L'amazzone boccardo sul piede di guerra

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 59 - giovedì 12 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Vincenzo Iacovino

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenzo Iacovino. L'avvocato campobassano ha vinto la causa a favore della società acqua Castellina. Un passaggio importante per l'azienda che, così, potrà riprendere l'attività di imbottigliamento e di rilancio di un marchio che ha caratterizzato il prodotto molisano. Il legale è riuscito a cogliere l'ennesimo risultato a difesa delle giuste ragioni di un'azienda. Che, in questa maniera, potrà riprendere l’attività

Il Tapiro del giorno alla Cisl regionale

Il Tapiro del giorno lo diamo alla Cisl. Il sindacato è tra quelli che non riesce ad andare più di tanto oltre il naso nella critica all'attuale governo regionale. E' da tempo che il sindacato ha perso mordente e non riesce ad essere più presente sul territorio attraverso documenti di confronto e di programmazione. Ad oggi, così, è appiattito su posizioni che non sembrano essere vicine alle problematiche dei lavoratori. Del resto, da quando ha perso la 'testa' regionale molisana guarda altre realtà.

L’Amazzone Boccardo (UIL) sul piede di guerra

“Io sto con i lavoratori . Intanto paghiamo una classe dirigente che ci sta facendo morire” Servizio a pagina 3

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12 marzo 2015

“Governo Frattura, incapace” Cgil, Cisl e Uil picchiano duro sull’assenza di programmi. Boccardo: “Noi delegittiamo? Si delegittimano da soli” CAMPOBASSO. “L’unica possibilità e la condizione pregiudiziale di una ricostruzione stanno proprio in questo : che una buona volta le persone coscienti e oneste si persuadano che non è conforme al vantaggio proprio restare assenti dalla vita politica e lasciare quindi libero campo alle rovinose esperienze dei disonesti e degli avventurieri”. Così scriveva, Giuseppe Dossetti, e questo pensiero deve avere accompagnato i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil che hanno ritenuto di esprimere il loro sdegno rispetto ad un Consiglio regionale che, sulla questione lavoro, non è riuscito a cavare un ragno dal buco. “Sono stati detti solo fiumi di parole e ci accusano di voler delegittimare l’azione del governo regionale. Gli stessi però dovrebbero ricordare che oltre che sindacalisti siamo soprattutto elettori. E non ci stiamo ad accettare che il patto coi molisani venga tradito”. E’ stata chiara, la segretaria della Uil, Tecla Boccardo nel corso della conferenza stampa. Aggiungendo: “Lavoratori, pensionati e disoccupati aspettano delle risposte. E come sappiamo il Molise non si fa nemmeno rispettare a livello nazionale. Quello di ieri non è altro che un elefante che ha partorito un topolino. Invece di tagliare gli sprechi i nostri

CAMPOBASSO. “Sono passati due anni esatti dalle elezioni regionali che hanno sancito la vittoria del centrosinistra, siamo quasi a metà mandato ma l’attuale maggioranza forse non se ne è accorta. Perché, durante la seduta monotematica dedicata all’emergenza lavoro in Molise, chi doveva preoccuparsi di tracciare un bilancio delle cose fatte in questo biennio e delle cose da fare nei prossimi mesi ha invece provato maldestramente a nascondersi puntando ancora una volta il dito contro gli errori commessi nelle passate legislature”. Lo sostiene il consigliere

L’INTERVENTO di Giovanni Muccio* Sono trascorsi circa quattordici mesi da quando un gruppo di rappresentanti di cittadini molisani ha depositato, presso i competenti organi regionali, una proposta di legge di iniziativa popolare sottoscritta da circa 6.000 cittadini elettori, sul dimezzamento delle indennità dei Consiglieri regionali. Proposta di legge di iniziativa popolare che, fatto forse unico nella regione Molise, ancora non trova discussione in Consiglio regionale, sempre posta, e forse sarà un caso anche questo, tra gli ultimi punti all’ordine del giorno. Occorrono, in Italia, per una proposta di legge di iniziativa popolare, 50.000 mila firme; facendo un rapporto, è come se la proposta di legge cui si fa riferimento fosse stata sottoscritta da 1.100.000 cittadini. E 6.000 cittadini elettori rappresentano circa il 2% della popolazione moli-

poste ma non è tornato nulla indietro in termini di lavoro. La politica trova soluzioni solo per mandare a casa i lavoratori. Intanto paghiamo una classe dirigente che ci sta lasciano morire dal punto di vista economico e sociale, nessun investimento pubblico e privato, nonostante la presenza di alcune risorse” politici hanno tagliato le risorse. Ci troviamo davanti a un governo regionale che taglierà probabilmente il lavoro alla protezione civile”. E la segretaria della Uil ha bacchettato Frattura che ha parlato di volerlo delegittimare. “Si parla di delegittimazione. Ma di cosa. Noi siamo prima elettori e chiediamo il rispetto degli impegni elettorali di Frattura. Noi pretendiamo il rispetto del mandato elettorale sul quale egli dovrà rispondere a disoccupati e giovani che non vedono garantiti i loro diritti. Non riesce a farsi rispettare a livello nazionale, come ad esempio sulla sa-

nità al contrario della Basilicata. Volgiamo parlare del patto di Lupacchioli? Sul bilancio immediatamente successivo non c’era traccia di nulla delle promesse. Stiamo ancora a pensare e dare opinioni. Quando questa politica si siede per programmare un piano di politiche attive? A noi interessa andare avanti e le soluzioni ci sono. Non dobbiamo tagliare, come dicono loro, dobbiamo riorganizzare. Ancora non si rivedono i costi della macchina amministrativa, le centrali dei costi che ogni sperperano risorse pubbliche. Noi proviamo solo a dare pro-

Sotto accusa, dunque, l’incapacità del governo regionale di gestire la crisi. L’urgenza del momento e la difficoltà del sistema politico a rinnovarsi per via normale, essendo piuttosto bloccato da un gruppo di potere incredibilmente arroccato sulle sue poltrone, fa emergere l’opzione a prima vista stupefacente della ribellione. “E’ stata scritta una pagina vergognosa della politica regionale molisana”, ha detto il segretario regionale della Cgil, Del Fattore. “. Il consiglio regionale monotematico era stato chiesto dai sindacati mesi e mesi fa. Il

consiglio invece non è stato preparato bene e nessuno tra sindacati e imprenditoria è stato invitato al confronto. Questa non è altro che la prima insoddisfazione nel merito che vogliamo esprimere oggi. Frattura si lamenta che il sindacato gli mette i bastoni tra le ruote. Noi possiamo dire invece di essere stati ricevuti alle 14 di ieri. Un faccia a faccia durato 40 minuti nel quale non è stata data una risposta concreta ai quesiti che avevamo posto. Un rispetto che non abbiamo avuto nemmeno dalle opposizioni se si pensa che il consigliere Michele Iorio ha detto che non ci devono essere confronti con i lavoratori durante i lavori del consiglio regionale. Noi però sapremo come prenderci i nostri spazi e lo faremo con le azioni di lotta che metteremo in campo nei prossimi giorni. Siamo scontenti anche nel merito perchè nel cronoprogramma messo a punto da Paolo Di Laura Frattura e Roberto Ruta nei dieci punti previsti durante la conferenza stampa davanti a Lupacchioli c’era anche quello di dare risposte concrete ai lavoratori entro dicembre 2014. Cosa che puntualmente non è avvenuta”

“Ora un’opposizione dura” Il consigliere regionale, Nicola Cavaliere, sprona i suoi: “Cambiamo passo” regionale, Nicola Cavaliere che promette, da ora in poi, un’opposizione dura. “Un ritornello sempre più stonato, che non ha convinto nessuno. In primis i disoccupati e le tante, troppe famiglie in difficoltà che ieri speravano di ricevere risposte concrete da parte di chi è stato eletto per affrontare e risolvere i problemi e non per sfuggire furbescamente alle proprie responsabilità. Di questo

passo arriveremo al 2018 ascoltando la solita cantilena della ‘pesante eredità ricevuta’, fino a quando saranno gli stessi molisani a staccare definitivamente la spina”. “L’unico risultato ottenuto è un documento approvato insieme ai Cinque Stelle (nemmeno all’unanimità, perché Totaro si è astenuto) che rimanda la discussione in prima e seconda commissione e serve di fatto solo ad

allungare i tempi. I colleghi della maggioranza credono di sedere ancora nei banchi dell’opposizione e di potersela cavare galleggiando in un mare di chiacchiere. Ma è impossibile negare la miriade di vertenze ancora aperte e l’attacco, senza precedenti, sferrato dai sindacati e dai rappresentanti del mondo del lavoro”. Da qui l’invito ai colleghi del centrodestra di non fare sconti: “Bi-

Calpestata anche la petizione popolare per la riduzione dei costi della Casta sana; in termini di consenso, il Consigliere regionale più votato, o cinque Consiglieri regionale che sommando i loro voti si hanno circa 6.000 cittadini. E’ notorio, altresì, che la legge di iniziativa popolare è prevista dal nostro ordinamento, definita, insieme al referendum, istituto di democrazia diretta. Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita non entra nel merito della decisione che i signori Consiglieri regionali intenderanno adottare: se approvare, modificare o bocciare detta proposta di legge. Ritiene, però, doveroso che la stessa approdi al più presto in aula consiliare, per poter essere discussa, come primo punto all’ordine del giorno, salvo, addirittura, prevedere una seduta monotematica. In un popolo che non si vede rispet-

tato nelle sue prerogative di diritto e di fatto scemerà inevitabilmente la fiducia nei confronti dei suoi rappresentanti politici ed ogni iniziativa atta a salvaguardare l’autonomia di questa regione non potrà essere re-

cepita. Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita, auspica che la classe politica della Regione Molise, si renda conto della necessita, non più procrastinabile, di portare, in aula,

sogna assolutamente cambiare passo e incalzare fino in fondo una coalizione che dimostra ancora una volta di non essere all’altezza del ruolo che è chiamata a ricoprire dal febbraio del 2013. Quando quelli del centrosinistra si accorgeranno che occorrono fatti e non parole, sarà ormai troppo tardi: perché scopriranno di essere tornati finalmente minoranza”.

una proposta di legge di iniziativa popolare sottoscritta da circa il 2% della popolazione molisana, ritardare ancora la discussione nell’aula consigliare di detta proposta, a parere del Guerriero Sannita è mancanza di rispetto per tutti i cittadini che hanno supportato questa proposta di legge, delle Istituzioni e della Carta Costituzionale, rappresenta un’umiliazione per lo strumento della “democrazia diretta”, nella quale i cittadini, in quanto popolo sovrano, sono direttamente legislatori e amministratori del bene pubblico. Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita, si riserva di rendere edotto della situazione il Presidente della Repubblica, qualora l’inerzia della politica continui imperterrita ad umiliare lo strumento della “democrazia diretta” *Presidente Regionale del Guerriero Sannita


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3 12 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’epopea del Presidente delegittimato Il muro di silenzio che aveva, finora, protetto il governatore comincia ad incrinarsi. Resta con lui una maggioranza (?) sotto tiro “Non ci faremo delegittimare…”. Così parlo Paolo Frattura. Mostrando tempra da gigante e piedini di argilla molle. Purtroppo per il Presidente, infatti, la coniugazione del verbo è inappropriata. La delegittimazione è avvenuta già. Offriamo al capo del Governo regionale un grazioso presente, un participio (già) passato: delegittimato. Delegittimato dai fatti, innanzitutto; dalle organizzazioni di categoria, dai sindacati, dal giudizio della gente, da mugugni e bisbigli, che vanno montando dalle bocche stesse dei suoi “amici”; di coloro che per interesse, alchimie politiche, connaturata propensione culturale al consociativismo e, cosa più probabile, per mancanza di una reale alternativa percorribile, lo tengono ancora al suo posto. Il Presidente è delegittimato dagli operatori ed utenti della sanita; da Assoindustria in tema di formazione professionale, dai rappresentanti delle organizzazioni sin-

dacali della filiera agroalimentare, dai precari d’ogni estrazione. C’è poco, quindi, da investire (e sperare) nel futuro, da parte del Presidente Frattura. Maldestra faciloneria nella program-

