Lavori pubblici, mai cosi' in basso

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 14 - domenica 18 gennaio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Domenico Ioffredi

L’Autostrada non è strategica la Metropolitana leggera sì

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Domenico Ioffredi. L'ineffabile consigliere regionale delegato alla Cultura e in quota di Sinistra e libertà, ci ha fatto conoscere che il circolo di Larino di Sel chiude per morosità e distacco dell’elettricità. Mentre il segretario del partito, D'Angelo ha proposto di andare a Milano al battesimo di Human Factor in aereo, naturalmente a spese del partito. Mentre il tesoriere di Sel, a detta di Ioffredi, sarebbe stato "avvistato su barche a vela nei caldi mari tropicali". Un bell'esempio di partito del Popolo lavoratore.

Il Tapiro del giorno ai fratelli Sabusco

Il Tapiro del giorno lo diamo ai fratelli Sabusco. Il primo, Giuseppe, consigliere regionale del Molise Udc all'opposizione del centrosinistra; il secondo, Massimo, assessore al Bilancio Udc al Comune di Campobasso in maggioranza con il centrosinistra. Mensilmente e complessivamente portano a casa 15mila euro. Un bel dire divisi come sono in maggioranza e minoranza ma sul filo di quel detto longanesiano: "Tengo famiglia". Due amministratori che, fino a questo momento, non sembra abbiano lasciato tracce politiche consistenti per la gente molisana.

Caterp i Impre llar sa Zu llo

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Un Molise drammaticamente fermo La classe politica regionale ciancia e cincischia su argomenti inutili senza centrare obiettivi CAMPOBASSO. La classe politica molisna, ciancia e cincischia su argomenti futili, e non s’accorge che il Molise è fermo, in preda alla più devastante delle crisi economiche e delle perniciose inefficienze amministrative. Si scambia elogi per cariche e incarichi che gli piovono addosso e non si rende conto che il mancato avvio della ricostruzione post-terremoto tiene bloccati oltre mille progetti, distribuiti in 60 comuni, e 356milioni di euro. Non si rende conto che la Termoli-San Vittore continua nel suo strampalato saliscendi di opera “certa ed incerta” e, poi, da “cancellare”; che il settore manifatturiero (Ittierre, Solagrital, Zuccherificio e Fiat) era e rimane pesantemente in crisi, in balia degli umori ballerini dei singoli assessori e della giunta regionale nel suo complesso, incapaci (assessori e giunta) di uscire dalle incertezze e dalle titubanze amministrative, costretti a rifugiarsi in fantomatici tavoli ministeriali; che il trasporto su gomma, elemento essenziale (ed esiziale) per i collegamenti regionali, non è stato affrancato dalla gogna dei crediti che vantano le ditte e della ipocrita razionalizzazione che viene sbandierata; che il programma regionale di sviluppo è rimasto chiuso nella cripta

l’ intervento di sergio genovese Ormai prossimo al sessantennio comincio ad essere malato di manie di insoddisfazione. Le persone che incontro mi piacciono sempre di meno, i miei occhi sono pieni di vis polemica, insomma vedo più nero che bianco. Sono più sensibile ai nani che si esaltano nel paraculismo che mi hanno insegnato essere un disvalore mentre oggi è garanzia di successo. Sono cresciuto con il ricordo del mio grande e indimenticabile Professore di Latino Domenico Simonelli che mi diceva: “ Ricordati gli uomini che devi ammirare, apprezzare e seguire sono quelli capaci di vivere all’incrocio dei venti, solo allora

CAMPOBASSO. “Non c’è bisogno di ricorrere a giochi di parole o a complicate analisi statistiche per certificare il fallimento del semestre italiano di presidenza appena concluso. Abbiamo assistito, purtroppo, all’ennesima manifestazione di inadeguatezza politica da parte del governo Renzi: una serie di annunci e proclami puntualmente disattesi che non hanno influito minimamente sul processo di riforme di cui tutta l’Unione ha un disperato bisogno”. Queste le parole di Aldo Patriciello, europarlamentare forzista, a margine della conferenza stampa della delegazione italiana PPE-Forza Italia, tenuta a Strasburgo, per esprimere il disappunto circa il lavoro svolto dalla presidenza italiana di turno dell’Unione. “Il nostro Paese – ha spiegato Patriciello – non ha saputo offrire, in questi sei mesi, quella leadership politica e quella capacità di coordinamento necessaria per promuovere un’azione politica efficace.

L’Indignato volante di Domenico Ioffredi*

presidenziale, sottratto al dibattito e al confronto, per cui non si hanno notizie di ciò che si vorrebbe e si potrebbe realizzare qualora gli organi tecnici e amministrativi regionali fossero nella condizione oggettiva di operare, cosa che, stando ai risultati della programmazione 2007-2013, è oggettivamente discutibile; che settori primari quali l’Agricoltura e il Turismo sono stati lasciati nella più deprecabile indeterminatezza gestionale, né si vedono correttivi all’orizzonte. Potremmo continuare con

l’Ambiente, l’Energia, il Commercio, l’Artigianato, ma non ne vale la pena, sapendo che sarebbero annotazioni il cui destino è finire nella discrezionalità di una classe politica che ha perso per strada (dal 2008) finanziamenti pubblici per oltre 300 milioni di euro senza battere ciglio. Ed ha l’improntitudine di mistificare altri finanziamenti per farne un nuovo cartello di annunci e promesse. Per sopravvivere a se stessa e tentare di andare avanti.

Saper vivere all’incrocio dei venti dimostrano se sono uomini. Bellissimo! Un ragionamento pieno di dignità umana e di orgoglio funzionale ad una morale non ipocrita e bacchettona. Come tutti quelli che dimostrano repellenza vera ai doppiogiochisti, ho conosciuto uomini ( non molti) capaci di vivere all’incrocio dei venti, tra questi inserisco senza indugio il Prof. ENZO RISI. So di arrecargli un dispiacere con questo scritto, continua ad essere un uomo riservato che ha passato una vita intera tra i gio-

vani. Un educatore vero di quelli che lasciano il segno. Ho raccontato qualche tempo fa la storia di un docente inutile ( aggettivazione stracolma di eufemismo) che pretendeva il rispetto delle regole dai ragazzi mentre fumava il sigaro dentro la Scuola. Un siffatto educatore sarebbe strapazzato dai venti in quei famosi incroci dove Enzo mai ha dato cenni di cedimento. Anche oggi che gli acciacchi robusti della salute lo hanno fortemente indebolito, non rinuncia, curvo e con il bastone, alla sua passeggiata quoti-

“Renzi, un fallimento accertato” Per l’europarlamentare Patriciello, fallimentare i risultati del semestre italiano all’Ue Siamo davanti a numeri impietosi: basti pensare che su 12 dossier legislativi da chiudere nel semestre di presidenza, soltanto due sono stati quelli portati a termine. Una débâcle che si sarebbe potuta evitare, se solo alle tante parole avessero fatto seguito comportamenti ed iniziative in linea con le esigenze programmatiche stabilite sin dall’inizio. Non stupisce, quindi, che oltre l’80% dei dossier prioritari si siano arenati nel corso di questi sei mesi: penso a provvedimenti di grande importanza come il regolamento sul made in, il

Lo stato disastroso della tesoreria regionale di SeL Molise subisce un nuovo colpo. Mentre il tesoriere regionale Sandro D’Onofrio viene avvistato su barche a vela nei caldi mari tropicali, il coordinatore regionale, Giggino D’Angelo, incurante della chiusura del circolo di Larino per morosità e del distacco dell’elettricità in quello di Campobasso, propone in una riunione tenutasi venerdì 16 gennaio di andare a Milano al battesimo di Human Factor in aereo, naturalmente a spese del partito. Alla illuminante riunione era presente nientepopodimeno che l’indignato-con-il-vitalizio-a-55-anni, Domenico Di Lisa, il quale pare che non abbia trovato nella proposta nulla di cui indignarsi. P.S.: Provvedo di persona senza passare per il tesoriere navigante a saldare i debiti di Larino e Campobasso. *Consigliere regionale Sel

diana, lui che ha battuto ogni sentiero della montagna Boianese a piedi e con gli sci. Quando per sollecitare i suoi studenti a migliorarsi nel salto in lungo utilizzava come limite il suo pacchetto di sigarette regalato in caso di successo, il Vecchio Romagnoli, apriva anche d’inverno, alle sei e mezzo di mattina. Quel surplus non richiedeva nessun costo aggiuntivo alla Amministrazione perché per il Prof. Risi era già una ricchezza pensare di poter incidere in ogni versante su quei ragazzi. Merce rara oggi. Mi verrebbe di fare i nomi di tutti i nani che incontro giornalmente ma non si può. Quello di Enzo Risi lo faccio invece a voce alta e con orgoglio. Il suo esempio, in quegli incroci, forse mi ( ci ) fa sentire meno malato di quella di insoddisfazione viscerale che assale chi, prossimo al sessantennio, comincia a vedere la vita dallo specchietto retrovisore.

trattato di libero scambio con gli USA, la direttiva sulla protezione dei segreti commerciali, il regolamento sull’applicazione delle misure antidumping, l’attuazione del piano Garanzia giovani o il regolamento sulla vigilanza dei prodotti, solo per citarne alcuni. È evidente – ha aggiunto l’eurodeputato forzista – che su queste tematiche, come anche in altri aspetti non meno importanti, il governo italiano abbia dimostrato scarsa incisività, evidenziando uno spiacevole pressappochismo lontano anni luce da quella concretezza che solitamente è richiesta in ambito europeo. Imbarazzante, poi, l’atteggiamento sulle le misure in tema di crescita e occupazione e sulla gestione dei flussi migratori. Francamente – ha concluso Patriciello – l’attuale situazione di grande difficoltà e disagio attraversata dall’Unione credo che avrebbe meritato un differente attenzione e una diversa sensibilità politica”.


