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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Ruta e Frattura

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Roberto Ruta e Paolo Frattura. In conferenza stampa, nell’elencare i cinque punti programmatici per rilanciare la coalizione, era stato lo stesso presidente della Giunta regionale a garantire che nel pomeriggio di lunedì scorso si sarebbe provveduto a sospendere l’autorizzazione per la costruzione delle centrali a biomasse a Campochiaro. Seppure con qualche giorno di ritardo, ieri il funzionario hafirmato il provvedimento di sospensione in attesa della revoca.

Biomasse sospese, Ruta e Frattura mantengono la parola

Il Tapiro del giorno a Nicola Cavaliere

SERVIZIO A PAGINA 3 Il Tapiro del giorno lo diamo a Nicola Cavaliere. Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, parlando della Società creata anni fa per la costruzione dell’Autostrada, ha dimenticato di avere fatto parte, egli stesso, della Giunta regionale in quegli anni. Oggi, come fa a parlare di fatti che, pure, lo hanno visto svolgere un ruolo da primo attore? Se ci sono stati degli sprechi, se la società fatta nascere non ha consentito la velocità delle pratiche, qualcuno è responsabile. Forse quella stessa Giunta cui faceva parte?


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TAaglio lto

La cabina di regia all’interno del centrosinistra: certificazione del fallimento del governo regionale e della politica d’elite Il rimedio è peggiore del male: tutti colpevoli, nessun colpevole. Vecchia formula, sempre in auge. Da acque stagnanti ad increspate: effetto della conferenza stampa a due Ruta/Frattura in Piazza Prefettura che ha fatto e continua a fare rumore. Non tanto per le promesse elettorali che sono state novellate con qualche vistosa correzione, quale quella sulla rinuncia all’autostrada Termoli/San Vittore, oppure quella della rinuncia alle biomasse che non sarà mai avallata dalle strutture tecniche della Regione per cui le centrali andranno avanti a scorno della politica e dei politicanti infingardi, quanto per quella sorta di scossa tellurica che ha prodotto, come accennavamo, nello stagno del Pd. Le cui acque ora sono increspate. Predisposte, comunque, a tornare stagnanti non appena il progetto di mettere assieme una congerie di persone, di personaggi, dia spiranti personaggi e di parvenu, nella speranza di rigenerare entusiasmo, perderà vigore, senso e necessità. Ci stiamo riferendo alla istituzione della cabina di regia all’interno della coalizione di centrosinistra col compito di raccordare le attività della giunta regionale e quelle del consiglio, nonché di curare i rapporti con le amministrazioni locali. Regia affidata al consiglier4 capogruppo del PD a Palazzo Moffa, Francesco Totaro. La necessità è scaturita direttamente dalle parole espresse da Ruta e Frattura in Piazza Prefettura e dall’evidente imbarazzo tra i due. L’uno, Ruta, in veste di mallevadore dell’altro; l’altro, Frattura, in veste di sottomesso, fintamente avvilito, pronto alla ribellione. Ciascuno dei due ha creduto di aver tratto un

vantaggio dalla conferenza stampa e dall’essersi esporti al giudizio della stampa e dell’opinione pubblica. La stampa s’è limitata a alla cronaca, con qualche divagazione; l’opinione pubblica ha registrato e commentato anche con una punta di irriverente ironia. Ha detto s’è trattato di una performance favolista (Il Gatto e la Volpe), giusto per rimuovere il cumulo delle critiche che da un anno e mezzo stanno sommergendo gli atti amministrativi e gli uomini della maggioranza di centrosinistra. Credevano sarebbe bastato farsi vedere in Piazza, chiamare su di loro l’attenzione generale, ridire ciò che avevano detto in campagna elettorale, con qualche aggiustatina demagogica, per voltare pagina. Cioè per eliminare l’effetto progressivo ed erosivo delle critiche seguite alle mattane più eclatanti quali devono essere considerate e registrate per la storia molisana l’ipotesi di miglia di manze da ingrassare nella piana di Larino, per contro della Granarolo, e le due centrali a biomasse nella piana tra S. Polo e Campochiaro. Credevano. Ed erano talmente convinti di aver fatto centro che non hanno ritenuti di far cenno ai problemi di convivenza all’interno del Pd e del centrosinistra e men che mai alla necessità di riassumere di nuovo il caravanserraglio pre-elettorale col quale hanno imbonito l’elettorato per diventare maggioranza a Palazzo Moffa. Errore di valutazione. La risposta dall’interno del Pd e dalla coalizione di centrosinistra è stata eloquente. Non più singoli a decidere

e a gestire, ma un insieme di cervelli e di volontà (consiglieri regionali di maggioranza, delegazione parlamentare, rappresentanti dei Partiti della coalizione, dei Movimenti e delle Associazioni, rappresentanti degli Enti locali interessati a creare, volta per volta, un tavolo operativo. Da qui la cabina di regia a gestione Totaro. Se occorreva una corale assunzione di responsabilità e una corale ammissione che il progetto elitario di matrice rutiana era fallito, bene ci sono state. La stessa coralità con cui è stato giudicato insufficiente, anzi deleterio, il governo a guida Paolo di Laura Frattura (tranne la parte preponderante che riguarda la gestione indiretta dei propri affari economici e aziendali). Non più e non solo la stampa ritenuta “ostile” e preconcetta a dire, quindi, che i circa due anni di governo sono un fallimento e un danno grave per il Molise e i molisani, ma l’intersa coalizione di governo che ha turlupinato l’elettorato fingendosi popolare e di sinistra mentre, in sostanza , è personalista e liberista. Pari alla coalizione riassunta nella cabina di regia. Per un nuovo tentativo d’inquinamento delle coscienze, d’intorpidimento della critica, e per un affarismo meno egocentrico e più distributivo. Il rimedio (la cabina di regia) è peggiore del male. Tutti colpevoli, nessun colpevole. Vecchia formula, sempre in auge. Dardo

“In Molise c’è una crisi indotta dal centrosinistra” Michele Iorio sbotta e punta il dito su Frattura: non sanno spendere neppure i soldi che abbiamo lasciato E sulla conferenza stampa con Ruta afferma: dicono no all’autostrada per parare il colpo sulle biomasse CAMPOBASSO. E’ un fiume in piena Michele Iorio che convoca la stampa nel suo studio a via Duca degli Abruzzi di Campobasso. L’ex presidente della Giunta regionale risponde a tono alle accuse di Frattura “che mi ha stufato” dice letteralmente e non tralascia, dai suoi 50 minuti di racconto, neppure altri protagonisti della scena politica regionale. Alcuni esempi? Roberto Ruta che convoca una conferenza stampa in piazza in cui dice “no all’autostrada” per “parare il colpo sulle biomasse”. Salvatore Ciocca a cui Michele Iorio lancia un segnale sulla Protezione Civile: “Ciocca prima di avventurarsi dovrebbe essere cauto, perché non ci sono solo le responsabilità delle cose che si fanno, ma ci sono anche le responsabilità delle cose che non si fanno come amministratore”. Oppure non tralascia la questione assenza di lavoro con Michele Petraroia al vertice dell’assessorato: “C’è una crisi reale di cui non è responsabile il governo regionale, e c’è una crisi indotta. Perché quando si licenziano i lavoratori volutamente, come ad esempio avvenuto con la Formazione Professionale ed altri, allora vuol dire che la crisi è indotta”. Tanto che Iorio non ha dubbi ad affermare che “questo centrosinistra più che combattere il precariato combatte i precari”. Ed ancora: “Le affermazioni offensive di Frattura mi hanno stufato, su debiti e sul disastro regionale che hanno trovato. Ecco il disastro trovato dal centrosinistra” ed inizia un elenco di soldi ottenuti dal governo Iorio a favore del Molise e che sono nelle piene disponibilità dei nuovi amministratori che, evidentemente, non sanno neppure spendere:“340 milioni del post sisma con protezione civile oltre 200 milioni non ancora spesi (anche se in parte programmati) dei fondi Fas. Quelli che nello stesso giorno in cui Frattura parla di debiti poi annuncia, con Facciolla,di stanziare 16 milioni della raccolta differenziata oppure 15 milioni del dissesto idrogeologico ma non dice, Frattura, che sono fondi ottenuti dalla giunta di centrodestra e che si stanno spendendo in ritardo dopo quasi due anni di governo del centrosinistra. I 200milioni dell’autostrada su cui sono allibito e indignato perché non capisco come si possa, in una conferenza stampa tenuta in piazza da Ruta e Frattura, demolire un processo di programmazione, di finanziamento regolamentata per legge, da decreto dello stato che affida alla regione il 50% dei poteri concessori dell’autostrada (cioè gli introiti vanno al Molise e all’Anas non allo Stato). Invece di protestare col governo nazionale che mette l’autostrada in

coda alle altre opere, noi come Molise ci presentiamo con richiesta di non fare l’opera e per confondere le idee ai molisani parliamo di superstrada(costruita solo con soldi pubblici senza la parte privata) che è la stronzata del secolo di cui pagheranno le conseguenze i cittadini”. E poi c’ètutta la questione dell’emergenza neve in cui Frattura tira in ballo Michele Iorio. “In maniera piccata mi dice che stanno ancora pagando i miei debiti e quindi non capisce perché io sollecito il pagamento per le aziende e mi invita a stare sereno. Sempre Frattura afferma che da nessuna parte c ‘è traccia del debito”. E qui Iorio inizia a spiegare che “l’entità di spesa era di circa 12 milioni di euro. Lo Stato ci ha decretato 1milione e 800mila euro di cui 1milione e 100mila rapidamente, 700mila euro sono arrivati a novembre 2013 e ad oggi la Regione ancora non li ha trasferiti all’agenzia per la regolarizzazione del pagamento. Quello che è più grave è che un presidente di giunta dica: non c’è traccia di questo debito”. E Iorio spiega di nuovo: “A febbraio 2012 con trasmissione degli atti al governo abbiamo avuto accesso al fondo di calamità europeo gestito e coordinato dal governo nazionale. Il Molise è stata la prima regione a rendicontare questa cifra e si è ancora in attesa che questo fondo già disponibile (come detto dal governo), ad oggi non è pagato. C’è da dire che nel frattempo il terremoto in Emilia assorbì gran parte del fondo. Frattura dice che non ha trovato traccia del debito, forse perché cercava altre tracce alla protezione civile, si è distratto e non ha visto i documenti che doveva vedere, farebbe bene a specificare di che debito si sta parlando visto che le calamità non possono essere previste in bilancio. Dovevamo aspettare, forse, per togliere la neve? La Regione dovrebbe affrontare il problema in termini propositivi e non recriminatori. Ma non mi meraviglia che Frattura parli in questo modo perché questa fa parte della grande confusione che regna nella Protezione Civile da quando è stato licenziato illegittimamente l’architetto Giarrusso e non il governo regionale non è stato capace nemmeno di risalire ai documenti. Si reagisce in questo modo per una interrogazione innocua? – si chiede Iorio commentando la reazione di Frattura. Poi riprende a parlare della Protezione civile: “ è allo sbando più totale: ricostruzione ferma nell’attività di ricostruzione, pochi i cantieri aperti, si stanno pagando ancora con fondi pregressi i lavori fatti con la mia gestione. Insomma, è come se Renzi dicesse agli italiani: pago prima il debito pubblico pregresso, poi faccio poli-

