Lacrime di coccodrillo

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 176- giovedì 30 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Associazione San Giuliano

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Associazione San Giuliano di Puglia. L'organismo che si richiama ai bambini morti a seguito del crollo della scuola, il 31 ottobre 2012, ha inteso richiamare tutti sulle cosiddette morti bianche dopo i recenti, luttuosi fatti in Molise. Evidentemente quanto accaduto 13 anni fa non è stato ancora recepito. Il monito è anche alla Regione Molise sulle modalità dell'erogazione di quanto previsto dalla sentenza per il risarcimento danni alle famiglie.

Il Tapiro del giorno a Pasqualino Piersimoni

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pasqualino Piersimoni. Il presidente della Camera di Commercio di Isernia, questa volta, vuole tentare la scalata a quella che sarà l'unica Camera di Commercio del Molise. Sarebbe affiancato, alla scalata, dal presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura e dall'assessore all'Agricoltura, Facciolla. Al momento, non si conoscono i meriti acquisiti per la guida di un così importante ente. Ma questo conta poco visto quanto già accaduto in altre strutture.

Dopo il dramma di Pietracatella, le solite litanie prima di dimenticare

Lacrime di coccodrillo SERVIZIO A PAGINA 2 e 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 30 luglio 2015

Politici ed uomini delle istituzioni dovrebbero sapere quando sarebbe meglio non apparire e, invece, lasciar parlare i fatti

Il dolore privato e il pubblico cordoglio

Non c’è niente di peggio che speculare sulle umane tragedie. Nulla è più esecrabile che strumentalizzare la morte e non c’è niente di più inaccettabile che darle un peso differente. Da caso a caso, da persona a persona. Soprattutto se lo si fa in una dimensione pubblica, istituzionale. Il dolore che segue ogni lutto è cosa così intima e privata che andrebbe escluso da ogni manifestazione pubblica, nel senso di istituzionale, perché il rischio di enormi e raggelanti brutte figure è dietro ogni passo. La morte dell’operaio Giuseppe Martino, al lavoro al solaio del tetto della chiesa Santa Maria di Costantinopoli di Pietracatella e la battaglia che vede gli altri due suoi colleghi, Antonio di Iorio e Bartolomeo Moffa, impegnati per la vita, è senza dubbio un evento inaccettabile. Come ogni morte che non avvenga secondo il ciclo naturale dell’esistenza. Come ogni morte, per così dire, innaturale. Il tempo, le indagini, l’inchiesta ci diranno se il crollo sia stato solo una

L’accesso all’anticipazione di liquidità per 257.338.926 euro, ai sensi dell’ articolo 3 del Decreto legge 8 aprile 2013, numero 35, convertito con modificazioni dalla Legge 6 giugno 2013 numero 64, chiesto dalla Regione Molise, con due distinte note, il 28 febbraio e il 7 marzo 2014, s’è reso necessario per fronteggiare il mancato rispetto degli adempimenti previsti dal Piano sanitario di rientro, in relazione alla “realizzabilità degli equilibri finanziari nella dimensione e nei tempi programmati, in funzione degli interventi di risanamento, riequilibrio economico finanziario e di riorganizzazione del sistema sanitario regionale, anche sotto il profilo amministrativo e contabile, per non mettere in pericolo la tutela dell’unita’ economica e dei livelli essenziali delle prestazioni”. Eccoci, dunque, di fronte a un altro “successo” della giunta Frattura che per 30 anni terrà impegnato il bilancio regionale e i molisani a pagare le rate e gli interassi dell’anticipazione. Un altro “successo” dell’incapacità a programmare e a decidere cosa fare e come fare per ridurre il deficit sanitario e per assicurare contestualmente il minino dei livelli accettabili di cura ed assistenza. Il ricorso all’anticipazione è stato un passo obbligato, previsto proprio per i casi in cui le Regioni nella condizione disastrata del Molise, non sono in grado

fatalità, contro le quali non c’è cielo totalmente al riparo sull’intera faccia della terra, oppure se ci sia stato dolo o colpa umana e, ovviamente, non è questo il motivo che ci spinge a scrivere queste righe. Piuttosto il modo con cui le istituzioni, le persone che svolgono ruoli di rappre-

sentanza pubblica, dovrebbero approcciare alla morte, al lutto, per evitare di aggiungere fastidio al dolore. Una settimana prima che il tetto della chiesa di Pietracatella venisse giù, un operaio rumeno, David Romica, moriva folgorato in un cantiere a Macchia Valfortore,

abbandonando su questa terra una moglie e sette figli. Purtroppo non abbiamo visto in questo caso nessuna manifestazione di pubblico cordoglio da parte di membri delle istituzioni, nessun consesso pubblico è stato interrotto, nessuno s’è interrogato su cosa e come lo Stato, le istituzioni o le leggi possano fare, di più e meglio, per limitare il tributo di morti innaturali che, comunque, la fatalità reclama. Nessun unomo di pubblico potere presente sul posto. Per evitare di aggiungere pubblico fastidio a dolore privato le istituzioni, le persone che svolgono ruoli di rappresentanza pubblica, dovrebbero affrontare questi momenti svanendo sullo sfondo, evitando di apparire, per non rischiare di fare figli e figliastri anche di fronte alla

morte, per dirne una. Per non spargere retorica inutile quando ormai è troppo tardi. Per dimostrare un pizzico di disarmata umanità. Ma soprattutto per non dare l’impressione di esserci solo per dover esserci per forza. Costantemente sotto i riflettori, politici e personalità pubbliche in generale, dovrebbero sapere quando scomparire e, magari, ricordare di esserci ogni altro giorno a venire. Sapendo, per esempio, che la nostra è una delle poche Regioni che ancora non si dota di una legge sui lavori pubblici: che metta vincoli, che imponga controlli e procedure, che impartisca sanzioni. Quando è il caso. Questo si che conta per un una persona investita da obblighi istituzionali: fare tutto ciò che è in suo potere per limitare la sete di sangue del destino. Pudore è la parola giusta. Pudore è ciò che ci vorrebbe, insieme al massimo impegno nel fare ciò che si dovrebbe, al massimo delle proprie possibilità. Ogni giorno, che non sia di lutto.

Sanità, il mutuo del Molise da Regione sotto tutela di provvedere a se stesse e, in campo sanitario, alla salute dei propri cittadini. L’articolo 3, comma 1, del decreto legge 8 Aprile 2013, numero 35, e le successive modifiche e integrazioni, prevede espressamente che, “al fine di favorire l’accelerazione dei pagamenti dei debiti degli enti del Servizio Sanitario Nazionale, lo Stato è autorizzato ad effettuare anticipazioni di liquidità alle Regioni ed alle Province Autonome a valere sulle risorse per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti del Servizio Sanitario Nazionale di cui all’articolo 1, comma 10, del medesimo decreto”. Al finanziamento peraltro sono legati non pochi obblighi e prescrizioni, giusto per mettere le cose in chiaro e far capire agli amministratori regionali che non sono all’altezza del compito, che le briglie sono saldamente nelle mani di chi li foraggia. La Regione deve pertanto predisporre misure, anche legislative, idonee e congrue di copertura annuale del rimborso dell’anticipazione di liquidità, verificate dall’apposito Tavolo di Verifica degli adempimenti; la presentazione di un piano di pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili, cumulati alla

data del 31 Dicembre 2012 … e dettagliatamente elencati, rispetto ai quali il Tavolo di Verifica degli adempimenti regionali verifica la coerenza con le somme assegnate alla singola Regione …; il piano dei pagamenti può comprendere debiti certi, sorti entro il 31 Dicembre 2012, intendendosi tali i debiti per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine. Il tasso di interesse a carico della Regione è pari al rendimento di mercato dei Buoni poliennali del Tesoro a 5 anni

in corso di emissione”. Non appena formalizzata l’anticipazione, ovvero all’atto dell’erogazione, la Regione deve provvedere all’immediata estinzione dei debiti elencati nel piano di pagamento e dell’avvenuto pagamento e dell’effettuazione delle relative registrazioni contabili deve formale certificazione al Tavolo di Verifica degli adempimenti, rilasciata dal responsabile della Gestione sanitaria accentrata, ovvero da altra persona formalmente indicata dalla Regione. Carico di debiti, amministrativamente in difficoltà, poli-

ticamente irrilevante di fronte allo Stato e ai compiti statutari e istituzionali, il Molise è una Regione sostanzialmente sotto tutela, appena appena tollerata di esistere e in molti casi finanche derisa. Accade perché di fianco alla classe dirigente regionale viaggia in parallelo una realtà sociale, sindacale e culturale (la realtà economica n’è la conseguenza) che ha vissuto e vuole continuare a vivere di sussistenza. Dardo


