La sanita' molisana cancella i diabetici si torna indietro di 50 anni

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Aldo Patriciello

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Aldo Patriciello. L'europarlamentare è tornato sulla questione dei Marò ancora detenuti in India sollecitandone la scarcerazione. Del resto, è questo il ragionamento, è impensabile che i due militari italiani vengano trattati alla stregua di delinquenti solo per avere fatto il loro dovere. E' giunto il momento che la questione torni ad essere politica e che i relativi governi si facciano carico del problema. Una sollecitazione che viene dall'europarlamentare molisano alla luce di una brutta pagina della storia italiana.

Il Tapiro del giorno a Marinella D’Innocenzo

Il Tapiro del giorno lo diamo a Marinella D'Innocenzo. Per il secondo giorno consecutivo il Tapiro va alla nuova dirigente del settore sanità della Regione Molise. Possibile che non c'era un molisano o una molisana capace di reggere le sorti di quella struttura? Possibile che, ora, per cercare di correggere il tiro si debba provvedere con altro dirigente interno alla struttura? E perchè tutti questi mega funzionari che vengono da fuori ma che, alla prova, del Molise non se ne fregano nulla o, forse, nemmeno lo conoscono?

La sanità molisana cancella i diabetici Si torna indietro di 50 anni grazie Frattura

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 17 dicembre 2014

Senza il Piano energetico e la localizzazione dei siti rilevanti in termini culturali ed ambientali nessun freno ai pali eolici e ai pannelli solari

Quella approvata dal Consiglio regionale in materia di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, è una legge “bandiera” Sarebbe ingeneroso non apprezzare l’approvazione della legge regionale in materia di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Non una legge incisiva e operativa, si badi, quanto, invece, una legge che si potrebbe definire quadro, ma anche questo appellativo risulta eccessivo, trattandosi di una legge che “si propone di implementare la normativa a tutela delle comunità locali e del territorio per salvaguardare le aree di pregio, i siti archeologici, le zone di interesse comunitario, i beni paesaggistici, i percorsi tratturali, la rete naturale protetta ed i luoghi più rilevanti in termini culturali ed ambientali”. Tutto di là da venire, dunque, con il Piano che individuerà i siti e le aree non idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, e con il Piano Energetico Ambientale. A quando? Comunque, un piccolo passo avanti rispetto al fermo immagine di un consiglio regionale estraneo, distratto, disattento, in alcuni consiglieri finanche ostile alla gestione del territorio, alla salvaguardia delle sue migliori vocazioni, alla tutela delle sue ricchezze storiche, archeologiche, architettoniche. Del Piano paesaggistico affidato all’università del Molise si sono perse le tracce. Qualcuno di buona volontà nei Pa-

lazzi Moffa e Vitale potrebbe cortesemente sopperire alla carenza di notizie, specie in concomitanza dell’approvazione della legge proposta da Facciolla e Petraroia e fatta propria anche dai Grillini Manzo e Federico. Nell’elenco dei Piani programmatori e ordinamentali che mancano per fare del Molise una terra meno anarchica e meno prona

alle suggestioni del potere economico interpretato e fatto valere dai Tycoon dell’eolico selvaggio, c’è come già fatto cenno - il Piano Energetico Ambientale che dicono sia nelle mani di Livio De Santoli dell’Università di Roma per essere redatto con tutte le migliori garanzie di costituzionalità. Un aspetto, questo delel garanzie costituzionali, che

finora ha tenuto sotto scacco il consiglio regionale ogni qualvolta è stata accennata un’opposizione al dilagare delle pale eoliche e dei pannelli solari. Solerti dirigenti e solerti funzionari hanno sempre fatto argine a questi tentativi peraltro favoriti da una gestione assessorile dell’ambiente scopertamente favorevole all’energia alternativa, senza alcuna

riserva. Il campo della legittimità di provvedimenti limitativi delle pale eoliche o dei pannelli solari diventa pertanto impraticabile, se mancano gli strumenti gestionali del territorio e le motivazioni tecniche/amministrative a loro sostegno. In sostanza, se mancano i Piani appena sopra ricordati. Tanto è vero che l’attuale assessore regionale all’ambiente, pur mostrando una qualche soddisfazione per la legge appena approvata, non dimentica che l’articolo 12 del Decreto legislativo 387/2003 equipara i progetti in materia di fonti rinnovabili a opere di pubblica utilità “urgenti ed indifferibili”, per cui diventa un’impresa titanica farvi fronte. Difatti, la legge approvata non incide in alcun modo sulla moratoria nel rilascio delle autorizzazioni per gli impianti eolici, moratoria che Facciolla e Petraroia avevano inutilmente perorato. Alle corte. C’è poco da strombazzare il provvedimento appena varato se non seguiranno tempestivamente i Piani territoriali e la individuazione motivata dei siti inaccessibili ai padroni del vento e della volontà politica del legislatore nazionale e del legislatore regionale. Ma non vorremmo aspettare la manna dal cielo. Dardo

l’ intervento

Programmazione europea, Consiglio regionale spogliato del suo ruolo di Angiolina Fusco Perrella, Michele Iorio, Giuseppe Sabusco “I fondi strutturali sono il principale strumento della politica di coesione dell’Unione Europea e rappresentano una fonte di finanziamento rilevante per le politiche di sviluppo, all’interno delle quali le regioni hanno assunto un ruolo centrale, dalla fase di programmazione a quella di attuazione, fino alla valutazione. Dovrebbe essere quindi un momento significativo di confronto, discussione e proposte tra le parti politiche e gli organi istituzionali della Regione, frutto delle istanze e delle necessità del nostro territorio”. A parlare i consiglieri Angiolina Fusco Perrella, Michele Iorio e Giuseppe Sabusco, i quali hanno presentato una interrogazione urgente. “Per questo non comprendiamo - conti-

nuano i consiglieri - perché questo Governo regionale, dopo aver preso atto con Delibere di Giunta Regionale nn. 324/2014 e 325/2014 del Programma Operativo Regionale FESR-FSE 2014-2020 e del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, ha inviato i programmi ai Servizi della Commissione Europea senza includere nei lavori il Consiglio Regionale. Tutto questo nonostante la presenza nel nostro ordinamento legislativo della Legge Regionale n. 32/2008, che dispone come: “Il Consiglio regionale delibera gli atti di indirizzo e, su proposta della Giunta, gli atti di programmazione e le eventuali modifiche sostanziali agli stessi”.

d’atto del Consiglio Regionale (con Deliberazione n. 191/2007) e solo successivamente l’invio alla Commissione Europea. Un’inclusione attiva del Consiglio Regionale che, tra le altre cose, nella Programmazione 2014-2020 è stata contemplata anche da altre regioni, come il Veneto, la Toscana, la Puglia e il Lazio, solo per citarne alcune.

Da ricordare come per la Programmazione 2007-2013 fu seguita una prassi diversa, dato che all’adozione delle proposte dei Programmi dei fondi FESR, FSE e del PSR con Delibera di Giunta Regionale seguì la presa

Perché il Presidente Frattura e gli Assessori regionali non hanno ritenuto di coinvolgere attivamente il Consiglio Regionale nella fase della programmazione dei fondi europei? Perché l’Assessore Facciolla ha presentato il nuovo PSR in una serie di

Tutte queste ragioni ci hanno spinto a presentare questa interrogazione urgente per avere chiarimenti dal governo regionale.

convegni e incontri con il territorio, ma non l’ha portato all’attenzione dell’aula consiliare? Qual è allora il nostro ruolo nell’assemblea legislativa? L’augurio che ci facciamo, da consiglieri regionali coscienti e consapevoli del ruolo che ricoprono, è di essere coinvolti attivamente nella fase di negoziato che si aprirà con la Commissione Europea, affinché la nuova programmazione sia veramente un momento di ampia condivisione tra le istituzioni politiche regionali e occasione di sviluppo di questa Regione”.


TAaglio lto

3 17 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sanità, Frattura commissariato? Domani a Roma il Tavolo tecnico mentre la Regione ha creato solo confusione con una serie di Piani inutili CAMPOBASSO. Il caos della sanità molisana è rappresentato in questi atti passati per la Regione. Nell’ultimo anno ci sono state diverse proposte di Piano Ospedaliero 2013-2015: quella del Commissario Dr. Filippo Basso, seguita da quella del Soggetto Attuatore Dr. Carmine Ruta, per finire all’ultima versione modificata ed integrata del Commissario-Presidente Frattura approvata con DCA n° 21 del 4 giugno 2014 e pubblicata sul BUR Molise n° 18 in edizione straordinaria il 5 giugno 2014, attualmente unico atto programmatorio efficace. Quindi, ci ha pensato qualche giorno fa il nuovo direttore generale dell'Asrem, a stilarne uno nuovo sulla falsariga di quello di Filippo Basso. Nel contempo, però, va anche detto che la Giunta Regionale, su disposizione del Consiglio, ha avviato la procedura per l’approvazione della proposta di legge regionale n° 70 “ Programmazione Sanitaria Regionale per il triennio 2013-2015” che contempla tutti gli atti del citato P.O. 2013-2015 approvato e pubblicato, ma osservata dal tavolo tecnico nella seduta di validazione del 27

giugno 2014. Ma se dal 2009 la Regione Molise risulta commissariata, quindi esautorata da ogni atto di programmazione sanitaria, come ha potuto procedere in tal senso? Nel frattempo, ancora, il commissario Frattura ha proceduto a giugno scorso alla nomina per solo 3 mesi del Dr. Gaetano Fuiano in sostituzione del Dr. Angelo Percopo, a capo dell’ASREM sull'esempio di quelli che erano i governi estivi ai tempi della Dc. Grande rivoluzione copernicana: dai “Governi balneari” della 1^ Repubblica a