tica equilibrata. Vorrei dire a Frattura che gestire una regione richiede anche una gestione del bilancio non proprio ragionieristica. L’esempio è la protezione civile con gestione Ciocca, ma in realtà lui è un semplice consigliere delegato quindi è responsabile l’intero governo regionale. Quando Ciocca dice che non ci sono fondi, dice il vero ma questo è addebitabile alla loro personale responsabilità, perché i fondi Cipe esistono ma, come accade in qualsiasi parte d’Italia, vengono dati in rendicontazione, cioè prima vengono spesi e poi restituiti. Se invece di mandare a casa i ragazzi la giunta si preoccupava della rendicontazione, a quest’ora non c’era questo problema. Noi abbiamo agito in maniera virtuosa”. Infine un ultimo passaggio sulla nuova cabina di regia: “mica è stata fatta per trovare soluzioni con le forze politiche, solo per dirimere i contrasti interni”. Insomma, secondo Michele Iorio l’atteggiamento mentale di questo governo regionale è destinato a portare a buttare il Molise e i suoi cittadini nel baratro.


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21 ottobre 2014

Biomasse, sospesa l'autorizzazione Il provvedimento evita la rottura tra Ruta e Frattura Venerdì i due terranno una nuova conferenza stampa CAMPOBASSO. Ieri, il dirigente regionale Angela Aufiero, ha firmato il provvedimento di sospensione in via cautelativa delle autorizzazioni delle centrali a biomasse alle falde del Matese, per giungere all’ annullamento/revoca delle autorizzazioni stesse, in ossequio a quanto deliberato dal consiglio regionale. Era uno dei punti principali il punto 4 dei primi cinque già illustrati e sottoscritti da Ruta e Frattura e sul quale, visto il ritardo di una settimana nella firma del provvedimento, sembrava dovesse tornare tutto punto e a capo. Intento, venerdì mattina

a Campobasso nuova conferenza stampa del senatore Roverto Ruta e del presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura "per illustrare le altre cinque proposte da noi condivise, quali indicazioni da attuare,con tempestività e comunque entro il 2014, sul profilo politico ed amministrativo, anch’esse da sottoporre alla maggioranza consiliare regionale, ai partiti del centrosinistra molisano, agli esponenti istituzionali di ogni livello, da quello nazionale a quello comunale ed alle esperienze associative che hanno sostenuto il centrosinistra nella tornata elet-

Punzecchiature

La vergogna di essere primi Primeggiava il Lazio, ora primeggia il Molise. Con la differenza che il Lazio è stato assalito anche dalla giustizia e qualche consigliere – capogruppo (Fiorito è finito in galera). Il Molise, sarà perché è piccolo e conta niente nell’economia e nell’opinione pubblica del Paese, si tiene il primato delle spese correnti e del costo della politica, gravando ogni singolo cittadino (dal neonato al pensionato) di 45 euro all’anno per mantenere a Palazzo Moffa la classe politica di cui avrebbe mille ragioni di vergognarsi. 45 euro nel Molise contro i 33 della Calabria (il che è tutto dire) e i 10 euro di ben 6 altre regioni. Lo ha stabilito la ricerca de Il sole 24 ore, che per addolcirci la pillola ci fa sapere che la Basilicata primeggia nelle spese di funzionamento; la Liguria nelle spese per la sanità. Il Molise, ripetiamo, senza alcuna speranza che la conferma di ciò che sapevamo riesca a generare l’indignazione collettiva e la cacciata degli improvvidi dagli scanni del potere, primeggia in quella delle spese correnti. Ci amministrano dei mangiasoldi, mai sazi, mai soddisfatti di ciò che guadagnano per governare 300 mila persone o poco più, spendendo più di quanto spendono Regioni con milioni di abitanti.

torale regionale del 2013. Inoltre, d’intesa con la giunta ela maggioranza, si è chiesto di attivare, ciascuno per le proprie responsabilità e competenze, ogni utile iniziativa per giungere all’istituzione del Parco del Matese, sempre oggetto del punto 4 dei primi cinque già illustrati e da noi sottoscritti", chiude la nota congiunta dei due esponenti politici del centrosinistra. Ma, allora, cosa dovrà fare Francesco Totaro regista di una cabina politica di congiunzione tra Giunta e Consiglio? Tutti questi soggetti per ridare vita a un programma elettorale?

Centrali nel Matese, domani la protesta Manifestazione che prenderà il via dal Terminal fino alla sede del Consiglio regionale CAMPOBASSO. La protesta per dire ‘no’ alle centrali a biomasse nell’area del Matese approda a Campobasso. È, infatti, prevista per domani, a partire dalle 10 la manifestazione che prenderà il via dal terminal del capoluogo. Nella città è pronta a sfilare la rabbia e la determinazione di chi, ormai da tempo, sostiene la causa presidiando giorno e notte il cantiere della Civitas, la società che ha ottenuto l’autorizzazione dal servizio Energia della Regione Molise per la realizzazione dell’impianto di produzione energetica. “Una marcia pacifica, ma decisa affinché chi di dovere attui immediati provvedimenti per la revoca delle autorizzazioni delle centrali di Campochiaro e San Polo Matese”. Il popolo della protesta, in modo particolare, punta il dito contro la politica locale e il governatore Frattura che solo una settimana fa, insieme al senatore del Pd, Roberto Ruta, durante la conferenza stampa convocata in piazza Prefettura, aveva annunciato che il pomeriggio stesso la Giunta avrebbe firmato la sospensione in via cautelare della installazione degli impianti. Documento questo, però mai prodotto in via

Genova. La sensazione degli attivisti, denunciata tra l’altro anche dagli esponenti del Movimento 5 Stelle a palazzo Moffa, Antonio Federico e Patrizia Manzo è, dunque, quella di “un rimando di responsabilità”. Nella scorsa seduta consiliare i pentastellati avevano, difatti, evidenziato come “il governatore dopo aver annunciato di procedere alla sospensione delle autorizzazioni, ha invece presentato in Consiglio un provvedimento con il quale chiede un’ennesima approvazione all’assise regionale su un atto per il quale il Consiglio stesso si era già chiaramente espresso”. Per Federico e Manzo dunque, è stato evidente come Frattura “non abbia voluto assumersi la responsabilità di un’azione forte, tra l’altro demandata per legge proprio al numero uno del Molise”. Un parere questo condiviso anche dal segretario regionale Uilbac, Emilio Izzo che nella conferenza stampa tenuta ieri, dinanzi ai cancelli della Civitas, non ha mancato un duro attacco nei confronti di Frattura, il quale non revocando le autorizzazioni starebbe cercando in qualche modo di prendere tempo.

"Subito il Parco del Matese" Anche i Giovani Democratici in piazza per la salvaguardia dell'ambiente CAMPOBASSO. I Giovani Democratici e la Rete Univeristaria Nazionale del Molise aderiscono alla Manifestazione popolare che si terrà domanì mattina per le strade di Campobasso contro la realizzazione delle centrali a biomasse di Campochiaro e San Polo Matese. "Non e' installando centrali a biomasse che si riuscirà a restituire centralità e sviluppo all'area del Matese ma assecondandone inclinazioni naturali ed abilità tradizionali . E'necessario che le istituzioni, a tutti i livelli, inizino concretamente a lavorare al progetto di realizzazione del Parco del Matese e a sostenere gli sforzi che le aziende agroalimentari dell'area stanno met-

tendo in campo per divenire maggiormente competitive sul mercato. Il rilancio occupazionale non può che partire da questi presupposti e non, al contrario, da elementi che si pongono da un lato in controtendenza rispetto alla volontà espressa dal popolo, da un altro rispetto a logiche politiche d’espansione del mercato che difficilmente giustificherebbero l’installazione di impianti la cui tecnologia è vecchia di decenni, che impiegherà alcuni anni per essere realizzata, e che quindi entrerà in piena operatività solo quando quelle medesime tecnologie sfioreranno il mezzo secolo di vita risultando pertanto già obsolete e sorpassate. Per questo

si revochino le autorizzazioni concesse alle imprese prima che i costi per rimediare agli errori compiuti crescano ulteriormente, a svantaggio esclusivo della collettività molisana, già penalizzata da una tassazione regionale elevata; e si proceda ad una concreta pianificazione pluriennale di sviluppo del tessuto imprenditoriale ed artigianale molisano, assumendo come stella polare del proprio cammino, specialmente in ambito ambientale, la volontà politica, dichiarata unanimemente dalla comunità internazionale, di fare della tutela dell’ambiente e del ripristino della salubrità degli elementi che ci “donano” la vita, il primario interesse da tutelare".