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3 30 luglio 2015

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Sicurezza sul lavoro

Le lacrime e il cordoglio non bastano

Alle parole dovrebbero seguire i fatti regolamentando il costo della sicurezza nel piano finanziario delle opere pubbliche Ironia della sorte. Nel giorno in cui l’università del Molise e l’Inail hanno concluso il corso di tecnico della prevenzione per la sicurezza sui luoghi di lavoro, la cronaca regionale ha registrato incidenti mortali in cantieri di Macchia Valfortore e di Pietracatella: due vittime piante con estremo dolore. Inevitabile che sia balzato in evidenza l’annoso e purtroppo mai risolto (e mai risolvibile del tutto) problema della sicurezza, fintanto la voce sicurezza nel conto economico di una progettazione non assumerà il dovuto rilievo corrispondente ad uno specifico investimento finanziario. Sembra essere questo il nodo da sciogliere una volta preso atto che, nonostante tutte le regole, le accortezze, le responsabilità personali che investono il tema della sicurezza, gli incidenti sul lavoro (specie quelli mortali) continuano a formare di anno in anno un tragico diagramma e di anno in anno le emozioni che ne conseguono,

comprensibilissime, alimentano le polemiche senza mai andare a fondo sulle cause e sulle scelte che si dovrebbero fare con maggiore determinazione per evitarle e che, invece, vengono marginalizzate. A Macchia Valfortore ha giocato la fatalità e contro di esa non ci sono rimedi prevedibili, mentre la sicurezza a Pietracatella avrebbe preteso che la volta della chiesa, essendo calpesta-

bile, essendo nella sfera dei movimenti degli addetti alla ristrutturazione, sapendosi come era fatta e composta, avrebbe preteso una robusta centinatura e impalcatura di sostegno. Ma una cosa del genere di quanto avrebbe inciso sul costo dell’opera? Purtroppo, parlando in generale, nessuno, ovvero la parte imprenditoriale e la committenza (soprattutto

quella pubblica) non sono mai entrate nell’ordine d’idee che il capitolo della sicurezza per essere fortificato ha bisogno di specifici finanziamenti e d’investimenti. Insomma, la sicurezza ha un costo e, fintanto quel costo non viene riconosciuto nella sua totalità e immesso nel piano finanziario del progetto, si correrà sempre (e inevitabilmente) l’alea del rischio invalidante e mortale. Le due ultime tristi circostanze in cui hanno perso la vita due lavoratori sono state, come sempre accompagnate, da veri sentimenti di dolore nel cerchio ristretto dei parenti, degli amici e dei colleghi di lavoro, ma anche dalla solita parata di personaggi pubblici e dalle loro stereotipare dichiarazioni. Ciò che ha colpito è la

differente partecipazione al lutto da parte degli apparati politici e pubblici regionali. Per il morto di Macchia Valfortore le (solite) dichiarazioni di cordoglio (“Mai più fatti del genere”); per la vittima di Pietracatella, la sospensione del consiglio regionale, la mobilitazione e il recarsi sul luogo non solo dei vertici regionali ma anche i paria. Se davvero questa gente così colpita e così costernata volesse che la sicurezza sul posto di lavoro diventi seria, precisa e puntuale, alle parole non deve fra altro che seguire i fatti regolamentando il costo della sicurezza nel piano finanziario delle opere pubbliche. Intanto va accolto con favore l’iniziativa dell’università e dell’Inail nella formazione di figure tecniche particolarmente attrezzate professionalmente per favorire l’applicazione di sistemi di sicurezza sul lavoro. Almeno loro si muovo e si danno da fare. Dardo

Mortificante l’atteggiamento della Regione

Il Comitato delle Vittime esprime tutta l’indignazione per la notizia appresa dagli organi di informazione circa il pagamento di una piccola quota rispetto al saldo dei risarcimenti dovuti in favore dei familiari delle vittime del crollo della scuola “F.Jovine”. Siamo ormai a 13 anni dal tragico evento, a 6 anni dalla Sentenza definitiva e a 10 mesi dall’annuncio del Presidente della Regione Frattura della stipula dell’Accordo di Programma Quadro con il Cipe con cui veniva definito it finanziamento complessivo di 12 milioni di euro a titolo di provvisionali. Sono stati anni di silenzi da parte dei genitori pieni di fiducia nei rappresentanti delle Istituzioni che, puntualmente, in vane occasioni,

“L’olivicoltura è un settore strategico per il Molise, in quanto la nostra regione è particolarmente vocata a tale coltura, con oltre venti cultivar autoctone di pregio, e, adattandosi perfettamente alla morfologia diffusamente collinare del Molise, consente il presidio agricolo e la tutela di vaste aree del territorio regionale. Va però rivalutata dal punto di vista economico, al fine di renderla adeguatamente remunerativa per gli agricoltori.” E’ il messaggio forte che ha proposto Coldiretti Molise con l’affollatissimo convegno, aperto dal presidente Tommaso Giagnacovo, sul tema: “valorizzazione e commercializzazione della produzione olivicola molisana attraverso le filiere tracciate”, organizzato insieme a Co.pr.o.m., il Consorzio di Produttori Olivicoli Molisani. Una analisi delle dinamiche del mercato olivicolo, nazionale ed internazio-

promettevano la risoluzione della questione provvisionali. L’attuale comportamento della Regione Molise è ancor più mortificante ove si consideri che it recente accredito da parte del Cipe della somma di circa 27 milioni di euro e stato possibile grazie alla rendicontazione di altrettanti fondi già spesi tra cui, la fetta più consistente, è stata la somma di 8 milioni relativa all’anticipazione erogata ai familiari nel mese di gennaio 2 0 1 3 . E’ ancor più triste essere paragonati o

messi sullo stesso piano delle legittime aspettative delle imprese o, addirittura, in loro contrapposizione. Tale situazione ci fa sentire uno “stato d’avanzamento lavori”. Non abbiamo mai contrattato il sangue versato dai nostri figli e non lo faremo in questa occasione richiedendo l’elemosina ma continueremo a lottare, con dignità, per avere i nostri diritti riconosciuti e per informare l’opinione pubblica di quanta attenzione le Istituzioni rivolgano ai familiari delle vittime. Associazione “San Giuliano 31/10/2002 ONLUS”

Olivicoltura, settore strategico in Molise nale, nel 2014, anno “terribile” per la scarsa produzione olivicola, è stata fatta da Mena Aloia, presidente di Co.pr.o.m., il Consorzio di Produttori Olivicoli Molisani. “Il 2014 – ha evidenziato Mena Aloia – ha fatto registrare, in Italia, tre particolarità: il record dell’import di olio di oliva; l’aumento per l’Italia della quantità esportata di olio di oliva e sansa; l’aumento di più del 3% degli acquisti di oli di oliva confezionati. L’aumento contemporaneo dell’olio di bassa qualità importato in Italia e l’aumento delle esportazioni di extravergine di oliva sono sintomi che destano qualche perplessità per la salvaguardia del tenore medio della qualità. Il Molise piccolo e con non

molta produzione, che è anche molto frammentata, è ricco di biodiversità e deve puntare sulla specificità e sulla caratterizzazione, con una promozione forte e complessiva dell’olivicoltura molisana.” Il Direttore della Coldiretti Molise, Saverio Viola, ha evidenziato l’impegno di Coldiretti per l’olivicoltura, con l’attivazione di importanti servizi ed assistenza anche alla commercializzazione, attraverso il progetto di Campagna Amica e della Filiera Agricola tutta Italiana, che dà tracciabilità delle produzioni e garanzia di genuinità ai consumatori. I nuovi strumenti di politica agricola a favore dell’olivicoltura sono stati illustrati dal presidente, David Granieri,

dell’UNAPROL, che è da sempre la più grande e rappresentativa associazione del settore olivicolo a livello nazionale e comunitario. Il massimo dirigente di UNAPROL si è soffermato, in modo particolare, sui programmi di sostegno CE al settore dell’olio di oliva e sul Piano Olivicolo Nazionale, varato dall’Italia. Il Piano Olivicolo Nazionale, ha evidenziato Granieri, stanziano 32 milioni di Euro di sostegni al settore olivicolo, anche per contrastare il diffondersi della Xylellae. La scommessa – ha concluso Granieri – rimane la valorizzazione del vero extravergine made in Italy, attraverso la trasparenza nella filiera e la tracciabilità della produzione.


