La frecciarossa del desiderio

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 192 - giovedì 3 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Giuseppe Perrone

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Giuseppe Perrone. E' personaggio a Campobasso, in virtù delle passioni in eccesso: per il cibo (sfiora il quintale), per il calcio (è uno di capostipiti del tifo rossoblu), per l’amicizia (non pochi problemi esistenziali li ha avuti per essere coerente con questo sentimento) e per l’amore della famiglia (è padre di 7 figli). Non sempre, però, e non tutto, gli è stato ripagato come avrebbe meritato. L’Oscar gli va dunque a parziale compensazione delle delusioni sofferte, e alla tenacia con cui crede nel valore della vita.

Il Tapiro del giorno a Domenico Di Nunzio

aaIl Tapiro del giorno lo diamo a Domenico Di Nunzio. Le graduatorie delle regioni con maggiori flussi turistici pongono il Molise all'ultimo posto. Del resto, sono stati cancellati gli Ept e non c'è l'assessore regionale al Turismo. C'è, invece, il delegato consigliere Domenico Di Nunzio che, finora, s’è limitato a presenziare alle feste paesane, alle sagre del baccalà, e ai festival della porchetta evitando di pensare a una seria programmazione a favore di un settore che in Molise non c'è.

La Frecciarossa del desiderio Non fermerà a Termoli

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

3 settembre 2015

Altro fallimento della riorganizzazione

L’Ufficio “Ospedalità pubblica e programmazione sanitaria ospedaliera” è stato tolto a Mariantonietta Mucci e reso vacante Di Mirco: “Il provvedimento nelle more dell’attuazione della complessiva riorganizzazione della Direzione generale della Salute ai sensi delle deliberazioni di giunta regionale 347 e 363 del 2015”

Di incarichi la dottoressa Marianatonieta Mucci ne aveva e ne ha alla Regione Molise. Tanti, da indurre il direttore generale Di Mirco a toglierne uno. In particolare, la titolarità, ad interim, dell’ufficio “Ospedalità pubblica e programmazione sanitaria ospedaliera”. Un ufficio importante, che la Mucci, responsabile dell’ufficio “Contenzioso del lavoro” del Servizio Risorse Umane e Organizzazione del lavoro dell’Area Prima della Direzione generale della Giunta, prima che glielo togliessero ha mantenuto in uno con l’Ufficio “Flussi informativi Nsis e Istat” del Servizio “Controllo di gestione e Flussi informativi” della Direzione generale per la Salute. Dinanzi a tanto da fare, a tanti Uffici da governare e da gestire, a tante responsabilità raccolte in un unico soggetto (a meno che non fosse dotata del cervello di Pico della Mirandola), la direzione generale non è andata per il sottile: ne ha tolto uno, forse quello più importante per la funzionalità del settore sanitario, ma non per darlo ad altro dipendente regionale, bensì per renderlo vacante, “nelle more dell’attuazione della complessiva riorganizzazione della Direzione generale della Salute ai sensi delle de-

I sottoscritti Valter Andreola, RSA della UILCOM Molise, presso il Call Center 3g active di S. Giuliano attualmente operante a Campobasso e Gianni Andreola RSU della 3 g spa dello stabilimento di Campobasso, denunciano che oltre alla nota vertenza già aperta riguardante 74 lavoratori presso la 3G Active, dal 1° agosto anche la 3G spa a sua volta ha deciso di aprire la procedura di mobilità per altri ben 103 dipendenti dello stabilimento di Campobasso. Nel denunciare la gravissima emergenza in atto, i sottoscritti Rappresentanti sindacali evidenziano che 74 unità su 3G Active, sommati a 103 su 3G spa, rappresentano un valore specifico sul territorio anche più elevato rispetto ad altre aziende, per cui richiedono alla Regione Molise

liberazioni di Giunta regionale 347 e 363 del 2015”. Qui è il caso di ricordare che il direttore generale Di Mirco, che da oltre un anno prosegue nell’incarico a colpi di proroghe di decine di miglia di euro, è stato individuato e chiamato dal presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura, per attuare soprattutto la riorganizzazione dell’Ente, unanimemente ritenuto nella necessità di essere rimesso sesto, razionalizzato e reso efficiente. Togliere alla

Mucci un Ufficio, tra quelli in interim, per renderlo vacante in attesa della riorganizzazione della direzione generale della Salute, è un palese controsenso. Come lo è anche il carico di responsabilità addossato alla Mucci, in aggiunta alla titolarità dell’Ufficio contenzioso del lavoro. Per dirla franca, di razionale, di lineare, di oggettivamente concepibile alla Regione Molise, nonostante l’avvento strombazzato di Di Mirco, non c’è proprio niente. La riorganiz-

zazione è una condizione non risolta, portata avanti a spizzichi e bocconi: una nomina qua, un incarico là, un aggiustamento qua, una revisione là; insomma una sorta di patchwork: una coperta rattoppata. Non lo dice il cronista, lo ribadisce il direttore generale là dove, dopo aver tolto alla Mucci l’Ufficio “Ospedalità Pubblica e Programmazione sanitaria ospedaliera” dimostrando assurdamente che si tratta di un Ufficio che può rimanere vacante, afferma che

quell’Ufficio, verrà coperto nel momento cui si procederà all’attuazione della riorganizzazione della direzione generale della Salute. Indicazione generica, come generiche sono state finora tutte le indicazioni sulla riorganizzazione complessiva dell’organico e dei servizi regionali. Sono mesi che si parla di tre Dipartimenti in sostituzione delle 4 quattro Aree funzionali, ma di concreto ancora niente. Di Mirco, intanto, di proroga in proroga, rimane in sella a godersi lo stipendio. In attesa di concorrere a coprire la carica di direttore generale, probabilmente con ben altro esito, rimangono i professionisti che hanno risposto all’avviso pubblico. Ma a chi lo si dice. Ormai è assodato: l’autarchia è l’elemento distintivo della Regione Molise che nessuno, dentro e fuori dell’Ente si occupa e si preoccupa di contestare. Eppure, stando a informazioni assunte, l’Ufficio “Ospedalità Pubblica e Programmazione sanitaria ospedaliera”sarebbe di rilevante importanza per la funzionalità della settore sanitario. Pertanto, nella logica perversa della Regione Molise, andava revocato alla dipendente che lo deteneva ad interimi, per lasciarlo vacante! Dardo

“I soldi dell’area di crisi vanno anche ai call center ormai in ginocchio” A sostenere tale necessità sono i rappresentanti sindacali della 3G Active ed alle Istituzioni tutte che le risorse inerenti il recente riconoscimento dell’area di crisi in Molise siano destinate anche alla gravissima situazione di call center. Tanto più che, nel caso della 3G Active riguardante S. Giuliano, territorio che solo ora stava cominciando a ritrovare motivi di speranza dopo il terremoto di tredici anni fa, i lavoratori in mobilità non potendo usufruire degli ammortizzatori sociali, sono stati costretti ad optare per la soluzione dell’aspettativa non retribuita, sia per far rimanere in vita l’azienda, e sia

per coltivare ancora la speranza di mantenere il posto di lavoro. Per tali ragioni, rivolgiamo appello all’Assessore Regionale al Lavoro, nonché Vice Presidente della Giunta Regionale Petraroia, a tener conto dell’emergenza occupazionale sopra tratteggiata ed in particolar modo del fatto che trattandosi di aspettativa non retribuita, si è in presenza di padri e madri di famiglia impossibilitati a fronteggiare le benché minime esigenze quotidiane, essendo privi del minimo necessario per sopravvivere.


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3 3 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Regione avrebbe potuto pretendere la fermata del Frecciarossa alla stazione di Termoli, ma ha perso un’altra occasione

Bari-Milano, saltando il Molise

Bari-Milano, saltando il Molise. La marginalità di una regione si nota anche da questi piccoli particolari. Dare le necessarie autorizzazioni perché si compiano, sul tratto molisano, i lavori per il raddoppio della tratta Termoli-Lesina e venire ricambiati con la sprezzante decisione di non far fermare il Frecciarossa alla stazione di Termoli. Molisani, se vi piace il treno veloce prendetelo in Puglia o in Abruzzo, avranno pensato i cervelloni del ministero. Tanto sculacciare quelli che stanno in mezzo a chi volete che importi? Di sicuro non all’assessore regionale ai trasporti, Pierpaolo Nagni. Avrebbe potuto, infatti, tranquillamente pretenderla la fermata prima che la Regione Molise concedesse le autorizzazioni per i lavori di adeguamento già citati. Ma, evidentemente, il Nostro pensava di essere troppo signore per puntare i piedi; o gli saranno mancati pelo sullo stomaco e/o attributi. Di certo qualcosa è venuta

meno, però. E ora si apre il solito, stanco balletto: interrogazione del senatore Ruta al ministro delle infrastrutture, probabile rimpallo di responsabilità tra livello centrale e amministrazione locale, scontata applicazione della logica del “tutti colpevoli, nessun colpevole.” Con buona pace degli utenti molisani.

