TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno x - n° 214 - domenica 19 oTTobre 2014 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a mons. Bregantini
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Giancarlo Bregantini. Il vescovo di Campobasso ha voluto effettuare una visita pastorale nell’area del Fortore per conoscere da vicino le problematiche di una zona che sta conoscendo un lento e costante spopolamento. Eppure si tratta di una zona che potrebbe rinascere attraverso la ripresa dell’agricoltura nonchè sfruttare le potenzialità turistiche attraverso il lago di Occhito. Al contrario, rischia di restare emarginata rispetto ad altre aree del territorio molisano. Da qui la visita di Bregantini.
Il Tapiro del giorno a Francesco Totaro
Il Tapiro del giorno lo diamo a Francesco Totaro. Non ha brillato molto, nella sua attività consiliare, in termini di programmazione e di proposta di soluzioni. Ora, invece, qualcuno lo ha indicato a regista della cabina di regia politica per un ipotetico raccordo tra Consiglio regionale e Giunta. Ma occorreva una cabina di regia per dire cosa fare? Scusate, ma cosa ci sta a fare un Consiglio e una giunta, allora? Totaro in versione di trait-d’union tra le due istituzioni sembra, francamente, troppo per non dire politicamente inutile.
Lavoro, gli inutili tavoli di Petraroia Servizio a pagina 5
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19 ottobre 2014
La Provincia non fa cultura e nemmeno se la inventa Ad essere esegeti esigenti, non fa più niente La Provincia di Campobasso, come tutte le Province, non fa più cultura. Ad essere esegeti esigenti, non fa più niente oltre l’ordinaria amministrazione in materia di viabilità e di logistica scolastica, debilitata dalle scelte del Governo centrale e dai crediti insoluti, soprattutto dalla Regione Molise cui, con quanta saggezza amministrativa è da dimostrare, Palazzo Magno è andato più volte in soccorso per completare opere pubbliche altrimenti a rischio. Non fa più cultura. Ne sanno qualcosa le cooperative di lavoratori che hanno mantenuto (e mantengono per qualche mese ancora) in esercizio la Biblioteca Albino. Dovrebbe intervenire e risolvere la Regione, ma quell’ente soffre di astenia e scarsa propensione ad uscirne. Né sono rassicuranti le formule di risveglio e di rilancio annunciate all’indomani della conferenza stampa in Piazza Prefettura del senatore Ruta e del presidente Frattura. Cui hanno fatto seguito dichiarazioni di apprezzamento e di solidarietà (Idv e Sel) e dal capogruppo del Pd a Palazzo Moffa, Francesco Totaro, la promessa di cambiare il quadro generale con la creazione di una cabina di regia, col compito di raccordare le attività della Giunta e quelle del Consiglio, nonché di curare i rapporti con le amministrazioni locali, cabina affollata dai consiglieri regionali di maggioranza, dalle delegazioni parlamentari, dai rappresentanti dei Partiti, dei Movimenti e delle Associazioni,
nonché dai rappresentanti degli Enti locali interessati a creare, volta per volta, un tavolo operativo che condivida percorsi e responsabilità. La cabina di regia: un chiaro tentativo di mettere riparo a un anno e mezzo di governo fallimentare di centrosinistra. Dicevamo della Provincia che non fa più cultura per dettato del Governo centrale e per incuria della Regione. Ma non è accettabile che parte del patrimonio culturale accumulato saggiamente negli anni passati venga offeso e/o dimenticato. Le opere pittoriche de “La Divina Commedia” del compianto Antonio Pettinicchi sono state distribuite a casaccio lungo la scalinata d’ingresso e lungo i corridoi interni di Palazzo Magno. Una “diaspora” che ha rotto l’unità di quell’opera, l’ha frantumata, ne ha annullato e reso incomprensibile il valore artistico e documentale. Grave mancanza di sensibilità da parte di chi ha deciso di scompaginare l’insieme delle tavole facendo in modo che immagini dell’Inferno dantesco si confondessero con quelle del Paradiso. Un gesto e una decisione che, a ben riflettere, possono valere e giustificare la sottrazione delle attività culturali all’ente. Come del resto rimane incomprensibile il mantenimento in archivio della dotazione fotografica di Lefra (migliaia e miglia di immagini in bianco e nero e a colori), altro patrimonio di inestimabile valore documentale, del e sul Molise, dagli anni Cin-
quanta al Duemila. Una mostra, un catalogo, una ragionata selezione esposta al pubblico darebbero un contributo sostanziale a capire come e perché il Molise è evoluto nella direzione in cui oggi si mostra con tutte le sue insufficienze. La Provincia non fa cultura e nemmeno se la inventa. Ad essere esegeti esigenti, non fa più niente. Post scriptum: dispone di un mezzo per ripulire i pozzetti stradali per favorire il deflusso delle acque, ma non l’utilizza. Dardo
Manifestiamo contro lo Sblocca Italia
L’intervento
Dopo la mozione contro lo Sblocca Italia presentata pochi giorni fa in Consiglio regionale, abbiamo pensato di elaborare un comunicato che ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza molisana sul tema delle trivellazioni, evidenziando le distorsioni del decreto che è in fase di conversione al Parlamento e mettendo in risalto il reale impatto sulla nostra regione. Tutto ciò, ricordiamolo, anche in vista della manifestazione del MoVimento 5 stelle, che si terrà il 9 novembre a Termoli, contestualmente alle altre regioni in Italia, e alla quale vorremmo partecipassero anche i comitati e le associazioni civiche e ambientaliste, che non possono restare indifferenti. Il decreto Sblocca Italia è un decreto che affosserà il Paese e lo sfascerà del tutto. Tra i tanti articoli devastanti, pensiamo ad esempio a quello sugli inceneritori, il governo di Matteo Renzi ha anche deciso di tendere una grande mano alle compagnie petrolifere, attribuendo a tutti i progetti, di prospezione, ricerca ed
estrazione di idrocarburi in terraferma ed in mare, carattere di interesse strategico e di pubblica utilità, nonché considerati urgenti e indifferibili. I tempi lunghi per l’approvazione dei progetti, gli impedimenti e le opposizioni dei territori, come il lentissimo ritorno degli investimenti, sa-
ranno problemi azzerati per le stesse compagnie, se questo decreto verrà convertito in legge. Gli idrocarburi, sotto forma di petrolio e di gas naturale, rappresentano pertanto la fonte energetica di gran lunga più importante per il nostro Paese e resterà certamente tale ancora per vari decenni
visto l’indirizzo del decreto in questione, in barba alla volontà palesata di puntare sulle energie rinnovabili. L’Italia è quindi ancora una volta un luogo dove i soldi contano più delle persone e il profitto di pochi viene anteposto al benessere di tutti. Il governo intende regalare il territorio alle multinazionali, che potranno trivellare anche in località turistiche pagando tasse ridicole ai comuni sfruttati. L’indifferibilità secondo noi dovrebbe riguardare la lotta alla corruzione, alla mafia, alle bonifiche dei territori malati. Chiediamo con forza, ai parlamentari molisani e, tramite la mozione citata, ai consiglieri regionali tutti, di non essere responsabili dell’avallo a un atto legislativo che, in maniera manifesta, non rispetta i principi della Carta Costituzionale, rendendo “strategiche” tutte le attività energetiche, fatta eccezione per quelle rivenienti da fonti rinnovabili. Movimento Cinque Stelle Molise