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30 luglio 2015

Il Consorzio vastese, adducnedo la rottura di un’adduttore alla rete idrica, lascia i terreni a secco

Montenero in ginocchio perhè senz’acqua

Riunione d’urgenza al Comune basso molisano ma è la Regione Molise a chiarire la questione dell’invaso di Chiauci Ma facciamo proprio ridere. Nella piana di Montenero di Bisaccia è crisi idrica perchè l'acqua che scende dalla diga di Chiauci va tutta a Vasto. Scusate, ma Chiauci non è una piccola località della provincia d’Isernia? Nonostante ciò il bacino idrico che ha distrutto una cascata naturale senza nessuna valutazione d’impatto ambientale trasformando una vallata in un enorme cantiere abbandonato non è di competenza molisana. La Regione Molise se ne è fregata e il Consorzio è abruzzese. Evidentemente, la Regione Molise considera Chiauci ed il suo lago una sorta di enclave abruzzese costretta ad adempiere al suo compito di enorme cisterna d’acqua per la piana di Vasto. I molisani della piana di Montenero di Bisaccia possono arrangiarsi. Allora, a cosa servono i consiglieri regionali del Molise? Per dirla alla Totò: Se la serva

non serve a cosa serve? Si è tenuto presso il Municipio di Montenero di Bisaccia un incontro congiunto sul tema della grave carenza idrica che sta interessando da diverse settimane il territorio comunale e che ha già causato ingenti danni alle colture. Alla

riunione hanno preso parte il sindaco Nicola Travaglini, il vicepresidente del Consiglio regionale Cristiano Di Pietro, il presidente del Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno Giorgio Manes, alcuni agricoltori delle zone più colpite e i rappresentanti delle as-

sociazioni di categor i a . Dopo aver appreso dei gravi danni causati dalla chiusura dell’adduttore principale gestito dal Consorzio di Bonifica di Vasto, Manes ha precisato che per alcune zone, come ad esempio Contrada Montebello, il Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno ha provveduto ad effettuare lavori urgenti a seguito dei quali è stato possibile garantire nuovamente il flusso idrico destinato all’irrigazione per la maggior parte del territor i o . È stato poi garantito che per quanto concerne Contrada Cannivieri e Con-

di Gianluca Di Lonardo E’ singolare come un’opera pubblica sia in grado di essere periodicamente al centro dell’attenzione per poi ripiombare nel dimenticatoio. La diga di Chiauci è un argomento da campagna elettorale (sia abruzzese che molisana) ed è la materializzazione di una tipica espressione italiana: un buco nell’acqua. In questo caso il paradosso è rappresentato dal buco, che c’è e purtroppo si vede, e dall’acqua che invece è ormai leggenda. Tra continue promesse e costanti rinvii il 2015 si festeggia il trentesimo anniversario dell’inizio dei lavori di una delle opere più attese e dispendiose della regione Molise. Il decreto “Sblocca Italia” varato dal Governo Renzi non prevede altri finanziamenti per ultimare l’invaso, Legambiente invece presenta un documento in cui tra le 101 opere fondamentali per il rilancio nazionale trova spazio proprio il bacino artificiale altomolisano che ad oggi è costato allo Stato circa 154 miliardi di Lire. Cifra davvero esorbitante e totalmente senza controllo, basti pensare che il Consorzio di bonifica Sud con sede a Vasto ha un passivo che sia aggira intorno ai 22 milioni di Euro, lo dichiarava il Presidente del Collegio dei revisori dei conti Raffaele Felice nell’estate 2013 il quale senza mezzi termini aggiunge che la cifra è destinata a crescere senza controllo: “serve un autorevole e immediato intervento delle competenti autorità, con invito alle forze politiche di Vasto di prenderne visione e collaborare per una soluzione positiva del problema, che riguarda tutti gli agricoltori del territorio, ed essere pronti, con gente nuova e preparata, alla gestione del consorzio anche in considerazione delle nuove sfide da affrontare, per i nuovi compiti che la Regione ha deciso di assegnare ai consorzi e anche per evitare che un domani la diga di Chiauci passi sotto il controllo della Regione Molise, se la gestione dell’ente non subirà alcun cambiamento”. E’ importante capire il senso dell’ultima frase, evitare che la diga di Chiauci passi sotto il controllo della Regione Molise. Qui infatti si annida l’assurdo. Chiauci è una piccola località della provincia

bacino idrico per un nuovo progetto in grado di portare a termine le opere fondamentali per il territorio ed il fattivo funzionamento dell’invaso. Opere quali Il disboscamento completo del fondale, la sistemazione delle paratie e dei canali, la realizzazione di un secondo sbarramento di ritenuta in grado di mantenere un livello minimo d’invaso e lo sfruttamento delle condotte per la produzione d’energia. Agli interventi elencati si aggiungerebbero la sistemazione a verde dell’ex area di cava e la creazione di un’area per la fauna lacustre, lavori abbondantemente realizzabili con i 154 miliardi spesi fino ad oggi ma che non saranno all’ordine del giorno con i 5 milioni appena restituiti e insufficienti perfino a saldare l’ingente debito del Consorzio vastese. Il Consigliere Camillo D’Alessandro si affretta a rassicurare gli abruzzesi garantendo uno stop agli sprechi, ci auguriamo che prima o poi voglia fare altrettanto con i molisani che attendono dal 1985 la fine di un’opera controversa che ad oggi ha lasciato lungo le sue sponde una serie di opere incompiute ed inutilizzabili. La totale assenza di considerazione nei confronti dei molisani che subiscono la violenza di un’opera senza vederne la fine sperata e tanto attesa, la deficitaria gestione dei fondi pubblici e l’assoluta mancanza di un piano di fruibilità dell’invaso portano a pensare che la Regione Molise consideri Chiauci ed il suo lago una sorta di enclave abruzzese costretta ad adempiere al suo compito di enorme cisterna d’acqua per la piana di Vasto, tutto questo mentre il Consorzio di Bonifica rimane al suo posto di comando sperperando le ultime risorse rimaste. Mi auguro che il presidente Paolo Di Laura Frattura decida di mettere fine a questo teatrino durato troppo a lungo e trasformi in realtà ciò che Raffaele Felice teme da oltre un anno, credo che l’Alto Molise sia una risorsa da tutelare e da usare con abilità evitando abusi e danni con progettazioni ormai anacronistiche. Ci auguriamo che il Molise voglia cambiare il corso delle cose quanto prima restituendo ai suoi abitanti ciò che gli spetta da trent’anni: il diritto di poter decidere del proprio destino. Ai posteri l’ardua sentenza.

Diga di Chiauci, il Molise resta assente d’Isernia, nonostante ciò il bacino idrico che ha distrutto una cascata naturale senza nessuna valutazione d’impatto ambientale trasformando una vallata in un enorme cantiere abbandonato non è di sua competenza. Ce lo ricorda il nome del Consorzio che se ne occupa e lo ribadisce il Dottor Raffaele Felice nel suo intervento. Si aggiunga una notizia delle ultimissime ore, il Cipe ha restituito 5 milioni di Euro al Consorzio di bonifica, finanziamento precedentemente revocato a causa dell’inerzia per l’utilizzo di tale somma da parte dello stesso Consorzio. Il Consigliere abruzzese Camillo D’Alessandro dichiara che tale operazione è fondamentale sotto diversi punti di vista e aggiunge che questi fondi saranno decisivi per ultimare l’incompiuta: “il Governo regionale e’ al lavoro per finanziare ulteriormente le opere

a Chiauci e rendere chiaro a tutti che mai piu’ la Regione o gli enti ad essa collegati dovranno rappresentare una zavorra per le esigenze del nostro territorio”. E’ incredibile pensare che il Cipe abbia deciso di restituire il portafogli a chi ha dimostrato in trent’anni di avere le mani bucate e scarsa voglia di fare. A dirlo è la stessa Regione Abruzzo che definisce il Consorzio “una zavorra”, lo fa sia D’Alessandro che Felice nel documento del 2013. Alla luce delle incredibili falle di bilancio e dell’indifferenza con cui i responsabili abruzzesi hanno risposto all’incontro di poche settimane fa organizzato dai Comuni molisani sarebbe il caso che la Regione Molise prendesse effettivamente il controllo dell’opera e invitasse ad un tavolo tecnico realmente utile e costruttivo tutti i Comuni interessati fisicamente dal

trada Piana del Mulino, il flusso idrico sarà ripristinato nella giornata di oggi. Avendo inoltre rilevato che il problema della carenza d’acqua destinata all’irrigazione si presenta sistematicamente in un periodo dell’anno in cui l’esigenza è ai massimi livelli, a garanzia delle legittime aspettative di reddito da parte degli agricoltori, il presidente Giorgio Manes e il sindaco Nicola Travaglini hanno deciso di chiedere congiuntamente un incontro urgente ai Prefetti di Campobasso e Chieti e ai presidenti della Regione Abruzzo e della Regione Molise, al fine di risolvere in maniera definitiva il problema della carenza idrica. Travaglini e Manes dichiarano infine che nel caso in cui non si dovesse trovare una soluzione immediata al problema, saranno attuate tutte le iniziative atte a garantire i buoni diritti degli agricoltori.


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5 30 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Cosa succede alla Provincia?

