L'atm riparte resta il problema

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Giuseppe Larivera

L’Atm riparte Resta il problema

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Giuseppe Larivera. L'amministratore dell'Atm ha avuto il coraggio civile e civico di fermare i pullman per portare a galla la questione dei mancati pagamenti alle imprese. E' quanto accade nell'edilizia, è quello che è accaduto in tante altre aziende, che sta succedendo per la sanità. In assenza di una qualsiasi programmazione. La protesta è stata, per questo, positiva per la rottura di quel circuito del silenzio che sta contribuendo allo sfascio economico e del degrado sociale di questa regione.

Il Tapiro del giorno a Antonio Di Pietro

Servizio a pagina 3

Il coraggio civico della protesta

Il Tapiro del giorno lo diamo a Antonio Di Pietro. L'ex leader dell'Idv, in merito alla protesta di Agnone, ha ritenuto esternare solidarietà a Frattura dicendo: "A me pare che non la cittadinanza, ma coloro che hanno approfittato di questo, hanno fatto ricorso ad un uso criminale della contestazione". Una brutta caduta di stile che fa male alle popolazioni dell'alto Molise e alla stessa dialettica del confronto. Ma si può parlare di "uso criminale della contestazione"? I cittadini hanno tutti i diritti di protestare. E lo hanno fatto.

La protesta Atm? Bisogna scavare sotto la superficie e domandarsi perché, e avere la voglia - e sentire l’obbligo morale e collettivo - di indignarsi. E allora il fermo dell'Atm dovrebbe generare una forte riscossa delle coscienze, un fastidio per come stanno andando le cose, in Molise. Perchè ormai, ad ogni mese che passa, il nostro Molise sprofonda in una fogna sempre più traboccante di indifferenza che ha come effetto, allora, di fronte ad evidenti ingiustizie e palesi violazioni, di lasciare che il silenzio avvolga questi fatti, che già da soli si denunce-

rebbero ad altissimo volume. Ci pensa la maggioranza silenziosa di noi cittadini a mettere a tacere ciò che dovremmo urlare a squarciagola. Coraggio civile e civico quello dei cittadini di Agnone a difesa del loro territorio e del loro ospedale ma, soprattutto, della loro speranza di un futuro. Pari coraggio quello dell'Atm così come avrebbero dovuto fare le imprese dell'edilizia, allo stremo e al fallimento portando le ruspe in piazza. Al pari, delle questioni irrisolte della Gam, dell'Ittierre, dello Zuccherificio, di "sattorie e via dicendo. E ogni giorno le notizie misurano

la temperatura sempre più alta dell'inconsistenza di una classe dirigente e politica che sta trascinando nel baratro la regione. Ma siccome abbiamo tanti altri pensieri per la testa, lasciamo correre. La protesta Atm ci porta a riflettere. Perchè se fossimo conniventi al silenzio, se ci accadesse di preferire un lasciar perdere meno coinvolgente, se scegliessimo il prudenziale ‘non disturbare il conducente’, invece di contribuire ad alzare il tono della protesta e il volume dell'indignazione, allora saremmo corresponsabili di questo degrado sociale. E non solo.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 12 febbraio 2015

Hanno mille volte ragione coloro che si battono perché siano le Regioni ad essere abolite dopo che la Corte dei Conti ha stabilito che i due terzi della corruzione in Italia fa capo alle istituzioni territoriali (Regioni, Province e Comuni)

Regioni come il Molise, che non producono leggi, che non assistono l’economia, che non risolvono i problemi della disoccupazione, che non sostengono il lavoro, che non curano il destino dei giovani, sono la negazione dei più elementari valori di giustizia, equità e trasparenza Intanto la proposta di legge d’iniziativa popolare per il taglio della spesa pubblica e la riduzione degli emolumenti dei consiglieri, degli assessori e dei presidenti del consiglio e della giunta ristagna nei bassifondi dell’elenco degli argomenti all’ordine del giorno Speciali questioni di scuole al centro del consiglio ultimo regionale ancora una volta svolto sulla base di interrogazioni e mai di proposte di leggi che, quelle poche che sono da mesi iscritte all’ordine del giorno, continuano a restare al palo. Migliaia di euro il costo di ogni seduta consiliare, che rimane un pedaggio insopportabile per il cittadino e insostenibile per l’erario regionale. Hanno mille volte ragione coloro che si battono perché siano le Regioni in Italia ad essere abolite dopo che la Corte dei Conti ha stabilito che i due terzi della corruzione in Italia fa capo alle istituzioni territoriali (Regioni, Province e Comuni). Le Regioni come il Molise, che non producono leggi, che non assistono l’economia, che non risolvono i problemi della disoccupazione, che non sostengono il lavoro, che non curano il destino dei giovani, sono di fatto la negazione dei più elementari valori di giustizia, equità e trasparenza. Speciali questioni di scuole al centro del consiglio ultimo regionale hanno monopolizzato la seduta sotto la spinta di una chiassosa presenza in aula degli interessati (una delegazione di docenti, personale Ata e genitori dell’Istituto d’Istruzione Superiore Ipia -Cuoco di Campobasso) ch’è valsa al consigliere Ioffredi di farsi protagonista della presentazione, della iscrizione e

della discussione di un ordine del giorno urgente che gli stava a cuore e che stava a cuore agli astanti. Scongiurata così la fine del polo degli Istituti professionali, che sarebbe derivata dall’accorpamento dell’Ipsia Montini all’Istituto Tecnico Industriale e dell’Ipc Cuoco all’Itas. Varata anche la richiesta di modifica del piano di dimensionamento per la riorganizzazione dei centri territoriali permanenti (Ctp) per la educazione degli adulti, e dei corsi serali funzionanti presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado in Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia - uno a Isernia e uno a Campobasso). Sul piano della soddisfazione e perso-

l’ intervento La NewCo non è in grado di garantire lo svolgimento della prossima Campagna”. Potrebbe essere questa la scusa utile a giustificare il “passaggio” delle quote zucchero, dal Nuovo Zuccherificio del Molise alla Società di Volpe Pasini (Aria Food srl, nata formalmente nel settembre 2014, alla ribalta della cronaca per “l’affaire” Gam, altra azienda partecipata in toto dalla Regione Molise) l’unica ad aver dichiarato un “certo” interesse all’acquisizione dello Stabilimento di Termoli anche se, nei fatti, non ha mai risposto alle precedenti aste di vendita promosse dal Commissario Liquidatore, il solo a poter prendere una decisione sulle modalità del subentro. Ben quattro aste sono già andate deserte. In realtà il MoVimento 5 Stelle è convinto che, ad oggi, nessun soggetto è in grado di garantire purtroppo lo svolgimento della Campagna bieticola 2015. Proviamo a spiegarci: Ad oggi non è stato seminato alcun ettaro a barbabietola; Gli agricoltori, anche alla luce delle novità introdotte dalla Nuova Politica Agricola Comune 2015-2020, hanno già operato le loro scelte colturali, senza riservare superfici alla barba-

nale e del risultato ha goduto anche il consigliere Cotugno che s’è visto approvato all’unanimità l’ordine del giorno (anche questo urgente) che impegna “il Presidente della Giunta Regionale ad adoperarsi presso Poste italiane sia in campo regionale che nazionale, affinché, tra l’altro, la logica del solo contenimento dei costi non sia sinonimo di disservizi nei confronti della popolazione molisana”. Disservizi che riguarderebbero gli uffici postali dei comuni di Campochiaro, Campomarino Lido, Casalciprano, Cercepiccola, Larino, Macchia Valfortore, Monacilioni, Montelongo, Morrone del Sannio, San Giovanni in Galdo, aperti a giorni alterni, e aperti per soli due

giorni a settimana, invece, sarebbero gli Uffici postali di Sant’Angelo Limosano e Trivento, mentre sparirebbe definitivamente l’ufficio postale di Monteverde di Bojano. Sempre a giorni alterni, ovvero tre aperture settimanali su sei, per Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Roccasicura e l’ufficio della città di Isernia localizzato a Castelromano e quello di San Pietro Avellana. Scenderebbero, infine, a tre su quattro le aperture di Acquaviva di Isernia e Castelpetroso. Sia Cotugno che Ioffredi sono stati protagonisti della seduta in quanto capaci di immettere nella discussione due argomenti che non facevano parte dell’elenco stilato dai capigruppo, la qualcosa ha smosso i nervi del già presidente della giunta regionale del Molise Michele Iorio che è sbottato: “Certi argomenti come quello proposto da Cotugno meritano un approfondimento e comunque ogni volta non si può stravolgere l’ordine del giorno concordato in conferenza dei capigruppo. I provvedimenti vanno valutati con calma e non presentati all’ultimo momento. Una mia interrogazione risale a novembre 2014 ed è stata iscritta al punto 23 dell’odg”. Sbollita la rabbia, lo stesso Iorio nel corso del dibatto sulle Poste è intervenuto per dire: “E’ di fondamentale importanza l’argomento per la no-

Zuccherificio,quali gli interessi in gioco? bietola; Quanti e dove sono i numerosi coltivatori (necessari a garantire un minimo di approvvigionamento allo stabilimento) disponibili a seminare barbabietola primaverile, tenuto conto che il prezzo attuale dello zucchero non consentirebbe di pagare le barbabietole più di 26,29 €/ton (a meno che l’amministratore dello zuccherificio non voglia chiudere il bilancio in negativo), cioè il prezzo minimo da garantire ai coltivatori come previsto dalle leggi Comunitarie? Dunque, per il MoVimento 5 Stelle, le uniche attività che lo ‘Zuccherificio in melassa Pasini’ potrebbe portare avanti sono due: la riconversione in centrale biomasse/biogas, visti gli enormi incentivi sulla produzione di questa pseudo-energia alternativa, o fittare tutta la quota all’estero, ma anche in questo senso le aspettative non sono rosee. Visto l’attuale prezzo dello zucchero, infatti, la cessione delle Quote zucchero oltre confine difficilmente potrà garantire utili se consideriamo la

tassa di circa un milione e 12mila euro a carico dell’impresa detentrice della quota. Di fronte a questa situazione, quali vantaggi garantirà il passaggio delle quote zucchero dalla NewCo a Pasini? Per i dipendenti le cose non andrebbero assolutamente meglio di come vanno ora. Se non ci saranno bietole, si può solo prevedere il distacco del personale dalla NewCo alla Società subentrante, magari, per alternarsi nei turni alla portineria, unica area della Fabbrica che resterà attiva. I bieticoltori attendono ancora il saldo delle bietole coltivate nella scorsa campagna. I coltivatori, quindi, possono solo sperare che il “buon” Pasini paghi loro il dovuto, nonostante sia molto difficile prevedere un ritorno economico dalla gestione dello Zuccherificio (perché mai dovrebbe pagare il debito della NewCo?). Sicuramente un vantaggio lo avrebbe la struttura commissariale che, prevedendo opportune

