Mentre i molisani non arrivano alla terza settimana

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 81 - gioVedì 9 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Federico Mandato

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Federico Mandato. Il direttore di Molise Web tv ha sollevato il caso del direttore sanitario dell'Asrem, Giuseppina Arcaro. Ha o meno i requisiti previsti dalla legge per potere ricoprire tale incarico? E' questa la domanda posta dal collega giornalista televisivo alla quale, però, non c'è stata sicurezza di sorta sui documenti posti a corredo per la sua nomina. Pertinenti le domande e penetranti le sue affermazioni.

Il Tapiro del giorno a Mauro Pirazzoli

Mentre i molisani non arrivano alla terza settimana c’è chi guadagna per consulenze (a che fare?) 160.000 euro fino a dicembre Giuseppina Arcaro,

Il Tapiro del giorno lo diamo a Mauro Pirazzoli. Il direttore generale dell'Asrem, in Consiglio comunale a Campobasso, non ha saputo fare altro se non dire che mancano i medici e gli infermieri perchè siamo in piano di rientro. Una scoperta che i cittadini molisani vivono sulle loro spalle ogni santo giorno. Scusate, ma cosa ci sta a fare, allora, il direttore generale dell'azienda se non riesce a trovare nemmeno una soluzione o, in subordine, intervenire presso la Regione di competenza? Ce l'avessero mandato, apposta, in Molise?

direttore sanitario dell’Asrem, pare non avere i requisiti per la carica. Paolè, chi l’ha nominata?


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 9 aprile 2015

Il Presidente della Giunta partecipa anche ai lavori del Consiglio comunbale di Campobasso

Frattura mette sotto i piedi anche il Cardarelli

Nessun riconoscimento di ospedale di II livello con tutte le specialistiche ma ridotto a I livello Valle d’Aosta tutelata per Regione a Statuto speciale mentre al Molise non basta nemmeno la Costituzione CAMPOBASSO. E, così, anche l'ospedale Cardarelli di Campobasso conoscerà il declassamento. Mentre Termoli e Isernia, vedranno ospedali di base. Un vero disastro. Ieri, in ritardo, ci ha provato il Consiglio comunale di Campobasso a cercare di porre in risalto la questione dell'ospedale Cardarelli da conservare come Dea di II livello, ovvero con tutti i reparti. Frattura, però, ha detto che non è possibile e che, dunque, sarà di I livello. Depotenziato. Scusate, però. Possibile che solo il Molise debba conoscere i feroci tagli pensati da Balduzzi? La Valle d'Aosta, non si tocca, perchè Regione a Statuto Speciale. La Basilicata ha conosciuto un ritocco in meno del 10 percento e il Molise si attacca. Visto e considerato che il Presidente della Giunta regionale non ha partecipato al Tavolo tecnico a Roma proprio nel momento in cui sul tavolo c'era proprio il famigerato decreto, perchè non ha pensato di far valere quanto previsto dalla Costituzione italiana? Ovvero, il Molise riconosciuto nel 1963 con talune specificità a partire

La punzecchiatura In merito alla creazione del Molise come regione era stata già constatata, in sede di dibattito in Assemblea Costituente, l’esistenza di una chiara volontà popolare, rispondente anche a elementi storici e culturali specifici. Il suo riconoscimento come Regione a sé era stato però sacrificato al momento della decisione finale, quando per stabilire l’elenco delle Regioni si era fatto ricorso ai compartimenti statistici. La creazione nel 1963 del Molise – come è stato notato – era perciò un evento, per così dire riparatore, che comunque si collocava nel solco del regionalismo ‘storico’. E, allora, perchè il presidente Frattura ha dimenticato di farlo valere in sede romana?

da quelle elettorali. E, perchè, non farle pesare per la sanità? Frattura, ha sostenuto la posizione ferma anche sull’impossibilità di chiedere la deroga del Decreto Balduzzi. “Non abbiamo – ha sottolineato

L’INTERVENTO di Vincenzo Pietrantonio* Ma di quale rete parla Frattura? Le disposizioni che gli operatori del 118 hanno riguardo il paziente colto da Infarto miocardico acuto sono di trasportarlo al PS più vicino purché abbia un reparto di cardiologia/utic, ma poichè le sale di emodinamica (ad esempio di Termoli) non funzionano h 24 l’angioplastica primaria, gol standard nel trattamento dello STEMI, viene praticata a singhiozzo. Praticamente mai di notte e quando è possibile solo nel caso in cui il cardiologo di turno è un cardi Salvatore Micone Con ordine del giorno approvato dal Consiglio Regionale in data 10/03/2015”, sottolinea Micone, “veniva conferito apposito incarico alle Commissioni Consiliari I e II finalizzato all’individuazione di un percorso di merito e di metodo per la risoluzione dell’emergenza lavoro in Molise. Data la peculiarità della predetta azione amministrativa, già le medesime Commissioni Consiliari, nel corso della seduta congiunta del 23/03/2015, convenivano sull’opportunità di verificare che tale incarico rientrasse tra le competenze e le attribuzioni proprie delle Commissioni. L’incarico conferito con ordine del giorno adot-

Frattura – gli stessi requisiti della Basilicata o della Valle d’Aosta, dobbiamo quindi continuare a dimostrare il nostro impegno”. Già, perchè? Allora, non vale per il Molise nemmeno la Costituzione italiana? E

se non vale, allora, perchè non dimettersi? E ci voleva, poi, il nuovo direttore generale dell'Asrem, Pirazzoli, a ricordarci che "Ci sono reparti dove sono rimasti tre medici: perché funzionino bene, ce ne vorrebbero sette. Abbiamo bisogno di fare nuovi concorsi: qui sì che ci vuole una deroga". C’è da chiedere cosa ha prodotto il commissariamento e cosa hanno determinato i commissari che si sono avvicendati se la stagnazione del debito, la insufficienza dei servizi e la prospettiva del risanamento rimangono incombenti e irrisolti. In-

Ma di quale rete d’emergenza parla Frattura? diologo interventista, viceversa al paziente viene praticata la trombolisi. Faccio presente, ancora una volta, al presidente/commissario Frattura che: - una emodinamica interventistica per poter esistere ed avere la capacità di assolvere al suo compito, anche per quanto riguarda le eventuali complicanze, deve essere aperta h 24, 365 giorni all’anno, che i cardiologi interventisti devono necessariamente fare almeno 75 PCI

(percutaneous coronary intervention) al fine mantenere una adeguata preparazione che consenta di poter praticare in sicurezza l’angioplastica in urgenza; - che questo modo di operare prevede una organizzazione strategica che in Molise ancora non c’è! Di quale rete parla Presidente? Al Veneziale di Isernia esiste un centro di emodinamica HUB aperto h24, 365 giorni all’anno e fa 350-400 PCI/anno? Esiste la possibilità di

Lavoro, se ne deve occupare la Giunta tato nella seduta del 10 marzo u.s. dal consiglio Regionale alle Commissioni I e II non è conforme alle funzioni ed attribuzioni ad esse riservate dallo Statuto e dal Regolamento, non essendo infatti conferite nel caso di specie attività di indagine conoscitiva né attività di controllo sulla gestione dell’emergenza occupazionale. Alle Commissioni consiliari, viene affidata un’attività finalizzata all’individuazione di un percorso di merito e di metodo finalizzato alla risoluzione delle varie criticità e vertenze legate alla sfera occupazionale

della Regione. Trattasi, di vera e propria attività gestionale che si ritiene debba ascriversi esclusivamente alle competenze del Governo Regionale e dell’Assessorato al Lavoro. Ho inteso impegnare il Presidente della Giunta e l’Assessore al Lavoro a porre in essere azioni adeguate ed urgenti volte alla risoluzione delle varie criticità ed emergenze legate al mercato del lavoro molisano presentando poi i relativi documenti alle Commissioni Consiliari I e II per la formulazione di un parere consultivo non vincolante”. Nella

tanto non viene sciolto il nodo degli errori, le cui conseguenze ricadono solamente sulla pelle dei cittadini. Mentre taluni assurdi privilegi economici continuano ad essere elargiti; taluni atteggiamenti incoerenti con lo stato di salute della sanità e delle risorse finanziarie continuano a restare in piedi, contraltari insopportabili agli occhi di chi deve attendere mesi e mesi, e forse morire, prima di un elettrocardiogramma, di un’ecografia, di una visita dell’endocrinologo.

trasportare tutti i pazienti colpiti da STEMI verso questo centro HUB? Esiste una rete telematica per l’invio dell’elettrocardiogramma e il consulto immediato tra medico del S.E.T. 118 Molise Soccorso e cardiologo di turno? “il valore dei servizi sta nella qualità”, mi verrebbe da rispondere con una battuta, ma l’argomento è talmente delicato e il rispetto che nutro per il pazienti talmente elevato che mi astengo dal farlo, attendo però risposte dal Presidente/Commissario Frattura. *Presidente scientifico Co.Di.S.A.M. Co.Re.A.

odierna seduta del Consiglio Regionale, la maggioranza consiliare ha tuttavia bocciato l’immediata discussione dell’ordine del giorno che avrebbe ristabilito funzioni, competenze e rispettive responsabilità. Si auspica che prevalga il buon senso e l’azione politico – amministrativa, perdipiù legata alla risoluzione delle vertenze di lavoro che interessano i cittadini molisani, torni all’Assessorato al lavoro augurandoci da quest’ultimo azioni fattive e celeri che contribuiscano al mantenimento dei posti di lavoro ed alla creazione di nuove opportunità occupazionali”. *Consigliere regionale