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19 ottobre 2014
Dall’opposizione parla Iorio: il centrosinistra ha prodotto solo disoccupazione e povertà spacciando chiacchiere per soluzioni
Dalla padella alla brace? Il governo Frattura punta su Totaro
Il capogruppo Pd alla guida di una cabina di regia: “Ora rilanciare l’attività di Governo” CAMPOBASSO. “Si è svolta, presso la sede della Giunta regionale, una riunione che ha visto partecipare i componenti della maggioranza consiliare ed i membri della Giunta, invitati dal Presidente Paolo di Laura Frattura. Dopo un’ampia e articolata discussione che ha riguardato temi politici ed amministrativi, si è deciso unanimemente di dar vita ad una cabina di regia che avrà il compito di raccordare le attività della Giunta e quelle del Consiglio, nonché di curare i rapporti con le amministrazioni locali. A coordinare il nuovo strumento operativo, sarà il Consigliere regionale, Francesco Totaro. “La riunione di oggi - ha affermato Totaro - ci ha permesso di sviscerare buona parte dei problemi che interessano il tessuto sociale, economico e produttivo della nostra regione, difficoltà che sono state analizzate anche da una prospettiva politica e amministrativa. La nascita di una cabina di regia, dunque, si è resa necessaria proprio per compensare alcuni deficit di raccordo tra i vari livelli istituzionali e sono certo che seguendo questo metodo riusciremo a dare un nuovo impulso al nostro mandato. Sin da subito mi metterò al lavoro, in-
sieme agli altri colleghi, per individuare soluzioni rapide e percorribili ai problemi più rilevanti che attanagliano il nostro territorio, a partire dalle grandi vertenze lavorative a cui già si sta dedicando tanto lavoro. Proprio su questo tema, poi, coinvolgeremo le delegazioni parlamentari, i rappresentanti dei Partiti, dei Movimenti e delle Associazioni, nonché quelli degli Enti locali interessati così da creare, volta per volta, un tavolo operativo che condivida percorsi e responsabilità. La maggioranza consiliare, comunque - ha concluso Totaro - continuerà a darsi appuntamento periodicamente così da fare un punto della situazione volta per volta, con l’auspicio che tutti i colleghi apportino il loro contributo a cui dovrà esser dato seguito dal Governo regionale”. E’ questa la nota stampa pervenuta in redazione con cui si apprendono gli ultimi sviluppi del governo regionale. E il Molise, a quanto pare, passa dalla padella alla brace. Più che una cabina di regia per risolvere i problemi (dopo 20 mesi la maggioranza si riunisce per fare il punto del quadro economico?) l’iniziativa appare un modo per continuare a far slittare la fine di una legi-
slatura che è la peggiore della storia del Molise a partire dalla sua autonomia. Sul social network i commenti non sono stati proprio… di entusiasmo. “Francesco Totaro coordinatore della cabina di regia per il rilancio delle attività del governo regionale (!). Quali attività? La chiusura della Gam? Gli infiniti e inutili tavoli tecnici che in 2 anni non hanno risolto neanche mezza vertenza? L'immobilismo più cinico dinanzi alla disperazione dei 10 mila nuovi disoccupati? Lo smantellamento degli ospedali pubblici e della Protezione Civile? La privatizzazione della sanità? La costruzione delle centrali a biomasse riconducibili agli ex soci di Frattura? L'aumento delle indennità dei consiglieri regionali? Lo scandalo dei portaborse e dei relativi rimborsi intascati INDEBITAMENTE? Cosa c'è da coordinare e da rilanciare? Ce lo dicano. In attesa di risposte, che non arriveranno, rinfreschiamo la memoria con la più imbarazzante e imbarazzata risposta dell'anno: "Consigliere Totaro, e il conflitto d'interesse del Presidente Frattura?" si legge. Intanto anche Michele Iorio commenta: “Il centrosinistra ha prodotto solo disoccupazione e povertà spacciando
chiacchiere per soluzioni. Mentre la disoccupazione cresce a ritmi spaventosi - ha affermato l'ex presidente il governo regionale di centrosinistra, dedito più a ricucire gli strappi in seno alla maggioranza con farlocchi accordicchi di facciata, è pressoché immobile e incapace di trovare soluzioni alle decine di vertenze che da troppi mesi giacciono sui tavoli della Reg i o n e . Assistiamo, così, all'irrazionale smantellamento della Protezione Civile e al licenziamento del personale; assistiamo ancora allo sterile dibattito sull'utilità dell'Autostrada del Molise che rischia di compromettere gravemente il finanziamento statale per la realizzazione di un'opera strategica e di assoluto rilievo; assistiamo alla penuria di idee strategiche per il rilancio del settore avicolo
molisano che soffre ancora la chiusura dello stabilimento Gam di Bojano, nonostante le chiacchiere ripetutamente spacciate e vendute per soluzioni; assistiamo a un ingessamento istituzionale dannosissimo per la celere risoluzione delle emergenze e delle crisi che - ad oggi - hanno prodotto soltanto disoccupazione e povertà", ha concluso il consigliere Iorio.
Sblocca debiti, imprese non pagate
Gli imprenditori continuano a lamentare la copertura delle spese fatte CAMPOBASSO. Il governo ha fatto i conti. In tutt’Italia, col decreto sbloccadebiti, ha messo a disposizione di enti locali in difficoltà 21,6 miliardi. Nonostante questo, gli imprenditori molisani continuano a protestare. I soldi a volte non si vedono. O, più spesso, i versamenti vengono posticipati. Ci sono ancora troppi ritardi nei pagamenti alle aziende che vantano crediti verso Comuni e Province, è la lamentela degli industriali. Analoghe contestazioni arrivano da artigiani, ditte fornitrici, titolari di servizi per la PA. E neanche la parziale compensazione debiti-crediti, consentita dalle norme più recenti nel rapporto incrociato pubblico-privato, ha dato l’esito sperato. La Regione invece non ha fatto ricorso alle agevolazioni previste dal decreto. Le posizioni. Con la stretta del credito e le continue anticipazioni chieste alle banche, il lavoro delle aziende sarde si fa più difficile. E con le fatture congelate, in attesa di denaro-cash, anche molti professionisti si ritrovano in condizioni critiche. Per il
resto, una montagna di lamentele. Purtroppo nei confronti dell’Italia sarà aperta una procedura d’infrazione delle regole da parte della Europa per il mancato rispetto dei 30 giorni come termine ultimo del pagamento di una fattura. E c’è un altro aspetto infastidisce non poco: possibile che nel caso del Molise non si riesca ad avere un dato totale definitivo sull’entità del debito dovuto dagli enti locali alle aziende?
