetto e di offendere pubblicamente tutti coloro i quali erano o non erano in consiglio comunale per ottenere risposte in merito alla realizzazione di opere faraoniche stile Dubai (il famoso e indiscusso tunnel). Si perché in effetti “il buco” è proprio indiscusso! Facciamo un passo indietro e cerchiamo di spiegare ai cittadini Termolesi cosa è successo in pochissimi passaggi: Il cons. Di Brino insieme ad altri cons. di minoranza in data 28 gennaio 2016 chiedevano la convocazione del Consiglio Comunale per l’iscrizione di un unico punto all’ordine del giorno

(odg): “Mozione prot. 4514 del 20.01.2016: realizzazione del tunnel di collegamento porto/lungomare Nord di Termoli”. La Presidente del Consiglio Comunale (Avv. Manuela Vigilante) l’8 febbraio 2016 convoca per il 10 febbraio la Conferenza dei Capigruppo; Nella seduta della Conferenza dei Capigruppo del 10 febbraio 2016, la Presidente fissava per il 17 febbraio 2016 la data del c.c. ed iscriveva all’odg la mozione (punto 1) insieme alla nomina dei componenti della commissione referendaria (punto 2); Il 17 febbraio 2016, dopo la votazione dei componenti della commissione referendaria, si passa alla discussione della “mozione prot. 4514” per la quale era stato chiesto e convocato il c.c. Qui prende la parola il cons. di maggioranza Timoteo Fabrizio (l’UDCino che fece cadere l’amministrazione Di Brino tradendo il mandato degli elettori), il quale chiede di non discutere la mozione invocando l’art. 87 del

regolamento consiliare, motivando la richiesta con il fatto che il contenuto della mozione avrebbe in qualche modo inficiato la procedura di gara relativa al Project Financing di aggiudicazione dei lavori di realizzazione del Tunnel e chiedendo alla Presidente di mettere a votazione la sua richiesta; Il cons. Di Brino invitava la Vigilante a non porre a votazione in quanto priva di motivazione, visto che lemozioni esercitano un indirizzo politico e non interferiscono giuridicamente sulle procedure della struttura amministrativa, né possono portare turbativa nel corso delle gare di appalto, così come erroneamente sostenuto dal cons. Fabirizio. Da qui in poi è andata in onda una delle più vergognose pellicole dell’arroganza del potere, quasi paragonabile ai primi tempi di dittatura fascista. Il livello di barbarie raggiunto da questo consiglio, ed in particolar modo dalla sinistra pseudointellettuale, fa

Ancora acqua giallastra aTermoli

I risultati delle analisi si conosceranno lunedì prima di eventuali provvedimenti TERMOLI. Una nuova gara, a chi postava più foto di acqua gialla attinta (e tinta) dai rubinetti a Termoli. A cominciare dal portavoce in Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle Nicola Di Michele. Segnalazioni a iosa che hanno indotto il responsabile tecnico della Crea gestioni srl Paolo Santini a effettuare nel primo pomeriggio sei prelievi campione in altrettanti punti della rete idrica cittadina, per ispezionare le condotte in tutti i grandi quartieri termolese. Le analisi potranno rivelare il loro esito lunedì mattina, ma se in queste ore che ci separano dal termine indicato qualcosa dovesse peggiorare si potrebbe anche arrivare a una nuova ordinanza di divieto dell’uso di acqua potabile, cosa che nessuno auspica

sbiancare qualunque repubblica delle banane, guidata da improponibili ed improbabili dittatori africani; non ce ne vogliano quegli stati antidemocratici che sicuramente non si permettono di dare lezioni morali al mondo intero, ma che sicuramente fanno gli affari propri con allegra indifferenza. Ieri l’ineffabile maggioranza di centrosinistra, sempre certa di essere la paladina della democrazia e della trasparenza, così come gli stessi componenti hanno più volte dichiarato in campagna elettorale di voler essere e di agire una volta vinte le elezioni, ha imposto un’azione di forza, un po’ come succede in Parlamento con Renzi quando c’è qualcosa che non va o che potrebbe non andare come deve andare (perdonate il giro di parole), andando a discapito del concetto di democrazia e diritto di parola, sancito sempre e comunque dalla nostra Costituzione. Nonostante gli inviti e le esortazioni (anche fuori microfono) giunte anche da altri cons. comu-

