La regione cancella il turismo

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 38 giOvedì 18 febbrAiO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

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Angela Fusco Perrella L’Oscar del giorno lo assegniamo a Angela Fusco Perrella. Il consigliere regionale di centrodestra sta cercando di mantenere alta la posizione di opposizione della coalizione in Regione. Diversi sono stati i suoi interventi in contrapposizione a politiche della maggioranza. Così, come, il tentare di portare a galla il problema della biblioteca Albino e della mancanza dei Lea.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su fAcebOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Mauro Pirazzoli Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Mauro Pirazzoli. Il direttore generale dell’Asrem che ha deciso di lasciare e dimettersi per motivi di famiglia. In questo anno e mezzo di permanenza alla guida dell’Azienda sanitaria non ha lasciato traccia di sè. Ora va via proprio nel bel mezzo dei Piani operativi di Frattura. Resta aperto l’interrogativo.

Dopo la figuraccia ad Expo, salta la partecipazione alla Bit di Milano. Chiudono gli alberghi, manca un piano, sciolti gli Ept e l’assessorato. Servizio a pag. 3 Il Molise è in braghe di tela


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 18 febbraio 2016

In corso d’approvazione da parte del consiglio regionale

Il Piano regionale per la gestione dei rifiuti, la cui proposta è stata adottata dalla giunta regionale nel corso della seduta del 14 dicembre 2015, si va rilevando la cartina del Tornasole di una situazione ambientale e territoriale a dir poco preoccupante. Discariche autorizzate (e abusive) e inceneritori sono in essere e disseminati sul territorio creando condizioni ambientali facili da aggettivare col termine “pericolosissime”. E mentre il Piano sta procedendo verso la sua definitiva approvazione in consiglio regionale (il luogo delle (ir)-responsabilità), le discariche e gli inceneritori procedono a loro volta allegramente nelle attività, e altre discariche vengono ulteriormente incentivate (l’impianto di gestione e miscelazione rifiuti a Gambatesa e le industrie chimiche del Nucleo industriale di Termoli), e gli inceneritori potenziati. La situazione è oggettivamente caotica e crediamo che le autorità di controllo siano in chiara difficoltà a prendere in esame e ad intervenire in una situazione così disarticolata e così contraddittoria, se, come diciamo, le discariche sono in piena attività (alcune “contra legem”) e in crescente espansione, e gli inceneritori potenziati. Naturalmente l’esistente (discariche e inceneritori) è il frutto dell’assenza di un Piano regionale dei rifiuti, nonostante il problema fosse presente nei decenni passati ai governi regionali e avviato a soluzione con incarichi progettuali (ricordiamo quello alla Fiat Engineering), puntualmente ristorati con la solita dilapidazione di denaro pubblico. L’impalcatura che regge le procedure e i processi di raccolta e smaltimento dei rifiuti (soprattutto quelli classificati pericolosi) in assenza del

Il Piano regionale dei rifiuti confermerà che il Molise è la pattumiera d’Italia

Basta fare mente locale, osservare il territorio dall’alto per vederlo martoriato, ferito, sventrato, trivellato, e offuscato dal fumo degli inceneritori e delle fabbriche chimiche, ancorché ricoperto di migliaia di centinaia di migliaia di metri quadri di pannelli solari e di centinaia di Pali eolici

Piano regionale, pare stia dando segni di cedimento sotto il peso delle autorizzazioni, delle implementazioni e delle integrazioni a piacimento, e basterebbe poco per farla crollare qualora le autorità di controllo del territorio accentuassero e approfondissero lo stato di fatto. Cosa che prima o poi, sotto la spinta di ciò che sta emergendo dalla cronaca nazionale, anche dalle emotività generate dalle fiction televisive e dei talk show in materia di inquinamento ambientale, per effetto domino, dovranno fare, sperando che sollevino i veli che coprono i favori, le concessioni, gli ampliamenti e i potenziamenti impropri del sistema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Terra di distrazione, di

TERMOLI. Il no è unanime: il referendum sulle trivellazioni in mare non si dovrà fare il 17 aprile, così come deciso la settimana scorsa dal consiglio dei ministri. A intervenire sulla questione sono stati il presidente del consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza, oltre ad associazioni ambientaliste, sociali e studentesche che hanno deciso di scrivere direttamente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lacorazza in una nota stampa evidenzia che la data di metà aprile non consentirebbe agli organi competenti di completare le procedure previste in tempo utile, al fine di far svolgere almeno 45 giorni di campagna elettorale. Insomma, quello rilevato dal Presidente del Consiglio regionale lucano è una man-

disinteresse, di occultamenti e facili oblii, quali quelli che hanno fatto seguito alla denuncia del boss camorristica napoletano (pentito) che ha indicato il Molise il territorio sussidiario di quello campano, agli interramenti dei rifiuti tossici da parte della Camorra, i governati del territorio regionale oppongono l’incremento dei rifiuti ben al di là delle quantità prodotte e generate dalle attività locali, avendo aperto gli impianti al conferimento (soprattutto dei rifiuti pericolosi) dall’esterno in quantità abnormi, che consentono di affermare il Molise “La pattumiera d’Italia”. Basta fare mente locale, osservare il territorio dall’alto per vederlo martoriato, ferito, sventrato, trivellato, e offuscato dal fumo

degli inceneritori e delle fabbriche chimiche, ancorché ricoperto di miglia di centinaia di miglia di metri quadri di pannelli solari e di centinaia di Pali eolici. Ripetiamo, se le discariche e gli inceneritori in esercizio si limitassero alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti prodotti nel Molise, e fosse imposta la raccolta differenziata, saremmo una regione ambientalmente salvaguardata. Invece siamo “La pattumiera d’Italia” e lo saremo sempre di più persistendo un governo regionale capace di contraddirsi in misura scandalosa avendo in sede ministeriale, a Roma, con i governi di Abruzzo, Marche, Umbria, Lombardia e Campania dichiarato la propria contrarietà agli inceneritori, e di fatto, poi, a

Pozzilli, con il Piano regionale dei rifiuti in via di approvazione definitiva, ha potenziato il locale inceneritore privato in favore dei rifiuti provenienti dall’Abruzzo, dalla Campana e da chissà da altro ancora. Oltre che contradditorio, forse anche poco accorto (o stupido?). Non solo, prevede possibili gli ampliamenti delle discariche di Tufo Colonoco per ulteriori 800mila metri cubi; di Montagano (è stata manifestata la disponibilità alla realizzazione di un impianto per la valorizzazione delle frazioni secche provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti con annessa discarica di servizio in un’area individuata al foglio 14 in agro di Oratino); di Guglionesi, per ulteriori 450mila metri cubi in un’area adiacente al sito in esercizio, e di Pozzilli, località Streppate, per il recupero di rifiuti non pericolosi (trattamento meccanico e manuale con potenzialità tortale di 61.500 tonnellate) e, per ulteriore consolazione, l’impianto di termovalorizzazione di Pozzilli, zona industriale, per una capacità di 93.500 tonnellate di combustibile. Dardo

“Trivelle, Cotugno tace” Altri presidenti di Consigli regionali hanno espresso il no al governo canza di democrazia che si associa a un costo eccessivo di una doppia consultazione popolare che si aggirerebbe attorno ai 300milioni di euro. Nella lettera inviata a Mattarella, le associazioni parlano anche della necessità di favorire e salvaguardare la democrazia che dovrebbe caratterizzare un voto popolare e così la richiesta resta quella di un election day in

cui accorpare amministrative e referendum. Eppure il grido è rimasto inascoltato perché ieri sera Mattarella ha firmato e dati l’ok allo svolgimento del referendum. Di sicuro si scatteneranno polemiche nelle prossime ore proprio mentre dal Molise fervono i preparativi per la manifestazione del 20 febbraio che, in programma a Termoli,

porterà nella città adriatica gli attivisti di tutto il territorio per protestare alle tante iniziative del Governo che lederebbero l’ambiente. La scelta ha suscitato le proteste anche del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che a ilfattoquotidiano.it ha detto di essere “addolorato” e si è unito all’appello del presidente del Consiglio regionale della Basilicata Piero Lacorazza al capo dello Stato perché decidesse per l’election day. A tacere, invece, è il Molise


TAaglio lto

3 18 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

aa"La Regione Molise non partecipa alla Bit di Milano dal 2008, ultima edizione alla quale si è preso parte con uno stand locale. La scelta è stata assunta dall’assessore al turismo all’epoca in carica, ci stupisce il clamore mediatico dato nelle ultime ore a un fatto ormai consolidato nel tempo. La nostra idea di promozione, come è noto, si lega alla capacità che abbiamo di creare in Molise le condizioni di un racconto della nostra terra che porti da noi sempre più visitatori, evitando sprechi e sperperi. Non possiamo, né lo riteniamo utile, partecipare indistintamente a ogni evento in corso. Siamo certi che per i cittadini molisani la mancata partecipazione alla Bit non sia una figuraccia, l’ennesima, ma una scelta di assoluto buon senso”. Così, sbrigativamente, ha risposto alle critiche il consigliere delegato al Turismo, Domenico Di Nunzio. E' vero che è dal 2008 che il Molise non partecipa a questa Borsa perchè proprio quell'anno, assessore al Turismo, Franco Giorgio Marinelli, la Regione ritenne che la Bit non era più una vera e propria Borsa commerciale per il Turismo e che, al contrario, bisognava lavorare alla costruzione di un pacchetto turistico per il Molise. Ovverossia, bisognava puntare a dare forma a un prodotto turistico molisano. Questa la linea delineata dall'assessore Marinelli. Quindi, lo scioglimento del Consiglio regionale, le nuove elezioni e da tre anni a questa parte le politiche per il Turismo sono state completamente messe da parte. Abolito l'assessorato regionale preposto, sciolti gli Ept nessuno mai ha pensato a una legge di

l’intervento

La Regione Molise non parteciperà alla Bit di Milano. Del resto, cosa rappresentava? Continua a mancare una proposta organica del sistema turistico locale

