Le biomasse di campochiaro per i furbetti molisani

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 128 - giovedì 4 giugno 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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Le Biomasse di Campochiaro per i furbetti molisani

Le società chiedono i danni alla Regione ma il terreno, dopo 5 anni, non è stato pagato

La Civitas, sapeva?

SERVIZIO A PAGINA 3

L’Oscar del giorno a Luisa Di Ninno

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Luisa Di Ninno. E’ stata, di recente, insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica in occasione della manifestazione tenuta in prefettura a Isernia per il 2 giugno. Un riconoscimento per l’attività svolta dalla Di Ninno nel corso di questi anni. Prima, nell’azienda tessile Ittierre e, poi, a capo della segreteria del presidente della Giunta regionale, Michele Iorio. Nella sua attività ha sempre dato il massimo cercando di dare risposte e fungendo da prezioso collegamento con i vertici . Instancabile, l’Oscar se lo è meritato pienamente.

Il Tapiro del giorno a Salvatore Colagiovanni

Il Tapiro del giorno lo diamo a Salvatore Colagiovanni. L’assessore alla Viabilità, del Comune di Campobasso, si sarà reso conto che la segnaletica orizzontale e verticale posta in essere sulle strade cittadine dopo un po’ di tempo è diventata praticamente invisibile? Possibile che la vernice usata sia così poco duratura? E’ bastato qualche giorno e qualche piccola goccia di acqua per vanificare il lavoro fatto. Lavoro, tra l’altro, che era atteso da tempo visto e considerato che le strade erano ormai prive di strisce orizzontali e verticali.


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2 4 giugno 2015

Una sorte di paralisi collettiva contribuisce a peggiorare il quadro d’assieme

Molise pietrificato

Finanche l’esercito dei cassaintegrati e dei disoccupati che avrebbe ragione e motivi per essere costantemente sul piede di guerra a rivendicare pane e lavoro se ne sta rintanato nella ignavia e nella rassegnazione Il 2014 è andato, intanto sta svoltando anche il 2015, e dei fondi europei per il settennio 2014/2020 non si hanno notizie. La stagnazione è nelle cose, nelle idee e nelle persone che hanno avuto il mandato di governare il territorio molisano secondo le indicazione fornite in campagna elettorale, che, diciamolo, ingannevolmente avevano generato una voglia di cambiamento e una speranza di miglioramento economico e sociale. La disillusione avanza a passi da gigante, ma non muove di un millimetro la pietrificazione politica e amministrativa in cui il Molise è venuto a determinarsi. Per cui, pur volendo, non è nella possibilità di reagire fintanto non verranno rimossi i blocchi, gli ostacoli, i cavalli di Frisia che impediscono di muovere in avanti. Due anni (2014 e 2015) sprecati, su sette, rappresentano una grave, gravissima deficienza amministrativa e programmatica e di volontà politica da parte del governo regionale in carica, che continua nella sua inettitudine, senza rendersi conto che perdendo anche il treno dei fondi eu-

ropei, di risorse per investimenti e sviluppo saremo ai verbi difettivi. Una sorte di paralisi collettiva contribuisce a peggiorare il quadro d’assieme. Paralizzati appaiono (e sono) i sindacati, privi di energia sociale e impoveriti sul piano della proposta. Venendo meno le forze sociali, viene meno in grande percentuale la capacità di denuncia e di protesta della società civile. La giunta regionale, che andrebbe stabilmente assediata, continua a vivere nella sua beata (o beota?) tranquillità. Ciò che mag-

Cittadinanzattiva ha avviato, dalla scorsa estate, una “Campagna di sensibilizzazione sui Diritti del Malato”per informare i cittadini sull’esistenza di importanti servizi e diritti per i malati, che esistono ma ai piùsono sconosciuti. Tra gli argomenti oggetto della campagna vi erano le liste di attesa, in quanto sono previsti dalla normativa tempi massimi entro i quali devono essere eseguite le prestazioni diagnostiche, ed i codici di prioritàin quanto non tutti possono eseguire le prestazioni nei tempi ordinari, e per questo sono stati previsti dei codici prioritari per chi ha problemi che richiedono accertamenti urgenti a causa, o per la diagnosi, di patologie importanti. Dopo il lancio della Campagna di sensibilizzazione, costituita da spot televisivi e brochure informative, quest’Associazione ha informato l’Azienda Sanitaria regionale sulle problematiche riscontrate proprio sul rispetto dei tempi delle liste di attesa, che spesso si discostano anche di molto dai tempi massimi previsti dalla normativa, e sull’applicazione dei codici di priorità, che sono completamente disapplicati dall’Azienda. Successivamente sono stati riportati, all’Azienda sanitaria, casi concreti di pazienti che si sono rivolti allo Sportello del Tribunale per i Diritti del Malato per segnalare la violazione dei propri diritti proprio su que-

giormente irrita è l’atteggiamento di distacco dalla realtà, la superbia degli uomini del palazzo, per cui le critiche sono faziose e preconcette, i suggerimenti surrettizi, le sollecitazioni un fastidio. In questo contrasto specioso, a rimetterci sono i problemi dell’economia, dell’occupazione, della sanità, dell’agricoltura, della sicurezza e dello sviluppo. Che andrebbero raccolti e racchiusi in un quadro programmatico d’assieme ben studiato, analizzato, e gestito con tempestività. Invece tutto

va a rilento, e neanche l’associazione degli industriali, che assiste al decadimento del sistema produttivo senza battere ciglio per ossequio alla nota vicinanza politica con la presidenza della giunta regionale, rimane un altro buco nero della realtà molisana, in cui il comparaggio politico e affaristico è l’unico connubio che riesce a procurarsi vantaggi o, quantomeno, a non rimetterci, cogliendo qua e là sul territorio le occasioni che si presentano, abilmente, queste sì, surrettiziamente confezionate. Finanche l’esercito dei cassaintegrati e dei disoccupati, che avrebbe ragione e motivi per essere costantemente sul piede di guerra a rivendicare pane e lavoro, se ne sta rintanato nella ignavia e nella rassegnazione. Questo Molise assoggettato storicamente al sovvenzionamento, all’assistenzialismo, alla dipendenza (comunque) dagli altri, non poteva che meritarsi

Liste di attesa insopportabili ma all’Asrem non interessa sti argomenti. In due di questi casi, trattandosi di pazienti con patologie importanti che non sono stati messi in grado di effettuare una diagnostica strumentale in tempi congrui, èstato richiesto il rispetto della normativa per effettuare le prestazioni nei tempi previsti dalla norma. Da parte di un’Azienda a cui stanno a cuore i propri pazienti ci saremo aspettati che si mobilitasse per rimediare alle proprie inadempienze e si preoccupasse di far effettuare con urgenza le prestazioni diagnostiche richieste, ed a cui non èstato consentito di accedervi nei tempi previsti. Preso atto di questa mancanza di volontàla rete Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva ha avviato una serie di attivitàlegali per difendere i malati che si sono rivolti al Tribunale dei Diritti del Malato. Giustizia per i Diritti èuna rete di Cittadinanzattiva composta di Avvocati, coordinati dall’Avvocato Silvio Tolesino, che mossi da un forte spirito e senso civico si adoperano nella difesa e tutela dei diritti dei cittadini, particolarmente motivati quando si tratta di interessi importanti che riguardano tutta la colletti-

vità. Per questo la rete di avvocati ha effettuato due diffide all’Azienda sanitaria per il rispetto dei diritti dei pazienti per le gravi violazioni effettuate nei loro confronti: la prima riguarda il caso di una signora che dovendo effettuare una visita cardiologica con ECG prescrittole dal Medico di Medicina Generale, si è vista rifiutare la prenotazione poiché, terminati i posti per l’anno in corso, le liste di prenotazione sono state bloccate. La signora non è stata messa in grado di effettuare la prenotazione ed inoltre non le sono state prospettate le alternative previste dalla normativa vigente, ovvero la possibilità di effettuare i predetti accertamenti diagnostici in intramenia senza costi aggiuntivi a carico degli assistiti. Semplicemente la signora, per la patologia di cui è affetta e per cui le è stato richiesto l’accertamento diagnostico, dovrebbe effettuare l’esame privatamente se non vuole attendere la riapertura delle liste di attesa (di cui la Legge vieta il blocco), subendo anche un danno economico in quanto è in possesso di un codice di esenzione. Il secondo caso riguarda un paziente che nell’effettuare

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la classe politica che si ritrova: cinica, avida, assetata di potere e di ricchezza. Pertanto, che la sanità continui nella sua distruttiva carenza di servizi e di assistenza e nell’ingigantimento del debito; che l’economia ristagni; che il turismo continui ad essere l’evocazione della speranza; che l’ambiente rimanga senza protezione e regolamentazione; che il trasporto si veda proiettato senza alcun motivo pratico al proprio interno il progetto di una metropolita leggera cui è interessato unicamente lo staff progettuale e null’altro; che l’energia sia un traguardo prefigurato, ma mai concretamente aspirato; che tutto vada male e nessuno s’ingegni seriamente ad invertire la tendenza, non è altro che la naturale conseguenza. Se il governo regionale fosse reattivo, volitivo, incisivo, cosciente e competente, meno supponente e, soprattutto, meno incompetente, probabilmente avremmo un piccolo margine per salvarci dal disastro annunciato. Dardo

la prenotazione di un esame eco addome superiore Urgente, si è visto prenotare l’esame a novembre. Data però l’importanza dell’esame e la patologia di cui è affetto il paziente il Medico di Base ne aveva richiesto l’esame con il codice di priorità di Urgenza, cioè da effettuarsi entro le 72 ore così come previsto dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa, recepito dal Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa. Nonostante ciòil CUP non è stato in grado di anticipare l’esame, rispetto a quella data, in quanto l’Azienda non ha mai provveduto ad applicare i codici di priorità previsti dalla norma. La condizione del paziente, per il quale l’esameè fondamentale per la definizione dell’inserimento in una lista di trapianto di organi, non gli consente di attendere sei mesi per effettuarlo, ed è per questo che gli era stato prescritto come esame urgente dal Medico di Base. Ci saremo aspettati che per questi casi, che mostrano concretamente la mancata applicazione del rispetto delle liste di attesa e dei codici di priorità, l’Azienda si mobilitasse immediatamente per rimuovere le proprie inadempienze, nell’interesse dei pazienti, ma così non èstato, ed il rammarico per questo da parte nostra è tanto. CittadinanzaAttiva Molise