TAaglio lto

3 9 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Due nuovi consiglieri del presidente Costeranno 159.500 euro (fino a dicembre) ma porteranno: “...strumenti eccezionali e processi innovativi”. Staremo a vedere In frangenti di criticità straordinarie sono necessari interventi, provvedimenti e sacrifici finanziari altrettanto straordinari. Sarà questo che avranno pensato il presidente della giunta regionale, Paolo Frattura, e la sua giunta al completo (nessun assente) quando hanno deciso di procedere alla nomina di due nuovi consiglieri del presidente, nelle persone dell’avvocato Carmela Lalli e del dott. Paolo Verì. Nella seduta di giunta dello scorso 10 febbraio, infatti, ai due professionisti è stato conferito l’incarico di consigliere in materia di: “…attività giuridiche, per l’avvertita necessità di attività di studio della giurisprudenza costituzionale e della legislazione statale e regionale nonché, in particolare, per l’esigenza di uno specifico supporto tecnico-giuridico in materia di diritto societario, con riferimento soprattutto allo studio delle problematiche, ordinarie e straordina-

rie, delle Società partecipate dalla Regione Molise, con approfondimento e analisi degli aspetti di criticità in materia, attraverso la predisposizione di pareri per la risoluzione delle crisi d’impresa, e di proposte sui possibili percorsi da intraprendere in funzione della exit strategy.” per l’avvocato Lalli; e di: “…attività economiche per l’avvertita necessità di affiancamento

e supporto tecnico negli ambiti di qualificazione, razionalizzazione e contenimento delle spese, di recupero di efficienza ed efficacia nella politica di allocazione delle risorse in bilancio; di studio di misure anticrisi a sostegno delle impres; studio delle problematiche, ordinarie e straordinarie, delle Società partecipate dalla Regione Molise e di proposte sui possibili percorsi da

intraprendere in funzione della exit strategy.” per il dottor Verì. A leggerli così gli incarichi sembrerebbero, più o meno, quelli ricoperti da un qualsiasi altro dirigente regionale dei settori di riferimento ma, evidentemente, siamo i soliti mal fidati; scorrendo le delibere, infatti leggiamo che :” …le attività da affidare al predetto professionista non sono riconducibili alle funzioni ed alle competenze ordinariamente esigibili all’interno degli uffici regionali, perchè si traducono nella individuazione e nella predisposizione di strumenti eccezionali e di processi innovativi, capaci di apportare significativo valore aggiunto ed utilità all’azione di governo dell’Amministrazione…”. Oh, finalmente. Era ora che arrivasse finalmente qualcuno in grado di fare la differenza. Solo per la cronaca questi due nuovi incarichi costeranno alle casse regionali 72.000,00 di compenso, oltre

2880,00 per oneri previdenziali e 16.473,60 per IVA da imputarsi al capitolo 6400, UPB 112, del Bilancio regionale 2015 (totale oltre 91.000 euro), nel caso dell’avvocato Lalli e 54.000,00 di compenso, oltre ad 2.160,00 di oneri previdenziali e 12.355,20 per IVA da imputarsi al capitolo 6400, UPB 112, del Bilancio regionale 2015, nel caso del dott. Verì (totale oltre 68.500 euro). Ma in realtà si tratta di un piccolo sacrificio che ci possiamo, anzi ci dobbiamo, permettere visto che, come sottoscrive la giunta al completo, questo sacrificio si tradurrà “…nell’individuazione e nella predisposizione di strumenti eccezionali e di processi innovativi, capaci di apportare significativo valore aggiunto ed utilità all’azione di governo dell’Amministrazione…”. E noi non vediamo l’ora di toccarlo, finalmente con mano, questo valore aggiunto.

Ancora e sempre collaborazioni esterne e contratti di collaborazione coordinata e continuativa Valentina Ciarlariello, Antonella Latessa, Mariflora Madonna e Rosanna Cornacchione sono le vincitrici della selezione, tramite avviso pubblico, indetta dalla direzione generale della Regione, per svolgere il monitoraggio, la rendicontazione della spesa, l’analisi e la valutazione dei fabbisogni e degli esiti del sistema informativo sui servizi sociali. L’ennesimo avviso pubblico, l’ennesima selezione e l’ennesima graduatoria in base alla quale stipulare il conferimento dì incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, avendo disponibili anche i relativi fondi economici. Si ricorre ormai sistematicamente all’apporto esterno sia che si abbia bisogno di collaborazioni scientifiche sia che si tratti di svolgere attività come questa appena detta che, dovrebbe avere all’interno delle strutture regionali materiale umano a sufficienza. Così non è stando alle valutazioni del direttore generale Di Mirco, che ha ritenuto, invece, proprio in assenza di personale interno idoneo al caso, di ricorrere a professionalità esterne allo scopo di avere (dall’esterno) “un supporto altamente qualificato e tecnico – specialistico, per assicurare uno specifico affiancamento <tecnico> per l’esercizio delle funzioni e delle attività professionali da svolgere, per la definizione di metodi e di analisi dei dati rilevati, anche in ragione dell’oggettivo potenziamento delle attività di programmazione socio-

Il pozzo di S. Patrizio dei co.co.co, delle consulenze e degli incarichi non ha fine Quattro operatrici esterne daranno mano al monitoraggio, alla rendicontazione della spesa, all’analisi e alla valutazione dei fabbisogni e degli esiti del sistema informativo sui servizi sociali

sanitaria regionale, con un conseguente, significativo incremento di carico di lavoro”. Sfidiamo chiunque mortale a contestare affermazioni di questa articolazione tecnico-burocratica. Dice, in sostanza, che per tenere in piedi il sistema informatico dei servizi sociali e assicurare una compiuta conoscenza dei bisogni so-

ciali, dei servizi sociali, del sistema integrato degli interventi onde disporre “tempestivamente di dati e di informazione necessari alla programmazione alla gestione e alla valutazione delle politiche sociali per la promozione e l’attivazione dei progetti europei per il coordinamento delle strutture sanitarie e for-

mative con le politiche del lavoro e dell’occupazione”, è stato necessario avvalersi di professionalità esterne (nel caso le signore Ciarlariello, Latessa, Madonna e Cornacchione) a loro volta selezionate da una commissione regionale composta da Michele Colavita, dirigente del Servizio assistenza socio-sanita-

ria e politiche sociali, da Emma Paola Marinelli , dipendente dell’Amministrazione, con funzioni di componente; da Maria Antonietta Bilotta, dipendente dell’Amministrazione, con funzioni di componente e da Carmela Pasqualone, dipendente dell’Amministrazione, con funzioni di segretario. Per essere in grado di selezionare personale altamente qualificato e tecnico – specialistico adatto alla bisogna, si deve ritenere che gli stessi sarebbero stati in grado di svolgere pienamente il compito e le funzioni dei selezionati, oppure di individuare all’interno delle strutture e dei servizi dell’Area terza regionale altro personale all’altezza. Abbiamo detto, e possiamo tranquillamente continuare a dire, che il pozzo di S. Patrizio delle collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co), delle consulenze e degli incarichi, alla Regione Molise, non ha fine. Dardo


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TAaglio lto

4 9 aprile 2015

Nuove direttive per promuovere e diffondere lo sport

Il Coni regionale del Molise l’ha spuntata con la Regione sull’impiantistica sportiva

Previsti un piano triennale d’interventi per la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento, il completamento, l’adeguamento alle norme federali, di sicurezza e dell’efficienza energetica degli spazi e degli impianti sportivi e la realizzazione di nuovi spazi e impianti sportivi Uno sguardo anche all’impiantistica sportiva; pare voglia porlo questa volta con un minimo di concretezza la Regione Molise, non fosse altro per corrispondere alle ripetute sollecitazioni che le sono state rivolte al riguardo dalla presidenza regionale del Coni. E’ di qualche settimana la delibera della giunta regionale con la quale sono state approvate le direttive per la programmazione e gli interventi in materia d’impiantistica sportiva. Ciò dimostra che finora s’è andati avanti a caso, fuori dalla programmazione, magari su spinte localistiche e clientelari. Non dovrebbe più essere così se, come viene detto, la Regione s’è posto l’obbligo di programmare gli interventi e d’intervenire unicamente sulla base di questo articolato: “La Regione Molise riconosce e valo-

rizza la funzione educativa dello sport ai fini della formazione armonica e completa della persona, della tutela del benessere psico-fisico e dell’integrazione sociale; considera lo sport un diritto per tutti i cittadini,

senza distinzioni di razza, genere, età e abilità e, in attuazione della Legge regionale 10/75 e nel rispetto del Decreto legislativo 118/2011, promuove la pratica sportiva, agonistica e di base, attraverso un programma triennale di interventi per: la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento, il completamento, l’adeguamento alle norme federali, di sicurezza e l’efficientamento energetico degli spazi e degli impianti sportivi e la realizzazione di nuovi spazi e impianti sportivi. Un bel passo avanti, si sarà detto il presidente del Coni

regionale Guido Cavaliere che, come abbiamo accennato, aveva chiesto a più riprese che la Regione si ponesse il problema dell’impiantistica sportiva in un’ottica completamente diversa da quella sinora considerata. La legge regionale 10/75 infatti prevede genericamente la concessione di contributi da parte della Regione Molise per l’esecuzione di opere pubbliche, tra le quali ricomprende anche quelle destinate allo svolgimento di attività sportive, e gli impianti sportivi a servizio delle scuole, lasciando alla Giunta Regionale la definizione dei modi e dei termini di presentazione delle domande di concessione dei contributi. Alla genericità e alla discrezionalità ìnsite nella legge 10, le direttive appena da poco approvate serviranno a definire preventiva-

mente quali sono gli impianti sportivi da sistemare, da adattare alle norme federali, da mettere in sicurezza, e quali gli impianti sportivi da realizzare ex novo per corrispondere, com’è nello spirito delle direttive emanate, alla promozione e alla diffusione della pratica sportiva. Le intenzioni sono state tradotte nell’atto deliberativo, ma conoscendo il divario che passa tra il dire e il fare dalle parti di Palazzo Vitale, riteniamo che anche al Coni regionale non andranno oltre la presa d’atto di questa nuova e dichiarata volontà programmatoria in ambito sportivo. Rimandando a tempi migliori, se ci saranno, la soddisfazione di vedere interventi concreti e realizzazioni ex novo nel campo degli impianti sportivi. Dardo

“Olivicoltura, la Regione ha attivato il monitoraggio” Sono una ragazza di 34anni molto semplice, ciò che più desidero è incontrare un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, per metter su famiglia. Fisicamente sono di altezza media, magra, riccia e occhi azzurri, vesto in maniera femminile ma senza esagerare perché non amo mettermi in mostra, sono una ragazza discreta e riservata.

