L'inutilita' politica del sindaco battista

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

tuttO quellO che gli Altri NON DicONO ANNO xii - N° 58 SAbAtO 12 mArzO 2016 - DiStribuziONe grAtuitA

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

L’OSCAR DEL GIORNO

Raffaele Pagano L’Oscar del giorno lo assegniamo a Raffaele Pagano. Il questore di Campobasso, dopo l’operazione condotta dalla Squadra mobile del capoluogo per l’arresto del cittadino somalo, ha ricevuto molti attestati di plauso. Indice che i cittadini hanno la necessità di sentirsi sicuri e rassicurati dalla costante presenza della Polizia sul territorio. E plauso anche per le attività di collegamento con le scuole.

IL TAPIRO DEL GIORNO

www.lagazzettadelmolise.it

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Giose Trivisonno Il Tapiro del giorno lo diamo a Giose Trivisonno. Il capogruppo al Comune di Campobasso del Pd ha rimediato una non bella figura in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale sulla questione sanità. Un gruppo che si è disperso e che, con molta probabilità, vedrà pure qualche uscita. Ha ancora la maggioranza dei componenti del gruppo o di quanti ne fanno parte?

Campobasso, appalti fermi, commercio finito, disoccupazione Servizio a pag. 3

%$00. $,/.

! .+*0( /$ $ ..1.01$,

!

# %

%% ""

!! "" " !

! ! %% ""

!

(+

"

! ! 2/ %-0/&%2

$ $))*. " ! )(%6+/.) *- ., -%+,/*( &. !!

#

! '

' ! $

'

# $

'

! ! !

' !

'

%

(), '+37 4&&,+

"

*+/ /-%*

1. (+ $,/.%$1

" !# # '' #!)"

$ &#

!#

8

%% ""

!! "" " !

'(+ &*26 3%%+*

! /$ ..2.12$, -. ! " !" $-2$).12*" -)(+. $ 2$,/ ! "

.+*1(

! $

$

! "

!

$))*. *- ., &./*( #

!

!

% !

) " #

!

! ' #

# )

"

&

) "

!

& $&# # $ $ #*)( #" 1- *& !' ((# & %) " '' )& #* *#&#

0%*+.)

*#&#

$&

' $#'( & *#&#" '' & '( ( '#"# #!! '' #" )

""

0%*+.%

& $

#

1& '( (

%

& " #$ ! *# # ( &' 1 2/ (( )#& #"#0 !)# "( "(#

0%*+.%

% $

"

!! %

"%) ! "(# )" & !#* & # # $ "& ( + #" (, (& * -& # '

)15+6+/

+.%

% 0%*

#

! # "

# (04*5*.

"

(

" !

!

&

! ! %% ""

""

$

0%*+.% #

+. '/0+)

!!

" !# # # '' #&"# !$ ( # ! (# " " ' ' & + & )(# " # '(&#" !# #"#'#* & & # $ '' (# # "" #" ( "( # " + " !# $ "' #" ' &* + # & & # & ( '*# ( * (, $ & ')# " ')# #$ & # (( $$ "# ' & (, " ' & $&#$ ! & ( (# " ( & ' # ' !# ') '' " '( ( " !# # # #'. $ "' #"

'

! #

!

#&"# ''#& "# '' $)& * $# ) ()& '$ " & " ''# '#!! !# " '$ !$# " #! " # %) " ++ & ! $# )# # " ((,! #& #" ( #& # & * & )' ! ' " # " +7 ( %) #' $ ) & & ' #!! # "( " &, $ ( ! )&# ' ( "( ( ( $ &!" " % ( '(& 1. ! * & ') "" ' "+ .%$1 #" & ((, $,/ ( # " " )" *.-( ('$5 # # ,$*+

!

!

'(+ &*14 2%%+*

!

8 !! . !

$$ !!

#

$$ !!

&

5

! "

. .01*- ! " !" $-1$) " -)(+. $ 1$,/ ! "

#

"" 6 "

!" " "" %$00. $,/. # " ('$3*.-( ,$*+

$

!$ /,+2) 0% 23%# / //3/ /23+. %.3%* ! ! .*),/ % ! 3%-0

" !!

La sfida più grande

2/ ), %-0/&%2

!

9

! !

! % " *-$

$ /$)

$

La Gazzetta del Molise da martedì 15 marzo 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento $ ! "" " "

La credibilità di sempre - la forza di domani


TAaglio lto

2

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12 marzo 2016

Contrario ai margini di manovra del Piano regionale per la gestione dei rifiuti in favore dei privati

Ciò che spaventa del Piano regionale per la gestione dei rifiuti sono l’aumento sesquipedale dei conferimenti dei materiali agli impianti di incenerimento e alle discariche esistenti, nonché le ipotesi di potenziamento e allargamento degli stessi, e nuovi impianti. Un Piano ciclopico per numero di pagine, difficoltoso a leggersi e a capirlo, se non in possesso di specifiche conoscenze. Per cui sono le cifre, gli indici e le quantità riassuntivi a balzare agli occhi e a farli strabuzzare per l’enormità, ripetiamo, dello stato attuale e di quello in prospettiva. L’immagine di sintesi che si può trascrivere, è quella di un territorio paragonabile ad una pattumiera, altro che terra incontaminata. Terra minata, purtroppo. Da decine e decine di scariche abusive, da discariche autorizzate, da inceneritori che trattano tonnellate di rifiuti. Capitolo a parte meriterebbe la raccolta e il trattamento/smaltimento dei rifiuti tossici e pericolosi. Sui quali, per sicurezza, si dovrebbe esercitare un controllo strettissimo e continuo che l’organizzazione regionale in materia non è nella condizione di assicurare. Per cui c’è da preoccuparsi, e non poco, se i controlli dell’Arpa e quelli a latere della Forestale e dei Carabinieri con i loro nuclei speciali non saranno adeguatamente rafforzati. Dal Piano nessuna chiarezza in proposito, nessuna interpretazione che aiuti a sperare che sia uno strumento incisivo nell’assicurare la gestione dei rifiuti in termini di sicurezza (ribadiamo) e di adeguatezza ai caratteri geomorfologici del territorio molisano e alle sue ridotte dimensioni geografiche e demografiche. Certi processi di raccolta e smaltimento dei rifiuti realizzati su ambiti e spazi limitati, con accumuli straordinari di

Presentata dal deputato del Movimento Cinque Stelle Cristian Iannuzzi una interrogazione parlamentare sulla problematica dell’inceneritore di Pozzilli. “Gestito dalla società Hera Ambiente, l’impianto nato nel 1999 come centrale a biomasse è stato poi autorizzato, nel 2008, a bruciare da 20 mila a 100 mila tonnellate all’anno di CDR (combustibile derivato da rifiuto), senza AIA (autorizzazione integrata ambientale), autorizzazione che Hera Ambiente ha ottenuto solo nel luglio 2015. in Italia, e di conseguenza anche in Molise, la politica nazionale scrive il parlamentare 5Stelle - ha scelto purtroppo di incentivare l’incenerimento, contrariamente a quanto avviene in altri Stati europei ed in contrasto con le direttive europee. Gli inceneritori, definiti termovalorizzatori da chi intende promuoverli, producono energia attraverso la combustione, con

Tutela dell’ambiente e della salute pubblica per Scarabeo sono scarsamente garantite

Il Piano sarebbe la conclusione di un percorso amministrativo lungo il quale ci sarebbero stati incontri e confronti. Visto il risultato, si saranno incontrati e confrontati la politica (regionale) e gli interessi privati (dei raccoglitori e degli smaltitori dei rifiuti)

materiale, ingigantiscono gli effetti, e le conseguenze per l’ambiente e per la salute dei cittadini diventano preoccupanti. L’immagine di sintesi che si può trascrivere leggendo le cifre, gli indici e le quantità di materiale smaltito e smaltibile, è quella di un territorio che progressivamente si dispone ad essere sommerso dai rifiuti. Non a caso già arrivano a

tonnellate dall’Abruzzo e dalla Campania e per i buchi nella rete dei controlli chissà da dove. Con il garbo di uomo dell’istituzione, il consigliere regionale Massimiliamo Scarabeo, ha manifestato le sue perplessità e le sue preoccupazioni sulle politiche ambientali del Governo di Roma (per il decreto “Sblocca Italia”) e del Governo regionale per la percepita

tendenza ad allargare le maglie delle concessioni e delle autorizzazioni a manipolare e a sfruttare in chiave speculativa il territorio. Gli andrebbe data attenzione da parte dei cittadini e una riposta rassicurante da parte delle strutture della Regione. A lui di Venafro, crediamo gli abbia procurato fastidio che alla Società Herambiente spa e alla Società Smaltimenti Sud, entrambe in territorio di Pozzilli, vengano conferiti altri margini di manovra (alla Smaltimenti Sud, per l’impianto di Tufo Colonoco sarà possibile l’ampliamento della discarica per ulteriori ottocentomila metri cubi !!!). Ma il discorso sulla tutela ambientale e delle salute pubblica per Scarabeo è a carattere generale. Rispetto alle sue legittime preoccupazioni, le dichiarazioni dell’assessore Facciolla (“La raccolta differenziata spinta, zero incenerimento dei rifiuti, svuotamento delle discariche sono la mission del Piano che, tra gli obiettivi, promuove il riciclo e la prevenzione, e mira al

rispetto ambientale ed alla salvaguardia della salute dei cittadini”) paiono fortemente falsate di ottimismo. La differenza di veduta tra il consigliere Scarabeo e l’assessore Facciolla conferma il vallo che separa l’interpretazione dell’interesse generale dall’interpretazione dell’esercizio del potere. E’ stato detto che il Piano, nella sua complessa articolazione e finalizzazione, sarebbe la conclusione di un percorso amministrativo lungo il quale ci sarebbero stati incontri e confronti. Però, tracce del percorso, degli incontri e dei confronti da cui desumere come la questione dei rifiuti sia poi stata riassunta nel Piano, non se ne trovano in giro. Neanche nei verbali del consiglio regionale. Visto il risultato del Piano, si saranno incontrati e confrontati la politica (regionale) e gli interessi privati (dei raccoglitori e degli smaltitori dei rifiuti). Dardo

