L'acqua delle dighe alle altre regioni

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 166 - sabaTo 18 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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SERVIZIO A PAGINA 4 L’Oscar del giorno a Antonio Battista

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Antonio Battista. Il sindaco di Campobasso, per essere presente a Expo, è l’unico che non è costato alla collettività per il viaggio. Da buon ferroviere, ha preso il treno sul quale può viaggiare gratuitamente. Ma quanto è costato l’esborso della Regione per portare a Milano dirigenti, funzionari, colleghi giornalisti, abitanti di qualche Comune a parte rappresentanti di enti e strutture camerali similari? Bisognava, forse, fare numeri?

Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla

Il Tapiro del giorno lo diamo a Vittorino Facciolla. Nell’intervista rilasciata per l’inaugurazione del Padiglione Molise a Expo, l’assessore all’agricoltura si è mostrato lieto del fatto che il territorio molisano ha poca popolazione (lo spopolamento?), che il 35% è boschivo (abbandono delle campagne?) e l’importanza della transumanza (e i tratturi?). Se questi sono i punti del rilancio del Molise, stiamo freschi. A parte strutture e sovrastrutture create per Expo.

L’acqua delle dighe alle altre regioni e l’agricoltura molisana resta a secco


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

18 luglio 2015

SANITA’ - Ripensare il sistema aziendale pubblico in una logica di valutazione e miglioramento della produttività

Con l’intesa Stato/Regioni, il decreto Balduzzi, la squinternata regia del commissario ad acta e presidente della giunta regionale, nel Molise si profila la peggiore sanità d’Italia Tra le condizioni accettate, anzi, subite, dal Molise il 2 luglio scorso, a conclusione dell’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, alla conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le due Province autonome, sono la condivisione della necessità di introdurre nell’applicazione della razionalizzazione della spesa (spending review) per rendere più efficiente il sistema sanitario, la riorganizzazione e il ripensamento del sistema aziendale pubblico in una logica di valutazione e miglioramento della produttività; l’individuazione e l’utilizzo di indicatori standard relativi alla gestione degli immobili, strumentali e non, delle aziende sanitarie pubbliche; la valutazione e la valorizzazione delle esperienze e delle iniziative in ambito di servizi sovra aziendali; la valutazione della possibilità di realizzazione di un centro di competenza nazionale in materia di stesura dei capitolati per l’acquisizione di beni e servizi e la necessità di introdurre modifiche normative alla responsabilità civile e penale dei professionisti della salute, in modo da favorire l’appropriatezza delle prescrizioni e limitare gli effetti della medicina difensiva. Occhio a quest’ultima intesa che pone serie responsabilità ai medici che hanno la prescrizione facile per indagini e ricoveri. Il pacchetto appena detto è un’appendice, quantunque consistente e condizionante del modo di concepire e di gestire la sanità, di molte altre voci che hanno formato la sostanza dell’intesa da cui il Molise, già in affanno per il Piano di rientro, colpito al cuore dal decreto

Balduzzi, in quanto il presidente della giunta regionale e commissario ad acta per la sanità non è stato presente all’incontro in cui era in discussione l’applicazione del decreto contro cui era concessa alle Regioni che ne riscontravano l’opportunità di discuterlo e di opporsi. Cosa che ha fatto la Basilicata salvando di fatto la rete ospedaliera, i posti letto e i livelli essenziali di assistenza. Quell’assenza che non ha trovato mai spiegazione né giustificazione, è una colpa grave del politico e dell’amministratore Frattura, che solo una collettività amorfa, astenica, rassegnata ha fatto in modo che non gli si riversasse addosso imponendogli quantomeno le dimissioni. Cosa fatta capo ha. Per cui si deve andare avanti e, come diciamo, stare al gioco delle parti, in cui la parte del Molise è quella della Regione cenerentola, arrancante, con una classe politica che non protegge i propri di-

ritti (non avendone la capacità) né quelli del popolo che rappresenta. Ci sarà, verosimilmente, un’altra occasione per recuperare qualche piccolo vantaggio nel momento in cui sarà riveduto – come promesso – il Patto per la Salute 2014/2016. Staremo a vedere cosa saranno fare i nostri “eroi” di Palazzo Moffa. Intanto, per effetto dell’intesa sottoscritta con il Governo, devono badare alla spesa sanitaria procedendo secondo le indicazioni governative all’acquisto dei beni e servizi accedendo a convenzioni-quadro, anche di altre regioni, o tramite affidamento diretto a condizioni più convenienti, mediante gare di appalto o forniture, previo consenso del nuovo esecutore. Quindi sottostare alle procedure per l’acquisto dei dispositivi medici, al fine di garantire, in ciascuna Regione, il rispetto del tetto di spesa regionale fissato coerentemente con la composizione pub-

blico-privata dell’offerta, secondo modalità da definirsi, entro il 15 settembre 2015 e da aggiornare con cadenza biennale, con apposito accordo Stato- Regioni. Seguono il potenziamento del monitoraggio dei beni e servizi per verificare il rispetto della normativa vigente, ivi compresi i dispositivi medici, anche mediante il coinvolgimento di Anac e Consip, prevedendo forme di verifica infra-annuale. Altra necessità convenuta tra Stato e Regioni è l’adozione di misure per la riduzione delle prestazioni inappropriate erogate in regime di assistenza specialistica, ambulatoriale, e in regime di ricovero e di riabilitazione. Un punto cardine e dolente della sanità che incide notevolmente sulla spesa e sulla efficienza dei reparti. Da qui discendono la riduzione delle prestazioni inappropriate di assistenza specialistica ambulatoriale e la riduzione dei ricoveri di riabilitazione ad alto

rischio di risultare inappropriati. L’intesa si è consolidata anche sul perseguimento degli obiettivi di razionalizzazione dei servizi e delle prestazioni che maggiormente incidono sulla qualità dell’assistenza sia in termini di efficacia che di efficienza, nonché l’’incremento del tasso di occupazione dei posti letto, la riduzione della durata della degenza media e del tasso di ospedalizzazione, con un netto miglioramento del Servizio sanitario nazionale nel suo complesso ed in una riduzione degli oneri connessi all’assistenza ospedaliera erogata dalle strutture accreditate, pubbliche e private. Altri obiettivi sono la riduzione del numero di ricoveri effettuati da erogatori privati accreditati con meno di 40 posti letto, in attuazione del Regolamento sul riordino della rete ospedaliera; l’efficienza della spesa per il personale a seguito della riduzione di strutture complesse e di strutture semplici conseguente al riordino della rete ospedaliera e la riduzione progressiva del numero delle Centrali operative 118. Dell’intesa abbiamo riportato le parti di maggiore rilievo, ma ce se ne sono altre tra cui l’introduzione dell’elenco dei prezzi di riferimento relativi al rimborso massimo da parte del Servizio sanitario nazionale di medicinali terapeuticamente assimilabili. Con l’intesa Stato/Regioni, il decreto Balduzzi, la regia squinternata del commissario ad acta e presidente della giunta regionale, rischiamo di avere la peggiore sanità d’Italia per assistenza e prestazioni.

Expo, inaugurato il Padiglione Molise con la solita passerella

Il Molise di sempre; da sempre. In tutte le Fiere, le Mostre e l’Esposizioni. In attesa che qualcuno sia capace di renderlo una meta turistica, culturale, un luogo dove producono e ci commercializzano prodotti di qualità. In compenso, però, la solita passerella di politici molisani che sono costati, e non poco, alla

collettività regionale. Una confusione, pure, di ruoli visto e considerato che da Sviluppo Molise si passa per la struttura all’interno dell’assessorato all’Agricoltura e finire a quella dirigenziale della Giunta regionale. Scusate, è possibile che ognuno ha voce

in capitolo nella manifestazione? Che ognuno debba potere dire la sua nell’organizzazione di un evento? E i dirigenti regionali in trasferta a Milano? Ma ci si rende conto che le proposte così come formulate sono le stesse da anni e che non hanno

prodotto nulla? Basta dare un’occhiata ai numeri del turismo in Molise. Se qualcosa funziona è nell’enogastronomia grazie all’intraprendenza delle cantine molisane a qualche pastificio. Così come al lavoro silenzioso e di nicchia di qualche azienda. Poi, le so-

lite chiacchiere e manifestazioni ripetitive sul territorio molisano anche prive delle necessarie competenze. Non sarebbe stato il caso di un più attenta programmazione visto e considerato che c’è stato il tempo necessario per procedere in tal senso?


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3 18 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Con qualche anno di ritardo, principalmente destinati a liquidare opere già realizzate, ma pare proprio che...