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18 gennaio 2015

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Nagni e la Metropolitana leggera Dal suo partito dipietrista era stata ritenuta “uno spreco”. Oggi, però, diventa opera strategica più dell’autostrada CAMPOBASSO. La programmazione è l’arma segreta del governo Frattura che, se unita alla condivisione dei programmi di coalizione, rappresentano certamente l’aspetto peculiare di questo centrosinistra. Così in Molise accade che un’opera, la metropolitana leggera dal costo di circa 24 milioni di euro, è diventata strategica per l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni, più dell’autostrada. Eppure, era stata considerata uno sperpero di denaro pubblico dal suo partito di provenienza, quello di Di Pietro. Tanto che lo stesso Tonino nazionale, agli sgoccioli della sua permanenza in Parlamento, si era preoccupato di presentare un’interrogazione all’allora ministro Passera. “Non possiamo più tollerare – aveva avvertito qualche mese fa anche il figlio del Tonino nazionale e consigliere Idv – le scelleratezze del governo Iorio dettate da un modo di fare politica clientelare e personalistico che determinano scelte assurde come quella di costruire un aeroporto a Cantalupo e di spendere 225 mila euro per uno studio di progettazione per la metropolitana leggera a Campobasso” si legge sul blog Italia dei Valori news. Ed ancora: “Aeroporti, sanità, terremoto... sono tanti gli esempi di spreco, perpetrati negli anni, che hanno portato il Molise ai risultati di oggi. Ricordiamo poi a Iorio e Velardi – si legge su qualche altro organo di stampa in data 21 giugno 2012 tra le dichiarazioni sempre di Cristiano Di Pietro - che siamo sempre in attesa di qualche risposta in più sulla metropolitana leggera a

Caro Renzi, più ricchi? Ma se aumenta tutto!

Campobasso che, nonostante la sua denominazione, siamo certi, costituirà un ulteriore peso per le tasche dei cittadini”. Oggi , il collegamento rapido su rotaia tra le stazioni di Matrice e Boiano, torna ad essere un argomento concreto nell’agenda del presidente della giunta regionale Frattura, dell’assessore ai trasporti, Nagni, e

delle Ferrovie italiane. Cioè quel progetto che per i Di Pietro fino ad oggi è costato 225mila euro di sprechi per lo studio di progettazione. Chissà chi lo ha elaborato. Speriamo che almeno il progettista sia molisano e vivente. Insomma, come dire: si tratta di una coerenza metropolitana certificata dall’assessore Nagni.

Caro Matteo Renzi, qualche giorno fa, durante un incontro internazionale dove era presente anche la Prima ministro tedesca Angela Merkel, ho ascoltato un’affermazione di Renzi che mi ha colpito al cuore; credo non solo a me perché quelle parole hanno colto l’attenzione soprattutto del così chiamato “cittadino medio”. Ovviamente parlo del suo sostenere che le famiglie italiane oggi sono più ricche perché avendo poche disponibilità non spendono e risparmiano. Una frase che mi è stata da ispirazione perché, con una punta di ironia calzante ha voluto spiegare il suo punto di vista alla luce anche del nuovo aumento scattato per i tabacchi con una legge fatta e ap provata in un batter d’occhio. “Il nostro Governo, con la nuova legge di stabilità, non mette le mani nelle tasche degli italiani e il premier dichiara che “le famiglie italiane sono più ricche”. Che bello: cassetta della posta e ho trovato acqua, luce e gas ma sono scaduti da più di una settimana … la postina era in maternità, vabbè al prossimo bimestre pagherò anche la mora. Vacanze o ferie? Seeeee. Di tredicesima e quattordicesima non se ne parla perché dice il padrone: “c’è la crisi e sai quanta gente c’è che verrebbe al posto tuo per molto meno?” … e allora teniamoci il lavoro. Ma per fortuna dopo tutto questo stress c’è il mio tabaccaio sotto casa, quello di fiducia e che da sempre mi fa rilassare con una bella sigaretta. Dai che adesso mi rilasso un pochino, almeno psicologicamente mi distraggo un po’, ognuno ha i suoi vizi … “Buongiorno, un pacchetto di sigarette, quelle che costano di meno e da 10, per favore”. Ed ecco la risposta: “Da questa mattina, sono più buone di 20 centesimi”.

In Consiglio regionale si è discusso delle proposte

Gam, interesse dal gruppo Aia

CAMPOBASSO. E’ stata la questione della Gam ad interessare il dibattito in Consiglio regionale anche alla luce dell’interessamento manifestato dalla società veronese legata all’Aia. Il Presidente della Giunta, Frattura, ha illustrato due novità inerenti la Gam. Una riguarda una manifestazione d’interesse della società Agricola La Pellegrina S.p.A. di Verona del gruppo Aia, ricevuta nella tarda serata di giovedì. “Egregio signor presidente – si legge nel comunicato – con la presente, come da accordi intercorsi, Vi confermiamo la nostra disponibilità a valutare la gestione diretta dell’incubatoio secondo una forma giuridica da definire al termine di tutte le attività legali ed amministrative che dovranno essere espletate, in quanto notevoli sono gli interventi strutturali da effettuare per mettere a norma a struttura. Completata questa operazione confidiamo che la filiera avicola molisana avrà maggiori possibilità di sviluppo. Restiamo in attesa di riscontro”. L’altra novità è relativa ad un’assemblea tenuta dalle organizzazioni sindacali con i lavoratori il 13 gennaio, al termine della quale è stata ribadita la posizione che conferma l’intesa di massima raggiunta il 9 gennaio e inerente la gestione della fase transitoria (la proposta di Aria Food), portata a conoscenza proprio nell’incontro del 13. Frattura ha portato a conoscenza dell’aula tutte le intenzioni dell’esecutivo per fare in modo di rilanciare la filiera avicola molisana e che la nuova proposta della “Pellegrini S.p.A.” ovviamente andava a modificare la situazione che era stata portata al vaglio delle due commissioni consiliari congiunte, la prima e la seconda. “Credo si tratti di correggere adesso il tiro”, ha sostenuto Nicola Cavaliere, secondo Antonio Federico “in commissione abbiamo fatto un lavoro sulle delibere di giunta sia per la fase di transizione che di rilancio della filiera. Lo scenario con un nuovo

interlocutore ora cambia”, per Fusco Perrella c’è l’intenzione di “fare le cose senza fretta e in base al regolamento. Noi siamo stati chiamati a decidere sull’oggetto 457. Voglio sapere come dobbiamo procedere, cosa noi possiamo fare. Vogliamo essere seri e svolgere il nostro ruolo su un argomento tanto importante”. Dopo alcuni chiarimenti il governatore ha affermato che “il Consiglio deve esprimersi sulla procedura di concordato avviato, sulla fase transitoria e occorre decidere sulla scelta del partner privato”. “Credo che la Giunta debba valutare la situazione migliore per il rilancio della azienda”, è stato l’inter-

vento di Michele Iorio. La seduta è stata aggiornata al pomeriggio, quando, dopo la relazione di Francesco Totaro sul lavoro svolto nelle due commissioni, il consigliere Federico ha annunciato la presentazione di un documento integrativo, subordinando il voto favorevole al provvedimento finale, all’accoglimento dello stesso contenente sei punti tra cui quello di “scongiurare la possibilità che possa avvenire una riconversione energetica, anche parziale della filiera”. A seguire nuovi interventi dei consiglieri Cavaliere “mi auguro che questa azienda possa continuare a rappresentare ciò che ha sempre rappresentato