Ciao, sono un ragazzo di 36 anni molto sportivo, mi piace leggere, soprattutto i thriller, il cinema e il mare. Sono riservato, ci metto un po’ prima di aprirmi agli altri, ma appena abbasso le mie barriere, divento simpatico e scherzoso! Fisicamente mi considerano carino, ma ciò che le persone apprezzano maggiormente in me è la mia personalità dolce e determinata nello stesso tempo.

Sono rientrata dal nord-Italia per problemi familiari, sono molto legata alla mia famiglia, ho dei valori solidi e spero di conoscere presto un bravo ragazzo con cui costruire una storia bella con dei figli. Ho 41 anni, fisicamente sono bionda con gli occhi chiari, mi piace vestire alla moda ma sempre in modo sobrio. Sono dolce e sensibile e quando mi innamoro mi dedico totalmente alla persona che ho accanto.

Sono un ragazzo abbastanza carino, alto, magro, mi piace vestire in modo curato. Mi sono iscritto a quest’ agenzia per essere aiutato a conoscere persone nuove, mi guardo intorno e vedo i miei amici fidanzati o sposati, uscire con coppie non è stimolante. Ho 40 anni, lavoro come commerciale per un’azienda molisana, ho una vita serena, ma mi manca una compagna.

Le persone mi definiscono dolce e romantica, amo la vita in tutte le sue sfaccettature, accetto le cose belle ma anche quelle brutte! Non mi arrendo mai, sono combattiva e sincera. Ho 45 anni, fisicamente sono magra, di altezza media, capelli lunghi, pelle scura, mi piace curarmi ma senza esagerare. Ho 2 figli abbastanza grandi e autonomi e di conseguenza tanto tempo libero da dedicare a un compagno amorevole e intelligente. Sono una ragazza nubile di 50 anni, mi piace definirmi scherzosamente “con pochi pregi e molti difetti”! Ho tanta voglia di tornare ad amare e, dopo le varie delusioni, non è facile per me. Sono carina e particolare, anche il mio look non è ordinario, amo ballare, gli animali e la vita. Ho 57 anni, sono separata da molto, ho 3 figli grandi e amo stare a contatto con la natura. Mi piace cucinare e preparare dolci, pane e pasta fatti in casa, adoro prendermi cura delle persone che amo. Fisicamente sono bionda, capelli lunghi, curata, ancora una bella “ragazza”! Sono vedova da molto, ho 63 anni e due figli grandi con le loro famiglie, vivo sola e mi sento “sola”! Mi manca la presenza di un uomo nella mia vita, sentirmi amata, ricevere dei gesti di affetto e di stima! Sono disposta anche a trasferirmi o ad accoglierti a casa mia.

Nella mia vita ho avuto soltanto due relazioni importanti, per il resto mi sono dedicato solo al mio lavoro di tecnico specializzato presso una grande azienda. Ho 46 anni, sono alto, occhi chiari, caratterialmente sono buono e disponibile, in casa mi occupo di tutto, sono autonomo, ma mi manca una compagna dinamica, attenta e vivace, che riempia la mia casa di allegria e vita. Non mi sono mai sposato, ho avuto relazioni di poco conto e adesso, a 51 anni, vorrei tanto conoscere una donna, anche con precedente matrimonio e figli, con cui condividere tutto! Ho una buona disponibilità economica, una casa di proprietà e tanto tanto amore da offrire alla donna che vorrà conoscermi. Credevo di non volere più una relazione, per diverso tempo sono rimasto solo, ma oggi ho capito che non è la vita che vorrei! Sono un uomo ancora giovane sia per l’età, ho 54 anni, ma soprattutto per lo spirito. Mi piacciono le cose semplici, il mare, le gite fuori porta e mi ritengo una persona sincera e solare. Sono vedovo, lavoro in un ente pubblico e ho un figlio grande e indipendente. Ho 61 anni, sono vedovo e pensionato. Mi sono ritrovato solo nella fase della vita in cui, forse, si può tornare a rilassarsi e a prendersi cura di sè e della propria donna. Mi sento ancora giovane, ho una solida posizione economica, vorrei una compagna con cui dividere le giornate, anche senza convivenza, purché diventiamo l’una il sostegno dell’altro

Dopo l’intervento di Coprom e Coldiretti qualcosa si va muovendo per salvare le piante CAMPOBASSO. “Da diverso tempo abbiamo avviato il monitoraggio per intraprendere azioni opportune tese ad arginare il problema della ‘Xylella’, la peste degli ulivi che sta facendo strage di questi alberi, soprattutto in Puglia e che si espande così rapidamente da mettere a rischio gli uliveti dell’intera Europa”. Lo dichiara l’assessore regionale alle Politiche Agricole, Vittorino Facciolla, in risposta alla nota inviata da Coldiretti Molise e Coprom (Consorzio produttori olivicoli), preoccupate per un eventuale contagio delle piante olivicole. “Sulla base delle informazioni ricevute- fa sapere l’assessore- ci siamo subito messi a lavoro per intraprendere azioni opportune ad arginare il grave problema che sta affliggendo gli ulivi pugliesi, evitando il contagio con le nostre piante”. La Xylella, malattia grave e fastidiosa, oltre a causare una moria degli alberi da ulivo, provoca seridanni al paesaggio ed all’economia del territorio. Chiamata ‘disseccamento rapido dell’olivo’, la malattia ha devastato il Tacco d’Italia. Il batterio killer della Xyllella è solo uno dei componenti della malattia, forse quello determinante, e impedisce l’idratazione della pianta, provocandone la morte nel giro di pochi mesi. “La nostra struttura regionale- conclude l’assessore Facciolla-è da tempo allertata nel monitorare l’avanzare del patogeno della Xylella che ha, di fatto, devastato gli olivi secolari della Puglia. Ad oggi non si segnala alcuna denuncia di contagio delle piante del nostro patrimonio regionale. Tuttavia continueremo, senza mai abbassare la guardia, nel controllare l’intero territorio regionale, dal basso Molise sino al venafrano ed oltre, per porre, nel caso, in immediato isolamento ogni eventuale pianta che dovesse risultare essere infetta”.


TAaglio lto

5 9 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Molise è interamente un territorio soggetto al rischio sismico ma alla Regione se ne infischiano

La proposta di legge per una nuova normativa regionale viaggia in treno accelerato: a passo di lumaca

Prorogata la Commissione tecnica per non provocare interruzioni nelle attività di competenza del Servizio regionale ed in particolare all’istruttoria tecnica sia delle progettazioni strutturali sia degli elaborati relativi a strumenti urbanistici generali ed attuativi in zona sismica La proposta di legge allestita dal direttore dell’Area Quarta, Rodolfo Cocozza, per una maggiore sicurezza sismica e una migliore organizzazione dei servizi all’utenza, vagliata dalla giunta e trasmessa alla commissione consiliare competente, viaggia in accelerato: a passo lento. Eppure è una delle tre leggi cardine (Sicurezza sismica, Urbanistica e Lavori pubblici) redatte da Cocozza nella sua permanenza alla direzione dell’Area Quarta con l’intenzione di offrire agli organi deliberanti regionali di segnare un qualche punto a loro favore. Ma alle leggi, nei Palazzi Moffa e Vitale, sono allergici se, come si può constatare, preferiscono tenerle a bagnomaria, quasi fossero da sterilizzare, invece che vararle con tempestività dando ai molisani e ai professionisti un adeguato strumento operativo. La lentezza nello scegliere e nel decidere, congela molte altre situazioni che, viste e considerate per quanto valgono, mostrano infatti di essere usurate e inadeguate. Il Molise è interamente soggetto al rischio sismico (zone più esposte, zone meno esposte), ma il rischio è su tutto il territorio. La qualcosa, come accennavamo, è stata da Cocozza, appena messo piede nella direzione dell’Area Quarta, considerata una giu-

sta e meritevole priorità. Un provvedimento urgente da adottare, tenendo conto degli ultimi sviluppi legislativi (nazionali ed europei) in materia di sicurezza sismica, e dei suggerimenti accumulati nel corso del tempo da parte dei progettisti e delle imprese. La legge è stata redatta; deve essere vagliata in commissione, quindi passare in consiglio per l’approvazione definitiva. Per questo iter parziale è già andato via abbondantemente un anno. Un anno perso per una nuova normativa regionale in materia di riduzione del rischio sismico e riordino delle fun-

L’INTERVENTO

di Giovanni Muccio* Il Movimento regionale del Guerriero Sannita è vicino alla battaglia umana, sociale ed economica intelligente, portata avanti da Monsignor GianCarlo Bregantin per la chiusura dei negozi e dei centri commerciali la Domenica, un giorno da dedicare alla famiglia. E’ ora di chiederci se la libertà di fare spesa la domenica sia vera libertà. Noi crediamo non lo sia più, crediamo invece che la domenica sia giorno per le relazioni, il dialogo e l’incontro. Non i centri commerciali ma la casa di riposo, l’ospedale, il gioco con i bambini, la capacità di godere il panorama, il centro storico, sciare, andare al mare”, que-

zioni in materia sismica. Proprio il ritardo accumulato, ha obbligato il direttore generale dell Regione Molise Pasquale Mauro Di Mirco a mantenere in vita la Commissione tecnica prevista dalla legge regionale 20 del 1996 incaricata di rilasciare pareri e ad effettuare controlli con il metodo a campione sui progetti depositati, ciò – è stato scritto nella determinazione assunta al riguardo -, “per non provocare interruzioni nelle attività di competenza del Servizio regionale ed in particolare all’istruttoria tecnica sia delle progettazioni strutturali sia degli ela-

borati relativi a strumenti urbanistici generali ed attuativi in zona sismica”. La Commissione , stando all’articolo 14 della legge 20/96, è previsto che a presiederla sia il responsabile del Settore edilizia residenziale e in sua assenza dal funzionario ingegnere o geologo competente. A presiederla è Rosanna Renzi, quale responsabile dell’Ufficio competente. Con il presidente, sono stati confermanti tutti gli altri componenti, ovvero: Giuseppe Mucciarone, dipendente tecnico della Regione Molise, geometra, con esperienza specifica nelle