"Una Regione a pezzi" Il consigliere regionale Iorio, domani terrà una conferenza stampa sull'attuale situazione CAMPOBASSO. Domani, alle ore 16.30, in Traversa Duca degli Abruzzi, a Campobasso, il consigliere regionale Michele Iorio terrà una conferenza stampa per affrontare i temi di stretta attualità politica. "Mentre la disoccupazione cresce a ritmi spaventosi - ha affermato l'ex presidente - il governo regionale di centrosinistra, dedito più a ricucire gli strappi in seno alla maggioranza con farlocchi accordicchi di facciata, è pressoché immobile e incapace di trovare soluzioni alle decine di vertenze che da troppi mesi giacciono sui tavoli della Regione. Assistiamo, così, all'irrazionale smantellamento della Protezione Civile e al licenziamento del personale; assistiamo ancora allo sterile dibattito sull'utilità dell'Autostrada del Molise che rischia di compromettere gravemente il finanziamento statale per la realizzazione di un'opera strategica e di assoluto rilievo; assistiamo alla penuria di idee strategiche per il rilancio del settore avicolo molisano che soffre ancora la chiusura dello stabilimento Gam di Bojano, nonostante le chiacchiere ripetutamente spacciate e vendute per soluzioni; assistiamo a un ingessamento istituzionale dannosissimo per la celere risoluzione delle emergenze e delle crisi che - ad oggi - hanno prodotto soltanto disoccupazione e povertà", ha concluso il consigliere Iorio.
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19 ottobre 2014
"Formazione, Regione allo sbaraglio" La Flc Cgil ritiene inadeguate le misure assunte dalla Giunta Frattura CAMPOBASSO. Dopo l’ennesimo incontro sulla vertenza degli operatori della formazione professionale, tenutosi presso la Presidenza della Giunta Regionale, alla presenza del Presidente Frattura, dell’Assessore Petraroia e di tutta la competente struttura dirigenziale regionale, la FLC CGIL Molise è tornata a denunciare la precaria situazione del settore. "Nella riunione interlocutoria del 13 u.s., ci eravamo lasciati con l’impegno, da parte della Regione, di verificare la sussistenza di fondi disponibili all’eventuale rifinanziamento del progetto in essere, inteso come primo pezzo di un disegno complessivo che vedesse al suo interno un ruolo prioritario per il Sistema regionale di Orientamento permanente. Abbiamo più volte evidenziato come tale rifinanziamento, lungi dall’essere una proroga assistenziale, al contrario avrebbe permesso di sperimentare e mettere in pratica quanto effettuato sino ad ora. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo ancora: chi ha voluto quel progetto, lo ha votato in Consiglio Regionale sei mesi fa, con l’impegno di mettere nel frattempo a regime un sistema, non può ora disinteressarsi della sua attuazione! Purtroppo, tali risposte non sono venute: ci è stato solo comunicato che grazie ad una ulteriore verifica su fondi residui, sa-
rebbero disponibili risorse da mettere a bando (circa 1 mln e 800 mila euro), ma non esistono ancora certezze sui tempi, sulle modalità di partecipazione degli Enti, sulla possibilità di mobilità di secondo e terzo livello e sulle ricadute occupazionali dei lavoratori in questione. Non erano queste le risposte che ci attendevamo, né tantomeno è possibile ritenere che le procedure per la Cassa Integrazione in deroga, attivate in questi giorni per 78 lavoratori della Formazione professionale, possano bastare per “mettere in sicurezza” e dare risposte ai lavoratori. Si tratta, infatti, di risorse esigue, che lasciano fuori quanti non possono accedere a tale ammortizzatore sociale (si pensi ai lavoratori con contratto a progetto) e che, in ogni caso, garantiranno al massimo un paio di mesi di ossigeno ad un paziente che resta comunque moribondo. Dal canto nostro, riteniamo che si tratta di una situazione che si poteva evitare: da anni abbiamo chiesto di cambiare registro, di fare una Legge Regionale che contenga le competenze in ambito di istruzione e formazione professionale, impegnandoci con specifiche proposte di merito. Adesso, nel momento in cui i problemi si sono aggravati, si chiede di condividere percorsi fumosi senza prospettive. Pertanto, pur restando fermamente convinti del ruolo im-
portante svolto dalla concertazione, avvertiamo, già da ora, che non siamo disposti a trascinare questa vertenza con le modalità attuali all’infinito. Da ora in poi saremo disposti a sederci solo a tavoli specifici, preceduti dall’invio di proposte concrete, risorse definite e ricadute occupazionali documentabili".
Convinciamoci, il domani è tutto racchiuso nel territorio
L’intervento
di Pasquale Di Lena
C’è un bene che diventa, ogni secondo che passa, sempre più prezioso perché sempre più raro, e questo bene è il territorio, cioè l’insieme di valori e di risorse che ci appartengono quali la storia, la cultura, l’ambiente, le tradizioni, che, insieme, esprimono un’altra preziosità, il paesaggio. Ogni secondo fette consistenti di questo territorio vengono sacrificati al cemento che rende le acque – se incanalate – violente e distruttive; la fascia costiera italiana sempre più brutta, che, è bene ricordarlo, ha uno sviluppo di ben 7.500 Km. e, ciò che è peggio, sempre più fragile con i fenomeni di erosione che si moltiplicano, provocando morti e danni ingenti; le nostre campagne sempre più discontinue e sempre più ristrette; le poche pianure, a partire dalla più grande e la più importante, quella padana, dove il cemento si è mangiato il suolo, il più fertile del nostro Paese. Un tempo, lì, se prendevi un pugno di
terra la sentivi così viva che ti parlava e ti riscaldava la mano. Ecco il suolo, soprattutto quello coltivato, che è la fonte prima delle energie di cui abbiamo più bisogno, quelle che ci vengono donate dal cibo grazie all’agricoltura, che una classe politica e dirigente, e, con essa, il mondo della cultura hanno posto ai margini, generando uno sviluppo economico, politico e sociale che ogni giorno racconta il suo fallimento. Una ruota senza perno non ha senso perché non ha alcuna possibilità di girare, e, forzarla, come stanno tentando di fare dal 2008, soprattutto in questo nostro Paese, vuole dire aspettare il crollo da un momento all’altro. Ritengo, non da oggi, l’abbandono dell’agricoltura il non senso della miopia, dell’avidità, dell’ingordigia, dell’arroganza, del consumismo e dello spreco, del vivere alla giornata senza pensare al domani. Non mancano eccezioni a dimostrare il fallimento di un processo che rende ogni giorno sempre più insopportabile la crisi sistemica che vive il Paese e, con esso, il mondo governato dalla finanza e dalle multinazionali, dove il padrone non ha più né un volto né un