sotto tutti i punti di vista positivi per il nostro Molise”, Fusco Perrella “il gruppo Pellegrina Spa è interessato solo all’incubatoio? Se cosi fosse non ci sarebbe prospettiva. A noi interessa la filiera. Se non c’è filiera non c’è sviluppo. In Commissione abbiamo votato contro per le troppe incertezze riscontrate e per la mancanza di interlocutori politici. Abbiamo rilevato anche i punti deboli di Aria Food. Si è partiti con la socializzazione dell’impresa e ora ci troviamo di fronte ad altre proposte. Non dimentichiamo che ci troviamo di fronte ad una azienda avicola storica della nostra Regione”. Le integrazioni proposte dai 5 Stelle sono state respinte dall’aula a maggioranza, hanno votato a favore i proponenti Manzo e Federico e i consiglieri Sabusco, Iorio e Fusco Perrella. Si è quindi passati alle dichiarazioni di voto sul provvedimento finale. Ha iniziato l’ex governatore Iorio (“mi astengo perchè sul piano politico non condivido l’iter seguito dal governo regionale”), seguito da Federico (“ci si chiede una condivisione politica eppoi si dice che il Consiglio non si può sostituire alla Giunta. Votiamo contro come movimento cinque stelle”), Cotugno (“Rialzati Molise vota a favore con l’impegno di salvaguardare in ogni caso l’intera filiera avicola trovando un valido partner privato”) e dall’assessore Petraroia (“abbiamo salvaguardato al meglio l’amministrazione regionale, così come sostenuto dal collega Cotugno. Per la procedura di concordato non ci sono alternative. Così facendo salvaguardiamo il territorio, l’occupazione, l’ambiente e quant’altro”). Si è quindi proceduto alla votazione conclusiva del provvedimento che è passato con i voti della maggioranza. Hanno votato contro i consiglieri Manzo e Federico mentre i consiglieri Iorio, Fusco Perrella e Sabusco si sono astenuti.aaa


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4 18 gennaio 2015

Ma l’olivicoltura italiana ha ancora un valore? di Pasquale Di Lena

c’è il rispetto reciproco dei protagonisti del confronto. Soprattutto la consapevolezza che, quando si parla di territorio, del luogo che contiene ed esprime un insieme di valori e di risorse, si sta parlando di un bene comune e non di proprietà di qualcuno.

Con la terribile raccolta delle olive del 2014 i nodi sono arrivati al pettine di un comparto che ha bisogno ora di scioglierli tutti. Nodi propri e nodi ereditati dalla crisi dell’agricoltura, che si sono formati e ingrossati nel corso di tanti anni a causa di numerosi e pesanti limiti politico – amministrativi, oltre che culturali. C’è chi ha pensato di scioglierli puntando tutto sulla possibilità di raccogliere olivo e olio in tutto il Mediterraneo affidando tutto alla grande capacità di blending dell’industria olearia italiana e, in seconda battuta, indicando al mondo dell’olivicoltura la scelta degli impianti super specializzati spinti dalla Spagna che, a loro parere, dovrebbero fare i miracoli. Altro che miracoli, così si distrugge solo quel poco che è rimasto e che serve per ripartire! Il pensiero diffuso fino ad ora è tutto rivolto alla quantità, lasciando a quel poco che resterà dell’olivicoltura tradizionale, il compito di fare la qualità. Uno spiraglio di luce sui produttori e i territori italiani che riusciranno a rimanere ancora salvi dalla cementificazione. Per esempio, lasciare alle Dop e all’unica Igp il compito di rappresentare le produzioni locali da mettere a disposizione di quei pochi fortunati amatori dell’olio che sanno del valore e del significato del marchio Dop e Igp. Tutto rientra nella logica propria di quelli che si sentono padroni del mondo, o, comunque, del loro mondo, che è quella della semplificazione che porta all’omologazione e all’uniformità. L’arte del momento, soprattutto da parte di chi, sposando la moda del neoliberismo, pensa solo al profitto e alla quantità come unico elemento di competizione che può vincere sul mercato. Questa loro arte di semplificare il mondo, lo stesso pianeta, e di trasmetterlo a chi il mondo lo governa,

Sta alla regia attenta dell’istituzione pubblica far capire il significato di “bene comune” per non dare spazio a interessi personali e pensare alla propria terra.

sta tutto nella potenza del denaro, accumulato e da accumulare! Dentro tutto questa logica della semplificazione ci sono i disastri, le macerie, i pericoli che il mondo vive ogni giorno e, ogni giorno, sempre più. L’Italia olivicola, quella delle colline e delle aree interne che, bontà loro, possono anche rimanere, ma solo come elemento decorativo, è solo un esempio della logica della semplificazione con la quantità unico obiettivo, dovunque e comunque si possa raccattare. L’olivicoltura con la sua agricoltura contadina, quella che ha dato un fondamentale contributo alla notorietà e all’immagine di qualità che oggi l’olio italiano vive nel mondo, e, c’è di più, allo stesso senso e significato “qualità” dell’olio di oliva, fino a definirne i caratteri e renderli punti di riferimento di tutti gli oli provenienti dalla frantumazione delle olive. Contro la tentazione della facile semplificazione serve davvero avere chiaro il quadro rappresentativo della nostra olivicoltura e della nostra agricoltura fondamentalmente

contadina. La sola possibile da noi e, come tale, da rafforzare, e non da cancellare con l’idea di una sua industrializzazione, se si vuole dare una continuità a questo settore primario e parlare ancora di agricoltura. Cioè dell’attività che da sempre dà cibo e, che da sempre, nutre l’uomo, anche con il suo patrimonio di cultura, storia, tradizioni come pure di ambienti e paesaggi, che vanno a definire e offrire la qualità e non solo, la diversità . Ecco, diversità, quale valore aggiunto della qualità, che l’olivicoltura italiana, con il suo ricco patrimonio di biodiversità, può mettere in campo, nel momento della globalizzazione dell’olivo, come una carta di sicuro vincente. Un patrimonio di biodiversità olivicola che raddoppia quello complessivo del resto dei paesi olivicoli, costruito da una storia antica dell’attività agricola, ma, soprattutto, dai suoi differenti territori, che già ora ci vede primeggiare e fare la differenza sui mercati. Basti pensare soprattutto ai successi che vivono le nostre indicazioni geografiche, Dop e Igp, nonostante il vuoto della comunicazione del valore e del significato di

un marchio di garanzia del consumatore – valido, oltretutto, per tutte le eccellenze europee - grazie al rispetto del disciplinare di produzione e i relativi controlli. Un aspetto, quello della biodiversità, che diventa decisivo per competere, sia con le quantità che con le qualità offerte dal mercato. Bisogna partire da qui, dalla qualità e dalla diversità che la nostra olivicoltura è capace di mettere a disposizione del consumatore più esigente, e non dalla quantità, se si vuole ridare all’olivicoltura italiana la motrice più adeguata e, così, dare una risposta alla pesantezza della situazione prodotta da un andamento climatico sfavorevole che ha caratterizzato la raccolta delle olive 2015. Non servono le semplificazioni, le facili scorciatoie perché non portano da nessuna parte e, soprattutto, perché impercorribili domani, quel domani che non è nella natura e nella mente del denaro. Serve, invece, fare una respirazione a bocca a bocca al mondo dell’olivicoltura, dare spazio a un dialogo e ciò è possibile solo se

Il dialogo, e solo il dialogo, è in grado di dare all’olivicoltura italiana la possibilità di continuare, con la predisposizione di un piano e di una strategia di marketing, a esprimere meglio il suo ruolo e a far capire che essa è, ancora una volta, vincente sul mercato, per la qualità e la diversità che riesce a esprimere con dovizia di particolari. Questo fa dire che anche chi, curando soprattutto la quantità, ha svolto un suo importante ruolo nella ricerca e conquista dei mercati e di milioni o miliardi di consumatori, non può, ora più che mai, fare a meno della motrice qualità e diversità. Si sa che il mercato globale ha bisogno di quantità, ma dimenticare che il valore aggiunto di un successo vissuto che ci ha sempre visto primeggiare nel mondo con le professionalità espresse dai nostri confezionatori, stava nella qualità e nell’immagine del nostro Paese. Tant’è che le nostre industrie olearie, fra le più conosciute al mondo, da qualche anno sono patrimonio della Spagna. Pensare bene al proprio ruolo ma anche al ruolo svolto e che possono svolgere gli altri per fare squadra, sapendo che distinguersi con le peculiarità a disposizione vuol dire farsi notare e, non solo, andare al superamento delle confusioni vissute fino ad oggi sul mercato del consumo.

