L'uovo gam

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 82 - venerdì 10 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Maurizio D’Anchise

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Maurizio D'Anchise. "Frattura ad agosto – ha sottolineato in Consiglio comunale a Campobasso – non è andato a Roma a difendere gli interessi dei molisani e a chiedere la sospensione degli effetti del decreto Balduzzi sulle teste dei molisani. Lui ha preferito che sia Balduzzi a scegliere per la sua regione per permettere che ci sia una commistione tra sanità pubblica e sanità privata". Quello del consigliere comunale D'Anchise è stato l'intervento sicuramente più centrato.

Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura

Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Il presidente-commissario alla Sanità ha rimediato l'ennesimo schiaffone a Roma per la Sanità. Non ha un Piano vero, ha promesso di tutto e di più, vuole tagliare di tutto ha preferito a luglio restarsene al mare e non andare a Roma a difendere il Molise, ha subito i vari direttori piombati in regione tra Asrem e strutture assessorile e, ora, tenta una difesa a tempo scaduto con una sorta di ruggito del coniglio. Così, chiude la sanità molisana.

L’uovo Gam: 7.200.000 euro cassa integrazione 1.800.000 perdite annui 100.000 alla dott.ssa Lalli Totale 10.000.000 di euro annui per 2 di governo Frattura Totale 20.000.000 euro di perdite senza produrre un pollo


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

10 aprile 2015

La maggioranza comunale s’è confermata al servizio della presidenza della giunta regionale e della colazione di centrosinistra che lo sostiene

Con l’ordine del giorno sul Cardarelli hanno affidato le pecore al lupo

Qualora il presidente della Giunta regionale del Molise fosse stato presente alla seduta della Conferenza Stato/Regioni sulla sanità e avesse esercitato il sacrosanto diritto di veto, avrebbe potuto salvare il Cardarelli dal declassamento Deboluccio anzichenò l’ordine del giorno che ha concluso e conchiuso il consiglio comunale dedicato ai problemi della sanità e, in particolare, alla difesa del Cardarelli, perché resti di secondo livello. Deboluccio, ma opportuno per non lasciare la rappresentanza consiliare di Campobasso formalmente fuori dal coro delle istituzioni che hanno sollevato, a giusta ragione, sdegno e preoccupazione per la riforma sanitaria, sulla scia della contestatissima riforma delle Province e quant’altro il Governo Renzi ha fatto e ha in animo di fare nello sfoltire le istituzioni territoriali, fino a ridurre i Comuni a gabellieri dello Stato. L’ordine del giorno, deboluccio anzichenò, lo hanno firmato i capigruppo del Pd, dell’Udc, dell’Idv, del Pci e dei 5 Stelle. Quest’ultimi non stanno nei panni per aver potuto finalmente condividere il loro punto di vista (deboluccio anzichenò) con la maggioranza di Palazzo san Giorgio. Al di là della debolezza contenutistica dell’Ordine del giorno che invita il presidente della giunta regionale ad attuare

azioni volte a riqualificare la struttura pubblica (Ospedale Cardarelli), potenziandola e investendo in tecnologia e formazione, e a mettere in atto le procedure previste e consentite dalla normativa nazionale regionale vigente, affinché l’Ospedale Cardarelli di Campobasso sia riconosciuto D.e.a. di secondo livello, i gruppi del Pd, dell’Udc, dell’Idv, del

Pci e dei 5 Stelle hanno affidato le pecore al lupo. Strano, infatti, che abbiano ignorato la circostanza che avrebbe potuto essere sfruttata nel corso della Conferenza Stato-Regioni sulla sanità, per mettere al riparo il Cardarelli dagli effetti deleteri del cosiddetto Decreto Balduzzi (che ne prevede la declassificazione a primo livello), qualora il

presidente della Giunta regionale del Molise fosse stato presente e avesse esercitato il sacrosanto diritto di veto, come del resto ha fatto il presidente della giunta regionale della Basilicata che, così facendo, ha salvato la rete ospedaliera della sua regione. Invitare Frattura ad attuare generiche azioni volte a riqualificare la struttura pubblica e a mettere in

atto le procedure previste e consentite dalla normativa nazionale e regionale affinché l’Ospedale Cardarelli sia riconosciuto D.e.a. di secondo livello, è la formula capziosa con la quale di fatto gli è stata abbonata la colpa che si porta dietro e che di fatto gli abbonerà il declassamento del Cardarelli ad Ospedale di primo livello. Del resto, da un consiglio comunale la cui maggioranza è al servizio della presidenza della giunta regionale e della colazione di centrosinistra che lo sostiene, non si poteva aspettare niente di diverso. Il coraggio politico, l’autonomia di giudizio, il dovere di salvaguardare i diritti e gli interessi della collettività sono prerogative che non acquistano ai supermercati, ne si fanno discendere dalla strategia partitica. Sono patrimonio della individualità dei consiglieri. In carenza di possesso, non restano che questi documenti a sancirne la deficienza, e il destino sempre più gramo degli abitanti del (finto) capoluogo regionale. Dardo

E’ stato assente a luglio quando doveva esprimere il voto contrario rispetto al decreto Balduzzi ha accettato i nomi piovuti all’Asrem e all’assessorato e non ha un Piano sanitario vero CAMPOBASSO. Ancora una sonora bocciatura per il Molise e il commissario alla sanità, Paolo Frattura è venuta dal Tavolo romano ancora una volta convocato per discutere le stesse e solite litanie. "Pesantemente insufficienti i programmi operativi 2013/2015, valutati negativamente dai Tavoli Tecnici in quanto inidonei alla risoluzione delle criticità presenti nella gestione del Servizio sanitario regionale. Inadempienze riscontrate anche nel Piano Regionale della Riabilitazione, perché scarsamente coerente con gli indirizzi nazionali". E, concludono i tecnici ministeriali, ribadendo "l’assoluta necessità di sostituire Frattura come commissario della Sanità". Dopo la nuova, annunciata bocciatura del tavolo Massicci alla governance della sanità molisana, il Governatore e Commissario ad acta Paolo Frattura, sotto assedio, ha tentato di difendersi sottolineando come "il Tavolo tecnico alza il muro sul Molise. Non ci stiamo noi alle loro condizioni". Finora, però, dove è stato? Perchè a luglio non si è battuto perchè al Molise venisse riconosciuta quella specifi-

Frattura bocciato a Roma e tenta una difesa tardiva e inutile cità regionale, pure, contemplata dalla Costituzione all'atto della sua nascita come Regione? Perchè non ha alzato la voce quando sono piombati in Molise dirigenti destinati all'Asrem e allo stesso Assessorato che, di fatto, lo hanno commissariato? Perchè è rimasto in silenzio allora e, ora, tenta di fare la voce grossa? Ancora oggi scrive: "Se per evitare il commissariamento della nostra sanità, le condizioni, che il Tavolo tecnico di Roma continua a imporci, si riducono ancora una volta all’indistinta chiusura degli ospedali pubblici, all’aumento delle tasse per i cittadini, alla contrazione di un nuovo mutuo di 290 milioni di euro e al licenziamento di centinaia e centinaia di operatori che lavorano nel

nostro servizio regionale, noi per primi diciamo no". Ma a brindare per il mancato commissariamento non era stata proprio la segretaria

regionale del Pd, Micaela Fanelli? E, ancora, si è accorto Frattura di non avere un'idea, un progetto sistematico, un piano per riorganiz-

zare la sanità a partire proprio dalla necessaria integrazione funzionale Cardarelli-Cattolica per farne un centro regionale di eccellenza? Frattura lo dimentica. Del resto, Danilo Leva ha detto tre cose ovvie, oltre che vere: 1) La Fanelli e' stata consulente di Michele Iorio, e in tale veste e' corresponsabile della politica economica degli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda i finanziamenti europei. 2) Frattura non si è' opposto al Decreto Balduzzi per non essere commissariato ( quindi avrebbe anteposto un suo interesse all'interesse collettivo del Molise ). 3) Frattura e' il commissario liquidatore della Regione Molise. Ora, sta tentando di difendersi senza accorgersene che, ormai, è prigioniero di se stesso.


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3 10 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Mani piene per i consiglieri del presidente Li aspettiamo al capezzale della GAM i “processi innovativi e gli strumenti eccezionali” che dovranno portare Lalli e Verì Si prospetta lavoro a piene mani per i consiglieri del presidente della giunta, di freschissima nomina, Carmela Lalli, avvocato, e Paolo Verì, dottore commercialista. Tra le loro competenze (non altrimenti esigibili tra il personale già operativo in Regione, ricordiamolo), definite dalle delibere di giunta di conferimento degli incarichi, c’è (anche) infatti “…lo studio delle problematiche, ordinarie e straordinarie, delle società partecipate della Regione…”. E di problematiche intorno all’agonia della GAM ce ne sono tante da studiare per i due valenti professionisti: 277 dipendenti in cassa integrazione, 140 stagionali definitivamente a casa, tanto per restare in superficie. Niente male come “exit strategy”, altra formuletta lessicalmente accattivante e fintamente consolatoria che in altri termini non vuol dire altro che prossimo fallimento. Aggiungiamo poi

La punzecchiatura

che, oggi, con la produzione ferma, l’impianto costa, a quanto ci risulta, un milione e mezzo di euro l’anno solo per i costi di gestione della struttura; se a questa cifra si somma il costo della cassa integrazione, che comun-

que grava su casse pubbliche anche se non Regionali, possiamo avere un’idea di quanto si preferisca che a pagare siano tutti invece che qualcuno si decida, una buona volta, a fare bene il suo mestiere. Perché quella della

GAM è una storia antica di improduttività, di gestioni clientelari ed antieconomiche, di maldestro e colpevole uso di risorse pubbliche. Tanto per dirne una: l’incidenza del costo del personale sul totale è stata, mediamente, del 15%, mentre in tutte le realtà produttive dello stesso settore non ha mai superato l’8/9%. Questa fu una delle principali ragioni per cui Amadori non approdò mai a rilevare l’impianto. La sacca di clientela è stata una realtà da coltivare molto più interessante rispetto allo stabilimento industriale. E mai nessuno che abbia cercato di sanare l’insana inerzia, nonostante i ripetuti scricchiolii, i cambi di denominazione, le ingenti iniezioni di danaro pubblico a perdere. E siamo ad oggi. Paradossalmente quando l’impianto era in funzione e la produzione a regime, nonostante la forza lavoro in soprannumero, il costo non era

superiore a quello di oggi (tenendo presente che la cassa integrazione non la paga la Regione, si badi), ma il prodotto era sul mercato; c’era ancora una chance di rendere la GAM una realtà produttiva. E’ rimasta, invece, un buco nero; come (quasi) tutte le società partecipate della Regione. Mai una strategia imprenditoriale degna di questo nome, mai una classe politica e profili dirigenziali all’altezza in fatto di visione e strategia come di operatività economica e commerciale. Storia infinita di fallimenti. E’ a questo pare condurre “l’exit strategy” (come in Iraq…) di Frattura, della sua giunta e dei suoi super consiglieri; portatori, però, a quanto si legge nelle delibere di conferimento “…di processi innovativi e strumenti eccezionali…”; che speriamo tutti di vedere quanto prima in campo. Felicissimi (per una volta) di esserci sbagliati.