Più passano i mesi, gli anni e più si pon, con sempre più stringente urgenza, la questione di che senso abbia continuare a tenere in vita un Ente sostanzialmente inutile, quando non addirittura controproducente per i suoi stessi amministrati, come la Regione Molise. Campanilismo a parte, si fa sem-

pre più evidente il fatto che maggiori benefici per tutti si otterrebbero se fossimo annessi alla Puglia se non, ancora meglio, all’Abruzzo. Per tutti, tranne che per i consiglieri e gli assessori, naturalmente. Pagati a peso d’oro per portare a casa, in termini di risultati, una serie sconfortante di brutte figure, di occasioni mancate, di dilettantismo allo sbaraglio. La miseria di trecentomila amministrati, tutte le possibilità finanziarie e legislative del mondo e questa nostra regione continua a rimanere al palo. Insomma, si può seriamente prendere in considerazione l’idea che non siamo stati capaci, nel corso di alcuni decenni, di darci una classe dirigente degna di questo nome e assumerne le necessarie evidenze. Ultima perla il salto della fermata molisana, unica tra

L’istituzione dell’Egam è un danno per il sistema dell’acqua pubblica

L’istituzione dell’EGAM, l’Ente di Governo d’Ambito del Molise, disposta con deliberazione di Giunta n. 285/2015, rappresenta l’ennesimo atto amministrativo di questo Governo regionale segnato da forti polemiche, e ne è dimostrazione la voce di protesta sollevata da parte di tutti quei Sindaci che non condividono quanto stabilito dal Governatore Frattura e dalla sua Giunta, e sono pronti non solo a non aderire alla delibera n. 285 ma anche a ricorrere ai tribunali amministrativi per ribadire i loro diritti. Per questa ragione abbiamo presentato questa mozione, per fare chiarezza su alcuni aspetti della questione che richiedono un ulteriore approfondimento e per ottenere l’impegno del Presidente Frattura a garantire l’acqua come bene comune. Perché i Comuni non sono stati coinvolti attivamente nella fase di formulazione del disciplinare per l’organizzazione dell’EGAM? Perché, vista l’importanza e la centralità di un bene primario come l’acqua, la questione non è stata portata anche all’attenzione del Consiglio regionale? Tra l’altro tenendo presente che il nostro Statuto regionale prevede che spetta al Consiglio “deliberare con legge l’istituzione e la soppressione di enti e a z i e n d e ” . Altresì la delibera n. 285 è stata adottata dalla Giunta regionale proprio il 15 giugno, l’ultimo giorno fissato dalla diffida inviata dal Governo al Molise, inadempiente in quanto non aveva provveduto a

costituire entro il 31 dicembre 2014 gli Enti di governo d’Ambito. Provvedimento che, oltre al Molise, ha riguardato solo la Calabria, la Campania e la Sicilia. Perché questo ritardo, con il rischio di poteri sostitutivi del Governo in caso d’inerzia, non essendo il Molise in regola rispetto a quanto previsto dall’art. 7 dello Sblocca Italia? Il rischio concreto, palesato da più parti e che noi preventivamente avevamo previsto, è quello di incorrere nella privatizzazione dell’acqua, un bene primario che, ribadiamo con forza, deve rimanere nella

disponibilità della gestione pubblica, soprattutto in un territorio geograficamente configurato come il nostro, dove l’acqua rappresenta un bene fondamentale e una risorsa accessibile. Di fatto l’istituzione dell’EGAM potrebbe rappresentare il primo tassello di un processo legalizzato di privatizzazione dell’acqua pubblica, sul quale i Comuni non potranno dire la loro, vista la spada di Damocle del commissariamento che pende sul loro capo. Allo stesso modo occorre fare chiarezza su un altro aspetto assai delicato della questione, soprattutto per salvaguardare i

tutte le regioni che affacciano sull’adriatico, del Frecciarossa. Chissà cosa ha impedito all’assessore ai trasporti Nagni di ottenerla. Distrazione? Faciloneria? Ingenuità? Probabilmente le stesse mancanze che hanno fatto di noi tutti cittadini compiacenti e accondiscendenti davanti a tanta inadeguatezza. Vedremo come si concluderà la faccenda. Probabilmente l’interessamento del senatore Ruta ci offrirà l’opportunità almeno di saperne di più; sempre che ci si voglia ancora fidare di quanto ci viene raccontato. Vedremo se questa freudiana mancanza di considerazione da parte del ministero nei confronti della nostra regione è stata accidentale oppure cinicamente ponderata. Riusciremo, forse, a comprendere meglio anche l’azione della Regione che, allo stato dell’arte, però, appare sicuramente deficitaria in termini di presenza di spirito e capacità di contrattazione. L’anello debole della catena.

diritti dei cittadini molisani: l’istituzione dell’EGAM provocherà l’aumento delle tariffe? È importante che su questo punto il Governatore Frattura e l’Assessore Nagni diano risposte chiare, considerando che il fisco ha oramai raggiunto un peso insostenibile per le famiglie molisane, e l’aggravio determinato da un eventuale aumento delle tariffe non potrebbe che comportare ulteriori diffic o l t à . Infine, in questo nuovo quadro determinato dall’istituzione dell’EGAM, vorremmo sapere anche quale sarà il destino e il ruolo di Molise Acque, società che attualmente si occupa delle gestione delle risorse idriche regionali: sarà un doppione di funzioni? Ci sarà un ridimensionamento dell’Azienda speciale, confinata a un ruolo marginale? Oppure come prospettato dai sindacati nello scorso mese di giugno Molise Acque potrebbe essere il capofila dell’EGAM? È evidente che i dubbi e le questioni da chiarire sono molte, soprattutto sul piano della trasparenza, per questo ci auguriamo da parte di questo Governo regionale una presa di coscienza e l’apertura di un dialogo costruttivo che eviti il “tutti contro tutti” delle ultime settimane, così da garantire il rispetto delle varie realtà territoriali. In questo processo anche noi, se ovviamente ce ne viene data la possibilità, siamo pronti a fare la nostra parte per salvaguardare i diritti dei cittadini molisani.


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4 3 settembre 2015

Nel Molise sono Abbazie, Cattedrali, Monasteri, Santuari di rilevante valore per i credenti e tracce indelebili del percorso della Via Francigena, per i cultori della storia e della vita di san Francesco, che altri non hanno

Se gli amministratori regionali vincessero la loro avvizzita pigrizia mentale Per rendersi conto dell’importanza della dotazione storico/religiosa e della sua proponibilità in chiave turistico/culturale sarebbe sufficiente leggere le opere documentali di Franco Valente

La Sicilia ch’è una grande terra, un assessore al turismo ce l’ha e si dà molo da fare per renderla turisticamente ancora più attraente e per fare del settore un vettore trainante dell’economia regionale. Sua questa sintomatica dichiarazione in concomitanza della pubblicazione sul sito dell’Ente della graduatoria definitiva dei progetti per la realizzazione di attività finalizzate alla creazione di itinerari turistici, nell’ambito del progetto di eccellenza denominato “Culto & Cultura, progettazione e realizzazione di itinerari per la valorizzazione del turismo religioso”. Una scelta di campo questa del turismo religioso, peraltro in forte ascesa, con una target di tutto riguardo, su cui poter puntare per aumentare la permanenza turistica sul territorio. Dicevamo della dichiarazione. Eccola: “Quello naturalistico - religioso è uno dei segmenti turistici sui quali stiamo puntando per ampliare, innovare e diversificare l’offerta sui mercati internazionali, prolungare il tempo medio di permanenza sul territorio del turista, valorizzando la specificità ed il grande patrimonio di fede, natura e tradizione della Si-

cilia. La strategia che abbiamo posto in essere in questi mesi si è articolata in un’azione di animazione territoriale in diverse aree dell’isola, per favorire la messa in rete dei sistemi territoriali. Il finanziamento dei progetti che hanno ottenuto i punteggi migliori, rappresenta un altro importante step che darà impulso alla realizzazione di pacchetti turistici integrati da proporre durante la prima borsa del turismo religioso

