TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 5 - gioVedì 8 gennaio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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l’oscar del giorno a pasquale guarracino
lucia murgolo 80.000 euro
carmela lalli 64.000 euro 8 mesi
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pasquale Guarracino. Il sindacalista della Uiltucs Molise, non ha avuto peli sulla lingua in merito alla soppressione del Korai decretata dal governo regionale. La ritiene "una vergogna" perchè a casa, dopo anni vanno tanti giovani che, pure, avevano maturato esperienze notevoli nel campo del turismo e dell'ambiente. Possibile, che mentre la Regione Molise firma contratti per consulenze debba chiudere una struttura come il Korai nonostante il turismo sia a zero?
giuditta lembo 30.000 euro
francesco cocco 70.000 euro
il tapiro del giorno a paolo frattura paolo veri’ 43.000 euro
Mentre i molisani boccheggiano Frattura i suoi consulenti li fa ‘pappare’ alla grande
servizio a pagina 3 con tutti i nomi delle consulenze anno 2014 Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Quando era all'opposizione di Michele Iorio, ha tuonato contro le consulenze che l'allora governatore aveva inserito nelle liste. Oggi che a reggere le sorti del Molise è lui non ha ritenuto di tenere al minimo indispensabile le consulenze. Di quelle, cioè, che realmente avrebbero potuto garantire al Molise una minima programmazione capace di disegnare percorsi, individuare strategie, indicare programmi di prospettiva. Quanto ancora manca alla politica regionale.
Il Molise e la Grande Guerra in edicola e libreria
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
CAMPOBASSO. Chissà se alla Regione Molise qualcuno si sia avveduto che da due mesi l’Osservatorio permanente regionale sulla Qualità dei Servizi sanitari è fermo. Riteniamo di no se da altrettanto tempo nessuno ha provveduto a firmare la nuova convenzione con il direttore responsabile, il dottore Florindo Magnifico responsabile della struttura che, pure, tra i tanti adempimenti da svolgere ha quello dell’adempimento per il corretto mantenimento dei LEA e tanto altro stabilendo che le funzioni riconosciutegli sono le seguenti: monitoraggio e valutazione di efficienza e standard di qualità strutturali ed organizzative del Sistema Sanitario regionale, con particolare riferimento alle liste di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e dei ricoveri ospedalieri, alla revisione ed attuazione delle carte di Regione Molise servizio ai processi di umanizzazione all’interno delle strutture sanitarie, al miglioramento dei sistemi di relazione con i cittadini; supporto e con-
TAaglio lto
2 8 gennaio 2015
Osservatorio Salute, la Regione lo dimentica Da due mesi non è stato rinnovato il contratto con il direttore e tutto resta bloccato. E i progetti finanziati? diffusulenza tecnica alla Mentre i cittadini restano competenza, sione di esperienze Direzione generale innovative e buone per la salute, per senza i servizi, pratiche; promozioni l’elaborazione di scoppia il caso di iniziative di costrumenti normativi municazione e di inper la pianificadella struttura zione e la programmazione della politica sanitaria regionale, sempre nell’ottica del miglioramento della qualità dei servizi sanitari, con partecipazione attiva all’attuazione del piano di rientro del disavanzo sanitario; promozioni di attività, di formazione degli operatori della sanità nelle materie di
formazione ai cittadini in ambito sanitario; promozione e sostegno di iniziative miranti al miglioramento dei rapporti tra istituzioni sanitarie e organizzazioni di volontariato e di rappresentanza e tutela dei cittadini. E i progetti finanziati dal Ministero per un milione di euro che fine hanno fatto? Con
delibera numero 443 del 20 settembre 2013, si dava incarico al Direttore generale per la salute di individuare, attraverso procedura di valutazione comparativa, un esperto per il conferimento dell’incarico di Direttore Regione Molise responsabile dell’Osservatorio regionale per la Qualità dei Servizi sanitari. A conclusione della procedura comparativa veniva individuato, quale Direttore responsabile dell’Osservatorio, il dottor Florindo Magnifico. Un incarico di un anno per, poi, passare alla strutturazione dell’Osservatorio. Non solo non si è provveduto a rimodulare l’organizzazione dell’Osservatorio regionale sulla Qualità dei Servizi sanitari, per garantire il pieno svolgimento delle funzioni riconosciute all’Osservatorio stesso, ma da due mesi tutto è fermo e il direttore è senza stipendio. Così non si ha traccia dei risultati dei progetti finanziati all’Osservatorio dal Ministero per un milione di euro. Non è il caso di rimettere in funzione il tutto?
Nella sanità regionale “malata”, le politiche sociali costrette a farsi carico delle prestazioni sanitarie
Il caso dei malati di Alzheimer al centro del contenzioso Asrem Il Tavolo tecnico interministeriale di verifica sulla gestione del sistema sanitario regionale ha sanzionato la Regione Molise per le prestazioni erogate ai cittadini e considerate fuori dei Livelli di Assistenza (L. e . a.) Sanità e assistenza socio/sanitaria: di male in peggio. Giudizio che trova convalida sulla scorta delle informazioni dell’assessore regionale alle politiche sociali Michele Petraroia, campione nel mescolare realtà, ipotesi, desideri. Nelle sue esternazioni c’è di tutto oltre la critica e il commento contingenti. Abile shakeraggio, appunto. Come quello del 4 gennaio sullo stato della sanità e delle politiche socio/sanitarie. Entrambe segnate dalla crisi, dai tagli finanziari del governo, dalle contestazioni della Corte dei conti, dalle proteste e dalle necessità degli utenti. Quotidiana rappresentazione del Molise del Terzo millennio imbrigliato nella rete delle contraddizioni di chi lo governa: incapace di fronteggiare l’emergenza e paralizzato dalla paura di osare. Da Petraroia sappiamo quindi che il Tavolo tecnico interministeriale di verifica sulla gestione del sistema sanitario regionale ha sanzionato la Regione Molise con un susseguirsi di rilievi su prestazioni erogate ai cittadini e considerate extra - L.e.a. (fuori, cioè, dei Livelli Essenziali di Assistenza tutelati dall’art.32 della Costituzione). Prima botta. Seguono altre. Dice Petraroia: “Basta leggere i verbali del Tavolo tecnico e le diffide inviate dal sub-commissario ad acta alla Corte dei conti, al ministero dell’Economia e ad altri organi di controllo, per acquisire le ragioni del contenzioso sorto tra l’Asrem e l’Assessorato alle Politiche Sociale che improvvisamente si è trovato a farsi carico del rimborso delle pre-
stazioni sanitarie individuate come extra - L.e.a. per importi di gran lunga superiori ai 2 milioni annui che il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale trasferisce alla Regione Molise per il finanziamento delle attività erogate dagli Ambiti territoriali di zona o pagate direttamente dalla Regione”. Il Governo non dà i soldi, la Regione Molise è costretta a sopperire. A buco (finanziario) corrisponde altro buco (finanziario). La diatriba è in scena da diversi anni. Gli stessi in cui la sanità molisana ha accumulato un debito vertiginoso che ha generato il commissariamento e con esso un rimedio peggiore del male. Nonostante il presidente in carica della Regione Molise in campagna elettorale, e per battere Michele Iorio,
avesse fatto promesse mirabolanti rimaste tali e nessuno ha il coraggio di sbattergliele in faccia. Oddio, ci sta provando il Tavolo tecnico interministeriale, ma tutto finisce sistematicamente nella fogna del “panta rei” (tutto scorre). Tra soldi che occorrono e soldi che mancano, apprendiamo che il rimborso per trapiantati e per le malattie rare incide per 800 mila euro ogni anno; quello per l’acquisto dei farmaci di fascia “C” si aggira sui 400 mila euro; la quota parte da stornare ai comuni per le rette dei minori affidati dal Tribunale agli Istituti di rieducazione arriva a 1 milione di euro; gli stanziamenti per il funzionamento dei 7 Ambiti territoriali di zona non possono essere inferiori a 2 milioni di euro, pena l’interruzione dei ser-
vizi sociali comunali; per non dire del contributo per gli 11 centri diurni socio-educativi cui si aggiungono le spese per i percorsi di inclusione sociale dei dimessi psichici o altro forme di intervento per le dipendenze patologiche, i reclusi, i migranti e i disabili. Il divario tra le disponibilità del bilancio della sanità (650 milioni) e l’esigenza suppletiva per le prestazioni sopra dette si aggira sui 13 milioni di euro, ovvero il 600% in più di quello che lo Stato trasferisce alla Regione col Fondo delle Politiche sociali. Il linguaggio dei numeri è difficilmente cointestabile. Contestabile invece è il tipo di organizzazione sanitaria che teniamo in piedi e le formule delle varie assistenze socio/sanitarie che vengono praticate: l’una e le altre
inadeguate sotto il profilo organizzativo e gestionale. Secondo Petraroia da qui prende origine il contenzioso sulla natura delle prestazioni se sono o meno da considerarsi semplice servizio sociale o erogazioni di servizi sanitari e/o socio-sanitari. Ad esempio, il caso dei malati di Alzheimer: assistenza socio-sanitaria o prestazioni sanitarie? Entrambe, non c’è da discutere. Infatti, il 23 e il 30 dicembre 2014 Petraroia ha tenuto due riunioni con gli Ambiti territoriali di zona e con l’Asrem per la continuità delle prestazioni sanitarie a tutti i pazienti in trattamento, e per predisporre l’avvio di un progetto esecutivo integrativo triennale di carattere socio-sanitario e sociale, con risorse proprie della Regione non riconducibili a quelle attribuite dallo Stato per il Fondo Sanitario. Da non credere, ma vero. Infatti, secondo le intese tecniche già definite con gli Ambiti territoriali verranno alleviati i disagi delle famiglie e restituita la serenità ai pazienti, sebbene in un contesto controverso di attribuzioni e competenze, determinato dal commissariamento del sistema sanitario regionale. Che, come abbiamo detto e ribadiamo, s’è rivelato rimedio peggiore del male. Il tonfo del passaggio da Michele Iorio a Paolo Frattura è da paura. Sentire i medici, i paramedici, gli assistenti sociali per credere. Dardo
TAaglio lto
3 8 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Le aziende chiudono i lavoratori da 1000 euro al mese boccheggiano e i consulenti abbondano
Consulenze, un male endemico
Oltre un milione e mezzo di euro speso dalla Regione Molise dai 70mila euro di Cocco ai 62mila di Lalli, per 8 mesi, sono 2 anni circa che il contratto gli viene rinnovato CAMPOBASSO. In molti pensavano che consulenti e collaboratori della Regione Molise fossero un residuato del passato governo di centrodestra alla Regione Molise. Al contrario, il nuovo esecutivo di centrosinistra ha ritenuto proseguire sulla stessa strada. Oltre un milione e mezzo di euro l'anno, questa la spesa, che i nuovi inquilini di palazzo Vitale, dopo avere più volte bacchettato l'allora presidente Iorio, hanno ritenuto di spendere ancora. L'elenco del centinaio di persone che a vario titolo si sono visti riconoscere uno spazio all'interno della macchina amministrativa e burocratica lo pubblichiamo in basso. I dati, del resto, sono pubblici perchè i soldi che escono sono pubblici. La do-
mata la produzione di Gam, non si capisce più niente per Zuccherificio e Ittierre, la Molise Dati è priva di qualsiasi programmazione ed è in balia delle onde si continua, invece, imperterriti, a sfornare consulenze delle più disparate. Ma se i risultati sono quelli che registriamo quotidianamente a cosa serve tutta questa giostra? Il Molise ha la necessità di ben altri interventi e investimenti, ha la necessità di conoscere, finalmente, una programmazione, ha l'esigenza non più rinviabile di una visione di prospettiva e di una strategia per la crescita. Di consulenze ne piene le tasche.
