TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 33 - MarTedì 10 Febbraio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Nunzia Zarlenga
La Regione non paga e Atm ferma i pullman
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Nunzia Zarlenga. Si sta battendo da anni contro le storture di un sistema politico che penalizza le aree più interne come Agnone. Si sta battendo per la sopravvivenza dell'ospedale Caracciolo e lo fa con la forza delle idee. E' tornata sull'argomento dopo i fischi e le pernacchie inflitte al presidente Frattura, nella sua visita ad Agnone, con una lettera che riprende il maltempo per sostenere le difficoltà di quanti abitano in Alto Molise per potere raggiungere altri ospedali se dovesse chiudere quello di Agnone.
Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia
Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. L'assessore che non si è dimesso, nonostante la sua rimodulazione del Piano Giovani è stato bocciato dal Ministero, ha scritto nuovamente a tutti chiedendo che su sanità e area di crisi bisogna essere tutti compatti. Se il Governo di Roma manda un tecnico a chiudere gli ospedali e a cancellare i servizi sociosanitari e nega sostegno e attenzione ai problemi di sopravvivenza dell’economia e della società civile la colpa non è della maggioranza di centrosinistra ma dei molisani che si dilaniano tra loro. Un personaggio singolare.
Chi buca le gomme ai trasporti? Servizio a pagina 3
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TAaglio lto
2 10 febbraio 2015
Cospargiamoci il capo di cenere!
Se il Governo di Roma manda un tecnico a chiudere gli ospedali e a cancellare i servizi sociosanitari considerati Extra-Lea e nega sostegno e attenzione ai problemi di sopravvivenza dell’economia e della società civile la colpa non è della maggioranza di centrosinistra ma dei molisani che si dilaniano tra loro Non dimettersi, per ridare all’elettorato la possibilità di scegliersi governati possibilmente migliori, è il peggiore degli atteggiamenti demagogici che fanno di Petraroia il più straordinario personaggio politico molisano Abbiamo il più straordinario personaggio politico di tutti i tempi e non siamo ancora in grado di raccontarlo in tutta la sua dimensione umana, politica, e culturale. Non lo siamo, perché è un personaggio controverso, mobile, che non consente di essere inquadrato in forma stabile, conclusiva. Sfugge, svicola, emerge, si inabissa in un altalena di atteggiamenti, posizioni, esternazioni, valutazioni, riflessioni. Che spesso lo estraniano dall’essere il vice presidente della giunta regionale in carica che da due anni non è riuscita a muovere foglia, a stabilire un dato statistico a proprio favore, responsabile della caduta verticale dell’economia, dell’occupazione e dei servizi sociali, per assumere il ruolo del contestatore (della giunta?) e del Governo di Roma, del fustigatore dei costumi locali, e di promotore di una unità sociale, politica e culturale che egli per primo, e la maggioranza cui appartiene, fanno di tutto, con arroganza, strafottenza e irresponsabilità, perché non si realizzi. L’arroganza e la strafottenza con cui trattano i seimila firmatari delle proposta di legge per il taglio del costo della politica, per dirne una. La straordinarietà di Michele Petraroia è soprattutto nella serie infinta di comunicati stampa in cui, appunto,
come diciamo, si formalizzano le contraddizioni, le negazioni, le affermazioni e le esternazioni che lo eleggono a politico e amministratore inafferrabile e ineffabile. Di fronte all’implicito fallimento della sua permanenza al governo del Molise, il Nostro non trova di meglio (e di più comodo) che darsi alla demagogia, alla sollecitazione delle corde della solidarietà e dell’unità, del tutti per uno e dell’uno per tutti, “per difendere la nostra comunità regionale” e “per vederci uniti a tutela della salute e del lavoro”. Sul punto, ossia sulla salute e sul lavoro, giù una valanga di riflessioni sofferte, di patimenti vissuti per il minacciato
di Tecla Boccardo* Le brutte notizie non vengono mai da sole! Oltre ai già numerosi problemi occupazionali e diffusi del mondo del lavoro, si abbatte un’altra tegola sulla nostra Regione: per le Provincie molisane, è infatti stato annunciato un esubero di 90 lavoratori, frutto di una pseudoriforma che evidenzia una diffusa e straripante confusione normativa, oltre che una incertezza applicativa sul tema. Di contro, però, abbiamo una perseverante certezza: il costante taglio ai servizi e al lavoro! Lo scenario che si prospetta all’orizzonte della nostra Regione, dunque, non è roseo ed il preludio ad una paralisi organizzativa è ormai alle porte, sia per le Provincie che per le Regioni, quest’ultime chiamate a subentrare nella titolarità delle funzioni, con gravi ricadute sui servizi già singhiozzanti. Allo stato attuale, piuttosto che valutare la possibilità di procedere ad una riallocazione delle funzioni provinciali non fondamentali ed al conseguente trasferimento del perso-
invio di un tecnico ministeriale a chiudere gli ospedali e cancellare i servizi sociosanitari considerati Extra-Lea ( dimessi psichiatrici, malati di Alzheimer, trapiantati, affetti da malattie rare, malati cronici stabilizzati eccetera), e di risentimenti nei confronti del ministero dello Sviluppo che, nonostante la risoluzione della Camera in favore dell’Accordo di programma sull’Area di crisi del dipartimento produttivo Boiano Isernia - Venafro, non convoca le istituzioni ed i sindacati per sottoscriverlo. Se arriva un tecnico è perché il commissario alla sanità Frattura, venendo clamorosamente meno alle sue prerogative di sanifi-
catore delle puttanate politiche e amministrative di Michele Iorio che lo ha preceduto, ha fallito in pieno ruolo e missione; se il Governo di Roma snobba i governati del Molise e i rappresentanti parlamentari è perché costoro non hanno alcuna capacità e autorevolezza per farsi valere, né di rappresentare documentalmente e storicamente il diritto dei molisani ad essere equiparati al resto degli italiani. Invece Petraroia preferisce affermare che il Molise è colpevolmente (per se stessa) una regione lacerata al proprio interno, che si dilania in scontri violenti, perdendo ogni possibilità di difendersi credibilmente ai tavoli governativi nazionali, e le episodiche iniziative dei parlamentari, delle confederazioni sindacali o degli esponenti istituzionali, servono più a lavarsi la coscienza che a raggiungere il risultato. Incredibile. Se il Molise è una regione lacerata al proprio interno è perché lo scontro politico e la campagna elettorale che hanno visto il centrosinistra sbaraccare il centro destra, sono stati la quintessenza della violenza verbale e sono la quintessenza del malanimo giocato in combinazione con le denunce penali, ostracismo al confronto e alla più pallida idea di collaborazione. Se si dilania in scontri violenti, come
Riordino delle Province, un delirio istituzionale nale addetto, come al solito si è scelta la strada della “scorciatoia”, da percorrere attraverso il semplice taglio del 50% del personale. La UIL, oltre a non condividere questa insensata scelta, ha preso subito le distanze rispetto a queste posizioni illogiche, pur dichiarandosi, come sempre, disponibile a perseguire soluzioni condivise e sensate sulle riforme a garanzia dei servizi e dell’occupazione. Infatti, si è certi che non si può seguire la sola strada della mobilità del personale. Inoltre, bisogna parlare di funzioni, competenze e, soprattutto, di sostenibilità del sistema. Chiediamo, altresì, che la Regione Molise diventi parte attiva del processo di mantenimento dei servizi sul territorio e che,
con una concreta assunzione di responsabilità, metta al centro il tema della salvaguardia dei livelli occupazionali, attui una politica razionale sull’attribuzione delle funzioni “non fondamentali” ed assicuri le garanzie sulla sostenibilità economica del sistema. Sono queste le priorità che ci portano ad inoltrare al Consiglio Regionale la richiesta di discutere uno specifico ordine del giorno incentrato sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, sulla riallocazione delle funzioni e sulle garanzia della sostenibilità economica del sistema. Alla Regione, prima di intavolare qualsiasi discussione, chiediamo di individuare esattamente le funzioni e le risorse da attribuire
gli piace dire per aumentare il pathos della sua preoccupazione di uomo delle istituzioni e di governo, è la maggioranza regionale ad essere faziosa, rancorosa, e volgare in ogni fase dei rapporti istituzionali; se il Molise perde credibilità ai tavoli governativi nazionali è perché a quei tavoli vanno a sedersi e a confrontarsi i Petraroia, i Frattura, i vari assessori, i dirigenti e qualche consigliere della maggioranza, costantemente in difetto di autorevolezza e di accreditabilità, non certo i consiglieri di minoranza, le forze sociali, e i cittadini molisani. Lamentarsi che possa arrivare un tecnico a chiudere gli ospedali e a cancellare i servizi sociosanitari considerati Extra-Lea ( dimessi psichiatrici, malati di Alzheimer, trapiantati, affetti da malattie rare, malati cronici stabilizzati, eccetera) e che il Governo di Roma nega sostegno e attenzione ai problemi di sopravvivenza dell’economia e della società civile, e non dimettersi, per ridare all’elettorato la possibilità di scegliersi governati possibilmente migliori, è il peggiore degli atteggiamenti demagogici che fanno di Petraroia il più straordinario personaggio politico molisano Dardo
alle Provincie, in modo da garantire il controllo, la tutela e la vigilanza del territorio, la manutenzione della rete stradale (ormai impraticabile), la sicurezza dell’edilizia scolastica, la tutela dell’ambiente e tutte le funzioni utili al nostro territorio ed a tutti i cittadini molisani. La UIL Molise, il prossimo 11 febbraio, presso l’Università di Campobasso, aprirà anche su questi temi un confronto tra i lavoratori attraverso un palco d’eccezione, composto dai vertici nazionali del Pubblico impiego e dal Segretario Generale, Carmelo Barbagallo. In tale occasione, sarà focalizzata l’entità delle ricadute che si verificheranno sulle fasce deboli del Molise a causa della riduzione dei servizi pubblici, in un momento in cui la povertà aumenta e le conseguenze negative che subiranno coloro i quali non solo saranno privati dei servizi pubblici, ma anche del lavoro. Come si suol dire: piove sempre sul bagnato! *Segretario regionale Uil Molise
TAaglio lto
3 10 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Trasporti, la politica del nulla La disfatta del sistema generato dall’assenza di una programmazione e da una gara inopinatamente cancellata CAMPOBASSO. La disfatta in corso del sistema del trasporto pubblico in Molise è una delle poche cose che destano ancora meraviglia in una regione oramai avvezza alla cattiva gestione del territorio, all’assenza di programmazione e alla mancanza di priorità nelle cose da fare a fronte di una congiuntura economica sfavorevole. Se ne sarà accorto l’assessore Nagni? Da politica-simbolo dell’efficienza programmatoria dell’ente regionale, il trasporto pubblico si è quasi d’improvviso trasformato, senza una spiegazione plausibile che non si nasconda dietro la coperta troppo corta della crisi, in un groviglio insolubile: riduzione delle corse, soppressione di linee ritenute “non essenziali”, cronica carenza di manutenzione dei mezzi, di blocco di tutti i progetti, alcuni già finanziati, e persino dell’arresto insensato di cantieri già pienamente in corso. Senza dimenticare l’inopinata decisione di cancellare la gara per il gestore unico già ultimata a marzo 2013 e che la nuova Giunta Frattura ritenne di dovere revocarla. Con una illogica distinzione da tutte le altre regioni italiane, ma anche da tutte le altre nazioni europee, in Molise si è ritenuto sensato provare a riequilibrare i bilanci e i rendiconti in rosso agendo sul trasporto pubblico, come se si trattasse di un accessorio utile, ma non indispensabile. Il Rapporto della Fondazione Cittalia, tanto per citare una fonte indipendente, mette in evidenza come il rafforzare la mobilità di tipo pubblico sarebbe una delle
poche cose da fare in tempo di crisi, quando diventa necessario razionalizzare le risorse e ridurre i costi e le pressioni sulla società. Come, inevitabilmente, rileva Cittalia, infatti, il trasporto pubblico ha ricadute dirette
sull’accessibilità ai servizi pubblici urbani, sulla qualità dell’ambiente, sull’efficienza e la competitività delle aree urbane, sulla qualità della vita dei cittadini, dei lavoratori, delle fasce più deboli. I costi sociali, in
termini economici e ambientali, di una sua irrazionale riduzione, soprattutto nelle fasi di crisi, ricadranno sulla collettività in misura amplificata e sempre meno sostenibile.