CAMPOBASSO. Per il segretario generale della Flc-Cgil Molise, Giuseppe La Fratta, i timori espressi purtroppo hanno trovato conferma: alle ore 00.01 di questa notte, centinaia di docenti molisani, come quelli di tutta Italia, collegandosi all’apposita sezione del sito del Miur hanno scoperto quello che sarà il loro destino. Como, Ferrara, Milano, Pavia, Vicenza, Verona, Milano, Torino, Bergamo, Modena. Ma anche Genova, Perugia, Frosinone, per i più fortunati Roma. Non si tratta delle tappe di un tardivo giro d’Italia, stiamo parlando delle destinazioni dei docenti molisani, che ci sono state riferite in mattinata da centinaia di telefonate piene di preoccupazione. Il tutto è stato partorito da un “algoritmo del Miur” che mescolando punteggi e preferenze, ha generato per ogni docente la provincia da cui hanno ricevuto la proposta di assunzione a Tempo indeterminato. “Ora la scelta spetta al singolo docente: se deciderà di accettare la proposta, dovrà compilare l’apposito formpresente sul sito – afferma La Fratta – la mancata accettazione da parte del docente destinatario, invece, com-

che stiamo preparando per il prossimo autunno a Monreale, con la partecipazione di buyers internazionali del settore”. Tutto chiaro, sintetico e soprattutto facile da comprendere, crediamo, anche da parte del delegato al turismo della Regione Molise, visto che un assessore non ce l’ha, non avendo soprattutto le idee che hanno gli amministratori siciliani e la loro capacità di tradurle in fatti concreti. Bene. Anche per il delegato

consigliere regionale Domenico Di Nunzio, che finora s’è limitato a presenziare le feste paesane, le sagre del baccalà, e i festival della porchetta, non dovrebbe essere difficile rendersi conto che poi, in fondo, basta poco, per mettere in piedi un programma, una proposta, una scelta di campo nel novero delle risorse ambientali, naturali, storiche, archeologiche e religiose di cui il territorio molisano può vantare, dando uno sguardo da vicino, procurando un approfondimento, eseguendo una intelligente (!) copiatura di ciò che ha realizzato l’assessore al turismo della Regione Sicilia. Una copiatura, come ogni scolaro poco preparato ma intraprendente, s’ingegna a fare. Almeno la diligenza, nel consigliere delegato al turismo del Molise, la si può pretendere, considerato che la delega, economicamente, lo equipara a un assessore. Ciò per dire ancora una volta, e ancora una volta sollecitando un pizzico d’orgoglio di essere e di considerarsi amministratori regionali, ai signori di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale che, in assenza d’idee e di motivazioni, esiste il metodo

del prendere nota, di ricalcare (magari adattandoli) una proposta o un programma (adattabili) allo striminzito e lacero pacchetto programmatico regionale del Molise. Il turismo religioso, copiando la Sicilia, nell’anno del Giubileo indetto da Papa Francesco, potrebbe essere una carta vincente per uscire dall’ombra, per creare un “unicum” di assoluto rilievo storico/religioso. Abbiamo Abbazie, Cattedrali, Monasteri, Santuari di rilevante valore per i credenti; abbiamo tracce indelebili del percorso della Via Francigena, per i cultori della storia e della vita di san Francesco, abbiano molte cose che altri non hanno. Per rendersi conto di tutte queste possibilità gli amministratori regionali, oltre a copiare la Sicilia, avrebbero la possibilità di leggere le maestose, documentate e commentate pubblicazioni di Franco Valente da Venafro, per rendersi conto dell’importanza della dotazione storico/religiosa e della sua proponibilità in chiave turistico/culturale. Se solo vincessero la loro avvizzita pigrizia mentale. Dardo

Scuola, i molisani costretti ad andare via porterà che non potrà più ricevere ulteriori proposte di assunzione a tempo indeterminato e sarà definitivamente cancellato dalle graduatorie di merito e ad esaurimento in cui è stato finora iscritto. In questi giorni nelle sedi sindacali abbiamo toccato con mano la disperazione di quanti si sentono vittima di un vero e proprio ricatto: lasciare la propria terra ed i propri affetti a fronte della necessità di un lavoro stabile. Unica magra consolazione: grazie all’accoglimento delle richieste delle organizzazioni sindacali i docenti nominati, laddove abbiano già conseguito un incarico, non dovranno raggiungere subito la sede assegnata nel caso in cui abbiano già in corso una supplenza (annuale o fino al 30/06), ma potrebbero rinviare di 10 mesi la effettiva presa di servizio. Anche per questi motivi la FlcCgil Molise, dopo aver ottenuto lo svolgimento delle nomine annuali e entro il 31 agosto, invita i Dirigenti Scolastici a disporre le nomine a tempo determinato di loro

competenza. Allo stesso tempo, torniamo ad invitare docenti a tempo indeterminato a rifiutare le ore eccedenti l’orario di cattedra, in modo da aumentare le probabilità di una supplenza per i precari e fare sì che molti non debbano spostarsi almeno per il prossimo anno. Una domanda però sorge spontanea: a chi giova tutto questo? Lo abbiamo detto ieri e lo ripetiamo anche oggi: in Molise ci sono state 265 nomine annuali, attribuite in larga parte proprio ai precari che, invece, oggi hanno appreso di dover emigrare altrove per poter diventare di ruolo. Questo dimostra che c’erano i posti su cui si potevano fare le immissioni in ruolo, evitando “il gioco dell’oca” per tanti docenti che aspirano legittimamente, dopo anni d’insegnamento, ad un contratto a tempo indeterminato. La conseguenza dell’improvvisazione con cui si è proceduto nelle diverse fasi del piano di immissioni in ruolo sarà la penalizzazione delle professionalità e delle competenze di

tanti docenti, tra cui moltissime donne. Siamo sempre più convinti che occorre continuare la mobilitazione e le vertenze legali contro provvedimenti che fanno arretrare la scuola, calpesta la dignità delle persone, mortifica diritti sociali e civili. Chiudiamo con le parole di Caterina di Campobasso, docente di sostegno della scuola primaria , riportate dalla stampa nazionale. “A 55 anni mi mandano in provincia di Modena. Come faccio a lasciare solo mio marito che ha 60 anni. Mi viene da piangere. Non riuscirò mai ad essere trasferita prima della pensione. E non ho neppure nulla da festeggiare: sono a 574 chilometri da Campobasso. E abbiamo scoperto che è una tragedia anche raggiungere il posto perché le ferrovie hanno soppresso alcune fermate”. Al danno di un sistema congegnato in maniera assurda e punitiva, si aggiunge la beffa di vivere in una Regione in cui non è rimasto più niente. Nemmeno la fermata di un treno che ci porta altrove”.


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5 3 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ve la immaginate la Regione Molise di Paolo di Laura Frattura capace di stare alle regole, di rispettare le leggi, di essere tempestiva e concludente? Neanche per idea

Centrale unica di committenza: la Regione prende tempo

Serve a monitorare i consumi di beni e servizi, ad assicurare la trasparenza del mercato degli appalti pubblici, a semplificare i processi di acquisto attraverso il miglioramento dell’efficienza delle attività delle pubbliche amministrazioni e il potenziamento delle loro capacità operative, nonché l’economicità di gestione Non è stato dato eccesivo rilievo alla legge regionale 8, del 4 maggio 2015. Eppure, è una legge che ha diretti riflessi sull’economia molisana riguardando l’istituzione della Centrale unica di committenza regionale per la gestione delle procedure contrattuali e di appalto e l’acquisizione di beni e servizi per conto dell’amministrazione regionale e degli Enti del Sistema “Regione Molise”; degli enti del Servizio sanitario regionale e degli enti locali della regione. In termini ancor più chiari, la Centrale è volta ad aggregare e standardizzare le domande di interesse generale, a monitorare i consumi di beni e servizi, ad assicurare la trasparenza del mercato degli appalti pubblici di servizi e forniture, a stimolare l’ordinato sviluppo delle capacità concorrenziali, ad adeguare gli standard di qualità agli effettivi fabbisogni e a semplificare i processi di acquisto, attraverso il miglioramento dell’efficienza delle attività delle pubbliche amministrazioni e il potenziamento delle loro capacità operative, nonché l’economicità di gestione. Da qui a capire l’importanza della Centrale non ci vuole niente, tanto evidente è il ruolo che può svolgere e le convenienze che può determinare. In sede di prima applicazione, l’attività di programmazione sarebbe dovuta essere effettuata dalla Giunta Regionale entro il 30 luglio 2015. Ve la immaginate la Regione Molise di Paolo di Laura Frattura capace di stare alle regole, di rispettare le leggi, di essere tempestiva e concludente?

Neanche per idea. Difatti, il 7 agosto ha deliberato di aver preso sì atto delle comunicazioni degli Enti del Sistema “Regione Molise” (Servizio logistico, Patrimonio e Servizi generali; l’Azienda regionale per lo sviluppo dell’Agricoltura e della Pesca – Arsap - ; l’Ente del turismo di Campobasso; l’Azienda regionale per la Protezione ambientale - Arpa -; gli Istituti autonomi delle case popolari di Campobasso e Isernia; la Molise Dati; il Servizio tutela e valorizzazione della Montagna) e dell’Azienda sanitaria regionale circa la situazione in atto e delle scadenze contrattuali prossime, ma di essere purtroppo costretta a rimandare ad successivo provvedimento la definizione dettagliata delle procedure e della quantificazione finanziaria. In

l’intervento

altri termini, gli Enti del Sistema “Regione Molise hanno provveduto a indicare cosa hanno in atto e le risorse finanziarie di cui hanno bisogno per consentire alla Centrale unica di committenza, sulla base dei fabbisogni raccoltipredispone un programma annuale ed una previsione triennale degli appalti pubblici da aggiudicare e delle Convenzioni Quadro da stipulare negli anni successivi. Ciò che doveva essere fatto l’hanno fatto, ad essere inadempiente, al solito, è la Regione. Eppure, di fronte a tanta importanza, a tanta necessità di mettere in atto soprattutto il miglioramento dell’efficienza delle attività delle pubbliche amministrazioni e il potenziamento delle loro capacità operative, nonché l’economicità delle gestioni, avrebbe