manda che si pone, però, è questa: ma se la Regione Molise ha già un proprio apparato amministrativo e tecnico, ha dirigenti lautamente stipendiati, funzionari ai quali vengono riconosciuti i dovuti galloni e tanto personale perchè ricorre ad una lista di cento consulenti? Il cittadino comune si interroga: o non vale nulla l'intero apparato oppure si intende solo continuare nella lauta spesa che porta, pur sempre, qualche amico. Di questi tempi, però, con una sanità che non riesce più a erogare servizi, con la crisi galoppante, con le famiglie che non arrivano alla metà del mese possibile che bisogna annotare ancora di queste spese? Mentre tranquillamente ci si è sbarazzati del Korai, si è fer-
NOMINATIVO AMBROSINO PAOLO AMOROSA LUCIETTA BALDI RAFFAELLA BIFERNINO MARESA CALISE MAURO CARRIERO CRISTIANA CASSETTA OLGA CIACCIA ANTONELLA CIARLARIELLO VALENTINA CICCHESE BRUNO COCCO FRANCESCO COCCO FRANCESCO COLAGIOVANNI ADOLFO FABRIZIO COROMANO LUCA COSTANZO SIMONA CROCE GERMANA CUTILLO GIUSEPPE CUTILLO SALVATORE ͛ 'K^d/EK d Z ^ ͛ E KE D Z/ ^^hEd DE SANCTIS ANNA DESIDERIO FRANCESCO DI BITONTO NINO PANTALEO FRANCESCO DI BONA VERONICA DI GIORGIO INES DI GIORGIO SERGIO DI GIROLAMO ANDREA DI GIROLAMO ANDREA DI LAURO ANGELO DI LIZIA BARBARA DI NUCCI ENRICO DI NUCCI LUCIA DI PAOLO TIZIANA DI PASQUALE TOMMASO DI STASI PATRIZIA DI TOTA CLAUDIA DOGANIERI GIUSEPPINA EVANGELISTA KATIA FANELLI ALESSANDRA FANELLI CARMEN FIAMMELLI SARA FINORI ALESSIA GALANTE ELEONORA GAZERRO LOREDANA GAZZERRO LOREDANA GERMANESE ROBERTO GIANFELICE ROSSANA GIARRUSSO DOMENICO IADANZA GIUSEPPINA IANNELLI LUISA LALLI CARMELA
COSTO IN EURO 19.800,00 5.833,00 7.292,00 7.292,00 22.000,00 8.750,00 8.750,00 7.292,00 24.000,00 24.000,00 40.000,0O 30.000,00 200,00 28.800,00 19.800,00 833,00 21.190,00 25.000,00 5.833,00 4.514,00 8.750,00 60.000,00 27.000,00 20.000,00 6.597,00 8.750,00 8.000,00 7.292,00 7.292,00 19.800,00 20.000,00 5.208,00 7.292,00 7.292,00 7.292,00 5.833,00 8.750,00 7.292,00 5.833,00 7.292,00 7.292,00 7.292,00 4.990,00 25.000,00 1.042,00 20.000,00 7.292,00 5.833,00 25.000,00 5.208,00 62.000,00
NOMINATIVO
In un momento di crisi diventa difficile potere ingoiare ancora le nomine di consulenti a vario titolo in presenza di dirigenti e funzionari già in copioso numero in servizio presso la Regione
LATESSA ANTONELLA LEMBO GIUDITTA LOMBARDI STEFANO LUCIANO ELEONORA MACCHIAROLA MASSIMO MANCINI AMBRA MARANGIO DANIELE MARANGIO DANIELE MARRACINO CAMILLO MARTINO ANTONELLA MINIELLO ANGELO MOFFA MICHELE MOLLICHELLI ALESSIO MUCCIGROSSO MARIAGRAZIA MURGOLO LUCIA NAPOLITANO LUCIA NUCCI NUNZIATINA ORIENTE IVO ORIENTE IVO ORTUSO FRANCESCO PALOMBA ANTONINO PAOLANTONIO SERGIO PASQUALE ROBERTA PASQUALE SILVIA PERI ALESSANDRO PERRELLA ZAIRA PETRONE ANTONIO PILLA SERENA PRIMIANI ANGELO PROZZO MASSIMILIANO REA ROSANNA REALE CARMINE REALE MARIA SAVERIA ROMANO CETRINA BARBARA ROMANO DANILO BENEDETTO RUSSO MARCO SANTOLINI INES SARDELLA MARCO SIMIELA MARIA ANTONIETTA TACCONE LUCIA TAGLIAFERRI VALENTINA TARTAGLIONE DOMENICO TEDESCHI CARMINE TOMASINO ROSAMARIA TRAMONTANO GIANLUCA TZVETKOVA DESSISLAVA VERI PAOLO ZARLENGA LUIGI ZURLO CLEA ZURLO CLEA
COSTO IN EURO 28.500,00 30.000,00 7.292,00 5.833,00 25.000,00 5.833,00 20.000,00 5.833,00 25.000,00 5.833,00 3.889,00 20.000,00 7.292,00 5.833,00 71.810,28 20.000,00 7.292,00 5.000,00 5.833,00 25.000,00 5.208,00 7.292,00 5.833,00 45.000,00 7.292,00 20.000,00 7.292,00 20.000,00 200,00 8.000,00 19.800,00 25.000,00 7.292,00 7.292,00 5.833,00 4.900,00 19.800,00 5.833,00 5.208,00 7.292,00 8.750,00 25.000,00 7.292,00 7.292,00 5.833,00 5.000,00 48.000,00 5.208,00 27.000,00 5833,00
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
4 8 gennaio 2015
Sintesi pubblicata dalla Cgia di Mestre. I lavoratori dipendenti si ammalano soprattutto di lunedì
Assenze per malattia: il Molise si barcamena
Un dato significativo riguarda il consigliere comunale Michele Ambrosio funzionario dell’Inps in 20 anni mai un giorno di malattia Nel clima di caccia al malato che s’è scatenato dopo le defezioni di Capodanno nel Corpo dei vigili urbani di Roma, torna utile e interessante la lettura dei dati raccolti e commentatati dalla Cgia di Mestre. Secondo i risultati emersi da una ricerca effettuata nel 2012 (ultimo anno in cui i dati sono a disposizione) sono stati 6 milioni i lavoratori dipendenti che hanno registrato almeno un evento di malattia. Mediamente, ciascun lavoratore dipendente italiano si è ammalato 2,23 volte ed è rimasto a casa 17,71 giorni: complessivamente sono stati quasi 106 milioni i giorni di malattia persi durante tutto l’anno. Oltre il 30 per cento dei certificati medici che attestano l’impossibilità da parte di un operaio o di un impiegato di recarsi nel proprio posto di lavoro è stato presentato di lunedì. Nel pubblico ci si ammala più spesso, ma mediamente si perdono meno giorni di lavoro che nel settore privato. Sempre nel 2012, i giorni di malattia medi registrati tra i lavoratori del pubblico impiego sono stati 16,72 (con 2,62 giorni per lavoratore), nel settore privato, invece, le assenze per malattia hanno toccato i 18,11 giorni (con un numero medio di eventi per lavoratore uguale a 2,08). Dalla Cgia è stato sottolineato che la malattia di un lavoratore viene considerata come unico evento anche nel caso di più certificati tra i quali intercorra un intervallo di tempo non superiore a 2 giorni di calendario. Inoltre, viene segnalato che questi dati sono stati estratti dall’Osservatorio sulla certificazione di malattia
CAMPOBASSO. “La UILTuCS Molise”, scrive il Segretario Generale Pasquale Guarracino, “non ha altri termini per definire la gestione della questione Korai da parte della Giunta Regionale se non VERGOGNOSA”. La deliberazione della Giunta n. 727 del 30 dicembre 2014 con la quale si è definita la liquidazione della società Korai s.r.l. “È un atto politico di fallimento del Governo regionale. Questi i fatti: mentre in Consiglio Regionale si definiva di dover convocare i capigruppo insieme all’Organizzazione Sindacale ed ai lavoratori del Korai per valutare la situazione complessiva dell’azienda - anche alla luce delle proposte formulate e sufficientemente documentate dai dipendenti del Korai, come da esplicita richiesta della Regione stessa - l’Esecutivo, il Governatore e la Società stessa non solo non hanno convocato l’Organizzazione Sindacale, ponendo in essere una vera e propria condotta antisindacale, ma il 23 dicembre 2014, antivigilia di Natale, hanno chiamato a raccolta i lavoratori, preannunciando, senza giri di parola, la messa in liquidazione della Korai s.r.l., con tutte le conseguenze legate
dei lavoratori dipendenti privati e pubblici dell’Inps, avviato nel 2011. Il motivo della mancanza di una serie storica più lunga deriva dal fatto che la trasmissione telematica dei certificati di malattia da parte dei medici di famiglia è andato a regime nel 2011. Come dicevamo sopra, il giorno più a rischio è il lunedì. Su oltre 13 milioni e 365 mila eventi di malattia registrati due anni fa, oltre 4 milioni (pari al 30,7 per cento del totale) sono stati denunciati a inizio della settimana. Giuseppe Bortolussi, Segretario della Cgia, ha sottolineato: “I dati vanno letti con grande attenzione. Sarebbe ingiusto e sbagliato strumentalizzare alcuni risultati che emergono da questa ricerca. Al netto dei casi limite, le nostre imprese
possono contare sull’affidabilità di impiegati e operai che sono considerati tra i migliori lavoratori al mondo”. Perché, allora, i lavoratori dipendenti si ammalano soprattutto di lunedì? “Nel fine settimana si concentrano le attività conviviali e quelle legate al tempo libero . Con l’avvento della crisi, inoltre, sono sempre di più coloro che per risparmiare eseguono piccoli lavori di manutenzione nel proprio giardino o nell’abitazione in cui vivono. Iniziative che, in qualche modo, contribuiscono ad aumentare gli acciacchi degli italiani. Tenendo conto che molti medici di base il sabato e la domenica non svolgono la normale attività ambulatoriale, l’elevato numero di certificati che si ri-
scontra al lunedì è in gran parte riconducibile a queste situazioni”. A livello territoriale “spiccano” i risultati della Calabria. A causa delle precarie condizioni di salute, nel 2012 ogni lavoratore dipendente calabro è rimasto a casa mediamente 34,6 giorni. La media sale addirittura a 41,8 nel settore privato. Tra i lavoratori dipendenti più “cagionevoli” troviamo anche i siciliani (con 19,9 giorni medi di malattia all’anno), i campani (con 19,4) e i pugliesi (con 18,8). Gli operai e gli impiegati più “robusti”, invece, li troviamo a Nordest. Se i lavoratori dipendenti dell’Emilia Romagna rimangono a casa mediamente 16,3 giorni all’anno, in Veneto le assenze per malattia scendono a 15,5 per toccare il punto più basso nel Trentino
Alto Adige, con 15,3 giorni. Ovviamente, i lavoratori anziani sono più a rischio dei giovani. Dalla rilevazione emerge che le assenze aumentano in misura corrispondente al crescere dell’ età. Se fino a 29 anni il numero medio di giorni di malattia per lavoratore è pari a 13,2, nella classe di età tra i 30 e i 39 anni sale a 14,9, per toccare il valore massimo sopra i 60 anni, con 27,4 giorni medi di assenza all’anno. La durata media degli eventi di malattia è, comunque, relativamente breve. A livello nazionale, nel 71,7 per cento dei casi la guarigione avviene entro i primi 5 giorni dalla presentazione del certificato medico. E il Molise, domanderete? Bene . Con il 17,00 per cento è dodicesimo nella classifica generale delle regioni italiane: lo seguono la Lombardia, il Lazio, la Liguria, la Toscana, le Marche, l’Emilia e Romagna, il Veneto e il Trentino. Nella classifica del settore privato con la percentuale di 16,8 è sedicesimo davanti a Lazio, Emilia e Romagna, Veneto e Trentino. Infine, nella classifica del settore pubblico le cose cambiano: è settimo con il 17, 3 dietro alla Calabria, alla Sardegna, alla Sicilia, all’Abruzzo, alla Basilicata e all’Umbria. Il sospetto di fannullaggine fa più che capolino. Ma un primato positivo vogliamo darlo. Riguarda il consigliere comunale di Campobasso Michele Ambrosio, funzionario dell’Inps. Negli ultimi 20 anni non ha preso un giorno di malattia.