Coldiretti: “L’agromafia è assai pericolosa” CAMPOBASSO. L’Agromafia ruba all’agricoltura vera e genuina, come quella del Molise, fette di mercato agroalimentare con attività illegali, penalizza l’immagine del made in Italy, agevola le organizzazioni criminali nel riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. E’ quanto denuncia la Coldiretti Molise, che ha partecipato con una sua delegazione alla presentazione del terzo rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia, elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. L’evento si è svolto a Roma, nella sede della Coldiretti di Palazzo Rospigliosi, con la presenza di Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, Gian Maria

Fara, Presidente dell’Eurispes. L’agroalimentare rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita in tempi di crisi, come dimostrano le indagini più recenti che sono state oggetto del Rapporto. E’ stata presentata una inedita analisi sulla dimensione crescente del fenomeno e sulle sue evoluzioni più recenti e più pericolose, come l’affidamento di capitali puliti a circuiti illegali, sulle nuove forme emergenti di criminalità, sugli interessi dei colletti bianchi, sulle infiltrazione malavitose dalle campagne alla ristorazione e sul business della sofisticazione e della contraffazione, tutti temi di speciale attenzione ed interesse, anche alla luce del prossimo appuntamento dell’Expo. Uno speciale focus è stato dedicato ai rischi della rete dove sono in forte crescita gli acquisti

ma anche gli inganni, le sofisticazioni e offerte indecenti che sono state mostrate dal vivo nella “Collezione degli orrori on line”, allestita nell’occasione. La stesura del Rapporto “Agromafie” è stata resa possibile anche grazie al contributo documentale proveniente dalle Forze dell’ordine, dalla Magistratura, dalle Istituzioni e dagli Enti che operano sul territorio a salvaguardia del comparto agroalimentare che sono stati presenti all’appuntamento con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Ministro delle politiche Agricole Maurizio Martina, il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi, il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti ed il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe

Pignatone. Dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina è venuto l’importante annuncio – riporta Coldiretti Molise – di un grande forum a marzo con gli Enti di controllo europei ed internazionali per costruire un maggiore coordinamento di tutte le agenzie che lavorano per combattere un fenomeno come quello dell’italian sounding, che sottrae 60 miliardi di euro all’anno al vero Made in Italy agroalimentare. Coldiretti Molise evidenzia anche che il settore ambientale vede altre iniziative che hanno sottratto vaste aree agricole con la cementificazione selvaggia e con manovre speculative sulle cosiddette “energie rinnovabili” legate all’agricoltura, quali i sistemi fotovoltaico, eolico e delle biomasse per i rilevanti incentivi economici previsti per il settore.


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5 18 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Avviata la gara pubblica per l’aggiudicazione del nuovo Call Center della Regione

Pronto, chi parla? Gira e rigira, anche in questa occasione la scelta della presidenza della commissione aggiudicatrice ha avuto un solo indirizzo: Massimo Pillarella aaIl termine di presentazione delle offerte per l’aggiudicazione del Call Center della Regione (altrimenti, burocraticamente, detto “servizio di risposta remota al centralino”, è scaduto il 4 novembre. Il servizio sarà aggiudicato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’articolo 83 del Decreto legislativo 163/2006 e successive modifiche e integrazioni. Gara aperta, come si dice, salvo a vedere poi come verrà chiusa. Le garanzie dovrebbero essere nell’osservanza pedissequa delle procedure di legge e della normativa del bando. Che però non sempre coincidono perfettamente. Speriamo non sia il caso di questo affidamento che segna uno dei pochissimi atti amministrativi da parte del governo regionale finalizzati alla continuità di un servizio di chiara utilità pubblica qual è, infatti, il mettere in comunicazione il cittadino con le stanze del potere e con gli uffici regionali. Sul piano della pubblicizzazione niente da eccepire. Il bando di gara è stato

pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 17 settembre 2014, quindi sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana il 29 settembre 20104, su due quotidiani nazionali e su due quotidiani locali, nonché è stato affidato all’albo pretorio regionale e all’indirizzo web www.regione.molise.it. Siccome la scelta di chi dovrà svolgere il servizio di centralino sarà fatta osservando il criterio dell’of-

CAMPOBASSO. Dai geologi riuniti a Campobasso giunge un monito chiaro : cari sindaci mettete in sicurezza gli edifici scolastici adeguandoli alle nuove norme sismiche. Dal Molise il Piano Nazionale sulla Prevenzione messo in campo dal CNG. Un concorso porterà la Geologia in tutte le scuole . “ Il Governo ha lanciato il programma “Scuole belle e sicure” ma i sindaci si sono fatti trovare impreparati, sono stati colti di sorpresa ed in molti casi non stanno candidando gli interventi che effettivamente sono prioritari ma quelli che sono più spendibili dal punto di vista della visibilità politica e dunque si rischia di mettere in moto un processo che non è quello virtuoso di cui invece il Paese avrebbe bisogno . L’appello è che i sindaci non guardino al loro mandato elettorale ma a quello dei loro figli e che riflettano sulla necessità , l’urgenza di mettere in sicurezza sismicamente le scuole e l’intera platea scolastica”. Lo ha affermato Piero De Pari , Segretario del Consiglio Nazionale dei Geologi , intervenendo poco fa alla convention dei geologi all’Auditorium di Campobasso , alla presenza di 200 alunni delle scuole del capoluogo molisano e di San Giuliano di Puglia e Baranello . Dai geologi un

L’INTERVENTO

ferta economicamente più vantaggiosa, la valutazione spetta ad una commissione ad hoc in base all’articolo 84 del codice dei contratti pubblici. Come si può vedere, c’è stata cura massima nel predisporre la gara e nel poterla portare a termine. A tanta cura, altrettanta attenzione a chi affidare il compito di stabilire il vincitore. Gira e rigira, anche in questa occasione la scelta ha avuto un solo indirizzo: Mas-

simo Pillarella. Si conferma e si rafforza pertanto l’immagine di questo ingegnere (classe 1960, vicinissimo per professione, amicizia e interessi al presidente Frattura) nel ruolo di onniscienza e onnipotenza all’interno della Regione Molise: responsabile del servizio valutazione degli investimenti pubblici; coordinatore della gestione del fondo europeo per lo sviluppo regionale; responsabile del servizio fondi strutturali; responsabile del servizio per la gestione del programma regionale finanziato dal fondo europeo di sviluppo regionale e dei programmi attuativi (2007/2013 e 2014/2020); responsabile del progetto Alterenery; “ambasciatore” della Regione Molise presso le commissioni europee a Bruxelles; mani in pasta nel Patto del Matese e, dulcis in fundo, direttore dell’area seconda della Regione. Forse ci sfugge qualcosa; ma il grosso lo abbiamo detto. Di più, onestamente, sarebbe impossibile. Di Pico della Mirandola la storia ne conta uno; gli emuli ten-

“Cari sindaci, mettete in sicurezza le scuole” A Campobasso il Consiglio nazionale dei Geologi

si all’insegnamento obbligatorio dell’Educazione Ambientale nelle scuole ma con delle certezze. “L’obbligo dell’Educazione Ambientale nelle scuole a partire dalla stagione scolastica 2015/2016 sarebbe un passo molto importante non solo nei confronti dell’ambiente in gene-

rale - ha affermato poco fa Gian Vito Graziano , Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi - ma anche della prevenzione e della valorizzazione delle georisorse e del paesaggio . L’Italia detiene il maggior numero di siti UNESCO ed è prima in Europa, nel mondo seconda solo alla Cina, per numero di Geoparchi a te-

Aree di crisi, tempestività

di Michele Petraroia Nel prendere atto dell’allegata Risoluzione della X Commissione della Camera dei Deputati e stante l’accentuarsi della crisi occupazionale nel territorio interessato, si sollecita il Ministero dello Sviluppo a convocare con la massima urgenza la Regione Molise, le parti sociali e le amministrazioni locali per la stipula dell’Accordo di Programma finalizzato alla reindustrializzazione del territorio e al riassorbimento dei lavoratori dell’ITTIERRE di Pettoranello del Molise, della GAM di Bojano e delle aziende metalmeccaniche e dell’indotto dell’auto di Venafro. Si ribadisce che in

un’area con meno di 100 mila abitanti con la crisi della filiera tessile, della filiera avicola e delle imprese metalmeccaniche, sono stati collocati in cassa integrazione, in mobilità o licenziati poco meno di 5 mila addetti tra dipendenti diretti e lavoratori dell’indotto, determinando una desertificazione economica, sociale e produttiva che a livello nazionale, in proporzione, è la più complessa. La mancata radicalizzazione delle forme di protesta dovuta al forte senso di responsabilità delle parti sociali e dei lavoratori ha tenuto il territorio fuori da iniziative del Governo, nonostante che solo a dicembre poco meno di 400 dipendenti dell’ITTIERRE sono andati in mobilità e al 3 aprile 2015 scade la cassa stra-

tano di avvicinarsi. Pillarella gli è molto vicino. Un fenomeno. Al quale non si poteva non dare anche la presidenza della commissione per l’aggiudicazione del nuovo Call Center regionale. Come faccia poi a conciliare le sue tante funzioni e suoi tanti incarichi, le tante attese di cui è fatto oggetto è materia di approfondimento. Non del cronista, quanto degli specialisti che determinano scientificamente il tasso d’intelligenza, di capacità attuativa, di capacità persuasiva, di capacità induttiva delle persone. Visto all’opera, dicono sia uno spettacolo di concentrazione e di riservatezza. Immaginarsi quindi la fatica di stargli a fianco e di tenergli testa. Problema di cui dovranno farsi carico Claudia Angiolini e Roberto Zarrelli (componenti con diritto di voto della commissione per l’aggiudicazione del Call Centr regionale) e il segretario (della commissione) Gennaro Strazzullo. Dardo

