TuTTo quello che gli alTri non dicono
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L’Oscar del giorno a Pasquale Guarracino
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pasquale Guarracino. Dobbiamo riconoscere che il sindacalista della Uil è uno dei pochissimi che ancora si batte contro il declino del sistema economico molisano. Ancora una volta, per l'ennesima, ha scritto all'assessore al Lavoro, Petraroia, per chiedere lumi su di una serie di situazioni di imprese chiuse o verso la chiusura per conoscere quali azioni intende porre in essere. Da mesi, scrive Guarracino, non si riesce ad avere dall'assessore alcuna risposta. E, per questo, ha scritto nuovamente.
Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura
Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Dinanzi alla bocciatura della rimodulazione del Piano Giovani non ha ritenuto dire una sola parola nè, tantomeno, redarguire il suo assessore. Dinanzi ad una task force, da lui voluta ad agosto 2014, che di risultati non ne ha prodotto non ha ritenuto intervenire. Hanno ragione, allora, i grillini che sulla mancata programmazione in sanità ne hanno chiesto le dimissioni. Del resto, il Molise è allo stremo. Non c'è settore che non soffre mentre la Regione procede solo con le consulenze. Non va proprio bene.
La Task Force della Regione Molise Un disastro Alla guida del dirigente, Massimo Pillarella, è nata per velocizzare i fondi europei e il Piano Giovani, ma si è vista bocciare il programma per i senza lavoro mentre intorno il sistema economico langue e muore Un bel risultato per la Giunta Frattura Servizio a pagina 3
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Tutto quello che gli altri non dicono
6 febbraio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
“Frattura rassegni le dimissioni” Il movimento Cinque Stelle prende spunto dal Tavolo tecnico della sanità per chiedere al governatore di andare via CAMPOBASSO. “Un fallimento tecnico e politico. Come previsto dal MoVimento 5 Stelle, la relazione del Tavolo Tecnico in riunione lo scorso 18 dicembre, ribadisce il fallimento completo della gestione commissariale di Frattura, mentre si insiste con forza sulla richiesta del suo commissariamento”. Non hanno dubbi i consiglieri regionali dei grillini, Federico e Manzo, nel chiedere le dimissioni del presidente Frattura. “Certo, il passaggio non potrà essere indolore e questo va detto chiaramente ai molisani: semmai Renzi dovesse decidere di delegittimare Frattura ci ritroveremo con l’ennesimo interlocutore distante dal nostro territorio, che potrà solo incrementare la tassazione per i cittadini e ridurre ancor di più i servizi, senza guardare in faccia nessuno. Ma a tutto questo non ci si arriva solo per colpa dei “burocrati romani”, ma anche per dieci anni di gestione della Sanità molisana, sia di centrodestra che di centrosinistra, che hanno portato a una situazione impietosa: il debito complessivo della Sanità molisana si aggira sui 428 milioni di euro, di cui ben 178 di trasferimenti che negli anni passati la Regione non ha girato all’Asrem, sottraendoli di fatto al diritto alla salute. Questo dato si traduce in due primati imbarazzanti per
lettera aperta Il mammografo c’è mancano le autorizzazioni per muoversi sul territorio di Filippo Monaco
una regione come la nostra: abbiamo il debito sanitario procapite più alto e i tempi di pagamento più lunghi di tutta Italia! Per il MoVimento 5 Stelle il tempo è ormai scaduto e non è più accettabile l’ostinazione nel voler riorganizzare la rete ospedaliera in funzione di un privato (leggi Patriciello) sempre più presente e un territorio sempre più inascoltato. Non è più accettabile lasciare “inspiegabilmente” maglie apertissime a questo privato nella riorganizzazione della rete della riabilitazione. E non è più accettabile, infine, il
rimpiattino che si fa con i tavoli romani dove, ogni volta, si fanno figure pessime e dove finanche la predisposizione degli atti formali risulta non conforme! In conclusione, considerando che il capitolo dedicato alla Sanità riguarda quasi l’80% del Bilancio regionale, il MoVimento 5 Stelle è convinto che sia arrivato il momento che il Presidente Paolo Di Laura Frattura prenda atto dell’inadeguatezza delle scelte fatte in questi due anni e rassegni le dimissioni”.
In Molise le imprese prendono i soldi a ‘babbo morto’ TERMOLI. Per gli artigiani di Mestre, quella Cgia che funge da centro studi tra i più rinomati del Paese, i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione nel comparto sanitario fanno pendant con gli sprechi. E’ questa l’analisi compiuta, poiché i 24,4 miliardi di uscite incagliate sono simili ai 30 miliardi di sperpero che si annidano nei sistemi sanitari regionali italiani, ma attenzione, a questa prima cifra mancano ancora i debiti maturati da Toscana e Calabria. Dunque, l’equazione vedrebbe approvvigionamento di beni e servizi con forti sperequazioni sui prezzi e saldi delle fatture a babbo morto. Un documento che peraltro inchioda anche il Molise, che in termini assoluti è la regione con il maggiore debito pro capite, 1.416 euro per abitante, pari a 445,6 milioni, a fronte di una popolazione residente censita al 31 dicembre 2013 di 314.725 unità. Quasi il 40% in più della seconda regione più indebitata, il Lazio, anche se in termini di cumulo differenti, stante i quasi
di Confprofessioni Molise Non sempre per la sanita’ in Molise si sono fatte scelte basate sui fabbisogni di salute dei cittadini e sulle necessita’ dei pazienti,in un’ ottica di efficacia ed efficienza di sistema piuttosto che funzionali ad interessi personali e particolari. Del ritardo nella sua riorganizzazione, con il conseguente mancato contenimento della spesa,stiamo pagando le conseguenze come cittadini,come pazienti,come tessuto produttivo. Oggi, a causa della situazione economica di crisi e della necessita’ di garantire livelli es-
6 miliardi di euro (ma a fronte di poco meno di 6 milioni di residenti). L’ultimo raffronto, quello col sistema meno indebitato, la provincia Autonoma di Bolzano, è scoraggiante, poiché i 144 euro di debito pro capite sono quasi dieci volte in meno rispetto al Molise. Non va meglio per i ritardi sui pagamenti della sanità alle imprese, come le cronache ormai settimanali testimoniano in Molise, anche se rispetto al 2011 si sono accorciati di 45 giorni, nulla comunque rispetto alle attese medie di 790 giorni, superati per soli 4 dì dalla Calabria (794), che però partiva nel 2011 da 929 giorni di ritardo. Il Molise ha saputo fare peggio nel 2012 con 893 giorni e poco meno nel 2013 con 874. Per fare un confronto, in Valle d’Aosta i fornitori attendono solo 71 giorni e altre 4 regioni sono sotto la soglia dei 100: Marche, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Le altre sono racchiuse tra 244 (quindi 8 mesi) e 121 giorni, tranne i 350 della Campania. Insomma, peggio di così…
Gentilissimo dottor Pirazzoli, mi rivolgo direttamene a lei per evidenziare una situazione incresciosa che si è venuta a creare in Molise, a danno della efficacia nella diagnostica delle neoplasie. Circa tre anni fa ebbi l’occasione di gioire perché, dopo due anni di inattività, riprendeva a funzionare il mammografo mobile. Uno strumento utilissimo per raggiungere le persone che vivono lontane dai presidi ospedalieri e che, pertanto, avrebbero avuto maggiori difficoltà a sottoporsi agli esami necessari per la diagnostica preventiva. In seguito, si è provveduto all’acquisto di un nuovo mammografo mobile in sostituzione di quello precedente, ormai obsoleto, con il quale si è proseguita l’attività di screening oncologico presso le abitazioni dei pazienti a rischio. Non è certo compito mio riferirle o ricordarle i benefici ottenuti grazie a questo tipo di controllo, quello che a me preme è avere la certezza che tale servizio continui per assicurare i LEA, che la popolazione molisana e soprattutto gli anziani residenti nei piccoli centri di montagna, possa essere tutelata e sostenuta nella lotta all’insorgenza dei tumori e al controllo delle eventuali neoplasie già individuate. Attualmente, però, il mammografo mobile è fermo, non perché non vi sia necessità del suo utilizzo, semplicemente perché non viene data l’autorizzazione a condurre gli esami a domicilio. Non so quale sia la motivazione che lei può addurre, quello che è stato riferito a me riguarda scelte di tipo immorale, scelte che ricadrebbero nella sfera meramente economica per il personale interessato. Il rischio ulteriore, per la Sanità molisana, è che se i controlli dovessero essere effettuati solo ed esclusivamente in ambulatorio ci sarebbe un aumento di lavoro per medici e tecnici che potrebbe rendere necessaria l’internalizzazione, con un aumento dei costi notevole. Pur sapendo che il servizio di screening itinerante sarà appaltato fra qualche mese ritengo che non si possa rinunciare al suo utilizzo specialmente in questo periodo dell’anno. Come si può pensare di costringere un’anziana signora residente in uno dei tanti piccoli paesi molisani a mettersi in viaggio, sfidando le intemperie, per raggiungere il più vicino ospedale per effettuare una mammografia, quando potrebbe tranquillamente farla a casa sua? Il motivo di questa lettera è tutto qui; se anche lei ritiene che il servizio di prevenzione e controllo sia il metodo migliore per sconfiggere il tumore, faccia tutto quanto possibile per rimettere in moto il mammografo mobile. Non sarò io a ringraziarla, ma tutti coloro che ne avranno tratto beneficio.
Per una sanità di qualità senziali di assistenza di qualita’, compatibili con le risorse economiche disponibili, e’ piu’ che mai necessaria una riorganizzazione della sanita’ molisana che sposti le risorse sul territorio per rispondere, in tempi accettabili, alle richieste assistenziali dei pazienti,e concentrare le risorse suquegli ospedali pubblici che hanno un bacino di utenza tale da fornire una casistica adeguata a garantire la qualita’ delle prestazioni, con la contestuale riconversione degli altri in strutture territoriali, in considerazione del loro ruolo socio economico assisten-
ziale. A completamento della assistenza sanitaria pubblica la sanita’ privata puo’essere convenzionata, nel rispetto del budget programmato, per integrare e garantire i livelli essenziali di assistenza, nell’ottica di fornire ai cittadini prestazioni di eccellenza che le strutture private esistenti in regione possono erogare con una efficiente gestione sia del rischio clinico sia economica evitando, quando possibile, ai cittadini molisani di recarsi necessariamente
fuori regione. E’ necessario, inoltre, far fronte con maggiore incisivita’, sia in ambito pubblico che privato, a tutte quelle sfide che emergono dal progressivo allungamento della vita media, alle malattie sociali, alle cronicita’, alla riabilitazione, ma anche a ridefinire le strategie della prevenzione con la dovuta attenzione alle tematiche dell’ambiente ed al ruolo sempre piu’ importante della medicina veterinaria nella gestione delle zoonosi e dell’igiene degli alimenti. Sanita’ di qualita’e’sanita’ sostenibile. NON POSSIAMO CONSENTIRCI ULTERIORI RITARDI.