Bastonatura del Tar e provvedimenti amministrativi che sollevano perplessità

Fa male al cuore vedere l’Ente territoriale per eccellenza (la Provincia di Campobasso ha doppiato i 200 anni di vita) ridotto male Sos: qualcuno di buon cuore e di buona volontà aiuti la Provincia ad uscire dal qualunquismo amministrativo in cui pare essersi impantana. Dell’ordinanza del Tar che ha rimesso in sesto la dirigenza dopo che la giunta provinciale l’aveva cancellata d’imperio, commettendo un stratosferica fesseria essendo la materia di stretta competenza del consiglio, abbiano già scritto. Sull’abbrivo di quella notizia abbiano preso in esame altre due delibere di giunta di pretta marca finanziaria, la 107 (Studio di fattibilità del progetto “Check up Iva”) e la 108 (Progetto di valorizzazione del patrimonio/affidamento dello studio di fattibilità), colpiti dal fatto che a firmarle sia il dirigente del 2° Dipartimento 1°Servizio, nonché segretario generale, Paolo D’Anello. In una Provincia che cancella indebitamente la dirigenza, ritenendola evidentemente superflua, poi si la si scopre munifica nell’assegnare (con quanta legittimità e correttezza procedurale rimane da vedere) al segretario generale la funzione più delicata e complessa e specialistica che esista: quella relativa alla gestione contabile e finanziaria dell’ente. Le due delibere, a leggerle, danno più di una impressione di ap-

prossimazione, mancando, forse, il dirigente segretario generale delle conoscenze specifiche che gli avrebbero evitato di rimettere in circolo il progetto “Check up Iva”, già in precedenza valutato in maniera negativa per gli improbabili e modesti esiti che avrebbe portato, e di averlo fatto sollevando più di una perplessità (per tenerci bassi), dovuta all’accettazione, a scatola chiusa, cioè senza conoscere preventivamente il costo della proposta presentata informalmente da Leganet Srl. Nella delibera è scritto: “Il compenso verrà

Forse perché punti sul vivo, visto che il progetto dell’autostrada del Molise aveva un non so che di simbolico su tutta la loro stagione di governo; forse perché ogni tanto bisogna battere un colpo; ma sull’annuncio dell’abbandono definitivo, da parte della giunta Frattura e dell’Anas, dell’idea di realizzare la Termoli - San Vittore il centrodestra molisano mostra una certa reattività, seppur al momento solo verbale. “Romperemo l’isolamento storico del Molise”, “Ci impegneremo a migliorare il servizio ferroviario”, “Velocizzeremo l’accesso al sistema Alta velocità”. Queste le cartucce da campagna elettorale sparate da Paolo Frattura e fin troppo facile sarebbe fare il paio con la realtà dei fatti che ne è seguita. Mettendo queste dichiarazioni insieme all’annuncio della metropolitana leggera (progetto francamente quanto meno fumoso) e al funerale dell’autostrada (infrastruttura questa si decisamente necessaria o, almeno, il raddoppio delle corsie da Campobasso verso San Vittore) pare sia venuto il momento per i consiglieri Iorio, Sabusco e Fusco Perrella di mettere qualche puntino sulle “i”: “In questo contesto già fortemente critico l’addio definitivo al progetto dell’Autostrada del Molise,

concordato (proprio così, concordato!) con la società proponente a seguito del progetto Check up Iva e la ricezione della relazione tecnica, con apposito atto). Non tocca a chi scrive commentare un dispositivo del genere, dovrebbero esserci (il condizionale è d’obbligo, visto che non si fanno vedere) organismi deputati a farlo, se sia possibile affidare un servizio in forma diretta (senza una indagine preventiva di mercato e/o un bando di gara), riservandosi di concordare successivamente, “con apposito atto”,

l’importo. La delibera 108, come detto, si pone l’obiettivo di valorizzare il patrimonio immobiliare dell’Ente. Per raggiungere lo scopo, dato che all’interno della Provincia non ci sono professionalità adeguate al compito (ormai la formula è apodittica e standardizzata, sistematicamente priva dell’indicazione delle professionalità che mancano), è stato ritenuto necessario andare all’esterno, questa volta, guarda caso, con un’indagine di mercato, scegliendo nel mazzo la Asp Finance Spa. Cui è stato affidato, tra l’altro, il

compito di definire l’attività esecutiva con particolare riferimento alla valutazione del patrimonio immobiliare; la verifica dei cespiti dell’Ente suscettibili di valorizzazione immobiliare; l’analisi dello stato attuale in ragione degli aspetti economici e finanziari; l’elaborazione della valutazione prospettica immobiliare in funzione del ruolo assegnato agli immobili. Una Provincia che si dichiara povera in canna, al punto di volersi sbarazzare della dirigenza, non si pone il problema di quantificare il costo del progetto “Check up Iva” né lo scrupolo di rivolgersi all’esterno per valorizzare il suo patrimonio immobiliare (che avrebbe dovuto e potuto fare a tempo debito e con la mannaia del fallimento sul collo), oltretutto con procedure eccessivamente sbrigative. Fa male al cuore vedere l’Ente territoriale per eccellenza (la Provincia di Campobasso ha doppiato i 200 anni di vita) ridotto così. Bastonato dal Tar, incerto nella dotazione organica e funzionale, e alle prese con provvedimenti amministrativi che sollevano perplessità. Dardo

“Infrastrutture da terzo mondo” Iorio, Sabusco e Fusco Perrella: “La metropolitana leggera non è la soluzione”

certificato dal Governo Frattura e dall’Anas, in maniera quantomeno incauta, segna un ulteriore duro colpo per la ripresa economica e produttiva di un territorio che oramai da mesi si trova in uno stato di difficoltà dal quale non sembra più riu-

scire a riemergere. Un’opera fortemente voluta dall’allora Governo di centrodestra per permettere al Molise di uscire dallo stato di isolamento, un finanziamento da 171 milioni che il Presidente Frattura ha deciso di riprogrammare per la realizzazione di opere non strategiche, tra tutte la nuova sede della Regione e la metropolitana leggera. Oppure si pensa che la risposta a tutti i problemi della viabilità molisana e ai reali bisogni di mobilità urbana ed extraurbana dei cittadini sia la metropolitana leggera? Soprattutto come si con-

cilia l’idea di rilancio economico della nostra regione, di rottura dell’isolamento, con questa opera, della quale non si comprende la reale utilità?” E non meglio vanno le cose se il discorso si muove su rotaie: “E’ possibile che a oggi il Molise sia tra le poche regioni ancora prive del sistema dell’Alta velocità? È possibile che la tratta per Napoli abbia una frequenza molto ridotta, quando invece potrebbe essere un’importante via di collegamento? È possibile che la tratta Campobasso – Roma sia soggetta a continui disservizi, a fermate prolungate, a scarse condizioni igienico-sanitarie, a un livello di decoro e pulizia inadeguati, a condizioni di trasporto da terzo mondo? In proposito l’Assessore Nagni ha detto di aver sollecitato Trenitalia a rispettare gli standard previsti dal contratto di servizio. Ci chiediamo se in questo caso, più che un sollecito, il Governo regionale avesse potuto fare un’azione più incisiva per portare presso i vertici di Trenitalia.”


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“Tufara, quel ponte è pericolante” Il sindaco Pozzuto ha denunciato la situazione del manufatto sul fiume Fortore TUFARA. Il sindaco di Tufara, Pozzuto ha voluto denunciare pubblicamente la condizione di grave pericolo del ponte che attraversa il fiume Fortore. Una vicenda questa che si trascina irrisolta da ben quattro anni, ma la cui soluzione oggi è diventata dirimente, tanto è vero che il ponte - secondo quando affermato dal primo cittadino del comune fortorino - po-

trebbe crollare da un momento all’altro. “Più volte abbiamo lamentato - ha dichiarato il Sindaco Pozzuto - che la pulitura del fiume Fortore doveva essere fatta per tempo perchè l’alveo del fiume aveva rotto gli argini e stava erodendo tutto ciò che c’era intorno: dalle strade alle gabbionate che sono a protezione del ponte. Per una serie di questione burocra-

tiche la Regione - secondo Pozzuto - non ha mai fornito una risposta risolutiva al problema. Ora non ci sono alternative: in mancanza di interventi tempestivi, il ponte crollerà e ciò, oltre a rappresentare elemento di pericolo per la pubblica incolumità, comporterà un sostanzioso aggravio di spese per i cittadini, che si aggira intorno ai 500 mila euro.”

A Baranello il matrimonio di una volta Sabato, a riproporre le scene sarà il gruppo folcloristico Le Bangale BARANELLO. Da 24 anni Le Bangale di Baranello organizzano la rasegna con scrupolosa coerenza e rigore. Un appuntamento atteso dai cultori delle tradizioni popolari e da tutti gli appassionati che vogliono rivivere l’emozione forte di ripercorrere antichi rituali beneauguranti e celebrativi della figura della donna che si prepara a diventare moglie e mamma. Sabato primo agosto davanti alla bellissima fontana di Cerere in piazza Santa Maria, alle ore 18.30 si inizierà con il rito dell’apprezzamento del corredo, il controllo scrupoloso della suocera che darà il via al trasferimento della sposa alla futura casa solo se il patto prematrimoniale ‘Il doddario’ è stato scrupolosamente rispettato. All’assenso della suocera seguirà il corteo del trasporto del corredo fatto da tutti coloro, in costume e non, che preparato il cesto con il corredo delle nonne vorranno sfilare per rivivere la storia. Il corteo si fermerà nella splendida atmosfera dell’ex lavatoio di Baranello per assistere e partecipare al rito de ‘Lu Prime liette’: l’allestimento del lettto matrimoniale. A seguire alle 21 la serata sarà animata

dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Baranello che, partecipando ad un progetto scolastico frutto anche della collaborazione con Le Bangale, daranno vita a canti dell’antico patrim o n i o baranellese. Domenica 2 agosto la trasposizione storica continuerò con ‘il matrimonio ottocentesco Baranellese’. Alle 18.30 nella chisa di San Michele Arcangelo ci sarà il caratteristico corteo nuziale accolto da ‘I ponti’ beneauguranti di Baranello. La serata del 2 sarà animata dal brio

delle coreografie del gruppo folk ‘La Pliocca’ di Roccamandolfi e dall’allegria del colorato gruppo folk di Mirabello ‘I Mattacchini’ che accompagneranno Le Bangale

nell’animazione della serata. Sia il primo agosto che il due, dalle 16 in poi, sarà possibile effettuare visite guidate al Museo Civico di Baranello.