Dardo

I funerali di Casamonica e il finto stupore di tutti

di sergio genovese Sull’argomento citato dal titolo si sono scatenati opinionisti della prima e dell’ultima ora, firme prestigiose e anche quelle recondite e periferiche come la mia. Ognuno ha manifestato sentimenti di forte repulsa e ha finto ( con vergogna) di reclamare per la morte delle persone per bene o per male, riti più consoni ad un evento luttuoso. Se il lettore permette, però, voglio aggiungere che più volte, da questo giornale, abbiamo messo in risalto l’incredibile piega spettacolare che sta cambiando il costume dello svolgimento dei funerali in genere. Qualcuno, in mala fede, dirà che faccio l’ esagerato. Eppure le mie esperienze lontane e recenti, mi danno la stura per affermarlo reclutando un robusto tono di voce. Qualche anno fa la triste dipartita di un mio caro amico, mi consentì di assistere ad un funerale a metà tra uno show e un incontro- dibattito. Con la

dovuto dare una risposta equivalente. Quando si parla della Regione Molise i verbi vengono declinati sempre al condizionale. Infatti, in sede di prima applicazione della Centrale unica di committenza, entro il 30 luglio 2015 avrebbe dovuto predisporre l’attività di programmazione. Invece, non ha potuto fare di meglio che riservarsi di rimandare a un successivo provvedimento la definizione dettagliata delle procedure in fase di espletamento e della relativa quantificazione finanziaria. Sotto questo aspetto, le cifre indicate dagli Enti del Sistema “Regione Molise” e dall’Asrem sono particolarmente significative, data lo loro entità, della necessità che si arrivi al più presto ad avere la Centrale unica di committenza in piena effi-

cienza e attività. Allo stato delle cose, e per il prossimo triennio, il Servizio logistico, Patrimonio e Servizi generali ha quantificato in 7.725.013 euro le proprie necessità finanziarie; l’Azienda regionale per lo sviluppo dell’Agricoltura e della Pesca - Arsap -, in 302.956,41; l’Ente del turismo di Campobasso in 41.352,87; l’Azienda regionale per la Protezione ambientale - Arpa -, in 688.337,99; gli Istituti autonomi delle case popolari di Campobasso e Isernia, rispettivamente in 1.617.499 e in 3.689.607,97; la Molise Dati, in 157.208; il Servizio tutela e valorizzazione della Montagna, in 6.641, e l’Azienda sanitaria regionale Molise - Asrem - 123.467.224 euro. Con la Centrale unica di committenza, l’abbassamento di questi importi sarebbe decisamente notevole. Soprattutto per fare economia e per ridurre lo spreco. Ultim’ora: per recuperare tempo, il 28 agosto è stato pubblicato l’avviso di mobilità interna per il reperimento di 10 dipendenti regionali da assegnare al Servizio Centrale unica di committenza (4 dipendenti regionali, categoria “D”, profilo “amministrativo contabile” e/o “tecnico amministrativo”; 2 dipendenti regionali, categoria “C”, profilo professionale “amministrativo contabile”; 1 dipendente regionale, categoria “C”, profilo professionale “tecnico amministrativo”; 3 dipendenti regionali, categoria “B”, profilo professionale “amministrativo informatico e tecnico manutentivo”).

compiacenza del sacerdote, nella chiesa stazionavano telecamere e macchine fotografiche mentre dal pulpito si contarono diversi interventi, qualcuno grottesco quasi a voler rivendicare la esclusività dell’amicizia con il

defunto. Le autorità, come in una cerimonia di alto pregio e nella rigorosa applicazione di regole protocollari, non si sottrassero ad intervenire. Il tutto condito da fragorosi applausi e mielosi cenni di adesione. Incredibile! Solo qualche settimana fa la dipartita di un imprenditore molisano ha consentito ad un giornalista televisivo di ricordare le faticose giornate della malattia prima della morte ma, nel contempo, l’occasione è stata utile pure per illustrare le caratteristiche e le qualità dell’azienda. Come a voler mischiare la fine di un’esistenza umana con la urgenza di non potersi sottrarre ad un lancio pubblicitario. Nello stesso funerale, mi dicono i partecipanti, hanno

spopolato palloncini e colonne sonore degnamente amplificate. Forse sarebbe il caso che anche Mons. Bregantini si pronunciasse a proposito, visto che lo ha fatto in occasione del funerale di Casamonica. Continuo a chiedermi e a chiedere al lettore:” La morte impone silenzio e luci sommesse, oppure frastuono e aneliti di edonismo diretto e indiretto?” In una Società attaccata ai valori ancestrali della vita, sarebbe già un oltraggio il semplice quesito proposto. Nel degrado e nella voglia di protagonismo in cui siamo finiti, in questo mondo e questa vita che ci scappano via, tutto appare una logica conseguenza. Accogliamo il dolore con la musica e con gli applausi non con le lacrime e il silenzio. Per pulirci la coscienza però fingiamo di stupirci della carrozza e di tutte le incredibili amenità venute fuori dal rito funebre di Roma per le quali nessuno si dichiara responsabile perché tutti lo sono, perché tutti lo siamo.


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Campobasso

3 settembre 2015

“Vigili fuoco sotto organico e mal retribuiti” Il sindacato Conapo: i politici di Campobasso intervengano! CAMPObAssO. Sotto organico, mal retribuiti in età avanzata (l’età media è 50 anni) e demotivati. È il quadro allarmante della situazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, reso noto dal sindacato autonomo CONAPO di Campobasso. «Le prime limitazioni al turn over che hanno determinato la pesante carenza di organico - spiega Concezio Lommano, il segretario provinciale del CONAPO - risalgono a circa otto anni fa quando il governo decise che ogni 10 vigili del fuoco che andavano in pensione se ne potevano assumere solo 2. Più recentemente si è passati a 5 ogni 10 ma non è bastato. Oggi mancano 3.854 vigili del fuoco operativi su un totale di 32.734, circa il 12%». «Nel nostro lavoro - ricorda il segretario provinciale del CONAPO - gli ‘’operativi’’ possono passare da una

attività di routine ad una super intensa nel giro di pochi minuti. E a 50 anni il fisico non risponde come a 30, è inevitabile. Negli ultimi tempi tra i colleghi ci sono stati anche nu-

merosi malori ed infarti sul lavoro, ma non vediamo adeguate misure di prevenzione da parte del Ministero dell’Interno. In tutta la nostra vita professionale non veniamo nem-

meno sottoposti ad un elettrocardiogramma da sforzo quindi la nostra amministrazione non sa se il proprio personale ha un cuore adeguato ad affrontare gli sforzi richiesti, e questo è gravissimo sotto il profilo della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. E quando ci infortuniamo in servizio dobbiamo anticipare di tasca nostra i soldi per curarci, per poi vederceli rimborsare dopo anni». Il CONAPO da tempo chiede, inascoltato, uno «sblocco del turn over, visto che cresce il numero degli interventi per disastri e calamità, ma anche il novero delle competenze: con la riforma della pubblica amministrazione, ad esempio, ci spetteranno funzioni ora assegnate al Corpo forestale». Problemi che si fanno sentire anche presso i Vigili del Fuoco di Campobasso che scontano carenze di orga-

nico rispetto alla pianta organica prevista. Ma per il CONAPO è anche «arrivato il momento di colmare, o almeno ridurre, la forte sperequazione retributiva che c’è tra i vigili del fuoco e gli appartenenti ad altri Corpi. Se il premier Renzi continuerà a dimenticare il problema delle gravi ingiustizie retributive che i vigili del fuoco subiscono rispetto agli altri Corpi, pur correndo rischi analoghi, scenderemo in piazza. Il rischio, da evitare a tutti i costi, è quello di avere personale sempre più stanco e demotivato. Il sindacato CONAPO lancia quindi un appello ai politici della provincia di Campobasso per ridare piena efficienza al Corpo dei Vigili del Fuoco, chiedendo azioni concrete in vista della prossima legge di stabilità».

Il gruppo Civati per la raccolta firme Su Italicum, Sblocca Italia, Buona scuola. “Vanno cancellati” CAMPObAssO. Lo scorso 27 luglio, il movimento politico “Possibile”, tramite il comitato promotore guidato suo referente nazionale, Pippo Civati, ha lanciato la raccolta firme per arrivare a quota 500mila, come prescritto dalla legge, indire i referendum abrogativi da tenersi nella prossima primavera. I quesiti depositati sono otto e

riguardano l’Italicum (eliminazione dei capilista bloccati e delle candidature plurime; eliminazione della legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza, capilista bloccati e candidature plurime), lo Sblocca Italia (riconversione ecologica dell’economia: eliminazione delle trivellazioni in mare; eliminazione del carattere strategico

delle trivellazioni; eliminazione delle grandi opere, fonte di mafia, corruzione e malaffare, per favorire le piccole opere necessarie e funzionali al territorio), il Jobs Act (tutela del lavoratore: esclusione del demansionamento e tutela dai licenziamenti illegittimi) e la Buona Scuola (tutela della docenza e dell’apprendimento: eliminazione del potere di chiamata

del preside-manager). La raccolta firme è partita anche in Molise con i comitati promotori terrioriali quali “Lab-l’Isola che c’è” e Nelson Mandela di Campobasso, guidati dal consigliere provinciale del movimento “Possibile”, Michele Durante.