“Nessun pagamento, ci fermiamo” Da domani i pullman dell’Atm non effettueranno le corse TERMOLI. “A seguito dei mancati pagamenti alla società Atm Spa da parte della Regione Molise per importi dovuti e non corrisposti, quali interessi bancari, debiti contratti dall’azienda per conto della Regione Molise e non ancora restituiti, oneri contrattuali erogati ai dipendenti e non pagati dalla Regione, oltre ai continui ritardi nei pagamenti ordinari per l’esercizio del trasporto pubblico, questa azienda comunica che non è più nelle condizioni di poter garantire lo svolgimento ordinario del trasporto pubblico locale. Si avvisano gli utenti che utilizzano l’autobus della società Atm Spa che a partire dall’11 febbraio 2015 non potranno più essere assicurati i collegamenti con autobus dai centri in cui la società è presente fino ai paesi di destinazione. Questa azienda declina ogni responsabilità per tutti i danni e i disservizi che si verificheranno all’utenza”.
L’assenza di programmazione e l’attuale confusione generata da chi è salito al potere in regione, sta trasferendo direttamente sui cittadini e sui pendolari, non solo il costo più elevato in termini economici per l’aumento costante delle tariffe, ma soprattutto il disagio e le difficoltà di ritrovarsi, quasi d’improvviso, in un territorio meno interconnesso, frammentato, dove persino il percorso casa-lavoro non pare più garantito. Un risultato sbalorditivo e in gran parte legato non tanto alla difficile congiuntura economica, quanto molto di più a politiche regionali mediocri e finalizzate, di concerto con il governo centrale, a non spendere danaro, per ora, in attesa di tempi migliori. Un progetto che, oltre al risultato più visibile della riqualificazione urbana, si proponeva di ridare logica, come si legge nei documenti ufficiali, alla mobilità nelle sue diverse componenti, cresciute quasi esclusivamente per logiche settoriali, attraverso la definizione di un sistema di servizio unitario per l’intera regione, integrato, attrattivo per qualità e livelli di servizio, accessibile dal territorio nella sua interezza e, quindi, competitivo con il mezzo di trasporto individuale. Di tutto ciò, nelle inedite e poco comprensibili azioni dell’attuale governo regionale è rimasta ben poca traccia, sostituito da non si sa bene quali altre priorità, da quali altre politiche strutturali di rilancio dell’economia, da quali altre forme di sviluppo del territorio. Insomma, dal nulla.
Al terzo giorno, la solidarietà pelosa di senatore Ulisse di Giacomo Dopo un lungo silenzio che ha fatto seguito all’ “amichevole” accoglienza riservata a Frattura da parte dei cittadini dell’Alto Molise, ecco i primi attestati di solidarietà fraterna di alcuni autorevoli esponenti. Comincia Ciocca, il responsabile di quella che fu la Protezione Civile ora ridotta ad un ammasso di rottami, che con linguaggio snob tipico dei comunisti duri e puri fa un invito: “ vai avanti, Paolè “, forse volendo ricordare il titolo di un film di Luciano Salce degli anni ’80 :” vieni avanti, ……”. Lo segue a ruota la Fanelli, che, come spesso le succede, ha l’abitudine di non leggere le carte prima di parlare ( basti ricordare la sua pessima figura sul problema delle trivellazioni su terra e non in m a r e … ) . Sulla disastrata sanità regionale la Fanelli afferma testualmente: “ Frattura ce la sta mettendo tutta per rimettere a posto i cocci provocati da anni di disastrosa gestione sanitaria. E’ ingiusto prendersela con il presidente della Regione perché i debiti e il buco enorme li abbiamo ereditati dai governi precedenti “. All’incauta segretaria del PD molisano consigliamo, ancora una volta, di leggersi le carte prima di parlare, in modo da evitare di rendersi ridicola. Le consigliamo perciò la lettura del verbale del Tavolo Tecnico inter ministeriale : “ Il Molise è oggi l’unica Regione d’Italia che non ha fatto
registrare inversioni di tendenza nella gestione della sanità, sia negli aspetti economico-finanziari sia nella riorganizzazione della rete assistenziale. Il disavanzo nei bilanci sanitari per l’anno 2014 è di ben 428 milioni di euro, nonostante l’ulteriore incremento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale Irpef, il blocco del turn over e il divieto di effettuare spese non obbligatorie, sanzioni applicate in Italia solo per la Regione Molise, a dimostrazione che il percorso di risanamento iniziato con il Piano di Rientro evidenzia, per la sola Regione Molise, gravi ritardi nel relativo perseguimento “. E, cosa gravissima, il Tavolo Tecnico rileva che “ solo a dicembre 2014 sono state rilevato delle ulteriori componenti economiche negative che non erano mai transitate, negli anni pregressi, nei conti economici dell’Asrem né, pertanto, nei conti consolidati regionali “. Lo sa cosa significa, sig. ra Fanelli? E ancora: “ Pesantemente insufficienti anche i programmi operativi 2013 / 2015, valutati negativamente dai Tavoli Tecnici in quanto inidonei alla risoluzione delle criticità presenti nella gestione del Servizio Sanitario Regionale “. E ancora: “ Inadempienze riscontrate anche nel Piano Regionale della Riabilitazione ( per intenderci, quello in cui sono previsti i 60 posti letto alla struttura Pavone di Salcito…..! ) perché scarsamente coerente con gli indirizzi nazionali”. I ministeri concludono quindi che, considerati i risultati disastrosi, Frattura deve essere rimosso da commissario della sanità.
Prosit. E, per concludere, le amenità di Petraroia, di fronte alle quali è preferibile non infierire , dopo le sconcezze commesse nella gestione delle innumerevoli vertenze e dopo le vicende della GAM, della Ittierre, dello Zuccherificio, di Esattorie, di Molise Dati, della Formazione Professionale, della Protezione Civile , ecc. ecc. Per non parlare della bufala del riconoscimento dell’Area di Crisi Complessa, sbandierata ad ogni occasione pubblica ben sapendo che non esistono né i presupposti né i criteri per ottenerla. E mentre questi signori si dilettano e trascorrono il loro tempo a prendere per i fondelli i molisani , da stanotte 35.000 persone in Alto Molise, bloccate dal maltempo, si ritrovano senza assistenza sanitaria e senza garanzie neanche per le urgenze, perché qualcuno ha voluto chiudere l’Ospedale di Agnone.