Le opere premiate della VIIIedizione del concorso ‘donne … ieri, oggi, domani’ “Io donna e la libertà di esserlo - il cammino dell’affermazione e la paura del disfacimento ” Nel cuore del centro storico di Castelbottaccio, in occasione del decennale di fondazione del circolo neoilluminista ‘Donna Olimpia Frangipane’, è stata premiata l’ottava edizione del premio letterario internazionale di scrittura femminile ‘Donne … ieri, oggi, domani’. Il tema dell’edizione 2015“Io donna e la libertà di esserlo - il cammino dell’affermazione e la paura del disfacimento”. Ispirato alla figura della baronessa Donna Olimpia Frangipane, nobildonna senz’altro bella ed affascinante ma oltremodo colta e sensibile ai cambiamenti in atto a cavallo del XIX secolo, come sottolineato dalla Dr.ssa Laura Vincelli, il concorso è promosso dall’associazione culturale di Castelbottaccio. Due distinte giurie, quella tecnica, composta dalla prof.ssa Daniela Gilardi, prof.ssa Antonella Presutti e prof.ssa Simonetta Tassinari, e quella popolare, composta da Lucia De Rosa e Patrizio Romano, premiano le opere. La prima premia lo stile di scrittura, la tecnica e la struttura, la seconda invece individua l’opera caratterizza da una lettura facile, diretta e immediatamente emozionale. Questa edizione è stata caratterizzata da opere con una certa poliedricità dei toni, dal momento che si passa dalla più clas-

sica delle favole a testi di marcata impronta autobiografica. Questa la classifica finale delle opere premiate 1° premio: racconto racconto GILDA di Orlando Enrica-ventinove anni- Sant’Agapito (IS); 2° premio: racconto A TEATRO, LA MIA STORIA di D’Altilia Grazia -cinquantaquattro anni- Vico del Gargano (FG); 3° premio: poesia SAYYDAT AL BIUT di De Felicibus Floredana-cinquantanove anni- Atri (TE). Commento 1° premio: il testo, presenta una lucida analisi, anche se in tono autoironico, delle attese, delle speranze, delle contraddizioni di una giovane, nel breve tempo che precede un colloquio di lavoro. Durante l’attesa sono continuamente chiamati in causa la madre, l’amica, il partner. Il colloquio si svolge a tu per tu con “il perfetto Direttore”, che nella sua perfezione provoca una crisi ma anche una riacquisizione delle certezze della protagonista. Lo stile è veloce, libero, accattivante, con accostamenti vivaci ed originali. Commento 2° premio: è la storia di un grande amore pensato, sperato ma mai esistito. E’ la storia dell’egoismo e dell’egocentrismo dell’uomo che annulla tutto, anche la vita di

chi gli è accanto. E’ la storia di una donna, che con l’aiuto generoso di una sconosciuta, riesce a vincere. Lo stile asciutto, lucido, accompagna la narrazione che non tocca toni di facile autocommiserazione. Commento 3° premio: è un omaggio alla sofferenza delle donne, che con forza tengono vivo il senso della famiglia, l’onore, l’amore, in un mondo in cui la guerra distrugge cose e sentimenti. Lo stile, accostando un lessico semplice e quotidiano a preziose metafore, accompagna il contenuto, in cui l’orrore della guerra rende più profondi i veri valori della vita. La giuria popolare premia, invece, la poesia ‘Una Donna’ di Daniela Baldini –sessantacinque anni- di Recanati (MC). Questo il commento della giuria popolare: l’opera, nei suoi pochi versi, è in grado di coinvolgere emotivamente il lettore evidenziando, nei primi versi, la necessità di proteggersi dal mondo mentre nella seconda parte viene manifestata la volontà di non arrendersi e di lottare con tutte le proprie forze. L’ultimo verso-Nessuno potra’ schiacciare il mio spirito-è fortemente simbolico, evocando la figura emblematica della donna.


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Dopo il quartiere San Giovanni anche la Frazione di S. Stefano si dice contraria ad accogliere l’impianto

Il forno crematorio non è una priorità: è una sfida, una provocazione, una forzatura, un diktat ideologico

Troppo comodo scaricare sulla parte del territorio politicamente, socialmente ed economicamente erroneamente e strumentalmente ritenuto più debole il problema Alla Frazione di S. Stefano l’amministrazione comunale di Campobasso ha deciso di non farle mancare niente. Infatti, ad una originaria discarica di rifiuti ha fatto seguire la realizzazione di un canile (che più canile non si può) ed ora ha pronta l’installazione di un forno crematorio. Un luogo storico (da poco è stata ricordata e celebrata la ricorrenza della morte del Conte Verde in quel luogo), una Frazione di antica dignità sociale e culturale ridotta ad una delle peggiori realtà territoriali, considerata uno scarto, lo sfogatoio delle soluzioni che altri non gradiscono, avendo gli altri maggiore potere elettorale. Il primo e decisivo “no” lo hanno espresso gli abitanti del quartiere San Giovanni. S. Stefano rispetto a San Giovanni di poter ne ha di meno, nonostante abbia contribuito al successo del sindaco Battista e non abbia mancato mai di considerarsi parte integrante del capoluogo fornendo alla politica personaggi di qualità (ultimi della serie l’onesto Emilio Paolone e il volitivo Felice Di Donato). Meriterebbe pertanto ben altra considerazione, ma la capacità di analizzare il giusto e il dovuto è un esercizio mentale e amministrativo che Campobasso ha dimenticato sono decenni. La collettività della Frazione ha dato e sta dando anche in questa circostanza che la vede oggetto di una vera e propria offesa al buonsenso e all’alto tasso di democra-

zia partecipata espressa anche nella recente assemblea pubblica, una prova di maturità cercando con l’amministrazione di Palazzo san Giorgio il confronto e non lo scontro. Le ragioni che si oppongono al forno crematorio sono chiare e sostengono la legittimità della popolazione del luogo di esprimere il proprio parere, di confermare la disponibilità a vedersi sovraccarica anche dei fumi della cremazione, e non di vedersi calata dall’alto la scelta e la

decisione che, diciamolo, fanno capo ad un preciso nucleo ideologico all’interno del centrosinistra (un residuo di laicismo comunista) e, probabilmente, al presumibile interesse economico di qualche speculatore che con l’impianto formalmente destinato alla cremazione dei cadaveri, progetta di aggiungervi altra e più remunerativa materia da bruciare. L’analisi “costi - benefici” al riguardo è impietosamente contro l’impianto. Intanto, in assoluto,

la realizzazioni di quell’impianto sul territorio di Campobasso per soddisfare l’esigenza della collettività di evitare il rito della sepoltura, non è una priorità: è una sfida, una provocazione, una forzatura, un diktat ideologico. E per realizzarlo, a Palazzo san Giorgio non hanno trovato di meglio che scaricarlo sulla Frazione, cioè sulla parte del territorio politicamente, socialmente ed economicamente erroneamente e strumentalmente ritenuto più debole, un’appendice e non un’area vitale invece qual è. Vitale al punto da dare lezione di razionalità, di compostezza, di democrazia ad una rappresentanza politica e amministrativa apparsa, nel corso dell’assemblea pubblica, astiosa, rancorosa, a tratti volgare nell’affermazione della propria autorità. Il punto che andrebbe ulteriormente approfondito, lo ripetiamo, dovrebbe riguardare la necessità o meno del forno crematorio. Il resto e solo una irridente, irriverente forzatura della realtà della Frazione di S. Stefano da parte di una maggioranza politica che si batte per il forno crematorio e non bada al cumulo delle insufficienze da cui è sommersa. (traffico, trasporto, servizi essenziali, sviluppo urbanistico, rete commerciale, sicurezza eccetera eccetera). Dardo

Tutto pronto per il trofeo ciclistico Oratino La manifestazione, giunta alla 36esima edizione, si svolgerà domenica 2 agosto ORATINO. Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la 36° edizione del Trofeo Ciclistico Oratino organizzato dal G.S. Oratino con il patrocinio dell’Assessorato allo Sport della Regione Molise. La gara si svolgerà domenica 2 Agosto alle ore 15.00 sul locale circuito di 5,080 km da ripetere 13 volte per una distanza totale di 66 km. Il Trofeo è tra le più longeve manifestazioni sportive che hanno luogo in Molise. La sua prima edizione risale infatti al 1978 quando un gruppo di appassionati tra cui Piero Di Girolamo, Roberto Iuliano, Mastrangelo Pasquale e Beato Fatica fondarono la società sportiva spinti dalla comune passione per il ciclismo e decisero di organizzare una gara ciclistica sulle strade del piccolo paese alle porte di Campobasso. Successivamente, la gara ha visto numerose edizione con la partecipazione di numerosi atleti che negli anni sono diventati dei nomi di spicco del panorama ciclistico nazionale. La gara è anche valida quale primo appuntamento del 7° Trittico del Molise, kermesse tutta molisana articolata in tre prove singole riservata alla categoria Allievi. Inoltre la gara fa parte del Trofeo Dei Tre Mari. Il Trittico è nato nel 2009, grazie a tre società organizzatrici, G.S. Cicli Bonefro e G.S. Oratino e G.S. Molise Ricambi che hanno unito in una unica challenge tre distinte gare attribuendo punteggi utili alla definizione di una classifica comune alle tre manifestazioni. Quest’anno la gara di Bonefro è stata sostituita dal “2°Memorial Carmine Tamburri” che si svolgerà a Castelpetroso. L’iniziativa ha avuto sin dalla prima edizione un successo che è andato oltre ogni più rosea aspettativa acquisendo, di anno in anno, sempre maggiore importanza nel panorama del ciclismo giova-

nile dell’intero centro sud. Si prevede, dunque, una bella giornata di sport con un pubblico partecipante numeroso che incoraggerà i circa 100 atleti

impegnati sul circuito cittadino. Appuntamento alle ore 15.00 in Piazza Giordano ad Oratino dove è fissato anche l’arrivo previsto per le ore 17.30.