Inceneritore, se ne parlerà in Parlamento conseguente rilascio in atmosfera di inquinanti sottilissimi e dannosi alla salute, e la produzione di ceneri di scarto che creano un ulteriore problema, quello appunto dello smaltimento delle ceneri. Oltre alla raccolta differenziata «spinta», pratica non ancora perseguita in gran parte del nostro paese, esistono metodi alternativi quali il trattamento bio-meccanico dei rifiuti, attraverso cui il problema della parte bio-degradabile dei rifiuti potrebbe essere risolta con un bassissimo o nullo impatto a m b i e n t a l e . La società Hera Ambiente, a Pozzilli, è stata autorizzata a bruciare 93.800 tonnellate di Css (combustibile solido secondario), ma ha chiesto di aumentare la capacità a circa 150 mila tonnellate e di poter trattare anche un tipo di Cdr di

qualità inferiore, con una procedura che ha ottenuto un primo diniego dalla Regione e verso la quale l’industria ha fatto ricorso al Tar Molise. attualmente, meno del 10 per cento del prodotto termovalorizzato a Pozzilli è il residuo dei rifiuti del Molise, il restante 91 per cento proviene dalle altre regioni. Inoltre, la piana di Venafro, indicata dal collaboratore di giustizia Schiavone come cuore degli sversamenti illegali del basso Molise, è una zona nota per le criticità ambientali sanitarie, per l’alto indice di malattie tumorali e l’accertata presenza nel circondario di diossina nel latte materno di caprini e ovini. Con l’interrogazione - dichiara l’On. Iannuzzi - mi sono rivolto al Presidente del Consiglio Renzi ed ai Ministri Galletti, Lorenzin ed Orlando per chiedere:

cosa intendano fare contro l’inquinamento ambientale ed a protezione della salute, soprattutto nell’area circostante l’impianto, per evitare il rischio di diffusione/contaminazione dovuto alla capacità dei venti di trasportare a grandi distanze le sostanze le polveri sottili emesse; se abbiano intenzione di promuovere nella zona incriminata una indagine epidemiologica per verificare gli accumuli di sostanze e metalli nocivi come diossina, cromo, cadmio piombo e altro; se avvieranno azioni di monitoraggio in termini di quantità, qualità e tracciabilità dei rifiuti al fine di non disincentivare la raccolta differenziata, in modo tale che non siano vanificati i comportamenti virtuosi dei cittadini nella pratica di questa attività; se alla luce del-

l’impegno vincolante preso con l’adesione del protocollo d’intesa in occasione della Conferenza di Parigi, decidano di assumere iniziative per rivedere quanto disposto nello “Sblocca Italia” per favorire una corretta gestione dei rifiuti che preveda la riduzione, il riuso, il riciclaggio e il recupero energetico dei rifiuti in altra forma che non sia la produzione di energia elettrica attraverso l’incenerimento, gestione che comporterebbe minori spese, vantaggi per l’ambiente e minori scarti da smaltire; come intendano contrastare i conflitti di interesse ed le ecomafie, con particolare riguardo al ciclo illegale dei rifiuti e alla consolidata presenza di infiltrazioni mafiose nelle imprese implicate nel traffico illegale dei rifiuti.”


TAaglio lto

Vorremmo, alle volte, essere sorpresi. Vorremmo che gli amministratori di questa regione mettessero per una volta a tacere le voci disfattiste che si levano instancabili. Ci piacerebbe essere smentiti, contraddetti, zittiti con una serie di provvedimenti, di atti, di vere e proprie visioni che possano portare le nostre città e l’intera regione su un altro livello. Ma tutto questo non succede (quasi) mai. Probabilmente pensano di prenderci (tutti, osservatori, cittadini, professionisti dello sfascio) per sfinimento. Guardiamo all’attività del consiglio comunale di Campobasso, ad esempio. Sono due anni che la giunta Battista si è insediata e vorremmo che qualcuno, magari proprio organico all’amministrazione, ci facesse notare quale provvedimento di alto respiro sia stato adottato; quale grande investimento messo a regime; quale grande idea partorita ma anche, più semplicemente, mutuata da realtà più vitali. Niente sulla mobilità, niente sul trasporto urbano, niente sull’edilizia (popolare e scolastica), niente sulla promozione culturale, niente sul ciclo dei rifiuti. Probabilmente saremo ciechi o un po’ distratti e perciò lanciamo l’appello: chi di voi (compresi i signori amministratori) s’è accorto di quanto sia stato fatto ci apra gli occhi, ci faccia ricredere. Per quanto ne sappiamo, invece, sono tanti i meccanismi inceppati. Sono ancora fermi, per iniziare, i 18 mi-

3 12 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso è ferma. Non si discute né si investe Due anni di amministrazione Battista al Comune di Campobasso ed il capoluogo appare ancora come una realtà immobile. In cosa è cambiata? In cosa è migliorata? lioni per il completamento della tangenziale nord: risorse disponibili, procedure ancora tutte da mettere in piedi e non si capisce cosa si stia aspettando. Bisognerebbe pubblicare un bando di gara, poi i progetti e siamo ancora ai piedi di Pilato. Andando di questo passo il passaggio a nord della tangenziale sarà roba per quando saranno patentati i nostri figli. Sono fermi gli 11 milioni che dovevano servire a realizzare il tunnel che dal terminal bus avrebbe fatto respirare il traffico fino a via Insorti d’Ungheria. Un progetto ambi-

zioso per cui la dotazione è sembrata fin da subito sottodimensionata ed, infatti, la vulgata racconta che queste risorse saranno girate per la sistemazione delle scuole. Ma anche qui siamo alla teoria assoluta; nulla di concreto, nessun atto, nessuna semplice ed introduttiva discussione. Mentre un fiume di sole parole s’è riversato su di noi nei giorni dello sciame sismico, per poi ritirarsi nell’alveo sonnacchioso dell’oblio non appena s’è smesso tutti di tremare. Siamo fatti così. Sono ancora fermi i 10 milioni per il completamento

dello stesso terminal degli autobus, autentica tela di Penelope in salsa campobassana, appena impreziosito dalle opere di alcuni dei più grandi street artists italiani ed europei, ma che sotto la crosta colorata nasconde degrado e sciatteria. Per dirne una sono tre mesi che si attende il collaudo del parcheggio realizzato allo stadio di contrada Selva Piana. Una spianata di asfalto ancora non operativa in attesa di un collaudo; in attesa che una qualsiasi forma di divisione dal parcheggio del settore ospiti venga realizzata. Da tre

mesi. Viene da chiedersi cosa ci sia di così insormontabile, di così ciclopico da richiedere mesi per interventi di una banalità assoluta. Vorremmo, alle volte, essere sorpresi e a sorprenderci basterebbe la pura e semplice normalità. La banalissima ordinarietà delle cose pensate e realizzate nei tempi che ci vogliono. Eppure anche questo per noi è chimera. In cosa è cambiata Campobasso in questi due anni? In cosa è cresciuta, in cosa è migliorata? Diteci qualcosa voi perché sinceramente non sappiamo cosa pensare.