“dirigenti balneari”! Tanto è vero che a settembre, spaccando la Giunta regionale, ha provveduto alla nomina di Mauro Pirazzoli, proveniente dal Lazio dove era stato direttore amministrativo nel periodo della Giunta Marrazzo, a nuovo direttore generale dell'Azienda sanitaria molisana. Intanto, però, non ci si accorge che il servizio sanitario regionale continua a “macinare” un deficit di circa 4 milioni al mese e di contro si continuano a prendere iniziative che rinviano gli interventi necessari per far fronte ai problemi. A

fine anno, potrebbero essere ulteriori 50 i milioni di deficit che si andranno a sommare ai 210 milioni accertati fino al 2013 ! Non contento, infine, Frattura ha proceduto alla nomina del nuovo direttore dell’assessorato regionale alla Sanità, andando a pescare Marinella D’Innocenzo, scaricata in Piemonte, passata per il Lazio e finita, poi, in Molise. La girandola di nomine in Molise ha portato qualche collega in altra parte d’Italia a definirla una sorta di “turismo sanitario”, visto e considerato i passaggi e gli spostamenti tutti tar-

gati Pd. Domani a Roma, forse, si andrà per giocare l’ultima partita al Tavolo tecnico. Frattura ha già detto che si corre il rischio di un suo commissariamento. Del resto, era stato lo stesso presidente del Lazio, Zingaretti, a palesare questa possibilità. Cosa ha detto Zingaretti, rilanciato dalle agenzie nazionali e balzando dunque nelle redazioni molisane? Che per ricostruire il modello di sanità è “fondamentale il rapporto col governo, perché siamo in un momento in cui nel Patto per la salute che è stato sottoscritto, è riaffiorato che i commissari alla sanità che si decidono da luglio in poi, e credo che la prossima Regione sarà il Molise, non saranno neanche i presidenti delle Regioni. Perché dietro il commissariamento c’è l’idea, che noi con il nostro senso di responsabilità dobbiamo sconfiggere, che il problema del risanamento e della buona sanità sia la politica, e che per ottenere il risanamento e l’efficientamento bisogna eliminare i livelli politici dalla gestione e dalla programmazione sanitaria”. Il nuovo Patto per la salute dice che i commissari non saranno più i governatori. Frattura è avvisato.

Lettera Aperta di Lorenzo Greco

I diabetici nel Molise, per la sanità non esisteranno più

Il piano Regionale sulla sanità recentemente presentato dall’Avv. Pirazzoli, di fatto cancella l’assistenza ai cittadini con diabete senza alcuna motivazione di politica sanitaria e non tenendo in alcun conto i dati epidemiologici, tra l’altro mai citati in tutto il documento così come nel primo atto, oggetto di ricorso al TAR presentato dalla Associazione Diabetici Molisana, di cui lo scrivente è presidente. Nonostante la pronuncia del TAR, che ha concesso la sospensiva al ricorrente. esortando al contempo, la Regione a trovare una adeguata soluzione al problema, nulla è cambiato in questo secondo atto. Le persone con diabete, in Molise, rappresentano il 7% circa dei residenti, portando così a oltre ventitremila gli affetti dalla patologia cronica e bisognose di cure per tutta la vita ed ogni santo giorno si presentano per la prima visita, solo all’UOC di Campobasso, da 4 a 6 nuovi diabetici. Ormai nel mondo si parla di pandemia. I danni che questa patologia provoca, se non adeguatamente curata, con il presentarsi di complicanze gravi, interessano il sistema cardiaco (l’infarto del miocardio è frequentissimo

nei diabetici) e circolatorio, i reni fino alla dialisi, gli occhi, i nervi, con continui e carissimi costi di ospedalizzazione, un grandissimo aggravio di spese per la comunità tutta, e pessima qualità della vita. Anche tanti bambini e giovani, purtroppo, affetti prevalentemente dal diabete di tipo 1, necessitano di controlli frequenti e si ritrovano in Molise completamente abbandonati. Con un inspiegabile tratto di penna è stata cancellata l’unità di Diabetologia di Campobasso, considerata unanimemente una delle migliori d’Italia, alla quale afferiscono oltre 13.000 pazienti, con una mole di interventi che supera le

45.000 prestazioni annue, oltre ad aver eliminato di fatto l’UOC di Larino, le unità operative semplici di Termoli, Isernia, Venafro ed Agnone. in contrasto ed in barba alle leggi mai abrogate: La Legge regionale n° 25 del 1989 con la quale veniva disegnato l’assetto assistenziale relativo alla patologia diabetica del Molise; La legge dello Stato n° 115 del 1987 Il Piano Nazionale sul Diabete, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2013 e formalmente recepito dalla Regione Molise nel 2014 Il Manifesto dei diritti della Persona con Diabete approvato dal Senato nel 2012 e non an-

“Intesa sulla liquidazione degli arretrati” Primo passo alla Fondazione Giovanni Paolo II con i sindacati di categoria CAMPOBASSO. Tra la Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II e le OO.SS. si è conclusa una importante intesa per il riconoscimento degli “arretrati contrattuali al comparto”. Tale richiesta di accordo era stata già formulata da CGIL, CISL e UIL due anni fa alla precedente amministrazione, con lo scopo di

cora recepito dalla Regione Molise. L’attuazione di questo piano, riporta l’assistenza ai diabetici indietro nel tempo a trent’anni fa e prima della attuazione delle leggi suindicate, dove i diabetologi, tutti inseriti nelle Unità complesse di Medicina, considerata la carenza di personale, i primari, non potendosi privare dell’opera dei medici nelle corsie, ieri così come oggi,consentivano l’assistenza ai diabetici solo per poche ore al mese. Alcuni medici diabetologi fanno i salti mortali per assicurare livelli di assistenza minimi previsti nei confronti dei pazienti, spesso anche al di fuori dell’orario di lavoro, come avviene ad esempio ad Isernia, dove nulla esiste. Le Associazioni dei diabetici FAND del Molise, presenti a Campobasso, Isernia e Venafro, adotteranno, anche tramite la sede centrale FAND di Milano, ogni misura per contrastare un indegno ed assurdo taglio delle legittime aspettative dei malati.

evitare l’aggravio sul bilancio della Fondazione delle spese legali che di fatto oggi non peseranno né sul bilancio né sui lavoratori. L’intesa, prevede che a tutti i lavoratori del comparto saranno corrisposti gli arretrati contrattuali relativi al periodo 2008/2012 in un’unica soluzione, in misura diretta ed immediata ad

un mese dalla sottoscrizione individuale dell’accordo. Le OO.SS. auspicano che dopo i travagliati trascorsi che ha visto coinvolti i lavoratori della Fondazione possa ristabilirsi un clima di serenità lavorativa e di riconoscimento dei diritti e che la nuova “governance” possa continuare a garantire una fattiva collaborazione.

*Coordinatore FAND MOLISE .Associazione Diabetici Molisana FAND Campobasso .FAND Sezione di Venafro .FAND Sezione di Isernia


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17 dicembre 2014

Singolare costume italiano Arriva Natale vietato fare regali ai pubblici dipendenti (tranne se di modico valore” Lo sappiano innanzitutto i cittadini che in veste o nelle condizioni di utenti di un servizio pubblico, spesso sono portati a “disobbligarsi”. Soprattutto a Natale! Sappiano che ai dipendenti pubblici è vietato ricevere regali o altre utilità, tranne quelli di “modico valore”. La solita Italia: si detta la regola e nello stesso tempo anche l’eccezione. Che senso ha vietare l’accettazione di regalie per poi aggiungervi l’eccezione del “modico valore”. Sono questi equivoci, questi spazi discrezionali, in sostanza, a svuotare di contenuto una regola certamente opportuna per liberare la Pubblica Amministrazione dal tarlo della corruzione e della corruttibilità. Bene quindi ha fatto il Capo di Gabinetto del ministero dell’Economia e delle Finanze, Garofoli, che con un circolare indirizzata agli uffici del ministero, quindi all’Agenzie fiscali, nel ribadire il divieto ad

accettare regali richiamando in particolare l’applicazione del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (Decreto del presidente della Repubblica dei 16 aprile 2013) in

cui sono definiti i doveri minimi di diligenza, di lealtà e di buona condotta da osservare per il corretto funzionamento dell’amministrazione. Gli stessi doveri e gli stessi

obblighi - è detto nella circolare - si applicano anche per incarichi svolti presso Società, Agenzie e Enti pubblici, compresa la partecipazione a consigli di amministrazione o a col-

Agricoltura, attenzione al territorio Il 22 luglio scorso il Sole24ore ha pubblicato “La nuova Agricoltura dell’Italia”, un interessante articolo di Fabrizio Barca, che inizia con una mezza verità quando dice “Negli anni recenti molti, tra i quali chi scrive, hanno dovuto rivalutare il ruolo dell'agricoltura nello sviluppo del Paese”. Mezza e non sacrosanta verità, visto che questa sua rivalutazione, frutto di onestà intellettuale, che io sappia, non riguarda molti, ma pochi altri. E’ comunque un fatto significativo che una personalità come Barca, che ha avuto un ruolo importante come dirigente del Ministero dell’economia e come sottosegretario del Governo Letta, prenda atto della sottovalutazione, se non dimenticanza, del ruolo dell’agricoltura da parte della cultura e della classe politica e dirigente del Nostro Paese. E’ da augurarsi che anche altri, che, non solo nel passato ma anche nel presente, si sono dimenticati dell’agricoltura, seguano Barca in questa sua riflessione, alla quale va il merito di riportare al centro l’agricoltura e, con essa, il territorio che, insieme con altre risorse e valori, spiega e rappresenta. Al centro dello sviluppo, visto che è proprio il suo spostamento da perno dell’economia a un ruolo del tutto marginale una delle ragioni importanti di quel rallentamento dello sviluppo economico che, nel 2008, va in blocco e rende

La salvaguardia di ampie aree diventa necessaria

la crisi del Paese ancor più pesante che in altri. Un tipo di sviluppo che all’agricoltura ha rubato pianure e i terreni migliori di questo nostro Paese con la cementificazione spietata venduta, ancora oggi, come segno di benessere e di civiltà. Lo dimostrano i dati della drastica diminuzione della superficie agricola, del numero di imprese e di addetti, a partire dall’abbandono delle aree, considerate, all’inizio del boom economico, “arretrate”, poi “sottosviluppate” e, solo ultimamente, “marginali” e – lo voglio credere - con il suo significato di “poste ai margini”, che, ultimamente, stanno cogliendo un interesse

sproporzionato, per me allarmante. L’agricoltura, una volta messa ai margini della cultura e dello sviluppo, ha, non a caso, pagato per prima il prezzo di questa esclusione, anticipando di quattro anni la pesante crisi causata dal fallimento di un sistema che si tenta di rianimare con tante respirazioni bocca a bocca, che, però, non fanno altro che aggravare la situazione invece che risolverla. Ecco perché il territorio diventa una priorità, una premessa indispensabile per una corretta programmazione dell’agricoltura e, con essa, dello sviluppo economico dell’Italia.