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3 4 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Fateci costruire e poi (non) vi pagheremo! Il Consorzio Industriale non ha mai visto un euro per i terreni su cui erano previste le due centrali a biomassa E’ proprio vero che a pensare male si fa peccato ma, spesso, ci si prende. Prendete, ad esempio, la costruzione delle due centrali a biomassa nel territorio di Campochiaro, contro cui ci fu una tale sollevazione popolare ed istituzionale (capeggiata infatti dai sindaci dei Comuni dell’area matesina) da costringere il governo regionale a ritirare le autorizzazioni a costruire. I due insediamenti suscitarono immediatamente tantissime perplessità sia in ordine alla spropositata grandezza di uno degli impianti (11 megawatt), sia per l’(in)diretto coinvolgimento del presidente della giunta Frattura (che regalò il 95% delle sue quote della Civitas srl, società che intendeva realizzare il secondo impianto, al marito del capo di gabinetto della giunta, Mariaolga Mogavero) e sia per il profilo, diciamo così, di non primissimo piano, degli altri soggetti coinvolti. E, puntualmente, i nodi sono venuti al pettine. Si scopre, infatti,

una reale proposta di acquisto del terreno. Non hanno mai, letteralmente, tirato fuori un euro in cinque anni. Avanzando soltanto ANNO X - N° 200 - VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA l’ipotesi di corrispondere al Consorzio una caparra, pari al 10% 30.000 copie in omaggio dei 400.000 euro preventivawww.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK mente calcolati come controvalore dei due ettari in questione. A L’Oscar del giorno questo punto il consigliere di a Daniela Carbone amministrazione del Consorzio Industriale, Andrea Montella, ha chiesto ufficialmente che alla prossima riunione del Direttivo del CDA si discuta della revoca dell’autorizzazione provvisoria concessa alle due società che si sono succedute come attori nella procedura amministrativa. Il consigliere Montella ipotizza, poi, anche la configurazione di Il Tapiro del giorno a Aldo Patriciello un danno nei confronti del Consorzio a seguito del pagamento che né la Di Zio Costruzioni spa pobasso-Bojano, su cui dovevano mai perfezionato, per la mancata (Spoltore, Pescara), beneficiaria sorgere le due centrali, né la GFS programmazione economica e fidell’assegnazione provvisoria dei srl (Torino), subentrata alla Di Zio nanziaria: “…ragione per cui si due ettari di terreno, di proprietà in concordato preventivo, hanno rende necessario procedere con del consorzio industriale di Cam- mai avanzato, in ben cinque anni, ogni atto necessario ai fini della TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.1919119 Fax: 0874.49441 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it

GIORNALE SATIRICO

Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Daniela Carbone. E' la mamma che è scesa in prima linea a salvaguardia del territorio contro la costruzione delle centrali a biomassa in costruzione nella piana di Campochiaro. Il Comitato ha cercato di bloccare l'ingresso dei mezzi nel cantiere quando, pure, c'era l'impegno da parte dei titolari dell'autorizzazione di non procedere, almeno, fino a lunedì. Invece, i mezzi sono stati scortati dalle forze dell'ordine. Ma le mamme e i manifestanti sono rimasti lì. E' il simbolo di un Molise che non vuole morire asfissiato.

Chissà se, alla luce dei risultati delle elezioni amministrative di domenica scorsa in parecchi comuni molisani, dove i candidati sponsorizzati dal segretario regionale del PD, Micaela Fanelli, hanno subito sconfitte (più o meno) sonore, il deputato dello stesso partito (ma di diversa corrente, come nella DC degli anni 70/80), Danilo Leva, troverà il tempo e la voglia di muovere le sue contestazioni all’interno degli organi e delle strutture del PD, oppure preferirà, come fatto finora, insistere a mezzo stampa o attraverso i social network. Ricorderete, infatti, le stilettate che i due si sono scambiati nelle settimane scorse, di cui abbiamo dato puntuali resoconti; ricorderete lo scambio di amorosi sensi tra la delegazione parlamentare PD tutta e il governatore (renziano dell’ultima ora, ma pur sempre renziano, come la Fanelli; miracoli del crollo delle ideologie) Paolo Frattura, sui temi della sanità. Sintomi evidenti che anche in Molise il Partito Democratico sente (e vive) gli echi della battaglia che a Roma la sinistra PD sta combattendo conto i sanfedisti accecati dall’aura luminosa di Matteo da Firenze. Dopo la benficiata renziana, e di tutta la nouvelle vague post ideologica che al segretario s’è accodata, successiva alle primarie e alle scorse elezioni europee l’inerzia, a livello nazionale quanto locale, sta iniziando ad incon-

In Molise, evidente la sconfitta del Pd

Gli uomini della Fanelli sono stati tutti battuti

trare piani meno inclinati; le prima resistenze. I voti persi si contano nell’ordine delle centinaia di migliaia alle regionali e di certo non meglio è andata alle comunali molisane. In ogni caso, questa la lettera che ci è giunta in redazione da Pietracatella “Buongiorno Gazzetta, un ringraziamento particolare Vi giunga dalla lista nonchè gruppo “PIETRACATELLA CAM-

BIA” che a Pietracatella ha sconfitto la lista uscente capeggiata da Antonio Tomassone membro del PD e del candidato consigliere EX Sindaco Gianni Di Vita nonchè tesoriere del PD. Una soddisfazione ed un’euforia indescrivibile che vogliamo condividere con il Tuo giornale che ha contribuito non poco con i suoi interventi quotidiani alla vittoria finale e a mettere fine ad un apparato che voleva trasformare Pietracatella in un “Feudo di Riccia”. Proprio mentre l’Assessore Facciolla la sera interveniva a sostegno della lista avversaria,nell’aula Consigliare il Tuo giornale pubblicava in contemporanea il fermo di Volpe Pasini. Distribuendo le copie del giornale sottratte al bar Iannetta e fatte circolare in sala e nei bar, abbiamo smontato le sue bugie facendogli fare a lui e alla sua lista la figura di Pinocchio. Ringrazio e saluto cordialmente Mario FELICE

revoca e, con riserva, di agire per il risarcimento del danno, se vi fossero i presupposti”, conclude Montella. Ecco su quali fondamenta si costruiscono i millantati interventi industriali a danno del nostro territorio. Questi sono i profili imprenditoriali che vorrebbero dare una chance di sviluppo al Molise (con impianti, poi, dal ridottissimo impatto occupazionale, dato che sono quasi del tutto automatizzati). Questa è la caratura di coloro cui si vorrebbe affidare lo sfruttamento di quanto più prezioso ci rimane: la terra. Ecco perché, in buona sostanza, è sempre cosa buona e giusta fare le pulci, anche due volte nel caso, a chi si propone di sfruttare il territorio di tutti a suo esclusivo vantaggio; altro che “no a prescindere”. La cosa surreale è che queste società si propongono, ora, come beneficiarie di risarcimenti milionari. Per non aver potuto costruire su terreni che non hanno mai acquistato!

L’Acem: “Post sisma, ora occorre l’istruttoria unica” L’ACEM, in merito alla ricostruzione post terremoto, prende atto favorevolmente dell’approvazione delle disposizioni che consentono il pagamento diretto alle imprese esecutrici, ma ritiene che per una definitiva velocizzazione delle procedure si rende ora necessaria la concentrazione della verifica documentale di ogni singola pratica in un’unica istruttoria, eliminando la sovrapposizione dei controlli da parte dei vari uffici. “ Riteniamo che il pagamento diretto alle imprese sia un grosso traguardo – spiega il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – ora tuttavia, come già richiesto più volte dalla nostra Associazione, occorre ulteriormente semplificare le procedure per addivenire ad una tempistica precisa tale da consentire alle imprese di avere certezze e ciò può accadere soltanto superando i numerosi e sovrapposti controlli e dando vita ad un’istruttoria unica”.