L’Albino ‘muore’ per la Fondazione? Mattarella, e che viene a fare La situazione della biblioteca “Albino” è drammatica. Entro il mese di maggio tutti i dipendenti passeranno alle soprintendenze. E la biblioteca? non si sa come andrà a finire. Come sapete, dietro una massiccia mobilitazione di varie associzioni culturali che hanno affiancato direttore e personale della biblioteca, è stata fatta richiesta alla Regione di prenderla in carico. La regione ha risposto che non è interessata a gestirla. A questo punto è stato richiesto al ministero di provvedere a cedere la gestione della struttura, insieme ai dipendenti, alle Soprintendenze. Ma dalla regione non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale al Ministero. Tacciono. Cosa gravissima. Perchè, ci chiediamo? Probabilmente perchè vogliono arrivare al mese di maggio e , come purtroppo temiamo, uscire fuori con la loro proposta, che sarebbe una vera iattura: magari assorbire la Biblioteca nella Fondazione Molise Cultura. Sono soltanto sospetti. Ma l’esperienza insegna che possiamo aspettarci di tutto.. Come spiegare in altro modo questo silenzio inquietante? Secondo me, qualcosa hanno in mente. Che fare adesso? Il direttore pensava di coin-

Caro Direttore,

volgere in prima persona i nostri parlamentari, affinchè facciano pressione al Ministero. Dobbiamo convocarli in un pubblico incontro, con stampa e tv, al quale non potranno sottrarsi. Dobbiamo assolutamente muoverci, affinchè la nostra gloriosa biblioteca non muoia, perchè cadere in certe mani, sarebbe sicuramente morire.

ho letto della visita del nostro Presidente della Repubblica e degli osanna rivenienti dalla nostra classe politica.E’ normale e vorrei vedere che non fosse cosi,se non per mettere a punto una loro strategia elettorale come se parlando del Capo dello stato vedessero perdonate le loro mancanze che, purtroppo, influiscono sulla via reale della regione. Che venga un presidente, di per se’, e’ una novita’ tanti sono gli anni che separano una visita dall’altra, ma che venga anticipata come apportatrice di benessere ho i miei dubbi che sia cosi’. Perché? Faccio fatica ad indicare le visite dei predecessori e delle positivita’ che li hanno seguiti. Tranne, forse, per il primo presidente Einaudi. Il quale visito’ il nostro Molise pochi anni dopo la fine della guerra e le sue parole furono un brivido per il nostro “popolo” che ascolto’ il grande economista e ne fece tesoro, tanto che lo sviluppo fu enorme, sia culturalmente che economicamente. Pertini fu una meteora e Scalfaro lo stesso. Ciampi avrebbe potuto, avendo la moglie molisana, ma come suo carattere fu un ascoltatore e basta. Non so cosa possa fare o dire Mattarella.Non ricordo il suo passato politico da ministro.Ora viene a visitare il Molise e il baccano che suscitera’ avra’ la durata di un lampo. Forse si fara’ il parco, l’Uiversita’ gridera’ al miracolo -non credo ma i problemi tosti rimarranno tali e sulla groppa del molisano che continuera’ a soffrire le mancanze degli enti istituzionali.I nostri parlamentari sfogheranno la loro oratoria ma “ verba volant” e “non facta manent” purtroppo. i miracoli non seguono una visita illustre. Rimangono le spese e le veline, forse si bitumera’ qualche strada - visita del Papa - si riempira’ qualche buca sul tracciato presidenziale, ma la voragine molisana intatta restera’, a meno di un miracolo.Un saluto al Molise. AA.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di monsignor Gianfranco De Luca Un vescovo vive tra la gente, ascolta e incontra quotidianamente tante persone che gli chiedono un colloquio; la maggior parte delle volte si tratta di richieste di lavoro da parte di giovani, e di non giovani disoccupati con famiglie da mantenere. Ma il vescovo non ha la bacchetta magica né poteri che erroneamente gli vengono attribuiti; le raccomandazioni personali non sono moralmente accettabili perché ogni volta si offende e si fa un torto a un escluso. Si sperimenta però un senso di impotenza e di frustrazione per non poter rispondere alle appassionate richieste di aiuto, ma anche di forte critica e contestazione di un sistema ancora inquinato da miopie, discriminazioni, inefficienze, soprusi, autoritarismi, particolarismi campanilistici e clientelari. La Diocesi negli ultimi anni ha affrontato il problema del lavoro (soprattutto giovanile) promuovendo alcune esperienze (servizi Caritas, Policoro, Un Paese per giovani e altre sono in progetto) che in qualche modo possono essere occasione per alcuni di uscir fuori dal tunnel della disperazione, ma è una goccia nel mare magnum dei bisogni e delle urgenze. Nel nostro territorio la disoccupazione

TAaglio lto

4 12 marzo 2016

Il mondo del lavoro: raccomandazioni e clientelismi, cosa è cambiato? giovanile raggiunge percentuali abbastanza preoccupanti; sono molti i giovani, che pur in possesso di diplomi e lauree e titoli professionali importanti, sono costretti ad emigrare, non solo in altre città italiane ma anche all’estero. In questo panorama triste e deludente persiste la convinzione che per accedere al mondo del lavoro sia necessario ricorrere al vecchio metodo della raccomandazione, al sistema collaudato del clientelismo politico, di amicizie importanti in certi ambienti. Tocchiamo purtroppo quasi quotidianamente che questo, che è un vero e proprio tarlo del mondo del lavoro, inquina le coscienze, distrugge le speranze di tanti giovani. Non di rado questo sistema mostra l’aspetto crudele e vergognoso della corruzione: bisogna “pagare pedaggio” per ottenere ciò che spetterebbe di diritto o che si potrebbe ottenere attraverso percorsi onesti di selezione, regole chiare di assunzione, trasparenza di metodi e richieste di professionalità. Tanti giovani non sono trattati con dignità, le loro richieste trovano muri e opposizioni, i loro curricula sono carta

straccia se non si ha un protettore. E la politica sembra non aiutare, anzi, alimentare un sistema che sembrava prerogativa di altri tempi, quando nel nostro territorio tutto era deciso da pochissimi, ogni nomina, ogni incarico, dal più semplice fino all’alto dirigente. La svolta non c’è stata, la rivoluzione culturale è stata una illusione; il consenso è generato dai voti, questi vengono da favori personali, soprattutto promesse di lavoro (che tra l’altro

spesso non vengono mantenute e quindi si rivelano inganni). Accanto alla politica, gli altri settori delle istituzioni e della realtà pubblica non sono esenti da questi retaggi che di fatto umiliano e calpestano la dignità delle persone. Papa Francesco incontrando sabato 27 febbraio la Confindustria in Vaticano ha avuto parole chiare: “E che dire poi di tutti quei potenziali lavoratori, specialmente dei giovani, che, prigionieri della precarietà o di lunghi periodi di disoccupazione, non vengono interpellati da una richiesta di lavoro che dia loro, oltre a un onesto salario, anche quella dignità di cui a volte si sentono privati? … Dinanzi a tante barriere di ingiustizia, di solitudine, di sfiducia e di sospetto che vengono ancora erette ai nostri giorni, il mondo del lavoro, di cui voi siete attori di primo piano, è chiamato a fare passi coraggiosi… La vostra via maestra sia sempre la giustizia, che rifiuta le scorciatoie delle raccomandazioni e dei favoritismi, e le deviazioni pericolose della disonestà e dei facili compromessi”.

Maggiore sicurezza e qualità per le etichette «Molise», «Biferno», «Tintilia del Molise», «Pentro», «Osco o Terre degli Osci» e «Rotae»

Importante riconoscimento del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali al Consorzio di tutela e valorizzazione dei vini Dop e Igp del Molise Il Consorzio avrà un ruolo particolarmente delicato e importante da svolgere per ciò che riguarda la valorizzazione del prodotto vitivinicolo sotto il profilo tecnico dell’immagine, del commercio e delle contraffazioni Riconoscimento, da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con tanto di decreto, al Consorzio di tutela e valorizzazione dei vini Dop e Igp del Molise, a svolgere le funzioni previste dai comma 1 e 4 del articolo 17 del decreto legislativo 61/2010 per i vini a Denominazione di origine controllata (Doc) «Molise», «Biferno», «Tintilia del Molise» e «Pentro», e per i vini a Indicazioni geografiche Protette (Igt) «Osco o Terre degli Osci» e «Rotae». Ciò vuol dire che il Consorzio è rappresentativo di almeno il 35 per cento dei viticoltori e di almeno il 51 per cento della produzione certificata dei vigneti iscritti allo schedario viticolo della relativa denominazione d’origine (Do) o indicazione geografica (Ig) riferita agli ultimi due

anni; ch’è retto da uno statuto che rispetta i requisiti individuati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e consente l’ammissione, senza discriminazione, di viticoltori singoli o associati, vinificatori e imbottigliatori autorizzati, e ne garantisce una equilibrata rappresentanza negli organi sociali. Ciò vuol dire anche che dispone di strutture e risorse adeguate per avanzare proposte di disciplina regolamentare e svolgere compiti consultivi relativi al prodotto interessato, nonche’ collaborativi nell’applicazione del decreto legislativo 61/2010; ad espletare attività di assistenza tecnica, di proposta, di studio, di valutazione economico-congiunturale della Dop o Igp, e ogni altra attività finalizzata alla valorizzazione del prodotto sotto il profilo tecnico dell’immagine; a collaborare, se-

condo le direttive impartite dal Ministero, alla tutela e alla salvaguardia della Dop o della Igp da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni, uso improprio delle denominazioni tutelate e comportamenti comunque vietati dalla legge; a collaborare altresì con la regione per lo svolgimento

delle attività di competenza delle stessa; a svolgere, nei confronti dei soli associati, le funzioni di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi della relativa denominazione, nonché azioni di vigilanza da espletare prevalentemente alla fase del commercio, in collaborazione con l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari. Ne avrà preso atto con soddisfazione il presidente della Camera di Commercio del Molise, Paolo Spina, Ente presso il quale il Consorzio di tutela e valorizzazione dei vini Dop e Igp del Molise ha la sede legale e, probabilmente, di questo riconoscimento si compia-

cerà anche l’assessore regionale alle politiche agricole, Vittorino Facciolla, sebbene il riconoscimento sia arrivato senza alcuna partecipazione o incidenza da parte della Regione. Vini Doc e Igt: denominazioni e indicazioni di prestigio a conferma che la produzione vitivinicola molisana sta crescendo di qualità (meno di quantità, purtroppo). In più occasioni, infatti, ha avuto il merito di conquistare l’apprezzamento degli esperti e dei consumatori. In questo processo di crescita, e per la migliore affermazione dei vini sopra menzionati, il Consorzio avrà un ruolo particolarmente delicato e importante da svolgere, soprattutto nella parte della propria attività che riguarda la fase della valorizzazione del prodotto sotto il profilo tecnico dell’immagine, del commercio e delle contraffazioni.


