L'inutil consiglio

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tuttO quellO che gli Altri NON DicONO ANNO xii - N° 34 SAbAtO 13 febbrAiO 2016 - DiStribuziONe grAtuitA

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Ruta e Leva

Servizio a pag. 3

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Roberto Ruta e Danilo Leva. Il senatore e il parlamentare sono, infatti, riusciti a fare sedere intorno ad un tavolo il presidente della Giunta regionale in materia di sanità. Finalmente, è stato possibile aprire un confronto al quale, si spera, possano partecipare tutti per correggere la bozza del Piano così come proposta dallo stesso Frattura.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su fAcebOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Sandro Arco Il Tapiro del giorno lo diamo a Sandro Arco. Il direttore della Fondazione Molise Cultura, ormai, è padre padrone della struttura. Anche in occasione del bando per una borsa di studio è stata dimenticata l’università del Molise se è vero, come sembra, che a beneficiare possa essere quella del Salento. Ma esiste una programmazione culturale regionale? Oppure può andare a ruota libera?

Attività a rilento, proposte di legge che mancano, assenza di un vero confronto politico e programmatico I risultati? Un Molise allo stremo


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

13 febbraio 2016

Sussidiarietà orizzontale: la “rivoluzione” sociale del consigliere Vincenzo Niro

Lasciato lo scanno di presidente del consiglio, beffato della poltrona di assessore, il consigliere Vincenzo Niro sta cavando da se stesso inaspettate energie (amministrative), e sta mostrando una vivacità (mentale) che, se fosse stata spesa anche nelle funzioni presidenziali, il Molise probabilmente se ne sarebbe potuto giovare. Sta di fatto che il consigliere capeggia la pattuglia degli “insoddisfatti” ma evita di cadere nella lamentosa rivendicazione in cui sono sempre caduti coloro che non hanno ottenuto ciò che speravano e, a volte, ciò che gli spettava. Niro è chiaramente insoddisfatto: basta andare a rileggere il comunicato in cui, promesse di Frattura alla mano, promesse del Pd e dell’alleanza di centrosinistra, ha posto in chiaro il suo diritto/ dovere di avere ciò che gli era stato promesso: l’assessorato. Conscio, però, che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ( politicamente Niro non è nato ieri –dr), riposta (per il momento) la rivendicazione, il consigliere sta preferendo la proposta, l’indicazione di ciò che sarebbe utile fare e non viene fatto. Nella circostanza, ha scelto di andare a scartabellare tra le politiche sociali lasciate orfane dalle dimissioni di Michele Petraroia. Un’incursione disinteressata o una subliminale riproposizione della carica assessorile? Ai posteri l’ardua sentenza. Frattanto che nella supposta alleanza di centrosinistra si chiariscono le acque, Niro, come diciamo, ha deciso di rompere gli indugi e di farsi promotore di una proposta di

Incursione disinteressata o subliminale riproposizione della carica assessorile? Rompendo gli indugi s’è fatto promotore di una proposta di legge regionale in grado “di liberare le infinite risorse e le energie presenti nelle comunità e nei territori molisani”

Ciocca; “Nomine, chiarisco”

legge regionale mediante la quale egli ritiene “possa compiersi una vera rivoluzione in grado di liberare le infinite risorse e le energie presenti nelle nostre comunità e nei nostri territori”. Come? “Dando attuazione all’articolo 118 comma 4 della Costituzione e agli articoli 2 e 9 dello Statuto della Regione Molise disciplinando i rapporti tra l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, e delle formazioni sociali per lo svolgimento di attività di interesse generale, finalizzate al superamento delle disuguaglianze economiche e sociali e alla promozione della cittadinanza attiva umanitaria. È neces-

l’intervento Alla luce della nomina ad Assessore di Veneziale, del rientro in Consiglio Regionale di Scarabeo, degli ultimi sviluppi politici ma, soprattutto, davanti alla proposta concreta che il Senatore Ruta e l’Onorevole Leva hanno messo in campo per il riordino del sistema sanitario e della risposta favorevole del Presidente Frattura disposto a confrontarsi per una soluzione che soddisfi tutte le parti, si poteva tranquillamente superare la pubblicazione del documento che, peraltro non vedeva d’accordo tutta la segreteria. Non capiamo, quindi, cosa abbia portato il segretario di Federazione a trarre conclusioni che vanno in tutt’altra direzione. Continuare a chiedere la convocazione dell’Assemblea Regionale o criticare in modo sterile ed ingiustificato la vecchia dirigenza, non porta beneficio a nessuno, soprattutto ad un Partito Democratico che in Molise, causa note vicende e scelte almeno discutibili, non riesce ad es-

sario abbandonare l’idea secondo la quale la programmazione delle politiche e dei servizi sociali è una funzione di esclusiva competenza dell’Ente Pubblico in favore di una nuova logica secondo la quale, invece, essa è una attività di governo di cui il pubblico mantiene un ruolo di regia ma che coinvolge una serie di altri soggetti, del terzo settore e della società civile. La proposta di legge si pone come strumento per incentivare i processi partecipativi dando il massimo spazio all’intervento delle comunità in tutte le loro espressioni, attraverso una informazione puntuale sulle strategie di governo, e per favorire

direttamente lo svolgimento di attività di interesse generale, ovviamente tramite un procedimento amministrativo snello ma trasparente. Se si crea questa possibilità di fare rete, di mettersi insieme tra soggetti che sono sensibili ai bisogni e soprattutto che individuano autonomamente le risposte, io sono certo che possa compiersi una vera rivoluzione in grado di liberare le infinite risorse e energie presenti nelle nostre comunità e nei nostri territori”. Un saggio di politica sociale e un assaggio di assessorato? Dardo

CAMPOBASSO. “In merito alla nota stampa diffusa ieri dal Movimento 5 Stelle circa le nomine ai vertici degli enti regionali e le relative incompatibilità previste dalla legge, mi preme specificare che, rispetto al caso del primo cittadino di Toro, il sottoscritto non ha mai segnalato alcunché alla Corte dei Conti ma ha provveduto ad inviare una specifica richiesta di chiarimenti all’attenzione della Presidenza del Consiglio regionale”. Lo sostiene il consigliere regionale Salvatore Ciocca. “Preme altresì rimarcare ai colleghi Manzo e Federico – come hanno verificato in aula e ben ricorderanno, pur non avendolo specificato – che, nel corso del Consiglio regionale che ha trattato la loro mozione, non ho inteso partecipare al voto. Tanto dovevo per dovere di chiarezza.

Il Pd cerchi di trovare la quadra sere del tutto attrattivo. Tante sono oggi le difficoltà che ognuno di noi – gruppo dirigente – incontra nel confronto con i cittadini e pochi sono stati i temi, le proposte e lo sviluppo che questa Regione ha messo in atto o ha portato a termine. Forse ritenere di mettere da parte le polemiche, la guerra tra bande e di provare a ristabilire quell’equilibrio necessario per riprendere il percorso, per portare questa Regione fuori dal guado, è utopistico? Noi è questo che vogliamo! Il Segretario di federazione no? Noi continueremo ad impegnarci affinché questo accada e, a questo punto, esigiamo un atto di umiltà da parte di chi ha tradito il progetto originario, quello dell’impegno per una Regione libera, che guarda agli interessi dei cittadini, della sanità a prevalenza pubblica, del lavoro, della tutela dell’ambiente (in qualsiasi forma), dei servizi, della viabilità. Ci siamo sempre sentiti orgogliosi

di fare parte del PD Molise, ed alcuni di noi ne sono stati i fondatori, come ci siamo sempre spesi per questo e nonostante certe recenti scelte abbiano allontanato tanti tesserati, simpatizzanti ed elettori. A breve ci saranno le elezioni in 33 comuni e bisogna ripartire, uniti; per farlo, serve un segnale forte, per riaprire il confronto, ascoltando le esigenze dei singoli territori. Oggi viviamo l’opportunità, anche grazie alla passata segreteria, di governare il Molise. Abbiamo eletto anche due onorevoli ed un senatore, il governo nazionale è a guida PD ed allora a cosa serve continuare a mettere carne sul fuoco? A cosa serve continuare ad addossare colpe – se di colpe si tratta – a chi ha portato il PD in questa Regione dal 5 al 25 per cento? Bisogna che si prenda coscienza di tutto ciò, senza scatti in avanti, soprattutto se non condivisi ed anche inutili, e lo si faccia con la consapevolezza che, diversamente, la prossima volta se si va avanti

cosi troveremo tutte le porte sbarrate. Vincenzo Cordisco Presidente Federazione Basso Molise Francesco Tardioli C o m p o n e n t e Segreteria di Federazione Antonello Vigliotti C o m p o n e n t e Segreteria di Federazione Francesco Di Giacomo Componente Segreteria di Federazione Matteo Gissi Componente Segreteria di Federazione Rocco Fiorilli Componente Segreteria di Federazione AnnalisaGasbarro Componente Assemblea di Federazione Nicola Colonna C o m p o n e n t e Assemblea di Federazione PasqualeDi Bello Componente Assemblea di Federazione Emilio Montano Componente Assemblea di Federazione Roberto Rocci Componente Assemblea di Federazione