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4 4 giugno 2015

Nuove linee guida e rotazione delle funzioni e delle persone

Manca poco – una/due settimane - alla presentazione del piano di riorganizzazione delle strutture interne di Palazzo san Giorgio

Se non di rivoluzione si deve parlare, certamente, dopo decenni d’immobilismo, la struttura comunale sarà messa alla prova Lavoro di riorganizzazione e nuove linee d’indirizzo gestionale, agli sgoccioli. Manca poco, forse una o due settimane, e l’amministrazione comunale di Campobasso potrà prendere atto del lavoro realizzato dal city manager Antonio Iacobucci. Lavoro svolto con accuratezza, anche formale. Nessuna interferenza, pressione o condizionamento. Gli sono valsi gli anni passati alla direzione generale dell’Ente, la conoscenza dei problemi e delle persone. Esperienza vissuta certamente in altra condizione politica e amministrativa, nonostante fosse allora una colazione di centrosinistra alla guida della città e lo sia tutt’ora. Qualcuno, azzardando, annuncia una rivoluzione. Noi propendiamo per una radicale razionalizzazione. Ciò che Iacobucci ha sempre ritenuto opportuno e necessario, è l’introduzione di un sistema organizzativo che “imponga” la rotazione delle funzioni e, quindi, delle persone. Cosa che, riteniamo, conosceremo tra poco nel dettaglio, potendo leggere la relazione introduttiva alla proposta di riorganizzazione delle quattro ma-

di Massimo Dalla Torre Presentata presso la Direzione Terza della Regione Molise, alla presenza dell’Assessore Regionale Michele Petraroia, del direttore d’area avv.to Alberta De Lisio, il dirigente di settore dott. Michele Colavita, l’iniziativa che tende a conciliare i tempi di vita familiare con quelli di lavoro, soprattutto per le donne. Temi che da sempre sono uno dei nodi più delicati della società contemporanea che posso senza ombra di dubbio ripercuotersi sulla possibilità concreta di mantenere un’occupazione, soprattutto dopo la nascita dei figli. Se a ciò si aggiunge che, con il termine delle attività scolastiche, viene meno il principale impegno degli alunni ma soprattutto dei genitori che si trovano nella necessità di individuare un servizio che sia di supporto alla loro cura o che assicuri agli stessi

croaree e dei sottostanti servizi ed uffici. Conosceremo anche il dirigente che prenderà nelle proprie mani i settori Urbanistica e Lavori pubblici. Nessun segreto al riguardo: l’architetto Giovanna Iannelli, già dirigente dei Lavori pubblici alla Provincia. Avremo dunque due donne, l’assessore Bibiana Chierchia e il dirigente Giovanni Iannelli, farsi carico della responsabilità di un diverso e, si spera, efficiente, modello di gestione nei

settori più complessi e difficili dell’amministrazione. Dalla Provincia anche l’arrivo di due funzionari contabili e di tre collaboratori amministrativi. Chiaro l’intento di Iacobucci: rafforzare, innovare, innervare di energie la Ragioneria e i Tributi. Ciò annuncia la determinazione di migliorare il rendimento delle azioni amministrative che riguardano il capitolo delle entrate: il punto debole del bilancio. Che non dovrebbe essere più tale stante anche

la diretta competenza del manager in materia economico/finanziaria. Prospettiva di sicuro miglioramento, quindi, per il sindaco Battista che avverte negativamente il peso della pochezza delle risorse finanziarie. Aria nuova, energie nuove, nuova metodologia di lavoro. Le quattro macroaree saranno rivisitate e, come diciamo, riorganizzate seguendo criteri di efficienza e trasparenza. Avendo cura di individuare ed esaltare le singole vocazioni e capacità

presenti all’interno dell’organico comunale. Sono decenni che permane in essere uno stato di fatto immarcescibile al quale si può imputare senza tema di smentita una buona parte dei problemi funzionali di Palazzo san Giorgio. Il cambio di passo che si preannuncia, dovrebbe riverberare anche sulla collettività, col miglioramento dei servizi, un vantaggio per il cittadino. E’ inoltre da mettere in conto pure una maggiore capacità dell’amministrazione di fissare e raggiungere gli obiettivi programmatici. Insomma, se non di rivoluzione si deve parlare, certamente, dopo decenni d’immobilismo, la struttura organizzativa comunale viene messa alla prova. A differenza di quanto possa sembrare, il city manager ha trovato e sta trovando non poche difficoltà a reperire la figura professionale idonea a prendere il comando del Corpo dei vigili urbani. Probabilmente sarà (seppure temporaneamente) la tessera mancante al mosaico organizzativo. Dardo

Presentata l’iniziativa “Summer 2015: voucher a favore delle famiglie per attività socio-educative, ludiche dei propri figli” un’attività socio – educativa, ludicoricreativa o sportiva. Il tutto inserito in un un’ottica di condivisione con i principi-dettami dell’Unione Europea che ha individuato il 2014 come l’Anno della conciliazione vita-lavoro. Connubio che è in linea con una delle maggiori tematiche su cui lo stesso Jobs Act, di cui tanto si parla, si sofferma sull’importanza che il tema della conciliazione riveste nella Programmazione comunitaria 2014-2020. A tal riguardo la Regione Molise ha voluto sensibilizzare la propria azione di governo approvando, con Determinazione del Direttore Generale n. 329 del 22

maggio 2015, un Avviso pubblico rivolto alle famiglie molisane per la concessione di voucher di conciliazione per l’accesso ad attività di tipo socio – educativo, ludico, ricreativo e sportivo durante il periodo estivo 2015, pubblicato sull’edizione stra-

ordinaria del BURM n. 14 del 22 maggio 2015. Destinatari dei voucher – il cui contributo ammonta fino ad Euro 120,00 o ad Euro 200,00 mensili a seconda di apposite variabili meglio definite nell’Avviso – le famiglie in condizioni di fragilità economica e sociale con uno o più minori a carico di età compresa fra i 3 e i 18 anni e/o persone disabili di età compresa tra i 3 e i 21 anni che frequenteranno attività socio – educative e/o ludiche e/o ricreative e/o sportive in strutture gestite da soggetti privati come: Associazioni, cooperative, altre forme di impresa o da Comuni. Termine ultimo di

presentazione delle domande su apposita modulistica allegata al bando stesso è sabato 11/06/2015. Il finanziamento ammonta a 100.000 euro a valere sulle risorse del POR FSE Molise 2007/2013 Asse II – Occupabilità – obiettivo specifico f) Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre la disparità di genere.Ulteriori informazioni sull’Avviso sono disponibili sul portale istituzionale della Regione Molise www.regione.molise.it all’Area tematica ‘Politiche sociali’, cliccando sull’apposito banner o contattando i recapiti telefonici allo 0874 424349 – 386.


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5 4 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Regione sta ignorando le disposizioni della legge 23 giugno 2014, numero 89

Edifici pubblici liberi e fitti astronomici ai locatori privati

Come sia possibile che le leggi vengano disattese con tanta ostentazione continuiamo a domandarcelo e a domandarlo agli Organismi di controllo sulla spesa pubblica D’accordo: la Regione Molise ha intenzione di realizzare una propria sede su parte del terreno ex campo sportivo Romagnoli. La commissione che sta valutando le idee progettuali se la sta prendendo comoda, a dispetto dell’opportunità di creare tutti gli elementi utili per accelerare l’iter procedimentale. Frattanto non si arriverà (se si arriverà) alla nuova costruzione, rimane aperto il problema dei fitti passivi che l’Ente Regione, dalla nascita ad oggi, sta pagando per milioni duro all’anno ad una ristretta cerchia di locatori che hanno realizzato l’affare colossale mai sognato. Rimane soprattutto aperta la pagina amministrativa collegata alla legge 23 giugno 2014, numero 89, che ha convertito il decreto-legge del 24 aprile 2014, numero 66, pubblicata sulla gazzetta ufficiale 143 del 23 giugno 2014 (Disposizioni in materia di locazioni e manutenzioni di immobili da parte delle pubbliche amministrazioni). Stando alla legge, la Regione avrebbe dovuto, con immediatezza, sottostare al rispetto del parametro “metri quadrati per addetto”, all’uti-

L’intervento di Giuditta Lembo Delusione per la scarsa presenza di donne elette alle scorse elezioni comunali del 31 maggio, un risultato ancora più tragico è quello relativo alle donne elette sindaco, infatti 0 donne elette sindaco nella provincia di Campobasso su 11 comuni al voto , 2 donne elette sindaco nella provincia di Isernia su 8 comuni al voto. Un risultato che non offre nessun incoraggiamento rispetto alla tornata elettorale del 2014 in cui su 35 sindaci eletti nella provincia di Campobasso, 5 donne, e 1 donna sindaco nella provincia di Isernia su 25 sindaci eletti. - “ Facendo un ragionamento più ampio, fotografando la situazione relativa alla rappresentanza femminile e confrontandola con quello che preve-

lizzo degli immobili pubblici disponibili, o di parte di essi, e all’uscita dagli immobili condotti in locazione passiva, in modo da garantire, dal 2016, una riduzione non inferiore al 50 per cento, in termini di spesa per le locazioni passive, e non inferiore al 30 per cento, in termini di spazi utilizzati negli immobili dello Stato. Come sia possibile che le leggi vengano disattese con tanta ostentazione, continuiamo a doman-

darcelo e, soprattutto a domandarlo agli Organismi di controllo sulla spesa pubblica. Lo domandiamo al consigliere di sinistra, Salvatore Ciocca, che, all’indomani del suo ingresso nella maggioranza a Palazzo Moffa, ha sollevato la questione dei fitti passivi, indicando nell’esborso di oltre 3 milioni all’anno, una indecenza amministrativa tra le tante fatte risalire alla gestione di Michele Iorio. Peccato (per lui) che il “suo

presidente”, Frattura, per la mancata razionalizzazione della spesa relativa ai i fitti passivi, non si sia dimostrato diverso da Iorio. Nella cerchia dei locatori probabilmente vanta antiche amicizie che non vuole disturbare. Infatti, nonostante la personale indignazione di Ciocca, la situazione delle locazioni continua a rimanere tale. Soprattutto perché, come diciamo, la Regione Molise sembra non essere interessata alla legge 89.