TAaglio lto

5 12 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Molise che non ci sta

Notartomaso, D’Angelo e Zara: sindaci molisani sulle barricate oggi a Volterra contro le politiche distruttive del governo Renzi Peccato che entro i confini regionali questo spirito barricadiero perda di energia e d’incidenza Tre sindaci a rappresentare il Molise alla manifestazione di oggi a Volterra, per protestare contro le politiche del governo in materia di sanità, di assistenza sociale, di occupazione, di sviluppo, di uso delle risorse naturali e di quant’altro, soprattutto i tagli alla finanza locale, hanno ridotto in miseria i Comuni, specialmente di medie e piccole dimensioni. A Volterra saranno Giuseppe Notartomaso, sindaco di Campodipietra; Gigino D’Angelo, sindaco di Montefalcone del Sannio, e Corrado Zara, sindaco di San Felice, ed Enrica Sciulli, da Agnone, in difesa dell’Ospedale locale e sostegno della sanità pubblica più in generale. Un’ avanguardia amministrativa, differenziata politicamente ma coerente in difesa degli interessi delle collettività che rappresentano, cui, nel Molise, si deve la capacità di procurare attenzione e di generare la protesta intorno

“Piatto ricco mi ci ficco”: una delle massime del poker, fatta propria dal comune di Campobasso su proposta del Gal Molise verso il 2000, per aderire alla Misura 19 del Piano di sviluppo rurale - Molise 2014/2020 - “Approccio Leader”. Fondi europei, per intenderci. Il Gal è dentro i meccanismi delle politiche comunitarie, agisce con continuità su quel versante, ed ha le antenne per captare le opportunità in agenda e metterle a frutto. Con la Misura 19 per il comune di Campobasso s’è resa praticabile l’occasione di aderire al progetto di sviluppo locale che il Gal ha in fase di elaborazione. L’area territoriale prescelta per essere finanziata è la frazione di S. Stefano, con voca-

alle “malefatte regionali”. Soprattutto Notartomaso sulle scelte di Frattura e compagni per la destinazione e gestione dell’acqua con l’istituzione dell’Egam. Il contrasto è stato netto, e continua ad esserlo, sostenuto su basi di coerenza nel dimostrare il rischio che si vada verso la progressiva pri-

vatizzazione. A Volterra la voce di Notartomaso si unirà alla voce degli altri amministratori, ma anche di semplici cittadini che non condividono questa deriva. Protestano l’Associazione nazionale dei piccoli comuni d’Italia, Federfarma e Federanziani e molte altre sigle, ciascuna per

la quota di grave e insanabile insoddisfazione per come il governo nazionale sta trattando questioni di vitale importanza per la vita dei cittadini e, ripetiamo, per l’esistenza dei medi e piccoli comuni. E’ l’Italia forse meno fortunata, oggettivamente debole, ma decisa a non indietreggiare di-

nanzi alla crescente pressione fiscale, alla riduzione dei servizi assistenziali, alla distruzione dell’ambiente naturale, all’abbandono delle aree interne, alla sottrazione degli spazi costituzionali di autonomia. Un’Italia che sa reagire. In cui con i tre sindaci e la rappresentante agnonese riusciamo ad essere presenti. Peccato che entro i confini regionali, dinanzi alla disarticolazione della rete ospedaliera, all’avvio camuffato (con l’Egam) della privatizzazione dell’acqua, ai tatticismi strumentali della giunta regionale nel ritardare la programmazione dei fondi nazionali per il rilancio produttivo dell’area di crisi industriale complessa e dei Fondi europei 2014/2020, per farne oggetto di propaganda elettorale da qui al 2018 quando si voterà per il rinnovo del consiglio regionale, questo spirito barricadiero perda di energia e d’incidenza.

Campobasso inclusa nella Misura 19 del Piano di sviluppo rurale “Approccio Leader” Primi effetti pratici della istituzione di un ufficio comunale per le politiche europee zione prevalentemente rurali e agroalimentari: qualità giuste per entrare nel cono d’attenzione dei progetti regionali e dei programmi europei, quindi a pieno titolo nella proposta che il Gal di Antonio Di Lallo si appresta a presentare a conclusione delle consultazioni in corso sul territorio con il partenariato. L’amministrazione comunale di palazzo san Giorgio sta recuperando velocemente il tempo perduto sul versante dei finanziamenti europei. In proposito, nei giorni scorsi abbiamo dato notizia dell’istituzione di un apposito ufficio affidato alla

v o litività lavorativa e professionale di Claudia Romaniello e Sabrinta Tirabassi, sotto la diretta responsabilità del Top Manager Antonio Iacobucci. Una decisione saggia e opportuna per un Comune che tra le voci in entrata del bilancio raramente ha potuto inserire uno stanziamento europeo, frutto di un progetto tra i tanti che, anno dietro anno, vengono pro-

posti e finanziati da Bruxelles. Buco tappato, dunque, e, come accenniamo, la possibilità di creare iniziative autonome o in collaborazione come nel caso del Gal Molise verso il 2000. La frazione di S. Stefano sarebbe un primo destinatario di questo nuovo modello amministrativo avviato a Palazzo san Giorgio. Frazione, ripetiamo, con una sua micro/economia agricola e agroalimentare, con una chiara vocazione turistica e con diverse potenziali capacità di sviluppo.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

6

Campobasso

12 marzo 2016

Edilizia scolastica, innovazione e partecipazione L’Ordine e la fondazione architetti accettano la sfida lanciata dal governo CAMPOBASSO. Costruire scuole innovative, edifici in cui star ben e in cui sia piacevole studiare. Un compito arduo, una sfida lanciata dal Governo e raccolta in pieno dall’Ordine e dalla Fondazione architetti della Provincia di Campobasso. Attraverso una giornata di studio i professionisti hanno puntato l’attenzione sul concetto di scuola innovativa che, come ha spiegato il presidente dell’Ordine degli architetti Guido Puchetti, va al di là dell’idea progettuale e delle caratteristiche antisismiche ma comprende un mondo ben più complesso. “Ci si chiede la realizzazione di ambienti didattici innovativi, la sostenibilità ambientale, energetica ed economica intesa come rapidità di costruzione, riciclabilità dei componenti e dei materiali di base, alte prestazioni energetiche, utilizzo di fonti rinnovabili e facilità di

manutenzione, ci si chiede la presenza di spazi verdi fruibili, la relazione con l’ambiente naturale, l’apertura della scuola al territorio perché diventi luogo di riferimento per la comunità, la permeabilità, l’attrattività e la flessibilità degli spazi, la concezione dell’edificio come strumento educativo finalizzato allo sviluppo delle competenze sia tecniche che sensoriali, la presenza di spazi per la collaborazione professionale e il lavoro individuale dei docenti, di spazi dedicati alla ricerca, alla lettura e alla documentazione, la concezione e l’ideazione degli spazi nell’ottica del benessere e della socialità . Un obiettivo complesso da raggiungere - ha precisato Puchetti – ma che può essere centrato attraverso il confronto, nella consapevolezza dei cambiamenti a cui la professione è chiamata. E’ necessario porre rimedio alla sof-

ferenza delle professioni intellettuali e colmare la distanza che si è creata tra la politica, la società civile e gli architetti perfettamente in grado di affrontare nel modo giusto l’iniziativa del Miur sull’innovazione della scuola offrendo progetti di qualità”. Alleanza, responsabilità e bellezza, sono state invece le parole chiave su cui ha focalizzato l’attenzione l’architetto Laura Galimberti, coordinatore della struttura di missione per l’edilizia scolastica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nell’illustrare le misure e le attività svolte e quelle da svolgere da parte del Miur relativamente all’innovazione della scuola, dall’edilizia scolastica alla didattica, Galiberti ha evidenziato l’importanza del senso di responsabilità, della collaborazione tra amministrazioni, dirigenti scolastici, famiglie e