“Korai, vergogna!” Sulla soppressione della struttura, dura denuncia della Uiltucs
alla perdita occupazionale. Anche in questo caso, come ormai avviene da mesi, l’Assessorato al Lavoro, che di lavoro dovrebbe interessarsi, si è limitato a trasmetter ai tecnici la richiesta di incontro della UILTuCS Molise, senza ritenere di dover fare alcunchè: e vi è di più. Nella delibera della vergogna,
quella del 30 dicembre, né il Governatore, né l’Assessore al Lavoro, né alcun membro dell’Esecutivo hanno ritenuto di dover ipotizzare soluzioni a tutela dell’occupazione per i dipendenti del Korai. Ma l’interrogativo è un altro: a cosa serve il Consiglio Regionale se, dopo la decisione dell’Organo Legislativo re-
gionale di incontrare Organizzazione Sindacale e lavoratori per individuare soluzioni, l’Esecutivo, dopo pochi giorni delibera la messa in liquidazione della Società? Lo scenario, lo si ribadisce, è vergognoso e la UILTuCS Molise ed i lavoratori metteranno in atto azioni di protesta”. Il Korai avrebbe potuto modificare, arricchire, rimpolpare il proprio istituto societario, mettendo a frutto l’esperienza maturata nel corso degli anni in cui è stato in grado di operare. Per dire, avrebbe potuto essere dirottato sul fronte delle attività turistiche che sono in forte stato di sofferenza come tutte le realtà regionali che patiscono la inconsistenza programmatica di chi governa. Il turismo è la piattaforma economica meglio gestibile e la più pronta e dinamica a una risposta concreta di sviluppo. Il personale del Korai avrebbe potuto dare un contributo qualificato e trovare per se stesso una destinazione produttiva. Invece è stato fatto oggetto di un ostracismo violento quanto ingiusti-
ficato. Basterebbe poco per avviare e realizzare finalmente l’Agenzia regionale per il turismo e in essa travasare il personale necessario fuoriuscito da situazioni valutate, come per il Korai, prive di finalità strategiche. Come sia stato possibile arrivare a una conclusione del genere deve essere l’elemento d’indagine per arrivare a capire fino in fondo a chi deve essere addebitato.
TAaglio lto
5 8 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Conferenza stampa di Pierpaolo Nagni sui fondi europei recuperati e riprogrammati per dire addio alla Termoli- San Vittore
Il botto d’inizio d’anno A Campobasso: la sede regionale, il Terminal, la Metropolitana leggera, il sottopasso ferroviario di San Giovanni e la Tangenziale Nord, ed altro ancora Soldi, soldi, soldi: da spendere entro il 31 dicembre 2015. Lo abbiamo pubblicato sulla Gazzetta del Molise di ieri (171.368.306,56 euro del Fondo per lo Sviluppo e Coesione 2007-2013 riassegnati nell’ambito della programmazione 2014-2020). Ancora soldi saranno il piatto forte della conferenza stampa odierna dell’Assessore regionale ai lavori pubblici Pierpaolo Nagni che della giunta è il lato pratico e concreto, capace, lui, di rastrellare le risorse finanziarie non spese delle gestioni passate, e di rimetterle in circolo. E’ accaduto con le reti idriche e fognanti, coi depuratori, ed ora, dopo aver riposto l’idea e il progetto della Termoli - san Vittore, si va a misurare con le direttrici a scorrimento veloce, e con la viabilità interna per formare, collegandole tra loro, per creare un reticolo funzionale alla mobilità in sicurezza e in tempi brevi, nonché con gli interventi di elettrificazione relativi alla linea ferroviaria Roccaravindola - Campobasso (I° lotto) e, in un quadro più ampio, con la riproposizione in termini di accertata fattibilità (e utilità) della Metropolitana leggera Campobasso - Boiano per insulfare una
delle aree interne del Molise a maggiore vocazione di ripresa e sviluppo economico. Non solo. Verranno a galla le risorse per rifinanziare, su nuove proposte d’intervento, gli accordi di programma “Asse Citta” per Campobasso, Isernia e Termoli, onde determinare, dopo il fallimento delle passate “buone intenzioni” (ci riferiamo in particolare a Campobasso), la rivitalizzazione dei territori cittadini che allo stato delle cose
L’INTERVENTO di Domenico Ioffredi Devo fare un mea culpa: ho appreso dell’incontro tra i partiti cosiddetti “piccoli” del centrosinistra e ci sono rimasto male. Quando poi ho appreso che l’argomento principale dello stesso era a quali condizioni si dovesse restare nella coalizione a livello regionale l’amaro in bocca è diventato ancor più intenso. Ancora una volta, mi sono detto, devo apprendere dagli organi d’informazione quali sono le direzioni che il mio partito, che tra l’altro non mi sono mai sognato di definire “piccolo”, vuole prendere. Invece mi sbagliavo, e di grosso.
languono miseramente. Il capoluogo soprattutto, per via delle sue presunte prerogative di città direzionale. Per esserlo davvero un centro direzionale ha bisogno di servizi e strutture che, come accenniamo, dovrebbero venire in gran parte accertate e illustrate da Nagni. A partire dai 60 milioni di euro per opere, attrezzature e infrastrutture funzionali alla realizzazione della sede regionale del Molise, nell’ambito del-
l’area dell’ex stadio Romagnoli in Campobasso, per finire al completamento del Terminal delle autocorriere e ai raccordi pedonali con Via Mazzini e con (finalmente) il sottopasso del passaggio a livello ferroviario di Via S. Giovanni: una strozzatura, un imbuto, un blocco alla viabilità interna in un punto nevralgico della città, che verrà rimosso essendo già d’accordo le ferrovie. Un progetto, questo, tra
l’altro, di cui s’è occupato l’ingegnere Cocozza come dirigente comunale e che ritrova in veste di direttore d’Area della regione Molise. A proposito di progetti che penzolano insoluti da anni e che condizionano l’agibilità del territorio comunale, c’è da mettere fine al completamento della tangenziale Nord di Campobasso per chiudere l’anello esterno e il collegamento con la Fondo valle Biferno. Nagni darà i numeri che sanciranno tecnicamente e finanziariamente il problema. Siamo andati per sintesi, potendo disporre solo di anticipazioni. Molto verrà detto nel corso della conferenza di ciò che si potrà, anzi, si dovrà fare, bene e in fretta, nei prossimi mesi per rispettare le scadenze imposte dall’Europa. Sperando che non ci siano intoppi, inconcludenze e incapacità, quali quelle, per intenderci, che hanno fatto in modo che i fondi per lo sviluppo e la coesione 2007-2013 non fossero spesi tutti nei tempi e nei modi dovuti. Il loro recupero è fondamentale ed è vietato sbagliare. Dardo
Rimpasto di Giunta, c’è posto anche per me? Il mio coordinatore regionale voleva farmi una piacevole sorpresa. A quanto sembra una delle condizioni sarebbe quella di avere un posto in Giunta Regionale. Ora tutti sanno che, coraggiosamente e senza avere il placet né della segreteria né dell’assemblea regionale, il D’Angelo ha sposato senza riserve le ragioni del movimento dei cosiddetti “indignati”, quindi è evidente che quando chiede un posto in Giunta non sta
certo indicando di far ricorso ad un assessore esterno che graverebbe come un costo supplementare sui conti della Regione Molise. Ergo, l’assessorato viene chiesto per il sottoscritto o per Salvatore Ciocca. Sono certo di interpretare anche lo stato d’animo del mio collega dei Comunisti Italiani se ringrazio di cuore tutti i presenti all’incontro di ieri per la loro azione in un primo momento da me fraintesa.