Turismo, le amnesie del delegato Di Nunzio

riordino dell'intero sistema di Promozione turistica e di quello della classificazione delle Strutture ricettive. Cose che per il consigliere delegato al Turismo Di Nunzio non sembrano essere accadute. Ma lo sa o no che in Molise non ci sono servizi organizzati per i Turisti? Ha, forse, notizia di progetti o Apq finanziati o sottoscritti per creare Prodotto e Sistema? Ha mai attivato, nella sua qualifica, apposite iniziative di Sistema con altre Regioni? C’è qualche straccio di campagna promozionale del Molise così come

hanno fatto altre regioni? Interrogativi destinati, purtroppo, a restare senza risposte. E, ancora. Il prodotto mare, in Molise, rappresenta oltre il 75% delle presenzae in regione. Mentre gli alberghi sulla costa chiudono per essere trasformati in altro. Lo sa, questo, il delegato al Turismo? Senza parlare delle figuracce rimediate a Expo. E, allora, alla Bit, cosa avremmo dovuto promuovere? Cosa avremmo dovuto raccontare? Quale la rappresentazione da dare della nostra terra?

Un Molise non più a cuore a nessuno

Caro Direttore, avendo constatato, se ce ne fosse ancora bisogno, della impermeabilita’ dei politici - passati e presenti -che godono di privilegi inauditi, e ricordando il Molise Felix di lustri addietro quando si era fieri della nostra molisanita’ e tanto per fare un ritorno al presente elenco quello di cui il molise si e’ privato o che sta per svanire. Inizio con l’industria che evapora, il turismo che non si sa cos’e’,le trivelle che vogliono bucare il nostro territorio per poi riempirlo di rifuiti (Cercemaggiore???? le pale eoliche che girano sui tornanti e che avrebbero dovute essere messe -udite,udite - vicino agli scavi di Altilia,l’acqua del liscione che dovrebbe

servire bene il, basso molise- al netto delle schifezze che vi sono state scaricate .Per continuare,possiamo scegliere, le ferrovie che funzionano a meraviglia!!! la viabilita’

molto liscia e perfetta,gli ospedali che non si riesce a sistemare, la natalita’ che scende e la mortalita’ che sale,il paesi si spopolano, l’artigianato che e’ sparito,la montagna che non de-

colla per mancanza di neve e per beghe di paese, il mare che vorrebbe sia solo ricerca di cose che non interessano alla gente perché gia’ ce n’e’ in abbondanza altrove, Poi ci sono le cose che dovrebbero sparire per dare il colpo mortale: la corte d’appello, il conservatorio di musica, la biblioteca albino .Meno male che l’Universita’ sopravvive e la fondazione funziona. Ma quello che non va giu’ a nessuno e’ che i signori della politica non hanno a cuore, se non superficialmente, quello cui dovrebbero tendere e cioe’ non abbarbicarsi sul sistema passato e prendere in esame un sistema futuro, anche perché sono lautamente e forse non guadagnati

,remunerati fino alle generazioni future. Con l’inflazione che sta erodendo le gia’ magre pensioni e l’aumento delle sovrimposte regionali ecc.si arriva ad un tira a campare che non si conviene ad una societa’ che vorrebbe chiamarsi equa e che non e’..Ho incontrato un pensionato al minimo che mi ha chiesto il perché’ della diminuzione della sua pensione di 6 -sei -euro ma io non ho saputo rispondere.Cosi’ e’ se vi pare:Vorrei poter fare un auspicio per il futuro del molise, ma quanto sopra detto non me lo consente. Meno male che si fara’ la metro leggera, cosi’ aggiusteremo un altro colpo alla nostra bella terra. Un saluto. AA


TAaglio lto

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18 febbraio 2016

Negata alla Agsm Verona Spa la compatibilità ambientale in materia di produzione energetica da fonti alternative

Costretti dall’oggettività dei “fatti” e dei “misfatti” regionali, all’analisi critica (e alla critica), mai soddisfazione più grande è quella, di tanto in tanto, di poter dire bene degli amministratori di Palazzo Vitale. Sta capitando (e la seconda volta) che la giunta regionale, ai sensi del comma 2 dell’articolo 8 della legge regionale 21/2000, rilasci un giudizio negativo di compatibilità ambientale in materia di produzione energetica da fonti alternative. In questo caso, giudizio negativo al Progetto per la realizzazione di un impianto eolico da 12 megawatt, in località Rione Melanico del Comune di Santa Croce di Magliano, proposto dalla società Agsm Verona Spa, con sede legale in lungo Adige Galtarossa di quella città. Parere negativo: una rarità, un capovolgimento di mentalità in favore di una visione cautelativa e protettiva dell’ambiente naturale, del paesaggio, e contro l’inquinamento acustico prodotto dalla rotazione delle pale eoliche. In ritardo, rispetto alla messe di pali eolici che a centinaia punteggiano l’orizzonte molisano, visibili da ogni dove si ha la possibilità di osservarlo (meglio sarebbe dire “ammirarlo”, per la sua originalità), determinata da una politica concessoria di manica larga praticata dai governi regionali negli ultimi lustri amministravi, e dagli amministratori locali con il cappio dei tagli delle risorse finanziarie stretto al collo e pertanto favorevoli, per poche miglia di

No all’impianto eolico da 12 megawatt in località Melanico di Santa Croce di Magliano: una ragione di più per stare dalla parte della giunta regionale Secondo i rilievi fatti da Livio De Santoli incaricato dalla Regione del Piano energetico il Molise ha un surplus di produzione energetica talmente in eccesso da suggerirne lo stop

euro all’anno, all’ingresso dei produttori di energia alternativa non sempre scevri da sospetti di poca trasparenza imprenditoriale. Politica peraltro favorita dall’assenza di un Piano energetico da cui trarre le indicazioni necessarie per stabilire l’entità delle risorse energetiche necessarie alla vita sociale ed economica dei molisani, nonché alla ragionata contribuzione di energia al Paese. Attualmente, secondo i rilievi

di sergio genovese

Quando ero uno scugnizzo di strada che assieme ai compagni, sin dai primi anni di vita, si era già impossessato della strada, c’era un solo vigile a cui si portava rispetto. Mi spiego meglio: se le condizioni del tempo non ci consentivano di arrivare ai campi con lo splendido manto “terricciato” degli Orfani di Guerra o di Via Novelli, si ripiegava sul “soffice” asfalto della Villa del Municipio. Le partite di calcio duravano ore e inevitabilmente qualcuno, infastidito, avvertiva i vigili il cui comando era proprio lì, sotto i portici del Comune. Quando l’uomo nero o bianco entrava in azione, poteva succedere che il pallone Super Santos acquistato con la colletta dai fratelli Muzio, finiva sequestrato. Quegli imbattibili scugnizzi, mai si disponevano alla resa e con agguati di una scientificità irripetibile, molto spesso riuscivano a recuperare l’attrezzo qualche volta con la stessa benevolenza della “Guardia”. C’era un vigile che incuteva rispetto e riverenza, verso il quale nes-

fatti da Livio De Santoli, incaricato dalla Regione di elaborare il Piano energetico regionale (di cui, però, non si hanno aggiornamenti, tanto da generare il sospetto di un rallentamento del lavoro, se non addirittura della revoca dell’incarico, tanto saranno parse rivoluzionarie le teorie del professore romano ai trafelati amministratori di Palazzo Vitale nel corso degli incontri divulgativi voluti e realizzati da De Santoli

su ciò che andava a realizzare), il Molise ha un surplus di produzione energetica talmente in eccesso da suggerirne lo stop. Ciò che la giunta regionale pare voglia praticare con il parere negativo all’impianto di Santa Croce di Magliano. L’istruttoria a monte del parere, a leggerla, dimostra la complessità delle procedure e delle valutazioni di merito, e l’ampiezza dei soggetti istituzionali e territoriali chiamati ad

esprimersi. Tra questi l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) e la direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici hanno creato i presupposti tecnici e amministrativi a sostegno del giudizio negativo della giunta regionale. L’Autorità di bacino dei Fiumi Trigno, Biferno e minori, Saccione e Fortore, ha sì rilevato criticità, ma ha evitato di dare un parere (ha fatto il pesce in barile), assumendo di non doverne dare, limitandosi per questo ai rilievi; nessun parere anche da parte dei Comuni di Santa Croce di Magliano, Rotello e Larino, della Provincia di Campobasso, della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici, della Soprintendenza per i Beni archeologici e del Corpo forestale dello Stato. Una ragione di più per stare dalla parte della giunta regionale. In attesa che il Molise si doti finalmente e concretamente del Piano energetico. Dardo

