La sanita' col lutto al braccio

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 196 - marTedì 8 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Salvatore Colagiovanni

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Salvatore Colagiovanni. L'assessore comunale al Commercio di Campobasso sta lavorando alacremente per la giornata di "Vivi la tua città" che si svolgerà sabato nel capoluogo. Un'occasione importante per potere vivere pienamente la città attraverso la degustazione di prodotti tipici e una serie di manifestazioni che allieteranno la serata. L'anno scorso l'organizzazione incassò un grosso successo tanto da consigliarne la ripetizione con nuovi motivi di aggregazione.

Il Tapiro del giorno a Madonna e Colarusso

Il Tapiro del giorno lo diamo a Madonna e Colarusso. I due consiglieri comunali di maggioranza al comune di Campobasso manifestano forti mal di pancia per l'approvazione del bilancio di previsione. I due consiglieri, già facenti parte della maggioranza di centrodestra per Di Bartolomeo, sono, poi, transitati nel centrosinistra a sostegno di Battista. E ora? Il loro ondivagare non è chiaro e, soprattutto, non è portatore di alcun programma e prospettiva per la città. Pensano ad un assessorato? Per Colarusso sarebbe un ritorno. Meglio evitare.

I sindacati sfidano Frattura

La sanità col lutto al braccio

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 8 settembre 2015

Il sindaco di Campodipietra Peppe Notartomaso s’è sentito in dovere di rivolgere un appello al vescovo di Campobasso affinché, come Papa Francesco, “prenda immeditamente posizione sulla questione

Al coro dei NO alla privatizzazione dell’acqua manca la voce di Bregantini L’illegittimità dell’atto della giunta regionale con cui è stato creato e istituito l’Egam sarà al vaglio del Tribunale amministratiovo regionale su ricorso di diversi comuni delle province di Campobasso e Isernia Se voce della Chiesa molisana c’è stata sul viatico della privatizzazione delle risorse idriche, è stata una voce flebile, che pochi hanno percepito. Tant’è che il sindaco di Campodipietra Peppe Notartomaso, che dal fronte laico e amministrativo guida la battaglia contro l’Egam, l’Ente regionale che associa le ammnistrazioni locali per assoggettarle all’ipotesi della gestione privatistica delle reti idriche di distribuzione, delle reti fognanti e della depurazione, s’è sentito in dovere di rivolgere un appello al vescovo Bregantini “affinché, come Papa Francesco, prenda immeditamente posizione sulla questione del servizio idrico integrato e si schieri senza se e senza ma a favore dell’acqua pubblica, accessibile a tutti, e fuori dagli interessi delle lobbie e dal profitto”. Ancora una volta chiarezza e determinzione distinguono Notartomaso dalle tortuosità dialettiche che sull’acqua si vanno consumando qua e là per il Molise, con diverse intenzioni e sfumature. Per il primo cittadino di Campodipeietra l’idea di una tariffa unica imposta e fatta derivare unicamente dal conto economico costo/benefici è una aberrazione sociale e culturale, cui

CAMPOBASSO. Il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti Vincenzo Cimino pone un problema sulla comunicazione pubblica da parte dell’Asrem. “Gentili colleghi, leggo ed ascolto con particolare interesse servizi, articoli, lettere ed inchieste sulla sanità del Molise. Mi piacerebbe che si accennasse anche ad una tematica da me lanciata qualche mese fa: la comunicazione dell’Asrem. Negli anni scorsi, dai manager Florio e Percopo, si poteva contare sul portavoce giornalista professionista Roberto Aiello, su due giornaliste pubbliciste Sandra Di Lallo ed Eleonora Mancini presso la struttura di via Petrella a Campobasso ed il presidio di Isernia, e sul dipendente Gino De Gregorio, giornalista pubblicista, addetto stampa a tempo indeterminato ubicato a Termoli. Anni addietro potevamo contare anche su di una rivista sanitaria del collega Tonino Scarlatelli e fu bandito anche un concorso per due video impaginatori, sempre per l’allora Asl di Termoli. Altri colleghi, ma

bisogna opporsi con ogni mezzo democratico. La Chiesa intaliana è stata in prima linea a sostegno dell’acqua pubblica nella campagna referendaria vinta e stravinta dai No alla privatizazione. Poi però s’è acquietata, per poi risvergliarsi con Papa Francesco con parole alte e ammonitrici in difesa dell’inalienabilità delle risorse naturali che Dio ha creato per tutti, non

per gli speculatori, gli affamatori, e gli amministratori pubblici asserviti al capitale. Da qui l’invito al vescovo Bregantini che usa la parola con efficacia quando vuole, di esprimersi sulla vicenda dell’Egam, dell’inganno che nasconcerebbe dietro la maschera della ineluttabilità che gli deriva da una legge nazionale che punta alla gestione unica dell’acqua per favo-

rire l’imprenditoria privata e, quindi, il valore e il concetto del profitto. Fare soldi sull’acqua è un delitto sociale, continua a ripetere Notartomaso, mentre i sindaci legati al Pd, quindi a Renzi e, nel Molise, a Frattura, si dispongono via via ad aderire all’Egam. Una controversia di natura politica, indubbiamente, ma anche una controversia di natura giuridica, dopo

che con maggiore chiarezza sta venendo a galla l’illegittimità dell’atto della giunta regionale con cui è stato creato e istituito l’Egam. Avrebbe dovuto deliberare il consiglio, e su questo punto sono in atto ricorsi al Tribunale amministrativo regionale che a sua volta dovrebbe esprimersi a breve per mettere un punto fermo, fatti salvi gli ulteriori esiti di eventuali ricorsi al Consiglio di Stato da parte del soggetto soccombente. Stando alle ultime notizie, pare che la giunta regionale stia correndo ai ripari con una proposta di legge correttiva dell’arroganza compiuta deliberando di suo sull’Egam. Faccenda in movimento, ondivaga, rivelatrice di una disparità di giudizi e di vedute che aspettano di essere chiariti. Un contributo alla chiarezza sarebbe la presa di posizione della Chiesa molisana per bocca del vescovo di Campobasso. N’è convinto il sindaco di Campodipeitrea. Ne sono covinti i cittadini che nella sua parola confidano per la difesa degli interessi del popolo e dei beni naturali inalienabili. Dardo

Cimino: “Asrem, che fine ha fatto la comunicazione istituzionale?” con compiti non giornalistici, ma a volte funzionali alla comunicazione, venivano impiegati presso la struttura del nosocomio di Agnone. Veniamo ad oggi. I nuovi manager non hanno inteso servirsi della figura del portavoce, le due colleghe con contratti di collaborazione sono rimaste disoccupate dopo

anni di proroghe, sacrifici e speranze di sistemazione, il collega assunto ora è in pensione da un mese. Due anni fa, si bandì un concorso per due giornalisti con contratti di collaborazione. La procedura è stata prima sospesa poi annullata dalle nuove menti pensanti e vi furono anche indagini da parte della Procura della Repubblica. Risultato: non si comunica più e di questi colleghi e posti di lavoro non ne parla più nessuno. Mi piacerebbe sapere se il posto in pianta organica nell’ufficio stampa sarà rimpiazzato con apposito concorso oppure se si deciderà di tagliare e quindi di non dotarsi di una figura così importante quale l’addetto stampa. Mi piacerebbe sapere se sia mai possibile che in una Regione, l’unica azienda sani-

taria non debba dotarsi di un ufficio stampa con ben 6 ospedali. Mi piacerebbe sapere se non sia il caso di utilizzare almeno quei giornalisti, ora assunti con funzioni amministrative, con mansioni più congeniali alla causa, alla loro preparazione ed ambizione. In poche parole, ma la rassegna stampa la deve fare qualcun altro, magari da un altro ufficio? Ma tanto nella nostra regione fanno più audience i casi di malasanità, di spreco, di disservizi, come se la categoria dei giornalisti non fosse scevra da problematiche occupazionali. In ultimo mi domando: ma gli organi deputati alla tutela dei giornalisti, esistono in questa regione o determinate battaglie e mobilitazioni debba farli sono qualche consigliere dell’Ordine?”


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3 8 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Medici ed operatori di tutte le sigle sindacali porteranno il lutto perchè nessuno dimentichi l’agonia della sanità molisana

Medici a lutto pur di non scioperare

Medici ed infermieri con il lutto. Di certo una visione che farebbe venire il fuoco di sant’Antonio all’ultimo degli scaramantici. Quasi un ossimoro esistenziale, una contraddizione in termini su scala estetica. Coloro che sono deputati alla cura della salute, che si sforzano per assicurarci una vita sana e, possibilmente, lunga, i camici che simboleggiano la speranza nel momento più difficile, costretti a portare il simbolo dell’inevitabile (prima o poi) sconfitta. Ma, piuttosto che scioperare, i medici e gli operatori di tutte le sigle sindacali (Fials, Cgil, Cisl, Uil e Fsi con la Rsu dell’ASReM) hanno scelto questa forma di protesta perché la lenta agonia (sic.) della sanità pubblica regionale non venga dimenticata. Ma soprattutto perché sia chiaro a tutti che proprio coloro che ogni giorno sono in trincea, in condizioni sempre più avvilenti, restano gli ultimi a mollare. “La lenta agonia della sanità molisana è sotto gli occhi di

tutti, ma se il sistema ancora non crolla è solo grazie al sacrificio, all’abnegazione e alla passione che i lavoratori del settore quotidianamente mettono al servizio del cittadino/utente rinunciando in molti

casi anche a parte di quel periodo di ferie contrattualmente oppure si accollandosi turni massacranti per senso di abnegazione e rispetto per la cittadinanza”. Così il segretario territoriale della Fials, Gianluigi Ange-