E’ noto che il Consiglio Regionale del Molise, nella seduta monotematica sulla Sanità del 3 marzo u.s.,ha approvato un generico ordine del giorno, approvato con il votato dei consiglieri del centrosinistra, del centrodestra, con la sola esclusione dei due consiglieri del M5S. Letto approvato, impegna il Presidente Frattura a chiedere al Presidente Renzi, la modifica del regolamento, di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, in cui sono definiti i nuovi standard per l’assistenza ospedaliera. E’ altrettanto, ormai, noto che i nuovi standard, in base agli abitanti residenti nei bacini di utenza, comportano il declassamento degli ospedali: “San Timoteo” di Termoli, “Veneziale” di Isernia a semplici ospedali di base, e il “Cardarelli” di Campobasso a Dea di I° Livello, con l’eliminazioni di reparti e discipline importanti, e per gli attuali ospedali di Agnone, Larino e Venafro, la riconversione in strutture di lungodegenza e residenza assistita. La risoluzione del consiglio è stato dichiarato dai vertici (Frattura e Iorio) dei raggruppamenti politici in regione, un “atto dovuto”. Da subito, e in più occasioni, abbiamo sostenuto che l’atto non ha il dovuto e necessario “peso” per raggiungere lo scopo prefisso. Da dichiarazioni alla stampa da parte di esponenti politici di spicco del PD molisano, si apprende di iniziative, non ben definite, intraprese per “salvare” l’ospedale di Agnone. L’obiettivo che viene prefisso lo condivi-

mazione dei fondi europei 2014-2020 e delle risorse Ministeriali a contrasto della disoccupazione giovanile, operazioni sempre al limite tra l’essere politico e/o imprenditore (i primi amori

non si scordano), articoli di stampa nazionale e comparsate a più riprese su Striscia. Non si è fatto mancare niente il Presidente (già) delegittimato. Ma questo ritornello ormai lo conosciamo; ci è toccato in sorte di doverlo imparare per bene. C’è qualche nota finora mai ascoltata, però, a ravvivare l’armonia, ad arricchire l’arrangiamento. Note di dissenso che finalmente suonano chiare all’orecchio di chi le vuol sentire. Comitati a difesa della sanità pubblica garantita (risanata, da gestire meglio, per carità, ma non da radere al suolo a vantaggio di chissà chi), Indi-

Frattura e il Consiglio regionale sono inadeguati. Basta

diamo, tanto che da sempre abbiamo indicato gli accordi di confine. Nello stesso tempo però riteniamo giusto che ogni iniziativa tenda a risolvere le criticità presenti nell’intero territorio . Ben altra cosa, e importanza, è avere appreso che il Consiglio Regionale dell’Abruzzo, nella seduta di ieri, a tutela dei cittadini dei Comuni dell’entroterra dell’Abruzzo, ricadenti nel circondario di Agnone, disagiati dovuti alla distanza, e alla inappropriatezza delle vie di comunicazione, con i presidi ospedalieri dell’Abruzzo, ha approvato all’unanimità una risoluzione. L’intero consiglio impegna la Giunta Regionale dell’Abruzzo ad attivarsi e intraprendere tutti gli atti e le iniziative

(accordi di confine) con la Regione Molise e l’ASREM necessarie a conservare l’ospedale di Agnone quale presidio ospedaliero i area particolarmente disagiata. Non possiamo che rallegrarci dell’ ottima iniziativa del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, in linea con quanto da noi sempre sostenuto nel ritenere utile se non dispensabile promuovere e stipulare accordi di programma con le regioni confinanti. Queste procedure sono del resto ben indicate anche come indirizzi, nel Patto della Salute 2014-2016, definito dalla conferenza Stato-Regioni nella seduta del 10 luglio 2014. Nello stesso tempo riteniamo, però, che ogni accordo di programma con le regioni confinanti, in questo caso con l’Abruzzo, deve essere unico, e contenere le soluzioni ottimali per tutte le aree di vicinato, non per un’area specifica. L’iniziativa di sostegno della Regione Abruzzo, deve spronare tutti, in primis il Consiglio Regionale del Molise, a intraprendere iniziative efficaci che richia-

mino l’attenzione del Governo centrale, per rivedere il regolamento degli standard all’assistenza ospedaliera, individuando e inserendo le deroghe necessarie a conservare nelle aree omogenee del territorio, presidi ospedalieri con i livelli e le discipline necessarie, indipendentemente dal numero degli abitanti, ad assicurare i livelli essenziali di assistenza, e la tutela della salute, anche ai cittadini molisani, nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione. Pertanto, riteniamo che l’intero consiglio regionale debba compiere un atto forte ed eclatante, senza alcuna strumentalizzazione ma come unico scopo: richiamare l’attenzione del Governo centrale! Continuiamo a ritenere che un atto appropriato può essere l’invio al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri, della sottoscrizione delle dimissioni irrevocabili di tutti consiglieri regionali del Molise, primo firmatario il Presidente Frattura. Le dimissioni devono essere differite, con efficacia al 1° luglio del 2015, consentendo agli organi competenti un adeguato periodo di tempo, utile ad apportare le modifiche che il Molise richiede, prima della pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Comitato San Timoteo Termoli

Un Consiglio che non difende il territorio deve andarsene

Seduta monotematica sul lavoro del 10 marzo 2015. La RSU FlaiFai e Uila unitamente ai lavoratori tutti, esprimono grande amarezza, delusione, rabbia e rammarico dopo aver ascoltato con molta attenzione come il consiglio e la giunta si preoccupano per il bene del Molise. Da sempre abbiamo sollecitato le istituzioni alla ricerca di eventuali soluzioni condivise da tutti, i tavoli richiesti a tempo sono stati tanti, ma sempre senza risposta. Tutti sono stati sollecitati in tutti i modi ,con richieste ufficiali, vie brevi, le missive sono sempre andate ai Parlamentari Europei, a quelli Nazionali, ed infine al governo regionale e alle istituzioni locali. Le

gnati, Comitato spontaneo per l’impeachment (!), dicevamo prima delle organizzazioni datoriali e di rappresentanza sindacale. Finalmente qualcosa si muove e si fa sentire. Certamente di più di quanto facciano le forze di opposizione, per manifesta debolezza, e l’intellighenzia regionale, per , contemporaneamente, connivenza organica ed ingenuo fraintendimento, diciamo così, di posizionamento ideologico. E’ proprio vero che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. Ma all’evidenza non ci si sottrae mai troppo a lungo. Una cosa è certa, non se ne può più: dei capannelli di lavoratori sotto i palazzi del potere; degli appelli dell’Assessore affinché si faccia, tutti insieme, ciò che dovrebbe fare lui; dei numeri impietosi; delle indennità indecenti; delle Commissioni esterne e della consulenze; delle mozioni e degli ordini del giorno; di noi stessi che non ne possiamo più.

uniche e soli risposte o convocazioni ci arrivano dal Presidente del Consiglio Regionale, che invita sempre i consiglieri a partecipare all’ennesima seduta con i capi gruppo per farci sfogare e tornare a casa con la rabbia e la rassegnazione. Non hanno mai preso in seria considerazione cosa significa perdere un posto di lavoro e fermare una filiera dopo 44 anni, manovre strategiche fatte in sordina e senza confrontarsi con nessuno, solo ieri le grandi scelte di fermare tutto sono state comunicate al consiglio e a tutti i presenti in

forma ufficiale. Avete annullato la speranza a centinaia di lavoratori stagionali, avventizi, e stabili che da sempre affidano la loro vita a questa unica realtà basso molisana. Senza dimenticare i bieticoltori, trasportatori, imprese, fornitori e le migliaia di persone che hanno investito con macchine e attrezzature perché in questa nostra realtà ci credevano. La politica considera la Regione Molise come una attività propria , mettere in sicurezza non significa fare carneficina. Anni fa si sperperava denaro pubblico per far cam-

minare il sistema lavorativo Molisano, ora si buttano i soldi in degrado e cassaintegrazione che sempre denaro pubblico è. Invitiamo con urgenza le istituzioni che sono state chiamate dai Nazionali di categoria Cgil-Cisl e Uil ad organizzare un tavolo seppur oramai in enorme ritardo per fare chiarimento sulla decisione palese di non fare la campagna 2015. Nel contempo chiediamo in maniera serena la dimissione dell’intero consiglio Regionale, che non ha saputo difendere il territorio e gli interessi chi ci abita, che vorrebbe continuare a farlo. Ci vergogniamo di essere Molisani. Le RSU aziendali Agroalimentare


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4 12 marzo 2015

Al dibattito politico e programmatico mancano voci autorevoli

Il senatore Giuseppe Astore e il già consigliere regionale Massimo Romano non possono ritenersi estranei alla vita politica e amministrativa molisana Si avverte la necessità di personaggi che raccontino la genesi dello stato delle cose e possano indicare una cura ricostituente alla malaticcia e malandata compagine governativa regionale Voci importanti mancano all’appello del buonsenso, della logicità, della necessità di avere una interlocuzione politica e amministrativa meno povera e abborracciata di quella che ci tocca da Palazzo Moffa e da Palazzo Vitale, sedi del consiglio e della giunta regionali. Non ce ne andremo per i rami a cercarle essendo reperibili e portata di mano, se solo volessero uscire dal silenzio che si sono assegnati in contrasto con la loro spontanea vis polemica, la dote culturale, il bagaglio esperienziale accumulato diversamente ma significativamente il senatore Giuseppe Astore e il già consigliere regionale Massimo Romano. Voci, le loro, sempre in contrappunto, capaci di modellare i toni del confronto, di rimpolpare i contenuti delle proposte, e d’irrobustire i valori democratici ogni qualvolta si sono espresse nelle circostanze in cui la diversa loro personale responsabilità ha avuto motivo di manifestarsi. Peppe Astore, il cui corso politico e amministrativo è un campionario di vivacità, forse irrequietezza, certamente espressione di un bisogno di partecipazione da pulpiti diversi (Dc, Ppi, Idv per restare alle sigle di rilievo), ma sempre scelti quale unica possibile occasione per professare il bisogno di partecipare alla vita politica come esigenza di testimonianza svolta sempre in termini di spiccata autonomia di giudizio e di analisi critica verso se stesso, il

partito d’appartenenza, e delle coalizioni. Si ha bisogno di avere voci di questa fatta, di questa natura, di questa qualità per addomesticare il senso di ribellione che prende ogni qualvolta si esprimono gli uomini del governo regionale con la loro approssimazione amministrativa e la loro sicumera politica. Astore è stato il migliore assessore regionale alla sanità. Avrebbe titolo a parlarne, e titoli di merito per suggerire correzione e correttivi agli improvvidi gestori del Terzo millennio. Non solo sanità, ma anche l’insieme delle questioni programmatiche, il complesso delle vicende politiche che hanno generato una classe dirigente

mai così sprovvista di qualità, di motivazioni e competenza. Si avverte la necessità di voci fuori dal coro che raccontino la genesi dello stato delle cose e possano indicare una cura ricostituente alla malaticcia e malandata compagine governativa regionale. Diversamente, il rischio dell’assuefazione alla imperante piattezza dialettica, all’indolenza amministrativa, anche al conflitto d’interesse e ai vantaggi personali degli amministratori in carica, è davvero dietro l’angolo. Occorre pertanto un scossa, una scrollatura, una stimolazione incisiva e intelligente, comprovatamente libera ed autonoma, sostanzialmente accreditata e

Sono una ragazza di 34anni molto semplice, ciò che più desidero è incontrare un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, per metter su famiglia. Fisicamente sono di altezza media, magra, riccia e occhi azzurri, vesto in maniera femminile ma senza esagerare perché non amo mettermi in mostra, sono una ragazza discreta e riservata.