nome. Uno stato che avrebbe cambiato il volto della Toscana, nel momento in cui ai suoi straordinari protagonisti, i mezzadri, fosse venuta a mancare la figura del padrone, l’avversario da combattere e vincere guardandolo negli occhi, così com’è successo nella seconda metà del secolo scorso. Ed è proprio la Toscana, con i suoi mezzadri e le sue campagne, i suoi olivi e le sue viti, la sua ruralità e i suoi paesaggi, con questo suo profondo rispetto del territorio, a farci capire, insieme a poche altre realtà, le ragioni di un successo. Montalcino, con il suo boscaiolo sindaco e le sue più importanti aziende, tutte gelose della propria storia e delle proprie tradizioni, che sceglie il vino al posto della fabbrica, è solo la punta di una freccia che opta per altre direzioni sapendo di centrare obiettivi veri, concreti, che hanno il senso del domani. Montalcino è, grazie a questa scelta e all’unità dei suoi protagonisti, una realtà che il mondo conosce per il suo grande vino, il Brunello, e così, ed è, con il Chianti, San Gimignano, la Val d’Orcia, Montepulciano, la Val di Cornia, tanto per citare le più note, la realtà che lascia incantato il visitatore con i suoi profumi e i
suoi sapori e, soprattutto, i colori dei suoi paesaggi che non si fanno dimenticare. Una Toscana controcorrente quella che ha scelto e preferito il territorio e che, oggi, ha ancor più bisogno di esprimere nuove e più forti attenzioni per questo straordinario contenitore, un vero e proprio scrigno da salvaguardare e valorizzare e, così, renderlo esempio per tutto il Paese. Un esempio per scongiurare un disastro annunciato che va sotto il nome “sblocca Italia”, ma anche, per capire che non c’è più tempo, se si vuole salvare questo Paese dai disastri e dallo spreco dell’unica miniera d’oro che esso ha. Anche per non apparire, alla vigilia di un grande evento qual è l’Expo 2015, ipocriti di fronte al mondo quando diciamo “nutrire il pianeta, energia per la vita” e, poi, ci dimentichiamo che è il territorio, con la sua terra e il suo paesaggio, che ci nutre di cibo e di emozioni. Nel caso specifico dell’Italia, un territorio di mille territori, ricco di primati grazie alla sua agricoltura, fonte di eccellenze agroalimentari Dop e Igp. Sta nel territorio il domani ed è per questo che vale la pena salvaguardarlo, tutelarlo e valorizzarlo con regole adeguate e il buon senso.
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I tavoli di Petraroia: ipotesi, proposte, progetti da sviluppare e di là da venire
Gli operatori della Formazione presi ancora una volta per il naso A circa due anni dall’insediamento, la giunta di Palazzo Vitale è ancora balbettante, incerta, e per questo dedita a un populismo spicciolo che alimenta risentimenti verso chi ha governato in precedenza, perché non si abbia tempo di riflettere sulla vacuità di chi governa adesso I lavoratori della Formazione protestano per l’assenza di futuro, e la risposta che gli viene data dall’assessore Petraroia è il solito tavolo di confronto con le componenti sociali che meglio lo conoscono, lo capiscono e l’assecondano in questa vocazione assemblearista quanto inconcludente. Tavoli seguono a tavoli, imbanditi unicamente di ipotesi, di proposte, di progetti da sviluppare e di là da venire. Noi della cronaca siamo allo sfinimento nel tentativo di tenere dietro alla sequenza di seminari, incontri, riunioni che prefigurano sempre ciò che non c’è, ma potrebbe esserci, magari anche un futuro per la Formazione, se fosse tratta dalla marginalità in cui è finita e fosse ripulita dalle scorie politiche che l’hanno avvelenata. In assenza di alternative praticabili, ecco spuntare la solita proposta di legge - sentite un po’- “per contrastare le politiche passive (Sic! –ndr), per offrire percorsi di qualificazione e apprendimento professionale ai giovani e ai lavoratori (cos’altro sennò!! – ndr) e per potenziare gli strumenti di orientamento, formazione, riconversione e di certificazione delle competenze, attrezzandosi anche per rispondere come Sistema – Territorio agli avvisi nazionali ministeriali e ai bandi europei internazionali”. Fintanto la eventuale proposta diventa legge quadro, gli
avvisi e i bandi magari saranno conclusi. Ma le organizzazioni sindacali credono alla strategia
regionale e si sono disposti a dare una mano. Così almeno ha assicurato l’assessore che pertanto rimane in attesa delle proposte di Cgil, Cisl e Uil, “tese ad implementare la bozza della legge quadro in via di predisposizione, in modo tale che entro dieci giorni si possa assemblare l’articolato e avviare il confronto di merito sul provvedimento”. Dieci giorni: abbiamo trascritto bene. Staremo a vedere. Tra dieci giorni quindi di nuovo un comunicato, di nuovo una riunione e un confronto. Parola di Petraroia. Ce ne sarà pertanto di farina da impastare per guadagnare tempo. Guadagnare tempo sulle preoccupazioni e le proteste dei lavoratori della Formazione per i quali l’assessore ha assicurato che le “questioni dei singoli enti accreditati e degli operatori vanno inserite nelle linee guida di riordino del settore, e saranno oggetto di una futura riunione che sarà convocata nella condivisa consapevolezza dell’esigenza di dotare il Molise di una nuova normativa generale di comparto”. Campa cavallo! Ma i sindacati sono contenti. E, contenti loro, non rimane che stare al gioco delle parti. Visti i precedenti, ipotizziamo altri tavoli e la proposta di legge che prima staziona nelle stanze del confronto, quindi in commissione per ulteriori approfondimenti e, infine (ma quando?) in consiglio per
essere varata. E una volta varata, dovrà misurarsi con la realtà che frattanto si sarà certamente aggravata e appesantita. La specialità del governo regionale e degli assessori è l’incantamento degli interlocutori. Promettere. Promettere sempre. Qualcosa alla fine resterà. A circa due anni dall’insediamento, la giunta di Palazzo Vitale è ancora balbettante, incerta, e per questo dedita a un populismo spicciolo, che alimenta risentimenti verso chi ha governato in precedenza perché non si abbia tempo per riflettere sulla vacuità di chi governa adesso. Su coloro che contrabbandano la visita del Papa un avallo alla loro azione amministrativa; il Patto per il lavoro, un traguardo esaustivo dei problemi occupazionali e delle attese nel futuro; il riconoscimento dello stato di crisi del distretto industriale Boiano-Isernia-Venafro un dovere del governo centrale e non già una proposta da motivare con valori sociali e culturali e con progetti strutturali meritevoli di essere sostenuti nel quadro complessivo dello “Sblocca Italia”. Purtroppo governa una classe dirigente senza “pedigree”, senza autorevolezza, senza la possibilità di entrare dall’ingresso principale nei palazzi romani.