stra Regione. I comuni più piccoli sono l’anima del nostro territorio. Sono in sintonia con quanto affermato dal consigliere Cotugno. In proposito invito la Giunta a riprendere un discorso che fu interrotto con Poste italiane per la conclusione della legislatura. Avevamo già avviato una serie di incontri per cercare di trovare un accordo. Gli uffici postali e altre situazioni ci avviano verso una fase di desertificazione. Occorre affrontare con determinazione l’aspetto da parte dell’esecutivo”. Il consiglio regionale è di questa fatta e di questa levatura. I problemi che affronta sono quelli appena riportatati, mentre la proposta di legge d’iniziativa popolare (seimila firme in calce da parte dei cittadini molisani) per il taglio della spesa pubblica e la riduzione degli emolumenti dei consiglieri, degli assessori e dei presidenti del consiglio e della giunta ristagna nei bassifondi dell’elenco degli argomenti all’ordine del giorno. Stessa sorte è riservata ai consiglieri del Movimento 5 Stelle, Manzo e Federico, che vorrebbero l’annullamento delle leggi/vergogna, la numero 30 del 2005 e la numero 33 del 2006, per eliminare la disparità di trattamento economico lasciato in essere ai quadri direttivi (D1 e D3). Dardo

clausole contrattuali, potrebbe sperare nel pagamento dell’affitto annuale, cosa che la NewCo sembra non poter garantire. Ovvio, speriamo che tutti questi timori siano presto spazzati via, che il nuovo investitore abbia un bel progetto di rilancio della campagna bieticola e che, una volta per tutte, tolga dalle mani della politica una attività imprenditoriale che non le compete e su cui ha dimostrato completa incapacità. In questo quadro, il MoVimento 5 Stelle vuol sapere quali sono i reali interessi in gioco e chiede assoluta trasparenza su ogni eventuale contrattazione, perché anche in questo caso si parla di soldi dei cittadini e tanti, troppi, ne sono già stati bruciati in passato. Inoltre vorremmo che venisse fatta chiarezza sulla ormai ineludibile situazione debitoria della NewCo e sulle eventuali responsabilità dei manager che si sono avvicendati alla sua guida dal giorno della nascita. Ad esempio, vorremmo sapere se il supermanager Alfieri calato dall’alto, abbia davvero fatto gli interessi dello Zuccherificio e se il governo Frattura abbia verificato a dovere tutta la sua gestione. Movimento Cinque Stelle


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3 12 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’Atm si è fermata anche a nome di tante aziende La Pubblica Amministrazione, con le sue inadempienze, strozza imprese e lavoratori. Cosa ci potrà salvare? Di fronte alla estrema e simbolica scelta dell’ATM di fermare i propri mezzi, strozzata dai mancati pagamenti da parte delle Regione Molise, vale la pena di affrontare un discorso di sistema circa il ruolo della Pubblica Amministrazione come soggetto economico. Non si contano più, infatti, le vertenze, le crisi gestionali, le imprese costrette a chiudere ed i lavoratori lasciati al proprio destino a causa delle inadempienze delle istituzioni pubbliche, quando sono chiamate ad onorare i propri impegni contrattuali. Siamo davvero alle soglie di un collasso strutturale che sta per travolgere il mondo così come siamo stati abituati a conoscerlo fino ad ora. Se, nel caso specifico della Azienda Trasporti Molise, un milione e trecentomila ragioni (a tanto ammonta il credito vantato dall’azienda per il 2014) ci sembrano più che sufficienti per decidere di fermare il servizio, come si possono non citare le difficoltà del comparto delle costruzioni edili, della sanità, del tessile, di asset fondamentali del comparto agroalimentare, dei servizi? Tutto il tessuto economico appare strangolato da inammissibili ritardi nei pagamenti e le annunciate soluzioni da parte del Governo di Roma, a tutt’oggi, restano parole al vento. Gli imprenditori, e con loro i lavoratori, operano quotidianamente, anticipando soldi, materie prime, energie, professionalità per sentirsi rispondere: “pagheremo, ma non adesso”. In questo corto circuito sistemico le banche

Trasporti, quella gara svolta e poi annullata. Cui prodest?

smettono di erogare credito e inizia l’agonia. Lenta, dolorosa. Lavorare senza il giusto corrispettivo contraddice la natura stessa dell’economia di mercato, ma la Pubblica Amministrazione, nell’economia di mercato, è una parte “più uguale degli altri”; come i maiali nella Fattoria degli animali di Orwell. Essa gode di tutti i benefici derivanti dal contratto stipulato, non perdona nulla alla sua controparte ma, in caso di sua stessa inadempienza, non ne patisce i castighi, non ne paga il prezzo; spesso neanche quello di una onesta, ma mai onerosa, ammissione di colpa. La Pubblica Amministrazione reagisce con sorda stizza, con velate minacce, con insopportabile boria; negando spesso l’evidenza,

asfissiando chi pretende il giusto con valanghe di carta bollata, sfruttando i servigi di una burocrazia killer. Davanti a tanta non curanza cosa ci potrà salvare? Se davvero potremo invertire questa folle inerzia sarà solo per una partecipazione più onesta e intransigente alle vicende della politica; creando (chissà quando) una nuova classe dirigente, nazionale e locale, meno infingarda ed incapace. Vivremo o moriremo con questo sistema Solo partecipazione ed intransigenza ci permetteranno si salvare questo sistema, di ricostruirlo migliore. Ma se la partecipazione e l’intransigenza saranno quelle che ora sono, di cui siamo tutti colpevoli, insieme a questo sistema soccomberemo, tutti.

CAMPOBASSO. Pesa, e non poco, la mancata assegnazione in via definitiva la gara per i trasporti pubblici in Molise in un momento di difficoltà estrema del settore per il continuo taglio dei fondi. Questo, mentre l’Atm bussa a soldi alle porte della Regione per non trovarsi in difficoltà nell’erogazione dei servizi. In prima battuta basti ricordare l’enorme differenza fra il costo di gara e l’attuale spesa ( circa 25 centesimi in più a Km, per un totale di 2.850.000 euro e per altri euro 1.440.000 per altre percorrenze), senza contare i servizi aggiuntivi che sono stati richiesti in gara e che avrebbero colmato i tagli effettuati per imposizione della legge finanziaria. Tra l’altro, solo l’aggiudicazione della gara avrebbe potuto garantire la salvaguardia integrale della occupazione del settore. Lo Stato ha tagliato consistenti fette di finanziamento e, soprattutto, ha accumulato grossi ritardi nel trasferimento delle risorse. Se a questa situazione di incontestabile difficoltà si aggiungono le

diverse azioni di impedimento all’aggiudicazione definitiva della gara, allora la conseguenza è una sola: lo sfascio generale di un settore strategico della vita sociale e dell’economia del nostro territorio. A questo va aggiunto il fatto che in Molise le società operanti hanno debiti rispetto alle banche pesanti per quello che riguarda il passato. In pratica, i servizi sono stati effettuati grazie alle anticipazioni fatte dalle società. Per risollevare l’intero sistema, che necessita di un impellente bisogno di far fronte alle criticità che da sempre costituiscono una difficoltà evidente per avviare quel processo di ammodernamento che, mai come adesso, è di primaria importanza per garantire all’utenza il diritto alla mobilità nella nostra regione. Perchè, allora, si preferisce andare avanti alla meno peggio? Perchè si corre il rischio di arrivare alla cancellazione delle corse? E, soprattutto, perchè il primo atto della nuova amministrazione regionale è stato quello di annullare la gara d’appalto?

“Perchè la gestione del Tracking e Ticketing?” E’ il consigliere regionale, Michele Iorio, a interrogare il presidente Frattura CAMPOBASSO. E’ il consigliere regionale Michele Iorio ad interpellare il presidente Frattura, in relazione all’interruzione dei trasporti pubblici su gomma da parte della Società ATM, a chiedere “di conoscere quali sono i motivi che hanno portato a tale drammatica decisione. Con l’occasione si chiede anche di conoscere le ragioni di un prov-

vedimento in corso circa l’ affidamento di un servizio per la gestione unificata del TRACKING e del TICKETING riguardante le ziende di TPL su gomma per l’importo di euro 1.757.000 e la reale valutazione sulla congruità dell’importo, vista anche la vicenda della gara sul TPL in contezioso presso il TAR Molise ancora non definito”.

Agevolazione alle imprese

Un’altra legge ad hoc per la politica e i politici

“Tranched Cover, il nuovo fondo” Licenziata dalla prima commissione consiliare regionale la proposta di legge per il riordino dei Consorzi industriali

CAMPOBASSO. “La costituzione del Fondo denominato “Tranched Cover” ( Copertura per rischio), ha come finalità quella di agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese molisane per contrastare la crisi economica e finanziaria che colpisce la Regione Molise". Lo dichiara l'assessore Massimiliano Scarabeo. " Nel difficile contesto in cui versa l’economia regionale, si mostra sempre più forte l’esigenza di adottare interventi di incentivazione per favorire l’accesso al credito, soprattutto delle Piccole e Medie Imprese, cercando di massimizzare l’efficienza e l’efficacia dell’intervento pubblico, ossia perseguendo l’obiettivo di favorire l’accesso al credito del maggior numero di imprese a parità di risorse economiche messe a disposizione, anche ricorrendo a percorsi innovativi che possano ipotizzare risultati interessanti. Col Documento Programmatico per la competitività e la ripresa produttiva del Molise”, nel quale si esprime un indirizzo concreto di operatività immediata. La Giunta Regionale con proprio provvedimento n. 429 del 17/09/2014, avente ad oggetto “Il Molise riparte, individuava un insieme integrato di ambiti strategici, attraverso i quali dettare i percorsi della ripresa, compreso quelli finalizzati a rafforzare le opportunità di accesso al credito in favore delle imprese. In considerazione del perdurare della crisi economica e finanziaria che continua a colpire le imprese della Regione, con pesanti conseguenze in termini di accessibilità al credito e della flessione dei prestiti bancari alle imprese stesse, ho inteso proporre alla Giunta Regionale l’approvazione di apposita delibera che preveda l’istituzione, nell’ambito del Fondo Unico Anticrisi, di un Fondo di garanzia, denominato “Tranched Cover”.