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21 ottobre 2014

Nuclei industriali, riforma in naftalina Restano ancora in piedi tre organismi. Nessuna volontà di intervenire CAMPOBASSO. A gennaio 2011 la questione dei Nuclei industriali entrò nel bilancio regionale, approvato dal Consiglio, attraverso un documento nel quale, tra l'altro, si chiedeva di arrivare al più presto all'unificazione dei tre nuclei industriali presenti sul territorio. I tre organismi oggi esistenti quello di Termoli, Campobasso-Bojano e di Isernia- Venafro dovevano essere sostituiti da un solo Nucleo, una sorta di organo supervisore della Regione e quindi dell'assessorato alle attività produttive chiamato ad organizzare la funzione, la gestione e la programmazione delle aree più produttive della Regione. Nulla di tutto questo si è avuto. Eppure, le difficoltà all'interno dei tre comprensori sono rilevanti proprio mentre a venire meno sono le aziende che non riescono più a fronteggiare la crisi che sta 'erodendo' bilanci e prospettive di futuro. Da qui la necessità di un riordino complessivo del sistema. Nel bilancio di previsione, la Regione ha provveduto a pensare ad un unico Nucleo a fronte dei tre esistenti. Solo che dopo quella data è mancata una precisa configurazione in grado di affrontare i problemi sul tappeto e, soprattutto, essere garante per at-

terraggi di altre imprese. A questo punto, infatti, non è più nemmeno sufficiente procedere alla sola riorganizzazione strutturale del Consorzio unico, perchè bisogna affiancare a questa anche una nuova programmazione industriale. Il Molise ha necessità, proprio, di conoscere quale strada sarà

Interventi in favore della viabilità rurale. Il Consigliere Micone denuncia: Fondi bloccati dal 2011. Viabilità rurale, fondi fermi" Il consigliere Micone denuncia il blocco dal 2011 degli interventi regionali CAMPOBASSO. Il consigliere regionale di minoranza Salvatore Micone interviene su un tema delicato ed attuale quale quello relativo agli interventi sulla viabilità rurale, visti anche i recenti avvenimenti che hanno interessato diverse regioni del Paese. "La legge regionale n. 20 del 2002 - sottolinea Micone - prevede lo stanziamento di un contributo annuo in favore di Comuni, Comunità Montane e Consorzi di bonifica, destinato ad interventi su strade vicinali ed interpoderali sottoposte alla manutenzione degli enti medesimi. Nonostante la previsione legislativa, aggiunge Micone, la Giunta Regionale già da un triennio non provvede alla previsione della voce di spesa nel bilancio regionale, ciò comportando l’impossibilità per i Comuni di provvedere alla regolare manutenzione delle strade nonché una scopertura di bilancio per quei Comuni che annualmente ed in considerazione dell’imperatività della disposizione normativa regionale, provvedono all’inserimento in bilancio di apposito capitolo di spesa". Con un’interrogazione consiliare presentata negli ultimi giorni, il Consigliere Micone intende fare chiarezza sia sul mancato ottemperamento agli obblighi sanciti dalla legge regionale 20/2002, sia sull’effettiva volontà di questo Governo Regionale in merito allo

stanziamento dei fondi in questione. “Già nell’emanando assestamento di bilancio”, conclude Micone, “il Governo Regionale potrebbe dare un segnale forte ai Comuni molisani, reinserendo la voce di spesa relativa alla manutenzione delle strade interpoderali, perché la sicurezza dei cittadini deve essere una priorità e non una scelta discrezionale”.

disegnata dalla classe politica per poter continuare ad avere un futuro in veste autonomo. Quanto agli albori degli anni '70 l'allora classe politica pensò a dare vita ai tre Nuclei industriali, sembrava questa essere la strada per dare un'ossatura produttiva alla Regione. In effetti, così fu anche se gli stessi enti ad inizio degli anni '80 entrarono, chi più chi meno, in una fase asfittica sotto il profilo della programmazione. Fino ad essere colpiti oggi dalla perdurante crisi economica che ha finito con il fiaccarne l'esistenza. A chiedere alla Regione la revisione completa di questi Enti con la loro trasformazione. Nemmeno questa volta, però, si è trovato il tempo per chiudere la lunga partita e dare una nuova e diversa fisionomia ai Consorzi e, di conseguenza, alle aspettative di sviluppo delle medesime imprese che ancora operano all'interno.

L’intervento

Piano nazionale per il lavoro con priorità per il Mezzogiorno e le aree interne Il Bilancio dello Stato registra su 800 miliardi di spese annue, 140 miliardi trasferiti alle Regioni che per la quasi totalità (110 miliardi) vengono impiegati per finanziare il sistema sanitario. Al netto della sanità restano 30 miliardi distribuiti in proporzione agli abitanti e senza alcun criterio correttivo forte in favore del mezzogiorno e delle aree interne e meno popolate. Tagliare 4 miliardi alle Regioni significa mettere a rischio il servizio di trasporto pubblico locale, gli interventi socio – assistenziali, le attività essenziali e le prestazioni erogate ai cittadini. Se si pensa che il Molise riceve fondi a libera destinazione inferiori ai 200 milioni annui si ha contezza della sproporzione tra i bisogni delle comunità locali e l’inadeguatezza delle risorse disponibili. Nella manovra del Governo, hanno ragione CGIL – CISL e UIL, manca la solidarietà, non c’è giustizia sociale e si procede con tagli lineari che penalizzeranno il Sud, le zone montane e le periferie, con aumenti di imposte e soppressione di servizi discriminatori, arbitrari e ingiusti. Continuare a pubblicare statistiche sui numeri del Molise in rapporto alla spesa pubblica per abitante è un insulto al buonsenso. E’ chiaro che Basilicata, Umbria, Valle d’Aosta e Molise con meno popolazione hanno un ricarico sul costo dei dipendenti regionali e del funzionamento istituzionale o degli organi amministrativi delle ASL. Ma la questione va affrontata alla radice con un’aggregazione per Macro – Aree delle attuali regioni salvaguardando al contempo la presenza dello Stato sul territorio e potenziando i servizi essenziali a partire da scuola, sanità, trasporto e assistenza sociale. Il Movimento Regionale dei Cristiano Sociali condivide le posizioni della CGIL e delle altre organizzazioni sindacali, della Conferenza Episcopale e delle associazioni che si battono per un Piano Nazionale per il Lavoro sostenuto da investimenti pubblici mirati a partire dal Mezzogiorno e dalle aree interne svantaggiate. Il primo problema degli italiani è il lavoro e nelle fasi di recessione economica spetta allo Stato far ripartire l’economia come ha fatto Barack Obama negli Stati Uniti dopo il crollo del 2008. Senza un Piano per il Lavoro sostenuto con fondi europei e nazionali che rilancino la crescita e lo sviluppo del Sud e del Molise non ci sarà art. 18 o altro totem che tenga. Si toglierà ai deboli per dare ai forti, si spoglieranno di potere e di funzione i territori per accentrare tutto a Roma, ma a pagare saranno i cittadini, i giovani e i lavoratori. Coordinamento Regionale e provinciale Cristiano Sociali


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21 ottobre 2014

Chiudono i manicomi e le Regioni sanno poco su cosa fare

Al Molise circa mezzo milione di euro per un programma che non si sa e possibili assunzioni di personale qualificato per percorsi terapeutico - riabilitativi Precluso l’accesso agli allegati della delibera 526 del 13 ottobre: la legge sulla trasparenza da noi non vale Sarebbe stato oltremodo interesante leggere l’allegato alla delibera della giunta regionale 526 del 13 ottobre scorso con all’oggetto l’approvazione del Programma assistenziale regionale per la realizzazione di interventi per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, ai sensi dell’art. 3-ter, comma 7, della legge del 17 febbraio 2012, n. 9. Interessante soprattutto in che cosa consiste, e cosa finalizza, il programma assistenziale della Regione Molise una volta alle prese con un problema sociale e sanitario particolarmente delicato, anche complesso, trattando di persone con gravi disturbi della personalità e complicazioni di salute. Niente da fare. Non è stato possibile accedere agli allegati, quindi, non siamo in grado di dare ai lettori la parte forse più significativa e importante del provvedimento giuntale. L’occasione è buona per segnalare che questa mancata possibilità di accesso contravviene ad un preciso obbligo della legge sulla trasparenza (134/2013) la cui corretta applicazione consente infatti al cittadino della Repubblica Italiana di sapere come e dove vengono indirizzate le risorse pubbliche e a quali fini; un modo diretto di esercitare il diritto di controllo se posto in grado di farlo in quanto dotato di elementi e di conoscenza degli atti amministrativi. Tutto ciò, dice la legge sulla trasparenza, deve essere rilevabile e riscontrabile nel sito internet dell'ente. Ci abbiano provato e, come diciamo, non abbiamo avuto la possibilità di accedere al programma assistenziale della Regione in favore dell’utenza che ne ha diritto. Come accennavamo, siano di fronte ad una particolarissima categoria di persone in grave stato di disagio psicofisico, non più assistita negli ospedali psichiatrici giudiziari che la legge 23

maggio 2013 numero 57 ha disposto la chiusura. Un trauma, come accade spesso in questo nostro Paese. Chiusi gli Opg, le istituzioni locali si sono trovate scoperte, inadeguate a fronteggiare pienamente l’impegno di provvedere a forme di assistenza alternative mediante la programmazione di attività volte progressivamente ad incrementare la realizzazione percorsi assistenziali in grado di consentire il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, “con l’obbligo per le aziende sanitarie locali di presa in carico all’interno dei progetti terapeutico riabilitativi individuali che assicurino il diritto alle cure e al reinserimento sociale nonché a favorire l’esecuzione di misure di sicurezza alternative al ricovero in Opg”. Tutto questo dovrebbe essere stato contenuto e illustrato nel programma della Regione Molise che, come ribadiamo, non è stato reso accessibile sul sito della giunta regionale. Dobbiamo ritenere che gli amministratori regionali si siano attenuti alle direttive del ministero della Salute, in particolare alle disposizioni della nota 0027635-P del 29 ottobre 2013, che ha fornito indicazioni operative, sulla base delle quali le Regioni e Province Autonome possono orientare il proprio programma funzionale di spesa corrente. La Regione Molise – è scritto nella delibera della giunta 526 del 13 ottobre – “coerentemente a dette indicazioni, ha predisposto il Programma assistenziale regionale per la realizzazione di interventi per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, ai sensi dell’art. 3- ter, comma 7, della legge del 17 febbraio 2012, n. 9”. Peccato, però, che il programma sia rimasto precluso a noi e quant’altri avrebbero voluto conoscerlo nel dettaglio. Anche perché la dispone dello stanziamento di 189.840 euro

per il 2012, e di 252.288 per il 2013, soldi coi quali le Regioni e le Province autonome, comprese quelle che hanno sottoscritto i piani di rientro dai disavanzi sanitari (quindi il Molise –ndr), previa valutazione e autorizzazione dei competenti ministeri, possono assumere personale qualificato da dedicare anche a percorsi terapeutico - riabilitativi per il recupero e il reinserimento sociale dei pazienti provenienti dagli Opg. Altro aspetto sostanziale sottratto alla conoscenza dei cittadini e ciò in netto contrasto con la legge sulla trasparenza della Pubblica amministrazione. Una legge poco rispettata perché poco conosciuta e, peggio ancora, poco salvaguardata dagli organi di controllo. Per concludere, sperando che qualcuno dei controllori leggendo questa corrispondenza si attivi, la Regione Molise utilizzerà le somme sopra scritte esclusivamente per il periodo antecedente alla effettiva attivazione della Residenza per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (Rems) in corso di realizzazione presso la Asl Lanciano – Vasto - Chieti, in località Ripa Teatina. Da quella data in poi i finanziamenti saranno conferiti alla Regione Abruzzo per la gestione e il funzionamento della Struttura, come previsto dall’Accordo appositamente sottoscritto. In tal senso il programma è stato trasmesso al ministero della Salute per l’approvazione e l’erogazione delle risorse spettanti alla Regione Molise. Utili a fare anche un po’ di clientela assumendo personale qualificato da dedicare ai percorsi terapeutico - riabilitativi per il recupero e il reinserimento sociale dei pazienti provenienti dagli Opg. Dardo