lucci. E come dargli torto. Inutile andare nel dettaglio, angustiarsi e perdersi in tecnicismi e triti memorandum su come e perché la sanità molisana sia giunta al punto in cui si trova. L’evidenza è così stringente che è moralmente vano fare la lista dei colpevoli e altrettanto strumentale cercare giustificazioni. Un disastro è un disastro, punto e basta. Solitamente con cento padri. L’ultimo dei quali, l’attuale governo regionale, non si discosta di una virgola dalla colpevole inadeguatezza di chi lo ha preceduto: nessuna visione sul futuro, (non) scelte difficili da inquadrare, approssimazione fatta metodo, coraggio zero. Quello che resta, allora, per chi nella sanità lavora e di sanità vive è tenere a freno la tentazione del: “Muoia Sansone, con tutti i Filistei”, tenere la testa bassa, continuare a lavorare, ma portare il lutto. In modo che non si possa né scherzare né provare a dimenticare. Proprio come si fa quando ci tocca in sorte di accet-

tare la perdita, di affrontare la morte. Una scelta simbolica e di effetto che, per quello che vale, ci sentiamo di appoggiare e di sostenere. “Scioperare oggi significherebbe accelerare la morte della sanità, abbandonando a se stessi i malati già oltremodo trascurati, per dire dimenticati, sia dalle istituzioni che dalla politica. Per questo, alle lavoratrici e ai lavoratori chiediamo piena collaborazione per sostenere questa iniziativa e le prossime che saranno puntualmente comunicate.” Così ancora Angelucci. Solo fronti di scontro e difficoltà compongono il panorama di questa regione: sanità, economia, università, ambiente, lavoro. Non c’è pace sotto nessun cielo e niente, all’orizzonte, lascia supporre che arrivino presto giorni migliori. Perché quando viene salutato come un grande successo politico il riconoscimento dello stato di crisi (di cui, intendiamoci, di certo non ci lagnamo), beh, qualche domanda bisognerà anche porsela.

La stridente differenza di comportamento tra Enrico Rossi, presidente della Toscana, e Paolo Frattura, presidente del Molise La differenza tra la capacità del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, di difendere la permanenza delle Poste italiane sul territorio, e quella del presidente del Molise, Paolo Frattura, è sostanziale. Il primo s’è posto alla testa delle istituzioni locali, obbligando il Governo nazionale e le Poste italiane ad un incontro “per trovare una soluzione definitiva che tenga conto delle esigenze di razionalizzazione degli uffici postali ma nello stesso tempo venga incontro anche alle esigenze dei cittadini”; il secondo , da quando è scoppiato il caso, se ne sta con le mani in mano. La statura politica è amministrativa di Rossi è di per sé eloquente in questa sua iniziativa e nel risultato raggiunto; quella del collega Frattura è altrettanto eloquente, ma di segno opposto, cioè per il suo distacco dalla questione, per il suo disinteresse, per il suo altezzoso menefreghismo. Ne viene che la Toscana, probabilmente, ragionando e confrontandosi col Governo nazionale e con le Poste italiane, riuscirà a tenere in essere una rete territoriale

di sergio genovese Qualche settimana fa ho appreso dai giornali sportivi nazionali che ci ha lasciato Don Aldo Rabino storico cappellano del Torino Calcio ma anche mio amico visto che per anni abbiamo fatto parte di commissioni nazionali che si occupavano di calcio giovanile. Leggendo la notizia sui giornali on line ho avuto modo di conoscere le considerazioni sul triste evento che in piena libertà i lettori potevano fare. Una vergogna! Sull’evento dominava la fede calcistica e non la morte di un uomo. Non la differenza tra ricordi enfatici o pieni di freddezza ma offese, volgarità e un corollario di putrida inciviltà che gli astanti sul Web si rimbalzavano come se fossero nelle curve più accese e becere di uno

Le Poste chiudono uffici, riducono i giorni di apertura e gli orari degli sportelli al pubblico, la Toscana ha reagito, il Molise no degli uffici tale da soddisfare la necessità di razionalizzare il servizio da parte delle Poste e, contestualmente, di venire incontro alle esigenze dei cittadini. Per il Molise ne viene, invece, che saranno le Poste italiane a determinare il numero degli uffici da mantere in esercizio in base unicamente alle proprie esigenze di razionalizzazione, senza alcuna considerazione delle esigenze dei cittadini molisani. Nel caso della Toscana, la Regione ha espresso appieno la sua autorità istituzionale, facendosi valere col Governo e con le Poste; nel caso del Molise, invece, sono chiari la nullità della classe regionale che lo governa, l’estraneità del governo nazionale alle vicende molisane e, in questo caso, l’utilitarismo

aziendale delle Poste. E’ anche vero che i comuni della Toscana e la Regione, al piano di razionalizzazione delle Poste, hanno reagito ricorrendo al Tar, mentre nel Molise siamo ai soliti lamenti, alle solite dimostrazioni di inefficienza e, se vogliamo, di indifferenza, in attesa che qualcuno ci risolva i problemi. Il Tar della Toscana ha accolto la richiesta di sospensiva della chiusura degli uffici presentata da alcuni Comuni toscani; il Tar del Molise potrebbe fare altrettanto, se interessato. Altro punto di divaricazione tra la Regione Toscana e la Regione Molise sugli uffici postali a rischio di smantellamento e/o di riduzione, è anche nella decisione del presidente Rossi di mettere in discussione le convenzioni in es-

Che fine abbiamo fatto! Stadio. Mi chiedo se è possibile che accada tutto questo. Non esistono dei dispositivi di filtro per evitare che gli uomini di quella fatta possano scrivere di tutto? Se neanche la morte impone rispetto, dove vogliamo arrivare a sprofondare? Mi verrebbe da chiedere:”Chi sono i genitori di questi negletti, chi gli insegnanti, chi gli amici?” Ma se mi giro attorno vedo solo degrado anche da parte di insospettabili figure che avrebbero dovuto intellettualmente orientare la gente ( chiedo scusa per l’eccesso di retorica). Ve-

diamo quali sono le nostre classi dirigenti, capiamo bene come sono arrivate in quei ruoli, che cosa ha prevalso se il curriculum o altre qualità non meglio definite. Vediamo pure se la scuola, dopo la famiglia, prima di pensare di favorire apprendimento “ tecnico” si è preoccupata di dare apprendimento morale. Il bilancio è decisamente in rosso. Ma la cosa più preoccupante è che la gente comune non si scandalizza più , forse perché assorbita nelle amenità quotidiane. Sono pochi quelli che ancora combat-

sere. Infatti , in proposito ha dichiarato: “Se i vertici di Poste vogliono mantenere un canale privilegiato nel lavoro con le amministrazioni pubbliche, sono tenuti ad ascoltare le istanze che i cittadini di tante zone disagiate hanno fatto arrivare loro attraverso la Regione e i Comuni, diversamente, ribadiamo, siamo pronti a mettere a gara i servizi postali”. Di fronte al piano postale che prevede la riduzione degli uffici e, di altri, la riduzione dei giorni e degli orari degli sportelli al pubblico, il presidente della Regione Molise, finora, non ha avuto alcunché da dichiarare. Lui vola alto, sui confini dell’affarismo spinto, in nome del governo regionale che presiede e delle molteplici attività di uomo di mondo.

tono e, fatto grave, gli stessi sono valutati come se avessero dei problemi esistenziali e relazionali. Incredibile. Il mondo in mano a doppiogiochisti, voltagabbana, uomini e donne mai padroni di un pensiero libero ma condizionato da interessi spudoratamente individuali e mai collettivi. Il merito è un optional. La scala dei valori è rivoluzionata: la mediocrità prima dell’eccellenza, l’apparire molto prima dell’essere. Tutti schierati con la propria scuderia e servi di un pensiero omologato, ma all’occorrenza tutti nascosti, quindi tutti venduti. Che fine abbiamo fatto! Quei nani incivili che insultano i morti li produciamo noi anche con i nostri silenzi e con le nostre torsioni che lanciano lo sguardo da qualche altra parte.


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TAaglio lto

4 8 settembre 2015

Aberrazione tutta renziana, di un liberalismo sfrenato

Una legge italiana riduce a mercificazione il patrimonio storico/culturale e tutte le forme e le espressioni della bellezza Per fortuna sono insorti eminenti costituzionalisti tra cui Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Alberto Lucarelli, Paolo Maddalena, Guido Neppi Modona, Alessandro Pace, Salvatore Settis e Gustavo Zagrebelsky

La bellezza è un valore costituzionale. Articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. E’ scritto nella Carta, dunque, e andrebbe tutelata. Gli scempi perpretati e perpretandi, il concetto e il valore di bellezza li hanno ampiamente calpestati. Per lassismo, soprattutto, quindi per opportunismo del sistema spculativo e la complicità dell istituzioni. Comunque, è scritto. E consente di farvi ricorso all’occorrenza, quando la misura degli scempi assume proprzioni inaccettabili. Se il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella firmerà la cosiddetta legge Madia, approvata al Senato della Repubblica il 4 agosto scorso, la bellezza non sarà più un valore costituzionale e potrà essere deliberatamente insultata, vilipesa e offesa. Un successo del Governo Renzi. Stiamo parlando della legge di riforma della Pubblica Amministrazione e, in particolare, del punto in cui lo Stato si arroga il

diritto di annullare l’indipendenza e le funzioni di tutela del territorio e del paesaggio da parte delle Soprintedenze, in ossequio al qualunquistico e demagogico primato degli interessi economici … per uscire dalla crisi. Contro questa aberrazione renziana, di un liberalismo

esasperato che consentirebbe di ridurre a pura mercificazione il patrimonio storico/culturale e tutte le forme e l’espressioni del bello, per fortuna sono insorti eminenti costituzionalisti tra cui Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Alberto Lucarelli, Paolo Maddalena, Guido Neppi