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Isernia

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Ikf, si riparte dalla Cigs Quaranta saranno i primi lavoratori ex Ittierre in cassa integrazione ad essere riassunti PETTORANELLO. I quaranta lavoratori che l’Ikf assumerà per far ripartire l’azienda tessile di Pettoranello saranno tutti scelti tra i 247 lavoratori dell’Ittierre in Cassa Integrazione. Questo

l’esito dell’incontro svoltosi tra i commissari Ferreri e Caruso e i rappresentanti sindacali. Uil, Cisl e Ugl hanno espresso parere favorevole su questa soluzione. L’unica sigla sindacale contraria è

stata la Cgil che aveva proposto invece almeno la metà dei dipendenti dell’Ikf fosse stata assunta tra il personale che si trova in mobilità. Domani alle ore 14.30 ci sarà anche un incontro tra tra

Suppancig, D’Andrea e i sindacati per definire le prime assunzioni, mentre ieri sono anche partite le lettere che mettono in mobilità per fine attività i 247 lavoratori ancora in Cig.

Ambiente, l’azione della Forestale Una serie di interventi sul territorio per evitare danni all’ecosistema ISERNIA. Prosegue l’attività operativa del Corpo forestale dello Stato per la tutela del ricco patrimonio ambientale e per il contrasto agli illeciti in danno al territorio. Malgrado dall’inizio di luglio i forestali della provincia siano impegnati nella campagna antincendio boschivo, non si abbassa la guardia con riferimento alle altre attività territoriali volte alla tutela e salvaguardia delle principali matrici ambientali come i boschi, il suolo e i corpi idrici. Tra i controlli salienti, che hanno consentito di individuare illeciti amministrativi, si segnalano quelli effettuati dal Comando stazione di Colli a Volturno nel corso di servizi mirati di polizia idraulica e fluviale. Due persone, infatti, attingevano abusivamente ossia senza le prescritte autorizzazioni amministrative, con pompe elettriche, acqua dal fiume Volturno a scopo irriguo, e per tale motivo sono state identificate dagli agenti e sanzionate

pecuniariamente. Anche sul fronte della polizia forestale i controlli sono stati numerosi e hanno consentito di accertare violazioni amministrative di varia natura. Ben 25 sanzioni

amministrative, ad esempio, sono state applicate per il mancato sgombero dei residuai vegetali dei boschi utilizzati per ricavare legna da ardere, in un periodo per di più dove il grado di pericolo per gli incendi boschivi è concretamente più elevato a causa delle temperature elevate. Altre sanzioni sono derivate dall’accertamento di varie irregolarità nella esecuzione delle utilizzazioni boschive, come il taglio mal eseguito e il mancato rilascio di alberi porta-seme. Nei prossimi giorni i controlli della Forestale proseguiranno e consentiranno di prevenire e reprimere illeciti che comportano danni, talvolta irreversibili, alle varie componenti ambientali e al paesaggio.

Ecco la Festa del Pastore Domenica la tradizionale manifestazione a Roccamandolfi ROCCAMANDOLFI. Il Direttivo ed i soci dell’attivissima Associazione “Orizzonti del Matese Roccamandolfi”, in collaborazione con i numerosi Allevatori di Roccamandolfi, Domenica 2 Agosto p.v. organizzano “La Festa del Pastore 2015”, per festeggiare l’antico mestiere del “Pastore” ed il ritorno nei pascoli di alta montagna dei pastori Roccolani. Una festa per adulti e bambini, una festa pastorale con mucche, pecore e capre, un riconoscimento per chi ancora oggi da un’ alto contributo all’economia del paese e della Regione.

Programma - ore 09:00 quando nei recinti adiacenti arriveranno le mucche e le pecore, e si potrà assistere alle “gare di mungitura”, “tosatura” “marchiatura”, dopo la mungitura sul posto seguirà la lavorazione artigianale del latte per ricavare il formaggio; - ore 10.30 brevi interventi e dibattito sulla pastorizia e vita contadina, - ore 11.30 messa celebrata all’aperto e benedizione delle mandrie; - ore 12.30 degustazione di piatti tipici della montagna - ore 15.30 giochi, animazioni, passeggiate a cavallo, balli e canti - ore 17:00 ospite d’eccezione.

Una serie di format per conoscere il Molise Grazie alla regia di Pietro Tonti e alla conoscenza di Franco Valente Nella stupenda cornice della Chiesa di San Nicola in Vastogirardi, all’interno del borgo medioevale che fu dei “Petra”, il 10 agosto alle ore 18:00, in collaborazione con la Pro – Loco di Vastogirardi sarà proiettato il primo format della serie “Il Molise dai Borghi Incantati” dedicato proprio a Vastogirardi e alle sue peculiarità storiche illustrate e commentate da un conduttore d’eccezione: l’Arch. Franco Valente E’ solo il primo ciak, di una lunga serie di documentari di approfondimento dei percorsi a ritroso nel tempo, alla scoperta dei misteri celati anche ai residenti, nei singoli comuni molisani. Lo studioso, storico molisano, è tra i maggiori cultori di ogni tempo delle nostre origini. Egli spazia dall’impero romano ad un periodo buio e senza grosse fonti quale è stato il Medioevo, illustrando sapientemente le ricerche effettuate, con metodo

scientifico e meticolosa sapienza negli antichi archivi parrocchiali e monastici, custodi delle nostre origini e del passaggio dell’uomo sulla nostra terra. Gli anfiteatri romani, le lapidi, le epigrafi, testimoni oculari degli oltre sette secoli di “imperium romanum”. La vita dei nostri comuni sotto la dominazione di Roma e le guerre sannite; i collegamenti tra i diversi passaggi di feudo nell’età medioevale e le particolarità celate nei castrum e nelle chiese, sono solo alcuni dei punti salienti, su cui lo storico di Venafro investe il suo prezioso tempo per redimere matasse intrigate della nostra storia, portarle alla luce vivida del commento e delle puntuali intuizioni, illustrate con quella preziosa filologia che tutti apprezzano nelle disquisizioni estive nei singoli comuni molisani.

E’ giunto il momento della documentazione audio – visiva. Di lasciare alla memoria e alla promozione del territorio le straordinarie scoperte effettuate da Franco Valente negli ultimi anni nei nostri comuni. I singoli documentari realizzati, sono finalizzati alla promozione dei comuni e della nostra regione. Un net work nazionale di emittenti televisive si adopererà per la messa in onda gratuita dei singoli documentari realizzati. Un sistema di accordo tra emittenti televisive regionali e satellitari garantirà la visibilità dei format in Italia e nel bacino del Mediterraneo. La Regia è curata dal giornalista Pietro Tonti, mentre la Publit si occupa della produzione e post produzione video, con tecniche all’avanguardia e l’utilizzo di droni.