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3 6 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
La Task Force regionale che spara a salve Istituita con delibera della Giunta Frattura,l’unità speciale dovrebbe affrontare e risolvere le crescenti criticità. Dovrebbe... CAMPOBASSO. Tranquilli molisani: c’è la task force! Espressione inglese ricorrente di questi tempi, tempi di emergenze; che vanno affrontate con gli strumenti opportuni:. Task force per liberare ostaggi; task force per risolvere controversie internazionali tra paesi in lotta; task force per combattere terrorismo, droga, bullismo, violenza di genere, epidemie. Insomma, ognuno ha la sua task force e c’è una task force per tutto. Potevamo noi molisani farcela mancare? Giammai! Ed infatti l’11 agosto 2014 la Giunta regionale, con deliberazione n. 396, ce ne regala una. I tempi sono quelli che sono, i dossier aperti sui tavoli che contano s’affastellano, le crisi aziendali si moltiplicano, gli strumenti abituali a disposizione della (buona) Politica non bastano più: ci vuole la task force! Le premesse, in delibera, ci sono tutte: “Dopo una articolata ricognizione, che ha fatto emergere alcune criticità operative, gestionali e di rendicontazione (bontà loro!) che potrebbero mettere a rischio la totale fruibilità delle risorse programmate e ritardare le condizioni per la rimodulazione delle risorse residuali, è sorta una esigenza condivisa di attivare una operatività straordinaria…”. Criticità, infatti.
Un insolito moto di umiltà doveva aver colto i nostri comandanti, c’erano criticità. Ed anche ben individuate in delibera: “Garanzia Giovani, Piano Integrato Giovani, Bonus Assunzionali, Bando giovani FSC 2007-13, Welfare to work, Bandi ministeriali, su politiche del Lavoro e dell’Occupazione, azioni connesse al riconoscimento della crisi complessa nell’area Bojano-Venafro…” mani piene dunque per i nostri eroi della task force che, come ogni unità di élite che si rispetti, ha
bisogno di un Capo, uno di quelli per cui ti butteresti senza pensarci sotto il fuoco nemico; un condottiero. E anche quello ce l’abbiamo! La 396, infatti, dispone: “Di conferire al Responsabile regionale della programmazione, Direttore dell’area seconda protempore, il coordinamento generale dell’attività…”, nella persona, quindi, del Capitano, ops volevamo dire ingegnere, M. Pillarella. Sotto il suo comando, la task force può contare su valorosi conoscitori delle più letali tattiche di
guerriglia burocratico-amministrativa, come: “Italia Lavoro, Molise Lavoro, Sviluppo Italia Molise, Finmolise;”. Siamo pronti, allora. Alla battaglia! Lo scenario è terribile, si sa, ma il piano è pronto e sembra un buon piano: “…identificazione di una struttura straordinaria, mista, interna ed esterna, che accompagni il processo di transizione con una disponibilità di risorse umane, competenze e mezzi adeguata; ricorso a risorse umane del Sistema regione Molise e di altre strutture, nazionali
e regionali, attive sulla ricognizione di attività concorrenti in materia di formazione, lavoro, sociale; creare le migliori condizioni di condivisione ed ottimizzazione di iniziative non strettamente appartenenti al FSE 2007-13, ma fortemente integrate e per le quali deve essere maggiormente assicurata coesistenza e non conflittualità ai fini della massima ottimizzazione, appetibilità e tiraggio delle informazioni, quali Garanzia Giovani, Piano Integrato Giovani,Bonus Assunzionali, Bando giovani FSC 2007-13, Welfare to work, Bandi ministeriali, su politiche del Lavoro e dell’Occupazione, azioni connesse al riconoscimento della crisi complessa nell’area Bojano-Venafro”. Dopo sei mesi nella jungla molisana per la nostra task force, lettori che ci seguite, le sorti della battaglia potete valutarle da voi. Potete vedere con i vostri occhi quante postazioni del Nemico sono state conquistate, quanti prigionieri catturati, quale il vantaggio tattico preso, con quali perdite, ma soprattutto con quale e quanto coraggio è stata affrontata la battaglia. Avete tutti gli strumenti necessari, quindi, per rispondere alla domanda delle domande, in tempo di guerra: fu vera gloria?
“Fallimento Piano Giovani, Petraroia dia conto in aula” Il consigliere regionale, Salvatore Micone, chiede che sia fatta chiarezza su questo flop CAMPOBASSO. E’ di questi giorni la notizia della bocciatura del nostro Assessorato Regionale al Lavoro pervenuta da Roma circa la rimodulazione del programma Garanzia Giovani il quale ha l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo dei nostri giovani. Sembrerebbe che la predetta bocciatura sia dovuta ad uno sconsiderato spostamento di fondi da una voce all’altra del programma. “Non capisco quali logiche siano sottese alle scelte effettuate dall’Assessore Petraroia, interviene Micone, laddove a fronte di una brusca diminuzione di fondi a sostegno delle imprese molisane destinati agli incentivi all’assunzione sia invece stata incrementata del 167% la disponibilità finanziaria per l’avvio di nuove attività di impresa”. Le entità di tali spostamenti ne hanno determinato il fallimento, sottolinea Micone. “Manca, aggiunge il Consigliere, un’attenzione alle imprese molisane che ormai da diversi anni stanno soffrendo per la contrazione dell’economia anche a livello regionale, la conseguente mancanza di liquidità e
l’impossibilità di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali. L’occasione, insiste Micone, era buona per dare un segnale forte alle aziende, un segnale di sostegno economico anche al fine di garantire il mantenimento di migliaia di posti di lavoro. E invece, dopo le critiche mosse ad una politica meramente assistenzialistica perseguita dall’Assessore Petraroia, dobbiamo constatare anche un altro fallimento: Roma ha bocciato la rimodulazione del Programma Garanzia Giovani! “Gli errori nelle scelte effettuate sono di banalità e gravità tali che mi chiedo se siano state addirittura pretestuose”, continua Micone. Ci si chiede le motivazioni del passaggio dalla previsione di una già esigua somma di € 200.000 euro da destinare ai bouns assunzionali alla somma di appena 50.000 euro: “vi pare che tale somma irrisoria possa fronteggiare le necessità di tutte le aziende molisane che ne farebbero richiesta?” “A questo punto mi chiedo qual è e quale sarà il destino
L’INTERVENTO
Zucchero, eppure c’è chi ci guadagna di Giovanni Venuto
“PARLIAMO di ZUCCHERO: Ho comprato una busta di zucchero di Canna, inserisco le Foto del Packaging, dove si nota bene che questo prodotto VENDUTO in Italia arriva invece dalla GERMANIA.
(Guarda caso loro Vendono e Guadagnano Bene sullo Zucchero, mentre il nostro Zuccherificio di TERMOLI arranca davanti al rischio di chiusura, perché? in PRIMIS la Dirigenza degli ultimi anni di NOMINA POLITICA (risultati ottenuti -(meno) di Zero, ma STIPENDI ALTI sempre incass a t i ! ) .
Ma in Molise gli esperti ed i consulenti sono sempre SCELTI con OCULATEZZA?…Certamente bravi professionisti, ma Forse come esperti COMMERCIALI è meglio stendere un Velo sopra, pero’ uno degli ultimi guarda caso sara’ un PERNO importante della Azienda che ha Rilevato il MARCHIO ARENA”.
delle politiche per l’occupazione della nostra regione? In quale direzione l’Assessorato al Lavoro vuole andare dal momento che sembra ormai tutto fermo da due anni a questa parte? Che fine hanno fatto le famigerate politiche attive del lavoro che avrebbero il compito di creare occupazione? E tutti i programmi attivi ma non conclusi tra cui il Piano Integrato Giovani Molise ed i bonus assunzionali che sono stati avviati circa tre anni fa? Giovani inoccupati, lavoratori disoccupati ed aziende in sofferenza quanto tempo dovranno ancora aspettare per avere risposte concrete da questo Assessorato? Riusciremo entro la fine della legislatura a vedere realizzata qualche misura di politica attiva del lavoro?”, conclude Micone.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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4 6 febbraio 2015
I Cinque Stelle di Palazzo Moffa se davvero vogliono che alla Regione siano eliminati gli sprechi e le disparità di trattamento non stiano a perdere tempo con gli ordini del giorno ma vadano alla Procura della Corte dei Conti e chiamin direttamente in causa gli amministratori di Palazzo Vitale
“Diritti acquisiti”: undicesimo comandamento della religione regionale Al 31 dicembre 2014 il numero dei posti in organico nella categoria /profili professionali D3 e nella categoria /profili professionali D1 è rispettivamente di 212 e di 117 unità, figli prediletti della legge regionale 30 del 2005 che ha segnato il livello più basso (moralmente) della politica applicata a fini elettorali e clientelari I Grillini Federico ed Manzo vorrebbero che la legge quadro regionale numero 30 del 26 settembre 2005 per effetto della quale centinaia i dipendenti vengono pagati per funzioni che molti di loro non svolgono, fosse abrogata e fosse riportata la legalità e l’equità all’interno dell’organico regionale, ora possono aggiornare i dati in loro possesso andando a leggere la determinazione del direttore generale Pasquale Mauro Di micro con la quale al 31 dicembre 2014 il numero dei posti in organico nella categoria /profili professionali D3 e nella categoria /profili professionali D1 è rispettivamente di 212 e di 117 unità. I trecento e passa dipendenti D1 e D3 sono i figli prediletti della legge regionale 30 del 2005 che ha segnato il livello più basso (moralmente) della politica applicata a fini elettorali e clientelari. Una legge che, in barba ad ogni regola, ha creato direttivi anche i non laureati, con una forzatura giuridica di cui ancora oggi, a distanza di anni, nessuno è riuscito a penetrare per svelarla per ciò che di fatto è: una porcheria giuridico - amministrativa che non trova eguale in nessuna altra Regione italiana. Inoltre, sotto l’arbi-
traria affermazione di presunti “diritti acquisiti”, gli sporadici tentativi posti in essere per eliminare questo obbrobrio giuridico /amministrativo, tutti i governi (di destra e di sinistra che si sono susseguiti) menano il can per l’aia. Il già presidente di centrodestra Michele Iorio ne ha beneficiato elettoralmente a suo tempo; oggi non vorrebbero pagare dazio i nuovi governati di centrosinistra che, guarda caso, di tutto il periodo ioriano hanno decretato l’abominio
di Pasquale Guarracino Egregio Assessore, nonché Vice Presidente della Giunta regionale, la presente nota è rivolta a chiarire se, sulle vicende sino ad oggi segnalate, aventi ad oggetto, pmiroppo, ve11enze di lavoro, sia l'Organizzazione Sindacale che rappresento ad essere troppo attenta e troppo sollecita rispetto alle problematiche di lavoro in Molise ed ai mancati interventi della Regione o, se, realmente, la totale assenza di risposte sia dovuta ad effettive difficoltà della Regione Molise, tali da non consentire neppure di rispondere alle istanze della UILTuCS Molise. Ebbene, vengo al punto, con Lei che ricordo essere sia Assessore al Lavoro, sia Vice Presidente della Giunta regionale, per segnalare nuovamente le tematiche sulle quali non ho avuto risposta, chiedendo, ad inizio del 2015, di poter constatare interventi fattivi sulle varie vertenze, ovviamente a tutela dell'occupazione. 1)- Q.E.I.:nell'ambito di questa vertenza, alla mia richiesta di incontro urgente, inoltrata all'Assessorato e volta a comprendere le ragioni di una perdita occupazione a fronte del permanere del servizio svolto dai dipendenti licenzianti, ad oggi nessun tipo di risposta, né di convocazione è arrivata; 2)- KORAI: In questo caso la situazione è ancor più grave se si considera che l'azienda, 100% in l10use, ha convocato IN REGIONE esclusivamente i lavoratori, senza la mia 0.S., il giorno 23 dicembre scorso, per annunciare loro la messa in liquidazione della società, poi adottata con una delibera di Giunta che reputo illegittima. in tale vertenza, addirittura, si è de-