Dichiarazione a sorpresa dell’amministratore delegato della Fiat Chrysler Automobiles (Fca)

A Termoli i nuovi motori Alfa Romeo

La Regione non c’entra; non c’entrano i parlamentari, e nemmeno l’Associazione degli industriali. La scelta dello stabilimento termolese per rilanciare l’Alfa Romeo è di Marchionne e ha tenuto a dirlo ai lavoratori riconoscendo loro merito e capacità. Un attestato di grande rilievo professionale a gente che almeno nella prima fase

Un investimento di circa 500 milioni di euro

CAMPOBASSO. Dal coordinamento precari della Protezione civile Cgil Molise una nota contro la giunta regionale che sarebbe insensibile rispetto ai problemi degli 84 professionisti che il 31 marzo scorso hanno visto interrotto il loro ocntratto. “Con grande sconcerto dobbiamo denunciare il fatto che a una settimana di distanza dal presidio promosso da una nostra delegazione sotto la sede della Giunta Regionale e al successivo incontro avuto con il Capo di Gabinetto del Presidente della Regione, nessuna risposta è arrivata alla nostra richiesta di riconvocazione urgente del tavolo di confronto sul futuro degli ottantaquattro lavoratori precari dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile. Ancora una volta alle promesse non sono seguiti i fatti. A questi giochi perpetuati sulla pelle dei più deboli noi non ci stiamo. Per questo lunedi 13 Aprile, a partire dalle ore 10:00, presidieremo ancora una volta la sede della Giunta Re-

della lavorazione (30 anni fa) aveva da poco lasciato il lavoro dei campi o altri mestieri. Sta di fatto che lo stabilimento di Termoli è il centro di gravità della strategia aziendale della Fca

per riportare in auge, ai livelli che gli sono dovuti per bellezza stilistica e per prestazioni motoristiche, il marchio del Biscione. A Termoli saranno realizzati con tecnologie d’avanguar-

dia due nuovi motori (un 6 e un 4 cilindri). Effetti immediati della scelta e della decisione: cassa integrazione azzerata e nuove assunzioni. Eureka!

“Protezione civile, Frattura deve dare delle risposte” Nuova protesta degli 84 licenziati che non hanno avuto dalla Regione nessun segnale gionale in via Genova a Campobasso. Lanciamo un appello alle altre lavoratrici e lavoratori delle aziende in crisi, ai precari, ai disoccupati ad unirsi alla nostra protesta per creare un unico grande blocco sociale che rappresenta il Molise che soffre mentre il governo regionale continua ad elargire consulenze esterne e incarichi ignorando la condizione drammatica della stragrande maggioranza dei cittadini”. Dunque, 84 professionisti precari della Protezione Civile, vincitori di concorso, ai quali lo scorso 31 marzo 2015, è scaduto

l’ultimo dei tre mesi di ricontrattualizzazione part-time. A seguito dell’assemblea sindacale straordinaria tenuta nella sede regionale della Cgil a Campobasso, lhanno già lanciato un appello alla classe politica regionale. “Allo stato attuale non abbiamo ancora ricevuto alcuna notizia sul nostro futuro. Il Presidente della Regione, più volte sollecitato dal segretario generale della Fp Cgil, Susanna Pastorino, ha ignorato la nostra richiesta di riconvocazione urgente del tavolo di confronto e la nostra stessa organizzazione sindacale ha avanzato proposte alle quali incredibilmente non si è tenuto conto. Ricordiamo però a Frattura – proseguono – che esiste un accordo sindacale da lui stesso sottoscritto, che ad oggi è stato rispettato solo in parte. Non è questo il modo di trattare 84 professionisti che meritano dignità e rispetto. Noi non siamo nè tanto meno numeri, nè tanto meno delle bestie”.


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4 10 aprile 2015

Salone di orientamento al lavoro dedicato a tutti i ragazzi degli ultimi anni delle scuole superiori del territorio che comprende Trivento, Montenero, San Salvo, Vasto e Casalbordino

Uno spezzone di Molise e molisani che valgono

Quello che sta reagendo alla crisi, che muove in avanti le proprie risorse, che crede e intende investire sui giovani è il Molise affrancato dalla politica La Banca (Credito Cooperativo della Valle del Trigno) è molisana; il presidente (Nicola Valentini) è molisano (con una fugace apparizione tra i consiglieri regionali); l’area d’influenza della vallata del Trigno è a destra (Molise) e a sinistra (Abruzzo); l’evento è il più grande Salone di orientamento al lavoro dell’Abruzzo e del Molise, ed uno dei più grandi a livello nazionale. Dedicato a tutti i ragazzi degli ultimi anni delle scuole superiori del territorio che comprende Trivento, Montenero, San Salvo, Vasto e Casalbordino. Saranno centinaia i ragazzi della Vallata del Trigno coinvolti. Stando alle partecipazioni, non meno di 700, provenienti dall’Abruzzo e dal Molise. Non di meno significativa, per numero e per qualità, è la partecipazione degli enti territoriali: Confartigianato, Cna con lo sportello informativo “Garanzia Giovani”, Confagricoltura, Informagiovani, l’Arma dei Carabinieri, la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, la Gevi, Tempor, lo Sportello Europe Direct della Provincia di Chieti, saranno protagonisti con

desk appositi nell’Area dell’orientamento al lavoro e per l’avvio di attività d’impresa. La rappresentazione del significato e dell’importanza di questa quinta edizione di “Orientati, formati al futuro” annovera la partecipazione di atenei da tutt’Italia. Ai 13 delle passata edizione, s’è arrivati a ben 17 di questa edizione; ciascun ateneo con un proprio desk informativo nell’Area orientamento universitario, per dare ai ragazzi quante più informazioni e stimoli possibili. Una bella gara, una straordinaria compe-

tizione per il futuro. La giocano l’università di Siena, l’università di Foggia, l’università Lumsa di Roma, l’università Cattaneo Verona, l’università de l’Aquila, l’università di Chieti Pescara - Diploma di laurea Infermieristica, l’università del Molise, il Consorzio universitario Piceno, l’università Poliarte Centro Sperimentale di Design – Ancona, l’università Iulm, l’università Bocconi, l’ università di Chieti Pescara, l’ Università di Trieste, l’università Foro Italico di Roma 4, l’ università

Lum di Bari, l’Università degli Studi internazionali di Roma e l’Università di Macerata. L’evento è interamente finanziato dalla Bcc della Valle del Trigno per favorire l’informazione sul post diploma dei ragazzi del proprio territorio. Nello scrivere ci accorgiamo di essere in presenza di una iniziativa di grande interesse pratico, di quelle che per essere realizzate hanno bisogno di una grande convinzione alle spalle. Nel nostro caso, la missione di una Banca cooperativa radicata sul territorio e che al territorio vuole dare tutto l’apporto possibile perché cresca e si sviluppi. Il valore etico dell’attività creditizia in questo caso è davvero esemplare. Magari avesse emuli e concorrenti. Purtroppo, nel sistema bancario regionale crediamo che la Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno sia una splendida eccezione. Chissà se ne sono al corrente il presidente della giunta regionale del Molise e gli assessori. Dandone notizia, creiamo la possibilità che s’informino e prendano ispirazione. E’ il Molise non tributario della politica quello che sta rea-

Il senatore Roberto Ruta sottolinea la sospensione del provvedimento dei tagli agli uffici dopo l’interrogazione presentata in Parlamento

CAMPOBASSO. “A seguito dell’interrogazione urgente, n. 3-01639 che ho presentato al Ministro dello sviluppo economico, lo scorso 11 febbraio, per denunciare i preoccupanti effetti del piano di razionalizzazione presentato da Poste Italiane, in particolar modo per la nostra regione, il sottosegretario Giacomelli mi rispose tempestivamente rassicurandomi circa la sospensione per alcuni mesi dell’operatività del piano da parte di Poste Italiane”. Lo sostiene il senatore, Roberto Ruta che ritiene come sia possibile procedere, ora e con maggiore tranquillità, alla revisione di un progetto che va a danno dei centri minori. “Acquisito il risultato della sospensione del piano, che sarebbe diventato operativo il prossimo 13 aprile, ho presentato, con altri colleghi senatori, la mozione che sarà illustrata e discussa oggi in Aula al Senato. La mozione impegna il Governo: 1) a garantire la sostenibilità economica del servizio universale postale salvaguardando la presenza capillare della società su tutto il territorio nazionale; 2) a valutare con particolare attenzione l’impatto sociale che il piano di razionalizzazione degli uffici di Poste Italiane Spa per gli anni 2015 -2019 rischia di determinare, verificando le situazioni caso per caso e di concerto con l’Azienda; 3) ad avviare un processo partecipativo nell’attuazione del piano di razionalizzazione aprendo un confronto con i diversi