Aeromodellismo, a Campitello è tutto pronto La manifestazione nazionale si avrà sabato e domenica sul pianoro CAMPITELLO. Tutto pronto per il 1^ Rc Flight Show che si terrà a Campitello Matese il 5 e 6 settembre 2015. Un raduno di aeromodelli di ogni tipo e dimensione da far invidia ad un campionato del Mondo. Si, proprio così…..anche perché, notizia dell’ultima ora, Campitello Matese è candidata ad una tappa del campionato del Mondo di acrobatica. 50 piloti provenienti da tutta Italia, diventati addirittura 100, che si raduneranno nello scenario incredibilmente eccitante e bello di un Campitello Matese che meriterebbe miglior sorte e, ripartendo con un’altra manifestazione di carattere nazionale, si spera che ciò sia possibile e che sensibilizzi la politica ad essere più concreta nelle progettualità e nelle manifestazioni di promozione del territorio. Campitello Matese che , finalmente, grazie alla collaborazione degli operatori economici locali, Funivie Molise con a capo Nicola Ianiro, che fortemente ha voluto gli eventi estivi di Campitello, partecipando in prima persona all’organizzazione, ad Anta

per il bene del nostro territorio. I piloti mostreranno le loro doti di piloti acrobatici esibendosi con i loro aeromodelli di ogni tipo e dimensione portando a conoscenza del pubblico, tipologie, costruzioni, tecniche, prove di volo per il pubblico, simulatori per bambini ed ogni altro possa render unica una manifestazione che già di per sé è magica. Molise e Gav Molise dell’infaticabile Domenico Esposito,al Comitato Pro Campitello Matese, formato dai condomini che affollano i vari stabili della stazione invernale, ed l’ ormai punto di riferimento per il turismo molisano “ Borghi d’Eccellenza”, vede organizzare un un evento strepitoso che ha visto oltre 50.000 visualizzazioni in 4 giorni, del promo dell’evento. Dopo una estate con il boom di presenze, Campitello si appresta all’evento dell’anno che si è potuto organizzare grazie alla collaborazione tra Borghi d’Eccellenza, Aeromodellismo Rc con a capo Giosuè Garofalo, blogger di indiscussa bra-

vura, Sudinvolo, associazione che coordina, con il suo Presidente Arturo Di Benedetto, varie realtà del modellismo del centro sud, ma soprattutto grazie alla collaborazione attiva degli operatori economici del posto, albergatori del calibro di Martone Sergio e Rino, Salvatore e Pierpaolo Muccilli, I Galeassi, Risi, Pietro Masucci, che ha messo a disposizione il luogo fisico per il volo, Extremeteam, Tesori del Matese, Galeassi Giovanni, non dimenticando il Comune di San Massimo , degli operai ed impiegati del Comune stesso, del personale di Funivie Molise e di tanti appassionati che hanno e presteranno il loro impegno

ore 16,00 Accoglienza Piloti – alcuni saranno presenti sin dal venerdì; ore 17,00 Allestimento Mostra modelli e lezione di statica; ore 18,00 Spazio alla simulazione

con simulatori di volo e prove per i principianti; ore 20,30 Spettacolo di Alto Illusionismo con Mago Alan e Monsieur David con i suoi magici Piedi – L’esibizione sarà preceduta dai magici organetti di Luca Battista con sorpresa mondiale ……………………………….. Domenica 6 settembre Ore 09,00 raduno piloti; ore 09,30 Saluti autorità; ore 09,45 Inizio attività di volo ore 18,00 saluti e ringraziamenti ed arrivederci all’anno prossimo.


Campobasso

7 3 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Camere di commercio, partono i tagli Campobasso assorbirà quella di Isernia. Si procederà alla elezione del nuovo presidente CAMPOBASSO. È iniziato il count down per la riforma delle Camere di commercio. È infatti entrata in vigore lo scorso 28 agosto la legge 124/2015 che delega il governo al riordino degli enti camerali. Entro 12 mesi l’esecutivo dovrà adottare un decreto legislativo che riformerà l’organizzazione, le funzioni e il finanziamento della Camere di commercio. Tutti i tagli. Nel dettaglio, il decreto legislativo dovrà essere adottato nel rispetto di sei principi e criteri direttivi. Il primo — il più ostico per i conti degli enti camerali — riguarda la determinazione del diritto annuale a carico delle imprese, che sarà ridotto, rispetto agli importi determinati per il 2014, del 35% nel 2015, del 40% nel 2016 e del 50% dal 2017. Il secondo, quello che probabilmente farà discutere di più dal punto di vista “campanilistico”, prevede la ridefinizione delle circoscrizioni territoriali, con riduzione del numero dalle attuali 105 a non più di 60 mediante accorpamento di due o più Camere di commercio: soltanto con una soglia dimensionale minima di 75 mila imprese iscritte sarà possibile evitare l’accorpamento. Il terzo criterio attiene alla ridefinizione dei compiti e delle funzioni: occorrerà individuare più nel

dettaglio gli ambiti di attività nei quali svolgere la funzione di promozione del territorio e dell’economia locale. Il quarto punto prevede il riordino delle competenze relative alla tenuta e valorizzazione del Registro delle imprese, il quinto la definizione di standard nazionali di qualità delle prestazioni delle Ca-

mere di commercio e il sesto la riduzione del numero dei componenti dei consigli e delle giunte. L’autoriforma In diverse regioni le Camere di commercio hanno già avviato una sorta di autoriforma in relazione agli accorpamenti. Che prevedono,

per esempio, che in Emilia Romagna si passi da 9 a 4, in Piemonte da 8 a 3, in Veneto da 7 a 5, nel Lazio da 5 a 2, in Campania da 5 a 4 e in Puglia da 5 a 3. In Abruzzo, Chieti e Pescara hanno già deliberato di andare insieme, come pure in Basilicata Potenza e Matera, in Friuli Trieste e Gorizia ein Molise Campobasso e Isernia. In Calabria è già stata deliberata l’unione a tre tra Catanzaro, Crotone e Vibo così come in Liguria tra Imperia, La Spezia e Sav ona e nelle Marche tra Ascoli, Fermo e Macerata. Tra le regioni più grandi i giochi sono fatti in Sicilia, con Palermo che ha deliberato l’accorpamento con Enna e il matrimonio a tre di Agrigento, Caltanissetta e Trapani e quello a quattro tra Catania, Messina, Ragusa e Siracusa. Riduzione da 7 a 5 effettuata anche in Veneto con l’accorpamento di Venezia con Rovigo e di Treviso con Belluno. In Piemonte si registra solo l’unione tra Biella e Vercelli e in Toscana quella tra Grosseto e Livorno. Mancano all’appello regioni come la Lombardia e, come si è visto, non tutte quelle che hanno deciso di avviare l’accorpamento hanno già deliberato chi va con chi e chi evita l’accorpamento. Fra dodici mesi il quadro dovrà essere necessariamente più chiaro.

Campobasso: conferiti riconoscimenti a carabinieri meritevoli CAMPOBASSO. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Campobasso, Colonnello Andrea Bertozzi della Zonca, alla presenza del Comandante della Compagnia Capoluogo, ha consegnato tre riconoscimenti a militari della Stazione CC di Mirabello Sannitico, che si sono distinti in una importante operazione di servizio. Nel sobrio, ma significativo, momento d’incontro, il Signor Comandante Provinciale ha ricordato come l’operazione di servizio da cui è scaturito il riconoscimento (per ciascuno dei destinatari è stato espresso il VIVISSIMO COMPIACIMENTO a firma del Signor Comandante della Legione Carabinieri Molise, Generale di

Brigata Vito Paparella), siano state il frutto sia della professionalità degli operanti, sia della loro profonda dedizione al servizio, che del loro forte senso del dovere. Con la motivazione che sotto si riporta, hanno ricevuto gli attestati: Il Maresciallo Capo, Comandante della Stazione di Mirabello Sannitico, Rocco Sciarretta, il V.Brig. Antonio Tiberio e l’Appuntato Scelto Alfredo Vicino, entrambi addetti alla predetta Stazione di Mirabello Sannitico: “Desidero esprimerle il mio VIVISSIMO COMPIACIMENTO per l’operazione di servizio effettuata tra il 13 giugno ed il 10 ottobre

2013, in Ferrazzano (CB), che consentiva di addivenire all’identificazione e al successivo arresto di quattro persone autori di rapina aggravata ai danni di un giovane del luogo. Il brillante risultato operativo conseguito ha contribuito a mantenere alta la sua professionalità e Le rende particolare merito.” L’indagine aveva, già dal suo esito e tenuto conto dell’entità del grave reato contestato, oltre che del rispettivo numero di soggetti sottoposti a provvedimenti restrittivi, ottenuto particolare attenzione da parte dei media ed in seno alla comunità di riferimento, riscuotendone il favore.