TAaglio lto La sede naturale, istituzionale, alla fine l’unica davvero legittimata al confronto democratico all’interno di una comunità è l’aula del consiglio regionale. Quello è il luogo deputato all’incontro-scontro delle diverse visioni, tradizioni ed identità che innervano un tessuto sociale sano e correttamente rappresentato. Il vero indice, quindi, della salute di un contesto sociale e civile è la qualità del dibattito che regolarmente si svolge nell’aula del consiglio regionale. Ed è per questo, quindi, che possiamo, affermare senza tema di smentita, che in Molise siamo davvero messi male; stiamo letteralmente raschiando il fondo del barile. Sono mesi, infatti, che nelle sedute del consiglio regionale del Molise non si discute più di nulla, se non di robetta d’ordinaria amministrazione. I grandi temi, le irrisolte difficoltà che stringono alla gola la nostra regione non hanno più cittadinanza all’interno dell’assemblea. Non sono in discussione provvedimenti che abbiano capacità e forza, anche divisiva per carità, per contrastare l’inerzia negativa che ci trascina, da anni a questa parte. A pensarci bene, anzi, non sono in discussione provvedimenti, punto e basta. La riorganizzazione del sistema sanitario regionale è stata discussa su più tavoli ministeriali, all’interno del Partito Democratico, ma di certo non in consiglio regionale; e ce ne sarebbe abbastanza per gridare allo scandalo già solo per questo. Si dica pure lo stesso per l’accordo siglato con la Regione Abruzzo per il conferimento dei loro rifiuti presso il termovalorizzatore di Pozzilli. Diversi mesi fa si tenne una seduta del consiglio monotematica sui temi del lavoro e fu come togliersi un dente: tutti con una gran fretta di concludere e poi arrivederci

l’intervento di senatore Ulisse di Giacomo Per i prossimi mesi tenete bene a mente questa cifra: 93,5 mila tonnellate di rifiuti all’anno. L’ hanno ripetuta fino alla nausea Frattura e Facciolla, a proposito del vergognoso accordo secondo il quale Il furbo Abruzzo brucerà’ i suoi rifiuti nel fesso Molise. “Nemmeno un chilo in più verra’ bruciato nel termovalorizzatore di Pozzilli”, hanno tuonato i due eroi, cercando di rassicurare i molisani.

3 13 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

I consiglieri del centrodestra finalmente chiedono conto delle inutili convocazioni del consiglio regionale: giunta assente e grandi questioni inevase...

Il de profundis molisano della democrazia

a mai più. Da quel momento una sequela di assemblee assolutamente inutili che hanno contribuito a rendere ancora più profondo il distacco tra la classe politica e la cittadinanza, almeno quella che ancora con-

tinua ad esercitare un minimo di intelligenza critica. L’andazzo s’è trascinato così oltre la misura da risvegliare, addirittura, dal loro lunghissimo letargo i consiglieri di opposizione, quelli del centrodestra: “Inutilità. È questo il sentimento che ci ha pervaso al termine dell’ennesimo Consiglio regionale in cui gli esponenti della minoranza consiliare sono stati privati di ogni forma di confronto e dibattito politico con il Governo regionale, che ha deciso di non presenziare in toto alla seduta convocata per il 9 febbraio. Un’assenza determinata dall’oramai consolidata prassi degli esponenti della Giunta regionale di organizzare incontri

istituzionali, dibattiti o conferenze stampa in concomitanza con le sedute del Consiglio regionale; un’assenza, ribadiamo ancora come già fatto in aula, lesiva della dignità e del ruolo che compete a ciascuno di noi in quanto consiglieri regionali, scelti e votati dal popolo in propria rappresentanza. Avremmo voluto chiedere perché ancora si disegna una Giunta monca; avremmo voluto chiedere al Presidente della Giunta perché un settore strategico e fondamentale per la nostra regione come quello delle politiche dello sviluppo economico è rimasto così tanto tempo senza la figura assessorile; ci saremmo voluti confrontare con il Presidente Frattura sui motivi e sulle opportunità che hanno determinato questa scelta, visto il dissenso più volte sbandierato in passato dal centrosinistra sulla nomina di assessori esterni al

Consiglio regionale…” Come si vede di carne al fuoco ce ne sarebbe per rimpinzarsi a dovere ma, com’è o come non è, il momento di sedersi e banchettare con porzioni pantagrueliche di confronto democratico non arriva mai, nel piccolo Molise gattopardesco; dove a giudicare dalle urla e dagli strepiti sembra che debba scoppiare un quarantotto un giorno si e l’altro pure ma dove, alla fine della fiera, non cambia mai (quasi) nulla.Il treno che avrebbe potuto investire la ventesima Regione con opportunità miliardarie di progresso è ormai passato e presto o tardi verrà il momento di rendere conto di ciò e di rinunciare all’autonomia amministrativa e legislativa; il che potrebbe non essere così male come sembra. Sempre meglio che continuare a trascinarsi in questo inaccettabile pantano di inadeguatezza.

Il Molise dei veggenti Strano, perché secondo i dati ISPRA allegati al DPCM sui termovalorizzatori, il fabbisogno totale di incenerimento per l’Abruzzo e il Molise per il 2013 era di 135.000 tonnellate all’anno (100.000 per l’ Abruzzo e 35.000 per il Mol i s e ) . I conti allora non tornano. Quindi Frattura e Facciolla in seno alla Conferenza delle Regioni hanno millantato una capacità dell’impianto di Pozzilli di molto superiore a quella attualmente autorizzata, e guarda

caso coincidente con il fabbisogno totale di rifiuti da incenerire per l’ Abruzzo e il M o l i s e . A meno che i nostri due intrepidi non siano dei veggenti. Infatti presso il TAR Molise pende un ricorso di Hera (presentato molto tempo prima del suddetto accordo) per aumentare la capacità dell’ impianto a 150.000 tonnellate all’anno. Sara’ una coincidenza, ma è tutto molto strano.......


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

13 febbraio 2016

Ancora sulle risorse finanziarie investite ad Expo 2015 e i risultati ottenuti

Utilizzando le relazioni conclusive della manifestazioni realizzate all’interno e all’esterno di Expo 2015 a Milano da Unioncamere e la Regione Molise, per concessione del presidente della Camera di Commercio del Molise, Paolo Spina, il solo ad aver risposto all’invito di fornire notizie sui soldi spesi e come spesi, diamo conto della presenza del Molise al Bellavita di Amsterdam, mostra espositiva dal 22 al 23 novembre 2015. Nel padiglione allestito presso il centro espositivo Rai della capitale dei Paesi Bassi, sono state accolte 9 aziende, queste: Cioccolato Di Maria & C. G i u seppe Di Maria C.da Colle delle Api snc Campobasso Cioccolato, confetteria, piccola pasticceria da forno Pastificio Spighe Molisane – Piemme Food srl Lina Petraglione V i a San Vito, 18 Cercemaggiore Pasta fresca e secca; Centrale del Latte del Molise srl Francesco Sassano C.da Macere snc, Vinchiaturo, Prodotti caseari; Dolceamaro srl Silvano Papa S.S. 85 – Km. 32,896 Monteroduni, Confetti, praline, macarons Molise Funghi e Tartufi srl Nicola Dell’Omo Corso Umberto I°, 18 Bojano Ta rtufo e prodotti lavorati a base di tartufo Quality Food srls Florio Claudio e Manes Loredana Via Giordano, 6 Montecilfone P r o dotti tipici molisani (insaccati, sughi ecc.) Az. Agricola Giuseppe De Lisio De Lisio Annarita e De Lisio Mariantonietta C.da Piano della Conca Guglionesi Vino DOC e Olio F.lli Grimaldi & C. snc Grimaldi Rossano Grimaldi Mar-

BELLAVITA … SE DURASSE!

cello Via Indipendenza, 62/C Acquaviva Collecroce P o modori Azienda Agricola Biologica “Antico Casale” Ricciardelli Nicolina Fernando Tolo C . d a Colle Monte, 1 San Giuliano di Puglia Pasta, olio, biscotti alle quali si sono aggiunte altre 7 aziende vitivinicole che avevano partecipato anche al padiglione del vino all’Expo, individuate dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura per le quali è stata acquistata una ulteriore superficie espositiva di 60 metri quadrati: in totale 16 imprese molisane. Il 22 e 23 novembre 2015 quindi, 16 aziende molisane del settore agroalimentare (su un totale di 150 espositori italiani) hanno incontrato buyers ed operatori della distribuzione agroalimentare e ri-

di sergio genovese Nella assai illuminata festa dello sport da poco celebrata, una sezione dell’evento è stata dedicata anche lo sport scolastico. Tutto quello che ne è venuto fuori, incredibilmente, si è gonfiato di voci festanti nelle quali era facile intravedere una visione tutta vocata al successo e all’ottimismo. Trovo davvero paradossale che una storia così precipitata nei volumi e nell’intensità emotiva dei protagonisti, venga tramutata in un report che è completamente fuori dalla realtà di contesto. Sarà pure banale ricordare che cosa era lo sport scolastico dagli anni sessanta agli anni ottanta, cosa si muoveva attorno, quali organizzazioni presupponeva, ma la presunta banalità deve servire a tutti per fare un quadro onesto della situazione esistente. Numeri incredibili, una partecipazione di migliaia di studenti che alla fine confluivano nelle finali nazionali che erano l’evento più importante dell’anno per il CONI e per il Ministero della Pubblica Istruzione. Ricordo con orgoglio di aver spesso fatto parte della macchina organizzativa, con l’infaticabile