“Conservatorio, e i soldi dei precari?” La denuncia è del sindacato Uil CAMPOBASSO. “Hanno trascorso il Natale senza stipendio, speriamo che a Carnevale non accada lo stesso”. E’ questo l’ironico commento, in una nota rilasciata stamani alla stampa, di Andrea Cutillo, Segretario Regionale della Uil Ricerca Università AFAM del Molise, circa la mancata corresponsione delle competenze, relative ai mesi di novembre dicembre e la tredicesima mensilità, a molti dei docenti precari del Conservatorio di Musica “Perosi” di Campobasso. “Purtroppo- prosegue Cutillo- è una triste vicenda che ogni anno si ripete a scapito dei malcapitati docenti, i quali, molto spesso, oltre a sobbarcarsi centinaia di Km per raggiungere il posto di lavoro, devono far fronte, come tutti i cittadini onesti di questa Nazione, alle imponenti scadenze fiscali che
puntuali si presentano alla fine dell’anno, senza però aver ricevuto, in questo caso, gli stipendi dei mesi scorsi.” “E’ bene chiarire subito che la responsabilità di questa paradossale situazione non va ricercata in seno al Conservatorio Molisano che è vittima, insieme al suo personale, di una Riforma Iniziata nel 1999 e mai portata a compimento che doveva dare vera autonomia finanziaria e gestionale agli Istituti Superiori di Studi Musicali, ma nell’agire del MIUR e della Ragioneria Territoriale di Campobasso che, per l’appunto, sono gli enti preposti al pagamento degli stipendi dei docenti in questione”. “La Uil-conclude Cutillo- sta predisponendo, a tutela dei lavoratori interessati, delle diffide di pagamento con contestuale messa in mora, al fine di individuare eventuali responsabilità e di risolvere, quanto prima, situazioni incresciose come quella in essere”.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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Campobasso
8 gennaio 2015
Una struttura in deperimento, che attende di essere completata e, possibilmente, inaugurata
La seconda piscina comunale è stato un regalo inutile e costoso
I milioni di euro spesi esigono una giustificazione, una spiegazione, una precisa assunzione di responsabilità La seconda piscina comunale a Colle dell’Orso continua ad essere una struttura in deperimento in attesa di essere completata e, possibilmente, inaugurata. Completamento (strutturale) e inaugurazione non avranno mai la possibilità di realizzarsi e, tutto sommato, è un bene. Perché della seconda piscina i campobassani non sanno che farsene, non avendo tempo e voglia di frequentare la prima, quella a ridosso della Villa De Capoa, figurarsi, appunto, la seconda! E perché il comune non ha le risorse finanziarie per tenerla in esercizio, né pare abbia trovato gestori esterni pronti a rilevare l’impianto. La crisi è un magma asfissiante che sta invadendo anche i più reconditi recessi dell’economia e gli operatori economici. La seconda piscina comunale però è uno straordinario pa-
radigma delle spesa pubblica utilizzata per soddisfare ambizioni personali (professionali soprattutto); per creare un titolo fittizio di sana e creativa amministrazione ad amministratori tutt’altro che sani e creativi; per corrispondere ad altrettanti fittizi bisogni in materia di sport e tempo libero. Uno straordinario paradigma della deleteria commistione d’interessi tra la pubblica amministrazione e taluni potentati giornalistici/sportivi. Che negli anni Novanta, in corrispondenza del campionato mondiale di calcio (Italia ‘90), ha inghiottito miliardi e miliardi di lire nella costruzione e nell’adeguamento degli stadi e di altri impianti sportivi. La “Sagra” dello sport e dello spreco. Cui anche il piccolo capoluogo del Molise seppe ritagliarsi la sua fetta di favori utilizzando la longa mano di personaggi di ascendenza molisana nel-
l’ambito del governo dello sport nella capitale. Il finanziamento della seconda piscina: un regalo calato dall’alto compensato con incarichi professionali e una tolleranza oltre misura nel corso delle traversie tecniche e amministrative che sono seguite. Progetto visto e rivisto, appalto fatto e ri-fatto, lavori fermati e ripresi per essere di nuovo fermati e ripresi: un percorso tecnico e amministrativo particolarmente tormentato del quale nessuno finora ha saputo dare una spiegazione plausibile. La seconda piscina comunale a Colle dell’Orso continua ad essere una struttura in deperimento, in attesa di essere completata e, possibilmente, inaugurata. Quando, e se, non si sa, essendoci di mezzo anche la magistratura. Che, a conclusione dell’esame del ricorso della ditta appaltatrice contro la risoluzione del contratto fatta valere ai
sensi degli articoli 119 e 121 del Decreto del presidente della Repubblica 554 del 1999, ha dato ragione all’amministrazione comunale. Ennesimo inciampo di un percorso particolarmente accidentato, al quale finora non è seguita la ripresa dei lavori. Per cui, confermiamo, la seconda piscina comunale è una struttura pubblica in deperimento, per la quale sono stati spesi milioni di euro che esigono una giustificazione, una spiegazione, una precisa assunzione di responsabilità. Non potendosi impunemente tollerare che sia considerata figlia di nessuno e che nessuno ne risponda. Anche della marcitura dell’architrave in legno sul piazzale del deposito comunale di Selvapiana. Dardo
Bracconaggio, sequestrati arnesi illegali L’operazione della Forestale ha portato alla denuncia di due cacciatori GUARDIALFIERA. Denunciati dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato del Comando Stazione di Casacalenda due bracconieri intenti a cacciare cinghiali con strumenti non consentiti dalla legge ed in una zona vietata all’attività venatoria sita in agro di Guardialfiera. I due, infatti, utilizzavano dei lacci metallici in acciaio per catturare le
proprie prede. La trappola e tutto il materiale annesso, oltre ad altri strumenti in possesso dei due uomini, sono stati sequestrati e messi a disposizione della competente autorità giudiziaria. L’intensa attività di controllo antibracconaggio da parte degli uomini del Corpo Forestale dello Stato nel territorio prospiciente il lago di Guardialfiera, ha portato in
questi ultimi giorni, alla scoperta di due bracconieri in territorio di Casacalenda all’interno dell’oasi di protezione “Invaso del Liscione”, intenti ad effettuare attività venatoria in zona vietata con l’utilizzo di mezzi non consentiti dalla legge. I due bracconieri sono stati sorpresi mentre effettuavano la caccia al cinghiale utilizzando
dei lacci in acciaio collocati sopra dei supporti in legno, lungo uno dei passaggi preferiti dai selvatici. La trappola opportunamente preparata, scattava al momento del passaggio dei cinghiali rendendo vani i tentativi di divincolarsi. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Parte il corso per clowntherapy La conferenza stampa di presentazione domattina nella sala consiliare comunale CAMPOBASSO. Domani alle ore 11.00, presso la Sala Consigliare del Comune di Campobasso Piazza Municipio, si svolgerà una Conferenza Stampa inerente alla presentazione del Corso di Clowntherapy e del Libro di Testo “Diventare Clown” Associazione “Cuore” Onlus di Campobasso. Alla presenza del Sindaco, dell’Assessore alle Politiche Sociali e dell’Assessore alla Cultura, sarà
presentata la “Giornata Istituzionale” del “Paciok Group”, con una raccolta fondi tramite la neonata “bambola” simbolo dell’associazione molisana di clown volontari operante in strutture per anziani, minori, strutture ospedaliere, reparti oncologici, case famiglia, orfanotrofi e ovunque sia necessario un sorriso. Sarà l’occasione per presentare ilCorso di Clowntherapy e quindi
l’operato dei clown incentrato non sull’animazione classica, fatta di palloncini e coriandoli, ma sulla parolina magica “empatia”, cioè l’entrare in sintonia con l’assistito, capendone le necessità e facendogli trascorrere del tempo in compagnia dimenticando le sue problematiche apportando in questa maniera sollievo. (Terapia del Sorriso)
Il racconto musicale di De Andrè I Faberi porteranno in scena domenica il tributo al cantautore genovese CAMPOBASSO. Domenica 11 gennaio, presso l’Auditorium Arturo Giovannitti di Campobasso, i Faberi -cui è stato conferito il riconoscimento CoverMania, nell’ambito dell’ultimo Festival dell’Adriatico, quale miglior tribute band 2014 - porteranno sulla scena il racconto musicale di Fabrizio De Andrè in “Questa di Fabrizio è una storia vera”. Lo spettacolo, dopo le affollate interpretazioni non solo nelle piazze, ma anche nei teatri di Foggia, San Benedetto del Tronto, Formia, Roma, si propone, nel sedicesimo anniversario dalla scomparsa, di ricordare, avvicinare, raccontare anche a Campobasso Fabrizio De Andrè, attraverso un ricco repertorio dagli arrangiamenti particolarmente curati che non si limita a inscenare le più famose melodie, ma considera anche vere e più rare perle artisti-
che, apprezzate dall’appassionato, appassionanti per il neofita. Tra musica, aneddoti e voci, la peculiare scenografia e le luci, è facile farsi trasportare nel mondo di Fabrizio De Andrè, quale che sia l’età, l’estrazione, la composizione del pubblico. Per i Faberi - sei musicisti provenienti dal Gargano, da un decennio insieme - Fabrizio era umanità, sensibilità, era attenzione per gli ultimi e tolleranza. Tali caratteristiche, che hanno reso unica la sua persona e la sua produzione artistica, viva e ancora attuale, saranno in risalto sulla scena, nella loro semplicità: Fabrizio non ha mai negato la realtà, la verità, per quanto cruda e crudele. Ecco perchè “Questa di Fabrizio è una storia vera”. 11 gennaio 2015 - Auditorium Ingresso ore 20 - Sipario ore 20.45 Posto unico 10 euro
Campobasso
7 8 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Negli ultimi 40 anni la città ha cambiato radicalmente l’assetto urbano, massacrata dal cemento e dalla manomissione anarchica del territorio e con esso del paesaggio
Assessore Chierchia lasci perdere la panzana di Campobasso “città europea” e crei invece subito una “Urbanoteca”