Ma che legge può essere mai quella che la prima commissione presieduta Francesco Totaro ha licenziato ieri concernente il riordino delle funzioni dei Consorzi industriali e delle Aree produttive e l’istituzione dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo delle attività produttive (Arsap) il cui Consiglio di Amministrazione, composto da 4 membri, sarà presieduto da un soggetto nominato dal presidente della giunta regionale e gli altri tre dal consiglio regionale? Crediamo una legge farsesca, che concede al presidente della Giunta regionale il titolo di re e imperatore, e al consiglio riserva un ruolo sussidiario e, soprattutto, formalizza un CdA a misura politica, pienamente sottomesso alla volontà e al potere del governo regionale. Altro che riordino dei Consorzi

industriali per esaltare competenze e autonomia! Francesco Totaro ne decanta invece l’impianto e le finalità, cosciente di poter avere un ruolo di privilegio nel momento in cui ci sarà da stabilire la formazione del CdA e scegliere gli uomini da piazzarvi. Sintomatica poi l’ammissione che attraverso l’Arsap, la Regione avrà modo di svolgere diversi compiti strategici quali la progettazione e realizzazione di opere infrastrutturali, di gestione di eventuali beni già di proprietà pubblica, oltre che attività di found raising, anche in ambito extraregionale, al quale saranno affiancate iniziative di marketing e promozione del territorio. Una bella tavola imbandita per commensali di buono appetito, e camerieri all’altezza.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 12 febbraio 2015

“Poste, il Molise non può vedere solo chiusure” Ben 19 gli uffici postali che saranno chiusi. Interrogazione urgente al ministro, del senatore Roberto Ruta CAMPOBASSO. Il senatore Roberto Ruta ha presentato interrogazione urgente al Ministro dello Sviluppo Economico, Padoan, per chiedere quali azioni immediate intenda intraprendere per evitare che Poste Italiane attui l’ulteriore piano di razionalizzazione che riguarda 26 uffici postali nell’area Sud, di cui ben 19 insistenti nella regione Molise. L’amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio, nel corso dell’audizione presso la commissione industria del Senato ha annunciato il Piano di riorganizzazione della rete di sportelli postali su tutto il territorio nazionale ma ha anche garantito che “prossimità e presenza per la copertura territoriale sono elementi funzionali al piano che il gruppo ha in mente”. La succitata rassicurazione dell’amministratore delegato è smentita dalla modalità della razionalizzazione poi effettivamente comunicata: in partiCe n’è di gente da sistemare alla Regione Molise. Lo rileviamo leggendo il quadro delle strutture interne dell’Ente. In particolare delle direzioni, quindi dei dirigenti, che, come tutti sanno, costano un occhio della testa all’erario regionale, e nessuno di essi ha dato mai conto delle materie che tratta e dei risultatati che ottiene. Se vogliamo dirla tutta, è una casta nella casta (quella degli amministratori regionali). Insieme, le due caste, tengono nelle proprie mani il destino del Molise con il tacito accordo che nessuno delle due intralci l’altra. Qualcosa è cambiato con la nomina dei direttori d’area Fratangelo, Pillarella, De Lisio e Cocozza, che timidamente si affannano a coprire i buchi dell’inefficienza e della “incompetenza” degli amministratori (e non solo). Qualcuno, più reattivo, dinanzi alle difficoltà di livellare un pochino più in alto il rendimento dei servizi e degli uffici, di fronte alla indifferenza dell’amministratore di riferimento, progetta saggiamente di andarsene, di trovare altrove, anche nel pensionamento, una dimensione più gratificante. Fi-

colare nel Molise gli uffici postali dei Comuni di Campochiaro, Campomarino Lido, Casalciprano, Cercepiccola, Larino, Macchia Valfortore, Monaciglioni, Montelongo, Morrone del Sannio, San

Giovanni in Galdo resteranno aperti a giorni alterni; ad aprire per soli due giorni a settimana, invece, saranno quelli di Sant’Angelo Limosano e Trivento, mentre chiuderà definitivamente l’ufficio postale di Monte-

verde di Bojano; sempre a giorni alterni, ovvero tre aperture settimanali su sei, riguarderanno alcuni comuni della Provincia di Isernia come Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Roccasicura, l’ufficio della città di Isernia localizzato a Castelromano e quello di San Pietro Avellana; diminuiranno, infine, a tre su quattro le aperture di Acquaviva di Isernia e Castelpetroso . “In tal senso il Consiglio Regionale del Molise ha approvato un ordine del giorno per scongiurare gli effetti negativi e inaccettabili di questo ulteriore taglio come anche evidenziato con forza dalle organizzazioni sindacali regionali. Poste Italiane Spa è una società per azioni a partecipazione pubblica e i diritti dell’azionista sono esercitati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Poste Italiane, al fine di garantire la coesione sociale, senza discriminazioni tra gli utenti, è obbligata ad erogare

Alla Regione Molise

Tra reggenze e direzioni vacanti ce n’è gente da piazzare! nita le divagazione, la situazione attuale è così formalizzata: Servizio Segreteria della Giunta regionale (reggenza della dottoressa Mogavero); Servizio Controllo Strategico, Riforme Istituzionali e Controllo Enti Locali e Sub-regionali Area prima (reggenza della dottoressa Gualano); Servizio Coordinamento per lo sviluppo e la coesione Area Seconda vacante; Servizio Programmazione Politiche Energetiche Area Seconda (reggenza della dottoressa Aufiero); Servizio delle Politiche per l’Occupazione Area Terza (reggenza dott. Iocca); Servizio Edilizia Pubblica Area quarta (architetto Giarrusso); Servizio Edilizia Residenziale Area quarta vacante; Servizio Mobilità Area quarta vacante;

su tutto il territorio nazionale il servizio postale base (universale), affidatogli fino al 30 aprile 2026. Per queste ragioni ho chiesto al Ministro di rivedere le disposizioni del decreto ministeriale del 7 ottobre del 2008, non solo in base alla quantità della clientela e alla raggiungibilità al servizio, espressa in chilometri da percorrere, ma anche in base ai seguenti aspetti: accessibilità del servizio postale; caratteristiche geomorfologiche del territorio (piccole frazioni sparse su un’area comunale vasta e spesso impervia; trasporto pubblico a volte scarso; che nei mesi invernali subisce ulteriori contrazioni e rende ancora più difficile percorrere i 3 km di distanza massima prevista); aspetti reddituali dei residenti, per la maggior parte persone anziane con pensione minima che non possiedono mezzi propri”.

Servizio Idrico Integrato Area quarta vacante; Servizio Risorse Finanziarie Sanitarie Direzione generale per la salute (reggenza della dottoressa Gallo); Servizio Ospedalità Pubblica e Privata Direzione generale per la salute (reggenza dell’ingegnere Tamburro); Servizio Politiche Socio-Sanitarie Direzione generale per la salute (reggenza del dott. Colavita); Servizio Affari Generali Agenzia Regionale Molise Lavoro vacante; Servizio Osservatorio del Mercato del Lavoro, Orientamento e Ricerca Agenzia Regionale Molise Lavoro vacante; Servizio Segreteria Amministrativa Autorità di Bacino vacante; Servizio Segreteria Tecnica Autorità di Bacino vacante; Servizio Direzione Ente per il Diritto allo Studio Universitario Ente per il Diritto allo Studio Universitario (reggenza del dott. Altopiedi). Tra reggenze e direzioni vacanti, come dicevamo, ce n’è di gente da sistemare: possibilmente in prossimità delle prossime elezioni regionali.

L’edilizia è in crisi e dura la denuncia dell’Acem

Per il segretario Cgil, Del Fattore

CAMPOBASSO. L’ACEM si schiera apertamente contro le politiche avverse ai piani di lottizzazione nei centri urbani, ritenendo che non possono essere bocciati per semplici ragioni di circostanza ma che, viceversa, occorre promuoverne l’incentivazione in quanto, presentati in conformità alle prescrizioni normative, costituiscono un valido strumento per l’urbanizzazione di nuove aree, per creare occupazione e ravvivare l’economia del territorio. Secondo l’ACEM, gli imprenditori che presentano piani di lottizzazione si muovono in conformità a precise prescrizioni normative e non in base agli orientamenti politici del momento, per cui se le proposte di lottizzazione sono da ritenere inopportune rispetto alla tutela di determinati interessi pubblici, occorre che ciò avvenga sempre rispetto a specifiche disposizioni normative e regolamentari e non a valutazioni astratte che non trovano riscontro nel diritto positivo, salvo a modificare la legislazione di riferimento in senso preclusivo. Impedendo nuove lottizzazioni inoltre, secondo l’Associazione, si va a rafforzare la posizione di chi è già presente sul mercato immobiliare, favorendo situazioni di monopolio che alimentano l’incremento dei prezzi e sco-

CAMPOBASSO. “La convocazione delle istituzioni regionali da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per il 20 febbraio rappresenta l’avvio formale dell’iter che dovrà portare alla sottoscrizione dell’accordo di programma relativo al distretto produttivo Campochiaro-Venafro”. Così il segretario regionale della Cgil, Sandro Del Fattore. “E’ un passo avanti significativo e lo riteniamo frutto anche delle iniziative e mobilitazioni unitarie del sindacato nei mesi scorsi. Bisogna far di tutto per accelerare ulteriormente l’iter che porti al raggiungimento del risultato. La crisi continua a colpire e importanti aziende rischiano di chiudere con la conseguenza drammatica di nuovi posti di lavoro che si perdono. La definizione rapida dell’accordo di programma, anche se non esaustiva della crisi produttiva di quel comprensorio e della regione, costituisce però un’opportunità importante per dare nuovo impulso al settore industriale. E’ necessario, inoltre, che la Regione chiami subito al confronto le parti sociali per definire quali progetti e quali investimenti pubblici e privati possono avviare una ripresa produttiva di quel distretto on effetti positivi su tutta la regione”.

“Assurdo bocciare i piani di lottizzazione”

raggiano la domanda. “In un momento di forte crisi dell’edilizia – denuncia il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro - non è concepibile l’avversione da più parti alle politiche di lottizzazione nei centri urbani, allorquando invece andrebbero apprezzati gli imprenditori che facendo legittimo affidamento sulle norme vigenti, in una fase così difficile, si mettono in gioco investendo proprie risorse, creando occupazione e ravvivando tutto l’indotto anche commerciale che ruota intorno alle costruzioni in senso stretto ”.