“Poste, il piano di riorganizzazione sarà ripreso dopo l’estate” livelli istituzionali, regionali e locali, coinvolgendoli nella valutazione della possibilità di garantire il servizio nelle situazioni più critiche con particolare attenzione alle aree pedemontane caratterizzate dalla presenza di località/frazioni collinari e/o montane isolate o ricomprese in comuni di pianura; 4) a verificare, prima dell’entrata in vigore del piano di razionalizzazione, la prospettazione di eventuali possibili soluzioni alternative che possano attenuare gli effetti della riorganizzazione medesima; 5) ad impegnare l’Azienda Poste Italiane Spa, nell’ambito dell’attuazione del piano, a porre una maggiore attenzione allo sviluppo dei servizi innovativi e ad una loro più adeguata politica di informazione e di conoscenza alle comunità interessate, con particolare riferimento alle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie

come l’utilizzo di palmari da parte dei portalettere per offrire servizi “in mobilità”, su appuntamento, l’accettazione a domicilio delle raccomandate, il pagamento di tutte le tipologie di bollettini, la tracciatura della corrispondenza fino al momento della consegna, la notifica degli atti esattoriali ed altro; 6) a precisare l’impatto occupazionale del piano di razionalizzazione della rete degli Uffici Postali nella sua attuazione a regime; 7) a rilanciare lo spirito costruttivo di un nuovo modello di sviluppo nel settore della logistica di recapito rappresentato anche dalle nuove possibilità che la diffusione dell’e-commerce offre, riprendendo una sistematicità di confronto tra tutti i soggetti in gioco, come quello intrapreso con il memorandum del 2007 fra Ministero delle Comunicazioni, Poste Italiane e Agenzie Recapito” .

gendo alla crisi, quello che muove in avanti le proprie risorse, che crede in se stesso e nel futuro, che crede e intende investire sui giovani. L’evento durerà la intera mattinata di oggi, venerdì, 10 aprile 2015. Per quanto riguarda i workshop ne saranno organizzati due identici per dividere la platea in due gruppi. Il programma: ore 9 il saluto e la presentazione dei lavori da parte del presidente della Bcc della Valle del Trigno Nicola Valentini; ore 9.10 “Anna e Marco, Speranza – Futuro Memoria”, relatore: Marco Santarelli, Scientific Director - Network Research–; ore 9.40 “Motivazione e crescita personale alla base delle scelte professionali e formative”, . relatore: Josè Sergio Santoro, counseler professionale, esperto di Teatro- arte terapia, musicista attore di teatro; ore 10.10 “Il Servizio Volontario Europeo: un’esperienza di formazione”, relatore Annalisa Michetti, dello Sportello Europe Direct della Provincia di Chieti. Dardo

Acem: “Piano Casa, finalmente si è mosso” CAMPOBASSO. L’ACEM esprime soddisfazione per l’avvenuta approvazione del piano casa regionale ed auspica che possa dare una boccata d’ossigeno al settore dell’edilizia estremamente penalizzato dalla crisi, annunciando che nei prossimi giorni si attiverà con le banche per studiare delle forme di finanziamento a vantaggio dei privati cittadini che intendano cogliere le opportunità prospettate dalla legge. Secondo l’Associazione, infatti, si rende necessaria un’attenta fase di informazione e sensibilizzazione di tutti i soggetti coinvolti, ma soprattutto delle banche e dei cittadini, ai quali ultimi si offre la possibilità di operare in deroga e di poter realizzare tanti interventi per la riqualificazione del patrimonio edilizio e per l’incremento delle volumetrie dei propri edifici.


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5 10 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’Italia è penultima in Europa, il Molise è ultimo in Italia

La maglia nera della banda larga

Il governo regionale non ne parla, preferendo parlare delle centrali a biomasse nella fascia pedemontana del Matese e come mandare in frantumi il destino lavorativo dei dipendenti della Gam, dell’Ittiere, dello Zuccherificio L’Italia è appena sopra la Grecia nella classifica europea dei Paesi che utilizzano la banda larga, il sistema di comunicazione ultrarapido, l’alta tecnologica destinata a dare un impulso decisivo all’economia, alla informazione, alla crescita culturale delle popolazioni. Siamo indietro, ma il governo di Matteo Renzi vuole recuperare. Pare abbia stanziato 6 miliardi di euro per rendere più veloci le reti e le connessioni consentendo all’85 per cento degli italiani di usare reti internet di quarta generazione. Tra gli obiettivi è rimuovere quell’8,3 per cento degli studenti italiani che dispone di un computer a scuola rispetto al 25,3 per cento degli studenti europei. Sei (6) miliardi per velocizzare l’Italia, per rendere competitive sul piano mondiale le aziende italiane, per essere un Paese moderno e di cittadini informati. La faccenda in sostanza è accettare la sfida delle nuove tecnologie o rassegnarsi a stare perennemente nelle retrovie. La faccenda è capire come sia possibile soprattutto creare una cultura adeguata alla comprensione dell’urgenza della banda larga e all’urgenza di realizzarla, facendo in modo che venga avvertita e richiesta non solo dai de-

stinatari privilegiati (Pubblica amministrazione, la Scuola, le Aziende,gli Operatori economici e finanziari) quant’anche dal cittadino comune perché ne possa avere vantaggi sul piano dell’informazione, dell’accesso ai servizi, soprattutto della sanità dove sarebbe possibile applicare finanche la telechirurgia. Insomma, la banda larga di cui si parla poco, e solo nei livelli alti della tecnocrazia, è la soluzione che, applicata, renderebbe un 1,5 per cento in più al Prodotto interno lordo. Pe-

CAMPOBASSO. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II”, nell’adunanza del 19 marzo 2015, ha nominato il dottor Mario Zappia Direttore Generale con decorrenza dal 9 aprile 2015. Il dottor Zappia, che svolgerà anche le funzioni di Direttore Sanitario, sostituisce l’Ing. Enrico Zampedri nominato Direttore del Policlinico “Gemelli” di Roma. Un cambio ai vertici nel solco della continuità, infatti, l’Ing. Zampedri continuerà a offrire il proprio contributo alla Fondazione, rafforzando il legame con il Policlinico “Gemelli”, nell’ottica di una rinnovata collaborazione tra le realtà ospedaliere della rete assistenziale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

L’INTERVENTO di Pierluigi Lepore Conclusa la stagione del tesseramento, Forza Italia avvia anche in Molise la riorganizzazione territoriale. Il contesto nel quale siamo chiamati a confrontarci sul piano politico, sottolinea Lepore, ci conduce ad aprire una fase

nultima in graduatoria, l’Italia vuole recuperare. Non poteva che essere così se siamo ultimi in quasi tutti i campi delle attività produttive, dell’informazione e della conoscenza, e dello sviluppo socio - economico - culturale. Nel Molise, di banda larga (politicamente parlando) si consoce solo la giunta e la coalizione di maggioranza regionali. In campagna elettorale il “tecnologico” Paolo di Laura Frattura, inveendo contro l’avversario Michele Iorio per non essere adeguato alle nuove

tecnologie, aveva incluso la banda larga tra gli impegni prioritari del suo governo, se avesse vinto alle urne. Ha vinto (purtroppo: dicono i molisani non asserviti in coro, e in gran numero), ma della banda larga non ha più parlato, preferendo parlare delle centrali a biomasse nella fascia pedemontana del Matese e di come mandare in frantumi il destino lavorativo dei dipendenti della Gam, dell’Ittiere, dello Zuccherificio. Eppure, stando alla valutazione globale dell’utilità di questa soluzione inter-

connettiva, potrebbe essere anche per il derelitto Molise una leva per attivare la crescita, per offrire velocità e possibilità all’utenza, per agganciare lo sviluppo tecnologico e il progresso. Banda larga: oggetto di programmazione nazionale; banda larga: oggetto di scarso interesse nel Molise. Dicevamo della graduatoria delle regioni in Italia. In testa c’è la Lombardia, con un gap digitale pari all’uno per cento; seguono il Lazio con l’1,9, la Liguria con il 3,1, l’Emilia e Romagna e la Campania con 3,4, le Marche con il 4,8, il Trentino e il Veneto con il 6,4 e, via via, fino ad arrivare al Molise con il 18,7. Un gap enorme per il quale, dovrà essere la Regione ad impegnarsi a colmarlo anche con l’interveneto dello Stato, facendo parte di quella zona dell’Italia in cui vive il 15 per cento della popolazione e conta ben 4mila e 300 comuni. Zona in cui gli operatori telefonici non hanno alcun interesse a investire. Occorre l’intervento dello Stato. Ma finora la Regione Molise nei rapporti con lo Stato (questione sanitaria docet) ha mostrato di contare poco. Anzi niente. Dardo

Cattolica, Mario Zappia nuovo direttore generale Cambio al vertice nella struttura sanitaria molisana Il dottor Mario Zappia ha una significativa esperienza in ambito sanitario, ha ricoperto numerosi incarichi ai vertici di importanti aziende sanitarie, è stato Commissario Straordinario della ASL di Siracusa, ha diretto l’IRCSS “Oasi Troina”, ed è stato dirigente dell’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana. Da anni collabora con l’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro

Cuore, dove ha conseguito anche un dottorato di ricerca. Il Presidente, dottor Maurizio Guizzardi, e l’intero Consiglio di Amministrazione ringraziano l’Ing. Zampedri per il lavoro svolto in questi mesi, ed esprimono al dottor Zappia il più fervido augurio di buon lavoro per il nuovo e impegnativo incarico professionale.