Modona, Alessandro Pace, Salvatore Settis e Gustavo Zagrebelsky, invitando il presidente Mattarella a non apporre la firma alla legge delega che porta il nome dell’efebica ministra Madia, in quanto a loro illuminato parere, trattasi di una legge incostituzionale. E’ insorta anche la

parte politica della sinistra che si riconosce nel movimento “Possibile” che nel Molise vede protagonista il consigliere provinciale e comunale Michele Durante. Sua la dichiarazione: “Siamo di fronte al più grave attacco al sistema della tutela del paesaggio e del patrimonio culturale mai sferrato da un Governo della Repubblica che calpesta l’articolo 9 della Costituzione”. Per Durante l’altro punto controverso sarebbe l’introduzione del principio del “silenzio assenso” anche nell’ambito dei beni culturali fin qui escluso (legge 241/90 e poi ribadito dalle leggi 537/93 e 80/2005) per la primarietà del valore estetico - culturale, sancita dalla Costituzione. Nel Molise probabilmente non ci accorgeremo di niente, tanto siamo abituati a vedere il patrimonio dei beni culturali non tutelato, non valorizzato, ma manomesso, compromesso, e abbandonato. Pronto per finire nelle spire della speculazione economica … per superare la crisi. Dardo

Speleologia, una risorsa turistica dimenticata

Parlando delle potenzialità turistiche del Molise e non fare riferimento alle attività geo-speleologiche che si possono praticare soprattutto sul Massiccio del Matese, è una grave, colpevole, omissione. Riguarda una realtà che coniuga interessi scientifici e naturali con la passione di chi ama esplorare le viscere della terra e vivere forti ed intense sensazioni. Una realtà che a prenderla da vicino promuove anche nel più sprovveduto della materia uno spontaneo interesse, tanto e cosi varie e così intense sono le motivazioni di chi ama scendere nelle profondità create dalla natura e dalla natura trarre cognizioni, conoscenze. Siamo di fronte ad un’attività, quella speleologica, che che si va allargando a una sempre più folta schiera di amatori, in cui la componente turistica è notevole e là dove ne hanno capito l’importanza, incide notevolmente sull’economia locale. Nel Molise la speleologia, nonostante le grandi potenzialità che potrebbe esprimere , è un ambito ristretto a un numero limitato di praticanti capaci però di diffondere messaggi promozionali particolarmente interessanti e svolgere attività tali da meritare l’interesse nazionale. Averli partner in un progetto di valorizzazione naturalistica e turistica è un augurio che va formulato, pur sapendo che certe sollecitazioni difficilmente trovano la giusta considerazione e la giusta sensibilità nella classe governate del Molise. Ieri pomeriggio a Campochiaro, nei locali della scuola elementare, è stato ricordata e celebrata la scoperta, sul Matese, del Pozzo della Neve, un abisso che arriva a 1050 metri. Dal 1955 fino a pochi giorni or sono la ricerca speleologica ha tentato e tenta ancora di fare luce e svelare le segrete vie che conducono le acque di quel versante del Matese fino alle sorgenti “Grassano” nel comune di Telese, in provincia di Benevento. Si,

Sessanta anni di esplorazioni nell’abisso più profondo dell’Italia meridionale: Il Pozzo della Neve L’Associazione Speleologi Molisani, che festeggia i suoi primi venti anni di attività, ha voluto organizzare un evento, in memoria di due speleologi che oggi non sono più , “Vittorio Vecchi e Alberto Moretti buona parte delle acque meteoriche che si infiltrano nei boschi e nelle radure delle montagne di Campochiaro finiscono per alimentare importanti sorgenti distanti decine e decine di chilometri in linea d’aria o, per essere precisi, centinaia di chilometri di tragitti sotterranei che sprofondano nelle viscere della terra originando pozzi, cascate, laghi, canyon, meandri e molte altre articolate morfologie carsiche, percorribili solo da chi è padrone delle più impegnative tecniche di progressione speleologica. È ciò che hanno fatto centinaia di speleologi negli ultimi sessanta anni, avvicendandosi, anche di generazione in generazione, nel tentativo di spingersi oltre le conoscenze acquisite appena l’anno precedente. Pozzo della Neve è stato così esplorato, descritto, fotografato e disegnato perché si potessero tenere sempre le fila del cammino già percorso fino al punto in cui, sull’orlo di un pozzo, tra le acque di lago, nel buio di un alto camino, il tempo, la stanchezza, lo stillicidio dell’acqua o le ultime attrezzature disponibili non hanno più concesso di andare oltre lasciando ai “posteri l’ardua sentenza”. Sessanta anni dopo la sua scoperta l’Associazione Speleologi Molisani che nel 2015 festeggia anche i suoi

primi venti anni di attività, ha voluto organizzare un evento, in memoria di due speleologi che oggi non sono più con noi - “Vittorio Vecchi e Alberto Moretti - per far si che a raccontare la storia delle esplorazioni di questo abisso fossero proprio coloro che quella storia l’hanno fatta e poi anche scritta. Presenti speleologi di buona parte d’Italia: quelli del Circolo Speleologico Romano, dell’Associazione Speleologica Romana, gli Speleologi Romani, lo Speleo Club Roma, il Gruppi Speleologici del CAI di Roma, di Napoli e di Terni, il Gruppo Speleologico Fabriano, il Gruppo Speleologico Fiorentino, il Gruppo Speleologico del Matese, il Collettivo SpeleoMatese, il Gruppo Grotte Brescia, il Gruppo Grotte Città di Castello e l’Associazione Speleologi

Molisani. La giornata di Studi è stata coordinata da Giovanni Badino, docente ordinario di Fisica all’Università degli Studi di Torino, già presidente della Società Speleologica Italiana. Gli interventi sono stati aperti da Massimo Mancini, presidente dell’Associazione Speleologi Molisani con un contributo sulla protostoria delle conoscenze sul carsismo del Matese, quindi Stefano Gambari, presidente del Circolo Speleologico Romano, Attilio Pasqualini e Franco Ciocci dell’Associazione Speleologica Romana, Andrea Bonucci, uno tra i primi speleologi a raggiungere il fondo di Pozzo della Neve a - 1000 metri di profondità, Maurizio Monteleone, animatore delle punte più impegnative condotte dal Circolo Speleologico Romano, Matteo Diana, lo speleosub che in più occasioni tentò con successo di forzare i numerosi sifoni di Pozzo della Neve e del vicino abisso Cul di Bove; ha chiuso i lavori Natalino Russo, attuale coordinatore del Collettivo SpeleoMatese che dal 2008, che ogni anno, rinnova e tiene vivo l’interesse per le ricerca speleologica nell’abisso più profondo dell’Italia meridionale così come in molte altre grotte dell’intera area carsica del Matese.


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5 8 settembre 2015

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Altro che Marca Adriatica e proposte di aggregazione come vorrebbero l’assessore Petraroia e i Cristiano Sociali!

Il messaggio arrivato da Agnone: programmando opportunamente le risorse naturali, sollecitando e assecondando le vocazioni sociali e culturali, puntando su produzioni tipiche di qualità, è possibile riemergere dalla crisi Da area marginale, da area interna, da problema socio/economico fortemente preoccupante per le diocesi e le parrocchie, ad emblema di sapienza amministrativa I Cristiano Sociali, fanno da controcanto all’assessore regionale Michele Petraroia. Con i loro interventi non mancano di animare il dibattito, di rafforzare o minare concetti e progetti che rientrano o non rientrano nella sfera delle loro simpatie, soprattutto di fare da spalla all’assessore ogni qualvolta egli si espone all’esterno, nelle circostanze in cui non è proprio strettamente in linea con gli indirizzi del Pd, cui appartiene, o dei programmi della maggioranza di cui fa parte. Ad esempio, ad Agnone, nel bel mezzo del mese d’agosto, nel corso della manifestazione conclusiva sul “Prodotto Topico” in cui docenti universitari, esperti e operatori turistici si sono cimentati per scegliere il miglior piatto locale, come emblema della cultura enogastronomica del territorio, “un format che ha animato e coinvolto decine di comunità di Marche, Abruzzo e Molise in eventi che si sono susseguiti dallo scorso mese di marzo e si concluderanno il 30 agosto a Vasto, unendo tradizioni popolari, riscoprendo radici millenarie e valorizzando musica, arte, borghi, archeologia, usi e costumi frettolosamente accantonati per inseguire le

mode dell’omologazione planetaria che uniforma i gusti, i sapori ed i saperi in un appiattimento conformista che cancella tutto ciò che è minore, piccolo, marginale e semplice”. Bene, in questo contesto, dicevamo, anzi dicono i Cristiano sociali, il vice presidente della Regione Molise, Michele Petraroia, ha rilanciato il Progetto della Marca Adriatica unendo, Abruzzo, Marche e Molise. Questo progetto, che mira, in un modo e nell’altro, di far scomparire l’autonomia del Molise per aggregarla ad altre, continua ad essere uno

CAMPOBASSO. Sulla questione della mancata fermata del Frecciarossa a Termoli, interviene il senatore Ulisse Di Giacomo che ritiene come la Regione Molise, ancora una volta, abbia dimostrato la sua assenza. “La segreteria regionale del PD e’ a sostegno di ogni iniziativa che garantisca anche al Molise collegamenti al passo dei tempi “. Il dubbio che vogliano prenderci in giro, ci sfiora. Dopo aver contrattato con L’ Anas la chiusura della Società’ Autostrada del Molise, lasciandoci unica Regione in Italia senza un proprio tratto autostradale, fuori da tutti i collegamenti nazionali, e dopo aver deliberato la revoca del finanziamento per l’ avvio dei lavori del primo lotto per destinarli alla ridicola metropolitana leggera che dovrebbe trasportare migliaia di cittadini da Matrice a Boiano. Dopo aver concesso, senza battere ciglio e senza chiedere nessuna contropartita in favore del Molise, a Trenitalia e alle FFSS. Il raddoppio della linea ferroviaria Lesina-

