TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 132 - marTedì 9 giugno 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno ai Vigili Urbani di Campobasso
L’Onorevole Ruta alza la voce
L’Oscar del giorno lo assegniamo ai Vigili urbani. Prezioso è stato il contributo del Corpo della Polizia municipale di Campobasso in occasione del Corpus Domini. Controlli a tappeto, lavoro certosino e affabilità rispetto a quanti sono venuti fuori dalla città ed hanno chiesto indicazioni o altro. Così, come anche per il servizio garantito alla sfilata dei Misteri. L’Oscar i Vigili urbani cittadini lo hanno pienamente guadagnato sul campo.
Il Tapiro del giorno a Luca Praitano
Il Tapiro del giorno lo diamo a Luca Praitano. Il consigliere comunale del movimento Cinque Stelle, nel corso delle giornate di fiera che hanno accompagnato il Corpus Domini di Campobasso, sarebbe uscito fuori dalle sue competenze politiche intervallando quello di finanziere suo lavoro. La qual cosa avrebbe generato anche qualche inconveniente proprio con un addetto della Polizia municipale. Per chi ha assistito al parlato tra i due, sarebbe il caso che frammistioni di ruoli non si abbiano più.
I miei concittadini molisani hanno bisogno di una sanità vera se non riesco a garantirgliela sono costretto a girare i tacchi, per rispetto della mia regione
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9 giugno 2015
Sognando l’Ariston
Il telefono, la sua voce -“Antonio, pronto?, sono Paolo”. “Presidente, quale buon vento. A che devo l’onore di questa telefonata?”. - “Presto detto, sindaco. Ritengo opportuno entrare nella vicenda dell’abbattimento del cinemateatro Ariston e valutare con te quali possibilità ci sono perché quella struttura così cara alla memoria dei campobassani non venga abbattuta ma acquisita al patrimonio pubblico, come desidera gran parte della cittadinanza, per essere uno strumento di crescita culturale e dell’uso intelligente del tempo libero. Insomma, con tutto il rispetto per l’iniziativa e l’interesse privato che sono presenti nella faccenda, vorrei dare un segnale d’attenzione e di riconoscenza ai campobassani, e all’amministrazione un contributo concreto che torni utile e faccia risaltare il ruolo della Regione nei confronti del luogo dove è ospite e titolo istituzionale; spero tu sappia che sono e mi riconosco campobassano!.”
“Certo Presidente, lo so bene, e, credo, qualora tu possa intervenire a fare in modo che l’Ariston diventi un bene collettivo, tutti ti saremmo grati e riconoscenti per questa tua sensibilità. Io, per primo, perché, te lo dico a cuore aperto, dell’Ariston ne ho parlato al gruppo di maggioranza e tutti siamo d’accordo di provare a renderlo une bene patri-
A pensarci bene era da qualche giorno che non davamo notizia di manifestazioni, scioperi, presidi, sitin o quant’altro, di questi tempi, serva a chi non ne può più per gridare la propria indignata impotenza. Ma l’involontaria tregua non è poi durata così a lungo. Stamattina, alle ore 10, infatti, si svolgerà la manifestazione indetta dall’ANAO ASSOMED (Associazione Medici Dirigenti del Molise), che si terrà sia dinanzi agli uffici dell’Azienda Sanitaria regionale che del consiglio regionale. E’ di questi giorni, come notorio, la bomba relativa alla riorganizzazione imposta al Molise con il decreto Balduzzi.Ovviamente la vicenda non ha fatto altro che far diventare la condizione generale della sanità molisana ancora più esplosiva di quanto già non fosse, aggiungendo sconforto all’unanime scontento; ma il cuore della manifestazione sarà rappresentato dalla sorte dei cinquecento lavoratori precari, quasi tutti
moniale dell’Amministrazione, con la seria intenzione poi di restituirlo all’uso per cui è caro alla gente”. -“Antonio, parliamone. Cerchiamo insieme, come ti ho fatto cenno, di unire le volontà e le possibilità d’intervento, e insieme cerchiamo di rendere a Campobasso un servizio di valenza sociale e culturale. Mi rendo conto
che per entrambi gli enti che rappresentiamo non è facile reperire le risorse necessarie per riuscire nell’intento. Ma dobbiamo provarci”. “Paolo, dobbiamo provarci, e cercare di centrare l’obiettivo. E voglio ribadirti, perché ne sono fermamente convinto, che la gente di Campobasso, i giovani, coloro
Decreto Balduzzi e precari: sanità al collasso Oggi alle 10 manifestazione davanti alla sede dell’ASREM e del consiglio regionale.Anche la CGIL prende posizione impiegati in mansioni legate alla gestione dell’emergenza. La scadenza dei loro contratti, prevista per la fine dell’anno, e le enormi e comprensibilissime incertezze circa i loro rinnovi, fanno davvero temere il peggio. Per i lavoratori e le loro famiglie, ovviamente, ma in senso più lato, per la tenuta stessa dell’intero sistema. “ L’affarismo politico clientelare che ha sgovernato la regione Molise in questi ultimi anni è stato capace di distruggere il sistema sanitario pubblico. L’ ASREM è oramai allo stremo: otto anni di piano di rientro non hanno apportato alcun miglioramento, anzi semmai hanno peggiorato lo stato delle cose. L’av-
vicendamento di Presidenti, Commissari, Subcommissari ha generato una situazione devastante causata dall’asservimento ad una politica clientelare.” Così scrive l’Associa-
zione in un dolente comunicato e conclude: “In questo contesto il problema della scadenza dei contratti del personale precario medico e sanitario per la fine dell’anno assume un
che hanno memoria dell’Ariston e coloro che l’acquisirebbero attraverso le attività che potrebbero essere svolte in quella grande e pregevole struttura, apprezzerebbero il tuo gesto, la tua partecipazione a una operazione che tende a ridare vita, animazione, e vivacità al centro urbano, riportandolo ad essere il cuore e non la periferia del territorio. Questa che può sembrare una digressione, digressione non è. Sono tenacemente determinato a considerare che, grazie alla sede regionale cha hai in programma di realizzare, e con l’Ariston di nuovo in attività, si creerebbero le condizioni e le motivazioni per sentirci protagonisti e per coinvolgere l’opinione pubblica nella rinascita della città. E ne saresti, con la tua maggioranza, il pregevole coautore”. - “Sindaco, ne parleremo”. “Presidente, grazie, e a risentirci presto”. Post scriptum: telefonata immaginaria. E se accadesse? Dardo
effetto dirompente; essi rappresentano circa il 20 % del totale operando soprattutto nel settore dell’emergenza; il ventilato mancato rinnovo aggraverà ulteriormente una situazione oramai al collasso.” Sul tema registriamo anche la posizione della CGIL Molise: “La CGIL Molise esprime forte preoccupazione sulle sorti della sanità pubblica regionale. La firma del decreto Balduzzi apre scenari riorganizzativi pesanti con notevoli disagi per l’intera popolazione. Per queste ragioni siamo convinti di dover intraprendere ogni azione utile affinché la politica affronti con decisione l’argomento sanità, sia nei confronti del livello nazionale che regionale, a tal proposito annunciamo che domani nel corso dell’audizione programmata, la CGIL esporrà tutte le sue proposte e le sue perplessità, pronta come sempre a difendere in ogni dove i diritti dei cittadini, dei lavoratori e degli utenti molisani.” Amen.
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Il senatore tutor prova a mettere una pezza Presentata un’interrogazione urgente affinchè il Governo riconosca un DEA di 2° livello ad ogni regione Il tutor del presidente della giunta Paolo Frattura, senatore Roberto Ruta, s’è dovuto spendere ancora per cercare di mettere una toppa ai disastri che, senza soluzione di continuità, il suo assistito realizza con ineffabile leggiadria. Buon’ ultima la riorganizzazione dell’offerta sanitaria pubblica a seguito della pubblicazione in gazzetta ufficiale del famigerato “decreto Balduzzi”; per effetto del quale il Molise, unica Regione in tutto lo stivale, vedrà (entro un anno, limite massimo di tempo concesso) il Cardarelli di Campobasso passare da DEA di 2° livello a presidio di 1°, gli ospedali di Isernia e Termoli passare ad ospedali di base e quelli di Agnone, Venafro e Larino chiusi senza troppe storie (per dettagli confronta La Gazzetta di venerdì 5 giugno). “Ho inoltrato una interrogazione urgente al Presidente del Consiglio a sostegno dell’avanzata richiesta di deroga, perché garantisca almeno un ospedale con Dea di secondo livello per
ogni regione” fa sapere il senatore che aggiunge: “Come già assicurato a Valle d’Aosta e Basilicata, anche per il Molise deve essere prevista la deroga al parametro dei 600mila residenti”. L’interroga-
zione sarà discussa giovedì mattina in Senato. Ruta ha anche incontrato il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, proprio perché si faccia interprete con il governo per la concessione della deroga. Il
governo riferirà in aula in Senato giovedì mattina. Già, Valle d’Aosta e Basilicata. A beneficio dei più distratti ricordiamo che, per sommi capi, il decreto Balduzzi imponeva alle Regioni con meno di seicento mila abitanti la riorganizzazione dell’offerta sanitaria descritta precedentemente. In un primo momento, quindi, anche Valle d’Aosta e Basilicata avrebbero dovuto sottostare al disposto del decreto, soltanto che la prima è stata subito depennata in quanto Regione a statuto speciale e la seconda ha avuto quel minimo di prontezza, buon-
senso, capacità di relazione e, evidentemente, relativo peso specifico per ottenere, in sede di riunione tecnica presso il ministero della salute, un benevolo sconto del 10% sul “monte residenti” richiesto. Il nostro governatore, al contrario, a quella riunione pensò bene di non presentarsi; di non trattare; di non chiedere alcun tipo di deroga e/o concessione. Per motivi misteriosi, francamente. A meno di non voler davvero pensar male; ma molto, molto male. Ora quindi il senatore-tutor sta cercando di rimediare a questo pasticcio. La buona notizia è che ci toccherà aspettare soltanto qualche giorno per saper se la sua sortita potrà godere di qualche chance di riuscita, evitando così di restare tra color che son sospesi troppo a lungo. Dovesse fallire il tentativo di Ruta siamo davvero curiosi di sapere quali saranno gli scenari che si apriranno su questo governo regionale. Seduti sulla riva del fiume.