Sanità, solo polemiche sterili La Regione non riesce a mettere in campo una nuova programmazione mentre i cittadini sono costretti a pagare tributi sempre più alti CAMPOBASSO. Nessuno dà indicazioni su quali ospedali mantenere aperti, quali prestazioni garantire in quanto tali decisioni sono in mano alla politica che non è esente dalle influenze che l’elettorato esercita su di essa. D’altra parte i cittadini non si rendono conto di cosa significhi “qualità” in sanità e spesso si lasciano trascinare dalla ricerca di qualsiasi cosa somigli ad un ospedale purché sotto casa. Nessuno si rende conto di cosa significhi garantire le urgenze chirurgiche senza un servizio di guardia anestesiologica, garantire la parto analgesia senza un anestesista dedicato e preparato, tenere aperto un centro di rianimazione con pochi letti purché sia. Quel che è più grave è che nessuno spiega ai cittadini che pericoli corrono in casi di questo genere salvo poi puntare il dito in caso di incidente gridando alla “malasanità”. La cosa più triste di tutto il processo è che ciascuno scalino della scala decisionale passa le decisioni scomode allo scalino più basso; e così il Governo non è riuscito a chiudere i piccoli ospedali stabilendo dei tagli lineari, le Regioni hanno ridotto i fondi a tutte le Asl senza decidere quali prestazioni garantire e quali Strut-

ture chiudere, il tutto passa poi ai medici Direttori di Strutture Complesse che premono sui medici per ottenere le stesse prestazioni nonostante una diminuzione di risorse in termini di personale ed il tutto con la solita parolina magica di risorse. Chiaramente non si può andare avanti così a lungo. Occorre che qualcuno decida cosa fare del nostro Servizio sanitario regionale. Il diritto alla sanità si misura con la sua efficienza. Perciò cure ed analisi mediche vanno fatte in tempo. Valorizzare le professionalità, escludere le ingerenze della politica, eliminare gli sprechi, (come certe commissioni, aziende regionali e super – consulenze) organizzare la prevenzione delle malattie: sono tutte azioni fondamentali che distinguono una politica responsabile. Nella cura sanitaria si mette alla prova l'ideale di tutela della dignità umana: l'obiettivo deve essere il suo rispetto in tutte le fasi della vita e della malattia. Così come va migliorato e valorizzato il rapporto virtuoso tra la sanità pubblica e quella privata, al fine d’abbattere le interminabili liste d’attesa. Affiancandogli, però, una politica d’estremo rigore e di trasparenza contro le speculazioni sulla salute.


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Campobasso

21 ottobre 2014

Centro storico, vecchio abbandonato

Una passeggiata di Un lettore riapre il problema della riqUalificazione CAMPOBASSO. Oggi ho ritrovato un vecchio abbandonato, che sembra spegnersi giorno dopo giorno. Quel punto di Campobasso che risponde a Sant’Antonio abate. Era da tempo, è vero, che non vi passavo. Eppure vi ho trascorso l’intera gioventù tra il campetto approssimativo di calcio, dove oggi sorge un palazzo, e ‘u cutine’ dove oggi sorge quell’agglomerato obbrobrioso di case popolari frutto della peggiore scelta urbanistica che ha definitivamente affossato quell’angolo che, pure, rappresenta la storia. Nonostante la voglia di continuare ad alimentare la nobile tra-

dizione del fuoco di tanti amici che ho ritrovato, da Salvatore a Tonino, senza volere dimenticare altri, questo pezzo di città oggi mi è apparso imbalsamato, con poca voglia di reagire. Peccato, ho ripensato, non avere oggi la forza trascinatrice di don Giuseppe; o quella del mitico campanaro Palange; o ancora delle tante donne che animavano questa festa. Un vecchio abbandonato, allora, che è emblematicamente raffigurato dalla porta di Sant’Antonio che è lì come se non rappresentasse una storia, come se fosse un ferro vecchio, come se desse finanche fastidio. Ma

“a montagano nulla è cambiato” L’opposizione del gruppo Armonia critica l’operato della nuova amministrazione MONTAGANO. “A 4 mesi dall’insediamento della nuova amministrazione comunale dobbiamo registrare che ben poco è cambiato rispetto al passato, non c’è alcuna condivisione e scarsa è la progettualità. Emerge in modo chiaro ed inequivocabile soltanto un sostanziale aumento delle tasse, un permanere delle indennità per gli amministratori – sebbene in campagna elettorale il sindaco grillino avevo promesso di rinunciarvi -, un disinteresse verso l’ordine pubblico, la sicurezza, la cultura e i beni culturali, un’indolente inoperosità su temi decisivi per il futuro di Montagano come la scuola e la disca-

sicuramente un bel pezzo di storia di Campobasso. Un tempo forte dei suoi buchi per le catene di ferro, che in esse passavano, e di quelli superiori per l’olio bollente da distribuire a chi tentava di passare, eppure ingentilita da quelle finestre bifore che la sovrastano. Preda oggi dell’incuria e di mani di cemento che l’hanno disadornata. 17 gennaio è Sant’Antonio abate e all’odore di minestre ribollite, dei tanti stranieri che popolano queste parti, la fa da padrone quello delle fave cotte per non dire dei cavatelli e del sugo con le tracchiolelle. Un piccolo e salutare spaccato, finalmente.

Cancellato, poi, dall’aria che si respira: l’assenza del senso di quella città che in molti hanno avuto sotterrare, distruggere nella sua essenza, abbatterla nella sua cultura e nelle sue tradizioni. Anche se guardando in faccia proprio quella Porta mi è parso di riascoltare “echi di antichi e di futuri tempi”. Ed allora il mio grazie va proprio a quanti ancora oggi hanno lavorato per far sì che tutti noi potessimo riossigenarci in quell’area che ci ha visti scorazzare nella passata gioventù. E che quel fuoco possa essere viatico di una rinnovata speranza.

La Provincia e i turchi

In serata a Campobasso incontro di una delegazione estera con De Matteis e Tramontano

rica“. Così i consiglieri del gruppo “Armonia”, Tullo, Tomasso e Galuppo. “Già in consiglio comunale più volte abbiamo denunciato le scelte inadeguate della nuova amministrazione, in particolar modo per ciò che riguarda il bilancio di previsione 2014 e la determinazione delle aliquote IUC. “Il gruppo di minoranza “In Armonia” annuncia pertanto la convocazione di un’assemblea pubblica per ascoltare la cittadinanza su proposte e suggerimenti e per rilanciare le proprie idee su: tasse, ambiente, riqualificazione urbana, salvaguardia dei beni culturali, tutela delle fasce più deboli“.

Inps chiuso mercoledì Per un’assemblea del personale le sedi non apriranno al pubblico CAMPOBASSO. A causa dell’assemblea del personale indetta dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, CISAL, USB e RSU le sedi Inps di Campobasso, Termoli e Larino saranno chiuse per l’intera giornata di mercoledì 22 ottobre. Si informa che sarà possibile chiedere informazioni di carattere generale o sullo stato delle pratiche telefonando al numero verde gratuito 803164 o al numero 08744801. Si comunica, infine, che saranno comunque garantiti gli accessi già programmati per le visite mediche e gli accertamenti sanitari.

CAMPOBASSO. Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e l’assessore all’Ambiente e promozione turistica Alberto Tramontano, questa sera, alle 18.00, avranno un incontro con una delegazione di dirigenti scolastici turchi e rappresentanti del Comune di Karan Maras (città da oltre 1 milione di abitanti), presso la Sala consiliare dell’ente. L’evento rientra nel progetto curato da Palazzo Magno e denominato “Green World” - Comenius Regio, dove appunto la città turca è partner ufficiale. Il progetto, giunto alla fase finale, ha permesso di migliorare la coscienza ambientale attraverso il coinvolgimento degli studenti delle scuole su-

periori coinvolte. Gli studenti nel percorso didattico hanno svolto le attività tramite club ambientali costituiti nelle scuole nelle regioni partecipanti. L’iniziativa ha compreso le seguenti attività: organizzazione di seminari e conferenze, realizzazione di campagne di raccolta dei rifiuti e riciclaggio dei materiali, organizzazione di campagne per piantare alberi, passeggiate ambientali, concorsi di scrittura, disegno, poesia, fotografia legati all‘ambiente che prevedono vari premi per i vincitori. Sono stati realizzati partenariati regionali e piattaforme ambientali. Attraverso tali strumenti è stata promossa una nuova politica e coscienza ambientale.