TAaglio lto
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Tutto quello che gli altri non dicono
10 febbraio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Sosteneva Berlinguer
La spendig review ante litteram
Questo ultimo brano dell’intervista di Enrico Berliguer a Eugenio Scalfari, rilasciata il 28 luglio 1981, chiude l’iniziativa del La Gazzetta del Molise di riportare, in quanto attualissimo, rispetto agli accadimenti politici, amministrativi, sociali e culturali nel Paese, il punto di vista dell’allora segretario nazionale del Pci. Faremmo offesa all’intelligenza dei lettori se, a conclusione della pubblicazione degli stralci più significati dell’intervista, insistessimo sulla lucidità del suo pensiero politico, sulla capacità di guardare lontano, di conoscere e di capire l’evoluzione dei tempi, della società, dell’economia; sulla possibilità di adattare le sue riflessioni all’attualità storica; al modo degenerato del pensiero berligueriano di cui s’è servita la sedicente sinistra italiana del Terzo CAMPOBASSO. Il Presidente dell’ABI Molise, Dott. Tommaso Palumbo coordinato dal Dott. Bettarini, ha illustrato alle organizzazioni sindacali in una riunione svoltasi presso l’Assessorato al Lavoro, le procedure per attivare l’anticipo della cassa integrazione a costo zero ai dipendenti delle aziende in attesa di vedersi approvato il Decreto di concessione da parte del Ministero del Lavoro. Al fine di semplificare gli adempimenti, le Confederazioni Sindacali si adopereranno insieme agli Uffici dell’Assessorato per acquisire la documentazione delle aziende e la nota individuale che permette ad ogni lavoratore di recarsi presso lo sportello bancario, aprire il conto corrente a costo zero e farsi accre-
millennio per andare al potere. Con una nota di merito, però. Quella di non aver fatto e di non fare mai riferimento alla figura di Berliguer. Costoro sono eredi di stessi e della
totale assenza di ideali (di ideologia nemmeno a parlarne). Scalfari a Belinguer: Lei è favorevole ad un taglio radicale della
spesa? «Sì, ma credo sia indispensabile farlo in modo progressivo e selezionato». In quali settori andrebbe realizzato il taglio? «In buona parte va fatto anche nelle spese previdenziali e per la sanità. Allo stato attuale, è insensato che l’assistenza medica sia stata resa di colpo gratuita per tutti gli italiani (dopo di che si ritorna a un ticket applicato indiscriminatamente!). Sia gratuita, e con servizi efficienti per le fasce di reddito inferiori e medioinferiori. Gli altri contribuiscano in ragione del loro reddito. Ma devono anche essere combattute e liquidate le baronie e le clientele dei “pirati della salute”, che portano a sprechi enormi e alimentano insopportabili discriminazioni. Lo stesso criterio dovrebbe valere per tutta la politica
Cassa integrazione anticipata dagli Istituti di credito Le procedure non avranno costo e i lavoratori potranno ricevere i soldi in attesa delle procedure adottate dall’Inps ditare in pochi giorni un importo fino ad un massimo di 900 euro mensili per sette mesi con un affidamento complessivo pari a 6mila euro. L’opportunità di accedere all’anticipo del trattamento di integrazione per la cassa straordinaria e per la cassa in deroga potrà aiutare centinaia di lavoratori a superare con mi-
nori disagi i tempi di attesa per l’approvazione dei Decreti Ministeriali rispondendo concretamente alle esigenze e impellenze dei nuclei familiari coinvolti. Nel corso della riunione ci si è soffermati sulla richiesta inoltrata alla Direzione Interregionale del Ministero del Lavoro di Napoli per sollecitare la nomina dei due
funzionari ministeriali chiamati a presiedere le due commissioni provinciali per la concessione della cassa ordinaria insediate rispettivamente presso le sedi INPS di Campobasso e Isernia. La riorganizzazione amministrativa effettuata dal Ministero del Lavoro ha visto sopprimere le Direzioni Provinciali dell’Ispettorato di Iser-
Commissione Pari Opportunità, ancora uno stop per Crolla I giochi politici in Consiglio regionale deleteri per l’elezione CAMPOBASSO. Nuovo disco rosso per Angela Crolla, l’ex presidente della‘Commissione per la Parità e le Pari Opportunità’, rimossa dal Tar lo scorso 18 dicembre, a seguito del ricorso proposto dalla Consigliera di Parità della Regione Molise, Giuditta Lembo. Quest’ultima, appartenente di diritto alla Commissione, a causa di un disguido della Presidenza del Consiglio regionale non fu convocata alla riunione in cui si elesse l’imprenditrice di Venafro a capo dell’organo consultivo della Giunta e del Consiglio regionale, con Angela Amoroso e Pasqualina Barrea, in qualità di vicepresidenti, a completamento dell’ufficio di presidenza. A nulla valse l’opera di mediazione di Niro, il quale provò anche a convincere la Crolla a dimettersi, per procedere alla nuova convocazione della riunione, per una elezione senza vizi di forma e di sostanza. Da qui, il ricorso proposto dalla Consigliera di Parità dinanzi all’organo di giustizia amministrativa. Tutto da rifare: così il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Niro, al quale spetta il compito di indire la ‘Commissione per la Parità e le Pari Opportunità’ in assenza del presidente, ha riconvocato per il pomeriggio odierno, venerdì 6 febbraio 2015, le sedici componenti, quattordici delle quali nominate con provvedimento del numero uno di Palazzo Moffa (Angela Amoroso, Anna Aurisano, Pasqualina Barrea, Angela Crolla, Marcella Del Gobbo, Daniela Di Vita, Maria Gabriella Faccone, Miriam Gianfagna, Carmela Federica Mancone, Mariagiovanna Mastrobuono, Maria Musacchio, Maria Pa-
lumbo, Maria Ricamato, Francesca Zullo, Giuditta Lembo e Antonella Guerriero, ndr), alle quali sono da aggiungere la Consigliera di Parità (Giuditta Lembo, ndr), di nomina ministeriale, e una segretaria, la cui carica in questa legislatura è detenuta da Antonella Guerriero. Nove le componenti che si sono presentate alla riunione, lo stesso numero di voti che era necessario per l’elezione alla presidenza. Angela Crolla si è fermata a otto preferenze, una in meno del necessario, registrandosi anche un’astensione. La ‘Commissione per la Parità e le Pari Opportunità’, che tra i suoi compiti ha quello di “promuovere l’uguaglianza tra i sessi, rimuovendo tutti gli ostacoli che, costituendo fattori di discriminazione diretta e indiretta per le donne, ne limitano o ne impediscono il pieno sviluppo come persona umana”, dunque, resta ancora senza presidente e la nuova convocazione, quando si proverà ad eleggere l’ufficio di presidenza, è stata fissata per lunedì 23 febbraio 2015
previdenziale, per le tariffe, per la politica fiscale». E il costo del lavoro? Le sembra un tema da dimenticare? «Il costo del lavoro va anch’esso affrontato e, nel complesso, contenuto, operando soprattutto sul fronte dell’aumento della produttività. Voglio dirle però con tutta franchezza che quando si chiedono sacrifici al paese e si comincia con il chiederli – come al solito – ai lavoratori, mentre si ha alle spalle una questione come la P2, è assai difficile ricevere ascolto ed essere credibili. Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire». Difatti non è riuscita (ndr). nia e Campobasso, accorpandole in un’unica Direzione Territoriale Regionale che è stata affidata al dirigente della Direzione dell’Ispettorato del Lavoro di Foggia. Queste scelte di riordino si sommano alla soppressione delle Province da cui dipendevano i Centri per l’Impiego ed i Servizi per il Lavoro. generando una situazione di incertezza e disagio nella gestione delle politiche attive del lavoro territoriali e regionali. In presenza di tante criticità merita di essere valorizzato sul piano del metodo e del merito l’accordo sottoscritto tra Sindacati, Banche e Regione per l’anticipo della cassa integrazione, perché segna un esempio concreto, utile ed esigibile.
Expo, la proposta progettuale della Regione CAMPOBASSO. La Regione Molise, in collaborazione con l’Unioncamere Molise, ha predisposto un progetto di promozione del Molise e delle sue imprese in vista del grande appuntamento con Expo 2015. La proposta progettuale, finanziata dalla Regione nell’ambito dell’Avviso Por Fesr 2007/2013 – Attività I.3.1., è finalizzata a supportare e favorire la presenza delle imprese molisane agli eventi collaterali che verranno organizzati a Milano in occasione e nell’ambito dell’Expo. “Riteniamo cogliere le opportunità derivanti dalla partecipazione ad una serie di eventi promozionali, mostre e fiere che verranno organizzate a Milano”.
TAaglio lto
5 10 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Zuccherificio, ancora cassa integrazione I consiglieri di opposizione attaccano: “A rischio le semine primaverili e tutta la campagna 2015. Dalla Giunta solo politiche passive” CAMPOBASSO. A rischio le semine primaverili che permetterebbero ai bieticoltori che orbitano intorno alla Zuccherificio del Molise di sperare in una campagna estiva proficua e produttiva. I consiglieri di opposizione Fusco, Iorio, Cavaliere, Micone e Sabusco, prendono di petto, indovinando quantomeno la tempistica, la questione, eternamente insoluta, dell’impianto termolese: “L’unico risultato raggiunto finora”, sottolineano, “e parliamo sempre di politiche passive, è stato l’accordo raggiunto per la sottoscrizione di ulteriori tredici settimane di cassa integrazione, iniziate lo scorso 2 febbraio, considerando che non ci sono ancora ettari seminati e le condizioni per una ripresa dell’attività in tempi rapidi. Una decisione che ha colto di sorpresa gli stessi lavoratori, che speravano di poter ripartire con la nuova produzione.” Già ancora cassa integrazione; ancora nessuna reale svolta
strutturale che possa mettere lo Zuccherificio del Molise al pari di altri impianti analoghi sparsi sul territorio nazionale. Eridania e
Confederazione Generale Bieticoltori Italiani, proprietari di tre impianti, hanno, infatti, sottoscritto con il Ministero delle Poli-
tiche Agricole un accordo interprofessionale in grado di coinvolgere oltre 1.200 bieticoltori nella attività di produzione per la campagna 2015, mentre qui da noi: cassa integrazione! Ma c’è di più; i nostri produttori stanno ancora attendendo il saldo delle spettanze relative alla campagna di produzione dello scorso anno; una somma vicina ai seicento mila euro. Ecco la differenza che c’è tra noi e gli altri. Ci sono, si badi bene, delle condizioni di sofferenza oggettiva dell’intero comparto saccarifero che fanno della questione un vero macigno amministrativo e gestionale: il prezzo dello zucchero che è passato da settecento a quattrocento euro a tonnellata ed il mancato recupero dei crediti con Sudzucker, per citarne solo un paio (passaggi questi che hanno spinto il Ministro Martina a chiedere alla Commissione dell’Ue un dibattito urgente e di alto profilo sull’argomento),
ma la carenza di una visione d’insieme e di strategie, che vadano oltre la semplice gestione dell’emergenza (leggasi cassa integrazione), è sotto gli occhi di tutti. La Politica deve programmare, guardare avanti, avere idee e coraggio; pensare anche alla riconversione, perché no. Purché si faccia. Purché si diano risposte nei fatti e non la solita sfilza di annunci stucchevoli nella loro vuotezza ed irritanti nella loro sfacciataggine. “Perché – concludono i consiglieri – non si prendono a modello, come successo al Nord, le collaborazioni virtuose attivate tra le regioni, magari cercando di coinvolgere anche Puglia e Marche, tra l’altro, secondo l’Assessore Facciolla, percorso già attivato nei relativi Tavoli? Perché non si guarda con attenzione alle iniziative portate avanti da Eridania e dalle Cooperative di produttori bieticoli, come per esempio la Co.Pro.B.?”.
“Costruiamo un nuovo percorso politico in Molise” Forza Italia rilancia la necessità di ricostituire il centrodestra CAMPOBASSO. “La Tavola Rotonda “Le Radici del Futuro – In cammino per la Nuova Italia” organizzata nei giorni scorsi in collaborazione con la “Fondazione della Libertà per il Bene Comune e la “Fondazione Italia Protagonista” ha rappresentato per Forza Italia il punto di partenza di una nuova organizzazione e di un nuovo percorso politico”. Così la segreteria del movimento molisano. “La proposta e il progetto che si costruirà nei prossimi mesi servirà a rilanciare l’alternativa possibile al governo regionale di sinistra con il
quale Frattura e company, in collaborazione con le amministrazioni locali amiche degli amici, sta conducendo la nostra Regione alla scomparsa progressiva. Il crack della Sanità, l’azione confusa e dannosa sulla GAM, la totale inerzia sullo Zuccherificio, l’incapacità di reagire con azioni concrete a favore dei giovani che hanno raggiunto il massimo livello di disoccupazione della storia, i conflitti di interesse evidenti dalle biomasse alla metropolitana, l’affossamento dell’unico progetto a carattere nazionale su cui per ven-
CAMPOBASSO. “Le proposte del Ministero dello Sviluppo economico ripagano con l’ingratitudine e l’abbandono all’impegno di tutti quei farmacisti rurali che, col loro lavoro svolto gratuitamente nei prelievi e nelle varie forme di assistenza e consulenza al paziente, col la dedizione professionale 24 h al giorno, con qualsiasi tempo hanno consentito fino ad oggi la presa in carico dei pazienti in territori difficili, orograficamente impossibili oltre alla gestione dell’emergenza, come nelle zone montane e alto collinari, vedi neve e paesi isolati, dimostrando di credere nel valore della comunità e nel servizio sanitario nazionale” .Federanziani”. La denuncia è del consiglio direttivo di Federfarma Molise. “E non solo questo… Solo uno sprovveduto può pensare di cancellare impunemente un diritto inalienabile della costituzione l’art 32. Il diritto alla tutela della salute. Le nostre comunità molisane ,sofferenti per una crisi molto profonda che sta mettendo in ginocchio il SSN e SS Regionale a causa di ragionieristici sistemi di calcolo sulla salute, stanno subendo un nuovo mortale attacco che porterà al depauperamento del territorio di un ulteriore servizio pubblico. Cosi dopo la cancellazione degli uffici postali,la
t’anni la classe dirigente regionale aveva lavorato come obiettivo da realizzare quale l’Autostrada del Molise, sono i segni distintivi di un fallimento annunciato che purtroppo solo in ritardo i Molisani stanno comprendendo e soffrendo sulla propria pelle. Noi con onestà e umiltà stiamo lavorando affinchè quando, travolto dalla volontà popolare tutto questo si concluderà, sia pronta una nuova linea di cittadini preparati e pronti a rispondere alle esigenze di un popolo che non merita di morire e scomparire per l’incompetenza e l’azione dannosa
che oggi si è costretti a subire. Così come è stato detto, forte delle proprie radici culturali e politiche,
“Farmacie, in Molise chiuderanno una buona parte” La denuncia è di Federfarma dopo il decreto legge del Governo razionalizzazione delle caserme dei carabinieri è la volta della farmacia ad essere messa in discussione. La nostra regione fatta da una moltitudine di piccoli centri rischia di desertificarsi maggiormente. I nostri giovani non avendo lavoro vanno in regioni che offrono maggiori possibilità e nei nostri centri restano solo persone anziane bisognose di maggiore attenzione che non producono pil, ma sono quelle stesse persone che hanno dato molto a questa nazione che ora li tratta da figliastri con diritti diversi dagli altri figli. I farmacisti rurali del Molise lo sanno bene e per questo motivo sono in linea con le associazioni della terza età che hanno lanciato un allarme “Rischio chiusura 7.000 farmacie che operano nei piccoli centri.“ Nel contempo I titolari di farmacia rurale, nel
Molise sussidiate per 80%, che ricevono cioè un sussidio per la loro sopravvivenza, rivolgono un invito ed un appello ai Sindaci ed all”Anci dei piccoli comuni a sostenere le azioni di lotta per tutelare il territorio senza se e senza ma avendo a cuore una volta tanto non il profitto delle multinazionali ma la tutela della salute dei propri concittadini. “Siamo fiduciosi e convinti che questa battaglia contro la globalizzazione voluta dalla grossa e grassa distribuzione sarà vinta insieme. E insieme potremo dare nuove speranze a queste realtà che non meritano di essere abbandonate in quanto bene di tutti anche del ministro Guidi, che evidentemente non sa e non conosce le situazioni regionali che purtroppo non sono ugualmente ricche ma solo estremamente fragili”.