tranne per questa situazione di intollerabili privilegi assegnati ai D1 e ai D3. Sul piano del clientelismo, del favoritismo, del tornaconto elettorale i “sinistri” di Palazzo Moffa non fanno eccezione, anzi sono peggiori e maggiormente condannabili per essersi fatti portavoce di trasparenza, equità, legalità. A chiacchiere, come ormai i molisani non asserviti alla partigianeria politica hanno avuto modo di rendersi conto. A tentare di riportare la questione di nuovo in
agenda, vogliono provare i penta stellati di Palazzo Moffa, i consiglieri Federico e Manzo, autori di un ordine del giorno al consiglio regionale allo scopo di impegnare il presidente della giunta regionale a eliminare definitivamente lo stato attuale di violazione della normativa e la disparità di trattamento economico attraverso la rimozione dei tutte le posizioni <quadro> all’interno dell’organico regionale (alias D1 e D3 – ndr) con il conseguente adeguamento delle spettanze mediante la revisione dei contratti del personale regionale. Manzo e Federico vogliono provare a scalfire il carapace che protegge l’esercito dei gratificati e di beneficiati della legge 30/2005. A nostro avviso la mossa è troppo leggera, in parte vaga, non eccessivamente circostanziata per riuscire a produrre un minimo sussulto nel consiglio e nel presidente Frattura in direzione di una rivisitazione della legge 30/2005 e, soprattutto, in direzione di una verifica di ogni singola posizione per capire se sussistono di fatto le condizioni per cui un soggetto, a esempio, peraltro non in possesso di laurea, abbia attribuzioni della carriera direttiva e, soprattutto le
Assessore Petraroia, perchè non risponde da mesi a questi quesiti? ciso di escludere l'Organizzazione Sindacale che da anni stava agendo per cercare di salvaguardare i lavoratori,ed aveva ipotizzato azioni posi ti ve per la loro tutela e per quella dell'attività che svolgevano sempre a favore della Regione Molise; 3)- ESATTORIE: nonostante le garanzie cli reimpiego dei 70 lavoratori e la pubblicazione del bando per l'afiìclamento del servizio della riscossione dei tributi, i l bando ancora non è stato aggiudicato ed i lavoratori sono ancora a spasso; 4)- MOLISE DATI: in questo caso, nonostante l'enorme rilevanza del servizio svolto, né Lei, né la Regione, avete garantito il sostegno ai precari che hanno perso l'occupazione, nonostante le molteplici richieste cli intervento da me inoltrate, ed inoltre, la mia richiesta cli un tavolo monotematico sulla sorte dei co.co.pro non è mai stata presa in considerazione; 5)- COOPERATIVE OPERANTI PRESSO LA BIBLIOTECA ALBINO: i n questo caso, la situazione è add irittura paradossale. Non solo le mol teplice note della UTLTuCS Molise sono state nel corso dei mesi ignorate, ma addi rittura dai giornali si è venuti a conoscenza cli una proroga del servizio, proroga che dal 31/12/2014 ad oggi non è stata ancora formalizzata, con tutte le
ovvie conseguenze negative per i lavoratori, attualmente fuori dal mondo del lavoro, nonostante appunto le dichiarazioni della politica molisana cli risoluzione del problema; 6)- VIGILANZA ARMATA: avevo richiesto un tavolo monotematico per affrontare le problematiche cli un settore in grossa crisi, tavolo che non si è mai costituito, e a ciò aggiungo che neppure le questioni relative ai rapporti tra Regione Molise e Istituti cli vigilanza in essa operanti sono state affrontate, ad esclusivo discapito, anche in questo caso, dei lavoratori; 7)- ALL FOODS E CENTRO SOCIETA' COOPERATIVA: le due società che gestiscono l'appalto hanno unilateralmente ridotto l'orario cli lavoro ai dipendenti, costringendoli a carichi cli lavoro a dir poco eccessivi, mettendo in atto ritorsioni nei loro confronti, quali l'irrogazione cli contestazioni disciplinari, seguite da sanzioni rilevanti quali le sospensioni dal lavoro e dalla retribuzione, clemansionanclo o modificando le mansioni cli molti cli loro, a tutto discapito del clima cli lavoro e del servizio svolto. La UILTuCS Molise più volte chiedeva un incontro all'assessore al Lavoro, per riuscire a gestire congiuntamente la vicenda, ma da settembre nessuna riunione è stata convocata.
svolga. Ci sarà qualcuno che spiegherà come sia possibile essere capiufficio di se stessi, e come si possa appartenere alla carriera direttiva svolgendo mansioni largamente inferiori e avvalersi di considerevoli vantaggi economici. I Grillini di Palazzo Moffa vogliono provare a rimettere in piazza la faccenda, ma già si sono dovuti rendere conto che il loro ordine del giorno è stato iscritto sempre in fondo all’elenco degli argomenti del consiglio. Di questo passo non verrà mai discusso. Per cui se davvero vogliono che alla Regione siano eliminati gli sprechi, le ingiustizie, le disparità di trattamento, il clientelismo elettorale e i il favoritismo, non stiano a perde tempo con l’ordine del giorno. Vadano alla Procura della Corte dei conti e chiamino direttamente in causa gli amministratori di Palazzo Vitale che strumentalmente si trincerano dietro l’arbitraria intangibilità dei presunti diritti acquisiti dall’esercito dei D1 e dei D3. “Diritti acquisiti”: undicesimo comandamento della religione regionale.
Dardo
8)- COMPARTO COMMERCIO: sono mesi che tento la costituzione cli un tavolo sull'argomento. Solo dopo la venuta cli Sua Santità in Molise sembrava potersi realizzare, per discutere una volta e per tutte cli dignità del lavoro e sacralità della domenica, ma anche in questo caso, nonostante l'apparente sensibilizzazione della politica molisana nei giorni della venuta del Papa, non è stato fatto nulla; 9)- SETTORE TURISMO: comparto evidentemente non regolamentato, dove non vi è alcuna azione programmatica, la cui assenza, corso di questi anni, ha soltanto sancito il principio che in Molise, il turismo non esiste. Anche su questo ho tentato più volte cli costituire un tavolo programmatico, per valutare congiuntamente come gestire il settore in Mol ise, ma, anche su questo tema non ho avuto risposte. Le situazioni sopra segnalate sono solo una minima parte cli quelle da affrontare, eppure nel corso dell'intero anno 2014, nulla cli concreto è stato fatto: nel corso del 201 5 vorrei risol vere con Lei e con la Gi unta t utta almeno queste vicende, oltre a tutte le altre da affrontare. Mi domando, pertanto, come vogliamo affrontare queste situazioni nel corso del 2015 e chiedo chiariment i a Lei , o suggerimenti, qualora ritenga che sia questa Organizzazione Sindacale a dover affrontare in maniera d ifferente le questioni. La mia richiesta avviene alla luce cli una collaborazione che questa 0.S. Vuole avere al fine unico cli poter trovare soluzioni in materia d i lavoro, che , a mio avviso, dovrebbe essere tra i primi problemi da risolvere da parte della politica molisana. Resto in trepidante attesa dei Suoi chiari menti e/o dei Suoi suggeri menti
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5 6 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Sosteneva Berlinguer L’alternativa democratica e la questione morale (stralcio dell’intervista del segretario del Pci a Eugenio Scalfari). Continuando la pubblicazione a stralci dell’intervista di Eugenio Scalfari al segretario del Partito comunista Italiano Enrico Berlinguer (siamo al 28 luglio 1981), ecco il pensiero dell’uomo politico sull’azione da lui intrapresa per aprire nuovi spazi al confronto e alla pratica democratica nel nostro Paese Scalfari a Berlinguer: Pochi mesi fa, avete lanciato la linea dell’alternativa democratica. Posso ricordarle, signor segretario, che lei e il gruppo dirigente del suo partito eravate stati tenacemente contrari ad ogni discorso di alternativa, fino a quando vi siete improvvisamente «convertiti». Come mai? «C’è stato forse un certo ritardo. Ma ricordo che già da tempo noi definivamo l’obiettivo dell’alternativa come alternativa democratica per distinguerla da quella di una secca alternativa di sinistra, per la quale non esistono tuttora le condizioni. Posso aggiungerle che avevamo anche puntato sulla possibilità che la Dc potesse davvero rinnovarsi e modificarsi, cambiare metodi e politica, decidersi a porsi all’altezza dei problemi veri del paese. Non ho diffi-
coltà a dire che su questo punto abbiamo sbagliato, o meglio che i mezzi usati non conseguivano lo scopo. Quando ce ne siamo resi conto, abbiamo messo la Dc con le spalle al muro, cioè abbiamo detto che una simile Dc era incapace di dirigere l’opera di risanamento e di rinnovamento necessaria, e che si facesse da parte. L’alternativa democratica è per noi uno strumento che può servire anche a rinnovare i partiti, compresa la Dc». Lei dice che, come forza e influenza, il Pci ha girato la boa. Da dove lo deduce? «Dai risultati elettorali dell’80 e soprattutto dall’81. In generale abbiamo recuperato una buona parte dei voti operai, giovanili e popolari che non ci erano stati confermati nel ’79. E abbiamo certamente esteso i consensi fra le masse femminili. E anche il voto a noi dei ceti medi non è diminuito, mediamente. Il nostro rapporto con le masse, anche se non è ancora soddisfacente, è in netto miglioramento. Avanziamo nelle grandi città».
Non nel Mezzogionro. «È vero, qui è il punto debole e non si tratta di cosa di poco conto. Nel Sud la situazione è più difficile, anche perché i condizionamenti clientelari sono più forti e noi non riusciamo a contrastarli con efficacia. Ma nell’80 abbiamo migliorato le posizioni a Napoli e a Taranto. Nell’81 abbiamo avanzato a Ragusa. Certo, in Puglia la sconfitta è stata grave e anche in diverse altre realtà del Sud siamo andati indietro o siamo rimasti fermi. Ma, complessivamente, la risalita è cominciata. E questa volta parta da una base consolidata che sta sopra il 30 per cento e che avviene in presenza di una
crisi della Dc e del suo sistema di potere come mai si era vista». Quali caratteristiche ha questa crisi secondo lei? «Intanto vorrei ricordare le tre diverse sconfitte subite dalla Dc, negli ultimi tre mesi. C’è stata la sconfitta nel referendum sulla legge per l’aborto, la sconfitta elettorale del 21 giugno, la perdita della presidenza del consiglio, e cioè: una sconfitta ideale e culturale, una sconfitta politica, una sconfitta di leadership. Il 17 maggio si è visto che nel 68 per cento dei “No” nel referendum ci sono democristiani e cattolici che hanno voltato le spalle alla Dc. Il 21 giugno s’è visto che in tutte le grandi città la Dc è in declino, in molte è sotto al 30 per cento, in alcune è poco al di sopra del 20: un partito, cioè, di media forza. La Dc non è più il partito di maggioranza relativa in quasi tutti i comuni al di sopra dei 5000 abitanti. Sono novità quanto mai significative, se non traumati-
che. La verità è che ormai questa Dc è un partito senza strategia, senza idee senza progetto, senza leaders. I suoi rapporti con lo stesso mondo delle organizzazioni cattoliche e persino con il complesso della gerarchia ecclesiastica è fortemente in crisi. Ne vuole un esempio? L’Episcopato, fino ai sommi gradi, si impegnò a fondo nel referendum per l’aborto, ma poco o niente nelle elezioni comunali di Roma». Vuole indicare secondo lei le cause di questa decadenza? «È la questione morale che oggi divora la Dc, come divora le istituzioni. E, andando più al fondo, è la insuperata discriminazione contro di noi, sulla quale ha finora retto il sistema politico e di potere della Dc, che oggi si sgretola. L’ultima edizione della politica di preclusione contro il Pci – il “preambolo” – ha consegnato la Dc alla sua destra interna e alle alleanze che questa preferisce, ma che la consumano, che la rendono più arrogante, ma più debole. Le conseguenze si vedono. Nelle città fasce di strati sociali hanno abbandonato la Dc: strati di lavoratori, di giovani, di donne, di medio ceto, di borghesia, di imprenditori, di professionisti. Questi non credo siano voti “in libera uscita”: sono voti che difficilmente rientreranno in “caserma”». Ancora una volta profetico.