Oltre i rifiuti e l’accoglienza dei migranti, anche le piste ciclabili tra gli affari sporchi di Mafia Capitale a Roma Tra gli affari sporchi di Mafia Capitale, a Roma, oltre i rifiuti e l’accoglienza dei migranti, anche le piste ciclabili. E, purtroppo, un grave accenno alla possibilità che il villaggio del post terremoto di San Giuliano rientrasse tra i luoghi di accoglienza sui cui lucrare. Il richiamo alla mente è stato inevitabile. Soprattutto per le piste ciclabili. Che a Campobasso, nonostante la stampa, quella libera, naturalmente, abbia citato, indicato e dimostrato come la pista ciclabile costata centinaia di miglia di euro si sia rivelata inutile, anzi, inutilizzabile, in quanto in molte parti del tracciato interferiva col traffico urbano e addirittura finiva in faccia a un muro o a una parete, non ha creato imbarazzo alcuno a chi l’ha progettata e a chi l’appaltata e a chi l’ha realizzata. Centinaia di migliaia di euro sprecati, gettati al vento, senza che la faccenda interessasse, ad esempio alla Procura della Corte dei Conti, o alla Procura penale del Tribunale. Ciascuna per le strette relative competenze: soldi pubblici non andati a buon fine e, forse, un appalto con qualche colpevole leggerezza. Probabilmente non avranno letto gli articoli della stampa libera che ne ha fatto oggetto di paradosso e di scandalo e, se letto, hanno ritenuto, che i soldi pubblici possono essere utilizzati per
E’ lecito, ammissibile, giustificabile, accettabile che a Campobasso centinaia di migliaia di euro siano stati spesi mancando completamente l’obiettivo? La pista ciclabile non è servita allo scopo: cioè a consentire la mobilità sul territorio utilizzando le due ruote e le gambe, evitando di utilizzare mezzi a motore, e di procurare un’aggiunta d’inquinamento atmosferico
opere inutilizzabili perché progettate e appaltate non proprio a regola d’arte. La stampa libera, della pista ciclabile ha messo in risalto, anche fotograficamente, l’improbabilità, anzi la pericolosità laddove finiva di faccia a un muro o ad una parete. Stranezze campobassane, che altrove, in ambiti d’indagine, svelano imbrogli, corruzione e malaffare. Non vogliamo certo dire che le centinaia di migliaia di euro spesi per una pista ciclabile mai utilizzata, perché inutilizzabile, siano da mettere in parallelo; vogliamo soltanto dire che, stranamente, negli affari sporchi di mafia Capitale sono finite anche le piste ciclabili e la qualcosa ha fatto riemergere il dato di cronaca locale in cui una pista ciclabile è stata oggetto di critica, perché, paradossalmente, pur essendo costata centinaia di migliaia di euro, non è servita allo scopo: cioè, a consentire la mobilità sul territorio utilizzando le due ruote e le gambe, evitando, quindi, di utilizzare mezzi a motore, e di procurare un’aggiunta d’inquinamento atmosferico. Con la postilla: è lecito, ammissibile, giustificabile, accettabile che centinaia di migliaia di euro siano stati spesi mancando completamente l’obiettivo? Dardo
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9 giugno 2015
I consiglieri regionali di opposizione denunciano l’assurda situazione molisana
“Formazione professionale verso la chiusura”
CAMPOBASSO. “L’allarme degli enti di formazione professionale: settore bloccato, corsi di formazione ridotti al minimo, giovani molisani costretti ad emigrare nelle regioni limitrofe per formarsi, enti in forte difficoltà economica, lavoratori e operatori della formazione professionale senza lavoro e retribuzione. La risposta dell’Assessore? “Impegno costante della Giunta per avvicinarci alle buone pratiche dei territori più avanzati”, ma sinceramente non riusciamo a capire quali siano i risultati raggiunti o quelli che si vogliono raggiungere, e quali le buone pratiche dei territori cosiddetti avanzati”. Lo sostengono, i consiglieri regionali, Angiolina Fusco Perrella, Michele Iorio, Nicola Cavaliere, Salvatore Micone e Giuseppe Sabusco. “Inoltre, riguardo al passato, ha parlato di assistenzialismo e della necessità di “dare un segnale di novità e di indirizzo verso un nuovo modo di concepire il sistema dell’istruzione e della formazione professionale”, un continuo modus educandi, e che l’obiettivo da perseguire è “una strategia di potenziamento, integrazione e valorizzazione delle attività formative per tutto l’arco della vita delle persone”; ma la programmazione europea 2007-2013 non disegna già questo quadro e ne ha sperimentato le a z i o n i ? È possibile che dalla delibera di
di Pasquale Di Lena
Giunta regionale n. 141 dell’8 aprile 2014 non sia stata più rilasciata alcuna autorizzazione alle attività libere di formazione professionale? Corsi che non prevedono alcun contributo o sostegno pubblico. I corsi liberi, a partire dal 2006, hanno consentito alla Regione Molise di rilasciare 19.313 attestati, numeri che ha fornito l’Assessore, e questo è sicuramente un dato che non può non essere considerato come positivo, indica la funzionalità di un settore che ha prodotto risultati economici sul territorio, dando la possibilità di intraprendere esperienze lavorative con la formazione professionale adeguata. Certo occorre incrementare i controlli sugli Enti e sulla qualità dei r i s u l t a t i . E poi la questione degli Operatori
della Formazione Professionale. Siamo passati dai 365 originariamente iscritti sull’albo regionale agli attuali 71, ai quali aggiungere altre 15 unità impegnate in attività di supporto. Un dato che certamente deve far riflettere sulla necessità di intervenire con gli strumenti adeguati per riorganizzare l’intero settore. Operatori che dal primo giugno si ritrovano senza alcuna forma di accompagnamento al reddito, con il 99% di essi che è ancora in attesa di percepire le spettanze arretrate. E la soluzione trovata con la deliberazione n. 210 del 6 maggio 2015, grazie ai fondi rinvenienti dalla programmazione dei precedenti governi, che avrebbe dovuto garantire altri 12 mesi di lavoro al personale attraverso un progetto ponte, a che
punto è? Quando verrà pubblicato il b a n d o ? Non sono stati sufficienti dodici mesi per “studiare la soluzione”? E la nuova legge regionale in materia, più volte annunciata dall’Assessore negli ultimi mesi, che ridisegnerà “il sistema dell’istruzione e della formazione professionale in un’ottica integrata”? Ricordiamo, ancora una volta, che è depositata in Quarta commissione, da più di un anno, una nostra proposta di legge (Norme sul sistema educativo regionale), che si pone un obiettivo preciso, ripensare il modello di sistema di istruzione e formazione come passaggio fondamentale in un’ottica di sviluppo dell’intero Sistema Regione. Una proposta di legge che vuole offrire al Molise gli strumenti necessari per affrontare le sfide che l’Italia, l’Europa e il mondo pongono continuamente in termini di crescita, sviluppo e competitività. La proposta del Centrodestra ha un chiaro intento: elevare conoscenze e competenze, assumendo come elementi strategici la qualificazione del sistema, la programmazione regionale degli interventi, la valutazione, il controllo e il monitoraggio. Un lavoro predisposto dal precedente governo di concerto con i sindacati, con gli enti e con gli operatori, che non ha visto concluso il suo iter solamente per l’interru-
zione della precedente legislatura, e che abbiamo ritenuto di ripresentare come minoranza, estendendolo anche al sistema educativo così da dar vita ad una legge quadro completa, e soprattutto ammodernandolo, recependo tutte le normative intervenute, confrontando le varie scuole di pensiero teoriche e le esperienze sperimentate nel campo. Proposta accantonata, mai discussa, evidentemente in attesa che venga trasmessa quella preannunciata dall’Assessore sulla quale da mesi è aperta una fase di concertazione. Ci chiediamo qual è il ruolo della minoranza nelle commissioni e in Consiglio regionale, visto che non sono mai state poste all’ordine del giorno le nostre proposte di legge: “Disposizione per la tutela dei diritti dei cittadini stranieri immigrati”, “Norme per la istituzione del servizio di psicologia territoriale”, “Istituzione del reddito minimo garantito”, “Interventi regionali per garantire il diritto alla sicurezza dei c i t t a d i n i ” . Non abbasseremo la guardia su questo e su altri punti, e quando la proposta della Giunta verrà portata in Commissione, ai sensi dell’art. 27 del regolamento interno, chiederemo l’esame congiunto per addivenire ad un testo condiviso che rilanci per davvero il settore della formazione professionale e dell’istruzione”.