L’intervento
Emergenza lavoro
di Michele Petraroia* Lo scarto tra la drammaticità di una crisi economica senza precedenti e le soluzioni adottate in tema di lavoro e di tutela del reddito non aiuta a valorizzare i provvedimenti attivati ed amplifica una percezione negativa da cupio dissolvi. Eppure il 13 ottobre è stato firmato l’accordo Regione – ABI per l’anticipo della cassa integrazione che eviterà attese di mesi e consentirà a centinaia di famiglie interessate di avere una certezza economica non irrilevante in questo periodo. Dopo i ritardi del Governo che ha emanato un Decreto Ministeriale ad agosto e una circolare attuativa a settembre la Regione ha pubblicato sul Bollettino Ufficiale le proprie Istruzioni Operative sugli ammortizzatori sociali in deroga permettendo nelle prime settimane di ottobre di stipulare poco meno di n.40 Verbali Sindacali a tutela di n.370 dipendenti collocati in cassa in deroga a cui si aggiungono n.1400 lavoratori che nello stesso periodo hanno potuto presentare domanda all’INPS per la mobilità in deroga. Grazie alle proposte sindacali condivise in Tripartita sono stati firmati anche i n.9 Verbali Congiunti con gli Enti di Formazione Professionale per garantire la
cassa in deroga ai n.75 operatori iscritti all’Albo per il periodo 1° ottobre / 31 dicembre 2014. Su questa vertenza è stato programmato un incontro in sede ministeriale per attivare finanziamenti ministeriali ed europei nel Sistema di Orientamento Permanente in collaborazione con ITALIA LAVORO e FORMEZ. Sulla vertenza ESATTORIE è stato pubblicato il bando con la clausola sociale a tutela dei lavoratori acquisendo in anticipo la pronuncia di congruità dell’Autorità Garante Nazionale Anticorruzione che preserva il percorso da possibili impugnative. Lunedì il Presidente della Giunta ha convocato i comuni e le province per sollecitarli ad aderire al percorso e se si determineranno le convergenze necessarie la vertenza evolverà in positivo. Sulla MOLISE DATI dopo gli incontri tra le parti in Giunta Regionale lunedì ci sarà un confronto sindacale in azienda e si attendono sviluppi positivi per la riassunzione dei tecnici informatici. Sulla vertenza GAM è stato condiviso con le organizzazioni sindacali un esame istruttorio presso l’Assessorato al Lavoro sul ricorso alla cassa straordinaria definendo per il 5 novembre una riunione su questo argomento in sede di Prefettura. L’obiettivo è quello di sottoscrivere un Verbale Sindacale ai sensi di legge per una domanda di CIGS
per 12 mesi per procedura dal 05.11.2014 al 05.11.2015 e la stipula dell’Accordo con l’ABI del 13 ottobre evita ai lavoratori di rimanere per mesi senza indennità. Sempre sulla vertenza GAM ci saranno incontri tra le confederazioni sindacali e il Presidente della Regione per esaminare l’evoluzione della situazione. È importante constatare che tra i primi punti del rilancio programmatico dell’azione istituzionale condiviso nelle riunioni di maggioranza di ieri c’è oltre alla salvaguardia della sanità pubblica, al fermo delle centrali a biomasse e alla proposta di una superstrada in sostituzione di una fantomatica autostrada, c’è anche la richiesta forte del riconoscimento dell’Area di Crisi Bojano – Isernia – Venafro sollecitata dalla Regione e dal Sistema Molise il 7 agosto con la firma del Patto per il Lavoro. Se nei prossimi giorni anche i 46 comuni che mancano all’appello faranno domanda scatteranno n.710 borse lavoro finanziate per 2 milioni di euro che si aggiungono agli 800 milioni di euro del bonus assunzionale, ai 3 milioni per l’autoimpiego, a 1,9 milioni del credito d’imposta, a 1,4 milioni per le sezioni primavera, a 1,8 milioni per l’obbligo formativo e ai 9,5 milioni per la Garanzia Giovani. *Assessore regionale al Lavoro
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Campobasso
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Campobasso come Roma e Milano: un carcere nel cuore della city
Regina Coeli e San VittoRe potRanno daRCi una mano a libeRaRe il CentRo muRattiano dalle CaRCeRi di Via CaVouR Abbiamo già scritto delle carceri, del sovraffollamento, della condizione spesso inumana in cui sono costretti i detenuti, e dei provvedimenti a singhiozzo per svuotarle di tanto in tanto. Come abbiamo scritto dell’assurdità di mantenere nel cuore di Campobasso la struttura carceraria di Via Cavour, con argomentazioni plausibili (la sicurezza) per svuotarla definitivamente e realizzare un nuovo impianto in altra area urbana. Una ipotesi avanzata e trattata da più parti e a più livelli politici e amministrativi nel corso degli anni che però non ha imboccato mai la porta giusta per essere tradotta in realtà,
mentre ci siamo dovuti sorbire nuove carceri mandamentali, finite a scuole a ad uffici, a Riccia e a Castropignano. Torniamo brevemente sui due aspetti, sollecitatati da una stringente corrispondenza di Aldo Cazzullo apparsa su il settimanale Sette del Corriere della sera. Lo facciamo per agganciare la nostra realtà urbana a quella di Roma e Milano, che nel cuore della city hanno due carceri che – scrive Cazzullo – non sono più adatte alla loro funzione, ma che, restaurate, avrebbero
un enorme valore commerciale. Campobasso non è Roma e nemmeno Milano. Con le due megalo-
Arrestato un extracomunitario
La Squadra Mobile ha fermato, ubriaco, un marocchino che era agli arresti domiciliari Personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla locale A.G., ha tratto in arresto E. H. R., cittadino ma-
rocchino di anni 33 dimorante in questo Capoluogo, associandolo presso la locale Casa Circondariale, ove dovrà espiare la pena di anni 4, mesi 11 e giorni 27 di reclusione, in virtù di condanna per cumulo di pena. L’extracomunitario, nonostante la giovane età, in questo territorio si era reso responsabile di una sequela di reati, tra cui, minacce, lesioni personali gravi, resistenza a P.U. e spaccio di sostanze stupefacenti. All’atto della sentenza che disponeva il cumulo delle pene, il giudice, in alternativa al carcere, aveva applicato nei suoi confronti la misura molto meno afflittiva dell’affidamento ai servizi sociali, che prevedeva anche stringenti obblighi. Una sera, però, E. H. anziché attenersi all’obbligo di rimanere in casa fino al mattino, si era recato nel centro cittadino ove la Polizia di Stato lo aveva sor-
preso completamente ubriaco, tanto che aveva invocato la possibilità di tornare in carcere in quanto la vita nell’ambito del proprio nucleo familiare gli era divenuta insopportab i l e ; desiderio esaudito in b r e v e tempo. La Squadra Mobile, inoltre, ha denunziato a piede libero un 21enne domiciliato in questo Capoluogo, in quanto resosi responsabile di furto aggravato. Costui, quattro anni fa, quando era ancora minorenne, dopo aver rotto il vetro di una porta di sicurezza, si era introdotto all’interno della locale Piscina Comunale, impossessandosi della somma di € 3.000 contenuta in un cassetta di sicurezza. Inoltre aveva danneggiato tre distributori di merendine dalle quali avevano sottratto l’ulteriore somma di euro 70. Nell’occasione, era intervenuto un equipaggio della Volante e personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, che aveva rilevato impronte utili al confronto; impronte che solo oggi hanno dato una identità al ladro che in tutto questo tempo non era stato individuato perché sconosciuto agli archivi di polizia. Per essere scoperto è stato sufficiente che venisse fotosegnalato da altro organo di Polizia.