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Campobasso

21 ottobre 2014

Una struttura in deperimento, che attende di essere completata e, possibilmente, inaugurata

La seconda piscina comunaLe è stato un regaLo inutiLe e costoso

I milioni di euro spesi esigono una giustificazione, una spiegazione, una precisa assunzione di responsabilità La seconda piscina comunale a Colle dell’Orso continua ad essere una struttura in deperimento in attesa di essere completata e, possibilmente, inaugurata. Completamento (strutturale) e inaugurazione non avranno mai la possibilità di realizzarsi e, tutto sommato, è un bene. Perché della seconda piscina i campobassani non sanno che farsene, non avendo tempo e voglia di frequentare la prima, quella a ridosso della Villa De Capoa, figurarsi, appunto, la seconda! E perché il comune non ha le risorse finanziarie per tenerla in esercizio, né pare abbia trovato gestori esterni pronti a rilevare l’impianto. La crisi è

un magma asfissiante che sta invadendo anche i più reconditi recessi dell’economia e gli operatori economici. La seconda piscina comunale però è uno straordinario paradigma delle spesa pubblica utilizzata per soddisfare ambizioni personali (professionali soprattutto); per creare un titolo fittizio di sana e creativa amministrazione ad amministratori tutt’altro che sani e creativi; per corrispondere ad altrettanti fittizi bisogni in materia di sport e tempo libero. Uno straordinario paradigma della deleteria commistione d’interessi tra la pubblica amministrazione e taluni potentati giornalistici/sportivi. Che negli anni Novanta, in cor-

rispondenza del campionato mondiale di calcio (Italia ‘90), ha inghiottito miliardi e miliardi di lire nella costruzione e nell’adeguamento degli stadi e di altri impianti sportivi. La “Sagra” dello sport e dello spreco. Cui anche il piccolo capoluogo del Molise seppe ritagliarsi la sua fetta di favori utilizzando la longa mano di personaggi di ascendenza molisana nell’ambito del governo dello sport nella capitale. Il finanziamento della seconda piscina: un regalo calato dall’alto compensato con incarichi professionali e una tolleranza oltre misura nel corso delle traversie tecniche e amministrative che sono seguite. Progetto visto e rivisto, appalto

Nasconde al Fisco ricavi per nove milioni di euro

La Guardia di Finanza ha concluso l’indagine su di un commerciante di auto La frode carosello molto frequenti nello specifico comparto relativo alla commercializzazione delle autovetture. La scheda. Il meccanismo delle “frodi carosello” caratterizza varie categorie economiche, ed in particolare il comparto relativo al commercio delle autovetture. Detto sistema, in linea generale, coinvolge almeno 3 soggetti, di cui uno ubicato in un altro Paese comunitario. Tra il cedente e il cessionario si interpone una società “cartiera” (una vera e propria scatola vuota, priva di sede e gestione amministrativa), la quale: acquista dal cedente (ubicato nel Paese membro Ue) le autovetture

CAMPOBASSO. I Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Campobasso, hanno appena concluso una complessa ed articolata attività investigativa nei confronti di un’azienda operante nel comparto della commercializzazione delle autovetture. Le attività di verifica hanno interessato varie annualità pregresse e sono state supportate da molteplici riscontri sia sul territorio, con riferimento alle transazioni commerciali realizzate nel tempo, sia sulla documentazione contabile acquisita nel corso dell’ispezione. Per vari periodi di imposta (dal 2010 al 2012 compreso), l’operatore economico controllato ha omesso di presentare le previste dichiarazioni dei redditi in materia di Iva ed Imposte Dirette, sottraendo all’imposizione ricavi per circa 9 milioni di Euro. L’entità dell’evasione ha altresì consentito di inquadrare specifiche violazioni di natura penale-tributaria, debitamente segnalate all’Autorità Giudiziaria

fatto e ri-fatto, lavori fermati e ripresi per essere di nuovo fermati e ripresi: un percorso tecnico e amministrativo particolarmente tormentato del quale nessuno finora ha saputo dare una spiegazione plausibile. La seconda piscina comunale a Colle dell’Orso continua ad essere una struttura in deperimento, in attesa di essere completata e, possibilmente, inaugurata. Quando, e se, non si sa, essendoci di mezzo anche la magistratura. Che, a conclusione dell’esame del ricorso della ditta appaltatrice contro la risoluzione del contratto fatta valere ai sensi degli articoli 119 e 121 del Decreto del presidente della Repubblica 554 del 1999, ha dato ragione al-

Campitelli di Sepino, illegittimi i pedaggi Il Giudice di pace ha ritenuto fuori norma il pagamento per chi transita sul pianoro

CAMPOBASSO. Il Giudice di Pace di Campobasso, in una recentissima sentenza, ha annullato e dichiarato illegittimo il verbale di accertamento elevato alla sig.ra N.C. per avere percorso, senza corrispondere la somma imposta dal Comune di Sepino, il tratto di strada che attraversa il pianoro di Campitelli di Sepino e conduce ad un noto agriturismo. Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato della ricorrente che ha incassato il pronunciamento favorevole. “Non avevamo dubbi. Il pronunciamento accoglie in pieno la tesi che abbiamo sempre sostenuto” – ha dichiarato l’Avv. Carmen Elisa Romano, difensore della ricorrente. “Il Giudice ha, infatti, stabilito che non può essere soggetto al pagamento di un “pedaggio” chi attraversa il pianoro di Campitelli senza fermarsi per fruire dell’area picnic allestita dal

competente. Il responsabile aziendale risponderà infatti del reato di cui all’articolo 5 del D.Lgs. 74/2000 in materia di “omesse dichiarazioni dei redditi”, che prevede la reclusione. Il percorso investigativo complessivamente a carico dell’azienda ha peraltro focalizzato illeciti riconducibili alle note “frodi carosello”,

senza il pagamento dell’Iva, in virtù del particolare regime normativo applicabile agli scambi intra-comunitari; rivende, con applicazione dell’Iva, le stesse autovetture al reale acquirente nazionale, il quale potrà così beneficiare dell’Iva a credito; si sottrae agli obblighi di versamento dell’imposta.

l’amministrazione comunale. Ennesimo inciampo di un percorso particolarmente accidentato, al quale finora non è seguita la ripresa dei lavori. Per cui, confermiamo, la seconda piscina comunale è una struttura pubblica in deperimento, per la quale sono stati spesi milioni di euro che esigono una giustificazione, una spiegazione, una precisa assunzione di responsabilità. Non potendosi impunemente tollerare che sia considerata figlia di nessuno e che nessuno ne risponda. Anche della marcitura dell’architrave in legno sul piazzale del deposito comunale di Selvapiana. Dardo

Comune, ma unicamente al fine di raggiungere l’Agriturismo “Il Massaro”, situato, peraltro, in territorio del Comune di Guardiaregia. Inoltre, - aggiunge l’avv. Romano –il verbale è stato dichiarato illegittimo anche in ragione del fatto che era stato elevato da un ausiliario del traffico che aveva ricevuto l’incarico formale con una Delibera di Giunta Comunale adottata addirittura in data successiva all’attività di accertamento, ossia una settimana dopo, con la conseguenza che tutti gli atti compiuti precedentemente sono nulli in quanto adottati in carenza assoluta di attribuzione. A seguito di questa importante pronuncia, stiamo valutando, nell’interesse di cittadini e turisti, di esperire azioni di recupero dei pedaggi finora ingiustamente versati, al fine di ottenere il risarcimento del danno dal Comune impositore.”





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Isernia

21 ottobre 2014

Mille firme per il Fascitelli

Gli studenti hanno consegnato le sottoscrizioni al presidente della Provincia, Brasiello ISERNIA. Ieri mattina una delegazione di studenti del liceo di classico di Isernia ha consegnato al presidente della Provincia, Luigi Brasiello, le oltre mille firme raccolte per chiedere la restituzione alla città dello storico edificio di Corso Garibaldi. Brasiello, dal canto suo, ha promesso ai ragazzi la riapertura dell’immobile entro l’inizio del prossimo anno scolastico. Proprio in mattinata sono ripresi i lavori di ristrutturazione dopo il superamento di un contenzioso che durava da oltre due anni tra la Provincia e la ditta appaltatrice. L’Ente di via Berta ha recuperato tra le more del bilancio 150mila che serviranno per la manutenzione esterna ed il ripristino dell’impianto elettrico. Disco rosso dalla Sovrintendenza, invece, per la costruzione dell’ascensore per disabili. Bisognerà presentare un nuovo progetto che prevede la realizzazione d’una torre in vetro meno impattante rispetto all’estetica

dell’immobile. Il completamento dei lavori strutturali e di miglior fruibilità didattico funzionale del liceo classico “Fascitelli” di Isernia si ac-

cinge a giungere all’iter finale, in quanto dopo la rescissione del lavoro con l’impresa appaltatrice, è stata effettuata repentinamente la

ISERNIA. “Come stabilito nell’ultimo ufficio di Presidenza della scorsa settimana seguendo l’imput entusiasta del nostro leader Silvio Berlusconi diamo il via ufficiale alla stagione congressuale 2014/2015 che riguarda tutti i Comuni e le Province italiane al fine di radicare il nostro partito al territorio e colmare quel gap troppo spesso percepito tra cittadini e istituzioni“. Così il coordinatore provinciale di Forza Italia Isernia, Ivan Forte. “Entro la fine di ottobre è mia intenzione individuare in ogni comune della Provincia di Isernia un “Portabandiera” di FORZA ITALIA che possa essere il referente territoriale del nostro partito avviando un percorso di coinvolgimento attivo dei nostri sostenitori che possa portare mediante un processo democratico che avrà luogo attraverso i congressi comunali e provinciali a scegliere chi dovrà rappresentare e guidare Forza Italia”. Congressi che pertanto non dovranno essere un semplice adempimento burocratico, ma devono diventare invece luogo di un confronto libero e approfondito, al termine del quale tutti dovremo impegnarci a lavorare lealmente e serenamente con i dirigenti scelti dalla nostra base. In attesa che da Roma vengano formalizzate i dettagli procedurali della fase congressuale che da dicembre 2014 a marzo 2015 vedrà la nascita di una nuova stagione di Forza Italia, invito tutti i coloro i quali vogliano impegnarsi nelle singole realtà comunali come referenti territoriali di partito a trasmettere la propria disponibilità e i relativi contatti all’indirizzo: forzaitaliaisernia@hotmail.com.

D.L. 133/2014 (“Semplifica Italia”) è stata immediatamente presa come riferimento dall’Amministrazione Provinciale di Isernia per attuare le azioni terminali del faticoso iter di restauro- ristrutturazione. Questa è la risposta concreta alle preoccupazioni degli alunni e delle famiglie emerse negli ultimi tempi anche attraverso gli organi di informazione. “E’ il più bel regalo per la mia nomina a presidente. Ringrazio la struttura tecnica per l’impegno costante profuso per permettere la riapertura del glorioso liceo “Fascitelli” – ha affermato il neo presidente Brasiello – e in modo particolare l’ing. Mastronardi sempre scrupoloso nel controllare lo stato dei lavori che saranno ultimati nel mese di settembre 2015. In quella data riconsegneremo finalmente alla città e agli studenti una struttura importante che aspettavano da tempo in modo da completare al meglio il loro percorso di formazione”.