A maggio si vota in 18 Comuni molisani CAMPOBASSO. Mini test elettorale in primavera in Molise. Sono infatti solo 18 i Comuni interessati dalla tornata elettorale delle amministrative. Nel dettaglio si vota in 11 comuni della provincia di Campobasso (Montenero di Bisaccia, Roccavivara, Bonefro, Casalciprano, Cercepiccola, Lupara, Pietracupa, Provvidenti, San Giuliano del Sannio, San Polo Matese, Pietracatella) e 7 della provincia
L’INTERVENTO Si è tenuto l’incontro tra l’Assessore regionale alla mobilità ed il Forum del Trasporto Pubblico Locale. Il Forum ha espresso soddisfazione per lo sblocco dei fondi destinati al raddoppio della tratta Termoli-Lesina, per i provvedimenti di finanziamento del progetto di elettrificazione della tratta ferroviaria Roccaravindola-Isernia e della metropolitana leggera. Questi finanziamenti sono segni concreti che il Governo regionale intende perseguire il rinnovamento e ammodernamento della rete ferroviaria molisana secondo il progetto strategico, condiviso con il Forum, per la realizzazione di un modello di mobilità efficiente, sostenibile, integrata, moderna per il Molise. In merito al trasporto su gomma l’Assessore
di Isernia (Acquaviva di Isernia, Montenero Valchocchiara, Pozzilli, Roccasicura, Sesto Campano, Chiauci, Sant’Angelo del P e s c o ) . Il Governo ha deciso che si andrà alle urne a maggio del 2015 (molto probabilmente il 17 o il 24, ma si attende ancora l’ufficialità della cosa) ed i cittadini saranno chiamati a votare sia per le comunali che per le regionali (Liguria, Veneto, Toscana,
Umbria, Marche, Campania e Puglia). Sette le regioni, appunto, in cui si andrà al voto per il rinnovo del consiglio regionale, e 1056 i comuni chiamati a rinnovare gli organi amministrativi. La data unica per tutte le consultazioni è stata proposta dai senatori del Pd Andrea Marcucci e Franco Mirabelli. Per avere l’ufficialità della decisione, bisognerà però aspettare l’approvazione della legge di stabilità 2015.
Trasporti, un primo punto ha affermato che sarà possibile mettere mano al suo riordino in base all’esito imminente della vertenza giudiziaria riguardante l’aggiudicazione della gestione unica del servizio. In merito alla richiesta del Forum per il ripristino a Campobasso dell’officina e della Direzione Operativa Centrale del sistema ferroviario molisano l’assessore ha dichiarato che questi, come altri obiettivi, rientrano tra quelli richiesti a Trenitalia prima dell’imminente rinnovo del contratto di servizio da contrarre con Trenitalia oppure altro gestore che si aggiudicherà con gara il servizio stesso. In merito l’assessore Nagni ha affermato che nell’incontro di giovedì u.s. con i responsabili di Trenitalia ha richiesto forti segnali di impegno e d’intervento concreto per uscire dalla
situazione di carenza funzionale, altrimenti procederà ad indire la gara per l’aggiudicazione del servizio anche se, con un nuovo gestore, si dovesse affrontare un periodo di transizione con l’espletamento del servizio sostitutivo per dare il tempo all’eventuale nuovo gestore di insediarsi. Il Forum approva la linea dell’assessore perché per l’ostinata volontà di Trenitalia nel non dare risposte alle richieste di miglioramento del servizio si è superato di gran lunga ogni capacità di sopportazione e si associa alla richiesta di immediati segnali forti di cambiamento altrimenti è inevitabile cercare un nuovo gestore e ha chiesto all’Assessore che l’eventuale periodo di gestione transitoria con autobus sia il più breve possibile e sia messo in atto per gestire unica-
mente l’emergenza derivante da un eventuale nuovo insediamento. In merito alla chiusura della tratta Campobasso-Larino l’assessore ha dichiarato di avere consentito il provvedimento fino al 30 giungo 2015 per assicurarsi la massima accelerazione dei lavori ed il loro completamento. Nagni ha inteso così evitare il protrarsi di lavori fino a settembre 2015, come chiedeva Rete Ferroviaria Italia, e scongiurare che tale società, nei tempi più lunghi, potesse impegnare i suoi fondi disponibili per altri lavori, interventi o altre emergenze. Il forum, considerando i disagi agli utenti che la chiusura comunque arreca e per limitare il danno, ha impegnato l’assessore alla massima vigilanza sullo svolgersi dei lavori, come esso stesso farà, perché siano conclusi assolutamente entro la scadenza del 30 giugno concordata. Il Forum del Trasporto Pubblico
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Campobasso
6 febbraio 2015
Enrico Perretta incalza la maggioranza Il consigliere di “Campobasso Nuova” a tutto campo su SEA, discarica, raccolta differenziata e Tari Nella attività amministrativa di un Comune moderno la questione della gestione dei rifiuti rappresenta certo uno dei punti più critici. Non sfuggono infatti le varie implicazioni cui la questione si presta: Economiche e finanziarie, per l’economicità dei contratti relativi alla raccolta, al conferimento in discarica ed allo smaltimento ma, soprattutto, per la definizione della corretta tassazione cui sottoporre i cittadini, calcolata in base alla quantità di rifiuti prodotta; ambientali, relative alla redazione di un piano sistematico che comprenda l’indifferenziata e la, ben più spinosa ed avanzata, differenziata; politico-amministrative, dato che proprio il tema dei rifiuti è una dei più sentiti dal cittadinoelettore mettendo spesso sotto pressione strategie politiche e maggioranze spesso traballanti. Proprio su questi temi il consigliere comunale di Campobasso Nuova, Enrico Perretta, incalza la maggioranza di Palazzo San Gior-
gio: “:“E’ dall’inizio del 2015 che ho chiesto ufficialmente di riunire la commissione Ambiente di Palazzo San Giorgio per discutere di monnezza. Dopo vane rassicurazioni e pacche sulla spalla, finalmente la commissione presieduta da Maroncelli ha discusso sull’argomento. La conclusione, però, è stata solo una presa di coscienza: quando si parla di un tema scottante come i rifiuti, si ha la sensazione che spuntino le così dette orecchie da mercante. Eppure io ho spiegato bene qual è l’obiettivo che vorrei raggiungere, e cioè cercare di studiare se ci sono i presupposti per abbassare la Tari ai cittadini già col cappio al collo per la crisi stringente. Delle due l’una: o si preferisce non affrontare fino in fondo il tema perché potrebbe emergere qualcosa di poco chiaro sulla gestione dei rifiuti a Campobasso ( ma spero di no visto che il servizio è gestito dalla Sea e quindi dovrebbe essere sotto il controllo diretto del Comune
stesso), oppure il centrosinistra guidato da Battista non vuole seguire la strada di uno studio di sistema che possa portare i campobassani a pagare una tassa più bassa. Ma cosa ho chiesto alla Commissione Ambiente del Comune di Campobasso? Ho chiesto di discutere, nello specifico, delle verifiche che vengono fatte al momento della consegna dei rifiuti in discarica. Ossia, volevo conoscere formalmente le pesature degli ultimi sei mesi nonché le caratteristiche del contratto della Sea con il Comune di Campobasso e con la Comunità Montana Molise Centrale nella cui discarica sversiamo i nostri rifiuti. Bene, dall’incontro istituzionale è venuto fuori che mentre si ha contezza del peso della raccolta differenziata (vetro, plastica e carta), nessuno sa qual è il peso dell’umido o dell’indifferenziata prodotta dal Comune di Campobasso. Cosa, questa, assolutamente inconcepibile visto il funzionamento della raccolta dei
rifiuti, lo sversamento in discarica, e i parametri in base ai quali si pagano le tasse per questo servizio. Tutto ruota intorno alle pesature. Ogni Comune dovrebbe pesare i rifiuti raccolti quotidianamente che, una volta arrivati in discarica, vanno ripesati. Di solito le due pesature non sono mai perfettamente corrispondenti (soprattutto per l’indifferenziata) perché, durante il percorso tra il Comune (dove è stata effettuata la raccolta) e la discarica di smaltimento, il camion consuma il carburante oppure si perdono liquidi. Ma indicativamente il peso varia di poco. Quando invece c’è la raccolta differenziata, questi rifiuti viaggiano con il così detto “formulario”, ossia il peso presunto di plastica, vetro, carta. In particolare, sulla indifferenziata, sembra che il Comune di Campobasso non effettui la pesatura quotidiana prima che il camion parta dalla città, mentre risultano le pesature effettuate in discarica. Pur essendo la discarica di
proprietà della Comunità Montana, viene gestita da un privato. E nonostante l’affidabilità e la serietà indiscussa, rimane il fatto che il Comune di Campobasso non effettua i controlli necessari sul sistema di gestione rifiuti. Perché, se la pesatura iniziale non viene effettuata dal Comune, chi assicura ai cittadini (che pagano le tasse in base a questi pesi) che la pesatura in discarica sia conforme alla mancata pesatura dei rifiuti? In realtà il problema riguarda quasi tutti i Comuni molisani quindi sarebbe il caso di affrontarlo su scala regionale. In ogni caso, essendo io un amministratore del Comune di Campobasso, ritengo necessario che la maggioranza non continui a glissare sull’argomento ma dia risposte chiare e precise su un tema di assoluta importanza quali i rifiuti e i conseguenti risvolti derivanti da esso. Anche perché Andreotti docet: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”.