professionisti e della bellezza come filo conduttore del concorso di architettura “Scuole innovative “ emanato dal Miur. Campobasso è tra i 50 centri che parteciperanno al concorso per scegliere il miglior progetto finalizzato a costruire nuove scuole e, soprattutto, a diffondere una nuova cultura. Come evidenziato da Alessandro Izzi, consigliere della Fondazione Architetti di Campobasso lagiornata di studio sul delicato tema dell’edilizia scolastica rappresenta uno step avanzato del lavoro svolto dalla Commissione Lavori pubblici dell’Ordine degli Architetti presieduta da Maria Carmela Fracassi , culminato con la pubblicazione di un dossier sulla situazione che fotografa l’attuale stato dell’arte dell’edilizia scolastica nel capoluogo di regione. “Le scuole – ha aggiunto Izzi -

devono tornare ad essere i centri civici delle nostre città, i luoghi pulsanti della vita di una comunità locale, è un progetto ambizioso che riguarda la più grande infrastruttura sociale dell’Italia, che e va decisamente oltre le mura, intese in senso stretto, degli edifici scolastici e che riguarda l’intero Paese, in termini di crescita, di sviluppo e di prospettive future. In questa sfida noi architetti possiamo e dobbiamo svolgere un ruolo strategico mettendo in campo tutte le nostre capacità per concorrere ad un risultato che individui la scuola non solo come manufatto edilizio, quindi struttura sulla quale operare scelte tecniche, ma soprattutto come aggregazione di attività formative e processi educativi in grado di fornire un importante contributo nel processo di creazione delle nuove generazioni”.

Sanità, un Consiglio comunale allo sbando di Fabio D’Ilio* Ciò che è successo al Comune di Campobasso in riferimento alla bocciatura dell’ordine del giorno, riguardante:” Sostegno della Sanità Pubblica e della centralità dell’Ospedale Regionale Cardarelli”, denota la fine della politica intesa come bene comune. Ci troviamo nell’oligarchia, ovvero il governo di alcuni non necessariamente i migliori. Una politica dove non esiste più una coerenza politica, l’appartenenza, l’idealità e spesso anche la dignità, ci si muove politicamente a secondo gli interessi personali e non certamente per gli interessi della collettività. L’incoerenza oggi paga politicamente, mentre la coerenza oggi non paga politicamente. Un ordine del giorno che non avrebbe avuto nessun valenza normativa sulle decisioni che la regione Molise adotta o adotterà su tale materia, eppure si è assistito ad un teatrino di grande pochezza politica, non è stato un buon esempio per i giovani. Assenze, ripensamenti e astenuti, un modo come un altro per defilarsi dalle proprie responsabilità politiche, alla fine si sono ritrovati uniti “finalmente” buona parte dei consiglieri di Centrodestra dell’era Di Bartolomeo, compresi coloro che all’ultimo momento l’hanno abbandonato per lidi più sicuri e che oggi si definiscono di Centrosinistra. Centrosinistra? Una parola abusata per convenienza dialettica e non certo per idealità, l’unica che rappresenta la Sinistra nel Governo cittadino è l’Assessore alla Cultura Emma De Capua, la

sola che coerentemente ha votato a favore dell’ordine del giorno, la sola anche a manifestare sotto la sede del Consiglio regionale il giorno 8 marzo, una data storica per i diritti negati alla donna. Una battaglia quella della De Capoa, non solo per la difesa e il rilancio della sanità pubblica, ma anche per sollecitare , in conformità a quanto previsto dalla legge regionale numero 15 del 2013, l’attivazione a Campobasso di un centro antiviolenza necessario per dare concretamente inizio alle procedure operative e alle azioni preventive a tutela delle donne vittime di violenza e maltrattamenti”. Ecco la coerenza politica e la coerenza di donna a difese delle più deboli, questa è la vera politica di sinistra, forse a qualcuno questa coerenza dà fastidio e pertanto ci si vuole sbarazzare politicamente della De Capoa, almeno stante alla lettura di qualche organo d’informazione. Auguro che ciò non avvenga, rappresenterebbe la negazione della politica e invito il Sindaco Battista a non cedere a nessuna eventuale pressione politica che possa provenire dall’alto, ha la competenza e

la forza necessaria perché l’Assessore De Capoa resti al suo posto a rappresentare l’unica voce di sinistra, non solo nel Comune di Campobasso ma nell’intera regione. *(segretario cittadino Psi)

Giornata-omaggio a Lea Garofalo Il Comune di Campobasso intende ricordare la donna che ha combattuto la malavita CAMPOBASSO. Mentre a Petilia Policastro, in Calabria, ci si interroga ancora sullo scempio al monumento dedicato a Lea Garofalo, il Comune di Campobasso, assessorato alla Cultura, definisce i dettagli della giornata-omaggio dedicata all’eroina calabrese, al suo coraggio, alla sua voglia di sconfiggere la malavita, a quel senso di giustizia che l’ha portata a combattere un sistema che l’ha inghiottita prima e barbaramente

uccisa dopo. Una giornata, in programma a maggio, che l’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso dedica alla memoria della giovane testimone di giustizia barbaramente uccisa dalla ‘ndragheta che, per liberarsi anche del suo cadavere, l’ha poi carbonizzata. Diversi gli eventi in programma: la mattina si parte con un incontro nelle scuole che rientra nel progetto sulla legalità che lo stesso Comune di Campo-

basso porta avanti già da un pezzo con notevole successo. Momento clou sarà lo spettacolo in programma in serata, al Savoia, dal titolo “La Bastarda, una vita coraggiosa” di Rosario Mastrota che porta in scena la vita di Lea Garofalo, che senza paura decise di testimoniare contro la sua famiglia e quella del suo compagno Carlo Cosco. Una storia in bilico tra il coraggio e la ribellione, tra la voglia di voltare pa-

gina e la violenza di un’organizzazione malavitosa che non accetta di essere messa in discussione. Lo spettacolo racconta l’orrore che ha vissuto la piccola grande donna, che i suoi carnefici hanno chiamato “bastarda”, e quello patito dalla figlia Denise che lei ha protetto con tutte le sue forze fino all’ultimo giorno. Uno spettacolo che vuole puntare i fari su una vita in particolare ma che è poi il riflesso di

tante vite rimaste nell’ombra dove il coraggio di cambiare non sempre viene seppellito dalla potenza della malavita. La serata proseguirà con un dibattito sulla protagonista al quale parteciperà anche la sorella Marisa che ha difeso, a spada tratta, il coraggio di Lea e che racconterà, insieme a Paolo De Chiara autore di un libro sull’eroina di Petilia Policastro, quello che su Lea Garofalo c’è ancora da sapere.


Campobasso

7

Tutto quello che gli altri non dicono

12 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Quello che scoprimmo durante il viaggio in Nord America alla ricerca del Molise perduto

Il Campobasso accese il cuore dei molisani del Canada

Ma intervistati esclusero il rientro nella nostra regione di Gennaro Ventresca

emigranti. Non vi dico come furono felici i nostri conterranei in quella occasione. A Montreal, lo stadio Olimpico ospitò 36 mila paganti, in occasione dell’amichevole con Haiti. Di fronte a un tifo caldo e colorito i nostri ragazzi sfoderarono una prestazione orgogliosa, chiusero la partita a reti bianche. Ebbri di contentezza, come tante soubrette, sotto gli occhi dei nostri tifosi. Accadde più o meno la stessa cosa a Toronto, qualche giorno dopo. Il piccolo Campobasso improvvisamente occupò piacevolmente la scena. Nelle due settimane che rimanemmo in Canada con l’aiuto dell’impareggiabile Giorgio Calabrese raccolsi una molteplicità di storie dei nostri concittadini. Quasi tutte uguali: la partenza sofferta ma obbligata, l’enorme forza per guadagnarsi la fiducia dei canadesi, la fortuna e, finalmente, l’agiatezza. Ci fu un molisano di Jelsi che nel riferirmi il lontano distacco da casa provò ancora una forte commozione che lo portò alle lacrime.