Forza Italia è in cammino per costruire il futuro del Molise e delle nostre comunità locali”.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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Campobasso
10 febbraio 2015
La linearità di comportamento dell’Aiig di fronte agli eventi maggiormente compromettenti per l’ambiente (esemplare la vicenda delle centrali a biomasse nel Matese) ha fatto scuola Dopo 33 anni di presidenza dell’Aiig Molise Rocco Cirino avrebbe voluto il ricambio ma l’assemblea dei soci lo ha rieletto a larghissima maggioranza (40 voti su 42) Rocco Cirino è stato rieletto presidente dell’Aiig (Associazione Italiana Insegnati di Geografica) a furore d’assemblea: 40 voti a favore su 42 votanti. E a dire che dopo 33 anni a capo dell’Associazione si era dato per stanco, deciso a favorire il ricambio, a trovare altre e nuove energie per continuare l’opera meritoria che l’Aiig nel Molise ha svolto e intende svolgere a salvaguardia dei valori ambientali e culturali e per la loro valorizzazione. Una presenza, questa dell’Aiig, che per il rigore e la
coerenza con cui s’è manifestata, ha condizionato non poco le fughe dal solco della coerenza di alcune altre associazioni ambientaliste cui è piaciuto e continua a piacere di esercitare il proprio mandato in salsa autarchica, senza disdegnare di chiedere e ricevere contributi dalle istituzioni (in primis la Regione Molise) che si portano dietro la responsabilità di aver aperto il territorio molisano, nelle sue parti di maggiore significato paesaggistico e naturale, a centinaia di Pale eoliche, a migliaia di pannelli so-
lari, a decine di cave a celio aperto, a decine di discariche di rifiuti soldi urbani, alla speculazione edilizia, alla sottrazione di suolo produttivo e ad altre nefandezze che hanno ridotto parte del Molise una terra priva d’identità abitata da una collettività senza memoria storica e senza cultura. In un contesto così controverso ha fatto scuola la linearità di comportamento dell’Aiig di fronte agli eventi maggiormente compromettenti per l’ambiente e per i protagonisti (in negativo) che quegli eventi li hanno procurati e
generati (esemplare la vicenda delle centrali a biomasse nel Matese), con Cirino e i membri del direttivo dell’Associazione a reggere il peso della contestazione: ultimo esempio della difesa del territorio e della sua valorizzazione. Su questi presupposti la presidenza Cirino è durata 33 anni e, a quanto pare, stando alla decisione dell’assemblea che lo ha rivoluto alla testa dell’Aiig del Molise, magari per altri 33. Dicevamo che egli aveva fatto di tutto per favorire il ricambio e con lui, con le stesse motivazioni del rinnova-
mento, Enza Santoro, altra veterana, anch’ella riconfermata. Per cui il nuovo consiglio direttivo vede, come diciamo, Rocco Cirino in testa, seguito da Nicola Petrella, Rosanna Mariani, Enza Santoro e A. Maria Fazioli. Questo direttivo rimarrà in carica tre anni. Importanti, inoltre, la scelta dei referenti. Per la scuola primaria, Mariacristina Salvatore; per la scuola secondaria, Nicola Frenza; per l’università, Marco Petrella. Dardo
Vasto controllo dei Carabinieri sul territorio L’operazione per garantire sicurezza sulle strade e scongiurare reati Al fine di scongiurare le perpetrazione di reati predatori e rendere sicura la viabilità del capoluogo molisano e delle principali arterie stradali i Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno intensificato i servizi di controllo del territorio nel fine settimana. Quattro i soggetti denunciati in stato di libertà al termine dell’attività svolta dai militari dell’Arma. Un ventiseienne ed un trentaquattrenne sono stati sorpresi nel centro cittadino alla guida della propria autovettura in stato di ebbrezza alcolica.
Anche un quarantenne di Sant’Elia a Pinanisi è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza; nei suoi confronti il deferimento è scattato a seguito di accertamenti che i Carabinieri hanno eseguito dopo aver rilevato un sinistro stradale autonomo e senza feriti causato dal denunciato il quale guidava l’autovettura nonostante avesse un tasso alcolemico decisamente superiore ai limiti consentiti dalla normativa in vigore. In Campobasso un trentaseienne è stato segnalato al locale Ufficio Territoriale del Governo poiché i segni di nervosismo dimostrati
durante un normale controllo hanno indotto i Carabinieri ad approfondire l’accertamento rinvenendo, a seguito di perquisizione personale, 20 grammi di marijuana. In Jelsi e Ripalimosani i Carabinieri hanno notificato ad un cinquataquattrenne e ad un venticinquenne il provvedimento dell’avviso orale; i due, gravati da precedenti di polizia, sono così stati formalmente invitati a tenere un comportamento corretto e rispettoso delle leggi. Incessanti i controlli del territorio anche in Riccia dove i Carabinieri hanno deferito in
stato di libertà un quarantaseienne campano. L’uomo, gravato da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, era già stato individuato in quel centro qualche tempo fa dai militari e, non avendo nessun plausibile motivo per trovarsi lì, era stato proposto per l’emissione del foglio di via obbligatorio. Emessa e notificata la misura di prevenzione nei suoi confronti lo stesso è stato nuovamente individuato ed identificato dai Carabinieri in Riccia che hanno pertanto accertato la violazione alla prescrizione impostagli e lo hanno deferito alla competente A.G.
Comando stazione Forestale a Civitacampomarano Il sindaco Manuele: “Un punto fermo per l’intera cominità” CIVITACAMPOMARANO. Con decreto del 21.05.2015, il Capo del Corpo Forestale dello Stato ha disposto l’istituzione del Comando Stazione Forestale di Civitacampomarano. “A tal proposito - scrive il sindaco Paolo Manuele - voglio esprimere vivo apprezzamento e profonda gratitudine nei riguardi del
Comandante Regionale del CFS Dott.ssa Rosy Patrone e del Comandante Provinciale Ing. Adriano Alfonso Scica, per il grande impegno profuso all’ottenimento di questo importante risultato. Nel 2011, infatti, all’interno del piano di razionalizzazione nazionale, il Comando stazione era stato soppresso e succes-
sivamente, nell’anno 2013, era stato istituito il NOS. La riattivazione del presidio è quindi un risultato straordinario che, nonostante il periodo di grave crisi finanziaria dello Stato a seguito della quale anche Corpi e Forze dell’ordine sono costretti ad apportare tagli, è indice di una controtendenza, vale a dire con-
servare e rafforzare la presenza sui territori. Il poter disporre nuovamente del Comando stazione, apporterà sicuramente significativi risultati alla straordinaria e quotidiana azione del Corpo Forestale, a tutela e salvaguardia dell’ambiente”.
Progetto “Una vita da social” Sul cyberbullismo l’incontro della Polizia Postale con gli studenti Nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare il “Safer Internet Day 2015”, che quest’anno si terrà il 10 febbraio con il tema-slogan “Creiamo insieme un internet migliore”, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, ha organizzato workshop sul tema del cyberbullismo nelle scuole delle province di Campobasso ed Isernia. Si tratterà di una edizione speciale del progetto “Una cita da social” che, il 10 febbraio, prevede workshop che si svolgeranno in contemporanea nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani, raggiungendo circa 60.000 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, gli insegnanti e i loro familiari.
“Una vita da social” è un progetto itinerante di educazione alla legalità ideato e curato dal Servizio Polizia Postale e dall’Ufficio Relazioni Esterne della Polizia di Stato che si prefigge l’obiettivo di aiutare gli utenti della rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online. L’evento sarà veicolato anche attraverso una pagina Facebook appositamente dedicata – unavitadasocial – sulla quale, giovani e non, troveranno tutte le informazioni sulle varie attività e potranno esprimere pareri ed impressioni. L’obiettivo di tale attività formativa è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi all’adescamento,
ai cyberbullimso, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri. La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato, risultando assolutamente determinante, in tale attività, la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Iniziative come il “Safer Internet Day”, ormai celebrato in oltre 100 Paesi del mondo, sono di grande importanza perché consentono di portare a conoscenza di un gran numero di utenti, soprattutto adulti, i problemi legati alla sicurezza della rete. Sono tante, infatti, le per-
sone che nel nostro Paese risultano ancora inconsapevoli dell’importanza di educare i minori ad un uso sicuro e responsabile della rete. Grande l’impegno profuso, nel 2014, dalla Polizia di Stato di Campobasso nell’attività di contrasto alla pedofilia online. Il Comportamento della Polizia di Stato e delle Comunicazioni – Molise ha infatti monitorato 214 siti web, ha effettuato 7 perquisizioni ed ha inserito in black list 28 siti web pedopornografici. Fondamentale anche l’attività di prevenzione e formazione che ha coinvolto circa 1400 studenti di 11 scuole della Regione con lo scopo di aiutare i giovani a navigare con prudenza in internet e, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web.