storatori, presentando il meglio della propria produzione e avviando contatti commerciali in un mercato che si è rivelato essere molto attento al “Made in Italy” di qualità. Nello stand del Molise, il più apprezzato dell’intera manifestazione per qualità degli allestimenti e per i contenuti espressi, i numerosi visitatori hanno avuto la possibilità di toccare con mano prodotti rappresentativi dell’intero paniere agroalimentare del Molise, dal vino all’olio extra vergine di oliva, dalla pasta al tartufo, dalle conserve ai latticini e salumi, per finire ai dolci e all’acqua. In totale, la partecipazione al Bellavita ha fatto registrare ben 4.200 visitatori, tutti fortemente

interessati ai prodotti italiani la cui presenza nei mercati del Benelux (Belgio, Olanda e L u s s e m b u rg o ) sono in continua crescita. Tra gli operatori del settore anche 210 giudici che hanno valutato le singole aziende pres e n t i , determinando quelle che per immagine, storia e qualità dei prodotti potessero ricevere menzioni speciali nell’ambito di un apposito concorso all’interno della manifestazione. Anche in questo caso il Molise si è fatto onore e molte delle 16 aziende presenti hanno ottenuto un riconoscimento ufficiale. In particolare, per quel che riguardava il settore del beverage, una menzione speciale è stata conferita al vino Lame del Sorbo – Tintilia del Molise Doc 2011 della Cantina Vinica, che ha conquistato le tre stelle (ovvero il massimo), ma subito a ruota gli altri riconoscimenti prestigiosi sono stati conferiti ai vini (in prevalenza Tintilia) delle Cantine Catabbo, Valerio, San Zenone, Colle Sereno, L’Arco Antico. All’as-

sessore regionale alle Politiche Agricole, Vittorino Facciolla, andrebbe chiesto cosa sta facendo o ha in animo di fare l’assessorato per incrementare la rete commerciale (in Italia e all’estero) dei prodotti agroalimentari molisani. Il Molise, per la qualità delle sue produzioni, è competitivo sui tutti i mercati e ha elevati margini di penetrazione soprattutto laddove si incontrano operatori e consumatori esigenti. Il successo riscontrato dalle aziende molisane al Bellavita conferma questa convinzione per cui sarebbe più che lecito investire in azioni di promozione in grado di dare il giusto risalto e la giusta visibilità al “Made in Molise”. L’internazionalizzazione delle imprese molisane è una piattaforma programmatica tutta ancora da allestire; un grave ritardo della Regione Molise; un handicap amministrativo che andrebbe rimosso con razionalità e piena disponibilità di risorse finanziarie attingendole dalla programmazione 2014/2020. La partecipazione al Bellavita complessivamente è costata 29.502,90 euro di cui 4.500 pari alle quote di partecipazione versate dalla aziende, e 25.000 a carico della Regione Molise.

Lo sport scolastico al commiato Gaetano Antoniani, che vedeva in perfetta sintonia la figura del coordinatore di Educazione Fisica ( si ricordano le figure dei professori Napolitano, Ciaccia, Cavaliere) con le rappresentanze provinciali del Coni. Peppe Ruffo sembrava il Ministro dello sport tanta era la mole del lavoro compiuto. Era un mondo rappresentato da professori di Educazione Fisica pieni di entusiasmo, con peculiarità professionali di assoluto livello che servivano da stura per motivare studenti che avevano una passione contagiosa per lo sport. In questi momenti si riconosceva la importanza che appunto Coni e Ministero della Pubblica Istruzione davano allo sport scolastico. Oggi è tutto detronizzato, tutto si è clamorosamente ridimensionato per una serie di gravi problemi inclusi anche quelli riferiti alla demotivazione dei Professori, molti dei quali hanno perso proprio gli spunti essenziali che ne connotavano la professionalità. Si pensi che molte attività sportive non si pos-

sono realizzare per mancanza di materia prima, cioè almeno di due scuole disposte a sfidarsi. Eppure nei momenti che servono ai lustrini, tutto questo non emerge. Omettere questa verità serve a dimostrare che in effetti, i festanti che parlano a nome dello sport regionale, sono poco interessati alla vita reale dello stesso mondo, altrimenti non potrebbero esimersi dal lanciare mes-

saggi di preoccupazione e di delusione. Festeggiare una morte o un commiato è contro natura. Il mio non è un controcanto ma è solo la descrizione asciutta di una realtà che nessuna persona onesta può permettersi di contestare. La prossima volta sul palcoscenico saliamoci per raccontare le storie vere e non quelle che servono a promuovere le immagini personali.


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5 13 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Veri e propri oboli alle manifestazioni del settore agroalimentare nel Molise da parte della Regione

Tra i beneficiati anche Legambiente Molise con 500 euro Gli strumenti amministrativi e le risorse finanziarie dovrebbero essere finalizzati stabilmente alla promozione della produzione (non solo agroalimentare) del Molise sui mercati (interni ed esteri) e non occasioni di scarsa portata A leggere il titolo dell’oggetto della deliberazione della giunta dell’8 febbraio, la numero 22, viene spontaneo un moto di compiacimento. Difatti, leggere che l’esecutivo di Palazzo Vitale decide di patrocinare iniziative mirate a divulgare e a promuovere manifestazioni nel settore agroalimentare, non c’è nel Molise chi non sia d’accordo e compiaciuto di questa scelta. Purtroppo non l’è più (d’accordo e compiaciuto) appena s’addentra nella lettura della delibera. Non l’è più per l’esiguità dell’intervento a sostegno di altrettante esigue manifestazioni svolte nel corso del 2015. Anno, diciamolo, che per altri versi, e su altri luoghi, ha registrato la presenza dei prodotti agroalimentari molisani in Fiere ed Esposizioni di assoluto rilievo: Expo 2015, per tutte. Anche se, da parte della Regione, non è stato fornito alcun dato statistico, alcuna dimostrazione di eventuali contratti di vendita firmati dai produttori, né l’entità della spesa complessiva. D’altronde, se lo può permettere, visto che il silenzio opposto a alla richiesta (compresa la nostra) dagli organi interni ed esterni di controllo della spesa pubblica il silenzio viene avallato. Solo il presidente della Camera di Commercio del Molise, Paolo Spina, ha inteso raccogliere l’invito a dare conto delle iniziative curate a Expo 2015 da Unioncamere in collaborazione con la Regione.

Che i lettori di questo giornale stanno seguendo a mano a mano che le pubblichiamo. Chiusa questa parentesi e tornando alla delibera della giunta, s’apprende che il contributo deliberato è appena di 5mila euro e che le manifestazioni e le attività a carattere regionale e nazionale mirate alla promozione e divulgazione delle tradizioni e tipicità del territorio regionale prese in considerazione sono: la “Festa d’autunno” tenuta a novembre a Campomarino, cui è andato un contributo di 2.500 euro; l’edizione 2015 della manifestazione “Panunto” a Roccavivara (1.500 euro); il convegno “Progetto della Festa di San Pardo” di Larino organizzato da AgriTecno Molise (500 euro) e il

La notizia della rinuncia da parte della Petroceltic, società anglosassone di diritto Irlandese, a proseguire l’attività di ricerca petrolifera al largo del mare Adriatico è stata accolta con grande soddisfazione da tutti gli esponenti del “Molise di Tutti”. La giusta occasione per rimarcare quella che è stata da sempre la posizione del Gruppo in merito a tale questione. Tenendo fede alla nostra etica basata sul pieno rispetto dell’ambiente, infatti, noi del “Molise di Tutti” ci siamo sempre schierati contro ogni tipo di deturpazione del territorio, partendo quindi dagli impianti off-shore per arrivare oggi alle trivellazioni.

seminario “Ritorno al futuro) organizzato da Legambiente Molise (500 euro). Ammettiamolo, si tratta di oboli, ma mai si vorrebbe che un’associazione ambientalista si lasciasse pagare dalla Regione, ente territoriale che in materia ambientale ha tali e tanti peccati da farsi perdonare, come del resto anche Legambiente ha sottolineato e denunciato. Purtroppo, non è la prima volta che l’associazione si vede sostenuta finanziariamente dalla Regione e ciò non collima affatto con l’opportunità di essere scevra da ogni possibile condizionamento nell’svolgimento dei suoi fini statutari. Ma è l’insieme delle manifestazioni ad essere un esempio di modestia, tant’è che il contributo

elargito pedissequamente s’è adeguato (in basso). Il decreto legislativo 18 agosto 2000, numero 267 (art. 4, primo comma), che attribuisce alle Regioni l’organizzazione dell’esercizio delle funzioni amministrative a livello locale per la cura degli interventi e la promozione dello sviluppo economico, sociale e civile della comunità regionale; il regolamento per l’individuazione dei prodotti tradizionali di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1998, numero 173, adottato con decreto del Ministero delle Politiche agricole e forestali 8 settembre 1999, n. 350, e la deliberazione della Giunta regionale 240 del 10 marzo 2008, relativa all’adozione dei criteri

per l’assegnazione di contributi per patrocinio alle iniziative a carattere promozionale, dovrebbero essere ben altro strumento e mezzo per dare continuità e stabilità all’azione di sostegno nei confronti della produzione (non solo agroalimentare) del Molise sui mercati (interni ed esteri); strumento e mezzo per alimentare un circuito promozionale finalizzato massimamente alla competitività del Molise in Italia e all’estero. E non l’elargizione (casuale e se richiesta) di piccole somme, veri e propri oboli la cui efficacia non si risolve altro che nel conquistarsi una riconoscenza. Dardo