Lettera Aperta

Costruiamo un’alternativa credibile a questo sistema

Lettera aperta alle cittadine e i cittadini molisani, ai comitati, associazioni, movimenti, organizzazioni sindacali, liste di cittadinanza, gruppi di acquisto. L’Altra Europa Molise è lieta di invitarVi alla Conferenza Stampa che si terrà Sabato 20 dicembre alle ore 11, nello spazio antistante l’ospedale Cardarelli di Campobasso. Conferenza stampa per la presentazione del manifesto dell’Altra Europa Molise il vuoto politico attuale deve essere riempito. Costruiamo insieme un nuovo contenitore, superando un manierismo culturale diffuso, anche a sinistra. Dobbiamo reimpostare tutto il territorio su idee e progetti. È importante la partecipazione di tutti affinche’ questa iniziativa diventi una fucina per il futuro.

Vogliamo ripartire dalle persone, dai nostri diritti fondamentali e inalienabili, vogliamo ripartire da ciascuno di noi, dalle nostre comunità e dai nostri territori. Ripartiamo dai luoghi in cui viviamo, studiamo, lavoriamo, dalla vita concreta. Ripartiamo dal concetto costituzionale che “la sovranità appartiene al popolo” e non alle lobby, alle multinazionali, alla Commissione Europea, alla Banca Centrale o al Fondo Monetario Internazionale, e neppure a qualche leader o a “un uomo solo al comando”. Siamo convinti che in Molise, come in Italia e in Europa, sia arrivato il momento per co-

struire una vera alternativa: un’alternativa necessaria e urgente Siamo convinti che in realtà le condizioni, i segni, i soggetti di un’alternativa possibile e necessaria siano già presenti. L’alternativa è già rappresentata da tutte le persone, le cittadine e i cittadini, che, nelle varie forme associative e organizzate (comitati, associazioni, movimenti, organizzazioni politiche e sindacali, liste di cittadinanza, gruppi di acquisto) propongono pratiche ed esperienze positive fondate sulla difesa dei diritti, dei beni comuni e sul loro utilizzo partecipato e democratico. [L’Altra Europa Molise]

legi dei revisori dei conti. E per quanto riguarda il “modico valore”, è stato ribadito che non può essere superiore ad un valore di 150 euro. Ce li immaginiamo i vari collettori premurarsi di verificare il valore del regalo e i donatori, a loro volta, di mostrare lo scontrino a riprova. Un’Italia da ridere. I regali di valore maggiore pertanto dovranno essere messi subito a disposizione dell’amministrazione per la restituzione o la loro devoluzione a fini istituzionali (in carità? – ndr). Modico valore o non modico valore, la cosa opportuna da fare è evitare i regali. La Pubblica amministrazione, i dipendenti pubblici, la partecipazione a consigli di amministrazione o a collegi dei revisori dei conti sono entità e funzioni cui non corrisponde alcun dovuto oltre quelli previsti e sanciti dalle leggi.

Tamburro fa carriera Il direttore generale della Salute regionale, Marinella D’Innocenzo ha individuato fra i dirigenti dell’Ente il candidato ideale : Riccardo Tamburro. Ex consigliere regionale dell’Adc, oggi coordinatore provinciale di Rialzati Molise, movimento con cui si è candidato alle ultime elezioni. Dopo una breve parentesi al Servizio Energia, dove si ricorda la sua autorizzazione alle centrali a biomassa nel Matese , un incarico all’assessorato alla Salute dove dirige il servizio Controllo di gestione e flussi informativi. Ora un ulteriore avanzamento di carriera per l’ex consigliere regionale quello di Project Manager del piano operativo della sanità, (a cui non corrispondono oneri aggiuntivi per la Regione).

Saldi dal 3 gennaio L’anticipo chiesto dai sindacati è stato accolto dalla Regione CAMPOBASSO. “L’appuntamento con i saldi invernali si è cercato di uniformarlo facendolo cadere il giorno feriale precedente l’Epifania. La crisi economica ha fatto registrare una flessione dei consumi abbastanza evidente e per questo i saldi sono l’appuntamento atteso sia dai consumatori che possono fare spese a prezzi più bassi ma anche dai commercianti che possono ricavare maggiori introiti dall’aumento delle vendite. La richiesta di Federdistribuzione che mira ad anticipare la data di inizio dei saldi al 3 gennaio 2015, anche per il Molise, mi trova concorde dato che il difficile momento che l’economia sta attraversando, con una significativa contrazione dei consumi, impone di attivare azioni finalizzate a favorire gli acquisti con l’auspicio che ci sia massima collaborazione, affinché vengano rispettate tutte le regole fissate per i saldi, garantendo la massima trasparenza nel rapporto commerciale, sia da parte dei consumatori che da quella dei commercianti.”


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5 17 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il termine per la presentazione delle proposte di idee per la sede regionale è scaduto alle ore 13 del 15 dicembre 2014 Tra i 100 e i 150 i partecipanti da tutta Europa

Legati alla sede il miglioramento della qualità urbana, l’occupazione e le opportunità di crescita e lo sviluppo

La classe dirigente che governa una transizione storica particolarmente difficile, che finora non ha mostrato alcuna qualità di pregio politico e amministrativo sarà in grado di assicurare e portare a compimento ciò che l’investimento di 50milioni di euro promette di determinare? Istanze e aspettative tante, tantissime, intorno al progetto della sede regionale. Eccole, così come tradotte e sancite all’articolo 4 del concorso per la selezione di una proposta progettuale d’idee per la realizzazione della sede del consiglio, della giunta regionale e dei servizi comuni nelle aree dell’ex Hotel Roxy e dell’ex stadio Romagnoli a Campobasso: il miglioramento della qualità urbana, l’occupazione, e le opportunità di crescita e lo sviluppo durevole dell’economia locale, il rilancio dell’immagine della città e la sua capacità di attrazione di investimenti pubblici e privati. Un mondo nuovo da impiantare, una nuova frontiera da raggiungere, un traguardo da tagliare per la prima volta si legano ad un progetto di architettura. E il Molise e i molisani sollecitatati a partecipare a questa messe di obiettivi mai così tanti, così qualificati, e così articolati. Che fanno del concorso un evento e segnano una svolta radicale sui temi dell’architettura e della trasformazione urbana del capoluogo. Dovrà avvenire sulla scorta di idee avanzate di alto valore tecnico e di servizi professionali di elevata qualità,

come aspirano il presidente Frattura e gli amministratori regionali. Nella storia della città, ovvero nel suo divenire, nel suo strutturarsi e nel suo identificarsi centro direzionale di cui crede essere destinataria (senza esserlo, però - ndc), non ci sono precedenti che si possano associare a quanto è in gioco e a quanto è previsto con la realizzazione della

nuova sede: volano economico della città e non solo. Queste non sono valutazioni autonome di chi scrive, ma la traduzione di ciò ch’è stato scritto nel bando pubblico e i partecipanti sono stati chiamati a formalizzare nel progetto grafico e nelle relazioni di accompagno. I partecipanti: sono tra i 100 e i 150, da tutta Europa. Sarà la penuria di

occasioni professionali di rilievo; sarà che il bando per sua natura e destinazione ha saputo muovere l’interesse dei professionisti, cert’è che chi ha ideato il bando e lo ha posto all’attenzione nazionale ed europea avrà un’ampia possibilità di scelta tra le idee da vagliare, e la responsabilità che ognuna di esse corrisponda pienamente alla complessa articolazione del bando. Meglio. Che dica come sia possibile, attraverso quale soluzione, con quali apporti l’ intervento potrà essere volano di sviluppo per la riqualificazione architettonica, la rivitalizzazione economica e la valorizzazione culturale e sociale della città di Campobasso. Immaginiamo il carico di responsabilità di chi dovrà giudicare e assegnare i premi (1° premio: 25.000 euro ; 2° premio: 10.000 euro e 3° premio: 5.000 euro tutti comprensivi di oneri fiscali e previdenziali); di chi dovrà dimostrare che quanto è stato prefissato è nella possibilità di essere realizzato. Ripetiamo: siamo di fronte ad situazione carica – come detto – d’ istanze e aspettative, in cui non è estranea la collettività nel momento in cui sulla “soluzione ur-

Protezione civile, precari in piazza

CAMPOBASSO. In occasione del consiglio regionale straordinario, in programma venerdì 19 Dicembre per l’approvazione dell’assestamento di bilancio, una nutrita rappresentanza dei cento precari della Protezione Civile che dal 31Gennaio scorso sono senza lavoro, presidieranno dalle ore 15:00 la sede di Palazzo Moffa a Campobasso insieme agli ex operatori della Formazione Professionale. Dopo l’ulteriore impegno preso in occasione del vertice dello scorso 24 Novembre, relativo alla ricontrattualizzazione per tre mesi dei centro precari con mansioni attinenti la mappatura del territorio regionale e prevenzione del rischio idrogeologico, vogliamo verificare con i fatti la parola data dai massimi rappresentanti della Regione. I cento professionisti precari della Protezione Civile, vincitori di concorso e da undici mesi senza stipendio e senza reddito, vivono ormai una condizione di forte difficoltà e per questo chiedono alla Regione Molise e all’Agenzia di Protezione Civile di concretizzare l’impegno preso pubblicamente con le Orga-

La Regione avrebbe disatteso il verbale sottoscritto Intanto da undici mesi sono senza stipendio

nizzazioni Sindacali e con gli stessi professionisti: provvedere cioè alla riassunzione con contratti di tre mesi del personale subito dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio in consiglio regionale. Una soluzione evidentemente

temporanea ma che rappresenta una boccata d’ossigeno per cento famiglie in attesa della nuova riunione del tavolo di concertazione in programma il prossimo 12 Gennaio, che dovrà trovare una soluzione definitiva alla vertenza.