Commercio, domenica sacra ste le parole utilizzate dall’Arcivescovo che il Movimento sente di dover condividere. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita ritiene sia arrivato il momento di abrogare il decreto Salva Italia, per la parte di testo che ha trasferito la regolamentazione delle domeniche e degli orari di apertura degli esercizi commerciali dalle Regioni allo Stato, attuando di fatto una liberalizzazione totale. Le Regioni devono riappropriarsi di legiferare regolamentando il settore, considerato che conoscono meglio di altri le difficoltà e i bisogni di ciascun territorio. L’apertura domenicale indiscriminata, doveva comportare a parere del legislatore un aumento di assunzioni nel settore, ciò non ha portato i benefici sperati anzi dalle analisi di settore della Confesercenti è emerso che il

decreto ha favorito solo la grande distribuzione, mentre i piccoli negozi hanno sofferto e in molti casi sono stati obbligati a chiudere e tutto ciò non ha segnata un incremento del Prodotto Interno Lordo, da molti sperato. E’ convinzione del Guerriero Sannita che la diminuzione dei consumi è dovuto esclusivamente alla perdita, del potere di acquisto degli italiani che vivono una situazione di grande disagio dal punto di vista occupazionale e un accrescimento degli orari e dei giorni di apertura non provoca di conseguenza un aumento dei guadagni, ma, al contrario, un incremento delle spese a parità di incassi con conseguente minore incassi. Il vero problema è la disoccupazione, la cassa integrazione il lavoro precario e quindi di uno stipendio per tutti, finchè esisterà l’incertezza la spesa per le famiglie diminuirà

costruzioni in muratura sismica; Mario Piano, dipendente tecnico della Regione Molise, geometra, con esperienza specifica nelle costruzioni in muratura sismica; Antonio Fabale, dipendente tecnico della Regione Molise, geometra, quale segretario della Commissione Tecnica; Michele Biello, dipendente tecnico della Regione Molise, geometra, con esperienza specifica nelle costruzioni in muratura sismica; Domenico Angelone, quale rappresentante designato dall’Ordine dei Geologi della Regione Molise; Antonio Cinocca, quale rappresentante designato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Isernia; Barbara Fiacco, quale rappresentante designato dall’Associazione Industriali del Molise; Mario Panichella, quale rappresentante designato dall’Ordine degli architetti della Provincia di Campobasso; Pasquale Tromba, quale rappresentante designato dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Campobasso; Angelo Valente, quale rappresentante designato dal Collegio dei geometri della Provincia di Isernia. In carica fino al 31 dicembre 2015, sempre che entro quella data sarà mai stata approvata la nuova legge. Cosa di cui dubitare. Dardo

sempre. Pertanto il Movimento regionale del Guerriero Sannita rivolge un appello al Consiglio Regionale di approvare un iter legislativo per una proposta di referendum abrogativo della legge che, di fatto, toglie alle regioni ed Enti locali la facoltà di pianificazione prevista nella legge 214 del 22 dicembre 2011varata dal Governo Monti, a tal riguardo a favore dello stesso referendum si sono espressi il Veneto, l’Umbria, l’Abruzzo e la Lombardia, con l’adesione di una quinta regione, in questo caso del Molise, il quesito verrà sottoposto alla Corte di Cassazione, secondo quanto previsto dall’articolo 75 della Costituzione, avviando l’iter a livello nazionale per portare i cittadini alle urne, con la speranza di non arrivarci e che su tale tema il Parlamento ci ripensi. * Presidente Regionale del Guerriero Sannita


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Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

9 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Verso l’unica Camera di Commercio

Avviate le procedure per giungere alla definizione dell’unica struttura sul territorio regionale CAMPOBASSO. Martedì 7 aprile 2015 il Commissario ad acta, dr.ssa Lorella Palladino, ha pubblicato l’avviso pubblico riguardante l’avvio delle procedure di costituzione del Consiglio della nuova Camera di Commercio del Molise, con particolare riferimento alla determinazione del grado di rappresentatività dei vari settori secondo le modalità stabilite dal D.M. n.156/2011. Sulla base dei dati pubblicati dal Ministero dello Sviluppo economico con decreto direttoriale del 10 marzo scorso e a seguito della determinazione del Commissario ad acta per la costituzione della Camera di Commercio del Molise n. 1 del 19/03/2015, la composizione del Consiglio del nuovo Ente per il quinquennio 2015 – 2020 sarà la seguente: Settori Seggi Agricoltura 5 Artigianato 4 Industria 4 Commercio 4 Cooperative 1 Turismo 2 Trasporti e Spedizioni 1 Credito e Assicurazioni – Altri Settori 1 Servizi alle imprese 3 Totale 25 Organizzazioni sindacali dei lavoratori 1

Associazioni dei consumatori 1 Liberi professionisti 1 Totale componenti Consiglio 28 Le organizzazioni imprenditoriali delle province di Campobasso e Isernia aderenti alle organizzazioni nazionali rappresentate nel CNEL, ovvero operanti da almeno tre anni nella circoscrizione provinciale, che intendono concorrere all’assegnazione dei seggi, entro quaranta giorni a decorrere dalla data del avviso, e dunque improrogabilmente, a pena di esclusione dal procedimento, entro e non oltre le ore 16.30 del 18 maggio 2015, dovranno far pervenire alla Camera di Commercio del Molise c/o Camera di Commercio di Campobasso, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno (tramite Poste italiane o altri soggetti regolarmente autorizzati in base alle norme vigenti) o presentazione a mano, ai fini della ripartizione dei seggi del Consiglio camerale di cui al comma 1 dell’articolo 10 della Legge n. 580/1993 e s.m.i., (e secondo i criteri definiti dal decreto di cui all’articolo 12 della stessa Legge), i documenti di cui all’articolo 2 del decreto ministeriale 4 agosto 2011, n. 156 redatti secondo gli schemi di cui all’allegato A e di cui all’allegato B dello stesso decreto ministeriale. Entro il medesimo termine le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni di consumatori delle province di Campobasso e Isernia, operanti da almeno tre anni nella circoscrizione provinciale di riferimento, che intendono concorrere

all’assegnazione dei seggi, dovranno far pervenire alla Camera di Commercio del Molise c/o Camera di Commercio di Campobasso, i documenti di cui all’articolo 3 del decreto ministeriale 4 agosto 2011, n. 156 redatti secondo gli schemi di cui agli allegati C e D dello stesso decreto ministeriale. Entro il medesimo termine le organizzazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali e le associazioni dei consumatori, che intendono concorrere all’assegnazione dei seggi, dovranno far pervenire alla Camera di Commercio del Molise c/o Camera di Commercio di Campobasso, l’eventuale dichiarazione di apparentamento di cui all’articolo 4 del decreto ministeriale 4 agosto 2011, n. 156, redatta secondo lo schema di cui all’allegato E dello stesso decreto ministeriale. Si specifica che farà fede la data e l’ora di ricezione della documentazione non potendosi considerare valida la data di spedizione della raccomandata. Il responsabile del procedimento nonché del trattamento dei dati ai fini del D.Lgs. n. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” è il Commissario ad acta, dott.ssa Lorella PALLADINO. Il testo dell’avviso è pubblicato sul sito internet delle Camere di Commercio di Campobasso e Isernia www.cb.camcom.it e www.camcomisernia.net, ve sono disponibili, per completezza, il testo delle norme citate, le istruzioni operative in apposito vademecum e i moduli per la presentazione della documentazione in oggetto.

Un Molise ‘da sfogliare’ con la mostra dei libri d’arte delle banche Al via la rassegna organizzata dall’Abi a Campobasso dal 9 all’11 aprile: in 200 volumi di pregio storia, arte e cultura del territorio e del resto d’Italia Storia, cultura e territorio, architettura e arte: queste le quattro aree tematiche della mostra “Terre da sfogliare. Arte, storia e territorio del Molise attraverso i libri delle banche”, in programma dal 9 all’11 aprile a Campobasso nell’ambito della tappa molisana degli Incontri Abi per lo sviluppo del territorio. I circa 200 volumi esposti offrono ai visitatori un’ampia ed eterogenea testimonianza dell’editoria di pregio delle banche italiane, con attenzione specifica all’ambito locale. Allo stesso tempo consentono di apprezzare preziosi testi dedicati al resto d’Italia, rappresentando al meglio la pluralità dei temi affrontati dall’editoria bancaria. I libri protagonisti della rassegna sono parte del ricco patrimonio della biblioteca dell’Associazione

bancaria italiana. Campobasso è la prima città d’Italia ad ospitare una mostra sull’editoria bancaria dopo l’inaugurazione - nello scorso febbraio - della Biblioteca dell’Abi, che ha sede a Roma nello storico Palazzo Altieri e raccoglie i volumi pubblicati dalle banche italiane dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri. Opere che testimoniano l’originalità dell’editoria bancaria, capace di comprendere e raccontare in profondità temi estremamente vari, dai capolavori artistici nazionali alle esperienze culturali locali e di nicchia. Fra le numerose opere esposte a Campobasso spiccano due preziose edizioni anastatiche, che riproducono fedelmente i testi originari: la “Descrizione dello stato antico ed attuale del contado di Molise: con

un saggio storico sulla costituzione del Regno” di Giuseppe Maria Galanti (allievo del grande filosofo ed economista Antonio Genovesi) nell’edizione originale del 1781 e le “Memorie historiche del Sannio”, opera di Giovanni Vincenzo Ciarlanti, datate 1644. La sezione storica della mostra ospita, tra le altre, pubblicazioni sulla storia di Campobasso attorno all’anno Mille e nel Duecento e Trecento, con le opere di Francesco Colitto; libri sulla presenza di grandi personaggi nel Molise, dai Papi ad Annibale, da Cesare a Pompeo; volumi che ricostruiscono le vicende dei deputati molisani eletti al primo Parlamento nazionale. Si potranno rivivere anche gli anni del Risorgimento, scorrendo le noterelle d’uno dei Mille contenute nel-

l’opera “Da Quarto al Volturno”, di Giuseppe Cesare Abba (con tavole e disegni di Orfeo Tamburi, Renato Guttuso, Ernesto Treccani, Domenico Purificato e la prefazione di Sandro Pertini) o il volume “Patriottismo e reazione nel Molise durante l’epoca garibaldina”. Le caratteristiche del territorio molisano, a partire da alcune specificità paesaggistico-ambientali per annoverare poi la civiltà rurale, l’artigianato, gli itinerari enogastronomici e persino gli alberi monumentali, sono fra i temi trattati dai libri della sezione dedicata a cultura e territorio. Molto belli e significativi, in questo ambito, i volumi sulle civiltà dell’Adriatico. In tema di arte e architettura locale meritano infine una menzione la significativa “Arte nel Molise attra-

verso il Medioevo”, di Ada Trombetta, “Le chiese e gli edifici del Monastero di San Vincenzo al Volturno”, “Due cattedrali del Molise: Termoli e Larino” e “Castelli - Castelli di Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise”. La mostra sarà a ingresso gratuito: una scelta dettata dalla volontà di offrire ai cittadini di Campobasso e non solo, oltre ai turisti, l’occasione di accrescere la conoscenza del Molise attraverso opere preziose e spesso introvabili. Terre da sfogliare Arte Storia e Territorio del Molise attraverso i libri delle banche 9, 10 e 11 APRILE Campobasso | Palazzo ex Gil - Via Milano 15 Orari: 9.00-13.00 e 15.00-19.00