Questo mio intervento non era necessario. Ma, proprio perchè non necessario, questo intervento è genuinamente campobassano. Potrei anche dire tranquillamente molisano. Campobasso e, per caduta, il Molise non sono necessari. Se sparissero, per effetto di una magia dalla carta geografica nessuno se ne accorgerebbe. Il Molise è il nulla. Un po’ più nulla da quando il Campobasso calcio non esiste più a certi livelli. Quando i nostri ragazzi erano i padroni della C1 e facevano cose egregie anche in B il Molise, quasi per incanto, ha cominciato a esistere. Non è vero che il nulla è la mancanza di ogni cosa. Quando nell’estate dell’84 il Campobasso andò in tournèe in Canada, dove senza rendersene conto c’è un altro Molise, fatto di tanti molisani che se ne sono andati per trovare una vita migliore, fece esplodere il senso dell’appartenenza nelle famiglie dei nostri

“Vendetti anche rete e materasso, per mettere insieme i soldi per il viaggio e le prime spese”, mi spiegò lo jelsino che mi sembra si chiamasse Panzera. Con prontezza, incalzai: allora farà ritorno a casa? “Non ci penso nemmeno. Mi piace venire in estate per la festa di Sant’Anna, ma il mio mondo è ormai il Canada”. Non fu l’unico a esprimersi in questi termini il signor Panzera. Anche gli altri intervistati, con fermezza, esclusero il ritorno in patria. Per loro il Molise non esisteva più già negli anni Ottanta che pure erano meno stringenti dei quelli di oggi. In cui la nostra regione è diventata un buco nero che brucia denaro dello Stato. Il Molise, se ci si pensa bene, è un Luna-park con pochi giochi. I bambini intelligenti, dopo essersi fatto qualche giro, si scocciano e se ne vanno, lontano. Continuano a girare soprattutto quelli che sono abituati a a genuflettersi e a chiedere un aiutino anche per sbrigare una pratica in un ufficio pubblico.

Trivisonno, il tracciato di una personalità

Venerdì 18 marzo, alle ore 18.30, presso la sala Alphaville dell’Ex ONMI, in via Muricchio a Campobasso, il Comitato Trivisonno 2015 in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso e con la BiblioMediaTeca comunale di Campobasso, proporrà un appuntamento davvero esclusivo, riportando alla luce e proiettando filmati d’epoca e interviste sul maestro campobassano Amedeo Trivisonno del quale nel 2015 è ricorso il ventennale della scomparsa. Nella sala Alphaville di Campobasso, Trivisonno tornerà

così a far parlare di sé e anche a parlare di sé in prima persona, attraverso interviste e servizi giornalistici degli anni ottanta e novanta del secolo scorso. Un racconto per immagini e parole che svelerà nuovi particolari della personalità artistica e umana del maestro campobassano, proponendo documenti d’archivio capaci di stimolare curiosità, interesse ma anche forti emozioni. Grazie alle testimonianze video rintracciate e opportunamente montate, ascolteremo il maestro Trivisonno raccontarci delle sue esperienze in Egitto e della sua attrazione per la cultura e per la società araba, per poi sentirlo parlare con passione e coinvolgimento della tecnica pittorica e dell’uso del colore. Immancabili saranno le testimonianze video che rimarcheranno il suo legame dichiarato e schietto con il Molise e con la gente molisana, un legame sempre vivo e capace di stimolare l’artista dal punto di vista produttivo. Tra i diversi filmati recuperati, molto interessanti sono quelli nei quali Trivisonno parla del suo rapporto con la religione cattolica, un legame che è cresciuto nel tempo, mediato e incoraggiato dalla pittura e dall’immagine artistica. Un altro documento intriso di una commozione sincera e verace è l’intervista che Gino Marotta rilasciò il giorno della morte di Amedeo Trivisonno, nella quale Marotta parla del maestro come di un mago capace di ammalianti artifici, gli stessi che lo attirarono a tal punto da convincerlo a intraprendere la professione pittorica. Estremamente significativa e quantomai contemporanea,

appare la breve dichiarazione del maestro Trivisonno, rilasciata in un’altra delle interviste che verranno proiettate, sul valore della conservazione e del restauro delle opere d’arte. Operazione questa che è alla base delle iniziative condotte da giugno 2015 dal Comitato Trivisonno in tutta la regione Molise, per finanziare le attività di restauro dell’opera “Gli Evangelisti”, realizzata nel 1937 da Amedeo Trivisonno, nella volta della cappella dedicata all’Addolorata della chiesa di Santa Maria della Croce di Campobasso. Un anno di preparativi, studi e ricerche si sono concretizzati in una serie di incontri, visite guidate ed eventi in numerose località del Molise. Centinaia di persone hanno partecipato in questi mesi alle iniziative del Comitato Trivisonno 2015, scoprendo e apprezzando in maniera più approfondita le opere del maestro e contribuendo in prima persona alla raccolta fondi per il restauro. L’appuntamento di venerdì 18 marzo sarà anche il momento per informare in maniera diretta su quanto fatto e sulla cifra raccolta dal Comitato, una cifra che fa ben sperare per il raggiungimento dell’obiettivo che ci si è prefissati, in vista dell’atto finale e conclusivo delle attività del Comitato Trivisonno 2015 che si terrà nel mese di aprile, dal 3 al 10, presso i locali del Circolo Sannitico di Campobasso, con l’esposizione e la successiva vendita all’asta di alcune opere del maestro campobassano donate per la causa dalle figlie di Trivisonno.

Rissa, nove persone denunciate I fatti sono accaduti in un bar ristorante nel centro abitato di Ripalimosani RIPALIMOSANI. E’ di dodici persone ferite e nove denunciate il bilancio della mega rissa avvenuta in un bar ristorante del centro abitato di Ripa-

limosani lo scorso 28 febbraio, nata secondo la ricostruzione dei Carabinieri della Stazione locale per futili motivi. Fra i soggetti deferiti in stato di li-

bertà alle competenti Autorità Giudiziarie al termine di specifica attività d’indagine vi è anche un minorenne. I militari, dopo aver ascoltato le versioni

dei fatti rilasciate dai molti testimoni presenti nel locale al momento della rissa, le hanno successivamente confrontate con le immagini estrapolate

dall’impianto di videosorveglianza ed, isolando le singole sequenze degli eventi incriminati, sono riusciti ad identificare tutti i coinvolti.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




11

Isernia

12 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

In carcere l’imprenditore Spinosa

L’ordinanza di custodia peri lavori da 13 milioni di euro per la costruzione della sede Anas a Campobasso ISERNIA. Un’inchiesta che ha coinvolto quasi l’intera penisola, Molise incluso, è quella degli appalti truccati dell’Anas, sulla quale ha indagato la Guardia di Finanza di Roma. Diciannove gli arrestati e, tra

questi, c’è anche il molisano Giovanni Spinosa, titolare dell’omonima ditta di costruzioni, che da questa mattina, venerdì 11 marzo 2016, si trova agli arresti domiciliari. L’inchiesta, denominata ‘Dama

Nera’ dal soprannome della dirigente dell’Anas, Antonella Accroglianò, riguarda un giro di appalti truccati e tangenti legati ai lavori dell’Anas. L’ordinanza di custodia cautelare per il molisano sarebbe stata la conse-

guenza dei lavori da tredici milioni di euro, affidati alla Spinosa Costruzioni, per la costruzioni della nuova sede dell’Anas a Campobasso in via Facchinetti. Duecentocinquanta i finanzieri che hanno parteci-

pato all’operazione, sequestrati 800mila euro di disponibilità finanziarie e coinvolto anche un deputato di Forza Italia, Marco Martinelli, raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini.

Droga, furto, tentata estorsione quattro denunce Le persone sono finite nella rete dei Carabinieri. Decine di controlli in varie zone della provincia Sono quattro le persone finite nei guai nell’ambito di una serie di operazioni condotte dai Carabinieri in varie zone della provincia di Isernia, al fine di contrastare fenomeni di criminalità predatoria, reati in materia di stupefacenti e in materia di infortuni sul lavoro. Ad Isernia, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno denunciato per detenzione illegale di stupefacenti, un 30enne, commerciante del luogo, poiché trovato in possesso di un involucro contenente alcune dosi di “hashish”. Nei suoi confronti è scattato immediato il sequestro della droga rinvenuta, mentre continuano le indagini per accertare se le dosi erano per uso personale o se destinate all’attività di spaccio. Ancora ad Isernia, gli stessi militari, hanno rintracciato un 27enne originario della provincia di Teramo, con a carico numerosi precedenti per furto ed altri reati contro il patrimonio e la persona, sul quale pendeva l’ordine del divieto di ritorno nel comune di Isernia. Il giovane è stato fermato ed accompagnato in caserma dove si è proceduto a notificare il provvedimento con il contestuale allontanamento dal capoluogo “pentro”. A Venafro, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale

Compagnia, hanno denunciato una 29enne della provincia di Frosinone, per il reato di tentata estorsione. La giovane donna, venuta in possesso di uno “smartphone”, del valore commerciale di cinquecento euro, rubato ad una studentessa di Venafro, contattava telefonicamente la vittima chiedendo la somma di cento euro per la restituzione della refurtiva. Infine ad Agnone, i militari della locale Stazione congiuntamente al personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, hanno denunciato un 45enne di Isernia, titolare di una impresa edile, per una serie di violazioni alle norme vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Nel contesto delle operazioni sono stati anche istituiti numerosi posti di blocco con particolare riferi-

mento alle arterie di collegamento con il capoluogo “pentro” e quelle con i comuni di confine dell’alto casertano, quali San Pietro Infine, Presenzano, Ciorlano, Capriati al Volturno, Gallo Matese e Letino, controllati settanta veicoli in transito, identificate novanta persone tra conducenti e passeggeri, e nei casi sospetti eseguite perquisizioni per la ricerca di armi, droga e refurtiva.