Ciao, sono un ragazzo di 36 anni molto sportivo, mi piace leggere, soprattutto i thriller, il cinema e il mare. Sono riservato, ci metto un po’ prima di aprirmi agli altri, ma appena abbasso le mie barriere, divento simpatico e scherzoso! Fisicamente mi considerano carino, ma ciò che le persone apprezzano maggiormente in me è la mia personalità dolce e determinata nello stesso tempo.

Sono rientrata dal nord-Italia per problemi familiari, sono molto legata alla mia famiglia, ho dei valori solidi e spero di conoscere presto un bravo ragazzo con cui costruire una storia bella con dei figli. Ho 41 anni, fisicamente sono bionda con gli occhi chiari, mi piace vestire alla moda ma sempre in modo sobrio. Sono dolce e sensibile e quando mi innamoro mi dedico totalmente alla persona che ho accanto.

Sono un ragazzo abbastanza carino, alto, magro, mi piace vestire in modo curato. Mi sono iscritto a quest’ agenzia per essere aiutato a conoscere persone nuove, mi guardo intorno e vedo i miei amici fidanzati o sposati, uscire con coppie non è stimolante. Ho 40 anni, lavoro come commerciale per un’azienda molisana, ho una vita serena, ma mi manca una compagna.

Le persone mi definiscono dolce e romantica, amo la vita in tutte le sue sfaccettature, accetto le cose belle ma anche quelle brutte! Non mi arrendo mai, sono combattiva e sincera. Ho 45 anni, fisicamente sono magra, di altezza media, capelli lunghi, pelle scura, mi piace curarmi ma senza esagerare. Ho 2 figli abbastanza grandi e autonomi e di conseguenza tanto tempo libero da dedicare a un compagno amorevole e intelligente. Sono una ragazza nubile di 50 anni, mi piace definirmi scherzosamente “con pochi pregi e molti difetti”! Ho tanta voglia di tornare ad amare e, dopo le varie delusioni, non è facile per me. Sono carina e particolare, anche il mio look non è ordinario, amo ballare, gli animali e la vita. Ho 57 anni, sono separata da molto, ho 3 figli grandi e amo stare a contatto con la natura. Mi piace cucinare e preparare dolci, pane e pasta fatti in casa, adoro prendermi cura delle persone che amo. Fisicamente sono bionda, capelli lunghi, curata, ancora una bella “ragazza”! Sono vedova da molto, ho 63 anni e due figli grandi con le loro famiglie, vivo sola e mi sento “sola”! Mi manca la presenza di un uomo nella mia vita, sentirmi amata, ricevere dei gesti di affetto e di stima! Sono disposta anche a trasferirmi o ad accoglierti a casa mia.

Nella mia vita ho avuto soltanto due relazioni importanti, per il resto mi sono dedicato solo al mio lavoro di tecnico specializzato presso una grande azienda. Ho 46 anni, sono alto, occhi chiari, caratterialmente sono buono e disponibile, in casa mi occupo di tutto, sono autonomo, ma mi manca una compagna dinamica, attenta e vivace, che riempia la mia casa di allegria e vita. Non mi sono mai sposato, ho avuto relazioni di poco conto e adesso, a 51 anni, vorrei tanto conoscere una donna, anche con precedente matrimonio e figli, con cui condividere tutto! Ho una buona disponibilità economica, una casa di proprietà e tanto tanto amore da offrire alla donna che vorrà conoscermi. Credevo di non volere più una relazione, per diverso tempo sono rimasto solo, ma oggi ho capito che non è la vita che vorrei! Sono un uomo ancora giovane sia per l’età, ho 54 anni, ma soprattutto per lo spirito. Mi piacciono le cose semplici, il mare, le gite fuori porta e mi ritengo una persona sincera e solare. Sono vedovo, lavoro in un ente pubblico e ho un figlio grande e indipendente. Ho 61 anni, sono vedovo e pensionato. Mi sono ritrovato solo nella fase della vita in cui, forse, si può tornare a rilassarsi e a prendersi cura di sè e della propria donna. Mi sento ancora giovane, ho una solida posizione economica, vorrei una compagna con cui dividere le giornate, anche senza convivenza, purché diventiamo l’una il sostegno dell’altro

credibile, che sovrasti il chiacchiericcio imperante. Una volta usciti dal parlamento, come nel caso di Astore, rimangono intonse le prerogative dell’autorevolezza acquisita, e il diritto/dovere di partecipare alle dinamiche amministrative e politiche regionali. Massimo Romano nella sua permanenza a Palazzo Moffa ha dato prova di capacità professionale, vivacità intellettuale, competenza amministrativa, acume politico. Unico in grado di contrastare sul piano della legalità e della legittimità i debordamenti dei governi in carica; unico nella condizione oggettiva di denudare il presidente Frattura dagli orpelli propagandistici del Pd che lo ha adottato in assenza di personale proprio presentabile, incurante (il Pd) della messa in opera della peggiore azione di trasformismo e di opportunismo politico. I quadri di quel partito se ne stanno rendendo conto e il senatore Ruta non casualmente, progressivamente, ne va prendendo le distanze. Massimo Romano lasciato nel Limbo delle personalità molisane di spessore democratico, dotate di autonomia di giudizio, di capacità professionali, di sensibilità e acume politico, di energia intellettuale, è una contraddizione in termini. Soprattutto per le forze politiche moderate di centrodestra spaventosamente orfane di prole e derelitte. Dardo

Rsu Asrem, alla Fiasl i maggiori consensi Ancora una volta la lista Fials si conferma al primo posto, con un risultato straordinario presso l’A S Re M dove il voto, libero dai vari condizionamenti politici e dalle pressioni campanilistiche,è sempre più sentito e partecipato. La Fials, in costante crescita, ha dato ulteriormente prova della sua organizzazione sindacale. Con animo sincero, esprimiamo il nostro ringraziamento a tutti i lavoratori che, sostenendo la nostra lista nella elezione delle Rsu 2015, hanno voluto riconfermare la fiducia alla F I A L S, sempre in prima linea nel tutelare i diritti degli operatori sanitari, oggi devastati da scelte politiche che mettono all’ultimo posto non solo la loro dignità professionale, ma anche la tutela dei malati e dei cittadini che chiedono, giustamente, prestazioni sanitarie adeguate nella loro Regione. “In un momento così difficile per tutto il Sindacato, l’attestato di consensi con l’assegnazione del primo posto alla Fials nell’ A S Re M, ci inorgoglisce”, è la chiusa di Carmine Vasile

“Scuola, il governo ci ha preso in giro” Paduano della Gilda interviene sul decreto voluto da Renzi CAMPOBASSO. Abbiamo atteso per settimane, abbiamo aspettato per leggere per commentare, per ringraziare o per criticare. Ma purtroppo è stata un’ansia resa vana dall’ennesimo nulla di fatto”. Inizia così il commenta del coordinatore per il Molise della Gilda Scuola, Michele Paduano, sul decreto sulla buona scuola annunciato ad HORAS dal premier Renzi. “Dopo una serie di rinvii, pareva che il testo del progetto di legge fosse praticamente chiuso, ma, da indiscrezioni, apprendiamo che la questione assunzioni dei precari abbia bisogno ancora di ritocchi, soprattutto, in relazione ai “numeri”. Si è partiti da 150 mila e ora si parla

solo di un terzo, ma per dare altri “numeri”, QUESTO governo ha chiesto altre 24-48 ore. Per questi motivi, mentre il personale della scuola è alle prese con la mobilità, organici e risultati sugli spogli rsu, in modo assolutamente unitario si è deciso (Cgil, Cisl,Uil, Snals e Gilda) di proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola a partire dal 20 marzo prossimo e culminerà l’11 aprile in una manifestazione nazionale a Roma. Non a caso – conclude Paduano - alcune anticipazioni sono state riportate dal Sole 24 ore e da Repubblica nelle edizioni di oggi e di ieri, sia sulla bozza del ddl che sullo scorrimento del concorsone”.


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5 12 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’incontro con il vicepresidente della Commissione parlamentare dei Beni culturali Flavia Piccola Nardelli pare abbia sortito effetti benefici e rinnovato l’interesse ministeriale peraltro già avanzato dal direttore regionale Famiglietti alla presidenza della giunta regionale

L’onorevole Venittelli utilmente a sostegno del destino della Biblioteca Albino

Rappresentato il valore culturale della Albino e il drammatico disinteresse della Regione e la coatta condizione di inagibilità della Provincia sul caso La proposta che la Biblioteca provinciale “Albino”, che per tutti costituisce il presidio culturale e documentale di maggior prestigio nel Molise, tranne per il presidente della giunta regionale e del consiglio regionale, di essere inglobata agli uffici periferici del ministero dei Beni culturali, risale a novembre 2014, con una lettera del direttore regionale Famiglietti, in cui veniva sollecitata una valutazione del caso alla Regione Molise che, per la legge di stabilità e del decreto legge che porta il nome del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Del Rio, delle biblioteche se ne deve occupare in termini risolutivi. Quella lettera non ha avuto alcuna risposta, lasciando intendere che la proposta in essa contenuta non interessava. E siccome sulla Biblioteca Albino è calato il silenzio che in genere precede interventi spesso incoerenti e sconclusionati, spesso anche illegittimi ma funzionali agli interessi politici del momento al governo regionale, come pare debba essere l’assegnazione per due mesi della gestione della Biblioteca alle cooperative che per anni hanno gestito alcuni servizi interni della stessa, diventa di nuovo interessante e, si

Succede che il direttore generale della Regione Molise conferisca incarichi di responsabilità e assegni l’incaricato in una delle quattro Arre funzionali dell’Ente senza che il responsabile dell’Area che si vede arrivare l’incaricato ne sappia niente. Sono mesi che andiamo dicendo e dimostrando che l’assegnazione del personale ed il conferimento degli incarichi di responsabilità delle unità operative dei Servizi autonomi della presidenza della giunta regionale, della direzione generale della giunta regionale, della direzione generale per la salute e delle direzioni di Area effettuati con le determinazioni 534 del 28 ottobre 2014 e 656 del 24 dicembre 2014, sono state operazioni di facciata. Anzi, operazioni propedeutiche alle successive scelte “ad personam”, o secondo direttive politiche o seguendo suggerimenti comunque interessati a creare Uffici e capiuf-

spera, condizionante l’intervento dell’onorevole Venittelli a Roma, sulla vicepresidente della Commissione parlamentare dei Beni culturali, Flavia Piccola Nardelli, alla quale ha rappresentato il valore culturale della Albino e il drammatico disinteresse della Regione e la coatta condizione di inagibilità della Provincia sul caso. Una rappresentazione responsabile e una iniziativa opportuna che l’onorevole Venittelli

ascrive a suo merito quantunque lasciata sola e non sorretta anche dalla partecipazione dei colleghi parlamentari. L’incontro con la Nardelli pare abbia sortito effetti benefici e rinnovato quell’interesse ministeriale peraltro già avanzato da Famiglietti al quale poi, con si sa, con quanto garbo ed educazione istituzionali da definire, la presidenza della giunta regionale non ritenuto di dovere una risposta. D’altronde, la

stessa presidenza non si perita di dare risposta alla richiesta di definire, come merita, il destino della Biblioteca Albino nei termini e nei modi che merita, incardinandola nell’assessorato regionale alla cultura, per essere un bene culturale inestimabile, una testimonianza storica del divenire del Molise come entità non solo amministrativa ma soprattutto culturale, ancorché un possibile luogo di acculturamento della classe

politica che, come dimostrano gli eventi, ne ha estrema necessità. Per fortuna si va delineando l’alternativa ministeriale che la Venittelli ha rafforzato rispetto all’iniziale proposta di Famiglietti che indicava nel Polo culturale regionale l’approdo migliore e coerente della Biblioteca (non va dimenticato che il Palazzo Mazzarotta dove c’è il Museo sannitico e gli uffici della Soprintendenza è un bene patrimoniale pubblico al pari dello stabile della Biblioteca). L’iniziativa dell’onorevole Venittelli probabilmente avrà anche il merito di intralciare e svuotare di contenuto l’idea balzana della Regione Molise di dare all’esterno, ai privati, la gestione della Biblioteca non curandosi tra l’altro del personale che fino ad oggi l’ha tenuta in piedi e valorizzata. Solo per inciso, ma per ribadire come sia sempre più intravedibile nei comportamenti della Regione Molise la strumentalità di giudizio sulla Biblioteca Albino per renderla baratto clientelare, facciamo notare lo stanziamento di 320 mila euro per la biblioteca comunale di Venafro e la negazione di un euro per l’Albino. Dardo