Un film sul Mobbing La proiezione l’ha voluta la consigliera di Pari opportunità, Giuditta Lembo CAMPOBASSO. Venerdi 10 aprile c. a., alle ore 17.30 , presso la Fondazione Potito, in via Conte Verde 9, si terrà la proiezione del film “ Mi piace lavorare (Mobbing)”, un film diretto da Francesca Comencini, con protagonista una dimessa Nicoletta Braschi nella parte di Anna , una giovane donna impiegata, separata, madre di una bambina di nome Morgana e figlia di un anziano genitore malato. Raccontato come un documentario, il bel film della Comencini mette in luce, oltre alla tragicità del mobbing, un’altra e altrettanto subdola nota. La protagonista Anna si identifica con il lavoro che svolge, esiste in quanto madre e in quanto impiegata, le piace questa condizione, la vive con assoluta tranquillità e quindi la negazione

della sua professione è paradossalmente la negazione di se stessa. Come se oltre alle angherie dei capi e dei colleghi ci si mettesse qualcosa di ancora più drammatico, l’inconfutabile sensazione di non appartenere, di non contare nulla nella società. Il film nasce soprattutto dal desiderio di offrire una testimonianza su «un fenomeno esemplare, perchè il senso di precarietà riguarda tutti noi, è un film intimista che va dritto al cuore e al contempo affronta un grosso problema sociale quale quello del mobbing: ovvero della vessazione psicologica sul lavoro. ». Dalla voglia di mostrarne la «parte più privata e, per questo, anche più politica», Mi piace lavorare è un film coraggioso, politico, forte che denuncia uno dei tanti sistemi di inti-

midazione sul lavoro, esemplare nel contribuire a rendere sempre più precario e incerto l’impiego. Selezionato al festival di Berlino, passa nella sezione Panorama del FilmFest. Dopo la visione del film si terrà un dibattito che prevede la partecipazione del Direttore Cineteca Nazionale Centro Sperimentale di Cinematografia, Dott. Gabriele Antinolfi La proiezione del film “Mi piace lavorare (Mobbing)” è prodromica agli “Stati Generali delle Donne in Molise”, che vedono centrale il tema del lavoro femminile e che si terranno a Campobasso il prossimo 17 Aprile in vista di Expo e della “conferenza mondiale delle donne, Pechino vent’anni dopo” che si svolgerà a Milano nei giorni 26-27-28 settembre 2015.


Campobasso

7 9 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Continua lo stillicidio delle liste d’attesa e la disorganizzazione territoriale Il muro del silenzio dell’Asrem si sta dimostrando più tetragono del muro di Berlino. Infatti, non crolla Il male delle liste d’attesa. Sembra incurabile; anzi lo è. Diversamente si sarebbe dovuto avere un miglioramento dopo la sequenza impressionante di denunce di casi limite (mesi e mesi per un elettrocardiogramma; per una visita dall’endocrinologo in media dai quattro ai cinque mesi; per un’ecografia ortopedica non meno di tre). Tempi biblici, ai quali vengono sottomesse, al solito, le fasce sociali più deboli. Chi può, s’avvale delle strutture sanitarie private, anche non convenzionate. E’ il frutto di una accertata disorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali, complice la flebile risposta ai bisogni e alle necessità anche del personale che a sua volta difetta di numero e, spesso, di qualità. L’attenzione della gente sulla sanità è tutta obbligata dai media sul Piano di rientro dal deficit, mentre dalla cronaca giornalistica restano fuori i problemi veri, tra cui, ribadiamo, l’abbattimento delle liste d’attesa e la riorganizzazione della medicina territoriale. E’ il caso che il sistema dell’informazione allenti, dunque, la presa sul deficit e sull’andirivieni di commissari e sub commissari, e si dedichi con maggiore impegno alle faccende della sanità regionale raccogliendo le doglianze, le preoccupazioni, le paure, talvolta i drammi di gente che in attesa di un esame, di un’indagine diagnostica ci lascia la pelle. Una situazione che s’aggrava di giorno in giorno favorita, lo ribadiamo, dalla disattenzione generale e dalla capacità del si-

stema sanitario a coprire le proprie magagne salvo quando, caso raro però, non si levi una voce dall’interno a farsi sentire. E dall’interno del sistema è tornata ad alzarsi la voce contro le liste d’attesa e le insufficienze organizzative dando anche conto del perché e del per come. Abbiamo letto, infatti, con attenzione, una delle cause e l’ostilità che trova ad essere rimossa. E’ buona regola dove la sanità è gestita con criterio e senso di responsabilità che i responsabili dei vari poliambulatori ogni qualvolta che si formano ritardi esagerati nelle liste d’attesa trasmettono la richiesta all’Asrem regionale attraverso il responsabile di

zona. L’Asrem provvede a pubblicare l’elenco di queste richieste e nell’arco di poche settimane gli stessi poliambulatori si avvalgono di specialisti ‘ingaggiati’ appositamente per aumentare il numero delle visite e quindi ridurre i tempi di attesa. Nel Molise invece le richieste dei poliambulatori si infrangono contro un muro di silenzio e finiscono nel nulla. Nella casistica delle richieste finite nel nulla c’è stato un tempo in cui i Distretti sanitari della provincia di Campobasso hanno chiesto ore di medicina specialistica ambulatoriale nella misura necessaria, poi responsabilmente ridotta in base alla verifica delle risorse finanziarie di-

sponibili, comunque ore sufficienti a coprire almeno in parte i turni e a ridurre le liste d’attesa. Tutto inutile. Il muro del silenzio si sta dimostrando più tetragono del muro di Berlino. Infatti, non crolla. Per cui le liste s’ingrossano, i tempi d’attesa si dilatano, le necessità dei pazienti restano inevase, il malcontento si radica sempre più a fondo nella coscienza collettiva. Situazione cristallizzata sulla insensibilità di chi gestisce il sistema sanitario nel quale - diciamolo apertamente in nessun Piano di rientro del disavanzo è scritto di tagliare i servizi agli utenti. Eppure accade. Ciò in quanto si preferisce stare dietro alle polemiche della politica, all’utilità o meno dei commissari ad acta, e alla fanfaluche dei tanti soloni che s’improvvisano maestri, e sono semplici apprendisti stregoni. Accade. Intanto non viene sciolto il nodo degli errori, le cui conseguenze ricadono solamente sulla pelle dei cittadini. Mentre taluni assurdi privilegi economici continuano ad essere elargiti; taluni atteggiamenti incoerenti con lo stato di salute della sanità e delle risorse finanziarie continuano a restare in piedi, contraltari insopportabili agli occhi di chi deve attendere mesi e mesi, e forse morire, prima di un elettrocardiogramma, di un’ecografia, di una visita dell’endocrinologo. Dardo

Tratturi, il verbale di ricognizione Il primo documento sarà sottoscritto oggi. Si spera in una loro valorizzazione CAMPOBASSO. Oggi alle 11.30, nella sede dell’Agenzia del demanio- Direzione Regionale Abruzzo e Molise, sede di Campobasso, la Regione Molise sottoscriverà il 1° Verbale di Ricognizione propedeutico al trasferimento di 315 particelle costituenti parte di due rami Tratturali nel Comune di Rionero Sannitico. Lo comunica l’assessore regionale al ramo, Vittorino Facciolla. “Un passo importante- dichiara l’esponente dell’esecutivo – che perfeziona il trasferimento alla Regione Molise dei rami tratturali denominati ‘Pescasseroli- Candela’ e ‘Castel di Sangro- Lucera’, ricadenti nel comune di Rionero Sannitico. Un iter avviato diverso tempo fa e portato avanti con vari tavoli tecnici tra Regione e Agenzia del Demanio, che finalmente verrà formalizzato”. “La trascrizione del primo verbale di ricognizione delle aree tratturali del comune isernino – continua Facciolla- si configura come un atto importante teso a valorizzare ancor più l’immenso patrimonio ‘verde’ dei tratturi, queste gigantesche vie del cammino dedite alla transumanza che, come Regione Molise e di con-

certo col Gal, sin dal 2009, si intende candidare quali patrimonio Unesco. L’obiettivo è valorizzare, dal punto di vista turistico e culturale, gli antichi percorsi tratturali ed altre vie di comunicazione di significato storico e religioso”. All’evento saranno presenti il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, Edoardo Maggini, l’assessore alle Politiche Agricole e Tutela dell’Ambiente, Vittorino

Facciolla, il sindaco di Rionero Sannitico, Tonino Minichiello, l’assessore comunale, Luca di Franco e il responsabile del Demanio Tratturale della Regione Molise, Nicola Di Lisa.La collaborazione tra agenzia del Demanio e Regione Molise proseguirà per la definizione dell’iter che riguarderà i restanti tratturi ricadenti sull’intero territorio molisano.