Forza Italia rilancia la sua azione riflessiva al nostro interno al fine di formulare in maniera concreta delle proposte per fare sempre più grande Forza Italia, la vera casa dei moderati, presente nel panorama politico nazionale e locale. Il partito, continua il coordinatore, è già all’opera per compiere un processo di rigenerazione che passa attraverso l’elaborazione di un programma forte da con-

dividere soprattutto con l’elettorato. Tutta la classe dirigente provinciale di Forza Italia che si stringe ora più che mai intorno alla figura del Presidente Berlusconi, auspica l’unità del partito e di tutto il Centro Destra. Quando si è uniti si vince, quando si è divisi si perde. Quando si antepongono ambizioni personali o quando ci sono protagonismi individuali a sca-

pito degli interessi generali di Forza Italia, l’elettorato ha sempre punito. L’organismo di vertice del Partito è chiamato, inoltre ad avviare anche la fase di celebrazione dei congressi locali per eleggere, comune per comune i coordinatori cittadini di Forza Italia. *Segretario provinciale Forza Italia Campobasso


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Campobasso

10 aprile 2015

“Nessun Corpus Domini ridotto” Gli assessori Colagiovanni e De Capoa intervengono dopo alcune notizie stampa CAMPOBASSO. L’amministrazione comunale di Campobasso sta lavorando ai prossimi eventi: il Corpus Domini e, novità assoluta, al cartellone delle manifestazioni estive, tese a rendere vivibile e ‘appetibile’ il capoluogo anche nei mesi di giugno, luglio e agosto, periodo solitamente spento. Si vuole dare un’opportunità di svago anche a chi, giocoforza, resta in città nei mesi estivi. Intanto, sono gli assessori alle Attività Produttive, Salvatore Colagiovanni, e alla Cultura, Emma de Capoa, a parlare di come e su cosa le rispettive strutture stanno lavorando. “Non ridimensioneremo il cartellone del Corpus Domini, come qualcuno falsamente afferma, anzi siamo al lavoro per assicurare quella vetrina che Campobasso merita”: così esordiscono gli assessori Salvatore Colagiovanni ed Emma de Capoa. “Non è assolutamente vero che ci saranno meno bancarelle - assicura l’assessore Salvatore Colagiovanni -, bensì saranno presenti meno abusivi e questa è cosa ben differente. Garantiremo un opportuno e preventivo controllo per garantire coloro i quali saranno in regola per poter essere presenti con la propria attività alla tre giorni della festività più sentita dai campobassani. Non deluderemo, sicuramente, le attese”.

“Rispetteremo tutte le tradizioni del Corpus Domini - fa eco l’assessore Emma de Capoa - e organizzeremo diverse manifestazioni. Escludo l’ipotesi che non ci sarà un cantante a chiu-

dere la tre giorni: come da tradizione, sarà il concerto con un artista di livello a concludere la festività più sentita dai campobassani. Respingo tutte le voci, che restano tali, atte a voler diffondere falsità, come quella che sarà un Corpus Domini in tono ridotto”. “Oltre a un Corpus Domini di ottimo livello - prosegue l’assessore Emma De Capoa - stiamo organizzando l’estate campobassana, che prevederà eventi musicali, cinema all’aperto, dibattiti, incontri e tante altre significative manifestazioni. Contrariamente a quanto accaduto fino agli anni scorsi, l’amministrazione comunale di Campobasso ha previsto fondi per una programmazione estiva, finalizzata a rendere la città viva e vivibile per tutti coloro che anche d’estate resteranno nel capoluogo molisano. Il cartellone degli eventi estivi prenderà il via già il 15 giugno per protrarsi fino alla fine del mese di agosto”. “Stiamo lavorando di squadra con i colleghi Salvatore Colagiovanni e Alessandra Salvatore - ha concluso l’assessore de Capoa -, così come è già accaduto per gli eventi del cartellone natalizio”.

Torna “Molise Global Energy” La manifestazione che partirà sabato alla ex Gil di Campobasso è alla sua quarta edizione CAMPOBASSO. Da sabato 11 aprile a lunedì 13 torna in Molise Global Energy, la manifestazione fieristica sulle novità in campo energetico giunta quest’anno alla sua quarta edizione. Si terrà a Campobasso nei locali della ex GIL con una fiera che mira a presentare tutte le novità in materia di efficienza energetica e fonti rinnovabili. L’evento prevede come sempre momenti di approfondimento legati quest’anno ai temi dell’Expo 2015: un convegno sull’alimentazione domenica pomeriggio e uno sull’efficienza energetica nell’intera giornata di lunedì (crediti formativi

per professionisti). Al centro della fiera e dei seminari i piani di azione per la sostenibilità ambientale, con riferimento alla realtà locale in un settore ancora in via di definizione. Le proposte degli espositori in materia di tecnologia innovativa all’interno della fiera e la rilevanza e l’attualità degli argomenti trattati con l’ausilio di esperti locali ed esterni fa di GlobalEnergy un momento cruciale nell’evoluzione del benessere dell’intera collettività. I convegni 1. Il Cibo, la nostra Vera Energia Domenica 12 aprile 2015 ore 16 –

Ex Gil – Campobasso Il convegno è organizzato dall’”Osservatorio Molisano sulla Legalità” ed é finalizzato ad accrescere la consapevolezza dei partecipanti nei confronti degli errori alimentari, a far conoscere le più recenti scoperte scientifiche in grado di ottimizzare, attraverso l’alimentazione, le funzioni dell’organismo, a fornire un quadro dell’alimentazione in Molise dal punto di vista agronomico, storico e artistico, a riaffermare il diritto alla salute per tutti. I partecipanti saranno inviati a interagire con i relatori attraverso il questionario scientifico internazionale

Educational Health Program, collaborando allo sviluppo della “Patente Energetica” riservata ai giovani desiderosi di migliorare le proprie abitudini alimentari. E’ aperto a tutti. 2. Il ruolo dell’efficienza energetica nel sistema energetico molisano e le sue potenzialità Lunedì 13 aprile 2015 ore 9 – Ex Gil – Campobasso Il sistema energetico su cui si basa la nostra economia e la nostra società mostra, in maniera sempre più evidente, tutti i suoi limiti: la riconversione verso modelli alternativi è sempre meno rinviabile e l’efficienza energetica e le fonti rinnova-

bili sono sempre più al centro dei piani di azione per la sostenibilità ambientale. Il convegno metterà al centro del dibattito, sia sul piano normativo sia su quello tecnico, le problematiche di un settore ancora in via di definizione. La Regione Molise si appresta infatti a dotarsi di un piano energetico e intende dotarsi di un sistema di controllo degli APE; è in preparazione, presso il Ministero dello Sviluppo Economico uno schema di Decreto per il monitoraggio del “Burden Sharing”; sono in vista importanti modifiche per le prestazioni energetiche degli edifici.

Sentinelle in piazza per la famiglia La manifestazione si avrà sabato pomeriggio a Campobasso nei pressi del Distretto militare CAMPOBASSO. Ci troviamo oggi di fronte ad una sfida epocale. Il Potere Unico attraverso la politica, ci presenta come traguardi straordinari per la civiltà proprio quelle leggi che mirano a distruggere la cellula primaria della nostra società, la famiglia. Attraverso il sistema mediatico stiamo assistendo a una mistificazione dell’identità umana, ridotta a un istinto, ad una pulsione sessuale. Tutto ciò avviene attraverso la manipolazione sistematica del linguaggio che ci bombarda senza tregua attraverso i mass media e grazie alla complicità colpevole di chi ha gli occhi chiusi e la coscienza spenta, di chi pensa che opporsi sia inutile o di chi, per quieto vivere, sceglie di allinearsi al pensiero dominante”: è quanto scrive in una nota stampa il movimento Sentinelle in Piedi. “È quello che sta accadendo - prosegue la nota stampa – con il ddl sulle cosiddette “Unioni civili”, termine costruito per dare l’illusione che ci troviamo di fronte ad un istituto giuridico del tutto nuovo, con cui finalmente si daranno diritti a persone che non li hanno e legittimità a un sentimento negato. Non è così. I diritti che spettano a ogni persona li hanno già tutti i cittadini, mentre questo testo equipara le unioni tra persone dello stesso

sesso al matrimonio. Ma il matrimonio non è un istituto giuridico fondato sul sentimento, ma solo e soltanto l’unione stabile e fedele di un uomo e una donna, l’unica capace di generare la vita. L’unica fondata sulla responsabilità dei coniugi di crescere i propri figli come cittadini che solo qui imparano l’accoglienza della diversità e la complementarietà. Motivo per cui solo a un uomo e una donna che si assumano tali responsabilità lo Stato riconosce diritti specifici. In questo senso il testo in questione inganna non solo la società intera, ma anche le persone che dichiara di voler tutelare. Non solo: attraverso l’istituto della stepchild adotion questo testo apre alle adozioni e quindi all’abominevole pratica dell’utero in affitto, che attraverso la fecondazione artificiale eterologa “produce” bambini sfruttando l’utero di donne poverissime per soddisfare le fantasie di due adulti qualsiasi che vogliono diventare genitori a tutti i costi. Fantasia che diventa diritto a danno dei più piccoli, incapaci di esprimersi. Di fronte a questo le Sentinelle in Piedi instancabilmente resistono. Da oltre un anno e mezzo, da

quando il Ddl Scalfarotto ha iniziato il suo iter in Parlamento, e mentre l’ideologia gender penetra nelle scuole mascherata da corsi contro la discriminazione, ogni fine settimana, uomini e donne di diversa cultura, estrazione sociale, religione, nazionalità e storia occupano un piccolo spazio pubblico, ciascuno il proprio, come in una rete, con il proprio corpo, il proprio volto, il proprio nome. Stiamo in piedi, perché ci rifiutiamo di piegarci alla menzogna del pensiero dominante, stiamo in silenzio perché solo nel silenzio, e nel tempo di un’ora si può riflettere e scoprire che dipendiamo e non possiamo autodeterminarci senza tradire la nostra natura. Per ognuna delle 222 veglie dell’ultimo anno e mezzo migliaia di persone hanno vigilato, vigilano e vigileranno nella vita: a scuola, al lavoro, nei tribunali, nelle sedi politiche e in ogni luogo, denunciamo ogni tentativo di distruggere l’identità dell’uomo e resistiamo con ogni strumento possibile”. Sabato 11 aprile 2015: Campobasso, corso Vittorio Emanuele (distretto militare) ore 18.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