L’olio extravergine di oliva non può restare a guardare
Leggo su Olimerca, un sito spagnolo tutto dedicato all’olio, il rischio che corre il nostro olio extravergine di oliva con l’entrata in campo degli “oli designer”, cioè “progettati” in modo tale da riprodurre pari pari i benefici apportati alla salute dell’olio extravergine di oliva a un costo nettamente inferiore. Questi “oli designer” sono destinati a invadere e condizionare il mercato globale, a scapito del consumatore che non ha in cambio i benefici che solo l’olio extravergine di oliva può dare. Ci dobbiamo chiedere cosa può pensare un consumatore dell’offerta di un olio di mais o di colza e di oliva insieme (vedi etichetta e contro etichetta della bottiglia di plastica) a un prezzo irrisorio o, anche la scritta “colosterol free” e di altre indicazione che esaltano il prodotto. Soprattutto un consumatore non dell’area del Mediterranea ma di cultura anglosassone.
Un campanello d’allarme per il mondo dell’olio extravergine di oliva, proprio nel momento in cui si stanno aprendo nuove strade per questo nostro prodotto, filo conduttore di quel mangiare mediterraneo che ci appartiene. Ho avuto modo, leggendo questo e altri giornali spagnoli, di capire l’impegno che la Spagna sta mettendo in campo con un’attenta strategia di marketing che guarda ai più importanti mercati del mondo. L’Italia ancora una volta arriva tardi e ci arriva con le solite proposte di un piano approvato dalle organizzazioni associative e consortili, che, poi, vuol dire dalle organizzazioni
professionali, che è, come sempre, più una spartizione di risorse che un progetto di comunicazione e valorizzazione dell’olio extravergine di oliva. Mi dispiace dirlo ma è così. Uno spettacolo già visto che non entusiasma più, anzi preoccupa. A pensare che ci sono mille cose possibili da fare con tutto il materiale a disposizione riguardante il territorio dei tanti territori olivicoli italiani e cioè storia, cultura, paesaggio, ambiente, tradizioni! Ma, anche e soprattutto, risultati importanti della ricerca medica che la gran parte degli atenei sono in grado di offrire
con il contributo di altri enti e istituzioni, in primo luogo l’Accademia Italiana dell’olivo e dell’olio. La cultura dell’olivo e dell’olio deve diventare il filo conduttore di quella strategia di marketing che ha certamente bisogno di risorse, non da sprecare, ma da spendere con progetti che devono avere una durata almeno di tre anni, necessari per capire le potenzialità del mercato scelto, le correzioni da apportare nel momento in cui si ha la certezza della raccolta. Ciò è possibile solo se la filiera si apre al dialogo ed alla voglia di stare insieme per utilizzare ogni chicco di oliva e ogni goccia d’olio nell’opera di conquista del consumatore, sia nuovo che già abituato al nostro olio extravergine. I concorrenti, come dice Olimerca, non stanno a guardare, anzi sono già in azione.
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I servizi dati all’esterno (luce, gas, raccolta dei rifiuti, manutenzione del verde pubblico, parcheggi a pagamento, servizio cimiteriale, trasporto urbano) hanno bisogno di una messa a punto, di una verifica, di un’analisi costi - benefici
I depuratori e la depurazione: una spina nel fianco dell’amministrazione
Non risulta che l’amministrazione abbia instaurato un ufficio, un gruppo di lavoro, una task-force che si dedichi a controllare se i contratti di concessione vengono rispettati I depuratori di Campobasso sono stati realizzati dalla ditta Dondi, impresa del Nord, circa 30 anni fa. D’allora non li ha più lasciati, incaricata di gestirli, quindi di manutenerli e, quindi ancora, di migliorarli tecnicamente. Un primato temporale ed anche la magicità delle formule amministrative applicate. Nonostante questa trentennale dedizione, i depuratori di Campobasso sono una spina nel fianco dell’amministrazione: non depurano come dovrebbero. Forse l’Arpa avrebbe qualcosa da dire in proposito, ma l’Arpa non parla, acconsente. In pieno terzo millennio la depurazione delle acque luride nel capoluogo regionale è di natura chimica e non biologica. Adeguamento mancato. Come pare non siano adeguatamente soddisfatte le pendenze economiche dei lavoratori che si occupano dei depuratori. Spesso, nei contratti dei servizi esternalizzati, la garanzia retributiva è un elemento determinante per tenere in vita o per recidere il rapporto. Probabilmente, nel contratto del Comune con la Dondi, questo
CAMPOBASSO. Le Segreterie Regionali della SLC-CGIL e della UILPOSTE esprimono la netta contrarietà al piano di razionalizzazione estiva prodotto da Poste Italiane. Già quando lo stesso piano era stato anticipato, ma non confermato, le due Segreterie scriventi avevano chiesto all’Azienda di non procedere. Purtroppo non c’è stato riscontro e così il Molise si troverà nel periodo estivo con chiusure di vario genere (alcuni uffici chiuderanno una, due o tre volte a settimana, altri non forniranno il turno pomeridiano). L’elenco, (mancano le chiusure pomeridiane di Isernia Centro, Venafro, Bojano e Termoli 1) presenta però alcune situazioni a dir poco grottesche: si razionalizzano, ad esempio, gli uffici di Termoli e di
elemento fa difetto se, come succede, gli operatori protestano, gli impianti non filtrano come dovrebbero, ma la ditta e l’amministrazione vicendevolmente fanno finta di niente. Deve essere un rapporto davvero speciale il loro, con molte sfumature, pochi punti fermi e, purtroppo, qualche inconveniente di gestione. Ce ne occupiamo perché la depurazione è importante sotto l’aspetto igienico e siccome, tra l’altro, è un
costo considerevole per il cittadino utente, è giusto pretendere che avvenga secondo le regole. La riottosità dell’amministrazione di Palazzo san Giorgio a prendere di petto la faccenda apre la porta a più di un sospetto sulla capacità e possibilità di farsi valere. Non vorremmo che le carte, i progetti, le concessioni, le autorizzazioni mettano la Dondi su un piedistallo, al riparo da fastidi e condizionamenti. Sarà, ma il pro-
blema è aperto, le preoccupazioni amministrative sono evidenti e, peraltro, dichiarate. Al cittadino interessa che la depurazione sia efficiente, gli operatori salvaguardati nello stipendio e il rapporto contrattuale trasparente. Ciò per quanto attiene la depurazione delle acque luride e i depuratori. Ma è l’insieme dei servizi dati all’esterno (luce, gas, raccolta dei rifiuti, manutenzione del verde pubblico, parcheggi a pagamento, servizio cimiteriale, il trasporto urbano) che avrebbe bisogno di una messa a punto, di una verifica, di un’analisi costi - benefici. Non risulta che l’amministrazione abbia instaurato un ufficio, un gruppo di lavoro, una task-force che si dedichi a controllare se i contratti di concessione vengono rispettati, e i diritti e la soddisfazione dell’utenza garantiti. Parlando di illuminazione, Campobasso nei mesi autunnali e invernali in particolare, ha un aspetto cimiteriale. Una controllata alla intensità della luce, e relativa constatazione, non guasterebbe. Il gas è capitolo a sé: convenzione ampia-
mente scaduta, prorogata, e lontana, anche per l’accavallamento di norme e di disposizioni governative, dall’essere affrontata. Ma è un servizio cardine, sul quale sono lustri e lustri ch’è calato il silenzio. Tutto va bene signora la Marchesa? Non si può essere, oggettivamente, di questo avviso, anche perché la metanizzazione sul territorio ha diversi vuoti che andrebbero colmati e non avviene. Ciò che vale per luce e gas, vale per i trasporti e per i parcheggi (le colonnine non sono state cambiate tutte, le strisce blu non vengono regolarmente rinfrescate), per i servizi cimiteriali, per la raccolta dei rifiuti e per il verde pubblico. Che andrebbero tenuti costantemente sotto controllo e non già lasciati alla più totale e sconsiderata libertà. Controlli. Sì. Ma valgono per le amministrazioni che non concedono, e non si concedono, pacche sulle spalle. Dardo
“Poste, così non va. Troppi i tagli in Molise” Duro il giudicio di Cgil e Uil sulla proposta di razionalizzazione aziendale Agnone mentre arriva la stagione estiva con il flusso turistico. E tutto ciò in nome della semplice gestione delle ferie da erogare al personale. Ancora una volta vengono tagliati i servizi ai cittadini molisani ma soprattutto viene offerta un’immagine negativa della Regione. E una regione che non garantisce i servizi è messa all’indice. Ma il discorso è generale perché da noi, con l’estate, il flusso demografico aumenta dovunque. Così anche gli emigranti che rientreranno in vacanza troveranno quest’altra sorpresa e i commenti certo non saranno lusinghieri.