Arrivano i soldi per la ricostruzione Bene, i milioni per la ricostruzione pare proprio che arrivino. Il termine, questa volta, è stato fissato, solennemente, per fine mese. Già, perché il 26 giugno scorso il delegato alla ricostruzione, consigliere Salvatore Ciocca, rispondendo, finanche un po’ seccato, al presidente dell’ACEM Di Niro (che annunciava eclatanti azioni di protesta e pare quasi di vederlo, in felpa nera con cappuccio e cravatta, con molotov alla minerale liscia davanti alla sede della giunta), aveva detto che i suddetti soldi sarebbero arrivati “nel volgere di qualche giorno”. Assumendo il principio della relatività del concetto stesso di tempo, concediamo al consigliere la grandezza di un mese come equivalente a quella di qualche giorno e, con trepidazione, puntiamo gli orologi alla fine di questo luglio bollente. Per poter, noi, chiudere un capitolo imbarazzante della storia amministrativa recente di questa Regione; registrare, dopo anni, il fatto che chi ha lavorato è stato, alla fine, pagato e mettere su tutto ciò una pietra d’oblio. Gli altri, invece, potranno festeggiare come una vittoria, come un prestigioso risultato del loro

CAMPOBASSO. “Il Presidente Frattura non smette di raccontare bugie. In una conferenza stampa, fatta in grande spolvero insieme al consigliere Ciocca, comunica l’arrivo – con un ritardo da Guinness dei Primati – di 27 milioni di euro per il pagamento delle spettanze arretrate a tutte quelle imprese, impegnate nelle ricostruzione post-sisma, che hanno già realizzato lavori”. Lo sostiene il consigliere regionale, Michele Iorio, dopo la conferenza stampa sui 27 milioni di euro per la ricostruzione post sisma. “Autocelebrazione a gogo e cifre senza senso!Addirittura, oggi trovano il coraggio di affermare che la ricostruzione è al 60 %, mentre solo qualche mese fa comunicavano di averla trovata al 30%: questo significa che durante il suo mandato, Paolo Frattura avrebbe realizzato più di

CAMPOBASSO. “L’eccellenza dei nostre produzioni lattiero-casearie è il fiore all’occhiello del made in Italy agroalimentare. Va bene il controllo europeo sulla libera circolazione delle merci ma a condizione che ciò non avvenga a discapito della sicurezza alimentare: la qualità dei nostri formaggi non può certo essere messa in mora”. Lo ha detto Aldo Patriciello, parlamentare europeo di Forza Italia, commentando la decisione della Commissione Europea di prorogare fino al 29 settembre il termine di risposta alla lettera di avvio di una procedura (l’ennesima) di infrazione nei confronti dell’Italia per il divieto di impiego di latte concentrato o in polvere nelle produzioni

instancabile impegno, il fatto che, dopo anni, chi ha lavorato sia stato finalmente pagato. Poco importa che a tredici anni dall’evento ci sia ancora qualche centinaio di sfollati. Poco importa che a tredici anni dall’evento ci sia ancora “la ricostruzione” da completare. Se questi soldi arriveranno

(entro fine mese), la stragrande maggioranza servirà a liquidare lavori e stati d’avanzamento già realizzati, ben poco resterà per il completamento delle opere. Ma accontentiamoci, per questa volta, dei soldi che, pare proprio, arriveranno. Dopo anni aziende e lavoratori, quelle e quelli che

sono sopravvissuti alla chiusura dei rubinetti, ai rinvii, ai telefoni che squillavano a vuoto, ai mandati di pagamento che non arrivavano mai, avranno, finalmente, il loro giusto compenso. Alla soddisfazione per la conclusione (annunciata, ma fine mese arriverà presto; staremo a vedere…) di questa vicenda, aggiungiamo anche un ulteriore sorriso; quello che ci strappa chi (il consigliere Ciocca ed il presidente Frattura) si sbrodola, ringrazia questo e quello per l’essenziale contributo, si appunta medaglie al merito, per aver fatto quello che doveva, soltanto con qualche annetto di ritardo. Ma lo abbiamo già detto: il tempo è un concetto relativo. Aspetteremo il lasso, relativamente breve, che ci separa dalla fine di questo luglio bollente per poter finalmente annunciare: “Hanno pagato!” “L’arrivo dei 27 milioni rappresenta il punto di partenza per la ripresa della ricostruzione a vele spiegate – dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – ora occorre, da lunedì prossimo, l’accredito diretto alle imprese entro luglio, così come promesso.” Pagare moneta, vedere camello.

“Frattura, il solito bugiardo” Il consigliere regionale, Michele Iorio, sulla questione fondi per la ricostruzione quanto noi abbiamo fatto in passato, impegnando e pagando più di un miliardo di euro! Anche un bambino capirebbe che si tratta di cifre campate in aria. Ecco il ‘nuovo metodo’: dopo aver di fatto archiviato la filiera avicola più importante del Mezzogiorno, e tra le prime in Italia; dopo aver accompagnato la chiusura dello Zuccherificio, magari utilizzando una macchinetta buona per lo zucchero filato; dopo aver lasciato la Ittierre al suo destino senza fare alcunché per favorirne la ripresa; dopo aver messo in ginocchio l’edilizia regionale attuando una riprogrammazione dei Fondi

Fas assai ridicola; oggi, Frattura, riesce a trovare persino il coraggio di bearsi delle meraviglie del suo governo visibili, però, soltanto ai suoi occhi. I molisani lo hanno capito da tempo e sarebbe ora di smetterla di vendere chiacchiere e raccontare falsità. Alla coalizione di centrosinistra chiedo: vi sembra onesto, di fronte a una crisi che morde tutti i giorni le famiglie in difficoltà, permettersi il lusso di impiegare ben tre mesi per ricomporre le pedine della giunta regionale? Non si farebbe prima – e sicuramente meglio – a celebrare nuove elezioni regionali?

“Latte in polvere, il no è netto” Intervento al Parlamento europeo dell’onorevole Aldo Patriciello lattiero-casearie. A finire nel mirino della Commissione è la legge n .138 dell’ 11 aprile del 1974 che vieta alle aziende produttrici di yogurt e formaggio di utilizzare latte in polvere e che, a detta dell’esecutivo di Bruxelles, rappresenta un’indebita restrizione alla libera circolazione delle merci. “La proroga concessa all’Italia – afferma Patriciello - è certamente un segnale positivo e ci permette di discutere ed approfondire la problematica nel suo insieme. Del

resto era l’obiettivo dell’interrogazione che, insieme agli altri colleghi della delegazione italiana del Ppe, ho inoltrato all’attenzione della Commissione: difendere non soltanto gli interessi di tutta la filiera lattiero-casearia ma rimettere al centro della discussione l’importanza della sicurezza e della qualità alimentare. Tuttavia, di fronte all’ineluttabilità della decisione comunitaria di introdurre il latte in polvere, occorre dire onestamente che il suo utilizzo, il più delle volte,

rappresenta un costo aggiuntivo e non un risparmio. La composizione del latte, infatti, – spiega l’eurodeputato azzurro - varia nei mesi: in estate, ad esempio, quando fa caldo come in queste settimane, il contenuto proteico e di grasso diminuisce. Per ovviare a questi problemi si aggiunge una piccola quota di latte in polvere per cercare di avvicinarsi il più possibile alla formula standard. È chiaro però che qualcuno potrebbe comunque trovare il modo per produrre nuovi formaggi

solo con latte in polvere ed è questo che si deve evitare. Credo quindi che la soluzione migliore sia condurre una seria battaglia per l’indicazione e la tracciabilità degli ingredienti per garantire la qualità dei vari prodotti. Ad oggi – conclude Patriciello - non è obbligatorio indicare sulla confezione se viene utilizzato latte in polvere nello yogurt e nel formaggio. Penso invece che questo obbligo vada stabilito: il consumatore ha diritto a scegliere in maniera consapevole”.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

18 luglio 2015

L’ondata di gran caldo sta mettendo in difficoltà le aziende agricole. L’appello alla Regione di Coldiretti Molise

“Impianti irrigui colabrodo, si intervenga” Il rovente anticiclone nordafricano che da venti giorni ricopre l’Europa candida luglio 2015 a passare alla storia come uno dei più caldi di sempre, con una forte anomalia che riguarda mezza Europa e l’Italia, compreso il nostro Molise. Ma se le persone, pur fortemente stressate dal forte caldo, hanno maggiori possibilità di adattare abitudini e comportamenti, l’agricoltura molisana viene messa a dura prova, con una sete drammatica che, solo ove ci sono infrastrutture irrigue funzionanti, può essere attenuata limitando con l’irrigazione lo stress vegetativo delle colture in atto, ma aumentando purtroppo i costi di produzione. Come denuncia Coldiretti Molise, viene, quindi, portato al limite l’utilizzo degli impianti idrici dei Consorzi Di Bonifica, che hanno tra i propri compiti istituzioni, oltre a quello delle bonifiche dei territori e mitigazione dei rischi idrogeologici, quello vitale della gestione degli impianti e delle acque per uso irriguo, ed arrivano al

pettine, quindi, i nodi e le debolezze strutturali e gestionali dell’irrigazione in Molise. Il presidente, Tommaso Giagnacovo, ed il direttore, Saverio Viola, della Coldiretti Molise, hanno chiesto un summit sulle problematiche dell’irrigazione molisane al presidente dell’Unione dei Consorzi di Bonifica Regionale, che si terrà lunedì prossimo, 20 luglio, con la presenza

anche dell’Assessore alle Politiche Agricole Regionali del Molise, Vittorino Facciolla. Il V° Distretto del Consorzio Di Bonifica di Venafro, che comprende Roccapipirozzi Bassa (Sesto Campano), la frazione di Ceppagna e tutta la parte ovest del Comune di Venafro, - evidenzia Coldiretti Molise – registra i limiti di portata della condotta adduttrice della