Un’App per conoscere i servizi La Provincia di Campobasso ha presentato ai giovani la nuova opportunità Campobasso. Un gioco-app per i giovani, finalizzato all’acquisizione delle conoscenze dei servizi al cittadino presenti in regione. E’ questo “AppYourLand”, presentato questa mattina nella sala Giunta della Provincia di Campobasso. L’iniziativa mira ad informare i giovani delle opportunità che il territorio offre, attraverso un dialogo capace di eliminare la patina di indifferenza che questi ultimi nutrono nei confronti dell’autorità. Si è pensato di cominciare dalla conoscenza del territorio dal punto di vista storico, geografico e culturale per poi passare ad un focus sulle opportunità derivanti e quindi alle istituzioni deputate alla conservazione e sfrutta-
mento delle risorse presenti. Nello specifico il progetto si propone di coinvolgere i giovani nella elaborazione di servizi 2.0 da strutturare in collaborazione con le Pubbliche amministrazioni; promuovere tra i giovani i servizi al cittadino presenti sul territorio e la cultura del territorio in modo innovativo e ludico rafforzando il concetto di cittadinanza; veicolare informazioni in tema di lavoro, formazione, esperienze all’estero, cultura, ambiente e tempo libero al fine di fornire ai giovani un bene strategico e prezioso da utilizzare in maniera adeguata e responsabile per la propria crescita personale. AppYourLand nasce da un’idea della Provincia di Campobasso, capofila
dell’iniziativa promossa dall’Upi (Unione Province d’Italia) e finanziata dall’Ang (Agenzia nazionale giovani) con il partenariato di Eurodesk Italy, Usr e Comune di Campobasso. Hanno preso parte alla conferenza stampa di presentazione il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, l’assessore ai Centri per l’impiego Alessandro Di Labbio, il sindaco di Campobasso Antonio Battista, l’assessore comunale all’istruzione di Campobasso Emma De Capoa ed il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Giuliana Petta.
Provincia, secondo incontro con i dipendenti E’ previsto per questa mattina per capire come muoversi e come salvare i posti di lavoro CAMPOBASSO. E’ previsto per questa mattina, alle 10.30 presso la provincia di Campobasso, il secondo incontro istruttorio per affrontare la questione relativa alla ridefinizione delle funzioni delle province e del relativo personale dipendente, in vista delle imminenti scadenze. All’incontro parteciperà la delegazione parlamentare, la Prefettura di Campobasso nella persona del vice-prefetto dott.ssa Testa, con delega agli enti locali, e i sindaci di Campobasso, Isernia e Termoli. “Ho intesso avviare un discorso utilissimo, sentite le esigenze, le perplessità e le paure dei dipendenti della Provincia – ha commentato Rosario De Matteis – con il senatore del posto Roberto Ruta, che ha accolto il nostro appello. Un primo incontro per capire quanti dipendenti ci sono, quelli che sono a rischio e quelli che andranno in pensione ed i vari scaglioni e le relative tappe legate alla mobilità. Il senatore Ruta ha preso l’impegno, senza tralasciare le sorti della Provincia di Isernia, di programmare altre assemblee a febbraio, marzo ed
aprile, dove sarà più chiaro il quadro dei numeri ed i risultati dell’osservatorio con la Regione, al fine di capire bene la mobilità e le future competenze dell’ente. Resta alta comunque la mia preoccupazione e quella dei lavoratori delle Province, anche se il senatore Ruta è convinto che possiamo farcela e che i posti di lavoro non sono a rischio. Certo è che indipendentemente dalle conseguenze lavorative, per questa riforma io mantengo un giudizio negativo e questo stato di confusione alimenta sfiducia e tensione sociale. Nelle prossime settimane speriamo di riuscire a dare risposte concrete ai dipendenti e vedere se ci saranno dislocazioni ed in che modo, in base ad una fotografia dell’esistente e dell’immediato futuro. Alcuni dipendenti – commenta De Matteis – hanno fatto bene a sottolineare come, in presenza di tale situazione, sia opportuno che gli enti locali utilizzino prudenza nel bandire nuovi concorsi, visto che il personale assunto è a rischio”.
Campobasso
7 6 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Convocata in prima il 10 febbraio e il 12 in seconda l’assemblea consiliare
Ecco come si consumano tempo e denaro a Palazzo san Giorgio Una sola proposta di deliberazione: l’adozione di una variante parziale al vigente Piano regolatore generale per la riclassificazione, nell’area urbana di S. Giovanni dei Gelsi, di aree ricadenti in zone soggette a vincolo espropriativo Sempre e ancora interrogazioni, mozioni, interpellanze e ordini del giorno all’attenzione dei consiglieri comunali di Campobasso. Una valanga inesauribile di fatti e circostanze specifiche, alcune con un qualche peso specifico sul piano concreto e della gestione del territorio, altre del tutto vuote. Si va avanti in questi termini a consumare tempo e denaro a Palazzo san Giorgio in attesa che avvenga finalmente il cambio di passo come farebbe intuire la nomina di Antonio Iacobucci al ruolo di coordinatore degli indirizzi programmatici e di controllo dell’organizzazione dell’Ente. Ma fintanto ciò non avviene sono i piccoli problemi, le piccole questioni, la necessità di avere lumi e indicazioni da parte del sindaco e della giunta, a dare un senso accettabile al confronto (magari anche allo scontro) nell’aula consiliare. Per il consiglio comunale convocato in prima il 10 febbraio e in
seconda il 12 dello stesso mese, una sola proposta di deliberazione: l’adozione di una variante parziale al vigente Piano regolatore generale per la riclassificazione, nell’area urbana di S. Giovanni dei Gelsi, di aree ricadenti in zone soggette a vincolo espropriativo. Uno solo argomento ma dai diversi interessi, trattandosi di riclassificazione, quindi di nuove e possibili destinazioni d’uso. Che di solito si vanno a concretizzare nella possibilità di costruire, ovvero di un maggiore valore fondiario dei terreni. Per il resto, dicevamo, interrogazioni, mozioni, interpellanze e ordini del giorno da parte dei soliti consiglieri che ne fanno uso (o abuso?) con particolare insistenza. Le Interrogazioni della prossima tornata consiliare sono del consigliere Ambrosio in merito alla classificazione delle vie IV Novembre e via Colle delle Api; del consigliere Pilone in merito agli intendimenti della
Giunta sull’intitolazione di Viale Fratelli Pistilli Sipio, Piazza Berardino Musenga, Via Leandro Carile e Via Arturo Giovannitti (a quando Via Gino Marotta, Via Carlo Vitale? – ndr); del Consigliere Gravina sul mancato utilizzo delle aree a destinazione pubblica /parcheggio nel complesso edilizio “Città nella Città” a Corso Bucci, sull’utilizzo delle aree a destinazione pubblica /parcheggio nel complesso edilizio “Piano di recupero via Herculanea-via Gazzani” e sull’albo dei fornitori di fiducia e sulla predisposizione di un apposito regolamento comunale”; del consigliere Coralbo in merito alle nuove tariffe dei parcheggi cittadini; del consigliere Cretella sulla realizzazione del nuovo edificio scolastico di Via Berlinguer e sull’ipotesi di ristrutturazione della scuola di Via Crispi; del consigliere Pilone in merito al decoro ed alla funzionalità della guardia medica di via Toscana; del consi-
gliere Ambrosio sulla cartellonistica pubblicitaria in viale XXIV MaggioColle delle Api. A seguire, stando all’elenco degli argomenti, le interpellanze del consigliere Ambrosio in merito agli interventi di manutenzione dell’assetto del territorio cittadino, al Piano di manutenzione delle strade comunali e alle posizioni debitorie nel settore Commercio; del consigliere Cretella in merito all’assegnazione di locali e strutture per il funzionamento dei gruppi consiliari. Quindi il piatto forte delle mozioni in cui sono previsti interventi, puntualizzazioni e … polemiche. E in cui sono i gruppi per lo più a formularle e, se capita, anche la commistione di consiglieri di maggioranza e minoranza su questioni di più largo respiro come pare siano quelle formulate dai consiglieri consiglieri Pascale, Di Bartolomeo, Pilone e Cancellario per avviare la procedura amministra-
tiva che porti all’applicazione di penali sulle deficienze del servizio sgombero neve e sull’adozione dei nuovi strumenti di pianificazione territoriale; dei Consiglieri Cretella, Felice, Gravina, Praitano sulla necessità di salvaguardare il territorio comunale dall’uso dei diserbanti chimici, delle sostanze tossiche e saline, nonché sulla opportunità di valorizzare il “Castello Monforte”, di applicare correttamente le norme “antifumo” nei locali pubblici comunali, di ripristinare i marciapiedi pubblici e di tutelare il decoro della città dal vandalismo del “writing” abusivo. Il consigliere Michele Coralbo ha preferito affidare ad un ordine del giorno la sua preoccupazione per la scarsa illuminazione di via Roma. Questi i problemi, queste le questioni, queste le preoccupazioni, queste le faccende dei consiglieri e del consiglio del capoluogo di regione del Molise. Valutino i lettori.
L’ intervento
Sostituiti i parchimetri e le mattonelle rotte? La società che gestisce i parcheggi a pagamento per il Comune di Campobasso ha di recente sostituito le colonnine per il rilascio dei ticket (cd. Parchimetri) con nuove installazioni ti tipo più moderno e con maggiori funzioni; la sostituzione degli apparecchi, è stata effettuata riposizionando i nuovi nei medesimi stalli dei precedenti oppure in nuove collocazioni, rendendo quindi necessaria la ricopertura dello scavo d’incasso lasciato vuoto dal parchimetro rimosso. Da una ricognizione delle principali vie del centro cittadino è però facile ravvisare che dove le vecchie colonnine sono state rimosse e non sostituite dalle nuove, non sempre è stata ripristinata la pavimentazione, con il risultato del vecchio basamento lasciato a vista e non opportunamente ricoperto. Diversamente, laddove sono stati effettuati i lavori di ricopertura, questi risultano essere stati fatti in maniera posticcia, sbrigativa e superficiale, spesso con una semplice gettata di cemento anziché con la posa in opera della pavimentazione preesistente e della stessa foggia di quella circostante; in alcuni casi è addirittura possibile ammirare dei rattoppi di cemento incisi da un punteruolo con l’intento ingannevole di disegnare un fac-simile della sagoma delle mattonelle o dei cubetti di porfido, come facilmente riscontrabile sui marciapiedi di Viale Elena, dove la pregiata pietra è stata addirittura asportata e sottratta al patrimonio pubblico. Che fine abbiano fatto i cubetti di porfido spariti non è dato saperlo; di certo un intervento del genere eseguito “a regola d’arte” avrebbe dovuto contemplare il ripristino della pavimentazione originaria, cosa che chi ha eseguito i lavori si è ben guardata dal fare, ottenendone un risparmio di tempo e denaro e procurando un danno erariale per il Comune ed un conseguente decadimento estetico dei luoghi e dell’arredo urbano.
Il Movimento 5 Stelle ha per questi motivi depositato una mozione che sarà trattata nell’ambito del Consiglio Comunale, per chiedere al Sindaco ed all’Assessore al ramo, di intervenire, con ogni strumento utile, affinché la ditta esecutrice e responsabile dei lavori di cui sopra, venga richiamata ed impegnata al ripristino dello stato dei luoghi antecedente all’installazione dei parchimetri, mediante la posa in opera “a regola d’arte” delle pavimentazioni uguali o conformi alle originarie. Movimento 5 Stelle – Campobasso Gruppo Consiliare
Terremoti, è giusto parlarne A Bojano domani i sindaci del Matese a confronto per una collaborazione scientifica BOJANO. Sabato 7 febbraio si parlerà ancora di terremoti a Bojano grazie ad un convegno organizzato da alcuni sindaci del matese. Il terremoto è ancora oggi un tema poco conosciuto, forse perché temuto, e quindi è indispensabile parlarne per fornire quelle conoscenze di base grazie alle quali è possibile convivere e comportarsi in modo corretto in caso di forte calamità. L’argomento è stato trattato già un anno fa nella stesa sala Universitaria del Comune di Bojano alla presenza di numerosi sindaci della regione quando fu presentato per la prima volta il progetto denominato Tellus. Gli amministratori hanno quindi pensato di procedere con un convegno aperto al pubblico prima di dare il via ufficiale alla collaborazione scientifica con la iAReSP il cui Tellus Project prevede l’installazione di una rete locale sismometrica e una rete di rilevamento delle emissioni del gas Radon dal sottosuolo che in diverse occasioni si è dimostrato possibile precursore di forti terremoti. Il progetto prevede l’installazione di due specifici strumenti per ogni stazione programmata sul territorio del matese e dell’intero Molise.