E poiché nel Molise i problemi non mancano, eccone un altro gentilmente fornito da Poste Italiane e,
nello specifico, dall’AREA SUD 1 di Bari. Comunque, per la regola che impone non solo di denunciare ma
anche di proporre soluzioni, SLCCGIL Molise e UIL-POSTE Molise hanno richiesto un incontro urgente all’Azienda per fermare questo piano servendosi dell’applicazione della clausola elastica a tutto il personale part-time così come prescritto da regole che la stessa Azienda ha fissato. Quindi stop alle razionalizzazioni estive e far lavorare per altri quindici giorni il personale part-time in modo da garantire contestualmente l’erogazione dei servizi ai cittadini e delle ferie al personale. Inoltre le Segreterie scriventi chiedono l’intervento urgente del Go-
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Campobasso
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Le pagelle del Corpus Domini Ai Misteri il voto più alto al microfono del Municipio dolorosa insufficienza di Gennaro Ventresca Comincerei con loro, con i Misteri del Di Zinno. Sono bellissimi, ogni volta che tirano fuori il capo dal locale di via Trento che una volta faceva da palestra trasmettono un rinnovato magnetismo. Nell’epidermide di un campobassano si possono trovare , sopra, le acquisizioni superficiali dei tempi che passano; sotto ci sono le radici più antiche , quelle che ti riportano immediatamente al centro storico e soprattutto ai Misteri. Che hanno il potere di aver fatto la crosta a certe ferite che il degrado e la cattiva amministrazione hanno prodotto nel nostro tessuto. Queste ferite, se toccate, provocano una reazione a catena, difficile da spiegare a chi non è delle nostre parti. C’è un nocciolo indistruttibile di materia, presa coi tralci pensili dei sensi; la Sagra dei Misteri è sempre incavicchiata alla realtà, per la ragione che è la cosa stessa, percepita sin da bambini prima che imparassimo a ragionare, e immodificabile, anche se in seguito ci hanno insegnato a ragionare in campobassano. MISTERI Rappresentano la lingua degli affetti, un fatto confidenziale, intimo, familiare. Una roba dialettale che esprime il sentimento, mentre la cosa scritta e pensata in “lingua” di quella stessa cosa esprime il concetto. A casa mia i Misteri sono stati sempre in prima fila. Aspettavamo Corpus Domini per correre tutti in strada e metterci dietro alle bandarelle che suonavano la marcetta che abbiamo mandato a memoria e che fischiamo anche fuori stagione. EMOZIONE Gli angioletti che volano, i diavoli che mordono la coda vaccina, la Dunzella che fa la supponente, le facce allegre dei bambini, la gioia neppure tropo mascherata degli adulti sono il paradigma del giorno di festa più attesa di Campobasso. Un giorno che richiama gente da tutte le parti, gente che resta stupita di fronte a questa festa paesanotta che molti continuano a criticare, ma
che sotto sotto rappresenta anche il loro orgoglio. QUESTIONE DI CUORE Non è solo una questione di cuore, è anche di testa. Testa e cuore. E’ una relazione molto articolata. Nella mia famiglia i Misteri stanno davanti a tutto. Così credo accada anche nelle altre, o quanto meno, nella maggior parte delle famiglie campobassane. Che non solo non si vergognano di questa fusione tra folclore e religione, ma ne sono pienamente orgogliosi. Racconto alcuni fatti privati che sono un po’ l’archetipo dei Misteri di Campobasso. Tutto qui. Il DIAVOLO VESTE SILVER
Italo Stivaletti è per eccellenza il diavolo dei Misteri. Senza ombra di dubbio è lui l’attore principale della sfilata. Come comprovano gli innumerevoli selfi Italo si ritrova attorniato da fotografi e semplici curiosi sin dalle prime ore dell’alba, in cui, fedele al suo pittoresco personaggio, si sottopone a scatti e scene che fanno sorridere. Morde la coda bovina il diavolo dei diavoli campobassani. Ha le mani tinte di nerofumo con cui sporca il faccino dei bambini, sino a spingersi a quello rotondo del sindaco che, paciosamente, non si sottrae. Il Diavolo di Campobasso, al contrario di quello griffato che veste Prada si accontenta di vestire Silver. Fedele al suo taglio popo-
lare. LE PAGELLE La confusione c’era ed è rimasta. Del resto è gioco forza metterla in conto. Ormai i disperati del commercio abusivo sono esageratamente numerosi. Ci vorrebbero centinaia di agenti per tentare di arginarli. E allora, malgrado gli annunci della vigilia, il Corso e le altre strade del centro sono state prese d’assalto da venditori che su cartoni, banchetti arrangiati ed esposizione su tappeti sgargianti stendono la loro merce, quasi tutta taroccata. Il voto più basso della festa va proprio agli ambulanti e a tutto ciò che ha ruotato intorno al loro commercio da gasba. VOTO: 4 Una vergognosa insufficienza va attribuita all’impianto di amplificazione montato sul balcone del Municipio. Per la benedizione migliaia di presenti desiderosi di ascoltare le penetranti parole del vescovo Brigantini sono stati traditi dall’audio di piazza. Chiaro il loro disappunto per non aver sentito quasi niente. L’audio, distorto e rauco è stato inadeguato. VOTO: 4 TRINITARI e CROCIATI La convivenza tra le Confraternite hanno sancito sin dal 500 la litigiosità del popolo campobassano. Al punto da degenerare anche in fatti di sangue. La Pace verrà sancita nel 1587 tra Crociati (Santa Maria della Croce assieme a Sant’Antonio Abate) e quella dei Trinitari (Trinità, oggi Cattedrale). Simboli araldici sono ricomparsi nel loro storico significato nel borgo antico, per creare uno scenario che ricorda l’importanza che hanno avuto negli anni le Confraternite religiose, rappresentate dai simboli appesi sulle case e su Palazzo San Giorgio, dopo che è stato suddiviso per appartenenza il territorio del centro storico. VOTO. 8 CONCERTO VECCHIONI Il professore col debole per la musica d’autore sarebbe stato meglio ascoltarlo in teatro, anziché in piazza. L’artista ha un autorevole spessore culturale, ma è chiaro che il suo repertorio poco si adatta allo spa-
zio libero, in cui le distrazioni del pubblico sono enormi. E poi, Vecchioni piace ai matusa, a chi adora la poesia e gli arrangiamenti ben articolati. Non è certo al centro dei gusti giovanili. Tuttavia la qualità è emersa per l’intero arco della colta esibizione. Due i voti: a Vecchioni VOTO: 8; al pubblico distaccato, chiacchierone e distratto VOTO 4. COROLLARIO C’è stato poco o tanto, dipende dai punti di vista. Immensa è stata certamente la confusione. Si è forse fatto scialo di clientelismo. Numerose associazioni sono state ammesse nel magma delle proposte, senza un attento filtro. In seguito sarà bene scegliere il meglio per potervi puntare con decisione. VOTO: 6 MISTERI Il voto massimo va ai Misteri che possiedono una vena popolare contagiosa e indistruttibile. Essi racchiudono il buono della nostra città e portano in dote emozioni e sentimento. L’Associazione ha fatto, come sempre, le cose a puntino. Senza rimettersi all’improvvisazione. Va anche detto che dopo decine d’anni di certosina presenza, per la prima volta, non è salito sui carri del Di Zinno alcun componente della famiglia Teberino. VOTO: 9 FINALINO PER L’ASSESSORE Le feste di piazza sono dispendiose, ma necessarie. Di Bartolomeo dopo aver debuttato con Massimo Ranieri e i Phoo, per questioni finanziarie, fu costretto a scegliere artisti di minore portata. Ma pur sempre artisti di piazza si è trattato. Con Vecchioni s’è scelto il meglio del peggio. Nel senso che si è guardato troppo all’aristocrazia e poco al popolo. Così ne è venuta fuori una serata di scarso impatto, con alcuni picchi polemici che lo stesso professore ha messo in evidenza dal palco. Per la folla ci sarebbe voluto un re delle canzonette, non certo un poeta raffinato che recita Prevert, che dedica una meravigliosa canzone a Franca Rame, che ha il coraggio di ammettere che a 72 anni sono affiorati i primi segnali di “coglionaggine”.