“sfizio” dialettico di Petraroia per impressionare l’uditorio, per ritagliarsi uno spazio progettuale, per alimentare, seguendo gli umori delle piazze che frequenta, uno sciovinismo umorale, per distrarre coloro che lo ascoltano dalle malefatte che da due anni e mezzo condivide con Frattura e con i colleghi della giunta. Naturalmente i Cristiano sociali, che di Petraroia, sono una spalla efficace, si sono “apertamente schierati a sostegno del Documento-Appello del 14 aprile lanciato dalla Diocesi di Trivento alle istituzioni nazionali

per offrire una nuova opportunità e parità di diritti alle Aree Interne”. Storia nota questa della Diocesi di Trivento, ma sempre buona per essere sventolata e per riattizzare lo sciovinismo. Agnone è stata indicata come la capofila di questa ipotesi, lanciata cinque anni fa proprio lì, in un’iniziativa con l’allora Sindaco di Vasto Giuseppe Tagliente e con il Professor Filippo Salvatore della Concordia University di Montreal”. Ma come si dice, non tutte le ciambelle riescono col buco. Questa di Agnone più che mai. Essendo “l’Atene del Sannio” - a detta dei Cristiano Sociali -, a differenza di altre realtà, quella che ha reagito alla crisi investendo sulla cultura, sul turismo, sull’agroalimentare di qualità, sull’accoglienza degli immigrati e sulla promozione del territorio. Da area marginale, da

area interna, da problema socio/economico fortemente preoccupante per le diocesi e le parrocchie, ad emblema di sapienza. La lezione è nelle cose, e queste agnonesi sono cose indicative di una comunità intelligente, operosa, accorta, e razionale. Sembra un corpo estraneo al Molise e invece si fa carico di sollevarlo dalla pigrizia mentale e amministrativa di chi il Molise, da Campobasso, lo governa. Il vice presidente della giunta regionale, e con esso i Cristiano sociali, pertanto, più che auspicare la Marca Adriatica, dovrebbero rendersi conto che programmando opportunamente le risorse naturali, sollecitando e assecondando le vocazioni sociali e culturali, puntando su produzioni tipiche di qualità, è possibile riemergere dalla crisi. Motivo per cui riteniamo contrastante l’affermazione che il Molise possa ripartire da Agnone e nel contempo debba rilanciare il progetto per la Marca Adriatica. Essere scevri mentalmente da opportunismi politici, da parte di chi dell’opportunismo politico ne fa un motivo esistenziale, non è da tutti. Dardo

Di Giacomo: “Frecciarossa, la Regione dimostra la sua assenza”

Termoli, utile solo a far transitare sul nostro territorio treni per il trasporto merci dalla Puglia alle Regioni del Nord, senza

ottenere neanche lo spostamento degli arrivi e della partenze dal famigerato “binario 21″.

Ebbene, dopo aver messo ai margini del mondo civile questa Regione, il duo delle meraviglie Frattura/Nagni, insieme a tutto il PD regionale, dimostrando ancora una volta tutta la loro inadeguatezza e incapacità’ a relazionarsi con chi prende le decisioni anche per noi, piange da qualche giorno perché Trenitalia ha deciso di negare al Molise, unica Regione su tutta la linea adriatica, la fermata del Frecciarossa a Termoli. Nella mia veste di parlamentare del Molise e di capogruppo di Area Popolare in Commissione Trasporti al Senato, sono gia’ intervenuto sui vertici di Trenitalia per sottoporre la questione alla loro attenzione e cercare di riparare al danno procurato.


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Campobasso

8 settembre 2015

Apertura lusinghiera del Campobasso che vince contro la Recanatese Lupo: attacco rock e difesa del lenta di Gennaro Ventresca Un’atmosfera vintage. A ritmo di “Lupi…lupi…lupi”. Ricreata con una miriade di iniziative. Ma soprattutto a suon di gol, segnati nella porta giusta e beccati in quella sbagliata. Eppure non sono mancati oggetti di modernariato e memorabilia, in un pomeriggio tra sorrisi e musi allungati. Col sole ancora tiepido, a metà strada tra l’estate che chiude e l’autunno che si appresta a fare il suo ingresso. In linea col nuovo periodo anche le

facce di certi tipi con la pelle rugosa con la pesante carta d’identità. E, poi, finalmente, anche i giovani. Di cui si dice, spesso a sproposito, che combinano solo guai. Azioni a ritmo di rock’n roll, sbavature a passo di swing, con preoccupanti accelerazioni di boogie. E’ un tuffo nella Campobasso che piace, della Campobasso che ti vorresti ritrovare ogni giorno tra i piedi: bella, croccante e smagliante. C’è poi un giovanotto che potrebbe diventare eroe stagionale o restare un eroe per caso. Dico Alessandro che segna tre volte, di rapina, quindi

di destrezza, più che di prepotenza o di classe. Alessandro è un cavallino scapigliato che corre, si batte su ogni palla, fa e chiede le sponde. E, come si ricordava, trova il modo di fare tre gol al debutto. E si prende il lusso di dare a Bucchi la palla del quarto gol, il terzo in ordine cronologico. Insomma un tipetto che può far la differenza. Anche se ci andrei piano col chiamarlo “Alessandro il Grande”, il persiano è stato ben altra roba. In tutti i sensi. Mentre a Selva Piana c’erano gol e sbaffi, col magnifico biondo ci sono stati imperi da conquistare, donne da amare e ferite

profonde mai più rimarginate. E veniamo all’acrobata. Dico Roberto Cappellacci che mi sembra Zeman, altro che Klopp. Come il boemo il barbuto allenatore abruzzese predilige l’attacco e pretende dai suoi che corrano e si sfianchino come dannati. Rischiando di farsi riprendere da una squadra di basso peso specifico come la Recanatese che ha trovato in Miani il suo uomo più rappresentativo. Un Miani che ha segnato il gol del momentaneo pareggio (2-2) e poi ha mancato di un niente anche quello del possibile 4-4. A botta sicura il nostro ex cen-

travanti ha scelto la strada più difficile: il palo al posto della rete. Clamorosi errori tecnici individuali dei nostri difensori hanno fatto storcere il muso, anche l’indecisione del nostro portiere sul secondo gol e l’insicurezza sul terzo hanno fatto venire l’orchite. Ma c’è tempo per rimediare. A cominciare da domenica prossima,contro l’Amiternina il cui nome non evoca chissà quali spettri e chiarisce che il livello è modesto. Quindi ce la si può fare.

Campitello inizia a rivivere…. Boom di presenze al 1^ Flight show che Vince e convince… Finalmente Campitello Matese inizia a rivivere. Un primo importante passo per una rivisitazione turistica di una delle località più affascinanti d’Italia. L’idea di ospitare il 1^ Flight Show di aeromodellismo è stata una idea vincente e incredibilmente affascinante. Spettacoli, accoglienza, cucina d’eccellenza e la splendida rigogliosa natura ,fanno di Campitello Matese 2015 un risorgimento vitale. Quest’anno, grazie alla lungimiranza e la progettualità dell’Amministratore di Funivie Molise, Nicola Ianiro, che in collaborazione dei Borghi d’Eccellenza, Moligal, Anta Molise, del Comitato Campitello Matese, degli operatori economici tutti, della nuova sfida rilanciata da Bruno Cicchese, dall’attenzione all’evento della Regione, Provincia, del Comune di San Massimo, con l’entusiasmo manifestato dal Sindaco Fulvio Manfredi Selvaggi a cui un tripudio di applausi gli è stato riservato, di amici come l’impresa Terriaca,di Antonio di Franco, Campitello ha offerto il meglio di sé ed è riuscito a catalizzare l’arrivo di migliaia di persone, residenti e non che, a Campitello , Un’ estate ricca di eventi significativi, di attività e di buona cucina culminata con la manifestazione del 5 e 6 settembre che ha portato a Campitello, grazie all’indefessa collaborazione nell’organizzazione e parte pregnante di essa, di Garofalo Giosuè di Aeromodellismo RC, Arturo di Benedetto, coordinatore di Sud in Volo, di Francesco Fiorilli, Sparapano Francesco, Antonio Iacoviello, Gigi Iademaio, in rappresentanza dei gruppi di piloti di aeromodelli, un centinaio di piloti provenienti da tutta Italia compreso il Vice Campione del Mondo di elicotterismo che ha letteralmente strabiliato le migliaia di persone accorse sul pianoro di Campitello Matese. Si ci aspettava un boome e, boom è stato…. Gente, tantissima gente….. Pendolari e residenti si sono riversati a Campitello rivitalizzando i mega condomini, gli alberghi e le piazzole di sosta. Alla presenza del presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo Niro, che ha aperto la manifestazione facendo alzare in volo un drone con uno striscione di benvenuto, del Consigliere delegato al Turismo Domenico Di Nunzio che non si è limitato alla semplice presenza ma che, attivamente ha dispensato la sua ammirazione per l’evento, promettendo la assoluta convinzione di riproporre la stessa con un concreto appoggio dell’istituzione regionale,del direttore delle gallerie “ Chigi “ Silvio Merlani, che affascinato dal Molise, ospite dell’amico Maurizio Varriano, con cui divide l’impegno sul

territorio nazionale per l’individuazione di talentuosi artisti, a breve il Merlani ospiterà una mostra personale della nostra Brasiliana pittrice “ Helena Manzan “ presso la galleria di Pa-

a Campitello con l’apertura di un centro volo e, convenzionarsi per un turismo legato proprio all’aeromodellismo ricordando, nell’intervento del coordinatore Arturo di Benedetto,

lazzo Chigi in Viterbo e, proporrà un raduno di galleristi ed artisti , proprio a Campitello Matese,di autorità comunali, il 1^ Flight Show ha avuto un eccezionale riscontro ed una partecipazione che avendo avuto dell’incredibile, non può che non ripetersi………. Ed adesso ? La scommessa continua con la preparazione del 2^ Flight Show di aeromodellismo che nelle giornate del 5 e 6 settembre ha visto impegnati non i 35 piloti professionisti previsti ma, come siaccennava, oltre 100 con oltre 200 modelli a motore che fedelmente riproducono gli aerei originali. Dalla turbina al motore a scoppio, passando per gli alianti ed elicotteri…. E’ stato uno spettacolo puro che ha indiscutibilmente indicato Campitello Matese, capitale montana del volo acrobatico. Infatti, Sudinvolo, associazione che racchiude tutti gli appassionati di volo del centro sud, ha intenzione di operare proprio

che i modellisti solo nel sud Italia sono pari a circa 35.000…… Tutto nasce da una intesa dei Borghi d’Eccellenza con Aeromodellismo RC per poter portare a conoscenza del pubblico, tipologie, costruzioni, tecniche, prove di volo per il pubblico, simulatori per bambini ed ogni altro che davvero, hanno reso unica una manifestazione che già di per sé, ci si aspettava, magica. Meravigliati ed entusiasmati dalla bellezza del posto e delle nostre montagne, ospiti degli operatori economici, i piloti ed i loro accompagnatori, diciamolo, coccolati ben bene , hanno potuto apprezzare l’ospitalità e la capacità reattiva di un territorio che al momento cerca la sua vera identità turistica ma, dalle potenzialità inespresse ed incommensurabilmente attive. La sfida è iniziata, sicuramente è una sfida titanica ma…………..lasciamo al tempo il finale………….