“Area di crisi, si faccia subito”


TAaglio lto

5 12 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Tra progetti ammessi ed esclusi, guarda caso, al centro ancora i giovani inutilmente in cerca di qualcosa

Il direttore generale della Regione Molise, Di Mirco, ignorando la bocciatura del Programma “Garanzia Giovani”, ha fatti propri inutilmente gli 88 progetti dagli Enti accreditati all’Albo regionale del Servizio civile Non crediamo di essere affetti da strabismo nel leggere la determina del direttore generale Pasquale Mauro Di Mirco con cui ha preso in esame i progetti per il servizio civile nazionale inclusi nel Programma “Garanzia Giovani” 2014/2015 da realizzare in Molise. Progetti presentanti entro il 31 luglio 2014 quando si credeva che tutto filasse liscio e invece, come è noto, quel Programma è stato “bocciato” e restituito al mittente. Per cui non si capisce che fine faranno gli elaborati presi in esami ed approvati da Di Mirco il 4 febbraio scorso, quando, tra l’altro, il direttore generale doveva essere sicuramente al corrente della “bocciatura”. Gli amministratori di Palazzo Vitale hanno fatto finta di niente, ma la botta è stata pesante: sui progetti comunitari c’è troppa approssimazione, spesso accompagnata da una ingiustificata presunzione che probabilmente ha suggerito alla giunta e alle strutture

regionali di modificare l’impianto del Programma “Garanzia Giovani, col bel risultato di vedere bloccati i circa 9 milioni di euro destinati a creare formazione e occupazione nella fascia giovanile, la più esposta alla crisi e la più bisognosa di essere sostenuta nella speranza di uscire dallo stallo. Ma tant’è. Se a Palazzo Vitale hanno una loro sin-

L’INTERVENTO di Emilio Izzo Oggi, alle ore 9.30, saremo ancora una volta davanti all’assessorato alle energie della regione Molise in via Colle delle Api a Campobasso e successivamente nelle stanze del medesimo assessorato, per assistere alla conferenza di servizio indetta per discutere dell’ennesimo eolico devastante previsto nei comuni di San Biase, Limosano e Sant’Angelo Limosano. Saremo lì per gridare come sempre la nostra contrarietà a questa logica perversa di attacco al suolo che, questa volta, si presenta anche con motivi nuovi e sempre più irrispettosi. Infatti, oltre a dover discutere delle autorizzazioni agli impianti di cui sopra, si dovrà anche fare i conti con il comune di Matrice e con l’attraversamento del suo territorio da parte della rete elettrica che dovrà raccogliere l’energia eventualmente prodotta dai previsti impianti eolici! Non sembri fuori luogo l’esclamativo. Non lo è. Dovrà anzi essere rafforzato poco più avanti. Infatti, come si ricorderà, chi scrive, con numerose altre associazioni e comitati, si schierò al fianco dell’attuale amministrazione comunale di

di sergio genovese

Da diversi anni le Scuole sono diventate il rifugio per tutti coloro che trovando i finanziamenti per i propri progetti, si catapultano negli auditori, come si dice, per fare educazione. In teoria, un discorso che non fa una piega se coloro che hanno l’ardire di presentarsi davanti ai ragazzi avessero un minimo di conoscenza dei linguaggi da utilizzare. Quasi sempre, per esperienza personale, le attività in questo senso, sono fallimentari. Proprio l’altro giorno, dalle televisioni regionali, ho visto uno dei tanti dibattiti

golarissima interpretazione dell’esercizio del potere che spesso valica le leggi e i regolamenti, oltre il buonsenso, non di meno il direttore generale Di Mirco, ignorando la bocciatura e quindi la necessità di rimettere in linea il “Garanzia Giovani”, come diciamo, ha fatte proprie le risultanze istruttorie e di merito relative a 88 progetti pre-

sentati dagli Enti accreditati all’Albo regionale di Servizio civile per l’attuazione del “Garanzia Giovani”, presentati entro il 31 Luglio 2014; ha approvato l’elenco dei progetti di Servizio civile ammessi al finanziamento; ha stabilito che è possibile inserire nel bando 2014 per la selezione dei volontari da d’impiegare in 64 progetti di Servizio civile ritenuti idonei, in numero di 142 volontari a valere sui progetti regionali e 24 volontari a valere su progetti nazionali, per un totale di 166, e ha preso atto dell’esclusione in fase istruttoria dei progetti presentati dall’Ente A.n.p.e.a.s per le seguenti anomalie: sul sistema informatico Helios risulta presentato un pro-

getto dal titolo “A casa dei nonni di Bojano” mentre nella scheda del progetto cartaceo il progetto è indicato con altro titolo :“A casa degli anziani”; il progetto “A casa dei nonni di Castelpetroso” non è stato valutato poiché il Comune di Castelpetroso in qualità di Ente partner ha manifestato ripetutamente la volontà di non volersi avvalere di alcun volontario per il progetto specifico; dal comune di Portocannone risultano presentati un progetto dal titolo “Libro aperto” mentre nella scheda progetto cartaceo il progetto riporta altro titolo “No fuoco” e un progetto dal titolo “Ci siamo”, mentre nella scheda cartacea il titolo è: “Il giovane: un amico per gli anziani”. Manco a dirlo, tra progetti ammessi ed esclusi, guarda caso, al centro ancora i giovani in cerca di qualcosa. Che difficilmente avranno. Dardo

Eolico, la beffa al territorio E Facciolla e Petraroia?

Matrice quando la maggioranza che aveva retto quel comune in precedenza aveva autorizzato un impianto eolico nella terra che annovera il romanico di Santa Maria della Strada, riuscendo a scongiurare quello oscenità contro la storia e il paesaggio in quei luoghi. Adesso si ha l’ardire di chiedere in conferenza di servizio, proprio al comune di Matrice, l’attraversamento del proprio suolo per foraggiare gli impianti previsti nei comuni limitrofi!!!!! Bastano gli esclamativi per questa faccia tosta! Per noi questo atteggiamento arrogante non è accettabile e lo confermeremo con la nostra presenza e la nostra contrarietà domani mattina. Infine chiedo: assessore Facciolla, ma stiamo facendo sul serio? Continuiamo a dire una cosa e a farne un’altra? Assessore Petraroia, la lotta (finta) è già tutta alle spalle? La nostra richiesta di incontro per discutere di un piano energetico regionale a che punto è? Passata a pseudo esperti di altre realtà? E soprattutto, presidente Frattura, a quando una moratoria che sfidi il governo centrale? Troppo scomodo per i giochi politici e di potere? La scelta impone: o il potere e i giochetti, oppure i cittadini ed il territorio?

Stonature per le orecchie dei bambini o convegni chiamiamoli come ci pare, in cui l’uditorio era composto in larga parte da bambini con il grembiule, quindi delle Scuole Primarie. Le telecamere non sono riuscite a celare gli sbadigli dei ragazzi e anche la noia. Dalla parte delle tribune invece, fieri e orgogliosi i relatori che, con ritmo accademico, snocciolavano slide piene di scientificità e intellettualismo. A latere il personale scolastico che impettito mostrava, orgoglioso, tutto il proprio com-

piacimento. Tutto inutile se quel convegno avesse voluto avere un significato contenutistico. Tenere inchiodati i ragazzi per ore ma soprattutto affidarli ad un linguaggio lontano dal proprio mondo è come chiedere alla natura di lasciare intatto un fiocco di neve sotto il sole di luglio. Eppure il mondo della conoscenza si affida anche a queste amenità. Nessuno che si preoccupi ma soprattutto rispetti quei bambini. Meglio ancora precisare che in partenza gli or-

ganizzatori di certi eventi non mancano di rispetto ai piccoli partecipanti, solo che si fermano al piano terra. Se ci fosse vero pathos e meno edonismo, ( scialbo) certe momenti andrebbero calibrati, quindi preventivamente preparati anche nei tempi di durata in regime del “ mordi e fuggi”. Il rischio di relegare quei ragazzi ad un ruolo di comprimari e non di protagonisti, è persistente. Ma in questo mondo pieno di degrado è meglio fare numero e non sostanza. Povere orecchie di quei bambini. Per fortuna, tutti i giorni le maestre, senza titoli accademici, hanno già fatto intendere come è importante mangiare di qualità e correre nel cortile, nel parco o in una palestra…


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Campobasso

12 febbraio 2015

“I Comuni richiedano i soldi per le scuole L’Ance Molise richiama l’attenzione sui finanziamenti per la ripresa dell’edilizia CAMPOBASSO. L’Ance Molise scrive a Comuni e Province sollecitandoli a presentare richieste di finanziamento alla Regione Molise la quale, a sua volta, dovrà predisporre e trasmettere allo Stato entro il prossimo 31 marzo un piano regionale per la realizzazione di interventi in materia di edilizia scolastica. L’opportunità è contemplata nella legge 8 novembre 2013, n. 128 (in G.U. n. 264 dell’11 novembre 2013), recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca” che prevede l’assegnazione di circa 850 milioni di euro a livello nazionale per progetti di edilizia scolastica; le Regioni

delle risorse. Le richieste di finanziamento dovranno riguardare interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico degli edifici scolastici esistenti ovvero di miglioramento delle palestre scolastiche già in funzione, nonché progetti di costruzione di nuove scuole o di nuove palestre scolastiche.

dovranno raccogliere e trasmettere entro il 31 marzo i progetti presen-

tati da Comuni e Province in modo da poter partecipare alla ripartizione

“E’ un’occasione importante – dice Umberto Uliano, Presidente dell’Ance Molise – che non può e non deve andare persa. In un momento, come l’attuale, di grave crisi economica che ha sostanzialmente falcidiato il comparto delle costruzioni

regionale, dobbiamo essere tutti particolarmente vigili per utilizzare al meglio ogni possibile finanziamento che possa costituire occasione di lavoro per le imprese e gli operai dell’edilizia. Nello specifico, le questioni della riqualificazione e della messa in sicurezza delle scuole ha una grande rilevanza soprattutto sotto il profilo sociale poiché riguarda l’attuazione del diritto all’istruzione. Gli enti locali e la Regione dovranno fare presto e bene la loro parte per ottenere i finanziamenti che dovranno tradursi nel più breve tempo possibile nell’apertura dei cantieri per restituire quantomeno una boccata d’ossigeno alle imprese edili che operano sul territorio regionale”.

Firma per il Patto per la sicurezza Venerdì in Prefettura la sottoscrizione tra i vertici di Campobasso e Isernia CAMPOBASSO. Venerdì 13 febbraio prossimo, alle ore 12,00, presso il Palazzo del Governo verrà sottoscritto il “Patto per la sicurezza” tra le Prefetture di Campobasso e Isernia, la Regione Molise, i Comuni di Cam-

pobasso, Isernia, Bojano, Campomarino, Guglionesi, Larino, Montenero di Bisaccia, Riccia, Termoli, Agnone, Venafro. Con l’intesa le istituzioni firmatarie si impe-

gneranno a rafforzare la collaborazione per garantire la maggiore sicurezza alla comunità regionale, promuovendo e coordinando, in particolare, azioni a tutela della sicurezza urbana, così con il contrasto alla criminalità,

come attraverso la prevenzione sociale e il miglioramento delle condizioni per la convivenza civile. Sarà presente il Viceministro dell’Interno Sen. Filippo Bubbico.

Al Sannitico la mostra delle sepolture Il ritrovamento a Ururi delle tre sepolture ora visitabili dai cittadini In occasione della mostra Sono figlio della Terra e del Cielo stellato. Cibo per il corpo, cibo per lo spirito presso i Sanniti, che sarà inaugurata il 14 febbraio 2014 alle ore 17 presso il Museo Sannitico di Campobasso, l’Associazione Me.MO Cantieri Culturali ha preparato un archeoaperitivo speciale nell’ambito della sua attività di valorizzazione delle collezioni museali e delle aree archeologiche della regione Molise. L’esposizione, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, presenterà al pubblico, per la prima volta integralmente, i corredi di tre sepolture frentane, rinvenute fortuitamente durante i lavori per la realizzazione di un metanodotto nel comune di Ururi.