10 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Dolci e Balocchi ‘sfrattato’ dal Comune Amilcare Iorio, titolare del chiosco, chiede che la legge sia applicata per tutti CAMPOBASSO. Dopo anni di proteste e prese di posizione Amilcare Iorio, titolare del gazebo ‘Dolci e Balocchi’ deve lasciare Corso Bucci. L’ordinanza di sgombero, oggi 9 aprile 2015, è diventata esecutiva e i Vigili Urbani del capoluogo si sono presentati da lui per controllare che il venditore rispettasse le regole. La storia del gazebo è alquanto datata e negli ultimi anni è andata avanti a suon ‘di carte bollate’. Amilcare che prima del terremoto del 2002 faceva il rappresentante proprio nell’area del cratere, qualche anno dopo ottenne l’autorizzazione dal Comune per potersi insediare in quel punto strategico della città. Un’autorizzazione limitata nel tempo e mai rinnovata, che condusse qualche tempo più tardi alla prima ordinanza di sgombero. Per quest’ultima Amilcare si appellerà così alla giustizia amministrativa che evidenzierà in seguito come da Palazzo San Giorgio non

si sia tenuto conto degli interessi economici del commerciante. A seguito di ciò, dal Comune arrivano per il commerciante tre possi-

bili soluzioni che, proprio tenendo conto di quanto stabilito dai giudici di via San Giovanni, invitano Amilcare a spostare il suo ga-

zebo in uno dei tre luoghi paventati: Piazza della Repubblica, viale Manzoni o via Trivisonno. Soluzioni che il caramellaio non prende proprio in considerazione, cercando di rilanciare con una posizione ben più centrale. Arriva in seguito un’altra ordinanza di sgombero alla quale il commerciante risponderà con un nuovo ricorso al Tar. Nel frattempo però i giudici con due sentenze, stabiliscono che il primo ricorso era infondato e che lo sgombero da parte del Comune era, invece, legittimo. Provvedimenti divenuti esecutivi proprio oggi, 9 aprile 2015. Ad Amilcare non resta, dunque, che trasferire il proprio gazebo in uno dei tre luoghi indicati a suo tempo da Palazzo San Giorgio, per buona pace dei numerosi commercianti della zona in regola con i pagamenti, dato che lo stesso deve al Comune una serie di arretrati per l’occupazione del suolo pubblico.

Lettera Aperta

E le tabelle orarie dei pullman urbani alle pensiline? Gentile Sindaco Battista, Rilevo con rammarico la totale assenza di tabelle orarie in corrispondenza delle pensiline degli autobus adiacenti ai due centri commerciali dell’area industriale. Per capire a che ora passasse il mio autobus ho dovuto fare questo calcolo approssimativo: se sono partita alle 16:55 da via Cavour e da li’ passa ogni mezz’ora, essendo uscita dal centro Monforte intorno alle 19, avrei dovuto attenderlo intorno alle 19:15.

Non un tabellone all’interno dei suddetti centri, non un benche’ minimo indizio per l’utente, che deve solo armarsi di pazienza ed attendere. Vorrei anche far notare che gli autobus sono segno di civilta’, ma lo sono ancor piu’ se prevedono un sistema di annuncio verbale delle fermate per i non vedenti. E lo sono ancor piu’ se ci sono controlli a tappeto, non occasionali sul bacino d’utenza e la sua capacita’ di vidimare il biglietto, oltre che apertura porte solo sul lato anteriore.

L’unica cosa che funziona bene sono le fasce orarie, pensate fino a sera inoltrata per consentire .ai cittadini di spostarsi in tranquillita’ e senza correre per beccare l’ultima corsa. Il resto e’ da ripensare, e credo non obiettera’ se le dico che non e’ un buon biglietto da visita per un capoluogo regionale. Grazie per non porre nel dimenticatoio questo tema. Maria Luisa Amato

In piazzetta Palombo con la ‘particella di Dio’ Il contributo dell’Italia al Cern nella serata del Festival dell’Astronomia Oggi, ore 19, piazzetta Palombo, Campobasso Piazzetta Palombo come non l’avete mai vista. Come il punto di ritrovo in cui questa sera alle 19, sotto il cielo stellato del Festival dell’Astronomia in corso di svolgimento in Molise, s’incontreranno il passato e il presente della tradizione artigiana cittadina e una delle storie più incredibili e appassionanti della fisica moderna: quella del Cern di Ginevra e di una delle sue scoperte più straordinarie, il bosone di Higgs o ‘particella di Dio’ come prosaicamente la chiamano in molti. Tutto ben scandito e illustrato dall’installazione ‘Meet Lhc – 60 anni di Italia al Cern’ dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che da poco più di due settimane troneggia, misteriosa e colorata, al centro della splendida piazza campobassana.

Ha destato la curiosità dei passanti e attirato gli appassionati di fisica veri e propri questa specie di scultura d’arte contemporanea con la quale, attraverso una mostra itinerante, l’Infn celebra 60 anni di Italia al Centro di ricerca internazionale. Attraverso un percorso fotografico, l’installazione racconta la storia dell’imponente laboratorio nei pressi di Ginevra, evidenziando il contributo che l’Italia, grazie all’Infn, ha fornito per il raggiungimento dei suoi successi. Tra gli oggetti esposti anche un componente originale del superacceleratore Lhc, il famoso Grande collisore di adroni, un acceleratore di particelle, utilizzato al Cern per ricerche sperimentali, di grande attualità, anche perché riacceso do-

menica scorsa dopo due anni di consolidamento. Al centro della piazza si parlerà di tutto questo, alla presenza di esperti e appassionati. Sarà il ricercatore Universitario Francesco Conventi a raccontare la grande avventura dell’Italia al Cern e a introdurre il tema tanto importante e discusso della cosiddetta ‘particella di Dio’. Il Professor Conventi lavora alla facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Napoli “Parthenope”, Dipartimento per le Teconologie, per il settore scientifico disciplinare FIS/01 (Fisica sperimentale). La sua attività di ricerca nel campo della fisica delle interazioni fondamentali è svolta a partire dal 1998 all’interno dell’Università’ di Napoli “Federico II” e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nella

sezione di Napoli. Dopo aver partecipato all’analisi dati nell’esperimento L3 al Lep (Large Electron-Positron) del Cern dal 1998 al 2001, da più di dieci anni è membro della collaborazione Atlas del Cern. Negli ultimi anni ha fatto parte all’interno della collaborazione Atlas del gruppo di ricerca del bosone di Higgs la cui evidenza sperimentale è stata confermata il 4

luglio 2012. Un esperto, insomma, a disposizione dei campobassani che vorranno addentrarsi nella fisica delle particelle, tra acceleratori, cubi luminosi e parallelepipedi di un azzurro intenso. Tutto bello e affascinante. Tutto da seguire, prima del momento conviviale e musicale, sempre sotto le stelle di #astrofest15 primo Festival nazionale dell’Astronomia organizzato in Italia.



Puoi dirlo a tutti: ad Isernia è iniziata la differenziata "porta a porta" ´SRUWD D SRUWD¾. $ FDVD D ODYRUR D VFXROD QHJOL DPELWL GL YLWD TXRWLGLDQD GLIIHUHQ]LD FRUUHWWDPHQWH L ULILXWL LO WXR JHVWR SXz FRQWULEXLU e a salYDJXDUGDUH OœDPELHQWH H D JDUDQWLUH DOOH JHQHUD]LRQL IXWXUH XQ OXRJR SXOLWR LQ FXL YLYHUH QHOOœLQWHUHVVH GHO EHQH FRPXQH .

Area urbana > Raccolta Porta a Porta Ď´ĎŹĎŹÍ˜ϭϾϾ͘ϳϏϴ

Conferisci i rifiuti nelle ore serali secondo il calendario di conferimento che ti è stato consegnato.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00

LocalitĂ Tremolicci (nei pressi della piscina comunale) Telefono 0865.290463

Area extraurbana > Raccolta di ProssimitĂ Spinta &RQIHULVFL L ULILXWL QHOOH RUH VHUDOL SUHVVR OÂśecopunto differenziata presente nella tua area.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00 il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30

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Isernia

10 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Lotto zero, perchè no” Celeste Caranci torna a ribadire la contrarietà della realizzazione del primo tratto della Isernia-Castel di Sangro ISERNIA. “E’ definito LOTTO ZERO un progetto di strada di km.5.450 presentato dall’A.N.A.S. che dovrebbe servire da collegamento tra la s.s.17, all’altezza del bivio di Pesche e la s.s.v. Isernia – Castel di Sangro, all’ altezza del bivio di Miranda. I comuni interessati all’opera sono 4: Isernia, Pesche, Miranda e Carpinone. Tale collegamento si realizzerebbe non seguendo un percorso lineare di attraversamento della piana di Isernia, ma percorrendo la zona pedemontana tra Pesche e Miranda, a mezza costa, collocandosi a monte delle sorgenti del fiume Sordo. Sorgenti che dai tempi dei Romani alimentano l’acquedotto che approvvigiona di acqua potabile la città di Isernia”. Lo sostiene Celeste Caranci. “L’opera prevede la realizzazione di due gallerie, (la Trigno e la galleria delle Piane ) per complessivi 900m. e

di otto viadotti per 1640m. di tracciato e di tre svincoli: uno nei pressi dell’università di Pesche, un secondo per Isernia Nord e, infine, uno presso il bivio di Miranda. Il costo complessivo dell’opera è stimato in 130 milioni di euro, ossia circa 25 milioni a km. Quali sono le motivazioni sostenute per giustificare tale rilevante impegno finanziario, e quali le ragioni che emergono dalle opposizioni che, seppur in un ambito ristretto di addetti ai lavori, sono state fatte alla realizzazione di questo tratto stradale? Due sono gli argomenti dei favorevoli : 1) il collegamento tra la statale 17 e la strada a scorrimento veloce Isernia – Castel di Sangro, va realizzato per terminare un’arteria importante per le due regioni confinanti. Con la nuova strada, l’asse viario che collega Campobasso con l’Alto Sangro sarebbe

così completato, con sicuri vantaggi riguardanti soprattutto la riduzione dei tempi di percorrenza. 2) con la costruzione del nuovo tracciato si evita l’attraversamento del centro abitato di Isernia, diminuendo il traffico altamente inquinante dei mezzi pesanti. Dalla lettura della corposa documentazione non emergono altre motivazioni alla base del progetto. Fino ad oggi si sono occupati del LOTTO ZERO tecnici, progettisti, responsabili di varie autorità per le più diverse competenze, amministratori dei 4 comuni e qualche proprietario dei terreni attraversati dalla strada. Alcuni anni fa un gruppo di consiglieri comunali isernini dell’Italia dei Valori, insieme a diversi proprietari di terreni minacciati di esproprio, tennero una conferenza stampa nei pressi della sorgente del fiume Sordo. In occasione della cam-