Campobasso
7 10 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Imprese molisane, il Comune non le tutela” “Per l’Acem: “Totale insensibilità nell’affidamento dei lavori con procedure di gara aperte” I dialoghi tra sordi, si sa, non portano lontano. Purtroppo sembra essere questa la piega presa nel rapporto tra l’Associazione Costruttori Edili del Molise (ACEM)ed il Comune di Campobasso. Eppure, nelle scorse settimane, dovendo rendere conto del botta e risposta a mezzo stampa tra i due soggetti, ci era parso di intravedere un barlume di concretezza e di pragmatica reciproca apertura negli argomenti portati. I costruttori lamentano sostanzialmente che, per bandi relativi a lavori di piccola entità, l’amministrazione comunale del
capoluogo continui a servirsi di procedure “aperte”, mentre la normativa di settore consentirebbe affidamenti a seguito di procedure negoziate. Nella prima fattispecie le imprese di fuori regione, più strutturate, con più potere contrattuale risultano decisamente avvantaggiate e, grazie a ribassi impraticabili per le imprese locali, fanno incetta di questi affidamenti. L’ACEM si aspettava che la richiesta, già da tempo avanzata, di istituire un elenco di imprese da cui attingere per gli affidamenti mediante procedure negoziate e cottimi fiduciari al di sotto delle
sia raggiunto l’ ennesimo impasse tra realtà produttive e amministrazione locale. A buon diritto il sindaco Battista, nelle repliche delle scorse settimana, oltre alle suddette aperture, ha continuato a riferire di essere vincolato da normative ferree che tutelano i dei principi di rotazione, trasparenza e concorrenza nell’affidamento degli appalti, mentre dall’altro canto ribattono che è proprio la legge a consentire le procedure negoziate per importi entro una certa soglia e da qui nasce il corto circuito di cui siamo costretti a rendere conto. Certo è che diventa sempre più raro e difficile riuscire a
soglie consentite dalla normativa, venisse seriamente presa in considerazione (e così pare che non sia) da Palazzo San Giorgio; da cui per la verità era arrivata anche una prima concreta apertura a riguardo. “Quanto sta accadendo è la dimostrazione della totale insensibilità sia alle esigenze del territorio, delle imprese e dei tanti operai disoccupati, sia alle istanze presentate dalle categorie produttive e se queste risorse andranno fuori regione, si avrà contribuito solo ad impoverire lo società molisana” chiosa il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro. Insomma pare si
scrivere, per una volta, di rapporti scorrevoli e proficui, nel reciproco interesse delle comunità locali e delle amministrazioni. Il livello di conflittualità tra rappresentanze datoriali e/o sindacali, realtà produttive dei più vari generi e livelli, organizzazioni ed associazioni di cittadini-utenti e i vari livelli dell’amministrazione politica è divenuta intossicante, insopportabile. Si fa fatica a trovare un percorso virtuoso, un esempio vincente, una realtà progredita che restituisca un po’ di sollievo a questa comunità. Ma non perdiamo la speranza….
Lettera aperta
Cinema a Campobasso, un disastro Egregio Sig. Direttore, Vorrei parlare dell’ingresso al Cinema “Maestoso” di Campobasso. Insufficientemente ampio per lasciar passare agevolmente i mezzi nei due sensi di marcia, è penalizzato anche dalla vetrata di un noto outlet, che fuorvia l’automobilista creando un pericoloso gioco di riflessi, soprattutto nelle ore serali. Il cinema è ormai molto frequentato e la posizione infelice delle sue vie d’accesso non costituisce certo un vantaggio. Se poi aggiungiamo la spavalderia dell’automobilista
di turno, che crede di essere il padrone della strada aumentando solo la congestione, abbiamo completato il quadro. Relativamente alla questione “cinema”, poi, vorrei sottolineare quanto miope sia stata la scelta di non averne più nessuno al centro, con il risultato che quest’ultimo si stia trasformando in un ammasso informe e ripetitivo di locali. Non conosco bene la storia dell’Ariston, ma senza ombra di dubbio tenerlo in quello stato pietoso è un affronto alla struttura e all’intera
città. Mi piacerebbe pensarlo come un luogo di cultura, che trasmette film di qualità e ospita concerti, balletti e spettacoli teatrali, diventando con il Savoia il laboratorio culturale di Campobasso. Si parla tanto di centro storico sulla via del declino. Ecco, recuperare una struttura come l’Ariston e creare un connubio con il Savoia contribuirebbe a risalire la china. Un Paese che relega la cultura agli ultimi posti della propria classifica non è un Paese civile e, anche se questi possono sembrare
temi secondari rispetto alle pluriennali cancrene della nostra città e della nostra regione, in realtà sono uno dei fattori che hanno contribuito alla loro lenta decadenza. Mi auguro vivamente che ci possa essere una inversione di tendenza, partendo dall’interessamento concreto delle istituzioni e supporto corale della cittadinanza. Grazie per l’attenzione Mariella Mastronardi, Campobasso
L’intervento
Duronia, perchè no all’antenna radio su la Montagnola Siamo un gruppo di giovani di Duronia che danno voce ai cittadini che ancora una volta ribadiscono il loro no all’installazione di una stazione radio base di 26 metri prevista nel territorio di Duronia, in località “Montagnola”. Siamo dalla parte del patrimonio ambientale, culturale e artistico, siamo dalla parte dell’ambiente e soprattutto ci poniamo a salvaguardia della salute dei cittadini che verranno colpiti da onde elettromagnetiche emanate dalla stazione radio base. Infatti, riflettendo sulla futura realizzazione di questo ripetitore ci siamo resi conto che questa, per quanto riguarda la salute,
potrebbe portare ad una situazione drammatica, per le future generazioni, quindi diventa un problema di stretta competenza di ogni cittadino, di ogni persona, di ogni famiglia tutelarsi e tutelare le generazioni future. Sempre più spesso si legge che gli scienziati che hanno studiato gli effetti causati dalle onde elettromagnetiche emesse dalle antenne della telefonia dicono che i rischi di insorgenza dei tumori e più in particolare delle leucemie aumentano. Considerando anche l’impatto ambientale, è evidente che la stazione radio base verrà posizionata al confine con la zona
d’espansione residenziale, secondo la norma vigente sarà lontana almeno 70 metri dalle abitazioni, ma sarà difficile che altre famiglie, in futuro, vorranno costruire un’abitazione proprio all’ombra di un ripetitore telefonico. Noi che amiamo la nostra terra, il nostro territorio, le nostre radici, la nostra storia e la nostra cultura ci batteremo affinché non ci venga portato via il nostro futuro e che il territorio che i nostri nonni ci hanno lasciato in eredità non venga contaminato.
Carolina Iorio riconfermata delegata provinciale di Campobasso dell’Onav “Continueremo a lavorare per la valorizzazione del vino molisano” Si sono svolte sabato 7 febbraio, presso l’hotel Don Guglielmo, le elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo provinciale di Campobasso dell’Onav, l’Organizzazione nazionale assaggiatori vino, che resterà in carica per i prossimi tre anni. Sono stati eletti: Carolina Iorio, Lucia Sorella, Sabrina Cataudella, Daniela Simone, Remo Manoni, Pasquale Minicucci, Giancarlo Trentalange, Siria Tavaniello e Francesca Sciurti. Dopo la proclamazione degli eletti, si è tenuto il primo Consiglio direttivo che ha riconfermato Carolina Iorio a delegato
provinciale. Pasquale Minicucci è stato eletto segretario; Daniela Simone, tesoriere; Siria Tavaniello, responsabile web. “Rafforzeremo la nostra azione sul territorio – ha dichiarato il delegato provinciale Carolina Iorio- per la conoscenza e la valorizzazione del vino molisano come ambasciatore del territorio regionale. E’ lo spirito che ci ha animati negli anni passati e con questo andremo ad affrontare le nuove tematiche che intendiamo mettere in campo con un costante confronto con i produttori”.
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Isernia
10 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Rivendicare i nostri delitti non è reato” Nunzia Zarlenga torna sulla questione sanità dopo la presenza di Frattura a Agnone AGNONE. Sembra che perfino il tempo si ribelli a quanto comunicatoci dai dirigenti ASREM venuti ad Agnone il 6 febbraio relativamente a quanto hanno intenzione di proporre per noi ai tavoli romani! Sembra anche che i recenti episodi urlino alle orecchie sorde di questi dirigenti strapagati che si attengono a numeri e conti passando come carri armati sia sulla pelle delle persone sia sulle normative vigenti che stabiliscono i criteri per garantire l’esistenza di un ospedale per aree disagiate, che sono chiari a tutti tranne che a loro. Ho l’impressione che per loro essere efficienti significhi solo dimostrare a Roma quanto siano tosti e cazzuti ad usare l’accetta piuttosto che risolvere veramente i problemi e dimostrare competenza e servizio ai cittadini che, non dimentichiamolo, pagano i loro stipendi. Ieri una donna al nono mese di gravidanza che si era sentita male è stata trasportata ad Isernia in ambulanza, ma senza medico. Ma se questo non dovesse bastare succede che ieri sera per soccorrere una donna che cadendo si ferisce
seriamente alla testa impiegano con l’ambulanza 1 ora per percorrere una quindicina di km arrivando ad impiegarne ben 6 per concludere il soccorso (leggete i particolari sui giornali). E gli esperti solerti e preparati ci vengono a dire che tutto sommato entro 90 minuti raggiungiamo sia Isernia che Campobasso. Perchè loro della normativa per gli ospedali di area disagiata leggono ciò che riguarda la distanza e il tempo di percorribilità. Per quello che guadagnano potrebbero anche non saltare che per le aree disagiate oltre che dell’orografia si deve tener conto anche dei fenomeni atmosferici che fanno saltare i tempi previsti di percorribilità! Vi faccio il mio esempio: io abito a 3 km da Agnone centro e quindi dall’ospedale. Questa mattina c’è una bufera che non consente alcuna visibilità e la strada è impraticabile (anche se la pulissero sarebbe di nuovo in queste condizioni nel giro di 5 minuti, vista la potenza del vento).Se mi succedesse qualcosa e chiamassi il 118 (e insieme a loro spazzaneve e pompieri perché da solo
NON arriverebbe) vi metto per iscritto che in 90 minuti non raggiungerei neanche l’ospedale di Agnone figuriamoci Isernia o Campobasso. E se come abitante di questo territorio sono condannata a morire come in un paese del terzo mondo…bene, vorrei almeno la soddisfazione che nessuno mangi più sulle mie spalle e sulla mia pelle!Vogliamo che il Caracciolo sia riconosciuto e difeso come ospedale di area disagiata, ma non come ce lo sono venuti a proporre loro, e neanche perché vogliamo favoritismi e “piaceri” ma come PREVEDE LA NORMATIVA VIGENTE. Vogliamo né più e né meno quello che spetta! Senza contare che se la proposta fatta a noi è la stessa che arriverà a Roma sarà cmq bocciata, proprio perché è fuori da quanto previsto per gli ospedali di area disagiata. Possono tranquillamente evitarsi il fastidio di andarci al tavolo tecnico. E se fossi un tecnico seduto all’altro capo del tavolo gli chiederei anche se davvero si credono esperti e se meritano gli stipendi che prendono!Lascio perdere le pole-
miche che sento da Isernia e Cb ( mi fa solo senso che provengano anche da medici!) ma capisco che le loro preoccupazioni sono altre e cioè quelle di non rischiare che qualcuno si accorga che non hanno i numeri per avere quello che hanno e che di conseguenza siano toccate anche le loro posizioni! Però si è poco lungimiranti perché se si pensa che affossare un intero territorio come quello dell’Altomolise gli porterà vantaggi per il mantenimento del loro esistente hanno capito poco e niente, perché seguiranno la nostra sorte alla velocità della luce!Al Presidente Frattura voglio ricordare solo una cosa:i debiti si risanano evitando gli sprechi e i privilegi cominciando anche a ridurre l’esercito dei dirigenti ASREM, eliminando i vitalizi a gente che in Regione non c’è più, facendo scelte anche impopolari come quella di decidere se in Moiise è più impellente la sanità o l’università,ecc.ecc. Non certo togliendo diritti sacrosanti ai cittadini che già pagano tasse esorbitanti per servizi inesistenti.