“Trivellazioni, non abbassiamo la guardia” Cristiano Di Pietro ritiene che l’ambiente va salvaguardato Una battaglia, quest’ultima, portata avanti con tenacia anche dai nostri rappresentanti all’interno delle varie istituzioni, che da sempre hanno aderito alle manifestazioni di protesta supportando l’ottimo lavoro dei comitati. In Regione i nostri esponenti, insieme a tutto il consiglio, hanno votato per l’adesione ai quesiti referendari schierandosi al fianco del presidente Paolo Di Laura Frattura, contro ogni tipo di trivellazione del nostro mare. “Un risultato importante, hanno com-

mentato gli esponenti dell’Associazione politico – culturale, ottenuto grazie agli sforzi compiuti e alle proteste del mondo politico e di tanti cittadini”. “Nonostante l’epilogo positivo della vicenda, ha aggiunto il capogruppo e portavoce de “Il Molise di Tutti”, Cristiano di Pietro, la guardia resta alta e ribadiamo al contempo l’impegno volto a contrastare tutto ciò che rischierà di mettere in serio pericolo il nostro territorio”.


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Campobasso

13 febbraio 2016

Giunta, allargamento che non convince Salire a nove assessori sembra un numero spropositato rispetto alla città CAMPOBASSO. La miglior difesa è senza dubbio l’attacco. Piuttosto che lasciare che le disillusioni montino, meglio raddoppiare il numero degli assessori. Sarà questa parte della strategia che ci sarebbe dietro il sempre più probabile rinfoltimento della giunta al Comune di Campobasso. Altre due deleghe sarebbero in arrivo per rimpolpare la squadra di governo di capitan Battista. Un anno e mezzo abbondante di amministrazione della città capoluogo di regione è bastato per capire quanto le forze che dovrebbero tenere insieme la maggioranza avessero in realtà dinamiche molto più spesso divergenti che convergenti. Legami di chimica istituzionale sempre in bilico, spesso vicini al punto di rottura. Tenuti insieme più dalla reciproca convenienza che dalla

comune visione di una città nuova. Città che i campobassani fanno fatica a vedere, quand’anche ingentilita da indovinate luci natalizie. Ma la sostanza, sotto il pittoresco chiarore dei led, racconta un’altra storia. Detto dell’ingiustificabile, sia dal punto di vista dell’ impegno finanziario che dell’efficacia politica ed istituzionale, allargamento a nove delle giunta (a Milano gli assessori sono 12, 10 a Firenze, 8 a Pescara) va raccontato di un Consiglio Comunale in cui il profilo delle assemblee non ha mai brillato per il livello della visione, per il tono della partecipazione, per la qualità oggettiva delle idee e delle proposte che si sono discusse; quelle volte che, faticosamente, è stato raggiunto il numero legale per procedere. A fine dicembre la biblioteca Al-

bino con tutta probabilità chiuderà, sbattendo le porte su un secolo e mezzo di storia, spesso trascurata e mai valorizzata appieno, ma che ha comunque accompagnato la vita della città e di coloro che l’hanno abitata. La paternità di tale sconfitta va equamente divisa tra Comune di Campobasso e Regione Molise ma questo non sposta di una virgola la questione. Il Comune di Campobasso non appalta più lavori pubblici neanche sotto minaccia e quelli che ha appaltato, fino a qualche tempo fa, anche per colpa di leggi capestro, li ha dati ad imprese di fuori regione, vere cinture nere di offerte al ribasso. All’associazione dei costruttori molisani che chiedeva un po’ più di attenzione (ACEM) più di qualche stringato ed impersonale comunicato a mezzo stampa

non è stato concesso. Dei fondi regionali su cui a lungo si è favoleggiato (con cui si sarebbe dovuto completare la tangenziale nord nel suo collegamento della parte recentemente aperta verso il Rivolo con la zona industriale) non si è avuta più notizia e nemmeno si è discusso in consiglio per trovare qualche strumento di pressione istituzionale che accelerasse le procedure. Chiudendo con le deficienze storiche in tema di assetto urbanistico complessivo, strutture sportive, decoro dei quartieri in senso lato. Amministrare le città in tempi come questi, dove il bullismo istituzionale, e quindi finanziario, di governo centrale, da un lato, e Regione, dall’altro, è sempre più sfacciato ed arrogante è davvero cosa complicata. Quindi sono necessari progetti di estrema vitalità, ose-

remmo dire di pensiero, e di compattezze istituzionale d’acciaio. Qualità che non fanno parte, a ben guardare, del corredo della maggioranza che sostiene Antonio Battista e la sua giunta. Amministrare le città quando lo scaricabarile, dal Parlamento alle direzioni nazionali di partiti e movimenti, diventa una sofisticata arte burocratica ed amministrativa, ovviamente tutto a scapito dei servizi offerti al cittadino (quasi sempre dai Comuni di riferimento), è affare per gente dal pelo sullo stomaco ed idee chiare. Questo paventato allargamento a nove della giunta, se dovesse davvero diventare realtà, racconta proprio del contrario. Di indecisioni e mollezze da tacitare con il solito contentino e un po’ di visibilità (oltre che con lo stipendio, naturalmente).

Gambatesa, un App per la differenziata L’avvio della seconda fase della raccolta dei rifiuti che ha già dato buoni risultati Con l’avvio della “Fase 2” della raccolta differenziata, il Comune di Gambatesa offre ai cittadini nuovi servizi, attrezzature e facilitazioni per migliorare ed ottimizzare la separazione dei rifiuti al fine di incrementare la qualità e la quantità del “differenziato” nell’ottica di diminuire i costi di conferimento in discarica. Tramite il finanziamento regionale erogato nell’ambito del precedente PAI Fortore sarà possibile assegnare alle famiglie di Gambatesa quattro nuovi contenitori per la raccolta differenziata in aggiunta al mastello già assegnato nella fase iniziale del progetto. Lo stesso finanziamento prevede la costruzione dell’isola ecologica per lo stoccaggio ed il conferimento dei rifiuti. L’obiettivo principale è quello di ridurre al minimo la quota di rifiuto indifferenziato, cosa necessaria per evitare l’aumento delle ta-

riffe, visto il consistente aumento dei costi di conferimento in discarica previsto nel 2016 rispetto al 2015. Dopo la fase di rodaggio, iniziata a maggio del 2015, la raccolta differenziata coinvolgerà il 100% dei cittadini raggiungendo anche le contrade, nelle quali saranno istituiti dei punti di conferimento con tutte le frazioni di rifiuto differenziato. Molta attenzione è stata dedicata anche alla tecnologia e all’innovazione con il cosiddetto “riciclo incentivato”. Il Comune di Gambatesa è il primo comune del Molise ad aderire al progetto “Io Riciclo”, applicazione gratuita per sistemi IOS e Android che integra il calendario della raccolta differenziata del comune e permette, tramite notifica, di ricevere un promemoria ad un orario desiderato, sulla tipologia di rifiuto da conferire il giorno seguente. Dal lato del rici-

clo incentivato, in arrivo un eco-compattatore di PET e alluminio che permetterà di ottenere buoni sconti in cambio del conferimento di bottiglie e lattine. La “Fase 2” prevede anche l’ammodernamento e l’ampliamento del numero dei cestini presenti nel centro urbano anche in zone finora non servite, come ad esempio il centro storico. Da registrare anche l’avvio delle verifiche sui ruoli TARI finalizzate al riequilibrio del tributo. Tale attività è consequenziale all’invito che il comune ha fatto in estate a regolarizzare spontaneamente la propria posizione fiscale e permetterà di far partecipare alla spesa per lo smaltimento dei rifiuti anche i cittadini che oggi il tributo non lo pagano o non lo pagano nella giusta proporzione. “Paghiamo tutti per pagare meno”, commenta l’amministrazione.

Vinchiaturo, il dog park L’amministrazione comunale ha pubblicato il regolamento per la gestionedell’area VINCHIATURO. Quasi completo il Dog Park del Comune di Vinchiaturo; manca ancora qualche piccolo dettaglio per renderlo ancor più fruibile. Intanto è stato affisso il regolamento per l’utilizzo dell’area in autogestione offerto gentilmente dalla

Gefim di Gianfranco Ciccone. Sarà fondamentale per i cittadini che vorranno utilizzare il Dog Park il rispetto rigoroso del regolamento con particolare riguardo alla raccolta delle deiezioni canine. Grazie alla disponibilità e sensibilità di tecnici, ditte e operai comu-

nali stiamo realizzando un servizio di valore civico a costi estremamente contenuti. In economia con una spesa inferiore a € 1500, anche Vinchiaturo avrà uno spazio per far correre in libertà e sicurezza i cani dei cittadini che non hanno un giardino a disposizione.