pagna elettorale per le elezioni comunali di Isernia del 2013 la critica al Lotto Zero è stata uno dei punti del programma di Isernia Bene Comune, mentre era totalmente ignorata dagli altri raggruppamenti politici. A parte questi interventi e qualche breve e sbrigativo articolo sui giornali locali, si può affermare che ben pochi sono a conoscenza di quello che, da qui a breve, potremmo vedere realizzato. Riteniamo che la decisione di una così importante struttura destinata a durare nel tempo e di così forte impatto, non possa essere delegata a pochi “addetti ai lavori” o a qualche sindaco distratto o superficiale. Nel caso del collegamento Pesche-Miranda ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze per rimettere in discussione e bloccare la decisione presa. Invitiamo i Consigli Comunali a rivedere l’intera materia,

esprimendosi in modo fermamente contrario alla realizzazione dello scempio che si prospetta. Anche gli altri Enti Pubblici devono fare la loro parte in difesa del territorio, così come le associazioni ambientaliste riprendendo la battaglia insieme a tutta la comunità. E’ nostro dovere lottare per fermare il saccheggio programmato delle nostre risorse e per imporre un nuovo modello sociale, individuando nella agricoltura di qualità e di prossimità, nell’artigianato tradizionale e d’arte, nelle energie rinnovabili, nel sapere e nei servizi alle persone, nel ripopolamento dei nostri bellissimi borghi, nel turismo leggero e compatibile e nelle nuove tecnologie i settori dove investire il fiume di denaro che invece vorrebbero regalare alle varie mafie e ai signori dell’asfalto e del cemento”.

Volere per trasformare. La differenziata al via nella città di Venafro Dal 13 aprile partirà la raccolta dei rifiuti porta a porta voluta dal Comune VENAFRO. Si avvicina la data decisiva. “Il 13 aprile nel comune di Venafro partirà la raccolta differenziata porta a porta. Un cambiamento significativo volto a condurre l’intera collettività verso una gestione più responsabile dei rifiuti solidi urbani”. Lo afferma il sindaco Antonio Sorbo che ha seguito in prima persona le varie fasi che hanno portato all’avvio della raccolta porta a porta, prima attraverso il potenziamento della raccolta differenziata “di prossimità”, per avvicinare i cittadini alle nuove modalità di gestione dei rifiuti, e poi nei successivi passaggi che hanno portato ad individuare le zone della Città da cui cominciare. L’obiettivo è quello di estendere questo servizio, nei prossimi mesi, al resto del centro urbano. Infatti il nuovo sistema andrà in vigore gra-

dualmente e coinvolgerà, in una prima fase, le utenze domestiche e quelle non domestiche del centro storico, nonché le attività commerciali presenti al di fuori di quest’area. Nel centro storico sarà attuato il “porta a porta” a pieno regime; le 5 tipologie di rifiuto (organico, indifferenziato, carta e cartone, vetro, plastica e lattine) verranno conferite dalle utenze in maniera individuale, osservando orari e giorni di raccolta. Nelle ore serali, a partire dalle 21:00 ed entro le ore 05:00 del mattino seguente, famiglie e attività commerciale dovranno esporre il contenitore all’esterno del proprio civico cosicché possa essere svuotato durante le operazioni di raccolta. Sono previste due raccolte settimanali della frazione organica (lunedì e giovedì), mentre per ciascuna delle altre frazioni di ri-

fiuto è previsto un conferimento settimanale. Il calendario, come anche l’attrezzatura necessaria per effettuare correttamente il nuovo servizio (contenitori diversificati per colore e tipologia di rifiuti), sono stati assegnati alle utenze durante la fase di distribuzione, avvenuta nei mesi scorsi presso l’ufficio start-up della Smaltimenti Sud allestito in piazza Vittorio Veneto. Nell’area urbana extra centro storico, invece, il nuovo servizio riguarderà sole le attività commerciali che adotteranno un sistema misto, conferendo in maniera individuale carta e cartone, vetro, plastica e lattine (raccolta porta a porta) e tramite i cassonetti stradali (raccolta di prossimità) i rifiuti organico-umido e quelli indifferenziati. Le attività di ristorazione, qualora lo ritengano ne-

cessario, potranno avvalersi anch’esse del servizio porta a porta per il conferimento dell’umido e dell’indifferenziato. “Il progetto ha l’obiettivo di tutelare l’ambiente, ridurre i rifiuti destinati allo smaltimento e contenere i costi economici ed ambientali del servizio di igiene urbana” – sottolinea il sindaco Sorbo. Obiettivi questi di tutto rispetto che richiedono la collaborazione e l’impegno di tutti. Sanzioni pecuniarie sono previste dal regolamento comunale nei confronti dei trasgressori, per cui saranno predisposte ed effettuate attività di controllo da parte degli organi competenti. Si ricorda, infine, che è a disposizione il numero verde 800 199 708 per informazioni e segnalazioni.

“Attacchi al Carsic, solo strumentali” I titolari della struttura sanitaria intervengono dopo le polemiche si questi giorni VENAFRO. Questa la lettera invaiata alla Regione e agli organi di informazione dopo le polemiche dei giorni passati. “I titolari del Carsic di Venafro non smettono di stupirsi dinanzi alle notizie promosse da organi di informazione che in parte sono ripetitive di un trascorso oramai superato, e in parte denotano una “cattiveria” non giustificabile nei confronti di un’azienda che da oltre 30 anni ha dimostrato con estrema professionalità e correttezza di saper fare il proprio mestiere, dando un notevole contributo a centinaia di disabili che sono stati rico-

verati nella struttura e ad un discreto numero di lavoratori con una media costante nel trentennio di oltre 150 addetti. Le cause di quanto oggi lamentano alcuni lavoratori sono orami note – prosegue la nota – e la politica regionale, quella nazionale, oltre ai tecnici regionali, le forze dell’ordine e l’intero comparto della sanità pubblica sono perfettamente al corrente di tutto! La crisi di tutte le aziende d’Italia sono determinate da una riduzione sproporzionata delle entrate che nel settore della sanità ha assunto il nome di “budget massimo assegnabile” – vale a dire – una li-

mitazione a monte delle capacità di un’azienda sanitaria di poter erogare prestazioni, fondata sulla sostenibilità della spesa da parte del sistema in ragione del fondo sanitario regionale. Peraltro da anni – affermano i titolari del Carsic – e più precisamente dal 2006, la struttura sta lottando per ottenere un legittimo (cioè dovuto per legge!) adeguamento della retta di degenza, che solo a seguito di una recente sentenza del TAR, da pochi giorni sembra essersi concretizzato. Quindi, se la struttura potrà conti-

nuare ad esistere e ad offrire un servizio qualificato in regione Molise, è ancora una volta competenza della struttura regionale che con una idonea attività di programmazione sanitaria, può consentire, a fronte delle prestazioni offerte, una corretta gestione anche economica dell’azienda. Per quanto riguarda, gli impegni assunti innanzi al Prefetto – solo per precisare –si vuole ricordare che la garanzia dell’allineamento dei pagamenti, in ragione del cronoprogramma convenuto con le

organizzazioni sindacali, era il recupero di diversi crediti vantati dall’azienda in tempi che sembravano compatibili, ma che purtroppo,(non per volere del Carsic!) sono slittati ulteriormente. Per quanto detto sinora – conclude la proprietà della struttura sanitaria – si invitano quanti pubblicano notizie, di verificare bene il contenuto prima di somministrare all’opinione pubblica fatti che poi non coincidono con la realtà di una struttura che lotta per sopravvivere in un momento storico in cui molti hanno già smesso di farlo”.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

10 aprile 2015

In tre per la candidatura a sindaco Nel Pd conto alla rovescia per le Primarie. In campo, Chiappini, Pacilli e Palombo sindaco di tutti”. Linee programmatiche, le sue, che parlano di un’attenzione alla trasparenza nella pubblica amministrazione, all’efficienza e alla stabilità. E ancora spazio alla mappatura del territorio per riuscire a risolvere le criticità in ambito sociale e a uno sviluppo del territorio “in modo da ridare a Montenero una centralità sia nei confronti delle realtà che si affacciano sul Trigno che rispetto al golfo di Vasto-Termoli per diventare promotori di un turismo sostenibile che guardi all’ecologia come metodo”.

MONTENERO. Si sono presentati nel corso di un incontro pubblico che apre le porte alla consultazione elettorale che si terrà domenica a Montenero di Bisaccia quando i cittadini del paese bassomolisano saranno chiamati a eleggere quello che, a loro dire, dovrà essere il candidato primo cittadino da contrapporre a Nicola D’Ascanio e Nicola Travaglini. A scendere in campo sono stati Nicola Palombo, segretario cittadino del Pd di Montenero, Pino Chiappini, consigliere comunale di minoranza e Aldo Pacilli in rappresentanza della società civile.

Pino Chiappini, invece, ha parlato di una candidatura di continuità e di un programma “che possa costruire il futuro di questo Comune”. Un programma da condividere con i cittadini del paese bassomolisano

Motivazioni diverse alle base delle loro candidature. Per Palombo, infatti, la candidatura nasce da un’esigenza di “servizio. Mi candido non soltanto per i giovani ma per fare il

e che si dovrà basare sulla riduzione “delle spese all’interno dell’ente comunale perché le risorse sono sempre più ridotte all’osso e non si può continuare a spremere il cittadino”. Anche in Chiappini c’è un’attenzione al turismo e all’agricoltura di qualità con l’Expo che dovrà necessariamente diventare il punto di partenza per promuovere le aziende del territorio. “Io mi considero un piccolo Davide contro Golia ma sono sceso in campo con i piedi per terra e in tutta tranquillità perché penso che il Comune dovrebbe essere di tutti e invece non è così”, ha affermato senza troppi giri di parole Aldo Pacilli per il quale legalità, uguaglianza e trasparenza saranno le linee programmatiche di una sua eventuale candidatura.