La strana Campobassanità di Tony Dallara

suna azione veniva promossa, non ne ricordo il cognome ma per tutti era lo zio di Tony Dallara. Quella provenienza genetica era sacra e non profanabile. Erano gli anni sessanta e il cantante che assieme a Fred Bongusto riscaldava i cuori di quelli con le stimmate del castello Monforte, imperversava con le sue canzoni urlate, discretamente orecchiabili, spesso tradotte ed interpretate anche

da star internazionali. Quando appariva nei mobili televisivi in bianco e nero di allora, tutti si aggiustavano i cap e l l i , divaricavano le spalle, trattenevano il respiro e sospiravano nell’attesa di sentire qualcosa che avesse a che fare con via Ziccardi. L’attesa era sempre vana. Ma la più grande delusione la provai quel giorno che in una intervista, avendo al mio fianco uno dei miei cugini napoletani al quale raccontai persino le storie dello zio vigile, Tony Dallara parlando delle sue origini, a precisa domanda di dove fosse nato, rispose senza incertezze: Milano. Fui deriso e il mio papà cercò di spiegare che era andato via prestissimo dalla città perciò si poteva com-

prendere quella risposta. Per un attimo ripensai a tutti quei palloni lasciati andare nel comando dei vigili urbani, mentre Campobasso mi apparve più piccola e più sola. Solo qualche giorno fa, intervistato dal bravissimo Giuseppe Carriera, un giornalista delle nostre parti che dovrebbe conoscere altri scenari, Tony Dallara si è lamentato di non essere mai stato invitato nella nostra città dove verrebbe volentieri. Forse la ragione di questa insensibilità nei suoi confronti dipende un po’ dal racconto romanzato che vi ho proposto. Il cantante non ha mai mostrato segni orgogliosi di appartenenza. Tuttavia meglio tardi che mai. Meglio recuperare tutto e sia pure in un contesto molto postumo sarebbe il caso di rimettere a posto i pezzi. Dal basso del mio status, pur essendo quello scugnizzo deluso, mi arrogo di rappresentare tutta la città e invito formalmente l’urlatore a farci visita per ricevere tutti gli onori del caso. Scelga bene però la data perchè a distanza di cinquant’anni all’evento dovrà essere presente anche mio cugino Giulio. La vendetta è un piatto che si consuma al freddo di Via Ziccardi…


TAaglio lto

5 18 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Con 50mila euro del Programma operativo regionale 2002/2006

Altri due Co.Co.Co. a rimpolpare l’esercito dei “clientes” Per l’assistenza tecnica e il supporto al Servizio Politiche culturali, di promozione turistica e sportiva, rapporti con i molisani nel mondo, per 12 mesi, a valere sul programma “Vado e Torno – Tirocini per i processi di internazionalizzazione” Niente che sia nuovo, che faccia riferimento a un’idea, a un progetto, a un programma d’investimenti partoriti dalle menti degli attuali amministratori regionali. Niente. Non li muove a darsi da fare nemmeno il finanziamento europeo per gli investimenti produttivi del settennio 2014/2020. Se non hanno ancora una volta barato sul crono-programma, l’avvio del tavolo del partenariato per decidere in che direzione destinare i fondi europei, dovrebbe realizzarsi nel corso dei prossimi mesi. Si vedrà. Frattanto a Palazzo Vitale sussistono manipolando, aggiustando, interpretando provvedimenti e programmi e finanziamenti finanche del Por (Programma operativo) 2002/2006. La direttrice generale (facenti funzioni) Marinella D’Innocenzo, infatti, preso atto della quantificazione finale delle risorse liberate dalla rendicontazione dei cosiddetti “progetti coerenti” all’interno del Por Molise 2002-2006 non ancora utilizzate, ha ritenuto di dirottare il finanziamento di cinquantamila euro per due risorse umane di assistenza tecnica e supporto al Servizio Politiche culturali, di

Asrem, si è dimesso il direttore Pirazzoli

promozione turistica e sportiva, rapporti con i molisani nel mondo, per 12 mesi, a valere sul programma “Vado e Torno – Tirocini per i processi di internazionalizzazione”. Altri due “clientes” , dunque, per la giunta regionale, grazie al ripescaggio di vecchie risorse finanziarie con un articolato procedimento amministrativo. Tra Por, Par, Fesr, Fsc, Fse, Psr, Feasr, e via dicendo, girano milioni di euro che andrebbero spesi nei tempi previsti per la loro utilizzazione per avere gli effetti sperati, ma una Regione largamente inadempiente, planti-

Sabato mattina, a Campobasso presso la sala della Costituzione della Provincia, il Segretario generale della UIL parteciperà all’iniziativa della UIL Molise tutta dedicata al tema della sanità. Un’occasione per presentare, da parte di Tecla Boccardo leader locale del sindacato, una serie di analisi e proposte innovative per realizzare anche nella nostra regione “Una sanità di qualità, per tutti”. Da un po’ di tempo a questa parte la UIL nazionale dedica molta attenzione e assicura vicinanza all’articolazione molisana del sindacato e lo stesso Carmelo Barbagallo è stato più volte presente in occasione di riunioni degli organismi e incontri con i lavoratori. Questo suo ritorno in Molise, però, questa volta assume un carattere diverso e più impegnativo. “Sul tema del diritto alla salute - precisa il Segretario generale nazionale – si gioca una vera battaglia di civiltà: per ognuno di noi la salute viene prima di qualsiasi altra cosa, più importante dei soldi, più necessaria del lavoro stesso, più indispensabile degli affetti e dei rapporti sociali. Il diritto alla salute non può essere subordinato alle necessità di bilancio, non può venire dopo le, pur rispettabili, istanze degli operatori

grada, astenica come questa che ci troviamo ad avere i milioni li utilizza in parte, in parte li recupera (come nel caso dei 50mila euro del Por 2002/2026) e in parte li perde, come per i finanziamenti europei 2007/2013. Dimostrazione di inefficienza entro cui, però, la collaudata abilità a trarre vantaggi elettorali, compiacenze e riconoscenze, nel caso che diciamo, ha consentito di recuperare 50mila euro per essere destinati a selezionare due figure esterne da destinare al programma “Vado e Torno” per il quale, stando alla D’Innocenzo, è

ancora necessario un periodo di accompagnamento di 1 anno (da qui i due da selezionare), nella considerazione che risulta approvata la graduatoria definitiva dei candidati, e sono in corso di preparazione i preliminari alla successiva fase di stage dei sei mesi previsti dal bando, alla quale farà seguito l’ulteriore fase conclusiva che prevede l’autoimpiego o i bonus per assunzioni per i 43 giovani selezionati. Ed è così che alla Regione Molise si va avanti e si sopravvive. Fino a quando? Dardo

Ancora uno scossone nella sanità molisana. Il direttore generale dell'Asrem, Mauro Pirazzoli si è dimesso per un motivo strettamente familiare. Una decisione obbligata, assunta, come lo stesso Pirazzoli ha affermato, con “dispiacere per un bilancio positivo della mia attività”. Pirazzoli ha approfittato dell’occasione per parlare delle problematiche della sanità molisana, parlando di “miracolo” di come si sia retto il sistema dopo i quattrocento dipendenti che, giocoforza, hanno lasciato il proprio lavoro. “L’attuale normativa - ha precisato Pirazzoli - permette di reintegrare il personale soltanto per il 15%, rispetto a una situazione che richiede forze giovani e preparate. I reparti operano con estrema difficoltà, grazie al sacrificio dei professionisti. L’età media del personale dei reparti è di 55 anni”.

Sanità, la Uil apre il confronto Il segretario generale, Carmelo Barbagallo, sabato a Campobasso per un’analisi della situazione

del socio sanitario, non può essere pianificato dal burocrate di turno, regionale o nazionale che sia. E, anche dal punto di vista delle politiche sociali e delle scelte che vanno compiute per realizzare un modello di sanità giusto, che garantisca diritti a tutti, occorre affrontare nodi centrali per fermare la progressiva deriva del servizio sanitario pubblico e garantire un sistema universale equo e sostenibile!” “Per affrontare queste partite, con corag-

gio ma lucidità, con determinazione ma attenzione a questo fondamentale diritto di cittadinanza e conquista di civiltà, occorre una classe dirigente all’altezza. Servono amministratori regionali che vogliano il bene della propria gente, che non guardino solo ai numeri di ieri o di oggi ma progettino il Molise di domani, che pensino in grande, che elaborino una strategia per poi confrontarla e contrattarne i contenuti a Roma, che non si facciano guidare la mano dai burocrati. E occorrono politici che ascoltino, che si confrontino apertamente, e che poi decidano senza confondere autorevolezza con autorità.” Finalmente, pare che in questa regione sia arrivata l’ora del confronto attorno al tema della sanità, che è la vera grande malata per la quale va valutata la prognosi, condivisa

la diagnosi, pianificata la cura. “Per un confronto vero sulla sanità sono necessari anche seri interlocutori sociali: il Sindacato confederale primo fra questi. Un Sindacato confederale unitario - ribadisce Barbagallo - che ha posto il lavoro all’attenzione di tutti, che si è battuto per l’Area di crisi, che organizza gli operatori del settore socio-sanitario ma raccoglie anche le istanze di tutti i lavoratori, dei pensionati, dei cittadini. La UIL nazionale condivide e sostiene le iniziative e le battaglie della Uil del Molise al cui giovane gruppo dirigente sono molto vicino e molto legato. Torno volentieri in questa regione: in passato, ho già visitato aziende e cantieri, uffici e negozi molisani, ho conosciuto tanti lavoratori dei diversi settori, molti pensionati, numerosi giovani. Io provengo dal mondo del lavoro e con il mondo del lavoro voglio confrontarmi direttamente. Ascoltare i lavoratori, i pensionati, i giovani è anche il modo più efficace per verificare l’efficacia delle strategie sindacali.”