vasca di deposito, costringendo ad una contingentazione ed alternanza nell’erogazione idrica, insoddisfacente per le coltivazioni in atto e preoccupante per il raccolto degli agricoltori. Sul versante nord del Molise è saltato l’Adduttore Principale DN 1600 in località Fresagrandinaria, per la derivazione dell’acqua dalla Diga di Chiauci, ed è interrotto il flusso idrico che alimenta l’impianto irriguo in zona Montenero di Bisaccia e Mafalda. La riparazione è stata prontamente avviata e si presume sarà terminata entro lunedì prossimo, 20 luglio. Ma su tale versante, rileva Coldiretti Molise, preoccupa che la scarsità di acqua presente nella diga di Chiauci riapra la antica diatriba per la divisione dell’acqua, che secondo accordi risalenti al periodo di inizio dei lavori di costruzione dell’invaso, 1985, pur trovandosi l’invaso in territorio Molisano, ha la gestione dell’utilizzo delle acque affidato al Consorzio di Bonifica Vastese. Su tale questione è stato molto attivo il presi-

di Gianluca Di Lonardo E’ singolare come un’opera pubblica sia in grado di essere periodicamente al centro dell’attenzione per poi ripiombare nel dimenticatoio. La diga di Chiauci è un argomento da campagna elettorale (sia abruzzese che molisana) ed è la materializzazione di una tipica espressione italiana: un buco nell’acqua. In questo caso il paradosso è rappresentato dal buco, che c’è e purtroppo si vede, e dall’acqua che invece è ormai leggenda. Tra continue promesse e costanti rinvii nel 2015 festeggeremo il trentesimo anniversario dell’inizio dei lavori di una delle opere più attese e dispendiose della regione Molise. Il decreto “Sblocca Italia” varato dal Governo Renzi non prevede altri finanziamenti per ultimare l’invaso, Legambiente invece presenta un documento in cui tra le 101 opere fondamentali per il rilancio nazionale trova spazio proprio il bacino artificiale altomolisano che ad oggi è costato allo Stato circa 154 miliardi di Lire. Cifra davvero esorbitante e totalmente senza controllo, basti pensare che il Consorzio di bonifica Sud con sede a Vasto ha un passivo che sia aggira intorno ai 22 milioni di Euro, lo dichiarava il Presidente del Collegio dei revisori dei conti Raffaele Felice nell’estate 2013 il quale senza mezzi termini aggiunge che la cifra è destinata a crescere senza controllo: “serve un autorevole e immediato intervento delle competenti autorità, con invito alle forze politiche di Vasto di prenderne visione e collaborare per una soluzione positiva del problema, che riguarda tutti gli agricoltori del territorio, ed essere pronti, con gente nuova e preparata, alla gestione del consorzio anche in considerazione delle nuove sfide da affrontare, per i nuovi compiti che la Regione ha deciso di assegnare ai consorzi e anche per evitare che un domani la diga di Chiauci passi sotto il controllo della Regione Molise, se la gestione dell’ente non subirà alcun cambiamento”. E’ importante capire il senso dell’ultima frase, evitare che la diga di Chiauci passi sotto il controllo della Regione Molise. Qui infatti si annida l’assurdo. Chiauci è una piccola località della provincia

bacino idrico per un nuovo progetto in grado di portare a termine le opere fondamentali per il territorio ed il fattivo funzionamento dell’invaso. Opere quali Il disboscamento completo del fondale, la sistemazione delle paratie e dei canali, la realizzazione di un secondo sbarramento di ritenuta in grado di mantenere un livello minimo d’invaso e lo sfruttamento delle condotte per la produzione d’energia. Agli interventi elencati si aggiungerebbero la sistemazione a verde dell’ex area di cava e la creazione di un’area per la fauna lacustre, lavori abbondantemente realizzabili con i 154 miliardi spesi fino ad oggi ma che non saranno all’ordine del giorno con i 5 milioni appena restituiti e insufficienti perfino a saldare l’ingente debito del Consorzio vastese. Il Consigliere Camillo D’Alessandro si affretta a rassicurare gli abruzzesi garantendo uno stop agli sprechi, ci auguriamo che prima o poi voglia fare altrettanto con i molisani che attendono dal 1985 la fine di un’opera controversa che ad oggi ha lasciato lungo le sue sponde una serie di opere incompiute ed inutilizzabili. La totale assenza di considerazione nei confronti dei molisani che subiscono la violenza di un’opera senza vederne la fine sperata e tanto attesa, la deficitaria gestione dei fondi pubblici e l’assoluta mancanza di un piano di fruibilità dell’invaso portano a pensare che la Regione Molise consideri Chiauci ed il suo lago una sorta di enclave abruzzese costretta ad adempiere al suo compito di enorme cisterna d’acqua per la piana di Vasto, tutto questo mentre il Consorzio di Bonifica rimane al suo posto di comando sperperando le ultime risorse rimaste. Mi auguro che il presidente Paolo Di Laura Frattura decida di mettere fine a questo teatrino durato troppo a lungo e trasformi in realtà ciò che Raffaele Felice teme da oltre un anno, credo che l’Alto Molise sia una risorsa da tutelare e da usare con abilità evitando abusi e danni con progettazioni ormai anacronistiche. Ci auguriamo che il Molise voglia cambiare il corso delle cose quanto prima restituendo ai suoi abitanti ciò che gli spetta da trent’anni: il diritto di poter decidere del proprio destino. Ai posteri l’ardua sentenza.

Diga di Chiauci, il Molise resta assente d’Isernia, nonostante ciò il bacino idrico che ha distrutto una cascata naturale senza nessuna valutazione d’impatto ambientale trasformando una vallata in un enorme cantiere abbandonato non è di sua competenza. Ce lo ricorda il nome del Consorzio che se ne occupa e lo ribadisce il Dottor Raffaele Felice nel suo intervento. Si aggiunga una notizia delle ultimissime ore, il Cipe ha restituito 5 milioni di Euro al Consorzio di bonifica, finanziamento precedentemente revocato a causa dell’inerzia per l’utilizzo di tale somma da parte dello stesso Consorzio. Il Consigliere abruzzese Camillo D’Alessandro dichiara che tale operazione è fondamentale sotto diversi punti di vista e aggiunge che questi fondi saranno decisivi per ultimare l’incompiuta: “il Governo regionale e’ al lavoro per finanziare ulteriormente le opere

a Chiauci e rendere chiaro a tutti che mai piu’ la Regione o gli enti ad essa collegati dovranno rappresentare una zavorra per le esigenze del nostro territorio”. E’ incredibile pensare che il Cipe abbia deciso di restituire il portafogli a chi ha dimostrato in trent’anni di avere le mani bucate e scarsa voglia di fare. A dirlo è la stessa Regione Abruzzo che definisce il Consorzio “una zavorra”, lo fa sia D’Alessandro che Felice nel documento del 2013. Alla luce delle incredibili falle di bilancio e dell’indifferenza con cui i responsabili abruzzesi hanno risposto all’incontro di poche settimane fa organizzato dai Comuni molisani sarebbe il caso che la Regione Molise prendesse effettivamente il controllo dell’opera e invitasse ad un tavolo tecnico realmente utile e costruttivo tutti i Comuni interessati fisicamente dal

dente del Consorzio di Bonifica di Termoli, Giorgio Manes, che, pur non potendo annullare la sudditanza molisana nella gestione abruzzese delle acque, ha recuperato a favore delle aziende agricole molisane percentuali vitali di risorse idriche e, con il Consorzio di Vasto, l’anno scorso, ha richiesto il finanziamento di due impianti per la produzione di energia idroelettrica, connessi all’impianto idrico a San Giovanni Lipioni (CH), nell’ambito del Bando emesso dal Ministero delle Politiche Agricole Gestione ex Agensud, per abbassare i costi dell’energia di pompaggio dell’acqua per il Molise. A rendere ulteriormente caldo il clima nel territorio del Consorzio di Bonifica di Larino contribuisce, invece, l’arrivo delle cartelle di pagamento delle quote dei consorziati, che hanno subito, in alcuni casi, forti aumenti e per un approfondimento sulla questione il presidente del Consorzio, Antonio Saracino, si incontrerà con i vertici di Coldiretti Molise.