L’eccezionalità del ritrovamento, oltreché dalla ricchezza dei corredi, è data dalla presenza dei resti del pasto funebre. Infatti, l’analisi carpologica e la caratterizzazione chimica dei residui organici prelevati all’interno di alcuni dei vasi hanno permesso di identificare residui di vino e di due impasti alimentari a base di cereali, alcune fave e i gusci di sei uova. Il collegamento tra il repertorio figurativo del corredo ceramico e i resti organici identificati evoca non solo la ritualità connessa con il banchetto funebre, ma anche l’adesione alle principali dottrine salvifiche che, alla fine del IV secolo a.C., presero piede nell’Italia centromeridionale.

In particolare, i cereali e il vino rimandano al ciclo della morte e resurrezione del defunto, attraverso il mito di Demetra/Kore-Proserpina e quello di Dioniso. La presenza di fave, invece, è legata al pasto rituale, cibo tabù per i pitagorici in quanto cibo dei morti per eccellenza. Le uova, infine, richiamano l’uovo d’argento dal quale nasce il Cosmo secondo le dottrine orfiche. Gli archeologi dell’Associazione Me.MO Cantieri Culturali, grazie all’analisi del contesto esposto e alla presenza dei residui alimentari, hanno colto l’occasione per elaborare e presentare, in questa sede, alcuni piatti ispirati alla ritualità del banchetto funebre legato a queste sepolture.

I prodotti utilizzati rappresentano le migliori realtà aziendali del basso Molise, lo stesso territorio dal quale provengono le sepolture. Inoltre, grazie alla sponsorizzazione delle Cantine Catabbo di S. Martino in Pensilis, ubicate a pochi chilometri dal luogo di rinvenimento, sarà possibile degustare il Petriera Rosso Terre degli Osci IGT, uno dei vini fiore all’occhiello dell’azienda. L’ingresso alla mostra (ore 17) è libero e gratuito, il costo dell’archeoaperitivo (ore 18) è di 10 euro a persona, con riduzione per le coppie, in occasione di S. Valentino, a 16 euro. I posti sono limitati, pertanto la prenotazione è obbligatoria al numero 327 8538671.

Visite gratuite per una buona vista Venerdì e sabato a Campobasso organizzata dall’Unione ciechi

CAMPOBASSO. Venerdi 13 e sabato 14 febbraio presso il centro commerciale del molise visite gratuite a bordo dell’unità mobile tutto il giorno e domenica 15 febbraio organizzate dalla sezione provinciale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti onlus in colla borazione con la iapb agenzia internazionale per la prevenzione della cecità e con il patrocinio del comune di Campochiaro. Si effettueranno visite gratuite agli occhi a bordo dell’unita’ mobile oftalmica dalle ore 9.30 alle ore 17.30. Nella piazza seguira’ l’incontro del presidente della sezione provinciale dell’unione italiana ciechi ed ipovedenti di campobasso Annamaria di Stasio, del dott. Dario Giorgio e del sindaco di Campochiaro Antonio Carlone con la cittadinanza.


Campobasso

7 12 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Vigili urbani, siamo in attesa del dirigente” L’assessore Colagiovanni respinge le critiche sull’amministrazione da parte dei grillini “Resto basito dal comunicato stampa dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle”: così esordisce l’assessore Salvatore Colagiovanni alla lettura della notizia. “L’amministrazione comunale di Campobasso – il chiarimento di Colagiovanni – ha bandito un concorso di mobilità volontaria per il posto di Comandante dei Vigili Urbani, scaduto il 18 dicembre 2014, mentre per quel che concerne la pianta organica, a un agente di Polizia Municipale è stato trasformato il contratto da parttime a full-time e due nuovi vigili sono stati assunti. Questo solo per chiarire un aspetto di ciò che affer-

mano i pentastellati: l’amministrazione comunale ha dato, in questi mesi, attenzione al Comando dei Vigili Urbani”. “Sui procedimenti penali – prosegue l’assessore Salvatore Colagiovanni – se ne sta occupando la parte amministrativa e lungi da noi un intervento della politica sulla questione. Non siamo un tribunale ed è una vicenda sulla quale sta facendo luce il dirigente di riferimento. Respingiamo ogni accusa che ci viene mossa di fare operazioni di corte e vassallaggio. Evidentemente, all’interno del Comando, il Movimento 5 Stelle ha degli informatori che ri-

portano in maniera inesatta le notizie ai consiglieri. E si cade nello squallore quando all’esterno si forniscono informazioni inesatte e quando si attacca un intero Comando, parlando di persone che stanno nelle grazie di altri. Ribadisco che ciò che accade all’interno del Comando dei Vigili Urbani è di stretta competenza del dirigente, il dottor De Marco, rispetto al quale l’amministrazione comunale ripone piena fiducia”. “Con il sindaco – prosegue Colagiovanni – abbiamo parlato spesso della necessità di assumere un nuovo Comandante, che possa meglio far fun-

zionare la struttura, ma soprattutto siamo concordi sul fatto che all’interno del Comando sia necessaria una mentalità di comando e di corpo. Il lavoro degli agenti della Polizia Municipale va rispettato e io, personalmente, da diversi anni seguo la struttura, prima come consigliere delegato, oggi come assessore. Le unità lavorative sono 49 e le mansioni sono sempre maggiori, a questi vanno sottratti dieci agenti, i quali non possono svolgere servizio in strada, dove spesso ci troviamo con pochi uomini. Nonostante ciò, ognuno non si sottrae al proprio dovere, anzi sono il primo ad affermare

che il loro lavoro è poco pubblicizzato. Ricordo, da ultimo, l’intervento sull’autovettura che si è ribaltata a ridosso del centro cittadino, ma non solo. Penso a tutti gli incidenti che avvengono, dalle 8 alle 21, in città, dove a intervenire in quella fascia oraria è solo il Comando dei Vigili Urbani. Anche questo sarà un settore di intervento: solo con un’adeguata pubblicità, i cittadini meglio comprenderanno il lavoro che viene svolto, quotidianamente, dagli agenti del Comando della Polizia Municipale del capoluogo di regione”.

Polizia Municipale: una gestione senza capo... Mezzi esigui e inadeguati, personale scarso, carenza di figure dirigenziali. Ma anche fibrillazioni interne al Corpo e casi di presunte aggressioni tra vigili: è ora di ridare alla Polizia Municipale la dignità che merita Il funzionamento di un ente dipende da molti fattori tra cui mezzi idonei e personale qualificato. Rispetto ai primi, purtroppo, il Comune di Campobasso soffre da tempo di esiguità e inadeguatezza. Per ciò che concerne il personale, invece, i problemi maggiori derivano dall’assenza di figure dirigenziali in molti settori e, forse, anche da una generale ‘situazione di stanca’ che, unita a vari casi di lunga permanenza in settori specifici, suggerisce la necessità di intervenire con rotazioni, quindi puntando sulla mobilità interna. Ecco perché ci preme sottolineare lo stato in cui versa la Polizia Municipale, che si può considerare lo specchio dell’amministrazione comunale. Attualmente il dirigente ad interim è il Dott. De Marco che è un po’ il factotum della struttura, avendo accumulato diverse cariche e benché l’ex comandante Primiani sia andato in pensione, ancora non si è provveduto a so-

stituirlo degnamente. Ma un settore così delicato non può rimanere senza una guida qualificata e competente. Ancor di più se si considera che la Polizia Municipale di Campobasso è l’area del Comune che conta il maggior numero di dipendenti (circa 45). Il dato è già stato rimarcato nel corso dell’assemblea sindacale del 20 novembre scorso, quando si parlò anche dell’esigenza di individuare, tramite concorso, almeno due funzionari di categoria D, cioè figure intermedie che fungessero da trait d’union tra dirigenza e resto del personale. Oggi il clima è diventato addirittura incandescente e urge un intervento serio da parte dell’amministrazione. Nella stessa riunione, infatti, solo grazie a una nostra interrogazione consiliare, abbiamo saputo che si è verificato un episodio di violenza grave che ha visto coinvolti alcuni vigili. Sul caso è anche stato aperto un procedimento disciplinare al termine del quale, nei confronti del responsa-

bile, è stata comminata una sanzione di un solo giorno di sospensione dal lavoro (Determina dirigenziale n. 7 del 26.01.2015 – Settore Polizia Municipale). Tralasciamo il lato amministrativo della vicenda. Ciò che vorremmo evidenziare è, invece, l’aspetto “politico” del provvedimento. Cos’è davvero successo il 20 novembre? Si è parlato, infatti, di una vera aggressione che avrebbe costretto due vigilesse a recarsi in ospedale per ricevere cure mediche. E’ stata finanche presentata querela nei confronti dell’aggressore: possibile che il dirigente abbia considerato l’accaduto un semplice alterco in ambiente di lavoro? Nella risposta alla nostra interrogazione, inoltre, ci è stato riferito che ulteriori informazioni in merito ci sarebbero state fornite solo dopo la chiusura del procedimento amministrativo, cioè dopo aver ascoltato le persone coinvolte e/o informate sui fatti. E’ chiaro che approfondiremo l’argomento nelle sedi opportune, ma ciò che a

noi appare evidente è il fatto che anche nei rapporti interni al Corpo più di qualcosa non funziona. Non vorremmo accorgerci che la sanzione all’aggressore sia stata ridotta perché è persona di fiducia del dirigente e ‘vicina’ all’Amministrazione. Come altrettanto grave sarebbe apprendere che il responsabile del procedimento sia stato un vigile urbano che svolge mansioni amministrative non proprio di competenza del Corpo, anch’esso beneficiario di privilegi. Queste e altre dubbie situazioni ci spingono a pensare che, attualmente, regni l’anarchia in seno alla Municipale, ormai da troppo tempo abbandonata agli atavici problemi di personale, all’assenza di un’autorevole guida e alla cronica insufficienza di risorse. Insomma, quanto dovremo aspettare ancora perché si provveda a garantire al settore la dignità che merita? Gruppo comunale Campobasso Movimento Cinque Stelle

Esercitazioni sul Matese del Soccorso alpino Oggi e domani il Corpo coadiuvato dal reparto volo della Polizia di Stato BOJANO. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) sarà impegnato il 12 ed il 13 febbraio 2015, a partire dalle nove del mattino e compatibilmente con le condizioni meteo, in esercitazioni con gli elicotteri dell’11 reparto volo della Polizia di Stato di Pescara. Esercitazioni di questo tipo rientrano nella normale attività del CNSAS in linea con protocolli operativi stipulati, a livello nazionale con il Corpo Forestale dello Stato, la Polizia di Stato ed anche con il Ministero della Difesa per l’utilizzo degli elicotteri dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare. Le aree interessate dall’esercitazione del 12 febbraio saranno presumibilmente quelle del Gruppo montuoso del Matese con base operativa presso l’elisuperficie del Centro Funzionale della Protezione Civile di Campochiaro, mentre il giorno 13 febbraio le operazioni dovrebbero svolgersi nelle aree montane dell’Alto Molise con base operativa nel Comune di Capracotta

. La scelta di queste aree è stata dettata dalla volontà di effettuare simulazioni di soccorso in ambienti montuosi ad alta vo-

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cazione turistica, non raggiungibili dalla viabilità ordinaria ed in cui l’utilizzo di un elicottero SAR (search and rescue), dotato quindi di verricello e capace di operare in Hovering (senza pattini a terra), rappresenta l’unico mezzo utile per fornire soccorso in tempi rapidi ed in modo efficiente a persone in difficoltà. Durante l’esercitazione i tecnici del CNSAS, con l’ausilio dell’equipaggio di condotta, simuleranno interventi di soccorso in differenti scenari del territorio. Le simulazioni prevedono la movimentazione di tecnici, di personale e materiale sanitario e di ferito con barella in hovering (volo stazionario) mediante verricello. Tali esercitazioni assumono notevole importanza per la sicurezza dei cittadini in particolar modo nella nostra Regione in cui oltre il 70% del territorio è classificato montuoso in base alle tabelle altimetriche ISTAT.