bana possibile e sostenibile” sarà coinvolta attraverso la visualizzazione dei progetti e il confronto coi progettisti. Una prova di maturità e di responsabilità collettive mai così circostanziate e finalizzate. Ne saranno capaci i protagonisti? La classe dirigente che governa una transizione storica particolarmente difficile; che finora non ha mostrato alcuna qualità di pregio politico e amministrativo sarà in grado di assicurare ciò che l’investimento di 50milioni di euro per la sede intende determinare? La risposta all’interrogativo è legata alla tempistica del bando, ovvero al calendario delle operazioni che restano da fare dopo che alla ore 13 del 15 dicembre 2014 è scaduto il termine per la presentazione delle proposte d’idee. La commissione giudicatrice inizierà i lavori di vaglio il 22 dicembre prossimo; la comunicazione dell’esito del concorso sarà data entro 15 giorni dalla conclusione dei lavori ed entro trenta giorni dalla comunicazione dell’esito del concorso sarà allestita la mostra dei progetti. Ci sarà modo e motivo di parlarne ancora. Dardo

Idv, continua l’emorragia CAMPOBASSO. “Condividiamo le ragioni che hanno spinto Cristiano Di Pietro, a ratificare le sue dimissioni da segretario regionale dell’Italia dei Valori e, a nostra volta, comunichiamo di non avere alcuna intenzione di continuare a militare in un partito che vede ogni giorno traditi i suoi valori fondanti”. Con queste parole, un altro nutrito gruppo di esponenti locali lascia l’IdV. Si tratta, questa volta, di Antonino Mancini, vice coordinatore regionale, Giuseppe Caterina, consigliere nazionale. “Ricordando come il partito si sia radicato in Molise in maniera capillare anche grazie al nostro impegno quotidiano e al nostro contributo, occorre ora riconoscere che le divergenze con la linea nazionale da Lei proposta– si legge nella nota indirizzata dagli interessati al segretario nazionale Ignazio Messina – sono di fatto incolmabili e pur rispettando, nella migliore cultura democratica, le sue scelte – hanno concluso – ci vediamo costretti a comunicare le nostre irrevocabili dimissioni dall’Italia dei Valori”.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

17 dicembre 2014

CAMPOBASSO, SEMPRE PIU’ BRUTTA E VOLGARE Mentre si continua a ripetere il ritornello della mancanza di adeguate risorse economiche Strade, piazze, tabelloni, marciapiedi e palazzi: Campobasso, un disastro. Buche sulle strade, pozzanghere come laghetti artificiali, sfaldamento di cordoli, piastrelle dei marciapiedi divelte, escrementi animali per contorno, offrono uno spettacolo indecente nel contesto di una urbanizzazione sempre più aggressiva e speculatrice. Si coglie anche un palpabile arretramento della qualità del servizio di nettezza urbana. Non vorremmo dar ragione (a posteriori) ai metodi caporaleschi che per un tratto hanno accompagnato il lavoro di raccolta e smaltimento da parte della

Seac. Così come non vorremmo insistere oltre sulla incapacità comunale di assicurare l’ordinaria amministrazione e di dare una linea comportamentale coerente agli assessori responsabili dei vari settori. Campobasso si va imbruttendo, involgarendo, compromessa da una serie di interventi qualunquistici: segnaletica stradale discutibile sotto il profilo della razionalità (l’aggressione perpetrata a Piazza della Repubblica grida ancora vendetta); tabelloni pubblicitari (taluni abusivi) dovunque possibile e impossibile; traffico allo sbando; apertura e chiusura di strade a

seconda l’umore di chi si sveglia prima la mattina; verde pubblico massacrato per manifesta incompetenza: ai quattro cedri del Libano di incommensurabile valore botanico della “Villa dei cannoni”, e una rarissima palma, fatti brutalmente fuori dalla gestione Massa, vanno aggiunti la fine di un preziosissimo pino silvestre e della sequoia di Piazza Cesare Battisti, né possono valere a mitigare il giudizio negativo le ultime resipiscenze municipali in materia di mantenimento delle aiuole da parte, peraltro, di privati. Chiunque degli assessori in carica

venga preso da furore distruttivo è nella condizione di sfogarlo sugli spazi pubblici e sulla pelle dei cittadini. Non si spiega diversamente lo stato di degrado e di abbandono, come dicevamo all’inizio, delle strade, delle piazze e dei marciapiedi, della pubblicità, del verde pubblico, dei servizi e del caotico sviluppo edilizio. L’insieme di queste intollerabili disfunzioni, danno l’immagine di un livello culturale poco confortevole per una città che si arroga la dignità di capoluogo di regione.

“Questa di Fabrizio è una storia vera” Domenica 11 gennaio, presso l’Auditorium Arturo Giovannitti di Campobasso, i Faberi - in scena col racconto musicale di Fabrizio De Andrè Lo spettacolo, dopo le affollate interpretazioni non solo nelle piazze, ma anche nei teatri di Foggia, San Benedetto del Tronto, Formia, Roma, si propone, nel sedicesimo anniversario dalla scomparsa, di ricordare, avvicinare, raccontare anche a Campobasso Fabrizio De Andrè, attraverso un ricco repertorio dagli arrangiamenti particolarmente curati che non si limita a inscenare le più famose melodie, ma considera anche vere e più rare perle artistiche, apprezzate dall’appassionato, appassionanti per il neofita. Tra musica, aneddoti e voci, la peculiare scenografia e le luci, è facile farsi trasportare nel mondo di Fabrizio De Andrè, quale che

sia l’età, l’estrazione, la composizione del pubblico. Per i Faberi - sei musicisti provenienti dal Gargano, da un decennio insieme - Fabrizio era umanità, sensibilità, era attenzione per gli ultimi e tolleranza. Tali caratteristiche, che hanno reso unica la sua persona e la sua produzione artistica, viva e ancora attuale, saranno in risalto sulla scena, nella loro semplicità: Fabrizio non ha mai negato la realtà, la verità, per quanto cruda e crudele. Ecco perchè “Questa di Fabrizio è una storia vera”. 11 gennaio 2015 - Auditorium Ingresso ore 20 - Sipario ore 20.45 . Posto unico 10 euro

“Il vinile la musica del futuro” Una mostra mercato particolare quella che si aprirà a Campobasso all’ex Onmi CAMPOBASSO. Quel rituale maledetto, quella puntina che si appoggia lentamente sul caldo vinile. Quel piatto nero che gira, in un vorticoso ed imperfetto moto circolare, quasi ipnotico. Quell’odore di muffa stantia, quei ricordi che obnubilano la mente, gli anni d’oro. Questo è ascoltare un disco in vinile, ricordo di un’epoca e strumento in via d’emancipazione. Il Compact Disc è morto. Nel mutevole mondo dei supporti musicali c’è aria di rivoluzione, ancora. Così, se in principio fu il romantico 78 giri, adesso più che mai, nei frenetici anni 2000, c’è ancora spazio per quel maledetto rituale.

Sconvolto dalle rivoluzioni di musicassette, cd ed mp3, il disco in vinile è stato capace di resistere ad ogni battaglia, per proiettarsi a tutta velocità nel mondo del futuro. Nell’epoca degli IPAD e dei film in streaming, quei vecchi e scomodi dischi hanno avuto la loro rivalsa. Una vendetta, attesa ed accolta senza fretta, che ha rincuorato i possessori di antiche collezioni e depresso chi, per un motivo o per l’altro, se n’è sbarazzato. Così, in questo pazzo ed ermetico mondo, ecco comparire eventi su tutta la faccia della terra. Dai mercatini del vinile, alle tantissime bancarelle, passando per vere e proprie celebrazioni, come il ‘Record Store Day’. Il

tutto, fino all’estremo. Dopo essere stati dimenticati nelle cantine, sotto cumuli di macerie e rinchiusi in barattoli di nostalgia, ecco la rivalutazione totale. I maniaci del disco sono esemplari sempre più diffusi, perfezionisti, ognuno con la propria fissa. La ristampa, l’edizione limitata, quella autografata. Gli mp3 hanno vinto la battaglia di tutti i tempi. Hanno sconfitto la materia, alleandosi con l’etere ed entrando nelle orecchie e nelle macchine di tutti noi. Ed in questa particolare sfida, chi ne esce sconfitto è, inevitabilmente, il cd. Inventato per occupare meno spazio ed ora troppo ingombrante, non garantisce la stessa perfezione

sonora di quel caldo piatto nero. Un po’ scomodo, delicato, ma drammaticamente romantico, il disco in vinile è indubbiamente la musica del futuro”. È la recensione del vinile in un pezzo dal titolo “Il vinile, la musica del futuro”, tratto dalla redazione di ‘outsidersmusica.it’. Una descrizione fedele di un oggetto che non tramonta mai. E proprio questo antico, ma al contempo attuale, strumento di diffusione sonora sarà al centro del‘Vinile Mon Amour’, una mostra mercato del disco usato e da collezione, in programma da venerdì 19 a domenica 21 dicembre 2014 presso l’ex Omni a Campobasso, con ingresso gratuito.

All’Albino di scena Alfredo Colitto L’autore campobassano presenta il libro “Peste” pubblicato da Piemme CAMPOBASSO. Napoli, 1655. Varcando la soglia di Palazzo Guzmán con la sua famiglia di saltimbanchi, per intrattenere gli ospiti del conte, Cecilia non immaginava che la sua vita sarebbe cambiata per sempre. E’ la storia raccontata nel volume “Peste” di Alfredo Colitto campobassano di nascita e residente a Bologna. Dopo aver ricevuto gli ap- plausi divertiti degli astanti, si ritrova nel parco del palazzo e assiste, impotente e terrorizzata, a un incontro segreto. Il conte Guzmán e un altro uomo stanno parlando del destino di Napoli e di una congiura che potrebbe

riportare la città nelle mani dei francesi. Cecilia non sa nulla di politica, ma comprende subito il pericolo in cui si trova: è l’unica testimone dell’atroce tradimento. Quella stessa

notte, infatti, la sua famiglia viene assalita da tre sicari. Lei è la sola a sfuggire al massacro, grazie al provvidenziale intervento di un uomo che le permette di nascon-

dersi in un palazzo deserto e misterioso. Sebastiano Filieri non ha più nulla nella vita, se non la sua pittura. Ha perso la famiglia e gli ideali in pochi giorni, durante la breve, sfortunata rivolta di Masaniello. Quando scopre il segreto di Cecilia, Sebastiano sa che il conte Guzmán non riposerà finché non l’avrà uccisa. La ragazza potrebbe riportarlo a combattere per la sua patria, per i valori che un tempo guidavano la sua esistenza, ma la città di Napoli è minacciata da un nemico più pericoloso della Francia, più infido dei governanti spagnoli: la peste.