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5 18 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La certificazione delle competenze nella formazione professionale

Il Job Act ha messo alla frusta le Regioni

Il direttore dell’Area Terza della Regione Molise Alberta De Lisio ha assicurato che si farà di tutto per agevolare l’evoluzione della recente normativa sulla certificazione delle competenze acquisite e sulla spendibilità dei corsi di formazione. Dovremmo pertanto avere una puntuale qualificazione dei corsi triennali dell’obbligo formativo, del Catalogo delle attività formative finanziate con le risorse della programmazione 2014/2020 e delle attività libere di formazione professionale. In sostanza si tratta di adeguarsi agli standard nazionali del repertorio delle professioni. Accadrà che le qualificazioni rilasciate a livello regionale saranno riconosciute e spendibili sull’intero territorio italiano. A tal fine le Regioni sono tenute a organizzare i servizi di individuazione, di validazione e di certificazione delle competenze acquisite “in contesti formali, non formali e informali”. Gli specialisti del settore sanno di

Si sono presentati dinanzi l’ingresso dell’Asrem, come a voler far sentire ai Dirigenti dell’Azienda quanto affermavano davanti la stampa, i rappresentanti di tutte le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori della sanità. Uniti, questa volta, dalla preoccupazione di veder licenziati lavoratori che a partire da questo fine mese non vedranno rinnovato il loro contratto. Si partirà proprio dal 30 luglio, infatti, con dei licenziamenti, per proseguire a scaglioni mensili fino alla fine dell’anno che vedrà, secondo i sindacalisti, una complessiva fuoruscita dal mondo del lavoro di oltre 500 unità. Naturalmente grande preoccupazione è stata manifestata sulla paventata chiusura di presidi territoriali e della relativa diminuzione di servizi verso l’utenza. “Abbiamo avuto un ennesimo incontro alcuni giorni fa, ha esordito Pastorino (CGIL), con i vertici Asrem ma al solito non abbiamo intravisto la volontà di risolvere i problemi. Dunque è arrivato il momento di compattare le forze per scongiurare la chiusura dei presidi, ed il conseguente calo dell’offerta sanitaria. Un grave danno in termini sociali e di sicurezza. Cosa hanno fatto di male i molisani pere meritare tutto ciò? Mandare via i 50 ausiliari a fine mese e poi innescare una circuito che vedrà licenziamenti continui è una cosa intollerabile. Il tutto senza dimenticare la perdita dei livelli di assistenza che sono garantiti per legge. Comunque, attendiamo una convocazione del Presidente/Commissario Frattura, auspicando che si presenti con delle

cosa si tratta. Raccontante in questi termini, non è certo che siano agevolati a capire i non specialisti e, forse, anche i diretti interessati alla validazione e alla certificazione delle competenze acquisite nell’ambito della formazione professionale. Il burocratese, la cripticità del linguaggio specialistico sono difetti inestirpabili. Comunque, la Regione

Molise con il direttore dell’Area Terza chiarisce che si è in “un vero e proprio mutamento culturale che interesserà il mondo della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro, anche alla luce del Jobs Act e i connessi decreti attuativi che prevedono un forte legame tra i percorsi di presa in carico dei disoccupati, degli inoccupati e dei lavoratori

in mobilità e/o cassa integrazione e l’erogazione del trattamento dell’indennità alla disponibilità del lavoratore ad avviare iniziative di formazione professionale oltre ad altri strumenti di politiche attive del lavoro”. Qualificazione e aggiornamento: punti di leva per il mondo del lavoro. Per essere tempestivi, presso l’Assessorato alle Politiche per l’Occupazione e la Formazione professionale della Regione Molise si è tenuto un seminario tecnico-operativo intitolato “La Legge n. 183/2014 e la Certificazione delle Competenze nel Repertorio delle professioni”. Insomma, dalle parole ai fatti, con la partecipazione utile, per un verso e per l’altro, di Claudio

Iocca, dirigente regionale del Servizio sistema integrato dell’Istruzione e della Formazione professionale; Anna Paola Sabatini, direttore Usr Molise; Sandra D’Agostino, responsabile della Struttura metodologie e strumenti per le competenze e le transizioni; Rita Porcelli, componente del Gruppo di lavoro <Analisi sul tema delle competenze ed elaborazione di standard per la certificazione>, entrambe dell’Isfol; Gabriella Guacci, direttore Arml; Massimo Pillarela, direttore Area II Regione Molise e vari funzionari regionali, responsabili dei rispettivi settori interessati dalle innovazioni normative. Questa gente è nel vivo della strategia Europa 2020 e in quell’ambito deve muoversi, al fine di migliorare l’ingresso e la progressione nel mercato del lavoro, di facilitare le transizioni tra le fasi lavorative e di apprendimento: premessa per la crescita economica e dell’occupazione.

Sanità, i sindacati sul piede di guerra Gam, il ‘miracolo’ si avrà il giorno 20?

soluzioni altrimenti ci organizzeremo con presidi permanenti. Tecla Boccardo (UIL) ha aggiunto che “Viviamo un disastro generato da Piani Operativi e Sanitari falliti praticamente ogni volta. Negli ospedali, purtroppo, troviamo situazioni di degrado strutturale con danni al comfort ed alle prestazioni a favore dei pazienti. Esiste una Dirigenza che dovrebbe organizzare l’offerta sanitaria ma sembra che non sia minimamente intenzionata a farlo, e per di più ogni confronto è negato. Infatti, tutti i tagli a cui cominceremo ad assistere, sono stati avviati senza concertazione, unilateralmente. Il problema, comunque, è che nessuno in questa regione ha una chiara idea dei reali fabbisogni dei cittadini e di conseguenza ci si presenta puntualmente a Roma con Piani approssimativi che vengono respinti. La politica si dovrà assu-

mere comunque la responsabilità morale oltre che politica di tutto questo. E sulla questione lavorativa c’è poco da aggiungere. Alle carenze in termini di servizi, si assoceranno i licenziamenti di centinaia di lavoratori del comparto. Carmine Vasile (Fials) ha affermato che “Ormai subiamo Commissari che arrivano in Molise, ostentando soluzioni ma che alla fine tornano da dove sono venuti senza aver minimamente risolto nulla. E dobbiamo anche puntualizzare che il Governo nazionale ha le sue responsabilità di questa condizione. Ormai emerge sempre più la tendenza di questo Stato a voler accorpare le Regioni più piccole e meno consistenti facendo leva sui vari deficit economici. L’Asrem è la più grande azienda del Molise e se la politica non si mostra sensibile neppure in questa circo-

Il 20 luglio, nuovo incontro sulla Gam, espressamente dedicato alla redazione del bando relativo alla possibile cessione dell’impianto. Tutto il resto sono parole. Come la promessa della proroga degli ammortizzatori sociali (in verità sembra essere una possibilità concreta visti gli stanziamenti governativi) e la dichiarata disponibilità, sempre a breve, futuro prossimo indefinito, delle risorse legate al PSR. Tocca fidarsi, sulla parola. Come parole erano quelle, sempre del presidente Frattura, datate dicembre 2013, che ci sembra opportuno riportare, per dare a voi lettori la dimensione temporale della vicenda, per confrontarla con quanto di concreto, all’interno di quella stessa dimensione, si sia effettivamente raggiunto in termini di risultati. 1 dicembre 2013, dunque: “La filiera agricola non chiuderà. Fino a poco tempo fa non c’era traccia dei numeri reali di questa nostra azienda, oggi, invece, sappiamo quali sono le perdite e dove sono. Prima del prossimo Natale sarà presentato il piano di rilancio industriale dello stabilimento. La ristrutturazione aziendale è improcrastinabile per avviare un processo di riammodernamento degli impianti.” Ovviamente il Natale successivo è già passato, tra non molto arriverà anche il secondo, ma del piano di rilancio e ristrutturazione aziendale non v’è traccia leggibile. La filiera avicola nella realtà non esiste ma noi dovremmo aver fede e speranza che nell’incontro di lunedì 20 luglio prossimo ogni cosa, magicamente, andrà a posto. Il tempo, come al solito, sarà galantuomo e metterà a nudo ritardi e vane promesse. Proprio come quelle parole del dicembre 2013. “Paghiamo una consulente fior di migliaia di euro, siamo a due mesi dalla fine della cassa integrazione, ad un passo dal fallimento della GAM, a due anni dalla chiusura di un'azienda e , udite, udite, l'assessore dà appuntamento a lunedì per vedere come mettere in piedi il bando?!?!” Staremo a vedere, in conclusione, cosa partorirà il taumaturgico incontro con l’assessore Facciolla del prossimo 20 luglio. Estatici testimoni di un miracolo?

stanza il problema è davvero serio. Avere in meno di 6 mesi 500 e più addetti in meno significherà assistere ad una doppia tragedia. Purtroppo si chiude tutto perché non si è in grado di riorganizzare le risorse e noi uniremo le forze per evitare fino alla fine il collasso del sistema. De Guglielmo (FSI) ha aggiunto che “Da anni viviamo questo malessere, un’assenza di programmazione e di

attenzione al settore. Dobbiamo evitare che la sanità molisana sia svenduta alle Regioni limitrofe, anch’esse in difficoltà ma che vantano economie e popolazioni maggiormente rilevanti. Non chiediamo nulla di astronomico: soltanto che i cittadini godano dei diritti garantiti e che la loro dignità non sia accantonata solo per far quadrare i numeri.”


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Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

18 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Il sindaco Battista tra due fuochi: l’opinione pubblica cittadina e l’intergruppo dei moderati (Udc – P.p.i. e C.d.)