Via De Pretis, falso incidente stradale Truffate due persone anziane dopo un tamponamento in pieno giorno CAMPOBASSO. Nei giorni scorsi, in questa Via De Pretis, due persone anziane sono state raggirate da un uomo che, dopo aver tamponato la loro auto, si era qualificato come “commissario dei carabinieri”, riuscendo a farsi consegnare denaro in contanti ed un monile in oro del valore di circa 300 euro per risolvere “bonariamente” il danno che asseriva aver ricevuto. Ancora una truffa, quindi, che vede vittime gli anziani, questa volta portata a termine uti-
lizzando la tecnica del “falso incidente stradale”. La Polizia di Stato, da sempre in prima linea nella prevenzione di questo tipo di reati così odiosi perché perpetrato contro la fascia più debole e vulnerabile della popolazione, invita a non bisogna mai abbassare la guardia perché i truffatori si adeguano ai tempi ed alle strategie repressive affinando le tecniche del raggiro. Così si passa dalla cosiddetta “truffa dello specchietto” alla falsa verifica della po-
sizione fiscale, dalle marche da bollo necessarie per ritirare l’eredità del lontano parente al falso rimborso delle bollette e tante altre ancora. Il truffatore di solito è una persona distinta, dai modi gentili, che usa un linguaggio forbito. Fa presumere di essere a conoscenza di molte informazioni riguardanti la famiglia della vittima nonché di situazioni che, per il modo con il quale vengono esposte, parrebbero corrispondere al vero.
Si invita, pertanto, la cittadinanza a prestare la massima attenzione: non vi fidate, non aprite la porta di casa ad estranei, non date confidenza a sconosciuti per strada, anche se sono persone distinte e dai modi affabili. Al minimo sospetto, avvertite subito le Forze dell’Ordine con una telefonata al 113 della Polizia o al 112 dei Carabinieri che vi raggiungeranno e vi daranno immediato sostegno.
Campobasso
7 9 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Un gran bel risultato” Soddisfatto per la giornata del Corpus Domini a Campobasso, l’assessore Colagiovanni CAMPOBASSO. La città di Campobasso è tornata alla normalità e già dalle prime luci dell’alba di oggi, lunedì 8 giugno 2015, grazie all’instancabile lavoro degli operai della Sea e di tutti coloro che sono stati impegnati in questo Corpus Domini, il capoluogo ha ripreso la sua normalità, dopo essere stata letteralmente ‘invasa’ da 150mila persone, che hanno reso omaggio ai ‘Misteri’ e al Molise intero. Numeri importanti per il primo Corpus Domini organizzato dall’amministrazione Battista per una città che ha offerto tutta la sua bellezza e la sua ospitalità a migliaia di turisti che hanno preferito al mare, in una domenica calda e già estiva, la più importante festa della regione Molise. “È doveroso ringraziare – ha spiegato l’assessore alle Attività Produttive e alla Polizia Municipale, Salvatore Colagiovanni –, a nome di tutta l’amministrazione comunale, la struttura commercio per la mole di lavoro che è stata chiamata a sbrigare già dalla giornata di martedì scorso. Prestazione professionale svolta, tra le altre cose, con tutta la pressione e mancanza di serenità del caso, considerando che già mercoledì l’assessorato di via Muricchio è stato preso d’assalto da diversi espositori. La situazione è tornata alla normalità, nella giornata di giovedì, solo grazie alla fattiva collaborazione tra la Polizia Giudiziaria e il Comando della Polizia Municipale, i cui agenti sono riusciti a placare gli animi, evitando qualsiasi tipo di pericolo per l’inco-
lumità anche degli infaticabili dipendenti comunali. Bell’esempio di lavoro nella pubblica amministrazione”. “Nelle giornate di venerdì e sabato – ha chiarito l’assessore Colagiovanni –, nonostante il numero esiguo di agenti, la Polizia Municipale ha monitorato costantemente e incessantemente tutta l’area fieristica ed
espositiva, così come era stato concordato nel tavolo tecnico tenuto in Prefettura. I Vigili Urbani hanno svolto un importante lavoro di prevenzione, cercando comunque di instaurare un rapporto, soprattutto, umano con i tanti abusivi, che mai come quest’anno sono riusciti a raggiungere il capoluogo molisano. Grazie al loro lavoro, capillare e minuzioso di ogni agente che si è speso fino all’ultimo secondo della festa, non si sono registrati problemi di alcuna natura, né rispetto all’incolumità personale né per quel che concerne la pubblica sicurezza”. “Un sentito grazie va, inoltre, a tutte le associazioni di volontariato che hanno fornito un prezioso aiuto, in Piazza Pepe, nella fase di preparazione, durante e successivamente al concerto di Roberto Vecchioni – ha proseguito Colagiovanni –. Mai come quest’anno si è riusciti a far rispettare le prescrizioni che l’apposita Commissione aveva impartito. Nei prossimi mesi – e l’assessore comunale guarda già al futuro – si analizzeranno tutte le varie fasi legate al
Corpus Domini, dall’organizzazione ai giorni di festa, migliorando dove c’è bisogno di farlo. D’altronde, solo chi non fa non può sbagliare. Sono certo che le strutture che fanno capo al mio assessorato hanno dimostrato con umiltà il vero senso di dovere, contribuendo a rendere magnifica la più importante festa del territorio molisano”. “Una criticità della tre giorni di celebrazioni – spiega ancora Colagiovanni – è stata la presenza degli abusivi lungo Corso Vittorio Emanuele, soprattutto durante la giornata di domenica. Io avevo più volte ribadito ai tavoli tecnici che il corso sarebbe diventata una zona franca, dove gli agenti della Polizia Municipale non potevano in alcun modo garantirne la vigilanza e la sicurezza. Questo che sto dicendo – ha sottolineato l’assessore Salvatore Colagiovanni – lo si può evincere dai verbali sottoscritti durante i tavoli sulla sicurezza. Per i prossimi anni occorrerà studiare nuove soluzioni per evitare queste vere e proprie invasioni degli abusivi, che devono essere stroncate sul nascere e non quando gli stessi si trovano già, in numero importante, sul territorio comunale, dove tutto diventa più difficile. La presenza degli abusivi, dunque, va fatta rientrare in un’opera preventiva, anche al fine di evitare polemiche di qualche soggetto che ama farsi la solita passeggiata domenicale con la famiglia, pontificando e dando fiato alla bocca, senza aver letto gli atti e, soprattutto, senza essersi reso conto,
perché non si è documentato né si è affacciato nelle strutture comunali, della mole di lavoro che i nostri dipendenti comunali e gli agenti della Polizia Municipale hanno sbrigato da mercoledì 3 a domenica 7, affinché tutto potesse andare per il meglio. E pensare che qualche amministratore che, ogni tanto, indossa i panni dell’uomo di legge, ha pure cercato di mettere in dubbio l’operato del Comando di Polizia Municipale, oltre che dei funzionari dell’ente comunale, non sapendo, perché evidentemente non ha letto la documentazione, che il piano di sicurezza era stato concordato con le altre forze di polizia e col Prefetto. Su questo episodio, credo, che il diretto interessato debba chiarirsi le idee rivolgendosi agli organi competenti”. “Da questo Corpus Domini – ha concluso Salvatore Colagiovanni – miglioreremo quanto fatto e visto di buono (tanto), puntando a rinforzare tutti gli aspetti, elevando sempre di più questa festa che, già di per sé, è meravigliosa e della quale si attende il riconoscimento dei ‘Misteri’ quale patrimonio dell’umanità. E l’immagine più bella della città di Campobasso nell’ultimo fine settimana restano le 150mila persone che hanno invaso il capoluogo del Molise, rendendo omaggio ai ‘Misteri’ e al saluto ‘urbi et orbi’ (considerando che da tutto il mondo è seguita la nostra festa) di Bregantini, affacciato dal balcone di Palazzo San Giorgio, insieme al sindaco Antonio Battista”.
Punto e virgola
Quel pericolo di fronte a San Giorgio
di Gennaro Ventresca Un disinteresse, su tutti i fronti. Questo è ciò che emerge dal modo di amministrare la nostra città che, al contrario, avrebbe bisogno di occhi attenti e mani svelte. Procedendo su questo sentiero si completa il quadro di una
Campobasso diventata ogni giorno più brutta e sciatta. Senza che nessuno intervenga e, soprattutto senza neppure la più piccola reazione dei cittadini che ormai accettano ogni sopruso con irritante sottomissione. E’ qui il caso di far capire, con questo noterella, la mancanza di sorveglianza di chi ci amministra a proposito dello stato dell’arte della recinzione in Piazza Don Giovanni Battista, dirimpetto alla chiesetta di San Giorgio, protettore cittadino. Come si può vedere nella foto ci sono alcuni travetti in cemento armato che ormai hanno lasciato il posto a un esile quanto sconcio filo di ferro. Mettendo non solo a rischio la sicurezza di chi frequenta quei luoghi (penso ai giovani del sabato sera, allegri anche per qualche birra di troppo), ma anche all’estetica.
Mi piace ricordare che oltre la recinzione c’è un precipizio su cui bisognerebbe riflettere, come altri se ne notano sulla parte destra, salendo il magnifico viale delle rimembranze. Al cronista spetta solo il compito di denunciare il pericolo. Al Comune quello di mettervi fine.