Puoi dirlo a tutti: ad Isernia è iniziata la differenziata "porta a porta" ´SRUWD D SRUWD¾. $ FDVD D ODYRUR D VFXROD QHJOL DPELWL GL YLWD TXRWLGLDQD GLIIHUHQ]LD FRUUHWWDPHQWH L ULILXWL LO WXR JHVWR SXz FRQWULEXLU e a salYDJXDUGDUH OœDPELHQWH H D JDUDQWLUH DOOH JHQHUD]LRQL IXWXUH XQ OXRJR SXOLWR LQ FXL YLYHUH QHOOœLQWHUHVVH GHO EHQH FRPXQH .

Area urbana > Raccolta Porta a Porta Ď´ĎŹĎŹÍ˜ϭϾϾ͘ϳϏϴ

Conferisci i rifiuti nelle ore serali secondo il calendario di conferimento che ti è stato consegnato.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00

LocalitĂ Tremolicci (nei pressi della piscina comunale) Telefono 0865.290463

Area extraurbana > Raccolta di ProssimitĂ Spinta &RQIHULVFL L ULILXWL QHOOH RUH VHUDOL SUHVVR OÂśecopunto differenziata presente nella tua area.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00 il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30

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Isernia

9 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Una petizione popolare per rom e sinti” E’ stata lanciata a Isernia per chiedere la piena integrazione ISERNIA. Si è tenuta ieri mattina, nella Sala Raucci del Comune di Isernia, la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge per il riconoscimento della minoranza dei rom e dei sinti, in occasione della «Giornata internazionale del popolo rom e sinti». Sono intervenuti: l’assessore alla cultura del Comune di Isernia, Cosmo Galasso, la responsabile regionale per la proposta di legge, Concetta Sarachella, e la responsabile provinciale del comitato di Isernia, Sara Ferri. «Rom e Sinti sono la più grande minoranza europea – oltre 12 milioni di persone -; non hanno una terra di riferimento, non hanno, come altre minoranze, rivendicazioni territoriali, quindi non

hanno mai fatto guerre per rivendicare una patria, non hanno sedi di rappresentanza, sono cittadini del luogo nel quale vivono. Rappresentano quindi il perfetto popolo europeo, ma ciononostante sono il popolo più discriminato d’Europa. In Italia, sin dal XV secolo, Rom e Sinti sono la minoranza storico-linguistica più svantaggiata nonostante gli obblighi internazionali e comunitari dell’Italia e gli interventi di numerose organizzazioni internazionali, tra cui il Consiglio d’Europa, l’OSCE e l’Unione europea. In Italia Rom e Sinti sono circa 150mila, dei quali oltre la metà sono cittadini italiani, ma ciononostante continuiano ad essere considerati

fondamentalmente come “estranei” e “nomadi”. Il nomadismo moderno è piuttosto rappresentato dall’essere ancora un popolo che vive ai “confini”, non solo fisici, nel tentativo di costruire dei rapporti di pacifica convivenza e di mantenimento della propria identità, che consiste anche in una concezione di vita, che si può pure definire uno stato dell’anima, un modo di vedere il mondo, lo spazio e il tempo che non si possono omologare. Anche per questa “irriducibilità” all’omologazione, le amministrazioni pubbliche si sono limitate alla politica del contenimento e della marginalizzazione, delegandone la gestione al privato sociale. Eppure la partecipazione di

rom e sinti alla vita collettiva, con il proprio contributo umano e culturale, è fondamentale per superare l’esclusione, la marginalizzazione di un popolo che ha attraversato secoli di discriminazione fino allo sterminio razziale e che non deve rimanere confinato nei ghetti fisici e spirituali, nei quali troppo spesso viene relegato destinandolo all’assistenza e non alla propria responsabilità. La proposta di legge di iniziativa popolare “NORME PER LA TUTELA E LE PARI OPPORTUNITA’ DELLA MINORANZA STORICO-LINGUISTICA DEI ROM E DEI SINTI” presentata da 14 cittadini italiani, in rappresentanza di 47 associazioni rom e sinti,

il 15 maggio 2014 presso la Corte di Cassazione, vuole realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; la tutela di tutte le minoranze storico-linguistiche con apposite norme; contrastare discriminazione e pregiudizio nei confronti della minoranza rom e sinti che sono causa della scarsa integrazione nella società e soprattutto della marginalizzazione sociale ed economica anche per il loro mancato riconoscimento istituzionale come minoranza.

Fornelli rilancia sul borgo medievale Il Consiglio comunale ha autorizzato la costituzione della consulta lizzazione della nuova isola ecologica comunale, in sede di Consiglio hanno ratificato anche il regolamento da rispettare per il conferimento dei rifiuti nella stessa, che a breve diventerà operativa. Tra le comunicazioni del primo cittadino Tedeschi spiccano le deleghe assegnate a tutti i consiglieri. In dettaglio ecco gli incarichi assegnati: Assessore Gino Apollonio (Protezione Civile, Ambiente, Urbanistica); Assessore Pietro Ucci (Lavori Pubblici, Sport, Cultura); Consigliera comunale Lucia Veneziale (Pari opportunità, Istruzione, Politiche Sociali); Consigliere comunale Antonio Ottaviano (Turismo, Centro Storico); Consigliere comunale Lorenzo Ialongo (Viabilità, Patrimonio); Consigliere comunale Carmine Centracchio (Politiche Giovanili); Consigliere comunale Stefano Mazzocco (Sicurezza, Manutenzione Verde); Consigliere comunale Mike Matticoli (Attività produttive; Arredo Urbano).

FORNELLI. Davvero importanti le ultime decisioni assunte dal Consiglio comunale di Fornelli che si è riunito nei giorni scorsi. L’assise civica fornellese ha deliberato a favore della costituzione ufficiale della consulta per il centro storico-cultura-turismo. Si tratterà di un sodalizio operativo sul territorio formato da due consiglieri di maggioranza ed uno di opposizione. Inoltre nella consulta verranno coinvolte tutte le associazioni del territorio comunale con le quali si instaurerà un discorso univoco per continuare nell’operato di promozione del centro storico di Fornelli , uno dei “Borghi più Belli d’Italia”. Nell’ultima seduta consiliare di Fornelli oltre alla costituzione della consulta è stato approvato anche il regolamento della stessa. Il sindaco Giovanni Tedeschi e la maggioranza, dopo aver terminato i lavori di rea-

Concerto di musica sacra a San Pietro Coro ed organo della Cappella Celestiniana diretti dall’organista, Giovanni Petrone ISERNIA. Si svolgerà domenica 12 aprile alle ore 19:45 presso la Cattedrale San Pietro Apostolo di Isernia, il Concerto di musica sacra per soli coro ed organo della Cappella Celestiniana, diretta dal M° Fabio Palumbo. Questa volta ad accompagnare la formazione ci sarà l’organista M° Giovanni Petrone di rinomata fama e poliedrica preparazione, attualmente organista titolare

della Basilica dell’Addolorata di Castelpetroso. Dopo un periodo di breve pausa, destinata a stimoli musicali di natura più spensierata ma ugualmente apprezzabilissimi, con l’allestimento di questo concerto l’insigne direttore Fabio Palumbo ha voluto ritornare a quelle che sono le origini del gruppo canoro che poi hanno portato la formazione ad essere apprezzata in tutto l’am-

biente della musica sacra e non, facendo maturare una popolarità che ha varcato i confini regionali. I brani di musica sacra ai quali assisteranno gli spettatori, si muoveranno attraverso le composizioni di intramontabili autori classici, tra i quali è doveroso citare A. Vivaldi, J. S. Bach, W. A. Mozart, G. P. da Palestrina, G. Verdi, G. F. Händel e molti altri ancora. Dai nomi stessi

già siamo certi che ai tanti appassionati del genere non sfuggirà l’occasione di potervi assistere. Ancor più perché ci troviamo nel bel mezzo del periodo pasquale: siamo infatti proprio nella domenica della Divina Misericordia, l’Ottava di Pasqua, ed il tema che si evince dai brani proposti, della passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo è più che attinente. Presenza auto-

revole è annunciata essere quella di S.E. Mons. Camillo Cibotti, Vescovo della Diocesi di Isernia-Venafro, il quale in prima persona tanto si è prodigato sia per la realizzazione che per la promozione dell’evento. Dunque, l’appuntamento è per tutti gli amanti della buona musica presso la Cattedrale di Isernia domenica 12 aprile alle ore 19:45. Ingresso libero.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

9 aprile 2015

Fogne, pronti due milioni di euro Il Comune di Termoli è pronto con il progetto di miglioramento del sistema di collettamento della depurazione TERMOLI. La giunta Sbrocca viaggia spedita sul progetto di miglioramento del sistema di collettamento delle acque e della stessa depurazione, che nelle condotte termolesi necessita di una profonda rivisitazione.

Due le delibere di giunta approvate in via Sannitica la scorsa settimana (n. 61 e 62 del primo aprile), dove è stato prima disposto che il Comune di Termoli partecipi per 1,22 milioni di euro al cofinanziamento del programma at-

tuativo regionale per lo sviluppo e la coesione proprio sul miglioramento del sistema fognario e depurativo. La Regione Molise destina all’amministrazione adriatica, considerato ente attuatore, una somma di poco

superiore ai 685mila euro, a cui la giunta Sbrocca assomma quasi il doppio, fondi a suo tempo erogati alla municipalità termolese dal Ministero delle Infrastrutture. Nella delibera n. 62 l’esecutivo ha anche

provveduto ad approvare il progetto preliminare, che prevede un impegno complessivo di 1,905 milioni di euro, tra cui 283mila per telecontrollo e 50mila per spostamento dei cavidotti

Più decoro per la stazione di Termoli Le Ferrovie hanno disposto la chiusura dei locali biglietteria per evitare l’invasione dei clochards TERMOLI. Le prove generali per una stazione più decorosa, sottratta al degrado, le Ferrovie dello Stato le hanno fatte con l’arrivo del Treno verde Legambiente. Ma la decisione di abbattere manufatti fatiscenti divenuti rifugio di disperati e senza fissa dimora, è stato

solo il primo step di un programma che mira a mettere in sicurezza lo scalo ferroviario più importante del Molise, l’unico che ha treni di lunga percorrenza e le ‘Frecce’. In una riunione di dipartimento, per Molise e Puglia, è stato infatti comunicato che i locali della bigliet-

teria, che di notte si trasformano in giacigli al coperto per numerosi clochard, dovranno essere chiusi e quindi fuori dalla portata di chi con cartoni e altri espedienti cercava riparo per dormirci. Una scelta socialmente sofferta, riteniamo, che non creerà unanimità

di condivisione in città, specie negli ambienti che sono soliti lavorare per l’accoglienza e l’assistenza dei meno fortunati, ma l’esigenza di una società che deve rendersi sempre più appetibile sul mercato – è proprio il caso di dire – in regime di concorrenza è quella di trasformare

le stazioni, da sempre un po’ il ritrovo di chi non ha un posto dove andare. Ovviamente tra i primi ad essere stati coinvolti i comandi di polizia ferroviaria, che dovranno garantire il rispetto di questa disposizione.