Ambrosio, Colarusso e Madonna e i loro “dieci comandamenti”

Prende corpo un modello istituzionale di vasta apertura politica e mentale oltre che comportamentale con la sottesa necessità di bilanciare il peso politico tra il Pd e i tre gruppi moderati Probabilmente (ma è una nostra malignità) non hanno gradito che il sindaco Battista si sia detto disponibile il pomeriggio del 14 luglio per un confronto pubblico con i cittadini, in Piazza Municipio, su invito degli Indignati del Molise e di Frane Molisane, sui problemi della quotidiani e sulle prospettive future, tralasciando le questioni da loro poste nel mese di maggio scorso in consiglio comunale. Sta di fatto che i capigruppo a Palazzo san Giorgio dell’Udc, del P.p.I. e del C.d. (Ambrosio, Colarusso e Madonna) si sono di nuovo affacciati al proscenio politico e amministrativo ponendo al sindaco una lista di problemi che intendono vengano discussi e affrontatati con la necessità di arrivare ad una conclusione, non escludendo gli equilibri di presenza e di rappresentanza tra i gruppi che formano la maggioranza di centrosinistra. Leggendo “i dieci comandamenti” consegnati a Battista è chiara la natura strettamente politica della richiesta e, quindi, nessuna interferenza con l’iniziativa pubblica del 14 pomeriggio (ma-

lignità chiarita). I consiglieri di estrazione moderata questa volta sono essenziali, determinati e convincenti nella loro capacità di sostenere le ragioni che sollecitano una messa a punto della maggioranza e la riattivazione delle motivazioni che l’hanno fatta prevalere in campagna elettorale a danno del centrodestra. Chiedono la qualificazione del programma elettorale (uscire dalla genericità e puntare su obiettivi di crescita e di sviluppo precisi e qualificati); l’azzeramento delle deleghe agli assessori; la revoca degli incarichi ai consiglieri comunali; l’impegno a tempo pieno degli assessori; il potenziamento, a costo zero, della compagine di giunta (aumentare il numero degli assessori senza aumentare il costo delle indennità); l’’istituzione di una cabina di regia sindaco – capigruppo; l’interazione degli assessori coi capigruppo; il coordinamento dei livelli istituzionali; il rafforzamento del raccordo del sindaco col presidente del consiglio comunale; la condivisione dei pre - consigli e delle

pre - giunte. Una rivoluzione copernicana; un modello istituzionale di vasta apertura politica e mentale, oltre che comportamentale, con la sottesa, quanto evidente, necessità di bilanciare il peso politico tra il Pd e i tre gruppi moderati: Udc, P.p.i. e C.d.. Presi uno ad uno i “comandamenti” dicono che la convivenza all’interno della maggioranza è abbastanza compromessa ed il difetto maggiore sarebbero la interazione, il confronto e la partecipazione, oltre l’opportunità di ampliare la giunta per dare proprio all’intergruppo (Udc, P.p.i. e C.d.) una diversa e maggiore incidenza ( l’assessore Sabusco ormai è considerato un corpo politico totalmente asservito al Pd). Che dire delle partecipazione preventiva alla giunta. Sarebbe una forma di partecipazione diretta alle decisioni dell’esecutivo e non più, come capita, quando capita, una informazione indiretta. Cambierebbe un modo inveterato di essere e si aprirebbe uno scenario totalmente differente, in cui il senso della coalizione prende forma e sostanza, oltre la

condivisione di responsabilità. Da vedere però se il sindaco e la maggioranza terranno conto dei “comandamenti” e cosa seguirebbe ad una loro eventuale mancata applicazione. Non crediamo all’apertura di una crisi; tutt’al più assisteremmo ad un appoggio esterno dell’intergruppo alla giunta Battista e alla maggioranza di centrosinistra. Il modo peggiore di stare in bilico. Ciò che conforta il cronista, comunque, è il giudizio critico sul primo anno di governo. La valutazione ormai è unanime: il programma approvato non ancora trova una benché minima attuazione. Il 14 saranno i cittadini a prendere voce su fatti e problemi che interferiscono con loro appartenenza alla città e quale l’impegno dell’amministrazione. Ciò che non manca, a quanto sembra, è la volontà di dare un senso compiuto e una possibilità concreta alla partecipazione democratica: a livello amministrativo e popolare. Dardo

Orto sociale alla Casa di Riposo Pistilli Tra occupazione attiva degli anziani e scambio generazionale L’agricoltura sociale ha in sé la prerogativa di generare diversi vantaggi: economici, ambientali e sociali. E’ quello che si sta verificando alla Casa di Riposo Pistilli con il progetto Socialorto presentato dal Circolo Legambiente “E. Cirese” di Campobasso e finanziato con fondi dell’otto per mille della tavola valdese: si sta dando l’opportunità di eliminare il disagio di una parte di cittadinanza del comune di Campobasso attraverso le attività di coltivazione. I principali destinatari del progetto sono gli ospiti della casa di riposo e i ragazzi segnalati dall’ Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni del Molise (USSM) di Campobasso ai quali, attraverso la creazione di

utilizzati per autoconsumo interno dando la possibilità ai residenti della casa di riposo di consumare prodotti freschi e di qualità. Il progetto ha previsto anche l’installazione di un percorso attrezzato con passamano volto a favorire l’accesso all’orto e la partecipazione alle attività progettuali anche

due borse lavoro, è stata concessa l’opportunità di iniziare ad operare nel mondo lavorativo. I prodotti dell’orto sociale saranno

Museo Pistilli, nuove aperture Martedì e giovedì ingresso gratuito per i dipinti Praitano e Eliseo Proseguono le aperture al pubblico del Museo Pistilli, ubicato nel centro storico di Campobasso in Salita San Bartolomeo n. 18, nei giorni feriali di martedì 21 e giovedì 23 luglio 2015 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 Regolarmente, con ingresso gratuito, l’orario di apertura è il seguente: domenica e giorni festivi ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00; dal lunedì al venerdì su richiesta o prenotazione. Il percorso espositivo presenta dipinti e sculture della Collezione d’Arte di Michele Praitano in dialogo con le opere delle Collezioni di Giovanni e di Giuseppe Ottavio Eliseo.

ai soggetti con disabilità motoria. Il progetto, che terminerà a dicembre, prevede nei prossimi mesi anche altre attività: prossimamente si provvederà a realizzare una siepe di essenze aromatiche che avrà sia una funzione protettiva di biodiversità sia di stimolo e potenziamento di tutti e cinque i sensi delle persone anziane che frequenteranno l’orto. Inoltre, con l’avvio del nuovo anno scolastico, si coinvolgeranno le scuole del quartiere attraverso una giornata educativa da svolgere in concomitanza con la Festa dell’albero, dedicata, in particolare, alla piantumazione di alberi da frutto nonché alla riqualificazione dell’intera area.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

18 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

La fortuna di rientrare nella sfera d’influenza del presidente della giunta regionale

Del Piano strategico territoriale si sono salvati la Metropolitana leggera e Massimo Pillarella

Dinanzi alla dilapidazione di risorse finanziarie pubbliche, all’indebito arricchimento di professionisti e società di progettazione, al dissolvimento di programmi ed impegni istituzionali non si dovrebbe rimanere inerti C’è stato un tavolo istituzionale intorno al quale sono stati seduti l’allora sindaco di Campobasso, Di Fabio, i rappresentanti della Proger Spa, la società che ha redatto il progetto preliminare della Metropolitana leggera (urbana e extraurbana) sulla tratta ferroviaria Matrice-Campobasso-Boiano; i rappresentanti della società Proma incaricata di redigere il master plan delle aree d’ingresso alla città e dell’area edilizia corrispondente all’ex campo sportivo Romagnoli indicata ad accogliere la nuova sede della Regione Molise; i rappresentanti della Società di Trasformazione Urbana (Stu) incaricata di elaborare la sistemazione edilizia ed urbanistica della fascia compresa tra Via S. Antonio Abate e Via Garibaldi, e il rappresentante della Regione Molise, Massimo Pillarella, incaricato di coordinare i progetti e gli interventi contenuti nell’Accordo di

programma quadro sottoscritto dalla Regione Molise e dal Comune di Campobasso con l’obiettivo di migliorare la viabilità, l’ambiente, e la funzionalità della città per una diversa qualità della vita. Intorno a quel tavolo si discuteva il Piano strategico territoriale. Chi era seduto intorno a quel tavolo non vi era a titolo gratuito. Aveva precisi e diretti interessi da difendere. Dei rappresentanti di quegli interessi sono rimasti in piedi, sono vegeti, e guardano avanti solo quelli della Proger e Massimo Pillarella: società ben conosciuta dal presidente della giunta regionale e tecnico a lui molto prossimo. Gli altri sono usciti dalla scena, sono andati a rimpolpare l’elenco delle cose che potevano essere e non sono state. Avremo invece la Metropolitana leggera, sulla cui utilità in termini di stretta convenienza economica non si hanno ancora notizie, e un diri-

gente regionale in costante ascesa che dalla poltrona dirigenziale regionale ha allungato i tentacoli in tutte le direzioni (tecniche e amministrative) in cui ci sono risorse finanziarie da spendere, tra cui la programmazione dei fondi europei per il settennio 2014/2020. In questo andirivieni di iniziative, di Tavoli, di Piani territoriali, l’opinione pubblica molisana è stata sempre tenuta fuori, considerata un’astrazione e come tale destinata ad essere estranea da ogni forma di controllo sulla spesa pubblica che pure, per destinazione, gli apparterrebbe di diritto. Tagliata fuori, in quanto gli organi istituzionali e coloro che in essi la rappresentano, sebbene tenuti a rendere note le vicende amministrative (i Tavoli di lavoro, i Piani territoriali, i progetti assegnati, pagati, e non portati a termine), si guardano bene dal farlo. Vistosa omissione, figlia della prossimità

politica, amministrativa, professionale, ordinamentale che, combinandosi, riesce a coprire e a giustificare ogni cosa. La collettività, inerte, assiste alla dilapidazione delle risorse pubbliche, all’indebito arricchimento di professionisti e società di progettazione, al dissolvimento di programmi ed impegni istituzionali. Volta pagina con assoluta disinvoltura; butta alle spalle tutto e, con assoluta nonchalance, guarda a nuove e improbabili iniziative, a progetti, a incarichi e a finanziamenti che gli vengono fatti passare sotto il naso. Un gioco che molti, nella loro irresponsabilità, ritengono finanche divertente, ma nella sostanza equivale al progressivo impoverimento socio-economico e culturale del Molise e dei molisani. Dardo

Minicar a fuoco, tanto spavento Le fiamme si sono sprigionate dalla piccola auto in via IV Novembre. In salvo i due occupanti CAMPOBASSO, Solo tanto spavento per una minicar andata a fuoco, improvvisamente, ieri mattina in via IV Novembre a Campobasso all’altezza della scuola elementare. Per cause in corso di accertamento, due giovani si stavano accingendo a ripartire con la piccola vettura quando hanno visto sprigionarsi dal cofano le fiamme di un incendio. Hanno frettolosamente abbandonato l’auto che ha preso fuoco. Prontamente sono intervenuti i Vigili del fuoco anche per paura che l’auto scoppiasse. Domate le fiamme, della micro auto non è rimasta traccia.