Diversamente avrebbe iniziato a traslocare gli uffici nelle strutture di sua proprietà e in quelle, libere, dello Stato, e degli altri enti pubblici. Vedere la struttura dell’ex Enpas in Via Petitti chiusa e offerta all’insulto del tempo, è una delle rappresentazioni visive che meglio dimostrano come ci sia disattenzione, distrazione e pigrizia in giro, sia da parte dell’Ente detentore del bene, che da parte della Regione. Un esempio, ma ne potremmo fare altri. Il Distretto militare, per dire. Continua ad essere nel limbo della possibile acquisizione da parte dell’amministrazione comunale e, stando alla legge del 23 giugno 20124, numero 89, una diretta alternativa per alcuni uffici regionali. Insomma, volendo e avendo la perspicacia necessaria, anche un Ente plantigrado, immoto, astenico, pletorico quale la Regione Molise, potrebbe riuscire ad alleggerire la spesa per i fitti passivi e darsi una migliore organizzazione. In attesa della nuova sede (semmai si farà). Dardo

Donne elette: Molise sempre peggio dono le norme, è facile notare che sulla carta abbiamo leggi che sono il preludio del grande cambiamento, la rivoluzione tanto attesa, il reale cambio di marcia mentre i risultati concreti ? Molto deludenti e poco ottimisti nonostante la legge 215 del 2012, che ricorda a tutti di inserire negli statuti comunali norme per «assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna» e di «garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte» e la recente legge Delrio (la numero 56 di aprile 2014) che si spinge un pò più in là fissando percentuali precise: «nelle giunte e nei Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%». Fatto sta che su 4.087 giunte comunali nominate

dopo le elezioni del 25 maggio 2014, ce ne sono 1.182 non in regola con nessuna delle due leggi. Certo, se si ritiene che una giunta comunale non sia legittima per questo o per quel motivo si può sempre far ricorso al Tar della propria Regione! Non è vero che le donne non sanno o non vogliono far politica. È che ogni volta che ci provano si trovano davanti a una resistenza pazzesca! E poi c’è il problema della rappresentanza nei piccoli Comuni....In effetti è quello il punto più dolente. I piccoli, piccolissimi Comuni (e in Molise sono la stragrande maggioranza!) soprattutto nelle aeree più isolate, faticano a tenere conto della parità di genere nella composizione delle giunte che, mediamente, sono composte dal sindaco più due assessori. Ora.

Se è vero che su poche centinaia di abitanti spesso sono ridotti i nomi delle possibili donne da nominare, è anche vero che sono pochissimi per non dire nessuno i primi cittadini che si pongono il problema della rappresentanza. Difficilissimo che, come suggeriscono i giudici amministrativi delle sentenze calabresi, provino a colmare lo squilibrio cercando personalità femminili idonee nella società civile o nel bacino territoriale di riferimento del Comune. Una strada percorribile nella direzione di verifica di applicazione de legge è quella di chiedere controlli ai prefetti e in via preventiva quella di condurre una forte attività di sensibilizzazione sul territorio. Resta da chiedersi come sia possibile che un sindaco preferisca affrontare i costi di un ricorso

al Tar con tutte le conseguenze che comporta una sentenza a suo sfavore, piuttosto che rispettare una norma dello stato qual è suo dovere istituzionale! E’ davvero deprecabile che occorrano sentenze per far rispettare leggi statali volte a sancire una regola tanto rivoluzionaria quanto apparentemente ordinaria: le pari opportunità sono un principio di diritto vincolante ed obbligatorio e non una mera formula di stile per impreziosire i testi legislativi, pertanto, auspico alla luce di quanto esposto che i sindaci eletti in Molise diano un segnale di cambiamento e di cambio di rotta che vanno nella direzione del raggiungimento della parità sostanziale tra uomo e donna onde evitare di incorrere in deplorevoli ricorsi alla giustizia amministrativa.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

4 giugno 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Duecento milioni di euro per recuperare l’Antitubercolare di Via Garibaldi Per decisione della direzione generale della Salute. La struttura è un pezzo della storia sanitaria della città Duecento milioni di euro per intervenire tempestivamente sullo stabile dell’ex Antitubercolare di Via Garibaldi “onde evitare ulteriore degrado della struttura ed eliminare qualsiasi pericolo per la privata e pubblica incolumità”: lo ha deciso la direzione generale della Salute servendosi del resoconto del sopralluogo effettuato dal responsabile dell’Ufficio progetti e patrimonio

del Servizio risorse finanziarie ed Infrastrutture sanitarie, e del personale della Unità operativa complessa (Uoc) tecnico-manutentiva dell’Asrem, da cui ha tratto la convinzione e l’urgenza d’intervenire. Soldi, e molti, per rimettere in sesto lo stabile dichiarato in precaria condizione strutturale e in condizioni di insalubrità degli ambienti e per questo, il 29 maggio 2013, con

ordinanza sindacale, dichiarato inagibile e pertanto chiuso. Lasciarlo all’insulto del tempo e delle condizioni atmosferiche avrebbe significato a lungo andare la sua completa decadenza e, come detto, un pericolo per la pubblica e privata incolumità. Sarà pertanto l’Asrem, proprietaria della struttura, a provvedere alla sua riattazione completa potendo contare sul

finanziamento regionale di 200 milioni di euro. L’Antitubercolare è un pezzo della storia sanitaria della città. La sua iniziale destinazione racconta di periodi duri per l’assistenza e di malattie particolarmente pericolose. Rimetterlo in sesto è un atto dovuto, sempre che poi riesca ad essere utilizzato ai fini sociali e sanitari. Taluni diranno che l’Asrem è talmente a corto di risorse

finanziarie che ha più volte tentato di mettere in vendita buona parte del suo patrimonio edilizio, con scarsi, se non addirittura inesistenti, risultati. Si vorrebbe che i 200 milioni previsti e stanziati per la riattazione dell’immobile di Via Garibaldi non servissero per arricchire la dote patrimoniale dell’Asrem senza destinazione.

A proposito della Madonna dei Monti L’infiorata tra spettacolo e devozione di Gennaro Ventresca L’infiorata del 31 maggio, giorno che la chiesa campobassana dedica alla Madonna del Monte, sta diventando un appuntamento cittadino di prima grandezza. La trama è semplice, son più che altro scene accostate una all’altra, del genere che si usa definire popolare. La Madonna, portata a spalle dai fedeli, splende per la sua bellezza, per il prezioso vestito tempestato di ricami e per il Bambino che stringe in braccio. Allo scopo di creare un soffice tappeto sotto i piedi della Santissima i campobassani hanno deciso, un po’ alla volta, di tessere un singolare tessuto fatto di petali di fiori, di rose prima di tutto. La storia vuole che il morbido letto floreale fosse realizzato solo nel breve tratto del Ponte di brusche, nella parte alta del centro storico, dove la Madonna scende per sfondare poi i

luoghi murattiani e presentarsi, nel suo accecante splendore, a tutta la città di Campobasso. L’Infiorata ha i tempi giusti: i petali, la bordura di gente sul lungo e tortuoso percorso, le postazioni in cui il vescovo benedice i fedeli e recita con essi conosciute preghiere, il suono della banda, gli applausi ogni volta che il frate inneggia a Maria, i fuochi d’artificio quando la solenne processione, facendo il percorso opposto, rientra nella silenziosa chiesa dei Monti, a cui ogni campobassano è affezionato. Come confermano le presenze durante l’intero mese mariano dei fedeli. Tutti i protagonisti se la cavano come grandi attori. Dico coloro che si sono presi cura dei rispettivi tratti del percorso, impreziosito da fiori e foglie che insieme hanno creato un caleidoscopio di colori e di emozioni.. Al Ponte di brusche ecco le voci di Tiziana

De Santis e Nello Toti, e la musica di Pierluigi Armagno, poi lo stop davanti alla chiesa di San Leonardo, quindi la sosta in piazza Sant’Antonio Abate e quindi, gremitissimo, l’angolo tra via Roma e via Marconi e poi lo spettacolare tratto davanti alla Cattedrale curato da Baffo e dalla sua famiglia, per passare

sotto al Municipio, in cui il letto di fiori (a cura di Città viva) è stato sostituito, come nelle precedenti occasioni, dai sali colorati, sapientemente spalmati per costruire magnifiche figure, per completarsi con la profonda emozione che si prova in via Cannavina che meglio si presta per racchiudere sentimenti e colori. Ci piace sottolineare i meriti della crescita dell’infiorata di Antonio Picone (Baffo) che per primo ha inteso allargare il suolo da ricoprire con i fiori, iniziando proprio dal frontale davanti al suo ex negozio di via Cannavina. Nelle ultime edizioni il popolare Baffo si è spostato in Piazza Gabriele Pepe ove ha costruito un mastodontico scenario che taglia l’ampio spazio in due. Senza per questo rendere meno prezioso il lavoro di quanti hanno contribuito a rendere gentili gli altri luoghi decorati.

Premi “verdi” per l’Ipia Montini Il progetto presentato dagli alunni dell’Istituto è risultato primo al concorso nazionale Green CAMPOBASSO. E’ arrivata la notizia tanto attesa da tutto l’Istituto IPIA Montini di Campobasso dalla sala ricevimenti della Schneider Elecrtric di Bergamo: l’IPIA MONTINI DI CAMPOBASSO è la vincitrice del Concorso Nazionale Green Technologies Award 2015 con il progetto Emme Energy presentato presso la sede direzionale Schneider Electric, in via Circonvallazione Est 1, Stezzano (BG). Alla presenza dei funzionari del Miur Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dei massimi esperti dell’Energia Rinnovabile e della Direzione Scolastica della Regione Lombardia gli studenti del corso di specializzazione in Manutenzione e Assistenza Tecnica hanno conquistato il primo posto assoluto in Italia, davanti all’Istituto Tecnico di Udine e di Fi-

renze. Una soddisfazione enorme per gli studenti del corso di elettrotecnica guidati dal prof. Antonio Spallone e da tutto il settore tecnico della scuola di Campobasso. Gli studenti dell’IPIA Montini di Campobasso hanno conquistato il primo premio nazionale grazie ad un interessante lavoro sull’efficienza energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili applicabile ad impianti tecnologici sia in ambito scolastico che in altri settori dell’Industria, dell’Agricoltura e del Terziario (nella foto il modellino). All’Istituto IPIA MONTINI di Campobasso primo classificato andrà in premio un assegno di 5.000 euro e una fornitura di materiali tecnici per i laboratori.