stimonianza di un grande patrimonio geologico e ambientale, che, qualora venisse valorizzato pienamente, potrebbe portare turismo, lavoro e cultura”. Il Presidente Nazionale dei Geologi ha dunque commentato favorevolmente quanto è stato annunciato dal Sottosegretario all’Ambiente , Barbara Degani . “L’Educazione Ambientale nelle scuole è sicuramente un fatto positivo – ha concluso Graziano – ma concordo con il Presidente della Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati , Ermete Realacci , nel dire che non ci si limiti ad una mera aggiunta di una nuova materia”. A Campobasso anche Sergio Bianchi , Presidente dell’Associazione Vittime Universitarie del Sisma de L’Aquila ( AVUS) . CNG , AVUS e Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi hanno dato vita al Primo Concorso Nazionale “AVUS per San Giuliano di Puglia” con il quale la Geologia , le Scienze della Terra , entreranno in tutte le scuole primarie e secondarie . “E’ la prima volta - ha concluso Graziano che si mettono in rete tantissime scuole presenti in varie regioni italiane per promuovere la Geologia e le Geoscienze”.

ordinaria anche per gli altri 247 addetti della stessa azienda che al 2012 superava le 1000 unità occupate direttamente e altri 1000 nei laboratori sparsi sul territorio. A questi numeri si aggiungono i 300 lavoratori della GAM di Bojano per i quali è in itinere una domanda di cassa straordinaria dal 6.11.2014 per 12 mesi per crisi aziendale senza contare i 400 avventizi non tutelati da alcun ammortizzatore sociale e altre centinaia di operatori tra allevatori, trasportatori e piccole aziende collegate. Le politiche per le aree di crisi necessitano di tempestività, concretezza e sostegni mirati al fine di agevolare l’attivazione di nuove opportunità di impiego per i lavoratori dell’ITTIERRE, della GAM e del settore metalmeccanico del Distretto Bojano – Isernia – Venafro.


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Campobasso

7 18 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Gli uomini e gli enti che hanno affossato la Cittadella dell’Economia Selvapiana è un deserto, un luogo in disfacimento, un sogno in dissolvimento, una speranza vanificata L’accrocco umano è stato di primissima qualità politica e amministrativa. Mai prima era capitato di annoverare allo stesso tavolo di lavoro i rappresentanti della Regione Molise, della Provincia di Campobasso, del Comune capoluogo di regione, dell’Unione delle Camere di commercio del Molise e del Patto Territoriale del Matese: Michele Iorio, Nicolino D’Ascanio, Peppe Di Fabio, Paolo di Laura Frattura ed Enrico Colavita col dichiarato intento di “arricchire il destino del Molise e di realizzare crescita e sviluppo”. Obiettivo di cotanta nobiltà politico-amministrativa era: rendere la Cittadella del’Economia di Selvapiana il luogo della crescita programmata e della coesione socio-economica. Ambizioso il progetto; ambiziosi gli uomini che se ne facevano carico. Il punto di saldatura era la valorizzazione delle potenzialità economiche, della cul-

tura e dei saperi (manifatturieri) molisani. Appunti e riflessioni elencati in bella copia in un convegno che solo qualche anno fa è stato tenuto a Campobasso sullo sviluppo sostenibile e partecipativo. Alcuni uomini di quell’accrocco istituzionale sono tutt’ora protagonisti della vita pubblica molisana, seppure a ruoli invertiti (Iorio e di Laura Frattura), altri fuori della scena (D’Ascanio e Di Fabio) ma con una scia di atti e provvedimenti alle spalle che ancora incidono sulle strategie realizzate e realizzabili, altri ancora (Colavita) apparentemente ai margini, ma con un peso specifico importante essendo stato un tempo antagonista e altro tempo sodale dell’attuale neo presidente regionale, comunque una presenza incombente nell’area della Sinistra. Quell’accrocco, come stiamo facendo cenno, appena qualche anno fa è stato protagonista di

un annuncio di progresso e di fattività amministrativa dinanzi, si pensi un po’, ad operatori economici della Serbia, ospiti con propri stand, progetti e proposte alla convention di Selvapiana, per dare un costrutto alla ipotesi di una collaborazione transnazionale nata da una serie di iniziative poste in essere da Unioncamere Molise (leggasi Frattura), dal Patto Territoriale del Matese per l’Occupazione (leggasi Colavita), dal Ministero per lo Sviluppo Economico e dalla rete dei Patti Territoriali italiani, in sinergia con la Regione Molise (leggasi Iorio). Dinanzi al Gotha della politica e dell’economia del Molise riunito nella speranza (taluni nella convinzione) che il passo da compiere meritava attenzione e partecipazione, garantito dalla massiccia presenza di vertici istituzionali e di realtà territoriali dotate di risorse, di uomini, di mezzi, di progetti e di

prospettive, tutto quadrava a meraviglia. Il convegno infatti era il compimento di un percorso ragionato e comparato. Difatti, nel corso dei lavori il Molise è stato raccontato in tutte le sue migliori peculiarità che i vari Iorio, D’Ascanio, Di Fabio, di Laura Frattura e Colavita rappresentavano, ciascuno per un verso o per l’altro (per una peculiarità e per l’altra), con un target di credibilità certificato dalla personale esperienza di amministratori. Cui si aggiungevano i prodotti, i brevetti, i progetti in esposizione, distribuiti sui quattromila mila metri quadrati dell’area fieristica. Alle corte. A Selvapiana hanno discusso tutti, e di tutto. Hanno discusso gli uomini delle istituzioni, le associazioni di categoria, le organizzazioni sociali, l’università, le Agenzie di lavoro, finanche le singole testate giornalistiche con una ampiezza di argo-

mentazioni che mai avrebbe lasciato immaginare che il seguito sarebbe stato un flop, un terribile flop. Selvapiana ora è un deserto, un luogo in disfacimento, un sogno in dissolvimento, una speranza vanificata. Se Iorio, bocciato dalle urne ha colpe, non di meno le hanno condivise i Frattura, i D’Ascanio, i Di Fabio e i Colavità. A ruoli invertiti, Frattura e Iorio, hanno tempo e modo di chiarire gli arcani che si portano dietro, di cui non hanno mai dato conto. Difatti, sulle defaillance, hanno solo taciuto o fatto finta di niente. Fidando nella memoria corta, cortissima, dei molisani ai quali, a ruoli invertiti, Frattura e Iorio si apprestano a replicare la commedia della propria vicenda umana e politica. Il Molise? Come le stelle, rimane a guardare. Dardo

Stalking, una misura cautelare I Carabinieri sono dovuti intervenire per fermare un 35enne del capoluogo CAMPOBASSO. I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno notificato la misura cautelare emessa dal locale Tribunale di divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi da essa frequentati ad 35enne del capoluogo. L’autorità giudiziaria ha concordato con le risultanze investigative dei Carabinieri i quali hanno raccolto elementi a carico del destinatario del provvedimento secondo i quali, lo stesso, da settembre dello scorso anno fino alle festività natalizie aveva posto in essere ai danni della ex convivente una serie di atti persecutori. I due si erano lasciati nel settembre 2014 dopo una convivenza durata

circa tre anni ma lui non si era rassegnato all’idea di lasciare l’abitazione dimora della coppia. Ripetuti i messaggi e gli appostamenti sotto casa con frequenti insulti e minacce alla donna che IL 23 dicembre, antivigilia di Natale, non ha più sopportato quella situazione e richiesto l’intervento dei Carabinieri. Il personale dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Campobasso ha sedato gli animi e rasserenato la vittima che è stata da loro rassicurata e incoraggiata a rappresentare le difficoltà che stava incontrando con il suo ex convivente. Presso la Stazione Carabinieri del

Incendio allo stabilimento di pale eoliche Le fiamme hanno interessato un camion parcheggiato all’ interno. Indagano i Carabinieri GUARDIAREGIA. Vasto incendio allo stabilimento di pale eoliche del bivio di Guardiaregia. Il rogo ha interessato una ampia area dell’azienda. Sul posto sono intervenute due squadre dei Vigili del Fuoco di Campobasso. Gli uomini del 115 hanno operato per domare le fiamme. Sul posto anche le forze dell’ordine. I danni causati dalle fiamme sembrerebbero essere ingenti. L’incendio, ha inte-

ressato un camion addetto al trasporto delle pale eoliche parcheggiato nel cortile dello stabilimento del bivio di Guardiaregia. Sul posto i Vigili del fuoco hanno domato le fiamme e messo in sicurezza l’area. Intervenuti anche i Carabinieri della Compagnia di Bojano del capitano Michele De Chiara. In corso le verifiche per determinare le cause dell’incendio.

capoluogo la donna ha riferito della difficile convivenza con il suo ex compagno acuitasi negli ultimi periodi e sfociata nella decisione di interrompere la relazione. La costante opera di vicinanza e persuasione operata dai Carabinieri e la raccolta da parte loro di elementi per confutare le dichiarazioni della vittima hanno consentito alla

locale autorità giudiziaria di emettere il provvedimento cautelare che impone al trentacinquenne di non avvicinarsi alla sua ex ed ai luoghi da lei frequentati. Il provvedimento è stato notificato nel pomeriggio di ieri negli uffici della Caserma Testa di Viale Mazzini ed è l’esito del lavoro di prossimità al cittadino che i Carabinieri

della Compagnia di Campobasso svolgono sia nel capoluogo che nei centri limitrofi dove la presenza capillare dell’Arma ormai da due secoli consente una continua opera di vicinanza alla popolazione con la finalità di prevenire la perpetrazione di reati predatori e perseguire le manifestazioni di qualsiasi forma di illegalità.