L’intervento

Quello che la cronaca non dice La notizia pubblicata nel luglio 2015 su alcuni notiziari di informazione locale indicava nella SEAC S.r.l. l’azienda che, in dispregio di norme legali e contrattuali, aveva vessatoriamente licenziato un dipendente. Quello che la cronaca non diceva era che il dipendente in questione, nella sua qualità di sindacalista, aveva utilizzato il permesso sindacale, chiesto ed ottenuto, in modo illecito per personali finalità ed attività , senza partecipare ad alcuna riunione sindacale La SEAC sente il dovere di intervenire per informare che il Tribunale di Campobasso ha confermato la tesi della società che, di fronte all’uso dei permessi sindacali per fini personali, ha disposto il licenziamento del dipendente dopo aver legittimamente fatto ricorso ai suoi poteri di controllo. Il Tribunale di Campobasso, con ordinanza del 29.08.2015, depositata il 1.09.2015, ha rigettato il ricorso proposto da un di-

pendente della SEAC S.r.l. e dichiarato la legittimità del suo licenziamento affermando che la fruizione di tale permesso per soddisfare interessi personali implica un disvalore sociale in grado di incidere sull’ elemento fiduciario posto alla base del rapporto lavorativo tale da giustificare il licenziamento. Il Tri-

bunale ha accertato che il sindacalista, in ripetuta violazione dei doveri di correttezza e buona fede, degli obblighi di diligenza e fedeltà, avesse fatto “utilizzo truffaldino di un istituto” in spregio anche dei diritti dei lavoratori e dei sindacati, con oneri economici a carico della collettività e rilevanti vincoli organizzativi e produttivi per il datore di lavoro, per aver, durante le giornate di permesso sindacale, trascorso il suo tempo in attività di esclusivo interesse personale, estranee alla partecipazione a riunioni ed attività sindacali, con ciò integrando la giusta causa di licenziamento e la lesione irrimediabile del vincolo fiduciario. La presente informativa vale a ristabilire la correttezza descrittiva dei fatti che hanno indotto la SEAC S.r.l. ad assumere le determinazioni vagliate dal Tribunale nell’ottica del giusto riconoscimento dei diritti, sanzionando gli abusi plurioffensivi. SEAC S.R.L.



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Isernia

3 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Decine di controlli e foglio di via per tre “Truffatori” Isernia: Giro di vite dei Carabinieri per monitorare il territorio identificati il conducente e i due passeggeri, tutti residenti ad Udine e con a carico numerosi precedenti per truffa ed altri reati contro la persona ed il patrimonio. I tre avevano poco prima tentato di vendere alcune poltrone ed altri arredi che avevano caricato sul furgone. Ai Carabinieri mostravano una bolla di accompagnamento dei materiali, su cui venivano eseguiti immediati accertamenti tramite la Banca Dati delle Forze di Polizia, scoprendo che la ditta incaricata, sempre con sede ad Udine, era inesistente. Pertanto, ritenendo che i tre pregiudicati fossero in zona proprio con l’intenzione di perpetrare l’ennesima truffa, i militari procedevano all’accompagnamento in Caserma, dove nei loro confronti veniva avviata la procedura per l’applicazione della misura di prevenzione che prevede il foglio di via obbligatorio con il divieto di ritorno per la durata di tre anni. Ulteriori indagini sono tutt’ora in corso sul furgone utilizzato, sulla dubbia provenienza del materiale trasportato e sulla documentazione in possesso dei tre soggetti.

ISERNIA. Controlli a tappeto sono stati eseguiti nelle ultime ore dai Carabinieri in tutto il territorio della provincia di Isernia, al fine di contrastare fenomeni di microcriminalità e di illegalità. Le attività che continuano senza sosta sia durante le ore diurne che in quelle notturne, ha visto l’impiego dei militari delle Stazioni e dei Nuclei Operativi e Radiomobile delle Compagnie di Isernia, Venafro e Agnone, congiuntamente a quelli del Nucleo Investigativo. Tra Isernia e zone limitrofe, sono stati istituiti numerosi posti di blocco che hanno portato ad eseguire accertamenti su 85 veicoli in transito e ad identificare 110 persone tra conducenti e passeggeri. Nei casi sospetti sono state eseguite perquisizioni per la ricerca di armi, droga e refurtiva. Controlli sono stati predisposti anche presso le abitazioni di una decina di pregiudicati sottoposti attualmente a misure cautelari o di prevenzione. Nella periferia del capoluogo “pentro”, nei pressi di alcune abitazioni isolate, i militari hanno intercettato un furgone che si aggirava con fare sospetto. Il mezzo veniva bloccato e venivano

“IL QUESTORE DI ISERNIA EMETTE CINQUE MISURE DI PREVENZIONE”

ISERNIA.Il Questore di Isernia, ha emesso cinque provvedimenti di “Avviso Orale” nei confronti di altrettante persone

residenti in questa provincia, tutte con precedenti penali a carico e che, sulla base di elementi di fatto ed in virtù del loro comportamento, sono state ritenute pericolose per la pubblica sicurezza. Nello specifico il primo provvedimento è stato emesso nei confronti di un pregiudicato, italiano, D.L., di anni 32, che di recente aveva trafugato orecchini in oro posti a decoro di una statua all’interno della chiesa “Beata Vergine degli Angeli” ubicata nella frazione Vallecupa di Venafro. Dopo l’azione criminosa, il D.L. rivendeva parte della refurtiva ad un “Compro Oro” e per tale motivo, all’epoca dei fatti, era stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria.

Le altre quattro misure di prevenzione sono stare attuate, invece, nei confronti di T.P. di anni 25, di T.D, di anni 31, di F.F, di anni 32 e di C.N. di anni 34, tutti cittadini italiani residenti nella provincia di Isernia. Gli stessi annoverano a loro carico numerosi

pregiudizi di Polizia e precedenti penali per reati contro la persona, contro il patrimonio ed inerenti gli stupefacenti. Tre di questi ultimi, inoltre,risultano avere a carico anche altre misure di prevenzione di “Divieto di ritorno in altro comune”.

Polizia, intensa attività di controllo del territorio Le operazioni hanno coinvolto tutte le unità per la sicurezza dei cittadini ISERNIA. Negli ultimi giorni, sono stati effettuati, da parte della Polizia della Questura di Isernia, numerosi posti di controllo nel corso dei quali sono state identificate 590 persone, molti con pregiudizi di polizia, controllati 430 veicoli ed elevate 67 contravvenzioni al Codice della Strada con contestuale ritiro di 3 documenti di circolazione. La Squadra Mobile della Questura , a seguito di indagini, ha denunciato in stato di libertà, G.F. di anni 60, residente a Isernia, pregiudicato, per

il reato di appropriazione indebita. In particolare il soggetto, a ridosso di ferragosto, dopo aver noleggiato un furgone da una ditta di autonoleggio, non lo restituiva e si rendeva irreperibile. I poliziotti provvedevano ad acquisire delle foto del noleggiatore del furgone che mostrate alla vittima lo identificava. L’uomo non è nuovo a tali comportamenti tant’è vero che era già stato denunciato per un fatto analogo a Venezia, dove aveva noleggiato un auto di grossa cilindrata senza restituirla.

La locale Sezione di Polizia Postale, infine, ha denunciato in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria, C.A. di anni 47, italiano residente in provincia di Campobasso, il quale si impossessava di un libretto postale con relativo codice pin, di proprietà di una cittadina residente ad Isernia, effettuando 12 prelievi fraudolenti, tutti presso gli uffici postali di Carpinone ed Indiprete, di euro 600,00 cadauno per un totale di ben 7.200,00 euro.


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Termoli

3 settembre 2015

Turismo, buoni i numeri

A Termoli si dichiarano soddisfatti per la stagione estiva che va a chiudere TERMOLI. L’estate sta finendo. Non stiamo parlando della famosa canzone dei Righeira ma di un dato di fatto. Settembre è arrivato e, accantonata l’alta stagione ed i clamori di un agosto caldo e movimentato, si apre un mese dove tutto pian piano torna alla tranquillità e alla solita routine. Settembre però è anche tempo di bilanci, soprattutto per le attività commerciali, e in un centro turistico come Termoli questo è ancor più vero. Allora perché non andare a chiedere un parere sulla stagione che volge al termine proprio a coloro che l’hanno fatta da protagonisti? Iniziamo dal luogo principe dell’estate: lo stabilimento balneare. I pareri raccolti sul lungomare Cristoforo Colombo sono unanimi e tutti positivi. La frase che si sente pro-

nunciare spesso è la seguente: “Quest’anno è andata bene!” e ad affermarlo sono la maggior parte dei gestori. «Il numero dei turisti che quest’anno sono venuti a trovarci – racconta uno di loro – è stato notevolmente superiore rispetto agli anni passati. Questo è innegabile. Bisogna sottolineare inoltre che sono aumentate le visite degli stranieri, nel mio caso quasi tutti francesi, che per le loro vacanze hanno scelto il nostro mare». L’unica voce fuori dal coro è quella di uno solo dei rappresentanti di categoria che con tono polemico dichiara: «Io vivo esclusivamente grazie ai miei concittadini che vengono in spiaggia da me. Tutti parlano di un notevole aumento dei turisti in città. Ma dove sono? Dove sono tutti questi posti letto se, secondo le mie stime, ne sono rima-