Una grandissima soddisfazione per una scuola che da anni elabora progetti di straordinario interesse per la società grazie ad un settore tecnico all’avanguardia e meritevole di riconoscimenti a livello nazionale. In questo anno scolastico le attività progettate hanno visto il primeggiare non solo in Regione ma anche sul territorio nazionale, come la Stampante in 3D, la visita degli stabilimenti della Ducati di Borgo Panigale e della Ferrari di Maranello, della Honda di Atessa, delle Officine di Trenitalia di Foligno e soprattutto la prima scuola del Molise a vivere l’Expo di Milano ad inizio maggio che hanno reso l’IPIA MONTINI di Campobasso tra gli Istituti Superiori tra i più evoluti per il settore tecnico.


Campobasso

7 4 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Villa dei Cannoni, troppa approssimazione” Il consigliere di Cinque Stelle, Simone Cretella, interviene sui lavori al parco giochi CAMPOBASSO. “Dopo sei mesi di ritardo ci saremmo aspettati qualcosa di decisamente più bello e rifinito. Lo stato in cui è stato riaperto il parco è decisamente posticcio, materiale da cantiere ancora in bella vista ad ostacolare i movimenti in sicurezza e soprattutto l’orrendo sottofondo di cippato (nulla a che vedere con l’annunciata erba sintetica o corteccia di pino....) incompleto che lascia ancora ampi spazi di breccia a vista e notevoli dislivelli con il mattonato anticaduta che rimane sopraelevato rispetto al piano e che

in pochi giorni, c’è da giurarci, sarà completamente disassemblato; vedremo dopo Corpus Domini cosa ne resterà.... Abbiamo aspettato tanto, tanto valeva aspettare una settimana in più e consegnare i lavori in maniera decente e meno “arronzati”. Non è per fare facile critica o disfattismo, la riapertura è stata cosa tanto gradita quanto attesa dall’intera cittadinanza, ma considerato il mostruoso ritardo, i cambi di programma, la notevole cifra che è costato il lavoro e lo stato in cui si è oggi presentato ai cittadini, direi

che c’è ben poco da fare proclami o annunci trionfalistici, l’intera vicenda rappresenta un esempio lampante di pessima amministrazione. Unica nota davvero positiva è l’installazione di una pedana altalena per bambini su sedia a rotelle (proposta dal movimento 5 stelle), anche se oggi è data presa d’assalto da bambini e, cosa assai più grave, genitori, che l’hanno scambiata per una giostra multipla, incuranti dell’inequivocabile segnale di riserva per portatori di handicap. Forse un giorno diventeremo una città normale anche noi”

I premi per il concorso Trombetta La Fidapa oggi premierà i migliori elaborati alla ex Gil CAMPOBASSO. E si è giunti alla premiazione del primo concorso “Ada Trombetta: una voce per il Molise” organizzato dalla sezione di Campobasso della Fidapa. Fortemente voluto dal presidente, Maria Calabrese, il concorso è stato organizzato in partenariato con l’Ufficio scolastico regionale ed è stato rivolto agli studenti delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado e alle classi prima e seconda delle scuole secondarie di secondo grado della regione Molise. Questa mattina la premiazione, a partire dalle ore 10, si avrà all’ex Gil di Campobasso. Il ricordo di Ada Trombetta, studiosa appassionata del patrimonio storico, artistico ed etno-antropologico del Molise, attraverso un elaborato che poteva essere scelto tra diverse tipologie:

dalla poesia alla narrativa, dalla saggistica alla fotografia e video. Un modo intelligente per ricordare Ada Trombetta, considerata protagonista tra le più autentiche della cultura molisana, anche per i diversi volumi pubblicati. Tra essi : Arte medievale nel Molise (1971) è stato integrato e ripreso in Arte nel Molise attraverso il Medioevo (1984); Fascino e suggestione del passato nella processione dei Misteri a Campobasso (1979) e tanti altri che ne hanno fatto la vera ambasciatrice della cultura e delle tradizioni molisane. Per questo, la Fidapa di Campobasso, grazie all’impegno del presidente Maria Calabrese, ha inteso lanciare il primo concorso a suo nome proprio per solleticare le giovani generazioni a cimentarsi alla conoscenza della storia, del-

l’arte, della poesia della propria terra seguendo il solco tracciato da Ada Trombetta. E in tantissimi si sono messi alla prova con appositi elaborati che sono stati vagliati da una specifica giuria. Per la sezione “Poesia”, con 41 punti “Fotografie in bianco e nero” di Costantino Castiglione, classe prima sezione C del Liceo Scientifico di Campobasso. Con 40 punti, nella stessa sezione, la poesia “L’Infiorata” di Manuela Oriente e Flavia Pelliccia, classe terza sezione A della scuola secondaria di primo grado “D’Ovidio” di Campobasso. Per “Itinerario memoriale”, con 37 punti, la classe prima sezione A e seconda sezione B dell’Istituto di istruzione secondario superiore di Bojano. Per la categoria “Racconto”, con “Innocenza” valutato con 35

punti, Leonardo Sandomenico e Letizia Vergalito della classe terza sezione A della Scuola secondaria di primo grado “D’Ovidio” di Campobasso. Per la sezione “Video”, con “Riscopriamo i Misteri” e 34 punti, premiato il lavoro della classe terza sezione B della Scuola secondaria di Primo grado “D’Ovidio” di Campobasso. Infine, per la Filastrocca con “Sant’Antonio del fuoco”, Maria Carmela Dinu, classe terza sezione C della scuola secondaria di primo grado di Campobasso. Un plauso, dunque, al presidente Fidapa, Maria Calabrese, per avere voluto non fare cadere nel dimenticatoio la figura di Ada Trombetta che tanto ha dato alla sua amata terra.

APPUNTAMENTO AL SEMAFORO di sergio genovese Alla fine degli anni sessanta ( cioè cinquanta anni fa) quando riusciva difficile fissare un appuntamentoin un luogo ai più conosciuto, se risultava banale utilizzare il Corso Centrale o il monumento dei caduti, bastava parlare di semaforo e tutti intuivano che il luogo fosse l’incrocio di Via Mazzini, quello nei pressi della Caserma dei Carabinieri, per capirci. Era l’unico in città. Viveva di splendore esclusivo. I ragazzi del tempo, lasciandosi incantare dalle scritte colorate (dell’alt e dell’avanti) comincia-

rono a pensare che Campobasso, all’orizzonte, aveva la strada spianata per darsi una identità più metropolitana, perlomeno era questa la illusione. Ricordo i testi di geografia che ci davano capaci di iscrivere sui registri dei residenti 37 mila persone mentre facevano notizie le targhe delle seicento dei nostri papà che superavano quota ventimila. Poi c’è stato il boom dell’edilizia con quartieri quello di Vazzieri e di S. Giovanni che si sono mangiati molto verde a valle per affermare che ogni luogo

aveva la sua Via Gluck con le sue case fuori città. Quando si varcavano i confini regionali, ( lo sport mi ha agevolato molto in questo senso) con il passare del tempo, abbiamo sempre ingigantito le fattezze di Campobasso soprattutto nei confronti di chi ostentava superiorità e casati più luccicanti. Il nostro cavallo di battaglia era la cronaca, in tempo reale, della evoluzione del numero degli abitanti. Quando alla fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta si cominciava a parlare di una città pros-

sima a contare sessantamila abitanti, il petto e la voce si gonfiavano. Il resto lo hanno fatto l’Università, Biondi Di Risio e Scorrano. Abitavamo in una città viva, con i suoi personaggi di riferimento buoni per ogni ceto sociale. Le mura delle case non erano imbrattate e vilipese, Via Ferrari era centro commerciale che propagava gli odori delle stoffe e non il tanfo di urina che ogni notte, dopo gli happening, i nostri figli oggi lasciano in vergognosa concessione. Ebbene dopo mezzo secolo

non solo non siamo andati avanti ma è forte l’arretramento. Campobasso sembra una città remissiva e rassegnata che ha disonorato la sua piazza, le sue abitudini e che non ha più valorizzato i suoi personaggi di riferimento. Gli abitanti sono scesi sotto quota cinquantamila frantumando quei sogni di chi si fece incantare da quel famoso semaforo di Via Mazzini con le scritte colorate dell’alt e dell’avanti. Un appuntamento che la storia della città ha disertato, si spera non definitivamente.



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

4 giugno 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Consuntivo, battaglia in Consiglio Intanto interviene Sinistra e libertà che torna a chiedere un massimo confronto ISErNIA. E’ forte l’attesa politica sul Consiglio comunale di Isernia sul bilancio consuntivo di questa mattina. Proprio a seguito delle frizioni che hanno caratterizzato la maggioranza di centrosinistra. Sul punto del conto economico, il gruppo Sel Socialisti rivendica con fermezza la propria posizione politica di serietà e coerenza, rispetto all’impegno co-

stante ed instancabile nell’affrontare i problemi della Città. “Abbiamo lealmente garantito la nostra presenza in Aula – si legge in una nota – ed il nostro contributo all’amministrazione quando possibile. Abbiamo sempre manifestato con forza il nostro dissenso quando ritenevamo opportuno farlo e senza adottare iniziative dirompenti. Il no-

stro concreto contributo, volto a favorire maggiore efficienza amministrativa e qualità e benessere per le cittadine ed i cittadini, si è rivelato utile alla collettività. È in questa ottica che invitiamo ancora una volta al rispetto dei principi della buona amministrazione per il miglioramento delle condizioni di vita di tutti i cittadini, in particolare di quelli di-

sagiati, di quelli disabili, delle famiglie in difficoltà, dei minori. Chiediamo che sia fatto ogni possibile sforzo per la creazione di condizioni favorevoli alla ripresa dell’economia ed alla creazione di nuovi posti di lavoro, perché siano garantiti i servizi, perché diminuisca la pressione fiscale giunta al massimo. Noi non rivendichiamo nulla e saremo al nostro

posto, ma non accetteremo scelte che, a fronte di servizi del tutto inadeguati e della sempre maggiore erosione delle risorse delle famiglie, prevedano ancora sacrifici per i cittadini, già onerati da difficoltà economiche gravissime. Auspichiamo inoltre una maggiore corrispondenza tra l’agire politico ed amministrativo e le esigenze sociali”.