“O crisi risolta o al voto” Le segreterie provinciali di Sel e Psi richiamano gli alleati di governo a Isernia ISERNIA. Si sono riunite le segreterie provinciali e cittadine di Sel e Psi, con la presenza della consigliera comunale Bice Antonelli. Nel prendere le distanze dallo scandaloso teatrino in corso al Comune di Isernia, espressione di uno scontro politico che nulla ha a che vedere con gli interessi della città, Sel e Psi intendono precisare la loro po-
sizione. “Come sempre ribadito, la nostra presenza all’interno della coalizione di centrosinistra avrebbe dovuto avere un unico scopo: quello di riportare al centro dell’azione politica le esigenze e le necessità di chi è senza diritti, senza speranza e senza futuro. La nostra azione amministrativa, quindi, fino ad ora è stata diretta alla risolu-
zione di problemi e tematiche a carattere sociale; abbiamo lavorato per garantire migliori condizioni di vita ai cittadini e per ottimizzare l’organizzazione dei servizi pubblici. Da tempo auspichiamo una più forte e concreta azione amministrativa, che affronti con rinnovata decisione le gravi emergenze della
città; oggi, di fronte allo scontro politico in corso - che sta paralizzando l’azione amministrativa con grave danno per gli interessi dei cittadini - esortiamo il Sindaco ad assumersi le responsabilità del ruolo, ricordando che non vi è stato alcun confronto con Sel e Psi, forze che lo hanno sostenuto sia in occasione della sua elezione che successiva-
mente. Il nostro unico interesse è il bene della Città, quindi auspichiamo che in tempi rapidi si trovi la soluzione per affrontare con energia e passione i temi scottanti della nostra realtà. Se non ci sono le condizioni per una soluzione rapida si abbia il coraggio di ridare voce agli Isernini”.
“Pia Unione, errori di Sorbo” Il presidente dell’associazione “il sindaco pensi ad amministrare” VENAFRO. Potrebbe essere definita una invasione di campo (da chi non ha ‘letto’ le premesse), o forse un eccesso di difesa. Fatto sta che la presidente della Pia Unione Ss Annunziata non solo replica alle ‘ac-
cuse’ e alle azioni del sindaco Antonio Sorbo bensì piccona pesantemente il capo dell’amministrazione. E’ oltremodo critica Maria Di Lauro, forse stufa di sentirsi al centro di un gioco politico-amministrativo che
non si aspettava e che ha portato il governatore Frattura a sospendere le modifiche statutarie della Fondazione che pure a novembre lo stesso governatore con proprio decreto aveva avallato dopo il nulla osta
degli uffici regionali. L’avvocato Di Lauro, insomma, è un fiume in piena e lancia fendenti all’indirizzo di Sorbo la cui amministrazione avrebbe sostanzialmente causato a suo dire “disastri su tutti i
fronti”: “Mettesse tanta passione e tanto impegno nell’amministrare la città, Antonio Sorbo, è probabile che Venafro non verserebbe nelle condizioni di degrado ed abbandono che sono sotto gli occhi di tutti”.
Il Polo Neurobiotech incontra le imprese Giovedì 12 febbraio alle 15, a Pozzilli, la presentazione della proposta di “Contratto di Rete” del Polo di Ricerca e Innovazione Neurobiotech Ricerca, scambio di Know-How, interazione intensiva, condivisione di infrastrutture e facilities, innovazione, trasferimento tecnologico e formazione: sono queste le parole chiave del progetto Neurobiotech. Si tratta di un’iniziativa estremamente ambiziosa che mira alla creazione di un Network composto da vari attori del sistema scientifico e dell’innovazione tecnologica; Aziende, Centri di Ricerca ed Istituzioni impegnate nel comune obiettivo di estendere il progresso scientifico e tecnologico nel campo delle Neuroscienze e delle Biotecnologie. La strategia alla base dell’iniziativa è quella di creare una rete capace di aggregare soggetti, anche molto diversi tra loro, ma tutti interessati ad accrescere le proprie capacità innovative e competitive. L’impegno del Polo si concentra soprattutto sulle imprese che intendono puntare fortemente su attività di Ricerca e Sviluppo, ad alto contenuto innovativo e a elevato tasso di aggiornamento, stimolando importanti collaborazioni tra imprese e Centri di ricerca in grado di produrre quegli effetti positivi e sinergici che sono alla base dello sviluppo industriale. E che rappresentano le condizioni essenziali per raggiungere una crescita suffi-
ciente da consentire di giocare un ruolo realmente competitivo. Dopo il lancio avvenuto a Bruxelles lo scorso anno, Neurobiotech entra quindi nella fase operativa promuovendo l’istituzione di un “Contratto di rete” tra imprese operanti a livello locale, nazionale ed internazionale, interessate a sviluppare i temi del Polo e ad accrescere la propria capacità innovativa, contribuendo a rafforzare e potenziare il sistema competitivo del settore di riferimento. Sarà questo l’argomento principale dell’incontro organizzato dall’IRCCS Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con Università degli Studi del Molise, Università di Roma “Sapienza”, Università di Roma “Tor Vergata” e CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche, che si terrà giovedì 12 febbraio alle ore 15.00, presso la Sala Conferenze del Centro Ricerche Neuromed in Via dell’Elettronica - Nucleo Industriale di Pozzilli (IS). L’evento rappresenterà anche l’occasione per presentare al territorio le caratteristiche fondamentali e lo stato dell’arte del progetto, nonché il modello di gestione e il programma di sviluppo. Un focus particolare sarà, poi, diretto a presen-
tare i vantaggi e le opportunità reali offerte alle imprese che operano in rete, sia a livello regionale attraverso il riconoscimento di distretti produttivi, sia a livello nazionale ed europeo attraverso l’accesso a vari strumenti di finanziamento. “L’aspetto più importante – commenta il professor Jacopo Meldolesi, Direttore Scientifico di Neurobiotech – è che ciò che proponiamo è una vera compartecipazione, nella quale tutto viene deciso dai partner del Polo. Strategie di ricerca, idee per applicazioni pratiche, sviluppi tecnologici, tutti questi obiettivi verranno continuamente discussi e definiti in base alle competenze e alle aspirazioni di ciascuno dei soggetti del network. Neurobiotech trarrà la sua forza da ogni partecipante, piccolo o grande, e viceversa ciascuno di essi potrà sfruttare questa grande rete per raggiungere i propri obiettivi”. A seguito dell’incontro, Centri di Ricerca e aziende interessate potranno esprimere la propria manifestazione di interesse ad entrare a far parte del Polo attraverso il modulo di adesione da trasmettere all’indirizzo e-mail info@neurobiotech.it. Oppure compilando la sezione dedicata all’interno del sito internet www.neurobiotech.it
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
10 febbraio 2015
“Vietri, i medici non possono parlare?” La denuncia del Comitato di una delibera approvata dai vertici dell’Asrem LARINO. Hanno incontrato la stampa nell’atrio dell’ospedale i membri del comitato Pro Vietri allo scopo di portare alla luce il contenuto di un documento firmato dall’Asrem, con il quale si vieta ai primari e responsabili dei reparti di avere contatti diretti con i vertici della stessa azienda sanitaria. Ciò, a detta degli intervenuti, è assurdo perché non è pensabile che qualsivoglia comunicazione debba passare solo ed esclusivamente per il direttore sanitario. Di qui la nota di Carolina Mancini che ha affermato: “c’è da restare esterrefatti; in pratica si vieta ai responsabili dei reparti e dei servizi di avere contatti diretti con i vertici della Asrem. Tutto quanto adesso deve passare attraverso il direttore sanitario ma se capita che il direttore sanitario è assente per un qualsiasi motivo, ci si deve spiegare queste persone che hanno necessità ed esigenza di capire come far funzionare i servizi a chi si devono rivolgere. E’ una cosa di una gravità inaudita soprat-
tutto in vista del fatto che bisogna riorganizzare il sistema sanitario questa gente che si chiude a riccio, nei propri uffici, senza avere contatto con chi è in trincea a svolgere il proprio lavoro tutti i giorni fa pensare che non c’è spazio per una riorganizzazione condivisa ma si
vuole imporre semplicemente qualcosa che viene dall’alto e che a noi non sta bene perché abbiamo visto che si va nella direzione della privatizzazione della sanità in questa regione piuttosto che riorganizzare la sanità pubblica e metterla in condizione di essere efficiente, garan-
tire servizi di qualità ai cittadini”. A prendere parte all’incontro anche il sindaco Notarangelo e l’assessore al ramo Palmieri che si sono detti vicini ai cittadini e hanno appoggiato pienamente la richiesta del presidente della realtà frentana, Pardo Spina: “l’argomento di cui si parla tanto è che probabilmente a Larino ci sia la scabbia. Si usa dire che il medico non può più fornire alla stampa notizie che riguardano i malati, la situazione dei malati e le vertenze che riguardano il nostro ospedale, per cui noi siamo quasi costretti a rimanere muti. Siccome naturalmente la sanità appartiene soltanto ai primi cittadini del nostro Molise e sicuramente ci sono quelli che comandano perché si vuole fare in modo che si distruggano le strutture che finora hanno operato e operano in Molise, non soltanto a Larino. Noi di Larino difendiamo l’ospedale di Larino perché è un presidio indispensabile nella nostra terra e soprattutto nel basso Molise noi vediamo che Ter-
moli è andata in ginocchio, a noi ci colpiscono alle spalle. Ma noi vogliamo sapere: i malati, quelli che hanno bisogno, che non hanno la pensione e hanno grosse difficoltà dove andranno? Dovranno cambiare nazione o regione? Cosa bisogna fare perché si dia la giustizia alla nostra gente molisana? Quelli che sono effettivamente molisani e che vogliono rimanere nella loro regione. Chiediamo che un pronto soccorso efficace dotato di tutti i servizi sia messo a disposizione del nostro territorio e questo è proprio perché si possono realizzare i livelli essenziali di assistenza di cui si parla tanto e che fanno capo alla nostra Costituzione noi dovremmo chiedere la salvezza della vita dei cittadini non vogliamo arricchimenti ma vogliamo star bene ed essere efficaci ed efficienti per servire la nostra popolazione e per far sì che non si debba andare molto lontano per salvare la propria pelle”.