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Isernia

12 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Caracciolo, perchè no un ricorso al Capo dello Stato Per Nunzia Zarlenga i cittadini dell’alto Molise privati dei diritti garantiti dalla Costituzione AGNONE. “Qualche anno fa fu fatto un ricorso straordinario al Capo dello Stato per scongiurare la chiusura del “Caracciolo” promosso da “il Cittadino c’è”. Come comitato a nessuno di noi fu possibile firmarlo perché avevamo già sottoscritto il ricorso al TAR intrapreso dall’Art.32 che ci sembrò sacrosanto appoggiare e le due cose erano per legge incompatibili”. Così scrive Nunzia Zarlenga. “Così provammo l’escamotage di farlo firmare dal mio compagno, che come cittadino aveva il diritto di ricorrere a quello che comunemente viene chiamato “il ricorso dei poveri”. Pure se la legge riconosce a chiunque il diritto di avviare questo tipo di ricorso ,il nostro è stato dichiarato inammissibile con la seguente motivazione “…si ritiene che non sussista in capo al ricorrente un interesse qualificato ed attuale a ricorrere….la Sezione esprime il parere che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile”. Probabilmente sbagliammo l’impianto…non saprei. Intanto premetto che

bisogna continuare con il ricorso al TAR dell’Art. 32,e su questo non ci piove, ma nulla vieta di provarle tutte, per cui voglio lanciare una proposta/ appello e sapere il vostro parere. Alcuni avvocati agnonesi si sono da sempre dichiarati disponibili a mettere a servizio di questa battaglia la loro professionalità e qualifica, quindi a loro chiedo: non potremmo ricorrere ancora al Capo dello Stato questa volta mettendo al centro il riconoscimento del nostro territorio come area disagiata? Se ce la riconosce il Consiglio di Stato il resto dovrebbe venire di conseguenza…o sbaglio? Io ricordo che si resero disponibili come legali Vincenzo Scarano e Nadia Romano (mi scuso se dimentico qualcun altro),ma non sarà difficile mettere su un team di legali volenterosi. Sono fermamente convinta che dobbiamo giocarci tutte le carte possibili e anche impossibili:che abbiamo da perdere?You can do? PS: ovviamente metto a completa disposizione tutto il carteggio in mio possesso relativo al

precedente riscorso! a tale proposito riporto quanto pubblicato qualche giorno fa dal Vicesindaco Maurizio Cacciavillani perchè credo sia utilissimo come base di partenza per l’’eventuale ricorso:” Il 5 agosto 2014 la Conferenza Stato Regioni ha approvato un regolamentorecante la “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”.Alpunto 9.2.2 del citato regolamento si parla esplicitamente di “Presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate” Tali Presidi devono essere dotati indicativamente di:- un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri;- una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina (obiettivo massimo di 70% di occupazione dei posti letto per avere disponibilità dei casi

imprevisti) per i casi che non possono essere dimessi in giornata; la copertura in pronta disponibilità, per il restante orario, da parte dell’equipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco;- un Pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’Emergenza-Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come prevista dal D.M. 30.01.98 (Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza) e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l’aggiornamento relativo.E’ organizzata in particolare la possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete al centro hub o spoke più vicino, indagini laboratoristiche in pronto soccorso. E’ predisposto un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall’Ospedale di zona particolarmente disagiata al centro Spoke o Hub”.

Furto, truffa e stupefacenti, raffica di controlli dei Carabinieri Sotto sequestro eroina ed hashish. Ma anche rame asportato da un’azienda ISERNIA. Intensificati i controlli dei Carabinieri su tutto il territorio della provincia di Isernia per contrastare vari fenomeni di criminalità, in particolare furti, truffe e spaccio di stupefacenti, reati considerati tra quelli di maggior allarme sociale. Ad Isernia, sono stati convalidati gli arresti operati domenica notte nei confronti di due pregiudicati, un 34enne e una 30enne, di origine napoletana che stavano perpetrando un furto ai danni della Fonderghisa di Pozzilli. A carico dei due, sospettati anche di altri furti commessi nelle zone dell’alto casertano e del napoletano, è stata emessa la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. La refurtiva, consistente in un considerevole quantitativo di rame ed altra merce, che era stata caricata su un furgone, è stata intanto recuperata e restituita ai legittimi proprietari. A Venafro, i militari della locale Stazione, hanno denunciato una 25enne di Torre del Greco in provincia di Napoli per

tivo della vendita on-line di un televisore, di fatto mai consegnato. Ad Isernia, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno denunciato un 45enne, fermato nel centro storico cittadino, il quale è stato trovato in possesso di alcune dosi di eroina, immediatamente sottoposte a sequestro. A Pozzilli invece, un 35enne di Capriati al Volturno nel casertano, è stato sorpreso dai mili-

truffa aggravata. La donna, mediante artifizi e raggiri, si faceva elargire una somma pari a circa trecento euro da parte di un 30enne venafrano, attraverso il pagamento su carta post-pay, quale corrispet-

tari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venafro, in possesso di un involucro contenente varie dosi di hashish, che l’uomo occultava all’interno di un nascondiglio ricavato sul cambio della propria autovettura. La droga è finita sotto sequestro, mentre indagini continuano per accertare se lo stupefacente era per uso personale o se destinato all’attività di spaccio. A Rionero Sannitico, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 45enne del posto per inosservanza a provvedimenti emessi dalle Autorità, mentre a Monteroduni, i militari della locale Stazione, hanno denunciato una coppia di genitori, lui 38enne lei 35enne, entrambi di Isernia, per inosservanza dell’obbligo di istruzione ai figli minori. I militari hanno scoperto che senza alcun motivo, i due omettevano di assicurare la frequenza scolastica al figlio di sei anni iscritto alla prima elementare. Sono in corso ulteriori accertamenti sulla vicenda.

Ittierre, Petraroia chiama il Ministero In attesa della definizione della situazione imprenditoriale, resta il problema dei dipendenti PETTORANELLO . Un incontro urgente delle parti presso l’Unità di crisi del Mise. È quella che sollecita in un nota l’assessore regionale al lavoro Michele Petraroia in

riferimento alla mobilitazione sindacale, con tanto di lettera appello al governatore Frattura, per salvaguardare i 247 dipendenti della Ittierre, prevedendo un percorso

normativo specifico di accesso alla proroga della cassa integrazione straordinaria di ulteriori sei mesi a decorrere dal 3 aprile. Obiettivo – spiega lo stesso Petraroia – “indi-

viduare la modalità da seguire per valorizzare le tre offerte di acquisto della società, consentire la proroga della Cigs, e predisporre, attraverso l’imminente sottoscri-

zione dell’Accordo di Programma sull’Area di Crisi, ogni provvedimento aggiuntivo di tutela e di reimpiego per i mille addetti diretti ex Ittierre”.

Una proposta per rilanciare il distretto turistico del Volturno Sabato la presentazione con una iniziativa pubblica a Pizzone

PIZZONE. Verrà presentata sabato 14 Febbraio, a partire dalle ore 11:00 nella Sala Consiliare del Comune di Pizzone , nel corso di un incontro pubblico con Sindaci e amministratori della Valle del Volturno, l’idea progettuale che nasce sotto lo slogan “Rivivere la nostra storia sviluppando il settore turistico” e che punta al recupero e alla valorizzazione dell’area del Volturno attraversata dalla linea difensiva tedesca, la cosiddetta

“linea Bernhardt”, fortificazione costruita durante la campagna d’Italia della seconda guerra mondiale allo scopo di fermare l’avanzata dell’esercito angloamericano. La proposta è stata ideata del Centro Studi Storici “Fusco” di Campobasso, diretto dai giovani giornalisti Roberto Colella e Davide Vitiello, e ha la finalità di far rivivere in chiava turistica la memoria storica della guerra che sul territorio lungo il Vol-

turno e le Mainarde, costituisce un tessuto di forme e di opere ancora straordinariamente leggibili, che una volta valorizzate possono divenire un prezioso codice interpretativo delle vicende della nostra storia. Sono diverse le finalità del progetto, tra le quali: conservare e rendere leggibili i connotati riconoscibili della vicenda storica del territorio; ricercare la qualità dell’ambiente storico, naturale e antropizzato, favorendo la

sua corretta fruizione collettiva; individuare le azioni necessarie alla valorizzazione turistica mediante la messa in atto di specifici piani; organizzare le forme di gestione del sistema con l’ausilio di guide turistiche e strutture ricettive; inglobare il recupero della linea Bernhardt in chiave turistica facendola rientrare in una rete nazionale già esistente e collaudata. All’iniziativa in programma sabato a

Pizzone, insieme al Sindaco Letizia Di Iorio, parteciperanno gli ideatori del progetto, il consigliere regionale con delega al turismo Domenico Di Nunzio, il Senatore Roberto Ruta, i sindaci e amministratori di Venafro, Conca Casale, Filignano, Rocchetta al Volturno, Castelnuovo al Volturno, Scapoli, Colli al Volturno. Sarà presente per l’occasione anche una delegazione di amministratori del Comune abruzzese di Scontrone.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

12 febbraio 2015

L’Alberghiero in Valle d’Aosta I ragazzi dell’Istituto termolese pronti al progetto di collaborazione con gli alberghi della Valle TERMOLI. Per il settimo anno consecutivo, parte il progetto di collaborazione tra l’istituto alberghiero e l’Adava (Associazione degli alberghieri della Valle D’Aosta) con quarantadue alunni delle terze, quarte e quinte classi del Federico di Svevia che partiranno per uno stage di lavoro in grandi alberghi della Valle e rimarranno lì fino al 24 febbraio. I ragazzi saranno seguiti in questo viaggio dal professor Francesco Granchelli e il professor Giovanni Valente e saranno dislocati per il periodo nelle cucine dei ristoranti, affiancati a chef, cuochi e maître dei grandi alberghi, nelle sale Bar nelle reception. Questo, dicevamo, è il settimo anno di collaborazione con la Valle

d’Aosta e pare proprio non si conosca la crisi del settimo anno perché il progetto va avanti con successo. Un evento che aumenterà nei ragazzi la formazione e la professionalità che è già comunque note-

vole, poi servirà ad accrescere il carattere visto che per qualcuno di loro è la prima volta che esce fuori dai confini domestici e fa accrescere ancora di più il prestigio che con tanta fatica e sacrifici l’Istituto alberghiero termolese si è guadagnato negli anni. Ma non finisce qui perché altri alunni di questo istituto, nel prossimo mese di aprile, andranno per tre settimane in alcuni dei migliori alberghi d’Italia per un progetto di stage con spese sopportate interamente a carico delle strutture ospitanti; saranno circa una settantina e ad essi si aggiungeranno anche i 31 alunni che nel mese di settembre scorso hanno trascorso un intero mese di alternanza scuola lavoro in Irlanda ,in Portogallo e a Malta.