poli condivide però uno stato di fatto incontrovertibile: una struttura carceraria vecchia di un secolo, non più adatta alla sua funzione, nel cuore dell’agglomerato urbano, che, restaurata, avrebbe un enorme valore commerciale. Ad esempio, potrebbe contenere uno o più supermercati, che, come sappiamo, sono in predicato di essere realizzati in tre diverse strutture lungo Via 4 Novembre, con l’aggravio di altre migliaia di metri
cubi di cemento e la sparizione “ab aeterno” di uno dei panorami storici del capoluogo corrispondente all’immagine che compone il Castello Monforte, le chiese romaniche di san Giorgio e san Bartolomeo, e l’intero borgo medievale. Per coloro che lo ignorano, ricordiamo che il paesaggio, oltre ad un valore costituzionale da tutelare, è anche un valore economico per il grado d’interesse culturale che muove e che promuovere in favore di un luogo, di un’area, di una città. Cazzullo dice che Regina Coeli e San Vittore sono in due angoli tra i più belli di Roma e Milano. Non di meno la casa circondariale di Via Cavour lo è altrettanto a Campobasso. Questa serie di coincidenze stimola, lievita e ingrandisce la necessità che si costruiscano carceri nuove trasformando le vecchie, chessò, in alberghi, in musei, in aree pubbliche e, come detto, anche in supermercati. Perché non riprovarci? Dardo
Lettera aperta Ferrovia Campobasso-Termoli, qualCuno ConTrolla i mezzi? Vorrei porre alla vostra attenzione una singolare situazione: il diverso trattamento riservato ai viaggiatori molisani della tratta TermoliCampobasso che viaggiano ogni santo giorno su carrozze vetuste ma cosa più vergognosa su autobus non conformi al capitolato sottoscritto tra Trenitalia e le aziende che assicurano il servizio”. È la denuncia a mezzo email pervenuta alla nostra casella di posta ad opera di un cittadino utente che ha aggiunto: “Questo accade solo sulla tratta Termoli Campobasso tengo a sottolinearlo in quando su tutte le altre tratte attualmente in esercizio si viaggia su mezzi nuovi o comunque su mezzi in linea con i capitolati sottoscritti. Volete un esempio sulla tratta Campobasso-Vairano l’azienda Fernandes utilizza dei mezzi nuovi e perfettamente funzionanti, mentre sulla Campobasso- Termoli la stessa azienda utilizza un mezzo vecchio che non rispecchia nessuna di quelle condizioni prevista dal contratto di servizio. Altra società la Caruccio, solo da qualche giorno un bus a norma
mentre solitamente utilizza un Euroclass un bus attualmente forse in manutenzione ma prossimo a un ritorno su linea ma vecchio di decenni e attualmente nuovamente re-immatricolato. Potrei fare tanti altri casi ma la domanda che mi sorge spontanea è
fatto una visita a bordo chiedendo ai conducenti i libretti di circolazione e facendo opportune verifiche). Possibile che nessuna pattuglia di polizia e carabinieri abbia verificato lo stato dei mezzi. Domande queste che mi pongo in previsione
questa: possibile che vi sono cittadini o utenti di serie A e cittadini o utenti di serie B nella stessa Regione. Possibile che nessun preposto della Direzione Compartimentale abbia mai fatto un controllo sui mezzi in uso sulla tratta e soprattutto nessun funzionario della Regione ( che dovrebbe essere maggiormente attenta dato che finanzia il servizio) abbia mai
dell’ approssimarsi della stagione invernale che su quella tratta richiede mezzi in perfetta efficienza e soprattutto anche perché nella stessa Regione il basso Molise non sia trattato in modo difforme. Potete verificare quanto indicato recandovi presso la stazione di Campobasso o presso la stazione di Termoli. Un cittadino utente
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Isernia
19 ottobre 2014
Villa degli orrori, confermati i domiciliari
Solo per cInque InFerMIerI Il gIudIce ha dISpoSto la revoca deglI arreStI ISERNIA. il gip del tribunale di isernia ha disposto la revoca degli arresti domiciliari di 5 delle 13 persone arrestate nell’ambito del-
l’inchiesta del Nas su Villa Flora. Si tratta degli infermieri che lavorano presso la struttura. l’unica preclusione nei loro confronti ri-
i primi passi si erano avuti con l’organizzazione del corso gratuito per primo soccorso pediatrico, con una grande partecipazione di genitori pronti ad imparare le manovre di disostruzione che in tanti casi possono salvare la vita ad un bambino. la seconda parte del progetto messo in atto da Federimpreseitalia Molise, in collaborazione con gli operatori del 118 pentro, è già partita prevede una formazione specialistica per operatori del settore sanitario, infermieristico, medico e dell’associazionismo sportivo, palestre e centri sortivi compresi, per l’utilizzo del defibrillatore e del defibrillatore pediatrico: “L’indirizzo normativo del Decreto Balduzzi che prevede l’obbligo del possesso del defibrillatore per tutte le associazioni sportive dilettantistiche e professionistiche ci ha spinto
siede nell’impossibilità di avvicinarsi alla residenza socio-assistenziale. gli unici che restano ai domiciliari sono così il proprieta-
rio della struttura Franco rossi e gli operatori socio sanitari. l’inchiesta va avanti e, per questo, si teme ancora il possibile inquina-
“Salva la vita con un defibrillatore“
mento delle prove. Da qui, forse, la decisione di rigettare le richieste di revoca dei domiciliari per la maggior parte degli imputati.
operano nel settore sanitario, il possesso dell’attestato garantisce anche crediti per le graduatorie”. parallelamente continueranno anche i corsi gratuiti di primo soccorso e disostruzione pediatrica: “Abbiamo avuto un grande riscontro da genitori che hanno voluto tutelare la salute dei propri bambini imparando le manovre di disostruzione e di primo soccorso pediatrico – dice ancora il direttore di Federimpreseitalia Molise – continuiamo pertanto ad essere a disposizione in maniera totalmente gratuita per tutti coloro che volessero partecipare ad uno dei nostri corsi”. per informazioni si può contattare le sede regionale di Federimpreseitalia in corso Risorgimento 5 bis ad Isernia al numero telefonico 0865/410231 o al 334/2047660.