Il lupo regionale perde il pelo ma non il vizio

Ancora uffici ad personam Resta la certezza che la Regione Molise politicamente è nelle mani di Frattura e gestionalmente in quelle di Di Mirco (scelto da Frattura). Quindi, sostanzialmente, nella mani di Frattura ficio, come di fatto sta avvenendo e stiamo dando notizia. L’ultima scelta del direttore generale Di Mirco nel creare un ufficio e un capoufficio è contenuta nella determinazione del 5 marzo scorso. In quella data, infatti, richiamando le determinazioni sopra indicate (534 e 656 del 2014) che sarebbero dovute essere ritenute esaustive delle necessità funzionali ed organizzative dell’Ente, sentito per le vie breve il funzionario e preso nota che il Direttore del Servizio Pianificazione e gestione territoriale e paesaggistica dell’Area Quarta della direzione generale della

L’INTERVENTO di Ivan Forte* L´assoluzione del Presidente Berlusconi per mano della Corte di Cassazione rappresenta la vittoria del diritto, un provvedimento chiaro e inequivocabile che sgombra il campo dalle illazioni e dalle accuse pesantemente lanciate in questi mesi a detrimento del nostro Leader. Sono certo la decisione dei giudici ridara´ nuova linfa a Silvio Berlusconi e rinnovato entuasiasmo ai militanti del partito che dalle periferie attendevano con ansia ed apprensione il verdetto della camera di consiglio.

giunta regionale gli aveva proposto di assegnare al funzionario William Bredariol, appartenente alla categoria D (D1) – profilo professionale tecnico amministrativo, l’incarico di responsabilità dell’uf-

ficio “Autorizzazioni e compatibilità paesaggistiche Molise Occidentale (che può saperne un tecnico amministrativo di compatibilità paesaggistiche del Molise Occidentale – ndr) , ha ritenuto di dover provvedere in merito, al fine di garantire la funzionalità dell’ufficio in questione e, per l’effetto, di conferire a William Bredariol, l’incarico di responsabilità dell’ufficio “Autorizzazioni e compatibilità paesaggistiche Molise Occidentale”,” incardinato presso il Servizio Pianificazione e gestione territoriale e paesaggistica, a far data dal 1° marzo 2015”. Lo stesso ufficio,

prima che intervenisse il direttore generale sù indicazione del direttore del Servizio Pianificazione e gestione territoriale e paesaggistica dell’Area Quarta, era appannaggio di Nicola Bisciotti. Il responsabile dell’Area Quarta delle Regione Molise è l’ingegnere Rodolfo Cocozza che, interpellato in proposito, s’è detto all’oscuro di tutto. A stringere, resta la certezza che la Regione Molise politicamente è nelle mani di Frattura e gestionalmente in quelle di Di Mirco (scelto da Frattura). Quindi, sostanzialmente, nella mani di Frattura. Nel bene (poco) e nel male (tanto).

Con Berlusconi si riparte Un entusiasmo, quello del Presidente, che sono sicuro possa costituire un ingrediente essenziale per ripartire con un partito unito e coeso intorno al proprio leader alla vigilia degli importanti appuntamenti elettorali di primavera. La maggiore serenita´ del Presidente Berlusconi e l´animus pugnandi che ha sempre contraddistinto il suo operato anche nei momenti piu´ difficili della sua lunga e gloriosa carriera politica servira´ anche per dare nuovo e decisivo slancio al processo di reunificazione del centro destra che solo se unito puo´ realmente costituire un approdo

sicuro per i tanti moderati italiani delusi tanto dalla farsa politica di Renzi quanto dalle lacerazioni interne al Centro destra. Forza Italia e´ e dovra´ essere la casa dei moderati ed occorre ripartire per cementificare attorno al nostro partito, e l´incontro voluto dal Commissario Rotondi organizzato per sabato p.v. a Campobasso va decisamente verso questa direzione, tutti i movimenti che come noi credono che un alternativa al centro sinistra sia possibile e in questo momento storico sia quanto mai essenziale. Nonostante la felicita´ per l´assoluzione in

formula piena di Silvo Berlusconi resta il rammarico per le sofferenze da lui patite nel fronteggiare un processo basato sul nulla come testimoniato dalla verità incontrovertibile espressa dalla Cassazione che mette fine a ricostruzioni fantasiose e accuse strumentali di chi ha cercato di eliminare attraverso la via giudiziaria un avversario politico. L´auspicio e´ che anche il Ruby Ter possa chiudersi velocemente anche perché sarebbe difficile immaginare la corruzione in atti giudiziari in assenza di reato. *Coordinatore Provinciale Forza Italia


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Campobasso

12 marzo 2015

Nuovo Regolamento in Comune, senza logica Non saranno più obbligatorie le dimissioni dalle Commissioni per i consiglieri che cambiano casacca Misteri della logica, più che del, già di per sé astruso, funzionamento della burocrazia amministrativa degli enti locali. La logica, infatti, più che anti intuitive alchimie “politiche”, vorrebbe che se un consigliere comunale eletto con uno schieramento dovesse (hai visto mai!) decidere di saltare il fosso e passare a quello opposto (da maggioranza ad opposizione o viceversa) dovrebbe contestualmente dimettersi dalla Commissione consigliere di cui (eventualmente) risultasse membro.

Ogni Amministrazione comunale, infatti, nel Regolamento Comunale per il Funzionamento delle Commissioni Consiliari Permanenti, prevede, all’interno delle Commissioni, un rapporto di forza definito e proporzionato tra maggioranza ed opposizione (nel caso del Comune di Campobasso è di 5 a 3); il “salto della quaglia” di un consigliere membro di Commissione andrebbe a modificare automaticamente questo rapporto regolamentato, ponendo, tra l’altro, una seria pregiudiziale di illegittimità sugli

atti licenziati dalla Commissione. Volendo, per carità di patria, sottacere sulle pregiudiziali di ordine etico del cambio di casacca in sé stesso. Per questo dal maggio del 2008, un emendamento dell’allora consigliere di minoranza Francesco Pilone, approvato con 29 voti favorevoli ed un solo contrario, imponeva le dimissioni del “consigliere ballerino”. Bene, questa regola, logica più che etica, è destinata a soccombere quando, nel prossimo Consiglio comunale, verrà votata la modifica del Regolamento Comu-

nale per il Funzionamento delle Commissioni Consiliari Permanenti. I Consiglieri Pilone e Cancellario, dopo aver lottato con tutte le loro forze in seno alla Commissione di pertinenza in relazione a questo argomento, con una nota a mezzo stampa fanno sapere: “… che in sede di discussione della proposta Regolamentare in Consiglio Comunale, presenteranno un emendamento per ripristinare il concetto “cassato” ed invitano tutti i Consiglieri Comunali a riflettere sulla questione nella speranza di un’unanime convergenza

sul reinserimento della norma.” Considerata la pessima abitudine, tra l’altro giustificata con sempre più arditi svolazzi logico-istituzionali, dei nostri eletti a Palazzo San Giorgio a cambiare schieramento, sfugge davvero il senso di introdurre una tale modifica del Regolamento delle Commissioni Consiliari. Ammesso che il masochismo non sia diventato pratica usuale di amministrazione della macchina comunale. E non si sa mai, coi tempi che corrono.

La Polizia postale fa il punto della giornata Ventiquattro persone denunciate per frodi informatiche CAMPOBASSO. Molto intensi i primi due mesi dell’anno in corso per la Polizia di Stato di Campobasso nel campo della prevenzione delle varie fenomenologie dei crimine informatico. Produttiva si è rivelata, infatti, l’attività posta in essere dal Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise, da sempre in prima linea nella lotta ai reati telematici. Ventiquattro denunciati per frodi informatiche, riciclaggio, truffe online, ricettazione e molestie, questi i risultati prodotti, in tale periodo, dalla Specialità della Polizia di Stato. Gli agenti hanno denunciato a piede libero cinque persone, di cui due di nazionalità rumena e residenti nel nord e sud Italia, per i reati di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, frode informatica e riciclaggio. I responsabili sono stati individuati a seguito di indagini avviate dopo la denuncia di due cittadini che, in occasioni diverse, si erano accorti di prelievi abusivi sulle proprie carte di credito. Gli indagati si erano appropriati, in modo fraudolento, dei codici d’accesso delle carte di credito intestate alle vittime, utilizzandoli illecitamente per effettuare bonifici o SCOMMESSE online su conti gioco inte-

stati a loro o a prestanome. I relativi proventi, ottenuti anche a seguito di vincite, erano riversati su altre carte di credito, rendendone così difficile l’individuazione. Quattro persone residenti in Campania sono state, invece, denunciate per accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico e frode informatica poiché avevano tentato di stipulare contratti di assicurazione online per i propri autoveicoli, pagandoli con carte di credito rubate, i cui codici erano stati sottratti illecitamente in rete. Altre nove persone residenti in varie regioni italiane, tra le quali una di Termoli, sono state deferite all’Autorità Giudiziaria per il reato

di truffa. Facile e consolidato il modus operandi: i truffatori pubblicavano su alcuni siti internet di e-commerce inserzioni per la vendita di merce di vario genere e, dopo aver incassato il denaro che le vittime avevano provveduto a versare con ricariche su carte prepagate o addirittura in contanti o in contrassegno, non effettuavano la spedizione dei prodotti acquistati oppure recapitavano merce non funzionante ed inutilizzabile. Particolarmente complesse si sono rivelate le indagini condotte dalla Polizia Postale per giungere all’identificazione della persona di Termoli, denunciata anche per sostituzione di persona. L’uomo, infatti, che era solito porre

in essere le truffe utilizzando indebitamente l’identità di altre persone, attuava tecniche tali da riuscire ad eludere la sua identificazione. Tra i nove truffatori, anche una persona che, spacciandosi per un appartenente alle forze dell’ordine, chiedeva – telefonicamente – ad una ricevitoria di effettuargli una ricarica sulla propria carta prepagata, dichiarando che avrebbe provveduto, poi, a regolarizzare il versamento, naturalmente mai più eseguito. Sempre per truffa è stata denunciata anche una donna di nazionalità rumena che, dopo aver intrattenuto per alcuni mesi una relazione con la vittima su UN SITO di incontri, la raggirava con la scusa di avere problemi economici di natura familiare, facendosi accreditare una considerevole somma di denaro. Altre due persone, di nazionalità rumena e residenti nella provincia di Campobasso, sono state denunciate – in concorso – per il reato di ricettazione. Utilizzavano, infatti, un telefono cellulare dual-sim rubato qualche mese prima ad un uomo residente nel foggiano. Tre donne, infine, sono state denunciate per molestie telefoniche.