Campobasso

7 13 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Mentre si segue la pista Aliberti ci si distrae sul campionato e si depotenzia Falcione

Attento Campobasso a non sbagliare mosse Intanto bisognerà respingere gli assalti della Fermana che mira a raggiungerci in classifica di Gennaro Ventresca I ragazzi sognano Barcellona ma non conoscono il Molise che li circonda, come non conoscono il vicino di pianerottolo che passa in fretta e butta per le scale la cicca di sigaretta. I ragazzi sognano un Barcellona anche in campo, con la blusa rossoblù al posto del blugrana. E i politici dicono che non ci sono risorse e allora bisogna affidarsi all’eolico e al fotovoltaico per risolvere i problemi. E, non sapendo dove andare a parare, fissano il referendum per le trivellazioni in Adriatico. Un referendum che ha una certezza e una quasi certezza: costerà circa 300 milioni e verosimilmente non raggiungerà il quorum. Al contrario della politica che procede senza un progetto, nel nostro piccolo mondo dei calci d’angolo sembra che un progetto, sia pur empirico, ci sia. L’elettrico Giulio Perrucci, perlomeno uno ce l’ha. Ma deve fare attenzione a non sbagliare mosse, rischierebbe di far crollare il bel castello che lui e pochi altri hanno messo in piedi, dopo le macerie lasciate

giardino di casa, neppure tanto ordinato. Siamo particolari, anche con la squadra di calcio. Che una volta era tutto e per tutti. Mentre oggi è diventata la giostra di pochi. Le stesse persone che avevano reclamato una gestione autoctona della nostra società calcistica sono le stesse che adesso menano il torrone per mettere un red carpet sotto i piedi di un altro “forestiero”. “In fondo -dicono- se i grandi club si rivolgono a petrolieri e sceicchi vari, perchè non cercare rinforzi fuori regione?” dai Capone e da quel signorino trasandato che risponde al nome di Giulio Di Palma. Il presidente del nostro club sta provando, prima in maniera velata e ora in modo palese, a far riemergere dagli abissi nientemeno che Nello Aliberti, il signore delle granaglie. L’ex presidente della Salernitana ha ancora i segni delle ustioni provocati dalla gestione del club granata. Facile quindi comprendere per quale motivo se la stia tirando tanto.

Non disponendo della sfera di cristallo non so immaginare che ne sarà di noi. So con certezza che, comunque vada, la nostra squadra non potrà prescindere da Edoardo Falcione e dal suo uomo di riferimento, Marco Meo, amministratore delegato della Phlogas, società con la quale il Campobasso ha una ancora in corso (scadenza giugno) un triennale che ha permesso di vincere l’Eccellenza e di veleggiare nell’alta classifica della D, per due campionati. Campobasso è una città silente

quando ci sarebbe da far levare la protesta. Nessuno ha aperto bocca qualche anno fa quando fu costruita una pista ciclabile sulla quale non s’è vista una ruota di bicicletta. Tutti zitti dinanzi allo scempio del Terminal, di quell’orribile manufatto, foderato di di plastica in via Mazzini; nessuno fa sentire la sua voce per il Festival del volantino, la mancanza della raccolta differenziata, del degrado delle contrade. Senza saperlo i suoi abitanti sono filosofi. Qui si pensa al

*** Intanto, domenica si gioca fuori, a Fermo, contro la Fermana, storica avversaria sin dai primi anni Sessanta. Come il Campobasso la società marchigiana ha timbrato il cartellino anche in B. La gloria durò poco, la caduta fu dura e dolorosa, più o meno come la nostra. Va solo ricordato che se la Fermana ci batte ci raggiunge in classifica. Quindi, sarà meglio fare attenzione. Per evitare di rinviare tutto all’anno prossimo.

Autobus, perchè numeri in calo? Campobasso è una delle poche città che fa segnare il meno 10 percento di passeggeri CAMPOBASSO. Dal 2008 al 2013 a Campobasso i passeggeri del Trasporto Pubblico Locale sono diminuiti del 9,9%. A Isernia i passeggeri del Tpl non sono diminuiti, ma sono aumentati dell’1,6%. Sempre considerando il periodo dal 2008 al 2013 nel nostro Paese i passeggeri annui del Trasporto Pubblico Locale nei comuni capoluogo di provincia sono passati da 3 miliardi e 835 milioni a 3 miliardi e 379 milioni. In sei anni, quindi, vi è stata una perdita di 456 milioni di passeggeri, che corrispondono ad un calo dell’11,9%. Questi dati emergono da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Istat. Il calo dei passeggeri del trasporto pubblico locale è un fenomeno che negli ultimi anni è stato particolarmente forte. Alla base di questa diminuzione vi sono diverse cause, tra le quali vi sono due di particolare importanza: il fatto che i mezzi utilizzati sono obsoleti e tra l’altro inquinanti (l’età media degli autobus utilizzati per i trasporti urbani in Italia è di 13 anni, contro una media europea di 7 anni) e il fatto che, soprattutto nei comuni più grandi, l’attesa di un mezzo pubblico a volte può prolungarsi ben oltre i tempi previsti. L’alternativa all’uso di mezzi pubblici è l’uso di mezzi privati, con conseguente aumento del traffico e dell’inquinamento atmosferico. “Per avere un’inversione di tendenza e riconvertire all’uso di mezzi pubblici chi negli

anni scorsi è passato ad usare mezzi privati, bisognerebbe dare inizio ad un ricambio generazionale dei mezzi utilizzati ed allo stesso tempo dimostrare una maggiore attenzione nei confronti delle necessità dei passeggeri”, sostiene Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT. “E’ quindi necessario cambiare approccio alla gestione dei trasporti, ponendo al centro dell’attenzione le reali necessità dei consumatori finali a cui i servizi di trasporto sono dedicati. L’obiettivo dovrebbe essere quello di rendere il trasporto pubblico non solo più efficiente e più sostenibile, ma anche più umano, e quindi più vicino alle esigenze dei passeggeri, testimoniando così l’attenzione che i passeggeri si aspettano per tornare ad utilizzare i mezzi del Trasporto Pubblico Locale. Per fare questo un importante aiuto può essere dato dalla componentistica, che non è una parte minoritaria del servizio offerto ai clienti, ed anzi concorre in maniera determinante a rendere la mobilità più efficiente, più sostenibile, più sicura e più

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umana”. L’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro da cui emerge il calo dei passeggeri del TPL ha messo in evidenza anche che vi sono alcuni comuni capoluogo di provincia italiani in cui questo calo non si è verificato, ed anzi i passeggeri del TPL sono aumentati. Fra questo comuni spiccano Frosinone (+66,6%), Andria (+54,9%) e Crotone (+49,6%).


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Isernia

13 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Lettera aperta

Presidente Frattura, la sanità in Alto Molise è defunta Signor Presidente, scriviamo questa lettera aperta per fare con lei alcune riflessioni! Parlando di sanità pubblica ci viene un sorriso amaro! Si fa rispettosamente notare come la tele medicina per la diagnostica radiologia ad Agnone ad oggi non è mai stata attivata (unico ospedale di area particolarmente disagiata in regione in cui il servizio andava garantito e anche il primo e unico ad essere stato smantellato!) Possibile che i nostri pazienti devono andare su e giù da Isernia nei giorni in cui non è previsto il servizio, o che i loro esami debbano essere portati fisicamente per la lettura al servizio di Isernia? E’ ormai un anno che si subisce questa organizzazione. E’ a conoscenza da anni, ne abbiamo parlato ad ogni nostro incontro, che nelle ore notturne, e nei fine settimana dalle 14.00 del venerdì alle 08.00 del lunedì non è possibile reperire un pediatra in tutto il territorio Alto Molisano neanche a pagamento! Se il territorio fosse meglio garantito dalla presenza di un’assistenza sanitaria funzionante non saremmo qui a discutere degli accessi inappropriati ai pronto soccorsi. Se nell’ Alto Molise (realtà che

meglio conosco ) in alcuni comuni per l’esiguo numero di cittadini (quasi tutti anziani!) il medico di medicina di base ha l’ambulatorio una, massimo due volte la settimana, si rende conto come sia difficile dare risposte ed intercettare i bisogni di salute di un’utenza che vive isolata. Ecco perché sig. Presidente abbiamo molte perplessità sull’ultimo piano operativo sanitario e in particolare sull’ospedale di area disagiata che lei ci propone. Sul DM 70 del 2015 L’ospedale é definito ” ospedale di area particolarmente disagiata”, quell’avverbio vicino all’aggettivo non è lì a caso. Ciò

che è descritto nel suo Piano Operativo non è affatto chiaro. Della medicina non è specificato il tipo di intensità di cura, se bassa o media, bassa intensità è un reparto per post acuzie, gestito da infermieri insieme ai medici di base. L’assenza di un reparto di chirurgia generale di minima atta a garantire l’emergenza, che a detta di alcuni é sostituita da una chirurgia ambulatoriale complessa, non permette l’osservazione di nessun paziente acuto di tipo chirurgico, vista l’assenza in loco di un anestesista, per poter intervenire d’urgenza, mi permetto di

aggiungere che per l’ernia , la varice e la neoformazione è possibile con calma decidere come e quando farli, non si ha la stessa possibilità in caso di emergenza quando tutto è complicato dalla difficoltà a reperire un posto letto, dalle distanze, dalle condizioni delle nostre strade e dalla situazione meteorologica... L’assenza del reparto di Lungodegenza presente solo negli ospedali per acuti non fa che confermare i nostri dubbi... Ora le chiediamo, dove devono andare i nostri malati oncologici, con patologie o quadri clinici instabili che

necessitano di un prolungamento della degenza e gli anziani con pregresse fratture di femore a fare riabilitazione? Non vedo quindi cosa si intende per ospedale di area disagiata... se questa struttura non è configurata secondo il DM 70/2015, se non è una struttura per acuti, se non serve a tutelare la nostra gente ma a mantenere lo status quo fino al prossimo piano operativo , nel quale sarà smantellata perché morta per consunzione, le chiediamo di avere il coraggio e gli attributi di chiuderla ora! Sa meglio di noi che la fascia sociale a basso reddito della popolazione molisana aumenta ogni giorno di più. Sono tante le famiglie in sofferenza e soprattutto tanti anziani che rinunciano alle cure! ...e la percentuale aumenta quando si vive in un territorio come l’Alto Molise. Dove addirittura alcuni comuni sono sprovvisti di collegamenti diretti con il capoluogo di regione. Riflettere, discutere e dialogare aiuta a comprendere posizioni e situazioni, a chiarire punti di vista, a trovare chiavi di lettura. ... ci auguriamo che si arrivi a trovare un punto d’incontro. IL CITTADINO C’E’.