nali di minoranza, la Presidente ha tentato inopinatamente di porre in votazione la mozione d’ordine del cons. Timoteo Fabrizio, scatenando una incontrollabile bagarre che ha richiesto perfino l’intervento delle forze dell’ordine. Al di là delle figuracce politiche ed istituzionali che quest’amministrazione continua a fare da due anni a questa parte, la votazione di ieri in c.c. potrebbe costituire un pericolosissimo precedente, che, in futuro, “autorizzerà” la maggioranza a vietare senza giustificate motivazioni la democratica espressione delle prerogative della minoranza, mettendo in tal modo a grave rischio la credibilità e l’imparzialità del ruolo e della figura istituzione della Presidente del Consiglio che, ricordiamo, dovrebbe essere super partes! Nonostante la numerosa partecipazione dei termolesi, quest’amministrazione l’ha fatta davvero grossa: un vero e proprio pasticcio, una incredibile mancanza di trasparenza e soprattutto un concetto di democrazia molto strano, quasi inesistente tra i banchi della maggioranza; infatti non ancora riusciamo a capire cosa c’è realmente alla base di una così brutale dimostrazione di forza, sia politica, che fisica. Si, anche fisica, perché pare che il cons. Paolo Marinucci abbia addirittura subito un’aggressione fisica, “colpevole” di aver chiesto come mai la mozione in questione non potesse essere discussa! Crediamo fortemente nel concetto di democrazia diretta e, pertanto non ci fermeremo qui, e soprattutto non crediamo assolutamente che tale comportamento oltraggioso sia ammesso nei prossimi consigli comunali”.



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Opinioni

20 febbraio 2016

di Claudio De Luca Anni fa, prima dell’inizio di una campagna elettorale per le “regionali”, l’allora Ministro Sacconi (che, di solito, era prudente non assumeva mai imprevedibili atteggiamenti) ebbe un lampo di genio e propose (in forza di una legge “ad hoc”) di fissare l’ineleggibilità di quegli amministratori locali che avessero governato producendo un disavanzo di bilancio. All’epoca, a subirne le conseguenze in Molise, sarebbe stato il Presidente Michele Iorio a causa della sua gestione della Sanità pubblica. Oggi la “novella” si sarebbe riverberata tranquillamente sul suo successore (altra faccia della medaglia) Paolo Di LauraFrattura. L’idea sarebbe stata ottima se l’obiettivo avesse potuto essere quello di costringere ogni ente a conseguire sempre bilanci in pareggio, come peraltro avviene già negli Stati uniti d’America. Perciò, chi avesse governato originando soltanto debiti (che poi sarebbero rimbalzati sul “groppone tributario” dei cittadini-elettori) avrebbe dovuto cambiare mestiere immantinenti, contribuendo in tal modo all’equilibrio dei vari patti di stabilità fissati dal legislatore ed introducendo un meccanismo di selezione della classe politica, fatta finalmente di soggetti privi di patenti semplicemente regalate da una volubile (e colpevole!) opinione pubblica e non più di gente munita solo di titoli conquistati in forza di clientelismi esercitati alla grande. Insomma “kaputt!” a tutti i politici politicanti ed agli accattoni della politica. E Dio sa quanti ve n’è nella ventesima regione. L’idea di Sacconi avrebbe dovuto far discutere un po’ tutti dal momento che certe pro-