A Campobasso Assemblea Nazionale Feniarco Sabato e domenica le associazioni dei Cori all’hotel Rinascimento CAMPOBASSO. Sabato 14 e domenica 15 marzo 2015, presso l’Hotel “Rinascimento ” di Campobasso, la A.CO.M. Associazione Cori Molise ospiterà l’Assemblea Nazionale FENIARCO (Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali). E’ la prima volta in assoluto che in Molise si svolge una Assemblea Nazionale FENIARCO a cui parteciperanno venti Presidenti di altrettante Associazioni Corali Regionali, con alcuni altri componenti dei vari staff, che saranno ospiti della A.CO.M. per pianificare l’attività associativa e federale del prossimo anno, attività che

oltre a indiscussi contenuti culturali ha indubbie ricadute di valorizzazione turistica e culturale nel territorio molisano; anche per questo, è particolarmente interessante che l’evento si svolga nel capoluogo della nostra regione. I delegati saranno impegnati in una due giorni di lavori intensi alternati a visite della città , a momenti conviviali , momenti musicali, visite turistiche e degustazioni della cucina tipica delle nostre zone. L’Assemblea, convocata con frequenza semestrale, ogni volta in una diversa località italiana e presso un’Associazione regionale, ha l’im-

portante compito di definire le linee guida per l’attività di promozione della coralità professionale e amatoriale in tutta Italia; attività che, per la capacità propulsiva di eventi a costi contenuti e ad elevato indice di coinvolgimento territoriale, è sinonimo di ricadute culturali ma anche economiche e di pianificazione, possibile soprattutto in periodi di grande austerità come quelli che ci troviamo ad attraversare. I lavori assembleari cominceranno sabato 14 marzo presso la sala Convegni dell’Hotel “Rinascimento” di Campobasso, che ospiterà tutti

i delegati provenienti dalle diverse regioni d’Italia, e si concluderanno domenica 15 marzo comprendendo un’intensa attività amministrativa e culturale. Dopo gli adempimenti amministrativo-contabili saranno affrontati i temi relativi alla programmazione delle attività artistiche per l’anno in corso ; non mancherà un momento musicale di particolare qualità artistica offerto dal Coro Polifonico di Voci Bianche “Coeli Lilia” dell’ Associazione A.CO.M. che si esibirà il sabato sera alle 19:30 presso la Chiesa di S. Antonio Abate a Campobasso.

Occhi sotto pressione Dal 8 al 14 marzo si celebra la settimana mondiale del glaucoma: sono circa un milione le persone malate in Italia, ma la metà di esse non lo sa CAMPOCHIARO. Salviamo la vista dal glaucoma: la pressione oculare troppo alta rappresenta una minaccia. Per raccogliere informazioni sulla malattia oculare si potrà beneficiare della consulenza del dott.re Dario Giorgio, questo pomeriggio, ore 18.00, presso la Sala Consigliare del Comune di Campochiaro. L’iniziativa – portata avanti di concerto con i Comitati provinciali della IAPB Italia onlus e le sezione provinciale dell’Unione italiana dei

ciechi e degli ipovedenti di Campobasso – mira a una sensibilizzazione della popolazione sulle patologie e i disturbi visivi: la diagnosi e gli interventi precoci sono sempre fondamentali. Questo evento rientra nell’ambito della settimana mondiale del glaucoma, che si svolgerà dal 8 al 14 marzo, promossa a livello nazionale dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia, onlus, in collaborazione con le sezioni provinciali del-

l’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. La campagna “C’è così tanto da vedere” coinvolge 61 città. In 26 località sono previsti controlli gratuiti della vista a bordo di speciali Unità mobili oftalmiche o in ambulatori oculistici. Inoltre sono state organizzate conferenze dedicate alla malattia. “È essenziale – ha affermato l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus – la diffusione della cultura della prevenzione del glaucoma. La vista,

come diceva Aristotele, è il senso che amiamo di più: è un bene meraviglioso che va preservato. Come la pressione sanguigna elevata è pericolosa per l’organismo, analogamente la pressione eccessiva dell’occhio costituisce una minaccia per il nostro nervo ottico: il campo visivo – ha concluso l’avv. Castronovo – si può ridurre progressivamente a partire dalla periferia fino a scomparire. Tutto ciò è diagnosticabile per tempo”.


Campobasso

7 12 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Vandali in azione in diverse zone della città

Una serie di vetri delle auto in sosta sono stati spaccati senza motivo. Indaga la Mobile CAMPOBASSO. Auto distrutte in pieno centro a Campobasso durante la scorsa notte. “Ignoti - probabilmente sotto l’effetto di sostanze alcoliche e/o stupefacenti - hanno danneggiato autovetture in sosta nelle seguenti strade: via Roma, viale Regina Elena, via Genova, via Trieste, via Albino, via Manzo, via Milano, via Monforte, via Gorizia, via Zara, via Principe di Piemonte. Gli autori dei danneggiamenti si sarebbero feriti nell’infrangere i vetri delle autovetture, consentendo al personale della Polizia Scientifica di rilevare e repertare tracce utili di sostanza ematica”. La

Squadra Mobile, che sta conducendo le indagini dirette all’identificazione degli autori dei predetti atti vandalici, sta acquisendo tutte le immagini delle telecamere pubbliche e private nelle strade interessate. I cittadini che siano in possesso di qualsiasi elemento utile alle indagini ed i gestori di esercizi pubblici che possano aver notato, dalle ore 20.00 in poi, persone in preda ai fumi dell’alcol o di altre sostanze, sono invitati a fornire tali informazioni alla Squadra Mobile della Questura di Campobasso.

Passata la tempesta…ora la rinascita di Massimo Dalla Torre Cosa rimane della città giardino dì un tempo? Purtroppo ben poco se non ferite inferte dall’inclemenza della natura che, la settimana scorsa, si e’ accanita sulla città con una abbondante nevicata che ha causato ingenti danni al patrimonio arboreo cittadino. Un qualcosa che ha deturpato una delle poche realtà verdi del mezzogiorno, spesso e volentieri desertificato materialmente a causa soprattutto delle speculazioni edilizie. Collina Monforte, villa de Capoa, collina San Giovannello, parco di via San Giovanni, il giardino del convitto nazionale Mario Pagano, villetta Flora

tanto per citare alcuni luoghi in cui il verde dominava e dove sono state inferte ferite a morte e quello che era il vanto della città ora e caratterizzato da rami spezzati, alberi caduti ma soprattutto larghi spazi che solo il tempo potrà ripristinate, in quanto le piante erano secolari e come si sa la crescita è millimetrica. Spazi che lasciano attoniti perché in poche ore quello che era uno dei punti di forza del capoluogo della ventesima regione d’Italia e’ crollato rovinosamente a terra senza che nessuno potesse far nulla. Di chi le colpe? Di tutti e di nessuno, di tutti perché nonostante la cura

che si ha nei confronti del patrimonio verde cittadino da tempo si era lanciato l’allarme e di conseguenza l’appello a salvaguardare ancora di più questo bene; fortunatamente per recuperare il recuperabile e’ stata lanciata l’iniziativa “rimboschiamoci…”, di nessuno perché contro la natura che tutto crea ma che anche distrugge non si può assolutamente fare nulla se non essere spettatori di un qualcosa che nell’irrazionale ha una sua logica che in questo momento e’ lontana dal nostro modo di vedere o sentire le cose, perché ai nostri occhi appare solo la realtà. La quale e’ fatta di rami e alberi

spezzati accatastati negli spazi antestanti lo stadio cittadino di selva piana pronti per essere smaltiti. Ecco perché se da un lato si passa alla conta dei danni, dall’altro si deve guardare con fiducia non solo all’operato dell’uomo che sta intervenendo; basta aspettare solo così le due cose si congiungheranno e restituiranno almeno in parte quello che ha fatto di Campobasso la città giardino dove gli spazi verdi non mancano anche se insultati da chi oggi guarda gli spazi lasciati da chi e’ stato per secoli silenzioso testimone del lento scorrere della vita cittadina.

“Utenti psichiatrici, ora un lavoro” Una specifica mozione è stata presentata dal consigliere comunale, Alberto Tramontano CAMPOBASSO. Il Consigliere comunale di Campobasso Alberto Tramontano ha presentato una mozione urgente, sottoscritta anche dagli altri consiglieri del Polo Civico, sull’inserimento lavorativo degli utenti psichiatrici. La mozione sarà discussa il prossimo 13 marzo durante la seduta di Consiglio comunale. Si tratta di un tema molto sensibile e che coinvolge centinaia di persone (tra utenti psichiatrici, familiari e operatori socio-sanitari).

Il 31 dicembre 2014 è scaduto il termine di proroga del progetto sperimentale del Centro socioeducativo per l’inserimento lavorativo di soggetti affetti da problematiche psichiatriche e psichiche. Persone che per anni hanno subito lo stigma della diversità sono riuscite a riacquistare autostima e ad avere un ruolo attivo in una società che troppo spesso va in direzione contraria. “Attraverso borse lavoro, cofinanziate dalla Re-

gione Molise (assessorato alle Politiche sociali) e dalla Asrem,, molti utenti hanno avuto un’occasione concreta di lavoro, ricevendo benefici oggettivi e certificati. Sono diminuiti i ricoveri dei soggetti coinvolti nel progetto e vi è stata una significativa riduzione di assunzione di farmaci (elementi che hanno anche un valore economico per il sistema sanitario regionale). Questa esperienza non deve morire- continua il

consigliere Tramontano- perché rappresenta un’eccellenza assoluta della regione Molise e di Campobasso in particolare. Il sindaco di Campobasso e la sua giunta hanno il dovere morale e amministrativo di sostenere e difendere gli anelli più fragili della comunità che amministrano; è necessaria un’azione energica e sinergica affinchè continui un progetto innovativo che ha prodotto risultati straordinari”.

CAMPOBASSO: IL 14 E 15 MARZO LA XIV GIORNATA NAZIONALE DELL’UNITALSI Per sostenere famiglie, anziani e persone con disabilità CAMPOBASSO. Sabato 14 e domenica 15 marzo 2015 si terrà, in tutta Italia e in particolare a Campobasso, la XIV Giornata nazionale dell’U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporti Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). Il simbolo della Giornata - di cui è testimonial Fabrizio Frizzi - sarà una “piantina d’ulivo” che verrà proposta come impegno per la pace e la fratellanza nelle piazze di Campobasso, ma

anche di Agnone, Bojano, Busso, Campomarino, Casacalenda, Casalciprano, Castelmauro, Guardialfiera, Mafalda, Montenero di Bisaccia, Montefalcone nel Sannio, Pietracupa, Portocannone, Riccia, Ripalimosani, S. Felice del Molise, S. Martino in Pensilis, S. Pietro in Valle, Salcito, Termoli, Trivento, Vinchiaturo. Il ricavato delle offerte sarà utilizzato dall’Unitalsi per sostenere i numerosi progetti di solidarietà in cui l’As-

sociazione è impegnata quotidianamente sull’intero territorio nazionale, al servizio delle fasce più disagiate della popolazione, grazie al costante e generoso impegno dei propri soci. “La Giornata Nazionale è l’occasione spiega Salvatore Pagliuca, Presidente Nazionale UNITALSI - per avvicinare l’Unitalsi a quanti ancora non hanno avuto modo

di conoscere questa esperienza di impegno e di fede. In questi anni, abbiamo fatto grandi sforzi per testimoniare il nostro impegno di carità, oltre la tradizionale esperienza del pellegrinaggio, che è all’origine del nostro carisma. In tutte le regioni italiane, l’Unitalsi è oggi una presenza tangibile, affidabile, credibile, gioiosa che abita e condivide le difficoltà di chi è nel bisogno”.



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

12 marzo 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Ittierre – vi faremo sapere”… il 3 aprile è dietro l’angolo I sindacati preoccupati per il futuro dei 247 lavoratori in carico all’azienda ISERNIA. “Le lettere di licenziamento ai 247 dipendenti rimasti in carico all’Ittierre sono state recapitate!”, è il grido di allarme delle organizzazioni sindacali. “Dopo l’incontro tenutosi il 6 marzo a Roma (senza la presenza dei sindacati) doveva arrivare una convocazione Ministeriale per definire il percorso di Ittierre e la sua possibile ripresa produttiva, anche sfruttando una possibile proroga degli ammor-

tizzatori sociali. Ad oggi, confermate le manifestazioni di interesse di alcuni imprenditori, non c’è uno sbocco alla vertenza e non ci sono tavoli convocati ne in Regione, ne al Ministero. E’ troppo chiedere a chi governa questa Regione che si può e si deve spingere per la ripresa di un settore produttivo vitale per il Molise e soprattutto per l’intera Provincia di Isernia? E’ troppo comodo dire al

Ministero dello Sviluppo Economico che l’Ittierre e l’intera filiera del Tessile è determinante per l’attuazione degli indirizzi dell’Area di Crisi e poi non fare nulla per tenere in vita quel poco di tessile ancora esistente! Sarebbe il caso che la Regione ci convochi per fare il punto della situazione e che spinga presso il Ministero dello Sviluppo Economico per la convocazione di un tavolo PRIMA DEL 3 APRILE!