A cominciare da adesso, dalla necessità impellente di documentare l’ultimo panorama storico della città e il progetto urbanistico ed edilizio che lo avrà cancellato Diamo per scontato che i lottizzatori di “Parco dei Pini” alla fine l’avranno vinta sulla debole, balbettante, e improbabile opposizione espressa all’ampliamento della lottizzazione dal consiglio comunale, in due riprese, entrambe le volte con chiaro difetto di motivazione. Verosimilmente, quindi, accadrà che altre miglia di metri cubi di cemento caleranno e, soprattutto, siccome sono in programma tre strutture commerciali su Via 4 Novembre, verrà tolto alla vista uno dei panorami storici di Campobasso: il castello Monforte, le chiese romaniche di san Giorgio e di san Bartolomeo, la parte alta del borgo medievale: la Campobasso, ovvero, ancora riconoscibile nelle identità storica e strutturale. Sempre su Via 4 novembre, e sempre per effetto della lottizzazione di cui stiamo dicendo, è scomparso un altro emblema panoramico e storico della città: l’immagine del Villino Ma-
scilli e del pino marino che la sovrasta (in primo piano) e, sullo sfondo, il borgo medioevale. Purtroppo nell’indifferenza generale e, colpevolmente, dei cultori di storia patria e dei cosiddetti uomini di cultura, di coloro, cioè, che dovrebbero essere le sentinelle in costante funzione di vedetta; la gente comune ha altri problemi da affrontare e certo non si sofferma sul valore costituzionale del paesaggio e sulla importanza di avere la memoria storica del proprio essere collettività. Che calino altre miglia di metri cubi di cemento poco incide ormai in una realtà edilizia senza regole e senza ritegno estetico, architettonico e funzionale. Con l’ampliamento della lottizzazione “Parco dei Pini”, sono in attesa altre miglia di metri cubi di cemento del Piano Casa e delle altre formule della cosiddetta edilizia contrattata in itinere. Ma che per questa conclamata dissennatezza amministrativa
debba essere cancellato anche l’ultimo panorama storico della città, non lo si può accettare a scatola chiusa o, peggio, restando in silenzio. Certamente questa testata giornalistica, no. Non rimarrà inerte e in silenzio, soprattutto nei confronti dell’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia che, prima di cadere in catalessi, ha parlato di Campobasso Città europea e di altre amenità del genere. All’assessore rammentiamo che negli ultimi 40 anni Campobasso ha cambiato radicalmente il proprio assetto urbano e, contestualmente, ha perso i pochi segni distintivi che per decenni l’hanno qualificata Città giardino, e, con essa (Città giardino), la fertilità intellettuale di una borghesia illuminata e partecipe. Città massacrata dal cemento e dalla trasformazione anarchica del territorio, certo, ma anche dal disinteresse per il bello, per l’estetica, che ha
pervaso la collettività locale. In questo contesto il paesaggio non ha trovato più cultori né estimatori. I palazzi storici, le costruzioni architettonicamente datate (il Palazzo Di Penta, per dirne uno, il Palazzo Incis, per dirne un altro), le villette liberty di Viale Elena e di Via Conte Verde, sono “reperti” frammisti a una sequenza indicibile di brutture (tabelle, tabelloni, insegne pubblicitarie e altre volgarità estetiche), ancorché violati alla vista da un ammasso edilizio inqualificato e inqualificabile. Della Campobasso elegante, riconoscibile all’impronta, godibile, per taluni aspetti colta e raffinata, non c’è più traccia, né ricordo, né la possibilità di riscoprirla “a posteriori” e indicarla alle generazioni future, visto e considerato che nessuno ha avuto cura di preservarla dall’oblio, avendo mancato di raccogliere e di catalogare le immagini significative, le
testimonianze del prima e del dopo gli interventi edilizi che l’hanno resa un insieme abitativo indistinto. Le città appena appena amministrate con un minimo di accortezza e di sensibilità culturale hanno una loro “Urbanoteca”, ovvero un archivio in cui è storicizzata l’evoluzione urbana e urbanistica e da cui è possibile attingere immagini, progetti, e documenti e, quindi, esercitare il raffronto, approfondire l’accaduto, riflettere sulle cose belle e sulle cose brutte e sbagliate. Che accada anche a Campobasso. A cominciare da adesso, dalla necessità impellente di documentare l’ultimo panorama storico della città (il castello Monforte, le chiese romaniche di san Giorgio e di san Bartolomeo, la parte alta del borgo medievale), e il progetto urbanistico ed edilizio che lo avrà cancellato. Dardo
“Guardiamo all’altra sponda adriatica” L’incontro è con le culture che vedono minoranze linguistiche anche in Molise CAMPOBASSO. L’appuntamento a San felice del Molise, in occasione della festività dell’Epifania, con una rappresentanza della Repubblica della Croazia formata dalla Dott.ssa Sonja Lovrek Velko, secondo Segretario dell’Ambasciata Croata a Roma e la Dott.ssa Ines Sperm, responsabile della cultura presso la stessa Ambasciata, mi ha offerto lo spunto per ritornare a parlare di un argomento importante per la nostra economia regionale: il rapporto di collaborazione tra il Molise e la Croazia”. A dichiararlo è l’assessore regionale Massimiliano Scarabeo. “Entrata a far parte dell’Europa, questa nazione offre buone opportunità imprenditoriali e commerciali con la nostra regione con la quale è legata da secoli, attraverso la presenza delle Comunità croate
dei Comuni di Acquaviva Collecroce (Kruč), Montemitro (Mundimitar) e San Felice del Molise (Filič) e ciò può determinare un grosso vantaggio proprio nei rapporti di collaborazione che il nostro tessuto imprenditoriale dovrà essere capace di instaurare. Già dallo scorso mese di novembre, i contatti avuti con rappresentanti del Governo della Croazia, hanno aperto la strada a un prossimo interscambio economico col Molise e questo, può rappresentare certamente un risultato positivo per porre le basi per un futuro sviluppo dei rapporti con le nostre imprese intenzionate a operare su quel territorio nel settore delle infrastrutture e nei programmi di assistenza tecnica con l’introduzione di nuove tecnologie, progettazione di impianti e modernizzazione della produzione. In modo particolare nell’area litoranea-montana, la Storia Patria ed inoltre dell’Orgazona istriana, nismo di “Medicina Nervi”, è per intenderci, stato proclamato “Cittadino Illudove massiccia stre” di Genova. Era nato a Guarè prevista la dialfiera il 15 maggio 1922 e in produzione ingioventù è amico di Francesco Iodustriale, con le vine del quale, per onorarne la mecostruzioni namoria, negli anni Sessanta ha vali, l’industria bandito, il Premio Giornalistica del legno e la Nazionale “Jovine e il realismo”. produzione di L’amministrazione Civica di derivati del peGuardialfiera l’11 novembre 1990, trolio. Aprire un lo ha proclamato Cittadino Benemercato unico merito, col la seguente motivadi merci, capizione: “Uomo di vasto sapere tali e forza lagiuridico, umanista di raro sentire, voro grazie ad ha dato alla nostra città, con la sua un sistema fiesperienza umana e intellettuale, scale molto fal’apporto più intenso per la ricerca vorevole che sofferta del vero e del giusto, e per consente anche la costruttiva indagine critica, alla alle nostre imscoperta di nuovi valori creativi”. prese di operare su quel territorio
Lutto E’ deceduto a Genova Nicola Perrazzelli, illustre molisano e grande personalità giuridica: in magistratura dal 1947 destinato al Tribunale di Monza, quindi a Genova, dove percorre le tappe di una prestigiosa carriera. Lega il suo nome a processi clamorosi: dal naufragio della “Seagull” alle bustarelle per la ricostruzione del Friuli, al caso degli “amanti diabolici” ed al processo d’appello per la colonna genovese delle “brigate rosse”. Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura lo eleggerà nel 1988 Presidente del Tribunale di quella città. E, più tardi, sarà lui, un molisano di Guardialfiera, il Difensore Civico della Regione Liguria. Presidente anche dell’Associazione Internazionale Giuristi Italiani-Usa e Membro della Società Ligure di
che offre investimenti consistenti attraverso la realizzazione di molteplici infrastrutture tra le quali il potenziamento del porto e aeroporto di Fiume (Rejeka) per ottocentoventi milioni di Euro, del porto della città di Abazia per altri sessanta milioni di Euro. Investimenti nel turismo e nel settore energetico, inoltre, offrono anche altre opportunità di lavoro per le nostre aziende, villaggi turistici e centri sportivi, hotel, centri per la salute saranno le immediate occasioni che nel
corso di quest’anno vedranno impegnare i fondi per la loro realizzazione. Investimenti che per l’imprenditoria molisana vanno valutati positivamente, considerando che le frontiere diventano sempre più vaste e la cooperazione rappresenta un elemento necessario per la tenuta dell’economia di molte aziende medio piccole come le nostre, attraverso un percorso di internazionalizzaizone con realtà economiche e produttive di altri Paesi.
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Isernia
8 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Malmena la moglie, denunciato Nei suoi confronti anche l’allontanamento dalla casa familiare ISERNIA. Applicata la misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa a carico di un cinquantenne isernino denunciato per maltrattamenti in famiglia. Una triste e lunga storia di vessazioni e violenze fisiche e psichiche consumatasi all’interno delle mura domestiche, quella che si sono trovati ad affrontare gli uomini della Polizia di Stato della Questura di Isernia giorni fa, in piena notte, giunti presso l’abitazione
di una donna quarantenne, moglie dell’indagato mentre si stava consumando l’ennesimo episodio di violenza familiare. La donna, spaventata ed in palese stato di agitazione psico-fisica, implorava l’aiuto degli operatori di polizia temendo fortemente per la propria vita, avendo ricevuto, per l’ennesima volta, minacce di morte dal marito. Considerata la concitazione del momento e, soprattutto, la necessità di ulteriori accertamenti su quanto riferito dalla donna, gli uomini delle Questura di Isernia decidevano di
accompagnare la vittima dell’assurda storia di violenza familiare presso un domicilio sconosciuto al marito avviando un’accurata attività di indagine che, oltre a confermare quanto riferito dalla donna, faceva emergere ulteriori particolari che aggravavano la posizione del cinquantenne isernino. Infatti, le risultanze investigative hanno dato piena conferma di quanto riferito anche da alcuni testimoni; pertanto, il cinquantenne isernino è stato denunciato per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Inoltre, considerati i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato e, soprattutto, il pericolo di reiterazione del reato, su richiesta della locale Procura della Repubblica, il G.I.P. del Tribunale di Isernia ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.