“Comune, manca la trasparenza” I consiglieri del Movimento Cinque stelle di Termoli duri sull’operato dell’amministrazione comunale TERMOLI. Hanno lamentato la mancanza di chiarezza gli aderenti del Movimento 5 stelle che attraverso una nuova interrogazione, hanno chiesto al sindaco Sbrocca delucidazioni circa la questione Pappalepore. Balzato alla cronaca nei giorni scorsi, il caso vede lo stesso ex consulente legale del Comune chiedere il contro per circa 9milioni di euro a lui non pagati ai tempi dell’amministrazione Greco. Una situazione per la quale il portavoce grillino Di Michele vuole vederci chiaro perché questo pagamento graverebbe per circa 300 euro nelle tasche di ogni cittadino termolese. E qui il suo lamentare una mancata trasparenza dell’azione amministrativa del sindaco Sbrocca. “Quando abbiamo deciso di scendere in campo come MoVimento

5Stelle – afferma Nicola Di Michele – avevamo l’obiettivo di cercare di portare trasparenza, sia se avessimo avuto il sindaco sia se invece la cittadinanza ci avesse accordato un semplice consigliere. Ne abbiamo uno solo, ma tutti gli attivisti fanno la loro parte per avere questo documento abbiamo dovuto fare una istanza come consigliere comunale e mentre per le altre istanze passano due giorni e mi danno tutto quello che chiedo, per questa sono dovuti passare i canonici 30 giorni previsti dalla legge, mi sono dovuto arrabbiare più volte e da settembre che era stato consegnato da Pappalepore l’ho avuto solo a febbraio di quest’anno. Io l’ho richiesto un mese prima più volte ripetuta l’istanza e mi chiedo se non ci fossimo stati noi in questa amministrazione questo esborso di denaro pubblico in qualche modo i

cittadini ne avrebbero saputo qualcosa? Credo proprio di no perché questa amministrazione tutto ha tranne che la trasparenza e di casi ce ne sono tantissimi e vi annuncio che ci sarà qualcosa di ancora più grave e non è una minaccia solamente per dire ai cittadini che noi la trasparenza la facciamo in modo serio rischiando anche personalmente perché quando vai a toccare qualcosa qualcuno si può anche arrabbiare ma non ci interessa e allora la trasparenza è la cosa più grave di cui questa amministrazione non si fa artefice ma la cosa più strana è che a parte noi e i cittadini le cose non le sanno neanche i consiglieri di maggioranza. A volte capita che le cose quando siamo in commissione i consiglieri di maggioranza le vengono a sapere dai giornali come il tunnel e

la Costa dei Delfini e di questa cifra che Pappalepore chiede all’amministrazione e di tante cose che accadono. Prima i consiglieri e poi i consiglieri di maggioranza”.

A margine dell’incontro, Di Michele conferma l’intenzione di “portare ogni documento in Procura” allo scopo di difendere i cittadini che non devono “nuovamente pagare”.

Volontariato, al clou le iscrizioni Fino al 4 maggio le associazioni potranno iscriversi all’apposito Albo comunale TERMOLI. È il 4 maggio 2015 l’ultimo giorno valido per le Associazioni che vogliono iscriversi all’Albo comunale. Le associazioni iscritte all’Albo avranno il vantaggio dipartecipare attivamente alle iniziative del Comune, la possibilità di fare rete con le altre associazioni, di fare proposte e presentare progetti che verranno vagliati prioritariamente (ma non esclusivamente) dall’Amministrazione per la compilazione dei calendari degli eventi cittadini e avranno una sezione dedicata nel nuovo sito del Comune di Termoli, oltre ad essere costantemente aggiornate su progetti e opportunità tramite newsletter. L’Albo delle Associazioni è articolato nelle seguenti sezioni:

- Sezione prima – SPORT: comprende le società, le associazioni sportive o altri organismi comunque costituiti sotto qualsiasi forma, aventi come finalità la promozione della pratica sportiva e motoria, che hanno sede legale e/o operativa nel territorio comunale; - Sezione seconda – CULTURA comprende le associazioni o enti che perseguono finalità di tutela e valorizzazione della cultura, del patrimonio storico, artistico e delle tradizioni, promozione turistica e dello sviluppo delle attività ad esse connesse, che hanno sede legale e/o operativa nel territorio comunale; - Sezione terza – CIVILE comprende associazioni o enti che

tutelano e valorizzano l’ambiente, la protezione del territorio da ogni forma di degrado ed inquinamento, protezione civile e soccorso alle popolazioni interessate da eventi calamitosi, che hanno sede legale e/o operativa nel territorio comunale; - Sezione quarta – SOCIALE – comprende le associazioni o enti che perseguono finalità nell’ambito sociale e/o assistenziale, tutela e promozione dei diritti umani, sostegno alle situazioni di disagio e di qualsiasi tipo di emarginazione, che hanno sede legale e/o operativa nel territorio comunale. Tutte le associazioni che desiderano iscriversi all’Albo dovranno rivolgersi all’assessorato alle Politiche Sociali in Largo Caduti delle Foibe e compilare gli appositi moduli.


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Termoli

10 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Lo sguardo dei sindacati sulla Fiat Reazioni e pareri contrastanti dopo la visita di Marchionne allo stabilimento molisano TERMOLI. “Festeggiamo i 30 anni di produzione del motore Fire, va considerato un evento storico, in quanto è grazie a tutti i quanti i lavoratori, gli addetti dello stabilimento, che hanno reso grande e competitiva la nostra realtà industriale”, queste le parole spese ieri dal segretario provinciale della Uilm Antonio Di Pardo, nonostante l’amarezza per essere rimasto fuori dallo stabilimento. “Va rimarcata con forza l’importanza di questa realtà sul nostro territorio, ancora più grande è stata la presenza dell’amministratore delegato Sergio Marchionne, che ha riconosciuto nelle maestranze di Termoli, una grossa

risorsa per l’impresa Fiat-Chrysler. Riteniamo questo evento importante, vitale per il futuro occupazionale del nostro territorio. I grossi sacrifici sia dei lavoratori che delle

organizzazioni sindacali come la Uilm che hanno creduto in questa scommessa hanno portato a risultati tangibili, c’è stata la dimostrazione e la testimonianza, che la politica

della Uilm ha centrato a tutti gli effetti gli obiettivi”. La FIOM CGIL apprende dalla stampa della venuta dell’AD Marchionne nello stabilimento di Termoli. Marchionne ha deciso di venire in occasione del trentennale della produzione del primo motore Fire, al quale hanno fatto seguito oltre 20 milioni di motori prodotti dagli operai molisani. Da un palco l’AD di FCA ha comunicato il piano industriale per lo stabilimento. Se quello che ha detto corrisponde alle reali intenzioni, la FIOM non può che esserne lieta. Ma non può non ribadire quello che ha ripetutamente chiesto sia alla Regione Molise che alla FCA, la

necessità di un confronto tra Ente Regione, Proprietà FCA e Rappresentanze dei lavoratori sul piano industriale di FCA. Serve alla Regione anche per la propria programmazione ed è dovuto ai lavoratori, attraverso le proprie rappresentanze sindacali. I lavoratori debbono sapere anche come FCA intende programmare l’annunciato incremento produttivo: quale sarà l’organizzazione del lavoro, da qui a due mesi? La FIOM nei prossimi giorni tornerà a chiedere un incontro chiarificatore, che ritiene dovuto, e torna a sollecitare la Regione Molise, perché se ne faccia promotrice.

“Fiat, è la svolta” Per l’onorevole Laura Venittelli la visita di Marchionne è stata positiva TERMOLI. “Passato, presente e futuro dello stabilimento Fc di Termoli si sono dati metaforicamente il testimone nella manifestazione odierna che ha significato sia la celebrazione del trentennale per lo storico motore Fire che il conferimento di nuove produzioni, attese da tempo negli ambienti Fiat. Le parole dell’amministratore delegato Sergio Marchionne hanno reso di nuovo una prospettiva di sviluppo per il nostro territorio, con l’ambizione legittima di veder crescere nei prossimi mesi sia l’aumento dei volumi produttivi che il consolidamento e l’espansione del bacino oc-

cupazionale”. L’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli plaude alla svolta annunciata oggi davanti a oltre duemila operai, poiché contribuisce a rendere meno vivo il timore del futuro in basso Molise. “Siamo certi che l’applicazione progressiva della riforma del mercato del lavoro possa apportare benefici anche per una espansione ulteriore in termini di impiego per i giovani del Molise – ha ribadito l’onorevole Venittelli – e in un giorno in cui si è dato merito a una intuizione e un progetto industriali di rara

competitività, come il motore Fire, l’Azienda si pone davanti nuove sfide da cogliere e vincere insieme ai suoi dipendenti e alla nostra comunità, che ha sempre profuso il massimo impegno per garantire il raggiungimento degli obiettivi”. Per la parlamentare del Partito democratico sarà entusiasmante contribuire al rilancio di un marchio prestigioso come l’Alfa Romeo con le due nuove motorizzazioni, che saranno realizzate in uno stabilimento da sempre all’avanguardia nella meccanica non solo in Italia, ma a livello internazionale.