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Campobasso

18 febbraio 2016

Allargamento Giunta, guerra nel Psi Il segretario Bonomolo parla di mancanza di democrazia nel partito e di sopraffazione CAMPOBASSO. Dopo la presa di posizione del sottoscritto Segretario Provinciale del PSI di Campobasso, democraticamente eletto dagli iscritti al partito, riguardante l’imminente nomina di altri due Assessori nella Giunta Battista, senza che il PSI venga mai citato o tenuto in considerazione per tali nomine, nonostante il contributo elettorale, la coerenza nell’ambito del Centrosinistra ed i valori di Sinistra che il partito esprime in detta coali-

zione, il Segretario Regionale Miniscalco ha avuto un incontro sull’argomento con il Sindaco Battista. “Se detto incontro può essere anche letto come un segnale positivo, d’altro canto con rammarico si deve constatare come il Segretario Regionale Miniscalco ha tenuto del tutto fuori dalla riunione proprio colui che l’ha proposta e suggerita, chi ha messo la propria faccia nella competizione elettorale, risultando peraltro il primo della lista

del PSI al Comune di Campobasso, chi assieme ad altri compagni ha fatto in modo che il glorioso simbolo del Garofano fosse presente nella coalizione, ma soprattutto preme sottolineare che in tal modo si è tenuta fuori la corrente di pensiero all’interno del PSI diversa da quella rappresentata dal Segretario Regionale Miniscalco e dal Presidente Poleggi”. Lo scrive, il segretario provinciale Bonomolo che aveva sollecitato il partito su lla que-

stione allargamento della Giunta. “Tutto questo ha rappresentato una sconfitta culturale per il P.S.I. del Molise, poichè un Segretario Regionale che ha a cuore il Partito che rappresenta dovrebbe spendersi per esso e non solo per la parte che condivide la propria corrente di pensiero, dovrebbe far coesistere all’interno dello stesso tutte le varie anime che lo compongono, al fine di fornire risposte concrete ai bisogni del cittadino. La politica del “divide

et impera” non porta da nessuna parte, caro Miniscalco! Purtroppo il PSI del Molise ha perso molto culturalmente, più che politicamente. Dal momento che siamo entrambi esponenti del Centrosinistra, ti esorto a riflettere sul fatto che soltanto un ripensamento culturale, ed eventualmente un periodo di dibattito collettivo, possono far tornare “Democratico” un partito che, al momento, oltre che allo sbando è addirittura “oligarchico”.

Cercepiccola, chiusa la scuola elementare Il sindaco Nardacchione ha ritenuto che lo stabile non fosse sicuro dinanzi a scosse sismiche

CERCEPICCOLA. A scuola non sicura e a rischio crollo. Il sindaco la chiude. A partire dalla giornata di domani, 17 febbraio, la campanella per i bambini della scuola elementare di Cercepiccola suonerà nel plesso del vicino comune di San Giuliano del Sannio. La scelta viene dal primo cittadino, Michele Nardacchione, a seguito della scoperta di alcuni documenti nell’archivio comunale dai quali risulterebbe che l’attuale struttura dove si tengono le lezioni nel piccolo centro della Valle

del Tammaro sarebbe sì agibile ma non del tutto sicura di fronte all’eventualità di eventi sismici di forte entità. Di intesa con il preside della scuola e con il sindaco Angelo Codagnone, da domani le lezioni per gli alunni cercepiccolesi si svolgeranno nelle classi di San Giuliano. E sarà così fino alla fine dell’anno scolastico. “Ho disposto una chiusura cautelativa – ha spiegato Michele Nardacchione – pensando innanzitutto alla sicurezza dei nostri bambini, anche alla luce dei drammatici eventi di San Giuliano di Puglia. Molti genitori hanno capito e appoggiato questa mia decisione. Fare una scelta di coscienza significa affrontare i problemi oggi e non domani”. Intanto

l’azione di fusione delle scuole di Cercepiccola e San Giuliano del Sannio va avanti nell’attesa che la nuova struttura che sorgerà in piazza Madre Teresa di Calcutta (a Cercepiccola) sia ultimata così da accogliere, probabilmente già dal prossimo settembre, gli studenti delle due comunità.

Tour della consapevolezza La Coldiretti oggi a Campobasso e Bonefro per ribadire l’importanza della filiera corta CAMPOBASSO. “Tour della Consapevolezza” della Fondazione Campagna Amica di Coldi-

filiera a chilometri zero, garanzia di qualità e genuinità del vero prodotto Made in Italy. Oltre alla

retti fa tappa in Molise. In mattinata i vertici nazionali della Fondazione saranno, infatti, nel capoluogo molisano per spiegare e promuovere la filiera corta dell’agroalimentare, illustrandone le peculiarità e incentivando produttori e consumatori a rafforzare la

visita al mercato di Campagna Amica del capoluogo, appuntamento clou della giornata sarà l’incontro che si terrà alla Camera di Commercio del Molise in piazza della Vittoria a Campobasso, dal tema: “Campagna Amica: Expò, la ricaduta e le pro-

spettive in Molise”. I lavori, moderati dal direttore regionale della Coldiretti Molise, Saverio Viola, inizieranno alle 10.30, con i saluti del presidente della CCIAA, Paolo Spina, e del sindaco di Campobasso, Antonio Battista, cui seguirà una relazione introduttiva del presidente regionale della Coldiretti Molise, Tommaso Giagnacovo. Interverranno, poi: il direttore nazionale di Campagna Amica, Antonio De Amicis, che relazionerà su “il dovere di crescere”, Roberto Weber, dell’Istituto Ixè, che parlerà dello “scenario della domanda/offerta”, ed a seguire il coordinatore regionale Campagna Amica, Antonio D’Onofrio, che illustrerà le prospettive della Fondazione in Molise. Sarà poi dato spazio alle testimonianze di tre innovative imprese molisane ade-

renti a Campagna Amica (SOCIETA’ AGRICOLA FATTORIA ROSA SRL di Bonefro, ISTITUTO TECNICO AGRARIO L. PILLA di Campobasso e O.P. PESCA SAN BASSO di Termoli) che racconteranno la loro esperienza di filiera corta in seno alla Fondazione di Coldiretti, ed alla testimonianza degli chef che hanno collaborato per Expo. Alle 12.40 sarà invece la volta del responsabile nazionale di Campagna Amica, Elisabetta Montesissa, che relazionerà su “La correttezza imprenditoriale e

le nostre regole”. Dopo una breve pausa per il pranzo, i lavori riprenderanno alle ore 14 con l’intervento di Ermanno Coppola, dell’area sicurezza alimentare e produttiva Coldiretti, che terrà un intervento su “La qualità come prerequisito”. Intorno alle ore 14.20, poi, è previsto l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Vittorino Facciolla, che parlerà del Psr e delle risorse per la filiera corta. Seguirà un dibattito ed in conclusione la consegna degli attestati alle aziende che hanno partecipato ad Expo


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

18 febbraio 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Quello che ci ha lasciato la sfida del 13 febbraio del 1985

Campobasso-Juventus vive ogni giorno con noi di Gennaro Ventresca Ci sono avvenimenti di cui non possiamo aver nostalgia... perchè continuano a vivere tra di noi e a stare con noi; Campobasso-Juventus è tra questi. L’altra sera, mentre Canale 5 irradiava la diretta della corposa sfida di Champions: Paris San Germain-Chelsea, mi sono lasciato nuovamente rapire dal fascino delle immagini sfuocate dal tempo e dalle modeste attrezzature con cui vennero catturate, nel memorabile pomeriggio risalente al 13 febbraio del 1985, quindi 31 anni fa. Le ha trasmesse Molise Tv che ha voluto santificare un compleanno storico, facendo un

regalo ai romantici appassionati di calci d’angolo dalle tinte rossoblù. E’ stata un massaggio al cuore la mia telecronaca, precisa e stilosa come oggi non sarei più capace di fare. Mi sono quasi sorpreso, nel risentirmi: al gol di Ugolotti, favorito dal tocco di Pioli, ho conservato un dimenticato ap-

plomb inglese. In famiglia si sono chiesti come mai avessi tenuto un comportamento così professionale, pur sapendomi un ultrà del microfono. Semplice, ho risposto, forse temevo che quel gol avrebbe rappresentato una gioia effimera e che, di lì a poco, la Juve ci avrebbe sommerso di pallonate dentro la

porta di Walterino Ciappi. Ho notato, nel rivedere il filmato di quella meravigliosa partita, il mio stato di freschezza, che solo la squadra della mia città mi ha sempre dato. Non ho nostalgia della partita, perchè ogni giorno, nel mio cammino feriale, mi ritrovo davanti lo stadio pieno, il prato fradicio ancor prima del calcio d’inizio, gli schizzi sulle fasce di Maestripieri e Goretti, gli slalom di Perrone, le tempestive ed eleganti chiusure di Progna, lo sfacchinamento di Anzivino, la faccia da discolo di Oscar, i due gol mangiati, il primo da Goretti (palo) e l’altro da Mario Donatelli, il rosso della famiglia di Lettomanoppello.

Nel 1980, assieme alla mia squadra, stavo vivendo la mia seconda infanzia. Come avrete capito, adesso mi trovo nella terza. E, credetemi, le cose non mi sembrano mutate. Proprio per questo le immagini di trentanni fa mi sono servite per fare un confronto. Campobasso-Juventus rimarrà sempre la mia e la vostra gemma luccicante che fa leggere sui nostri volti il piacere di vivere. Che non è un piacere fasullo legato alle tasche piene di soldi, agli affari portati a termine, alle furberie che si sommano ad altre furberie. La nostra sfida di sempre vive con noi, capace di trionfare sulle nebbie che trovi sul sentiero della vita.