L’Unione dei comuni del Tappino verso la “Smart city” A farne parte, Campodipietra, Gildone, Jelsi, San Giovanni in Galdo e Toro CAMPODIPIETRA. L’Unione di Comuni del Tappino, costituita dai comuni di Campodipietra, Gildone, Jelsi, San Giovanni in Galdo e Toro, nata per rispondere ai dettami normativi in merito all’associazionismo comunale si segnala fra le più attive dell’intero territorio molisano e nazionale. Di recente, infatti, su proposta dell’Assessore del Comune di Jelsi Michele Mazzocco, ha aderito in qualità di “promotore” all’Osservatorio Nazionale Smart City, struttura dell’ANCI, nata nell’aprile 2012 sulla base della convinzione che lo sviluppo delle smart cities definita a livello europeo deve essere un modello di riferimento da replicare e adattare alla realtà italiana. L’obiettivo principale dell’Osservatorio è quindi elaborare analisi, ricerche e modelli replicabili da mettere a disposizione dei Comuni e unioni dei comuni italiani che vogliono intraprendere il percorso per diventare “comuni e comunità intelligenti”.

Grazie a un Protocollo d’intesa tra ANCI e FORUM per la gestione dell’Osservatorio si sta costruendo una “rete” di referenti comunali e locali, insieme a l’organizzazione di laboratori di co-apprendimento per le città, comuni e unioni che vogliono intraprendere la strada della “smart city”. In questo modo l’Osservatorio è diventato una guida per indirizzare le amministrazioni verso le scelte più adatte alla loro particolare realtà territoriale; uno strumento per individuare e mettere in rete le migliori pratiche ed esperienze, le soluzioni tecnologiche e gli strumenti di programmazione; e uno spazio per la produzione e la condivisione di conoscenza sui temi dell’innovazione e della sostenibilità urbana, aperto ai contributi del mondo istituzionale e della ricerca, dell’impresa e della società civile. Grazie alla consulenza dell’osservatorio Smart City, L’Unione dei Comuni del Tappino sta iniziando un percorso che consenta ai 5 comuni di

diventare “smart”, in tema di servizi al cittadino, pubblica illuminazione, condivisione degli spazi e dei beni comuni. L’Unione dei Comuni è stata la seconda Unione in Italia a partecipare all’Osservatorio e grazie all’iscrizione allo stesso ha potuto partecipare al bando su politiche giovanili MYC “Meetyoungcities” promosso da ANCI, IFEL e Agenzia Nazionale Giovani. La candidatura al bando MYC, realizzata da un gruppo di lavoro coordinato dall’Assessore Mazzocco, prevede la realizzazione di un progetto di monitoraggio ambientale innovativo in cui gli attori protagonisti sia i giovani fino ai 35 anni. Nelle prossime settimane si attendono le valutazioni dei progetti presentati, in modo tale che si possa partire con le attività progettuali, per coinvolgere i giovani in maniera attiva, partecipata e condivisa nelle tematiche di monitoraggio e salvaguardia del territorio e dell’ambiente.



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Isernia

18 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Carsic, ritrovata l’intesa tra le parti Soddisfazione è stata espressa da tutti anche per la cancellazione delle 33 pratiche di mobilità VENAFRO. Intesa ritrovata al tavolo regioinale tra proprietà del Carsic, lavoratori e sindacati su questioni fondanti quali mobilità e pagamento arretrati. In effetti l’istituto, per le più volte dichiarate difficoltà economiche a causa del mancato adeguamento da parte della Regione Molise della retta di ricovero ferma ai primi del terzo millennio, è in debito dallo scorso mese di settembre, ossia quattro mensilità più tredicesima. E sempre l’Istituto di via Garibaldi da tempo parla di mobilità per 33 lavoratori all’indomani della contrazione del numero dei ricoverati e quindi della necessità di un numero ridotto di dipendenti. Sul tema mo-

bilità le parti si sono incontrate ieri l’altro alla Regione Molise e in tale sede è stata ritiratala dall’azienda la

mobilità per 33 lavoratori, che possono così tirare un grosso sospiro di sollievo.

Su tale questione il sindacato era stato sin dall’inizio irremovibile chiedendone il ritiro in toto e finalmente si è addivenuti a tanto, presso la sede dell’assessorato regionale preposto. La proprietà ha condiviso le preoccupazioni dei lavoratori in materia del reperimento dell’occupazione altrove ed ha finito per accettare la proposta sindacale, decidendo per il ritiro della mobilità. L’altro argomento, il pagamento degli arretrati, non era in agenda al tavolo regionale ma ugualmente la proprietà dell’Istituto venafrano ha fatto intravedere spiragli positivi nell’immediato futuro, grazie all’aumento Istat di 20 euro della retta di ricovero appena avallata dal Tar ed

al prossimo conguaglio annuo del 20% dei pagamenti da parte dell’Asrem regionale, fondi che una volta incassati consentiranno di corrispondere parte degli arretrati, fermo restando il programma del Centro di via Garibaldi di risolvere in toto il problema pagamento/arretrati nell’immediato futuro una volta riassestati i conti aziendali. Intesa ritrovata, quindi, all’Istituto che accoglie 120 ricoverati di Molise ed altre regioni del centro Italia e che da lavoro a 105 addetti, risultando sotto il profilo occupazionale la più consistente azienda della città e come tale da salvaguardare, ovviamente continuando ad ospitarla a Venafro.

“Le istituzioni non trascurino l’olivicoltura” A Venafro i produttori richiamano l’attenzione su questo specifico settore VENAFRO – Non si è ancora spento l’eco positivo, sotto il profilo dei contenuti e dei programmi futuri, del recente incontro avente come tema l’olio di Venafro e quello di Efraim, villaggio palestinese in Terrasanta, in chiave collaborazione futura per concretizzare assieme profitti e vantaggi economico/occupazionali, stante la bontà sia dell’olio venafrano che di quello palestinese. Entrambi i fronti, quello venafrano rappresentato nella circostanza dal Parco Regionale dell’Olivo col Presidente Pesino e quello palestinese del Villaggio di Efraim presente a Venafro col Fr. Raid, animatore dell’ambizioso progetto oleario orientale e presidente della Caritas di Gerusalemme, si sono trovati d’accordo su un punto basilare : incentivare conoscenza e diffusione di qualità e proprietà

del prodotto, in modo da ricavarne il massimo dei vantaggi sotto l’aspetto economico, imprenditoriale ed occupazionale. “Ci troviamo in perfetto accordo con quanto scaturito dall’incontro con gli amici di Terrasanta in tema oleario -affermano oggi gli olivicoltori venafrani- e come loro è nostro interesse promuovere tale prodotto, intervenendo sui nostri oliveti, sulla loro manutenzione, sulla cura degli alberi, sulle strade di accesso, nonché su visibilità, notorietà e conoscenza dei nostri uliveti e dell’olio che se ne ricava. Non bisogna però fermarsi alle parole, alle intenzioni, ma passare ai fatti concreti”. Quali, ad esempio, per iniziare ? “Anni addietro sulla spalletta del ponte che scavalca la trafficatissima Via Colonia Giulia, arteria attraversata quotidianamente da migliaia di

mezzi su gomma sia italiani che stranieri, era stata apposto a ragione un mega cartellone con la scritta “VENAFRO CITTA’ DELL’OLIO”. Veniva letto ogni giorno da migliaia di persone e certamente serviva ad incentivare l’economia di settore. Improvvisamente tale cartellone venne rimosso e sostituito con altro più generico con scritta “Città di Venafro” ! Un cambio certamente inopportuno e dannoso per il settore olivicolo locale, tanto che da tempo chiediamo che torni ad essere esposto il precedente cartellone, ma non veniamo ascoltati. Sollecitiamo perciò il Parco Regionale dell’Olivo a farsi carico di tale istanza, tornando a pubblicizzare il tipico e prezioso prodotto naturale della nostra terra, l’olio”. C’é dell’altro di cui l’olivicoltura venafrana

ha urgente bisogno ? “Purtroppo si, ed occorre intervenire senza indugi. Ci riferiamo alla necessità di curare maggiormente gli uliveti, con una diversa manutenzione ed una potatura migliore degli alberi. Occorre poi creare i servizi necessari come le strade per accedere coi mezzi motorizzati e meccanici negli uliveti ovunque si trovino. Da noi sono curatissimi ed accuditi i millenari uliveti del Campaglione lato ovest, mentre tutta l’ampia fascia pedemontana orientale resta praticamente senza strade d’accesso e come tale pochissimo curata in quanto difficilmente raggiungibile. Ecco, se si vuole l’integrale ed effettivo decollo dell’olivicoltura venafrana nella sua interezza, conviene prendere in considerazione anche tali aspetti ed intervenire in maniera adeguata”.