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Isernia
Tutto quello che gli altri non dicono
9 giugno 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Arrestato ‘O sceriffo’ Operazione dei Carabinieri a Isernia. In manette il pluripregiudicato campano ISERNIA. Ancora un’operazione dei Carabinieri ha interessato gran parte del territorio della provincia di Isernia, per contrastare il fenomeno dei furti ed altri reati di particolare allarme sociale. I militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno arrestato questa mattina all’alba il pluripregiudicato Giuliano Forte, 49enne di Sesto Campano, meglio conosciuto con il soprannome di “O’ Sceriffo”, poi-
ché colpito da un ordine di carcerazione in quanto riconosciuto colpevole di alcuni furti in abitazione ed altri reati contro il patrimonio, commessi nel recente passato in provincia di Isernia e zone limitrofe. In virtù del provvedimento eseguito questa mattina, il pregiudicato, è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Isernia, dove dovrà scontare una condanna alla pena di mesi sei di reclusione.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venafro, hanno invece denunciato un 24enne di Isernia, poiché sorpreso alla guida della propria autovettura completamente ubriaco, mettendo tra l’altro in grave pericolo la sicurezza degli altri utenti della strada. Dagli accertamenti esperiti tramite l’apparato etilometro in dotazione alle unità di pronto intervento dell’Arma, è risultato un
tasso alcolemico superiore di ben tre volte il limite previsto dalla normativa vigente. Nei suoi confronti è scattato, oltre alla denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica, anche il sequestro del veicolo e il ritiro della patente di guida. Infine tra Isernia e Montaquila, i Carabinieri delle locali Stazioni, unitamente a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno denunciato due imprenditori edili, un
35enne ed un 47enne, entrambi di Sant’Antimo in provincia di Napoli, i quali si rendevano responsabili di violazioni alle norme sulla tutela e la sicurezza sui luoghi di lavoro, per non aver rispettato le previste procedure di sicurezza nei cantieri edili di cui erano responsabili, e per aver sfruttato lavoratori a nero, quattro infatti erano gli operai identificati che non risultavano regolarmente assunti.
SOS CANTONIERI PROVINCIA! di Emilio Izzo Ennesimo vile attacco alla classe operaia! ormai senza sosta l’emorragia dei posti di lavoro grazie all’inutile quanto dannosa gestione frattura-brasiello sul territorio molisano e, in modo più puntuale, su quello della provincia di isernia. e se il mega presidente Frattura si sfrega le mani per il gusto di danneggiare la provincia più vicina all’ex governatore Iorio, il sindaco, nonché presidente della provincia pentra Brasiello, guarda senza colpo ferire per non perdere il calore dell’abbraccio protettivo (delle sue posizioni!) dello stesso Frattura! Insomma, è pur vero che politicamente (e forse non solo) non servono a
niente, ma è altrettanto vero che sono i migliori a far danni! non si contano più i cimiteri di lavoratori che hanno creato e purtroppo non possiamo dire che hanno finito! Per non farsi mancare niente, per mano di brasiello, hanno messo sul lastrico con un sol colpo ben 35 cantonieri, praticamente tutti, lasciando incustodita e pericolosa l’intera rete delle strade provinciali di Isernia! capite che geni?! purtroppo anche in questa circostanza si cela il trucco delle sostituzioni con altri soggetti così come già avvenuto con la moloise dati. insomma, dopo 14 anni di lavoro precario, con una mano davanti ed un’altra dietro (per
dirla con il volgo), si lasciano nel dramma assoluto 35 famiglie, fregandosene bellamente dall’alto dei loro lauti compensi ma seguendo con molta attenzione, passione e disinteresse tutte quelle posizioni apicali e dintorni all’interno dell’ente! un altro edificante esempio di come non far funzionare la pubblica amministrazione a vantaggio di pesi e zavorre sempre protetti e coccolati! personalmente non ci sto e martedì 9 giugno alle ore 10.30, terrò, unitamente ai lavoratori una conferenza stampa-sit davanti al palazzo provinciale in via berta, per illustrare tutti i retroscena di questa ulteriore saga dei potenti affamatori.
Si coglie l’occasione per invitare oo.ss., associazioni, comitati e liberi cittadini ad essere con noi a difesa dell’onesto ed insostituibile lavoro che questi uomini hanno prodotto sotto il sole così come sotto la pioggia, tante volte in orari impossibili, per assicurare a noi tutti una sicurezza viaria altrimenti compromessa. chiederemo al presidente, all’assessore al ramo ed al dirigente del settore un incontro per capire aspetti della vicenda nient’affatto chiari e per cercare le soluzioni adatte a ridare il sorriso a queste famiglie. e non ci fermeremo!
Presentato il libro di Napoleone Stelluti “Monete della zecca di Aesernia” Oggi a Isernia la ricorrenza del 201° dalla fondazione A ISERNIA presso l’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII è stato presentato il libro di Napoleone STELLUTI MONETE della zecca di AESERNIA. VENAFRVM, BOVIANVM, AQVILONIA e BELLVM SOCIALE.In Appendice LARINO:Campagna di scavi archeologici al Casone 20072008. Con il patrocinio dell’Istituto Banco di Napoli Fondazione.Con gli auspici dell’Associazione Culturale Gruppo Animatori del Centro Storico Larino Comune di Isernia Tipolitografia Fotolampo Campobasso 2015 .F.to cm.21X31,pp.168, con oltre 500 fotografie e disegni in bianco e nero €25,00 più le spese postali. L’autore, emerito studioso di storia locale ex dipendente del Comune di Larino del settore Cultura, in pensione da tre anni , dopo la pubblicazione del volume sulla Monete della zecca di,LARINVM, FRENTRVM e PALLANVM Campobasso 2009 e, l’intervento come relatore al XIV Congresso Internazionale di Numismatica svoltosi a Glasgow e del quale sono stati pubblicati gli Atti nel 2011 , ha voluto prendere in considerazione un’altra area limitrofa al Sannio Frentano nel III sec. a.C. il Sannio Pentro. Ovvero della zona interna del Molise, per la quale si stima sono rilevabili oltre 200 esemplari da collezioni private e pubbliche dei mag-
giori musei del mondo. Per cui era necessario operare un esplorazione analitica e complessiva di tali esemplari con relativa revisione e aggiornamento degli studi finora effettuati. La pubblicazione patrocinata e realizzata con il contributo dell’Istituto Banco di Napoli Fondazione , la collaborazione dell’Associazione Culturale Gruppo Animatori del Centro Storico
di Larino e con gli auspici del Comune di Isernia. Alla Manifestazione presieduta dal Prof.Daniele Marrama Presidente della suddetta fondazione saranno relatori il Prof.Gianfranco De Benedittis Docente di Archeologia dell’Università degli Studi del Molise , il Dr.Natalino Paone Storico , il Dr.Fernando Cefalogli ex Direttore della Biblioteca Comunale “Michele Romano” di Isernia, infine sarà presente l’Autore il Dr.Napoleone Stelluti che illustrerà in sintesi le caratteristiche degli esemplari monetali contenute nel libro, ivi compreso i risultati degli Scavi archeologici effettuati in località Difesa Nuova di Larino presso la masseria Casone, tra cui spicca una tavoletta di bronzo relativa ad una Lex Pubblica studiata dal Prof.Giuseppe Camodeca Ordinario di Storia Romana ed Epigrafia dell’Università di Napoli L’Orientale. Va ricordato inoltre per la cronaca che il Dr. Napoleone Stelluti presenterà il suo volume sia a Venafro che a Bojano, ma anche a Taormina dove sarà relatore al XV Congresso Internazionale di Numismatica previsto per la fine di settembre prossimo. Quindi non ci rimane che complimentarci con l’autore per l’uscita del suo ultimo lavoro e il fatto che sarà ambasciatore della nostra storia in terra di Sicilia ci fa inorgoglire ancora di più.
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Termoli
9 giugno 2015
“Pesca, una boccata di ossigeno” L’onorevole Venittelli sottolinea il positivo stanziamento di 5 milioni per la cigs “Il governo incrementando questa dote ha dimostrato sensibilità nei confronti del comparto ittico, la medesima che ci porta quotidianamente a confrontarci con l’intera filiera ittica nel Paese – ha ribadito l’onorevole Venittelli – per questo siamo soddisfatti del risultato raggiunto e anche della condivisione espressa dall’Alleanza delle Cooperative italiane. Le associazioni di categoria e le parti sociali chiedono la stabilizzazione di strumenti di sostegno al reddito anche per i pescatori e lo sforzo che stiamo profondendo sui territori va nella strada di garantire pari dignità a una economia vitale per le regioni costiere.
TERMOLI. Una ulteriore boccata di ossigeno per le imprese della pesca produttiva, per i lavoratori e per gli armatori: è salita di altri 5 milioni di euro, per un monte complessivo di 35 milioni, la dotazione ministeriale per finanziare la cassa integrazione straordinaria, provvedimento contenuto nel decreto legge del 21 maggio 2015, che ha rimodulato gli stanziamenti per gli ammortizzatori sociali. “La cassa integrazione sarà sottoscritta lunedì prossimo, 8 giugno, nella sede del Ministero del Welfare”, ha annunciato l’onorevole del Pd Laura Venittelli, responsabile nazionale del settore Pesca e acquacoltura del Partito democratico.