Domani in autobus gratis In occasione della giornata di mobilità sostenibile, l’iniziativa del Comune CAMPOBASSO. Mobilità sostenibile è il tema dell’edizione 2016 della manifestazione “M’illumino di meno”. Nel giorno in cui ricorre l’adesione al Protocollo di Kyoto, trattato internazionale stilato per combattere il surriscaldamento globale (11 dicembre 1997), il Comune di Campobasso - con il supporto della S.E.A.C e della S.E.A e in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per il Molise oltre alle associazioni ambientaliste Legambiente, WWF Molise, Fare Verde, l’associazione Malatesta, il Liceo G. Maria Galanti di Campobasso e con il supporto della Provincia di Campobasso attraverso il Centro di informazione Europe Direct - hatenuto una conferenza stampa ‘on the road’, o meglio su un pullman di città, per illustrare il programma della giornata del 19 febbraio nel corso della quale ogni cittadino potrà dare il proprio contributo fattivo per salvaguardare l’ambiente.

“Un nuovo cammino, un nuovo percorso quello che ha avviato e sul quale intende proseguire il Comune di Campobasso – le parole del sindaco Battista –ognuno di noi, giornalmente, può compiere piccoli grandi gesti per difendere il nostro territorio e allo stesso tempo per aumentare la qualità della nostra vita. Un impegno comune, dunque, che deve diventare uno stile di comportamento”. “Lascia la macchina e prendi l’autobus, non deve essere solo uno slogan – hanno aggiunto l’assessore all’Ambiente di Palazzo San Giorgio Stefano Ramundo e l’assessore all’Ambiente della Provincia Alberto Tramontano – dobbiamo lavorare tutti insieme per cambiare anche la cultura della mobilità. Intanto il 19, per dare un segnale concreto alla città, si potrà usufruire gratuitamente del servizio di trasporto pubblico urbano nella speranza che sempre più persone possano iniziare, già da

“Il Molise a Roma”

Domenica 28 febbraio il giorno dell’agroalimentare con la Tintilia protagonista grazie ai tecnici dell’Onav CAMPOBASSO. Non tutte le regioni italiane godono della stessa notorietà in campo vinicolo, una di queste è sicuramente il Molise, non per una carenza qualitativa, ma piuttosto perché non sono molte le occasioni che si presentano per conoscerla al di fuori del proprio territorio, investire somme importanti per presentarsi ai mercati nazionali ed internazionali, può risultare proibitivo per un piccolo territorio vi-

tivinicolo come quello molisano. Questa piccola regione bagnata dall’Adriatico è la penultima per superficie, davanti alla Valle d’Aosta, mentre sul piano produttivo si colloca al di sopra di Basilicata, Liguria e Valle d’Aosta. Nell’ultimo decennio l’interesse per questo territorio è andato aumentando, anche grazie alla presenza di un vitigno autoctono, la Tintilia, che sta dimostrando di avere doti non comuni e ottima capacità evolutiva. Un’occasione di approfondimento su questa regione arriva con “Il Molise a Roma” domenica 28 febbraio 2016, presso le strutture di “Villa Rinaldo all’Acquedotto”

in via Appia Nuova, evento organizzato da Daniele De Ventura ed Elena Matei, proprio per aiutare le piccole e medie imprese enogastronomiche a farsi conoscere e apprezzare dagli operatori commerciali, dai negozianti e ristoratori della capitale, da giornalisti e appassionati. Gli espositori avranno la facoltà di poter vendere i propri prodotti. Il programma della giornata inizia alle ore 10.00 con l’apertura degli stand espositivi e prevede due interessanti seminari: alle 11.00 “Tintilia del Molise 100%“, alle 16.00 “Il territorio molisano si presenta“. Il primo seminario (orario: 11.0012.30) sarà presentato dalla docente nazionale ONAV Carla Iorio, insieme ai produttori di ogni azienda partecipante. Un tuffo nella viticoltura molisana, seguito dalla degustazione di otto vini da uve Tintilia 100%

oggi, a prendere l’autobus e a lasciare l’auto a casa. Il nostro auspicio è che tutte le buone intenzioni del 19 febbraio continuino anche in futuro. È questa la ragione che ci spinge a puntare molto sulle scuole, sui ragazzi che saranno i cittadini del domani e che ci aiuteranno a trasformare il messaggio in un progetto concreto”. La giornata del 19 inizierà con l’esibizione di alcuni artisti di strada, a partire dalle 7,30al Terminal degli autobus, che accoglieranno i pendolari. Piccole esibizioni anche su molti autobus nel corso di tutta la giornata. Il Liceo Galanti spegnerà tutte le luci della scuola dalle 12,20 alle 13,20. Alle 18,00 da Piazza Prefettura partirà la biciclettata ‘Milluminodimeno’, mentre alle 20,30 al Circolo Sannitico si terrà un momento di musica e teatro con i ragazzi del LiceoGalanti e con attori professionisti.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

18 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“A Isernia va rilanciata l’ala moderata” Il consigliere Scarabeo pronto per le comunali di Isernia e rilancia l’area politica centrista ISERNIA. Una sua discesa in campo, in vista delle Comunali di Isernia, era stata ipotizzata. E non si trattava di indiscrezioni destinate a dissolversi. Massimiliano Scarabeo ha effettivamente attestato il proprio impegno in tale direzione. “Sto cercando – ha detto – di essere sinergico con quelle che sono le esigenze di Isernia, che in questo momento è in cerca di programmi, di risposte e soprattutto di per-

sone che amino la propria città”. E per farlo, il consigliere regionale del Partito democratico si è già rimboccato le maniche e si è messo al lavoro. “Vorrei rendermi disponibile al progetto – ha spiegato – e mi sto confrontando con un gruppo di amici per studiare un percorso, ma a prescindere da una lista che possa essere a me riconducibile. Stiamo lavorando per mettere insieme quella parte della sini-

stra, ovvero l’ala moderata, che non si riconosce in quelle che sono le decisioni prese dall’alto e che vuole mettere al centro del proprio operato la meritocrazia, il consenso elettorale e le esigenze dei cittadini. Vogliamo tornare a fare una politica che si identifichi in questi aspetti”. Al momento si lavora per allestire le liste, e non si fanno ancora nomi per il possibile candidato sindaco, che sarà scelto insieme

alla base a tutti gli attori che prenderanno parte al progetto, ha voluto rimarcare Massimiliano Scarabeo. Sulle caratteristiche che il candidato sindaco dovrà avere, invece, il consigliere regionale ha sin d’ora idee chiare e precise. Oltre a dover incarnare indubbi valori morali, dovrà dimostrare attaccamento alle proprie origini e alla propria città. Preferendo ai neofiti della politica una persona che abbia la

giusta esperienza. Con l’obiettivo, ha rimarcato Scarabeo, di creare una squadra motivata, che possa andare oltre gli steccati di un’appartenenza politica predefinita e restituire il giusto spazio ai moderati di Isernia. Gli incontri per mettere a punto la squadra che sosterrà il progetto di Scarabeo nell’avventura isernina sono già iniziati. Il prossimo è previsto proprio nel corso di questa settimana.

Sventato furto alla Banca delle Province molisane Tre i rapinatori prontamente bloccati da una pattuglia della Polizia stradale ISERNIA. Due rapinatori con forte accento dell’est Europa hanno fatto irruzione ieri mattina, armati di taglierino, nella sede della Banca delle Province molisane di Isernia, tentando di farsi consegnare il denaro presente

in cassaforte. Il colpo però non è andato a segno, perchè l’istituto di credito è dotato di un dispositivo di sicurezza a tempo ed è stato quindi impossibile aprire la cassaforte. I due non potendo far nulla per entrare in possesso del

denaro, si sono dati alla fuga bloccati da una pattuglia della Polizia stradale all’altezza di Santa Maria del Molise a bordo di una Ford Fiesta alla cui guida era una terza persona.

Tredici arresti e circa cento le persone denunciate L’impegno dei Carabinieri per contrastare la criminalità predatoria e reati di ogni genere ISERNIA. Tredici arresti, di cui quattro per furto, due per rapina, tre per spaccio di stupefacenti, uno per truffa, uno per violenza sessuale, uno per minaccia aggravata e uno per evasione, circa cento il numero delle persone denunciate dai Carabinieri, e oltre novantamila euro il valore complessivo della refurtiva recuperata, sono i risultati conseguiti nell’ambito di una serie di operazioni condotte in tutta la provincia di Isernia dall’inizio di quest’anno. Un impegno co-

stante, che il Comando Provinciale ha voluto ulteriormente implementare in questi primi quarantacinque giorni dell’anno, con l’intento di contrastare tutti quei fenomeni definiti di criminalità predatoria, quali i furti, le rapine, le truffe ed altri reati contro la persona ed il patrimonio, che allarmano maggiormente la popolazione locale, attraverso la predisposizione di un piano di controllo straordinario del territorio. Tale piano che si concretizza attraverso l’esple-

tamento di servizi coordinati a largo raggio, nelle zone ritenute più sensibili, in particolare l’area venafrana e quella del capoluogo pentro, prevede l’impiego di tutte le componenti operative territoriali dell’Arma, dalle Stazioni ai Nuclei Radiomobile, con il supporto del personale del Nucleo Investigativo e di altri reparti speciali dell’Arma, quali le unità del Nucleo Cinofili per la ricerca di armi e droga, il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, il Nucleo

Ispettorato del Lavoro ed il Nucleo Operativo Ecologico. La presenza costante delle pattuglie sul territorio, oltre a consentire il raggiungimento di rilevanti risultati operativi, ha anche portato ad un sensibile calo dei reati in genere rispetto agli anni precedenti. Il Comando Provinciale nell’ottica di salvaguardare maggiormente le fasce più deboli e più esposte, ha anche avviato un quadro di iniziative volte a realizzare una forma di “sicurezza partecipata”, ad

esempio con incontri periodici con gli anziani proprio per dare preziosi consigli al fine di prevenire furti e truffe. In sintesi l’obiettivo finale dei Carabinieri è quello di continuare sulla strada intrapresa cercando di contenere al massimo il fenomeno dei furti in appartamento e di altri reati predatori, che pur mantenendosi su livelli decisamente inferiori alla media nazionale, costituisce un obiettivo primario nella provincia di Isernia.