Sicurezza, controllo della Polizia Un servizio straordinario al fine di evitare possibili reati ISERNIA. Negli ultimi giorni sono stati svolti, da parte della Polizia di Stato di Isernia, servizi straordinari di controllo del territorio. Durante tale attività, che ha visto impiegate numerose pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, sono stati effettuati 30 posti di blocco nel corso dei quali sono state identificate oltre 293 persone, alcune delle quali con pregiudizi di polizia e controllati più di 181veicoli; sono state contestate 54 infrazioni al codice della strada e ritirati 3 documenti di circolazione non in regola. Inoltre, sono state emesse, dalla Divisione Anticrimine, quattro misure di prevenzione nei confronti di altrettanti soggetti considerati pericolosi per la sicurezza pubblica. I primi tre provvedimenti consistono in “Divieti di Ritorno”, due della durata di tre anni ed uno di due

anni, adottati nei confronti di tre cittadini italiani, due residenti in provincia di Napoli, con età compresa tra i 31 ed i 44 anni, il terzo nei confronti di un trentunenne residente in provincia di Udine. Tutti annoverano molteplici precedenti penali per reati contro il patrimonio, contro la Pubblica Amministrazione e contro la persona. Nello specifico la prima misura è stata emessa in quanto S.S., a seguito di segnalazione alla locale sala operativa per una lite in atto in un abitazione di Isernia, veniva trovato, da una pattuglia della Squadra Volante intervenuta, unitamente ad altri pregiudicati, a discutere animatamente con un personaggio di notevole spessore criminale, già sottoposto a misura giudiziaria. Gli altri analoghi due provvedimenti, invece, sono stati adottati nei confronti di S.C. e A.S. in quanto rintracciati in due comuni della provincia

di Isernia, il primo a bordo di un autovettura al cui interno venivano rinvenuti oggetti atti allo scasso, il secondo a bordo di un furgone, asserendo falsamente di trasportare mobili per conto di una ditta, che a seguito di accertamenti risultava inesistente, si aggirava nei pressi di alcune abitazioni con fare sospetto. L’ultima misura di prevenzione riguarda un D.A.S.P.O. (Divieto di accesso a tutte le competizioni sportive), della durata di un anno, ed è stata irrogata nei confronti di R.M., classe ’83, residente in provincia di Caserta, il quale al termine dell’incontro di calcio “Montenero – Fossacese”, disputato il 18 dicembre scorso, colpiva con un calcio il direttore di gara del citato incontro, nei pressi degli spogliatoi dell’impianto sportivo.

Finanza, sequestrati 20mila capi contraffatti

Operazione a Isernia dei militi delle Fiamme Gialle in due aziende ISERNIA. La Guardia di Finanza di Isernia ha posto sotto sequestro ventimila capi contraffatti e denunciato tre persone: il blitz è stato messo a segno nelle ultime ore in due aziende della periferia del capoluogo pentro. Già da qualche giorno i militari delle

Fiamme Gialle tenevano d’occhio un magazzino, insospettiti dal fatto che le luci del locale fossero accese fino a tarda sera e, soprattutto, notando operazioni di carico e scarico sempre dopo il tramonto. Elementi sufficienti per fare qualche verifica in più e far

scattare i controlli, dopo aver ottenuto il via libera dalla Procura, che dirige le indagini. Le perquisizioni sono state estese anche ad un’altra fabbrica, che è risultata collegata alla prima ed al cui interno sono stati rinvenuti altri capi con marchio verosimilmente

contraffatto. Complessivamente sono stati sequestrati circa ventimila articoli di abbigliamento tra cappotti, giacche, pantaloni ed etichette riportanti il marchio di una nota casa d’abbigliamento. I finanzieri hanno, inoltre, raccolto importante documentazione con-

tabile ed extracontabile e stanno vagliando la regolarità della posizione contributiva e previdenziale di circa cinquanta operai. Proseguono ora le indagini della Guardia di Finanza per accertare eventuali responsabilità di altri soggetti nella filiera produttiva


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Termoli

13 febbraio 2016

Unione dei Comuni, i fondi per la differenziata

Lo stanziamento è arrivato direttamente dalla Regione Molise per i mezzi appositi occupata del porta a porta fino a qualche mese fa. D’altronde quello della differenziata era il primo punto nell’agenda delle attività di Antonacci, eletto presidente dell’Unione appena qualche settimana fa. Ad ora pare che siano stati diversi i mezzi che sono stati inseriti nell’elenco stilato dalle varie amministrazioni comunali e una volta sistemata la parte logistica, la struttura provvederà alla realizzazione del nuovo bando della differenziata. Il nuovo servizio, completati tutti i passaggi tecnici e burocratici, dovrebbe partire negli ultimi mesi del 2016.

TERMOLI. Lo stanziamento è arrivato direttamente dalla Regione Molise e servirà alle amministrazioni dell’Unione dei Comuni del basso Biferno per acquistare i mezzi necessari a portare avanti la raccolta differenziata non appena il nuovo bando sarà pronto. Ammonta a un milione di euro il sussidio per l’acquisto dei mezzi che è stato concesso dalla Regione Molise. Il nuovo presidente dell’Unione dei Comuni, Leo Antonacci, e la sua struttura stanno lavorando sodo per mettere nero su bianco il nuovo bando per l’affidamento del servizio dopo la scadenza del contratto con la Teckneko, la società che si è

“L’abito non sempre fa il monaco” Lezione anti truffa a Palata per far conoscere agli anziani i pericoli degli sconosciuti PALATA. Non fidatevi delle apparenze! Il truffatore per farsi aprire la porta ed introdursi nelle vostre case può presentarsi in diversi modi. Spesso è una persona distinta, elegante e particolarmente gentile. Dice di essere un funzionario delle Poste, di un ente di beneficenza, dell’Inps, o un addetto delle società di erogazione di servizi come luce, acqua, gas, etc. e talvolta un appartenente alle forze dell’ordine. … “non sempre l’abito fa il monaco“! Sono queste le raccomandazioni che vengono divulgate dalle forze dell’ordine, come nel caso dell’incontro pubblico a Palata. Sala consiliare affollata nel pomeriggio di mercoledì a Palata, dove dalle 17 il sindaco Michele Berchicci e il comandante della stazione Carabinieri Michele Tartaglia hanno incontrato i cittadini nell’assemblea voluta per spiegare la nuova campagna sulla sicurezza per gli anziani. Molta l’attenzione dei presenti, soprattutto incentrata a dare il giusto consiglio per evitare di cadere nelle trappole e nelle truffe a persone che si pensano essere socialmente più vulnerabili. Pensiamo a coloro che si intrufolano con una scusa in casa oppure agli agguati alle Poste mentre ritirano la pensione. Scippatori, ladri e truffatori avranno pane per i loro denti se non si presterà loro

facilmente il fianco. Infine, Ricordatevi che di solito il controllo domiciliare delle utenze domestiche viene preannunciato con un av-

viso (apposto al portone di un palazzo o comunicato al portiere) che indica il motivo, il giorno e l’ora della visita del tecnico.