“Come miglioriamo la città”

L’assessore Colagiovanni sottolinea l’impegno del Comune per la mobilità CAMPOBASSO. Sono in corso in questi giorni, come era già stato preannunciato lo scorso 13 maggio, attraverso una nota stampa congiunta dell’assessore Salvatore Colagiovanni e i consiglieri Lello Bucci (delegato alla mobilità) e Francesco De Bernardo (presidente uscente commissione trasporti), i lavori di restyling a Campobasso con il rifacimento della segnaletica orizzontale e di quella verticale. In via Milano, inoltre, sono in corso di realizzazione le strisce pedonali in betonella, ovvero in mattoncini colorati, che sono più costosi rispetto a quelle in vernice, ma hanno il vantaggio di una maggiore resistenza, oltre a essere più eleganti. Tra le altre cose, oltre alla segnaletica, un importante lavoro è stato eseguito in alcune zone del centro e delle zone più in periferia: l’installazione dei parapetti, che consentono ai pedoni di poter camminare più tranquillamente sui marciapiedi. Altra

novità è l’installazione dei semafori pedonali in via IV novembre e invia XXIV maggio. “Erano lavori necessari – le dichiarazioni dell’assessore alla Polizia Municipale, Salvatore Colagiovanni –per la sicurezza delle strade cittadine. Nonostante il caldo da bollino rosso degli ultimi giorni, gli operai, ai quali va il mio ringraziamento e di

quello dell’amministrazione, stanno proseguendo i lavori. È stato scelto questo periodo proprio perché è in coincidenza con un minor traffico anche nelle ore diurne, per il periodo di ferie di studenti e lavoratori. Il ringraziamento per questa opera strategica dal punto di vista della sicurezza viaria a Campobasso va alla struttura ‘ambiente e mobilità’, dove funzionari e impiegati, guidati dalla dottoressaMaria Macchiarola, hanno lavorato sodo per individuare le zone sulle quali intervenire e in quali modalità. Un grazie anche ai nostri dipendenti Giuseppe Campofredano e Giuseppe Petrella. L’amministrazione comunale continua a lavorare per il bene della collettività e della città di Campobasso, dando seguito a ciò che avevamo promesso in campagna elettorale. È nell’interesse di tutti proseguire sulla falsariga di questo primo anno di amministrazione Battista”.



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Isernia

18 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“La Giunta Brasiello sta bloccando la città” Il consigliere comunale di Isernia, Stefano Testa, interviene sulla crisi in atto ISERNIA. “Guardo allibito a tutto quello che si sta verificando nella nostra amata regione ed ancor più nella nostra devastata provincia e cerco di capire dove ci stanno portando i tanti “Schettino” che guidano la politica regionale e quella dei comuni più importanti“. A sostenerlo è il consigliere comunale di opposizione, Stefano Testa. “Ebbene sempre per usare la metafora “Schettino” non vedo all’orizzonte capacità e/o professionalità capaci di superare il mare in tempesta nel quale ci troviamo ma solo personaggi senza idee che non hanno neanche la capacità di scegliersi consulenti

in grado di segnare una rotta che abbia degli obiettivi chiari e definiti. Ci si serve esclusivamente di “yes man”, di parenti più o meno capaci scegliendo strategicamente quelli che non hanno lo stesso cognome in maniera da rendere invisibile l’operazione. Si tratta di operazioni totalmente in danno delle nostre realtà in quanto i migliori, in barba a tutte le dichiarazioni di principio che vengono evocate senza crederci, sono costretti ad emigrare per affermarsi laddove vige il principio della meritocrazia. Sarebbe troppo semplice fare un elenco di nomi, ma sono convinto che ognuno nella

nostra piccola realtà demografica è in grado di aggiungerne altri: resta il fatto evidentissimo che lo spopolamento continua e solo nella nostra provincia negli ultimi anni siamo diminuiti di oltre 4.000 abitanti. A questo punto cerco, avendo ben chiaro il quadro socioeconomico nel quale operiamo, di pensare al futuro ipotizzando una attività politica ricca di contenuti, ricca di proposte mirate alla nostra realtà, ricca di coinvolgimenti professionali che abbiano la vista lunga di chi ha esperienze certe e documentate. Questo mi porta a riflettere che la politica si può fare in due modi: o rivolgen-

dosi alla base, ai cittadini elettori cioè alla gente; oppure attraverso accordi ed intrallazzi al vertice. Si tratta di due strategie che confliggono totalmente ove si consideri che la prima è stata utilmente utilizzata dopo i grandi rivolgimenti sociali. Infatti dopo la caduta del fascismo e per un certo numero di anni i grandi partiti storici come la DC, il PCI, il PSI,il MSI ecc. si sono rivolti direttamente alla gente. Successivamente, raggiunto un nuovo equilibrio, gli appelli alla gente sono diventati sempre più radi per affidarsi sempre di più agli accordi di vertice. Questo concetto raggiunge la sua apoteosi

con la legge cosiddetta “maggioritaria” dove diventa possibile candidare un quid qualsiasi, al di là delle capacità reali dello stesso, sul quale i vertici (maggiorenti) hanno raggiunto l’accordo. In genere gli accordi sono sempre contro i cittadini amministrati perché i vertici (i maggiorenti) designano solo persone di scarsa qualità che non devono creare problemi ai loro interessi acquisiti, cioè non devono crescere, anche in barba agli interessi dei partiti di appartenenza. Questa è la motivazione per la quale la gente diserta le urne e il partito delle astensioni è diventato il primo partito d’Italia”.

Ittierre, prorogata la cassa integrazione Il Ministero ha attivato velocemente le procedure per correggere il provvedimento ISERNIA. “Nell’esprimere un sentito apprezzamento per la sensibilità mostrata dalle strutture amministrative del Ministero del Lavoro che hanno rapidamente provveduto a correggere il provvedimento di concessione della CIGS in favore dei n.247 dipendenti dell’ITTIERRE S.p.A. di Isernia, si sollecita l’attivazione della ripresa del confronto nazionale sul futuro della filiera tessile molisana in virtù dell’imminente emanazione del Decreto di riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa ex art.27 legge n.134/2012 da parte del MISE confer-

mata per le vie brevi anche nella giornata di ieri da parte dei dirigenti preposti dello stesso Ministero“. Lo sostiene l’assessore, Michele Petraroia. “La positiva risoluzione del contenzioso giudiziario che ha portato la società IKF a predisporre un progetto di rilancio dell’ITTIERRE S.p.A. è un ulteriore elemento che potrà agevolare il rilancio di uno dei settori portanti dell’economia regionale.

Rubavano indumenti usati, arrestati A Venafro i carabinieri hanno bloccato due campani che asportavano vestiario per i bisognosi VENAFRO. A Venafro, i militari della locale stazione hanno arrestato in flagranza di reato per furto aggravato un 40enne ed un 50enne di Torre del Greco con a carico numerosi precedenti per furto ed altri reati contro la persona ed il patrimonio. I due erano stati sorpresi mentre asportavano dall’interno di alcuni cassonetti adibiti alla

raccolta di indumenti usati, destinati ad enti di beneficenza per bambini e famiglie bisognose, capi di abbigliamento di varia tipologia. La refurtiva è stata immediatamente recuperata e nei confronti dei due è scattato anche il sequestro di un furgone utilizzato per il trasporto della refurtiva.