I primi passi di Federimpresaitalia Molise proprio a Isernia con il 118 ad organizzare questo tipo di corso che consente il rilascio dell’attestato di qualifica di operatore BLSD – dice il direttore di Federimpreseitalia Molise ilaria Maddonni – ed ovviamente lo abbiamo aperto anche ad altre categorie come quelle sanitarie che per conoscenza professionale hanno la necessità di aggiungere questo tipo di qualifica alle proprie conoscenze. E’un corso di 8 ore tenuto da ope-
Parco, basta commissariamento L’assemblea straordinaria della Comunità ha invitato il ministro dell’ambiente ad intervenire PIZZONE. “il parco Nazionale d’abruzzo lazio e Molise è di fatto commissariato da oltre due anni. alla nomina del presidente non ha fatto ancora seguito il rinnovo del consiglio Direttivo e sono trascorsi ormai anche i sei mesi entro i quali, secondo la normativa vigente, il presidente può esercitare i poteri del consiglio stesso“. così scrive alberto D’orazio, presidente della comunità del parco nazionale, al ministro dell’ambiente. “la mancata ricostituzione dell’organo collegiale di governo dell’ente, configura pertanto la continuazione di fatto di un commissariamento peraltro indebolito dal venir meno dei poteri di surroga temporaneamente conferiti al presidente, con le limitazioni operative che ne conseguono. in questa situazione di sostanziale debolezza strutturale dell’ente è ancora
più difficile affrontare con efficacia le complesse problematiche gestionali e perseguire con successo le stesse finalità istituzionali del parco. gli avvenimenti degli ultimi tempi che con un’escalation preoccupante hanno avuto al centro l’orso marsicano, stanno suscitando forte preoccupazione nelle comunità locali. la consolidata sensibilità verso le questioni della tutela viene frustrata dalla percezione ormai diffusa delle difficoltà che sembrano incontrare i soggetti preposti a garantire sia la conservazione della fauna protetta sia la stessa sicurezza dei cittadini che, da tempo, hanno assicurato la loro disponibilità a condividere scelte che portino al superamento delle attuali criticità. chiediamo pertanto, on.le Ministro, un sostegno al lavoro di frontiera che quotidianamente questo territorio (ente parco, comuni, comunità locali) mette in campo per la protezione della natura, attraverso la ricostituzione della collegialità nel governo dell’ente al fine di garantirne la piena operatività . la comunità del parco ha provveduto ormai da un anno alle designazioni di propria competenza. altrettanto hanno fatto le associazioni ambientaliste. Sussistono quindi le condizioni previste dal Dpr 73/2013 per la nomina dei consiglieri designati e l’insediamento del consiglio Direttivo dell’ente. alla luce delle considerazioni che precedono e tenuto conto dell’eccezionalità’ delle circostanze, si chiede alla S.e. di adoperarsi affinché si concluda al più presto la procedura di rinnovo del consiglio Direttivo dell’ente, organo indispensabile per il perseguimento delle finalità istituzionali del parco“.
ratori del 118 molisano che al momento è l’unico ente che può rilasciare l’attestazione. E’ un impegno anche sociale poiché la presenza del defibrillatore in più strutture all’interno di una città e degli operatori formati che possono utilizzarlo può contribuire a salvare tante vite soprattutto in un momento in cui la sanità pubblica sta trovando grosse difficoltà. Inoltre per colore che
Scoperto Sito archeologico A Venafro durante i lavori di scavo di un metanodotto VENAFRO – il sito archeologico, è “emerso” in località “camiciola”, interessata dagli scavi per la posa in opera di un metanodotto. Si tratta di un vero e proprio insediam e n t o abitativo, che potrebbe risalire a qualche decina di migliaia di anni fa. potremmo essere al cospetto, quindi, del “Sapiens Sapiens”, nostro diretto progenitore. Si sa per certo che le ossa rinvenute sono già state affidate agli esperti del cnr, per gli opportuni studi e per effettuarne la datazione. tutto lascia intuire che l’homo Venafranus fosse molto evoluto e ben organizzato: conosceva il fuoco, si serviva di
utensili, di armi, e, molto probabilmente, si era dotato di una precisa organizzazione sociale. Si insediò nell’alta valle del Volturno a seguito di una lenta migra-
zione iniziata in africa più di 30mila anni fa. ovviamente al momento si tratta solo di indiscrezioni e supposizioni, non ancora suffragate da fonti certe, basate essenzialmente su quanto è possibile evincere dalle immagini. Ma il fatto stesso che il soprintendente regionale gino Famiglietti abbia indetto una conferenza stampa per martedì prossimo induce a pensare che il ritrovamento abbia una concreta valenza scientifica
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Termoli
19 ottobre 2014
Parcheggi, nuove strisce blu A Termoli saliranno a 1085 le aree a pagamento per la sosta auto TERMOLI. Cambia la mappa dei parcheggi a pagamento in città. La delibera di Giunta comunale del 16 ottobre modifica il «piano» della sosta con il bigliettino e segue anche i cambiamenti del volto del centro
dove tra cantieri e altri interventi bisogna variare anche gli spazi dove lasciare le auto. Saranno in tutto 1085 i parcheggi «blu» dei quali 904 su strada e 181 in struttura, ovvero il multipiano di via Campania che non
Bel tempo e ancora al mare
L’estate è passata in pessime condizioni metereologiche e ora sulla spiaggia L’Italia è spaccata letteralmente in due: c’è chi piange e chi “gode” anche per condizioni meteo che riescono, come i fatti di vita quotidiana, a creare divisioni tra
TERMOLI. Tutta l’estate che c’è mancata materialmente quando era davvero estate, sta facendo incetta di “bagnanti” in questo strano ottobre. Non par vero alla gente che il 18 ottobre si può ancora indossare il costume da bagno e tuffarsi nelle acque calme e fresche del nostro mare. Questo sta accadendo a Termoli come in altre parti del centro sud mentre al nord stanno contando i danni dei violenti acquazzoni che hanno prodotto alluvioni, disastri e seminato morti.
è stato ancora ripristinato. Si tratta di piazza Sant’Antonio (35 stalli), di piazza Bega (54), via Dante (23) oltre all’aumento di 22 posti a pagamento sul lungomare (di fronte al lido Blu Tuff). In piazza Donatori di
Sangue «spostamento dei parcheggi a pagamento dall’area di sosta adiacente al Liceo scientifico a quella adiacente i parcheggi a pagamento esistenti). Le tariffe non «lieviteranno».
Riepilogando, sarà questo il nuovo piano dei parcheggi a pagamento del Comune di Termoli che comprende 904 su strada e 181 al multipiano per un totale di 1085 parcheggi, 189 in più rispetto a una delibera del 2011.
Discarica sequestrata e non bonificata
La zona tra l’autostrada e il centro La Fontana crea ancora malumori TERMOLI. Una discarica già sequestrata che continua però a produrre degrado, preoccupazione e inquietudine nelle famiglie e nei residenti che abitano nella zona che fronteggia l’autostrada A14, alle spalle del centro commerciale La Fontana. Ad operare tempo fa fu l’amministrazione comunale, che mise i sigilli all’area, dove vennero trovati anche ri-
fiuti considerati speciali e potenzialmente nocivi, ma di bonifica nemmeno a parlarne e allora chi vi abita nei paraggi ha voluto dare evidenza pubblica a un disagio attraverso questa denuncia mediatica. A quando quest’azione ormai tardiva ma che risolverebbe la situazione, restituendo decoro al territorio e tranquillità alla cittadinanza interessata?