L’associazione WINTERLINE inaugura le nuove sale espositive L’appuntamento è per il pomeriggio alle ore 17:30 presso palazzo De Utris a Venafro VENAFRO. L’associazione WINTERLINE continua a crescere e raccogliere successi. La passione e la coesione del gruppo di amici ( Luciano Bucci, Renato Dolcigno, Donato Pasquale, Domenico Vecchiarino e Rosario Malfatti ) ha portato ad un nuovo importante traguardo, l’ampliamento di altri 40 metri quadri delle sale espositive, arricchendo così la mostra di nuove scenografie che permettono ancora di più al visitatore di scendere nei panni e negli eventi che riguardarono Venafro durante la seconda guerra mondiale: “ le nuove scenografie completano un percorso

che sembra trasportare i visitatori verso i luoghi e le sensazioni di allora, fino alla comprensione del sacrificio vissuto da chi era lì a compiere il proprio dovere ” spiegano gli ideatori “ in particolare si è voluto dedicare i nuovi spazi all’attraversamento del Volturno, prima fase dell’avanzata alleata sulla Winterline, e all’impiego degli alpini Italiani come mulattieri e coadiuvanti delle truppe alleate lungo tutto il fronte”. Il gruppo di amici riesce ogni volta a stupire; non senza difficoltà, ma comunque con una grande passione e uno spirito di aggregazione, continuano nel

loro progetto di fare della loro mostra permanente un punto di riferimento per tutti gli appassionati, e anche i semplici curiosi, della seconda guerra mondiale; in pieno contatto con numerose associazioni storiche e di reduci che, anche a livello internazionale, unanimemente esprimono il loro apprezzamento per l’iniziativa, la mostra si traduce in un viaggio nel tempo; la peculiarità assoluta, infatti, della mostra Winterline è il suo essere realizzata ESCLUSIVAMENTE con materiale recuperato dai campi di battaglia o da veterani e gente comune che lo aveva preservato; in pratica ogni oggetto esposto ha realmente “fatto la guerra” e ha la sua storia da raccontare. L’appuntamento è quindi per oggi pomeriggio alle ore 17:30 presso palazzo De Utris a Venafro,quando sarà inaugurato ufficialmente il nuovo allestimento, al quale seguirà un piccolo rinfresco e verrà presentata ufficialmente la birra artigianale Winterline dall’idea del Birrificio Kashmir .


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12

Termoli

12 marzo 2016

“Perchè Sì al referendum” Il Comitato contro le trivellazioni in mare ha invitato i cittadini al voto Termoli. La cosiddetta “Italia green” è e resta un sogno. Un sogno che difficilmente sarà realizzato se le mire del Governo continuano a vertere sull’energia fossile. Lo sanno bene i “No triv” che rappresentati in Molise dal Codisam hanno dato appuntamento alla cittadinanza per un’assemblea pubblica allo scopo di sviscerare i motivi del “si” al referendum. “Tra queste – ha affermato Vincenzo Pietrantonio, rappresentante del Codisam – ci sono quelle della tutela dell’ambiente e della salute perché i problemi che ci sono sull’ambiente si riversano inevitabilmente sulla salute. Altre ragioni riguardano la possibilità di dover allontanarsi dalle fonti fossili. Abbiamo partecipato alla Cop21 di Parigi – ha continuato Pietrantonio – e abbiamo sbandierato che l’Italia vuole abbassare la temperatura globale terrestre non solo trattenerla entro i due gradi ma addirittura il nostro Ministro dell’Ambiente ha detto che vuole tenerla entro un grado e mezzo. Non so come si possa ottenere questo quando si torna in Italia e si decide di trivellare tutto”. Un referendum, quindi, “nato dal-

l’esigenza di dover fermare alcune delle concessioni ne sono state fermate 27. I vari quesiti sono stati assolti dalla Legge di Stabilità 2016, uno è stato ritenuto ammissibile ed è la durata delle concessioni che la legge di stabilità considerava sine die mentre noi vogliamo che come la legge prevede scadano ai 30 anni e se possono arrivare alle proroghe a 50 anni ma al massimo, e poi c’erano altri due quesiti che la

Consulta, con un cavillo, ha ritenuto inammissibili. Il cavillo è che non hanno deliberato 5 Regioni per fare il conflitto di attribuzioni”. Necessario, per gli aderenti al Codisam, è fare chiarezza alla luce delle tante petizioni e dei banchetti che sul territorio affiorano in queste settimane. Tra le domande più frequenti quella riguardo la possibilità, o meno, di votare online.

“Questo è un referendum: si vota il 17 aprile dalle 7 del mattino fino alle 23 presso i seggi elettorali. Non si vota online. Si deve andare presso i seggi elettorali con la tessera valida – ha continuato Pietrantonio – e quindi esprimere il proprio sì per abrogare un tratto della legge che prevede la durata delle concessioni sine die, e da quel momento in poi le concessioni avranno una scadenza stabilita dalla legge che

è di 30 anni”. Il rappresentante del Codisam, però, è convinto che “siamo lontani anni luce dall’Italia green con questo tipo di approccio politico. Secondo me si predica ma si razzola male. Eravamo il treno trainante per le rinnovabili che poi sono state abbandonate ed è venuta la voglia di trivellare ovunque e non si capisce il motivo anche perché la qualità del petrolio dell’Adriatico è pessima”.

Zuccherificio, è stato di agitazione La Rsu ha rotto gli indugi e preparata la manifestazione di protesta Termoli. La Rsu del Nuovo Zuccherificio del Molise ha rotto gli indugi e inviato una nuova lettera all’amministratore della Newco Fabio Marone. “Allarmati dal passare dei mesi senza soluzioni di vendita, in assenza di programmi futuri, in seguito alle iniziative intraprese fino ad ora dall’amministratore unico in merito all’organizzazione e successivo svolgimento della campagna saccarifera 2016 (quella micro, ndr) in cui le stesse rappresentanze sono state completamente ignorate, proclama lo stato di agitazione e si riserva ulteriori iniziative di protesta a tutela dei lavoratori e del lavoro”.

La qualità dell’architettura di Renzo Piano A Termoli giornata di studio del Liceo Artistico sulla figura del professionista Termoli. L’architettura che ci circonda è stata al centro del convegno organizzato dalDipartimento di Architettura e Territorio del Liceo Artistico di Termoli dal titolo“L’Architettura di Renzo Piano tra tradizione e innovazione”. Di fronte ad un pubblico di studenti delle classi di architettura, grafica e delle sezioni ad indirizzo figurativo, il professore Domenico Potenza, docente di Composizione Architettonica e Urbana all’Università

“G. D’annunzio” di Chieti, ha affrontato i vari aspetti dell’architettura, a partire dalle opere del territorio di appartenenza, «guardare i nostri paesaggi e le sue architetture con una attenzione maggiore e più profonda è il primo incontro con l’architettura stessa - ha detto il docente - e anche con il paesaggio stesso che vive intorno a noi». L’incontro nell’aula magna del liceo artistico è nato con la volontà di dare una maggiore offerta formativa agli

studenti per favorire gli scambi culturali con il mondo delle Università italiane, soprattutto per gli studenti del quinto anno che si accingono a concludere la scuola. L’incontro di questa mattina rappresenta il secondo degli appuntamenti con gli esperti organizzati dal dipartimento per dare una formazione specifica e consistente per frequentare le facoltà di architettura, attraverso il confronto tra le esperienze didattiche e quelle professionali.


13

Termoli

12 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Distretto turistico, parte la proposta L’ha lanciata il commissario dell’Azienda di soggiorno, Di Giandomenico TERMOLI. Il commissario dell’Azienda di soggiorno e turismo Remo Di Giandomenico, l’ultima guida dell’ente di piazza Bega prima del riordino legislativo, è stato chiaro: il 31 marzo prossimo verrà costituito il distretto turistico del Molise Orientale. Prima ad aderire a questa forma innovativa di veicolo promozionale del territorio, a cui Di Giandomenico vuol far aderire innanzitutto i privati, il fulcro dell’offerta ricettivo-commerciale della costa, è stata l’Unimol e per questo ieri mattina c’è stata la presentazione del protocollo d’intesa tra le due componenti. Un briefing aperto alla stampa, agli allievi della facoltà di Scienze turistiche e non solo, con operatori interessati a sentire dal vivo il cuore del progetto, illustrato proprio dall’ex sindaco e parlamentare insieme al professor

Riccardo Pazzagli (in sala anche Angelo Presenza) per l’ateneo molisano. Presenti e partecipi anche l’assessore all’Urbanistica del comune di Termoli, Pino Gallo, accompagnato dal delegato

al turismo Michele Macchiagodena, e il consigliere regionale anche lui delegato al turismo Domenico Di Nunzio. Proprio da quest’ultimo c’è stato un outing, sugli scarsi in-

vestimenti a tema negli ultimi tre anni, causato dalla esiguità delle risorse a disposizione, ma ha anche ribadito che scelte come la mancata partecipazione alla Bit di Milano sono state

dettate dai rientri quasi inesistenti a fronte di ingenti investimenti negli anni passati. “Ora stiamo lavorando per mettere insieme i territori ed il nuovo Psr va in questa direzione. Il nostro è un territorio piccolo ma prestigioso e deve meritare attenzione per sviluppare intorno queste risorse un progetto in grado di invertire inverta tendenza e produca sviluppo”. Per Gallo, invece, “ci siamo confrontati con Di Giandomenico per individuare il ruolo da avere in questo senso e stiamo pensando a una sede idonea per la nuova laurea triennale in enogastronomia. Diventa aspetto fondamentale considerare Termoli motore trainante del turismo regionale. Un ruolo importante in questo senso può essere svolto dal distretto promosso dall’Aast”.