sti poco più di quattrocentocinquanta? Dagli anni ottanta ad oggi gli alberghi chiusi sono quindici e senza letto qui nessuno si ferma. Vogliamo parlare poi di come si comportano le istituzioni? Multe a go go, mancanza di parcheggi e di conseguenza il turista è indotto a preferire la spiaggia libera». Cambiamo capitolo, apriamo quello dei bar e spostiamoci quindi in corso Nazionale. Anche qui i pareri sono per la maggior parte positivi ma è sempre presente una qualche vena polemica. «Questa stagione mi ha fatto sudare molto – racconta una barista – e questo è solo positivo perché vuol dire che si è lavorato molto e bene. Sono stati molti i turisti che sono venuti a sedersi da noi per la colazione e tanti di loro venivano dall’estero». Di parere opposto è il responsabile del bar

di fronte come a testimoniare che le cose vengono viste e percepite sempre in maniera diversa, anche a pochi metri di distanza: «Abbiamo lavorato nella media – dice – ma la stagione è stata totalmente negativa per il fatto che i vigili con le loro multe hanno spesso allontanato i nostri clienti, e questo non mi pare giusto». Le gelaterie del centro invece sorridono. «È stata una stagione fantastica – asserisce la dipendente di una nota gelateria del borgo vecchio – Un luglio fantastico rispetto allo scorso anno e un agosto a dir poco favoloso dove hanno affollato i nostri tavolini persone provenienti sia dai paesi limitrofi sia dall’estero». In ultimo ristoranti ed alberghi. Anche qui, soddisfazione piena e sorrisi che testimoniano una ripresa che viaggia a

vele spiegate: «Il turista viene a Termoli soprattutto per il cibo – racconta un gestore – la qualità del nostro cibo è il marchio di fabbrica che ci contraddistingue e che attira il visitatore. A Termoli si mangia bene e questo è un dato di fatto inconfutabile, ma si vive e si soggiorna anche con piacere. Nonostante gli alberghi siano effettivamente pochi e mancano investimenti in questo settore, quelli presenti hanno registrato spesso il pienone, soprattutto nel mese di agosto». Insomma, senza dilungarsi molto con le parole, tirando le somme, il giudizio è e rimane pressoché positivo. Andrea Mastrangelo da Termolionline

In fumo 40 ettari di sterpaglie A causa di un incendio scoppiato tra Campomarino e Portocannone CAMPOMARINO. Secondo incendio significativo in poche ore nell’agro di Campomarino, ma stavolta invece che al Lido, ad essere avvolte dalle fiamme le zone di campagna tra il paese e Portocannone. Un rogo davvero esteso, con un fronte di fuoco di almeno 35-40 ettari, che ha bruciato e divorato soprattutto vegetazione spontanea, incolto e sterpaglie. Per fortuna l’opera di spegnimento dell’incendio è stata repentina, nonostante le dimensioni, poiché bastava poco e avrebbe preso fuoco un frutteto di albicocca. Il perime-

Preso a pugni nel suo ufficio Il fatto è accaduto a Montenero di Bisaccia in un’agenzia finanziaria MONTENERO DI BISACCIA. Brutta avventura per il titolare di un’agenzia finanziaria a Montenero di Bisaccia, in via Argentieri, nel pomeriggio di ieri. Si trovava nel suo ufficio regolarmente quando ha ricevuto la visita poco gradita di un uomo, pare originario di San Salvo. Vecchie ruggini tra i due, tanto che la presenza dell’ospite è stata presagio di un litigio, finito alle vie di fatto, anzi con un’aggressione vera e propria. Argomenti che solo azionando la leva dialettica non è stato possibile dirimere, da qui la decisione sfrontata e illecita di sferrare due cazzotti, tra cui uno al volto, al malcapitato titolare della Finanziaria, che ha denunciato il fatto ai Carabinieri della stazione di Montenero e poi si è fatto medicare al pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli, per lui, un 45enne, delle escoriazioni e contusioni.

tro dell’emergenza si è sviluppato lungo la strada provinciale 40. Sul posto ad arrivare per primi i volontari del Cvp di Campomarino, allertati dalla sala operativa regionale dell’Agenzia di Protezione civile, quindi sono intervenuti anche i Vigili del fuoco del distaccamento di Termoli e gli agenti del Corpo forestale dello Stato. Un’azione concentrica che ha permesso di scongiurare l’emergenza nel giro di qualche ora abbondante.


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Termoli

3 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“il Frecciarossa fermi a Termoli” Il senatore, Roberto Ruta ha presentato un’interrogazione al Ministro TERMOLI. “Ho deciso di presentare interrogazione urgente al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per sapere se sia fondata l’informazione riguardante la decisione di Trenitalia di non prevedere per il treno Frecciarossa la fermata nella città di Termoli, unica per la regione Molise, che pure dovrà consentire lavori ed opere per l’alta velocità, anche impattanti, al servizio della collettività nazionale”, così il senatore Roberto Ruta. “Qualora risultasse vera la circostanza esposta, quali azioni intenda il ministro dei trasporti tempestivamente intraprendere per evitare questa illogica e mancata opportunità per l’intera comunità molisana, assicurando la fermata nella città di Termoli“.

Riesplode la polemica Effeventi Il parco eolico marino che sarebbe dovuto sorgere nell’Adriatico TERMOLI. Chi ricorda del progetto di centrale eolica offshore con torri da 80 metri a 3 miglia marine, un quarto della distanza del campo petrolifero Rospo Mare, per intenderci, visibilissimo a occhio nudo. In un inserto di lunedì del ‘Sole 24 ore’, sul ciclo ‘le chiavi della manifattura’, sono stati messi a fuoco dal giornalista Jacopo Giliberto grandi e piccoli episodi di intolleranza ambientale verso la produzione che rendono difficile lo sviluppo. Una 14esima puntata che ha fatto riaccendere i riflettori proprio sulla Effeventi, con dichiarazioni dell’amministratore delegato Luca Wagner. Un impianto che non vide la luce a causa di rimpalli di competenze e infinite procedure autorizzative. “Dopo 12 anni di lavoro e di spese importanti – scrive il collega Giliberto – l’Effeventi non è riuscita a posare nemmeno un bullone del suo progetto da 162 megawatt e 360 milioni di euro di investimenti programmati”. Per il giornalista ci avrebbero guadagnato solo schiere di avvocati. Ma la responsabilità politica Wagner l’attribuisce all’allora Ministro dei Lavori pubblici, proprio il molisano Antonio Di Pietro, che convinse a suo dire il collega dell’Ambiente Pecoraro Scanio a inventare un iter procedimentale inedito, con pareri sia sulle installazioni a mare che a terra e nonostante le acque sono patrimonio dello Stato, vennero coinvolti Regione e Comuni, con tutti gli enti a mettersi di traverso. Tra le curiosità

dell’articolo l’imposizione di uno studio che escludesse scientificamente l’influenza della brezza prodotta dalle pale eoliche a mare verso i fumi delle centrali (Turbogas?) distanti decine di chilometri. Critica feroce anche all’operato dei Beni culturali, poiché la bocciatura pressoché determinante a dire dei proponenti fu subita da chi aveva permesso la devastazione della costa con insegne luminose, sexy shop e mercatoni del mobile. Wagner ricorda anche il bollino di qualità apposto da Legambiente al progetto, adesione che costò una scissione

con la componente del Basso Molise, dissenziente (da allora nacque Ambiente Basso Molise). “Non abbiamo avuto l’autorizzazione nonostante i pareri positivi espressi dagli enti coinvolti e l’aiuto di dirigente illuminati dello Stato – racconta Wagner al giornalista del ‘Sole 24 Ore’. L’episodio più recente della scorsa primavera, istanza di Effeventi come decisore ultimo a Palazzo Chigi, ma la presidenza del Consiglio, investita dal Ministero dell’Ambiente, ha respinto il suo coinvolgimento per difetto di competenza”.