“Tangenziale, asfalto ormai consunto” Un cittadino di Termoli ha scritto una lettera all’Anas per denunciare la situazione TERMOLI. Il cittadino termolese Donato Palermo ha scritto una lettera al direttore di Anas Molise per segnalare la pessima condizione della tangenziale che attraversa Termoli. «Scrivo per segnalare lo stato del fondo stradale della tangenziale della città in cui vivo. Percorro i pochi chilometri della strada tutti i giorni e sono costretto, io come altri automobilisti, a vere e proprie gimkane nel tentativo di scansare i tratti più dissestati. L’obiettivo è quello di tutelare le sospensioni e i pneumatici della vettura, ma soprattutto di evitare contraccolpi seri sulla colonna vertebrale». Palermo sottolinea come il problema si ripresenti nonostante i lavori di manutenzione. «Vivo a Termoli da molti anni e ho potuto constatare che la strada in questione versa sempre nelle medesime condizioni nonostante venga periodicamente asfaltata, l’ultima volta circa tre anni fa. Infatti, tempo qualche mese e ritorna nel suo abituale stato di dissesto. Pertanto, il mio non è un invito ad attivarsi per mettere in sicurezza la strada, ma a non intervenire affatto sin quando le conoscenze tecniche e le capacità operative delle ditte che partecipano all’appalto per l’assegnazione dei lavori non siano tali da assicurare un esito positivo dell’intervento».

Azienda Pantano, il bando per rilevarla La Regione Molise l’ha immessa sul mercato per evitarne la scomparsa TERMOLI. La Regione Molise ha pubblicato un bando per affittare l’azienda agricola Pantano che si trova tra Termoli e Campomarino. Obiettivo quello di valorizzare e di dare un futuro ai fabbricati e ai terreni ma anche quello di evitare l’abbandono e il degrado di strutture che si estendono su quasi cento ettari e che potrebbero diventare degli accampamenti e delle discariche abusive di rifiuti pericolosi. Con una delibera del 24 febbraio 2014, è stato autorizzato il Servizio Risorse Strumentali e Servizi Generali, Lo-

gistica, Patrimonio e Demanio per la predisposizione del «piano delle

alienazioni e valorizzazioni immobiliari», dando priorità agli immo-

bili immediatamente alienabili e individuando quelli che suscitano maggior interesse dal mercato immobiliare.Oggi la Regione ha deciso di affittare l’azienda Pantano e ha pubblicato il rispettivo bando di gara in cui il canone a base d’asta per i terreni e i fabbricati rurali è pari a ottantamila euro per la durata di quindici anni. Qui dove si parlò anche di una sorta di campus universitario con la facoltà di Agraria e di altri progetti innovativi, in un’area molto vasta che si presterebbe, sulla carta, a molteplici uti-

lizzi. «Questo bando – si legge sul documento - ha la finalità di creare, attraverso la concessione in affitto dei terreni e dei fabbricati rurali appartenenti al complesso agricolo dell’Azienda Pantano di Termoli, un modello di sviluppo rurale locale che tuteli e valorizzi prodotti agricoli legati al territorio e ne preveda la loro trasformazione in Regione, con l’intento di promuovere lo sviluppo, l’occupazione ed il sostegno di filiere produttive corte sul territorio molisano>.


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Termoli

9 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Lo stabilimento di Termoli costruirà due nuovi motori per l’Alfa Romeo Marchionne ai dipendenti Fiat: “Siete un punto di orgoglio per l’azienda” TERMOLI. L’Amministratore Delegato di FCA, Sergio Marchionne, accompagnato dal responsabile della Regione EMEA Alfredo Altavilla, ha incontrato ieri pomeriggio i dipendenti dello stabilimento di Termoli e ha annunciato che l’impianto è stato scelto per produrre due nuovi motori. Si tratta dei propulsori che verranno montati sulle future Alfa Romeo e che saranno fondamentali per il rilancio del marchio a livello internazionale. Il primo motore è un 4 cilindri a benzina con tecnologie avanzate e potenza elevata, sviluppato in modo specifico per l’Alfa Romeo. Il secondo è un 6 cilindri di derivazione Ferrari, anch’esso sviluppato appositamente per l’Alfa. La capacità produttiva installata sarà di oltre 200.000 motori, in grado di soddisfare circa la metà dei volumi previsti nel piano Alfa Romeo al 2018. I lavori preliminari all’allestimento dei nuovi impianti sono già stati effettuati e nel corso dell’incontro di

oggi è stato anche posato il primo macchinario di una delle future linee di produzione, una macchina Comau per la lavorazione meccanica della testa cilindri. Nel complesso – tra costi di progettazione, sviluppo e ingegneria dei motori e la costruzione delle nuove linee – si tratta di un investimento di oltre mezzo miliardo di euro. Si prevede che i lavori verranno ultimati nel giro dei prossimi sei mesi. Parallelamente saranno anche avviati corsi di formazione per tutti gli addetti. L’avvio produttivo dei due nuovi

motori permetterà di azzerare la cassa integrazione a Termoli dove attualmente lavorano 2.400 persone. Come primo importante segnale, nei prossimi mesi verranno assunti 50 giovani per ruoli strategici, legati anche alla necessità di avviare i terzi turni su alcune aree dei cambi. “Questo progetto ad alta tecnologia è parte integrante della scommessa Alfa Romeo – ha detto Sergio Marchionne ai dipendenti di Termoli – È stato assegnato a voi proprio per le vostre capacità tecniche. Questa è la vostra opportunità di dimostrare al mondo il livello di know-how tec-

nologico che siete in grado di raggiungere”. La visita dell’Amministratore Delegato è stata anche l’occasione per celebrare i trent’anni del motore FIRE, prodotto a Termoli dal marzo del 1985 in venti milioni di unità, che ancora oggi continua a essere una bandiera tecnologica, oltre che uno dei più grandi successi in campo automobilistico. Davanti ai lavoratori di una fabbrica di motori e trasmissioni, che raramente finisce sotto i riflettori dei media, Sergio Marchionne ha poi concluso il proprio intervento dicendo: “Consideratelo un punto d’orgoglio. In una società dove spesso la forma conta più della sostanza, voi siete il simbolo di tutti coloro che lavorano in silenzio e con serietà, di chi alle parole preferisce i fatti, di chi si impegna per risolvere i problemi. Siete un esempio di quei valori su cui abbiamo fondato FCA: il senso del dovere, l’etica del lavoro, la generosità nei momenti duri e il coraggio di spendersi in prima persona quando ce n’è bisogno”.

Lo stabilimento di Termoli (CB) si estende su una superficie di un milione e trecentomila metri quadri, di cui 180mila coperti, e produce due motori (FIRE da 8 e 16 valvole) e due cambi (per il Ducato e per le vetture di medie dimensioni), con volumi di circa 5.000 prodotti finiti al giorno. Da quando fu aperta la fabbrica nel 1972 a oggi, Termoli ha prodotto venti milioni di motori e oltre tredici milioni di cambi. Il capannone di “Termoli 3”, costruito per avviare la produzione del motore FIRE, venne inaugurato il 30 marzo del 1985 alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini e dell’Avvocato Giovanni Agnelli. È uno dei pochissimi stabilimenti al mondo a produrre sia motori sia trasmissioni, dimostrando un elevato grado di flessibilità. Ha raggiunto il proprio record produttivo nel 2009, con oltre 971.000 motori costruiti nell’anno. I dipendenti attuali sono 2.400, di cui il 94% proveniente dal Molise.

Quando il Fire rilanciò lo stabilimento termolese Epocale fu l’avvio della produzione del nuovo motore che vide la presenza di Pertini e Agnell TERMOLI. Ma quanto fu epocale l’avvio della produzione del Fire? Proprio le parole dell’allora Capo dello Stato Pertini definirono bene l’innovazione. “Sono già stato in Giappone ma questo è uno spettacolo che desta sempre stupore. E’ una cosa meravigliosa che appena qualche anno fa poteva ancora sembrare fantascienza e che oggi è diventata una realtà. Questa è una cattedrale dell’ industria, una realizzazione molto importante per il Sud”, dichiarazione contenuta nel pezzo scritto per ‘La Repubblica’ dallo storico inviato per il Lingotto Salvatore Tropea, che nel suo articolo così descrive la realtà di Rivolta del Re: “il nuovo impianto, che si aggiunge a quelli di Termoli 1 e 2 dove vengono prodotte parti per le vetture

Ritmo e Panda è in grado di produrre fino a 2600 motori al giorno del tipo Fiat 1000, cioè più di un motore ogni venti secondi. Ma la vera novità sta nei sistemi di produzione che non ricordano neppure vagamente quelli tradizionali: il lavoro manuale è una componente secondaria, fortemente limitata dalla silenziosa presenza di 148 robot e manipolatori automatici, saggiamente tenuti sotto il controllo di 103 calcolatori”. Tropea riporta anche le affermazioni di Gianni Agnelli. “Ma Ter-

moli 3 non è soltanto un impianto altamente automatizzato, in cui apparecchiature complesse e sofisticate sostituiscono le operazioni manuali. Esso è un impianto in cui, per la prima volta in una lavorazione meccanica, viene attuato in modo completo il governo centralizzato e automatico di tutte le fasi produttive”. All’epoca l’impianto costò ben 600 miliardi di lire, una cifra colossale, che vale molto di più del cambio equivalente di oggi in euro. Agnelli spiegò anche le varie ragioni di questa scelta, con un mutamento dei termini della competizione internazionale che imponeva un diverso modo di produrre in alternativa al quale non c’ è che la prospettiva della crisi industriale e dell’ emarginazione dal mercato.