Lettera aperta Centro storico in… cantiere e i residenti, “in piazza ci andiamo con l’elicottero” figli e figliastri. Ad ogni modo, bisogna essere onesti ed evidenziare che la natura ha mille e più ragioni per ritorcersi contro l’uomo con tutti gli scempi che gli ha causato impunemente… diciamo che vanta ancora parecchi crediti e si sa, prima o poi qualcuno il conto te lo presenta sempre.
Esplode un deposito di bombole a San Domino
Ieri pomeriggio è stata vera emergenza alle Isole Tremiti
ISOLE TREMITI. L’inferno nel mese di ottobre. In piena emergenza alle Isole Tremiti nel pomeriggio di ieri. Sull’isola di San Domino ha preso fuoco un deposito di bombole di aria compressa e si sono avute diverse esplosione. Una segnalazione ha raggiunto anche il centralino dei vigili del fuoco di Termoli, che per competenza hanno girato la chiamata ai colleghi del comando provinciale di Foggia. Mobilitati anche la Guardia costiera da Termoli, i carabinieri e la guardia di finanza diomedea. In volo sulla costa anche un elicottero dei vigili del fuoco
Riceviamo e pubblichiamo da Giovanni Battista Muricchio un intervento sui lavori di riqualificazione a Termoli. Il 15 ottobre sono cominciati i lavori per l’allestimento del cantiere per gli interventi di riqualificazione di Corso Nazionale e non si può proprio dire, in questo caso, che valga il proverbio che “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Quello che si nota da subito è solo improvvisazione, disinformazione degli organi preposti, assenza di alcuni requisiti, insomma il caos totale. A cominciare dall’ordinanza che riporta errori grossolani probabilmente, ci si augura, dovuti solo ad una mancata rilettura e correzione della bozza. Mi riferisco alle tre fasi di esecuzione dei lavori, o per dirlo con un termine molto in voga oggi tra gli anglofili, tre “steps” successivi. Ordinanza alla mano, infatti, si resta perplessi leggendo la descrizione della prima e della seconda fase del lavoro; la logica o quantomeno la lingua italiana lascerebbero presagire che ogni “step” dovrebbe riguardare tronconi differenti di tracciato; ma così non è a Termoli dove vengono sovvertiti i canoni classici quantomeno dello scrivere correttamente, in maniera comprensibile e usando la terminologia appropriata. Riguardo poi alla viabilità alternativa per raggiungere Piazza Sant’Antonio va anche detto che la stessa Piazza è praticamente off – limits dopo le ore 15.30 fino a notte inoltrata, se ci si attiene scrupolosamente, come ogni cittadino corretto e rispettoso delle regole dovrebbe fare, ai dettami dell’ordinanza. Se è vero come dice testualmente l’ordinanza che “il traffico per raggiungere Piazza Sant’Antonio verrà confluito obbligatoriamente su via Mercato con possibilità di svolta sia a destra che a sinistra all’intersezione che via Mercato forma con Via M. di Savoia”, allora mi domando come si potrà raggiungere la piazza ed il relativo parcheggio quando il corso è chiuso al traffico, a partire dal primo pomeriggio? E’ un vera dilemma. E qui si dà sfogo alle libere interpretazioni da parte dei vari uffici interpellati con relativo rimbalzo di responsabilità, forse si intendeva, dovrebbe essere, non vi erano alternative, è solo una situazione temporanea, siamo in una fase di emergenza, non è nostra competenza e altre esternazioni totalmente personali e assolutamente discutibili. E’ vero tutto ed il contrario di tutto, come troppo spesso avviene in Italia. Un’ordinanza dovrebbe essere semplice e chiara ma soprattutto non dovrebbe lasciare spazio ad equivoci ed interpretazioni soggettive. Sarebbe bastato un semaforo temporaneo su Via Sannitica con doppio senso di marcia in modo alternato o consentire il transito sul primo tratto di Corso Nazionale 24 ore su 24 o, ancora, aprire Via Mercato a partire da Corso F.lli Brigida. Siamo o non siamo in una situazione di emergenza? E’ forse una svista ma da persone un minimo accorte e soprattutto con ben chiara la situazione viaria della nostra città ritengo non sia assolutamente ammissibile. Forse, ed anch’io mi voglio cimentare in una nuova chiave di lettura sicuramente un po’ polemica, è un modo per risolvere il problema della carenza di parcheggi; non facciamo arrivare le macchine e così non si corre il rischio di non riuscire a trovare un posto dove lasciare l’auto. Non si è pensato però ai residenti del centro, tra l’altro anche anziani, persone con handicap, famiglie con bambini e onesti lavoratori, sempre oggetto di azioni di disturbo; dal frastuono notturno estivo, agli atti di vandalismo, agli schiamazzi molesti ed ora anche all’impossibilità di parcheggiare, magari dopo lunghe attese per trovare un posto libero, nelle vicinanze della propria abitazione. In compenso però il colpo d’occhio serale è particolarmente insolito, Piazza Sant’Antonio priva delle auto, sembra di essere tornati agli anni cinquanta quando le macchine a Termoli erano un’eccezione, o ancora all’inizio del secolo scorso, solo che allora nella piazza vi era una villa comunale con piante, vasche con pesci rossi e fontanelle, e non una colata di asfalto con aiuole abbandonate all’incuria e parcheggi inutilizzabili. Forse, secondo l’Amministrazione comunale, la sera per raggiungere la piazza, senza commettere infrazioni, è necessario disporre di un elicottero per atterrare proprio sul parcheggio di fronte al Palazzo di città, sempre che si disponga di una autorizzazione all’atterraggio. O forse la piazza dopo tale orario può essere raggiungibile solo con velocipedi, molto in voga e di gran moda ultimamente, soprattutto in certi schieramenti politici. Un consiglio però, portate sempre appresso uno “smatphone” per scattare una foto o, “pardon”, un “selfie” che potranno esservi particolarmente utili per una sfolgorante carriera politica, non si sa mai. Attenzione però, anche gli scooter avrebbero inconvenienti a meno di infrazioni al codice della strada, e a meno di deroghe per fruitori particolarmente privilegiati. Voglio concludere con una nota di rammarico che ancora una volta si è persa l’occasione di fare un lavoro per bene ma soprattutto cercando di arrecare il minor disagio possibile alla cittadinanza, sempre tenuta in scarsissima, per non dire nulla, considerazione. Sarebbe il caso che chi ne ha la responsabilità cercasse, sempre se ne sia in grado, di porre rimedio anche se la figuraccia ormai, senza ombra di dubbio, è stata fatta ed anche grossa.