Problema sicurezza

740 tonnellate di rifiuti della Fis di Termoli finiti in Germania Ma è rassicurante, è consentito, è giustificabile un accumulo di quella entità sul suolo termolese, prima di procedere allo smaltimento? Per smaltire 740 tonnellate di rifiuti (codice Cer 07.07.01*) prodotti dallo stabilimento dellla Fis di Termoli (Fabbrica italiana sintetici Spa) presso la Gsb Sonderabfall – Entsorgung, in Aeusser Ring 50 – Baar Ebenhausen (Germania), ci sono volute 27 spedizioni e una fideiussione di 1.657.124, 26 euro emessa dalla società Elba – Compagnia di assicurazione e riassucurazione Spa, agenzia di “Caar di Massimo Casalegno & C”, con sede sociale e direzione generale in Via Mecenate 90, a Milano, per conto della società Siman Spa, che ha provveduto al trasporto oltre fontiera dei rifiuti, e a favore del ministero dell’Ambiente. Riportiamo

questi dati per dare - “una tntum” - la misura dell’entità dei rifiuti che da un capo all’altro del Molise si accumulano e devono, in un modo o nell’al-

tro, essere smaltiti. Questi della Fis di Termoli, con 27 viaggi, in Germania. 740 tonnellate accumulate nell’area

della fabbrica e sul suolo molisano. Anche questo dato vale a dare la misura di ciò che sotto gli occhi di tutti si verifica nell’area industriale di Termoli, e del rischio che inevitabilmente si viene a determinare, specie se si tratta di rifiuti speciali e/o pericolosi. Un accidenti, una causa imprevista e imprevedibile, a fronte di 740 tonnellate di rifiuti (codice Cer 07.07.01*), lascia supporre la possibilità di un disastro. Indicativo è anche l’importo della fideiussione richiesta e rilasciata per il trasporto oltre frontiera. Per fortuna , stando agli atti amministrativi e, soprattutto, alla determinazione dirigenziale 42 del 31 luglio scorso del Servizio tu-

tela ambientale della Regione Molise, tutto è filato liscio. Tant’è che la determinzione appena menzionata è servita a svincolare la polizza fideiussoria stipulta a garanzia delle 27 spedizioni, per un quantitativo di rifiuti pari a 740 tonnellate. Ci chiediamo, e chiediamo: ma è rassicurante, è consentito, è giustificabile, un accumulo di quella entità sul suolo termolese, prima di passare allo smaltimento? Non sarebbe il caso che i riufuti fossero smaltiti di volta in volta? Il Servizio tutela ambientale della Regione si limita allo svincolo delle polizze fideiussorie o fa anche opera di prevenzione e controllo?



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Opinioni di Claudio de Luca Se si discute di evasione fiscale, la sensibilità dei Molisani si acuisce. D’altronde, se – nel gioco del calcio – ogni tifoso si atteggia a Commissario tecnico, nel mondo delle imposte molti ambirebbero di sedere sul soglio della Direttrice generale dell’Agenzia delle entrate. E così, bene spesso, si ascolta tuonare contro l’evasione, ma senza che siano proposti rimedi atti a combattere il fenomeno, a parte un generico appello al comune senso civico. Tempo addietro, in Molise, un professionista salì al “disonore” delle cronache locali per non avere provveduto a dare a Cesare ciò che era di Cesare. Così facendo, aveva accumulato un “tesoro” di 14 milioni di euro. La “performance” gli era andata bene almeno sinché non rimase impigliato nella panìa delle indagini tributarie. Se vicende del genere avessero a rivelarsi positive anche dopo l’esaurimento dei processi, la notizia sarebbe intrigante e, nella regione, non esisterebbero più nullatenenti con “yacht” od avvocati privi di reddito. Il fatto è che i furbi saranno pure in tanti (l’anno scorso si apprese che – nell’Isernino – circolavano 1.506 auto da 2.500 cc.), ma è pur vero che – bene spesso – vengono pizzicati solo i profittatori di sussidi economici pubblici, i “ciechi” miracolati come Lazzaro, gli arrampicatori delle graduatorie per le case popolari e chi si sia auto esentato dal “ticket” e dalle tasse universitarie. Se la situazione è questa, c’è chi ritiene che possa essere adottato un sistema semplice ed efficace: applicare il redditometro alla fonte sulle proprietà immobiliari che – in definitiva – sono le uniche a non potere essere trasferite all’Estero. In sostanza, se si ha un immo-

di Pasquale Di Lena Anche questo anno si sono svolte a Buttrio (Ud), ormai definita la “capitale dei vini autoctoni”, le Finali di Vinibuoni d’Italia, la Guida del Touring Club Italiano curata da Mario Busso e Luigi Cremona. Dopo tre giorni di attenta selezione, dal 22 al 25 luglio, sono state attribuite le Corone, ovvero il massimo riconoscimento conferito a quei vini che si sono distinti per piacevolezza di beva e per indiscussa emozionante qualità. Le Corone sono state assegnate dai 25 coordinatori della Guida riuniti in 3 commissioni. Mentre con l’iniziativa “Oggi le corone le decido io” – a carico di una commissione parallela aperta ai wine lover, giornalisti e blogger – sono stati assegnati i riconoscimenti indicativi del gradimento degli eno-appassionati. “Il Molise si è contraddistinto per uno standard qualitativo indiscutibile, ormai in evidente crescita anche per le cantine sociali, e per la diversificazione delle varietà autoctone proposte, quindi non solo Tintilia”, ha commentato con entusiasmo la neo coordinatrice della Guida, Jenny Viant Gómez, giornalista enogastronomica e sommelier residente nel vicino Abruzzo, dove è avvenuta la preselezione dei 65 campioni pervenuti da 10 cantine molisane. Il dato nazionale complessivo ci parla di circa 25.000 vini ricevuti e degustati rigorosamente alla cieca, 652 campioni ammessi alle Finali (cioè ap-

3 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

I quattro cantoni del fisco molisano

bile intestato, si deve pure fruire di un reddito per mantenerlo, oltre che per mantenere sé stessi. Perciò, lungi dal praticare una sterile caccia ad affitti in nero o ad altre fonti occultate, sarebbe sufficiente presumere che l’immobile sia comunque affittato; che lo sia ad altri oppure a sé stessi è indifferente. Immagino già il contraltare di altri secondo cui occorrerebbe considerare che, qualora lo Stato avesse più soldi, saprebbe come sprecarne ancora di più; e che il “deficit” è stato originato dai ripetuti disavanzi del bilancio e

non dalla evasione fiscale, secondo un semplicissimo (ma sempre ignorato!) principio: quello per cui non bisogna spendere più di quanto si incassa. Considerazioni troppo elementari? Può darsi, ma si tratta di concetti posti alla base di una corretta “governance”. Infine, si ricordi che esiste la tassazione separata delle rendite finanziarie, per cui queste finiscono col non comparire nel “740”; oppure le società familiari (e via di questo passo). Servendosi di questi “èscamotage” gli imprenditori riescono a dichiarare poco,

avendo già pagato altrove. Certe considerazioni possono apparire valide solo in apparenza, intinte (come sembrerebbero) in un che di demagogia ed in una voglia di caccia all’untore. Può darsi. Però vorrei ricordare a me stesso che, nel 1907, Luigi Einaudi aveva descritto uno scenario molto simile a questo odierno; segno che il vizio molisano ed italico di non versare le imposte è antico. Da una parte operano contribuenti e commercialisti impegnati ad inventare le forme più complesse ed artificiose per saldare il meno possibile; dall’altra si muovono gli agenti fiscali che devono usare la maggiore accortezza per riuscire a spogliare le dichiarazioni dei redditi dalla corteccia posticcia. L’illustre Uomo di Stato suggeriva che, se tutti avessero corrisposto il dovuto, le finanze pubbliche si sarebbero potute adagiare su quote ben più alte, paghe degli allori conseguiti. Al contrario la frode, persistente da oltre un secolo, costringe a riflettere se possa addirittura convenire un abbassamento delle aliquote. Cosa concluderne? Sia detto col facile senno di poi, il Nostro è un Paese che ha un radicato e scarso senso civico. Vuoi da una parte vuoi dall’altra. Ecco perché (secondo “Il Sole – 24 ore”) nel Meridione si pagherebbe grosso modo la metà delle tasse versate da quelli del Nord; e, tra le province peggiori, risultano ben piazzate proprio Isernia e Campobasso. La prima perché conferisce il 56% del dovuto e la seconda perché sborsa ancora meno (il 52%).

Tre vini molisani nella Guida ai vini buoni d’Italia pena il 2,62%) e 467 premiati con la Corona (appena l’1,87% dei partecipanti). La Guida Vinibuoni d’Italia, l’unica dedicata agli autoctoni, in base alla quantità di produttori presenti nel territorio riserva a ciascuna regione una determinata quota di finalisti, al Molise sono destinati 3 posti, che possono trasformarsi concretamente in Corone durante le Finali. Per questa edizione i 3 finalisti scelti si sono aggiudicati il massimo riconoscimento (l’anno scorso le Corone sono state 2 su 3 finalisti). Gli autoctoni da Corona per la Guida 2016 sono: Terre degli Osci Igt Rosato Ros_is 2014 di Cantine Salvatore, Biferno Doc Rosso Ramitello 2013 di Di Majo Norante e Tintilia del Molise Doc Rosso 2012 di Terresacre. “L’auspicio è quello di incrementare il numero delle aziende in Guida e potenzialmente il numero di Corone. Ciò è possibile se in fase di reclutamento dei campioni le aziende aderiscono numerose e con tempestività, al fine di consentire lo svolgimento delle preselezioni nei termini previsti. Il Molise ha caratteristiche pedoclimatiche e ampelografiche invidiabili. La produzione è

contenuta e di qualità sorprendente, bisogna solo veicolare nel modo opportuno l’unicità di questa meravigliosa regione, il comparto vitivinicolo può dare un supporto impor-

tante”, conclude Viant Gómez, nota amante del territorio e dei suoi vini, che dopo il nuovo incarico sarà spesso in Molise per incontrare i produttori.



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