Isernia, carcere senza medico La polizia penitenziaria salva la vita a un detenuto, protesta il Sappe ISERNIA. Un detenuto del carcere di Isernia ha rischiato di morire per una forte crisi epilettica, ma è stato salvato dalla prontezza di riflessi, dalla professionalità e dal pronto intervento del personale di Polizia Penitenziaria e dell’infermiera di turno. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria, che denuncia come ad Isernia e negli altri carceri molisano il medico è di turno solamente dalle 8 alle 14. “Durante il turno di 12/18 il personale di polizia penitenziaria unitamente all’infermiera di turno sono dovuti intervenire per un detenuto alle prese apparentemente con una forte crisi epilettica”, spiega Luigi FRANGIONE, Segretario Provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Portato nell’infermeria del carcere, in attesa del medico reperibile (perché il dottore è in carcere solo dalle 8 alle 14 per i tagli determinati alla sanità regionale), poliziotti ed infer-

miera hanno stabilizzato il ristretto attraverso le varie tecniche di pronto soccorso, tenendolo cosciente. Ciò nonostante è andato in shock e subito crisi respiratoria perdendo totalmente coscienza per almeno 10/15 secondi e solo grazie alla nostra repentino intervento alla nostra caparbietà si è potuto evitare il peggio. Nel frattempo altri colleghi avevano allertato il 118 che una volta giunto in Istituto ha semplicemente appurato che i parametri vitali si erano ristabiliti e che non necessitava il trasporto in ospedale. Credo proprio di poter dire che gli abbiamo salvato la vita”. Frangione contesta “i tagli spropositati dello Stato e della Regione Molise in materia di sanità, che portano gli istituti penitenziari regionali ad avere il medico in carcere solamente dalle 8 alle 14, mentre il servizio dovrebbe essere garantito almeno fino alle 24!”.


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Termoli

18 luglio 2015

Barca in avaria rischia di finire sugli scogli Pronto intervento della Capitaneria e Guardia di finanza a soccorso di un’imbarcazione a vela TERMOLI. A bordo di quella barca a vela da 15 metri si trovavano in cinque, due uomini, due donne e un bambino. Erano da poco trascorse le 18 quando l’imbarcazione ha rischiato di schiantarsi contro gli scogli di Cala Spido, sull’isola di San Domino. L’sos è stato lanciato direttamente dai turisti che si trovavano in spiaggia e che hanno visto quell’imbarcazione avvicinarsi pericolosamente alla barriera. Sul posto, in pochi minuti, sono arrivati i militari della Guardia Costiera e i colleghi della

Guardia di Finanza che si sono affiancati alla barca a vela e, considerando l’impatto ormai imminente contro gli scogli, hanno fatto salire a bordo dei gommoni le cinque persone e assicurato la barca in un posto ridossato dell’isola. A determinare la situazione di pericolo è stata l’avaria del verricello dell’ancora che ha reso praticamente ingovernabile l’imbarcazione. Per le cinque persone a bordo solo tanto spavento ma nessuna conseguenza fisica di rilievo.

La truffa nel parcheggio “Lei mi ha urtato con la sua auto”, ma non era vero TERMOLI. Ha tentato il classico colpo da truffatore sopraffino, ma non ha fatto i conti con il carattere tosto di una donna di origini arbereshe, residente a Portocannone. La signora si è recata con la vecchia Mercedes del papà in compagnia della madre al centro commerciale ‘Il Punto’. Parcheggia la berlina utilizzando due stalli, poiché c’era spazio a sufficienza e si avvia a entrare nella ‘galleria’, quando a un certo punto, percorsi pochi metri, si sente chiamare da un 40enne che l’accusa di averlo

urtato con la Mercedes, lui che aveva una utilitaria Ford bluastra. Insiste fino a mostrare segni di sverniciatura che la donna, stante il parcheggio comodo non avrebbe mai potuto provocare e cerca di appigliarsi anche a una vecchia rigatura della Mercedes che aveva su un fianco, quasi a testimoniare l’avvenuto urto. La conducente della vettura tedesca non si lascia intimidire e ‘canzona’ adeguatamente l’aspirante truffatore, costringendolo ad andarsene senza nulla in mano.

Nuovi sequestri di ombrelloni La Guardia costiera ha effettuato altri interventi nei lidi sul Lungomare Nord TERMOLI. Nuovi sequestri di ombrelloni in stabilimenti del lungomare nord di Termoli. Ieri sera la Capitaneria di Porto, nell’ambito di verifiche sugli arenili in concessione ad operatori balneari, ha verificato alcune irregolarità. Dopo la requisizione di ieri sera al lido ‘Stella Marina’ delle prime tre file di accessori balneari, gli ufficiali nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 19, con i bagnanti ancora sulle sdraio e lettini, hanno tolto le prime

tre file anche al lido ‘Medusa’ e alla ‘Tartaruga’, entrambi situati su viale Cristoforo Colombo, a nord della città. Una situazione che ha determinato non pochi disagi tra i villeggianti che sono stati costretti ad allontanarsi dagli accessori che avevano affittato per l’estate e per i gestori degli stabilimenti, questi ultimi anche multati con verbali di oltre 500 euro ciascuno.

Corteo storico di Sant’Antonio Oggi a Termoli la tradizionale manifestazione organizzata dall’associazione TERMOLI. In occasione del “Corteo rievocativo storico cantato del Sant’Antonio” previsto per il giorno 18 luglio 2015 dalle ore 20,30 alle ore 22,45 circa per le vie del centro cittadino organizzato dall’associazione ‘Terzomillenniotermoli’, è stata pubblicata un’ordinanza, la numero N. 171 del 15-072015 con la quale si rendono noti i seguenti provvedimenti viabilistici per il giorno 18 luglio 2015: 1. nella fascia oraria dalle 18,00 alle 24,00: il divieto di sosta con rimozione forzata in via Roma nel tratto compreso tra l’intersezione con via fratelli Brigida e corso Nazionale; 2. nella fascia oraria dalle 20,30 alle 24,00: – la sospensione della circolazione di tutti i veicoli durante il passaggio del corteo nelle seguenti vie e piazze. ANDATA:

piazza Garibaldi – corso Umberto I – corso Nazionale – via frentana – piazza Marconi – via frentana – corso Nazionale – via Roma – via dei Bastioni – via Federico II – vico VI Duomo – piazza Duomo – via Duomo. RITORNO: via Duomo – Torretta Belvedere – Via Roma – corso Nazionale – piazza Vittorio, ove si concluderà. – la deviazione obbligatoria della direzione di circolazione dei veicoli percorrenti via fratelli Brigida in direzione via Roma e quello in uscita da via Oberdan in direzione via Cristoforo Colombo, posto che per il giorno 18.07.2015 è in vigore l’ordinanza n. 151 del 27.06.2015 che dispone la chiusura di via Aubry per la manifestazione “Concorso canoro per bambini” presso la Scalinata del folklore; – l’in-

versione del senso di marcia nel tratto com-

preso tra via Oberdan e via Roma 13


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Termoli

18 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Calcio Termoli, fine di una storia? L’Associazione Gente di Mare denuncia la mancata cessione del sodalizio giallorosso TERMOLI. L’Associazione Gente di Mare comunica agli organi di stampa che si è definitivamente arenata la trattativa da parte del gruppo pugliese intenzionato all’acquisizione del Termoli Calcio 1920. Si era arrivati ad un punto di incontro e si era pronti a mettere nero su bianco quando alcuni componenti del direttivo del Termoli Calcio 1920 hanno cambiato nuovamente idea presentando nuove richieste. A fronte di questa situazione, seppur a malincuore, il gruppo pugliese ha deciso di rinunciare all’acquisizione del sodalizio giallorosso. Le continue richieste (sempre diverse) sono state il più delle volte solamente verbali e mai supportate della documentazione che nell’eventualità

doveva essere vagliata. Una trattativa che ha visto le parti incontrarsi più volte ma, con il senno di poi, si è anche avuta l’impressione che il direttivo del Termoli Calcio 1920 non abbia mai avuto l’intenzione di scendere a giusti compromessi per

permettere al club di passare di mano ed iscriversi così al campionato di Serie D. Un rammarico per l’Associazione Gente di Mare che da subito si è prodigata per cercare di trovare una soluzione alla situazione di

stallo che si è creata intorno ai giallorossi. Come detto si era arrivati ad una proposta concreta, il gruppo pugliese si sarebbe fatto carico dell’iscrizione del Termoli Calcio 1920 al campionato di Serie D 2015/16, mantenendo nel direttivo alcuni componenti di coloro che ne fanno parte attualmente al fine di affrontare nell’immediato futuro il discorso dei pagamenti dei giocatori e degli allenatori dell’ultimo campionato, sempre dopo aver vagliato la relativa documentazione cartacea che non è mai stata presentata. Tuttavia nelle ultime ore quando tutto doveva essere messo nero su bianco il direttivo del Termoli ha nuovamente fatto un passo indietro, presentando richieste diverse e più

Ruba un ciclomotore, fermato Tempestiva azione della Polizia a Termoli dietro denuncia del legittimo proprietario TERMOLI. Un 18enne di Termoli finisce nei guai per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Si conclude nel peggiore dei modi per il ragazzo il pomeriggio trascorso ieri al mare, al lido Tartaruga. Il proprietario di uno scooter riconosce il ciclomotore che gli era stato rubato nello scorso mese di marzo parcheggiato proprio davanti allo stabilimento balneare. Non decide di farsi giustizia sommaria, ma in modo avveduto, chiama il sostituto commissario Francesco Caputo, che dirige il distaccamento di Termoli della Polizia stradale. Quest’ultimo si reca sul lungomare Nord in attesa di chi salendo dalla spiaggia si dirigesse al motociclo rubato in primavera. Due ore e più di attesa sotto il sole ed ecco sbu-

care dalle scalette un 18enne, che alla vista del comandante prova a fuggire, dando anche una spinta al sostituto commissario, facendolo cadere con le ginocchia sul marciapiede. Per fortuna in ausilio di Caputo c’erano gli agenti del commissariato di Polizia, che erano giunti di rinforzo. Inseguimento sul viale Cristoforo Colombo e finalmente acchiappano il 18enne, portandolo nella centrale di via Cina, dove gli contestano i reati di ricettazione e di resistenza a pubblico ufficiale, denunciandolo alla Procura di Larino. Per Caputo la soddisfazione di aver risolto il caso, ma anche ferite alle ginocchia, che necessiteranno di diversi giorni di prognosi.