Campobasso

7 17 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La politica abitativa della Regione Molise ha fallito, senza mai porsi il problema delle conseguenze: razzia di risorse, guadagni indebiti, e una politica sporca

L’edilizia popolare e quella residenziale pubblica sono state e sono considerate un osso da spolpare La legge regionale numero 12 del 25 luglio 2013 non fa altro che coprire le gravi responsabilità accumulate nel corso degli anni dalla gestione degli Iacp e dai governi regionali Nella città dei colletti bianchi, dei fuoristrada, delle ville in campagna, c’è gente della media borghesia che non paga (perché non può) l’affitto, e per questo sfrattata. E’ un dato di fatto preoccupante che si accompagna alla situazione che riguarda gli inquilini delle Case Popolari e delle case comunali (Cer) atavicamente, ormai, nella condizione di difficoltà e sempre con la spada di Damocle sul collo, da un momento all’altro, di trovarsi in mezzo alla strada. Non capita ancora perché c’ha messo un pezza la Caritas e, per altra parte,

la politica del soccorso ultimamente ha licenziato la legge regionale numero 12 del 25 luglio 2013 che di fatto regala le case agli inquilini che la vogliono comprare (a metà prezzo) e a quelli che non vogliono o non possono, il fitto è stato ugualmente ridotto a metà. La teoria che ha portato a questa conclusione s’avvale del fatto che sia lo Iacp che il Comune non sono stati e non sono nella condizione di assicurare la manutenzione straordinaria dei fabbricati e dei singoli appartamenti. Il degrado che n’è disceso è palese e non ammette re-

pliche. Ammette, però, che lo Iacp e il Comune vengano ritenuti responsabili della dissennatezza con cui hanno amministrato e gestito il loro ingente patrimonio abitativo. Non diversamente dissennata e colpevole è stata la politica abitativa della Regione Molise che ha fatto mancare le risorse allo Iacp, senza mai porsi il problema delle conseguenze. Né ha mai impostato un piano edilizio in favore delle categorie sociali più deboli. Ha lucrato, non solo politicamente, come hanno lucrato gli amministratori delle case popolari, sui fa-

vori che si sono potuti fare centellinando qua e là i finanziamenti, dando in appalto i lavori, consentendo favoritismi finanche - per fare un esempio - sul cambio delle caldaie termiche negli appartamenti. Negli Anni ’50 e ’60 ha lucrato la Dc, costruendo milioni di appartamenti popolari assegnandoli anche a chi non aveva diritto; poi lo sfacelo. E nello sfacelo c’è ancora gente che lucra mantenendo il beneficio di un appartamento non avendone più diritto a norma di legge (sentite come s’è espressa la Caritas a proposito del

sistema di assegnazione degli alloggi in base al quale “Spesso gli inquilini sono stati indotti in errore da atteggiamenti lassisti e strizzatine d’occhio degli amministratori succedutisi da molti anni a questa parte”). Anche la legge numero 12 del 25 luglio 2013 che ha dimezzato il valore patrimoniale dello Iacp, ha l’obiettivo di creare centinaia di proprietari di appartamenti a metà prezzo del valore calcolato con una formula a sua volta di favore attraverso le revisione delle rendite catastali. Dardo

Telefonini gratis, riflettiamo di Giovanni Muccio* In un momento di grande difficoltà economica, quale quello attuale, con centinaia e centinaia di famiglie che faticano a mettere un piatto in tavola o hanno luce e gas staccati per morosità incolpevole, apprendere, dagli organi di stampa, che i Consiglieri comunali di Campobasso, non solo hanno diritto al cellulare, ma che addirittura hanno fruito di decine e decine di migliaia di euro di traffico telefonico, fa quanto meno specie.

E ‘ qualcosa che lascia letteralmente avviliti e mortificati i campobassani e molisani tutti, per questa politica del dire e non del fare dove a pagare è sempre il cittadino. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita si chiede quante decine e decine di migliaia di traffico telefonico annuale spendano non solo i Consiglieri comunali di Campobasso, ma tutti i Consiglieri comunali della Regione Molise, della Provincia e Regione

Ma ci rendiamo conto che oggi, con le tariffe agevolate che ci sono presso i vari operatori telefonici, con poche decine di euro al mese si può avere un contratto con traffico illimitato verso tutti i gestori sia su telefonia fissa che mobile, compresi sms ed Internet? E noi ancora dotiamo la classe politica e dirigenziale di cellulari con vecchi piani tariffari? A tal riguardo, il Guerriero Sannita lancia un appello a tutte le Amministrazioni in cui è pre-

visto il cellulare in dotazione ai Consiglieri e dirigenti di abolire questo benefit, considerato che ognuno di essi può fruire di economici piani tariffari, qualsiasi operatore scelga. Si potrebbe, con quanto risparmiato, acquistare pacchi dono per i più bisognosi. Vi ho chiesto molto, cari politici e dirigenti? Spero di no! A chi si dovesse sentire offeso chiedo, comunque, fin da ora scusa! *Presidente Regionale del Guerriero Sannita

Undici nuovi Cavalieri della Repubblica Gli attestati sono stati consegnati ieri dal prefetto di Campobasso, Di Menna CAMPOBASSO. In un contesto in cui si stanno verificando in Italia una serie di episodi criminosi sintomatici di un malaffare che sembra dilagare ovunque, per dirla con le parole del Prefetto di Campobasso, Francesco Paolo Di Menna, la parte ‘sana’ della società riesce invece a portare avanti una serie di valori e di obiettivi che rispettano il senso civico e il bene comune dei cittadini. E’ in questa ottica che si è svolta la cerimonia di consegna delle Onorificenze dell’Ordine ‘Al Merito della Repubblica Italiana’ all’interno del Palazzo del Governo di Campobasso, in presenza di autorità civili e militari, attraverso la quale undici persone sono state in-

signite del titolo di ‘Ufficiale’ e di ‘Cavaliere’ della Repubblica. “La consegna delle onorificenze nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia, nell’impegno di pubbliche cariche civili e militari – ha

detto ai presenti il Prefetto – costituiscono la prova provata che ci sono persone rappresentative della stragrande maggioranza degli italiani capaci di distinguersi per impegno, professionalità ed umiltà. A

voi (rivolto ai premiati, ndr) vanno le mie più sentite e sincere congratulazioni per aver ottenuto il conferimento di questa preziosa onorificenza, attraverso la quale lo Stato italiano intende attribuirvi un formale riconoscimento per aver contribuito alla crescita delle istituzioni e degli enti presso i quali avete svolto il vostro ruolo”. Sono stati premiatiAnnalisa Carlascio, Direttore dell’Archivio di Stato di Campobasso;Giuseppe D’Amico, Maresciallo Aiutante s.Ups dell’Arma dei Carabinieri;Isabella Astorri Cerio, Presidente della sezione regionale del Molise della ‘Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali’; Pasquale Cannito, So-

vrintendente Capo della Polizia di Stato; Mario Ciccotelli, Assistente tecnico per i sistemi elettrici ed elettromeccanici presso il Comando Militare Esercito ‘Molise’; Michele Giglio, Ispettore Superiore d.Ups della Polizia di Stato; Quirino Liberatore, Direttore alberghiero; Pietro Liotti, Medico Capo della Polizia di Stato;Basso Marinucci, dipendente Telecom a riposo; Incoronata Ricciuto, Funzionario Amministrativo presso il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo a riposo; Carmine Ziccardi, Maresciallo A.s.Ups dell’Arma dei Carabinieri.

Il primo album di Daniele Cordisco Il chitarrista molisano è riuscito a collocarsi tra i migliori musicisti del panorama jazz italiano CAMPOBASSO. “Questo potrebbe essere solo l’inizio”, ovvero “This Could Be The Start”. E’il titolo del primo e già incredibilmente maturo album di Daniele Cordisco, il chitarrista molisano che negli ultimi anni è riuscito a collocarsi tra i migliori musicisti del panorama jazz italiano, nonostante i suoi soli 26 anni. Dopo aver calcato il palcoscenico con Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs e aver ottenuto innumerevoli primi premi nazionali e riconoscimenti musicali prestigiosi, il suono della sua chitarra e il suo personalissimo stile, legato alla tradizione dello swing, hanno conquistato

artisti importanti e di fama come Fabrizio Bosso, Pietro Lussu, Dario e Sandro Deidda e Dario Rosciglione che hanno scelto di collaborare con lui per questo sorprendente lavoro. “This Could Be The Start” è la prima incisione a suo nome, per l’etichetta discografica Nuccia e Daniele lo presenterà anche nella sua regione, questa sera presso il cinema Sant’Antonio di Termoli. Nel disco sono presenti composizioni originali e standard che insieme conducono l’ascoltatore in un percorso musicale attraverso cool jazz, swing, bossa nova e hard bop. Dunque un disco unicamente per addetti ai lavori e

fruitori di jazz? Assolutamente no. Il giovane artista ci tiene a precisare che il suo album si rivolge a tutti i “palati”, soprattutto ad un pubblico di non esperti, per un motivo molto semplice: «Vorrei che il jazz tornasse ad essere una musica di massa, ascoltata da tutti, come accadeva negli anni ’60 in America e in Europa, quando questo genere ancora non veniva toccato dalle contaminazioni e dalle sperimentazioni dei decenni successivi che, pian piano, lo hanno reso un genere di nicchia». Pur non disdegnando le influenze jazzistiche moderne, Cordisco ha così scelto di privilegiare per il suo

primo lavoro discografico il linguaggio musicale della tradizione, oggi piuttosto difficile da ascoltare in Italia. I brani originali sono stati tutti composti da lui in collaborazione con Giuseppe Vadalà che di questo lavoro è anche produttore e arrangiatore. Autumn Sunset è una ballata poetica e coinvolgente nella quale emerge la vera lirica del chitarrista capace di arrivare direttamente alla pancia dell’ascoltatore. Tra gli altri brani originali la raffinata e solare “Winston Samba”, che richiama le sonorità della bossa nova anni ’60 e “Blues for Ray”, un blues dedicato a Ray Brown.