Palazzina Liberty, iniziati i lavori A Venafro al via la ristrutturazione e riqualificazione dello storico edificio VENAFRO – Il sindaco Antonio Sorbo ha tenuto fede alla parola data. Come recentemente riportato dal quotidiano telematico molise.24, infatti, il primo cittadino di Venafro aveva assicurato che i lavori per il recupero della Palazzina Liberty sarebbero iniziati alla fine delle festività natalizie, ossia il 7 gennaio. Effettivamente, da ieri mattina sul retro della palazzina liberty stanno operando alcuni operai della ditta “Antonio Buono”, i quali stanno scaricando le impalcature e si apprestano ad installare il cartello dei lavori. Resterebbe da risolvere il problema dei fondi, dal momento che, come riportato dal quotidiano telematico futuromolise.net, “dello stanziamento di 1.227.000 euro, 627.000 euro sono finiti in perenzione alla fine del 2012, mentre la restante somma di 600.000 euro è andata in pe-
renzione alla fine del 2014″. Probabilmente la questione sarà superata recuperando le somme nel contesto del prossimo bilancio regionale. Partendo da una base d’asta di 1 milione e 200mila euro,azzina Liberty vennero aggiudicati all’impresa “Antonio Buono” di Venafro lo scorso mese di Febbraio. Con l’avvio del cantiere, potrebbe avviarsi a conclusione anche l’annoso problema del degrado che caratterizza l’intera area delle sorgenti del San Bartolomeo, luogo di vestigia storiche, archeologiche ed architettoniche di notevole rilevanza. Una volta recuperata, infatti, la palazzina potrebbe essere posta al servizio del Comune e delle collettività venafrana, quale luogo di incontri, cultura, arte e socializzazione.
Successo per “Correndo con la Befana” Il grande cuore degli appassionati è stato il protagonista della sesta edizione della manifestazione ISERNIA. Il grande cuore degli appassionati di atletica di Isernia è stato il protagonista indiscusso della 6^ edizione della “Correndo con la Befana”, manifestazione podistica non competitiva organizzata dalla Nuova Atletica Isernia in collaborazione con il Comune e la Proloco della città pentra. Il ricavato della kermesse, frutto del contributo volontario dei partecipanti, circa un centinaio, è stato devoluto al comitato provinciale UNICEF, presente in piazza Concezione con un proprio stand per promuovere le attività dell’organizzazione e, in particolare,
l’iniziativa volta a fronteggiare l’emergenza ebola in Africa Occidentale. “Il comitato provinciale dell’UNICEF di Isernia ringrazia a nome di tutti i bambini del mondo la NAI per l’organizzazione di questa bella manifestazione che per il secondo anno ci vede beneficiari della solidarietà dei protagonisti”. Così Joanna Madeiska, presidente dell’UNICEF di Isernia. “In questa occasione, oltre a destinare all’emergenza ebola i fondi raccolti abbiamo avuto modo di promuovere i diritti fondamentali dei bambini: la nutrizione, la salute e il gioco, tre aspetti, purtroppo,
non scontati per molti bambini del mondo, ma di cui ogni bambino non dovrebbe esserne privo”. “Siamo orgogliosi e soddisfatti di essere riusciti ad organizzare una bella manifestazione anche quest’anno – ha detto il presidente NAI Agostino Caputo – nonostante il freddo pungente tanti i genitori presenti con i loro bambini e ci fa piacere anche essere tornati al centro storico: un percorso non facile, fatto di tanti sali scendi, anche per una semplice passeggiata, ma come sempre molto suggestivo”. All’evento era presente, inoltre, una
folta delegazione dei profughi ospiti della struttura di Monteroduni che non hanno perso l’occasione di mettere in mostra le doti da corridori nati, un importante momento di integrazione che fa parte di un progetto più ampio a cui la NAI sta lavorando dalla scorsa estate. Un momento di integrazione che ben si è calato nell’aria di solidarietà e di festa che ha animato il cuore del centro storico: calze piene di dolcetti per tutti i presenti e per i più bravi addirittura un cesto di prodotti offerti da uno degli sponsor, il panificio Amicone, e consegnati dall’assessore co-
munale allo sport Cosmo Galasso, dal presidente della Proloco di Isernia, Roberto Bucci, che ha voluto anche partecipare alla passeggiata e dalla presidente del Comitato UNICEF Isernia, Johanna Madejska. A distinguersi tra le bambine Federica Siravo, Daria Montaniello e Gemma Marone, tra i maschietti Giacomo Ghetti, Filippo Fraraccio e Nicolò Ghetti. Per i grandi, i più bravi sono risultati Piermarco D’Angelo, Mirko D’Andrea e Antonio Costa, mentre sul versante rosa Iolanda Ferritti, Morena Di Benedetto e Giulia Scuncio.
Alla Società operaia di mutuo soccorso di Carovilli
Confermati Angelo Di Ianni, Presidente, e Antonio Putaturo, vicepresidente Organizzata una “Pesca di beneficienza” per aiutare le famiglie maggiormente colpite dalla crisi La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Carovilli, l’antico sodalizio che il prossimo 9 gennaio compirà 128 anni e che può vantare ben 300 Soci iscritti, a conferma dell’affetto che i carovillesi nutrono nei confronti di questo antico sodalizio, ha provveduto al rinnovo di alcune cariche sociali giunte a scadenza. L’Assemblea indetta il 26 dicembre scorso, come previsto dallo Statuto, per eleggere quattro Consiglieri ha confermato nell’incarico: Angelo Di Ianni e Arnaldo Ricchiuti, ed ha scelto due volti nuovi che si sono proposti: Cristiano Rossi e Maurizio Venturini. Nel successivo Consiglio di Amministrazione i neoeletti hanno accettato l’incarico, quindi tutti sono entrati a far parte ufficialmente del direttivo. La nomina dei due nuovi consiglieri è stata accolta da un caloroso applauso da parte dei presenti. Il Consiglio ha poi proceduto alla elezione dei vertici sociali: sono stati confermati all’unanimità Angelo Di Ianni, Presidente, e Antonio Putaturo, Vicepresidente; anche la loro rielezione è stata accolta da applauso a conferma del buon lavoro svolto e dell’apprezzamento ricevuto da tutte le iniziative progettate e brillantemente portate a termine durante
l’anno. Il Consiglio ha inoltre esaminato 10 domande di ammissione a Socio che sono state accolte con soddisfazione perché presentate da molti giovanissimi. Sono diventati soci quindi: Adriano Di Giacomo, Stefano Cinocca, Antonio Falasca, Stefano Canciello, Nicola D’Andrea, Simone Nuosci, Davide Carano, Giuseppe Rossi, Francesco Colabella e Pasqualino Di Ianni. Due d’età inferiore a 20 anni, sei inferiore a 30 anni, è in atto quindi un processo di ringiovanimento che inorgoglisce anche i veterani. Il Consiglio ha inoltre deciso di procedere all’amplificazione di una delle sale, quella in cui si tengono numerose riunioni nel corso dell’anno, al fine di consentire il migliore ascolto all’interno ed eventualmente anche le comunicazioni all’esterno quando d’estate si svolgono manifestazioni in piazza. A dimostrazione della straordinaria vocazione per la solidarietà di questo antico sodalizio,nel corso delle passate festività natalizie ilConsiglio della Società ha dato vita alla tradizionale “Pesca di beneficienza” con l’intenzione di raccogliere delle somme da destinare adaiutare persone in difficoltà. Con
questa iniziativa è stato possibile raccogliere una congrua somma che sarà messa a disposizione della Parrocchia in modo che possa aiutare, con il contributo di tanti, le famiglie maggiormente danneggiate dalla lunga crisi economica che ha colpito il nostro Paese. Come ogni anno, soprattutto i giovani hanno fatto la fila per pescare il “biglietto buono” per ottenere un premio desiderato, sapendo, comunque, di contribuire ad un lodevole scopo benefico. Ed è stato ammirevole che molte persone e società abbiano volentieri messo in palio oggetti o prodotti di buon valore proprio con lo spirito di partecipare ad una “gara per gli altri”. Nel rispetto della tradizione sono poi state organizzate due tombolate che hanno avuto grandissimo successo e larga partecipazione perché avevano tra i premi i tanto apprezzati prodotti dell’elettronica. Il Consiglio ha deciso anche di dotare la sede di un tavolo da pingpong senza eliminare il biliardo in modo che si possano meglio affrontare le lunghe giornate invernali con attività ricreative di vario genere.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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Termoli
8 gennaio 2015
Acqua pubblica, si riapre la discussione Le associazioni chiedono un intervento chiaro da parte dell’amministrazione comunale TERMOLI. Tiene banco la questione “acqua pubblica” nella città di Termoli; a pochi giorni dall’annuncio del Consiglio comunale monotematico, con annessa la denuncia che si sta “perdendo tempo” da parte degli esponenti di M5S e Libera Termoli, accompagnati dai tanti attivisti e membri delle associazioni e movimenti a tutela dell’acqua e dell’ambiente, a trattare nuovamente il tema è il membro del Forum italiano dei Movimenti Renato Di Nicola indicato, tra le altre cose, quale esperto per il percorso di ripubblicizzazione del bene nella città di Termoli. “Disgraziatamente – ha affermato Di Nicola – finora nonostante abbiamo parlato diverse volte con l’amministrazione comunale non ci sono stati segnali chiari e Termoli potrebbe tornare alla gestione privatistica di gestione e questo è davvero un disastro che va a contrapporsi con il fatto che la legislazione e l’esperienza fatta quest’anno in Italia ci insegna che solo la ripublicizzazione e la gestione pubblica dell’acqua ci può salvare questo bene”. Un vero e proprio allarme, ancor più grave perché riflesso di una cittadinanza che ha abdicato al suo ruolo.
Ed è in questo contesto che Di Nicola lancia l’allarme: “A livello cittadino possiamo solo vigilare su quello che fanno e fargliela pagare e non fidarci più di nessun Governo perché finora pare che loro stessi si siano impegnati a proteggere solo i grandi. Noi siamo chiamati a comprendere che possiamo fare molto perché tante cose giuridiche non sono valide in questo paese e c’è la dimostrazione che non c’è possibi-
lità di crescita se non si ritorna al territorio e allo sviluppo decentrato sui territori non si va avanti e in questo ci siamo noi. Sui territori non ci sono i potenti ci siamo noi viviamo noi e possiamo dare delle risposte concrete”. Un colloquio pieno che vede il referente trattare anche la questione “Sblocca Italia”. “La cosa interessante del provvedimento Sblocca Italia è che Renzi per
coprire i dubbi del ciclo industriale italiano negli anni ’70 e ’80 ha messo insieme una serie di provvedimenti tra i quali la petrolizzazione a tutto campo, ma non solo, ha inserito infatti anche la cementificazione: regali a chi ha inquinato che ha messo insieme tutte le lotte presenti sul nostro territorio. Appena approvato lo Sblocca Italia è partito un forte movimento popolare soprattutto nel Sud Italia che sta
mettendo in discussione lo Sblocca Italia stesso. Voglio ricordare che tutti i provvedimenti sono negativi perché intaccano le possibilità decisionali dei territori, dei cittadini e degli enti locali che si vedono scippare la decisione della propria sorte. L’anno scorso, ad esempio, siamo riusciti a bloccare la petrolizzazione nel medio Adriatico dopo una manifestazione di 40mila persone ma nello Sblocca Italia c’è scritto che le opere di carattere energetico sono strategiche e devono essere decise a livello nazionale e quindi accorpano tutte le decisioni a livello nazionale. Le lotte si stanno portando avanti in molti territori come Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania e pensiamo che possano invertire tutto quello che lo Sblocca Italia ha costruito: oggi è cambiata l’epoca. Qui si dice “avete inquinato, non importa, vi garantiamo fate quello che volete” e si dice ai potenti avete inquinato l’acqua come a Bussi per 20 anni e allora diciamo con una sentenza che ha fatto orrore che l’inquinamento dell’acqua non è reato e che i disastri dell’inquinamento sono solo colposi e mai dolosi e quindi continuate a inquinare l’Italia che nessuno vi toccherà”.