Incerenitore di Pozzilli No all’aumento dei quantitativi da smaltire Il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso presentato dalle società Il circolo PD di Monteroduni valuta come una positiva novità la ripresa della programmazione territoriale,energetica e ambientale: l’approvazione del nuovo piano dei rifiuti con ambiziosi obiettivi sulla differenziata, l’avvio delle procedure di valutazione ambientale strategica (VAS) per il piano energetico ambientale regionale (PEAR) e per il piano di monitoraggio della qualità dell’aria (PRIAMO) rappresentano indubbiamente una implementazione corretta di quelle di politiche per la tutela del territorio fondate sulla scienza e sulla legge che sono sempre state il tratto distintivo del centrosinistra. Purtuttavia, in occasione del recente accordo stipulato con l’Abruzzo per l’incenerimento qui in Molise dei loro rifiuti, sebbene non possiamo dirci aprioristicamente contrari a trovare una soluzione industriale per i rifiuti prodotti dalla raccolta differenziata, alcune considerazioni di merito e di metodo si impongono. I numeri non tornano. Sommando il tonnellaggio dai rifiuti da incenerire previsto nello stesso piano regionale, a seguito di un aumento della differenziata, con le quantità già previste e frutto del recente impegno con l’Abruzzo(che non intende per il futuro dotarsi di un impianto proprio), è del tutto evidente che l’aumento di capacità già richiesto da Hera e giustamente bocciato dalla Regione sia un’ipotesi assolutamente da scongiurare per

il futuro. Su questo specifico punto chiediamo un impegno del partito e dei suoi rappresentanti istituzionali perché si oppongano a qualsiasi forma di aumento delle capacità di incenerimento della regione Molise, che

prima dell’accordo con l’Abruzzo poteva considerarsi virtuosa con le capacità di incenerimento già adisposizione. Alcune dichiarazioni rilasciate da personalità del partito sul nuovo accordo Abruzzo-Molise circa l’impianto di Pozzilli sono imprecise e mancano di un confronto con i circoli, soprattutto con quelli, come il nostro, che operano in aree distanti poche centinaia dimetri dall’inceneritore. Non è più nostra intenzione tollerare simili atti di

vuoto dirigismo, che nulla hanno a che vedere con il principio federale scritto a chiare lettere nello statuto del nostro partito. Sollecitiamo il Comune diMonteroduni – la maggioranza e la minoranza – a unirsi contutti i comuni dell’area e intervenire nella procedura di approvazione del piano di monitoraggio della qualità dell’aria, come peraltro previsto dalla procedura stessa, fino al 19 aprile ancora in fase di scoping, facendo tutto quanto è possibile per far inserire nel piano una stazione di monitoraggio continua in grado di misurare la concentrazione dei contaminati, pm10, pm2,5, metalli pesanti e inquinanti in generale, da localizzarsi nel nostro comune, cosa , tra l’altro,prevista a carico dell’azienda nagli accordi presi in fase di insediamento. Se ciò non potesse realizzarsi,chiediamo al comune di Monteroduni e a tutti i comuni dell’area di riprendere un vecchio progetto, prevedendo in bilancio le poste adeguate, per l’acquisto di una centralina mobile condivisa, in modo da poter rendere i controlli indipendenti dalla cattiva volontà della politica e dalla ovvia volontà di profitto dell’impresa.


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Termoli

18 febbraio 2016

“Ex interinali, quale futuro” Presa di posizione dei lavoratori che hanno lavorato alla Fiat di Termoli TERMOLI. Era attesa la presa di posizione degli ex lavoratori interinali che hanno lavorato nello stabilimento Fiat di Termoli prima della crisi e che rappresentano il cosiddetto ‘bacino’. Un termine caro alle organizzazioni sindacali, ma non solo, che

vorrebbe dire avere una corsia preferenziale in caso di assunzioni a Rivolta del Re, ma non è così evidentemente, o non è più così, dopo i quasi 70 dipendenti molisani fatti rientrare da altri siti (Melfi e Cento su tutti) per soddisfare il fabbisogno di personale per garantire i picchi pro-

duttivi di cambi e motori richiesti dalle carrozzerie. Una sorta di comitato spontaneo di questi lavoratori a ‘fornitura temporanea’ fermi ormai da tempo ci ha contattati per esprimere il disappunto e il disagio riguardo questa scelta aziendale. Loro sono usciti dal ciclo pro-

duttivo nel 2009 e ormai dopo quasi 7 anni sono in preda alla disperazione. “Cresce l’amarezza tra le nostre fila a seguito dell’ultima manovra occupazionale nel settore metalmeccanico. La domanda sorge spontanea. E’ opportuno alimentare ancora qualche fle-

bile speranza per un possibile rientro? Di certo non si vogliono sindacale le scelte aziendali, ma auspichiamo che non si dimentichi l’impegno profuso per anni da tanti ragazzi che coinvolti dalla crisi congiunturale hanno visto sfumare il proprio futuro.

Montenero è diventata terra di nessuno di Nicola D’Ascanio “Terra di nessuno” era originariamente usata per definire un territorio conteso o una discarica per rifiuti posizionata tra due feudi. Il termine feudo deriva dal latino medievale. Il medioevo è proprio il tempo che viviamo a Montenero di Bisaccia. Un tempo dove tutto è consentito perché nessuno parla, nessuno vede, nessuno sente. Come la storia delle tre scimmiette. Dunque una storia da medio evo che, quando non fa ridere, evoca un pianto inquietante molto simile a quello che, per tornare all’attualità, “spuzza” di mafia. Storia di potere e di potentati locali che sfuggono ad ogni controllo: sia a quello istituzionale che a quello democratico, purtroppo dormienti o fagocitati. Nel frattempo l’impunità nel campo della pubblica amministrazione aumenta a dismisura, a dispetto delle leggi che inaspriscono le pene ma non riducono la delinquenza, nelle losche e corruttive attività della politica che traboccano sulla cronaca quotidiana. Prendiamo, per parafrasare la “terra di nessuno come discarica per rifiuti”, il caso della biomassa, tra le tante questioni ambientali aperte. Un impianto costruito abusivamente a ridosso del nostro centro abitato con procedure illecite, dove una macabra statistica ci dice che le persone che vi risiedono muoiono prima che altrove e spesso per cause tumorali, che opera allegramente da circa un anno senza più autorizzazione, che inquina l’ambiente e danneggia la salute con emissioni in atmosfera dichiarate fuori legge e classificate “di rilevanza penale”. Un impianto che qui tutti ormai chiamano IL MOSTRO perché difatti così si mostra a quanti si chiedono perché sta lì, costruito su un Sito di Interesse Comunitario, tra ammassi di grano e insaccati di ventricina, dove non poteva e non doveva stare, a sbuffare veleni che siamo costretti a respirare ininterrottamente. Ebbene, i sostenitori del mostro hanno colpito ancora

ieri sera in consiglio comunale, quando resistendo alla politica onesta, hanno impedito in modo rozzo e sguaiato la discussione di una petizione promossa da tanti cittadini dalla schiena diritta. Un sacro principio statutario di partecipazione popolare violato e oltraggiato col piglio dell’arroganza e del ricatto verso quanti hanno rivendicato il diritto di prendere la parola per non farsi rubare la salute e per proporre visioni alternative. Atto di prepotenza rivelatore di cultura oscurantista e di pensiero debole. Ma Montenero è “terra di nessuno” anche nella versione di territorio conteso. In particolare nel senso delle contese amministrative a cominciare da quelle che si formano per il dilagante trasformismo politico, vero e proprio “costume locale” di mestieranti saltafossi, dediti all’affarismo senza scrupoli ed al clientelismo sfrenato, che non si fermano all’uso improprio delle finanze, ma che vanno oltre, colpendo anche i beni patrimoniali pur di raccattare qualche voto o di ricattare chi non si piega. L’ultimo esempio è di ieri e riguarda il nuovo Responsabile della Vigilanza Urbana di cui, guarda caso, si conosce da tempo non solo il nome ma persino la taglia della divisa che dovrà indossare prima ancora che si svolga la selezione pubblica.