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Isernia

17 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Professioni sanitarie, e si apre il confronto Il finanziamento dell’operazione da parte del Comune di Isernia non è stata digerita dall’Unimol ISERNIA. La giunta comunale ha deliberato l’avvio dei lavori necessari alla ristrutturazione di un’ala dell’auditorium Unità d’Italia da destinare a polo per la formazione delle professioni sanitarie”. La cifra da investire

sarà di circa 150 mila euro e il progetto di ristrutturazione dello spazio abbandonato è stato fortemente voluto dal vicesindaco Maria Teresa D’Achille e dall’assessore alla cultura Cosmo Galasso. Una decisione, però, che

pare non sia stata gradita dai vertici dell’Università del Molise anche perchè la stessa Unimol vanta una Facoltà di Medicina e Chirurgia e, invece, si vedrebbe scavalcata dalle prestazioni operative del polo per le profes-

sioni sanitarie de La Sapienza. Questo passaggio potrebbe rimettere in moto tutte le polemiche che c’erano state negli anni passati circa la presenza dell’Unimol sul territorio isernino.

Taglia la legna ma evade il fisco I finanzieri di Agnone hanno riscontrato irregolarità in un’ azienda di Bagnoli del Trigno AGNONE. I finanzieri della brigata di Agnone hanno concluso un’articolata indagine fiscale nei confronti di un imprenditore di Bagnoli del Trigno operante nel settore dei tagli boschivi. Le attività ispettive hanno permesso di accertare che l’impresa, vincitrice di

diversi appalti concernenti interventi silvi-colturali in boschi di proprietà comunale e di altri enti locali, non aveva contabilizzato gli incassi derivanti dalle vendite del materiale legnoso ottenuto dai tagli boschivi, omettendo di dichiararle al Fisco.

Non solo, l’imprenditore per evitare la ricostruzione del volume d’affari realizzato negli anni, ha fatto sparire l’intero impianto contabile. Complessivamente, la ditta bagnolese, negli anni 2011 e 2012, ha occultato al fisco ricavi per oltre un milione e

mezzo di euro. Nel corso delle indagini, i finanzieri agnonesi hanno anche scoperto diversi casi di tagli abusivi in boschi privati non ricadenti nelle aree appaltate. Il responsabile dell’impresa è stato deferito all’autorità giudiziaria di Isernia

per i reati di “occultamento e/o distruzione di documentazione contabile” e “omessa dichiarazione”, con contestuale richiesta di sequestro preventivo dei beni, anche per equivalente, fino alla concorrenza di 700mila euro, corrispondenti alle imposte evase.

“Autovelox, la risposta che aspettiamo da due anni” Il presidente del Comitato Pro Trignina, sottolinea la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta ufficiale ISERNIA. “E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la gara peri lavori di pavimentazione delle strade statali per un importo di 1,6 milioni di euro che riguarda diversi interventi. Tra le opere c’è anche un tratto di Trignina dal Km 43.350 al 78.400 , che specificatamente parte dal comune di San Giovanni Lipioni e finisce al comune di Dogliola , ma che soprattutto comprende il tratto riguardante il Comune di Tufillo dove vige il limite di 70 km orari e dove lo stesso Comune in-

siste a piazzare un autovelox che tartassa la povera gente”. Così il presidente del Comitato Pro Trignina, Antonio Turdò. “E’ dall’ultima riunione dell’osservatorio nella quale abbiamo alacremente protestato a nome dei tanti automobilisti e dei sindaci che si erano rivolti a noi, e chiesto che si facesse questo intervento , l’Anas attraverso i tecnici promise che entro breve sarebbe avvenuto, cosa confermatami di persona alla inaugurazione della variante Anas di Quadri nei mesi scorsi.

“ Sono contento che finalmente si esegue questo intervento per la sicurezza stradale ed il miglioramento della percorrenza sulla Trignina , vorrei ricordare all’ANAS che appena fatto questo intervento , bisogna eliminare il limite di velocità a 70 km orari, gli impegni presi vanno rispettati. Troppi automobilisti vengono colpiti da sanzioni per il limite di 70 km orari, che è irrazionale per il tasso di antropizzazione esistente sulla strada che è quasi pari a zero !!!”

Venafro resta spenta e senza luminarie L’ex consigliere propone agli attuali amministratori di devolvere i loro gettoni per le luci natalizie VENAFRO –” La città è del tutto spoglia e priva della benché minima “atmosfera natalizia”, ossia addobbi e luminarie su strade, piazze e centro cittadino. Checché se ne dica tale “atmosfera”, gradita soprattutto ai piccoli perché “fa festa” ed avvicina al Natale con colori, luci e suoni tipici del periodo, serve a smuovere l’economia, apportando vantaggi a commercio, artigianato ed alle attività finanziarie in genere”. Così scrive Tonino Atella. “Ne sono dimostrazione chiarissima gli addobbi che

ogni singolo esercente, in assenza dell’intervento degli enti e delle istituzioni pubbliche, ha approntato in proprio dinanzi all’esercizio o per strada al fine di dare l’idea della festa, attirare clienti e fare affari. Addobbi, cioè, apparentemente ininfluenti e che invece a ben considerare servono e fanno tantissimo. Siffatto preambolo per dire dell’enorme sbaglio da parte del Comune di Venafro per aver lasciato spoglio e senza luci e colori del periodo il corso principale, le strade, le piazze ed il centro

cittadino. Sembra di sentire a questo punto le ovvie repliche di molti secondo i quali, “Le casse municipali sono vuote ; sono finiti certi tempi e certi sistemi !”. No, tant’altri venafrani non concordano affatto con tali tesi e ribattono : “Conveniamo perfettamente -dicono questi ultimi- che non si debba gravare con siffatti interventi sulle ridotte risorse municipali, di sicuro da destinare a finalità socialmente diverse, ma si poteva ugualmente abbellire ed addobbare la città per favorirne l’economia e i

commerci. Bastava che sindaco, assessori e consiglieri comunali rinunciassero ad un mese delle loro spettanze derivanti dall’attività amministrativa, per devolverle agli addobbi natalizi su strade e piazze della città, in modo da creare la cosiddetta atmosfera del periodo. Con una rinuncia minima i nostri amministratori locali avrebbero reso un servizio atteso da tutti ed utilissimo a tanti, in primis agli operatori commerciali che hanno bisogno di incentivi di varia natura. Peccato, si è persa una grossa

e ghiotta occasione perché il Natale a Venafro fosse diverso !”. Mentre sposiamo in pieno l’osservazione, segnaliamo purtroppo il deprimente aspetto di una città -Venafro, la quarta del Molise per abitanti, attività e peso sociale- decisamente povero, spoglio e misero, senza festoni, luci e colori del periodo. Fortuna comunque che tanti commercianti vi hanno provveduto privatamente abbellire di tasca propria strade e negozi, altrimenti la città sarebbe stata tutta … un mortorio !”

Scapoli-Chieti sul filo della zampogna Siglato un patto di amicizia e gemellaggio tra le rispettive associazioni SCAPOLI. Durante la manifestazione “Melodie d’autunno”, il “Circolo della zampogna” e “Zampogne d’Abruzzo”, hanno siglato un patto di amicizia e gemellaggio finalizzato alla salvaguardia del comune patrimonio culturale legato all’antico e sempre attuale strumento musicale. Il “patto” è avvenuto alla presenza dei due presidenti delle associazioni, Anto-

nietta Caccia e Ciriaco Panaccio alla presenza del sindaco di Moscufo nella piazza principale del paese. Con questo gemellaggio si prevedono lo scambio di studi, l’organizzazione di eventi, assunzione di iniziative comuni, dirette ad ampliare la conoscenza della zampogna e la sua trasmissione alle nuove generazion


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Termoli

17 dicembre 2014

Consorzi di bonifica, i rinnovi contrattuali Per i sindacati positivo il risultato raggiunto dopo anni di attese TERMOLI. “È positivo – ha dichiarato Luigi Sbarra, Commissario della Fai Cisl nazionale – che si sia aperto, ieri 15 dicembre, il Tavolo di trattativa con lo Snebi per il rinnovo del Contratto nazionale dei Consorzi

di Bonifica e la positività sta nel fatto di un avvio ch si realizza nei tempi stabiliti, segno di una sostanziale positività nelle relazioni sindacali tra le Parti rappresentative del settore”.

“Certo – ha proseguito Sbarra – abbiamo tutti la consapevolezza delle difficoltà che vive il settore e della situazione più generale nella quale si realizza la trattativa, ma il comparto ha sempre dimostrato la capacità,

seppur nelle difficoltà, di trovare un giusto equilibrio fra tutela del lavoro ed interesse del servizio svolto dai Consorzi di Bonifica”. “La Fai Cisl – ha concluso Sbarra – è una realtà fortemente radicata nella

Bonfica e lavoriamo i affinché questo fondamentale servizio sia sempre più rispondente alle sue funzioni di tutela del territorio e di servizio all’economia agroalimentare del Paese”.

Chiavette magiche, la denuncia della Cisl I metalmeccanici prendono le distanze dai dipendenti Fiat implicati nel caso TERMOLI. Riflettori ancora accesi nel mondo metalmeccanico per le conseguenze dell’inchiesta sulle ‘chiavette magiche’, condotta dalla Procura di Larino e dalla compagnia carabinieri di Termoli. Dopo l’Ugl metalmeccanici, a intervenire è stato il segretario generale aggiunto della Fim-Cisl Abruzzo-Molise Riccardo

Mascolo, che esprime tutto il suo rammarico per la vicenda, percepita senza ombra di dubbio come un duro colpo all’immagine, non solo dello stabilimento Fiat di Termoli, in questo momento così delicato, ancora di attesa delle nuove produzioni, ma dell’intero territorio molisano. “Ovviamente trattandosi di una truffa ai danni dell’azienda

distributrice di bevande, che si trova all’interno dello stabilimento Fca di Termoli – dichiara Mascolo – tutta la sua solidarietà, prendendo totalmente le distanze da simili gesti, all’azienda in questione e di rimando anche alla Fca di Termoli, che si è vista coinvolta in questo scandalo”.