Ricordato Nuccio Fiorda nel 120° della nascita Civitanova del Sannio ha inteso commemorare il suo figlio illustre Un po’ in ritardo, si, ma in compenso pregevole, esauriente ed encomiabile il doveroso omaggio all’illustre molisano di Civitanova del Sannio, il musicista Nuccio Fiorda, tributatogli recentemente a Campobasso. C’è voluto tutto l’impegno del direttore del Conservatorio “L.Perosi”di Campobasso, M° Lelio Di Tullio,tutta la passione e la determinazione sue e dei collaboratori, nonché la coincidenza del 120° anniversario della nascita di N. Fiorda in quello straordinario paese, Civitanova, che ha dato i natali a tanti altri illustri personaggi come i Cardarelli, Pianese, Narducci, De Curtis, Fiorante, Di Scetta Tetc. Così, sulla scia dell’inaugurazione dell’anno accademico del Conservatorio al Teatro Savoia con concerto dedicato a Nuccio Fiorda, si sono susseguite quattro giornate durante le quali si è sviluppato, presso l’Auditorio del palazzo ex-GIL, un ciclo di conferenze e di concerti tutti incentrati sulla figura e sull’attività del musicista civitanovese. Si sono avvicendati autorevoli relatori fra i quali, per esser breve, cito solo il prof. Domenico Carboni, che fu il primo bibliotecario del Conservatorio di Campobasso. Nel suo intervento egli ha parlato di Fiorda così come lo aveva raccontato,nei primi degli anni ottanta, nel corso di una trasmissione radiofonica, da lui stesso curata, in quattro puntate delle

quali ha fatto ascoltare alcuni brani con evidente partecipazione e commozione. Dall’insieme delle relazioni e delle musiche ascoltate è emersa, ben definita, l’immagine di Nuccio Fiorda, persona riservata, fine ed elegante, gioviale e colta; un artista eclettico, un geniale sperimentatore. Dai più, egli è conosciuto soprattutto o forse esclusivamente come autore di colonne sonore di film, ma non fu solo questo. In effetti Fiorda ebbe grande notorietà in campo cinematografico, prima come esecutore di commenti musicali nelle sale romane dove venivano proiettati film muti ( si dice che molti vi si recassero più per ascoltare le musiche di Fiorda che per vedere il film ); poi, con l’avvento del sonoro, come autore di colonne sonore di film italiani e stranieri di grande successo girati da grandi registi come De Sica, Camerini, Mastrocinque, George Cukor, Frank Capra, John Ford. Come compositore, fu convinto futurista aderente al “ rivoluzionario “ movimento culturale fondato da F.T.Marinetti che ebbe come massimo esponente, in campo musicale, il pittore Luigi Russolo, inventore dell’” Intonarumori”, strano congegno sonoro molto utilizzato in seguito nei concerti. Fu un successo, nel 1921 a Parigi, l’esecuzione delle composizioni futuriste di Nuccio Fiorda, ascoltate ed apprezzate da musicisti di fama mondiale fra i quali Stravinskij e Ravel.

Per il teatro il nostro musicista scrisse l’opera in un atto e cinque quadri intitolata MARGOT che fu rappresentata con successo nel 1966 al teatro Donizetti di Bergamo ed I PRIGIONIERI E L’AMORE, rimasta inedita. Fu, insomma, un personaggio di primo piano nel mondo della Musica del suo tempo. Come direttore d’orchestra ebbe a svolgere il ruolo di maestro sostituto del grande Arturo Toscanini e suo assistente al Teatro alla Scala di Milano; lo segui, partecipandovi attivamente, nella famosa tournée americana del 1920/21. Allievo del Respighi, ebbe rapporti di amicizia con Puccini , Mascagni, Giordano ed altri artisti e letterati come Caruso e D’Annunzio. Nel periodo della maturità, si dedicò anche alla scrittura : nel suo libro “ Arte, Beghe, e Bizze di Toscanini “ ha raccontato l’avventura della suddetta tournée del 1920 negli Stati Uniti e in Canada con l’orchestra di Toscaninil ; i suoi rapporti con questi e tanti fatti ed aneddoti che evidenziano la forte personalità del celebre direttore d’orchestra parmense. Per l’intera durata di queste manifestazioni è stata pure allestita un’interessante mostra con esposizione di cose varie appartenute o comunque riguardanti il Fiorda. Il tutto, come detto, è stato organizzato dal Conservatorio di musica di Campobasso con la collaborazione di altre isti-

tuzioni. Ma non si possono chiudere queste note senza prima aver rivolto un commosso pensiero al compianto Franco Santagata, recentemente scomparso, che non ha potuto partecipare purtroppo a questa festa in onore del musicista di Civitanova: lui che di Fiorda era profondo conoscitore e gli aveva intitolato la sua Accademia e fatto intitolare l’Auditorio

del suo paese. A Franco Santagata si deve il grande merito di aver dato, con le sue numerose iniziative, l’input, la spinta determinante per la realizzazione delle manifestazioni in onore del musicista Nuccio Fiorda, non solo, ma anche per la conoscenza e la valorizzazione di tutto il patrimonio musicale del Molise. Guido Lastoria

False residenze, denunciati 11 napoletani I Carabinieri hanno scoperto le persone anagraficamente trasferitesi a Pizzone PIZZONE - I Carabinieri della Stazione di Castel San Vincenzo hanno denunciato undici persone di età compresa tra i ventisei e i cinquantasei anni, tutti della provincia di Napoli, per i reati di truffa e falsità ideologica in quanto, per trarne un ingiusto profitto, producendo false documentazioni ottenevano l’iscrizione anagrafica presso il comune di

Pizzone al fine di poter beneficiare per i mezzi di loro proprietà, di tariffe relative al pagamento di polizze assicurative, più vantaggiose rispetto agli importi previsti nei luoghi di effettiva residenza. Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini poiché già nel recente passato sempre cittadini residenti in altre regioni sono finiti indagati per analoghe vicende.



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Termoli

18 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Zuccherificio, in sospeso le semine primaverili Incontro con la parte politica per valutare il da farsi alla luce delle difficoltà in essere TERMOLI. Si è tenuta la prima riunione del 2015 atta a siglare le sorti dello Zuccherificio del Molise; obiettivo, quindi, è stato il capire se esistono margini per poter coltivare la barbabietola primaverile e verificare gli ettari a disposizione dei coltivatori. Da questi punti ha preso il via la riunione che ha avuto luogo presso la sede l’azienda Basso Molisana alla presenza dei rappresentanti di categoria, dell’amministratore Fusco e dell’assessore Facciolla che analizza il periodo attuale del settore. Per l’assessore regionale al ramo, Vittorino Facciolla: “L’incontro è stato organizzato per cercare di comprendere se ci sono margini o meno i margini per coltivare la barbabietola

primaverile” e in merito alle possibili future prospettive, non ci sono dubbi: “le prospettive sono di grande difficoltà per tutti gli zuccherifici d’Italia; questo in quanto il prezzo dello zucchero è calato in maniera vertiginosa e ciò non è compatibile con una produzione redditizia. Noi dobbiamo cercare di invogliare i bieticoltori a coltivare barbabietola da zucchero, gli agricoltori a coltivare barbabietola da zucchero, considerando anche che c’è l’aiuto accoppiato, che potrebbe essere di un importo rilevato in relazione proprio agli ettari coltivati da una parte e, dall’altra, dobbiamo puntare a impegnare questo comparto affinché si giunga al 2016, quindi alla fine delle quote, al che ci potrebbe essere un occasione di ricon-

versione dello zuccherificio. E così si “tira la carretta” con Fusco che è custode della massima fiducia da parte di Facciolla e, con esso, dall’intera istituzione regionale eppure gli animi non sono ugualmente tranquilli per Emilio Travagli dell’Associazione nazionale bieticoltori che definisce “appena interlocutoria” la riunione e denuncia la mancanza di un accordo interprofessionale nonché il mancato pagamento delle bietole dello scorso anno. Per Travaglini: “La riunione è stata solo indicativa e ci hanno chiesto se c’è la possibilità di fare bietola ma con i tempi ristretti che abbiamo per le semine, ciò diventa molto difficile. Bisogna costruire, poi, un accordo

interprofessionale e pagare le bietole dell’anno scorso, quindi ci sono ancora degli aspetti da rivedere. Appuntamento rimandato alla settimana prossima allo scopo di verificare le possibilità, con delle proposte nuove, per fare un minimo di coltivazione per mantenere le quote”. “In campagna – ha aggiunto Travaglini – non c’è molta fiducia: ci sono poche superfici, ma se ci sono le condizioni economiche si può tentare almeno di mantenere le quote”. Alla luce dei fatti, la situazione non è proprio tranquilla in questo avvio 2015; resta però l’unità d’intenti almeno su un fatto: mantenere le quote zucchero.