Gestione idrica, Termoli in bilico E’ l’unico Comune molisano che ha assegnato all’esterno il servizio TERMOLI. Sarà il prossimo 23 agosto la data in cui tutti i 136 Comuni del Molise dovranno aver ratificato, attraverso un’apposita delibera di consiglio comunale, l’adesione all’Egam (l’Ente di Governo di Ambito del Molise) che avrà l’impegno di occuparsi della gestione del servizio idrico integrato dei comuni della nostra regione. Una data da non prendere sottogamba perché i comuni che non ottempereranno a tale scadenza si ritroveranno in regime di commissariamento: ciò è quanto verbalizzato al termine della riunione che l’assessore Nagni ha avuto con i sindaci (o loro delegati) di 130 Comuni della Regione. Sotto la lente d’ingrandimento ci è finita la formazione dell’Ente di Governo di Ambito e la nuova forma di gestione del servizio idrico integrato che potrebbe essere

portata a termine attraverso diverse forme ma la Regione Molise si starebbe dirigendo sulla possibilità di creazione di una società in-house “che ha tempi di attuazione decisamente più snelli”, come ha affermato Nagni, eppure resterà da chiarire il ‘caso Termoli’ perché la città bassomolisana, infatti, è l’unica che, da anni, gestisce il servizio idrico integrato attraverso una società privata (la Crea) tramite un contratto tra questa e il Comune. Contratto che, come noto, è scaduto lo scorso 30 giugno e l’attuale intenzione della Regione Molise, almeno per il momento, è quella di prorogare lo stesso “non appena l’Egam nominerà il commissario, nomina che ancora non è stata fatta – ha affermato l’assessore Nagni – anche perché il Comune di Termoli non è attualmente competente a decidere in merito essendosi formato l’Ente di Governo d’ambito.

onerose di quelle del giorno precedente. A quel punto il gruppo pugliese ha deciso, anche se a malincuore, di abbandonare il tavolo delle trattative. L’Associazione Gente di Mare ringrazia ugualmente coloro che si sono interessati alle sorti del Termoli Calcio ma, a questo punto, né si è capito quali siano le reali intenzioni della società giallorossa, né si immagina quale potrà essere il futuro del Termoli a pochi giorni dal termine ultimo per regolarizzare economicamente l’iscrizione e consentire quindi la disputa del campionato di Serie D 2015/16. Il presidente Alessandro Petriella



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Opinioni Di Claudio de Luca Per tanti Mussolini non è stato un politico eccelso. Solo un istrione protagonista di una rappresentazione che (commedia, farsa e tragedia allo stesso tempo) seppe coinvolgere gli Italiani e quei Termolesi il cui Consiglio comunale ha voluto cancellare dal nòvero dei “cittadini onorari”. Il giornalista (e ricercatore storico) Roberto Colella, collaboratore de “Il Fatto quotidiano, a proposito delle vicende molisane, ha scritto: “Cosa dire dei 30 termolesi che parteciparono alla Marcia su Roma? Mi preme ricordare i loro nomi: Salvatore Amassari, Manfredi Campolieto, Basso De Cesare, Attilio Di Domenico, Domenico Marulli, Domenico Cecchini, Nicola Camporeale, Eugenio e Giuseppe Cannarsa, Angelo Pazienza, Raffaele Di Giulio, Pasquale De Fanis, Giovanni Buontempo, Michele Plinio, Vito Carsarella, Andrea Vito D’Andrea, Antonio, Tommaso e Liberato Russo, Giacinto Marella, Salvo Salvi, Amilcare Sciarretta, Domenico Luzzi, Florindo Ragni, Stefano Aiello, Antonio Mugnano, Giovanni Ciaccia, Basso Sciarretta, Mario Pesa, Arnaldo De Gioia. Vogliamo cancellare i loro cognomi dall’elenco telefonico? La Storia non si può cancellare!“. Quest’ultima racconta che al Duce venne concessa la cittadinanza onoraria per motivi che, secondo il giornalista Pietro Eremita, non dovrebbero essere ignoti al cons. Marinucci: “Da chi fu costruita la Scuola dove, presumo, egli abbia frequentato elementari e medie? Da Mario Milano, la cui strada è tra le più note ed importanti della Città. L’acqua in casa gliela portò quell’Uomo contro cui, anacronisti-

18 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli, l’errore di avere tolto la cittadinanza onoraria a Mussolini

camente e inutilmente, ha lottato per la revoca della cittadinanza onoraria. Se i suoi predecessori sfuggirono al contagio della malaria, lo devono solo alla sua opera di sanificazione del territorio. Gli orfani della Grande Guerra poterono sostenersi grazie all’Onmi istituita sempre da quell’Uomo Senza voler fare apologia, credo che colui, o coloro che 91 anni addietro intesero attribuire a Mussolini questa importante onorificenza, sapevano quello che stavano

facendo”. Ma, oramai, cosa fatta capo ha. Vediamo perciò quanto bacata, dal punto di vista amministrativo, sia stata questa intrapresa e domandiamoci se Palazzo S. Antonio si sia mai dato uno Statuto ed un Regolamento disciplinante la concessione (e la rèvoca) della “Cittadinanza onoraria”, riconoscimento onorifico nei confronti dei cittadini particolarmente distintisi per l’impegno morale, civile, culturale, sportivo e reli-

gioso, dando lustro alla Città e favorendo la conoscenza del territorio e del suo patrimonio storico a livello nazionale ed internazionale. Insomma un attestato di stima e di gratitudine nei confronti di una personalità distintasi. Ciò posto, occorre chiedersi se, questo Consesso che “depenna”, abbia mai istituito l’Albo dei Cittadini onorari. Della “cappellata” amministrativa s’è accorto subito il Sindaco Sbrocca che, all’apertura della Seduta, ha dichiarato che ogni cittadinanza onoraria cessa i propri effetti con la morte del personaggio a cui essa sia stata conferita. Perciò, preso atto che Mussolini è defunto da tempo, oggi non è più cittadino “ad honorem”. Per conseguenza non si può revocare una cosa che non esiste. “Uno sbaglio storico”, secondo il Movimento del Guerriero Sannita che ha ricordato come la Città di Ravenna, decorata con la Medaglia d’oro nella lotta antifascista, ebbe a bocciare la medesima pretesa col voto di Pd, Sel e Pdl e con l’M5s che non partecipò al voto. Il Sindaco, figlio di partigiani, dichiarò: “Abbiamo ritenuto che cancellare quell’errore storico non fosse giusto. Farlo restare è un’occasione di riflessione sul perché il fascismo non deve tornare mai”.

Due qualità poco conosciute e poco apprezzate di Pasquale Di Lena Nei primi mesi di quest’anno, la stampa nazionale ha parlato molto del Molise grazie a un suo frutto spontaneo, diffuso dappertutto, il Prugnolo selvatico (Prunus spinosa), per le sue proprietà di potente antiossidante, prezioso per la prevenzione e la cura del cancro. La notizia data come una scoperta eccezionale che, se ben sfruttata, potrebbe fare le fortune di una regione come il Molise che, per i suoi caratteri rurali e agricoli, paga le crescenti difficoltà dovute alla pesante crisi che vive il Paese e, con essa, l’agricoltura in particolare. Per la verità, già qualche anno prima della grande scoperta, Antonella Baccari, tecnologa alimentare, che, subito dopo la laurea presso l’Università del Molise, ha saputo coinvolgere un gruppo di donne di Casacalenda dando vita a una cooperativa tutta al femminile aveva preso in considerazione il Prunus e, dopo la necessaria fase di ricerca e sperimentazione chiusasi positivamente, è riuscita anche questa volta, con altri due prodotti, un nettare e uno sciroppo di prugnolo, ad arricchire la linea dei prodotti dell’azienda BioSapori. Due prodotti davvero

Le virtù terapeutiche del Prugnolo sono pari a quelle economiche della BioSapori speciali, che ora sono altri due fiori all’occhiello. Un successo reso possibile all’insegna del bio; la grande passione e l’amore per il territorio, conoscendone le virtù, le straordinarie potenzialità, e, sapendo anche, che la qualità è nell’origine, cioè in questo bene comune che, se mantenuto integro dei suoi valori (storia, cultura, tradizioni) e delle sue risorse (ambiente, paesaggio e agricoltura), sarà ancor più prezioso. Sta qui la scelta del biologico e come essa diventi, da subito, il sigillo dell’intera attività, cioè BioSapori, questa piccola grande realtà al pari del suo Molise. Una realtà che si rinnova per essere sempre più in alto quale bandiera delle eccellenze agroalimentari molisane, cioè dei prodotti legati alla tradizione, che hanno un forte bisogno di salvaguardia e tutela del territorio per una loro trasformazione in testimoni esclusivi del Molise, una stupenda ed esclusiva città-campagna, che merita di essere visitata per essere, con BioSapori, meglio degustata.


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