Campobasso

7 8 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La maggioranza di centrosinistra ancora una volta alle prese con la compattezza e la coerenza del gruppo: il consiglio comunale del 7 settembre aggiornato al 10

L’assenza di un’idea programmatica, di una frontiera, di un traguardo, di un limite da raggiuingere, era e rimane la pietra tombale sul futuro della città e di chi la abita Campobasso ha migliaia di appartamenti vuoti ma l’amministrazione di centrosinistra, seguendo il tracciato delle amministrazioni dello stesso colore che l’hanno preceduta, continua a concedere autorizzazioni a costruire E’ mancato il numero legale alla convocazione del consiglio di ieri 7 settembre. Si andrà a quello del 10 sperando che per la maggioranza vada meglio. Ma lo stato di difficoltà in cui è venuta a trovarsi e ad amministare è ormai nei fatti, nelle polemiche a ritmo giornaliero, nella contestazione dell’area moderata (Ambrosio, Madonna e Colarusso), ed anche nella impalbailità politica dell’opposione. Palazzo san Giorgio è un laboratorio di esperienze che vanno tutte ad incidere negativamente sull’etica amministrativa e sul valore stesso della democrazia rappresentativa. Per il sindaco Battista nemmeno il tempo di gongolare per l’approvazione (con 18 voti dei 21 di cui dispone la maggiornza) del Bilancio di previsione (!) ed è già di nuovo alle prese col problema della coesione e della tenuta delle forze politiche che lo sostengono. Il consiglio del 7 (come quello del 10, se si terrà), aveva buone ragioni per essere affrontato. Non per la solita messe d’interrogazioni, mozioni, interpellanze ed ordini del giorno che concorrono ad arruffare l’aria e a mistificare il dibattito, quanto per il pacco di deliberazioni a contenuto urbanistico ed edilizio: il vero nodo

gordiano di questa sindacatura che sull’argomento aveva fatto balenare una idea niente male, mirata ad una riduzione del cemento, ad un recupero del patrimonio edilizio esistente, ad una salvaguardia ragionata e razionale dell’uso del suolo. Nel corso dell’anno e mezzo trascorso nella messa a puno della riorganizazione degli uffici e dei servizi, le paratie urbanistiche ed edilizie sono rimaste aperte ed hanno fatto passare altre miglia e miglia di metri cubi di cemento, lottizzazioni concluse ed arbitrariamente riaperte per creare tre volumi commerciali su Via 4 Novembre e la cancellazione alla vista dello storico panorama della città (il castello Monforte, le chiese romaniche di san Giorgio e san Bartolomeo, il nucleo superiore del borgo medioevale), nuove lottizzazioni e nuovi insediamenti sul territorio, dentro e fuori il perimetro urbano: un massacro territoriale, carattirizzato da un’evidente violenza imprenditoriale e culturale, fuori da ogni analisi di opportunità e di necessità. Campobasso, infatti, ha migliaia di appartamenti vuoti ma l’amministrsazione di centrosinistra, seguendo il tracciato delle amministrazioni dello stesso co-

lore che l’hanno preceduta, non curante di questo dato singificativamente importante sotto il profilo tecnico, amministrativo ed economico, continua a concedere autorizzazioni a costruire. Il modo naif di assecondare ciò che viene chiesto e proposto dall’economia di rapina che si viene esplicando in ogni settore e attività produttiva, ha ridotto il capoluogo regionale ad un ammasso indeterminato d’interessi, ciascuno contrassegnato da circoscritti vantaggi per sé, e tutti segnatamente contro l’interesse generale della collettività. L’assenza di un’idea programmatica, di una frontiera, di un traguardo, di un limite da raggiuingere, era e rimane la pietra tombale sul futuro della città e di chi la abita. L’assenza dello stimolo a discutere, a confrontasri, ad aprire nuovi orizzonti è, a sua volta, la palla di piombo al piede dei consiglieri comunali, della giunta e del sindaco, impeganti in una frenetica e vuota competizione personalistica, priva di respiro politico e orfana di idee e saggezza. L’esistenza campobassana è ritmata su una quotidianità che vede la massa spettatrice apatica e inerte, e taluni poteri forti sarabandare da un capo all’altro e da un set-

tore all’altro all’insegna della speculazione e del facile arricchimento. Tornando al prossimo consiglio e alle propsote di deliberazioni, ecco il quadro desolante, per assenza di coerenza programmatica, delle autorizzazioni a costruire: variante al vigente Piano regolatore generale ai sensi dell’art. 5 del Dpr 447/98 e successive integrazioni e modificazioni, per la realizzazione di un deposito di materiale esplodente quinta categoria gruppi “D” ed “E” di libera vendita; programma costruttivo di edilizia sociale convenzionata in via delle Frasche (approvazione dello schema di convenzione); programma costruttivo di edilizia sociale convenzionata in via Depretis (approvazione dello schema di convenzione); programma costruttivo di edilizia sociale convenzionata in località S. Vito (Porta Napoli (approvazione schema di convenzione). Dalla lettura delle mappe, alcuni di questi programmi hanno dell’incredibile e forse dell’insostenibile sotto l’aspetto urbanistico. Ma tant’è. Si continua ad andare avanti. Dardo

Ex Cinema Teatro Ariston, Codacons al fianco del Ministero dei beni culturali per la tutela del pregio architettonico dell’edificio. Attesa per la decisione del Tar Molise che si pronuncerà giovedì 10 settembre. Raccogliendo l’appello di cittadini e associazioni, il Codacons prende posizione sull’ipotesi di riqualificazione dell’ex Cinema Teatro Ariston di Campobasso, schierandosi dalla parte del Ministero dei Beni culturali che ha avviato il procedimento di apposizione del vincolo architettonico sull’edificio per scongiurarne la demolizione e la trasformazione in un massiccio intervento di edilizia privata. Il Codacons nazionale, unitamente al Codacons Molise, ha infatti deciso di intervenire nel giudizio promosso innanzi al Tar Molise dalla società proprietaria dell’ex Cinema Teatro Ariston di Campobasso contro il decreto del Ministero di apposizione del vincolo storico e architettonico sull’immobile, impugnando, in particolare, la comunicazione di avvio del procedimento finalizzato al riconoscimento del notevole interesse culturale ai sensi

della legge 241/1990 e del decreto legislativo 22.01.04 n. 42 (codice dei beni culturali). L’iniziativa del Codacons è finalizzato a salvaguardarne il valore storico ed architettonico, minacciato dal rischio della sua demolizione propedeutica ad un consistente intervento immobiliare. Trattasi, infatti, di un fabbricato di notevole pregio estetico, risalente alla fine della Seconda Guerra Mondiale (1947-1950), ubicato nel pieno centro di Campobasso a ridosso del perimetro dell’area cd. murattiana, riconosciuto come di notevole interesse culturale dal Ministero dei Beni culturali. Come tale, esso è stato recensito nell’ambito del “censimento nazionale delle architetture italiane del secondo novecento” realizzato dal Servizio V – Architettura e Arte Contemporanee – dell’ex Dire-

zione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee ai fini della valorizzazione e la promozione della conoscenza delle opere di architettura contemporanea, avviato nei primi anni del 2000 dall’ex Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee (DARC), e proseguito dall’attuale Direzione Generale per l’Arte e l’Architettura contemporanee e Periferie urbane (DG-AAP), istituita con DPCM 29 agosto 2014, n. 171, per la definizione di opportune strategie per la promozione dell’architettura contemporanea e la riqualificazione e il recupero delle periferie urbane, sta proseguendo nel programma di ricognizione e documentazione del patrimonio architettonico realizzato in Italia dal dopoguerra ad oggi (cfr. http://www.sitap.beniculturali.it/ar chitetture/). Dal sito del Ministero

si legge, infatti, quanto segue: “L’edificio, di forma compatta e regolare, delinea un’intero isolato del centro città ai limiti del centro storico medioevale. Trattasi di architettura novecentesca dell’immediato dopo guerra che si inserisce in un piano nazionale di edificazione di edifici similari. Il fabbricato presenta tre fronti rifiniti ad intonaco con fasce, sempre intonacate, verticali con soluzione angolare su via Cardarelli dove si apre l’ingresso principale. L’impianto planimetrico interno è semplice e funzionale e manifesta appieno le qualità tipiche che un edificio per lo spettacolo doveva all’epoca avere, in termini di funzionalità, di sicurezza, di equilibrio tipologico, e dimostra in modo chiaro il suo debito formale ad uno stile tipico italiano del periodo fascista, definito “novecento”, che potremo qualificare, in questo

caso, del “tardo novecento”, in cui gli elementi espressivi più ancorati al classicismo, cominciano a stemperarsi verso una contaminazione razionalista, che, però, non ancora si manifesta nelle forme più autentiche considerato il contesto entro cui quell’edificio fu collocato”. Il Codacons, rappresentato e difeso dagli avvocati Pino Ruta e Massimo Romano, ha raccolto l’appello di cittadini, storici, intellettuali ed esperti di arte, architettura ed urbanistica che hanno promosso raccolte firme e manifestazioni di adesione per la sensibilizzazione rispetto alla tutela e salvaguardia dell’immobile e per scongiurarne l’abbattimento (tra i quali l’appello pubblico “Salviamo il Cinema Teatro Ariston di Campobasso” promosso dall’associazione Il Bene Comune). La decisione del Tar è attesa per giovedì 10 settembre.