La creatività al Liceo “Alfano” Tanto entusiasmo a Termoli tra gli alunni che si sono impegnati in ben 25 attività laboratoriali TERMOLI. Dall’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Pasqua al primo dopo la ripresa festiva, un ponte temporale utile a fare il bilancio della giornata delle creatività, che ha suscitato tanto entusiasmo al liceo scientifico Alfano di Termoli. Una manifestazione autorizzata dal Collegio docenti e che ha visti gli alunni dei 5 anni impegnarsi in ben 25 attività laboratoriali. La giornata è stata organizzata dagli

alunni delle classi quarte e quinte, che hanno avuto il compito di organizzare lo smistamento degli studenti nei vari laboratori ai quali tutti sono tenuti a partecipare, organizzati dagli stessi alunni, da alcuni docenti, da esperti esterni con il supporto del dirigente scolastico Concetta Rita Niro. Per ogni laboratorio erano presenti docenti referenti che hanno assicurato la vigilanza permettendo un re-

golare svolgimento delle attività previste. Scopo assecondare l’abnegazione e l’ingegno con cui le 25 discipline ludico-didattiche sono state allestite, esclusivamente dai ragazzi e nulla è stato lasciato al caso, compresi i partecipanti alle singole attività, definiti con prenotazioni online e in base alla disponibilità degli spazi. La giornata è stata portata a termine con profitto, valorizzando quanto

messo in cantiere dagli organizzatori e confermando la fiducia dei docenti e della preside, che hanno permesso lo svolgimento di una manifestazione ispirata dalla creatività dei ragazzi e dalla volontà degli stessi di sentire la propria scuola più vicina, più viva, proponendo attività non prettamente didattiche ma che coinvolgono gli interessi, le passioni e le emozioni degli alunni.



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Opinioni

Tutto quello che gli altri non dicono

9 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

di Claudio De Luca

Un “amico virtuale” lascia un “post” che fa meditare su “Face book”:”Concorso per Medicina generale. Toscana: iscrizione con ‘card’ informatizzata. Molise: raccomandata con ricevuta di ritorno e col consiglio di compilare il modulo con la macchina da scrivere o in stampatello“. Ma, se la situazione è questa nella 20.a regione (dove si discute di Sanità solo per preservare il territorio), persino in Sardegna progrediscono (e risparmiano!) proceduralmente, dando l’addio alla vecchia ricetta rosa; ed in EmiliaRomagna l’hanno già fatto da un pezzo. Nelle Regioni che hanno adottato la novità, chi abbia necessità di munirsi di un medicinale, o di sottoporsi alla visita di uno “specialista, non avrà più a che fare con la documentazione cartacea. La nuova ricetta passerà per la rete, dematerializzata, per riapparire sul “monitor” del farmacista una volta che il paziente avrà presentato la nota con il codice a barre. Nell’isola la “rivoluzione” scatterà il 15 di aprile con una pattuglia di una decina di medici; poi si allargargherà, pian piano, all’intera categoria dei professionisti isolani. La delibera, approvata dall’Esecutivo regionale, è densa di contenuti con l’obiettivo di mescolare risparmio e qualità del servizio. I vecchi ricettari (ancora attuali per il Molise) provengono dalla Zecca dello Stato e costano milioni di euro alle casse regionali. Se ne stampano ancora 21 milioni per i farmaci e 4 milioni per le visite speciali-

Quelle ricette che restano rosa stiche. Quando spariranno, cittadini e professionisti, collaborati dalle farmacie, avranno vita più facile In Sardegna si partirà con le ricette farmaceutiche per poi passare a quelle specialistiche. Entro il 31 dicembre tutte le strutture del Servizio sanitario regionale saranno pronte a ricevere quelle dematerializzate con informazioni che transitano solo attraverso la rete. Diminuiranno gli errori in prescrizione e in erogazione; ci sarà un maggior controllo sulle truffe e la digitalizzazione della storia del

paziente con il possibile accesso al fascicolo sanitario elettronico. La dematerializzazione dovrá arrivare al 90% entro il 2016. A questo punto sarà bene domandarsi quando potrà fare altrettanto la Regione Molise dove il caos in materia regna sovrano. Una delle figlie del vostro cronista risiede in Bologna da diversi anni. Ciò nonostante riceve ancora numerose proposte per sottoporsi a “screening” da parte dell’Asrem di

Campobasso che gliene destina addirittura due perché (non si sa come!) al suo nome In altre regioni ha un indila vecchia ricetta rizzo con due numeri passa attraverso civici dila rete versi. Per di Al cliente la sola più risulta nota con il codice ancora in carico al medico di base del Paese pur essendo, nel contempo, paziente di un altro professionista di famiglia. La stessa cosa accade per chi sta scrivendo che, pur avendo chiesto – di anno in anno – di poter fruire delle prestazioni di un mutualista temporaneo, sa di essere ancora sui carichi molisani. Quisquilie, direte voi? Non credo, perché si tratta di errori che, moltiplicati per 100 (o magari per 1.000) hanno a riverberarsi sulla spesa generale per la Sanità locale. Di contro, altrove sono bene attenti a certe procedure. Chi scrive, dopo appena 15 giorni ha ricevuto dalla sua Asl “temporanea” un invito a sottoporsi ad un esame per la verifica del sangue occulto nelle feci. Ma, contemporaneamente, è stato reso destinatario di una richiesta analoga da Campobasso. Se in Molise si è già manchevoli sulle piccole cose, figurarsi su quelle più grandi. E, mentre altrove, la ricetta bianca sostituisce quella rosa, a Campobasso mantengono in esercizio un’apposita Commissione di verifica (con componenti indennizzati) mentre altrove è sufficiente interrogare un “p.c.” per conoscere, in tempo reale, la situazione sanitaria di ciascuno.

Prodotti lattiero caseari, la scommessa del Molise Latte, latticini e formaggi sono storicamente prodotti per i quali il Molise ha sempre avuto una vocazione particolare, grazie alla sua orografia, circa 2.450 dei 4.438 km² del Molise sono occupati da montagne, al suo clima che agevola le colture cerealicole e foraggere, al suo ecosistema che favorisce il pascolo. La produzione mondiale di latte, come riporta Coldiretti Molise, nei primi sette mesi del 2014 continua ad aumentare, sfiorando il +5% su base annua, nello stesso periodo le consegne dei 28 paesi UE sono cresciute del 5,4%. Ma anche l’export di formaggi e latticini italiani è aumentato del 7,7% in volume e +9,8% in valore nel primo semestre 2014; in calo l’import di latte, sia in cisterna (-3,0%) sia confezionato (13,3%). La maggiore disponibilità di materia prima è stata impiegata esclusivamente nella fabbricazione di prodotti stoccabili e fortemente richiesti dal mercato internazionale. L’Italia e lo stesso Molise risultano fortemente importatori di latte e derivati. A livello nazionale, riporta Coldiretti Molise, nei primi sei mesi del 2014, l’Italia ha esportato latte e derivati per 1.236 mln di euro, 316 mln di euro verso i paesi terzi e 920 mln di euro verso l’UE dei 27 stati, mentre ha importato 1.967 mln di euro di latte e derivati, 36 mln di euro dai paesi terzi e 1.931 mln di euro dall’UE dei 27 stati, con un saldo negativo per il nostro Paese di -730 mln di euro. Pensando alla difficoltà di collegamento e di trasporti delle

aree del Molise particolarmente vocate alla produzione zootecnica e lattiero-casearia, ed ai costi di trasporto che incidono particolarmente, rispetto ad altre regioni, sul prezzo dei latticini prodotti in Molise con latte straniero, risulta difficile per il consumatore finale capire perché alcune industrie casearie molisane, invece di investire sul proprio futuro creando filiera e sinergie con gli allevatori locali, continuano con autolesionismo a guardare all’estero per approvvigionarsi. Sicuramente sulle scelte di approvvigionamento, denuncia Coldiretti Molise, un peso non irrilevante hanno la presenza sul mercato dei “semilavorati”. Infatti il consumatore deve tener presente che anche latticini come la mozzarella o il fiordilatte possono aver iniziato la lavorazione molte settimane prima ed aver percorso moltissimi chilometri dopo la prima lavorazione. Per far risorgere certi impasti, infatti, basta trasferire la cagliata congelata o refrigerata in acqua calda, aggiungere sale e, se necessario, un pizzico di acido citrico, filare l’impasto ed infine raffreddare e confezionare. Il sistema è molto rapido, il latte fresco potrebbe anche non servire, ed i costi di produzione si abbassano notevolmente, ma anche la qualità del latticino decade. Un palato sensibile avverte che non ha il sapore tipico di fresco, il colore può tendere maggiormente al giallo, da non confondere con il giallognolo delle mozzarelle da latte fresco di mucca al pascolo in montagna, la struttura è meno succosa e, se si usa cagliata conservata da molto tempo, la mozzarella ha più il

sapore del formaggio che non di latte fresco. Sull’etichetta sarebbe corretto magari indicare il termine “cagliata” tra gli ingredienti, ma, poiché la legge non obbliga a farlo, raramente questa parola compare in etichetta. Al consumatore, conclude Coldiretti Molise, per il momento ed in attesa di una legge che finalmente obblighi, anche per formaggi e latticini, all’indicazione in etichetta della provenienza del latte utilizzato, non resta che affinare conoscenze e palato, magari consultando il sapore vero presso i piccoli caseifici delle aziende agricole, dove si sente il muggito delle vacche nella stalla poco distante, o presso gli stand di Campagna Amica.

Coldiretti Molise



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