Scuola superiore, via al terzo lotto E’ stato appaltato a Casacalenda dopo i danni subiti a seguito del terremoto E’ stato appaltato nei giorni scorsi il terzo lotto di realizzazione della Scuola superiore di Casacalenda. Un lavoro che va avanti da diversi anni e che si è reso necessario dopo che il vecchio plesso scolastico è stato abbattuto a causa dei gravi danni subìti

con il sisma del 31 ottobre 2002. Dopo la realizzazione dei primi due lotti ecco che è stato appaltato alla ditta Europland srl la realizzazione del terzo lotto, per un importo di 2.247.510,88 di euro. Ampia la soddisfazione del consi-

gliere provinciale Piero Tozzi, che ha seguito passo passo l’importante operazione da amministratore comunale di Casacalenda prima, e oggi da consigliere provinciale. “La realizzazione di questa opera si pone quale completamento del “

polo scolastico” di Casacalenda dice il consigliere Tozzi - e partendo con detti lavori si raggiunge la completa messa in sicurezza degli edifici scolastici. Un motivo d’orgoglio in più per l’eccellenza delle scuole di Casacalenda. Per il paese e per l’in-

tera Provincia di Campobasso”. I lavori dureranno due anni. Al termine di questi Casacalenda avrà una spinta in più per guardare con fiducia al proprio futuro.

Presentato il progetto dei volontari ospedalieri Ad essere interessati sono stati gli alunni delle classi terze dell’Itis di Termoli TERMOLI. E’ stato presentato agli alunni delle classi terze dell’Itis di Termoli il progetto “Avo Giovani”, realizzato dall’associazione locali dei volontari ospedalieri. L’Avo Giovani nasce nel 1999 dagli incontri tra giovani volontari e dietro sollecitazione del consiglio Federavo, allo scopo di perseguire un arricchimento formativo, attraverso l’approfondimento di tematiche riguardanti lo spirito di servizio e lo sviluppo di iniziative a sostegno dell’attività di volontariato. A presentarlo ai giovani studenti dell’Itis (sono previsti anche incontri con le quarte e quinte classi in seguito), la componente del direttivo Avo Lucia Bocale e la volontaria Lina Scurti. L’Avo Giovani è una concreta realtà a livello nazionale sostenuta dalla Federavo, dalle Avo Regionale e dalle Avo locali ed opera nell’ambito delle linee guida dei rispettivi consigli esecutivi. Gli obbiettivi che si prefigge il pro-

getto con i giovani possibili futuri volontari Avo sono: elaborare proposte e programmi, con particolare attenzione al contesto giovanile e

al mondo della scuola; garantire l’mpegno e la collaborazione nell’organizzazione di eventi per i volontari, per gli ospiti delle strutture

dove l’associazione opera e di altre iniziative mirate ad assicurare sviluppo e continuità all’Avo. Non manca il capitolo sull’anima-

zione, sia nei reparti ospedalieri e nella Rsa per donare un sorriso a chi soffre, così come si punta sulla socializzazione, per incentivare la conoscenza tra i volontari, motivarli e consolidare la loro presenza nell’associazione intesa come comunità di amicizia. Nel ventaglio di attività anche la realizzazione di piccoli manufatti da regalare nelle strutture dove l’associazione opera, incontri con tutti i volontari con piccole conviviali, dibattiti su determinati temi e piccoli concerti, organizzazione di piccoli spettacoli per degenti delle strutture in cui i volontari sono presenti. Presso l’ospedale di Termoli i volontari dell’Avo operano dal 2000, attuale presidente della sezione locale è il dottor Leonardo Cuccia. Vera manna caduta dal cielo per i degenti ospedalieri i quali ricevono da queste persone momenti di autentico sollievo sui letti di sofferenza a cui sono costretti.


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Termoli

17 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Cittadinanzattiva a tutela della salute La riapertura dello sportello presso l’ospedale di Termoli è un buon segno TERMOLI. Mancava da alcuni anni all’ospedale San Timoteo di Termoli, almeno 5, a sentire il direttore sanitario Filippo Vitale. Parliamo del Tribunale dei diritti del malato, o meglio dello sportello di rango territoriale che sarà aperto di nuovo da domattina, per due volte la settimana, a disposizione di cittadini e utenti, pazienti, degenti e loro familiari.

Una istituzione che torna con CittadinanzAttiva e che non sarà in contrapposizione con il nosocomio di viale San Francesco, ma fornirà un contributo a tutti. L’illustrazione di questa iniziativa c’è stata oggi nella sala convegni del presidio ospedaliero adriatico, alla presenza del coordinatore nazionale Tonino Aceti e dell’ex primario di Pediatria dello

stesso San Timoteo, Michele Cieri. Insieme a loro la premiata ditta di Cittadinanzattiva, Francesca Tripoli e Christine Tomkiewcz, oltre all’avvocato Giuseppe Giglio. Questa nuova apertura prosegue le attività di tutela della rete del Tribunale dei Diritti del Malato che Cittadinanzattiva ha già avviato con l’apertura dello spor-

tello di Campobasso nello scorso mese di ottobre a Campobasso. Gli orari di apertura dei due Sportelli, con i relativi contatti, sono: Termoli: martedì dalle ore 09:30 alle ore 11:30; giovedì dalle ore 17:00 alle ore 19:30; email:tdmtermoli@gmail.com Campobasso: martedì dalle ore 11:00 alle ore 13:00; giovedì dalle ore 11:00 alle ore 13:00;

email:tdmcampobasso@gmail.co m Nella conferenza stampa di presentazione è stata illustrata anche la prosecuzione della “Campagna di sensibilizzazione sui diritti del malato”, la campagna che Cittadinanzattiva ha promosso mediante la realizzazione di cinque spot.

L’Udc vuole ripartire dal territorio Il partito di Cesa pensa ad un nuovo contenitore dopo le vicissitudini passate TERMOLI. Che fine ha fatto la politica? Quella che si sgancia dalle gestioni amministrative e istituzionali, i partiti per intenderci. Avere nel Paese un segretario-premier come Matteo Renzi certamente pialla un po’ il dibattito interno, assommando cariche che nemmeno gli storici esponenti di una Dc degli anni sessanta riuscirono ad avere.

Ma tutto intorno, non solo la componente democratica di minoranza, qualcosa è in fermento, basti pensare alla traversata del deserto novella a cui è costretta in questa fase di ‘lotta e di governo’ sotto diverse insegne. Tra le formazioni di certo più radicate in Molise, per consensi e per tradizione, c’è l’Udc e in molti si chiedono quale sia la rotta da se-

guire, anche perché tra Regione, Provincia e Comune di Termoli le espressioni sono distinte, a seconda dei ruoli di appartenenza. Molta curiosità risiedeva attorno all’incontro della Direzione nazionale Udc che si è svolta ieri mattina a Roma e in cui è stata approvato all’unanimità la relazione del segretario Lorenzo Cesa con cui si conferisce il mandato

pieno al segretario per la definizione del crono-programma, le formalità e le regole di rito per la nascita del nuovo soggetto politico”. “La gestione della nuova realtà che sta nascendo – si legge nella nota di via dei Due Macelli – vedrà lavorare insieme i rappresentanti a livello nazionale e quelli sui territori

Donare è vita, premiato Marinucci In Prefettura a Campobasso ha consegnato l’onorificenza al donatore Avis TERMOLI. Da una premiazione all’altra, la sezione Avis di Termoli è davvero sugli scudi. Dopo quella di Jean Gatley, di cui trovate traccia nella nostra homepage, in mattinata, nella sala delle cerimonie della Prefettura di Campobasso, il prefetto Francescopaolo Di Menna, alla presenza di tutti gli Ordini Militari Regionali e del sindaco di Termoli Angelo Sbrocca, ha consegnato l’onorificenza dell’Ordine di Cavaliere “al merito della Repubblica italiana” al donatore Basso Marinucci. Non sarà una premiazione spora-

dica, poiché altri cinque candidati avisini sono in attesa di fregiarsi di questo riconoscimento. “Stiamo vivendo veramente 15 giorni molto intensi per l’Avis cittadina – ha sottolineato il presidente Mario Ianieri –dallo scorso 30 novembre, con la festa del donatore, quindi i convegni del 2 e del 13 dicembre, la premiazione del volontariato silenzioso alla Gatley e ora questa onorificenza a Marinucci. Bravi ragazzi, riusciamo a tenere il ritmo ma dobbiamo fare ancora di più”.

Rissa all’interno del negozio cinese Un trambusto che ha interessato diversi giovani nell’attività de Lo Scrigno TERMOLI. Serata da tregenda all’interno del negozio cinese che vende un po’ di tutto nel seminterrato de ‘Lo Scrigno’. Dal trambusto percepito al piano superiore debbono essersele date di santa ragione, con pugni, calci, spintoni, tanto che uno dei giovani aveva una ferita con parecchio sangue che fuo-

riusciva. Secondo qualche testimonianza, pare che sia stata usata anche una chiave inglese. Insomma, violenza senza quartiere. A intervenire per primo i vigilantes in servizio nel centro commerciale, quindi sono intervenuti due uomini che si trovavano lì per caso e hanno cercato di sedare la rissa, sporcandosi anche di sangue e quindi sono giunti i carabinieri

e gli agenti del commissariato, con l’intervento dell’ambulanza del 118 e dei volontari della Misericordia. I protagonisti della zuffa sono stati accompagnati al pronto soccorso per i referti e saranno denunciati a piede libero, con militari e agenti a trascorrere sulle conseguenze di questo episodio tutta la notte.