Il Comitato Nord incontra l’assessore Sui problemi dell’area della città, il punto della situazione in Comune

TERMOLI. Residenti di contrada Colle della Torre e delle altre zone di Termoli Nord, guidati da Anacleto Monti, hanno incontrato l’assessore al’Urbanistica Pino Gallo. Un incontro costruttivo, “l’assessore ha riunito lo staff

dei Lavori pubblici e abbiamo verificato il progetto per la realizzazione del primo tratto di via Manzoni, dove inizieranno i lavori il prossimo mese. Abbiamo discusso su altre problematiche inerenti strade interne di lottizzazione come via D’Annunzio, via Saba, via Ungaretti, il secondo tratto di via Manzoni, il completamento delle illuminazioni”. “Non solo, ma anche il completamento della rete fognaria di via Manzoni, il tappetino d’asfalto in via Pascoli, la nuova chiesa e l’esigenza della videosorveglianza”. La prossima settimana con l’assessore Gallo sarà eseguito un ulteriore sopralluogo.

“Servono più agenti in commissariato” Il Coisp continua a ribadire la necessità di rafforzare la struttura di Termoli TERMOLI. Si sono dati appuntamento in commissariato i referenti del Coisp che in occasione dell’assemblea hanno focalizzato tutta l’attenzione sull’esigenza di accelerale e rivolgendosi al Ministro Alfano ottenere quanto prima un incremento di personale. Il mancato incremento degli uomini e delle donne in divisa della Polizia di stato non consente infatti di attuare un reale

svecchiamento del corpo che, se in Italia ha un’età media pari a 43 anni, in Basso Molise sale di almeno sette. Nonostante tutto, però, i risultati ci sono e la prova è il fermo del presunto terrorista avvenuto a Campomarino. “È una dimostrazione che il Coisp ha ragione”, ha affermato il segretario provinciale Michele Grieco che ha aggiunto: “l’isola felice esiste se ci sono i termini

di risposta adeguata a quello che da tempo stiamo chiedendo: più sicurezza, più controlli, più uomini e donne in divisa sul territorio. Il basso Molise ha bisogno di attenzione e il Coisp lo chiede a gran voce. La dimostrazione degli ultimi arresti non fa altro che alimentare con molta pacatezza che abbiamo bisogno di controlli e monitorare il territorio, ma non una tantum, come qualcuno ha fatto credere”.



15

Opinioni di Oreste Campopiano* La riforma del “sistema Giustizia” e delle sue articolazioni territoriali, è uno dei grandi temi dell’agenda di Governo e va quindi letta nell’ambito del più generale e complesso disegno di riorganizzazione , semplificazione e riduzione dei costi dello Stato. Per quanto qui interessa, l’analisi deve necessariamente prendere le mosse da quanto la Commissione Vietti ha posto come obiettivo specifico e cioè: “la riduzione del numero delle Corti di Appello; il completamento della nuova carta giudiziaria degli Uffici di primo grado; la riforma dell’assetto ordinamentale delle Procure Generali, degli Uffici Minorili e dei Magistrati Distrettuali giudicanti e requirenti”. Un vero e proprio terremoto difronte al quale francamente non credo siano sufficienti le pur necessarie e doverose deliberazioni delle Istituzioni locali e regionale,in uno all’impegno profuso dagli operatori della Giustizia per la sensibilizzazione della opinione pubblica, in una Regione che nel suo complesso esprime indicatori ben al di sotto di quelli fissati in sede tecnica e politica. Sempre nella relazione Vietti si legge ad es. che le Corti di Appello ( in totale 26 oltre le tre sezioni di Bolzano,Sassari e Taranto) sono dislocate sul territorio in maniera ”fortemente disomogenea” ed i “due estremi di Milano e Campobasso,danno il senso di questa affermazione”( sei milioni di utenti per il distretto di Milano, con 9 Tribunali; 314.000 abitanti, con tre Tribunali ,per quello di Campobasso “soglia che legittima il mantenimento dei Giudici di Pace”). Benchè il servizio Giustizia non possa, né debba essere erogato o qualificarsi solo in termini numerici, essendo evidentemente molto più complessi ed articolati i

12 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Grave smantellare il sistema giudiziario molisano

Non si può pensare alla Giustizia in termini numerici parametri di riferimento, non è pensabile che la decisione finale possa prescindere ...”dai requisiti dimensionali minimi e coerenti con un modello di efficienza ideale individuato sulla base della estensione territoriale,della p o p o l a z i o n e amministrata,dell’indice delle sopravvenienze,e dei carichi di lavoro...”(così testualmente la relazione Vietti). Criteri riassunti anche nella bozza di legge delega al Governo ove, all’art.2,si prevede l’ulteriore RIDUZIONE degli Uffici giudiziari di primo grado,ridefinendone l’assetto territoriale “anche mediante l’attribuzione di porzioni di territori a circondari limitrofi”. Va rilevato in proposito che già con i decreti leg.vi 155 e 156 del 2012 si è proceduto alla totale eliminazione delle

sezioni distaccate dei Tribunali ; alla soppressione di 30 Tribunali e relative Procure, oltre ai Tribunali di Avezzano, Sulmona,Lanciano e Vasto la cui definitiva chiusura è postergata al 2018 per le difficoltà conseguite agli eventi sismici del 2009. Se poi si valuta nella sua effettiva portata pratica che è stata di fatto superata la regola che ogni distretto di Corte di Appello comprendesse non meno di tre Tribunali, si comprende agevolmente come l’attuale sistema di distribuzione degli Uffici giudiziari in Regione sia esposto a forti e concreti rischi di soppressione, non solo del Distretto, ma anche

di almeno due dei tre Tribunali attualmente esistenti. Come uscire da questo vortice è compito, in primis della classe politica,alla quale compete di individuare le possibili soluzioni con l’urgenza imposta dai tempi ristretti previsti nella legge delega ( 12 mesi dalla sua approvazione parlamentare). Ogni esitazione renderebbe di per sé superfluo qualsiasi intervento ed irreversibili le scelte governative .Ma occorrerà anche coraggio e determinazione nel superare visioni troppo conservatrici o peggio ancora cedere a logiche di campanile che rischierebbero di accelerare,anzichè frenare, il percorso riformatore inteso alla riduzione dei presidi giudiziari in Regione. Poche considerazioni al fine di offrire un personale quanto modesto contributo al dibattito in corso. L’eventuale soppressione del Tribunale di Larino,considerata la già disposta chiusura dei Tribunali di Lanciano e Vasto, priverebbe del necessario presidio giudiziario (anche di Procura) un vastissimo territorio che si estenderebbe da Pescara a Foggia per circa

200 km. interessando ben tre Regioni. Un territorio che si sviluppa lungo la direttrice adriatica nord / sud, su vie di comunicazione efficienti, con una sostanziale omogeneità nella struttura economica,sociale e territoriale ( con la presenza di realtà industriali, commerciali ed imprenditoriali significative). Lungo questo ampio tratto il Molise si pone geograficamente come elemento centrale, profilo dal quale sarebbe difficile prescindere nell’ambito di qualsivoglia valutazione delle ipotesi di riforma della geografia giudiziaria. Se ciò è vero, come è vero,in applicazione del criterio proposto dalla stessa Commissione Vietti, potrebbero essere accorpati all’attuale circondario del basso Molise territori ricadenti nei limitrofi circondari di Vasto e di Foggia. A tanto conseguirebbero, non solo indubbi benefici sotto il profilo della stabile conservazione del presidio giudiziario, ma anche una sicura aderenza ai criteri dimensionali , sia sotto il profilo numerico del rapporto con la popolazione amministrata , sia di quello afferente la estensione territoriale. L’ipotesi prospettata sarebbe utile elemento di discussione anche sul versante della conservazione del Distretto di Corte di Appello, oggi etichettato dalla Commissione come “micro-distretto” perché consentirebbe al Molise almeno di eguagliare (numericamente) Distretti quali Reggio Calabria, Potenza,Messina, Trento e Bolzano. Disperdere oggi le limitate energie di cui il Molise dispone sarebbe atteggiamento irresponsabile e probabilmente irreversibile, non solo per i presidi giudiziari di questa Regione *Componente del CDO degli avv.di Larino



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.