Mazzata sul Termoli calcio La vecchia società giallorossa deve dare 61mila euro ai calciatori. Ora è finita TERMOLI. La Lega nazionale dilettanti attraverso il comunicato ufficiale n. 231 sul Termoli calcio, ha dato un’autentica mazzata

alla società . Ecco il provvedimento. La Commissione accordi economici ha condannato il Termoli al pagamento dei calciatori

Cremona (7600 euro), Camporeale (3500 euro), Di Matera (17000 euro), Falco (7500 euro), Vitale (4400 euro), Ragatzu

(5000 euro), Felici (7500 euro) e Fuschi (9000 euro). E’ stato respinto il solo reclamo del calciatore Scalbi. In baso a ciò, entro 30 giorni, il Termoli dovrebbe pagare un totale di 61500 euro. Questa cosa era nell’aria e al Termoli bisognava aspettarsela ed ora fra 30 giorni cosa accadrà se non verranno rispettate le decisioni prese dalla Commissione accordi economici della Lnd? Cosa accadrà ora meno di miracoli al momento non ipotizzabili? Accadrà che il Termoli potrebbe andare incontro ad ulteriori e pesanti penalizzazioni in classifica che potrebbero equivalere alla retrocessione, se non ci saranno situazioni più pesanti. Le uniche parole che ci sentiamo

di dire ora alla luce di quanto accaduto oggi, valeva la pena portare il Termoli ad esporlo al pubblico ludibrio perché si diceva all’epoca non può fallire il Termoli vorrebbe dire far morire 95 anni di storia, certo è meglio farlo morire come è appunto morto oggi definitivamente, con in più questa infamia di squadra che non rispetta gli impegni con i propri tesserati e quindi condannata a pagare l’ingente indebito. Forse adesso qualcuno si ricrederà e dirà forse si era meglio che fosse fallita ad inizio stagione sarebbe stato un modo più dignitoso di morire a differenza di quello come è morto oggi definitivamente.


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Termoli

13 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Tunnel, tutto pronto per il via Potrebbe essere la ditta De Francesco a realizzare la maxi opera per il centro di Termoli TERMOLI. Potrebbe essere la ditta De Francesco Costruzioni di Castelpetroso, l’unico ad ora interessato, a realizzare la maxi opera urbanistica che promette di rivoluzionare il centro di Termoli. Sono, infatti, scaduti i termini per la presentazione delle domande degli interessati a realizzare il progetto ideato dall’amministrazione Sbrocca che comprende il tunnel dal porto al Lungomare, il parcheggio interrato di cinque piano sotto piazza Sant’Antonio, la riqualificazione di Pozzo Dolce con la creazione di un’altra area di sosta a due piani, un teatro e la riqualificazione di Piazza Sant’Antonio. Il mega progetto costerà 19milioni di euro suddivisi in cinque milioni già stanziati dalla Regione Molise per la cosiddetta “viabilità strategia” e 14 messi a

disposizione del privato tramite un progetto di finanza con il quale, nella sostanza, l’amministrazione comunale si impegnerà a concedere le opere realizzate, parcheggio e teatro in primis, per 30 anni. L’offerta migliorativa del pro-

getto messo a bando è arrivata dalla De Francesco Costruzioni e adesso è al vaglio del Comune di Termoli. Intanto, è di ieri la notizia che con determina del segretario generale Vito Tenore è stata formata la commissione che dovrà proce-

dere a giudicare le offerte nell’ambito della gara a procedura aperta con lo strumento della finanza di progetto. Negli schemi di finanziamento approvati alla Regione Molise, che ha concesso 5 milioni di euro, su un importo presumibile di oltre 12, ma che potrebbero essere anche 15 alla fine della fiera, l’obiettivo politico è quello di varare un sistema integrato per la viabilità e la mobilità sostenibile. Il progetto è avversato dalle minoranze, ma anche da associazioni e comitati, in parte confluiti nei due comitati referendari, anche se il quesito sull’opera è singolo, ma è chiaro che

anche il recupero dell’ex Cinema adriatica fa parte del pacchetto. L’opinione pubblica è divisa, questo è certo, ma non sapremmo davvero cosa ipotizzare in casa di consultazione civica. Intanto, in Commissione, Vito Tenore ha chiamato se stesso, insieme al dirigente Carmela Cravero e all’architetto Francesco Paolo Avellino. Verbalizzante nel ruolo di segretaria Orsolina Pilla. Quanto questa nomina avvicina l’amministrazione all’aggiudicazione dell’opera? Lo scopriremo nei prossimi giorni. Qualora la ditta non fosse riuscita a interpretare quanto richiesto dal bando, si potrebbe ricorrere a un tavolo di concertazione. Il tutto dopo aver illustrato alla città il progetto che dovrebbe rivoluzionare, per sempre, il volto di Termoli.

“Un liceo musicale a Termoli” A sollecitare la Regione è la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Sabatini TERMOLI. La direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Anna Paola Sabatini ha inviato una missiva all’indirizzo di Paolo di Laura Frattura lo scorso 12 gennaio in tema di Liceo musicale. “Con l’approssimarsi della scadenza delle iscrizioni alle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado prevista a decorrere dal 22 gennaio 2016 e nella previsione che non sarà possibile addivenire, in così breve tempo, all’approvazione del piano di dimensionamento della rete scolastica regionale, quest’Ufficio ritiene doveroso non trascurare e, anzi sostenere, la richiesta di attivazione del liceo musicale nel Comune di Termoli. A tal riguardo, soprattutto al fine di evitare l’esodo degli allievi interessati a questo corso di studi verso istituzioni scolastiche del vicino Abruzzo, si chiede di voler intervenire con delibera ad hoc, istitutiva del suddetto corso, possibilmente prima del termine indicato per le iscrizioni. Tale azione è necessaria non solo a rendere più ricca l’offerta formativa scolastica presente nel Molise, ma è anche volta ad impedire l’ulteriore depauperamento, in particolare nel basso Molise, di alunni nelle nostre Istituzioni scolastiche”. Detto e quasi fatto, poiché

dal dirigente alle Politiche scolastiche del comune adriatico, Marcello Vecchiarelli, sono partite la scorsa settimana lettere indirizzate a Provincia e Regione, con la

richiesta di un loro pronunciamento e nel caso di Palazzo Magno anche un documento dettagliato sulla potenziale offerta formativa

Posidonia per il mare ma non per l’uomo Protestano i balneatori dell’area di Rio Vivo che chiedono interventi TERMOLI. Ce ne siamo occupati lo scorso anno per via della protesta di alcuni balneatori di Rio Vivo che si sono visti invadere i loro spazi di arenile con montagne di “Posidonia” che faceva sembrare la spiaggia suddetta quasi un paesaggio lunare, per non parlare dell’odore ema-

nato una volta essiccata al sole. Quest’anno, in questi giorni, il fenomeno si è riproposto ancora e le proteste sono riprese. Ma che cosa è questa Poseidone? Secondo quanto spiega wikipedia sulla “Posidonia oceanica”: Posidonia oceanica (L.) Delile, 1813 è una pianta acquatica, endemica

del Mar Mediterraneo, appartenente alla famiglia delle Posidoniacee (Angiosperme Monocotiledoni).Ha caratteristiche simili alle piante terrestri, ha radici, un fusto rizomatoso e foglie nastriformi lunghe fino ad un metro e unite in ciuffi di 6-7. Fiorisce in autunno e in primavera produce frutti galleggianti volgarmente chiamati “olive di mare”. Forma delle praterie sottomarine che hanno una notevole importanza ecologica, costituendo la comunità climax del mar Mediterraneo ed esercitando una notevole azione nella protezione della linea di costa dall’erosione. Al suo interno vivono molti organismi animali e vegetali che nella

prateria trovano nutrimento e protezione. Il posidonieto è considerato un buon bioindicatore della qualità delle acque marine costiere”. Dopo questa spiegazione sintetica e chiara della enciclopedia web, al lettore la prima domanda che gli verrebbe da fare non potrebbe che essere questa: ma i balneatori di cosa si lamentano se questi sono gli effetti della Posidonia? La risposta è tanto semplice quanto pratica: la loro protesta è rivolta al fatto che questo toccasana per le nostre acque purtroppo come si può notare dalle foto lascia qualche strascico non proprio ideale a vedersi e non solo visto anche il fatto che emana un odore non proprio pia-

cevole quello che invade la battigia e visto che si avvicina la primavera e qualcuno se capita la bella giornata amerebbe farsi una bella passeggiata ristoratrice in riva al mare, con un tappeto come questo non è molto bello e fa anche un po’ timore e poi c’è da dire che oltre alla Posidonia c’è anche molta immondizia e rifiuti di ogni genere. Ecco che, allora, la richiesta dei balneatori di Rio Vivo chiedono di non giungere come lo scorso anno in ritardo per la pulizia di questo tappeto che sarà anche ottima cosa per la qualità delle acque ma certamente non è un bel tappeto di fragole su cui è magari anche piacevole camminarci sopra.