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Isernia

8 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Stragi del sabato sera”, intensificati i controlli Operazione dei Carabinieri per garantire piena sicurezza sulle strade I Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, hanno attuato durante il fine settimana una serie di operazioni di controllo del territorio, finalizzate a garantire in particolare la sicurezza stradale lungo le arterie principali che attraversano i vari comuni della provincia. Con numerosi posti di blocco istituiti in particolare durante le ore notturne, i militari dei Nuclei Radiomobile e quelli delle varie Stazioni dipendenti dalle Compagnie di Isernia, Venafro ed Agnone, hanno presidiato gran parte di strade e piazze degli oltre cinquanta comuni ricadenti nelle rispettive giurisdizioni. Nel corso delle attività sono stati sottoposti a controllo 150 veicoli in transito e identificate 175 persone. I militari hanno inoltre sorpreso un

50enne di Cantalupo nel Sannio, alla guida della propria autovettura completamente ubriaco, mettendo così in gravissimo pericolo l’incolumità degli altri utenti della strada. Dagli accertamenti eseguiti mediante l’apparato etilometro in dotazione alle unità di pronto intervento dell’Arma, è risultato un tasso alcolemico di quasi tre volte superiore al limite previsto dall’attuale normativa. Nei suoi confronti è scattata una denuncia alla competente Autorità Giudiziaria per guida in stato di ebbrezza alcolica, il sequestro del veicolo e il ritiro della patente di guida. Un 30enne di Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli, è stato invece sorpreso alla guida di un’autovettura, nonostante lo stesso non avesse mai con-

seguito la prescritta patente di guida, causando grave pericolo per la circolazione stradale. Nei confronti dell’uomo è scattata la denuncia per guida senza patente ed il sequestro del veicolo. Contestate inoltre 18 violazioni alle norme del Codice della Strada, tra le quali le più frequenti risultano quelle per il mancato rispetto dei limiti di velocità e della segnaletica stradale, il mancato possesso dei documenti di guida o di circolazione, la mancata revisione del veicolo, il mancato uso delle cinture di sicurezza e l’utilizzo del telefonino cellulare durate la guida. Sottoposti a sequestro anche 3 veicoli privi di copertura assicurativa. Questo tipo di operazioni, assicurano i Carabinieri, continueranno sistematicamente in particolare

nei fine settimana, proprio per prevenire il cosiddetto fenomeno delle “Stragi del Sabato Sera”, con condotte di guida indisciplinate e pericolose, spesso causa di gravi incidenti stradali. Infine, nel corso dei controlli, i militari hanno inoltre denunciato un 40enne di Napoli trovato in possesso illegale di una batteria di artifizi pirotecnici di genere proibito, sottoposta a sequestro, mentre un 21enne di origine rumena, è stato denunciato per detenzione illegale di stupefacenti, in quanto trovato in possesso di alcune dosi di hashish, anch’esse sottoposte a sequestro.

L’intervento

Incendio a Pozzilli, quali controlli? di Vincenzo Pietrantonio A detta del titolare l’incendio si è innescato dapprima su un cumulo di materiali provenienti dalla raccolta differenziata appena scaricato, quindi si è propagato ai materiali, già stoccati, in particolare carta, cartone e materia plastica. Sempre a detta del responsabile non ci dovrebbero essere problemi di inquinamento perché l’incendio è stato domato in poche ore, mentre riguardo al fumo nero è probabilmente dovuto al materiale plastico! Arpa Molise, nella persona del suo Commissario Straordinario afferma che nell’incendio sarebbero andate in fiamme “solo sostanze non pericolose”. Poniamo qualche punto fisso: intanto l’incendio iniziato alle 12.30 circa è stato circoscritto alle 15.40 dunque la sua durata è stata di almeno 3 ore. Tutti hanno visto il fumo nero, tipico di quando a bruciare è la plastica. La combustione, anche quella controllata negli inceneritori, produce sostanze chimiche (metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine, furani ecc) e polveri sottili (PM10 e PM2.5) che sono tossiche e nocive per ambiente ed esseri viventi. Ovviamente si producono anche ceneri che devono essere smaltite in discariche speciali. La loro tossicità è deleteria sia che vi sia esposizione acuta che cronica. In particolare, quest’ultima, è quella più subdola poiché le sostanze citate sono persistenti nell’ambiente e negli essere viventi che ne sono venuti a contatto. Non a caso, nel tempo, gli esseri viventi (ed in particolare l’uomo) vanno incontro a bioaccumulo e biomagnificazione con gravissime conseguenze sulla salute. Tornando all’incendio nel nucleo industriale di Pozzilli dunque si può pensare che sia stata prodotta una certa quantità di diossina ed altre sostanze altrettanto dannose ma meno note ai cittadini. Perché diossina? Perché questa sostanza chimica si forma dalla combustione incontrollata di materiali eterogenei e fra essi di materiale plastico a vario titolo. Dunque, nel caso specifico si può senz’altro pensare che diossina sia stata prodotta e immessa in at-

mosfera. Rimane però da sapere di che misura sia stata questa emissione accidentale ed in che modo rapportarla ad un territorio (Venafro-Pozzilli) dove insistono strutture industriali che, seppur a combustione controllata, immettono già questo tipo di inquinante. Senza fare allarmismo affermiamo che questa situazione ci preoccupa per il carico aggiuntivo di sostanze chimiche nocive in un territorio già martoriato. “L’uomo, in quanto vertice della catena trofica, risulta esposto alle conseguenze derivanti dalla presenza di diossine nell’ambiente anche a concentrazioni basse o addirittura bassissime. Gli effetti delle diossine si concretizzano in alterazioni del sistema immunitario, interferenza endocrina, alterazioni dello sviluppo fetale e dopo la nascita. In particolare nei feti esposti a concentrazioni di diossine pari o lievemente superiori ai valori di base durante la fase gestazionale sono stati riscontrati effetti sullo sviluppo del sistema nervoso e sulla neurobiologia del comportamento, oltre che effetti sull’equilibrio ormonale della tiroide. La TCDD (tretracloro-dibenzo-diossina) è stata riconosciuta quale agente cancerogeno per l’uomo (classificata gruppo 1) dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul

cancro. L’esposizione cronica subletale alla TCDD provoca un accumulo di porfirine nel fegato ed un incremento dell’escrezione urinaria di queste sostanze. Nei casi conclamati, l’accumulo di porfirine si estende anche alla milza ed ai reni. La TCDD è irritante per gli occhi, la cute e il tratto respiratorio. La sostanza può determinare effetti, anche in tempi ritardati rispetto all’esposizione, sul sistema cardiovascolare, sul tratto gastrointestinale, sul fegato, sul sistema nervoso e sul sistema endocrino.” (fonte Ministero della Salute) Aggiungiamo che ci preoccupa anche l’immissione di polveri sottili nocive in quanto tali, difatti sono state classificate dalla IARC cancerogene di gruppo 1 nell’ottobre del 2013. In particolare le PM2,5 che possono essere respirate e spingersi nella parte più profonda dell’apparato, fino a raggiungere i bronchi se no, quelle ultrafini, filtrare fino agli alveoli e ancora più in profondità nell’organismo e, si sospetta, entrare nel circolo sanguigno e poi nelle cellule. L’esposizione al PM 2,5 è associata ad un alto carico sanitario: 6000-10000 anni di vita sana persi per milione di abitanti, nei sei Paesi europei presi in esame (circa 9000 in Italia) (EBoDE - Environmental Burden of Disease in European Region).

Chiediamo quindi di avere dati certi non per fare allarmismo, ma per fare, eventualmente prevenzione secondaria. Arpa Molise e le altre strutture Regionali preposte ci diano i dati, anche se le quantità di sostanze sono nei limiti di legge. Specifichiamo infatti che i limiti di legge riguardano i danni biologici in acuto e non quelli cronici che più ci preoccupano. Inoltre chiediamo come mai dalle centraline non ci siano dati riguardanti le PM 2,5 il cui Valore Obiettivo annuale per la protezione della salute umana, stabilito dal D.Lgs. 155/2010 e calcolata su base temporale annuale, pari a 25 μg/m3 che si doveva raggiungere entro il 2010 è divenuto Valore Limite a partire dal 1 gennaio 2015. Senza una zonizzazione dell’aria non si potrà mai dire nulla di preciso circa le immissioni “accidentali”, “industriali”, “domestiche” e “naturali” e non si potrà mai avere una valutazione veritiera di impatto ambientale, a tutto svantaggio della vera prevenzione quella Primaria nel rispetto del principio di precauzione e di quello di responsabilità. Parafrasando Lorenzo Tomatis, è necessario iniziare, da parte di tutti, ad ottemperare al dovere di informare e impedire l’occultamento di informazioni su possibili rischi per la salute. Occorre adoperarsi per evitare che si continui ad utilizzare metodi e modi di raccolta, stoccaggio, trattamento e smaltimento dei rifiuti che possano essere forieri di incidenti come questo di Pozzilli, così come è inammissibile che, a dispregio delle conoscenze scientifiche sull’incenerimento, si continuino a fare politiche del tutto errate, (Vedi lo sblocca-Italia e la costruzione di nuovi 12 inceneritori di cui si deciderà a Roma il prossimo 9 settembre). È ora di rendersi conto che non si può più continuare a considerare l’intera specie umana come un insieme di cavie sulle quali saggiare tutto quanto è capace di inventare il progresso tecnologico. *Presidente Comitato di Difesa della Salute & Ambiente Molise.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Termoli

8 settembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Viale Marinai d’Italia, e gli inerti?”