Scuole senza soldi, ci pensano i consiglieri A Montecilfone donate le indennità per l’acquisto di carta igienica, detersivi e risme di carta MONTECILFONE. Bel gesto da parte dei consiglieri comunali di opposizione al comune di Montecilfone, Antonio Di Lisio, Giorgio Manes e Matteo Gissi, appartenenti al gruppo “Il Girasole”. Vista la difficoltà continua segnalata da maestre, mamme e bambini delle scuole medie e elementari, i tre amministratori di minoranza, che già avevano additato all’ammi-
nistrazione Pallotta scarso interesse per le Politiche sociali pochi giorni fa, hanno deciso di devolvere alla direzione didattica le proprie indennità di funzione passate e future. Non solo, si sono adoperati anche per organizzare una raccolta fondi ottenuta durante una festa di carnevale messa in piedi per questo solo scopo.
“Il denaro raccolto verrà consegnato nelle mani della direttrice didattica delle nostre scuole sotto forma di buono spesa per l’acquisto di carta igienica, risme di carta, detersivi e tutto quello che può essere molte volte indispensabile per la vita scolastica quotidiana dei nostri bambini”, affermano Di Lisio, Manes e Gissi
Larino, il punto dell’assessore Palmieri Impianti sportivi e fieristici sono nell’obiettivo dell’amministrazione comunale LARINO. Un sunto dell’attività amministrativa di questi mesi è quanto esposto dall’assessore ai lavori pubblici del comune di Larino Michele Palmieri. Diversi gli spunti e gli impegni presi tra i quali la conclusione di molteplici progetti, alcuni finanziati dalle precedenti amministrazioni ma mai realizzati a detta di Palmieri, ed altri quali il superamento del digital divide e l’inaugurazione
della scuola Novelli. A breve sarà inaugurato il progetto del Vallone della Terra, un percorso naturalistico che collega la fontana della Fonte di San Pardo con la Fonte di Basso. Un altro importante successo ottenuto da questa amministrazione anche se il finanziamento è stato ottenuto dalla precedente amministrazione. Noi ci stiamo impegnando per risolvere un grosso contenzioso su due grossi
progetti che sono gli impianti fieristici e gli impianti sportivi. Sono dei progetti che questa comunità aspetta da anni e stiamo cercando di trovare una soluzione. Ci stiamo lavorando, ci stiamo impegnando e credo che almeno per gli impianti fieristici voglio essere un po’ ottimista, credo che a breve si partirà e si farà questa opera. Per gli impianti sportivi stiamo risolvendo dei problemi di carattere tecnico e
credo che la collaborazione un po’ di tutti quanti, sia da parte dell’amministrazione che da parte dei tecnici dell’intero staff dei lavori pubblici troveremo anche una soluzione sotto questo senso e doteremo Larino dopo tanti anni di una struttura e un impianto idoneo. Abbiamo chiesto fondi per il dissesto idrogeologico. Larino ha molte criticità sotto l’aspetto idrogeologico e di frane è
già stato presentato un progetto preliminare e adesso chiederemo anche altri fondi per la rete fognaria che è fatiscente. Per la rete idrica ci sono già dei finanziamenti per dei progetti in essere che a breve partiranno e il primo lotto partirà nella zona del centro storico”.
La “T” d’Onore a Rosa De Notariis di Larino Il premio nell’ambito della manifestazione dei Tabaccai molisani IL 4 FEBBRAIO scorso è svolta a Campobasso presso la sede provinciale della Federazione Italiana Tabaccai la cerimonia di assegnazione della T d’Onore , durante la quale è stata premiata la titolare della Tabaccheria n.1 di Larino Rosa De Notaris con la seguente motivazione:”Con spirito di attaccamento al lavoro si è prodigata per lungo tempo nella gestione della rivendita, dando prova di un’attività apprezzata e meritoria” . Infatti Rosetta così come la chiamano i suoi concittadini ha svolto il suo servizio per ben 26 anni in modo esemplare,
a Lei vanno quindi gli auguri anche di tutta la nostra redazione , unitamente a quelli per la Tabaccheria di Paolo Mentore sempre di Larino premiata per l’occasione. La T d’Onore infatti è il riconoscimento che la Federazione Italiana Tabaccai consegna ai tabaccai più anziani o particolarmente meritevoli. Un riconoscimento che fa ormai parte della storia dei tabaccai e che ancora oggi, dopo mezzo secolo, è molto apprezzato dalla categoria. La sua storia inizia più di cinquanta anni fa
per consolidare lo spirito associativo dei tabaccai alla stessa Federazione. Nei primi anni, l’attività della FIT è rivolta essenzialmente a costruire e dare stabilità all’organizzazione, grazie ad una valida rete di relazioni con le varie Istituzioni, come i Monopoli di Stato. L’impegno profuso per il consolidamento del Sindacato mette in risalto la necessità di dare spazio ai tabaccai, protagonisti nella vita FIT con le loro attività e la loro costante partecipazione e presenza. Per questo motivo nasce l’idea di ricono-
scerne l’importante lavoro svolto quotidianamente in rivendita con un premio. Così, durante la Giunta Nazionale FIT del 24 giugno 1959, l’allora Presidente Nazionale Armando Fontana propone di creare un’onorificenza per i tabaccai e, nello stesso anno, vengono consegnate a Como le prime T d’Onore. Il successo della T d’Onore, subito grandissimo, è inaspettato: sono infatti tantissime le richieste che giungono alla Direzione Nazionale della Federazione da parte dei tabaccai per poter ricevere il premio.
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Termoli
10 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Al Majorana lavori per 30mila euro La ristrutturazione possibile grazie all’impegno del Lions Club Termoli Host TERMOLI. “Oggi è un giorno importante per questa scuola perché grazie al Lions Club Termoli Host ci sarà un intervento di bonifica su un lato della scuola che è adiacente alla palestra palazzetto dello sport che consentirà l’accesso al palazzetto dalla parte posteriore in modo che non si debba attraversare la scuola per usufruire della struttura”. La soddisfazione di Rosario De Matteis, presidente della provincia di Campobasso, è in queste parole e nelle tante altre che si sono susseguite stamane al “Majorana”. In tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, l’aiuto dei privati è sempre ben accolto e a riprova di ciò
lo stesso presidente della provincia di Campobasso Rosario De Matteis che ha aggiunto: “questo sarà soprattutto un intervento di bonifica che andrà a rimettere a nuovo un’area rendendola a parcheggi e dove ci sarà posta anche un altorilievo donato dal professor Nicolino Barbato che è un rappresentante della pace. Il ringraziamento mio e della Provincia va ai Lions e soprattutto al presidente Antonio Plescia”. c’è la soddisfazione del presidente della provincia De Matteis che stamane, presso l’istituto tecnico termolese “Ettore Majorana”, s’è visto al centro del nuovo service del Lions
club Termoli Host che ha annunciato lo stanziamento e l’avvio di lavori per mettere in sicurezza e rendere agibile un altro ingresso per la palestra scolastica. A darne ufficialità è
E proprio circa la collaborazione con il privato, Plescia afferma: “Certamente fondamentale in questo periodo il contributo dei privati perché voi sapete che le Province in che condizioni versano e questo è un in-
tervento che proviene dall’esterno, da una associazione che noi accettiamo ben volentieri e ci risolve anche un problema”. Al termine dei lavori la scuola avrà quindi la disponibilità di una nuova area di sosta per le autovetture, di un punto di raccolta e di una vera e propria riqualificazione per oltre 1500 metri quadri di superficie. In occasione dell’appuntamento, il presidente De Matteis e il referente del Termoli Host Antonio Plescia, hanno svolto un sopralluogo presso la struttura scolastica accompagnato dal delegato allo sport del comune di Termoli Antonio Giuditta.
Fiat, la Fiom chiede interventi certi Il sindacato sollecita anche la Regione per capire gli indirizzi programmatici dell’azienda TERMOLI. Nuove linee di produzione alla FIAT di Termoli? Qualche giorno fa gli organi di stampa hanno informato del sopralluogo effettuato nello stabilimento di Rivolta del Re da uno dei massimi dirigenti Fiat, Giuseppe Galante, responsabile della produzione macchine dell’area Europa -Asia —Medio oriente- Africa. Sono in corso da alcuni mesi lavori di smantellamento di vecchie linee e di ristrutturazione all’interno dell’azienda.
Sembrano segnali positivi, ma ciò che accadrà effettivamente è noto, al momento, soltanto ai vertici aziendali. Un incremento della produzione, oltre a garantire ed incrementare i livelli occupazionali in FIAT, favorirebbe anche la nascita di un indotto, che è interesse non solo dei metalmeccanici, ma di tutti i cittadini molisani. Per questo la FIOM Mouse chiede con forza che le rappresentanze sindacali ed il Governo Regionale non siano te-
nuti all’oscuro dei disegni della proprietà per quanto riguarda il Molise. Ha già inoltrato formale richiesta all’azienda e al Governo Regionale, perché sia realizzato al più presto un incontro che veda riuniti il Governo Regionale, l’Azienda e le rappresentanze sindacali, allo scopo di conoscere il piano industriale della Fiat per quanto riguarda lo stabilimento di Termoli,e per decidere la linea di sviluppo di un possibile indotto. Que-
sta richiesta, che riguarda il tessuto industriale del Basso Molise, si somma a quella appena formulata dal Segretario Generale della CGIL Molise, che sollecita la Regione ad attivarsi nei confronti del Governo per ottenere in tempi brevi il concreto riconoscimento dell’Area di crisi, relativamente alle zone interne. Ai Metalmeccanici sembra che stia scadendo il tempo per cercare di salvare l’economia molisana.