Per non parlare del disservizio idrico che ci ha costretto, ieri, a bere acqua al gusto di trialometani e, oggi, di cloriti intanto che in fondo al tunnel dell’inefficienza hanno già previsto la privatizzazione della sua gestione così come hanno fatto in modo indecente con la sanità . Oppure di un metanodotto con annesso centro di stoccaggio che torna a materializzarsi negli incubi delle persone che ancora non riescono a cancellare le immagini ed il terrore delle esplosioni di Gennaio 2004. Una domanda sorge spontanea appena dopo aver pensato alla necessaria mobilitazione che comunque ci vedrà impegnati: - di queste dolorose situazioni che, unite alla crisi di lavoro, determinano la fuga di tanta gente da questa martoriata “terra di nessuno“, come da altre terre di una “Regione di nessuno”, non è forse lecito aspettarsi che qualcuno che se ne occupi, metta finalmente in campo i suoi poteri ed i suoi doveri, specie quando diventa incontrovertibile che taluni amministratori, per strani o illeciti motivi, abdicano al loro compito di controllori e condividono gli affari dei controllati? Una domanda che non può essere elusa ed una risposta che non può essere rimandata. È tempo di agire, quindi, per bonificare e per risvegliare senso civico, trasparenza delle istituzioni, legalità della politica.

“Gtm, pronti allo sciopero” La Cgil pronta a bloccare gli autobus per il mancato pagamento degli stipendi TERMOLI. ” Pur registrando la massima e fattiva disponibilità della Prefettura di Campobasso, alla quale ci siamo rivolti per esperire il tentativo di conciliazione, al fine di evitare una azione di sciopero a cui conseguono inevitabili disagi all’utenza della città di Termoli, ci vediamo costretti a proclamare una azione di sciopero la cui data verrà comunicata nelle prossime ore. Intanto dobbiamo pubblicamente denunciare la fattibilità dell’azione politica e di mediazione delle Amministrazioni

locali, – afferma in una nota Giorgio Simonetti , Segretario generale Filt Cgil Molise – in primis dell’Amministrazione regionale che solo pochi giorni fa aveva annunciato con enfasi di aver raggiunto un accorso con Azienda GTM ed Amministrazione Comunale, che assicurava il pagamento di tutti gli arretrati in un ristretto arco temporale. Per noi e per tutti i lavoratori dipendenti della GTM si è trattato dell’ennesimo affront e dell’ultima offesa: tre mensilità erano sospese prima di questo

presunto accordo, tre mensilità sospese oggi; il solito annuncio ed il consueto, mancato rispetto degli impegni assunti. Questo è il dato, certo ed incontestabile! – conclude Simonetti – Non possiamo accettare che il Servizio Pubblico Urbano della città di Termoli venga finanziato direttamente con i soldi dei lavoratori. Bisognerebbe programmare il bilancio regionale almeno per le disposizioni ordinarie e la loro regolarità: evidentemente la richiesta è pretenziosa“.


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Termoli

18 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Via Udine, il Comune dimentica” Il Comitato dei cittadini, vista l’assenza di interventi, respinge l’invito per il Premio Termoli TERMOLI. “Il Comitato di Via Udine e Dintorni ha ricevuto il cortese invito del Sindaco Angelo Sbrocca, a mezzo dell’Ufficio Stampa del Comune di Termoli, all’inaugurazione della mostra ‘In Cantiere’ e alla Premiazione della Sessantesima edizione del Premio Termoli, per il giorno Sabato 20 febbraio ore 18,00 al MACTE, Museo d’Arte Contemporanea Termoli, via Giappone. Essere invitati ad un evento culturale fa sempre piacere, poiché l’attenzione alla cultura ed all’arte, tema principe della mostra “In Cantiere”, libera dinamiche creative che sono da sempre stimolo di crescita dell’umanità. L’invito ricevuto dal nostro Comitato fa doppiamente piacere, perché “certifica” il fatto che esistiamo. Che il Comune di Termoli sa che esistiamo. Rompe un “silenzio stampa” lunghissimo, durante

l’arco del quale sono stati ignorati tutti i tentativi del Comitato di rapportarsi con gli organi comunali preposti per la risoluzione dei noti problemi del quartiere. È curioso constatare la coincidenza della data: 20 Febbraio. Esattamente un anno prima infatti, il 20 Febbraio 2015, il Comitato di Via Udine e Dintorni ha scritto

una lettera al Sindaco di Termoli ed ai Consiglieri Comunali, pervenuta all’ufficio protocollo proprio in data 20 Febbraio 2015, con la quale si chiedeva di procedere all’acquisizione di Via Udine ai sensi dell’art.33 comma 21 della Legge Finanziaria n.448 del 23/12/1998. Il lavoro di ricerca svolto dai

componenti del Comitato aveva trovato uno spiraglio legale mediante il quale il Comune di Termoli avrebbe potuto procedere con l’acquisizione senza incorrere nel più volte paventato rischio di irregolarità e di sanzioni da parte della Corte dei Conti che l’eventuale acquisizione avrebbe comportato. Risposte?

Nessuna. Confronti? Non pervenuti. Abbiamo atteso a lungo. Abbiamo atteso che l’amministrazione prendesse coscienza dell’entità del problema, che esaminasse la proposta e ci desse un cenno, positivo o negativo ma ce lo desse. Niente. Ma a distanza di un anno ci invitano ad un evento. Forse perché si accorgono ora che non siamo “spenti”, che abbiamo iniziato nuovamente a far sentire la nostra voce, coi nostri post, con la nostra campagna informativa volta a sensibilizzare sempre più tutti i residenti del quartiere. Il gruppo del direttivo si sta riorganizzando per far sentire sempre più forte la voce del quartiere. Chissà che a urlare tutti insieme poi non si riesca a farci ascoltare….”. [Commento pubblicato alla pagina facebook del: “Comitato via Udine e dintorni”]

L’orologio del Castello tornerà a suonare Sono i ragazzi del Geometri “Tiberio” ad avere redatto il progetto TERMOLI. Questi sono i nomi dei ragazzi della classe V B CAT per geometri del Tiberio che hanno lavorato e stilato il progetto che domani vedrà ufficialmente la sua luce; progetto che probabilmente potrà far tornare a funzionare l’orologio e la suoneria del castello Svevo. Si tratta di Colella Antonio, Sforza Pasquale, Marinelli Mattia, Zitti Basso, Potalivo Cristian, Guidone Biagio, Malerba Fabrizio, Di Paolo Nicola, El Maomuni Sofiane: nomi di giovani studenti, ragazzi come tanti altri, che fanno pensare che la gioventù moderna, non è certamente da pensarla sempre al negativo. Questo progetto, di cui se ne parlerà domani (mercoledì 17 ndr) in un pubblico incontro dibattito, si chiama: “’ U Sune ca revè” ( il suono che ritorna ) ed ha questi nove ragazzi come protagonisti assoluti; loro e i propri professori, su tutti l’architetto Elio Scutti. In questo lavoro didattico si potrà capire, tramite delle immagini e spiegazioni che verranno dettagliatamente illustrate in un filmato prodotto da loro stessi, su tutto quanto quello che è possibile fare per riportare all’ascolto e alla visione del funzionamento dell’orologio

del nostro castello con pareri illustri, tecnici di luminari importanti a livello nazionale e anche di personaggi storici di Termoli. I protagonisti, quindi, sono solo e soltanto loro e se la cosa riuscirà ad andare in porto; per questo sono stati in-

vitati i nostri amministratori locali, sindaco e vice sindaco in testa e non solo. Il grande merito di veder tornare allo splendore il suono e il cammino del vecchio orologio, che faceva sentire la sua voce i suoi rintocchi a tutto il paese, sarà presto realtà. Presenti all’evento, tra gli altri, anche Vincenzo Niro, molto vicino a questo progetto, e un innamorato doc di Termoli Antonio D’Ambrosio, il quale quando parla di ricordi passati di gioventù termolese, non nasconde la sua chiara emozione negli occhi. Chi vi scrive ha aperto un gruppo pubblico su facebook “Rivogliamo sentire i rintocchi delle ore al castello” e quando l’architetto Scutti ci ha prospettato questa eventualità non ce lo siamo fatti ripetere due volte e abbiamo dato la nostra piena collaborazione. Incrociamo le dita.

Formazione quadri per la Flc Cgil A Termoli il corso per i dirigenti sindacali nel settore scuola TERMOLI. Incontro di formazione organizzato dalla FLC CGIL nazionale lunedì e martedì 15 e 16 febbraio a Termoli presso l’hotel Mistral, per i propri quadri dirigenti dell’Abruzzo e del Molise. Iniziato con l’individuazione del quadro di riferimento normativo nel quale si colloca attualmente l’azione sindacale, l’incontro ha posto le basi operative per affrontare la fosca prospettiva che la legge 107/15 ha delineato. I relatori, del Gruppo nazionale di formazione, Sergio Sorella e Raffaele Miglietta, lunedì 15 febbraio hanno illustrato i temi riguardanti la rappresentanza e la responsabilità; il ruolo della

RSU nella contrattazione di scuola; il bonus della legge 107 e la valorizzazione di docenti e ATA e, infine, la centralità della comunicazione sul posto di lavoro. Si è discusso di come rispondere alla dimensione individualista e gerarchica della legge 107/15, e degli strumenti sindacali da utilizzare, centrati sulla operatività, sulla partecipazione democratica e su regole condivise con la contrattazione d’istituto. La professionalità deve essere riconosciuta e valorizzata nella contrattazione ed essa, facendo tesoro dei valori di riferimento che muovono l’agire sindacale, deve stabilire regole condivise

per organizzare il lavoro, per retribuire le professioni e per garantire agli studenti una buona scuola. C’è una richiesta pressante di affrontare i temi della valorizzazione professionale legati al lavoro docente ed ATA. Inoltre, si sono affrontati i temi della rappresentanza, rilevando che per rappresentare bene i lavoratori occorre avere chiaro il valore del lavoro individuale e di quello collettivo. Chi fa bene il proprio lavoro è in grado di essere un punto di riferimento per tutti. Pertanto il riconoscimento dell’importanza della prestazione professionale potrà garantire, in un nuovo scenario, anche adeguamenti retributivi. A

scuola, una buona RSU è anche un buon professionista. Il 16 febbraio l’incontro di formazione è proseguito con i lavori di gruppo, nei quali si sono affrontati i temi riguardanti la contrattazione d’istituto. Essa non può non tenere conto delle novità introdotte dalla L.107, in particolare del bonus, e delle modalità di utilizzazione di queste somme. Si sono individuati i percorsi che le RSU devono attivare per togliere dalla gestione unilaterale del dirigente scolastico l’uso di risorse che sono salario accessorio da contrattare. Si è sottolineato, inoltre, che per raggiungere tale scopo, sia op-

portuno sviluppare diversi passaggi e relazioni: dall’incontro con le altre RSU, all’assemblea con i lavoratori della scuola; dal collegio dei docenti, all’incontro con i componenti del Comitato di Valutazione, fino ad arrivare all’intesa con il DS. Di questi passaggi, sono stati evidenziati gli scopi, gli argomenti da trattare, le criticità e le conseguenti azioni per risolvere tali criticità. Infine, sono stati restituiti i lavori con una discussione ampia ed approfondita e c’è stata l’assunzione di reciproci impegni e responsabilità indicati da Pino La Fratta, segretario regionale della FLC CGIL Molise.