Il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle presenta un’interrogazione TERMOLI. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Nicolino Di Michele protocollerà in Comune un’interrogazione con risposta scritta affinché lo stesso, e con esso la cittadinanza tutta, vengano resi edotti dal Sindaco circa le autorizzazioni rilasciate in merito alla posa in opera di materiale inerte nell’area demaniale marittima adiacente V.le Marinai d’Italia, confinante con il porto turistico “Marina di S. Pietro”, individuata dall’amministrazione comunale per lo stanziamento delle giostre in concomitanza con i già trascorsi festeggiamenti patronali. Nello specifico si chiede se la Regione Molise abbia rilasciato al Comune di Ter-

moli l’autorizzazione alla posa in opera di materiale inerte sull’area demaniale marittima e se siano state prodotte dallo stesso Ente regionale prescrizioni riguardanti la successiva bonifica dell’area; si chiede se il Comune di Termoli abbia previsto un piano di bonifica dell’area demaniale marittima ed il relativo costo e si chiede inoltre con quale atto il Comune di Termoli abbia autorizzato l’acquisto è relativa

fornitura e posa in opera del materiale inerte

sull’area demaniale marittima

“Nessuna discarica, nessun rischio” Serra le fila e risponde alle opposizioni il sindaco di Montenero, Travaglini MONTENERO DI BISACCIA. Nessuna discarica abusiva, nessun danno alla cittadinanza e nessun rischio sull’impianto a biomasse. Serra le fila il sindaco Travaglini a pochi giorni dalla denuncia del consigliere di minoranza Nicolino D’Ascanio. “Con questa conferenza stampa – ha affermato Travaglini – volevamo prima di tutto ristabilire la verità delle cose però abbiamo ritenuto opportuno farla; è una cosa che non possiamo più sopportare, quindi sarà nostra cura prendere tutte quelle precauzioni che ci competono. Io voglio tranquillizzare i cittadini soprattutto su questo ultimo episodio dove si parlava di discarica abusiva. Tra l’altro trattasi di abbandono di rifiuti con cui ci imbattiamo puntualmente e su cui interveniamo in maniera abbastanza veloce tanto che abbiamo il risultato delle analisi di questi rifiuti che parlano di materiale biodegradabile. Il consigliere comunale deve svolgere il suo compito e il suo ruolo ma non è questo. Noi siamo disposti a collaborare io non ho avuto mai il piacere di confrontarmi con questi due consiglieri comunali al contrario con l’altra parte della minoranza. Quindi io li invito a confrontarsi. Possibile – continua Travaglini – che nel momento in cui c’è l’abbandono dei rifiuti i cittadini o chi ne ha conoscenza ci avvisa

immediatamente, nel caso loro avvisano tutti tranne noi. A loro non sta assolutamente a cuore la salute dei cittadini. Vorrei sapere quale è il vero fine. Quello chiamato in causa è un sito comunale e i furgoni comunali sono in giro per l’intero territorio; eppure da una prima analisi che abbiamo fatto, non c’è nessuna concretezza su quanto affermato ma stiamo comunque continuando a vericare. Se così dovesse essere non eravamo a conoscenza ma già da una prima analisi non abbiamo trovato nulla”. Un problema di metodo quello denunciato

dal sindaco che annuncia anche una totale mancanza di confronto con il consigliere di minoranza D’Ascanio mentre reputa costruttivo quello con il PD e Nicola Palombo. L’amministrazione Travaglini si difende quindi dalle accuse, lo fa con dati e documenti allo scopo di tranquillizzare la cittadinanza di Montenero di Bisaccia. Tornando al paventato disinteresse dell’amministrazione alla salute dei cittadini attraverso mancati controlli alla centrale a biomasse, Travaglini risponde che “la questione biomasse è regolamentata in maniera

Via Cile, continuo degrado Numerose le denunce da parte dei cittadini per la situazione dell’area a Termoli TERMOLI. “Lampioni rotti, strada buia e pericolosa. Degrado. Topi giganti ed escrementi nel prato, non solo di cani, ma anche di barboni che oltretutto lasciano ovunque bottiglie, lattine vuote e non solo”. A denunciare questo quadro critico sono gli esercenti di via Cile, la parallela di via Martiri della Resistenza che conduce nella zona di via America. In particolare i titolari e referenti di Pizza Fantasy, la concessionaria Yamaha

e della Confcommercio. Ma anche i residenti, specie gli anziani, non ne possono più. Chi fornisce loro una risposta adeguata?

puntuale. Tutti gli enti preposti fanno il loro dovere. Ci sono da quello che sappiamo dei report costanti. Per quanto attiene a noi in ordine alle autorizzazioni e tutto il resto è tutto in regola. Poi sbilanciarsi con tutte quelle affermazioni … beh, faremo il punto della situazione e se le cose non stanno così ognuno ne prenderà le proprie responsabilità”. L’assessore Contucci parla invece di controlli serrati e costanti e di un rapporta tra Arpa, Tekneko e organi preposti del tutto costruttivo.


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Termoli

8 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Scuola, il saluto dell’assessore Per Maria Chimisso “la città è un punto di riferimento dell’area basso molisana” TERMOLI. A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico abbiamo incontrato la professoressa Maria Chimisso, vicesindaco del comune di Termoli e assessore alle Politiche sociali e didattiche, nonché preside dell’istituto alberghiero “Federico di Svevia”. Un personaggio significativo, per ambedue le istituzioni, a cui affidare la missione di dare un in bocca al lupo a tutti in vista della prima campanella. Termoli come arriva al nuovo anno scolastico? “Termoli ci arriva bene, per non dire benissimo. La città costituisce un punto di riferimento per tutto il territorio del Molise frentano costiero, voi sapete io non amo l’aggettivo Basso Molise, ma è anche luogo d’interesse per l’Abruzzo meridionale e una parte importante della provincia di Foggia. Per quanto riguarda le recenti decisioni governativi e le conseguenti polemiche dico

che questo è un momento di tensioni, il nostro ruolo sia in senso politico che più lato deve essere quello di stemperare e allentarle. Questa è una legge che presenta molti punti positivi in termini di attenzione alla scuola, anche dal punto di vista economico, il che non è poco, perché noi cinque anni fa ci siamo trovati da

un giorno all’altro senza fondi, sono stati periodi difficilissimi. Adesso finalmente alla scuola tornano i soldi ed è un passaggio importante ma è anche una parentesi, certo i cambiamenti sono sempre complessi, comportano tensioni, sono dolorosi, io vorrei richiamare l’accento su un passaggio, abbiamo

avuto da più di quarant’anni a questa parte un’attenzione importante e necessaria sui lavoratori della scuola, bisogna però che nello stesso tempo oggi si richiami la necessaria attenzione sugli utenti della scuola cioè gli studenti e le loro famiglie e sul diritto che essi hanno ad una istruzione e una formazione completa, forte e competitiva a livello non solo nazionale, ma anche internazionale”. Lei dirige a Termoli la scuola più frequentata. La sovrabbondanza potrebbe essere fonte di qualche contrattempo, qualche inconveniente? “Noi proprio per questo, quando occorre, ci rimbocchiamo le maniche e i lavori che occorrono li facciamo di persona e quando parlo di persona, parlo anche della sottoscritta. Quindi il tratto distintivo è amare il proprio lavoro e quindi anche una certa abnegazione nei confronti di ciò che si fa, di ciò che si ama, le difficoltà ci sono ma diciamo che sono uno stimolo per far meglio e non anno-

iarsi”. Torni per un attimo a indossare gli abiti dell’assessore e faccia un augurio speciale a chi sta per iniziare il nuovo anno scolastico. “Sì, prima voglio annunciare che mercoledì prossimo, 9 settembre, nel primo giorno di scuola il sindaco Sbrocca farà visita alle scuole termolesi che sono di competenza comunale per portare di persona il proprio saluto e il proprio augurio. Che cosa augurarsi, che quest’anno sia un anno di transizione, di grandi cambiamenti, sia davvero l’anno di un miglioramento del sistema scolastico italiano. Termoli è una città con una grande vitalità e credo che le energie che investiamo sulla scuola siano energie che vanno a vantaggio della comunità termolese e mi sia consentito dell’intera regione. E’ importante che Termoli giochi questo ruolo di vitalità nel contesto regionale perché serve a tutto il Molise”.