Forse i nostri amministratori non hanno chiaro che, se non intervengono novità, dal 4 aprile in poi l’Ittierre non esisterà più e non esisterà più nemmeno la procedura concorsuale, perché si andrà verso un inevitabile procedura di fallimento! Il VI FAREMO SAPERE sul tavolo tematico del Settore Tessile e sulla sorte di Ittierre deve collocarsi nell’arco temporale che precede il 3 aprile perché, dal 4 aprile in poi,

sappiamo bene dove portare la protesta di tutti i disoccupati del settore tessile, davanti alla Regione Molise naturalmente! URGONO RISPOSTE IMMEDIATE e piani concreti di rioccupabilità e di rilancio nel e del settore tessile. Forse, oltre al vi faremo sapere, qualcuno dovrebbe cominciare a considerare anche il punto di vista delle organizzazioni sindacali”.

Dopo la speranza la delusione Altro che condivisione e coinvolgimento è venuta meno anche la trasparenza amministrativa di Stefano Testa Le dichiarazioni del Sindaco Brasiello, rilasciate nell’ultimo consiglio comunale, mi hanno lasciato l’amaro in bocca. Mi ritornano alla mente e poi mi chiedo: “Ma è possibile? no! non è possibile..”. A questo punto è fondamentale ritornare a quel Consiglio dal quale doveva scaturire, facendo seguito alle richieste provenienti da 21 consiglieri comunali su 32 (ovvero dalla minoranza tutta e dai dieci “dissidenti” della maggioranza) una nuova unità d’intenti, una nuova politica, uno straordinario attivismo capace di imprimere slancio all’economia e una attività culturale in grado di riportare Isernia al ruolo guido della nostra realtà territoriale. Ebbene, al di là della farsa da basso impero, dove tutti gli assessori, ancorché contestati, sono rimasti ai loro posti, il Sindaco affermò che lui non avrebbe mai e poi mai derogato dalle prerogative proprie, che gli assessori non avrebbero mai e poi mai

derogato dalle prerogative proprie degli assessori, pertanto, i consiglieri dovevano partecipare ai consigli per approvare tutto quello che il Sindaco e la Giunta decidevano. Incredibile, ma vero. Non c’è stata in questa circostanza una sola nota di dissenso che fosse la naturale prosecuzione del “documento dei 10 consiglieri di maggioranza che avevano scoperchiato il vaso di Pandora”. A questo punto a ragion veduta il Sindaco, dopo lo sforzo profuso, si sarebbe concesso una lunga vacanza per festeggiare la sua apoteosi e riprendersi dallo stress accumulato. Il ritorno dalla meritata vacanza ha dato la possibilità al Sindaco ed alla Giunta di passare agli onori della cronaca quali paladini della difesa dell’ospedale Veneziale che, a causa dei disastri e dell’inerzia della Giunta regionale, è stato individuato alla stregua di un “lazzaretto” di manzoniana memoria che deve essere pertanto chiuso. Ancora una volta il Sindaco, con una delle sue straordinarie giravolte, riesce a trasfor-

mare una disfatta politica in una pseudo vittoria: forte dell’attività delle minoranze che proponevano la convocazione urgente del Consiglio per contestare le decisioni romane sull’ospedale di Isernia, in conferenza dei capigruppo sottoscrive, di fatto appropriandosene, un documento di contestazione a Frattura ed alla sua Giunta. Con quest’ultima giravolta addirittura, interpretando la nemesi al contrario, divora il padre che lo aveva generato. Tutto questo senza un solo barlume di attività amministrativa, senza una sola attività capace di coinvolgere la cittadinanza con l’intento di ridare fiducia ad un popolo oberato di tasse, senza lavoro, con la clamorosa svalutazione dei beni immobili che fino a qualche anno fa rappresentavano l’investimento per la vecchiaia, senza una prospettiva che non sia l’emigrazione da Isernia e dal Molise. Non voglio elencare tutte le cose non fatte, sono stanco di fare la Cassandra di turno, giorno dopo giorno aumentano i disservizi e si insinua negli amministratori la convinzione

di essere impuniti ed impunibili rispetto ai propri atti e l’ultimo lampante esempio ne è proprio il mancato adeguamento nei contenuti del nuovo sito web del comune, che con la scusa del passaggio dal sito vecchio a quello nuovo, ha di fatto privato da mesi i cittadini di Isernia di un formidabile strumento di tutela e garanzia della trasparenza amministrativa, il tutto nell’ignavia totale. Per questo dico che non è più tempo di ragionamenti sofisticati: una gestione politica del Comune, incapace di interpretare le esigenze della collettività, non merita nessuna fiducia, pertanto anche per sopperire a quest’ultima tutela della trasparenza venuta meno ai concittadini di Isernia esorto me stesso e tutta la minoranza ad essere ancora più attenti nell’esaminare gli atti di quest’amministrazione e ad evidenziarne le colpe e le responsabilità che se sarà il caso saranno segnalate alle autorità giudiziarie ed a quelle contabili. * CONSIGLIERE COMUNALE

“Perchè chiudere il museo a Venafro? Chiesto l’intervento della Regione e Iacp per evitare lo sfratto al Winterline VENAFRO. Numerose le proteste contro la decisione di sfratto del museo Winterline a Venafro da parte dell’Istituto case popolari. Una lettera è stata indirizzata al commissario Iacp di Isernia e all’assessore regionale all’edilizia. “Signor Commissario dell’IACP di Isernia e Assessore Regionale all’Edilizia Residenziale Pubblica, abbiamo saputo della lettera di sfratto che è stata in-

viata al Museo WINTERLINE di Venafro. Si tratta di un atto di assoluta gravità perché la cancellazione di una iniziativa così importante che dà lustro alla Regione molisana per il grande valore culturale che contiene, rappresenta un ennesimo tentativo di cancellare dalla memoria fatti e avvenimenti che sono alla base della storia del Molise e dell’Italia. Il Museo si regge sulla

iniziativa gratuita di alcuni volontari e non ha alcun fine di lucro. Viene sistematicamente visitato da delegazioni nazionali e internazionali e fino ad oggi è stato visto da decine di migliaia di studenti e cittadini di ogni genere e provenienti da ogni dove. Pertanto un atto tale sarebbe un danno alla cultura di tutto il territorio e quindi, noi sottoscrittori di questo documento, chie-

diamo una immediata revoca di tale sfratto e che venga attuata ogni azione possibile per tutelare e ampliare la lodevole iniziativa culturale che il museo Winterline rappresenta. Certi di un serio e positivo interessamento Vi invitiamo, qualora non lo aveste già fatto, a visitare il Museo Winterline Venafro cosicché Vi accorgiate Voi stessi del valore culturale che rappresenta”.

Olivicoltura e olio, confronto aperto Sabato a Monteroduni un appuntamento importante sull’argomento MONTERODUNI. Sabato 14 marzo, dalle ore 15.00, presso il Castello Pignatelli di Monteroduni, in provincia di Isernia, si terrà un importante appuntamento sull’olivicoltura e l’olio. Nel complesso di origine longobarda, una delle gemme di una piccola Regione tutta da scoprire, esperti del settore, produttori e comunica-

tori, si sono dati appuntamento per tracciare la rotta nelle scelte FUTURE programmatiche del comparto. Pur in difficili condizioni, con grande attenzione e professionalità, si sono ottenuti oli di qualità nella scorsa campagna, come quelli delle aziende della Regione selezionate nell’importante guida “Terre d’olio”, curata da

Fausto Borella, che per l’occasione presenterà la sua ultima fatica editoriale. Con lui ci saranno, l’esperto giornalista di enogastronomia, Maurizio Pescari, Maurizio Corbo, responsabile dell’ufficio olivicolo dell’Arsiam, l’agenzia regionale per lo sviluppo agricolo, e Mario Stasi, esperto di olivicoltura e membro del Co.Re.Di.Mo, il

consorzio di difesa regionale. All’Assessore regionale all’Agricoltura, Vittorino Facciolla, il compito di tracciare le direttive per il futuro. “Molise terra d’olio”, questo lo slogan dell’evento, vuole essere un omaggio a una terra con un’olivicoltura millenaria, un dono da preservare, condividere e comunicare


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

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“Imu agricola, ci ammazzerà” Una delegazione di agricoltori del Basso Molise ricevuta dal prefetto di Campobasso CAMPOBASSO. Circa 300 persone provenienti da tutto il territorio del Basso Molise hanno risposto in maniera propositiva, presentandosi in Piazza Prefettura a Campobasso per difendere il settore agricolo e per dare manforte ai sindaci dell’Unione dei Comuni Basso Biferno (Campomarino, Larino, Portocannone, San Martino in Pensilis, Ururi, Guglionesi, Petacciato, San Giacomo degli Schiavoni, Montecilfone e Montenero di Bisaccia) che, accompagnati dal coordinatore del Comitato Agricolo Basso Molise Domenico De Camillis, da Michele Savini (agricoltore di Campomarino) e dalla giovane imprenditrice agricola Ida Mascianto-

nio, alle ore 12.30 in punto sono stati ricevuti dal Prefetto Di Menna per discutere insieme sulla questione IMU agricola che tanto interessa il settore degli agricoltori molisani. Durante l’incontro tutti sindaci hanno evidenziato che in un clima così precario da un punto di

vista economico, si configurano come valvola di sfogo dei cittadini e che quindi non riescono più a svolgere le loro funzioni istituzionali. Con il passare del tempo e con l’imposizione fiscale da parte del governo centrale, sono diventati dei veri e propri “esattori”, causando quindi dei malcontenti da parte del popolo, soprattutto ora che sono obbligati in un certo senso a chiedere un esborso di denaro anche alla categoria degli agricoltori per il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli. La delegazione del Comi-

tato Agricolo Basso Molise invece ha evidenziato oltre che le varie problematiche che attanagliano il settore agricolo, i numerosi problemi e difficoltà che l’IMU grava sulle casse delle aziende agricole, sia per i pensionati (ex agricoltori) che non hanno alcuna agevolazione e che, in un contesto simile, devono far fronte con miseri redditi al nuovo balzello, sia per coloro i quali coltivano quei terreni marginali con scarsa produttività o, peggio, interessati da eventi e calamità naturali. Il Prefetto Francescopaolo Di Menna rimasto entusiasta dello spirito propositivo, della serietà e del modo con cui si è tenuto l’incontro, in virtù della presenza con-

sistente di tutti i sindaci dell’Unione dei Comuni Basso Biferno, ha assunto l’impegno di comunicare al governo centrale le difficoltà che ha il settore agricolo, sia per il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli, sia per le numerose criticità della categoria. All’incontro ha preso parte anche l’assessore alle politiche agricole ed agroalimentari Vittorino Facciolla, il quale ha messo in luce le difficoltà del comparto e cercherà, nelle possibilità delle sue funzioni istituzionali, di risolvere con ogni mezzo i tanti problemi che interessano l’agricoltura nella Regione Molise, soprattutto per il territorio Basso Molisano.

“Sanità, il basso Molise non può essere danneggiato” Dura la denuncia dell’assessore di Larino, Palmieri mentre l’onorevole Venittelli ha presentato un atto di sindacato ispettivo TERMOLI. Continua il dibattito in tema di riorganizzazione della sanità, a dire la sua è Michele Palmieri, assessore comunale di Larino con delega al ramo che precisa i contenuti e gli obiettivi delle tante riunioni ed assemblee che si susseguono sul territorio. “La situazione a Larino – afferma Palmieri – è preoccupante perché stando alle ultime notizie dal nuovo piano di riordino sanitario, il Vietri di Larino sarà un ospedale riconvertito cosa che noi non vogliamo. Occorre un chiaro confronto con il Commissario PRESIDENTE, anche per capire bene il futuro del nostro ospedale che non è solo di Larino ma è di tutto un territorio e poi di un territorio più vasto, come il basso Molise, dove si rischia di non assicurare più i livelli essenziali di assistenza. Le riunioni che si susseguono confermano l’esigenza del territorio di essere ascoltato e preso in considerazione: ci sono proposte da formulare che possono essere anche una soluzione per la grave crisi sanitaria in cui versa il Molise”.