Guardia di Finanza: controlli in materia di circoli e associazioni Un’associazione operante nell’area frentana somministrava al pubblico alimenti e bevande in assenza della documentazione contabile obbligatoria LARINO. Un circolo operava da tempo nell’area frentana ufficialmente sotto forma di associazione, svolgendo di fatto la tipica attività dei bar e degli esercizi di ristorazione in genere. La ricostruzione investigativa è stata eseguita dai Finanzieri della Tenenza di Larino, a seguito di serrate indagini in materia di polizia economica e finanziaria. Le attività di verifica hanno interessato tre annualità complete - dal 2012 al 2014 -, sino alle prime settimane del corrente 2015.

All’esito dell’ispezione, i militari hanno accertato l’omessa istituzione delle scritture contabili obbligatorie e dei libri sociali, la mancata installazione del registratore di cassa; mai presentate le dichiarazioni in materia di Redditi, IVA ed IRAP. I ricavi non contabilizzati ammontano ad oltre 113.000 Euro, mentre l’Iva relativa ad operazioni imponibili non registrate, supera i 23.000 Euro. Ulteriormente, è stato richiesto all’Amministrazione Comu-

nale competente per territorio apposito provvedimento di revoca della licenza di somministrazione di alimenti e bevande, ai sensi dell’articolo 4 D.P.R. 235/2001, attesa l’assenza degli requisiti di Legge in capo al circolo ispezionato. L’attività si aggiunge agli analoghi interventi esperiti nei mesi scorsi dallo stesso Reparto - rispettivamente nei territori di Larino e S. Croce di Magliano -, che avevano consentito di focalizzare ricavi sottratti all’imposizione per oltre 200mila Euro.

“Atti illegittimi, i contributi consortili non erano dovuti” La Commissione Tributaria di Campobasso annulla l’ennesima cartella del Consorzio di bonifica intergale di Larino LARINO. La Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso ha accolto il ricorso promosso dall’Avv. Massimo Romano, nell’interesse di un proprietario di un fondo agricolo ricadente nel comprensorio del Consorzio di Bonifica di Larino, ed annullato la relativa cartella di pagamento dei contributi consortili emessa dall’ente di bonifica

per l’anno 2013. La Commissione tributaria ha confermato l’orientamento, già precedentemente espresso, secondo cui i contributi consortili sono dovuti soltanto in presenza di benefici fondiari diretti e concreti apportati ai fondi dalle opere e dalle attività della bonifica. Non soltanto l’inclusione nel perimetro del consorzio, bensì l’au-

mento del valore del fondo, da accertarsi in concreto secondo i parametri stabiliti dalla legge. Nel caso di specie, per le annualità oggetto di ricorso, il Consorzio e la Regione avevano omesso di approvare il piano di classifica previsto dalla legge regionale 42/2005 che ha riformato gli enti di bonifica, con ciò omettendo di definire il cd. perimetro di contri-

buenza, in assenza del quale il Consorzio non avrebbe potuto esercitare alcun potere impositivo se non motivando espressamente le cartelle con l’indicazione del beneficio fondiario apportato. Motivazione che in tal caso era stata infatti del tutto omessa. Soddisfazione, per le importanti pronunce, è stata espressa dal-

l’avvocato Massimo Romano, il quale ha incassato l’atteso risultato processuale che apre un varco determinante nei rapporti tra consorziati ed enti di bonifica, soprattutto nell’attuale congiuntura economica in cui gli agricoltori sono oberati dal peso fiscale che non risparmia nemmeno il settore primario, come nel caso dell’Imu sui terreni agricoli.

Furto sventato ad una tabaccheria I Carabinieri hanno bloccato il tentativo di ignoti ladri che sono riusciti a fuggire TERMOLI. Nottata movimentata per gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Termoli, la scorsa notte, infatti, la centrale operativa è stata allertata per un furto in atto in un bar-tabaccheria di via Maratona. Nell’arco di pochi minuti l’equipaggio dell’autoradio sono giunti sul posto ed hanno notato a distanza alcuni soggetti che erano intenti ad asportare le grate in ferro di una finestra sul retro del locale. I malfattori accortisi dell’arrivo della pattuglia hanno abbandonato gli attrezzi da scasso e si sono dati alla fuga per le vie circostanti, i militari hanno dato il via alle ricerche per tutta l’area facendo convergere

altre pattuglie dai comuni limitrofi. Le ricerche hanno dato esito negativo ma il tentativo di furto è stato sventato, i militari successivamente durante il sopralluogo hanno rinvenuto delle grosse cesoie, alcuni sacchi in rafia ed una corda, materiale che sarebbe servito verosimilmente a portar via la refurtiva. Fondamentale l’attivazione tramite 112, che si ricorda è il numero delle emergenze attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, ha consentito di sventare il furto, proprio la collaborazione dei cittadini che sono il primo vero occhio sul territorio, in questi casi, è fondamentale per consentire interventi tempestivi e spesso risolutivi.


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Termoli

12 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Rio Vivo, si impegna il Comune E’ bipartisan l’impegno per trovare una soluzione ai problemi degli allagamenti TERMOLI. È bipartisan l’impegno nel tentativo di trovare una soluzione alla questione che da troppo tempo grava sulle spalle dei cittadini di via del Germano Reale. Dopo l’incontro-protesta di ieri presso il Municipio, scende in campo anche il consigliere di Forza Italia Francesco Roberti che ha af-

fermato: “ho sollecitato la convocazione della quarte commissione ai Lavori pubblici al fine di cercare una soluzione al problema. In settimana si terrà la riunione della Commissione per chiedere anche l’intervento della Regione Molise per il rifacimento delle scogliere che si trovano nel tratto antistante la zona più cri-

tica, in corrispondenza di via Rio Fondo”. Buone notizie, quindi; proprio mentre a margine dell’incontro di ieri mattina pare che il primo cittadino Angelo Sbrocca abbia manifestato l’intenzione di risolvere il problema in tempi stretti ed avrebbe anche assicurato la messa in sicurezza tem-

pestiva della zona, al fine di evitare ulteriori allagamenti.

daco Angelo Sbrocca e il dirigente ai Lavori pubblici Matteo Caruso.

Durante la tavola rotonda, infatti, è trapelata la soddisfazione di molti residenti che avrebbero vissuto l’apertura al dialogo da parte dell’amministrazione comunale.

Sotto la lente d’ingrandimento anche l’evoluzione di quello che è successo in questi anni e il sistema di scolo delle acque che corre tutto sotto a Rio Vivo.

Alla riunione erano presenti il sin-

Il Carnevale con Alice nel Paese delle Meraviglie Ad organizzarlo a Termoli è l’associazione “I cavalieri di Termoli” TERMOLI. Il presidente dell’Asd “I cavalieri di Termoli” ci scrive per mettere a conoscenza della cittadinanza a proposito del Carnevale 2015, quello che hanno organizzato assieme ad altri enti e associazioni per festeggiare la fine del carnevale. Amelia Antonetti vuole ricordare: “Pensavate che quest’anno non vi avremmo disturbato? Invece sì, l’Asd “I cavalieri di Termoli” organizzano il carnevale. Il tema di quest’anno è: “Alice nel paese delle meraviglie”; tutti coloro che sono interessati si possono recare presso la nostra sede domenica alle ore 18.

Per fare la guerra ci vogliono i soldati e noi, grazie a voi, abbiamo sempre un numeroso battaglione”. “Tutto – afferma la Antonetti – è iniziato così, questo è quello che abbiamo scritto in un semplice sms, circa un mese fa, inviato a parenti, amici ed associati e siamo arrivati a circa cento partecipanti. In questa riunione è stato deciso che domenica 15 febbraio appuntamento al piazzale Donatori di sangue (ex parcheggio vecchio ospedale) alle ore 14:30 per dare inizio a una sfilata completamente amatoriale arricchita dalla nostra vo-

glia di divertimento e viverci il carnevale nella nostra città, senza essere costretti ad andare fuori paese per vivere questa atmosfera. In poco più di 48 ore il passa parola ha preso piede e con vero piacere Paola D’Onofrio e Mariapia Recchi, insegnanti di danza presso la loro scuola di Fly zone, hanno deciso di sposare la nostra iniziativa, tutto questo reso possibile grazie alla collaborazione della Pro loco Termoli. Una piccola parentesi me la dovete concedere: basta un po’ di fantasia e semplicità nel realizzare qualcosa e soprattutto non ci si

deve esporre solo quando ci sono dei contributi economici, con l’autofinanziamento tutto si realizza. Si sentono in giro sempre e solo lamentele che a Termoli non si organizza mai nulla: freghiamocene e facciamo i fatti. Ognuno di noi si deve sentire libero e padrone di proporre iniziative concrete, potandole a termine; per chi fosse interessato si può vestire a tema e venire a vivere il carnevale con noi. Animiamo Termoli. Ci vediamo domenica 15 febbraio tra musica e coriandoli.

Il porto interamente al buio I cittadini chiedono al Comune che l’area trovi un’adeguata illuminazione pubblica TERMOLI. Come è possibile che un bacino portuale dell’importanza come quello di Termoli appena fa buio diventa un posto da tregenda? E ancor peggio: come mai ciò accade in una stagione come l’inverno quando, sinceramente, il porto fa paura e diventa pericoloso percorrerlo in auto e ancor più a piedi? Ieri sera, intorno alle 18, ci siamo recati volutamente a renderci conto di persona, dopo varie segnalazioni, e francamente a parte l’area della rotonda delle Paranze la situazione è più precaria di quella che pensavamo. Per fare le foto non è bastato nemmeno il flash di una reflex e ho dovuto tenere i fari della mia auto per documentare “il buio”. Noi, più che segnalare il problema non possiamo fare. Il resto è ai responsabili.