Fusti tossici a Ripaspaccata

Forza Italia e il congresso

Il coordinatore Ivan Forte apre la nuova stagione del movimento in provincia

contabilità finale dalla quale sono emerse economie per c i r c a 150mila euro che, attraverso un decreto di somma urgenza, attuando le ultime previsioni normative del decreto “Semplifica Italia”, porteranno alla completa fruibilità dell’immobile e degli spazi esterni entro la prossima stagione didattica. La concausa della chiusura dei lavori con l’uscita del

Operazione del corpo Forestale a ridosso del Volturno nei pressi di Montaquila ISERNIA. La situazione è da allarme rosso. Ripetutamente nel recente passato si era parlato di “fusti tossici” interrati ai quattro angoli della Piana di Venafro, ma ogni volta le ricerche non avevano fatto “emergere” nulla del genere. Questa volta, purtroppo, i fusti ci sono eccome. E quando li abbandonarono, forse più di 10 anni fa, si limitarono a “scaraventarli” nel fitto della vegetazione, senza nemmeno preoccuparsi di interrarli A scoprire la pericolosa discarica, in località “Ripaspaccata” (a ridosso del fiume Volturno, in agro di Montaquila) sono stati gli agenti

del Corpo Forestale di Ve n a f r o , che hanno tempestivamente provveduto a sequestrare l’area, dopo aver opportunamente coperto i fusti con un telo. Dete-

riorato dal tempo e dagli agenti atmosferici, il metallo dei grossi contenitori ha ceduto lungo le giunture, determinando la parziale fuoriuscita del liquido, che potrebbe aver contaminato il terreno. Al momento non si conosce la natura del contenuto dei fusti, ma certamente non si tratta di “acqua di rose”. Potrebbe trattarsi di bitume o di altre sostanze chimiche. Saranno le indagini disposte dalla magistratura a fare luce sulla questione. La speranza è che l’allarme possa rientrare in fretta.

SItI preIStorIco, oggI I rISultatI Il soprintendente Famiglietti farà il punto della situazione sulla scoperta VENAFRO. E’ in programma per oggi (ore 10 e 30), presso la saletta convegni dell’anfiteatro romano (Verlascio) di Venafro, la conferenza stampa del direttore regionale per i beni culturali Gino Famiglietti, “al fine di presentare i primi risultati degli scavi lungo il percorso del metanodotto”. Oggi, quindi, sarà possibile avere i primi dati concreti circa il ritrovamento di un sito preistorico in località Camiciola. Per quanto è dato saperne al momento, dovrebbe trattarsi di un “villaggio” (forse dell’età del bronzo) popolato da quello che è già stato ribattezzato l’Homo Venafra-

nus. Il sito archeologico, è “emerso” in località “Camiciola”, interessata dagli scavi per la posa in opera di un metanodotto. Si tratta di

un vero e proprio insediamento abitativo, che potrebbe risalire a qualche decina di migliaia di anni fa. Potremmo essere al cospetto, quindi, del “Sapiens Sapiens”, nostro diretto progenitore. Si sa per certo che le ossa rinvenute sono già state affidate agli esperti del Cnr, per gli opportuni studi e per effettuarne la datazione. Tutto lascia intuire che l’Homo Venafranus fosse molto evoluto e ben organizzato: conosceva il fuoco, si serviva di utensili, di armi, e, molto proba-

bilmente, si era dotato di una precisa organizzazione sociale. Si insediò nell’alta valle del Volturno a seguito di una lenta migrazione iniziata in Africa più di 30mila anni fa. Ovviamente al momento si tratta solo di indiscrezioni e supposizioni, non ancora suffragate da fonti certe, basate essenzialmente su quanto è possibile evincere dalle immagini. Ma il fatto stesso che il soprintendente regionale Gino Famiglietti abbia indetto una conferenza stampa per oggi induce a pensare che il ritrovamento abbia una concreta valenza scientifica


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Termoli

21 ottobre 2014

Bufalara, sempre una discarica

La zona è diventata una sorta di immondezzaio abusivo per L’inciviLtà deLLa gente

TERMOLI. Termoli perla dell’Adriatico e del Molise … ma anche città delle continue discariche abusive che fioriscono in cielo, in terra e in ogni luogo. Ormai famosissima, stiamo parlando di quella che una volta era un’arteria importante per la viabilità termolese la ex S.S 16 in zona Bufalara, quella che porta a Rio Vivo dall’attuale SS 87 e lì, quella zona è ormai è considerata la discarica preferita dai soliti noti dall’inciviltà facile. Da adesso c’è anche un’area adibita alla discarica di materiale di arredo bagno. La città è stanca di questi gesti, non possono in alcun modo essere autorizzati e impuniti. La cosa buffa è che sono stati piazzati tanti cartelli sulle zone a rischio discarica che riportano: “Divieto di abbandono e deposito anche temporaneo di rifiuti” … e poi sotto, a carattere più piccolo, i Trasgressori saranno puniti a termine di legge”. “Ma quando?” ci chiediamo noi …. Speriamo presto… almeno smetteremmo di scrivere cose del genere.

Sequestrata discarica abusiva

Operazione della Forestale a Petacciato in località Piano dei Triangioli PETACCIATO. Continua l’attività di verifica da parte del Personale appartenente al Comando Stazione Forestale di Petacciato Scalo per quanto attiene le violazioni in materia ambientale; nell’ambito di tali controlli è stata posta sotto sequestro una superficie di proprietà comunale in località “Piano dei Triangioli” , agro del Comune adriatico. Il cumulo di rifiuti speciali pericolosi e non è costituito principalmente

L’intervento Sanità, urgente il confronto

Il caso del VIetrI di Donato Frate

Alla luce della mancata concessione della “sospensiva”, da parte del Tar Molise, per il ricorso presentato dal Comitato pro Vietri, contro i piani operativi della Regione Molise, sarebbe opportuno tornare al primato della politica, riaprire il dialogo ed il confronto costruttivo. La riorganizzazione della sanità deve avvenire con la concertazione, con il dialogo delle varie istituzioni. Bisogna, insomma coinvolgere tutte le parti, ragionando in termini di una “riorganizzazione generale”. E’ opportuno individuare in modo scientifico, senza tralasciare l’aspetto strategico, il ruolo delle singole strutture, di tutto il territorio molisano, che vanno riconvertite. Per quanto riguarda la struttura ospedaliera di Larino, potenziare i reparti esistenti, creando delle eccellenze, con posti letto adeguati, con un minimo di

30 e con personale altamente qualificato, anche attraverso collaborazioni con Istituti a livello Europei, i quali potrebbero fornire oltre alle proprie conoscenze e specializzazioni Direttori Scientifici, utilizzando il personale già in servizio che ha già raggiunto una elevata professionalità (medici, infermieri, fisioterapisti, oss ecc). Al personale già in servizio precario, anche per una questione morale, andrebbero date delle certezze, sul posto di lavoro e sulla loro definitiva stabilizzazione. Intorno al reparto di eccellenza, dovrebbero ruotare altre attivitò a completamento dell’offerta sanitaria, tipo: una Lungodegenza, una attività qualificata di Day Hospital chirurgica, potenziamento del servizio di analisi, radiologia e attività ambulatoriale, Residenza Sanitaria Assistita.

da materiali provenienti da demolizioni di opere murarie, pavimentazione, sanitari, pezzi di cemento e di asfalto. Sono in corso le indagini per determinare il responsabile dei predetti abusi, per il quale si ipotizza l’abbandono e la gestione di rifiuti speciali senza autorizzazione con relativo deturpamento del territorio e conseguente pericolo per l’igiene e la salute pubblica, visto che gli

stessi sono ubicati all’interno del centro abitato, in violazione al Decreto Legislativo n. 152/2006. L’area posta sotto sequestro rientra nel Pianto Territoriale Paesaggistico Ambientale di Area Vasta n. 1 “Fascia Costiera” redatto dalla Regione Molise ai sensi della L.R. 01/12/1989, n. 24. ed è sottoposta altresì al vincolo idrogeologico ai sensi del Regio Decreto 30/12/1923, n. 3267.

Nicola Cesare dimissionario e i tifosi applaudono Il Termoli calcio cerca la svolta. Ennesima sconfitta con l’Alma Juventus Fano TERMOLI. Dopo e nonostante la scossa data giovedì, la partita con l’Alma Juventus Fano è stata la fotocopia della gara in casa con il Giulianova; è cambiato solo il minutaggio dei gol degli ospiti, con i giuliesi dopo sette minuti eravamo sotto di due reti mentre con i marchigiani dopo 17 minuti eravamo alla stessa situazione. Su quanto visto in campo in fatto di gioco e di reazione, poi è meglio stendere un velo pietoso anzi, il Fano ci ha preso peso e misura e per fortuna le due bocche da fuoco fanesi ma molisani di Guglionesi, Borrelli e Sivilla si sono presi una giornata di ferie, visto che contro il Termoli in fatto di segnarci contro hanno un conto personale. Solo nella ripresa, con due cambi all’inizio, si è visto un minimo di reazione che poi ha portato anche al gol

di Di Rito ma la spinta propositiva finiva con il gol; un rigurgito c’è stato nel finale ma clamorosa è stata l’occasione davvero divorata all’89’ da un Caprioli solo davanti al portiere. Un errore che è la stampa perfetta di quella che al momento è la situazione nel Termoli calcio. Chissà cosa avranno pensato nel vedere giocare così male il Termoli, quella decina di ragazzi ospiti dell’Hotel Modena che erano presenti sugli spalti. Inutile dire alla fine della partita che sempre più rumorosi erano i mugugni dei tifosi i quali, davvero, mostrano di non sopportare più questa deprimente situazione venutasi a creare in casa giallorossa. Abbondantemente dopo il 90’ i ragazzi della curva Guida hanno formato un assembramento pacifico ma deciso davanti all’ingresso degli

spogliatoi e hanno preteso la presenza del patron Cesare che non si è fatto pregare per il confronto. Alcuni tifosi gli hanno detto direttamente che deve lasciare e andarsene dal Termoli, lui ha risposto senza problemi che diramerà un comunicato ufficiale nel quale paventerà la decisione di lasciare e consegnare il Termoli ad altre persone e, a queste parole, molti hanno applaudito. Da oggi, quindi, inizia una settimana davvero cruciale per il futuro non solo calcistico per il Termoli calcio, nulla è ancora perduto ma a patto che non si perda tempo inutile; oggi una gradita visita sugli spalti quella di Orlando Viteritti e guardandolo ci sono tornati in mente i tanti momenti belli con il Termoli dove era protagonista anche lui vissuti solo ieri come sa essere tremendo il calcio a tutti i livelli.