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Opinioni

aaNel 1848 comparve sul “Bullettino dell’Istituto di Corrispondenza Archeologica” di Roma, esattamente nel numero di ottobre, la notizia del ritrovamento di una tavoletta di bronzo, incisa su ambedue le facciate, recante scritte in lingua osca, la lingua dei Sanniti Pentri. La notizia proveniva da un agnonese, il “dottore fisico” Francesco Saverio Cremonese, che risulta essere stato anche sindaco della fiorente cittadina altomolisana dal 1841 al 1846, ed era corredata da molti elementi descrittivi del luogo e delle condizioni del ritrovamento, ma non dell’autore. Prendendo spunto da questi elementi, due attenti studiosi della storia molisana, principalmente di quella sannitica, hanno voluto approfondire le conoscenze su quella che da sempre viene chiamata la “Tavola di Agnone” ed hanno raccolto tanti elementi da pubblicare in un libro che hanno intitolato: “Gli enigma - La tavola osca e Pietrabbondante”; gli autori sonoPaolo Nuvoli e Bruno Paglione. Nuvoli, laureato in giurisprudenza e docente di materie giuridiche ed economiche, ha scritto vari libri sulla storia sannitica, oltre ad aver fatto una brillante carriera politica; Paglione, profondo conoscitore del territorio molisano, ha collaborato con le università del Molise, di Roma e di Ferrara ed è stato negli anni scorsi Ispettore Onorario per i beni archeologici della Provincia di Isernia. In occasione della interessantissima ed affollata presentazione del libro, che si è tenuta ad Isernia nell’aula magna dell’ITIS,gli autori hanno premesso che hanno voluto guardare alla storia del nostro territorio con

13 febbraio 2016

Se dobbiamo parlare di “cronisti” molisani, di “contraddittori” locali e di “lettori” paesani, dobbiamo ricordare che il più antico papiro esistente (in sostanza il “papà” di tutti i “giornali” conosciuti) è quello che si attribuisce a Prisse, scritto sotto la V dinastia dei Faraoni (2.000 anni a. C.). Conservato a Parigi, questo documento contiene un trattato morale in cui si rimpiangevano (da ieri ad oggi nulla è cambiato!) le virtù delle età trapassate. A quel tempo, esistevano i cronisti, ma non ancora erano spuntati i contraddittori, vale a dire quei “signori” che, non appena viene pubblicato un articolo, cominciano a parlarne ed a commentarlo sui “social”. Ne sviscerano i contenuti con tanta sicurezza e competenza da lasciare meravigliato e senza parole

senza alcun finanziamento pubblico

Il mistero della Tavola Osca Pietrabbondante e le sue ricchezze occhi diversi da quelli ormai entrati nella consuetudine. “Scopo del libro – ha spiegato Nuvoli non è quello di imporre una diversa “verità”, ma di sollecitare altre ricerche ed approfondimenti partendo da elementi che contrastano con quanto è stato detto e scritto finora”. L’aspetto più eclatante che è emerso riguarda la “Tavola Osca”: gli autori hanno avanzato il sospetto che non sia stata trovata tra Agnone e Capracotta, in contrada “Macchia” ed esattamente nel luogo chiamato “Fonte del Romito”, come vuole la tradizione, ma che provenga da Pietrabbondante e varie vicende confermano questa conclusione. In particolare gli autori del libro analizzando le descrizioni del luogo del ritrovamento e perlustrando attentamente il terreno hanno trovato che quanto scritto a suo tempo dal Cremonese risulta in gran parte fantasioso e non rispondente alla realtà. Nessun tempio è mai esistito in quel luogo, nessun muro al quale avrebbe dovuto essere appesa la Tavola, nessuna pietra concava particolare all’interno della quale si conservasse perfettamente. Inoltre, le ricerche in molte biblioteche, tra cui quella di Agnone, hanno fatto scoprire che anche molti altri studiosi avevano maturato gli stessi dubbisenza che questo riuscisse a modificare l’opinione corrente ormai radicata. Insomma il mistero circonda la Tavola Osca, mistero che si scioglierebbe se venisse indicato come luogo del ritrovamento Pietrabbondante, cioè il luogo dove

sorge il grande centro religioso e politico dei Sanniti. Ma non si fermano qui le convinzioni degli autori, essi ritengono che, poco dopo il ritrovamento, della Tavola sia stata fatta una copia perfetta da qualcuno dei raffinatissimi artigiani di Agnone e che questa, non l’originale, sia stata venduta nel 1867 all’antiquario di Roma, Castellani, e da questi nel 1873 al BritishMuseum di Londra. Nel libro si parla anche diffusamente del sito archeologico di Pietrabbondante, in proposito l’architettoAlberto Sposito, docente presso l’Università di Palermo, ha sollevato forti perplessità sulla ricostruzione del luogo suggerendo che “la ricerca archeologica continui, ma con un approccio interdisciplinare che aiuti a ricostruire la storia del territorio ed eviti irrimediabili errori interpretativi”. In effetti Nuvoli e Paglione presentano un’attenta ricostruzione storica,

Il sentore dell’estetica di Claudio de Luca

Tutto quello che gli altri non dicono

l’Autore stesso che, interrogato e punzecchiato nelle repliche, si ritrova come un colpevole a cui venga chiesto: perché, come e quando l’hai fatto? Lo farai ancora? Da chi hai imparato? Assalito da ogni parte, l’Autore prende a mormorare delle scuse, si trincera dietro qualche influenza o derivazione, brancola tra le approssimazioni, quasi che lo scritto non fosse stato frutto della sua mente e del suo cuore bensì una cosa che si era ritrovata in tasca e di cui non riesce a giustificare il possesso. Solo più tardi sono arrivati i lettori che amano replicare; e si è scoperto che chi pratica il mondo dei giornali finisce per leggiucchiarli, magari attratto da un’illustrazione, da un titolo o dalle poche righe di un corsivo. Si tratta di soggetti anomali che spesso sorprendono per una citazione rara, per un concetto insolito e, talvolta, per avere rivelato un dato storico o

letterario che ci era del tutto sconosciuto. Temiamo allora di essere in presenza d’uno studioso d’eccezione, di un erudito inattaccabile o d’uno specialista versato nella sua materia. Invece, si tratta di cleptomani che rubano oggetti vari nei grandi magazzini del Sapere universale. Da qualche tempo, certi giornalisti (in ispecie quelli delle testate “on line”) hanno scoperto il filone redditizio della dissacrazione politica; e sono convinti che sia sufficiente praticarlo per farsi una posizione nel mondo delle gazzette. Dissacrare vuol dire deridere, mettere in caricatura, rovesciare ciò che può essere ritenuto sacro (o quanto meno istituzionale). Purtroppo, le idee fondamentali, i princìpi, le essenze prime hanno una localizzazione sconosciuta a chi dissacra professionalmente; a chi, pur credendo di

valutando gli avvenimenti che si sono succeduti negli anni, ed arrivano a concludere che il sito religioso di Pietrabbondante in realtà fosse l’antica Herculaneum, perché lì era particolarmente attiva la devozione nei confronti di Ercole, come dimostrano i ritrovamenti di una grande statua in pietra edi molte statuette votive in bronzo raffiguranti quel dio. Inoltre ritengono che si possa dimostrare che la mitica BovianumVetussi trovasse nel territorio che oggi è del comune di Campochiaro, dove sono presenti i resti di un grande edificio di culto e di un importante insediamento sannitico con numerose sepolture. Lo storico, Natalino Paone, ha sollecitato un grande sviluppo dell’archeologia orientata ad ampliare le conoscenze sulla storia dei Sanniti. “Non possiamo accontentarci – ha dichiarato Paone – delle poche cose che ha scritto Tito Livio perché questi era ro-

mano ed ha raccontato i fatti da vincitore. E’ indispensabile, inoltre, un museo nazionale sannitico che raccolga tutti i reperti riguardanti quel grande popolo oggi distribuiti in modo disorganico in tantecittà”. Le conclusioni del Prof. Nuvoli sono amare: egli parla di una vera e propria colonizzazione culturale attuata dallo Stato. “Lo Stato nulla depreda – sostiene – anzi tutela e conserva, e lo fa tanto bene che gran parte del materiale resta invisibile, ben riposto in vere e proprie arche la cui stessa ubicazione è misteriosa”. “Per i cittadini, per i fruitori, molisani e non – aggiunge – Pietrabbondante rimane un luogo irrisolto, pressoché sconosciuto e desolato. I Giornali di scavo, gli inventari, la documentazione topografica, fotografica e progettuale non risultano pubblicati, solo qualche lavoro monografico non sempre reperibile”.

nominare certe cose per trascinarle al proprio livello, finisce semplicemente con il mettere in vetrina se stesso, lasciando incontaminate le entità che vorrebbe spogliare e mostrare al mondo, senza riuscire a smascherare ed a sconfiggere quei miti. Ci vuole altro che dirsi untori per diffondere la peste e per compiere una strage. Dopo tutti questi soggetti, c’è chi, ogni mattina, suole esaminare le testate (a stampa ed “on line”). Magari solo per autopunirsi. Di alcuni di esse basta leggere i titoli per farsi un’idea precisa della scarsità dei contenuti; un po’ come capita col vino quando, per giudicarne la qualità, è sufficiente umettarsene le labbra. La lettura fa venire in mente che – bene spesso – si parla di una crisi del linguaggio da parte di quanti ritengano che il pensiero abbia raggiunto un alto livello di complessità o da chi vuole che il vivere sociale, con le sue complica-

zioni e contraddizioni, abbia causato una saturazione della ricettività dei singoli che non riescono più ad accettare né discorsi né immagini, propinati a ritmo ossessivo ed a fini estranei alla pura coscienza. La crisi del linguaggio consentirebbe una sola proposta logica: la pratica dell’estetica del silenzio, vale a dire la ricerca di una comunicazione profonda che non abbisogni di parole né di forme. Però questa pratica (che pure potrebbe impedire a tanta gente di scrivere inutilmente sui giornali) dovrebbe essere anteriore al linguaggio che pratichiamo. Non può venire dopo, quale rimedio o ritorno. Ne deriva che pure essa finisce per diventare una delle tante proposte di “reductio” alle origini, di rientro nel ventre materno, nell’inespresso o nel dominio dell’istinto. Un riscatto da cui potrebbe di nuovo concretarsi l’impresa, felice o disgraziata, dell’”homo sapiens” molisano.


Da dicembre in edicola e librerie


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