E strettamente parlando dell’ospedale Vietri, afferma: “Il problema più grosso dell’ospedale di Larino adesso è quello degli anestesisti che come tutti sanno per il periodo notturno ci sarà solo la reperibilità un ospedale non può essere ospedale se la figura dell’anestesista manca. Al governo centrale chiediamo solo un ripensamento per il semplice fatto che la regione Molise è una regione particolare che non va vista in un’ottica nazionale ma come una piccola regione e va fatta una riorganizzazione sanitaria in base alle esigenze del territorio stesso”. Intanto, l’onorevole Laura Venittelli sta preparando un atto di sindacato ispettivo al Governo per mettere in campo una protesta che sia diversa da quella che è l’ipotesi che si prospetta di un solo ospedale di primo livello e di presidi di base Termoli e Isernia con l’impossibilità di avere una vera struttura ospedaliera. “La mia proposta sarà di avere una sanità che non guardi soltanto al numero degli abitanti. Questo è un discorso riduttivo che fa dei molisani dei cittadini di serie B e non guarda

moli a un presidio di base per il semplice motivo che noi abbiamo delle situazioni che non sono state considerate dal decreto Balduzzi e devono essere messe all’attenzione del Governo come la presenza di industrie la presenza della chimica, del porto, la vicinanza con l’autostrada, il raddoppio della popolazione nel periodo estivo. È chiaro che se guardiamo in maniera così asettica il decreto Balduzzi che parla di 320mila persone allora Termoli deve essere un presidio di base ma non è pensabile una cosa del genere. L’idea di sanità è di una sanità di qualità di eccellenza che può essere fatta anche da noi chiaramente rivedendo le cose perché non possiamo dire che così come stavano le cose devono rimanere oggi perché è un concetto che noi dobbiamo superare perché c’è la normativa sulla Spending Review e il concetto è anche quello di dire che vado in un ospedale dove se ho un problema al braccio mi curano di più questi tipi di problemi perché un ospedale che fa tre interventi al mese non è qualità”.

a quello che è l’aspetto del nostro territorio. Ridurre il Molise al quartiere di Roma è sbagliato perché come dico sempre il quartiere di Roma si visita in mezzora il Molise hai bisogno di tanto tempo forse più di una settimana se si vuole visitarlo tutto, ma è riduttivo dire che gli abitanti del quartiere di Roma hanno diritto ad avere una sanità di eccellenza e noi invece ce la possiamo sognare. La battaglia va fatta nel senso che la nostra regione non può essere considerata alla stregua di un piccolo quartiere i cittadini molisani hanno tutti i diritti al pare degli altri cittadini e quindi la proposta sarà una proposta che va in linea con la esigenza di mettere in campo una sanità di eccellenza ma anche di mantenere quelli che sono i livelli ospedalieri e le strutture ospedaliere anche se sappiamo che quello che c’era prima non sarà possibile CONTINUARE ad averlo dopo”. E aggiunge: “Il Basso Molise ha una situazione particolare perché mentre per il resto del territorio ci sono delle realtà convenzionate da noi non c’è una realtà convenzionata ma aggiungo anche che non si può ridurre l’ospedale di Ter-

“Bonefro è abbandonata al suo destino” La contrada San Vito non riesce a conoscere interventi da parte delle amministrazioni BONEFRO. “Qui ci sono una ventina di residenti fissi più altri che vengono quotidianamente per lavoro poi abbiamo sette aziende agricole di cui quattro zootecniche, quindi si pensi al via vai in termini di trasporto latte, mangimi, bestiame e siamo bloccati le attività dell’azienda è in difficoltà. Su questa strada questo evento franoso l’ha bloccata completamente mentre l’altra è praticabile con difficoltà pericolosamente praticabile anche se è stata segnalata più volte agli enti preposti, Comune, Provincia e Prefettura, già da diversi anni non si vede la via di uscita per il ripristino di questa strada. Chiediamo di non essere trattati come cittadini di serie B e quando tutto quello che facciamo sia in termini di pagamento di tasse e cittadini onesti

venga ripagato in termini di assistenza”. È la protesta di Paride Di Memmo che evidenzia quanto sia quasi impossibile scrutare la bellezza del panorama perché contrada San Vito nel comune di Bonefro è abbandonata alla sua triste sorte. Lo denunciano i residenti, circa una ventina, e le tre aziende agricole e quattro zootecniche che vivono giorno per giorno disagi a tratti indicibili. Strade rotte o addirittura chiuse, sono alla base della protesta che attraverso la voce di Paride Di Memmo si consegna all’opinione pubblica. Per Paride Di Memmo: “L’altra strada per certi punti di vista è anche peggio di questa perché quella è la strada di nessuno perché quando abbiamo fatto una petizione popolare

e abbiamo raccolto delle firme trasmesso al Comune, alla Provincia e alla Prefettura, il Comune ha risposto che non è di sua competenza e quindi non può intervenire su quei 200 metri di strada piena di buche. La Provincia ha risposto solo verbalmente che non è di sua competenza e sono passati quattro anni che non ancora ci scrive anche se sollecitata più volte che non è di sua competenza e restiamo con questa strada piena di buche dove non possiamo intervenire né noi come privati perché non ci risulta essere privata né gli enti pubblici perché dicono che non è la loro. Noi continuiamo a fare ordinaria manutenzione qui non più di qualche mese fa è stata ripulita la cunetta ma come tutti gli anni lo fac-

ciamo prendiamo i frondisti perché ci interessa la strada in ottime condizioni, paghiamo la ditta per pulire le cunette e chiudere le buche ma lo facciamo a nostre spese perché finché si tratta di piccole manutenzioni riusciamo a sostenere il costo ma quando bisogna fare straordinaria manutenzione e opere più imponenti noi non possiamo che alzare le mani”. Diverse le note consegnate al comune, alla provincia e alla prefettura ma le risposte, quando sopraggiunte, non hanno risolto granché. E qui, oltre il danno la beffa, perché i figli, i giovani del territorio non ci stanno a proseguire l’attività agricola perché a queste condizioni è difficile andare avanti.

Soccorso in casa da 118 e carabinieri, muore in ospedale L’uomo era caduto in casa mentre era stato colto da blocco renale. Vani i soccorsi PALATA. Drammatico epilogo per il 55enne D. M., residente a Palata. Si è sentito male in virtù di un blocco renale che è insorto senza dargli successivamente scampo, ma è anche caduto rovinosamente in casa, procurandosi lesioni al volto

e alla testa. I suoi lamenti sono stati uditi dai vicini di casa che hanno subito avvertito le forze dell’ordine. Nella sua abitazione lunedì sera si sono recati i militari del locale comando stazione Carabinieri,

che dopo aver constatato le sue condizioni hanno immediatamente chiamato il 118, giunto con l’ambulanza. Disperato il trasporto all’ospedalePurtroppo, le condizioni si sono aggravate e il 55enne è morto nella mattinata di ieri al San Ti-

moteo. I Carabinieri hanno relazionato in Procura, ma la causa naturale del decesso ha solo per motivi sanitari avuto come epilogo l’autopsia disposta dalla direzione del nosocomio di viale San Francesco, senza appendici giudiziarie.


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Termoli

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Raddoppio ferroviario, sei le barriere anti rumore Il costo stimato dell’intera operazione è di 15 milioni di euro TERMOLI. Recuperando un documento redatto dalla dottoressa Carmela Sica, storica avversaria del progetto di raddoppio così come ha inteso svilupparlo Rfi con le Ferrovie dello Stato, arrivano le mappe sulla localizzazione delle barriere antirumore che separeranno l’asse ferrata dal resto della città adriatica. Nel comune di Termoli, il piano di

risanamento acustico prevede 6 barriere antirumore, per una lunghezza totale di 5,2 km di barriere e 6 interventi diretti sui ricettori con sostituzione degli infissi esistenti con sistemi fonoisolanti, per un costo totale stimato di oltre 15 milioni di euro. Tra tali interventi, sono comprese due barriere antirumore localizzate

in corrispondenza del centro abitato di Termoli, pianificate al primo anno del suddetto Piano di RFI e pertanto già approvate dalla CU. Le due barriere sono rappresentate graficamente nel file allegato Mappa barriere Termoli.jpg e presentano le seguenti caratteristiche: 1. Barriera (C.I. 070078011) a nord-est dell’infrastruttura (lato

mare) ha una lunghezza di 2 km circa, con altezza sul piano del ferro variabile da 2m a 7,5m. La barriera si estende da via Cristoforo Colombo/SS16 (all’altezza del civ.120 in corrispondenza dello stadio) fino alla via Rio Vivo (all’altezza del civ.65 in corrispondenza dell’incrocio tra via Nisida e la SS16). 2. Barriera (C.I. 070078013) a

sud-ovest dell’infrastruttura (lato monte) ha una lunghezza di 1,2 km circa con altezza sul piano del ferro variabile da 2m a 7,5m. La barriera si estende da via dello stadio (proprio in corrispondenza dello stadio stesso) fino alla via Cavalieri di Vittorio Veneto (all’altezza dell’incrocio tra via della Pesca e via degli Ormeggi).

“Centro storico, troppe multe” I commercianti di Corso Nazionale contestano la rigidità delle forze dell’ordine TERMOLI. A far scoccare la scintilla della contrapposizione, tra commercianti del centro storico di Termoli e l’Amministrazione, l’incontro venuto meno col sindaco Angelo Sbrocca due giorni fa, come è stato spiegato anche sulla pagina Facebook da Filomena Limongi, titolare dell’omonimo supermarket di via Adriatica. “Una delegazione dei commercianti del centro aveva appuntamento con il sindaco di Termoli lunedì scorso per discutere dei problemi inerenti lo stato di avanzamento dei lavori e per trovare insieme soluzioni dirette a favorire un rilancio del centro di Termoli ormai non più frequentato a causa della totale assenza di parcheggi. Il sindaco non si è presentato e ha mandato in sua vece gli assessori competenti i quali si sono solennemente impegnati ad aiutarci nell’ impresa di far tornare i termolesi a passeggiare in centro. Ieri mattina c’ erano non so quante pattuglie di vigili,polizia e carabinieri pronti a multare chiunque osasse avvicinarsi in auto al centro di Termoli. Ho lasciato la mia per circa 120 secondi per portare mio figlio all’ asilo e questo è il risultato. Se questo è un modo di incentivare un ritorno al centro … giudicate voi!”

Treno verde, l’arrivo a Termoli Oggi e domani gli appuntamenti della tappa molisana del mezzo ferroviario TERMOLI. Avranno luogo oggi e domani gli appuntamenti nell’ambito della tappa termolese del Treno Verde. La manifestazione di quest’anno, ha come titolo “Tornare alla terra per seminare il futuro”, e prenderà il via dalle 8.30 alle 13.30 oggi, con la visita delle scolaresche al treno verde. Alle 11, invece, ci sarà la presentazione della tappa molisana del Treno Verde e l’incontro con gli ambasciatori del territorio a cui seguiranno gli interventi di Manuela Cardarelli, vicepresidente regionale di Legambiente Molise, Vittorino Facciolla, assessore all’Agricoltura della Regione Molise, Rosario De Matteis, presidente della Provincia di Campobasso, Angelo Sbrocca, sindaco di Termoli e degli ambasciatori del territorio. Alle 16, invece, si terrà il

convegno dal titolo “L’importanza della buona agricoltura e della salvaguardia dei suoli, della salubrità dell’aria e dell’acqua per produrre cibo di qualità”. Dopo i saluti dell’assessore all’Am-

biente del Comune di Termoli, Filomena Florio, ci saranno gli interventi di Pasquale De Lena, autore del libro “Agricoltura e territorio” che dialogherà con Antonio De Cristofaro, docente dell’Unimol. Alle 17 lo

show cooking dello chef Mauro Inglese e degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Termoli e la conoscenza del vino molisano con l’Onav. Venerdì, invece, durante la mattinata si terrà la visita delle scolaresche al

Treno Verde mentre il pomeriggio, dalle 17, il convegno su “Pesca, turismo e trivelle: quale compatibilità?”. Ci sarà l’introduzione di Maria Assunta Libertucci, presidente di Legambiente Molise e gli interventi del sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca, del consigliere comunale di minoranza Paolo Marinucci, degli assessori all’Ambiente del Comune di Termoli e della Provincia di Campobasso, Filomena Florio e Alberto Tramontano, di Stefano Maggiani, responsabile del distretto 108° dei Lions, del senatore del Nuovo CentroDestra, Ulisse Di Giacomo, del senatore del Partito Democratico, Roberto Ruta, della parlamentare sempre del Pd, Laura Venittelli e dell’assessore all’Agricoltura della Regione Molise, Vittorino Facciolla.