Petacciato.
Una persona fermata e denunciata in stato di libertà con materiale di provenienza furtiva. Nella notte tra sabato e domenica i Carabinieri di Petacciato e Montenero di Bisaccia sono intervenuti in intervenuti in via San Marino di Petacciato, nei pressi della casa comunale dove due giovani avevano segnalato, alla Centrale Operativa della Compagnia di Termoli, tramite 112, la presenza di un sospetto nei pressi dell’immobile dell’ente pubblico.
I militari intervenuti hanno rintracciato l’uomo e lo hanno bloccato. Lo stesso è stato trovato in possesso di vario materiale e utensili elettrici da lavoro, per i quali lo stesso non ha saputo fornire spiegazioni plausibili anche in relazione alla sua presenza sul luogo in ora notturna, erano le 02.30 infatti. Immediati gli accertamenti che hanno consentito di risa-
lire al Comune di Petacciato quale proprietario del maltolto, gli attrezzi infatti erano stati asportati da un deposito del municipio. L’uomo, S.C.D. ventenne di origini romene e dimorante a Montenero di Bisaccia, è stato così deferito in stato di libertà per il reato di ricettazione mentre la refurtiva è stata restituita all’ente locale quale legittimo proprietario.
Realismo astratto, un progetto culturale E’ stata inaugurata a Termoli la mostra itinerante di due artisti
TERMOLI. È stata inaugurata nei giorni scorsi presso la Galleria Civica di Termoli la mostra “Realismo Astratto”, un progetto culturale itinerante di due artisti, il pittore Albano Paolinelli pescarese e il fotografo Danilo Susi, medico Gastroenterologo di Termoli. Una mostra impreziosita da un elegante e interessante catalogo d’arte
edito dalle Edizioni Tracce di Pescara; i due espositori hanno ottenuto una recensione dal critico d’arte Valerio Deho il quale dice: “Il termine Realismo Astratto sottintende una forma di conciliazione degli opposti, per questo, due artisti che provengono da percorsi e formazioni diverse, utilizzando la fotografia, Danilo Susi e la pittura, Albano Paolinelli, si sono messi insieme attorno ad un progetto comune. Presenti oltre ai due artisti anche il dottor Mario Sciarretta medico fotografo conosciutissimo a Termoli, che
ritorna alla galleria civica dopo due anni da una sua mostra personale “Decollage Casuale”; la mostra poi si arricchisce anche di un progetto fotografico interessantissimo “Cittastratta” con opere di Bruno Colalongo e il dottor Mario Sciarretta. All’inaugurazione non ha voluto mancare il primo cittadino Angelo Sbrocca il quale ha detto: “Avere qui una mostra così importante per la città di Termoli è un importante evento culturale che anticipa il Premio Termoli giunto quest’anno alla 60a edi-
zione”. Una mostra che giunge a Termoli dopo essere stata presente nel 2012 a Milano allo spazio PwC del Sole 24
ore, nel 2013 alla galleria WikiArte di Bologna, al Castello di Bonassola (SP), allo spazio Matta di Pescara e nell’estate 2014 alle isole Tremiti.
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Termoli
9 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Guala, cigs illegittima” Giustizia per i lavoratori dell’azienda anche in Appello TERMOLI. Confermata presso la Corte di Appello di Campobasso, sez. Lavoro, l’illegittimità della Cassa integrazione Straordinaria che ha coinvolto circa una ventina di dipendenti della Guala Closures S.p.A. (sede di Termoli). I giudici della Corte di Appello hanno rigettato il ricorso presentato dalla società volto ad
impugnare la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Larino, confermando l’illegittimità del trattamento di integrazione salariale. I lavoratori difesi dagli Avvocati Vincenzo Iacovino, Laura Venittelli, Pierpaolo Passarelli, Silvio Iafigliola hanno visto riconoscersi, anche in sede di gravame, l’illegittimità dell’operato datoriale con conseguente condanna
alla reintegrazione in servizio e al risarcimento del danno pari alla differenza tra quanto percepito dalla data di sospensione dell’attività lavorativa e la retribuzione piena che avrebbero dovuto percepire nello stesso periodo. Resta da capire, in ogni caso, quale sarà il futuro dei dipendenti considerato che, nelle more dei giudizi, lo stabilimento di Termoli ha por-
tato avanti nuovi licenziamenti che hanno interessato le medesime persone. Un atteggiamento, quest’ultimo, inspiegabilmente avallato dalla organizzazioni sindacali sicché a breve ci si aspetta nuove battaglie giudiziali
Porto, le colonnine non funzionano Insoddisfatti gli operatori portuali per il mancato funzionamento delle strutture TERMOLI. Quelle colonnine erano state installate per permettere agli operatori portuali la messa in opera di lavori di restauro e rifornimenti alle imbarcazioni, lavori elettrici e idrici. Una splendida iniziativa, che seppur con costi pubblici notevoli, sicuramente avrebbe dato al bacino portuale termolese un apporto di efficienza maggiore non indifferente. Peccato, però, che le intenzioni siano rimaste solo tali. Si perché quelle colonnine non funzionano mai. E la denuncia arriva dagli stessi operatori portuali. “Se dobbiamo caricare acqua è un problema – hanno affermato – ma se dobbiamo fare dei lavori in cui abbiamo bisogno di energia elettrica peggio che andar di notte. Dobbiamo ringraziare qualche esercizio pubblico che ci dà una mano. Insomma altro spreco di denaro senza risultati apprezzabili”. Per non parlare dell’ironia della sorte sulle colonnine è stato affisso un cartello: “Attenzione è vietato depositare rifiuti accanto alle colonnine”. Infatti come dimostrano le foto in questo momento l’unica utilità che hanno le colonnine è quello di essere diventate un facile ricettacolo appunto di rifiuti tanto per rispettare l’ordinanza del cartello di divieto.
‘Impugna il mouse, metti in rete la memoria’ Anziani alla scoperta del pc nell’ambito del progetto sociale TERMOLI. “Azione impugna il mouse … metti in rete al memoria”: è questo il progetto di solidarietà intergenerazionale “Fortunete Senex” nell’ambito Territoriale sociale di Termoli patrocinato dalla Regine Molise e dalla Nuova Assistenza società cooperativa sociale onlus. Nella sala consiliare del comune di Termoli si è tenuta la giornata finale con la consegna degli attestati di partecipazione al corso alla presenza della presidente del consiglio comunale Manuela Vigilante e dei tanti amministratori dei comuni interessati dal progetto quali la dirigente scolastica Matlde Tartaglia. Dopo l’introduzione del dottor Nicola Malorni, coordinatore Ufficio Piano ATS di Termoli, abbiamo ascoltato la dottoressa Tatiana Bracone che insieme al collega Alessandro Mancinella ha animato e monitorato il progetto “Con questo progetto – ha affermato Tatiana Bracone – siamo riusciti a creare un forte scambio generazionale tra gli adolescenti e gli anziani; il nostro obiettivo era di superare lo stereotipo tra le varie generazioni e promuo-
vere un invecchiamento attivo avvicinando i più giovani all’età adulta. Abbiamo potuto constatare che entrambi sono state delle risorse e gli anziani hanno imparato tantissimo; si sono motivati e c’è stata una forte sinergia tra loro ma questo grazie anche al lavoro dei tutor
che hanno seguito i gruppi nei vari Comuni. Il progetto ha interessato i Comuni dell’ambito territoriale di Termoli, Palata, Tavenna, Mafalda, Montenero di Bisaccia e Campomarino e grazie al sostegno della cooperativa sociale Nuova Assistenza Onlus di Isernia.