“Chimiche, basta qualunquismi” Sulle industrie termolesi, interviene il segretario della Uil che respinge false accuse TERMOLI. “Sicuramente l’ampliamento delle chimiche è una opportunità per un territorio martoriato dalla disoccupazione”. Lo afferma senza alcun dubbio Carlo Scarati, segretario regionale Uiltec che aggiunge: “le chimiche danno anche la possibilità di assumere con stipendi importanti che garantirebbero anche l’economia locale a tutto ciò che è legato alla ristorazione e ai benefit di varia natura di poter beneficiare penso che chiudersi in modo preconcetto rispetto alle chimiche è assurdo. Sono gli stabilimenti che hanno il più elevato
standard di controllo sanitario interno ed esterno. Anzi io auspicherei per tutte le aziende del Nucleo industriale di avere un parimenti controllo”. “Questa è la mia posizione rispetto all’ampliamento” afferma con determinazione specificando anche “vorrei che ci fosse una responsabilità maggiore della politica che uscisse allo scoperto e decidesse in modo inequivocabile visto che queste aziende che stanno ancora sul chi va la e non hanno autorizzazioni complete potrebbero pensare di chiudere completamente i nostri siti e oltre alle
mancate assunzioni magari avere anche un aggravio di altri disoccupati. Penso che questo sia un suicidio totale e auspico che la responsabilità delle persone che abbiamo votato sia tale da far protendere in senso opposto. Io faccio una semplice considerazione: che si controlli tutto il controllabile perché tutti dobbiamo essere tranquilli di quello che nelle aziende chimiche si fa, poi parto da un dato. Ormai c’è uno storico di 34 anni al Nucleo industriale rispetto alle chimiche ed abbiamo avuto due casi importanti di dipendenti all’interno delle strutture.
Uno era anche un mio dirigente sindacale: vogliamo vedere in Valle d’Aosta se una comunità di 700 persone, perché tra diretti e indiretti questo è il numero che impegnano le tre aziende chimiche negli ultimi 34 anni, non ci sono stati un paio di casi di tumore? Questo è qualunquismo allo stato puro. Se c’è un problema lo si deve analizzare, se il problema non c’è non lo si deve nemmeno sopravvalutare perché chi solleva tematiche senza avere riscontri medici fa terrorismo psicologico e meriterebbe ben altre considerazioni da parte di noi tutti”.
Mareggiate, pericolo a Rio Vivo Le famiglie che abitano in via del Germano costrette ad abbandonare le abitazioni TERMOLI. Mareggiate sospinte dai venti di burrasca creano ancora enormi disagi nel quartiere di Rio Vivo-Marinelle. Come nel dicembre del 2013 le famiglie che abitano in via del Germano reale sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni, tratte in salvo dall’intera via allagata grazie all’intervento dei vigili del fuoco. Insomma, uno scenario che si ripropone ogni qual volta le condizioni meteo-marine diventano critiche e per i residenti si rinnova l’incubo dell’acqua che ne circonda le case. Un grosso albero in via San Marino si è letteralmente spaccato a metà ed è caduto sulla strada sfiorando di soli pochi centimetri le auto in sosta. Un vero colpo di fortuna per i proprietari delle auto. Secondo alcuni testimoni è stato visto passare, in quel punto esatto dove l’albero si è abbattuto, pochi istanti prima un giovanotto. Dramma sfiorato quindi; nel frattempo è stata allertata dagli stessi cittadini che hanno visto cadere l’albero in diretta, una pattuglia dei vigili urbani. Ancora un episodio causato dal fortissimo vento che soffia su Termoli dalla notte scorsa.
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Opinioni Non fanno rumore, non si lamentano in maniera evidente ma hanno bisogno di cure. Sono coloro che vivono in stato vegetativo. Pazienti che come tutti, spesso più degli altri, hanno bisogno di un’assistenza diretta e specialistica; un’assistenza che si estende ai familiari che dovranno, una volta fuori dall’ospedale, continuare a ‘curare’ il proprio caro. E’ pensando a loro che l’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed condivide il messaggio e l’obiettivo della Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi del 9 febbraio 2015, continuando nella sua opera di sensibilizzazione, informazione e formazione delle famiglie dei pazienti in stato vegetativo e dell’opinione pubblica. Istituita cinque anni fa dal Ministero della Salute, la Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi ha lo scopo di porre all’attenzione dell’opinione pubblica la necessità di garantire sostegno alle famiglie e ai Centri che si fanno carico di questa difficile condizione clinica, senza rinunciare alla speranza di una ripresa nell’ottica di un’assistenza garantita e completa. Per questo motivo l’I.R.C.C.S. Neuromed ha inaugurato l’anno scorso, in collaborazione con l’Associazione Amici di Eleonora
10 febbraio 2015
Al Neuromed la giornata degli stati Vegetativi Onlus, il Punto Coma che assiste a 360 gradi le famiglie dei pazienti in stato vegetativo. Un aiuto concreto ed indispensabile a coloro che spesso sono soli nella ge-
stione della problematica a causa della carenza di servizi dedicati. “Ci sono poche strutture in Italia che curano questi pazienti ed assistono le loro famiglie in maniera
eccelsa come fa il Neuromed - spiega Claudio Lunghini dell’Associazione Amici di Eleonora - e purtroppo diversi territori del nostro Paese non garantiscono un
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
servizio adeguato. L’Istituto Neuromed con le sue attività copre tutto il Centro Sud Italia, e questo dovrebbe già farci pensare al sacrificio che fa una famiglia del Sud nello spostarsi per curare il proprio caro”. “Poi c’è il dato sull’assistenza domiciliare. – continua Lunghini - Questi malati sono particolarmente gravi e sensibili, bisognosi di un’assistenza domiciliare costante che ancora non viene garantita in tutto il Paese. È chiaro dunque che c’è da fare un grande lavoro di sensibilizzazione non solo dell’opinione pubblica, ma anche delle Istituzioni affinché vengano realizzate il maggior numero di strutture dedicate”. La formazione del familiare è un aspetto cardine dell’assistenza e della gestione del malato, soprattutto quando torna a casa. Una conoscenza delle pratiche sanitarie di base e di emergenza che deve partire dall’ospedale tramite il continuo rapporto tra medico, paziente e familiare/caregiver. Neuromed inizia il percorso educativo dei familiari proprio in reparto, quando il malato è ancora in ospedale. “Riuscire ad accudire il proprio familiare e a svolgere alcune attività mediche, – continua Lunghini – come ad esempio manovrare un ventilatore, è di vitale importanza. E’ soprattutto a
casa che possono presentarsi momenti di emergenza da gestire nell’immediato, e se il caregiver ha fatto percorsi adeguati è ovvio che riesce a far fronte all’emergenza ancor prima che arrivino i sanitari. L’Associazione Amici di Eleonora Onlus è nata proprio perché alcuni familiari, io e mia moglie compresi, incontravano non poche difficoltà, trovandosi completamente isolati e abbandonati. In dieci anni di attività possiamo dire di essere in grado di aiutare le famiglie nell’individuare strutture adeguate alle loro esigenze. Oggi, con il punto coma inaugurato l’anno scorso al Neuromed, diamo tutti i tipi di supporto, che vanno dal disbrigo di una pratica di assistenza alle richieste di attrezzature. E’ una trafila burocratica infinita che gestiamo noi al posto della famiglia, partendo dall’ospedale. Il nostro impegno per il futuro va tutto verso la garanzia di un’assistenza domiciliare adeguata, che sia la più completa possibile”. E’ un impegno che parte dal ricordo della piccola Eleonora e che intende aiutare chi vive in funzione di un ‘risveglio’. Risveglio che deve intendersi soprattutto morale affinché l’assistenza sanitaria sia finalizzata ai reali bisogni dei cittadini.
I molisani e il benessere passato di Claudio De Luca Dopo alcuni dati Istat i Molisani si chiedono se possano fronteggiare le esigenze della vita in tutta tranquillità dopo che si era radicata un’immagine di benessere originata da chi affolla le spiagge, frequenta gli alberghi e pratica le discoteche. Poiché la situazione non appariva tragica, se non per i giovani senza lavoro, costretti ad emigrare, c’era l’ottimista ed il pessimista; ma la realtà è che tutti tirano a campare, riuscendo a vivere decentemente. I corregionali hanno sempre tribolato, però l’economia “domestica” ha sempre tenuto.Secondo l’Istat, un Italiano su 4 rischierebbe di finire in povertà. L’Istituto lo ha ribadito in una analisi da cui emerge una conclusione: la Penisola sarebbe scivolata, sia pure lentamente, nelle secche del “disagio”, ma ora comparirebbe all’orizzonte un barlume. Per tale nuovo ottimismo di fondo gli esperti rilevano che, ove ci si fosse soffermati contestualizzando, storicizzando e comparando i vecchi dati, già i vecchi numeri avrebbero dovuto disporre ad una diversa connotazione. Perciò va “considerato” il pensiero di chi si mantiene ottimista, seppure una gran parte di Molisani (quelli i cui redditi sono ben noti per derivare quasi totalmente dai trasferimenti pensionistici), è di-
ventata più “povera”. Il qualificativo, rapportato ai giovani senza reddito o alla generazione 1.000 euro, diventa relativo.Però le sinecure risultano più elevate rispetto alla media italiana ed europea. Insomma la discesa verso un più accentuato disagio economico sarebbe solo presunta. Tendenza analoga si riscontra per un altro indicatore: quello della popolazione, in famiglie a rischio di povertà o di esclusione. Il dato italiano è di poco superiore a quello medio;
e, analizzando, i singoli numeri risulterebbero meno sensazionali quando posti a confronto con quelli delle Nazioni consorelle. Secondo l’Istat, un elevato valore, associato ad uno ridotto riferibile ad una grave deprivazione, indicherebbe una marcata disuguaglianza nella distribuzione del reddito, ma “standard” di vita comunque accettabili, anche per i meno agiati. È questo il caso dell’Estonia, della Spagna e del Regno unito, ma soprattutto quello dell’Italia e del Molise dove le persone gra-
vemente deprivate sono circa il 10%, valore superiore alla media dei Paesi dell’area-euro (6%), ma comunque cònsono a quello calcolato sull’Unione (8%). Infine, l’indicatore di esclusione dal mercato del lavoro mostra che in Italia quasi il 10% degli infrasessantenni vive in una famiglia ad intensità lavorativa molto bassa. Questo dato è prossimo a quello delle medie europee, e valori simili si osservano in Danimarca, a Malta, in Francia e nei Paesi Bassi. Per il Molise la situazione si fa di-
versa sotto altri aspetti: 81,6 comunità su 100 potrebbero sparire e la maggior parte degli agglomerati in predicato di estinzione trova ubicazione nelle aree interne. La stessa Larino, nel giro di qualche decennio è scesa da poco meno di 8.500 ab. a 6.900. La “miopia” dei politicanti ha sempre privilegiato Campobasso, Isernia e Termoli, lasciando nel più nero disagio tutte le altre Comunità. Perciò, l’immagine che ne è fuoriuscita è stata quella di un Molise sostanzialmente autarchico, dove si campa anche con i prodotti dell’”orto di guerra” di casa propria; di un luogo dove si vive di una economia pressoché curtense, in territori tagliati fuori da ogni concetto di globalizzazione. Un’area cosiffatta non può che permanere lontana dai flussi degli investimenti legali; cosicché tutti i soldi ricevuti dallo Stato, mese dietro mese, sotto forma di vitalizi, finirebbero nel pozzo bancario oppure disperdendosi nei mille rivoli della solita gestione amministrativa pubblica corrente, ponendo in essere interventi ben lontani dal permettere il raggiungimento di risultati produttivi. (Claudio de Luca)