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Chi ha fatto deficit non può candidarsi

poste avrebbero portato ad èsiti sicuramente favorevoli. E, fra di tutti, a farle proprie sarebbero dovuti essere soprattutto i rappresentanti della Lega nord, se non altro al fine di perfezionare la marcia del Federalismo fiscale. Avrebbero potuto fare questo propo-

nendo una riformina di fiancheggiamento dal momento che sono soprattutto le Regioni in disavanzo a creare problemi all’intera collettività, non riuscendo a sopportare i costi “standard” di produzione di servizi pubblici quali la Sanità, i Trasporti e l’Assistenza so-

ciale e rischiando di fallire in assenza di robusti trasferimenti somministrati direttamente dalle consorelle più virtuose. In sostanza, le Regioni ed i Comuni indebitati all’epoca rappresentavano l’equivalente della Grecia per l’euro. Prima o poi avrebbero posto l’Italia intera in una crisi di sostenibilità fiscale per i debiti contratti. Ecco perché, in un tale contesto, per quelli del “Carroccio” sarebbe stato meglio “ruggire” e proporre una riforma estrema, se non altro per mantenere lontane le mele buone da quelle bacate. In definitiva, il Federalismo può far comodo esclusivamente alle Regioni in avanzo di bilancio, cosicché quelle in disavanzo andrebbero abolite per legge, assegnandone funzioni e competenze allo Stato centrale, fatta eccezione per gli Enti a Statuto speciale, intoccabili perché tutelati dalla Carta costituzionale. La decisione avrebbe portato ad una semplificazione radicale dello scenario economico da cui avrebbe potuto trarre giovamento l’intero Paese. E, se le Regioni virtuose fossero lievitate con il Federalismo fiscale, guadagnando in competitività, quelle in disavanzo sarebbero state assorbite nei vari Ministeri dello Stato centrale che, così, avrebbero potuto finanziarne al meglio i disavanzi; e curare, con una sorta di commissariamento, i mali cronici della finanza pubblica locale, Molise in testa. Chi potrebbe essere contrario a tanto? Secondo noi strillerebbero soltanto quei politici che avessero perduto una poltrona da 10mila euro al mese (oltre ai “benefit”). In compenso, l’Italia intera eviterebbe l’onta di diventare alla stregua di una Grecia, assestando una botta autentica ai parassiti della spesa pubblica, Molise compreso.

Il mistero della Tavola Osca Pietrabbondante e le sue ricchezze Nel 1848 comparve sul “Bullettino dell’Istituto di Corrispondenza Archeologica” di Roma, esattamente nel numero di ottobre, la notizia del ritrovamento di una tavoletta di bronzo, incisa su ambedue le facciate, recante scritte in lingua osca, la lingua dei Sanniti Pentri. La notizia proveniva da un agnonese, il “dottore fisico” Francesco Saverio Cremonese, che risulta essere stato anche sindaco della fiorente cittadina altomolisana dal 1841 al 1846, ed era corredata da molti elementi descrittivi del luogo e delle condizioni del ritrovamento, ma non dell’autore. Prendendo spunto da questi elementi, due attenti studiosi della storia molisana, principalmente di quella sannitica, hanno voluto approfondire le conoscenze su quella che da sempre viene chiamata la “Tavola di Agnone” ed hanno raccolto tanti elementi da pubblicare in un libro che hanno intitolato: “Gli enigma - La tavola osca e Pietrabbondante”; gli autori sonoPaolo Nuvoli e Bruno Paglione. Nuvoli, laureato in giurisprudenza e docente di materie giuridiche ed economiche, ha scritto vari libri sulla storia sannitica, oltre ad aver fatto una brillante carriera politica; Paglione, profondo conoscitore del territorio molisano, ha collaborato con le uni-

versità del Molise, di Roma e di Ferrara ed è stato negli anni scorsi Ispettore Onorario per i beni archeologici della Provincia di Isernia. In occasione della interessantissima ed affollata presentazione del libro, che si è tenuta ad Isernia nell’aula magna dell’ITIS,gli autori hanno premesso che hanno voluto guardare alla storia del nostro territorio con occhi diversi da quelli ormai entrati nella consuetudine. “Scopo del libro – ha spiegato Nuvoli - non è quello di imporre una diversa “verità”, ma di sollecitare altre ricerche ed approfondimenti partendo da elementi che contra-