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Termoli

21 ottobre 2014

Immigrazione, nuovi scenari”

Il CeNtrodestra laNCIa uNa PetIzIoNe PoPolare Per aNNullare “Mare NostruM” TERMOLI. Dalla divulgazione della notizia che Termoli avrebbe accolto 100 profughi per lo più di origine africana, è esploso il dibattito, a tutti i livelli, in materia di immigrazione. Inoltre, quasi ogni gruppo politico ha preso posizione sull’argomento. L’iniziativa più recente è di pochi giorni fa quando esponenti locali appartenenti ad Alleanza Nazionale, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega nord Termoli, hanno indetto una raccolta firme in piazza chiedendo l’annullamento dell’operazione “Mare Nostrum“, dimenticando però che tale operazione ha già le ore contate;

tra qualche giorno infatti, nell’indignazione di organizzazioni umanitarie come Amnesty International, Medici Senza Frontiere o Save the Cildren, “Mare Nostrum” sarà solo un ricordo in quanto, dal primo di Novembre, prenderà il via l’operazione europea “Triton“, affidata all’agenzia Frontex (ma coordinata dall’Italia) che si occuperà del controllo delle frontiere marittime. Pronta la risposta della sinistra termolese e dei movimenti che hanno contestato l’iniziativa. Il dibattito non si è fermato ai soli partiti e movimenti politici e ha interessato, potremmo dire, la totalità

dei cittadini termolesi: tutta la gamma delle possibili opinioni in materia è stata interessata, dalla pura xenofobia alla solidarietà più disinteressata verso questi profughi che da alcuni giorni risiedono nella specifica struttura d’accoglienza. La rete, nello specifico Facebook, non si è sottratta dal prendere posizione: quella fermamente contraria a questa politica di gestione dell’immigrazione del gruppo “Termoli Ribelle”, fino alla catena di solidarietà verso i migranti realizzata dal gruppo “Si può fare”. In questa galassia di posizioni il MoVimento 5 Stelle ha una sua colloca-

Ora si può destagionalizzare Se la gente affolla la spiaggia in pieno autunno sono pensabili nuovi servizi TERMOLI. Sole, mare e decine di bagnanti a godersi tintarella fuori stagione e bagni tonificanti. Destagionalizzare il turismo si può. Specie se si hanno a disposizione ormai ciclicamente delle finestre estive in autunno. Costa presa d’assalto ieri a Termoli e nonostante non ci sia più un ombrellone, anche per il decorso termine che impone al 30 settembre lo sgombero dell’arenile dalle concessioni demaniali marittime. Decine di gruppi, famiglie e comitive anche numerose hanno affollato il litorale nord. Quasi un risarcimento vista l’estate avversata dal maltempo. Ma adesso è davvero il caso di riflettere e program-

mare una stagione turistica che esuli dalla classica estate, ci sono chance di nicchia da cogliere, c’è il turismo internazionale da catturare, sfruttiamo adeguatamente anche il rinnovato appeal per le Tremiti. Ci sarebbe anche un altro filone, mai seriamente perseguito, quello congressuale, ma legato alla capacità ricettiva e alla presenza di location che permettano adunanze massicce e significative. Occorrerebbe una svolta in termini di programmazione a medio e lungo periodo per le trasformazioni strutturali e un approccio più dinamico per movimentare le presenze.

Di Brino ricorre alla Corte dei Conti

Bilancio e cessione dei plessi scolastici. Per il consigliere Ncd “troppe cose non vanno” TERMOLI. Esposto doppio quello presentato in queste ore dal capogruppo dell’Ncd in consiglio comunale Basso Antonio Di Brino. Stavolta nel mirino dell’ex sindaco non ci sono le consulenze e l’affidamento degli incarichi esterni, ma l’approvazione dei documenti di bilancio nella seduta di due settimane fa. In attesa di conoscere i dettagli di questa duplice iniziativa, che segue le filone legalitario anche quanto promosso insieme ad altri esponenti di centrodestra sulle nomine consulenziali, la giunta Sbrocca comunque ha

deliberato con una seduta postuma rispetto al consiglio comunale del 6 ottobre, forse per la carenza degli allegati nell’assemblea dedicata al Bilancio. Ma la critica del capogruppo dell’Ncd sarebbe orientata sia su meriti formali che procedurali, con l’impossibilità di valutare congruamente in Commissione gli atti che sarebbero poi approdati in aula. Ma l’azione oppositiva e qui di denuncia coinvolge e si estende anche sull’importante capitolo delle alienazioni immobiliari, quell’operazione che ha messo in vendita i plessi di Nautico e Schweitzer.

Termoli Musica, buona la prima

La prima esibizione è stata quella del duo cameristico, De Zan-Manara TERMOLI. Buona la prima, in galleria civica d’arte contemporanea, a Termoli, dove il luogo deputato a valorizzare le forme espressive si fonde mirabilmente anche con la diffusione di magiche note. Per il debutto autunnale del cartellone Termoli Musica proposto dall’associazione OndeSerene, del maestro Pino Nese, la sala della struttura di piazza Sant’Antonio si è fortunatamente gremita. Di richiamo la presenza del duo ca-

meristico De Zan-Manara, che con le esecuzioni di piano e violino hanno fatto trascorrere due ore liete ai tanti appassionati che hanno reso omaggio a uno sforzo organizzativo sempre più delicato. L’evento, con cadenza quindicinale, è patrocinato dall’amministrazione comunale di Termoli, che ha recensito l’evento. Riprende con un enorme successo di pubblico la sessione autunnale della stagione concertistica di Termoli-

Musica: tutto esaurito in Galleria Civica e una straordinaria performance di Francesco Manara. Il grande violinista italiano, vincitore del concorso internazionale di Ginevra e primo violino solista del teatro alla Scala di Milano, con il suo prestigioso violino Giovan Battista Guadagnini “ex Bukeburg” del 1773 ha letteralmente stregato gli ascoltatori accorsi da vari centri molisani. Il concerto è iniziato con l’esecuzione della famosa sonata “Prima-

zione ben precisa, frutto di attente considerazioni in materia, che riguarda particolarmente l’Italia ma che la collocano in un contesto europeo, allargando il fronte del-

l’emergenza che passa così da nazionale a comunitario, con conseguente riduzione dell’impatto del fenomeno soprattutto per il nostro Paese

Bifernina, nuovi controlli Nuovi servizi sono stati predisposti dai Carabinieri per la sicurezza stradale CAMPOBASSO. Nell’ambito della campagna sulla sicurezza stradale ed in particolare dell’iniziativa tra Fondazione Ania e Arma dei Carabinieri, il Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, attraverso i propri reparti dislocati sul territorio, ha disposto l’attuazione di una serie di servizi che saranno svolti contestualmente dalle Compagnie di Larino, Bojano e Termoli, sulla statale 647, meglio conosciuta dai molisani come “Bifernina”, che attraversa per la maggior parte la Provincia di Campobasso.

L’arteria è ritenuta molto sensibile dal punto di vista della sicurezza stradale. Purtroppo sono recentissimi gli episodi gravissimi che hanno visto coinvolti anche interi nuclei familiari. Per tale ragione, parallelamente alla suddetta attività svolta in ambito Nazionale, che vede interessata la statale 16 “Padova–Otranto” e che attraversa solo per pochi chilometri la nostra Regione, questo Comando Provinciale eseguirà dei mirati ed oculati servizi a tutela dell’utenza stradale sulla nostra “Bifernina”.

Furti di rame alla Crea I tecnici dell’acquedotto hanno dovuto lavorare alacremente per evitare l’interruzione idrica TERMOLI. Ancora furti di rame sulla costa e stavolta a rischio è la tenuta dell’erogazione di acqua potabile. Domenica tutt’altro che di riposo per il personale dipendente della Crea, ieri. La società di gestione della rete idrica integrata di Termoli è dovuta correre ai ripari all’improvviso a metà mattina. I soliti ladri di cavi elettrici a caccia di oro rosso hanno saccheggiato qualche impianto di sollevamento delle reti di adduzione, creando allarme per la continuità del servizio. I reperibili si sono messi subito al lavoro e hanno anche contattato l’amministrazione comunale, poiché non era certo che la manutenzione straordinaria fosse in grado di reggere la domanda di acqua corrente. Per fortuna non ci sono state segnalazioni di disguidi o disservizi e l’emergenza che si temeva nel pomeriggio della domenica è rientrata naturalmente. Nel mirino dei malviventi le pompe idrauliche che permettono all’acqua del Liscione di entrare in rete. vera” di Ludwig van Beethoven dove si è stabilito immediatamente il contatto empatico tra artisti e pubblico. Il suono elegante e corposo di Manara ha avvolto e penetrato, complice la musica di Beethoven, il cuore degli ascoltatori arrivati numerosi in Galleria Civica. Da Beethoven a Johannes Brahms, dal classico al Romantico, la tensione emotiva è cresciuta nel pubblico. La seconda parte del concerto di Francesco Manara al violino e Francesco

De Zan al pianoforte è ripresa con l’interpretazione della sonata in sol minore di Claude Debussy, pieno impressionismo francese denso di colori di rara bellezza. A chiudere il concerto, come nelle migliori tradizioni, una funambolica esecuzione della fantasia su “Il Trovatore” di G. Verdi composta da Sivori. Il pubblico entusiasta ha tributato una standing ovation agli artisti che, generosamente, hanno concesso ben tre brani per il bis