“No a nuovi migranti a Isernia” Protesta di CasaPound: “Pensiamo a una città che sta morendo” ISErNIA. Non si placano le proteste ad Isernia per la decisione del Prefetto di stanziare decine di immigrati clandestini in due strutture di accoglienza del capoluogo pentro. Lunedì notte numerosi ‘sacchi di denaro’ sono stati posti dal movimento CasaPound Italia nei pressi dell’Hotel Sayonara, una delle due strutture che ospiteranno i clandestini, a simboleggiare i lauti finanziamenti erogati per la gestione dell’accoglienza. “Con questo atto simbolico

vogliamo porre l’attenzione sull’assurdo sistema per cui sostenziosi finanziamenti saranno erogati a pochi privati per la gestione del fenomeno immigrazione in una città, Isernia, che sta lentamente morendo con la perdita dell’Università, la prossima chiusura di alcuni reparti dell’Ospedale pubblico e la chiusura di innumerevoli attività commerciali. Il tutto senza valutare poi l’impatto per la sicurezza, in ragione della vicinanza dell’hotel a ben due istituti

scolastici”. Così Agostino Di Giacomo, responsabile isernino CasaPound, in una nota. “Sapendo di interpretare il sentimento della grande maggioranza della cittadinanza oggi CasaPound in via Kennedy assieme a tutti i cittadini e le associazioni si è unita in un presidio apartitico per chiedere al Prefetto di ritornare sulle sue decisioni. La città di Isernia, afflitta da gravissimi problemi, non può diventare luogo di immigrazione, ma necessita piuttosto che i soldi stanziati a fa-

vore dei clandestini si tramutino in investimenti per salvaguardare i servizi essenziali, oggi a rischio, e per permettere la ripartenza dell’economia. Mercoledì saremo quindi in piazza per chiedere che le istituzioni scelgano di tutelare i cittadini isernini garantendo al capoluogo pentro le risorse per poter nuovamente sperare nel futuro, e non che lo gravino di un peso, quello dell’accoglienza, che non può in alcun modo sostenere”.

Acqua fonte di vita, nutrimento ed alimentazione Il prossimo 21 giugno a Capracotta si terrà una giornata per la diffusione della cultura del “bene acqua” , fonte di vita ed alimentazione e per questo legato alle tematiche di EXPO 2015. L’iniziativa per la sua importanza ha ottenuto dalla commissione nazionale il patrocinio di EXPO 2015 e si svolge nell’ambito delle iniziative del progetto “Aqua 2015, vita, nutrimento, energia”. Al progetto hanno aderito alcune Regioni italiane (Lazio, Piemonte, Molise, Basilicata, Umbria, Emilia Romagna) e le province autonome di Bolzano e Trento. Sono al momento 103 gli eventi che sono stati organizzati su questa tematica nelle regioni che hanno aderito al progetto, per il Molise quello di Capracotta al momento è il primo. Il programma prevede nella prima mattinata una visita al mulino di Santa Croce, lungo il torrente Verrino, da lì si potranno vedere i luoghi dove si originano le sorgenti del Verrino, le cui acque vengono captate e con un impianto di sollevamento e di adduzione vengono portate a monte per alimentare l’acquedotto comunale. A metà giornata ci sarà un incontro dibattito al Giardino della Flora Appenninica dove, dopo i saluti del Sindaco di Capracotta Antonio Monaco, del Presidente del Consorzio del Giardino della Flora Appenninica Prof.ssa Maria Antonietta Conti e del Dr. Domenico Angelone, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Regione Molise, ci saranno gli interventi del Prof. Gino Naclerio, dell’Università degli Studi del Molise, che parlerà della “qualità microbiologica dell’acqua e sicurezza alimentare”, della Dott.ssa Annunziata di Niro,

responsabile della difesa del suolo dell’Autorità di Bacino interregionale dei fiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore che parlerà degli “aspetti legislativi relativi alla utilizzazione, valorizzazione e tutela delle risorse idriche”, del Prof. Nicola Prozzo, responsabile scientifico di Legambiente Regione Molise, che approfondirà il tema dell’acqua “una risorsa rara”, del Dr. Giorgio Zampetti di Legam-

biente Nazionale e dell’Assessore Regionale Pier Paolo Nagni. Oltre al patrocinio di EXPO 2015, l’iniziativa si svolgerà con il patrocinio della Regione Molise, dell’Università degli Studi del Molise, di Legambiente, dell’Autorità di Bacino e dell’Ordine Regionale dei Geologi del Molise. Gli eventi dedicati all’acqua culmineranno nei giorni dal 17 al 22 ottobre 2015, a Matera dove ci saranno incontri ai quali parteciperanno rappresentanti di diversi Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. “Abbiamo voluto renderci partecipi di queste iniziative - è il commento del Sindaco di Capracotta Antonio Monaco - perché l’acqua è un bene universale, indispensabile alla sopravvivenza umana, ed è giusto che tutti ne apprezziamo l’importanza ed il giusto valore. Un evento al quale si invitano a partecipare tutti, specialmente i più giovani per approfondire la cultura del “bene acqua”.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Termoli

4 giugno 2015

Tribunale di Larino con personale al lumicino I dipendenti in servizio non reggono più dinanzi all’aumentata mole di lavoro per garantire efficienza e funzionalità al sistema attraverso azioni concrete volte ad ottenere il trasferimento di un congruo numero di unità di personale presso il Tribunale di Larino, poco o nulla ha fatto, l’Assemblea si dichiara disponibile ad un confronto, ma ritiene che che non sia competenza della stessa risolvere i problemi dell’Amministrazione. Pertanto: 1) — ribadisce lo ” stato di agitazione ” del personale amministrativo del Tribunale di Larino; 2) — chiede che, per ogni dipendente, venga predisposto al più presto l’ordine di servizio indicante le mansioni proprie di ciascun profilo professionale; 3) – Ritenuto l’assoluto

LARINO. Sono trascorsi alcuni mesi dall’ultima e non poco significativa presa di posizione dei dipendenti del tribunale di Larino e appena lo scorso venerdì, 29 del mese di maggio dell’anno 2015, dopo regolare autorizzazione, con presenza del segretario Regionale della Federazione Intesa Fp Enzo Di Lalla, si è nuovamente riunito in assemblea per discutere i seguenti ordine del giorno: 1) — Gravità della situazione lavorativa per carenza di personale; 2) — Varie ed eventuali; Dopo ampia discussione, e dopo avere preso atto che la Parte Pubblica, alla quale era stata fatta esplicita richiesta di porre attenzione e studiare misure risolutive

impedimento a garantire gli esatti adempimenti nei propri servizi di istituto e anche al fine di evitare sanzioni disciplinari o procedimenti penali a carico dei dipendenti, chiede la chiusura del Tribunale di Larino con accorpamento al Tribunale di Campobasso; 4) – chiede un incontro urgente con il Presidente del Tribunale di Larino e con il Dirigente Amministrativo; 5) – chiede che si insista presso la Corte di Appello per la richiesta di applicazione di Ufficio (ex art. 14 Ccnl) di personale giudiziario e precisamente di un Assistente Giudiziario, di un Cancelliere e di un Funzionario Giudiziario.

La cultura vince alla Casa del libro A Termoli l’associazione di Daniela Battista sta alimentando un vivace dibattito culturale TERMOLI. Il dibattito culturale locale a Termoli si arricchisce di un nuovo ciclo di incontri, merito dell’associazione ‘La Casa del Libro’, che presieduta da Daniela Battista, ha saputo cogliere giovedì scorso un’attenzione notevole da parte dei lettori abituali. Pieno successo per l’incontro con l’autore Mauro Giancaspro, che ha fatto per o per dieci anni la Biblioteca Nazionale di Cosenza, poi fino allo scorso anno la Biblioteca Nazionale di Napoli. Ha pubblicato, tra l’altro, Leggere nuoce gravemente alla salute, Il Morbo di Gutenberg, E l’ottavo giorno creò il libro, L’importanza di essere un libro, Un libro per piacere e molti altri saggi. Collabora con “Il Mattino”, “Arte in” bimestrale di critica e d’informazione delle arti visive e con “L’Almanacco del Bibliofilo” pubblicato annualmente dall’Aldus Club. Giancaspro, nel dibattito a cui ha preso parte il sindaco Angelo Sbrocca e moderato dal collega Pasquale Di Bello, ha offerto sprazzi letterari del suo ‘L’odore dei libri’, volume di cui si è parlato di più nel nostro incontro e da cui la nostra socia più giovane Marzia Iasenza (26 anni) ha letto il racconto “ Il piacere di essere un libro”. Galleria civica colma in ogni posto, dunque, per questo appuntamento che ha rivelato alla città la nascita di questa nuova associazione. “Un libro per piacere”, il nome dato all’incontro è preso in prestito dal titolo di un libro di Giancaspro ed esprime esat-

tamente le finalità della “casa del libro”. Un libro, per piacere (con la virgola) è quello che si chiede di donare all’associazione, ma in cambio si potrà prendere un libro semplicemente per il piacere di leggere. All’evento hanno partecipato in tanti. Il sindaco si è trattenuto fino alla fine e ha dichiarato di apprezzare molto l’iniziativa cui l’amministrazione, nei limiti del possibile, darà il suo sostegno. Sala stracolma. L’incontro si è svolto in maniera agevole e anche divertente. Tema centrale l’amore per i libri e il piacere della lettura che per Giancaspro oltre che un piacere è un atto di libertà assoluta. Il relatore ha interloquito con il pubblico che ha posto domande su vari temi, come per esempio sul libro elettronico che secondo Giancaspro lascia meno spazio di un libro stampato al piacere di leggere, o sul ruolo delle biblioteche che oggi devono necessariamente trasformarsi in luoghi vivi di incontri culturali. Della “Casa del libro” ha parlato in maniera entusiasta definendola un’iniziativa “geniale” ed innovativa e ha invitato tutti i presenti ad iscriversi all’associazione. Ha chiuso Daniela Battista che dopo aver Giancaspro per la sua disponibilità e simpatia, il sindaco, i presenti e tutti i soci

che hanno creduto nel progetto e hanno reso possibile tutto ciò in così poco tempo. L’associazione è nata il 23 aprile, giornata mondiale del libro. Naturalmente è sempre possibile aderirvi.