stano con quanto è stato detto e scritto finora”. L’aspetto più eclatante che è emerso riguarda la “Tavola Osca”: gli autori hanno avanzato il sospetto che non sia stata trovata tra Agnone e Capracotta, in contrada “Macchia” ed esattamente nel luogo chiamato “Fonte del Romito”, come vuole la tradizione, ma che provenga da Pietrabbondante e varie vicende confermano questa conclusione. In particolare gli autori del libro analizzando le descrizioni del luogo del ritrovamento e perlustrando attentamente il terreno hanno trovato che quanto scritto a suo tempo dal Cremonese risulta in gran parte fantasioso e non rispondente alla realtà. Nessun tempio è mai esistito in quel luogo, nessun muro al quale avrebbe dovuto essere appesa la Tavola, nessuna pietra concava particolare all’interno della quale si conservasse perfettamente. Inoltre, le ricerche in molte biblioteche, tra cui quella di Agnone, hanno fatto scoprire che anche molti altri studiosi avevano maturato gli stessi dubbisenza che questo riuscisse a modificare l’opinione corrente ormai radicata. Insomma il mistero circonda la Tavola Osca, mistero che si scioglierebbe se venisse indicato come luogo del ritrovamento Pietrabbondante, cioè il

luogo dove sorge il grande centro religioso e politico dei Sanniti. Ma non si fermano qui le convinzioni degli autori, essi ritengono che, poco dopo il ritrovamento, della Tavola sia stata fatta una copia perfetta da qualcuno dei raffinatissimi artigiani di Agnone e che questa, non l’originale, sia stata venduta nel 1867 all’antiquario di Roma, Castellani, e da questi nel 1873 al BritishMuseum di Londra. Nel libro si parla anche diffusamente del sito archeologico di Pietrabbondante, in proposito l’architettoAlberto Sposito, docente presso l’Università di Palermo, ha sollevato forti perplessità sulla ricostruzione del luogo suggerendo che “la ricerca archeologica continui, ma con un approccio interdisciplinare che aiuti a ricostruire la storia del territorio ed eviti irrimediabili errori interpretativi”. In effetti Nuvoli e Paglione presentano un’attenta ricostruzione storica, valutando gli avvenimenti che si sono succeduti negli anni, ed arrivano a concludere che il sito religioso di Pietrabbondante in realtà fosse l’antica Herculaneum, perché lì era particolarmente attiva la devozione nei confronti di Ercole, come dimostrano i ritrovamenti di una grande statua in pietra edi molte statuette votive in bronzo raffiguranti

quel dio. Inoltre ritengono che si possa dimostrare che la mitica BovianumVetussi trovasse nel territorio che oggi è del comune di Campochiaro, dove sono presenti i resti di un grande edificio di culto e di un importante insediamento sannitico con numerose sepolture. Lo storico, Natalino Paone, ha sollecitato un grande sviluppo dell’archeologia orientata ad ampliare le conoscenze sulla storia dei Sanniti. “Non possiamo accontentarci – ha dichiarato Paone – delle poche cose che ha scritto Tito Livio perché questi era romano ed ha raccontato i fatti da vincitore. E’ indispensabile, inoltre, un museo nazionale sannitico che raccolga tutti i reperti riguardanti quel grande popolo oggi distribuiti in modo disorganico in tantecittà”. Le conclusioni del Prof. Nuvoli sono amare: egli parla di una vera e propria colonizzazione culturale attuata dallo Stato. “Lo Stato nulla depreda – sostiene – anzi tutela e conserva, e lo fa tanto bene che gran parte del materiale resta invisibile, ben riposto in vere e proprie arche la cui stessa ubicazione è misteriosa”. “Per i cittadini, per i fruitori, molisani e non – aggiunge – Pietrabbondante rimane un luogo irrisolto, pressoché sconosciuto e desolato. I Giornali di scavo, gli inventari, la documentazione topografica, fotografica e progettuale non risultano pubblicati, solo qualche lavoro monografico non sempre reperibile”.


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