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Termoli

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Tre arresti per estorsione Dopo la bomba a Campomarino lido, i Carabinieri fermano tre persone di San Severo Nella notte tra lunedì e martedì i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Campobasso, del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Termoli e della Stazione di Campomarino, hanno tratto in arresto in flagranza del reato di estorsione in concorso tre persone originarie di San Severo. Le indagini avviate già il 18 luglio a seguito dell’attentato esplosivo subito dal ristorante Centrale di Campomarino lido, sono proseguite incessantemente fino all’epilogo di lunedì. Le stesse, allo stato, non consentono di attribuire la matrice dell’esplosione agli arrestati, ma proseguono in tal senso al fine di sta-

bilire le responsabilità degli autori del danneggiamento al ristorante. L’attività è iniziata con il vaglio di tutte le possibili ipotesi parlando costantemente con le vittime, sono state infatti percorse varie ipotesi che solo dopo alcuni giorni dall’esplosione hanno consentito di indirizzare il movente verso una richiesta di natura estorsiva. Fondamentale l’approccio dei militari con le vittime e la loro collaborazione una volta che queste ultime hanno acquisito fiducia nei confronti dei Carabinieri. Dopo un primo contatto ad opera dei presunti estorsori è stato opportunamente attivato un costante monito-

raggio dei gestori del locale al fine di individuare i possibili autori; la svolta si è avuta lunedì mattina quando è pervenuta la richiesta di 5.000 euro in contanti. I militari si sono adoperati da subito al fine di monitorare costantemente le vittime ed il momento della consegna del denaro, e senza soluzione di continuità hanno posto in essere un dispositivo di osservazione controllo e pedinamento che ha permesso di individuare i tre malviventi e di seguirli nei loro spostamenti una volta giunti nel territorio molisano. Fondamentale è stato il rapporto fiduciario instaurato con le vittime, che ha permesso di gestire il mo-

mento della consegna del denaro in un luogo isolato e idoneo per l’intervento dei militari scongiurando qualsiasi pericolo per l’incolumità delle persone che in questo periodo affollano Campomarino lido. Durante tutta la trattativa tra le vittime e gli estorsori, nel corso del pomeriggio e della serata di lunedì, diversi sono stati i luoghi di consegna indicati dagli estorsori che volta in volta sono stati cambiati su indicazione di carabinieri per strategia investigativa e al fine di garantire sicurezza e la buona riuscita dell’intervento. L’intervento repentino dei militari, cica una ventina, ha permesso di

bloccare nella flagranza del reato il soggetto deputato al prelievo della busta contenente il denaro richiesto e contestualmente i due complici che a bordo di auto vigilavano ed erano pronti a guadagnare la fuga una volta recuperato il correo con il denaro. Le indagini dei Carabinieri sono state dirette dalla Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica di Larino e gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Larino in attesa della convalida dell’arresto formulata dal Sostituto Procuratore Dott. Luca Venturi.

Il sito 2.0 del Comune di Termoli Trasparenza, servizi, accessibilità e promozione TERMOLI. È stato presentato nel corso di una conferenza stampa il nuovo sito web del Comune di Termoli. Il sito, nato grazie alla collaborazione tra i tecnici di Pa Digitale, l’ufficio stampa, i dipendenti dell’ente, Antonino Tutolo, e i lavoratori Lsu, Nadia Chiaese e Carmela Catalano, in supporto al Comune di Termoli, non ha avuto alcun costo aggiuntivo. Il sito presenta una nuova impostazione grafica che da spazio alle notizie e alle fotografie di Termoli e presenta una divisione dei contenuti per aree tematiche: l’Amministrazione, i Servizi, il Turismo, le Notizie e l’area delle Associazioni. L’area dedicata all’amministrazione Comunale mira a facilitare la comprensione e la conoscenza della composizione del Consiglio Comunale, della Giunta, della Presidenza del Consiglio e delle Commissioni includendo per ogni amministratore (chi ne ha autorizzato la pubbli-

cazione) le competenze ed eventuali recapiti. L’area delle Associazioni è stata sviluppata a

partire dall’Albo comunale e ne conserva la suddivisione per settori: Sociale, Sportivo,

Al via l’8^ edizione del fratino d’oro La manifestazione tende a salvaguardare l’habitat del piccolo uccello La manifestazione si svolgerà venerdi 31 luglio alle ore 18.00 presso Palazzo Norante di Campomarino. Il premio Fratino D’Oro viene assegnato ogni anno a Enti, Associazioni o Privati che si sono distinti per la salvaguardia del Fratino (Charadrius alexandrinus) o della costa molisana. Molto ricca la manifestazione in cui verranno divulgati i dati 2015 del censimento Abruzzo e Molise sul Fratino (Charadrius alexandrinus); inoltre ci sarà la presenta-

zione del racconto a fumetti “FRATINI D’ITALIA: cronache di resistenza dalle nostre spiagge”, ideato dal disegnatore vastese Franco Sacchetti. Durante il corso della manifestazione sarà assegnato il premio AMICO dell’AMBIENTE. La manifestazione verterà sulla tutela della biodiversità. La biodiversità è in declino in tutto il pianeta, la perdita degli habitat naturali rappresenta la minaccia più grave per tutti gli esseri viventi compreso l’Uomo.

La biodiversità è un patrimonio universale per tutta l’umanità per questo conservarla deve diventare la nostra priorità. Consueta ed immancabile la partecipazione della DIELLE SRL di Guglionesi che da anni garantisce lo svolgimento e la realizzazione del premio Fratino D’Oro. La manifestazione ha ottenuto il patrocinio della Regione Molise, della Provincia di Campobasso, del Comune di Termoli, del CDS Il Melograno, del Life Maestrale e del comune di Campomarino.

Civile e Culturale. Ogni associazione iscritta all’Albo ha così una sua pagina in cui viene descritta la mission e i recapiti. Le singole pagine delle associazioni che hanno completato l’iter di iscrizione all’Albo saranno linkabili nei prossimi giorni. Tra le novità sostanziali del nuovo sito del Comune c’è la modalità con cui è stata trattata l’area dedicata al Turismo: sono stati creati due itinerari attraverso i luoghi più noti di Termoli e presentati con fotografie e brevi didascalie. Nei prossimi mesi saranno sviluppati nuovi itinerari attraverso la città e i suoi quartieri e itinerari tematici. Per quanto concerne la sezione ospitalità si è scelto di utilizzare il portale TripAdvisor così da dare all’utente la possibilità di individuare la soluzione più adatta al suo soggiorno e allo stesso tempo agli esercenti la possibilità di ricevere feedback.


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Termoli

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Muore sull’Ape car, l’autopsia Sarà eseguita sul corpo del 71enne Antonio Trombetta morto nell’incidente TERMOLI. Forse il destino l’aveva proprio disegnato così l’epilogo della sua vita: una vita al porto, la militanza nell’Anmi e proprio sul Viale dei Marinai d’Italia ha trovato il tragico destino ad attenderlo. Parliamo del 71enne Antonio Trombetta, la cui salma si trova all’obitorio dell’ospedale San Timoteo di Termoli. Aveva terminato alcune commissioni, dove saltuariamente ancora faceva qualche lavoretto, si era messo alla guida del suo tre ruote blu e stava tornando a casa, quando una Fiat Punto condotta da una ragazza di 23 anni, provenendo in senso contrario, forse ha invaso la sua corsia di marcia, inve-

stendolo e travolgendolo in pieno. Un impatto violentissimo, che ha disintegrato l’Ape Car, riducendola a un ammasso di lamiere, che non ha dato scampo al povero Antonio. La Punto è uscita di strada, finendo nel verde laterale, anche se senza conseguenze particolari per la guidatrice. Sul posto subito è stato dato

l’allarme, con Polizia municipale Guardia costiera e Vigili del fuoco impegnati sia nei soccorsi, che nella macabra estrazione del corpo privo di vita del 71enne, i cui tentativi del 118 e della Misericordia sono apparsi subito vani. Intervenuti anche i Carabinieri. La circolazione è stata interrotta a lungo e solo dopo che la salma fosse trasferita all’obitorio dell’ospedale San Timoteo e i rilievi dei Vigili urbani fossero terminati è stata riaperta al traffico. La Procura di Larino ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e ha disposto tramite la Pg di piazza Kennedy che il corpo di Antonio Trombetta venisse ibernato nella cella

“Abusivi, Agenti comunali in spiaggia” La proposta è stata formulata dal movimento che fa capo a “Noi con Salvini” TERMOLI. Stop al fenomeno dell’abusivismo sulle spiagge, per il coordinatore regionale molisano del movimento ‘Noi Con Salvini’, “non si può perdere ulteriore tempo se vogliamo salvare le nostre spiagge e mettere in sicurezza i cittadini (turisti) che se ne servono per le loro vacanze. Dal litorale molisano riceviamo sempre più segnalazioni di disagio e per i vu-cumprà, sempre più insistenti (usiamo un termine moderato, altrimenti saremo tacciati di essere razzisti), e per le azioni di accattonaggio, anche sotto gli ombrelloni. Si sapeva che sarebbe finita così, il rischio adesso è che i nostri cittadini potrebbero perdere la pa-

zienza. Qualche segnale lo abbiamo già registrato, prima che possa succedere l’irreparabile è necessario prevedere un servizio d’ordine costante, che allontani il pericolo dalle spiagge e dai luoghi turistici, sempre più vuoti a causa anche del fenomeno invasione, con l’impegno dei Vigili Urbani, troppo esigua la presenza della Guardia Costiera. Insomma, chiamiamo i sindaci dei Comuni del litorale molisano, alle loro funzioni, e se hanno consentito l’invasione adesso se ne assumano tutta la responsabilità nei confronti dei loro amministrati, che pagano le tasse, anche per il servizio di ordine pubblico!”