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Opinioni

18 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Claudio De Luca La piaga della prostituzione e della “schiavitù” in cui, di sovente, ignare ragazze dell’Est vengono coinvolte è difficile da debellare a causa della forte domanda di sesso a pagamento. Le ultime vicende, finite in cronaca per episodi accaduti in Campomarino ed in Isernia, hanno permesso di smascherare chi gestiva l’arrivo di ragazze dall’EstEuropa, e di invitare i proprietari molisani di appartamenti a verificare con oculatezza a chi affidare le case in affitto. Il numero delle “operatrici” locali non appare consistente mentre, lungo lo Stivale, le prostitute attive sarebbero oltre 100mila e soddisfano le esigenze di circa 10 milioni di clienti. Ad un costo medio di 30-50 euro a prestazione, viene a concretarsi un giro d’affari superiore a tre miliardi di euro l’anno. Nella ventesima regione il fenomeno, seppure poco accentuato, non è da sottovalutare. E’ sufficiente sfogliare le ultime pagine delle testate giornalistiche locali per apprendere quante “lucciole” agiscano tra Termoli, Campomarino, Montenero di B. e Petacciato oppure nel Boianese ed a Campitello M. In effetti, conclusa la stagione estiva, le villette lungo le spiagge (e tanti altri appartamenti) perdono i bagnanti ed acquistano le “habitué” del sesso mordi e fuggi. Si tratta di decine e decine di strutture abitative che vengono poste nella disponibilità degli “angeli del focolare” dai proprietari, peraltro evadendo tasse di registro ed imposte sul reddito. Ce ne sarebbe da lavorare per le “Fiamme gialle” nostrane, se solo volessero. La cronaca ha documentato l’esistenza di diversi locali a luci rosse fatti chiudere lungo la costa molisana o posti sotto sequestro. Molti erano gestiti da prestanome dietro cui si celavano di-

Dopo alcuni dati Istat i Molisani si chiedono se possano fronteggiare le esigenze della vita in tutta tranquillità dopo che si era radicata un’immagine di benessere originata da chi affolla le spiagge, frequenta gli alberghi e pratica le discoteche. Poiché la situazione non appariva tragica, se non per i giovani senza lavoro, costretti ad emigrare, c’era l’ottimista ed il pessimista; ma la realtà è che tutti tirano a campare, riuscendo a vivere decentemente. I corregionali hanno sempre tribolato, però l’economia “domestica” ha sempre tenuto.Secondo l’Istat, un Italiano su 4 rischierebbe di finire in povertà. L’Istituto lo ha ribadito in una analisi da cui emerge una conclusione: la Penisola sarebbe scivolata, sia pure lentamente, nelle secche del “disagio”, ma ora comparirebbe all’orizzonte un barlume. Per tale nuovo ottimismo di fondo gli esperti rilevano che, ove ci si fosse soffermati contestualizzando, storicizzando e comparando i vecchi dati, già i vecchi numeri avrebbero dovuto

l’importo da corrispondere per le prestazioni. Negli ultimi tempi sta affiorando in Molise il sesso offerto da donne cinesi. In Isernia, quartiere S. Lazzaro, il 41enne Zangh-Li gestiva nel suo appartamento un giro di prostituzione sfruttando un numero considerevole di connazionali. Le indagini iniziarono su segnalazioni di residenti insospettiti dal continuo via vai dall’appartamento. Gli appuntamenti avvenivano solo telefonicamente oppure con annunci pubblicati “online” o sui quotidiani. Naturalmente quelli organizzati via-filo avevano reso difficoltosa l’opera di traduzione delle intercettazioni. Nell’appartamento a luci rosse erano presenti sempre 2-3 ragazze di età compresa tra i 20 ed i 25 anni, sostituite di continuo. I clienti appartenevano ad ogni estrazione sociale e provenivano dal Molise e da altre regioni. I prezzi potevano variare, a seconda delle “specialità”, dai 40 ai 100 euro. Dalle informazioni raccolte fu accertata non solo l’esistenza di un fenomeno di meretricio ma pure che le ragazze venivano sfruttate. Secondo Matteo Salvini dalla prostituzione italiana si potrebbero recuperare tasse per tre miliardi. L’entità della cifra impone di domandarsi: possibile che nella Penisola (e, nel suo piccolo, pure in Molise) si riesca a fornicare così tanto? La risposta non può che essere positiva visto che, qualche tempo fa, fu organizzata la manifestazione “Liberiamo le strade della nostra città” con cui la Lega inaugurò la campagna referendaria per l’abrogazione della legge Merlin auspicando la rimodulazione del mestiere più antico del mondo.

Il mestiere più antico del mondo, anche in Molise versi pregiudicati foggiani. Il fenomeno si è esteso anche in zone mai toccate (Termoli, Guglionesi …). A Campomarino Lido tutto si svolge all’interno degli appartamenti forniti da protettori a cui le prestatrici corrispondono l’affitto ed una percentuale. Ogni 3-4 mesi si assiste

ad un “ricambio” e viene offerta “merce nuova”. Vi sono persino imprenditori che pagano profumatamente per mostrarsi in pubblico con una bella donna al fianco nel corso di incontri di lavoro. Il mercato delle “èscort”, e le cene eleganti che ne conseguono, fanno lievitare

Quel benessere passato

disporre ad una diversa connotazione. Perciò va “considerato” il pensiero di chi si mantiene ottimista, seppure una gran parte di Molisani (quelli i cui redditi sono ben noti per derivare quasi totalmente dai trasferimenti pensionistici), è diventata più “povera”. Il qualificativo, rapportato ai giovani senza reddito o alla generazione 1.000 euro, diventa relativo.Però le sinecure risultano più elevate rispetto alla media italiana ed europea. Insomma la discesa verso un più accentuato

disagio economico sarebbe solo presunta. Tendenza analoga si riscontra per un altro indicatore: quello della popolazione, in famiglie a rischio di povertà o di esclusione. Il dato italiano è di poco superiore a quello medio; e, analizzando, i singoli numeri risulterebbero meno sensazionali quando posti a confronto con quelli delle Nazioni consorelle. Secondo l’Istat, un elevato valore, associato ad uno ridotto riferibile ad una grave deprivazione, indicherebbe una

marcata disuguaglianza nella distribuzione del reddito, ma “standard” di vita comunque accettabili, anche per i meno agiati. È questo il caso dell’Estonia, della Spagna e del Regno unito, ma soprattutto quello dell’Italia e del Molise dove le persone gravemente deprivate sono circa il 10%, valore superiore alla media dei Paesi dell’area-euro (6%), ma comunque cònsono a quello calcolato sull’Unione (8%). Infine, l’indicatore di esclusione dal mercato del lavoro mostra che in Italia quasi il 10% degli infrasessantenni vive in una famiglia ad intensità lavorativa molto bassa. Questo dato è prossimo a quello delle medie europee, e valori simili si osservano in Danimarca, a Malta, in Francia e nei Paesi Bassi. Per il Molise la situazione si fa diversa sotto altri aspetti: 81,6 comunità su 100 potrebbero sparire e la maggior parte degli agglomerati in predicato di estinzione trova ubicazione nelle aree in-

terne. La stessa Larino, nel giro di qualche decennio è scesa da poco meno di 8.500 ab. a 6.900. La “miopia” dei politicanti ha sempre privilegiato Campobasso, Isernia e Termoli, lasciando nel più nero disagio tutte le altre Comunità. Perciò, l’immagine che ne è fuoriuscita è stata quella di un Molise sostanzialmente autarchico, dove si campa anche con i prodotti dell’”orto di guerra” di casa propria; di un luogo dove si vive di una economia pressoché curtense, in territori tagliati fuori da ogni concetto di globalizzazione. Un’area cosiffatta non può che permanere lontana dai flussi degli investimenti legali; cosicché tutti i soldi ricevuti dallo Stato, mese dietro mese, sotto forma di vitalizi, finirebbero nel pozzo bancario oppure disperdendosi nei mille rivoli della solita gestione amministrativa pubblica corrente, ponendo in essere interventi ben lontani dal permettere il raggiungimento di risultati produttivi.


Da dicembre in edicola e librerie


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