Termoli calcio, l’impegno di “Gente di mare” L’associazione ritiene che bisogna muoversi e chiede al Sindaco di organizzare un incontro TERMOLI. Ad un mese esatto dalla fine del campionato vige ancora il più assoluto silenzio intorno al Termoli Calcio. Il presidente Giordano che come da

lui stesso dichiarato non potrà sostenere un qualsiasi altro campionato e che si sarebbe dimesso al termine della stagione, è ancora al suo posto tenendo la società in

completo stallo. Si chiede pertanto al Presidente dell’ASD Termoli Calcio ed al Sindaco di Termoli un incontro urgente nel quale Giordano dovrà

rendere conto ai tifosi sullo stato attuale del Termoli Calcio e le sue intenzioni per l’immediato futuro. L’Associazione Gente di Mare inoltre, contrariamente a quanto

annunciato nello scorso comunicato, non promuoverà raccolta fondi a sostegno di società che non reputerà seria. [Nota stampa a cura dell’associazione Gente di mare]


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Termoli

4 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Distretto del medio Adriatico, una conquista Soddisfazione è stata espressa dall’onorevole Laura Venittelli per il risultato raggiunto TERMOLI. Si torna a parlare del fermo pesca in Basso Molise. A farsene portavoce a livello nazionale è l’onorevole del Partito Democratico Laura Venittelli che da alcuni mesi, da quando è diventata referente nazionale del settore pesca, sta portando avanti confronti e dibattiti sul territorio italiano, ed è proprio a seguito di due di questi che è riuscita a smuovere qualcosa: “Ho presentato – afferma Laura Venittelli – una risoluzione per dare un input al Ministero e affermare che c’è un principio essenziale per rivitalizzare quelle che sono le politiche della pesca ed è la necessità di riconoscere la flessibilità; il concetto, ovvero la possibilità delle varie marinerie tra loro omogenee di scegliere il periodo entro il quale poter fare il fermo biologico. Non so se questo principio passerà già quest’anno perché, purtroppo, abbiamo a che fare con un criterio storico, quello degli altri anni, che deve essere superato anche nel modo di

pensare. C’è da dire che dopo l’evento di Termoli del 6 dicembre e quello di Pescara del 16 maggio, nel quale sono stati coinvolti anche il direttore generale della pesca e il sottosegretario con delega alla pesca, c’è un elemento di

novità che è quello dell’apertura da parte del Ministero nei confronti del medio e del basso Adriatico a una possibilità di spostamento dell’inizio del periodo a fine agosto: un’apertura che è stata data solo al nostro territorio”. Da ciò Laura Venittelli ha tratto specifiche conclusioni: “il lavoro – ha condiviso l’onorevole – che è stato fatto con le marinerie, da parte del gruppo parlamentare del Pd e della sottoscritta, di coinvolgimento delle marinerie e delle istituzioni ha già ottenuto un piccolo risultato che è stato quello di dire che ci siamo, siamo presenti, forti, uniti e qualcosa possiamo ottenere. Questo spostamento è già un piccolo risultato. Il 16 maggio a Pescara e la marineria pescarese che pensavamo essere quella un po’ più diffidente ha abbracciato questa idea e ha capito che solo con il Distretto la pesca può uscire da quelle che sono le secche della crisi. Parlo della pesca ma anche dell’indotto e di

tutta la filiera ittica. Faremo un nuovo appuntamento nelle Marche abbiamo fatto il Molise, l’Abruzzo e adesso le Marche ma aspettiamo la composizione della Giunta regionale tenendo presente che le istituzioni marchigiane e la marineria hanno recepito in toto il progetto tanto che il Pd l’ha inserito nel proprio programma elettorale. La settimana scorsa sono stata nella campagna elettorale nelle Marche a sostenere un candidato che oggi è consigliere regionale Fabio Urbinati che ha sposato appieno l’idea del distretto e speriamo bene, speriamo che questo lavoro possa trovare un riscontro nella costituzione con decreto ministeriale di questa nuova entità”. Con il placet definitivo di Abruzzo, Marche e Molise, si punterà così alla sottoscrizione del decreto ministeriale d’istituzione del distretto. Una vera e propria conquista per Laura Venittelli.

“Rio Vivo, troppo il degrado” I cittadini tornano a denunciare una situazione diventata pesante TERMOLI. L’estate è ormai partita, ma a Rio Vivo la situazione è deprimente. A denunciarlo nuovamente è stata una residente, P. M., che ha acquistato un appartamento nella Baia Paradiso e che continua a dover convivere col degrado. “Sento sempre parlare di accesso alle spiagge libere, qui abbiamo l’unico accesso forse anche per i disabili, continuamente noi residenti chia-

miamo il Comune e le forze dell’ordine per far pulire. Invito chiunque a visitare questo tratto di spiaggia sporca piena di defecazione di cani e cavalli, siringhe, ferri, vetri e lampadine”. Insomma, l’esatto contrario rispetto a una costa a vocazione turistica, come chi conosceva e frequentava Rio Vivo negli anni Ottanta può testimoniare. A prescindere dall’inciviltà delle persone

Presentato al Palazzo ducale di Larino un concentrato di successi napoletani “Napullammore” ci consegna il primo disco di classici Un quartetto di solida schiatta molisana che ha saputo saldare il cielo al mare di Napoli, attraverso un disco che condensa il ragù della fertile produzione del classico napoletano. Stiamo scrivendo di “Napulammore” un gruppo melodioso e quindi di sentimento che forte di pentagramma ha deciso di svoltare verso i Campi Flegrei per prenderne il meglio e inserirlo nel campionario di brani che suona in teatro e in piazza. E, il meglio del meglio, lo ha concentrato nel

primo CD. Si tratta di Francesco Santoro, voce solista, Giacomo Raimondo, alla chitarra, Marco Adovasio, mandolino, e Domenico Ciccone, tamorre. Ne è nato, a cominciare dal due anni fa, un gruppo moderno che si appoggia al classico napoletano per far breccia nel cuore della gente del Sud che ha strette nel cuore le melodie napoletane. Per la realizzazione del disco si è aggiunto al quartetto il raffinato tastierista campobassano Pierluigi Ar-

magno che ha fatto a lungo sodalizio, in altro ambito, con Giacomo Raimondo. Ne è venuto fuori un gradevole viaggio musicale che si vanta di proposte incancellabili quali ‘O sole mio e ‘O marena-

riello, Guapperia, Era de maggio e Passione, passando per Torna a Surriento, Reginella, Sarracino, Maruzzella, sino a Tammuriata nera, per chiudersi con Brigante se more di Bennato. Per la presentazione del prezioso e laborioso lavoro musicale il gruppo ha scelto come location il palazzo ducale di Larino, uno dei posti più qualificati e storicamente significativi del nostro territorio. E ora attende la risposta del pubblico.(ge.ve.)



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Opinioni di Gennaro Ventresca Si, però, Jurgen Klopp è un’altra roba. Barba e capelli biondi, fisico palestrato e conto in banca a troppi zeri. Eppure sembrano separati alla nascita Jurgen e Roberto. Così diversi, ma anche così vicini. Specie se a unirli è la penna dello scrittore di provincia che, ogni giorno, è alla ricerca di un segnale per far battere forte i cuori dei tifosi del lupo. Prima di tutto va spiegato che il Roberto in questione è il neo allenatore del Lupo. Dico Cappellacci da Tortoreto, in provincia di Teramo. “Vai e uccidi” sembra dire il tedescone che quest’anno ha deciso di prendersi un anno di riposo (ben pagato) che secondo la vulgata va sotto il nome di “sabbatico”. Uomo con la pistola fumante sembra essere il nuovo allenatore rossoblù che sa benissimo di non poter reggere il paragone con l’ex del Borussia Dortmund, ma intanto si fa crescere la barba, si presenta un po’ trasandato,. sforna slogan e battute da cabarettista, si espone senza nascondersi dietro a un dito.. E poi, sogni, tanti sogni. E poi bilanci, tanti bilanci tra saggezza e malinconia. Nei dialoghi con la “piazza”, al chiuso della stanzuccia sotto la tribuna di Selva Piana , brevi cenni nell’universo dei calci d’angolo. Attore che si porta dietro pezzi di storia della sua vita di mi-