Progetto Marlisco per rilanciare l’Adriatico L’impegno è quello del controllo del territorio e della migliore organizzazione turistica TERMOLI. È stato al centro dell’interesse di studenti, studiosi ed esperti il Progetto Marlisco avviato dalla provincia di Teramo che ad oggi coinvolge diverse realtà del paese. A presentarcelo è Angela Stanisci, Docente Unimol di “Aree protette e biodiversità” che ha affermato: “Il progetto Marlisco è un progetto che è stato avviato dalla Provincia di Teramo e coinvolge, ad oggi, quindici paesi del bacino Mediterraneo. Esso è diretto a capire la lettiera marina, cioè i rifiuti marini che cause hanno, di che

tipologia sono e qual è il modo per gestirli, quindi ridurli”. E parlando del mare di Termoli, la docente afferma: “Il mare di Termoli, rispetto ad altri mari europei, sta abbastanza bene ma ha tantissimi rifiuti di plastica che derivano, molto probabilmente, dalla filiera ittica ed è per questo che il nostro progetto è nato allo scopo di sensibilizzare tutti a porre la massima attenzione al tema”. Cosa si può fare? “Anzitutto iniziare a parlarne, farlo a vari li-

velli: dalle scuole alle università, fino ai portatori d’interesse, trovando materiali bio-degradabili che possano sostituire il polistirolo e le reti in plastica”. Ed è proprio l’inquinamento a essere una delle peggiori minacce al mare molisano che ha chiamato a intervenire al workshop anche una rappresentanza della Capitaneria di Porto e l’assessore comunale all’ambiente Filomena Florio che ha evidenziato l’esigenza a tutelare organizzare e scongiurare l’inquinamento del territorio.

“Il nostro impegno – afferma l’assessore Florio – deve essere quello del controllo del territorio e della migliore organizzazione possibile nella gestione dei rifiuti: questa è la nostra linea guida. Controllando il nostro territorio, quindi, punteremo a limitare la dispersione, il fenomeno del littering e, quindi, dell’inquinamento marino”. Il workshop si è concluso con un confronto pubblico, attraverso lo streaming, nell’ambito del National Marine Litter forum di Roma.

Sono state 100 le visite oculistiche gratuite Ad organizzare in Piazza Monumento”, il Lions Club International Più di cento visite oculistiche gratuite con misurazione della pressione oculare ed esame della retina alla popolazione si sono svolte presso la Piazza Monumento di Termoli, venerdì 16 gennaio dalle 10:00 alle 13,30.Tale iniziativa rientra nel Service organizzato dal Presidente della 6ª Circoscrizione zona B del Lions Club Oreste Campopiano, alla presenza del Presidente di Circoscrizione Tommaso Dragani, oculista che ha prestato le visite ed ha impegnato i Club della zona. Questo Service di zona rientra nelle celebrazioni in ricordo di Melvin JONES. I soci del Lions Club International, da quasi 100 anni, lavorano a progetti che hanno lo scopo di prevenire la cecità, restituire la vista e migliorare la salute degli occhi e i servizi oculistici per centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. I volontari Lions prendono parte a progetti atti a preservare la vista di oltre 15 milioni di bambini, fornendo screening, occhiali e altre terapie attraverso il progetto Sight for Kids; hanno inoltre costruito e potenziato centri pediatrici per la cura della vista, che fino ad ora hanno curato più di 120 milioni di persone

contribuendo ad arrestare la diffusione del tracoma in Etiopia, fornendo 10 milioni di dosi del medicinale salva vista Azitromicina ogni anno. Hanno inoltre evitato la perdita della vista ad oltre 30 milioni di persone in tutto il mondo, migliorando i servizi di cure oculistiche per oltre 100 milioni di persone. Il Lions Club International ha organizzato corsi di formazione per più di 650.000 professionisti ecostruito 315 ospedali oftalmici. Sono stati distribuiti oltre 147 milioni di trattamenti contro l’oncocercosi, fornito 8 milioni di interventi alla cataratta, vaccinato 41 milioni di bambini africani contro il morbillo, una delle cause principali di cecità infantile. Dal 1990 i Lions hanno raccolto 415 milioni di dollari attraverso due campagne Sight First per la raccolta di fondi per contribuire a dare a chiunque la possibilità di vedere. I Lions hanno ricevuto riconoscimenti a livello internazionale per il lavoro svolto per migliorare la vista e prevenire la cecità. I soci Lions di tutto il mondo sono attivamente coinvolti anche nell’opera diriciclaggio degli occhiali in 18 centri. Inoltre supportano le Banche degli occhi Lions che forni-

scono tessuti oculari per interventi chirurgici atti a salvare la vista,compiono gratuitamente centinaia di migliaia di Screening della vista,compiono un’opera di prevenzione della cecità fornendoterapie a coloro che rischiano di perdere la vista. Il Lions Club International ha aderito al progetto Vision 2020 che ha l’obiettivo di contribuire ad eliminare cecità evitabile e curabile entro l’anno 2020. Il progetto lanciato congiuntamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB) coinvolge più di venti Organizzazioni Non Governative internazionali addette alla cura della vista e alla prevenzione e cura della cecità. Questo progetto, entro il 2020, intende impedire a 100 milioni di persone di diventare cieche. Nel 1925 Helen Keller lanciò una sfida ai Lions affinché diventassero i “Cavalieri dei non vedenti nella crociata contro le tenebre”. Noi Lions abbiamo accettato quella sfida, oggi, i programmi per la tutela della vista restano una delle nostre missioni principali.

Imu agricola, il Pd apre il confronto La ‘mazzata’ che rischia di abbattersi sulle aziende agricole fa temere la tenuta delle stesse CAMPOMARINO. “In serata alle ore 18.30, è stato organizzato un incontro con i proprietari di terreni agricoli costretti il 26 gennaio prossimo, a causa di modifiche alla normativa , a versare l’acconto per IMU agricola”. A comunicarlo il consigliere comunale del Pd, Vincenzo Cordisco. Unitamente alla nostra parlamentare molisana, On. Laura Venittelli, cercheremo di chiarire tanti aspetti e formulare delle proposte. Per tale incontro ho chiesto all’Istituzione Cultura del Comune, in via informale e pre-

ventiva, l’uso della sala conferenze presso Palazzo Norante...... Molti cittadini di Campomarino ricorderanno quel palazzo costato ai cittadini 900 milioni delle vecchie lire per l’acquisto, altri soldi pubblici per la ristrutturazione e ancora soldi pubblici per farci stare dentro alcuni soggetti, a cui paghiamo lo stipendio o diamo contributi economici per svolgere la loro attività.... tutto questo si, ma per fare un incontro dedicato alla cittadinanza per spiegare e trovare soluzioni rispetto ad una tassa parti-

colarmente gravosa per gli agricoltori e cittadini, quello no!... non sia mai che tale sala venga concessa – peraltro senza divieto esplicito da Regolamento - ad un Consigliere comunale dell’opposizione. non sia mai che possa essere concessa per aiutare i cittadini e farlo divenire LUOGO DI TUTTI E NON SOLO DI QUALCUNO.... Palazzo Norante è stato acquistato e ristrutturato con soldi di tutti noi e DEVE ESSERE A DISPOSIZIONE DI TUTTI, anche di partiti politici, se richiesto..... e comunque, tanto per

essere chiari fino in fondo, non ci sarebbero stati simboli del partito che rappresento in comune e sul territorio, proprio per dare un segnale di neutralità vista l’importanza dell’argomento e consentire a tutti di partecipare senza sentirsi a disagio ad entrare, per esempio, in una sezione di partito.... purtroppo alcuni non mettono in moto il cervello, ma solo altro. Vista la indisponibilità manifestata, l’incontro si svolgerà presso la sala del Consiglio comunale.



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