Saranno quindi installati una serie di sismografi atti alla misurazione degli eventi sismici anche più piccoli grazie all’estrema vicinanza delle stazioni stesse e grazie ai quali si potrà registrare in tempo reale ogni minimo movimento del sottosuolo regionale. A fianco di ogni sismografo sarà installato un radonometro per la misurazione delle emissioni Radon a scopo di ricerca per misurare nel lungo periodo e in continuo le emissioni del Gas Radon presente più o meno ovunque sotto la crosta terrestre. Il Radon è un’elemento della catena di decadimento dell’Uranio ed è l’unico sotto forma gassosa. È contenuto nelle rocce che a seguito di una rottura lo lasciano libero di salire con estrema facilità fino in superficie. Il Radon è generalmente presente ovunque nelle cantine e in minore quantità ai piano terra ed è uno dei maggiori motivi di morte per cancro. Quello che si cercherà di misurare, oltre alla quantità media all’interno della stazione di rilevamento, è un eventuale repentino incremento o diminuzione ed identificare un’eventuale anomalia che possa essere considerata precursore di un terremoto. Non sono ancora chiari i meccanismi che producono queste
anomalie ma quello che determina l’importanza di tali misurazioni è proprio la raccolta continua di dati nel lungo periodo attraverso un importante numero di stazioni di rilevamento distanti circa 5/10 Km una dall’altra. La previsione dei terremoti è uno degli elementi di maggior stimolo per la scienza moderna e sono perciò molti gli studi in tutto il mondo anche con altre tecniche quali la misurazione dei campi elettromagnetici, i campi termali ma anche le emissioni di altri elementi chimici dal sottosuolo. Tellus Project sarà presentato da Leonardo Nicolì, direttore della iAReSP, già presente lo scorso anno, che fornirà anche alcuni dettagli sulla situazione sismogenetica del Molise e la pericolosità del territorio. Si parlerà anche di un altro tema fortemente legato al terremoto e cioè del rischio sismico. A differenza della pericolosità sismica, il cui dato è ricavato principalmente dalla storicità sismica territoriale, il rischio sismico è legato anche ad altri fattori di natura geologica, edilizia, abitanti ed altro ancora. A parlare del rischio sismico e della sua mitigazione sarà il Prof Francesco Stoppa dell’Università di Chieti.
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Isernia
6 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Questione cinema, scoppia la grana? A Isernia l’opposizione vuole vederci chiaro sulla situazione amministrativa ISERNIA. A Isernia sembra dovere scoppiare la querelle legata alla questione della gestione del cinema ex 8 e mezzo, poi, con la nuova gestione a partire dallo scorso mese di marzo come Cinema Lumiere. A seguito del bando emanato dal Comune di Isernia la struttura è stata aggiudicata ad una società con un fitto mensile all’amministrazione. Ora, l’opposizione al Comune di Isernia si dice pronta a dare battaglia al sindaco Brasiello su quanto
accaduto nei mesi scorsi circa il mancato mantenimento dei patti come sottoscritti. Una circostanziata esposizione dei fatti sarebbe stata fatta in un esposto al fine di una piena valutazione del percorso amministrativo sin qui seguito e se ci dovessero essere state delle vere e proprie violazioni di quanto sottoscritto tra le parti. Sta di fatto, però, che la questione cinema potrebbe essere una nuova tegola sulla testa dell’Amministrazione comunale alle
prese con la crisi apertasi a seguito dell’azzeramento della Giunta. Un altro colpo per il sindaco Brasiello già bersaglio della sua stessa maggioranza e con una difficile crisi da dovere dipanare. Intanto , il consigliere comunale di minoranza Domenico Chiacchiari scrive al sindaco Luigi Brasiello e al segretario generale del Comune, chiedendo la revoca dell’affidamento concesso, nel dicembre del 2013, alla società “Pentria Services”. Stando ai con-
tenuti della missiva dell’esponente di centrodestra, la Pentria Service si sarebbe resa protagonista di una serie di inadempienze contrattuali, tra cui il mancato pagamento dei canoni mensili in favore del Comune di Isernia. Per tali ragioni, il consigliere Chiacchiari chiede all’amministrazione comunale capitanata dal sindaco Brasiello “di procedere alla revoca della concessione, così come previsto dall’articolo 7 del capitolato d’oneri”.
Appalti sospetti, prosegue l’indagine La Guardia di Finanza ha effettuato una serie di controlli su altri cinque Comuni ISERNIA. Continuano le verifiche della Guardia di Finanza, in merito all’inchiesta su appalti concessi dai comuni e molti legati alla sistema-
zione dei danni del dissesto idrogeologico, tra le province di Campobasso e Isernia. Gli uomini della Guardia di Finanza di Isernia, coordinati dal co-
mandante Amedeo Gravina, avrebbero effettuato altri cinque sopralluoghi in Comuni situati tra i territori di Campobasso ed Isernia, oltre alla vi-
sita fatta nuovamente a Salcito e Belmonte, per acquisire ulteriore documentazione. I militari si sono spostati poi a San Biase e Cantalupo nel San-
nio. Al momento sembra che siano 70 gli iscritti nei registri degli indagati tra questi nomi di politici, tecnici e imprenditori.
Palazzina Liberty, lavori avanti tutta Dopo la consegna ufficiale la ditta sta procedendo alacremente nella ristrutturazione del manufatto VENAFRO – Dopo la consegna ufficiale (lo scorso 14 gennaio), stanno alacremente procedendo i lavori di recupero della Palazzina Liberty. Sul posto, infatti, da diversi giorni stanno operando uomini e mezzi della ditta “Antonio Buono”. All’ingresso del cantiere campeggia il tanto atteso “cartello dei lavori”. Partendo da una base d’asta di 1 milione e 200mila euro, la gara per il rifacimento della storica Palazzina Liberty venne aggiudicata proprio all’impresa “Buono” nel febbraio del 2014, esattamente un anno fa. Con l’avvio del cantiere, potrebbe avviarsi a conclusione anche l’annoso problema del degrado che caratterizza l’intera area delle sorgenti del San Bartolomeo, luogo di vestigia storiche, archeologiche ed architettoniche di notevole rilevanza. Una volta recuperata, infatti, la palazzina potrebbe essere posta al servizio del Comune e delle collettività venafrana, quale luogo di incontri, cultura, arte e socializzazione.
“Cioccoliamoci”: sabato 7 febbraio a Bagnoli del Trigno, tutto il buono di un evento “dolce” e coinvolgente. BAGNOLI DEL TRIGNO. Il cioccolato protagonista in una intera giornata alla Domus Area di Bagnoli del Trigno. Seminari, trattamenti salutistici e menu’ a tema, per illustrare le caratteristiche e le peculiarità di uno degli alimenti piu’ amati a qualsiasi età. In programma anche una escursione ad Agnone con visite guidate. Sono in tanti a pensare che il cioccolato faccia bene all’umore, oltre che al palato. E non solo. Da sempre simbolo della dolcezza, del concedersi quel qualcosa in piu’, il cioccolato è un alimento speciale ricavato dalle fave dell’albero di cacao, Theobroma Cacao, il cui nome derivante dal greco significa Cibo degli Dei. Le virtù del cioccolato sono dovute per la maggior parte all’elevata concentrazione di polifenoli, molecole antiossidanti che contrastano il danno e l’invecchiamento cellulare e di minerali quali zinco, rame, magnesio ed altri fondamentali per l’espletamento di numerose funzioni biochimiche dell’organismo. Al contrario di quanto si possa pensare la maggior percentuale dei grassi contenuti nel cioccolato, a patto di consumarlo fondente, non arrecano danno all’organismo, perchè acidi grassi mono e poli-insaturi che non si accumulano in vene e arterie ma agiscono in maniera positiva sulla funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio. Grazie ai polifenoli si verifica un aumento del colesterolo buono e una riduzione di quello
cattivo e dei trigliceridi. E non va dimenticato l’ effetto antidepressivo del cioccolato grazie a magnesio e triptofano che regolarizzano la produzione della serotonina, l’ormone della felicità. Il cioccolato è il protagonista assoluto della nuova iniziativa in programma sabato 7 febbraio presso la Domus Area di Bagnoli del Trigno. “Cioccoliamoci” è l’evento in
programma dal mattino e fino a tarda sera tra visite guidate, pranzo e cena ricchi di specialità al cioccolato, convegni e percorsi salutistici e perfino proiezioni di film a tema. Tutta la giornata parte alle dieci del mattino di sabato 7 febbraio. In programma una visita guidata alla Dolciaria “Labbate Mazziotta” ed all’ antica Pontificia fonderia Marinelli di Agnone. Un parallelo tra campane “vere” di
bronzo e quelle piu’ golose, di cioccolato, che con le ostie piene sono ormai un simbolo dolciario per Agnone. Pranzo al Ristorante “Calice Rosso” di Bagnoli del Trigno, prima di un mini-convegno sulle proprietà salutistiche e l’uso estetico del cioccolato presso il Centro Phisiothermale Balneoli. seguire, percorsi salutistici o trattamenti estetici tutti al cioccolato, ed una merenda a base di Nutella, prima di un film perfettamente in tema: “Lezioni di Cioccolato”. In serata invece, gran buffet ed una nuova “full-immersion” in percorsi salutistici e trattamenti come massaggi total body al cioccolato, impacchi e peeling. Anche dal punto di vista estetico, sono tante le virtù del cioccolato che in questa giornata sarà protagonista anche dei trattamenti di bellezza. Inserito all’interno di massaggi, bagni e peeling per il corpo il cioccolato è un vero portento per il benessere della pelle avendo effetto anticellulite, esfoliante, emolliente antiossidante e rivitalizzante. A completare la serata, un altro film da “gustare”, prima di un brindisi finale in cui le bollicine avranno ancora una volta un sapore di cioccolato. L’evento è organizzato dal Cenacolo Culturale del Calice Rosso in collaborazione con l’Associazione “La chiave della Salute”.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
6 febbraio 2015
Doppio furto d’auto in un garage Il proprietario in strada affronta i ladri TERMOLI. Non solo furti in appartamento, ma anche auto sfilate – è proprio il caso di dire – da box e garage nelle vie centrali e periferiche della città di Termoli. Nonostante un pattugliamento puntuale delle forze dell’ordine, nottetempo si consumano reati che solo una copertura integrale del territorio tra vigilanza e videosorveglianza si potrebbe limitare, ma le risorse sono quelle che conosciamo e anche le leggi che regolano l’esercizio degli strumenti audiovisivi.