Ancora buoni risultati per la Fidapa A Larino le sezioni molisane hanno fatto il punto dell’attività svolta LARINO. Nel fine settimana più intenso e intriso di manifestazioni anche a carattere associativo, non poteva mancare sabato scorso anche l’iniziativa delle sezioni Fidapa del Molise, che si sono incontrate a Larino. L’evento, che prende il nome di “Camminare insieme”, nata quattro anni fa a Termoli, su iniziativa di Teresa De Rosa, allora consigliera distrettuale, si propone di accrescere le relazioni e la condivisione tra le socie in modo da perseguire le stesse finalità. Quest’anno è stata la sezione di Larino, guidata dalla presi-

dente Giulia Occhionero, ad organizzare l’evento. Le partecipanti si sono incontrate alle 10.30 in Piazza del Popolo, per poi recarsi al sito archeologico, al Palazzo Ducale, al Museo Civico, alla cattedrale per una visita guidata. E’ seguita la riunione conviviale presso il Park Hotel Campitelli 2. Sono intervenute le rappresentanti delle cinque sezioni Fidapa molisane. Da Termoli hanno partecipato la presidente Anna Musacchio, la vicepresidente Esmeralda Pettine, la socia fondatrice Wilma Costantini,

la responsabile distrettuale della commissione affari commercio e tecnologie Teresa De Rosa, la socia Angela Rusciano. Per la sezione di Isernia è intervenuta la presidente Maria Teresa D’Achille, per quella di Campobasso la task force distrettuale nel settore imprenditoria teresa D’Alessio, per la sezione di Boiano la socia Fioralba Crivellone. La presidente della sezione di Larino, Giulia Occhionero, dopo aver ringraziato tutte le presenti per aver accolto l’invito, ha esposto con chiarezza i punti cardine del codice rosa,

dibattuti nel convegno nazionale Fidapa che si è tenuto a Matera il 5 dicembre scorso. Si tratta di un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, senza distinzione di genere o età. Il codice rosa viene assegnato, insieme al codice di gravità, da “personale addestrato a riconoscere segnali non sempre evidenti di una violenza subita anche se non dichiarata”. Si attiva quindi il gruppo operativo composto da personale

sanitario e dalle forze dell’ordine. Alle vittime di violenza è riservata quindi la Stanza Rosa “dove vengono adottate le migliori condizioni per l’accoglienza delle vittime”. Tutte le presenti convengono quindi sulla necessità di adottare anche nel Molise tale progetto, che, nato nel 2010 a Grosseto, è già realtà in Toscana. Viene stabilito quindi di unire le forze delle cinque sezioni per chiedere ai dirigenti sanitari l’introduzione del codice rosa nei Pronto Soccorso della nostra regione.



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Opinioni

17 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

della funzione giurisdizionale (intesa come servizio pubblico alla cui attuazione il cittadino concorre in ragione della capacità contributiva, strumentale alla tutela dei diritti civili e sociali) spetta allo Stato, e se è quest’ultimo a determinare i livelli essenziali delle prestazioni, sobbarcandosi il relativo onere finanziario – nulla vieta alle Regioni di richiedere il potenziamento dell’organizzazione giudiziaria, a fronte di una Sempre minore effila carenza cienza della di personale funzione giurisdizionale, atalla base tribuendo al dei problemi proprio bilanin essere cio le spese conseguenti (art. 119 Cost.). Va da sé che ciascuna Regione potrebbe richiedere il potenziamento dei servizi essenziali, evidentemente sopportandone la relativa spesa.

di Claudio De Luca Il Sindaco di Larino ha incontrato il Presidente De Matteis per sopperire alla carenza di personale giudiziario. Già nel 2011 Provincia e Tribunale avevano attivato dei tirocini per soggetti percettori di ammortizzatori sociali od a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Ma l’attuale fattibilità del progetto “richiede risorse economiche e, quindi, la disponibilità della Regione a corrispondere fondi”. Notarangelo auspica che, da via Roma, il personale voglia prestare attività presso gli Uffici giudiziari per fare fronte all’emergenza. “La prossima settimana – conclude –incontrerò le disciolte Comunità montane invitandoli a lavorare in p.za del Popolo”. L’intrapresa del primo cittadino rimanda alla mente il periodo in cui le circoscrizioni giudiziarie erano 165, di cui 106 con più di 20 magistrati; 40 tra 10 e 19; 21 quelle allocate in città capoluogo e 16 che contavano meno di 10 giudici. L’ANM propose di tagliare, ed ora siamo giunti al punto che – a Larino – operano più Giudici che risorse amministrative mentre il personale della “Distaccata” dismessa è stato abilitato a recarsi non dove serviva ma dove più gli era comodo andare. Ed ora devono essere le Autonomie locali a “rimpinguare” lo Stato. Il tema dei tagli documenta che la politica ha avuto il coraggio di rimodulare solo linearmente la geografia degli Uffici e che non è mai accaduto che un Presidente di Tribunale, prima di esternare ai “mass media” le difficoltà del suo Ufficio, abbia varato un progetto-pilota di riorganizzazione e di ottimizzazione. Anni addietro pure quello di Bolzano si rivolse alla Stampa, ma solo dopo avere definito le questioni:“Ritengo che il dovere di un dirigente debba essere quello di fornire un servizio efficiente ai propri referenti: cittadini, avvocati e soggetti

Tribunale di Larino, sempre in sospeso coinvolti nella macchina delle indagini”. E se ora il Sindaco si rivolgesse alla Regione non solo per i “soldi” ma per tentare qualcosa che vada oltre? Negli ordinamenti a struttura federale, la materia-Giustizia può essere ripartita tra Stato federale e “Stati” membri (Regioni e Province). Naturalmente il primo ha legislazione esclusiva (giurisdizione e norme processuali, ordinamento civile, penale e giustizia

amministrativa) per determinare i livelli essenziali delle prestazioni da garantire al territorio. Tale compito è correlato agli artt. 2 e 3 Cost. e l’art. 120 stabilisce che il Governo può sostituirsi ad organi delle Regioni quando lo richiedano la tutela dell’unità giuridica od economica e la protezione dei livelli essenziali da assicurare per i diritti civili e sociali. Nel 2001 questi principi furono integrati cosicché – se l’organizzazione e la gestione

Ma tale esigenza dovrebbe essere espressa nello Statuto regionale e collocata tra le norme di principio a carattere programmatico. Perciò, se la Regione Molise volesse comportarsi in conformità, l’esigenza rappresentata dovrebbe essere formalmente esplicitata – con delibera del Consiglio – in una proposta di legge alle Camere (art. 121, c. 2, Cost.), delineata nei termini seguenti:”Aggiungere all’art. 117, c. 2, l), Cost. l’inciso:“… ferma restando la competenza della Regione di richiedere allo Stato il potenziamento di strutture e dotazioni organiche di magistrati e personale ausiliario, al fine di rendere non solo declamata, ma effettiva, la tutela giurisdizionale; e di ottenere tutto ciò quando la Regione stessa si impegni ad assumere il corrispondente onere finanziario“. Chissà che il Sindaco non possa farci un pensierino.

Il Matese e l’Alto Casertano: Cerniera del Molise di Gaspero Di Lisa In tutti le circostanze il Massiccio del Matese è evocato, appunto, come l’anello mancante alla dorsale appenninica e, quindi, il tratto fondamentale ed indispensabile per ridare completezza e unità ad un sistema che in questo nostro secolo deve catalizzare la massima attenzione degli studiosi, dei programmatori, degli economisti e dei politici per animare dall’interno un processo di crescita che parta dal sud tutto intero (non solo da questa o quella regione) per il superamento della crisi italiana e dell’UE. Il Matese: nei suoi due versanti (campano e molisano) – rappresentanti altrettante bandelle della stessa cerniera – ad un’osservazione territoriale macro-geografica, si caratterizza come il punto di snodo di un’economia frenata, compressa o chiusa nella riserva inaccessibile di un sottosviluppo atavico, di grandi potenzialità per le sue ricchezze ambientali. Eppure la sofferenza della aree interne, costantemente denunziata dalle rappresentanze politiche, so-

ciali ed amministrative, che pongono seri ed urgenti interrogativi sul futuro delle Province, delle disciolte Comunità montane, dei comuni e dell’intero territorio (mi riferisco più specificamente a quello molisano, costituito per il 98% della superficie da aree collinari), non possono ulteriormente attendere risposte che non arrivano. Le zone interne – quindi - devono trovare la capacità di implementare il loro sviluppo endogeno, guardare le realtà circostanti e stabilire le sinergie possibili e utili ai fini comuni. Nel novembre 2013, il progetto: “L’Appennino che verrà”, nell’ambito degli “Stati Generali delle Comunità dell’ Appennino”, ha sollecitato proprio queste collaborazioni. E’ maturo il tempo per “dare corso, dopo aver sviluppato gli accordi di programma bilaterali tra le realtà interessate, - ad un unico accordo di programma sottoscritto anche dallo Stato”, e avviare quei processi di sviluppo delle risorse del nostro territorio del Molisannio che del sistema rappresenta lo snodo e la cerniera.

Come vi è noto, il Molise, piccola regione di montagna (55%) e colline (43%), con le note piccole pianure, serbatoio idrico della Campania, Puglia e Abruzzo meridionale, soffre gli effetti dello spopolamento, che mette a rischio questa funzione vitale di serbatoio per un territorio ben più vasto. Tra i vincoli primeggiano: 88 Siti di interesse comunitario (SIC) 2 Zone di protezione speciale (ZPS), aree ricadenti nel Parco Nazionale, riserve, ecc. Non vanno dimenticati inoltre i vincoli che insistono su un patrimonio ambientale di particolare pregio ed essenziale per la conservazione degli ecosistemi di interesse mondiali, per cui chiede attenzione per le risorse del suo territorio destinate a questo scopo a favore della generalità dei fruitori, mentre a fronte di questi vincoli, non ci sono corrispettivi di reddito compensativo. I problemi, che scaturiscono proprio da questi vincoli, devono portare tutti noi ad unire gli obiettivi della programmazione, per conferire al MOLISANNIO il ruolo di snodo e la funzione di naturale cerniera dei territori contermini, capaci di “rime-

diare” alle distrazioni dello Stato, che non ha avuto riguardo alla funzione di interazione dell’ Appennino interno con la restante parte del territorio, in controtendenza rispetto alle direttrici storiche. . dello sviluppo. Basta pensare all’infrastruttura appenninica, autostradale e ferroviaria, che è ferma a Roma, mentre al Mezzogiorno resta assegnata una strutturazione frammentata, antieconomica e incompiuta che la rende inefficiente e inefficace ad un progetto organico ed integrato di sviluppo, al passo coi tempi. Si rende pertanto necessario che anche dal convegno odierno parta una riflessione, affinché le nostre realtà socio-economiche-demografiche-culturali – organicamente comprese nel territorio del MOLI-

SANNIO - entrino in un sistema capace di trovare al proprio interno le risorse per lo sviluppo futuro. L’idea di un Mezzogiorno a sistema - acqua, montagna, coste, università, patrimonio culturale preistorico e storico -, nel rispetto delle singole autonomie, deve tornare vincente per essere la salvezza di tutto il territorio e la riserva di energie, per rappresentare il ponte ideale dell’Europa centrosettentrionale verso i Paesi dell’Africa bianca. Su questa direttrice gli Stati generali delle Comunità dell’Appennino e del Matese avranno l’orizzonte ampio di un mondo che è globale ma anche locale, ovvero, glocale come alcuni studiosi amano definirlo.



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