Marocchino sorpreso a rubare, arrestato Operazione dei Carabinieri che hanno pizzicato il 20enne nell’area camping TERMOLI. Continuano nel fine settimana i servizi di controllo del territorio, soprattutto in arco notturno al fine di garantire la massima copertura del territorio. Proprio durante un servizio notturno di controllo del territorio, a Campomarino, i Carabinieri della Stazione hanno tratto in arresto M.B., cittadino marocchino di 20

anni, con l’accusa di furto aggravato. Nella nottata di lunedì i militari,perlustrando la zona del Lido, hanno sorpreso il giovane mentre si trovava in un noto camping della zona intento a “stoccare” attrezzi da lavoro ed elettroutensili per fai da te in un bagno dello stesso camping in atteso di essere

portati via. I militari hanno subito bloccato il ragazzo ed hanno ricostruito quanto successo trovando nella disponibilità dello stesso anche attrezzatura da scasso usta verosimilmente per introdursi nel camping, infatti, una finestra usata quale via d’accesso è stata trovata rotta. Per il ventenne tratto in arresto con

l’accusa di furto aggravato, sono scattate le manette in attesa del giudizio del Tribunale di Larino, ed è stato trattenuto nelle camere di sicurezza. A Guglionesi la scorsa notte, in contrada Petriglione, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Termoli hanno rinvenuto un rimorchio

di camion nascosto in una strada interpoderale secondaria. Dopo gli accertamenti i carabinieri sono riusciti a stabilire che il rimorchio era stato asportato poco prima a Montenero di Bisaccia, di conseguenza hanno contattato il proprietario che però era ignaro del furto.L’uomo è così tornato in breve tempo in possesso del maltolto.



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Opinioni Il 19 marzo è una data memorabile per il Molise: venti anni fa, il 19 marzo 1995, venne infatti posta la prima pietra di quello che sarebbe diventato il Centro di Ricerche e Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche. In quell’occasione Giovanni Paolo II giunse su questa collina, accolto dall’allora rettore prof. Adriano Bausola, per benedire la prima pietra del Centro. Undici anni dopo, il 24 giugno 2006 il Centro venne solennemente intitolato al nome del Pontefice, così vicino e affettuosamente legato all’ Università Cattolica e al Policlinico “A. Gemelli”, e a lui è stato per sempre dedicato. E’ doveroso riportare ai nostri cuori il messaggio di auspicio e incoraggiamento che Papa Wojtyla rivolse venti anni fa: «Il Centro che qui sta per sorgere sarà […] in grado di offrire un’assistenza di elevata qualità scientifica e tecnologica, alla quale – ne siamo certi – non mancherà l’indispensabile “anima” capace di fare di una struttura altamente specializzata un’autentica casa di cura e di formazione sanitaria a dimensione umana». L’attività didattica ebbe inizio nell’a.a. 1997/1998 e copre attualmente sei corsi di laurea triennale, tutti relativi alle professioni sanitarie. Diversi professionisti formati presso l’Università Cattolica di Campobasso oggi lavorano nel Centro. L’offerta formativa è arricchita da numerosi corsi di formazione e di aggiornamento professionale nell’ambito della sanità pubblica, del management sanitario e nell’area clinica (corsi ECM). Se dal piano didattico-formativo ci spostiamo a quello assistenziale e scientifico, senza presunzione e senza retorica, ma in piena aderenza della realtà, si deve da tutti riconoscere che – come testimoniano anche i sempre più frequenti riconoscimenti conseguiti – il Centro “Giovanni Paolo II” è veramente un polo d’eccellenza a livello nazionale e internazionale. E lo è diven-

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Venti anni fa la posa della prima pietra della Cattolica tato a meno tredici anni dalla sua apertura, avvenuta il 28 novembre 2002. Ne ricordiamo solo alcuni: Nel luglio del 2008, l’Osservatorio per la salute della donna (O.N.Da) ha attribuito al Centro il prestigioso riconoscimento di “Ospedale a misura di donna” con il massimo punteggio – 3 Bollini Rosa; Nell’autunno del 2008, l’U.O.C di Radioterapia è stata premiata per aver presentato il miglior contributo scientifico dell’anno al congresso A.I.R.O. (Associazione Italiana Radioterapia Oncologica); Nell’anno 2009, la stessa Unità Operativa è stata la prima in Italia e tra i primi in Europa a studiare e poi sperimentare l’innovativa metodica terapeutica per la radioterapia “VMAT”; Nello stesso anno, è stata attribuita al Centro la certificazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro 18.001; ad oggi è tra i pochi presidi ospedalieri italiani a possedere tale certificazione; Nel 2014 l’Agenas, per conto del Ministero della Salute, ha reso noto i

dati della mortalità a 30 giorni dopo l’intervento di bypass aortocoronarico. La Fondazione di Ricerca “Giovanni Paolo II” di Campobasso si è classificata al quinto posto su 123 strutture ospedaliere esaminate tu tutto il territorio nazionale con un indice di mortalità pari allo 0,27% a fronte di una media nazionale del 2,2%. La valutazione si riferisce all’intero processo assistenziale ospedaliero e post-ospedaliero. Proprio perché la sperimentazione clinica e strumentale che si realizza in questa sede è continuamente rafforzata e valorizzata dalla stretta e costante sinergia con la Facoltà di Medicina e Chirurgia e con il Policlinico “A. Gemelli”, il Centro è ormai diffusamente reputato un vero e proprio laboratorio all’avanguardia nell’assistenza e nella sperimentazione scientifica: le innovazioni introdotte in una realtà tecnologicamente avanzata come quella di Campobasso, le cui dimensioni favoriscono la massima flessibilità e adattabilità dei processi lavorativi, fanno del Centro una risorsa impareggiabile. Davvero notevoli sono anche gli sviluppi dell’attività scientifica, che si è articolata su più linee di intervento. In questi anni i Laboratori di Ricerca, diretti dal professor Scam-

bia, hanno partecipato a progetti di rilievo internazionale in collaborazione con i principali Centri Mondiali. Le più importanti riviste scientifiche hanno pubblicato gli studi realizzati a Campobasso. Tra gli ambiti su cui si è sviluppata l’attività particolare attenzione è stata focalizzata su ricerche orientate a favorire la personalizzazione d elle cure. Lo sviluppo di terapie “personalizzate” mirate su bersagli cellulari rappresenta una delle sfide più importanti per la cura del paziente oncologico e permetterà in futuro di scegliere il trattamento più appropriato per ogni singolo paziente così da ridurre i profili di tossicità ed implementare l’efficacia dei trattamenti oncologici. I Laboratori si avvalgono di una strumentazione particolarmente innovativa come il “Next Generation Sequencing” e il “BioMark™ HD System (Fluidgm)”. Il Centro è una risorsa impareggiabile, in primo luogo, per la Regione Molise e per una crescente parte del Mezzogiorno. Una risorsa preziosa e unica, anche, per l’intero

Ateneo dei cattolici italiani. Il 3 dicembre 2010 nasceva, su iniziativa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” che ha assunto la gestione operativa del Centro. La Fondazione attualmente è guidata dal Consiglio di amministrazione presieduto dal dott. Maurizio Guizzardi e composto dal Pro-Rettore dell’Università Cattolica, Prof. Stefano Baraldi, dal Preside della Facoltà di Medicina Prof. Rocco Bellantone e dal Consigliere di Amministrazione dell’Università Cattolica dott. Giovanni Raimondi. Il Direttore Generale è l’Ing. Enrico Zampedri, mentre il Direttore Scientifico è il Prof. Giovanni Scambia. La Fondazione è un elemento costitutivo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, oltre che, proprio in conformità al disegno di lungo periodo che ne ha orientato la costituzione, una struttura chiamata a essere sempre più vitale dentro, e per, l’intera Università. La Fondazione, in tal modo, ulteriormente qualifica e potenzia la presenza dell’Ateneo dei cattolici italiani in Molise. La Fondazione “Giovanni Paolo II” è un avamposto in ambito assistenziale, in quello degli avanzamenti scientifici e tecnologici, in quello, anche, dell’alta formazione e della comunicazione relativi alle sempre più estese aree di attrazione della medicina. Il Centro offre al Molise un servizio di altissima qualificazione nel campo assistenziale, ma anche e soprattutto una ragione di speranza nel futuro, un motivo fondato e tangibile per credere che nei prossimi anni questa Regione crescerà ancora di più e si svilupperà ancor meglio. Proprio guardando al domani e al bene comune del Molise, la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” a Campobasso terrà pienamente fede alla propria storia e adempirà tutti i propri specifici doveri di responsabilità.

“Legittimamente orgogliosi” Così Papa Giovanni Paolo II a Campobasso il 19 marzo 1995. Sono particolarmente lieto di benedire la posa della prima pietra del “Centro di Ricerca e Formazione ad alta tecnologia nelle scienze biomediche”, che l’Università Cattolica del Sacro Cuore, d’intesa con la Regione Molise, s’appresta a realizzare qui a Campobasso. Saluto le numerose ed illustri Autorità presenti, in particolare i Signori Ministri della Sanità e dell’Università e della Ricerca Scientifica, l’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, il Prefetto e il Sindaco di Cam-

pobasso, come pure il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Presidente dell’Istituto Toniolo, il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Policlinico Gemelli e le altre Autorità accademiche. Un particolare pensiero rivolgo poi all’Arcivescovo di Campobasso, Monsignor Ettore Di Filippo. E con lui saluto cordialmente l’intera popolazione di Campobasso. Mi congratulo con voi per questa giornata un po’ rigida, ma piena di sole. Devo dire che venendo da Roma ho visto tante nuvole. Ma qui c’è un bel sole. È un buon segno. Si può essere legittimamente orgogliosi di ini-

ziative come questa. Il Centro che qui sta per sorgere sarà infatti in grado di offrire un’assistenza di elevata qualità scientifica e tecnologica, alla quale – ne siamo certi – non mancherà l’indispensabile “anima” capace di fare di una struttura altamente specializzata un’autentica casa di cura e di formazione sanitaria a dimensione umana. Più ancora che per le sue caratteristiche tecniche, il progetto che oggi prende corpo intende distinguersi per alcuni criteri ispiratori. Prima di tutto, vorrei richiamarne la motivazione di fondo: questo Centro medico vuole essere al servizio dell’uomo, della persona del

malato. L’Università Cattolica ha fatto di questa scelta di valore l’asse portante dell’intera sua attività scientifica e culturale. Ciò vale in modo specifico per la Facoltà di Medicina e Chirurgia e per il Policlinico “Agostino Gemelli”. A questo proposito, la presente circostanza mi offre l’occasione di ribadire che la persona umana, con la dignità e i diritti che le sono propri, pur rivelandosi nelle sue funzioni, non si esaurisce in esse; radicalmente essa è costituita da quella identità ontologica, insieme spirituale e corporea, che ne fa un “soggetto”, nel quale i credenti riconoscono l’immagine di Dio.



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