Uno degli ultimi episodi è avvenuto qualche sera fa, nella zona che da via Corsica si dirige su Colle Macchiuzzo e a sparire sono state due vetture, una berlina di un certo valore e una utilitaria, con quest’ultima che per fortuna è stata recuperata grazie alla prontezza e al coraggio del proprietario, che non ha difettato in grinta per affrontare i malviventi. I fatti sono accaduti alle ore piccole, tra l’una e le tre. Moglie e marito percepiscono chiaramente dei rumori inconsueti provenire
dal garage, a cui si accede anche dal retro della palazzina. Allora l’uomo si è deciso ad andare a vedere cosa stesse accadendo e con la consorte affacciata alla finestra, hanno scoperto coi loro occhi il doppio furto d’auto in pieno svolgimento con le auto a sfilare fuori dall’ampio box. Il ladro alla guida della macchina di maggior valore ha preso via Corsica in tempo utile per pigiare l’acceleratore e sparire dal radar della vittima di questa sgradita incursione predatoria, ma la City-
car era a portata di braccio e dopo una breve corsa il derubato è riuscito ad abbrancare lo sportello del passeggero. Impaurito da tanta foga, il malvivente ha pensato bene di darsela a gambe, abbandonando la refurtiva a quattro ruote. Nel frattempo sono state avvertite le forze dell’ordine e sia la volante del commissariato, intervenuta sul posto, che una pattuglia dell’Arma, avvisata via radio, si sono impegnate nel tentativo di rintracciare il veicolo sparito nel nulla, in direzione
nord. Il sopralluogo nel garage preso di mira dai delinquenti, si dovrebbe trattare di immigrati di nazionalità romena o comunque dell’Est, ha fatto scoprire come fosse stato infranta una vetrata, manomessa la saracinesca elettrica, coi fili letteralmente strappati dalla loro sede, ma a sparire è stata anche una bici costata alcune migliaia di euro. Secondo gli inquirenti, l’azione è stata portata a termine sfruttando una discreta conoscenza dei luoghi.
Travaglini si ricandida a Montenero Il sindaco uscente pronto a scendere in campo con la propria lista MONTENERO DI BISACCIA. “Io ritengo che il periodo che stiamo attraversando è molto particolare; nella stessa maniera, ritengo che con tutte le difficoltà abbiamo cercato di dare delle risposte concrete a quelle che sono tutte le problematiche che investono la comunità intera in termini di concittadini e di territorio quindi credo che è stato avviato un buon lavoro ed è per questo che ho intenzione di proseguire con questo intento sarà come lo è stato un gruppo civico noi crediamo sulle PERSONE che hanno buona volontà di
lavorare assieme per un solo interesse quello del territorio dei cittadini”. Nicola Travaglini ci sarà alla prossima tornata elettorale di maggio, ci sarà perché “tiene alla sua città” e non teme gli outsider, primo tra tutti Nicola D’Ascanio e un ipotetico terzo nome da ufficializzare nelle prossime settimane. Idee chiare per Travaglini che afferma: “Io al mio fianco vorrei schierare delle persone valide, capaci, pertanto non parlerei di forze politiche ma di un gruppo civico. Cercherò di
condividere quelli che sono i programmi e come raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo. Io sono convinto del fatto che bisogna essere onesti con i cittadini con le persone con cui si ha a che fare. Sono stato una persona sempre presente, non ho mai illuso nessuno ma credo di aver lavorato sodo e nonostante il periodo particolare sono convinto che abbiamo portato a casa bei risultati ma di questo parleremo in futuro dopo tutto sono sempre i cittadini che dovranno dare un giudizio sul nostro operato”.
Necessario, quindi, anche intessere rapporti proficui con la politica regionale e qui le idee del sindaco uscente sono chiare: “Io ritengo che bisogni dialogare con le istituzioni, il mio rapporto è buono ed è buono con tutti anche perché gli obiettivi e gli interessi che ho cercato di tutelare sono interessi oggettivi pertanto su questo modo di impostazione credo che nessuno si tirerà indietro”. Corsa a due, almeno per ora, perché il terzo sfidante sta per essere annunciato.
L’intervento
I beni culturali molisani umiliati dalla “devalorizzazione istituzionale” di prof. Elvio Petrecca
I recenti sequestri di reperti archeologici di età romana e medievale custoditi illegalmente, da privati cittadini, pongono l’attenzione su un fenomeno di cronaca preoccupante e assai diffuso nel territorio molisano. Non è il primo e riteniamo non sia l’ultimo degli episodi cui assisteremo se non ci sarà una volontà politica rivolta al rispetto, alla preservazione e valorizzazione di questo nostro importante patri-
monio. Considerando l’importanza e la quantità delle ricchezze archeologiche esistenti in regione e in alcune località come Larino, temiamo che, di là del possesso illecito di reperti da parte di privati cittadini, si possa nasconde l’interesse di una vera organizzazione delinquenziale, che depreda i nostri territori di reperti archeologici di notevole interesse, alimentando i mercati illegali nazionali e interna-
Cabina allo Stadio? Non si tolga” Una raccolta di firme contro lo spostamento della struttura Termoli. Le cabine telefoniche pubbliche potrebbero diventare presto solo un ricordo. La Telecom ha avviato il programma di rimozione e fra le strutture interessate c’è quella di via dello Stadio, a Termoli, proprio a ridosso del “Gino Cannarsa”. Sulla cabina è stato affisso un cartello che annuncia la rimozione il 16 giugno prossimo, ma al tempo stesso, secondo quanto previsto da Telecom, viene data ai cittadini un’ultima chance. Chi ritiene che la cabina debba restare lì, può infatti inviare una mail da posta certificata all’indirizzo cabinatelefonica@cert.agcom.it entro trenta giorni dalla data di affissione dell’avviso, indicando i propri dati, l’indirizzo della cabina e la motivazione della richiesta. Nel caso di via dello Stadio c’è un solo dubbio, per data di affissione c’è scritto 16 aprile 2015, vale a dire una data futura.
zionali di opere d’arte. Un patrimonio culturale che è sottratto ai nostri luoghi, alle nostre comunità e perso per sempre. Il mondo civile assiste inerme e con sconcerto, da un lato, al saccheggio delinquenziale e dall’altro all’emblematica “devalorizzazione istituzionale”. Molti dei siti archeologici sono nel pieno di questa sconcertante situazione e vivono, non solo il dilagante degrado e il dramma del non vedere
ancora valorizzato il considerevole patrimonio culturale esistente, ma anche il pericolo, di subire furti, depredazioni e scomparse, di molti dei reperti esistenti. Ci auguriamo che al danno “istituzionale”, che continua a concepire incompiutezze, tralasciando qualsiasi programmazione che possa valorizzare un “tesoro” così rilevante, per la nostra regione, non si aggiunga la beffa, del vedere de-
predato un patrimonio culturale sufficientemente ricco per la realizzazione di musei e spazi espositivi di notevole interesse e diventare: “Tassello indispensabile per pianificare in “rete”, con altre tipicità, il futuro per i nostri territori e sostenere un’economia pulita, che porta cultura, occupazione e benessere all’intera comunità”.
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Termoli
6 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Pesce senza origine e tutela del mare Controlli, sequestri e multe con Labyrinth della Capitaneria TERMOLI. La Capitaneria di Porto di Termoli, nell’ambito di una più ampia operazione nazionale coordinata, per le Regioni Abruzzo, Molise e Puglia (Isole Tremiti) dalla Direzione Marittima di Pescara, ha svolto nei giorni scorsi un’operazione complessa di Polizia Marittima denominata “LABYRINTH”. Gli obiettivi sono stati: la tutela del consumatore finale; la salvaguardia dell’ambiente marino e la preservazione delle specie ittiche bersaglio della pesca illegale in un periodo in cui la richiesta di prodotto ittico aumenta in modo sensibile. L’attività si è svolta in 3 fasi operative, due nel mese di dicembre 2014 e una nel mese di Gennaio 2015 con l’impiego di 20 uomini e donne sia in mare che a terra. Lungo le coste Molisane e nell’arcipelago Diomedeo, all’interno dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti, hanno operato 3 mezzi navali della Guardia Costiera impiegati nei controlli della pesca a strascico e a circuizione, della pesca dei piccoli pelagici (alici e sardine), della
pesca sportiva e ricreativa, nonché nel controllo del rispetto delle norme da parte dei pescatori sportivi. Per quanto riguarda la parte terrestre invece sono state impiegate 2 autopattuglie che hanno effettuato accu-
rati controlli, sia presso i punti vendita e di ristorazione, tra cui anche le mense collettive (case di cure), sia nella grande distribuzione e presso i centri di stoccaggio in cui viene trattato il prodotto.
Sono stati, inoltre, effettuati posti di controllo stradali, soprattutto in entrata ed uscita dal porto, al fine di combattere, in previsione delle festività, un traffico illegale sul territorio di datteri di mare e di tonno rosso.
Sono stati eseguiti più di 115 controlli e comminate sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 25.500 Euro, sono stati sequestrati prodotti ittici non sicuri per il consumatore per un totale di 47 kg, nonché diversi attrezzi non conformi alle normative vigenti. Le violazioni riscontrate hanno riguardato: la tracciabilità del prodotto ittico, norme atte a garantire che nella filiera ittica non venga immesso prodotto proveniente da attività illecita e quindi potenzialmente nocivo per la salute pubblica; l’etichettatura del prodotto, norme che prevedono una serie di informazioni a tutela del consumatore al fine di consentirgli di poter scegliere il prodotto ittico evitando di essere tratto in inganno e frodato; l’impiego di attrezzi da pesca vietati, e nello specifico di quelli utilizzati per la piccola pesca posizionati nelle vicinanze della costa con conseguenti pericoli per la sicurezza della navigazione.
Videosorveglianza, la sicurezza passa per questa A Termoli diverse azioni malavitose registrate dai sistemi hanno portato a galla il problema TERMOLI. Da un paio di giorni Termoli vive giornate che hanno visto una forte recrudescenza in fatto di azioni malavitose con diversi tentativi di furti, uno con scasso, uno a mano armata e uno con destrezza che, a dirla tutta, non è che abbiano fruttato un grande bottino. Ci siamo recati su uno dei luoghi dei misfatti, la succursale di Corso Fratelli Brigida della catena di negozi “Acqua e Sapone” dove sono già diverse volte che qualcuno prova a trafugare dei prodotti. Abbiamo parlato con il direttore per farci raccontare l’accaduto. “Tutti i negozi della catena Acqua e Sapone sono dotati di sofisticati sistemi di sicurezza sia di antintrusione per quanto riguarda l’ora-
rio di chiusura, sia di sorveglianza per quanto riguarda l’orario di apertura. Questi mezzi tecnologicamente sofisticati ci permettono di stare molto tranquilli; c’è la massima attenzione da parte del personale autorizzato al punto che tutte le casistiche di tentato furto sono andati a finire praticamente con lo stesso esito: la persona che ha tentato il furto è stata denunciata alle autorità competenti e la merce è stata sempre recuperata. Possiamo dire con certezza che da noi non c’è mai stato un furto andato a buon fine”. In pratica riuscite anche a dare una grossa mano alle forze dell’ordine preposte alla salvaguardia e prevenzione di queste situazioni? “Certo, le forze dell’ordine ogni qualvolta vengono chiamate da noi, vengono sempli-
cemente chiamate per prelevare la persona colta sul fatto di un’appropriazione indebita e portarla in caserma per la denuncia del caso e formalizzarle tutte le conseguenze del suo operato”. Marco tu che lavori e operi in questo settore del commercio, pensi che questi episodi siano aumentati a vista d’occhio e che la causa della crisi economica o altro? “I fenomeni sono in forte incremento e questo è sotto gli occhi di tutti. Ad esempio, per quanto riguarda la nostra azienda, la maggior parte dei frutti sono incentrati sui profumi e bisogna distinguerli in due casistiche: c’è la signora che magari si fa prendere dal profumo e non avendo i soldi necessari per poterlo comprare e tenta di
impossessarsene furtivamente; poi ci sono delle bande organizzate che lo fanno con mestiere e quelli sono pericolosi. Un caso del genere è accaduto una decina di giorni fa quando ho sventato un furto che proprio una banda di questi personaggi organizzati stava mettendo a segno”. Il furto comunque è un’azione che non va mai giustificata, ma a maggior ragione come si potrebbe farlo per chi ruba dei prodotti di non primissima necessità come i profumi e giustificarsi per colpa della crisi? “È vero. Purtroppo c’è troppa gente che risponde “non volevo, non avevo i soldi per pagarlo”, ma in ogni caso non credo si possano giustificare questi gesti”.