Larino vuole eliminare le emergenze Il Comune si dice pronto a lavorare per risolvere i problemi in agenda LARINO. Parte con domande e questioni da risolvere il 2015 a Larino. Con il ritorno effettivo all’ordinaria attività, tante le “emergenze in sospeso” che attendono la propria soluzione grazie all’azione dell’amministrazione pubblica comunale. Tra le varie problematicità al centro del dibattito troviamo certamente la questione del tribunale che resta d’attualità dopo i paventati tagli delle Corti di Appello e il mezzo passo indietro del Ministero della Giustizia che, di fatto, ha bloccato tutto. “Per quanto riguarda il tribunale, la situazione è stazionaria – ha affermato il sindaco Vincenzo Notarangelo – e sembrerebbe che il Ministero non si sia orientato a toccare la questione delle circoscrizioni giudiziarie e quindi delle Corti di Appello, il che mette in sicurezza la nostra Corte di Appello e i tre tribunali della Corte di Appello. Non dico che sono fi-
ducioso ma attendiamo con un minimo di speranza. Stiamo verificando l’evoluzione dei processi a Roma ed essendo membro di un partito che ha la sua rappresentanza parlamentare sono in continuo contatto con il mio capogruppo alla Camera e al Senato per vedere quello che succede per le circoscrizioni della Corte di Appello immaginando che a cascata poi ci sono interventi sui tribunali e quindi su quello di Larino”. Altro argomento cardi è senza dubbio quello della sorte legata al distaccamento della Polizia Stradale per il cui il taglio si è gridato allo ‘scandalo’: “è stata inviata – aggiunge Notarangelo – alla Questura, al Prefetto, ai sindaci dei Comuni vicini, al presidente della Giunta regionale e al presidente del Consiglio dei Ministri”. Delibera alla quale si aggiungeranno anche delle “nuove attività di sensibilizzazione in raccordo
con i sindaci del territorio, che pare stiano prendendo atti simili ricalcati sul nostro”. Massima attenzione anche alle questioni legate ai bandi fieristici dove il Sindaco è certo: “Noi siamo convinti che il bando sia stato fatto in maniera corretta e quindi, quando il giudice andrà a valutare nel merito il bando stesso verificando l’esistenza di un progetto preliminare e delle motivazioni per le quali quel progetto è stato redatto in quella maniera, non potrà che darci ragione. Evidentemente i giudici amministrativi non sono dei tecnici e quindi hanno necessità di un tecnico, un Ctu che valuti la correttezza del progetto preliminare. Questo potrebbe determinare un eccessivo allungamento dei tempi tecnici e quindi esporre maggiormente al rischio relativamente alla realizzazione dell’opera. Quindi restano aperte tutte le soluzioni le stiamo vagliando con il nostro legale”.
Piano spiaggia, Campomarino al Tar
Il Comune ha impugnato l’atto vincolante prodotto dalla Regione Molise CAMPOMARINO. Amministrazione comunale di Campomarino contro la Regione Molise per le prescrizioni di natura ambientale e paesaggistiche proposte sul piano spiaggia. La giunta Cammilleri ha ritenuto le indicazioni vincolanti proposte con la determina n. 20 del 14 novembre scorso lesive degli interessi rappresentati dal Comune e per questo ha affidato all’avvocato Salvatore Di Pardo l’incarico legale per impugnare questo atto davanti al Tar Molise. Ma cosa ha detto la Regione ai tre comuni costieri di Montenero di Bisaccia, Termoli e Campomarino? Che venga garantito l’uso sostenibile delle risorse dell’ambiente ma-
rino-costiero attraverso l’applicazione di un approccio ecosistemico alla gestione, sul lungo periodo, delle numerose attività antropiche legate al mare; vengano rispettate le prescrizioni previste nelle matrici di screening per la valutazione di incidenza ambientale a cura del direttore del servizio biodiversità e sviluppo sostenibile. Inoltre, rispetto alla componente acqua, ogni singolo comune dovrà garantire che il sistema delle reti fognarie e di depurazione sia dimensionato e adeguato alle previsioni generali e specifiche del Psc e rapportato alla capacità insediativa massima nei periodi di maggior afflusso turi-
stico; rispetto alla componente rifiuti, ci sia una verifica continua dei parametri di produzione e smaltimento dei rifiuti in funzione dell’attuazione delle previsioni del Psc e rispetto all’aumento di capacità insediativa nei mesi estivi, con la previsione della raccolta differenziata; rispetto alla Componente Mobilità e Trasporti, riguardo al comune di Campomarino e al tratto stradale del litorale nord di Termoli, sia effettuato uno studio di maggior dettaglio con i singoli enti per prevedere una capacità maggiore di spazi da destinare a parcheggi al fine di evitare fenomeni di congestione e disagio della mobilità.
La Destra nel cuore con Lepore Venerdì la presentazione del volume dell’ex segretario di An LARINO. Venerdì 9 gennaio alle ore 17.00 a Larino presso la sala conferenze dell’Ospedale Vietri, ci sarà la presentazione del libro “La destra sul Cuore” di Pierluigi Lepore. L’Autore presenterà l’opera insieme ad alcuni dei protagonisti di spicco della destra politica molisana degli ultimi 40
anni, ripercorrendone in questo lavoro editoriale le vicende più significative. Si ricorderà la destra storica di Almirante fino all’evolversi di Tangentopoli, e poi le vicende intercorse dall’ascesa di Fini fino agli ultimi eventi legati a Berlusconi.
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Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
8 gennaio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Sbrocca prova a forzare i motori La nuova amministrazione è chiamata a ripartire a tutto gas visti i problemi della città TERMOLI. Lavori pubblici, urbanistica, turismo e trasporti. Crediamo che sarà questo il rombo che determinerà l’appeal dell’amministrazione comunale di Termoli nel 2015 che va a cominciare domani. Sarà il primo anno pieno per la giunta Sbrocca, entrata in carica nel giugno scorso, dopo il ballottaggio vittorioso dell’8 giugno. In questo primo semestre bianco, lo definiamo così perché specie con la struttura
l’assetto è in via di completamento, si sono portati avanti soprattutto progetti avviati e stabiliti i contatti col territorio, compiute scelte dirigenziali e consulenziali, puntando forte ad esempio sulla cultura e su un sociale più condiviso. Certo, la città in sofferenza non aiuta, sia il ceto produttivo che i nuclei familiari vivono un periodo temibile, ma da via Sannitica le risorse non vi sono per poter ovviare, tanto meno le competenze.
Quali le risposte allora? Nei primi mesi si è cercato di ricucire quello strappo politico e istituzionale determinatosi con il centrodestra sia con la giunta Frattura che con il Cosib, anche se la querelle Gtm ha visto contrapporsi il Comune alla Regione e questo sarà anche uno dei banchi di prova del 2015, col servizio di trasporto urbano legato a un filo. Dall’amministrazione Sbrocca e dalla sua maggioranza si attendono
passi decisi sulla riqualificazione e sulla rivoluzione viaria e dei parcheggi in centro, coi progetti di piazza Sant’Antonio, Pozzo dolce e via Dante. L’urbanistica dovrebbe farci capire come intenderà promuovere un eventuale sviluppo senza consumo del suolo, come ribadito in campagna elettorale, anche se strumenti come il piano casa per la ristrutturazione del patrimonio edilizio esi-
stente non ha sortito gli effetti sperati. Più volte Sbrocca ha parlato di inattualità di un progetto come il Prg, vedremo cosa mediterà di fare. Turismo e Lavori pubblici viaggeranno appaiati come i binari ferroviari, sia perché completare il restyling del centro storico e avviare il rinnovamento del lungomare bis saranno altri test probanti, ma c’è da capire come impatterà il futuro raddoppio ferroviario sul litorale.
Medico minacciato al San Timoteo Il professionista stava effettuando il suo servizio all’interno del Pronto soccorso TERMOLI. Sporgerà denuncia un medico del Pronto soccorso del nosocomio cittadino del San Timoteo di Termoli che nella notte tra lunedì e martedì, mentre svolgeva il proprio lavoro, ha subito, insieme alla Guardia giurata, una vera e propria ag-
gressione verbale da parte di un paziente. Secondo quanto riportano alcuni testimoni, parrebbe che il medico fosse stato aggredito verbalmente con parolacce e minacciato. Poco dopo l’episodio, sono intervenuti gli
agenti della Polizia di Stato chiamati dallo stesso medico professionista. Futile il motivo del litigio che sarebbe da rintracciare nel dissenso del cittadino comunitario che “stava aspettando troppo tempo per il risultato delle analisi del sangue della
mamma”. Episodi del genere di certo non aiutano i tanti medici che sono chiamati a svolgere la propria professione con la massima attenzione valutando, di volta in volta, i casi che gli vengono proposti
“Piazza Bega, perchè tanto sporca?” Commercianti e residenti protestano per l’immondizia lasciata dai tanti senza fissa dimora TERMOLI. I commercianti residenti sotto i portici di piazza Bega ormai sono esasperati: non ne possono più di vivere nell’immondizia e sporcizie varie al punto che a pochi metri dall’ingresso delle loro attività commerciali c’è quello che non ti aspetti e giustifichi. “Ormai sotto i portici – afferma un commerciante – si vede di tutto, dai rifiuti ai senza fissa dimora”.
Nulla contro alcuno ma ci si chiede il perché. Noi, contattati dagli stessi, siamo andati a renderci conto di persona e, in effetti, la situazione è indicibile. “Siamo stanchi di pagare le tasse anche per la pulizia e poi per creare un po’ di decoro davanti ai nostri negozi dobbiamo farcela noi altrimenti vivremmo nella sporcizia. Lavoriamo in pieno cen-
tro e veniamo trattati da cittadini di serie b, non vogliamo affatto trattamenti speciali ma equi nei servizi di cui come cittadini ne abbiamo pienamente diritto, oltre alla sporcizia vogliamo ricordare anche le numerose lampade dell’illuminazione dei portici fuori uso. Insomma, un degrado continuo e, come si usa dire, anno nuovo … stessi difetti”.