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O pinioni

20 ottobre 2014

Una manifestazione storica che sta conoscendo una pericolosa involuzione

Fiera di Larino, possibile il rilancio? di Claudio De Luca L’accordo di programma denominato “Pai cratere 01, Progetto territoriale ‘sostenibili@accoglienza’”, si è avviato grazie al conferimento dell’incarico per il frazionamento di un terreno comunale ricadente sul foglio 39, particella 669, del Comune di Larino.Tutto era iniziato, grazie ai Fondi “Fesr” relativi agli anni 2007-2013; poi era intervenuta la deliberazione di Giunta regionale n. 24 del 2013 di approvazione dello schema dell’accordo, con relativo programma attuativo della progettazione territoriale e delle relative fondi di finanziamento. Infine, con proprio provvedimento n. 33 del 2914, sempre l’Esecutivo regionale aveva approvato il programma attuativo degli interventi posti in quota “Fesr”. Da buon ultimo, con decreto n. 29 del 12 marzo 2014, il P.g.r. ha approvato l’accordo di programma con cui viene individuato il Comune di Larino quale Ente attuatore dell’intervento rubricato “Realizzazione di un complesso polifunzionale per manifestazioni fieristiche (primo lotto) per un im-

porto pari ad 1 milione ed 850mila euro. A questo punto, è proprio il caso di dirlo:“Riusciranno i nostri amici …” (come iniziava il titolo del famoso film di Alberto Sordi) a far rinascere l’attuale periclitante Fiera d’ottobre in un sito che non sia il solito frusto campo sportivo comunale? Come replicano i documenti locali, i componenti dell’Esecutivo di Palazzo ducale sono partiti per fare fruttare quella sostanziosa promessa di finanziamento erogata anni addietro alla Giunta Giardino al fine di offrire degna collocazione a quello che è restato – nonostante tutto – l’unico evento economico del Molise. Grosso modo, quale cornice più degna, è stata individuata quella segnalata a suo tempo dal past-Responsabile dei Servizi civili Salvatore Pascarella, situata ai margini dell’area che ospiterà i futuri im-

L’intervento di Antonio D’Alessandro* Nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad un’escalation del numero di procedimenti disciplinari avviati da Poste Italiane nei confronti del personale che, a qualsiasi livello, è impegnato in produzione. Tale fenomeno preoccupa il Sindacato della CISL Poste Molise, che denuncia l’elevato numero di procedimenti in atto. Un fenomeno, in crescita esponenziale – afferma il Segretario Antonio D’Alessandro -, che impone alcune riflessioni e che desideriamo evidenziare con l’enfasi e l’importanza necessaria a creare la giusta attenzione negli attori coinvolti/interessati. La questione è particolarmente delicata per i mille risvolti che ricadono, interamente, sui Lavoratori colpiti. Una questione che sfugge a qualsiasi, oggettivo, riscontro da parte dei Rappresentanti dei Lavoratori. In un’Azienda che fonda la sua strategia economica sul pressing esasperato, sull’esercizio delle pressioni, finalizzata ad arrivare “comunque” all’obiettivo, minimizzando attività e/o comportamenti di diretta responsabilità della forza lavoro, porta a sanzionare i Lavoratori senza alcuno spazio e/o possibilità di replica. Più si assumono responsabilità, più si alza il livello del ruolo ricoperto in Azienda – afferma D’Alessandro, più si è soggetti ad interventi sanzionatori, rispetto ai quali, ripetiamo, il Lavoratore ha ben poche possibilità di difesa. Allo stesso tempo, ed in maniera direttamente proporzionale, più si va gerarchicamente in alto più si è soggetti ad indebite forme di pressioni o ricatti che paventano, sempre di più, lo spauracchio del possibile procedimento disciplinare. Riteniamo come CISL, che il rapporto che dovrebbe essere equilibrato, tra Inquirente/Istruttore e Lavoratore sia, invece, enormemente sbilanciato a favore dei primi e che il sistema offra, nella realtà, bassissime possibilità di difesa ed autotutela al Lavoratore. C’è, insomma, un’evidente disparità tra

pianti sportivi frentani, da anni fermi al palo. Ed oggi il sito esatto del futuro agglomerato fieristico è stato delineato dall’attuale Responsabile del Servizio lavori pubblici di Palazzo ducale con il provvedimento di affidamento dell’incarico per il frazionamento del terreno. Ma subito si sono cominciate a farsi sentire le prime dolenti note. Il Direttore del Servizio edilizia pubblica

della Regione aveva richiesto copia: 1) della progettazione che sarà posta a base della procedura di scelta del contraente; 2) dell’atto di nomina del RUP. Il tutto doveva pervenire nel termine perentorio di 120 giorni, Naturalmente, per la sua redazione, il Comune frentano doveva fornire al progettista, individuato tramite una procedura di evidenza pubblica, una idonea relazione geologica. Ma purtroppo, nella scheda tecnica di intervento, era stato indicato un sito per l’ubicazione dell’opera realizzanda posto in corrispondenza di alcuni terreni privati; e la maggior parte dei proprietari aveva subito fatto conoscere la propria indisponibilità a vendere alle condizioni imposte dal finanziamento. Perciò il Sindaco Notarangelo si è visto costretto a comunicare l’indisponibilità da parte delle Ditte ad alienare, provvedendo a far redigere la pro-

Poste, procedimenti e sanzioni disciplinari

chi accusa e chi deve difendersi. Con l’aggiunta che chi, alla fine del processo, giudica è parente (strettissimo) di chi accusa. Una situazione anomala che pone (serissimi) dubbi sulla corretta istruzione di molte pratiche disciplinari e, soprattutto, sull’esito (scontato)

delle stesse. Ci fa riflettere il sempre più elevato numero di procedimenti avviati, a volte, senza i necessari supporti, e, spesso, senza una reale violazione “normativo-regolamentare”, ma solo sulla scorta di (opinabili) deduzioni messe nero su bianco nelle relazioni ispettive che, quasi sempre, diventano “Sen-

I 5 oli molisani della guida Flos Olei 2015 di Pasquale Di Lena Tra le tante ombre di una raccolta delle olive 2014 disastrata da un’annata favorevole alla moltiplicazione della mosca dell’olivo, causa le sfavorevoli condizioni meteorologiche, c’è da registrare anche qualche spiraglio di luce portato dai cinque oli premiati dalla più nota Guida all’extravergine del mondo, Flos Olei 2015, di Marco Oreggia e Laura Marinelli, che uscirà a novembre prossimo. Ed ecco i cinque oli bandiera del Molise: 1. L’olio dell’azienda Marina Colonna di San Martino in Pensilis, che, con 96 punti su cento, per poco non è arrivato a conquistare i 98 punti, il massimo punteggio raggiunto quest’anno, si attesta tra i primi 20

oli italiani selezionati; quello dell’oleificio Di Vito di Campomarino, con 90 punti (tra i primi 90 oli italiani); l’ oleificio di Bruno Mottillo di Larino con 88 punti (tra i primi 120) e le Aziende agricole “Pietropaolo Antonietta” di Casacalenda e “La Casa del Vento” di Larino, con il suo “L’Olio di Flora”, con 87 punti per entrambi, cioè tra i primi 130 oli italiani che la nota Guida ha selezionato. Un bel successo con un quadro di eccellenza, quello degli oli molisani, che onora l’olivicoltura della nostra “piccola grande regione”, come a me piace definire il Molise, e, in particolare, la sua varietà più diffusa che, insieme all’”Aurina” di Venafro, è la più nota da sempre, la “Gentile di Larino”.

gettazione e la realizzazione dell’area fieristica in terreni limitrofi. Per fortuna il competente Servizio non ha fatto pervenire indicazioni ostative al riguardo e la Giunta comunale ha potuto dare indirizzo al “rup” di espletare la gara per affidare la progettazione nel sito sopra richiamato, demandando al Responsabile del Servizio lavori pubblici e programmazione gli adempimenti conseguenziali. Di qui l’affidamento del frazionamento al geom. Marco Di Cillo per un importo di 2.840 e u r o . Sin qui la contorta storia del binario, a scartamento ridotto, su cui parrebbe essersi incamminata la nuova Fiera di ottobre. Ma non è finita perché un ultimo dilemma, rimasto in piedi, si attesta all’orizzonte: come verranno pagati i progettisti, incaricati tanti anni addietro, di occuparsi dell’evento quando i terreni destinati alla nuova Fiera erano quelli della Famiglia Battista? Come si ricorderà, la citata possibilità abortì per il contenzioso apprestato dai proprietari; ma la corresponsione delle somme pattuite non è rimasta tuttora in piedi?

tenze di Cassazione”. Ciò rende anche necessario rivedere ed aggiornare le professionalità (e l’approccio) all’interno delle strutture aziendali deputate all’istruzione di dette pratiche. Questa evidente disparità ci induce, inoltre, ad ipotizzare un utilizzo dello strumento non oggettivo. Funzionale, cioè, a quei principi di etica e trasparenza, assolutamente indispensabili in un campo delicatissimo come quello trattato, ma che, invece è, qualche volta, funzionale a ben più miserevoli ed inesplicabili obiettivi. C’è, ancora, un altro deplorevole aspetto della questione che merita la massima attenzione chi entra nel tritacarne di un procedimento di questo tipo ne esce “sempre” con una ferita. A prescindere. A nulla serve dimostrare di esserti attenuto a regole, normative, codici etici e deontologici: partito il procedimento, questo si DEVE chiudere, comunque, con una sanzione. Sanzioni, dure o leggere che siano, restano a carico del Lavoratore, con ripercussioni in termini economici, di carriera, personali. Ultima riflessione: riteniamo che nel contesto attuale con le disfunzioni organizzative, con istruzioni sempre più verbali, la scarsa qualità del servizio postale e finanziario reso alla clientela, i lavoratori, senza distinzione di ordine e grado, rischiano di essere quotidianamente sanzionabili poiché l’azienda “pianifica” contraddizioni operative e/o gestionali con le quali inesorabilmente il lavoratore si scontra. Crediamo , restituire allo strumento una reale valenza di accertamento super partes che porti, senza forzature, né esasperazioni, ad un oggettivo, professionale, riscontro dei fatti, e ad una valutazione degli stessi alla luce di norme, regolamenti, etica comportamentale, ma che tenga conto anche dell’aspetto umano. Se poi un procedimento disciplinare, erroneamente impostato, potesse anche concludersi con uno “scusi, ci siamo sbagliati” non sarebbe disdicevole per nessuno. Anzi, sarebbe un momento di grande forza. Per l’Azienda e per chi, in questo contesto, è deputato a rappresentarla. *Cisl Poste



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