Gtm, la Regione non eviti il confronto” Lettera aperta al prefetto di Campobasso da parte del segretario Cgil, Simonetti TERMOLI. Questa volta, Giorgio Simonetti, segretario della Cgil Trasporti, ha scritto al prefetto di Campobasso sulla vicenda Gtm “Eccellenza, confidando nella Sua consueta sensibilità e del personale dell’Ufficio da Lei presieduto, è mia intenzione sottoporle una vicenda che sta assumendo sempre più caratteristiche emergenziali. I dipendenti della GTM sono consapevoli, involontarie vittime di una serie di elementi negativi che hanno compromesso la regolarità nella erogazione degli stipendi a loro favore, da alcuni mesi ad oggi. Una discutibile determinazione amministrativa, tra l’altro bocciata senza appello nello scorso giugno da una sentenza del TAR Molise, che riduceva della metà la compensazione finanziaria a favore della Impresa, ha provocato una vertenza che ha visto coinvolte l’ Amministrazione Regionale, l’Amministrazione comunale di Termoli, l’Azienda GTM e questa O.S. che rappresenta circa il 90% dei lavoratori. Le ripetute riunioni, l’ultima delle quali senza la Filt CGIL,

hanno avuto come conseguenza un accordo tra Amministrazione Regionale, Azienda e Comune che ha stabilito come mo-

dalità di pagamento, una parziale compensazione a favore della GTM, tre versamenti di cui i primi due sono andati a totale beneficio della stessa ed il terzo dovrebbe essere destinato al pagamento delle mensilità arretrate a favore dei dipendenti. Abbiamo chiesto con insistenza al Presidente della Giunta Regionale di anticipare il mandato della terza tranche per evitare di incorrere nella pausa di agosto che rinvierebbe a fine mese il pagamento degli stipendi arretrati(quattro). Volendo evitare ai dipendenti questo ulteriore, inutile, ingiustificato sacrificio e non avendo altri strumenti per intervenire presso l’Amministrazione regionale convincendo i suoi vertici ad una opportuna anticipazione, Le chiedo la convocazione di un incontro immediato tra tutte la Presidenza della Giunta Regionale, l’Assessorato regionale competente, L’amministrazione Comunale, l’Impresa GTM, oltre naturalmente questa O.S.”.



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Opinioni di Claudio de Luca Se si discute di evasione fiscale, la sensibilità dei Molisani si acuisce. D’altronde, se – nel gioco del calcio – ogni tifoso si atteggia a Commissario tecnico, nel mondo delle imposte molti ambirebbero di sedere sul soglio della Direttrice generale dell’Agenzia delle entrate. E così, bene spesso, si ascolta tuonare contro l’evasione, ma senza che siano proposti rimedi atti a combattere il fenomeno, a parte un generico appello al comune senso civico. Tempo addietro, in Molise, un professionista salì al “disonore” delle cronache locali per non avere provveduto a dare a Cesare ciò che era di Cesare. Così facendo, aveva accumulato un “tesoro” di 14 milioni di euro. La “performance” gli era andata bene almeno sinché non rimase impigliato nella panìa delle indagini tributarie. Se vicende del genere avessero a rivelarsi positive anche dopo l’esaurimento dei processi, la notizia sarebbe intrigante e, nella regione, non esisterebbero più nullatenenti con “yacht” od avvocati privi di reddito. Il fatto è che i furbi saranno pure in tanti (l’anno scorso si apprese che – nell’Isernino – circolavano 1.506 auto da 2.500 cc.), ma è pur vero che – bene spesso – vengono pizzicati solo i profittatori di sussidi economici pubblici, i “ciechi” miracolati come Lazzaro, gli arrampicatori delle graduatorie per le case popolari e chi si sia auto esentato dal “ticket” e dalle tasse universitarie. Se la situazione è questa, c’è chi ritiene che possa essere adottato un sistema semplice ed efficace: applicare il redditometro alla fonte sulle proprietà immobiliari che – in definitiva – sono le uniche a non potere essere trasferite all’Estero. In sostanza, se si ha un immo-

di Pasquale Di Lena Anche questo anno si sono svolte a Buttrio (Ud), ormai definita la “capitale dei vini autoctoni”, le Finali di Vinibuoni d’Italia, la Guida del Touring Club Italiano curata da Mario Busso e Luigi Cremona. Dopo tre giorni di attenta selezione, dal 22 al 25 luglio, sono state attribuite le Corone, ovvero il massimo riconoscimento conferito a quei vini che si sono distinti per piacevolezza di beva e per indiscussa emozionante qualità. Le Corone sono state assegnate dai 25 coordinatori della Guida riuniti in 3 commissioni. Mentre con l’iniziativa “Oggi le corone le decido io” – a carico di una commissione parallela aperta ai wine lover, giornalisti e blogger – sono stati assegnati i riconoscimenti indicativi del gradimento degli eno-appassionati. “Il Molise si è contraddistinto per uno standard qualitativo indiscutibile, ormai in evidente crescita anche per le cantine sociali, e per la diversificazione delle varietà autoctone proposte, quindi non solo Tintilia”, ha commentato con entusiasmo la neo coordinatrice della Guida, Jenny Viant Gómez, giornalista enogastronomica e sommelier residente nel vicino Abruzzo, dove è avvenuta la preselezione dei 65 campioni pervenuti da 10 cantine molisane. Il dato nazionale complessivo ci parla di circa 25.000 vini ricevuti e degustati rigorosamente alla cieca, 652 campioni ammessi alle Finali (cioè ap-

30 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

I quattro cantoni del fisco molisano

bile intestato, si deve pure fruire di un reddito per mantenerlo, oltre che per mantenere sé stessi. Perciò, lungi dal praticare una sterile caccia ad affitti in nero o ad altre fonti occultate, sarebbe sufficiente presumere che l’immobile sia comunque affittato; che lo sia ad altri oppure a sé stessi è indifferente. Immagino già il contraltare di altri secondo cui occorrerebbe considerare che, qualora lo Stato avesse più soldi, saprebbe come sprecarne ancora di più; e che il “deficit” è stato originato dai ripetuti disavanzi del bilancio e

non dalla evasione fiscale, secondo un semplicissimo (ma sempre ignorato!) principio: quello per cui non bisogna spendere più di quanto si incassa. Considerazioni troppo elementari? Può darsi, ma si tratta di concetti posti alla base di una corretta “governance”. Infine, si ricordi che esiste la tassazione separata delle rendite finanziarie, per cui queste finiscono col non comparire nel “740”; oppure le società familiari (e via di questo passo). Servendosi di questi “èscamotage” gli imprenditori riescono a dichiarare poco,

avendo già pagato altrove. Certe considerazioni possono apparire valide solo in apparenza, intinte (come sembrerebbero) in un che di demagogia ed in una voglia di caccia all’untore. Può darsi. Però vorrei ricordare a me stesso che, nel 1907, Luigi Einaudi aveva descritto uno scenario molto simile a questo odierno; segno che il vizio molisano ed italico di non versare le imposte è antico. Da una parte operano contribuenti e commercialisti impegnati ad inventare le forme più complesse ed artificiose per saldare il meno possibile; dall’altra si muovono gli agenti fiscali che devono usare la maggiore accortezza per riuscire a spogliare le dichiarazioni dei redditi dalla corteccia posticcia. L’illustre Uomo di Stato suggeriva che, se tutti avessero corrisposto il dovuto, le finanze pubbliche si sarebbero potute adagiare su quote ben più alte, paghe degli allori conseguiti. Al contrario la frode, persistente da oltre un secolo, costringe a riflettere se possa addirittura convenire un abbassamento delle aliquote. Cosa concluderne? Sia detto col facile senno di poi, il Nostro è un Paese che ha un radicato e scarso senso civico. Vuoi da una parte vuoi dall’altra. Ecco perché (secondo “Il Sole – 24 ore”) nel Meridione si pagherebbe grosso modo la metà delle tasse versate da quelli del Nord; e, tra le province peggiori, risultano ben piazzate proprio Isernia e Campobasso. La prima perché conferisce il 56% del dovuto e la seconda perché sborsa ancora meno (il 52%).

Tre vini molisani nella Guida ai vini buoni d’Italia pena il 2,62%) e 467 premiati con la Corona (appena l’1,87% dei partecipanti). La Guida Vinibuoni d’Italia, l’unica dedicata agli autoctoni, in base alla quantità di produttori presenti nel territorio riserva a ciascuna regione una determinata quota di finalisti, al Molise sono destinati 3 posti, che possono trasformarsi concretamente in Corone durante le Finali. Per questa edizione i 3 finalisti scelti si sono aggiudicati il massimo riconoscimento (l’anno scorso le Corone sono state 2 su 3 finalisti). Gli autoctoni da Corona per la Guida 2016 sono: Terre degli Osci Igt Rosato Ros_is 2014 di Cantine Salvatore, Biferno Doc Rosso Ramitello 2013 di Di Majo Norante e Tintilia del Molise Doc Rosso 2012 di Terresacre. “L’auspicio è quello di incrementare il numero delle aziende in Guida e potenzialmente il numero di Corone. Ciò è possibile se in fase di reclutamento dei campioni le aziende aderiscono numerose e con tempestività, al fine di consentire lo svolgimento delle preselezioni nei termini previsti. Il Molise ha caratteristiche pedoclimatiche e ampelografiche invidiabili. La produzione è

contenuta e di qualità sorprendente, bisogna solo veicolare nel modo opportuno l’unicità di questa meravigliosa regione, il comparto vitivinicolo può dare un supporto impor-

tante”, conclude Viant Gómez, nota amante del territorio e dei suoi vini, che dopo il nuovo incarico sarà spesso in Molise per incontrare i produttori.


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