Truffe on-line, scatta la denuncia Operazione dei Carabinieri a Guglionesi per un acquisto di pellet mai spedito GUGLIONESI. Ancora una denuncia dei militari dell’Arma per quanto riguarda le truffe online, la terza in pochi giorni. I Carabinieri di Guglionesi hanno individuato e deferito in stato di libertà una persona ritenuta responsabile di aver consumato una truffa consumata ai danni di una
persona del comune basso molisano. Nello specifico, un cittadino di Guglionesi, aveva acquistato online un notevole quantitativo di pellet da riscaldamento, circa 25 tonnellate, ad un prezzo di poco superiore ai 3.000 euro. L’acquirente aveva pertanto concluso la transazione con
il versamento della somma, tramite bonifico bancario, salvo poi fare l’amara scoperta di non vedersi mai recapitare la merce ordinata. Altro non è rimasto, allo sfortunato acquirente, di presentare una denuncia. I militari pertanto hanno avviato gli accertamenti che hanno consentito di
ricostruire e tracciare i movimenti di denaro, riuscendo quindi a risalire al presunto autore, un uomo di 54 anni, originario della provincia di Pescara,già noto alle forze di polizia che ora dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa.
Litiga con la ragazza e la malmena Il fatto in pieno centro a Termoli. La donna è riuscita a divincolarsi e chiamare la Polizia TERMOLI. Prima le urla, poi l’apprensione. È quanto accaduto ieri pomeriggio, intorno alle 18, in pieno centro cittadino. Quelle urla, in pochi istanti, hanno richiamato l’attenzione dei residenti e comuni cittadini che si trovavano lungo via Mario Milano; erano da poco trascorse le 18 quando un giovane (che stando ai racconti di chi si trovava nella zona pare
non fosse italiano) ha iniziato a discutere con una ragazza. Dalle parole forti, però, si è passati ai “fatti”, quelli che non si vogliono raccontare e che vedono protagonista la violenza e così, il giovane avrebbe tentato di colpire la ragazza che, a quel punto, è fuggita ed ha chiamato i soccorsi. Sul posto, nel giro di pochi minuti, sarebbero arrivati gli agenti del Commissariato che immediatamente si sono messi
all’inseguimento e alla ricerca del ragazzo che, nel frattempo, si era allontanato a piedi. Non sono ancora chiari i motivi del diverbio che si sarebbe consumato sotto gli occhi di diverse PERSONE; un diverbio finito “bene” ma che ha attirato la curiosità dei tanti passanti e dei residenti della zona e lascia riflettere.
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Opinioni
6 febbraio 2015
di Vincenzo Cimino* Sembra di rivedere un vecchio film in cui, in tempi non sospetti, un giovane Totò trattava la vendita della Fontana di Trevi ad un turista straniero. Signori miei adesso è tutto vero: in Molise, piccola ed ignorata XX regione d’Italia, la Direzione Regionale ai Beni Culturali (emanazione dello Stato) sta brigando per dare in gestione, per la modica somma di € 3400,00 annui, tutto il patrimonio culturale (musei, pinacoteche, aree archeologiche – anche inaccessibili e non visitabilicastelli …..) ad un unico affidatario per la durata di 6 anni iterabili, cosa che sarà interminabile se prendiamo ad esempio altre simili realtà italiane in cui si va avanti all’infinito di proroga in proroga. È cosa nota che in tutta la penisola alcuni settori del patrimonio culturale siano stati parzialmente esternalizzati mediante i cd servizi aggiuntivi, d’altra parte il Ministero non ha più le capacità numeriche (speriamo solo queste), relativamente al personale, per gestire l’immane patrimonio esistente. Tali servizi generalmente riguardano una minima parte delle attività specifiche delle Soprintendenze e dei luoghi di proprietà. Ma in Molise si va ben oltre! I rappresentanti del Ministero hanno pensato di fare cosa buona per la regione, offrendo dei servizi aggiuntivi che investono la quasi totalità dei settori di competenza e che, direttamente o indirettamente, interferiscono in vario modo in un
L’assurda svendita del patrimonio culturale molisano ampio settore lavorativo che gravita intorno ai beni culturali. Infatti oltre ai servizi base di accoglienza e di biglietteria, se ne aggiungono altri al fine, almeno teoricamente, di permettere una migliore fruizione da parte dell’utenza. Parliamo ad esempio del book-shop che ormai è essenziale in ogni sito che si rispetti. Ma in questo Molise fermo alla preistoria, per cul-
tura e turismo, la Soprintendenza ha effettuato solo per brevi periodi vendite dirette o consegna gratuita di materiale divulgativo, per poi interrompere tale sana abitudine con grande dispiacere dei poveri turisti. Questa idea di servizi aggiuntivi è sicuramente cosa buona e giusta……. Ma poiché in Molise le cose o si fanno in grande stile o no, la Direzione Regionale –sempre
lei-, ha pensato bene di offrire anche servizi di visite guidate, laboratori didattici, studio ed editoria, servizi di accoglienza e di intrattenimento per l’infanzia (…asili nido, scuole per l’infanzia, ludoteche…..?????? di grazia potremmo capire cosa avete intenzione di fare?). A questi vanno associati altri servizi aggiuntivi con la possibilità di intervento economico del-
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
l’Amministrazione BACT: aggiornamento del catalogo, catalogazione delle opere, prospezioni geofisiche, indagini archeologiche, studi specifici, organizzazione di mostre manifestazioni e iniziative promozionali. Per fare tutto ciò il bando si rivolge a “…… istituzioni, fondazioni e associazioni che siano state costituite, senza scopo di lucro, entro il 30 settembre 2014 ….”. I titoli richiesti ai concorrenti sono chiari e sembrano denotare volontà di dare un tono culturalmente e professionalmente elevato alla futura gestione del patrimonio, per questo vanno obbligatoriamente e sinteticamente elencati: “sede operativa nel territorio della regione; 90% da associati o partecipanti di età inferiore ai 40 anni; almeno il 60% degli associati o partecipanti dotati di titoli di formazione postuniversitaria in materie afferenti al bando (dottorato di ricerca, diploma di specializzazione e titoli equipollenti); una esperienza almeno triennale degli associati nello svolgimento di attività di valorizzazione e di educazione al patrimonio culturale per il MIBACT o per Enti pubblici territoriali; una esperienza almeno triennale degli associati nello svolgimento di attività aventi ad oggetto la promozione della cultura materiale del territorio; possesso, da parte di almeno il 30% degli associati o partecipanti, di una esperienza almeno triennale nello svolgimento di attività di sorveglianza archeologica e di verifiche preventive dell’interesse
archeologico (attestate dal MIBACT); una esperienza almeno triennale, da parte di almeno il 30% degli associati o partecipanti, in progetti di studio del territorio da parte di almeno il 30% degli associati; una esperienza almeno triennale nello svolgimento di attività di catalogazione e digitalizzazione di schede di materiale archeologico, storico-artistico, architettonico ed etnoantropologico, secondo le normative ICCD. Bisogna dire in verità, che non si era mai visto un tentativo di salvaguardia e tutela così vasto e ben organizzato, tendente a custodire, preservare e promuovere il territorio ed il patrimonio dello stato. Ma…. Ci sono diversi ma che è d’obbligo esporre, per chiarire bene le idee a quanti non fossero bene addentro al farraginoso sistema cultura, che è e resterà sempre elitaria e nelle mani di pochi e non sempre i migliori. Le Soprintendenze in Molise non sono state eccessivamente latitanti, come sembrerebbe dalla lettura del bando, infatti le attività summenzionate sono state sempre svolte anche con solerzia e competenza, seppure in maniera discontinua a seconda delle gestioni. Come mai adesso si sente la necessità di demandarle ad altri? Ma poi di quali altri stiamo parlando? Non c’è il rischio di creare una struttura parallela che si affianchi, o nel peggiore dei casi si contrapponga all’ente preposto, che in genere è ben attento che ciò non avvenga? *Consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti
Le Città dell’olio e il futuro L’Associazione è benemrita nel campo della comunicazione. E’ nata anni fa a Larino Le Città dell’Olio, la cui associazione nacque a Larino con sindaco, Malorni, ha visto la partecipazione del nostro Pasquale Di Lena a Siena in occasione dell’assemblea nazionale. Un riconoscimento istituzionale alle Città dell’Olio per il valore rivestito dai progetti portati avanti, e una modifica statutaria che ne estenda l’apertura anche a GAL e Parchi. Queste le due priorità su cui si è sviluppata l’Assemblea dei soci delle Città dell’Olio tenutasi a Siena in occasione delle celebrazioni del Ventennale e della tappa toscana del Girolio d’Italia. Una Associazione che si evolve dunque, con nuove prospettive di sviluppo: “Città dell’Olio cambia pelle e diventa una realtà ancora più strutturata per dare contenuti, servizi ai soci e progettualità – ha spiegato il Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi – e ciò che è emerso con maggior forza da questa assemblea è la necessità di avere un riconoscimento istituzionale per
dare, in un momento di difficoltà come quello attuale per le realtà olivicole, il giusto riconoscimento a quegli amministratori che con impegno lavorano sui territori per accrescere il valore del prodotto e delle imprese che vi lavorano e investono, così come è fondamentale tenere accesi i riflettori sull’importanza del paesaggio e degli olivicoltori che con il loro lavoro quotidiano contribuiscono a mantenere il territorio, la cultura e le tradizioni”. Significativa a tal proposito, la firma all’unanimità della modifica statutaria che di fatto apre le porte anche ai GAL e ai Parchi, i quali potranno quindi entrare a far part degli enti territoriali soci di Città del-
l’Olio, che ad oggi sono già oltre 350 tra Comuni, Province, Camere di Commercio e Comunità Montane. Attualmente, le regioni coinvolte dalle attività dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio sono 18 e, appunto 350 gli enti territoriali aderenti in tutta Italia. Per Girolio d’Italia si tratta della quarta edizione, durante le quali ha percorso 59 tappe e coinvolto oltre 1.500 tra espositori e produttori e oltre 5.000 bambini delle scuole dei territori ospitanti le tappe. L’Assemblea di sabato ha rappresentato uno dei momenti istituzionali più importanti del fine settimana toscano del Girolio d’Italia 2014, che nel frattempo ha animato il centro storico di Siena con tanti eventi e una importante collaborazione tra produttori ed esercizi commerciali food e no food del centro che ha portato l’oro giallo a essere protagonista incontrastato di assaggi, degustazioni, corsi divulgativi, show cooking e momenti culturali.