Vince la solidarietà per la Befana I volontari della Croce Rossa hanno reso felici tanti bambini in difficoltà TERMOLI. “La Befana è arrivata e mi hanno portato la calzetta dove c’erano caramelle e cioccolato. Sono molto felice”: sono le parole di un entusiasta Gioele, piccolo termolese che stamane, grazie ai volontari della Croce Rossa, ha incontrato il sorriso per un dono inaspettato e frutto dell’azione solidale dei volontari dell’associazione. Alla sua voce fa eco quella dei genitori che evidenziano: “è una Befana bella per i miei figli, saranno contenti perché hanno avuto la calza e i giocattoli che tanto piacciono a loro stessi. Qui, in Croce rossa, vengo a prendere anche gli alimenti perché non abbiamo un lavoro”; a lei fa si associano le parole del marito che ricorda: “Sono contento per l’aiuto che ci danno i volontari della Croce Rossa. I miei due figli hanno ricevuto tutti questi regali e per noi è una possibilità di renderli felici nonostante ci manchi un lavoro stabile”. Si è rinnovato anche quest’anno, l’appuntamento con il quale la Croce Rossa dona i giocattoli e la tradizionale calza della Befana; a partire dalla prima mattinata, in centinaia hanno affollato la sede cittadina dell’associazione per un appuntamento che ha donato immensa gioia ai più piccoli, rigorosamente accompagnati da mamma e papà, i piccoli hanno scelto quel che preferivano e hanno sorriso al dono portato dalla vecchia con le scarpe rotte e sulla scopa. Più di mille le famiglie che ad oggi si rivolgono alla Croce Rossa. Per Annalucia Presutto, responsabile della Croce Rossa termolese, sono stati distribuiti “un migliaio di giocattoli al punto che non sapevamo più dove prenderli. Tante le realtà che ci hanno aiutato, soprattutto molti supermercati cittadini grazie ai quali abbiamo riempito quasi cento calze”. Per Presutto “sta crescendo il numero dei termolesi che chiedono aiuto; tra questi ci sono molte ragazze che vengono con i bambini piccoli, magari si sono separate o il marito ha perso il lavoro e allora ci chiedono aiuto: è la crisi, una cosa impellente”. Molti gli italiani che hanno perso il lavoro ma la solidarietà resiste … anche grazie alle associazioni come la Croce rossa.
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Opinioni
8 gennaio 2015
di Domenico Lanciano La Germania (sempre assai sensibile alle città d’arte, specialmente a quelle italiane) ha dimostrato finora la maggiore attenzione alla vicenda di “Agnone città d’arte in vendita per non morire”. Infatti, a firma di Christa Langen-Peduto, aveva già dedicato l’intera pagina sei dell’edizione tedesca dell’Osservatore Romano il 19 dicembre 2014 in prossimità del clima natalizio, evidenziando anche come “voce degli angeli” le campane della Pontificia Fonderia Marinelli. Adesso, sempre a firma della giornalista Langen-Peduto, è la volta di due tra i maggiori quotidiani tedeschi: il WAZ (800mila copie vendute in media ogni giorno) e l’Augsburger Allgemain Zeitung (400mila copie).
Quando la Protezione non è...civile
avessero a verificarsi. In effetti, “protezione civile” vuole dire proprio “anticipare gli eventi”. Qualche esempio? La pianificazione prevedeva una dotazione di utilità (zappe, vanghe, corde, apparatiradio, torce elettriche, etc.) per i volontari delle squadre locali; ma il tutto si limitava
grafico che causa il progressivo abbandono di una così importante città d’arte la quale rischia, con il passare del tempo, di depreziarsi, rischiando di perdere la vitale attrattiva culturale, economica e turistica. Auspica perciò seri interventi pubblici e privati adatti alla difesa e alla valorizzazione di una così graziosa e suggestiva gemma italiana. Ampio spazio è riservato al miglior richiamo posseduto dalla città alto molisana, consistente nella Fonderia di Campane e nell’annesso Museo dedicato al Papa Santo Giovanni Paolo II ammirato ogni anno da molte decine di migliaia di visitatori pure internazionali. Ricordiamo che la dottoressa Christa Langen-Peduto ha fatto parte attiva del gruppo di quei 14 rappresentanti della Stampa Estera i quali, chiamati dall’Università delle Generazioni e da un gruppo di imprenditori guidati da Giuseppe Marcovecchio, avevano visitato Agnone e dintorni nei giorni di venerdì 9 e sabato 10 maggio 2014. Ricordiamo altresì che oltre ai tre articoli della Langen-Peduto, questo utile sopralluogo giornalistico (che dovrebbe servire a suscitare interesse all’estero per la migliore valorizzazione di Agnone e dintorni attraverso la proposta di acquisto di immobili – case e terreni – inutilizzati) ha prodotto già tra la fine di maggio e i primi di giugno 2014 un bell’articolo su un giornale e su un sito internet inglese, un lungo servizio turistico su “El Universal” maggior quotidiano venezuelano (cartaceo e “on line”) e ben due “reportages” trasmessi da “Al Arabiya” una della maggiori emittenti satellitari arabe (seguìta mediamente da 300 milioni di telespettatori), oltre, ovviamente, ai resoconti di gran parte della stampa molisana e di taluni siti internet nazionali assai diffusi tra gli emigrati italiani all’estero.
Lunedì 5 gennaio 2015 il quotidiano tedesco Ausgburger Allgemeine Zeitung, sempre a firma della Langen-Peduto, dedica l’intera pagina 3 al depauperamento demo
Avvedutamente della scossa sismica natalizia abbiamo voluto trattare a festività appena concluse; ma solo per aprire meglio i cuori e le menti di chi legge su di un argomento che, da antichi funzionari di Palazzo ducale, ci ha tenuto occupati per oltre 13 anni. Almeno sinché il testimone passò ad altri cirenei subentrati nell’impresa. I primi a pensare che il termine “protezione civile” sia un mero “flatus vocis” sono gli Amministratori comunali in genere. Mi ronzano ancora nelle orecchie le risatine di compatimento (“majora premunt”) dei vari Sindaci allorquando fossi riuscito ad ottenere una riunione per sollecitare l’attenzione di tutti sulla materia. Come all’epoca, con maggior forza di oggi, voleva la Prefettura. Ma rammento che, quando pure fossi riuscito a fare dei passi in avanti, comunque rimanevo costretto a percorrerne mille all’indietro perché, senza soldi, non si cantano messe. E la Ragioneria comunale non è stata mai fornita di orecchie atte a percepire la necessità di “prevenire” determinati fenomeni bene prima che
senza alcun finanziamento pubblico
Agnone rimbalza in Germania
Il 29 dicembre 2014 il WAZ ha dedicato quasi per intero la sua pagina culturale ad Agnone (diffusa in modo permanente pure sul suo sito internet all’indirizzo www.derwesten.de/kultur/hunderte-jhare-alte-glockengiesserei-beliefert-den-vatikan-id10181 867.html), descrivendone le suggestive caratteristiche artistiche ed ambientali, nonché le problematiche connesse allo spopolamento e, quindi, alla necessità di intervenire perché un grande patrimonio immobiliare, spesso di pregio, non venga lasciato deteriorare forse irrimediabilmente. Ovviamente, il quotidiano tedesco, non può che soffermarsi a lungo pure sulla Pontificia Fonderia di Campane e sul Museo Marinelli, considerato uno dei maggiori e più suggestivi siti artistici e turistici italiani.
di Claudio de Luca
Tutto quello che gli altri non dicono
solo a porre le cose nere su bianche. Veniva prevista una segnaletica di emergenza per i locali adibiti a centri di raccolta o di depositeria attrezzata? Ne sarebbe venuta fuori solo una esauriente elencazione cartacea. Il piano prevedeva degli itinerari per entrare (o per uscire) da particolari
aree; e, naturalmente, sarebbe occorso distinguerli adeguatamente con cartelli “ad hoc”? Sicuramente, ma le poste per tale segnaletica non venivano mai rese fruibili. In definitiva accade la stessa cosa per le periodiche riparazioni dell’impianto di depurazione, lasciate sempre senza assistenza in sede
di bilancio di previsione per poi ricorrere alle debite riparazioni soltanto quando non sia più possibile procrastinarle, ricorrendo a quelle procedure d’urgenza che – certamente – non concretano un indice certo di buona gestione. Mi domando come mai reagireste – da condòmini – se il vostro amministratore avesse a comportarsi nelle maniere appena descritte; e, tutto ciò posto, trasferitevi alla data del 30 ottobre 2002 ed agli eventi sismici. L’intera struttura comunale si era appena precipitati in piazza dai piani alti di Palazzo ducale e la gente già premeva su di essa per ottenere assistenza. Il piano, che era stato approntato, riuscì subito a concretarsi; e la presenza di un Commissario straordinario favorì nei rapporti con la Prefettura. Cosicché, nell’attesa dell’arrivo delle squadre dei volontari e della Protezione civile nazionale, avevamo potuto trasferirci subito nell’edificio scolastico di via Morrone, disponibile per ogni nostra esigenza. In effetti, sapevamo già che quella sarebbe stata la Sede del Centro operativo misto di cui il Comune sarebbe era la mente operativa, deliberando per ogni bisogno e per
ogni attività burocratica conseguente, quale che fosse. Recentemente, sul Sito ufficiale della Sede comunale, è ricomparso (si ignora perché) il testo del Piano comunale di protezione civile, quello redatto nei tempi eroici di cui si è detto, episodicamente rielaborato almeno dall’Esecutivo Sabetti. Spiace di dovere rilevare che, pure in questo caso, la “politica” ed il “Ministero locale del Tesoro” non hanno fatto il proprio dovere. In definitiva quella pianificazione riferiva già in ordine ad eventi che avrebbero richiesto una cura maggiore; ciò nonostante, a distanza di anni, essi sono rimasti “in mente Dei”, come il movimento franoso che l’Ufficio tecnico riteneva in essere – già da allora – alle spalle di Palazzo ducale. Da allora ad oggi, sono stati approvati bilanci a decine, ma senza mai prevedere un euro per una impellenza tanto pressante. Cosa concluderne? Che, sicuramente, se a trattarci in così malo modo fosse un modesto amministratore di condominio, l’avremmo già messo alla porta. Di contro, come mai siamo così poco restii a fare la medesima cosa con certi nostri politici?