Solare termico, il gruppo d’acquisto Il progetto di cooperazione tra diversi Comuni dell’area basso molisana LARINO. Lo scorso venerdì 6 febbraio, nell’ambito del progetto di cooperazione “Territori che fanno la cosa giusta” promosso dal GAL Innova Plus, si è svolto a Larino, presso la sede del Palazzo Ducale, il primo incontro del “G.A.S.T. Molise”. Oltre al Sindaco e agli assessori del Comune di Larino, hanno partecipato gli Assessori dei Comuni di Casacalenda, Colletorto, Montorio nei Frentani, S. Croce di Magliano e Tavenna, in rappresentanza di più del 50% della popolazione residente nell’area Leader Medio Molise e Fortore. Il GAL Innova Plus ha così avviato l’attivazione di un Gruppo di Acquisto sul Solare Termico (G.A.S.T.) rivolto ai cittadini del proprio territorio, richiedendo alle Amministrazioni comunali manifestazione di interesse al progetto con la compilazione di una Scheda di Adesione all’iniziativa. Con il supporto di Ambiente Italia che ha illustrato i meccanismi di funzionamento ed i vantaggi dello strumento associativo al tavolo tecnico con i Comuni, il G.A.S.T. intende promuovere l’utilizzo dell’energia solare riunendo tutti i cittadini interessati a posare collettori solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria o di calore per il riscaldamento sul tetto della propria abitazione. Con l’obiettivo di coinvolgere anche i Comuni di Acquaviva Collecroce, Bonefro, Civitacampomarano, Guglionesi, Lupara, Mafalda, Montelongo, Montecilfone, Palata, Ripabottoni, Rotello, San Giuliano di Puglia, sono state gettate le basi

per la costituzione di un gruppo di lavoro per il coordinamento tecnico e l’organizzazione operativa del G.A.S.T.. Per favorire i propri cittadini gli Enti forniranno un servizio di segreteria “pro-attiva” e un appoggio logistico per le riunioni, usufruendo del supporto di Ambiente Italia per promuovere sul proprio territorio un’adeguata campagna di comunicazione e sensibilizzazione di tutti i soggetti che

hanno l’interesse ad installare impianti solari termici alle condizioni tecnico-economiche più vantaggiose. I Comuni che supporteranno la campagna G.A.S.T. offriranno supporto tecnico al Comitato Organizzativo di cittadini e referenti comunali, saranno coinvolti nel calendario dei prossimi incontri tecnici e pubblici e nell’articolazione delle attività previste.



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Opinioni

12 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di mons. Gabriele Teti Dobbiamo essere profondamente grati al nostro amico Pino Saluppo, stimato , studioso e storico molisano perché, nell’anno delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra , iniziata nel 1914 ma che ha visto l’Italia entrare il 24 maggio del ’15, con l’opera “Il Molise e la Grande Guerra” rende onore a chi per oltre tre anni ha combattuto e sofferto, a chi si è sacrificato: tra questi sicuramente la popolazione dei borghi e paesi della nostra Regione . La prima guerra mondiale, che lacerò la popolazione e impresse enormi ferite , fu però fondamentale per gli italiani: secondo gli storici, infatti, è stato questo conflitto “ a fare gli italiani”. Infatti dal 1915 al 4 novembre del 1918 la parte nord-orientale dell’Italia si trasformò in un gigantesco campo di battaglia ove si calcola che vi siano stati circa cinque milioni di persone di ogni estrazione sociale e geografica , fattore che ha sicuramente contribuito a creare una comunità nazionale . Molto è stato scritto in questi giorni sui tanti anniversari delle vicende italiane che ricorrono in questo 2015 come l’esperienza umana di don Primo Mazzolari . Egli si arruolò prima come soldato semplice

Il Molise e la Grande Guerra Il significato con compiti di sanità, dal 1915 al 1918, e poi come cappellano militare fino al 1920. Prete giovanissimo scrisse articoli interventisti sul giornale L’Azione sotto-

lineando come la guerra poteva finalmente diventare per il cattolicesimo italiano l’occasione per dimostrare il proprio affetto e la propria lealtà alla patria. Ha avuto in se-

guito problemi nati dalla nuova posizione assunta nei confronti del teorema cristiano della guerra giusta, ritenuta ormai indifendibile. Per Mazzolari la pace è, in

primo luogo, un atteggiamento del cuore, è un valore che si conquista a caro prezzo . Non è possibile riempirsi la bocca di pace quando si impegnano energie per odiare, distruggere, creare rivalità e vedere l’altro come nemico da annientare, come purtroppo capita di assistere ogni giorno nei nostri ambienti. A Pino Saluppo va riconosciuto anche il merito di aver colmato un vuoto storico per averci narrato la cosiddetta “IV guerra d’indipendenza”, con un’attenta e minuziosa ricostruzione degli eventi verificatisi nel Molise, ricorrendo anche a fonti giornalistiche dell’epoca , unitamente a racconti di testimoni che hanno vissuto in prima persona i fatti, le speranze e le disillusioni. Infatti, il lavoro “ Il Molise e la grande guerra” ci immerge nella realtà vissuta dalla regione nel 1911, durante il periodo della neutralità, dell’entrata in guerra,

il Piave, Vittorio Veneto, la Vittoria Mutilata con l’importante fenomeno degli ex combattenti fino alle elezioni politiche del 1919. Periodo analizzato minuziosamente con particolare riferimento a fatti e personaggi locali che hanno caratterizzato questo importantissimo periodo storico per la nostra Regione. Storie che appartengono al vissuto di moltissime famiglie. Insomma, come sottolinea l’autore nella sua premessa: “ nella breve vita dello Stato unitario la Prima guerra mondiale avrebbe rappresentato il momento di massima coesione nazionale, sotto il profilo morale, politico e pratico. Una coesione che coinvolgeva trasversalmente per la prima ( e forse ultima volta ) tutti gli strati sociali e tutte le regioni del Paese, a un livello che non ha paragone con nessun altro momento precedente e successivo della vita nazionale “ .

In Molise la patologia del gioco affligge soprattutto i giovani di Claudio De Luca Secondo i contenuti di uno studio, condotto su 40mila studenti dall’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, la percentuale di 15-19enni che hanno giocato d’azzardo, almeno una volta nel corso dell’anno, sarebbe lievitata rispetto al passato, soprattutto quando ci si riferisca ai soggetti di sesso femminile. I calcoli più recenti dicono: 1) che il gioco d’azzardo in Italia rappresenta il 5% del “pil”; 2) che praticamente vale più dell’”Ilva”, del suo indotto e di tutta la sua catena dell’acciaio. Difatti si tratta della quinta industria del Paese e, in definitiva, di un grandissimo affare anche per l’Erario che – dalle sole concessioni alle varie “Lottomatica”, “Sisal” et similia – incassa ogni anno 8 miliardi di euro a cui, ovviamente, vanno aggiunte le tasse percepite sulle vincite. Ed ora le concessioni degli oltre 1.000 siti on line contribuiranno a rimpinguare ancora di più questo enorme tesoro. Quasi un adolescente su due (compresi gli infradiciottenni) si sarebbe lasciato prendere la mano dai giochi e dalle puntate sul web che, lungo lo Stivale sarebbero cresciuti al ritmo del 13% ogni anno, ammontando a poco meno di 60 miliardi di euro puntati.Tutto questo è accaduto (e continuerà ad accadere) nonostante si sappia che, sui tempi lunghi, chi

piccolo Molise conferma il suo 50%, unitamente a Sicilia, Lazio, Abruzzo, Sardegna, Calabria e Umbria. Risultano inferiori le percentuali di Emilia-Romagna (40,8%), Valle d’Aosta (41,1%), Liguria (41,6%), Piemonte (42,3%), Lombardia (43,5%), Toscana (43,4%). Agli ultimi posti il Trentino-Alto Adige (35,8%), il Friuli-Venezia Giulia ed il Veneto (36,3%). In sostanza, i dati fanno emergere che al Nord il fenomeno sarebbe di gran lunga meno diffuso che al Sud.

gioca finirà sempre col perdere. Una constatazione sicuramente poco allettante per i giocatori d’azzardo più incalliti. Infatti la Dea bendata non esiste; e, seppure Madama Fortuna fosse un essere reale, bacerebbe raramente gli audaci. A dirlo non è un esperto di psicologia, e manco un educatore impegnatosi in una campagna contro siffatta tipologia di dipendenza, quanto piuttosto un principio elaborato dai matematici. Grazie ad una moltiplicazione, dal meccanismo difficile da esplicitare, pure un jouer inarrestabile potrebbe conoscere in anticipo – e con

estrema esattezza – quanto danaro avrà perduto dopo mesi (od anni) di assidua pratica del tavolo verde. Paolo Canova e Diego Rizzuto sono due esperti del calcolo delle probabilità. Di recente l’hanno scritto a tutto tondo:”Per sua natura, ogni gioco rimane organizzato allo scopo di portare guadagni al banco che, quasi sempre, fruisce di un margine fisso e sicuro”. Dunque, sui tempi lunghi, la sconfitta rappresenterebbe soltanto un dato da calcolare; e “ciò che uno perde costituisce il prodotto del margine di guadagno del banco

moltiplicato per la somma messa in pàlio nel tempo”, dal momento che ogni trattenimento (ROULETTE, “Superenalotto”, “Win for life” od altro che sia) ha una sua percentuale di vincita sicura. Ciò nonostante è stato calcolato che un’aliquota dell’11% degli adolescenti, una volta coinvolta, rischia di diventare protagonista della cosiddetta “patologia dello scommettitore”. Sulla scorta degli ultimi dati pubblicati, in testa alla classifica per regioni si trova la Campania (57,8% di studenti); seguono la Basilicata (57,6%) e la Puglia (57%) mentre il

I luoghi adibiti ad attività ludiche sono i locali pubblici (bars, tabaccherie, pubs: 32%; case private: 20%; sale-scommesse: 12%). Il gioco virtuale viene utilizzato nel 7% dei casi; ed una quota di quello praticato nelle dimore avviene tramite internet ed appare destinato a lievitare. Rispetto alla frequenza, cresce il numero di coloro che ammettono di avere giocato più di due volte in un anno (transitati dal 43% al 45%). Invece chi riferisce di avere giocato oltre 20 volte è parte di un’aliquota che oscilla tra il 13 ed il 14%. Infine, diminuiscono i soggetti che si sono impegnati una o due volte (dal 44% al 41%), mentre rimane pressoché stabile l’importo delle poste. In proposito, il 6,5% degli studenti dichiara di aver speso oltre 50 euro nell’ultimo mese.



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