“No al serpentone ferroviario” I cittadini contro la decisione dell’amministrazione comunale di autorizzare il raddoppio della ferrovia TERMOLI. Sanità, acqua pubblica, salute (chimiche e Gran Manze) e ora infrastrutture. La coscienza collettiva si ridesta a Termoli e ben lungi dall’essere molliccia come venne definita nelle more della decisione di allocare sulla costa molisana la centrale a ciclo combinato della Sorgenia, per la scarsa reattività della cittadinanza, ora le battaglie si moltiplicano e a prendere di petto la situazione è il comitato che lotta contro il raddoppio ferroviario. L’invito a non lasciarsi condizionare dall’indifferenza, lanciato dai promotori, è per la seduta del Consiglio comunale di questa sera, dove dalle 18.30, maggioranza e opposizione, sindaco e giunta sono chiamati ad affrontarsi su questo spinoso progetto. Per questo è stato realizzato un manifesto che sembra proprio una chiamata alle ‘armi civiche’. “Nel silenzio istituzionale e politico, Rete Ferroviaria Italiana spa, l’amministrazione comunale di Termoli e la Regione Molise hanno sottoscritto, approvandolo, il Progetto Preliminare del raddoppio della

tratta ferroviaria Termoli-Lesina Poiché il Progetto era stato bocciato per ben 2 volte (2004 e 2010) dalla

Il progetto sottoscritto per Termoli, infatti, prevede: Dalla rotonda di Via Corsica (distributore Cannone) in di-

Commissione Speciale di Valutazione di Impatto Ambientale, ecco la genialata ideata da Rfi s.p.a.: spezzettare il Progetto del raddoppio del binario sul territorio termolese, presentando e farlo sottoscrivere dagli Amministratori Comunali e Regionali. Detto fatto: lo spezzatino è stato servito ai cittadini termolesi!

rezione Sud, fino alla stazione di Campomarino, verrà innalzata, una doppia barriera (Iato mare e lato città) continua dl pannelli fonoassorbenti alti 6 metri Poiché il raddoppio del binario, fino al 2020. non prevede l’Incremento di treni passeggeri e treni regionali ma solo ed esclusivamente incremento di treni

merci (la cosiddetta ma capacità) e, poiché il rumore dello sferra-gliamento dei treni merci non potrà essere riportato nei limiti di legge, proprio per l’inefficacia intrinseca dei pannelli antirumore, Rfi ha proposto, ed è stato sottoscritto, che provvederà a proprie spese a cambiare gli infissi di privati cittadini con infissi acusticamente più performanti: ma i cittadini non potranno aprirli durante il transito dei treni prigionieri di infissi di proprietà di Rfi in casa propria! Altrimenti Rfi non risponde dei danni alla loro salute La sottostazione elettrica di viale Trieste, da cui partono 12 elettrodotti ad altissimo voltaggio che attraversano tutta Termoli, non verrà spostata e nemmeno gli elettrodotti: nessun protocollo d’intesa, infatti, puo’ sostituire una programmazione economica ministeriale! Infatti, Chieuti ha inserito il rifacimento della nuova sottostazione nel Progetto Ministeriale approvato (non in un Protocollo di Intesa) e a Ripalta viene tolta la sottostazione e relativi elettrodotti

già nel Progetto Ministeriale approvato e non in un Protocollo d’intesa. Ma non è tutto! Infatti, dallo Stadio Comunale fino alla rotonda di Via Corsica, dunque per tutto il centro cittadino, Rfi spa ha presentato per Termali centro il solito progetto spezzatino: innalzare una doppia muraglia di barriere antirumore alte oltre 7.50 m per 5.200 km. All’appello mancano solo le muraglie antirumore di tutto il lungomare Nord… saranno servite come prossimo spezzatino… Non condanniamo Termoli ad essere identificata come la città italiana del lungo serpentone, chilometri e chilometri di doppie barriere antirumore continue alte fino a 7.50 m per cui chiediamo di sospendere tale progetto, di valutarne globalmente l’impatto, rivedere il tracciato come ha ottenuto Campomarino e come la frana di Petacciato suggerisce, oppure coprire tutto il tracciato centrale per ricucire la città ed eliminare le devastanti barriere previste per il Lungomare Nord e Sud e per tutta Via Corsica,



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Opinioni

10 aprile 2015

di Stefano Fioretti Il nostro Paese non ci fa mancare mai stranezze, polemiche e prese in giro più o meno velate ai danni dei suoi stessi cittadini. Nel giorno di Pasqua, ad esempio, il signor Primo Ministro ci ha allietati con un discorsetto sulle tasse e sull’intenzione (inesistente) di evitare l’aumento dell’Iva, previsto dalla famosa clausola di salvaguardia, che invece scatterà di sicuro perché di certo la nostra politica non andrà a tagliare le spese delle caste. Nella nostra città la polemica del momento è quella deflagrata dopo l’approvazione, ora “congelata”, dell’ampliamento dell’industria chimica Momentive. Tale potenziamento sta tenendo letteralmente “per il bavero” e spalle al muro la cittadinanza. Non è mancata sul tema una interrogazione al Ministero della Salute ad opera del Senatore Ulisse Di Giacomo. Armiamoci di pazienza e cerchiamo di tenere i piedi ben piantati a terra. Commentare ed affrontare la vicenda non è semplice soprattutto se ci si arma di buon senso, praticità e realismo. Nel pomeriggio di sabato 11 aprile si terrà al cinema S. Antonio un dibattito promosso da tutte le associazioni possibili ed immaginabili e di certo l’incontro non risulterà noioso. Perplessità invece nascono sulla reale utilità dell’appuntamento, che si paleserà solo se sarà servito a maturare alcune riflessioni riguardanti il futuro, lo sviluppo e le scelte che segneranno le sorti non solo e non tanto di Termoli ma del Basso Molise e della regione. L’industria chimica è considerata, non senza ragioni, un’economia “nociva” per il territorio. Al di là di tutte le considerazioni possibili riguardanti i rischi reali, il rispetto delle normative di sicurezza e dell’ambiente bisognerebbe finalmente rispondere alla ine-

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico biente e la salute, proposito quest’ultimo decisamente nobile. Sorge però un Bisogna avere problema il coraggio non di di chiedere p o c o c o n t o : una nuova politica Cosa facper l’industria c i a m o e il progresso della nostra bella terra? Mandiamo via, ammesso che siamo in condizioni di farlo, quel che c’è e restiamo mani in mano provando poi a spiegarlo alle famiglie che resterebbero puntualmente in mezzo ad una strada? Non sono amante del dissesto idrogeologico, del degrado ambientale e delle attività rischiose per la salute. Semplicemente credo che senza creare un progetto, attivare un’economia “non nociva” ed allestire un tessuto produttivo in modo organico e misurato sulle nostre risorse, che non sono certo poche, sia impossibile guarire il malato. Se la società civile e la politica riuscissero a coalizzarsi lavorando per pensare, stendere e varare un piano di sviluppo senza guardare solo al profitto ed al “tornaconto passivo” potrebbero finalmente compiere scelte decise, avere forza contrattuale e scatenare una serie di cambiamenti importanti. La difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini sono questioni serissime ma fino a quando saranno ostaggio di speculazioni e strumentalizzazioni politiche non ci sarà nulla da fare. Ben vengano quindi mobilitazioni, proteste e raccolte di firme ma non limitiamoci a contestare: dobbiamo pretendere con voce poderosa una politica capace di costruire un “organismo sano”, autosufficiente e forte.

Industria chimica, tra polemiche e prospettive vitabile domanda: perché dalle nostre parti abbiamo insediamenti industriali di questo tipo e non una forte caratterizzazione costruita su doti e propensioni naturali della zona e dunque agricoltura, pesca, turismo, servizi di vario tipo ed industria “sana”? Non dimentichiamo che proprio l’agricoltura può benissimo assumere una dimensione industriale, tanto per dirne una, con tutti i benefici che ne deriverebbero. Tornando al “nodo”, diciamo pure che non siamo nati ieri e il perché forse lo conosciamo, ma proviamo a ragionare senza condizionamenti o cattivi pensieri.

Diamo per scontato che la chimica sia davvero il “diavolo”, una sorta di grande malessere, senza dimenticare gli altri impianti che possono essere altrettanto rischiosi. Paragoniamo poi il territorio ad un organismo: quando quest’ultimo viene infestato da malattie e “virus”? Quando è debole, le difese immunitarie latitano e per giunta magari scarseggiano anche cure e medicin a l i . Monta ora la protesta di tutti coloro che vogliono “cacciare” la chimica che, giova ribadirlo, probabilmente non è l’unico insediamento pericoloso e difendere l’am-

Il Molise che piace e che produce

Altro importante riconoscimento all’olio Flora de La Casa del Vento di Larino Ha superato l’esame degli 85 punti su 100 punti dell’Aipo d’Argento 2015, il Concorso oleario internazionale (12a edizione), promosso dall’Associazione Interregionale Produttori Olivicoli che ha sede a Verona. L’olio di Flora è così entrato tra i 76 oli finalisti, italiani e del mondo, confermando il 1° posto ottenuto, nella categoria biologico, al Concorso Goccia d’Oro, che c’è stato a dicembre a Larino; il riconoscimento “Biol del Molise” ricevuto due settimane fa dal Premio Biol di Andria e il secondo posto ottenuto alla seconda edizione del Concorso Buonolio Salus Festival che c’è stato, due domeniche fa, a Gioia Sannitica, sul versante casertano del Matese. Un’altra conferma della bontà di un olio biologico, cioè prodotto senza apporto di prodotti chimici, ma solo con le pratiche naturali di coltivazione, e, visto che è stato ricavato da olive “Gentile di Larino”, una conferma anche, dopo la vittoria dell’olio del frantoio Bruno Mottillo all’Ercole Olivario, per que-

sta varietà tutta e sola molisana, la più diffusa tra le diciotto varietà autoctone, cioè tutte molise. Un terzo delle piante che compongono l’oliveto molisano, che è di poco superiore ai 2 milioni di olivi, è “Gentile di Larino”, la varietà che con le sue compagne di sempre, l’”Oliva San Pardo” e la “Salegna” o “Saligna”, danno un primato mondiale alla città frentana, la sola a dare il proprio nome a ben tre varietà autoctone. Risultati che, ormai si ripetono nel tempo, per quest’olio che dieci giorni fa, insieme con L’Olio Principe Pignatelli di Monteroduni e L’Olio Benedetto di Benedetto Salvatore di Lupara e altre eccellenze molisane, ha fatto vivere al Molise una serata particolare in quel piccolo angolo del mondo oleario italiano che è l’Oleonauta di Ostia-Roma, nelle mani di Simona Cognoli, una gentilissima padrona di casa alla quale l’olio italiano dei nostri bravi olivicoltori deve molto della loro immagine.



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