di Claudio de Luca Nei casi di emergenza il cittadino può chiamare il 113, il 112, il 118, il 117 o il 115. Se dovesse avere bisogno delle prestazioni della Polizia locale, non avrebbe alcun numero da comporre perché mai attivato. Non ci ha pensato manco l’ANCI, l’Associazione che accomuna gli 8mila Comuni italiani. Il risultato è quello per cui, se si chiede l’intervento di una pattuglia della Municipale, nella gran parte dei casi ci si sente rispondere:”Chiami i Carabinieri” tanto sono disagiate, in ispecie in Molise, le condizioni in cui ciascun Comune mantiene la propria Polizia di prossimità. Eppure, attualmente, l’Italia versa una sanzione quotidiana di 30mila euro all’Unione europea (e questo importo, lieviterà quanto prima) perché il Governo non è capace di costringere gli apparati della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza a piegarsi alle esigenze del contribuente, unificando il numero d’emergenza come peraltro stabilito da una Direttiva comunitaria. Nella Penisola, per ogni 175 Italiani, c’è un operatore di polizia. Praticamente queste figure rappresentano il 50 ed il 20% in più rispetto a quelle della Gran Bretagna e della Repubblica federale tedesca. Ma occorrerebbe domandarsi se la sicurezza possa essere garantita da polizie numerose piuttosto che da strutture opportunamente addestrate. Purtroppo in certi ambienti, dove si fa clientela pure sulle uniformi, una tale domanda non è di moda Persino la Lega nord, non appena messo piede sull’uscio del potere, si premurò di raddoppiare gli organici della Polizia penitenziaria e potenziò (almeno in “Padania”, o giù di lì) le dotazioni d’uomini delle Polizie locali, provinciali e consortili. Dopo di che, Sicilia e Valle d’Aosta hanno iniziato a pretendere una Polizia regionale (senza rendersi conto che occorrerebbe prima modificare qualche precetto costituzionale, atteso che le Mu-

4 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ritrattino del nuovo mister rossoblu Roberto Cappellacci ovvero l’emulo di Jurgen Klopp. Come il fenomenale collega tedesco porta la barba incolta e sulla panca non sta mai fermo. E non si tira indietro: “Sono qui solo per vincere. Il secondo posto non serve a niente”

ster con tre picchi come le sue vittorie. Ma anche le ferite per alcuni allontanamenti prematuri che confermano che mondo strano sia quello del pallone. Che, come diceva un amico che ha cambiato definitivamente indirizzo, “non ha spigoli”. Roberto Cappellacci è un direttore d’orchestra dai capelli corti e radi, dalla barba lunga e ispida, dallo

sguardo lucido e profondo, dalla parlata abruzzese che connota l’appartenenza. E’ stato scelto da Tonino Minadeo o, forse, da Marco Meo che ha fatto un passo indietro, ma ha sempre alta voce in capitolo, o, ancora, da Edoardo Falcione che ha ricevuto telefonate su telefonate di procuratori e faccendieri che gli hanno raccomandato mister e fenomeni. Ma si, può darsi che abbia detto la sua anche Giulio Perrucci, il romantico presidente che non si dà arie. Ma che smazza e qualche volta dice anche la sua. Forse anche per scegliere il mister. Anche se gli è rimasta sul gozzo la proposta di cacciare Farina per far posto a Vullo. Siccome la vittoria ha cento padri voglio sperare che presto si faccia la ressa tra quelli che potranno dire: “L’ho voluto io”. Di questi tempi i mister sono formidabili, capiscono più di Sacchi e Mourihno messi insieme, hanno in tasca il sale della sapienza, sono capaci di trasformare i broc-

chi in campioni, di far segnare gol anche ad autentici catorci, sono maestri nel fare abbassare la saracinesca a difese colabrodo e a scatenare attaccanti lenti come tartarughe. Lo dico, a prescindere: Cappellacci mi ha fatto una felice impressione. E’ chiaro che scrivo per sensazioni. Sarà il campo a spiegare a me e al popolo sportivo se Tonino, Marco, Edoardo, Giulio o chicchessia abbiano scelto l’uomo giusto da mettere sulla panca. Anche se già immagino che un vulcano come Roberto Cappellacci difficilmente rimarrà ingessato al suo posto. Non è certo uno che si può paragonare a Zeman. Lui vuole somigliare a Jurgen Klopp che si scatena come un saltimbanco, spiccando balzi quando la sua squadra fa gol. Roberto ha già scritto la sceneggiatura. E ora chiede al popolo rossoblù di essergli vicino per compiere una prodigiosa cavalcata verso la Lega Pro. Spiegando senza mezze parole “che il secondo posto non serve a niente”. Capito che tipo?

Polizia municipale in Molise, eran trecento nicipali appartengono ai Comuni). Ad Aosta, non contenti, aspirerebbero addirittura alla costituzione di un Comitato regionale, presieduto dal “Governatore, per contrastare la criminalità organizzata. Evidentemente all’ombra delle Alpi ignorano che la pubblica sicurezza è materia ascritta alla competenza statale e che, perciò, deve occuparsene il Prefetto che peraltro già presiede (e dispone) di un Comitato provinciale per l’ordine e per la sicurezza pubblica. Tutto ciò posto occorre domandarsi quanto si spende per mantenere tante polizie. Le principali sono sette: quella di Stato, la Benemerita, la Guardia di finanza, il Corpo forestale dello stato, la Polizia penitenziaria, la Capitaneria di porto ed il Corpo dei Vigili del fuoco. Solo sommando gli organici delle prime tre lo Stivale supera ogni “record” europeo. Poi, aggiungendo gli appartenenti alle altre quattro, si assomma il mezzo milione di uomini, reclutati con metodiche approssimative, al punto che forse sarebbe auspicabile adottare le procedure concorsuali in uso nella Pubblica amministrazione per i Vigili urbani. Infatti, sono in pochi a sapere che il titolo di studio previsto per accedere ai Corpi ed ai Servizi di Polizia locale è esclusivamente quello di scuola media superiore da 30 anni. Naturalmente, questa carenza pregiudica i comportamenti in servizio; e spesso la Stampa è costretta ad occuparsi di gravi infrazioni di legge finiti sotto gli occhi della pubblica opinione. Rimane ancora da dire che l’esercizio delle funzioni

di polizia sono connesse al rilascio delle licenze e delle autorizzazioni ed alla somministrazione di sanzioni pecuniarie amministrative e contravvenzionali. Ciò vuol dire anche ipotizzabili pratiche di potere spicciolo e “benefit” di piccolo cabotaggio a livello locale. Questo avviene perché ad ogni Ministro piace fruire di una sua Polizia e su di una dotazione di velivoli, di motoscafi, di navi, di elicotteri, di una scorta e magari di una “foresteria”. Insomma privilegi più o meno legittimi,

ma sicuramente dispendiosi per il pubblico Erario. Non parliamo poi delle duplicazioni delle funzioni al punto che – sulle strade del Molise – è possibile incontrare appartenenti alle Polizie locali, provinciali e – talvolta – i cosiddetti “ausiliari del traffico”. Sui cibi e sull’ambiente vegliano i Cc., le Guardie forestali, gli Ispettori d’igiene delle Asl. Sui morti per lavoro, sulle opere d’arte, sulle monete contraffatte opera una miriade di polizie statali e locali. Cosicché la nostra perpetua insicurezza quotidiana parrebbe più che assicurata. Ma tutto questo costa. E’ difficile calcolarne il totale seppure il contribuente immagina l’entità degli esborsi. Anni addietro, in Molise, l’Assessore Muccilli tentò di venire incontro alle esigenze della più “povera” tra le Polizie italiane: quella locale. Avrebbe voluto riuscirci attraverso la somministrazione di corsi di formazione e di aggiornamento. All’epoca i Vv.uu. erano ancora oltre 300; oggi, che – a malapena – superano le 150 unità (e non sono più in grado manco di assicurare due turni di lavoro e di rendere servizi decenti alla popolazione se non a Campobasso, ad Isernia ed a Termoli), attività del genere diventano ancora più difficili da praticare.


Ci avviciniamo alla data del 24 maggio. Cento anni dall’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Il volume curato dal nostro collega Giuseppe Saluppo: “Il Molise e la Grande Guerra”, offre uno spaccato della nostra regione al cospetto degli eventi bellici e sociali. Immaginiamo una delle tante vallate del nostro Molise. Sembra vedere scendere da una di quelle strade, oggi asfaltate (seppure ridotte a mal partito), cento anni fa bianche e soffocanti di polvere, giovani con in tasca la cartolina precetto per la Grande Guerra. Hanno salutato i loro cari, prima di partire, qualcuno per l’ultima volta, tra silenzi cupi e parole sulla necessità della partenza. Un vocìo a passo a passo tra le fratte di bacche rosse che costeggiano quelle strade e frotte di uccelli che attraversano in alto l′aria. I ponti sul Biferno come sul Fortore o sul Volturno con l’acqua del fiume che pare immobile e metallica. Voci e gesti e in tutti gli animi il terrore superstizioso, le fantasie incolte, commenti, scongiurazioni lamentevoli, preghiere, in un rumorio cupo. “Ieri salutammo i partenti per le arene della Libia con uno slancio di entusiasmo frenetico, domani baceremo in fronte, senza una lacrima, i nostri soldati anelanti di ricongiungere i fratelli delle terre irredente alla Grande Patria Italiana”, si leggeva su La Provincia di Campobasso il 3 aprile 1915. Nulla sarebbe stato come prima. E’ possibile acquistare il libro di Giuseppe Saluppo, “Il Molise e la Grande Guerra”, a Campobasso nelle edicole di Via Mazzini, Piazza della Repubblica, Piazza Vittorio Emanuele e Terminal; a Isernia, presso libreria Della Corte ed edicola Stazione. Oppure presso la redazione de La Gazzetta del Molise, via Normanno 14 a Campobasso o chiedendolo via email: redazione@lagazzettadelmolise.it. Un Molise presente nella storia d’Italia.


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