“Rinnovo Petrosino si, agevolazioni imu seconda casa no” di Michele Marone Come si è appreso dagli organi di stampa locali, la giunta comunale ha inteso rinnovare l’appalto del servizio di consulenza gestionale al dottor Donato Petrosino perché, come si legge sulla stampa, ritenuta “Imprescindibile per il buon fine delle procedure amministrative interne alla macchina comunale”. “Ma allora come fanno tutti gli altri Comuni d’Italia che non hanno la possibilità di avvalersi della figura del dottor Petrosino?” Tale domanda sorge spontanea in quanto il comune di Termoli è già dotato di dirigenti, funzionari e segretario generale idonei allo svolgimento di tutte quelle funzioni oggetto dell’appalto del servizio di consulenza così come rinnovato al dottor Petrosino. Appalto che al comune di Termoli ed ai suoi cittadini costa mensilmente la somma di euro 3000 oltre iva

ed accessori di legge, se confermato come per il primo anno. Sotto tale ulteriore profilo si rileva che questa amministrazione non ha inteso accogliere l’emendamento proposto dal sottoscritto consigliere in merito all’introduzione delle agevolazioni Imu sulla seconda casa concessa in comodato ai figli perché lo stesso avrebbe comportato uno squilibrio di bilancio. Evidentemente, però, per rinnovare l’appalto al dottor Petrosino problemi di bilancio non sussistono. Francamente tale ultima decisione di questa giunta comunale, peraltro non unanime visto il voto contrario dell’assessore Florio, costituisce una rinnovata mortificazione per i dipendenti in organico al Comune, visto che in questo modo, il raggiungimento del “buon fine delle procedure amministrative interne alla macchina comunale”

rappresenta, sempre secondo la giunta procedente, peculiarietà che apparterrebbe solo ad uomini di ellenica memoria. Ma tant’è. Con l’occasione, invece, si invita nuovamente l’amministrazione comunale a voler provvedere il più presto possibile alla variazione di bilancio necessaria per l’introduzione delle agevolazioni Imu per le seconde case concesse in comodato. Azione Civica Molise Via : M. Milano 2H Tel. 0875 83099 Mail: azionecivicamolise@alice.it - mail : stampaacm@virgilio.it www.azionecivicamolise.myblog.it

Motoraduno, chiuso il Motaraduno Motociclisti da tutta Italia per rispondere alla chiamata dei bikers termolesi TERMOLI. Si è conclusa ieri la tre giorni del primo Motoraduno “città di Termoli”, motogiro tra i “Tratturi e Trabucchi” organizzato dal Bikers Lions Club MD108 Italy Termoli Host e Termoli Tifernus. Motociclisti in sella ai loro bolidi a due ruote sono arrivati da diverse parti d’Italia per rispondere alla chiamata dei bikers termolesi. Dopo aver girato e ammirato il nostro piccolo Molise e la zona di Termoli, prima di far ritorno alle loro residenze abituali i bikers si sono concessi una bella visita alle bellezze del nostro borgo antico. Arrivati con i loro due ruote rombanti al porto turistico “Marina di San Pietro” e lasciate in parcheggio le moto, i bikers si sono diretti sopra alla visita della parte vecchia di Termoli dopo la visita un conviviale tutti insieme in un noto ristorante termolese e poi i saluti e gli scambi di auguri con un bell’arrivederci ai prossimi raduni, consci di aver trascorso una tre giorni davvero ben spesa ad ammirare le cose belle del nostro Molise.



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Opinioni Campobasso. Il X cammino delle Confraternite d’Italia riunitesi il 6 settembre, per la prima volta, a Campobasso, ha visto la partecipazione di 26 confraternite di Abruzzo e Molise con oltre 300 partecipanti. La giornata si è svolta in due momenti fatti di riflessione sul tema della Misericordia con una Lectio tenuta dall’arcivescovo di Campobasso mons. GianCarlo Bregantini e di interventi dei coordinatori interregionali e regionali delle Confraternite della CEAM (conferenza episcopale abruzzese e molisana). Nel pomeriggio dopo una sfilata lungo le arterie principali della città del capoluogo molisano, Campobasso, si è tenuta una solenne Celebrazione Eucaristica preso la Cattedrale Ss. Trinità presieduta dall’arcivescovo di Campobasso e dai vescovi della CEAM tra cui mons. Angelo Spina che ha indirizzato il suo saluto a nome del Presidente S.E. mons. Valentinetti, arcivescovo di Pescara. Alla fine della Celebrazione, dopo la solenne benedizione, sono intervenuti il sindaco di Campobasso Antonio Battista, il Coordinatore regionale e vice presidente della Confederazione delle Confraternite Augusto Sardellone, il consigliere Nazionale Giulio Obletter , Angelo Palladino coordinatore diocesano per le confraternite. Due sono gli ambiti di intervento al mattino che il vescovo Bregnatini ha tenuto alla presenza di tutti i convenuti presso la chiesa di San Giuseppe Artigiano a Campobasso: la Misericordia e il Creato. E durante il suo intervento il Presule Bregantini ha attualizzato le opere di misericordia lanciando forti appelli sulle questioni dell’acqua, sul tema del lavoro, sulla iniquità della guerra, sulle questioni sociali dell’accoglienza e dei temi caldi che vive tuttora il pianeta. “ Eterna è la sua misericordia. Dal versetto di questo salmo percorriamo I 14 segni della misericordia, spirituale e corporale – ha introdotto il vescovo-. In ciascuna di esse voi date un segno di presenza. Dar da mangiare agli affamati: quante mense e quante iniziative vi siete fatti carico. Dar da bere agli assetati: L’acqua è tutto è ricca ed abbondante. L’acqua è preziosa e deriva dalla bellezza della terra e spetta a voi valorizzarla . Le grandi battaglie, l’acqua pubblica. L’acqua ha un costo ma non ha un prezzo.. È di tutti! Siate protagonisti. Campobasso ha tantissima acqua che si spreca. Tocca a noi custodirla e non sprecarla. È vostro compito di cittadini di custodirla. Vestire gli ignudi: vuol dire vestire di dignità ogni persona e vestire di bellezza i nostri paesi.

8 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Dentro la Misericordia e il Creato, le grandi battaglie della società: l’acqua pubblica, l’accoglienza, l’iniquità della guerra, la cura del territorio, il lavoro

Impegniamoci tutti a dare lavoro come impegno politico fraterno e politico. Rivestire di dignità i figli e i nostri giovani. Vuol dire rivestire di bellezza e di dignità le chiese, i paesi, la cura delle cose, del bene comune, la cura delle cose nel quotidiano. Curare le strade i balconi, la piazza. Ecco l’ infinita declinazione della misericordia. Le confraternite siano quindi protagoniste della Misericordia. E vestire gli ignudi vuol dire anche riflettere a monte la iniquità della guerra. Assistere gli ammalati e visitare i carcerati: E questi due compiti le confraternite li hanno ben inseriti nel loro statuto – esortandoli a rileggere con attenzione lo statuto - Bisogna rinverdire, rispolverare ciò che è stato scritto dal 1600. Con lo stesso spirito, il grande segno della eterna presenza delle confraternite. Rileggendo lo statuto – ha riconfermatosi può applicarne l’attualizzazione. Altra opera di misericordia è la cura dell’esperienza di qualità nel mondo sanitario. Il futuro del carcere è la dignità: Questa è la misericordia intelligente! Non occorre la cecità imprenditoriale. La forza della miseri-

cordia antica diventa forza ed intelligenza attuale. Passando poi alle opere di misericordia spirituale, il vescovo Bregantini ha elevato gli uditori stimolando loro parlando con il cuore al loro cuore. “ Le opere di misericordia spirituale- ha soggiunto- sono un capolavoro spirituale che parlano con il cuore: un cuore che vede! Queste opere sono una modalità attuativa della Misericordia. Il Papa le ha rilanciate. Il giubileo sarà soprattutto poter dire questo . Il Papa ha dato un sapore al giubileo come cuore che vive la dimensione della misericordia. Consigliare i dubbiosi: Il dubbio non è negativo,il dubbio è come un nodo. Il nodo non può essere nè tirato né tagliato. Il nodo deve essere sciolto con estrema pazienza . Il dubbio stimola, il dubbio è fecondità è crescita è domanda del futuro. Io credo perché il dubbio è diventato sorgente. L’uomo è futuro, ricerca, porta aperta. Insegnare gli ignoranti significa caratterizzare l’informazione . Come è bello un anziano che spiega il territorio! Ammonire i peccatori significa saper parlare con il giusto tono a chi sta sbagliato ! L’esempio più bello di chi ammonisce i peccatori è l’esempio di Davide. Aiutare l’altro ad aprire gli occhi sul male. Le specchio sono gli altri purché verso gli altri con Misericordia. Consolare gli afflitti, Perdonare le offese: sei in pace con tutti? la domanda posta dal Vescovo verso l’intercalare finale. Ma proprio dentro al confessionale – ha esclamato brigantini La fatica a perdonare è delle persone mature ! Chi sa perdonare è già sulla porta del paradiso. Una casa che perdona è una casa che è florida, che non precipita.

Anche la politica deve avere a cuore il bene comune. La pazienza è l’arte più bella dell’amore. La carità è paziente. La pazienza è sopportazione è supportare. La pazienza diventa una virtù positiva. Si perde la pazienza perché non c’è fiducia in Dio e tra di noi. Stima , fiducia e speranza si perdono perché non sono stati coltivati gli atteggiamenti della Misericordia di Dio, anche nei momenti difficili. L’intercessione è il culmine della preghiera ed il sostegno della Misericordia. Dio vi aiuti a camminare !Sappiate valorizzare la vostra storia e sentire che anche oggi le confraternite sono una necessità spirituale e sociale”. A conclusione delle relazioni del mattino è intervenuto anche Giulio Obbleter , consigliere Nazionale, “ Le arciconfraternite sono luoghi di riflessione , luoghi di carità. La carità di prossimità e di accoglienza di aiuto per il nostro prossimo. La confraternite suono in luogo della nostra memoria, la memoria dei vostri che sono valori fondanti di umiltà fratellanza, di conoscenza di rispetto. Valori che rendono viva e forte le associazioni delle confraternite. Le nostre sono memorie dei luoghi storici e patrimoni di storia che vanno mantenuti e resi fruibili. Far conoscere il patrimonio che è rimasto gelosamente custodito. Le confraternite svolgono anche un ruolo sociale e quelle della Puglia ne sono un esempio. Esse sono in prima linea per l’accoglienza verso i migranti, attualità massima di questo momento epocale. La misericordia e l’accoglienza sono le nostre linee di lavoro da sempre”. In conclusione tra le novità emerse dagli interventi delle varie rappresentanze c’è l’organizzazione di un incontro Nazionale delle Confraternite che coinvolge la realtà ed il mondo giovanile. Le confraternite sono ancora oggi espressione di religiosità e tradizioni popolari gelosamente custoditi come patrimonio di spiritualità che rinvigorisce le comunità sulla base delle radici cristiane in una moderna ecclesialità.



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