La soddisfazione c’è stata e speriamo che ci sia una continuità in quello che è stato iniziato”. “Com’è stato l’approccio degli “alunni” davanti all’informatica ? “Ad oggi diciamo che gli anziani dalla prima difficoltà anche nello spavento di accendere il pc ad oggi hanno profilo Facebook parlano tramite Skype con i propri nipoti spesso lontani. Sono stati degli ottimi alunni e gli alunni sono stati degli ottimi insegnanti. All’inizio c’è stato un po’ di timore ma dopo la terza lezione hanno avuto subito dimestichezza con il pc e ci sono stati i ragazzi che li sostenevano ma loro hanno avuto proprio questa voglia di imparare e di superare questo ostacolo perché vedevano il pc come un ostacolo. Ad oggi possiamo dire che gli anziani sono delle risorse, attivi e possono adattarsi alle nuove tecnologie e a questa generazione che sta cambiando”. Sicuramente, visto il successo ottenuto una sala consiliare colma di partecipanti, ci sarà un seguito al progetto…
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Opinioni
9 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Artisti molisani alla ribalta Dai piccoli passi verso il successo, a passi da gigante: è il cammino artistico di Piero Perrino le cui opere più recenti saranno esposte alla collettiva collaterale della Biennale di Venezia, curata da Loreta Lakina, imperniata sulla rappresentazione e interpretazione del fenomeno migratorio. Una rigida selezione ha preceduto la scelta delle opere e degli artisti. La collettiva si terrà dal 10 al 30 giugno 2015 presso il Palazzo Friuli-Bon. L’artista campobassano sta trovando fuori dal Molise quei riconoscimenti di Claudio de Luca “Forche Caudine”, l’Associazione dei Molisani che vivono a Roma, ha riferito che la 20.a regione occupa il primo posto per il numero percentuale di migranti ospitati (36,5 per ogni 10mila residenti). Segue la Sicilia (33,3), la Calabria (22,8) e la Basilicata (17). Chiudono tre regioni del Nord: Lombardia (6,4), Veneto (5,9) e Valle d’Aosta (4,8). I dati utilizzati sono del Ministero dell’Interno e dell’Istat. Naturalmente, parlando in termini numerici, è la Sicilia ad ospitarne di più (16.968), seguita dal Lazio (8,418) e dalla Lombardia (6.425); Il picolo Molise quota 1.145 e la Valle d’Aosta appena 62. Ma, se i numeri dicono questo, rimane in piedi il dibattito sui 150 migranti di Campomarino lido che il Sindaco Cammilleri vorrebbe acquisire dopo l’estate. Il guanto prefettizio non è certo di velluto ove i pensi ai Comuni a cui pervengono numeri di persone da accogliere ed ai molti Sindaci, che ambirebbero di essere coinvolti per evitare modificazioni alla demografia locale tale da pregiudicare un’intera Comunità. Sono anni ormai che, lungo le strade cittadine, accade di incappare in soggetti intenti a chiedere soldi quando si sia parcheggiata l’auto (come per esempio accade a Termoli ed a Campobasso). Capita pure che, accanto agli tzigani, vivacchino giovanissimi suonatori di fisarmonica che spesso si producono in esibizioni estemporanee, contribuendo a delineare una sceneggiatura cittadina oramai diventata parte degli usi e dei costumi quotidiani. Ciò dovrebbe far pensare che il mondo cambia e che i Sindaci non possono più pensare di gestire la cosa pubblica come ai vecchi tempi. Al Sud questa mentalità stenta a farsi largo, e restiamo tuttora attaccati ad invocare l’opera delle Forze dell’ordine statali che – però – non dovrebbero essere le sole a vigilare per restituire sicurezza e pace sociale. Oggi come oggi, chi si candidi ad ascendere al soglio di primo cittadino ha l’obbligo di mutare approccio con la realtà e di essere meno tollerante persino verso la “piccola” criminalità. Perciò non potrebbe essere più definito uno “sceriffo” chi intendesse comportarsi in conformità agli esiti delle tante (giuste e puntuali!) indagini sociologiche elaborate, secondo cui – alla lunga – riuscirebbero
Piero Perrino alla collettiva collaterale della Biennale
che lo hanno elevato e collocato stabilmente nell’arengo dell’arte moderna. La sua pittura inizialmente istintuale s’è via via raffinata; la tecnica ha mantenuto un carattere di originalità che lo distingue e lo lascia particolarmente apprezzare dalla critica e dai cultori dell’Arte. Alieno alle contaminazioni, procede spedito nel suo percorso arti-
stico, sorretto da una forte carica creativa e indagativa che gli consente di spaziare nelle proposizioni e nelle realizzazioni. Legato al Molise, afferma che molta parte della sua opera è fortemente influenzata dalla memoria, dai rapporti, e dall’esperienza maturati nella nostra realtà.
Migranto ospitati, il primato del Molise infinitamente perniciosi gli effetti delle azioni dei microcriminali, sia che certi episodi avvengano a Campobasso (dove, però, subito si attiva il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica) sia che abbiano interessato comunità minime, quali quelle di Morrone del Sannio o di Montelongo (delle cui sorti pare che agli organi competenti importi di gran lunga meno). Vero è che ogni piccola trasgressione, ove dovesse non essere sanzionata (come quasi sempre accade), trasmetterebbe un segnale negativo, raccolto da altri soggetti disposti a ripetere il gesto, senza sentirsi limitati da freni inibitori e senza tema di correre pericoli di sorta. Se un Sindaco tollera determinati comportamenti, non ci si può meravigliare. Ogni infrazione non perseguìta giustifica, ed incoraggia, la commissione di altre violazioni; e l’immotivata negligenza di tante Autorità comunali (che non dovevano tollerare l’assottigliamento dei ranghi della Polizia locale) sta permettendo all’area dell’illegalità e della scostumatezza di lievitare ogni giorno di più. Perciò, se è pur vero che in Molise la delinquenza sia micro (e non macro), comunque crescono i delitti ed i reati contravvenzionali. La 20.a regione viene descritta come una delle più tranquille; ciò nonostante la sua popolazione comincia a sentirsi insicura, soprattutto in ordine alla commissione di illeciti penali che lo stesso Ministero dell’interno definisce “di forte allarme sociale”. Insomma si dovrebbe cambiare registro. Ancora oggi il Molisano, incontrando qualcuno, allunga il braccio e tende la mano in segno di saluto. Qui non si ha paura del nuovo; però la percentuale di chi teme la criminalità è lievitata consistentemente nel corso degli anni, al punto che si finisce con il parlare – sempre di più – dei furti negli appartamenti, degli immancabili raggiri che si concretano ai danni
degli anziani, dei “pentiti”, dei “collaboratori di giustizia” che vengono condotti in questo territorio per esservi “nascosti”, dell’usura e del traffico illecito di rifiuti pericolosi. Non è certo un caso se la Stampa locale ha cominciato con l’affrontare certi temi e se sono diventati molti i politici che – almeno a parole – hanno introdotto nella discussione quotidiana i temi della sicurezza, soprattutto raffrontando quella odierna al quieto vivere passato delle province di Campobasso e di Isernia. La domanda è: sono esagerate le tesi dei giornalisti oppure i loro scritti delineano quella sindrome sociale che gli esperti chiamano “crime complex“? Questo fenomeno non è caratterizzato da indici preoccupanti; però, è altrettanto vero che – a seguito delle centinaia di furti in appartamenti (quasi sempre rimasti impuniti) – si sia originato un investimento emotivo comprendente paura, rabbia e risentimento, nel convincimento che la Giustizia penale sia ina-
deguata e poco efficace a debellare il fenomeno. Poi iniziano a diffondersi nella popolazione atteggiamenti e strategie difensive per accrescere la sicurezza personale (casseforti nascoste, sistemi anti-intrusione …); ed il discorso sarebbe incompleto se non si citassero gli interventi delle Pubbliche amministrazioni (Bojano, Termoli …) e della Regione che – assieme alla Prefettura – hanno deciso di collocare telecamere a circuito chiuso lungo le strade cittadine. Se la situazione è questa, non è bene alimentare la tensione ed è inutile cercare capri espiatori, che spesso non sono gli extracomunitari. Occorre valutare il fenomeno per collocarlo nella sua giusta dimensione. Se poniamo in essere tanti accorgimenti per esorcizzare la paura, vuol dire che qualcosa non va e che non possono bastare le interessate rassicurazioni, provenienti dagli Uffici stampa delle Forze dell’ordine, a tranquillizzare la comunità molisana.
Ci avviciniamo alla data del 24 maggio. Cento anni dall’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Il volume curato dal nostro collega Giuseppe Saluppo: “Il Molise e la Grande Guerra”, offre uno spaccato della nostra regione al cospetto degli eventi bellici e sociali. Immaginiamo una delle tante vallate del nostro Molise. Sembra vedere scendere da una di quelle strade, oggi asfaltate (seppure ridotte a mal partito), cento anni fa bianche e soffocanti di polvere, giovani con in tasca la cartolina precetto per la Grande Guerra. Hanno salutato i loro cari, prima di partire, qualcuno per l’ultima volta, tra silenzi cupi e parole sulla necessità della partenza. Un vocìo a passo a passo tra le fratte di bacche rosse che costeggiano quelle strade e frotte di uccelli che attraversano in alto l′aria. I ponti sul Biferno come sul Fortore o sul Volturno con l’acqua del fiume che pare immobile e metallica. Voci e gesti e in tutti gli animi il terrore superstizioso, le fantasie incolte, commenti, scongiurazioni lamentevoli, preghiere, in un rumorio cupo. “Ieri salutammo i partenti per le arene della Libia con uno slancio di entusiasmo frenetico, domani baceremo in fronte, senza una lacrima, i nostri soldati anelanti di ricongiungere i fratelli delle terre irredente alla Grande Patria Italiana”, si leggeva su La Provincia di Campobasso il 3 aprile 1915. Nulla sarebbe stato come prima. E’ possibile acquistare il libro di Giuseppe Saluppo, “Il Molise e la Grande Guerra”, a Campobasso nelle edicole di Via Mazzini, Piazza della Repubblica, Piazza Vittorio Emanuele e Terminal; a Isernia, presso libreria Della Corte ed edicola Stazione. Oppure presso la redazione de La Gazzetta del Molise, via Normanno 14 a Campobasso o chiedendolo via email: redazione@lagazzettadelmolise.it. Un Molise presente nella storia d’Italia.